Anemia Infiammatoria (Sideroacrestica o delle malattie...
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Anemia Infiammatoria (Sideroacrestica o delle malattie
croniche)
Luciano MasiniEmatologia
ASMN/IRCCS
Reggio Emilia
Maria BriniOrdine dei Medici
Reggio emilia
Scuola FormazioneScuola FormazioneMedicina GeneraleMedicina Generale
14/03/2012
Regolazione della produzione di epcidina in corso di infiammazione
1. L’infiammazione stimola la produzione di IL-6 da parte dei macrofagi
2. La IL-6 agisce sugli epatociti inducendo la produzione di epcidina
3. L’epcidina inibisce la ferroportina e il passaggio del ferro nel sangue con
conseguente sideropenia
E’ una proteina prodotta dal fegato in risposta a stimoli infiammatori e
modula l’assorbimento intestinale del ferro, il “riciclo” dai macrofagi e il
passaggio nel sangue dagli epatociti
EPCIDINA
L'epcidina svolge la sua azione legandosi ad un'altra proteina chiamata
FERROPORTINA che regola l'uscita di ferro dalla cellula della mucosa
intestinale e dalle cellule "di deposito" al sangue.
Quando l'epcidina è presente, si lega alla ferroportina, ne limita la
funzione e blocca quindi l'uscita di ferro nel sangue.
Quando l'epcidina è assente accade l'inverso.
EPCIDINACOME FUNZIONA
Nell'anemia delle malattie croniche, la produzione di epcidina è
alta e di conseguenza:
1. il ferro rimane bloccato nei macrofagi
2. non arriva il segnale di rilascio alla ferritina
3. l'assorbimento intestinale è inibito
Il ferro è presente nell’organismo ma
non viene messo a disposizione in
quantità sufficiente per la produzione
di emoglobina
ANEMIA INFIAMMATORIA
Il metodo migliore per individuare un deficit funzionale di ferro è la percentuale di saturazione della transferrina TSAT
Comparazione Valori sideremia, Hb, ferritina, transferrina %tSAT, PCR, epcidina normali e in AI
Valori plasmatici Normale Anemia infiammatoria
Emoglobina (g/dl) 14-18
Sideremia (mcg/dl) 55-165
% TSAT 20-45 < 20%
Ferritina (mcg/l) 40-160 >200 (2500)
Epcidina (ng/ml) 110
PCR (mg/l) 5-10
La stessa terapia con EPO diventa inutile in questo casoCon conseguente aumento dei costi e nessuna risoluzione
In questi pazienti, oltre alla PCR, risultano elevate altre citochine pro-
infiammatorie come l’interleukina-6 (IL-6), la quale presenta valori da 8
a 10 volte maggiori
RESISTENZA ALL’ERITROPOIETINA
In particolare, valori elevati di proteina C reattiva (PCR) vengono
riscontrati spesso nei pazienti in emodialisi che necessitano di dosi più
elevate di EPO
La prevalenza di anemia nei pazienti affetti da cancro varia con il tipo di tumore. Studi dimostrano che l’anemia aumenta con la dimensione della neoplasia, con lo stadio di avanzamento della malattia e con l’età del soggetto.
Cause: •Meccanismi infiammatori •Perdite di sangue gastrointestinali•Alterazione dei processi eritropoietici•Emolisi autoimmuni•Deficit nutrizionali (Ferro e vitamine)
CAUSE DELL’ ANEMIA IN PAZIENTI ONCOLOGICI
• La patogenesi dell'anemia cronica da cancro è rappresentata
dall'interazione delle cellule tumorali con il sistema immunitario, in
particolar modo con quello macrofagico.
• L’alterazione della attività dei macrofagi porta ad un aumentato rilascio
di fattori mielosoppressivi e di citochine infiammatorie.
• Le linfochine (IL-1, TNF, IFN gamma) sarebbero capaci di ridurre sia la
risposta del midollo osseo all'eritropoietina, che la produzione di EPO a
livello renale, con conseguente abbassamento dell'eritropoiesi.
• Inoltre stimolano la sintesi di epcidina che sequestra il ferro nelle cellule
(aumentata ferritinemia).
IL 50% DEI PAZIENTI TRATTATI CON EPO NON RISPONDE A LLA TERAPIA
Ø L’anemia, indotta o aggravata dal trattamento, ha un impatto
negativo sulla prognosi, indipendentemente dal tipo neoplasia
Ø Una prima conseguenza è la cosiddetta FATIGUE
CONSEGUENZE DELL’ANEMIA IN PAZIENTI ONCOLOGICI
• L’ Anemia accentua la fatigue nei pazienti con tumore.
• La fatigue influenza la risposta alla terapia.
CORRELAZIONE TRA FATIGUE E ANEMIA
Spivak et al. The Onocologist 2009
COME SI INTERVIENE ALLORA ?
Somministrazione di ferro orale o endovena
Con il ferro tradizionale per os il problema non si risolve
Le cose vanno un po’ meglio quando si può fare il ferro i.v. ma è alto il rischio tossicità
Ancora oggi non esistono dati certi su quale sia la via migliore
Diversi studi dimostrano che l’attività infiammatoria è più marcata
nei pazienti che subiscono la somministrazione di ferro i.v., con
conseguente innalzamento dei livelli di epcidina
Jairam et al 2010
I pazienti che hanno ricevuto il ferro endovena mostrano
concentrazioni maggiori di ferro, ferritina e TSAT.
Ma presentano anche un aumento dei marker infiammatori PCR,
IL-6, TNF-alfa
TERAPIA MARZIALE ENDOVENA
Henry, The Oncologist ‘98
TERAPIA MARZIALE ENDOVENA
Un altro costante effetto collaterale di questa via di
somministrazione è, ovviamente, il rischio di sovraccarico di
ferro
Questo causa danni ossidativi al fegato, al cuore, ai reni, e
una maggiore incidenza di infezioni
Il liposoma bypassa il blocco dell’assorbimento
intestinale indotto dall’epcidina.
EFFICACIA DI FERRO PIROFOSFATO
LIPOSOMIALE
1. ASSORBIMENTO INTESTINALE
il ferro liposomiale segue una
diversa via di assorbimento
attraverso le cellule M
Il ferro pirofosfato resta legato alla transferrina.
Così il ferro viene ceduto direttamente al midollo osseo dalla
transferrina.
2. FERRITINA SATURA
Il ferro pirofosfato ha una maggiore affinità per la
transferrina rispetto agli altri sali di ferro
E facilita lo scambio del ferro dalla transferrina alle altre
proteineGupta et al, 1999Konopka, 1981
EFFICACIA DI FERRO PIROFOSFATO
LIPOSOMIALE
FERRO PIROFOSFATO
•La presenza del gruppo pirofosfato induce il passaggio del ferro dalla transferrina alle altre proteine (ferritina inclusa) cosa che altri sali di ferro non fanno o molto marginalmente
•Nel caso in cui la ferritina sia satura (infiammazione) è probabile che il ferro (pirofosfato) sia rilasciato ad altre proteine o direttamente al midollo osseo
Gupta et al, 1999Konopka, 1981