Mobilità sostenibile IMQ Notizie n. 93

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NOTIZIE Anno XXIX Numero 93 Dicembre 2010 IMQ, via Quintiliano 43 - MI 93 I L M A G A Z I N E P E R U N A V I T A D I Q U A L I T À E S I C U R E Z Z A MOBILITÀ SOSTENIBILE LA CARICA DELLE AUTO ELETTRICHE Tutto quello che occorre sapere. Intervista all’ing. Pietro Menga, Presidente Cives. Pag. 12 IL RITORNO LENTO DELLA BICICLETTA Dal bikesharing al turismo culturale. Pag. 26 MOBILITÀ E URBANISTICA La città ideale non è un’utopia. Intervista all’Avv. Guido Alberto Inzaghi di ULI. Pag. 34 PRIMO PIANO: • Mobilità sostenibile? Solo una vecchia storia • L’Italia che fumiga: mobilità in CO2 • Rotatorie, tra fautori e denigratori • Disegnami un’automobile: vetture elettriche e design • Quelli che si sono già messi la spina: i produttori con la scossa • Per il mondo, in punta di suola • Lui, lei, l’altro: difesa dei patrimoni artistici ed esigenze tecnologiche PRODOTTI DI QUALITÀ • Verde a prima s-vista • L’elettrodomestico che visse due volte QUALITÀ DELLA VITA • Il castello di Montechiarugolo • Interpretare il linguaggio del corpo • Cefalea da week end • A scuola di Tai Chi

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La mobilità sostenibile, le soluzioni di oggi per spostarsi “a basso impatto” e quelle che potranno realizzarsi domani sono gli argomenti portanti di questo numero monografico di IMQ Notizie. Il focus proposto nel “primo piano” della rivista entra nel merito di come le quattro ruote classiche dovranno lasciare il posto alle auto ecologiche.

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TIZIE

Anno XXIXNumero 93Dicembre 2010IMQ, via Quintiliano 43 - MI

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I L M A G A Z I N E P E R U N A V I T A D I Q U A L I T À E S I C U R E Z Z A

MOBILITÀSOSTENIBILE

LA CARICA DELLEAUTO ELETTRICHETutto quello che occorre sapere.Intervista all’ing. Pietro Menga,Presidente Cives.Pag. 12

IL RITORNO LENTODELLA BICICLETTADal bikesharing al turismoculturale.Pag. 26

MOBILITÀE URBANISTICALa città ideale non è un’utopia.Intervista all’Avv. GuidoAlbertoInzaghi di ULI.Pag. 34

PRIMO PIANO:• Mobilità sostenibile?Solo una vecchia storia

• L’Italia che fumiga: mobilità in CO2

• Rotatorie, tra fautori e denigratori• Disegnami un’automobile: vetture

elettriche e design• Quelli che si sono già messila spina: i produttori con la scossa

• Per il mondo, in punta di suola• Lui, lei, l’altro: difesa dei patrimoniartistici ed esigenze tecnologiche

PRODOTTIDI QUALITÀ• Verde a prima s-vista• L’elettrodomesticoche visse due volte

QUALITÀ DELLA VITA• Il castello di Montechiarugolo• Interpretare il linguaggio del corpo• Cefalea da week end• A scuola di Tai Chi

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Numero 93

Direttore ResponsabileGiancarlo Zappa

Capo redattoreRoberta Gramatica

Progetto graficoFortarezza & Harvey

ImpaginazioneJoint Design s.a.s.

Hanno collaboratoFranco CampisiFederico CerratoAlessandra CicaliniUrsula DobrovicCristina FerrariWalter Molino

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Stampa: Mediaprint - Milano

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IMQ NOTIZIE

MOBILITÀ SOSTENIBILEDi Giancarlo Zappa

“Vengo a prenderti stasera sulla mia torpedo blu”. Se da qui a qualche anno,dovessimo riscrivere, attualizzandola, questa bella canzone di Giorgio Gaber,potrebbe sicuramente continuare con “l’auto elettrica e sportiva, che mi dà untono di gioventù”.

Sì, forse ci vorrà ancora un po’ di tempo, forse in alcuni paesi faranno più faticache in altri, ma certamente, nel futuro delle 4 ruote, un ruolo di rilievo lo avrannole vetture ibride e quelle elettriche.Per saperne di più su questi mezzi di trasporto, dei quali se ne sente discutere tan-to, ma non sempre con competenza, siamo andati a intervistare alcuni esperti, checi hanno parlato di vetture, di normative, di colonnine di ricarica e di batterie.Ci hanno spiegato qual è il presente e in quale direzione ci si sta incamminando;hanno sfatato alcuni falsi miti e hanno portato ad esempio alcune città dovel’auto elettrica sta facendo il suo importante debutto. Abbiamo inoltre intervista-to anche chi le auto le vede dal punto di vista dell’urbanistica e del paesaggio.

Rimanendo nel campo dei trasporti a ridotto impatto ambientale, ci siamo accor-ti che, in alcuni comuni, si sta assistendo a un grande ritorno delle vecchiebiciclette: capaci di imporsi con rinnovata forza, al punto da condizionare l’interaorganizzazione cittadina.Ma, anche se raramente ci si pensa, il mezzo di trasporto con meno emissioni inassoluto continua ad essere quello dei nostri piedi. Se si tralascia infatti l’impatto,in termini di CO2, legato alla produzione delle calzature indossate, quando sicammina si emette veramente un nonnulla.

Venendo alle nostre consolidate rubriche, nella sezione dei prodotti di qualità cisiamo occupati della seconda vita degli elettrodomestici. Ovvero di quello cheaccade ai materiali che li compongono una volta che i prodotti sono arrivati afine vita.Ci siamo poi interessati del rischio di greenwashing, in particolare in merito aiprodotti per i quali vengono dichiarati requisiti ecologici a basso impatto ambien-tale che non sempre risultano essere veritieri. Come riconoscere allora quelliveramente tali, da quelli che lo sono solo sulla pagina pubblicitaria? A voi ilpiacere di scoprirlo, grazie anche all’aiuto di un insolito assistente, esperto inmateria di bugie, che per l’occorrenza si è colorato il proprio naso di verde!

E nel concludere vi ricordo le consuete pagine dedicate ai viaggi, alla salute, allosport e agli spunti per il tempo libero.

Buona lettura.

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IMQ NOTIZIE n.93

2 MOBILITÀ SOSTENIBILE?Solo una vecchia storia.

6 L’ITALIA CHE FUMIGAQuanto incide la mobilità sulle emissioni di CO2.

10 ROTATORIE: ALL’INCROCIO TRA FAUTORI E DENIGRATORILe rotatorie stradali per lo snellimento del traffico agli incroci sono al centro di un ampiodibattito tra chi le ama e chi le ripudia.

12 LA CARICA DELLE AUTO ELETTRICHETutto quello che occorre sapere su vetture elettriche e infrastrutture. Intervista a PietroMenga, Presidente di Cives.

18 A MILANO E BRESCIA, LA SCOSSA GIUSTAArriva “e-moving”, il progetto pilota per la diffusione in città dei veicoli elettrici.

20 DISEGNAMI UN’AUTOMOBILECambierà il design delle vetture elettriche? Intervista a César Mendoza, Direttore IstitutoEuropeo di Design di Torino.

22 QUELLI CHE SI SONO GIA` MESSI LA SPINAOsservatorio sulle case automobilistiche che hanno scelto di puntare sui veicoli elettrici.

26 MA DOVE VAI, BELLEZZA IN BICICLETTA?Il punto sulle due ruote: una sana ed efficiente alternativa agli spostamenti in città.

28 LEGGERE A DUE RUOTEDiario di una giornata speciale al Festivaletteratura di Mantova. Tra libri, conferenze,ma soprattutto pedalate. Per dimostrare come anche la cultura può influire sulla mobilità.

30 IN GIRO PER IL MONDO IN PUNTA DI SUOLALa moda dei viaggi a piedi: glamour e a impatto ambientale ridotto.

32 MEZZI (DI UNA VOLTA) EXTRA-ORDINARIBreve panoramica storica di mezzi di trasporto inusuali, utilizzati per le più disparateimprese.

34 LA CITTA IDEALE? NON È UN’UTOPIAIntervista all’Avv. Guido Inzaghi, membro del consiglio direttivo dell’ULI,socio e responsabile del dipartimento di town planning in DLA Piper.

38 LUI, LEI E IL TERZO INCOMODODifesa dei patrimoni artistici ed esigenze tecnologiche, intervista a Giorgio Rigone,responsabile Ufficio Tecnico FAI.

40 COSE DA PAZZIIl futuro secondo Mitchell Joachim, l’uomo che la rivista Wired ha inserito nella listadelle quindici persone che il presidente USA dovrebbe ascoltare.

42 L’ELETTRODOMESTICO CHE VISSE DUE VOLTEIl corretto smaltimento degli elettrodomestici.

44 VERDE A PRIMA S-VISTAContro ecotruffe e greenwashing, IMQ-ECO: la certificazione delle asserzioni ambientalidi prodotto che certifica solo chi dice il vero.

46 VIAGGI: VISITA AL CASTELLO DELLA FATA BEMA48 HOBBY: INTERPRETARE IL LINGUAGGIO DEL CORPO52 SALUTE: WEEK END CON IL MAL DI TESTA54 SPORT: TAI CHI PER RILASSARSI E TORNARE BAMBINI56 LIBRI, FILM, VIDEO, MUSICA60 CONSUMO CONSAPEVOLE: RISPARMIARE GUIDANDO

62 SFOGLIO O DIGITO?La (lenta) scalata degli e-book.

RUBRICHE64 Panorama News66 Brevi IMQ

PRIMO PIANO

PRODOTTI DI QUALITÀ

QUALITÀ DELLAVITA

COMUNICAZIONE DI QUALITÀ

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SOMMARIO

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come ad esempio gli anziani, che ne-anche possiedono l’auto, o comunquenon possono guidarla.E così passiamo sempre di più dalla po-sizione seduta della scrivania a quelladel sedile dell’auto, diventando sem-pre meno agili e (anche) un poco piùgrassi. Un pò come profetizzato dalfilm Wall-e, che rappresentava gli abi-tanti della mega-astronave Axiom co-me super-ciccioni capaci di muoversisolo a bordo di poltrone galleggianti,tramite le quali nutrirsi e comunicare,senza muoversi mai.Fantascienza? Forse, ma lo sarebbe an-che ciò che viviamo oggi, se visto congli occhi di coloro che ci hanno prece-duto su questo pianeta. Un tempo eramolto più semplice: ci si spostava a pie-di, o al massimo a cavallo, e solo chi selo poteva permettere.Tanto che, per molti secoli, l’unità dimisura per la distanza, in voga in tuttaEuropa, è stata la lega, che esprimevala lunghezza percorribile a piedi inun’ora, variabile da 4 a 6 chilometri, aseconda del luogo dove veniva adotta-ta. E tra tutti i sistemi di trasporto, cam-minare a piedi rimane ancora l’unicosostenibile al cento per cento, tantoche viene prediletto dagli urbanisti emesso al primo posto in tutte le politi-che di gestione del trasporto locale mi-rate alla sostenibilità.

L’invenzione del trasporto pubblico, in-vece, viene fatta risalire niente menoche al filosofo e matematico Blaise Pa-scal, nel 1662, ma il primo passeggerodi un tram si è visto solo nel 1807. Il pri-mo treno con passeggeri, invece, èpartito nel 1825, e per vedere un uo-mo che pedalava su un velocipede, an-

PRIMO PIANO:MOBILITÀ SOSTENIBILE

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Veicoli ecarburanti uliti

◗ Veicoli ibridi◗ Biodiesel◗ Biogas/Gas naturale◗ Veicoli elettrici◗ GPL◗ Veicoli a idrogeno◗ Trasporto a trazione umana◗ Trasporto a trazione animale

Restrizioniall’accesso◗ Controllo degli accessi◗ ZTL/Living Streets◗ Gestione parcheggi◗ Zone pedonali◗ Dissuasori velocità

◗ Percorsi verdi◗ Piste ciclabili◗ Strade per bus◗ Ferrovie

Infrastrutturedi trasporto verdiLe misure

per la mobilità

sostenibile

rantirlo al meglio, atutti. E la costruzione diun porto, un’autostra-

da o una ferrovia ad altavelocità, come prima rea-

zione, suscitano l’opposi-zione degli abitanti dei territori

che si prefiggono di attraversare, pre-occupati, più che altro, che quei mezzidi comunicazione lascino ferite irrever-sibili nel paesaggio. Persino la mobilitàdi luoghi distanti ci preoccupa, consa-pevoli dei tanti guai che i trasporti pro-vocano non solo localmente, ma anchea livello globale, in quanto responsabilidi una quota di consumo di energia ele-vatissima e, con essa, di contributo al ri-scaldamento globale.

Il trasporto ha un alto costo ambienta-le, ma anche sociale. A forza di spo-starci sempre in automobile, togliamotempo, in misura crescente, a ciò chedà qualità alla nostra vita: le relazionifamigliari, le amicizie, le passioni, l’at-tività fisica. Inoltre, le conseguenze deltraffico - in termini di rumore, inquina-mento, rischi per la sicurezza - ricado-no su una quota crescente di cittadini,

IL TRASPORTO HA

UN COSTO AMBIENTALE

ALTO, MA ANCHE SOCIALE.

A forza di spostarci sempre in

automobile, togliamo tempo, in

misura crescente, a ciò che dà

qualità alla nostra vita: le

relazioni famigliari,

le amicizie, le passioni,

l’attività fisica.

Fonte:elaborazione da EU Directorate-Generalfor Transport and Energy (DG-TREN)

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tenato della bicicletta, ci sono volutiancora una quarantina di anni in più.E questi sono stati i soli mezzi a dispo-sizione della maggior parte degli abi-tanti del mondo civilizzato fino alla se-conda guerra mondiale.È nel dopoguerra che la ricchezza pro-dotta a velocità impressionante ha fat-to aumentare a dismisura la domandadi mobilità di persone e merci, tantoche, in trent’anni, il numero di veicolicircolanti nei paesi più sviluppati, media-mente, è quintuplicato, facendo emer-gere la pianificazione dei trasporti qua-le nuova branca dell’ingegneria civile.Per decenni il criterio adottato per pro-gettare la mobilità è stato quello notocome “predict and provide”: si proget-tavano i fabbisogni futuri in base alleprevisioni dell’aumentodel volume di traffico. Magià da parecchio tempoquesto approccio, chepresuppone una crescitasenza fine della mobilità,si è rivelato inadeguato,facendo emergere la ne-cessità, che nel frattempoè diventata urgenza, diimmaginare e poi realizza-re forme di “mobilità sostenibile”.

La mobilità sostenibile si declina in mo-di molto diversi, nelle varie aree delmondo. Negli Stati Uniti, si parte daaree urbane realizzate per lo più a mi-sura di automobile. In Europa, invece,è più facile far passare l’idea che l’autoprivata non sia il mezzo ideale per lacittà.In Asia, la dimensione dello sviluppo èprioritaria, ma la sua velocità, neancheparagonabile a quella del nostro dopo-

guerra, sta rendendo le megalopoliluoghi invivibili.E allora si sperimentano, in tutto il mon-do, strumenti alternativi, lavorando indue direzioni, molto diverse tra loro.La prima è quella di limitare l’uso delleauto private, contrapponendogli mezzipubblici sempre più efficienti. Il secon-do è di adottare mezzi meno inquinan-ti, anche se questa strada - seppur pre-diletta dai produttori di auto - non ri-solve il problema del congestionamen-to delle città.La sfida per la sostenibilità si gioca dun-que su un doppio fronte: quello am-bientale (emissioni di CO2, inquina-mento, rumore) e quello della competi-tività del territorio, poiché le città con-gestionate sono inefficienti, fonte di

sprechi, scarsamenteproduttive e poco attra-enti per i ceti sociali piùinfluenti. Una sfida da af-frontare cercando di sal-vaguardare il consensosociale. Non è facile. An-che perché la partita sigioca in un campo sem-pre meno bonificabile, acausa del crescente con-

sumo di territorio, aumento di densitàdella popolazione, dispersione degliinsediamenti (“urban sprawling”), cherendono il puzzle di ardua composizio-ne. Gli stessi romani già si misuravanocon problemi simili. Cesare, fin dal 45avanti Cristo, aveva instaurato in cittàil divieto di traffico privato. Chi arriva-va a Roma a cavallo o su un carro, do-veva scendere alle porte della città eandare a piedi o noleggiare una lettiga.Ci sarà mai un giorno che, nelle nostrecittà, si potrà circolare in santa pace?z

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Gestione dei trasporti◗ Trasporto pubblico◗ Servizi bus◗ Bus a trasporto rapido◗ Traporto ferroviario◗ Trasferimenti intermodali◗ Tariffazione integrata◗ Marketing◗ Parcheggio + bici◗ Trasporto basatosulla domanda (DRT)

◗ Sistemi di trasporto accessibili

◗ Tasporto urbanodi passeggeri a noleggio (paratransit)

◗ Bus rapid transit (BRT)◗ Qualità del servizio◗ Sicurezza

◗ Controllo degli accessi◗ ZTL/Living Streets◗ Gestione parcheggi

◗ Zone pedonali◗ Dissuasori velocità

◗ Gestione della domanda di trasporto◗ Sviluppo orientato al transito◗ Pedonalizzazione◗ Nuovo urbanesimo e nuovo pedonismo

Informazionidi viaggio◗ Orari trasporto pubblico◗ Calcolo automatico dei percorsi

Misure leggere◗ Pianificazione di viaggio◗ Scuolabus a piedi◗ Travel blending◗ Piani di viaggio personalizzati

Trasportosostenibile di merci

Trasporto collettivodi passeggeri

Stili di vita nonauto-centrici◗ Car pooling◗ Car sharing◗ Strategie di abbandono dell’auto◗ Ciclismo◗ Bike sharing

La sfida perla sostenibilitàsi gioca dunque

su un doppio fronte:quello ambientale

e quello dellacompetitivitàdel territorio.

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PRIMO PIANO: FOCUSAUTO ELETTRICHE

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CURIOSITàAUTONOMIA MEDIA DI UNA VETTURA ELETTRICAI modelli che stanno uscendo dichiarano percor-renze di 150 km in condizioni normali o 120 kmin condizioni severe. Bisogna precisare che in cit-tà, contrariamente a ciò che avviene per le auto-mobili tradizionali, le condizioni sono meno seve-re per varie ragioni, ad esempio per il recuperodell’energia in frenata.

COSTO MEDIO DI UN “PIENO” ELETTRICOE TEMPO DI RICARICACon 1 kWh si percorrono 6/7km. Se si applicasseil costo dell’energia considerando il veicolo comeun’utenza domestica, la cifra per il pieno sarebbeirrisoria (intorno ai quattro euro).

MODALITÀ DI PAGAMENTOLa colonnina farà tutto da sola.

COME VERRÀ RESA “RUMOROSA” L’AUTO ELETTRICAFare rumore con degli altoparlanti non è difficilee, energeticamente parlando, non costa nulla. Leidee in proposito sono molte. Si potrebbe anchepensare a dei sensori di prossimità, come quelliche si utilizzano per parcheggiare, che rivelino lapresenza di macchine o di persone. Va inoltreconsiderato che il rumore da rotolamento deglipneumatici è maggiore per i veicoli elettrici.

RICARICHE PRIVATE: I COSTI E LE MODALITÀLe tariffe sono allo studio. Sta inoltre uscendouna legge che sancirà il “diritto alla presa” per laricarica. Questo vuol dire che il condominio nonpotrà opporsi e dovrà agevolare i lavori di ade-guamento anche negli spazi comuni.

POSSIBILITÀ DI SOSTITUZIONE RAPIDA DELLE BATTERIEPoter disporre di batterie cariche da sostituire inpoco tempo è, senza dubbio, una prospettiva in-teressante. Tuttavia questa soluzione presuppone,per diffondersi capillarmente, una considerevolecapacità di accordo e di standardizzazione tra i co-struttori di veicoli e di batterie, in modo da poterautomatizzare le modalità di estrazione e di sosti-tuzione.

VANTAGGI PER L’AMBIENTERiduzione delle emissioni in termini di CO2, e as-senza di produzione di polveri sottili.

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Come cambia il veicolo elettrico ri-spetto a quello tradizionale?Questa domanda mi dà l’occasione perenfatizzare il comfort delle auto elettri-che. Il guidatore ed i passeggeri riman-gono sempre impressionati dall’assenzadi rumore e di vibrazioni; in particolare, ilprimo apprezzerà una guida rilassante econ pochi comandi, ma non solo. Infatti,se siamo amanti della guida sportiva, no-teremo l’ottima ripresa del veicolo, inmolti casi superiore a quella di un veico-lo tradizionale, e la costanza della coppiache è pressoché indipendente dal nume-ro di giri e che, quindi, non ci costringe aportare il veicolo “su di giri”, come nelcaso di un motore a scoppio.

E per quanto riguarda il design? Leprime automobili vennero fatte ri-prendendo il design delle carrozze,dellequali eranonaturali discenden-ti. Le auto elettriche come cambie-ranno?La tendenza è quella di differenziare ilveicolo elettrico da quello tradizionalenon solo per motivazioni tecniche, maconsiderando anche l’aspetto emozio-nale. È chiaro che il vincolo strutturalepiù importante è rappresentato dallabatteria, che è anche l’elemento più pe-sante: i designer ne terranno conto e siimpegneranno con la loro creatività, pro-gettando il veicolo intorno alla batteria.Un altro elemento che potrà innescareun’innovazione stilistica molto particola-re sarà il fatto di inserire i motori diretta-mente sulle ruote che farebbero sparirealcuni elementi come, ad esempio, il dif-ferenziale. La conseguente semplicitàcostruttiva, magari associata a quattroruote sterzanti, potrebbe far comparireaddirittura veicoli che girino su se stessi osi muovano di traverso.

Parliamo ora delle infrastrutture, inparticolaredelle colonninedi ricaricae dei problemi legati alla sicurezza,potenza, tempi di ricarica.Innanzitutto parliamo di ricarica pubbli-ca, perché su quella privata c’è da sotto-lineare che la modalità sarà solo quellalenta, con una potenza impegnata di3,3kW e quindi mediante una normalepresa da 16A, protetta da un sempliceinterruttore differenziale. Più delicato

motivazioni individuali (fornendo par-cheggio gratuito, possibilità di accessoin zone riservate, …), invece di conti-nuare a insistere soltanto sul vantaggioper la collettività e per l’ambiente.

Quali possibilità di incentivazionieconomiche sono previste?In Europa, Francia, Austria, Cipro, Da-nimarca, Finlandia, Irlanda, Olanda,Portogallo, Spagna e Svizzera stannogià adottando una fiscalità bonus-ma-lus sull’acquisto di veicoli, con extra-tassazione per quelli molto inquinantie forte bonus per quelli con emissioninulle o molto ridotte.Adottando il livello bonus-malus appli-cato in Francia si ricaverebbe, in 5-6anni, oltre un miliardo di euro, suffi-cienti all’avvio di un mercato di alme-no 200.000 veicoli elettrici, oltre che arendere più consapevoli le scelte degliacquirenti.A mio avviso sarebbe utile introdurrequesto sistema anche in Italia; oltretuttoil bilancio per il fisco sarebbe in pareggio:la tassa associata ai veicoli inquinanti fi-nanzierebbe l’incentivo per quelli non in-quinanti fra i quali, ovviamente, quelli ademissione zero, che avrebbero il massi-mo incentivo.

A proposito del problema della di-stribuzione: una maggiore diffusio-ne delle auto elettriche comporteràmodifiche essenziali nel sistema didistribuzione elettrica?Senza dubbio, se vi sarà un forte svilup-po delle smart grid. Almeno inizialmen-te, gli impatti non saranno sul sistema digenerazione, ma prevalentemente suquello di distribuzione. Saranno richiestistrumenti flessibili di gestione per evita-re che vengano sovraccaricate le linee didistribuzione chiamate ad alimentare lecolonnine di ricarica. Si tenga conto chela rete intelligente può arrivare, in alcunecircostanze, a prelevare energia dallebatterie, che verrebbe ripagata all’uten-te, quando l’autoveicolo è connesso allacolonnina. In presenza di un significativonumero di autoveicoli, ne deriverebbeun giovamento alla rete elettrica nazio-nale ed europea.

Vediamo da vicino l’auto elettrica.

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Certificazione delle Asserzioni Ambientali di Prodotto

Contro le eco-truffe, il greenwashing, la comunica-zione verde poco trasparente, IMQ propone IMQ-ECO, Certificazione delle Asserzioni Ambientali diProdotto.Un marchio rilasciato da un ente terzo al disopra delle parti, indipendente da chi vende e pro-duce, che garantisce che le caratteristiche ecologichedichiarate dal produttore riguardo a un determinatoprodotto, corrispondono al vero, sono misurabili evengono mantenute nel tempo. Così quando vedi ilmarchio IMQ-ECO sei sicuro che è vero green.

I M Q, I s t i t u t o I t a l i a n o d e l M a r c h i o d i Q u a l i t à - w w w. i m q . i t

IMQ-ECO, la garanzia cheidentifica a prima vista chidice il vero.

Contro le Eco-Bugie

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