Noi non ci fermiamo mai - IL BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1956/195616.pdf · buto dato...

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noxBosco,il31maggio1875 ANNOLXXX . N .16 15AGOSTO1956 PERIODICOQUINDICINALEDELLEOPEREEMISSIONIDIS.G .BOSCO DIREZIONEGENERALE :TORINO712 - VIAMARIAAUSILIATRICE32- TELEF.22-117 Versoilconvegnoannuale Noinoncifermiamomai ;Vièsemprecosacheincalzacosa ... Dalmomentochenoicifermassimo,lanostraOperacomincerebbeadeperire . Siavvicinailgrandeavvenimentodel ConvegnoannualedeiDelegatiIspettoriali, cheanchequest'anno,comefucomunicato, sisvolgerànellaCasaMadredal6al9set- tembre .Lapresenzadelnostrovenerato RettorMaggioreel'interventodiDelegati delleIspettoried'Europadarannoalcon- vegnouncaratterediparticolareimportanza . PerlozelodimoltinostriDirigentiil movimentodeiCooperatoriSalesianisial- larga,siingrandisce,avanzaversoilcom- pimentodellanotaprofeziadelnostrosanto Fondatore .Aquestahafattorecenteauto- revolissimaecolavocestessadelVicario diGesùCristo,ilcuipaternospiritosiè innalzato,comequellodiDonBosco,«alla contemplazionediunasocietà-disseminata intuttelesueclassi,professioni,impieghi, mestieri-diuominiedidonnechel'ideale salesianoattuinoappieno,confede,costanza, amore,inmezzoalmondodeidistratti,dei superficiali,deideboli,degliscandalosid'ogni nome» . Ilprossimonostroincontroserviràap- puntoperrallegrarciinsiemedelcontri- butodatodaisingoliall'avveramentodi questograndioso«idealesalesiano»eper impostareproblemidiparticolareinteresseperl'incrementoelosviluppodellaPia Unione .Traquesti,l'organizzazionesempre piùconcretadell'apostolatopropriodella TerzaFamigliasalesiana,lafunzionedegli ZelatoriedelleZelatricieilconvegnona- zionaledeimedesimiaRomanel1957 . Comeabbiamogiàfattoconapposita CircolareinviataaiDelegatiIspettoriali, chiediamoperlabuonariuscitadelprossimo Convegno,lafattivacollaborazioneditutti . IDelegatilocalihannoricevutodaiDele- gatiIspettorialideiformulariconunoschema diresocontosull'attivitàdellaPiaUnione nellorocentro .Ladiligenzaconcuilo compilerannoserviràalDelegatoIspettorialeperunapiùcompletarelazionedel lavorosvoltonell'ambitodellasuaIspettoria . Tornerannopuregraditiisuggerimentie leosservazionichesicrederannoopportuni echepotrannoesserepreziosiperlatratta- zionedeitemiproposti . Masoprattuttoinvochiamol'aiutodella preghiera .IRev .miDirettoriDiocesani, Decurioni,DelegatieDelegateinnalzinoe invitinoadinnalzarefervidepreghiereperchèlanostraTerzaFamiglia,perl'instan- cabilezelodeiDirigenti,avanziconritmo decisonellaviatracciataledalsantoFon- datoreerealizzileimmensepossibilitàdi apostolatochelesonoapertenelcampo dellaChiesaechelostessoVicariodiCristo siècompiaciutodiadditareaquelliche, «all'ombradellaFamigliaSalesiana,deb- bonoesserelamilizialeggera,gliattivisti dellacausadelbene» . Pregareefarpregare perchèilprossimoConvegno i disettembre portiabbondantifrutti 313

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nox Bosco, il 31 maggio 1875

ANNO LXXX . N . 16 15 AGOSTO 1956 PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI S. G. BOSCO

DIREZIONE GENERALE : TORINO 712 - VIA MARIA AUSILIATRICE 32 - TELEF. 22-117

Verso il convegno annuale

Noi non ci fermiamo mai; Vi è sempre cosa che incalza cosa...

Dal momento che noi ci fermassimo, la nostra Opera comincerebbe a deperire .

Si avvicina il grande avvenimento delConvegno annuale dei Delegati Ispettoriali,che anche quest'anno, come fu comunicato,si svolgerà nella Casa Madre dal 6 al 9 set-tembre. La presenza del nostro veneratoRettor Maggiore e l'intervento di Delegatidelle Ispettorie d'Europa daranno al con-vegno un carattere di particolare importanza .

Per lo zelo di molti nostri Dirigenti ilmovimento dei Cooperatori Salesiani si al-larga, si ingrandisce, avanza verso il com-pimento della nota profezia del nostro santoFondatore . A questa ha fatto recente auto-revolissima eco la voce stessa del Vicariodi Gesù Cristo, il cui paterno spirito si èinnalzato, come quello di Don Bosco, « allacontemplazione di una società - disseminatain tutte le sue classi, professioni, impieghi,mestieri - di uomini e di donne che l'idealesalesiano attuino appieno, con fede, costanza,amore, in mezzo al mondo dei distratti, deisuperficiali, dei deboli, degli scandalosi d'ogninome » .

Il prossimo nostro incontro servirà ap-punto per rallegrarci insieme del contri-buto dato dai singoli all'avveramento diquesto grandioso « ideale salesiano » e perimpostare problemi di particolare interesse per l'incremento e lo sviluppo della Pia

Unione. Tra questi, l'organizzazione semprepiù concreta dell'apostolato proprio dellaTerza Famiglia salesiana, la funzione degliZelatori e delle Zelatrici e il convegno na-zionale dei medesimi a Roma nel 1957 .

Come abbiamo già fatto con appositaCircolare inviata ai Delegati Ispettoriali,chiediamo per la buona riuscita del prossimoConvegno, la fattiva collaborazione di tutti .I Delegati locali hanno ricevuto dai Dele-gati Ispettoriali dei formulari con uno schemadi resoconto sull'attività della Pia Unionenel loro centro . La diligenza con cui lo

compileranno servirà al Delegato Ispettoriale per una più completa relazione dellavoro svolto nell'ambito della sua Ispettoria .Torneranno pure graditi i suggerimenti ele osservazioni che si crederanno opportunie che potranno essere preziosi per la tratta-zione dei temi proposti .

Ma soprattutto invochiamo l'aiuto dellapreghiera. I Rev.mi Direttori Diocesani,Decurioni, Delegati e Delegate innalzino einvitino ad innalzare fervide preghiere perchè la nostra Terza Famiglia, per l'instan-

cabile zelo dei Dirigenti, avanzi con ritmodeciso nella via tracciatale dal santo Fon-datore e realizzi le immense possibilità diapostolato che le sono aperte nel campodella Chiesa e che lo stesso Vicario di Cristosi è compiaciuto di additare a quelli che,« all'ombra della Famiglia Salesiana, deb-bono essere la milizia leggera, gli attivistidella causa del bene » .

Pregare e far pregare

perchè il prossimo Convegno i

di settembreporti abbondanti frutti

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Lo spirito della Pia Unione

Per la formazione dei Cooperatori

8. La castigatezza nei discorsi

Don Bosco, apostolo dellagioventù e maestro degli edu-catori, sapeva dare il giustovalore a tutte le virtù . Ma unavirtù gli stava sommamente acuore: la virtù della purezza .Ne parlava con frequenza eaccenti che lo distinguono nonsolo fra gli educatori, ma anchefra i santi . Non misurava disagie sacrifici per difenderla . N'erageloso per sè e per le sue case .Serbò per essa le norme piùintransigenti del suo sistemaeducativo .

Fu inflessibile con gli scan-dalosi . Egli sapeva che i pe-ricoli maggiori per la «bellavirtù » li offre il modo corrottoe corruttore . Sapeva che nonsi è mai troppo delicati quandoè in giuoco questa virtù . Perciòraccomanda ai suoi Coopera-tori e alle sue Cooperatrici « lacastigatezza nei discorsi » .Egli non suppone neppure

che Cooperatori e Coopera-trici, cioè buoni cristiani, indulgano a peccati contro la pu-

rezza ; non suppone neppureche essi vadano o portino figlio dipendenti a spettacoli im-morali ; non suppone che essileggano o dispensino giornalio fogli cattivi . Ogni buon cri-stiano è tenuto a fuggire questapeste . Egli inculca loro la ca-stigatezza nei discorsi, perchènessuna loro parola si presti amaligna interpretazione . NelleCostituzioni dei Salesiani scris-se che « le parole, gli sguardianche indifferenti sono talvoltamale interpretati dai giovaniche furono già vittime delleumane passioni » (IV, 36) .

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L'esperienza ci dice che que-sto pericolo è anche maggiorenegli adulti, perchè la maliziafa strage nel mondo . Non èquindi mai troppa la vigilanzasul modo di parlare . E se ci siabitua ad un controllo del lin-guaggio, viene naturale anchela correttezza del tratto . È unagrande arte l'avvezzarsi a parlare in modo da non offendere

i buoni costumi e nello stessotempo allettare e ricreare . C'èquindi, nella brevissima espres-sione del regolamento, l'invitoad un'autodisciplina che im-pegna non solo la lingua, maanche la mente e il cuore .Poichè solo un'abituale sere-nità di spirito, un'abituale « in-nocenza di pensiero», per dirlacol Manzoni, ed un'abitualearmonia di affetti assicurano lafacilità di un linguaggio cor-retto, interessante e ameno .

Delegati, Delegate, Zelatori, Zelatrici

Ancora una volta noi ci tro-viamo di fronte ad una sommadiscrezione di termini, ma adun programma ben vasto, cheapre ai Cooperatori e alle Coo-peratrici tutto il campo dellavirtù angelica anche nell'effu-sione di quell'affetto che Diosantifica col « grande Sacra-mento » e che sboccia in unafioritura di bimbi .Don Bosco è sempre Don

Bosco !

diffondete __ : . ef/(jdia,ìu, 12la rivista fondata da Don bosco per la famiglia eristialla

* Negli incontri mensili invitate i Cooperatori e le Cooperatrici ad abbonarsi a Meridiano 12.

all'Amministrazione di Meridiano 12 - C . C . P . 2/9562 - via Maria Ausilia-trice, 32 - Torino - Abbonamento per l'Italia L . 12oo - Per l'Estero L . 16oo .

Lo zelo di marca salesiana

1. Nella Pia Unione dei Cooperatori Salesiani, all'infuori del Delegato Ispettoriale, cheha l'ufficio di organizzare e collegare tutti icentri fondati nell'ambito di un'Ispettoria Sale-siana, e all'infuori dei Direttori Diocesani e deiDecurioni, che hanno l'ufficio di dirigere e col-legare quei centri che non dipendono diretta-mente da case salesiane, non esistono carichepropriamente dette. Non ci sono quindi Presi-denti o Vice Presidenti, nè Consiglieri o Segre-tari, nè tanto meno Cassieri. L'unica distinzioneinter pares è quella costituita dal titolo (con re-lativo" diploma) di Zelatore e Zelatrice. Base ditale distinzione è uno zelo speciale nella pra-tica del programma della Pia Unione . Questozelo speciale suppone che in tutti i Cooperatorivi sia lo zelo come condizione ordinaria, e chein alcuni tale zelo si distingua per una caratte-ristica d'importanza tutta organizzativa . Difattiè uno zelo . . . docile .

2. Salomone, il più sapiente degli uomini, non* fu mai tanto sapiente come quando chiese

al Signore « un cuore docile » . Tale preghieracommosse lo stesso Cuore di Dio, che gli con-cesse con la vera sapienza anche la più vastascienza e la più favolosa ricchezza . La SacraScrittura c'insegna dunque in che cosa consistala somma sapienza : la docilità del cuore. Ed èun tesoro tanto raro che si può ottenere solocon la preghiera: è una perpetua giovinezza allascuola di Dio e dei suoi diretti rappresentanti .

Chi vuol fare il bene di sua propria iniziativapuò indovinare, ma più spesso rischia di sba-gliare o nei mezzi o nei modi e quindi di ope-rare con zelo indiscreto. Chi invece mette il suozelo, sia pure esuberante, sotto il controllo diun superiore che gli rappresenta Dio, l'indovinasempre, perchè l'ubbidienza, frutto di umiltà,attira sempre sulle opere di zelo le benedizionidi Dio che convertono in bene persino gli even-tuali errori . San Paolo ne dà la spiegazione con

la celebre sentenza che « tutto coopera a beneper chi ama Dio » . Don Bosco, con la sua logicapotentemente popolare e fatta di buon senso,ammoniva i suoi figli che « fa molto chi fa poco,ma fa quel che deve fare ; mentre fa poco chi famolto, ma non fa quello che deve fare » .

SPUNTI PER LA CONFERENZA MENSILE

La caratteristica principale per riconoscere unavocazione all'apostolato salesiano è stata segna-lata dalla Madonna stessa nel sogno del nastrobianco sulla fronte . Il nastro portava a caratterid'oro la parola d'ordine per la scelta dei sog-getti: UBBIDIENZA .

Del resto Don Bosco, a quei giovani che de-sideravano restare con lui, teneva un discorsodi pochissime parole, ma accompagnato da unamimica molto espressiva . Estratto di tasca ilfazzoletto, diceva loro : « Vedete questo fazzo-letto? Guardate cosa ne faccio» . E i giovani fis-savano le dita di Don Bosco che manipolavaquel pezzo di tela in tutti i sensi quasi dovessecompiere uno dei suoi giochi di prestigio ; maad un certo punto di sentivano dire : « Ebbene,voi dovete essere nelle mani di Don Bosco docilicome questo fazzoletto, che prende tutte le pieghee tutte le posizioni senza mai lamentarsi nè rom-persi» . E fu davvero il più incantevole gioco diprestigio di Don Bosco quello d'aver formatouna falange di giovani docilissimi, che sparsi intutto il mondo hanno ripetuto le opere del padrecon la stessa evangelica semplicità di mezzi e dimodi .

3.In particolare: ogni Cooperatore salesianoo dev'essere un cattolico zelante anzitutto nella

sua famiglia e nel suo piccolo ambiente di la-voro. E qui lo zelo deve regolarsi sugli esempie gl'insegnamenti di Don Bosco e sulle direttiveattinte dalla lettura del Bollettino Salesiano, dalleconferenze annuali o mensili e da qualche corsodi Esercizi Spirituali .

In secondo luogo ogni Cooperatore deve stu-diarsi d'essere un cattolico zelante nell'ambiente

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della propria parrocchia . Laprima docile cooperazione deveessere prestata appunto al piùdiretto superiore ecclesiasticodi ogni buon cristiano, che èil proprio Parroco .E qui lo zelo nelle opereche riguardano l'ideale sale-siano dell'educazione cristianadella gioventù deve regolarsisulle direttive del proprio Par-roco, ricordando che ogni ini-ziativa presa senza il suo con-senso non può meritare lebenedizioni di Dio .

In terzo luogo il Coopera-tore dev'essere un cattolicozelante in mezzo alla societàper la difesa della fede conl'esempio e con la parola, eper il trionfo dei princìpi cri-stiani segnalati così frequente-mente dal Papa e dai Vescovi .A volte dovrà rinunciare alproprio punto di vista, alproprio interesse immediato : èallora che deve prorompere lapreghiera e la sapienza di Sa-lomone : « O Signore, date alvostro servo un cuore docile » .E qui che deve brillare sullafronte del Cooperatore il titolod'oro della sua vocazione sale-siana : ubbidienza . Del resto èsolo con l'ubbidienza al voleredel Padre che Gesù volle redi-mere il mondo, per ricordarciche il mondo anche oggi nonsi salva se non col fare la vo-lontà di Dio espressa dai suoirappresentanti .E infine chi saranno i verichiamati da Dio a essere nonsolo Cooperatori e Coopera-trici, ma anche Zelatori e Ze

latrici?È chiaro:quelli chepiù di tutti gli altri « confra-telli» abbiano zelo e più ditutti gli zelanti del bene ab-biano la caratteristica della«docilità » alle direttive delRettor Maggiore e dei suoirappresentanti .3 1 6

ESEMPI

Una Pia Unione che fiorisce

Dopo la prima Conferenza annuale tenutasi il5 febbraio scorso ai Cooperatori di Castellammare,il nuovo Incaricato locale sentì la necessità di organizzare il suo lavoro in tre tappe

. La fatica è statadura, ma necessaria, e in tre mesi ha già dato frutticonsolanti nel campo dell'organizzazione, come inquelli della formazione e dell'apostolato .

PRIMA TAPPAincontrarsi con tutti coloro che ricevono il" Bollettino Salesiano "

Due ex allievi dell'Istituto, desiderosi di apostolato,si misero a disposizione dell'Incaricato dei Cooperatori,accompagnandolo casa per casa per la revisione deinominativi . Il primo centro fu a Castellammare, poisi passò a Scanzano, a Privati, a Gragnano, a Lettere,a S . Antonio Abate ed infine a tutta la Penisola Sorrentina .

Risultato : solo pochissimi erano in possesso delDiploma ; molti ormai deceduti da tempo ; altri tra-sferiti o irreperibili ; se ne trovò anche un certo nu-mero che non desideravano nè Bollettino nè Diploma .Solo il 3o% sono stati ricuperabili (1) . Ma i molti nuoviiscritti hanno già rimpiazzato i posti rimasti vuoti .

SECONDA TAPPAorganizzare i Cooperatori secondo le direttivetracciate da Don Bosco

1o DIRETTORE DIOCESANO . Sua Ecc. Mons. Agostino D'Arco, invitato ad accettare la carica di Di-rettore Diocesano, rispose

: «Ho voluto sempre bene ai Salesiani e quindi mi sento onorato di accettare la ca-rica di Direttore Diocesano dei Cooperatori Salesiani

»

.Poi esortò ad un lavoro zelante e instancabile, direttosoprattutto all'istruzione religioso-morale per fron-teggiare in modo particolare il protestantesimo .

(i) Questo dica ancora una volta, se cene fosse bisogno,quanto sia necessaria da parte dei nostri Delegati o dellenostre Delegate un'accurata revisione degli indirizzi delBollettino in tutti i centri, anche nei più sperduti e lontani .Gli Zelatori e le Zelatrici potranno arrivare dove non

possono giungere i Delegati .

M2° VICE DIRETTORE DIOCESANO . Il Rev.mo Mons .

Ugo di Capua, alla proposta di essere Vice Direttoredella Pia Unione, disse : « Ho vissuto sempre lo spiritosalesiano in Seminario con l'amatissimo e indimentica-bile Don Calova e tuttora il mio apostolato è salesiano .Accetto quindi volentieri la carica di Vice Direttoredei Cooperatori e sono sempre a disposizione per ogniiniziativa di bene» .

La signora Di Capua, grande benefattrice delClero e dei Salesiani, s'interessò vivamente della PiaUnione e, compresane l'importanza, esclamò : « E pernoi mamme non c'è nulla da fare? » . Le furono sug-gerite iniziative che subito accolse con entusiasmo .

3° DECURIONI . Più di dieci reverendi Parroci sisono messi a disposizione della Pia Unione comeDecurioni. Ad essi è stato distribuito il libretto diDon Ceria I Cooperatori Salesiani, per aiutarli adapprofondire la conoscenza e lo spirito della PiaUnione .

TERZA TAPPAla formazione del Cooperatore all'apostolatoVicino ad ogni Decurione l'Incaricato ha avuto

la gioia di vedere sorgere un Comitato di Zelatorie di Zelatrici . Essi sono guidati all'apostolato da unnucleo di Zelatori capi, a cui ogni settimana l'In-caricato tiene una conferenza formativa . Una volta almese intervengono gli Zelatori e le Zelatrici dei variComitati . Tutti poi hanno l'Esercizio di Buona Morteogni prima domenica del mese con la relativa confe-renza mensile .

Tra le iniziative, ricordiamo la ricerca delle primeComunioni tardive e la loro adeguata preparazione,la pulizia delle chiese più trascurate e ogni operadi carità spirituale e materiale che non sarebbe com-piuta da altre anime generose .

A Gragnano i Cooperatori hanno approfittato del-l'occasione del 25° delle Figlie di Maria Ausiliatriceper cominciare un lavoro degno di lode . Al terminedei tre giorni di festeggiamenti a malincuore i fedelihanno lasciato partire la statua di Don Bosco perSalerno, donde era venuta . Ma Don Bosco rimase lostesso a Gragnano . Difatti tre giorni dopo i Coope-ratori hanno chiesto a qualunque costo 1' « Oratorio Don Bosco »

. Il Direttore dei Cooperatori Don Ge-rardo Cascone ha regalato il terreno dicendo : «Ve-diamo che cosa sapete fare : » . Dopo un solo mese,gli alberi sono stati abbattuti, il terreno spianato e sicontinua a lavorare. « Tutto per Don Bosco! » di-cono, e santifìcano il proprio lavoro cominciandolosempre con un'Ave Maria .

Il 3 giugno nell'Istituto di San Michele a Ca-stellammare venne celebrato il cinquantesimo deiCooperatori. I Comitati locali già in efficienza prepa-rarono con ogni cura l'avvenimento . Oltre 15o Coo-peratori e Cooperatrici, di tutte le classi, attratti daun unico ideale, ricevendo il diploma, si sono messia disposizione di Don Bosco per essere le sue braccianel soccorrere la povera gioventù abbandonata . Lagiornata fu densa : Messa con Comunione generale,Mostra in onore di Mamma Margherita, Conferenzatenuta dal Delegato Ispettoriale Don Terpin, distri-buzione dei diplomi fatta dal Direttore Don Cres

cenzio Antonizio, rinfresco offerto dalla cooperatriceDonna Luisa Di Nola, quindi l'Avv . Attanasio, De-curione dei Cooperatori, li raccolse nel salone-teatroe parlò loro di Mamma Margherita con tanto entu-siasmo da invogliare tutti i presenti a prenderla comemodello di educazione della famiglia cristiana .

Anche a Sant'Antonio Abate, paese nato all'ombradella Madonna di Pompei, i Cooperatori sono degnidi lode . Don Davide, Direttore dei Cooperatori, ècontento e lascia lavorare, ma a qualunque costo vuoleaprire l'Oratorio «Domenico Savio » . Il 17 giugno vifu la giornata salesiana . A sera Don Davide distribuì3o diplomi al primo gruppo di Cooperatori . Uno diessi, padre di tre sacerdoti, di un religioso e di unasuora di clausura, diceva : «Io so che Don Bosco habisogno di molte vocazioni ed è per questo che glienemando più che posso ,> . L'Incaricato ricordò a tutti che« il più bel dono che Dio possa fare ad una famigliaè un figlio sacerdote » .

La festa dell'Incoronazione di Maria Ausiliatrice,attesa con entusiasmo da Cooperatoti i, Cooperatrici edevoti fedeli, riuscì solenne e imponente. L'avevanopreparata un vasto e intenso programma religioso a ca-rattere cittadino, la fraterna e piena adesione di variParroci della città, grandiosi preparativi (a cui diedeforte impulso particolarmente la parrocchia di S . Zen one, che ha la fortuna di possedere la preziosastatuaregalata da S . Giovanni Bosco nel 1866) e la festosapartecipazione dell'intera popolazione, desiderosa di ac-cogliere la incoronata Regina nel trionfale corteo per levie cittadine .

La novena fu predicata dal rev.mo Parroco D. Caliceti.L'atteso 24 maggio si aprì sotto i migliori auspici .

Furono celebrate sante Messe dalle prime ore del mat

l'Ausiliatrice incoronata

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tino fino alle 12, con un concorso di fedeli che fu unospettacolo commovente e il più sentito e delicato omaggioalla Madre Celeste . Parecchi sacerdoti, messisi a dispo-sizione per le confessioni, ebbero il conforto di esercitarela loro divina missione di perdono a vantaggio di molteanime .

Alla S. Messa delle 8, celebrata da S . E. Rev .maMons. Beniamino Socche, Vescovo di Reggio Emilia,erano presenti i Cooperatori e le Cooperatrici. Il Vescovoraccomandò loro fede e devozione alla Madonna e to-tale abbandono nella sua valida protezione per le operedi zelo, dirette a preparare un domani migliore per laChiesa e in modo speciale per la Diocesi reggiana .

Durante la S . Messa le alunne delle Figlie di MariaAusiliatrice eseguirono scelti mottetti e lodi mariane .

La solenne Incoronazione si svolse sulla piazza. Lachiesa si presentava troppo piccola per accogliere lafolla accorsa da ogni parte attorno alla Celeste Regina .

La Vergine fu incoronata da S. E . Rev .ma il Vescovodella città il quale, al termine della funzione, si fermòa lungo con i fedeli in preghiera ai piedi della venerataImmagine .

L'unica nota malinconica della radiosa giornata fula pioggia torrenziale, che non permise la processione .Il malcontento del popolo, infatti, fu grande e si attenuòsoltanto quando il rev . Parroco annunziò che si sarebbeeffettuata il io giugno, festa della Regalità di Maria .

La festa terminò con la recita del S . Rosario e conparole sature di riconoscenza, dirette in modo particolareai Cooperatori salesiani, in ringraziamento della bellainiziativa e per la loro attiva partecipazione .

Anche questa volta i Reggiani hanno dato una provaeloquente di devoto attaccamento alla Madonna diDon Bosco.

Per la prima voltaSi sono raccolti a conferenza

i Cooperatori e le Cooperatricia TORTONA

Furono invitate al primo incontro di Cooperatori lepersone notoriamente praticanti e benefiche dellacittà, ex allievi ed ex allieve e quanti ricevono il Bol-lettino Salesiano . La partecipazione fu consolante .L'ambiente è ben disposto verso Don Bosco, anchese non vi è molto conosciuto . Le Figlie di MariaAusiliatrice vi lavorano attivamente per organizzareuna sezione della Pia Unione .a MAGENTALa domenica 22 luglio si tenne il primo incontro

dei Cooperatori e delle Cooperatrici della città diMagenta, dando così inizio alle due Conferenze an-nuali prescritte dal Regolamento . Dopo la conferenzatenuta dal Direttore di Milano, parlò il rev.mo Pre-vosto Mons. Luigi Crespi .a CASTELL'ARQUATADomenica 3 giugno nella monumentale Collegiata

di Castell'Arquata in diocesi di Piacenza si tenne la

prima Conferenza salesiana ai Cooperatori e sim-patizzanti dell'Opera salesiana, che erano stati invitatidallo zelantissimo Canonico Arciprete Vicario ForaneoDott. Emilio Fava . Per felice coincidenza si trovòpresente anche il Direttore Diocesano di Piacenza,l'entusiasta promotore della prossima andata dei Sa-lesiani in quella città . Dopo una lunga e ascoltatissimarelazione del Delegato ispettoriale, furono creati dueZelatori e due Zelatrici per l'attuazione delle propostefatte . Chiuse la simpatica ed entusiastica riunione ilsig . Arciprete, che esortò a far tesoro delle belle coseudite perchè anche a Castell'Arquata, dove Don Boscoè già tanto venerato, laPia Unione fiorisca sempre più .

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a RIO MARINAPresso l'Istituto S . Cuore delle Figlie di M. Ausi-

liatrice, il 27 giugno scorso ebbe luogo il primo con-vegno delle Cooperatrici salesiane, favorito dal pub-blico appello lanciato dalla parola sacerdotale dellozelante Parroco Don Mario Lazzari e dall'opera in-stancabile delle Suore . Al rev. sig . Parroco fu pro-posto il titolo di Decurione affinchè la riorganizzataTerza Famiglia salesiana trovi in lui guida, appoggioe possibilità di realizzazioni . Le Cooperatrici furonoinvitate a ritornare l'indomani per un incontro piùintimo e per la consegna dei Diplomi .

Dove non ci sono i Salesiania CREMONA

Giovedì 24 maggio alle ore 16,3o nella BasilicaMitrata di S. Agata, si è tenuta la seconda Conferenza,indicata dal Regolamento .

Erano presenti oltre un centinaio, invitati con cir-colare dallo zelantissimo Direttore Diocesano Mons .Dott . Guido Astori, abate della stessa Basilica .

Dopo il Rosario ed il canto delle litanie, il Dele-gato ispettoriale di Milano Don G . B. Magistrelli,intrattenne i presenti per più di un'ora in familiareconversazione .

Il Direttore Diocesano poi diede una rapida rela-zione di quanto si era fatto e offerto per la statua diMaria Ausiliatrice inviata ad un salesiano concittadino,direttore a Bombay .

Con la Benedizione eucaristica si chiuse il caro edaffettuoso incontro .

Dipoi il Delegato ispettoriale, si fermò in canonica,per la creazione di Zelatrici, aggiornamenti, informa-zioni, ecc .

a BUSTO ARSIZIODomenica 8 luglio, dopo le sacre funzioni pome-

ridiane nella Basilica di S . Giovanni di Busto Ar-sizio (Varese) nell'aula magna Sedes Sapientiae si tennela seconda Conferenza salesiana . I Cooperatori fu-rono invitati con circolare apposita ed anche con uninvito da parte del gruppo locale Ex Allievi, per laricorrenza del novello sacerdote Don Giani Arturo,salesiano, figlio di un socio dell'Unione .

Disse brevi parole di presentazione Mons . Galim-

berti, e tenne la Conferenza il Direttore di MilanoDon Mario Bassi .

Di poi volle dire due parole il caro ed affezionatis-simo ex allievo e cooperatore, sig . Antonio Castiglioni .

Don Magistrelli, nella sua nota organizzativa, ri-corda l'indulgenza del lavoro, auspica un sempre mag-gior incremento al 24 del mese, già così ben avviato,insiste sugli Esercizi, raccomanda le vocazioni e ri-corda che appunto l'indomani in S . Agostino avreb-bero celebrato una delle loro prime Messe sette sa-cerdoti ex allievi salesiani, del Seminario Arcive-scovile di Milano . È questo l'undicesimo anno, conun numero totale di 84 sacerdoti .

Quindi si distribuiscono foglietti di propaganda,immaginette, reliquie di Don Bosco e di Don Ri-naldi, il discorso del Papa, Regolamenti, ecc .

Infine chiude Mons. Galimberti, ex allievo e coo-peratore affezionatissimo, esortando seriamente a coo-perare con i Salesiani, con lo zelo di altrettanti DonBosco, per salvare la gioventù, che corre pericolisempre maggiori .

Una conferenza ben riuscitaIl 23 maggio, nella Basilica del Sacro Cuore di Gesù

in Roma fu tenuta la seconda Conferenza annuale pre-scritta dal Regolamento della Pia Unione dei Coo-peratori .

Oltre trecento, tra Cooperatori e Cooperatrici delledue Pie Unioni che fanno capo all'Istituto del SacroCuore di via Marsala e all'Istituto delle Figlie di MariaAusiliatrice di via Marghera, presero posto in un granderecinto, nella parte centrale della Basilica, di fronteall'altare maggiore, in banchi tappezzati con damasco .

Dopo la recita del santo Rosario, venne letta una in-teressante pagina della Filotea di S. Francesco di Sales .Quindi Don Favini, Segretario Generale della PiaUnione, tenne la sua Conferenza, brillantissima e ascol-tatissima, sul tema : «La famiglia cristiana alla lucedella grande Mamma di Don Bosco» .

I Cooperatori e le Cooperatrici uscirono dalla Con-ferenza pieni di santi propositi di cristianizzare semprepiù la loro famiglia .In Breve

A REGGIO EMILIA il giornos8 giugno u . s ., nell'Istituto S . Ca-terina delle Figlie di Maria Ausi-liatrice, si riunirono alcuni Coo-peratori Sacerdoti . La riunione fuonorata dalla presenza di Mons .Vicario, che svolse questi due pen-sieri : 1° Il Sacerdote non può dirsivero Sacerdote se non ama e trattai giovani con lo spirito di Don Bo-sco ; 2° il Cooperatore deve preoccu-parsi, più che di trovare altri coo-peratori, di diffondere lo spirito diDon Bosco . Le Figlie di MariaAusiliatrice fecero poi generosa di-stribuzione di materiale di propa-ganda e stampa salesiana .

Nella 2a Conferenza annuale aiCooperatori di MILANO, facenticapo all'Istituto S . Ambrogio, ilDelegato ispettoriale, nel resocontodelle attività svolte dall'ultimaConferenza, comunicò che il La-boratorio delle Cooperatrici perparamenti sacri è in pieno fervoredi opere e che si spera di fare perl'Immacolata una modesta esposi-zione dei lavori compiuti e of-frirli ai destinatari per il S . Natale .

Il cooperatore ed ex allievo sale-siano sig. Antonio Chiriaco, in-segnante nelle scuole elementaridi ROMA, del quale ebbe già ascrivere il Bollettino Salesiano delmaggio 1955, per avere intitolatola sua classe a S . Giovanni Boscoe infiammato di amore alla bontà

i suoi scolari e quelli di altre classi,ha fatto un passo avanti : è riuscitoa fare intitolare all'Apostolo dellagioventù anche una classe del-l'Istituto delle suore teresiane diRoma, in via Tasso . È la terzaelementare .

Il 9 maggio u . s . nell'IstitutoMaria Ausiliatrice di via Carondaa CATANIA si costituiva il « La-boratorio Mamma Margherita » for-mato da generose Cooperatrici,che avevano accettato di collabo-rare alla confezione di corrediniper neonati e di vestitini per fan-ciulli poveri della città .

Oltre venti caritatevoli signoreportarono loro stesse tela per bian cheria, stoffe per vestiti, cotone,seta, lana e quanto può occorrerein un attivo laboratorio .

Le singolari cucitrici, apparte-nenti, in parte, all'aristocrazia eall'alta borghesia catanese, frater-nizzarono subito e si sentironospiritualmente sorelle .

Il raduno settimanale ha giàdato frutti abbondanti .

La Delegata Ispettoriale di Li-vorno scrive : Entro per una visitaa Gesù in Sacramento nella chiesadi S. Rocco a RIO MARINA(Livorno-Elba) e scorgo una signoraintenta a cambiare le tovaglie del-l'altare, aiutata dalla propria figlia .Penso di rivolgerle l'invito alla Con-ferenza salesiana .

- Ma io sono cooperatrice findal 1933 . Quando mi recai a Torino per il viaggio di nozze, conobbipersonalmente il Rettor Maggio-re. . . Oh, io sono tutta salesiana!- E il lavoro che lei compie è

proprio degno di una cooperatricefervente .A PORTO AZZURRO mentre

vado in cerca di ex allieve per orien-tarle verso la Pia Unione, ne trovouna che mi dichiara di essere coo-peratrice da un decennio . Al mioinvito alla Conferenza, risponde :« Domani no, perchè devo provve-dere ad alcuni operai (passavano inquel momento e si dirigevano al-l'ONARMO). Quel ragazzo, peresempio, venne all'Isola con 1000lire in tasca . . . Gli ho ottenuto al-loggio e poi anche un po' di lavoro » .Il giorno dopo eccola con un bam-bino per mano . Vengo a sapere cheè il figlio di uno deceduto il giornoinnanzi per incidente stradale .

Con la signora Direttrice facciovisita a due cooperatrici di RIOMARINA, di cui una è ammalata .Il loro diploma d'iscrizione porta ladata del 1916 . La loro casa è sempreaperta a tutti i Salesiani e alleFiglie di Maria Ausiliatrice, comeai parenti loro . A Rio l'alloggionon è facile . . . Esse ci rievocano ilconvegno di Livorno, presieduto dalServo di Dio Don Rinaldi . Il nomedi Don Bosco risuona nell'Isola comenel cuore del Piemonte, e questo permerito delle sue Figlie, che vi la-vorano con tanto zelo, e di alcuneaffezionate Cooperatrici .

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Mons. EVASIO COLLI Arcivescovo-Vescovo di Parma

Lettere PastoralìIl Cardinale Roncalli, Patriarca di Venezia,

così scrive, nella prefazione, del poderosovolume di Mons . Colli : " Ora come lasciare

un documento di quella celebrazione si èvoluto preparare un giusto volume, in cui gli

atti più importanti ed eloquenti del magisteropastorale Parmense di Monsignor Colli ven-

gono riuniti e bene composti come pietrepreziose di costruzione, così da risultarne un

vero monumento commemorativo, non muto• freddo, ma sonante ed ammonitore, a pe-

rennità di insegnamenti che, opportunissimiper le pacifiche battaglie della verità, della

giustizia, della pace condotte nei decorsi ventianni, hanno qualche cosa da dire anche per

chi resta sul campo del buon lavoro ed oveoccorra per le giovani schiere riservate al-

l'apostolato evangelico e cattolico dell'avvenire.

Ed ecco qui il nobile documento, e insiememonumento, di una attività episcopale vera-

mente insigne ed edificante . . .

Queste pagine perfette e penetranti di dottrina

• di vita prolungheranno "in aevum " ladignità di un magistero, che si incide nei

fasti gloriosi e sacri della Chiesa Parmense " .

1932-1956

raccolte iit occasione del Suo Giubileo Sacerdotale

Presentazione diS. Em . il Cardinale Angelo Giuseppe Roncalli,

Patriarca di Venezia

Volume in-8, pag . 438L. 1500

®

p•

er ordinazioni rivolgersi alla

S IE I TORINO

CORSO REGINA MARGHERITA, 176c . c . p . 21171

BOLLETTINO SALESIANOTorino (712) - Via Maria Ausiliatrice, 32 - Telefono 22-117

Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori che le Opere Salesiane hannoil Conto Corrente Postale 2-1355 (Torino) sotto la denominazione :

Ognuno può valersene, con risparmio di spesa, nell'inviare le proprieofferte, ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo

importantePer correzioni d'indirizzo siprega d'inviare sempre, in-sieme al nuovo, completo eben scritto, anche il vecchioindirizzo

* Si ringraziano i signoriAgenti postali che respin-gono, con le notificazioni diuso, i Bollettini non recapitati

DIREZIONE GENERALEOPERE DI DON BOSCOTORINO (712)

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TORINO IN DATA 16-2-1949 - N . 403. CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICADIRETTORE RESPONSABILE: SAC. DOTT . PIETRO ZERBINO . VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 - TORINO (712) * OFFICINE GRAFICHE SEI