Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

12

description

 

Transcript of Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

Page 1: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c
Page 2: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

2

Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016---- 5°/5°/5°/5°/19

La prima idea di Europa unita venne "a un certo" Robert Schuman il 9 maggio del 1950. Un’idea che si è trasformata in 70 anni di pace e stabilità.

Il 9 maggio è il compleanno, la festa dell’Europa. 66 anni fa Robert Schuman, che a quel tempo era ministro degli Esteri della Francia, pronunciò un discorso

che pose le basi dell’Unione europea: la Dichiarazione Schuman. La sua proposta prevedeva “l’eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania” attra-verso la comunione della “produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune alta autorità, nel quadro di un’organizzazione alla quale potessero aderire gli altri paesi europei”. Nel giro di un anno nacque la Ceca, la Comunità europea del carbone e dell’ac-ciaio. I primi paesi che decisero di farne parte furono, oltre alla Francia e alla Germa-nia occidentale, anche l’Italia, i Paesi Bassi, il Belgio e il Lussemburgo. Oggi, 65 anni dopo, l’Unione europea (Ue) è composta da 28 paesi che condividono valori, diritti, risorse. La maggior parte anche la moneta, che in questi ultimi anni è stata oggetto di critiche facili e spesso inconsapevoli: l’euro. Grazie all’Ue e agli accordi di Schengen, gli europei pos-sono viaggiare senza ostacoli da Tallinn, in Estonia, a Lisbona, in Portogallo. Dal mar Baltico all’oceano Atlantico. L’Unione europea non è ancora perfetta. C’è ancora tanta strada da fare prima di raggiungere un’organizzazione pienamente democratica che dia voce ai suoi oltre 500 milioni di cittadini. Ma traguardi come il rispetto della dignità umana, la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà e la giustizia sono impagabili. Va ricordato che 70 anni fa si chiudeva il conflitto più violento della storia dell’umanità: la Seconda guerra mondiale. Oggi, le sfide principali sono i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, la disoccupazione, l’accoglienza ai migranti, la fame nel mondo. Temi che sono stati approfonditi nei sei mesi di esposizione universale presso il padiglione europeo. Il tema scelto da Bruxelles è stato “Coltivare insieme il futuro dell’Europa per un mondo migliore” perché, come diceva Schuman, “la pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano”.

LA BANDIERA EUROPEA Un vessillo che porta impresso il marchio del cristia-nesimo. Sia i colori, che i simboli, che la loro disposi-zione in tondo sono stati ripresi direttamente dalla de-vozione mariana. Dall'azzurro del cielo alle dodici stelle che sono infatti quelle dell'Apocalisse biblica in cui compare la Madonna con in capo una corona. Un frutto dell'idea del designer cattolico francese Arsène Heitz, vincitore del concorso europeo bandito a Strasburgo nel 1955, che nutriva una speciale venera-zione per la Madonna e che impressionò favorevol-mente la commissione giudicatrice presieduta da un belga di religione ebraica. L'azzurro e il bianco (le stelle nel bozzetto originale erano bianche poi sono diventate gialle) erano i colori della bandiera del neo-nato Stato d'Israele e simbolicamente le dodici stelle della Madonna uniscono il giudeo-cristianesimo. La donna di Nazareth, in effetti, è la ``Figlia di Sion'' per eccellenza, è il legame tra Antico e Nuovo Testamen-to, mentre dodici sono i figli di Giacobbe e le tribù di Israele e dodici gli apostoli di Gesù. A conferma dell'ispirazione biblica e al contempo de-vozionale dello stendardo europeo il disegnatore fran-cese riuscì a far passare la sua tesi nei confronti di chi chiedeva lumi sul perché delle dodici stelle quando all'epoca i paesi dell'Unione erano solo sei. Pur non rivelando la fonte religiosa della sua ispirazione per non creare contrasti, sostenne che il dodici era, per la sapienza antica ``un simbolo di pienezza'' e non dove-va essere mutato neanche se i membri avessero supera-to quel numero. Come difatti avvenne e come è ora stato stabilito definitivamente dalla nuova Costituzio-ne. La seduta solenne durante la quale la bandiera venne adottata si tenne guarda caso l'8 dicembre del 1955, il giorno in cui la Chiesa celebra la festa dell'``Immacolata Concezione''.

Page 3: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

3

Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016---- 5°/5°/5°/5°/19

PPPP apa Francesco prese la parola apa Francesco prese la parola apa Francesco prese la parola apa Francesco prese la parola

davanti al Parlamento Euro-davanti al Parlamento Euro-davanti al Parlamento Euro-davanti al Parlamento Euro-

peo a Strasburgo peo a Strasburgo peo a Strasburgo peo a Strasburgo (2014): “il il il il

motto dell’Unione Europea è motto dell’Unione Europea è motto dell’Unione Europea è motto dell’Unione Europea è

Unità nella diversitàUnità nella diversitàUnità nella diversitàUnità nella diversità, ma l’unità non

significa uniformità politica, economi-

ca, culturale, o di pensiero. In realtà

ogni autentica unità vive della ric-

chezza delle diversità che la compon-

gono: come una famiglia, che è tanto

più unita quanto più ciascuno dei suoi

componenti può essere fino in fondo

sé stesso senza timore.

In tal senso, ritengo che l’Europa sia

una famiglia di popoli, i quali potranno sentire vicine le istituzioni dell’Unione se esse

sapranno sapientemente coniugare l’ideale dell’unità cui si anela alla diversità propria

di ciascuno, valorizzando le singole tradizioni; prendendo coscienza della sua storia e

delle sue radici; liberandosi dalle tante manipolazioni e dalle tante fobie. Mettere al

centro la persona umana significa anzitutto lasciare che essa esprima liberamente il pro-

prio volto e la propria creatività, sia a livello di singolo che di popolo.

D’altra parte, le peculiarità di ciascuno costituiscono un’autentica ricchezza nella misura

in cui sono messe al servizio di tutti. Occorre ricordare sempre l’architettura propria

dell’Unione Europea, basata sui principi di solidarietà e sussidiarietà, così che prevalga

l’aiuto vicendevole e si possa camminare, animati da reciproca fiducia”.

Papa Francesco interpreta il motto

dell’Unione Europea

Page 4: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

4

Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016---- 5°/5°/5°/5°/19

M ilioni di persone partecipano nel mese di maggio a pellegrinaggi ai santuari mariani, recitano preghiere

speciali in onore della Madonna e le fanno dei doni, sia spirituali che materiali.

Dedicare il mese di maggio – chiamato anche mese dei fiori – a Maria è una devozione po-polare radicata da secoli.

La Chiesa l'ha incoraggiata, ad esempio con-cedendo indulgenze plenarie speciali e con ri-ferimenti ad alcuni documenti del Magistero, come l'enciclica Mense Maio di papa Paolo VI del 1965.

“ Il mese di maggio ci incoraggia a pensare e a parlare in modo particolare di lei”, constatava papa San Giovanni Paolo II in un'udienza ge-nerale all'inizio del mese di maggio del 1979. “Infatti questo è il suo mese. Così, dunque, il periodo dell’anno liturgico e insieme il mese corrente chiamano e invitano i nostri cuori ad aprirsi in maniera singolare verso Maria”. Perché, però, proprio questo mese, se altr i contengono feste liturgiche più importanti de-dicate a Maria? Il beato cardinale John Henry Newman offre varie ragioni di questo nel suo libro postumo Meditazioni e Devozioni.

“La prima ragione è perché è il tempo in cui la terra esplode in tenero fogliame e verdi pasco-li, dopo le dure gelate e le nevi invernali e l'at-mosfera rigida, il vento violento e le piogge primaverili”, scriveva da un Paese dell'emisfe-ro nord.

“Perché i virgulti sbocciano sugli alberi e i fiori nei giardini. Perché le giornate si allun-gano, il sole sorge presto e tramonta tardi”, aggiungeva. “Perché una gioia simile e un

tripudio esteriore della natura è il miglior ac-compagnamento della nostra devozione a Co-lei che è la Rosa Mistica e Casa di Dio”.

E se il mese di maggio è piovoso? “Anche co-sì, nessuno può negare che sia almeno il mese della promessa e della speranza”, rispondeva l'ecclesiastico inglese. “Anche se il tempo è brutto, è il mese che costituisce il preludio dell'estate”.

“Maggio è il mese, se non della consumazio-ne, almeno della promessa. Non è questo il senso in cui ricordiamo più propriamente la Santissima Vergine Maria, alla quale dedichia-mo questo mese?”, chiedeva nella sua opera, pubblicata nel 1893.

Alcuni autori come Vittorio Messori vedono in questa manifestazione di religiosità popolare un'altra cristianizzazione di una celebrazione pagana: la dedicazione del mese di maggio al-le dee della fecondità: in Grecia Artemisia, a Roma Flora. Maggio, del resto, deve il suo no-me alla dea della primavera Maia. In alcuni Paesi, inoltre, nel mese di maggio si celebra la Festa della Mamma, e il r icor -do e gli ossequi si elevano spesso anche alla mamma del cielo.

Per molti, maggio è il mese più bello come Maria è la donna più bella. È il mese più fiori-to, che porta il cuore a Lei, Parola diventata fiore. (Aleteia 4.5.2015)

Perché maggio è il mese della Madonna?

Ha a che vedere con i fiori e la

primavera, ma non solo

Page 5: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

5

Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016---- 5°/5°/5°/5°/19

“L“L“L“L a presenza di Dio non ci abbandona nel-la prova”. Con queste parole Papa France-sco ha aperto il suo

discorso in occasione della Veglia di preghiera per tutti coloro che hanno bisogno di consolazione che si è svolta nel pomeriggio nel-la Basilica di San Pietro.

“Nei momenti di tristezza, nella sofferenza, della malattia, nell’an-goscia della persecuzione e nel dolore del lutto, ognuno - ha detto il Pontefice dinanzi alla Statua della Madonna delle lacrime - cerca una parola di consolazione. Sentiamo forte il bisogno che qualcuno ci stia vicino e provi compassione per noi. Sperimentiamo che cosa signifi-chi essere disorientati, confusi, colpiti nel profondo. Ci guardiamo intorno incerti, per vedere se troviamo qualcuno che possa realmente capire il nostro dolore. La mente si riempie di domande, ma le risposte non arrivano”.

“La ragione da sola - osserva di conseguenza Papa Bergoglio - non è capace di fare luce nell’intimo, di cogliere il dolore che proviamo e fornire la risposta che attendiamo. In questi momenti, abbiamo più biso-gno delle ragioni del cuore, le uniche in grado di farci comprendere il mistero che circonda la nostra solitu-dine”.

Dopo aver ascoltato le testimonianze di alcuni fedeli in Basilica, il Papa parla delle lacrime che ogni giorno tante persone versano nel mondo e “le più amare sono quelle provocate dalla malvagità umana: le lacrime di chi si è visto strappare violentemente una persona ca-ra; lacrime di nonni, di mamme e papà, di bambini. Abbiamo bisogno di misericordia, della consolazione che viene dal Signore. Tutti ne abbiamo bisogno; è la nostra povertà ma anche la nostra grandezza: invocare la consolazione di Dio che con la sua tenerezza viene ad asciugare le lacrime sul nostro volto”.

Ma nel dolore - è la certezza che Francesco esterna ai fedeli - “noi non siamo soli. Anche Gesù sa cosa si-gnifica piangere per la perdita di una persona amata”, le “lacrime di Gesù” per la morte di Lazzaro “hanno sconcertato tanti teologi nel corso dei secoli, ma so-prattutto hanno lavato tante anime, hanno lenito tante ferite. Anche Gesù ha sperimentato nella sua persona la paura della sofferenza e della morte, la delusione e lo sconforto, il dolore… Gesù non abbandona quelli che ama”.

Pertanto - prosegue il Papa - “se Dio ha pianto, an-

ch’io posso piangere sapendo di essere compreso. Il pianto di Gesù è l’antidoto contro l’indifferenza per la sofferenza dei miei fratelli. Quel pianto insegna a fare mio il dolore degli altri, a rendermi partecipe del disagio e della sofferenza di quanti vivono nelle situazioni più dolorose. Mi scuote per farmi percepire

la tristezza e la disperazione di quanti si sono visti perfino sottrarre il corpo dei loro cari, e non hanno più neppure un luogo dove poter trovare consolazione. Il pianto di Gesù non può rimanere senza risposta da parte di chi crede in Lui. Come Lui consola, così noi

siamo chiamati a consolare”.

Nel momento del dolore - ricorda il Papa - sopraggiunge il tempo della preghiera che “è la vera me-dicina per la nostra sofferenza. Anche noi, nella preghiera, pos-siamo sentire la presenza di Dio accanto a noi: ci consola, la forza della sua parola ci sostiene, in-fondendo speranza”. Abbiamo la

certezza che Dio ci ascolta “e viene in nostro aiuto. L’amore di Dio effuso nei nostri cuori permette di di-re che quando si ama, niente e nessuno potrà mai strapparci dalle persone che abbiamo amato”.

“La forza dell’amore- conclude il Pontefice - trasfor-ma la sofferenza nella certezza della vittoria di Cristo e nostra con Lui” e “vicino ad ogni croce c’è sempre la Madre di Gesù. Con il suo manto lei asciuga le no-stre lacrime. Con la sua mano ci fa rialzare e ci ac-compagna nel cammino della speranza”.

IL GIUBILEO DELLE LACRIME

5 Maggio 2016

All’ incontro era presente il reliquiario della Madonna del-le Lacrime di Siracusa. Il 29-30-31 agosto e il 1° Set-tembre del 1953, un quadretto di gesso, raffigurante il cuore im-macolato di Maria, posto come capezzale di un letto matrimo-niale, nella casa di una giovane coppia di sposi, Angelo Iannuso e Antonina Giusto, in via degli Orti di S. Giorgio, n. 11, ha ver-sato lacrime umane. Il fenomeno si verificò, ad inter-

valli più o meno lunghi, sia all’interno che all’esterno del-la casa. Molte furono le persone che videro con i propri occhi, toccarono con le proprie mani, raccolsero e assag-giarono la salsedine di quelle lacrime. Il 2° giorno della lacrimazione, un cineamatore di Siracu-sa riprese uno dei momenti della Lacrimazione. Quello di Siracusa è uno dei pochissimi eventi così docu-mentati. Il 1° Settembre una Commissione di medici e di analisti, per incarico della Curia Arcivescovile di Siracusa, dopo aver prelevato il liquido che sgorgava dagli occhi del qua-dretto, lo sottopose ad analisi microscopica. Il re-sponso della scienza fu: “lacrime umane”. Terminata l’indagine scientifica il quadretto smise di piangere. Era il quarto giorno.

Page 6: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

6

Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016---- 5°/5°/5°/5°/19

Quella gravità che

a�ra verso l'alto

Chi è colui che sale al cielo? È il Dio che ha preso per sé il patire per offrirmi in ogni mio patire scintille di risurrezione, squarci di luce nel buio più nero, crepe nei muri delle prigio-ni: mio Dio, esperto di evasioni! (M. Marcoli-

ni). Che ha preso carne nel grembo di una donna rivelando la segreta nostalgia di Dio di essere uomo. Che o-ra, salendo in cielo, porta con sé la nostra nostalgia di essere Dio.

Li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro. Una lunga benedizione sospesa in eterno tra cielo e terra è l'ultima immagine di Gesù. Testimone che la maledi-zione non appartiene a Dio. Io non sono degno, eppure mi benedice. Dio dice bene di me! Io gli piaccio! Così come sono, gli piaccio! Dice bene di me e mi augura il bene: nelle mie amarezze e nelle mie povertà io sono benedetto, in tutti i miei dubbi benedetto, nelle mie fatiche benedetto...

Gesù lascia un dono e un compito: predicate la conversione e il perdono. Conversione: indica un movimento, un dinamismo, l'uscire dalle paludi del cuore inventandosi un balzo. Significa il coraggio di andare controcor-rente, contro la logica del mondo dove vincono sempre i più furbi i più ricchi i più violenti. Come fanno le beatitudini, conversione che ci mette in equilibrio, in bilico tra terra e cielo. Annunciare il perdono: la fre-schezza di un cuore rifatto nuovo come nella primavera della vita. La possibilità, per dono di Dio, di ripartire sempre, di ricominciare, di non arrendersi mai. Io so poche cose di Dio, ma una su tutte, e mi basta: che la sua

misericordia è infinita! Dio è una primavera infinita. E la no-stra vita, per suo dono, un albeggiare continuo.

La conclusione del racconto è a sorpresa: i discepoli tor-narono a Gerusalemme con grande gioia. Dovevano essere tristi piuttosto, finiva la presenza, se ne andava il loro amore, il loro amico, il loro maestro.

Invece no. E questo perché fino all'ultimo giorno Lui ha le mani che grondano doni. Perché non se ne va altrove, ma entra nel profondo di tutte le vite, per trasformarle.

È la gioia di sapere che il nostro amare non è inutile, ma sarà raccolto goccia a goccia e vissuto per sempre. È la gioia di vedere in Gesù che l'uomo non finisce con il suo corpo, che la nostra vita è più forte delle sue ferite, che la carne è fatta cielo. Che non esiste nel mondo solo la forza di gravità che pesa verso il basso, ma anche una forza di gravità che punta verso l'alto, quella che ci fa eretti, che mette verticali la fiamma e gli alberi e i fiori, che solleva maree e vulcani. Ed è come una nostalgia di cielo. Cristo è asceso nell'intimo di ogni creatura, forza ascensionale ver-so più luminosa vita.

Page 7: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

7

Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016---- 5°/5°/5°/5°/19

La Misericordia al centro del-

la 50° Giornata mondiale delle

Comunicazioni Sociali

““““ Comunicazione e Misericordia: un incon-tro fecondo” è il tema che Papa Francesco ha scelto per la 50a Giornata mondiale

delle Comunicazioni Sociali, che si celebra nel 2016. Una scelta – spiega un comunicato del Pontificio Con-siglio delle Comunicazioni Sociali – chiaramente, de-terminata dalla celebrazione del Giubileo Straordina-rio della Misericordia. Senza dubbio, il Santo Padre ha voluto che la Giornata Mondiale offrisse una occa-sione propizia per riflettere sulle sinergie profonde tra comunicazione e misericordia.

Nella Bolla di Indizione dell’Anno Giubilare, al nu-mero 12, il Papa afferma infatti che “La Chiesa ha la

missione di annunciare la misericordia di Dio, cuo-

re pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve

raggiungere il cuore e la mente di ogni persona” e, allo stesso numero, il Papa aggiunge: “Il suo linguag-

gio e i suoi gesti devono trasmettere misericordia

per penetrare nel cuore delle persone e provocarle

a ritrovare la strada per ritornare al Padre”.

La nota ricorda, a questo proposito, che ci situiamo nel contesto di una comunicazione che è momento costitutivo di una pro-mozione della cultura dell’incontro. Il Papa in questa occasione fa riferimen-to al linguaggio e ai gesti della Chie-sa, ma nella prospettiva indicata ogni uomo e donna di oggi, nella propria comunicazione, nell’andare all’incon-tro dell’altro o dell’altra, devono esse-re animati da una profonda dimensio-ne di accoglienza, di disponibilità, di perdono.

Il tema evidenzia che una buona comunicazione può aprire uno spazio per il dialogo, per la comprensione reciproca e la riconciliazione, permettendo che in tal modo fioriscano incontri umani fecondi. In un mo-mento in cui la nostra attenzione è spesso rivolta alla natura polarizzata e giudicante di molti commenti sui social network, il tema vuole concentrarsi sul potere delle parole e dei gesti per superare le incomprensio-ni, per guarire le memorie, per costruire la pace e l’ar-monia.

Ancora una volta, Papa Francesco, aiuta a riscoprire che al cuore della comunicazione vi è soprattutto una profonda dimensione umana. Comunicazione che non è solo un’attuale o aggiornata tecnologia, ma una pro-fonda relazione interpersonale.

La Giornata Mondiale delle Co-municazioni Sociali, l’unica giornata mondiale stabilita dal Concilio Vaticano II (“Inter Mi-rifica”, 1963), viene celebrata in molti paesi, su raccomanda-zione dei vescovi del mondo, la Domenica che precede la Pente-coste (nel 2016, l’8 mag-gio). (ex Zenith)

8 MAGGIO8 MAGGIO8 MAGGIO8 MAGGIO

50.50.50.50.a a a a GIORNATA GIORNATA GIORNATA GIORNATA

MONDIALEMONDIALEMONDIALEMONDIALE delledelledelledelle

COMUNICAZIONI COMUNICAZIONI COMUNICAZIONI COMUNICAZIONI

SOCIALISOCIALISOCIALISOCIALI

Page 8: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

8

Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016---- 5°/5°/5°/5°/19

Caro figlio,

ti scrivo queste poche righe perchè tu sappia che ti ho scritto.

Se ricevi questa lettera, vuol dire che è arrivata. Se non la ricevi, fammelo sapere, così

te la rimanderò.

Scrivo lentamente perchè so che tu non sai leggere in fretta. Qualche tempo fa tua pa‐dre ha letto sul giornale che la maggior parte degli incidenti capitano entro un raggio di

un chilometro dal luogo di abitazione. Allora abbiamo deciso di traslocare un pò più lon‐

tano.

La nuova casa è meravigliosa. C’è una lavatrice, ma non sono sicura che funzioni. Pro‐

prio ieri ci ho messo dentro il bucato, ho tirato l’acqua e poi il bucato è sparito completa‐

mente.

Il tempo qui non è troppo brutto. La settimana scorsa ha piovuto due volte: la prima

volta per 3 giorni, la seconda per 4.

A proposito della giacca che mi avevi chiesto, tuo zio Marco mi ha detto che spedirtela

coi bottoni sarebbe stato molto caro (per via del peso dei bottoni), allora li ho staccati.

Se pensi di riattaccarli te li ho messi tutti nella tasca interna.

Tuo fratello Gianni ha fatto una grossa sciocchezza con l’automobile: è sceso e ha chiu‐

so di scatto la portiera lasciando dentro le chiavi. Allora è dovuto rientrare a casa e pren‐

dere il secondo mazzo di chiavi, e così anche noi siamo potuti scendere dalla macchina.

Se vedi Margherita salutala da parte mia. Se non la vedi non dir‐

le niente.

La tua mamma che ti vuole tanto bene.

Ps: volevo metterti anche un pò di soldi, ma avevo già chiuso la

busta.

** In Romania Si festeggia L’8 Marzo

Page 9: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

9

Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016---- 5°/5°/5°/5°/19

IlIlIlIl giornalista e storico Domenico Caselli, nato da una famiglia toscana di costruttori nel 1875 a

Bucarest.

Emanuel Badescu, bibliotecario alla sala delle stampe della Biblioteca dell'Accademia Romena, biografo di Domenico Caselli, scrive: "Fu lo studente prediletto dello storico e politico Vasile

Urechia, che volle indirizzarlo verso l'archivistica. Da qui deriva anche la sua destrezza nel lavorare con i docu-menti antichi, di leggerli, tradurli e commentarli. I genitori erano venuti dal nord d'Italia, verso la metà dell'Ot-

tocento. Suo padre faceva il muratore. I costruttori italiani erano molto apprezzati in Valacchia, dove erano venuti a partire dal Seicento, dai tempi del principe Constantin Brancovan. Domenico Caselli ha studiato a Bucarest. Un altro suo biografo, Dan Rosca, ritiene possibile che la casa dei genitori fos-se vicina alla Chiesa di Visarion. Dopo gli studi medi e liceali, si è laureato in storia", spiega Ema-nuel Badescu. Interessato anche alla storia politica di Bucarest, Domenico Caselli ha manifestato una propensione particolare al fatto quotidiano, alla presentazione dei documenti antichi che illustravano la vita gior-naliera dei bucarestini. Li commentava o raccontava nelle pubblicazioni periodiche del tempo. "Ha cominciato con l'esposizione dei suoi articoli nelle pubblicazioni periodiche. Fu il sostenitore di una storia scientifica volgarizzata per attirare il lettore sia al tema che ai documenti. Ha cercato di coltivare l'interesse per i documenti autentici tra i lettori dei vari giornali in cui ha scritto. E ha scritto in molti giornali. Ha pubblicato anche dei volumi, però meno degli articoli. Vita durante, sono usciti due o tre libri suoi, ma lui non era scrittore di libri", aggiunge Emanuel Badescu.

Per almeno quattro decenni gli articoli di Domenico Caselli sono apparsi in molti giornali: Adevarul, Danubiul, Expres, Gazeta liberala, Gazeta literara, Gazeta Municipala, Izbanda, Lumea copiilor, Mar-

garitarul, Minerva, Orientul, Reporterul, Revista de istorie, archeologie si filologie, Revista poporului, Romania noua literara si artistica, Romanul (seria noua), Scena, Seara, Se-colul, Universul, Vestea, Viata ilustrata, Vocea dreptatii. Ha firmato i primi articoli con lo pseudonimo di “Domcas”.

Domenico Caselli si è spento nel 1937. L'editrice Vremea ha pubblicato il volume "La strage dei bucarestini ai tempi di Kehaia-bey e altri meravigliosi racconti su Bucarest di primo Ottocento" di Domenico Caselli. Sfogliando le sue pagine, i lettori possono godersi articoli pubblicati nel 1936 e 1937, nella rubrica "Bucarest di una volta" del settimanale "La Gazzetta Municipale", relativi al 1821, l'anno della rivoluzione capeggiata da Tudor Vladimi-rescu, che ha interessato anche la futura capitale della Roma-nia. Per scrivere questi articoli, Caselli ha ripreso una serie di informazioni ottenute da un testimone dell'epoca, il colon-nello Dimitrie Papazoglu, uno dei primi cartografi e geografi romeni. Vi aggiunse anche delle informazioni riprese da al-tre fonti.

Page 10: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

10

Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016---- 5°/5°/5°/5°/19

C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. Cristo ha offerto il suo sacri-ficio per la nostra redenzione. Ora è assiso alla destra di Dio e intercede per noi. Chiediamo perdono a lui delle nostre colpe e imploriamo dal Padre la sua mise-ricordia e il suo perdono. Breve riflessione personale C. Signore, che ascendendo al

cielo hai glorificato la nostra umanità,

abbi pietà di noi.

A. Signore, pietà. C. Cristo, splendore della gloria

del Padre, abbia pietà di noi.

A. Cristo, pietà. C. Signore, che rimani con noi

nella storia attraverso il tuo Spirito,

abbi pietà di noi.

A. Signore, pietà. C. Dio Onnipotente abbia mi-sericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eter-na. A. Amen. GLORIA a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benedicia-mo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signo-re Dio, Agnello di Dio, Figlio del Pa-dre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i pecca-ti del mondo, accogli la nostra sup-plica; tu che siedi alla destra del Pa-dre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spi-rito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA C. Esulti di santa gioia la tua Chie-

sa, o Padre, per il mistero che cele-

bra in questa liturgia di lode, poiché

nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra

umanità è innalzata accanto a te, e

noi, membra del suo corpo, viviamo

nella speranza di raggiungere Cristo,

nostro Capo, nella gloria. Egli è Dio e

vive e regna con te... A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Dagli Atti degli Apostoli

Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mez-zo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparen-do loro e parlando delle cose ri-guardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordi-nò loro di non allontanarsi da Ge-rusalemme, ma di attendere l’a-dempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni bat-tezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandava-no: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scen-derà su di voi, e di me sarete te-stimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai con-fini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bian-che vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, per-ché state a guardare il cielo? Que-sto Gesù, che di mezzo a voi è sta-to assunto in cielo, verrà allo stes-so modo in cui l’avete visto anda-re in cielo» Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE R/. Ascende il Signore tra canti di gioia. Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia, perché terribile è il Signore, l’Altissi-mo, grande re su tutta la terra. R/. Ascende Dio tra le acclamazio-ni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni, can-tate inni al nostro re, cantate inni. R/. Perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. Dio regna sulle genti, Dio siede sul suo trono santo. R/.

Seconda Lettura Dalla lettera agli Ebrei Cristo non è entrato in un santua-rio fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di

Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è appar-so per annullare il peccato me-diante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cri-sto, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il pec-cato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza. Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il cor-po lavato con acqua pura. Mante-niamo senza vacillare la profes-sione della nostra speranza, per-ché è degno di fede colui che ha promesso. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio

Canto al Vangelo R. Alleluia,Alleluia Andate e fate discepoli tutti i po-poli, dice il Signore, ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. .Alleluia

VANGELO C. Il Signore sia con voi A. E con il tuo spirito. C. Dal Vangelo secondo Luca A. Gloria a te o Signore. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cri-sto patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome sa-ranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei pec-cati, cominciando da Gerusalem-me. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non sia-te rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sem-pre nel tempio lodando Dio. Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo

LITURGIA EUCARISTICA

LETTURE:At 1,1-11 Sal 46 Eb 9,24-28;10,19-23 Lc 24,46-53

Page 11: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

11

Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016---- 5°/5°/5°/5°/19

OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipo-tente, creatore del cielo e della ter-ra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cri-sto, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mez-zo di lui tutte le cose sono state crea-te. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incar-nato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepol-to. Il terzo giorno è risuscitato, se-condo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuo-vo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apo-stolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI C. Fratelli e sorelle, la pagina evangelica ci ha ricordato l’invito di Gesù a essere testimoni di lui, a comunicare al mondo le meravi-glie dell’amore di Dio. In questa solennità dell’Ascensione, con-vinti che l’amore, per sua natura, è comunicazione, perché condu-ce ad aprirsi e a non isolarsi, pre-sentiamo con fiducia a Dio le no-stre invocazioni affinché, come ci chiede Papa Francesco, crescia-mo ogni giorno nella capacità di accogliere e comunicare la mise-ricordia del Padre. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore. 1. Perché la Chiesa, chiama-ta a vivere la misericordia quale tratto distintivo di tutto il suo es-sere, esprima in ogni gesto e pa-rola la tenerezza e il perdono di Dio per tutti, noi ti preghiamo. 2. Perché in un mondo in cui gli individui e le nazioni sono spesso imprigionati nei circoli viziosi delle condanne e delle vendette, sappiamo impegnarci a superare le incomprensioni, gua-rire la memoria ferita e costruire pace, noi ti preghiamo. 3. Perché i giornalisti e gli animatori della cultura e della co-municazione siano esempio di responsabilità nelle reti sociali, per favorire le relazioni e pro-muovere il bene della società, noi

ti preghiamo. 4. Perché anche in questa nostra comunità, l’incontro tra la comunicazione e la misericordia sia fecondo e generi una prossi-mità che si prende cura, conforta, guarisce, accompagna e fa festa, noi ti preghiamo. C. O Padre, che ci hai innestato in Cristo tuo Figlio, crocifisso e risorto, donaci di narrare a quanti incontreremo le grandi opere della salvezza. Per Cristo nostro Signore. A. Amen.

LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci dispo-niamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi)

SULLE OFFERTE C. Accogli, Signore, il sacrifi-cio che ti offriamo nella mirabile ascensione del tuo Figlio, e per questo santo scambio di doni fa' che il nostro spirito si innalzi alla gioia del cielo. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA

C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. C E' veramente cosa buona e giusta che tutte le creature in cie-lo e sulla terra si uniscano nella tua lode, Dio onnipotente ed eter-no. Il Signore Gesù, re della glo-ria, vincitore del peccato e della morte, oggi è salito al cielo tra il coro festoso degli angeli. Mediatore tra Dio e gli uomini, giudice del mondo e Signore dell'universo. non si è separato dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora eterna, per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogeni-to, saremo anche noi, sue mem-bra, uniti nella stessa gloria. Per questo mistero, nella pienez-za della gioia pasquale, l'umanità esulta su tutta la terra, e con l'as-semblea degli angeli e dei santi canta l'inno della tua gloria: San-to, Santo, Santo ……. DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Si-gnore, proclamiamo la tua risurre-zione nell’attesa della tua venuta. DOPO LA PREGHIERA EUCARISTICA

C. Per Cristo, con Cristo e in Cri-sto, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C.A. P A D R E NO S T R O che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà così in cielo come in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e ri-metti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debi-tori e non ci indurre in tentazio-ne ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la po-tenza e la gloria nei secoli

RITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono de-gno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una pa-rola e io sarò salvato.

DOPO LA COMUNIONE C Dio onnipotente e misericor-dioso, che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini misteri, suscita in noi il desiderio della patria eterna, dove hai innalzato l'uomo ac-canto a te nella gloria. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipoten-te, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: anda-te in pace. A. Rendiamo grazie a Dio

Page 12: Adeste 19 domenica 08 maggio 2016c

12

Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016Adeste 2016---- 5°/5°/5°/5°/19

Parte il primo Giro d'Italia giovedì 13 maggio 1909 (107 anni fa)

Parte il primo Giro d'Italia: Un appuntamento annuale coniuga un diffuso mezzo di trasporto con la passione sportiva: il Giro d'Italia. Il gior-nalista Tullo Morgagni ha già "inventato" due fu-ture classiche del ciclismo: il Giro della Lombar-dia e la Milano-Sanremo, quando nel 1909, con La Gazzetta dello Sport, organizza una corsa a tappe che attraversa l'Italia, anticipando il Cor-riere della Sera. Il 13 maggio, alle tre di notte, parte da piazzale Loreto a Milano la prima tappa di 397 km fino a Bologna. Il primo a tagliare il traguardo è Dario Beni. Dopo otto tappe (una ogni due/tre giorni perché la Gazzetta è in edicola il lunedì, il mer-coledì e il venerdì) il primo vincitore del Giro d'Italia è Luigi Ganna, un muratore di Varese, primo nella classifica a punti. Montepremi della prima edizione è di 25.000 lire. Da allora questa gara catalizza l'attenzione di milioni di sportivi che seguono con grande pas-sione e competenza le gesta sportive (e spesso non solo quelle) di campioni italiani come Alfre-do Binda (5 le edizioni vinte), Costante Girardengo, Fausto Coppi (5), Gino Bartali (3), Vittorio Adorni, Gianni Motta, Felice Gimondi (3), Giovanni Battaglin, Giuseppe Saronni (2), Francesco Moser, Gianni Bugno, Marco Pantani, Gilberto Simo-ni (2) e Ivan Basso (2).

B��� !"#: Preasfantul Mantuitor (Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balce-scu, nr. 28, sector 1, Bucureşti tel./fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530 mail: [email protected]; [email protected]; Tel 0040 756066967. Trasmessa in diretta su www.telestartv.ro Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari.

*°* I�"3: Cattedrale "vecchia" Iaşi - Adormirea Maicii Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: Domenica ore 11,00 Monastero S. Luigi Orione –Iasi,

Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 Mail: [email protected] *°* C<�=: Chiesa romano-cattolica dei Piari-sti. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii” din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: [email protected] Domenica alle ore 12,00

*°* A<?� I�<3�: Domenica ore 11:00 nella Chie-sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don Horvath Istvan , tel 0745 020262 *°* T3A3"B� �: Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regi-na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. Domenica ore 18:00.

08080808 D������� Ascensione del SignoreAscensione del SignoreAscensione del SignoreAscensione del Signore

09090909 L���� s. Isaias. Isaias. Isaias. Isaia

10101010 M����� s. Giovanni D’Avilas. Giovanni D’Avilas. Giovanni D’Avilas. Giovanni D’Avila

11111111 M������� s. Ignazio da Laconis. Ignazio da Laconis. Ignazio da Laconis. Ignazio da Laconi

12121212 G����� s. Leopoldo Mantics. Leopoldo Mantics. Leopoldo Mantics. Leopoldo Mantic

13131313 ������ B.V. Maria di FatimaB.V. Maria di FatimaB.V. Maria di FatimaB.V. Maria di Fatima

14141414 S����� s. Mattia Apostolos. Mattia Apostolos. Mattia Apostolos. Mattia Apostolo

I SANTI DELLA

SETTIMANA