Rapporto USA - infoMercatiEsteri -  · Un vasto programma di ammodernamento delle reti elettriche...

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www.infomercatiesteri.it USA A cura di: Ambasciata d'Italia - USA Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese [email protected] Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo

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USA

A cura di:Ambasciata d'Italia - USA

Direzione Generale per la Promozione del Sistema [email protected]

Con la collaborazione di:Agenzia per la promozione all'estero el'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE

Camere di Commercio italiane all'estero

ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo

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INDICE

PERCHE'

Perchè USADati generaliDove investireCosa vendere

OUTLOOK POLITICO

Politica internaRelazioni internazionali

OUTLOOK ECONOMICO

Quadro macroeconomicoPolitica economicaIndicatori macroeconomiciTasso di cambioBilancia commercialeSaldi e riserve internazionaliInvestimenti - StockInvestimenti - FlussiMaterie primeBarriere tariffarie e non tariffarie

COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT

Indici di Global Competitiveness e Libertà EconomicaIndici di Apertura al commercio internazionaleFattori maggiormente problematici per fare businessBusiness CostIndice Doing Business

ACCESSO AL CREDITO

Accesso al credito

RISCHI

Rischi politiciRischi economiciRischi operativi

RAPPORTI CON L'ITALIA

OverviewScambi commercialiInvestimenti con l'Italia - StockInvestimenti con l'Italia - Flussi

TURISMO

SCHEDA TURISMO USAFLUSSI TURISTICI: ITALIA VERSO USAFLUSSI TURISTICI: USA VERSO L'ITALIA

USA

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Dimensione del mercato

Visibilità internazionale

Competitività

Potere di acquisto

Prospettive di accordo con la UEsu commercio e investimenti

PERCHE'

PERCHÈ USA

Dimensione del mercatoVisibilità internazionaleCompetitivitàPotere di acquistoProspettive di accordo con la UE su commercio e investimenti

Con una superficie di 9.161.923 km² e circa 324 milioni di abitanti, gli Stati Unitirappresentano il terzo Paese più esteso e il quarto più popolato al mondo. Sono la prima

economia mondiale, con un PIL pari a 18,6 trilioni di dollari nel 2016 (fonte: EIU).

Per le imprese straniere gli Stati Uniti rappresentano una grande oppurtunità per acquisirevisibilità a livello internazionale e, per il suo tramite, conquistare nuovi mercati. Gli Stati Uniti,

con una quota del 8,8% (2017), sono il terzo mercato di sbocco per le merci italiane.

Gli Stati Uniti sono tra i tre paesi più competitivi al mondo e trovano nell'innovazione enell'efficienza del mercato finanziario i principali punti di forza.

Con 59.501 dollari annui di reddito pro capite a parita' di potere di acquisto nel 2017 (datiFMI), gli Stati Uniti sono tra i primi Paesi al mondo, e il primo di grandi dimensioni, a

garantire in maniera continuata e diffusa un sicuro mercato di sbocco ai prodotti italiani.

La prospettiva di un possibile accordo tra USA e UE per una maggiore integrazione deirispettivi mercati rappresenta un tassello di importanza cruciale. I negoziati TTIP(Transatlantic Trade and Investment Partnership) sono di fatto congelati a seguito

dell'insediamento dell'Amministrazione Trump che sta conducendo una "review" complessiva della politica commerciale americana.In questo contesto non mancano segnali incoraggianti su una possibile ripresa del dialogo tra Washington e Bruxelles.

Ultimo aggiornamento: 11/06/2018

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DATI GENERALI

Forma di stato Repubblica FederaleSuperficie 9.161.923 km²Lingua IngleseReligione Protestante 46.5%; Cattolica 20.8%; Ebraica 1.9%; Mormone, 1.6% (2014, CIA the World Factbook)Moneta Dollaro USA

Ultimo aggiornamento: 26/06/2018

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Energia elettrica, gas, vapore earia condizionata (anche da fontirinnovabili)

Autoveicoli, rimorchi esemirimorchi

DOVE INVESTIRE

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)Autoveicoli, rimorchi e semirimorchiServizi di informazione e comunicazioneEnergia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)

Energia e risorse rinnovabili

Negli Stati Uniti, il settore dell’energia e delle risorse rinnovabili è uno dei più attivi etecnologicamente avanzati al mondo. Il Paese è leader nella produzione e nella fornitura di

energia ed è anche fra i più grandi consumatori di energia del mondo. Nel 2014, gli Stati Uniti hanno superato la Russia, diventandoil principale produttore di petrolio e gas naturale.

Le aziende americane producono petrolio, gas naturale, carbone, energia nucleare, energie rinnovabili, e combustibili, così comeanche elettricità e le reti intelligenti (smart grid) per la sua distribuzione. In particolare, la rivoluzione shale gas ha avuto un impattorilevante sulle infrastrutture energetiche del Paese, aumentando in misura significativa la domanda di soluzioni tecnologicheinnovative. Un vasto programma di ammodernamento delle reti elettriche in ottica Smart Grid è stato altresì avviato dal 2009 per unvalore pari a 8 miliardi di dollari.

Secondo la U.S. Energy Information Administration, la spesa totale nazionale per i servizi energetici aumenterà da circa $1.200miliardi nel 2010 a oltre $1.700 miliardi nel 2030. La domanda crescente nel suo mercato interno, le innovazioni di classe mondiale,e una catena di fornitura in grado di costruire, installare e mantenere tutte le tecnologie di energia, fanno degli Stati Uniti il mercatodell’energia più attraente del mondo di un mercato globale dell'energia stimato intorno ai $ 6000 miliardi.

Al giorno d’oggi, oltre l’11% dell’energia totale generata dagli USA è dovuta a fonti pulite. Le energie rinnovabili includono eolico,solare, geotermico, idroelettrico, biomassa e biocombustibili.

Gli Stati Uniti producono più energia geotermica (3,187 MW) e più energia da biomasse (16,250 MW) di qualsiasi altro Paese, sonosecondi nell’uso di energia eolica (60,078 MW); terzi nell’idroelettrico (100,000 MW), e quinti nel solare (9,370 MW). SecondoBloomberg New Energy Finance (BNEF), entro il 2030 la quota delle energie rinnovabili nel mix delle energie generatrici di potenzautilizzate negli USA raggiungerà il 27 % e avrà una capacità di 343 GW, un aumento del 420% rispetto ai totali 2010. Sempresecondo BNEF, per raggiungere questi obiettivi il Paese investirà nel settore intorno ai $700 miliardi nei prossimi due decennicreando opportunità di investimenti attraverso tutta la catena di fornitura del settore.

In seguito all’aumento della richiesta di energia e ai progressi della tecnologia, esistono opportunità crescenti nelle seguenti aree:

esplorazione e produzione di petrolio e gas;servizi correlati ai giacimenti petroliferi;miglioramenti alla catena di approvvigionamento nel settore energetico;sicurezza nucleare;sviluppo delle biomasse;energia solare, eolica e delle maree;tecnologie del carbone pulite;contenimento e/o trattamento del CO2.

Le aziende italiane sono all’avanguardia nel settore delle macchine utensili e dei macchinari per il settore dell’energia, siaconvenzionale che rinnovabile. Le aree delle risorse rinnovabili e della riduzione del CO2 sono quelle che presentano le opportunitàdi sviluppo migliori per le aziende italiane tramite esportazioni o investimenti; questo settore si rileva inoltre interessante in virtù delvantaggio iniziale che l’Italia ha nello sviluppo e applicazione di tecnologie per le risorse rinnovabili in Europa.

Importanti potenzialità sono presenti nel settore delle Energie Rinnovabili. Significative opportunità si rilevano soprattutto neisegmenti dell’eolico (nel 2015 gli Stati Uniti sono risultati il primo produttore di energia eolica a livello mondiale) e del solare(nell’ultimo quinquennio negli Stati Uniti gli impianti a energia solare sono quadruplicati).

Altresì, si ritiene che possano esserci significative opportunità anche nel mercato dell’edilizia commerciale, istituzionale eresidenziale, per il quale sono sempre piu’ richieste strutture bioclimatiche che permettano un utilizzo piu` razionale di risorseambientali rinnovabili (radiazione solare per il riscaldamento degli ambienti e per l’illuminazione naturale; vento, evaporazione diacqua o scambio termico con il terreno per il raffrescamento estivo) contribuendo pertanto a ridurre il consumo di energia da fontifossili.

Fonte: Elaborazione ICE New York su dati U.S. Energy Information Administration, B

L'industria automobilistica USA

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semirimorchi

Servizi di informazione ecomunicazione

Il 2016 è stato il settimo anno consecutivo di crescita per l’industria automobilisticastatunitense e il secondo anno di vendite record: sono stati venduti 17,6 milioni di autoveicoli (+0,4%) sul record di 17,4 milionistabilito nel 2015. Il settore è fiorente e tutte le principali case automobilistiche mondiali, tra cui Fiat-Chrysler, hanno già stabilito unapresenza nel Paese.

Gli Stati Uniti continuano a rappresentare per le imprese della componentistica e ricambistica per auto e veicoli pesanti un mercatodi forte interesse. Secondo le ultime previsioni pubblicate in uno studio congiunto delle associazioni di categoria Auto CareAssociation eAutomotive Aftermarket Suppliers Association (AASA) il mercato statunitense dell’“Aftermarket” crescerà ad un tassoannuale composto (CAGR) del 3,7% fino al 2019, passando dagli US$257,4 miliardi del 2015 a US$296,3 miliardi nel 2019.

Il settore automotive offre buone prospettive alle aziende italiane, sia per incrementare le loro esportazioni in questo mercato, sia perinsediamenti sul mercato per creare una presenza diretta produttiva negli USA, specialmente quelle che pianificano di seguire lascia di Fiat Chrysler e Alfa Romeo negli Stati Uniti.

Al momento il Paese sta investendo in nuove tecnologie per conseguire gli obiettivi di efficienza nel consumo di carburante prefissatiper il ventunesimo secolo e ne conseguiranno molte opportunità. I nuovi standard apriranno la via a imprese innovative che offranotecnologie in grado di ridurre il peso degli autoveicoli e/o aumentarne l’efficienza.Saranno richieste nuove tecnologie per i materiali emacchinari di produzione, e le aziende italiane operanti in questo settore potrebbero trarne notevole vantaggio. Altre opportunitàsono disponibili nei seguenti segmenti:

materiali leggeri e relative tecnologie;tecnologia dei veicoli a basso utilizzo di combustibili fossili;componenti non originali.

Fonte: Elaborazione ICE New York su dati Auto Care Association, Automotive Aftermarket Suppliers Association e Select USA

Informatica e telecomunicazioni (ICT)

Negli Stati Uniti, il settore ICT è il più avanzato al mondo: genera entrate per 600 miliardi didollari e rappresenta il 55% degli investimenti globali del settore in ricerca e sviluppo. È uno dei pilastri sui quali è imperniata lacompetitività del sistema industriale statunitense. Secondo dati elaborati dalla Telecommunications Industries Association (TIA), laprincipale Associazione settoriale statunitense, nel 2016 gli Stati Uniti detenevano circa il 30% del mercato globale dell’ICT.

L’ICT è un universo tecnologico con vari trend in rapida evoluzione che avranno sempre di più effetti trasversali su tutta l’economia.Coprendo vari sottosettori tra cui i software, è il mercato con il giro d’affari più importante. Grazie alla crescente domanda e allosviluppo e adozione di nuove tecnologie, i mercati ICT nei paesi sviluppati, quali gli Stati Uniti, sono ora in grado di competere con itassi di crescita nei paesi in via di sviluppo, che sono spinti principalmente dal crescente numero di consumatori.

La TIA prevede che la spesa degli Stati Uniti nel comparto dell’ICT sarà di 1.514 milioni di dollari nel 2016 e di 1.600 milioni nel2017, con una crescita media annuale del 6%.

Nel 2016 gli Stati Uniti hanno importato prodotti dell’ICT per un valore di 234 miliardi di dollari, confermandosi il principale Paeseimportatore di ICT al mondo. Tale cifra, inoltre, è di gran lunga superiore a tutte le altre voci che compongono il paniere dei dieciprodotti ad alta tecnologia (ATP), rilevati separatamente dallo U.S. Dept. of Commerce ai fini dell’interscambio commerciale.

Un numero di nuove tecnologie quali LTE, cloud, applicazioni mobili, sistemi di monitoraggio personale, data mining, analisi dati (bigdata), sicurezza cibernetica e IoT, per menzionarne soltanto alcune, sono considerati nella loro infanzia e man mano che siandranno sviluppando, ne crescerà anche la domanda, accelerando la crescita del settore ICT negli Stati Uniti e, di conseguenza,creando opportunità di vendita per le aziende straniere.

Le aziende internazionali del settore hanno mostrato un vivo interesse per il mercato statunitense. Indagini della International DataCorporation (IDC) mostrano che i progetti infrastrutturali sono assolutamente prioritari per le imprese americane e l'interesse di essesta rapidamente crescendo in strumenti di collaborazione, informatica verde, il cloud computing e applicazioni mobili.

Esistono molte opportunità in segmenti in rapida crescita:

sistemi di monitoraggio personale (tecnologie Quantified Self);comunicazioni M2M (Machine-to-machine);robotica;analisi (Big data);software aziendale;applicazioni mobili;sicurezza cibernetica.

In genere il settore ICT non viene associato alle aziende italiane nonostante l’Italia sia un leader mondiale nei settori della robotica edelle comunicazioni M2M, pertanto, le prospettive per investimenti italiani in questi due settori sono molto buone.

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Energia elettrica, gas, vapore earia condizionata (anche da fontirinnovabili)

Altri mezzi di trasporto (navi eimbarcazioni, locomotive emateriale rotabile, aeromobili eveicoli spaziali, mezzi militari)

Fonte: Elaborazione ICE New York su dati International Data Corporation, Cedar, Select USA

Servizi ambientali e Tecnologie pulite (Clean Tech)

L'industria ambientale statunitense comprende tre categorie (Servizi, Tecnologie eAttrezzature e Gestione delle Risorse), annovera circa 117.000 imprese che impiegano 1,74

milioni di lavoratori.

Negli Stati Uniti si è registrata una crescita notevole nel settore delle tecnologie ambientali. Dati compilati da EnvironmentalBusiness International Inc., editore della rivista settoriale Environmental Business Journal (EBJ), rilevano che l'industria statunitensedei servizi e delle tecnologie ambientali ha raggiunto 354 miliardi di ricavi nel 2014, circa il 3% del PIL USA, e pari al 44% di unmercato mondiale stimato intorno agli $800 miliardi.

Secondo EBJ, il settore è adesso sull’orlo di una nuova era di crescita, sospinta dall’improrogabile necessità di rinnovare leinfrastrutture critiche del Paese per renderle più resilienti e adattarle ai cambiamenti climatici in corso. Tale necessità, messa afuoco dai danni causati da alcuni estremi eventi metereologici abbattutisi sugli Stati Uniti negli ultimi anni, in particolare gli uraganiKatrina e Sandy, giocherà un ruolo primario nelle decisioni legislative sulla futura spesa in infrastrutture.

Particolare attenzione richiedera' il comparto idrico statunitense, che ha un valore di 154 miliardi di entrate, delle quali i segmenti deltrattamento delle acque reflue e dei servizi idrici di utenza rappresentano ciascuno il 35%.

L’American Water Works Association stima che gli ammodernamenti e le espansioni necessari nei prossimi 20 – 25 anni avrannoun valore totale di 35 miliardi di dollari, creando opportunità di investimento in varie aree, tra cui:

tecnologia della desalinizzazione;tecnologia della riduzione dei consumi idrici;riduzione dell’inquinamento atmosferico;qualità dell’acqua;gestione delle risorse.

I segmenti più interessanti per le aziende italiane nel settore delle tecnologie pulite negli Stati Uniti, si ritiene possano essere due:tecnologia della desalinizzazione e tecnologia della riduzione dei consumi idrici e apparecchiature correlate. Queste duearee diventeranno sempre più importanti nella regione occidentale del paese a causa delle attuali siccità e della previsione di unaloro accentuazione in seguito al cambiamento climatico.

Fonte: Elaborazione ICE New York su dati Environmental Business International, American Water Works Association, Cedar

Aerospazio

Secondo l’Aerospace Industry Association (AIA), l’industria aerospaziale resta uno deisettori più significativi dell’industria americana, grazie anche all’incremento esponenzialenegli ordini indotto dal continuo aumento del traffico aereo, al ritmo previsto del 4,9% nei

prossimi 20 anni. A guidare lo sviluppo è la domanda delle economie emergenti, ma anche l’alto costo del carburante tradizionale,che stimola alla sostituzione dei vecchi veicoli con altri nuovi di maggiori dimensioni ed a più efficiente consumo, oltre che allaricerca di fonti alternative.

Il settore dell’Aerospazio si compone di imprese che producono aeromobili (commerciali e militari), missili, satelliti ed altri veicolispaziali, ed aziende che producono e distribuiscono parti e componenti; gli acquirenti dei prodotti sono pertanto il settore privato daun lato e l’amministrazione statale dall’altro. A questi settori principali si aggiunge tutto l’indotto della sicurezza e della difesa, deisoftware e dei servizi, di difficile classificazione.

Il settore dell’aviazione commerciale negli Stati Uniti è in rapida crescita a causa della necessità di ammodernamento delle flottedelle compagnie aeree statunitensi. Gli Stati Uniti figurano al primo posto in questo settore.

Boeing ha ordini inevasi per oltre 5.000 aerei e ciò crea varie opportunità per le aziende straniere. Anche i produttori di motori peraerei hanno un gran volume di ordini inevasi e stanno investendo in nuove tecnologie e capacità.

Tra l’Italia e gli Stati Uniti sono in corso molti programmi di scambio e investimenti; il principale è il programma di acquisto-fabbricazione con meccanismo di incentivazione off-set, relativo al velivolo da combattimento F-35. Tuttavia, nel compartoaerospaziale commerciale vi sono molti altri programmi di minore entità e meno motivati politicamente che potrebbero offrireopportunità consistenti ai produttori italiani di macchinari e componenti aerospaziali. Nuove tecnologie per macchinari di produzione,tecniche manifatturiere e sviluppo di materiali leggeri saranno molto richieste negli Stati Uniti.

Per i produttori italiani nel settore aerospaziale esistono opportunità per aziende in grado di offrire prodotti o tecnologie nei seguentisegmenti:

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capacità manifatturiere avanzate e stampa tridimensionale;automazione;strutture e materiali in composito;interni di aerei e sistemi ambientali.

Fonte: Elaborazione ICE New York su dati Cedar, Select USA

Ultimo aggiornamento: 24/08/2017

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Servizi di informazione ecomunicazione

Prodotti chimici

COSA VENDERE

Servizi di informazione e comunicazioneProdotti chimiciAutoveicoli, rimorchi e semirimorchiMacchinari e apparecchiatureCommercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

Informatica e telecomunicazioni (ICT)

L’ambito dell’informatica e delle telecomunicazioni (ICT), è uno dei pilastri sui quali èimperniata la competitività del sistema industriale statunitense. Secondo i dati elaborati dalla Telecommunications IndustriesAssociation (TIA), la principale Associazione settoriale degli U.S.A., nel 2016 gli Stati Uniti hanno detenuto il 28,1% del mercatoglobale dell’ICT, seguiti da UE (22,1%), Cina (11,9%) e Giappone (6,4%).

Sono vari i trend in rapida evoluzione che avranno sempre maggiori effetti trasversali su tutta l’economia. Coprendo vari sottosettoritra cui i software, è il mercato con il giro d’affari più importante. Grazie alla crescente domanda, allo sviluppo e all’adozione di nuovetecnologie, i mercati ICT nei paesi sviluppati, quali gli Stati Uniti, sono ora in grado di competere con i tassi di crescita nei paesi invia di sviluppo, che sono spinti principalmente dal crescente numero di consumatori.

La TIA prevede che la spesa degli Stati Uniti nel comparto dell’ICT sarà di 1.600 milioni nel 2017, con una crescita media annualedel 6%.

Nel 2016 gli Stati Uniti hanno importato prodotti dell’ICT per un valore di 233,8 miliardi di dollari, confermandosi il principale Paeseimportatore di ICT al mondo.

Un numero di nuove tecnologie quali la telefonia mobile cellulare (LTE), le piattaforme cloud, le applicazioni mobili, i sistemi dimonitoraggio personale, il data mining, l’analisi dati (big data), la sicurezza cibernetica e l’Internet delle cose (Iot), per menzionarnesoltanto alcune, sono tecnologie considerate fin dalla loro nascita e man mano che si andranno sviluppando e ne crescerà anche ladomanda, accelererà la crescita del settore ICT negli Stati Uniti creando, di conseguenza, opportunità di vendita anche per leaziende straniere.

Fonte: Elaborazione ICE New York, su dati U.S. Dept. of Commerce e TIA

CHIMICA E FARMACEUTICA

Il Nord America, ed in particolare gli Stati Uniti, sono i maggiori consumatori di Principi Attivi e Intermedi (Active PharmaceuticalIngredients-APIs) nel mondo, con una domanda che supera il 50% del mercato totale. Questo è uno dei motivi per cui gli USAdevono attingere abbondantemente alle forniture dall’estero per coprire la domanda interna.

L’industria italiana opera nel settore di nicchia del “Custom Manufacturing” da parecchi anni e l’attività di esportazione si èconsolidata nel tempo anche se deve contrastare l’avanzata di Paesi come Cina e India. Come dimostra il costante aumento delleimportazioni USA, il mercato è favorevole ad un’apertura e l’Italia si trova comunque in condizioni buone per accrescere la suapresenza, specie nei comparti della chimica fine e del “Custom Manufacturing”.

Il comparto della Chimica Fine/ Farmaceutica è quello con il maggior numero di aziende italiane con vocazione all’export (si esportamediamente l’85% della produzione; circa il 40% dell’export italiano di principi attivi e intermedi farmaceutici è diretto verso il mercatodel Nord America).

In questo contesto, il mercato USA è di fondamentale importanza per le aziende italiane, che sono riconosciute in ambito mondialeper la loro elevatissima qualità e alta tecnologia, in particolare per quanto riguarda:

know-how dei processi produttivi;rigorosi controlli sul prodotto;continua e costante ottimizzazione nei processi produttivi e di controllo;flessibilità dei processi produttivi che ben si adatta alle necessità dei mercati in continua evoluzione;innovazione tecnologica frutto della continua Ricerca;alti profili professionali del personale impiegato.

LIFE SCIENCES

Si tratta di un’industria multisettoriale che, oltre a raccogliere al suo interno i tre principali settori - “biotecnologie rosse” (Salute:medicinali e prodotti farmaceutici), “biotecnologie bianche” (Industria: prodotti biochimici e processi industriali, risorse energetiche) e“biotecnologie verdi” (Agricoltura e materie prime agricole, ecotecnologie, ambiente, sostenibilita’) - si allarga alle attrezzature edispositivi bio-medicali, alla Ricerca e sperimentazione, ai laboratori medici e di diagnostica, alle banche degli organi e del sangue.

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Autoveicoli, rimorchi esemirimorchi

Macchinari e apparecchiature

Questi i principali sottosettori che classificano l’industria negli USA:

Drugs & PharmaceuticalsMedical Devices & EquipmentResearch, testing, Medical Labs. DiagnosticsAgricultural Feedstock & ChemicalsBioscience-related distribution (nuovo sottosettore in espansione)BioInformatics (in espansione)

Il mercato statunitense, oltre che commercialmente appetibile per le dimensioni della popolazione, l’alta propensione al consumo difarmaci generici e la presenza dei grandi gruppi multinazionali, rappresenta una sfida molto impegnativa anche per le aziende piùqualificate del settore. Un’affermazione commerciale negli USA, nonostante i colossi americani ed i severi controlli di qualità dellaFDA (Food and Drugs Administration) equivale ad un riconoscimento unanime a livello globale. Le registrazioni FDA sono accettatedalle autorità di controllo della maggior parte dei Paesi importatori e spesso sono considerati parametri da rispettare e seguire daparte degli altri Paesi.

L’industria delle Life Sciences è tra le industrie statunitensi più innovative e continua ad attrarre risorse ed attenzione per far frontealla sempre crescente domanda di prodotti farmaceutici.

L’industria è concentrata sulle coste Ovest ed Est ed è dominata dai due principali bio-cluster: la California e il Massachusetts. Icluster di San Francisco e Boston/Cambridge sono leader, raggruppando assieme la più alta concentrazione di attività per ilsettore a livello mondiale; circa la metà del totale degli investimenti USA si concentra in queste aree, che impiegano 1/3 del totaledegli addetti, e raggruppano circa 1/4 del totale delle imprese biotech USA.

Automotive

Gli Stati Uniti continuano a rappresentare per le imprese della componentistica e dellaricambistica per auto e veicoli pesanti, un mercato di forte interesse.

L’Italia è il nono fornitore degli USA con un valore di 626 milioni di dollari nel 2016, ed è secondo, tra i fornitori europei, soltanto allaGermania.

Il settore automobilistico offre buone prospettive alle aziende italiane, sia per incrementare le loro esportazioni in questo mercato,sia per creare insediamenti al fine di dar vita ad una presenza di produzione diretta negli USA, sulla scia di Fiat Chrysler e AlfaRomeo.

MECCANICA STRUMENTALE

Gli Stati Uniti sono il più grande mercato del mondo per la produzione di macchinari e apparecchiature, e ne sono il terzo fornitoremondiale.

Secondo un recente rapporto dell’associazione “Manufacturers’ Alliance for Productivity and Innovation” (MAPI), lapercentuale di crescita della produzione manifatturiera dovrebbe superare quella del PIL con un + 3,0% nel 2017 ed un +2,8% nel2018.

Le previsioni per gli investimenti in macchinari ed attrezzature indicano una crescita del 6,2% nel 2017 e del 4,7% nel 2018. Inparticolare, la spesa per macchinari industriali dovrebbe aumentare del 7,9% nel 2017 e 3,5% nel 2018.

Per la produzione manifatturiera ad alta tecnologia, che rappresenta circa il 5% del settore manifatturiero complessivo, è previstauna crescita del 5,7% nel 2017 e del 5,5% nel 2018.

In un mercato globale altamente competitivo, l’impegno delle società statunitensi verso l'innovazione tecnologica è la chiave dellaloro leadership. Numerose università americane sono impegnate nella ricerca avanzata in ingegneria e discipline scientifichecorrelate che contribuiscono alla competitività dell’industria americana dei macchinari.

Oggi negli Stati Uniti, il 47% delle imprese manifatturiere utilizzano sistemi avanzati (Advanced Manufacturing). Tra questi sistemi,un fenomeno in crescita che non solo sta diventando un business importante e crescente ma sta anche interessando tutti i maggioristudiosi ed economisti che si occupano del futuro del manufacturing è la Stampa 3D.

Le previsioni secondo una ricerca condotta dalla Wohlers, una società multinazionale leader mondiale nella consulenza strategica,indicano che il settore ha raggiunto $5,2 miliardi nel 2015 e dovrebbe raggiungere più di $21 miliardi entro il 2020. Sempre piùaziende stanno studiando e analizzando queste nuove opportunità: la Boeing, ad esempio, ha annunciato che produrrà parti delleproprie turbine con stampanti 3D.

Secondo i dati dello US Dept. of Commerce anche nel 2016 la meccanica, seppur in lieve flessione (-4,7%) rispetto al 2015, siconferma comunque il settore di punta delle esportazioni italiane negli USA con un valore complessivo di oltre 10 miliardi di USD,

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Commercio all'ingrosso e aldettaglio; riparazione diautoveicoli e motocicli

che rappresenta il 22,4% del totale dell’import italiano in USA.

Nel 2016 gli USA hanno fatto registrare all’interno del macro-comparto della meccanica strumentale, crescite positive generalizzatedegli acquisti dall’Italia.

I settori che hanno mostrato il maggior incremento, con variazioni a doppia cifra nel 2016, sono stati: macchine per stampa (+49,1%rispetto al 2015); macchine per la lavorazione del marmo e della pietra (+31,4%); macchine per la lavorazione del legno (+18,2%) emacchine alimentari (+15,9%).

In una fase di trasformazione, come quella che sta attraversando l'industria statunitense, in cui il livello di turnover dei macchinari siprevede essere elevato e tendente al mantenimento di un alto livello qualitativo e al contenimento dei costi produttivi, per latecnologia italiana continuano ad esserci buone opportunità soprattutto laddove si riesca a offrire soluzioni tecnologiche innovative eavanzate.

Beni di consumo

Gli Stati Uniti rappresentano quasi il 30% del settore consumer nel mondo, con speseper l’acquisto di articoli al dettaglio nel 2016 pari a circa 11.670 miliardi di dollari (63% del

PIL degli Stati Uniti). Inoltre, il mercato statunitense è il primo al mondo in relazione alle famiglie con reddito annuo disponibile dialmeno 300.000 dollari, e ciò ne fa il settore principale per quanto riguarda i beni di lusso e quasi di lusso. Esistono ancheopportunità per aziende operanti nel settore degli alimenti e delle bevande, principalmente nei seguenti segmenti:

prodotti di lusso e quasi di lusso;bevande alcoliche e non alcoliche;alimenti biologici, naturali e privi di glutine.

Il settore degli alimenti e delle bevande offre importanti margini di aumento della presenza di prodotti italiani negli Stati Uniti. Tra lemerci dirette verso gli Stati Uniti vi è un’ampia varietà di prodotti pregiati grazie ai quali l’Italia ha guadagnato una posizione di rilievo;tra questi rientrano le tante tipologie di produzioni vitivinicole, oltre ad un’ampia scelta di prodotti tipici, come prosciutti e formaggi.

Per alcuni prodotti o comparti merceologici, l’Italia ha una leadership incontrastata rispetto ad altri paesi concorrenti. E’ancora ilcaso dell’olio d’oliva con una quota sulle importazioni USA dal Mondo del 42,2% registrata a fine 2016 e 558 milioni di dollari o diprodotti quali la pasta (33,8 % del mercato, 288 milioni $), i formaggi (24,4% del mercato, 307,7 milioni $) e il vino (da pasto espumanti) con il 32,4% del mercato, circa 1,8 miliardi $.

Le aziende italiane sanno come rispondere alle esigenze del mercato statunitense per quanto riguarda sia i beni di lusso e quasi dilusso, che le bevande e gli alimenti per la buona tavola. Il problema sarà come espandere la posizione dell’Italia nel mercato“intermedio” degli Stati Uniti, molto più grande, senza che ne vada a scapito il brand “Made in Italy” che contraddistingue i prodotti dialtissima qualità (ma di prezzo molto alto). Occorreranno nuove idee da applicare sul mercato statunitense per quanto riguarda ilpackaging, l’assemblaggio e altri approcci relativi al branding e al private label nel settore retail.

La fiducia dei consumatori statunitensi è in crescita e la spesa che essi sostengono si è attestata a un livello molto soddisfacentenel 2016, particolarmente nel settore automotive e in quello dei beni di consumo durevoli e non durevoli. Molti economisti ritengonoche la spesa dei consumatori continuerà ad essere sostenuta dall’abbassamento nei tassi di disoccupazione, da tassi di interessebassi e da un aumento del reddito disponibile. Inoltre, si prevede che gli Stati Uniti registreranno un incremento demografico del17% entro il 2030, collocandosi così al terzo posto dopo l’India e la Cina; in genere l’incremento demografico è un fattore trainantedella crescita economica e/o la segue.

Fonte: Elaborazione ICE New York su dati Bureau of Economic Analysisi (BEA)

Ultimo aggiornamento: 24/08/2017

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OUTLOOK POLITICO

POLITICA INTERNA

Il 2018 e’ il secondo anno della Presidenza Trump e di maggioranza repubblicana estesa, oltre all’esecutivo, al Congresso (siaCamera che House). In termini di politica interna l’anno e’ dominato dall’appuntamento di Novembre con le elezioni di Mid-Term, cherinnovano tutta la House ed un terzo del Senato, oltre ad una moltitudine di organi eletti statali e locali in tutto il Paese. Lacampagna elettorale e’ gia’ in corso, con il pieno coinvolgimento del Presidente Trump.

La maggioranza repubblicana alla House e’ ampia, anche se le diverse anime interne al partito non sempre esprimono posizioniunitarie. Lo Speaker Paul Ryan ha annunciato che non si ricandidera’ alle mid-terms, aprendo la corsa interna al GOP per la suasuccessione nelle posizioni di leadership del partito. Al Senato la maggioranza repubblicana e’ di 51 a 49 e resa ancora piu’ strettadalle condizioni di salute del Senatore McCain, sinora nel 2018 mai in grado di recarsi a Washington per partecipare ai voti.

I principali risultati legislativi rivendicati dalla maggioranza per questa legislatura (avviata nel gennaio 2017) sono la riforma fiscale el’aumento della spesa, in particolare quella militare. Da qui al termine della legislatura (dicembre 2018) tra i progetti di legge chepotrebbero essere affrontati, il Farm Bill quinquennale (programma federale di supporto al mondo agricolo) e l'ipotesi di modificadella legislazione sull’immigrazione.

Per quanto riguarda il partito democratico all’opposizione, la leadership di partito continua ad essere assicurata dal SenatoreSchumer (leader della minoranza al Senato) e dalla Representative Pelosi (leader della minoranza alla House). Tra i temi dimaggiore rilievo per il partito democratico rimane la materia dell’immigrazione.

Ultimo aggiornamento: 22/05/2018

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RELAZIONI INTERNAZIONALI

L’elezione del candidato repubblicano Trump alla Presidenza chiude otto anni di politica estera a guida democratica fondata su unavisione multipolare della comunità internazionale ed ha avviato un nuova fase politica all’insegna delle priorita’ indicate dalPresidente gia’ in campagna elettorale riassunte dallo slogan ‘’America first’’.

L’Amministrazione ha confermato l’attenzione prioritaria per l’Europa, partner economico e di sicurezza, marcata dallapartecipazione, nel 2017 a pochi mesi dall’insediamento alla Casa Bianca, del Presidente alla riunione dei leader della NATO. Imancati progressi nella crisi Ucraina non hanno consentito un’evoluzione nel rapporto con la Russia, complicato dalle accuse diinterferenza nelle elezioni americane.

A conferma degli stretti rapporti con l’Italia e’ proprio a Roma che il Presidente Trump ha effettuato la sua prima tappa nell’ambito delsuo primo viaggio in Europa ed ha poi partecipato al Vertice G7 tenutosi sotto presidenza italiana nel 2017 a Taormina.

In Medio Oriente vi e’ stata una enfasi accresciuta sui rapporti con Israele e i tradizionali partner arabi, in primis l’Arabia Sauditadove Trump ha effettato la prima tappa nella regione. Di converso si e’ registrato un inasprimento verso l’Iran, con il ritiro americanodall’intesa sul nucleare iraniano (JCPOA) e il ripristino delle sanzioni. Il terrorismo resta una priorita’ e gli USA hanno impressonuovo slancio nella lotta contro ISIS e varato una nuova strategia per l’Afghanistan.

L'Asia continua a rappresentare un’area di interesse prioritario per gli USA. La permanente minaccia nucleare nordcoreana, letensioni nel Mare cinese meridionale ed orientale, e l’importanza di stringere un rapporto costruttivo e allo stesso tempopositivamente competitivo con la Cina hanno portato Washington a riaffermare il proprio ruolo nell’Asia-Pacifico.

L’America Latina, con la crisi in Venuezuela ed un differente approccio a Cuba, e l’Africa, con un rinnovato impegno americano perla sicurezza e la stabilita’ del continente, hanno continuato ad assorbire le energie di Washington.

In campo commerciale si segnala l’intenzione di rinegoziare il NAFTA e la generale preferenza dell’Amministrazione per accordibilaterali.

Ultimo aggiornamento: 29/05/2018

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OUTLOOK ECONOMICO

QUADRO MACROECONOMICO

I dati recentemente pubblicati dal Bureau of Economic Analysis - BEA confermano la solidita’ del quadro economico statunitense. Lafase di espansione dell'economia statunitense, iniziata nella seconda meta' del 2009, e' proseguita nel quarto trimestre del 2017,con una stima di crescita del PIL pari al 2,6% in ragione d’anno, tasso sostenuto sebbene inferiore alle attese e ai dati del trimestreprecedente (3,2%). La scomposizione del dato aggregato mostra una crescita robusta delle componenti meno volatili delladomanda, consumi privati (3,8%) e investimenti (3,6%). Rispetto al terzo trimestre dell’anno, sono diminuiti i contributi delle scorte edelle esportazioni nette; per queste ultime, l'aumento delle importazioni (che hanno contribuito negativamente per 2,0 punti) è statonettamente superiore a quello delle esportazioni (+0,9).

Nel complesso dell'anno, il PIL è cresciuto del 2,3%, in linea con le stime del Fondo Monetario Internazionale, in netta accelerazionerispetto al 2016 (1,5%), ma meno che nel 2015 (2,9%). Positivi anche i dati sul reddito reale disponibile delle famiglie, cresciutodell'1,1% (da 0,5%).

L'espansione dell'attivita' economica ha continuato a sostenere la crescita dell'occupazione. Nel gennaio scorso l'occupazionedipendente nel settore non agricolo è aumentata di 200.000 unità, al di sopra delle attese (180.000). Il tasso di disoccupazionerilevato è rimasto invariato al livello storicamente basso del 4,1%, così come il tasso di partecipazione (62,7%). La progressivasaturazione del mercato del lavoro ha sostenuto la crescita dei salari, aumentati del 2,9% su base annua.

I dati confermano e rafforzano il quadro macroeconomico positivo recentemente tracciato dalla Federal Reserve che, al terminedell’ultima riunione, ha lasciato invariati i tassi di interesse, in linea con le attese, pur formulando una valutazione dello statodell'economia coerente con un progressivo rialzo dei tassi nel corso dell'anno.

Ultimo aggiornamento: 08/02/2018

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POLITICA ECONOMICA

Dopo l’approvazione da parte del Congresso dell’intesa per il bilancio 2018-2019, la Casa Bianca ha presentato la sua proposta dibudget per l’anno fiscale 2019 che, come di consueto, si estende su un orizzonte di dieci anni fino al 2028. Il documento predispostodall'Office of Management and Budget ricalca l’impostazione del bilancio presentato dall’Amministrazione l’anno scorso e propone unnetto aumento delle spese per la sicurezza e la difesa a fronte di un analogo taglio delle altre voci di bilancio. Tuttavia, la decisionedel Congresso di espandere la spesa pubblica complessiva nel prossimo biennio ha costretto la Casa Bianca a pubblicare unaddendum al suo bilancio, nel quale vengono presentate alcune proposte di allocazione delle risorse aggiuntive richieste dalCongresso.

Il 9 febbraio 2018, infatti, il Congresso ha approvato un accordo (Bipartisan Budget Act of 2018), che oltre a prorogare fino al 23marzo il precedente provvedimento autorizzativo di spesa, evitando una nuova chiusura dell’amministrazione federale, e adautorizzare l’aumento del limite all’emissione di debito pubblico fino alla stessa data, ha anche innalzato i limiti alla spesadiscrezionale, soprattutto quella militare, ma anche sanitaria e per le vittime delle catastrofi naturali.

Secondo le stime del Congressional Budget Office, per effetto dell’accordo il disavanzo federale raggiungerebbe 1.200 miliardi didollari a fine 2018.

La Casa Bianca, pur non condividendo la scelta del Congresso di espandere la spesa pubblica diversa dalla difesa, che nonrisponderebbe alla propria “vision for the proper role and size of the Federal Government”, ha ritenuto opportuno fornire delleindicazioni sull’allocazione dei maggiori fondi richiesti dal Congresso.

L’Amministrazione concorda con un livello di spesa militare pari a 716 miliardi di dollari nel 2019, in linea con il bilancio delCongresso, sia pure con una diversa ripartizione tra spesa ordinaria (647 mld) e fondo speciale per le emergenze estere (overseascontingency operations, 69 mld), proponendo un graduale ridimensionamento di tale fondo a vantaggio della spesa di base dal 2020.Per quanto riguarda le spese diverse dalla difesa, per il 2019 l’addendum propone un livello complessivo di 540 miliardi, superiore di

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75 miliardi alla proposta originaria del Presidente e di 10 miliardi rispetto al limite stabilito prima del nuovo bilancio. Questi fondiaddizionali, secondo l’addendum, andrebbero destinati ai seguenti investimenti prioritari:

emergenza oppioidi (10 mld), ricerca medico-sanitaria (National Institutes of Health – NIH, 9,2 mld), istruzione (1,7 mld), assistenzaabitativa ($1,7 mld), addestramento dei lavoratori (1,5 mld), programmi di esplorazione (NASA, 300 mld).

Ultimo aggiornamento: 16/06/2018

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INDICATORI MACROECONOMICI

2011 2012 2013 2014 2015 2016PIL Nominale (mln €) 11.148,3 12.547.039 12.568.141 13.092.209 16.256.726 17.772.970Variazione del PIL reale (%) 1,6 2,2 1,7 2,4 2,6 1,6Popolazione (mln) 311,6 314 316,4 318,8 321,3 323,9PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) 498 51.458 52.762 54.553 56.129 57.321Disoccupazione (%) 89 8,1 7,4 6,2 5,3 4,9Debito pubblico (% PIL) 65,9 70,4 72,6 74,2 73,3 76,7Inflazione (%) 3,1 2,1 1,5 1,6 0,1 1,3Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 5,47 2,23 1,1 4,4 4,6 1,1Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU e IMF. N.B. Pil nominale espresso in miliardi di Euro

Ultimo aggiornamento: 08/03/2017

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TASSO DI CAMBIO

Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia

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BILANCIA COMMERCIALE

EXPORT

Export 2015 2016 2017 Previsioni di crescita 2018 Previsioni di crescita 2019Totale 1.354.306,8 mln. € nd mln. € nd mln. € nd % nd %

PRINCIPALI DESTINATARI2015 (mln. €) 2016 (mln. €) 2017 (mln. €)

CANADA 252.354,7 nd nd nd ndMESSICO 213.046,6 nd nd nd nd

CINA 104.718,5 nd nd nd ndItalia Position:20 14.642,7 Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd

Merci (mln. €) 2015 2016 2017Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 61.964,7 Prodotti delle miniere e delle cave 25.776,17 Prodotti alimentari 59.875,73 Bevande 7.978,88 Tabacco 801,6 Prodotti tessili 11.612,09 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 5.741,32 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 3.735,82 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 6.298,92 Carta e prodotti in carta 20.059,88 Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati 55,16 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 76.828,56 Prodotti chimici 129.848,51 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 49.403,47 Articoli in gomma e materie plastiche 34.557,8 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 11.213,19 Prodotti della metallurgia 50.855,12 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 30.732,87 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 181.988,04 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 58.777,27 Macchinari e apparecchiature 138.020,56 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 119.200,65 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 23.964,37 Mobili 4.003,48 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 63.698,29 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 222,43 Altri prodotti e attività 177.091,9 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai

principali partner.

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IMPORT

Import 2015 2016 2017 Previsioni di crescita 2018 Previsioni di crescita 2019Totale 2.078.782,6 mln. € nd mln. € nd mln. € nd % nd %

PRINCIPALI FORNITORI2015 (mln. €) 2016 (mln. €) 2017 (mln. €)

CINA 453.022 nd nd nd ndCANADA 271.323 nd nd nd nd

MESSICO 268.136 nd nd nd ndItalia Posizione: 10 40.799,7 Italia Posizione: nd nd Italia Posizione: nd nd

Merci (mln. €) 2015 2016 2017Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 42.363,95 Prodotti delle miniere e delle cave 134.471,76 Prodotti alimentari 66.315,56 Bevande 19.675,15 Tabacco 1.234,41 Prodotti tessili 27.495,94 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 83.624,05 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 37.979,36 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 17.102,55 Carta e prodotti in carta 19.150,86 Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati 23,45 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 49.131,75 Prodotti chimici 103.565,26 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 89.719,45 Articoli in gomma e materie plastiche 54.457,71 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 21.392,67 Prodotti della metallurgia 80.031,92 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 47.924,78 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 344.778,3 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 110.892,62 Macchinari e apparecchiature 165.187,12 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 272.192,4 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 68.940,95 Mobili 31.544,71 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 94.788,11 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 2.162,24 Altri prodotti e attività 92.635,57 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai

principali partner.

OSSERVAZIONI

Secondo gli ultimi dati disponibili di fonte ONU COMTRADE, nel 2015 gli Stati Uniti hanno importato merci per un totale di 2.078miliardi di Euro (+17,9% rispetto ai 1.763 miliardi del 2014) e ne hanno esportato per un totale di 1.354 miliardi di Euro (+10%sul 2014), registrando un disavanzo commerciale di 724 miliardi di Euro rispetto ai 542 miliardi del 2014.

I principali settori dell’import USA sono: computer e prodotti dell’elettronica, autoveicoli e altri mezzi di trasporto, macchinari eapparecchiature, prodotti delle miniere e delle cave, apparecchiature elettriche e prodotti chimici.

Relativamente all’export USA, i principali settori sono: computer e prodotti di elettronica e ottica, macchinari e apparecchiature,prodotti chimici, autoveicoli e altri mezzi di trasporto e coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio.

Ai primi tre posti nella graduatoria dei principali partner commerciali degli Stati Uniti, si confermano rispettivamente Canada,Messico e Cina. L'Italia si posiziona al 20° posto, migliorando di una posizione rispetto al 2014.

I principali paesi fornitori degli USA sono: Cina, Canada e Messico. L'Italia nel 2015 ha confermato la decima posizione.

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SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI

2013 2014 2015Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €) -529.000 -558.000 -642.000Saldo dei Servizi (mln. €) 169.000 175.000 245.000Saldo dei Redditi (mln. €) 169.000 179.000 194.000Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €) -93.000 -89.000 -106.000Saldo delle partite correnti (mln. €) -284.000 -294.000 -308.000Riserve internazionali (mln. €) 109.000 98.000 106.000Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.

Ultimo aggiornamento: 08/03/2016

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INVESTIMENTI - STOCK

STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: USA (OUTWARD)

Stockdi investimenti diretti esteri

del paese:USA (Outward)

2014 2015 2016 2017 Previsioni 2018 Previsioni 2019

Totale (% PIL) 28,4 % % % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) 3.699.026 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd %

PRINCIPALI DESTINATARI2014 (mln. €) 2015 (mln. €) 2016 (mln. €) 2017 (mln. €)

PAESI BASSI 566.225REGNO UNITO 441.977

LUSSEMBURGO 349.677Italia Position:27 20.096 Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd

Settori (mln. €) 2014 2015 2016 2017Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 3.390 Prodotti delle miniere e delle cave 168.297 Manufatturiero 498.129

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 82.610 Prodotti tessili e abbigliamento 5.508 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta eprodotti in carta; stampa e riproduzione

9.101

Mobili 950 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 28.209 Chimica e prodotti chimici 61.641 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 49.333 Gomma, plastica e prodotti in queste materie 16.108 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 20.090 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 74.534 Macchinari e apparecchiature 39.779 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 33.236 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali,mezzi militari)

8.887

Altre industrie manufatturiere 171.906 Costruzioni 2.717 Servizi 3.200.896

Servizi di informazione e comunicazione 121.277 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 9.806 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 1.223 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 236.386 Trasporto e magazzinaggio 29.633 Servizi di alloggio e ristorazione 20.931 Attività finanziarie e assicurative 627.035 Attività immobiliari 92.819 Attività professionali, scientifiche e tecniche 1.853.637 Attività amministrative e di servizi di supporto 19.756 Istruzione 1.609 Sanità e assistenza sociale 2.864 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento 6.467 Altre attività di servizi 4.107

Elaborazioni ICE Agenzia- Ufficio di New York su dati Bureau of Economic Analysis e UNCTAD.

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STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: USA (INWARD)

Stockdi investimenti diretti esteri

nel paese:USA (Inward)

2014 2015 2016 2017 Previsioni 2018 Previsioni 2019

Totale (% PIL) 16,8 % % % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) 2.180.827 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd %

PRINCIPALI INVESTITORI2014 2015 2016 2017

REGNO UNITO 337.189GIAPPONE 280.247

PAESI BASSI 229.165Italia Position:15 16.406

Settori (mln. €) 2014 2015 2016 2017Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 177 Prodotti delle miniere e delle cave 18.747 Manufatturiero 94.053

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 21.262 Prodotti tessili e abbigliamento 76 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodottiin carta; stampa e riproduzione

296

Mobili 19 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio -4.597 Chimica e prodotti chimici 13.227 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 40.361 Gomma, plastica e prodotti in queste materie 2.172 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature -1.276 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 8.640 Macchinari e apparecchiature 4.586 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 3.923 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali,mezzi militari)

690

Altre industrie manufatturiere 4.759 Costruzioni 1.273 Servizi -

13.907

Servizi di informazione e comunicazione 4.740 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 3.979 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento -25 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 20.092 Trasporto e magazzinaggio 6.064 Servizi di alloggio e ristorazione -259 Attività finanziarie e assicurative 9.784 Attività immobiliari 822 Attività professionali, scientifiche e tecniche -

82.967

Attività amministrative e di servizi di supporto -259 Istruzione 135 Sanità e assistenza sociale 865 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento 58 Altre attività di servizi 62

Elaborazioni ICE Agenzia- Ufficio di New York su dati Bureau of Economic Analysis e UNCTAD.

OSSERVAZIONI

Stock

Gli Stati Uniti continuano a confermarsi, oltre che il principale investitore a livello globale, anche il principale ricettore di investimentidal resto del mondo.

Gli ultimi dati rilasciati dall’ UNCTAD (2014) confermano che gli USA sono il Paese nel quale si concentra la più alta percentuale diinvestimenti esteri: 19% in termini di flussi e 21% in termini di stock.

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I dati ufficiali del Governo USA (Bureau of Economic Analysis -BEA) rilevano che lo stock (consistenze) degli investimenti direttieffettuati dagli Stati Uniti all’estero, nel 2014 ha raggiunto € 3.669 miliardi, un aumento del 4,7% sui € 3.535 miliardi del 2013.

I primi tre Paesi destinatari degli investimenti USA all’estero sono: Olanda, con uno stock di €566 miliardi; Regno Unito (€ 442miliardi) e Lussemburgo (€350 miliardi). L’Italia è al 27mo posto con €20 miliardi.

Gli investimenti statunitensi all’estero si concentrano prevalentemente nei settori dei Servizi, in particolare Attività Professionali,Scientifiche e Tecniche, e Attività Assicurative e Finanziarie, e nell’industria Manifatturiera.

Per quanto riguarda gli investimenti diretti esteri in entrata, il valore dello stock negli USA nel 2014 ha raggiunto €2.181 miliardi, unacrescita del 5,1% rispetto ai €2.075 miliardi nel 2013.

Il Regno Unito si conferma il maggior Paese investitore negli USA con €337 miliardi, pari al 15,5% del totale. Al secondo posto ilGiappone, con €280 miliardi, 12,9% del totale. I Paesi Bassi e il Canada sono rispettivamente in terza e quarta posizione con il10,5% e il 9% del totale.

Gli investimenti esteri negli USA si concentrano prevalentemente nell’industria manifatturiera, che detiene il 36% del totale delleconsistenze, pari ad un valore di €786 miliardi nel 2014, e nei Servizi, in particolare il settore delle Attività Finanziarie e Assicurative,con investimenti per quasi €432 miliardi nel 2014 pari al 20% del totale delle consistenze.

Nel 2014 gli Stati Uniti sono stati il primo Paese investitore in operazioni di fusione e acquisizione (M&A) all’estero, per un valore di €65,3 miliardi, pari al 22% del totale mondiale, seguiti da Giappone (11,3%) e Cina (9,9%). (Dati UNCTAD)

Per quanto riguarda progetti di investimento di tipo greenfield, nel 2014 gli Stati Uniti confermano la leadership come principale fontedi investimenti all’stero con un valore di €94,5 miliardi, pari al 18% del totale mondiale. Per i progetti greenfield in entrata, gli USA nel2014 hanno attratto progetti per un valore di €43,6 miliardi, al secondo posto dopo la Cina (€ 77,4 miliardi). Al terzo posto troviamola Gran Bretagna con € 38,3 miliardi.

Flussi

Per i flussi in uscita, i dati del BEA rilevano un aumento del 2,6% nel 2014 rispetto al 2013, con €238 miliardi investiti all’estero. Iprincipali paesi destinatari sono stati: Irlanda, Olanda e Regno Unito.

In termini di flussi in entrata, gli investimenti esteri affluiti negli USA nel 2014 sono scesi a €80 miliardi, in forte diminuzione (-50%)rispetto al 2013, quando i flussi in entrata sono stati €159,3 miliardi. Tale diminuzione è stata causata da una singola transazione: ildisinvestimento di Vodafone in Verizon Wireless, pari ad un valore di circa € 97,7 miliardi. Senza tale disinvestimento i flussi inentrata negli USA sarebbero rimasti stabili, agli stessi livelli del 2013.

Olanda, Giappone e Svizzera sono stati i primi tre paesi investitori negli USA con flussi rispettivamente di €29,3 miliardi, €25,4miliardi e € 17,7 miliardi. Come riportato più in dettaglio, nella sezione dedicata agli scambi diretti tra Italia e USA, l’Italia nel 2014ha fatto affluire negli USA €2,8 miliardi, un aumento del 3,5% rispetto agli €1,5 miliardi nel 2013.

(Elaborazioni ICE Agenzia- Ufficio di New York su dati Bureau of Economic Analysis e UNCTAD).

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INVESTIMENTI - FLUSSI

FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: USA (OUTWARD)

Flussidi investimenti diretti esteri

in uscita dal paese:USA (Outward)

2014 2015 2016 2017 Previsioni 2018 Previsioni 2019

Totale (% PIL) 1,82 % % % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) 237.961 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd %

PRINCIPALI DESTINATARI2014 (mln. €) 2015 (mln. €) 2016 (mln. €) 2017 (mln. €)

IRLANDA 43.688PAESI BASSI 31.450

REGNO UNITO 19.785Italia Position:29 706 Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd

Settori (mln. €)) 2014 2015 2016 2017Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 271 Prodotti delle miniere e delle cave 9.989 Manufatturiero 45.566

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 7.685 Prodotti tessili e abbigliamento 156 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodottiin carta; stampa e riproduzione

159

Mobili 8 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 1.050 Chimica e prodotti chimici 4.142 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 7.160 Gomma, plastica e prodotti in queste materie 634 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 738 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 10.316 Macchinari e apparecchiature 3.923 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 4.764 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali,mezzi militari)

122

Altre industrie manufatturiere 11.329 Costruzioni 972 Servizi 192.394

Servizi di informazione e comunicazione 13.131 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 1.054 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 138 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 20.101 Trasporto e magazzinaggio 1.378 Servizi di alloggio e ristorazione 1.250 Attività finanziarie e assicurative 5.899 Attività immobiliari 9.106 Attività professionali, scientifiche e tecniche 123.748 Attività amministrative e di servizi di supporto 3.668 Istruzione 65 Sanità e assistenza sociale 825 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento 526 Altre attività di servizi 417

Elaborazioni ICE Agenzia- Ufficio di New York, su dati Bureau of Economic Analysis e UNCTAD).

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FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: USA (INWARD)

Flussidi investimenti diretti esteri

in ingresso nel paese:USA (Inward)

2014 2015 2016 2017 Previsioni 2018 Previsioni 2019

Totale (% PIL) 0,6 % % % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) 80.145 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd %

PRINCIPALI INVESTITORI2014 2015 2016 2017

PAESI BASSI 29.263GIAPPONE 25.382SVIZZERA 17.697

Italia Position:12 2.767Settori (mln. €)) 2014 2015 2016 2017

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 177 Prodotti delle miniere e delle cave 18.747 Manufatturiero 94.053

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 21.262 Prodotti tessili e abbigliamento 76 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodottiin carta; stampa e riproduzione

901

Mobili 19 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio -4.597 Chimica e prodotti chimici 13.227 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 40.361 Gomma, plastica e prodotti in queste materie 2.172 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature -1.276 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 8.640 Macchinari e apparecchiature 4.586 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 3.923 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali,mezzi militari)

690

Altre industrie manufatturiere 4.759 Costruzioni 1.273 Servizi -

13.907

Servizi di informazione e comunicazione 4.740 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 3.979 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento -25 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 20.092 Trasporto e magazzinaggio 6.064 Servizi di alloggio e ristorazione -259 Attività finanziarie e assicurative 9.784 Attività immobiliari 822 Attività professionali, scientifiche e tecniche -

82.967

Attività amministrative e di servizi di supporto 2.416 Istruzione 135 Sanità e assistenza sociale 865 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento 58 Altre attività di servizi 62

Elaborazioni ICE Agenzia- Ufficio di New York, su dati Bureau of Economic Analysis e UNCTAD).

OSSERVAZIONI

Flussi

Per i flussi in uscita, i dati del BEA rilevano un aumento del 2,6% nel 2014 rispetto al 2013, con €238 miliardi investiti all’estero. Iprincipali paesi destinatari sono stati: Irlanda, Olanda e Regno Unito.

In termini di flussi in entrata, gli investimenti esteri affluiti negli USA nel 2014 sono scesi a €80 miliardi, in forte diminuzione (-50%)rispetto al 2013, quando i flussi in entrata sono stati €159,3 miliardi. Tale diminuzione è stata causata da una singola transazione: il

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disinvestimento di Vodafone in Verizon Wireless, pari ad un valore di circa € 97,7 miliardi. Senza tale disinvestimento i flussi inentrata negli USA sarebbero rimasti stabili, agli stessi livelli del 2013.

Olanda, Giappone e Svizzera sono stati i primi tre paesi investitori negli USA con flussi rispettivamente di €29,3 miliardi, €25,4miliardi e € 17,7 miliardi. Come riportato più in dettaglio, nella sezione dedicata agli scambi diretti tra Italia e USA, l’Italia nel 2014ha fatto affluire negli USA €2,8 miliardi, un aumento del 3,5% rispetto agli €1,5 miliardi nel 2013.

(Elaborazioni ICE Agenzia- Ufficio di New York, su dati Bureau of Economic Analysis e UNCTAD).

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MATERIE PRIME

MATERIE PRIME

Materia Unità 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016Petrolio grezzo milioni di barili al giorno 0 0 6,48 7,45 8,7 9,43 8,88

Produzione elettricita' miliardi mwO 0 0 4,05 4,07 4,09 4,08 0

Produzione gas naturale miliardi m3 al giorno 0 0 2,28 2,29 2,43 2,56 2,53

Produzione minerali metallici (tra cui: oro, rame,ferro,molibedno, zinco, allumini,tungsteno, etc.)

miliardi di dollari 0 0 34,6 31,6 30,7 24,3 23

Produzione minerali non-metallici (tra cui:potassio,zolfo,fosfato,pietra, argilla, cemento)

miliardi di dollari 0 0 41 43,2 50,1 49,1 51,6

Riserve gas naturale bilioni m3 0 0 9,14 10,02 11,01 9,2 0

Riserve petrolio grezzo miliardi di barili 0 0 30,53 33,37 36,38 35,2 0

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BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE

Market Access Database della Commissione Europea

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COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT

INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA

2015 2016 2017Val

(0 - 100)Pos.

140 paesiVal

(0 - 100)Pos.

138 paesiVal

(0 - 100)Pos.

137 paesiGCI 5,6 3 5,7 3 5,9 2Sub indiciRequisiti di base ( %) 5,3 30 5,4 27 5,5 25Istituzioni (25%) 4,8 28 5 27 5,3 20Infrastrutture (25%) 5,9 11 5,9 11 6 9Ambiente macroeconomico (25%) 4,3 96 4,6 71 4,5 83Salute e Istruzione Primaria (25%) 6,1 46 6,2 39 6,3 29Fattori stimolatori dell'efficienza ( %) 5,8 1 5,8 1 6 1Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 5,9 6 5,9 8 6,1 3Efficienza del mercato dei beni (17%) 5,1 16 5,2 14 5,5 7Efficienza del mercato del lavoro (17%) 5,4 4 5,5 4 5,6 3Sviluppo del mercato finanziario (17%) 5,5 5 5,6 3 5,7 2Diffusione delle tecnologie (17%) 5,8 17 6 14 6,2 6Dimensione del mercato (17%) 6,9 2 6,9 2 6,9 2Fattori di innovazione e sofisticazione ( %) 5,6 4 5,6 2 5,8 2Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 5,6 4 5,6 4 5,8 2Innovazione (50%) 5,6 4 5,6 4 5,8 2Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Global Competitiveness Index.Note:La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.

Ultimo aggiornamento: 23/10/2017

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2015 2016 2017Val

(0 - 100)Pos.

186 paesiVal

(0 - 100)Pos.

186 paesiVal

(0 - 100)Pos.

186 paesiIndice di Liberta Economica 76,2 12 75,4 11 75,1 17Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati The Heritage Foundation – Index of Economic Freedom.

Ultimo aggiornamento: 23/10/2017

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INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE

2012 2014Val

(0 - 7)Pos.

132 paesiVal

(0 - 7)Pos.

132 paesiETI 4,9 23Sub indiciAccesso al mercato (25%) 4 60Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 4 60Amministrazione doganale (25%) 5,4 20Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 5,6 14Efficienza delle procedure di import e export (33%) 5,6 17Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 5 25Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 5,5 15Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 5,7 14Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 5 13Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%) 5,6 18Contesto business (25%) 4,7 42Regolamentazione (50%) 4,5 32Sicurezza (50%) 4,9 69Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index.Note:La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.

Ultimo aggiornamento: 08/03/2016

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2012 2014Valore (%) Valore (%)

Peso % del commercio sul PIL 24,4 22,8Fonte:Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU.

Ultimo aggiornamento: 08/03/2016

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FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS

2015 / 2016 2016 / 2017 2017 / 2018Accesso al finanziamento 6,7 4,2 7Aliquote fiscali 14 16 13Burocrazia statale inefficiente 13,7 11,2 6Scarsa salute pubblica 1,6 2 3,8Corruzione 1 1,8 7Crimine e Furti 1,1 3,5 4,9Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 7 7,3 5,1Forza lavoro non adeguatamente istruita 8,6 7,4 4,4Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 5,3 5,2 5,5Inflazione 3,5 6 7,5Instabilita delle politiche 5,2 4,9 5,3Instabilita del governo/colpi di stato 1,2 1,4 4,3Normative del lavoro restrittive 9,7 8 7,4Normative fiscali 12,5 12 9,3Regolamenti sulla valuta estera 3,3 2,5 5,2Insufficiente capacita di innovare 5,5 6,6 4,5Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index.Note:I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 16fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavolarappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo.

Ultimo aggiornamento: 23/10/2017

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BUSINESS COST

Unita 2013 2014 2015Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di unamultinazionale o Chief Executive in organizzazioni medio-grandi.

€ per anno 1.841.248,69 1.805.295,79 2.091.981,63

Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nellemultinazionali, o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o ChiefExecutive in organizzazioni piccole.

€ per anno 168.443,06 152.082,76 184.650,86

Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenzegestionali o regionali.

€ per anno 169.505,91 170.863,51 211.086,41

Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior managementcon predominanza della responsabilita di staff.

€ per anno 89.230,74 88.526,76 106.915,59

Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senzacompetenze gestionali o regionali.

€ per anno 98.131,78 98.438,28 118.341,67

Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e disegreteria senza o con ridotte responsabilita di supervisione.

€ per anno 47.012,04 47.786,08 57.545,65

Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografisupervisionati da posizioni senior.

€ per anno 29.416,26 31.656,14 36.666,92

Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medioper m2 per anno.

€ per m2per anno

491,71 493,63 606,21

Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno. € per m2per anno

60,12 65,29 92,1

Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più.Prezzo per KwH.

€ per kwH 0,05 0 0,06

Acqua per uso industriale /commerciale. € per m3 0,99 1,03 1,23Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una lineatelefonica.

€ perlinea/mese

12,29 22,94 18,54

Aliquota fiscale corporate media. % 40 40 40IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi. % 0 0 40Aliquota fiscale massima su persona fisica. % 39,6 39,6 39,6Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.

Ultimo aggiornamento: 08/03/2017

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INDICE DOING BUSINESS

2017 2018Val

(0 - 7)Pos.

189 paesiVal

(0 - 7)Pos.

190 paesiPosizione nel ranking complessivo 8 6Avvio Attivita (Posizione nel ranking) 51 49Procedure - numero (25%) 6 6Tempo - giorni (25%) 5,6 5,6Costo - % reddito procapite (25%) 1,1 1,1Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) 39 36Procedure - numero (33,3%) 15,8 15,8Tempo - giorni (33,3%) 80,6 80,6Costo - % reddito procapite (33,3%) 1 0,9Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) 36 49Procedure - numero (33,3%) 4,8 4,8Tempo - giorni (33,3%) 89,6 89,6Costo - % reddito procapite (33,3%) 24,4 23,7Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) 36 37Procedure - numero (33,3%) 4,4 4,4Tempo - giorni (33,3%) 15,2 15,2Costo - % valore della proprieta (33,3%) 2,4 2,5Accesso al credito (Posizione nel ranking) 2 2Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8max) (37,5%)

11 11

Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%) 8 8Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 41 42Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 7,4 7,4Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)(33,3%)

8,6 8,6

Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria(0 min - 10 max) (33,3%)

9 9

Tasse (Posizione nel ranking) 36 36Pagamenti annuali - numero (33,3%) 10,6 10,6Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse aipagamenti (33,3%)

175 175

Tassazione dei profitti (33,3%) 27,9Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 35 36Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore) 2 1,5Adempimenti doganali per esportare - costo (USD) 175 175Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo(ore)

2 1,5

Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo(USD)

60 60

Adempimenti doganali per importare - tempo (ore) 2 1,5Adempimenti doganali per importare - costo (USD) 175 175Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo(ore)

8 7,5

Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo(USD)

100 100

Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) 20 16Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 420 420Costi - % del risarcimento (33,3%) 30,5 30,5Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%) 13,8 13,8Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 5 3Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.Note:I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.

Ultimo aggiornamento: 28/11/2017

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ACCESSO AL CREDITO

ACCESSO AL CREDITO

Le indagini periodiche condotte dalla Federal Reserve presso le banche (Senior Loan Officer Opinion Survey) indicano, per il primotrimestre del 2018, un miglioramento delle condizioni di accesso al credito per le imprese di grandi e medie dimensioni, in particolareper quanto riguarda il segmento Commercial and Industrial (C&I), rispetto al 2017. Per le imprese di piccole dimensioni invece, lecondizioni sono rimaste invariate.

Allo stesso tempo, le banche hanno facilitato l’accesso alle categorie di prestiti ‘nonfarm e nonresidential’, mentre hanno previstocondizioni più stringenti per i prestiti ‘multifamily’. Sono stati registrati inoltre piccoli cambiamenti nelle condizioni contrattuali ancheper quanto riguarda prestiti per attività di costruzione e di sviluppo del territorio. Infine, la domanda per prestiti appartenenti alsegmento C&I e CRE (Commercial Real Estate) risulta essersi indebolita rispetto al 2017.

Le condizioni di accesso al credito delle famiglie rimangono generalmente favorevoli nel settore dei mutui residenziali mentre sonorisultati più stringenti rispetto al 2017 quelle relative ai prestiti personali. Le banche riportano contemporaneamente un indebolimentodella domanda per quanto riguarda entrambe le tipologie di prestiti sopra indicate.

Ultimo aggiornamento: 15/06/2018

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Polarizzazione Forze Politiche

Tensioni Sociali

ND

ND

ND

RISCHI

RISCHI POLITICI

Polarizzazione Forze PoliticheTensioni SocialiNDNDND

Prosegue la conflittualità che caratterizza da anni lo scenario politico americano. Dopo unacampagna elettorale per le elezioni presidenziali 2016 condotta con toni accesi, il dibattito

politico continua ad essere caratterizzato da marcata polarizzazione che rischia di impattare negativamente sull'agenda inCongresso.

Dopo un'accesa campagna elettorale nel 2016, il dibattito su tematiche sensibili pressol'elettorato americano (immigrazione, sicurezza, etc.) continua ad essere caratterizzato da

marcata polarizzazione che rischia di alimentare tensioni sociali nel contesto interno.

ND

ND

ND

Ultimo aggiornamento: 28/04/2018

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Surriscaldamento dell'economianazionale

Ritorno al protezionismo

Stretta del credito

Sovrapposizione tra competenzefederali e statali

Eventuale estensione dellanormativa "Buy American"

Eventuale intensificazione dimisure a protezione del mercatointerno da parte delle Autorita'USA

RISCHI ECONOMICI

Surriscaldamento dell'economia nazionaleRitorno al protezionismoStretta del credito

L'approvazione di un sostanziale taglio delle tasse da parte del Congresso, finanziato indeficit, unitamente ad un aumento della spesa pubblica potrebbero tradursi in un aumentoaccelerato dell'inflazione, in presenza di un mercato del lavoro in piena occupazione.

L'Amministrazione Trump ha posto come obiettivo prioritario la revision degli accordi di liberoscambio firmati dagli Stati Uniti. Negoziati sono stati aperti con Canada e Messico per il

NAFTA e con la Corea del Sud per l'FTA bilaterale. Un eventuale uscita dagli USA dal NAFTA - minacciata piu' volte dal Presidente -avrebbe profonde ripercussioni sull'economia Americana e sul commercio internazionale.

La graduale normalizzazione della politica monetaria avviata dalla Federal reserve potrebbesubire un'accelerazione in presenza di un surriscaldamento dell'economia. Un'improvvisa

contrazione dell'offerta di credito potrebbe innescare un rallentamento degli investimenti e della crescita.

Ultimo aggiornamento: 28/04/2018

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RISCHI OPERATIVI

Sovrapposizione tra competenze federali e stataliEventuale estensione della normativa "Buy American"Eventuale intensificazione di misure a protezione del mercato interno da parte delle Autorita' USA

In quanto Paese federale, la regolamentazione negli Stati Uniti puo' avere una duplicenatura, federale e statale, con possibili sovrapposizioni che in alcuni casi possonocomportare costi addizionali per le aziende. La regolamentazione di fonte statale, inoltre,

puo' variare anche significativamente da Stato a Stato.

La regolamentazione a protezione dell'industria nazionale - c.d. "Buy American" - impatta inmodo significativo per quanto riguarda tutto il settore delle infrastrutture, impedendo di fattoalle aziende straniere di partecipare alle gare d'appalto, ad esempio qualora l'azienda

interessata non abbia sede legale negli USA (il "Buy American" si applica anche ai materiali utilizzati per la fornitura). Per loro parte,i singoli Stati possono legiferare ed estendere in modo significativo l'ambito di applicazione del "Buy American".

L'Amministrazione Trump ha chiaramente indicato la volonta' di difendere l'industrianazionale da quella che viene percepita come concorrenza scorretta da parte degli altripartners commerciali. La tendenza delle Autorita' americane ad avallare le richieste diintervento dei produttori impatta direttamente sui dazi applicati alle merci importate chepossono essere aumentati - a seguito di procedure interne - in modo significativo per tutta la

classe merceologica sotto indagine.

Ultimo aggiornamento: 11/06/2018

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RAPPORTI CON L'ITALIA

OVERVIEW

I rapporti economici e commerciali sono un pilastro nelle relazioni tra Italia e Stati Uniti. Gli USA sono il terzo mercato di sboccodelle merci italiane, dopo Germania e Francia.

Le esportazioni italiane negli USA sono principalmente concentrate sui settori dei macchinari, dei mezzi di trasporto, deiprodotti del sistema moda/persona e agroalimentare. Nella domanda italiana di prodotti statunitensi sono invece prevalenti iprodotti farmaceutici e chimici di base, i prodotti energetici e gli aeromobili.

Gli investimenti italiani negli USA si concentrano per lo più sui settori del retail (tessile e abbigliamento), della meccanicastrumentale, dell’automotive, della logistica e dell’aerospazio. Gli investimenti statunitensi in Italia ruotano soprattutto attorno aisettori dell’industria manifatturiera, in particolare della chimica, meccanica, informatica ed elettronica, e dei servizi, in particolarequelli finanziari e assicurativi, i servizi informatici, le telecomunicazioni e i servizi bancari.

Ultimo aggiornamento: 11/06/2018

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SCAMBI COMMERCIALI

EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: USA

Export italiano verso il paese:USA

2015 2016 2017 gen-ott 2017 gen-ott 2018

Totale 35.992,03 mln. € 36.932,48 mln. € 40.483,91 mln. € 32.924,11 mln. € 34.582,76 mln. €Merci (mln. €) 2015 2016 2017

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 99,3 95,63 89,17Prodotti delle miniere e delle cave 20,83 21,06 26,23Prodotti alimentari 1.889,89 2.027,53 2.132,35Bevande 1.647,5 1.720,71 1.808,82Prodotti tessili 549,43 515,06 507,78Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 1.664,33 1.568,76 1.539,58Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 1.803,4 1.747 1.705,48Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 127,3 135,57 143,99Carta e prodotti in carta 158,74 161,61 170,54Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati 0,82 1,42 0,72Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 335,17 289,1 370,24Prodotti chimici 1.603,87 1.648,13 1.680,35Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 1.527,08 1.942,12 3.991,71Articoli in gomma e materie plastiche 590,43 595,41 612,5Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 1.328,49 1.389,61 1.356,88Prodotti della metallurgia 1.444,06 988,4 1.160,91Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 1.285,48 1.315,73 1.378,41Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 1.091,95 1.192,61 1.192,21Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 1.082,44 1.025,25 1.043,39Macchinari e apparecchiature 6.953,95 7.166,56 7.473,86Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 4.895,42 4.520,56 5.114,72Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzimilitari)

2.777,97 3.651,18 3.573,73

Mobili 821,61 910,77 952,3Prodotti delle altre industrie manufatturiere 1.897,52 2.011,9 2.208,44Altri prodotti e attività 391,86 289,33 249,02

Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.

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IMPORT ITALIANO DAL PAESE: USA

Import italiano dal paese:USA

2015 2016 2017 gen-ott 2017 gen-ott 2018

Totale 14.195,81 mln. € 13.916,46 mln. € 15.011,1 mln. € 12.573,72 mln. € 13.327,02 mln. €Merci (mln. €) 2015 2016 2017

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 776,22 728,26 662,4Prodotti delle miniere e delle cave 402,42 575,15 1.075,2Prodotti alimentari 272,45 183,23 160,5Bevande 67,48 63,52 99,4Prodotti tessili 53,75 54,06 57,9Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 64,16 60,12 68,5Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 186,64 174,75 217,3Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 68,87 57,88 58,7Carta e prodotti in carta 498,29 439,77 473,1Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 417,65 387,46 433,2Prodotti chimici 876,43 890,99 1.010,4Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 3.302,04 3.932,95 3.709,2Articoli in gomma e materie plastiche 190,48 200,04 220,2Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 200,69 184,72 200,5Prodotti della metallurgia 465,15 361,09 781,1Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 258,07 238,03 207,2Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 970,22 926,15 894,1Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 458,26 426,96 390,5Macchinari e apparecchiature 1.526,23 1.461,32 1.587Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 676,27 478,39 528,1Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzimilitari)

1.306,4 999,75 1.063,1

Mobili 11,43 15,88 16Prodotti delle altre industrie manufatturiere 497,38 481,8 489,6Altri prodotti e attività 647,09 593,41 607,2

Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.

OSSERVAZIONI

Secondo i dati ISTAT, nel 2016 è continuato il trend positivo negli scambi tra Italia e USA. L’interscambio bilaterale ha raggiunto lacifra di 50,6 miliardi di Euro, registrando un incremento percentuale dell’1,3% sui 50 miliardi di Euro del 2015.

Tra i principali partner commerciali dell’Italia gli Stati Uniti si posizionano nel 2016 al terzo posto con una quota sull’interscambiocomplessivo del 6,5%, dopo Germania (14,3%) e Francia (9,8%).

Nel 2016 l’Italia ha esportato negli USA 36,9 miliardi di Euro registrando un aumento del +2,6% rispetto allo stesso periodo del2015. Il saldo commerciale si conferma positivo per l’Italia attestandosi a 23 miliardi di Euro, in aumento rispetto ai 21,7 miliardi diEuro del 2015.

Gli Stati Uniti sono il terzo mercato di esportazione per l’Italia, con una quota del 8,9 % sul nostro export. Tra i paesi dell’UE,l’Italia si conferma quindi il quarto fornitore degli USA, dopo Germania, Regno Unito e Francia.

Il settore macchinari e apparecchiature continua ad essere la voce di maggiore peso sul totale delle importazioni americanedall’Italia. Seguono poi i settori: autoveicoli e rimorchi, altri mezzi di trasporto, prodotti alimentari, prodotti farmaceutici di base epreparati farmaceutici.

Nel 2016 le importazioni di prodotti statunitensi in Italia hanno raggiunto i 13.9 miliardi di Euro, registrando una diminuzione del -2% rispetto all’anno precedente. Gli USA sono il 20° Paese fornitore dell’Italia, con una quota dell’1,3%.

I prodotti statunitensi maggiormente importati in Italia sono: prodotti e preparati farmaceutici di base, macchinari e apparecchiature,computer e prodotti di elettronica e ottica, altri mezzi di trasporto, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi.

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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK

STOCK DEGLI INVESTIMENTI DETENUTI IN ITALIA DA: USA

Stock degli investimentidetenuti in Italia da:

USA

2014 2015 2016 2017

Totale 20.096 mln. € mln. € mln. € mln. €Settore (mln. €) 2014 2015 2016 2017

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 17 Prodotti delle miniere e delle cave 180 Manufatturiero 6.442

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 7.513 Prodotti tessili e abbigliamento 101 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodottiin carta; stampa e riproduzione

111

Mobili 835 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 2 Chimica e prodotti chimici 692 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 146 Gomma, plastica e prodotti in queste materie 174 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 81 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 1.366 Macchinari e apparecchiature 1.052 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 658 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali,mezzi militari)

22

Altre industrie manufatturiere 1.418 Servizi 13.654

Servizi di informazione e comunicazione 1.554 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 2.655 Attività finanziarie e assicurative 3.572 Attività immobiliari 180 Attività professionali, scientifiche e tecniche 674 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento -2 Altre attività di servizi 116

Elaborazioni ICE Agenzia, Ufficio di New York, su dati Bureau of Economic Analysis.

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STOCK DI INVESTIMENTI ITALIANI NEL PAESE: USA

Stock di investimenti italianinel paese:

USA

2014 2015 2016 2017

Totale 21.673 mln. € mln. € mln. € mln. €Settore (mln. €) 2014 2015 2016 2017

Manufatturiero 9.724 Prodotti alimentari, bevande e tabacco 353 Chimica e prodotti chimici 718 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 603 Altre industrie manufatturiere 3.862 Servizi di informazione e comunicazione 124 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 3.521 Attività finanziarie e assicurative 1.637 Attività immobiliari 255

Elaborazioni ICE Agenzia, Ufficio di New York, su dati Bureau of Economic Analysis.

OSSERVAZIONI

Stock

USA in Italia

Con uno stock di €20.096 milioni di investimenti statunitensi nel 2014, l’Italia si aggiudica meno dell’1% del totale, collocandosi alventisettesimo posto nella graduatoria dei Paesi che attraggono investimenti dagli USA. Altri Paesi europei, quali Olanda, RegnoUnito, Lussemburgo e Irlanda assorbono una quota molto più consistente di tali investimenti.

Il comparto che assorbe la più ampia quota di investimenti statunitensi in Italia (il 32% del totale) è quello dell’industriamanifatturiera, con €6.442 milioni investiti. Seguono le Attività Finanziarie e Assicurative (18% del totale);Commercio all’Ingrosso(13%); Computer e Elettronica (7%) e Macchinari (5%).

Gli ultimi dati disponibili della banca dati Reprint – Politecnico di Milano ed Agenzia-ICE, riportano a fine 2012 la presenza di 1.918imprese italiane a partecipazione statunitense(anche minoritaria). Tali aziende occupano in Italia oltre 238.000 dipendenti e hannoun fatturato di €110.771 milioni.

Italia in USA

Nel 2014 lo stock di investimenti italiani negli USA ha raggiunto un valore di €16.406 milioni, pari a solo lo 0,8% del totale dellostock detenuto da investitori esteri in USA. Prendendo in esame il totale degli investimenti italiani all’estero, che stando alle cifreUNCTAD ammontavano a €412.263 milioni a fine 2014, si constata che le consistenze italiane in USA ne rappresentavano circa il4%.

Sempre, secondo gli ultimi dati disponibili della banca dati Reprint – Politecnico di Milano ed Agenzia-ICE, riportano a fine 2012 lapresenza di 2.669 imprese USA a partecipazione italiana (anche minoritaria). Tali aziende occupano negli Stati Uniti oltre 131.000dipendenti e hanno un fatturato di €46.583 milioni.

Per approfondimenti si rimanda alla nota ”Investimenti bilaterali USA-Italia” elaborata dalla sezione “Studi ed elaborazione dati-Agenzia-ICE New York”: http://www.ice.gov.it/paesi/america/statiuniti/index.htm

N.B.

I dati qui presentati sugli investimenti diretti esteri (IDE) statunitensi, inward e outward, sono quelli ufficiali del governo americano,pubblicati dal Bureau of Economic Analysis (BEA), divisione dello U.S. Department of Commerce.

Il BEA raccoglie e pubblica i dati utilizzando i codici della nomenclatura NAICS (North American Industry ClassificationSystem), mentre l’Italia utilizza i codici NACE (la nomenclatura in uso nell’UE), che spesso non trovano corrispondenza con i codiciNAICS.

Per gli IDE USA – Mondo (stock e flussi, inward e outward) il BEA pubblica i dati in dettaglio per tutti i settori NAICS, per cui èpossibile, con varie elaborazioni (sommando o sottraendo settori), creare delle corrispondenze con le voci della nomenclatura NACEpresentati in INFOMERCATIESTERI.

Per quanto riguarda gli IDE da e verso i singoli Paesi, il BEA nella maggior parte dei casi pubblica i dati soltanto per grossi comparti,per cui non è possibile il livello di elaborazione e dettaglio di cui sopra.

Pertanto, per le voci dove non sono riportati dati, le ragioni possono essere le seguenti:

il dato è stato aggregato ad un grosso comparto (es: prodotti farmaceutici sotto il comparto “Prodotti Chimici”) e non è

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possibile disaggregarlo;il dato è aggregato nel comparto “Other Industries” (Altre industrie) e non è possibile disaggregarlo;il dato non è stato pubblicato per non rivelare l’identità della ditta investitrice, nei casi di investimenti riferibili ad un unicoinvestitore;non vi sono stati investimenti in quel settore.

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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI

FLUSSI DI INVESTIMENTI IN INGRESSO IN ITALIA PROVENIENTI DAL PAESE: USA

Flussidi investimenti in ingresso in Italia

provenienti dal paese:USA

2014 2015 2016 2017 Previsioni dicrescita 2018

Previsioni dicrescita 2019

Totale (mln € e var. %) 706 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd %Settore (mln. €) 2014 2015 2016 2017

Prodotti delle miniere e delle cave 18 Manufatturiero 192

Prodotti alimentari, bevande e tabacco -143 Chimica e prodotti chimici 79 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature -17 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 61 Macchinari e apparecchiature 37 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 54 Altre industrie manufatturiere 121 Servizi di informazione e comunicazione 291 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 232 Attività finanziarie e assicurative 182 Attività professionali, scientifiche e tecniche 49

Elaborazioni ICE Agenzia, Ufficio di New York, su dati Bureau of Economic Analysis.

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FLUSSI DI INVESTIMENTI ITALIANI VERSO IL PAESE: USA

Flussidi investimenti italiani verso

il paese:USA

2014 2015 2016 2017 Previsioni dicrescita 2018

Previsioni dicrescita 2019

Totale (mln € e var. %) 2,77 mln. € mln. € mln. € mln. € nd % nd %Settore (mln. €) 2014 2015 2016 2017

Manufatturiero 266 Prodotti alimentari, bevande e tabacco 29 Chimica e prodotti chimici 176 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 17 Macchinari e apparecchiature 60 Altre industrie manufatturiere 120 Servizi di informazione e comunicazione 6 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 441 Attività finanziarie e assicurative 45 Attività professionali, scientifiche e tecniche 41

Elaborazioni ICE Agenzia, Ufficio di New York, su dati Bureau of Economic Analysis.

OSSERVAZIONI

Flussi

Nel 2014 l’Italia ha attirato 706 milioni di Euro dagli USA, portandosi al 29mo posto nella classifica dei Paesi destinatari di IDEstatunitensi. Un confortante aumento considerando che nel 2013, disinvestimenti USA in Italia avevano fatto registrare flussi inwardin negativo (-158 milioni di Euro). Tre paesi europei, Irlanda, Paesi Bassi e Regno Unito sono stati i primi tre destinatari di flussistatunitensi nel 2014.

Nello stesso periodo i flussi di IDE italiani verso gli USA hanno raggiunto un valore di €2.767 milioni (+88%) rispetto ai €1.469 milioni nel 2013.

Per approfondimenti si rimanda alla nota ”Investimenti bilaterali USA-Italia” elaborata dalla sezione “Studi ed elaborazione dati-Agenzia-ICE new York”: http://www.ice.gov.it/paesi/america/statiuniti/index.htm

N.B.

I dati qui presentati sugli investimenti diretti esteri (IDE) statunitensi, inward e outward, sono quelli ufficiali del governo americano,pubblicati dal Bureau of Economic Analysis (BEA), divisione dello U.S. Department of Commerce.

Il BEA raccoglie e pubblica i dati utilizzando i codici della nomenclatura NAICS (North American Industry ClassificationSystem), mentre l’Italia utilizza i codici NACE (la nomenclatura in uso nell’UE), che spesso non trovano corrispondenza con i codiciNAICS.

Per gli IDE USA – Mondo (stock e flussi, inward e outward) il BEA pubblica i dati in dettaglio per tutti i settori NAICS, per cui èpossibile, con varie elaborazioni (sommando o sottraendo settori), creare delle corrispondenze con le voci della nomenclatura NACEpresentati in INFOMERCATIESTERI.

Per quanto riguarda gli IDE da e verso i singoli Paesi, il BEA nella maggior parte dei casi pubblica i dati soltanto per grossi comparti,per cui non è possibile il livello di elaborazione e dettaglio di cui sopra.

Pertanto, per le voci dove non sono riportati dati, le ragioni possono essere le seguenti:

il dato è stato aggregato ad un grosso comparto (es: prodotti farmaceutici sotto il comparto “Prodotti Chimici”) e non èpossibile disaggregarlo;il dato è aggregato nel comparto “Other Industries” (Altre industrie) e non è possibile disaggregarlo;il dato non è stato pubblicato per non rivelare l’identità della ditta investitrice, nei casi di investimenti riferibili ad un unicoinvestitore;non vi sono stati investimenti in quel settore.

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TURISMO

SCHEDA TURISMO USA

Anno Totale viaggiatori All'estero Nel proprio paese2016 73.997.000 32.789.000 41.208.000

Graduatoria dei 5 paesi più visitati del 2016# Paese Totale viaggiatori Var % su anno precedente Quota parte su totale outgoing %1 MESSICO 28.733.000 11 69.72 CANADA 12.475.000 8 30.33 REGNO UNITO 2.885.000 2 8.74 REP. DOMINICANA 2.787.000 3 8.45 FRANCIA 2.361.000 11 7.2

Posizione dell'Italia Totale viaggiatori Quota parte su totale outgoing6 2033000 7

I 5 prodotti turistici italiani più apprezzati del 2016# Prodotto Quota

1 Grandi città d'arte 402 Enogastronomia 253 Italia minore 154 Laghi 125 Turismo religioso 8

Destinazioni Italiane del 2016Le Regioni: TOSCANA, VENETO, CAMPANIA, SICILIA, LIGURIA, PUGLIA, UMBRIA Localita': ROMA, FIRENZE, VENEZIA, COSTIERA

AMALFITANA, CINQUE TERREAnno Arrivi/viaggiatori totali in Italia Presenze/pernottamenti totali in Italia Permanenza media

2016 2.033.000 11.657.100 5,7Anno Spesa totale in Italia Spesa pro capite giornaliera in Italia

2016 4.300.000.000 2.115Mezzo Utilizzato per raggiungere l'Italia Quota %

Aereo 100Treno nd

Bus ndAuto nd

Collegamenti aerei direttiALITALIA AMERICAN AIRLINES DELTA EMIRATES MERIDIANA UNITED AIRLINES

Categoria Turisti Quota % Segmento socio economico Livello culturale Propensione al viaggioGiovani/studenti 10 medio medio-alto medio-alto

Singles 10 alto alto altoCoppie senza figli 20 alto alto alto

Coppie con figli 25 medio-alto medio-alto medio-altoSeniors (coppie over 60) 18 medio-alto medio-alto alto

Gruppi 10 medio-alto medio-alto medio-altoUomini d'affari/professionisti (MICE) 7 alto alto alto

Canali di prenotazione verso l'Italia Quota %Agenzie di viaggio - TO 30

Internet (OTA, prenotazioni online) 70Contatti diretti con fornitori (hotel,compagnie aeree, ecc) nd

Motivazioni principali per una vacanza in ItaliaI prodotti che motivano un viaggo in Italia sono: ARTE FOOD & WINE LAGHI ITALIA MINORE ITINERARI RELGIOSI

UTILIZZO INTERNET

Anno Numero internetusers

Tasso di penetrazione su totalepopolazione

Social mediausers

Tasso di penetrazione su totalepopolazione

2016 287000000 88 214000000 66Prime 5 piattaforme social più attive

# Social Tasso di prenotazione sul totale internet users1 FACEBOOK 792 INSTAGRAM 32

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FLUSSI TURISTICI: ITALIA VERSO USA

Secondo le stime del National Travel & Tourism Office - NTTO, nel 2016 si sono recati negli Stati Uniti circa 983.000 connazionali (-5% rispetto al 2015). Gli italiani negli USA hanno speso circa 3,6 miliardi di euro (-6%) tra biglietti aerei, vitto e alloggio, trasporti edacquisti sostenuti in loco. Le destinazioni statunitensi maggiormente visitate sono state la regione del Medio Atlantico e la citta' diNew York.

Ultimo aggiornamento: 22/08/2017

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FLUSSI TURISTICI: USA VERSO L'ITALIA

Secondo le stime del National Travel & Tourism Office - NTTO, nel 2016, gli statunitensi in Italia hanno speso circa 6,7 miliardi dieuro (+4% rispetto al 2015) tra biglietti aerei, vitto e alloggio, trasporti ed acquisti sostenuti in loco.

Ultimo aggiornamento: 22/08/2017

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