PERioDiCo Di CULTURa E inFoRMaZionE I.P. CORRIERE d ell’...

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CHiaRa PiTTaViNO L a pittura, per me, è sempre stata una cosa che mi per- metteva di sentirmi meno infelice, meno povera, meno bruttina e meno ignorante… in fondo, dipingo per gua- rirmi”; così Carol Rama raccontava di se stessa qualche tempo fa, con la passione e la schiettezza che era solita contraddistinguerla. anarchica e visionaria, artista critica della morale borghese e dei luoghi comuni, è stata l’em- blema perfetto di chi va controcorrente e sa farlo senza per forza voltarsi indietro. Entrata di diritto tra i Grandi del- l’ultimo secolo, è stata più volte ospite della Biennale di Venezia, dove la legittimazione internazionale arrivò però soltanto nel 2003 con il Leone d’Oro alla carriera. Fonda- mentali le antologiche a lei dedicate, come quella del 1998 allo Stedelijk Museum di amsterdam, del 2004 di nuovo alla Biennale e del 2008 al Palazzo Ducale di Genova, giunte dopo un silenzio marginale durato decenni. Rap- presentata dal 2009 dalla gallerista isabella Bortolozzi di Berlino, conquista ulteriore fama, sino a ricevere nel 2010 il Premio “Presidente della Repubblica” da Giorgio Na- politano, e quattro anni dopo inaugura al MaCBa di Bar- cellona un’imponente monografica, che racconta dell’urgenza creativa del suo linguaggio espressivo, del continuo riferimento all’erotismo esplicito e di un’identità pittorica che non trova definizioni. Da sempre sfrontata e noncurante dell’etica dei benpensanti e libera da ogni tipo di condizionamento, si è spenta all’età di 97 anni, lo scorso 25 settembre, nella sua casa di via Napione, a Torino, chiudendo il sipario su un percorso professionale ed esi- stenziale non sempre facile, che non sarà dimenticata. aDRiaNO OLiViERi N el sinuoso percorso di luci e acque che la Senna snoda da argenteuil a Honfleur e an- cora più su, dove il grande fiume sfocia nei flutti minac- ciosi della Manica, l’ impres- sionismo trovò le atmosfere variabili alle quali anelava. ancora prima, sulle spiagge del mare del Nord dove il giovane caricaturista Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926) trascorse la giovi- nezza, avevano piantato i loro cavalletti Courbet, Jon- gkind, Whistler e di Boudin che, incantato da quei vacan- zieri lidi distesi sotto cieli ampi e freschi, seppe tra- smettere all’allievo Claude l’assoluta fiducia nell’im- pressione tratta “sul motivo”. il percorso di adesione alle attimali variazioni luminoso- esistenziali non sarà né breve né semplice e passa per Le déjeuner sur l’herbe, quel capolavoro forse mancato ma certamente sofferto, ri- preso e, vent’anni dopo, ta- gliato, che infine lo convinse ancor più a non accettare i consigli di nessuno, nem- meno di Courbet, e ad aspi- rare a una pittura cantata. Fino allo storico appunta- mento al Boulevard des Ca- pucines, nel ‘74, Monet è sempre in movimento ma non si allontana, se non per una breve fuga londinese- olandese, dall’alveo della Senna. Se non bastasse quel pasto campestre come di- chiarazione d’intenti anche rispetto a quell’altra ancor più celebre Colazione di Manet per la quale aveva anche posato tre metri qua- drati di pittura per celebrare il becchettare dei tacchini nel prato (I tacchini, 1877) è un’ulteriore spallata ai generi dell’accademia che l’artista non volle mai assecondare. Non è sempre estate però e, quando muore la sua cara Camille, saranno il cielo plumbeo di Vétheuil e le grandi gelate del ‘79 a rap- presentare il suo intimo in- verno del cuore. Stabilito un sodalizio commerciale con Durand-Ruel, nei primi anni Ottanta dipinge a Bordighera PERiODiCO Di CULTURa E iNFORMaZiONE Fondato da Carlo accossato nel 1994 I.P. COURRIER DES ARTS € 3,00 anno XXi - n° 13 - Venerdì 16 Ottobre 2015 Direzione e Redazione: p.za Zara, 3 10133 Torino Tel. 011 6312666 - fax 011 6317243 email: [email protected] - [email protected] - sito-web: www.corrieredellarte.it art. 2 c. 2 Lg. 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% - Spedizione in abbonamento postale dell’ ARTE CORRIERE GiaN GiORGiO MaSSaRa L ’autunno delle mostre torinesi ha ini- zio con l’esposizione presso la Gal- leria aversa, che propone un gruppo di dipinti di qualità. Carlo Bossoli scompare a Torino nel 1884, dopo aver realizzato opere a olio di indubbia suggestione (Alicante, Il fine temporale) e tempere quali Gaeta: la cit- tadina è dominata da una rupe sovrastata da un complesso castellano e presenta una ricca parata di palazzi che l’autore ha probabil- mente visto nel momento storico dell’annes- sine del Sud italia. Torniamo al Medio Oriente con l’opera di alberto Pasini (Cavo- retto, † 1899) Mercante a cavallo: il bel vi- colo è animato dal bianco destriero, dai venditori e da un casalingo albero la cui chioma s’erge oltre il muro. Certamente l’aver partecipato, a metà secolo XiX, a una missione diplomatica ha consentito al Pasini di realizzare numerosi taccuini con schizzi utilissimi per la futura realizzazione di molte opere. abbiamo avuto modo di vederli: splendidi. ancora lontano da Torino si col- loca il vivace dipinto di alessio Jussopof che in Sosta al villaggio ricrea l’ambiente russo. continua a pag. 2 Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno Dal Museo d’Orsay alla GAM di Torino, anche “Le déjeuner sur l’herbe” tra i capolavori del maestro impressionista Colazione da Monet Torino, Galleria Aversa La miglior pittura tra ’800 e ’900 Claude Monet (1840–1926) “Le déjeuner sur l'herbe” (“Colazione sull’erba”), 1865-66 olio su tela, 248x217 cm. Musée d’Orsay, Parigi © RMN-GrandPalais/P.Schmidt Alessio Issupoff (1889–1957) “Cavalli sulla neve” olio su tavola in legno compensato, 80x65 cm. © Galleria Aversa, Torino continua a pag. 2 L’artista scomparsa lo scorso 25 settembre Carol Rama una vita controcorrente

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CHiaRa PiTTaVino

La pittura, per me, è sempre stata una cosa che mi per-metteva di sentirmi meno infelice, meno povera, menobruttina e meno ignorante… in fondo, dipingo per gua-rirmi”; così Carol Rama raccontava di se stessa qualchetempo fa, con la passione e la schiettezza che era solitacontraddistinguerla. anarchica e visionaria, artista criticadella morale borghese e dei luoghi comuni, è stata l’em-blema perfetto di chi va controcorrente e sa farlo senza perforza voltarsi indietro. Entrata di diritto tra i Grandi del-l’ultimo secolo, è stata più volte ospite della Biennale diVenezia, dove la legittimazione internazionale arrivò peròsoltanto nel 2003 con il Leone d’oro alla carriera. Fonda-mentali le antologiche a lei dedicate, come quella del 1998allo stedelijk Museum di amsterdam, del 2004 di nuovoalla Biennale e del 2008 al Palazzo Ducale di Genova,giunte dopo un silenzio marginale durato decenni. Rap-presentata dal 2009 dalla gallerista isabella Bortolozzi diBerlino, conquista ulteriore fama, sino a ricevere nel 2010il Premio “Presidente della Repubblica” da Giorgio na-politano, e quattro anni dopo inaugura al MaCBa di Bar-cellona un’imponente monografica, che raccontadell’urgenza creativa del suo linguaggio espressivo, delcontinuo riferimento all’erotismo esplicito e di un’identitàpittorica che non trova definizioni. Da sempre sfrontata enoncurante dell’etica dei benpensanti e libera da ogni tipodi condizionamento, si è spenta all’età di 97 anni, lo scorso25 settembre, nella sua casa di via napione, a Torino,chiudendo il sipario su un percorso professionale ed esi-stenziale non sempre facile, che non sarà dimenticata.

aDRiano oLiViERi

nel sinuoso percorsodi luci e acque chela senna snoda da

argenteuil a Honfleur e an-cora più su, dove il grandefiume sfocia nei flutti minac-ciosi della Manica, l’impres-sionismo trovò le atmosferevariabili alle quali anelava.ancora prima, sulle spiaggedel mare del nord dove ilgiovane caricaturista Monet(Parigi, 1840 – Giverny,1926) trascorse la giovi-nezza, avevano piantato iloro cavalletti Courbet, Jon-gkind, Whistler e di Boudinche, incantato da quei vacan-zieri lidi distesi sotto cieliampi e freschi, seppe tra-smettere all’allievo Claudel’assoluta fiducia nell’im-pressione tratta “sul motivo”.

il percorso di adesione alleattimali variazioni luminoso-esistenziali non sarà né brevené semplice e passa per Ledéjeuner sur l’herbe, quelcapolavoro forse mancatoma certamente sofferto, ri-preso e, vent’anni dopo, ta-gliato, che infine lo convinseancor più a non accettare iconsigli di nessuno, nem-meno di Courbet, e ad aspi-rare a una pittura cantata.Fino allo storico appunta-mento al Boulevard des Ca-pucines, nel ‘74, Monet èsempre in movimento manon si allontana, se non peruna breve fuga londinese-olandese, dall’alveo dellasenna. se non bastasse quelpasto campestre come di-chiarazione d’intenti ancherispetto a quell’altra ancorpiù celebre Colazione di

Manet per la quale avevaanche posato tre metri qua-drati di pittura per celebrareil becchettare dei tacchini nelprato (I tacchini, 1877) èun’ulteriore spallata ai generidell’accademia che l’artistanon volle mai assecondare.non è sempre estate però e,quando muore la sua caraCamille, saranno il cieloplumbeo di Vétheuil e le

grandi gelate del ‘79 a rap-presentare il suo intimo in-verno del cuore. stabilito unsodalizio commerciale conDurand-Ruel, nei primi anniottanta dipinge a Bordighera

P E R i o D i C o D i C U L T U R a E i n F o R M a Z i o n EFondato da Carlo accossato nel 1994

I.P.

C O U R R I E R D E S A R T S

€ 3,00anno XXi - n° 13 - Venerdì 16 ottobre 2015Direzione e Redazione: p.za Zara, 3 – 10133 TorinoTel. 011 6312666 - fax 011 6317243email: [email protected] - [email protected] - sito-web: www.corrieredellarte.itart. 2 c. 2 Lg. 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% - Spedizione in abbonamento postale

dell’ARTECORRIERE

Gian GioRGio MassaRa

L’autunno delle mostre torinesi ha ini-zio con l’esposizione presso la Gal-leria aversa, che propone un gruppo

di dipinti di qualità. Carlo Bossoli scomparea Torino nel 1884, dopo aver realizzato opere

a olio di indubbia suggestione (Alicante, Ilfine temporale) e tempere quali Gaeta: la cit-tadina è dominata da una rupe sovrastata daun complesso castellano e presenta una riccaparata di palazzi che l’autore ha probabil-mente visto nel momento storico dell’annes-sine del sud italia. Torniamo al Mediooriente con l’opera di alberto Pasini (Cavo-retto, † 1899) Mercante a cavallo: il bel vi-colo è animato dal bianco destriero, daivenditori e da un casalingo albero la cuichioma s’erge oltre il muro. Certamentel’aver partecipato, a metà secolo XiX, a una

missione diplomatica ha consentito al Pasinidi realizzare numerosi taccuini con schizziutilissimi per la futura realizzazione di molteopere. abbiamo avuto modo di vederli:splendidi. ancora lontano da Torino si col-loca il vivace dipinto di alessio Jussopof chein Sosta al villaggio ricrea l’ambiente russo.

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Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giornoDal Museo d’Orsay alla GAM di Torino, anche “Le déjeuner sur l’herbe” tra i capolavori del maestro impressionista

Colazione da Monet

Torino, Galleria AversaLa miglior pittura tra ’800 e ’900

Claude Monet (1840–1926)“Le déjeuner sur l'herbe”(“Colazione sull’erba”), 1865-66olio su tela, 248x217 cm.Musée d’Orsay, Parigi© RMN-GrandPalais/P.Schmidt

Alessio Issupoff (1889–1957)“Cavalli sulla neve”olio su tavola in legno compensato, 80x65 cm.© Galleria Aversa, Torino

continua a pag. 2

L’artista scomparsa lo scorso 25 settembreCarol Rama

una vita controcorrente

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dove ritrova la luce del sud che aveva già sco-perto in algeria quando si era arruolato nei Chas-seurs d’afrique. in questa mostra torinese,allestita alla GaM con quaranta opere prove-nienti dal Musée d’orsay, ritroviamo un Monetartisticamente attuale nelle fertili e complesse in-fluenze sull’arte moderna. L’artista, che si erafatto costruire una barca-studio per dipingere sul-l’acqua, con la maturità artistica accresce la puravibrazione coloristica fino ad anticipare certi ri-sultati dell’astrattismo e il concetto di movimentoche, prima di Einstein, era stato individuato daEngels e Marx quale carattere tipico dei corpi.senso del movimento comune a Bergson, Prouste Monet il quale giungerà infine a dipingere l’ef-fimero espresso in soggetti al limite della liquidasparizione. nel 1890 acquista una dimora a Gi-

verny nella quale allestirà il celebre giardino epoco dopo inizia la serie dei Covoni osservati inun campo adiacente. È una delle numerose serieavviate con la Gare Saint Lazare nel 1877, ter-minate nel novecento con le Ninfee, e che videun momento apicale in quella che Georges Cle-menceau chiamò “la Rivoluzione delle Catte-drali” a proposito dei capolavori dipinti a Rouen.

GAMGalleria Civica d’Arte Modernae Contemporaneadi TorinoVia Magenta 31 – Torino“MonetDalle collezioni del Musée d’Orsay”Fino al 31 gennaio 2016info: 011 4429518www.gamtorino.it

16 Ottobre 2015Pagina 2dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

segue dalla prima paginaColazione da Monet

Lorenzo Delleani scompare nel 1908 dopo essere vis-suto circondato da fedeli (pittoricamente, anchetroppo) discepoli; agli albori del XX secolo il maestrorealizza la bella veduta di Ceresole reale sovrastatada un’incombente rilievo roccioso che protegge il mi-nuscolo villaggio montano. Giovanni B. Quadrone èstato paragonato a Meissonier per la quantità di par-ticolari – deliziosi sempre – che animano i suoi di-pinti; da aversa troviamo la tecnica mista Con buonicani, preludio a un dipinto del 1893; tutti i protago-nisti del foglio sono vivacemente raffigurati, com-preso il cacciatore che accende un piccolo sigaro inattesa della preda. Di alessandro Lupo abbiano benquattro opere ambientate da Chivasso al mondo ve-neto; al brioso mercato veronese fa riscontro il Mer-cato veneziano con le bancarelle dei fiori, dueimmagini in ombra e i pesci in primo piano. scenache ricorda Mercato a Chivasso – tema amato dal-l’artista – con gli ombrelloni e una ragazzina a mar-gine della tela: vivace il modo con cui l’autoreconfonde architetture, figure in movimento, rusticiparticolari e ritratti. Dove si trova il caffè Bordes-Ara-gno nel 1936, con il vivace ritrattino della bimbadall’abito rosa? Forse in quel Canavese che sconfinanella bassa Valle d’aosta. Quattro buone tele. in unamostra dell’ottocento non può mancare la firma diantonio Fontanesi – pittore ma anche combattente indue guerre d’indipendenza – che in Ritorno al pa-scolo accomuna la stradina di campagna, il luminosoruscello, gli alberi dell’argine in un’opera di piccoledimensioni ma ricco di illuministica sensibilità. neglianni 2004-2006 ci eravamo occupati, con alcuni col-leghi, di Tommaso Juglaris (Moncalieri, † 1925), au-tore del quale era stata scoperta la firma sulla cupoladel Parlamento di Lansing; ne era seguita una gran-diosa mostra che da Moncalieri aveva portato leopere nel Michigan. Ebbene, la tela Confidenze(1899), esposta a Torino, ben si può porre a confrontocon la serie di Muse dipinte nel 1886 sulla cupola delCampidoglio di Lansing, appunto. Dello Juglaris il 2ottobre 1904 il Boston sunday Post scrive: “Le sueopere non hanno eguali altrove nel mondo”. La mo-stra si completa con le firme di Pittara, solinas e an-drea Marchisio (Studiare stanca, ovvero Goethe).

Galleria AversaDipinti dell’800 e del Primo ’900Via Cavour 13 (interno cortile) – Torino“Proposte 2015. Dal Primo ’800 al Primo ’900”info: 011 532662 - www.aversa-galleria.it

segue dalla prima paginaLa miglior pittura tra ’800 e ’900

anDREa DoMEniCo TaRiCCo

Dopo circa quindici anni,David LaChapelle ètornato al Palazzo delle

Esposizioni di Roma con una vi-sionaria retrospettiva personaleintitolata Dopo il Diluvio / Afterthe Deluge, in cui son state pre-sentate per la prima volta più diun centinaio di opere assoluta-mente inedite. sappiamo cheLaChapelle inizia la sua carrieranell’ambiente newyorkese, apartire dagli anni ’80 del secoloscorso. Balzato all’attenzione delgrande pubblico per i suoi incon-fondibili fotoritratti ipercolorati,“pantagruelici” di personaggi fa-mosi, ha poi attraversato un pe-riodo mistico, ritirandosi suun’isola del Pacifico, che lo haindotto a sondare dimensioni cheprima recepiva interiormente. ERoma è il palcoscenico d’eccel-lenza per questa trasposizione:nel 2006 ha vistato privatamentela Cappella sistina ed è da lì che

ha cominciato ad affrontare edapprofondire il concetto di su-blime. Tali aneddoti ci calanonella dimensione catastrofistadel percorso espositivo. il CicloThe Deluge, ispirato al grandeaffresco michelangiolesco, ri-propone in chiave attualizzata ilsenso mistico-reigioso della fisi-cità umana quale tempio di unabellezza cosmica, al limite diquelle visioni umanocentricheche non solo collocano appuntol’Uomo al centro dell’Universo,ma lo aprono anche ai suoi pa-radossi e alle sue miserie. Quasicome se le forze naturali intera-gissero contro le nostre abitudiniconsumistiche e la società tecno-logica implodesse improvvisa-mente. Ecco allora prenderforma un concetto radicale diannientamento proprio dellapresenza umana - prima inveceveicolante per il suo stilemacompositivo -, con lavori qualiNegative Currencies, Gas Sta-tions, Land-Scape… Gli orrori

baroccheggianti di un mondosconvolto dalla potenza dei mariemerge in superficie gradual-mente: vengono a galla sale mu-seali inabissate dal caos o cittànucleari ottenute da oggetti discarto, sino alla riproduzione os-sessiva di veicoli compressi o dipop-banconote. L’ossessione perun erotismo e una sessualitàestrema che “incornicia”l’aspetto cristologico sottendeuna dimensione a metà strada trail sacro e il profano, ove la nor-malizzazione delle passioniavvia ad una realtà post-indu-striale, de-costruttiva, entro laquale i nuovi archetipi nascondodalla commistione di esperienzetradizionali di cui sono svanite lecomponenti logiche. Una se-zione della mostra affonda nelleradici originarie dell’itinerariocreativo e professionale del mae-stro: quivi primeggiano i ritrattidi celebrità (come Michael Jack-son) in cui l’aspetto dinamico e/odi saturazione cromatica defini-sce quel modus operandidi rap-presentare la realtà, che l’ha resoicona vivente nel panoramadell’arte contemporanea.

Palazzodelle EsposizioniVia nazionale 194 RomaDavid LaChapelle“Dopo il DiluvioAfter the Deluge”Mostra conclusaTel. 06 39967500www.palazzoesposizioni.it

Carlo Bossoli (1815–1884), “Gaeta”, tempera su carta© Galleria Aversa, Torino

Una serie di foto inedite al Palazzo delle Esposizioni in RomaE dopo il Diluvio, David LaChapelle

David LaChapelle, “Cathedral” (“After the Deluge”), 2007, fotocolor © aut./PdE

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dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Pagina 316 Ottobre 2015

il dipinto Socrate appartiene al Plurispazialismo, espressione arti-stica creata nel 1999 da Gian Luigi Castelli che, ispiratosi ai taglidi Fontana che suggeriscono spazi al di là della tela, si è avventu-

rato nei plurali spazi mentali nei quali fluiscono pensieri e significanti.il fluire di pensieri e significanti prende dinamicamente corpo nei di-pinti plurispaziali in cui vengono organizzate pulsioni, sensazioni,emozioni e anche idee (Cézanne aveva dato staticamente corpo alleidee organizzando le sensazioni - fonte il filosofo Vozza).il Plurispazialismo, con segni ed elementi indeterminati e caoticamentenon strutturati ma relazionabili, ha pertanto introdotto nell’arte la recentevisione quantistica e reti relazionali in cui “navigare” alla internet, libe-ramente relazionando e correlando con la possibilità, interagendo col di-pinto, di strutturare; di conseguenza, il Plurispazialismo interpreta ilmomento culturale attuale in cui si sono affermati la fisica quantistica einternet con la sua democratica rete, in cui si può anche interagire.inoltre, su questa base, il Plurispazialismo stimola a creare raccontiutili per sviscerare dinamicamente, come cercò di fare socrate, le es-senze della vita, vita in continuo divenire.il dipinto oltre a essere un omaggio è anche una rivisitazione del pensiero disocrate, importante padre della nostra cultura, che, facendo il passo successivorispetto ai presocratici (i presocratici guardavano il mondo non più con giu-stificazioni mitiche atte a dare ordine al caos, ma con saperi che giustificavanose stessi e che erano fondati su osservazioni e congetture),ha portato i pensatoria essere i primi filosofi, cioè a indagare e conoscere se stessi e il mondo conmetodo maieutico e con la dialettica (la dialettica è un processo inventato daSocrate per cui due contrari, tesi e antitesi nel pensiero e nella realtà, si svi-luppano unitariamente risolvendosi in un momento terzo superiore che è lasintesi) (Socrate trasformò l’interpretazione del detto dell’oracolo di Delfi“conosci te stesso”, dal significato di conoscere i propri limiti in modo da nonesagerare a quello di pensare che la più grande e importante conoscenza chesi può avere è quella di se stessi, di sapere chi si è e cosa sono le cose).in tale ottica, socrate, che diceva di sapere di non sapere (detto che potrebbe es-sere interpretato come indice di autocoscienza), si relazionava con le persone,come fa l’arte e soprattutto quella plurispaziale che le fa anche interagire. Egliparlava con persone che avevano la certezza di sapere e, attraverso la dialetticae l’ironia da lui inventate, smontava e destrutturava le loro fissate e convinte rap-presentazioni fondate su apparenze e nel contempo stimolava in loro una conti-nua e strutturante ricerca per cogliere dinamicamente le essenze. osservando erelazionandosi col dipinto Socrate, il fruitore può “navigare” liberamente in unacaotica e non strutturata rete relazionale formata da segni ed elementi indeter-minati e da significati non già dati, un caotico non già dato che richiama un ordinee invita a interrogarsi e a strutturare; il fruitore, sulla base della propria prepara-zione e indole, può così pervenire a proprie interpretazioni, significanti e rappre-sentazioni che una successiva osservazione del dipinto porta a decostruire, mutaree arricchire in un continuo divenire; il dipinto pertanto con la sua indetermi-natezza e le sue reti relazionali stimola, come fece socrate interrogando ma-ieuticamente e attraverso una autocoscienza dialettica e ironica e un continuoprocesso di ricerca e di indagine per cogliere le essenze, a conoscere se stessi,il dipinto stesso e per estensione la realtà in genere, nel loro più profondo.il pensiero fluente e i significanti dell’autore prendono corpo nei dipintiplurispaziali; così metaforicamente nel dipinto plurispaziale Socrate si sti-molano le menti, mediante una testa pensante, a conoscere utilizzando latripartizione tesi, antitesi e sintesi e, mediante uno sguardo socratico ironicoe indagatore, a estrarre maieuticamente un chiaro sapere luminoso e pro-fondo fondato su continue interrogazioni e ricerche mentali che vengonocollegate e inserite in un variegato e screziato “spettro luminoso”.il dipinto, tramite onde di espansione moltiplicatrice, fa intuire che la cono-scenza si amplia intorno al chiarore luminoso di un sapere creato, condiviso,che “getta luce” negli occhi e che, cogliendo le essenze, permette, volendo,di raggiungere una bellezza rasserenante, sapiente e virtuosa (per raggiun-

gere la sapienza e la virtù Socrate pensava però che fosse necessaria e suf-ficiente la sola conoscenza, in seguito Aristotele introdusse il fattore volontà);una conoscenza che illumina e si sprigiona dal viso posto in alto nel dipintoe che sembra uscirne preludendo al platonico mondo delle idee.altri racconti possono essere suscitati interrogando il dipinto e intera-gendo con esso; infatti l’indeterminazione dei segni, degli elementi edella rete relazionale del dipinto può spingere i fruitori, che si interro-gano, a libere interpretazioni e a diventare operanti artisti creatori checreano personali racconti che possono arricchire il dipinto e loro stessi,recependo anche apparenze. Relazionandosi col campo di forma conpotenziale informativo del dipinto contenente anche visi espressivi eutilizzando i neuroni a specchio, essi possono, similmente a come cercòdi fare socrate con metodo maieutico, dialettica e ironia, contribuire acogliere e portare alla luce le essenze potenzialmente presenti nel di-pinto e pervenire all’autocoscienza e alla meta-coscienza.La critica ha posto il Plurispazialismo nell’ambito culturale e ne riportiamodue testimonianze: 1) all’inaugurazione di una personale di Castelli sul Plu-rispazialismo, patrocinata e sponsorizzata dalla Regione Piemonte, la criticaha detto che il Plurispazialismo, come a suo tempo fece il Futurismo, in-terpreta la società attuale e futura (Corriere dell’Arte del 9 febbraio 2007),2) il critico e storico dell’arte Vittorio sgarbi (vedasi il suo libro PortoFranco del 2014) ha collocato storicamente il Plurispazialismo nell’ambitodi una retro-avanguardia intellettuale che, pur guardando con attenzione alpassato, apre a interessanti nuove prospettive di cui la società ha bisogno.

il dipinto Socrate fa parte di un percorso tematico, atto a valorizzare ciascunapersona con la sua dignità, talenti e differenze, che si articola sui temi: “Uma-nesimo trascendentale” con opere che, rifacendosi anche ai miti, evidenzianola capacità umana di dare ordine al caos e di sviscerare, nel rispetto del tra-scendente, il trascendentale che può apparire irraggiungibile, “Coscienza delsé e del connesso non sé” con opere ispirate anche a scritti famosi che por-tano ad atteggiamenti consapevoli e responsabili e infine “amore compren-sivo e disinteressato” con opere che ricordano anche vite emblematiche cheaprono all’altro con condivisione e con la conversazione e tra esse troviamoil dipinto “socrate”, in quanto socrate si rivolse agli altri con l’amore so-praccitato fino alla morte per migliorare la loro conoscenza e coscienza.Maggiori informazionisi possono reperire sul sito www.plurispazialismo.com

il dipinto plurispaziale Socrate di Gian Luigi Castelliè esposto dal 15 al 18 ottobre 2015 a Palermo nella manifestazione L’Isola che c’è

e concorre al 1° Premio Internazionale della Cultura

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MassiMo CEnTini

Èeffettivamente una sinfonia di colori lapersonale che Brigitte Jouvray andreinipropone in questi giorni presso la Gal-

leria Teart di via Giotto a Torino. infatti il cor-pus di tele presenti, che sono appunto raccoltesotto il titolo Une symphonie de couleurs, sicristallizza in una serie di dipinti in cui a pre-valere è il vortice cromatico, che si oggettivain costruzioni nelle quali, senza soluzione dicontinuità, forma e colore si contendono ilprimo della raffigurazione. in alcuni casi lamateria cromatica sembra evocare una fisiono-mia, una proposta di antropizzazione, per poiritornare a essere nello spazio, con quella di-namicità che è propria del linguaggio dell’ar-tista francese. Realtà vissuta, dimensioneonirica e spazio rivisto e corretto attraverso gliitinerari dell’immaginario, costituiscono il ter-ritorio più fertile della ricerca di questa pittrice,in cui la sua innata creatività giunge sempre alfruitore con un notevole patrimonio di emo-

zioni. Le forme complesse che coniugano ilprogetto poetico in soluzioni pittoriche dina-miche e suggestive, lasciano trasparire la pre-senza di un turbinio di sensazioni che cercanocon forza di farsi segno e dare una forma alleenergie del meccanismo immaginario che haun ruolo assolutamente non secondario. Jou-

vray andreini non ci abbaglia e stordisce conla trasfigurazione improntata solo sull’enfatiz-zazione dell’effetto, ma opera agglomerandoun retaggio iconografico non facilmente cor-relabile a correnti e scuole, poiché si sostienesu un’autonomia creativa che caratterizza lasua personalità di artista. in sospensione traessere ed apparire, queste tele favoriscono ilnostro viaggio in una forma di bellezza moltoparticolare, conducendoci lungo itinerari cheora attingono dalla memoria, ora dal dedalodell’immaginario continuamente alla ricercadi un’occasione per conformarsi nel colore.

Galleria TeArt - Associazione Artistico-culturaleVia Giotto 14 – Torino“Une symphonie de couleurs”Mostra personaledi Brigitte Jouvray AndreiniFino al 17 ottobreinfo: 011 6966422

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16 Ottobre 2015

L’esposizione visibiledal 18 ottobre al 22

novembre presso la Gal-leria “arte per Voi” diavigliana (To) è dedicataad un paese ricco di secolidi storia – come spiegaGiuliana Cusino nellapresentazione – e di altret-tante vicende vissute al dilà dei nostri confini: l’an-tica Persia, l’odierno iran.in mostra, immagini dicittà favolose, di sultani,

di principesse, di haremmisteriosi, di tappeti vo-lanti ci dilettano e ci ac-compagnano in unviaggio tutto da compierea cavallo della fantasia. idisegni e dipinti di nadiaBrunori sono un omaggioalle origini del suo com-pagno di vita, ma nonsolo: è passione per le tra-dizioni, la cultura, l’arte, imiti, la storia millenaria,tutta da raccontare, di una

t e r r aaffasci-nante.C o s ìl ’ a u -trice ciaccom-pagnaa l l as c o -perta dim o -derne,v a s t ec i t t àche fu-

rono regni di grandi so-vrani, meraviglie architet-toniche, culle di culturesecolari… e tutto ciò sicomprende attraverso ungioco di immagini in cuisi fondono presente e pas-sato. seguiamo dunque ilcammino di “immortali”armati di lancia e le mo-venze di leggiadre danza-trici. Mentre coraggiosi reguerrieri combattono con-tro mostri mitici armati dibecchi ricurvi, di corna ditoro, di artigli leonini,un’altra voce, quella di unantico poeta, ci sussurrasagge massime di vita.segni incantevoli che ciparlano di concetti cariall’umanità intera, pa-trimonio di tutti e maidi un singolo popolo.

(c.s./g.c./e.l.)

Galleria ‘Arte per Voi’Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 3avigliana (To)“Iran… come ti vedoL’antica Persiae il nuovo Iran”Dipinti e disegnidi Nadia BrunoriDal 18 ottobreal 22 novembre info: 011 9369179www.artepervoi.it

Brigitte Jouvray Andreini alla Galleria TeArt – TorinoQuelle intense composizioni sullo spartito dei colori

Galleria ‘Arte per Voi’ – Avigliana (To)omaggio alle origini:dalla Persia all’iransecondo nadia Brunori

“Symphonie de couleurs” di Brigitte Jouvray Andreini© l’artista/TeArt

Nadia Brunori, “Persepolis”stampa digitale e acrilici su tela, 100x100 cm. © aut./ApV

sono in corso fino al 20 ottobre, presso la Galleria “arte Città amica”di Torino, le personali di andrea Berlinghieri e isidoro Cottino. AndreaBerlinghieri, artista rinomato per i suoi dipinti surrealisti, indaga le re-lazioni tra il mondo onirico e la realtà, creando opere in cui tecnica econtenuti diventano la caratteristica principale del suo lavoro: svilup-pando un linguaggio molto personale, si caratterizza per una costanteattenzione ad esplorare le antiche tecniche e l’espressione artistica con-temporanea; ha inoltre approfondito le teorie di Freud, in materia di statidi incoscienza e di sogno, e - proprio come i più importanti artisti sur-realisti - utilizza tali teorie nella creazione delle suoi lavori.Isidoro Cot-tinoè invece ceramista, pittore e incisore dal 1978: si dedica alle tecnicheincisorie e sperimentazioni legate alla grafica. Diplomatosi presso la Ci-vica scuola di arte Ceramica di Torino, ha frequentato i corsi liberi dinudo presso l’accademia albertina di Torino, con Filippo scroppo. inseguito, Cottino ha fatto parte dei Maestri delle scuola internazionaledi Grafica di Venezia ed ha al suo attivo 72 esposizioni personali e oltre150 collettive in italia ed all’estero. Presso la sala atrio del Centro in-contri della Regione Piemonte, in corso stati Uniti a Torino, sarà inoltrepossibile visitare dal 20 al 31 ottobre la mostra sociale L’Arte incontrala Poesia, organizzata da arte Città amica, affiancata da un omaggio alpoeta della beat generation americana Lawrence Ferlinghetti, chesarà presente all’evento con la poesia La lanterna magica di Chagall.

(c.s./c.p.)Galleria ‘Arte Città Amica’ - Centro Artistico Culturale

Via Rubiana 15 – TorinoMostre personali di Andrea Berlinghieri e Isidoro Cottino

Fino al 20 ottobreSala Atrio del Centro Incontri della Regione Piemonte

C.so stati Uniti 23 – Torino“L’Arte incontra la Poesia” Mostra sociale collettiva a tema libero

con Omaggio a Lawrence FerlinghettiDal 20 al 31 ottobre - info: 011 7717471- www.artecittaamica.it

Alla Galleria ‘Arte Città Amica’ di Torinoe al Centro Incontri della Regione PiemonteDue personali, una collettivae la poesia di Ferlinghetti

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PiETRo PanaCCi

Due giovanisposi, De-metrio e

Rina, sullo sfondodifficile di un’italiain guerra, investononel 1943 le loroenergie nel “Bella-vista”, albergo-ri-storante dell’altaLanga, a Bossola-sco (Cn), notoquale paese dellerose, delle nocciolee della pittura. so-stenitori e puristidella cucina di Langa, essiesporteranno presto nelMondo l’arte culinaria pie-montese, ampliando i propriorizzonti e coltivando pas-sioni profondamente radicate,come quella per la pittura. Ècosì che Demetrio diventacollezionista e mecenate delletele di Chessa, invrea, Men-zio, Paolucci, soffiantino, Ta-busso e tanti altri; come

accadeva durante il periodoimpressionista, quando colle-zionisti di fama accettavanocome pagamento i quadri deicelebri francesi. al Bellavistasoggiornano personaggi illu-stri ed esponenti di spiccodell’italia che conta: da Ei-naudi a Ungaretti, dai Ferreroagli agnelli, da MaurizioCuorgnati a Beppe Fenoglio,che resterà nei loro cuori,

grato a Demetrio e Rina peraverlo ospitato nel loro al-bergo (dove, inoltre, trascor-rerà la sua ultima estate)durante i difficili anni dellaResistenza. La collezionedella coppia si arricchisceoggi di un acquerello del-l’artista anna Borgarelli.Come racconta la bella edesaustiva biografia Il secolodi Rina e Demetrio, forte-mente voluta dal figlioBeppe Veglio e pubblicata

dalla casa editrice Cooper, “iVeglio da sempre si incon-trano a tavola: è qui che av-viene tutto; Rina e Demetriohanno insegnato alla loro fa-miglia la semplicità dellebuone cose e il rispetto deigiovani per gli adulti e degliadulti per i genitori, che èfatto di ascolto, consigli econfronto, in una suggestivacornice come quella di Bos-solasco, perla felice, solitariae sch iva de l l ’al ta Langa” .

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CHiaRa GaLLo

Torna la settimana più artisticadell’anno a Torino, quella diArtissima, appunto, che al-

l’oval del Lingotto presenterà que-st’anno, dal 6 all’8 novembre, 207gallerie provenienti da 31 Paesi di-versi. Riflettori puntati dunque sulla22esima edizione: una fiera compostada 6 sezioni, che prevedono altrettantipremi, tutti dedicati ai migliori autoriproposti dalle gallerie partecipanti.

Gli spazi restano quelli che cono-sciamo: la Main section, che offre alpubblico una panoramica degli espo-sitori più rinomati e affermati a livellointernazionale; new Entries, con lecollezioni più giovani e promettenti;art Editions, la sezione dedicata al-l’editoria e alla stampa; Present Fu-ture, per i talenti emergenti, chequest’anno saranno una ventina, dicui purtroppo solo uno italiano; Backto the Future, focalizzata sugli artistidel passato e che per il 2015 si con-

centrerà sul decennio 1975-1985;Per4m, sezione unica nel suo genereche garantisce una vetrina ai perfo-mer più noti della scena mondiale.Grande attesa, infine, per il nuovospazio in Mostra: 700 mq dell’oval,dedicati alle collezioni e alle istitu-zioni piemontesi, a cura di stefanoCollicelli Cagol, e che come fil rougepresenta l’analisi delle inclinazioniumane sotto ogni punto di vista. os-servando la lista dei nomi che popo-leranno Artissima 2015 pare quasi

che quest’ultima sezione sia l’unicain cui proprio l’arte italiana rimanedavvero protagonista. sul totale, in-fatti, molti stranieri e pochi rappre-sentanti del Bel Paese, adimostrazione di una manifestazioneche intende guardare più all’esteroche al territorio nazionale, dove an-cora troppo poco si investe nella cul-tura. Ma artissima non è certo solooval: a far da cornice anche per il2015 saranno le numerose mostre, ilaboratori e le performance offdi Fla-shback, Paratissima e The Others.Una tre giorni che coinvolgeràmolte realtà locali e che trasformeràTorino in una vera “Città dell’arte”.

Oval - Lingotto FiereCentro EspositivoVia nizza 294 – TorinoArtissima 2015Dal 6 all’8 novembreinfo: 011 19744106www.artissima.it

dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

All’Oval-Lingotto di Torino è in partenza la 22ma edizione della kermesse culturale

Artissima, pronti, via!

i cento anni di DemetrioUna vita di affetti e di lavoro con l’amata Rina

Rina e Demetrio ritratti da Guy Ducatè;a destra, Anna Borgarelli, “I cento anni di DemetrioUna vita d’affetto e di lavoro con l’amata Rina”, acquerello

foto © aut./Artissima

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16 Ottobre 2015

anDREa D’aGosTino

Un tema, anzi duetemi portanti diuna delle mostre

più interessanti ospitate aPalazzo Te a Mantova. Egià lo spazio espositivo sirivela abbastanza incon-sueto per una rassegna in-titolata Guardandoall’URSS, Realismo so-cialista in Italia dal mitoal mercato, prorogata finoal 25 ottobre: centinaia didipinti russi e italiani sultema del lavoro, a testi-moniare il successo del-l’ideologia comunista dalsecondo dopoguerra inavanti, in parallelo al-l’arte sovietica del regimestaliniano. Un immagina-rio visivo che al cinemaera stato raccontato neitanti libri di Guareschi enei film con protagonistidon Camillo e l’onore-vole Peppone, mentre quiil protagonista assoluto fi-nisce con l’essere il se-condo. Una mostra –organizzata dal Centro in-ternazionale d’arte e diCultura di Palazzo Te pre-sieduto da Graziano Man-

goni con la col-l a b o r a z i o n edella Galleriadel Premio suz-zara – dal taglio“doppio”: due iPaesi coinvolti,ma anche duediversi punti divista scelti perr a c c o n t a r equesto fascinosovietico. Da unlato il Premioartistico suz-zara (istituito daDino Villani edal sindacoTebe Mignonicon Cesare Za-vattini, n.d.r.),destinato, dal1948 e per quasitrent’anni, a far

riflettere appunto sul lin-guaggio realista, con operetutte sul tema del lavoro(tra gli artisti premiati tro-viamo Guttuso, Pizzinato,sughi). Dall’altro, l’im-magine dell’Urss in italiapresentata nei Padiglionisovietici delle Biennaliveneziane. Grazie aiprestiti della GalleriaTret’jakov di Mosca, inmostra sono presentiopere di andreev, Gerasi-mov, Muchina, Popkov,fino al più celebre ditutti: quell’aleksandr De-jneka che è stato protago-nista di numerose mostrenegli ultimi anni proprioqui da noi in italia.

Fruttiere di Palazzo TeCentro Internazionaled’Arte e di CulturaMuseo CivicoV.le Te 13 – Mantova“Guardando all’URSSRealismo socialistain Italiadal mito al mercato”da un’ideadi arturo CalzonaFino al 25 ottobreinfo: 0376 323266www.centropalazzote.it

Bossolascoa luglio e agosto si è svolta a Bossolasco (Cn) la mostra personale dell’artista,nell’ambito del Progetto “Forme e colori”, con presentazione del catalogo, acura di Paola Travaglio e silvia Colombo e prefazione di Massimo olivetti:“Articolata in una serie di personali, l’evento ha messo in luce il lavoro diogni singolo artista che, con la propria ricerca, ha contribuito individualmentealla buona riuscita di un appuntamento espositivo giunto quest’anno alla suaterza edizione”. Lo spirito di questa iniziativa si tramanda dai tempi in cui ipittori del Primo novecento solevano frequentare Bossolasco e in particolarel’albergo-Ristorante di Demetro e Rina.“Molto soffuse le tinte che muovono il mondo dell’acquerello di Anna Borga-relli: lei non inventa, si guarda attorno e riporta su carta nudi femminili, naturemorte e paesaggi filtrati dal suo sguardo attento e delicato. Perché la poesianon nasce solo dall’immaginazione ma prende vita dalla semplice verità.”

BenevagiennaÈ in corso fino al 31 ottobre la Collettiva Il ritorno del Sudario – organizzatadall’associazione artistica Culturale “andrea Zerbino” – presso la Chiesa scon-sacrata della Confra-ternita dei DisciplinatiBianchi. anna Borga-relli espone il quadroLa Tela Sindonica(ispirato ad un partico-lare dell’organo nellaChiesa di san France-sco in Benevagienna).

sempre a Benevagienna(Cn), presso il PalazzoLucerna di Rorà (pre-stigioso edificio storico museale recentemente restaurato), è in corso fino al 29

novembre la Mostra Omaggio diPittori e Scultori agli eventi 2015a Bene, organizzata dal Circolodegli artisti e dal Piemonte arti-stico Culturale di Torino: presentioltre quaranta opere.anna Borgarelli espone il suodipinto La Sindone e i Templari.

Entrambi gli eventi sono curatidagli storici dell’arteGian GiorgioMassara e Angelo Mistrangelo.

Anna BorgarelliMostre nel Cuneese

Anna Borgarelli, “Bossolasco, i cedri del Libano di Villa Paola”;a destra, “Una rosa per Bossolasco (quadro nel quadro)”acquerelli © l’artista

A Palazzo Te di Mantovaitalia-URss, nel mitodel Realismo socialista

“La Tela Sindonica”, acquerello © l’artista

“La Sindone e i Templari”, acquerello © l’artista

Cernov Anatoli Mikhailovich, “Festa del grano”Anni ’80 © aut. / Palazzo Te, Mantova

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Pagina 7dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

16 Ottobre 2015

Rosa CaRnEVaLE

nel 1335 Giotto fu chiamatoa Milano da azzone Vi-sconti per decorare alcune

sale del Palazzo signorile. Quandogiunse nel capoluogo lombardo, ilpittore fiorentino aveva quasi settan-t’anni e la sua arte lo aveva reso ce-lebre ormai in tutta la Penisola, tantoda poter essere definito “magnusmagister, expertus et famosus”. E nelcapolouogo ambrosiano, insieme adalcuni allievi, Giotto avrebbe dipintouna Gloria e una serie di Uomini Il-lustri. Di quelle opere non rimanepiù nulla. Forse anche per questo,camminare oggi in quelle stesse saledi Palazzo Reale, che lo accolsero elo videro lavorare negli ultimi annidella sua vita, e ammirare alcunisuoi massimi capolavori ha qualcosadi magico. simbolicamente, il pit-tore fiorentino ritorna a parlare aimilanesi con la sua arte senza tempoproprio nel luogo dove il suo lavorosi era interrotto. Giotto, l’Italia, acura di serena Romano e Pietro Pe-traroia, presenta al pubblico quattor-dici capolavori mai riuniti insiemeche illustrano il percorso innovativo

compiuto dall’artista attraverso l’ita-lia del suo tempo. Giotto seppe, in-fatti, interpretare, rinnovandola inmaniera unica, la capacità del nar-rare con le immagini. il suo è unosguardo nuovo e moderno sulmondo, sul paesaggio, sulla natura.Quella natura che molta parte avrànelle sue opere e nelle leggende cheavvolsero la vita del pittore sin dafanciullo, a partire da quella chenarra del suo incontro con Cimabue.Quest’ultimo avrebbe osservato ilgiovane pastore Giotto mentre dise-gnava su una roccia una pecorelladel suo gregge con tanta abilità daconvincerlo a portare il ragazzo nellasua bottega; così Cimabue sarebbedivenuto il primo maestro di Giotto.Poco si sa sugli inizi di carriera delgrande maestro e anche sul suoprimo viaggio a Roma. Firenze,Roma, assisi, Padova, napoli, Mi-lano, sono le città in cui Giotto lasciapreziose tracce. se dovessimo para-gonare l’organizzazione della suafiorente attività di bottega a qualcosadi conosciuto al giorno d’oggi po-tremmo pensare agli studi di certearchistar moderne (da Renzo Pianoa Frank Gehry) che firmano progetti

in giro per il Mondo con l’aiuto dinumerosi collaboratori. Quello diGiotto all’epoca divenne un vero eproprio “brand”. in mostra, se-guendo una costruzione cronologica,si possono ammirare capolavori in-discussi come il Polittico stefane-schi, che non aveva mai lasciatoprima d’ora il Vaticano. o, ancora, ilpolittico Baroncelli, dall’omonimacappella della Basilica di santaCroce a Firenze, che in questa occa-sione si è potuto temporaneamentericongiungere con la sua cuspide,raffigurante il Padreterno, conser-vata nel Museo di san Diego in Ca-lifornia. Giotto fu realmente capacedi travalicare il tempo e la geografia,rinnovando il linguaggio della pro-pria epoca; lo dimostrano ancora dipiù le citazioni di alcuni autori mo-derni, raccolte alla fine della mostrae con le quali si chiude l’itinerarioespositivo. Tra queste, quella iro-nica di Yves Klein: “Nella basilicadi San Francesco ad Assisi ci sonoaffreschi monocromi interamenteblu! C’è da notare l’imbecillitàdegli storici dell’arte che non sene sono mai accorti… Sono tuttifirmati; Giotto, che precursore!”.

Palazzo RealeP.za del Duomo 12 – Milano“Giotto, l’Italia”Mostra a cura di serena Romanoe Pietro PetraroiaFino al 10 gennaio 2016info: 02 88465230www.artpalazzoreale.it

A Palazzo Reale di Milano, quattordici capolavori illustrano il percorso artistico del maestro fiorentino

Giotto, viaggio in italia e oltre

Giotto di Bondone (1267–1337)“Angeli musicanti”particolare del Polittico Baroncelli, 1330 ca.tempera e oro su tavoladalla Cappella Baroncellidella Basilica di Santa Croce, Firenze© Basilica di Santa Croce, FirenzeFondo Edifici di Cultodel Ministero dell’Interno, RomaMondadori Portfolio / Domenico Ventura

anDREa DoMEniCo TaRiCCo

Lo slancio compositivo diGianni Moramarco neltrasformare una normale

borsa in una scultura luminosadiviene una forma mentis, unostilema, un simbolo idealizzanteper mezzo del quale è possibileaffrontare diversi livelli di let-tura. La poliedricità della pro-duzione artistica dell’architettotorinese è determinata infattidal desiderio profondo di radi-calizzare gli stilemi creatividella contemporaneità sino adestenderli verso nuove frontiereestetiche. Leggendo la sua bio-grafia professionale, compren-diamo come egli abbia spaziatonella sua carriera dall’architet-tura di interni al fashion designsino alle arti visive, esponendole sue opere pittoriche in italiae in Europa: parliamo, quindi,

di un eclettismo derivato da unacultura visiva di forte impattonovecentesco, per giungere atraguardi post-concettuali in cuiil senso pop radicalizza in po-tenza un canone espressivo dimatrice post-modernista. Ele-menti apparentemente coope-ranti al valore oggettivodell’opera finita, dato il fattoche si creano nella mente del-l’osservatore dopo aver fissatol’immagine attraverso losguardo. si pensi alla LoveBag: come dicevamo, si trattaapparentemente di una sem-plice borsa da donna, decoratada una serie di fiocchi, vivacigrafismi variegati nella partesuperiore e un ciondolino aforma di cuore che pende versoil basso; dunque, un oggettoordinario che l’autore traducein originale opera d’illumina-zione. L’ironia irrisoria e dis-

sacrante traspone proprio il va-lore fattivo di un oggetto in unaltro oggetto, di un significatoin un altro significato, sino adestabilizzare la realtà in qual-cosa d’altro, appunto. in tale“incantesimo tridimensionale”

è racchiuso il percorso descrit-tivo di un’esperienza esisten-ziale da cui comprendiamoche ciò che ci sta di frontenon è come appare , anziche l ’apparenza s tessaspesso e volentieri inganna.

L’opera luminosa di Gianni Moramarco, poliedrico architetto torineseUn nuovo stile: il pop-fantasismo

Nell’immagine qui sopra, “Love Bag”, scultura luminosa di Gianni Moramarco© aut.

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aLEssanDRo MoRMiLE

Prima l’operazione mediaticade L’elisir d’amore in stileflash mob presentato all’ae-

roporto di Malpensa, con microfonie tanta voglia di avvicinare un pub-blico “nuovo” alla magia della li-rica, poi il “melodramma giocoso”di Donizetti torna a Milano sul piùtradizionale palcoscenico del Teatroalla scala, nel già noto ma sempresuggestivo allestimento con scene ecostumi del pittore e disegnatoreTullio Pericoli, che ama paesaggirurali, con vallate e campi arati co-lorati come se fossero usciti da unlibro di fiabe per bambini. La regiadi Grischa asagaroff pone l’accentosull’aspetto farsesco e talvoltaanche burattinesco dei movimentiscenici costringendo la buona com-pagnia di canto ad agire di conse-guenza. sul podio della splendidaorchestra scaligera e di un coro im-pagabile, diretto da Bruno Casoni,c’è un direttore di altissimo valorecome Fabio Luisi, che all’oppostodello spettacolo cerca in orchestratinte color pastello e tempi piuttostolenti badando più ai languori pate-tici, dei quali l’opera è ricca, chealla vis comica. Fra i cantanti s’im-pone il nemorino di Vittorio Gri-golo, che si concede molte libertàda tenore ma ha una voce che si faamare e sentire senza problemi

nell’ampia sala del Piermarini.Certo ingrossa i centri e s’ingegnaa fraseggiare cercando i colori ne-cessari al personaggio senza forseessere sostenuto da una tecnica e dauna quadratura musicale che realiz-zino appieno le buone intenzioniespressive. La voce è innegabil-mente bella e preziosa, così come laverve scenica “piaciona”, quantobasta a farne un nemorino di livellopari alla sua fama ma non tale dafarlo entrare nella rosa dei grandiinterpreti di questo ruolo. MichelePertusi canta splendidamente, ma ilsuo Dulcamara è troppo nobile epoco incisivo nel cogliere la ga-glioffa indole dell’istrionico imbo-nitore, con una voce questa voltapovera di armonici. il giovane Mat-tia olivieri è un Belcore di bellapresenza scenica e pasta vocale, manella cavatina d’ingresso incorre inproblemi d’intonazione legando lefrasi con espedienti tecnicamentepoco ortodossi. Eleonora Buratto havoce giusta per il personaggio diadina perché non è un soprano leg-gero ma lirico e sa dunque dare giu-sto corpo vocale all’aria d’ingressocome ad altri momenti dell’opera.Tuttavia non è una vera virtuosa enel canto di bravura i nodi vocalinon tardano a venire al pettine; lalinea diviene affaticata e rigida, connon poche asprezze nel registroacuto. Completa validamente il cast

la brava Giannetta di Bianca To-gnocchi. sala affollatissima e suc-cesso sincero, per un Elisir che nonpasserà alla storia ma rivela comun-que l’alto livello complessivo delleproposte scaligere nel periodo in cuiil capoluogo ambrosiano è al cen-tro dell’attenzione del mondo nelleultime settimane di Expo 2015.

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dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S Spettacoli

ManUELa MaRasCio

La rassegna “Per farvi ridere” delcartellone di Torino spettacoli ri-

serva agli affezionati spettatori l’inau-gurazione dei suoi appuntamenti conil consueto show delle Blue Dolls, chesi esibiranno al Teatro Gioiello dal 23al 25 ottobre con lo spettacolo Invespa da Torino a New York. Viaggiomusicale tra Italia e America: un’oc-casione per celebrare il decimo anni-versario del primo debutto torinesedelle cantanti, nel lontano ottobre2005. Le bravissime artiste offrirannoal pubblico tante emozioni musicali asuon di jazz americano, come i clas-sici di Fats Waller, per poi passare aicavalli di battaglia del repertorio ita-liano, quali Ma l’amore no o le can-zoni anni ’80 di Paolo Conte e sergioCaputo. Per il 17° Festival di CulturaClassica, la protagonista indiscussadella rassegna, adriana innocenti,porterà al Teatro Erba il 22 e il 23 Tro-iane…2015, adattamento della trage-dia di Euripide, diretto da stefanoFiorillo: una denuncia dei crimini diguerra gridata a gran voce dagli scon-fitti, in questo caso le donne, costrettea dire per sempre addio ai propri af-fetti per vivere il resto dei loro giornida schiave disonorate. non manche-ranno poi le esilaranti trasposizioni inchiave moderna delle commedie diPlauto, interpretate dalla CompagniaTorino spettacoli: sabato 24 e dome-nica 25 l’appuntamento è all’Erba conLa commedia degli spettri (Mostella-ria), mentre il 27 e il 28 andrà in scenauno dei capolavori assoluti dell’operaplautina, La commedia dei gemelli

(Menecmi), da cui shakespeare eGoldoni trassero brillanti rifacimenti.Per passare al Teatro stabile, l’aper-tura di stagione (avvenuta il 6 ottobre)ha riscaldato immediatamente la pla-tea con un grande nome: fino al 25sarà ancora possibile vedere GabrieleLavia in scena al Teatro Carignanocon Vita di Galileo di Bertolt Brecht,opera che ripercorre ventotto annidella vita dello scienziato. Un’opera-zione registica grandiosa: ben venti-quattro attori a interpretare gli ottantapersonaggi di un dramma di rara in-tensità che ruota attorno all’emblema-tica esistenza di un uomo pienamentecaratterizzato in senso moderno, dila-niato da forti contrasti pur asserendocon forza la verità contro la supersti-zione e l’ignoranza. Le musiche ori-ginali di Hanns Eisler verrannoeseguite dal vivo dai musicisti dellascuola di Musica di Fiesole. a partiredal 27 sarà Gioele Dix con Il malatoimmaginario di Molière a catturaregli spettatori del Carignano: la suanaturale comicità, in grado di coin-volgere tanto il pubblico televisivoquanto quello teatrale, vestirà i pannidell’ipocondriaco argan, per un di-vertimento assicurato. Fino all’8 no-vembre il Teatro Gobetti ospiteràinvece Jurj Ferrini con un’altra operadel drammaturgo francese, L’avaro:dopo il Cyrano de Bergerac, l’at-tore è pronto a conquistare nuova-mente il pubblico portando in scenagli intelligenti quanto complessipersonaggi di un Molière sempreattuale, qui artefice di una storia diegoismo senile estremamente dan-noso per la felicità dei giovani.

Milano, l’opera di Donizetti alla Scala, dopo l’uscita mediatica in stile “flash-mob”all’aeroporto di MalpensaUn Elisir d’amoredisegnato dalla fantasia di Pericoli

Foto di scena dell’opera “Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, alla Scala di Milano© Marco Brescia / Teatro alla Scala;nell’immagine a destra, le Blue Dollsal Gioiello di Torino, foto © aut./BD/TeatroGioiello

Torino Spettacoli, ottobre a teatro

Dal jazz delle Blue Dollsal Lavia “brechtiano”

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DaL nosTRo CoRRisPonDEnTEMaURo LUCEnTini

nonostante la quantità delleopere sopravvissute e le nu-merose analisi attraverso i

secoli, la figura di andrea del sarto(1486–1530) nella storia della pitturaconserva tuttora un che di incerto eun giudizio univoco su di essa non èstato ancora pronunciato. Per questaragione, è di specialissimo interesseuna mostra su questo grande maestrodel Rinascimento, organizzata dalmuseo Getty di Los angeles e dallaFrick Collection di Manhattan – conl’assidua collaborazione della Galle-ria degli Uffizi e del Gabinetto Fio-rentino dei Disegni e delle stampe –e che, dopo essere stata aperta pertutta l’estate in California, si è trasfe-rita in questi giorni giustappunto anew York City. L’incertezza su an-drea d’agnolo, detto del sarto dallaprofessione del padre, si può dire in-cominciata da quello che scrisse dilui Giorgio Vasari, il quale nellaprima edizione del suo famoso librodi biografie, uscita nel 1550, ne parlacome di un perfezionista (“senza er-rori”), ma dominato dalla moglieLucrezia – la sua modella quasi inogni quadro – e rimasto “povero ebasso”, incapace di sollevarsi nellemassime sfere; mentre nella secondaedizione (1568) rivede totalmentequesto giudizio, chiamandolo “uneccellentissimo pittore” e “un inge-gno raro”. È chiaro che quest’ambi-guità risulta dalla tendenza di Vasari,lui stesso allievo di andrea, di met-tere in buona luce soprattutto sestesso nelle mutevoli circostanze po-litiche della Firenze del tempo. Ciònon toglie che essa abbia concorsoagli alti e bassi subiti nei secoli daandrea che, giudicato da molti al-l’altezza e anche addirittura al diso-pra di Leonardo e Raffaello, ricadepoi nel settecento in relativa oscu-rità. ancora agli inizi del novecento,Bernard Berenson lo taccia di scarsaimmaginazione. Le revisioni posi-tive sono rincominciate soltanto allametà del secolo scorso e in occasionedel cinquecentenario della nascita,nel 1986. L’intensa ricerca svolta daiconservatori americani e dai museifiorentini, di cui dà atto l’eccellentecatalogo della mostra, è rivolta so-prattutto alla straordinaria tecnica deldisegno a matita rossa sviluppata da

andrea e alle sue innovazioni colo-ristiche in un periodo in cui la pitturatoscana stava abbandonando la tec-nica della tempera per svilupparequella del colore a olio, provenientedal nord; e da tale ricerca, l’origina-lità, lo spirito innovativo e la forzadell’opera del nostro escono piena-mente rivendicate. La retrospettivain corso ora alla Frick Collection –già abitazione di uno dei grandi in-dustriali della gilded age americana– si intitola Andrea del Sarto, TheRenaissance Workshop in Action:porta una simile denominazione pro-prio perché nei lavori di questo au-tore è necessario vedere non solo laluminosità e lo stupendo realismoche gli assicurano uno dei posti piùelevati nell’arte del tempo, ma anchel’influenza esercitata da lui e dallasua fiorentissima bottega (oltre allostesso Vasari, furono suoi allieviPontormo, Rosso Fiorentino e Fran-cesco salviati, solo per nominare imaggiori) sull’evoluzione della pit-tura europea. si tratta di una visionenuova che, prima in italia e poi inFrancia, in spagna e nel nord d’Eu-ropa si traduceva in una ricerca na-turalistica e insieme spiritualechiamata prima la “bella maniera”,poi il manierismo. La mostra raduna,da tutti i principali musei del mondoe da collezioni private, oltre cin-quanta dei 180 disegni sicuramenteattribuibili a lui e molte delle relativetele a olio e sottopone a particolarestudio il rapporto tra i primi e le se-

conde, sviluppatosi a partire dal Ri-nascimento attraverso l’impiego dinumerose tecniche, come i cartoni, ilricalco, lo spolvero, procedimentipiù importanti allora di quanto nonsiano oggi. Una parte dell’esposi-zione illustra gli interessantissimi ri-sultati ottenuti da questa analisiattraverso la riflessografia intrarossa,che consente di vedere attraverso latela il disegno originario e successi-vamente di paragonare lo stesso aidisegni preparatori, molto numerosinel caso di andrea e della sua scuola.Uno degli oggetti principali del

vasto studio curatoriale collettivoche ha preceduto la mostra – eadesso uno degli aspetti più attraenti

della mostra – sono i disegni finiti,quelli cioè con fine a se stessi, alcunidei quali, come una testa di GiulioCesare, una testa di giovane donna eun autoritratto su mattonella, sono diraffinatezza insuperabile ed enormeforza espressiva. Una settimanadopo l’inizio della mostra alla Frick,cioè il 14 ottobre, il vasto risvegliod’interesse nell’opera di andrea delsarto sarà testimoniato anche nellegallerie del Metropolitan Museumof art, distanti solo una dozzina diisolati, con un’esposizione centratasu una delle principali tele in pos-sesso del Museo, una Sacra famigliacon San Giovanni Battista giovane,attorniata da dipinti contemporanei.

The Frick Collection70th str. 1 E. – new York (nY)“Andrea del SartoThe Renaissance Workshopin Action”Fino al 10 gennaio 2016info: 001 212 2880700www.frick.org

The Metropolitan Museumof ArtFifth ave. 1000 – new York (nY)info: 001 212 5357710www.metmuseum.org

L’inizio dell’autunno ha risollevato le sorti di sony Pictures, che dopo una trafiladi fiaschi ha conquistato, con un paio di film per famiglia, la vetta della classificacome successo di cassetta nelle sole sale statunitensi, nello scorso ultimo week-end di settembre. il primo è il lungometraggio animato Hotel Transilvania 2,sequel di un’omonima serie basata sulle lugubri imprese di un Dracula bonario,cui conferiva una persuasiva voce l’attore adam sadler: ha incassato 47 milionie mezzo di dollari contro un costo di 80 milioni, che ovviamente sarà ripianatodai rientri successivi sia in america che all’estero. il secondo è The Intern, storiadi un’apprendista sfortunata, diretta da nancy Meyers, che ne aveva anchescritto il copione: ha realizzato oltre 18 milioni contro una spesa di circa 40.Per entrambe le pellicole non sono inclusi gli oneri di pubblicità. nessuna delledue aveva ottenuto un particolare consenso della critica, mentre gli spettatorisi son detti perlopiù pienamente soddisfatti; se-condo i sondaggi all’uscita, il pubblico che èandato a vederle al cinema era femminile nellaproporzione di circa il 60% e accompagnato dabambini, categorie di utenti che nei mesi estivinon avevano probabilmente riscosso la neces-saria attenzione. La terza piazza d’onore è stataottenuta, con un introito che ha superato i 13milioni, da Everest della Universal, rilasciatoper le sale normali dopo una presentazionein quelle a grande schermo formato imax.[i dati ufficiali sugli incassi ai cinema statu-nitensi sono forniti dalla agenzia Rentrak ©]

NEWYORK NEWYORK

foto © aut.

16 Ottobre 2015

Andrea del Sarto (Andrea d'Agnolo)(Firenze, 1486–1530)“Ritratto di giovane uomo”, 1517-18 ca.olio su tela, 72,5x57 cm.© National Gallery, Londra (sopra);“La Sacra Famiglia con San Giovannino”(Sacra Famiglia Borgherini), 1529 ca.olio su tavola, 140x100 cm. © M. DeWitt FundMetropolitan Museum, New York (a lato)

Alla Frick Collection e al Metropolitan MuseumRinascenza e riscoperta di Andrea del Sarto

© Sony

Box OfficeUSA, l’animazione torna protagonistaCome d’autunno si risollevan le sorti di sony

CINEMA

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Pagina 10 16 Ottobre 2015

dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S Segnalazioni

TORINO e PIEMONTE in ITALIAVernissage“Il Dante di Guttuso”Biblioteca NazionaleUniversitaria di TorinoP.za Carlo Alberto 3 – TorinoFino al 31 ottobreInfo: 0165 235979L’esposizione ripercorre l’ap-profondito lavoro di RenatoGuttuso sulla Divina Comme-dia, avviato alla fine degli AnniCinquanta e culminato nel1970 nella pubblicazione di 56illustrazioni presso Mondadori.

“Tra rumorosi silenzi”Francesco PreverinoMuseo Nazionaledella Montagna“Duca degli Abruzzi”P.le Monte d. Cappuccini 7 –TorinoFino al 29 novembreInfo: 011 6604104www.museomontagna.orgMostra personalea cura di Riccardo Cordero

“Sapori e colori dal Mondo”I Cedas per Expo 2015Mirafiori Motor VillageMirafiori GalerieP.za Cattaneo – TorinoFino al 18 ottobreInfo: 011 0042000

“Omaggio a Scanavino”Giampiero BiasuttiStudio d’Arte per il ’900Via della Rocca 10 – TorinoFino al 14 novembreInfo: 011 8390690Emilio Scanavino (Genova,1922 – Milano, 1986) si è impo-sto sin dagli Anni Cinquanta comeuno dei maggiori protagonisti del-l’Arte contemporanea italiana.

(c.s./v.c.)

Riccardo Taliano“Un viaggio nel tempo”Galleria d'Arte PirraC.so Vittorio Em. II 82 – TorinoFino al 22 novembreInfo: 011 543393

“Presagire gli archi(Backbanding in tempi dispari)”Opera improvvisa in 5 quadricon Daniela e Luisa Pagani(danzatrici e performer)Costanza Bellugi (voce, violino)Gianluca Bottoni (corpo e voce)Rocco Dibisceglie (chitarra)Francesco Lurgo (suoni)The LAN ProjectLocal Art NetworkVia Bogetto 4/g – TorinoInfo: 338 9077600Un concerto sonoro degli am-bienti suggestivi, una perfor-mance di mura, pietre, corpo esuono, in tempo reale; un’operaistantanea, non ingabbiata, nondefinita prima, con gli spettatoriinvitati ad interagire. (c.s./c.p.)

“Pittori e Poeti”Martino BissaccoPasquale FilanninoVincenzo Filannino (poeta)Famijia MoncalereisaVia Alfieri 40 – Moncalieri (To)Fino al 18 ottobre

“Come dentro i sogni”Mostra collettivacon Giuseppe FarètinaRenata Ferrari, Giusy MaglioneLuisella RolleSala Mostredella Biblioteca CivicaVia Frichieri 13 – Carignano (To)Fino al 25 ottobreA cura di Elio Rabbione

"Omar Galliani“Il disegno nell’acqua”Acquario Civico di MilanoV.le Gadio 2 (M2 Lanza)Fino all’11 ottobreConca dell’IncoronataVia S. Marco – MilanoFino al 25 ottobreInfo: 339 8959372 La mostra è collocata in due sedi:all’Acquario Civico, dove è espostoun nutrito corpus di opere di Gal-liani, di cui molte inedite, e allaConca dell’Incoronata, con un’in-stallazione site-specific. Il progettoespositivo è curato da RaffaellaResch e fa parte di Expo in Città,in occasione del semestre del-l’Esposizione Universale. (c.s./r.r.)

"Arcana”Mostra Personaledi Rosanna BrambillaStatuto13Galleria d'Arte ContemporaneaVia Statuto 13 (c.i.) – MilanoFino al 27 ottobreInfo: www.statuto13.it

“Homo Color Color:la (non) mostra”Percorsi contaminatitra Arte, Educationale Comunicazione PubblicitariaGalleria MagentaVia Roma 45 – Magenta (Mi)Fino al 10 gennaio 2016Info: 02 979 1451www.galleriamagenta.it

Sandro Cabrini“Archetipi del sogno: la danza”Museo Marcello TommasiVia della Pergola 57 – FirenzeFino all’8 novembre Info: 02 89404694

“Il dado è tratto”Arte contemporanea italianaoltre la tradizioneTornabuoni ArteL.arno Cellini 3 – FirenzeFino al 28 novembreInfo: 055 6812697www.tornabuoniarte.it

L'Albero della Cuccagna"di Achille Bonito OlivaOpera sonoro-istallativaLa RoccacciaParco Nazionaledei Monti SibilliniLoc. Poggio CavalluccioPitignano (Gr)Info: 347 9113938Le più importanti fondazioni ita-liane, selezionate dal criticoAchille Bonito Oliva, presentanoognuna un solo artista che rein-terpreta L'Albero della Vita /della Cuccagna con un’operasite-specific nelle diverse regionidel nostro Bel Paese. (c.s./e.l.)

“FoodDal cucchiaio al Mondo”Fino all’8 novembreOlivo Barbieri“Immagini 1978-2014”Fino al 15 novembreMAXXIMuseo Nazionale delle Artidel XXI SecoloVia Reni 4/a – RomaInfo: 06 3225178www.fondazionemaxxi.it

“Pittori italianicontemporanei”Galleria GalleratiArte ContemporaneaVia Apuania 55 – RomaInfo: 06 44258243

Direttore EditorialePietro PanacciDirettore ResponsabileVirginia ColacinoCaporedattoreChiara PittavinoComitato EditorialeGiorgio Barberis, Rolando Bellini,Massimo Boccaletti, Franco Caresio,Angelo Caroli, Claudia Cassio,Massimo Centini, Fernanda De Bernardi,Marilina Di Cataldo,Gian Giorgio Massara,Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,Gianfranco Schialvino,Maria Luisa TiboneCorrispondente da New YorkMauro [email protected] da BerlinoSabatino Cersosimo

Hanno collaboratoA. D’Agostino, R. Carnevale, C. Gallo,E.S. Laterza, M. Marascio C. Pittavino,R. Roveda, A.D. Taricco, D. TauroRealizzazione grafica internaa cura di E.S. LaterzaFotografo ufficialeAntonio AttiniRedazioni distaccateMilano Rosa CarnevaleTel. 339 1746312Roma e Napoli Fabrizio FlorianTel. 388 9426443Palermo Caterina RandazzoTel. 334 1022647Concessionaria di Pubblicità internaStampa e distribuzioneEditService S.r.l.Str. Piossasco 43/U – Volvera (To)EditoreCorriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniTorinoP.IVA 06956300013

AbbonamentiAnnuale (22 nn.):euro 60,00 per l’Italiaeuro 120,00 per l’esteroArretrati: euro 5,00

c.c. postale n. 45958055intestato a Corriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniAut. Tribunale di Torinon. 4818 del 28/07/1995

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Venerdì 16 ottobre - ore 18,00Galleria Aversa

Dipinti dell’800 e del Primo ’900Via Cavour 13 – Torino

“Proposte 2015Dal Primo ’800 al Primo ’900”

Opere di Bagetti, Bossoli, DelleaniFontanesi, Issupoff, Juglaris, LupoMacchiati, Maggi, Marchisio, Pasini

Pittara, Quadrone, ReycendSalinas, Storelli

sabato 17 ottobre - ore 10,30Palazzo SalmatorisComune di Cherasco

Via Vittorio Emanuele 29 – Cherasco (Cn)“African Style

Dall’arte africana tradizionaleall’arte contemporanea”a cura di anna alberghina

e Bruno albertino

sabato 17 ottobre - ore 17,30Galleria Accademia

Via accademia albertina 3/e – TorinoAurelio Amendola

“Fotografo Andy Warhol”Il maestro della pop-art negli scatti

di Aurelio Amendola

Domenica 18 ottobre - ore 17,30Galleria ‘Arte per Voi’Associazione Culturale

P.za Conte Rosso 3 – avigliana (To)“Iran… come ti vedo

L’antica Persia e il nuovo Iran”Dipinti e disegni di Nadia Brunori

Martedì 20 ottobre - ore 18,00Galleria ‘Arte Città Amica’Centro Artistico Culturale

p/so Sala Atrio del Centro Incontridella Regione Piemonte

C.so stati Uniti 23 – Torino“L’Arte incontra la Poesia”

Mostra sociale collettiva a tema liberocon Omaggio a Lawrence Ferlinghetti

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Pagina 11dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T SGallerie

ACCADEMIA GalleriaVia accademia albertina 3/e – TorinoTel. 011 885408Email: [email protected]: 10,00-12,30/16,00-19,30;chiuso lunedìDal 17/10 al 5/11Aurelio Amendola“Fotografo Andy Warhol”Il maestro della pop-art negli scattidi Aurelio Amendola

ARTE CITTÀ AMICACentro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – TorinoTel. 011 7717471 - Fax 011 7768845Email: [email protected]: lun. - sab.16,00-19,00; dom. chiusoFino al 20/10Mostre personalidi Andrea Berlinghierie Isidoro CottinoDal 20 al 31/10“L’Arte incontra la Poesia”Mostra sociale collettiva a tema liberocon Omaggio a Lawrence Ferlinghettic/o Sala Atrio del Centro Incontridella Regione Piemonte(c.so stati Uniti 23 – Torino)Gli autori potranno ispirarsi alla poesiaLa lanterna magica di Chagalldi Ferlinghetti

ARTE PER VOI Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 3 – avigliana (To)Luigi Castagna - Tel. 011 9369179Cell. 339 2523791Email: [email protected] nesta - Tel. 011 9328447Cell. 333 8710636Email: [email protected]: sab. - dom. 15,00-19,00Dal 18/10 al 22/11“Iran... come ti vedoL’antica Persia e il nuovo Iran”Dipinti e disegni di Nadia Brunori

CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINOPalazzo Graneri della RocciaVia Bogino 9 – Torinoscala B destra - 1° piano (digitare 4444+ )Tel./fax 011 8128718Email: segreteriacircoloartisti@yahoo.itwww.circolodegliartistitorino.itorario: lun. - ven. 15,30-19,30Fino al 17/10“Azzurri: autoritratti dell’interiorità”Personale di Rosanna Vottero Viutrella

LA LANTERNA Galleriadi Maristella SANDANODirettore artistico: Livio PezzatoVia s. Croce 7/c – Moncalieri (To)Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962Email: [email protected]: mart. - sab. 15,30-18,30A. Arcidiacono, A. Cannata, V. Cavalleri,E. Colombotto Rosso, D. De Agostini,A. De Rosa, L. Garelli, E. Gribaudo,S. Lake, E. Longo, S. Manfredi,G. Manzone, L. Mottura, D. PasqueroG. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato,C. Pirotti, G. Righini, T. Russo, L. Sabatino,A. Schawinsky, G. Sesia della Merlainoltre pittori ucraini, naïf croatigrafica nazionale ed internazionale

LA LUNA Art GalleryVia Roma 92 – Borgo san Dalmazzo (Cn)Cell. 339 7108501Email: [email protected]: ven. 16,00-19,00;sab. 10,30-13,00/16,00-19,00;dom. 10,30-12,00

L’INDACO Arte e CulturaVia Ferrucci 7/b – Collegno (To)Cell. 340 9403183Email: [email protected]: mar. - sab.14,00-18,00

LUNA ART COLLECTIONSpazio espositivoVia nazionale 73/1 – Cambiano (To)Tel./Fax 011 9492688Email: [email protected]: lun. - ven. 8,30-17,30;sab. 8,30-17,30 (previa telefonata)In permanenza serigrafie d’artea tiratura limitatadi Coco Cano, Francesco Casorati,Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro,Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg,John Picking, Marco Puerari,Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti,Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo

RINASCENZA CONTEMPORANEAAssociazione CulturaleVia Palermo 140 – PescaraCell. 328 6979208Email:rinascenzacontemporanea@gmail.comwww.rinascenzacontemporanea.jimdo.comorario: mar. - sab. (su appuntamento)Fino al 24/11“Hypnos. Il preconscio creativo”Mostra collettiva

SENESI ArteVia s. andrea 44 – savigliano (Cn)orario: mar. - sab.9,30-12,30 /15,30-19,30Tel. 0172 712922Email: [email protected]

SILVY BASSANESE Arte ContemporaneaVia Galileo Galilei 45 – BiellaTel./Fax 015 355414Email: [email protected]: mart. - ven. 16,30-19,30;sab. e festivi su appuntamento

STORELLO Galleria d’ArteVia del Pino 54 – Pinerolo (To)Tel. 0121 76235orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00;lun. e dom. chiusoIn permanenza opere di Avataneo, Carena,Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis,Luzzati, Massucco, Musante

TEART Associazione Artistico-culturaleVia Giotto 14 – TorinoTel. 011 6966422Email: [email protected]: mart. - sab.17,00-19,00Fino al 17/10“Symphonie de couleurs”Personale di Brigitte Jouvray Andreini

TINBER Art Gallery @ PragelatoVia albergian 20 - souchères HautesPragelato (To)Tel. 0122 78461Email: [email protected]: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00Opere di Tino Aime, Jean-François Béné,Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola,Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto,Enrico Challier, Dino Damiani,Pierflavio Gallina, Lia Laterza,Claudio Malacarne, Vinicio Perugia,Elena Piacentini, Mariangela Redolfini,Sergio Saccomandi, Luciano Spessot

M.ro Raul VIGLIONEStudio - Galleria - Mostra CulturaleVia servais 56 – TorinoTel. 011 798238 - Cell. 335 5707705Email: [email protected]

AVERSA GalleriaDipinti dell’800 e del Primo ’900Via Cavour 13 (int. cortile) – TorinoTel. 011 532662Email: [email protected]: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00Dal 16/10 al 14/11“Proposte 2015. Dal Primo ’800 al Primo ’900”Opere di Bagetti, Bossoli, Delleani, Fontanesi, IssupoffJuglaris, Lupo, Macchiati, Maggi, Marchisio, PasiniPittara, Quadrone, Reycend, Salinas, StorelliDELLA ROCCA Casa d’AsteVia della Rocca 33 – TorinoTel. 011 8123070/888226 - Fax 011 836244Email: [email protected] CARETTO Galleriadal 1911 Dipinti AntichiVia Maria Vittoria 10 – TorinoTel. 011 537274Email: [email protected]: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30Fino al 29/2/2016“Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga”c/o Palazzo Albergati (via saragozza 28 – Bologna)SANT’AGOSTINO Casa d’Astea Torino dal 1969C.so Tassoni 56 – TorinoTel. 011 4377770 - Fax 011 4377577www.santagostinoaste.itorario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30

A.L.P.G.A.M.C.

Arte Antica

BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’ArteVia Bonafous 7/1 – TorinoTel. 011 8173511www.biasuttiebiasutti.comorario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30

LA TESORIERA Centro ArteC.so Francia 268 – TorinoTel. 011 7792147www.tesoriera.comorario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00;lunedì e festivi chiuso (o su appuntamento)

16 Ottobre 2015

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dell’AR

TE- 16 Ottobre 2015

CORR

IERE

Anna BORGARELLIespone a Napoli

Napoli e la meravigliosa luce del Sud

proporrà circa 25 opere dell’artista, che illustreranno sia i paesaggi parte-nopei sia alcune vedute delle bellezze dell’italia meridionale ed insulare(Pompei, Vieste, Riace, Matera, il mare della sardegna e i frutti della sici-lia). Con la mostra di napoli, anna Borgarelli prosegue questo suo percorsoespositivo, iniziato a Venezia, attraverso Torino, Firenze e Roma. Verrà pre-sentata anche la monografia dell’artista – curata dallo stesso Cordero e daPaolo Levi, editore Giorgio Mondadori –, tradotta in quattro lingue. inoltre,con l’occasione, Rosario Pinto, storico dell’arte, presenterà il libro Fratradizione e innovazione, Artisti europei da non dimenticare, sulla cui co-pertina compare anche l’acquerello La principessa delle ortensiedella Bor-garelli; il volume sarà pure inviato alla Biblioteca “Thomas J. Watson”del Metropolitan Musem di new York per una ricerca sull’arte modernamondiale. E, come scrive Gennaro Corduas, Presidente dell’associazioneCulturale “Napoli Nostra”, “[…] gli acquerelli di Anna Borgarelli dannoper la loro delicatezza ed armonia coloristica la parvenza di un sogno [...]”.

Dal 17 al 28 ottobre la nota acquerellista Anna Borgarelli esporrà a Napoli presso il Palazzo Salernonei saloni del Circolo Ufficiali dell’Esercito (Direttore Ten.Col. Severo Grasso), nella prestigiosa piazza del Plebiscito, al n° 38/A

(orari: dalle 10,30 alle 18,30, tutti i giorni, esclusa domenica 25 ottobre)

Presentata dallo storico e critico d’arte Giovanni CorderoResponsabile dell’Arte Contemporanea e del Mercato Antiquario

presso la Soprintendenza per i Beni Culturali di Torinola mostra, dal titolo

Anna Borgarelli“Napoli e la meravigliosa luce Sud”, 2015

acquerello, 54x65 cm. © l’artista

“Campania. Pompei, Villa dei MisteriLa Baccante nuda” (part.), 2015acquerello, 55x36 cm. © l’artista

“Calabria. La forza dei Bronzi di Riace”, 2015acquerello, 55x36 cm. © l’artista

“Napoli. Castel dell’Ovo", 2015acquerello, 38x57 cm. © l’artista