Ancora n 27

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ANNO XXXI N° 27 - 27 Luglio 2014 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Con questo Augurio L’ANCORA va in ferie, ci ritroveremo nella prima decade di settembre Il Direttore AVVISO Gli uffici di Curia resteranno chiusi dal 4 al 24 Agosto 2014. La festa della Madonna della Marina ha assunto sempre varie connotazioni sia dal punto di vista religioso che civile. “STELLA DEL MARE” è un titolo rivolto alla Madonna che entra nel tessuto della vita del marinaio che risente della precarietà di un lavoro che , specie nel passato, si aggrappava alle richieste di aiuto soprannaturale. Nella casa del marinaio la devo- zione alla Madonna, era espres- sa nell’immagine sorretta da una mensolina sulla quale un lume acceso durante le notti di tempesta stava ad indicare che lì solo c’era possibilità di un esatto orientamento. Il bambino allora veniva educato al senti- mento di sicurezza in quell’im- magine che si sostituiva alla figura materna quando, fan- ciullo, veniva avviato al lavoro paterno. “Dì sempre l’Ave Ma- ria”, era la raccomandazione che accompagnava la consegna della “sparrètte”, un fazzolet- tone in cui veniva racchiuso il frugale pasto giornaliero. Per la processione, in cui i sentimenti religiosi si mescolavano con il folclore, si rimetteva a lucido la prua di una barca sulla quale veniva posto il quadro della Madonna col Bambino, circondato da tanti bambini vestiti da marinaretti. Era la barca voluta da “lu Curate” come affettuosamente veniva chia- mato don Francesco Sciocchetti che tanto bene ha fatto alla nostra città. La processione,anticipata da una peregrinatio, continua a svolgersi lungo le vie della “Ma- rina”, fino al porto per la benedizione del mare. Per il vescovo Carlo sarà la prima volta. Speriamo che il tempo non faccia capricci e ci faccia assistere a quella suggestiva sfilata di barche di ogni grandezza, nel ricordo di quanti sono morti in mare. La corona di fiori, benedetta, verrà lanciata in mare dal nostro Vescovo, al- l’altezza del santuario di S.Francesco di Paola, Patrono dei marinai. La presenza dei turisti, “J Frastìre”, ha sempre arricchito la festa civile e per essi si è cercato nuove attrattive. Non mancavano, allora, certa- mente di intervenire gli abitanti dei paesi vicini. Anzi una folla scendeva da questi luoghi, specie il giorno di domenica, attratta dalle giostre, dalle bande musicali e dalla tombola sempre più ricca. Quest’anno si tornerà al passato con la tombola, per onorare il ritrovamento dell’antico tabellone. Allora, c’era anche chi non si perdeva il Pontificale di mezzo giorno per ascoltare la Schola Cantorum che eseguiva le musiche e il canto del Maestro Perosi. La giornata di festa si concludeva con gare di fuochi artificiali da parte di varie ditte che spesso aggiungevano luminose scritte in- neggianti alla Madonna. In tempo di crisi, come quello che stiamo attraversando, ci accontentiamo di pochi spari, sia per solidarietà con quanti in questi giorni sono atterriti da quelli che portano violenza e morte, sia perché non si brucino gli ultimi risparmi del Comune, costretto poi a vessare i poveri cittadini. P.P. LA FESTA DELLA MADONNA DELLA MARINA La stagione estiva ha aperto il periodo delle ferie e delle va- canze nella variegata cornice turistica. Si avverte in tutti il bisogno di vivere giorni sereni e di riposo, quasi una pausa al frenetico fluire dei giorni. La serenità di questi giorni, pur- troppo, è anche offuscata dalle tante guerre che causano morti anche di persone dirette verso le località di vacanza. In ogni modo, la vitalità del sole estivo crea sempre l’atmosfera va- canziera che cerca di distac- carci dai problemi di ogni giorno. Tutto questo è vero, anche perché il di- namismo della vita nei vari settori operativi segna una pausa. e tutto viene rimandato a set- tembre per la ripresa. Questa stagione estiva, però, lascia alle spalle una serie di problemi: dif- ficoltà in vari ambiti dell’economia nazionale con le conseguenze sociali; un quadro politico in fibrillazione del quale non si intravedono precise linee per un’azione di ripresa: progetti di riforme istituzionali in fase di difficile attuazione perché politicamente e socialmente non condivise e che creano non poco disorientamento nell’opinione pubblica; malcontento diffuso per i paventati tagli all’assistenza sociale; preoccupazione delle famiglie per la perdita del posto di lavoro, e cosi via. La parentesi agostana segna un fermo al dibat- tuto e controverso cammino in corso. Si riprende - almeno cosi sembra - a settembre. La speranza settembrina, allora, placa momentaneamente le preoccupazioni nella prospettiva di una auspicata soluzione alla ripresa della vita ordinaria. Ci si domanderà se tale speranza è sorretta da elementi concreti per un cambiamento della situazione. Veramente, oltre alla legittimità di un auspicio, che non è comunque attesa miracolistica, si im- pone la necessità di un’azione sul piano politico e operativo che segni una svolta di direzione, fuori dalle sterili contrapposizioni e dagli equili- bri di potere e di prospettive elettoralistiche, che affronti i problemi di un ritrovato consenso so- ciale. È la speranza di noi tutti. Speranze accantonate Rubo, aggiornandolo, un pezzo all’indimenticabile nostro Direttore don Andrea Marozzi e constato che dopo dieci anni è di una spaventosa attualità. Nei corsi e ricorsi, la dolorosa storia delle dittature, delle immigrazioni e delle guerre, si ripete Più vado avanti con gli anni e più mi con- vinco che la storia viene adattata a seconda dell’ultimo potere. Ci dicevano che la storia doveva essere la «magistra vitae», invece la si adatta a seconda delle esigenze di chi esercita il comando. Cesare, allora, ci ap- parve come lo stratega che aveva fatto grande Roma, sia nel territorio sia nelle leggi e zavorra da rigettare il suo storico av- versario Pompeo con tutto il suo seguito. Questa premessa per dire che tutte le volte che giungono da Lampedusa e dintorni no- tizie funeste in cui la morte aumenta in spaventosa percentuale, mi torna in mente la figura di Ca- tone l’Uticense, il quale si tolse la vita per evitare di consegnarsi a Cesare ed assistere alla fine della repubblica. Segue a pag. 2 Via Pizzi, 25 San Benedetto del Tronto (AP) Cell.: 347 8255179 - 347 1815718 Animazione per bambini/ragazzi promossa dall’Oratorio CASA GIOIOSA DI MONTEMONACO 29 30 31 AGOSTO 2014 con PADRE RANIERO CANTALAMESSA ESPERIENZE LABORATORIALI XXIV CONVEGNO PER FAMIGLIE DIOCESI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO UFFICIO DI PASTORALE FAMILIARE FAMIGLIA: CASA E FUTURO DELLA CHIESA CASA GIOIOSA DI MONTEMONACO 29 30 31 AGOSTO 2014 DIOCESI UFFICI SAN BE DIOCE A A A F F FA FA O AST IO DI P O ENEDETT SI AMIG AMI G AM ORALE F TRONT DEL GLIA GL IA A MILIARE TR A AT O - RIP P T A RANSONE - O T AL LT MONT TA O CA F A CA A A F FA FA ASA AM MI G AS SA A AMIG E FU GL IA A E F U GLIA UTU A: : U T U A: URO U RO O CH DE CH DE HIES EL LA A HI ES S ELLA SA A SA A A CH CH HIES HI ES S SA SA A XXI con IV CON ADR n P PA NVEG E RANI NO PE ERO CA A ER F FA ALA ANT TA AMIGLI AMESSA IE A ESP PERIENZE CASA G CASA G Animazione CASA G CASA G E LABOR GIOIOSA GIOIOSA e per bambini GIOIOSA GIOIOSA ORIAL T O RA A DI MONT DI MONT om i/ragazzi pr DI MONT A DI MONT LI TEMONA TEMONA mossa dall’Ora TEMONA TEMONA ACO ACO atorio ACO ACO 347 82 Cell.: San Bene 255179 - 347 1815718 onto (AP r T edetto del 25 Via Pizzi, 3 29 29 8 ) 5 3 3 29 29 A A 31 31 30 30 A A 31 31 30 30 AGOST AGOST AGOST AGOST TO 20 TO 20 TO 20 TO 20 14 14 1 14 FOTO SGATTONI Papa Francesco scrive al parroco di Gaza Papa Francesco scrive al parroco di Gaza, padre Jorge Hernandez, missionario argentino dell’Istituto del Verbo Incarnato, per assicurare la sua vicinan- za e preghiera alla popolazio- ne colpita da settimane dai bombardamen- ti dell’esercito israeliano. Lo riferisce il sito VaticanInsider, pubblicando le parole del breve messaggio del Santo Padre. “Caro Fratello - scrive Francesco - ho ricevuto notizie attraverso il padre Mario Cornioli. Sono vicino a voi, alle suore e a tutta la co- munità cattolica”. “Vi accompagno con la mia preghiera - aggiunge il Pontefice - e con la mia vicinanza. Che Gesù vi benedica e la Vergine Santa vi custodisca. Un ab- braccio. Fraternamente. Francesco”. A pag. 2 la lettera del parroco

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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ANNO XXXI N° 27 - 27 Luglio 2014 € 1.00

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

Con questo Augurio L’ANCORA va in ferie, ci ritroveremo nella prima decade di settembre

Il Direttore

AVVISOGli uffici di Curia

resteranno chiusi

dal 4 al 24 Agosto 2014.

La festa della Madonna della Marina haassunto sempre varie connotazioni sia dal puntodi vista religioso che civile. “STELLA DELMARE” è un titolo rivolto alla Madonna cheentra nel tessuto della vita del marinaio cherisente della precarietà di un lavoro che , specienel passato, si aggrappava alle richieste di aiutosoprannaturale. Nella casa del marinaio la devo-zione alla Madonna, era espres-sa nell’immagine sorretta dauna mensolina sulla quale unlume acceso durante le notti ditempesta stava ad indicare chelì solo c’era possibilità di unesatto orientamento. Il bambinoallora veniva educato al senti-mento di sicurezza in quell’im-magine che si sostituiva allafigura materna quando, fan-ciullo, veniva avviato al lavoropaterno. “Dì sempre l’Ave Ma-ria”, era la raccomandazioneche accompagnava la consegnadella “sparrètte”, un fazzolet-tone in cui veniva racchiuso ilfrugale pasto giornaliero.Per la processione, in cui i sentimenti religiosisi mescolavano con il folclore, si rimettevaa lucido la prua di una barca sulla qualeveniva posto il quadro della Madonna colBambino, circondato da tanti bambini vestitida marinaretti. Era la barca voluta da “luCurate” come affettuosamente veniva chia-mato don Francesco Sciocchetti che tantobene ha fatto alla nostra città. Laprocessione,anticipata da una peregrinatio,

continua a svolgersi lungo le vie della “Ma-rina”, fino al porto per la benedizione delmare. Per il vescovo Carlo sarà la prima volta.Speriamo che il tempo non faccia capricci e cifaccia assistere a quella suggestiva sfilata dibarche di ogni grandezza, nel ricordo di quantisono morti in mare. La corona di fiori, benedetta,verrà lanciata in mare dal nostro Vescovo, al-l’altezza del santuario di S.Francesco di Paola,Patrono dei marinai.

La presenza dei turisti, “J Frastìre”, ha semprearricchito la festa civile e per essi si è cercatonuove attrattive. Non mancavano, allora, certa-

mente di intervenire gli abitanti dei paesi vicini.Anzi una folla scendeva da questi luoghi, specieil giorno di domenica, attratta dalle giostre, dallebande musicali e dalla tombola sempre più ricca.Quest’anno si tornerà al passato con la tombola,per onorare il ritrovamento dell’antico tabellone.Allora, c’era anche chi non si perdeva il Pontificaledi mezzo giorno per ascoltare la Schola Cantorum

che eseguiva le musiche e il canto del MaestroPerosi. La giornata di festa si concludeva congare di fuochi artificiali da parte di varie ditteche spesso aggiungevano luminose scritte in-neggianti alla Madonna. In tempo di crisi, comequello che stiamo attraversando, ci accontentiamodi pochi spari, sia per solidarietà con quanti inquesti giorni sono atterriti da quelli che portanoviolenza e morte, sia perché non si brucino gliultimi risparmi del Comune, costretto poi avessare i poveri cittadini. P.P.

LA FESTA DELLA MADONNA DELLA MARINA

La stagione estiva ha aperto ilperiodo delle ferie e delle va-canze nella variegata corniceturistica. Si avverte in tutti ilbisogno di vivere giorni serenie di riposo, quasi una pausa alfrenetico fluire dei giorni. Laserenità di questi giorni, pur-troppo, è anche offuscata dalletante guerre che causano mortianche di persone dirette versole località di vacanza. In ognimodo, la vitalità del sole estivocrea sempre l’atmosfera va-canziera che cerca di distac-carci dai problemi di ognigiorno. Tutto questo è vero, anche perché il di-namismo della vita nei vari settori operativisegna una pausa. e tutto viene rimandato a set-tembre per la ripresa. Questa stagione estiva,però, lascia alle spalle una serie di problemi: dif-ficoltà in vari ambiti dell’economia nazionalecon le conseguenze sociali; un quadro politico infibrillazione del quale non si intravedono preciselinee per un’azione di ripresa: progetti di riformeistituzionali in fase di difficile attuazione perchépoliticamente e socialmente non condivise e checreano non poco disorientamento nell’opinionepubblica; malcontento diffuso per i paventatitagli all’assistenza sociale; preoccupazione dellefamiglie per la perdita del posto di lavoro, e cosivia.

La parentesi agostana segna un fermo al dibat-tuto e controverso cammino in corso. Si riprende- almeno cosi sembra - a settembre. La speranzasettembrina, allora, placa momentaneamente lepreoccupazioni nella prospettiva di una auspicatasoluzione alla ripresa della vita ordinaria. Ci sidomanderà se tale speranza è sorretta da elementiconcreti per un cambiamento della situazione.Veramente, oltre alla legittimità di un auspicio,che non è comunque attesa miracolistica, si im-pone la necessità di un’azione sul piano politicoe operativo che segni una svolta di direzione,fuori dalle sterili contrapposizioni e dagli equili-bri di potere e di prospettive elettoralistiche, cheaffronti i problemi di un ritrovato consenso so-ciale. È la speranza di noi tutti.

Speranze accantonateRubo, aggiornandolo, un pezzo all’indimenticabile nostro Direttore don Andrea Marozzi e constato che dopo dieci anni è di una spaventosa attualità.

Nei corsi e ricorsi, la dolorosa storia delle dittature,delle immigrazioni e delle guerre, si ripete

Più vado avanti con gli anni e più mi con-vinco che la storia viene adattata a secondadell’ultimo potere. Ci dicevano che la storiadoveva essere la «magistra vitae», invecela si adatta a seconda delle esigenze di chiesercita il comando. Cesare, allora, ci ap-parve come lo stratega che aveva fattogrande Roma, sia nel territorio sia nelleleggi e zavorra da rigettare il suo storico av-versario Pompeo con tutto il suo seguito. Questa premessa per dire che tutte le volteche giungono da Lampedusa e dintorni no-tizie funeste in cui la morte aumenta in spaventosa percentuale, mi torna in mente la figura di Ca-tone l’Uticense, il quale si tolse la vita per evitare di consegnarsi a Cesare ed assistere alla finedella repubblica. Segue a pag. 2

Via Pizzi, 25San Benedetto del Tronto (AP)

Cell.: 347 8255179 - 347 1815718

Animazione per bambini/ragazzi promossa dall’Oratorio

CASA GIOIOSA DI MONTEMONACO

29 30 31 AGOSTO 2014

con PADRE RANIERO CANTALAMESSAESPERIENZE LABORATORIALI

XXIV CONVEGNO PER FAMIGLIE

DIOCESISAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTOUFFICIO DI PASTORALE FAMILIARE

FAMIGLIA:CASA E FUTURODELLACHIESA

CASA GIOIOSA DI MONTEMONACO

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FOTO SGATTONI

Papa Francesco scrive

al parroco di Gaza Papa Francesco scrive al parroco di Gaza,padre Jorge Hernandez, missionario argentinodell’Istituto del Verbo Incarnato, per assicurarela sua vicinan-za e preghieraalla popolazio-ne colpita dasettimane daibombardamen-ti dell’esercitoisraeliano. Loriferisce il sitoVaticanInsider, pubblicando le parole delbreve messaggio del Santo Padre. “CaroFratello - scrive Francesco - ho ricevutonotizie attraverso il padre Mario Cornioli.Sono vicino a voi, alle suore e a tutta la co-munità cattolica”. “Vi accompagno con lamia preghiera - aggiunge il Pontefice - econ la mia vicinanza. Che Gesù vi benedicae la Vergine Santa vi custodisca. Un ab-braccio. Fraternamente. Francesco”.  

A pag. 2 la lettera del parroco

Page 2: Ancora n 27

Mentre si cerca un accordo per fermare i bombardamenti su Gazae verso Israele, le organizzazioni umanitarie presenti hanno predi-sposto campi di accoglienza per i feriti e per le famiglie senza piùun alloggio. Se la vita nella Striscia prima dello scoppio delle osti-lità era difficile ora è diventata insopportabile. Chiusi in una prigione a cielo aperto gli abitanti di Gaza hannovisto distruggere in pochi giorni gran parte delle strutture che la-vorano con i giovani, con le famiglie ma anche con gli anziani e idisabili. Strutture che in questi anni hanno dato un filo di speranzae hanno aiutato diverse famiglie a credere in un futuro migliore per i loro figli. Realtà laiche e re-ligiose che stanno cercando di insegnare come anche con il dialogo si possa raggiungere una so-luzione. A Gaza City l’Associazione pro Terra Sancta sostiene da anni la comunità cristiana in unprogetto a favore di bambini da 0 a 11 anni e di adolescenti con varie forme di disabilità; sostienel’attività scolastica e organizza campi estivi in collaborazione con il Parroco padre Jorge Her-nandez. Proprio lui ha scritto una lettera di appello, di cui riportiamo il testo integrale.

Sono già passati diversi giorni dall’inizio dell’operazione “margine di protezione”

sulla Striscia di Gaza. Il rumore degli aerei, le sirene delle ambulanze, sono già

parte della vita quotidiana. Ho notato ieri un’intensità nel bombardamento di aria,

terra e mare. Ma notiamo anche la persistenza nel lancio dei razzi che partono da

qui. Abbiamo trovato anche l’appello lanciato agli abitanti della zona di Bet Ha-

noun e Beit Lahia di evacuare immediatamente le loro case. E ci chiediamo con

queste persone: dove possono andare? Gaza è piccola. Tutto è vicino. C’è un luogo

neutro, un rifugio tranquillo e sicuro per le persone di Gaza?

Quindi, dove andare? La routine tipica della guerra qui è già stata assimilata dalla

popolazione: aerei, esplosioni, distruzione e morte. Le persone avevano previsto,

da qualche tempo, un possibile attacco militare che sarebbe durato molto. Sono

previsioni di saggezza popolare. Quello però che ha destabilizzato tali pronostici

è stato il trovarsi di fronte a una resistenza su più vasta scala e meglio preparata,

rispetto alle precedenti, da parte dell’autorità locale.

Che i razzi di Hamas siano arrivati a Tel Aviv e a Gerusalemme non è cosa da

poco. C’è anche un fondato timore di una reazione all’interno della striscia contro

i cristiani. Non ci sorprenderebbe, considerando il modus operandi già visto in

altri luoghi. Per questo è ammirevole costatare l’animo pacifico della nostra gente.

Non la prima volta. E non sarà l’ultima. Mi affido totalmente nelle mani di Dio.

Quanto dovremo sopportare, solo Dio può saperlo. Per ora stiamo bene, sicuri e

sereni. Chiediamo preghiere per porre fine a questa follia.

L’Associazione pro Terra Sancta sostiene questo appello. Non abbandoniamo la popolazione. Aiutare gli abitanti di questo lembo di terra affacciato sulMar Mediterraneo vuol dire non perder la speranza che si possa raggiungere una giusta soluzioneal conflitto attraverso i negoziati. Ogni contributo è fondamentale

CON UNA PICCOLA CIFRA SIAMO IN GRADO DI FAR ARRIVARE CIBO, MEDICINE, ABITI ALLA POPOLAZIONE

Come fare:-ONLINE sul sito www.proterrasancta.org-Con BONIFICO BANCARIO: ATS – IBAN: IT67 W050 18121010 0000 0122691 BIC/Codice Swift: CCRTIT2T84A. Causale: Gaza-In POSTA Conto corrente postale 1012244214 intestato a: ASSOCIAZIONE DI TERRA SANTA

COSA FA L’ASSOCIAZIONE PRO TERRA SANTA A GAZAIn Palestina e specialmente a Gaza non viene offerto dallo stato nessun aiuto alle famiglie configli disabili. Nella mentalità tradizionale predominante la disabilità è vissuta come un segno delcastigo divino. Il progetto dell’Associazione (ONG senza fine di lucro della Custodia di TerraSanta) a Gaza è principalmente in questo settore. Essa oltre a sostenere i centri di accoglienza ge-stiti dalle suore e dei padri, provvede all’acquisto di medicinali e attrezzature mediche. Inoltrecontribuisce alla campagna di formazione presso le scuole della striscia, in collaborazione conuniversità palestinesi e italiane specializzate nella pedagogia speciale. Il Presidente dell’Associazione pro Terra Sancta è il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Piz-zaballa.

COME SI VIVE A GAZAAl momento la striscia (lunga circa 40 chilometri e larga 10) conta circa 1,8 milioni di abitanti dietnia araba palestinese, di cui oltre la metà sono minorenni. Più due terzi della popolazione vivein otto campi profughi ed è composta dai rifugiati costretti ad abbandonare le proprie case in se-guito alle guerre del 1948 e del 1967. L’alta densità abitativa e le difficoltà causate dal recenteconflitto, dall’embargo imposto dallo Stato di Israele per motivi di sicurezza e dalle continue ten-sioni, rendono la Striscia di Gaza una delle zone più problematiche di tutto il Medio Oriente. La maggior parte degli abitanti vive con meno di due dollari al giorno e quasi l’80 per cento di-pende da aiuti umanitari provenienti da organizzazioni internazionali e Ong.

Per maggiori informazioni: www.proterrasancta.org

Ufficio stampaAlessandra Pozzi, 3385965789, skype alessandra.pozzi1

[email protected]

Anno XXXI

27 Luglio 20142

PAG

Continua dalla prima pagina GAZA-PALESTINA,16 LUGLIO 2014SOSTIENI GLI ABITANTI DI GAZA

DIFENDI LA POLITICA DEL DIALOGO E DELLA PACEUNA PICCOLA CIFRA PUÒ DIVENTARE AIUTO CONCRETO

Quando ci enumerano decine edecine di corpi, asfissiati o anne-gati, ed altri migliaia ammuc-chiati in provvisori ricoveri, lamotivazione di queste fugheviene attribuita alla miseria, allafame, mentre sono molti a fug-gire a causa di una violenza eser-citata da dittatori verso glioppositori politici. È più spiega-bile fuggire nel desiderio di li-bertà che per la povertà,mettendo a rischio la propria e lavita dei propri familiari. Catoneseguì il tragitto inverso, da Romafuggì in Africa, e sacrificò la propria vita per sfuggire all’evidente dittatura. Dante che con grandesacrificio stava difendendo la sua libertà, nella Divina Commedia si esprime con questi versi: “Li-

bertà va cercando, ch’é sì cara,/come sa chi per lei vita rifiuta.” (Purg.I, 71,72), anche se qui ilpoeta va alla ricerca della libertà dal peccato. La libertà politica dell’eroe anticesariano in Dantesi fonde e muta con la libertà etico-spirituale, vittorioso dominio interiore della ragione sul sensoe sulla schiavitù del peccato, armonizzando nell’ideale costituzione civile del mondo. Il poeta fiorentino da immigrato aveva provato “...sì come sa di sale/ lo pane altrui, e come duro

calle/ lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”. (Par. XVII, 58,60). Così come le migliaia che quasiquotidianamente sbarcano sulle nostre spiagge. Accolti con tanta carità dalla nostra gente, abituataai pericoli del mare. lasciano indifferenti, quando non sono respinti, la nostra cara Europa. Se que-sta è civiltà! Il commediografo latino Plauto nell’Asinaria parlando del lupo scrisse: “Lupus est homo homini”,

ma poi si pentì e aggiunse “non homo”. Non così il filosofo Hobbes che di politica se ne intendeva,per designare lo stato di natura in cui gli uomini, soggiogati dall’egoismo, si combattono l’un l’al-tro per sopravvivere. D’altronde se pensiamo ai morti che da più parti del mondo vengono enu-merati, dobbiamo convenire che non siamo molto lontano da questa realtà. La terra da cui ci èvenuto il messaggio di amore e di pace è dilaniata, dall’Ucraina il numero dei morti è stato incre-mentato dall’esplosione di un aereo con 298 civili, in Siria si è perso il conto che prosegue a mi-gliaia, in Iraq riappare il tristissimo metodo del marchio alle porte che toglie ogni diritto e quindisicurezza; dovunque nel mondo si parla di morte violenta. Uccidere sembra sia diventato un vezzo,tutto a vantaggio di una scenografia a più puntate. Da noi è diventato la conclusione di un diverbio.Se non torniamo ad apprezzare il dono della vita la nostra e l’altrui, fin dal concepimento, il futuroapparirà sempre più incerto e senza speranza. Pietro Pompei

Nei corsi e ricorsi, la dolorosa storia delle dittature,delle immigrazioni e delle guerre, si ripete

Raccontare la fede ai bambini

L’EUCARISTIA RACCONTATA AI BAMBINIdi Bruno Ferrero e Anna Peiretti

(Editrice Elledici - pagine 48 - € 5,00)

Torino (giugno 2014) - Arriva in libreria il librettoL’Eucaristia raccontata ai bambini, deliziosamente illustrato da Fabrizio Zubanie con testi di Bruno Ferrero e Anna Peiretti.

Si tratta del 10° volumetto di una collana Elledicidi successo, che ha visto impegnato Bruno Fer-rero - sacerdote salesiano esperto in pedagogia ein educazione religiosa dei bambini e dei ra-gazzi, già autore di numerosi volumi di raccontiper la meditazione, la catechesi e l’insegna-mento della religione cattolica nella scuola -nella redazione di altri opuscoli che hanno loscopo di raccontare e far comprendere ai bam-bini i fondamenti della Fede. Ogni libretto illustrato contiene piccole storiemolto semplici, mentre i pensieri che le concludono le attualizzanorendendo comprensibile il loro riferimento al tema in oggetto, con una preghiera conclusivache fa da coronamento al racconto e alla riflessione.Dopo La riconciliazione raccontata ai bambini, Il Credo raccontato ai bambini, Ave, o Maria,Dio è il papà di Gesù e anche il nostro, I dieci Comandamenti raccontati ai bambini, Il Padre

Nostro, Il male e la sofferenza raccontati ai bambini, La Chiesa raccontata ai bambini e La morte

raccontata ai bambini, ecco il nuovissimo L’Eucaristia raccontata ai bambini (Editrice Elledici- pagine 48 - € 5,00).Questo libretto vuole raccontare ai più piccoli la bellezza e il significato dell’Eucaristia partendodai gesti e dai riti quotidiani dei bambini: le cose buone da gustare, la gioia di mangiare insiemea chi si vuol bene, condividere il cibo, la vita e i ricordi e capire perché Gesù ha scelto propriotutto questo per stare con noi ogni giorno fino alla fine dei secoli.

Si tratta di un libretto che, seguendo le parole scritte da Papa Francesco, aiuta gli adulti a raccontareai bambini le fonti della Fede, così da risvegliare l’incanto per la loro bellezza.

Dottor Alessandro Mormile Ufficio Stampa Editrice Elledici

Corso Francia, 333/3 - 10142 Torino011.95.52.111 - 338.44.00.474

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3Anno XXXI

27 Luglio 2014 PAG

Ripatransone ha onorato Santa Maria Maddalena,

patrona della città, con solenni festeggiamenti religiosi e civili

Presentazione del libro “Vita del Servo di Dio Giacomo Giacopetti”

In occasione del quarto centenario della morte di San Ca-millo De Lellis, la famiglia camilliana ha voluto caratte-rizzare con una serie di iniziative spirituali quest’annogiubilare. Anche a Ripatransone è stata commemorata lafigura di questo santo Lunedì 14 Luglio, giorno in cui lachiesa fa memoria della sua nascita al cielo, con una ce-lebrazione eucaristica presso il locale RSA, proprio pertestimoniare la vicinanza ai malati, ai sofferenti ed aglioperatori sanitari. La santa messa è stata presieduta dalParroco Don Domenico Vitelli, presente anche come con-celebrante Don Antonio Capriotti, parroco emerito ed oraospite presso la struttura, ambedue coadiuvati dal vice-parroco Don Gian Luca Rosati. Ricordando le virtù el’esempio di umiltà di San Camillo si è vissuto un momento toccante ed intimo, essendo presentioltre ai degenti con alcuni familiari anche il personale, le suore Teresiane e molti ex infermieri,tutti accomunati dallo spirito di servizio nella carità. Al termine della celebrazione, nell’anticochiostro dell’ex ospedale è seguito un momento culturale significativo non solo per la nostra cittàma anche per la diocesi. È stato infatti presentato l’undicesimo numero dei “Quaderni di ricerca- Storia ed arte nel territorio Ripano”. Il Prof. Alberto Pulcini, direttore della collana e curatore diquesto numero, ha intrattenuto i presenti descrivendo alcuni tratti della storia e spiritualità camil-liana per poi passare al contenuto della pubblicazione. Si tratta infatti della copia anastatica di unlibretto ottocentesco composto dal padre camilliano Stanislao Carcereri, sulla vita di Fratel Gia-como Giacopetti, laico professo dei Ministri degli Infermi. Questo giovane partì da Ripatransoneagli inizi del Seicento, per studiare medicina a Roma ed operare come medico presso l’ospedaledi Santo Spirito in Sassia dove conobbe di persona San Camillo De Lellis e dal cui esempio si la-sciò catturare per seguirlo nella sua missione al fianco dei sofferenti. Durante la sua vita dimostròuno zelo indefesso e prontezza senza eguali, tanto da perire anche lui colpito dalla peste pressol’ospedale Pammatone di Genova dove aveva ricoperto incarichi di rilievo e saputo riorganizzarela struttura in favoredei più bisognosi.Morto in concetto disantità viene ricor-dato dalla spiritualitàcamilliana comeesempio luminoso,ma sinora era scono-sciuto in diocesi siaper l’assenza nelpaese natale di unadiscendenza, che peruna non continua népregnante presenza dei Ministri degli Infermi nel nostro territorio. Il momento culturale si è poi concluso con la visita di una piccola mostra, allestita per l’occasione,di santini ed immaginette devozionali di San Camillo de Lellis e del suo ordine, facenti parte dellacollezione privata del Prof. Alberto Pulcini che ha anche saputo arricchire l’edizione del volumedi un albo fotografico con curiosità logicamente inedite.Questa riscoperta ha suscitato la viva ammirazione dei presenti nonché il plauso del VescovoMons. Carlo Bresciani il quale aveva voluto gentilmente aggiungere previamente alla pubblica-zione, una sua personale introduzione auspicando che questa figura possa essere esemplare pertutta la comunità diocesana.

La Direzione di “Quaderni di ricerca – Storia e arte nel territorio Ripano”

Il culto legato alla Santa Patrona della città diRipatransone, Santa Maria Maddalena, risale alXV secolo, come testimoniato da opere d’artepittoriche e scultoree, conservate le prime nellachiesetta rurale della Madonna della Carità enella residenza municipale; le seconde nelmuseo vescovile di arte sacra, dove campeggiauna preziosa statua lignea dorata rivestita dilunghi capelli sollevata da 4 angeli. Tale operaproviene dalla Chiesa di Santa Maria Madda-lena dei Minori Osservanti, oggi chiesa delleMonache Passioniste, successivamente espostanell’ampliata cappella municipale nel Duomodella Città, oggi esposta solamente in occasionedei festeggiamenti patronali religiosi e civili. Dinotevole pregio è inoltre il reliquiario argenteocontenente un dito della santa Patrona . Al ter-mine del solenne pontificale celebrato inDuomo alle ore 18.30 di martedì 22 Luglio, ilVescovo e le autorità civili si sono recate nellacappella del Duomo dedicata alla patrona, dopola recita della preghiera tradizionale, il sindacoha acceso la lampada, istituita per voto dei ri-pani per lo scampato pericolo a seguito dellapeste del 1854, che purtroppo provocò diversevittime nei paesi della costa adriatica partico-larmente a San Benedetto del Tronto. Il ponti-ficale è stato animato dalla Corale “Madonna

di San Giovanni”, che ha eseguito canti liturgicipolifonici: direttore Nazzareno Fanesi, all’or-gano Laura Michelangeli; La cappella munici-pale inoltre è stata addobbata con fiori rossi ebianchi, che sono i colori della città.Altre testimonianze artistiche si possono ammi-rare in opere pittoriche conservate nella chiesadi Santa Croce dei Cappuccini, in Santa MariaMaddalena, In San Filippo e anche nel museovescovile di arte sacra, nonché in pinacoteca ci-vica. I festeggiamenti civili programmati dal-l’Amministrazione comunale e dalla Proloco,si sono svolti nei giorni di sabato 19 e domenica20 Luglio 2014, ed hanno compreso la VI edi-zione della Sagra della Carne Bovina Marchi-giana IGP con il seguente menù: Tagliata,Fiorentina, hamburger, tagliatelle al ragù, pata-tine e vino dalle rinomate cantine ripane. Tra itanti avvenimenti ricordiamo martedì 22 Lu-glio, ore 16, presso il Torrione del Balzo, inau-gurazione della mostra su Ottaviano Augusto acura della sezione di Ripatransone dell’Archeo-Club d’Italia; dalle ore 19 alle 24, PiazzaDonna Bianca, stands gastronomici allietati dalCorpo Bandistico “Città di Ripatransone”, di-retto dal M° Roberto Vespasiani; ore 23, fuochid’artificio (offerti dallo stand del Puzzle Gastro-nomico “Frecapippo”).

A Ripatransone do-menica 20 luglio sonostati ospitati due dete-nuti, Gianluca e Anto-nino del carcere diMarino del Tronto perun progetto nato inseno all’associazionePapa Giovanni XXIIIin collaborazione conla casa famiglia Ma-nuela.I detenuti hanno pro-posto i loro lavori, so-prattutto decupagé su legno o su vetro.La bancarella ha avuto la finalità di sensi-bilizzare le persone alla questione del car-cere e di permettere ai detenuti disviluppare un progetto sociale importante.I ricavati verranno utilizzati per l'adozionea distanza di una bambina ugandese.

La bancarella di Ripatransone è stato ungrande successo, la testimonianza di DonGian Luca ha sensibilizzato i fedeli chesono intervenuti generosamente.Il progetto è stato portato avanti dai volon-tari, Orlanda, Anna Maria, Enza, Valentina,Andrea, Rita, Raffaela, Francesca e Silvia.

A Ripatransone due detenuti di Marino del Trontoper un progetto finalizzata all’adozione di una bambina ugandese

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Anche quest’anno noi animatori abbiamo risposto“sì” alla chiamata della parrocchia; abbiamovoluto stare insieme ai bambini dell’oratorio,anche se solo per il mese di luglio il lunedì,mercoledì e venerdì per aiutarli a crescere. Tuttirimangono sempre molto entusiasti di questoservizio e vediamo che ogni anno c’è semprequalche nuovo partecipante pronto a mettersi ingioco mentre i fedelissimi, che non si fannomai sfuggire questo appuntamento estivo, ritor-nano sempre con lo stesso sorriso, la stessasimpatia e la stessa voglia di giocare. Il nostrooratorio è un po’ la “piazzetta” della gioventù,dove ragazzi di età diverse si incontrano intornoa un unico obiettivo: crescere insieme. E pareche il tema di quest’anno, “Piano terra”, che hacome protagonista la casa, si addica proprio aquesto scopo. La casa è infatti il luogo in cuitrascorriamo la maggior parte del nostro tempo,e anche quello in cui svolgiamo le più svariateattività, dal mangiare al dormire, dal lavarsiallo studiare. Nella casa c’é l’ingresso che ha lafunzione di “accogliere”, mentre il soggiorno èlo spazio in cui prendono vita le relazioni . Inuna società’ ormai abituata alle relazioni virtuali,si sente forte il desiderio di intrecciare qualcosadi più vero e profondo, basato sugli sguardi,sulle carezze, sulle coccole. Insomma basato suciò che di bello abbiamo e che sentiamo didoverne fare prezioso dono per gli altri. Ecco,in questo mese di luglio noi animatori accogliamoed ascoltiamo, facciamo giocare, pregare, danzaree anche mangiare i bambini che ci vengono af-fidati ... Siamo una casa con le porte sempreaperte a tutto e a tutti! Ma non siamo gli unici:in ogni parte d’Italia ci sono ragazzi che offrono

il loro tempo per stare con i più piccoli! Eabbiamo potuto verificarlo venerdì 11 luglio,quando la nostra parrocchia si è unita al quelladi Cristo Re, Regina Pacis e Sacro Cuore pertrascorrere una giornata di oratorio tutti insiemepresso le strutture della chiesa Regina Pacis. Éstata un’esperienza di grande crescita e arric-chimento per tutti: i bambini hanno fatto nuoveconoscenze e hanno confrontato le loro regole emodi di fare con quelle degli altri mentre noi

animatori, durante un’intera mattina trascorsaad organizzare l’evento, ci siamo scambiati ideee esperienze da poter applicare all’interno delproprio GREST. Noi animatori ci siamo divisi icompiti: chi si è occupato della musica, chi del-l’accoglienza, chi dei balli, chi della scenette echi dei giochi. Ognuno, mettendo in gioco e alservizio degli altri le proprie capacità, ha col-laborato alla realizzazione di un pomeriggio di-vertente e formativo. E poi è arrivato il tantoatteso pomeriggio. Dalle 15 alle 16 abbiamoaccolto i bambini con dei balli di gruppo preparatie condivisi dai diversi corpi di ballo delle par-rocchie. In seguito i sacerdoti hanno illustrato ilprogramma e il significato della giornata. Alcuniragazzi hanno presentato una scenetta in mododavvero simpatico e avvincente è, dato che sitrattava di un caso poliziesco da risolvere, ibambini per tutto il pomeriggio, si sono dimostratimolto presi dallo scoprire chi fosse il vero as-sassino. Ovviamente il momento più atteso éstato quello dei giochi, perché tutti non vedevanol’ora di correre, tirarsi spugne bagnate, giocarecon la palla e cimentarsi in tanti altri giochidiversi e divertenti. Il gruppo giochi avevapensato otto giochi, per cui si sono formate ottosquadre, ognuna delle quali era composta daragazzi appartenenti alle diverse parrocchie: inquesto modo hanno potuto ampliare il loro oriz-zonte di conoscenze e amicizie! Alle 18 circa éterminato il tempo del gioco che ha lasciato ilturno a quello della preghiera guidata dal nostroVescovo Carlo, che ci ha incoraggiati a stare ecome ha scritto don Pierluigi, è stato un amicoin più alla nostra festa. Poi finalmente l’attesissimamerenda con tanti dolci caserecci preparati con

amore dalle famiglie dei bam-bini. Nessuno dei partecipantiha ceduto alla stanchezza e allanoia e i giochi sono stati moltoapprezzati perché, essendo varitra loro, hanno offerto ai bambinila possibilità di riuscire bene inqualcosa. Seppure per un solopomeriggio, tutti i ragazzi, com-presi noi animatori, abbiamoriscoperto la bellezza del lavo-rare in gruppo, dello stare in-sieme: otteniamo buoni risultati

e anche in poco tempo! Tutti noi vogliamoringraziare la parrocchia “Regina Pacis” per ladisponibilità e accoglienza che ci ha affettuosa-mente e generosamente offerto, proprio nellostile di una grande casa! ... e intanto con ansia etrepidazione ci prepariamo alla “3^ edizione”che sicuramente si svolgerà’ presso la nostraparrocchia l’anno prossimo!

Iozzi Chiara

Quando le Parrocchie collaborano

Attraverso l’ORATORIO riscoperta la bellezza del lavorare in gruppo, dello stare insieme

Centro Famiglia, il bilancio del primo semestreAttivi gli sportelli di consulenza e sostegno alla persona,

bene i corsi di formazione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Con luglio il Centro Fa-miglia vuole stilare un primo bilancio dell’associazione di vo-lontariato in fatto di servizi, attività e progetti rivolti all’utenza.Nato come consultorio familiare, l’equipe del Centro ha volutopotenziare il servizio di consulenza e inserito ulteriori indirizzi.La consulenza morale, familiare, pedagogica, psicologica e legale gode oggi dellacollaborazione di diversi professionisti. Ad arricchire l’offerta all’utenza anche il servizio di consulenza finanziaria e di mediazione fa-miliare nell’ambito dello sportello “Sos Famiglia”. A fronte di un notevole aumento di richiestedi aiuto, la presenza di uno staff esperto ha permesso di coordinare percorsi efficaci volti al mi-glioramento delle situazioni di difficoltà. Ancora attivo anche il servizio di assistenza psicologicae lo sportello di ascolto del progetto “Una rete di sostegno”, rispettivamente ogni giovedì e ve-nerdì dalle 16.30 alle 18.30 con la collaborazione del dottor Lorenzo Lanciotti e della dottoressaManuela Leonetti. Il 2014 conta una crescente richiesta di aiuto da parte di singole persone e delle famiglie. La crisieconomica, infatti, ha generato una consistente fascia di nuova povertà. È questa particolare con-giuntura che ha spinto il Centro Famiglia a potenziare i servizi di consulenza e integrare il soste-gno alla famiglia. In questa prima parte dell’anno, sono più di cinquanta le famiglie che si sonorivolte al Centro e che, ad oggi, sono costantemente seguite per garantire una continuità d’aiutoauspicando la risoluzione delle difficoltà. La famiglia è al centro delle dinamiche dell’associazione di volontariato ed è per questo che,

oltre all’aiuto, si ritiene importante promuovere azioni di formazione e informazione che contri-buiscono a modellare le basi del nucleo familiare. I corsi per la genitorialità e gli incontri con gliesperti sono stati l’anima di questo primo semestre del 2014. È già in cantiere, intanto, una nuovaprogrammazione da avviare dopo la pausa estiva. Si ricorda che gli uffici del Centro Famiglia nelmese di agosto saranno chiusi.  Centro-famiglia

La suggestione della musica sacra barocca a Fermo e a Montalto Marche

In occasione della stagione estiva, il Vox Poetica Ensemble di Fermo propone da qualche anno“IL BAROCCO NEL FERMANO”(Musica ed arte nei luoghi più belli della marca firmana), uncontenitore di concerti dove vengono eseguite le più belle pagine della storia della musica sacraantica. Il titolo del concerto è “RIGORE E STRAVAGANZA NELLA MUSICA EUROPEA DELXVII e del XVIII SECOLO”, mentre la formula adottata è quella del Soli, Coro e Basso Continuo,con la direzione del M° Mario Ciferri e l’esecuzione all’organo portativo del M° Giulio Fratini,tra l’altro abile costruttore dello strumento usato. La pratica del Basso Continuo nacque nel 500’dalla necessità dell’organista di riassumere in poche note la complessa struttura polifonica con-trappuntistica, dato che era letteralmente impossibile seguire tutte le linee melodiche della parti-tura. L’esecutore suonava la linea del basso con la mano sinistra e riassumeva le voci superioricon la destra, in accordi formati da tre note.

Nacque così l’armonia che permise lo sviluppo successivo di altre nuove forme espressive musicalicome il Melodramma, ad opera della Camerata de’ Bardi, un’equipe di intellettuali che si riunivanella magnifica Firenze dei Medici, con l’intento di far rivivere la tragedia greca dell’Orfeo edEuridice. Ma veniamo alla bellezza del repertorio proposto in questa VI^ edizione, con musichedi C. Monteverdi, H. Schutz e J. S. Bach esaltate dalla qualità timbriche vocali e dall’accuratezzadell’esecuzione del Vox Poetica Ensemble che avremo modo di gustare lunedi 28 luglio ore 21.30nella Chiesa di San Zenone a Fermo e martedi 29 luglio ore 21.30 nella Cattedrale S. MariaAssunta di Montalto Marche.

Comunicato

Diocesi di Macerata - Tolentino - Recanati -Cingoli - Treia

Inizio del Ministero Episcopale di S. E. Mons. Nazzareno Marconi,

Vescovo di Macerata - Tolentino - Recanati - Cingoli - Treia,  con la Celebrazione Eucaristicache il nuovo Pastore presiederà

domenica 27 luglio, alle ore 18.00, nella Cattedrale di San Giuliano, a Macerata.

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La predicazione messianica di Giovanni Battista

19. LA DIGNITÀ DEL MESSIA. IL BATTISTA IN PRIGIONELeggiamo Lc 3,15-20 che conclude i ciclo

sulla predicazione messianica del Battista.1. La predicazione messianica. «Poiché il po-

polo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si

domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cri-

sto, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi bat-

tezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di

me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei san-

dali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.17Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per

raccogliere il frumento nel suo granaio; ma bru-

cerà la paglia con un

fuoco inestinguibile”.18Con molte altre esorta-

zioni Giovanni evange-

lizzava il popolo» (Lc3,15-18). Ora il testo diLuca torna a coinciderecon quello di Matteo.Luca aggiunge che «tutti– ad abundantiam! - sidomandavano se Gio-vanni fosse «il Cristo»,quale se lo immagina-vano, cioè come un liberatore politico e militare.Il Battista risponde negativamente e, nello stessotempo, presenta la dignità e la missione di Gesù.Dice che il suo è un battesimo «con acqua» e che,quindi, acquista valore solo se si mette in praticala predicazione che sta facendo. Mentre quello diGesù è «in Spirito Santo», cioè che comporta ildono dello Spirito Santo nel battezzato. Diceanche egli non è degno di compiere riguardo aGesù neppure quel gesto umilissimo di scioglierglii legami dei sandali. Giovanni dice di sé altrove:«Lui deve crescere; io, invece, diminuire» (Gv3,30). Quanto al battesimo, Luca non aggiunge«per il perdono dei peccati» come invece fa Mc1,4. Matteo addirittura sposta questa frase nellaformula eucaristica sul vino: è il mio sangue del-l’alleanza sparso «per il perdono dei peccati» (Mt26,28). Tutti e tre i Sinottici vogliono che non siconfonda il battesimo di Giovanni con il futurobattesimo di Gesù. Quanto all’aggiunta «e fuoco»il Battista si riferisce al «fuoco... inestinguibile»che brucia i peccatori, cioè l’albero che non haprodotto frutti e la pula inutile. Gesù, manifesta-mente, si allontanerà da questa predicazione, sot-tolineando addirittura la sua misericordia verso ilpeccatore (la parabola della pecora perduta, del fi-glio prodigo: Lc c. 15). A sua volta Luca, quandoscriveva, ha pensato allo Spirito Santo come per-sona divina che – nel terzo Vangelo – fa da guida

a Gesù e al dono dello Spirito di Pentecoste chescese sotto forma di lingue “di fuoco” (At 2,3-4).Luca conclude il ciclo con una frase che fa intrav-vedere il di più di quanto ha riferito: «Con molte

altre esortazioni Giovanni evangelizzava il po-

polo» (Lc 3, 18).2. L’imprigionamento. «Ma il tetrarca Erode,

rimproverato da lui a causa di Erodìade, moglie

di suo fratello, e per tutte le malvagità che aveva

commesso, 20aggiunse alle altre anche questa:

fece rinchiudere Giovanni in prigione» (Lc 3,19-20). «Erodiade» era lanipote di Erode ilGrande, quello che fecela strage degli innocenti,la quale aveva abbando-nato il marito che eraanche suo zio, per le-garsi a Erode Antipa, ri-cordato all’inizio delcapitolo. «Aggiunse»,quindi collocò questamalvagità come il ver-tice delle altre già com-

messe, in quanto fece imprigionare il Battista e poi– come Luca accennerà in 9,7-8 – decapitare nellaprigione di Macheronte, in una fortezza a est delMar Morto. Luca aveva concluso il ciclo sulla Ma-donna presso Elisabetta facendola ritornare «acasa sua» prima che Elisabetta avesse partorito(1,56). Qui Luca conclude in ciclo su Giovanniugualmente in modo affrettato. Infatti, in 2,20,Luca dice che «Giovanni [è] in prigione»: in 3,21-22 Luca racconta il battesimo di Gesù. Ci si po-trebbe chiedere: Gesù da chi viene battezzato?Luca tace!

3. La figura e il compito di Giovanni Battista.Dietro la ricordata aporia c’è una precisa conce-zione lucana della figura del Battista: questi, puressendo «più che un profeta» (7,26), rimane tutta-via un personaggio dell’Antico Testamento: «LaLegge e i Profeti fino a Giovanni [incluso]: da al-lora in poi viene annunciato il regno di Dio»(16,16). «Diceva Giovanni sul finire della sua mis-

sione: “... Viene dopo di me uno...”» (At 13,25).Gesù aggiunge: «Egli è colui del quale sta scritto:/ Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, /davanti a te egli preparerà la tua via» (Lc 7,27).

Conclusione. La grandezza di Giovanni si rea-lizza nel dedicarsi a Cristo: «Lui deve crescere; io,invece, diminuire» (Gv 3,30). Facciamo in modoche Cristo cresca sempre più nella nostra vita.

[email protected]

Mercoledì 23 luglioOre 18.30 Ripatransone - Duomo:

S. Messa per la patrona S. Maria Maddalena

Venerdì 25 luglioOre 16.30 S. Benedetto Tr.

Cattedrale: Confessioni

Sabato 26 luglioOre 18.00 S. Benedetto Tr.

Porto: Processione in mare

Ore 21.00 Porto: S. Messa per la festa della Madonna della Marina

Domenica 27 luglioOre 11.00 Ripatransone

Cantina Colli Ripani: S. MessaOre 18.45 S. Benedetto Tr.Processione dal

porto alla Basilica CattedraleOre 19.30 Basilica Cattedrale: S. Messa

con Benedizione papale

Impegni Pastorali del Vescovo

DAL 23 AL 27 LUGLIO 2014

Parola del Signore17’ DOMENICA TEMPO ORDINARIO ANNO A

Dal VANGELO secondo MATTEO

Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascostoin un campo; un uomo lo trova e lo nascondedi nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti isuoi averi e compra quel campo. Il regno deicieli è simile a un mercante che va in cerca diperle preziose; trovata una perla di grandevalore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.Il regno dei cieli è simile anche a una retegettata nel mare, che raccoglie ogni genere dipesci. Quando è piena, i pescatori la tirano ariva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni

nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e se-pareranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto estridore di denti. Avete capito tutte queste cose?”. Gli risposero: “Sì”. Ed egli disse loro:“Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone dicasa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”. (Matteo 13,44-52)

Gesù ancora una volta torna sul tema del Regno dei cieli, egli cerca di spiegare ai suoiascoltatori di allora e di oggi la novità del suo insegnamento. Spesso, noi consideriamo lareligione come un peso, una serie di adempimenti, una sequenza di divieti e impedimenti, inogni caso qualcosa di difficoltoso, noioso e invadente. Gesù vuole farci capire che non è così,vuole insegnarci che il rapporto che il cristiano deve avere con Dio è lo stesso che l’innamoratoha con l’innamorata e viceversa. Ognuno di noi ha fatto questa esperienza bellissima dell’inna-moramento e ricorda tutto quello che faceva anche solo per poter vedere la propria innamorata,Dio è innamorato di noi, di ognuno di noi personalmente, e vuole che noi lo ricambiamo dellostesso amore. Nella similitudine del tesoro questo viene evidenziato con il fatto che “l’uomo”vende i suoi averi, è pieno di gioia, egli fa del tutto per ottenere quel tesoro. Ora cerchiamo dicapire in base alle similitudini che Gesù ci propone, alcune cose su questo “Regno”, per cuiquell’uomo vende tutto per il suo tesoro, e il mercante vende tutte le sue perle per quell’unica,e in cui vi è la separazione tra i pesci buoni e quelli cattivi. E’ ovvio che queste tre similitudinihanno delle cose in comune e delle cose che le distinguono, cerchiamo di capire quali.Un primo elemento è quello della priorità, per il regno si arriva a rinunciare a tutto, talmente ègrande il suo valore; un secondo elemento potrebbe essere la rapidità e la decisione, nontroviamo nessun tentennamento, terzo elemento tutti siamo chiamati a partecipare al Regno (ipesci nella rete), quarto elemento per entrare nel Regno si viene selezionati. Quindi sonoalmeno quattro gli elementi che abbiamo trovato in queste similitudini: tutti possiamo parteciparedi questo tesoro immenso, ma ci vuole volontà e decisione, e bisogna essere tra i “buoni”. Cosadistingue i buoni dai cattivi? I “buoni” potremmo definirli come quelli che seguendol’insegnamento di Gesù, riescono a percepire come compito primario quello di comprendereche il tesoro più grande è Dio stesso, il suo Regno, il suo amore, la fede in Lui, e una voltacapita questa realtà, fanno di tutto per ottenerla, si adoperano seriamente per ottenerla nonostantetutti i limiti e i peccati. I “cattivi” sono quelli che vivono non volendo avere niente a che farecon Dio, gli idolatri per cui nella vita tutto può essere messo al posto di Dio: ricchezza,successo, sapere, potere o quelli che pongono se stessi al posto di Dio: io sono il dio di mestesso, io sono il centro del mondo e tutto il mondo è relativo a me. Chiediamo al Signore Gesùdi donarci il suo Spirito per avere una comprensione sempre maggiore del suo amore e dellaserietà della nostra risposta. RICCARDO

Pillole di saggezza:SONO INFINITAMENTE MISERABILE, TUTTAVIA PER QUANTO CERCHI

IN ME NON TROVO CHE QUESTO DESIDERIO: VENGA IL TUO REGNO! SIA SANTIFICATO IL TUO NOME! (C. de Foucauld)

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

e-mail: [email protected] C.C.P. n. 11886637, intestato a L’ANCORA - Causale abbonamento

Impaginazione e stampa: Linea Grafica Srl - Tel. 0735 702910 - centobuchi (AP) - E-mail: [email protected] Il sito della Diocesi www.diocesisbt.it

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

CASA DI ALICE: LEGACOOP MARCHE ESPRIMEPROFONDA AMAREZZA

Per la Centrale cooperativa, la storia e la qualità della rete dei servizi di welfare della nostra regione

non deve essere messa in discussione da episodi come quelli verificatisi a Grottammare

Legacoop Marche esprime costernazione e profonda amarezza davanti alle immagini relative al centro“Casa di Alice” di Grottammare (Ap). Chiediamo alla magistratura di concludere quanto primapossibile le indagini per permettere di chiarire le responsabilità di singoli e dell’equipe che, dalleimmagini visionate, sembrerebbero aver smarrito il senso e le finalità del progetto educativo. Fatticome questi, nella loro gravità, gettano fango sul lavoro che quotidianamente migliaia di educatori ededucatrici svolgono nelle centinaia di servizi della nostra regione. Abbiamo già avviato contatti con lacooperativa coinvolta nell’episodio, da sempre apprezzata per la qualità dei servizi svolti sul territorio,per avere la massima chiarezza su questa vicenda. Nessuna tolleranza può esserci, per noi, a fronte dicomportamenti che ledono la dignità e il diritto al rispetto delle persone, che è il primo dovere e laprima responsabilità di chi se ne prende cura nei servizi. La storia e la qualità della rete dei servizi diwelfare della nostra regione non deve essere messa in discussione da episodi come questi.

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ACQUAVIVA PICENA - L’AssociazionePalio del Duca, ha presentato il programmadella XXVII edizione di Sponsalia, la rievo-cazione storica del matrimonio tra Forasteriadegli Acquaviva e Rinaldo dei Brunforte avve-nuto nel 1234. Una rievocazione che, per chiparteciperà, sarà un tuffo nella storia medievaledel piccolo borgo acquavivano a partire dallagrande novità: Sponsalia 2014 si fa in cinque,mercoledi 30 luglio e sabato 2 agosto nel cen-tro storico saranno allestiti stand gastronomiciche proporranno particolari ricette medievalicon tante prelibatezze della nostra cucina tradi-zionale preparate dal Catering Papillon, menùcompleto e ingresso Sponsalia euro 15,00. Aseguire giovedì 31 luglio con la prima seratadi Sponsalia durante la quale ci sarà il Corteg-gio storico, la Benedizione del Drappo, que-st’anno dipinto dall’artista Sgolacchia Teresitadi Montecassiano, la Presentazione della Dotedi Forasteria, il Balletto del gruppo di danzamedievale di Maria Luigia Neroni e gli Spetta-coli Medievali, ingresso euro 5,00. Nella seratadi venerdì 1 agosto di nuovo il Corteggio Sto-rico a cui seguirà il Matrimonio e il Palio tra irioni Aquila e Civetta, con i giochi storici dellacorsa dei sacchi, corsa con le paiarole, tagliodel tronco con il segone e tiro alla fune con laRuota del Duca, ingresso euro 5,00. Infine,domenica 3 agosto il Banchetto Nuziale Me-dievale, uno spettacolo unico nel Piceno, perla prima volta in piazza del Forte, il servizio

sarà in costume d’epoca, il menù basato su ri-cette medievali e ad accompagnare il tutto spet-tacoli di artisti di strada: musici, danza delventre, giullari, mangiafuoco, chiromante,maghi, il balletto del gruppo di danza medie-vale di Maria Luigia Neroni per terminare conl’incendio della Fortezza, costo di euro 45,00,i posti sono numerati ed è d’obbligo la preno-tazione. L’associazione Palio del Duca, inoltre,ha organizzato per i mesi di luglio e agosto ilMercatino del Mercoledi dedicato ai prodottitipici locali e all’artigianato creativo ma nonsolo, infatti dalle 19,00 alle 23,00 sarannoaperti i locali caratteristici e le chiese per per-mettere ai visitatori del mercatino di ammirareanche le bellezze artistiche del centro storico,in particolare presso la sede dell’associazionePalio del Duca si può visitare il Museo Storicodi Sponsalia e una vasta esposizione di vini eprodotti tipici locali. Chiappini Janet

Sponsalia, grandi novità

per la rievocazionestorica giunta alla

XXVII edizioneNell’Italia degli adolescenti sempre più disinvolti e (apparentemente) disinibiti è in atto un cortocir-cuito emozionale e sanitario non da poco. Due notizie nel giro di un paio di giorni ricordano ancheai più distratti che non si può dare per scontato ciò che non vuole esserlo e fa di tutto per farsi notare.Ecco allora che, mentre si abbassa l’età della prima volta, dove la precocità delle ragazze accompagnal’ansia da prestazione dei ragazzi, quasi in pari binario si impennano le malattie sessualmente tra-smesse da chi gioca un gioco di cui fa finta di conoscere le regole, per poi bruciarsi senza passaredal via.Le parole si sprecano perchériempiono i vuoti. Gli spot infor-mativi, l’educazione, il ruolodella famiglia, il compito dellascuola e, finanche, la difesad’ufficio: non è un problemaleggere libri indecorosi a scuolaperché tanto i ragazzi di oggi…Sì, come no, poi le ultime rile-vazioni sulle malattie veneree cidicono che tra i famosi giovanid’oggi (sono sempre “i giovanid’oggi”, fateci caso) si registra ilritorno in impennata della sifi-lide. La sifilide è una di quelle malattie che l’immaginario collettivo immediatamente associa a unlontano passato, quasi letterario, fatto di sporcizia, di avventurieri e di postriboli. La malattia inno-minata, quindi nominata con pseudonimi diversi, ad accollare la colpa ai mercenari venuti a portarla peste da fuori ed ecco il perché del “mal francese”. Quella cosa che prima dell’avvento degli an-tibiotici portava a cecità, paralisi, demenza, morte. Ecco, quella cosa lì è tornata. E fa da apripistaall’infezione da Hiv. Lo ha detto persino “Repubblica”, non propriamente l’househorgan dei teocon.Le parole si sprecano fino a far perdere loro di significato. Parlare di educazione all’affettività, al ri-spetto del proprio corpo e di quello altrui, al sentimento, al senso del donarsi, era troppo difficile,tropo impegnativo. Così si è cercato un termine nuovo e magico, la prevenzione. Che non sarebbenemmeno sbagliata se intesa nel senso aiutare a prevenire la dissipazione emotiva degli adolescenti,alle prese con qualcosa di estremamente fragile da maneggiare ma continuamente bombardati damessaggi che li esortano a usarne con spensieratezza. La scoperta e, soprattutto, il vissuto della ses-sualità sono stati nel tempo spogliati del loro mistero per finire fagocitati nella banalità del prêt-à-porter del consumo. In un fast food del corpo che lascia insoddisfatti i bulimici dell’emozione agettone e istruisce all’anaffettività insapore del “tanto è tutto uguale”. Un gioco a perdere, anche sestessi. Le parole si sprecano quando si vuole cambiare antropologia. Gradatamente, in silenzio, latanto sbandierata pre-venzione è diventata post. Dalla consapevolezza partecipata della coppia nelmettere testa, cuore e cura a ciò che per natura è condiviso, si è passati allo scaricabarile in capo alladonna. La pillola del giorno dopo diventa così un rimedio da comodino e ogni fanciulla giudiziosa,nelle parole di sedicenti esperti, non dovrebbe mancare di farne scorta perché non si sa mai. Soloche, se così si evita la temibilissima e mortale malattia chiamata “gravidanza” (famoso ginecologodocet), si trascura di avvisare che c’è in giro un tot di infezioni pronte a diffondersi grazie allo scam-bio (in)consapevole insito nella gestualità dell’amore. Ma qui entrerebbe in campo altro, perchéquando si parla d’amore si parla di quella cosa che richiede attenzione, sentimento, riguardo, re-sponsabilità. Concetti talmente logorati dal disuso che in alcune scuole statunitensi si tengono corsiappositi, per far reimparare ai ragazzi e alle ragazze cosa vuol dire voler bene, desiderare, aver bi-sogno. Non c’è una generazione peggiore delle altre, ci sono sempre e solo adolescenti che cresconoe cercano confusamente il libretto di istruzioni, per vivere una vita che “poteva andare, ma, non sisapeva dove”. Così, a volte, a qualche bivio chiedono indicazioni. Siamo pronti a darle?

SESSUALITÀ & AFFETTIVITÀ

Sono solo adolescenti e sempre al solito bivioNon c’è una generazione peggiore delle altre,

ci sono sempre e solo adolescenti che crescono e cercanoconfusamente il libretto di istruzioni, per vivere una vita

che “poteva andare, ma, non si sapeva dove’’Emanuela Vinai

Ferrà: abbraccio di tenerezzaSi parte! Destinazione: Ferrà di Montemonaco. Anchequesta estate la splendida cornice dei Monti Sibilliniaccoglierà la gande famiglia unitalsiana della nostraDiocesi. Da domani fino al 20 luglio, infatti, giovani emeno giovani animeranno l’ormai consueto soggiornoestivo nella località di Ferrà. Come ogni anno da piùdi 30 anni, la frase-motto del campo “Ogni uomo è miofratello” tornerà a prendere vita nel corso delle gior-nate, tra giochi di carte, canti e deliziosi pasti. Gli an-ziani nella prima decade, i giovani nella seconda,abbracceranno con la loro gioia e simpatia i numerosi volontari. Questi ultimi, chi alla prima espe-rienza, chi già navigato, si cimenteranno in tutte le attività di cui ci sarà bisogno per la riuscitadel campo. Protagonisti saranno i momenti di preghiera: speriamo nella presenza quotidiana diun sacerdote per la Santa Messa e, perché no, in una visita del nostro Vescovo! Affidiamo a Coluiche ha iniziato ques’opera ogni singolo momento dei giorni che verranno. Come ci ha raccoman-dato Papa Francesco lo scorso 9 novembre, cercheremo di essere “sempre sguardo che accoglie,mano che solleva e accompagna, parola di conforto, abbraccio di tenerezza. Non scoraggiateviper le difficoltà e la stanchezza, ma continuate a donare tempo, sorriso e amore ai fratelli e allesorelle che ne hanno bisogno. Ogni persona malata e fragile possa vedere nel vostro volto il voltodi Gesù; e anche voi possiate riconoscere nella persona sofferente la carne di Cristo.” Che Ferràabbia inizio! Vincenzo Di Alessandro

Un’estate in sicurezza alla guardia medica turistica di Lungomare De Gasperi

GROTTAMMARE: La Riviera delle Palme è uno dei luoghi di maggior affluenza turistica dellaRegione Marche e del Medio Adriatico e la sicurezza riveste un ruolo molto importante, nonché unaspetto in cui gli amministratori devono tener conto. Infatti, per far fronte a tale problema, nella mat-tinata del 19 luglio è stato presentato presso i locali della Guardia Medica Turistica di Lungo-mare De Gasperi in Grottammare, un Progetto pilota previsto per i bagnanti che frequentano lespiagge del litorale. Questo progetto coinvolge diversi attori: la Guardia Medica Turistica in forza al-l’ASUR, la Misericordia di Grottammare, i Vigili del Fuoco e Confesercenti, i quali hanno specifichecompetenze per la sua riuscita. L’incontro ha visto la presenza del Sindaco di Grottammare Piergallini,del Vice Sindaco Alessandro Rocchi, di Ilenia Illuminati di Confesercenti e del Comandante dei Vigilidel Fuoco Roberto Paoletti. La conferenza stampa è stata aperta dal Sindaco Piergallini che ha inqua-drato l’iter storico del Progetto, nato lo scorso inverno grazie alla preziosa collaborazione tra Comunee associazioni. Grottammare sarà un luogo baricentrico di tale progetto che si avvale del soccorso inacqua dei Vigili Del Fuoco, i quali possono effettuare la Defibrillazione precoce e utilizzare il gom-mone e la moto d’acqua in caso di necessità. In secondo luogo, vi è il servizio di Primo Soccorso acura della Misericordia Grottammarese, che svolgerà le attività principali di Primo Soccorso comela Posizione Laterale di Sicurezza e il BLS (Sistema di Base dei Sistemi Vitali). In caso di emergenzaverranno adottate la Defibrillazione precoce e il trasporto d’emergenza. I locali saranno messi a di-sposizione dal Comune di Grottammare e dalla Confesercenti, senza dimenticare il servizio di GuardiaMedica Turistica in collaborazione con l’Area Vasta 5 dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale. L’in-contro è stato un momento per discutere anche del futuro di tale progetto, in cui si spera un potenzia-mento del servizio, per garantire maggiormente la sicurezza di turisti e cittadini. Un servizioindubbiamente penalizzato dall’attuale spending review che indebolisce l’operato delle ASUR e delservizio di Guardia Medica Turistica. Per concludere, vi segnaliamo gli orari e le disponibilità diquesti servizi ubicati presso il Lungomare De Gasperi (quartiere Ischia II). 1) VIGILI DEL FUOCO:SOCCORSO IN ACQUA CON GOMMONE O MOTO D’ACQUA: sabato e domenica dei mesidi luglio e agosto 2) SERVIZIO DI GUARDIA MEDICA TURISTICA: fino al 24 luglio dalle 17alle 19, dal 25 luglio ai primi di Settembre dalle 16 alle 19. Il servizio verrà effettuato tutti i giorni.

3) SERVIZIO DIPRIMO SOC-CORSO: tutte le do-meniche di luglio eagosto dalle 11 alle 16(eccetto il 20 lugliodalle 12 alle 16). Saràprevisto un serviziogiornaliero dal 14 al17 agosto dalle 11 alle16.

Nicolas Abbrescia

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Monteprandone: 1° Slalom automobilistico ludico- sportivo.Vincitore assoluto il pilota Peroni.Il potente rombo dei motori delle 56 auto in gara nelle tre manches ha infrantola quiete estiva monteprandonese della mattina e del pomeriggio di domenica20 luglio.La cronoscalata automobilistica ha avuto per percorso il tratto provinciale Centobuchi – Monte-prandone disseminato, come da regolamento corse automobilistiche, da gincane di birilli, chehanno messo a dura prova l’abilità dei piloti, che a loro volta a velocità più che sostenuta hannodovuto schivare nel minor tempo possibile senza buttarne a terra neppure uno.

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La manifestazione è tornata a Monteprandone dopo molti anni: adorganizzarla è stata l’ASD Amanti delle corse in collaborazione conla UISP, con il sostegno di molti sponsor locali tra cui la Banca Pi-cena Truentina- Credito Cooperativo- di Acquaviva Picena e Mon-teprandone, il rifornimento “San Giacomo della Marca”, via SantaMaria delle Grazie, Monteprandone, con il patrocinio dell’Ammini-

strazione Comunale di Monteprandone e l’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno.Le potenti auto che sfrecciavano lungo il percorso sono state l’attrazione del numeroso pubblicopresente negli spazi di sicurezza lungo il percorso di gara.Il tratto Centobuchi-Monteprandone per un giorno è diventato la Le Mans del piceno teatro dellagara di abilità di guida dei bravissimi 56 piloti .Vincitori assoluti sono risultati: 1° classificato Peroni, 2° Alessandrini e tezo Albertoni. FC.

Una curiosità che dovrebbe farci riflettere

Cristiano Ronaldo, la mamma: “Volevo abortire, il dottore me lo ha impedito”

di Redazione Blitz

LISBONA, PORTOGALLO - Dolores Aveiro, mamma di Cristiano Ronaldo,nel corso della presentazione della sua autobiografia ‘Mae Coragem’, ha rivelatoche voleva abortire. Quindi è un miracolo se adesso Cr7 è al mondo. Lo riportala Gazzetta:“Quando mi accorsi di essere incinta di Cristiano, volevo abortire –

si legge in uno dei passaggi più forti del libro – perché all’epoca avevo già 30

anni e tre figli, Hugo, Elma e Katia, ma il dottore non accolse la mia richiesta e

così optai per una ricetta casalinga: birra scura calda e corsa fino allo sfini-

mento. Ma anche quello non funzionò e allora a quel punto decisi di portare

avanti la gravidanza e nacque Cristiano che, quando venne a conoscenza della

storia, fu persino capace di scherzarci sopra dicendomi ‘vedi mamma, tu volevi

abortire e adesso io sono l’unico a tirare i cordoni della borsa’.

Cristiano Ronaldo, la mamma: “Volevo abortire, il dottore me lo ha impedito” (LaPresse)

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TERRA SANTA

MEDJUGORJE

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LOURDES

Una volta nella vita è necessario andare in Terra Santa! Per il cristiano costituisce un’avventura esigente, ma indimenticabile, che permette di ripercorrere strade e luoghi “dove Gesù è passato”. Per il credente si-

gnifica un “ritorno a casa”, per leggere quel “quinto Vangelo” costituito dalla terra, dalla storia, dall’archeologia; per radicare in coor dinate storico geografiche precise quei fatti che costituiscono il fondamento della nostra religione.

ITINERARIO 8 GIORNI / 7 NOTTI (date da definirsi)QUOTA DI PARTECIPAZIONE DA ROMA: € 1.250 QUOTA DI PARTECIPAZIONE DA MILANO: € 1.270

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Lourdes è uno dei Santuari cristiani più frequentati. Ogni anno più di cinque milioni di pellegrini si recano alla Grotta di Massabielle dove, più di un secolo e mezzo fa, la Vergine apparve alla piccola Bernadette (11 febbraio 1858). Molti trovano a Lourdes il “necessario” che inconsciamente cer-cano. Si uniscono all’enorme folla di uomini, di donne, di

bambini, di anziani, di giovani di ogni lingua, nazione, ceto sociale.

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Medjugorje è il luogo dove si gusta la presenza di una Madre amorosa e, di conseguenza, ci si sente fratelli e invitati a formare una sola grande famiglia che abbracci il mondo intero. Se Lourdes ha legato il suo nome al dogma dell’Immacolata Concezione, Fatima alla seconda guerra mondia-

le e alla conversione della Russia, Medjugorje rappresenta “la continuazione e il coronamento di Fatima” come dice P. Jozo Zovko, e rappresenta la speranza di una prossima era di pace per il mondo.

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