imprenditore dell'anno

2

Click here to load reader

Transcript of imprenditore dell'anno

Page 1: imprenditore dell'anno

StefanoKofler

MILANO 2011 • DOSSIER • 7

IMPRENDITORIDELL’ANNO

6 • DOSSIER • MILANO 2011

così in una posizione di prestigio sia a livellonazionale che internazionale».

Qual è, nello specifico, il vostro settore dicompetenza?«Il settore di appartenenza è da sempre quellometallurgico dell’industria e ci occupiamodella produzione di zinco di seconda fusioneo zinco termico in pani; produzione di polverie/o ossidi di zinco; commercializzazione dizinco primario in pani e/o in lega; commer-cializzazione di piombo».

Come si dispiega il vostro ciclo produttivo?«In generale i cicli tecnologici si articolano indiverse fasi: arrivo delle materie prime, chevengono scaricate in un’area apposita di stoc-caggio, nonché il carico dei materiali finiti in

La gamma dei materiali contenentizinco è vasta, andando dai sottopro-dotti della zincatura a caldo alle va-riegate tipologie di rottame. La com-

posizione di tali materiali varia notevolmentee, di conseguenza, cambia anche il processo direcupero. I processi di riciclo sono molteplici:in genere i rottami nuovi vengono rifusi, men-tre nel caso di miscele di rottami di metallinon ferrosi, lo zinco è separato prima di essere

uscita; vagliatura: abbiamo un impianto ap-posito di vagliatura delle polveri, dei cola-ticci; macinatura delle schiumature di zinco:in apposite cabine insonorizzate sono pre-senti tre mulini a sfere e uno a martelli, la cuifunzione e quella di frantumazione e separa-zione della parte pulvirulenta (ossidi e polveri)dalla parte metallica (granella) poi destinataalla fusione; fornetti: sono presenti quattroforni rotativi chiusi, per la prima fusione dellegranelle (produzione di blocchi) da riutilizzarenei forni fusori. fusione: si tratta di un im-pianto di fusione composto da un forno fu-sorio e da un forno di mantenimento a cro-giolo, entrambi alimentati da bruciatori ametano. All’uscita del forno di mantenimento

Fondere i rottami di zinco. Per dare nuovi usi a questo materiale. Stefano Kofler illustra

il ciclo produttivo, le tecnologie e gli impianti necessari per recuperare questo materiale,

riducendo al massimo le emissioni in atmosfera

Eugenia Campo di Costa

La seconda vita dello zinco

��

Il materiale è stoccato al coperto subattuto in cemento impermeabilizzatoe, a seconda dei casi, può variare siacome caratteristica merceologica siacome quantità e volume

rigenerato attraverso la fusione. Proprio inquesto tipo di attività è specializzata la KoflerSpa di Brugherio (MB), guidata da StefanoKofler. «La collaudata esperienza unita all’altacompetenza professionale, l’attenta e selezio-nata fonte di approvvigionamento dei mate-riali, la serietà dei nostri fornitori – afferma -, ci hanno consentito nel corso degli anni disviluppare le tecnologie per poter migliorarela qualità del prodotto finale, annoverandoci

Stefano Kofler, attuale amministratore dell’omonima azienda di Brughero (Mb).

Nelle altre immagini, varie fasi di lavorazione e recupero dello zinco

[email protected]

Page 2: imprenditore dell'anno

MILANO 2011 • DOSSIER • 98 • DOSSIER • MILANO 2011

Nel 1963, ad Agrate Brianza, nasce la I.L.C.O.MET.,societàper la lavorazione e la commercializzazione dei metalli nonferrosi. Ben presto si specializza nella produzione di zincotermico in pani, polveri di zinco e derivati, eseguendo ilciclo completo di raffinazione partendo dai sottoprodottidella zincatura a caldo.Il passaggio di consegna alla nuova generazione ha fattotesoro dell’esperienza maturata, proseguendo la stradatracciata dal suo fondatore Remo Kofler. Dal mese diaprile del 2000, la società cambia ragione socialedivenendo KOFLER SPA e nel corso degli anni mantienesempre la stessa tipologia di produzione ma affina letecnologie sia per la produzione che per la salvaguardiadell’ambiente.Il segreto del nostro successo si impernia su di trefondamentali capisaldi: i nostri reparti tecnici , quellicommerciali ed i controlli sistematici dei nostri operatoriche consentono di realizzare un prodotto secondo lespecifiche esigenze della clientela.

LaproduzionedellaKofler

è presente una lingottiera avente gli stampi deipani di zinco che successivamente vengonoimpilati da una impilatrice pneumatica ro-botizzata e poi reggiati in cataste da millechilogrammi cadauna. L’ultimo step è la ven-dita ai clienti».

Come avviene lo stoccaggio dei prodotti?«Il materiale è stoccato al coperto su pavi-mentazione in cemento impermeabilizzato e,a seconda dei casi, dei ricevimenti e delle ne-cessità produttive, può variare sia come carat-teristica merceologica sia come quantità e vo-lume. Il materiale può essere stoccato sia incumuli, sia in cassoni metallici sia in sac-coni(big- bags). Il quantitativo massimo auto-rizzato di rifiuti speciali non pericolosi sotto-posti alle operazioni di recupero (R4) è di30.000 tonn/anno, pari a circa 99 ton/die. Il

zialmente chiuso e coperto».Diverse sono le tipologie di emissioni che

gli impianti utilizzati da realtà come la vostrapossono immettere nell’atmosfera. Come “at-trezzarsi” per rispettare l’ambiente?«Tutti gli impianti sono dotati di un sistemapneumatico di aspirazione ad aria controllataforzata che permette di abbattere con un depol-veratore a secco a maniche filtranti tutto il ma-teriale particellare prima dell’emissione in at-mosfera; tale emissione è soggetta a verifichedegli organi di controllo competenti e l’aziendaè autorizzata all’immissione in atmosfera al disotto di soglie limite».

E le impurità che vengono trattenute?«Per evitare l’intasamento delle maniche, questesono costantemente “lavate” da un getto d’ariain controcorrente, a cicli temporizzati, che ha loscopo di staccare la polvere dalle pareti dellemaniche. I residui di polvere cadono per gravitàentro i contenitori di raccolta posti al di sottodell’impianto e, da lì, sono nuovamente inviatial ciclo produttivo».

tuata dal trituratore, oltre a separare materialiindesiderati, rende più semplici ed efficaci lesuccessive operazioni di vagliatura e fusione».

Come funziona?«Il materiale da trattare viene inserito nellatramoggia di carico che lo convoglia sul corpomacchina. Gli alberi porta-lame, ruotando,portano il materiale verso il centro, le lameagganciano il materiale per mezzo dei dentidisposti sulla loro circonferenza e lo taglianopiù volte fino al raggiungimento della pezza-tura desiderata. Il materiale, passato attra-verso le lame, cade per gravità su due nastritrasportatori a tapparelle dove poi viene de-ferizzato tramite calamita (magnete)».

Un’attività del genere deve mettere inconto il problema delle emissioni. Comeverrebbe gestito in questo caso?«A servizio della nuova macchina viene instal-lato un impianto di abbattimento per le polveriattraverso un depolveratore a secco. Le emissionisonore sono contenute in quanto le operazionidi triturazione avvengono solo in ambiente par-

�� quantitativo massimoautorizzato di rifiuti spe-ciali non pericolosi sottoposti alla messa in ri-serva (R13) è di 1.890 mc pari a 3.780 tonn».

Nel 2007 l’azienda ha presentato una ri-chiesta di variante consistente nell’istalla-zione di un trituratore che sarà utilizzatoper pre-trattare i rifiuti in ingresso. In checosa consiste?«Consiste in una variante gestionale all’im-pianto di messa in riserva e recupero di rifiutispeciali non pericolosi già autorizzato conDD n. 157/2007. Tale modifica non com-porta nessuna variazione qualitativa né quan-titativa, ma l’installazione di un trituratoreche serve a pre-trattare i rifiuti in ingresso perridurre volumetricamente la massa e per se-parare il ferro, qualora sia presente, attraversol’ausilio di un magnete. L’operazione effet-

��

L’impianto di fusione è composto da un forno a bacinoe da un forno di mantenimento dello zinco allo stato liquido, entrambialimentati da bruciatori a metano

StefanoKoflerIMPRENDITORIDELL’ANNO