Incontri di formazione sull’Educazione alla Mobilità Sostenibile Ottobre 2007 MOBILITA’...

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STRADE PIU’ BELLE E SICURE Incontri di formazione sull’Educazione alla Mobilità Sostenibile Ottobre 2007 MOBILITA’ SOSTENIBILE Controllo Inquinamento Comportamento utenti CARTA EUROPEA SICUREZZA STRADALE PIANO NAZIONALE della SICUREZZA STRADALE (legge n. 144 del 17.05.1999) LINEE GUIDA di ATTUAZIONE del PIANO NAZIONALE della SICUREZZA STRADALE (29.03.2000) PIANO NAZIONALE della SICUREZZA STRADALE – AZIONI PRIORITARIE (22.11.2002) Sicurezza Stradale Infrastrutture max rischio EDUCAZIONE SENSIBILIZZAZIONE Tecnologie veicoli Miglioramento infrastrutture Sicurezza trasporto professionale Soccorso vittime Raccolta e diffusione dati incidentalità Campi d’intervento Campi d’azione PIANO REGIONALE della SICUREZZA STRADALE Aree urbane Strutture territoriali Utenti deboli e a rischio Prevenzione, Controllo, Repressione Creazione cultura Sicurezza Stradale Indirizzo coordinamento incentivazione Informazione sensibilizzazione Campi d’intervento Campi d’azione Incidenti stradali sul lavoro Regole controlli veicoli, utenti, servizi Azione sanitaria Miglioramento organizzazione traffico Governo Governance Uomo Gestione Veicolo Incentivi per Zone 30 e Percorsi sicuri casa-scuola Incentivi innovazione tecnologica Infrastrutture Campagne informazione, controllo e repressione, educazione nelle scuole Fondo finanziario, quadro normativo, struttura amministrativa, monitoraggio, valutazione, programmazione partecipata Abbattimento incidenti stradali sul lavoro

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STRADE PIU’ BELLE E SICUREIncontri di formazione sull’Educazione alla Mobilità Sostenibile Ottobre 2007

MOBILITA’ SOSTENIBILE Controllo Inquinamento

Comportamentoutenti

CARTA EUROPEA SICUREZZA STRADALE

•PIANO NAZIONALE della SICUREZZA STRADALE (legge n. 144 del 17.05.1999)•LINEE GUIDA di ATTUAZIONE del PIANO NAZIONALE della SICUREZZA STRADALE (29.03.2000)

•PIANO NAZIONALE della SICUREZZA STRADALE – AZIONI PRIORITARIE (22.11.2002)

Sicurezza Stradale

Infrastrutture max rischio

EDUCAZIONE SENSIBILIZZAZIONE

Tecnologie veicoli

Miglioramento infrastrutture

Sicurezza trasportoprofessionale

Soccorsovittime

Raccolta e diffusionedati incidentalità

Campi d’intervento Campi d’azione

•PIANO REGIONALE della SICUREZZA STRADALE

Aree urbane Strutture territoriali

Utenti debolie a rischio

Prevenzione,Controllo, Repressione

Creazione culturaSicurezza Stradale

Indirizzo coordinamentoincentivazione

Informazionesensibilizzazione

Campi d’intervento Campi d’azione

Incidenti stradalisul lavoro

Regole controlliveicoli, utenti, servizi

Azionesanitaria

Miglioramento organizzazione traffico

GovernoGovernance

Uomo

Gestione

Veicolo Incentivi per Zone 30 ePercorsi sicuri casa-scuola

Incentivi innovazionetecnologica

Infrastrutture

Campagne informazione,controllo e repressione,educazione nelle scuole

Fondo finanziario, quadro normativo,struttura amministrativa, monitoraggio,

valutazione, programmazione partecipata

Abbattimento incidentistradali sul lavoro

Sicurezza

STRATEGIA TEMATICA AMBIENTE URBANO (Commissione Europea 2004)

ROSE 25Educazione

Sicurezza stradale

Accesso beni e servizi

Inquinamentoatmosferico

Rumore EmissioniGas serra

Consumi energetici

Uso territorio

Documento Preparatorio Piano Trasporto Urbano Sostenibile (25.09.2007)

Usosuolo

Moderazionetraffico

Promozionespostamentia piedi e bici

Tariffazioneurbana

Limitazionecircolazione

veicoli inquinanti

Gestioneparcheggi

Promozionetrasportocollettivo

Promozioneveicoli basse

emissioni

Gestionetrasporto

merci

Misureleggere

PROGETTI di EDUCAZIONE (alcuni esempi)

Educazione Sicurezza Stradale

Educazione AmbientaleEducazione convivenza civile

integrazione

ASTUTEEducazione

Mobilità Sostenibile

STRADE PIU’BELLE E SICURE

Educazione Sicurezza stradale

e Mobilità Sostenibile

Promozione degli spostamenticasa- lavoro a piedi o in bicicletta

Progetto partecipato (scuole-famiglie-Comune) per riqualificazionee messa in sicurezza dell’area antistante la scuola.

Aumento del 10% dei bambini che si recano a scuola a piedi

STRADE PIU’ BELLE E SICUREProgetto Scuole - Comuni

PARTENZAQualità della vita in città Sostenibilità Urbana Mobilità Sostenibile

Tappa 0Indicatore Comune

Europeo n°6Analisi dati incidentalità

Tappa 4Analisi soluzioni infrastrutturaliadottate a livello internazionale

Tappa3Valutazione del rischio

Individuazione punti neri

Tappa 2Analisi area antistantela scuola (primarie e

secondarie) e dei percorsipiù utilizzati (secondarie)dal punto di vista della

qualità ambientale e dellaSicurezza Stradale

Tappa 8Presentazione da parte

dell’Amministrazione delprogetto a scuola e famiglie

Tappa 1 Ruolo della segnaletica

Pericoli nella stradaGli indicatori

Tappa 5Definizione di proposte perl’area antistante la scuola(primarie e secondarie) e

di percorso ciclabile casa-scuola (secondarie)

Tappa 6Confronto con i tecnici

comunali

Tappa 7Illustrazione degli esiti a

genitori e Amministrazione

ARRIVO:BUONE PRATICHEProgetto Partecipato (scuole-famiglie-Comuni) di riqualificazione e messa in sicurezza dell’area

antistante la scuola (PROTOCOLLO: ANCI, Provincia Torino, Comuni)Aumento del 10% di bambini che si recano a scuola a piedi al termine dell’anno scolastico

Tappa 00Verifica delle modalitàutilizzate per andare a

scuola

TAVOLO DI AGENDA 21 “QUALITA’ DELLA VITA E MOBILITA’ SOSTENIBILE

INTORNO AI PLESSI SCOLASTICI”E

PROGETTO INFEA 2007/08“STRADE PIU’ BELLE E SICURE”

29 ottobre 2007

ATTORI COINVOLTI NEL PERCORSO:

• PROVINCIA DI TORINO

• A.N.C.I. PIEMONTE

• COMUNI DELLA PROVINCIA

• SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO GRADO

Da anni la Provincia, attraverso il LABORATORIO TERRITORIALE DI EDUCAZIONE AMBIENTALE, promuove ed offre gratuitamente alle Scuole, il progetto “ STRADE PIU’BELLE E SICURE”

Tale progetto proposto agli Istituti di Istruzione Primaria e Secondaria di primo grado del territorio provinciale, promuove l’idea di una mobilità sostenibile e in particolare riguarda la progettazione partecipata sull’ambiente urbano. L’iniziativa ha l’obiettivo di incoraggiare cambiamenti nei comportamenti e nelle abitudini dei bambini e degli adulti (genitori e insegnanti) relativamente alla mobilità casa-scuola.

TAVOLO DI AGENDA21 QUALITA’ DELLA VITA E MOBILITA’ SOSTENIBILE INTORNO AI PLESSI SCOLASTICI

Andare a piedi a scuola deve diventare un automatismo per i ragazzi e per le loro famiglie, laddove però esistano gli elementi di sicurezza che lo permettano (percorsi sicuri di almeno lunghi tratti finali di strade che portano alla scuola).

TAPPE OPERATIVE AD OGGI:1. LUGLIO 2006:

Prima convocazione di tutti i comuni della Provincia ed incontro presso il Comune di Collegno.

2. SETTEMBRE 2006:

Secondo incontro presso il Comune di Rivalta.

3. OTTOBRE 2006:

Terzo incontro presso la Provincia di Torino in occasione della Giornata di Studio: “Qualitàdella vita e mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici”:

http://www.provincia.torino.it/ambiente/agenda21/giornata_studio

> > > AVVIO DEL PROGETTO “STRADE PIU’ BELLE E SICURE” nelle scuole primarie e secondarie nei comuni di Alpignano, Borgofranco, Carmagnola, Chianocco, Chieri, Giaveno, Grugliasco, Ivrea, Orbassano, Pinerolo, Rivalta, Rivoli, Torino, Vaie e Venaria.

> > > AVVIO DEL PERCORSO DI AFFIANCAMENTO TECNICO DEI COMUNI (a cura del prof.Villa e dell’arch. Brasso), PER LA RIPROGGETTAZIONE DELLA MOBILITA’ NELLE AREE INTORNO AI PLESSI SCOLASTICI.

4. GENNAIO 2007:

Incontri di “DIVULGAZIONE” del Tavolo di A21 e delle modalità operative:

Sono stati realizzati sei incontri in 6 diversi luoghi del territorio provinciale: Comune di CARMAGNOLA, Comune di IVREA, Comunità Montana BASSA VAL SUSA, ComunitàMontana VAL PELLICE , Comune di CHIVASSO e Comune di CIRIE’.

>>>>> HANNO PARTECIPATO 55 COMUNI, 2 COMUNITA’ MONTANE E NUMEROSI DIRIGENTI SCOLASTICI ED INSEGNANTI.

5. APRILE-MAGGIO 2007:

Invito ai Comuni per aderire al Tavolo e scegliere la scuola in cui realizzare il progetto “Strade più Belle e Sicure” e l’intevento Infrastrutturale di mobilità sostenibile e Sicura, e Seminario informativo.

6. GIUGNO-LUGLIO 2007:

Definizione dei 40 Comuni partecipanti e delle Scuole di riferimento (adesione formale dei Sindaci):

• Alpignano, Avigliana, Banchette, Borgofranco d’Ivrea, Borgone Susa, Brandizzo,Bricherasio, Bruino, Bussoleno, Carignano, Carmagnola, Chianocco, Chieri, Chivasso,Ciriè, Collegno, Condove, Germagnano, Giaveno, Grugliasco, Ivrea, Lombriasco,Luserna San Giovanni, Montalto Dora, Nichelino, Orbassano, Pavone Canavese, Pianezza, Pessinetto, Pinerolo, Pino Torinese, Rivalta, Rivoli, Sant’Antonino di Susa, San Giorgio Canavese, Settimo Torinese, Torre Pellice, Vaie, Venaria e Villastellone.

7. OTTOBRE 2007:

CORSO DI FORMAZIONE PER COMUNI E SCUOLE:

Corso aperto agli Insegnanti ed ai Comuni.

I Comuni partecipano con gli Amministratori ed i funzionari appartenenti ai servizi legati alla realizzazione dei progetti (Ambiente, Istruzione, L.L.P.P., Urbanistica, P.M.)

E POI???

SOTTOSCRIZIONE UFFICIALE DEL PROTOCOLLO D’INTESA IL 6 NOVEMBRE PROSSIMO.

A PARTIRE DA NOVEMBRE 2007 IL PROGETTO “STRADE PIU’ BELLE E SICURE”SARA’ REALIZZATO NELLE CLASSI, SEMPRE COINVOLGENDO IL COMUNE.

IL COMUNE SI IMPEGNERA’ A SEGUIRE IL PROGETTO IN ITINERE, A “PARTECIPARE”ALLE ATTIVITA’ NELLA SCUOLA, CONFRONTANDOSI CON INSEGNANTI – ALUNNI –GENITORI E ASSOCIAZIONI CITTADINE

IL COMUNE DOVRA’ RIVEDERE LA MOBILITA’ A PARTIRE DALL’AREA INTORNO AL PLESSO SCOLQASTICO, NELLE MODALITA’ INDICATE NEL PROTOCOLLO D’INTESA.

IL PROTOCOLLO D’INTESA

GLI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE:1. Diffondere, attraverso la realizzazione di un percorso fondato sulla democrazia

partecipata rivolto ad Amministratori, tecnici, studenti, insegnanti, famiglie ed associazioni la conoscenza delle politiche volte alla sicurezza stradale, alla mobilitàsostenibile, alla qualità dell’aria ed al miglioramento della qualità della vita;

2. Promuovere e realizzare campagne, eventi, giornate di studio, seminari, percorsi di sensibilizzazione, corsi e concorsi legati alla sicurezza stradale ed alla mobilitàsostenibile a partire dai plessi scolastici, rivolti alle pubbliche amministrazioni ed alle scuole del proprio territorio;

3. Promuovere e incentivare l’introduzione e la diffusione di scelte tecniche, volte a garantire la sicurezza stradale, il miglioramento della qualità dell’aria, incoraggiare lamobiltà sostenibile ed i percorsi casa-scuola a piedi e/o in bicicletta, tanto nella stesura degli strumenti di pianificazione territoriale comunale (P.R.G.C., P.U.T., etc..) quanto per le singole realizzazioni puntuali.

4. Divulgare il percorso intrapreso, i risultati raggiunti e le buone pratiche progettate e realizzate.

IL PROTOCOLLO D’INTESA E IL RUOLO DI TUTTI

LA PROVINCIA:

1. Coordinare ed assistere il Tavolo di Agenda 21 provinciale “Qualità della vita e mobilitàsostenibile intorno ai plessi scolastici”, formalizzato ufficialmente attraverso la stipula del presente protocollo e costituito, oltre che dalla Provincia, da A.N.C.I. Piemonte e dai Comuni che vorranno realizzare l’esperienza.

2. Promuovere e realizzare campagne, eventi, giornate di studio, seminari, percorsi di sensibilizzazione, corsi e concorsi legati alla sicurezza stradale ed alla mobilitàsostenibile a partire dai plessi scolastici, rivolti alle pubbliche amministrazioni ed alle scuole;

3. Divulgare, anche attraverso la realizzazione di appositi strumenti sul proprio sito internet, il percorso intrapreso, i risultati raggiunti e le buone pratiche progettate e realizzate;

4. Ricercare forme di finanziamento per la realizzazione, da parte dei comuni, delle opereinfrastrutturali necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissi;

ANCI PIEMONTE:

1. Divulgare le buone pratiche;

2. Richiedere alla Regione Piemonte di sostenere le progettazioni e le realizzazioni dei Comuni;

3. realizzare azioni di comunicazione congiunta e assegnazione del patrocinio, redazione di informative congiunte, pubblicizzazione su sito internet istituzionale ed inserimento di banner di collegamento con pubblicazione dei testi.

I COMUNI:

1. aderire e partecipare al Tavolo di Agenda 21 provinciale “Qualità della vita e mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici”, confrontandosi con gli altri Comuni per scambiare buone pratiche e documentare l’evoluzione del progetto;

2. avviare, a partire dalla sottoscrizione, il processo che porti alla realizzazione di interventi per la messa in sicurezza e la mobilità sostenibile nelle strade adiacenti ai plessi scolastici e nei percorsi casa-scuola, raccordandosi con le scuole destinatarie degli interventi, attraverso la realizzazione di un percorso fondato sulla democrazia partecipata rivolto a studenti, insegnanti, famiglie, associazioni;

3. sviluppare percorsi formativi di educazione stradale ed ambientale nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza e dell’educazione alla legalità;

…..ANCORA I COMUNI:

coinvolgere attivamente il personale dei settori educativi, ambientali, della Polizia Municipale e degli uffici tecnici comunali (L.L.P.P., viabilità, urbanistica) al fine di:

a. studiare i problemi di mobilità connessi alla dislocazione dei plessi scolastici interessati dal progetto;

b. definire la fattibilità degli interventi, prospettando anche più scenari di intervento, attraverso un eventuale confronto con esperti;

a. adottare i provvedimenti amministrativi necessari alla realizzazione degli interventi previa consultazione delle scuole e dei genitori;

INFINE I COMUNI:

realizzare gli interventi di trasformazione delle aree oggetto d’intervento (zone intorno ai plessi scolastici e percorsi casa-scuola), utilizzando modalità varie quali, ad esempio, introduzione di zone pedonali, zone a bassa emissione veicolare, zone a traffico limitato temporanee, in orario di entrata e di uscita da scuola, o permanenti, zone 30, ridefinizione della segnaletica orizzontale e verticale, realizzazione di opere infrastrutturalidell’entità necessaria, attraverso il seguente percorso operativo temporale:

a. realizzazione entro un anno dalla sottoscrizione di almeno un intervento (che può anche essere solo normativo) che metta maggiormente in sicurezza un edificio scolastico

b. attuazione, con tempi e modalità definiti e legati alle peculiarità di ogni comune, di interventi più estesi (infrastrutturali e non), che contribuiranno alla creazione di un sistema di reti/nodi/percorsi sicuri all’interno del comune.

Un esempio:BORGOFRANCO D’IVREA

Grazie per l’attenzione

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Responsabile del progetto: Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale della Provincia di

Torino Realizzazione del progetto: Associazione Culturale LAQUP Premessa

Nelle città (in cui vive gran parte della popolazione a livello planetario: il 47% della popolazione mondiale nel 2004, il 50% nel 2006 e un previsto 61% nel 2030) il traffico e la viabilità sono tra i fattori che più incidono sulla qualità della vita, condizionandone l’ambiente (inquinamento atmosferico e acustico), la sicurezza (incidentalità), la gradevolezza del paesaggio urbano. Le fonti ufficiali riportano che per ogni quattro incidenti con danni alle persone che avvengono in Italia, tre si verificano in ambito urbano, con 2.600 morti e 210.000 feriti all’anno1. “Le nostre città sono troppo spesso luoghi concepiti senza tener conto dei bambini e dei giovani: gli spazi pubblici e i mezzi di trasporto, pensati da adulti in buona forma fisica per adulti a loro volta in forma trascurano le esigenze dei bambini [...] l’autonomia dei bambini ne è minacciata, con un impatto negativo sulle loro capacità di sviluppo e sul loro benessere.”2 “I bambini e i giovani sviluppano abitudini che generalmente conserveranno in età adulta. Abituati a una mobilità condizionata dall’automobile dei genitori o ad un ambiente che dà la precedenza all’automobile, questi cittadini di domani tenderanno a prendere “naturalmente” l’automobile come riferimento.”3 A partire da queste considerazioni è oggi universalmente riconosciuta la necessità di:

- introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado attività volte all’educazione alla sicurezza stradale4

- programmare un percorso di formazione per indurre tutti i cittadini a comportamenti più consapevoli e responsabili nei confronti dell’ambiente e per orientare le amministrazioni locali verso scelte più sostenibili rispetto ai temi della mobilità e della sicurezza stradale

1 MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI, Piano della Sicurezza Stradale Urbana, linee guida per la redazione, 2000 2 COMMISSIONE EUROPEA DG AMBIENTE, Eppure i bambini si muovono, 2002, pag. 7 3 Ibid. pag. 11 4 Nei Programmi introdotti nella scuola dal Ministero della Pubblica Istruzione, dall'anno scolastico 1994/95 con il D.I. 5.8.1994; C.M. n.271 del 15.9.94; O.M. n. 292 dei 17.10.1994, tra le educazioni alla convivenza civile è annoverata l’educazione stradale. Essa include tra le conoscenze e abilità da conseguire la presa di coscienza del rapporto traffico-ambiente che dovrebbe indurre ad assumere comportamenti coerenti tesi al mantenimento di in una condizione di equilibrio.

STRADE PIU’ BELLE E SICURE Progetti anno scolastico 2007-2008

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Progetto

Il progetto ha come prima finalità quella di promuovere, la buona pratica del percorrere a piedi, in bicicletta o col mezzo pubblico il tragitto casa-scuola, utilizzando un’attività di progettazione partecipata.

Il progetto, prendendo come tramite la scuola, intende rivolgersi a tutti i cittadini e alle amministrazioni comunali che, attraverso specifici momenti di sensibilizzazione, sono invitati ad un attento ripensamento sulle modalità di spostamento.

L’intento è di portare a riflettere su: • morti per incidentalità = zero (vd. Svezia), • drastica riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico causato dal traffico veicolare

(vd. Svezia, ma anche tanti altri Paesi europei). • scelte strutturali: attraverso interventi di sensibilizzazione dei cittadini provare a ripensare

modalità di scelta e preferenze rispetto ai temi della mobilità (comportamenti tenuti sulla strda, modalità di spostamento utilizzate) 5.

Un approccio articolato e complesso che pare indispensabile se si vuole affrontare il tema non solo a partire dagli effetti – incidentalità e inquinamento - ma anche dalle cause, educando quindi i giovani (ma non solo) a modalità di mobilità più compatibili. Obiettivi : per i bambini (scuola dell’infanzia): - creare attenzione al problema della sicurezza stradale, - maggior consapevolezza nello spostarsi a piedi - presa di coscienza dell’insostenibilità dell’uso dell’automobile in città - tutti possiamo contribuire al cambiamento e miglioramento della situazione

per i ragazzi (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado): - maggiore conoscenza dell'ambiente urbano e conseguente rafforzamento del rapporto di appartenenza alla città, - consapevolezza delle problematiche connesse al traffico urbano e alla sicurezza stradale e informazione sui tipi di soluzioni, - connessione tra comportamento nella strada e rispetto reciproco, - consapevolezza delle responsabilità individuali-collettive in relazione ai comportamenti in strada, - consapevolezza del rapporto fra disegno della strada e messaggi/valori comunicati agli utenti, - attivazione di buone pratiche con un cambiamento delle abitudini (percorso casa-scuola).

per gli insegnanti: - informazione, sensibilizzazione e formazione sui temi: mobilità, viabilità e traffico, sicurezza stradale, paesaggio urbano, - promozione di iniziative che vedano la scuola come centro propulsore di cultura e di attività sul territorio rispetto alla mobilità, - consapevolezza del proprio ruolo di modello educativo per ragazzi anche in relazione al tema della mobilità.

5 L’Italia è il Paese europeo con il più alto numero di auto per abitante

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per i cittadini (genitori, commercianti, media ecc..): - informazione relativa ai problemi della qualità dell'ambiente urbano e della incidentalità, - maggiore sensibilizzazione rispetto ai problemi della viabilità, della sicurezza in città e dell’inquinamento anche per quel che concerne i problemi di salute, - consapevolezza del proprio ruolo di modello educativo per bambini e ragazzi anche in relazione al tema della mobilità, - maggiore attenzione al comportamento nella strada.

per le amministrazioni locali: - sostegno agli amministratori nelle attività volte al miglioramento della qualità urbana relativamente ai temi del traffico, della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale, - confronto con la comunità scolastica (insegnanti, studenti, famiglie) in relazione ai temi connessi con la mobilità urbana.

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Attività proposte:

L’attività proposta ha per oggetto l’analisi dell’area antistante la scuola con l’indicazione delle criticità e delle possibili proposte d’intervento.

Sono previste tre azioni. 1) Tutoraggio e formazione 2) Informazione ed educazione 3) Sensibilizzazione 1) Tutoraggio e formazione

Indirizzato a: insegnanti6 e tecnici comunali (Istruzione, Ambiente, Trasporti, Urbanistica, Lavori Pubblici, Polizia Municipale)

L’azione 1 prevede: o quattro incontri di formazione nel mese di ottobre presso la Provincia o una visita a Chambéry per osservare sul campo gli interventi effettuati e

comprendere a fondo la filosofia progettuale ivi adottata o assistenza nell’attuazione del progetto

Obiettivo: arrivare a definire progetti (di scuola e di Comune) largamente condivisi da introdurre nelle classi.

��Oltre agli insegnanti direttamente coinvolti nell’attività nelle classi, il progetto si rivolge all’intero corpo docente delle diverse scuole con una

proposta volta a sensibilizzare ogni insegnante sulle propria modalità di spostamento, in particolare nel percorso casa-scuola. Si propone dunque l’individuazione di un insegnante referente in ogni scuola partecipante al progetto con un ruolo affine alla figura del Mobility Manager, con l’obiettivo di 1.condurre un’indagine presso i colleghi relativamente alle modalità di spostamento nel percorso casa-scuola, 2. elaborare i dati raccolti, 3. presentare i risultati al Collegio Docenti e alla Provincia di Torino, 4. promuovere fra gli insegnanti coinvolti nuove modalità di spostamento nel percorso casa-scuola

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2a) Informazione ed educazione: Scuola dell’Infanzia

L’azione 2 prevede alcuni interventi condotti dai soli insegnanti e altri in collaborazione con gli esperti, che saranno a disposizione per un complessivo di 5 ore. Durante tutto il percorso didattico verrà distribuito ai genitori materiale informativo.

Temi e organizzazione degli interventi:

a. il rischio (pericolo) anche nella strada: che fare?Attenzione e Indicatori b. la segnaletica: a cosa serve? Le varie forme di linguaggio c. sopralluogo: ci sono dei problemi? d. segnaletica alternativa: su quali rischi attiriamo l’attenzione? e. confronto con la Polizia Municipale f. posizionamento, in collaborazione coi genitori, della segnaletica alternativa creata dai bambini

a. il rischio (pericolo) anche nella strada: che fare?Attenzione e Indicatori

a 1. Quali rischi ri-conoscono? Si corrono rischi nelle situazioni più diverse, in luoghi diversi: - in casa - in classe - nella città - nei luoghi di vacanza - … I bambini disegnano situazioni di rischio Riflessione sulla

Obiettivo: individuazione dei rischi

a 2. Quali sono i rischi nella strada? Nella strada davanti alla scuola vi sono rischi diversi che corrispondono a danni differenti, rischi che possono coinvolgere poche o molte persone. È quindi importante verificare quanti corrono un determinato rischio e calcolarne il grado di probabilità. Obiettivo: il rischio nella strada e la sua entità

a 3. Quali condizioni fisiche della strada comportano rischi? Gli indicatori Quali elementi nella strada possono costituire un disagio o addirittura un grande rischio? I bambini individuano: - i marciapiedi: stretti, assenti, con buche o pavimentazioni sconnesse, - l’ incrocio: senza semaforo, senza alcun controllo, - le strisce pedonali, se assenti, poco visibili, con gradini, - la mancanza di visibilità a causa del parcheggio o dei cassonetti ecc., - le automobili parcheggiate sul marciapiede, - i pali che restringono il passaggio, - un cane pericoloso, - altro. A ognuno di questi elementi, che mi indica un possibile disagio o rischio, posso attribuire un peso (colore) diverso: è un indicatore della qualità della strada (e quindi della qualità della città). Obiettivo: collegare alla qualità della strada la possibilità del rischio

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b. la segnaletica: a cosa serve? Le varie forme di linguaggio

b 1. Come vengono a scuola i bambini? � con che modalità, � accompagnati da chi?, � dove vengono lasciati (davanti alla scuola, un po’ prima,...)

Obiettivo: riflettere sulle modalità di spostamento casa-scuola.

b 2. Ricordano qualche cartello segnaletico? Quale? Obiettivo: stimolare la memoria visiva dei bambini

b 3. Il primo sopralluogo: osservazione dell’ambiente stradale I bambini escono a osservare l’area prospiciente alla scuola: i problemi e la segnaletica

Obiettivo: stimolare la capacità di osservazione dei bambini imparando a riconoscere le situazioni di rischio

b 4. I cartelli che troviamo lungo le strade: quali sono più chiari? Perché? Obiettivo: osservazione dello spazio urbano c. il secondo sopralluogo nell’area antistante la scuola

c 1. Il secondo sopralluogo: osservazione della mobilità I bambini osservano i vari elementi relativi alla viabilità (marciapiedi, ciclopista, corsie e segnaletica) e gli eventuali ostacoli e punti pericolosi. Di seguito propongono le “loro soluzioni” cercando di immaginare “un’altra strada” (spostare un cassonetto, creare strada alberata, marciapiedi più larghi, ciclopista ecc.). Obiettivo: osservare le situazioni a rischio, verificare il ruolo della segnaletica. d. segnaletica alternativa: su quali rischi attiriamo l’attenzione?

d 1. che cartelli per rendere le strade più sicure? Vengono proposte e commentate insieme una serie di immagini con le soluzioni di segnaletica alternativa e di sensibilizzazione realizzate in diverse città europee. Obiettivo: attirare l’attenzione sull’ambiente urbano,atteggiamento attivo e creativo nei confronti dei problemi del traffico.

d 2. i rimedi dei bambini scelto il messaggio da trasmettere i bambini disegnano i loro cartelli Obiettivo: attirare l’attenzione sul contenuto del messaggio e sulla sua rappresentazione. e. confronto con la Polizia Municipale

e 1. i bambini presentano le loro proposte Obiettivo: proporre una visione condivisa delle soluzioni per i rischi nell’area davanti alla scuola. f. posizionamento, in collaborazione coi genitori, della segnaletica alternativa creata dai bambini

f 1. i bambini posizionano i loro cartelli Obiettivo: informazione e coinvolgimento.

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2b) Informazione ed educazione: Scuola Primaria

L’azione 2 prevede alcuni interventi condotti dai soli insegnanti (indicativamente per 6 ore) e altri in collaborazione con gli esperti, che saranno a disposizione per un complessivo di 6 ore. Durante tutto il percorso didattico verrà distribuito ai genitori materiale informativo.

Temi e organizzazione degli interventi:

a. come vengo a scuola? Quali rischi ri-conosco? b. rischi davanti alla scuola, indicatori c. sopralluogo sull’area davanti alla scuola d. analisi dei dati del sopralluogo e. presentazioni di soluzioni a livello europeo f. elaborazioni delle soluzioni g. incontro con i tecnici comunali (viabilità e Polizia Municipale) h. illustrazione degli esiti a genitori e amministratori

a. come vengo a scuola? Quali rischi ri-conosco?

a 1. Come vengono a scuola i bambini? � con che modalità, � vengono soli o accompagnati, da chi?, � se accompagnati, dove vengono lasciati (davanti alla scuola, un po’ prima, dopo, all’angolo

con...) I dati raccolti,fotografando la situazione attuale, costituiranno la base di riferimento con cui ci si confronterà a conclusione del percorso per verificare se nella realtà qualcosa sarà cambiato. Obiettivo: riflettere sulle modalità di spostamento casa-scuola.

a 2. Quali rischi ri-conoscono? Si corrono rischi nelle situazioni più diverse, in luoghi diversi: - in casa - in classe - nella città - nei luoghi di vacanza - … I bambini disegnano situazioni di rischio Riflessione sulla probabilità: ogni quanto si corre un determinato rischio? Obiettivo: individuazione dei rischi e della loro probabilità

b. rischi davanti alla scuola, indicatori

b 1. Quali rischi conosco? Si ordinano per luogo e probabilità i disegni del rischio già elaborati con l’insegnante. Obiettivo: ulteriore riflessioni sul rischio e sulla sua probabilità

b 2. Quali sono i rischi nella strada? Nella strada davanti alla scuola vi sono rischi diversi che corrispondono a danni differenti, rischi che possono coinvolgere poche o molte persone. È quindi importante verificare quanti corrono un determinato rischio e calcolarne il grado di probabilità. Obiettivo: il rischio nella strada e la sua entità

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b 3. Quali condizioni fisiche della strada comportano rischi? Gli indicatori Quali elementi nella strada possono costituire un disagio o addirittura un grande rischio? I bambini individuano: - i marciapiedi: stretti, assenti, con buche o pavimentazioni sconnesse, - l’ incrocio: senza semaforo, senza alcun controllo, - le strisce pedonali, se assenti, poco visibili, con gradini, - la mancanza di visibilità a causa del parcheggio o dei cassonetti ecc., - le automobili parcheggiate sul marciapiede, - i pali che restringono il passaggio, - un cane pericoloso, - altro. A ognuno di questi elementi, che mi indica un possibile disagio o rischio, posso attribuire un peso diverso: è un indicatore della qualità della strada (e quindi della qualità della città). Obiettivo: collegare alla qualità della strada la possibilità del rischio, passare dalla qualità alla quantità c. sopralluogo nell’area antistante la scuola

c 1. disegno a memoria dell’area antistante la scuola Obiettivo: stimolare la memoria visiva dei bambini

c 2. Il sopralluogo: osservazione dell’ambiente stradale I bambini escono a osservare l’area prospiciente alla scuola e confrontano il loro disegno con la realtà: integrazioni, modifiche. Obiettivo: stimolare la capacità di osservazione dei bambini

c 3. Il sopralluogo: osservazione della mobilità I bambini, davanti alla scuola, prima osservano poi disegnano i vari elementi relativi alla viabilità (marciapiedi, ciclopista, corsie e segnaletica) e gli eventuali ostacoli e punti pericolosi. Di seguito propongono le “loro soluzioni” cercando di immaginare “un’altra strada” (spostare un cassonetto, creare strada alberata, marciapiedi più larghi, ciclopista ecc.). Obiettivo: osservare le situazioni a rischio, favorire un’attenzione critica rispetto alla città.

c 4. Il sopralluogo: come percepisco il rischio? Quali sono i punti pericolosi nella strada, dove e perché c’è rischio? Come reagisco? Imparare a ri-conoscere le situazioni di rischio nella strada per evitarle. Attività su: la diversa percezione delle dimensioni, lentezza, velocità ecc. Obiettivo: aumentare la capacità di evitare i rischi stradali e di utilizzare il proprio corpo nello spazio. d. analisi dei dati del sopralluogo

d 1. Quali sono i rischi nell’area davanti alla scuola? Verifica delle impressioni generali sull’area e sull’ambiente urbano: i bambini hanno fatto nuove scoperte? Su una grande planimetria si collocano tutti i fattori di rischio notati nel sopralluogo: è la mappa dei punti pericolosi individuati da tutti i bambini. Obiettivo: riflettere sulla qualità del rischio davanti alla scuola e nelle strade che percorrono (le situazioni che lo producono), verificare la validità degli indicatori individuati

d 2. Area bocciata o promossa?

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Qual è il giudizio dei bambini sull’area davanti alla scuola: è sicura o a rischio? Obiettivo: individuazione del rischio davanti alla scuola.

d 3. Quali sono le nostre soluzioni? Come eliminare il rischio? I bambini illustrano le loro proposte. Obiettivo: immaginare interventi che annullino il rischio e migliorino quest’area della città. e. presentazione delle soluzioni a livello europeo

e 1. I rimedi dei bambini A partire dalla planimetria si elencano tutte le soluzioni proposte dai bambini aggiungendone altre che possono emergere durante il confronto. Si attira l’attenzione soprattutto sugli interventi che favoriscono gli utenti deboli e a rischio. Obiettivo: sviluppare un atteggiamento attivo e creativo nei confronti dei problemi del traffico, attenzione all’ambiente urbano.

e 2. Le soluzioni dei tecnici Vengono proposte e commentate insieme una serie di immagini con le soluzioni realizzate in diverse città europee per risolvere i problemi del traffico. Come cambiano le proposte dei bambini? Obiettivo: attirare l’attenzione sull’ambiente urbano, ampliare le conoscenze relative ai possibili miglioramenti della città. (zone 30, interventi di moderazione). f. elaborazione delle soluzioni egli esiti a genitori e amministrazione

f 1. Ogni bambino ripensa alle soluzioni riferite ai punti specifici: discussione e condivisione delle proposte. Individuazione delle soluzioni ritenute più interessanti. Restituzione grafica. Obiettivo: proporre una visione condivisa delle soluzioni per i rischi davanti alla scuola. g. incontro con i tecnici comunali (polizia municipale e viabilità)

g 1. Esposizione delle proposte progettuali alla PM e ai tecnici comunali. Obiettivo: creare un momento di confronto tra studenti tecnici e PM per discutere e confrontarsi sulle proposte avanzate. h. illustrazione degli esiti del lavoro ai genitori e agli amministratori

h 1. Esposizione del percorso formativo e degli esiti raggiunti alle famiglie e al Comune. Obiettivo: proporre a genitori e amministratori le soluzioni per eliminare i rischi stradali nell’area davanti alla scuola

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2c) Informazione ed educazione: Scuola Secondaria di Primo Grado

L’azione 2 prevede alcuni interventi condotti dai soli insegnanti (indicativamente per 6 ore) e altri in collaborazione con gli esperti, che saranno a disposizione per un complessivo di 6 ore. Durante tutto il percorso didattico verrà distribuito ai genitori materiale informativo.

Temi e organizzazione degli interventi:

a. modalità del percorso casa-scuola, dati sull’incidentalità b. problemi relativi alla sicurezza: infrastrutture e soluzioni c. area davanti alla scuola e lungo i percorsi particolarmente utilizzati d. soluzioni per una ciclopista che faciliti il percorso casa-scuola e. incontro con i tecnici comunali (polizia municipale e viabilità) f. illustrazione degli esiti a genitori e amministrazione a. modalità del percorso casa-scuola, dati sull’incidentalità

a 1. Come vengono a scuola i ragazzi? � con che modalità: a piedi, in bici, con l’auto, col mezzo pubblico, con lo scuolabus, � il motivo della scelta (distanza, comodità ecc.), � vengono soli o accompagnati, da chi?, � se accompagnati, dove vengono lasciati (davanti alla scuola, un po’ prima, dopo, all’angolo

con...) I dati raccolti, fotografando la situazione attuale, costituiranno la base di riferimento con cui ci si confronterà a conclusione del percorso per verificare se nella realtà qualcosa sarà cambiato. Obiettivo: riflettere sulle modalità di spostamento casa-scuola.

a 2. L’incidentalità Vengono presentati dati sull’incidentalità: Obiettivo: riflettere sul tema dell’incidentalità a partire da un’analisi di dati.

a 3. Come vorrebbero venire a scuola i ragazzi? Ognuno riflette sulle modalità sostenibili alternative: vantaggi e svantaggi. La mobilità in bicicletta: pregi e difetti. Dati sull’uso della bicicletta in Europa e in Italia. Obiettivo: riflettere sulla mobilità sostenibile a livello personale.

b. problemi relativi alla sicurezza: infrastrutture e soluzioni

b 1. Quali sono i rischi nella strada? I rischi nella strada dipendono da diversi fattori: uomo, mezzo, infrastrutture. Esame dei rischi legati alle infrastrutture. Obiettivo: riflettere sui rischi nella strada.

b 2. Come rendere una strada sicura? La moderazione del traffico ed esempi di interventi emblematici per rendere sicura la strada innanzi tutto per gli utenti deboli (pedoni e ciclisti): proiezione di immagini di interventi. Obiettivo: riflettere su come collegare la riduzione del rischio alla qualità della strada.

b 3. La ciclopista Le caratteristiche delle ciclopiste. Individuazione di un possibile percorso con ciclopista che conduca alla scuola. Obiettivo: individuare un percorso significativo quale oggetto di studio e progettazione partecipata.

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c. sopralluogo nell’area antistante la scuola e lungo i percorsi particolarmente utilizzati

c 1. Il sopralluogo Osservazione dell’area attorno alla scuola e del possibile percorso di ciclopista. Individuazione degli edifici di maggiore e di minor pregio e dei punti più pericolosi nell’area adiacente alla scuola. Identificazione dei punti neri e delle possibili aree da attrezzare per la bicicletta lungo il percorso in esame. Osservazioni, misure, fotografie, interviste. Obiettivo: sviluppare capacità di analisi relativamente alla mobilità e allo spazio urbano. d. soluzioni per una ciclopista

d 1. Il progetto I ragazzi, a gruppi, sulla base delle osservazioni emerse dal sopralluogo, e delle conoscenze acquisite, elaborano le loro proposte: disegno tecnico e relazione. Confronto tra i gruppi per arrivare ad una proposta condivisa. Uscita per verificare la possibile attuazione delle proposte emerse. Obiettivo: sviluppare capacità di passare dall’analisi alla proposta di soluzione, capacità di confronto.

d 2. Disegno dell’area limitrofa alla scuola e della ciclopista. Elaborazione di una proposta collettiva sulla base del progetto definito e condiviso. Disegnano ed eventuale trasferimento su supporto informatico del progetto. e. incontro con i tecnici comunali (polizia municipale e viabilità)

e 1. Esposizione delle proposte progettuali alla PM e ai tecnici comunali. Obiettivo: creare un momento di confronto tra studenti tecnici e PM per discutere e confrontarsi sulle proposte avanzate. f. illustrazione degli esiti del lavoro ai genitori e agli amministratori RO 7: illustrazione degli esiti a genitori e amministrazione f 1. Esposizione del percorso formativo e degli esiti raggiunti alle famiglie e al Comune. Obiettivo: proporre a genitori e amministratori un percorso ciclabile casa-scuola e le soluzioni per eliminare i rischi stradali nell’area davanti alla scuola

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3) Sensibilizzazione

Indirizzato a: genitori7 e associazioni del territorio L’azione 3 prevede:

o un incontro con le associazioni sul tema della mobilità sostenibile, delle problematiche connesse e delle soluzioni adottate a livello europeo,

o un incontro con i genitori per sensibilizzarli sul proprio ruolo di modello educativo in relazione al tema della mobilità.

MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

L’intero percorso di Formazione, Informazione, Sensibilizzazione sarà costantemente monitorato attraverso schede, relazioni e riunioni di verifica in itinere (2 incontri). Al termine del lavoro saranno raccolte le osservazioni di insegnanti e allievi di ciascuna delle classi coinvolte e verrà organizzata una riunione conclusiva per la valutazione complessiva delle attività svolte nelle diverse scuole di primo e secondo ordine.

7 Ai fini di un reale cambiamento delle usuali modalità di spostamento, è fondamentale stabilire con le famiglie un rapporto parallelo all’attuazione del progetto nelle classi, avente come finalità una corretta informazione e l’effettiva partecipazione dei genitori all’organizzazione di modalità di spostamento alternative (a piedi, in bici).

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3. Per i cittadini (genitori, commercianti,media, ecc.): - informazione relativa ai problemi della qualità dell'ambiente urbano e dell'incidentalità - maggior sensibilizzazione rispetto ai problemi della viabilità, della sicurezza in città e dell'inquinamento - consapevolezza del proprio ruolo di modello educativo anche in relazione al tema della mobilità -maggior attenzione al comportamento nella strada4. Per le Amministrazioni Locali: - sostegno agli amministratori nelle attività volte al miglioramento della qualialità urbana relativamente ai temi del traffico, della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale - confronto con la comunità scolastica (insegnanti, studenti, famiglie) in relazione ai temi connessi con la mobilità

OSSERVAZIONI, INTEGRAZIONI, MODIFICHE

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OBIETTIVI:

1. Per i bambini e i ragazzi: - maggiore conoscenza dell'ambiente urbano e conseguente rafforzamento del rapporto di appartenenza alla città - consapevolezza delle problematiche su traffico urbano e sicurezza stradale e informazione sui tipi di soluzioni - assunzione di comportamenti corretti nella strada - connessione tra comportamento nella strada e rispetto reciproco - consapevolezza delle responsabilità individuali-collettive in relazione ai comportamenti nella strada - consapevolezza del rapporto tra disegno della strada e messaggi/valori comunicati agli utenti della strada - attivazione di buone pratiche con un cambiamento delle abitudini concernenti la mobilità, a partire dal percorso casa-scuola 2. Per gli insegnanti: - informazione sensibilizzazione e formazione su: mobilità, viabilità e traffico, sicurezza stradale, paesaggio urbano - promozione di iniziative che vedano la scuola come centro propulsore di cultura e di attività rispetto alla mobilità - consapevolezza del proprio ruolo di modello educativo anche in relazione al tema della mobilità

CONTENUTI

ELIMINATO PERCHE' INTEGRATO PERCHE'

a) Le scelte di mobilità, la Sicurezza Stradale e l'Ambiente

b) Il concetto di Rischio, la Sicurezza Stradale, il "fattore uomo" e i comportamenti individuali, il

"fattore infrastruttura"

ELIMINATO PERCHE' INTEGRATO PERCHE'

c) analisi/valutazione dell'esistente. Gli indicatori

ELIMINATO PERCHE' INTEGRATO PERCHE'

d) L' importanza delle Informazioni, la conoscenza di altre realtà positive

(le Buone Pratiche)

ELIMINATO PERCHE' INTEGRATO PERCHE'

e) La Qualità e la Sostenibilità dell'ambiente urbano (il paesaggio urbano, le emergenze

architettoniche, il verde, la strada e gli utenti)

ELIMINATO PERCHE' INTEGRATO PERCHE'

f) L' importanza della Partecipazione nelle scelte sulla città, bisogni individuali/bisogni collettivi,

l'impegno individuale

ELIMINATO PERCHE' INTEGRATO PERCHE'

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AGGIUNTO PERCHE'

AGGIUNTO PERCHE'

AGGIUNTO PERCHE'

AGGIUNTO PERCHE'

AGGIUNTO PERCHE'

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