A TUxTU con la mobilità sostenibile: muoviamoci bene ... · A TUxTU con la mobilità sostenibile:...

A TUxTU con la mobilità sostenibile:muoviamoci bene, muoviamoci meglio

N u o v e i n f r a s t r u t t u r e:dove e come collocare le piazzole di ricarica elettrica pubbliche e private

Bolzano 21 settembre 2012 arch. Michele Stramandinoli


la colonnina di ricarica sarà una "commodity", come il telefonino.Oggi il telefonino è uno "strumento" di consumo, il cui costo è assorbito nei contratti con i gestori telefonici.Il futuro della mobilità elettrica potrebbe avere una storia simile



Si prevede un mercato globale di oltre 7,7 milioni di punti di ricarica entro il 2017 per un valore di 3,3 mld di €.

In Europa si prevedono circa 500.000 installazioni nel 2017L'Asia (Cina, Korea, Giappone e Australia) coprirà da sola oltre il 50% della domanda di mercato mondiale.

Ma chi acquisterà i punti di ricarica?



Contrariamente a quanto si può pensare solo il 31% delle colonnine saranno acquistate dagli Enti Pubblici, mentre la maggior parte sarà installata presso abitazioni (residenziale 34%) e la restante porzione suddivisa tra luoghi di lavoro e aziende private.

Ma allora chi sono i primi clienti ("early adopters") di questa rivoluzione elettrica?



● grandi aziende soprattutto appartenenti ai settore ICT e Green

● servizi di car sharing e noleggio



Le previsioni per l'Italia sono di 67.000 punti di ricarica installati entro il 2015, la metà dei quali presso abitazioni/residenze.

Un obiettivo raggiungibile in parallelo con la diffusione dei cosiddetti PEV (Plug-in Electric Vehicle)



Si stima che i PEV potranno essere 120.000 unità in 4 anni.Lo sviluppo del mercato sarà soprattutto frutto:● delle normative locali delle città● delle crescenti economie d'uso● della leva decisionale● della facilità d'uso delle tecnologie



Il “Decreto Sviluppo 2012”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, l’11 agosto 2012, contiene molti articoli interessanti, in particolare il 17 per quanto riguarda la mobilità elettrica.



● Obbligo per i condomini di tollerare l’installazione da parte di singoli di un impianto di ricarica (17.5.2)

● Obbligo di dotare i nuovi edifici pubblici di stazioni di ricarica (17.5.1)

● Incentivi ai benzinai che fanno ricaricare le auto elettriche (17.7.4.c)

● Agevolazioni fiscali per chi crea impianti di ricarica su suolo pubblico (17.7.7)

● Obbligo di rendere conveniente la ricarica dei veicoli elettrici per almeno i prossimi 5 anni (17.9.1.a)



Le nuove disposizioni imporranno inoltre ai Comuni di adeguare, entro il 1° giugno 2014, il proprio Regolamento edilizio introducendo l’obbligo dell’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli per tutti gli edifici di nuova costruzione non residenziali con superficie superiore ai 500 mq ed ai relativi interventi di ristrutturazione edilizia, pena il mancato conseguimento del titolo abitativo.



Con le modifiche introdotte al Testo Unico dell’Edilizia, il numero di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici subirà verosimilmente una decisa impennata, prevedendo la connessione di “una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box auto [...] in conformità alle disposizioni edilizie di dettaglio fissate nel regolamento stesso”.



Essendo considerati interventi di urbanizzazione primaria, l’installazione delle colonnine pubbliche e private, non sarà soggetta agli oneri connessi al contributo di costruzione, liberando proprietari da eventuali spese extra.



Sembra quindi che nelle nostre città alle reti della mobilità attuali si aggiungerà quella della mobilità elettrica

Cosa serve a questa nuova possibilità di muoversi?



Un progetto



L'infrastruttura esistente può crescere assieme alla domanda

Al pari delle altre delle “tecnologie verdi” è richiesta una implementazione di intelligenza

La rete elettrica sarà sempre più una smart grid in grado di gestire in tempo reale la richiesta di carichi e immissioni

È a questa rete che si ricaricherà l'auto elettrica (e non solo)



E quante colonnine ci vorrebbero nei centri urbani?



Il CIVES, citando uno studio del Gruppo interministeriale francese “Low carbon”, ritiene che servano 250 punti di ricarica pubblici ogni 500.000 abitanti (con una diffusione dei mezzi elettrici di poco superiore all'uno per cento sul totale nel 2015)



I punti dovrebbero salire a circa 400 nel 2020, quando le auto a batterie potrebbero essere il 5% di quelle complessivamente in circolazione in Europa.



Il progetto pilota in corso a Milano (1.300.000 ab) prevede 200 punti di ricaricaConsiderate un nucleo minimo di partenza



Quante colonnine per le varie funzioni cittadine?



Grandi strutturecome stadi, palasport ecc. possono ospitare fino a 50 stazioni di ricarica con 2 uscite in modo da servire fino a 100 veicoli elettrici



Un cinemapotrebbe utilizzare fino a 5 stazioni di ricaricaUn multiplex sicuramente un numero maggiore



Edificio pubblicopotrebbe utilizzare fino a 5 stazioni di ricarica



Strade, parcheggi1 stazione a 2 uscite ogni 10 parchimetri,2 veicoli elettrici ogni 10



Come intervenire sull'esistente ?



Dopo il quanto arriva il come




ma non tutto va dappertutto


Le stazioni autonome fotovoltaiche o eoliche esigono un trattamento architettonico significativo per il loro inserimento nel contesto urbanonon tutti i contesti sono adatti



Le colonnine di ricaricase dal punto di vista economico sono “commodity”dal punto di vista fisico sono oggetti di design urbano



SMART



Grazie per l'attenzione


Nissan e-car 1966

A TUxTU con la mobilità sostenibile: muoviamoci bene ... · A TUxTU con la mobilità sostenibile:...

Documents

Transcript of A TUxTU con la mobilità sostenibile: muoviamoci bene ... · A TUxTU con la mobilità sostenibile:...