Agorà n°4 (15° anniversario dei Barnabiti in Albania)

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1996-2011 BUON COMPLEANNO FAMULLIA SHËN NIKOLLA! “Aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una via migliore di tutte.” Domenica 13 Novembre 2011, con una solenne celebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc. Mons. Rrok Mirdita, arcive- scovo della diocesi di Tirana- Durazzo, la comunità parrocchia- le di Milot, ha voluto ringraziare il Signore per i 15 anni di presen- za dei pp. Barnabiti nella missio- ne albanese. La celebrazione del- l’anniversario è per noi l’occasione per ripercorrere insieme il cammino fatto nel corso degli anni e gettare le basi per quello che risulta tuttora preminente fare in questo paese che, dopo quasi 20 anni di democrazia, necessita ancora di una spinta che gli permetta di riconciliarsi con il suo passato e far tesoro delle ricchezze umane e spirituali che gli sono proprie. La nostra storia dunque inizia così, dall’auspicata apertura del Capito- lo Generale, nel 1994, di un’opera missionaria da parte della Provincia Centro-Sud, e dagli eventi storici che in quegli anni si stavano verificando, a seguito del crollo del comunismo e dell’apertura dell’Albania verso l’Occidente. Viste pertanto le circostanze, in poco tempo sono iniziati i primi viaggi di perlustrazione dell’Al- bania, terra che fino ad allora conoscevamo solo per le drammatiche notizie riportate dai telegiornali e per i frequenti sbarchi dei clandestini in Italia, che per primi provavano a fuggire dalla miseria del loro paese. Nel 1996 consapevoli dell’urgenza evangelica e dell’emergenza sociale ed educativa alle quali si andava incontro, i primi a stabilirsi nella cittadina di Milot, scelta come sede pastorale dalla consulta provincializia a seguito di un’approfondita esplorazione del territorio, furono i padri Trufi e Nitti. Le difficoltà, numerosissime fin dall’i- nizio - vista la mentalità, la cultura, le abitudini e la non conoscenza della lingua – non hanno mai scoraggiato i padri e giorno dopo giorno, mattone dopo mattone, si è riuscito a costruire quanto oggi possiamo mostrar- vi, anche con un pizzico di orgoglio, giacché i primi ad esserlo sono i nostri stessi ragazzi che possono godere pienamente di queste strutture edificate per loro. Ed infatti, è per loro se siamo qui, e con loro vogliamo con- tinuare a crescere. Periodico informativo della Missione dei PP. Barnabiti in Albania #PPQ++P &KEGODTG A g o r à famullia Shën Nikolla famullia Shën Nikolla famullia Shën Nikolla famullia Shën Nikolla

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Periodico Informativo della missione dei Padri Barnabiti in Albania.

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1996-2011 BUON COMPLEANNO FAMULLIA SHËN NIKOLLA!

“Aspirate ai carismi più grandi! E

io vi mostrerò una via migliore di

tutte.”

Domenica 13 Novembre 2011, con una solenne celebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc. Mons. Rrok Mirdita, arcive-scovo della diocesi di Tirana-Durazzo, la comunità parrocchia-le di Milot, ha voluto ringraziare il Signore per i 15 anni di presen-za dei pp. Barnabiti nella missio-ne albanese. La celebrazione del-l’anniversario è per noi l’occasione per ripercorrere insieme il cammino fatto nel corso degli anni e gettare le basi per quello che risulta tuttora preminente fare in questo paese che, dopo quasi 20 anni di democrazia, necessita ancora di una spinta che gli permetta di riconciliarsi con il suo passato e far tesoro delle ricchezze umane e spirituali che gli sono proprie. La nostra storia dunque inizia così, dall’auspicata apertura del Capito-lo Generale, nel 1994, di un’opera missionaria da parte della Provincia Centro-Sud, e dagli eventi storici che in quegli anni si stavano verificando, a seguito del crollo del comunismo e dell’apertura dell’Albania verso l’Occidente. Viste pertanto le circostanze, in poco tempo sono iniziati i primi viaggi di perlustrazione dell’Al-bania, terra che fino ad allora conoscevamo solo per le drammatiche notizie riportate dai telegiornali e per i frequenti sbarchi dei clandestini in Italia, che per primi provavano a fuggire dalla miseria del loro paese. Nel 1996 consapevoli dell’urgenza evangelica e dell’emergenza sociale ed educativa alle quali si andava incontro, i primi a stabilirsi nella cittadina di Milot, scelta come sede pastorale dalla consulta provincializia a seguito di un’approfondita esplorazione del territorio, furono i padri Trufi e Nitti. Le difficoltà, numerosissime fin dall’i-nizio - vista la mentalità, la cultura, le abitudini e la non conoscenza della lingua – non hanno mai scoraggiato i padri e giorno dopo giorno, mattone dopo mattone, si è riuscito a costruire quanto oggi possiamo mostrar-vi, anche con un pizzico di orgoglio, giacché i primi ad esserlo sono i nostri stessi ragazzi che possono godere pienamente di queste strutture edificate per loro. Ed infatti, è per loro se siamo qui, e con loro vogliamo con-tinuare a crescere.

Periodico informativo della Missione

dei PP. Barnabiti in Albania

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1996-2011 15 anni di presenza dei PP. Barnabiti in Albania

Per questo, desideriamo ringraziare con voi il Signore per quanto ci ha permesso di realizzare e per ricordare insieme l’impegno di tutti in questo cammino ad oggi percorso, lasce-remo parlare le immagini della storia della nostra missione. Appena arrivati c’era solo fango e povere abitazioni. Sapevamo che la nostra presenza era necessaria per riportare in vita il piccolo centro di Milot, ma certamente non quanto sarebbe stato difficoltoso introdursi in un territorio dove per cinquant’-anni era stato sradicato dal cuore della gente il senso religioso e la dignità di un popolo libero. Pertanto, i primi interventi hanno riguardato il ripristino delle strutture esistenti, quali la chiesa e la canonica, e la costruzione di un centro che potesse accogliere i giovani e le loro famiglie per favorire lo scambio culturale e interreligioso ed insieme la crescita della comunità.

“Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma

non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un

cembalo che tintinna.”(1Cor. 13,1)

1998. P. Giovanni Peragine celebra la messa in un’aula della

scuola statale di Ferrë Shkopet.

La missione in Albania è nata con lo scopo di soccorrere la popolazione principalmente attraverso l’opera di evangeliz-zazione. Sebbene faccia parte giuridicamente della Provincia del Centro-Sud, ben presto è diventata un luogo di incontro e di comunione tra realtà diverse e soprattutto di crescita personale, dove è possibile sperimentare la gratuità dell’a-more inteso come dono offerto al prossimo, generosamen-te. Oggi più che mai ci sentiamo parte di questa terra che ha subito la feroce opera di distruzione da parte dell’uomo, ma anche la generosa dedizione di coloro che si sono donati interamente a chi era nel bisogno.

1999. La canonica è quasi pronta. 1997. Il mercato di Milot.

...E dove prima c’era solo fango, sta sorgendo la nostra realtà.

2006. Gita con i bambini sulle montagne di Milot.

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Dal 1996 ad oggi molto è stato fatto. Gli interventi strutturali non hanno permesso solo di vivere in questo posto, ma sono stati un segno forte della presenza costante dei padri che si sono messi al s e r v i z i o d e l l a c o m u n i t à d i M i l o t .

1998. Inizio della ristrutturazione della canonica. Per accogliere gli studenti e i volontari, è stato costruito il terzo piano.

La missione dei pp. Barnabiti in Albania è stata autorizzata dalla Consulta Generalizia il 9 luglio 1996. Appena un mese dopo , parti-rono i primi due padri, Trufi e Nitti, i quali diedero inizio alla nuova fondazione. Da subito è stato possibile iniziare le attività pastorali, grazie alla presenza di una chiesa, dedicata a S. Nicola di Bari, sopravvissuta agli anni del regime e riaperta immediata-mente dopo la caduta del regime comunista. Durante il regime tutti i beni ecclesiastici erano stati infatti sequestrati e deturpati, e molti adibiti a condomini. Pertanto, il recu-pero di tali strutture è stato particolarmente difficoltoso e causa delle tensioni con la po-polazione locale.

Non sono le grandi opere edificate a ren-dere il luogo un esempio di come sia pos-sibile stare accanto al prossimo, ma la carità dell’opera, ovvero donarsi quotidia-namente affidandosi alla volontà del Si-gnore. Infatti, quanto realizzato non con-templa l’opera dell’uomo, ma la grazia di Colui che ha permesso ciò che oggi è pos-sibile vedere e condividere insieme.

La missione è un simbolo di rinascita per la comunità tutta e occasione di speri-mentare se stessi in un paese a cui sono state strappate le proprie origini e cancel-late ogni forma di culto e di libertà civile.

2011. La canonica.

2011. Il campetto da calcio. Gli spazi cre-

ati nella missione sono fondamentali per

la crescita dei giovani in un luogo sicuro e

accogliente.

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All’inizio della loro permanenza in Albania, i Barnabiti sono stati ospiti presso una comunità di padri, i Roga-zionisti, a Shënkoll, cittadina poco distante da Milot, provvedendo così a ristrutturare la canonica della chiesa e un'altra casetta sullo stesso terreno della canonica, affidata poi alle consorelle Angeliche.

Il 6 dicembre 1996, festa di San Nicola, il vescovo della diocesi Durazzo-Tirana con una solenne celebra-zione, ha affidato ufficialmente la missione di Milot ai pp. Barnabiti. E in occasione del quindicesimo anni-versario della presenza dei pp. Barnabiti a Milot, do-menica 13 novembre, Sua Ecc. Mons. Rrok Mirdita, ha ricordato con commozione e ammirazione l’arrivo dei primi padri missionari, il loro lavoro e i frutti ger-mogliati dai semi gettati in una terra tanto arida.

2011. 13 novembre. Celebrazione dell’anniversario

della fondazione dei pp. Barnabiti a Milot.

2011. Novembre. Festa dei chierichetti.

L’insediamento dei Padri in Milot e l’apertura della missione, non è stata impresa semplice e priva di pericoli. L’Albania, infatti, dopo la cadu-ta del regime comunista ha vissuto altri mo-menti di forte crisi economica e sociale, come lo “scandalo delle finanziarie” nel 1997, che ha portato all’armamento della popolazione contro lo Stato colpevole di aver bruciato i risparmi del popolo che aveva confidato nelle compagnie finanziarie fallite per gli alti tassi di interessi promessi. Questa forte crisi in breve tempo ha portato ad una situazione di totale anarchia. Gli stessi padri sono stati assaliti e derubati du-rante questo periodo di forte crisi. Nel 1996, i Padri hanno comprato e occupato la casetta che affianca la canonica, nella quale si è stabilita un paio di anni dopo una comunità di Consorelle Angeliche composte da due suore. Nel luglio del 1998 hanno definitivamente preso possesso della canonica, ormai quasi del tutto ristrutturata. Le Consorelle Angeliche, infatica-bili nella loro opera, fin dall’apertura della mis-sione hanno collaborato attivamente soprattut-to nelle attività di catechesi e di animazione della Santa Messa. Nel settembre del 1998 ai padri Trufi e Nitti, si è aggiunto il padre Giovan-ni Peragine. Con la presenza di un altro padre si è potuto avviare l’attività pastorale anche in altri villaggi intorno a Milot, oltre ad incremen-tare le attività di catechesi, di amministrazione dei sacramenti e dei corsi di italiano e di inglese che si cercavano di portare avanti. Terminati i lavori di ristrutturazione della cano-nica, il 1 settembre 1998, sono iniziati i lavori nella chiesa. Costruita negli anni trenta, la chie-sa fu profanata nel 1967 con la distruzione e l’oltraggio di tutti i simboli di fede. Durante gli anni del regime comunista la struttura fu usata come palazzo pubblico, in cui si svolgevano le attività ricreative, culturali e giudiziarie.

Un estratto dell’omelia del Vescovo Mons. Mirdita...Un estratto dell’omelia del Vescovo Mons. Mirdita...Un estratto dell’omelia del Vescovo Mons. Mirdita...Un estratto dell’omelia del Vescovo Mons. Mirdita...

Ringraziando il Signore per aver inviato in soccorso del popolo albanese i Padri Barnabiti, Sua Ecc. Mons. Mirdita ha ripercorso la storia della missio-ne contraddistinta dallo spirito di “umile dedizione al prossimo”. Il Vescovo ha inoltre sottolineato, come la loro presenza sia fondamentale anche per il servizio che rendono quotidianamente alla Chiesa locale e ai suoi Vescovi. La Congregazione Paolina infatti, dalla sua fondazione, si è distin-ta proprio per la sua capacità di essere un tramite all’interno della Chiesa in cui opera, al fianco del popolo e dei suoi pastori. Il Vescovo, nella sua sentita omelia, ha infine rinnovato la sua profonda fi-ducia nei confronti del lavoro svolto dai Padri, quali “pastori zelanti e atten-ti”, ribadendo che la presenza di questa missione è una vera e propria benedi-zione per la comunità di Milot che negli anni ha visto una rinascita spirituale e sociale grazie all’incessante opera caritatevole dei fedeli ministri di Dio.

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1996. La chiesa di Milot.

Il 7 maggio 1999 la Chiesa di San Nicola è stata riconsacrata con una solen-ne celebrazione eucaristica celebrata da Mons. Rrok Mirdita, il quale due giorni dopo, il 9 maggio, ha elevato la Parrocchia a Santuario diocesano di S. Nicola, santo molto venerato tra la popolazione albanese. Nella chiesa è quindi presente la reliquia del santo, la “manna di San Nicola”, ovvero un’-ampolla contenente del liquido ritenuto miracoloso, in quanto trasuda an-nualmente dalle ossa del Santo durante le “festività nicolaiane”. Tale reli-quia è stata donata ai Padri Barnabiti dal rettore della Basilica di Bari, ri-spondendo così alla loro richiesta di rafforzare il culto presso la cittadina di Milot e in generale nella popolazione albanese. Nello stesso anno, padre Trufi è stato richiamato in Italia. Sebbene con un membro in meno, la co-munità di padri composta dai padri Nitti e Peragine, ha continuato a portare avanti numerose attività.

Nel 2000 sono iniziati i lavori per costruire il “Centro Agorà”. Questo centro polivalente sorge adiacente alla chiesa e offre gli spazi necessari per svolgere varie attività quali il doposcuola, i corsi di lingua inglese, di lingua italiana e d’informatica. Ma viene anche utilizzato per attività ricreative ed artistiche. Nello stesso anno, sono stati avviati i lavori nei villaggi di Skuraj, Fushë Milot e Shkopet, nei quali sono state edificate delle cappelle per celebrare la Messa e un poliambulatorio.

2000. Nasce il Centro Agorà. Finalmente una struttura dedicata intera-

mente alle attività pomeridiane per i giovani e le loro famiglie.

2002. Il campetto polivalente ieri. 1999. Reliquia di San Nicola.

2011. Il campetto polivalente oggi.

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L’apostolato nei villaggi

“E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e

tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da

trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono

nulla”. (1Cor. 13, 2)

La missione, oltre alla cittadina di Milot, si estende ad altri piccoli centri quali Fushë-Milot, Shkopet, Gallatë, Skuraj e Malbardh. La maggior parte di questi villaggi sono situati sulle montagne, spesso difficili da raggiungere a causa delle strade strette e non asfaltate, che diventano impraticabili durante quasi tutto l’inverno. Le condizioni di vita in questi villaggi sono di estrema povertà sia materiale sia culturale. Tuttora è altissimo l’abbandono degli studi da parte dei gio-vani e manca un adeguato servizio di infrastrutture per l’ero-gazione dell’acqua e dell’energia elettrica.

I padri in questi anni per poter evangelizzare e amministra-re i sacramenti hanno costruito delle cappelle e un poliam-bulatorio nel villaggio di Skuraj oltre ad una piccola baita di legno a Gallatë. In modo particolare durante il periodo esti-vo nel villaggio di Gallatë è possibile svolgere delle attività di animazione con i giovani del luogo grazie alla presenza dei gruppi scout che decidono di prestare servizio in Alba-nia. In questi villaggi la povertà è ancora più evidente che altrove. L’isolamento, l’assenza di infrastrutture adeguate e la mancanza di un sistema scolastico rendono ancora più difficile il tentativo di aiutare la popolazione e di sostenerli in questo percorso di crescita. Eppure i Padri non mancano nel far sentire la loro presenza e durante il 2011 hanno ef-fettuato dei lavori di ristrutturazione nelle cappelle e nel poliambulatorio per garantire un luogo di preghiera e di incontro dignitoso, agevole e sicuro. L’obiettivo è dunque di fornire a tutti un sostegno e una presenza costante perché anche queste comunità più isolate si sentano accompagna-te in questo lungo percorso in vista di un domani migliore.

2000. Chiesa dedicata a San Paolo, Ferrë Shkopet.

2011. Chiesa dedicata alla Madonna della Divina Provviden-

za e poliambulatorio, Skuraj.

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2008. Chiesa dedicata alla Beata Teresa di Calcutta, Gallatë.

Sei uno scout?

Sei mai venuto con il tuo gruppo in Albania?

Abbiamo bisogno del vostro servizio per

portare un po’ di giochi e di sorrisi ai

piccoli nei nostri villaggi!!

Se siete interes-

sati ad esplora-

re una nuo- va terra e

a vivere una nuova

avventura con noi...

contattateci all’indirizzo mail

[email protected]

Page 7: Agorà n°4 (15° anniversario dei Barnabiti in Albania)

La rete dei volontari “E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio

corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi

giova.”(1Cor. 13,3)

In questi anni non abbiamo ricevuto solo solidarietà da parte delle famiglie e delle comunità dei pp. Barnabiti in Italia, ma anche da parte di tutti coloro che hanno deciso di trascorrere un periodo in missione, offrendo il loro ser-vizio ai bambini. Dall’inizio, infatti, si è pensato di creare delle attività estive per coinvolgere i giovani interessati a fare un’esperienza missionaria. Nei primi anni, in partico-lare, sono arrivati diversi giovani dal Nord, grazie al lancio dell’iniziativa del kampi veror (campo estivo) sulla gazzetta di Bergamo. Altri invece, tramite i gruppi scout e dal 2007 in poi, si è avuta una presenza costante di alcuni giovani e adulti che hanno espresso il vivo desiderio di abbracciare con il loro aiuto la nostra missione. Questo modo di “fare solidarietà”, partecipando direttamente alle iniziative pro-poste, ha permesso negli anni di creare una vera e propria rete di volontari provenienti da tutta l’Italia. Certamente i benefici di questa collaborazione sempre più assidua con molti di loro, ha permesso di portare avanti altre iniziative, come il sostegno a distanza e la diffusione della conoscen-za della realtà di Milot nelle realtà italiane più sensibili all’opera missionaria. Ma soprattutto, è stata offerta la possibilità di prendere parte alla crescita della nostra co-munità e di vivere concretamente un’esperienza che la maggior parte dei volontari definisce unica. Ad oggi, le realtà barnabitiche vicino a noi sono la comunità di San Felice a Cancello, la comunità di Eupilio, l’Istituto Zaccaria di Milano e i collegi San Luigi di Bologna e San Francesco di Lodi. Ma vi sono anche molti volontari che sebbene non appartengano in modo particolare a nessuna comunità partecipano attivamente alla costituzione di questa rete virtuale che si sta lentamente formando. Dalla Puglia fino alla Lombardia è possibile vivere un’esperienza totalmen-

te diversa in cui è forte il senso di comunion e di intenti a favore della nostra mis-sione e in part icolare dei bambini verso i quali sono rivolte tutte le no-stre atten-zioni.

Agorà 2011 Pagina 7

Soprattutto il campo estivo è diventato un momento di forte aggregazione tra i giovani italiani e albanesi che vi partecipano. Questa esperienza, inoltre, favorisce lo scambio interculturale che crediamo fondamentale per imparare a percepire l’altro come parte di noi. In appena quindici giorni, è davvero possibile scoprire una parte di sé che spesso viene nascosta o offuscata dalla quotidianità spesso inquinata dall’abitudine. Ma questa opportunità preziosissima, quale lo stare insieme per “imparare a stare insieme giocando”, ha lasciato il segno anche in altro modo. È infatti doveroso ricordare chi ha speso tutte le sue e-nergie per il bene di questo popolo e della missione. È a lui che rivolgiamo il nostro grazie, ad Andrea Ruotolo, che desideroso di vivere ancora una volta l’esperienza del campo estivo in Alba-nia con i suoi amici della comunità di San Felice a Cancello, ci ha lasciato il 2 agosto 2010 in un tragico incidente al fiume Matit. Ricominciare nonostante la tragedia vissuta è stato molto diffici-le, e se lo abbiamo fatto è stato proprio per raccogliere la sua testimonianza di fervida dedizione al servizio che rendeva ad ogni suo prossimo. Andrea è per noi un modello, una stella che brilla nel cielo ogni giorno. È un amico carissimo che ora più che mai ci guida e ci insegna ad amare. A lui va tutta la nostra rico-noscenza e il nostro affetto. E i bambini crescono giocando con-sapevoli di poter contare anche su di lui che ci guarda benevolo dal cielo. L’Albania è dunque anche questo: sacrificare se stessi per gli altri. Ma il dono di sé è ciò che più di tutto ripaga ogni sforzo ed è davvero incredibile come basti un abbraccio di que-sti bambini o giocare con loro e vederli divertirsi in un posto tranquillo, per essere consapevoli di quanto sia importante que-st’opera educativa e il lavoro svolto in questi anni dai padri, dalle suore e dai volontari. Così diventa assolutamente naturale sentirsi parte di questa famiglia, voler tornare e rimboccarsi le mani. Descrivere l’emozione che si prova ogni volta che si torna è difficile, l’Albania ti ruba il cuore.

In una terra che vive ancora il disagio del suo recente passa-

to e in cui è presente il ricordo della violenza subita, ci sono

uomini e donne, sacerdoti e suore, che spendono la loro vita

per gli altri. Osservando loro, ho capito cosa significa donarsi

al prossimo. Adesso so come aiutarli. E tu?

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Il nuovo logo del Centro Agorà

La presenza dei Padri e delle consorelle Angeliche ha permesso di fare molto in questi anni, sia attraverso la solidarietà e il so-stegno alle famiglie, sia favorendo un clima di scambio intercul-turale e interreligioso. Ma l’esigenza di crescere e di guardare oltre ha indotto anche a strutturarsi, per meglio affrontare le criticità con le quali i missionari si confrontano quotidianamen-te. Per questo, dal 2008, è nata l’idea di creare una rete strut-turata di volontari che possa sostenere direttamente la missio-ne e le attività di microrealizzazione ed educative proposte. I volontari del Qendër Agorà sono quindi tutti coloro che sia animando i campi estivi sia sostenendo i progetti attraverso la raccolta fondi, si sentono parte della comunità dei pp. Barnabiti di Milot, ed insieme compongono la Famiglia Zaccariana. Tale rete, ancora informale, cresce di anno in anno grazie proprio alla sensibilità di coloro che conoscendo la realtà nella quale operiamo, abbracciano le diverse iniziative per il sostegno dei più piccoli e delle loro famiglie. In un’ottica di crescita della missione, attraverso l’opera di evangelizzazione e dei progetti sempre più necessari per dare continuità alla realtà ad oggi creata, il Qendër Agorà si pone l’obiettivo di costituire una rete strutturata di volontari per collaborare al fianco dei missionari, creando un ponte tra le realtà barnabitiche interessate, in vista di una comune crescita personale e spirituale. Sono dunque i volontari e tutti coloro che ci sostengono la vera anima della missione, che attraverso la fiducia che ripongono nei Padri e nelle Suore, permettono di sostenere chi è nel bisogno. Per questo, a fronte di quanto realizzato fino ad oggi, siamo co-scienti che sia giunto il tempo di crescere e di farlo seguendo un percorso ben definito, strutturato, perché la presenza in Albania produca quei frutti necessari per rilanciare questo po-polo così brutalmente violentato e deprivato perfino del senti-mento religioso. Partire dai più piccoli, riporre in loro le nostre

speranze ed educarli ad un futuro migliore è il nostro lavoro

quotidiano... speriamo di avervi accanto!

Il Qendër Agorà offre l’occasione di vivere

un’esperienza totalmente diversa di vita e

di servizio al prossimo...

Collaborare al fianco dei missionari significa aiutare chi è in difficoltà.

2010. Kampi veror “Nisu me mua” (Parti con Me).

2011. I volontari del kampi veror “Të rritemi së bashku..

me Ty” (Cresciamo insieme.. con Te).

Per aderire all’iniziativa, per partecipare ai campi estivi

come volontari, sostenere i nostri progetti o per

ulteriori informazioni, è possibile contattarci

all’indirizzo di posta elettronica

[email protected]

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Pagina 9 Agorà 2011

Progetto Rilindja “La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidio-

sa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di

rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non

tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia,

ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede,

tutto spera, tutto sopporta.” (1Cor. 13,4-7)

Per contribuire: C/C postale n. 12401741 intestato

a Prov. Napoletana Chierici Regolari Barnabiti

Albania - causale MiNformo oppure Së bashku.

all’indirizzo di posta elettronica

Il progetto Rilindja nasce con l’obiettivo di sostenere i Padri nella loro opera quotidiana. Si suddivide in due aree di intervento: l’ambito formativo e dell’educazio-ne (progetto MiNformo); le micro realizzazioni (progetto Së bashku—Vivere insieme). La modalità di sostegno individuato per favorire la crescita della co-munità è il sostegno a distanza. Questa modalità di sostegno permette di adottare i bambini attraverso il sostegno della missione. Progetto MiNformo: prevede il sostegno a distanza di tutte le attività relative alla formazione e all’educazione. Attraverso un contributo mensile è possibile aiutare i giovani ad affrontare un percorso di studi qualificato. Questo grazie all’adozio-ne di borse di studio, il modo più completo e sicuro di adottare un giovane e sostenerlo nella sua crescita. Inoltre, il progetto è volto a sostenere le attività didat-tiche proposte dal Qendër Agorà, come il laboratorio di informatica, la biblioteca e il laboratorio artistico che tendono a creare un clima di confronto e di scam-bio interculturale all’interno della comunità. Progetto Së bashku—Vivere insieme: riguarda il sostegno delle microrealizzazioni necessarie allo svolgimento dell’o-pera dei Padri. In particolare garantisce aiuti alimentari e di altre necessità alle famiglie più povere e disagiate; la manutenzione dei locali della chiesa e delle cappelle dei villaggi; la realizzazione di interventi ordinari e stra-ordinari della missione.

“Rilindja” significa rinascita. Per noi significa offrire un’opportunità concreta ai nostri giovani di educarli al futuro. L’attenzione dei Padri, oltre all’evangelizzazio-ne, è da sempre rivolta alla formazione e all’educazio-ne dei giovani. Infatti la principale forma di povertà presente in questo Paese è di carattere culturale e ciò che più necessita la popolazione è poter contare sulle proprie forze e ripristinare quel tessuto sociale capace di produrre e sostenere le attività economiche e sociali ad oggi ancora fortemente carenti. Per meglio sostene-re tale percorso, negli anni è stato sviluppato un pro-getto atto ad intervenire proprio sulle due principali criticità alle quali la missione fa fronte: garantire ai più piccoli di crescere in un ambiente sano e poter accede-re ad un percorso di studi completo e qualificato.

Il MiNformo in numeri: con 25 € è possibile sostenere un laboratorio del Qendër Agorà per un mese con 30 € è possibile sostenere il trasporto scolastico di un giovane per un mese con 125 € è possibile sostenere una borsa di studio completa (convitto, scuola, acquisto libri e materiale didattico) per un mese con 150 € sostieni l’acquisto dei libri scolastici oppure un giovane al convitto per tre mesi È possibile adottare una borsa di studio singolarmente o in gruppo (valore complessivo di 1,500 euro annuali) garantendo in questo modo ad un giovane di avere per un anno vitto e alloggio in un col-legio religioso e di poter acquistare i libri di testo e il materiale ne-cessario per affrontare gli studi. I beneficiari delle borse di studio sono direttamente individuati dai Padri che conoscono bene la real-tà in cui operano e seguono costantemente il loro percorso durante l’anno. Il Së bashku in numeri: con 25 € sostieni una famiglia nell’acquisto di medicine per un mese con 30 € sostieni una famiglia per un mese (pacco viveri) con 45 € assicuri una visita medica specialistica con 50 € sostieni il Qendër Agorà per un mese

Page 10: Agorà n°4 (15° anniversario dei Barnabiti in Albania)

Casa di accoglienza e spiritualità

“La carità non avrà mai fine. Le profezie scompari-

ranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza sva-

nirà.” (1Cor. 13,8)

Dall’inizio di questo autunno nella missione di Mi-lot si organizzano delle settimane di spiritualità missionaria. L’iniziativa, che ha visto già coinvolti in via sperimentale due gruppi provenienti da due collegi barnabiti dell’Italia centro-nord, è rivolta soprattutto a tutti coloro che desiderano conce-dersi un momento di riflessione personale, di pre-ghiera e di conoscenza di un luogo non solo dedi-cato interamente all’accoglienza del prossimo, ma anche ricco di storia, in cui sono ancora evidenti i segni di un doloroso passato. Durante la settimana sono infatti previste delle escursioni per offrire la possibilità di esplorare il territorio e conoscere i luoghi e le comunità dove operano i Padri, viven-do così un’esperienza completa, di meditazione e di scoperta di una nuova terra. Gli ospiti, sia grup-pi sia singoli (religiosi e laici), avranno a disposi-zione degli spazi dedicati ottenuti grazie ai lavori di ristrutturazione dei mesi scorsi. Infatti, adiacen-te alla canonica, è stata realizzata una nuova strut-tura a due piani ben distinti, di cui uno riservato a coloro che vogliono fare una nuova esperienza comunitaria, concedendosi anche un breve viaggio culturale. I locali della missione, grazie alla loro polivalenza, oltre ad accogliere i volontari nel pe-riodo estivo, sono utilizzati durante l’anno in occa-sione delle giornate di meditazione e di preghiera dai religiosi e laici missionari presenti sul territorio. In questi anni pertanto va accentuandosi la parti-colarità di quest’opera, nata proprio per essere un luogo di confronto e di condivisione per tutti.

29 maggio - 4 giugno 2012 Settimana di spiritualità

pp. Barnabiti – Milot – Albania

Programma: - preghiera personale e meditazione comunitaria - conoscenza della realtà missionaria dei pp. Barnabiti - escursioni nei luoghi simbolo e visita delle città principali

Destinatari: singoli e gruppi di laici e religiosi (15/17 persone) desiderosi di fare un’esperienza missionaria e di vivere un momento di rifles-sione in un ambiente nuovo e arricchente.

Come arrivare: in aereo: Tirana è ben collegata con i principali aeroporti italiani e internazionali (www.belleair.it , www.alitalia.com) in traghetto: la linea Bari – Durazzo è servita da diverse compa-gnie di traghetti.

Per maggiori informazioni contattaci all’indirizzo e-mail [email protected]

Vivere un’esperienza di spiritualità missionaria è cer-tamente un’occasione di crescita importante. Viverla qui, dove sono purtroppo visibili i paradossi della sto-

ria dell’uomo, sarà certamente unica.

..ciò che ancora non hai visto.. ciò che ancora

non hai provato.. ad un passo dall’Italia!

La settimana di spiritualità missionaria è aperta a tutti, in modo particolare a coloro che vogliono vivere davvero un’esperienza diversa e conoscere la realtà dell’opera dei pp. Barnabiti in Albania.

2011. La nuova casa e il cortile appena ristrutturati.

Pagina 10 Anno II numero 4

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Prospettive future

Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la

speranza e la carità; ma di tutte più grande è la cari-

tà!” (1Cor. 13,13)

I nostri bambini ieri… ed oggi.

Se non per loro, allora… per chi?

In occasione del decimo anniversario della presenza dei pp. Barnabiti in Albania, veniva citato un versetto del vangelo di Giovanni <Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce mol-to frutto> (Gv. 12, 24). Sono trascorsi altri cinque anni, e sono stati gettati altri semi in questa terra che sembra essere troppo sterile per dare frutti. Ma i semi invece germinano anche se lentamente, e prima o poi daranno i frutti sperati. Infatti, non è la mano dell’uomo che co-struisce, ma la grazia del Signore che opera per mezzo suo. Noi siamo solo strumenti nelle Sue mani e cerchia-mo di vivere al meglio il nostro apostolato, saldi nella fede e consapevoli che anche questa terra e con essa il suo popolo, potrà crescere e svilupparsi offrendo ai suoi figli ciò che è necessario per vivere dignitosamente. Vol-gendo lo sguardo alla nostra realtà, siamo consapevoli che ora più di ieri è necessaria la presenza di una comu-nità barnabita in questo luogo. Il bisogno di una testimo-nianza forte e costante risulta essere prioritaria in que-sto particolare periodo di sviluppo del Paese, soprattut-to a fronte di uno spopolamento delle zone di montagna per cui si stanno formando nuovi centri rurali e urbani e cresce l’esigenza da parte delle persone di avere un luogo di culto dove pregare, stare insieme e ricevere i sacramenti. Ci interroghiamo quindi sulla necessità di espandere la nostra opera di evangelizzazione laddove richiesto ed edificare una nuova chiesa e un santuario dedicato al nostro Fondatore. Ma preme anche il biso-gno di offrire ai nostri piccoli un servizio in più, un asilo, per intervenire fin dalla prima infanzia nella loro educa-zione. Infine, cogliendo i segnali da quanti ci sostengono e collaborano al nostro fianco, si punta alla crescita della missione attraverso una strutturazione della rete di vo-lontariato.

Questo passo risulta sempre più doveroso per sostenere i progetti che con l’aiuto del Signore intendiamo realizzare. Prende forma dunque il desiderio di costituire un’associazione che possa gestire i progetti e articolarsi a seconda delle necessità individuate sul terri-torio. Lavorare per microrealizzazioni e sostenere i giovani nello studio, fornendo loro gli spazi adeguati per una crescita personale e spirituale sono i nostri obiettivi e la nostra speranza. Quanto riu-sciremo a realizzare sarà di fatto semplicemente opera del Signore che ci testimonia la Sua presenza viva anche attraverso la genero-sità di chi ci sostiene e crede in questa realtà missionaria. La nostra funzione non è meramente assistenziale nei confronti della comu-nità locale ma di accompagnamento, che vede nella gratuità della presenza un dono e uno stimolo al rinnovamento.

La carità è dunque questo: offrire se stessi attraverso il servizio e

sostenere chi è nel bisogno. La carità, prima tra le virtù, rende pos-

sibile all’uomo ciò che solo la grazia di Dio può realizzare nella sua

infinita misericordia. Pertanto, confidiamo nel Signore e a Lui rivol-

giamo la nostra quotidiana preghiera perché ci indichi il sentiero da

seguire e da percorrere insieme. Siamo infatti consapevoli che a

poco varrebbe la nostra vita se non fosse al Suo servizio per il bene

di chi ci è accanto.

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