A cura del Prof. D. G. Bozza - Psicheserena.it - Il sito ... · esperienze di chi codifica e di...

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Prof. Domenico Giuseppe Bozza

*********************************Al colloquio.- Noi cerchiamo un uomo che non ha paura di nessun lavoro e che non si dà mai malato. - Bene, mi assuma, che vi aiuto a cercarlo. *******************************

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LA COMUNICAZIONE

Applicazioni

Che cosa è

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ModalitàSpecializzazioni

Cultura

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Sociologia

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Di persone

Di società

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• La comunicazione interpersonale, intesa come un momento di incontro/scambio determina la qualitàdella relazione.

• Spesso si pensa che l'arte del comunicare consista principalmente nella capacità di farsi ascoltare e di farsi comprendere senza fraintendimenti.

• In realtà il successo della comunicazione non dipende unicamente dall'intenzione dell'emittente, ma e soprattutto dalla percezione del ricevente, per cui l'ascolto ed il "feedback" (messaggio di ritorno) del ricevente sono importanti rivelatori della qualità dell'interazione.

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Perché il rapporto con gli altri sia affrontato con successo, occorre dunque essere consapevoli della

propria responsabilità sia nella fase di trasmissione che in quella

dell'ascolto.

Gli elementi base della comunicazione

sono essenzialmente tre:

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Come è evidenziato dallo schema, nel trasmettere un messaggio si passa un

contenuto, verbale o non verbale, che èsempre accompagnato da un'emozione,

da una determinata percezione o interpretazione (un messaggio

psicologico) che determinano la qualitàdella comunicazione.

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Il messaggio, con la sua duplice valenza, rimane il punto di incontro tra le due

esperienze di chi codifica e di colui che decodifica un contenuto trasmesso.Nel processo comunicativo, inoltre

l'emittente influenza l'efficacia della comunicazione in base a due dimensioni in particolare: la competenza e la credibilità,

le quali sono strettamente connesse al messaggio psicologico di cui sopra.

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Il ruolo del ricevente non è comunque di minor rilevanza: l'ascoltare costituisce la

maggior parte delle attività inerenti la comunicazione. Essere un buon ricevente

vuol dire essere capaci di auto-osservazione, tempo e pazienza per

decodificare con attenzione il comunicato ricevuto e rimandare messaggi di ritorno

che favoriscano la piena comprensione dell'intenzione dell'emittente.

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Spesso chi ascolta ha la tendenza di giudicare, interpretare o disapprovare il messaggio

originario, ostacolando in tal modo l’efficacia della comunicazione. Il ricevente, al contrario

deve essere capace di ascoltare, di parafrasare e di verificare, con chi trasmette, la reale

percezione dei sentimenti e la negoziazione del significato, mostrando così di voler comprendere a fondo il messaggio, prima di darne una valutazione.

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http://fadest.uniud.it/coco/materiali.php

Comunicazione come trasmissione, passaggio di informazioni:

Comunicazione come trasmissione, passaggio di informazioni:

Comunicazione come relazione, mettere in comune,

comprensione:

Comunicazione come relazione, mettere in comune,

comprensione:

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Comunicazione, dal latino comunico, significa condivisione.

Non significa "mandare messaggi", ma va intesa come un atto sociale e

reciproco di partecipazione, atto mediato dall'uso di simboli significativi

tra individui e gruppi diversi.

Comunicare = interagire, mettere in comune, mettere in relazione

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CONTESTO DI UNA COMUNICAZIONE

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Gli elementi fondamentali di ogni processo comunicativo sono: (1)1. l'emittente: è il soggetto (o i soggetti) che

comunica il messaggio

2. il ricevente: è il soggetto (o i soggetti) che riceve il messaggio

3. il messaggio: è il contenuto di ciò che si comunica. Può essere una informazione, un dato, una notizia o più semplicemente una sensazione

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4. il codice: è il sistema di segni che si usa quando si comunica e senza il quale non avviene la trasmissione del messaggio. Può essere sia una lingua, che un gesto, un grafico, un disegno.

5. il canale: può essere inteso sia come il mezzo tecnico esterno al soggetto con cui il messaggio arriva (telefono, fax, posta ecc.) sia come il mezzo sensoriale coinvolto nella comunicazione (principalmente udito e vista)

Gli elementi fondamentali di ogni processo comunicativo sono: (2)

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6. la codifica: è l'attività che svolge l'emittente per trasformare idee, concetti e immagini mentali in un messaggio comunicabile attraverso il codice

7. la decodifica: è il percorso contrario svolto dal ricevente che trasforma il messaggio da codice in idee, concetti e immagini mentali

Gli elementi fondamentali di ogni processo comunicativo sono: (3)

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8. il feed-back: è l'interscambio che avviene tra ricevente ed emittente quando l'informazione di ritorno permette all'emittente di percepire se il messaggio èstato ricevuto, capito ecc.

9. il contesto o ambiente: è il "luogo", fisico o sociale, dove avviene lo scambio comunicativo - può incentivare o al contrario disincentivare la comunicazione

Gli elementi fondamentali di ogni processo comunicativo sono: (4)

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Un utilizzo congiunto delle diverse modalità comunicative

produce i risultati più efficaci. L'apprendimento varia al variare delle

tecniche comunicative e dunque dei diversi canali di percezione.

Modalitàcomunicative e apprendimento

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Per sfruttare coscientemente le possibilitàofferte dalla comunicazione, è sempre

necessario definire con esattezza:a chi ci rivolgiamo(chi sono i soggetti con i quali devo entrare in relazione?)

l'obiettivo (cosa vogliamo che facciano, pensino, abbiano presente, al termine della comunicazione?)

che cosa comunicare (quali sono i punti fondamentali che devo comunicare per ottenere l'effetto voluto e creare la relazione?)

come comunicarlo (quali sono "gli strumenti" di comunicazione più adatti a ottenere l'effetto voluto? Scritto, orale, ecc. )

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Modalità comunicative

La comunicazione può essere:

Comunicazione verbale: utilizza le parole Comunicazione non verbale: espressione del volto, gesti, tono della voce, etc. E' meno facilmente sottoponibile a "censura", e quindi tradisce gli effettivi sentimenti, stati d'animo, opinioni. Comunicazione simbolica: il nostro modo di vestire, gli oggetti di cui ci circondiamo, etc, costituiscono una parte molto significativa della nostra comunicazione

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La competenza comunicativa può essere definita come la capacità di

relazionarsi con gli altri. Implicitamente implica il sapere che

cosa fare e come farlo senza trascurare il concetto di

appropriato/inappropriato (Fillmore, 1981 su Di Fabio, 1998)

Concetto di “competenza comunicativa”

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I fattori che facilitano lo sviluppo di una buona competenza comunicativa

risultano essere:COMPLESSITA' COGNITIVA

La capacità di interpretare e trovare un senso a ciò che gli altri fanno e dicono intorno a noi

EMPATIAEspressività, calore umano, facilità di rapporto,

flessibilità, ottimismo

ASSUNZIONE DI RUOLO E CONTROLLO DEL RAPPORTO COMUNICAZIONALE

Capacità di condurre, sostenere, di indirizzare l'interazione

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• la trasmissione• gli effetti che produce• il contenuto

La trasmissioneriguarda il modo in

cui il messaggio viene trasmesso.

Gli effetti che produce sono le conseguenze e queste possono essere

funzionali e disfunzionali alla comunicazione, nel senso che, possono

tendere ad aprirla o a bloccarla. Questi effetti dipendono e sono strettamente

collegati al contenuto della comunicazione.

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Il contenuto può essere assertivo, aggressivo e vittimistico.

La comunicazione assertiva è chiara,

sintetica, esplicita. In tal caso il parlante si prende

la responsabilità di dire ciò che pensa.

La comunicazione aggressiva èquella che sottende un

rimprovero. (Es. " Si può sapere cosa hai fatto?"). Chi

ascolta alza le barriere.

La comunicazione vittimistica è quella con la quale si esprimono i propri bisogni in maniera da colpevolizzare l'altro. (Es. "

Non ce la faccio più ad ascoltarti"). L'effetto di questa comunicazione è di

produrre nell'altro una reazione di evitamento, bloccando così la relazione.

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L'empatia nasce con Carl Rogers negli anni 5O.

Rogers, psicologo umanista, notò che 3 erano le condizioni necessarie

e sufficienti per produrre un cambiamentopositivo in una persona.

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Cambiamento positivo significa che se una persona vive una situazione di

conflittualità, di confusione, di malessere, rispetto ad una certa situazione, ci sono

tre condizioni che sono capaci di far evolvere la persona verso il superamento della difficoltà e quindi verso la crescita.

CAMBIAMENTO POSITIVO

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Le condizioni sono …• L'empatia: capacità di mettersi nei panni

dell'altro, pensare e sentire "come se" si fosse l'altro, mantenendo nel contempo il contatto con se stesso e con le proprie emozioni.

• La congruenza: stato di accordo interno.• L'accettazione positiva dell'altro:

presuppone una visione alterocentrica della vita, secondo la quale si dà per scontato che ogni persona è diversa dall'altra

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Ponendo che ci siaa) una minima volontà da parte di due persone di relazionarsi;b) una capacità e una minima volontà di entrambi di ricevere informazioni dall'altro;c) un rapporto che esiste da un certo e per un certo periodo di tempo, allora si ipotizza come valida la seguente relazione…

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Maggiore è la capacità di comunicazione in uno dei due individui, più la relazione con l'altro che

ne deriva assumerà una tendenza alla comunicazione reciproca, che si caratterizzerà

per una sempre maggiore congruenza, una tendenza alla comprensione più adeguata delle informazioni da parte di entrambi, un migliore

adattamento psicologico, quindi un migliore funzionamento di tutti e due e una soddisfazione

reciproca per la relazione intrattenuta.

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L'ascolto empatico rappresenta quindi una struttura psicologica di accoglienza, nel senso

che l'empatia comporta il "sentire" e "l'essere consapevole" delle proprie emozioni, (congruenza), ma anche il

"sentire" e "l'essere consapevole" delle emozioni dell'altro (empatia in senso stretto). Questo processo determina la capacità dell'io di relazionarsi e quindi è indice di maturità

affettiva (posizione alterocentrica).

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Secondo quanto osservava Rogers, se in una interazione a due, uno dei due partners si pone

in modo alterocentrico (e quindi non egocentrico), questo modo di relazionarsi nella persona si "contagerà" all'altro e determinerà

corresponsabilità nella relazione, che è indice di maturità sociale.

Questo processo rappresenta il presupposto per la negoziazione dei reciproci punti di vista e quindi,

di conseguenza, della prevenzione dei conflitti.

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Di fronte ad una comunicazione aggressiva (es. "Si può sapere dove hai messo il libro?"),

Si può rispondere:

• a) in maniera assertiva, ad es.: "Nel secondo cassetto".

• b) in maniera aggressiva, ad es.: "Ma perché non puoi cercarlo?"

• c) in maniera vittimistica, ad es.: "Ma non puoi sempre chiedermi tutto!"

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La risposta aggressiva ha come effetto quello di provocare, in chi ascolta, altra aggressività.

La relazione quindi diventa simmetrica e non complementare.

• Si ha comunicazione simmetrica quando si utilizza la stessa modalità dell'interlocutore (aggressiva o vittimistica). In tal caso la comunicazione èdisfunzionale fino ad arrivare all'escalation simmetrica (esasperazione del conflitto).

• Si ha comunicazione complementare quando si interrompe la modalità aggressiva o vittimistica dell'interlocutore, perché si utilizza la comunicazione assertiva, facendo sì che l'altro, si prenda le proprie responsabilità. Poiché fa chiarezza e apertura, questa comunicazione è funzionale.

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Per un riepilogo …La comunicazione può definirsi come la modalità

attraverso cui si instaurano, si strutturano, si sviluppano le relazioni sociali e si afferma il “se”nel mondo come attori individuali e/o collettivi.

La comunicazione si inserisce all’interno di un contesto culturale di riferimento in cui un

emittente, trasmettendo un contenuto tramite un canale ed un codice condivisi col ricevente, può

ricevere dal destinatario un feedbackcomunicativo.

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La finestra di Johari

IGNOTO AGLIALTRI

AREAIGNOTA

4

AREANASCOSTA

2

NOTO AGLIALTRI

AREACIECA

3

AREAAPERTA

1

IGNOTO A SÉNOTO A SÉ

Joseph Luft e Harry Ingham, 1950

(Tratto da J. Luft, Dinamica delle relazioni interpersonali. La finestra di Johari, ISEDI 1985)

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Cosa studia …• CON QUESTO MODELLO NON SI STUDIA

LA COMUNICAZIONE, NELLE SUE FASI, MA SI STUDIA PER UTILIZZARLA AL MEGLIO E MIGLIORARE QUINDI LA CONSAPEVOLEZZA DEGLI INTERLOCUTORI.

• QUESTO MODELLO ESPLICITA IL RAPPORTO TRA CONSAPEVOLEZZA E COSCIENZA ATTRAVERSO LA BIPOLARIZZAZIONE TRA CIÒ CHE ÈNOTO (O IGNOTO) A NOI STESSI E CIÒ CHE È NOTO (O IGNOTO) AGLI ALTRI.

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RISULTA UNO SCHEMA CON 4 QUADRANTI:

• SFERA PUBBLICA DELLA PERSONALITÀATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI CHE IL

SOGGETTO ASSUME CONSAPEVOLMENTE E DI CUI ANCHE GLI ALTRI SONO AL CORRENTE. DÀLUOGO AD UN'AREA COMUNICATIVA APERTA IN CUI CIRCOLANO LIBERAMENTE LE INFORMAZIONI CHE L'INDIVIDUO CONOSCE E CHE È DISPOSTO A COMUNICARE ANCHE AGLI ALTRI.

• SFERA PRIVATA SULLE CARATTERISTICHEDI CUI IL SOGGETTO È CONSAPEVOLE MA CHE NON

VUOLE CONDIVIDERE CON GLI ALTRI O CHE GLI ALTRI NON RECEPISCONO. QUESTA AREA NASCOSTA È IMPORTANTE PERCHÉ RESTRINGE LE POSSIBILITÀ DI UNA LIBERA COMUNICAZIONE.

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RISULTA UNO SCHEMA CON 4 QUADRANTI:

• AREA CIECA: CORRISPONDE ALLE IMPRESSIONI CHE GLI

ALTRI HANNO DI NOI MA CHE NON ESPLICITANO.

• AREA IGNOTA:DÀ LUOGO A UNA NON-COMUNICAZIONE IN

CUI CARATTERISTICHE E IMPRESSIONI NON SONO NOTE NÉ A NOI NÉ AGLI ALTRI E NON SIAMO, QUINDI, IN GRADO DI CAPTARLE SE NON CON L'ANALISI PSICOLOGICA. RIMANGONO, IN QUEST'AREA, DEI CONTENUTI LATENTI.

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Teoria socio-psicologica transazionale(Il Modello GAB)

Berne E., A che gioco giochiamo, Bompiani, 2000

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COME SI ESPRIMONO LE TRE PERSONALITÀ

• Genitore critico: Devi, Non devi - Se io fossi in te... - Non farlo mai più - Continua così e andrai all'inferno - Tu sei cattivo (stupido, ignorante, ecc.) - Non disturbare - Tu sei una maledizione per tutti noi - ecc.

• Genitore amorevole: Che cosa penseranno i vicini? - Attento al freddo! - Senza di te non so che cosa farei? - Tu si che sei bravo, invece tua sorella... - Tu sei una benedizione per tutti noi - ecc.

• Bambino Naturale: Non voglio! - È mio! - Ho paura! - Non l'ho fatto io! - Lo voglio! - Dammelo! - È colpa sua! - Raccontami una storia. -Voglio guardare la televisione. - ecc.

• Bambino Adattato: Per favore, mi presti la penna? - Buona sera come sta? - La maestra mi ha dato un brutto voto, ha fatto bene perché non avevo studiato. - Non mangio le caramelle perché lo zucchero guasta i denti. - Potrei guardare la televisione per mezzora? - ecc.

• Adulto: Quali sono i fatti? - Fammi capire bene come stanno le cose -Quali sono le ragioni? - Hai fatto i dovuti controlli? - L'incontro èmartedì alle 14.00, vedrò di non mancare. - ecc.

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Opinioni a confronto:

Si supponga che in un ufficio arrivi una ragazza con la minigonna. Bambino Libero e Naturale: "Però... guarda che gambe!" Genitore Critico: "Dovrebbero proibire certi vestiti in un ufficio." Genitore Amorevole: "Poverina, chissàcome soffre il caldo." Adulto: "Penso che una gonna un po' piùlunga sarebbe più adatta".

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Il bambino e la comunicazione

Se mi tocchi dolcemente, Se mi guardi e mi sorridi,

Se qualche volta mi ascolti prima di parlare,Allora io crescerò, veramente crescerò.

Bradley (9 anni).