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Ilsalutodell'AngeloaMaria ripetutodal"PastoreAnge- lico"trovaeconellefamiglie cristianedituttoilmondo ANNOLXXIX - N . 19 * 1°OTTOBRE1955

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Il saluto dell'Angelo a Maria

ripetuto dal "Pastore Ange-

lico" trova eco nelle famiglie

cristiane di tutto il mondo

ANNO LXXIX - N. 19 * 1° OTTOBRE 1955

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1° novembre

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A. LXXIX - N. 19

Bollettino Salesiano1° faxrroBQE 1955

APOSTOLATO dell'oraCome Don BoscoIl panorama della stampa odierna che abbiamo tracciato nelnumero di luglio, grava, come un incubo triste, sulle nostre fragilianime: occorre reagire con le stesse armi, come fece Don Boscoai suoi tempi, opponendo corrente a corrente, stampa a stampa,

rivista a rivista, libro a libro, foglio a foglioe Illustri signori - diceva il nostro santo Fon-

datore nel 1878 ai Cooperatori romani - i pro-testanti, gli increduli, i settari di ogni fattaniente lasciano di intentato a danno dell'incautagioventù, e come lupi affamati si aggirano a- farscempio degli agnelli di Cristo . Stampe, fotografie,scuole, asili, collegi, sussidi, promesse, minacce,calunnie, tutto mettono in opera a fine di per-vertire le tenere anime, strapparle dal seno ma-terno della Chiesa, tirarle a sè e gettarle in braccioa Satana. E quello che più addolora si è chemaestri, istitutori e persino certi genitori prestanomano a questa opera di desolazione .

» Ora a spettacolo così straziante ce ne staremo noi indifferenti e freddi ? Non sia mai, o anime cortesi, no,non si avveri che siano più accorti, più animosi nel fare il malei figli delle tenebre che non nell'operare il bene i figli della luce . O

nde ciascuno di noi si faccia guida, maestro, salvatore dei fan

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ciulli . Alle arti ingannatrici della malignità con-trapponiamo le industrie amorose della caritànostra, stampe a stampe, scuole a scuole, collegia collegi ; vigiliamo attenti sui bimbi delle nostrefamiglie, parrocchie e nostri istituti ; e poiché unaturba immensa di poveri ragazzi e ragazze sitrova in ogni luogo esposta ai più grandi peri-coli di pervertimento, o per incuria dei parentio per estrema miseria, noi secondo le nostre forzee la posizione nostra, facciamoci loro padri emaestri mettendoli in luogo sicuro e al riparo dallelusinghe del vizio e dagli attentati degli scanda-losi » E . CERIA, I Cooperatori salesiani, pag . 40) .

Questo linguaggio insolitamente duro era quellodi un grande Santo il quale, da quasi 40 anni,ispirandosi al Padre dell'apostolato cattolico dellastampa, San Francesco di Sales, si stava lette-ralmente consumando nella immane fatica delladiffusione della buona stampa .

Il suo biografo scrive: « Don Bosco, che nelprincipio della sua missione aveva, per amoredelle sue Letture Cattoliche, rischiato più voltela vita, perseverò tenacemente nell'apostolatodella stampa . Quello che nonostante le difficoltàdei tempi, la scarsezza dei mezzi e la ressadegli affari, egli operò in questo campo, sor-passa davvero ogni immaginazione» .

Nel suo ardente zelo arrivò, talvolta, a con-cepire imprese ardite e sbalorditive . Presen-tando i primi volumi dell'edizione critica degliScritti editi ed inediti di Don Bosco all'Accademiadelle Scienze di Torino, nell'adunanza 25 gen-naio 1933, il prof. F. Cognasso dell'Universitàdi Torino gli rese questa solenne testimo-nianza: « Il Santo fece quello che pochi eru-diti fanno: in pochi anni lesse i 52 volumiin-folio degli Acta Sanctorum dei Bollandisti epensò alla ristampa di questo immenso mate-riale agiografico perchè fosse più accessibile» .

Era vero. In momenti in cui nessuno prevedeva

il prodigioso sviluppo che avrebbe preso la stampa, egli, sin dal 1844, scriveva libri, fon-dava le popolarissime Letture Cattoliche, avviava

le biblioteche dei Classici latini ed italiani, diffondeva periodici, almanacchi, produzioni tea-trali, perfezionava la stessa tecnica del libro, atal segno da essere giustamente considerato comeun Pioniere della stampa cattolica del secolo XIX .Le opere di varia mole, uscite dalla sua agile efacile penna, assommano alla notevole cifradi 150.

Senza riposoDove trovava il tempo, si dirà, per la reda-

zione di tante opere, se aveva migliaia di ragazzida nutrire, chiese da fabbricare, congregazionida fondare, infinite anime da illuminare e con-solare? « Le sue giornate appartenevano a tutti,di proprio aveva soltanto la notte e non sempre .Allora si metteva al suo modesto tavolo di la-voro, che esiste ancora, illuminato dalla lam-pada ad olio, tuttora conservata, e riempiva dellasua grossa scrittura quelle pagine con cui lasua anima di apostolo voleva fortificare i cuoritentati dal male . Quante volte l'aurora lo sor-prendeva che stava terminando un manoscrittoin vista dell'imminente consegna! Veramente lasua opera di scrittore è figlia delle sue veglie,perchè gli costò centinaia di notti quasi deltutto insonni» .

Anche nei viaggi, spesso lunghi ed estenuanti,prendeva appunti, rivedeva manoscritti, correg-geva bozze, divorato dalla sete di anime, cheegli voleva raggiungere attraverso la stampa .Più che dagli anni, la sua robustissima fibra fuveramente spezzata dall'apostolato della penna .Il solco aperto dal suo fecondo lavoro travalica iltempo e prolunga le imprese leggendarie deigrandi santi . Come S. Francesco di Sales ricu-però alla fede, mediante l'apostolato della stampa,oltre 72 .000 eretici, legando per sempre il suonome alla civilizzazione cristiana ; come S . Al-fonso con la sua opera meravigliosa di scrittoreriuscì ad arrestare e debellare l'avanzata delGiansenismo in Italia, così è merito imperiturodi Don Bosco l'aver preservato, specialmentecon le Letture Cattoliche e la sua multiformeopera di pubblicista, il Piemonte e tanta parted'Italia dall'insidia protestante e dai velenosierrori del tempo .Pio XI lo ha riconosciuto proclamandolo

Protettore degli Editori cattolici, additandone ilfulgido esempio ai giornalisti dell'Urbe e delmondo il 9 giugno 1934: « Don Bosco - cosìl'augusto Pontefice - può essere a buon dirittoadditato come speciale patrono dei giornalisti,giacchè per la stampa egli aveva una predile-zione particolare facendone oggetto speciale ditutto l'immenso suo bene, specialmente di quellooperato a vantaggio della sua diletta gioventù» .

Cattolici . . . in pensione

« Chi non capisce oggi l'urgenza delproblema della Stampa Cattolica è ri-masto con la sua mentalità a mezzo se-colo fa. Perciò sarebbe da mettere inpensione . . . Chi non lavora oggi per lastampa cattolica, dopo tutti gli appellidella Chiesa, del Papa, dei Vescovi, nonè e non può essere un buon cristiano,anche se fa professione di vita. . . devota .Così poco devota infatti da risponderecon sorda ostinazione agli accorati ri-chiami di Cristo stesso » .

Mons . G . B . Bosio, Arciv . di Chieti

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Don Bosco non fu soloNella mirabile opera di diffusione e poten-

ziamento della stampa cattolica - soprattuttodelle sue Letture Cattoliche - Don Bosco nonfu solo : aiuto efficacissimo egli ebbe dai suoicooperatori, ai quali aveva saputo comunicare lostesso fuoco, la stessa ansia apostolica .E oggi? Ottimi cooperatori, Don Bosco vi

ricorda che é vostro nobile compito ed altoprivilegio esercitare l'apostolato della stampa,propagando, soprattutto, Letture Cattoliche, lasua pubblicazione prediletta e che dopo centoanni rifiorisce con il titolo di Meridiano 12 .

Accanto a Meridiano 12 meritano la piùampia diffusione altre riviste salesiane : Giovani,

Gioventù Missionaria, Primavera, Catechesi, Orien-tamenti Pedagogici, - Teatro dei Giovani, VociBianche, Voci Fraterne, Compagnie, BollettinoSalesiano, ecc., che corrispondono alle esigenzedelle più svariate categorie di persone .

Ricordando poi la sua nobile missione di«valido fiancheggiatore nello schieramento dellagerarchia cattolica, sotto l'alta direzione dei Sa-lesiani» (Pio XII), il vero cooperatore salesianoestenderà il suo apostolato, indistintamente, atutta la stampa cattolica .

In pratica1° Dite risolutamente di no a certa stampache Don Bosco e la Madonna Santissima nonapproverebbero .

2° Il desiderio del Santo Padre « In ognifamiglia cattolica un giornale cattolico », deve es-sere per ogni cooperatore un comando .

3° Sostenete e diffondete la buona stampain casa, fuori, tra amici e conoscenti .

« Trova tu una famiglia di cattolici - scrivevaal direttore del giornale cattolico La Libertà diReggio Emilia, un marxista militante - cheabbia dato a te tanto quanto noi al nostro carogiornale . Nella mia famiglia siamo in sei, tuttiuniti, e non mezzi mezzi come certe famigliedei tuoi cattolici, e abbiamo speso L . 142.000,quest'anno . . . Li abbiamo dati volentieri perchéserviranno alla causa» .

Come sono sempre vere le parole di Gesù :« I figli delle tenebre sono più prudenti deifigli della luce! » .

4o C'è infine la collaborazione più difficile,ma più meritoria : quella della penna . Non è ditutti, ma chi può scriva . L'inchiostro dei buoni

giornalisti é seme di cristiani, come una volta ilsangue dei martiri .

Ad un giornalista che, prostrato ai piedi delVicario di Cristo, implorava la benedizione perla sua penna, San Pio X, raggiante di gioia,disse : « Benedico di gran cuore il simbolo delvostro ufficio : i miei predecessori consacravanola spada e le armi dei guerrieri cristiani ; io sonofelice di fare scendere la benedizione sulla pennadi un giornalista cristiano » .

Ottimi Cooperatori, all'opera! 'Putti uniti,tutti compatti, come voleva Don Bosco. È;davvero « l'ora dell'azione », della vostra azioneredentrice e salvatrice . Dio lo vuole! Lo vuoleMaria SS . Ausiliatrice, la celeste Patrona dellaChiesa combattuta e combattente . L'Apostolodei giovani vi chiama ancora una volta, permezzo del suo V Successore, come chiamava iCooperatori del suo tempo, a cooperare all'apo-stolato della buona stampa, per la redenzione delmondo .

COOPERATORI, COOPERATRICI, 7 *Banca r4 1hIAM IPartecipate efficacemente alla campagna per la Buona Stampa .Fate entrare in casa vostra Meridiano 12 (il mondo visto da Roma), la rivista fon-data da Don Bosco per le famiglie cristiane .

In pratica :1° Abbonatevi a :IIeridiano 12: la rivista mensile per tutti - varia, illustrata, mo-derna - con senso sempre cristiano orienta, istruisce, diverte .2° Fate conoscere Meridiano 12 ad amici e conoscenti - vi ringrazieranno - avrannoin famiglia un amico che non tradisce - ogni mese cento pagine di luce e di gioia .3" Chiedete per voi e fate inviare agli amici copie di saggio : saranno inviate gratui-tamente .* Scrivere sempre all'Aznnzinistra2ione di Meridiano 12 - e . e . P. 2/9562 - via Maria Ausiliatrice, 32 -Torino

Abbonamento per l'Italia : L. Izoo - per l'estero L . z6oo

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L'arma che non invecchiaGrande è la speranza da Noiriposta nel santo Rosario, perrisanare i mali che affliggonoi nostri tempi . Non con laforza, non con le armi, noncon la umana potenza, macon l'aiuto divino ottenutoper mezzo di questa pre-ghiera, forte come Davidecon la sua fionda, la Chiesapotrà affrontare impavida ilnemico infernale, ripetendocontro di lui le parole delpastore adolescente : « Tuvieni a me con la spada,con la lancia e con lo scudo :ma io vengo a te nel nomedel Signore degli eserciti . . . etutta questa moltitudine conoscerà che il Signore nonsalva con la spada, nè conla lancia » ( I Re 17, 44, 49) .Ma è soprattutto in seno allafamiglia che Noi desideriamoche la consuetudine del santoRosario sià ovunque diffusa,religiosamente custodita, esempre più sviluppata. In-vano, infatti, si cerca di por-tare rimedio alle sorti vacil-lanti della vita civile, se lasocietà domestica, principio efondamento dell'umano con-sorzio, non sarà ricondottaalle norme dell'Evangelo .A svolgere un compito cosìarduo, Noi affermiamo chela recita del santo Rosario infamiglia è un mezzo quantomai efficace .

PIO XII

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Un caldo invito alle famiglie dei nostri Cooperatori perchè soprattuttonel mese di ottobre si trovassero unite ai piedi della Vergine nellarecita del S . Rosario, occupava queste due pagine . Ed ecco che, almomento di andare in macchina, giunse provvidenziale dalle nostreMissioni del Congo Belga questa relazione . La sostituiamo senz'altro alnostro articolo, sicuri che sarà più eloquente di ogni esortazione ; e ciauguriamo che ogni sera nelle famiglie dei nostri Cooperatori la Ma-donna sia onorata con la recita collettiva di quella Corona, che Ellain ogni apparizione non si stanca di raccomandare ai suoi figli, comearma di vittoria e fonte di pace nelle famiglie e nella società .

Sono giunto a Kakyelo (Congo Belga) il 4 ottobre 1954. Nelnovembre successivo, il Direttore della missione mi affida la re-gione di Kabunda, particolarmente ingrata, dove i cristiani ave-vano dimenticato i loro doveri e i pagani vivevano indifferential problema religioso . Nel 1953 non s'era avuto neppure unbattesimo .- Non so se Lei arriverà a concludere qualcosa laggiù . Buona

fortuna! - mi disse il Direttore .Constato subito molta indifferenza sia da parte dei cristiani

che da parte dei pagani . Vorrei iscrivere qualche catecumeno,ma senza successo : mi trovo davanti ad una muraglia . Che fare?

Mi appoggio a Michele Kipula, uno dei miei ex allievi di Sakania ed ora catechista ambulante . Ma anch'egli non mi dà spe-ranze : - Niente da fare, Padre, con questa gente!

Mi resta un solo scampo : Maria Ausiliatrice . E come Savio

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Domenico, comincio semplicemente a diffondere la divozione al S. Rosario . Scelgo un albero nelmezzo del villaggio e vi appoggio un rustico altarino con il quadro di Maria Ausiliatrice . Chiamoa raccolta e invito a recitare il S . Rosario. Con l'aiuto di alcuni cristiani riesco a costituire unaserie d'altarini e noto che tanto i cristiani che i pagani cominciano a raccogliersi in preghiera . Incapo ad un mese gli altarini improvvisati assommano a 40 ed io ogni sera faccio la medesimapredica lampo : « E Maria la vostra Regina, la vostra Madre, la vostra protettrice . Il diavolo nonha più nulla a che fare con voi, è finita per lui » . Gli indigeni sono felici, i cristiani si rianimano,e si può dire che ogni sera sono 1500 persone, tra uomini, donne e fanciulli, che recitano il S . Ro-sario spontaneamente .

E ci stanno alla Vergine! non vorrebbero perderne la protezione materna per tutto l'oro del mondo .Mi si dice che alcuni recitano un secondo Rosario al mattino e che altri ne recitano qualche diecinanell'andare e nel tornare dal lavoro.

Un giorno sento dire che gli abitanti di un villaggetto si erano ubriacati e percossi . Arrivato colàdopo alcuni giorni : « E come, li apostrofo, non avete avuto vergogna di fare ciò sotto gli occhi dellaMadre celeste, della Regina degli Angeli, che vi ha sempre protetti? Vi toglierò l'altarino, perchè nonne siete degni!» .

Bisognava vederli, quei poveri indigeni, a supplicarmi di non punirli così, che dopo tutto c'erastata dell'esagerazione, che si sarebbero comportati bene in avvenire, e mi scongiuravano di lasciarloro la Madonna, dicendomi : «Ma cosa faremo noi senza la protettrice del villaggio? Come potremopregare al mattino e alla sera? No, no, non vogliamo questo castigo!

E fui costretto a perdonarli .I risultati? Sono riuscito ad avere molti catecumeni pieni di entusiasmo : di quelli che attendevanoda 15-20 anni, altri da 5-10 anni : ho potuto istruirli e li ho divisi in due gruppi : gli uni furonobattezzati il 15 agosto e gli altri lo saranno nel mese di ottobre . Ne ho pure in lista per il 1956 .In definitiva si sono avuti più battesimi nel corrente anno 1954-55 che in tutti i precedenti, ossia dai350 ai 400, con almeno 40 matrimoni regolarizzati .

La cristianità di Kabunda, che era forse la più riluttante, sta divenendo un campo benedetto . Ladivozione a Maria Ausiliatrice si estende e sorpassa le frontiere della regione, i cristiani si fanno piùfervorosi, i peccatori cominciano a scuotersi e a ritornare a Dio . A Kabunda due ammalati graviasseriscono di essere stati guariti dalla Madonna . Un giorno chiedo dove sia Meleki e mi rispondono :«Ah, il " miracolato -!» . Ormai Meleki si chiama così .

Proprio ad Jesum per Mariam .E tutto con l'arma che non invecchia mai : il santo Rosario .

CONGO BELGA

Missione salesiana di Kakyelo

Piccolo nero,sai che Gesù aspetta te piùansiosamente che tu il pesciolino?

Apostolato missionarioIl missionario assistei suoi ragazzi sui meravigliosifiumi del Congo.

Sac . LEOPOLDO VAN DEN DYKmissionario salesiano

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I Cooperatori nell'ideale di Don BoscoLA PAGINA DEI COOPERATORI

1 - L'unione dei buoniLa discrezione fu una delle caratteristiche di

Don Bosco . N e è prova anche il Regolamentodella Pia Unione (lei Cooperatori, ove il Santocondensò in poche pagine le nonne essenzialialla vita e allo sviluppo della sua terza famigliaspirituale . Nulla di superfluo, nulla di eccessivo .II puro necessario per l'associazione di cristianiesemplari e attivi che spontaneamente si impe-gnano a far del bene a se stessi e agli altri, inmodo particolare alla gioventù pericolante .La prima cosa clic risalta è l'impulso all'unione :

l'unione tra i buoni nel fare il bene per molti-plicarne la potenza e l'efficacia .

Vi dedica tutto il primo capitolo . Ed è unappello appassionato : In ogni tempo si giudicònecessaria l'unione fra i buoni per giovarsi vicen-devolmente nel fare il bene e tener lontano il male .Così facevano i primi Cristiani . . . Tale è purel'avviso datoci dal Signore . . . Così sogliono anchefare gli nomini nei loro affari temporali . Dovrannoforse i figliuoli della luce essere meno prudentiche i figliuoli delle tenebre?Noi cristiani dobbiamo unirci in questitempi per promuovere lo spirito di pre-ghiera, di carità con tutti i mezzi che la religionesomministra; e così rimuovere od almeno mitigarequei inali che mettono a repentaglio il buon costumedella crescente gioventù, nelle cui mani stanno idestini della civile società . . .

Don Bosco sentiva vivamente il dramma del-l'umanità nella lotta tra il bene e il leale .

Cresciuto nel clima del Risorgimento, avevaseguito con dolore l'azione disgregatrice dellesette anticlericali, che si valevano della politicaper mettere in discordia i buoni tra di loro estaccare i cattolici dal cuore della Santa MadreChiesa, quindi dal Vicario di Cristo e da Gesùstesso, per manovrarli a loro talento . I; findal 1848 aveva levato la sua voce per mantenerei buoni uniti fra loro, uniti al Papa, a Gesù

Cristo, a Dio . Nel 1850 aveva partecipato all'or-ganizzazione di una Pia Unione provvisoria diSan Francesco di Sales tra laici ed ecclesiastici,che doveva essere «come il principio di unconsorzio in grande i, che si proponeva di i im

pedire all'empietà di fare ulteriori progressi esradicarla ove già si fosse radicata

»

.

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Intensificò la campagna quando cominciò apubblicare le Lettore Cattoliche . I; ne fece sen-tire tutta l'urgenza nel 1861 coti un appellopubblicato in lui opuscolo del mese di maggio,clic taceva il pulito sulla situazione con questeparole : «Non è più un mistero che si fa la guerraal Capo della Chiesa Cattolica per distruggere, sefosse possibile, la Chiesa stessa e protestantizzarel'Italia. E questo predicato senza velo in millelibercoli, opuscoli, fogli volanti e perfino negli alma nacchi, dove si spacciano i più grossolani er-rori dei non cattolici come se fossero verità del l'an-gelo e si versa a piene crani lo scherno, lo sprezzo,il ludibrio sol Romano Pontefice, alle vecchie ca

lunnie aggiungendo la sfrontatezza di spacciarlecome nuovo trovato, e ciò per renderlo spregevolee quindi abbandonato da, tratti . In tal guerra., cheè --serra di Dio e nostra, ogni nomo è soldata ;tutti dunque i veri cattolici si uniscano alladifesa del Romano Pontificato, ossia dilla ReligioneCattolica a . (Mem. biogr ., vol . VI, 860-861) .

Costituita la Pia Unione dei Cooperatori, ripetè più volte in pubbliche conferenze, tra il1878 ed il 1887, la sua appassionata esortazioneall'unione dei buoni .

Non occorrono parole per far comprendere diquale attualità sia adunque la Pia Unione deiCooperatori salesiani anche ai giorni nostri, coliquesto spirito di unione tra i buoni, laici ed ec-clesiastici, coi Vescovi, col Papa, in Gesù Cristo,per la dilatazione del regno di Dio, la salvezzadelle anime, l'educazione cristiana della gioventù,il trionfo, in una parola, di quella civiltà cri-stiana, che è l'unica fonte di vero progresso, diprosperità e di pace nel mondo .

Nei giorni scorsi si è tenuto a Torino il CONVEGNO ANNUALE DEI DELEGATI ISPETTORIALI DELLAPIA UNIONE COOPERATORI SALESIANI, presieduto dal Consigliere Generale dei Cooperatori e

onorato dalla presenza del Rev .mo Rettor Maggiore.Si è fatto un bilancio del lavoro compiuto nel 1955. Per lo zelo di tante anime ricche di spirito sa-lesiano si è potuto realizzare felicemente gran parte del programma preventivato .Si è poi studiato il piano di azione per l'anno sociale 1955-56 . Nel prossimo numero faremo cono-scere, col bilancio del 1955, le grandi linee del programma per il nuovo anno .Giungono le ultime relazioni degli ESERCIZI SPIRITUALI, a cui hanno partecipato centinaia di Coo-peratori e di Cooperatrici in tutte le regioni d'Italia in un clima di grande fervore .Anche di questa consolante attività della Pia Unione daremo ampia relazione . Invitiamo intantoCooperatori e Cooperatrici a ringraziare il Signore per il bene che ci ha fatto realizzare in quest'annoe a chiedere per tutti i membri della Pia Unione una partecipazione sempre più fattiva e generosaall'attività a cui c'invita istantemente Don Bosco .

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DIALOGO IN FERROVIA -Grazie!- disse il viag-giatore, restituendo al com-pagno la rivista scollacciata cheaveva scorso rapidamente .- Non c'è di che! - ri-

spose il proprietario, che avevatutto l'aspetto di un negozianterurale. - Ci trova almenoqualche sugo lei a leggerequeste cose?

L'interpellato rispose con unsorriso-smorfia . - Le solitestorie - disse - ma io guardosolo le figure .- Come il mio ragazzo! -

rispose il negoziante . - Iocompero tutto questo incarta

mento per lui. Va matto perle figure!- Quanti anni ha il suo

ragazzo? - chiese a questopunto un vecchio prete, che,dall'angolo dello scomparti-mento dove leggeva il breviario,non si era ancora fatto vivo .- Tredici anni, reverendo .- Scusi se mi permetto di

dirglielo, ma quella rivista nonè roba per ragazzi .- Ma non ne legge una

riga sa, glielo assicuro io :guarda solo le figure!

- Sono però figure che nonpassano davanti agli occhi deiragazzi senza lasciare nella loromente una impressione cattiva .

- Non vedo, reverendo, checosa ci sia di male . Questefigure di donne, di giovanotti,sono tutte fotografie di quelloche si vede su tutte le spiagge,al mare o in piena città . Setutti possono vedere le cose alnaturale, non so perchè lestesse cose non si possano ve-dere in una foto, come qui . . .- Non tutto quello che av-

viene attorno a noi è, per no-stra fortuna, dello stesso generedi quello che è riprodotto inquella sua rivista - osservò il

prete . - Ci sono tante altrecose assai più belle, più variee specialmente più educative,che sono invece escluse dalleriviste del tipo di quelle chelei compra per il suo ragazzo!

- Giusto! - osservò unaltro - c'è lo sport illustrato .Il mio ragazzo è matto perquello, e non se ne lascia scap-pare un numero! Spende peril suo sport quanto io, suopadre, non spendo in siga-rette!- Per questo io sono più

fortunato! - osservò un altroviaggiatore . - Io ho un ra-gazzo che non ha nessuna vo

glia di leggere, ed è già unaffar serio fargli aprire i libridi scuola . . . Se potesse, fa-rebbe a meno volentieri dicomperarli, con grande van-taggio della mia borsa . . .

Una risata generale accolsequest'ultima battuta, alla qualeseguì la conclusione scettica diun altro interlocutore .

-- Quello è il ragazzo piùin gamba di tutti! Anche se iprofessori lo bocceranno agliesami! Non è vero, reverendo?- Non lo direi, se si deve

credere al proverbio che dice :Dimmi che cosa leggi, e io tidirò chi sei!

Il mio ragazzo non leggeniente, e quindi . . .

- E quindi, caro signore, ilsuo ragazzo sarà una nullità,nella vita . Senza istruzione,senza cultura, senza un ideale,tutte qualità indispensabili oggiper diventare qualcosa .

- Il mio, almeno, legge losport!- E diventerà un tifoso .

Poca cosa, sa, per chi conoscela realtà della vita di oggi .

- Ma allora, reverendo, checosa, secondo lei, dovremmofare?

- Provvedere ai loro ra-gazzi delle letture che li diver-tano, ma, nello stesso tempo,li aiutino a crescere e a diven-tare dei galantuomini . Un ciboadatto insomma al loro gustoe al loro stomaco .

- Trovarle queste letture!- sbottò l'uno dei genitori . -Voi preti, scusi se le parlo così,credete di divertire i ragazzicon le vostre predichette e levostre figure di chiesa! Unavolta forse era così, ma adesso,mi creda . . .- Ma chi parla di prediche

e di figure di chiesa ? - in-terruppe il reverendo

.- Ognicosa a suo posto, e posso dirleche fuori di chiesa c'è genteche sa scrivere in modo dapiacere a tutti i ragazzi ed è ingrado di dare ai ragazzi quelloche essi cercano, e che nessunofinora ha pensato di dare .- Un libro straordinario,

allora, e quale è ?- E una rivista illustrata,

che esce ogni settimana, e che,senza interruzione, continueràad uscire anche durante levacanze, per donare allegria,istruzione e anche un po' dieducazione civile e cristiana ainostri ragazzi . Vi so dire ioche la leggeranno con moltointeresse, anche perchè vi tro-veranno pregevoli aiuti per lascuola .- Vuol favorircene il ti-

tolo ?- Volentieri . È il settima-

nale illustrato GIOVANI, editodalla Società Editrice Interna-zionale di Torino .

E lei assicura che i nostriragazzi ne saranno contenti?- L'assicuro senz'altro. E

poi, quando l'avranno provato,l'assicureranno anche i vostriragazzi .

(vedere quarta pagina di copertina)

- -

(vedere in

367 ,

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Don Bosco nel mondo

Nuovo Vescovo salesiano . I nostri Cooperatori saranno lieti di sapere che ilSanto Padre ha onorato la Famiglia Salesiana promovendo alla dignità vescovile il Rev .moDon Ladislao Paz, Superiore dell'Ispettoria Salesiana S . Luigi nel Brasile . Il nuovo Vescovo è statodeputato ausiliare di S . E. Rev .ma Mons . Orlando Chavez, salesiano, Vescovo di Corumbà (Brasile).Sua Eccellenza Rev.ma Mons . Ladislao Paz è nato a Tambate (San Paolo) il 29 giugnodel 1903. Compì il noviziato a Lavrinhas coronandolo con la professione religiosa il 28 geninaio del 1924. Inviato a frequentare i corsi teologici nell'Istituto Internazionale Don Boscoin Torino, ebbe la gioia di essere ordinato sacerdote nella basilica di Maria Ausiliatrice il 3 lu-glio 1932 . Nei dieci anni di apostolato salesiano e di ministero sacerdotale che seguirono, ma-turò per maggiori responsabilità, e dopo soli quattro anni di direttorato a Lavrinhas, nel 1946veniva eletto Ispettore delle nostre Case e Missioni del Brasile Nord, dove per nove anni svolseun'attività visibilmente benedetta da Dio .Ed ora che il Santo Padre ha voluto insignirlo di una più alta dignità, la Famiglia salesianagli offre preghiere e porge auguri di un ministero pastorale sempre più fecondo di frutti .

ITALIA Giubileo d'ar-gento a Roma .L'Istituto Pio XI -

uno dei più grandiosi Istituti salesiani diRoma -- ha compiuto quest'anno il suo XXV .La vita intensa che ferve nelle sue Scuole profes-sionali, frequentate da 590 allievi, nel suo Oratoriofestivo, fiorente di oltre 1000 giovani, e nellaParrocchia di Maria Ausiliatrice, centro di vitaper 50.000 anime, ha reso necessario un ulte-riore sviluppo dell'opera . Per questo la comme

morazione del XXV fu eminentemente pratica:benedetta da Sua Eminenza Rev .ma il signorCardinale Clemente Micara, Vicario di Sua San-tità, scese la prima pietra di un nuovo fabbricato,che completerà l'Istituto nella parte prospicientela piazza Maria Ausiliatrice, in modo da farecon la chiesa un unico complesso armonico .

Altra solenne cerimonia fu l'incoronazionedella nuova statua di Diaria Ausiliatrice, offertadai giovani dell'Istituto, con preziose corone do-nate dalle loro mamme. Quando Sua Eminenzail Cardinale ebbe posto sul capo del Bambinoe dell'augusta Madre le due corone, un potentecoro di 600 voci esplose nel canto di «CoronaAurea» di Mons . Cimatti, mentre dall'alto veni-vano gettati fiori profumati e Sua Eminenza

incensava la Vergine : fu un momento d'intensacommozione, nel quale i presenti ebbero la per-cezione di quanto Maria Ausiliatrice abbia ope-rato in questi venticinque anni nel QuartiereTuscolano di Roma .

• I primi frutti delle visite del RettorMaggiore alle Case salesiane . A Ortona:Mare, cittadina dell'Abruzzo distrutta per il95% dalla guerra, un comitato di volenterosiaveva creato un « Villaggio del Fanciullo » perraccogliere la gioventù più provata dalla guerra .Ma il numero cresceva a dismisura, i fondi di-minuivano, la' casa era troppo ristretta, i pro-blemi si moltiplicavano . Perciò il Comitato sirivolse alla Santa Sede . Sua Santità se ne inte-ressò personalmente e invitò i Superiori dei Sa-lesiani a volersi assumere l'opera iniziata . Si sache per i Salesiani un desiderio del Papa è uncontando . Accettarono quindi senz'altro .

.Passati sei anni dalla guerra, tutto era dive-nuto piccolo, inadatto, indecoroso . Si imponevaperciò il problema : o costruire o lasciare l'opera .Il personale della casa era più favorevole allaseconda parte del dilemma. Ma giunse in visitail signor Don Ziggiotti . Quando vide davanti asè un nuvolo di ragazzi, chiese : « Chi sono tutti

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GOSHEN (New York)Sua Em . il Card . Spellman ringrazia il Rettor Maggiore per il diploma di Cooperatore conferitogli e si dichiara molto onorato .

questi fanciulli? » . « Ottanta sono interni, tuttiorfani. Gli altri, circa 250, sono oratoriani » .11 Successore di Don Bosco li osserva visibil-mente conllnosso ed eselauia: e Questi sono i gio-vali prediletti da Don Bosco . Non dobbiamo, notipossiamo abbandonarli . Qui dobbiamo rimanere» .

Era il 7 maggio 19 .14. 11 24 dello stesso mesesi iniziarono i lavori per la nuova costruzione .A ottobre il fabbricato di 12 .000 metri cubi ac-coglieva gli 80 orfani nei suoi laboratori attrez-zati a nuovo per meccanici, sarti, falegnami ecalzolai . E col prossimo anno scolastico vi sartiil posto e l'attrezzatura per altri 100 esterni .

Sono i miracoli di Don Bosco che continuano .

Don Bosco è divenuto per Lefee (Ber-f:tuo) un Santo di casa il l0 luglio u . s .,per merito dei signori Albrici, generosi offerentidi un bellissimo altare-di marini policromi inonore di Don Bosco, il grande Santo è divenutodi casa anche a Leffe, paese noto per le sue fio-renti industrie di coperte e tappeti .Conveniente niente preparati da un triduo, i

giovani si sono stretti attorno al loro Santo contifebbuo ,a spontaneità, cmlninata nel giorno dellafesta, che riuscì un trionfale tributo di preghieree di aurore al Santo dei giovani .

Due anni or sono la divozione a Don Boscos'era concretata in nn bel gruppo statuarioin legno, opera di artisti della Valgardena . Que-st'anno il Santo, con l'altare dedicatogli, è dive-tinto per Leffe un santo di casa ; e a Lui il buonpopolo ha affidato la sua porzione migliore, igiovani, oggi più che mai insidiati e quindibisognosi dei suo celeste patrocinio .

Onorificenze a Figli e Figlie di Don Bosco• Per iniziatica della . Presidenza del Consigliodei Ministri

e su proposta del dott . Giuseppe padellaro, capo dell'ufficio del Libro, è stata conferita alla Rev. Madre Angela vespa, vicaria Generale dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, l'onorificenza di Cavaliere Ufficiale dell'Ordine« Al merito della RepubblicaItaliana » .•

Il Comm . Giuseppe Caccia, Direttore della Sorietà Editrice Internazionale, è stato in signito dell'alta onorificenza di G rande Ufficiale dell'Ordine « Al Merito della Repubblica Ita-liana

» .•

•Al missionario

salesianoDon Godoffredo Roozen, olandese, la Casa reale di Olanda,

in vista dei meriti missionari acquistatiin Cina,ha concesso il titolo di «Cavaliere dell'Ordinedi Oranje-Nassau».

Il Governo spagnolo ha riconosciuto le bene-merenze nel campo del lavoro dei due salesianicoadiutori Alessandro Morido e Antonio

Mas, decorandoli della Medaglia « Al Merito del Lavoro ».

• Sua Maestà l'Imperatore del Giappone vollepremiarele alte benemerenze, nel campo dell'edu-

cazione, della Figlia di M . Ausiliatrice Suor Carrnela Solari,Direttrice della Casa M.Mazzarellodi Beppu, assegnandole la decorazione dell' «Ordine del Sacro Tesoro».

Con decreto del 2 giugno u . s. venne confe rita l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine « Al Merito della Repubblica» a Suor Domenica Polimeni .

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Dopo la benedizione dell'Ambulatorio medico-denti-stico del Seminario Conciliare di LA PAZ (Bolivia) .BOLIVIA

Nel Seminario Archidiocesanodi La Paz, diretto dai Sale-siani, il 12 giugno scorso, allapresenza dell'Ecc .mo Nunzio

Apostolico, Monsignor Umberto Mozzoni, di funzionari del Mini-stero d'Igiene e della Previdenza Sociale, e di distinte perso-nalità, fu benedetto e inaugurato un moderno ambulatoriomedico-dentistico, frutto di molti risparmi e sacrifici della co-munità .

Questo ambulatorio fu ideato e attuato come applicazioneconcreta dei paterni suggerimenti del Santo Padre nella suaMenti nostrae . Così questa sezione medico-assistenziale serviràgratuitamente per una più efficiente cura medico-preventiva deglistessi seminaristi, dei ragazzi dell'Oratorio Dmenico Savio, e del

clero secolare e regolare della città . Parecchi valenti medici hannopromesso la loro collaborazione .

In questa benedizione fece da padrino il Presidente del BancoCentrale di Bolivia, che nell'ammirare questa iniziativa di profondo contenuto umano e cristiano, tessè un alto elogio della dot-trina sociale della Chiesa, vera ispiratrice di tutto il movimentosociale dell'ora presente .

L'Arcivescovo Mons. Abele Antezana y Royas, al quale ilnuovo consultorio è stato offerto in ommaggio nel suo trentenniodi consacrazione episcopale, ringraziò il Rettore e la sua comunitàper questo delicato e pratico omaggio, che, oltre a mettere inevidenza la preoccupazione sociale della Chiesa, sarà un mezzo diunione del Clero col Seminario, e permetterà una più completaformazione degli, studenti, che in pochi anni nel Seminario diLa Paz si sono quasi triplicati .

LITUANIADon Bosco in Lituania .

I Salesiani entrarono in Lituania - ultimo baluardo

della Chiesa Cattolica nell'Europa settentrionale - nell'anno 1935,dopo aver preparato il terremo con la cura di alcune vocazionilituane e con una buona propaganda condotta col Bollettino

Salesiano lituano, che si co-minciò a stampare a Torinonel 1927. Nel 1944 i Salesianiavevamo già otto centri di at-tività in territorio lituano . Ilterrore rosso con le sue manisacrileghe tutto distrusse : i con-fratelli rimasero gli uni dispersi,gli altri deportati nelle regioniartiche ai lavori forzati, pochipoterono evadere.

Presentemente nel mondo li-bero c'è una trentina di sacer-doti salesiani lituani e una de-cima di chierici e coadiutori .Nel 1952 fu aperto a Casteln

uovo Don Bosco l'aspirantatolituano per la formazione dibuoni elementi raccolti tra gliemigrati lituani . Gli Stati Unitid'America e il Canadà ospitanoil più forte nucleo di popo-lazione lituana emigrata, con125 parrocchie bene organiz-zate. Tra di esse l'opera sale-siana è già abbastanza cono-sciuta, grazie alla propagandache si fa mediante conferenzee soprattutto con la stampa dilibri, di articoli sui giornali,del Bollettino Salesiano e dellarivista Tévu Kelias .

Tutte le organizzazioni li-tuane dell'America del Nordinvitano i figli di Don Boscoa prendersi cura della gioventùlituana emigrata, assicurando illoro appoggio materiale e mo-rale. Così Don Bosco continuaad aiutare quella povera gio-ventù nel difendere la propriafede, in attesa che cada il si-pario d'acciaio e si riaprano leporte della martoriata patria .

"Preghiamo per inostri fratelli af

flitti e prigionieri:Salva, o Signore, ituoi servi e libe-rali da ogni lorotribolazione "

(dalla Liturgia)

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GIAPPONEE uscita presso l'Editrice

«

DonBosco » di Tokyo una nuovaedizione della traduzione diDon F . Barbaro del Nuovo

Testamento in lingua parlata moderna, stampata in romaji,cioè in caratteri latini, ad uso dei missionari e di citi non avessetroppa familiarità coi caratteri giapponesi .

La trascrizione in romaji è stata preparata accuratamente dadon L. Del Col, ì la stampa, eseguita nella nostra Scuola profes-sionale di Tokyo, è opera del Coadiutore salesiano C . Mazzarello .L'edizione è riuscita un vero gioiello, è presentata in tela e partein pelle con taglio oro .E la prima edizione in romaji del Nuovo Testamento in linguamoderna, ed anche librerie protestanti, come il Kyohunkan , sono

state costrette ad ordinarne parecchie copie per soddisfare le ri-chieste dei loro clienti, informati dai giornali .

A proposito di questa traduzione in lingua moderna, che haraggiunto in circa tre anni lì cento mila copie, c'è un episodio si-gnificativo . L'anno scorso la società biblica protestante lanciòuna simile traduzione del Nuovo Testamento in lingua moderna,come fosse la prima del genere, e chiese al Governo di emetterenn francobollo commemorativo dell'avvenimento . Un articolo da,parte nostra sullo stesso giornale dimostrò senza difficoltà la, prio-rità dell'edizione cattolica e . . . del francobollo commemorativodell'edizione protestante non se ne parlò più .

INDIA

Nata solo da un anno, la nostracasa di

Kat-Padi(India Sud),

che ospita ed imparte una istru-zione professionale a 200 or-

fani e giovani bisognosi di tutto, ha già ottenuto un riconoscimentoufficiale dal Governo .

Lo stesso Ministro del Lavoro e dell'Industria Dott . KrishnaRao, disse, in quest'occasione, parole di profonda stima peril lavoro dei Missionari salesiani, che, tolti dalle strade i ra-gazzi, li avviano alla più completa formazione tecnica indu

striale . Ecco alcune parole si-gnificative del Dott . Rao :

« I Salesiani hanno completato in larga misura il lavoro del

Governo e delle istituzioni localia questo riguardo . Nei loro isti-tuti alto è il livello di disciplinae di lavoro : nessuna meravigliaquindi se i loro ex allievi hannoun brillante successo nelle uni-versità e negli altri campi dellavita sociale

»

.La Scuola Tecnica Don Bosco

di Shillong, sulle colline Khasidell'Assam, forma un centro di

grande interesse da parti dellevarie autorità civili dell'India .S . E . il Governatore ne racco-manda la visita a tutti i suoiospiti . Così recentemente laScuola ebbe l'onore di ricevereShri J . Joshi, Alto Commissario per gli affari delle tribùa Delhi . Una seconda visita èstata quella del Direttore Ge-nerale per le Piccole Industrie, euna terza quella del Segretariodel presidente del Congresso .

SAN GIOVANNI BOSCOnominato patrono del circo RingIl popolare circo King del-

l'Europa occidentale ha procla-mato b' . Giovanni Bosco patronosuo c di fatti i suoi artisti .

Il sig. von Hagenbeck fecetale proclamazione a Eschiveilternella Germania occidentale, doveil circo era fermo per la stagioneinvernale. Tutti i membri delcirco, che conta centinaia di ar-tisti, intervennero portando senouno o due animali di ogni specie .

Il promotore d i questa proclamazione volle inoltre radunare

nello scorso giugno a Lauradorp(Olanda) tutti gli artisti del circodell'Europa occidentale, far cele-brare una Messa, Pontificale sottola tenda del circo e benedire unmedaglione del Santo .

Il settantunenne impresariodel circo, non cattolico, avevapensato in un primo tempo discegliere S . Francesco di Assisicome patrono, ma dopo la letturadella, vita di Don Bosco, preferìquest'ultimo .

In questo nuovo edificio scolastico, sorto a favore dei figli del popolo aBUCARAMANGA (Colombia), si educano gratuitamente più di 400 alunni .

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IlComitato dei Cooperatori sa-lesiani del Libano, per venire in-contro alle difficoltà in cui sidibatte la gioventù libanese, ha in-trapreso la costruzione di un comp lesso edilizio che comprenderà unagrande chiesa, un doppio istitutoprimario e secondario, un teatro,una scuola apostolica di orienta-mento professionale, agrario e ar-tigiano, il tutto sotto il nome diISTITUTO LIBANESE DON BO-SCO, che sarà diretto, per la se-zione maschile dai Salesiani, perquella femminile dalle Figlie diMaria Ausiliatrice . Quegli zelanticooperatori sperano anche di trarredal buon popolo dei monti libane-si numerose vocazioni ecclesiastichee religiose .- L'Orfanotrofio di GUALDO CAT

TANEO (Perugia) che ospita sessantaorfane del lai oro, ha avuto l'o-nore di una visita di S . E . il Mi-nistro della Pubblica Istruzione On.Ermini, il quale, rispondendo all'o-maggio delle orfanelle, disse fral'altro : « Vedo con piacere che aveteil privilegio di essere dirette dallebrave Figlie di Maria Ausiliatrice,che vi educano con lo spirito e ilcuore del grande Educatore S

. Giovanni Bosco. Anche le mie figliuolehanno frequentato le classi elementari presso un Istituto delle SuoreSalesiane ; quindi conosco benissimoed apprezzo la loro opera altamenteeducativa. . .

».

Recentemente il nostro Don Pounchione, Direttore del Collegio sa-lesiano di Hua Hin (Thailandia),i confratelli, i novizi, gli aspirantie alcuni ragazzi della scuola, hannoavuto l'ambito privilegio di esserepresentati alle LL. MM. il Re e laRegina della Thailandia, nella reggiaestiva di Hua Hin. Dopo il primoomaggio, vennero presentate duepergamene con il programma deltrattenimento offerto in onore delleloro Maestà . La banda e la cantoriaattirarono le simpatie e gli applausidei sovrani e di tutta la corte .

Sotto la presidenza dell'Ecc.mo Vescovo Mons. Henah, si e tenuta a LEEDS (Inghilterra) la Mostra della Vocazione Religiosa con la partecipazione di 72 fra Ordini e Congragazioni maschili e femminili. Accanto a quello dei Salesiani, anche l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice vi allestì il proprio padiglione. La Mostra riuscì un'affermazione della vitalità cattolica. tvisitatori vi passarono infatti a mi-gliaia, interessandosi dei vari padi-glioni, fermandosi ad ascoltare leconferenze sull'argomento, tenute

dall'Ecc.mo Vescovo tre volte algiorno all'altare della Mostra, ediffuse dagli altoparlanti .

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In occasione della festa del Sacro Cuore, nel Tempio Votivo Espiatorio Nazionale che sorge sul TIBIDABO (Barcellona-Spagna) fu inau-

gurato il nuovo prezioso mosaicodella facciata della cripta, in sosti-tuzione di quello distrutto dai senzaIlio nel 1936. Nel centro campeggiala figura, del Sacro Cuore, circondatada nel personaggi tra i più celebridella storia politico-religiosa dellaSpagna . Fu pure benedetto ungrande ascensore, capace di 20 per-sone, che con noi percorso di 40 metriporta i visitatori sopra la magni

fica terrazza che circonda la cupola,dalla quale si gode un panoramameraviglioso.

A VOLTERRA l'iniziativa delRosario recitato per le vie cittadine,voluta dal Vescovo S . E. Mons .Mario Castellano, ha incontrato larga

adesione nei cittadini, i quali hannogremito, tutti i sabati di maggio, ilSantuario affidato ai figli di S . Gio-vanni Bosco, che, nell'armonia dellesue linee e nello splendore dellesue ;ne luci, ha come stretto in ungrande abbraccio i figli accorsi altrono della Madre. La paterna pa-rola di Sua Eccellenza chiudevaogni volta la devota peregrinazione .

A FUSAGASUGA,in Colombia, fiorisce da alarmianni una

Scuola Ag raria Salesianacheper i suoi continui sviluppinecessita di nuovi terreni. I Reverendi Padri Padridella Compagniadi Gesùpossedevano un campo confinante con laScuola e appartenente alla Pontificia Università Saveriana. Un giorno

due illustri Gesuiti- ilPadre Provinciale e ilRettor Magnifico dell'Università -si recarono a visitarela

Scuola. Acompag nati dal di-rettore e accolti da superiori

e allievi con cordialità sale siana, lapercorserotutta concrescente interesse, e nel congedarsi, con gesto munifico,fecero cessione gratuita delloro campo alla Scuola. Il documento che ne seguì è redatto in formacosìnobile cheonora parimenti chi dona e chi riceve.

La Casa ispettoriale delle Figliedi Maria Ausiliatrice di NAPOLI hacelebrato il suo Giubileo d'oro . Resepiù solenne la celebrazione la felicecoincidenza della Messa d'oro e delXXV di Episcopato dell'Em .moCardinale Mimmi, che ebbe paroledi alta compiacenza per l'opera in-telligente e generosa con cui le Figliedi Maria Ausiliatrice si prodiganonella Diocesi a favore della gioventù .

A MADRID è stata posta e be-nedetta la prima pietra di un vastoTempio a San Giovanni Bosco, chesarà il primo che la Famiglia Sa-lesiana innalza al suo Santo Fonda-tore nella capitale spagnola . Anchea UTRERA (Spagna) è stata collo-cata la prima pietra di un nuovoe grande Santuario in onore diMaria Ausiliatrice.MARANO di NAPOLI, come fuespresso nei pubblici manifesti, volle« sciogliere un debito di gratitudinealla Vergine Ausiliatrice per quantole sue Figlie, coi di Lei aiuto, hannooperato di bene nel corso di qua-rant'anni », preparandole una co-rona d'oro. L'imponente cerimoniadell'incoronazione si svolse nellaparrocchia della SS . Annunziata,dopo il solenne pontificale . Nel po-meriggio, la statua incoronata passòprocessionalmente per le vie delpaese, fra un entusiasmo indescrivibile, sostando in

piazza per ildiscorso e la Benedizione Eucaristica .

I salesiani della Diocesi di KRl SHNAGAR nel Bengala hanno pub-blicato una nuova edizione de « L'I-mitazione di Cristo » in lingua bengalese-. il libro è stato accolto con grande favore e entusiasmo, come si rileva dalle lettere pervenute alla missione da tutto il Bengala. Parechi affermano che è il migliore libro cattolico in bengalesa, sia per la sua presenrazione artistica come per l'eleganza della lingua. Anche parecchie familglie non cattoliche lo custodiscono gelosamente.

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BELGIO Il Ragazzo santo nella Basi-lica Nazionale di Koekelberg

Le i8 case dei Salesiani e le 2o delle Figliedi Maria Ausiliatrice che fioriscono nel Belgio,con le feste organizzate in onore del più giovanedei Santi, hanno suscitato ovunque il più fervidoentusiasmo giovanile . Dappertutto le feste fu-rono onorate dal Vescovo diocesano, da autoritàreligiose e civili e da numerosi cooperatori .

Ma la festa per eccellenza fu quella organiz-zata nella capitale dalla casa centrale di \Voluwe-St-Pierre, che si svolse nella Basilica nazionaledel Sacro Cuore di Gesù il 5 giugno scorso, conla partecipazione di tutti i centri salesiani delBelgio .

I preparativi furono intensi. Anche nelle sta-zioni ferroviarie cartelli con l'immagine del sor-ridente Santo invitavano a Koekelberg . La vi-gilia, la radio nazionale trasmise un discorsoillustrativo della vita del « primo studente santo » .Anche la stampa ne parlò ampiamente .

La mattina del 5 giugno, sotto un sole splen-dido, masse di giovani e di pellegrini affluentida ogni parte presero d'assalto la Basilica, riem-piendone le ampie navate e persino le galleriesuperiori. La Messa pontificale fu celebrata daS. E. Mons. Van Waeyenbergh, Rettor Magnifico dell'Università Cattolica di Lovanio . Assi-stevano S . E. Mons. Van Heusden, salesiano,

Vicario Apostolico di Sakania nel Congo Belga,il rev.mo Don Giovanni Antal del CapitoloSuperiore, rappresentante del Rettor Maggiore,l'Ispettore Don Picron e molti Superiori di Or-dini e Congregazioni religiose . Tenne il pane-girico il canonico Philips, professore all'Uni-versità di Lovanio . Dopo la Messa, fu benedettauna grandiosa vetrata, dono dei salesiani e lorocooperatori alla Basilica nazionale . Rappresentai Santi salesiani : il Patrono: S. Francesco diSales ; il Fondatore : S. Giovanni Bosco ; la confondatrice: S. Maria Mazzarello; il discepolo:

S . Domenico Savio .

Al ragazzo Santo; IL CUORE DI TUTTI I RAGAZZILa morte ma non peccati.« Siamo grati alla Chiesa che ci ha dato Domenico Savio come modello . Questo giovane è diven-tato il tesoro e l'ideale di tutti i giovani . Egli volle morire affinchè gli altri potessero vivere .Ma Savio non è morto : incomincia ora a vivere presso milioni di ragazzi e di ragazze . È ilprimo di una serie di molti che diventeranno santi . . . Oh, San Domenico Savio, proteggi lagioventù: gli studenti, i contadini, gli operai . Fa che dalle loro file sorgano schiere di sacer-doti, di missionari e di apostoli laici, che salvino la povera, abbandonata gioventù operaia! » .

MONS. CARDIJN, fondatore della c Gioventù Operaia Cristiana o nel Belgio

Nel pomeriggio si snodava il corteo nazionale,veramente imponente, dopo il quale il fondatoredella Gioventù Operaia Cristiana del Belgio(K.A . J . - J.O.C .) Mons. Cardijn, teneva unsecondo panegirico dichiarandosi felice di poterparlare di Don Bosco, suo predecessore tra igiovani operai, e del Giglio formato dal Santo :Domenico Savio .Quindi Sua Eccellenza Mons. Forni, Nunzio

Apostolico, impartiva la benedizione, assistito(la altri Vescovi e dignitari, e Mons . Van Heusdenleggeva la consacrazione della Famiglia salesianaal Sacro Cuore .

Le feste si conclusero con giochi ed eserciziginnici e sportivi, eseguiti davanti . alla Basilicadagli alunni delle diverse case salesiane . Così

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la folla degli intervenuti ebbe un saggio dellachiassosa allegria che caratterizza la vita sale-siana .Due giorni dopo la Radio e la Televisione

nazionale diedero una interessantissima rassegnadella cerimonia e dell'Opera salesiana nel Belgio .

EGITTO

La festa di S . Domenico Savioal Cairo fu preceduta da un'in-

tensa settimana preparatoria, durante la quale lafilmina che ne presenta la vita venne proiettata aturno nelle scuole elementari, medie, liceali eartigiane, e contemporaneamente nelle scuolefemminili . Completò la preparazione un triduopredicato per categorie . Il giorno della festa ai600 giovani dell'Istituto e al popolo vollerounirsi il Console Generale del Cairo e l'AddettoMilitare, per assistere alla Messa cantata al-l'aperto da Mons . Mario Schierano, Segretariodella Nunziatura, che in un vibrante discorsoadditò in Domenico Savio il « vero asso dellamontagna della santità » . Seguì un'intensa gior-nata polisportiva, che animò fino a tarda nottei cortili, dove a centinaia i giovani, nel nomedi Domenico Savio, si misurarono nelle piùsvariate gare, eloquente commento al programmadi S. Domenico Savio : « Noi qui facciamo con-sistere la santità nello stare molto allegri

»

.

3 74

Anche la Parrocchia del Carmine di Bulaccofesteggiò il Santo con la collaborazione deiSalesiani, raccogliendo frutti abbondanti di bene .

Le feste celebratesi ad Alessandria furonopreparate con proiezioni e con tre conferenze .Una agli educatori : Lezioni di un allievo aglieducatori. Una seconda ai giovani: Lezioni di uncompagno ai compagni. Una terza alle mamme :Lezioni di un figlio alle mamme .

La solennità si svolse, al mattino, nella chiesadi S. Giovanni Bosco ; nel pomeriggio, nellaparrocchia di Santa Caterina, dove S . E. Mons .Giovanni Cayer, Vicario Apostolico, tenne so-lenne pontificale con omelia .CENTRO AMERICA, El Salvador

L'Ispettoria salesiana del Centro America,facendo eco ai trionfi tributati a DomenicoSavio in ogni parte del mondo, ha inneggiato,in quattro giorni di festeggiamenti, al modellodella gioventù moderna .

Le feste si svolsero al centro dell'Ispettoria,nella Repubblica di El Salvador . L'Ecc.mo Mi-nistro della Pubblica Istruzione permise che sitenessero conferenze in tutte le scuole pubblichedella capitale . Completarono l'opera la radio e

FESTA DI SAN DOMENICO SAVIO A TARRAGONA (Spagna) - L'Em.mo Card . Arcivescovo si accingea celebrare la Messa davanti alla moltitudine di giovani che riempie la piazza del e Pueblo Espanol » .

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la stampa. Infiammati così gli animi, si svolsero,dense di manifestazioni, le quattro giornate ce-lebrative, nelle quali trovò posto anche un gran-dioso omaggio nel Teatro Nazionale, onoratodalla presenza di un Ministro e di alte perso-nalità . Non mancò l'adesione del Presidentedella Repubblica .

Splendido sotto ogni aspetto il giorno finale,in cui si vide un'apoteosi che raramente siverifica in quelle giovani terre . Già alle 6 delmattino affluivano al Parco Cuscatlàn masse digioventù allegra e chiassosa. Alle 8 Messa cam-pale, celebrata da S . E . l'Arcivescovo . Alle 9,folto di bandiere e vibrante d'inni festosi, sisnodò attraverso la città un grandioso corteo,chiuso dal bellissimo carro che portava in trionfoil simpatico santo Giovanetto, suscitatore digioia divina e di desiderio di santità .BRASILE, Ascurra.

Per iniziativa dellaParrocchia e dell'Istituto sale-

siano, si celebrarono in onore di San Dome-nico Savio feste che ebbero il carattere di mani-festazioni cittadine .Alla Messa campale, celebrata dall'Ispettore

Don Antonio Barbosa, assistettero anche ilRappresentante del Governo e le autorità .

Seguì la trionfale processione attraverso lavia principale della città . Quindi si svolsela cerimonia dell'inaugurazione del nuovo

teatro, compiuta dal Rappresentante del Go-verno, che esaltò l'Opera salesiana e si com-piacque di definire il nuovo salone, uno dei piùgrandi e meglio attrezzati dello Stato di S . Ca-terina .

Folto di bandiere e vibrante d'inni festosi, si snoda per la capitale di EL SALVADORil grandioso corteo in onore di San Domenico Savio .

EQUATORELe varie città dell'Equa-tore hanno gareggiato

nel rendere omaggio al Giovanetto santo, cheincontra tanta simpatia anche nella gioventùequatoriana. Degne di nota le celebrazioni diGuayaquil, di Riobamba e soprattutto di Cuencae di Quito .

Cuenca ha vissuto giorni pienamente sale-siani e ha reso all'alunno di Don Bosco unomaggio veramente apoteotico . Autorità e po-polo, scuole confessionali e laiche, tutti si sonouniti per esaltare il Ragazzo santo .

In Quito il triduo e la festa furono celebratidal 2 al S giugno nella chiesa più bella del-l'Equatore, la celebre «Chiesa della Compagnia

»

dei PP. Gesuiti. La propaganda murale e i gior-nali servirono a preparare gli animi . Vari Ecc .miVescovi si succedettero a illustrare la vita ele virtù del Savio . Quasi tutto l'EpiscopatoEquatoriano volle manifestare l'ammirazione el'affetto che nutre per il Santo dei giovanetti.Ma la nostra più devota riconoscenza va alle

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due massime autorità ecclesiastiche del-l'Equatore : Sua Em. il Card . Carlo M .de la Torre, Arcivescovo di Quito, el'Ecc.mo signor Nunzio Apostolico diSua Santità, Mons . Opilio Rossi .Sua Eminenza, il 9 giugno, celebrò la

Messa campale per la gioventù nel cortiledel Collegio Don Bosco .

La sera dello stesso giorno nel teatro« Capitol », uno dei maggiori della capi-tale, si tenne una serata d'onore, conl'intervento del stesso Presidente dellaRepubblica .

I festeggiamenti giunsero all'apice il5 giugno, quando il rappresentante delPapa nell'Equatore, S . E. il Nunzio Apo-stolico, pontificò nella magnifica Chiesadella Compagnia di Gesù e pronunziòun commosso panegirico del santo Gio-vanetto .

Subito dopo, la statua di DomenicoSavio veniva portata in trionfo attraversotutta la città, tra canti e musiche, finoal Collegio Don Bosco, dove l'oratoreufficiale, chiamato espressamente per lacircostanza dall'Argentina, il salesianoDon Vittorio Bonamin, parlò alla gio-ventù e al popolo strappando lacrime dicommozione e suscitando nell'animo di tutti, giovani e non più giovani, un nostalgico desideriod'imitazione .A ricordo e suggello delle memorande celebrazioni, si è cominciata nel rione del Girón la

costruzione di un grande istituto per la formazione dei nostri studenti di filosofia, con annessooratorio festivo dedicato a Domenico Savio e con un Santuario in onore di Maria Ausiliatrice .

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QUITOfeste a S. Domenico Savio

(in alto) Dalla più bella

chiesa dell'EQUATOREin Quito, Domenico Savio

ha chiamato alla santitàtutta la gioventù della

capitale .

Alla vittoriosa purezza

del Ragazzo santo benesi addice questo trionfo

di candide vesti sotto ilsole equatoriale .

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A gloria di Maria Ausiliatrice

Faro di luce mariana nel GuatemalaLa caratteristica e suggestiva cittadina

di Antigua Guatemala, già capitale del-l'America Centrale, da pochi mesi ospital'Istituto Teologico Salesiano .

Appena giunti in questa città, i Figlidi Don Bosco hanno organizzato un Ora-torio festivo nella parrocchia La Merced,il cui parroco, fervente divoto dell'Au-siliatrice, ha dato il suo generoso ap-poggio morale e materiale . Inoltre i sa-cerdoti salesiani accorrono volonterosiovunque è richiesto il loro ministero sa-cerdotale. Consolante risultato : la Ver-gine Ausiliatrice si sta impossessando ditutti i cuori . Lo si constatò durante lanovena e la festa, che si celebraronoper la prima volta nella Cattedrale . Ilz4 maggio, nonostante fosse giorno fe-riale, fu notato uno straordinario af-follarsi di fedeli ai santi sacramenti ; eil 31 maggio la statua dell'Ausiliatricepassò benedicente, tra canti e preghiere,per le vie illuminate della tranquillacittadina coloniale .

Conforta la constatazione che il cultoa Maria Ausiliatrice anche in questoameno angolo dell'America Centrale, chevide l'arrivo dei primi conquistatori delnuovo mondo, si diffonde rapidamente,portando frutti duraturi di vita cristiana .-

L'Ausiliatriceda 53 anni Regina di Rivalta

Rivalta torinese da oltre 53 anni ce-lebra con sincero entusiasmo le gloriedi Maria Ausiliatrice e di San GiovanniBosco. Ouest'anno le celebrazioni fu-rono più solenni per la presenza del mis-sionario salesiano rivaltese Don Pierangelo Quaranta, il quale predicò la novellapreparando la popolazione, che la dome-nica 7 agosto assiepò in massa il ban-chetto eucaristico .

Una nota particolarmente salesiana fuportata dai giovani, i quali ogni annonella festa di Maria Ausiliatrice celebranola fondazione dell'Associazione che daLei prende il nome di Auxiliun .Alla Messa cantata, come alla gran-

diosa processione del pomeriggio, preseroparte tutte le Autorità e il noviziatoe scolasticato locale dei Fratelli delleScuole Cristiane . Applauditissima la con-ferenza missionaria all'aperto illustrata

Nuovo tempio a MariaAusiliatrice

Il minuscolo villaggio di Lavrinhas, situato sullesponde del fiume Paraiba, nello Stato di S . Paolo,ospita da 41 anni la prima casa di formazionesalesiana del Brasile .In questo giardino di speranze della Congrega-zione Salesiana, con immensi sacrifici, si riuscìa costruire, in onore di Maria Ausiliatrice, unbel santuario, su progetto del signor Ettore Sneider, salesiano coadiutore.

Il 23 maggio, S . E. Mons. Giovanni Resende,attuale vescovo di Ilhèus e già membro del Ca-pitolo Superiore dei salesiani, benedisse la nuovachiesa e vi celebrò la prima Messa .Il giorno di Maria Ausiliatrice, il Vescovo Dio-cesano assistette pontificalmente alla Messa so-lenne e Mons. Resende disse, con la graziositàsua propria, il panegirico della nostra Madonna .Insieme con i chierici venuti da Lorena, i nostriaspiranti eseguirono la melodiosa Messa « Quasiarcus » a 4 v . d. del Caudana ed altre scelte po-lifonie .Nel pomeriggio una lunga e devota processione,seguita dalla Benedizione Eucaristica, impartitada Mons. Resende, pose fine ai festeggiamentiin onore di Maria Ausiliatrice, la cui divozioneda questo nuovo Santuario sta già diffondendosiper tutta la fiorente valle del fiume Paraiba .

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i

con film ai numerosi spettatori, felici di assistereai trionfi della Chiesa, vissuti e narrati dal lorocompatriota .

Le feste si chiusero presso la casetta nativa diDon Bosco, dove più di cento pellegrini assistet-tero ad una Messa votiva solenne, guidati daMons. Arciprete Can. Candido Balma, presentiil Sindaco e la Giunta municipale. Anima deifesteggiamenti il Comm . Gino Bernocco .

Da 25 anni Maria Ausiliatrice è amata einvocata a Rocafuerte (Manabì - Equatore)Se i Salesiani trovarono, al loro arrivo a Ro-

cafuerte, il terreno preparato alla diffusione delladivozione a Maria Ausiliatrice, il merito è delPadre Antonio Metalli che, pur non essendo sa-lesiano, svolse il suo apostolato parrocchiale in-troducendo ovunque il metodo e lo spirito diDon Bosco. Sicchè i salesiani il 24 maggio del 193opoterono benedire una bellissima statua di MariaAusiliatrice scolpita nella Spagna ed erigervi unaltare, dal quale la Vergine si compiacque dilargire grazie e benedizioni senza numero . Si ri-corda, tra gli altri, un fatto che ha del miracoloso .

Il 13 maggio del 1942 un violento terremotoscosse tutto il paese . Anche la statua di MariaAusiliatrice si ripiegò sulla cornice della nicchia,ma noti cadde, sorretta dal solo dito indice dellamano sinistra del Bambino Gesù, che sostennetutto il considerevole peso . I divoti accorsero,ammirarono, gridarono al prodigio .

Da quel giorno crebbero nel popolo la fiducia el'amore a Maria Ausiliatrice. Ne furono provaeloquente i recenti festeggiamenti del giubileo,reso più solenne dalla presenza dell'Ecc .mo Ve-scovo diocesano Mons. Nicanore Carlo Gavilanes,che celebrò le lodi dell'Ausiliatrice e amministròpiù di 400 cresime. La divozione alla Madonnadi Don Bosco continua a diffondersi e si puòaffermare che non c'è chiesa, cappella o casa,dove l'Ausiliatrice non abbia un altare o unquadro .

Benedizionedi una cappella a Maria Ausiliatrice

A San Giuseppe di Sommariva Perno (Cuneo)l'attesa cappella a Maria Ausiliatrice quest'annoè divenuta una realtà. Fu costruita su progettodell'ex-allievo geometra Giovanni Bertolusso . Labenedizione fu fissata per il 20 maggio . Per l'oc-casione furono diffusi inviti anche alle borgate e paesi vicini. Il salesiano Don R. Dellavalle,nativo del paese, curò la preparazione spirituale, eMonsignor E. Gianolio, vicario generale delladiocesi d'Alba, la benedisse . Il concorso dellapopolazione ai Sacramenti, alla processione, allaBenedizione fu totale .

Sul tardi dello stesso giorno, dopo il Rosario,un trattenimento all'aperto, presso la cappella,chiuse lietamente la bella giornata .

Il lunedì e martedì si celebrarono le primemesse alla nuova Cappella . Da allora tutte lesere vi si recita il santo Rosario .

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alla "Madonna dell'Aiuto "Il 1° novembre 1954, festa di Tutti i Santi,Sua Santità Pio XII formulava questa splen-dida preghiera alla Celeste Ausiliatrice, in cuiè espressa la sua ardentissima ansia paterna nelpromuovere con fervido e instancabile zelo ilculto mariano : procurare al mondo moderno,attraverso a Maria, il dono insostituibile di Gesù,« senza il quale ogni altro dono è illusione, in-quietudine e veleno » .

Vergine benedetta, Madre di Dio e Ma-dre nostra, che nel titolo di « Madonnadell'Aiuto » non cessi di ricordare ai tuoidevoti i prodigi onde ci assicurasti dellatua materna protezione, guarda pietosa allenostre necessità e alle nostre miserie, evieni ancora una volta in nostro soccorso.Dal tuo aiuto, o Maria, i poveri aspet-tano il pane, gl'infermi la salute, i disoc-cupati il lavoro, tutti la preservazione danuove calamità e da nuove rovine .Ma il bene di cui ha soprattutto bisognola generazione che ti prega, è il Tuo Figlio,o Maria, che il mondo vorrebbe banditodalla vita, dalla famiglia, dalla società,dove tutto si attende dalla materia, dallaforza e dagli umani disegni .Aiutaci, o Maria, a custodire gelosa-mente e a ritrovare questo bene, senza ilquale ogni altro bene è illusione, inquietu-dine e veleno .Per Te, o Madre, rientri Gesù nellementi traviate per dissiparne gli erroricon la luce della sua Persona e del suoVangelo . Rientri nei cuori pervertiti, conla purezza dei costumi, la modestia dellavita, la carità, che vince ogni egoismo .Rientri nelle famiglie e nella società perriprendere i suoi diritti di Signore e diMaestro .Da Te protetti e assistiti, tutti, o Maria,sperimenteremo l'efficacia del tuo patro-cinio: i Madonna dell'Aiuto ,> ti sentiremoin tutti i momenti della nostra vita ter-rena: nelle avversità per non restarne ab-battuti, nelle prosperità per non riuscirnecorrotti ; nel lavoro per ordinarlo in Dio,nella sofferenza per accettarla con umiltà .Per Te vivremo con le virtù del Vangelo,nel timor santo di Dio, nel suo amore,nella fraterna carità che benefica, sopportae perdona . Aiutati dalla tua potente in-tercessione, questa vita sarà per i tuoi figlivittorioso combattimento, sarà, nella fedee nella pietà sincera, degna preparazioneall'eterna . Così sia . PIO XII(Testo originale italiano in Discorsi e Radiomes-saggi, XVI, 503-504) .

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La Missione cattolica di Krishnagar celebrail suo primo centenario di fondazione (1855 - -

1955) . Sarebbe interessante poter dare unosguardo al lavoro missionario compiuto inquesti cento anni dai valorosi pionieri del Van-gelo nel Bengala Centrale, come tornerebbeedificante leggere le loro memorie, ricche difatti e di esperienze . La storia del Pontificio .Istituto Missioni Estere di Milano (PIME) offreun volume di oltre 400 pagine sull'evangelizza-zione di quel vasto territorio, trattazione pienadi brio e varietà, che si gusta come un ro-manzo .

La Missione del Bengala Centrale venne affi-data da Propaganda Fide all'Istituto delle Mis-sioni Estere di Milano il 3 giugno 1854, e iPadri vi entrarono nel mar-zo del 1855 . I missionaripionieri furono tre: P. Pa-rietti milanese, P. Limanatrentino, e P . Antonio Ma-rietti torinese . A questiprimi se ne aggiunsero poidegli altri, la cui attivitàandò mirabilmente intensi-ficandosi ed estendendosi intutte le direzioni . Ai centriprimitivi di Krishnagar, Berhampur e Jessore si aggiunsero quelli di Bhob orpara, Fulbary, Khulna e Malgajee, Shimulia

e Jaganondokati, Gongra, Maliaputa, Rana-bondo e poi altri centri a nord del Gange : Di-najpur, Damanpur, Saidpur, Danjuri, Daulighat,Bogra, Rohanpur, Bonpara, Andarkota, ecc .

La Missione del Bengala Centrale lavorò as-siduamente nella vasta regione occupando tuttii punti d'importanza ed avvicinandone le po-polazioni .

I popoli del Bengala sono fortemente attaccatialle loro tradizioni, usi e costumi, e non dànnoadito a pronti successi nel campo dell'apostolato .Visitando i cimiteri cattolici del territorio hopotuto contare le numerose tombe dei missio-nari morti sulla breccia : sono decine e decineche, da eroi, preferirono morire sul campo dibattaglia anzichè abbandonarlo : sono sacerdoti,laici e suore sul fiore degli anni ; sono uominimaturi ricchi di esperienze e di meriti annien

tati dalle fatiche, dalle malattie e dallo zelo ;sono suore delicate, angeli di carità, che hannosacrificato se stesse per salvare i corpi e le animedei propri fratelli, alleviando miserie senza nu-mero .

Dalle Missioni.

DA 100 ANNI

si predica il Vangelo

NEL BENGALA

Oggi la Missione del Bengala Centrale non èpiù una sola diocesi . Il lavoro compiuto daiPadri delle Missioni Estere di Milano ha pro-dotto i suoi preziosi frutti di redenzione ; e laS. Sede, per facilitare la cura delle anime e lapenetrazione cristiana fra i pagani, ha giudicatoopportuno dividerla . Così, nel 1928, dalla dio-cesi di Krishnagar venne staccata quella diDinajpur e, per le mutate condizioni politiche,nel 195o, si rese necessaria un'altra divisione :dalla diocesi di Krishnagar venne staccata la

diocesi di Jessore e da quelladi Dinajpur vennero staccatequelle di Malda e di Jal-paiguri

. I valorosi Padri del Pontificio Istituto MissioniEstere continuano a lavorare nella parte nord delBengala Centrale, nelle diocesi di Dinajpur, Malda eJalpaiguri. I Salesiani daibuoni Padri hanno ereditatola Missione di Krishnagar, vi

lavorano da 27 anni, e sono lieti di unirsi oggiai missionari del P .I .M.E . nella solenne cele-brazione del primo centenario.

L ancora quanto mai viva nei missionari e neicristiani del Bengala Centrale la memoria deinostri valorosi predecessori, i quali hanno scrittopagine mirabili nella storia della Missione .Quanti eroismi di missionari e di Suore, quantisacrifici e sofferenze, frutto sublime della fedee della carità cristiana! Quante figure di eroie di eroine scomparsi dalla scena di questomondo, al cui nome però è rimasta consacratala fede e la riconoscenza di tante generazionicristiane .

Questa cara ricorrenza centenaria della Mis-sione, se non vanta clamorosi successi nel campodelle conversioni in massa, può vantare un glo-rioso primato nel campo del lavoro e dellacarità .

Sac . LUIGI DELNEVO SQUERI, salesiano

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La buona stampa

Il nostro venerato Rettor Maggiore, nella suaindimenticabile visita, ci esortò a dare sempremaggior impulso alla diffusione della buonastampa, sull'esempio del nostro Santo Fonda-tore .

In questa Missione indiana dell'Assam, nonostante le cento difficoltà che s'incontrano perla diversità delle lingue - circa i So solo inAssam! -- Mons. Ferrando, Vescovo di Shil

long, fa il possibile per dare incremento allabuona stampa .

Abbiamo già stampato in lingua khasi Il Van-gelo Unificato di Don Anzini, tradotto da unnostro confratello khasi, Don Elia, che è un'au-torità in tale lingua .

Vi è pure una traduzione delle Epistole e Van-geli domenicali, con una breve spiegazione dogma-tica e morale .

Già da anni sono stati stampati in khasi . varilibri scolastici, che vanno dalle elementari alliceo, scritti dai nostri missionari e approvati,in maggior parte, dalle autorità scolastiche .Don Elia ha preparato anche un bel dizio-

nario in lingua khasi, che uscirà fra breve .

38o

Un gruppo di cristiani di un villaggio della

missione cattolica di Arni, nel sud India

Per la canonizzazione di S . Maria GorettiMons. Vescovo fece stampare la vita della mar-tire in khasi, e così fece per l'elevazione diS. Domenico Savio all'onore dei Santi .La, Missione cattolica di Shillong attende

anche ad una rivista mensile ricca di articoliformativi, nella quale si pubblicano pure lelettere pastorali e notizie varie di attualità .Viene già stampata in khasi, garo, hindi, inglese,assamese. Nelle stesse lingue escono di tantoin tanto altri libri religiosi e ameni .

Spesso capita che il ragazzo o la giovane,che vanno a scuola, li leggano in famiglia aipiù grandi, ancora analfabeti ; i commenti chequesti fanno a tali letture alle volte sono dav-vero curiosi a sentirsi!

Così la verità arriva spesso alle menti e aicuori per mezzo della buona stampa .

Un fatto successo qui a Cherrapunjee . Erostato a presiedere una riunione di cattolici, .venuti anche da località vicine, in un villaggioa cinque km. da Cherrapunjee, dove vi sono

« Ogni volti che vado i tro-varli - scrive il missionario sa-lesiano don Nicoletto - devoascoltare le confessioni all'aperto,con un letto di corde per grata,un tronco per sedile . Devo ce-lebrare su di un rozzo tavolo,all'aperto, sotto una pianta odietro una capanna di fango . Permuri della chiesa quelli delle duecapanne di fingo più vicine, perpavimento a! nudo terreno, allevolte fangoso, per tetto li vistivolti del cielo, e spesso con unvento monsone che soffia conveemenza tale di portarmi vaiperfino le tovaglie dell'altare .Non vorranno a nostri generosibenefattori venirmi in aiuto perc

hè possa presto costruire i questicattolici una cappella decente,dove possano radunarsi ad ado-rare e pregare il vero Dio? Quiuna modesti cappella per un vil-laggio viene i costare-solo circa150.000 lire italiane . Se qualchebenefattore si sentisse ispirato ivenirmi in soccorso, vorrei co-struirla in suo nome . NostroSignore Gesù ha detto : " Dite etdibatter vobis " : donate e vi saràrestituito abbondantemente » .

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due famiglie cattoliche, fra una trentina di altrequasi tutte protestanti .

Alcuni pochi simpatizzanti del villaggio ven-nero a curiosare, perché vi si fece tutto al-l'aperto sotto il bel cielo sereno .

Fra i curiosi, che si tenevano a relativa di-stanza, vi era un giovane sui i8 anni, a cui ionon avevo neppure badato, perché stavo occu-pato con i nostri. Senza volerlo i tre catechistiprovetti toccarono i temi tanto combattuti dainostri fratelli separati : il Papa, la Madonna,la Confessione, la S. Messa.

Al ritorno con i nostri ragazzi e un gruppo diragazze, guidate da due di esse della LegioMariae, incontrai sul sentiero, verso sera, quelgiovane. Anche lui era diretto a Cherrapunjee :andava a far visita a suoi parenti . Lasciai avanzarela comitiva e mi accompagnai con lui . Si chia-mava Johnsingh (Giovanni-Leone) . Era prote-stante e, in mancanza dello zio pastore, guidavalui le riunioni, anche predicando . Aveva fre-quentato i protestanti a Cherrapunjee, dove iPresbiteriani hanno una scuola teologica, da cuiescono pastori. Vi stette però solo poche setti-mane, « perché - mi diceva quell'agglome-ramento di giovani, lasciati da soli nell'internatovicino alla scuola, non mi piaceva . Sono troppoliberi nel parlare e poi . . . non si comportanobene » .

Mi fece quindi_ molte domande sull'Euca-restia e sulla Madonna ; mi domandò se la scuolaserale da noi funzionava ancora, e se potevaintervenire. Si meravigliò e fu contento quandogli dissi che un suo compagno sulla ventina,di nome Kaisar, a Natale aveva ricevuto ilS. Battesimo e la Prima Comunione .

Mi lasciò con la promessa che sarebbe venutoa trovarmi per vedere se potesse essere am-messo alla nostra scuola .

Per un mese non lo vidi più ed io me n'eroquasi scordato, quando, un bel giorno di mer-cato a Cherrapunjee, me lo vedo comparire allaMissione, tutto guardingo e peritoso, come chiha paura di disturbare .

L'incontro fu festoso per tutti e due .Mi raccontò, fra l'altro, ch'era stato a Shil

long per la prima volta e che colà un amico pro-testante lo aveva condotto per tre sere di seguitoal cine della città. L'impressione riportata erastata pessima. Alla terza sera, quel giovaneamico libertino lo aveva invitato a divertirsi . . .Il poveretto capì subito ch'era capitato malee « in cuor mio - diceva commosso - pregavoil buon Dio che mi aiutasse e liberasse d{1male ». E il Signore l'aiutò . Egli infatti poté scap are da quel luogo pericoloso con uno strata-gemma, e ne ringraziò tanto il Signore .

Io leggevo la gioia della vittoria nei suoi occhibuoni .

Per Maria Immacolata un candido corteodi devote anime assamesi (Cherrapunjee)

(sotto)

Il sorriso aperto e franco di questo indio

Naga (Assam) rivela l'amicizia col mis-

sionario fotografo .

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« Però - concluse - se mi mettessi ancorain simile occasione, caro Padre, le dico il vero,non riuscirei più a vincermi . . . A noi, nel nostrovillaggio, non passa neppure per la mente difare tali cose . . . » .

Lo condussi a vedere la nostra bella chiesa,dedicata a S. Giovanni Bosco. Sull'altar mag-giore vi é una copia del quadro del Santo chesi venera nella Basilica di Torino . Il buon gio-vane volle darsi conto di tutto quanto vedeva .Passando davanti a Gesù in Sacramento miinginocchiai, spiegando che colà, nel S . Taber-nacolo, c'é Gesù vivo e reale, e che noi genu-flettendo lo adoriamo e Gli diciamo tutto ilnostro amore. Volle imitarmi, ma perdette l'equi-librio . Io lo sostenni e si sorrise . Poi gli in-segnai a fare il segno della croce . Si trovòimbrogliato, ma lo fece pronunciando le parole .

Gli dissi : « Ora preghiamo insieme Maria SS .affinché ti aiuti a mantenerti sempre buono epuro ». Rispose: « Ma noi preghiamo solo ilSignore . . .». Si acquetò quando gli dissi cheMaria SS . é la Madre di Gesù e come tale può e

vuole aiutarci. C'inginocchiammo in un banco erecitammo insiemel'Ave Maria.Dopo se ne

ritornò al villaggio . «Verrò senza fallo, caroPadre, per la vostra grande processione eucari-stica». Ma neppure questa volta poté venire .

Una settimana dopo la nostra grande proces-sione eucaristica, capita da me la sorella del gio-vane. Veniva a far le scuse . Il fratello, giocandoal calcio, si era slogato il piede sinistro e il malelo teneva a letto da ormai quindici giorni ; glirincresceva tanto di non aver potuto venire perla processione . In così dire mise sul tavolo aranci e banane. Non sapendo come ricambiare tanto

affetto, le consegnai pel fratello una vita diS. Domenico Savio in lingua khasi, con varieimmaginette .

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A bbiamo già parlato della mi-rabile attività oratoriana e

catechistica delle Figlie di Ma-ria Ausiliatrice di S . José deCosta Rica, dove, con l'aiuto delleaspiranti e di un gruppo di cate-chiste opportunamente preparate,sostengono alla periferia ben ven-tiquattro Oratori festivi, veri ba-luardi di fede contro l'invadentepropaganda protestante .

Ma quest'anno si è fatto ancordi più . Nei mesi di febbraio,marzo e aprile, le zelanti apo-stole del Catechismo hanno svoltouna vera e fruttuosa missione nelGuanacaste . Invitate da una piasignora, promotrice dell'inizia

tiva, si recarono a preparare lavia al passaggio di un Missio-nario in quegli sperduti paesi,dove, per le grandi distanze ele difficoltà di mezzi di trasporto- dodici ore di lancia, e quattro,sei, e persino otto di cavallo,oltre il viaggio in ferrovia --non v'era più stato alcun sacer-dote da quattro anni .

Otto giorni dopo, me lo vedo davanti tuttoraggiante . Camminava ancora zoppicando . Senzadirmi nulla, mise sul tavolo due grossi grappolidi banane, poi mi diede la mano dicendomi :

,e Khublei », e si sedette soddisfatto.Mi disse che non poteva più resistere, che

aveva desiderato tanto di parlarmi, che gli avevofatto il più bel regalo mandandogli quella vitadi S . Domenico Savio . L'aveva letta più d'unavolta . . . e mi raccontava alcuni fatti che ave-vano impressionato di più il suo animo .

«

Ah!Padre - concluse - ho trovato la mia via!Voglio seguirne l'esempio! Se mi é possibile,desidero andare a scuola ancora . . . Quanto sideve pagare mensilmente, se vengo a stare convoi?». Si ferma, riflette e ritorna di botto sullaVita di S . Domenico Savio : e Ma perché noiProtestanti non abbiamo questi mezzi di santi-ficazione, che avete voi cattolici?! Sai, Padre,ho raccontato tutto a mia madre, le ho (lettodella visita alla chiesa, come mi sono inginoc-chiato, come abbiamo pregato insieme, e comemi sentii felice! A lei tutto ciò dispiacque moltoe disse che le dispiacerebbe ancor più se io in-tendessi di farmi Roman (cattolico) . Ma se questaé la verità, perché non dovrei seguirla? Vedi,Padre, i miei non mi avevano mai permessoche venissi a vedere le vostre riunioni ; ma oraso giudicare e distinguere da me. . . Padre, nonso come esprimermi per ringraziarti del beneche m'hai fatto, regalandomi la vita di S . Do-menico Savio . Anche i miei fratelli voglionosentirmi parlare di questo giovane santo! . . . » .

Johnsingh é già venuto a stare con noi esperiamo che San Domenico Savio l'aiuti adiventare un buon cattolico e, a suo tempo,un bravo catechista nel suo paese .

Don IVANOGIACOMELLOmissionario salesiano

MISSIONI

CATECHISTICHE

nel Costa RicaSi può immaginare il bisogno

spirituale di quelle povere po-polazioni, che accoglievano in fe-sta con spari di mortaretti l'ar-rivo delle Missionarie nei lorovillaggi, e si movevano, in caro-vane dai paesi più remoti peressere preparate all'incontro col

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ERIGONO CHIESE PER FONDARE LA CHIESAPER FONDARE LA CHIESA

Sacerdote . Questi, ottenutane fa-coltà dal Vescovo, avrebbe ancheamministrata, per la prima voltain quei luoghi, la santa Cresima .Ed erano migliaia i cresimandi ditutte le età : nonni coi figli e ni-poti, parecchi dei quali non ave-vano ancor ricevuto neppure laprima Comunione .

E tutti desiderosi d'imparare,si stringevano intorno alle Cate-chiste, senza lasciar loro un mo-mento di respiro . Qualche volta--- come a Bejuco - le Missio-narie non ebbero in tutto il giornoneppure il tempo per prendercibo; chè appena terminata laistruzione più indispensabile a un

gruppo, ecco arrivarne altri . Evia di nuovo a ripetere da capo,a spiegare, a interessarsi se sierano già confessati, se sapevanoalmeno i misteri principali dellaFede. Così fino a sera, quandonon ne potevano proprio più,stanche, senza voce, ma felici difronte a tante anime aperte aldono di Dio .

Questo centro missionario di Maliapota contaappena nove anni di vita e fu fondato per sop-perire ai bisogni dei cristiani di questi paesi,che dopo la separazione del Pakistan non pote-vano più essere assistiti dai Padri della Mis-sione di Bhoborpara, a cui appartenevano . Leorigini furono assai umili e difficili, come pos-sono testimoniare i nostri primi missionariDon Ribaldone, Don Bernardi e Don Ferretti,che tuttora regge questa Missione. L'insalubritàdel luogo, brullo e secco d'inverno, vera pa-lude nella stagione delle piogge ; l'insufficienzadella chiesetta, che poteva accogliere solo unterzo dei fedeli, la cui sacrestia serviva di abita-zione ai due padri ; la rozzezza e, in molti casi,la cattiveria di alcuni, che si vantavano di es-sere cristiani, furono le prime difficoltà che sidovettero superare per dare un po' di consi-stenza al lavoro missionario in questa promet-tente zona della Missione di Krishnagar .

Oggi la Missione di Maliapota si può chia-mare un'oasi di vita cristiana . Il suo mirabilecambiamento e sviluppo sembrano un sogno achiunque ripensa agl'inizi . Al centro di tuttosta la bella chiesa, eretta senza pretese artistiche,ma con gusto e in vista della comodità dei fe-deli . Del resto il desiderio del nostro Ecc .moVescovo, Mons. L. Morrow, era di nulla ri-sparmiare pur di erigere una casa degna diGesù Sacramentato . Ma come ogni opera santadeve avere le sue contrarietà, così proprio nel-l'erezione della chiesa si dovettero provaregrandi difficoltà e dispiaceri a causa di fanatici

musulmani, che volevano ad ogni costo im-pedirne la costruzione e, ad opera finita, ilregolare funzionamento . Ma il Signore dis-sipò ogni difficoltà premiando così i suoi mis-sionari, che in tutto avevano pensato a Luisolo e alla sua dimora, accontentandosi di viverenella vecchia chiesetta adattata in qualche modoad abitazione . Segno sicuro del compiacimentodivino fu il consolante aumento dei cristiani .Oggi Maliapota é il villaggio più grosso dellaMissione di Krishnagar, contando oltre 550 cri-stiani . E quello che più importa é che questifedeli costituiscono una comunità modello .

All'arrivo del Padre Redentorista erano pronti, e lo presero

quasi d'assalto per le confessioni :uomini, donne, fanciulli, tutti infila per ore e ore ad attendere ilproprio turno . Il povero sacerdoteda solo sembrava venir menodalla stanchezza . Ma ecco altri

Consolidato il lavoro al centro, in questo annopassato fu nostra cura di estendere gli stessi be-nefici effetti agli altri villaggi di questa Mis-sione. In primo luogo, memori delle parole delPapa missionario Pio XI, « Se volete fondare laChiesa in qualche luogo, erigetevi prima ditutto una chiesa», ci preoccupammo di costruiredelle chiesette nei villaggi che maggiormente lorichiedevano . Le cappelle di fango si rendevanoinsufficienti al numero crescente dei cristiani eper di più le intemperie le avevano rese indegnedel nome di casa di Dio . Così, con l'approva-zione e l'appoggio generoso di Mons . Vescovo,in breve tempo si condusse a termine la costru-zione di quattro belle chiesette nei quattro vil-laggi di Betberia, Baliura, Hridoypur, Charat ola: le due prime sotto la nostra direzionepersonale e le due ultime sotto il controllo delnostro confratello coadiutore, sig . C. Castelli .Le chiesette arieggiano un medesimo tipo di

Corrispondenza díDON LUCIANO COLUSSIda Maliapota(India-Bengala)

e altri ancora, che avevano giàfatto tanto cammino e, buttatia terra sulla piazza o sul pavi-mento della cappellina, erano di-sposti ad attendere lutto la notte,pur di potersi confessare .

Nei giorni seguenti l'ammini-strazione dei Battesimi e delleCresime, le Comunioni veramentegenerali di piccoli e di grandi,la regolarizzazione di Matrimoni,si protrassero tanto che quellapovera gente aveva orinai quasiesaurite le provviste dei viveriportate con sè ; ma di nulla sidava pensiero, se non di appro-fittare dell'inestimabile grazia delSacerdote .

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Su 250 giapponesi di recente convertiti alla fedecattolica a Yokohama, 154 hanno dichiarato diessere stati spinti alla conversione da consigliricevuti da amici, 54 hanno confessato invecedi esservi stati sollecitati dalla lettura della stampacattolica, i restanti dall'opera diretta dei mis-sionari . (dall'Osservatore Romano)

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(dall'alto)Le tre nuove chiesedi Baliura, Hridoypur e Maliapota

MISSIONE DI KRISHNAGARnel Ben-gala

La funzione della stampa nelle conversioni

costruzione, e sono capaci di contenere da due-cento a quattrocento persone.

In occasione della benedizione delle chiesesi volle organizzare nei quattro villaggi laprocessione eucaristica . Era la prima volta chesi facevano tali feste in questi villaggi e perciò,mentre ci ripromettevamo grandi frutti spiri-tuali, grandi pure dovevano essere i nostri sforziper far comprendere ai cristiani lo scopo ditali manifestazioni pubbliche e per preparar-veli . La risposta al nostro appello lanciato aicristiani dei villaggi in cui si sarebbero svolte,fu quanto mai consolante . Svincolandosi dal-l'indolenza quasi proverbiale, questa buonagente preparò, sotto la direzione del missionario,delle feste che in questi luoghi hanno del mera-viglioso . Dalla chiesa partivano festoni e ban-diere, che snodandosi abbellivano le strade perle quali sarebbe passato Gesù Eucaristico . Archidi trionfo con scritte in omaggio a Gesù, Red'amore, erano stati eretti nei punti principali .Questi. preparativi e decorazioni esterne nonerano che una manifestazione del lavoro che sistava compiendo nel cuore di ogni cristiano . Fuinfatti nostra- cura principale di preparare ifedeli a queste feste con una settimana di eser-cizi di pietà, prediche e istruzioni e con il con-tatto personale con ogni famiglia . Per le donnefummo aiutati dalle suore di Maria Bambina .

Le feste si aprivano con il ricevimento del Ve-scovo, che, inghirlandato, veniva portato trion-falmente alla chiesetta . Seguiva la benedizionesolenne della medesima . Quindi la S . Messa disua Eccellenza con la Comunione generale. Dopoun breve trattenimento, il Vescovo visitava lecase dei cristiani . Nel pomeriggio, dopo l'ora diadorazione, la processione eucaristica . Alla seraun film religioso all'aperto chiudeva il giornosolenne. Non mancarono le note allegre dellabanda musicale della Scuola « Don Bosco» diKrishnagar, una vera novità per questa gente .I cinquanta devoti ragazzini del piccolo clerodel v Don Bosco junior School », pure di Kri-shnagar, diedero lustro alle sacre funzioni . Unacaratteristica commovente di ogni festa era co-stituita dalla partecipazione dei diversi gruppidi cristiani degli altri villaggi . La maggioranzadi questi cristiani venivano a piedi anche dadieci o quindici chilometri. Simili manifesta-zioni non potevano che riuscire vere apoteosi difede cattolica davanti alle folle di pagani e dimusulmani, che attratti in un primo tempodalle esteriorità, rimanevano poi interiormentesoggiogati da tutto ciò che udivano e vedevano .

Così il frutto fu quello che ci ripromettevamo :una partecipazione generale alle funzioni dichiesa e ai Sacramenti ; un risveglio nella fede,tanto necessario oggi in questa terra dove icristiani non sono che un piccolissimo numero

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soggetto a mire avverse ; un mezzo di unionetra i nostri cristiani dei diversi villaggi ; la viapiù diritta per far conoscere l'errore ai fra-telli separati e per spargere il buon semetra i non cristiani . Senza voler indagare lemirabili vie del Signore, si può affermareche ci furono (lei veri miracoli di grazia : cat-tolici morti alla vita cristiana ritornarono allapratica dei loro doveri religiosi, cattolici cadutinell'eresia ritornarono alla casa del padre . Leconversioni poi che si ebbero quest'anno fannosgorgare un grazie sentito al Signore . Nel solo

villaggio di Baliura si amministrarono quaran-tadue battesimi di adulti : cifra sorprendente perchi conosce il Bengala .Non mancò chi prese di mira il catechista

e anche il missionario, mosso da non so qualeistinto di male . Ma il Signore vegliava e conti-nuerà a vegliare su di noi, finché ci sforzeremodi lavorare solo per la sua gloria e per la sal-vezza delle anime .

Sac . LUCIANO COLUSSImissionario salesiano

Il primo raccolto

Il 10 luglio 1955 fu giornodi grazia e di benedizione perla Missione Salesiana di PortoSastre nel Chaco Paraguayo .

Finalmente, dopo cinqueanni di lavoro, tra gli Indidelle tribù Lengua, Guanà,Senafanos, si ebbe il primoraccolto .

Il Vicario Apostolico, Mons .Angelo Muzzolón, in sacra vi-sita, battezzò solennemente27 indi, benedisse 5 matri-moni, e distribuì 12 primecomunioni .

Distinte famiglie di ex al-lievi, di autorità e del per-sonale della fabbrica del tan-nino, si prestarono gentil-mente a fare dà padrini e

madrine dei battesimi e deimatrimoni e regalarono aineo-cristiani magnifici doni .

Dopo la celebrazione dellaS . Messa, Monsignore inau-gurò una interessante Mostradi lavori di cucito e ricamo,eseguiti dalle Indie nel lorolaboratorio . Prima maestradi detto laboratorio fu la signora Celina Vera de Gonz alez, sposa del dottor RubenGonzalez, dell'ospedale diPrevidenza Sociale ; attual-mente insegna la signora Eu-genia Denis de Salinas .

Le associazioni parrocchialioffrirono ai nuovi cristianiun'abbondante colazione .

Circa le ore 10, Monsignore,

seguito dalle autorità, proce-dette alla benedizione dellascuola-cappella e del Villag-gio degli indi cristiani, dedi-cato a Santa Teresina delBambino Gesù .

Nel pomeriggio, a corona-mento della festa, una ma-gnifica lotteria, per gli Indicristiani e per i catecumeni,allietata da canti e dalla tra

smissione di musica per radio.Eleviamo insieme con i no-

stri cooperatori l'inno di rin-graziamento a Dio e preghia-molo per la conversione deglialtri Indi .Sac. Antonio Alfio Ruggeri

missionario salesiano

Il primo raccoltoA PORTO SASTRE (Chaco Paraguayo)

fervono i preparativiper l'accoglienza al Vicario Apostolico,

S . E . Mons . Angelo Muzzolón .

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Grazie o Maria Ausiliatrice

Confidate ogni cosain Gesù Cristo Sacramentato ed in Maria Ausiliatrice e vedrete che cosa sono i miracoli.

SAN GIOVANNI BOSCO e 13-11-1875

L'autocarro completamente sfasciato, in-columi i due autisti -- Premettiamo che noiin famiglia invochiamo abitualmente e in qua-lunque necessità S . Giovanni Bosco, nel qualetutti abbiamo riposto una grande fiducia .

Il 10 agosto, alle 6 del mattino, due nostrifratelli partivano con autocarro diretti in mon-tagna a caricare del fieno . Giunti alle 7,10 inprossimità della méta, dovevano cambiar marcia .Sulla strada bagnata le ruote slittarono . Unaviolenta manovra al freno lo spezzò all'istante.L'autocarro in salita, con sotto qualche centinaiodi metri di burrone, all'improvviso si capovolse .Uno dei fratelli riuscì a saltare a terra, mentrequello che era alla guida seguì la sorte del vei-colo. Poco dopo, anche questo fu gettato fuori,mentre il mezzo continuava il pauroso volo .Subito si chiamarono a vicenda ed essi stessi sistupirono di trovarsi ancora vivi con solo qualchegraffiatura . L'autocarro, quasi nuovo, fu trovatoin fondo completamente sfasciato .

Fu unanime e commosso il nostro ringrazia-mento al grande Santo che li aveva salvati .Manzano (Udine)

LIDIA e EMMA BERTOLINI

Le due radiografie confermano la prodi-giosa guarigione --- Insistenti dolori di schienae continua stanchezza mi decisero ad una visitamedica, e quindi a un esame radiologico . Dopol'esame di cui allego il certificato, dovetti met-tere un busto di gesso che mi prendeva tuttala vita . Detto gesso avrei dovuto tenerlo tremesi, ma i dolori andavano aumentando digiorno in giorno e per di più non riuscivo aprendere cibo. Un giorno lessi sul BollettinoSalesiano le grazie che Maria Ausiliatrice con-cede a quelli che a lei si affidano e mi decisi afare una novena con promessa di un'offerta edella pubblicazione della grazia . Sentivo chel'avrei ottenuta .

Arrivavo intanto al decimo giorno della miaingessatura e non resistevo più ai dolori . II busto

mi era stato fatto tanto stretto da farmi duepiaghe ai fianchi . Decisi quindi di farmelo to-gliere e non volli più metterlo, nonostante chei medici dicessero che senza il busto non sareimai guarita. Ne misi però uno in tela armata,che tolsi dopo un mese . Continuavo intantocon la sola cura quotidiana, dico sola cura diuna Salve Regina a Maria Ausiliatrice . Da al-lora continuai a lavorare in casa senza sentirepiù né dolori né quella certa stanchezza di prima .L'esame radiologico che feci più tardi confermòla mia completa guarigione .Fossalta di Portogruaro (Venezia)

GIANNA BARONI

CERTIFICATI MEDICIEsame radiologico eseguito prima dellanovena a M. A . :OSPITALE CIVILE DI PORTOGRUAROBaroni Giannina : esame radiologico della co-lonna lombosacrale . Ridotto lo spazio tra ilcorpo della V lombare e quello della I sacralecon modico addensamento delle parti contiguedi dette vertebre . Il quadro è riferibile a unprocesso di condrospondilosi .Esame radiologico eseguito dopo la no-vena a M. A . :OSPEDALE CIVILE DI SAN VITO AL TAGLIAMENTOBaroni Giannina : quesito radiologico sul trattolombosacrale della colonna .Conclusioni radiologiche : Non evidenti segnidi lesioni ossee . Normali i rapporti articolaridei corpi vertebrali lombari .

Vuol guarire per diventare Figlia di MariaAusiliatrice - Da nove mesi mi trovavo im-mobile a letto, colpita da peritonite e pleurite .La febbre alta mi consumava ; il medico ritenevatrattarsi di cosa grave .

La reverenda Direttrice dell'Istituto delleFiglie di Maria Ausiliatrice di Lendinara, di cui

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ero alunna, mi suggerì di rivolgermi a S . Gio-vanni Bosco per ottenere la guarigione . Inco-minciai con fede viva una novena al grandeSanto. Terminata proprio nel giorno della suafesta, 31 gennaio, con meraviglia e gioia ditutti la febbre scomparve ; mi ripresi immedia-tamente e mi trovai guarita .

Da allora sono trascorsi 6 anni . Non risentiialcun disturbo e potei realizzare felicemente lamia aspirazione : diventare Figlia di Maria Au-siliatrice .Venezia

Suor MARIA GUERRA

Don Bosco le presenta in sogno un gra-zioso bambino - Recitavo ogni sera ad onoredella Madonna il S. Rosario. Nella festa dell'Au-siliatrice ebbi una ispirazione. Trovandomi,dopo 5 anni di matrimonio, senza prole, chiesicon fervore all'Ausiliatrice e a S . GiovanniBosco la grazia di avere un bambino con lapromessa di avviarlo al sacerdozio, se il Signorelo avesse chiamato .Dopo qualche notte, mi apparve in sogno

S. Giovanni Bosco, che mi presentò un graziosobambino. Da quel momento ebbi la sensazionedi avere ottenuto la grazia . Difatti il 31 gen-naio, festa di S . Giovanni Bosco, ebbi un bimboa cui fu posto nome Tullio-Giovanni, e cheforma la gioia di tutta la famiglia . Ora, nellasperanza che il Signore lo voglia suo ministro,cerco di dargli un'educazione cristiana .

Alla Vergine Ausiliatrice e a S . Giovanni Boscoil mio grazie e la mia perenne riconoscenza .Altavilla (Vicenza)

MARIA BISOGNIN in MARCHETTI

Altri cuori riconoscenti

Norina Perera Guarnier (Belluno) esprime la sua più viva'gratitudine a AI . A . e a S . G . B . per le molteplici grazieconcesse alla famiglia .Vanna Bergoglio (Torino) è riconoscente a M . A . che, indue diverse circostanze, ha protetto i suoi sei bambinipreservandoli da una malattia infettiva .Pia Giraudi ('l'orino) ringrazia M . A ., S . G . B. e S . D . S .per la promozione a Ragioniere ottenuta dal fratello e perl'impiego avuto dopo brevissimo tempo dal conseguimentodel diploma .Federico Accoroni e zia (Torino) in ringraziamento delle

grazie e benedizioni avute finora dal Cielo per tutta lafamiglia, mercè la preghiera di tutta l'Opera salesiana .Pasqualina Ponticelli (Torino) rende pubblica la sua ricono-scenza a M . A . e a S . G . B . per la loro continua protezione .Maria Ferrero (Nichelino - Torino) ringrazia con vivocuore M . A . e S . G . B . per aver ottenuto il miglioramentodi persona cara .Maria Sconfienza (Mombercelli d'Asti) ringrazia M . A .per la guarigione della figlia, che i medici davano per per-duta perchè ridotta in fin di vita da un male che la in-chiodò per quattro mesi all'ospedale .Maria Teresa e Giuliana Gennaro (Pinerolo) sono grati aM. A . e a S . G . B . per la guarigione della loro mammada grave embolia .Antonia Giuffrida (Paternò - Catania), ammalata di cuore,si rivolse a S . G . B . - il miracoloso protettore della suafamiglia - e in pochi mesi ottenne la guarigione perfetta .Maria Ficini (Genova-Pegli) invia offerta a compimento diun voto fatto in occasione di esami felicemente superati .Maria Roata (Cuneo) abbisognando di un documento persuperare gravi difficoltà finanziarie, invocò M . A . e i Santisalesiani e il documento fu firmato proprio il 24 del mese,sacro a M . A .Dina Nencioni (Firenze) colpita da grave malattia, invocòcontinuamente l'aiuto di M . A . e in breve potè ricupe-rare la salute .Eralda (Torino) per intercessione di S . G . B . ottenne daM . A . un insperato favore . Riconoscente ringrazia e in-voca continua protezione .

che nei mesi estivi si succedettero nel nostro Santuario, furononumerosi . Nella Basilica echeggiarono preghiere e canti in varie lingue e si svolsero cerimomie che lavarietà dei riti rese più suggestive .Tra i più notevoli ricordiamo quello dei Ven . Seminario Arcivescovile di Milano, che il1° settembre cantò la Messa solenne in Rito Ambrosiano, celebrata dal Rev.mo Rettore, Mons. GiovanniColombo ; e quello dell'Associazione S. Cecilia di Lecco, che la domenica 4 settembre

cantòun'altraMessa nello stesso rito . La Cappella Leonina della Basilica di Lecco con i suoi 80 cantorieseguì la Messa a 4 voci del M° Mattei col Sanctus e

Benedictusdel M° Bertani . Accompagnava

all'organo il M° Prof. Danilo Bertani e dirigeva il coro Don Mario Molteni . La grandiosa e bellissimaesecuzione musicale procurò ai numerosi fedeli un'ora di spirituale godimento .

Domenica 11 settembre, S. E. Mons. Salvatore Rotolo, Vescovo salesiano di Altamura e Acquavivadelle Fonti, celebrava con immenso giubilo del suo cuore la sua Messa d'Oro all'altare di Maria Ausilia-trice, tra l'esultanza dei Superiori, confratelli, cooperatori, ex allievi e giovani . Al venerando Presule, chefu già Direttore della Casa Madre, giungano graditi, anche dalle pagine del Bollettino, le felicitazioni e ivoti della Famiglia Salesiana, con l'assicurazione di un ricordo sempre vivo e riconoscente .

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Maria Migazzi ved . Foresti (Cremona) da parecchio tempopriva dell'udito all'orecchio sinistro e stando per perderloanche al destro, lo riebbe dopo un fervoroso triduo a M . A.e a S . G . Bosco .Rosina Cerrato (Guarene - Cuneo) ringrazia M . A. che salvòla vita al nipote Francesco in uno scontro motociclistico .Raffaella Basso (Venosa-Potenza) affetta da anemia e fortis-simi attacchi cardiaci, che l'avevano condotta sull'orlo dellatomba, invocando M. A . e i Santi salesiani, ebbe la gioiadi assistere alla prima Messa del figlio e di avere un sen-sibile miglioramento . Giovanna Camerini Porzi Ghetti (Faenza) ottenne da S . G . B .la guarieione della bimba da grave malattia dovuta a in-tossicazione .

Ci hanno segnalato grazie

ottenute per l'intercessione di Maria Ausiliatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S. Maria 1lIazzarello, di S. Domenico Savioe degli altri .Servi di Dio - alcuni hanno anche inviato offerteed elemosine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti :Aghem F ., Airoli A., Allais E ., Allara E ., Allocco fama,

Anfosso D ., Antonino P., Aragone A ., Arri C ., Auditore C .,Badone A . M., Balma A ., Balossino M., Barbero U ., Bar-bero T ., Baroffio I, ., Barotto M., Basilio L., Banducco P.,Bazzano T ., Beltrami S ., Benevello C ., Bergese fam.a,Bertello M ., Bertola C ., Bertola R ., Bertoloni C

., Bertol otto L., Bianco A., Bighelli D., Biolatto B. e G., Blandino G., Bono T., Bossano A., Bricco fama, Broda G.,Bruno G ., Bugatto M ., Borghese M., Burio M ., Busato M .,Canale R ., Cantone I' ., Capella I ., Capellino T ., Cardini G.,Carosso O., Casalegno M ., Castagno L ., Castaldi C ., Ca-stelli P ., Castellina R., Cena A ., Cerutti L ., Chiaramello L .,Chiarin P ., Coalova A. VI ., Coda C., Collconi Cont.ssa,Commetti M ., Conte F ., Contesi A ., Conti A ., Conti T .,Cormo sorelle, Corno R ., Ci-osa T ., Crosetto I) ., Damosso E., Da Via M., De Gasperis ved., De Luca R.,Demartini T., Demichelis B ., Demichelis C ., Dente L .,Desperati L ., Dezzana L ., Dezzani C., Di Budno, Do -menici G., Estella A ., Faccio A ., Fasano T., Faure R .,

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Fossati SI . e G ., Franchetti C ., Fruttero F ., Gaglione IVI .,Gallino G ., Gandolfo C ., Giacchero R ., Gilardi G ., Gilliconiugi, Gioberto M ., Giolito M ., Giuganino P., Gorino C.,Gorrino G., Graglia L ., Grasso M ., Gristaldi C ., Guglielm etti P., Lamberto N., Lisa G., Majotti M., Manassero R.,Mandelli A., Manolino coniugi, Marchisio A . M., MariaTeresa, Masino V ., Mazzucchelli T ., Mezzano F ., Moz-zano G ., Minelli G ., Mogno I ., Montaldo T ., Morelli M .,Mortara M., M. M. di Montanaro, Negri G ., Negri T .,Pamier G ., Pastorino A ., Patuzzi A ., Pelissero G . e F .,Perardi M., Perazzini rag. P ., Peretti M ., Peretti V . e N .,Perino I ., Perone L ., Perosino G ., Pezzini, Pezzotti F .,Pillitteri A ., Pilitteri 'P ., Piovano T ., Poletti O ., Ponchiettoconiugi, Povero A ., Rocca E ., Renna A ., Revelli G ., Ri-stori G ., Riva A ., Riviera J ., Rivoira M ., Roggero M . L .,Rolandi M., Ronsecco A., Rosso I, ., Rosso M ., Russotti B .,Quarati F ., Sacco V ., Sandri T ., Scaglia R., Scalini C .,Scaravaglio D ., Schiattarella L ., Secchi E ., Serra M .,Simonetti G ., Solaroli E ., Stagnoli A . R ., Succhiarelli ss .,Talinucci G., Tinco M ., Tomaselli E ., Topazio fam .a,Tuperga G., Vaira C ., Vela E ., Vercelli B ., Vergagni Pa-vese A ., Vergnano G ., Vittorie A ., Vota I ., Vottero frat .lli,Ughetto fam.a, Zanoni M., Zuccotti A .

Raccomandiamo caldamente alle preghieredi tutti i devoti di (aria Ausiliatrice e di S . Giovanni Boscole particolari intenzioni delle seguenti persone :Aimo L . e R ., Allara E ., Audisio C ., Baroffio L ., Bianco A .,

Bogliaccino T ., Bordone M ., Bruna M ., Bussolino D .,Calvi prof. B ., Cazzola A ., Cazzola R ., Coda S ., Conte E .,Cristino G ., Damosso E ., Danna C., Delmastro F ., De Mar-chi VI., Fornengo V . AI ., Forneris L ., Gambotto G ., Gar-biglia E ., Garetti M., Gastaldi G ., Gavazza P ., Gian-netto G ., Gili M ., Innocente E ., Liberali G ., Lolli T .,Luchitta V ., Malino A., Martini A ., Megnati G ., Mez-zano G ., Montanaro P., Monti E., Musso P., Pala M .,Panizza T ., Pecetto A ., Porta M., Pucci coniugi, Rivoira M .,Rubino M., Scaglia E ., Scalini C ., Scaraffia A ., Scavizzi V .,Solero V ., Svmens T., Zanotto G ., Zaratini D ., Vaira C .,Valirio E ., Vannuttelli C ., Venturino L ., Tartaglino fam.a,Topazio fam .a.

ESPOSIZIONE ARREDI PER LE MISSIONI A VALDOCCO

Anche quest'anno il Rettor Maggiore ha avuto il conforto di benedire e inaugurare l'Esposizione di arredi sacriper le Missioni, allestita dal solerte e benemerito Comitato Centrale Dame Patronesse Salesiane di Torino .

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Carolina Sailer (Milano) è grata a S . D . S .per la guarigione di un cugino da bronco-polmonite .Don Giuseppe Cammarata invocandoS . I) . S . ottenne di guarire da una osti-nata otite .Famiglia Gunetti (Chieri) ringrazia S .D. S ., alla cui intercessione deve la gua-rigione del babbo da una grave malattia,per cui ogni umano rimedio si era mo-strato inefficace .Don Mario Botto, missionario salesiano(Tezpur-India) in un suo viaggio apo-stolico cadde malamente dalla moto, mainvocando S. D. S ., poti continuare ilsuo giro e compiere la sua missione .Orsolina e Michele Caffaro (Barge-Cuneo)dichiarano che S . D. S. guarì il loropiccolo Guido da grave male .Maria P . Manoni (Roma) invece di sotto-porsi ad un'operazione consigliata daimedici, che avrebbe arrestato la gesta-zione al quinto mese, preferì affidarsia S . D . S . ed ebbe una bella bambina,tuttora sana .Venera Papa ved . Papalia (Firenze) rin-grazia M . A. e S . D . S ., a cui si rivolsecon fede in un momento di grave affli-zione, ottenendone due grazie .Maria Concetta Demichelis (Roma) ì : ri-conoscente a M . A. e a S . D. S . perl'ottenuta guarigione da pleurite .Brigida Pecora ved . Fusco (C:astelforte-l .atina) ottenne da S . D . S. che la figliasuperasse gli esami del concorso ma-gistrale.Ameriga Marabini (Faenza) affidò a S .D. S. la nipotina Cristina e ne toccò conmano la protezione, specie in una cir-costanza dolorosa .Andreina Baratto (Pavia) rende vive graziea S . D. S. per aver ottenuto un segna-lato favore.Francesca Bado (lliano-Cuneo) dichiarache una persona cara sofferente di cuore,dal 13 giugno, giorno della canonizza-zione di S . D . S ., non sentì più il solitodolore .Maria Castro (Fieri) colpita da forte do-lore alla gamba destra, pel quale il me-dico aveva dichiarato necessaria unalunga cura, invocò S . D . S . e ne fu pron-tamentr liberata.

"LA MORTE MA NON PECCATI"

Un gruppo di piccoli innocenti assediarono SanDomenico Savio - La nostra piccola Anna Maria,di sei anni, era stata colta da una forma gravissimaoli poliomielite, complicata da una scottatura di primogrado, che aveva reso ben precarie le condizioni della ma-latina e ci aveva strappato ogni speranza di umana sal-vezza. Un gruppo di piccoli amici innocenti assediaronoallora San Domenico Savio come in una fortezza conpreghiere e invocazioni : avrebbe dovuto arrendersi! E fucosì. Anna Maria guarì completamente dalla scottatura equasi completamente dalla paralisi .

Ringraziamo commossi e mandiamo la nostra offertapregando Domenico Savio ad essere sempre il buon An-gelo dei nostri bambini .Napoli, Via Belvedere, li

Dott. Ing . ALFREDO GIANCOTTI

Operaio che guarisce da nefrite acuta - Da bencinque mesi soffrivo di nefrite acuta . Ero stato ricoveratoall'ospedale, ma non riuscivo a ristabilirmi . Mi rivolsiallora con viva fiducia a S . Domenico Savio, facendo laS. Comunione e pregando con fervore . Con grande rico-noscenza posso dichiarare di aver ottenuto la mia com-pleta guarigione e di esser potuto tornare al lavoro . Verròpresto alla Basilica di M . Ausiliatrice per fare la mia of-ferta .Torino

MARIO CAGLIERIS BENASCOoperaio alla Fiat

Erano sfiduciati al punto da mettere in dubbiol'esistenza dei miracoli - Da diversi mesi eravamomolto angustiati per ragioni di famiglia. Pregavamo, maeravamo tanto sfiduciati da mettere in dubbio che vera-mente esistessero i miracoli . Un giorno ebbi la fortuna d,conoscere un missionario che mi offrì un Bollettino Sale-siano . Nel leggere le grazie di S . Domenico Savio, micommossi e con grande fede chiesi a Lui la grazia desi-derata. Oggi godo di poter dichiarare che fui esauditanel modo più inaspettato e sorprendente .Napoli

RITA NATULLO

3 8°

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" Gesti graziosi " di Don Rinaldi . - Findai primi tempi della radiodiffusione mi erooccupato di costruzione di amplificatori, radio-ricevitori e trasmettitori, di apparecchi per lasegnalazione dei raggi cosmici, ecc . riparandoun numero grandissimo di apparecchi del genere .

Nonostante la competenza, diverse volte micapitarono casi di guasti così strani da far pen-sare addirittura a scherzi diabolici .

In un apparecchio non mi riusciva assoluta-mente di localizzare un guasto grave, perchéappena mi mettevo a cercarne l'origine, essospariva come un fantasma e l'apparecchio ridi-ventava perfetto, docile, obbediente, per ripren-dere a fare, diciamo così, le bizze appena rimessoal suo posto. Essendoci da perdere tempo e . . .pazienza, misi un'immagine di Don Rinaldisull'apparecchio e recitai la preghiera che vi silegge . Bastò questo perché io ponessi subitogli occhi e le mani nel punto ove era il guasto .Ancora un caso . Il tecnico specializzato della

Casa costruttrice di un apparecchio, che presen-tava un guasto che aveva del misterioso poichénon poteva assolutamente giustificarsi per gliaccurati controlli fatti, non riuscì a trovarne lacausa . Messa un'immagine di Don Rinaldi conli reliquia e recitata la preghiera, l'apparecchiosi mise a funzionare perfettamente senza alcunintervento, e continua a funzionare benissimo .

Ho voluto attendere a segnalare questi fattiper poter assicurare che li attribuisco al generedi quei «gesti graziosi » che tante volte si com-piace di fare il nostro veneratissimo Don Ri-naldi, il quale così ha dimostrato di poter fareassai di più di chi, in materia di radiotecnica,credeva di saperne abbastanza .Catania

Sac. LORENZO BOGGIOLERA

Scompaiono gravi disturbi agli occhi e alcervello . ---- Da mesi soffrivo di diplopia, d'in-fiammazione all'iride e di disturbi al cervello .

L'anno scorso, trovandomi a St-Cyr-sur-mer,mi si dovette trasportare d'urgenza a Marsiglia,

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DON FILIPPO flINALO

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dove un oculista constatava : paralisi dell'occhiodestro e infiammazione all'occhio sinistro . Im-potente, l'oculista, mi raccomandò a un neu-rologo . Questi, non scoprendo la causa del male,malgrado tutti gli esami possibili, consigliava ilfermo in clinica per eventuale paracéntesi lom-bare, prova del sangue, ecc .

La stessa sera mi si applicò la reliquia diDon Rinaldi, mentre suore e allieve si univanoin una novena. L'indomani, l'occhio paralizzatofunzionava già, non restandomi che la diplopia.

Il dottore, sbalordito per siffatto rapido pro-gresso, non parlò più di clinica e in capo aquindici giorni, mi permise di ritornare nellamia casa, congratulandosi del deciso migliora-mento e pronosticando la mia prossima guari-gione .

Ora sono veramente guarita e non ho piùsofferto disturbi di vista e di cervello . Iddio miha risanata per intercessione di Don Rinaldi .Marsiglia (Francia)

Suor MARGHERITA SCHOBLOCK, F.M.A .Direttrice Casa Famiglia

Sac. Francesco Ruffini (Vallecrosia) ringrazia D . F . R .per un sensibile miglioramento avuto nel suo maldi cuore e continua a pregarlo per ottenere di potersinuovamente dedicare all'apostolato missionario .Arcangela Di Salvo in Ficarra (Mistretta-Messina)avendo il suo bambino malato al viso, gli applicòuna reliquia di D . R . e il giorno successivo cominciòla guarigione .Matilde Pavia (Torino) rende grazie a Al. A., cheper intercessione di D . R. l'aiutò a guarire da unagrave ricaduta .Suor Maria Crugnola, Ispettrice (Rosario-Argen-tina) dichiara che una Suora dava serie preoccupa-zioni per il suo stato di salute . La raccomandò a D. R .ed è già un anno che lavora e sta bene . D. R . l'aiutòanche in altre circostanze difficili .Coniugi Beppino e Franca Corigliano (Rosorno-Reggio C.), trovandosi in estrema difficoltà per siste-mazione d'impiego, ricorsero a D . R . e furono pron-tamente e largamente esauditi .

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I NOSTRI MORTI

Salesiani defuntiS . E . Mons. Emanuele Gomes de Oliveíra, Vescovo diGoiàs (Brasile) t il Iz maggio u . s . in Silvania a 81 anni dietà, 63 di vita salesiana, 54 di sacerdozio e 322 di episcopato .Completata nel nostro Collegio di Niteroi l'educazione eri-stianissima avuta in famiglia, entrò nella Società Salesiana,dove le sue doti di educatore e di apostolo ebbero vasto camponella direzione di vari collegi, finchè la massima Autoritàdella Chiesa posò gli sguardi su di lui giudicando la fiaccoladel suo zelo pastorale degna di splendere non più soltantotra le mura di una casa, ma sopra un'intera città, e lo elesseVescovo di Goiàs, suffraganea dell'Arehidiocesi di Mariana,retta dal fratello Mons . Elvezio, anch'egli salesiano .Non ci è possibile illustrare il lavoro pastorale e organizza-tivo da lui compiuto nella vastissima diocesi . Diremo soloche fondò molti Collegi, oggi fiorentissimi, e le due facoltàdi Filosofia e Diritto nella capitale poiana, meritando i piùalti elogi delle Autorità, che lo considerano s il maggior Be-nefattore dello Stato di Goiàs u .Conosciutone il decesso, il Governo Regionale ordinò illutto ufficiale con l'ordine di chiusura per tutti gli edificipubblici . Ai funerali partecipò il Governatore dello Stato diGoiàs con le altre autorità .Al fratello S . E . MMons . Elvezio e ai Diocesani del com-pianto Presule le nostre condoglianze, ravvalorate da copiosisuffragi .Sac. Paolo Montaldo, t a San José del Valle (Spagna)il 15-v1i-1954 a 8o anni .Da Verduno (Cuneo), suo paese natio, fu inviato all'OratorioSalesiano di Torino, dove ebbe la sorte di vedere ancoravivente San Giovanni Bosco, parlare con lui e assistere allasua morte .Ordinato sacerdote, nel igoo fu inviato dal ven . Doti Ruanel Messico, dove fondò la casa di Morelia, che diresse per2o anni costruendovi anche la bella chiesa di Maria Ausi-liatrice . Eletto Ispettore delle Opere salesiane del Messico,ebbe molto a soffrire per la persecuzione religiosa, che portòall'espulsione dei Salesiani . Passò poi Ispettore a Cuba epiù tardi all'Equatore, svolgendo ovunque un'attività fecondadi frutti . Chiuse la sua carriera venerato maestro dei novizinella Spagna .Semplice e prudente, umile e intraprendente, amabile edenergico, lavorò ovunque con successo, guadagnandosi l'af-fetto dei confratelli e l'ammirazione degli estranei .Sac . Simone Majcher, t ad Ascurra (Brasile) il z-v-1955a 76 anni .Sac . Paolo Cingolani, t a Mar del Plata (Argentina) il21-t1t-1955 a 72 anni .Sac. Luigi Gonzalez, t a Santiago del Cile il 13-vt-1954a 66 anni .Ch . Carlo Saracco, t a St-Jacques di Champoluc (Aosta) il2-vtit-t955 a 24 anni .Ch . Enrico Fernandez Ayras, t a San Vicente dels Horts(Barcellona) il 2o-V-1955 a zo anni .Coad . Giovanni Dal Bello, t a `l'orino il 7-V-1955 a 1q anni ..

Cooperatori defuntiMons. dott. Francesco Bossi, Arciprete Parroco dellaChiesa Cattedrale di Crema, t il 19-n'-1955 .Figura amabile di sacerdote zelante e colto . Fu per moltianni direttore dei C00peratori salesiani della Diocesi . Devo-tissimo di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco, partecipò sempreentusiasticamente a tutte le feste e iniziative salesiane .Mons . Can. Guido Blotto, t il 4-1n-1955 a 76 anni di etàe 53 di sacerdozio .Insegnò per oltre 4o anni nel corso teologico del Seminariodi Biella, mentre profondeva i tesori del suo zelo apostolicoanche a favore della gioventù cattolica, dirigendo il circolon Excelsior >, che rappresentò nel movimento cattolico biellesel'istituzione provvidenziale per la formazione cristiana di ungran numero di giovani, i quali gli furono sempre cordial-mente affezionati .Fu allievo del nostro Collegio di Trino Vercellese e per oltre2o anni Direttore dei Cooperatori della diocesi di Biella .Can . Dott . Augusto Víotto, t a Biella il 7-V-t955 a 63 anni .Fu per molti anni assistente della Gioventù Cattolica dellaDiocesi di Biella . Nel 1937 diresse il Seminario . Nel 1941,

per amichevole insistenza dell'Arcivescovo di Manfredonia,si trasferì in quella città, ove fu Rettore del Seminario e Pre-side del Liceo cittadino .Ritornato a Biella nel 1951, fu eletto arciprete della Par-rocchia di Biella Piazzo, dove con il suo ardente zelo siacquistò rapidamente l'ammirazione, la simpatia e la rico-noscenza dei suoi parrocchiani .Fu allievo sempre affezionato dell'Oratorio di Valdocco edel nostro Istituto di Cavaglià .Sac. Giuseppe Caccamo Basale, Parroco di S . Teodoro inModica, t il ro - wti-x955 .Sacerdote esemplare da tutti venerato, lasciò largo rimpianto intutta la città, in cui risuonò totalitaria la fama della sua santità .Fu cv allievo e cooperatore salesiano affezionato .Girolamo Blunda, t a L'aceto ('Trapani) il 22-vtt-1955 .Una vita intensamente cristiana, serena, esemplare . Il buonDio lo premiò concedendogli una bella corona di figli e dinipoti . Alla Vergine Ausiliatrice egli donò con cuore gene-roso due delle sue figliuole . Il S . Rosario fu la sua lucecd il suo conforto di ogni giorno . Si spense dolcemente conuna serenità che fu premio della sua grande fede .Barbara SettiDopo 8o anni di vita dedicata al lavoro e all'educazione cri-stiana della numerosa famiglia, felice di aver dato dite deisuoi figli alla Società Salesiana di Don Bosco e una nipotealle Suore di Maria Ausiliatrice, spirava santamente la mat-tina del 18 luglio 1955 .Nobíl Donna Maria Boetti Longhi, t a Caramagna Pie-monte nel luglio del 1955 .Fervente Cooperatrice salesiana, divotissima di Maria Ausi-liatrice e di S . Giovanni Bosco, beneficò l'Oratorio di Ca-ramagna, lo sviluppo del quale fu il suo costante pensiero .Mancò quasi improvvisamente, a 8z anni, ma da tempo an-dava preparandosi al grande passo .Giacomina Corelli ved . Ricci, t in Fusignano (Ravenna)il 18-at-tg55 a 83 anni .Donna di grande fede, amò e sostenne sempre le Opere sa-lesiane . Diede la sua unica figliuola all'Istituto delle Figliedi Maria Ausiliatrice, sopportando da sola dure vicende emolte sofferenze fisiche e morali, sorretta dalla speranza delpremio eterno .Angela Magnani, t a La Spezia il 1o-ctt-r955Affezionata cooperatrice e presidente delle zelatrici dellazona, diede esempio mirabile di zelo per le anime e di at-taccamento a Don Bosco e alla sua opera .Altri Cooperatori defuntiAgnesoni Caterina - Angononi Giuseppe - Angononi Nladda-lena - Arata Nice - Bardelli D . Alfredo - Baudino Bietta Gio-vanna - Bertolino Virginia - Bianchi Fedora - Bologna Fau-stina - Canepa Aurora - Canepa Benvenuto Maria - CardiaDonna Francesca - Carosio Secondo - Cava Giuseppina -Corelli Giacomina - Cornacchia Giovanni - Dalla Riva LuigiGozzelino Luigi - Mancardi Clemente - Marta Achille -Mereghetti Luigi - Novaretti Giovanna - Passerini Cesare -Pittolo Giovanni - Rosaspini Pietro - Sandri Lodovico -Sberna D . Francesco -'Festore Teresa N'ed . Moro - ToschinoMargherita - Vallauri Anna - Zambon Giuseppe - Zavat-taro Giuseppe .

''ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI consede in TORINO, eretto in Ente Morale conDecreto 13 gennaio 1924, n . 22, può legalmente

ricevere Legati ed Eredità . Ad evitare possibili con-testazioni si consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un Legato : 1~ . . . lascio all'Istituto Sale-siano per le Massoni con sede in Torino a titolo dilegato la somma di Lire . . . (oppure) l'immobilesito in . . . » .Se trattasi, invece, di nominare crede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa :. . . Annullo ogni mia precedente disposizione testa-mentaria . Nomino mio erede universale l'IstitutoSalesiano per le Mis :rioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo» .(Luogo e data)

(Firma per esteso)

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W~/ CROCITOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000

Borse da completareBorsa M. Ausiliatrice e S. G . Bosco, proteggeteci in vitae in morte, a cura di Teresa Terrani (Pavia) - Sommaprec . 7500 - N . vers . 28 .500 - Tot . 36 .000 .Borsa Madre Mazzarello, perché continui il suo aiuto, a curadella fam . Nogara (Como) - Somma prec . 30.000 - N .vers . 5000 - Tot. 35 .000 .Borsa M. Ausiliatrice, proteggi la mia famiglia, a cura delcomm. Franco Vegessi (Piacenza) - Somma prec. i o .ooo- N . vers . 15 .000 - Tot . 25 .000 .Borsa M . Ausiliatrice e D . F. Rinaldi, a cura di T . S . N .(Bergamo) - Somma prec . 20 .000 - N. vers . 20 .000 -Tot . 40 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, a suffr. di tutti i defunti, a curadi E. V. (Parma) - Somma prec . 5ooo - N. vers. 5000- Tot . ro .ooo .Borsa M. Ausiliatrice, S. G. Bosco e Anime del Purga-torio, pregate per noi, a cura di Caterina Ricolfi (Imperia)- Somma prec . 25 .000 - N . vers . 5ooo - Tot. 30 .000.Borsa Maria, madre di misericordia, a cura di Varzi Fran-cesco (Alessandria) - Somma prec . 5000 - N, vers . 5ooo- Tot. 10 .000 .Borsa M . Ausiliatrice5000 ; Gaoni Angela- Tot . 54.539 .Borsa M . B . G ., inseppe, in memoria1° vers . 25 .000.Borsa M. B . G ., in onore delloseppe, in memoria e suffr. del1° vers . 25.000 .Borsa M . Ausiliatrice e Santi salesiani, a cura delle Blae-stranze-Manif . S . Radaelli (Milano) - r° vers . 14.500 .Borsa Madonna con Don Bosco e D . Savio, fate trionfarela verità, a cura di Mercandalli Erminia (Como) - Iovers . 5ooo .Borsa Nicola Bigetto, a cura di Serafini Nicola Giulia(Pavia) - i° vers. Io.ooo.Borsa Oh! Maria, assistete i miei cari in vita e in morte,a cura di Maria Santagostino (Vercelli) - io vers . 3000 .Borsa Peyrani suor Costanza, a cura dei coniugi Caprioglio(Brasile) - Somma prec. 11 .200 - N. vers . 10 .000 ; N. C .2000 - . Tot . 23 .200 .Borsa Proteggete la mia famiglia, M . Ausiliatrice e S . G.Bosco, a cura di Vignola Teresa (Belluno) - Somma prec.9000 - N. vers. 20 .000 - Tot . 29 .000 .Borsa Per Gesù e Maria, in omaggio alla SS. Trinità, questogiovane offriamo, a cura di Avignolo Ester (Genova) -Somma prec . i o .ooo - N . vers . 20 .000 - Tot . 30 .000 .Borsa Ponzone Oreste, in suffr ., a cura della moglie (Asti)- 1° vers . 25 .000 .Borsa Pozzi Francesco, Salesiano -10 .400 ; ex all . sarti 500 ; N. N .Pianazza Iooo - Tot . 12 .100 .Borsa Poglio D . Giovanni (2°) in ringraziamento a D . Savio,a cura di G . L . (Asti) - 1° vers . 3000 .Borsa Per ottenere la salvezza dell'anima e del corpo, acura di Margherita Merzanotti insegn . (Livorno) - Sommaprec . 8ooo - N. vers . iooo ; Zara L . L. 1200 : CristinaAllara 2000 - Tot . 12 .200 .

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BOLLETTINO SALESIANOl'OTTOBRE 1955 ANNO 1 .XXIX. N . I9

(29°) - Somma prec . 37 .539 - N. N .Impiglia 7000 ; Amelia Pittini 5000

onore dello Spirito Santo e di S . Giu-e suffr. del figlio Cesare Quaranta -

Spirito Santo e di S . Giu-consorte Pietro Quaranta -

Ali . sarti di Valdocco200 ; Luisa di Pastena

~111~%I~IIÍBorsa Palumbo Antonio (Potenza) - Somma prece 10 .000N. vers . 6ooo - 7'ot. 16 .ooo .Borsa Perardi Luigi, cap. degli Alpini, a cura della con-sorte Nina P . De Giovanni - Somma prec . 25 .845 - Avv .Emilio Perardi 5000 ; Silvio Perardi 3000 - Tot . 33 .845-Borsa Rua Don Michele e Don F . Rinaldi, a cura di Ber-tacchi Ferdinando - 1° vers . 35 .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo, fondata dal comm . Ameglio- Somma prec . 25 .000 - N. vers . 15 .00o - Tot. 40 .000 .Borsa Rua Don Michele Venerabile, a cura della fam . Gui-darelli (Firenze) - 1° vers . io .ooo .Borsa Rua Don Michele, r° successore di D . Bosco, a curadi Don Francesco di Renzo - Somma prec . 1o5o - Fam .Meotti 2000 ; Carmelo Tuscano 1200 ; Rossetto Giorgioe Malingri 900 ; Mangaroni Gino 5ooo - Tot . io .i5o .

Forse completeBorsa Rosso Don Emanuele, in suffr ., a cura di RossoFiorina in Da Casto (Asti) - L . 50 .000 .Borsa Immacolato Cuore di Maria (1"), per un chierico in-digeno, a cura di Cubeta Giuseppe (Messina) - L . 50 .000 .Bolsa Maria Ausiliatrice salva la mia figliuola, a cura diP. G. C . (Bologna) - L . 50 .000 .Borsa M . Ausiliatrice e Don Bosco, completatemi la grazia,date la salute dell'anima e del corpo a nce e ai miei cari(Livorno), a cura di L . M . - Somma prec . 47 .200 - N . N .2000 ; Cecchina Mariotta 7300 - Tot . 56 .500 .Borsa Abbate Giuseppe, in suffr . del Padre, a cura dei figli- Tot . 50 .859 .Borsa Castellotti Don Luigi, per la sua S . 1Vlessa d'oro, fon-data dal Comm . Luigi Alneglio - Somma prec . 48 .800 -N . vers . 5ooo - Tot . 53 .500 .Borsa Don Bosco, in suffragio di mio marito Giacomo Tirasso,a cura della famiglia (Genova) - L . 5o_ooo .Borsa Gesù Sacramentato, M. Ausiliatrice, Don Bosco, acura di Rocci Natalina (Firenze) - Somma prec. 39 .850 -N . vers . 20 .000 - Tot . 59 .850 .Borsa Ubaldi Sac. Prof. Paolo (z°), a cura dell'ing . ConteLeone Roero di Monticello - Somma prec . 46 .650 ; UbaldoUbaldi e consorte 10 .000 ; un ex alunno 3350 - Tot. 6o .ooo .Borsa M. Ausiliatrice e S . Giuseppe, proteggete le nostrefamiglie, a cura di una mamma - Somma prec . 30 .071 -Romano D . Giuseppe 1000 ; Cualba Anna Rosa 20 .000- Tot . 51 .071 .Bora Madre del Buon Consiglio, a cura di Beltramo Ben-venuto - Somma prec . 41 .68o - N . vers . i o .ooo - Tot . 51 .68o .Borsa S . Giovanni Bosco e D . Savio, liberatemi dall'asma,a cura di Bice Barone (Napoli) - Somma prec. 14 .000 -N . vers . 36 .000 - Tot . 50 .000 .Borsa M . Ausiliatrice, S . G . Bosco e Don F. Rinaldi, acura della fam . Stoppani Gaudenzio (Novara) - Sommaprec . 20 .000 - N. vers . 30.000 - Tot. 50 .000 .Borsa Avvocata Nostra, a cura di Isabella Martini-Cec-cherini (Ronca) - Sogima prec. 20 .000 - N. vers . 30 .000- Tot . 5 0 -000-Borsa M . Ausiliatrice e S . Domenico Savio, offerta dalsù-' . Luigi - L . 50 .000 .Borsa Fate bene, non temete, a cura di Paola Notte -L . 50 .000 .Borsa M. Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di B . AngeloL . 50 .000.

(continua)

Autorizzazione del "Tribunale di Torino in data 16-2-1949 - n .4o3 . Con approvazione ecclesiastica .Dirett. rese . : Sac . Dott. PIEIRO ZERBINO, via Maria Ausiliatrice, 32. Torino (7o9) . - Off. Grafiche SEI

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