Alternativa News Numero 66
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8/2/2019 Alternativa News Numero 66
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Alternativa newsIn collaborazione con: Megachip
Volume : 3Numero: 66Data: Marzo 2012Sede: Gruppo AlternativaLiguriaDi: Asta Paolo, MartiniClaudio
PAGINA 1 Alternativa news n66
IN QUESTO NUMERO
1 - Da Mosca: le mosse di Putin - Di:
Giulietto Chiesa (pag. 1 )
2 - Flexsecurity? Una favola danese -
Di: Carla Signorile ( pag. 2)
3 - Lavoro: un progetto per un
milione di giovani Di: Debora Billipag. 2 )
4 - Come si fabbrica l'opinione
pubblica - Di: Pierre Bourdieu (pag.
3/4)
5 - Il Dollaro e gli Stati Uniti
dAmerica sullorlo del baratro Di:
Greg Hunter (pag. 4/5/6 )
6 - Le competenze del Presidente
Napolitano Di: Anna Lami (pag. 6)
7 - Uno sciopero molto speciale -
Di:Loris Campetti (pag. 6/7)
8 - I tre moschettieri della Crescita Di: Piergiuseppe Mulas (pag. 7/8)
Da Mosca: le mosse di PutinDi: Giulietto Chiesa
MOSCA - Sono venuto qui per vedere non come si vota e quale sar il risultato diqueste elezioni. Sono cose che qui sanno tutti. Vincer Vladimir Putin. Con ogniprobabilit vincer al primo turno. Il che significa che qualche ritocco delle cifresar avvenuto, da qualche parte, nella quale nessuno potr ficcare il naso. Del resto stato il presidente uscente (che sar il primo ministro, di nuovo. E anche questo losappiamo gi in anticipo), Dmitrij Medvedev, ad aver rivelato, qualche giorno fa, inuna riunione al chiuso con un gruppo di esponenti politici esclusi dalle elezioni dellaDuma dello scorso dicembre, che le elezioni democratiche del primo presidentedemocratico della Russia, Boris Eltsin, nel 1996, furono truccate.Adesso abbiamo la conferma (io ne scrissi allora, unico tra tutti i corrispondentiesteri, perch allora tutti tifavano per Eltsin) che quelle elezioni le aveva vinte, al
primo turno, Ghennadij Ziuganov, capo del partito comunista russo.La cosa pi importante, per, cosa succeder dopo. Quale che sia lesito del voto, ormai evidente che una opposizione c, ed rilevante.Secondo: si tratta di una opposizione molto mista, che va dallestrema destraallestrema sinistra, anzi sopra e sotto, perch le nostre categorie di destra e sinistraqui valgono poco o niente, e che quindi non in condizione di proporre unprogramma. Per essere pi espliciti: non c un programma di questa opposizione.C un misto di richieste, tra loro inconciliabili, che spaziano dal nazionalismo russofino al filo americanismo pi sguaiato.Terzo. Putin ha gi fatto capire che non vuole andare allo scontro. Luned 5 ci sar laprima manifestazione post elettorale contro il presidente eletto per la terza volta.
Putin ha ordinato che le si conceda Piazza Pushkin, nel pieno centro di Mosca, a unchilometro dal Cremlino. La citt sara paralizzata. Ma scommetto che nonsucceder niente. Nel senso che non ci saranno scontri e la polizia chesar presente massicciamente, ma a qualche distanza non muover un dito.Questo quello che mi auguro, ma anche quello che prevedo.Infine: Vladimir Putin, ho limpressione, cambier parecchie cose nei prossimi mesi.Il sistema oligarchico che lo circonda e da cui proviene, gli sta ormai stretto. Coscome sta stretto a tutto il paese, inclusi molti che scenderanno in piazza. Qualchecolpo lo dar in quella direzione.Laltra cosa che far sar di far capire allOccidente che la Russia non disposta a farcadere Assad di Siria, e non gradisce affatto leventualit di un attacco contro lIran.
Lo ribadir in modo esplicito. Dunque si apre una fase nuova per la Russia, internaed esterna. Sar utile mettere a posto gli orologi.
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Flexsecurity? Una favola danese - di: Carla Signorile -www.italiaoggi.itL'articolo 18 non c' in Danimarca. La flexsecurity che viene raccontata intalia una favolantervista a Bruno Amoroso.er la riforma del lavoro il premier Mario Monti stato molto chiaro: Ci
muoveremo con moderazione verso modelli che esistono con successo inord Europa a partire dalla Danimarca, che la pi celebrata in termini diexsecurity (mix tra flessibilit e sicurezza), anche se non diventeremoecessariamente danesi.
Quindi tutti a Copenhagen a studiare questo modello di successo, peccato che,egli ultimi anni, sia notevolmente peggiorato e non garantisca pi i migliori
avoratori. A dirlo un italiano che in Danimarca c' da pi di 40 anni, BrunoAmoroso, economista e professore emerito della storica universit di Roskilde,
35 chilometri dalla capitale danese.artiamo da un punto fermo: il licenziamento in Danimarca avviene senzarotezione (non esiste l'articolo 18 che impone il reintegro del lavoratore), maubito dopo la perdita del posto di lavoro, interviene la sicurezza sotto formai sostegno sociale. Che, nel corso degli ultimi anni, per statoesantemente eroso. Fino a otto anni fa il lavoratore poteva godereell'assegno di disoccupazione fino a 5 anni, praticamente fino a quando nontrovava una condizione di lavoro per lui soddisfacente, spiega a ItaliaOggi
moroso, quindi aveva la libert di rifiutare proposte non in linea con ilurriculum.i ma quanto prende un disoccupato danese? Specifichiamo che non ero che quando si licenziati si prende il 90% del proprio stipendio, bens il0% dello stipendio medio di un lavoratore dell'industria e oggi si parla di.600 euro lordi al mese. Quindi semmai vero che i lavoratori che hannoalari mediobassi ricevono una quota che si avvicina al loro precedentetipendio, ma indubbiamente per tutti gli altri una forte riduzione.altro aspetto negativo negli ultimi anni diminuito l'arco temporaleurante il quale si percepisce l'assegno di disoccupazione. Al massimo si puestare disoccupati per tre anni, ha specificato Amoroso, dopo il primonno, per, scattano forti pressioni per accettare nuovi lavori o fare corsi di
qualificazione. Tuttavia, se il lavoratore rifiuta gli viene tolto il sussidio enisce su quello sociale che equivale alla pensione minima, ovvero un livellomolto basso. Facciamo un esempio: un professore universitario oppure unmpiegato bancario che resta disoccupato, dopo il primo anno gli viene offerton qualunque lavoro, per esempio come si usa in Danimarca portare il giornale
a mattina nelle case, e se uno rifiuta perde il contributo di disoccupazione.peggio che queste regole non hanno niente a che vedere con il sistema di
curezza che la Danimarca vantava fino a un decennio fa. La flexsecurityanese funzionava fino alla fine degli anni '80, poi il concetto stato ripresoalle autorit europee e lo hanno completamente stravolto, peggiorandolo,a proseguito il professore emerito dell'Universit di Roskilde. La flessibilit
n Danimarca era considerata come libert dei lavoratori di scegliere il lavorohe preferivano a seconda delle loro capacit. Gli imprenditori finivano perarsi concorrenza tra loro offrendo migliori condizioni lavorative per attrarre ii capaci. La sicurezza, invece, consisteva nel fatto che durante questiassaggi tra un lavoro e l'altro, oltre a godere dei vantaggi di un sistemafficiente di servizi, il disoccupato veniva indennizzato in modo soddisfacente.
Negli ultimi anni stato ridotto il periodo di disoccupazione, ma stata tolta
nche la scelta del lavoro che si vuole fare.Ma si pu importare in Italia questo modello? Questo sistema che oggiunziona in modo zoppo costa in Danimarca circa il 4.5% del pil, mentre inalia si usa circa l'1% del pil per gli ammortizzatori sociali. Certo che laanimarca parte avvantaggiata, in quanto l non esiste il 30-35% del mercatoel lavoro e delle attivit produttive sommerse, si sa chi lavora e quantouadagna esattamente.
problema, ha concluso Amoroso, che esistono in Italia condizioni obiettiveerch molte aziende restano nel sommerso in quanto se emergesseronirebbero per scomparire. O si fanno emergere creando condizioni di crescitaconomica e di domanda che le facciano sopravvivere, oppure al limite
meglio che esista anche il nero.
Lavoro: un progetto per un
milione di giovani di:Debora Billi
Mi limito a segnalarvi un progetto che mi piacemoltissimo, che vi invito a leggere ed eventualmente afirmare. Lo propone l'economista Gustavo Piga, docentedi Economia Politica a Roma Tor Vergata. Mi piace moltoPiga, un coraggioso senza peli sulla lingua e ha un granbel blog. Ha studiato anche lui negli States -sembra non cisia scampo- ma almeno si tenuto alla larga da Chicago.Il suo Appello per un Nuovo Rinascimento, che ha
intenzione di presentare al presidente della Repubblica,cos recita:Chiediamo al Governo che destini l'1% del Prodotto
Interno Lordo di ogni anno finanziario del prossimo
triennio, 16 miliardi di euro, senza addizionali manovre
fiscali, ad un Piano per ilRinascimento delle
Infrastrutture Italiane che veda occupati ogni anno
1.000.000 di giovani ad uno stipendio di 1000 euro
mensili, con contratto non rinnovabile di 2 anni, al servizio
del nostro Patrimonio artistico, ambientale, culturale e a
quelle iniziative della Pubblica Amministrazione.E' un po' quello che tanti di noi vanno chiedendo da anni:
anzich buttar soldi per opere inutili, megalomani edannose, anzich sprecare denaro del contribuente inmille rivoli che finiscono ad ingrassare le solite tasche,forse sarebbe ora di metter mano all'esistente. A quelloche hanno costruito -bene- i nostri padri e i nostri nonni erimetterlo in sesto (scuole, ospedali, acquedotti); ai nostridisastrati beni culturali, museali ed archeologici; al nostroterritorio e ambiente massacrato e tutto da bonificare. Ilbello di questa proposta che non offrirebbe i soliti postidi lavoro di infimo livello, asfaltisti e cementisti, madarebbe opportunit a migliaia di specialisti, dagliarcheologi agli storici dell'arte (che in Italia servono
disperatamente, altroch) agli ingegneri, ai geologi, oltreche a tanti periti e diplomati.Cosa c'entra Keynes? C'entra: perch Gustavo Piga ,naturalmente, keynesiano. E sembra che questa sia lateoria economica pi azzardatamente all'avanguardia cheabbiamo a disposizione, in questi tempi bui di dittaturadella finanza. Ha circa cento anni, quasi quanti ilmarxismo. Forse il mondo un filino cambiato, che nedite? E' cambiato di brutto almeno due volte, in questicento anni, e il secondo cambiamento lo stiamo vivendoadesso.Perci, dopo aver firmato l'appello, invito sia voi che
Gustavo Piga a leggere questo articolo di Guido Viale, dalManifesto.Non ha pi molto senso ragionare su meri aggregati
economici espressi in termini monetari, senza tener conto
che nessuna politica economica pi praticabile senza
una contestuale politica industriale che orienti e condizioni
l'oggetto delle produzioni e le modalit del consumo di
molti beni e servizi. Questo, a mio avviso, un limite
inemendabile delle analisi e delle proposte correnti di
stampo keynesiano.E' la "crescita" che va messa in discussione, amicikeynesiani e marxisti, la crescita e la pressione
insostenibile sull'ambiente. Rassegnatevi: entrambevanno pesantemente ridiscusse. Ma consolatevi: l'occasione buona per sviluppare una nuova grande teoriaeconomica. Il mondo la attende da cento anni.
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Come si fabbrica
opinione pubblica: Pierre Bourdieu* - www.monde-plomatique.itSociologo (1930-2002). Testo estratto da
ur lEtat. Cours au Collge de France 1989-
992, Raisons dAgir-Seuil, Parigi, 2012.
Da un lato, una situazione economica eociale inedita. Dallaltro, un dibattito
ubblico mutilato, ridotto allalternativa trausterit di destra e rigore di sinistra. Come
definisce lo spazio dei discorsi ufficiali,
er quale prodigio lopinione di una
minoranza si trasforma in opinione
ubblica? ci che spiega il sociologoerre Bourdieu in questo testo inedito, cheproduce una lezione tenuta al "Corso sullotato" nel 1990 al Collge de France diarigi.n uomo ufficiale un ventriloquo che
arla in nome dello Stato: assume un
ortamento ufficiale bisognerebbeescrivere la messinscena del personaggiofficiale , parla a favore e al posto delruppo al quale si rivolge, parla per e alosto di tutti, parla in quantoappresentante delluniversale. E a questounto si arriva alla moderna nozione dipinione pubblica.os questa opinione pubblica invocata
ai creatori di diritto delle societ
moderne, delle societ nelle quali il diritto
siste? tacitamente lopinione di tutti,ella maggioranza o di coloro che contano, quelli che sono degni di averenopinione. Penso che la definizionesplicita in una societ che si pretendeemocratica, e cio che lopinione ufficiale
lopinione di tutti, nasconda unaefinizione latente, e cio che lopinioneubblica lopinione di quelli che sonoegni di avere unopinione. una sorta di definizione censuaria
ellopinione pubblica come opinioneuminata, opinione degna di questo nome.
a logica delle commissioni ufficiali quella
creare un gruppo in grado di dare tutti iegnali esterni, socialmente riconosciuti econoscibili, della sua capacit disprimere lopinione degna di esserespressa, e nelle forme convenienti.no dei criteri taciti pi importanti nella
elezione dei membri della commissione, inarticolare del suo presidente, ntuizione, da parte di chi incaricatoella composizione della commissione, che
persona in questione conosca le regolecite delluniverso burocratico e le
conosca: in altre parole, qualcuno cheappia giocare il gioco della commissione inaniera appropriata, quella che va oltre le
egole del gioco, che lo legittima; non si ai cos tanto nel gioco come quando si vatre. ogni gioco, ci sono regole e fair-play. A
dallopinione illuminata e, per questa via,di proporre risposte generali a problemisentiti solo da alcuni, quindi di darerisposte illuminate in quanto le si generate con la domanda: si dato vita aproblemi che per la gente non esistevano,mentre la domanda era quale fosse il loroproblema.Vi tradurr un testo di AlexanderMackinnon del 1828, tratto da un libro diPeel su Herbert Spencer [4]. Mackinnon
definisce lopinione pubblica, ne d ladefinizione che sarebbe ufficiale se nonfosse inconfessabile in una societdemocratica. Quando si parla di opinionepubblica, si gioca sempre un doppio gioco
tra la definizione confessabile (lopinione
di tutti) e lopinione autorizzata ed
efficiente che ottenuta come sotto-
insieme ristretto dellopinione pubblica
democraticamente definita: lopinione,a proposito di un qualsivoglia argomento dicui si parli, espressa dalle persone pi
informate, pi intelligenti e pi morali dellacomunit. Essa viene gradualmente diffusae adottata da tutte le persone dotate diuna certa istruzione e di un sentireadeguato a uno Stato civilizzato. La veritdei dominanti diventa quella di tutti.Mettere in scena lautorit che autorizza aparlare.Negli anni 1880, si diceva apertamenteallAssemblea nazionale ci che lasociologia ha dovuto riscoprire, e cio che ilsistema scolastico doveva espellere i figli
delle classi pi sfavorite. Allinizio si ponevala questione, che poi si del tutto risolta inquanto il sistema scolastico si messo afare, senza esplicita richiesta, ci che ci siaspettava da lui. Quindi, nessun bisogno diparlarne. Linteresse del ritorno sulla genesi molto importante perch, nella faseiniziale, si rintracciano dibattiti in cuivengono espresse a chiare lettere cose che,in seguito, possono sembrare provocazionidei sociologi.Il riproduttore dellautorit sa produrre nel senso etimologico del termine:producere significa portare alla luce ,teatralizzandolo, qualcosa che non esiste(nel senso di sensibile, di visibile), e nelnome del quale parla. Deve produrre ci innome di cui ha il diritto di produrre. Nonpu non teatralizzare, non dare forma, nonfare miracoli. Il miracolo pi comune, perun creatore verbale, il miracolo verbale, ilsuccesso retorico; deve produrre lamessinscena di ci che autorizza il suo dire,in altre parole dellautorit in nome dellaquale autorizzato a parlare.
Ritrovo la definizione della prosopopea checercavo prima: Figura retorica attraversola quale si fa parlare e agire una personache viene evocata, un assente, un morto,un animale, una cosa personificata. E nel
proposito delluomo cabilo, o del mondointellettuale, avevo utilizzato questaformula: leccellenza, nella maggior partedelle societ, larte di giocare con laregola del gioco, facendo di questo giococon la regola del gioco un omaggiosupremo al gioco. Il trasgressorecontrollato la vera antitesi delleretico. Ilgruppo dominante coopta i suoi membri suindizi minimi di comportamento, che sonolarte di rispettare la regola del gioco fin
nelle trasgressioni regolate della regola delgioco: la buona creanza, il contegno. lacelebre frase di Chamfort: Il grande vicariopu sorridere a una battuta contro lareligione, il vescovo pu riderneapertamente, il cardinale metterci del suo[1].Pi si sale nella gerarchia delle eccellenze,pi si pu giocare con la regola del gioco,ma ex officio, a partire da una posizione chesia tale da eliminare ogni dubbio. Lhumouranticlericale di un cardinale
squisitamente clericale. Lopinionepubblica sempre una specie di realt
doppia. quella cosa che non si pu noninvocare quando si vuole legiferare incampi non organizzati.Quando si dice C un vuoto giuridico(espressione straordinaria), a propositodelleutanasia o dei bimbi-provetta, siconvocano delle persone, che simetteranno a lavorare con tutta la loroautorit. Dominique Memmi [2] descrive uncomitato di etica [sulla procreazione
artificiale], la sua composizione con gentedisparata psicologi, sociologi, donne,femministe, arcivescovi, rabbini, scienziati,ecc. che hanno il compito di trasformareuna somma di idioletti [3] etici in undiscorso universale che colmer un vuotogiuridico, cio dar una soluzione ufficiale aun problema difficile che turba la societ legalizzare le madri portatrici, ad esempio.Se si lavora in questo genere di situazione,si deve invocare unopinione pubblica. Inquesto contesto, si capisce molto bene lafunzione affidata ai sondaggi. Dire isondaggi sono con noi, come dire Dio con noi in un altro contesto. Ma la storiadei sondaggi seccante, perch a voltelopinione illuminata contro la pena dimorte, mentre i sondaggi sono piuttosto afavore. Che fare? Si fa una commissione. Lacommissione costituisce unopinione
pubblica illuminata che tradurr lopinione
illuminata in opinione legittima in nome
dellopinione pubblica che magari dice il
contrario o non pensa proprio niente
(come succede su molti argomenti).
Una delle propriet dei sondaggi consistenel porre alla gente problemi che non sipone, nel suggerire risposte a problemi chenon si posta, quindi nellimporre risposte.Non questione di cercare vie traversenella costituzione dei campioni, il fatto diimporre a tutti problemi che sono sentiti
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dizionario, che sempre uno strumentoormidabile, si trova questa frase diaudelaire a proposito della poesia:Maneggiare sapientemente una lingua,uol dire praticare una specie diregoneria evocatrice. I chierici, quelli
he manipolano una lingua sapiente come iuristi e i poeti, devono mettere in scena il
eferente immaginario in nome del qualearlano e che parlando producono nelleorme; devono fare esistere quello che
sprimono e ci in nome di cui sisprimono. Devono insieme produrre unscorso e produrre la fiduciaelluniversalit del loro discorso attraverso
produzione sensibile (nel senso divocazione degli spiriti, dei fantasmi lotato un fantasma) di questa cosa chear garante di ci che fanno: la nazione,
lavoratori, il popolo, il segreto ditato, la sicurezza nazionale, laomanda sociale, ecc.ercy Schramm ha mostrato come le
erimonie di consacrazione fossero ilansfert, nellordine politico, delle
erimonie religiose [5]. Se il cerimonialeeligioso pu trasferirsi cos facilmenteelle cerimonie politiche, attraverso leerimonie della consacrazione, perch siatta, nei due casi, di far credere che cn fondamento al discorso, il quale appareutofondante, legittimo, universale solo inuanto c la teatralizzazione nel senso divocazione magica, di stregoneria delruppo unito e consenziente al discorso che unisce. Da cui il cerimoniale giuridico.
o storico inglese E. P. Thompson hasistito sul ruolo della teatralizzazioneuridica nel XVIII secolo inglese learrucche, ecc. , che non si puomprendere completamente se non siede che non si tratta di un semplicepparato, nel senso di Pascal, che verrebbed aggiungersi: parte costitutiva dellattouridico [6]. Parlare forense in giacca e
ravatta rischioso: si rischia di perdere loarzo del discorso. Si parla sempre diformare il linguaggio giuridico senza mai
rlo, perch lultimo indumento: i re nudion sono pi carismatici. Ufficialit, oalafede collettiva.na delle dimensioni molto importantiella teatralizzazione la teatralizzazioneellinteresse per linteresse generale; laeatralizzazione della convinzioneellinteresse per luniversale, delsinteresse delluomo politico
eatralizzazione della fede del prete, dellaonvinzione delluomo politico, della suaducia in ci che fa. Se la teatralizzazione
ella convinzione fa parte delle condizionicite dellesercizio della professione di
hierico se un professore di filosofia devever laria di credere alla filosofia , erch lomaggio fondamentale delersonaggio ufficiale allautorit
Il Dollaro e gli Stati Uniti
dAmerica sullorlo del
baratrodi Greg Hunter - www.tlaxcala-int.orgNellultima settimana o gi di l, ho notato unainsolita quantit di articoli molto ben scritti edensi di dettagli che mettono in guardia suuna triste sorte e su un orrore finanziarioincombente. Questi articoli non sono scritti da
un branco di arrabbiati blogger ignoranti, mada gestori di fondi, investitori ed editorialistifinanziari. Sono tutte persone che avevanovisto giusto che stava maturando il crollo del2008, e la mia scommessa che lo sono dinuovo. Dopo il crollo del 2008, i media delsistema delle comunicazioni di massa (MSM)ci avevano raccontato: Nessuno avevaprevisto ci che stava per arrivare, che unamenzogna sfacciata che non funzioner pi.Jim Quinn di TheBurningPlatform.comscriveva un profluvio di documenti su realt
preoccupanti, che non sentirete mai sul MSM.Quinn espone la tesi di una rovina in arrivocon statistiche, grafici e logica tagliente comeun rasoio in un post dal titolo Illusion ofRecoveryFeelings vs. Facts - Illusione di unaripresa Emozioni vs fatti.Questa la sua sintesi:Non c modo di evitare il collasso finale di un
boom creato esclusivamente dallespansione
del credito. Coloro che sono al potere non
potranno mai rinunciare volontariamente al
loro grande gioco del saccheggio della
ricchezza della nazione, e cos il risultato finale
sar il collasso economico. Costoro
continueranno ad utilizzare la propaganda, le
rotative e le mezze verit per portare avanti i
loro programmi. Ma chi esamina i fatti
arriver alla conclusione logica che ci stanno
vendendo un grande menzogna.Altri titoli di testa recitano Molti di noi nonvedranno mai larrivo di giorni felici.Gli articoli riportano una molteplicit di datistatistici che dimostrano il fallimento degliStati Uniti dAmerica. Lo sapevate che il 49per cento di tutti gli Statunitensi vive in una
casa che ottiene dirette provvidenzemonetarie da parte del governo federale?Che ne dite di questo piccolo post intitolatoPerch, per la maggior parte degli investitori,i concetti di fallimento di sistema o andare afondo stanno sullo stesso piano di elementidella fantasia come Piedone e gli Unicorni?Il gestore finanziario Graham Summers citadue fatti sgradevolmente mostruosi:1 - le banche commerciali statunitensi
attualmente sono al vertice della classifica
per la detenzione di derivati pari a 248
MILIARDI di dollari.2 - la Federal Reserve sta comprando il 91%di tutta la nuova emissione del debito a
lungo termine degli Stati Uniti (allo stessotempo la Cina e la Russia stanno liberandosidelle obbligazioni usamericane). Esempi dialtri titoli:
ci che bisogna concedereallautorit per essere unautorit:bisogna concedere il disinteresse, lafiducia nellautorit, per essere un veropersonaggio ufficiale.Il disinteresse non una virtsecondaria: la virt politica di tutti imandatari. Le scappatelle dei preti, gliscandali politici sono il crollo di questaspecie di fede politica nella quale tuttisono in malafede, la fede essendo una
sorta di malafede collettiva, in sensosartriano: un gioco nel quale tuttimentono a se stessi e agli altri sapendoche anche quelli mentono a se stessi. questa lautorit
NOTE[1] Nicolas de Chamfort, Maximes etpenses, Parigi, 1795.[2] Dominique Memmi, Savants etmatres penser. La fabrication dunemorale de la procration artificielle,
Actes de la recherche en sciencessociales, n 76-77, Parigi, 1989, p. 82-103.[3] Dal greco idios, particolare:discorso particolare.[4] John David Yeadon Peel, HerbertSpencer. The Evolution of a Sociologist,Heinemann, Londra, 1971. WilliamAlexander Mackinnon (1789-1870) ebbeuna lunga carriera come membro delParlamento britannico.[5] Percy Ernst Schramm, Der Knig vonFrankreich. Das Wesen der Monarchievon 9 zum 16. Jahrhundert. Ein Kapitalaus der Geschichte des abendlndischenStaates (due volumi), H. BhlausNachfolger, Weimar, 1939.[6] Edward Palmer Thompson, Patriciansociety, plebeian culture, Journal ofSocial History, vol. 7, n 4, Berkeley(California),1974, p. 382-405.(Traduzione di G. P.)
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A Financial Crisis in 2012 is Inevitable!eres Why inevitabile una crisi finanziaria nel 2012!
cco qui il perch) Government Is DeadMan Walking-The Fiscal Situation Is Much
Worse Than Most People Realizegoverno un uomo morto che cammina
La situazione finanziaria peggiore diuello che la gente pu immaginare) Thenancial Crisis Of 2008 Was Just A Warm
p Act For The Economic Horror Show
hat Is Coming (La crisi finanziaria del008 stata solo unazione discaldamento per lo spettacolo dellorroreconomico che sta per cominciare)utti questi articoli sono stati scrittiellultima settimana o gi di l, e tuttianno corpo a valide analisi. Ce ne sonoati molti di pi, che per ho escluso pergioni di brevit. Tenete ben presente,
uesti documenti trattano solo dirgomenti e dei fondamentalielleconomia. La guerra in Medio Oriente
on menzionata in nessun articolo.e andiamo a considerare le ostilit cheoinvolgono la Siria, lIran, Israele, la Cina,
Russia e gli Stati Uniti, si inorridisce alolo pensiero!a guerra porterebbe al collasso, al caos, e
disastro finanziario in tempo moltoreve. Oh, sicuro, per buona misuraettiamo nella mistura anche la crisi del
ebito europeo!esperto finanziario e operatore di borsa a
Wall Street James Rickards pensa che lo
enario pi probabile che andr aresentarsi sar il caos che deriver dalollo del dollaro USA. In unintervista di
uesta settimana, Rickards ha dichiarato:amo ancora in tempo per tirarci indietro
al baratro, ma questo richiede specifiche
rese di posizioni politiche: smembrare le
randi banche, mettere al bando i derivati,
zare i tassi di interesse per rendere gli
tati Uniti un magnete per i capitali,
agliare la spesa pubblica, eliminare i
uadagni in conto capitale (dovuti alla
fferenza tra il prezzo di vendita e quello di
cquisto di uno strumento finanziario, ad
sempio azioni) e le tasse sui redditi da
mpresa, appiattire le imposte personali sui
edditi, e ridurre la regolamentazione a
arico delle imprese sulla creazione di posti
lavoro. Tuttavia, sembra remota la
probabilit che queste politiche vengano
esse in atto - cos lo scenario del collasso
el dollaro deve essere preso in
onsiderazione.ckards pensa che le cose andranno cosale che il governo degli Stati Uniti
icorrer a poteri straordinari in una faseemergenza economica. Che cosa vuol
re tutto questo? Rickards continua: Pochitatunitensi sono al corrente e sono
onsapevoli dellInternational Emergency
conomic Powers Act (IEEPA) ... una serie di
orme che assegna poteri dittatoriali al
il dollaro deprezzato, linflazione loinchioder. Questi sono solo alcuni segnalidi una tragedia in atto. Il problema pigrande che gli Stati Uniti hanno il loroschiacciante debito che non potranno mairipagare. Sono stati stampati tanti dollariper darli in prestito a sostegno dellebanche e delleconomia. Non si pucombattere una crisi del debito con infinitisalvataggi e creazione di moneta. comecombattere il fuoco con la benzina.
Un cambiamento monumentale staarrivando e, per la maggior parte degli
Usamericani, sar doloroso, soprattutto
per gli impreparati!N.d.T.:(1)QE, Quantitative Easing, vale a dire unalleggerimento quantitativo, che indica unadelle modalit con cui avviene la creazionedi moneta da parte della Banca Centrale, ela sua iniezione nel sistema finanziario edeconomico con operazioni di mercatoaperto.
Nel caso di QE, la Federal Reserve acquista,per una predeterminata e annunciataquantit di denaro, attivit finanziarie dallebanche (azioni o titoli anche tossici), coneffetti positivi sulla struttura di bilancio diqueste ultime. La Banca Centrale puricorrere al quantitative easing per ilsalvataggio di un istituto di credito, pereliminare dal mercato e dai bilanci dellebanche i titoli tossici con elevati gradi dirischio o con bassa remunerazione, perfornire liquidit al sistema, quando le
banche non si prestano denaro e le famigliee imprese subiscono una stretta creditizia.Fornire liquidit alle banche, non significafornirla al sistema economico (imprese,famiglie, ecc...) in quanto le banchepotrebbero non utilizzare la liquidit, madepositarla presso la Banca centrale stessa,e avere un tasso di interesse molto pocoremunerativo, ma privo di rischi.(2) Nel contesto finanziario degli StatiUniti, questi prestiti subprime vengonoconcessi a soggetti che non possonoaccedere ai tassi di interesse di mercato, inquanto hanno avuto problemi pregressinella loro storia di debitori. Questi prestitisono rischiosi sia per i creditori sia per idebitori, vista la pericolosa combinazionedi alti tassi di interesse, cattiva storiacreditizia del debitore e situazionifinanziarie poco chiare, o difficilmentedocumentabili, associate a coloro chehanno accesso a questo tipo di credito. Unaqualsiasi attivit subprime (finanziamento,mutuo, carta di credito, ecc.) si qualificaprevalentemente per lo stato della parte
debitrice. Un mutuo subprime , perdefinizione, un mutuo concesso ad unsoggetto che non poteva avere accesso adun tasso pi favorevole nel mercato delcredito. I debitori subprime hanno vissuto
presidente degli Stati Uniti, di congelare iconti correnti, il sequestro dei beni, di
nazionalizzare le banche, e adottare altre
misure radicali per combattere il collasso
economico, in nome della sicurezza
nazionale. Alla luce di questi poteri, si potrebbe
considerare una serie di azioni, tra cui il
sequestro di 6.000 tonnellate di oro
straniero conservate presso la Federal
Reserve Bank di New York che, se
combinate con il tesoro gi depositato aWashington di 8.000 tonnellate,
permetterebbe agli Stati Uniti di diventare
una superpotenza aurea in grado di dettare
la forma del sistema monetario
internazionale per il futuro, come hanno
fatto a Bretton Woods nel 1944.Il crollo finanziario gi in corso, nonimporta che il sistema delle comunicazionimetta in giro buone novelle. I prezzi degliimmobili continuano a scendere,nonostante che il tasso dei mutui
trentennali sia pari o inferiore al 4%. Peraltri milioni di case sar precluso il riscattonei prossimi anni.Il tasso di disoccupazione reale e disottoccupazione arriva al 22,5%, e ci sonopoche speranze di trasformare le cose infretta , con il sistema industrialemanifatturiero statunitense smantellato etrasferito alla Cina.Una cifra record di 46 milioni di personeutilizza buoni pasto. Almeno il 90% di tuttele ipoteche sono supplite dal governo.
La Federal Reserve sta mantenendo untasso di interesse allo 0% fino al 2014, e stadando inizio ad un nuovo ciclo distampaggio di moneta. (QE) (1)Sulla scia della crisi del 2008, la FederalReserve ha immesso 16,100 trilioni didollari per salvare banche e aziende intutto il mondo. Non sono stati soldisufficienti perch, oggi, ci troviamo adaffrontare un altro disastro finanziarioancora pi grande.Le vendite di veicoli sono state sostenutecon un nuovo ciclo di finanziamentisubprime. (2)Il debito degli Stati Uniti rispetto al PIL
pari al 100% o superiore, e un altro
aumento del tetto massimo del debito
sar probabilmente inevitabile prima delle
elezioni di novembre. permesso alle banche utilizzare le frodicontabili del governo, che le fannosembrare solventi.La maggior parte degli Stati usamericaninon sono solo completamente al verde, maaffondano in debiti enormi. I banchieri che
hanno creato questi pasticci per trilioni didollari di imbrogli non vengono perseguitiper paura di accelerare il collasso in moto.I prezzi dei carburanti e alimentari sono inaumento, e linflazione sta correndoall11% (se venisse calcolata secondo levalutazioni del governo nel 1980). Mentre..
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8/2/2019 Alternativa News Numero 66
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Le competenze del Presidente Napolitano
di: Anna Lami
Non posso aderire a incontri in cui si discutano decisioni come quelle
elative alla linea Torino-Lione: decisioni che non mi competono, cheono state via via assunte dalle istanze di governo responsabili e cheanno gi formato oggetto, nel corso di parecchi anni, di molteiscussioni e mediazioni. Con queste parole il Presidente dellaepubblica Giorgio Napolitano, lo stesso che a detta di tanti osservatori
nternazionali ha oltrepassato il ruolo costituzionalmente assegnatoglier prendere direttamente in mano le redini della politica nazionale,fiuta di incontrare gli amministratori valsusini (parliamo dimministratori comunali, gente eletta nelle liste di partiti moderati, al
massimo fautori di critica civile e contestazione pacifica contro laltaelocit, non certo violenti) e canta le lodi della Tav in un blindatissimoonvegno torinese. Talmente blindato che a Turi Vaccaro, esponente dirimo piano del movimento NO TAV, stato notificato il foglio di via da
hiomonte dopo che lo stesso Turi si trovava a poca distanza dal luogoove Napolitano ha fatto la sua apparizione mattutina.unque, il Presidente non competente a decidere sulla Tav eppure sichiera apertamente a favore di unopera che riuscita laddove tutti ietorici discorsi presidenziali in occasione del centocinquantesimo annoallunit dItalia sono puntualmente falliti: ha creato reale coesioneerritoriale e sociale; nel nome dellopposizione al mostro TAV, la Vallei Susa ha realizzato localmente ununit popolare quasi perfetta e
scosso solidariet dalla Valle dAosta alla Sicilia.on ci stupiamo per del comportamento di Napolitano. Dall
nterlocutore privilegiato di Obama, della cancelliera Merkel e delancese Sarkozy, gi acceso sostenitore dellintervento italiano nellauerra in Libia (nonostante la Costituzione che Napolitano dovrebbearantire ripudi la guerra come risoluzione delle controversie
nternazionali), dalluomo che ha controfirmato tutti i provvedimenti piiscutibili del Governo Berlusconi, da chi alla tenera et di 87 anni haeciso al posto degli italiani quale fosse il governo da insediare inssequio ai desideri della BCE, non ci si poteva certo aspettare particolareensibilit nei confronti delle istanze popolari.
Quello che casomai lascia perplessi, la perenne aurea di sacralit e dintangibilit che permette al Presidente di agire impunemente. Si trattai una patologia che colpisce in primis i media main stream: nessunditorialista dei principali quotidiani o nessun opinionista televisivo osa
muovere qualche critica politica al Capo dello Stato. Davvero
reoccupante.fatto oggetto di un coro di lodi ai nostri occhi incomprensibile, e si che sua storia politica personale non proprio coerente e irreprensibile:el 1942 collaborava con la rivista IX maggio dei Giovani Universitariascisti scrivendo articoli a sostegno della guerra dellAsse, tre anni dopo,regime sconfitto, chiedeva la tessera del Partito Comunista. Nel 1956,
uando i carri armati sovietici invadevano lUngheria, Napolitanoichiarava apertamente il proprio appoggio allintervento dei carri armatiovietici, per poi pentirsene 50 anni dopo chiss se tra qualche tempo pentir anche del suo appoggio alla guerra della Nato contro la Libia.iteniamo che iniziare a guardare con obiettivit alloperato di Sualtezza Reale il Presidente Napolitano sia una premessa importante per
mettere di essere sudditi e tornare ad essere cittadini nel senso indicatoai valsusini, che poi lunico senso possibile: cittadino colui che ha deiiritti ma anche dei doveri, tra cui quello principale che consiste
ellassumersi la responsabilit di contribuire a costruire una vera
emocrazia. Dove le decisioni siano prese rispettando la sovranitopolare e non gli interessi dei poteri forti.
storie creditizie fatte di inadempienze, pignoramenti, fallimenti e ritardi di pagamento. Poich i debitori subprime vengono considerati adlto rischio di insolvenza, i prestiti subprime hanno tipicamente condizioni meno favorevoli delle altre tipologie di credito. Queste condizioni
ncludono tassi di interesse, parcelle e premi pi elevati.raduzione di Curzio Bettio per www.tlaxcala-int.org.
Uno sciopero molto specialeDi:Loris Campetti - www.ilmanifesto.it
Provate a immaginare un'elezione politica in cui i cittadinifossero liberi di votare soltanto per i partiti che hannosottoscritto un impegno a sostenere Mario Monti e qualunquedecisione della troika. Non sarebbe un'elezione ma una truffa.Peggio ancora, provate a pensare se le elezioni deiparlamentari fossero sostituite dalla nomina di onorevoli difiducia decisa dai partiti sottoscrittori del patto. Pi che unatruffa, sarebbe la fine della democrazia. Ebbene, quel chesuccede nelle fabbriche Fiat dove alla Fiom impedito disvolgere attivit sindacale perch colpevole di non aversottoscritto un contratto aziendale che cancella il contrattonazionale dei metalmeccanici. Cos si brucia un pezzoessenziale di democrazia, pur sospesa come quella italiana. per questo che lo sciopero generale di venerd prossimoindetto dalla Fiom e che porter in piazza a Roma centinaia di
migliaia di persone non riguarda soltanto i lavoratori Fiat o imetalmeccanici, ma l'intero paese.In un contesto politico generale segnato dalla sospensionedella democrazia e in un contesto sociale segnato dalladisoccupazione e dalla precariet di massa, dalla crescita dellediseguaglianze, dal tentativo di ridurre le battagliedemocratiche a questioni di ordine pubblico come in Val diSusa, la giornata di venerd sar un termometro per misurare lafebbre e gli anticorpi del paese.Rompere l'accerchiamento la prima mossa per contrastare ipiani dell'avversario e al tempo stesso le bugie e i silenzi dellapolitica. Stanno tentando di cancellare la Fiom, tagliandole i
viveri e ricattando chi aspetta di essere richiamato al lavoro,dove la condizione imposta da Marchionne ai lavoratori diPomigliano per essere riassunti che strappino quellamaledetta tessera. Neanche negli anni Cinquanta i padroni simuovevano con tanta sfacciataggine. Oggi tocca alla Fiom, edomani?Inevitabilmente la giornata di venerd porter in piazza tutti imovimenti che si battono in difesa dei beni comuni, per lascuola pubblica, contro il precariato. In piazza San Giovanni chidifende i diritti dei lavoratori e, dunque, l'art. 18, si troverfianco a fianco con chi chiede un reddito di cittadinanza, unmodo per rimandare al mittente i tentativi di dividere chi pi
colpito dalla crisi e dalle ricette liberiste abbracciate dalgoverno Monti.Ci sar l'associazionismo, Arci in testa, ci sar il movimento perl'acqua pubblica, le associazioni territoriali in difesadell'ambiente, quelle che difendono la Costituzione, in testal'Anpi. Ci saranno tanti studenti che con un loro corteo chepartir dalla Sapienza si uniranno a quello centrale della Fiom -concentramento alle 9,30 in piazza Esedra all'altezza dellastazione Termini. Ci saranno i centri sociali e, naturalmente, lecategorie e le Camere del lavoro della Cgil. Alcune di queste, loSpi, la Filcams, la Cgil Emilia hanno sostenuto ancheeconomicamente lo sforzo organizzativo dei metalmeccanici.
Arriveranno in tanti i No Tav dalla Val di Susa e da tutto il paeseperch le ragioni e la determinazione dei valsusini sonocontagiose.Hanno gi aderito organizzazioni come Libera, il Centro per lariforma dello stato, A Sud. Ci saranno i partitiextraparlamentari di sinistra e l'Italia dei valori, mentre il Pd
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tre moschettieri della Crescitatre moschettieri della Crescitatre moschettieri della Crescitatre moschettieri della Crescita ---- di Piergiuseppe
Mulas
Recentemente sono comparsi diversi articoli sulla stampaosiddetta mainstream, anche a firma di autorevoli opinionisti, cheanno preso di mira la decrescita e i suoi sostenitori. La decrescitaecondo loro non sarebbe altro che una sorta di moda da
mbiente radical-chic, appoggiata da persone che ben al riparo daiontraccolpi della recessione benedicono l'astinenza altrui come
oluzione dei problemi economico-ambientali.rima di procedere ad una critica di questa visione assai angusta epprossimativa, doveroso fare una premessa: i critici dellaecrescita hanno buon gioco a portare avanti la loro operazioneerch anche tra gli adepti della decrescita la confusione spesso eolentieri regna sovrana. Millenaristi, Savonarola della portaccanto, Verdi appassiti, calvinisti vari e da buon ultimo ancheualche personaggio dello showbiz, si sono scoperti convintissertori della decrescita senza sapere bene cosa fosse. Molti dioloro che in un modo o nell'altro possono essere collocati in una queste allegre (si fa per dire) combriccole tendono ad elogiare la
ecessione perch pensano che porter con s dei costumi pi
origerati. Questa tendenza stata efficacemente erillantemente zimbellata da Alberto Bagnai, oltre che criticatapertamente anche dallo stesso Latouche. Chiarite quali sono leesponsabilit di alcuni degli stessi decrescisti occupiamoci deglirticoli in questione. Ci occuperemo dei pezzi di Stefano Feltri,ntonio Pascale e Filippo Zuliani. Se ogni critica alle inesattezzeei decrescisti male informati sacrosanta e anzi doverosa, appareer grave che i tre moschettieri della crescita cadano nello stessorrore di coloro che vogliono criticare. E precisamente anche loromostrano di non conoscere l'oggetto del dibattito.uindi parafrasando il Giovanni Lindo Ferretti dei tempi dei CCCP,
he si divertiva a ricordare come I soviet pi l'elettricit non fannocomunismo, anche noi molto pi modestamente vorremo
egnalare che l'orto pi la bicicletta non fanno la decrescita. Lebiezioni che vengono mosse rientrano infatti all'interno dei piiti luoghi comuni sulla decrescita, ignorando completamente iltto che dietro lo slogan decrescita si situa un composito e riccoondo di economisti, sociologi, antropologi e fisici rinomati uniti
alla critica all'ideologia della crescita.ediamo di analizzare alcune delle inesattezze, quando non si tratti vere e proprie cantonate. Alcune sono comuni ai tre autori, eossono essere cos riassunte:) I decrescisti ci vogliono ridurre a vivere come nel Burkina Faso. realt ci ritroveremo a vivere come nel Burkina Faso se seguiamo
ricette della crescita, visto che le risorse ancora disponibili
errebbero sprecate nella produzione di merci di dubbia utilit,nzich essere destinate alle opere necessarie alla transizione allaociet post idrocarburi. Come insegna la storia, molte delleociet del passato sono tracollate proprio al momento del loro
massimo splendore perch non riuscivano pi a gestire la
omplessit alla quale avevano dato vita. Si legga
si dice preoccupato per la presenza nel corteo dei valsusini . In casa Bersani partita una sindrome da anni Settanta, o forse il Tav un'alibi per chiamarsi fuori. Il Pd, noto, non partecipa alle manifestazioni indette dagli altri. La Fiom evidentemente rappresenta gli
ltri. Ma chi sono i loro?n quanti arriveranno a Roma un mistero. Certo che metalmeccanici e amici della Fiom non conquisteranno la piazza romana viaggiandou treni speciali perch la stagione in cui le ferrovie erano un servizio collettivo a garanzia anche dei diritti democratici finita: i costi deireni sono inarrivabili, e tra le persone da ringraziare per il cambiamento di finalit del trasporto pubblico c' Moretti, l'amministratore
delegato di Ferrovie dello Stato che nella sua prima vita dirigeva la Cgil trasporti. La chiamano eterogenesi dei fini. Dunque, a Roma imeccanici arriveranno con centinaia di pullman, sono gi 600 quelli prenotati senza contare i mezzi organizzati dalle associazioni e daipartiti che hanno aderito.n piazza San Giovanni ci saranno tutti i lavoratori, disoccupati, pensionati, studenti a cui si sta presentando il conto della crisi. Persone che
pensano che il problema non sia come rendere pi facili i licenziamenti ma gli ingressi al lavoro e sanno bene che pi tardi i vecchi
ndranno in pensione, pi tardi i giovani prenderanno il loro posto.
l'interessante analisi di Ugo Bardi sulla caduta dell'imperoromano. Nessuno dei tre nega che il problema delle risorsepotrebbe presto diventare pressante (bont loro), ma davanti aquesta ipotesi le soluzioni che essi propugnano sono inesistenti odi una pochezza intellettuale tale da lasciare sbigottiti. Zuliani inparticolare scrive che nonostante decenni di stime, modelli epredizioni non sappiamo esattamente quante risorse *sfruttabili* ci
siano sul pianeta [...] Certo, pu essere che lavanzamento
tecnologico abbia un limite. E pu anche essere che di petrolio ne
resti davvero poco poco, e che il mondo non abbia pronto un
rimpiazzo adeguato quando arriver il momento. Pu essere che
accadano tante cose, anche tremende, capaci di far collassare il
mondo come lo conosciamo guerre, asteroidi, carestie nessuna
delle quali impossibile. Semplicemente non sappiamo cosa ci
attender domani e di conseguenza non sappiamo come
comportarci oggi. Alla fine, la decrescita si configura come una
filosofia dominata dalla paura dellignoto, in cui dovremmo
razionare tutto, da oggi e per sempre, altrimenti domani cosa ne
sar di noi. Proprio questo motivo mi convince che la decrescita
rimarr comunque un movimento marginale e di nicchia per
conservatori benestanti: perch pone al suo centro la paura
dellesaurimento delle risorse, in opposizione al sogno di un domani
migliore delleconomia produttivista. Intendiamoci, questo non vuoldire che potremo necessariamente sempre mantenere o aumentare
il livello di produzione e consumo attuali. Coi limiti fisici della
materia non si scherza. Zuliani, che a quanto pare un fisico,dovrebbe ben sapere che non solo una possibilit chel'avanzamento tecnologico abbia un limite, ma una certezza.Proprio in quanto fisico dovrebbe conoscere le leggi dellatermodinamica, che ci dicono che impossibile convertire tutto ilcalore in lavoro meccanico, e che perci per quanto si miglioril'efficienza delle macchine termodinamiche (sulla quali si basal'economia produttivista) essa andr prima o poi incontro ad unlimite assoluto. A meno che Zuliani non abbia inventato il moto
perpetuo e si tenga tutta per s questa preziosa scoperta.Inoltre se esatto dire che non sappiamo con certezza quante
risorse ci restano da sfruttare, sappiamo per con sicurezza che
l'ammontare una quantit finita. Ma secondo Zuliani dato chenon conosciamo con precisione il minuto e l'ora in cui questoavverr tanto vale fregarsene. Chi vuol esser lieto, sia, del domannon v' certezza insomma. Se Zuliani fosse stato chiamato adinterpretare il sogno delle sette vacche grasse e delle sette vacchemagre non osiamo immaginare quali direttive di policy avrebbesuggerito. Fortunatamente il faraone aveva altri consiglieri.2) Una riduzione dei consumi implica una riduzione del reddito e
quindi un aumento di disoccupazione e povert.
Questa una convinzione talmente radicata da essere la pidifficile da sradicare. Ed in un certo senso anche vera, se si pensache la riduzione dei consumi avvenga sotto l'ipotesi rebus sicstantibus. Ma ancora una volta tocca ripetersi e dire chedecrescita non la recessione. La decrescita un cambio diparadigma sociale e un piano di modifica radicale del modo di
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produrre, distribuire e consumare.debunker della decrescita non sono per neanche in grado dipetere queste trite e logore argomentazioni senza incorrere in veri
propri strafalcioni. Sempre Zuliani riesce a sostenere che ilenessere si misuri attraverso il Pil. Peccato che a nessunconomista sia mai venuto in mente di affermare una cosa delenere. Il Pil misura il livello di attivit economica che passatraverso lo scambio monetario, e al massimo si pu dire che gli
conomisti considerino implicitamente che l'aumento del Pil siaorrelato positivamente a quello del benessere, il che comunquena cosa completamente diversa dal sostenere che il Pil sia una
isura diretta. Peccato che da una decina d'anni in qua sia sempreescente il numero degli economisti che ha notato come in realt
uesta correlazione non sia positiva, ma nulla.cosiddetto paradosso di Easterlin testimonia proprio questo:
umento del Pil e del benessere sono correlati solo per livelli moltoassi del reddito, e questo non certo il caso dei paesidustrialmente avanzati. Pascale scomoda addirittura Keynes perrci sapere che il reddito dipende dagli investimenti e dai consumi.
ome se i decrescisti abbiano mai negato questa banalit, e nonvece puntato l'indice contro la composizione e la qualit di questi
onsumi e investimenti. Pascale ignora tutto il dibattito sulroblema della natura posizionale e difensiva dei consumi, che
veste in pieno le nostre societ opulente, e perci non sa che unumento dei consumi non indica necessariamente uniglioramento delle condizioni di vita, anzi. Come ripetuto
ostantemente, notorio che anche un aumento della vendita diedicinali un incremento dei consumi, ma difficilmente pu
ssere considerato un sintomo di un accresciuto benessere.on neanche vero che una riduzione del Pil implichi per forza
na diminuzione delle merci scambiate. Facciamo un esempio alguardo. Se noi analizziamo attentamente le parti di costo di moltirodotti che acquistiamo ci rendiamo immediatamente conto comena parte consistente serve per coprire i costi delle spese inubblicit. Supponiamo, per la semplicit di calcolo, che la
ubblicit rappresenti il 50% del costo di un telefono cellulare. Se laubblicit fosse proibita il telefono verrebbe a costare la met,enza che la qualit del prodotto sia minimamente inficiata, datohe essa ovviamente non aggiunge nulla al valore dell'oggetto. Mi sibatter, che cos facendo coloro che lavorano nel settoreubblicitario finirebbero disoccupati. Il che vero, ma, supponendohe essi rappresentino il 50% della forza lavoro, potrebbero essereassorbiti nel settore produttivo, con i turni di lavoro ridotti allaet per tutti, cos come gli stipendi. Si badi che il potere di
cquisto reale non cambiato, perch ora servono la met di ore-voro per comprare lo stesso cellulare. Ovviamente si tratta di una
emplificazione, ma la questione sollevata rimane inevasa da parteei sostenitori della crescita: perch gli aumenti di produttivit nonono destinati ad accrescere il tempo libero anzich la produzione?a vera opposizione a una riforma di questo tipo deriva dal fatto cheenza pubblicit la spinta verso il consumo si ridurrebbe in manieranche maggiore, e quindi le grandi corporation vedrebbero ridotti iro profitti. Sinceramente ci sembra una richiesta coerentemente
berale, e non certo da Stato etico, richiedere di smettere di pagareersone perch ci dicano cosa comprare. Non so se questo punto dista sia quello di un esagitato estremista, ma era sostanzialmenteuello di un grande filosofo, che non mi risulta fosse un sovversivoolscevico, come Bertrand Russell:Supponiamo che, in un dato momento, un certo numero di persone
ono occupate nella manifattura degli spilli. Loro producono tutti gli
pilli che sono necessari nel mondo, lavorando, per ipotesi, otto ore
giorno. Qualcuno inventa un macchinario grazie al quale lo stesso
umero di persone in grado di produrre il doppio degli spilli: gli
pilli sono gi cos economici che difficilmente ne verranno venduti
numero maggiore se il prezzo viene abbassato. In un mondo in cui
revale il buon senso chiunque sia impegnato nella manifattura
degli spilli prenderebbe a lavorare quattro ore invece di otto, e ognialtra cosa procederebbe come prima. Ma nel mondo attuale questo
sarebbe considerato demoralizzante. Gli uomini continuerebbero a
lavorare otto ore, ci sarebbe una sovrapproduzione di spilli, alcuni
imprenditori dichiarerebbero fallimento, e la met delle persone
precedentemente impiegate nella fabbricazione degli spilli finirebbe
disoccupata. C', alla fine di tutto, la stessa quantit di tempo libero
che si poteva ottenere con l'altro piano, ma met degli uomini sono
completamente oziosi, mentre l'altra met continua a lavorare
troppo. In questo modo sicuro che l'inevitabile maggiore quantit
di tempo libero sar cagione di miseria per tutti anzich essere
ununiversale risorsa di felicit. Si pu immaginare qualcosa di pistupido?Gi, si pu immaginare qualcosa di pi stupido?3) I decrescisti vogliono decidere per tutti cosa si pu consumare e
cosa no.Questo un vero e proprio leit motivin tutti e tre gli autori, ripetutoin maniera praticamente identica. Insomma i decrescisti vorrebberocostituire una sorta di comitato di salute pubblica che decida la listadella spesa per tutti quanti. Secondo Feltri le idee di Latouchepresuppongono addirittura la costituzione di uno Stato totalitarioper controllare i comportamenti di consumo. Lo vorremmotranquillizzare riguardo l'ipotesi da lui paventata che la poliziasegreta gli entri in casa per impedirgli di fare la doccia tutti i giorni:
l'Australia ha provveduto ad operare dei razionamenti nell'usodell'acqua senza trasformarsi nella versione moderna del III Reich.Secondo la teoria dominante, ma anche per l'opinione pubblica
corrente, la sovranit del consumatore non pu essere messa in
alcun modo in discussione, solo gli individui possono decidere cosa
comprare e cosa no. Almeno Feltri a differenza di Pascale e Zuliani sirende conto che in realt anche ora lo Stato interviene perinfluenzare le scelte degli individui. Infatti scoraggia i consumisocialmente indesiderabili come le sigarette e l'alcool attraversoprecise scelte fiscali, mentre altri sono resi addirittura illegali, comegli stupefacenti, alla faccia della sovranit della scelta. E in effettinon c' nessun bisogno di mettere in piedi nessuno Stato
totalitario o comitato di salute pubblica, basta utilizzare i normalistrumenti di politica economica in maniera peraltro confacente alle
prescrizioni teoriche. Per esempio occorre internalizzare nel costodei prodotti per quanto possibile le esternalit negative, che inveceora sono scaricate sulle spalle di tutta la societ e non sulconsumatore finale. Ad esempio i danni dell'inquinamento sonosopportati dalla collettivit nel suo insieme, e non solo da chiinquina. Se il costo dell'inquinamento fosse internalizzato facilesupporre che la benzina costerebbe tre o quattro volte di pi diquello che gi costa, e le somme riscosse utilizzate per rimediare aidisastri ambientali e ai danni alla salute. Ovviamente ci porterebbealla fine immediata del commercio globale su larga scala come oggilo conosciamo. da ricordare ai tre moschettieri, che accusano noidi non conoscere le leggi dell'economia, che l'assenza di esternalit posta come condizione affinch esista un mercato perfettamenteconcorrenziale, come scoperto da un'economista tutt'altro cherivoluzionario, ma decisamente conservatore, come Pigou. Per cuinessuno vuole vietare niente, ma che le merci siano pagate senza
che i costi nascosti siano scaricati sulla societ. Se in Lombardiadesiderano bere l'acqua siciliana e viceversa basta che siano dispostia pagarla un prezzo giusto.Sicuramente l'opera di riflessione teorica intorno alla decrescita nonpu dirsi compiuto, sono ancora molti i tasselli mancanti, ma questonon vuol dire che i limiti dell'ideologia della crescita non siano statiormai individuati da pi parti in maniera significativa. Preferire una
via sbagliata solo perch la si conosce bene non mai stato un belmodo di procedere, e lo potremmo dire ai nostri tre critici anche conuna frase di un'economista che tutti loro sembrano tener in granconsiderazione, John Maynard Keynes:La difficolt non sta nelle idee nuove, ma nell'evadere dalle idee
vecchie, le quali, per coloro che sono stati educati come lo stata
la maggioranza di noi, si ramificano in tutti gli angoli della mente.