ANNO XV- N. 4. BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1891/189104.pdf · poetico tra tutti i mesi...

16
ANNO XV - N .4 . Esceunavoltaalmese . APRILE1891 . BOLLETTINO SALESI ANO DIREZIONE nell'OratorioSalesiano - ViaCottolengo,N .32,TORINO Sommario . AvvisoaiCooperatoriedalleCooperatrici . IlMesediMariaecomesicelebraall'Oratorio . GraziediMariaAusiliatrice . NotiziedeinostriMissionari : Gli Oratoriifestiviin America - Visitaall'IsolaDawson ;unnuovogruppo d'Indii battezzati . L'Araucania . LaparoladiunVescovosull'emigrazionedegliIta- lianiinAmerica . ConferenzeSalesiane . L'adorazionequotidianauniversaleaGesùSacramen- tato . Notizievarie . Nuovocollegio-convittofemminiledirettodalleSuore diMariaAusiliatriceinAlìpressoMessina . IlCanonicoDomenicoBosso,successoredelVen.Cot- tolengo . Bibliografia . Cooperatoridefunti . AVVISO aiCOOPERATORIedalleCOOPERATRICI Perchènonaccadal'inconveniente dialtrianni,chetanti,aiqualinon giungeilnostroperiodico,simuovano dalontanipaesipervenireaTorinoa vederelasolennitàdiMariaAusi- liatriceil24Maggioenerestinode- lusiperesseredifferita : quest'anno, benchéilritononpermettanèla MessanèiVespridellaMadonnain dettogiorno,cadendoalloralaSS . Trinità,tuttavialaFestapubblicae solennesicelebreràilgiornoincui cade,24Maggio,econpompaspeciale perlaragionechesegnaancheilcin- quantesimoanniversariodellaOrdina- zioneSacerdotalediD .Bosco . IlmesecheprecededettaFestain- comincieràquindiil23delcorrente . Tuttiigiornialmattinoalleore5 1/2ealle71/2visaràMessaletta perlaComunità,RosarioeComu- nioneconcantiepreghiere . - Per concessionepontificiaognifedeleassi- stendodevotamenteataliesercizidi pietà,puòlucrareognivoltal'Indul- genzaditreanni . - Allaseraalle 71/2,dopoilcantodiunalode,si terràunbrevediscorsoesidaràla BenedizionecolSS .Sacramento .Alle festepoiquestodiscorsoavràluogo dopoivespriversole4 . InvitiamocaldamenteiCooperatori

Transcript of ANNO XV- N. 4. BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1891/189104.pdf · poetico tra tutti i mesi...

ANNO XV - N. 4 .

Esce una volta al mese .

APRILE 1891 .

BOLLETTINO SALESIANO

DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N. 32, TORINO

Sommario .Avviso ai Cooperatori ed alle Cooperatrici .Il Mese di Maria e come si celebra all'Oratorio .Grazie di Maria Ausiliatrice .Notizie dei nostri Missionari : Gli Oratorii festivi in

America - Visita all'Isola Dawson ; un nuovo gruppod'Indii battezzati .

L'Araucania .La parola di un Vescovo sull'emigrazione degli Ita-

liani in America .Conferenze Salesiane .L'adorazione quotidiana universale a Gesù Sacramen-

tato .Notizie varie .Nuovo collegio -convitto femminile diretto dalle Suore

di Maria Ausiliatrice in Alì presso Messina.Il Canonico Domenico Bosso, successore del Ven. Cot-

tolengo .Bibliografia .Cooperatori defunti .

AVVISO

ai COOPERATORI ed alle COOPERATRICI

Perchè non accada l'inconvenientedi altri anni, che tanti, ai quali nongiunge il nostro periodico, si muovanoda lontani paesi per venire a Torino avedere la solennità di Maria Ausi-

liatrice il 24 Maggio e ne restino de-lusi per essere differita: quest' anno,benché il rito non permetta nè laMessa nè i Vespri della Madonna indetto giorno, cadendo allora la SS .Trinità, tuttavia la Festa pubblica esolenne si celebrerà il giorno in cuicade, 24 Maggio, e con pompa specialeper la ragione che segna anche il cin-quantesimo anniversario della Ordina-zione Sacerdotale di D . Bosco .

Il mese che precede detta Festa in-comincierà quindi il 23 del corrente .Tutti i giorni al mattino alle ore 51/2 e alle 7 1/2 vi sarà Messa lettaper la Comunità, Rosario e Comu-nione con canti e preghiere . - Perconcessione pontificia ogni fedele assi-stendo devotamente a tali esercizi dipietà, può lucrare ogni volta l'Indul-genza di tre anni . - Alla sera alle7 1/2, dopo il canto di una lode, siterrà un breve discorso e si darà laBenedizione col SS. Sacramento . Allefeste poi questo discorso avrà luogodopo i vespri verso le 4 .

Invitiamo caldamente i Cooperatori

e le Cooperatrici di Torino a prenderviparte, ed esortiamo tutti gli altri a ce-lebrare con divozione speciale il mesedi Maggio, per ottenere dalla SS . Ver-gine tutte quelle grazie spirituali etemporali che ci sono necessarie .

IL MESE DI MARIA

È il mese di Maggio il più ridente epoetico tra tutti i mesi dell'anno ! Lanatura si ridesta in un fremito immensod'amore e risorge a vita novella . Si rab-bonacciano le onde, si dileguano le nubi,l'uragano si cangia in zefiro dolce e soaveed il cielo riveste un incantevole splen-dore. L'aurora è più bella, più raggianteil sole, il tramonto si ammanta di padi-glioni dorati e le notti t'appalesano ful-gidissime le dovizie del firmamento .

Cantano gli uccelli con festosi gor-gheggi sui piani, sui colli e nella soli-taria valle. Torna l'erba a rivestire laterra ed i fiori sbucciano a mille perismaltarla coi loro vivaci colori .

In mezzo a questo primaverile risve-glio della natura una voce risuona allenostre orecchie. È l'invito della Chiesache c'invita a Maria. Il popolo dei cre-denti si commuove. Le sacre campanesuonano festose ; sugli altari di Marias'intrecciano i fiori ; le onde sonore degliorgani rispondono ai canti del popolo etutta la famiglia cristiana loda, canta,invoca Maria .È un bisogno profondo, arcano, uni-

versale che la cristianità sente dell'amoree del ministero della Gran Madre di Dio .

Come nelle distrette della vita umananoi troviamo conforto nel cuor della ma-dre nostra, così nella vita religiosa nostroscampo è Maria. Piena di grazia, fu de-stinata a parteciparla a tutto il. mondo,dice il mellifluo S . Bernardo. Ella è per-dono ai rei, medicina agli infermi, for-tezza ai deboli di cuore, consolazioneagli afflitti, aiuto ai pericolanti . Reis ve-niam, medelam aegris, pusillis corde robur,afflictis consolationem, periclitantibus adiu-torium, serm. 4 de Assumpt. - Corriamoadunque solleciti a ricoverarci sotto ilmaterno suo manto, ad ornare di fiori ilsuo altare, a cantare le sue lodi . Ma non

sia solo esterno ed a fior di labbra ilnostro culto ; purifichiamo l'anima nostrada ogni sozzura di colpa ; dai cuori pu-rificati nel Sacramento della Penitenzauscirà più armonioso il cantico della no-stra fede, più affettuosa la preghiera deinostri cuori, più gradito l'omaggio dellanostra venerazione .Deh! che Maria non dica di noi in

questo mese ciò che il Signore disse peril prevaricato Israello, che con mani im-pure di delitti offeriva sacrifizi : Populusiste labiis me honorat ; cor autem longe esta me ! Lei ricerchi il cuore nelle serenevisioni della fede, nei dolci sorrisi delleeterne speranze e nei ferventi palpiti diun sincero amore, ed allora ella saràpresta a compiere verso di noi il pietosoministero di quella Maternità che nonha ismentita giammai coi miseri figli diAdamo .

Il mese Mariano all'Oratorio .Ricaviamo il brano seguente dalla Storia

dell'Oratorio Salesiano (capitolo XIV dellaparte seconda) .

Essendo tutti i maestri, gli assistenti, i su-periori inspirati all'esempio e alle parole diDon Bosco, desiderio e sollecitudine di tutti siera di cercare, promuovere e cogliere tutte lepossibili occasioni per conservare o condurrea Dio i giovani dell' Oratorio e salvare leloro anime . Una delle massime più fedel-mente praticate era di far passare Iddio nelcuore dei giovani non solo per la porta dellachiesa, ma della scuola e dell' officina . Equesto essi s' industriavano di conseguire, macon tanta prudenza e moderazione che i gio-vani quasi non se ne avvedevano, ma bensentivano e provavano che era cosa molto piùsoave essere pii e virtuosi, che non indevotie malvagi. Riguardavano poi l' Oratorio comela loro casa diletta, ed amavano i superioricome gli amici dell' anima .

Questo lavorìo apostolico, o, se vogliamocosì chiamarla, questa caccia e pescagionedi anime, venne nell'anno 1861 esercitata inmodo specialissimo durante il mese di maggioin ossequio a Maria SS ., verso della qualeDon Bosco studiavisi d'infonderci una divo-zìone tenera e soda, ed insegnavaci ad amarlaqual Madre amorevole, ed onorarla ed invo-carla quale Regina potente . Ci piace di ac-cennare qui le pratiche principali, pubblichee private, che avevano luogo tra noi in dettomese, tanto caro ai divoti di Maria. Ognisera, radunati nella chiesa di san Francescodi Sales, cantavisi una lode alla Vergine ;indi facevasi la lettura del giorno, in librettoappositamente composto e stampato da Don

Bosco ; poscia impartivasi la benedizione colSS. Sacramento (1) . Al mattino poi il tribu-nale di penitenza era assiepato da giovaniansiosi di riconciliarsi con Dio, e la Mensadegli Angioli così frequentata, che la Comu-nione pareva quotidianamente generale . Nelcorso delle varie ricreazioni del giorno tuvedevi un continuo affollarsi dì giovanetti inchiesa dinanzi all' altare della Madonna ; enon pochi di essi sacrificavano buona partedei loro trastulli, stando a pregare o a leg-gere qualche libro, che trattava delle gloriedi Lei. I chierici poi ed i giovani più abili,fattasi una raccolta di belli esempi, ne an-davano raccontando almeno uno per giornoora a questo, ora a quell' altro crocchio dicompagni, ingegnandosi di far conoscere leprerogative, le virtù e le misericordie dellagran Madre di Dio, accrescere il numero deisuoi figli, e accenderli del suo celeste amore .Dopo cena e prima delle orazioni, raccolti

nel cortile e sotto il porticato, molti si ricrea-vano cantando lodi a Maria, gareggiandocosì nell' inneggiare a Colei, che dopo Diooccupava in quel mese la nostra mente e ilnostro cuore . In tutti poi e studenti e arti-giani era una mirabile gara di tenere unacondotta ottima in ogni punto, per avere laconsolazione ed il vanto di presentare al-l'Augusta Regina del Cielo, nella fine delmese, una corona intrecciata di dieci .Come se queste pratiche ancor non ba-

stassero a dare pieno sfogo alla pietà deigiovani verso la dolcissima lor Madre, ognidormitorio aveva ancora un altarino, sopracui campeggiava una sua graziosa immagine,circondata di fiori, di lampade e candele . Igiovinetti si assumevano l'incarico di sop-perire alle spese occorrenti, se artigiani, do-nando una parte della mancia, che loro toc-cava alla fine di ogni settimana, se studenti,offrendo danaro od altri oggetti, di cui po-tevano disporre . Alla sera poi, e dopo le ora-zioni comuni, in ogni dormitorio, prima chei giovani si mettessero a letto, il chiericoassistente li raccoglieva dinanzi all'altarinoe alternativamente con essi recitava 7 AveMaria in memoria delle sette allegrezze o deisette dolori della Vergine ; dopo ciò ognuno,come se avesse dato un figliale saluto e chie-sta la benedizione alla propria Madre, se neandava lietamente a riposo. Nei giorni festivie nella chiusura del mese un chierico prece-dentemente incaricato vi teneva eziandio undiscorsetto ad onore di Maria, facendo cosìin una camera le prime prove di predicatore,sotto gli auspizi di Colei , che è chiamatameritamente Regina degli Apostoli, ReginaApostolorum .

Il Signore benedisse queste industrie equesti mezzi di carità e di religione, e li co-ronò di frutti salutari . Per vero dire non ci

(1) Il libretto è intitolato : Il Mese di Maggio pel sac. Gio-vanni Bosco. Libreria Salesiana . Torino .

ricorda che la pietà e la moralità fiorisse tradi noi meglio che in allora ; che i giovaniartigiani fossero più attivi e più amanti dellavoro, gli studenti più affezionati ai loro do-veri scolastici, e che i maestri e assistentifossero più amorevolmente assecondati nelleloro fatiche .

Quelle pie usanze non si dimenticaronopiù nel nostro Oratorio e sono fecondeanche oggi dei medesimi- frutti come inquei giorni felici (1) .

GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE

Molti hanno avuto l'idea dì interes-sare, per così dire, la divina Provvidenzanel buon esito dei loro affari, disponendouna decima delle loro entrate o guadagniin favore delle Case salesiane, ed ordi-nariamente i risultati hanno sorpassatol'aspettazione. Quando andavan da DonBosco per qualche grazia, egli solevaraccomandare la pratica di una novenaa Maria SS . Ausiliatrice, consistente soloin tre Pater, Ave e Gloria e tre Salve Re-gina ; quindi donava al postulante unamedaglia e poi faceva pregare dai suoifanciulli. Ma quello che egli teneva comeil più sicuro mezzo a muovere la mise-ricordia di Dio era l'elemosina ; lo ab-biamo anzi udito più volte esclamarecontro quella specie di diffidenza che pro-mette un'offerta nel caso di un buon suc-cesso, e tutto infiammato dire : « Nontocca all'uomo metter delle condizioni alCreatore ; bisogna cominciar a donare conlarghezza senza riserve, nè restrizioni ;allora sì che il Signore apre le sue manie distribuisce le sue larghezze . Date etdabitur vobis : date, se volete che vi siadato. L'esperienza (aggiungeva) dimostrache questa è la via migliore per ottenerele grazie più segnalate ; io l'ho toccatocon mano migliaia di volte. » (Don Boscopel dott. CARLO DESPINEY, pag. 103)

(1) La Storia dell'Oratorio, qui ricordata, fu già pubblicataanni sono nel Bollettino Salesiano . Ora se ne prepara la ristampain apposito volume, che speriamo uscirà per l'occasione del cin-quantesimo anniversario dei primi inizi dell'Oratorio stesso, chericorrerà l' 8 dicembre del corrente anno nella solenne festa diMaria SS. Immacolata.

Una dolorosa operazione scon-giurata. - Fin dal 15 dello scorso novem-bre mi sentiva pel corpo un malessere ge-nerale accompagnato da una piccola febbrela quale crebbe di giorno in giorno, fincheil 24 dello stesso mese, alzandomi dallo stu-dio, mi sentii tutto a un tratto nel fian-co destro presso la spina dorsale, un acutodolore che si estendeva nella gamba destrafin sotto il ginocchio, talchè non poteva cam-minare che con difficoltà . Dapprima non vibadai più che tanto, credendo fosse cosa pas-seggiera ; e, quantunque la febbre non ces-sasse, attesi alle solite mie occupazioni . Maal sabato (29) sentendo aggravarsi il do-lore, fui costretto ad entrare in infermeriae, per ordine del medico, dovetti pormi aletto. Credo inutile il ripetere che la febbrecontinuò senza posa, come pure, non ostantei rimedii presi, il mìo dolore, che non miabbandonava mai un istante, e mi fece pernon poche notti gemere e gridare. Breve .Ai 16 dicembre il medico di casa ed un altrodottore appositamente chiamato giudicaronoche, trattandosi di un ascesso, era necessariorecarsi all'ospedale per subire un'operazione .

La dimane (17 dicembre), circa le 9 ant .,fui portato all'Ospedal Maggiore di S . Gio-vanni Battista . Verso sera i medici consta-tarono che veramente c'era materia deposi-tata, e riputarono indispensabile l'operazioneche avrebbero fatto il giorno seguente . Mache? Alla notte, contro il solito, dormii perpiù di sei ore, mi si diminuì il dolore e lafebbre ; vennero al mattino i medici per l'o-perazione e constatarono che non era più ne-cessaria . Il miglioramento progredì siffatta-mente da trovarmi il giorno appresso del tuttolibero dalla febbre e dal dolore, sicchè, colconsenso del medico, potei discendere da letto .Ma come andò la cosa? Ecco . Il giorno 11

dicembre aveva incominciato una novena inonore di Maria SS. Ausiliatrice, leggendotutti i giorni le preghiere apposite del Gio-vane Provveduto, facendo pure la Comunionea tale scopo . Cosa poi veramente singolare !Il giorno preciso in cui terminai la novena,cioè venerdì 19 dicembre, fu quello in cui ,senza aver subito alcuna dolorosa opera-zione, ricevetti dal medico licenza di alzarmie ritornare al Seminario : al 1° gennaio poimi trovai talmente ristabilito da poter re-carmi a piedi da Valsalice alla Chiesa diMaria Ausiliatrice a ringraziare la mia ce-leste Madre.Potrà forse opporre alcuno che ciò poteva

succedere anche naturalmente senza opera-zione. Concedo che potesse avvenire ; egli èperò certo che così non la pensavano i me-dici, o almeno non se l'aspettavano, poichèmi dissero che senza quella avrebbe la po-stema dato in suppurazione, con tutte quellelungaggini e pericoli che tutti sanno . D'altraparte, quell'ammirabile coincidenza di date

pare a me troppo precisa per non dover ri-correre al soprannaturale.Evviva dunque Maria SS . Ausiliatrice !

Valsalice-Torino, 12 gennaio 1891 .Ch . ABBELLONio Gio . MARIO .

Miracolosa guarigione . - I coniugiGiuseppe e Luigia Bassetti-Antognini di Ma-gadino mandano una tenue offerta a compi-mento di promessa fatta per la completa gua-rigione d'un loro bambino ridotto a puntodisperato da una ostinata bronchite ed oramiracolosamente risanato .

Altra elemosina già avevano mandato nelloscorso ottobre pure per mezzo mio .

Vira Gambarogno (Canton Ticino), 12 febbraio 1891.Sac. MANFREDO ORTELLI .

Vicario Foraneo .

Un dottore a Maria. - Gravementeinfermo , invocai la Vergine sotto il titoloAuxilium Christianorun ; ora, completamenteguarito, offro tenue segno della mia ricono-scenza mandando offerta pel Santuario diTorino .

Dottor V. P .

Ho pregato Maria e fui esau-dita ! - Mando l'offerta che promisi al San-tuario di Maria Ausiliatrice. Oh quanto èbuona Maria ! Come potrò io dimenticarmidi una Madre così provvida e benigna? VivaMaria ! Viva sempre la Potentissima Ausi-liatrice !

Fornaci (Brescia), 23 febbraio 1891 .BRAGA MADDALENA.

Salus infirmorum . - La signora CalviAngela era inferma a morte per acerba pol-monite. I medici curanti dichiararono nonesservi più scampo nell'arte salutare . L'in-ferma dopo aver ricevuto i conforti religiosi,dava i sintomi di prossima catastrofe e giàpensavasi ai suoi funerali, quando in fami-glia s'incominciò, per ottenere la guarigionedell'inferma, una novena a Maria Ausilia-trice. Ne sia ringraziata la Gran Madre diDio ; i sintomi fatali cessarono, manifestossisubito un consolante miglioramento ed inbreve andare la guarigione fu completa .Riconoscente ringrazia pubblicamente la

Vergine Ausiliatrice e manda generosa of-ferta per la decorazione del Santuario di To-rino .

Viarigi, 16 febbraio 1891 .GHIDELLA FRANCESCO .

Gli altri moltissimi, che ci scrissero letterecon relazioni di grazie da pubblicare, ci per-

donino se non possiamo subito mandar sod-disfatti i loro pii desideri . Quod dif fertur,non aufertur .Un numero considerevole di siffatte re-

lazioni si pubblicheranno nel fascicolo delleLetture Cattoliche del prossimo mese di viaggio .

NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI.

Gli Oratorii Festivi in America.

REV.m° SIG . D . RUA,

Credo far cosa grata alla S . V. e neltempo stesso compiere un mio dovere neldarle notizie dell'Oratorio festivo annesso alCollegio di Almagro . Gli Oratorii festivi fu-rono la culla della nostra Pia Società ; essierano carissimi al nostro amato padre DonBosco, e lo sono pure a lei, amatissimo si-gnor D. Rua. Ho sempre fisso, nella mentele parole direttemi da V. S. a proposito didetti Oratorii, i consigli, le norme datemi, eper quanto le mie forze lo permettono misforzerò di tradurre tutto alla pratica .

Godo parteciparle che questo nostro Ora-torio è frequentatissimo, giacchè seicentosono i giovani che vi intervengono. Ohquanto bene si può fare ! Poveri giovani !Nelle famiglie ordinariamente non si parladi religione, alla chiesa parrocchiale difficil-mente vanno, solo l'Oratorio festivo è quelloche li deve salvare . Si presentano alla portain gruppi tirati dalla voce che i Padri trat-tano bene i ragazzi, che qui ci sono moltigiuochi, molti divertimenti, che vi è teatro,ecc., ecc . ; e può pensare se non sono accoltia braccia aperte. L'uno conduce l'altro, edil numero aumenta sempre .In quanto a religione, fatte pochissime ec-

cezioni, sanno proprio niente . Si domandaloro, se sono grandicelli : - Hai fatto laprima comunione?- No, padre, rispondono .- Ti sei confessato qualche volta?- No, padre .- Sai pregare, sai fare il segno della

croce ?E sempre : - No, padre ; no, padre .- Vuoi farti buono, venir sempre all'O-ratorio, imparare ad amare il Signore?- Sì, padre, rispondono . - E sono di pa-

rola, e vengono al catechismo, e lo studianoe fanno bene la loro Prima Comunione e siconservano buoni. Tutte le domeniche ab-biamo delle Prime Comunioni e nelle solen-nità fino a settanta ed ottanta . Continua-mente si fa istruzione in preparazione a

Prime Comunioni, perchè continuamente sipresentano giovani già grandicelli che ancornon l'hanno fatta .

So non ci fosse quest'Oratorio festivo, unaturma immensa di ragazzi si sbanderebbeper le contrade, dove il vizio, il mal esempiopur troppo più che in altre città camminaa visiera alzata . L'indole dei giovani è buona;,sono docili, pieghevoli ; se diventano cattivi,se insultano alle volte il sacerdote per le vie,non è colpa loro, è perchè non sono cristia-namente educati, è perchè il prete fu dipintoloro con neri colori da nemici o da ignoranti .

In Almagro (popolazione di circa 20,000abitanti) difficilmente si ode gridar controal sacerdote, anzi al suo passaggio si scuo-prono rispettosamente il capo . Quando siesce per la città attorniano , accompagnanoper buon tratto, e si posson dir loro buone_parole. I cattivi fremono, ma che possonofare se non mordersi le labbra? A migliaiaa migliaia si strappano le anime dalle faucidi Satanasso, e questo non solo in Almagro,ma in tutti i punti ove hanno collegi i Sa-lesiani. Oh quanto spendono bene i denariquei signori e quelle signore che aiutano leMissioni ! Quante anime lasciano il peccato,quante volano al cielo ; anime ch'essi cono-sceranno un giorno, quando festanti andrannoloro incontro in Paradiso, dicendo : - S'iosono salva, è per lei, è per quel Missionariomandato da lei in America . - Ricolmi il Si-gnore delle più elette benedizioni dette animepietose .

Amatissimo Padre, per parte mia ringrazioil Cielo d'avermi fatta la grazia singolare dichiamarmi in queste regioni a salvargli delleanime ; le sue preghiere mi ottengano dicorrispondere alla mia vocazione e poternesalvare un bel numero .

Con tutto il rispetto mi dico di leiBuenos Aires, 17 dicembre 1890 .

Affezionatissimo figlio in G. e M.D . LUIGI COSTAMAGNA .

Visita all'Isola Dawson - Un nuovo gruppo diIndii battezzati .

REv.m° SIG . D . RUA,Celebrata la festa dell'Immacolata

Concezione, mi imbarcai sopra il vapore diGuenca del Chili il Pilcomayo, con D. Pi-stone , che era venuto a passare un mesecon noi a Puntarenas, un chierico e quattrogiovani che frequentano l'Oratorio festivo inpremio della loro assiduità, per avviarci allaMissione dell'isola Dawson . Venne pure sullostesso vapore la Superiora delle Suore diPuntarenas, Suor Angela Vallese .

Erano le dieci del mattino del 9 dicembrequando salpavamo dal porto, ed alle cinquepomeridiane entravamo nella Baia Xarris eporto di S. Raffaele . Quivi eravamo aspet-

tati con impazienza da' confratelli , perchèdifettavano di viveri, e dai neofiti desiderosidi ricevere il santo Battesimo . Sulla spiag-gia ci attendevano D . Ferrero, D . Delturcoattorniati da' loro alunni, co' confratelli Ta-rable, Forcina, Ibañez addetti tutti a quellaMissione . Le due Suore colà residenti conun bel drappello di donne e di ragazze at-tendevano la loro Superiora .

Appena discesi a terra, tutti, uomini e ra-gazzi, furono intorno a noi per salutarci .Chi dicevami : Buenas tardes ; chi : final-mente è venuto ; chi : l'abbiamo aspettatotanto, non partirà presto, e mill'altre cose ;ed a poca distanza io sentiva le giovanilivoci delle ragazze che facendo ressa intornoalla Madre Superiora, gridavano : Viva Gesù !Viva Maria ! Erano scene commoventissime,pensando al passato di quei poveri selvaggi,che sinora s'opposero sempre alla civilizza-zione che loro si voleva apportare ed ave-vano persin paura del solo nome di cristiano .Fatti i convenevoli con quella brava gentee da loro seguiti, ci dirigemmo alla resi-denza, ove dovemmo subito prenderci unpo' di riposo, specialmente D. Pistone chesoffre molto il mal di mare .Visitammo poscia i lavori della nuova

Casa e soddisfatti dell'andamento della Mis-sione ci ritirammo a prendere un po' dicena. Dopo la quale, radunati a conferenzai confratelli della Missione, mi fecero il reso-conto delle istruzioni date, e con piacere ap-presi che avevano ben 33 Indii , di cui 28adulti, preparati per ricevere il santo Bat-tesimo .

Il giorno seguente visitai le scuole e toccaicon mano il progresso fatto . I ragazzi sannotutti a sillabare ed alcuni già a leggere cor-rentemente ; scrivono speditamente sul loroquaderno e sulla lavagna e rispondono ada-gio, pronunciando bene la lingua spagnuola,ad alcune domande del catechismo imparatea memoria . La disciplina vi è abbastanzaosservata, per quanto lo permette l'irrequie-tezza di quelle creature . Dico questo, perchèmentre io esaminava un ragazzetto moltosvegliato, un altro piccolino ancor più sve-gliato, volendo dar saggio di sua destrezzaa' suoi compagni, senz'alcun timore, spiccatoun salto dal banco e poggiata la sua te-stolina a terra, alzò le gambette contro laparete e riuscì a far ridere tutti con unamagistrale caduta . - Passato alle scuoledelle ragazze, potei convincermi una voltapiù che le Suore di Maria Ausiliatrice rie-scono a meraviglia in quelle Missioni . Legiovinette, sempre ben pulite, sanno leggere,scrivere, cucire, lavarsi la propria lingeria,ed hanno già presa l'abitudine di lavarsile mani e la faccia più volte il giorno erattopparsi le vesti quando sono stracciate.Di più esse già impararono che vi è unDio che premia i buoni e castiga i catti-vi, che il Figliuol di Dio si è fatto uomo

ed è morto sulla croce per amore degliuomini, che non si debbono fare cose catti-ve, che si deve star lontani dai malvagi,che per vivere bisogna lavorare e moltealtre verità e massime cristiane . In sen-tire queste loro risposte con una santa in-genuità, provava indicibile piacere ed ane-lava il momento di poterle rigenerare essepure alla vita cristiana .

Intanto le Suore lavoravano per prepararea tutti i battezzandi un abito nuovo ed uni-forme, e D . Ferrero, D . Delturco, a cui s'unìD . Pistone, davano l'ultima mano all'istru-zione degli adulti coi quali s'era affaticatotanto il confratello Forcina .Il giorno dopo, 11 dicembre, era stabilito

per la solenne amministrazione del Batte-simo. La mattina si spese nel far pulire benei neofiti e far loro ripetere le verità del ca-techismo che avevano imparate . Al dopo-pranzo si radunarono tutti nella cappellanon per anco inaugurata .

Per questa funzione io aveva invitato ilComandante del Pilcomayo che intervenissecol suoi ufficiali a fare da padrini ai ragazzied agli uomini . Insieme con loro venne pureil signor Rousson, capo d'una Commissionequi inviata dalla Società geografica di Pa-rigi per visitare questi luoghi.

Al nostro entrare i neofiti , alzandosi daalcune banche provvisorie, intonarono a corouna bella lode che il chierico venuto con noi,aveva loro insegnata . Dopo, alternativamentein due cori , ragazzi ed uomini , ragazze edonne, risposero insieme a tutte le domandedel catechismo ch'io ad alta voce loro fa-ceva. Quindi si venne alla solenne ammini-strazione del Sacramento . Mirabile era l'at-tenzione che ponevano a quelle sublimi ce-rimonie ; immobili in religioso silenzio tene-vano gli occhi fissi fissi sii me e sui chieri-chetti di servizio . Era uno spettacolo cherallegrava il nostro cuore . Il regno di Diosi dilatava sopra la terra, ed altre anime siguadagnavano pel Paradiso .

La fruizione riuscì alquanto lunghetta, pe-rocchè ad ogni tratto , per maggiore solen-nità, s'intercalavano canti di sacri mottetticon accompagnamento d'harmonium, ma la-sciò in tutti una gioia indescrivibile . I nomiimpostì ai novelli cristiani furono quelli deiSuperiori di Torino e dei nostri principaliCooperatori e Cooperatrici, sicchè ciascunoricorda a sè medesimo nn benefattore diqueste nostre Missioni, anzi un suo stessobenefattore .Era bello vedere, dopo la sacra funzione,

quel drappello di Indii col sorriso sulle lab-bra e col contento nel cuore per esser statirigenerati alla grazia , ripetersi con piacerea vicenda i nuovi nomi ricevuti e correre ame d'intorno per ringraziarmi, e desiderosiche tutti i selvaggi avessero parte a talgrazia, chiedermi che li lasciassi andare allaTerra del Fuoco o solamente alla riva op-

posta per indurre coloro che là facevanofuoco a venire da me per provare essi pureuna sì grande consolazione . Questi desideri,questi slanci portavanmi a diciotto, a di-ciannove e più secoli addietro, quando gliApostoli, ricevuto lo Spirito Santo, se n'u-scivano dal cenacolo pieni di santo zelo edi magnanimo ardire e spargevansi a pre-dicare fino agli estremi confini del mondola divina novella ; quando gli antichi cri-stiani, divenuti alla lor volta missionari, siaffrettavano a portare questa buona novella ailor parenti ed amici. Ed una dolce idea pre-sentavasi alla mia mente : - Saran dessiforse Missionarii ? - Oh! lo voglia Iddio !Sarebbe questo l'avveramento dell'ideale delnostro amato D . Bosco , salvare i selvaggiper mezzo dei selvaggi medesimi .

A questo fine preghi, o Rev .m° signor DonRua, e faccia pregare i nostri giovanettid'Europa, e voglia comunicare a tutti i be-nemeriti Cooperatori e le pie CooperatriciSalesiane i più sentiti ringraziamenti deinovelli cristiani di questa Missione, dei Mis-sionari, nonchè di colui che ha l'onore diprofessarsi

Puntarenas, 15 dicembre 1890 .

Suo devotissimo e obbligatissimo figlioD . GIUSEPPE FAGNANO

Prefetto Apostolico .

- Alcuni telegrammi annunziarono suigiornali che il Governo del Chilì cedette pervent' anni ai Missionari Salesiani l' isolaDawson presso lo Stretto di Magellano, doveraccolgono i selvaggi delle varie isole perridurli alla vita civile e cristiana . Ora nericeviamo diretta comunicazione dal nostroPrefetto Apostolico . La cessione è fatta alsignor José Fagnano, perchè vi innalzi unacappella con scuole ed un ospedale .È una estensione di ottanta o novanta

mila ettare, con quaranta o cinquanta mi-lioni d'alberi d'alto fusto detti fagus antar-ticus, simili in tutto alla nostra quercia ,tranne nella durezza , che servono magnifi-camente per le costruzioni, e con pascolicapaci di diecimila pecore e quattromilavacche .In caso di bisogno il Governo suddetto

potrebbe rivocare la cessione, con preavvisodi due anni ; che se ciò avvenisse prima didieci anni, deve sottostare, dietro perizia, alpagamento del valore dei lavori fatti . Spe-riamo però bene nel Signore che non lavorrà ritirare sì presto ; perocchè colà vienassicurata l'opera benefica e civilizzatricedei poveri Fueghini, i quali, dedicandosi iviall'agricoltura ed alla pastorizia, lascianoquella vita nomade che frustra ogni faticadel Missionario_

L'ARAUCANIA .L'Araucania è una regione non troppo

ancor conosciuta al Sud della Repubblicadel Chilì nell'America meridionale . Essa ècoperta di foreste vergini, di alte montagne,di terribili vulcani, soggetta a dirotte piog-gie per più di sei mesi dell'anno , abitataancora da numerosi e fieri selvaggi . Chi sioccupa in Europa dell'Araucania ? La scienzae la Chiesa. La Chiesa che in ogni tempo,e per mezzo specialmente de' suoi Missio-narii, ha reso tanti servigi alla scienza .

E appunto su un libro di recente pubbli-cazione che tratta delle Missioni dell'Arau-cania noi chiamiamo l'attenzione dei nostriCooperatori.È un libro di 168 pagine, pubblicato in

bella edizione dai tipi della Vaticana inRoma, intitolato appunto L'Araucania, ed èuna curiosa edificantissima antologia di let-tere e relazioni dei Missionarii Cappuccini,i quali fra stenti e fatiche incredibili da piùdi quarant'anni coltivano per la Chiesa eper la civiltà quei barbari paesi .

Quante cose vi son da imparare in questacollezione di preziose memorie ! Quanti attidi virtù, quanti sacrifizi sconosciuti ! Quantitaciti rimproveri all'accidia , all'indifferenzadi tanti cristiani cattolici nati in paesi civili !

A noi Salesiani poi interessa specialmentequesta lettura, perchè dimostra con sempremaggior chiarezza le difficoltà alle quali vaincontro il Missionario della Patagonia, i cuiabitanti sono assai somiglianti agli Araucaniper lingua, per costumi, per superstizioni .Anzi questo libro è una riprova della per-spicacia del nostro Fondatore e Padre DonBosco, quando diceva anch'egli, come si leggea pag. 154 di quest'opera : « Tutta la spe-ranza è riposta nella nuova generazione ,qualora si educhino i fanciulli d'ambo i sessiin buone scuole di lettere e d'arti . »

Noi applaudiamo vivamente alla pubblica-zione di questo edificantissimo libro e rac-comandandone caldamente la lettura ai nostriCooperatori facciam nostre queste paroledella sua prefazione : « Al Missionario ap-partengono le sue virtù personali che devenascondere e conservar nel suo cuore, e allaChiesa appartengono le opere esterne delsacro ministero e i loro risultati . »

LA PAROLA DI UN VESCOVO

sull'emigrazione degli Italiani in America .

Sabato, 14 marzo, alle 3 p . ebbe luogo nellaChiesa di S . Filippo in Torino una Confe-renza di S . E . Rev.ma Mons . G . B. Scalabrini,Vescovo di Piacenza, intorno agli emigrantj

italiani (1) . Non poteva riuscire nè più splendi-da e solenne, nè più gradita e simpatica . E coisensi di riverente ammirazione per l'illustreConferenziere esprimiamo quelli del più do-veroso encomio pel Comitato organizzatore,che dispose egregiamente ogni cosa, e dev'es-sere lieto del risultato che fu di unanime sod-disfazione e plauso .

Un apposito palco addobbato con elegantesobrietà sorgeva di fronte al pulpito . Ivi salìS. E. Rev.ma Mons. Scalabrini, con S. E .Rev .ma Mons. Valfrè Vescovo di Cuneo, e il

Rev.moMons. Forcheri, Segretario dellE.m°Cardinale Arcivescovo, che si assisero ai suoifianchi .La vasta Chiesa era gremita di uditori sia

nel presbiterio, riservato ai R .mi Ecclesia-stici, sia nei posti assegnati agli invitati, sianella parte d'ingresso libero per tutto il po-polo. L'immenso uditorio, che superava letre mila persone e in cui si annoverava quantodi più eletto vi ha nella nostra Città, ascoltòcon somma attenzione, e visibile interesse ecompiacimento, la bellissima Conferenza, chedurò circa un'ora .

Qui riassumiamo in poche parole la sostanzadel discorso .

Esposti i motivi che lo inducono a pelle-grinare per le terre d'Italia, e pôrto un caldoe gentile saluto a Torino, città eminente-

mente religiosa e civile, l'illustre Prelato entranell'argomento, considerando l' emigrazioneitaliana sotto il triplice aspetto economico, re-ligioso e sociale .Due milioni di emigrati in America - ot-

tantadue mila nella sola New-York .Confronta l'emigrazione nostra con quella

di altri paesi ed espone le seguenti cifre com-parative desunte dal Bollettino degli anni1887-88. L' Italia diede un contingente di596,402 emigranti. ; l'Inghilterra 399,238 ; laScozia 70,257 ; l'Irlanda 73,332 ; l'Austria44,975 ; la Germania 198,295; la Francia 34,509 ;la Spagna 129,230 ; la Russia 126,714 ; il Belgio28,384 ; l'Olanda 22,628 ; la Danimarca 16,460 ;la Svizzera 15,904 .Queste cifre non hanno d'uopo di com-

menti e dimostrano che l'emigrazione Italianaquasi raggiunge quella degli altri Stati unitiinsieme ; è quattro volte maggiore di quelladella Russia, ed il triplo di quella della Ger-mania .È nota inoltre che l'emigrazione nostra si

svolge in condizioni ben più gravi di quelladegli altri paesi . Gli emigranti delle altrenazioni, anche fuori dei confini della loropatria, trovano una colonia ove sventola lalor bandiera, ove sono in vigore le leggi

(1) Ci gode l'animo di poter qui ricordare, che il giorno pre-cedente, predicando nella chiesa cattedrale della nostra città,per la solenne commemorazione della S . Sindone, un nostro sa-cerdote salesiano, ebbe egli l'onorevole incarico di annunziarea quel colto e numeroso uditorio la detta conferenza ; il chefece col più caldo affetto e con la più efficace parola, per muo .Vero tutti gli uditori ad accorrervi ed a portar l'obolo dellaloro canti

della patria, ove conservasi la religione deiloro padri, ove parlasi la lingua appresa nellaloro infanzia .

Ma i nostri, abbandonati alla loro attivitàindividuale, dopo mille stenti, trovansi al dilà dell'Oceano in una condizione peggiore diquella dello schiavo .

Eppure, malgrado i gridi di dolore che per-vengono di laggiù dai tanti disillusi, malgradole restrizioni imposte agli Agenti, l' esodocontinua perchè risponde ad un vero bisognocreato dall'aumento della popolazione .

L'Italia è il paese che ha il maggior au-mento di popolazione, calcolato in media dall'11 al 12 per mille, ed è superata soltanto dagliOlandesi, presso i quali l'incremento della po-polazione calcolasi dal 13 al 14 per mille . Inpochi anni, data la presente proporzione, lenostre contrade avranno raggiunto la mas-sima densità di popolazione .

L'Italia fra un secolo avrà raggiunto icento milioni, e dato pure un grande sviluppodi colonizzazione interna, avremo sempre da45 a 50 milioni di italiani che, a sostenerela lotta per la vita, dovranno andar dispersiqua e là quali foglie portate dal turbine .

Abbandonare costoro a se stessi è delitto dilesa religione, è delitto di leso patriottismo .

L'emigrazione quindi che forma un di-ritto inalienabile può essere un bene od unmale a seconda del modo col quale si esplica .È un bene quando rappresenta una val-

vola sociale, apre le vie ai commerci ed alleindustrie, allarga il concetto della patria efa sua patria il mondo .

È un male quanda si lascia senza legge,senza freno, senza tutela, qual torrente chestraripato dall'alveo, innonda i campi e di-strugge le messi .

Da noi come si compie l'emigrazione? Silascia la patria senza saper ove si vada : èl'America il miraggio e vi si va in cerca difortuna indifferentemente al Sud o al Nord,,in climi sani o pestiferi, fra terreni sterili ofecondi, in centri popolosi o in regioni de-serte ; vi si va con contratti firmati in biancoche mettono gli emigranti in balìa di in-gordi speculatori, lusingati da mille promessee poi abbandonati a nuovi raggiri . Come l'i-gnoranza li ha resi vittima dei sobillatori, lamiseria li mette alla mercè degli speculatori .E invece di un lavoro regolarmente retri-buito, invece di un nutrimento sano, sono as-soggettati a lavori faticosissimi, quando purne trovano, e percepiscono una mercede chedate le condizioni dei luoghi, non è altro cheun'irrisione .

Qui l'oratore passa a descrivere i pericolimorali e religiosi . Privi di ogni assistenza re-ligiosa, una gran parte degli emigranti sidanno all'indifferentismo o cadono vittimadelle sètte .

Dice che tuttora gli risuona all'orecchio lavoce di un contadino venuto dalle valli delBrasile, che con rozzo ma eloquente linguaggio

1,1 religioz :e deita appresa nella

dia loro attivitài, trovarsi ai diore peggiore d1

dolore che per-illusi, malgradogenti, l' e .-~odoMn vero bisognoolazione .il maggior an-~o in media dala soltantodaL, inento della po-4 per mille. In)roporzìone, legiunto la mas-

'à raggiunto irande sviluppomo sempre da~, a sostenereandar dispersital turbine .;ssi è delitto dipatriottismo .forma un di-a bene od untale si esplica .anta una vai-nmerei ed alleIella patria e

senza legge,torrente checampi e d i-

grazione i Sie si vada : èa in cerca did o al Nord,,geni sterili oregioni do -

iati in biancobalìa di in-ille promesse- iri . Come l'i-3obillatori, iai speculatovi .mente retri-ano, sono as-quando purmercede chen è altro che

f

r

d .

,re i pericolibssistenza re-1~migranti sitono vittima

'.l'orecchio la.llle valli deie linguaggio

L'apparizione dell'Angeloa S . Giuseppe .

La fuga in Egitto.

- 69 -

La preziosa mortedi S . Giuseppe .

esprimeva lo strazio del non avere un preteal letto dei moribondi che invano lo invo-cano .

Questo tetro quadro della emigrazione eglipuò documentarlo con cifre .

E infatti l'oratore esamina alcune delle re-gioni le meglio coltivate e dimostra che ilprodotto medio d'un novennio è inferiore aquello delle nostre terre .

Dà lettura di parecchie lettere che rivelanole miserrime condizioni degli emigranti : làdove credettero trovare il paradiso rinven-nero un'iliade di guai, la miseria, la mortea frotte cadono spossati tra quelle forestedissodate non a loro vantaggio ; oppressi dallanostalgia indarno invocano chi loro parli dellaReligione avita, che loro lenisca i dolori del-l'agonia, che loro dischiuda le speranze del-l'avvenire .

Se anche per singolare fortuna possono inqualche luogo avvantaggiarsi di piccoli ri-sparmi , dimenticano la lingua, la patria,cadono nell'indifferentismo, o nei lacci del pro-testantesimo, perdono infine ogni idea di re-ligione, o se di questa conservano il senti-mento, venuti a morte si danno in braccioalla disperazione, non avendo a fianco chiloro parli di Dio e della sua misericordia in-finita .

La chiesa cattolica e la patrìa ìtaliana nonpossono che piangerne . Spetta alle classi di-rigenti interessarsi della sorte di tanti disgra-ziati fratelli .

Nel desiderio di venir loro in aiuto, egli,Mons. Scalabrini, dal campo della teoria scesea quello della pratica e fondò due Società :l'una di sacerdoti, l'altra di laici, l'una cheavesse cura del benessere spìrituale degli e-migrati, l'altra del loro benessere materiale .Largo soccorso gli prestarono in questo mol-tissimi del Clero e del laicato . Ricorda conparole di viva riconoscenza il Sommo Pon-tefice Leone XIII, la Propaganda fide, l'Epi-scopato d'Italia e degli Stati Uniti (in modospeciale Mons . Corrigan Arcivescovo di New-York), la benemerita nostra CongregazioneSalesiana e l'Associazione Nazionale pei mis-sionari italiani all'estero .Monsignore passa poi a dare un breve re-

soconto del suo operato .Finì ringraziando tutti, e sovra tutti l'E-

minentissimo Arcivescovo, pel quale ebbe pa-role di altissimo encomio .

Noi mentre facciamo plauso cordialissimoallo zelo infaticabile dell'illustre Vescovo diPiacenza, uniamo la nostra debole voce allasua per far caldo appello a tutti i cattolicidi buon volere, affinchè vengano in aiuto coimezzi morali e materiali per porgere un qualcherimedio a tanta piaga . Parlando poi in par-ticolare ai Cooperatori ed alle CooperatriciSalesiane, dobbiamo ricordar loro essere im-menso il bisogno che i nostri Missionarii sen-tono in America di forti e pronti aiuti persovvenire l'emigrante Italiano. Già si fabbri-

carono chiese e cappello in grandi ed in pic-coli centri, si apersero scuole ed ospedali, sivisitano periodicamente innumerevoli coloniedi Italiani, e vicini e lontani dalle case edai collegi nostri, ma le braccia mancano edi mezzi finanziarii ancor di più .

Muova Iddio il cuore dei nostri Coopera-tori e Cooperatrici e faccia che presto ci man-dino nuovi mezzi affinchè possiamo mandarealtri aiuti ai lontani fratelli .

L'ultima parola poi sia ai Missionari no-stri d'America . Dicano essi agli Italiani emi-grati nella Colombia, nell'Equatore, nel Chili,nell'immenso Brasile, nell'Uruguay, nellAr-gentina ed anche tra le contrade lontane dellaPatagonia, della Terra del Fuoco e nelle i-sole Malvine, dicano che dall'Italia si pensaa loro, per loro si prega, per loro Vescovi epreti, religiosi e laici vivamente s'interessanoed i desiderati aiuti non saranno solo un so-spiro, ma un realissimo fatto .

CONFERENZE SALESIANE.

Che sono i Cooperatori Salesiani .I Cooperatori di UTRERA ( Spagna) radu-

naronsi per la Conferenza prescritta la seradel 31 gennaio scorso .Aprì la seduta il signor canonico Frate D .

Giuseppe con brevi ma sentite parole soprail dovere che hanno i genitori di educarecristianamente i loro figli , specialmente neitristi tempi che corriamo. Parlò dipoi il Di-rettore del Collegio Salesiano Don ErnestoOberti e fece conoscere che cosa sono i Co-operatori Salesiani .

« Molti credono che l'essere CooperatoreSalesiano voglia dire solo riceverne il Di-ploma ed il Bollettino . Altri s'immaginanoche il Cooperatore debba dare una sommafissa ogni anno. Altri pensano che solamenteil ricco può esser Cooperatore . Tutti costoros'ingannano per bene . Il Cooperatore è peri Salesiani nè più nè meno che un amico,un fratello . Aiuta e coopera colle orazioni,con le opere, con la parola, cogli scritti ; inogni luogo, in ogni circostanza, in ogni tempoil Cooperatore ha di mira la causa dei Sa-lesiani come sua propria : e di essa tratta eper essa s'interessa come degli affari di unastessa famiglia, alla quale Salesiani e Coo-peratori appartengono . Così intesa l'operadei Cooperatori è eminentemente utile allanostra Pia Società e per conseguenza allaChiesa di Dio. »Tal fu, in sunto, il discorso di D . Oberti,

che , pronunciato con calore e coll'accentodella persuasione, lasciò profondamente im-pressionato l'uditorio . Terminò la funzionacolla Benedizione del Santissimo .

Nel Duomo di Este .

Il Rev.m° Sig . Arciprete di Este D . AntonioPartile, nostro amico e zelante Cooperatore,perchè riuscisse più solenne e di maggioredificazione la Conferenza di quei nostriCooperatori, si adoperò perché fosse tenutaquest' anno in Duomo il 2 febbraio scorso .Egli venne corrisposto dallo zelo operoso delclero Aestino e dei benemeriti Cooperatorilaici e riuscì ad ottenere davvero un concorsoimponente. Verso le cinque pom ., ora sta

-

bilita, era letteralmente pieno di divoti ; egli alunni del Collegio Manfredini aprivanola Conferenza col canto del Tota Pulcra, Mot-tetto in musica di Mons. Cagliero. Allorail Molto Rev.do Sac . Dott . Gio. Tamiettì,Direttore del Collegio Manfredini, in brevi efacili parole espose la natura, il carattere elo scopo della pia Istituzione dei CooperatoriSalesiani ; e dopo di lui, a muovere un caldoappello alla carità estense, saliva in pulpitoil distinto oratore Rev .m° Sig. D . ApollonioMaggio, di Noventa Vicentina, nostro ottimoCooperatore. Disse non essere sua intenzionetessere un elaborato discorso , m a esporrequello che gli veniva dettando dentro il cuore,fonte della carità ; e la sua parola, animatadavvero di un impeto veemente ed accesodi carità, ricercava l'anima di tutti . Racco-mandò l'opera dei figli di D . Bosco a tuttiquelli che hanno a cuore l'incremento dellareligione e della civiltà nel mondo nuovo eselvaggio, e la conservazione di questo pre-zioso patrimonio nella vecchia Europa, edal suo caldo appello rispose con generositàla carità estense . La funzione si chiuse colcanto del Tantum Ergo a quattro voci diMons. Cagliero detto di S . Cecilia e collabenedizione del SS . Sacramento .

Gran concorso di Fedeli

per onorare San Francesco .

Da Bagnarola (S. Vito al Tagliamento),così ne scrive il M . R . Don Antonio Agno-lutto

« Lire 27 che mando sono offerte raccoltequasi tutta nell'occasione della Conferenzatenuta nella festa di San Francesco, che an-che quest'anno abbiam celebrata con moltasolennità e divozione . Vi abbiam fatto prece-dere una novena , alla quale Cooperatori enon Cooperatori intervennero in numero con-solante. La mattina del 29 gennaio per tempoi fedeli accorsero alla chiesa per accostarsiai SS. Sacramenti ed assistere a tre SanteMesse che si celebrarono prima della solenne,per la quale la Chiesa si riempì totalmente .Alle 3 pomeridiane di nuovo, al suono giu-livo delle campane, radunatisi Cooperatori efedeli anche di paesi vicini, recitammo unaterza parte del S . Rosario, dopo di che il

povero scrivente dalla balaustra parlò il me-glio che potè del glorioso nostro Protettoree del suo grande imitatore, il venerando DonB osco . Terminata la Conferenza, si fece l'e-sposizione del Santissimo, dal quale solen-nemente benedetti uscimmo dalla chiesa colcuore ripieno di una gioia inesprimibile, chenon si prova nelle feste mondane . »

I Cooperatori di Pavia.

Raccoltisi secondo il solito nella chiesaprepositurale di San Teodoro, sede della PiaUnione, e aperta l'adunanza coll'invocazionedel divino aiuto, il Direttore Canonico Fran-cesco Mariani lesse il verbale e diede il re-soconto finanziario dell'ultima Conferenzadel Maggio 1890 , comunicando insieme lalettera di ringraziamento ricevuta dal nostroSuperiore . Riferendosi poscia alla Circolare,che il signor Don Rua diramava nel passatoDicembre a tutti i Cooperatori, raccomandòcaldamente le Missioni d'America . La bellaofferta inviataci ci dice quanto bene abbianrisposto al nuovo appello quei zelanti Coo-peratori ; si abbiano pertanto i nostri piùsinceri ringraziamenti . Poscia stabilirono dicelebrare il 29 gennaio, la festa di S . Fran-cesco nel luogo e modo degli altri anni ; edinfatti non riuscì meno splendida nè menodivota sì per gli apparati, come per il nu-meroso concorso di fedeli alla S . Messa, ac-compagnata dall'organo, ed alla S . Comu-nione .

Una doppia elemosina .

La sera del 2 febbraio scorso il buon Pre-vosto di CAMO (S . Stefano Belbo), D . Gio .Massa, radunava nella sua chiesa i Coope-ratori Salesiani di quel paesello per parlarloro delle opere nostre e specialmente dellonostre Missioni. Dopo aver dimostrato aquei buoni popolani la necessità di aiu-tare queste missioni ed il bisogno semprecrescente di nuovi operai evangelici, rac-comandò loro una doppia elemosina, l' unadi preghiere, perchè il Signore voglia mandarnuovi operai nella sua messe, e l' altra pecu-niaria per poter sovvenire alle ingenti speseche richiedono dette missioni . Simìli racco-mandazioni facciamo noi pure a tutti i nostribenemeriti Cooperatori .

A Settimo Torinese .

Nell'occasione delle solenni Quarant' ore,il predicatore, che era un sacerdote Salesianodell' Oratorio di Torino, per consiglio di quelParroco trattò con frutto argomenti di Mis-sione e tenne oltre le solite prediche lungo ilgiorno, con grandissimo ed immenso concorsodi popolo, tre conferenze a tarda sera per isoli uomini .

S' approfittò poi dell'occasione favorevolis-sima che gli dava un tanto concorso d' udi-tori, per parlare anche delle opere nostre eraccomandarlo alla, loro carità .La elemosina per le Missioni Salesiane fu

raccolta abbondante alle porte dei tempio daisacerdoti della parrocchia, nell'atto che sifaceva al popolo la distribuzione delle me-daglie di Maria Ausiliatrice come ricordo diquei giorni, santificati con tanto slancio dicristiana pietà .

A Cavaglio d'Agogna .Da questo paesello del Novarese ci scri-

vono : - Questi abitanti il 31 gennaiocorrendo il terzo anniversario del non maiabbastanza compianto padre della gioventù,Don Bosco, tutti unanimi si raccolsero nellachiesa parrochiale a pregare per l'anima diquesto servo di Dio .Un chierico, già figlio di D . Bosco, per

dimostrare al pubblico la sua riconoscenza el'amore che nutre verso del suo benefattoree padre, lesse un discorso di circostanza .

Alla Venezuela .Il molto Rev .do D. Tommaso Monteverde,

Cappellano della Chiesa del Carmine a Gua-ira (Venezuela), ci partecipa che nel gìornodi S. Francesco di Sales i Cooperatori Sale-siani di colà nella sua Chiesa hanno celebratauna gran solennità ad onore del nostro eloro santo Patrono .

All'anniversario della morte del nostro Fon-datore vi furono solenni funerali con Comu-nione generale .

Voglia Iddio benedire e rimunerare i buoniVenezuelani della carità che hanno usatol'anno scorso verso dei nostri Missionari di-retti alla Colombia e che continuano sempreverso dell'opera nostra .

L'ADORAZIONE QUOTIDIANA UNIVERSALEA GESU' SACRAMENTATO

in riparazione delle continue offese che ricevee dell'abbandono in cui è lasciato.

Appello alle persone di buona volontà .

E generale interessamento destato dal sem-plice annunzio della costituzione della piaOpera per l'Adorazione quotidiana a GesùSacramentato ci consiglia a riassumere, adeccitamento dei nuovi ed antichi lettori ,quanto già ne scrissero i periodici religiosicon a capo la benemerita Unità Cattolica .Quest'Opera eccellente, iniziata in privatoda qualche tempo per impulso di due buoneTerziarie torinesi , fu resa pubblica sull'e-

sordio del mese di agosto del 1890 ; e pocodopo ne tenne parola al Congresso Eucari-stico di Anversa, a cui con vennero i rappre-sentanti delle nazioni cattoliche di Europa,lo zelante Padre Sanna Solaro d . C. di G.,come abbiamo rilevato dall'ottimo periodi cointitolato : Il Regno di Gesù Cristo .

Anche i sacri oratori fecero buon viso allaproposta, e nella sola città di Torino nonpochi sacerdoti secolari e regolari . di variiOrdini si benignarono di parlare dal per-gamo dell'opportunità di estendere e rendereabitualo fra i cristiani la quotidiana adora-zione a Gesù Sacramentato .Un così bell'inizio, mentre prova che la

grazia divina aleggia sopra l'Opera mode-stamente divulgata, è pegno di abbondantifrutti di vita eterna, che ne scaturiranno inavvenire a gloria di Dio ed a vantaggiodelle anime, se i cattolici ferventi e tutte leanime pie seconderanno con zelo le premuredel Clero nel diffondere in mezzo al popolocristiano il sentimento della necessità di pla-care la Divina Giustizia irritata per le colpedegli uomini, e di riparare - con atti quo-tidiani di virtù e di pietà - le iniquitàd'ogni sorta che allagano e desolano la terra,e specialmente le freddezze, i disprezzi, isacrilegii, le bestemmie, le profanazioni e glioltraggi contro Gesù Sacramentato . .

E per meglio agevolare la cosa e dare atutti una esatta idea del movente dell'Opera,ne esponiamo brevemente, come in un qua-dro, lo scopo, gli obblighi, i vantaggi e, lafacile organizzazione .SCOPO DELL'OPERA-Scopo precipuo della

Adorazione quotidiana universale è quello diravvivare la fede dei popoli nella divinaEucaristia, centro e sintesi della religionecattolica, offrendo ad ogni classe di personeun mezzo facile e semplice di risarcire, inogni giorno, Gesù Sacramentato delle con-tinue offese che riceve dagli uomini ingratiin tutti i punti del globo, e dell'abbandonoin cui è lasciato per molte ore della giornatanelle chiese, ove egli sta Prigioniero d'amore,senza considerare la pena che Egli prova pertanto abbandono .

Scopo secondario dell'Opera è quello di ri-condurre in seno delle famiglie lo spirito cri-stiano, che l'imperante Massoneria cerca intutti i modi di sradicare specialmente dalcuore della gioventù . E quindi, collo stessospirito di fede e di riparazione, gli ascrittiall'Adorazione quotidiana fanno promessa diadoperarsi perchè si mantengano o ritorninoin fiore nelle famiglie : 1° gli usi cristianidella preghiera del mattino e della sera,dell'Angelus Domini e del segno della croceprima e dopo il cibo ; 2° la consuetudine dichiamare in tempo al letto degli infermi(anche senza che vi sia pericolo di morte)il sacerdote per l'amministrazione dei Sacra-menti ; 3° di non dimenticare nelle preci,

quotidiane almeno un requiem in suffragioalle anime del purgatorio .La santità e l'opportunità di questi scopi,

di fronte all'odierno imperversare dell'em-pietà e del mal costume, è così chiara, cosìevidente, che ci teniamo dispensati da qual-siasi commento e considerazione per convin-cerne i lettori .OBBLIGHI. - Propriamente parlando, gli

ascritti all'Opera non si assumono obblighiformali. Non vi sono preghiere fisse, nètempo determinato per praticare l'adorazione .Ognuno usa quelle preghiere che più gli ag-gradano . Chi ha tempo disponibile, può sce-gliersi l'ora che più gli torna comoda . Pertutti gli altri può bastare all'uopo il soffer-marsi pochi minuti in chiesa, con un sem-plice affettuoso saluto a Gesù nascosto sotto 'le specie eucaristiche . L'essenziale è che sifaccia strada nei cristiani un santo impegnodi non passare avanti le chiese, - ancherecandosi al lavoro, alla scuola, al passeg-gio, ecc., o venendone, - senza entrarvi orivolgere un saluto di riconoscenza e di amorea Gesù Sacramentato, a quel Gesù che, noncontento di essere disceso dal cielo in terra,di aver patito ed essere morto sulla croce ,dando fin l'ultima stilla del suo Sangue pre-zioso per la nostra redenzione, volle, in certoqual modo, esaurire l'onnipotenza del suoamore coll'istituire la Santa Eucaristia, perfermare la sua dimora fra gli uomini e quivistare come Padre , come Amico , come Fra-tello, per accogliere a braccia aperte le sup-pliche dei cristiani e compartir loro in ab-bondanza le grazie di cui hanno bisogno .

Come si vede, l'adorazione quotidiana èaccessibile ad ogni ceto ed età di persone ,grandi e piccoli, giovani e vecchi, padronied operai, militari e borghesi, maestri e sco-lari, uomini e donne Chi nel corso dellagiornata non può disporre almeno di dueminuti per così santo fine ? . Non è che que-stione di buona volontà .D'altronde; come potrebbe non avere in-

fluenza per iscuotere dall'apatia e dal le-targo un considerevole numero di anime -il pensiero che molte chiese sono lasciatedeserte, mentre riboccano di gente i pubbliciritrovi, i clubs., i caffè, i teatri, gli alberghi,le passeggiate, le vie e le piazze? Forse chegli spassi, ì divertimenti, le cure di questomondo devono occupare esclusivamente ilcuore degli uomini? ... ed il buon Gesù, ilRe del cielo e della terra, deve star dimen-ticato ed abbandonato nel suo Sacramentod'amore ?Trattandosi di cosa così agevole, ogni ado-

ratore può benissimo diventare apostolo del-l'Opera presso i membri della sua famigliae presso i suoi amici e conoscenti, facendoneloro apprezzare l'eccellenza, ed inducendoliad ingrossare le file dei divoti a Gesù Sa-cramentato e ad adoperarsi, a loro volta,

perchè rifioriscano in seno alle famiglie gliusi e le pratiche di cristiana pietà, che tantobene recano alle anime .VANTAGGI. - Due sorta di vantaggi sca

-

turiscono naturalmente dall'Adorazione quo-tidiana, vantaggi diretti ed indiretti . Ci pareutile accennarne alcuni a mo' di saggio .

Vantaggi diretti : Raccogliere ai piedi deglialtari in buon numero i fedeli, eliminandocosì l' increscioso spettacolo che in moltiluoghi offrono le chiese, le quali rimangonoabbandonate e deserte per buona parte dellagiornata ; attirare sugli individui, sulle fa

-

miglie, sulle città e campagne le celesti be

-

nedizioni, e stornare dal nostro capo i tre

-

mendi castighi che, per comune giudizio degliuomini assennati, stanno sospesi sulla po

-

vera umanità, se i cristiani non si scuotonodall'indifferenza e dalla tiepidezza in cuisono piombati , e non riparano con opereespìatorie di fede e di ogni più eletta virtùle bestemmie, i sacrilegii, le nefandità d'ognisorta che ammorbano la terra .

Vantaggi indiretti : Accrescere la frequenzanon solo alle solenni Quarant'Ore, ma anchealle funzioni ed alla parola di Dio nei giornifestivi ; disporre gli animi alla pietà e pre-parare fra gli adoratori più assidui un nu-cleo di. persone ferventi, che - aspirando amaggior perfezione - passeranno a dare no-vello impulso alle altre maggiori e più ec-celse opere eucaristiche di espiazione, quali :l'assistenza quotidiana alla S. Messa e (doveviene impartita) alla benedizione del SS. Sa

-

cramento , l'adorazione notturna, l'adorazionedelle nazioni cattoliche, la Lega riparatrice alCuore trafitto di Gesù, la Guardia d'onore alCuore di Gesù, i sette uffici del Cuore di Gesù,il Carnevale santificato ,ecc., ed in ispecialmodo la santa opera della Comunione ripa-ratrice ne' suoi tre gradi di mensile, settima-nale e quotidiana . Così pure verranno a ri-cevere dall'adorazione maggior incremento leopere di fede e di carità, le Associazionicattoliche, i Sodalizi religiosi e specialmenteil Sacro Terz'Ordine, così vivamente racco-mandato dal Sommo Pontefice e dall'Epi-scopato, i quali ne sperano concordi la tantosospirata ristorazione . E non potrà a menodi ciò verificarsi perchè l'Adorazione quoti-diana a Gesù Sacramentato formando - perla sua natura intrinseca e la sua universa-lità - il più omogeneo legame ed il piùadatto anello di congiunzione fra tutte leOpere cattoliche esistenti, lungi dal nuocerloro in qualsiasi modo, concorrerà notevol-mente a ravvivarle ed affratellarle semprepiù per conseguire più agevolmente, viribusunitis, il santissimo fine per cui tutte furonoistituite, cioè : la gloria di Dio, il bene delleanime ed il trionfo della Chiesa .ORGANIZZAZIONE. - Lo scopo, la semplicità

ed i vantaggi dell'adorazione quotidiana nonpossono lasciar dubbio sulla convenienza ed

opportunità di estenderla ìn tutte le chiese .Laonde noi crediamo che non tarderà a di-latarsi e stabilirsi per ogni dove . I primifrutti, che se ne raccolgono in Torino , ovegià l'Opera si è iniziata in alcune chiese edistituti religiosi ed ormai conta poco menodi 200 ascritti, ce ne sono un pegno sicuro .

Per organizzare l'opera su basi durature,il mezzo più indicato è quello di costituireun primo nucleo di persone volonterose, chesi impegnino a fare ripartitamente l'adora-zione nelle ore in cui abitualmente la chiesaè più deserta. Ciò non può per nulla esseredifficile ad ottenersi specialmente dove giàesiste qualche pio Sodalizio, come : la Com-pagnia del SS . Sacramento, le F iglie di Maria,il Terz'Ordine, i Cooperatori Salesiani, ecc.,o qualche Società cattolica, quali l'Operadei Congressi, di S. Vincenzo , degli OperaiCattolici , della Gioventù Cattolica , ecc. Alprimo nucleo, tratte dal buon esempio, nontarderanno ad aggiungersi altre persone -massime se si crederà tenerne parola dal per-gamo - ed in allora si potrà agevolmentecombinare l'adorazione per l'intiera giornata,tenendo perciò la chiesa aperta anche nelleore in cui presentemente sta chiusa .

(Dalla CROCIATA, periodico mensiledi Torino) .

NOTIZIE VARIE

L'ALTARE DI S. GIUSEPPEnel Santuario di Maria Ausiliatrice .

Mentre i lavori pei restauri e per la de-corazione del Santuario di Maria Ausilia-trice in Torino intrapresi ed indirizzati comea monumento alla cara memoria di D . Boscovanno avanti con soddisfacente alacrità ,siamo lieti di poter annunziare che tra brevesi potranno già inaugurare i lavori dell'al-tare e della cappella di S . Giuseppe .Il magnifico quadro del Santo, opera del

Lorenzoni, e di cui già pubblicammo l'illu-strazione in uno dei passati numeri, si pre-senterà circondato da ricchi marmi e con ilpiù felice favor di luce da renderne palesitutti i pregi .

Crediamo pertanto di far cosa gradita ainostri lettori col pubblicare in questo numeroi ritratti in fotozincografia dei preziosi di-pinti su vetro infuocato, delle invetriate de-stinate ai grandi finestroni della detta cap-pella. Sono opera dell'illustre artista Cav .Sereno. Un bravo di cuore al valente pittoreed un augurio per la felice riuscita deglialtri lavori, che ci attendiamo ancora da lui .

(Il laboratorio del Cav . SERENO è in To-rino- Via Montebello, N . 21) .

LA NOSTRA MISSIONE TRA' PROTESTANTI .

Ricaviamo dal The Universe del 7 febbraioscorso le seguenti sparse notizie

« Domenica scorsa i reverendi Salesiani diBattersea (Londra) festeggiarono con grandesolennità il loro Patrono San Francesco diSales nella chiesa del S . Cuore« Dacchè i Salesiani presero il governo della

parrocchia, le cose sono progredite di molto .Si comprò una proprietà adiacente alla chiesache serve di abitazione alla Comunità ; aquesta s'unirono varii giovani aspiranti alsacerdozio, de' quali alcuni furono inviatialla Casa-madre di Torino. Si eresse altrascuola, e tutto fa presagire che presto saràsostituito all'attuale chiesa in ferro un fab-bricato permanente . Per lo zelo dei Sale-siani la frequenza alla chiesa crebbe rapida-mente e si operarono molte conversioni . In-tere famiglie abbracciarono la vera fede ,tenendo ora una vita edificante . Lo spiritodi Don Bosco è passato ne' suoi figli e lecalde esortazioni che quel Parroco, D . Macey,tiene ne' suoi sermoni alla Messa grande edalla Benedizione portano abbondanti frutti .«... Il resoconto dell'anno or ora scorsosegna un deficit abbastanza rimarchevole,che gravitò tutto sulle spalle di quel buonParroco « il quale certamente non potè farfronte, se non colle sovvenzioni dei Coope-ratori d'altre nazioni . »La somma spesa per le scuole aumenta

ogni anno ed i poveri da soccorrere sono in-numerevoli, senza notare mille altre spesecui va soggetta una Parrocchia Missionecom'è questa . In alcune parrocchie di Londrasi suole fare ogni domenica una collettanelle case cattoliche per il mantenimentodelle scuole ; ma Don Macey per ragioni spe-ciali credette bene di non farla « nè credeancora di farla per l'innanzi per questa solaragione , che i 2000 e più cattolici di quellaParrocchia sono quasi tutti poverissimi » eperò egli soventi si deve trovare a combat-tere colla miseria .

«... Nella circostanza della Festa di SanFrancesco, alla Messa solenne il Rev . PadreW. I. Connolly fece l'annuale esortazione abenefizio di quelle scuole, dimostrando il granbisogno che vi è di sostenere scuole cattolichein una città come Londra, dove si può direessere la scuola una cosa stessa colla chiesa, edalla maggior o minor frequenza di quelladipendere la maggiore o minore frequenza aquesta. Quindi chi può contribuire al so-stegno della educazione cattolica di quellapovera gioventù, lo faccia ben volontieri, per-suaso di far opera sommamente umanitaria,di grande favore per la cattolica religione edi molta gloria di Dio. »

NUOVO COLLEGIO-CONVITTO FEMMINILE

diretto dalle Suore di Maria Ausiliatrice in Alì

presso Messina .

In Alì Marina, sull'amenissimo littoralecelebre per acque termali , ai cui bagni sa-lutari accorrono nell'estate da tutte partidell'isola varie specie di malati, è aperto unCollegio per fanciulle .

L'insegnamento è dato secondo gli attualiprogrammi governativì per le cinque classielementari, e si addestrano le alunne ad ognispecie di cucito e di ricamo . Si danno purelezioni di lingua francese e di pianoforte .

Le pensioni sono due : l'una di lire 450annue, l'altra di lire 350 .

L'incantevole e salubre posizione del gran

-

dioso fabbricato, che gode dell'amenissimoprospetto dello stretto di Messina, delle Ca-labrie e del Mar Jonio, la comodità dei ba-gni di varie specie , la vicinanza della sta-zione ferroviaria, e più di ogni altra cosa lasana educazione intellettuale, morale e do-mestica che s'imparte alle alunne, sono po-tenti stimoli ai parenti per collocarvi le lorofiglie .

Par altre dichiarazioni rivolgersi alla Di-rettrice dell'Istituto medesimo, la quale spe-dirà copia del programma e le condizioni diaccettazione .NB . Vi si ricevono le alunne in tutti i

mesi dell'anno .

IL CANONICO DOMENICO BOSSO

terzo Padre della Piccola casa della Divina Provvidenza

in Torino .

La notte del 4 al 5 Marzo scorso, col sor-riso dei beati sulle labbra, spirava nel baciodel Signore il Canonico Domenico Bosso, Su-periore della così detta Piccola Casa dellaDivina Provvidenza e secondo successore delVenerabile Cottolengo . Fu uomo di grandevirtù e di straordinaria fiducia nel Padreceleste .Egli diede un nuovo sviluppo alle operefondate dal Venerabile Cottolengo . Edificòun ospedale secondo le pìù rigorose esigenzedella scienza, capace di ben 600 infermi, prov-vedendo così all'insufficienza degli istituti con-generi della città . Impiantò fuori di Torinoaltre case quali succursali della Piccola Casa,e per ogni parte d'Italia sparse la Suore Vin-cenzine a maestre negli asili e scuole ele-mentari e ad infermiere negli ospedali .

Cinquemila figli piangono la sua morte ;le Autorità civili ed ecclesiastiche con gran

folla di cittadini presero parte ai suoi funerali.

Fu una dolorosa perdita per la terra, ma cer

-

tamente un glorioso acquisto pel cielo .Era nato in Buttigliera d'Asti il 25 feb-

braio 1824 ; il 29 Marzo 1818 entrò nella Pic-cola Casa, di cui fu eletto Superiore il 1maggio 1881 essendo allora morto il Vene-rando Padre Anglesio, primo successore delVenerabile Cottolengo .

BIBLIOGRAFIA

Il P. Atanasio Canata, uomo notissimonel campo delle italiane letterature, lasciavamorendo moltissimi scritti inediti. I suoi con-fratelli di religione, gl'amici suoi, molti egrandi suoi ammiratori, fra cui alcuni si an-noverano illustri personaggi, che presente-mente onorano di lor virtù e sapere le piùalte cariche dello Stato, bramavano di vederun giorno fatte patrimonio comune delle let-tere le opere dei loro venerato maestro, amicoe fratello. A soddisfare questo nobile e piolor desiderio si accinse la nostra Tipografiaed in breve essa diede in 4 bellissimi volumitutte le opere principali del valente scrittore .

Per maggior comodità di coloro che inten-dessero fare acquisto di alcuni volumi sol-tantotanto diremo : Il primo volume, oltre allaCommemorazione dell'Autore scritta dal Pa-dre Luigi Leoncini, contiene bellissime Tra-gedie, finora inedite, che per la forza delverso, la elevatezza di pensieri, la naturalepotenza degli affetti e la grandiosità dellescene sono di mirabile effetto e di salutareammaestramento.

Il secondo volume si compone quasi inte-ramente di prose, e sono : Il Giovanetto Cri-stiano rinnovato alla vita del cuore - Delladignità dell'uomo ; pensieri ai Giovani Italiani- Della Dottrina di Cristo - La Vera Gran-dezza - Vita del Giovanetto Angelo Bal .

Il titolo di questi varii componimenti , lanota perizia e la serena pietà del valente Scrit-tore dicono abbastanza chiaramente quantosia il pregio di questo secondo volume .Nel terzo volume, che ha per titolo Versi,

sono raccolte poesie serie d'ogni metro e divario argomento : Canzoni, terzine, sonetti edue poemetti .

Il quarto volume, intitolato Poesie Berne-sche, contiene poesie facete . Questo volumepotrà somministrare in più di un caso argo-mento di amena ricreazione a chi, stanco laniente per gravi occupazioni, cerca nelle let-tere sollievo e conforto .

I tre primi volumi, cioè : Tragedie, Versi,Il Giovanetto Cristiano, costano caduno L . 2,50;il quarto volume Poesie Bernesche, costaL . 2 . Acquistando tutti i quattro volumi ilprezzo si riduce a L . 8 franco di porto .

Elenco dei Cooperatori defunti nei mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo

151 . Pe Pietro -Lavone (Brescia) .152 . Pelà Angelo - Este (Padova).153 . Pezza De-Pavignano cav. Secondo

Gio. caus. coll. - Torino.154 . Piana D . Luigi parroco - Chessio

(Omegna) .155. Perugini Teresa Matilde abbadessa

- Filostrano (Anconao .156. Prati 1) . Bartolomeo prevosto -

Farneta (Modena) .157 . Perini D . Giulio parroco -Monte

Olimpino (Conio) .158 . Prato Rosa baronessa-Mezzo Te-

desco (Austria) .159 . Raggio Rosa ved . Levrero - Re-

mairone (Genova) .160 . Refosco D . Bortolo - Cornedo (Vi-

cenza) .161 . Reggio marchesa Maria nata De-

Franchi - Torino .162 . Ricci D . Isidoro - Norcia (Peru-

gia) .163 . Riva-Pellegrino prevosto - Monto

Cavolo (Reggio Emilia) .164 . Riva D . Angelo, Cattedrale - Reg-g io Emilia .

165. Rizzi D . Giuseppe parroco - Oli-veto (Bologna) .

160 . Rocca cav . Carlo colonnello - To-rino .

167 . Romano Vincenzo regio notaio --Aversi.

168. Romano D . Giuseppe - Villacac-eia (Udineo .

169 . Romanolli D. Maurizio proposto-SIontichielli (Sienao .

170 . RoudelliD . Carlo Giorgio vice-par-roco - Sulla (Novara) .

171. Lesati D . Luigi coad . titol . - Tre-cato (Novara) .

172. Russo D. Francesco canonico -Salerno .

173 . RnssoD . Tommaso canonico-Bar-lotta (Bari).

174. Rioaldone D . Giuseppe-Mirabello(Alessandriao .

175. Salamone D . Giuseppe arciprete-M istrella (Messina) .176. Sauticoli D. Crispino - Mella (To-

rino) .177. Sapio D . Michele - Accadra (A-

vellino) .178. Sartori D . Cristiano arciprete -

Selvazzano (Padova) .179 . Sassarini chierico Domenico -Ver-

nazze (Genova) .180 . Sordi D. Giuseppe rettore - Co-

scia (Firenze) .181 . Silvestri Luigi di Donato - Acquila

(Abruzzo) .182 . Solazzo-Pifari Anna- Loreto (Pe-

rugia) .183 . Scalvini Maddalena - Bagolino

(Brescia) .184. Scipione D. Gioacchino - Spezia

(Genova) .185 . Spagnolo Dal Lago Cesira - Re-

coaro.186 . Suetta Giacomo negoziante - Ge-

nova .187 . Taricco D . Tommaso arciprete -

Levice (Cuneo) .188 . Tardiani madre Luigia dama Or

soling - Parma .189 . Tissoni D., Antonio canon . arcid .

- Savona (Genova) .190. Tissoni Agnese - Savona (Genova) .191. 'lommasi D . Antonio - Lizzana

(Austria) .192 . Trebbi D . Gio . canonico arcipr -

Spadarolo (Porli) .193. Trussi Teresa -Mezzana-Bigli (Pa-

via) .194. Vaiasuso D . Giuseppe canonico -

Mazzara del Vallo (Trapanio .195. Vaecarino cav comm . tool. Gius .

- Buttigliera d'Asti .196 . Vercelli ved. Teresa - Torino .

197 . Vacchetta D . Tommaso, S . Filippo,via Maria Vittoria - Torino .

198. Valduga D . Domenico - Ferra-gnolo (Austria) .

199 . Vandoni Gaudenzio - Confienza .400 . Verdelli mons . Luigi parr. vicario

foraneo - Rivolta d'Adda (Cre-mona) .

201 . Voltau D . Francesco Luigi - Sion(Padova) .

1. Alessio Matteo fu Bartolomeo - Ca-ramagna (Cuneo) .

2 . Armanda Francesco - Torino .3. Asinari Margherita - Torino .4 . Bacchi D . Giacomo canon . arcid. -

Vercelli (Novara) .5. Baldini Giuseppina vedova Rota -

Chiari (Brescia) .6 . Barbaralo D . Andrea - Salerno .7 . Barcaroli Angelo - Visse (Mace-

rata).8 . Berteletti D . Martino parroco -

Pianceri (Novara) .9 . Berti D . Giuseppe - Salvaro (Bolo-

gna) .10 . Bertoldi D . Giacomo curato - Me-

chel (Austria) .11 . Bigatti Bartolomeo - Marsasco (A-

lessandria) .12 . Brignardello Rosa - Genova.13. Bnechi D . Luigi parroco - Norcia

(Perugia) .14. Buttino D . Secondo vie. for . - Dego

(Genova) .15. Caletti Massimo -Casteldidone (Cre-

mona) .16. Camisassa Giuseppe fu Giov . Maria

- Caramagna (Cuneoo .17 . Cappelli D . Andrea curato - Vol-

ciano (Aquila) .18 . Carcerori G. B. - Verona.19 . Carena cav . Enrico -. Torino ..20 . Casana D . Luigi parroco - Cattaeg-

gio (Sondrio) .21 . Cavatorta D . G . B. - Castrignano

(Parma) .22 . Chiriotti D. Sergio - Castelletto

d'Uzzone (Cuneo) .23 . Comitini Concetta - Ragusa Infer .

(Siracusa) .24. S . E . il Cardinale Carlo Cristofori

- Roma .25 . Crollo D . Luigi prevosto - Cerotto

Castello (Novara) .26 . D'Agliano Galleani Clotilde - To-

rino .27 . Dalmazio D . Giuseppe rettore - Sa-

nico (Alessandria) .28 . Dal Soglio D . Giovanni -- Terrossa

(Verona) .29 . Do Beni D . Benedetto - Coster-

mano (Verona) .30 . Del Modico conte Ercole - Fossola

(Carrarao .31 . Di Sant'Alfano nobile Mariannina

- Catania.32. Dovera D . Carlo - Roneaglia di

Presto (Sondrio) .33 . Faggian D . Antonio curato -Nanto

(Vicenza) .34 . Fasolio D . Massimo arciprete-Re-

vigliasco (Torino).35 . Feriti D . Davide rettore - Rosara

(Padova) .36. Ferrando Luigia ved. Ossolla-Ca-

sale Monferrato (Alessandria) .37. Fino Luigi - Torino.38. Gallenga Lorenzo - Torino .39. Gallotti Ernesta - Pavia .40. Garzotti D . Luigi - Ronco Adige

(Verona).41. Padre Gatti - Vertone (Siena) .42. Gialdini D . Lorenzo mansionario -

Olmo (Padova) .43 . Giaune Chino Angola - Torino .44 . Gilli Dsmouica - Chieri (Torino) .

45 . Glorio Matteo - Montà (Cuneo) .40 . Giudici D . Raffaele - Milano.47 . Grandi mons. Luig i vescovo - Mez-

zocorona (Austria) .48 . Gravier Giuseppina ved. Donati -

Torino ;49 . Labardo D . Michele-Rocca Cigliò

(Cuneoo .50 . Lopresti Vincenzo - Ragusa Infer .

(Siracusa) .51. Maffei D . Antonio curato - Boce-

nago (Trentoo .52 . Maflì D . Giovanni can . - Pia-enma .53 . Maglianì D . Giacomo- Cinquecerri

(Reggio Emilia) .54. Magni Vannini P . Angelo - Por

rena - (Arezzo) .55. Malhspina D. Giuseppe parroco -

SS. Ippolito e Casciano (MassaCarrara) .

50 . Maroni Giov. - Rovato (Brescia)57 . Martinoli Antonio tenente R . cara

binieri in ritiro - Omegna (No-vara) .

58 . Massabo D. Antonio tool . avv. -S. Remo (Porto Mauriziq) .

53. Massera Vittoria - Cliis-asso .60 . Mattioli D . Gius. -- Reggio Emilia .61 . Maurelli I) . Antonio parroco -De-

lebio (Sondrioo .62 . Mezzo Margherita - San Damiano

(Alessandria) .63 . Mocellini D . Angelo - Ezzelino (Vi-

cenza) .64. Molini Giovanni - Roncà (Verona) .65 . Montanaro Gandolfo Elisa - Ge-

nova .66 . Monteleone prof. D. Lorenzo par-

roco - Catanzaro .67 . Naldoni Domenico - Marradi (Fi-

renze) .68 . Otto bolli D . Marco canonico - Lodi

(Sfilano) .69 . Paciarini D . Domenico - S. Seve-

rino (Anconao .70 . Palmieri D . Giuseppe arciprete -

Riva di Suzzara (Mantova) .71 . Parrino Giorgia- Ragusa Inferiore

(Siracusao .72 . Pasquale Maria Antonia - Vignole

Borbera (Alessandria) .73 . Pattarini D . Elia - Vighizzola (Co-m o) .

74 . Pizzini Litigi - Potute San Pietro(Bergamo) .

75 . Quattrini Antonio-Montefano (Ma-cerata) .

76 . Rinetti De Casa Margherita-Mou-temagno (Alessandriao .

77. Rossato Beniamino - Male (Vicenza) .78. Rossi Antonio - Cattaeggio (Son-

drio) .79 . Rossi Doni, - Cattaeggio (Sondrio)

.80 . Rossini D . Giovanni parroco - Co-tignola (Ravenna) .

81 . Rubinelli Cristina - Verona.82. Sanga D. Francesco parroco - Mar-

zalengo (Cremona) .83 . Scarpari D . Gaetano - Ferrara .84 . Scribbano Maria di Giovanni-Ra

gasa Inferiore (Siracusa) .85. Sisto Apollonia n . Rota -Mirabello

(Cremona) .86 . Tachis Giacomo - Poirino (Torino' .87 . Tessera Cleonico - Pavia.88. Tribastone Emanuela- Ragusa In-

feriore (Siracusa) .89 . Trivellini D . Egidio - Molina dl

Malo (Vicenza) .90 . Tusitti D. Domenico arciprete -

Zianigo (Veneziao .91 . Vallero D . G . B . cappellano -Per

tulio (Torino) .92 . Va.)-no Carolina n . Genta - Torino .93 . Verdi Claudia .94. Zoppilli D . Giovanni - Norcia (Pe.

rugia) .95 . Zoppis Catterina- Vinovo (Trino)-