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Ambasciata d’Italia ad Ankara Ufficio Economico e Commerciale Ambasciata d’Italia in Ankara, Ufficio Commerciale, Atatürk Bulvarı 118, 06680, Ankara, www.ambankara.esteri.it ; [email protected] ; tel. 0090-312-4574275; fax 0090-312-4574282 Responsabile: Cons. Leg. Irene Castagnoli Ultimi Sviluppi Inaugurati i lavori per il terzo ponte sul Bosforo Nuova normativa in materia di consumo di bevande alcoliche La marcia turca di Mapei e Ricordati Il governo turco spinge per un’automobile nazionale Aumentano i turisti stranieri in Turchia Per Mastercard, Istanbul sarà la sesta città più visitata al mondo Pegasus punta a crescere grazie all’accordo con KLM Economia e Politica Economica Moody’s rivede al rialzo il rating della Turchia, assegnandole l’investment grade 8 banche tra i 10 più importanti contribuenti del Paese Focus Settore Turchia: restituita al FMI l’ultima tranche di finanziamento Annunci e Gare Vai direttamente alla Pagina Indicatori Macroeconomici PIL, Inflazione, Interscambio, Borsa di Istanbul, Cambio N.16 25/05 - 04/06/2013 Prot. Nr. 1498

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Ambasciata d’Italia ad Ankara Ufficio Economico e Commerciale

Ambasciata d’Italia in Ankara, Ufficio Commerciale, Atatürk Bulvarı 118, 06680, Ankara, www.ambankara.esteri.it ; [email protected] ; tel. 0090-312-4574275; fax 0090-312-4574282

Responsabile: Cons. Leg. Irene Castagnoli

Ultimi Sviluppi

Inaugurati i lavori per il terzo ponte sul Bosforo Nuova normativa in materia di consumo di bevande alcoliche

La marcia turca di Mapei e Ricordati

Il governo turco spinge per un’automobile nazionale

Aumentano i turisti stranieri in Turchia

Per Mastercard, Istanbul sarà la sesta città più visitata al mondo

Pegasus punta a crescere grazie all’accordo con KLM

Economia e Politica Economica

Moody’s rivede al rialzo il rating della Turchia, assegnandole l’investment grade

8 banche tra i 10 più importanti contribuenti del Paese

Focus Settore

Turchia: restituita al FMI l’ultima tranche di finanziamento

Annunci e Gare

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Indicatori Macroeconomici

PIL, Inflazione, Interscambio, Borsa di Istanbul, Cambio

N.16

25/05 - 04/06/2013 Prot. Nr. 1498

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Ulimi Sviluppi

Inaugurati i lavori per il terzo ponte sul Bosforo Il 29 maggio, alla presenza delle massime autorita' turche, tra cui il Presidente Gül, il Primo Mini-stro Erdoğan, lo speaker del Parlamento Çiçek e il Ministro dei Trasporti Yıldırım, si e’ svolta la cerimonia di inaugurazione dei lavori per la realizzazione del terzo ponte sul Bosforo. I lavori sa-ranno realizzati dal consorzio costituito dalla societa’ italiana Astaldi e dalla turca IÇTAŞ, che si sono aggiudicate nel maggio 2012 l’importante commessa relativa alla costruzione del ponte e dei 96 km di vie di collegamento. Il progetto, il cui valore supera ampiamente i 2,5 miliardi di dollari, sarà realizzato con modalità BOT ed il ponte comprenderà quattro corsie per senso di marcia riservate alle auto, più una linea ferroviaria doppia. Nel corso della cerimonia, l’Ambasciatore d'Italia in Turchia Gianpaolo Scarante ha espresso la sua viva soddisfazione per l'avvio di un'opera infrastrutturale di cruciale importanza per il Paese che vede coinvolta in prima linea nella sua realizzazione un gruppo italiano, Astaldi - per il quale era presente il Presidente Paolo Astaldi - che da anni e' operativo in Turchia dove ha messo a segno brillanti successi. "Quello delle grandi opere e' un settore nel quale l'Italia in Turchia svolge un ruolo di primaria rilevanza" ha sottolineato l'Ambasciatore, "a dimostrazione dell'ottimo livello di collaborazione raggiunto e degli eccellenti risultati che i partenariati tra aziende italiane e turche permettono di realizzare." "E questo e' vero anche" ha concluso Scarante " per le attività congiunte su mercati terzi, come dimostra lo stesso caso di Astaldi, attiva in progetti in Oman, Russia, Polonia in joint Venture con gruppi turchi." TOP

Nuova normativa in materia di consumo di bevande alcoliche Lo scorso 24 maggio e’ stato approvato in Turchia un disegno di legge in materia di consumo di bevande alcoliche, che ha peraltro acceso un intenso dibattito nel Paese. La nuova legge apporta modifiche alla normativa in materia di consumo delle bevande alcoliche, inasprendo le pene in caso di violazione. In particolare, il testo approvato introduce il divieto assoluto di pubblicità per le bevande alcoliche, anche sotto forma di sponsorizzazione di eventi; il divieto per film e pro-grammi tv di mostrare immagini che incentivino il consumo di alcool; il divieto di vendita ai mi-norenni; il divieto assoluto di vendita al dettaglio tra le 22.00 e le 06.00; l’obbligo di inserire sull’etichette indicazioni sui danni provocati dall’alcool; infine, il divieto di vendita lungo strade e autostrade e nei luoghi situati a meno di 100 metri da centri educativi e di culto. In generale, la Turchia, con 1,5 litri pro capite all’anno, si colloca nettamente indietro nel consumo di alcolici ri-spetto alla media europea (9 litri pro capite). TOP

La marcia turca di Mapei e Ricordati La primavera turca si colora di tulipani, maxi-progetti per le infrastrutture e investimenti italiani. Da inizio anno sono sbarcate sulle rive del Bosforo una trentina di aziende provenienti dallo sti-vale. Alcune erano già presenti e hanno deciso di rilanciare, come è il caso del gruppo farmaceu-tico Recordati. Altre come Mapei sono appena entrate nel mercato attraverso acquisizioni. Nel 2006 in Turchia c'erano 500 imprese italiane. Oggi sono più che raddoppiate. Nello stesso perio-do, il fatturato generato dal Made in Italy "turco" è passato da 4,5 a 7,3 miliardi. Tanto che an-che società di consulenza, è il caso di Diacron, si sono precipitate ad aprire una sede ad Istanbul per accompagnare nuovi insediamenti industriali. L'Italia è il secondo fornitore Ue della Turchia, con 13 miliardi di export e un saldo commerciale positivo di 5 miliardi. Ma resta indietro in quan-to a presenza sul territorio: 1.015 imprese contro 5.258 tedesche, 2.477 britanniche e 2.381 ira-niane. Troppo poco per una Turchia che si candida a entrare nella top 10 dell'economia mondiale

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a suon di investimenti e attrazione di capitali esteri, con un Pil balzato da 230 a 800 miliardi di dollari in meno di dieci anni. E malgrado la battuta di arresto del 2012, l'Ocse stima una crescita del 3% nel 2013 e del 5% per l'anno successivo. Il gruppo farmaceutico Recordati è sbarcato in Turchia ne1 2008. Tre anni più tardi ha sborsato 150 milioni di dollari per finalizzare l'acquisizio-ne di Frik Ilaç. E oggi l'azienda milanese è pronta a investirne altri 35 per un nuovo stabilimento. Con l'obiettivo di produrre farmaci da banco e ospedalieri non solo per il mercato interno ma per tutta la regione, dall'Iran fino al Caucaso. Dice Andrea Recordati a capo delle attività internazio-nali dell'azienda di famiglia: «La nostra strategia di crescita passa attraverso almeno un paio di acquisizioni ogni anno. L'Italia, che oggi vale il 26% del nostro fatturato, varrà sempre di meno. Perciò i nostri radar sono accesi verso l'est: in Polonia, Bielorussia, Russia. E la Turchia è un mer-cato formidabile, che vale l'8% dei nostri ricavi, e qui contiamo di crescere per puntare, oltre al mercato interno, ad esportazioni verso l'Iran, Paesi del Caucaso e l'Asia Centrale». Il gruppo Re-cordati, 3330 dipendenti e 828 milioni di ricavi nel 2012, ha oltre 600 addetti in Turchia, per un giro d'affari che in due anni è salito da 41 a 62 milioni di euro. «Questo è un Paese da prendere molto sul serio - dice Andrea Recordati – Ha una popolazione di 75 milioni di persone, dei quali i1 60% è giovane, il 26% ha meno di 24 anni. I tassi di occupazione supereranno entro i prossi-mi due anni la media europea. E poi ci sono capacità manageriali, forte senso del lavoro. E so-prattutto una volontà di portare e agevolare investimenti dall'estero». Si affaccia invece per la prima volta in Turchia la Mapei di Giorgio Squinzi. La società chimica per l'edilizia che ormai con-ta 63 impianti in tutto il mondo, ha appena dato il via libera alla fusione per incorporazione di Wallmerk, azienda di adesivi per piastrelle e fugature, a Polatlı, 75 km da Istanbul.«La nostra strategia sui mercati esteri si basa sul principio della maggiore vicinanza alle esigenze locali e della riduzione al minimo dei costi di trasporto - spiega Veronica Squinzi, responsabile internazio-nalizzazione e Sviluppo di Mapei - L'acquisizione di Wallmerk va in questa direzione: servire un mercato molto attivo e dinamico, come quello turco, che rappresenta inoltre un importante "ponte" commerciale tra l'Europa e l'Asia». Se farmaceutica ed edilizia battono la fiacca in Italia, in Turchia la crescita è a doppia cifra. Da una parte c'è la copertura sanitaria che arriva al 76% della popolazione. Dall'altra un boom immobiliare e delle infrastrutture che continuerà per i pros-simi 10 anni. Candidatura olimpica a parte, Istanbul è in lizza per l'edizione 2020, la Turchia ha adottato una strategia per attrarre investimenti che si basa su grandi opere, agevolazioni fiscali e incentivi. «Riduzione dell'imposta sul reddito delle società dal 33% al 20%, benefici fiscali ed in-centivi per imprese con determinati requisiti, specialmente se investono in aree svantaggiate, consumi in crescita del 6/7% annuo. Questa è la piattaforma invidiabile che offre il Paese», spie-ga Giacomo Luccicano a capo dell'ufficio Diacron di Istanbul. Entro il 2023, anno del centenario della nascita della Turchia moderna, il Paese conta di entrare nella top ten delle economie mon-diali (oggi è al 17esimo posto, benché al 94esimo per salari), cercando di abbattere deficit delle partite correnti e inflazione ancora molto alta. Per farlo lo Stato sta usando la leva dei grandi in-vestimenti: 10 mila km di linea ferroviaria ad alta velocità, ampliamento dei porti, un terzo dell'e-nergia da fonti rinnovabili, e 10 miliardi di euro sul piatto per costruire il terzo aeroporto di Istan-bul, dove opera la Turkish Airlines, eletta migliore compagnia europea nel 2012. «La Turchia - spiega Roberto Luongo, direttore generale della nuova Agenzia Ice - rappresenta per l'Italia un mercato ideale: è in forte crescita stimolato da una domanda interna dinamica; è un hub per gli investimenti che generano nuove esportazioni nell'area e numerose gare pubbliche per nuove infrastrutture. Il tutto a due passi da casa nostra». (Fonte: Christian Benna, La Repubblica Affari & Finanza, 29 aprile 2013). TOP

Il governo turco spinge per un’automobile nazionale Il Ministro dell'Economia Zafer Çağlayan ha dichiarato che lo Stato potrebbe partecipare ad un

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progetto di produzione di auto locale - tramite "golden share" – con l’obiettivo di incoraggiare il settore e gli investitori. "Siamo determinati nel costruire un’auto locale. Se è necessario, lo Stato sara’ coinvolto in questo progetto con una golden share, al fine di incoraggiare il settore e gli in-vestitori. Sebbene i dettagli non siano ancora definiti, per la prima volta siamo pronti a parlare di incentivi speciali da concedere all’investitore che decida di produrre una vettura locale" ha speci-ficato il Ministro, sottolineando come il Governo sia disposto a negoziare un modello di incentiva-zione con gli investitori locali o stranieri che siano in grado di produrre una macchina locale. "Sono orgoglioso della nostra industria correlata all’automotive, che ha la capacità, la forza e le opportunità per produrre l’85% di un’automobile", ha detto Çağlayan. Il Ministro ha inoltre di-chiarato che una macchina locale ridurrebbe la dipendenza della Turchia all'estero, ricordando che il settore automobilistico turco dipende dall'ottenimento di licenze dalle principali aziende produttrici e che gli operatori del settore non possono investire senza l'approvazione di queste società. TOP

Aumentano i turisti stranieri in Turchia Il numero di turisti stranieri che hanno visitato la Turchia è aumentato del 13,02% nel mese di aprile 2013 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Secondo i dati del Ministero della Cultura e del Turismo, inoltre, nel 1° trimestre del 2013, ben 6.665.379 persone hanno visitato la Turchia e la maggiore parte dei turisti stranieri che hanno visitato il Paese proviene dalla Germa-nia (14,55%), quindi dalla Russia (8,19%) e dalla Georgia ( 5,46%). TOP

Per Mastercard, Istanbul sarà la sesta città più visitata al mondo Secondo la speciale classifica stilata da Mastercard, Istanbul sarà la sesta città al mondo, su una lista di 132, per numero di visitatori stranieri. In particolare, si prevede che Istanbul nel 2013 ospiterà 10,4 milioni di turisti in provenienza dall’estero e che le entrate del turismo intenzionale saranno di circa 8,6 miliardi di dollari, in crescita del 5,5% rispetto al 2012. Istanbul si colloca dopo Bangkok, Londra, Parigi, Singapore e New York. Fra le città europee Istanbul segue Londra e Parigi e precede Barcellona e Milano e sara’ la terza per crescita delle entrate turistiche dopo Vienna e Londra. Destinazione molto importante nella regione del Mediterraneo, la Turchia si a-spetta di accogliere 33 milioni di visitatori stranieri nel 2013, con l'obiettivo di entrare nella top 5 delle mete turistiche mondiali. TOP

Pegasus punta a crescere grazie all’accordo con KLM Pegasus Airlines cercherà di aumentare il numero dei suoi passeggeri grazie al nuovo accordo di cooperazione di codeshare stipulato con la Royal Dutch Airlines (KLM). In particolare, Güliz Öz-türk, Vice Presidente della Pegasus, ha dichiarato che la compagnia “si aspetta dai 35 ai 40 nuo-vi clienti al giorno per i due voli che collegano l’aeroporto di Sabiha Gökçen di Istanbul con Am-sterdam, con l’obiettivo di incrementare di circa il 10% il numero dei passeggeri su questa trat-ta”. La compagnia aerea olandese inizierà a vendere i biglietti a partire dal 27 maggio per i voli Pegasus Airlines dagli aeroporti Sabiha Gökçen di Istanbul e Adnan Menderes di Izmir verso lo Schiphol di Amsterdam. A sua volta, la KLM punta ad allargare il proprio bacino di clienti in pro-venienza dalla Turchia. "Speriamo di attirare molti clienti KLM dai voli Pegasus. Prevediamo da 40.000 a 50.000 nuovi passeggeri all’anno" ha dichiarato Pieter Bootsma, vice presidente esecu-tivo del marketing Air France e KLM. Pegasus Airlines e Klm hanno sottolineato che la politica dei prezzi non cambierà con il nuovo accordo. TOP

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Economia e politica economica

Moody’s rivede a rialzo il rating della Turchia, assegnandole l’investment grade Il 16 maggio scorso Moody’s ha attribuito alla Turchia l’investment grade, elevando di un livello il rating del Paese (da Ba1 a Baa3), con outlook “stabile”. Nel giro di pochi mesi, la Turchia ha quindi incassato promozioni da tutte e tre le principali agenzie di rating: a novembre 2012, Fitch aveva riconosciuto l’investment grade (BBB-) e a marzo 2013 Standard&Poor’s aveva annunciato l’innalzamento della valutazione della Turchia da BB a BB+, con outlook stabile, portando così il Paese a un solo livello al di sotto dell’investment grade. Fra le ragioni della decisione, Moody’s ha citato innanzitutto gli sviluppi recenti e quelli attesi ri-guardanti gli indicatori chiave dell’economia e della finanza pubblica. In particolare, l’Agenzia ha apprezzato la riduzione del rapporto debito/PIL, pari al 37 per cento a fine 2012, in diminuzione di quasi 10 punti percentuali rispetto al 2009. In aggiunta a ciò, Moody’s ha motivato la propria scelta sulla base del progresso raggiunto dalla Turchia nel campo delle riforme strutturali e istitu-zionali, che dovrebbero contribuire, secondo l’Agenzia di rating, a ridurre le attuali vulnerabilità a shock esterni derivanti dall’andamento dei flussi di capitale. La notizia è stata commentata da vari esponenti dell’Esecutivo turco. Il Vice Primo Ministro per le questioni economiche Ali Babacan ha affermato che la decisione di Moody’s è corretta, anche se tardiva, e il Ministro dell’economia Zafer Çağlayan ha sottolineato che il nuovo rating porterà a maggiori investimenti nel Paese e che quindi la Banca Centrale dovrà tenersi pronta a fronteg-giare possibili pressioni sulla valuta nazionale. Il Ministro delle finanze Mehmet Şimşek ha posto l’accento sulla maggiore facilità di accesso ai mercati dei capitali internazionali da parte sia del Tesoro, sia delle imprese, sulla riduzione del costo dei finanziamenti e sulla possibilità di ottenere finanziamenti a più lungo termine, fondamentali per sostenere la crescita del Paese. Il Ministro dello sviluppo Cevdet Yilmaz ha evidenziato che la valutazione positiva di Moody’s conferma la validità dell’impostazione della politica economica turca a valle della crisi internazionale e che la possibilità di accesso a finanziamenti meno onerosi fornirà un contributo per la realizzazione de-gli investimenti programmati entro il 2023, anno simbolo in cui ricorre il centenario dalla fonda-zione della Repubblica turca. Le reazioni degli analisti all’annuncio di Moody’s sono state ovviamente positive. Alcuni hanno sottolineato come ormai la Turchia abbia raggiunto lo stesso rating di altri Paesi di indubbio rilie-vo, come la Spagna, l’India e la Colombia; altri osservatori hanno rilevato che l’impatto positivo potrebbe estendersi anche al settore del credito privato. Le implicazioni per il mercato valutario sarebbero meno lineari. Per un verso, gli afflussi di capi-tali continuerebbero ad essere incoraggiati dall’innalzamento del rating, determinando un ten-denziale apprezzamento della valuta. Tuttavia, la Banca Centrale della Repubblica Turca ha ripe-tuto in più occasioni che intende intervenire in caso di eccessiva variazione del tasso di cambio effettivo reale. Facendo seguito all’upgrade del rating sovrano, il 21 maggio Moody’s ha proceduto a un analogo innalzamento del giudizio relativo alla Export Credit Agency turca Eximbank e a dodici banche: AkBank TAŞ, Asya Katılım Bankası AŞ, DenizBank AŞ, HSBC Bank AŞ, Şeker Bank TAŞ, Ziraat Bankası AŞ, TEB - Türk Ekonomi Bankası AŞ, Türkiye Garanti Bankası AŞ, Türkiye Halk Bankası AŞ, Türkiye Iş Bankası, Türkiye Vakıflar Bankası TAO e Yapı ve Kredi Bankası AŞ. Si tratta tuttavi-a di una decisione conseguente alla migliore valutazione sul Paese e pertanto non si ritiene che avrà un particolare impatto sul settore bancario. Infine, Moody’s ha recentemente rivisto a rialzo anche il rating della Housing Development Admi-nistration of Turkey (TOKI), l’organismo di emanazione pubblica incaricato di realizzare opere di

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edilizia popolare. In questo caso, l’upgrade (da Ba1/A1 a Baa3/Aa3) riflette, ha detto l’Agenzia, l’attuale condizione finanziaria di TOKI e i successi conseguiti nella realizzazione di programmi di investimento (Fonte: Addetto Finanziario dell’Ambasciata d’Italia in Turchia). TOP

8 banche fra i 10 più importanti contribuenti del Paese Secondo i dati pubblicati dall’Amministrazione Finanziaria turca, per il 2012, oltre alla Banca Cen-trale, sono 7 le banche che si trovano nella top ten dei contribuenti (11 nella top 20). La Garanti Bank, che fa parte del Gruppo Doğuş, e’ il primo contribuente della Turchia per il 2012, avendo versato tasse per 1,18 miliardi di lire turche. Seguono la IşBank e la Akbank con rispettivamente 1,15 miliardi e 1,11 miliardi. Le statali Ziraat Bank, con 1,1 miliardi e Halk Bank, con poco piu’ di 1 miliardo, sono al quarto e quinto posto. Yapı Kredi Bank, una joint venture tra la turca Koç Holding e l’italiana Unicredit, è al sesto posto con 750 milioni di lire turche. La Banca Centrale, che era risultata prima nel 2011, è settima in questa speciale classifica del 2012 con 743 milioni. L'ultima delle banche nella top 10 dei contribuenti per il 2012 è la Vakiflar Bankası, un'altra ban-ca statale, al nono posto, con 509 milioni TL. La più grande societa’ di telecomunicazioni della Turchia, Türk Telekom, risulta all’ottavo posto con 660 milioni di TL, mentre il più grande opera-tore di telefonia mobile in Turchia, Türkcell, é decimo, con 506 milioni. La classifica del 2011 ve-deva in testa la Banca Centrale seguita da Türk Telekom, Türkcell, Garanti Bank, Yapı Kredi Bank, Halkbank, Vakıfbank, Ziraat Bank, IşBank e TUPRAŞ, la più grande raffineria della Turchia di proprietà della Koç Holding. TOP

Focus Settore Turchia: restituita al FMI l’ultima tranche di finanziamento Il 14 maggio scorso il Governo turco ha annunciato il rimborso dell’ultima tranche dei finanzia-menti richiesti al Fondo Monetario Internazionale (FMI). Il versamento, di importo pari a 283 mi-lioni in diritti speciali di prelievo (325 milioni di euro o 422 milioni di dollari), chiude una lunga serie di prestiti concessi dal FMI a partire dai primi anni sessanta, per un ammontare complessi-vo di quasi 50 miliardi di dollari: fra i Paesi destinatari dei finanziamenti del Fondo, la Turchia si colloca nei primi tre posti, insieme a Filippine e Uruguay, per numero di accordi siglati con il FMI. Per il Paese, quindi, l’evento ha un forte valore simbolico: per la prima volta da diciannove anni la Turchia non ha debiti in essere con il Fondo. L’ultimo stand-by agreement era stato concesso nel 2005, con scadenza maggio 2008; nel 2009, per fare fronte alle turbolenze della crisi finan-ziaria internazionale e al rallentamento dell’economia, il Governo turco aveva intrapreso una lun-ga negoziazione per un nuovo accordo di finanziamento, mai concluso. Storicamente, il più in-tenso ricorso al Fondo era stato sperimentato all’inizio degli anni duemila quando, a causa della crisi bancaria domestica, la Turchia aveva preso in prestito 11,2 miliardi di dollari nel 2001 e 13,5 miliardi di dollari nel 2002. Per quanto riguarda le reazioni delle Autorità turche, si registra un’aperta euforia per il traguardo raggiunto: quando il Partito della giustizia e dello sviluppo (AKP) vinse le elezioni nel 2002 la Tur-chia aveva un’esposizione di oltre 23 miliardi di dollari verso il Fondo e in undici anni di governo dell’AKP tale ammontare si è ridotto a zero. In maniera piuttosto esplicita il partito di Governo rivendica il merito di questo successo. Tuttavia gli osservatori ricordano che il processo di stabi-lizzazione economico-finanziaria che ha interessato la Turchia nell’ultimo decennio affonda le sue radici nel programma di risanamento adottato dalle Autorità turche in stretta collaborazione pro-prio con il FMI e condotto in porto da Kemal Derviş, economista di origine turca che tornò in Tur-chia nel 2001 per assumere la carica di Vice Primo Ministro per le questioni economiche, dopo aver trascorso oltre vent’anni di servizio presso la Banca Mondiale. L’attuale Vice Primo Ministro per le questioni economiche Ali Babacan ha evidenziato come il cli-

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ma di fiducia e di stabilità creato dal Governo AKP sia riuscito ad attrarre capitali esteri, al punto da rendere superfluo il ricorso al FMI. Quanto alle condizioni teoricamente imposte dal Fondo, Babacan ha comunque sottolineato che si è giunti sempre a decisioni condivise, in linea con il programma economico del Governo. Il Vice Primo Ministro ha inoltre messo l’accento sul fatto che il 2013 rappresenta un anno molto positivo per la Turchia, non solo per la restituzione per intero dei finanziamenti concessi dal FMI, ma anche perché a fine 2012 l’inflazione è scesa al li-vello minimo degli ultimi 40 anni e a marzo 2013 i tassi di interesse hanno registrato valori stori-camente bassissimi. Fra gli altri esponenti dell’Esecutivo, il Ministro dell’economia Zafer Çağlayan ha ribadito che la raggiunta indipendenza della Turchia dai finanziamenti del Fondo è dipesa dalla stabilità politica ed economica garantita dall’AKP e dalle riforme promosse dal Governo in campo economico. Il Ministro per lo sviluppo Cevdet Yilmaz, in occasione del ventinovesimo incontro dello Standing Committee for Economic & Commercial Cooperation of the Organization of the Islamic Coopera-tion ha sottolineato l’importanza del traguardo raggiunto dal proprio Paese, pur evidenziando che il livello degli investimenti diretti esteri in Turchia, come negli altri Stati della regione, è an-cora troppo basso e che è pertanto necessario realizzare condizioni di contesto economico e nor-mativo capaci di attrarre un maggior numero di investitori. Analisti e osservatori hanno riconosciuto l’importanza dell’obiettivo messo a segno dalla Turchia, anche in termini di maggiore solidità della finanza pubblica: negli anni di governo dell’AKP, il rap-porto debito/PIL è passato da oltre il 70 per cento a meno del 40 per cento. Parallelamente, il costo dei finanziamenti in lire turche è sceso al di sotto di quello che si riscontra in Paesi compa-rabili e talvolta con un rating migliore, come India, Russia, Brasile e Cile. Tuttavia, è stato sottoli-neato, nello stesso periodo è cresciuto fortemente l’indebitamento complessivo del Paese verso l’estero, soprattutto quello del settore privato e, segnatamente, delle imprese: la Turchia è dive-nuto uno degli Stati emergenti con maggior grado di leverage e un indebitamento netto pari a circa la metà del PIL, come Paesi quali la Repubblica Ceca e la Polonia. Nel decennio 2002-2012 l’indebitamento complessivo verso l’estero è cresciuto infatti del 160 per cento; a fine 2012, circa due terzi di questo debito faceva capo al settore privato, che rispetto al 2002 ha registrato un aumento del 425 per cento, contro un +60 per cento del settore pubblico e un -65 per cento dell’indebitamento della Banca Centrale della Repubblica turca. Parallelamen-te, il debito estero a breve termine, che nel 2002 era pari al 13 per cento del totale, è salito al 30 per cento a fine 2012. In via generale, fra i settori maggiormente indebitati figurano quello finanziario e bancario, seguito da costruzioni e immobiliare, trasporti, energia, informatica e tele-comunicazioni; meno indebitate appaiono le imprese manifatturiere (alimentari e tessili) e quelle siderurgiche. Malgrado luci e ombre, alcuni analisti vedono nella Turchia il perfetto esempio di economia e-mergente matura, passata da uno stato di vulnerabilità e di dipendenza dagli aiuti esterni a una promettente prospettiva di crescita. Altri, infine, sottolineano come il caso della Turchia sia em-blematico di una modifica, avvenuta negli ultimi anni, riguardante i Paesi beneficiari delle linee di credito del Fondo Monetario Internazionale: si è ridotto infatti il peso di Paesi come Turchia, In-donesia, Messico e Brasile, mentre sono aumentati i contributi destinati agli Stati europei. In questo contesto, le Autorità turche hanno ricordato anche che, in base a un accordo raggiun-to lo scorso anno in occasione del G20 svoltosi in Messico, il Paese si è reso disponibile a fornire al FMI 5 miliardi di dollari: la Turchia si trasformerà quindi da Stato debitore a Stato finanziatore. Come ha ricordato il Vice Primo Ministro Babacan, sebbene non si tratti di un ammontare parti-colarmente significativo se confrontato con il PIL del Paese (786 miliardi di dollari nel 2012), la questione ha comunque un evidente valore simbolico. Secondo primi accordi, i fondi saranno

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contabilizzati a valere sulle riserve ufficiali della Banca Centrale della Repubblica Turca; tuttavia, in considerazione dell’alto livello del disavanzo nei confronti dell’estero, le Autorità domestiche ribadiscono che il prestito sarà reso disponibile solo a patto che possa essere richiamato pronta-mente, in caso di necessità da parte del Paese. (Fonte: Addetto Finanziario dell’Ambasciata d’Italia in Turchia). TOP

Annunci e gare

Iniziativa Global Businness Bridges: evento in Tunisia (Tunisi, 9-11 giugno) In riferimento all’iniziativa 'Global Business Bridges', promossa dalla Delegazione dell'Unione Eu-ropea in Turchia, dal Ministero dell'Economia turco, da Eurochambres e dall'Unione delle Camere di Commercio della Turchia, in collaborazione con il partner tunisino CONECT e l’Agenzia per la Promozione dell’Industria e dell’Innovazione, si ricorda che sono ancora aperte le iscrizioni per l’evento di Tunisi (11-12 giugno 2013), dove si svolgerà il terzo round del matchmaking trilatera-le, con la partecipazione di aziende dell'UE, della Turchia e della Tunisia. I settori di interesse trattati a Tunisi saranno: turismo, energie rinnovabili, alimentare, elettromeccanica e ICT. Chi fosse interessato a partecipare all’appuntamento di Tunisi di 'Global Business Bridges' puo’ con-sultare la pagina web: http://gbbi2013.eu/tunis. Si fa inoltre presente che l’appuntamento tunisi-no e’ seguito dal “Tunisia Investment Forum” che si svolgera’ il 13 e 14 giugno. Per partecipare si deve effettuare una registrazione separata sul sito (http://www.investintunisia.tn). Si ricorda infine che ulteriori informazioni inerenti a eventi promozionali, opportunità di affari e approfondi-menti sul mercato turco sono disponibili consultando la nuova sezione del portale del Ministero degli Affari Esteri dedicata alle imprese e curata dall’Ambasciata italiana http://www.infomercatiesteri.it/Paese.php?id_Paesi=95. TOP

TCDD, TAV Ankara – Istanbul, 2° fase spostamento di parte della sezione Sapan-

ca–Doğançay A quanto si apprende dalla stampa specializzata, la Direzione Generale delle Ferrovie di Stato (TCDD) ha avviato i lavori preparatori della gara d’appalto per la realizzazione della 2° fase dei lavori infrastrutturali per lo spostamento di una parte della sezione Sapanca – Doğançay del pro-getto dell’alta velocità fra Ankara – Istanbul. La gara dovrebbe essere annunciata entro la fine dell’anno in corso, dopo che avra’ avuto luogo quella, aperta solo ad aziende di ingegneria locali, per i lavori propedeutici di progettazione e rilevamento del territorio. TOP

Municipalita’ di Konya, linea tranviaria Kampüs-Alaaddin-Adliye La Municipalita’ di Konya ha annunciato la gara per il miglioramento della linea tranviaria Kampüs-Alaaddin-Adliye. La gara e’ stata pubblicata sul Bollettino degli Appalti Pubblici del 28 maggio (gara n.2013/60280). I soggetti interessati possono prendere visione della documentazione ed acquistarla direttamente presso la Municipalita’ di Konya, Dipartimento per le Costruzioni, Dire-zione Gare (Yenişehir Mah. Vatan Cad. n.2 Selҫuklu/Konya) al costo di 550 lire turche. La data ultima per la presentazione delle offerte e’ il 1 luglio 2013. TOP

Indicatori Macroeconomici

PIL Dopo la crescita tumultuosa del 2010 (+9,2%) e del 2011 (+8,5%), che ha fatto attestare la Turchia ai primi posti al mondo fra i Paesi con la più alta crescita del PIL, nel 2012 il ritmo di cre-scita del PIL turco, in rallentamento per effetto delle politiche governative di contenimento e del-la congiuntura internazionale di contenimento, si e’ attestato al 2,2%. TOP

Page 9: Ambasciata d’Italia ad Ankaraaprile 2013 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Secondo i dati del Ministero della Cultura e del Turismo, inoltre, nel 1° trimestre del

Inflazione Nel 2011 l’inflazione, dopo aver toccato il valore minimo storico del 3,9% (marzo), ha raggiunto a fine anno un valore a due cifre pari al 10,45%. Nel 2012 l’inflazione ha mostrato una tendenza al calo, particolarmente marcata nell’ultimo trimestre dell’anno, che si e’ chiuso al 6,16%. Ad aprlie 2013, l’inflazione relativa ai beni al consumo in Turchia è stata pari al 6,13% rispetto allo stes-so mese del 2012, in leggero calo rispetto a marzo 2013. TOP

Interscambio con l’Italia Nel 2011, l’intercambio Italia-Turchia ha raggiunto la cifra record di 21,3 miliardi di dollari con esportazioni italiane pari a 13,45 miliardi di dollari, importazioni a 7,85 miliardi di dollari e un sal-do attivo per l'Italia di 5,6 miliardi dollari. Nel 2012 l’Italia si è attestata al sesto posto nella gra-duatoria dei Paesi partner della Turchia, dopo Germania, Federazione Russa, Iran, Cina e Stati Uniti, con un interscambio pari a 19,7 miliardi di dollari (-7,4% rispetto al 2011), articolato in e-sportazioni pari a 13,3 miliardi di dollari (-0,8%, quinto Paesi fornitore) ed importazioni pari a 6,3 miliardi di dollari (-18,8%, settimo mercato di sbocco per le merci turche). Il saldo era attivo per l'Italia e ammontava a 6,9 miliardi di dollari. Nei primi tre mesi del 2013, l’Italia si e’ colloca-ta al quinto posto fra i partner commerciali della Turchia, con un interscambio pari a 4,5 miliardi di dollari (-4%), composto da 1,7 miliardo di dollari di importazioni (+4,6%) e da 2,8 miliardi di dollari di esportazioni (-8,5%). Il saldo positivo per l’Italia è di 1,1 miliardi di dollari. TOP

Borsa di Istanbul Borsa di Istanbul (IMBK-100): 79.404 punti al 4 giugno 2013. TOP

Cambio al 4 giugno 2013 1 Euro = 2,4690 TL 1 Dollaro = 1,8890 TL TOP

Cronache Economiche

A cura di: Francesco Varriale

Redazione: Edoardo Bonacina

In collaborazione con: Zeynep Demirtaş

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