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Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano

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Rappresenta l’insieme dei mezzi funzionali all’attività svolta dall’aziendae che sono organizzati secondo un rapporto di interrelazione per il comune scopo della produzione. Ha caratteristiche qualitative e quantitative in continuo mutamento.

tre sotto-sistemi del sistema azienda Un sistema di PERSONE (ORGANIZZAZIONE) Un sistema di BENI (PATRIMONIO/CAPITALE) Un sistema di OPERAZIONI (GESTIONE)

IL SISTEMA DEI BENI (PATRIMONIO/CAPITALE)

Tecniche di stima

Il patrimonio può essere esaminato secondo due aspetti

ASPETTO QUANTITATIVO

inventario bilancio

ASPETTO QUALITATIVO

“Il capitale, quale entità astratta è una grandezza variamente configurabile nel suo valore, in relazione alle diverse finalità che ne ispirano la valutazione”. (Onida P.,

Economia d’azienda, 1971).

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CAPITALE O PATRIMONIO

Insieme coordinato dei mezzi economici che sono a disposizione del soggetto aziendale in un determinato istante per il conseguimento dei fini istituzionali dell’azienda.

Complesso di beni a disposizione dell’azienda in un determinato momento.

Impossibilità di definire in modo universale ed esaustivo il capitale o patrimonio

Nozione poliedrica e complessa

Diversi aspetti attraverso i quali deve essere esaminato il capitale

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INVENTARIO Elenca gli elementi del patrimonio secondo le caratteristiche fisiche e funzionali (kg, euro, colli, ..), per cui essi non possono essere sommati Evidenzia l’ ASPETTO QUALITATIVO del patrimonio: come complesso coordinato di beni (materiali, persone, macchinari, denaro, ecc..) espressi in quantità eterogenee

BILANCIO In particolare, il prospetto di STATO PATRIMONIALE contenuto nel documento di bilancio riporta il valore di ogni elemento del patrimonio (prodotti 20 euro, impianti 300 euro,

debiti, 30 euro, ecc..) Evidenzia l’ ASPETTO QUANTITATIVO del patrimonio: come fondo omogeneo di valori finanziari ed economici, attivi e passivi, espressi nella moneta contabile e sommabili

fra loro.

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Coloro che devono intraprendere un’attività economica devono impiegare nell’iniziativa (nell’impresa) mezzi commisurati alle esigenze dell’attivitàsvolta.I mezzi impiegati nell’impresa possono essere insufficienti, per cui è necessario il ricorso a prestiti erogati da finanziatori esterni.

mezzi apportati dal proprietario o dai soci CAPITALE PROPRIO

mezzi apportati da finanziatori esterni CAPITALE DI CREDITO

Sono impiegati

per lo svolgimentodell’attività aziendale

Impieghi Mezzi disponibili

Denaro in cassa

Beni apportati dall’imprenditore o dai soci

- Capitale proprio conferito dall’imprenditore o dai soci

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Impieghi Mezzi disponibili

Denaro in cassa o in c/c bancario

Beni in natura

-Capitale proprio-Capitale di credito

Mediante lo svolgimento delle operazioni di gestione sono impiegati per l’acquistodi fattori produttivi produttivi di tipo strutturale e a fecondità semplice

Impieghi Mezzi disponibili

Disponibilità liquide

Cassa

Banca c/c

Magazzino

Materie prime

Merci e prodotti

Immobilizzazioni

Terreni

Fabbricati

Macchine

Attrezzature

Capitale di credito

Debiti a breve verso banche o fornitori

Debiti a medio e lungo per finanziamenti da parte di terzi

Capitale proprio

Capitale conferito dall’imprenditore o dai soci

Gli impieghi si modificano per effetto delle operazioni di gestione …

Struttura “mezzi disponibili – impieghiche si rinnova continuamente

L’ammontare dei mezzi disponibili = ammontare degli impieghi

Investimenti o attività Finanziamenti, fonti o passività

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Gli elementi del patrimonio

IMPIEGHI FONTI

Fonti di risorse finanziarie o

finanziamenti

Impieghi di risorse finanziarie

o investimenti

Capitale proprio

Capitale di terzifattori produttivi specifici (es. materie

prime)

fattori produttivi generici (es. denaro)

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IMPIEGHI o INVESTIMENTI:Sono impieghi di risorse finanziarie in fattori produttivi generici (denaro o crediti) e specifici (immobilizzazioni, a lento ciclo di utilizzo o materie prime a rapido ciclo di utilizzo)Si parla di ATTIVITA’ in quanto valori attribuiti ai beni, servizi e diritti a disposizione dell’impresa nel momento della determinazione del capitale (es. crediti, magazzino, impianti, ecc.)

FINANZIAMENTI: Sono fonti finanziarie di terzi (capitale con vincolo di credito) o proprie (con vincolo di capitale di rischio)Si parla di PASSIVITA’ in quanto valori attribuiti ai debiti liquidi (debiti verso fornitori), in corso di formazione (debiti per TFR), potenziali (fondi rischi) e alle partite rettificative dell’attivo (fondi svalutazione crediti e fondi ammortamento).

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Art. 810 c.c. ‘Sono beni tutto ciò che può formare oggetto di diritti: beni materiali e immateriali sia di proprietà sia utilizzati in virtù di un diritto di godimento, come uso ed

usufrutto).’

ASPETTO QUALITATIVO

Sotto l’aspetto qualitativo il patrimonio è considerato un complesso coordinato di elementi eterogenei espressi in quantità eterogenee. “L’insieme dei beni economici (ricchezze) materiali o immateriali, a disposizione dell’azienda in un dato momento” (Onida P., 1970).

Il capitale dell’impresa può essere definito come l’insieme complementare di beni materiali e immateriali di diritto o di fatto a disposizione dell’impresa, per lo svolgimento dell’attività economica di produzione (Onida P, 1970).

Ciascun bene ha proprie caratteristiche fisiche e funzionali, ma tutti i beni sono legatida un rapporto di complementarietà per lo svolgimento dell’attività economica

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INVENTARIO DELL’AZIENDA “X” AL 31/12/N

Elementi attivi (dare) Elementi passivi (avere)

CassaProdotti:Macchine:Fabbricati:

€ 10T. 100 ferroT. 20 ghisaT. 50 acciaio1 convertitore2 laminatorimq. 200 capann.mq. 400 appart.

Debiti cambiariMutui passivi

€. 200€. 300

Analisi qualitativa: gli elementi del patrimonio sono classificati in base a caratteristiche funzionali e non in base al loro valore

Ciascun elemento è misurato con parametri che ne contraddistinguono la natura.I vari elementi non si possono sommare per ottenere un valore sintetico che indichi l’entità complessiva del capitale

Si possono rappresentare nel prospetto di inventario a quantità eterogenee o inventario a quantità non monetarie

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L’inventario (Cap. III volume Cedam)

Rilevazione in un dato istante di tutti i componenti attivi e passivi del capitale o del patrimonio o di una parte di tali componenti o di un aggregato di beni economici, che debba considerarsi riunito in un tutto (Besta).Finalità:-Dimostrare la consistenza quali-quantitativa del patrimonio aziendale(inventari costituzione, cessione, di esercizio, di trasformazione, fusione, liquidazione)-Controllo(verifica e riscontro del magazzino, di ammanchi, cali, di consegna/riconsegna beni in deposito o dati a custodia, per funzioni di ispettorato aziendale–auditing interno/esterno)

TIPI DI INVENTARIOIn base all’oggetto:-Inventari patrimoniali, di beni altrui, di cose qualsiasiIn base all’estensione:-Inventari generali, parzialiIn base alla natura dei dati:-Inventari a non monetarie; a quantità monetarie o a valoreRispetto alla fonte dei dati:-Inventari di fatto; contabiliRispetto alla periodicità:-Inventari ordinari (annuali/rotativi); inventari straordinariRispetto all’analisi del prospetto:- Inventari analitici; sintetici

FASIScelta elementi da inventariareRicerca degli elementiDescrizione quali-quantitativaClassificazioneValutazione in termini monetariRappresentazione

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Ripartizioni e suddivisioni del patrimonio dal punto di vista qualitativo

In base al legame temporale con l’impresa:– Attivo immobilizzato: beni o attività che cedono la loro utilità per più anni• Immobilizzazioni materiali• Immobilizzazioni immateriali• Immobilizzazioni finanziarie• Magazzino immobilizzato– Attivo circolante: beni o attività che cedono la loro utilità entro l’anno o chesono già in forma liquida (come il denaro)• Magazzino a breve• Liquidità differite• Liquidità immediate• Dal punto di vista giuridico:– Beni di proprietà– Beni di terzi (es. beni in leasing o in conto lavorazioni)• A seconda del legame con l’attività tipica dell’impresa:– Beni principali: senza i quali non è possibile svolgere l’attività caratteristica(es. macchinari e impianti)– Beni accessori: non indispensabili, ma utili, presenti in azienda a seguito discelte gestionali (es. immobili civili)

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ASPETTO QUANTITATIVO

I componenti del patrimonio rilevati sotto l’aspetto qualitativo non sono sommabili perché di natura eterogenea. È tuttavia possibile operare una omogeneizzazione mediante la valutazione, cioè l’attribuzione a ciascun bene di un valore monetario (a seconda dei casi, valore nominale, valore di mercato, costo di acquisto, costo di produzione ecc.).I beni così espressi possono essere sommati e fornire quindi una misura sintetica del Capitale.Il prospetto nel quale i valori monetari dei beni vengono esposti è denominato Stato Patrimoniale (S.P.) o Stato dei Capitali.

Utilizzando il prospetto di Stato Patrimoniale è possibile effettuare: un’analisi, sia patrimoniale (relativa al complesso dei beni che compongono l’azienda espressi in valori monetari)un’analisi finanziaria (attenta al rapporto tra i flussi in entrata e quelli in uscita).

“Sotto l’aspetto quantitativo il capitale viene considerato come fondo omogeneo di valori, la cui entità è espressa sinteticamente da un solo valore rendendo possibili eventuali comparazioni nel tempo e nello spazio” (D’Amodeo D., 1965).

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Il patrimonio in termini quantitativi: il concetto di valutazione del capitale

• Per quantificare il patrimonio dell’azienda occorre attribuire un valore agli elementi del capitale: la determinazione è soggettiva poiché influenzata da:

scopo per il quale viene effettuatanatura dei beni da valutarela particolare situazione in cui si trova l’azienda

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Per quanto riguarda la valutazione quantitativa, il capitale può assumere configurazioni diverse, ognuna di esse capace di soddisfare una capacità conoscitiva differente:

- capitale di costituzione (misurazione del capitale iniziale)- capitale di funzionamento (valore attribuito al patrimonio aziendale in funzione della determinazione del reddito da assegnare all’esercizio)- capitale economico(o capitale di cessione: valore di sintesi valore di sintesi che esprime la capacità dell’impresa di produrre redditi in futuro: stima del valore dell’azienda in funzione della sua capacità di produrre redditi in futuro)- capitale di liquidazione(valore del patrimonio aziendale risultante dalla vendita per stralcio dei beni dell’azienda, ceduti separatamente; valori di presunto realizzo per le attività e valori di presunta estinzione per le passività, allo scopo di determinare, in via preventiva, l’attivo netto realizzabile)

Crescente importanza degli elementi intangibili del capitale

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Il patrimonio in termini quantitativi: il prospetto di Stato Patrimoniale

Lo Stato Patrimoniale elenca tutti gli elementi del patrimonio.Tale prospetto è articolato in sezioni divise e contrapposte

Totale ATTIVITA’ - Totale Passività = PATRIMONIO NETTO (o capitale netto)

IMPIEGHI FONTI

Immobilizzazioni Fabbricati 500 Terreni 300 800

Debiti o passività Debiti a breve (debiti verso fornitori) 300 Debiti a lungo (mutui

passivi) 180 480

Attivo circolante Scorte di merci 50 Liquidità differite (crediti vs. clienti) 100 Liquidità immediate (cassa e banca) 30 180

Patrimonio netto Capitale sociale 450 Riserve 45 Utile 5 500

Totale a pareggio 980

Totale a pareggio 980

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STATO PATRIMONIALE

ATTIVITA’ (DARE)

Cassa E 100

Prodotti E 200

Macchine E 300

Fabbricati E 400

Totale attiv. E 1.000

PASSIVITA’ (AVERE)

Debiti cambiari E 200

Totale passiv. E 200

Cap. netto E 800

Tot.a pareggio E 1.000

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Gli elementi che formano il capitale sono resi omogenei tramite la valutazione.Il valore del capitale che risulta dallo stato patrimoniale e che viene determinato effettuando le valutazioni secondo quando disposto dal codice civile viene indicato come:-Capitale di gestione-Capitale di funzionamento-Capitale di bilancioIl patrimonio rappresenta quindi l’ammontare delle risorse a disposizione del soggetto aziendale in un determinato istante, relative all’azienda in normale funzionamento, la cui entità varia in conseguenza:-della gestione-dei criteri di valutazione applicati

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Il Patrimonio Netto

La somma algebrica tra ATTIVITA’ E PASSIVITA’ consente la determinazione del CAPITALE PROPRIO o PATRIMONIO NETTO

Data la relazione: Attività - Passività= Patrimonio Nettoallora se: A = PN: l’azienda si è finanziata solo con mezzi propri (no debiti) A = P: l’azienda ha un patrimonio netto = 0 (è finanziata totalmente con capitale di rischio) A < P: non solo il patrimonio è nullo, ma le attività sono insufficienti a far fronte ai debiti A > P: l’azienda è finanziata sia da capitale di rischio che capitale proprioPatrimonio Lordo o Attività Lorde

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Il Patrimonio Netto e le sue parti ideali Il PN è la misura contabile dei capitali apportati in azienda a titolo di capitale di rischio. L’origine è duplice:

• interna (utili e riserve provenienti dalla mancata distribuzione di utili)• esterna (raccolta sul mercato di capitale di rischio e riserve

provenienti da conferimenti di capitale -riserva sovrapprezzo azioni-)

Le quote ideali del PN :CAPITALE SOCIALE: valore nominale delle azioni o quote RISERVE: accantonamenti di utili (obbligatorie e facoltative) o di capitale (contributi di soci o di terzi distinti dal capitale sociale) o di rivalutazione

(rivalutazione monetaria di elementi dell’attivo)PERDITE PREGRESSE: perdite di anni precedenti in attesa di sistemazione (da coprire con utili di futuri esercizi, riducendo il capitale sociale o con

versamenti di soci a fondo perduto)UTILE DI ESERCIZIO: reddito in attesa di destinazione ovvero da distribuire agli azionisti/soci o da portare ad incremento delle riserve

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Le variazioni del patrimonio

La variazione subita dal patrimonio è imputabile:• Alla gestione: è stato prodotto un utile (variazione in aumento) oppure si è rilevata una perdita (variazione in diminuzione)

• Conferimenti e decisioni prese dai soci: si è deciso di incrementare il capitale sociale conferendo altri beni o denaro (aumento) oppure si è deciso di ridurre il capitale sociale conrestituzione del denaro ai soci (variazione in diminuzione)

tempo

STATO PATRIMONIALE

31/12/2008

STATO PATRIMONIALE

31/12/2009

CAPITALE NETTO INIZIALE CAPITALE NETTO FINALE

V. pp. 33-40 Volume Cedam

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Il capitale proprio o capitale netto (CP) rappresenta il capitale messo a disposizione dal soggetto aziendale al momento della costituzione ed incrementato o diminuito dal risultato dell’andamento aziendale.

Il capitale di credito (CC) rappresenta tutti i debiti che l’azienda ha nei confronti dei creditori.

Il totale Attività è uguale al totale INVESTIMENTI

Il totale Passività e Netto è uguale al totale delle FONTI DI FINANZIAMENTO (CC + CP)

Se le Attività sono superiori alle Passività:A – P = Capitale Netto

Se le Attività sono inferiori alle Passività:A – P = Deficit Patrimoniale (o Passivo Netto o Passivo Scoperto)

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INDICE DI INDEBITAMENTO

LEVERAGE RATIO

CAPITALE DI CREDITO CC

=

CAPITALE PROPRIO CP

È possibile analizzare la struttura delle singole sezioni (Attività e Passività) mediante appositi indici

esprime il grado di indebitamento dell’azienda mediante il rapporto tra capitale di credito e capitale proprio:

200

800

0,25

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Alcuni indicatori della solidità aziendale

MARGINE DI STRUTTURA: differenza tra capitale proprio e totale immobilizzazioni (indica la capacità dell’Alta Direzione di soddisfare il fabbisogno finanziario generato dagli impieghi durevoli senza far ricorso al capitale di terzi)

MARGINE DI TESORERIA: differenza tra le disponibilità finanziarie (liquidità immediate+differite) e i debiti a breve termine

CAPITALE CIRCOLANTE NETTO: differenza tra attivo circolante (liquidità immediate+differite+scorte) e i debiti a breve termine oppure differenza tra capitale permanente (proprio+debiti consolidati) e totale immobilizzazioni

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CURRENT RATIO (indice di solvibilità)

ATTIVITA’ CORRENTI

PASSIVITA’ CORRENTI

QUICK RATIO (indice di liquidità)

ATTIVITA’ CORRENTI - MAGAZZINO

PASSIVITA’ CORRENTI

Per quanto concerne la struttura finanziaria, è possibile, mediante un apposita riclassificazione delle voci dello Stato Patrimoniale, ricavare altri indici (tecnica dei quozienti)

rendere coerenti i criteri di classificazione del bilancio con le esigenze di analisi economiche e finanziare;facilitare la lettura dei dati contenuti nel bilancio agevolando la formulazione di giudizi riguardo allo svolgimento dei fatti di gestione ed ai valori da essa prodotti.

Crediti + banca e cassa

Passività correnti

(magazzino+crediti+banca)

Passività correnti

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I valori dello Stato Patrimoniale sono stati ordinati:per le Passività, in base al tempo di rimborso;per le Attività, in base alla liquidità (l’attitudine del bene a trasformarsi in denaro).

criterio di riclassificazione finanziario, basato sulla riconversione dei valori in forma liquida

STATO PATRIMONIALE AL 31/12/n

Attività (dare) Passività (avere)

1. Liquidità € 1. Passività correnti €

Cassa 100 Debiti a breve 100

Crediti a breve 100

2. Disponibilità 2. Redimibilità

Prodotti 200 Mutui a M/L 100

ATT. CORRENTI 400 TOT. PASSIVITÀ 200

3. Immobilizzazioni 3. Capitale proprio

Macchine 500 Cap. Sociale 600

Credito a medio 100 Riserve 200

TOT. ATTIVITÀ 1.000 TOT. A PAREGGIO 1.000

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REDDITO DI ESERCIZIO: l’accrescimento del patrimonio di un’impresa verificatosi in un certo periodo di tempo, come

conseguenza della gestione (Zappa G.)

P.N. 31/12 - P.N. 01/01 = Reddito di esercizio P.N. 31/12 > P.N. 01/01 = UTILE (la gestione ha prodotto ricchezza) P.N. 31/12 < P.N. 01/01 = PERDITA (la gestione ha assorbito ricchezza)

Somma Ricavi - Somma Costi = Reddito di esercizio

METODO SINTETICO O INDIRETTO

METODO ANALITICO O DIRETTO

La formula vale solo se nelperiodo considerato non ci

sono stati apporti di capitaleda parte dei soci,

distribuzione di utili o altremodifiche patrimoniali

IL REDDITOV. pp. 68-71 Libro Cedam

Componenti positivi Componenti negativi

Le operazioni aziendali sono considerate di volta in volta in base al loro verificarsie il reddito è ottenuto come risultato della combinazione di queste operazioni analiticamente contabilizzate. I componenti che hanno rilevanza sono individuati a prescindere dalla manifestazione finanziaria, tenendo conto della loro competenza economica

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Reddito totale o globale: Rtot = PNtn – PNtoPNtn = patrimonio netto al termine della vita dell’aziendaPNt0 = patrimonio netto all’inizio dell’aziendato/tn = arco temporale in cui si sviluppa la vita dell’azienda

Variazione subita dal patrimonio netto per effetto della gestione; Risultato della gestione secondo l’aspetto economico

Necessità di determinare il reddito alla fine di ognuno dei periodi amministrativiin cui è fittiziamente ripartita la gestione

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Il prospetto di Conto Economico contenuto nel documento di Bilancio, riepiloga i componenti positivi e negativi di reddito e determina il risultato di esercizio:

Conto Economico al 31/12/2004

Costi RicaviMerci c/acquisti Merci c/vend.Affitti passivi Interessi attiviInteressi passivi PlusvalenzeSpese di trasporto Affitti attiviAmmortamento Impianti Variazione Rim. di merciAcc.to F.do Man. Ripar.Imposte

Reddito (utile) d'esercizio Perdita d'esercizio

Il riepilogo di costi e ricavi dell’esercizio

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L’attività aziendale può essere suddivisa in diverse gestioni:

Caratteristica: connesse all’attività principale (acquisto e vendita)

Patrimoniale/accessoria: impiego di liquidità eccedente il fabbisogno della gestione caratteristica (investimenti in titoli e finanziamenti a terzi)

Finanziaria: accensione prestiti e pagamento interessi (operazioni per acquisire finanziamenti)

Straordinaria: eccezionali sotto il profilo aziendale o temporale Tributaria: oneri fiscali

Il reddito di esercizio come risultato delle diverse gestioni aziendali

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REDDITO CIVILISTICO

Reddito di fine esercizio rilevato al fine di comunicare l’andamento dell’azienda a soggetti esterni

Tale valore (reddito d’esercizio) risulta dall’andamento della gestione

REDDITO FISCALE

Reddito sul quale vengono calcolate le imposte

Tale valore è ricavato dall’utile di esercizio rettificato in base alle disposizioni del T.U.I.R.

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REDDITO DI ESERCIZIO

è un valore di flusso

CAPITALE DI FUNZIONAMENTO

è un valore stock

Riepilogando:

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Testi/Parti del Programma di riferimento

1) M. Paoloni, P. Paoloni, Introduzione ed orientamento allo studio delleAziende, Giappichelli, To, 2009, Cap. 2.2) M. Paoloni (a cura di), Introduzione alla contabilità generale e al bilancio di esercizio, Cedam, Padova, 1997, Cap. 1 p. 1-6; Cap. II, IV, V.

Testi Programma di approfondimento1) Airoldi G., Brunetti G., Coda V., Lezioni di Economia Aziendale, Il

Mulino, Bo, Cap.2, 3, 4.2) Marchi L. (a cura di), Introduzione all’Economia Aziendale,

Giappichelli, Torino, 2006, Cap. 1, p. 9-32.4) Bertini U., Il sistema d’azienda. Schema di analisi, Giappichelli,

Torino, 1990.