ForumItalia marzo 2011

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Periodico di informazione - «Tariffa R.O.C.» Poste Italiane Spa. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1, Comma 1, Dbc Napoli. Euro 6,00 Marzo 2011 CHE SPUTTANAMENTO! Il duello Berlusconi-Fini a Sanremo, tra satira e audience. Diciassette anni di amore e odio prima del “divorzio”. Il ruolo delle donne, da Ruby alla Tulliani. E l’Italia si divide. >PAG. 22 >NELL’INSERTO >PAG. 28 LO SPECIALE Cosa succede in Africa L’Egitto dopo Mubarak >PAG. 11 IN PRIMO PIANO Così Napoli ha vinto la sfida dei parcheggi >PAG. 92 TENNIS Pennetta&Schiavone le regine degli Slam CAMPANIA Nelle farmacie di Napoli tra benessere e arte

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Il numero di marzo 2011 del mensile ForumItalia

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Periodico di informazione - «Tariffa R.O.C.» Poste Italiane Spa. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1, Comma 1, Dbc Napoli.

Euro 6,00 Marzo 2011

CHE SPUTTANAMENTO!

Il duello Berlusconi-Fini a Sanremo, tra satirae audience. Diciassette anni di amore e odioprima del “divorzio”. Il ruolo delle donne, daRuby alla Tulliani. E l’Italia si divide. >PAG. 22

>NELL’INSERTO>PAG. 28

LO SPECIALE

Cosa succede in AfricaL’Egitto dopo Mubarak

>PAG. 11

IN PRIMO PIANO

Così Napoli ha vintola sfida dei parcheggi

>PAG. 92

TENNIS

Pennetta&Schiavonele regine degli Slam

CAMPANIA

Nelle farmacie di Napolitra benessere e arte

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Editoriale__Forum Italia 7

Italia, in tutto il mondo, non ècerto ammirata e invidiata peri parcheggi. Nel Belpaese iprezzi sono alti e i posti troppo

pochi. Secondo gli ultimi studi, comeabbiamo evidenziato anche all’internodi questo numero di marzo, parcheg-giare l’auto da Bolzano a Palermo stadiventando sempre più un lusso. Alprimo posto delle classifiche Roma eMilano, che sono persino nella listadelle 25 città con i costi di parcheggiopiù alti a livello mondiale, guidata daLondra, Hong Kong e Tokyo. Emerge dunque che la situazione deiparcheggi in Italia è particolarmentegrave. Si vive il paradosso di essere ilsecondo paese europeo con il maggiornumero di auto e anche quello con ilminor numero di parcheggi. In parti-colare, a differenza di quanto accadenelle altre città europee, si investetroppo poco nella creazione di par-cheggi in struttura. Come si può venire fuori da questasituazione? Per soddisfare la richiestadi posti auto e mantenere basse letariffe è necessario aumentare l’offertae investire in parcheggi innovativi,come i sistemi meccanizzati e automa-tizzati. Uno dei primi ad adottare inuovi sistemi nel Paese tricolore èstato Massimo Vernetti, presidente edazionista di riferimento della QuickNo Problem Parking, che insieme alfiglio s’è rimboccato le maniche e harilevato l’antico ed abbandonato gara-ge Morelli a Napoli, facendolo diven-tare un avvenieristico e funzionalepar-

cheggio. Il progetto è valso a Vernettila partecipazione all’European ParkinAward di Torino per il riconoscimentodel titolo di “parcheggio più bellod’Europa”. Il garage oggi è il fioreall’occhiello della città partenopea inquesto campo, e non possiamo nonconcordare con Vernetti quando dice

che “se non si smette di pensare allapolitica, non si arriva da nessunaparte. I cittadini credano negliimprenditori, che a loro volta si attivi-no per migliorare le loro città sottotutti i punti di vista”. Il futuro dei parcheggi, d’altronde, vaproprio in questo senso: sfruttare gli

spazi all’interno dei palazzi con mec-canismi e idee innovative. E chissà chein futuro non si possano costruiregarage per parcheggiare sott’acqua,come accadrà nei prossimi mesi aVenezia.Ma in questo numero ci occupiamoanche del divorzio Fini-Berlusconi e

della canzone-parodia delle “Iene”Luca e Paolo che al Festival ha fattodiscutere l’Italia intera; della delicatasituazione in Nord Africa e del bilan-cio della Fiat, in crescita dopo l’accor-do di Mirafiori. Infine, lo sport, conuno speciale sulla coppia Pennetta-Schiavone, regina del tennis. ■

>>> EDITORIALE

L’Italia e la questione parcheggiLa soluzione è affidarsi ai privati

DI EMILIA VELARDI COLASANTI

L’

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SOMMARIO

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INTERNIBerlusconi e Finipronti all’ultimo duellodi Mario Bonanni

Dallo sdoganamento del ‘93all’espulsione dell’ex Andi Giovanna Perrotta

Luca e Paolo conquistanol’Ariston (g.p.)

LO SPECIALE

Tunisia, Algeria, Egitto:cosa succede in Africa?di Andrea Saccone

Chi sono i Fratelli Musulmanidi Benedetta Rossini

E adesso la Nato temeun nuovo ordine mondialedi Marina Raimondi

l racconto dei giornalistiattraverso i social media (b.r.)

Cala la voglia di vacanze (a.s.)

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EDITORIALE

L’Italia e la questione parcheggi: la soluzione è affidarsi ai privatidi Emilia Velardi Colasanti

IL GIALLO

Orgoglio e decoroNapoli, la sfida vintadai “re” dei parcheggidi Giuseppe Giorgio

Vernetti: “Basta politica,si punti sull’economia”(Giu. Gio.)

Inaugurazione del MorelliFesta partenopea (Giu. Gio.)

Roma, arriva l’avatar di Antonio Michelini

A Milano soste gratuitedi Carlo Mancino

Così nel resto del mondodi Michele Cirillo

Direttore responsabile Emilia Velardi Colasanti

Società editrice ForumItalia Edizioni s.c.r.l.Via Astura n. 2 - 00183 Roma

Direzione, redazione, amministrazione e pubblicitàVia Giuseppe Orsi, 36 - 80128 Napoli Tel. 081/5586195 - Fax 081/5564901Redazione romana tel. 06/87908943

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PERIODICO D’ INFORMAZIONE

MARZO 2011

Giornale associato

all’Unione Stampa

Periodica Italiana

8 Forum Italia__Sommario

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Sommario__Forum Italia 9

PREVIDENZA

Casse pensionistichepronte a investire 3,8 mlddi Michele Cioce

La Cnpr tra sostenibilità, trasparenza e prospettivedi Simone Evi

ESTERI

Spagna, 1 su 5 senza lavorodi Fausto Bennati

Iran, una nuovaChernobyl?di Enrico Carannante

IL CRITICO

BUONGUSTAIO

a cura di Giuseppe Giorgio

La cucina diventa poesia“Le Chef”, l’arte ai fornelli

Pietanze e vini,l’eccellenza a Sorrento

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ATTUALITÀ

E se adesso il chilonon pesasse più un chilo?di Vincenzo Bernardi

Solare, rivoluzione vicinaEcco i pannelli notturnidi Marina Raimondi

“Multe ai pedoni con i cellulari agli incroci”di Michele Cioce

Stati Uniti sotto choc La canna-cola in farmaciadi Arturo Pinto

ECONOMIA

Produzione industriale okNegli ultimi 12 mesi +4%di Carlo Carratore

Pubblicità telefonica, ecco il Registro blocca chiamate

Cause ed effettidella legge di stabilitàdi Stefano De Biasi

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INSERTO

CAMPANIA

Migliorare il benesserecon l’utilizzo delle erbedi Giuseppe Giorgio

Se il negozio diventa artee simbolo di Napoli (Giu. Gio.)

La sfida di Russo: le mieidee per Confcommerciodi Marco Caiazzo

Il paladino di una culturasenza tempo di Giuseppe Giorgio

Calendario della legalità,I bambini in posa con le forze dell’ordine (marcai)

Panni stesi, l’ultimo baluardodi Andrea Venturato

A Napoli una viaper Peppino De Filippodi Vittorio Rondoni

Il Nauticsud raddoppiaVisite in mare (marcai)

II

V

X

XIII

XV

XIX

XXV

XXIX

SOCIETÀ

&CULTURA

Una bersaglieraa Sanremo tra gossip e spensieratezzadi Giuseppe Giorgio

Fenomeno Mario Biondi:“Il mio viaggio nel soul”di Matilde Rovati

PlayStation portatileSchermo multi-touch, 3Gdi Federico Torresi

SPORT

Flavia&Francescaregine degli Slamdi Marco Caiazzo

Un ct italiano in Olandadi Franco Antonelli

Schumi e il mal d’autodi Gianni Donatelli

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CAPITALEFOCUS

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LLaa ccoommuunniiccaazziioonneessuu mmiissuurraa ppeerr vvooii

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iù che mai deciso nel propositodi restituire alla città orgoglio edecoro, Massimo Vernetti, pre-

sidente ed azionista di riferimentodella Quick No Problem Parking, diceno al solito vano assistenzialismo erimboccandosi le maniche ed incitan-do gli imprenditori ed i commerciantipartenopei a fare veramente qualcosadi costruttivo per una Napoli da piùpunti indicata come sofferente emalandata, è riuscito ad offrire allazona Chiaia-Mille, dopo aver rilevatol’antico ed abbandonato garageMorelli, un avveniristico e funzionaleparcheggio. Un progetto, quello adot-tato dal supermanager Vernetti che gliè valso la partecipazione all’”EuropeanParkin Award” di Torino per il ricono-scimento del titolo di “parcheggio piùbello d’Europa” e che vedrà la struttu-ra del gruppo “Quick” (terzo gestorein Italia di aree di sosta), già in granparte funzionante dallo scorso mese didicembre, a pieno regime proprio inquesti giorni. Riguardo i box progetta-ti per il “parcheggio Morelli” dei 239 invendita ne rimangono ancora disponi-

Orgoglio e decoroNapoli, la sfida vintadai “re” dei parcheggi

DI GIUSEPPE GIORGIO

L’esempio dei Vernetti, che hanno recuperato l’anticogarage Morelli: oggi è tra i più belli d’Europa.

Addio assistenzialismo, c’è una classe imprenditorialepronta a rimboccarsi le maniche per la città.

>>> PRIMO PIANO

P

Primo piano__Forum Italia 11

Massimo e Carlo Vernetti.

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bili soltanto poche unità. “Un risultatostraordinario - afferma il presidenteVernetti - si tratta di veri e proprigioielli posizionati all’interno di una

struttura molto particolare che s’iden-tifica come un parcheggio moderno,funzionale e di lusso”. La struttura, sisviluppa su 7 livelli all’interno di una

grotta naturale alta 40 metri. Questone fa un’opera unica che si caratterizzaper la sua originalità di concezione eper le soluzioni costruttive adottate.Tra le dotazioni che sono state realiz-zate si segnala il sistema automatizzatoRobogat, per l’individuazione e l’im-mediato intervento antincendio, che èinstallato in tutto il complesso. Il par-cheggio, inoltre, pur essendo in pienocentro cittadino è di fatto “invisibile”perché realizzato all’interno di unagrotta naturale. Tuttavia la sistemazio-ne della piazzetta Morelli dalla qualesi accede al parcheggio, comprenderàla realizzazione di un’area verde attrez-zata con alberature, panchine e pianteornamentali. I costi stimati in circa 30milioni d’euro sono stati sostenutiinteramente dal gruppo Quick NoProblem Parking. Accanto alla sostaper autovetture sono presenti zone disosta dedicate alle moto e motorini, undeposito caschi per moto, oltre ad unsecure bicycle store. Tra i serviziaggiuntivi, da segnalare, il car washinga pagamento, il valet service per glialberghi del quartiere, un servizio di

12 Forum Italia__Primo piano

Il Parcheggio Morelli, attualmente, consente diospitare, a rotazione, circa 2000 auto al giornosu tre piani ed è imminente, non appena saran-no ultimati gli ultimi tocchi del maquillage, l’i-naugurazione con la virtuale consegna allacittà. “Un regalo per Chiaia e Napoli tutta -spiega il presidente Massimo Vernetti - percontribuire a migliorare la viabilità, stimolarele iniziative commerciali e culturali promossedal quartiere e dare un po’ di ossigeno ad unazona che ne ha bisogno. Siamo “fieri” di quan-to finora realizzato, proprio come il titolo del-l’installazione che abbiamo fortemente volutoin piazza dei Martiri lo scorso mese di dicem-bre”. Per tutto il periodo natalizio, infatti, lapiazza simbolo di Chiaia, è stata invasa dai

leoni emblema di forza e fierezza con l’installa-zione dell’artista Nadia Magnacca (nella fotogrande a destra). “I leoni rappresentano i mar-tiri napoletani - continua Vernetti, in qualità divicepresidente del Consorzio dei Mille, che hafinanziato l’opera - e tutti con questa iniziativasono stati invitati a seguirli idealmente nel loroprotendersi verso il futuro senza chiedere mainiente a nessuno, ma guardando sempre avan-ti con rigore ed entusiasmo, valori propri deinapoletani che vogliono contribuire a realizza-re qualcosa di positivo in città, in tutti gli ambi-ti. Ricordando che i leoni hanno dato il sangueper Napoli è tempo che anche noi ci rimboc-chiamo le maniche esaltando e rispettando levere forze produttive della città”.

Tre piani, duemila auto al giornoper dare “ossigeno” a Chiaia

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Primo piano__Forum Italia 13

free umbrellas ed una baby cleaningroom, mentre è allo studio, in collabo-razione con l’associazione commer-cianti, un servizio di valet shopping,con consegna presso il parcheggiodegli acquisti effettuati dai clienti pres-so gli esercizi convenzionati. “Il par-cheggio- come ribadito dal presidenteVernetti- si sta già trasformando, inun punto di allegra e sicura accoglien-za capace di offrire ai napoletani unserio motivo di rilancio”. Un’operazione di grande successo,quella voluta dal presidente Vernettiche, affiancato dal figlio Carlo, ammi-nistratore delegato della QuickNpp, dopo aver dato vita nel2000 ad una delle maggioriSocietà europee del settoreparcheggi, mette a disposi-zione dei napoletani un pro-getto davvero straordinario. Risvegliando da un’atavicapigrizia i commercianti dellazona Chiaia, per i quali sug-gerisce un orario di aperturacontinuo in sinergia con ilresto d’Europa ed incitando iprofessionisti del cosiddettosalotto buono della città alottare contro lo stato diabbandono generale, laQuick Parcheggi, si trasfor-ma in un’occasione in gradodi fornire ai napoletani,attraverso quella tanto auspi-cata riqualificazione urbana,un punto di riferimento perle proprie giornate. Realizzato sui progetti degliarchitetti, Fabrizio Gallichi eFelipe Lozano, quello di viaMorelli non è soltanto unluogo per parcheggiare leauto ma un punto di ritrovobello e suggestivo che, oltre aridonare splendore all’anticocunicolo borbonico che col-lega Chiaia a piazza delPlebiscito, si prefigge di tra-sformarsi in una sorta di“agorà” sotterraneo collegato

e comunicante ilmondo esterno.Dimostrando comecon la realizzazionedel Parcheggio Morellil’imprenditoria possaanche offrire servizi ebenefici momenti diripresa per la città,Massimo Vernetti, ha dav-vero pensato ad un’opera ingrado di arricchire sensibil-mente la zona Chiaiap r o i e t t a n d o l a ,attraverso

una decongestione del traffico ed unapolitica tesa e rendere vive le strade anche di pomeriggio, in quello stessocontesto europeo di cui per circa duesecoli Napoli è stata capitale. Il pre-sidente Vernetti, insomma, è riuscitoa dimostrare come, rimboccandosi

unicamente le maniche si possaguardare ad un futuro produttivo,

capace di trasformare finalmente inconcreta realtà, le speranzose attese diun quartiere come Chiaia e di unacittà difficile come Napoli. ■

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14 Forum Italia__Primo piano

“Il federalismo è un’occasione, i consumi sono una ricchezza. Con Consuma Sud per rilanciare il lavoro”.

Vernetti: “Basta politica,si punti sull’economia”Massimo, presidente della “Napoletana Parcheggi”: “Solo gli imprenditori potranno far emergere il Sud”.

norgoglito dalla realizzazione delsuo “Parcheggio Morelli” firmatounicamente da professionisti,

imprenditori e maestranze “made inNaples”, il presidente della “NapoletanaParcheggi” Massimo Vernetti (nellafoto) insiste nel ribadire che “solo conun’economia capace di sostituirsi allapolitica, il Meridione potrà uscire dallastasi che lo coinvolge”. Ed è così chesulla forte scia della sua onlus“Consuma Sud”, prova a mettere insie-me gli artefici dell’economia meridio-nale incitando tutti verso una sorta dicooperazione. “Il federalismo - affermail noto manager partenopeo a capodella gestione delle infrastrutture disosta di piazza Nazionale, piazza SanFrancesco e via Morelli - per ilMezzogiorno è una grande occasione.L’unico sistema, secondo me, per libe-rare il Meridione e con esso l’Italiatutta, dall’attuale morsa, è rappresenta-to da un’economia capace di sostituirsialla politica nella guida di tutti i pro-cessi che riguardano il mondo produt-tivo. Il mezzogiorno consuma tutto ciòche viene prodotto in Italia in una per-centuale che va dal 25 al 30 %. Lenostre vere ricchezze sono i consumi:noi consumiamo dai prodotti finiti aisemilavorati, dai laterizi agli impianti.Noi siamo quelli che più contribuisco-no ai proventi delle banche, quelli chepagano di più i prodotti a causa deilunghi trasporti siamo difatti un gran-de cliente da cui tutti attingono utilitranne noi! Produciamo, quindi, i

nostri consumi! ‘Consuma Sud’ è unmovimento, un’inversione di tendenzaper educare i produttori ed i consuma-tori a sostenere il Sud consumando ilSud, ricordando che ogni prodotto,ogni semilavorato ed ogni servizio, puòcontribuire ad un nuovo posto di lavo-ro. E’ ormai noto che il nord ha biso-gno di extracomunitari per le sue indu-strie e così via. La nostra grandeopportunità è quella di utilizzare lagrande massa di energia a nostradisposizione per produrre nella pro-pria terra assolvendo nel contempo albisogno fondamentale di una societàrappresentato dalla contribuzionefiscale. Tendere verso un obiettivo sep-pure a medio e lungo termine è undovere di tutta la forza produttiva dellenostre terre. Il paradosso italiano- con-tinua il presidente Vernetti- è che da

vent’anni delle imprese e dei consuma-tori se ne sono occupati solo i partiti,relegando i rappresentanti del settore aun ruolo secondario. Ecco perchéritengo che la soluzione al problemapossa unicamente derivare dalla nasci-ta di associazioni e consorzi che, unen-do le varie anime del tessuto produtti-vo, commerciale e finanziario, siano ingrado di rappresentarli davanti allapolitica. Con il consorzio onlus“Consuma Sud”, intendo perciò riuniretutti gli attori dell’economia meridio-nale, partendo dai singoli imprenditoriper arrivare ai presidenti diConfindustria, Ascom e Ance, inmodo da fornire un interlocutore capa-ce di contrastare l’arroganza della clas-se politica locale e coordinare le strate-gie di sviluppo e crescita”. ■

(Giu. Gio.)

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Primo piano__Forum Italia 15

rande interesse artistico, culturale, economico e socia-le per l’inaugurazione del Parcheggio Morelli, chedopo un capillare intervento di recupero e di messa a

punto nel segno della funzionalità è stato consegnato allacittà come felice esempio di riscatto per un’area di grandefascino storico e naturalistico. Ed è così che rinato dalle cavi-tà tufacee di una Napoli borbonica, l’imponente struttura disette piani del Parcheggio Morelli ha fatto la sua prima usci-ta diventando subito motivo di festa e mondanità, grazie allospettacolo musicale simbolo di rinascita e dialogo presenta-to al teatro Sannazaro con la cantautrice israeliana Noa(nella foto sotto) ed un ricco parterre animato da un ospitedavvero d’eccezione come il Cardinale Crescenzio Sepe.Abbinato all’evento inaugurale della nuova struttura della“Napoletana Parcheggi”, il concerto svoltosi nella storica“bomboniera” di via Chiaia, ha visto la popolare artista Noa,da sempre legata alla nostra città, esibirsi in uno spettacolotutto dedicato alle melodie napoletane ed a quelle canzonidella tradizione partenopea inserite nel suo ultimo cd.Giunta alla grande popolaritàcon la canzone musicata daNicola Piovani “Beautiful ThatWay”, tema principale del filmdi Roberto Benigni “La vita èbella”, Noa ha testimoniatocome le forze sane della cittàriescano sempre a farsi porta-trici di innovazione e fiducio-sa speranza per una Napoliche non può e non deve arren-dersi. Ed a ribadire l’impor-tanza della nuova impresatutta partenopea è intervenutoanche il Cardinale Sepe che hadeciso di assegnare al parcheg-gio Morelli il titolo di “OperaGiubilare” in quanto realizzatoda imprenditori, professionisti

e maestranze tutte napoletane. Imprenditoria e musica,quindi per la nuova struttura dedicata alla sosta intelligente,un binomio capace di esprimere la volontà della città nelguardare avanti in maniera positiva e creativa. Presenti mol-tissimi esponenti del mondo dell’associazionismo, delle isti-tuzioni e del panorama artistico, culturale e sportivo, tuttihanno testimoniato il personale interesse verso un’iniziativacapace di offrire un nuovo impulso per il recupero dellacittà. Realizzato dall’azienda “Napoletana Parcheggi” presie-duta dall’imprenditore Massimo Vernetti, il nuovo mega-parcheggio evidenzia tutta la volontà di chi con tenacia edingenti risorse economiche è riuscito a restituire a Napoliuna delle sue più funzionali strutture.Ed è stato lo stesso lungimirante manager Vernetti, nel rega-lare alla città, in abbinamento al momento inaugurale dellasua creatura, il concerto di Noa, testimone di pace e libertànelle scelte, a ribadire l’invito generale di custodire le antichetradizioni sostenendo le iniziative volte allo sviluppo del ter-ritorio. Appena inaugurato, quindi, tra canti di pace, benedi-

zioni e premi, il ParcheggioMorelli ritorna al servizio diNapoli donando dopo tantianni di attesa una boccatad’ossigeno ad una zona comequella di Chiaia da sempresofferente per la carenza diposti auto. Rianimando l’atti-vità commerciale ed esauden-do il desiderio delle “Botteghedei Mille”, il nuovo parcheg-gio, si attesta come un grandemotivo di arricchimento peruna Napoli che pensa e lavoraed una nuova occasione divalorizzazione per il territorioe le sue attività economico-ricettive. ■

(Giu. Gio.)

Inaugurazione del MorelliUna festa partenopeaL’apertura del parcheggio celebrata con uno spettacolo: presente il Cardinale Sepe.

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16 Forum Italia__Primo piano

randi novità per il BOL di Aeroporti di Roma. Daldicembre 2010, un avatar aiuta i clienti che prenota-no on line il parcheggio in aeroporto, offrendo loro

indicazioni puntuali ed efficienti nel descrivere la procedu-ra. Non siamo su Second Life o sul mondo di Pandora, maall’interno del sito aziendale adr.it, nell’area dedicata al BOL(booking on line) dei parcheggi, che è stata completamenterivista e arricchita di nuove informazioni, per rendere laprocedura ancor più accessibile per i clienti di ADR.Una delle novità che si rilevano immediatamente è propriola presenza dell’assistente virtuale, che fornisce le indicazio-ni passo dopo passo sulle modalità da seguire per prenotareon line. Una volta entrati nel form della prenota-zione, i clienti devono inserire i propri dati ana-grafici. Da oggi è presente anche la possibilità diinserire un codice convenzione che permette diaccedere a promozioni ad hoc.Il sistema offre inoltre la possibilità per ADR diproporre offerte speciali sulle tariffe esistenti, perperiodi promozionali, limitati nel tempo o perma-nenti. Ultimata l’immissione dei dati, il cliente puòordinare i dati della ricerca effettuata in base alcollegamento ai Terminal o al prezzo e vederesegnalato il risparmio della tariffa on line rispettoa quella che si avrebbe accedendo direttamente alparcheggio, senza aver prenotato.Inoltre a Fiumicino si potranno prenotare tutti iparcheggi Multipiano, mentre in passato erano online soltanto il Multipiano E, l’Executive e il LungaSosta. Per ciascun parcheggio sono state inseritemappe interattive integrate con Google, con l’indi-

rizzo e le coordinate per il navigatore satellitare per una piùfacile individuazione dell’ingresso ai parcheggi. La sezionedel sito riporta in aggiunta una mappa generale statica, sem-plificata e arricchita di informazioni utili, quali ad esempioi collegamenti ai Terminal e le coordinate satellitari. Unavolta ultimata la procedura, il cliente riceve via mail ilnumero del relativo PIN da digitare sulla colonnina diingresso al parcheggio.Infine, il cliente ha la possibilità di esprimere un giudizio sulservizio di booking online utilizzato, cliccando sulla stellinarelativa al giudizio scelto, da scarso a ottimo. Il riscontro èstato molto soddisfacente: dal 13 dicembre al 13 gennaio,hanno votato oltre 2.600 persone e il 90% di esse ha espres-so un giudizio tra il buono e l’ottimo (4 e 5 stelle).Si tratta di un buon risultato per tutti coloro che hanno con-tribuito al progetto della Mobilità, realizzato grazie ad unintenso lavoro di squadra che ha visto coinvoltiTime&Mind, Sintel Van der Hoorn e le diverse aree di ADR(dai Sistemi informativi, al Marketing della DirezioneCommerciale fino alle Relazioni esterne). ■

Roma, arriva l’avatarper prenotare il parcheggioGrandi novità per il BOL degli Aeroporti dellaCapitale. I clienti, ai quali verranno offerteindicazioni nel descrivere la procedura,potranno bloccare i posti on line.

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DI CARLO MANCINO

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ato a Milano il primo network di parcheggi cittadi-ni low cost (quattro in tutto) con un mese di provagratuita senza alcun impegno nelle aree di sosta

presso alcuni grandi centri commerciali. Un quinto par-cheggio inaugurato dalla società napoletana ‘Quick no pro-blem parking’ è situato nel centralissimo corso BuenosAires. La società ‘Quick no problem parking’ gestiscenumerose aree di sosta in varie regioni italiane.La società applica tariffe ridotte con abbonamenti mensilima anche giornalieri. A tutti viene concesso di poter sfrut-tare un mese di prova di abbonamento gratuito senza alcunimpegno. Con questa iniziativa è partita l’operazione‘Milano parcheggio gratis’. “l gruppo Quick -spiega il diret-tore commerciale Gaetano Trapanese- intende conciliare leproprie aspettative di guadagno con una eticità delle tariffein modo da rendere il parcheggio coperto a Milano un ser-vizio per tutti”.E nei prossimi mesi saranno costruiti più parcheggi vicinoalle nuove fermate della metro, frutto del prolungamentodelle metropolitane fuori Milano. Ad affermarlo, dopo lapresentazione dello studio di fattibilità sulla localizzazionedei parcheggi remoti da realizzare in vista di Expo 2015, èstato il presidente della Provincia di Milano, GuidoPodestà. “La Provincia di Milano - ha detto Podestà - cheintende perseguire la modernizzazione del territorio pure

con il prolungamento fuori città delle Metropolitane, ritie-ne indispensabile il potenziamento della rete dei parcheggiprossimi alle nuove fermate”. Secondo il presidente dellaprovincia è necessario “spostare sempre più fuori dal capo-luogo i punti di interscambio gomma-ferro. Questa solu-zione consentirà sia di migliorare la qualità della vita deicittadini sia di abbattere, attraverso interventi strutturali, ilivelli degli inquinanti”.

Parcheggiare a Roma e Milano? Un lusso.Parcheggiare l’auto sta diventando sempre più un lusso enonostante la crisi economica le tariffe di parcheggio resta-no elevate in molte parti del globo. In vetta alle classificheanche l’Italia, che con Roma e Milano, entra nella “top 25list” delle città con i costi di parcheggio più alti a livellomondiale.Questi risultati emergono dalla decima indagine “GlobalCBD Parking Rate Survey 2010” condotta dall’organizza-zione Colliers International che fornisce consulenza per ilsettore dei servizi immobiliari. L’obiettivo della ricerca erala comparazione a livello internazionale dei costi di par-cheggio mensili in garage coperti o sotterranei. Dopo averanalizzato le tariffe medie mensili di sosta in parcheggi instruttura dei più importanti CBD (central businessdistricts) di tutto il mondo, l’istituto ha stilato una classifi-ca che comprende le 50 città in cui il parcheggio è piùcostoso. Il quadro della situazione globale che emerge ècompleto e interessante.A guidare la lista delle città più costose per la sosta mensi-le è Londra, divisa in City a 674.30 € e West End a 631,10 €.Al terzo posto si trova Hong Kong a 538,28 €. Segue Tokyocon un costo di 472,71 €. Al quinto posto troviamo Romacon una tariffa media mensile di ben 444,33 €.Successivamente, si piazzano Zurigo, Sydney, Perth,Bruxelles. A chiudere la top ten troviamo New YorkMidtown con 382,20 €. L’elenco prosegue con un buon mixdi altre città dei vari continenti e al 24° si colloca Milanocon un costo medio mensile di 284,44 €. Chiude la classifi-ca Dubai che registra un prezzo di 173,40 €. È interessante

A Milano si sperimentanoanche le soste gratuiteIniziativa di un pool di imprenditori napoletani:nasce all’ombra del Duomo il primo network lowcost con un mese di prova a costo zero e senzaalcun impegno nelle aree di parcheggio.

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DI CARLO MANCINO

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Roma e la metropoli meneghina

sono nella “top 25 list” delle città con i costi

di parcheggio più alti a livello mondiale

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notare che la questione del costo delparcheggio è un tema importante cheinteressa tutti i continenti. Infatti,nella classifica sono rappresentatitutte le maggiori città mondiali: ame-ricane, europee, oceaniche e asiatiche.Un altro dato importante che emergecomparando le indagini della Colliersdel 2008, 2009, 2010 è che le tariffemensili dei costi di parcheggio a livel-lo mondiale sono in continua crescitanonostante la recessione economica.In particolare, sorprende che solonegli USA, Paese maggiormente colpi-to dalla crisi, la spesa per il parcheggiosia aumentata, mediamente, del 2,8%.Secondo Ross J. Moore, chief econo-mist della Colliers International, lanecessità di parcheggio è continua e increscita perché, per quanto riguarda imezzi di trasporto, le nostre societàsono fortemente dipendenti all’usodell’auto e lo rimarranno ancora per

molto tempo. Inoltre, la forte richiestadi posti auto non è soddisfatta da un’a-deguata offerta. Pertanto il mancatoincontro tra domanda e offerta generaun rialzo dei prezzi.Dall’indagine emerge che la situazionedei parcheggi in Italia è particolar-mente grave. L’Italia vive il paradossodi essere il secondo paese europeo conil maggior numero di auto e anchequello con il minor numero di par-cheggi. In particolare l’offerta diposteggi è insufficiente e a differenzadi quanto accade nelle altre città euro-pee si investe troppo poco nella crea-zione di parcheggi in struttura. Persoddisfare la richiesta di posti auto emantenere basse le tariffe è necessarioaumentare l’offerta e investire in par-cheggi innovativi, come i sistemi mec-canizzati e automatizzati proposti daalcune aziende che si battono per farconoscere le nuove tecnologie che

permettono di risolvere il problemaconiugando risparmio economico,sicurezza e rispetto per l’ambiente.Altra iniziative per combattere il pro-blema sono le auto elettriche.Parliamo del progetto “e-vai”, promos-so dalla Regione Lombardia conTrenitalia-LeNord è in collaborazionecon Sems, società del gruppo FNMche opera nel campo della mobilitàsostenibile.A presentare le auto del progetto “e-vai”, l’assessore regionale a trasporti einfrastrutture Raffaele Cattaneo, l’addi Trenitalia-LeNord GiuseppeBiesuz, il sindaco Attilio Fontana e ilsuo vice Giorgio De Wolf. Il progettodi car sharing elettrico è impostato sulconcetto “zero emissioni”: chi arrivacon il treno a Milano o a Varese, puòprendere in prestito un’auto diretta-mente in stazione. Un mezzo conun’autonomia di oltre 100 km. ■

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A Tokyo arrivano le aree di soste ecologiche, a Veneziapotrebbe essere possibile fermare le auto sott’acqua.

Spagna e Giappone,parcheggi in pieno centroI sistemi Parksafe rivoluzionano la città spagnola, dovetecnologia ed edifici antichi convivono al meglio.

sistemi Parksafe di Wohr stannorivoluzionando Madrid, divenutanegli ultimi mesi la capitale europea

del parcheggio in centro storico, dovetecnologia ed edifici antichi e vincolaticonvivono perfettamente per risolvereil problema del parcheggio che nellegrandi metropoli europee, più che nelresto del mondo, è diventato quasi unapiaga. Le grandi città del vecchio continentecosì cariche di storia e di antichecostruzioni, non sono state concepiteper ospitare la grande mole di automo-bili presenti nel ventunesimo secolo.Inevitabilmente, da questo deriva ilproblema della rimessa delle auto all’in-terno dei centri storici delle città. Gli

antichi palazzi, infatti, non sono affattostati pensati per le auto. Eppure, negliultimi anni, la richiesta di appartamen-ti in pieno centro storico è cresciutasempre più, con l’inevitabile necessitàdi posti auto.Tra le tante capitali e città europee conquesto problema Madrid è quella che,più di altre, sta interpretando la nuovaconcezione di posto auto, ovvero quelladi installare innovativi sistemi di par-cheggio automatico all’interno degliantichi palazzi del centro. Pensiamosolo al recente restauro di alcuni edificidegli anni ‘40 nel Paseo de Recoletos,località centralissima della capitale ibe-rica, nella quale lo sviluppo del proget-to chiamato appunto “Recoletos”, in

un’area di soli 175 metri, ha portato allacostruzione di sette livelli di parcheg-gio, per un totale di 60 posti auto al disotto dell’atrio di un edificio storico.In Calle Salustiano Olózaga, all’internodi un’altra costruzione del diciannove-simo secolo, rinnovata anch’essa, gliingegneri spagnoli sono riusciti a tra-sformare 2 miseri parcheggi in 34 postiauto, l’ideale per soddisfare le esigenzedelle 20 nuove unità abitative costruiteall’interno dell’antico palazzo a seguitodella ristrutturazione. Per entrambi gliinterventi gli investitori hanno decisodi sfruttare la tecnologia offerta daWöhr ed offerta in Italia da IdealParkcon i suoi Parksafe, il 582 per il“Recoletos” ed il 580 per CalleSalustiano Olózaga. Questi sono solodue degli interventi fatti nei palazzi sto-rici di Madrid. Molti altri, infatti, stan-no seguendo, ed hanno seguito, questalinea di pensiero, la quale permette dinon snaturare e rovinare le facciatedegli edifici creando i posti auto deiquali hanno bisogno i nuovi abitanti delcentro cittadino.Per queste soluzioni la capitale spagno-la è diventata un vero punto di riferi-mento per le grandi città storiched’Europa.

Parcheggi “verdi” a Tokyo.L’aumento dei costi dell’energia, l’esauri-mento delle scorte di materie prime, lecatastrofi naturali dovute al surriscal-damento globale e l’aumento della

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DI MICHELE CIRILLO

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popolazione mondiale sono fra glieventi che hanno portato tutte le nazio-ni, soprattutto quelle ad alto tasso diindustrializzazione, ad una presa dicoscienza della situazione mondiale edallo studio di un nuovo modello di svi-luppo sostenibile. Queste analisi hannoportato alle risoluzioni prese nel proto-collo di Kyoto nel 1997, poi confermatonel Summit mondiale di Johannesburgdel 2002 e modificato nel 2009 nel sum-mit di Copenhagen, nelle quali sonostati fissati degli obiettivi per la riduzio-ne delle emissioni inquinanti.Anche il settore dell’edilizia è stato inte-ressato dagli sforzi per migliorare lasostenibilità ambientale in termini dimateriali e di progettazione per ridurrel’impatto ambientale ed il consumoenergetico. Ora grande spazio si stadando alla progettazione delle case adimpatto zero e a quelle “off grid”, cioètotalmente indipendenti dal punto divista delle utenze (acqua, luce, gas) e deiservizi (fognature). In questo settore, ilGiappone è all’avanguardia. A Tokyo èsorto infatti il problema di come misu-rare la sostenibilità di un edificio e sonostati individuati così 3 classi divise: laqualità ecologica (minor numero dirisorse impiegate per la costruzione e lamanutenzione della costruzione, diemissioni in atmosfera, di rifiutiimmessi nelle discariche), la qualitàeconomica (riduzione dei costi dicostruzione e di progettazione e mante-nimento nel tempo del valore economi-co dell’edificio), qualità socio-culturalee funzionale (aumento della salubrità edel confort per le persone che utilizze-ranno l’edificio). In base a queste quali-tà è possibile dare una valutazione del-l’edificio in termini di sostenibilità,definendolo così “Green Building”.Ovviamento anche i sistemi di parcheg-gio devono essere valutati sulla base diquesti tre criteri in maniera che rientri-no nella valutazione dell’edificio. Perquanto riguarda la qualità ecologicapossiamo affermare certamente cheaiutano ad aumentare i posti di par-cheggio e quindi diminuiscono il

tempo di ricerca del parcheggio fino adun 50% in tutta l’area di interesse delpalazzo, con una conseguente diminu-zione delle emissioni di CO2 fino aportarle ad un limite minimo dello 0%di CO2 emessa (parcheggi automatiz-zati). Per quanto riguarda la qualitàeconomica, osserviamo senza dubbiouna riduzione fino al 50% dei voluminecessari per lo stoccaggio delle mac-chine rispetto ad un parcheggio tradi-zionale ed un risparmio sull’illumina-zione delle aree comuni e dei garage,sulla costruzione di rampe e sulla venti-lazione degli interrati fino ad un 70%. Per quanto riguarda invece la qualitàsocio-culturale e funzionale, si assistecertamente ad un aumento del confortdell’utilizzatore grazie a stazioni di tra-sferimento gradevoli, alla riduzionedegli spostamenti a piedi per recupera-re l’auto oltre alla riduzione dei livelli discavo necessari a stoccare le macchine.Con un sistema di parcheggio le autosono sistemate in maniera ordinata o èla macchina stessa che le muove, per-tanto si riduce o si azzera il numero diatti di vandalismo o di furto sulle auto-mobili con un profitto dovuto alla sicu-rezza maggiore per le auto (sul costo

delle assicurazioni auto, ad esempio).

A Venezia sosta sott’acqua.Un caso clamoroso arriva però anchedall’Italia, perché a Venezia, infatti alfine di ottimizzare gli spazi e l’investi-mento e soddisfare la clientela cheaveva espresso la necessità di parcheg-giare la seconda auto di servizio, i boxcon altezza superiore ai 4 metri sonostati dotati di sistemi di parcheggiomeccanizzato serie IP1-ML. Per fornireun servizio migliore all’utente finale,IdealPark ha curato direttamente l’in-stallazione ed il posizionamento di ogniimpianto. Il sistema di parcheggio scel-to dal committente è un impianto mec-canico a rimozione dipendente dellevetture che raddoppia il posto auto ed èdotato di un’unica colonna laterale cosìda rendere agevole e comoda l’aperturadella portiera del conducente e lasciarelibero il resto del box. Per l’installazionedi questi impianti non è stato necessa-rio effettuare scavi od opere murariema semplicemente fissare ogni struttu-ra a pavimento e collegarla ad una presaelettrica. Il sistema funziona infatti concorrente 220 V e comporta un consumoenergetico di solo 1.5 kW. ■

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L’ex An propone le doppie dimissioni e corteggia Bossi.Il Cavaliere tiene duro e sottrae altri deputati a Fli.

Berlusconi e Finipronti all’ultimo duelloLa casa di Montecarlo, le feste di Arcore, i programmidi governo e la vita privata: ormai è scontro frontale.

DI MARIO BONANNI

ltimo round. Tra Berlusconi eFini siamo allo scontro fronta-le, con il premier che concentra

i suoi strali sul presidente dellaCamera, definendolo un “traditore”destinato all’oblio elettorale, eGianfranco Fini che gli replica a musoduro, accusandolo di essere un ‘analfa-beta’ politico e chiudendo a qualsiasipossibilità di confronto con l’ex alleatosulle riforme. Toni e parole che - oveve ne fosse bisogno - confermanocome il Cavaliere conti ormai sull’au-tosufficienza numerica, come dimo-stra la sua contrarietà ad alleanze loca-li con Fli e Udc.Ad accendere la miccia è il premier,che - dopo l’assedio per il caso Ruby -continua ad oscillare fra gli attacchi egli appelli al dialogo: in un audio-mes-saggio ai Promotori della Libertà haattaccato a testa bassa il presidentedella Camera, accusandolo di aver“inculcato il germe della divisione” nelPdl, ma soprattutto di aver “tradito” glielettori alleandosi con la sinistra. Macosì facendo, pronostica, è destinato asparire come dimostrano gli “esperti”che lo danno “appena all’1,6%”. Il pre-mier, dopo aver denunciato “l’illegitti-ma intromissione” di alcuni pm nellasua vita privata e la morbosa curiositàdi certa stampa, parla di riforme.Assicura che il federalismo, “essenzia-le” per “rendere l’Italia più moderna”senza far venire meno la “solidarietànazionale”, sarà approvato in

Parlamento e “nel pieno rispetto delleprocedure previste dalla stessa legge diriforma”. Un passaggio significativo,visto che nella trascrizione on-line dif-fusa sul sito del movimento di MichelaVittoria Brambilla la frase termina conun inciso fra parentesi: “E delle indica-zioni del Capo dello Stato”. Frase nonpronunciata dal premier. E’ vero che cisono altre difformità, ma quella sulQuirinale è certamente più vistosaviste le tensioni sulle modalità di ado-zione del decreto sul federalismocomunale.Berlusconi conferma anche di nonavere alcuna intenzione di dimettersicome richiesto dalle opposizioni edanzi considera un “dovere” la continui-tà di governo, anche perché “non c’èalternativa a questo esecutivo” e leurne sarebbero un “danno”. Insomma,aggiunge, “non ci faremo intimidire”,da una opposizione “debole e sgretola-ta”. La risposta del leader di Fli non sifa attendere, ed è durissima. Primachiude al confronto: la visione“muscolare” di Berlusconi rendeimpossibile “riforme condivise e obiet-tivi comuni”. Poi ironizza sul fatto chei consensi di Fli sono allo 0,01%.Infine, affonda anche lui il colpo:Berlusconi ha bisogno di un “nemico”contro cui “scagliare i suoi anatemi”,ma chi non capisce che c’è necessità didialogo anche nel sistema bipolare èun “analfabeta della politica”. Il proble-ma, attacca, “è l’assenza di una identità

politica” del Pdl, per non parlare delfatto che il premier considera ilParlamento che non ratifica un“impiccio”. Il presidente della Cameraconclude vantandosi di aver bloccatola riforma delle intercettazioni e delprocesso breve: “E’ un merito”, dice.Ma Sandro Bondi replica: mai visto unpresidente della Camera che bocciadialogo e riforme. Casini, forse perchénon finito direttamente nel mirino delCavaliere, usa toni meno tranchant maaltrettanto chiari: “Se continua così,rimarrà da solo su un’isola deserta”,pronostica il leader dell’Udc.“Continua a proporre le emergenzeche esistono ma solo per lui”. Poi dice:“E’ una logica barbara imporre un ‘no’alle alleanze, un riflesso breznevianopensare che tutti si allineino”. Lui perprimo, però, invita a non cadere nellatrappola della contestazione: “Attenti,nelle contrapposizioni lui ci sguazza”.Appello subito accolto Adolfo Urso(Fli) che invita il Pdl ad evitare plebi-sciti continui e a tenere aperto il cana-le del dialogo. Il clima politico restadunque molto teso, nonostante gliinviti del Colle ad abbassare i toni.

Fini: “Dimettiamoci entrambi”.Fini comunque, pur alzando l’asticelladella scontro, ha fatto diverse propostenelle ultime settimane. Il premier dalcanto suo non ha celato ai suoi di esse-re esterrefatto e disgustato dal com-portamento dell’ex leader di An, che

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non dovrebbe neppure parlare ed haletteralmente superato ogni limite didecenza chiedendo da presidente dellaCamera le dimissioni del Cavaliere. “Ilpresidente della Camera ormai è acapo di una fazione - dicono - e quin-di non più imparziale”. Fini, dicevamo,chiede invece le dimissioni diBerlusconi ma apre anche alle sua:“Dimettiamoci entrambi e ridiamo laparola agli elettori con il voto subito”.Un’altra proposta, più politica e quindimaggiormente insidiosa, punta a mar-ginalizzare il Cavaliere attraverso unapatto proposto alla Lega per fare fede-ralismo e riforma della legge elettoralee poi andare al voto nel 2012. Fini simette in scia con il Capo dello StatoGiorgio Napolitano e corteggia diret-

tamente Umberto Bossi perché, dice,“Berlusconi si arrabbierà molto, ma èlui il deus ex machina del governo”.Quindi è di fatto alla Lega, e non alpremier, che offre la grande occasione:“Facciamo due grandi riforme, il fede-ralismo con il Senato delle Regioni e lalegge elettorale, e poi è ipotizzabileandare a votate nella primavera del-l’anno prossimo in modo da prefigura-re una via d’uscita concordata”. Dimaggior impatto mediatico ma menorealistica l’altra proposta: poichéBerlusconi è premier e Fini presidentedella Camera dopo elezioni vinteinsieme con il Pdl, fallito quel progettoe venute meno le condizioni di quelpatto “faremmo entrambi una splendi-da figura - dice Fini - se ci si dimettes-

se, per consentire così agli italiani diesprimere con il voto la loro sovranitàpopolare”. “Ma non illudiamoci - è durissimo conil Cavaliere il leader Fli -, Berlusconinon si dimetterà e qui è la differenza.Se lui non sta a Palazzo Chigi ha qual-che problema che invece noi nonabbiamo se stiamo o meno allaCamera”. E certo il leader di Fli non èpiù tenero quando rinfaccia al premierdi aver fatto diventare l’Italia “lo zim-bello del mondo occidentale” con isuoi comportamenti. E quando glispiega che è un dovere far coincidereetica e politica. Finita qui? No di certo,lo scontro proseguirà nelle prossimesettimane: l’ultimo round si preannun-cia il più lungo. ■

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DI GIOVANNA PERROTTA

La coppia ha visto tramutarsi l’idillio dei primi tempiin una malcelata insofferenza reciproca: le tappe.

Dallo sdoganamento del ‘93all’espulsione dell’ex AnDiciassette anni per dirsi addio. Il rapporto tra Fini eBerlusconi è sempre andato avanti tra alti e bassi.

iciassette anni per dirsi addio. Ilrapporto tra Berlusconi e Fini èandato avanti tra alti e bassi

lungo tutta la Seconda Repubblica.Dallo sdoganamento del 1993 alla pla-teale rottura all’auditorium dellaConciliazione, la coppia ha visto tra-mutarsi l’idillio dei primi tempi in unamalcelata insofferenza reciproca. Eccole tappe principali della tormentatarelazione tra i due leader.LO SDOGANAMENTO: L’idilliocomincia con il ‘93, alle elezioni comu-nali di Roma. Fini, ancora segretariodel Msi, si candida contro Rutelli eottiene l’appoggio del Cavaliere (subitoribattezzato “il cavaliere nero”). Finiperde, ma incassa lo “sdoganamento”.La destra esce dal ghetto.FEDELTÀ: L’anno successivo il centro-destra vince le elezioni. Ma alla vigiliadi Natale la Lega manda tutto all’ariacon il famigerato “ribaltone” che portaa Palazzo Chigi un governo guidato daLamberto Dini. Fini resta fedele aBerlusconi: “Non prenderò mai più uncaffè con Bossi”, dice.ELEFANTINO: Nel 1999 Fini stringeun patto con Mario Segni, in nome delreferendum anti-proporzionale. Alleeuropee il simbolo dell’elefantino siferma al 10,3% per cento. E’ un flop.Berlusconi non gradisce: è il primosgarbo di Fini all’alleato di ferro.FINI VS. TREMONTI: Al governo dal2001 al 2006 come ministro degliEsteri, Fini comincia a manifestare una

certa insofferenza verso Berlusconi.Reclama una “cabina di regia” che locoinvolga nelle decisioni. Fa fronte conil leader dell’Udc Marco Follini e ottie-ne la testa di Giulio Tremonti, il mini-stro amato dalla Lega Nord.COMICHE E PREDELLINO: Ildiscorso del predellino (novembre2007) con cui Berlusconi annuncia cheè ora di dar vita a un partito unico,manda Fini su tutte le furie. “Siamo allecomiche finali”, commenta il leader diAn.IMMIGRATI: A settembre 2008 Finilancia la proposta del voto agli immi-grati. Berlusconi si confida con i suoichiedendosi se Fini stia lavorando perritagliarsi un proprio spazio. “Pensa dicandidarsi alla mia successione? Alloranon ha capito niente. Senza di me sta-rebbero ancora dove stavano fino al1994”.FINANZIARIA ANOMALA: Neldicembre del 2008, il governo mette lafiducia sulla finanziaria, e Fini, presi-dente della Camera, boccia la procedu-ra adottata defindendola “anomala”.Berlusconi replica che il governo hadeciso di mettere la fiducia “per evitarel’assalto della diligenza”. Controreplicadi Fini: “Tra l’assalto della diligenza efar discutere i provvedimenti alleCamere c’e’ una bella differenza”.CESARISMO: Ancora scintille pocoprima della nascita del Pdl, a marzo2009. Fini, senza citare Berlusconi, diceche “c’è un rischio di cesarismo” che va

scongiurato garantendo la democraziainterna dei partiti.MONARCHIA ASSOLUTA: Un fuo-rionda di Fini a un convegno sullamafia,il primo dicembre 2009, fa salirenuovamente la tensione conBerlusconi. Il presidente della Cameraparla a microfoni spenti con il suo vici-no, il magistrato Nicola Trifuoggi.Berlusconi, dice, “confonde la leaders-hip con la monarchia assoluta”.NON MI PIACE: Il 2 marzo 2010 Finitorna a esprimere la sua insoddisfazio-ne per come vanno le cose nel Pdl. “Hocontribuito a fondare il Pdl, ma cosìcome è il Pdl non mi piace”, dice il pre-sidente della Camera.DOPPIO TURNO: Il duello tra Fini eBerlusconi si concentra sul tema delleriforme. Il presidente della Camera sischiera contro il semipresidenzialismosenza doppio turno, proposto invecedal premier. La riforma delle istituzio-ni, dice, “non si può fare a colpi di slo-gan e battute da comizio”.DIMETTITI - CHE FAI, MI CACCI?:Dopo mesi di scontri a distanza e ten-tativi di riappacificazione, per il 22aprile viene convocata la Direzionenazionale del Pdl, fortemente voluta daFini. Ma il dibattito chiarificatore sitrasforma presto in un durissimo scon-tro tra Berlusconi e Fini. Il culminequando Berlusconi dice all’ex leader diAn: “Un presidente della Camera nondeve fare dichiarazioni politiche. Se levuoi fare devi lasciare la carica, ti acco-

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glieremo a braccia aperte” nel partito.Fini si alza dalla sedia in platea e urla alpremier: “Che fai, mi cacci?”. Le teleca-mere immortalano la scena.INTERCETTAZIONI: Nei mesi suc-cessivi Fini assicura di non voler ritira-re il sostegno al governo, ma nonrinuncia mai a dire la sua. E ottieneuna vittoria importante il 20 luglio, conla legge sulle intercettazioni. Dopo lun-ghe trattative, il Pdl approva in com-missione alla Camera gli emendamenti

proposti dalla presidente GiuliaBongiorno, finiana di ferro. Berlusconidice che la legge da lui fortementevoluta è stata “massacrata”.I CASI BRANCHER E COSENTINO:Quando l’opposizione presenta due

mozioni di sfiducia contro il ministroAldo Brancher e il sottosegretarioNicola Cosentino, anche i finianiauspicano le dimissioni. In nessuno deidue casi si arriverà al voto in Aula, maFini viene criticato per aver calendariz-zato la mozione su Cosentino in tempibrevi.IL DIVORZIO - Nonostante un ultimoramoscello di pace offerto da Fini aBerlusconi con un’intervista al Foglio,il 29 luglio l’ufficio politico del Pdl

approva un duro documento di censu-ra nei confronti dell’ex leader di An edeferisce ai probiviri i finiani di ferroBocchino, Briguglio e Granata. Al pre-sidente della Camera Berlusconi e ilPdl attribuiscono una “volontà demoli-

toria” e il venir meno della fiducia nelsuo ruolo istituzionale. Il 30 luglio Finiannuncia la nascita dei gruppi parla-mentari di Futuro e libertà per l’Italia,rigetta la richiesta di dimissioni e lalogica “aziendale” di Berlusconi.LA SFIDUCIA A CALIENDO - Il 4agosto alla Camera Fli si astiene sullamozione di sfiducia al sottosegretarioCaliendo.ESTATE DI FUOCO: La campagnaavviata dal Giornale sulla casa a

Montecarlo del cognato di Fini,Giancarlo Tulliani, e ancora duri scon-tri tra finiani e berlusconiani segnanoil mese di agosto. Per l’alleato UmbertoBossi la convivenza è diventata impos-sibile: si andrà alle urne. ■

Dal 1994 al 2010, la paraboladella lunga collaborazione traBerlusconi e Fini. Una collabo-razione che si è conclusa con lacacciata del presidente dellaCamera dal Pdl lo scorso anno.In questa galleria un pezzodella storia degli ultimi 16 annidei due protagonisti.

Silvio-Gianfranco, sedici anni in foto

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FJ

Via Signorelle, 60 - 80014 Giugliano in Campania (Na)

Idee & soluzioni

Farticonoscere...

... e modificareil tuo habitat...

...è il nostromestiere

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on le foto di Fini e Berlusconi sul grande schermo,Luca e Paolo durante il Festival di Sanremo sonoentrati nel ruolo dei comici colpendo duro sull’attua-

lità, proponendo nel corso della prima serata una parodia di“Ti supererò”, la canzone che Gianni Morandi ha cantatoanni fa insieme a Barbara Cola. Nella versione di Luca ePaolo è diventata “Ti sputtanerò”. La parodia ha fatto irru-zione sul palco dell’Ariston mettendo alla berlina la ‘mac-china del fango’ che ultimamente in Italia viene utilizzataper delegittimare l’avversario politico. “Il fatto di non essereora in una macchina dei carabinieri già ci rende contenti -esordisce Paolo Kessisoglu -. Abbiamo avuto tante telefona-te, anche quella della mamma e tanti sms, ma Masi non hatelefonato. Cerchiamo sempre di fare più satira di costumeche satira spiattellatta -spiega Luca Bizzarri -.Abbiamo preso in giroun sistema che hannousato questi due per dele-gittimarsi a vicenda. Nonabbiamo niente controBerlusconi e Fini. E’ unapresa in giro della mac-china del fango”. “Nonera un’interpretazionecomica di un fatto - pre-cisa Paolo - ma una paro-dia di ciò che avviene. E’satira fino a un certopunto, un modo diver-tente per leggere quelloche sta accadendo. E’ lavisione della realtà”. Eancora: “Noi presentia-

mo le Iene, ma non ci siamo comportati come Iene. Solo daattori a cui riesce un po’ di fare comicità. La situazione poli-tica ci aiuta molto. Ogni giorno ce n’è una nuova, da tutte leparti”. Non è vero che il titolo originario era “Ti processerò”e che è stato censurato: “Il titolo è stato sempre lo stesso”,precisano, ringraziando poi Morandi: “Se non ci fosse statoGianni noi probabilmente non saremmo qui”. Commenti daMediaset? “Lì fortunatamente non hanno visto nulla, segui-vano il Milan”. Fino all’ultimo, né Morandi né Mazzi paresapessero nulla. L’unico ad essere a conoscenza del ‘colpac-cio’ era il regista Duccio Forzano e i due, per depistare, ave-vano chiesto una decina di foto, comprese quelle di Vendolae Bersani: “Luca e Paolo mi avevano fatto credere che era un‘centone’ su due gay”. Il video della canzone-parodia di Lucae Paolo, in pochi giorni ha avuto migliaia di visualizzazionisolo su Youtube, oltre ai contatti dei quotidiani online cheportano in homepage. L’esibizione in tv è stata invece vistada 13 milioni 84 mila spettatori, pari ad uno share del43.3%. “Luca e Paolo hanno avuto il coraggio di fare in pub-blico battute che solitamente ci facciamo tra di noi. Saltaall’occhio che i comici si sputtanano a vicenda”: lo ha dettoGianni Morandi in sala stampa riferendosi al premier

Berlusconi e all’ex alleatoGianfranco Fini, le cuifoto erano sullo sfondodell’intervento di Luca ePaolo nella serata. “Ho chiesto di leggere iltesto, ma loro mi hannorisposto che non mi dove-vo preoccupare. ‘Quelloche abbiamo detto èmeno ciò che si dice alleIene o sulle reti diBerlusconi’, è l’opinione ditutti. Ma comunque nonsi può più parlare di cen-sura - ha concluso - anchela Rai certe cose le ha assi-milate”, ha conclusoMorandi. ■

(g.p.)

Luca e Paolo fanno centroe conquistano l’AristonDurante il Festival sono entrati nel ruolo deicomici colpendo duro sull’attualità, proponendouna parodia di “Ti supererò”: “Abbiamo messoalla berlina la macchina del fango”.

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n forte vento di ribellione avvolge il nord Africa.Nell’arco di poche settimane si è assistito ad unaimprevista escalation della rivolta iniziata dalla

Tunisia, che si è propagata all’Egitto e, verosimilmente,potrebbe contagiare anche l’Algeria. Ma cosa sta succedendonel Maghreb?

Il primo paese coinvolto è stato, come detto, la Tunisia. Ilregine di Ben Alì è stato rivesciato dai ribelli, portando allesoglie di una guerra civile non ancora scongiurata. L’ormaideposto capo di Stato, nel frattempo, è fuggito all’estero, ripa-rando in Arabia Saudita e per lui l’Interpol ha spiccato unmandato di arresto internazionale.Alla “rivolta dei gelsomini” dei tunisini, ha fatto seguitoquanto accaduto a gennaio in Egitto. Il popolo egiziano si èrivoltato contro il regine di Mubarak, mentre per le stradedel Paese si sono osservati ovunque aspri scontri tra manife-stanti e polizia locale. Migliaia di persone si sono riversateper le strade di Ismaelia, andando poi a scontrarsi con leforze dell’ordine: centinaia gli arrestati e i feriti, questo ilbilancio della guerriglia urbana, finita con le dimissioni di

Tunisia, Algeria, Egitto:cosa succede in Africa?Un forte vento di ribellione avvolge il nord delcontinente, travolto in poche settimane da unaimprevista escalation delle rivolte: ecco le causee i probabili effetti. E intanto in altri Paesi...

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DI ANDREA SACCONE > > LO SPECIALE

28 Forum Italia__Lo speciale

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Lo speciale__Forum Italia 29

Mubarak.Dopo Tunisia ed Egitto, il prossimoPaese contagiato dalla voglia di rivoltapotrebbe essere l’Algeria. Le protestecontro il regime del presidenteAbdelaziz Bouteflika, per la verità,sono iniziate già ai primi di gennaio ehanno portato alla morte di alcunimanifestanti. La situazione pare sottocontrollo, ma la brace della rabbia dellapopolazione è ancora decisamenteaccesa e pronta a esplodere da unmomento all’altro.L’intero quadro è sorprendente, soprat-tutto se si considera la velocità con laquale la situazione si sta sviluppando.Un’attenta analisi porta a mettere inevidenza molti punti in comune tra lerispettive contingenze dei paesi finoracoinvolti, un esercizio che può di certoessere utile per comprendere cosa real-mente stia accadendo e quali siano leprospettive di breve e medio termine.Primo fattore, il rapporto conl’Occidente. I tre paesi suddetti hannoavuto un rigido governo di regime e trepresidenti dispotici che, al contempo,sono nella lista dei leader arabi consi-derati vicini agli Usa e all’Europa. In breve, degli interlocutori cosiddetti“moderati”, spesso molto utili a svolge-re il ruolo di cuscinetto tra l’Occidentee i paesi arabi più integralisti. Rispettoa questo punto, ecco una seconda con-siderazione: il presidente Usa BarackObama, nonostante si tratti di stati“amici”, non ha speso una sola parola afavore dei rispettivi governi. Al contra-rio, l’inquilino della Casa Bianca havoluto dichiarare addirittura la suasoddisfazione per quanto avvenuto inTunisia e per il coraggio dimostratodalla popolazione: “Non ho nessundubbio che il futuro della Tunisia saràmigliore se verrà giudato dalle voci delpopolo tunisino”, questo il suo com-mento sulla situazione locale. Unaposizione curiosa, quella del presidenteUsa, che pare aver simbolicamente vol-tato le spalle a dei governi ritenuti, finoa poco tempo fa, estremamente utili.Interessante è anche l’elemento legato

all’altro denominatore comune dellerivolte: si tratta di movimenti partitidal basso, innescati dai rincari delcosto della vita, in particolare dei gene-ri di prima necessità. L’organizzazionedei manifestanti si è avvalsa, inoltre, distrumenti assolutamente modernicome i siti internet e i social network.Infine, a scendere in piazza e affrontarea muso duro le forze dell’ordine nonsono integralisti ma perlopiù giovani eintellettuali, sostenuti spesso dai rispet-tivi partiti di opposizione politica. Tunisia, Egitto e Algeria potrebberoessere, oltretutto, solo l’inizio. Moltiosservatori temono, infatti, che la lottapopolare possa allargarsi a macchiad’olio: Marocco, Libia, Siria, Giordaniae Libia, i possibili prossimi obiettivi deldesiderio di libertà della gente africana.Una prospettiva, quella appena dipinta,che potrebbe modificare in modo radi-cale gli equilibri mondiali e il rapportotra Occidente e paesi arabi. Svolta, que-st’ultima, forse non invisa a Europa eUsa, anche alla luce del silenzio dellaCasa Bianca. Tornando all’Egitto, è apparso centraledurante le rivolte il ruolo dei FratelliMusulmani, che ufficialmente sonobanditi dalla Costituzione egiziana eche finora sono riusciti a eleggere alcu-

ni loro membri in Parlamento candi-dandosi all’interno di altre formazioni,hanno partecipato ai colloqui avviatidal vicepresidente egiziano OmarSuleiman con tutte le forze di opposi-zione. Hanno chiesto a lungo le dimis-sioni di Mubarak (nella foto in alto) eribadito che non hanno intenzione dipresentare un loro candidato alle pros-sime elezioni presidenziali. “Abbiamobisogno di elezioni democratiche e diun presidente democraticamente eletto,questo è tutto quello per cui lottiamo”,ha detto uno dei dirigenti secondoquanto riportato da Al Jazeera. Da unaparte, va detto che i Fratelli Musulmaniin Egitto sono più morbidi che altrove:sanno che gli Stati Uniti non voglionoche si ripeta quanto accaduto in Irannel 1979 e che nel periodo delle rivolteogni loro dichiarazione o protagonismoavrebbe rappresentato un argomento afavore della stabilità e del presidenteMubarak. Dall’altra parte il leader delmovimento, Muhammed Badi, conti-nua a sostenere che il jihad è un obbli-go individuale per ogni musulmano edi certo non sembra intenzionato adabbandonare la dottrina fondativa delmovimento: la diffusione e l’afferma-zione di una lettura radicale ed estremi-sta della religione islamica. ■

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30 Forum Italia__Lo speciale

egli ultimi mesi si è sentito parlare molto dei FratelliMusulmani e del ruolo politico che potrebbero rico-prire all’intero di un nuovo governo egiziano. Chi è

stato dalla parte di Mubarak, in questi anni, lo ha fatto soprat-tutto sostenendo che una soluzione democratica avrebbeaperto la strada all’estremismo dei Fratelli Musulmani, por-tando instabilità nell’intera regione. Il segretario di stato ame-ricano Hillary Clinton ha accolto favorevolmente il loro coin-volgimento nei colloqui, ma restano ancora molte perplessitàsulla loro reale disponibilità di adesione a un programmapolitico realmente democratico, che rinunci ai precetti delfondamentalismo islamico. Per capire meglio da dove vengo-no questi dubbi è necessario ripercorrere la storia dellaFratellanza e vedere di che si tratta.La Fratellanza Musulmana nasce nel marzo del 1928 con lariunione di un gruppo ristretto di persone a Ismaliya, vicinoal Canale di Suez. A guidare il gruppo c’era un giovane pre-

cettore, un fervente religioso dall’eloquio eccezionale: Hassanal Banna. I suoi discorsi prendevano di mira la decadenza deicostumi della società egiziana e predicavano il ritorno allapurezza dell’antico Islam. L’Egitto in quegli anni era unamonarchia semicoloniale sotto la protezione inglese. Le isti-tuzioni erano praticamente inesistenti e la povertà assoluta.Nel 1949 Hassan al Banna fu assassinato da alcuni agentimonarchici: la Fratellanza aveva raccolto intorno a sé decinedi migliaia di sostenitori e il suo ruolo politico stava diventan-do una minaccia pericolosa per lo status quo. Tre anni dopo,in Egitto, un golpe militare rovesciò una monarchia ormaiscreditata: la Fratellanza pensò che potesse essere finalmentearrivato il momento per contribuire direttamente alla rinasci-ta del paese. Il nuovo presidente Nasser inizialmente adottòun atteggiamento tollerante nei confronti dei FratelliMusulmani, ma nel 1954 li considerò responsabili di un ten-tativo di omicidio a cui era scampato e iniziò ad arrestare, tor-turare e deportare i suoi membri. Per sopravvivere, laFratellanza fece espatriare i suoi dirigenti più importanti.Alcuni si rifugiarono in Siria e Giordania, dove crearono dellebranche della Fratellanza. Altri scapparono in Arabia Saudita,dove la Fratellanza è legale e tuttora protetta dalla monarchia.Da allora i Fratelli Musulmani hanno iniziato a diffondersi intutti i paesi arabi costituendo una rete finanziaria moltopotente, che via via ha acquistato un peso sempre più rilevan-te anche in Europa. Durante le indagini seguite agli attentatidell’11 settembre, gli inquirenti perquisirono molte abitazio-ni di dirigenti di al Taqwa, una banca islamica con sede aLugano, sperando di risalire ai canali di finanziamento di alQaida. Non ne trovarono, ma si imbatterono in un docu-mento che descriveva la strategia finanziaria dei FratelliMusulmani. Il testo conteneva una serie di note scritte amano in arabo che descrivevano la rete messa in piedi inEuropa dalla Fratellanza a partire dagli anni Settanta. Le atti-vità europee erano iniziate nel 1977 con la fondazione dellaBanca islamica del Lussemburgo: soltanto sei anni più tardila loro rete contava sette società finanziarie distribuite traLussemburgo, Danimarca, Londra, isole Cayman e StatiUniti. Il capitale della struttura all’epoca ammontava a circacento milioni di dollari. ■

I Fratelli MusulmaniEcco chi sono veramente

DI BENEDETTA ROSSINI

Il movimento islamico radicale che vuole entrarenel governo egiziano è il più potente e influentedella storia: il leader Badi sostiene che la jihad èun obbligo individuale per ogni musulmano.

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Lo speciale__Forum Italia 31

L’addio al potere di Mubarak potrebbe avere un effettonegativo sul processo di pace fra Israele e Palestina.

E adesso la Nato temeun nuovo ordine mondialeIl Segretario generale Rasmussen si dice preoccupatodall’estendersi delle proteste arrivate in Algeria.

DI MARINA RAIMONDI

sprimendosi al summit dellaSicurezza di Monaco, inGermania, il Segretario generale

della Nato Anders Fogh Rasmussen si èdetto preoccupato dall’estendersi delleproteste popolari che dalla Tunisia sonoarrivate in Egitto e in Algeria e chehanno interessato anche Siria, Yemen eGiordania. Con Egitto, Tunisia, Algeriae Giordania la Nato ha contatti nell’am-bito del Dialogo mediterraneo. A dettadi Rasmussen si tratta di rivolte chepotrebbero sfociare in un nuovo ordinemondiale. Sicuramente la partenza diMubarak potrebbe avere un effettonegativo sul processo di pace fra Israelee Palestina. Vi è poi da considerare lapossibilità che soprattutto dai paesi delNord Africa possano arrivare in Europanuove ondate di clandestini. IlSegretario dell’Alleanza Atlantica ha

lanciato un appello all’indirizzo deipaesi membri della Nato affinché adot-tino una politica appropriata, facendovalere i rapporti diplomatici esistentiper impedire ai governi dei paesi inte-ressati dai disordini di usare la forza perreprimere le manifestazioni. Voci nonconfermate nelle scorse settimane par-lavano anche di un “esilio” di HosniMubarak in Germania. Nulla di defini-tivo, però. Di certo ci sono solo ledimissioni di Mubarak. Della situazione in Egitto si è discussoin Qatar lo scorso febbraio, quando ipaesi membri della Nato si incontre-ranno con i rappresentanti dei paesiarabi del Golfo. “Bisogna fare qualcosa,non possiamo assistere inermi agli svi-luppi”, era il pensiero più diffuso. Altriperò hanno seguito la linea obamiana:“E’ stato giusto lasciar fare al popolo”. E

con gli egiziani si è schierato anche ilmagnate delle telecomunicazioni egi-ziane, Naguib Sawiris, che era sceso incampo a fianco dei dimostranti chehanno a lungo chiesto la deposizionedel presidente Mubarak, vincendo laloro battaglia dopo 19 giorni. “Lademocrazia è una buona cosa, ci stiamomuovendo verso il meglio. Gli uominid’affari sono rimasti qui in Egitto e que-sto è un segno di stabilità”, ha commen-tato il patron di Wind Telecom, secon-do quanto riferito dal quotidiano AlMasry Al Youm. Sawiris, che ha anchesmentito le voci che lo volevano in fugaall’estero, ha chiesto di ascoltare la vocedei giovani, veri protagonisti delle pro-teste di questi giorni. “Faremo il nostromeglio per garantire che il movimentonon venga dirottato dai radicali”, haconcluso il miliardario. ■

E

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Lo speciale__Forum Italia 33

Gli operatori del settore inviati da giornali e tv hannodunque scritto i loro articoli su Facebook e Twitter.

l racconto dei giornalistiattraverso i social mediaCol blocco delle comunicazioni, l’Egitto ha dimostratole capacità tecnologiche per soffocare il dissenso.

on il blocco delle comunicazio-ni, l’Egitto ha dimostrato le pro-prie capacità tecnologiche per

soffocare il dissenso”. Le parole diBen Wademan giornalista di Cnnemergevano da Twitter, accompagna-te dall’incessante flusso di informa-zioni che, nonostante le misurerestrittive applicate dalle autorità egi-ziane, scaturisce dai social media:strumenti essenziali per i professioni-sti che hanno il compito di descriveree raccontare i movimenti di protestacome quello egiziano al mondo inter-no.Con Twitter, ad esempio, AymanMohyeldin corrispondente di Al-Jazeera English ha riportato le pro-prie osservazioni su quanto accadutodurante gli scontri avvenuti per lestrade de Il Cairo, raccogliendonumerose testimonianze. Senzadimenticare inoltre il drammaticoepisodio che ha interessato AndersonCooper, anch’egli giornalista dellaCnn e grande personalità televisiva, ilquale ha rivelato in centoquarantacaratteri le percosse subite da ungruppo di sostenitori di Mubarak.Attraverso l’uso di Facebook, è statopossibile riferire resoconti più ampi ele pagine personali dei giornalistihanno dato vita a nuove forme dinarrazione delle notizie. NicholasKristof del New York Times ha ripor-tato aggiornamenti dettagliati suglieventi e le proprie impressioni perso-nali legate ai momenti di tensionevissuti lungo le vie della capitale.

Tuttavia, rispetto a Twitter, Facebookrende più difficoltoso il reperimentodi specifici aggiornamenti relativi adeterminati contenuti. Grazie aYoutube inoltre la stessa Al-Jazeera eRussia Today sono riuscite a pubbli-care e diffondere video aggiornatidelle manifestazioni.Oltre alle numerose opportunità dipropagazione di informazioni e ideeattraverso diversi canali, ci sono opi-nioni controverse sul fatto che i socialmedia contribuiscano o meno allanascita e al successo di movimenti diprotesta, specie se di natura politica.Malcolm Gladwell sul New Yorker ha

osservato come le proteste, e le rivo-luzioni, si siano verificate ancheprima dell’avvento delle e-mail diFacebook o Twitter. D’altro canto, JeffJarvis, giornalista e docente universi-tario, ha sottolineato come Internetdebba essere considerato un dirittofondamentale, poiché rappresentauno strumento di supporto grazie alquale le persone possono prendereparte ai movimenti. Un mezzo di dif-fusione delle idee di cui, come i fattiaccaduti in Egitto hanno dimostrato,né i cittadini né i giornalisti possonopiù fare a meno. ■

(b.r.)

C

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Una crisi che secondo le previsioni, formulate in baseai precedenti, sarà probabilmente di breve durata.

L’effetto delle rivolte:cala la voglia di vacanzeEgitto, il precipitare degli avvenimenti ha determinatoun calo d’interesse dei turisti nella ricerca di voli.

econdo quanto registrato daSkyscanner, il primo portale ita-liano gratuito per la ricerca di

voli online, il precipitare degli avveni-menti in Egitto ha determinato un calod’interesse del turista nella ricerca divoli verso alcune destinazioni dell’areacircostante. Un effetto negativo chesecondo le previsioni, formulate inbase a dei casi precedenti, sarà proba-bilmente di breve durata.“I recenti disordini in Egitto e Tunisiasembrano avere avuto un impattonegativo sulla fiducia dei consumatorinel trascorrere le vacanze nei paesilimitrofi”, commenta Yara Paoli,Country Manager di Skyscannerper l’Italia. “LaGiordania sembra averaccusato il colpo peg-giore con un calonelle ricerche di volidel 19%, mentreCipro e laTurchia, anchese in misuraminore,

hanno subito effetti negativi con lericerche scese del 9% verso l’isola e del5% sui voli per Istanbul e dintorni”. Talidati si riferiscono a comparazioni effet-tuate tra la settimana prima dell’iniziodelle proteste e le settimane successive.“Anche se i dati relativi alle ricercheindicano che i turisti tendono ad evita-re di organizzare piani di viaggio neipaesi vicini, preoccupati dell’eventuali-tà che si possano verificare episodisimili, sappiamo da nostre precedentianalisi– prosegue Paoli – che i turistied i viaggiatori non si scoraggiano alungo a causa di disordini politici.

Osservando quanto accadu-to a Bangkok all’iniziodella scorsaestate ovve-ro i gravis c o n t r i

tra civili

e militari, abbiamo registrato un forteimpatto negativo sull’interesse dei visi-tatori soltanto a breve termine, con lericerche rimbalzate di nuovo a livellinormali già entro il mese successivo.Pertanto, anche in questo caso, èimprobabile che il turismo in Egitto enei paesi circostanti subisca un impat-to negativo a lungo termine”.Skyscanner è il primo motore di ricer-ca di voli gratuito in Italia. Fornisce lacomparazione istantanea dei prezzi deivoli per più di 670.000 rotte su oltre600 compagnie aeree, così come lacomparazione di prezzi per il noleggioauto, hotel e pacchetti vacanze.Skyscanner è disponibile in 23 linguediverse tra cui francese, tedesco e spa-gnolo. ■

(a.s.)

S

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CAMPANIASPECIALE

>>> DUE FARMACIE NAPOLETANE TRA ERBORISTERIA E ARTE

Rimedi naturali per migliorarloI segreti dei dottori di Messèguè

Medicina, ma anche tradizioneGli arredi gotici in via Calabritto

La nuova sfida di Pietro Russo:le mie idee per Confcommercio

BENESSERE ARCHITETTURA CONFCOMMERCIO

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utilizzo delle erbe per difendere e migliorare ilbenessere e la salute dell’uomo è una pratica cheormai si perde nella notte dei tempi. E’ proprioalle erbe, infatti, tornando indietro nei millenni e

giungendo ad un sarcofago dell’Iraq di 60mila anni fa dovesi sono ritrovate 8 diverse piante medicinali, che sono statidapprima attribuiti poteri magici e soprannaturali e poimiracolosi effetti benefici. Ancora oggi, in Amazzonia, percurare i malati si usano unicamente decotti, impacchi,unguenti e pozioni. La conoscenza riguardo i trattamenticon le erbe si è tramandata nei secoli da una generazioneall’altra e fu nel 3000 a.C. che comparvero i primi testiriguardanti le piante ed i consigli ad esse collegati per unloro utilizzo terapeutico. Nel IV secolo a.C. Aristotelesosteneva che le piante possedevano un’anima ma fu conIppocrate (460 a.C.) che la scienza cominciò a prevaleresulla magia finché, con il passare dei secoli, fu il fiorire delcommercio a favorire nuovi studi e conoscenze.

Attualmente, si possono distinguere tre grandi tradizionifitoterapiche: la tradizione popolare del mondo occidenta-le, basata sull’esperienza greca e romana, l’antichissima tra-dizione ayurvedica (etimologicamente “scienza della vita”)indiana e la medicina tradizionale cinese. Iniziato, quindi,a livello sperimentale tre le popolazioni primitive, l’usodelle piante medicinali è oggi praticato dalla scienzamoderna che, con i suoi mezzi di ricerca capaci di isolare iprincipi attivi ed individuare i meccanismi d’azione delleerbe, ha determinato la nascita della cosiddetta “nuovaerboristeria”. Ed è appunto partendo dalle antiche tradizio-ni e dalle applicazioni della moderna ricerca che a Napoli,in piazza San Pasquale a Chiaia 11/12 (telefono081.7642428) l’Erboristeria Messèguè si attesta come ungrande e rigoroso punto di riferimento per quanti per illoro benessere fisico e mentale intendono ricorrere all’usodelle portentose piante medicinali. Seguendo i preziosiconsigli delle dottoresse Vittoria Fortunato ed Angela

L’Erboristeria Messèguè nella città partenopeaè un punto di riferimento, tra tradizione e innovazione.

Migliorare il benesserecon l’utilizzo delle erbeLa conoscenza si è tramandata da una generazioneall’altra nei secoli: a Napoli una farmacia specializzata.

L’

>>> SPECIALE CAMPANIADI GIUSEPPE GIORGIO

II Forum Italia__Speciale Campania

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Speciale Campania__Forum Italia III

Pastore, le qualificate ed esperte far-maciste presenti all’interno della sto-ricizzata erboristeria, coloro che giàutilizzano con fiducia questo anticometodo terapeutico o coloro che perla prima volta si avvicinano a questaantica scienza, possono trovare ilmeglio delle risorse moderne unita-mente ai frutti di secolari sapienze.L’Erboristeria Messèguè in piazza SanPasquale a Chiaia, infatti, alla suaclientela, offre il meglio di quantopresente sul mercato facendo ricorso,per i prodotti in vendita, alla raccoltaselvatica d’un tempo riprodotta scien-tificamente in coltivazioni agricolespecializzate in erbe e medicinali.Mettendo a disposizione di quantifrequentano l’affascinante e rilassantelocale prodotti erboristici e fitoterapi-ci, nonché prodotti alimentari,cosmetici ed integratori, l’Erboristeria Messèguè offre la sicu-rezza di chi conosce alla perfezionetutti i processi artigianali, industriali,commerciali e di consulenza dellamateria. Esperte nelle applicazionidella disciplina medica dellaFitoterapia, le dottoresse Fortunato ePastore conoscono nei minimi detta-gli gli effetti terapeutici delle erbe edei prodotti suggeriti tanto che, i loroconsigli, diventano davvero indispen-sabili per ottenere il meglio dal tipo diprodotto naturale che si vuole assu-mere. Partendo dai problemi legati alle variestagioni, ossia dai raffreddori autun-nali e dalle eccessive sudorazioni esti-ve, od ancora, dagli acciacchi inverna-li alle scottature da sole ed alle puntu-re d’insetti dell’estate, senza dimenti-care le varie patologie da stress,l’Erboristeria Messèguè, specializzataanche in macrobiotica ed alimenta-zione per i soggetti diabetici, allergiciod intolleranti al glutine, offre dasempre a Napoli la migliore risorsaper chi intende, al di là dell’età, anco-ra curarsi e migliorare il propriobenessere psicofisico facendo ricorsoai rimedi naturali. ■

Una pianta medicinale, secondo la OrganizzazioneMondiale della Sanità (OMS), è un organismo vege-tale che contiene in uno dei suoi organi dellesostanze che possono essere utilizzate a fini tera-peutici o che sono i precursori di emisintesi di spe-cie farmaceutiche. Detto questo, occorre precisareche si va sempre più affermando il concetto di“fitocomplesso” inteso come insieme di sostanzedi origine vegetale non riproducibiliper sintesi chimica. Il fitocomplesso,va considerato come l’insieme di unaquantità di principi attivi, noti e non,farmacologicamente attivi e disostanze che facilitano l’azione deiprimi, pur essendo di per se farma-cologicamente inattive. E’ l’insiemedelle interazioni dei primi (i principiattivi) e dei secondi (i coadiuvanti) adeterminare le azioni note del fito-

complesso. Sempre secondo l’OMS circa il 25% deimoderni farmaci usati negli Stati Uniti d’Americasono di origine vegetale; inoltre sono 7mila circa icomposti medici, presenti nella moderna farmaco-pea, derivati da piante. Nel linguaggio corrente, si sovrappone l’uso deitermini pianta medicinale con pianta officinale,che indica piante utilizzate nelle officine farma-

ceutiche per la produzione di spe-cialità medicinali. Questa definizio-ne, tuttavia, è abbastanza riduttiva,tant’è che l’utilizzo in ambientiaccademici del termine piantamedicinale non fa più riferimentoesclusivamente ad un utilizzo ascopo terapeutico delle sostanzecontenute nelle piante, bensì dell’u-tilizzo della pianta o di estratti daessa derivati a scopo terapeutico.

Le piante e il “fitocomplesso”

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Speciale Campania__Forum Italia V

ra il 1985 quando la storicaFarmacia Internazionale di viaCalabritto a Napoli passò nelle

mani della dottoressa Fernanda ParisiPetrone ed a beneficiarne, oltre ainumerosi clienti che trovarono subitoin lei una solerte ed esperta professio-nista, fu soprattutto la storia di unlocale che da sempre si era legato allevicende umane e sociali della città.Situata proprio di fronte al palazzodella famiglia Tuttavilla duchi diCalabritto, la FarmaciaInternazionale, simbolo di una Napoliprogressista e scientificamente avan-zata, ha accolto la prima sede napole-tana e laboratorio dell’IndustriaFarmaceutica Menarini lì fondata nel1886 e da sempre con i sui straordina-ri interni in stile gotico tedesco, harappresentato il marchio di una cittàculturalmente evoluta, pullulante digrandi personaggi. Ed è appunto partendo dalle premes-se di una Farmacia che sicuramente siidentifica con la storia diuna città orgogliosa delgrande e reale passato cheil primo pensiero della dot-toressa Parisi Petrone, nelmomento in cui ha preso inmano le redini dello stu-pendo locale, è stato quelloriguardante la salvaguardiae la difesa di ciò che l’anticoluogo ancora conservava.Facendo ricorso all’affer-mato studio di architetturaSartoretto Verna specializ-

zato nella progettazione e nel restaurodelle farmacie di tutto il mondo, ilprimario obiettivo della lungimirantefarmacista è stato quello di ricondur-re all’antico splendore tutto quantoancora fosse recuperabile tra arredi

gotici, banchi e vetrerie,cercando a tutti i costi diconiugare l’antico con ilmoderno. Dopo avererestaurato quello cherestava del banco origina-le, ridato vita alla preziosafontana dal Mercurioalato posta al centro dellocale, protetto l’anticoorologio che sovrasta laparete centrale tra archi dinoce e legno intarsiato erivalutato tutto l’interno

realizzato con radica ed oro zecchino,Fernanda Parisi Petrone ha fatto inmodo che, anche per l’ingresso, siconservasse, pur ricorrendo ad unamoderna soluzione, l’emozione del-l’antico ed originario arco gotico.Evitando di esporre manifesti e pub-blicità inneggianti a moderni prodot-ti, quasi per fermare il tempo in unluogo così intriso di nobile antichità,l’appassionata farmacista, una voltariavviata l’attività nel solco del cente-nario passato ha poi ulteriormentearricchito gli interni del prezioso sitocon delle serigrafie raffiguranti unaserie di piante officinali e donato altutto un’immagine quasi fiabesca conl’allestimento di un piccolo giardinopensile ricco di glicine e bouganvilleintravedibile dalla luminosa vetrata

Figura di riferimento per tutti i clienti, ha conservatola tradizione del locale, esaltandone l’architettura.

Se il negozio diventa arteEcco un simbolo di NapoliLa Farmacia Internazionale di via Calabritto è gestitadal 1985 dalla dottoressa Parisi Petrone.

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Speciale Campania__Forum Italia VII

creata sul fondo della farmacia. Un storia davvero emozio-nante, dunque, quella dell’Antica Farmacia Internazionaledi Via Calabritto che, alla luce del suo glorioso e documen-tato passato, oggi, rientra a pieno merito tra i destinataridel disegno di legge presentato dal Senatore Luigi

D’Ambrosio Lettieri, nato con la finalità di preservare ilvalore delle farmacie storiche e di interesse artistico, pre-vedendone l’inserimento nell’elenco dei Beni Culturalimeritevoli di tutela. Saranno le Regioni, sulla base di spe-cifici criteri e modalità individuati con decreto delMinistro per i beni e le attività culturali, a provvedere, conla collaborazione dei Comuni e con il supporto, in funzio-ne consultiva, della Federazione e dell’Accademia italianadi storia della farmacia a effettuare un censimento dellefarmacie storiche e di interesse artistico che, proprio comenel caso della Farmacia Internazionale di via Calabritto,abbiano precisi requisiti tra cui: la collocazione all’internodi un edificio storico classificato; la presenza di un’archi-tettura d’autore o di elementi architettonici di pregio; lapresenza di una attestata tradizione familiare ed il ricono-scimento dello specifico valore storico, artistico e ambien-tale anche da parte delle associazioni di tutela e di promo-zione delle botteghe e dei locali storici. Pronta, quindi, peressere meritatamente inserita nella lista dei Beni Culturali,l’Antica Farmacia Internazionale di Via Calabritto, infine,offre un ulteriore spunto per elogiare ancora l’impegnoprofuso dall’attenta Parisi Petrone, che, proprio per nonlasciare nulla al caso, ha persino fatto coniare una perso-nale Croce dell’Ordine dei Farmacisti che riproduce inmaniera stilizzata quello stesso Mercurio alato da sempresimbolo della sua affascinante e centenaria farmacia. ■

(Giu. Gio.)

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X Forum Italia__Speciale Campania

ietro Russo, nuovo presidentedi Confcommercio Napoli, a360 gradi. Il numero uno

dell’Ascom dell’isola d’Ischia, compo-nente della Giunta della Camera diCommercio partenopea, ha avuto lameglio alle elezioni dello scorsodicembre su Enzo Perrotta e Michele

D’Anna. Da cosa partire? “E’ necessa-rio che tutti partecipino al rinnova-mento dell’Ente - dichiara il presiden-te -. L’obiettivo che vogliamo raggiun-gere, ossia il rilancio del commercionapoletano, e attraverso questo dell’in-tera provincia, non è dei più semplici,a causa delle numerose problematiche

esistenti. Apriremo quanto prima con-creti canali di dialogo tanto all’internodi Confcommercio quanto all’esterno,con le istituzioni”. Terminate le opera-zioni di spoglio, l’assemblea diConfcommercio Napoli ha poi ufficia-lizzato i nomi degli undici componen-ti della Giunta che affiancano il presi-

“Puntiamo al rilancio del commercio partenopeo. Le mie ricette per combattere l’emergenza rifiuti”.

La sfida di Pietro Russo:le mie idee per ConfcommercioIl numero uno dell’Ascom di Ischia ha avuto la megliosu Perrotta D’Anna: “Rinnoviamo l’associazione”.

P

DI MARCO CAIAZZO

Pietro Russo.Il numero unodi ConfcommercioNapoli.

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Speciale Campania__Forum Italia XI

dente Russo: Vincenzo Addati,Gaetano Coppola, Roberto DeLaurentiis, Maria Rosaria Formisano,Pasquale Gentile, Enzo Mosella,Francesco Parisi, Massimo Petrone,Aniello Reccia, Andrea Ruggiero,Pasquale Russo. Questi invece i 21componenti del nuovo direttivo:Giovanni Allinoro, Marco Bottiglieri,Umberto Coppola, MaurizioCrispino, Pasquale Cutolo, Luigi DeLuca, Giulio Esposito, Mario Esposito,Antonino Iaccarino, MicheleLandolfo, Giovangiuseppe Lanfreschi,Filomena Martino, Giuseppe Massa,Domenico Migliaccio, FrancescoMinopoli, Giovanni Nocerino,Giovanni Perrella, Tiberio Sauro,Antonella Suarez, Pasquale Ugliano.

Rifiuti, saldi e pizze.“Di fronte all’irrisolto problema dell’e-mergenza rifiuti che da anni sta col-pendo la città di Napoli e la sua areaprovinciale appare indispensabile cheda parte delle Autorità competentisiano adottati, unitamente ad inter-venti organici capaci di garantire lacontinuità della raccolta e dello smal-timento dei rifiuti, anche provvedi-menti specifici a sostegno delle azien-de del territorio, a cominciare dalriconoscimento dello stato di calami-tà”, il pensiero di Russo, che ha inviatouna lettera al Capo dello StatoNapolitano, al Presidente delConsiglio Berlusconi, al governatoredella Regione Campania Caldoro e alpresidente della provincia di NapoliCesaro, per sollecitare un prontointervento nella grave crisi dei rifiuti:“L’emergenza è causa di ingenti danniper l’economia delle imprese di tutto ilcomparto del terziario, con effetti tan-gibili sul piano dell’immagine del ter-ritorio e della sicurezza dei prodottidella filiera agro-alimentare.Chiediamo - ha continuato Russo -che nell’immediato e nel periodo tem-porale immediatamente successivo leimprese del terziario aventi sede nel-l’area provinciale di Napoli siano esen-

tate dall’applicazione degli studi di set-tore che altrimenti si tradurrebbero inuna ulteriore penalizzazione per i set-tori economici in questione nonchél’adozione di specifici provvedimentiagevolativi in materia fiscale e previ-denziale”.Il problema riguarda anche i consumi.I commercianti ed i consumatori diNapoli e provincia, in un contestoeconomico in cui il mercato apparebloccato, hanno atteso il via ai saldiper poter vendere e acquistare più age-volmente le merci, in un momento incui le loro risorse sono minori. “Ciauguriamo che l’inizio di questa sta-gione possa apportare una considere-vole boccata di ossigeno all’economiadell’area metropolitana”, ha dettoRusso. “Gli operatori del settore spera-no che questo periodo di crisi possaessere d’aiuto per combattere la reces-sione e fronteggiare le numerose

disfunzioni - aggiunge - che affliggo-no il nostro territorio, le cui lacunesono state evidenziate ulteriormentedalla crisi economica”. Per quantoattiene il settore delle imprese, osservaRusso, “riteniamo siano necessarieadeguate agevolazioni per le piccole emedie aziende: in particolare, abbia-mo richiesto un aggiornamento deglistudi di settore per l’area provinciale diNapoli. Si tratta, comunque, di unoscenario in continua evoluzione: lacrisi coinvolge alcuni settori (ad esem-pio l’abbigliamento) maggiormente dialtri (agroalimentare o tecnico) chehanno invece una proiezione positivaper il futuro”. “I dati riguardanti l’ultimo trimestredel 2010 - conclude il numero uno diConfcommercio Napoli - ci hannopermesso di ragionare concretamentesugli interventi da predisporre persupportare la categoria”. ■

Confcommercio Napoli, i componenti della giunta

In alto, da sinistra: Vincenzo Addati, GaetanoCoppola, Roberto DeLaurentiis, Maria RosariaFormisano, PasqualeGentile, Enzo Mosella,Francesco Parisi, MassimoPetrone, Aniello Reccia,Andrea Ruggiero, PasqualeRusso.

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Speciale Campania__Forum Italia XIII

oraggioso paladino di una tradi-zione senza tempo come quelladel presepe e dei pastori, il mae-

stro di “culto” Rosario Signore (nellefoto) continua senza sosta con il suoimpegno verso una forma artisticageniale e ricca di suggestioni. Figlio d’ar-te, il popolare scultore, dopo aver dedi-cato la sua vita alla nobile arte presepia-

le ed alla creazione di stupende statuinedegne della più alta scuola napoletana,prova così a vincere, insieme alla moglieLena Mercurio, esperta nella realizzazio-ne degli abiti dei preziosi ed inimitabilipastori stile Settecento napoletano, lasua temeraria sfida contro un’umanitàche sembra deridere sempre più gli ulti-

mi superstiti della arti. Ispirandosi allestraordinarie scenografie del Cucinielloed utilizzando le stesse tecniche di anti-chi maestri come il Vaccaro, ilCelebrano, il Mosca ed ancora ilSammartino e plasmando la creta conmovimenti senza tempo, RosarioSignore rievocando la grande passionedei Re Borbone, insieme alla sua insepa-

rabile Lena, con i suoi “Pastori”riesce a mantenere integra una tra-dizione che a Napoli, in particolare,affonda le radici nella storia dellastessa città. In mostra in via SanBiagio dei librai, 37/a accanto allostorico ingresso di PalazzoMarigliano, sul mistico sfondo delleimmancabili e tradizionali sceno-grafie agresti, dei delicati sentieripullulanti di gente che si appresta adadorare il bambino Gesù, dei Magi,

delle osterie, i ruscelli, ed i venditoriambulanti, i personaggi di RosarioSignore riescono ad offrire al visitatorepiù attento un suggestivo momento fattodi gioia e di pace interiore. Con le teste egli arti di terracotta, gli occhi in vetro, ivestiti ricavati dai frammenti di antichi erari paramenti sacri, colorati sapiente-

mente a mano con vernici naturali, lemagnifiche statuine del maestro Signoresuperano senza difficoltà il tempo coro-nando il sogno senza fine di un maestroartigiano che continua a dedicarsi constudio e passione alla preziosa ed incon-taminata arte. Dopo avere amorevol-mente creato grandi realizzazioni perimportanti chiese campane, aver espostole sue opere nelle più prestigiose mostredel settore ed aver realizzato i suoi pasto-ri per i più importanti esponenti delpanorama artistico, culturale e politiconazionale, il maestro Rosario Signorerimanendo saldamente legato alla perfe-zione ed alla qualità, continua a lottarecon un mondo sempre più violento elontano dalle cose semplici e ricche divalori, provando con le sue piccole opered’arte a regalare sia ai grandi che ai pic-cini un emozionante momento fatto disana gioia interiore. Per tutti, con le crea-zioni di Rosario Signore, oggi come ieri,tra arte, passione e tradizione, è possibi-le rivivere un benefico momento all’in-segna di un sentimento antico e sentirsiancora più vicini ad un mondo fatto disensazioni profonde e di antichi senti-menti forti e gentili al tempo stesso. ■

Il paladinodi una culturasenza tempoFiglio d’arte, Signore porta avanti la tradizione delpresepe e dei pastori, ispirandosi alle scenografiedi Cuciniello e utilizzando le tecniche di antichimaestri come Vaccaro, Celebrano e Mosca.

C

DI GIUSEPPE GIORGIO

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Speciale Campania__Forum Italia XV

utti in posa per il Calendariodella legalità. Nei giardini dellareggia di Capodimonte, i bambi-

ni della terza municipalità di Napoli(Stella-San Carlo all’Arena) e del centrodi prima accoglienza “Don PeppeDiana” sono stati protagonisti assiemea poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigi-li urbani e militari, di dodici scatti foto-grafici per rappresentare il valore dellalegalità soprattutto in quei territoridisagiati e degradati dove è più facilepercepire il distacco tra cittadini e forzedell’ordine. “Accorciare questa distanzatra popolazione e istituzioni è il nostroscopo. E per raggiungerlo bisognacominciare dai più piccoli”, ha spiegatoil presidente della municipalità AlfosoPrincipe. Una delegazione di piccoli alunni delleprimarie Rossini, Verga, Nicolini eNovaro-Cavour è stata dunque ricevu-ta in sede di presentazione dal sindacodi Napoli, Rosa Russo Iervolino, che hapatrocinato l’iniziativa. “Parlare di lega-lità ai bambini è un pilastro di civiltà –ha dichiarato la Iervolino – e la nostraamministrazione si sta attivando inquesto senso con numerosissime attivi-tà. La terza municipalità – ha aggiunto– è molto sensibile ad iniziative rivolteall’educazione civica ed anche neglianni scorsi ci sono state iniziativeimportanti in tal senso”. Già nel 2010infatti fu realizzata una guida nel quar-

tiere sanità con la collaborazione dellescuole del quartiere Stella – San Carlo.“Un lavoro significativo e di grandeimportanza - ha detto ancora il sinda-co – in quanto i bambini, che sono i cit-tadini del futuro, si avvicinano alleforze dell’ordine realizzando un rap-porto di familiarità con la divisa ecapendone l’importanza; un ringrazia-mento va dato ai carabinieri, alla crocerossa militare e al corpo della finanza iquali hanno condiviso con noi questoimportante percorso”. Al centro di tuttola legalità, un concetto che le istituzio-ni, insieme con le scuole cercano di tra-smettere ai bambini attraverso i percor-si educativi: “Questo lavoro rappresen-ta un impegno formativo importante inquanto accosta i bambini alle forze del-l’ordine – ha detto l’assessore alla legali-

tà Luigi Scotti del Comune di Napoli -accrescendo in loro il senso di legalitàche ogni cittadino dovrebbe avere; secresce il senso di legalità cresce la col-lettività”. La terza municipalità ha svi-luppato il progetto in collaborazionecon genitori e dirigenti scolastici chehanno mostrato da subito interesseall’iniziativa: “E’ questa una tematicadelicata ed importante, – ha sottoli-neato l’assessore all’Istituzione GioiaRispoli – soprattutto perché affrontatadai bambini; ricordo con interesseanche l’iniziativa riguardante l’educa-zione stradale realizzata aCapodimonte, anche quella suggeritadalla terza municipalità, un bel pezzodi legalità che regalammo ai nostribambini”. ■

(marcai)

I bambini di Napoli in posacon le forze dell’ordineE’ il Calendario della legalitàNei giardini della reggia di Capodimonte, i giovani della terza municipalità di Napoli e del centro di primaaccoglienza “Don Diana” sono stati protagonisti assieme a poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili.

T

La presentazione del Calendario.Un momento della conferenza stampa.

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Il 21 aprile del 1978 iniziano le trasmissioni viaetere dell’emittente televisiva a colori deno-

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per la cultura e lo sport con la parte-cipazione dei migliori artisti nonché

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citario locale e nazionale avendo da sempre untrend positivo con la continua crescita di ascolti e di

fatturato. Il passaggio al sistema di trasmissioniDigitale Terrestre, che è programmato nel 2009, è difondamentale importanza per lo sviluppo dell’aziendaanche perché la stessa punta a divenire, oltre che for-nitore di contenuti, operatore di rete locale, avendogià i requisiti idonei per lo sviluppo di questa nuovaattività. I nostri studi televisivi, la redazione e l’am-ministrazione sono a Napoli in via Enrico Alvino60, i nostri recapiti telefonici 081.578.19.08 -081.578.47.79 - 081.229.20.43;il fax 081.578.02.63; l’email [email protected].

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Speciale Campania__Forum Italia XIX

apoli è l’ultima grande cittàbaluardo dei panni stesi adasciugare in strada. Dopo

divieto introdotto a Genova dal sinda-co Marta Vincenzi, che obbliga anche icittadini più riluttanti rinunciare astendere il bucato alle finestre o sulleterrazze delle vie principali, non resta-no che i vicoli di Partenope a difendereuna immagine stereotipata, ma dalforte appeal. Ricreata ad effetto — infondo non ci sono più i panni di unavolta— per le riprese di “Passione” diJohn Turturro per le scene girate neivicoli di “Eat, Pray, Love”. Elemento oleografico che, nel mondo,identifica sempre e comunque Napoli.E anche materia per un’opera d’artecontemporanea — del fotografoJohnnie Shand Kydd— esposta alMuseo Madre dal titolo “Bucato, viaFrancesco Caracciolo”, dove la bian-cheria è stesa su una panchina pubbli-ca, tema ricorrente di tante pubblicità,nonché, andando indietro nel tempo,sfondo della scena unica della comme-dia di Eduardo De Filippo“Gennareniello”.

A Napoli i panni si possono stenderesenza limiti, o quasi. Certo, ci sono iregolamenti condominiali che soprat-tutto nei quartieri residenziali — aChiaia, a Posillipo, al Vomero— vieta-no l’esposizione di mutande ed asciu-gamani sulle facciate principali deipalazzi. Ma resta una idea di fondo dilibertà. Non ci sono documenti doveviene bollato come “indecoroso” ilcostume di far asciugare i panni al sole.“E meno male”, sorride il comandantedella polizia municipale LuigiSementa. Il suo omologo Genova, perordine del sindaco, stato incaricato digestire le ricadute pratiche della spino-sa ordinanza. “Qui divieti specifici nonce ne sono— aggiunge il generale —.Almeno i panni ce li hanno lasciati. Ioho combattuto contro gli stendinilasciati al posto delle auto, legati concatene, ma quella era un’altra storia.Una occupazione di suolo pubblico.Piuttosto ho visto una bella installazio-ne a Natale, a Milano, proprio sul temadei panni nei vicoli”. Un’opera lumino-sa dell’architetto designer puglieseFabio Novembre giocata sul folklore.

“Penso— dice l’artista— che se i pannisporchi si lavano in famiglia quellapuliti possano essere tranquillamenteesposti in pubblico”. Al comicoAlessandro Siani però non va giù che itelegiornali quando parlano di Napolimandino sempre in onda le immaginicon i panni stesi “E’ una vergogna, purei milanesi si domandano: ma ‘sti pannia Napoli nun s’asciugano mai?”. MaTullia Passerini Gargiulo, raffinata col-lezionista e di certo fra le più accredita-te esperte di Art Dèco, difende “unaimmagine che si ritrova anche nellegouaches e nei film neorealistici. Ipanni in strada — osserva — sono ilsimbolo dello scambio fra spazio pub-blico e privato, che una volta avvenivaintorno ai bassi. La rappresentazione diuna grande verità umana, una straordi-naria risorsa fotografica. E sono l’unio-ne fra l’interno l’esterno delle case”.L’artista Ernesto Tatafiore è più pratico.“La questione dei panni sia più unbisogno che una immagine estetica.Chi stende i panni sulla facciata non haspazi interni. E’ un problema di neces-sità, non di cattiva abitudine”. ■

Panni stesi,l’ultimobaluardo

DI ANDREA VENTURATO

Dopo il divieto introdotto a Genova, che obbligai cittadini a non stendere il bucato alle finestredelle vie principali, non rimane che Napoli adifendere un’immagine dal forte appeal.

N

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Trovate commedie mai pubblicate, scritte negli anniTrenta. I dissidi con Eduardo e le lacrime del figlio.

A Napoli una viaper Peppino De FilippoE spuntano gli ineditiUna strada nei pressi della centrale via Foria intitolataall’attore simbolo della tradizione teatrale napoletana.

DI VITTORIO RONDONI

eppino insuperato attore comi-co aveva nel cassetto un bel po’di commedie inedite. Che ora

rispuntano e diventano oggetto distudio. “Armando Paga”, “Uno, due,tre, oplà”, “Nozze di Bronzo”, “MezzaParola” sono i titoli delle commedieinedite, scritte tra il 1930 e il ‘34, ericompare anche “Te lo raccoman-do!”, la prima commedia firmata daPeppino a soli 23 anni.

Quel dissidio con Eduardo.“Peppino De Filippo ripudiò il dialet-to napoletano a seguito dei dissaporicon il fratello Eduardo e quindi alcu-ne sue commedie scritte in dialettoandarono perse. Ora, però questi testiteatrali sono stati ritrovati e sarannopubblicati”. Così Pasquale Sabbatino,direttore del dipartimento di filologiamoderna della letteratura italianaall’università Federico II di Napoli,spiega il ritrovamento dei testi diPeppino che saranno ora al centrodegli studi di un master di II livello.“Questi testi sono inediti - spiegaSabatino - e saranno pubblicati entrol’anno”. E magari potranno ancheessere messi in scena. “I testi - prose-gue il docente - sono stati abbandona-

ti dallo stesso Peppino negli anni ‘60 e‘70 o, in alcuni casi, pubblicati nellatraduzione in italiano. Da qui nasceanche il lavoro di ricerca filologicaper recuperare l’originale dialettaledegli scritti e documentare il percorsocreativo di Peppino De Filippo innapoletano”. Il progetto è stato presentato duranteil seminario “Inediti teatrali e tradu-zioni in napoletano di Peppino DeFilippo” che si è svolto al Maschio

Angioino e che introduce alla sestaedizione del master di II livello in let-teratura, scrittura e critica teatraledella Federico II, il cui bando diammissione scade il prossimo 11 feb-braio.

La via intitolata a Peppino.Via Peppino De Filippo, attore e com-mediografo. È questo il nuovo toponi-mo che Napoli dedica all’attore sim-bolo della tradizione teatrale napole-

P

Speciale Campania__Forum Italia XXV

Una via per Peppino De Filippo.Il figlio Luigi, commosso, scopre la targa.

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tana. Il sindaco Rosa Iervolino con ilfiglio di Peppino, Luigi, l’assessorealla Toponomastica, AlfredoPonticelli e il presidente dellaMunicipalità, Davide Lebro, ha sco-perto il nuovo toponimo in via Foria.La strada collega via Foria con piazzaEduardo De Filippo, creando unricongiungimento familiare nellafamiglia che con Totò ha portato lacommedia napoletana in tutto ilmondo.

L’appello del figlio.Nell’agosto scorso in occasione deisuoi ottanta anni e dell’uscita del suolibro di ricordi, Luigi De Filippo loaveva anticipato: “Il Comune mi hapromesso una strada dedicata a miopadre”. confessò di aver chiesto qual-che anno fa all’Università Federico IIuna laurea honoris causa per i DeFilippo. “Ma mi hanno detto che non

era possibile perché non si dannopost mortem... e vabbè”. E poi di averchiesto al Comune “perché Roma hadedicato una strada a Peppino, eNapoli non ha nemmeno apposto unalapide sulla facciata della casa in cuisuo padre nacque e visse con i fratellie la madre Luisa”. Dov’era questa casa: “In viaAscensione a Chiaia, numero 8. Masu questo fronte ci sono buone notizie- preannunciò Luigi. Proprio in questigiorni mi hanno telefonato dalComune per dirmi che presto il sin-daco scoprirà una targa commemora-tiva, e che a Peppino De Filippo, final-mente, sarà dedicata una strada”.“Almeno in morte si sono riavvicinatie per la nostra famiglia avere unastrada nella sua città è un momentoimportante - ha detto Luigi DeFilippo - mio padre è stato senza dub-bio uno dei più grandi attori del

diciannovesimo secolo”. Ponticelli haricordato come Napoli, pur arrivandoin ritardo alla intitolazione di untoponimo a Peppino De Filippo, havoluto che fosse degno della suapopolarità, individuando una arteriasimbolo. “Non a caso dopo annisiamo riusciti ad individuare la giustaarea e rendere onore ad un uomo cheha dato tanto a Napoli, alla tradizionee cultura della nostra città” ha dettoPonticelli. “È stato un grandissimo attore e halasciato una tradizione che non haetà, infatti, il suo merito è stato che lasua comicità è apprezzata da tutte legenerazioni ed ancora ora è un riferi-mento di buon umore - ha detto inconclusione il sindaco Iervolino -ritengo che sia senza dubbio il miglio-re di tutti i tempi perchè sapeva diver-tire senza volgarità e con un totalebuon gusto”. ■Speciale Campania__Forum Italia XXVII

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Speciale Campania__Forum Italia XXIX

ove giorni di esposizione, dasabato 12 a domenica 20marzo, per proporre tutte le

novità e le tendenze della nautica. La42.ma edizione del Nauticsud, il salo-ne internazionale della nautica dadiporto presieduto da Lino Ferrara, sidivide tra due aree espositive allestitenella città di Napoli: il quartiere fieri-stico della Mostra d’Oltremare e glispazi a mare del “Marina Nauticsud” aMergellina.L’edizione rappresenta ancora unavolta uno sforzo organizzativo nonindifferente che porterà a Napoli oltre350 marchi, per altrettanti espositoripresenti, e ben 110 imbarcazioni amare per le prove tecniche. Tra lenumerose iniziative collaterali figura-no diverse regate veliche e gare dipesca d’altura, ma anche incontritematici con tavole rotonde, convegnie work shop sugli argomenti economi-ci e di sviluppo portuale collegati almondo della nautica.Particolare attenzione è dedicata alleproblematiche relative all’ecososteni-bilità, dunque alle barche e motorizza-zioni ecologiche, alle regole del navi-gare sostenibile, alle tecnologie e allesoluzioni per minimizzare l’impattoambientale, senza però rinunciare alcomfort.L’ampliamento dello spazio riservatoal mercato della vela, con oltre 50imbarcazioni esposte al “MarinaNauticsud” di Mergellina, si riscontraanche nella sezione “terrestre” allaMostra d’Oltremare con un’ampia rap-

presentanza di prodotti e servizi dedi-cati ai velisti. Altra interessante presenza alla 42.maedizione del Nauticsud è quella delsettore artigianale che ha avuto unincremento e maggiori consensi invirtù della crisi economica mondiale,che ha invece penalizzato le grandiindustrie e i grandi cantieri.Alla Mostra d’Oltremare, dunque,oltre 47.000 metri quadri di superficieespositiva, tra aree coperte e scoperte,

accolgono i visitatori con orario pro-lungato il sabato e la domenica (10,30– 21,00), mentre durante la settimanail Salone è visitabile dalle 12,30 alle20,00. Apertura costante invece, dalle 10,30alle 19,30, per tutti i nove giorni diesposizione e prove a mare al “MarinaNauticsud” di Mergellina, dove sonoben 720.000 i metri quadri a disposi-zione dell’evento. ■

(marcai)

Mostra d’Oltremare, 47mila metri quadri di superficieespositiva accolgono i visitatori con orario prolungato.

Il Nauticsud raddoppiaVisite in mare a MergellinaNove giorni di esposizione, oltre 50 marchi, 160 scafi:numeri da record per la 42.ma edizione dell’evento.

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Per contatti: 333-4836069 - [email protected]

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Attualità__Forum Italia 67

orse la lega di platino e iridio ha emesso qualche gasincorporato nel blocco metallico confezionato nel1889 a Londra, forse sta succedendo semplicemente

l’inspiegabile. Fatto sta che quella che sembra quasi una bat-tuta è una verità: il chilogrammo sta perdendo peso, lenta-mente e inesorabilmente. E questo è un problema molto piùgrande di quanto si possa immaginare.Il prototipo del chilogrammo, conservato a Parigi sotto unacoppa di vetro all’UfficioInternazionale Pesi e Misure(Bureau International des Poidset Mesures - Bipm) e uscito dallasua prigione dorata solo trevolte in tutta la vita, costituiscel’unica unità di misura del siste-ma internazionale ancora defi-nita da un manufatto e non dauna proprietà fisica e se LeGrand Kilo (come viene chia-mato il prototipo) ha iniziato acambiare è chiaro che non potràpiù essere un punto di riferi-mento oggettivo. Cinquantamilionesimi di grammo sonotanti per un cilindro di platino eiridio deputato a essere l’unità dimisura di tutto il mondo e ora,dopo 122 anni di onorata carrie-ra, gli esperti internazionali delsettore stanno seriamente pen-sando di mandare il chilogram-mo in pensione.

È stata convocata una riunione dalla Royal Society diLondra, ma si tratterà di una semplice consultazione poichécon ogni probabilità per una decisione ufficiale bisogneràattendere la Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure(Cgpm) del 2015, a Parigi. Del resto, come fa notare MichaelStock, esperto del settore e organizzatore del meeting dellaRoyal Society, “non vi è alcuna emergenza per il momento eil problema inizierà a diventare significativo tra dieci-ven-t’anni”.La prima Cgpm risale al 1889 e comprendeva solo le unitàfondamentali di lunghezza, massa e tempo. Oggi invece ilSistema internazionale di unità di misura è basato su settegrandezze fisiche fondamentali (con le rispettive unità dimisura), grazie alle quali vengono definite tutte le grandez-ze fisiche derivate. L’ipotesi più accreditata rispetto all’unitàdi riferimento della massa è che anche il chilogrammo segua

le sorti di altre unità di misura,ormai definite da costanti ato-miche o fondamentali. Il metroper esempio era prima definitocome la distanza tra due lineeincise su una barra campione diplatino e iridio conservata aSèvres, a Parigi. Ma come ogget-to fisico è diventato obsoleto nel1960, quando la Cgpm definì ilmetro come “la distanza percor-sa dalla luce nel vuoto in unintervallo di tempo pari a 1/299792 458 di secondo”. Cosa gliscienziati abbiano in serbo perridefinire il chilogrammo, ormaiaffetto da un dimagrimentopreoccupante, non è chiaro a chinon conosce bene le leggi dellameccanica quantistica. Moltiperò fanno il nome, tra le altreipotesi, della costante di Plancke invocano l’aiuto della meccani-ca quantistica. ■

E se adesso il chilonon pesasse più un chilo?

DI VINCENZO BERNARDI

Il prototipo dell’unità di misura del peso haperso 50 milionesimi di grammo. E adesso sistudiano i rimedi, che potrebbero rivoluzionareil Sistema internazionale di lunghezza.

F

>>> ATTUALITÀ

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68 Forum Italia__Attualità

Con il nuovo sistema di microantenne sarà possibileraccogliere l’84% dei fotoni riemessi dal terreno.

Solare, rivoluzione vicinaEcco i pannelli notturniSfruttano gli infrarossi rilasciati dal terreno nelle oresenza sole: efficienza superiore al fotovoltaico.

DI MARINA RAIMONDI

n pannello solare che funzionadi notte è una contraddizionedi termini. In una parola:

impossibile. Ma Steven Novack,dell’Idaho National Laboratory deldipartimento americano dell’Energia,ha sviluppato un nuovo concetto dipannelli solari destinato a creare unavera rivoluzione nel settore. E soprat-tutto superare il grande limite dei pan-nelli solari: senza sole, quindi di notte,non producono energia, con le eviden-ti limitazioni che ciò comporta.Novack parte da una constatazione difatto: circa la metà dell’energia dispo-nibile dello spettro solare arriva sullaTerra nella banda degli infrarossi (Ir).E parte di questa viene riemessa sotto-forma di calore dal terreno durante lanotte. Se la notte è nuvolosa, in partegli infrarossi vengono riflessi verso ilsuolo. Ecco perché nei deserti, dove lacopertura nuvolosa è assente, di nottela temperatura si abbassa notevolmen-te e fa freddo: il calore attraversa l’at-mosfera e si disperde nello spaziocome radiazione Ir.Realizzando un sistema di microan-tenne della lunghezza d’onda degliinfrarossi (sopra i 700 nanometri), testdi laboratorio hanno verificato la pos-sibilità di raccogliere l’84% dei fotoniriemessi dal terreno. Un sistema ope-rativo reale utilizzabile su larga scalapotrebbe arrivare al 46%. È comunqueun’efficienza di gran lunga maggiore diquella dei migliori pannelli fotovoltai-

ci attuali, le cui celle al silicio nonoltrepassano il 20% nelle migliori con-dizioni. In realtà i pannelli tradiziona-li hanno efficienza ancora minore,perché se le celle non sono posizionatecon un’angolatura precisa rispettoall’angolo di incidenza dei raggi solarioppure se si riscaldano troppo oltre-passando la temperatura ottimale diesercizio, la produzione di correnteelettrica crolla a frazioni di quellanominale. Le microantenne, invece,sono in grado di assorbire infrarossi inun ampio ventaglio angolare.A differenza delle celle fotovoltaiche,che assorbono fotoni per liberare elet-troni e generare energia, le microan-

tenne funzionano in altro modo.Entrano in risonanza con la lunghezzad’onda degli Ir generando una corren-te alternata, ma a una frequenza trop-po alta per essere utilizzata. La corren-te alternata (Ac) deve quindi esseretrasformata in corrente continua (Dc),ma qui sorge un problema. I diodisemiconduttori al silicio che converto-no la Ac in Dc non funzionano alle altefrequenze generate, spiega AiminSong, ingegnere nanoelettronicodell’Università di Manchester. Inoltrequando vengono rimpiccioliti alledimensioni delle microantenne, idiodi diventano meno conduttivi. MaSong e, indipendentemente, GarretModdel dell’Università del Colorado aBoulder, stanno risolvendo questodecisivo inconveniente con la creazio-ne di un diodo di nuova concezionecapace di utilizzare alte frequenze otti-che.Una volta superato il problema deidiodi, l’ideale sarebbe realizzare unpannello multistrato capace di funzio-nare a differenti frequenze. Capacequindi di assorbire sia la luce solarediurna, sia gli infrarossi emessi dinotte dal terreno e anche quelli rispe-diti a terra dalle nuvole. Quindi unpannello che funzioni sia di giorno chedi notte. In pratica la quadratura delcerchio.Oltre ai diodi, il problema consiste nelprodurre microantenne delle dimen-sioni della radiazione infrarossa: alcu-

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ne centinaia di nanometri (un nano-metro è un milionesimo di millime-tro). Al momento il gruppo di ricercadi Novack ad Idaho Falls ha creatomicroantenne capaci però di operaresolo nell’infrarosso lontano, ma ritienepossibile realizzare entro pochi mesimicroantenne in grado di lavorareanche nello spettro infrarosso medio evicino.Un grosso impulso a questa tecnologiache potrebbe rivoluzionare il mondodell’energia solare, può arrivare dainanotubuli in carbonio, messi a puntoda Michael Strano, Han Jae-hee eGeraldine Paulus del Mit di Boston. Ilgruppo, su Nature Materials delloscorso 12 settembre, ha reso noto diaver trovato il modo di realizzare lemicroantenne di Novack utilizzando inanotubuli in carbonio. Strano e colle-ghi hanno realizzato una sorta di fibralunga mille nanometri e spessa 400nanometri composta da circa 30milioni di nanotubuli.I costi dei nanotubuli al carbonio negliultimi anni si sono dimezzati più voltee, secondo Strano, nel prossimo futuro

scenderanno ad alcuni centesimi didollaro alla libbra (poco meno dimezzo chilo). I nanotubuli finora rea-lizzati hanno un’efficienza dell’87% nelrapporto tra energia prodotta rispettoa quella assorbita, ma il gruppo diricerca sta lavorando a una versioneavanzata con un’efficienza del 99 percento.

In Danimarca.I nanotubuli si stanno dimostrandomolto promettenti e vengono studiatianche al Centro di nanoscienzedell’Università di Copenaghen. In par-ticolare Peter Krogstrup dell’IstitutoNiels Bohr, in collaborazione con altriricercatori finanziati dalla societàSunFlake, si sta concentrando sullapurezza delle nanofibre, in cui la strut-tura elettronica è perfettamente uni-forme in tutto il materiale. Un aspetto

importante, in quanto più il nanotubu-lo è puro, maggiore è l’efficienza. InDanimarca però la ricerca, apparsa sulnumero di novembre 2010 di NanoLetters, si concentra su nanofibrediverse, non di carbonio ma di gallio earsenico. Circa 2 miliardi di personenon hanno accesso all’energia elettrica,quasi tutte in Paesi del Terzo mondo.Le rinnovabili, e in particolare il sola-re, potrebbero soddisfare il fabbisognodi almeno la metà delle popolazionisenza corrente elettrica, secondo lestime dello studio Bernoni ed Efremrealizzato per la seconda edizione diGood Energy Award. Lo sviluppo dellanuova generazione del fotovoltaiconotturno sembra destinato proprio achiudere questo gap. E senza aggrava-re le emissioni di gas serra. È un pro-blema di volontà di investire risorsenella ricerca in questa direzione. ■

Attualità__Forum Italia 69

Circa 2 miliardi di persone non hanno accesso all’energia

elettrica, quasi tutte in Paesi del Terzo mondo

Le rinnovabili potrebbero soddisfare il loro fabbisogno

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Attualità__Forum Italia 71

Un senatore vuole vietare l’utilizzo dei dispositivi:per i trasgressori ammenda di cento dollari.

“Multe ai pedoni con i cellulari agli incroci”Troppe persone con lettori mp3 e iPod non si fermanoai semafori e vengono investite: i casi a New York.

DI MICHELE CIOCE

na volta c’era il “don’t walk”,ovvero la scritta rossa sui sema-fori che intima ai pedoni di fer-

marsi ad aspettare il transito delle auto.Un segnale che, però, sempre più spes-so a New York, e sulle strade a stelle estrisce in generale, non viene rispetta-to, con conseguenze a volte mortali peril passante. E la colpa sarebbe di iPod etelefonini, che distraggono il pedone alpunto che questi dimentica completa-mente dove si trova e quando se nerende conto, può essere troppo tardi.Un esempio su tutti: lo scorso mese, il21enne Jason King venne investito eucciso da un camion a Manhattan per-ché stava ascoltando musica con le cuf-fiette e così non ha sentito il clacsondell’automezzo. Da qui la nuova legge,proposta dal senatore democraticoCarl Kruger, di vietare l’utilizzo di cel-lulari e dispositivi mp3 mentre si attra-versa la strada e chi verrà beccato a tra-sgredire si vedrà appioppare una multadi 100 dollari e una citazione a giudi-zio. “Tale disposizione è necessaria perprevenire gli incidenti causati dallepersone che sono rinchiuse dentro almondo ovattato dei loro cellulari odispositivi mp3 – ha spiegato il politicoal “Daily Telegraph” – perché se staigiocherellando con il tuo Blackberry ostai ascoltando musica dal tuo iPodnon puoi essere assolutamente consa-pevole di quanto sta avvenendo attor-no a te. Se questa legge verrà approva-ta, sarà poi estesa anche in altre città”.

Fortunatamente, non sempre tutti gliincidenti hanno conseguenze mortali espesso sono solo ridicoli da vedere, amaggior ragione se postati su Youtube,dove diventano un fenomeno mediati-co nel giro di pochi clic e del passapa-rola: è il caso di Cathy Marrero diReading, Pennsylvania, volata nellavasca piena d’acqua di un centro com-merciale, perché talmente impegnata adigitare una mail da non accorgersidell’imprevisto ostacolo. Stando ai datidella “Governors Highway SafetyAssociation” che rappresenta le agenziedi sicurezza stradale di tutti gli StatiUniti, il tasso di mortalità pedonale acausa della fatalità sulle strade ameri-

cane è del 12% e la percentuale èaumentata lo scorso anno, dopo esserestata in discesa per diverso tempo.“Sfortunatamente, ci siamo dati ungran da fare per ricordare alle personedi non distrarsi al volante – ha spiegatoil portavoce dell’associazione, JonathanAdkins, alla CBS – ma quello che nonabbiamo fatto è stato ricordare comeessere un bravo pedone”. Insomma, dal“don’t walk” al “don’t talk”, perlomenoin prossimità degli incroci. Ma le rea-zioni all’iniziativa di Kruger non sem-brano per ora incontrare il favore deinewyorkesi, mentre un progetto similein Arkansas è stato bocciato proprionei mesi scorsi. ■

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hi l’ha ideata dichiara di non aver mai fatto uso didroghe, ma di essere certo che sarà un prodotto checonquisterà il mercato. Da febbraio in diverse farma-

cie del Colorado si può acquistare CannaCola, un soft drinkche contiene tetraidrocannabinolo (Thc), il principale com-ponente psicoattivo della marijuana. La bevanda è stata pro-dotta da Clay Butler, un imprenditore californiano che ha inmente di vendere almeno cinquediverse versione della bibita allamarijuana. Questa primavera lasua invenzione dovrebbe sbarca-re anche in California.I cinque prodotti alla marijuanasono commercializzati dall’a-zienda californiana DiavoloBrands di cui Butler è socio e sichiameranno Grape Ape (bevan-da al sapore di uva), OrangeKush (sapore all’arancia); SourDiesel (al sapore di limone), DocWeed (bevanda al sapor di cilie-gia simile alla famosa Dr.Pepper) e infine la CannaCola,che sarà la bibita ammiraglia. Lebevande sono vendute da quellefarmacie che già offrono mari-juana terapeutica ai propri clien-ti (in Colorado, California eMontana è legale) e può essereacquistata solo dalle persone inpossesso di ricetta medica.Bevande alla marijuana già esi-

stono nel mondo, ma l’imprenditore californiano vuole tra-sformare il prodotto in una bibita di successo internaziona-le. Proprio per questo, come si legge sul sito ufficiale delprodotto, esiste già uno slogan a effetto per promuovere labevanda: “CannaCola — Just Say Yes” (CannaCola - bastadire sì).La bottiglietta di 33 cl costa tra i 10 e i 15 dollari: “Non midrogo e non l’ho mai fatto”, confessa l’imprenditore. “Hobevuto solo due birre nella mia vita e ancoro ricordo glieffetti. Tuttavia sono fermamente convinto che gli adultihanno l’inalienabile diritto di pensare, mangiare, fumare,bere, ingerire, decorare, indossare qualsiasi cosa desiderino”.Dello stesso avviso il socio di Butler, Scott Riddell, fondato-re della Diavolo Brands, che rivela come la bevanda conten-ga tra i 35 e i 65 milligrammi di Thc, livello molto più basso

rispetto a quello presente in altrisoft drink alla marijuana presen-ti sul mercato internazionale: “Ilnostro prodotto ha un gusto deli-cato alla marijuana. I nostri con-correnti invece usano una per-centuale di Thc tre volte superio-re rendendo il prodotto davverodisgustoso”. A preoccupareRiddell non sono i concorrenti,bensì la Brownie Law, un proget-to di legge in discussione alCongresso Usa che prevede penemolto più severe per chi realizzaprodotti che uniscono la mari-juana ad alimenti e bevande zuc-cherate. Il progetto, promosso dalla sena-trice Feinstein, è stato approvatoal Senato la scorsa estate ed èadesso in esame alla Camera deirappresentanti: “Questa legge”,conclude Riddell, “è una minac-cia per tutti gli alimenti che con-tengono Thc”.■

Stati Uniti sotto choc La canna-cola in farmacia

DI ARTURO PINTO

In vendita da febbraio nel Colorado, ma soltantosu ricetta medica. I prezzi sono elevati, da diecia quindici dollari per una bottiglietta. Ma c’è chigiura che conquisterà il mercato.

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72 Forum Italia__Attualità

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a produzione industriale a novembre del 2010 è tor-nata a salire, con un aumento dell’1,1% (dato desta-gionalizzato) rispetto ad ottobre e del 4,1% (dato

corretto per gli effetti di calendario) rispetto a novembredel 2009. Lo rileva l’Istat, sottolineando che su base men-sile il segno è di nuovo positivo dopo due cali consecutivi,mentre su base annua si registra un’accelerazione (dal+2,9% di ottobre al +4,1% di novembre). Nei primi undicimesi del 2010 la produzione industriale ha registrato unaumento del 5,4% (dato corretto per gli effetti di calenda-rio) su base annua (+5,2% dato grezzo). Si tratta di un dato leggermente inferiore allamedia europea. Eurostat, l’ufficio europeo distatistica, ha reso noto infatti che la produzio-ne industriale nei sedici paesi dell’area dell’eu-ro, in novembre rispetto ad ottobre, è cresciu-ta dell’1,2%. Più marcato invece il divariocone il dato riferito all’intera Unione europeadove l’aumento è stato dell’1,4%. Su baseannua, la produzione industriale è inveceaumentata del 7,4% nella zona dell’euro e del7,8% nell’Ue-27. In Italia i principali raggrup-pamenti di industrie registrano tutti variazio-ni congiunturali positive: +1,5% per i benistrumentali, +1,1% per i beni intermedi e peri beni di consumo (+5,4% per i beni durevoli,+0,1% per i beni non durevoli), +0,4% per l’e-nergia. L’indice della produzione industrialecorretto per gli effetti di calendario ha segna-to, nel confronto con novembre 2009, aumen-ti del +8,7% per i beni strumentali, del +6,2%per i beni intermedi e del +2,6% per l’energia.

L’unica variazione negativa riguarda i beni di consumo (-1,2% il totale, -3,2% i beni durevoli, -0,7% i beni non dure-voli).Più in particolare, sempre a novembre fa sapere l’Istat, l’in-dice della produzione industriale corretto per gli effetti dicalendario ha registrato gli incrementi tendenziali piùmarcati nei settori dei macchinari e attrezzature n.c.a(+14,1%), dei computer e prodotti di elettronica e ottica(+13,5%), della metallurgia e prodotti in metallo (+12,9%)e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati(+9,3%). Le diminuzioni più ampie hanno riguardato i set-tori delle industrie tessili e abbigliamento (-3,9%), dell’atti-vità estrattiva (-2,7%) e dei prodotti farmaceutici (-1,9%)Entrando invece neI dettaglio delle merci, spicca il dato incontrotedenza relativo alla produzione di autoveicoli che anovembre del 2010 ha registrato un calo dell’1,1% (datocorretto per gli effetti di calendario) rispetto allo stessomese del 2009. La variazione tendenziale nei primi undicimesi del 2010 è stata invece pari al +3,4%. ■

Produzione industriale okNegli ultimi 12 mesi +4%

DI CARLO CARRATORE

Istat, dati positivi da quasi tutti i raggruppamenti:in controtendenza solo le automobili con un calodell’1,1%. Nella zona euro l’incremento è statodell’1,2%, la soddisfazione dell’esecutivo.

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Economia__Forum Italia 73

>>> ECONOMIA

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74 Forum Italia__Economia

top una volta per tutte alle telefonate pubblicitarieindesiderate. Dallo scorso 31 gennaio chi è sull’elencotelefonico e non vuole più ricevere chiamate, può

iscriversi al Registro delle opposizioni per bloccare pubblici-tà, offerte commerciali e sondaggi. L’iscrizione si può faresemplicemente on line, e non occorre per chi ha già deciso dinon apparire più sull’elenco telefonico. In questo caso, infat-ti, le chiamata commerciali sono già vietate da tempo.Il Registro pubblico delle opposizioni, nato tre mesi fa con lariforma del Codice per la protezione dei dati personali, rac-coglie i dati degli abbonati presenti negli elenchi telefonicipubblici che non desiderano più essere contattati telefonica-mente per scopi commerciali, promozionali o per ricerche dimercato. Il sistema è gestito dalla Fondazione Bordoni, entedi ricerca che fa capo al Ministero dello sviluppo economico.Per gli utenti che decidono di iscriversi nel Registro scatta,dunque, il divieto di telefonate indesiderate, pena pesantisanzioni per gli operatori. Gli operatori di teleselling, infatti,debbono necessariamente consultare il Registro prima diavviare qualunque tipo di operazione promozionale.Incrociando i dati in loro possesso con quelli presenti nell’e-lenco dovranno escludere chi non vuol ricevere telefonate.Come già detto, comunque, si dovrà iscrivere al Registrosolo chi ha scelto di apparire sugli elenchi telefonici.Chi ha optato per la non iscrizione, invece, nondovrà preoccuparsi di nulla dato che di fatto conquesta scelta ha già escluso la possibilità di esserecontattato per scopi commerciali. Per iscriversi sono previste diverse possibilità:modulo elettronico sul sito web dedicato; posta elet-tronica all’indirizzo predisposto dal gestore della lineatelefonica; telefonata, effettuata dalla linea telefoni-ca con numerazione corrispondente a quella perla quale si chiede l’iscrizione, al numero telefo-nico gratuito appositamente predisposto dalgestore. Il sistema funziona mediante rispondi-tore automatico, con possibilità di ottenere,comunque, un’assistenza telefonica non automatizza-ta in caso di difficoltà o problemi di iscrizione o modifica ocancellazione dei dati; lettera raccomandata o fax agli indi-

rizzi indicati dal gestore. L’iscrizione nella lista blocca telefo-nate viene effettuata entro il giorno lavorativo successivo allarichiesta e blocca qualsiasi trattamento dei dati per fini pub-blicitari o di vendita diretta o per il compimento di ricerchedi mercato o di comunicazione commerciale, quando i datisono raccolti dall’elenco telefonico. Non blocca, invece, l’in-vio di altri messaggi pubblicitari da parte di singoli soggettiche abbiano raccolto o raccolgano tali dati da fonti diversedagli elenchi telefonici. In sostanza se si lascia il numero ditelefono o altri dati ad operatori commerciali, o alle catenecommerciali - come accade, ad esempio, quando si sottoscri-ve una fidelity card - occorre cancellarsi dal singolo elenco senon si vuol più ricevere pubblicità.L’iscrizione nel Registro è a tempo indeterminato e revocabi-le senza alcuna limitazione. Ovviamente i dati sono protetticontro l’accesso abusivo, e l’accesso può essere effettuato soloper finalità ispettive da parte del Garante per la privacy. Chinon si iscrive ed è presente negli elenchi telefonici, invece, difatto autorizza le società a continuare ad effettuare telefonatecommerciali in base al principio del silenzio-assenso. ■

(c.c.)

Pubblicità telefonica, si cambia Ecco il Registro blocca chiamateChi è sull’elenco e non vuole più ricevere offerte commerciali e sondaggi, può iscriversi all’elenco per bloccarle. Si può fare semplicemente on line e non occorre per chi ha già deciso di non apparire più sull’elenco telefonico.

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uali sono stati, e quali saranno, gli effetti fiscali dellelegge di stabilità e della manovra estiva? Se n’è discus-so nel corso del forum “La legge di stabilità e la mano-vra estiva: effetti fiscali dal 2011”, organizzato

dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabi-li di Napoli presso l’Hotel Continental del capoluogo parte-nopeo. È stata anche l’occasione per annunciare l’apertura aNapoli del primo sportello nel Sud Italia dell’Agenzia delleEntrate all’interno dell'Odcec presieduto da Achille Coppola.Vincenzo Moretta, consigliere segretario dell’Odcec parteno-peo, nel corso del Forum su Fisco e legge di stabilità, spiega:“L’apertura di uno sportello operativo presso le due sedi(Piazza dei Martiri e Centro direzionale) dell’Ordine diNapoli avvicina sempre di più il commercialista e l’ammini-strazione finanziaria, che da anni hanno instaurato un con-creto rapporto di collaborazione per fare fronte comune con-tro l’evasione fiscale”. “L’iniziativa - ha proseguito Moretta -renderà più agevole l’accesso ai servizi dell’Agenzia delleEntrate: sarà possibile un rapido scambio di informazioni,sfruttando i mezzi telematici che permetteranno di interagi-re direttamente con gli uffici. Inoltre, si svilupperanno corsidi formazione congiunti da svolgere con la collaborazione deifunzionari delle Entrate. Un pacchetto di misure, quindi, chepermetterà ai commercialisti e all’amministrazione finanzia-ria un deciso miglioramento dei propri servizi, oltre a com-portare una maggiore valorizzazione della figura professio-nale”.Un’opportunità ribadita anche dal direttore regionale delleEntrate Campania Enrico Sangermano: “L’iniziativa confer-ma l’apertura dell’Amministrazione alle esigenze dei com-mercialisti, attraverso l’adozione di soluzioni organizzative

tese a migliorare la fruizione dei servizi e a semplificare gliadempimenti tributari. E’ altresì la testimonianza del clima dipositiva collaborazione e di proficua sinergia che anche inCampania caratterizza i rapporti tra Fisco e mondo dei com-mercialisti. Lo sportello dedicato fornirà agli iscritti una vastagamma di servizi, quali: informazioni sulla normativa fiscale,notizie sullo stato dei rimborsi, duplicato della tessera sanita-ria, assistenza e informazioni sulle comunicazioni di irregola-rità e cartelle esattoriali, illustrazione dei servizi telematiciofferti dall’Agenzia delle Entrate”.Michele Saggese, assessore alle risorse strategiche delComune di Napoli e consigliere dell’Odcec, ha evidenziatoche è necessario fare il punto sulle manovre finanziarie e sul

Cause ed effettidella legge di stabilità

DI STEFANO DE BIASI

A Napoli un convegno organizzato dall’Odcecpresieduto da Coppola: “Migliorare l’accessibilitàai servizi”. Il segretario Moretta: “Commercialistie amministrazione finanziaria più vicini”.

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Economia__Forum Italia 75

Vincenzo Moretta.Segretario dell’Ordinedottori commercialistied esperti contabilidi Napoli.

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federalismo fiscale, che creerà notevolidifficoltà agli enti locali perché ai taglinon è accompagnata la necessaria auto-nomia fiscale. Collaborare è prioritarioper vincere quella che si presenta comeuna sfida molto dura per le professionie i semplici cittadini”.Dal canto suo Maurizio Leo, presidentedella Commissione parlamentare diVigilanza sull’Anagrafe tributaria, hasottolineato che “il governo ha sceltonon di aumentare le tasse, ma di scopri-re il sommerso per ottenere un extragettito sempre più forte. La riformafiscale, in questo senso, è una necessità,siamo certi che proprio contrastandogli evasori sia possibile un fisco piùequo e il contemporaneo abbassamentodel gettito fiscale”. “Nel 2010 abbiamocondotto un’attività che ha dato risulta-ti soddisfacenti”, ha detto il generale didivisione Giuseppe Mango, comandan-te regionale della Guardia di Finanziain Campania. “D’altronde, ci avvaliamodi un personale qualificato e di stru-menti innovativi. Occorre evidenziarecome l’evasione fiscale resti un fenome-no molto diffuso. E’ difficile stabilire sesia addirittura aumentata, di certo peròle nostre ricerche non sono quasi maiinfruttuose. Si tratta di un problemaeducativo e culturale, che si dovrebbecombattere già nelle scuole e poi all’in-terno degli Ordini professionali e delleassociazioni imprenditoriali”.Al convegno hanno partecipato PierPaolo Supino, vicepresidente diEquitalia Polis spa; Bruno Miele, vice-presidente dell’Ordine dei dottori com-mercialisti e degli esperti contabili delcapoluogo partenopeo; Clelia Buccico,e Paola Coppola, professori associati diDiritto Tributario presso le Facoltà diEconomia rispettivamente dellaSeconda Università degli Studi diNapoli e dell’Università Federico II diNapoli; Salvatore Cortese, capo settoreControlli, Contenzioso e Riscossionedella Direzione Regionale Campaniadell’Agenzia delle Entrate; SandroSciancalepore, responsabile di normati-va della riscossione di Equitalia Polis; il

colonnello Giuseppe Lubrano, CapoUfficio Operazioni ComandoInterregionale per l’Italia Meridionaledella Guardia di Finanza e i dottoricommercialisti Mauro Nicola e VitoDulcamare.Assente giustificato il presidenteAchille Coppola, colpito da un attaccoinfluenzale, che presentando il conve-gno telefonicamente si era soffermatosul ruolo ricoperto dai commercialistiitaliani, che si pongono al servizio dellacollettività e “contribuiscono alla tuteladel bilancio dello Stato. La collabora-zione con l’Agenzie delle Entrate siincastra in questo percorso di crescitaprofessionale: vogliamo migliorare l’ac-cessibilità ai servizi e rendere più age-voli i processi che riguardano la catego-ria”. Centrale anche il tema del rappor-to tra i professionisti e il Fisco, “che hanecessità di essere continuamenteaggiornato, adeguandosi alle normativee alle sfide del futuro”. SecondoCoppola il fisco italiano vive numerosecriticità che andrebbero rimosse trami-te una riforma che vada ad innovare unsistema ormai obsoleto. “Una riformatributaria è necessaria per rendere piùsnello il sistema: ne potranno benefi-

ciare i contribuenti, che ad oggi vedonole meccaniche fiscali come qualcosa diestraneo e irraggiungibile, le entratedello Stato e, ovviamente, anche i pro-fessionisti che operano nel settore”. E lostrumento dei crediti d’imposta? “Sitratta – ha spiegato Coppola – di undispositivo che può rappresentare ungrande vantaggio per chi investe, sestrutturato in maniera organica.Certamente, in passato sono stati com-piuti degli abusi, con misure a pioggiache non rispondevano a criteri di logicae necessità”. E per quanto concerne l’e-vasione fiscale? “I commercialisti con-trastano con fermezza chi evade: ci bat-tiamo con decisione perché la culturadella legalità sia l’espressione di unasocietà civile ancora viva e vivace. E’ovvio che soprattutto in questi momen-ti in cui la nostra economia è più graci-le bisogna andare a recuperare quellegrandi fasce di evasione presenti nelPaese. Ma – rimarca il presidentedell’Odcec di Napoli – bisogna fare sìche questa azione di recupero non vadaa colpire i soliti noti, ossia quei dipen-denti o quelle aziende che hanno sem-pre adempiuto correttamente ai lorodoveri fiscali”. ■

76 Forum Italia__Economia

Achille Coppola.Presidente dell’Odcec

partenopeo.

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Previdenza__Forum Italia 77

Gli istituti non si sottraggono al ruolo di investitoriistituzionali: sono i soggetti-motore in molti settori.

Casse pensionistichepronte a investire 3,8 mldMonitoraggio dei bilanci di previsione degli enti privatidei professionisti, emergono numeri più che positivi.

DI MICHELE CIOCE

udget da 3,8 miliardi di euro perle casse previdenziali. È quantoemerge dal monitoraggio dei

bilanci di previsione degli enti pensionedei professionisti. Dunque anche nel2011 gli enti non si sottraggono al ruolodi investitori istituzionali: assieme allefondazioni bancarie, le casse sono i sog-getti-motore in molti settori dell’econo-mia italiana. A cominciare dal mattone.La voce immobili è uno degli elementifondamentali nel bilancio di previsioneEnpam, l’ente previdenziale di medici edentisti. Il budget complessivo per il2011 ammonta a 1,8 miliardi; di questi,181 milioni arriveranno dall’ipoteticavendita di immobili che avverrà nelcorso dell’esercizio. Ma come sarannoimpiegate le risorse? Circa 754 milioniverranno destinati agli investimentimobiliari, di cui 100 milioni per il pri-vate equity che, si legge nella relazioneal budget, “è un investimento che rien-tra nella classe di quelli alternativiattualmente sottopesata”. Inoltre, l’entepensione dei medici punterà su fondicomuni ed etf. La parte del leone tutta-via, come si diceva, spetterà all’immobi-liare: un ambito di investimenti al qualel’Enpam destinerà oltre un miliardo dirisorse attraverso l’acquisizione di par-tecipazioni in società real estate e veico-li specializzati, oltre a continuare l’inve-stimento nel fondo Ippocrate. Analizzando i bilanci di previsione,emerge un generale attivismo dei colle-gi sindacali non riscontrato in passato.

In particolare Enpam è stata invitatadall’organo di controllo interno a osser-vare e rispettare i criteri di prudenzaper gli investimenti. Gli “inviti” daparte dei sindaci ai vertici Enpam,riguardano inoltre alcune spese genera-li che nel periodo 2009-2011 evidenzia-no un incremento del 107,3%: secondoquanto riportato nella relazione del col-legio, il trend “non è in linea con quan-to previsto dalla legge 30 luglio 2010n.122 che dispone una riduzione del20% rispetto alla spesa sostenuta nel-l’anno 2009”. L’importo stanziato daEnpam per le consulenze nel 2011 èpari a 1,65 milioni. A chi andranno isoldi? Trecentomila euro all’advisor

Mangusta Risk che ha ricevuto l’incari-co per la definizione dell’asset alloca-tion, oltre all’esame e al monitoraggiodegli investimenti mobiliari e delle per-fomance attribution dei gestori. Altri500mila euro, Enpam li ha destinati aincarichi di consulenza per particolaristrumenti finanziari e al supporto lega-le per la gestione degli investimentimobiliari stessi. Infine 462mila euro sono destinati adattività di due diligence e advisory sul-l’immobiliare. La Cassa di previdenzadei ragionieri di Paolo Saltarelli è infinepronta ad investire sull’housing sociale,prima tra le tante casse a muoversi inquesto settore. ■

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>>> PREVIDENZA

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La Cnpr tra sostenibilità, trasparenza e prospettive

DI SIMONE EVI

Tra i temi trattati c’è anche il federalismo fiscale. Intanto arrivano nuove iniziative per i più giovani.

Il “giro d’Italia” dei vertici della Cassa ragionieri: da Baria Venezia per confrontarsi con migliaia di iscritti.

errara, Catania, Bari, Bologna,Siena, Venezia, Sondrio, Andria,Taranto, Cuneo e Forlì: sono

alcune delle tappe del secondo “girod’Italia” organizzato dalla Cassa nazio-nale di previdenza dei ragionieri.Un’iniziativa fortemente voluta dal pre-sidente dell’Ente, Paolo Saltarelli, e dal-l’intero consiglio di amministrazione,allo scopo di intensificare il dialogocon gli iscritti e chiarire alcuni aspettirelative alle tematiche “storiche” e aquelle di maggiore attualità. Sul taccui-no, dunque, c’erano la sostenibilità, latrasparenza e le prospettive future, ma

anche il federalismo fiscale e le ultimeiniziative per le giovani generazioni. Partiamo proprio da queste, perchésono da mesi all’attenzione del cda. Se èvero infatti che le professioni hannosaputo resistere alle dure spallate dellacrisi economica, è anche vero che apagare sono stati proprio quei lavora-tori con una minore anzianità profes-sionale. Allo stesso tempo, bisognaaggiungere come le nuove generazionipotrebbero in futuro essere colpite dalpeso dei precedenti sistemi pensioni-stico-assistenziali, evidentemente trop-po generosi con i loro padri. Appare

evidente, dunque, la necessità di trova-re forme di assistenza adatte a offriregaranzie a chi non ne ha. Ebbene, laCassa ragionieri è al lavoro su questipunti. Alcune delle ipotesi allo studiodell’Ente per la tutela dei suoi associatipiù giovani, in un momento in cuisono proprio le nuove leve del mondoprofessionale a pagare lo scotto dellacrisi, sono la pre-iscrizione dei prati-canti e tirocinanti e il passaggio diparte del contributo integrativo, per legiovani generazioni, nel montante con-tributivo. La pre-iscrizione permette-rebbe infatti di iniziare a creare il pro-prio montante contributivo, grazie adun versamento simbolico effettuato nelperiodo della pratica prima di diventa-re professionista. Allo stesso tempo, la Cassa ragionieriritiene che la strada che prevede il pas-saggio di parte del contributo integrati-vo sia da percorrere con decisione, per-ché recentemente dal ministerodell’Economia sono arrivate le primeaperture in merito.Ma le iniziative a tutela dei più giovaninon finiscono qui. La stessa partecipa-zione da parte della Cnpr, come di altriEnti, al progetto dell’housing socialefortemente voluto dai ministriTremonti, Sacconi e Matteoli, potrebberappresentare un’importante ancora disalvataggio per i giovani professionistiche devono fronteggiare una questionedelicata come quella abitativa.Purtroppo, è noto che nel Paese non si

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sia consapevoli dell’importanza e dellanecessità di compiere investimenticoncreti sulle idee e sulla voglia diemergere dei più giovani, per aumenta-re la competitività dell’economia eridurre il gap che ci separa dal restod’Europa. Perché ciò accada, è la con-vinzione dei vertici Cnpr, è necessariocoinvolgere i giovani nei meccanismidi crescita e affidare loro responsabilitàche ad oggi gli vengono precluse.

Il “giro d’Italia”.Dunque, di iniziative per i giovani epiù in generale per tutti gli iscritti si èparlato nelle diverse città d’Italia. Atutti i convegni ha preso parte il presi-dente Saltarelli, spesso con il numerodue Pasquale Pace e il segretarioMassimo Mandolesi.“E’ vero che la congiuntura economicanazionale e internazionale è sfavorevo-le, ma ciò non deve impedire agli ope-ratori della previdenza professionale diindirizzare le riforme in materia versouna maggiore assistenza a favore degliiscritti”, è il pensiero di Saltarelli, che siè detto anche convinto che il futurodella Cassa ragionieri passi dal con-fronto con gli iscritti. “Siamo ferma-mente convinti della necessità di ope-rare secondo una politica di trasparen-za - della quale l’Ente da tempo si stafacendo portatore - che vada di paripasso con il rafforzamento del modelloorganizzativo dell’Istituto di previden-za”, ha detto a ItaliaOggi il numero unodella Cnpr. Spiccava, in tutti gli appuntamenti, lagrande partecipazione da parte degliiscritti: è la conferma che il rapportotra i vertici e la “base” è sempre piùsolido, in un momento in cui si è rite-nuto opportuno presentare agli asso-ciati nuove iniziative o fare chiarezzasui vantaggi derivati da alcune sceltecompiute dall’Ente negli anni e neimesi scorsi. La Cnpr sta adottando unaprogettualità ben definita di supportoai propri associati che coinvolge ogniaspetto della gestione. Un aspettoriguarda i giovani e i praticanti. “La

modifica statutaria è già esistente, orail ministero del Lavoro deve dire sì ono alla delibera operativa che giacesulle sue scrivanie da oltre due anni eche ci consentirebbe di preiscrivere allaCassa ragionieri sia i tirocinanti dotto-ri commercialisti che gli esperti conta-bili”, è stata la richiesta, partita giàqualche mese fa, di Saltarelli. Ma sultavolo ci sono anche una serie di ini-ziative di diverso aspetto, a partire dalpotenziamento tecnologico degli stru-menti di informazione.“Abbiamo già da tempo attivato unacasella di posta certificata per gli iscrit-ti; inoltre, abbiamo sviluppato un pro-gramma di sicurezza dei datidell’Istituto, tramite attività interne edesterne che permettono quindi unduplice controllo. Stiamo quindi archi-viando i fascicoli cartacei su supportiottici: si tratta di una operazione moltodelicata perché in quelle carte vi è tuttala storia della Cassa, nonché le posizio-ni assicurative degli iscritti. I vantaggiin termini di fruibilità saranno consi-derevoli”, ha rimarcato il vicepresiden-te dell’Ente previdenziale, PasqualePace. Le iniziative a supporto degli iscritti, ineffetti, sono in costante aumento. “Il

professionista oggi - continua Pace -riveste un ruolo di grande importanza,ponendosi al servizio del Paese persanare quelle situazioni negative pre-senti nell’economia italiana: la nostracategoria sta acquisendo un raggio d’a-zione sempre più ampio, ed è fonda-mentale proseguire lungo questa stradaper lottare contro una crisi che ogginon ha condizionato solo gli imprendi-tori, ma anche le professioni, e soprat-tutto i giovani, che soffrono più deglialtri le negative contingenze confluen-ti. Chi dirige un’azienda, infatti, pensasoprattutto a come mantenere l’attivitàproduttiva e le strutture. Di conse-guenza, i professionisti diventano gliultimi anelli della catena. Si tratta di unsistema di grande precarietà, che oggipiù che mai è avvertito all’interno deinostri organismi professionali”.Sguardi rivolti anche sulla rivoluzionefiscale e sulle nuove prospettive profes-sionali apportate dal federalismo.Secondo Pace gli Istituti privatizzatidevono essere al passo con i tempi,recependo al momento opportuno leinnovazioni che coinvolgono l’econo-mia globale, “tenendo sempre in mentela motivazione principale alla basedella loro esistenza”. ■

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Gli incontri della Cassa ragionieri.Un momento del convegno di Catania e, a sinistra in basso, di Venezia.

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no spagnolo su cinque è disoc-cupato. Secondo gli ultimi datipubblicati dall’Istituto Nazio-

nale di statistica spagnolo a fine 2010la percentuale dei disoccupati sullapopolazione attiva ha raggiunto il20,33%. Si tratta del livello più alto dal secondotrimestre del 1997. Il tasso di disoccu-pazione è diminuito solo nel corso delterzo trimestre del 2010, scendendoappena sotto la soglia simbolica del20% (19,79%), soglia che era stata rag-giunta all’inizio dello scorso anno. Intermini assoluti il numero dei disoccu-pati a fine 2010 era di 4,697 milioni,pari a 121.900 persone in più rispettoal trimestre precedente e 370.100 inpiù di un anno prima, sempre secondoi dati forniti dall’Ine. Particolarmente preoccupanti i datirelativi agliunder 25con unap u n t adel 40% eil numerodelle fami-glie in cui nessunodei componenti ha unlavoro, pari a 1 milionee 300mila. Colpita dallacrisi e dallo scoppio della bolla immo-biliare, la Spagna è entrata in reces-sione a fine 2008 e cominciaappena a compiere i primitimidi passi per uscirne. Iltasso di disoccupazionespagnolo è doppio rispettoalla media dell’Unione

europea e il ministro del Lavoro avevadetto nel settembre scorso che “sareb-bero stati necessari tre o quatto anniper tornare a un livello pre-crisi”. Lestime del governo puntano al 19,3%per il 2011, al 17,5% nel 2012e al 16,2% nel 2013.Intanto, il governo spa-gnolo ha varato una rifor-ma che contiene l’au-mento dell’età pensiona-bile da 65 a 67 anni.L’esecutivo ha ancheraggiunto un accordo diprincipio coi sindacati,dopo mesi di difficilenegoziato. I sindacati han-no già ottenutoche i lavora-tori

che hanno pagato 38,5 anni di contri-buti possano comunque andare inpensione a 65 anni. La riforma previ-denziale punta a convincere i mercati

che Madrid fa sul serioquando parla di rilan-

ciare l’economia, manon avrà effetticoncreti sul bilan-cio pubblicoprima del 2015. Eintanto i disoccu-pati aumentano,

come la preoccu-pazione dell’Ue.

Per Zapatero me-si cruciali. ■

Spagna, 1 su 5 senza lavoroDI FAUSTO BENNATI

Alla fine del 2010 la percentuale dei disoccupati sullapopolazione attiva ha raggiunto il 20,33%.

Numeri drammatici emergono dall’ultima ricercadell’Istituto Nazionale di statistica iberico.

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>>> ESTERI

José Zapatero.Primo ministro spagnolo.

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ussia ed Emirati del Golfotemono il rischio di unaChernobyl 2 in Iran e premono

su Teheran affinché consenta di ispe-zionare il reattore di Bushehr, danneg-giato dal virus Stuxnet. A paventare ilrischio di un disastro nucleare nelGolfo Persico simile a quello inUcraina nel 1986 è stato l’ambasciatorerusso alla Nato, Dmitry Rogozin, cheha proposto un’inchiesta congiuntarusso-atlantica sulle reali condizioni diBushehr, l’impianto atomico costruitoproprio da tecnici moscoviti.Il passo di Rogozin segue quello com-piuto da più monarchie del Golfo pres-so l’Agenzia atomica dell’Onu (Aiea) alfine di inviare ispettori in Iran perappurare i danni arrecati agli impiantidal virus. Fonti diplomatiche a Viennaspiegano che il timore di Russia edEmirati ha a che vedere con la possibi-lità che Teheran decida di attivareBushehr sottovalutando i danni arre-cati dal virus, andando così incontro alrischio di un incidente che potrebbesprigionare radiazioni in tutto ilMedio Oriente. Nel caso di Chernobylle nubi di radiazioni dall’Ucraina arri-varono fino alla Russia e all’EuropaOccidentale.Il virus Stuxnet ha colpito gli impiantiiraniani alcuni mesi fa e, secondo unaricostruzione del New York Times, è ilfrutto della cooperazione fra le super-segrete task force cibernetiche di StatiUniti e Israele - forse con la collabora-zione di Gran Bretagna, Francia eGermania - che sono riuscite a confe-zionare un’aggressione digitale cheavrebbe arrecato gravi danni, metten-

do fuori uso parecchie centrifughe perl’arricchimento dell’uranio.Lo scenario di ispezioni internazionalia Bushehr ha spinto Ali Khamenei,leader supremo della RepubblicaIslamica, a varare un piano per scon-giurarlo. Da qui la decisione di affida-re a Ali Akhbar Salahi, titolaredell’Agenzia atomica nazionale, ilcompito di convincere l’Aiea che “lasituazione è del tutto sotto controllo”nonostante Stuxnet e che i tecnici ira-niani “sono ingrado di gestirela situazionesenza renderenecessari inter-venti esterni”. Altempo stessoKhamenei haordinato a

Mohammad Hosseini, ministro dellaCultura, di coordinare una campagnadi controinformazione per negare cheStuxnet abbia arrecato seri danni.Khamenei ha convocato Salahi eHosseini spiegando loro che le prioritàsono due: evitare ritardi nell’attivazio-ne di Bushehr e scongiurare la diffu-sione di panico fra la popolazione civi-le per un possibile incidente nucleare.L’obiettivo di Khamenei, osservanofonti vicine all’Aiea, sembra esserequello di continuare a smentire danniagli impianti per non dover discuterel’ipotesi di sostituire le strutture dan-neggiate. Il virus Stuxnet è stato pro-gettato per colpire il sistema di con-trollo e se gli ispettori dell’Aiea doves-sero appurare quanto avvenutodovrebbero mettere mano al software,ovvero venire a conoscenza dei segreti

custoditi. ■

Iran, una nuova Chernobyl?DI ENRICO CARANNANTE

Alto il rischio di esplosioni, prevista un’ispezionedell’Aiea. Teheran smentisce: tutto sotto controllo.

L’allarma da Russia e Paesi arabi: il virus Stuxnetavrebbe danneggiato la centrale di Bushehr.

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na cucina, la sua, che diventa poesia.Ecco perché quando lo chef MatteoIannaccone è davanti ai fornelli inten-

to a creare le sue specialità, ad offrirgli l’ispi-razione sembrano essere i versi dei più gran-di poeti. Ponendosi con sicurezza ed estro

La cucina diventa poesiaLe Chef, l’arte ai fornelliMatteo Iannaccone, numero uno del ristorante casertano,raccoglie consensi tra i palati più esperti, prediligendo iprodotti naturali offerti dalla terra durante tutto l’anno.

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buongustaio

a cura di Giuseppe Giorgio

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alla ribalta del mondo gastronomi-co con le nuove prelibatezze pro-poste nel suo noto ristorante caser-tano “Le Chef ”, Matteo, continua araccogliere consensi tra i palati piùesperti e gli attenti buongustai.Tenendo il passo al mutamentodelle stagioni e prediligendo i pro-dotti naturali offerti dalla terra inogni periodo dell’anno, il patrondel sempre più gettonato ritrovogastronomico di Via Marchesielloal Parco Justine 159/D di Caserta,nell’aggiornare il suo menù in virtùdei mesi dell’anno, propone, in unambiente davvero prodigo di bene-fici momenti di poesia per il palatoe la mente, dei piatti unici edinconfondibili per gusto, qualità,raffinatezza e fantasia. La lista del ristorante “Le Chef ” èlunga e variegata e basta sedersi aduno degli accoglienti tavoli dellocale per capire quanto a tantavarietà di scelta fa sempre seguitoun simposio di sapori unici edarmoniosi. Basta citare la“Gallinella con Torzelle”, i “Totani

fritti con patate e crema di fagioli”,ed ancora i “Moscardini su crosti-no con broccoli romani” per porta-re già il palato alle stelle. Ma da “LeChef ” le specialità non si fermanocerto qui, ed ecco che l’emozionan-te viaggio nel gusto può continua-re, seguendo i suggerimenti dellostesso maestro cuciniereIannaccone, con bontà come i“Medaglioni di baccalà con insala-tina riccia, lampone e riduzione dibarbabietola”, con il “Risotto man-tecato al finocchio con ragù diconiglio e verdurine”, con gli“Gnocchi al prezzemolo con fruttidi mare, pomodorini ed olive nere”e con i “Vermicelli con maruzziellie pomodorini”. Un percorso diemozioni per il palato quello offer-to dal ristorante del grande espertodella buona tavola Matteo che puòproseguire con delle succulenti“Treglie con purea di patate efagioli” con del meraviglioso “Polloin porchetta con spinaci al salto esalsa di caciocavallo” ed ancoracon una delicatissima “Millefoglie

di arista di maiale con pecorino eprosciutto crudo su tortino diverza brasata”. Per non parlare poidegli ottimi vinelli prelevati dallafornita cantina della casa e deidolci dalle mille sfumature di gustocome la “Millefoglie con cremadiplomatica alla cannella ed uva alrosmarino” e la “Cassata fiorentinacon gocce di cioccolata e purea dipere”. Con l’attenta collaborazione tra l’e-legante ed invitante sala e l’attrez-zata cucina, degli attentissimiNicola Iannaccone e GiuseppePonticiello, lo chef Matteo prose-gue quindi nel suo appetitoso viag-gio attraverso i sapori. Per tutti, traesaltanti bontà e note di poeticamagia fatte di genuinità di stagionee specialità culinarie all’insegna deiprodotti della natura, il maestrocuciniere Matteo ed il suo “LeChef ” rappresentano una nuovaoccasione per dimostrare, utiliz-zando le parole di Oscar Wilde, chea tavola si può resistere a tuttofuorchè alle tentazioni. ■

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a cura di Giuseppe Giorgio

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l’executive chef Nunzio Spagnuolo, allievo delgrande maestro Gualtiero Marchesi, a confer-mare con le sue eccellenti creazioni culinarie lavitalità e la straordinarietà di un locale storiciz-

zato come la “Antica Trattoria” di Sorrento. Saldamentee passionalmente nelle mani del patron Aldo D’Oria, ilfamoso ritrovo della città di Tasso, continua così nel

suo entusiasmante percorso attraverso il gusto, grazieall’operato del bravo chef Nunzio, lo stesso che con lesue trovate gastronomiche riesce a mantenere alto l’in-teresse per un luogo che tra intenditori e buongustai, fadell’accoglienza e della qualità il motivo predominante.Ed è così che coccolati e seguiti dal patron Aldo, gliamici dell’Antica Trattoria, in via Padre ReginaldoGiuliani a Sorrento, nell’elegante e suggestivo ristoran-te, oltre ad un’esaltante ricerca dei piccoli piaceri dellavita, trovano le più sottili e raffinate sensazioni per ilpalato. Con una varietà davvero infinita di pietanze e didolci, nonchè con l’abbinamento a degli straordinarivini regionali prelevati dall’enoteca di casa, i clienti piùesigenti, così come la coppia in cerca di un momento daricordare all’insegna del sapore, nell’Antica Trattoriapossono davvero contare su di una esaltazione dellatavola frutto di grande professionalità e profonda cono-scenza. A capo di un’attenta e operosa brigata di cucina,lo chef Nunzio Spagnuolo non manca mai di sorpren-dere anche i più esperti con i suoi piatti tra cui, pren-dendo come esempio un menù incredibilmente vario,ricco di gusto ed al tempo stesso leggero e raffinato alpalato, si possono segnalare: “l’antipasto con filetti dipesce bandiera in crosta mediterranea con misticanzadi arancia e vinaigrette alla barbabietola” ed ancora,passando ai primi, i “paccheri di grano duro diGragnano con frutti di mare, broccoletti e briciole dipane profumato a limone”. Per quanto concerne isecondi, da apprezzare sono un “trancio di pezzognaarrosto con riso al salto alla zucca piccante e gambero-ni rossi reali”, dei “delicatissimi medaglioni di cosciottodi pollo farciti di patata e salsiccia nostrana su pepero-nata scomposta e fondo di cottura all’alloro”, fino agiungere ad una “tagliata di manzo alla griglia confagioli e scarole, porro croccante, salsa al rosmarino e

Pietanze e vini,l’eccellenza a Sorrento

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All’Antica Trattoria l’executive chef Spagnuoloconferma con le sue eccellenti creazioni culinarie.

Il ristorante di Aldo D’Oria continua in questo modoil suo entusiasmante percorso attraverso il gusto.

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Nunzio Spagnuolo.A destra Aldo D’Oria.

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cialda di pane cafone”. “Dulcis infundo”, è proprio il caso di dire, unagrande scelta di dolci della tradizio-ne partenopea opportunamenterivisitata in chiave moderna tra cui,ad esempio, la classica “torta ricottae pera”, un “tortino caldo alla melaannurca” ed un “semifreddo allanocciola di Sorrento”. Costantemente impegnato sul fron-te dell’enogastronomia e della risto-razione d’eccellenza e cullato dalsogno di una Sorrento che nonintende assolutamente rimpiangereil grande passato turistico, intanto,Aldo D’Oria, combattivo patron de“L’Antica Trattoria” continua adimpegnarsi per trasformare il suoricercato locale in un ritrovo magi-co dove le specialità e le delizie per

il palato si amalgamano con unostile di vita ancora teso alla salva-guardia dei piaceri. Accogliente,sereno e raffinato, il ritrovo diD’Oria, infonde sempre un’indescri-vibile serie di emozioni che, parten-do dalle invenzioni culinarie giun-gono a quella tanto dimenticataserenità interiore. I sapori e gliaromi ne “L’Antica Trattoria” dallepapille gustative si trasferiscono neipiù nascosti meandri della menteregalando, a quanti ne beneficiano,delle irripetibili sensazioni in bilico

tra il gusto ed il pensiero. Servitecon professionalità sopraffina, lespecialità de “L’Antica Trattoria”,continuano a conquistare i consensidei commensali più esigenti. E così,tra l’incantevole “Pergolato” e la“Saletta Fenestella” oppure tra lasuggestiva “Saletta del Nonno” e laromantica sala “Mon Amour”, ademergere, insieme al ricordo degliantichi splendori della costiera è lavalidità di una enogastronomia,capace ancora oggi di rendere piùbella e piacevole la vita. ■

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a cura di Giuseppe Giorgio

Il locale è divenuto negli anni un ritrovo magico

dove le specialità e le delizie per il palato si amalgamano

con uno stile di vita teso alla salvaguardia dei piaceri

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>>> SOCIETÀ&CULTURA

ra con andatura da giovane e combattiva “bersaglie-ra” ora con il piglio di una temeraria “garibaldina”,Mirea Stellato (nelle foto), la conduttrice della striscia

televisiva “Fiesta Tv”, evocando provocatoriamente le giova-ni donne che lottarono per l’Unità d’Italia, ha portato la suaesuberante voglia di fare scoop anche in terra sanremese. Edè così che durante l’infuocata settimana dell’appena trascor-sa ultima edizione del festival della canzone italiana, senzafermarsi un istante, l’apprendista giornalista Stellato ha tra-scinato dinanzi al suo microfono molti dei protagonisti dellastorica kermesse canora. Prepotentemente all’opera per ilsuo popolare format “Fiesta Tv”, in onda quotidianamente sudiverse emittenti sparse per tutto il territorio nazionale, laquindicenne Mirea continua così a mostrare intraprendenzae talento. Proponendosi al grande pubblico del piccoloschermo al “suon” dei personaggi più in vista, la cronistateen ager anche all’ombra del teatro Ariston ha adoperato

tutta la sua tenacia per dare vita ai momenti salienti del suoprogramma perfettamente in equilibrio tra lo spettacolo, lacultura e la società. Inarrestabile più che mai, la conduttriceMirea Stellato, puntando anche sulla creatività del fratelloCristian Rico, autore ed ideatore della striscia, per tutto ilperiodo dedicato al celebre festival della canzone non hafatto altro che punzecchiare i numerosi personaggi presentidella politica, dello spettacolo e dellacultura, per porre il suo personaleinterrogativo circa i festeggiamentiper l’anniversario dell’Unità d’Italia,tema predominante di questa 61aedizione del Festival, in antitesi allevicende parlamentari relative alleleggi sul federalismo. Realizzandoper i telespettatori italiani un pro-gramma imperniato su tutti queglieventi “Fiesta” con allegra e vivacespensieratezza ma anche con profon-dità seguendo una linea guida che s’i-noltra decisa verso un’informazionechiara e moderna, la scoppiettante conduttrice, dopo averlavorato per diversi spot televisivi ed essere stata giurata al“Giffoni Festival”, nell’ abbinare gli studi al Liceo Pansini diNapoli con una passione innata per il mondo della televisio-ne continua a dare vita ad una serie di appuntamenti di variaumanità proponendo una dinamica ed accattivante forma diintrattenimento. Attratta fin da bambina dal mondo dell’in-formazione, la televisiva Mirea, riesce a conquistare semprepiù pubblico aggiungendo il suo giovanile tocco agli argo-menti d’attualità tanto che, pure a Sanremo, con la sua“Fiesta”, ha trasformato le sue avventure tra i big della canzo-ne in piacevoli flash televisivi capaci di analizzare con allegrae vivace spensieratezza l’andamento della nostra società.“Come ho già detto diverse volte - ha affermato Mirea- ciòche alimenta la mia voglia di giornalismo è il desiderio difare molte domande. Sono così giovane e certe volte, miviene da pensare che, quando intervisto qualcuno, mi impa-dronisco di un pezzetto della sua vita”. ■

Una bersagliera a Sanremotra gossip e spensieratezza

DI GIUSEPPE GIORGIO

La 15enne Mirea Stellato, conduttrice di “Fiesta”,ha portato la sua esuberante voglia di fare scoopal Festival, trascinando dinanzi al suo microfonomolti dei protagonisti della kermesse musicale.

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grazie al gioco di un deejay,l’inglese Norman Jay, che la suaè diventata una delle voci piùconosciute e tra le più ricono-

scibili. Certo una delle voci più imita-te. E’ stato Jay il primo a innamorarsidi This is what you are, brano diMario Biondi uscito nel 2004 e chediscografici con poca voglia di giocareavevano rifiutato. “Mi dicevano: Marioquesta canzone per radio non passeràmai in Italia”, racconta Biondi. Poiaggiunge: “No peggio, mi dissero pro-prio: ‘questa la donna che stira cantan-do non l’ascolta’. Il pezzo di Tozzi,capisci..”.La canzone, che era stata pensata per ilGiappone, venne inserita nella scalettadel programma alla BBC1 del deejay ela voce di Mario Biondi iniziò a risuo-nare in Inghilterra. L’accento ingleserifiutato in Italia, nel Regno funzionò ecosì anche l’unione fra soul, jazz esuoni moderni. Quell’anno MarioBiondi fu premiato dal Consolato bri-tannico secondo il quale la sua voceera la rappresentazione perfetta

dell’UK-Italy Business. Nel 2006 uscì ilsuo primo album, Handful of Soul.Nonostante sia stato paragonato aBarry White, Isaac Hayes o Lou Rawls,c’è una differenza tra la voce di Biondie quelle di altri. La sua ride. E’ ironica,sorniona. Nasconde un sorriso in sot-tofondo guadagnato col tempo,sopravvissuto. Nel suo timbro non c’èdramma, non ci sono pozzanghere, leombre non sono buie. E’ la voce deigattacci vagabondi. Quelli che guarda-no la luna dai tetti. E non a caso nel2008 Biondi fu chiamato dalla WaltDisney per il progetto del remake deGli Aristogatti dove reinterpretaEverybody Wants to be a Cat (Tuttiquanti voglion fare il jazz nella versio-ne italiana) e Thomas O’Malley(Romeo il gatto del Colosseo).Quando This is what you are tornò acasa, ripassando dal via dopo averperso un giro, molti pensarono cheBiondi non fosse italiano. “Si fannogiri enormi per tornare al punto dipartenza a volte “ continua a racconta-re il cantante catanese. La voce è

improvvisamente ferma, il treno èarrivato a destinazione e il raccontoscorre veloce. Passa da ricordi ancoravicini, come quando in poco tempoanche in Italia la canzone diventò untormentone. Il tormentone assoluto. Etutti di nuovo contenti che MarioBiondi fosse dei nostri. “Ci sono stati anni durissimi”, spiegaveloce. “Ho fatto molta fatica a restarea galla. Gavetta, cori, turnista. E hoincassato molti ‘no’. Per farcela bisognariuscire ad arrivare al pubblico.Ognuno deve trovare il modo per toc-care la gente. Non importa se con unamajor o con un’etichetta indipendente.Non importa se cominciando da ango-li di nicchia o dalle piazze. E’ il pubbli-co che decide, ed è una lotta continua.Io non mi sono mai arreso e semprequando trovo un ostacolo, di base loaggiro”.Dopo l’album I Love You More (2007),nel 2009 è uscito If, secondo disco diinediti registrato tra Roma e Rio deJaneiro con collaborazioni importanticome quella con Burt Bacharach. If

Nel tempo musicaledel fenomeno Biondi:“Il mio viaggio nel soul”

DI MATILDE ROVATI

Il cantante catanese racconta una carriera fatta diostacoli e vittorie: “L’importante è non fermarsi mai,ma andare avanti aggirando gli ostacoli. Sorridendo”.

Dal successo del tormentone “This is what you are”,fino al primo posto come album più venduto del 2010per gli utenti di iTunes.

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(distribuito da Tattica/ Kiver) ha con-quistato 3 dischi di platino per le copiefisiche vendute ed è stato per oltre 2mesi tra i dieci album più venduti dalprimo canale digitale italiano. Per que-sto iTunes l’ha eletto miglior album diquest’anno scegliendolo tra una rosa di25 album, con una terza posizionedegli album più venduti in downloadnel 2010.Mario Biondi è l’unione perfetta trapassato e presente. Il protagonista diun film di fantascienza dove il passatoè lo stesso di sempre ma vestito difuturo. Soul e jazz su un vinile intangi-bile. Come le lampade al plasma chenel passato rappresentavano il futuroma nel presente sono vintage e nelfuturo antiquariato. Biondi non haconfini di tempo e di spazio. Per que-sto aggira gli ostacoli. E con lo“Spaziotempo tour 2010” ha ricalcatoil modello dei grandi contest dell’epo-ca d’oro delle big band jazz americane

degli anni Trenta e Quaranta, affian-cando sul palco due orchestre, unajazz, acustica, e una funky-soul, elet-trica. Le ha separate da un tappetorosso. Era il confine che ha scavalcatodurante tutti i concerti, mentre le dueband si alternavano, scambiando gene-ri e suoni. Da questo è nato il doppiolive Yes you, adesso in classifica insie-me a If.“Una soddisfazione assoluta. Per me lacosa più importante resta cantare, fareconcerti. Io di quello vivo”, raccontaproprio dopo essere tornato dal con-certo a piazza Duomo a Milano. Dovela folla, il 20 dicembre, è arrivata non-ostante la temperatura sotto zero diquei giorni. Di fermarsi non ha pro-prio voglia. Ha una voce potente, sideve appoggiare su suoni in grado disostenerne il peso. “Sono andato aregistrare If a Rio perché volevo che cifosse un certo tipo di atmosfera. E inBrasile ho suonato con musicisti brasi-

liani. Volevo che nell’album ci fosse laloro forza, la gioia, il caldo, e anchequella malinconia particolare”, spiegaBiondi, all’anagrafe Mario Ranno, cheha preso il cognome d’arte del padreStefano, anche lui cantante.Nella sua vita ha aperto i concerti digrandi interpreti internazionali, tra iquali Ray Charles. Nell’ultimo albumha collaborato con Burt Bacharach.“Mette soggezione incontrarlo.Lavorarci. E’ la moglie che ama l’Italia,così lui a forza di venirci si è appassio-nato a cantanti italiani. Gli piaccionole nostre voci. Oppure gli servonoscuse per venire qui. Fatto sta..” Fattosta che Bacharach, dopo il duetto traBiondi e Karima al Festival di Sanremodel 2009, ha scritto per lui il branoSomething that was beautiful, poiinserito tra le tracce di If. Mario Biondi è stato notato anche daBluey, leader degli Incognito, che haremixato No’ Mo’ trouble, un branoestratto da If, in vetta all’air play radio-fonico italiano per tutta l’estate. Blueyha chiesto a Biondi di partecipare aldisco col quale festeggia i suoi tren-t’anni di carriera interpretando unduetto insieme a Chaka Kahn e unbrano da solista (Can’t get enough),osannato dalle radio londinesi.“Tornerò a Londra in questo mese.Dice che l’ho ispirato”, conclude. Non èpiù in treno, è passato in macchina.Parla e torna indietro nel tempo.“Ascoltavo di tutto, e tutti i generi, mipiacevano perfino gli Whitesnake.Con quegli spolverini, così rock.. Contutti quei capelli. E la voce cavernosadi Coverdale”. E se dovesse fare un duetto in qualsia-si momento spazio temporale? “ConLuther Vandross, senza dubbio. Macanterei anche A House Is Not a Homedi Bacharac, nella versione di DionneWarwick”, dice. Poi si allontana, qual-cuno lo ha fermato a uno sportellod’autostrada. Biondi sorride, poi ridepiù forte. E’ contagioso, perché ridonoanche al casello. “Ma sì.. Non mi possolamentare io. Ora proprio no”. ■

Mario Biondi.

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Società&Cultura__Forum Italia 91

a Sony ci riprova e da Tokyo presenta la nuovaPlayStation Portatile, nome in codice Next GenerationPortable (Ngp), erede di una console che dal 2004 ad

oggi è stata venduta in oltre 65 milioni di pezzi. La vedremonei negozi entro Natale 2011, con il suo splendido schermooled tattile da 5 pollici (960 per 544 pixel), processore Armmolto potente a ben quattro core, wi-fi, gps, 3G, due fotoca-mere integrate e prezzo di ancora da definire (garantisconobasso, chissà se sarà davvero così). Usa come supporto sche-de di memoria flash, che sostituiscono l’Universal MediaDisc (Umd), sorta di mini dvd che la Sony sperava di impor-re come standard ma che invece si è dimostrato del tutto fal-limentare.

Sulla Ngp i videogame si acquisteranno nei negozi masoprattutto online, come già accadeva con la Psp Go. Uscitanel 2009, a un prezzo ridicolamente alto (250 euro), questaversione di mezzo aveva abbandonato l’Umd per puntare sulsimbiosi con il PlayStation Network, il canale Web per tuttele console Sony dove oltre al poter giocare con altri utenti, sipossono comprare videogame, film e musica. E’ il futurodella distribuzione, la Sony lo sostiene da anni, che nel casospecifico ha un presente con ben 68 milioni di utenti che dal2006 hanno scaricato quasi un miliardo e mezzo di contenu-ti gratuiti e a pagamento. Non a caso, oltre al wi-fi, sulla NextGeneration Portable c’è la connessione 3G, così che ci sipossa collegare sempre e da qualsiasi luogo. Insomma, una macchina che punta tutto o quasi sulla poten-za di calcolo, sulla distribuzione via Web, sulla qualità dellagrafica e sui soliti cavalli di battaglia della Sony comeKillzone, Little Big Planet, Metal Gear Solid, Uncharted. Adifferenza di quanto fatto dalla Nintendo, che con il 3Ds (inuscita a fine marzo), ha scelto invece la strada delle tredimensioni godibili senza occhialini. Chissà se basterà allaSony per mantenere la sua quota di mercato in un settoresempre più difficile come quello dei dispositivi portatili.Stando agli ultimi dati della Aesvi (l’associazione degli edito-ri di videogame in Italia), questo è infatti un campo che haperso il 20.3%. E chissà se basterà a frenare l’emorragia digiocatori sedotti dalla crescente popolarità degli smartpho-ne, ormai a tutti gli effetti delle console tascabili. E così, dando un colpo al cerchio e uno alla botte, a Tokyohanno anche annunciato la nascita del PlayStation Suite (PsSuite). Piattaforma per i videogame per il mondo Androidche ricorda sinistramente le ultime evoluzioni dell’N-Gage diNokia, uno dei tanti passi falsi che il colosso finlandese hacompiuto negli ultimi anni. Nel caso del PlayStation Suite sitratta di una sorta di certificazione e distribuzione dei conte-nuti attraverso il PlayStation Store per tutti i cellulari cheusano il sistema operativo Google, cominciando dalPlayStation Phone che Sony Ericsson presenterà a metà feb-braio. Ma sono due mondi che difficilmente riusciranno aconvivere, cominciando dai prezzi. ■

PlayStation portatileSchermo multi-touch e 3G

DI FEDERICO TORRESI

Videogame, Sony ha presentato l’erede dellaconsole per giocare in mobilità. Dal 2004 adoggi è stata venduta in oltre 65 milioni dipezzi. Nei negozi entro Natale 2011.

L

La nuova Psp. Arriverà in Italia a Natale 2011.

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92 Forum Italia__Sport

DI MARCO CAIAZZO

na ha vinto il Roland Garros2010 in singolare, l’altra gliOpen d’Australia 2011 in dop-

pio. Francesca Schiavone e FlaviaPennette sono le nuove regine del ten-nis italiano. Da maggio 2010, non sisono più fermate. La “leonessa” nata aMilano e cresciuta tennisticamente aLondra, dove vive ancora oggi, è statala prima italiana a vincere lo Slam diParigi. Al suo attivo vanta anche lapartecipazione al Master di fine annoriservato alle 8 migliori del mondo el’ennesima Fed Cup, la Coppa Davis alfemminile. Non è tutto, perché dopo iquarti centrati in Australia lo scorsogennaio (unica italiana ad arrivaresino ai quarti in tutti i tornei delGrande Slam), Francesca è salita finoal quarto posto del ranking mondiale,come solo Adriano Panatta era riusci-to a fare nel 1976. Nella top-ten c’èanche Flavia Pennetta,che già c’era entratanell’agosto 2010e che ne erauscita inautunno, do-po aver scel-to di giocare

in azzurro la Fed-Cup, dove non siguadagnano né soldi, né punti.Flavia e Francesca, insomma, sono lesorelle d’Italia.Qualcuno piòpensare chea questilivelli siarrivi facendo unmestiere pia-cevole, fatto difolle plauden-ti, viaggiinterconti-nentali, b e l l avita e

soldi. Ma per arrivarci bisogna farnedi strada. Negli archivi WTA, i dati suFrancesca cominciano nel 1996.Tornei di Orbetello e Catania. ACatania guadagna 98 dollari. L’annosuccessivo appare per la prima voltal’estero: un torneo minore a Pechino(terzo turno per guadagnare 350 dol-lari, e un Port Pirie: 4° turno per gua-dagnare 200 dollari. L’anno successivo,in mezzo a tanti Orbetello, Galatina,Brindisi, c’è un 2° turno a Bucarest (95

dollari vinti), euna finale a San

Paolo del Brasile.Solo nel 1999 appa-re per la primavolta in un torneodel Grande Slam:si qualifica per gliUS Open, per-

dendo al primoturno. Quindi il trasfe-

rimento a Londra e l’esplosione, a29 anni. Un momento di grazia che

prosegue, ora l’obiettivo dichiaratoè il bis al Roland Garros.

Negli stessi archivi WTA, Flaviaappare invece la prima volta nel1997 (anche lei a 16 anni), coi

Flavia&Francescaregine degli SlamIl tennis parla italianoPennetta e Schiavone alla conquista del mondo della racchetta: la brindisina ha vinto in Australia, la “leonessa” al Roland Garros. Storia di due fenomeni di sport e umiltà, che non vogliono più fermarsi.

U

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Sport__Forum Italia 93

tornei di Galatina, Orbetello, Milano.Ad Orbetello vince 48 dollari. L’annosuccessivo vince a Quartu Sant’Elena,San Severino e Brindisi. Quindi trion-fa a Grado. Nel 2000 l’esordio in untorneo del Grande Slam: Wimbledon,2° turno. Per Flavia Pennetta il primoanno di respiro davvero internaziona-le è il 2002 (gioca, inframmezzati dapiccoli tornei), a Memphis,Minneapolis, Dubai, Seoul, Fukuoka,Wimbledon, New York, Bordeaux. PerFrancesca Schiavone il primo anno acaratura internazionale è un annoprima - 2001 - quando gioca anche adAukland, Melbourne, Indian Wells,Estoril, Budapest, Amburgo, Berlino,Roland Garros,Eastbourne, Birmingham, Wimbledon, New York, Mosca,Bratislava, Basilea,Lussemburgo: vince ilprimo premio di prestigio pro-prio a Parigi, perdendo nei quarti daMartina Hingis.Nel tennis si inizia a vedere la lucequando si entra nelle prime cento.Niente qualificazioni per i tornei delGrande Slam, si inizia a guadagnarecon qualche sponsorizzazione, si gio-cano quasi solo tornei di livello...Francesca entra nelle top 100 nel2000, Flavia nel 2001 Francesca entranelle top 50, da dove non uscirà più,nel 2001. Flavia vi entra nel 2004,anche lei per non uscirne più. Poi, ilgrande balzo, nell’olimpo delle top-ten: Flavia nel 2009, Francesca in que-sto 2011. E non credete che sia finitaqui.

Panatta: “Due fenomeni”.Chissà perché gli uomini hanno ilbisogno di darsi punti di riferimento,di pesare le cose ricorrendo a ciò che ègià stato, di entusiasmarsi ma conraziocinio. La vittoria di Schiavonecontro Kuznetsova agli Open

d’Australia ha significato la posizionenumero 4 in classifica per Francesca,un risultato che di per sé già emozio-na. Eppure anche per l’impresa dellaLeonessa c’è stata la necessità di acco-starla a qualcosa che ne definisse l’im-portanza. O meglio, a qualcuno.E così a tutti è venuto in mente che nel1976 un altro italiano aveva rag-giunto la quarta posizione mon-diale. Tale Adriano Panatta. Ilcampione romano, vincitore delRoland Garros in quell’anno,

stava gio-cando a

golf

mentre Schiavone era in campo. Lo haavvisato Daniele Azzolini e poi lohanno chiamato tutti, per capire seavesse senso accostare le due espe-rienze. Ma Adriano, come spessoaccade, ha spiazzato tutti: “Non ricor-do di aver giocato tra le donne.

Ricordo di aver giocato inun’altra epoca. Non si

possono fare paragonitra epoche diverse,figuriamoci tra uomi-ni e donne”.Un conto sono le opi-

nioni e un conto sono ifatti: Adriano si unisce

alle celebrazioni diFrancesca: “Il valoreaggiunto di Schiavone è la

sua intelligenza e il giocovariato che le consente dimandare in confusione leavversarie. Chi vince uno

Slam ha tutte le qualitànecessarie per arrivare in alto in clas-sifica”. E sul prosieguo della carrieraPanatta non chiude la porta alla mila-nese: “Non mi sorprenderei se vinces-se di nuovo il Roland Garros. LaPennetta? E’ ai vertici da tre anni, nonmi stupisce più”. ■

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94 Forum Italia__Sport

acciato dall’Italia, è stato assuntodall’Olanda campione olimpicoin carica. Parliamo di Mauro

Maugeri, allenatore di pallanuoto.Prima di club, dell’Orizzonte Cataniacon il quale vince 8 scudetti e 5 CoppeCampioni. Poi della nazionale azzurra,il Setterosa: era vice di Formiconi adAtene 2004 (medaglia d’oro), poi ne haereditato la panchina: argento europeoe quarto posto a Pechino 2008. Proprioquest’ultima prestazione non è statasufficiente per la conferma, secondo laFedernuoto. Non per l’Olanda, che loha messo sotto contratto fino a Londra2012.Di chi è l’errore? Italia o Olanda?“Chi lo sa, lo dirà il tempo”.Al momento l’Olanda va megliodell’Italia.“Bah, io penso alla mia squadra. E pur-troppo 7 campionesse hanno lasciato”.Una bella esperienza, comunque vada.“Accidenti, qui con me c’è mia moglieche mi costringe ad un’overdose di cul-tura”.Davvero? E cosa le fa fare?“Ogni week end un museo diverso:ormai so tutto di Rembrandt e VanGogh”.Ci renda edotti, allora.“Preferisco il primo. Scherzi a parte,ormai so valutare perfino la luce. E nonparliamo del resto”.Cioè?“I libri, ne avrò letti novecento”.Scusi, lo sa cosa vuol dire tutto questo?“Ho già capito dove vogliamo arriva-re...”.Ma come si allenano in Olanda?

“In modo diverso dall’Italia. Qui ilcampionato è inesistente. Sono conti-nui collegiali, tutti concentrati”.Dunque un sacco di tempo libero.“Molto però se ne va in riunioni”.La famosa pianificazione.“Esatto. Quello che risolviamo in cin-que minuti qui ad Hilversum vienedeciso in due ore”.Ma cosa decidete?“Interviene lo psicologo, il dietista. E ilpreparatore. Eccetera eccetera”.Lei poi è siciliano.“Mamma mia, non parliamo della pun-tualità”.Ha portato la famiglia con sé.“Mia moglie ha preso un anno sabbati-co, è stata lei a spingere in tal senso”.Ed i suoi figli?“Vanno alla scuola internazionale, allagrande. Abbiamo impiegato mesi perdecidere, e qui abbiamo visto che ci

sono famiglie che si spostano daSydney in dieci giorni. Tutto un altromondo”.Ed i rapporti umani?“Dunque, l’altro giorno un amico mi fa:‘giochiamo a tennis?’. Io gli dico ‘Vabene, quando?’. E lui guarda l’agenda ereplica: ‘Il 12 luglio’. Altra cultura”.Ma come ha fatto l’Olanda a vincerel’oro olimpico?“Posso dire? Vista da dentro è incredi-bile”.La responsabilità sarà sua, però.“Lo so bene. Ma pensate che mi voleva-no già allungare il contratto oltreLondra, ma non posso per motivifamiliari”.Ha avuto voglia di mollare?“Onestamente sì. Ma ho preso unimpegno, e lo porto fino in fondo”.E se le tocca affrontare l’Italia?“Una partita come un’altra”. ■

Il ct che sa tutto di Van GoghDI FRANCO ANTONELLI

“‘L’Italia? Mi hanno cacciato, qui è tutto un altro mondo e mia moglie mi costringe ad un’overdose di cultura”.

L’avventura del siciliano Maugeri, vincitore di 8 scudettia Catania, con l’Olanda di pallanuoto femminile.

C

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Sport__Forum Italia 95

chumacher soffre il mal d’auto,vomita e viene colpito da nauseee terribili mal di testa. Una noti-

zia quasi incredibile se non arrivassedirettamente dalla Mercedes che parenon riesca proprio a infilarlo nel suosimulatore di guida. E’ stato lo stessoteam tedesco a spiegare che “il settevolte campione del mondo soffre dimalesseri improvvisi, nausee e vomitodurante i test al simulatore. Il 42ennepilota di Kerpen non riesce a comple-tare gli stint lunghi”.“Durante la sua carriera, Michael èstato suscettibile a problemi di questotipo che condizionano la durata deisuoi test al simulatore”, fa sapere laMercedes. “E’ un problema relativa-mente comune in tutti quei campi incui viene utilizzato il simulatore. Puòcolpire i militari, i piloti di aerei e quel-li delle auto da corsa. Per Michaelcomunque non ha rappresentato unosvantaggio perchè insieme ai suoi inge-gneri ha fatto un efficace lavoro disimulazione”, assicura il team tedesco.La notizia è clamorosa, ma dopo lochoc di scoprire che il pilota più vin-cente di sempre, che il mito della F1soffre il mal d’auto (e questo in uncerto senso rende ancora più grandel’immagine del pilota), rimane da capi-re perché la Mercedes sia caduta così inbasso e abbia svelato quello che altriteam (Ferrari in testa) hanno saputomantenere segreto. Una semplice cadu-ta di gusto o la volontà, ancora unavolta, di favorire Rosberg? Il dubbiorimane, anche se poi la stessa casa diStoccarda si è affrettata a spiegare che

“Il simulatore è solo uno di una serie distrumenti utilizzati dai piloti per pre-parare i weekend di gara e questa circo-stanza non ha pregiudicato la prepara-zione di Michael alle gare o la sua com-petitività rispetto al suo compagno disquadra”. La Mercedes, tuttavia, è corsa ai riparie presto si affiderà a un nuovo stru-mento: “Per molte ragioni abbiamodeciso di investire in attrezzature disimulazione più realistiche e di altaqualità che sarannno completate e adisposizione dei nostri piloti entrobreve tempo”.

Un 2010 da dimenticare.Schumi è reduce da un Mondiale dadimenticare. Nel primo Gran Premioin Bahrain parte 7º e, dopo aver recu-

perato una posizione alla partenza,conclude 6º dietro al compagnoRosberg. La stessa posizione in qualifi-ca è conquistata in Australia dove arri-verà soltanto 10º: il tedesco ha un con-tatto con Fernando Alonso alla parten-za e scivola all’ultimo posto per poirisalire fino all’11º e lottare contro ilpilota della Toro Rosso JaimeAlguersuari, riuscendo a conquistare il10º posto. In Malesia si qualifica in 8ªposizione ma si ritira dopo 10 giri perun problema dovuto ad un avvitamen-to errato di un dado di una gomma.Nel GP di Cina si qualifica 9º e conclu-de 10º in gara dopo aver subito sorpas-si da Lewis Hamilton, Sebastian Vettele Felipe Massa e mantenendo un ritmopiuttosto basso a causa di un fortedegrado delle gomme. Nel successivo

Schumi? Soffre il mal d’autoDI GIANNI DONATELLI

“Durante la sua carriera, Michael è stato suscettibile a problemi che condizionano i test al simulatore”.

La Mercedes svela un particolare fino a oggi rimastosegreto dell’ex Ferrarista 7 volte campione del mondo.

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96 Forum Italia__Sport

GP di Spagna, grazie anche a delle modifiche alla vettura ealla sostituzione del telaio, riesce a concludere il GranPremio al 4º posto. Sul circuito di Montecarlo Schumacherconduce una gara regolare che lo porta al 7º posto all’ultimogiro, ma supera Fernando Alonso per la 6ª posizione pocodopo il rientro della safety car; i giudici ritengono questamanovra non lecita, poiché in questa situazione non si pos-sono effettuare sorpassi, perciò puniscono il tedesco aggiun-gendogli 20 secondi al tempo di gara finale e retrocedendo-lo quindi in 12ª posizione, fuori dalla zona punti. La regoladella safety car non era del tutto chiara fino a quel momen-to fatto sta che venne rivista successivamente e resa più chia-ra dopo che un fatto simile non era mai accaduto in F1.Particolare chiarezza fu espressa dalla Federzione sui sorpas-si durante il regime di safety car nell’ultimo giro. Se la mano-vra di Schumacher si fosse compiuta non nel giro finalesarebbe stata corretta, visto che il sorpasso avvenne dopo lariga d’ingresso ai box da parte della vettura di sicurezza maessendosi compiuto nel giro finale fu ritenuta punibile. NelGP di Turchia parte 5º, riesce a superare Jenson Button, mal’inglese riconquista subito la posizione grazie all’utilizzodell’F-Duct e Schumacher conclude al 4º posto. Nelle GranPremio del Canada parte 13°, ma grazie a una buona parten-za si ritrova 8°. I piloti in testa si devono fermare a cambia-re le gomme morbide che si degradano molto velocemente ecosì Schumacher si porta in 3ª posizione prima di fare il suopit stop. All’uscita della pit lane lotta con Robert Kubica perla settima posizione, ma, a causa di un’escursione sull’erba

dovuta ad un quasi contatto con il polacco della Renault,buca una gomma ed è costretto a ritornare nei box dovemonta le gomme morbide, che decadono molto in fretta; allafine della gara termina 11º dopo aver percorso quasi più dimetà gara con le gomme morbide che avevano una durata di15 giri circa. Nel Gran Premio d’Europa si qualifica 15º, madopo la partenza si ritrova in 11º; dopo l’ingresso della safetycar a causa dell’incidente di Mark Webber non effettua subi-to il cambio gomme per cercare di rimontare. Rimonta chesarebbe completata se, dopo la fermata ai box compiuta ungiro dopo gli altri piloti, non si fosse trovato fermo nella pitlane perdendo tempo a causa del semaforo rosso, riuscendocosi nelle retrovie. Alla fine riesce ad arrivare 15º grazie allapenalizzazione di Vitantonio Liuzzi. Nel Gran Premio diGran Bretagna parte 10º; al via della corsa recupera alcuneposizioni e si ritrova 7°. Dopo il pit stop perde delle posizio-ni ma a causa del ritiro di Robert Kubica e della penalizza-zione di Fernando Alonso ritorna 7º; nel finale di gara entrala safety car e così viene raggiunto e superato da Adrian Sutile da Sebastian Vettel e conclude la gara 9º. Nel Gran Premiodi Germania parte 11º; fa una buona partenza arrivando finoall’ottavo posto ma Rosberg, stando fuori più giri prima difermarsi ai box, riesce a superarlo e così finisce la gara 9º.Nel Gran Premio d’Ungheria riesce a risalire fino all’11ºposto grazie ai ritiri di Rosberg e Kubica. Nel Gran Premiodel Belgio viene arretrato di dieci posizioni alla partenza,quindi una chiusura in crescendo. In questo 2011 si attendeil riscatto. Mal d’auto permettendo. ■

E’ Ferrari F150th il nome della monoposto diFormula 1 che la scuderia di Maranello schiererànella stagione 2011 e che avrà il difficile compito diriportare in Italia il mondiale piloti e quellocostruttori. Accantonata prov-visoriamente la serie storicache aveva fatto prevedere ilsemplice nome F11, la Ferrariha optato per una soluzionecelebrativa per ricordare i 150anni dall’Unità d’Italia. L’ultima volta che la Rossa hafatto qualcosa di analogo èstato nel 2009 con la FerrariF60, realizzata per ricordare i60 anni di presenza in F1. Enon è andata benissimo.La Ferrari che dell’orgoglioitaliano nel mondo si fa da

sempre ambasciatrice, ha deciso di dedicare lapropria vettura ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Leprime indiscrezioni dicono che, oltre ad una mag-giore quota di bianco per accontentare vari spon-

sor tra cui l’innominabileMarlboro, la livrea dellanuova Ferrari darà largorisalto al tricolore. Normalmente collocato sottoforma di piccola bandiera sulmusetto, stavolta potrebbeinteressare una parte dellapinna posteriore e dell’air-scope. Per scoprirlo non restache attendere altre 48 ore.“La Ferrari è l’espressionedell’eccellenza, del talento edella creatività italiani – hadetto il presidente Luca di

Montezemolo (nella foto) – Con questo spirito cheabbiamo voluto dedicare questa monoposto ad unevento così importante per l’Italia intera.” Il primoa dare la notizia è stato, con una certa soddisfazio-ne, il Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano. Non è però andata benissimo l’ultimavolta che la Ferrari ha interrotto la serie storica delnuovo millennio, vale a dire quella che prevede diaffiancare alla lettera F di Ferrari l’anno di rifer-mento. La F60, dicevamo, scesa in pista nel 2009,è riuscita ad ottenere una sola vittoria. Anche la248 F1 del 2006 non ha avuto molta fortuna: ilmotore in fumo di Suzuka ha impedito a MichaelSchumacher nel suo ultimo anno in Rosso di vince-re l’ottavo titolo iridato. Pure nel 2003 fu fatta uneccezione: al nome F2003 fu aggiunta la sigla GA inonore di Gianni Agnelli. Quell’anno arrivò il titolomondiale ma fu il più duro e incerto del periodod’oro 2000-2004.

Ferrari F150th per i 150 anni dell’Unità d’Italia

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