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ALL’INTERNO Il programma di lavoro della Commissione europea per il 2013

Anno 16 n° 20 del 7 novembre 2012 – 360

Nel suo discorso sullo stato dell'Unione del settembre 2012, il Presidente Barroso ha delineato prospettive ambiziose per l'UE. La missione principale, che rimane quella di riportare l'Unione sulla via della crescita so-stenibile, richiede una nuova impostazione e un'azione mirata in un numero limitato di settori prioritari. Il pro-gramma di lavoro per il 2013 adottato il 23 ottobre scorso illustra il modo in cui la Commissione intende lavorare per conseguire questi obiettivi nel 2013 e negli anni successivi. Il programma di lavoro riassume gli obiettivi dell'Unione in sette ambiti prioritari e le misure che devono ancora essere adottate, spiegando che la Commissione perse-guirà questi obiettivi portando avanti le iniziative fonda-mentali già all'esame, presentando nuove proposte e facendo in modo che l'effettiva attuazione delle riforme procuri vantaggi ai cittadini. Il Presidente Barroso ha di-chiarato: "Nel mio discorso sullo stato dell'Unione ho proposto un patto decisivo per l'Europa, che comporterà cambiamenti enormi. Il pro-gramma di lavoro spiega come la Commissione si adoperi quotidianamente per adottare le misure necessa-rie. Il 2013 sarà un anno fon-damentale per dimostrare ai nostri cittadini che l'Unione svolge un ruolo guida nell'ado-zione di misure credibili e concrete che ci permettano di uscire dalla crisi e di porre solide basi per la futura crescita sostenibile". Il Vicepresidente Šefčovič ha aggiunto: "Questi sono anni fondamentali per l'Europa. Le misure che prende-remo nei prossimi anni determineranno la nostra futura evoluzione. Non esiste una formula magica per risolve-re i nostri problemi attuali, ma a livello di UE possiamo almeno contribuire a orientare il processo. Per questo l'obiettivo centrale del programma di lavoro della Com-missione per il 2013 è promuovere un'azione comune dell'Europa per favorire la crescita e il reinserimento di un maggior numero di persone nel mercato del lavoro." In termini di proposte, il programma di lavoro della Commissione annuncia 50 nuove iniziative da presen-tare nel 2013 e nella prima parte del 2014. Le iniziative legislative fondamentali devono tener conto del fatto che la legislatura attuale terminerà nel 2014 (anno che vedrà le elezioni del Parlamento europeo e la nomina della nuova Commissione). Le nuove iniziative volte ad affrontare sfide concrete nei sette ambiti prioritari mire-ranno a: 1-realizzare un'unione economica e monetaria effetti-va: nuovi atti legislativi per rafforzare la stabilità, la tra-sparenza e la tutela dei consumatori nel settore finan-

ziario, basati in particolare sul progetto di unione eco-nomica e monetaria effettiva; 2-promuovere la competitività attraverso il mercato unico e la politica industriale: iniziative volte a ridurre i costi per le imprese in settori quali l'IVA e la fatturazio-ne, a rimuovere gli ostacoli alla competitività e a pro-muovere i principali settori di crescita attraverso parte-nariati pubblico-privato per la ricerca; 3-connect to compete (collegare per competere): co-struire oggi le reti di domani potenziando le reti e libe-ralizzando il settore dell'energia, incentivando gli inve-stimenti in infrastrutture come la banda larga e moder-nizzando i trasporti e la logistica in Europa; 4-orientare la crescita a favore dell'occupazione: forni-re un sostegno concreto ai disoccupati, ad esempio attraverso i servizi di collocamento pubblici, e fare in modo che l'UE si adoperi con il massimo impegno per

favorire l'inclusione sociale; 5-utilizzare le risorse dell'Euro-pa per promuovere la competi-tività: conferire alla prospettiva a lungo termine, così impor-tante per la crescita sostenibi-le, un quadro su energia e cambiamenti climatici fino al 2030 e intraprendere azioni mirate riguardanti la qualità dell'aria e i rifiuti; 6-costruire un'Europa sicura: promuovere la giustizia con l'istituzione di una procura eu-

ropea per tutelare gli interessi finanziari dell'Unione, la sicurezza attraverso la lotta contro il traffico di armi e la cittadinanza grazie all'anno europeo dei cittadini; 7-sfruttare la nostra influenza: l'Europa come attore globale promuoverà i nostri interessi e i nostri valori attraverso una nuova generazione di accordi commer-ciali e un'azione mirata nel nostro vicinato e perseguire gli obiettivi di sviluppo del millennio in qualità di partner principale della cooperazione allo sviluppo. Una considerazione comune a tutti questi settori è che l'anno prossimo sarà decisivo per trasformare un ac-cordo ambizioso sul quadro finanziario pluriennale in un motore di cambiamento. L'adozione del programma di lavoro della Commissio-ne fa seguito a un dialogo intenso e strutturato con il Parlamento europeo, il Comitato delle regioni e il Comi-tato economico e sociale europeo sulle priorità dell'U-nione. Ora la Commissione collaborerà strettamente con il Parlamento europeo, il Consiglio e le parti interessate, compresi i parlamenti nazionali, per conseguire questi obiettivi in modo da ottenere risultati tangibili a favore dei cittadini europei. Il programma di lavoro della Commissione per il 2013 è disponibile all’indirizzo: http://ec.europa.eu/atwork/key-documents/index_it.htm

Commissione europea DG Comunicazione

Fondazione E. Mach

ISTITUZIONI -Sede unica PE

-Catalogna indipen-dente? Fuori dall’UE

EUROPA informa Newsletter quindicinale a cura di EUROPE DIRECT TRENTINO - Fondazione E. Mach

CITTADINI -Auto più sicure -Dettaglianti Sostenibili

-Giochi in rete -Rimborso per i voli

in ritardo

AMBIENTE Italia e discariche

EUROPE DIRECT In partenza per l’Europa

La Commissione europea nell’incontro del 23 ottobre

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Una sola sede per il Parlamento europeo: forse ci siamo In un’epoca di crisi economica anche il Parlamento europeo fa la sua parte e nell’ultima seduta plenaria ha approvato alcuni tagli puntando a migliorare l’efficienza della sua macchina amministrativa. Fra i diversi tagli c'è anche quello riguardante la proposta di ridurre ad una sola le sedi del Parlamento euro-peo. Ricordiamo che in base ai Trattati, Strasburgo è la sede ufficiale, e qui si tengono una settimana al mese le sessioni plenarie, ma tutte le altre attività degli europarlamentari si svolgono per 3-4 settimane al mese a Bruxelles. L’emendamento per unificare la sede, proposto in sede di discussione del bilancio, ha ottenuto una netta mag-gioranza (518 a favore, 149 contro e 33 astenuti). Si tratta ora di scegliere fra quella di Bruxelles e quella di Strasburgo, anche se non sono pochi gli indizi che fanno pensare a una scelta a favore della prima: Strasburgo infatti è lontana da tutto e priva di strutture alberghiere sufficienti. Le autorità francesi non sono d’accordo e vogliono mantenere la sede francese. Come dice anche il giornale francese Libération la Francia non potrà però bloccare all’infinito la ricongiunzione delle due sedi. Intanto i deputati europei stanno studiando nuove soluzioni alternative per non danneggiare Strasburgo, come quella di creare un’università di élite europea, trasferirvi la sede della Corte di giustizia (attualmente in Lussem-burgo) o ancora rimpatriare Europol (oggi all’Aia). Una Catalogna indipendente sarebbe fuori dall’UE Il 25 novembre prossimo si svolgeranno le elezioni anticipate nella regione spagnola della Catalogna e il leader di CiU, Artur Mas, si presenta alla popolazione con una proposta di convocazione, nella prossima legislatura, di un referendum sulla sovranità nazionale calatana. La Commissione europea, per bocca del commissario per la Giustizia, Viviane Reding, ricorda che una catalo-gna indipendente resterebbe fuori dall’Unione europea, concordando quindi con la posizione del governo spa-gnolo: "la UE non può riconoscere un'indipendenza unilaterale" e pertanto la regione non starebbe nell'Unione in caso di indipendenza dalla Spagna. L'articolo 4.2 del Trattato dell’UE dice infatti che l'Unione dovrà rispetta-re le strutture fondamentali costituzionali e politiche e l'integrità territoriale degli Stati membri, la cui determina-zione è di esclusiva competenza di questi ultimi. In altre parole, l’UE non può riconoscere un'eventuale dichia-razione di indipendenza della regione per costituire un Stato membro. La Reding ricorda che se la Catalogna si dichiarasse indipendente, dovrebbe chiedere all’UE l'adesione, otte-nendo un voto unanime da parte di tutti gli Stati membri; ma l’unanimità non si otterrebbe, perché la Spagna avrebbe diritto di veto. Accesso più semplice e rapido ai fondi dell'UE Dal 1° gennaio prossimo le imprese, le ONG, i ricercatori, gli studenti, le regioni, le città e altri destinatari po-tranno accedere più facilmente ai fondi dell’UE grazie alle nuove norme inserite nel regolamento finanziario che mirano ad aumentare la trasparenza e a responsabilizzare maggiormente tutti coloro che gestiscono i fondi dell'Unione. “Il nuovo regolamento introduce importanti miglioramenti per tutti i beneficiari dei fondi europei. Siamo riusciti a ridurre gli oneri amministrativi per i destinatari dei fondi dell'Unione, il che significa un accesso più facile e tem-pi più brevi per i finanziamenti provenienti dal nostro bilancio. Le nuove regole aprono la strada a un uso più efficace delle risorse. Ciò è importante per ogni cittadino europeo, poiché in tempi di crisi il bilancio dell'Unione svolge un ruolo importante per promuovere la crescita e l'occupazione” ha dichiarato Janusz Lewandowski, commissario europeo per la programmazione finanziaria e il bilancio. Il nuovo regolamento finanziario prevede una serie di miglioramenti che faciliteranno la vita ai beneficiari dei fondi europei. Saranno ridotti i tempi tra l’invito a presentare proposte e la conclusione degli accordi di sovven-zione, come pure i termini di pagamento. La concessione delle sovvenzioni si baserà più sui risultati effettiva-mente raggiunti che sulla rendicontazione delle spese effettuate, utilizzando maggiormente l’erogazione dei finanziamenti in base a importi fissi, tassi forfettari e costi unitari. I beneficiari dei fondi europei non saranno più tenuti ad aprire conti bancari fruttiferi separati, inoltre, anche se verranno maturati interessi, non dovranno essere restituiti al bilancio dell’Unione né saranno conteggiati come entrate del progetto. Dal 1° novembre 2012 automobili più sicure... Da pochi giorni è entrata in vigore una serie di requisiti obbligatori per aumentare la sicurezza di tutti i veicoli nell’UE: si va dagli avvisatori per le cinture di sicurezza ai requisiti di sicurezza per i veicoli elettrici, dai sistemi più agevoli per la sicurezza dei bambini a una maggior protezione dei passeggeri dallo spostamento dei baga-gli in caso di incidente, al sistema di controllo della pressione degli pneumatici; le auto dovranno inoltre essere munite di indicatori di cambio di marcia, che aiutano i conducenti a risparmiare carburante e a ridurre le emis-sioni di CO2. Questi nuovi dispositivi sono previsti dal regolamento sulla sicurezza generale, adottato nel 2009, che sostituisce più di 50 Direttive europee senza indebolire nessuna norma di sicurezza. Le misure di sicurezza indicate saranno obbligatorie per i nuovi tipi di veicoli (cioè per i veicoli omologati dopo il 1° novembre 2012) e dal 2014 saranno obbligatorie per tutti i veicoli nuovi venduti nell'UE. …ed etichette energetiche per gli pneumatici Va dalla A alla G la nuova classificazione degli pneumatici introdotta dalla norma (il Regolamento (CE) n. 1222-/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, sull’etichettatura dei pneumatici in rela-zione al consumo di carburante e ad altri parametri fondamentali) entrato in vigore anch’esso il 1° novembre scorso Una nuova etichetta che vuole fornire ai consumatori informazioni chiare sulla qualità degli pneumatici e ad indirizzarli nella scelta di un prodotto che assicuri minori consumi, che abbia una migliore frenata sul bagna-to e che sia meno rumoroso.

ISTITUZIONI

FINANZIAMENTI

CITTADINI

Regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabili-sce le regole finanziarie ap-plicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2012 GUUE L 298 del 26 ottobre 2012

Strasburgo

Bruxelles

Regolamento (CE) n. 661-/2009 del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, sui requisiti dell’-omologazione per la sicurez-za generale dei veicoli a motore, dei loro rimorchi e sistemi, componenti ed entità tecniche ad essi destinati

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I produttori possono etichettare gli pneumatici già dallo scorso 30 maggio, ma adesso lo devono fare obbliga-toriamente. La nuova etichettatura molto simile a quella utilizzata per le classi di efficienza energetica degli elettrodomesti-ci, riporta tre aspetti importanti nella scelta di un pneumatico: i consumi, tramite la resistenza al rotolamento; i fianchi e l’area di contatto con il suolo di un pneumatico si deformano a causa del peso del veicolo e delle sol-lecitazioni dovute alla guida e queste deformazioni dissipano energia e quindi contribuiscono ad aumentare il consumo di carburante del veicolo. L’aderenza sul bagnato e di conseguenza la capacità di frenare. Il rumore percepito dall’esterno durante la marcia. I venditori al dettaglio europei contro lo spreco Al Retail Forum for sustainability 2012 che si è svolto recentemente a Bruxelles, i venditori al dettaglio europei hanno sottolineato la necessita di passare ad un’economia efficiente nell’impiego delle risorse, nonostante la difficoltà dell’attuale situazione economica. Analizzando gli obiettivi di sostenibilità prefissati nei settori chiave negli anni precedenti, l’incremento di vendite di prodotti ecologici è stato l’obiettivo che ha raggiunto i risultati migliori. Il commissario per l’Ambiente, Janez Potočnik, ha ricordato che gli sprechi di prodotti alimentari sono da ban-dire sia per motivi economici che morali e per questo la Commissione europea si e impegnata a dimezzare gli sprechi di prodotti commestibili entro il 2020 e “i commercianti al dettaglio - ha detto Potočnik - svolgono un ruolo essenziale, anzi hanno una responsabilità nell’orientare i consumatori verso scelte più sostenibili”. Da parte loro i rappresentanti dei venditori al dettaglio si sono impegnati ad attuare specifiche azioni ambienta-li volte a contribuire alla sostenibilità dei consumi e all’efficienza delle risorse. Gli impegni ambientali assunti sono aumentati del 30% in un anno e sono ormai più di 500, suddivisi in 3 categorie (“cosa vendiamo”, “come vendiamo” e “comunicazione”). Gli impegni assunti dai membri del Forum riguardano sempre più l’aumento dei prodotti sostenibili negli scaffa-li dei dettaglianti, ad esempio frutti di mare della pesca sostenibile, prodotti biologici, del commercio equo e solidale, del legno e della carta certificati e in occasione dell’evento sono state presentati numerosi esempi di buone pratiche. Un piano d'azione europeo per i giochi in rete I giochi on-line hanno un sempre maggiore impatto sulle famiglie, con gli ormai noti problemi collegati. Sono anche una delle attività di servizi che registra la maggiore espansione nell'UE, con tassi annuali di crescita di quasi il 15% ed entrate stimate di oltre 10 miliardi di euro entro il 2015. I giochi on-line comprendono una serie di giochi d'azzardo come scommesse sportive, poker, casinò e lotterie, che coinvolgono 6,8 milioni di consu-matori europei. Esistono però anche migliaia di siti internet di gioco d'azzardo non regolamentati, spesso situa-ti al di fuori dell'UE, ai quali i consumatori sono esposti e che presentano notevoli rischi come le frodi e il rici-claggio di denaro. Per tutelare al meglio i propri cittadini l’Unione europea ha presentato nelle settimane scorse uno specifico piano d'azione che prevede una serie di iniziative da attivare nei prossimi due anni negli Stati membri. L’azione riguarderà la tutela dei gruppi vulnerabili come gli “under 17” (il 75% dei quali utilizza Internet) e i cittadini e le famiglie che hanno già sofferto a causa della dipendenza dal gioco d'azzardo (tra lo 0,5 e il 3% della popolazione UE). Altri due obiettivi riguardano la prevenzione delle frodi e del riciclaggio di denaro trami-te i giochi on-line e l’integrità dello sport con la lotta alle scommesse sulle partite truccate. I passeggeri di voli in ritardo devono essere rimborsati In una recente sentenza la Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che quando i passeggeri di un volo raggiun-gono la loro destinazione finale tre ore o più dopo l’orario di arrivo originariamente previsto, possono chiedere alla compagnia aerea una compensazione forfettaria, a meno che il ritardo non sia dovuto a circostanze ecce-zionali che sfuggono al controllo della compagnia aerea. I voli con un ritardo superiore alle tre ore sono così equiparati alle cancellazioni di volo per le quali il diritto dell’Unione prevede già la possibilità di chiedere un rimborso compreso tra 250 e 600 euro. Questa sentenza conferma quindi l’interpretazione del diritto dell’Unione già fornita in passato secondo la qua-le in virtù del principio della parità di trattamento, la situazione dei passeggeri di voli ritardati deve essere con-siderata paragonabile, per quanto riguarda l’applicazione del diritto ad una compensazione pecuniaria, a quel-la dei passeggeri di voli cancellati “all’ultimo momento”, poiché tali passeggeri subiscono un disagio simile, vale a dire una perdita di tempo. 56 milioni di ammenda all’Italia per la gestione delle discariche Centinaia di discariche di rifiuti illegali e incontrollate che l’Italia doveva sistemare a partire dal 2007 non sono state adeguatamente bonificate. Il dato è a dir poco preoccupante anche per la salute pubblica dei cittadini oltre che per la tutela ambientale: sono ben 255 le discariche - 16 delle quali contenenti rifiuti pericolosi - che ad oggi devono ancora essere bonificate e nonostante gli impegni assunti dalle autorità italiane solo 31 saranno bonifi-cate entro la fine del 2012. A questi aspetti si aggiunge anche il fatto che un calendario completo per l’ultimazio-ne dei lavori è stato programmato solo per 132 discariche e la Commissione non dispone nemmeno di informa-zioni da cui risulti che l’Italia abbia istituito un sistema di controllo adeguato per evitare l’apertura di nuove di-scariche illegali. Dopo una precedente sentenza della Corte di giustizia la Commissione aveva inviato all’Italia un avviso nel giugno 2009 e nel giugno 2011, chiedendo al nostro paese di presentare un calendario credibile per la regola-rizzazione di tutti i siti in questione entro un lasso di tempo ragionevole; ma la situazione è quella presentata poc’anzi.

Comunicazione della Com-missione al Parlamento euro-peo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Regioni - Ver-so un quadro normativo euro-peo approfondito relativo al gioco d'azzardo on-line COM(2012) 596 del 23 ottobre 2012 http://ec.europa.eu/internal_market/services/gambling_en.htm

AMBIENTE

http://curia.europa.eu/juris/documents.jsf?num=C-581/10#

http://ec.europa.eu/environment/waste/landfill_index.htm

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FORMAZIONE

Tale situazione ha fatto sì che la Commissione abbia deferito l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE imponendo un’ammenda di 56 milioni. L’Italia occupa un modesto ventesimo posto su 27 Stati membri per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Le carenze includono una politica di prevenzione dei rifiuti scarsa o inesistente, l’assenza di incentivi destinati ad evitare la messa in discarica e, di conseguenza, uno scarso sfruttamento del riciclaggio e del riutilizzo dei rifiuti e l’inadeguatezza delle infrastrutture. La messa in discarica in Italia è stimata a 51% nel caso dei rifiuti urbani (rispetto alla media UE del 38%), e il riciclo dei rifiuti urbani solo a 21% (rispetto alla media UE del 25%). Infine è bene non dimenticare che la piena attuazione della normativa UE sui rifiuti consentirebbe di risparmiare 72 miliardi di euro l’anno, di aumentare il fatturato annuo dell’UE di 42 miliardi di euro nel settore della gestione e del riciclaggio dei rifiuti e di creare oltre 400 000 posti di lavoro entro il 2020. Seminari “Spazio alpino 2014-2020” Anche la politica regionale sta lavorando a pieno regime in vista della programmazione 2014-2020 e i program-mi di cooperazione territoriale europea saranno anche in futuro uno dei suoi importanti settori di attività. Uno dei 13 programmi di cooperazione attualmente in essere - e uno dei tre che interessa il territorio trentino - è lo “Spazio alpino” e all’interno di esso si sta sviluppando una strategia utile a porre le basi per la scrittura del nuovo programma operativo 2014-2020. Lo sviluppo di questa strategia è stato affidato ad un team di esperti transnazionali, ma fondamentale in questo percorso è il coinvolgimento dei portatori di interesse, che ogni Stato partecipante al programma (Italia, Slovenia, Austria, Germania, Francia, Svizzera e Liechtenstein) sta organiz-zando sul proprio territorio. Al termine dei percorsi nazionali tutti i dati verranno raccolti e sviluppati dagli esperti che redigeranno la versione definitiva dello studio. In Italia il processo si sta svolgendo in più fasi: la prima vede il coinvolgimento diretto, attraverso interviste, degli stakeholder “politici”, la seconda fase sarà la partecipazione, su invito, degli stakeholder più tecnici attraverso la partecipare a un seminario interattivo, mentre una terza fase prevede la partecipazione di chiunque sia interes-sato attraverso una consultazione on-line. Attualmente è in fase di realizzazione la seconda fase che prevede due seminari che si terranno a Venezia e Torino rispettivamente il 26 e 28 Novembre 2012. Come detto i seminari sono finalizzati alla definizione dei possibili obiettivi strategici e ambiti d’azione della prossima programmazione “Spazio alpino 2014-2020”; l’incontro è aperto ad un numero limitato di partecipanti (80-100) e sarà organizzato con il coinvolgimento attivo dei presenti.

Settimana LifeLong Learning Si svolgerà dal 26 al 29 novembre prossimi a Bruxelles la Settimana LifeLong Learning per far aumentare nei cittadini e nella società civile la consapevolezza dell’importanza dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e della dimensione sociale dell’istruzione e della formazione quali importanti fattori per raggiungere gli obietti della “Strategia Europa 2020”. L’edizione 2012 della Settimana metterà l’accento su aspetti quali l’inclusione attiva, l’innovazione sociale, l’equità e la coesione sociale in tutte le forme di istruzione e formazione con l’obiettivo di dare risalto allo svi-luppo delle capacità e delle competenze dei cittadini in modo che questi possano partecipare appieno alla vita economica e non solo della società attuale. Mercoledì 14 novembre, Trento: “In partenza per l’Europa” Dopo i successi delle prime due edizioni torna anche quest’anno “In partenza per l’Europa”, l’iniziativa sulle opportunità di mobilità nell’UE (e non solo) promossa dal Servizio Europa della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con Europe Direct Trentino e con numerosi altri soggetti che si occupano dell’argomento. Tutta la giornata di mercoledì 14 novembre vedrà la sala di rappresentanza della Regione, a Trento, occupata da numerosi stand dove saranno presentate svariate possibilità di effettuare esperienze all’estero, per giovani e non giovani; si potranno così conoscere le azioni di mobilità legate allo studio come Erasmus, doppia lau-rea, la formazione con il Fondo Sociale Europeo, le borse di studio della Provincia autonoma di Trento (PAT) e della Regione autonoma Trentino-Alto Adige, i corsi di lingua dell’Opera universitaria e le settimane linguisti-che. Le esperienze professionali all’estero riguardano i programmi UE Erasmus (anche quello per giovani imprenditori), Leonardo, le opportunità offerte da EURES, i tirocini. Le iniziative di volontariato sono rappre-sentate dal programma UE “Gioventù in azione”, mentre le opportunità per gli adulti riguardano ancora Leo-nardo ma anche Grundtvig, oltre alle iniziative rivolte in maniera specifica agli insegnanti come Comenius, e-twinning, i corsi di perfezionamento per insegnati di lingue, lo scambio di docenti. La sala rosa, al primo piano dello stesso edificio vedrà invece succedersi diversi momenti di approfondimento: dopo l’inaugurazione dell’evento, alle ore 10.00 con il presidente della PAT Lorenzo Dellai, il delegato del Ret-tore dell’Università di Trento Flavio Deflorian e Fabio Scalet, Dirigente generale del Dipartimento Affari istitu-zionali e legislativi della PAT, alle 10.30 interverrà Alessandro Giordani, Capo settore “Comunicazione” della Rappresentanza in Italia della Commissione europea per parlare delle grandi sfide europee del 2013. Alle 11.00 sarà il turno dell’ufficio FSE della PAT che presenterà i risultati e le esperienze 2012 dei progetti finanziati dal FSE. Le carriere europee e quelle internazionali saranno protagoniste alle 14.30 del tema “I lavori fuori confine”, curato dal centro Jean Monnet di Trento, mentre alle 16.00 il centro EURES di Bonn illustrerà le opportunità di lavoro attualmente disponibili in Germania. La giornata si chiuderà alle 17.00 con una tavola rotonda con i protagonisti delle esperienze di studio e lavoro all’estero per valutare se queste attività sono state utili al rientro nei luoghi di studi o di lavoro. Non mancate allora a questo interessante appuntamento sulle opportunità di mobilità in Europa. Vi aspettiamo!

Direttiva 1999/31/CE del Consiglio, del 26 aprile 1999, relativa alle discariche di rifiuti

EUROPE DIRECT

http://www.eucis-lll.eu/eucis-lll-news/eucis-lll-invites-you-to-the-lifelong-learning-week-from-the-26th-to-29th-of-november-2012/

COOPERAZIONE

http://www.t33.it/survey_spazioalpino www.spazio-alpino.it Contatto: Fabio Girotto (tel. 02/6765 5370)

http://www.europa.provincia.tn.it/news/-iniziative/pagina119.html

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Media 2007: La Commissione europea invita a presentare proposte nell’ambito del programma MEDIA 2007, a sostegno dello sviluppo, distribuzione, promozione e formazione i2i Audiovisual. L'obiettivo del sostegno Media i2i audiovisual è quello di agevolare l'accesso ai finanziamenti che possono essere erogati da istituti di credito e finanziari alle imprese di produzione europee indipendenti, contribuendo: alla copertura di una parte delle spese inerenti le assi-curazioni per le produzioni audiovisive (Modulo 1 — Intervento rela-tivo alla voce “Assicurazioni” del bilancio di produzione); la garanzia di buona esecuzione per la realizzazione di un'opera audiovisiva (Modulo 2 — Intervento relativo alla voce “Garanzia di buona esecu-zione»” del bilancio di produzione) e il credito bancario ottenuto per la realizzazione di un'opera audiovisiva (Modulo 3 — Intervento relativo alla voce “Oneri finanziari” del bilancio di produzione). L' invito è destinato alle società europee le cui attività contribuiscono alla realizzazione dei summenzionati obiettivi e, in particolare, alle società di produzione indipendenti. L'opera audiovisiva proposta deve appartenere ai generi fiction, animazione o documentario crea-tivo, deve essere prodotta per la maggior parte da imprese aventi sede in uno dei paesi partecipanti al Programma MEDIA e deve essere realizzata con una partecipazione significativa di professioni-sti con cittadinanza dei paesi partecipanti al Programma MEDIA o ivi residenti. Durata massima dei progetti: 30 mesi Il contributo comunitario non potrà essere superiore al 50-60% dei costo ammissibili. Scadenza: 7 gennaio 2013 GUUE C 324 del 25 ottobre 2012

Innovazione in campo sociale: Il concorso è organizzato dalla Commissione europea in memoria di Diogo Va-sconcelos. Lo scopo dell'iniziativa è individuare le migliori soluzioni di innovazione sociale per aiutare le persone a trovare lavoro o a riorientare la loro carriera. In Europa i disoccupati sono più di 25 milioni. A questi si aggiungono le numerose persone che si sentono condannate a lavori sottopagati e che vedono poche possibilità di cambiamento , a volte per motivi di genere, età o a causa di un han-dicap. Il concorso invita gli europei a proporre soluzioni per creare nuove opportunità di lavoro e per un lavoro migliore. Il concorso, avviato il 1° ottobre 2012, prevede una forte componente di tutorag-gio per le proposte preselezionate. A ciascuna delle tre proposte migliori (numero massimo indicativo) verrà assegnato un premio di 20.000 euro nel maggio del 2013. Nel 2014 è prevista una seconda edizione del concorso. Per ulteriori informazioni sulle modalità di partecipare, visitare il sito indicato sotto. Scadenza: 21 Dicembre 2012 http://ec.europa.eu/enterprise/policies/innovation/policy/social-innovation/competition/index_it.htm

Attori non statali per lo sviluppo in Russia: Obiettivo dell’invito è di rafforzare e migliorare la governance, l'inte-grità, la trasparenza e le modalità operative degli attori non statali nella società moderna, rendendoli capaci di essere agenti effettivi per la rappresentanza e l'advocacy dei loro elettori. Scadenza: 16 novembre 2012 http://ec.europa.eu/europeaid/work/funding/index_en.htm

BANDI PARTNERSHIP

Amici di penna Una scuola primaria del dipartimento di Lione (Francia) è alla ricerca di istituti partner per un gemellaggio di penna (lettere e posta elettronica). Lo scambio potrà avvenire sia in lingua francese che in inglese. La forma prevalente dovrebbe essere quella di uno scambio culturale, delle tradizioni e delle abitudi-ni dei paesi e regioni partecipanti. Per maggiori info: Pascale Noailly [email protected]

Blog scolastico Un istituto scolastico di Carcassonne (Francia) sta cercando partner per uno scambio scolastico, nell’ambito di un progetto finanziato dal Consiglio generale del dipartimento dell’Aude. Lo scambio è pensato per ragazzi di età 13-15 anni. Il proget-to prevede anche lo sviluppo di un blog, in lingua inglese o spagnola. Per maggiori info: [email protected]

Danze popolari in Polonia Un gruppo giovanile polacco è alla ricerca di partner per un incontro internazionale dedicato al foklore, che avrà luogo a Ostrów Wielkopolski, dall’11 al 15 luglio 2013. L’invito è aper-to a gruppi di giovani (13-20 anni), con circa 25 componenti ciascuno. I partecipanti saranno impegnati in laboratori sulle danze popolari e visite culturali nei siti archeologici e storici della zona. Il programma precede, tra le altre cose, anche due concerti, aperti anche alla popolazione della cittadina. L’alloggio, presso l’ostello della città, il vitto e le visite guidate saranno a carico dell’organizzazione, mentre il partecipante dovrà sostenere unicamente le spese di viaggio. La speranza del gruppo organizzatore è di veder poi ricambiata l’ospitalità da uno degli altri gruppi partecipanti, nel 2013 o 2014! Per maggiori info: Karol Marszał [email protected]

Partenariato d’apprendimento con la Turchia Un istituto scolastico di Gazyantep (Turchia) sarebbe interes-sato ad avviare un partenariato Comenius, per la scadenza del febbraio prossimo venturo. Non ha esperienze pregresse nel campo di progetti comunitari. L’istituto comprende la scuo-la dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, per un totale di 420 alunni e 21 classi. Ha sperimentato in passato numerose esperienze di scambi in ambito nazionale. L’idea progettuale è molto generale e vorrebbe partire dalle questioni legate alla globalizzazione, migrazioni, disoccupazione, sviluppo rurale e tutela dell’am-biente. In ogni caso la bozza di progetto è aperta ad integra-zioni e nuove idee dei potenziali partner interessati a parteci-pare. Per maggiori informazioni: Mine Durmaz [email protected]

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Negli ultimi quindici giorni la biblioteca dello Europe Direct si è arricchita delle pubblica-

zioni sotto riportate, disponibili per la consultazione. Possiamo invece inviarvi (gratuitamente e senza necessità che ce le restituiate) quelle con il titolo sottolineato.

• Parlamento europeo, Diritto d’iniziativa dei cittadini europei: conferire maggiore

potere ai cittadini. Un utile brochure che illustra gli adempimenti fondamentali per presentare un iniziativa legislativa popolare alla Commissione europea. Quali sono i tempi? I cittadini hanno un anno di tempo per raccogliere il milione di firme a sostegno dell’iniziativa; gli Stati membri hanno tre mesi di tempo per validare le firme; la Commissione ha tre mesi di tempo per informare circa il seguito dell’iniziativa. I numeri? L’iniziativa può essere promossa da un minimo di 7 persone di 7 paesi diversi; sono necessarie un milione di firme, raccolte in almeno 7 Stati; può essere presentata in una delle 23 lingue ufficiali.

• Commissione europea, Imprese&Industria magazine, n. 14, ottobre 2012. In primo piano: l’importanza delle imprenditrici per la crescita europea del futuro; l’eco design come valido alleato per la riduzione delle emissioni di CO2; l’Era-smus per giovani imprenditori sostegno alla crescita delle piccole imprese; aiu-tare le imprese europee a cogliere opportunità in Giappone e Corea.

• Commissione europea, L’ambiente per gli europei - Supplemento Settimana verde 2012. L’edizione 2012 della settimana verde si è in realtà trasformata in “Settimana blu”, dal momento che il tema dominante trasversale alle numerose sessioni ed eventi è stato quello dell’acqua. In primo piano in questo supple-mento: ogni goccia conta; lavorare per un ambiente marino sano; l’azione LIFE a sostegno dell’acqua; come identificare la nostra impronta idrica; gli inquinanti emergenti;come fissare il giusto prezzo dell’acqua.

• Commissione europea, L’ambiente per gli europei, n. 48, settembre 2012. In primo piano: i vent’anni del programma LIFE a difesa della natura e la biodiver-sità; l’esigenza di un nuovo pacchetto sull’aria pulita; la qualità delle acque di balneazione europee; i nuovi orientamenti per ridurre l’impermeabilizzazione del suolo; le nuove pubblicazioni.

• Commissione europea, Comenius: mobilità individuale degli alunni, un’espe-rienza di apprendimento europea per gli alunni delle scuole superiori.

• Commissione europea, Social Agenda, n. 31, ottobre 2012. Il consueto aggior-namento sull’evoluzione delle politiche sociali dei paesi membri e gli orienta-menti della Direzione generale della Commissione per l’impiego e gli affari so-ciali.

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“Europa Informa” è un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella mailing list è sufficiente farne richiesta a Europe Direct TRENTINO

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Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997

Hanno curato questo numero Giancarlo Orsingher, Alessandro Cavagna, Paolo Pezzin con la collaborazione di Europe Direct Carrefour Emilia, Europe Direct Carrefour Veneto e Fabrizio Spada

Direttore responsabile: Silvia Ceschini

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La Commissione europea raccomanda per la quarta volta di avviare i negoziati di adesione con l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia e di concedere all’Albania lo status di paese candidato, una volta completate le riforme fondamentali. L’Esecutivo Ue propone inoltre di negoziare un accordo di stabilizzazione e di associazione con il Kosovo, se compirà progressi in un certo numero di priorità a breve termine, e conferma che i preparativi della Croazia in vista dell’adesione procedono secondo i piani. Le raccomandazioni sull’Albania, sul Kosovo e sull’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, la prossima adesione della Croazia, il recente avvio dei negoziati di adesione con il Montenegro e lo status di paese candidato concesso alla Serbia – che dovrà soddisfare requisiti ben pre-cisi prima di poter partecipare ai negoziati di adesione – dimo-strano che, una volta attuate le riforme, l’Ue rispetta gli impe-gni. Questi sviluppi positivi nei Balcani occidentali sono una prova inconfutabile del potere di trasformazione del processo di allargamento dell’Ue. Per perfezionare questo processo, la Commissione europea propone di puntare i riflettori su una serie di obiettivi. In primo luogo rafforzare la governance de-mocratica affrontando i problemi legati allo stato di diritto ben prima dell’avvio dei negoziati. In secondo luogo aumentare la libertà di espressione e l’indi-pendenza dei media. In terzo luogo affronta-re le questioni economiche sin dalle prime fasi del processo in modo da consolidare la stabilità economica e finanziaria e favorire la ripresa. La Commissione sottolinea infine che le questioni bilaterali vanno risolte il prima possibile per non bloccare il processo di adesione. L’Unione condivide con l’Islan-da un numero crescente di interessi, e non solo in materia di energie rinnovabili e cam-biamenti climatici; la politica dell’Unione nella regione artica va infatti acquistando importanza strategica. I negoziati di adesio-ne con l’Islanda procedono bene. Riguardo alla Turchia la Commissione euro-pea è preoccupata per la mancanza di progressi sostanziali verso la piena osservanza dei criteri politici e il rispetto con-creto dei diritti fondamentali. Il paese deve adempiere integral-mente gli obblighi derivanti dall’unione doganale e progredire verso la normalizzazione delle relazioni con Cipro. Queste due condizioni sono fondamentali e il loro rispetto potrebbe rilan-ciare i negoziati di adesione. Riquadro sui singoli paesi: Croazia: paese in via di adesione - ha fatto domanda nel 200-3 e ha firmato il trattato di adesione nel dicembre 2011. La relazione globale di controllo conclude che la Croazia sta completando l’allineamento con la normativa dell’Unione e individua una serie di settori che richiedono ulteriori sforzi. Nella primavera del 2013 la Commissione presenterà una relazione di monitoraggio finale sui preparativi della Croazia. A fine settembre 2012 il Trattato di adesione era stato ratificato da 13 Stati membri. Una volta completato il processo di ratifi-ca, la Croazia potrà diventare membro dell’Unione il 1° luglio 2013. Turchia: paese candidato – ha fatto domanda nel 1987. I negoziati di adesione sono stati avviati nell’ottobre 2005. Sono stati aperti 13 capitoli di cui 1 è stato provvisoriamente chiuso. A maggio 2012 la Commissione ha varato un programma costruttivo per rilanciare il processo di adesione. Il paese deve dimostrare maggiore impegno per quanto riguarda le riforme politiche, in particolare la libertà di espressione.

Islanda: paese candidato – ha fatto domanda nel 2009. I ne-goziati di adesione sono stati avviati nel giugno 2010. Finora sono stati aperti 18 capitoli di cui 10 chiusi provvisoriamente. Poiché l’Islanda è già membro del SEE e dello spazio Schen-gen, gran parte della normativa nazionale è già allineata con il diritto dell’Ue. Montenegro: paese candidato - ha fatto domanda nel 2008. I negoziati di adesione sono stati avviati nel giugno 2012. È attualmente in corso la fase tecnica, cioè lo “screening” del livello di allineamento del Montenegro con il diritto dell’Unione. Ex Repubblica jugoslava di Macedonia: paese candidato - ha fatto domanda nel 2004. Il paese continua a rispettare in misura soddisfacente i criteri politici. Ha realizzato ulteriori progressi e negli ultimi dodici mesi il dialogo ad alto livello sull’adesione ha rafforzato l’interesse per le riforme. La Com-missione ha già raccomandato l’avvio di negoziati di adesione nel 2009, nel 2010 e nel 2011, ma il Consiglio non ha ancora preso una decisione in merito. Secondo la Commissione, la decisione di avviare i negoziati di adesione potrebbe contribui-re a risolvere la questione del nome. Serbia: paese candidato – ha fatto domanda nel 2009 e ha ottenuto lo status di candidato nel marzo 2012. La Serbia pro-segue verso una conformità soddisfacente con i criteri politici.

Perché la Commissione possa confermare l’avvio dei negoziati di adesione, il paese dovrà ridare slancio alle riforme e continua-re a fare progressi verso un miglioramento visibile e duraturo delle relazioni con il Ko-sovo. Albania: potenziale candidato - ha fatto domanda nel 2009. La ripresa del dialogo tra governo e opposizione ha permesso di compiere progressi nell’attuazione di riforme sostanziali. La Commissione raccomanda quindi di concedere al paese lo status di paese candidato una volta completate le principali misure di riforma della giustizia e della pubblica amministrazione e ultimata la

revisione del Regolamento parlamentare. La Commissione presenterà allora una relazione al Consiglio in cui terrà conto anche dell’impegno dell’Albania nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. Perché la Commissione racco-mandi di avviare i negoziati di adesione il paese dovrà, in par-ticolare, rispettare seriamente gli impegni di riforma e comple-tare i rimanenti riordini di base; le elezioni politiche del 2013 saranno un banco di prova importante. Bosnia-Erzegovina: potenziale candidato - ha una prospetti-va europea come il resto dei Balcani occidentali. Dopo le ele-zioni del 2010 è stato formato un governo nazionale. L’avvio del dialogo ad alto livello con la Bosnia-Erzegovina ha segna-to un passo importante, ma finora i risultati tradiscono le a-spettative. Il paese deve fare di più per soddisfare le condizio-ni per la ratifica dell’ASA e per presentare una candidatura credibile. Kosovo: potenziale candidato - ha una prospettiva europea come il resto dei Balcani occidentali. Il dialogo fra Pristina e Belgrado, facilitato dall’Ue, è stato avviato nel marzo 2011. Uno studio sul Kosovo considera realizzabile un Accordo di stabilizzazione e associazione (ASA) anche se gli Stati membri continuano ad avere posizioni discordanti sul suo status.

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APPROFONDIMENTO

Le prossime fasi dell’allargamento dell’UE