AcchiappaFilm Marzo 2011

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M A R Z O 2 0 1 1 www.acchiappafilm.it COPIA OMAGGIO IL RITO RANGO I RAGAZZI STANNO BENE NON LASCIARMI TUTTI AL MARE SOTTO IL VESTITO NIENTE - L’ULTIMA SFILATA HOP MIA MOGLIE PER FINTA IL MISTERO BUFFO DI PAOLO ROSSI GASSMAN: ROMAN E IL SUO CUCCIOLO TARIFFA ROC: POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB - ROMA I FILM DI MARZO ANTEPRIME TEATRO

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AcchiappaFilm, cimena, televisione, teatro

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M A R Z O 2 0 1 1

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in collaborazione con

DAL 4 MARZOAL CINEMA

virgilio.it/lavitafacile

CAMILLA FILIPPI ANGELO ORLANDO PIETRO RAGUSA E CON IVANO MARESCOTTISOGGETTO STEFANO BISES ANDREA SALERNO SCENEGGIATURA STEFANO BISES LAURA PAOLUCCI ANDREA SALERNO

CASTING E AIUTO REGIA ALESSANDRO CASALE COSTUMI SILVIA NEBBIOLO SCENOGRAFIA ROBERTO DE ANGELIS SUONO VALENTINO GIANNÌMUSICHE GABRIELE ROBERTO MONTAGGIO WALTER FASANO FOTOGRAFIA GOGÒ BIANCHI ORGANIZZATORE GENERALE GIAN LUCA CHIARETTI

SUPERVISORE ALLA PRODUZIONE VALERIA LICURGO PRODUTTORE DELEGATO LAURA PAOLUCCI UNA PRODUZIONE FANDANGO IN COLLABORAZIONE CON MEDUSA FILMPRODOTTO DA DOMENICO PROCACCI REGIA DI LUCIO PELLEGRINI

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Direttore ResponsabileMassimo [email protected]

Direttore EditorialeClaudio [email protected]

Relazioni EsterneAnna Calà[email protected]

Art DirectionCristian [email protected]

Redazione GraficaGiada Gargano

In RedazioneMaurizio Carta (caporedattore),Ombretta Petrollo

Hanno collaboratoLuca Ticconi, Giuliano Tomassacci, Emanuela Andreocci, Andrea Giovanni Sorge, Arianna Ramella Benna,Anna Medici, Barbara Zorzoli,Alessandro Fresilli,Simone Felicetti, Luca Annovi

Società EditriceVisioni Grafiche srlVia Padre S.F. Pifferi, 3900126 RomaTel. 06.52363798 - Fax [email protected]

Stampa Amadeus srl

Distributore per cinema,teatri, università e barM.G. Service

AcchiappafilmCinema + SpettacoloReg. trib. di Roma n. 3/2010 del 19.1.2010

www.acchiappafilm.it

SOMMARIOLa vostra guida al meglio del cinema e dello spettacolo

ACCHIAPPAFILM( 3

COLOFONCineCarnetTrame e schede dei film di marzo 04

Cover StoryLa vita facile 08

Prime visioniIl rito 09Rango 13I ragazzi stanno bene 15Dylan Dog - Il Film 19Non lasciarmi 21Sotto il vestito nienteL’ultima sfilata 25Tutti al mare 29

Anteprime Hop 33

Mia moglie per finta 37

FestivalRome Independent Film Fe-stival: decima edizione 40

RumorsGossip e news dal mondo dello spettacolo 42

SonoroMusica per le immagini 43

Lo scaffaleCinema e libri 45

RewindIl DVD del mese 45

TeatroIl Mistero Buffo di Paolo Rossi al teatro Vittoria 46Al Quirino Alessandro Gas-sman con Roman e il suo cucciolo 47

Mia moglie per finta

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n le date di uscita dei film possono subire variazioni

ACCHIAPPAFILM)

La vita faciLePerché “la vita facile” è la più difficile da vivere? Non lo sa Mario Tirelli, chirurgo di fama che decide di partire per l’Africa ad aiutare il suo amico di sempre, Luca Manzi. Non lo sa Luca, che in Africa è arrivato da anni per tirar su un ospedale. Non lo sa Ginevra, la donna che hanno conosciuto insieme ma è diventata moglie di Mario. Tre amici, tre visioni del mondo, tre vite facili che si sono terribilmente complicate.

4 MARZOItalia 2011Genere: Drammatico Regia: Lucio PellegriniCon: Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Vittoria PucciniDist.: Medusa Durata: 102’

Piranha 3DLake Victoria, Arizona. Una meta tu-ristica affollata da giovani villegianti accorsi per festeggiare il 4 di luglio. Quando una scossa tellurica libera dai fondali del lago banchi di pesci preistorici carnivori, una improba-bile comitiva di turisti deve unire le forze per non finire sbranata dalle fauci affilate dei nuovi famelici “re-sidenti”.

4 MARZOUSA 2010Genere: Horror Regia: Alexandre AjaCon: Elisabeth Shue, Adam Scott, Christo-pher LloydDist.: BIM Durata: 88’

Per quattro scapoli del villaggio di Kil-lcoulin’s Leap la vita trascorre lentamen-te. Il remoto paesino irlandese non da prospettive. Sembrano impantanati a vivere il resto dei loro giorni all’insegna di una noia infinita. Un giorno ritengono sia giunto il momento di agire. In breve ordiscono un piano: rapinare un carico di Viagra per poi rivenderlo sulla piazza di Amsterdam.

hoLy Water11 MARZOGran Bretagna 2009Genere: Commedia Regia: Tom ReeveCon: John Lynch, Cornelius Clarke, Cian BarryDist.: Mediterranea Durata: 95’

Nic e Jules sono una coppia lesbica con due figli adolescenti, Joni e Laser. A 18 anni Joni si rivolge alla banca del seme e scopre l’identità del donatore con cui condividono il patrimonio genetico. Ini-zialmente scettica, Joni scopre che il pa-dre è Paul, un dongiovanni che gestisce un ristorante biologico. Quando le due madri lo scoprono, non resta loro che in-trodurre Paul all’intero nucleo familiare.

i ragazzi stanno bene11 MARZOFrancia, USA 2010Genere: Commedia Regia: Lisa CholodenkoCon: Julianne Moore, Annette Bening, Mark RuffaloDist.: Lucky Red Durata: 104’

La storia di un giovane seminarista americano che studia per diventare prete. In balia del credere o non crede-re, trova la sua occasione per dimostra-re la propria fede quando dal Vaticano viene incaricato di seguire un presunto caso di possessione. Attraverso un an-ziano esorcista del diavolo nel grembo di una ragazzina incinta.

iL rito11 MARZOUSA 2011Genere: Horror Regia: Mikael HåfströmCon: Anthony Hopkins, Colin O’Donoghue, Alice BragaDist.: Warner BrosDurata: 114’

Romolo è un avvocato d’affari carente in deontologia professio-nale, Angelo è un giovane disoc-cupato approdato al crimine per disperazione. Il destino non solo li rinchiuderà nella stessa cella, ma li costringerà a compiere, tra gag, battute ed equivoci, un’evasione ricca di colpi di scena con un finale divertente ed inaspettato.

Una ceLLa in DUe4 MARZOItalia 2011Genere: Commedia Regia: Nicola BarnabaCon: Enzo Salvi, Mau-rizio Battista, Massimo CeccheriniDist.: Iris Film Durata: 90’

iL gioieLLinoLa Leda è una delle maggiori aziende agro-alimentari del Paese, quello che si dice un gioiellino. Il suo fondatore ha messo ai posti di comando i parenti più stretti malgrado i loro studi si fermino al diploma in ragio-neria. Un management inadeguato ad affrontare le sfide che il mercato richiede a Leda. E infatti il gruppo s’indebita. Sempre di più, finchè la voragine diventa troppo grande e si prepara a inghiottire tutto.

4 MARZOFrancia, Italia 2010Genere: Drammatico Regia: Andrea MolaoioliCon: Toni Servillo, Remo Girone, Sarah FelberbaumDist.: Bim Durata: 110’

iL bUongiorno DeL mattinoColleen Peck, ex reginetta di bel-lezza, è una conduttrice televisiva in perenne lite con il leggenda-rio collega Mike Pomeroy. Il loro show mattutino è in calo e sarà compito di Becky Fuller, una gio-vane e talentuosa aspirante pro-duttrice, tentare di riportare la trasmissione alla ribalta.

4 MARZOUSA 2010Genere: Commedia Regia: Roger MichellCon: Harrison Ford, Diane Keaton, Rachel McAdamsDist.: Universal Pictures Durata: 102’

bUs PaLLaDiUmLucas, Manu, Philippe, Jacob e Ma-rio sono amici fin da quando erano bambini. Hanno talento e speranza. Sognano la musica e la gloria. Il loro gruppo rock, Lust, ha un successo crescente, ma le aspirazioni personali di ognuno rendono incerto il futuro della band. L’arrivo di Laura nella loro vita stravolgerà ulteriormente questo fragile equilibrio.

4 MARZOFrancia 2010Genere: Commedia Regia: Christopher ThompsonCon: Marc-André Gron-din, Arthur DupontDist.: Bolero FilmDurata: 100’

easy girLUna ragazza racconta una bugia in-nocente sulla propria verginità ma naturalmente la notizia arriva imme-diatamente ai compagni di scuola. Decide di far lavorare il pettegolezzo a suo favore, divertendosi a far cir-colare voci sul suo conto. Ben presto pero’ la situazione le sfugge di mano e si rende conto delle conseguenze derivate dalle sue menzogne.

4 MARZOFrancia 2010Genere: Commedia Regia: Will GluckCon: Emma Stone, Stanley Tucci, Amanda BynesDist.: Sony Pictures Durata: 92’

*CINECARNET

La vera storia dei fratelli pugili Dickie e Micky. Dopo aver combattuto contro uno dei più grandi atleti della sua generazione, Dickie discende in una strada pericolosa di dipendenza dalla droga che lo porta in prigione. Micky, scoraggiato da una nuova sconfitta sparisce con un prematuro ritiro. Ma poi Dickie viene rilasciato e diventa il nuovo allenatore di Micky, che si trasforma in un campione mondiale.

the fighter4 MARZOUSA 2010Genere: Drammatico Regia: David O. RusselCon: Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams Dist.: Eagle Pictures Durata: 118’

Ogni mattina, spingendo la sedia a rotelle della madre, Maurizio raggiunge il suo chiosco sulla spiaggia dove tanta gente viene a godersi il meritato riposo setti-manale. Al chioschetto si beve, si mangia, si fanno quattro chiac-chiere con gli sconosciuti, si am-mirano le belle ragazze, si sogna e ci si arrabbia...

tUtti aL mare11 MARZOItalia 2011Genere: Commedia Regia: Matteo CeramiCon: Marco Giallini, Gigi Proietti, Anna BonaiutoDist.: 01 DistributionDurata: 95’

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Il fotoreporter Upin è inviato nel Ben-gala occidentale per un reportage sullo sfruttamento e la violenza subita dalle donne tribali. A Purulia, Upin mette a fuoco Gangor rimanendo profon-damente turbato dall’immagine di lei mentre allatta il suo bambino. La foto viene pubblicata in prima pagina susci-tando scandalo e la vita di Gangor cam-bia drammaticamente.

gangor11 MARZOItalia, India 2010Genere: Drammatico Regia: Italo SpinelliCon: Adil Hussain, Samrat Chakrabarti, Priyanka BoseDist.: Cinecittà Luce Durata: 91’

Margaret è una donna in carriera dal pugno di ferro. Ma il giorno del suo quarantesimo compleanno un notaio le invia delle vecchie lettere che si era spedita quando aveva sette anni: una corrispondenza che aveva scritto da sola “nell’età della ragione”. Rileggendole mette in discussione la sua vita. Perché da adulta è diventata il contrario di quello che desiderava da bambina.

carissima me11 MARZOFrancia 2010Genere: Commedia Regia: Yann SamuellCon: Sophie Marceau, Jonathan Zaccaï, Mar-ton CsokasDist.: Videa-CDE Durata: 95’

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le date di uscita dei film possono subire variazioni N

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Articolato in sei episodi, il film narra le vicende della famiglia Mai, con-centrandosi sul rapporto tra Sara, giovane attrice in cerca di successo, sua figlia Elena, bambina prima e poi adolescente, il fratello Giorgio e le due zie. Sullo sfondo la casa di famiglia di Bobbio, uno spazio evo-cativo in cui finiscono per intrecciarsi i destini di tutti.

soreLLe mai16 MARZOItalia 2011Genere: Drammatico Regia: Massiliamo BrunoCon: Letizia Bellocchio, Maria Luisa Bellocchio, Elena BellocchioDist.: Teodora Durata: 105’

I FILM DEL MESE

Una mattina Lena riceve una telefo-nata dall’ospedale della sua città na-tale: la madre è in fin di vita. Questa notizia la porta a confrontarsi con la madre per la prima volta nella sua esistenza da adulta. Lena ha lottato tutta la vita per dimenticare il dolore di un’infanzia difficile; adesso è co-stretta ad affrontare il proprio pas-sato per essere in grado di superarlo.

beyonD16 MARZOSvezia, Finlandia 2011Genere: DrammaticoRegia: Pernilla AugustCon: Noomi Rapace, Ola Rapace, Outi MäenpääDist.: SacherDurata: 95’

Le avventure della compagnia di to-scanacci di “Amici miei” si spostano questa volta nella Firenze della fine del ‘400, alla corte di Lorenzo De’ Medici. Duccio, Cecco, Jacopo, Man-fredo e Filippo sono protagonisti di scherzi e vicende vissute nell’intento di prolungare lo stato felice dell’eter-na giovinezza. Neanche la peste fre-na le loro immortali zingarate.

amici miei - come tUtto ebbe inizio

16 MARZOItalia 2011Genere: Commedia Regia: Neri ParentiCon: Christian De Sica, Michele Placido, Giorgio PanarielloDist.: Filmauro Durata: 90’

Nel film la celebre storia di Shakespe-are si trasforma in una fiaba esilaran-te e stravagante. Gnomeo & Giulietta vengono coinvolti in una faida tra vicini di casa e devono superare tanti ostacoli quanto i loro quasi-omonimi letterari. Tra fenicotteri di plastica rosa ed emozionanti corse in taglia-erba, riuscirà questa giovane coppia a trovare la vera felicità?

gnomeo e giULietta16 MARZOGran Bretagna, USA 2011Genere: AnimazioneRegia: Kelly AsburyDist.: Walt DisneyDurata: 84’

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Rango è un camaleonte domestico che si crede un attore. Mentre vie-ne trasportato in macchina lungo il deserto al confine tra Stati Uni-ti e Messico viene sbalzato fuori dall’abitacolo e si ritrova da solo in una cittadina western chiamata Pol-vere infestata da banditi. Finalmen-te potrà interpretare letteralmente il ruolo dell’eroe.

11 MARZOUSA 2010Genere: Animazione Regia: Gore VerbinskiDist.: Universal Pictures Durata: 107’

La storia di due sorelle, la piccola Ramona e l’adolescente Beatri-ce detta “Beezus” molto diverse l’una dall’altra. Ramona, infatti, è piena di immaginazione e di ener-gia ed è molto dispettosa men-tre Beatrice è molto infastidita e imbarazzata perché è costretta a sopportare i dispetti della sorelli-na minore...

ramona anD beezUs11 MARZOUSA 2010Genere: Commedia Regia: Elizabeth Allen (III)Con: Selena Gomez, Ginnifer Goodwin, Josh DuhamelDist.: 20th Century Fox Durata: 90’

Per anni Danny ha finto di essere sposato per non impegnarsi con le donne. Un giorno finalmente in-contra la ragazza dei suoi sogni e si toglie la fede ma lei se ne accorge e vuole incontrare l’ex moglie prima di andare avanti nella relazione. Chi lo conosce meglio della sua assistente Katherine per impersonare il ruolo di moglie?

Combinando la più sofisticata anima-zione con il live action il film racconta la storia di Fred, un pigro disocupato che accidentalmente ferisce il Coni-glio di Pasqua e si trova costretto ad accoglierlo durante la sua lunga con-valescenza. Mentre Fred fatica con il peggior ospite del mondo entrambi comunque impareranno finalmente a crescere.

mia mogLie Per finta

hoP

1 ApRileUSA 2011Genere: CommediaRegia: Dennis DuganCon: Adam Sandler, Jennifer Aniston, Nick SwardsonDist.: Sony PicturesDurata: 116’

1 ApRileUSA 2011Genere: Commedia/animazioneRegia: Tim HillCon: Russell Brand, Kaley Cuoco, James MarsdenDist.: Universal Pictures

L’investigatore dell’incubo Dylan Dog, accompagnato dal fido assi-stente Marcus, si ritrova nel mezzo di una lotta per il controllo del territo-rio di New Orleans tra un antico clan di vampiri e un altrettanto ancestrale branco di lupi mannari. In questa incresciosa situazione, avrà anche il tempo di innamorarsi della bella Elizabeth...

DyLan Dog - iL fiLm16 MARZOUSA 2011Genere: ThrillerRegia: Kevin MunroeCon: Brandon Routh, Sam Huntington, Anita BriemDist.: MoviemaxDurata: 115’ Pag. 19

Alice ha un marito, un figlio e tre domestici. La sua vita sembra un sogno dorato ma si rivelerà un incubo. Suo marito imprendito-re muore in un incidente e il suo avvocato le spiega che è rimasta sul lastrico. A questo punto deve inventarsi qualcosa per salvare la sua vita e quella del figlio e l’unico modo che trova per guadagnare molto denaro in poco tempo è fare il mestiere più antico del mondo.

nessUno mi PUò giUDicare16 MARZOItalia 2011Genere: Commedia Regia: Massiliamo BrunoCon: Paola Cortellesi, Raoul Bova, Rocco PapaleoDist.: 01 Distribution Durata: 95’

Mentre Carly e il suo gruppo di street dance cercano di qualifi-carsi per le finali del campionato inglese, la partenza di Jay, il suo compagno e fidanzato, rimette tutto in discussione. Anche se la ragazza non smette di crederci, sembra che le possibilità siano compromesse.

street Dance 3D16 MARZOGB, USA 2010Genere: Drammatico Regia: Max Giwa, Dania PasquiniCon: Nichola Burley, Charlotte RamplingDist.: Eagle Pictures Durata: 98’

::di Arianna Ramella Benna

Emma e Adam sono due amici di vec-chia data ma rischiano di rovinare il loro rapporto quando una mattina si ritrovano a fare sesso. Per proteggere la loro amicizia, decidono di avere una relazione senza legami, senza ge-losie, senza liti e senza bambini. Ma si può fare sesso senza metterci l’amore di mezzo. E quanto può durare un amicizia in queste condizioni?

amici, amanti e...25 MARZOUSA 2011Genere: CommediaRegia: Ivan ReitmanCon: Natalie Portman, Ashton Kutcher, Cary ElwesDist.: Universal Pictures Durata: 108’

A Milano è la stagione della moda. Il pubblico va in visibilio per Alexandra, la splendida top model. Per lei quel-la sfilata è una consacrazione e un trionfo, ma sarà anche l’ultima sfilata. Poche ore dopo, infatti, mentre sta andando a festeggiare a casa di amici, Alexandra viene travolta da un pirata della strada che scappa via senza soc-correrla, dileguandosi nella notte.

sotto iL vestito niente - L’ULtima sfiLata

25 MARZOItalia 2011Genere: ThrillerRegia: Carlo VanzinaCon: Francesco Monta-nari, Vanessa Hessler, Richard E. Grant,Dist.: Medusa Durata: 96’

Dopo aver reincontrato Tommy e Ruth, suoi compagni di scuola, Kathy rivive assieme a loro gli anni trascorsi a Hailsham, un collegio privato, isola-to nella campagna inglese. I ragazzi realizzano progressivamente quanti misteri oscuri e quanti segreti negati si nascondono nel loro passato. Trat-to dal romanzo omonimo di Kazuo Ishiguro.

non Lasciarmi25 MARZOGB,USA 2010Genere: Drammatico Regia: Mark RomanekCon: Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira KnightleyDist.: 20th Century Fox Durata: 103’ Pag. 21

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Partiamo dal titolo, si dovrebbe sempre cominciare da questa proposizione che tenta di rias-sumere tutta un’opera. Natu-ralmente “la vita facile“ non

esiste, ma il fatto è che sembra facile, e questo è forse il suo - e il nostro - massimo inganno. Niente è infatti come sembra in questa commedia sui generis, sospesa tra un’Italia sonnecchiante e borghese e un Africa misteriosa, lontana. L’amicizia è il tema centrale, quella tra il rinomato

medico chirurgo Mario Tirelli (Pierfran-cesco Favino), che ha scelto di concedersi i comfort della ricchezza e del potere, e il suo amico di vecchia data Luca Manzi (Stefano Accorsi), anche lui medico, che ha fatto una scelta opposta, lavorando in un ospedale arrangiato nel cuore del continente nero. Un moto in apparenza improvviso spinge Mario a recarsi in Ken-ya per andare finalmente a trovare il caro Luca. Ma quel mondo è diverso da come può prospettarselo un cittadino “civiliz-

zato” che si scontra inevitabilmente con le sue piccole e grandi tragedie di ogni giorno. Già da questo incipit il raccon-to mostra tutta la sua vena di simpatia e di scrittura politicamente scorretta, con un cinico Ivano Marescotti, nei pan-ni del padre di Accorsi, che suggerisce a Favino di andare in Africa per fare una vacanza e prendere il sole. Poi il viaggio su un catorcio di aeroplano, in cui non mancano le imprecazioni, degno della migliore tradizione comica. Uomo sem-

dal 4 Marzo nei cineman COVER STORY*::di Luca Ticconi

LavitaStefano Accorsi e Pierfrancesco Favino in un’avventurosa commedia

sull’amicizia, che si tinge di sentimento e mistero grazie al fascino dell’Africa e dell’etera Vittoria Puccini.

Pierfrancesco Favino e Stefano accorsi

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vittoria Puccini

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Lucio Pellegrini prosegue il lavoro egre-gio de Figli delle stelle, che già suggeriva lo stesso approccio autentico all’italia-nità e alla commedia. Lo scenario eso-tico non fa altro che riportarci meglio alla realtà della vita nell’Italia

di oggi, che deve fare i conti con le ipo-crisie del quotidiano, senza mai rinuncia-re alla risata, alla sana presa in giro.

vita

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Fac i L e Verso l’Africa.Intervista al regista Lucio PellegriniDopo gli esordi con i formidabili, e allo-

ra mambo! e tandem con protagonista il

duo comico formato da Luca e Paolo, Lu-

cio Pellegrini si è cimentato nella regia del

difficile Ora o mai più, fino al recente Figli

delle stelle, passando per la TV con le re-

gie dei i liceali e l‘attività di produttore.

Le tue sono quasi sempre commedie degli

equivoci, come riesce a far ridere mante-

nendo una tale complessità narrativa?

Io credo che la grande scommessa del cine-ma, per lo meno di quello che faccio io, sia di raccontare una realtà stratificata, ogni volta diversa. La commedia che amo è fat-ta così, e mi sembra la si veda sempre di meno. Se ne fanno molte ma sono per lo più monodimensionali, oppure commedie di sentimenti.il tuo approccio è chiaro ne La vita facile.

La sua complessità è dovuta ai caratteri in-timamente italiani dei personaggi, e questi caratteri vengono fuori in maniera così pro-fonda proprio perché amplificati dalla soli-tudine in un posto così lontano come l’Afri-ca. Lo sguardo sul terzo mondo, poi, non è né consolatorio né retorico.Questo desiderio dell’africa è una tenden-

za che ha contagiato molti cineasti italia-

ni di recente.

È vero, mi viene in mente l’ultimo film di Silvio Muccino (Un altro mondo NdR). Oltre

il fatto che uscire dai confini del nostro pa-ese non fa certo male, ritorna questa idea che l’Africa è molto più vicina di quanto pensiamo.

cosa puoi dirci degli attori?

Con Favino è stata una piacevole continua-zione dopo Figli delle stelle, abbiamo lavo-rato su un personaggio che è l’esatto op-posto del precedente. Nel rapporto con gli attori l’ambientazione ha di certo giovato, stando tutti insieme ai confini del mondo, o ci odiavamo o ci amavamo! Con la presenza di Vittoria Puccini c’era il rischio di ricom-porre il cast di Baciami ancora, ma lei mi sembrava perfetta in questo ruolo di picco-la dark lady, che contrasta con la sua aria angelicata.

EXTRA

plice e pragmatico il personaggio di Ma-rio diventa il protagonista di una serie di momenti imbarazzanti, commentati dal suo bonario turpiloquio di romano doc, reso mai volgare da un efficace Favino. Il contrappunto perfetto lo dà l’atteggia-mento ieratico di Stefano Accorsi, che sopporta in maniera egregia e diverten-te quell’amico di lunga data capace solo di creare scompiglio e fastidio, facendo anche domande indiscrete. Ma in fondo lo sprovveduto Mario non fa che rivelare l’indifferenza dell’altro ai reali problemi della vita nel villaggio, quale fosse ane-stetizzato alla tragedia dopo aver vissuto lì tanto a lungo. Quando Mario tenta in-genuamente di sopperire alla mancanza di corrente sacrificando la batteria della moto di Luca, questi va su tutte le furie. Nel momento in cui la storia sembra pren-dere una certa piega, ecco che l’avvento di Ginevra (Vittoria Puccini) cambia le carte in tavola. È la moglie di Mario ma è una vecchia amica di entrambi. Il loro è un ambiguo rapporto dentro al quale il sospetto del tradimento pian piano si concretizza, svelando una pletora di bu-gie e sotterfugi che li coinvolgono. Nes-suno di loro si è mai detto la verità e tut-ti hanno un secondo fine nelle loro vite complicate, piene di ironica solitudine in un continente che non gli appartiene, e che non fa altro che evidenziare i loro esilaranti siparietti. Fino a un finale inat-teso, che sposta il film in altre sorpren-denti direzioni. Tutto il peso della storia si regge su questi straordinari personag-gi, ahimè molto nostri e fin troppo ita-liani, simili ha quelli descritti di recente da Giovanni Veronesi in Italians. Altret-tanto valenti sono gli interpreti, Vittoria Puccini in particolare è perfettamente a suo agio tra due grandi ruoli maschili, e brilla per fascino e mistero. La regia di

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Il Vincitore Dell’oscar®

ANTHONY HOPKINS

Puoi sconfiggerlo solo se ci credi

DAll’ 11 MARZO Al CINEMA

NEW LINE CINEMA PRESENTA UNA PRODUZIONE CONTRAFILM UN FILM DI MIKAEL HÅFSTRÖM ANTHONY HOPKINS“IL RITO” (THE RITE) COLIN O’ DONOGHUE ALICE BRAGA CON CIARÁN HINDS E RUTGER HAUER

MUSICADI ALEX HEFFES MONTAGGIO

DI DAVID ROSENBLOOM, A.C.E. SCENOGRAFIA

DI ANDREW LAWS DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA BEN DAVIS, B.S.C.

PRODUTTORIESECUTIVI RICHARD BRENER MERIDETH FINN ROBERT BERNACCHI ISPIRATO AL

LIBRO DI MATT BAGLIOSCRITTO

DA MICHAEL PETRONI PRODOTTODA BEAU FLYNN / TRIPP VINSON DIRETTO

DA MIKAEL HÅFSTRÖM

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dall’11 Marzo nei cinema N*PRIMA VISIONE::di Luca Ticconi

Michael Kovak (Colin O’Donoghue) è un giovane seminarista pieno di dubbi sulla propria fede. Nonostante sia deciso a rinunciare ai voti, il suo padre superiore scopre in lui un perfetto sacerdo-te quando, a seguito di un incidente, il ragazzo

è costretto a dare l’assoluzione a una donna morente. Il prete gli suggerisce allora di recarsi a Roma, in Vaticano, per seguire un cor-

so sull’esorcismo all’università Pontificia Regina Apostolorum. Pur riluttante il giovane accetta e si ritrova catapultato in una capita-le misteriosa e oscura. Durante le lezioni impara cosa significhi la possessione del demonio, ma rimane scettico, attribuendola ai pro-blemi psichici delle persone. In aula incontra Angelina (Alice Braga), una studentessa molto particolare: è infatti una giornalista che sta raccogliendo materiale per un inchiesta sull’esorcismo. Il sacerdote

Anthony Hopkins nel ruolo di un esperto esorcista che trasmetteil suo sapere a un discepolo di poca fede. Ma il maligno è pronto a farlo ricredere.

Il rIto

Anthony Hopkins e Colin o’Donoghue

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professore Xavier (Ciaran Hinds) accortosi dell’incredulità di Michael, gli suggerisce di fare visita a padre Lucas (Anthony Hopkins), un rinomato ed eccentrico esorcista, che vive isolato e circondato dai gatti. L’incontro con questa figura di vecchio sapiente che non ha paura del diavolo e si cimenta di continuo nel rito dell’esorcismo, muterà profonda-mente l’animo del protagonista, portan-dolo a confrontarsi con i propri demoni in un aut aut tra razionalità e fede. Il film di Mikael Håfström è ispirato al romanzo del giornalista Matt Baglio “Il rito”. Storia vera di un esorcista di oggi, a sua volta basato su fatti reali. Che si creda o meno alla na-tura soprannaturale di questi fenomeni, il racconto ci mostra la loro esistenza senza i sensazionalismi del facile filone horror, ma sempre mantenendo alta la tensione, in un mondo sotterraneo poco sconosciuto e non certo sbandierato dalla chiesa cattolica, che pure si dimostra sempre assai preparata in materie legate al maligno. Così risulta facile identificarsi in questo giovane uomo privo di certezze, che si affida alla maestria di un personaggio pieno di risorse come quello in-terpretato magistralmente (e c’è da stupir-si?) da Sir Anthony Hopkins. Se il male esiste, evitarlo non serve a proteggerci, bisogna quindi credere in lui, sostiene perentorio padre Lucas, segnato da anni di lotte contro satana e i suoi emissari, dei quali egli, nel rito canonico dell’esorcismo, deve rivelare il vero nome. Ma anche l’integrità dell’esperto sa-

10 ACCHIAPPAFILM)

• Esorcismi rEalistici - Padre Gary thomas, il vero esorcista statunitense dalla cui espe-rienza sono stati tratti libro e film, ha partecipato alle riprese di Il rito in qualità di consu-lente, e ha dichiarato che gli esorcismi rappresentati sono molti accurati, con qualche ovvia licenza narrativa.• FolGorato sulla via dEl vaticano - come la giornalista angelina nel film, lo scritto-re matt Baglio nel corso delle sue ricerche per il libro cult, ha presieduto al corso per esorcisti del vaticano. la visita in quei luoghi lo ha aiutato a riconnettersi alla chiesa cattolica e a capire il valore della fede.• un Esordio sorPrEndEntE - a dispetto dell’accoglienza alquanto tiepida di certa cri-tica, Il rito poco dopo l’uscita il 28 gennaio 2011, si è piazzato al primo posto della classifica degli incassi• italians - vista la location prettamente italiana, la città Eterna, il cast offre qualche picco-la sorpresa con dei cameo di attori nostrani. spicca maria Grazia cucinotta nel ruolo della zia di una ragazza indemoniata, ma fanno delle fugaci apparizioni anche Giampiero ingrassia, arianna veronesi, andrea calligari e marta Gastini.• i tudors - l’attore protagonista colin o’donoghue, qui al suo esordio cinematografico, si è fatto conoscere per un piccolo ruolo nella maestosa serie televisiva The Tudors, dove inter-pretava Filippo, duca di Baviera.• HoPkins aGnostico - riguardo i suoi pensieri sul rito dell’esorcismo, il diplomatico atto-re gallese ha dichiarato: “Ho imparato le battute, ho imparato un po’ di italiano e persino un

po’ di latino... ma davvero non so quali siano le mie convinzioni su queste questioni”.

CURIOSITÀ

rutger Hauer

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cerdote può essere corrotta dal demonio, ed ecco allora trasformarsi l’uomo buono in un essere mostruoso. Lo sguardo di Hopkins si trasfigura in quello di Hannibal Lecter, con-densando in un una sola pellicola l’infinità gamma espressiva delle sue doti recitative. Le scene più forti, non necessariamente le più cruente, rendono giustizia al capostipite del genere, impossibile da non citarsi: L’esor-cista di William Friedkin. Ma qui il tema cen-

trale è un altro, e il percorso dell’eroe ricor-da da vicino quello di un altro personaggio memorabile del cinema recente, il pastore protestante interpretato da Mel Gibson in Signs di M. Night Shyamalan, che ritrova la sua fede dopo aver affrontato i segni tangi-bili del soprannaturale. Ne Il Rito il diavolo è un male concreto e tangibile che infetta l’uomo attraverso peccati indicibili, che en-tra addirittura nei feti delle donne incinte,

come una malattia inguaribile. Håfström conferma la sua predilezione per la regia di thriller, dopo il sottovalutato Derailed - Attrazione letale (2005) e l’ingegnoso 1408 (2007), poggiandosi su una solita sceneg-giatura che ha visto collaborare l’autore del romanzo Matt Baglio con Michael Petroni, responsabile dell’ultima incarnazione della saga di C. S. Lewis, Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero.

Vade retro cinema!Gli anni privilegiati di un cinema “posseduto” e infatuato del demonio sono di certo i settanta. il periodo della contestazione e della riappro-priazione delle corporeità ben si adattava a mettere in scena le paure di un mondo che cambiava. il primo episodio di questa saga ideale è Rosemary’s Baby di roman Polansky, con una maternità vista per la prima volta nell’ottica della malattia malefica di un diavolo che riposa nel grembo. cinque anni dopo è la volta del capolavoro assoluto del genere: L’esorcista di Friedkin, cupo affresco della possessione demo-nica di una bambina, ha dato vita a due seguiti e a un prequel uscito di recente. E se in italia l’abbiamo imitato con L’anticristo di alberto de martino e parodiato con L’esorciccio, negli states il filone è prose-guito con Il presagio e relativi sequel. dopo un periodo di silenzio, nel post undici settembre, ecco ricomparire il demonio in un film di alta classe come The Exorcism of Emily Rose. senza dimenticare l’ironica e efficacissima incursione di sam raimi nel sottogenere del malocchio diabolico, con Drag Me to Hell. ma è forse la passionale spagna che ha saputo interpretare più lucidamente la contemporaneità del male, con i due episodi - in attesa di un terzo - di REC, dove il diavolo è un virus tecnologico che si mostra solo attraverso le telecamere, e infine con Exorcismus (2010) che rinnova il filone dell’adolescente posseduta.

EXTRArosemary’s Baby

Colin o’Donoghue e Alice Braga

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IL PRIMO CAMALEONTE CHE AMA FARSI NOTARE

DAL REGISTA DI "PIRATI DEI CARAIBI"

DALL'11 MARZO AL CINEMA

DALL'11 MARZO AL CINEMA

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dall’11 Marzo nei cinema N*PRIMA VISIONE::di Luca Annovi

Innovativo eroe del cinema d’anima-zione Rango è la nuova creazione del regista Gore Verbinski, che per dargli voce nella versione in lingua origina-le si è avvalso della collaborazione del

suo attore “feticcio” Johnny Depp, mentre in quella italiana il ruolo è spettato a Nan-ni Baldini, già voce di Ciuchino in Shrek. La sceneggiatura è stata invece affidata a John Logan, garanzia di successo (Il Gladia-tore, The Aviator e il prossimo di Scorsese, Hugo Cabret), mentre le musiche sono sta-te composte da Hans Zimmer, a conferma che siamo davanti ad un film di indubbia qualità tecnica.Cosa ci fa Rango, camaleonte dalle sim-patiche fattezze, nel deserto tra attacchi di uccelli predatori, gli ostili abitanti del villaggio di Dirt (Polvere) ed altre creature antropomorfe? Probabilmente è stato sbal-zato dall’auto dei suoi proprietari, ed invo-lontariamente diventerà il protagonista di questo colorito mondo, che dovrà difende-re da spietati banditi. Per la realizzazione di Rango per la prima volta la Industrial Light and Magic ha lavorato all’intero progetto d’animazione, realizzando un prodotto molto raffinato in grado di reggere il con-fronto con gli eccellenti films firmati Pixar. Una computer graphic che Verbinski defini-

sce “emotion capture”, neologismo per de-scrivere il carattere emotivo dei personaggi che tenterà di manifestarsi nelle espressioni e nei movimenti dei protagonisti animati. Lo stesso regista, infatti, in circa venti giorni ha ripreso tutti gli attori mentre recitavano le loro battute, dando voce così ai diversi strampalati personaggi della storia. Rango è un camaleonte in crisi d’identità abituato a vivere nel suo terrario dove dà dei nomi

agli oggetti che lo circondano, e trovatosi nel deserto si sente spiazzato e prova una gran voglia di protagonismo, incontrando

per la prima volta creature animate. L’esor-dio nel cinema d’animazione da parte di Gore Verbinski si prospetta decisamente originale: acclamato regista della trilogia dei Pirati dei Caraibi, stavolta ci mostra un personaggio fantasioso ma divertente, complesso, improbabile eroe e sicuramente unico, che ricorda vagamente Johnny Depp in Paura e delirio a Las Vegas, con tutte le movenze strampalate del caso. Lo stesso

Verbinski ha dichiarato che questo film è nato dal desiderio di realizzare un western con le creature che vivono nel deserto, idea totalmente originale in cui la vera prota-gonista che emerge è di fatto la natura selvaggia, elemento chiave del cinema del western. Rango, d’altronde, è un film d’ani-mazione che si presta anche a diversi livelli di lettura, essendo di fatto una interpreta-zione completa ed originale del cinema di genere della frontiera, in cui gli elementi chiave sono tutti rappresentati, a partire dall’eroe che diventa paladino della giu-stizia e della popolazione del villaggio. Un camaleonte strampalato e simpatico che piacerà ai più piccoli ma sicuramente anche ai grandi che li accompagneranno in sala.

L’esilarante western d’animazione diretto da Gore Verbinskiè un’avventura tutta da vivere insieme a un camaleonte in crisi di identità.

• EFFETTI SPECIALI - La Industrial Light & Magic, fondata da George Lucas, è una delle più famose ed importanti aziende del campo degli Effetti speciali digitali, oggi parte della più ampia LucasFilm. Tra i film che hanno beneficiato delle magie della casa di San Fran-cisco ricordiamo la “nuova trilogia” di Guerre Stellari, i film di Indiana Jones, i dinosauri di Jurassic Park, la saga di Harry Potter, il drago del film Dragonheart, Pirati dei Caraibi, Transformers e molti altri.

• ROCK - Gore Verbinski, l’acclamato regista delle avventure del pirata Jack Sparrow, du-rante tutta l’adolescenza ha subito le influenze dello scrittore Franz Kafka e del gruppo

metal dei Black Sabbath. Si appassionò alla musica ed iniziò a suonare la chitarra, formando anche una punk-band chiamata “The Little Kings”.

CURIOSITÀ

RANGO

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dall’11 Marzo nei cinema N*PRIMA VISIONE::di Andrea Giovanni Sorge

Joni e Laser: due ragazzi come tanti altri. Fratello e sorel-la, vivono una vita tranquilla con mamma... e mamma. Una moderna famiglia insomma, i cui pilastri sono ap-punto le mamme Nic e Jules, coppia lesbica dagli equi-libri ormai rodati che ha cresciuto due figli in un clima

pieno di affetto e attenzioni. Non senza un aiuto determinante però... da parte di un papà anonimo e occasionale, donatore di seme debitamente retribuito. Sarebbero stati fatti loro se i pargoli, divenuti adolescenti intelligenti e curiosi, non avessero deciso di rintracciare il genitore di fortuna. Quali conseguenze

Quando mamma e mamma non bastano più. Due ragazzi alla ricercadel padre. Julianne Moore e Annette Bening molto credibili.

E la nuova commedia americana, nella sua declinazione più originale,risorge ancora una volta.

I RAGAZZISTANNO BENE

Annette Bening e Julianne Moore

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avrà l’incontro sui ragazzi e sull’estabili-shment familiare? La diffidenza delle ge-nitrici contro il bisogno di conoscere dei ragazzi: in mezzo lui, il padre, adorabile scavezzacollo non privo di slanci affet-tuosi verso questi due figli che la vita gli ha messo in mano inaspettatamente e con vent’anni di ritardo. “Perché hai donato lo sperma? Mi sem-brava più divertente che donare il san-gue!”. Basterebbe questo breve dialogo padre - figlio per meglio farsi un’idea del-la cifra stilistica adottata dalla pellicola. La missione di I ragazzi stanno bene sem-bra voler essere quella di aggirare qua-lunque rischio di melensaggine e politi-cally correct a colpi di battute sarcastiche. Nessuna morbosità infatti da parte della telecamera nell’introdurci nella quotidia-nità di una famiglia sui generis ma al con-tempo di straordinaria normalità, nessun pietismo ma soprattutto nessun giudizio morale, nessuna tesi da dimostrare. La sceneggiatura (scritta a quattro mani con Stuart Blumberg) e la regia di Lisa Cholo-denko, omosessuale dichiarata, riescono ad infondere al progetto il siero di una veridicità domestica e familiare pur nella sua genuina anticonvenzionalità:“Ho amici che hanno vissuto molti aspet-ti di questa storia, io e la mia compagna abbiamo cercato di avere un bambino.

TRE DOMANDE ALLA REGISTALISA CHOLODENKOSi può parlare de I ragazzi stanno bene

come di un film “politico”?

Non mi vedo come una persona molto im-pegnata politicamente, anche perché riten-go che qui si parli di diritti umani. Lo so, i diritti umani sono una questione politica,

ma il mio rapporto con loro e il mio contri-buto in questo campo sono di tipo artistico e creativo. So che qualcuno dirà “Oh, ecco una famiglia anticonformista, due madri con i loro figli”. Per me invece è piuttosto

tipica. Volevamo portarla sullo schermo in un modo che non apparisse politicizzato. Si tratta solo di raccontare la storia di questa particolare famiglia.Com’è stato lavorare con Julianne Moore?

Sul set Julianne era pronta a tutto, compre-se le scene di sesso. L’ho incontrata la prima volta circa dieci anni fa. Di tanto in tanto, nel corso degli anni, ci è capitato di parlare e lei mi diceva “Scrivi qualcosa per me”. Le avevo mandato una prima stesura di I ra-gazzi stanno bene e lei aveva subito dato la sua disponibilità nel 2005, quando il film do-veva essere girato, ma poi non è stato fatto. Julie si è resa disponibile per il film durante i successivi quattro anni. È rimasta incolla-ta, incollata a me e incollata al film. Sono andata a New York e ci siamo incontrate e abbiamo parlato molto. Con Julianne ab-biamo parlato molto della direzione che la sceneggiatura stava prendendo, e di come le cose fossero cambiate per i personaggi, e del perché. Ha imparato a conoscere il suo personaggio in modo più organico mano a mano che Jules si evolveva.E con Annette Bening?

Annette è molto incisiva, intelligente e me-todica. Mi sono resa conto che era proprio lei il personaggio che avevo descritto, per-ché nella vita reale è una specie di Mamma Orsa. Le è stato facile utilizzare questo lato del suo carattere per la parte, essendo an-

che lei molto presa dalla vita dei suoi figli.

EXTRA

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• Un tOccO aUtObIOgrafIcO - Stuart blumberg, co-sceneggiatore del film, ha confes-sato di essere stato anche lui in passato un donatore di seme.• DOve l’hO vISta? - Mia Wasikowska, che nel film interpreta la figlia maggiore, è stata la protagonista di Alice in wonderland di tim burton.• rIcOnOScIMentI - I ragazzi stanno bene è stato premiato in occasione della sessante-sima edizione del festival del cinema di berlino.• MODellI - Il giovanissimo Josh hutcherson, che nel film interpreta il figlio minore, ha dichiarato di ispirarsi per la sua promettente carriera al collega Jake gyllenhaal.• facce Da vIDeOclIp - l’attrice Yaya Dacosta, fidanzata di Mark ruffalo sul set, ha lavorato anche in due videoclip: “pullin’ Me back” del rapper chingy e “good Man” del cantante rnb raphael Saadiq.• nOte... gIà nOte - Fargo, Il grande Lebowski, L’uomo che non c’era, Prima ti sposo, poi ti rovino, Ladykillers, No Country for Old Men, A Serious Man, Burn After Reading: sono solo alcune delle colonne sonore realizzate dal compositore carter burwell, autore delle musiche de I ragazzi stanno bene.

CURIOSITÀ

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Ci sono un sacco di storie di bambini di donatori - nel The New York Times, in 60 Minutes - e quei bambini ora stanno crescendo. Si aprono nuove sfide per la famiglia. Così mentre Stuart pensava che sarebbe stato divertente cimentarsi con qualcosa dal sapore “indie”, io pensavo che sarebbe stato interessante coinvol-gere qualcuno in questo progetto che avesse una sensibilità più “commerciale”. Abbiamo pensato che avrebbe potuto es-sere un felice connubio”, ha dichiarato la regista.A trainare le redini del carro, partecipi e piuttosto divertite, una Annette Bening ed una Julianne Moore che stravincono in credibilità rifuggendo elegantemente ogni stucchevolezza. Quanto al padre in affitto, Mark Ruffalo è irresistibile nel tessere le fila del suo personaggio un po’ cialtrone ma dal cuore d’oro, scapigliato e arruffato ad arte. Anche se non è arri-vato l’Oscar - al quale è stato candidato come miglior attore non protagonista - la sua interpretazione sicuramente lo consacrerà al grande pubblico. A far fun-zionare la commedia quindi è proprio la somma degli elementi: un mix agrodol-ce tra risate e sentimento. Tutto cambia, anche la struttura familiare. Non tenerne conto sarebbe un limite. Cinematografi-camente e non solo. Josh Hutcherson, Mia Wasikowska e Mark Ruffalo

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dal 16 Marzo nei cinema N*PRIMA VISIONE::di Alessandro Fresilli

In venticinque anni di attività (la prima pubblicazione ufficiale risale ad ottobre del 1986) l’Indagatore dell’Incubo dalle sembianze ispirate a Rupert Everett ha inanellato un

successo dietro l’altro, fino ad arrivare, a conferma che la sua celebrità ha ormai da tempo superato i confini nazionali, alla prima pellicola che lo vedrà prota-gonista. E non solo, perché il progetto è più ampio se, come ha ammesso il regista Kevin Munroe: “Per ora stiamo solo ten-tando di fare una sorta di primo capitolo e poi avremo modo di considerare un po’ di più dei seguiti. Mi piacerebbe fare una trilogia. Per ora si sta trattando un film alla volta. Ma non vedo perché, se il film avrà successo, non potrebbero esserce-ne di più. Il fumetto è così profondo e ci sono storie così diverse da raccontare…”. Interpretato da Brandon Routh (era Su-perman in Superman Returns), Dylan,

dopo la morte del suo amore, non ha più voglia di affrontare mostri. E quindi, in un primo momento, rifiuta la richie-sta di Elizabeth (Anita Briem), accorsa da lui per risolvere l’orribile omicidio del padre. Anche perché intuisce subito che il delitto è legato al soprannaturale. Ma quando il suo migliore amico Marcus (Sam Huntington) viene ucciso e torna sotto forma di zombie, sarà costretto ad agire. La temporanea tregua dichiarata tra gli eserciti dei Non Morti sta infatti per cessare e New Orleans diventerà un campo di battaglia, un inferno che sola-mente il ritrovamento di un oggetto an-tico riuscirà ad evitare. Toccherà a Dylan, Marcus ed Elizabeth cercare il potente manufatto, per porre fine al caos. Ci sono naturalmente alcune correzioni rispetto al fumetto. A cominciare dall’ambienta-zione. La Londra di Tiziano Sclavi, svilup-pata intrisa di atmosfere dark ideali per

un noir, per volere di Hollywood diventa New Orleans (per alcuni tratti la città più europea d’America), città che secondo il regista, ha le stesse sfumature inquietan-ti della capitale inglese e che contribui-sce al realismo del film (lo sradicamento ha comunque incontrato il gradimento dell’editore italiano). Inoltre l’assisten-te di Dylan non è Groucho, ma Marcus Adams, un personaggio inedito. In que-sto caso la scelta è stata condizionata da problemi finanziari, dato che la socie-tà proprietaria della figura di Groucho Marx ha chiesto troppo denaro ai crea-tori del film. Ma, al di là dei vari accorgi-menti adottati per renderla una pellicola spendibile anche nel circuito statuniten-se, Dylan Dog - Il Film, mantiene intatte le istanze che lo hanno reso famoso. An-che se, ahinoi, mancherà anche la figuria primaria dell’ispettore Bloch.

Il detective del soprannaturale sbarca ad Hollywood,senza le battute di Groucho e il tè delle cinque.

Dylan Dog

• COLORI - Il colore nero del maggiolone gui-dato da Dylan (nel fumetto è bianco) è dovuto a problemi legali: al cinema i maggiolini bianchi possono comparire solo nei film prodotti dal-la Walt Disney Company che detiene i diritti d’autore della serie di Herbie.• ESCLAMAZIONI - La ricorrente esclamazione di Dylan Dog “Giuda ballerino!” è stata provata durante le riprese, ma è sembrata inappropria-ta in fase di montaggio ed è stata eliminata.• DeLLamorte DeLLamore - Nel 1994 uscì sugli schermi Dellamorte Dellamore, film trat-to dal romanzo omonimo di tiziano Sclavi, con-siderato erroneamente un prototipo di Dylan Dog. Diretto da michele Soavi, la pellicola, che aveva come interpreti rupert everett e anna Falchi, avrà a breve un seguito. • SUPERMAN - Brandon routh e Sam Hun-tington hanno lavorato insieme in Superman Returns di Bryan Singer, nei panni rispettiva-mente di Superman e Jimmy olsen.

CURIOSITÀBrandon Routh e Sam Huntington

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dal 25 Marzo nei cinema N*PRIMA VISIONE::di Alessandro Fresilli

Nel 2005 veniva pubblicato il romanzo Non La-sciarmi, di Kazuo Ishiguro, opera di cui si scrisse: “Usa la struttura della fantascienza per gettare luce sulla vita della gente comune, sull’animo umano, sulla sessualità, sull’amore, sulla creati-

vità e sull’innocenza dell’infanzia”. E anche : “È quasi lette-ralmente un romanzo sull’umanità: che cosa la costituisce, che cosa significa, come viene onorata o negata”. Di quel libro e della sua analisi sociale, come già era accaduto per un altro libro di Ishiguro (Quel che resta del giorno), arriva nelle sale

Dal capolavoro di Ishiguro un film che con le sue atmosfere morbidee sospese racconta della verità dietro l’apparenza.E di quanto possa essere fragile la condizione umana.

NoN Lasciarmi

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carey mulligan,Keira Knightleye andrew Garfield

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Un autore sospeso fra due realtà“Mi interessa il momento in cui una persona è ancora abbastanza bambina da poter sognare ma ha già la consapevolezza di quello che l’aspetta. E poi mi viene facile pensare come un ragazzino, non so se sia un buon segno, ma per me è sempre stato così”. Nato a Nagasaki nel 1954 e trasferitosi in Gran Bretagna all’età di sei anni, Kazuo Ishiguro fa parte del gruppo di scrittori nati fuori dall’Inghilterra che ha dato un sostanziale apporto alla letteratura inglese più recente, contaminandola con elementi della propria cultura d’origine. E infatti il Giappone è una riferimento più o meno esplicito in gran parte delle sue opere fin dal 1982, anno del suo primo romanzo (Un pallido orizzonte di colline). Ambientato nel Giappone post-bellico anche il suo secondo racconto, Un artista nel mondo effimero (1986): di nuovo un’analisi dello scontro tra generazioni e culture. Il successo arriverà però con l’acclamato Quel che resta del giorno (1988), un viaggio nell’essenza stessa della Gran Bretagna da cui è stato tratto il film di James Ivory interpretato da Anthony Hopkins ed Emma Thompson. Quindi Gli inconsolabili (1995), Quando eravamo orfani (2000), due sceneggiature e una raccolta di racconti, Notturni. Cinque storie di musica e crepuscolo (2010). E in mezzo il libro (premiato) da cui è stata ispirata questa pellicola: Non Lasciarmi (2005), storia della raggiunta consapevolezza, da parte di una generazione, di un sistema distorto che trae la propria forza dalla menzogna e dall’essere dato per scontato.

EXTRA

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la trasposizione cinematografica diretta da Mark Romanek, regista di videoclip e affermato autore con One Our Photo. Ambientato in una realtà che potrebbe essere la nostra, ma dove la clonazione è stata legalizzata e impiegata per dilatare le aspettative di vita degli esseri umani, il film combina fantascienza e filosofia, metafora e osservazione attenta, serven-dosi di atmosfere che fluttuano al di fuo-ri del tempo, in un limbo inconsistente ma vicino. “Ho creato questa situazione alquanto artificiale per offrire una pro-spettiva nuova sulla nostra mortalità” ha spiegato Ishiguro, “non ero tanto interessato al tema della clonazione quanto lo ero alla domanda: se la vita si colloca in questo scenario, quali sono le cose che diventano importanti? Che cosa conta davvero? In questa storia si parla soprattutto di amicizia, amore e di come s’impiega il tempo che ci è concesso”. In un bellissimo college immerso nella campagna inglese, Kathy (Carey Mulli-gan), Tommy (Andrew Garfield), Ruth (Keira Knightley) e gli altri ragazzi che lo frequentano, crescono (il mondo reale riusciranno a vederlo solo dopo aver rag-giunto la maggiore età) tra lezioni, sport, amicizie e professori che insegnano loro la consapevolezza di sé stessi. Tutto bel-lo, ma tutto falso. Lo scopo della scuola è quella di conservare i ragazzi quanto più possibile in salute, per prepararli a un fu-turo misterioso e sconvolgente, già deci-so e senza appello. Gli studenti sono in realtà dei cloni, degli involucri generati per garantire, una volta adulti, gli organi ai rispettivi “originali”. Un destino che i tre accetteranno nonostante la crudeltà della loro condizione (sono stati educati proprio a questo, si tratta di migliorare le sorti dell’umanità): fra storie d’amore (Ruth inizierà una relazione con Tom-my e Kathy, innamorata da sempre di

quest’ultimo, resterà a guardare), addii, partenze e ritorni continueranno il pro-prio particolare viaggio fino all’incontro finale, decisi a trascorrere insieme il tem-po che per loro si sta via via esaurendo. “In molti film di fantascienza il tema cen-trale è il tentativo di sfuggire a qualche forma di oppressione, mentre nel nostro film accade il contrario”, ha dichiarato il regista; “i personaggi non scappano per-ché, fin da bambini, è stato loro insegna-to ad avere un forte senso del dovere e ad essere orgogliosi di ciò a cui sono de-stinati nel mondo fuori, per quanto terri-bile possa essere. I ragazzi non scappano anche perché non hanno un luogo dove andare. Il film rappresenta l’urgenza di abbracciare le persone che amiamo qui e ora, perché il tempo che ci è dato è fin troppo breve. Con Non Lasciarmi ho vo-luto realizzare un film bello, coraggioso e privo d’ironia. Il nostro desiderio era di trascinare il pubblico nel mondo creato da Ishiguro e, poiché la verità che esso esplora è dolce ma allo stesso tempo amara, per me era particolarmente im-portante che il film fosse romantico ed esteticamente gradevole”.

• ROMANZO - Il libro di Ishiguro è stato eletto dal Time miglior romanzo del 2005 e inserito nella lista dei migliori cento romanzi in lingua inglese scritti dal 1925 al 2005.• SPIDERMAN - Andrew Garfield, visto recen-temente in The Social Network, sarà il nuovo Spiderman nel film previsto per il prossimo anno.

• MUSICA - La colonna sonora della pellicola è stata curata da Rachel Portman, compositrice Britannica e premio Oscar.• SCNEGGIATURA - Per quanto riguarda la sceneggiatura, la produzione si è invece affi-data ad Alex Garland, romanziere (The Beach, The Coma), sceneggiatore di 28 giorni dopo e Sunshine, nonché grande amico di Ishiguro.

CURIOSITÀ

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MEDUSA FILMPRESENTA

DAL 25 MARZO AL CINEMA

sottoilvestitoniente.libero.it

FRANCESCO MONTANARI

VANESSA HESSLER

RICHARD E. GRANT

UN FILM DI CARLO VANZINA

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dal 25 Marzo nei cinema N*ANTEPRIMA::di Simone Felicetti

Dopo poco più di 25 anni dall’uscita del thriller Sotto il vestito niente, i fratelli Vanzina tornano sui luoghi del delitto della pellicola del 1985 con “L’ultima sfila-ta”. Frutto della collaborazione sinergica tra Carlo ed Enrico Vanzina e Franco Fer-rini il film ripercorre gli scenari e le sugge-stive atmosfere del primo film tornando a indagare sul dietro le quinte del mondo della moda milanese, con le sue sregola-tezze di sesso e droga e con i suoi intrighi di sangue e violenza.Girato tra Svezia, Svizzera e Italia, prodot-to da Medusa in collaborazione con Sky e realizzato da International Video80, “Sot-to il vestito niente - l’ultima sfilata” sarà distribuito nelle sale italiane a partire da venerdì 25 marzo.La trama è ambientata a Milano, durante la stagione della moda e la vicenda si apre con la sfilata di Alexandra, (Alexandra Burman), top model legata al marchio del famoso stilista Federico Marinoni, in-terpretato dall’attore inglese Richard E. Grant.Una sfilata che per Alexandra rappresenta la consacrazione e il coronamento di una carriera, ma al contempo la sua ultima ap-parizione pubblica su una passerella.Poche ore più tardi, infatti, un episodio imprevisto le sbarra il cammino. La mo-della in procinto di festeggiare con i suoi amici, il trionfo della serata appena tra-

Morti misteriose, omicidi efferati e suspance mozzafiatoin un intrigo fatto di sesso, droga e sangue. Terzo sequel di un classico

del cinema di genere, ancora una volta intriso di torbidi scenarinella Milano dei riflettori e delle passerelle.

Sotto ilveStito niente

l’ultima Sfilata

vanessa Hessler e francesco montanari

25ACCHIAPPAFILM(

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scorsa, viene inaspettatamente travolta da un pirata della strada che senza pre-stare alcun soccorso, fugge dileguandosi nella notte, senza lasciare tracce.Sul luogo del delitto ad indagare sul caso interviene l’ispettore di polizia Vincenzo Malerba, (Francesco Montanari, il Liba-nese della serie tv Romanzo Criminale) che tende, da subito, ad escludere la pi-sta dell’incidente, volendo prendere se-riamente in considerazione altre ipotesi. Le sue perplessità sono suggerite da un possibile legame tra l’accaduto e un altro episodio che solo due anni prima aveva coinvolto il mondo della moda e in parti-colar modo un’altra indossatrice, anch’es-sa legata al noto stilista, morta dopo es-sere precipitata da una finestra del suo residence.Intanto Marinoni si mette alla ricerca di una modella che possa sostituire Alexan-dra; una ricerca ardua vista la sua inegua-gliabile bellezza.Ma la sua assistente, Heidi, (Claudine Wil-de), appositamente recatasi a Stoccolma, corre ai ripari ingaggiando una ragazza, che decide di portare con sé a Milano.Britt, questo il suo nome, interpretata da Vanessa Hessler, si svela subito come un elemento di disturbo, tanto da suscitare non pochi conflitti e gelosie all’interno dell’ambiente.In particolar modo Cris (Virginie Marsan), una modella molto amica della defunta Alexandra, destinata a diventarne l’erede

I fratelli del buonumoretra suspance e terrore.

EXTRA

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Figli del rinomato regista Steno, soprannominati “i fratelli della commedia italiana”, Carlo ed Enrico Vanzina nell’arco della loro lunga e prolifica carriera si sono cimentati prevalente-mente nel genere cinematografico a loro più congeniale: la commedia per l’appunto.Tuttavia, durante gli anni ‘80, sollecitati probabilmente dalla tendenza del momento deci-dono di mettersi alla prova con il cinema thriller.Il risultato di questo esperimento è il film “Sotto il vestito niente”, datato 1985 che sembra trarre liberamente spunto dalle ambientazioni messe in scena da Brian De Palma in “Omi-cidio a luci rosse”.Nonostante gran parte della critica non gli abbia reso omaggio, considerandolo un film “vuoto” il successo di pubblico appare davvero sorprendente.Forse proprio in virtù di ciò hanno deciso di riprovarci a distanza di più di 25 anni. Durante le riprese del film hanno dichiarato: “Dopo tante commedie abbiamo deciso di riprendere il genere thriller che tante soddisfazioni ci diede allora. Da molti anni ormai in Italia non si re-alizzano più thriller. Eppure nella lista dei generi più graditi dal pubblico, è al primo posto. Per noi fare cinema è intrattenimento, e in questo thriller e commedia si assomigliano”.

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• LOCATION - La pellicola è stata girata tra il 13 settembre e il 31 ottobre del 2010 tra Stoccolma, Cernobbio, Milano e Roma dove si sono concluse le riprese.• ROMANZO - “Sotto il vestito niente” del 1985 è tratto dall’omonimo romanzo di Mar-co Palma, pseudonimo di Paolo Pietroni.• SEQUEL - Nel 1988 Dario Piana girò “Sotto il vestito niente 2” ma a differenza del pri-mo non riscosse alcun successo.• LIBANO - Francesco Montanari si è recen-temente messo in mostra e ha raggiunto così il grande pubblico per l’interpretazio-ne del “Libanese” nella serie televisiva Ro-manzo Criminale.

CURIOSITÀ

naturale, instaura con la nuova arrivata un rapporto di profonda rivalità.Ma la sorte anche a lei volta le spalle: la ragazza presto verrà misteriosamente assassinata.Il cerchio si stringe. L’ispettore Malerba non ha più dubbi, con-vinto oramai che le tre morti possano essere in qualche modo correlate. E visti, anche, i comportamenti sospetti all’interno dell’entourage dello stilista, i dubbi ricadono inevitabilmente sul

medesimo, data, anche, la sua singolare personalità eccentrica che tende a creare attorno a sé un fitto alone di mistero.E mentre l’intrigo si fa sempre più denso, Britt, che alloggia nel-lo stesso appartamento dove aveva risieduto Alexandra, scopre casualmente tra le pagine di un libro una foto inquietante che prontamente consegna all’ispettore di polizia.Una foto che presumibilmente cela verità nascoste e che potreb-be portare ad un imprevedibile epilogo.

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virginie marsan

alexander Doetsch, Richard e. Grant e Giselda volodi

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dal 25 Marzo nei cinema N*ANTEPRIMA::di Alessandro Fresilli

Il cinema italiano si riprende il diritto di raccontare guar-dando alle commedie del passato, per anni citate come punti di riferimento intoccabili e irripetibili. La commedia all’italiana e la satira di costume sembravano generi appa-rentemente morti negli anni settanta, per lasciare il pas-

so a film più intellettualistici nel migliore dei casi o a spettacoli di cattivo gusto, nel peggiore. Per più di due decenni il nostro modo di far ridere ha perso il contatto con la realtà quotidiana, con i problemi sociali che tanto interessavano i vari Monicelli, Risi, Scola e parecchi altri. Le cose sembra stiano cambiando, in

TuTTial mare

marco Giallini

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Una commedia corale ispirata aCasotto di Sergio Citti. Una giornata estiva in un chiosco sul litorale dove

si incrociano le vicende diGigi Proietti, Marco Giallini,Ambra Angiolini e tanti altri.

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un momento tutto sommato felice, nel quale gli incassi crescono e la qualità dei film migliora a vista d’occhio. Basilicata coast to coast, Benvenuti al sud e gli stra-ordinari successi di Checco Zalone sono la dimostrazione di un vento di cambiamen-to che sta investendo le produzioni no-strane, in cerca di commedie distanti dai modelli standardizzati del cinepanettone o del cinecocomero. Tutti al mare nasce da questa doppia esigenza, da un lato allontanarsi dal genere più commerciale e dall’altro ricongiungersi ai modelli del passato. Difatti, per esplicita ammissione degli autori, questa commedia balneare è la figlia diretta di Casotto di Sergio Citti (1977). Un film forse all’epoca non ap-prezzato quanto avrebbe dovuto e oggi considerato un autentico cult, per il suo modo grottesco e graffiante di descri-vere la società borghese degli anni set-tanta e soprattutto per la geniale idea di mostrare l’intera storia dall’interno di un unico posto, il cabinato-spogliatoio di una spiaggia di Ostia, luogo di incontro e scontro di famiglie e personaggi diversi. Oggi quella formula viene rispettosamen-te replicata col beneplacito di uno degli sceneggiatori del tempo, all’epoca giova-nissimo e oggi considerato tra le massime firme della scrittura cinematografica: Vin-cenzo Cerami, lo sceneggiatore che ha fir-mato i più grandi successi di Roberto Be-nigni. Come a sottolineare questo legame di sangue tra i due film, a dirigere Tutti

Il talento di Vincenzo Cerami, la penna dietro i grandisuccessi del cinema italianoClasse 1940, Cerami rappresenta uno dei narratori più multiformi del panorama culturale italiano. Dal suo primo romanzo Un borghese piccolo piccolo pubblicato nel 1976, ha scritto libri, saggi sceneggiature e testi teatrali. Il suo rapporto con il cinema è stato da subito in-tensissimo, grazie alla figura di un maestro di vita e mestiere come solo Pier Paolo Pasolini - scrittore regista e poeta - poteva essere. Cerami infatti, prima di cimentarsi nella prosa, comincia la sua carriera come aiuto regista per film quali Comizi d’amore e Uccellacci e uccellini. La sua scrittura densa di immagini efficaci, ironiche, legate ai temi dell’attualità sociale colpisce molti dei maggiori autori dei decenni sessanta e settanta. Firma copioni per Bellocchio, Monicelli, Citti e Amelio. La sua carriera subisce una svolta negli anni no-vanta, attraverso il sodalizio stretto con Roberto Benigni. È infatti il coautore dei più grandi successi del comico toscano da Johnny Stecchino a La vita è bella.

EXTRA

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• CAMeI - Tra le piccole parti che il film ci presenta non possiamo non citare quelli di Rodolfo Laganà e di un inedito Vincenzo Cerami.• LA PICCoLA JoDIe - Non tutti ricordano che nell’originale Casotto era presente, tra i ruoli principali, una giovanissima Jodie Foster che aveva già ricevuto una nomina-tion all’oscar per Taxi Driver.• TuTTI AL ChIosCo - A dispetto del titolo, e salvo poche eccezioni, nessuno dei personaggi del film si fa il bagno, tutti restano nel chiosco, uno spazio claustrofobico quanto la cabina nel film di Citti.• AgRo RoMANo - Le principali riprese del film si sono svolte sulle coste romane in una zona più tranquilla rispetto alla caotica ostia, Castel Porziano, estrema propag-gine del litorale romano.

CURIOSITÀ

Claudia Zanella e ambra angioliniVincenzo e matteo Cerami

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al mare ci ha pensato suo figlio, l’esordiente Matteo Cerami, e a nulla sono serviti gli ammonimenti del padre: “Io speravo che facesse l’economista ma non c’è stato niente da fare!”. Persino il produttore di Casotto resta il medesimo e gli autori sono riusciti a convincere a tornare “in spiaggia” attori del calibro di Gigi Proietti e Ninetto Davoli. La trama si snoda non più attorno a una cabina ma a un moderno chiosco sul litorale. Il perno della storia è rappresentato dal personaggio di Marco Giallini, Mau-rizio, che è il gestore del chiosco, un simpatico cafone oppresso dall’invadente madre Ilaria Occhini. In una perfetta unità di tem-

po e luogo ci viene presentato un folto gruppo di personalità bislacche e nevrotiche, che cercano di affermarsi a scapito delle altre, con esiti esilaranti. Proietti è un cleptomane smemorato, Ambra Angiolini una ragazza gay molto innamorata ma un po’ svampita, Ennio Fantastichini un’aspirante suicida, ma c’è anche spazio per Francesco Montanari e Libero De Rienzo e per una pletora di piccoli e grandi attori in ruoli cameo. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una commedia di costume disposta a far-ci amare e al tempo stesso odiare l’Italia di oggi.

Gigi Proietti

Claudio montanari e libero De rienzo

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HOPdal 1 Aprile nei cinema N*ANTEPRIMA

::di Emanuela Andreocci

Cosa succede quando un ragazzo svogliato, un vero e proprio fanullone, investe accidentalmente un co-niglietto pasquale che sfugge ai suoi doveri per se-guire il suo sogno di diventare batterista? Ecco che con Hop i creatori di Cattivissimo me portano sul

grande schermo una dolce e divertente favola, tutta da gustare nel periodo pasquale grazie alla sua uscita, in America come in Italia, il 1 Aprile. E anche se il periodo che segue il Carnevale e precede la Pasqua, la Quaresima dei cristiani, rappresenta un tempo di sacrificio e privazioni, niente vieta di andare al cine-

Tra caramelle,pulcini e uova di Pasqua,arriva la divertente storiadi un coniglio che si opponealle sue origini.

James Marsden

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ma per seguire la dolce e divertente storia del coniglietto Hop. Il piccolo e tenere batuffolo di pelo è nel perio-do di rivolta adolescenziale, gli piace scatenarsi con la sua batteria e non vuole seguire le orme del papà co-niglio: non vuole essere, anche se ce l’ha nel DNA, un coniglio pasquale. Nel 2007 un altro suo “collega” ave-va avuto lo stesso problema: in Bee Movie, infatti, l’ape Barry si oppone al suo destino già scritto e, dopo aver deciso di non voler passare l’intera sua vita a produrre miele, parte alla scoperta del mondo e degli uomini (l’incontro con Vanessa, la bella fio-raia che diventa sua amica e allea-ta, gli fa anche infrangere anche la legge di non parlare con gli umani). E se Barry, in quanto ape, produceva naturalmente miele, Hop, in quanto “dolce” coniglio pasquale, produce “innaturalmente” (per le modalità si rimanda alla visione del film...!) cara-melle. Inoltre anche lui trova in Fred (il ragazzo che l’ha investito, inter-pretato da James Marsden) un amico: sentendosi in colpa per l’incidente, il ragazzo lo porta a casa per occuparsi

La leggendadel coniglio Pasquale

EXTRA

34 ACCHIAPPAFILM)Kaley Cuoco

• Disegni - Il personaggio del coniglietto è stato realizzato da Peter de Sève, famoso per i suoi personaggi de L’era glaciale.• Un PoSter “amorevole” - In occasio-ne del 14 febbraio è stato ideato un poster in cui il dolce coniglio, con le orecchie pie-gate a forma di cuore, fa gli auguri a tutti di un felice San valentino.• oPerazIonI dI marketIng - Per la fina-le del Super Bowl è stata realizzata un’ap-posita locandina in cui il muso del protago-nista è interamente coperto da un enorme casco da rugby ed è riconoscibile solo per le lunghe orecchie che spuntano fuori.• IllUmInatIon entertaInment - l’Il-lumination entertainment è stata fondata da Chris meledandri nel 2007 che ha lascia-to la carica di presidente della 20th Century Fox animation per questo nuovo progetto dell’intrattenimento d’animazione nella nBC Universal.

CURIOSITÀ

mentre il simbolo dell’agnello è legato alla tradizione cristiana, simbolo di gesù che si immola per redimere l’umanità, quello del coniglio trae origine dai riti pagani pre-cri-stiani incentrati sulla fecondità: la lepre e il coniglio, infatti, essendo gli animali più fertili, incarnano al meglio l’idea della pri-mavera, periodo di fioritura e quindi rinno-vamento della vita.la leggenda vuole che eostre, un’antica divi-nità pagana da cui prende il nome “easter”, Pasqua in inglese, salvò un uccello impossi-bilitato a volare per via delle ali congelate e lo trasformò in un coniglio speciale, capace di deporre uova altrettanto speciali.

nel Xv secolo la tradizione sembra aver proseguito il suo corso in germania e in olanda, mentre i primi biscotti e dolci a forma di coniglio risalgono al 1800. la leggenda si è poi spo-stata oltreoceano grazie agli emigrati, che raccontavano ai bambini la storia del dispettoso coniglietto pasquale che regalava uova colorate ai bimbi buoni nascondendole in giardino...

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di lui durante la sua convalescenza. E no-nostante sia un animaletto adorabile, ca-pace di confondersi con il più tenero dei peluche e di farsi coccolare dalla ragazza di Fred senza che lei sappia con chi ha a che fare, è il peggiore degli ospiti. Si sa però che le convivenze forzate, come succede nei film o nei cartoni che, anche se non nascono con questo scopo, sono comunque educativi e lanciano un messaggio forte e importante, aiutano a crescere e a fortificarsi. In questo modo, senza volerlo e senza neanche accorger-sene, sia il protagonista di pelo che quel-lo in carne ed ossa impareranno ad assu-mersi le proprie responsabilità e insieme riusciranno a salvare la Pasqua.Il film, che gestisce sapientemente la più sofisticata animazione con la tecnica di live action, è prodotto da una societa sussidiaria della NBC Universal, la Illumi-nation Entertainment di Chris Melandri (creatori del film d’animazione Cattivissi-mo Me), ed è diretto da Tim Hill, regista del fortunato blockbuster Alvin Super-star.

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dal 1 Aprile nei cinema N*ANTEPRIMA::di Andrea Giovanni Sorge

C’era una volta a Broadway una romantica e mo-derna commedia degli equivoci chiamata Fiore di Cactus da cui nel 1969 venne tratto un film piuttosto fortunato con Ingrid Bergman e una giovane Goldie Hawn, premiata con l’Oscar.

Nel 2003 arriva il remake in salsa Bollywood, Maine Pyaar Kyun Kiya?. Ora la medesima storia, aggiornata ai tempi di twitter e blackberry torna a casa, a Hollywood. Il plot è più o meno quel-lo, semplice ed efficace. Danny è un chirurgo di successo, gene-ticamente refrattario ad impegnarsi in relazioni sentimentali

MIA MOGLIEPER FINTA

Jennifer Aniston, Nick Swardson, Griffin Gluck, Brooklyn Decker, Bailee Madison e Adam Sandler

Lui, lei, l’altra per finta: questo matrimonio s’ha da simulare!Adam Sandler e Jennifer Aniston in un’irresistibile commedia degli equivoci.

Con la partecipazione straordinaria di Nicole Kidman

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troppo serie, che ha escogitato un metodo infallibile per non rimanere incastrato: fingersi sposato. Proprio così: ostentando di volta in volta l’anello e fingendosi marito depresso e frustra-to, l’irriducibile scapolo attira dalle sue partner compassione, passione, e poca invadenza. Ma il destino, vero deus ex ma-china di ogni commedia romantica che si rispetti, gli tende un tranello e scombina i suoi piani facendogli incontrare la ragaz-za dei suoi sogni. Costretto da una mirabolante girandola di malintesi a mentire anche a lei, Danny si inventa una moglie in carne ed ossa: Katherine, sua irreprensibile ma solidale collega di lavoro, già a sua volta madre single di due pestiferi bambini, anch’essi ben presto “ingaggiati” come recalcitrati attori della maxi-farsa. Un assurdo week-end alle Hawaii da trascorrere... tutti insieme surrealmente, complicherà ulteriormente le cose sovrapponendo vero e falso, sentimenti simulati e autentici tra-sporti. Inutile dire che i nostri ne vedranno davvero di tutti i colori. Adam Sandler nel ruolo del protagonista conferma la sua natura di mattatore comico dopo alcune convincenti prove più impegnate: la sua aria da simpatica canaglia ben asseconda i tempi comici e i modi di un personaggio per il quale è impossi-bile non tifare, a dispetto della sua mascalzonaggine. Jennifer Aniston porta avanti imperterrita la sua missione di diventare la nuova Meg Ryan e aggiorna il suo repertorio facce buffe e accattivanti civetterie con sapiente maturità. Completano il cast l’avvenente Brooke Decker, biondissima ex testimonial del-la celeberrima linea di lingerie Victoria’s Secret ed una inedita

TRE DOMANDEA NICOLE KIDMAN

Come descriverebbe il suo personaggio in Mia Moglie per finta?

Devlin è una donna molto appariscente e competitiva ma di fatto profondamente insicura. Non sono un attrice comica, non è usuale per me calarmi in una parte come questa. Poi Adam Sandler mi ha chiamato e mi ha detto “guarda, ho questo personaggio di donna impossibile, vorresti farlo tu?” Io ho sempre amato i suoi film, ab-biamo anche lavorato insieme al Saturday Night Live anni fa, e ho detto di sì.Quale è la scena che si è più divertita a girare?

La scena della gara di hula-hop. Il mio personaggio è totalmente incapace di perdere così pretende uno spareggio con la rivale, con-sistente nel mantenere in equilibrio sul nostro corpo una noce di cocco senza usare le mani...è stato davvero divertenteChe clima c’era sul set

Differentemente dalle produzioni drammatiche in cui lavoro di so-lito, in cui tutti tendiamo ad essere seri e concentrati sui nostri ruoli, l’atmosfera sul set era davvero rilassata, priva di qualunque tensione. Non mi sono sentita come se stessi girando un film ed è stato tutto molto piacevole.

EXTRA

Page 39: AcchiappaFilm Marzo 2011

quanto gustosa Nicole Kidman: l’aveva-mo lasciato intensa e drammatica in The Rabbit Hole e la ritroviamo qui come l’agguerrita, competitiva ed isterica ex rivale della dimessa Katherine. Ed è pro-prio sugli equilibri/squilibri di coppia che l’alchimia del film trova le sue formule più vincenti: Sandler e Aniston, Aniston contro Kidman. Lui, lei, la finta lei, la rivale, il marito... gli ingredienti per la ricetta della pochade perfetta ci sono tutti, tra gag ingarbugliate e battute spi-ritose, litigate e riappacificazioni, inse-guimenti e depistaggi. La regia di Dennis Dougan, che aveva già diretto Sandler in Zohan, asseconda le intenzioni di una sceneggiatura frizzante come uno spu-mantino leggero leggero, da sorseggiare in tutta calma: senza voler fare paragoni con l’originale, di cui rifiuta furbamente la sofisticatezza retrò ed irraggiungibi-le, Mia moglie per finta si candida come cine-aperitivo garbatamente vacanziero e rassicurante, ideale per due orette di pura evasione.

• AnAlogie - Curiosamente il tema dell’uo-mo che si finge sposato per non impegnarsi è già stato trattato nel recente Immaturi, nella caratterizzazione del personaggio interpre-tato da Luca Bizzarri.• Cantattori - in Mia moglie per finta, nel ruolo del marito di nicole Kidman, recita anche Dave Mattews, leader della popolare rockband “Dave Mattews Band”.• Mi proDuCo Da soLo - adam sandler, protagonista assoluto del film, ne è anche co-produttore insieme a Jack Giarraputo e Heather parry.• titLe story - il titolo originale del film

è Just go with it, cui si è arrivati dopo aver scartato precedenti ipotesi come “Holiday in Hawaii” e “pretend Wife”.• LoCations - oltre che sulle isole hawai-iane di Kauai e Maui le riprese di Mia Moglie per finta sono state effettuate anche a Los angeles.• riManDi - in realtà all’origine della com-media Fiore di cactus - recitata a Broadway e trasposta per il cinema - cui Mia moglie per finta liberamente si ispira, c’è la commedia francese, Fleur de cactus di pierre Barillet and Jean-pierre Gredy.

CURIOSITÀ

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Page 40: AcchiappaFilm Marzo 2011

Festival*::di Luca TicconiR I F F

Il RIFF spegne dieci candeline, all’insegna di un approccio alternativo,sempre attento ai nuovi autori della scena nazionale e internazionale.

Rome IndIpendent FIlm FestIval

Dieci anni di indipendenza, dieci anni di un cinema che non si piega alle logiche di mercato. Dalla pri-ma edizione questo piccolo grande festival della capitale ha fatto molta strada, trovando la sua sede naturale nei locali del ristrutturato Nuovo

Cinema Aquila, nel cuore del quartiere Pigneto, che oggi lo ac-coglie dal 18 al 24 marzo. Un festival sempre fedele alla linea, quella della promozione di un circuito cinematografico alter-nativo, distante dall’imperante voga dei film di cassetta. Riff è sempre stato sinonimo di film low budget, con una forte voca-

zione sociale e con uno sguardo internazionale. Senza tuttavia dimenticare il cinema di casa no-stra, con i suoi autori miscono-sciuti da portare all’attenzione di un pubblico più vasto. Quest’anno non fa eccezione con circa 150 titoli in programma nelle varie sezioni e negli eventi collaterali. Tra i lungometraggi internazionali del concorso, il po-

lacco All That I Love di Jacek Borcuch, vincitore del premio del pubblico al Polish Film Festival e molto acclamato al Sundance, un’irreverente storia di formazione nella Polonia comunista, tra ribellione e musica punk. 180° è invece il titolo del film del

regista svizzero, di origine turca, Cihan Inan ambientato in una Zurigo multietnica dove si incrociano i destini di diversi per-sonaggi, la cui vita è sconvolta da eventi accidentali. Per gli amanti dell’horror sarà presentato il sorprendente Christopher Roth, storia di un serial killer che perseguita uno scrittore di romanzi gialli tra le colline dell’Umbria, il film è diretto da Max Sender già responsabile della fotografia dei lavori di Alexandre Aja, e vede nei ruoli principali Anna Galiena e Ben Gazzarra. Ancora di horror si parla tra gli autori esordienti italiani, col film Nelle fauci di Ubaldo Terzani, seconda prova di Gabriele Albanesi dopo Il cult Il bosco fuori. 5 di Francesco Maria Do-minedò è una storia di amicizia e delinquenza in una iperrealistica periferia romana, mentre 18anni il mondo ai miei piedi di Elisabetta Rocchetti ci parla dell’età inquieta nell’Italia di oggi. Altro film italia-no da tenere d’occhio è L’erede di Michael Zampino, un dramma mi-nimalista e sorprendente.Oltre alla sezione dei documenta-ri, Documentariff, sempre da te-nere d’occhio, e ai vari workshop e seminari, il ricco programma del festival comprende il Forum

Page 41: AcchiappaFilm Marzo 2011

R I F FEuropeo dei Produttori Indipendenti che aderi-scono al progetto Producers on the Movie e un evento tutto dedicato al mondo femminile, con la rete Woman Make Movies, un’organizzazione che facilita lo scambio e la promozione di film e video realizzati da donne, o incentrati su di loro. La creatività femminile entra anche nel campo dei cartoni animati con la presentazione del libro Le donne nel cinema d’animazione a cura di Matilde Tortora. Anche quest’anno infine, il festival può giovarsi

di una giuria d’eccezione tra cui spiccano Gianlu-ca Arcopinto, i registi Fariborz Kamkari (Fiori di Kirkuk), Cinzia TH Torrini (Terra ribelle) e l’attrice Valentina Carnelutti. Tanti auguri al RIFF!

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Il cinema dell’isolache non c’è

Intervista aFabrizio Ferrari,

direttore artistico del RIFFdieci anni di RIFF, che bilancio?

Direi complessivamente positivo. A partire dalla prima edizione del 2002, il RIFF è diventato sempre più un appuntamento seguito con interesse dal pubblico di Roma e un riferimento per i filmakers di tutto il mondo. Uno degli aspetti che mi ha in qualche modo stupito è che, sin dalle prime edizioni, abbiamo ricevuto opere provenienti da tutti i continenti. Non a caso i lungometraggi vincitori delle diverse edizioni sono quasi sempre film stranieri: nel 2005 il palestinese The Olive Harvest; lo statunitense Self Medicated nel 2006; l’italo-statunitense Punk Love di Nick Lyon nel 2007; ancora nel 2008 l’estone The Class di Imar Raag. Le ultime due edizioni del RIFF sono state vinte da due grandi registi Steve McQueen con Hunger e Andrea Arnold con Fish Tank.Questa “vocazione internazionale” ci ha spinto a non chiuderci in una specifica tematica ma ha fatto del dialogo, della ricerca e della sperimentazione cinemato-grafica la nostra identità di festival. Quali sono stati i momenti più emozionanti di questi 10 anni?

Devo confessare che già ricevere tutti gli anni circa 1000 opere mi colpisce pro-fondamente. Questa costante attenzione al festival mi responsabilizza molto. Le emozioni arrivano quando ospitiamo al festival grandi autori o attori importanti. Ma devo dire che la maggiore gratificazione arriva quando I film che noi sele-zioniamo - e quasi sempre sono anteprime italiane o internazionali - ottengono riconoscimenti e successi a livello internazionale. West Bank Story di Ari Sandel ad esempio, un bellissimo corto che abbiamo selezionato nell’edizione del 2005, ha vinto l’Oscar come miglior cortometraggio nel 2007. Profumo di Oscar c’è stato anche per il film selezionato nel 2006 Kiss by winter di Sara Johnsen, che è stato candidato agli oscar per la Norvegia.Quali sono gli obiettivi del RIFF?

Oggi i festival come il RIFF diventano un modo innovativo e alternativo di distri-buire e promuovere i film. Opere che non hanno contratti di distribuzione possono avere una vita diversa nei festival dove viene premiata la qualità rispetto alle lo-giche di mercato. Il RIFF cerca di aiutare il cinema giovane e indipendente, italia-no e non, che trova sempre grande difficoltà ad essere visto nel circuito delle sale cinematografiche. Il nostro è il cinema dell’“isola che non c’è”. Nel corso dei nostri dieci anni di vita diverse sono le pellicole che, anche grazie al RIFF, hanno trova-to una distribuzione dopo il festival. Ne cito alcuni: Fate come noi di Francesco Apolloni, I fatti della banda della Magliana di Daniele Costantini, Sopra e sotto il Ponte di Alberto Bassetto, Tre giorni di anarchia di Vito Zagarrio, Il rabdomante di Fabrizio Cattani, Sleeping Around di Marco Carniti. In particolare nell’ultima edizione i tre film che hanno ricevuto i RIFF awards 2010 sono poi arrivati in sala: Fish Tank di Andrea Arnold (UK): Amore liquido di Marco Luca Cattaneo e 18 anni dopo di Edoardo Leo.

EXTRA

Christopher Roth

Page 42: AcchiappaFilm Marzo 2011

RumorsHeidi Klum lancia un reality sHow sull’infanzia

Il senso di maternità della top model tedesca più celebre di Hol-

lywood è davvero ineguagliabile. Nonostante Heidi Klum abbia

dichiarato da poco di non volere più figli, proprio non riesce a

staccarsi dal mondo dell’infanzia e ha pensato di trasformare

la sua passione in una professione. Come? Semplice: creando

un reality show che vedrà come protagonisti proprio i bambini.

Il programma, che si intitolerà Seriously Funny Kids e andrà in

onda sul canale americano Lifetime, vede la star alle prese con

i bimbi e le loro gag comiche; il tutto allo scopo di trovare il

miglior barzellettiere d’America, rigorosamente under 12!

il party per i 23 anni di

riHanna

Grande festa alla corte di Hol-

lywood. La cantante più tra-

sgressiva del momento, la ros-

sa (almeno per il momento)

Rihanna, ha compiuto 23 anni

e ha festeggiato con un party

da mille e una notte organiz-

zato nella sua villa di Beverly

Hills. Ma visto che la carriera

ha la precedenza su tutto, Riri

ha pensato bene di aprire i fe-

steggiamenti del suo 23esimo compleanno sbrigando prima un

impegno di lavoro, ovvero esibendosi durante l’NBA All-Star

Game. E poi di corsa a casa dove l’aspettavano alcuni tra i per-

sonaggi più importanti dello showbiz hollywoodiano, da Zac

Efron a Ryan Phillippe, passando per Mary J Blige e Jay Z, fino

a Joel Madden e Diddy. Pare che la star si sia divertita da mo-

rire e che gli ospiti, Warren G in testa, non si siano risparmiati

tra brani rap e danze hip hop. La festa è andata avanti fino al

mattino, peccato però che la single e neoprofumiera Rihanna

abbia terminato il party in solitudine. C’est la vie!

paris Hilton, fidanzata con l’anello

Paris Hilton, dopo

aver seminato per

anni scompiglio nello

star system, sembra

sia pronta a rinascere

a nuova vita. Prima

fa pace con Kim Kar-

dashian e ora sembra

addirittura pronta a

compiere il fatidico

passo. Stando agli ul-

timi rumors, infatti,

l’ereditiera è stata av-

vistata assieme a Cy

Waits all’uscita di una

gioielleria di New York

dove - sempre a detta

dei soliti beninformati

- avrebbe scelto un so-

litario d’oro bianco e

diamanti neri dal valore di ben 25mila dollari, che aveva tutta

l’aria di sembrare un anello di fidanzamento in piena regola.

Insomma, odor di nozze in casa Hilton, tanto che la stessa Paris

recentemente si era detta sicura che a breve avrebbe ricevuto

la proposta di matrimonio e che la cosa la rendeva felice come

non mai. E ci crediamo! Nel giro di 5 giorni l’innamoratissimo

Cy l’ha riempita di regali costosissimi (ad esempio una Lexus da

300mila dollari per il suo compleanno). Della serie: l’amore non

bada a spese!

::di Barbara Zorzoli

Page 43: AcchiappaFilm Marzo 2011

E’ sbarcato anche nei cinema nazionali uno degli horror balneari più attesi della scorsa stagione americana. E arriva an-che il commento originale del poco noto Michael Wandmacher. Il suo score s’inse-risce nello standard cinemusicale del mo-mento, con un uso controllato dell’orche-stra e una dimensione elettronica sempre

latente. Si apprezzano comunque alcune scritture pirotecniche per archi e ottoni, funzionali al clima tensivo del film.

Piranha 3DLakeshore Records

*Sonoro musiche per immagini::di Giuliano Tomassacci

Di nuovo in coppia dopo quattro film, il regista Darren Aronofsky e il compositore Clint Mansell confermano la grande sin-tonia artistica per il commento di Black Swan. Partendo da un riferimento eccel-lente del repertorio classico come Il lago dei cigni di Tchaikovsky, Mansell elabora una contaminazione con il suo esclusivo

stile: soluzioni orchestrali di rottura e architetture contempora-nee tra rock e pop.

Il cigno neroSony Classical

Ormai una certezza di qualità e versati-lità, Alexandre Desplat verga il suo en-nesimo lavoro di perfetta aderenza alle immagini per il premiatissimo Il discorso del re. Il suo tratto è di nuovo orientato al classicismo, e con risonanze dalle sue passate esperienze per The Queen e Chéri l’autore stende un placido e romantico af-

fresco per archi e pianoforte, su cui spiccano un tema da minuet-to e un adagio elegante e crescente.

Il discorso del reDecca

Rimasta fin troppo all’ombra del primo capitolo cinematografico del dittico di-retto da Tim Burton, la rigogliosa partitu-ra di Danny Elfman per Batman Returns (1992) s’impone finalmente in tutta la sua bellezza grazie a questa pubblicazione estesa della La-La Land. Ai già noti temi de Il cavaliere oscuro, di Pinguino e Cat-

Woman si aggiungono pagine inedite che contribuiscono a ricon-siderare un lavoro di altissima caratura sinfonica.

Batman ReturnsPrometheus Records

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*RumorsVoci dal mondo dello spettacolo

nicole Kidman,

disperatamente mamma

Nicole Kidman, diventata di

nuovo mamma a dicembre

grazie a un utero in affitto,

ha gettato la maschera e ha

raccontato la gioia e il dolo-

re struggente di quest’ulti-

ma maternità. L’attrice, can-

didata all’Oscar per il film

Rabbit Hole, ha confessato di

aver provato “il brivido delle

montagne russe della fertilità”

una sola volta nella sua vita (nel

2008 quando è diventata mamma

di Sunday Rose, avuta dal marito Keith

Urban) e che da allora ha inseguito costan-

temente il desiderio di voler avere un altro figlio in

maniera naturale. Ma niente. Per lei non era più possibile e tut-

to ciò, a detta della stessa star, le ha causato sofferenze atroci

e un vero trauma psicologico. “La fertilità è un dono enorme e

tutti coloro che vogliono un bambino sanno bene il dolore e il

senso di smarrimento che si provano sapendo di non poterne

avere. Volevo essere mamma disperatamente, a tutti i costi, ma

non potevo più rimanere incinta. Per questo ho deciso di avere

Faith Margaret in questo modo: il pensiero di non essere fertile

mi stava logorando”, ha confessato apertamente Nicole Kid-

man. E ora che la bimba c’è, Nicole è al settimo cielo!

Halle Berry Ha vinto la Battaglia per l’affido

della piccola naHla

Halle Berry aveva promesso che avrebbe fatto tutto ciò che era

in suo potere pur di ottenere l’affido di Nahla. E così è sta-

to. L’attrice, infatti, ha trascinato Gabriel Aubry in tribunale

- dopo che questo, a dicembre, aveva ottenuto la custodia

congiunta della bambina - e ha scatenato

una vera battaglia legale contro il suo ex.

Alla fine è riuscita a vincere. La star, infat-

ti, ha ottenuto il permesso di portare con

sé la piccola a New York, dove sarà impe-

gnata con le riprese di New Year’s Eve (a

cui inizialmente aveva rinunciato proprio

per questioni familiari), ma l’ex

compagno non si arrende e ha

fatto sapere che farà ricorso

pur di esercitare i suoi diritti di

CULT

Page 44: AcchiappaFilm Marzo 2011

padre. Insomma, i due proprio non intendono concedersi una

tregua e tra insulti e offese a mezzo stampa stanno facendo di

tutto per distruggere ogni parvenza di civiltà nel loro rapporto.

Suvvia ragazzi... un po’ di camomilla?

Jessica alBa annuncia la sua seconda

gravidanza su faceBooK

Ancora una dolce attesa in quel di Hollywood e ancora una volta

l’annuncio, in barba a giornali e addetti stampa, arriva diretta-

mente dalla pagina Facebook della star (proprio come è accadu-

to per la gravidanza di Victoria Beckham). Chi è la futura mam-

ma che presto si unirà al club di Mommywood 2011? È presto

detto: si tratta di Jessica Alba che assieme a Cash Warren aspetta

la sua seconda figlia. Ed ecco cosa ha scritto la celeb ai suoi fan

dal profilo del social net: “Honor avrà presto una sorellina! Io e

Cash siamo molto eccitati e volevamo condividere questa gioia

direttamente con tutti voi, prima che possiate sapere della no-

tizia da qualcun altro. Vi ringrazio per tutto il supporto che mi

avete dato durante la mia prima gravidanza, nel 2008, e sono

sicura che anche stavolta mi sarete vicini”. Auguri Jess!

Jus in Bello ii: un weeK-end

romano supernatural...

Si terrà a Roma, dall’8 al 10 Aprile 2011,

presso l’Hilton Rome Airport Hotel, la secon-

da edizione di “Jus in Bello”, convention su

Supernatural, la serie horror creata e pro-

dotta da Eric Kripke (girata a Vancouver dal

2005 e giunta alla sesta serie), che in Ameri-

ca è ormai divenuta un vero cult. Protago-

nisti della serie sono Jensen Ackles e Jared

Padalecki, nei panni dei fratelli Winchester

che, a bordo di una Chevy Impala del ‘67,

vanno a caccia, “on the road”, di demoni,

streghe e altre creature o maledizioni or-

ribili, a colpi di musica heavy metal e della

mitica Colt, la pistola in grado di configgere

qualsiasi essere malefico e di aprire le porte

dell’inferno. In Italia il serial ha debuttato su

Rai 2 ma è stato trasmesso

anche da Rai 4 e da Steel,

riscuotendo un ottimo suc-

cesso e raccogliendo un

numero impressionante di

appassionati di tutte le età.

L’evento (che a onor del

successo dello scorso anno

ha già raggiunto il numero

massimo di partecipanti sin

da settembre 2010), infatti,

segue il format delle convention americane,

vale a dire, consente agli appassionati della

serie di trascorrere tre giorni all’insegna del

divertimento con i propri beniamini e di

prendere parte alle varie iniziative (sessioni

di autografi, foto, incontri con gli attori che,

dal palco, risponderanno alle domande dei

fan). Saranno presenti alla tre giorni romana:

i due fratelli Winchester, accompagnati da

personaggi ricorrenti come gli angeli Castiel

(Misha Collins) e Gabriel (Richard Speight

JR), Crowley (Mark Sheppard), Chuck Shur-

ley (Rob Benedict), Ash (Chad Lindberg) e,

dulcis in fundo, i musicisti Jason Manns e

Steve Carlson.

A questo punto, se il vostro sogno è incon-

trare in futuro i beniamini delle serie TV più

disparate, non vi resta che rimanere infor-

mati sulle prossime iniziative di Jus in Bello

(www.jusinbello.it).

*Rumors . Voci dal mondo dello spettacolo

Page 45: AcchiappaFilm Marzo 2011

george clooney ed elisaBetta canalis non avran-

no figli

Nessun figlio in arrivo per la coppia Clooney/Canalis. Mentre

Mommywood 2011 scoppia di nuove gravidanze e maternità,

c’è qualcuno che va decisamente controtendenza e di fare figli

proprio non ne vuole sapere. L’ormai ex velina d’Italia, infatti, ha

rivelato che lei e George Clooney non hanno nessuna intenzione

di mettere su famiglia e di pensare ai figli: “Rimanere incinta

non è mai stato uno dei miei obbiettivi. Il mio desiderio di ma-

ternità è pienamente soddisfatto dai miei cani”. Non solo, l’idea

sembra sia pienamente condivisa dall’attore hollywoodiano.

matt damon e i segreti di un matrimonio perfetto

Fortunato al lavoro e in amore, come Matt Damon, che oltre a

vantare una carriera sfavillante può contare anche su una vita

di coppia solida e serena. Lo conferma lo stesso attore che ha

svelato alla rivista People i segreti del suo matrimonio, ovvero

non rimanere lontano da sua moglie Luciana per più di due set-

timane: “Quando ho girato Il grinta ho chiesto ai fratelli Coen

di organizzare le riprese in modo da poter tornare a casa, lavo-

ravo due giorni e poi prendevo l’aereo. Ora invece sto girando

una film a Los Angeles e tutta la mia famiglia mi ha seguito”.

Davvero un bell’esempio. Bravo Matt!

::di Anna Medici

Contenuti speciali: Commento del regista David Fincher, Commento dello sceneggia-tore Aaron Sorkin e del cast, Come hanno fatto a fare un film su Facebook? Un docu-mentario in quattro parti, Jeff Cronenweth e David Fincher parlano degli effetti visivi Angus Wall, Kirk Baxter e Ren Klyce parlano della post produzione, Trent Reznor, Atticus Ross e David Fincher parlano della colonna sonora, Nella sala del re della montagna: l’esplorazione musicale, Lo Swarmatron, Stanza VIP Ruby Skye: Dissezione di una scena con angolazioni multiple

Il film ripercorre il momento in cui Facebook, il fenomeno sociale più rivoluzionario del nuovo secolo fu inventato e come il suo suc-cesso immediato e l’improvvisa ricchezza hanno cambiato la vita dei due compagni universitari che lo hanno creato.Definito da Frank Rich del New York Times come “Un film brillan-te” e da Peter Travers di Rolling Stone come “Un punto di riferimen-to americano”, The Social Network è diventato una pietra di para-gone culturale. Premi e nomination: tre Oscar (Sceneggiatura non originale, colonna sonora originale e montaggio) quattro Golden Globe, nove Nomination al Critics’ Choice Award, premio come mi-glior film da diverse importanti organizzazioni, tra le quali la “Los Angeles Film Critics Association”, il “New York Film Critics Circle e la “National Board of Review”.

The Social Network Regia: David Fincher Cast: Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Armie HammerGenere: Drammatico Formato: DVD & Bluray (2 dischi)

*Rewind: il DVD del mese::di Massimo Mostacci

IL GRINTA

Romanzo di culto fin dal 1969, quando ispirò la celebre pellicola western con John Wayne, “Il Grinta” (True Grit) di Charles Portis ha raggiunto i primi po-sti nelle classifiche Amazon e nella top ten di New York Times grazie alla rivi-sitazione dei Coen che hanno diretto il nuovo adattamento cinematografico, oggi sul grande schermo, con un cast d’eccezione a partire da Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin fino alla straordinaria interpreta-zione della giovane Hailee Steinfeld.Ambientato nel “Wild West”, nello stato dell’Arkansas di fine’800, Il Grinta è la storia di una quattordicenne straordinariamente co-raggiosa decisa a vendicare l’omicidio del padre, con l’aiuto di uno sceriffo, detto il Grinta e un ranger texano, con i quali intraprende un epico viaggio attraverso il selvaggio territorio indiano alla ricer-ca dell’assassino.Al tempo stesso è la storia di una grande avventura, un libro che esce dai generi convenzionali, un classico che affonda le radici nell’animo americano e che ha lo stesso carattere della sua prota-gonista: è eccentrico, diretto e risoluto, ironico e irresistibile.Considerato il vero capolavoro di Portis, Il Grinta fu pubblicato ini-zialmente a puntate sul Saturday Evening Post , divenendo poi un romanzo venduto in milioni di copie in tutto il mondo entrando per-sino nel programma di letteratura americana nelle scuole.

*Lo scaffale . Cinema e libri::di Anna Medici

• Autore: Charles Portis• Editore: Giano Editore

Page 46: AcchiappaFilm Marzo 2011

Teatro*::di Chiara Rovan

Surreale, spiritato, provocatore e a volte grottesco, agget-tivi che ben descrivono Paolo Rossi, discepolo di Dario Fo, impegnato a teatro, con: “Il Mistero Buffo di Dario Fo (PS:

nell’umile versione pop)”, proprio con l’opera più rappresenta-tiva del suo maestro, da lui ripresa e adattata.Dopo aver debuttato la scorsa stagione, e portato ovunque con entusiastico consenso di pubblico e critica, basti pensare alle 25 repliche al Piccolo Teatro Strehler di Milano, ecco approdare dall’1 al 20 marzo al teatro Vittoria di Roma la “sua” interpre-tazione del testo, che in più di quarant’anni, (fu presentato per la prima volta come giullarata popolare nel 1969) è stato allestito oltre cinquemila volte in tutto il mondo .Rossi, che esordì sul palcoscenico nel 1978 nell’”Histoire du Sol-dat” diretto da Dario Fo, rende omaggio all’amico e maestro riprendendo la celebre opera teatrale che rivoluzionò il teatro popolare in Italia e nel mondo; nella mise-en-scène attualizza con molto rispetto (nell’umile versione pop) la figura del giul-lare medievale, interprete dei sentimenti e del malcontento del popolo verso i potenti, dando vita ad uno spettacolo diverso in ogni replica, interpretato con il pubblico (e non per il pub-blico), uno spettacolo scandito da fequenti cambi di registro, un’allegoria che confonde i generi, la finzione con la realtà, i

sogni del popolo con la cronaca. Rossi, avvia la narrazione drammaturgica su un doppio binario: i racconti di Fo e quelli, inediti, da lui stesso scritti. Coincidente ovvio, la prospettiva del racconto che è non potrebbe essere che quella della povera gente, gli umili, “gli unici protagonisti veri del buono e cattivo tempo della nostra società di ieri e d’oggi”, ci dice l’attore e regista. Il “suo” Mistero buffo, di-viene dunque una rivisitazione - adattata ai giorni nostri - dei Misteri che raccontano la nostra epoca Il suo Mistero è anche un viaggio corale in cui ben figura Lucia Vasini e dove l’accompagnamento musicale composto da Ema-nuele Dell’Aquila “recita” con l’azione scenica.L’attore, nato a Monfalcone cinquantasette anni fa, e milanese d’adozione che da sempre si divide tra cinema (Via Montena-poleone di Vanzina, Musica per vecchi animali, con lo stesso Fo, Kamikazen - Ultima notte a Milano e Nirvana di Salvato-res) teatro e televisione (Su la testa!- Il circo di Paolo Rossi), in questo testo rinnova l’operazione di recupero delle radici profonde del teatro popolare, i vecchi meccanismi d’improvvi-sazione, gli sketch, i trucchi del mestiere, le storie e i canovacci, avviata da Fo, fino alla stessa riscoperta del grammelot: in uso sin dall’anno mille da giullari e comici dell’arte, i quali intratte-

nevano nelle piazze gli abitanti dei cen-tri urbani con rappresentazioni satiriche e grottesche. Questa tecnica non utilizza parole e frasi di senso compiuto o dal significo convenzionale, ma suoni ono-matopeici e fonemi che richiamano, nel ritmo, nell’intonazione e nelle melodie, le espressioni del linguaggio parlato. Un surplus di espressività musicale, in grado di comunicare emozioni e suggestioni, consentendo all’interprete di rendersi comprensibile sia a coloro che ne condi-vidono lo stesso linguaggio come pure a quelli che ne percepiscono soltanto le sonorità. Prodotto da La Corte Ospitale in collabo-razione con Fondazione Giorgio Gaber, lo spettacolo promette di essere una ghiotta opportunità per divertirsi, ed arricchirsi culturalmente, attraverso una comicità che attinge ad una tradizione millenaria.

::di Pier Luigi Manieri

PAOLO ROSSIAL VIttORIA cI RAccOntA IL SuO MIStERO BuFFO

Il Mistero Buffodi Dario Focon Paolo Rossi e Lucia Vasinidall’1 al 20 Marzoal teatro Vittoria

Page 47: AcchiappaFilm Marzo 2011

Dal 29 marzo al 17 aprile al Teatro Qurino Alessandro Gassman sarà attore e regista nell’adattamen-

to-traduzione di Edoardo Erba della pié-ce drammatica di Reinaldo Podov, dram-maturgo cubano scomparso a 34 anni nel 1994. Dopo i successi de La forza dell’abi-tudine e La parola ai giurati, Gassman torna alla regia con questo nuovo testo

contemporaneo che affronta il problema dell’immigrazione e della difficile acce-tazione dell’altro. “Roman e il suo cuc-ciolo”, dall’originale Cuba and his Teddy Bear, è la storia del rapporto complicato e violento fra uno spacciatore di droga, nella pièce di Podov un immigrato cuba-no negli Stati Uniti degli anni ‘80 e per Erba un immigrato rumeno oggi in Ita-lia, e suo figlio. L’uomo sopravvive mise-

ramente e desidera per il figlio una vita migliore. Pretende che il ragazzo studi e si inserisca nella società in cui vive. Il giovane, però, vede nel padre un model-lo da imitare e fa di tutto pur di assomi-gliargli. Lo spettacolo, rappresentato per la prima volta nel 1986 a Broadway con Roberto De Niro e Ralph Macchio, met-te in scena l’angoscia, l’emarginazione e

la solitudine di una vita randagia, senza sbocchi che, ai margini di un’autostrada, Roman cerca di rendere migliore almeno per suo figlio, dopo la fuga dalla ditta-tura di Ceausescu. Ancora una volta Gas-sman rivolge uno sguardo politico su temi che ci riguardano da vicino, mostrando un’abilità e una delicatezza straordinarie nel rappresentarli. Resta difficile, comun-que, per il giovane Cucciolo sfuggire a un

destino di emarginazione e, nonostante l’affetto di un padre padrone, la disce-sa negli inferi dell’abbandono è l’unico epilogo possibile. Roman e il suo Cuccio-lo sarà anche un film nel 2012 diretto e interpretato sempre dall’attore romano: ”Ci tengo molto, non solo perché sareb-be il mio primo film da regista, ma per-ché posso parlare, come in teatro, delle

grandi periferie delle nostre città, di un padre e di un figlio di fronte ai problemi di oggi. Credo possa essere un film molto toccante, con la forza di colpire a fondo”. Nel cast, Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi, Giovanni Anzaldo.

::di Chiara Rovan

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Roman e il suo cucciolodi Alessandro Gassmancon Alessandro Gassman, Sergio Meogrossi, Giovanni Anzaldodal 29 Marzo al 17 Aprileal Quirino

ALESSAnDRO GASSMAnAL QuIRInO nEL DRAMMA cOntEMPORAnEO

“ROMAn E IL SuO cuccIOLO”L’AttORE ROMAnO ALLA SuA tERZA REGIA tEAtRALE

Page 48: AcchiappaFilm Marzo 2011

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