adolescendo figli tribù

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“Figli di una tribù“ Crescere tra luoghi e non-luoghi dott. Igor Penna – pedagogista e insegnante AGe Nuvolera I.C. Statale Nuvolento 25 ottobre 2011 con il sostegno di e la collaborazione di

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“Figli di una tribù“ Crescere tra luoghi e non-luoghi

dott. Igor Penna – pedagogista e insegnante

AGe Nuvolera

I.C. Statale Nuvolento 25 ottobre 2011

con il sostegno di e la collaborazione di

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5% dei ragazzi dichiara di non parlare mai con

i genitori delle cose che li riguardano

18,3% lo fa sempre

34,8% lo fa spesso;

l’argomento di conversazione preferito rimane

la scuola

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gli adolescenti hanno molta paura di non essere

all’altezza delle aspettative altrui…

al 56,6% dei ragazzi è capitato di avere paura

di deludere i genitori,

al 52,4% di fare brutta figura

al 45,3% di deludere gli amici

il 29,4% ha paura di rimanere solo

◦ Per il 27,1% del campione la paura è di non trovare

un fidanzato o una fidanzata

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gli strumenti tecnologici:

◦ computer e la televisione (93% del campione)

◦ Utilizzo intensivo (più di 4 ore al giorno)

il 12,4% pc

l'8,1% tv

il 90% usa Internet

◦ Circa il 35 % naviga per più di 2 ore al giorno

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19 milioni 144 mila

18% < 18 anni

(3.526.380)

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Esigenza di aggregazione

Bisogno di sentirsi parte di

un gruppo

Sperimentare relazioni

significative extra-familiari

Confronto con altri

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Mantenersi in contatto Stare ‘insieme’ pur non

avendo spazi reali di aggregazione

Trovare amici che condividano passioni, sensibilità o curiosità.

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Conoscere il mondo della

rete per essere credibili

Curare le relazioni (non solo

di fronte a comportamenti

disfunzionali)

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Avere una sana curiosità per

la vita dei figli

Promuovere un utilizzo

strumentale di internet

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Quali ‘luoghi’ vorremmo che i nostri figli

frequentassero?

Quali caratteristiche vorremmo avessero questi

spazi?

Quali ‘luoghi’ diamo ai nostri figli?

Quali sono le caratteristiche di questi ‘luoghi’?

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Per agire con gli adolescenti serve un progetto “pensato”

Non nasce dal nulla – riflessione della comunità adulta

Discussione tra adulti significativi – educazione come impegno della comunità

“per educare un fanciullo serve un intero villaggio”

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Osservare e conoscere gli adolescenti di oggi –

elementi di discontinuità rispetto al passato:

◦ Pluriappartenenze (anche incoerenti)

◦ Identità complesse (liquidità, identità gruccia,…)

◦ L’esposizione ai rischi (quotidianità e

amplificazione)

◦ Dal gruppo al singolo (costruzione individuale)

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Lo svolgimento dei compiti evolutivi obbliga i ragazzi

ancora oggi a:

◦ sperimentare (situazioni, spazi, vie, soluzioni,…)

◦ sperimentarsi (capacità, abilità, risorse,…)

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Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, ne' nell'irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga. Che i mattini d'estate siano tanti quando nei porti - finalmente e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche profumi penetranti d'ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti.

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Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo sulla strada: che cos'altro ti aspetti? E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

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L’educatore deve avere uno “stile”. Questo stile è caratterizzato da:

disponibilità alla relazione (creare, costruire ed “esserci” nella relazione con i ragazzi e le varie realtà incontrate), che è la dimensione centrale dell’agire educativo,

disponibilità all’ascolto (l’ascolto restituisce dignità alle persone e senso del loro valore al di là dei problemi contingenti. L’ascolto aiuta a far emergere i bisogni autentici, le possibili risorse da attivare, i vincoli con cui confrontarsi; un ascolto attento non solo alla comunicazione verbale ma anche alle emozioni che accompagnano la parola),

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disponibilità all’accoglienza (accogliere significa essere

presenti in maniera costante, stare con i ragazzi

accanto alle loro attività, ascoltare i gruppi, le loro

esigenze e interessi, ma anche il singolo, alle prese

con la quotidianità e le difficoltà che essa

comporta)

L’agire educativo richiede un metodo che è fatto da:

Progettualità (visione complessiva, generale) e

conseguente programmazione, da rispettare nell’agire

concreto

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Presenze educative (adulti, in numero adeguato alla

situazione, preparati…)

Comunicare le nostre buone intenzioni (comunicare

bene, marketing, etc.)

Disponibilità e consuetudine alla verifica, per

riprogettare meglio di conseguenza

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L’animazione è il metodo privilegiato per l’agire.

L’animazione è innanzitutto un atteggiamento, uno

stile che caratterizza l’agire educativo, è modalità

nella creazione di relazioni e di canali comunicativi

con l’altro, che sia il singolo, il gruppo o la

comunità. Essa è il luogo della spontaneità, della

creatività, del divertimento, della diversità, della

scoperta, della novità, della esplorazione, del

mettersi alla prova, dove sono presenti emozioni e

affetti forti, dove le relazioni sono più immediate

(meno mediate), senza ruoli...

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il lavoro in rete è una necessità, e soprattutto una

convinzione: da soli non siamo sufficienti nel lavoro

educativo, poiché i ragazzi hanno più appartenenze,

subiscono molti stimoli (talora divergenti e

disorientanti). La rete è luogo di crescita,

formazione e autoformazione per gli educatori.

Inoltre sostiene, accoglie, previene. Nell’ottica del

lavoro di rete tutti si impegnano a diffondere

informazione circa le buone iniziative per adolescenti

proposte dagli altri attori della rete stessa.