GRUPPO IMQ Informa 123 - dicembre 2014

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DAL GRUPPO IMQ IMQ Informa - Periodico bimestrale Anno XXIII - Dicembre 2014 Redazione: IMQ S.p.A. via Quintiliano 43, 20138 Milano www.gruppoimq.it Spedizione in A. P. - 70% - DCB Milano Registrazione al Tribunale di Milano n. 265 del 24/4/92 n.123 - ARTICOLO TECNICO (PAGINA 2) Illuminazione da esterno e LED: rischi di sovratensione e modalità di protezione FOCUS ON - MARCHI ECOLOGICI (PAGINA 6) CSI presenta i marchi eco per carta, plastica, alluminio, compositi FRP - SOSTENIBILITÀ (PAGINA 8) IMQ scoring partner del CDP Italy e membro del Technical Working Group del “GHG Protocol” - SICUREZZA ICT (PAGINA 9) Con il rapporto di valutazione IMQ, CoSign ottiene, primo in Europa, la Certificazione EAL4+ - AGGIORNAMENTI NORMATIVI (PAGINA 10) - Nuova direttiva ATEX - Norma Valutatori Immobiliari - D.Lgs. 102/2014 - BREVI IMQ (PAGINA 12) - Il più grande polo italiano per veicoli e componenti - Una sede IMQ anche a Medolla - Nuovo regolamento riconoscimento laboratori - Prodotti certificati IMQ nel campionato di serie A - STORIE DI QUALITÀ (PAGINA 15) ESPORTARE NEGLI EAU E IN QATAR Dagli apparecchi di illuminazione d’emergenza, ai componenti per impianti antincendio (PAGINA 14)

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Notizie dal mondo IMQ

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D A L G R U P P O I M Q

IMQ Informa - Periodico bimestrale Anno XXIII - Dicembre 2014

Redazione: IMQ S.p.A. via Quintiliano 43, 20138 Milanowww.gruppoimq.it

Spedizione in A. P. - 70% - DCB MilanoRegistrazione al Tribunale di Milano n. 265

del 24/4/92

n.123

- ARTICOLO TECNICO

(PAGINA 2)

Illuminazione da esterno e LED: rischi di sovratensione e modalità di protezione

FOCUS ON- MARCHI ECOLOGICI(PAGINA 6)CSI presenta i marchi eco per carta, plastica,alluminio, compositi FRP

- SOSTENIBILITÀ(PAGINA 8)

IMQ scoring partner del CDP Italy e membrodel Technical Working Group del “GHG Protocol”

- SICUREZZA ICT(PAGINA 9)

Con il rapporto di valutazione IMQ, CoSign ottiene,primo in Europa, la Certificazione EAL4+

- AGGIORNAMENTI NORMATIVI(PAGINA 10)

- Nuova direttiva ATEX- Norma Valutatori Immobiliari- D.Lgs. 102/2014

- BREVI IMQ(PAGINA 12)

- Il più grande polo italiano per veicoli e componenti- Una sede IMQ anche a Medolla- Nuovo regolamento riconoscimento laboratori- Prodotti certificati IMQ nel campionato di serie A

- STORIE DI QUALITÀ(PAGINA 15)

ESPORTARE NEGLI EAU E IN QATARDagli apparecchi di illuminazione d’emergenza,

ai componenti per impianti antincendio(PAGINA 14)

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QUANDO IN GIOCO C’è LA PROTEZIONE

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APPARECCHI A LED, ILLUMINAZIONE DA ESTERNO E SOVRATENSIONI

Nel corso degli ultimi è andato sem-

pre più diffondendosi l’utilizzo della

tecnologia LED nell’illuminazione pub-

blica, grazie ai vantaggi da questa of-

ferti in termini sia di risparmio

energetico e sia di qualità della luce.

Le prime installazioni hanno però evi-

denziato un problema legato alla ne-

cessità di proteggere gli apparecchi

di illuminazione a tecnologia LED, nei

confronti delle sovratensioni di ori-

gine esterna.

Rispetto agli apparecchi di illumina-

zione a tecnologia tradizionale i nuovi

apparecchi a LED e la componenti-

stica elettronica utilizzata, risultano

molto sensibili ai tali scariche.

Caratterizzati da grandi involucri

esterni normalmente metallici, per

assicurare una sufficiente dissipa-

zione del calore, gli apparecchi a LED

necessitano di grandi superfici di

scambio termico e di mantenere la

propria temperatura di lavoro co-

stante.

Quest’ultimo parametro risulta es-

senziale ai fini della salvaguardia di

una elevata efficienza luminosa oltre

che di una adeguata durata di vita

dei LED stessi.

Le superfici metalliche, unite alla

componentistica elettronica e allo

stesso LED, comportano però un ri-

schio elevato di scarica a causa delle

sovratensioni indotte sulla rete, prin-

cipalmente per fenomeni di origine

atmosferica.

Come è noto i LED sono caratteriz-

zati da una giunzione p-n costituita

da uno strato di materiale semicon-

duttore.

Questa giunzione, quando sollecitata

da sovratensioni anche di valore molto

ridotto, si danneggia compromettendo

il corretto funzionamento dei LED.

Allo scopo di garantire un adeguato

livello di protezione è quindi necessa-

rio che gli apparecchi siano opportu-

namente protetti nei confronti delle

sovratensioni o di accumulo di scari-

che elettrostatiche.

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La norma CEI 64-8 (paragrafo

443.2.2) classifica i prodotti in

quattro differenti classi in funzione

del rispettivo punto di installazione:

• Categoria IV:

apparecchi/componenti desti-

nati per l’uso all’origine, o nella

sua prossimità, di impianti

elettrici di edifici, a monte del

quadro di distribuzione princi-

pale (es. all’esterno);

• Categoria III:

apparecchi/componenti che

fanno parte degli impianti elet-

trici fissi di edifici ed anche

altri componenti per i quali si

prevede un più elevato grado

di disponibilità;

• Categoria II: apparecchi/com-

ponenti intesi ad essere colle-

gati agli impianti elettrici fissi

di edifici;

• Categoria I: apparecchi/com-

ponenti destinati ad essere col-

legati agli impianti elettrici fissi

di edifici quando i mezzi di pro-

tezione sono situati al di fuori

degli stessi componenti, sia nel-

l’impianto fisso o tra l’impianto

fisso ed il componente, per limi-

tare le sovratensioni transitorie

al livello specificato.

Ad ogni categoria è stato quindi

assegnato un valore di tenuta pro-

gressivamente crescente man

mano ci si sposta in direzione

dell’origine dell’installazione (vedi

figura sotto riportata).

Dall’analisi di tali requisiti risulta

evidente che gli apparecchi instal-

lati all’esterno debbano essere in

grado di sopportare, senza dan-

neggiarsi, una Uimp idonea all’in-

stallazione d’uso (attuali valori di

riferimento del mercato 4-6 kV).

SE GLI IMPIANTI SONO DI

CLASSE II

In base a quanto sopra riportato,

è dunque necessario che gli appa-

recchi di illuminazione siano in

grado di garantire, per costru-

zione, un valore di tenuta supe-

riore ai normali apparecchi di

illuminazione o, in alternativa, è

opportuno che gli stessi siano pro-

tetti attraverso degli SPD installati

a monte degli

apparecchi da

proteggere.

Il problema

nasce nel mo-

mento in cui,

come succede

spesso in Italia,

l’impianto di illu-

minazione è

stato realizzato

in classe II.

Come è noto le sovratensioni si

possono classificare in due gruppi

distinti:

• Modo comune: quando le so-

vratensioni si manifestano tra i

conduttori di linea e la terra;

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• Modo differenziale: quando le

stesse compaiono tra la fase e il

neutro.

Gli apparecchi di illuminazione posti

in impianti di classe II, anche se vir-

tualmente soggetti alle sole sovra-

tensioni di modo differenziale,

risultano comunque sottoposti ad en-

trambe le sollecitazioni, in quanto po-

trebbero risultare de facto collegati

a terra attraverso il palo sul quale

sono installati.

Mentre l’utilizzo di SPD per la prote-

zione nei confronti di sovratensioni di

modo differenziale non comporta

particolari problemi, nel modo co-

mune, l’applicazione di tale sistema

di protezione determina la necessità

di procedere al collegamento verso

terra e degli apparecchi di illumina-

zione e degli SPD stessi.

Il collegamento a terra degli apparec-

chi risulta inoltre molto utile nel mo-

mento in cui sia necessario evitare

un accumulo di scariche elettrostati-

che, per esempio quando gli appa-

recchi sono installati sopra pali non

metallici.

Da notare che la nuova edizione della

norma IEC 60598-1, consente l’uti-

lizzo di SPD interni all’apparecchio e

collegati a terra solo nel caso di ap-

parecchi di classe I per installazione

fissa.

Infatti il paragrafo 4.32 della stessa

recita:

Over voltage protective devices, ex-

ternal to controlgear, which are con-

nected to earth, shall be used only in

fixed luminaires and connected only

to a protective earth.

Non è quindi ammesso fornire ap-

parecchi di illuminazione in Classe II

nei quali siano installati SPD il cui

morsetto di terra è collegato alle

parti metalliche accessibili, quando

quest’ultimo non è collegato a terra

tramite il conduttore di protezione.

Pertanto l’unica soluzione per ga-

rantire agli apparecchi di illumina-

zione a tecnologia LED un adeguato

livello di tenuta nei confronti delle

sovratensioni è quello di fare in

modo che gli stessi siano, per co-

struzione, sufficientemente robusti.

SE GLI IMPIANTI SONO DI CLASSE I

Come anticipato precedentemente,

l’utilizzo di SPD a protezione degli ap-

parecchi di illuminazione a tecnologia

LED, al contrario di quanto succede

negli impianti di classe II, è perfetta-

mente ammissibile negli impianti di

classe I.

In tali circostanze è presente il colle-

gamento a terra di apparecchi al

quale

è possibile

collegare gli

SPD. Occorre però notare che anche

in questa situazione l’utilizzo di appa-

recchi di illuminazione a tecnologia

LED, con un’adeguata immunità in-

trinseca, rappresenta un’opportunità

in quanto consente di evitare l’utilizzo

di SPD esterni.

In effetti questi dispositivi, in funzione

delle proprie caratteristiche e del li-

vello di resistenza offerto dall’appa-

recchio da proteggere, devono

essere montati in luoghi posti il più

vicino possibile agli apparecchi da

proteggere, nei casi estremi anche

in cima al palo stesso.

Gli SPD necessitano inoltre di essere

sottoposti a verifiche periodiche in

quanto, nel corso vita, garantiscono

un numero limitato di interventi in

funzione dell’energia o della corrente

da dissipare.

Si tratta comunque di un argomento

complesso e in continua evoluzione,

sia in ambito normativo di prodotto

(CT 34) e sia in ambito di installa-

zione (CT 64), che torneremo ad af-

frontare.

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Per verificare le modalità di risposta

degli apparecchi di illuminazione in

condizioni di funzionamento specifiche,

quando sottoposti a impulsi di tensioni

richiesti dalla normativa tecnica, IMQ

sottopone i prodotti alle prove previste

dalla norma EN 61000-4-5 che ne de-

finisce il metodo di base.

La norma richiede che il prodotto venga

sottoposto a una serie di 5 impulsi di

polarità positiva e negativa e di valore

tensione definito (IMQ è in grado di fare

prove fino a 7kV) distanziati di 60 se-

condi uno dall’altro e con sfasamenti

successivi pari a 90° e 270°.

In aggiunta agli aspetti cogenti, se del

caso, per monitorare gli effetti di de-

grado nel lungo periodo, IMQ sotto-

pone  gli apparecchi di illuminazione ad

una serie di 50 impulsi di polarità po-

sitiva e negativa e di valore tensione

fino a 7kV distanziati di 60 secondi

uno dall’altro e con sfasamenti suc-

cessivi pari a 0°, 90°, 180° e 270°.

La norma di immunità di famiglia di

prodotto (EN 61547) definisce i se-

guenti tre differenti criteri di presta-zioni che gli apparecchi di

illuminazione devono rispettare prima

e dopo le sollecitazioni:

Criterio di prestazione ADurante la prova non si deve osser-

vare alcuna variazione di intensità lu-

minosa ed il controllo di regolazione,

se presente, deve funzionare durante

la prova come previsto.

Criterio di prestazione BDurante la prova l’intensità luminosa può

variare di qualsiasi valore. Dopo la prova

l’intensità luminosa deve ritornare al suo

valore iniziale entro 1 minuto. Non è ne-

cessario che durante la prova i controlli

di regolazione funzionino, ma dopo la

prova lo stato del controllo deve essere

lo stesso di prima della prova, a condi-

zione che durante la prova non sia stato

dato alcun comando di variazione.

Criterio di prestazione CDurante e dopo la prova qualsiasi

variazione dell’intensità luminosa è

ammessa e la/e lampada/e

può/possono essere spenta/e.

Dopo la prova, entro 30 minuti, tutte

le funzioni devono ritornare normali,

se necessario mediante interruzione

temporanea della rete di alimenta-

zione e/o azionando il controllo di

regolazione.

I Laboratori IMQ sono inoltre accre-ditati dall’ente Italiano di Accredita-mento ACCREDIA per l’esecuzione ditest in accordo a tutti i pertinentimetodi necessari alla certificazionecogente degli apparecchi di illumina-zione, che permettono ai costruttoridi redigere la Dichiarazione CEnecessaria per l’immissione dei pro-dotti nel mercato Europeo.

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IMQ: VERIFICHE AGLIIMPULSI DI TENSIONIDERIVANTI DA EFFETTIDI COMMUTAZIONE E DI FULMINAZIONE

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Consente la classificazione degli scarti di la-vorazione come “sottoprodotti”, in conformitàall’art. 184bis del TUA ed alla UNI 10667-1(norma richiamata dalla normativa in materiadi rifiuti), sottraendoli alla categoria dei rifiutie agli adempimenti previsti in materia. Ciò sitraduce per l’azienda in un considerevole ri-sparmio di risorse. Analoga certificazione peri sottoprodotti in carta e alluminio.

Identifica i polimeri ottenuti dal reimpiego disottoprodotti, mediante attività di pre-tratta-mento in linea con quanto previsto dall’art.184bis del TUA e dalla norma UNI 10667-1. Analoga certificazione per i sottoprodottiin carta e alluminio.

Consente la classificazione delle materieprime seconde, derivanti da attività di riciclodi scarti/rifiuti plastici, in conformità all’art.184ter del TUA ed alla UNI 10667, normarichiamata nel DM 5/2/98. Tale conformitàè espressamente richiesta dalla normativa edalle autorità preposte al controllo in materiaambientale. Analoga certificazione per i sot-toprodotti in carta.

Permette di certificare la reale presenza di pla-stiche da riciclo nei manufatti, ed è utile in re-lazione a quanto richiesto dalle certificazioniITACA, LEED e dal Green Public Procurement.Anche la GDO è sempre più attenta alla diffu-sione di manufatti plastici che, in luogo di ri-sorse fossili, fanno uso di materie primerinnovabili quali i rifiuti che da problema diven-gono risorsa.

Identifica i manufatti ottenuti impiegando ma-teriali plastici fibro-rinforzati (FRP) da riciclo.Oggi esistono, anche per i rifiuti di FRP, solu-zioni sostenibili per il riciclo di tali materiali,che portano ad ottenere nuove materie primeper i più svariati settori.

La normativa nazionale ed europea, almeno per gli imballaggi,obbliga i produttori a immettere sul mercato solamente imballaggiche rispondano ai requisiti della Direttiva 94/62; uno di questi requisitiè riferito alla riciclabilità dell’imballo a fine vita. Sono previste anchesanzioni amministrative pecuniarie per il mancato rispetto di tali ob-blighi (art. 261, commi 3 e 4, D.Lgs. 152/06). I marchi CSI Plasticae Compositi Riciclabili consentono di dimostrare la conformitàalle norme di riferimento (EN 13428 e 13430) adottate dalla UE aisensi della direttiva 94/62, a sua volta ripresa nel Codice Ambientale. Il marchio prevede inoltre la possibilità di applicare gli stessi principianche a manufatti di materia plastica e ai materiali compositi desti-nati a settori differenti dagli imballaggi (es. trasporti, edilizia, arreda-mento, agricoltura, orto florovivaistica, ecc.). Infatti la Direttiva2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, la Direttiva 2002/96/CE suirifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), il Regola-mento (UE) 305/2011 sui prodotti da costruzione prevedono qualeelemento di caratterizzazione del prodotto la sua riciclabilità.

Per plastica, carta, alluminio, compositi FRP, i marchi predispostida CSI, società del Gruppo IMQ,sono marchi volontari,propedeutici al rispetto dei requisiti legislativi applicabili,ma anzitutto importantestrumento di distinzione sul mercato, in quanto garanzia di ridotto impatto ambientale conconseguenti vantaggi nelle diversefasi di ciclo di vita del prodotto, dalla produzione allo smaltimento.

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MARCHI ECOLOGICI EPRESTAZIONALI

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Enrico Maria Chialchia – 3385301306 – 0238330336 [email protected]

Si tratta di una certificazione unicaa livello europeo, che introduce ilconcetto di qualità, in termini di per-formance, negli shopping bags sullabase della conformità di questiultimi alle norme UNI 8055 o UNI11415.I predetti standard, con riferimentosia al polietilene che alle plastichebiodegradabili e compostabili (se-condo la UNI EN 13432), defini-scono forma, dimensioni esoprattutto requisiti (resistenza alcarico statico, dinamico e alla tra-zione) che i sacchetti devono soddi-sfare al fine di fornire prestazioniadeguate all’uso previsto.Caratteristiche, quest’ultime, sem-pre più richieste dagli utilizzatori deicosiddetti shopper, a partire dallaGrande e Media Distribuzione Orga-

nizzata, attenti sia ai requisiti am-bientali di tali imballaggi che alle loroperformance di qualità. Sono pro-prio le garanzie prestazionali offerteagli utilizzatori da questo nuovomarchio a dare ai produttori l’op-portunità di ottenere un vantaggiocompetitivo e di valorizzazione deipropri prodotti sul mercato.Analogo marchio prestazionale vi èper i sacchi compostabili destinatial contenimento dei rifiuti organici:anche in questo caso la presenzadi standard UNI di riferimento (UNI11451) ha reso possibile la defini-zione di una certificazione di pro-dotto innovativa (High PerformanceBag), tesa a fornire al consumatorefinale strumenti moderni e sicuri agaranzia delle performance del pro-dotto.

I PRIMI SHOPPER DI QUALITÀRILASCIATI A SACME S.P.A. I PRIMI

MARCHI HIGH PERFORMANCE BAG

SACME OPERA NEL MERCATO DELLE

MATERIE PLASTICHE DAL 1971 SIA CON

ATTIVITÀ DI B2B (DISTRIBUZIONE DI

MATERIE PLASTICHE E PRODUZIONE DI

COMPOUNDS TECNICI ED ADDITIVI) SIACON ATTIVITÀ B2C. NEL SETTORE DEL

LARGO CONSUMO SACME È LEADER

ITALIANO NELLA PRODUZIONE DI SHOPPER

IN BIOPOLIMERO, SACCHI FRIGO E SACCHI

PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI A MARCHIO

MYSAC E CON LE NUMEROSE PRIVATELABEL GESTITE.A SEGUITO DELL’OTTENIMENTO DEL MAR-CHIO “CSI HIGH PERFORMANCE BAG”SACME, DA SEMPRE SENSIBILE ALLE

RICHIESTE DEL MERCATO, GARANTISCE A

QUEST’ULTIMO LA FOR-NITURA DI SHOPPER

PERFORMANTI SIA DA

UN PUNTO DI VISTA

AMBIENTALE (IN QUAN-TO BIODEGRADABILI E

COMPOSTABILI) SIA PRE-STAZIONALE.

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I MARCHI “HIGH PERFORMANCE BAG”

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Anche per il 2014 è stato affi-dato a IMQ, Istituto Italiano delMarchio di Qualità, l’incarico diassegnare un punteggio allacompletezza, trasparenza equalità della comunicazione delleemissioni e delle iniziative finaliz-zate alla lotta al cambiamentoclimatico, avviate dalle più grandicompagnie Italiane. L’incarico ar-riva da parte del CDP, organizza-zione no-profit che annualmenteanalizza le politiche di gestionedegli impatti del climate changeattuate dalle più importanti so-cietà mondiali e che in Italia pub-

blica il CDP Italy 100 ClimateChange. Un report, quest’ul-timo, che sta diventando sem-pre di più un documentofondamentale per i decision ma-kers in ottica di scelte di investi-mento, prestiti e analisiassicurative. Il report del 2014, redatto daSDA Bocconi con il supporto diIMQ in qualità di scoring partner,include la classifica delle 53aziende italiane che hanno ade-rito all'iniziativa ed è stato pre-sentato lo scorso 5 novembrealla Borsa di Milano.

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IMQ SCORING PARTNER CDP ITALy 100 CLIMATE CHANGE REPORT 2014

IMQ CONTRIBUISCEALLA STESURA DEL NUOVO GHG

PROTOCOL STANDARD

IMQ è stata inclusa dalWorld Resources Insti-tute, tra i membri del Te-chnical Working Groupincaricato della redazionedel GHG Protocol, la più ri-nomata linea Guida sullaquantificazione dei gas ef-fetto serra a livello glo-bale. Il nuovo standard, alla cuiredazione ha partecipatoanche IMQ, sarà dedicatoalla quantificazione delleemissioni indirette da usodi energia elettrica (emis-sioni di Scope 2).

Sostenibilità

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Sono state svolte dal Laboratorio diValutazione della Sicurezza ICT diIMQ i test sulla sicurezza hardwaree software che hanno consentito aCoSign di ottenere dall'OCSI la cer-tificazione secondo i Common Cri-teria (ISO/IEC 15408) al livello digaranzia EAL4+ (augmented withAVA_VAN.5) e ad essere ricono-sciuto a livello internazionale comedispositivo di firma digitale remotache offre una soluzione nel pieno ri-spetto degli standard di sicurezza.OCSI, lo ricordiamo è l’organismoitaliano per la certificazione della si-curezza informatica. Il rilascio dellacertificazione è avvenuto sulla basedel Rapporto finale di Valutazioneelaborato da IMQ.Con questa nuova certificazione,CoSign, prodotto dalla Arx e distri-buito in Italia da itAgile, viene ufficial-mente riconosciuto come una

soluzione per la firma remota ge-stita centralmente e altamente si-cura, oltre che completamenteconforme con la più recente leggeitaliana in materia.Il Rapporto di Certificazione emessoda OCSI rappresenta dunque un si-gnificativo risultato che va a chiu-dere un iter avviato nel 2010, conl’ottenimento del pronunciamentopositivo di OCSI sul rispetto, relati-vamente al Traguardo di Sicurezza(Security Target) del prodotto Co-Sign, dei requisiti definiti nella Pro-cedura OCSI per accertare laconformità ai requisiti di sicurezzaprescritti dalla direttiva1999/93/CE sulla firma elettro-nica, dei dispositivi sicuri per l'appo-sizione di firme con procedureautomatiche.In precedenza il Laboratorio di Va-lutazione della Sicurezza Informatica

(LVS) di IMQ aveva supportatoanche SAFENET nell’ottenimento, afine 2012, del suddetto accerta-mento da parte di OCSI per il suoprodotto Luna ® PCI Configured forUse in Luna SA 4.1.Il Laboratorio di Valutazione Sicu-rezza ICT di IMQ, lo ricordiamo, èaccreditato negli schemi nazionaliper la valutazione della sicurezza deisistemi e prodotti ICT. Inoltre, IMQè l'unico organismo di certificazioneaccreditato da Accredia, operantein Italia, ad aver raggiunto l'obiettivodi avere al suo interno un laborato-rio accreditato per effettuare valu-tazioni formali della sicurezza disistemi e prodotti IT negli scheminazionali gestiti da DIS/UCSe eOCSI secondo gli standard interna-zionalmente riconosciuti.

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FIRMA DIGITALE REMOTA: CON IL RAPPORTO DI VALUTAZIONE RILASCIATO DA IMQ COSIGN OTTIENE, PRIMO IN EUROPA, LA CERTIFICAZIONE EAL4+

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Sicurezza ICT

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È stata pubblicata la Nuova DirettivaATEX 2014/34/UE (relativa ad appa-recchi e sistemi di protezione destinatia essere utilizzati in atmosfera poten-zialmente esplosiva) del Parlamentoeuropeo e del Consiglio del 26 feb-braio 2014 concernente l'armonizza-zione delle legislazioni degli statimembri relativa agli apparecchi e si-stemi di protezione destinati a essereutilizzati in atmosfera potenzialmenteesplosiva che sostituirà la DirettivaATEX 94/9/CE.La Nuova Direttiva ATEX 2014/34/UEè stata pubblicata sulla Gazzetta Uf-ficiale dell'Unione Europea (n° GU UEL96) del 29 Marzo 2014 ed è in vi-gore dal 30 marzo 2014.Ai sensi dell'art. 43 della Direttiva2014/34/UE, la Direttiva 94/9/CE èabrogata con effetto decorrente dal20 aprile 2016.Ai sensi dell’art. 41 della Direttiva2014/34/UE, i certificati di conformitàrilasciati a norma della Direttiva94/9/CE restano validi ai fini della

nuova Direttiva 2014/34/UE anche senon saranno ritenute fattibili esten-sioni dopo la data del 19 aprile 2016.Nell’allegato XII della Direttiva2014/34/UE è presente una “Tavoladi concordanza” tra i riferimenti dellanuova e di quella abrogata.La rifusione della Direttiva non hacomportato dunque stravolgimentisostanziali ai contenuti tecnici dellaDirettiva stessa, nei cui testo sono piùchiaramente evidenziati gli obblighi(Capo 2, Articoli 6 - 7 - 8 - 9 - 10 -11) dei vari attori (ora chiamati “Ope-ratori Economici”) della filiera (fabbri-canti, rappresentanti autorizzati,importatori, distributori) e ampliatol’articolo inerente alle “Definizioni”(Articolo 2).

IMQ è già accreditato ACCREDIA edabilitato come Organismo Notificatoper la Direttiva 94/9/CE e richiederàl’abilitazione per la nuova Direttiva.

[email protected]

NUOVA DIRETTIVAATEX

2014/34/UE

AGGIORNAMENTO NORMATIVI

PUBBLICATALA NORMACHE METTEA FUOCO

I VALUTATORIIMMOBILIARI

È stata pubblicata lo scorso 6 novem-bre la UNI 11558:2014 “Valutatoreimmobiliare. Requisiti di conoscenza,abilità e competenza”. Una norma nata per rispondere allanecessità del settore immobiliare diavere precise regole e codici di riferi-mento. A tutela sia delle scelte delconsumatore e sia della professionalitàdegli operatori.Per saperne di più sul processo di va-lutazione e di convalida dei requisitifissati dalla norma, è possibile rivol-gersi a IMQ.IMQ è ente di certificazione con signi-ficativa esperienza anche nell’ambitodella certificazione delle persone, giàaccreditato ISO/IEC17024 per altrefigure professionali.

[email protected]

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Dicembre 2014

AGGIORNAMENTO NORMATIVI

[email protected]

D.LGS. 102/2014: NESSUN OBBLIGO DI DIAGNOSI ENERGETICA

SE IL SISTEMA è CERTIFICATO ISO 50001 E/O 14001*

IL DECRETO

Il D.Lgs. 102 del 4 luglio 2014, che rece-

pisce la direttiva 2012/27/UE, stabilisce un

quadro di misure per la promozione e il

miglioramento dell’efficienza energetica.

DIAGNOSI ENERGETICA

L’Art. 8 del Decreto prevede l’obbligo

per le grandi imprese e a forte consumo

di energia di eseguire una diagnosi ener-

getica nei siti produttivi presenti sul ter-

ritorio nazionale.

TEMPISTICHE E PERIODICITÀ

Entro il 5 dicembre 2015 e successiva-

mente ogni 4 anni.

IMPRESE INTERESSATE

GRANDI IMPRESE: più di 250 dipen-

denti, con fatturato annuo maggiore di

50 milioni di euro o totale di bilancio

annuo maggiore di 43 milioni.

IMPRESE A FORTE CONSUMO ENERGIA:

consumo annuo di energia di almeno

2,4 GWh e rapporto tra costo dell'ener-

gia e fatturato maggiore del 3%.

CHI È ESONERATO

Le aziende che hanno adottato un si-

stema di gestione dell’energia conforme

alla norma ISO 50001 o un sistema di ge-

stione ambientale conforme alla norma

ISO 14001, sono esonerate dall’obbligo

di diagnosi energetica qualora i loro si-

stemi includano un audit energetico con-

dotto in conformità ai dettami di cui

all’allegato 2 del Decreto.

I SERVIZI IMQ PER LE AZIENDE CHE

DEVONO RISPONDERE AL D.LGS. • audit di diagnosi energetica erogati in

conformità ai dettami del D.Lgs.

102/2014

• certificazione sistemi di gestione del-

l’energia - ISO 50001

• certificazione sistemi di gestione am-

bientale - ISO 14001

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Gruppo IMQ Informa_n.123

NASCE IL PIÙ GRANDE POLOITALIANO PER LA SICUREZZADI VEICOLI E COMPONENTIÈ stata finalizzata a giugno l’acquisizione da parte di

CSI S.p.A., società del Gruppo IMQ, della Prototipo

Technologies S.r.l., realtà operativa nell’automotive.

Un’acquisizione degna di nota, poiché porta alla costi-

tuzione di un polo a respiro europeo, tra i più qualificati

Centri di Sicurezza, in grado di affrontare tutte le pro-

blematiche legate alla sicurezza attiva e passiva dell’auto

e di offrire la più ampia gamma di servizi ai produttori

di autoveicoli e della relativa componentistica.

L’operazione ha visto da una parte CSI S.p.A., la società

del Gruppo specializzata in testing e certificazioni per il

settore dell’auto, e dall’altra Prototipo Technologies

S.r.l., azienda che dal 1991 opera nel settore dell’inge-

gneria sperimentale di veicoli e sistemi-componenti e

nella verifica di componenti automobilistici.

Il potenziamento dei servizi offerti al settore automotive

inciderà sull’attività e sulla realtà del Gruppo IMQ spo-

stando gli obiettivi di fatturato nell’intorno dei 100 mi-

lioni di euro, per una realtà di 700 dipendenti ed alcune

centinaia di collaboratori esterni.

IMQ: UNA NUOVA SEDE NELDISTRETTO DEI BIOMEDICALISempre più vicino alle aziende del settore, IMQ ha

aperto una nuova sede operativa anche a Medolla. Un

punto di riferimento a cui le realtà del territorio po-

tranno rivolgersi per avvalersi dei servizi one-stop-so-

lution di IMQ e avere una risposta a tutte le esigenze

di testing, verifiche ed export.

Si trova a Medolla, ovvero nel cuore di uno dei più impor-

tanti distretti biomedicali a livello mondiale, la nuova sede

operativa avviata da IMQ. Un potenziamento territoriale

voluto per rispondere al meglio alle esigenze delle aziende

del settore. In particolare alla necessità di poter contare su

un unico partner in grado di offrire tutti i servizi relativi a

testing e certificazioni, servizi per l’estero e supporto tec-

nico, attestazioni, audit di seconda parte e attività di sorve-

glianza. Un’esigenza alla quale solo IMQ è in grado di

rispondere con un servizio one-stop-solution che, alla com-

petenza riconosciuta a livello internazionale, aggiunge i

vantaggi derivanti da un partner localizzato sul territorio e

i conseguenti benefici in termini di riduzione dei tempi e

dei costi di lavorazione.

Ma l’apertura di Medolla non è l’unica novità di IMQ a van-

taggio dei clienti del settore medicale. Accanto alla localiz-

zazione sul territorio, sono stati anche potenziati i servizi

offerti, in particolare per le aziende interessate a esportare

che da oggi potranno contare su IMQ anche per la gestione

di tutte le pratiche necessarie per l’ottenimento delle regi-

strazioni e delle approvazioni internazionali. Non ultimo va

infine ricordato il rafforzamento dell’attività di testing estesa

anche alle prove chimico-fisiche e microbiologiche.

[email protected]

Page 13: GRUPPO IMQ Informa 123 - dicembre 2014

Dicembre 2014

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NUOVO REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI LABORATORIDEL CLIENTESono stati presentati durante unworkshop organizzato da IMQ a metànovembre, i nuovi regolamenti per il ri-conoscimento e l’utilizzo del laboratoriodel cliente. Tra le principali novità l’introduzione delconcetto di ”Utilizzo di parte terzadelle Testing Facilities del Cliente” -Third Party Utilization of Customers’ Te-sting Facilities (TPU CTFs).Un concetto che, di fatto, combina unarigorosa qualifica delle capacità e dellecompetenze dei Laboratori del Cliente,una fase di rafforzamento della fiduciatramite anche un più ampio scambio diinformazioni tra l’Ente di certificazionee il Laboratorio ed un programma di su-pervisione e di monitoraggio puntualedi quest’ultimo. Tra le altre modifichepiù significative introdotte dall’appli-cazione dei nuovi documenti, segna-liamo anche la nuova classificazione deiLaboratori, che varierà come segue:• Testing at Manufacturer’s Premises(TMP) ----->Customer’s Testing Facility(CTF) - Level 1

• Witnessed Manufacturer’s Testing

(WMT) ----->Customer’s Testing Facility(CTF) - Level 2

• Supervised Manufacturer’s Testing(SMT) ----->Customer’s Testing Facility(CTF) - Level 3

A questa nuova denominazione sonocorrisposte delle modifiche nei termini divalidità del riconoscimento (soprattuttoper gli attuali Laboratori classificati TMPe WMT) e per le attività di valutazione.

Per saperne di più:

PRODOTTI CERTIFICATI IMQ NEL CAMPIONATO DI CALCIO SERIE ATra ottobre e novembre, per 4 turni del

campionato di calcio di serie A, i pro-

dotti certificati IMQ sono stati protago-

nisti su Mediaset Premium Calcio.

Attraverso dei digispot (banner che

scorrono in sovraimpressione alle imma-

gini della partita) i telespettatori sono

stati invitati a preferire nei loro acquisti i

prodotti certificati IMQ, garanzia di si-

curezza e affidabilità.

Gli spot, andati in onda anche in alcune

partite internazionali su Fox Sport, ci

hanno permesso di diffondere il nostro

consiglio a circa 3 milioni e 800 mila

utenti per turno.

IMQ QUANTIFICA E NEUTRALIZZA LE EMISSIONI DELL’OTTAVA EDIZIONE DELPREMIO DONALe emissioni di CO2 generate dalla mobilità dei relatori e dei partecipanti, dalconsumo di energia elettrica durante l’evento, dall’invio della comunicazioneelettronica e tutto il relativo materiale cartaceo sono state quantificate da

IMQ e neutralizzate con l’acquisto di crediti VER*.

* LA RELAZIONE RELATIVA ALLA QUANTIFICAZIONE DELLE TONNELLATE DI CO2 EMESSE E LA RICEVUTA DI ACQUISTO DI CREDITI VER (di tipologia GOLD STANDARD) SONO CONSERVATE PRESSO GLI ARCHIVI DI IMQ.

[email protected]

GLI (h)APP(y)UNTAMENTI

CON IMQÈ iniziata lo scorso dicembre e prose-guirà per tutto il 2015, la serie di ap-puntamenti organizzati da IMQ sututto il territorio italiano per presentareai propri clienti le principali novità in-trodotte dalle nuove edizioni 2015delle direttive ISO 9001 e ISO 14001.

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della edizione 2015 sulle principali novità per informarincontri sul territorio

della edizione 2015 sulle principali novità

e i clienti per informarincontri sul territorio

della edizione 2015 sulle principali novità

e i clienti incontri sul territorio

e ISO 14001delle norme ISO 9001 della edizione 2015

e ISO 14001delle norme ISO 9001 della edizione 2015

delle norme ISO 9001 della edizione 2015

Contattaci per saperne di più: Contattaci per saperne di più: customerContattaci per saperne di più: .csq [email protected] [email protected]

Page 14: GRUPPO IMQ Informa 123 - dicembre 2014

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Gruppo IMQ Informa_n.123

DAGLI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE D'EMERGENZA AICOMPONENTI PER IMPIANTI ANTINCENDIO, I PRODOTTI PERI QUALI IMQ è STATO RICONOSCIUTO

IMQ è stato riconosciuto dalla Civil Defence degli Emirati Arabi

Uniti e dalla Civil Defence del Qatar in qualità di “laboratorio

di prova ed ente di certificazione approvato“ ai fini dell’otte-

nimento del Certificato di Conformità necessario per l’espor-

tazione dei prodotti regolamentati.

Prodotti per i quali IMQ è stato riconosciuto dalla Civil

Defence degli Emirati Arabi Uniti• Dispositivi di controllo e comando

• Dispositvi di allarme

• Alimentatori

• Pulsanti manuali

• Isolatori di corto circuito

• Dispositivi di ingresso/uscita

• Inviatori di messaggio di allarme

• Cavi ritardanti la fiamma

• Apparecchi di illuminazione d’emergenza - IEC 60598-1

• Batteria in dotazione, cambio elettronico di sicurezza

autoalimentato (autosufficienti) - IEC 61347-1

Prodotti per i quali IMQ è stato riconosciuto dalla Civil

Defence del Qatar• Sprinkler e tubi per impianti antincendio

• Impianti di estinzione automatici

• Estintori

• Componenti per impianti di allarme antincendio

• Illuminazione di emergenza

• Unità di alimentazione elettroniche (autonome) alimentate

da batteria per illuminazione di emergenza.

ESPORTARE NEGLI EMIRATIARABI UNITI E NEL QATAR: IMQ RICONOSCIUTO DALLA CIVIL DEFENCE QUALE LABORATORIO DIPROVA E ENTE DI CERTIFICAZIONE

[email protected]

Page 15: GRUPPO IMQ Informa 123 - dicembre 2014

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Dicembre 2014

La vicenda di A NOVO ITALIA, azienda di Saronno che forni-

sce servizi post vendita per prodotti Consumer & Professional

Electronics, merita di essere raccontata. Perché è una storia

di coraggio, fiducia, forza e volontà. Ma prima di tutto è una

storia di qualità che ci permettiamo di prendere ad esempio

per spiegare l’effettivo valore aggiunto della certificazione di

un sistema di gestione.

Partiamo dunque dall’inizio della storia, da quando A NOVO

ITALIA era la filiale italiana di una multinazionale con più di

5.000 dipendenti in 11 paesi europei, in espansione cre-

scente. Poi, nel 2011, il fallimento e la chiusura di diverse fi-

liali tra cui quella in Italia, a Saronno, che si vide costretta a

mettere i suoi 320 lavoratori in cassa integrazione. Una si-

tuazione critica da cui nacque A NOVO ITALIA S.r.l., con una

nuova partita Iva e 20 dipendenti con contratto di affitto di

ramo d’azienda, e la speranza che qualcuno si prendesse in

carico la ricapitalizzazione della società. Cosa che purtroppo

non avvenne. Ma proprio quando sembrava che per A

NOVO ITALIA non ci fosse più nulla da fare, ecco entrare in

gioco Enzo Muscia, che al momento del fallimento ricopriva

la carica di direttore commerciale della sede italiana. Assieme

al socio Fabrizio Masciocchi, decise di credere nell’azienda e

nel suo lavoro e, di fronte ai continui rifiuti di concessione di

finanziamenti da parte delle banche, ipotecò la sua abita-

zione e i suoi risparmi per far ripartire l’attività di A NOVO

ITALIA. “Siamo così riusciti a ricomprare le attrezzature, ot-

tenere le certificazioni e riaprire la sede operativa” racconta

Muscia, oggi amministratore unico di A NOVO ITALIA. “Ab-

biamo chiuso il 2013 superando la previsione di bilancio con

un 15% di utile e prevediamo di chiudere il 2014 raddop-

piando il fatturato dello scorso anno. Nel 2013 eravamo 11,

oggi siamo più del doppio. Nei prossimi mesi mi riprometto

di assumere altre 14 persone tra i miei ex colleghi”.

Inevitabile una domanda: perché una piccola azienda, che

solo grazie alla determinazione di un ex dipendente è riuscita

a risorgere dalle ceneri di una grossa realtà e che, nonostante

il periodo di crisi, è riuscita a crescere e svilupparsi, ha avuto

quale priorità la certificazione dei proprio modus operandi?

“La certificazione secondo la ISO 9001, prima ancora che un

riconoscimento del quale andiamo orgogliosi è stato per noi

uno strumento di lavoro” ci ha risposto Muscia. “Un per-

corso che ha contribuito a ottimizzare le potenzialità del-

l’azienda, a migliorare l'organizzazione dei processi e a

monitorare l'andamento delle sue prestazioni. Ma non solo.

Nel nostro processo di ricostruzione e di ricrescita, che è stato

improntato alla trasparenza totale, avevamo bisogno anche

di un elemento che desse fiducia ai clienti, ai fornitori, ma

anche ai dipendenti e collaboratori. E l’ottenimento della cer-

tificazione ha rappresentato tutto ciò”.

Una storia, quella di A NOVO ITALIA, che insegna a rischiare,

a saper accettare le difficoltà ma soprattutto ad affrontarle e

a dare anima e corpo per superarle. Una bella storia. Una

storia di qualità.

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A NOVO ITALIA: UNASTORIA DI QUALITàUN’AZIENDA DI 320 DIPENDENTI, COSTRETTA A CHIUDERE. MA CHERINASCE GRAZIE ALLA FORZA DI VOLONTà DI UN DIPENDENTE CHE, INVE-STENDO ANCHE NEL SISTEMA QUALITà, è RIUSCITO A FARLA RIPARTIREED ESPANDERE NONOSTANTE IL PERIODO DI CRISI ECONOMICA GENERALE.

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Per realizzare un impianto a regola d’arte occorre essere in due.

IMQ Informa - Redazione IMQ S.p.A. tel. 0250731 - fax 0250991500 - [email protected] - www.imq.it Direttore Responsabile: Roberta Gramatica Periodico registrato presso il Tribunale di Milano in data 24/4/92 al n.265 Stampato da Mediaprint

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