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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDipartimento di Ingegneria Civile e AmbientaleSezione geotecnica (www.dicea.unifi.it/geotecnica)
“INDAGINI IN SITO”
Johann [email protected]
http://www.dicea.unifi.it/~johannf/
Corso di Fondamenti di GeotecnicaScienze dell’Ingegneria Edile, A.A. 2009\2010
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Programmazione delle indaginiUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
Origine e struttura dei terreni Origine e struttura dei terreni –– Fondamenti di GeotecnicaFondamenti di GeotecnicaCorso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010 2/642/64
INDAGINI GEOTECNICHE
Ogni opera di ingegneria civile interagisce con una parte del sottosuolo, detta volume significativo.
Il comportamento dell’opera dipende:
dai carichi applicati (noti) dalla geometria e dalle proprietà fisico‐meccaniche dell’opera stessa(noti e/o modificabili in fase di progetto)dalla geometria e dalle proprietà fisico‐meccaniche del volumesignificativo di sottosuolo (da determinare e in genere immodificabili)
Ai fini della definizione del modello geotecnico da assumere nella progettazione , le indagini in sito consentono di:
identificare la geometria del volume significativo di sottosuolo (condizioni stratigrafiche e di falda)caratterizzare, congiuntamente con le indagini di laboratorio, il comportamento meccanico delle diverse formazioni presenti(caratteristiche di resistenza e di deformabilità)
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Le indagini geotecniche in sitoINDAGINI IN SITO
hanno vantaggi che consentono di superare i limiti delle prove di laboratorio e allo stesso tempo presentano svantaggi che sono in parte colmati dalle potenzialità delle prove di laboratorio. Pertanto i due tipi di prove non sono alternativi ma complementari.
sono insostituibili per il riconoscimento stratigraficointeressano grandi volumi di terrenomolte di esse consentono di tracciare profili pressoché continui con la profondità delle grandezze misuratesono più rapide ed economicheil disturbo procurato sul terreno circostante è pressoché trascurabilesono quasi l’unico mezzo per caratterizzare dal punto di vista meccanicoi terreni incoerenti (il cui campionamento “indisturbato” è molto difficileed economicamente oneroso)
le condizioni al contorno (condizioni di carico, vincolo e di drenaggio)sono difficilmente individuabili e incertela modellazione della prova è spesso incerta e schematical’interpretazione è talvolta affidata a relazioni empiriche o semi‐empiriche
VANTAGGI:
SVANTAGGI:
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CORRELAZIONIPer convertire i valori delle grandezze misurate con prove in sito nei valori numerici dei parametri geotecnici utili nella progettazione si utilizzano correlazioni, che a seconda della prova possono essere:
correlazioni primarie, con cui il parametro geotecnico è ottenuto dalrisultato della prova utilizzando una solida base teorica con poche ipotesi da verificare (ad es. la stima di G0 da misure di VS);correlazioni secondarie, con cui il parametro geotecnico è ottenuto dalrisultato della prova utilizzando una base teorica, ma con approssimazioni e ipotesi sostanziali, e in genere con parametri intermedi (ad es. la stima di cu da qc)
correlazioni empiriche, con cui il parametro geotecnico è ottenuto dalrisultato della prova senza giustificazione teorica (ad es. la stima di qlim di fondazioni su sabbia da NSPT).
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Le indagini geotecniche vanno condotte su quella parte di sottosuolo che verrà influenzata dalla costruzione dell’opera o che ne influenzerà ilcomportamento (ovvero il volume significativo).
Nel caso di terreno omogeneo
ESTENSIONE DELLE INDAGINI
, per le più frequenti opere geotecniche(AGI, 1977):
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ESTENSIONE DELLE INDAGINI
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APPROFONDIMENTO DELLE INDAGINI
Il grado di approfondimento dell’indagine geotecnica nel volume significativo del sottosuolo dipende:
dalla fase di progettazione (di fattibilità, definitiva o esecutiva)dall’importanza dell’operadalla complessità delle condizioni stratigrafiche e geotecniche
Secondo l’Eurocodice per l’ingegneria geotecnica (EC7) le opere da realizzare possono essere classificate in tre categorie geotecniche (GC) di importanza crescente, cui ovviamente corrispondono gradi di approfondimento crescenti dell’indagine geotecnica.
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CATEGORIE GEOTECNICHE SECONDO L’EUROCODICE EC7
GC1
Strutture semplici caratterizzate da rischi molto limitatiEsempi:- fabbricati di piccole dimensioni con carichi massimi alla base dei pilastri di 25,5
kN o distribuiti alla base di murature di 10 kN/m,- muri di sostegno o scavi sbatacchiati di altezza non superiore a 2m,scavi di piccole dimensioni per drenaggi o posa di fognature, etc..
GC2
Tutti i tipi di strutture e fondazioni convenzionali che non presentanoparticolari rischi.Esempi:- fondazioni superficiali,- fondazioni a platea,- pali,- opere di sostegno delle terre o delle acque,- scavi,- pile di ponti,- rilevati e opere in terra,- ancoraggi e sistemi di tiranti,- gallerie in rocce dure, non fratturate e non soggette a carichi idraulici elevati
GC3Strutture di grandi dimensioni, strutture che presentano rischi elevati,strutture che interessano terreni difficili o soggette a particolari condizioni dicarico, strutture in zone altamente sismiche
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APPROFONDIMENTO DELLE INDAGINIPer le opere di categoria GC1 che ricadono in zone note, con terreni di fondazione relativamente omogenei e di buone caratteristiche geotecniche, ove già esistono strutture analoghe che hanno dato buona prova di sé, etc.., l’indagine può essere limitata alla raccolta delle informazioni esistenti, e la relazione geotecnica (sempre necessaria) può giustificare le scelte progettuali su base comparativa, per esperienza e similitudine.
Al contrario per opere di categoria GC3 occorre un piano di indagine molto approfondito e dettagliato, curato da specialisti del settore, che si estenda nel tempo (prima, durante e dopo la realizzazione dell’opera), comprendente prove speciali, da affidare a ditte o enti altamente qualificati, mirate all’analisi dei problemi specifici e particolari dell’opera in progetto.
In questa sede ci limitiamo a considerare le indagini geotecniche per opere di categoria GC2.
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Per identificare le condizioni stratigrafiche e di falda all’interno del volume significativo di sottosuolo possono essere eseguite:prove geofisichescavi e trinceesondaggi e prove continue (o quasi) lungo verticali di esplorazione
Scavi e trincee di esplorazione mettono in luce ampie sezioni verticali del sottosuolo (consentono una descrizione di dettaglio della successione stratigrafica ed il prelievo di campioni anche di grandi dimensioni con minimo disturbo) ma sono caratterizzati da una modesta profondità di indagine.I sondaggi stratigrafici e geotecnici consentono di verificare direttamente la successione stratigrafica lungo una verticale di esplorazione, di prelevare campioni per le analisi di laboratorio, e di eseguire prove meccaniche e idrauliche a fondo foro, durante la perforazione.Le prove continue (o quasi) lungo verticali di esplorazione (CPT, SPT, DMT, etc.) consentono di identificare la successione stratigrafica e di stimare alcune proprietà geotecniche in modo indiretto mediante correlazioni con le grandezze misurate.
CARATTERIZZAZIONE STRATIGRAFICA
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Approfondimento dell'indagine geotecnica
Cos
ti
Costo dell'indagineCosto di costruzioneCosto totale
M
Livello di approfondimentoMassimo
approfondimento
Minimo costo
Approfondimento dell'indagine geotecnica
Cos
ti
Costo dell'indagineCosto di costruzioneCosto totale
M
Livello di approfondimento
Approfondimento dell'indagine geotecnica
Cos
ti
Costo dell'indagineCosto di costruzioneCosto totale
M
Livello di approfondimento
Approfondimento dell'indagine geotecnica
Cos
ti
Costo dell'indagineCosto di costruzioneCosto totale
M
Livello di approfondimento
Approfondimento dell'indagine geotecnica
Cos
ti
Costo dell'indagineCosto di costruzioneCosto totale
M
Livello di approfondimentoMassimo
approfondimento
Minimo costo
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Tipologia di prova, numero, profondità e localizzazione delle verticali di esplorazione devono essere stabiliti in base alla forma e all’estensione del volume significativo, ed al livello di dettaglio richiesto,
tenendo conto anche di:
tipologia e importanza dell’opera in progettocomplessità e variabilità del terreno di fondazionerapporto costi/benefici
DENSITÀ DELLE INDAGININella maggior parte dei casi, le informazioni sulla successione stratigrafica e sulle proprietà meccaniche e idrauliche dei terreni presenti nel sottosuolo si riferiscono a verticali di esplorazione.
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DENSITÀ DELLE INDAGINIAMPIEZZA ORIENTATIVA DELL’INDAGINE GEOTECNICA
Tipo di opera Distanza fra i sondaggi (m)Stratificazione
Uniforme Media Caotica
Edificio di 1÷2 piani 60 30 15 3
Edificio a molti piani 45 30 15 4
Pile e spalle di ponti, torri ‐ 30 12 1÷2 per ciascuna fondazione
Strade 300 150 30 ‐
Gallerie:progetto di massimaprogetto esecutivo
500100
30050
‐‐ ‐
Numero minimo di verticali di esplorazione
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I mezzi di indagine in sito per l’identificazione condizioni stratigrafiche e di falda del volume significativo di sottosuolo e per la caratterizzazione meccanica delle formazioni presenti, sono molti e di diversa complessità. I più diffusi in Italia, comunemente impiegati per la progettazione di opere di categoria GC2 , sono:
le perforazioni di sondaggio,le prove penetrometriche dinamiche (SPT),le prove penetrometriche statiche (CPT),le prove con piezocono (CPTU),le prove dilatometriche (DMT).
TIPI DI INDAGINI
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Perforazione di sondaggioUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
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Per sondaggio stratigrafico si intende una perforazione del terreno, in genere in direzione verticale, che consente di riconoscere la successione stratigrafica, mediante l’esame visivo e l’esecuzione di alcune prove di riconoscimento sul materiale estratto.
Durante la perforazione è possibile installare apparecchi di misura quali piezometri, inclinometri, etc..
SONDAGGI STRATIGRAFICI E GEOTECNICI
Si parla di sondaggio geotecnico quando e la perforazione permette, oltre al riconoscimento stratigrafico, anche il prelievo di campioni “indisturbati” di terreno e l’esecuzione di prove in foro per la determinazione delle proprietà geotecniche dei terreni in sede.
Con le perforazioni di sondaggio è possibile attraversare qualunque tipo di terreno, anche a grande profondità e sotto falda, ed eseguire indagini anche sotto il fondo di fiumi o del mare.
Esistono due tipi di sondaggio:sondaggio stratigraficosondaggio geotecnico
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Perforazione di sondaggioUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
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Esistono diverse tecniche di perforazione :
a distruzione se lo scopo della perforazione è solo quello di raggiungere una data profondità, ad esempio per installare uno strumento di misura, e non interessa il riconoscimento stratigrafico o il prelievo di campioni rappresentativi:
TIPI DI SONDAGGI
a percussione,a rotazione,con trivelle ad elica
a carotaggio continuo se si vuole identificare in dettaglio la successione
Il sondaggio può esser condotto:
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Perforazione di sondaggioUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
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Metodo di perforazione
Utensile di perforazione
Diametro usuale (mm)
Profondità usuale
(m)
Idoneità per tipo di terreno-
Non idoneità per
tipo di terreno-
Qualità dei campioni ottenibili
direttamente con gli usuali
attrezzi di perforazione
Classe di qualità
corrispondente
Sonda a valvola 150-600 60 Ghiaia, sabbia, limo
Terre coesive tenere o molto
consistenti
Disturbati, dilavati Q1 (Q2)
Percussione
Scalpello 150-600 60 Tutti i terreni fino a rocce di media resistenza
Rocce con resistenza
alta o molto alta
Fortemente disturbati, dilavati e frantumati
Q1
Trivella Spirale a vite senza fine
Manuale 50-150
Meccanica 100-300
Manuale 10
Meccanica
40
Sopra falda: da coesivi a poco coesivi
Sotto falda: coesivi
Terre a grana
grossa, roccia
Disturbati, a volte dilavati sotto falda
Q1 (Q2-Q3)
Tubo carotiere semplice 75-100 50-150
Generalmente discreta
Tubo carotiere doppio 75-150 50-150 Generalmente buona
Rotazione Scalpelli a distruzione,
triconi, etc.. attrezzatura rotary
60-300 Praticamente illimitata
Tutti i terreni escluse terre a grana grossa
Terre a grana grossa
(ghiaie, ciottoli,
etc..)
Non si ottengono campioni ma piccoli frammenti di materiale
A secco Q2 (Q3)
Con
circolazione di acqua o fango
Q1 (Q2) Q2 (Q3-Q4)
TECNICHE DI PERFORAZIONE
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Perforazione di sondaggioUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
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La tecnica di perforazione attualmente più utilizzata per i sondaggi a carotaggio continuo è a rotazione.
SONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUO
Le carote estratte nel corso del sondaggio sono sistemate in apposite cassette catalogatrici.
Il diametro dei fori di sondaggio è in genere compreso tra 75 e 150mm.
Il terreno è perforato da un utensile spinto e fatto ruotare mediante una batteria di aste. La perforazione può avvenire a secco o con immissione di un fluido.
L’utensile di perforazione è un tubo d’acciaio (carotiere) munito all’estremità di una corona tagliente di materiale adeguato. Per evitare che il terreno campionato venga a contatto con la parte rotante e sia almeno parzialmente protetto dal dilavamento del fluido di circolazione, possono utilizzarsi carotieri a parete doppia, di cui solo quella esterna ruota.
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Perforazione di sondaggioUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
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SONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUOPer assicurare la stabilità della parete e del fondo del foro, ove necessario, si utilizza:
una batteria di tubi di rivestimentoun fluido costituito in genere da una miscela di acqua con una percentualedel 3÷5% di bentonite (fango bentonitico).
Il fango bentonitico è caratterizzato da un peso specifico di poco superiore a quello dell’acqua e da tixotropia, ovvero da una viscosità molto elevata in stato di quiete e molto minore in stato di moto. Tali caratteristiche rendono il fango bentonitico particolarmente adatto non solo a sostenere le pareti e il fondo del foro durante l’esecuzione ma anche a sollevare il materiale scavato verso la bocca del foro.
N.B. Se si utilizza il fango bentonitico viene a formarsi una pellicola impermeabile sulla superficie del foro che non consente l’esecuzione di prove di permeabilità e di misure piezometriche.
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SONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUO
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SONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUO
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SCHEDA STRATIGRAFICA
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I campioni estratti durante la perforazione possono avere diverso grado di disturbo in funzione sia della tecnica e degli strumenti utilizzati per il prelievo, sia della natura del terreno stesso.
CAMPIONI
Le principali cause di disturbo derivano:dall’esecuzione del sondaggio (disturbo prodotto dalla sonda o dall’attrezzo di perforazione)dall’infissione ed estrazione del campionatoredalla variazione dello stato tensionale
e nei provini sottoposti a prove di laboratorio:dal trasporto e dalla non perfetta conservazione del campionedalle operazioni di estrusione del campione dalla fustelladalla cavitazione e ridistribuzione del contenuto in acquadalle operazioni di formazione del provino (ad esempio al tornio)dal montaggio nell’apparecchiatura di prova.
In particolare con gli usuali mezzi e tecniche di prelievo non è possibile estrarre campioni “indisturbati” di terreno incoerente.
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Perforazione di sondaggioUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
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CLASSI DI QUALITÀ DEI CAMPIONICaratteristiche geotecniche
determinabili Grado di qualità
Q1 Q2 Q3 Q4 Q5
a) profilo stratigrafico X X X X X
b) composizione granulometricaX X X X
c) contenuto d’acqua naturale X X X
d) peso di volume X X
e) caratteristiche meccaniche(resistenza, deformabilità, etc..) X
campioni disturbatio rimaneggiati
disturbolimitato
indisturbati
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Perforazione di sondaggioUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
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A parità di accuratezza nel campionamento, la classe di qualità massima raggiungibile dipende dal tipo di terreno e di campionatore:
Tipo di campionatoreTipo di terreno
A B C D E
a) coesivi poco consistenti Q3 Q4 Q5
b) coesivi moderatamente consistenti oconsistenti
Q3(Q4) Q4 Q5 Q5
c) coesivi molto consistenti Q2(Q3)Q3(Q4) Q5
d) sabbie fini al di sopra della falda Q2 Q3 Q3 Q3 (Q4)
e) sabbie fini in falda Q1 Q2 Q2 Q2(Q3)
N.B. Si indicano tra parentesi le classi di qualità Q raggiungibili con campionamento molto accurato.
Q5
A. campionatore pesante infisso a percussioneB. campionatore a parete sottile infisso a percussioneC. campionatore a parete sottile infisso a pressioneD. campionatore a pistone infisso a pressioneE. campionatore a rotazione a doppia parete con scarpa avanzataQ
crescente
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PROVA PENETROMETRICA DINAMICA (SPT)
Prova SPTUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
Origine e struttura dei terreni Origine e struttura dei terreni –– Fondamenti di GeotecnicaFondamenti di GeotecnicaCorso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010 25/6425/64
La prova penetrometrica dinamica S.P.T. (Standard Penetration Test) è la prova in sito più diffusa ed utilizzata nel mondo (semplicità operativa, basso costo, vasta letteratura per l’interpretazione dei risultati).
Viene determinata la resistenza offerta dal terrenoalla penetrazione dinamica di un campionatoreinfisso a partire dal fondo di un foro di sondaggio o di un foro appositamente eseguito (φ = 60÷200 mm) e subordinatamente di prelevare piccoli campioni (disturbati)
La prova S.P.T. consiste nel far cadere ripetutamente un maglio, del peso di 63,5 kgf, da un’altezza di 760 mm, su una testa di battutafissata alla sommità di una batteria di aste alla cui estremità inferiore è avvitato un campionatore di dimensioni standardizzate.
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Prova SPTUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
Origine e struttura dei terreni Origine e struttura dei terreni –– Fondamenti di GeotecnicaFondamenti di GeotecnicaCorso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010 26/6426/64
MISURE SPT
il numero di colpi di maglio N1 necessario a produrre l’infissione per i primi15cm (tratto di avviamento) inclusa l’eventuale penetrazione quasi statica pergravità,il numero di colpi di maglio N2 necessario a produrre l’infissione per altri15cm,il numero di colpi di maglio N3 necessario a produrre l’infissione perulteriori 15cm.
Complessivamente, durante la prova, il campionatore sarà infisso di:15+15+15=45cm
Si assume quale resistenza alla penetrazione il parametro:
NSPT = N2 + N3
magliotesta di battuta
φint = 35 mmφest = 50 mm
Durante la penetrazione vengono misurate:
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Prova SPTUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
Origine e struttura dei terreni Origine e struttura dei terreni –– Fondamenti di GeotecnicaFondamenti di GeotecnicaCorso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010 27/6427/64
I risultati della prova S.P.T. sono utilizzati per la stima indiretta, mediante INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
correlazioni empiriche, di:densità relativa e resistenza al taglio delle sabbie (uso frequente)resistenza al taglio non drenata di terreni a grana fine (correlazioni più incerte, uso meno frequente)
Dato il carattere empirico dei metodi di interpretazione dei risultati della prova S.P.T. è assolutamente necessario seguire in modo scrupoloso la procedura di riferimento (ISSMFE, 1988).
I risultati della prova sono infatti influenzati:dalle caratteristiche del campionatoredalle dimensioni delle astedal sistema di battituradalla tecnica di perforazionedalle dimensioni del foro
N.B. Quando una o più di questi fattori vengono modificati rispetto al procedura standard, esistono degli opportuni fattori correttivi per il parametro NSPT (anche quando le misure vengono effettuate sotto falda).
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Per la stima della densità relativa:Terreni sabbiosi
2R
a
'0v
SPT Dp2417N ⋅⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛ σ⋅+=
1) Gibbs e Holtz (1957)(valida per sabbie quarzose NC non cementate)
in cui pa è la pressione atmosferica(pa=100 se σ’v0 è espresso in kPa,pa=1 se σ’v0 è espresso in kgf/cm2)
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
2) Bazaara (1967)(valida per sabbie sovraconsolidate o costipate in cantiere )
in cui pa è la pressione atmosferica(pa=100 se σ’v0 è espresso in kPa,pa=1 se σ’v0 è espresso in kgf/cm2)
2R
a
'0v
SPT Dp1,4120N ⋅⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛ σ⋅+⋅=
2R
a
'0v
SPT Dp024,124,320N ⋅⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛ σ⋅+⋅=
732,0pa
'0v ≤
σ
732,0pa
'0v >
σ
per
per
-
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3) Marcuson e Bieganousky (1977)
in cui OCR è il grado di sovraconsolidazione e U è il coefficiente di uniformità della sabbia
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
5,0
2
a
'0v
SPTR U50p754OCR7111600N22275,02,12(%)D
⎥⎥⎦
⎤
⎢⎢⎣
⎡⋅−⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛ σ⋅−⋅−+⋅⋅+=
4) Skempton (1986)
in cui Ncor è il valore corretto dell’indice NSPT per tener conto della pressione litostatica efficace:
60ND cor2R =
SPTNcor NCN ⋅= a
'0v
N
p1
2Cσ
+= per sabbie fini
con:
per sabbie grosse
a
'0v
N
p2
3Cσ
+=
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
L’angolo di resistenza al taglio può essere stimato in base al valore della densità relativa con le correlazioni proposte da Schmertmann (1977) per differenti granulometrie:
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L’angolo di resistenza al taglio
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
può essere stimato anche mediante correlazioni dirette tra ϕ’ e NSPT, che evitano le approssimazioni dovute al doppio passaggio (NSPT‐ DR‐ f’):
1) Schmertmann (1975)
34,0
a
'0v
SPT
p3,202,12
Narctan'
⎥⎥⎥⎥⎥
⎦
⎤
⎢⎢⎢⎢⎢
⎣
⎡
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛ σ⋅+
=ϕ
Tensione geostatica efficace, σ’ vo(kPa)
NSPT
-
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
2) Hatanaka e Uchida (1996)
( ) 20N20' cor +⋅=°ϕ
3) Peck, Hanson e Thornburn (1974)
( ) 2corcor N00054,0N3,01,27' ⋅−⋅+=°ϕ
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATITerreni a grana finePer la stima della resistenza al taglio non drenata :
1) Stroud (1974)(valida per argille non sensitive)
SPT1u Nfc ⋅=
dove f1 è un coefficiente funzione di Ip (ha valori compresi tra 3.5 e 6.5 kPa, e mediamente vale 4.4 kPa)
2) Hara et al. (1971)
( ) 72,0SPTu N29kPac ⋅=
Elevata dispersione
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Terreni a grana finePer la stima del grado di sovraconsolidazione:
1) Mayne e Kemper (1988)
in cui σ’v0 espresso in MPa.
689,0
'0v
SPTN193,0OCR ⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛σ
⋅=
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La prova penetrometrica statica C.P.T. (Cone Penetration Test) è molto diffusa in Italia (costo modesto, permette l’identificazione della successione stratigrafica lungo una verticale e la stima di molti parametri geotecnici).
PROVA PENETROMETRICA STATICA (CPT)
Può essere eseguita in tutti i terreni, escluse ghiaie e terreni duri. É autoperforante e consiste nell’infissione a pressione nel terreno, a partire dal p.c., ed alla velocità costante di circa 20 mm/secdi una punta conica avente diametro 35,7 mm e angolo di apertura 60°, collegata al dispositivo di spinta mediante una batteria di tubi.
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Prova CPTUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
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Il penetrometro statico esiste attualmente in due versioni, con caratteristiche geometriche e procedure di prova normate a livello internazionale (ISSMFE, 1989):
PENETROMETRO STATICO
il penetrometro meccanico con manicotto d’attritoil penetrometro elettrico
Nei penetrometri meccanici con manicotto d’attrito la punta conica è solidale con una batteria di aste coassiali ad una tubazione di rivestimento. La parte finale, ovvero più prossima alla punta, della tubazione di rivestimento è mobile, e costituisce il manicotto di attrito.
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PENETROMETRO STATICO
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Il penetrometro statico esiste attualmente in due versioni, con caratteristiche geometriche e procedure di prova normate a livello internazionale (ISSMFE, 1989):
il penetrometro meccanico con manicotto d’attritoil penetrometro elettrico
Nei penetrometri meccanici con manicotto d’attrito la punta conica è solidale con una batteria di aste coassiali ad una tubazione di rivestimento. La parte finale, ovvero più prossima alla punta, della tubazione di rivestimento è mobile, e costituisce il manicotto di attrito.
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PENETROMETRO MECCANICO
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1) Inizialmente, esercitando una forza F1 sulle aste interne collegate alla punta, si fa avanzare a velocità costante la sola punta per una lunghezza di 40 mm.
Fasi operative
L’area della punta è:
Ap = (π 3,572)/4 = 10 cm2
La pressione media alla punta durante l’avanzamento (resistenza di punta) vale:
qc = F1/Ap
2) Al termine della corsa di 40mm, viene agganciato il manicotto d’attrito, che ha una superficie laterale:
As = 150 cm2
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PENETROMETRO MECCANICO
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Fasi operative3) La punta continua a penetrare trascinandosi
dietro anche il manicotto per altri 40 mm. Se si indica con F2 la forza necessaria a fare avanzare il penetrometro in questa seconda fase, e se si fa l’ipotesi che la resistenza di punta non sia variata rispetto al tratto precedente, è possibile calcolare la tensione tangenziale media lungo la superficie del manicotto (resistenza laterale locale) con la relazione:
4) Poi la spinta viene applicata alle aste esterne che, a punta ferma, raggiungono prima il manicotto e poi la punta, e infine fanno avanzare l’intero sistema.
fs = (F2‐F1)/As
5) Il procedimento viene ripetuto ogni 20cm e le misure di qc e fs effettuate vengono attribuite all’intero strato attraversato.
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PENETROMETRO MECCANICO
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PENETROMETRO MECCANICO
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è uno strumento semplice e robustopuò operare in un campo di terreni che va dalle argille alle sabbie grossesi possono raggiungere profondità dell’ordine di 40m e oltre.
Vantaggi
Svantaggi
le resistenze alla penetrazione sono dedotte da misure di forza eseguite in superficie (e quindi sono affette da errori dovuti al peso proprio e alla deformabilità delle aste, ed agli attriti tra le varie parti dell’attrezzatura)la profondità delle misure è desunta dalla lunghezza delle aste e quindi soggetta ad errori derivanti dalla deviazione dalla verticalele misure di resistenza alla punta, qc, e di attrito laterale locale, fs, possono essere troppo rade (ogni 20 cm) specie per depositi fittamente stratificati, inoltre non sono indipendenti fra loro e si riferiscono a profondità leggermente diverse.
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Prova CPT
PENETROMETRO ELETTRICO
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Nel penetrometro elettrico le misure di pressione alla punta e di tensione laterale locale sono eseguite localmente ed in modo fra loro indipendente con trasduttori elettrici che inviano un segnale alla centralina posta in superficie.Un inclinometro alloggiato nelle aste permette di misurare la deviazione dalla verticale e di correggerne gli errori conseguenti. La frequenza delle misure può essere anche molto ridotta, tipicamente ogni 2‐5 cm, e i dati sono direttamente acquisiti in forma numerica.I limiti risiedono nel maggiore costo dello strumento, e negli errori derivanti dalle componenti elettroniche (non linearità e isteresi delle celle di pressione, sensibilità alle variazioni di temperatura, calibrazione).
Il penetrometro elettrico costituisce la naturale evoluzione del pentrometro meccanico e ne supera in parte i limiti.
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
L’analisi dei risultati di prove C.P.T. consente in primo luogo il riconoscimento litologico dei terreni attraversati e la ricostruzione della successione stratigrafica
Questa prima fase interpretativa è essenziale e necessaria per ogni ulteriore interpretazione geotecnica delle misure effettuate.
Riconoscimento stratigrafico
Infatti durante la prova vengono misurate le resistenze di punta e di attrito laterale opposte dal terreno nelle condizioni di rottura determinate dalla penetrazione dello strumento con una velocità imposta e costante di 2 cm/sec. A seconda della permeabilità del terreno attraversato la rottura avviene in condizioni drenate o non drenate. Pertanto il modello interpretativo del fenomeno della rottura, e quindi la successiva deduzione delle caratteristiche meccaniche a partire dalle grandezze misurate, è condizionato dal tipo di terreno cui si riferiscono i dati di resistenza misurati
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATIRiconoscimento stratigrafico
(valida per penetrometro meccanico)Schmertmann (1978)
− in ascissa il rapporto d’attrito o di frizione o delle resistenze,(in scala naturale)
100qf
Rc
sf ⋅=
− in ordinata la resistenza di punta(in scala logaritmica)
qc [FL‐2]
[‐]
-
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATIRiconoscimento stratigrafico
(valida per penetrometro elettrico)Robertson (1990)
− in ascissa il rapporto d’attritonormalizzato,(in scala logaritmica)
− in ordinata la resistenza di puntanormalizzata(in scala logaritmica)
[‐]100q
fF0vc
s ⋅−
=σ
'0v
0vcqQσσ−
= [‐]
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
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L’avanzamento del penetrometro statico in terreni sabbiosi avviene generalmente in condizioni drenate, ed è quindi possibile interpretarne i risultati in termini di tensioni efficaci.
Terreni sabbiosi
1) Jamiolkowski et al. (1985)(per sabbie silicee, non cementate, di recente deposizione, normalmente consolidate)
con qc e σ’v0 espressi in t/m2(1 t/m2 ≅ 10 kPa)
( ) ⎥⎥⎦⎤
⎢⎢⎣
⎡⋅+−= 5,0'
0
log6698v
cr
qD
σ
La densità relativa può essere stimata:
-
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
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2) Baldi et al. (1986)
dove C0, C1 e C2 sono costanti, qc è la resistenza penetrometrica di punta espressa in kPa, e σ’ è la tensione efficace (verticale o media) alla profondità della misura
( ) ⎥⎥⎦⎤
⎢⎢⎣
⎡
⋅⋅=
1'02
ln1 Cc
rC
qC
Dσ
per sabbie silicee moderatamente compressibili, normalmente consolidate, di recente deposizione e non cementate (per le quali si assume K0 = 0,45) :
C0=157 C1=0,55 C2=2,41 σ’ = σ’v0
per sabbie sovraconsolidate (K0 > 0,45):
C0=181 C1=0,55 C2=2,61 σ’ = σ’m = (σ’v0 + 2 σ’h0)/3
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
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Terreni sabbiosi NC Terreni sabbiosi OC
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
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1) Robertson e Campanella (1983)(per sabbie quarzose non cementate)
Tensionegeostaticaverticaleefficace, σ’ vo(kPa)
Resistenza alla punta, qc (MPa)L’angolo di resistenza al taglio può essere stimato anche mediante correlazioni dirette tra ϕ’ , σ’v0 e qc, che evitano le approssimazioni dovute al doppio passaggio (qc‐ DR‐ ϕ’):
⎥⎥⎦
⎤
⎢⎢⎣
⎡⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛σ
⋅+=ϕ '0v
cqlog38,01,0arctan'
-
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
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‐ la resistenza al taglio in condizioni non drenate
Terreni coesivi
conNk = 20 per penetrometro meccanicoNk = 15 per penetrometro elettricok
0vcu N
qc σ−=
L’avanzamento del penetrometro statico in terreni a grana fine saturi avviene generalmente in condizioni non drenate, ed è quindi possibile interpretarne i risultati in termini di tensioni totali. In particolare possono essere stimate (Mayne e Kemper, 1988):
(più in generale Nk può assumere valori compresi tra 5 e 21, con andamento crescente con l’indice di plasticità).‐ la pressione di consolidazione
( ) 96,0c'c q243,0 ⋅=σ con σ’c e qc espressi in Mpa01,1
'0v
0vcq37,0OCR ⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛σσ−
⋅=
‐ il grado di sovraconsolidazione
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Terreni coesiviÈ possibile anche stimare il modulo edometrico, ovvero il modulo di deformazione in condizioni di deformazioni laterali impedite (Sanglerat, 1972):
cc
'v
v
qC
)e1(3,2m1M ⋅α=
σ⋅+⋅==
qc < 0,7 MPa 3 < α < 8
0,7 < qc < 2,0 MPa 2 < α < 5 Argille di bassa plasticità (CL)
qc > 2,0 MPa 1 < α < 2,5
qc < 2,0 MPa 3 < α < 6 Limi di bassa plasticità (ML)
qc > 2,0 MPa 1 < α < 3
Argille e limi di elevata plasticità (CH, MH) qc < 2,0 MPa 2 < α < 6
Limi organici (OL) qc < 1,2 MPa 2 < α < 8
qc < 0,7 MPa
50 < w* < 100 1,5 < α < 4
100 < w < 200 1 < α < 1,5 Torbe e argille organiche (Pt, OH)
w > 200 0,4 < α < 1
*w = contenuto in acqua (%)
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Prova CPTUUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
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La prova CPTU viene effettuata con un penetrometro elettrico modificato (piezocono) munito di uno o più elementi porosi (filtri) per la misura delle pressioni interstiziali.
PROVA COL PIEZOCONO (CPTU)
La prova viene effettuata in terreni saturi sotto falda secondo le stesse modalità della prova CPT (con penetrometro elettrico) e consente una misura (quasi) continua:
della resistenza di punta, qcdella resistenza laterale, fsdelle pressioni interstiziali(u1, u2 e u3)
La misura delle pressioni interstiziali, per essere affidabile, richiede la completa saturazione del filtro e può essere effettuata a penetrometro fermo (prove di dissipazione) o in movimento.
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Prova CPTUUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZEDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILESezione geotecnica
Origine e struttura dei terreni Origine e struttura dei terreni –– Fondamenti di GeotecnicaFondamenti di GeotecnicaCorso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010 54/6454/64
La prova CPTU, mediante la misura contemporanea della resistenza alla punta qc e della pressione interstiziale ui (i = 1, 2 ,3 a seconda della posizione del piezometro) consente, rispetto alla prova CPT, di delineare meglio la stratigrafia di un deposito ed in particolare gli strati a differente permeabilità:
INTERPRETAZIONE DELLA PROVA CPTU
nelle sabbie, ove la penetrazione avviene in condizioni drenate, si hanno valori di qc alti, associati a valori di ui prossimi a quelli relativi alle condizioni iniziali di equilibrio della falda (ui = u0);
nelle argille, ove la penetrazione avviene in condizioni non drenate, si hanno valori di qc bassi (nel caso di terreni NC), associati a valori di ui più alti di quelli relativi alle condizioni iniziali di equilibrio della falda (ui = u0 + ∆u).
OSS. Inoltre essendo la misura delle pressioni neutre in genere più sensibile alle variazioni del tipo di terreno, rispetto alle misure di qc, si possono meglio individuare sottili stratificazioni ed intercalazioni di terreno.
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Origine e struttura dei terreni Origine e struttura dei terreni –– Fondamenti di GeotecnicaFondamenti di GeotecnicaCorso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010 55/6455/64
INTERPRETAZIONE DELLA PROVA CPTU
Esistono dei diagrammi analoghi a quelli già visti per la prova CPT per la classificazione dei terreniche tengono conto anche della misura delle pressioni neutre.
Esistono delle correlazioni empiriche per la stima dei parametri di resistenza al taglio e di deformabilitàdei terreni coesivi bastate anche sulla misura di u.
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Origine e struttura dei terreni Origine e struttura dei terreni –– Fondamenti di GeotecnicaFondamenti di GeotecnicaCorso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010 56/6456/64
− in ascissa il rapporto dellepressioni interstiziali,
− in ordinata la resistenza di puntanormalizzata(in scala logaritmica)
'0v
0vcqQσσ−
=
0vtq q
uBσ−
∆=
dove qt è la resistenza alla punta corretta:
)a1(uqq 2ct −⋅+=
con 0.55
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Origine e struttura dei terreni Origine e struttura dei terreni –– Fondamenti di GeotecnicaFondamenti di GeotecnicaCorso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010 57/6457/64
Col piezocono possono anche essere effettuate, in corrispondenza di terreni coesivi, misure di dissipazione, che consistono, una volta arrestata la penetrazione, nel misurare la velocità di riduzione nel tempo della sovrappressione iniziale (conseguente alla rottura in condizioni non drenate
PROVE DI DISSIPAZIONE
) per la stima delle caratteristiche di permeabilità e consolidazione del terreno.
Da tali curve si ricavano (con un modello interpretativo di consolidazione orizzontale):
il coefficiente di consolidazioneorizzontale (cH) il coefficiente di permeabilitàorizzontale (kH)
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Origine e struttura dei terreni Origine e struttura dei terreni –– Fondamenti di GeotecnicaFondamenti di GeotecnicaCorso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010 58/6458/64
La prova dilatometrica utilizza la stessa attrezzatura della prova penetrometrica statica e come utensile di perforazione una lama di acciaio di forma e dimensioni standardizzate (lama dilatometrica), dotata nella parte centrale di una membrana deformabile piana,di forma circolare.
PROVA DILATOMETRICA (DMT)
La lama, collegata ad una batteria d’aste, viene infissa a pressione nel terreno ed arrestata ogni 20 cm.
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Le pressioni p0 e p1, insieme al valore della pressione interstiziale in sito, u0, e della tensione geostatica efficace verticale, σ’v0, consentono di determinare una serie di indici utili per la classificazione dei terreni, o per la stima, tramite correlazioni empiriche, delle caratteristiche di deformabilità e di resistenza del terreno:
PROVA DILATOMETRICA (DMT)
00
01d up
ppI−−
=
0V
00d '
upkσ−
=
INDICE DEL MATERIALE
( )01d pp7.34E −⋅=
INDICE DI TENSIONE ORIZZONTALE
MODULO DILATOMETRICO
A penetrometro fermo, la membrana viene espansa aumentando gradualmente la pressione del gas a tergo e misurati i valori della pressione corrispondenti all’inizio dell’espansione (p0) e ad uno spostamento del centro di 1.1 mm (p1).
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Origine e struttura dei terreni Origine e struttura dei terreni –– Fondamenti di GeotecnicaFondamenti di GeotecnicaCorso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010 60/6460/64
PROVA DILATOMETRICA (DMT)Classificazione dei terreni
Utilizzando l’indice del materialee il modulo dilatometrico si possono classificare i terreni attraversati:
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Origine e struttura dei terreni Origine e struttura dei terreni –– Fondamenti di GeotecnicaFondamenti di GeotecnicaCorso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010Corso di Laurea in Scienze dell’Ingegneria Edile A.A. 2009/2010 61/6461/64
PROVA DILATOMETRICA (DMT)
‐ Coefficiente di spinta a riposo, K0
6,05,1
47,0
,0 −⎟⎠
⎞⎜⎝
⎛= DDMT
KK
‐Grado di sovraconsolidazione, OCR
( ) 56,15,0 DDMT KOCR ⋅=
‐ Resistenza al taglio non drenata, cu
( ) 25,1', 5,022,0 DvoDMTu Kc ⋅⋅⋅= σ
‐ Angolo di resistenza al taglio, ϕ’
DDDMT KK2log1,2log6,1428' ⋅−⋅+=ϕ
per ID
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PROVA DILATOMETRICA (DMT)‐Modulo edometrico, MDMT
DMDMT ERM ⋅=
6,0≤DI DM KR log36,214,0 ⋅+=
3≥DI DM KR log25,0 ⋅+=
36,0 DK DM KR log18,232,0 ⋅+=
85,0
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PROVA DILATOMETRICA (DMT)Profilo dilatometrico interpretato
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PROVE DI DISSIPAZIONECol dilatometro possono anche essere effettuate, in corrispondenza di terreni coesivi, misure di dissipazione (DMTA), che consistono, una volta arrestata la penetrazione della lama, nel misurare la velocità di riduzione nel tempo della pressione esercitata dal terreno sulla membrana (curve di dissipazione).Da tali curve si ricavano (adottando un modello interpretativo di consolidazione orizzontale):il coefficiente di consolidazioneorizzontale (cH)
il coefficiente di permeabilitàorizzontale (kH)
flex
2
h Tcm7c ≅
h
whDMTA,h M
ck γ⋅≅DMT0h MKM ⋅≅con
“INDAGINI IN SITO” INDAGINI GEOTECNICHEINDAGINI IN SITOCORRELAZIONIESTENSIONE DELLE INDAGINIESTENSIONE DELLE INDAGINIAPPROFONDIMENTO DELLE INDAGINIAPPROFONDIMENTO DELLE INDAGINICARATTERIZZAZIONE STRATIGRAFICADENSITÀ DELLE INDAGINIDENSITÀ DELLE INDAGINITIPI DI INDAGINISONDAGGI STRATIGRAFICI E GEOTECNICITIPI DI SONDAGGITECNICHE DI PERFORAZIONESONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUOSONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUOSONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUOSONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUOSCHEDA STRATIGRAFICACAMPIONIPROVA PENETROMETRICA DINAMICA (SPT)MISURE SPTINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIPROVA PENETROMETRICA STATICA (CPT)PENETROMETRO STATICOPENETROMETRO STATICOPENETROMETRO MECCANICOPENETROMETRO MECCANICOPENETROMETRO MECCANICOPENETROMETRO MECCANICOPENETROMETRO ELETTRICOINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIINTERPRETAZIONE DEI RISULTATIPROVA COL PIEZOCONO (CPTU)INTERPRETAZIONE DELLA PROVA CPTUINTERPRETAZIONE DELLA PROVA CPTUPROVE DI DISSIPAZIONEPROVA DILATOMETRICA (DMT)PROVA DILATOMETRICA (DMT)PROVA DILATOMETRICA (DMT)PROVA DILATOMETRICA (DMT)PROVA DILATOMETRICA (DMT)PROVA DILATOMETRICA (DMT)