Rapporto ALBANIA - infoMercatiEsteri -

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www.infomercatiesteri.it ALBANIA A cura di: Ambasciata d'Italia - ALBANIA Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese [email protected] Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo

Transcript of Rapporto ALBANIA - infoMercatiEsteri -

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ALBANIA

A cura di:Ambasciata d'Italia - ALBANIA

Direzione Generale per la Promozione del Sistema [email protected]

Con la collaborazione di:Agenzia per la promozione all'estero el'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE

Camere di Commercio italiane all'estero

ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo

INDICE

PERCHE'

Perchè ALBANIADati generaliDove investireCosa vendere

OUTLOOK POLITICO

Politica internaRelazioni internazionali

OUTLOOK ECONOMICO

Quadro macroeconomicoPolitica economicaIndicatori macroeconomiciTasso di cambioBilancia commercialeSaldi e riserve internazionaliInvestimenti - StockInvestimenti - FlussiBarriere tariffarie e non tariffarie

COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT

Indici di Global Competitiveness e Libertà EconomicaIndici di Apertura al commercio internazionaleFattori maggiormente problematici per fare businessIndice Doing Business

ACCESSO AL CREDITO

Accesso al credito

RISCHI

Rischi politiciRischi economiciRischi operativi

RAPPORTI CON L'ITALIA

OverviewScambi commercialiInvestimenti con l'Italia - StockInvestimenti con l'Italia - Flussi

TURISMO

FLUSSI TURISTICI: ITALIA VERSO ALBANIAFLUSSI TURISTICI: ALBANIA VERSO L'ITALIA

ALBANIA

Posizione strategica al centrodel Mediterraneo e vicinanza aimercati dei Paesi dei Balcani

Diffusione di manodopera acosti contenuti

Buona tenuta dell'economiaalbanese e compatibilità con ilsistema produttivo italiano.

Diffusione della lingua italianatra la popolazione locale

Tassazione generale favorevole

PERCHE'

PERCHÈ ALBANIA

Posizione strategica al centro del Mediterraneo e vicinanza ai mercati dei Paesi dei BalcaniDiffusione di manodopera a costi contenutiBuona tenuta dell'economia albanese e compatibilità con il sistema produttivo italiano.Diffusione della lingua italiana tra la popolazione localeTassazione generale favorevole

Situata nel sud est del continente Europeo e nel sud ovest della penisola dei Balcani,l'Albania vanta una posizione strategica di vicinanza ai mercati dell'Unione Europea edell'area balcanica che la rende attrattiva dal punto di vista economico-commerciale. I portidi Durazzo e Valona sono porti importanti nei Balcani e punti d'accesso per il Corridoio VIII.

La vicinanza all'Italia rappresenta un punto di forza per lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali con il nostro Paese, chesi conferma primo partner commerciale dell'Albania e primo investitore per numero di imprese.

Nell'ottica del crescente ricorso alla delocalizzazione da parte di numerose imprese inquanto strategia per la riduzione dei costi l'Albania si presenta come una destinazioneestremamente competitiva grazie alla presenza e diffusione di manodopera, anche

qualificata, a costi contenuti (il reddito medio mensile che prende in esame tutte le categorie professionali è infatti pari a 425 euro edil costo del lavoro è stimato di circa un terzo inferiore a quello in vigore nella maggior parte dei Paesi dei Balcani e dell'est Europeo).

L'economia albanese ha risentito della crisi economica globale ma è riuscita a manteneretassi di crescita positivi anche negli ultimi anni. Inoltre, l'Albania ha un sistema produttivosimile a quello italiano, basato essenzialmente sulle piccole e medie imprese. Lacompatibilità dei due sistemi costituisce pertanto un elemento di attrazione del flusso degli

investimenti dall'Italia in un contesto di crescita positiva ed in aumento.

L'Albania è tra i Paesi della regione balcanica quello che ha la maggiore vocazione eapertura culturale verso l'Italia, come evidenziato dalla diffusione della conoscenza dellalingua italiana tra la popolazione. La diffusione della lingua ma anche della cultura e dei

modelli di consumo italiani rappresentano un forte valore aggiunto e rendono l'Albania attraente per gli investitori nazionali.

Fino al 2013 vi era una flat tax del 10% su tutti i redditi. Dal 01.01.2014 il Governo ha re-introdotto la tassazione progressiva, con 3 fasce per i redditi individuali: no tax area per i

redditi fino a 30.000 lek mensili; da 30.001 a 130.000 lek l'aliquota è del 13% per la parte eccedente i 30.000 lek; da 130.001 in sul'aliquota è del 23% per la parte eccedente i 130.000 lek. Sulle attività d'impresa, dal 01.01.2014 l'aliquota è del 15% per le grandiimprese e del 7,5% per il piccolo business.

Ultimo aggiornamento: 13/01/2017

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DATI GENERALI

Forma di stato Repubblica ParlamentareSuperficie 28.478 kmqLingua AlbaneseReligione musulmana; ortodossa; cattolicaMoneta ALL (LEKE)

Ultimo aggiornamento: 17/08/2017

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Energia elettrica, gas, vapore earia condizionata (anche da fontirinnovabili)

Prodotti tessili

DOVE INVESTIRE

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)Prodotti tessiliFlussi turisticiProdotti dell'agricoltura, pesca e silvicolturaCostruzioni

Uno degli obiettivi principali del Governo albanese è lo sviluppo e l'ammodernamento delsettore energetico, il quale ancora oggi si regge in parte sugli investimenti fatti dal regimecomunista. Ultimamente, il settore dell’energia è stato caratterizzato da grandi cambiamenti,in primis la ristrutturazione della KESH (Ente Nazionale produttore di energia) attraverso il

suo frazionamento in alcune società nei settori della produzione, trasmissione e distribuzione. Grazie all’apertura del mercato delleconcessioni per la realizzazione di nuovi impianti e la riabilitazione di quelli esistenti nonchè alla nuova politica di apertura totale neiconfronti di progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, negli ultimi anni vi è stato un interesse crescente da parte degliinvestitori stranieri per l'Albania. L’Albania ha rilevanti risorse di idrocarburi ed è soprattutto dotata di un enorme potenzialeidroelettrico, stimato in 2000-2500 MW e secondo in Europa solo alla Norvegia ed alla Svizzera. L’88,5% delle fonti energetichecomplessive in Albania è costituito dall’energia elettrica, a sua volta quasi esclusivamente di origine idroelettrica. Questo settoreoffre grandi spazi per l’esportazione nel Paese di know-how (progettazione), di macchinari elettromeccanici per la produzione dienergia e apparecchiature elettriche e di software per la gestione degli impianti, settori questi di assoluta eccellenza del Made inItaly. Esistono tuttavia nel settore energetico elementi di incertezza, determinati principalmente dalla estrema volatilità del prezzodell’energia e dalla grave situazione finanziaria dell’ente di produzione elettrica Kesh, che ha negli ultimi tempi accumulato ingentidebiti nei confronti dei produttori locali (tra cui anche imprese italiane). Determinante in questo senso deve quindi essere l’impegnodel Governo albanese ad assicurare al settore condizioni di certezza e stabilità, elementi imprescindibili per lo sviluppo dello stessoe la presenza di investitori stranieri. Un’ulteriore opportunità per le nostre imprese deriverà dalla realizzazione del tratto albanese delTrans Adriatic Pipeline (TAP), che prevede la costruzione di un gasdotto destinato al trasporto del gas azero del giacimento delloShaz Deniz alle coste italiane attraverso la Grecia e, per l’appunto, l’Albania. Tra gli obiettivi del Governo per trasformare l’Albania inun produttore di prim'ordine rientrano anche i progetti per la costruzione di centrali nucleari per la generazione dell’energia. A tal fineè stata costituita una Authority alle dipendenze del Consiglio dei Ministri, l’Agenzia Nazionale Nucleare (AKOB), la quale dovràelaborare il quadro legislativo, cooperare con le Autorità nazionali e costituire l’infrastruttura necessaria. L’Albania è riccaprincipalmente di cromo, rame, nichel e carbone ed ha importanti giacimenti non sfruttati di bauxite, fosfato esignificative riserve lapidee utilizzabili nel settore edilizio. Attualmente sono 40le imprese straniere (in prevalenza canadesi, italiane,greche, australiane, svizzere, austriache, russe) che operano in questo settore con 82 impianti minerari, mentre risultano 511 lesocietà nazionali operanti in 607 impianti minerari in tutta l’Albania. Il Paese è dotato di risorse petrolifere (stimate in circa 550milioni di tonnellate) che però non sono massimamente sfruttate. In questo settore, ove operano la società pubblica Albpetrol Sh.A.(la cui procedura di privatizzazione ha registrato un clamoroso fallimento nel 2012 ed è stata chiusa all'inizio del 2013) e la ArmoSh.A., ha suscitato negli ultimi anni l’interesse di alcune delle maggiori compagnie internazionali. Gli investimenti esteri in Albaniadovrebbero rivitalizzare le capacità nell’industria petrolifera, in particolare delle attrezzature e parti di ricambio, nonchél’ammodernamento dei processi industriali, della comunicazione, dei trasporti, delle tecnologie ambientali e delle attrezzature.Data lanecessità di migliorare e ammodernare il settore al fine di attrarre investimenti esteri e di garantire lo sviluppo del Paese e della suacompetitività internazionale, vi potrebbero essere buone potenzialità di investimento per le nostre imprese in ragione dell’interesseche può rivestire per l’Italia lo sviluppo di questo mercato.

Il settore tessile e dell'abbigliamento è uno dei settori d’investimento di maggior successo inAlbania e la principale fonte di lavoro del manifatturiero. Sulla base di una forte tradizione

post-bellica attiva nella produzione di indumenti, dalle privatizzazioni degli anni ’90 molte aziende locali hanno creato una solidareputazione mentre le imprese straniere hanno notevolmente aumentato la loro quota di produzione nel settore, in particolarenell’ambito della lavorazione per l’esportazione.La lunga tradizione delle lavorazioni tessili e manifatturiere e il basso costo dellamanodopera hanno conferito all’Albania un forte potere attrattivo per gli investitori stranieri. Ulteriori fattori favorevoli sonol’esenzione dall’Iva e dai dazi doganali per il 100% dei produttori façon sotto il regime di riesportazione, la vicinanza all'Italia,alla Grecia e ai Paesi dei Balcani, la presenza di una forza lavoro flessibile ed in grado di adattarsi alle nuove tecnologie ed aglistandard internazionali di qualità, la capacita di produrre piccoli ordinativi nel rispetto di brevi tempi di consegna, la riduzione deicosti di trasporto grazie alla privilegiata posizione geografica dell’Albania. La delocalizzazione di imprese manifatturiere estere inAlbania ha avuto inizio negli anni ‘90 ed è da allora sempre stata in aumento. L’import dei semilavorati e l’esportazione dei prodottifiniti hanno un ruolo fondamentale nella bilancia commerciale del Paese. Recentemente, anche questo settore ha però risentito deglieffetti negativi della crisi economica globale, registrando una diminuzione della domanda e del numero dei contratti soprattutto per leaziende che operano in partnership con aziende greche e italiane. Secondo i dati dell’INSTAT, l'Istituto Nazionale di Statisticaalbanese, nel 2013 le esportazioni del settore hanno tuttavia iniziato a risalire, registrando un +9,6% il comparto tessile ed un+13,8% quello calzaturiero rispetto ai dati del 2012. Al di là delle tendenze di breve-medio periodo, il settore tessile e calzaturierorimane un comparto di primaria importanza occupando il 28,1% di tutto il volume dell’export nel 2013 ed il 52,1% di tutte leesportazioni verso l’Italia.

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Flussi turistici

Prodotti dell'agricoltura, pesca esilvicoltura

Il settore del turismo offre probabilmente in Albania i più ampi margini di miglioramento e diintervento. Questo settore rappresenta un comparto molto rilevante per lo sviluppo

dell’economia locale, con un contributo del 13% circa nella formazione del PIL, con un trend in aumento del numero dei visitatori econ 16.888 ditte operanti nel settore alberghiero e della ristorazione. Presso il Ministero albanese del Turismo e dello SviluppoUrbano è stato recentemente varato un documento concernente la strategia per lo sviluppo del settore turistico in Albania per ilperiodo 2014-2020 e sono già state avviate le negoziazioni con i rappresentanti della suddetta industria per la redazione dellepolitiche che contribuiranno ad incentivare questo settore. Nonostante il Governo abbia più volte individuato lo sviluppo del settoreturistico come una delle priorità assolute da perseguire, e a fronte delle grandi potenzialità offerte dal settore, il turismo presente nelPaese è tuttavia ancora essenzialmente locale e di provenienza balcanica, principalmente dal Kosovo e dalla Macedonia.Inoltre, numerose criticità continuano ad ostacolare lo sviluppo del settore e gli investimenti stranieri, tanto che a tutt'oggi il servizioofferto dalle località turistiche albanesi è decisamente inferiore a quello che un turista straniero può trovare nelle vicine Grecia eMontenegro e tutte le strutture turistiche sono gestite dall’imprenditoria privata al di fuori di piani regolatori. Tra le problematiche cheaffliggono il settore si citano quelle relative alla certezza dei titoli di proprietà, alle carenze infrastrutturali, al diffuso abusivismo,all’inadeguatezza dei sistemi di trattamento e di depurazione delle acque con gravi ricadute ambientali, in particolare sulla costa, maanche ai persistenti problemi legati alla fornitura di energia elettrica. Nel prossimo futuro si prevede un forte incremento di richiestedi concessioni da parte di investitori stranieri verso le aree costiere dell’Albania per la costruzione di “villaggi turistici ecentri benessere”, funzionanti tutto l’anno e per un turismo anche d’elite. Recentemente, il Primo Ministro Rama ha presentato ilprogramma degli investimenti nella costa meridionale, non solo per lo sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale eturistico della suddetta area, ma anche per lo sviluppo dell’intero Paese. All’interno di questo programma sono inclusi vari progettirelativi alla valorizzazione degli assets turistici, del settore dei trasporti e del sistema acquedotti/canalizzazioni. I settori di maggioreattrazione sono le infrastrutture abitative, l’aumento e la modernizzazione di residenze basate sull’architettura locale, i resorts nellevicinanza delle zone abitate, le infrastrutture esterne come piscine, palestre, ecc. L’attuale location delle strutture è concentrata peril 67% sulla costa, per il 22% in aree urbane, per il 5% in aree suburbane, per il 3% intorno ai laghi e per il restante 3% in zonemontagnose. L’Albania potrebbe ben sfruttare anche le opportunità offerte dalla nautica e dal turismo da diporto.Incentivi nel settoredel turismo sono stati introdotti già nel 1993 con la Legge "Per lo sviluppo delle zone turistiche" art.7, nr. 7665/1993. Tali incentivisono determinati sulla base di uno status speciale, creato per gli investitori operanti nel settore turistico, designati come “soggettiprivilegiati”. Gli investitori che hanno questo status sono esentati da dazi doganali e accise sulle merci importate, da tasse sui profittiper 5 anni dal momento del completamento della fase di sviluppo degli investimenti, e risultano inoltre beneficiari di una riduzione diimposta sui profitti fino al 40%, a patto che gli utili siano reinvestiti in Albania (Elaborazione Ambasciata su fonte ICE).

Inoltre, è da sottolineare il notevole interesse che il settore del turismo ha recentemente suscitato in questo Paese da parte diprestigiosi giornali e riviste internazionali come il New York Times, che ha incluso l’Albania nella lista delle 52 destinazioni piùinteressanti da visitare nel 2014; lo Europe World, operatore del consorzio Quality Group, che ha inserito il Paese nel catalogoriguardante il Mediterraneo; la rivista svedese Espressen, che promuove l’Albania turistica, la Business Insider, che ha classificatol’Albania al 42° posto tra le principali destinazioni turistiche a livello mondiale per il periodo 2014-2020. (Elaborazione Ambasciata sufonte ICE).

Il clima dell'Albania sostiene e favorisce un’infinita gamma di colture, da quella continentale aquella mediterranea. Il settore agricolo e agro-industriale è uno dei più significatividell'economia albanese ricoprendo un ruolo cruciale nello sviluppo economico e sociale del

Paese. Esso contribuisce per circa il 20% alla formazione del PIL. Più della metà della popolazione vive in zone rurali e vieneimpiegata in questo settore.

L’agroindustria rappresenta il 6% di tutte le esportazioni ed il 17% delle importazioni e l’Italia si posiziona come partner fondamentaledi questo interscambio. Il 43% del totale delle esportazioni agroalimentari è diretto verso l’Italia, mentre ben il 49% dei prodottiagroalimentari viene importato dall’Italia. I terreni agricoli rappresentano in Albania circa il 24% della superficie totale e possonoessere genericamente divisi in tre zone, quella costiera che costituisce il 44% delle terre coltivabili, quella collinare nella partecentrale, che costituisce il 37% e che offre possibilità d’allevamento, ed infine la zona montana per un restante 19%, con possibilitànell’ambito della frutticoltura. L'Albania, disponendo di un terreno fertile, di un clima mite e di ingente massa idrica avrebbe lecaratteristiche ideali per diventare un produttore agricolo importante nella regione balcanica. La sua geomorfologia e la varietà delterreno contribuiscono alla biodiversità ed alla produzione di prodotti sani e di qualità, mentre la lunga tradizione agricola e lapopolazione relativamente giovane rendono di più facile accesso l’introduzione e l’adozione di nuove tecnologie.

Nonostante gli enormi progressi degli ultimi anni, la modernizzazione del settore ha ancora bisogno di grandi sforzi e di un forteimpegno. Le sfide ancora aperte sono quelle delle infrastrutture carenti, delle limitazioni di mercato e del limitato accesso al credito.Una delle più importanti carenze strutturali che caratterizzano il settore è l’alto numero di piccole e frammentate aziende agricole,caratteristica che comporta elevati costi di produzione e scarsa competitività. Questa debolezza potrebbe essere superata tramitel’organizzazione di produttori e la creazione di associazioni e cooperative, il che consentirebbe di rafforzare la posizione degliagricoltori nella catena alimentare e di ottenere migliori profitti. Al fine di migliorare il settore agricolo e rurale si rendono necessarisia investimenti governativi che privati. In particolare i secondi, che hanno come obiettivo di migliorare la sicurezza alimentare ed ilcontrollo della qualità, la promozione delle esportazioni, il perfezionamento delle tecniche di produzione e le infrastrutture rurali,devono essere incoraggiati al fine di aiutare il Paese ad accrescere la sua competitività, a guadagnare credibilità e ad accedere aimercati europei.

L’Italia si è schierata con forza a fianco delle Autorità albanesi nella sfida per trasformare il Paese in un grande produttore agricolo,tanto che recentemente il Governo italiano ha lanciato il “Programma per la modernizzazione del settore agricolo albanese”, per un

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Costruzioni

totale di 10 milioni di euro, allo scopo di facilitare l’adozione del quadro normativo europeo nel settore agricolo. Tale programmaconsidera il comparto agroalimentare, l’economia verde e le imprese ubicate in zone rurali come elementi chiave per la crescitaeconomica del Paese.

Migliorare le infrastrutture fisiche è uno degli obiettivi principali che il Governo albanese sipone per il futuro. A questo settore è stata dedicata particolare attenzione anche attraverso

l’assegnazione della maggior parte dei fondi internazionali e nazionali per il raggiungimento degli obiettivi quali: la creazione di unainfrastruttura stradale integrata nel piano nazionale, regionale e paneuropeo; il miglioramento dell’infrastruttura ferroviaria e la suaintegrazione nella rete regionale ed europea; il miglioramento della qualità dei servizi nei porti marittimi attraverso l’incremento degliinvestimenti infrastrutturali.

La rete viaria del Paese è lunga circa 18.000 km e risulta particolarmente obsoleta a causa della scarsa manutenzione edell'aumento considerevole del traffico automobilistico registrato negli ultimi anni. Solo il 32% della rete stradale albanese èasfaltata. In tale ottica, il Governo ha lanciato e completato in parte numerosi progetti, tra cui il collegamento stradale Durazzo-Kukes-Morine (al confine con il Kosovo), portato a conclusione nel 2009, ed i collegamenti nord-sud. Di particolare importanza è ilcompletamento del Corridoio intermodale VIII, progetto per il quale il Governo albanese ha richiesto l'appoggio italiano in sedeeuropea per la mobilitazione dei fondi necessari. Numerose sono le iniziative previste o in corso di realizzazione nel settore stradale.Programmate entro il 2011, ma non ancora portate a termine sono la costruzione della strada Arbri che collega Tirana a Diber, dellasuperstrada Tirana-Elbasan nonché dell'asse meridionale. Con riferimento a quest’ultimo progetto, nell’aprile 2011 è stato firmatol'Accordo tra il Governo albanese e la Banca di Sviluppo Islamica dell’Arabia Saudita per la concessione di un prestito di 158 milionidi Euro. L'importante arteria costituirà uno dei principali segmenti del Corridoio VIII e consentirà di ridurre drasticamente i tempi dicollegamento tra la capitale e le zone meridionali ed orientali dell'Albania.

Il Governo albanese ha previsto azioni promozionali e di studio anche a favore del settore portuale a beneficio soprattutto dellagrande distribuzione che, in Albania, sta facendo ormai passi da gigante; il porto di Durazzo e tutta l'area circostante, infatti, sono dasempre considerati l'area di accesso al resto dei Paesi balcanici. L'indubbio ruolo di questa area portuale, rispetto agli scambicommerciali con i Paesi dell'Europa occidentale e con l'Italia in particolare, offre opportunità di sviluppo di infrastrutture connesse alcomparto della grande distribuzione ed ai servizi in Albania.

Inoltre, al centro dell'attenzione vi è l'ipotesi, ventilata da più parti, di riattivare le linee ferroviarie di 447 km a binario unico, non tantoper il trasporto passeggeri quanto per il trasporto merci, ma per ora non vi è nessun progetto concreto. Recenti studi hannoevidenziato che l'intero sistema di trasporto ferroviario albanese non dispone di normative generali, né di sistemi di controllo esicurezza e che il parco vetture è in condizioni di abbandono totale. Peraltro, dal momento che il Corridoio VIII prevede anche unasse ferroviario oltre che stradale, potrebbero esserci cambiamenti in futuro.

Migliori risultati sono stati ottenuti nei trasporti aerei con il contratto di concessione per venti anni della gestione dello scalointernazionale di Rinas, Tirana, siglato nel 2004 da un Consorzio tedesco-americano. Nell’aprile 2013 i tedeschi Hochtief Ag (Hot)hanno venduto la loro quota di partecipazione alla società canadese Public Sector Pension Investment Board, la quale è ormai lamaggiore azionista con il 47%. Il resto delle azioni rimane agli azionisti esistenti, ossia il 31,7% al Fondo Tedesco degli InvestimentiDEG e il 21,3% al Fondo Americano-Albanese delle Imprese.

Infine, nel medio-lungo periodo, vi potrebbero essere opportunità di investimento nell'ambito della necessaria opera diammodernamento dell'inadeguato sistema fognario e di acquedotti e dell’ancora più precario stato dell’urbanistica delle varie cittàalbanesi.

Ultimo aggiornamento: 13/01/2017

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Prodotti alimentari

Istruzione

Prodotti tessili

Macchinari e apparecchiature

COSA VENDERE

Prodotti alimentariIstruzioneProdotti tessiliMacchinari e apparecchiatureAltre attività dei servizi

Uno degli aspetti caratterizzanti del rapporto tra Italia ed Albania è il volumedell'interscambio, in particolar modo con riferimento all'agroalimentare. La cultura

gastronomica italiana è presente in Albania più che nel resto della regione balcanica grazie ai forti e tradizionali legami culturali con ilnostro Paese e della massiccia migrazione del popolo albanese in Italia. Ne è testimonianza il trend in continua crescita del volumedelle esportazioni verso l'Albania per la categoria prodotti alimentari, che anche nel 2016 ha registrato un incremento del 6,1%rispetto al 2015.

I prodotti alimentari "Made in Italy" hanno da anni conquistato i consumatori albanesi e rappresentano nel Paese il simbolo pereccellenza dell'alta qualità. I prodotti italiani di varie marche e vari segmenti di prezzo/qualità sono presenti ampiamente in tutte lecatene della grande e piccola distribuzione così come nella ristorazione, in cui i piatti italiani sono molto diffusi. Di recente si staassistendo nella Capitale anche alla diffusione di negozi che offrono prodotti di nicchia italiani, con eccellenze enogastronomichequali vino, cioccolato, sughi, rivolti ad una categoria molto ristretta di consumatori sia locali che appartenenti alla comunitàinternazionale che risiede a Tirana.

Particolare attenzione in questo mercato merita il caffè. In Albania l’espresso "all’italiana" ha sostituito in buona parte il caffè turcocon la conseguente introduzione di diverse marche di torrefazione. Solo nel 2016 le nostre esportazioni di caffè hanno fattoregistrare l'incremento record del 21,6% rispetto al 2015, con un valore complessivo di 10,8 milioni di euro (Elaborazione ICE su datiISTAT).

Nonostante un’età media della popolazione relativamente giovane, e nonostante leriforme adottate negli ultimi anni anche con il sostegno dei donatori stranieri, l’attuale

sistema d’istruzione e formazione professionale è molto debole. Dopo la caduta del regime comunista in Albania è stata infattidedicata sempre meno attenzione all’istruzione ed alla formazione professionale dei giovani. Tra le carenze riscontrabili possonoessere citate ancora una volta la mancanza di un sistema infrastrutturale adeguato, finanziamenti insufficienti, un bassissimo livellodelle risorse umane, un'offerta formativa non aggiornata e l'assenza di un sistema di training su base nazionale per insegnanti edocenti delle materie e pratiche professionali. La diffusione e la qualità della formazione professionale non rispondono in modoadeguato alle richieste di un mercato del lavoro sempre più esigente e sempre più vicino a quello europeo. La mancanza di adeguatiservizi di formazione professionale si inserisce nel più ampio tema riguardante la necessità di sviluppare l’apprendimento iniziale e laformazione professionale in modo continuativo e permanente, elementi chiave nell’ottica di una strategia per l’occupazione. Occorrepertanto implementare progetti che consentano ai giovani di accedere a competenze di base affidabili attraverso seminari diformazione e consulenza e di promuovere comportamenti virtuosi. I settori in cui si ritiene necessario intervenire riguardanosoprattutto la trasformazione dei prodotti agro-alimentari, la meccanica, le energie rinnovabili, l’hotellerie e la ristorazione.

Il settore tessile e calzaturiero rappresenta nel panorama degli scambi con l’Italia una dellecategorie merceologiche più importanti. I due settori sono importanti per l’economia

albanese sia in termini di impiego che di esportazioni. Il gruppo da anni occupa una porzione significativa del volume delleimportazioni dall’Italia ed è caratterizzata da valori costanti. Si contano un gran numero di aziende che operano nel settore e che siapprovvigionano in Italia con materie prime e macchinari. Il basso costo della manodopera così come il vantaggioso livello ditassazione e i bassi costi di trasporto rappresentano fattori fortemente trainanti in questo settore il quale offre grandi opportunità pergli operatori italiani. In vista del futuro passaggio dalla produzione façon alla produzione a ciclo completo, proprio per andareincontro alle richieste sempre più esigenti del mercato europeo, necessita di miglioramenti a livello tecnologico e di macchinari diavanguardia proprio per far fronte e sostenere lo sviluppo e la crescita di questa industria.

La crescita economica in Albania e le nuove prospettive per l'economia produttiva offrononuove opportunità agli operatori italiani. L’import delle macchine e delle apparecchiature è

sempre andato di pari passo con la crescita dell’economia nel Paese ed ha sempre occupato delle posizioni importanti nel panoramadelle importazioni. Notiamo dai dati dell’Istat che a partire dal 2009 e fino al 2013 le nostre esportazioni in Albania in questosettore hanno subito una drastica riduzione, per poi invertire decisamente la tendenza dal 2014, con un massimo registrato proprionel 2016, con oltre 100 milioni di euro (+23% rispetto al 2015).

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Altre attività dei servizi Settore nevralgico e di grande prospettiva è quello dello sviluppo dell’innovazione, deltrasferimento di know-how tecnologico e della formazione di quadri manageriali, elementi che

sono alla base per creare le condizioni ideali finalizzate alla realizzazione di un network dell’innovazione e di un incubatore diimprese in Albania. Occorre pertanto favorire la realizzazione di progetti che si propongono di supportare la nascita e la crescitadelle PMI presenti in Albania attraverso la promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, creando le condizioni adatteper la realizzazione di incubatori di imprese innovative e formando le risorse umane in grado di fornire servizi innovativi e di qualità asupporto di tale trasferimento tecnologico e dello sviluppo delle imprese locali. Si tratta in buona sostanza di trasferire in Albania,compiendo i dovuti adattamenti, i modelli gestionali ed organizzativi dei numerosi poli e cluster industriali già operanti con successoin Italia, partendo dall’assunto che le strutture produttive dei due Paesi sono del tutto simili, basate essenzialmente sulle PMI.

Ultimo aggiornamento: 28/08/2017

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OUTLOOK POLITICO

POLITICA INTERNA

Il 25 giugno 2017 si sono tenute le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento. Il Partito socialista del Premier Edi Rama haconquistato la maggioranza dei seggi del Parlamento (74 su 140 mandati). Seguono il Partito Democratico (PD) con 43 seggi, ilMovimento Socialista per l’integrazione (LSI) con 19, il Partito Giustizia, Integrazione e Unità (PDIU) con 3 e il PartitoSocialdemocratico (PSD) con 1 seggio. Il PS si è confermato maggiore partito albanese, con circa il 48% delle preferenze. Il PartitoDemocratico (PD), guidato da Lulzim Basha si è fermato al 28% delle preferenze.

Il nuovo Parlamento si riunirà per la prima volta a settembre 2017, a distanza esatta di 4 anni dalla prima seduta del precedenteParlamento, come previsto dalla Costituzione albanese, per poi dare la fiducia all’esecutivo.

Ultimo aggiornamento: 24/08/2017

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RELAZIONI INTERNAZIONALI

Dopo l’ingresso nella NATO l’1 aprile 2009, la priorità nella politica estera albanese è l’integrazione nell’Unione Europea. Le relazionitra Unione Europea ed Albania si inquadrano nell’ambito dell’Accordo di Stabilizzazione e di Associazione (ASA) firmato il 12 giugno2006 ed entrato in vigore l’1 aprile 2009. Il Governo di Tirana ha presentato ufficialmente la domanda di adesione all’UE il 28 aprile2009. Il Consiglio Europeo del 26 e 27 giugno 2014 ha concesso all’Albania lo status di Paese candidato. Al fine dell’avvio deinegoziati di adesione, la Commissione europea ha espresso la necessità che l’Albania compia decisi progressi in merito a cinquespecifiche “key priorities”: depoliticizzazione e professionalizzazione della pubblica amministrazione; rafforzamento dell’indipendenza,efficienza e trasparenza delle istituzioni giudiziarie; approfondimento della lotta alla corruzione e al crimine organizzato; adozione dimisure efficaci per la protezione dei diritti umani e del diritto di proprietà. Al fine di accompagnare e sostenere gli sforzi verso ilsoddisfacimento di tali “keypriorities”, il Commissario europeo per l’Allargamento, Stefan Fule, ha inaugurato l’11 novembre 2013 un“High Level Dialogue” con le Autorità albanesi.

Ultimo aggiornamento: 05/09/2017

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OUTLOOK ECONOMICO

QUADRO MACROECONOMICO

Dall’esame dei più recenti dati macro-economici emerge un quadro abbastanza incoraggiante. Dopo un rallentamento della crescitaeconomica nei primi anni dell’attuale decade, l’Albania ha fatto registrare un costante miglioramento delle proprie performanceeconomiche (+2,2% nel 2014, +2,8% nel 2015 e +3,37% nel 2016), con prospettive concrete di raggiungere quasi il 4% alla fine del2017 (+3,9% secondo il FMI, +3,8% secondo la Banca Centrale). Il flusso degli investimenti diretti dall’estero (IDE) nel corso del2016 ha fatto registrare un netto balzo in avanti (+14,4%) rispetto al 2015, attestandosi a 936,5 milioni di euro. Anche nel corso del2017 il trend si conferma in aumento, con un parziale di 724,6 milioni di euro nei primi tre trimestri dell’anno. Ciò è ascrivibile inmassima parte ai settori dell’energia elettrica e del gas, che hanno beneficiato della costruzione di un importante centraleidroelettrica nel sud-est del Paese e soprattutto dei lavori relativi al gasdotto del TAP. Proprio a questo riguardo il FMI e la BancaMondiale hanno auspicato una diversificazione degli investimenti verso altri settori, come quello dei servizi. L’indebitamento pubblicoresta sempre su livelli allarmanti (le ultime stime lo fanno attestare al 71,5% del PIL alla fine del 2017), nonostante il programma dilungo termine redatto dal Ministero delle Finanze stabilisca che entro il 2020 esso debba scendere al di sotto della quota del 60%del PIL. Per centrare questo obiettivo le Autorità hanno concordato con il FMI di raggiungere un saldo primario pari allo 0,7% del PILnel 2017. Anche il livello della disoccupazione resta alto (14,2%), pur se con un trend in calo. Viceversa, il tasso di inflazione mediasi è mantenuto su livelli decisamente contenuti nel 2016 (+1,3%), anche se nella prima metà del 2017 vi è stata un’impennata(+2,2%) determinata dal rincaro dei prezzi petroliferi e dei generi alimentari, in parte mitigata dal rafforzamento del lek sull’euro. LaBanca Centrale prevede che l’inflazione media si attesterà al 2,2% alla fine del 2017, per poi raggiungere l’obiettivo programmato del3% nel 2018. Sul fronte del commercio estero, secondo i dati INSTAT relativi a tutto il 2017 l’Italia si conferma di gran lunga ilpartner principale dell’Albania con il 36,17% di share. A livello di bilancia commerciale globale, anche nel 2017 i dati EIU prefiguranoun pesante saldo negativo (-3,09 miliardi di dollari), deficit che si mostra sempre più di natura strutturale.

Nel complesso, il Paese gode di una stabile situazione macroeconomica, sostenuta da un mercato bancario e finanziario che hamostrato solidità e capacità di resistere alla crisi internazionale.

Ultimo aggiornamento: 29/01/2018

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POLITICA ECONOMICA

In linea generale il Paese sta proseguendo il processo di riforme interno dell’ultimo quindicennio, teso ad avvicinare il suo impiantoistituzionale, amministrativo e giuridico agli standard occidentali, al consolidamento dell’economia di mercato e all’attrazione diinvestimenti esteri. Le riforme economiche intraprese negli anni hanno puntato principalmente alla privatizzazione dei vari settorieconomici e alla promozione degli investimenti stranieri. In quest’ultimo settore è stata avviata una serie di interventi in campofiscale e nell’ambito della legislazione delle attività economiche per semplificare le procedure connesse all’avvio delle attività e perfavorire l’ingresso di operatori economici stranieri nei settori strategici di sviluppo del Paese (energia, telecomunicazioni,infrastrutture, turismo). Con la legge 131/2015 è stato istituito il Centro Nazionale del Business (QKB), che prevede la costituzione diuno Sportello Unico per offrire una serie di servizi all’imprenditoria e che riunisce in un solo ente il Registro Nazionale delle Imprese(QKR) e delle Licenze (QKL), che pertanto cessano di esistere.

In tema di politica fiscale, fino al 2013 vi era una flat tax del 10% su tutti i redditi. Dal 01.01.2014 il Governo ha re-introdotto latassazione progressiva, con 3 fasce per i redditi individuali: no tax area per i redditi fino a 30.000 lek mensili; da 30.001 a 130.000lek l’aliquota è del 13% per la parte eccedente i 30.000 lek; da 130.001 in su l’aliquota è del 23% per la parte eccedente i 130.000lek. Sui redditi d’impresa, dal 01.01.2014 l’aliquota è del 15% per le grandi imprese e del 7,5% per il piccolo business. Di una certaimportanza, perlomeno nelle intenzioni dell’attuale Esecutivo, è la cosiddetta lotta all’informalità, varata ufficialmente con la legge n.99/2015, che detta nuove regole e procedure fiscali per il piccolo business e che ha come finalità principale quella di diminuire ilpeso e gli effetti dell’economia sommersa sul sistema economico del Paese.

Anche lo schema delle assicurazioni sociali ha obbedito alla stessa logica, con livelli di contribuzione sempre maggiori via via chesale il reddito mensile.

Nel perseguire gli obiettivi di crescita, il Governo ha dovuto rivedere la politica fiscale con un conseguente aumento delle spese,dovuto soprattutto ai grandi interventi realizzati nelle infrastrutture. In questo settore permangono seri disagi legati all’inadeguatezzadella rete stradale e ferroviaria, nonostante gli investimenti in tali segmenti costituiscano una percentuale importante del bilanciopubblico nazionale. Problematica rimane ancora la situazione del sistema elettrico nazionale, caratterizzato da una reteinfrastrutturale obsoleta e non in grado di sostenere le esigenze del rapido sviluppo economico del Paese. Sono statequasi interamente completate sia le piccole che le grandi operazioni di privatizzazione dei settori strategici. Un discorso a partemerita il processo di privatizzazione dell’azienda statale Albpetrol, fallito all’inizio del 2013 e per il quale, ad oggi, non vi sonoindicazioni circa un suo possibile riavvio.

Il settore estero continua ad essere caratterizzato da un aumento del deficit delle partite correnti, unito al deficit della bilanciacommerciale, che non è adeguatamente controbilanciato dal livello di rimesse dall’estero, peraltro in sensibile flessione rispetto alla

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prima decade del 2000. A partire infatti dal 2008 gli effetti della crisi economica internazionale – che ha colpito in particolar modoproprio i Paesi da cui si originavano le rimesse (USA, Grecia ed Italia) – hanno via via, in misura crescente, influenzatonegativamente il livello di rimesse provenienti dall’estero. Il denaro che gli emigrati albanesi inviano alle proprie famiglie ha raggiuntoil picco nel 2007. Secondo i più recenti dati della Banca d’Albania, le rimesse degli emigrati albanesi nei primi nove mesi del 2016(449 mln. €) si sono attestate sull’analogo livello dell’anno precedente, confermando una certa inversione di tendenza rispetto agliintroiti registrati negli anni precedenti, che si erano rilevati in netta diminuzione rispetto alla prima decade del 2000, anche sel’attuale incidenza delle rimesse sul PIL (8,4%) è praticamente dimezzata rispetto a quella del 2007 (17%).

Ultimo aggiornamento: 12/01/2017

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INDICATORI MACROECONOMICI

2012 2013 2014 2015 2016 2017PIL Nominale (mln €) 9.945 9.637,7 9.936 10.274,8 10,7 12,3Variazione del PIL reale (%) 1,6 1,1 1,8 2,8 3,5 4Popolazione (mln) 3,2 2,9 2,9 2,9 2,9 2,9PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) 8.020 10.640 11.322 11.428 11.709 12.395Disoccupazione (%) 13,3 13,5 13,3 13,3 10,3 8Debito pubblico (% PIL) 59,3 70,3 72,1 72,6 72 70,2Inflazione (%) 2 1,9 1,6 1,9 1,3 2Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) -5,45 15,4 3,52 -18,43 7,9 11,5Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU (previsioni). N.B. I dati inseriti relativi all'inflazione si riferiscono all'inflazione media annua.

Ultimo aggiornamento: 26/01/2018

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TASSO DI CAMBIO

Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia

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BILANCIA COMMERCIALE

EXPORT

Export 2015 2016 2017 Previsioni di crescita 2018 Previsioni di crescita 2019Totale 1.739,2 mln. € 1.773,4 mln. € nd mln. € nd % nd %

PRINCIPALI DESTINATARI2015 (mln. €) 2016 (mln. €) 2017 (mln. €)

ITALIA 884,7 ITALIA 967,8 nd ndSERBIA 172,5 KOSOVO 120,9 nd nd

SPAGNA 90,2 GRECIA 81,2 nd ndItalia Position:nd nd Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd

Merci (mln. €) 2015 2016 2017Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 74,38 Prodotti delle miniere e delle cave 169,27 Prodotti alimentari 56,33 Bevande 3,16 Prodotti tessili 2,56 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 292,86 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 313,29 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 11,18 Carta e prodotti in carta 42,51 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 41,2 Prodotti chimici 5,91 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 1,58 Articoli in gomma e materie plastiche 7,96 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 43,33 Prodotti della metallurgia 130,31 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 21,65 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 14,27 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 19,46 Macchinari e apparecchiature 7,02 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 8,3 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 1,08 Mobili 11,28 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 8,12 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 29,23 Altri prodotti e attività 422,95

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati INSTAT (Istituto Nazionale di Statistica albanese).

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IMPORT

Import 2015 2016 2017 Previsioni di crescita 2018 Previsioni di crescita 2019Totale 3.893,8 mln. € 4.216,9 mln. € nd mln. € nd % nd %

PRINCIPALI FORNITORI2015 (mln. €) 2016 (mln. €) 2017 (mln. €)

ITALIA 1.179,68 ITALIA 1.235 nd ndCINA 332,95 GERMANIA 400,3 nd nd

TURCHIA 312,61 CINA 368,9 nd ndItalia Posizione: nd nd Italia Posizione: nd nd Italia Posizione: nd nd

Merci (mln. €) 2015 2016 2017Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 172,9 Prodotti delle miniere e delle cave 13,1 Prodotti alimentari 320,27 Bevande 62,53 Tabacco 22,21 Prodotti tessili 155,82 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 195,21 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 172,1 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 47,37 Carta e prodotti in carta 92,17 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 275,48 Prodotti chimici 208,79 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 126,84 Articoli in gomma e materie plastiche 131,98 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 93,08 Prodotti della metallurgia 156,18 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 133,42 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 163,01 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 160,65 Macchinari e apparecchiature 187,38 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 215,61 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 7,23 Mobili 25,5 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 50,25 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 91,04 Altri prodotti e attività 613,13

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati INSTAT (Istituto Nazionale di Statistica albanese).

OSSERVAZIONI

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SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI

2011 2012 2013Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €) -2.514 -2.225 -1.732Saldo dei Servizi (mln. €) 407 420 11Saldo dei Redditi (mln. €) 22 -89 -8Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €) 899 872 704Saldo delle partite correnti (mln. €) -1.186 -1.022 -1.027Riserve internazionali (mln. €) 1.912 1.986 2.030Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.

Ultimo aggiornamento: 14/08/2014

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INVESTIMENTI - STOCK

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STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: ALBANIA (INWARD)

Stockdi investimenti diretti esteri

nel paese:ALBANIA (Inward)

2014 2015 2016 2017 Previsioni 2018 Previsioni 2019

Totale (% PIL) 45,9 % % % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) 4.564 mln. € mln. € 5.696 mln. € mln. € nd % nd %

PRINCIPALI INVESTITORI2014 2015 2016 2017

GRECIA 1.180 GRECIA 1.227CANADA 725 PAESI BASSI 843

ITALIA 524 CANADA 798Italia Position:4 561

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati AIDA (Albanian Investment Development Agency)

OSSERVAZIONI

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INVESTIMENTI - FLUSSI

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FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: ALBANIA (INWARD)

Flussidi investimenti diretti esteri

in ingresso nel paese:ALBANIA (Inward)

2014 2015 2016 2017 Previsioni 2018 Previsioni 2019

Totale (% PIL) 8,16 % % % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) 811,5 mln. € 871 mln. € 983 mln. € mln. € nd % nd %

PRINCIPALI INVESTITORI2014 2015 2016 2017

CANADA 399 PAESI BASSI 87GRECIA 119 TURCHIA 66

PAESI BASSI 82 GRECIA 46Italia Position:6 38 Italia Position:5 41

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca d'Albania e AIDA (Albanian Investment Develooment Agency)

OSSERVAZIONI

I dati per Paese sugli investimenti diretti esteri in Albania sono parziali non essendo state ancora rilasciate informazioni sullaprovenienza di Euro 596 milioni, che rappresentano circa il 60% dei 983 milioni di euro contabilizzati per l'anno 2016.

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BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE

Market Access Database della Commissione Europea

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COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT

INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA

2015 2016 2017Val

(0 - 100)Pos.

140 paesiVal

(0 - 100)Pos.

138 paesiVal

(0 - 100)Pos.

137 paesiGCI 3,9 93 4,1 80 4,2 75Sub indiciRequisiti di base ( %) 4,3 87 4,5 74 4,6 71Istituzioni (25%) 3,7 84 3,8 76 3,9 68Infrastrutture (25%) 3,6 88 3,5 91 3,6 94Ambiente macroeconomico (25%) 4 118 4,3 93 4,6 75Salute e Istruzione Primaria (25%) 6 52 6,3 33 6,2 36Fattori stimolatori dell'efficienza ( %) 3,8 89 3,9 86 4 80Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 4,7 47 4,9 42 4,8 49Efficienza del mercato dei beni (17%) 4,3 63 4,3 69 4,4 57Efficienza del mercato del lavoro (17%) 4 97 3,9 98 4 91Sviluppo del mercato finanziario (17%) 3,2 118 3,6 94 3,8 81Diffusione delle tecnologie (17%) 3,4 89 3,7 82 4,1 78Dimensione del mercato (17%) 3 104 2,9 109 3 105Fattori di innovazione e sofisticazione ( %) 3,2 115 3,3 106 3,6 76Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 3,7 95 3,7 94 3,9 74Innovazione (50%) 2,8 118 3 109 3,2 87Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Global Competitiveness Index.Note:La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.

Ultimo aggiornamento: 10/10/2017

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2015 2016 2017Val

(0 - 100)Pos.

186 paesiVal

(0 - 100)Pos.

186 paesiVal

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186 paesiIndice di Liberta Economica 65,7 63 65,9 59 64,4 65Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati The Heritage Foundation – Index of Economic Freedom.

Ultimo aggiornamento: 10/10/2017

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INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE

2012 2014Val

(0 - 7)Pos.

132 paesiVal

(0 - 7)Pos.

132 paesiETI 4,4 49 4 69Sub indiciAccesso al mercato (25%) 4,9 15 4,4 17Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 4,9 15Amministrazione doganale (25%) 4,3 54 4,4 70Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 4,6 38 4,4 70Efficienza delle procedure di import e export (33%) 4,8 63Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 3,6 61 4,4 70Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 3,8 71 3,4 90Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 3,6 94 2,4 116Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 3,8 64 3,9 74Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%) 4,1 58 3,8 74Contesto business (25%) 4,5 52 3,9 85Regolamentazione (50%) 3,6 72Sicurezza (50%) 5,3 44Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index.Note:La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.

Ultimo aggiornamento: 30/08/2017

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2012 2014Valore (%) Valore (%)

Peso % del commercio sul PIL 46,7Fonte:Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU.

Ultimo aggiornamento: 30/08/2017

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FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS

2015 / 2016 2016 / 2017 2017 / 2018Accesso al finanziamento 18,9 10,1 10,3Aliquote fiscali 21,7 21,3 21,7Burocrazia statale inefficiente 9,3 6,6 7,2Scarsa salute pubblica 0 0,2 0,7Corruzione 13,8 23,6 16,4Crimine e Furti 3,2 2,4 4Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 3,6 5,6 5,4Forza lavoro non adeguatamente istruita 3,3 11,3 6,9Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 6,3 4,5 4,8Inflazione 1,9 2,4 5,5Instabilita delle politiche 3,8 8,9 5,2Instabilita del governo/colpi di stato 0,7 0,3 1,2Normative del lavoro restrittive 0,8 0 0Normative fiscali 10 1,9 9,3Regolamenti sulla valuta estera 0,6 0,4 0Insufficiente capacita di innovare 2,2 0,6 1,3Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index.Note:I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 16fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavolarappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo.

Ultimo aggiornamento: 10/10/2017

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INDICE DOING BUSINESS

2017 2018Val

(0 - 7)Pos.

189 paesiVal

(0 - 7)Pos.

190 paesiPosizione nel ranking complessivo 58 65Avvio Attivita (Posizione nel ranking) 46 45Procedure - numero (25%) 5 5Tempo - giorni (25%) 5 5Costo - % reddito procapite (25%) 10,1 12Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) 106 106Procedure - numero (33,3%) 16 17Tempo - giorni (33,3%) 220 220Costo - % reddito procapite (33,3%) 3,3 3,5Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) 156 157Procedure - numero (33,3%) 6 6Tempo - giorni (33,3%) 134 134Costo - % reddito procapite (33,3%) 515,5 513Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) 106 103Procedure - numero (33,3%) 6 6Tempo - giorni (33,3%) 19 19Costo - % valore della proprieta (33,3%) 9,9 9,6Accesso al credito (Posizione nel ranking) 44 42Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8max) (37,5%)

7 8

Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%) 6 6Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 19 20Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 9 9Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)(33,3%)

7 7

Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria(0 min - 10 max) (33,3%)

7 7

Tasse (Posizione nel ranking) 97 125Pagamenti annuali - numero (33,3%) 34 35Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse aipagamenti (33,3%)

261 261

Tassazione dei profitti (33,3%) 14,1 14Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 24 24Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore) 9 9Adempimenti doganali per esportare - costo (USD) 55 55Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo(ore)

6 6

Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo(USD)

10 10

Adempimenti doganali per importare - tempo (ore) 10 10Adempimenti doganali per importare - costo (USD) 77 77Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo(ore)

8 8

Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo(USD)

10 10

Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) 116 120Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 525 525Costi - % del risarcimento (33,3%) 34,9 34,9Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%) 6 6Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 43 41Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.Note:I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.

Ultimo aggiornamento: 21/11/2017

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ACCESSO AL CREDITO

ACCESSO AL CREDITO

Il settore bancario, sebbene ancora di ridotte dimensioni e al di sotto degli standard europei, presenta indici positivi in termini distabilità e di prospettive di sviluppo, grazie alla crescita del credito al consumo e dei depositi privati, favorita dalle politichemacroeconomiche governative. Nati solo a partire dal 1992, gli istituti bancari attualmente operanti sono 16. Le 5 maggiori banche intermini di assets sono nell'ordine: la National Commercial Bank, la Raiffeisen Bank, la Banca Intesa Sanpaolo, la Credins Bank e laTirana Bank.Nell’aprile 2007 la Société Générale de France ha firmato un accordo per l’acquisto del 75% delle azioni della People’s Bank, unadelle tre banche di proprietà albanese, fondata nel 2004 da 30 investitori locali. Numerosa è anche la presenza di banche greche.Esistono inoltre alcuni istituti privati finanziari di micro-credito nel settore dello sviluppo sostenibile, dediti ai servizi dell’agricolturaper le comunità montane e per le piccole imprese di agroindustria.

Il sistema bancario locale, sebbene caratterizzato da un’eccessiva diffusione di piccole banche commerciali sotto-capitalizzate eestremamente competitive che offrono tassi di interesse fuori mercato pur di guadagnare liquidità, viene ritenuto dagli osservatoriinternazionali solido e in grado di resistere alle pressioni derivanti dalla persistente crisi finanziaria internazionale. La non perfettaallocazione tra raccolta ed impieghi (le banche infatti impiegano una relativamente bassa percentuale della raccolta rispetto a quantoavviene in altri Paesi, fatto dovuto a ragioni prudenziali e reso possibile dall’elevato differenziale qui praticato tra interessi attivi epassivi) rende tuttavia a volte difficile l’utilizzo della manovra del tasso di sconto per contenere l’inflazione ufficiale entro l’obiettivodel 3%, che è comunque stato raggiunto anche nel 2016 (1,3% su base annua).

Il FMI, pur riconoscendo il positivo operato della Banca d’Albania nella sua azione di vigilanza e supervisione del sistema bancariolocale, ha però più volte invitato il Governo albanese a rafforzare il sistema di sorveglianza ed a seguire con attenzione l’attualesituazione finanziaria internazionale, che potrebbe avere ripercussioni anche sul mercato locale data la tendenza dell’economia diquesto Paese a divenire sempre più correlata con l’economia globale. Il Fondo continua pertanto a suggerire alle Autorità albanesi diattuare prudenti politiche economiche e soprattutto monetarie, anche in considerazione del fatto che il sistema bancario albanese èquasi totalmente dominato da istituti di credito stranieri, più collegati, pertanto, al mercato finanziario internazionale.

La Banca Centrale d’Albania, nel continuare ad assicurare che il sistema bancario albanese non corre rischi rispetto alla crisifinanziaria internazionale, persiste nell’invitare le banche che operano nel Paese a definire azioni concrete per preservare eincrementare la propria abilità di generare utili, assicurando l’impegno della Banca Centrale a creare il corrispondente quadroregolamentare. Molto apprezzabile è stato in tal senso il pacchetto di misure che la Banca Centrale ha attuato per disciplinare ilsistema bancario (che vanno ad aggiungersi alla nuova legge bancaria varata nel dicembre del 2006): una legge antiriciclaggio;nuove normative sulla trasparenza degli istituti di credito verso i clienti e sulla gestione dei rischi sul credito; interventi perincentivare i prestiti in valuta locale e per penalizzare banche che presentano un alto numero di prestiti “problematici”. Non vi sonoda segnalare restrizioni generali o settoriali per gli operatori stranieri in merito alla possibilità di operare.

Ultimo aggiornamento: 28/09/2017

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Presenza ed aumento dellacriminalità organizzata

Presenza di corruzione enecessità di riforma generale delsettore giudiziario

Malumori causati dall'acuirsidella crisi economica edell'aumento delladisoccupazione

RISCHI

RISCHI POLITICI

Presenza ed aumento della criminalità organizzataPresenza di corruzione e necessità di riforma generale del settore giudiziarioMalumori causati dall'acuirsi della crisi economica e dell'aumento della disoccupazione

Questo rischio è strettamente correlato a quello precedente e si profila tanto più concretoquanto più uscirà dalle prossime elezioni generali una maggioranza non sufficientementechiara e forte, che potrebbe stimolare gli appetiti dei racket più organizzati ed influenti per far

volgere a proprio favore le inevitabili soluzioni di compromesso che verrebbero adottate.

L'attuale Governo ha avviato una campagna trasversale per la lotta alla corruzione, percepitaparticolarmente elevata nell'insieme della PA e nel settore giudiziario. La più generale riformadella giustizia, volta anche a garantire l'indipendenza della magistratura, dovrà essereattuata dal Parlamento nella misura in cui gli sarà permesso dal boicottaggio parlamentare

messo in atto dall'opposizione di centro destra. Il Governo ha ad ogni modo assicurato di voler proseguire nell'attuazione della roadmap in materia giudiziaria definita con Bruxelles nella prima parte del 2014.

Il quadro economico resta in chiaroscuro. Dopo una brusca contrazione dovuta agli effettidella crisi economica globale, l?economia albanese ha ricominciato a registrare tassi dicrescita positivi (+2% nel 2014), e le previsioni per il 2015 sono di un aumento sostenuto.Restano però deboli la produzione ed i consumi interni, pertanto il Governo albanese dovràintraprendere misure decise volte a far ripartire l?economia locale e combattere la

disoccupazione.

Ultimo aggiornamento: 16/12/2014

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Problematiche fiscali e ritardi neirimborsi IVA

Incertezza diritti di proprietà

Difficoltà nell'ottenere ilpagamento di prestazionisoprattutto dal settore pubblico

Mancata applicazione dellenorme sulla tutela dellaproprietà intellettuale

Problemi di natura doganale

Inefficienza nell'amministrazionepubblica

Inadeguatezza delleinfrastrutture e della rete didistribuzione energetica

Certezza del diritto eapplicazione delle norme e delledecisioni vincolanti

Rischi ambientali

RISCHI ECONOMICI

Problematiche fiscali e ritardi nei rimborsi IVAIncertezza diritti di proprietàDifficoltà nell'ottenere il pagamento di prestazioni soprattutto dal settore pubblicoMancata applicazione delle norme sulla tutela della proprietà intellettuale

Gli operatori nazionali segnalano tra le difficoltà presenti numerosi problemi di natura fiscalee ritardi nelle procedure di rimborso dell'IVA.

A tutt'oggi vi sono evidenti lacune nella certezza dei diritti di proprietà. Tale fenomenocostituisce una della problematiche principali lamentate dagli operatori nazionali e stranieri.

Si segnalano le difficoltà riguardanti la garanzia dell'effettivo esborso dei pagamenti dovutinell'ambito di transazioni commerciali e di lavori eseguiti, soprattutto nel caso in cuil'acquirente o committente sia l'amministrazione pubblica albanese.

Non sono ancora presenti adeguati strumenti di verifica e controllo per il rispetto dellanormativa vigente sulla tutela della proprietà intellettuale.

Ultimo aggiornamento: 17/06/2013

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RISCHI OPERATIVI

Problemi di natura doganaleInefficienza nell'amministrazione pubblicaInadeguatezza delle infrastrutture e della rete di distribuzione energeticaCertezza del diritto e applicazione delle norme e delle decisioni vincolantiRischi ambientali

Le procedure appaiono ancora lente e farraginose. L'applicazione delle tariffe non si rivelaancora uniforme ed ispirata a criteri di mera oggettività.

Nonostante le riforme intraprese a livello locale, l'amministrazione pubblica albanese rimaneinefficiente e lacunosa. Si segnalano i frequenti ritardi nelle procedure amministrative,compresa la concessione delle licenze agli operatori economici, nonché una corruzione

diffusa a tutti i livelli della struttura amministrativa locale.

L'inadeguatezza della rete di distribuzione energetica e la mancata regolarità nell'erogazionedell'energia costituiscono un forte handicap per l'avvio di iniziative imprenditoriali in Albania.A necessitare di interventi di miglioramento ed ampliamento è inoltre la rete stradalealbanese, che nonostante il massiccio sforzo di ammodernamento intrapreso di recente da

parte delle Autorità locali in partnership con i donatori internazionali si presenta ancora decisamente obsoleta ed insufficiente per leesigenze di sviluppo del Paese.

Il non rispetto delle leggi, o la sua mancata applicazione, non favoriscono il clima degliinvestimenti.

Inquinamento, scarsa sensibilità verso le tematiche di settore e assenza pressoché assolutadi norme di tutela ambientale in tutti i settori (produzione, smaltimento, ecc.)

Ultimo aggiornamento: 02/03/2016

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RAPPORTI CON L'ITALIA

OVERVIEW

L’Italia riveste un ruolo preponderante nella realtà economica albanese, con prospettive interessanti per i nostri operatori.

Nel 2016 l’Italia è risultata detenere il 36,77% di share dell’interscambio commerciale complessivo dell’Albania, in lieve aumentorispetto al dato 2015 (36,64%). L’interscambio tra Italia ed Albania nel 2016 è ammontato a circa 2,2 miliardi di euro. L’Italia ènettamente il primo cliente dell’Albania, con il 54,57% di quota del volume delle esportazioni, in aumento rispetto al 2015 (50,87%); èanche il primo fornitore dell’Albania, con il 29,28% di share del volume delle importazioni, in lieve diminuzione rispetto al dato 2015(30,29%). Nei primi 5 mesi del 2017, il dato dell’interscambio tra Italia ed Albania fa già segnare un significativo +7,1% rispettoall’analogo dato del 2016, che conferma il trend in continua ascesa di questo indicatore.

Secondo i dati del 2016, dopo l’Italia, di gran lunga primo partner commerciale, figurano la Germania (7,69%), la Cina (7,06%), laGrecia (6,90%), la Turchia (5,89%) e il Kosovo (2,72%).

Rappresentiamo altresì in questo mercato il primo Paese in termini di numero di aziende italiane o italo-albanesi attive sul territorio:la nostra presenza è assicurata da circa 600 imprese piccole e medie, due grandi banche, Intesa San Paolo e Veneto Banca, etaluni gruppi industriali medio-grandi affermatisi principalmente nei settori del cemento, dell’agroalimentare e dell’energia. Senzadubbio penalizzante per la piena efficacia della nostra azione economica nel Paese è l’assenza degli operatori italiani dai grandisettori strategici del Paese (per esempio telecomunicazioni e assicurazioni) e di conseguenza, nonostante il ruolo di primo partnereconomico di riferimento svolto dall’Italia per anni, la scarsa presenza dei grandi gruppi, alcuni dei quali peraltro hanno manifestatointeresse per questo mercato, ma sono stati finora scoraggiati dall’incertezza sui diritti di proprietà immobiliare, dalla diffusacorruzione e dalla carenza di infrastrutture.

In generale l’economia albanese offre notevoli prospettive per gli investitori stranieri nel settore energetico, nonostante il quadro diriferimento normativo non sia ancora perfettamente definito. La forte attenzione del Governo albanese verso la tematica energetica el’interconnessione elettrica tra il mercato balcanico e l’Italia, che sarà assicurata attraverso l’elettrodotto che Terna sta realizzandoin Montenegro, spingono ad essere ottimisti sulle ulteriori prospettive di sviluppo del settore. Un’ulteriore opportunità per le nostreimprese sarà senz’altro costituita dalla realizzazione del tratto albanese del Trans Adriatic Pipeline (TAP), che prevede lacostruzione di un gasdotto destinato al trasporto del gas azero del giacimento dello Shaz Deniz alle coste italiane attraverso laGrecia e, per l’appunto, l’Albania, e che nel corso del 2017 entrerà nella sua fase di completamento degli investimenti.

Oltre a quello energetico, un altro settore di grande interesse in un’ottica di medio-lungo periodo è l’agricoltura, che il Governo stacercando negli ultimi anni di rilanciare. Sebbene il settore soffra ancora di serie problematiche (tra cui la frammentazione fondiaria, lamancanza di coordinamento tra i produttori che genera repentine oscillazioni dei prezzi ed il succedersi di fenomeni disovrapproduzione e di penuria dei prodotti; nonché l’assenza della c.d. “catena del freddo” per lo stoccaggio e la conservazionedelle carni, così come l’inesistenza di un’industria di trasformazione dei prodotti orto-frutticoli) esistono buone possibilità diinserimento per i fornitori italiani di macchine ed impianti relativi al settore agroalimentare ed in particolare impianti ad alto contenutotecnologico per la lavorazione, trasformazione e conservazione dei prodotti carnei e vegetali, nonché macchinari per il settoreenologico.

Nel breve-medio periodo, vi sono poi buone opportunità per le nostre imprese nel settore turistico, che presenta grandi potenzialitàse verranno ben sfruttate le aree ancora non contaminate dallo sfrenato sviluppo edilizio verificatosi negli ultimi anni su parte dellecoste, ed in quello manifatturiero (calzature e tessile, soprattutto), alla luce delle competitive condizioni del mercato del lavoroalbanese, della favorevole tassazione e dei tradizionali elementi di vantaggio per i nostri operatori economici. Tra essi, la già citata,grande diffusione della lingua italiana.

Ultimo aggiornamento: 17/08/2017

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SCAMBI COMMERCIALI

EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: ALBANIA

Export italiano verso il paese:ALBANIA

2015 2016 2017 2017 2018

Totale 1.293,61 mln. € 1.268,4 mln. € 1.360 mln. € nd mln. € nd mln. €Merci (mln. €) 2015 2016 2017

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 18,7 15,92 17,32Prodotti delle miniere e delle cave 1,79 1,56 2,01Prodotti alimentari 82,98 88,01 99,11Bevande 18,33 19,46 22,11Prodotti tessili 91,65 112,83 126,6Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 125,02 140,05 152,81Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 137,3 151,42 164,34Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 4,46 4,51 4,4Carta e prodotti in carta 39,14 36,77 38,21Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 305,62 172,51 145,4Prodotti chimici 55,85 66,09 71,41Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 12,87 15,22 20,99Articoli in gomma e materie plastiche 39,77 47,05 54,01Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 26,58 25,33 25,29Prodotti della metallurgia 30,64 27,23 40,17Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 80,38 69,78 77,7Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 11,08 12,43 17,36Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 63,96 76,39 80,67Macchinari e apparecchiature 81,57 100,18 108,38Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 38,19 46,95 49,02Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 1,5 3,37 1,48Mobili 9,94 12,67 11,9Prodotti delle altre industrie manufatturiere 12,6 17,82 21,92Altri prodotti e attività 2,93 4,67 7,06

Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.

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IMPORT ITALIANO DAL PAESE: ALBANIA

Import italiano dal paese:ALBANIA

2015 2016 2017 2017 2018

Totale 811,42 mln. € 897,6 mln. € 1.016,43 mln. € nd mln. € nd mln. €Merci (mln. €) 2015 2016 2017

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 9,03 11,1 11,45Prodotti delle miniere e delle cave 50,02 38,91 25,97Prodotti alimentari 43,79 47,54 50,89Bevande 0,48 0,65 1,21Prodotti tessili 1,85 4,07 7,27Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 215,69 254,99 290,19Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 274,76 322,93 357,92Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 6,9 6,85 6,76Carta e prodotti in carta 32,97 28,82 30,25Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 6,6 0,37 0,49Prodotti chimici 1,6 1,9 2,19Articoli in gomma e materie plastiche 6,88 7,73 8,95Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 5,43 6,85 14,73Prodotti della metallurgia 30,73 34,19 45,64Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 49,36 42 55,89Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 2,76 3,14 3,65Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 31,27 33,64 39,46Macchinari e apparecchiature 7,58 8,03 8,55Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 11,58 19,38 19,47Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 0,32 1,2 1,99Mobili 5,82 6,78 8,75Prodotti delle altre industrie manufatturiere 6,03 7,15 9,4Altri prodotti e attività 9,36 9,22 15,15

Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.

OSSERVAZIONI

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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK

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STOCK DI INVESTIMENTI ITALIANI NEL PAESE: ALBANIA

Stock di investimenti italianinel paese:ALBANIA

2014 2015 2016 2017

Totale 524 mln. € mln. € 561 mln. € mln. €Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat e EIU e AIDA (Albanian Investment Development Agency)

OSSERVAZIONI

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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI

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FLUSSI DI INVESTIMENTI ITALIANI VERSO IL PAESE: ALBANIA

Flussidi investimenti italiani verso

il paese:ALBANIA

2014 2015 2016 2017 Previsioni dicrescita 2018

Previsioni dicrescita 2019

Totale (mln € e var. %) 38 mln. € mln. € 41 mln. € mln. € nd % nd %Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat e EIU e AIDA (Albanian Investment Development Agency)

OSSERVAZIONI

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TURISMO

FLUSSI TURISTICI: ITALIA VERSO ALBANIA

Quello turistico è considerato uno dei settori strategici in Albania ed è al centro del programma di sviluppo economico previsto dalnuovo Governo del Premier Edi Rama, che si insedierà formalmente il prossimo 9 settembre. Analogamente al turismo outgoing, nonsono disponibili dati disaggregati sui flussi turistici in entrata nel Paese. Possiamo solo segnalare che, attraverso le quattrocompagnie aeree italiane operanti in Albania nel 2016, sono risultati in arrivo all'aeroporto di Tirana 591.454 passeggeri.

Una progressiva attenzione sta assumento il turismo di matrice culturale che, oltre alla capitale Tirana, sta progressivamenteinteressando alcune città storiche come Scutari, Argirocastro e Berat, nonchè i siti archeologici di Apollonia e soprattutto Butrinto,nell'estremo sud del Paese. Sempre più apprezzate anche le bellezze naturali albanesi, specie nel Nord del Paese (Regione diTropoja, Teth e Valbona) e nei dintorni delle località di Korca e Permet al Sud, dove risultano attivi alcuni camping organizzati enumerosi sentieri per il trekking, poco svilupppati in termini di servizi ma caratterizzati da una natura ancora in parte vergine.

I principali flussi turistici verso l'Albania rimangono tuttavia concentati lungo gli oltre 450 km. di costa adriatica e ionica, dove è inforte espansione l'offerta di servizi per il c.d. turismo estivo "balneare", che proprio quest'anno ha segnato un nuovo record dipresenze straniere nel Paese. Sussistono al riguardo buone condizioni e numerose opportunità per lo sviluppo del turismo nautico,sebbene attualmente l'infrastruttura sia poco sviluppata e, a tutt'oggi, influisca sul settore la moratoria sulle imbarcazioni a motore.L'unica vera marina attrezzata sulla costa albanese è la Marina di Orikum, nella baia di Valona, gestita da un'azienda italiana. Anchela cantieristica è poco sviluppata, ma prospettive interessanti caratterizzano le città portuali di Durazzo e Shengjin a nord e Valona eSaranda nel sud.

Pur con queste limitazioni, e considerando che i porti albanesi non sono in grado di ospitare le grandi navi da crociera che fannorotta nel Mediterraneo centro orientale (ad eccezione di Saranda, dove dallo scorso giugno è prevista una tappa di MSC crocierecon sosta in rada) la presenza di turisti italiani, soprattutto nei mesi estivi e nelle località balneari della costa ionica, è in costanteaumento.

Ultimo aggiornamento: 10/08/2017

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FLUSSI TURISTICI: ALBANIA VERSO L'ITALIA

In Albania non vi sono dati ufficiali sulle destinazioni del turismo outgoing. Sono infatti disponibili solo dati aggregati sul numero diviaggiatori in uscita dai porti di Durazzo e Valona e dall'aeroporto di Tirana verso destinazioni estere: nel 2016, verso l'Italia sonopartiti 292.853 passeggeri dal porto di Durazzo, 83.316 passeggeri dal porto di Valona, 601.882 passeggeri dall'aeroportointernazionale di Rinas (Tirana). Tra le destinazioni preferite, l'Italia rimane al terzo posto dietro Turchia e Grecia. Il principale limiteall'attratività dell'Italia rispetto ad altri paesi della regione è costituito da un'offerta generale meno competitiva in termini di prezzi,Tuttavia, dalla liberalizzazione dei visti (dicembre 2010), l’Italia sembra stia riprendendo quota sulla Turchia, che aveva già da tempoabolito tale procedura.Crescente anche l’interesse verso il nostro Paese da parte di kosovari e macedoni che vivono in Albania.

Essendo l’Albania un Paese a reddito procapite medio-basso, i flussi turistici in senso stretto verso l'Italia coinvolgono una porzionepiuttosto minoritaria della popolazione albanese. Ciò nonostante, rimangono decisamente sostenuti per tutto l'arco dell'anno i flussidi cittadini albanesi che vengono a visitare i familiari della numerosa comunità albanese residente in Italia. Caratterizzati da uncostante trend positivo anche i viaggi per scopi commerciali.

Pur non esistendo specifici studi di settore sulle aree italiane di maggiore destinazione albanese, da una ricerca condotta pressoalcune agenzie che offrono viaggi in Italia, risulta un interesse crescente per i viaggi organizzati verso le principali città d’arte comeRoma, Milano, Genova, Bologna, Firenze e Venezia, nonchè verso le principali destinazioni balneari, specie della più accessibilecosta orientale. Quanto ai viaggi indipendenti sono particoalrmente attivi i giovani under 30 e le coppie senza figli.

Nel complesso, l’Italia rappresenta un Paese di grande attrazione per il turista albanese. Al fine di incrementare tale naturalepropensione, resa ancor più facile dalla vicinanza geografica e dai forti legami storico-culturali, si potrebbe puntare ad offerte piùcompettive in periodi di bassa stagione. Una politica strategica di attrazione potrebbe inoltre puntare su pacchetti "all inclusive" pervisite di carattere culturale, a beneficio dei numerosi studenti delle strutture scolastiche bilingue (in occasione, per esempio, dimostre e/o iniziative regionali). Sempre in tale ottica, sarebbe altresì funzionale una più incisiva promozione delle Regioni dell'Italiameridionale, mediamente meno care e dove sono più concentrate e radicate sul territorio alcune risalenti comunità albanesi.Sarebbe infine auspicabile promuovere ulteriormente un “Sistema Turismo Italia” che punti a coinvolgere le aziende private disettore, attraverso il coordinamento dei principali enti del Sistema Italia in Albania (Ambasciata, IIC, ICE e Camera di Commercio).

Ultimo aggiornamento: 10/08/2017

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