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5. I sub-sistemi aziendaliIl sistema delle persone

Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano

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tre sotto-sistemi del sistema azienda Un sistema di PERSONE (ORGANIZZAZIONE) Un sistema di BENI (PATRIMONIO/CAPITALE) Un sistema di OPERAZIONI (GESTIONE)

IL SISTEMA DELLE PERSONE (ORGANIZZAZIONE)

L’ORGANIZZAZIONE è un sistema coordinato di persone che si prefigge dir aggiungere un più razionale impiego del lavoro umano in

relazione agli obiettivi aziendali.

Essa si realizza attraverso • SUDDIVISIONE e SPECIALIZZAZIONE delle attività;• COORDINAZIONE delle attività in un sistema integrato di obiettivi,poteri e responsabilità

Fasi del Processo

organizzativo

definizione degli obiettivi e delle funzioni da svolgere, per raggiungere gli obiettivi programmati scomposizione/ricomposizione delle funzioni da svolgere per creare ruoli da assegnare alle persone specificazione per ogni ruolo dei compiti e delle responsabilità definizione delle linee di influenza AUTORITARIO e NON AUTORITARIA per indirizzare le persone definizione delle PROCEDURE operative (modalità di funzionamento delle funzioni)

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criteri di divisione del lavoro tra le persone, presenti all’interno dell’azienda

delibera degli organi, delle funzioni e delle relazioni o linee di influenza tra gli organi

definizione della struttura organizzativa cioè l’insieme dei ruoli (o comportamenti attesi) e

delle linee di influenza

Gli organi aziendali possono essere suddivisi su tre livelli:

organo volitivo

organo direttivo

organo esecutivo

soggetto che prende le decisioni aziendali e definisce le linee strategiche da seguire

traduce in direttive operative le linee strategiche dettate dell’organo volitivo

è composto da tutti coloro che, materialmente, eseguono quanto definito dall’organo direttivo

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SCOMPOSIZIONE E RICOMPOSIZIONE FUNZIONI

A B C D

Produzione

(da scomporre

e ricomporre

tra 4 ruoli)

Vendita (da scomporre in modo da avere 2 ruoli)

Acquisti (da ricomporre in modo da avere 2 ruoli)

Amministrazione

Ogni organo svolge una determinata funzione, all’interno della quale vi saranno differenti ruoli e compiti assegnati alle persone.

Come creare una struttura organizzativa efficiente?

è necessario stabilire le relazioni, che collegano i diversi organi, per definire con chiarezza come e con chi comunicare all’interno del proprio reparto, della propria funzione e dell’intera azienda.

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K S

A A A A B B C + D

M A N A G E R

INFLUENZA AUTORITARIA

INFLUENZA NON AUTORITARIA

Dal processo organizzativo la struttura organizzativa, rappresentabile graficamente mediante organigrammi

Gli organi si collegano tra loro secondo due direzioni principali: direzione verticale e direzione orizzontale

Linea di influenza strettamente gerarchica

collegamento funzionale, basato sul grado di specializzazione, che differenzia gli organi, anche appartenenti allo stesso livello

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Possibili STRUTTURE ORGANIZZATIVE

struttura gerarchica di tipo piramidale: il potere decisionale è accentrato nella mano di un solo soggetto/organo e ciascun membro dell’organizzazione riceve ordini da un solo diretto superiore e allo stesso deve rispondere per il suo operato.

struttura funzionale: il potere decisionale e i compiti relativi alla direzione vengono suddivisi tra più organi di pari grado, ognuno specializzato in una determinata funzione ciascuno dei quali dipende dall’organo volitivo.

struttura gerarchico-funzionale (line e staff): suddivisione tra due tipi di organi. Gli organi di line, svolgono attività direttive ed hanno potere decisionale; gli organi di staff sono organi consultivi di assistenza agli organi di line.

struttura multi divisionale: la responsabilità di direzione viene ripartita in divisioni ciascuna delle quali gestita da un suo dirigente.

struttura a matrice adatta soprattutto per quelle aziende che lavorano su commessa o per progetto. In questa struttura troviamo due tipi di dirigenti entrambi dipendenti dall’organo volitivo: i manager di funzione e i manager di progetto.

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MANAGER

DIREZIONE COMMERCIALE

DIREZIONE PERSONALE

DIREZIONE AMMINISTRAT.VA

UFFICIO CLIENTI

UFFICIO FORNITORI

FORMAZIONE ADDESTRAMENTO UFFICIO RISORSE

organi di staff

struttura gerarchico-funzionale

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MANAGER

DIVISIONE A DIVISIONE B DIVISIONE C

direzione produzione

direzione marketing

organi di staff

CONSIGLIO DIAMMINISTRAZIONE

direzione produzione

direzione marketing

direzione produzione

direzione marketing

struttura multi divisionale

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MANAGER

DIREZIONE COMMERCIALE

DIREZIONE PERSONALE

DIREZIONE AMMINISTRAT.VA

Direzione progetto A

Direzione progetto B

Direzione progetto C

Manager esperti dei progetti e manager responsabili di funzione

struttura a matrice

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problema organizzativo: quale stile di direzione?

Modalità di comportamento che gli organi direttivi assumono verso i

subordinati

Di tipo AUTORITARIO basato sull’accentramento del potere decisionale attuato mediante il comando

fondato sul consenso e sulla delega di potere decisionale

Di tipo PARTECIPATIVO

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Rappresenta l’insieme dei mezzi funzionali all’attività svolta dall’aziendae che sono organizzati secondo un rapporto di interrelazione per il comune scopo della produzione. Ha caratteristiche qualitative e quantitative in continuo mutamento.

tre sotto-sistemi del sistema azienda Un sistema di PERSONE (ORGANIZZAZIONE) Un sistema di BENI (PATRIMONIO/CAPITALE) Un sistema di OPERAZIONI (GESTIONE)

IL SISTEMA DEI BENI (PATRIMONIO/CAPITALE)

Tecniche di stima

Il patrimonio può essere esaminato secondo due aspetti

ASPETTO QUANTITATIVO

inventario bilancio

ASPETTO QUALITATIVO

“Il capitale, quale entità astratta è una grandezza variamente configurabile nel suo valore, in relazione alle diverse finalità che ne ispirano la valutazione”. (Onida P.,

Economia d’azienda, 1971).

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CAPITALE O PATRIMONIO

Insieme coordinato dei mezzi economici che sono a disposizione del soggetto aziendale in un determinato istante per il conseguimento dei fini istituzionali dell’azienda.

Complesso di beni a disposizione dell’azienda in un determinato momento.

Impossibilità di definire in modo universale ed esaustivo il capitale o patrimonio

Nozione poliedrica e complessa

Diversi aspetti attraverso i quali deve essere esaminato il capitale

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INVENTARIO Elenca gli elementi del patrimonio secondo le caratteristiche fisiche e funzionali (kg, euro, colli, ..), per cui essi non possono essere sommati Evidenzia l’ ASPETTO QUALITATIVO del patrimonio: come complesso coordinato di beni (materiali, persone, macchinari, denaro, ecc..) espressi in quantità eterogenee

BILANCIO In particolare, il prospetto di STATO PATRIMONIALE contenuto nel documento di bilancio riporta il valore di ogni elemento del patrimonio (prodotti 20 euro, impianti 300 euro,

debiti, 30 euro, ecc..) Evidenzia l’ ASPETTO QUANTITATIVO del patrimonio: come fondo omogeneo di valori finanziari ed economici, attivi e passivi, espressi nella moneta contabile e sommabili

fra loro.

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Coloro che devono intraprendere un’attività economica devono impiegare nell’iniziativa (nell’impresa) mezzi commisurati alle esigenze dell’attivitàsvolta.I mezzi impiegati nell’impresa possono essere insufficienti, per cui è necessario il ricorso a prestiti erogati da finanziatori esterni.

mezzi apportati dal proprietario o dai soci CAPITALE PROPRIO

mezzi apportati da finanziatori esterni CAPITALE DI CREDITO

Sono impiegati

per lo svolgimentodell’attività aziendale

Impieghi Mezzi disponibili

Denaro in cassa

Beni apportati dall’imprenditore o dai soci

- Capitale proprio conferito dall’imprenditore o dai soci

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Impieghi Mezzi disponibili

Denaro in cassa o in c/c bancario

Beni in natura

-Capitale proprio-Capitale di credito

Mediante lo svolgimento delle operazioni di gestione sono impiegati per l’acquistodi fattori produttivi produttivi di tipo strutturale e a fecondità semplice

Impieghi Mezzi disponibili

Disponibilità liquide

Cassa

Banca c/c

Magazzino

Materie prime

Merci e prodotti

Immobilizzazioni

Terreni

Fabbricati

Macchine

Attrezzature

Capitale di credito

Debiti a breve verso banche o fornitori

Debiti a medio e lungo per finanziamenti da parte di terzi

Capitale proprio

Capitale conferito dall’imprenditore o dai soci

Gli impieghi si modificano per effetto delle operazioni di gestione …

Struttura “mezzi disponibili – impieghiche si rinnova continuamente

L’ammontare dei mezzi disponibili = ammontare degli impieghi

Investimenti o attività Finanziamenti, fonti o passività

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Gli elementi del patrimonio

IMPIEGHI FONTI

Fonti di risorse finanziarie o

finanziamenti

Impieghi di risorse finanziarie

o investimenti

Capitale proprio

Capitale di terzifattori produttivi specifici (es. materie

prime)

fattori produttivi generici (es. denaro)

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IMPIEGHI o INVESTIMENTI:Sono impieghi di risorse finanziarie in fattori produttivi generici (denaro o crediti) e specifici (immobilizzazioni, a lento ciclo di utilizzo o materie prime a rapido ciclo di utilizzo)Si parla di ATTIVITA’ in quanto valori attribuiti ai beni, servizi e diritti a disposizione dell’impresa nel momento della determinazione del capitale (es. crediti, magazzino, impianti, ecc.)

FINANZIAMENTI: Sono fonti finanziarie di terzi (capitale con vincolo di credito) o proprie (con vincolo di capitale di rischio)Si parla di PASSIVITA’ in quanto valori attribuiti ai debiti liquidi (debiti verso fornitori), in corso di formazione (debiti per TFR), potenziali (fondi rischi) e alle partite rettificative dell’attivo (fondi svalutazione crediti e fondi ammortamento).

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Art. 810 c.c. ‘Sono beni tutto ciò che può formare oggetto di diritti: beni materiali e immateriali sia di proprietà sia utilizzati in virtù di un diritto di godimento, come uso ed

usufrutto).’

ASPETTO QUALITATIVO

Sotto l’aspetto qualitativo il patrimonio è considerato un complesso coordinato di elementi eterogenei espressi in quantità eterogenee. “L’insieme dei beni economici (ricchezze) materiali o immateriali, a disposizione dell’azienda in un dato momento” (Onida P., 1970).

Il capitale dell’impresa può essere definito come l’insieme complementare di beni materiali e immateriali di diritto o di fatto a disposizione dell’impresa, per lo svolgimento dell’attività economica di produzione (Onida P, 1970).

Ciascun bene ha proprie caratteristiche fisiche e funzionali, ma tutti i beni sono legatida un rapporto di complementarietà per lo svolgimento dell’attività economica

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INVENTARIO DELL’AZIENDA “X” AL 31/12/N

Elementi attivi (dare) Elementi passivi (avere)

CassaProdotti:Macchine:Fabbricati:

€ 10T. 100 ferroT. 20 ghisaT. 50 acciaio1 convertitore2 laminatorimq. 200 capann.mq. 400 appart.

Debiti cambiariMutui passivi

€. 200€. 300

Analisi qualitativa: gli elementi del patrimonio sono classificati in base a caratteristiche funzionali e non in base al loro valore

Ciascun elemento è misurato con parametri che ne contraddistinguono la natura.I vari elementi non si possono sommare per ottenere un valore sintetico che indichi l’entità complessiva del capitale

Si possono rappresentare nel prospetto di inventario a quantità eterogenee o inventario a quantità non monetarie

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L’inventario (Cap. III volume Cedam)

Rilevazione in un dato istante di tutti i componenti attivi e passivi del capitale o del patrimonio o di una parte di tali componenti o di un aggregato di beni economici, che debba considerarsi riunito in un tutto (Besta).Finalità:-Dimostrare la consistenza quali-quantitativa del patrimonio aziendale(inventari costituzione, cessione, di esercizio, di trasformazione, fusione, liquidazione)-Controllo(verifica e riscontro del magazzino, di ammanchi, cali, di consegna/riconsegna beni in deposito o dati a custodia, per funzioni di ispettorato aziendale–auditing interno/esterno)

TIPI DI INVENTARIOIn base all’oggetto:-Inventari patrimoniali, di beni altrui, di cose qualsiasiIn base all’estensione:-Inventari generali, parzialiIn base alla natura dei dati:-Inventari a non monetarie; a quantità monetarie o a valoreRispetto alla fonte dei dati:-Inventari di fatto; contabiliRispetto alla periodicità:-Inventari ordinari (annuali/rotativi); inventari straordinariRispetto all’analisi del prospetto:- Inventari analitici; sintetici

FASIScelta elementi da inventariareRicerca degli elementiDescrizione quali-quantitativaClassificazioneValutazione in termini monetariRappresentazione

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Ripartizioni e suddivisioni del patrimonio dal punto di vista qualitativo

In base al legame temporale con l’impresa:– Attivo immobilizzato: beni o attività che cedono la loro utilità per più anni• Immobilizzazioni materiali• Immobilizzazioni immateriali• Immobilizzazioni finanziarie• Magazzino immobilizzato– Attivo circolante: beni o attività che cedono la loro utilità entro l’anno o chesono già in forma liquida (come il denaro)• Magazzino a breve• Liquidità differite• Liquidità immediate• Dal punto di vista giuridico:– Beni di proprietà– Beni di terzi (es. beni in leasing o in conto lavorazioni)• A seconda del legame con l’attività tipica dell’impresa:– Beni principali: senza i quali non è possibile svolgere l’attività caratteristica(es. macchinari e impianti)– Beni accessori: non indispensabili, ma utili, presenti in azienda a seguito discelte gestionali (es. immobili civili)

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ASPETTO QUANTITATIVO

I componenti del patrimonio rilevati sotto l’aspetto qualitativo non sono sommabili perché di natura eterogenea. È tuttavia possibile operare una omogeneizzazione mediante la valutazione, cioè l’attribuzione a ciascun bene di un valore monetario (a seconda dei casi, valore nominale, valore di mercato, costo di acquisto, costo di produzione ecc.).I beni così espressi possono essere sommati e fornire quindi una misura sintetica del Capitale.Il prospetto nel quale i valori monetari dei beni vengono esposti è denominato Stato Patrimoniale (S.P.) o Stato dei Capitali.

Utilizzando il prospetto di Stato Patrimoniale è possibile effettuare: un’analisi, sia patrimoniale (relativa al complesso dei beni che compongono l’azienda espressi in valori monetari)un’analisi finanziaria (attenta al rapporto tra i flussi in entrata e quelli in uscita).

“Sotto l’aspetto quantitativo il capitale viene considerato come fondo omogeneo di valori, la cui entità è espressa sinteticamente da un solo valore rendendo possibili eventuali comparazioni nel tempo e nello spazio” (D’Amodeo D., 1965).

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Il patrimonio in termini quantitativi: il concetto di valutazione del capitale

• Per quantificare il patrimonio dell’azienda occorre attribuire un valore agli elementi del capitale: la determinazione è soggettiva poiché influenzata da:

scopo per il quale viene effettuatanatura dei beni da valutarela particolare situazione in cui si trova l’azienda

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Per quanto riguarda la valutazione quantitativa, il capitale può assumere configurazioni diverse, ognuna di esse capace di soddisfare una capacità conoscitiva differente:

- capitale di costituzione (misurazione del capitale iniziale)- capitale di funzionamento (valore attribuito al patrimonio aziendale in funzione della determinazione del reddito da assegnare all’esercizio)- capitale economico(o capitale di cessione: valore di sintesi valore di sintesi che esprime la capacità dell’impresa di produrre redditi in futuro: stima del valore dell’azienda in funzione della sua capacità di produrre redditi in futuro)- capitale di liquidazione(valore del patrimonio aziendale risultante dalla vendita per stralcio dei beni dell’azienda, ceduti separatamente; valori di presunto realizzo per le attività e valori di presunta estinzione per le passività, allo scopo di determinare, in via preventiva, l’attivo netto realizzabile)

Crescente importanza degli elementi intangibili del capitale

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Il patrimonio in termini quantitativi: il prospetto di Stato Patrimoniale

Lo Stato Patrimoniale elenca tutti gli elementi del patrimonio.Tale prospetto è articolato in sezioni divise e contrapposte

Totale ATTIVITA’ - Totale Passività = PATRIMONIO NETTO (o capitale netto)

IMPIEGHI FONTI

Immobilizzazioni Fabbricati 500 Terreni 300 800

Debiti o passività Debiti a breve (debiti verso fornitori) 300 Debiti a lungo (mutui

passivi) 180 480

Attivo circolante Scorte di merci 50 Liquidità differite (crediti vs. clienti) 100 Liquidità immediate (cassa e banca) 30 180

Patrimonio netto Capitale sociale 450 Riserve 45 Utile 5 500

Totale a pareggio 980

Totale a pareggio 980

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STATO PATRIMONIALE

ATTIVITA’ (DARE)

Cassa E 100

Prodotti E 200

Macchine E 300

Fabbricati E 400

Totale attiv. E 1.000

PASSIVITA’ (AVERE)

Debiti cambiari E 200

Totale passiv. E 200

Cap. netto E 800

Tot.a pareggio E 1.000

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Gli elementi che formano il capitale sono resi omogenei tramite la valutazione.Il valore del capitale che risulta dallo stato patrimoniale e che viene determinato effettuando le valutazioni secondo quando disposto dal codice civile viene indicato come:-Capitale di gestione-Capitale di funzionamento-Capitale di bilancioIl patrimonio rappresenta quindi l’ammontare delle risorse a disposizione del soggetto aziendale in un determinato istante, relative all’azienda in normale funzionamento, la cui entità varia in conseguenza:-della gestione-dei criteri di valutazione applicati

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Il Patrimonio Netto

La somma algebrica tra ATTIVITA’ E PASSIVITA’ consente la determinazione del CAPITALE PROPRIO o PATRIMONIO NETTO

Data la relazione: Attività - Passività= Patrimonio Nettoallora se: A = PN: l’azienda si è finanziata solo con mezzi propri (no debiti) A = P: l’azienda ha un patrimonio netto = 0 (è finanziata totalmente con capitale di rischio) A < P: non solo il patrimonio è nullo, ma le attività sono insufficienti a far fronte ai debiti A > P: l’azienda è finanziata sia da capitale di rischio che capitale proprioPatrimonio Lordo o Attività Lorde

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Il Patrimonio Netto e le sue parti ideali Il PN è la misura contabile dei capitali apportati in azienda a titolo di capitale di rischio. L’origine è duplice:

• interna (utili e riserve provenienti dalla mancata distribuzione di utili)• esterna (raccolta sul mercato di capitale di rischio e riserve

provenienti da conferimenti di capitale -riserva sovrapprezzo azioni-)

Le quote ideali del PN :CAPITALE SOCIALE: valore nominale delle azioni o quote RISERVE: accantonamenti di utili (obbligatorie e facoltative) o di capitale (contributi di soci o di terzi distinti dal capitale sociale) o di rivalutazione

(rivalutazione monetaria di elementi dell’attivo)PERDITE PREGRESSE: perdite di anni precedenti in attesa di sistemazione (da coprire con utili di futuri esercizi, riducendo il capitale sociale o con

versamenti di soci a fondo perduto)UTILE DI ESERCIZIO: reddito in attesa di destinazione ovvero da distribuire agli azionisti/soci o da portare ad incremento delle riserve

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Le variazioni del patrimonio

La variazione subita dal patrimonio è imputabile:• Alla gestione: è stato prodotto un utile (variazione in aumento) oppure si è rilevata una perdita (variazione in diminuzione)

• Conferimenti e decisioni prese dai soci: si è deciso di incrementare il capitale sociale conferendo altri beni o denaro (aumento) oppure si è deciso di ridurre il capitale sociale conrestituzione del denaro ai soci (variazione in diminuzione)

tempo

STATO PATRIMONIALE

31/12/2008

STATO PATRIMONIALE

31/12/2009

CAPITALE NETTO INIZIALE CAPITALE NETTO FINALE

V. pp. 33-40 Volume Cedam

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Il capitale proprio o capitale netto (CP) rappresenta il capitale messo a disposizione dal soggetto aziendale al momento della costituzione ed incrementato o diminuito dal risultato dell’andamento aziendale.

Il capitale di credito (CC) rappresenta tutti i debiti che l’azienda ha nei confronti dei creditori.

Il totale Attività è uguale al totale INVESTIMENTI

Il totale Passività e Netto è uguale al totale delle FONTI DI FINANZIAMENTO (CC + CP)

Se le Attività sono superiori alle Passività:A – P = Capitale Netto

Se le Attività sono inferiori alle Passività:A – P = Deficit Patrimoniale (o Passivo Netto o Passivo Scoperto)

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INDICE DI INDEBITAMENTO

LEVERAGE RATIO

CAPITALE DI CREDITO CC

=

CAPITALE PROPRIO CP

È possibile analizzare la struttura delle singole sezioni (Attività e Passività) mediante appositi indici

esprime il grado di indebitamento dell’azienda mediante il rapporto tra capitale di credito e capitale proprio:

200

800

0,25

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Alcuni indicatori della solidità aziendale

MARGINE DI STRUTTURA: differenza tra capitale proprio e totale immobilizzazioni (indica la capacità dell’Alta Direzione di soddisfare il fabbisogno finanziario generato dagli impieghi durevoli senza far ricorso al capitale di terzi)

MARGINE DI TESORERIA: differenza tra le disponibilità finanziarie (liquidità immediate+differite) e i debiti a breve termine

CAPITALE CIRCOLANTE NETTO: differenza tra attivo circolante (liquidità immediate+differite+scorte) e i debiti a breve termine oppure differenza tra capitale permanente (proprio+debiti consolidati) e totale immobilizzazioni

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CURRENT RATIO (indice di solvibilità)

ATTIVITA’ CORRENTI

PASSIVITA’ CORRENTI

QUICK RATIO (indice di liquidità)

ATTIVITA’ CORRENTI - MAGAZZINO

PASSIVITA’ CORRENTI

Per quanto concerne la struttura finanziaria, è possibile, mediante un apposita riclassificazione delle voci dello Stato Patrimoniale, ricavare altri indici (tecnica dei quozienti)

rendere coerenti i criteri di classificazione del bilancio con le esigenze di analisi economiche e finanziare;facilitare la lettura dei dati contenuti nel bilancio agevolando la formulazione di giudizi riguardo allo svolgimento dei fatti di gestione ed ai valori da essa prodotti.

Crediti + banca e cassa

Passività correnti

(magazzino+crediti+banca)

Passività correnti

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I valori dello Stato Patrimoniale sono stati ordinati:per le Passività, in base al tempo di rimborso;per le Attività, in base alla liquidità (l’attitudine del bene a trasformarsi in denaro).

criterio di riclassificazione finanziario, basato sulla riconversione dei valori in forma liquida

STATO PATRIMONIALE AL 31/12/n

Attività (dare) Passività (avere)

1. Liquidità € 1. Passività correnti €

Cassa 100 Debiti a breve 100

Crediti a breve 100

2. Disponibilità 2. Redimibilità

Prodotti 200 Mutui a M/L 100

ATT. CORRENTI 400 TOT. PASSIVITÀ 200

3. Immobilizzazioni 3. Capitale proprio

Macchine 500 Cap. Sociale 600

Credito a medio 100 Riserve 200

TOT. ATTIVITÀ 1.000 TOT. A PAREGGIO 1.000

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REDDITO DI ESERCIZIO: l’accrescimento del patrimonio di un’impresa verificatosi in un certo periodo di tempo, come

conseguenza della gestione (Zappa G.)

P.N. 31/12 - P.N. 01/01 = Reddito di esercizio P.N. 31/12 > P.N. 01/01 = UTILE (la gestione ha prodotto ricchezza) P.N. 31/12 < P.N. 01/01 = PERDITA (la gestione ha assorbito ricchezza)

Somma Ricavi - Somma Costi = Reddito di esercizio

METODO SINTETICO O INDIRETTO

METODO ANALITICO O DIRETTO

La formula vale solo se nelperiodo considerato non ci

sono stati apporti di capitaleda parte dei soci,

distribuzione di utili o altremodifiche patrimoniali

IL REDDITOV. pp. 68-71 Libro Cedam

Componenti positivi Componenti negativi

Le operazioni aziendali sono considerate di volta in volta in base al loro verificarsie il reddito è ottenuto come risultato della combinazione di queste operazioni analiticamente contabilizzate. I componenti che hanno rilevanza sono individuati a prescindere dalla manifestazione finanziaria, tenendo conto della loro competenza economica

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Reddito totale o globale: Rtot = PNtn – PNtoPNtn = patrimonio netto al termine della vita dell’aziendaPNt0 = patrimonio netto all’inizio dell’aziendato/tn = arco temporale in cui si sviluppa la vita dell’azienda

Variazione subita dal patrimonio netto per effetto della gestione; Risultato della gestione secondo l’aspetto economico

Necessità di determinare il reddito alla fine di ognuno dei periodi amministrativiin cui è fittiziamente ripartita la gestione

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Il prospetto di Conto Economico contenuto nel documento di Bilancio, riepiloga i componenti positivi e negativi di reddito e determina il risultato di esercizio:

Conto Economico al 31/12/2004

Costi RicaviMerci c/acquisti Merci c/vend.Affitti passivi Interessi attiviInteressi passivi PlusvalenzeSpese di trasporto Affitti attiviAmmortamento Impianti Variazione Rim. di merciAcc.to F.do Man. Ripar.Imposte

Reddito (utile) d'esercizio Perdita d'esercizio

Il riepilogo di costi e ricavi dell’esercizio

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L’attività aziendale può essere suddivisa in diverse gestioni:

Caratteristica: connesse all’attività principale (acquisto e vendita)

Patrimoniale/accessoria: impiego di liquidità eccedente il fabbisogno della gestione caratteristica (investimenti in titoli e finanziamenti a terzi)

Finanziaria: accensione prestiti e pagamento interessi (operazioni per acquisire finanziamenti)

Straordinaria: eccezionali sotto il profilo aziendale o temporale Tributaria: oneri fiscali

Il reddito di esercizio come risultato delle diverse gestioni aziendali

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REDDITO CIVILISTICO

Reddito di fine esercizio rilevato al fine di comunicare l’andamento dell’azienda a soggetti esterni

Tale valore (reddito d’esercizio) risulta dall’andamento della gestione

REDDITO FISCALE

Reddito sul quale vengono calcolate le imposte

Tale valore è ricavato dall’utile di esercizio rettificato in base alle disposizioni del T.U.I.R.

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REDDITO DI ESERCIZIO

è un valore di flusso

CAPITALE DI FUNZIONAMENTO

è un valore stock

Riepilogando:

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IL SISTEMA DELLE OPERAZIONI (GESTIONE)

tre sotto-sistemi del sistema azienda Un sistema di PERSONE (ORGANIZZAZIONE) Un sistema di BENI (PATRIMONIO/CAPITALE) Un sistema di OPERAZIONI (GESTIONE)

La gestione è il sistema delle operazioni successive e simultanee svoltedurante la vita dell’impresa finalizzate al raggiungimento degli obiettivi prefissati

La gestione: intera vita dell’impresa

anno di costituzi

one 1998

fine dell’attività aziendale

2009

La gestione: intera vita dell’impresaLa gestione: somma di eserciziLa gestione: somma di esercizi

1998 anno di costituzione

2006 anno di cessazione

20002000 20012001 20022002 20032003 20042004 20052005

Esercizio Esercizio Esercizio Esercizio Esercizio Esercizio EsercizioEsercizio Esercizio Esercizio Esercizio Esercizio Esercizio Esercizio

Periodo Periodo Periodo Periodo Periodo Periodo PeriodoPeriodo Periodo Periodo Periodo Periodo Periodo Periodo

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Tutte le operazioni di gestione si svolgono succedendosi senza soluzione di continuità dalla costituzione alla cessazione dell’azienda.

Tuttavia, la programmazione ed il controllo della gestione riguardano generalmente lassi di tempo più brevi denominati periodi amministrativi (generalmente coincidenti con l’anno solare).

L’insieme/il sistema delle operazioni, e quindi di gestione, svolte all’interno di un periodo amministrativo viene denominato esercizio, anch’esso coincidente con l’anno solare.

concetto temporale (parte della vita aziendale dalla durata di dodici mesi)

concetto economico (insieme delle operazioni).

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• Più periodiamministrativi(medio-lungo periodo)

• L’INTERA AZIENDA

• Un solo periodoamministrativo(un anno)

• SINGOLE AREE AZIENDALI

La gestione investe ilpiano strategico (le strategie di sviluppo

dell’impresa)Si avvale di funzioni di tipo

Direzionale: di organizzazione, diprogrammazione, di controllo e di

leadership

La gestione opera a livellodi sub-strategie (relative ai vari campi

gestionali)Si avvale di funzioni di tipo

Operativo: tecnologica,commerciale, di produzione, del personale,

ricerca e sviluppo finanziaria, dicontabilità, di sicurezza

I comportamenti di gestione possono essere studiati facendo riferimento: all’intera attività aziendale oppure, nell’ambito del quadro globale di lungo periodo, a particolari aree decisionali nel breve periodo.

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MODELLI GESTIONALI IN CAMPO STRATEGICO

1) Modello RIPETITIVO: le azioni come conseguenza di variazioni ambientali

2) Modello DIFENSIVO: le azioni come risposta anticipata ai mutamenti dell’ambiente esterno

1) Modello di SVILUPPO: l’innovazione è perseguita come sforzo autonomo

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A LIVELLO STRATEGICO – FUNZIONI DIREZIONALI:

ORGANIZZAZIONE(definizione dei livelli gerarchici, dei ruoli, delle

linee di influenza)

PROGRAMMAZIONE(sistema delle decisioni)

CONTROLLO(tra quanto preventivato e quanto ottenuto e

individuazione delle cause)

LEADERSHIP(guida del sistema di persone nei processi di

decisione, esecuzione, controllo)

A LIVELLO DI SUB-STRATEGIE – FUNZIONI OPERATIVE:

COMMERCIALE PRODUZIONE FINANZIARIA CONTABILE PERSONALE RICERCA E SVILUPPO

Di quali funzioni si avvale la gestione? POLITICHE REALIZZATE NEI VARI SETTORI GESTIONALI

Funzioni: tecnologiche, commerciali, finanziarie, contabilità, sicurezza)

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DECISIONE ESECUZIONE CONTROLLO

FEED-BACK (meccanismo di correzione)

LEADERSHIP Sovraintende a tutto il comportamento dell’azienda

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Se analizziamo i comportamenti di gestione con riferimento a particolari aree decisionali nel breve periodo, rientriamo nel campo delle sub-strategie o, meglio, delle politiche realizzate nei vari settori gestionali (produzione, vendita, finanza, ecc.).Rispetto all’area cui ci si riferisce, si possono individuare:-La gestione commerciale e di marketing-La gestione della produzione-La gestione finanziaria-La gestione contabile-La gestione del personale-La gestione della ricerca e sviluppo

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GESTIONE

FUNZIONIOPERATIVE

FUNZIONIDIREZIONALI

PROGRAMMAZIONE

CONTROLLO

LEADERSHIP.

ORGANIZZAZIONE

COMMERCIALE

PRODUZIONE

ALTRE

FINANZIARIA

SISTEMA DI OPERAZIONI SIMULTANEE E SUCCESSIVE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL MEDESIMO FINE

LA GESTIONE

La gestione è svolta attraverso funzioni aziendali

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La gestione è riferita ad un determinato periodo amministrativo.La gestione è un insieme di operazioni aventi diversa natura.Per la presenza di operazioni complementari, ma diverse tra loro, è possibile analizzare la gestione sotto tre aspetti:

-Aspetto tecnico-Aspetto finanziario-Aspetto economico

Sono complementari tra loro; rappresentano il risultato di analisi diverse effettuate sullo stesso fenomeno

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Le tre dimensioni di analisi della gestione

Il processo di gestione ovvero le operazioni possono essere analizzate sotto tre aspetti:

• tecnico: si concretizza nelle operazioni volte all’utilizzo dei fattori produttivi acquistati e alla loro o trasformazione (fisica ed economica);-Fatti di gestione interni (trasformazione fattori produttivi in prodotti finiti)-Fatti di gestione esterni

•finanziario o monetario: reperimento ed utilizzo di mezzifinanziari espresso come alternarsi di entrate (E) ed uscite (U)di denaro;

• economico o reddituale: alternarsi di costi (C) per l’acquisto di fattori produttivi e di ricavi (R) conseguenti alla vendita diprodotti finiti sul mercato, che determinano il reddito diesercizio dell’impresa (R-C=RE)

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L’aspetto monetario evidenzia le entrate e le uscite per operazioni tipiched’esercizio: entrate per la vendita di prodotti/servizi e uscite per l’acquisto di fattori produttivi

L’aspetto finanziario evidenzia le entrate e le uscite per la provvista o il rimborso di capitale proprio o di capitale di credito

Aspetti complementari

L’alternanza delle entrate e delle uscite per operazioni di esercizio crea disequilibrio monetario che viene coperto col ricorso al capitale proprio e di credito.Questo disequilibrio genera un fabbisogno finanziario, che scaturisce dalla differenza e dall’avvicendarsi delle entrate e delle uscite, effetto di operazioni che assumono diverso significato secondo le cause che le hanno determinate. V. pp. 60-62 volume Cedam

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I flussi finanziari sono determinati da:

1. Accensione di finanziamenti:a)Incremento di capitale proprio tramite apporto di mezzi monetarib)Incremento di capitale proprio mediante conferimento di beni in naturac)Accensione di debiti di finanziamentod)Accensione di debiti di funzionamento

2. Rimborso di finanziamenti:a)Decremento di capitale proprio mediante rimborso di mezzi monetarib) Decremento di capitale proprio mediante assegnazione di beni ai socic)Estinzione di debiti di finanziamentod)Estinzione di debiti di funzionamento

4. Smobilizzo di un investimento:a)Vendita di beni/servizi con pagamento simultaneob)Vendita di beni/servizi con pagamento dilazionatoc)Incasso di crediti di funzionamento (accesi per la vendita con pagamento dilazionato)d)Incasso di crediti di finanziamento (precedentemente concessi dall’azienda)

3. Effettuazione di un investimento:a)Acquisto di fattori produttivi (beni/servizi) con pagamento simultaneob)Acquisto di fattori produttivi (beni/servizi) con pagamento dilazionatoc)Erogazione di prestiti con conseguente registrazione di crediti di finanziamento (concessi)

Debiti di finanziamento: costituiscono prestiti erogati da banche, enti finanziari, altri soggetti (obbligazionisti nelle spa) al fine di finanziare la struttura degli impieghiDebiti di funzionamento: sono originati dal pagamento dilazionato per l’acquisto di beni/servizi e quindi da una mancata uscita di denaro (es fornitori)

Casi a; c: si ha una vera e propria Entrata di mezzi finanziariCasi: b; d: si ha in contropartita un aumento di investimenti rappresentato dall’acquisizione di fattori produttivi

Casi a; c; d: si ha Uscita di mezzi finanziariCaso b: si ha in contropartita uno smobilizzo di beni di proprietà dell’azienda

Casi a; c: si ha Uscita di mezzi finanziariCaso b: si ha in contropartita l’accensione di un debito di funzionamento

Casi a; c; d: si ha Entrata di mezzi finanziariCaso b: ad un investimento se ne sostituisce un altro, con caratteristiche differenti

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L’aspetto economico della gestione riguarda la successioni dei costi e dei ricavi e la determinazione del reddito di esercizio

Il verificarsi di costi e ricavi ha rilevanza dal punto di vista economico, ma non produce necessariamente un simultaneo effetto dal punto di vista finanziario:Acquisto materieVendita prodotti

La manifestazione economica e finanziaria dei fatti di gestione non coincide:sfasamento temporale costi e ricavi si intrecciano nel corso dell’esercizio, ma per avere rilevanza nella determinazione del reddito devono essere di competenza

UN COSTO è di competenza economica dell’esercizio quando nell’esercizio ha trovato il correlativo ricavo o ragionevolmente non potrà trovarloUN RICAVO è di competenza economica dell’esercizio quando nell’esercizio ha trovato il correlativo costo o ragionevolmente non potrà più trovarlo.

giustificazione economica

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In diversi casi la manifestazione economica coincide con quella finanziaria:pagamento o riscossione si verificano nel momento in cui il fatto viene iscritto nel conto economico:-Costi del personale-Merci pagate al momento acquisto

In altri casi le due manifestazione non coincidono:-perché la manifestazione finanziaria non è contemporanea a quella economica (es. acquisto merci e pagamento a 60 gg.)-perché entrate e uscite verificatesi in un dato periodo amministrativo possono essere relative a costi e ricavi di competenza di quell’esercizioes: costi pluriennali, ratei, risconti, accantonamenti a fondi spese e rischi

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Costi e Ricavi possono essere di competenza di un esercizio diverso da quelloIn cui si sono verificati, ossia:di esercizi precedentidi esercizi successiviin parte dell’esercizio in cui si sono verificati e in parte degli esercizi precedenti esuccessivi.

Costi pluriennaliCosti per l’acquisto di merci da parte di un’azienda commerciale, quando partedelle merci non è venduta nel periodo amministrativo

Per contribuire alla determinazione dell’esercizio, non basta che si siano verificati

Occorre una giustificazione economica:stabilita a priori: es. ammortamento in base ad un principio sistematicodesumibile dall’esercizio stesso: es: costo acquisto merci, di competenza se siè verificato il relativo ricavo

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Il reddito di esercizio si determina con l’ausilio di scritture di assestamento

Scritture di integrazione: per imputare all’esercizio costi o ricavi per i quali non siè ancora avuta la manifestazione finanziaria, che avrà luogo in esercizi futuri (ratei)Scritture di rettifica: per sospendere dall’esercizio quote di entrate o di uscite finanziaria di competenza non dell’esercizio in corso, ma di esercizi futuri (risconto)Scritture di ammortamento: per ripartire fra i diversi esercizi il costo di un bene ad utilità pluriennale Scritture di accantonamento ai fondi: per imputare componenti negativi di reddito per fronteggiare eventi sfavorevoli che possono verificarsi in futuro, in modo da ripartire gli effetti negativi fra più esercizi

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t

Reperimentodi mezzifinanziari(ENTRATA)

Utilizzo dei mezzifinanziari (USCITA)per l’acquisto difattori produttivi(COSTI)

Vendita di prodotti finiti(RICAVI) e conseguenteENTRATA di denaro

Trasformazione fisico-tecnica

COSTI e RICAVIsono un’espressionequantitativo-monetaria diun atto di scambio(acquisto di fattori ovendita di beni)

misurati daENTRATE ed USCITEMONETARIE

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Tipologie di costi e ricavi

COSTI– costi pluriennali: per l’acquisto di beni pluriennali come gli immobili– costi delle materie prime o merci: per l’acquisto dei fattori da sottoporre a trasformazione– costi del personale: remunerazione della forza lavoro– costi per servizi: per forza motrice, ma anche per consulenze– costi finanziari: interessi passivi– costi fiscali: imposte e tasse da pagare allo Stato

RICAVI• ricavi di vendita: per la vendita di prodotti finiti• ricavi finanziari: interessi attivi• ricavi per disinvestimenti: per la vendita di beni pluriennali• ricavi diversi: ricavi straordinari o di natura patrimoniale (fitti)

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ESEMPIO

Supponiamo che 1/1 si acquistano materie prime con pagamento a 30gg (31/1). Le materie restano in magazzino per 40gg fino al 10/2. Il processo di trasformazione delle materie prime in prodotti finiti dura 10 g. Dopo la lavorazione i prodotti finiti restano in magazzino per 8 g (dal 21/2 al 1/3). L’1/3 si vendono i prodotti finiti, incassando a 10 g.

Quanto dura il ciclo tecnico, quello reddituale e quello monetario?

Ciclo tecnico: 10 gCiclo reddituale: 59 gCiclo monetario: 39 g (l’intervallo di tempo per il quale l’impresa deve disporre di finanziamenti)

L’interconnessione tra ciclo tecnico, finanziario ed economico

Il ciclo tecnico, finanziario ed economico sono fra loro interconnessi e temporalmente

sovrapposti

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Il sistema delle operazioni (GESTIONE)

Tipi di operazioni: finanziamenti: permettono di avere a disposizione mezzi monetari investimenti: permettono di acquisire i fattori produttivi (es. materie prime e impianti) e finanziari (es. partecipazioni e

crediti di finanziamento) a fecondità semplice o fecondità ripetuta trasformazioni: operazioni tecniche di trasformazione fisica disinvestimenti: cessazione di prodotti o servizi e incasso di crediti di finanziamento rimborsi e remunerazioni: erogazione di dividendi (capitale di rischio) e di interessi (capitale di credito) e rimborso del

capitale sociale esuberante e estinzione di mutui

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Effetti finanziari ed economici delle operazioni di gestioneFase gestionale Operazioni Effetti

FINANZIAMENTO

IMPIEGO

TRASFORMAZIONE

REALIZZO

Acquisizione capitale pieno rischio (capitale sociale)Acquisizione capitale di rischio limitato (debiti di finanziamento)

Acquisto di fattori specifici della produzione

Utilizzo dei fattori specifici ed ottenimento dei prodotti

Vendita prodotti

Remunerazione debiti di finanziamento (interessi)Rimborso debiti di finanziamentoRemunerazione capitale pieno rischioRimborso capitale di rischio

+ denaro

+denaro

-denaro

-denaro

-denaro

-denaro

- denaro+debiti di funzionamento

+denaro+crediti funzionamento

Costo peracquisto/utilizzo fattore denaro

Costi acquisto fattori produttivi

Ricavi di vendita

Costi utilizzazione fattori

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I documenti riassuntivi della gestione

Il ciclo economico è riepilogato e rappresentato nel CONTO ECONOMICO in cui sono riepilogati i costi e ricavi di esercizio

Il ciclo finanziario si riferisce alle entrate ed uscite derivanti dalla gestione. I valori numerari o finanziari sono iscritti, insieme a costi e ricavi non di competenza economica nello STATO PATRIMONIALE

STATO PATIMONIALE

01/01/2000

STATO PATIMONIALE

31/12/2000

CONTO ECONOMICO

anno 2000

Capitale netto iniziale Gestione avvenuta nel periodo amministrativo

Capitale netto finale

REDDITO DI ESERCIZIORicavi-Costi= RE CN31/12/2000-CN01/01/2000= RE

La differenza fra RICAVI/proventi e COSTI/oneri costituisce il REDDITO DI ESERCIZIO •se C = R: pareggio economico (equilibrio) •se C > R: Disavanzo economico (squilibrio)•se C > R: Avanzo economico (squilibrio positivo)

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Schema sintetico della struttura delle aziende

L’assetto istituzionale è sovraordinato agli altri elementi e le combinazioni economiche sonol’elemento centrale

Lettura diagonale:relazioni organismopersonale /assettoorganizzativo epatrimonio/assetto tecnico

Lettura orizzontale:le combinazionieconomiche viste negliassetti organizzativo etecnico

Lettura verticale:lavoro e capitale

Combinazioni economiche

Assettoorganizzativo Assetto

tecnico

Organismopersonale

Patrimonio

ASSETTO ISTITUZIONALE

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Riguarda l’insieme delle operazioni economichesvolte dalle persone che operano nelle aziende

Le operazioni• Si aggregano in processi e in coordinazioni e combinazioni parziali;• Si dividono in operazioni della gestione caratteristica, patrimoniale, finanziaria e dei tributi;• Sono analizzabili in termini di unitarietà, estensione e dinamicità

Le combinazioni economiche

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Il patrimonio

Il PATRIMONIO è l’insieme delle condizioni diproduzione e di consumo di pertinenza dell’azienda in

un dato momento.

• Il lavoro non fa parte del patrimonio• Il patrimonio è composto da elementi passivi e attivi• Anche se osservato “in un dato momento” il patrimonio èun’entità dinamica, frutto delle combinazioni economichepassate e condizione di svolgimento dei processi economici futuri

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Il personale

L’ORGANISMO PERSONALE rappresenta l’insiemedelle persone che con il proprio lavoro partecipanodirettamente allo svolgimento dell’attività aziendale.

Ogni azienda si presenta con un organismo personalevario e mutevole per:• Composizione e struttura• Dimensioni (assolute e relative)• Livello di dinamicità (numero di ingressi e uscite, trasferimenti,progressioni di carriera, ecc.)

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L’assetto tecnico

E’ la configurazione fisico-tecnica dell’azienda relativa cioè:

• Agli elementi materiali del patrimonio = impianti, fabbricati,merci, attrezzature, ecc.

• Ai processi produttivi = a seconda delle caratteristiche delprocesso produttivo diversi sono i risultati aziendali (in terminidi flessibilità, costi, qualità delle condizioni di lavoro, ecc.)

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L’assetto organizzativo

E’ la configurazione risultante dal combinarsi di:

• Struttura organizzativa = modalità di distribuzione tra i variorganismi aziendali, in insieme coordinato, dei compiti e delleresponsabilità

Deriva dalle scelte di configurazione dellerelazioni tra gli organi

+• Sistemi operativi = meccanismi che governano la dinamica ela remunerazione dei prestatori di lavoro e l’assegnazione aivari organi aziendali degli obiettivi e delle risorse

Sono sistemi operativi i sistemi di pianificazione econtrollo, i sistemi di ricerca e selezione delpersonale, i sistemi di valutazione e diretribuzione, ecc.

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Il Sistema-Azienda è composto di tre subsistemi tra lorointerdipendenti e influenzabili:(Paolone, D’amico)

• Organizzazione

• Gestione

• Rilevazione

Sottosistema operativo

Sottosistema Informativo o del controllo

Economia Aziendale

RagioneriaScienza delle Rilevazioni aziendali specializzata per tipi diprocedure di controllo e di analisi

IL SISTEMA AZIENDALE

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Uno schema di analisi del SISTEMA AZIENDA(U. Bertini, 1990, ripreso da Marchi, 2006)

Il sistema d’azienda può essere scomposto in quattro elementi, a loro volta sistemi

Subsistema della produzione

Subsistema azienda-ambiente

Subsistema delle informazioni

Subsistema del management

Subsistema impianti e utilità pluriennaliSubsistema materiali e servizi d’inputSubsistema prodotti e servizi d’outputSubsistema denaroSubsistema lavoro e conoscenze

Subsistema azienda-fornitoriSubsistema azienda-clientiSubsistema azienda-concorrentiSubsistema azienda-comunitàSubsistema azienda-finanziatoriSubsistema azienda-capitalisti

Subsistema pianificazione obiettivi-risorseSubsistema organizzazione e gestione attivitàSubsistema controllo risultati su obiettivi

Necessarie al management per definire razionalmente gli schemi di pianificazione e controllo.La Contabilità Generale come momento centrale del sistema delle informazioni Sottosistemi informativi (della produzione, del marketing, della finanza, del personale)

Scuola Torinese (G. Ferrero, 1980). Sintesi tra l’approccio classico zappiano (approccio oggettivo) e l’approccio anglosassone (approccio soggettivo): L’impresa nel suo aspetto oggettivo, quale la gestione, ha manifestazione e realizzazione nell’organizzazione (il management), l’aspetto soggettivo, e ciò avviene all’interno di aree funzionali (approvvigionamento/magazzinaggio, produzione/logistica; marketing, ricerca e sviluppo; amministrazione e finanza; pianificazione/programmazione; controllo.

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Testi/Parti del Programma di riferimento

1) M. Paoloni, P. Paoloni, Introduzione ed orientamento allo studio delleAziende, Giappichelli, To, 2009, Cap. 2.2) M. Paoloni (a cura di), Introduzione alla contabilità generale e al bilancio di esercizio, Cedam, Padova, 1997, Cap. 1 p. 1-6; Cap. II, IV, V.

Testi Programma di approfondimento1) Airoldi G., Brunetti G., Coda V., Lezioni di Economia Aziendale, Il

Mulino, Bo, Cap.2, 3, 4.2) Marchi L. (a cura di), Introduzione all’Economia Aziendale,

Giappichelli, Torino, 2006, Cap. 1, p. 9-32.4) Bertini U., Il sistema d’azienda. Schema di analisi, Giappichelli,

Torino, 1990.