9 7 è sempre lo stesso». (La Madonna di Fatima a Giacinta ... · gio della Madre del cielo....

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Transcript of 9 7 è sempre lo stesso». (La Madonna di Fatima a Giacinta ... · gio della Madre del cielo....

ISBN 9 7 8 - 8 8 - 8 4 0 4 - 3 0 0 - 9

€ 4,00

«Verranno certe mode che offenderanno molto Gesù. Le persone che servono Dio non devono seguire la moda. La Chiesa non ha mode. Gesù è sempre lo stesso».

(La Madonna di Fatima a Giacinta).

Santa Maria Goretti, con la sua vita e con la sua morte, mostra di aver fatto suo questo messag-gio della Madre del cielo.

Questo piccolo fiore di campo ebbe infat-ti il coraggio di andare controcorrente, invito che papa Francesco rivolge a tutti i cristiani e soprattutto ai giovani: «Non abbiate paura di andare controcorrente, quando ci vogliono rubare la speranza, quando ci propongono questi valori che sono avariati, valori come il pasto andato a male e quando un pasto è andato a male, ci fa male; questi valo-ri ci fanno male. Dobbiamo andare controcor-rente! E voi giovani, siate i primi: andate con-trocorrente e abbiate questa fierezza di andare proprio controcorrente. Avanti, siate coraggiosi e andate controcorrente! E siate fieri di farlo!».

8597

Collana: I Santi

Visto si stampi: Ottaviano d’Egidio

Superiore Provinciale, 1o Aprile 2003

Prima edizione: Marzo 1980

Seconda edizione: Maggio 1984

Terza edizione: Ottobre 1988

Quarta edizione: Settembre 1990

Quinta edizione: Giugno 1992

Sesta edizione: Marzo 1996

Settima edizione: Giugno 2001

Ottava edizione: Aprile 2003

Nona edizione: Febbraio 2008

Decima edizione: Marzo 2011

Testi: Padre Giovanni AlbertiFoto: Gianluca Benedetti

© Editrice Shalom, Prima edizione – 21.11.2013 Presentazione della Beata Vergine Maria© Libreria Editrice Vaticana, per gentile concessione© Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, per gentile concessione

ISBN 9 7 8 8 8 8 4 0 4 3 0 0 9

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IndIcePrima parte. La vita di santa Maria Goretti• Scheda biografica di Maria Goretti ................... 8• Hai camminato libera da ogni legame ........... 10• Il primo addio ................................................. 12• L’incontro con Serenelli ................................ 18• Cascina Antica di Conca ................................. 24• La morte di Luigi Goretti ............................... 27• Una giornata di Marietta ................................. 31• Dio trovato nel quotidiano .............................. 37• Il giorno della Prima Comunione ................... 43• Le prime ombre della sera .............................. 50• Una casa per sempre ...................................... 54• La passione di Marietta .................................. 56• Il pianto della piccola Teresa .......................... 60• L’altro dramma ............................................... 65• La scelta di amare, comunque ........................ 69• Il referto medico ............................................. 75• Il sole nella notte ............................................ 79• Il disegno di Dio ............................................. 82• Santa Maria Goretti ........................................ 87• Non è la Santa dei “cinque minuti” ................ 92

Seconda parte. Preghiamo con Marietta• Preghiera a santa Maria Goretti ................. 100• Messa in onore di santa Maria Goretti ......... 102• Triduo di preparazione alla festa di santa Maria Goretti .............................................. 109• Una canzone per Marietta ............................ 117

PRIMA PARTELa vita di santa Maria Goretti

PRIMA PARTELa vita di santa Maria Goretti

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Scheda biografica di Maria Goretti

• 16 ottobre 1890: Maria Goretti nasce a Corinal-do da Luigi Goretti e Assunta Carlini.

• 17 ottobre 1890: viene battezzata nella chiesa di San Francesco in Corinaldo. Le sono imposti i nomi di Maria e Teresa.

• 4 ottobre 1896: riceve la Cresima da monsignor Giulio Boschi, vescovo di Senigallia.

• 12 dicembre 1896: la famiglia Goretti lascia Co-rinaldo ed emigra a Colle Gianturco, vicino Pa-liano.

• febbraio 1899: trasferimento a Le Ferriere di Conca.

• 6 maggio 1900: Luigi Goretti muore colpito dalla malaria.

• 16 giugno 1901: Maria riceve la Prima Comunio-ne nella chiesa di Conca, oggi Borgo Montello.

• 5 luglio 1902: ore 15:30 viene ferita mortalmente da Alessandro Serenelli.

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• 6 luglio 1902: muore a Nettuno a 11 anni, 8 mesi, 21 giorni, dopo aver perdonato il suo uccisore.

• 8 luglio 1902: è sepolta nel cimitero di Nettuno.

• 31 maggio 1935: inizio del processo informativo di Albano.

• 25 marzo 1945: Pio XII riconosce l’autenticità del martirio di Maria Goretti.

• 27 aprile 1947: beatificazione.

• 24 giugno 1950: è dichiarata santa in piazza San Pietro da papa Pio XII.

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Hai camminato libera da ogni legame

Hai camminato per le vie del mondoguidata dalla volontà di un nocchiero invisibile:sino alla fine non allenteràper un momento le redini.

Sono passati i giorni nei quali bambinastavi in braccio alla madre:e la tremenda esuberanza della gioventùè trascorsa in riso e in pianto.A notte, quando la lampada è accesa,dov’eri nel tuo turno di lavoro?Chi può dire quale voce ancora risuoneràoggi, alla fine del tuo turno di lavoro.

Coloro che sempre camminanonon hanno alcun carico:non hanno né bisaccia, né piattoe neppure una casa.Il nutrimento, come il navigare delle nubi,la loro mente, come il sibilo del vento,gira e rigira, imprime segni sulla terrae scompare invisibile.O viandante, intona il canto del cammino,suona il tuo strumento:impazzisca lo spirito, per la gioia

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di sapere che non c’è sponda, né riva. Ad ogni impronta di piede, da ogni parte della strada,fa’ germogliare fiori di gioia e di pianto. Tu sei l’aria di mezzogiorno nel cuore della primaveralibera da ogni legame.

Qui in una mattina piena di rugiadasi è risvegliato l’animo:qui con il flauto in manoho composto i miei canti.So che dovrò lasciareil mio vecchio flauto,ma porterò via il cuorepieno dei suoi canti.

Tagore

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Il primo addio

All’alba in campagna il sole lascia la notte di-menticando colori intensi sulle foglie e nella rugia-da. Quella mattina la sveglia suona inutilmente, la notte è stata di attesa. Angelo, Marietta, Mariano e Alessandro sono emozionati: per loro si tratta del primo vero viaggio.

Papà Luigi, alle solite raccomandazioni, avrà aggiunto notizie su Paliano; la possibilità di vivere più decorosamente, forse avrà accennato all’acqui-sto di giocattoli più belli.

Mamma Assunta pensa al resto: le borse da ri-empire, le scatole da fermare con lo spago, le poche cose da lasciare e i molti sospiri carichi di speranza. La loro è una storia simile a quella di tante altre fa-miglie dell’Italia di fine ’800. Si emigra barattando i sentimenti con una terra meno avara e con quattro pareti tra le quali nascondere i pochi segreti.

Il dramma dell’emigrazione contagia una fa-

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miglia su tre dell’Italia di quel tempo. La scia dei vaporetti o lo sferragliare dei treni dimenticano su quelle panchine le tante storie di lacrime e di mi-seria.

Rimangono impressi nella memoria collettiva quei lunghi gonnelloni e quei fazzoletti bianchi che il vento fa impazzire di nostalgia.

I marchigiani guardano l’Agro Romano come l’Eldorado di casa nostra. A Luigi Goretti ne parla bene Bracceschi, un amico che a Paliano ha fat-to fortuna, e con la scadenza a giorni del contratto con il proprietario del podere di Pregiagna c’è poco da scegliere.

Un tonfo, quella porta che si chiude, un ultimo sguardo a quelle mura che molti protagonisti di questa storia non vedranno mai più.

All’alba del 12 dicembre 1897 la diligenza in servizio da Corinaldo a Senigallia cammina tra campi arati e brume autunnali: 18 chilometri da percorrere tra scossoni e sussulti.

Nei bambini lo stupore si legge negli occhi: il treno, il mare, la folla e mille domande da fare a papà e a mamma. Dai finestrini appannati Anco-na, le montagne dell’Appennino, Foligno, Spoleto, Terni, la lussureggiante valle del Tevere ancora ac-carezzata dalla nebbia.

Mentre i bambini dormono, sul volto di Luigi e Assunta un velo di malinconia. Come in un film ri-vedono la contrada di San Vincenzo vestita a festa

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in quel 25 febbraio 1886, giorno del loro matrimo-nio, la terra di Pregiagna e i fiori del convento dei Cappuccini.

Una vita di semplicità, fatta di stagioni e di rac-colti, di speranze e di lavoro. L’emigrazione non è mai stata un’idea straniera tra questa gente che ha ben poco a cui attaccarsi.

Il primo figlio nasce presto, lo chiamano Anto-nio e muore dopo soli otto mesi. Poi è la volta di Angelo (18 agosto 1888) e il 16 ottobre 1890 viene alla luce Marietta, il fiore di campo che cambierà radicalmente il destino della famiglia Goretti.

Di quel giorno di festa è rimasta una lapide bian-ca, sul muro del casolare di Pregiagna. La scritta, macchiata di pioggia e di polvere, racconta:

QUI NACQUEIN UMILTÀ

MARIA GORETTIANIMA ELETTA

SI NUTRÌ DELLA GRAZIASI PLASMÒ NEL SACRIFICIO

SI ESALTÒ IMMACOLATA NEL MARTIRIO

OGGIBRILLA SUGLI ALTARI

NELLA LUCE DI CRISTO

Dopo ventiquattr’ore dalla nascita è battezza-

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ta nella chiesa parrocchiale di San Francesco e le sono posti i nomi di Maria e Teresa. Madrina di Battesimo è la zia Pasqualina Goretti.

È il tempo della vendemmia e la sera si brinda con il vino nuovo, un rito propiziatorio di prosperi-tà e di lunga vita.

Mamma Assunta descrive così i primi anni di Marietta: «Passò la sua puerizia come tutti gli al-tri bambini. L’educazione l’ha ricevuta soltanto in famiglia, da mio marito e specialmente da me; educazione che impartivamo ugualmente agli altri figlioli perché crescessero buoni cristiani…

Finché rimanemmo a Corinaldo, essa fu sempre buona, ma non notai nulla di straordinario nella sua condotta»1.

A Corinaldo nascono anche Mariano e Alessan-dro.

Quando il progetto di emigrare viene definito nei minimi dettagli, i Goretti decidono di celebrare il sacramento della Cresima dei due figli più grandi nella loro Corinaldo, tra i parenti.

Il senso dell’appartenenza è fortissimo ma al-trettanto sentita è l’esigenza religiosa: due elementi che torneranno sempre nella storia che stiamo per raccontare.

In relazione all’età, per Marietta viene chiesta una dispensa speciale all’autorità religiosa e così, la mattina del 4 ottobre 1896, insieme al fratello

1 • Processo informativo f. 97.

I genitori della Santa: Luigi Goretti e Assunta Carlini,

sposi il 25 febbraio 1886.

I fratelli Alessandro e Angelo.

Il fratello Mariano e la sorella Teresa.

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Angelo, riceve la Confermazione.Celebra il rito, nel giorno di San Francesco, il

vescovo di Senigallia, Giulio Boschi.Mamma Assunta racconta, rispetto alla circo-

stanza, un particolare sintomatico circa la perso-nalità della Marietta: «Alle domande dell’arci-prete prima della Cresima, Marietta si vergogna-va così tanto, che dovette essere presa in braccio dalla mamma del sacerdote per far valere le sue capacità»2.

In occasione della Cresima, la nostra Santa per la prima volta si accosta al sacramento della Ricon-ciliazione.

Data la precarietà della situazione, i coniugi Go-retti decidono di rinviare l’ingresso dei loro figli a scuola, un desiderio che per molti di loro non verrà mai realizzato. Intanto, nel tardo pomeriggio, il tre-no proveniente da Ancona arriva a Roma, dove c’è in attesa il calesse del senatore Scelsi che conduce i Goretti a Colle Gianturco, una località vicino Pa-liano.

L’incontro con Serenelli

I casolari di Colle Gianturco sono un’oasi dal sapore di fieno in mezzo a prati infiniti.

2 • Processo informativo f. 97 in plico n. 3.

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Al di là della siepe vibra dolcissima la musica del vento e degli armenti. Tuttavia la terra non si dimostra generosa. Ben presto le promesse fatte dal Bracceschi appaiono sogni irrealizzabili e la vita, per i bifolchi3 arrivati dalle Marche, sempre più precaria.

Colle Gianturco avrebbe potuto rappresentare una parentesi trascurabile in vista di una sistema-zione migliore, ma in questa contrada l’esistenza di Luigi e Assunta si intreccia con quella dei Serenelli. Un punto-chiave nella storia che stiamo narrando.

Il contratto stipulato con il senatore Scelsi pre-vede la concessione a mezzadria della terra; Gio-vanni e Alessandro Serenelli già da un anno abi-tano a Colle Gianturco. Il discorso del senatore ai due capifamiglia è di una logica disarmante: già la vita in campagna è dura, i Goretti con tanti figli hanno un solo uomo a lavorare, mentre ai Serenelli manca il calore di una famiglia vera.

A questo punto mettersi in società viene presen-tato come un vero affare. Il tempo in seguito giudi-cherà severamente questa decisione.

Luigi e Assunta avrebbero dovuto ponderare con più saggezza la proposta dello Scelsi. Impecca-bile dal punto di vista utilitaristico, ma discutibile per tanti altri versi.

Durante l’inverno, il 22 febbraio 1898, nasce Er-

3 • La parola bifolchi è usata in questo contesto come sino-nimo di contadini.

Alessandro Serenelli.

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silia, un giorno felice per i Goretti.La vita quotidiana, nel suo scorrere, segue ritmi

e cadenze come a Pregiagna.Ricorda mamma Assunta: «A Messa nei giorni

di festa preferivamo andare a Paliano, dove, oltre la possibilità di adempiere i doveri religiosi, poteva-mo fare gli acquisti per l’intera settimana o vendere uova e colombi, come poi a Nettuno»4.

La nostra Marietta, pur tra notizie frammenta-rie, manifesta già le sue attitudini e il suo stile.

Non potendo andare a scuola, si interessa dei lavori di casa e soprattutto si prende cura della pic-cola Ersilia.

Il sacerdote passionista Aurelio della Passione, uno dei biografi più attendibili di Maria Goretti, racconta che, a distanza di anni, molte persone di Colle Gianturco e di Paliano si ricordavano di quel-la bambina timida e riservata, che andava a fare la spesa «con il modo di fare di una donna adulta»5.

Il carattere mite e tranquillo di Luigi Goretti avrebbe permesso una permanenza forse più lunga a Colle Gianturco, anche se l’unico cibo era «pane di granoturco e polenta»6, ma Giovanni Serenelli, socio del Goretti, viene a duri contrasti con il se-natore Scelsi.

4 • Processo informativo f. 92.5 • Aurelio della passione, Santa Maria Goretti, Ed.

Coletti, Roma 1950, pag. 12.6 • Documento in plico n. 3 e dei suoi fi gli.