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Logistica maggio 2007 36 Congresso “La Logistica del futuro” Eventi G lobalizzazione, personalizza- zione, servizio al cliente sono i driver che impongono un cambiamento veloce della logistica. L’azienda deve quindi reagire a questi nuovi scenari migliorando i propri processi, ren- dendo più razionali gli stoccaggi, usando si- stemi previsionali per l’abbattimento delle scorte, affidandosi a tecnologie innovative per migliorare le attività di magazzino, come il voice picking e l’RFID. L’impegno di mi- glioramento non deve essere solo a carico dell’azienda: è necessario un lavoro di grup- po (aziende, Istituzioni, Enti portuali e inter- portuali), in grado di sfruttare al meglio le ri- sorse e le infrastrutture esistenti. Diversa- mente, l’aumento del traffico merci aggra- verà ulteriormente la situazione. Questo, in sintesi, il messaggio del Congresso “La Lo- gistica del futuro”. I principali ambiti di discussione, introdotti da Armando Monte, Professore del Politecnico di Torino e chairman della sessione mattuti- na, sono stati: infrastrutture logistiche interne all’azienda, tecnologie, applicazioni software e infrastrutture esterne. Infrastrutture e strategie aziendali Qualsiasi scenario futuro è difficile da descri- vere, afferma Domenico Netti, Presidente Ai- log, Consigliere ELA e Direttore Logistica di Lavazza. Bisognerebbe prima concentrarsi e studiare il momento attuale. Se lo si fa, si può vedere che al di fuori dei nostri confini sono i grandi colossi industriali a determinare le re- gole. Questo è un segnale che dovrebbe far riflettere le PMI: esse devono pensare e agire da grandi, il che è possibile solo se alla com- petizione si sostituisce la collaborazione. È necessario creare delle sinergie e delle ag- gregazioni tali da potersi comportare come grandi realtà, ma con un’elevata flessibilità e velocità. Nel contesto economico attuale, in cui si parla di “anno Web”, rimanere ad aspettare è il comportamento che minaccia in primis la salute del tessuto imprenditoriale. Il panorama economico è rappresentato dal- la globalizzazione e dalla necessità di inte- Il futuro risulta essere sempre difficile da prevedere soprattutto quando l’ambiente è sottoposto a veloci cambiamenti. Il Congresso “La Logistica del futuro”, organizzato dalla rivista Logistica, attraverso la presentazione di casi aziendali e la testimonianza di autorevoli professionisti del settore, ha voluto fornire al mondo imprenditoriale utili interpretazioni su ciò che sta succedendo oggi per prepararsi a un possibile domani. Tendenze La logistica prepara il suo domani g Andrea Payaro

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Congresso“La Logisticadel futuro”

Eventi

Globalizzazione, personalizza-zione, servizio al cliente sonoi driver che impongono uncambiamento veloce dellalogistica.

L’azienda deve quindi reagire a questi nuoviscenari migliorando i propri processi, ren-dendo più razionali gli stoccaggi, usando si-stemi previsionali per l’abbattimento dellescorte, affidandosi a tecnologie innovativeper migliorare le attività di magazzino, comeil voice picking e l’RFID. L’impegno di mi-glioramento non deve essere solo a caricodell’azienda: è necessario un lavoro di grup-po (aziende, Istituzioni, Enti portuali e inter-portuali), in grado di sfruttare al meglio le ri-sorse e le infrastrutture esistenti. Diversa-mente, l’aumento del traffico merci aggra-verà ulteriormente la situazione. Questo, insintesi, il messaggio del Congresso “La Lo-gistica del futuro”.I principali ambiti di discussione, introdotti daArmando Monte, Professore del Politecnicodi Torino e chairman della sessione mattuti-na, sono stati: infrastrutture logistiche interne

all’azienda, tecnologie, applicazioni softwaree infrastrutture esterne.

Infrastrutture e strategieaziendaliQualsiasi scenario futuro è difficile da descri-vere, afferma Domenico Netti, Presidente Ai-log, Consigliere ELA e Direttore Logistica diLavazza. Bisognerebbe prima concentrarsi estudiare il momento attuale. Se lo si fa, si puòvedere che al di fuori dei nostri confini sono igrandi colossi industriali a determinare le re-gole. Questo è un segnale che dovrebbe farriflettere le PMI: esse devono pensare e agireda grandi, il che è possibile solo se alla com-petizione si sostituisce la collaborazione. Ènecessario creare delle sinergie e delle ag-gregazioni tali da potersi comportare comegrandi realtà, ma con un’elevata flessibilità evelocità. Nel contesto economico attuale, incui si parla di “anno Web”, rimanere adaspettare è il comportamento che minacciain primis la salute del tessuto imprenditoriale. Il panorama economico è rappresentato dal-la globalizzazione e dalla necessità di inte-

Il futuro risulta essere sempredifficile da prevedere

soprattutto quando l’ambienteè sottoposto a veloci

cambiamenti. Il Congresso“La Logistica del futuro”,

organizzato dalla rivistaLogistica, attraverso la

presentazione di casiaziendali e la testimonianza di

autorevoli professionisti delsettore, ha voluto fornire almondo imprenditoriale utili

interpretazioni su ciò che stasuccedendo oggi per

prepararsi a un possibiledomani.

TendenzeLa logistica prepara il suo domani

g Andrea Payaro

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grazione. Questi aspetti, spiega Marco Me-lacini, Docente presso il Politecnico di Mila-no, introducono un aumento della comples-sità logistica. Con la globalizzazione si hasempre più a che fare con acquisti e venditecon il mercato esterno, quindi sempre piùlontani. Per le imprese, la mancanza di con-trollo nei rapporti a lunga distanza porta a in-crementare la scorta a magazzino per farfronte alle incertezze legate ai tempi di tra-sporto. Nello stesso tempo, però, se si ana-lizzano le statistiche, si scopre che tra i fatto-ri prioritari per l’impresa vi è la capacità diaumentare la soddisfazione del cliente, at-traverso una maggiore accuratezza e ridu-zione dei costi. Di fronte all’emergenza dellaglobalizzazione e alla rincorsa alla persona-lizzazione, il magazzino deve trasformarsi dacentro di costo a centro di creazione di valo-re. La complessità dei prodotti presenti ascorta rende però difficile definire una solastrategia di stoccaggio: ciò che sembra piùcorretto fare è gestire le diverse tipologie diflussi in modo da rispondere a diverse sceltedi approvvigionamento e consegna. In unaricerca dell’Osservatorio sul Material Hand-ling del Politecnico di Milano viene fornitauna classificazione delle soluzioni per l’alle-

stimento ordini. Tale attività è fonte di elevaticosti e per questo motivo è da tenere sottocontrollo per individuare possibili margini dimiglioramento. Dalla ricerca emerge, peresempio, che la scelta del sistema di pickingè funzione soprattutto della complessità delmagazzino in termini di righe evase, dimen-sioni dell’ordine e numero di referenze attive.Una soluzione “Operatore verso materiali”sembra preferibile per un basso numero direferenze, mentre la soluzione “Materiali ver-so operatori” sembra preferibile per un’atti-vità di prelievo limitata in cui risulta fonda-mentale ridurre la superficie occupata. Nellaprogettazione di un magazzino occorre con-siderare anche una serie di fattori di conte-sto difficilmente generalizzabili, quali: fisicitàdei prodotti, posizionamento delle UdC dispedizione, budget disponibile.Mauro Sommariva, Responsabile DivisioneLogistica Gruppo Swiss Post Porta a Porta,sottolinea il fatto che l’operatore logisticodeve essere in grado di progettare insiemeal cliente. Il caso presentato mette in eviden-za le strategie adottate per rispondere alleesigenze di distribuzione di prodotti di can-celleria, caratterizzati da forme, pericolosità evolumi differenti. Le referenze da movimenta-

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re sono oltre 15.000 e questa complessità hacostretto ad adottare per ogni tipologia diprodotto una diversa tipologia di magazzino.Per alcuni codici si sono utilizzati scaffalipick-to-light, per altri si è preferito un pick-to-belt (prelievo e messa in un box su nastro).

Applicazioni di previsioneLa sola infrastruttura non è comunque suffi-ciente per far fronte alla variabilità della do-manda, dice Diego Giometti, partner di Sim-co Consulting. La capacità di stoccaggio e lavelocità di preparazione dell’ordine sono si-curamente elementi molto importanti, manon si deve dimenticare che la capacità diprevedere la domanda permette di organiz-zare e gestire al meglio le attività a magazzi-no. L’obiettivo di qualsiasi azienda è quello dipuntare all’ordine perfetto, ovvero quellacondizione derivante da una serie di elemen-ti, come la precisione e la disponibilità delprodotto in reti logistiche sempre più com-plesse. Per fare questo è necessario avereun’ottima previsione della domanda senzadovere aumentare le scorte. Il DPM (DemandPlanning Management) è uno strumento ingrado di elaborare i dati e fornire scenari futu-ri di vendita, valutando opportunamente nonsolo gli andamenti storici, ma anche le in-fluenze di azioni speciali (politiche di marke-ting, offerte speciali, campagne di vendita,promozioni) ed effetti di calendario (festivitàmobili, giorni lavorativi). I dati previsionali for-niti dal sistema informativo devono comun-que essere vagliati dagli addetti, ma permet-tono di realizzare strategie di posticipazionedelle attività produttive all’ultimo momento, ri-

Domenico Netti, Presidente Ailog, Consigliere ELA,Direttore Logistica Lavazza.

Armando Monte, Professore del Politecnicodi Torino.

Da sinistra, Marco Melacini, Docente Politecnico diMilano; Mauro Sommariva, Responsabile DivisioneLogistica Gruppo Swiss Post Porta a Porta.

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ducendo il rischio di prodotti finiti obsoleti inmagazzino e consentendo elevata capacitàdi personalizzazione. Gianluca Paini, Direttore Operations delgruppo Lombardini, azienda che produce ol-tre 200.000 motori diesel e benzina in 5 sta-bilimenti con 1.600 dipendenti, spiega comeun sistema DPM aiuta le decisioni strategi-che. Anche in questo caso, è presente unaforte complessità dovuta all‘elevato numerodi referenze: il plus fornito dall’azienda è pro-prio l’alto livello di personalizzazione del pro-dotto. Fino al 2002 le filiali avevano un pro-prio magazzino di prodotto finito e ricambi.Successivamente sono stati chiusi i magaz-zini periferici e adesso tutto viene distribuitodal magazzino centrale di Reggio Emilia. Lacentralizzazione ha permesso di migliorare leprestazioni e di “liberare” 7 milioni di europrecedentemente immobilizzati in scorte. IlDPM, il cui progetto di implementazione èdurato circa 120 giorni, ha permesso di ge-stire meglio le scorte e di ridurre del 25% ilpersonale all’interno dell’ufficio magazzino ri-cambi; inoltre si è raggiunto un aumento del-l’efficienza sui costi fissi di gestione e del ser-vizio al cliente.

Tecnologie di identificazioneNel futuro della logistica vi sono naturalmentele tecnologie: in particolare è da valutare qua-le impatto potranno avere le applicazioni degliidentificatori in radiofrequenza (RFID). AldoCavalcoli, consulente esperto di identificazio-ne automatica, fornisce una chiave di letturadell’attuale situazione e degli sviluppi attesinel nostro Paese analizzando i dati emersi da

una recente ricerca sul mercato RFID in Italia. La ricerca dimostra che le aziende attive inItalia stanno accumulando significative espe-rienze con attività di sperimentazione e ricer-ca che si svolgono o in centri di competenzainterni alle aziende stesse (38%) o presso entiesterni di ricerca e poli universitari (47,5%).Dal momento che si è ancora in fase di defini-zione delle infrastrutture (si aspetta la liberaliz-zazione della frequenza UHF) e poiché nonsono disponibili norme per un’armonizzazio-ne delle frequenze in ambito europeo, man-cano i volumi che una massiva applicazionedi RFID potrebbe comportare.L’applicazione dei tag è comunque ritenutafattibile da quasi tutti i settori industriali, anchese i dati dimostrano una maggiore sensibilitàin quegli ambiti dove sono presenti processimanifatturieri. Le prospettive future sono otti-mistiche: gli standard stanno per essere defi-niti; i prodotti sono in fase di inserimento nelmercato; la cultura delle aziende sta crescen-do. È comunque scontato che l’introduzionein azienda dell’RFID comporta una sostanzia-le revisione dei processi. Su quest’ultimo con-cetto deve essere sottolineato il fatto chel’applicazione di nuove tecnologie può sicura-mente migliorare le prestazioni dell’azienda,ma il loro beneficio si può avere solo se si ri-progettano i processi aziendali, con impatti

notevoli sull’organizzazione degli stessi. Uncaso di implementazione di etichette RFIDpresso un operatore logistico è presentato daMassimo Damiani, Amministratore Delegatodi Softwork. L’operatore logistico si occupa dispedizioni con il Nord Europa e l’utilizzo del si-stema RFID aveva l’obiettivo di automatizzarele procedure e di ridurre gli errori umani. I pro-dotti vengono dotati di tag RFID e vengonostoccati. In risposta all’ordine, le antenne po-ste sulle baie di carico verificano che il caricosia stato eseguito in modo corretto prima cheesso sia messo sul camion. Il controllo si fadirettamente passando con il carrello e con ilpallet carico tra le antenne. In caso di ordinenon corretto vi è una segnalazione. Le eti-chette in radiofrequenza usate sono di tipopassivo (non hanno bisogno di alimentazione)e lavorano in frequenza HF. Tra i risultati rag-giunti una riduzione degli errori di preparazio-ne dell’ordine e la velocizzazione delle attivitàdi carico e scarico della merce.

Applicazioni di gestionemagazzinoUn sistema di WMS (Warehouse Manage-ment System) fonde insieme le tecnologiecon le applicazioni software. Gianfranco Co-sta, Material Manager di Fischer Italia, azien-da che ha il suo mercato di riferimento nei si-

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Eventi

Da sinistra, Diego Giometti, partner di Simco Consulting;

Gianluca Paini, Direttore Operations Lombardini.

Da sinistra, Aldo Cavalcoli, consulenteesperto di identificazione automatica;

Massimo Damiani, Amministratore Delegato Softwork.

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stemi di fissaggio, afferma che l’utilizzo di so-luzioni informative è un’esigenza nata nel1994, nel momento in cui si è pensato di farcrescere l’azienda usando meglio le risorse adisposizione. L’utilizzo del WMS ha permes-so l’ottimizzazione degli spazi di stoccaggioin quanto viene gestito un magazzino ran-dom. La movimentazione è supportata da si-stemi con trasmissione in radiofrequenza econ strumenti per l’identificazione dei mate-riali e delle locazioni attraverso barcode. Il si-stema informativo è in grado di guidare glioperatori nelle missioni, ma questo non signi-fica che l’operatore diviene un puro esecuto-re. Fa parte della filosofia aziendale renderel’operatore parte attiva nei processi di miglio-ramento. Il sistema WMS garantisce più qua-lità di lavoro, un migliore servizio al cliente, unottimo supporto per tutte le problematiche diergonomia e sicurezza. Per quanto riguarda ilfuturo, due sono le sperimentazioni attive: ilvoice picking e l’RFID. Relativamente al voicepicking si è in fase sperimentale: l’obiettivonon sarà quello di riuscire a raggiungeremaggiori livelli di produttività, bensì maggiorilivelli di qualità e migliori condizioni di lavoro.Le applicazioni con RFID implementeranno ilWMS, ma al momento manca una standar-dizzazione in ambito SAP. Il progetto pilotavuole coinvolgere l’intera supply chain di Fi-scher Italia.

L’organizzazioneIl cambiamento in Autogerma, distributoreper il gruppo Volkswagen, si è avuto nel mo-mento in cui si è operata la separazione trafunzione commerciale, orientata alla ricercadella fedeltà dei concessionari, e funzione lo-gistica, che ha l’obiettivo di tenere il livellodelle scorte il più basso possibile. Così spie-ga Claudio de Mayda, Direttore Logistica

Volkswagen Group Italia. Il futuro vede unaproliferazione dei codici da gestire a magaz-zino, in particolare si stima che si passerà da-gli attuali 90.000 codici ai 130.000 nel 2010.La strategia del gruppo è la creazione di “eu-ro-depositi” tali da essere in grado di riforniredi tutta la componentistica una vasta regioneche va oltre i confini nazionali. Per fare que-sto il magazzino è stato diviso in più zone,ognuna con infrastrutture differenti dipenden-ti dalla tipologia di prodotto stoccato; peresempio sono presenti trasloelevatori per leminuterie, magazzini a scaffalatura per pro-dotti voluminosi e drive in per i paraurti. Lamovimentazione del materiale è supportatada computer collegati in radiofrequenza: 120palmari e 40 computer a bordo di veicoli.Per migliorare la distribuzione sono stati si-mulati 8 scenari possibili posizionando diver-samente le sedi sul territorio italiano con duefilosofie diverse: il full assortment e il cross-docking. Il full assortment vede la presenzadell’intero assortimento di componenti inogni magazzino, mentre il cross docking pre-vede la presenza delle classi di prodotti A e Bnel nuovo magazzino, mentre la classe C vie-ne spedita direttamente da Verona. La posi-zione scelta per il nuovo magazzino è statapresso Roma, per essere in grado di rifornireil Centro e il Sud Italia in tempi brevi. Conquesta soluzione si miglioreranno le perfor-mance, permettendo la chiusura dell’ordinealle 18:00 (adesso alle 16:00) e la consegnain qualsiasi parte d’Italia entro le 11:00 delgiorno dopo.L’organizzazione della distribuzione per lamaggiore soddisfazione del cliente può avve-nire in due modi: la terziarizzazione della di-stribuzione o il mantenimento di tale funzioneinterna all’azienda. Mario Bianchi, CustomerServices Director Johnson Diversey, che

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Gianfranco Costa, Material Manager Fischer Italia.

Fabrizio Dallari, Direttore del Centro di Ricerca sullaLogistica dell’Università Carlo Cattaneo LIUC.

Claudio de Mayda, Direttore Logistica VolkswagenGroup Italia.

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produce e commercializza prodotti chimiciper pulizia e igiene nell’ambito professionale,afferma che data la complessa composizio-ne dei prodotti trattati (dal prodotto chimicoalla macchina per la pulizia), dopo un’analisiattenta dei punti di forza e di debolezza dellaterziarizzazione si è ritenuto di terziarizzare le230-260.000 consegne all’anno.Non sempre, però, l’esternalizzazione sem-bra esser la soluzione corretta, dice PaoloSavini, Direttore Generale di Big Logistica,una società del gruppo Lactalis Italia. Big Lo-gistica deve gestire il prodotto fresco con ilquale è necessario garantire la qualità, in ter-mini di tracciabilità, di mantenimento dellacatena del freddo e di controllo della shelf life.Dal magazzino centrale l’azienda movimenta20.000 bilici all’anno, mantenendo un lead ti-me order-to-delivery di 12 ore (nel pomerig-gio vengono chiusi gli ordini e la consegna ègarantita la mattina del giorno dopo).La struttura della distribuzione prima del1999 era costituita da 6 stabilimenti constock e da 143 depositi con stock. L’avventodei CeDi ha portato a una nuova configura-zione. Si sono realizzati 4 stabilimenti di pro-duzione senza stock, un centro logistico chefunge da magazzino centrale e altre 11 piat-taforme su tutta Italia. Il centro è dotato di

baie di carico automatico che permettono ilcarico di un camion in 2-3 minuti. Con que-sta struttura il magazzino centrale ha tre ruo-li: magazzino di produzione fine linea, ma-gazzino per la distribuzione territoriale, CeDiper la distribuzione ai territoriali. La centraliz-zazione ha permesso un maggiore coordina-mento delle attività distributive e il manteni-mento delle attività logistiche internamente aGalbani, garantendo quella reattività cheun’attività in outsourcing non sarebbe in gra-do di dare. Inoltre, nello scenario futuro, vistoil collasso/intasamento dei principali nodistradali, si sta pensando con Trenitalia di rea-lizzare la distribuzione attraverso speciali cas-se mobili ad accumulo di frigorie.

Le infrastrutture per il trasportoCon una tavola rotonda moderata da FabrizioDallari, Direttore del Centro di Ricerca sulla Lo-gistica dell’Università Carlo Cattaneo LIUC, echairman della sessione pomeridiana, si è vo-luto, infine, fare il punto sullo stato delle infra-strutture in Italia e sul loro futuro. Eugenio Muzio, Amministratore Delegato diCemat, afferma che il sistema autostradale è allimite della saturazione e le attuali opere infra-strutturali, una volta completate, non sarannosufficienti per risolvere la situazione. Una pro-

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Congresso“La Logisticadel futuro”

Eventi

Il programma del CongressoMATTINA

Chairman: Prof. Armando Monte

✔ Come è cambiata e come cambierà la logisticaDomenico Netti

✔ Evoluzione dei sistemi di allestimento ordini Marco Melacini e Mauro Sommariva

✔ Previsione della domanda e gestione delle scorte:tecniche e strumenti avanzati

Diego Giometti e Gianluca Paini

✔ Presente e futuro dell’identificazione inradiofrequenza

Aldo Cavalcoli e Massimo Damiani

✔ Il WMS nella logistica del futuroGianfranco Costa

POMERIGGIO

Chairman: Prof. Fabrizio Dallari

✔ La terziarizzazione della logisticaMario Bianchi

✔ La riorganizzazione della logistica nel gruppo Volkswagen: la situazione ItaliaClaudio de Mayda

✔ Creare Valore in un network distributivo in evoluzione: l’esperienza Galbani biG LogisticaPaolo Savini

Tavola rotondaIl ruolo delle infrastrutture: situazione attuale eprospettive del Sistema Italia • Paolo Celentani • Gilberto Galloni • Roberto Gilardoni • Emanuele D’Agostino • Eugenio Muzio

Mario Bianchi, Customer Services Director Johnson Diversey.

Paolo Savini, Direttore Generale biG Logistica –Gruppo Lactalis Italia.

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spettiva positiva si ha per il sistema ferroviario.La nuova rete ad alta capacità e ad alta velo-cità, una tra le più grandi opere costruite in Ita-lia, collegherà tutte le principali città italiane po-ste sulle grandi dorsali del Paese. Tale infra-struttura non deve essere pensata solo per iltraffico passeggeri, ma si deve pensare a co-me sfruttare al meglio le nuove linee per daremaggiore razionalità al sistema trasportistico.I problemi non sono solo le reti, ma anche i no-di, dice Gilberto Galloni, Direttore dell’Interpor-to di Bologna: basti pensare che il 45 % deltraffico intermodale italiano si fa su 5 interporti.Al 2030 però si avrà una crescita esponenzialedella domanda di trasporto alla quale non saràpossibile fare fronte con gli strumenti che siavranno a disposizione. Nello stesso tempo,sarà impossibile realizzare nuove opere, quindisi rende necessario cominciare a usare meglio,con maggiore razionalità e intelligenza quello

che si ha a disposizione, per esempio le ferro-vie. E infatti il futuro sembra essere proprio laferrovia, afferma Paolo Celentani, Responsabi-le marketing e sviluppo servizi commerciali del-la Divisione Logistica di Trenitalia – RFI. Pur-troppo negli anni ’90 l’orientamento delle im-prese è sempre stato quello di concentrarsisulle infrastrutture per il trasporto su gomma:pochi infatti sono i casi di realtà con un proprioraccordo ferroviario. I dati consuntivi del 2006fanno ben sperare: basta citare l’incremento ditraffico merci dell’11% registrato dalle Ferrovietedesche. Grazie alla liberalizzazione con inuovi operatori entrati nell’economia Italiana siè avuto un incremento del 14% su direttrici in-ternazionali. Non è ancora sbocciata la prima-vera ferroviaria, ma le previsioni sono ottimisti-che. Considerando le altre modalità di tra-sporto è necessario focalizzare gli investimentiladdove vi sia effettivamente possibilità di svi-

luppo, dice Emanuele D’Agostino, Studies &Research Officer - Planning and DevelopmentDepartment - Contship Italia. Anche se vi sono26 Autorità portuali, in Italia è comunque ilmercato che determina dove andare a investi-re: i dati confermano che solo 10 porti sonooperativamente attivi. Si deve investire laddovegli impianti sono saturi, seguendo le direttricidisegnate dalla rete TEN. Il panorama non è migliore per il trasporto ae-reo. Attualmente prende l’aereo solo il 2-3%delle merci trasportate, ma queste rappresen-tano il 50% in valore, afferma Roberto Gilardo-ni, Direttore Generale dell’Aeroporto di Bre-scia. La modalità aerea è nata per prodotti chenecessitano di grande velocità di trasporto,come i deperibili, e registra una carenza infra-strutturale alla pari delle altre modalità. In Italia ilproblema è che manca un vettore nazionale, lerotte esistenti sono coperte da operatori stra-nieri e una parte delle merci italiane parte dahub stranieri. Un altro motivo di questa caren-za è rappresentato dalla mancanza di infra-strutture dedicate. Al momento negli aeroportiitaliani il flusso merci e passeggeri devonoconvivere e condividere le risorse, con ovvi di-sagi per il traffico merci destinato a volare solonelle ore notturne. Il trend è sicuramente increscita, ma si devono sviluppare delle piste didecollo dedicate ai cargo. �

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La tavola rotonda “Il ruolo delle infrastrutture:situazione attuale e prospettive del sistema Italia”.Da sinistra: Fabrizio Dallari (moderatore); PaoloCelentani (Responsabile marketing e sviluppo servizicommerciali della Divisione Logistica di Trenitalia –RFI); Gilberto Galloni (Direttore Interporto di Bologna);Roberto Gilardoni (Direttore Generale Aeroporto diBrescia); Emanuele D’Agostino (Studies & ResearchOfficer - Planning & Development Department -Contship Italia); Eugenio Muzio (AmministratoreDelegato Cemat).

Lo spazio riservato agli sponsor del Congresso: CLS-CGT Logistica Sistemi; Modulblok; MPH; Sick; Toolsgroup.