15quindici n° 51 - Novembre - Dicembre 2010

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COPIA OMAGGIO FREE PRESS MENSILE modi per guardarsi intorno QUINDICI Anno 3 - N° 51 NOVEMBRE - DICEMBRE 2010 Speciale: Capodanno nel mondo Il melanoma The Chelsea Hotel Buon Nat ale e Felice Anno Nuovo! Così, a cavallo del nostro secchio, ci affacceremo al nuovo anno, senza sperare di trovarvi più di quello che saremo capaci di portarvi (Italo Calvino)

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15quindici - modi di guardarsi intorno

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COPIA OMAGGIO

FREE PRESS MENSILE

modi per guardarsi

intorno

Q U I N D I C I

Anno 3 - N° 51NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

Speciale: Capodanno nel mondoIl melanomaThe Chelsea Hotel

Buon Natalee

Felice Anno Nuovo!

Così, a cavallo del nostro secchio,

ci affacceremo al nuovo anno,

senza sperare di trovarvi più di quello

che saremo capaci di portarvi

(Italo Calvino)

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S O L O A :

B R E S C I A V E R O N A S I R M I O N E C R E M A

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Cari lettori,

forse qualcuno si sarà chiesto il motivo di un numero unico

per Novembre e Dicembre.

In questo momento di crisi economica, in cui le aziende

e le attività stanno limitando al massimo le spese,

specialmente di marketing,

è difficile per un giornale piccolo e indipendente

come il nostro stare in piedi.

15quindici non riceve finanziamenti pubblici e non ha grossi editori

alle spalle. Questo garantisce la sua indipendenza

e libertà d’espressione, ma lo rende anche vulnerabile a periodi

in cui gli inserzionisti preferiscono non investire in pubblicità,

la nostra unica forma di mantenimento.

Andiamo avanti perché crediamo in questo progetto editoriale

e grazie all’affetto di nostri tanti lettori; ma il sostegno degli inserzionisti è fonda-

mentale perché 15quindici possa fare programmi

nel lungo periodo.

Per questo ringraziamo tutti gli inserzionisti che quest’anno

hanno avuto fiducia in noi,

ritenendoci i mezzi più adatti per divulgare i propri messaggi.

E per questo invitiamo chiunque abbia bisogno

di maggiore visibilità, per qualsiasi motivo,

a considerare15quindici come canale pubblicitario.

Fare pubblicità e cercare di far conoscere o rafforzare

il proprio prodotto, è il miglior modo per contrastare i momenti difficili.

Scegliere di farla su 15quindiciè il miglior modo per permettere a noi di uscire ogni mese.

I nostri migliori auguri

per un sereno e prosperoso 2011!

E’ online il nostro nuovo portale: www.15quindici.itRegistratevi e venite a interagire con la nostra redazione. Vi aspettiamo online!

Per la tua pubblicità su 15quindici:393 9438 145

[email protected]

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Economia& Ambiente

15quindiciDirezioneRedazione Amministrazionevia Donatello 14 25080 Calvagese della Riviera (BS)tel. 393 [email protected] del Presidentedel tribunale di Brescian. 17/2007 del 18/05/2007prezzo di copia1,00 euro

Direttore ResponsabileAzzurra Smolari [email protected]

VicedirettoreAlberto Castrini

RedazioneAlessandro AndrioloValentina CaneAlberto CastriniEmiliana CirelliCarlo ContriniDiego CorsiniIlenia DelrioAgnese FacchiniMassimo FasoliLucia FurianiSimone FurianiStefano GardelliGianluca GorlaniFilippo GrumiMargherita GrumiManuel LarettiSimona LeoniRocco LorenzoniFerdinando MagninoRoberto MassolariDaniela MerlinoRiccardo PrettoAurora RagoneJessica RumiDavide RuoccoLoredana SavoldiCristian SgottiMadame SìSìMassimo SmolariSilvia TrentaManuela TurillazziMario Bruno Veronesi

Stampa e GraficaTipolitografia S.Eustacchio

SommarioANNO 3° N° 51

NOVEMBRE/DICEMBRE 2010

Editoriale1di Azzurra Smolari

6-7

Attualità2 Notizie in Pillole di D. Corsini

Punti di vista di Stefano Gardelli

i

8-11 Volontariato

9 Polvere di Stelledi Margherita Grumii

31

3 Politiche Giovani a cura Assesso-

rato Politiche Giovanili Comune Brescia

Economia a cura dello Studio RDM

Ambiente di Riccardo Pretto

12-1

3

Amici Animali10 Sos Animali

Associazione ArgoConsigli di Manuela Turillazzi

32-3

4

Normative& Consigli

4 Ingegneredi Filippo Grumi

Commercialistadi Ferdinando Magnino

Cucina11 Enotracce di Paolo Pasini

Slow Food a cura di Slow Food

Consigli dello chefdi Cristian Sgotti

35-3

7

Speciale5 Il capodanno nel mondo

16 Salute& Bellezza

12Medicina di R. Massolari e I. Del-

rio; Ospedale Civile Brescia

Erbario di A.Facchini e L. Savoldi

Benessere di Jessica Rumi

38-4

1

Tempo Libero6 Eventi

I viaggi di 15 di Aurora Ragone

Viaggi a cura di CTS Brescia

Musica di Alessandro Andriolo

19-2

4 Sport & Motori13Motori di Massimo Smolari

42-4

3

Cultura7Miti e Leggende di S. Furiani

Racconto di Alberto Castrini

Fotografia di Davide Ruocco

25-2

7 Moda & Stile14 Questione di Stile

di Massimo Fasoli

Personal Shopperdi Daniela Merlino

44

Arte & Design8 Arte di Valentina Cane

Design di Simona Leoni

28-3

0 Posta e Comicità15 Barzellette

Posta di Madame Sisì

45-4

6

BresciaBedizzoleCalcinatoCalvagese d/R CastenedoloCastiglione d/SChiariDesenzano d/G

GargnanoGavardoLonatoMolinettoMontichiariPrevalleRezzatoSalò

S. EufemiaSirmioneSoiano s/LToscolanoVillanuova s/C.Milano centro VeronaPeschiera

Hanno collaborato Assessorato Politiche Giovanili Co-mune Brescia, CTS Bs, Ospedale Ci-vile Brescia, Paolo Pasini, Slow FoodVeneto, Studio RDM

Vignetta editorialeValentina Vezzani

Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. E’ Ovviamente a piena disposizione per l’assolvimento di quanto concorre nei loro confronti.

Distribuzione Crediti fotografici

14-1

5

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1

6

Editoriale di Azzurra [email protected]

Le ragioni possono essere varie: per inet-titudine, per tornaconto personale o per-ché è pericoloso e quindi si temono leconseguenze. A volte fare la cosa giusta èun atto eroico: bisogna superare le pro-prie paure in nome di alcuni principi.Quanti di questi eroi abbiamo oggi?Temo veramente pochi.

Da tale spunto continua, su queste pagine,l’indagine su cosa siamo e soprattutto cosapotremmo essere noi italiani. Come spessoscritto in passato, non è per antipatriotti-smo che si critica il proprio paese, denun-ciandone vizi e difetti. Piuttosto lo si fa conla convinzione che noi italiani potremmoessere decisamente migliori di quello chesiamo e stiamo diventando: una sorta diincentivo a prendere atto dei propri difettie cercare di migliorarsi.La politica dell’autocelebrazione è delresto propria delle dittature, delle campa-gne elettorali e dei casanova di periferiae a null’altro serve se non a sedurre (e se-dare) menti fascinabili. Molto più utile è

riflettere, capire quali sono gli errori com-messi e cercare di aggiustare il tiro du-rante il cammino. E’ così che si costruisceun buon paese, una buona relazione ouna buona personalità. D’altra parte noicrediamo nel cambiamento. Crediamo, esperiamo di non smettere di farlo, checosì come è possibile cambiare se stessi,sia possibile cambiare lo spirito di unanazione. Basta solo crederci. E comin-ciare a farlo.Ultimamente persino questo banale con-cetto di “critica costruttiva” non lo è af-fatto. Siamo troppo abituati alla retoricadi sterili discorsi di convenienza, dove se-condo ciò che si dichiara si appartiene auna fazione piuttosto che a un’altra, percapire che possono esistere critiche posi-tive dall’interno ed elogi disinteressatidall’esterno. Questo perché in Italia non ci sono per-sone che dicono cosa pensano, ma solopiazzisti che stringono alleanze. E così sifinisce per non dire quasi mai ciò che sipensa, ma solo ciò che conviene dire. Lalogica in base alla quale prostituiamo lanostra onestà intellettuale è sempre la so-lita insomma, quella del tornaconto. GiàVoltaire, con l’acuto sarcasmo tipico degliilluministi francesi, punzecchiava gli ita-liani nel Candido, affermando che men-tre scrivere il proprio pensiero è unprivilegio dell’uomo, “in Italia non si

Secondo Confucio la codardia

è sapere cosa è giusto e non farlo.

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scrive se non quel che non sipensa”. Un vizio antico imputa-bile alla nostra presunta furbizia,che ci impone di cercare sempreil massimo beneficio da ogni si-tuazione. Non importa se questosignifica vendersi, adulare, dissi-mulare, mentire. Non importa seimplica costruire rapporti vuotie di convenienza. Sembra chedire quello che si pensa senza ini-bizioni sia la cosa peggiore dafarsi, un’ingenuità, un errore dasprovveduti che non hanno an-cora capito come gira il mondo.Siamo assuefatti a tal punto daquesta mentalità che quandoqualcuno parla o fa qualcosa, laprima domanda che ci facciamoè perché lo sta facendo, cosa ciguadagna. E’ quindi chiarocome questo meccanismo vada aledere e intaccare ogni tipo di re-lazione. Mette in dubbio labuona fede dell’interlocutore, inqualsiasi campo. Siamo tutti ven-ditori di qualcosa e così vediamoil prossimo.

Dopotutto, giusto per ricolle-garci al tema iniziale, per direcosa si pensa ci vuole coraggio.E’ fare la cosa giusta, essere fe-deli a se stessi. Non si sceglie diseguire la massa informe o logi-che di interessi, ma solo le pro-prie idee. E’ un atto di forteindividualismo, per nulla scon-tato in un paese di squadrette dicalcio dove la forza del singolo èsolo nel branco. L’individualismo, inteso come ri-cerca e affermazione della pro-pria identità (ovviamente nelrispetto del prossimo: affermarel’Io non significa sopraffare l’Al-tro), è l’unica cosa che da pedinedi una scacchiera ci trasforma inpersone.

Forse all’apparenza, non con-viene. E’ però l’unica pratica ingrado di cambiare i rapporti conil prossimo: probabilmente, secomunicassimo davvero idee no-stre, gli altri inizierebbero adascoltarci. E magari a crederci.Così forse un giorno potremmoarrivare ad avere rapporti vericon il prossimo, un po’ più au-tentici, perché fatti da personeautentiche e non da maschere,com’è invece ora.E’ anche l’unica pratica in gradodi rendere il dibattito politico in-teressante e i politici meno no-iosi: finalmente la smetterebberodi ripetere pedantemente la can-zoncina imparata durante le riu-nioni di partito e inizierebbero adire (e avere) opinioni proprie.Probabilmente la loro credibilità,nel tempo, verrebbe ripristinatae la partecipazione politica deicittadini cambierebbe. E qui si potrebbe aprire una pa-rentesi circa l’avere proprie idee:sembra che l’italica indolenzastia facendo calare la notte sullenostre menti, che sono come inletargo. Siamo talmente pigriche non abbiamo nemmeno vo-glia di pensare, di porci do-mande e cercare risposte. Ne èsintomo il fatto che i quotidianid’informazione venduti sonosempre meno, e non certo per-ché spiazzati dal web, dato che laloro versione online ne è la cari-catura, dove il risalto maggiore,più che alle notizie, è dato al gos-sip mediatico. Il lugubre presagioè che nei sondaggi futuri, la per-centuale dei “non so, non misono mai posto il problema”,sarà in aumento… Vorrei poi poter risparmiaredalle critiche la fascia giovanedella società, dato che è peggioche sparare sulla croce rossa. La

loro attenuante è che sono figli diquesto tempo, di una modernitàselvaggia, disorientante e frivola,dove gli stimoli che sono loro of-ferti non aiutano certo la forma-zione culturale: scuola con scarsiinput, genitori più ignoranti deifigli, mass media senza riferi-menti culturali validi ecc. La do-manda però rimane: come puòuna generazione formarsi unapropria opinione se non ha maiaperto un giornale (la Gazzettanon conta), legge poco (prefe-rendo Moccia a Dostoevskij) eanziché studiare, spende pome-riggi tra giochi virtuali o su Face-book? A proposito di Facebook:basta sbirciare cosa pubblicasulla propria bacheca la stra-grande maggioranza degli utentiper farsi un’idea dell’opinionepubblica del nostro paese. Ovvero, che è un paese senzaopinioni. Purtroppo l’impressione è che lepersone che provano a infor-marsi, pensano e hanno proprieopinioni siano poche. E sarannosempre troppo poche.

Speriamo che il nuovo anno cirisvegli dal torpore dell’indiffe-renza e ci porti un po’ di corag-gio in più. Il coraggio di essereuomini e non burattini o ma-scherine. Solo allora potremo cominciareanche a essere orgogliosi di es-sere italiani.

L’anima libera è rara,ma quando la vedi

la riconosci, soprattutto perché

provi un senso di benessere

quando gli sei vicino.

(Charles Bukowski)

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2Attualità

Notizie in pilloleIl reggiseno turisticoUn reggiseno contro gli effetti negatividi crisi economica e caro yen sul turi-smo: è l’ultima trovata della casa di lin-gerie Triumph per dare il benvenuto aivisitatori stranieri. ‘Benvenuti in Giap-pone’ si presenta come un corpetto blucon tre pulsanti che premuti danno unmessaggio audio di benvenuto in trelingue. E’ l’ultimo dei reggiseni strava-ganti, dopo quelli per coltivare il riso,a pannelli solari e per il sushi.

E’ nato il primo partito onlineSi chiama Partito polacco di Internet(Ppi) la prima struttura politica in Po-lonia che ha scelto il mondo virtualecome ‘sede’. Il Ppi è stato fondato al-cuni mesi fa a Katowice, conta circa500 iscritti ed è presieduto da un indu-striale, Piotr Zemelka (54 anni). Non siconosce ancora il programma, ma si sache la nuova formazione vorrebbe pre-sentarsi alle politiche il prossimo anno.

Ottantenne cade dal quintopiano, rimane illesoUn uomo di 80 anni, di Sanremo, si èmiracolosamente salvato dopo esserecaduto dal quinto piano dell’ospedale diImperia, dov’era ricoverato. La sua ca-duta sarebbe stata frenata da una tettoiasituata qualche piano più in basso.

In Francia la Giornata Mondiale delle ToiletteDopo la giornata mondiale della gen-tilezza (13 novembre) e della risata (2maggio), nasce la giornata mondialedelle toilette: è stata lanciata da unanota marca francese di wc di lusso esarà il 19 novembre. “L‘occasione perricordare che 2,5 miliardi di personenel mondo non hanno accesso alle toi-lette per mancanza di acqua o rete fo-gnaria”, spiega l’azienda, aggiungendoche si tratta di un problema di salutepubblica.

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SAPEVATE CHE

• In Libano per legge gli uominipossono avere rapporti ses-suali con animali, purché fem-mine. Avere rapporti sessualicon un animale maschio è unreato punibile con la morte.

• A Liverpool (Inghilterra) lalegge ammette commesse intopless, ma solo nei negozi di

pesci tropicali.• Le farfalle hanno la sede del

gusto nelle zampe.• L’occhio dello struzzo è più

grande del suo cervello (pro-babilmente non solo nellostruzzo).

• Nel Bahrein la legge consentea un medico di sesso maschiledi fare una visita ginecologicaa una donna, ma non di guar-

dare direttamente i suoi geni-tali. Può soltanto vederli ri-flessi in uno specchio.

• Nell’anno 1969 è bastata lapotenza di calcolo di dueCommodore 64 per mandarecon successo una navicellasulla Luna. Nell’anno 2003 ènecessario un Pentium 4 a2000 Mhz per far funzionareWindows XP.

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Papa ha 42 anni, è Senegalese, vive da 2 anni in Italia.E’ sbarcato clandestinamente in Spagna e dopo averattraversato la Francia è giunto a Milano per raggiun-gere un conoscente. Ha lasciato moglie e figlie e persbarcare il lunario vende per strada libri in contoven-dita. Gli bastano per pagare l’affitto di una stanza inperiferia che condivide con altri sei immigrati irrego-lari come lui e per mandare a casa 100 euro al mese.Dice di soffrire molto di nostalgia ma che è stato co-stretto a cercare fortuna altrove perchè nel suo villag-gio non c’è lavoro. Storie come questa sono semprepiù comuni. Ma di permesso di soggiorno non se neparla. Proprio a Brescia in questi giorni c’è stata la manife-stazione di sostegno agli immigrati che vivono su unagru in attesa del permesso di soggiorno e la cui do-manda è stata respinta nell’ultima sanatoria “truffa”di quest’anno. Un tema delicatissimo, che meriterebbepiù approfondimenti nei vari talk show e sui giornali,zeppi di Avetrana e di “ciarpame senza pudore”. Lasocietà multirazziale, volenti o nolenti, non è più unascelta, ma un fatto, e gli immigrati sono diventatiun fattore fondamentale per la nostra econo-mia, per almeno quattro motivi. 1. Fattore demografico. La nostra popolazione sta invecchiando perchè fac-ciamo sempre meno figli. Il delta è stato colmato dagliimmigrati (i regolari in Italia sono 5 milioni), i cui figli(1 milione quelli nati in Italia) contribuiranno a pagarele pensioni e assicurare le sostenibilità del nostro wel-fare. Considerando i sette punti più onerosi della spesapubblica (sanità, scuola, casa, servizi sociali, giustizia,interni e pensioni), il costo dell’immigrazione è 9,3 mi-liardi l’anno, a fronte di 7 miliardi di contributi previ-denziali versati nelle casse dell’INPS e di 3 miliardi digettito fiscale. Insomma, dalla relazione stato-immi-grati a guadagnarci è lo stato. 2. Fattore lavoro. In Italia nel 2010 il 26,7% delle assunzioni è senza co-pertura. Nonostante la crisi, che ha creato un esercitodi disoccupati (216.000 tra i 15 e i 34 anni) non si tro-vano più artigiani: sarti, falegnami, panettieri, serra-mentisti, marmisti, pastai, muratori... Un problemaenorme per Confartigianato. Dove finiscono i nostrilaureati in lettere, comunicazione, ecc che escono dai

“laureifici”? Molti lamentano dilavorare per 500 euro al mese neicall center, ma snobbano i lavoriartigianali, quelli dove bisognafare fatica e sporcarsi le mani, iquali sono invece un’ottima op-portunità per gli immigrati. AMilano per 300 posti di apprendista panettiere (1.800euro al mese) non si è presentato nemmeno un ita-liano. In Italia nel 2009 sono aumentati gli occupatistranieri (+ 147.000) a fronte di una riduzione degliitaliani (- 526.000): mentre i giovani Italiani sono sem-pre più “poveri ma belli”, gli immigrati colmano le no-stre lacune, in primis culturali. 3. Fattore crescita. Gli immigrati sono il 10% della popolazione, produ-cono l’11,1% del PIL e sono titolari del 3,5% delle im-prese. Inoltre le attività di immigrati-imprenditori,comparate a quelle italiane, mostrano più dinamismoe risultati migliori. 4. Distribuzione demografica. Gli immigrati si stabiliscono fuori dalle città (sono il20% a Castiglione d/S), ridando fiato ai piccoli centridai quali i giovani scappano. I tassi di criminalità di immigrati regolari eitaliani hanno incidenze pressochè identiche.Insomma, gli immigrati sono una risorsa da gestirecon intelligenza. Ultimamente, contrastando l’immi-grazione clandestina dalla Libia, il flusso di irregolariè diminuito, complice anche la crisi economica cherende l’Europa una meta meno appetibile: che comei flussi di mercato anche quelli di persone si autorego-lamentano. Ma clandestinità e irregolarità devono diventare con-dizioni provvisorie. Se non sei regolare non trovi lacasa, un lavoro (o sei ricattabile) e non puoi garantirela tua famiglia: insomma, non sei nessuno. L’integra-zione non va incentivata per motivi politici o umani-tari, ma come investimento sul nostro futuro, pertrarne vantaggi in primis “noi Italiani”. E’ la lezionedella nostra stessa storia: un paese che non è stato at-traversato e “contaminato” forse giusto dagli eschi-mesi. Integrazione significa meno criminalità, piùarmonia sociale e ricchezza diffusa. C’è chi, per unpugno di voti, predica il contrario.

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di Stefan

o G

ardelli stefanogardelli@

libero.it

TI VENDO COME “CATTIVO” PER UN PUGNO DI VOTI 2

Attualità

Punti di vista

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2Attualità

Il 4 e 5 novembre si è tenuta a Torinola Conferenza nazionale degli Infor-magiovani, in cui sono emerse indica-zioni e riflessioni utili per riprogettareun servizio importante, ma che iniziaa mostrare i segni degli anni.Vorrei partire da quest’ultima conside-razione per ripercorrere velocementela vicenda degli Informagiovani. Natiintorno agli anni Ottanta, hanno sto-ricamente rappresentato il primo e piùqualificante servizio delle nascenti po-litiche giovanili, capace di fornire tem-pestivamente informazioni su lavoro,scuola e tempo libero, in un’epoca incui non esisteva la rete. Inoltre, soprat-tutto all’inizio, ha mobilitato risorseumane significative: penso in partico-lare alla presenza, tipica di allora, degliobiettori di coscienza affiancati al per-sonale comunale, che svolgevano al-l’Informagiovani il servizio civile inalternativa a quello militare, contri-buendo a portare negli uffici le sensi-bilità dei giovani, oltre cheprofessionalità e capacità.

Questa stagione è ormai assoluta-mente tramontata: la presenza di inter-net e la sua facilità d’accesso hannoinferto un duro colpo al servizio. Oggile informazioni sono facilmente repe-ribili soprattutto dai più giovani, chenon ritengono più necessario recarsi inun ufficio pubblico per ottenere ciò chesi trova in rete comodamente da casao per strada.Ma l’Informagiovani, si dirà con ra-gione, non è un servizio di mera ero-gazione d’informazioni. E’ anche unservizio dove l’operatore media conl’utente l’informazione; in altri ter-mini, l’utente, anche se di questo èpoco consapevole, è aiutato dall’ope-ratore a selezionare l’informazione, ascegliere quella più utile e a prenderein considerazione ulteriori elementi. Ilproblema è che l’utente, allontanatosida un Informagiovani che nell’imma-ginario è mera erogazione di informa-zioni, si preclude alle altre opportunitàche può dare.Così, essendosi contratta proprio la fa-

A cura dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Brescia

InformagiovaniUna nuova sfida

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scia giovanile classica tra i 18 ed i 30anni, gli Informagiovani stanno diven-tando il luogo scelto da chi non ha ac-cesso alla rete: si è alzata notevolmentel’età media degli utenti dello sportello esi sono affacciate al servizio nuove popo-lazioni, soprattutto di immigrati in cercadi lavoro.Gli Informagiovani sono dunque a unbivio ineludibile, nel senso che debbonocambiare pelle: o rivolgersi ad un’altrautenza o rinnovarsi per recuperare spaziotra i giovani. Credo che la seconda solu-zione sia quella migliore, per evitare dicambiare non solo la “pelle”, ma anchela “natura” del servizio.Ciò permetterà anche di raccordarsi conle indicazioni emerse nella Conferenzadegli Informagiovani, citata in apertura.Se il Ministero della Gioventù e le Re-gioni hanno intenzione di finanziare losviluppo degli Informagiovani e di arric-chire l’offerta informativa, allargandolaverso le opportunità all’estero, diventafondamentale recuperare il contatto coigiovani. Da qui la necessità di innovare ilservizio, sviluppando le funzioni di acco-glienza e accompagnamento e promuo-vendolo tra i giovani con modalità nuove,capaci di sfruttare i linguaggi e gli stru-menti giovanili, in primis la rete, oltre aincontrare i giovani dove ci sono (scuole,oratori, spazi di aggregazione, centricommerciali).Dovrà dunque passare un nuovo messag-gio, in cui l’Informagiovani superi il suoessere ufficio dove reperire informazioniper diventare luogo aperto dove i giovanicon gli operatori possano valutare le in-formazioni e costruire percorsi di vita nellavoro, nella scuola e nel tempo libero.Un luogo dove l’operatore accompagni e,se è il caso, smisti in sportelli tematici diapprofondimento i giovani interessati:penso in proposito ad ambiti come l’im-prenditoria giovanile o il volontariato in-ternazionale, che necessitano diconsulenze più approfondite. Un luogodove i giovani possano suggerire appro-fondimenti e piste di ricerca. Un luogo in-somma che non esclude altri spazi, macon questi è in costante relazione.

Una sfida complessa, che può essere rac-colta solo da un Informagiovani capacedi integrarsi nel territorio e ritornare a es-sere un suo tassello prezioso, non unmero servizio aggiuntivo, seppur di qua-lità.

Dott. Antonio Moro

Responsabile Settore Giovani,

Sport e Innovazione

Sportello Informagiovani

via San Faustino, 33/b - Brescia

030 3751480

030 3753004

[email protected]

Orari al pubblico:lunedì dalle 10:00 alle 13:00

martedì dalle 16:00 alle 18:00

mercoledì dalle 10:00 alle 13:00

giovedì dalle 16:00 alle 18:00

venerdì dalle 10:00 alle 13:00

dalle 16:00 alle 18:00

sabato dalle 09:00 alle 12:00

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3Economia

& Ambiente

Economia

ETF è una sigla ancora sconosciuta allamaggior parte dei risparmiatori ma che,già da qualche tempo, sta riscontrando unnotevole interesse da parte degli investitorie della comunità finanziaria in generale.In realtà l’ETF non è che un Fondo co-mune di investimento, ossia uno stru-mento finanziario che raccoglie denarodai risparmiatori per poi investirlo in de-terminate attività finanziarie, allo scopodi garantire un rendimento.Gli ETF possono investire su svariati tipidi attività (azioni e singole categorie diazioni, obbligazioni, strumenti di liqui-dità, oro, grano, bestiame, etc.) e in varimercati (dall’Europa all’Asia, dal SudAmerica all’Africa).Il valore degli ETF (e quindi il rendi-mento per l’investitore) riflette l’anda-mento di tali attività nei loro mercati.Naturalmente, sono strumenti autoriz-zati dalla Banca d’Italia e sotto la sorve-glianza della Consob. Ma cosa hannoallora di particolare questi ETF? Possiamo dire che la differenza prin-cipale fra un ETF e un Fondo Co-mune di Investimento tradizionaleconsiste nel tipo di gestione.I Fondi comuni sono, infatti, strumenti diinvestimento a gestione attiva. Questo si-gnifica che il gestore fa continuamentedelle scelte di acquisto e vendita di attivitàfinanziarie allo scopo di massimizzare ilrendimento dell’investimento.Gli ETF, al contrario, hanno una gestionepassiva, ossia le attività in cui è investito il

patrimonio del Fondo vengono decise almomento del collocamento del prodotto.Di conseguenza l’investitore sa subitoin cosa saranno investiti i suoi soldie tale allocazione non cambierà du-rante tutto il periodo di possessodel titolo.La gestione passiva consente di mante-nere basse le commissioni di gestione epermette all’investitore di avere unamaggiore consapevolezza sulle scelte diinvestimento che riguardano i suoi ri-sparmi.Inoltre, a differenza dei fondi comuni,che valorizzano solitamente a fine gior-nata, gli ETF vengono scambiati di con-tinuo, proprio come un titolo azionarioe sono quindi facilmente liquidabili.Esistono diversi operatori di ETF che of-frono una vasta gamma di prodotti.Gli operatori più conosciuti in Italia sonoiShares e Lyxor (per maggiori informa-zioni sono consultabili i siti http://www.ishares.com/glo-bal/index.jsp e http://www.lyxo-retf.it/homeit/).Vale la pena segnalare che, proprio perla trasparenza nella gestione, le bassecommissioni, la vasta offerta e la liqui-dità, tali prodotti hanno avuto un grandesuccesso presso la comunità finanziaria ehanno fatto segnare un notevole au-mento dei volumi di investimento.

Per maggiori informazioni e consigli

siamo disposizione come sempre.

Investire in ETF

Lo studio associato RDM fornisce servizi di consulenza. Tra i servizi offerti: preparazione di piani finanziari; assistenza nei progetti di ristrutturazione; valutazione della sostenibilità finanziaria di iniziative economiche.RDM Via delle Primule 2, Milano Roberto Marconi,329.157.5287 [email protected] Bocrezian,340.785.4650 [email protected] Leucata, 338.167.4553 [email protected]

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Il clima sta cambiando e non è una buona notizia. Perpiù di duecento anni abbiamo bruciato combustibili fos-sili (petrolio, carbone, gas) causando l’aumento dell’ef-fetto serra e il surriscaldamento del pianeta. I dati scientifici dimostrano che le conseguenze sulclima del nostro modello di sviluppo saranno semprepiù disastrose. I paesi industrializzati rappresentanomeno del 20% della popolazione mondiale ma consu-mano oltre il 60% dell’energia prodotta e le ricaduteambientali più catastrofiche di tale squilibrio si fannosentire nei paesi più poveri del Sud del mondo. Produrre meno rifiuti o riciclarli significa ri-sparmiare energia e materie prime e di conse-guenza diminuire l’emissione di gas tossici.I rifiuti sono ormai in primo piano sia livello nazionaleche mondiale. In Italia questa problematica stenta a tro-vare una soluzione definitiva per scarsa volontà politicao per scelte interessate a perseguire strade relativamentepiù brevi e proficue (come quella dell’incenerimento deirifiuti per esempio). Così il problema rifiuti sta acqui-sendo dimensioni insostenibili, come dimostrano le ri-petute crisi che interessano le regioni centro meridionali(per non parlare dell’eco-mafia, dove girano miliardi diEuromonnezza per “trattare” i rifiuti più pericolosi, enon solo).La continua e smisurata produzione di rifiuti è il primoproblema da affrontare concretamente. Ogni anno, soloin Europa, sono prodotti 1,3 miliardi di tonnellate di ri-fiuti, dei quali 40 milioni di natura pericolosa. La pro-duzione dei rifiuti, dagli anni ‘90 a oggi, ha continuatoa crescere parallelamente all’aumento della ricchezza eagli standard di vita sempre più elevati dei paesi occi-dentali. Tra il 1990 e il 1995, il totale dei rifiuti prodottiè aumentato di circa il 10 % e si prevede che nel 2020possa aumentare del 45 % rispetto al 1995. Oggi, fral’altro, c’è una nuova minaccia in questo campo legataal boom dei consumi dei prodotti elettronici che ha por-tato in breve a un incremento di rottami ad alto conte-

nuto di composti chimici pericolosi.Dall’ultima indagine di Legambiente “Ecosistema ur-bano” si evidenzia come la percentuale di riciclo dei ri-fiuti sia di oltre il 70 % a Pordenone, Novara eVerbania, mentre Messina, Siracusa, Palermo, Co-senza, Catania, Enna e Taranto vanno dal 3,3% ameno dell’8 %! Reggio Calabria è al 14 % e Napoli èsotto il 20 %. Di chi è la colpa? Sicuramente delle Am-ministrazioni Locali e dei cittadini in egual misura. Dasegnalare il 60 % di Avellino e Salerno… un altro pia-neta!Il progresso produce rifiuti, l’intelli-genza li riduce: questa è l’idea base e il principioguida del riciclo. E’ con piccoli cambiamenti nelle abi-tudini di ognuno che si ottiene un ambiente migliore, pertutti.La strategia da seguire è indicata dalle “4 Erre”: 1)Riduzione alla fonte. 2) Riciclo. 3) Raccolta dif-ferenziata. 4) Recupero dei materiali.Alcuni arrivano a parlare di strategia che esclude il ri-corso all’incenerimento (alcuni paesi del Nord Europanon sono molto lontani). Questo obiettivo ridurrebbel’impatto sanitario della gestione dei rifiuti, evitando leemissioni di gas nocivi e la produzione di rifiuti perico-losi (ceneri). Inoltre, permetterebbe di aumentare tuttele attività che precedono lo smaltimento dei rifiuti. Una simile situazione crea più occupazione,trasforma il rifiuto in risorsa, e permette di ri-sparmiare sul consumo di materie prime edenergia necessaria per estrarle, trasportarle e trasfor-marle, promuovendo così uno sviluppo davvero soste-nibile a tutela delle generazioni future. La parola magica è TMB (Trattamento Meccanico Bio-logico), in grado di recuperare circa il 70% dei materialiin ingresso (lascio a voi l’approfondimento del caso).

Nel prossimo numero alcuni consigli

riguardo a cosa possiamo fare noi… oggi

Rifiuti e raccoltadifferenziata (prima parte)3

Economia & Ambiente

Ambientedi Riccardo [email protected]

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4Normative& Consigli

Ingegnere

Uno dei fattori che ostacola chi in Italiaabbia anche la minima intenzione di but-tarsi in un’attività imprenditoriale è la bu-rocrazia.Molti di voi ricorderanno la famosa “leggeBassanini” secondo la quale sarebbe bastatauna semplice autocertificazione per farepraticamente qualsiasi cosa. Si basava su unbuon principio: lo stato si fida dei suoi cit-tadini e accetta quello che questi gli dichia-rano, salvo punirli poi se dichiarano il falso.Credo che sia sotto gli occhi di tutti che lecose non stanno proprio così.La situazione infatti non è assolutamentemigliorata, almeno nel campo dell’edilizia:basta leggere un qualsiasi Piano di Go-verno del Territorio per notare come sipretenda di normare ogni cosa (dagli alberida mettere nel giardino a come si calcolail volume di un edificio).

Diversi sono stati i Testi Unici,un tentativo di rinchiudere inun’unica legge tutto ciò che ri-guarda un settore (sicurezza suiluoghi di lavoro, edilizia, ecc..).Il problema è che nel com-tempo le leggi precedenti nonsono state abrogate, generandoconfusione ed errori che hannoreso necessarie diverse circolariinterpretative (quando capiròcome si possano fare delle leggicontenenti errori sarà sempretroppo tardi...)A volte nel nostro paese, presidalla smania di semplificare, si

decide che una legge pensata per un set-tore possa essere applicata anche a unaltro. Vedi il caso della SCIA (segnalazionecertificata d’inizio attività), creata per le at-tività imprenditoriali in genere, che con-sente l’inizio dell’attività in quanto ilcittadino certifica con una serie di atti e do-cumenti di avere i requisiti per poter co-minciare, lasciando agli enti pubblicitempo 60 giorni per verificare.Si è ritenuto che questa procedura potesseessere adottata anche nell’edilizia, in sosti-tuzione della DIA (denuncia di inizio di at-tività) che a livello documentale è ugualealla SCIA, ma con un tempo di 30 giorniper permettere i controlli prima che sipossa costruire.Semplice a dirsi, difficile a farsi, a causadelle implicazioni che comporta a livelloamministrativo per i comuni, i quali si sonotrovati all’improvviso con pratiche che nonerano più a norma di legge e con la man-canza d’interpretazioni corrette su comeapplicare le nuove norme. Tant’è che in al-cuni casi l’accettazione delle pratiche edi-lizie è stata bloccata, in attesa dei relativichiarimenti.A fare un po’ di chiarezza (ma non a risol-vere tutti i quesiti) è stata preparata unacircolare congiunta dei Ministeri per laSemplificazione, della Pubblica Ammini-strazione, dell’Economia, delle Infrastrut-ture e dei Trasporti... devono averlacombinata grossa se hanno dovuto met-tersi insieme per tentare di fare un po’ dichiarezza!

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Semplificare a tutti i costi

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Operazioni intracomunitarie: riguardano lecessioni di beni che avvengono tra soggetti passiviIva appartenenti a diversi stati membri dell’UE.Perché si possa applicare la normativa intracomu-nitaria, occorre che siano verificati i seguenti re-quisiti: Requisito oggettivo: l’operazione deve riguardarecessione di beni trasportati da uno stato membroa un altro, deve quindi esserci un trasferimento fi-sico della merce; Requisito soggettivo: l’operazione deve avveniretra 2 soggetti passivi Iva.Parametri: sono applicabili ai soggetti per le cuiattività non risultano approvati gli studi di settore.Qualora i valori determinati sulla base dei parametrisono superiori a quelli dichiarati dal contribuente,questi può adeguare spontaneamente i ricavi.Rappresentante fiscale: le operazioni effet-tuate in Italia da soggetti passivi non residentiesercenti imprese, arti o professioni sono assog-gettate ad Iva. Tali soggetti possono adempieregli obblighi loro derivanti ed esercitare i relatividiritti con 3 diverse modalità: Costituire in Italia una stabile organizzazione,tramite la quale operare; Identificarsi direttamente come soggetto passivo,con partita Iva (tale possibilità è prevista solo perresidenti in paesi UE); Nominare un rappresentante fiscale, residente emunito di partita Iva in Italia. La nomina deve ri-sultare, da atto pubblico, da scrittura privata regi-strata o da lettera annotata in apposito registropresso l’ufficio Iva in data anteriore a quella in cuiè stata effettuata l’operazione. Il rappresentante fi-scale provvede alla fatturazione, registrazione e li-quidazione dell’imposta.

Ravvedimento operoso: un isti-tuto che prevede la possibilità di rego-larizzare le violazioni sia sostanzialiche formali, con applicazione di san-zioni ridotte a condizione, chel’adempimento omesso o irregolare,venga regolarizzato entro determinatitermini. Il ravvedimento non è appli-cabile se la violazione è già stata contestata o sesiano iniziati accessi, verifiche e ispezioni. Se ad esempio, la violazione riguarda un omessoversamento di un tributo, se il contribuente regola-rizza l’omesso versamento entro 30 giorni dalla sca-denza, deve versare oltre il tributo una sanzionepari al 3,75% del tributo non versato tempestiva-mente e interessi del 3%. Se il versamento del tri-buto avviene oltre 30 giorni dalla scadenza, ilcontribuente deve versare il tributo omesso, le san-zioni del 6% e interessi del 3%.Reddito: è costituito dalla totalità delle entrate cheun soggetto ha realizzato in un determinato arcotemporale, che generalmente coincidente conl’anno solare, per l’esercizio di un’attività, del godi-mento di un bene o dell’effettuazione di un’opera-zione.Reverse charge: sono interessati da questo par-ticolare meccanismo di fatturazione coloro cheproducono oro da investimento (lo commercializ-zano o lo trasformano); cedono oro industriale;dal 1° gennaio 2007 fatturano servizi come su-bappaltatori nei confronti di imprese operantinell’attività di costruzione o ristrutturazione diimmobili; dal 1-2-08 il meccanismo dell’inver-sione contabile nel settore edile non si applica alleprestazioni di servizi nei confronti di un contra-ente cui è affidata la totalità dei lavori.

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4Normative& Consigli

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Chi sbaglia paga Dizionario economico fiscale (parte 7)

Rubrica dedicata alla spiegazione di alcune parole utilizzate

nella lingua fiscale. Per le puntate precedendi www.15quindici.it

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Speciale

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Il Calendario Il calendario in uso nella maggior parte dei paesi è quellogregoriano. Prende nome da Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582 come mo-dificazione del calendario giuliano, allora in vigore. L‘anno giuliano durava 365 giorni e 6ore. Tale durata non corrisponde esattamente a quella dell’anno solare, che è più corto di 11minuti e 14 secondi. Così il calendario giuliano, rispetto al trascorrere delle stagioni, accu-mulava un giorno di ritardo ogni 128 anni. Per questo nel 1582 si era sommata una differenzadi 10 giorni e fu stabilito di recuperare i giorni perduti (per riallineare l‘inizio delle stagioni)e di modificare la durata media dell’anno, così da prevenire il ripetersi del problema: si passòcosi al calendario Gregoriano, tuttora in uso.

Il capodannoIl Capodanno risale alla festa del dio romano Giano.Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci deidruidi, festeggiavano il passaggio al nuovo anno, ritodeplorato dai predicatori cristiani.Nel Medioevo molti paesi europei usavano il calenda-rio giuliano, ma c’erano varie date d’inizio anno: finoal 1752 in Inghilterra e Irlanda era il 25 marzo, in Spa-gna il 25 dicembre, in Francia la domenica di Resur-rezione, a Venezia (fino alla sua caduta, avvenuta nel1797) il 1º marzo, mentre in Puglia e Calabria era, se-

guendo lo stile bizantino, il 1º settembre.Queste diversità continuarono anche dopo l’adozionedel calendario gregoriano. Solo nel 1691 InnocenzoXII stabilì che l’anno dovesse cominciare il Primo gen-naio. Durante il periodo si tentò con scarso successo diimporre il 28 ottobre, anniversario della marcia suRoma, come capodanno.

Le popolazioni che seguono il calendario giu-liano (alcune chiese ortodosse), celebrano ilcapodanno 14 gennaio.

Riti nel mondo• In Spagna a mezzanotte si mangiano dodici chicchi

d’uva, uno per ogni rintocco di orologio. • In Russia, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la

porta per far entrare l’anno nuovo. In tutta l’exUnione Sovietica è usanza scambiarsi regali.

• In Ecuador e Perù si esibiscono fuori dalla propriaabitazione manichini di cartapesta riempiti di pe-tardi così da esplodere a mezzanotte.

• In Giappone le famiglie si recano nei templi per beresakè e ascoltare 108 colpi di gong che annunciano

l’arrivo del nuovo anno (si ritiene che questo sia ilnumero dei peccati che una persona commette inun anno e che in tal modo ci si purifichi).

• Israele è il solo paese con calendario gregoriano chenon celebra il Capodanno come festa pubblica. Laragione ufficiale è che essa nascerebbe come festacristiana, anche se molti altri paesi a maggioranzanon cristiana festeggiano comunque il Capodanno.Molti israeliti, specialmente in Nord America o inEuropa, lo festeggiano privatamente.

Altri capodanni• Il Capodanno vietnamita, si festeggia in concomi-

tanza con quello cinese.• Il Capodanno islamico si festeggia il primo giorno

del mese di Muharram e può corrispondere a qual-siasi periodo dell’anno gregoriano.

• Losar, il capodanno tibetano, cade tra gennaio emarzo.

• In Iran il Norouz coincide con l’equinozio primave-rile.

• In Thailandia, Cambogia, Birmania e Bengala, ilcapodanno solare detto Songran è tra il 13 e il 15aprile, in occasione del cambiamento di posizionedel sole nell’anello dello zodiaco.

• Il Rosh haShana, il Capodanno ebraico, è nel mesedi settembre.

• L’anno nuovo indù si festeggia due giorni prima diDiwali, il festival della Luce, a metà novembre.

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BarbablùSpettacolo di Georg Trakl, regia di Cesare Lievi

Dove: Teatro Santa Chiara in ContradaSanta Chiara 50/A (Brescia) Quando: 28 novembre, 5 dicembre,12 dicembre, 19 dicembre; ore 20.30Info: 0302928629

I mercoledì della medicinaDiabete mellito, nutrizione e salute: lesfide della medicina moderna. Incontrocon il Dott. Stefano Ettori, Specialista inMedicina Interna.

Dove: Associazione Camminando In-sieme, via Vittime d'Istria 10 (Brescia) Quando: 1 dicembre ore 18Info: 0303384560

Qualcosa è cambiatoPer la rassegna "Ciak! si parlad'amore", proiezione del film "Qualcosa è cambiato". Alle 20.30nella Sala Consigliare del Comune.Ingresso libero.

Dove: Bovezzo Quando: 3 dicembreInfo: tel. 030.21.11.207/208.

Pomeriggi Musicali di SalòSilvia Donati (voce) e Sandro Gibellini(chitarra) affronteranno un repertoriocon classici del jazz, autori brasiliani e lavori originali.Dove: Sala dei Provveditori, LungolagoZanardelli 52 – Salò (Bs) Quando: 5 dicembre ore 17Ingresso 5,00€.Info www.associazionemusa.com

Calici in festaDegustazione Brut Corani e Passito RossoTreponti abbinati alla pasticceria dellaCollina dei Castagni.Dove: Azienda Agricola Corani Via XV Giugno, 194 - Castenedolo (BS)Quando: 18 dicembre dalle 16 alle 19Info: 338 72 17 204 - [email protected],00 € a persona Prenotazione obbligatoria

"Cosmedy"Rassegna "Quasi Solo" dedicata alladanza contemporanea e al teatro fisicoSpettacolo di e con Serena Facchini, Ermanno Nardi e Francesco AngeloOgliari.

Dove: Teatro Laba di via Don Vender 66(Brescia) Quando: 18 dicembre ore 21Info: 030.2425705

Domeniche in MusicaDuo sax e chitarra con il Maestro MarioMarzi e il Maestro Giulio Tampalini. Musi-che di Itturalde, Girotto, Nazareth, Gal-liano, Pereira. Dove: Teatro del Chiostro di San GiovanniEvangelista in Contrada San Giovanni 12(trav. Corso Mameli) (Brescia) Quando: 19 dicembre ore 11.15Info: 030.289099; [email protected]

Omaggio a Gabriele D'AnnunzioIl Vittoriale degli Italiani ospita la mostra«Omaggio a Gabriele D’Annunzio. Da Filippo Tommaso Marinetti a Luigi Ontani..

Dove: Gardone Riviera (Bs) Quando: fino al 31-12-2010Info: 0365296511; www.vittoriale.it

Alla ricerca del tempo perdutoMestieri e civiltà popolare di Franciacorta e Sebino nel primo '900Mostra allestita nel Monastero di San Pietro in Lamosa Dove: via Monastero 5 - Provaglio d'Iseo (Bs)Quando: Fino al 16-01-2011; sabato edomenica 10-12 e 15-18Info: www.sanpietroinlamosa.it

Giappone, la ricerca dell'armonia9° mostra annuale "Giappone, la ricerca dell'armonia" promossadai Missionari SaverianiDove: via Piamarta 9 (Brescia) Quando: Fino al 30-01-2011; feriali 9-12.30 e 14.30-17; domenica e festivi 14.30-18.Info: 349.362421

Gli Eventi proposti da 15quindici a pagamento gratuito

Fremono i preparativi per la IV Edizione del Filmfestival del Garda (8 - 12 dicembre) che sisvolgerà nel Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera. L’evento è organizzato dall’Asso-ciazione Culturale Quofilm e realizzato con il contributo della Regione Lombardia, di diversicomuni gardesani e di istituzioni e sponsor privati.Il programma di quest’anno prevede più di 40 film suddivisi in 4 sezioni, di cuidue competitive: concorso Lungometraggi e concorso Corti, volti a promuovere i giovani

talenti del panorama nazionale e internazionale. Si aggiungono la sezione Gardaciak, dedicata alla scena velica gardesana (in particolarealla Centomiglia) e la Retrospettiva Critica su Agnès Varda. Oltre alle proiezioni, le giornate del Festival continueranno fino a notte inoltratacon concerti e incontri con gli autori. Non mancheranno gli ospiti: oltre ai filmmakers, si attendono la regista francese Agnès Varda, gli attoriAlessio Boni e Camilla Filippi, i critici cinematografici Emanuela Martini e Morando Morandini.Inaugurazione:8 dicembre - Polo Culturale Nuovo Eden (Brescia) More info: www.filmfestivaldelgarda.it 3403913110 - 3466430086 [email protected]

La fotografia di FaustoSchena«La poesia della consuetudine 66 immagini del fotografo bresciano nelle sale del Castello di Padernello. Dove: Borgo San Giacomo (BS) Quando: Fino al 30-01-2011. Martedì - ve-nerdì su prenotazione; sabato 14.30 -17.30; domenica 14.30 - 18.30.Info: 030.9408766 - Ingresso 5 €

«Le trame del denim»: jeans tra arte, storia e cultura. I più rarimodelli dai ‘20 ai ‘70: Lee, Levis, Wrangler, Hercules, Washington D.C.,Oshkosh e tanti altri marchi che hannofatto la storia del jeans. Dove: Musei Mazzucchelli via Mazzucchelli 2, Ciliverghe (Bs) Quando: Fino al 01-05-2011Info: www.museimazzucchelli.it

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6TempoLibero

Viaggi

Con l’autunno ormai inoltrato e i costumi di

Halloween nei cassetti, siamo pronti per spolve-

rare le statuine del Presepe, gli addobbi natalizi

e per prepararci a festeggiare al meglio l’arrivo

di uno scintillante Natale e di uno spumeggiante

nuovo anno. Degustazioni in cantina, incontri

culturali, pranzi e merende a base di prodotti ti-

pici dolci e salati, mini corsi di cucina e compo-

sizione floreale, ma anche originali proposte di

viaggio vi aspettano nel nutrito programma di

eventi pensati per voi da CTS di Brescia e dalla

Strada del Vino “Colli dei Longobardi”.

Dolci malinconie d’autunnoBuon vino, pittura e tradizione brescianaSabato 27 novembre - dalle 14.15 alle 19.00Visita guidata alla collezione etnografica delMuseo Giacomo Bergomi, contenente una colle-zione di oltre 6.000 reperti tradizionali provenientidalle valli alpine e dalla pianura bresciana e allapinacoteca Pasinetti di Montichiari. Degustazionedi vino da dessert presso le Cantine Felice Scarparidi Botticino

Fiori per NataleMini corso di composizione florealeDomenica 5 dicembre - dalle 8.45 alle 12.30Ritrovo presso il CTS di Brescia e partenza con mezzipropri per Montirone. Visita guidata al piccolo museofloreale e all’agriturismo “La Fioreria” addobbato perle feste natalizie e inizio del mini corso di composi-zione floreale. Breve pausa con tè caldo, miele e dolcidella Strada del Vino “Colli dei Longobardi”.

Brindando con CTS …Aspettando il NataleSabato 11 dicembre 2011 dalle 16.00 alle 20.00 (Gratuito)Lo staff del CTS di Brescia aspettatutti i soci, amici, simpatizzanti e viag-giatori per un brindisi augurale in at-tesa del Natale e per presentareleproposte di viaggio per il 2011....A Natale, regala un’emozione!

INFO & PRENOTAZIONICTS “Youth Point” Via Tommaseo, 2/a - BresciaTel. 030 41 889 - [email protected] www.youthpoint.eu

ASPETTANDO IL NATALEBuon vino, cultura ed altri

piaceri a due passi dalla città

Associazione CTS [email protected]

Cesti di Natale d’autore con la Strada del Vino“Colli dei Longobardi”Anche per questo Natale, le Aziende della Strada del Vino“Colli dei Longobardi” hanno ideato una serie di cesti natalizidi varia tipologia, per promuovere e diffondere la conoscenzadei propri prodotti artigianali tra i quali possiamo elencareottimi vini e gustosi prodotti gastronomici dolci e salati.I cesti della Strada del Vino sono adatti soprattutto per pic-coli “presenti” e per regali di rappresentanza istituzionale,per far conoscere il nostro territorio ad amici, collaboratorie amministratori.

…Per le prossime festività, valorizziamo i prodotti del nostro territorio!

INFO & PRENOTAZIONIAssociazione Strada del Vino“Colli dei Longobardi”presso Solaria società cooperativa, via A. Del Sarto, 37 Brescia tel. 030.2312791 - fax 030.2312784info@stradadelvinocollideilongobardi.itwww.stradadelvinocollideilongobardi.it

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6Tempolibero

I viaggi di 15quindici

Quest’inverno il tradizionale mercatino nata-lizio di Bolzano compirà 20 anni, confer-mando il successo riscosso da questamanifestazione, che ha saputo trasformare lacittadina sudtirolese nell’indiscussa “capitale

italiana del Natale”. Nel turbinio di luci e coloridelle casette di legno che ospiteranno le ban-carelle di addobbi e prodotti tipici in piazzaWalther e di oggetti artigianali nella piazza delMunicipio, i turisti potranno assaporare zelten

candito fatto in casa e scaldarsi con vin brulée punch alla mela, deliziati dal profumo diarance e cannella e dal suono dei canti e dellemelodie legate all’Avvento. Dal 26 novembreal 23 dicembre, saranno innumerevoli le ma-nifestazioni che accompagneranno l’attivitàdei mercatini (Christkindlmarkt), rendendo Bol-zano ancora più speciale. Conosciuta come la “porta delle Dolomiti”,Bozen è immersa in un paesaggio da favola,fatto di montagne scoscese e di picchi innevatiche racchiudono una città-gioiello ricca dimusei, palazzi e monumenti di grande pregio.Chi si reca nel capoluogo altoatesino per le fe-stività natalizie, non ha che l’imbarazzo dellascelta. I patiti dello shopping potranno usu-fruire di una navetta che, ogni mezz’ora, li ac-compagnerà alla ricerca d’interessanti ideeregalo nello scintillio degli addobbi e degli og-getti in ceramica della nota fabbrica Thun. Gli amanti della natura potranno prendere lafunivia che parte dal centro per raggiungere,con il trenatale (un caratteristico trenino a cre-

magliera d’inizio Novecento), l’Altopiano delRenon e il grazioso paesino di Collalbo. Bol-zano, poi, si racconta al visitatore attraverso isuoi numerosi e interessanti musei, tra i qualiil Museo Archeologico dell’Alto Adige(www.iceman.it/it), dal 1998 dimora diÖtzi, il celebre “uomo venuto dal ghiaccio”!Il Museo Mercantile, invece, tra i suoi ar-redi originali di fine Seicento, ospita una cu-riosa mostra che rievoca il periodo in cui visseGiacomo Casanova, che qui soggiornò dopola rocambolesca fuga dal carcere venezianodei Piombi, bisognoso di rinnovare il suo raf-finato guardaroba. Il Museion (www.mu-seion.it), dedicato all’arte moderna econtemporanea, affascina già dall’esterno,con la sua struttura intrigante e due ponti ri-curvi che, attraversando il fiume, convergonosu di essa. Gli appassionati di pittura e di sto-ria dell’arte, infine, non potranno rinunciarealla visita a Castel Roncolo (www.ron-colo.info), il celebre “maniero illustrato”,che custodisce il ciclo di affreschi profani me-glio conservato e più importante di tutto l’arcoalpino.

..Cosa aspetti? Vieni con noi e lasciati contagiare

dalla magia del Natale!

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Bolzano: “la capitale italiana

del Natale”www.bolzano-bozen.it

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Via Tommaseo, 2/a - BresciaTel. 030 41 889

P.zza Einaudi, 8 - Desenzano D/GTel. 030 91 42 268

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CIRCOSCRIZIONE CENTROComune di Brescia

PARTNER: I VIAGGI DI 15QUINDICI

BOLZANO“La capitale italiana del Natale”

Visita ai mercatini e alla cittá in festa

Domenica 19 dicembre 2010

PROGRAMMA:Ore 7.00: Partenza da Brescia (parcheggio area per spettacoli viaggianti

uscita Brescia Centro).Ore 7.30: Partenza da Desenzano (uscita del casello autostradale)Ore 10.00: Arrivo a Bolzano e breve visita libera al mercatino di Natale in piazza WaltherOre 10.30: Visita guidata al centro storico della città di Bolzano accompagnati da una guida Ore 13.00: Pranzo in ristorante tipico con menù turisticoOre 14.30: Tempo libero per shopping e visita ai numerosi musei e luoghi d’interesse della cittàOre 17.30: Partenza per il rientroOre 20.00: Arrivo a Brescia

QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 55,00 €**Sconto di 5,00 € per soci CTS, lettori di 15Quindici (presentando una copia della rivista) e residentinella Circoscrizione Centro a Brescia.

LA QUOTA INCLUDE: Viaggio in pullman GT, visita guidata alla città di Bolzano, pranzo in ristorante tipico con menù tu-ristico (bevande escluse), assicurazione, assistenza di un accompagnatore, busta con materiale in-formativo.

La visita verrà effettuata al raggiungimento del numero minimo di 35 partecipanti e sarà confer-mata entro lunedì 13 dicembre. Le iscrizioni verranno raccolte fino ad esaurimento dei posti dispo-nibili.

CTS Brescia: Via N. Tommaseo 2/A - 030 41889 - [email protected]

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6TempoLibero

Musica

Un nome, un programma. O meglio: un ma-nifesto. “Le Case del Futuro” è un gruppo diquattro giovani bresciani: Alessio Lonati (19) albasso e voce, Simone Uccelli (20) chitarra evoce, Giovanni Caniato (19) batteria e NicolòBrattoli (21) al synth. Si sono formati nel 2008e la scorsa primavera è uscito il loro primo la-voro eponimo: quattro tracce per presentarsiufficialmente al mondo, prodotto al T.U.P Stu-dio da Stefano Moretti e Pierluigi Ballarin. Laloro prossima fatica è prevista per questo in-verno, quando si vedrà se il secondo passo èpromettente quanto il primo. Nell’attesa ab-biamo fatto quattro chiacchiere con loro…

Perché avete scelto di chiamarvi “Lecase del Futuro”? Sembrate annun-ciarvi come il futuro della musica: èun segno di alta considerazione di sé?Avevamo bisogno di un nome, come tutte leband agli inizi, che suonasse bene e fosse par-ticolare. Abbiamo scelto “Le Case del Fu-turo” ispirati anche dal luogo in cuiproviamo: la taverna di una delle case di SanPolino, il nuovo quartiere di Brescia.

Siete giovanissimi e ancora senzamolta esperienza: com’è suonare suun palco per voi? Vi abbiamo visto al“Tipo 00”: ogni tanto sembravate ti-midi, in altri momenti scatenati...La situazione del Tipo 00 è stata nuova: nonc’era mai capitato di trovarci davanti a unpubblico così attento e silenzioso, per questo

eravamo un po’ imbarazzati. Per noi il live èsicuramente l’aspetto più importante, perchéè il punto d’arrivo del nostro progetto.

Il vostro show live ricordava un po’ iprimissimi Pink Floyd, in una Londraunderground sconvolta dalla psiche-delia: che influenze riconoscete nellavostra musica? Tra l’altro, compli-menti per le maglie che indossavate!Le magliette sono una nostra invenzione: leabbiamo disegnate e realizzare da un sartonigeriano che vive a Brescia. Le influenze cheriusciamo a riconoscere sono la psichedeliadi fine anni Sessanta, come appunto i primiPink Floyd o i Beatles del “Magical MysteryTour”; fino ad arrivare al Noise rock e alloShoegaze (genere musicale sviluppatosi nelRegno Unito negli Anni ‘80 che deve il suonome, traducibile in “guardare le scarpe”,alla curiosa tendenza dei chitarristi di guar-dare in basso mentre suonano, come se stes-sero guardando le proprie scarpe). Ultimamente ci stiamo appassionando moltoanche al beat italiano.

Come si vedono “Le case del Futuro”tra vent’anni?Speriamo soprattutto di poter ricordare po-sitivamente questo progetto.

Come a dire: siamo appena alle fondamenta, vedrete

cosa saremo in grado di fare…

Li aspetteremo con molto interesse al varco!

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LE CASEDEL FUTURO

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7Cultura

Miti e Leggende

di Sim

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i simonefuriani@

libero.it

Da questo numero scriverò questa rubrica con il miomigliore amico e compagno di scuola Alessandro.L’ultima volta abbiamo parlato di mitologia greca.Anche la mitologia romana è ricca di grandi perso-naggi. In questo numero vorremmo raccon-tarvi un mito che ha come sfondo una dellecittà più belle al mondo, Roma, auguran-dovi di poterla visitare durante queste va-canze natalizie. Romolo e Remo erano figli di Marte, dio dellaguerra, e di Rea Silvia, figlia del re di Alba Longa,Numitore, diretto discendente di Enea. Questivenne spodestato dal fratello Amulio, che costrinseRea Silvia a diventare vestale e a fare voto di castità,così che non avesse figli che potessero ambire altrono. Tuttavia il dio Marte, invaghito della fan-ciulla, la rese madre di due gemelli, Romolo e Remoappunto. Amulio ordinò di ucciderli, ma il servo in-caricato non ne trovò il coraggio e li abbandonòlungo il fiume Tevere. I bimbi vennero tratti in salvoe allevati da una lupa sulle pendici del colle Palatinoe in seguito furono trovati dal pastore Faustolo e cre-sciuti da sua moglie, Acca Larenzia. Divenuti adulti,i fratelli scoprirono le proprie origini e fecero ritornoad Albalonga per detronizzare Amulio, restituendoil trono al nonno Numitore. Ottenuto dal nonno ilpermesso, lasciarono Albalonga e si recarono sulla

riva del Tevere, dove erano cresciuti, per fondareuna nuova città.Chi dei due le avrebbe dato il nome? Decisero di os-servare il volo degli uccelli: avrebbe dato il nome allacittà chi ne avesse visti di più. La fortuna favorì Ro-molo, il quale prese un aratro e, sul Colle Palatino,tracciò un solco per segnare la cinta della città, cheda lui fu detta Roma. Era il 21 aprile 753 a.C. Lanascita della nuova città segnò, purtroppo, la finedella vita di Remo. Era stato stabilito infatti che nes-suno, per alcuna ragione, potesse oltrepassare ilsolco senza il permesso del capo. Remo, per scherzoo invidia, lo oltrepassò con un salto. Romolo pienodi rabbia si scagliò contro il fratello e, impugnata laspada, lo uccise. Romolo, rimasto solo, governò lacittà in modo saggio, finché un giorno, durante untemporale, scomparve, rapito in cielo dal dio Marte.Ringraziando chi ha risposto alle domande sul mitodi Pandora, vorremmo sapere come avreste chia-mato la nostra capitale e se ci sono leggende dicui avete un vago ricordo e che noi potremmo ri-spolverare.E se tra i regali sotto l’albero ci sarà anche un librodi storia... chi ve lo avrà regalato sarà per noi pro-prio un mito!

Alla prossima,

Alessandro e Simone

ROMOLO E REMO

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7Cultura

The Chelsea Hotel

“La fotografia non è un’azione meccanica ma intellettuale”.

Con questo spirito inizia il nostro viaggio nel mondodella fotografia, per scoprire la straordinarietà delmessaggio che si nasconde dietro un’immagine, delpensiero che un’artista è riuscito a racchiudervi e so-prattutto quanto tutto ciò possa aiutarci a leggere ilmondo circostante. Nei prossimi numeri vi presen-teremo alcuni artisti che meritano a pieno titolo dientrare nel Chelsea Hotel per regalarci interessantispunti di riflessione, sempre molto attuali.

Chelsea HotelIl Chelsea Hotel ha rappresentato per molti artisticome Patti Smith, Bob Dylan e Jimi Handrix, illuogo in cui le ispirazioni si sono trasformate in opered’arte. Il Chelsea, più che un hotel ad angolo tra lasettima e l’ottava (222 W 23rd St. New York), nel se-colo scorso ha accolto l’espressione di una società chestava cambiando e di quei cambiamenti ne è diven-tato custode. Molti artisti (di strada per vocazione piùche per costrizione) saldavano i conti delle lunghepermanenze nelle suite con le loro stesse opere: ri-tratti, fotografie o spartiti musicali. Proprio per questa capacità del Chelsea Hotel di im-mortalare la realtà che lo circondava, abbiamo de-ciso di intitolargli questa rubrica sulla fotografia,immaginandola come la suite dell’hotel: uno spazioin cui presentare mensilmente alcuni fotografi e daallestire con fotografie, tecniche, storie e messaggi.

Il primo ospite che vorrei introdurre è RobertMapplethrope, che dell’hotel è stato realmenteospite negli anni ’70, condividendo suite e vita ar-tistica con la poetessa del Rock Patti Smith. Amicodi Andy Warhol, RM ha spinto la sua produzione

fotografica, come tutta la sua esistenza (1946-1989), verso la scoperta dell’essere umano, predi-ligendo i reietti dalla società o, con un termine alui caro, i “Freaks”. La forza delle sue fotografie ènella capacità di catturare soggetti ambigui e inpose poco convenzionali, innalzando scatti rubatitra le strade di Manhattan (precursore della streetphoto) a rappresentazioni veritiere e immediatedella società. La ricerca della propria identità è un altro degliaspetti da cogliere per comprendere le opere diquesto fotografo dannato morto di AIDS, padredella copertina dell’album di debutto di Patti SmithHorses (1975); ha utilizzato paradossalmente sog-getti estremi e forti (le opere in Portfolio X) per espri-mere debolezza e umanità, mentre nei suoi scattidi orchidee si può cogliere una grandiosa sensualitàe accattivante seduzione.La vita e le opere di R.M. richiamano alla menteantiche tradizioni artistiche, dove grazie a un me-cenate (il suo ultimo compagno fu un facoltoso Ne-wyorkese) all’artista è affidato il compito dipermettere all’arte di trovare espressione nelmondo reale.

Reception Chelsea Hotel ricorda chefino al 9 Gennaio 2011 alcune delle fotopiù  belle di Robert Mapplethrope sa-ranno in mostra alla Triennale di Mi-lano, all’interno della raccolta “imma-gini inquietanti.

Davide Ruocco

[email protected]

Robert Mapplethrope

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7Cultura

Racconto

Chiusi gli occhi (il mio solito modo infantile di affron-tare il pericolo).Mi sentii sfiorato da una fucilata di vento, quasi unasaetta.Serrai i denti stringendomi in me stesso sperando disparire magicamente.Poi più nulla, il silenzio ritornò come prima. Aprii cautamente gli occhi a fessura: nessuno! Miguardai bene attorno: ero solo.Misi cautamente in fila alcuni passi: ancora nessuno.Nel passare il ponticello spiai sopra, oltre la cascatad’acqua e… lui era là.Distante, mi squadrava dall’alto, pronto a infilarsi nelbosco fitto della vecchia segheria.Mi fissò diritto in viso e, un attimo prima di sparire,alzò il muso appuntito verso le cime degli alberi eululò deciso. Non so perché ma non ebbi paura. Non perché illupo fosse ormai distante ma perché pareva un saluto,non una minaccia.M’appoggiai al muretto e mi lasciai scivolare; ero va-cillante per la tensione e l’emozione di quell’incontroincredibile.Provai a rivedere con freddezza l’accaduto, ma l’agi-tazione m’impediva qualunque concentrazione.

Lentamente m’incamminai verso casa, non me lasentivo di proseguire la passeggiata, continuavo ad es-sere sottosopra.Prima d’arrivare passai davanti Alla Rosa Rossa,l’unica osteria del posto.L’animazione era inconsueta. Praticamente tutti:Mario, Lino, Gigi e i soliti erano in piedi e facevanogruppo, pronti per chissà quale spedizione. Alcuni avevano addirittura il fucile, anche se non erastagione di caccia.“Hai sentito la novità Gianni?” Mi bloccarono agitati.“No, cosa è successo?”“Un lupo. Pensa il pericolo! È sfuggito dal piccolocirco giù al paese. Dobbiamo ammazzarlo prima cheattacchi qualcuno. Pare sia filato su verso la segheriae ora partiamo per cacciarlo.”“Vi sbagliate di grosso, stava invece scendendo allecase in basso.”“Sei sicuro?”“Certo, sicurissimo. L’ho visto io, con i miei occhi!”“Va bene, allora scendiamo subito. Grazie.” Sorrisi e guardai in alto il bosco scuro che, accarez-zato appena dal vento, pareva confermare, agitandoserenamente le cime.

FINE

di A

lberto

Castrin

i albertocastrini@hotm

ail.com

Strano incontro(ultima parte)

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8Arte

& Design

Design

Come promesso, questo mese torniamosull’argomento bagno.Dopo aver visto la trasformazione cheha subito questo spazio domestico, cer-chiamo di capire come allestirlo e ar-redarlo.Elemento essenziale del nostro bagno,sono senza dubbio i sanitari. In molticasi quando compriamo una casa in co-struzione ci viene of-ferto un capitolatocomposto, la maggiorparte delle volte, dasanitari a basso costoe quindi di qualità easpetto mediocri.In questo caso è con-sigliabile fare un pic-

c o l osforzo econo- mico e pas-sare a sanitari di fasciamedio/alta, i quali garanti-scano un gradevole aspettoestetico ma soprattutto unalunga durata. Per la formae i materiali c’è da sbizzar-rirsi. Importante è anche sce-gliere un buon rivestimentodelle pareti. Linearità ed es-senzialità sono le caratteri-stiche principali da seguirese non si ha la possibilità dirinnovare spesso il bagno,

in quanto soluzioni troppo “pesanti”possono, col passare del tempo, diven-tare noiose.Il rivestimento deve essere un oggetto didecoro ma non deve risultare invasivo.Per questo è sconsigliabile posare moltimosaici, greche ed elementi forti asso-ciati a colori troppo accesi, i quali pos-sono infastidire dopo alcuni anni.

Inoltre, non tuttisanno che non è ne-cessario rivestire lepareti con piastrelle:si può optare per unasemplice pittura lava-bile, che resiste al-l’umidità e agli schizzid’acqua. In questomodo possiamo gio-

care con i colori e cambiandoli periodi-camente (con una spesa modica) avremosempre un bagno fresco e nuovo.Anche i pavimenti sono molto impor-tanti, perché con il rivestimento costitui-scono l’elemento base da cui si dovràprendere spunto per arredare il bagno;anche in questo caso si raccomanda discegliere colori non troppo accesi e neu-tri, in modo da poter affiancare qualsiasitipo di abbinamento.Avrei ancora molti consigli da darvi mapurtroppo lo spazio è tiranno, quindi, sevolete saperne di più, scrivetemi: sono avostra disposizione.

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LA SALA DA BAGNO Come scegliere i prodotti ideali

Meglio evitare di risparmiare su pavimenti

e rivestimenti: una volta posati

sono difficili da cambiare

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Merita senza dubbio la nomea di meravi-glia del mondo moderno l’imponente co-struzione del Taj Mahal, costantementepresente sulle cartoline turistiche indiane. Agra, la città che lo ospita, capitale dell’im-pero mongolo dal XVI al XVIII secolo,dista pochi chilometri da New Delhi. L’edi-ficio si trova sulla sponda del fiume Ya-muna, sorta di baluardo difensivo per ilbellicoso popolo mongolo. Nessun turista sfugge al fascino dell’edifi-cio, anzi, si può affermare senza reticenzeche viaggiatori da tutto il mondo si recanoad Agra non tanto per vedere le rovinedell’impero mongolo, ma per visitare il TajMahal. Come spesso accade la pubblicitàfa la sua parte. Le rovine delle fortezze costruite dai Mon-goli, assolutamente affascinanti ed evoca-tive, sono quasi del tutto sconosciute ai piùe non compaiono certo sulle cartoline…Ma dietro l’immagine del Taj Mahalc’è molto più della sua bellezza edell’indiscussa fama: esso è un mo-numento all’amore. Fu costruito nel 1631 dall’imperatore ShahJahan in memoria della seconda moglie,

Mumtaz Mahal, principessa persiana. Lamorte la colse mentre accompagnava ilmarito a Burhanpur a sedare una ribellionelocale. L’imperatore, disperato per averperso la donna che gli aveva donato benquattordici figli, in pochi mesi vide i suoicapelli diventare completamente bianchi evolle portare a compimento le quattro pro-messe fatte alla principessa quando ancoraera in vita: che si sarebbe sposato di nuovo;che sarebbe stato buono con i loro bam-bini; che le avrebbe fatto visita ogni annoall’anniversario della morte e che avrebbecostruito il Taj. La costruzione fu così in-trapresa nel 1631 e completata dopo 22anni, grazie al lavoro di 20.000 persone e1000 elefanti. Il Taj si erge su un’alta base di pietra e ter-mina con un terrazzo in marmo bianco sulquale spiccano quattro minareti. Al suo in-terno giace il cenotafio della regina, inca-stonato di gioielli. Simbolo dell’eternoamore, il monumento fu progettato dall’ar-chitetto Ustad Isa, il quale seppe infonderenelle decorazioni del mausoleo la passionee il sentimento di chi lo volle erigere. Ogniaspetto del Taj ricorda la sposadell’imperatore e la celebra nel suoessere moglie e donna. Così si può ve-dere come la forma rettangolare della basedel Taj simboleggi i diversi lati dai quali sipuò ammirare la bellezza di una donna,come la porta principale assomigli al veloche nasconde il volto della sposa, da sco-prire lentamente, e come i colori dell’edifi-cio cambino a seconda delle ore del giorno:rosa al mattino, bianco la sera e dorato allaluce della luna, ovvero i differenti statid’animo di una moglie.Dopo gli eventi che portarono alla costru-zione del mausoleo l’imperatore venne de-posto dal figlio, imprigionato per otto annie infine sepolto proprio nel Taj, dove si unìper sempre alla sua sposa.

8Arte

& Design

Arte

a cura di Valentina Cane

Le sette meraviglie del mondo modernoTaj Mahal

Taj Mahal significa“Palazzo della co-rona” ed è statodefinito “una la-crima sulla guan-cia del tempo”.Nessuna defini-zione è più adattaper il mausoleo piùbello e meglio con-servato al mondo,simbolo di un le-game spezzato, masopravvissuto neltempo.

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9Volontariato

Polvere di Stelle

Mentre è ancora vivo il ricordo della III GiornataNazionale delle SLA (3 ottobre) approfitto per ren-dervi partecipi sia di quanto è stato raccolto nei varistand e di come queste donazioni siano arrivate agiusta destinazione. Come anticipato nel numeroprecedente, scriverà con me Paolo Marchiori, refe-rente dell’Aisla di Brescia.Dato che crediamo che la trasparenza sia il pre-supposto migliore per chiedervi di continuare adonare con fiducia, vi diamo i numeri: a Bresciasono stati raccolti 1819 euro; a Bedizzole 1605; aBorno 520; a Gottolengo 550; a Bornato 677 e aBerzo Demo 1140. Un ringraziamento speciale aEnrico e sua moglie Luisa che a Rezzato hanno rea-lizzato 600 euro, a dimostrazione di quanto si possafare, anche da uno stand in una stanza di degenza. Tutto il ricavato delle donazioni sarà utilizzato persostenere un progetto di ricerca che partirà a gen-naio (aggiornamenti su www.aisla.it). In attesa cheil prossimo 28 novembre si giunga all’ufficiale costi-tuzione della sezione di Brescia, Paolo Marchiori de-scrive tutti i progetti in cantiere,contraddistinguendoli con la parola “mutualità”.Non sono presentati in ordine di priorità perchéhanno la stessa importanza: il riconoscimento dellapensione di invalidità come il desiderio di poter gu-stare un gelato sul lungo lago con un mezzo di tra-sporto idoneo. Potete fare anche voi unaclassifica e considerate le vostre risorse eco-nomiche o il vostro tempo libero, decidendose e come sostenere uno di questi progetti...sono sette, come le meraviglie del mondo, e se riu-scissimo a metterli tutti sotto l’albero di Nataledell’AISLA, ci sentiremmo davvero un po’ più me-ravigliosi! Vi lascio con mille auguri pieni di polveredi stelle!

Magicabula, la vostra Fatina Buona!

1) acquisto di un mezzo di trasporto per i ma-lati2) corso di formazione per volontari 3 corso di formazione per badanti 4) organizzazione di incontri periodici diGruppo di Auto Mutuo Aiuto rivolti a malati diSla e famigliari, con sostegno psicologico indivi-duale e/o di gruppo. 5) realizzazione di un sito internet per la sezionedi Brescia. 6) acquisto di un comunicatore ottico da distri-buire in comodato d’uso gratuito a malati chehanno perso l’uso della parola ma hanno ugual-mente bisogno di poter comunicare con l’esterno. 7) sostegno al progetto di TELEMEDICINAattivato dalla Fondazione Salvatore Maugeri di Lu-mezzane che permette all’ospedale di mettersi incontatto, a cadenza settimanale o quindicinale, conil malato e/o i suoi familiari per la rilevazione di al-cuni parametri vitali (saturazione dell’O2 o forzamuscolare); mentre il malato (e familiari) può con-tattare i medici per avere risposte e avere sostegnopsicologico.

Sla: continuiamo a parlarnedi Margherita [email protected]

NON ISOLARTI… AIUTIAMOCI!

CONTATTA LA SEZIONE AISLA DI BRE-

SCIA

Referente associazione: Paolo Marchiori

via Larga, 39 - 25081 Bedizzole (BS)

Tel/fax: 030/6870433

Cell.: 334.2327531 / 331.1658887

E-mail: [email protected]

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Ringraziamo contutto il cuore chiha partecipato allo“Zampa Tour”.Durante la manife-stazione è statoadottato Jack, uncagnolone che havissuto 11 anni incanile. Molti canial rifugio ”Le

Muse” desiderano un futuro roseo come ilsuo… Vorremo far realizzare questo sognoanche a Sheela, che arrivò al canile ridotta pro-prio male: era stata aggredita da un cane che leaveva lacerato la zampa e dopo un lungo inter-vento le è stata applicata una piastra per soste-nere l’osso. Sheela adora fare lunghe

passeggiate, va d’accordo con tutti i cani ed èun’ottima cagnolina da compagnia perché amai bambini. Il suo hobby è sdraiarsi sul cuscino ericevere coccole. Sheela ha otto anni e vor-remmo farle passare il resto della vita amata inuna casa… Quando vi guarderà con i suoi occhisognanti non potrete resisterle! Una foto nonpuò rendere giustizia alla sua dolcezza e perquesto vi aspettiamo ogni sabato dalle 14:30 alle18:30 al canile.

Un felice Natale a quattro zampe!

Per altre informazioni, i recapiti delle responsa-bili del Canile Le Muse: Silvia (328/9199310);Tanja (339/7127686); Su www.associazionele-muse.it potrete conoscere gli altri cani. ([email protected]).

Alessia e Lucia

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10Amici

Animali

Sos Animali

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SHEELA: PIÙ UNICA CHE RARA

PADENGHE Affiliato: Valtenesi Service S.r.l.Via Marconi, 81 PADENGHE - BS [email protected]. 030/9900362

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10AmiciAnimali

Associazione ARGO

Quante volte si desidera di un animale come compagnodi vita? Oltre al cane, può essere un compagno fedele anche ilgatto. Il gatto ha uno spirito libero: è poco esigente, è divertente,si fa coccolare ma non richiede costanti attenzioni. A dif-ferenza del cane, non riconosce nel padrone il suo capo-branco ed è quindi poco addestrabile. Pur non dipendendoper natura dall’uomo, vive volentieri in casa, dimostrandolealtà e affetto anche per altri animali.Un gatto è senz’altro un amico piacevole e rilassante,basta solo assicurargli un angolo con ciotole per mangiaree bere, una lettiera per i suoi bisogni, un luogo (di solitoa sua scelta) dove riposare, qualche gioco e un buon tira-graffi per farlo sfogare “salvando” il divano!In poco tempo il nostro amico peloso ci insegnerà che cisono momenti di coccole, di gioco e di riposo, nel pienorispetto dei reciproci spazi.Se pensate di adottare un gatto, sappiate chenon è un segreto che siano i gatti a possedere voie non il contrario. E’ anche molto importante, se cisono bambini nei paraggi, insegnar loro che il gatto nonpuò essere forzato nelle sue scelte perché si arrabbia,dando in cambio degli ottimi graffietti…

Se siete ancora indecisi sul gatto da scegliere come com-pagno dei vostri giorni rivolgetevi ai gattili che accolgonorandagi, trovatelli o gatti non desiderati: troverete splen-didi animali sottoposti a controlli sanitari, sterilizzati evaccinati.Se invece trovate un gatto e decidete di tenerlo ricordateviche è molto importante la sterilizzazione, sia peri maschi che per le femmine. Questa non è assolu-tamente da considerare contro natura, ma solo un gestod’affetto nei confronti del vostro animale: il gatto si am-malerà di meno, rimarrà più vicino a casa ed eviterà litigicon i simili, che potrebbero arrecare danno alla sua sa-lute. Per le femmine la sterilizzazione è indispensabile perevitare la nascita di altri gatti che non sapremmo a chiaffidare: lo sapevate che una gatta, in tutta la sua vita (leie i suoi discendenti ovviamente) può mettere al mondopiù di 70.000 esemplari?Un numero a dir pocoimpressionante che devefarci riflettere…

A tutti un felice miao

Spirito libero

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10Amici

Animali

Consigli

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Freddo cane!

La maggior parte dei nostri cani è abituata a passaremolte ore in luoghi riscaldati. Per questo è opportunoesporli gradatamente alle basse temperature (la termo-regolazione non è immediata), mentre è sconsigliatolasciare al freddo intenso o giornate sulla nevecani con problemi cardiaci o dolori articolaricronici e cani di razze piccole con zampe corte(bassotto, bull dog, chihuahua, ecc) che non riuscireb-bero a mantenere la temperatura corporea a livelli ade-guati. Nel caso di una vacanza sulla neve, è beneabituare il proprio cane a un graduale aumento dell’at-tività fisica, per evitare di sovraccaricare il cuore oltreche per il freddo anche con condizioni di moto diversedalla classica passeggiata intorno casa.

Consigli anti freddo Se il freddo è intenso e la temperatura sotto lo zero,bisogna limitare il tempo in cui il cane rimane al-l’esterno: anche se apparentemente, eccitato dall’am-biente e dal gioco, non mostra di essere a disagio,lunghe esposizioni al freddo aumentano il pericolo dimalattie gastroenteriche (diarrea), respiratorie (bron-chiti) e di dolori artritici. Meglio alternare i mo-menti all’esterno con quelli al caldo, perripristinare l’equilibrio della temperatura in-terna. Inoltre se il cane ha il pelo raso, si imponel’uso di una cappottino e di una superficie asciutta e

calda (es. tappetino impermeabile) per farlo sdraiareanche all’esterno. Freddo e movimento stimolano l’appetito (anche a noipadroni): se le ore trascorse all’aperto sono molte, ènecessario arricchire di grassi e di proteine la dieta.Non però con leccornie o cioccolata (E’ TOSSICA!)ma con alimenti commerciali per cani formulati inmodo più ricco, o magari aggiungendo un gocciod’olio d’oliva o un tuorlo d’uovo al pasto (evitare in-vece olio di paraffina, che serve per i cani nel caso distitichezza, perché non verrebbe digerito).

Pillole cinofile:Spesso, in presenza di neve e ghiaccio, il cane tiene sol-levata una delle zampe alternativamente. Non è solo ilfastidio per il freddo: il ghiaccio e il sale presenti sullestrade causano nei cani piccole lacerazioni dei polpa-strelli molto dolorose. Esistono scarpine specifiche, uti-lizzabili anche per escursioni su terreni particolarmenterocciosi, ma raramente i cani si abituano a indossarle.Meglio quindi ricorrere a creme particolar-mente grasse da applicare prima di uscire,che prevengono le lacerazioni. E’ bene inoltre,una volta rientrati, pulire le zampe prima che il nostroamico si lecchi da solo, per evitare che ingerisca so-stanze rimaste appiccicate (come il liquido antigelo perradiatori delle auto: dolce e gradito ma letale).

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L’edizione 2010 del Salone del Gusto ha recentemente tenuto

a battesimo ben 19 nuovi Presidi italiani ed esteri. Eccone

due, rappresentativi di due regioni italiane: Veneto e Puglia.

L’Antico Orzo delle valli bellunesi

In una delle aree rurali più integre del Veneto, una piccolacooperativa di agricoltori, con l’Istituto Agrario di Feltreha recuperato antichi semi autoctoni di orzo di una varietàrustica, adatta al clima montano. L’orzo antico belluneseun tempo era coltivato ampiamente in tutte le vallate do-lomitiche. Oggi si trova soltanto in alcune piccole areemarginali, poiché è stato soppiantato, nei fondovalle, dallacoltivazione del mais. La pianta raggiunge oltre un metrodi altezza ed è una varietà “distica”, cioè con solo due filedi semi nella spiga. La bassa resa è però inversamente pro-porzionale alla qualità, che è ottima, con semi bianchi,grandi e pesanti. Il primo raccolto proviene da due soli et-tari di campi curati con antiche tecniche di coltivazionedagli agricoltori della cooperativa “La Fiorita” di Cesio-maggiore, che ne curano anche la trasformazione e la ven-dita diretta. Il Presìdio Slow Food è un’occasione perriscoprire tradizionali ricette come la minestra bellunesedi orzo e fagioli e alcuni prodotti da forno.

Cooperativa Agricola La FioritaCesioaggiore (Bl) [email protected]

Il Biscotto di Ceglie

Già nel 1792 ilterritorio brindi-sino era segna-lato perl’eccellenza dei suoi mandorleti. Due secoli dopo, nel co-mune di Ceglie Messapica, sono presenti ancora unaquarantina di varietà dai nomi particolari come “Zia Pa-squa”, “Gianfreda”, “Du riviezz” (del pettirosso). Sonoperò pochissimi gli esemplari dato che anche qui, comein Sicilia e in tutto il mondo, la coltivazione industrialedella mandorla californiana ha soppiantato quella di va-rietà autoctone. A Ceglie si produce da secoli un biscottoa base di pasta di mandorle, chiamato U pisquett, che èun vero e proprio simbolo cittadino, presente in ognicasa, nei giorni di festa e nelle bomboniere. Il fragrantebiscotto si prepara con mandorle in parte tostate e inparte scottate in acqua, macinate finemente e impastatecon zucchero, miele, scorza di limone, uova e rosolio diagrumi. Nell’impasto tagliato a striscioline si richiude unaconfettura casalinga di ciliegie o d’uva, ricavandone poidei cubetti irregolari che saranno cotti in forno per ventiminuti. Il Presidìo Slow Food prevede che tutte le materieprime, comprese uova e agrumi, provengano dal territo-rio cegliese e intende salvaguardare anche parte della ma-nualità meticolosa che questo antico prodotto richiede.

Referente dei Produttori del Biscotto di Ceglie:Felice SumaTel. 0831 [email protected]

11Cucina

Slow Food

Nuovi Presìdi di Slow FoodAntico Orzo delle valli bellunesi e il Biscotto di Ceglie (Br)

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11Cucina

Enotracce

Il Lago di Garda offre scorci naturalistici di rara bellezzae centri urbani rigogliosi, contiene la quiete della con-templazione e la frenesia dello svago, tratti mediterraneialternati a paesaggi più nordici.Questa convivenza degli opposti ne ha fattoun’antica culla di vini caratteristici, eleganti earmonici, sapidi, finemente profumati e sincerinel loro temperamento. Variopinti come le sfuma-ture del lago.Tre sono i colori dei nostri vini: il bianco, il rosa e il rosso.Il bianco cresce in Lugana, nella parte meridionaledel lago, tra Peschiera e Desenzano, su terre pianeggiantid’argilla, che forniscono un habitat unico e irripetibile alTrebbiano di Lugana, il vitigno autoctono padredel nostro vino doc Lugana.Un antico vino di nobile lignaggio, celebrato fin dalprimo secolo a.C. dal poeta Catullo e più tardi dai re lon-gobardi del VI secolo fino agli Scaligeri nel XIII secolo,che nel bel castello di Sirmione non si facevano certomancare il Lugana.Intrigante fin dal profumo, il Lugana bilancia l’aci-dità fresca della sua uva con il carattere sapidoche trae dall’argilla, rivelandosi equilibrato e persi-stente fin da giovanissimo, ideale per aperitivi o per piattidi pesce territoriali, e mostrando una naturale predispo-sizione al lungo invecchiamento, guadagnando comples-sità e fascino, senza mai perdere la sua bevibilità.Il rosa ha i suoi natali sulle morene gardesane, residuid’antiche glaciazioni, nell’area del doc Garda Classico (oGarda Bresciano), dove il senatore Pompeo Momenti afine Ottocento seppe trasformare il claret di memoriafrancese nel nostro inimitabile Chiaretto, a Moniga,facendone il rosato fine, fruttato e sapido che dapiù di un secolo ci caratterizza.Prodotto con buona parte di uva autoctonaGroppello, insieme a Marzemino, Barbera e Sangio-vese, sosta per una sola notte a contatto con le bucce rossee prima dell’alba è separato dalle parti solide per iniziarela fermentazione.

La “svinatura” notturna è il momento magicoin cui nasce il suo carattere inimitabile, fatto difreschezza, profumi di fragola e rosa, gusto vibrante, riccodella salinità propria dei vini bresciani del Garda.Il rosso è il “campione” della Valtènesi, quell’an-tica zona dedita alla viticoltura già con gli Etruschi e coni coloni greci in epoca precristiana (valtènesi forse signi-fica valle degli Ateniesi), e si fregia della doc Garda Clas-sico Groppello: l’omonimo vitigno autoctono è il suocostituente principale.Il Groppello è la ricchezza delle colline moreni-che del Garda, unico e raro, fatto di grappoli compattie sensibili, che richiedono cure attente e una viticolturapremurosa, per donare il vino rosso più tipico e originaledella nostra terra.Intensamente profumato di lamponi e more, cristallino,il Groppello raccoglie la mineralità del variegatosuolo collinare su cui cresce, esprimendosi conun gusto fragrante, lungo e persistente, legger-mente speziato e polposo, dotato di rara eleganza.Eccoci al termine del racconto di questo tricolore tuttogardesano, che nella sua fiera originalità territorialerende omaggio al ben più conosciuto Tricolore Italiano,bandiera di un territorio nazionale unico, anche nell’in-numerevole quantità di varietà autoctone che sa espri-mere.Se volete saperne di più sui nostri vini del Gardawww.gardaclassico.itwww.consorziolugana.it

Curiosità e stranezze: un Groppello in bianco con le bol-licine?Per saperne di più scrivete a [email protected]

Paolo Pasini

Valtènesi e LuganaL’eleganza nel bicchiere

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VENDEMMIA

A cura di

Pasini - Az. Agr. San GiovanniVia Videlle 2 - Raffa di Puegnago (Bs)

T. 0365.651419 - www.pasiniproduttori.it

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11Cucina

Consigli dello Chef

La carne di maiale non è rinomata come quelladi vitello ma è sicuramente molto saporita. Nelmaiale non si butta via niente: soprattutto i nostrinonni ne cucinavano ogni parte, dalla testa allecotiche, dalla trippa alle ossa. Certe osterie an-cora propongono questi piatti, che altrimentiscomparirebbero.

Tagli più utilizzati • Filetto: molto tenero e magro, si può usare

per preparare medaglioni o semplici fettineal burro o alla griglia;

• Arista: è il pezzo di lonza con l’osso attaccatoe il filetto dall’altra parte; cucinata intera èottima arrosto, tagliata a fette con l’osso èusata per le braciole; disossata rimane lalonza, che si può cucinare arrosto oppure ta-gliata a fettine.

Altri tagli del maiale come cosciotto, spalla, pettoo pancetta, sono poco utilizzati. L’unico che me-rita di essere citato è lo stinco, ottimo cucinatointero arrosto oppure tagliato a fette, da cui si ri-cavano gli ossibuchi.

Buon appetito e al prossimo numero!

Cristian

Lonza di maiale al cartoccio Ingredienti per 4 persone: 600 g di lonza, sal-via, rosmarino, uno spicchio d’aglio, sale e pepe.Procedimento: prendete un foglio di alluminioe adagiatevi la carne. Salatela, pepatela e mettetequalche foglia di salvia, rosmarino e uno spicchiod’aglio; chiudete bene l’alluminio e sistemate il

tutto in una pirofila. Cocete in forno per un’orae mezza a 200°. Con questo tipo di cottura lacarne rimane molto morbida e saporita ed ècotta senza nessun tipo di grasso, dunque è moltoleggera. La ricetta va finita a vostro piacimento:io di solito preparo un trito di verdure (carote, se-dano, zucchina, peperone e porro) lo faccio stufaremolto lentamente con un filo d’olio, sale e pepe ein ultimo aggiungo il liquido di cottura che ha ri-lasciato la carne; lascio insaporire qualche minutoe verso il trito sopra la carne precedentemente ta-gliata a fette. Si può fare anche con i funghi por-cini, sempre trifolati con il liquido della carne.

Lombatine con peperoni in agrodolce Ingredienti per 4 persone: 8 fette di lonza,4 peperoni, olio extra vergine, mezzo bicchiered’aceto bianco, 4 cucchiai di zucchero.Procedimento: cocete le fette di lonza prece-dentemente battute alla piastra e tenetele daparte; tagliate i peperoni a filetti e lavateli. Scal-date in padella un po’ di olio, unite i peperoni ecoceteli molto bene a fiamma vivace; quando ipeperoni sono ben cotti spolverateli con lo zuc-chero e sempre a fiamma ben viva bagnate conl’aceto. Fate sfumare finché l’aceto non sia benevaporato e sistemate i peperoni sopra le fettinedi carne. Lasciate insaporire la carne con i pepe-roni per un paio di ore e servite. Servite tiepidaoppure in estate come piatto freddo. E’ migliorese cucinata il giorno prima: la carne ha piùtempo per insaporirsi.

di C

ristian Sg

otti cristiansgotti@

libero.it

La carne di Maiale

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Il melanoma è ilpiù aggressivo deitumori della pelle:tumori anche pic-coli possono avereun grave decorso.L’incidenza, in au-mento, è imputataall’eccessiva esposi-

zione al sole. In Ita-lia è maggiore

nelle donne. Nella graduatoria per mortalità datumore, il melanoma è 13°.Il melanoma nasce dalla trasformazione tumo-rale delle cellule della cute, imelanociti, che normal-mente sono deputate alla difesa

della pelle dai raggi UV mediantela produzione del pigmento cu-taneo – la melanina – sotto lostimolo della luce solare.

Cause e fattori di rischioLe cause non sono state identi-ficate, ma al suo sviluppo con-corrono fattorigenetico-familiari e ambientali. Tra i fattori ge-netici: appartenenza al fenotipo I e II, presenzadi molti nevi o nevi atipici; tra quelli ambientaliil più importante è la scottatura da esposizionesolare. La gran parte dei melanomi è correlataall’esposizione alle radiazioni UV, soprattutto inetà infantile.Altri fattori di rischio sono le radiazioni ioniz-zanti e alcuni composti chimici (arsenico, ca-trame e oli minerali).

L’intensità dell’irradiazione solare non è co-stante, ma aumenta:tra le 11-16, quando si concentra il 95% di tuttal’irradiazionecon la stagione: in estate nel nostro emisferocon l’altitudine (+4% ogni 300 metri)in vicinanza di superfici riflettenti: lago-mare+10%; sabbia +10-25%; neve +80%

PREVENZIONE PRIMARIA: evitare alcuni fattori di rischio• Evitare le ustioni solari soprattutto in giovane età e

in soggetti con pelle chiara e molti nei.

• Utilizzare ombrelloni, teli, copricapo e indumenti.

• Evitare di esporsi nelle ore centrali.

• Evitare l’uso di essenze prima dell’esposizione.

• Utilizzare schermi solari adeguati.

• Le lampade UV-A rappresentano un rischio in età

giovanile e nei fenotipi I e II.

PREVENZIONE SECONDARIA: diagnosi tempestiva con l’autoesamedella cute e controllo medico dei nevi.

AUTOESAME DELLA PELLEIl melanoma, insorgendo sullacute, è facilmente visibile.Anche se può insorgere su tuttala cute, è più frequente sulleGAMBE nelle donne e sulDORSO nell’uomo. Per uncorretto autoesame bisognaspogliarsi e osservare tutta lasuperficie cutanea, incluso

cuoio capelluto, pieghe interdigitali e pianta deipiedi.

Quando consultare il Dermatologo?• In presenza di nevi congeniti di grosse di-

mensioni.• Se sono presenti molti nei, soprattutto se la

pelle è chiara e se ci sono state scottature alsole nell’infanzia.

• Se è presente un neo irregolare, di diametrosuperiore a 5 mm, o nel caso di: un nuovoneo dopo i 40 anni; un neo in una personacon familiarità per melanoma; un neo insoggetto sottoposto a trapianto; un neo chesi modifica.

Oltre all’osservazione diretta, per incrementare lasensibilità diagnostica, i Centri specialistici usanoanalisi non invasive quali la dermatoscopia ela video-microscopia, che consentono l’osser-

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12Salute

& Bellezza

Medicina

Il Melanoma A cura di Dr. R. Massolari e Dr.ssa I. Delrio

La prevenzione e la diagnosi precoce

rappresentano gli strumenti più efficaci per ridurre l’incidenza

e la mortalità del melanoma!

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Le malattie croniche sono una veraemergenza: rappresentano l’80%delle malattie che colpiscono i paesioccidentali e sono in aumento, anchea causa dell’invecchiamento della po-polazione e degli stili di vita caratteriz-zati da sedentarietà e alimentazionescorretta.Le malattie croniche assorbono piùdel 70% dei costi sanitari diretti e in-diretti e costituiscono a più dell’80%dei ricoveri ospedalieri. Non sono in-fatti solo appannaggio dell’età avan-zata, ma si presentano anche neiprimi anni di vita. Una corretta ge-stione della cronicità consente quindidi ridurre costi sanitari e ricoveri ospe-dalieri, oltre a migliorare il servizio of-ferto alla popolazione colpita. Si è osservato che più del 50% dei pa-zienti cronici non mette in atto le te-rapie prescritte; di conseguenza lamalattia non è “messa sotto con-trollo”, provocando episodi acuti ecomplicanze croniche invalidanti.Gli Spedali Civili hanno messoa punto un significativo progetto

per la gestione della ma-lattia cronica che si inseri-sce in un modello di ospedaleorganizzato per diverse inten-sità di cura.

Il progetto valorizza le esperienze at-tuate in campo pediatrico (in partico-lare per la cura dell’asma) e per lagestione dei pazienti diabetici, e sipropone di implementare un modellodi cura delle malattie croniche attra-verso l’educazione terapeutica del pa-ziente. Il malato cronico (e la suafamiglia) diventa quindi soggetto cen-trale e attivo: la centralità dellapersona nel caso della malattiacronica è l’elemento essenzialeper il successo della terapia. Il progetto si prefigge anche di ridurreepisodi acuti e ospedalizzazioni, limi-tare i tempi di degenza, usare in modoadeguato le risorse e diminuire i rico-veri inappropriati, oltre che migliorarel’integrazione tra ospedale e territorioattraverso l’attivazione del pazientenel Percorso Assistenziale.

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12Salute& Bellezza

Medicina

vazione delle lesioni pigmentate cutanee a ingran-dimenti maggiori e all’archiviazione delle imma-gini, per avere un controllo nel tempo.

In caso di sospetta diagnosi di melanomacosa fare?La lesione deve essere asportata completamente pervia chirurgica con un’escissione che comprende1-2 mm di cute normale circostante (biospia escis-sionale). L’esame istologico è fondamentale per ladiagnosi definitiva e per stabilire lo spessore del

melanoma, che è il parametro prognostico piùimportante. In misura diversa a seconda di spes-sore e tipo, si procede a un’escissione di 1-2 cmdi cute perilesionale. Per i melanomi superiori amm 1 deve essere eseguita l’asportazione del linfonodo

sentinella, il primo che drena la linfa dal melanoma,questo per una più accurata pianificazione tera-peutica. L’asportazione chirurgica, eseguita tem-pestivamente, per melanomi di basso spessore(fino a 1 mm) è da sola garanzia di guarigione inoltre il 90% dei casi.

Malattie Croniche: la vera emergenza

A cura diSpedali Civili di Brescia

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12Salute

& Bellezza

Erbario

ApprofondimentiL’edera è uno dei simboli di Dionisio. Una leg-genda narra che l’edera comparve alla nascita del dio perproteggerlo dal fuoco che bruciava la madre in seguito aun fulmine lanciato da Zeus. Per questo la pianta fu con-sacrata a Dioniso. Interessante il motivo per cui l’ederaè associata alla vite, l’altra pianta sacra a Dioniso. Mentrela vite durante la stagione invernale giace come mortaper rinascere con la primavera dando il suo “succo in-fuocato”, l’edera fiorisce in autunno dando i fiori in pri-mavera. Inoltre la vite ha bisogno di luce e calore, l’ederadi ombra e di freddo. Questo dualismo si adatta perfet-tamente a Dioniso: luce e oscurità, freddo e calore, vitae morte.Dioniso era anche dio dell’innocenza e della spensiera-tezza e all’edera, con la quale si cingeva il capo e avvol-geva il suo bastone, veniva dato anche questo significato.Da qui l’usanza di raffigurare le osterie con l’edera: comesimbolo dell’innocenza del vino. Dioniso era consideratoanche il dio del trasporto amoroso oltre che mistico eanche in questo caso l’edera ben lo rappresenta:l’edera è simbolo della passione che spinge gliamati ad avvolgersi l’uno all’altra (come l’ederasugli alberi). In India è considerata il simbolo della con-cupiscenza.Un’altra credenza legata all’edera è usarla nei periodi na-talizi per adornare l’uscio di case e camini, per tenerelontani i folletti e i loro scherzi.PROPRIETA’: nelle foglie si trovano saponine, flavonoidi

e acido caffeico; per questo gli estratti di edera in formad’impacchi e pomate hanno proprietà astringenti e anti-infiammatorie, utili per contrastare la cellulite. Funzionaanche contro dolori reumatici e nevralgie. I rami di edera si usano per tingere i tessuti di marroneo giallo mentre le foglie sono usate in bagni o impacchi.Le bacche sono da eliminare in quanto velenose.

Rimedi contro la cellulite:Impacco anticellulitePrendere una manciata di foglie fresche o due di foglieessiccate (meglio raccoglierle in estate, quando sono piùsviluppate; dopo averle fatte essiccare all’ombra, conser-varle in un sacchetto di carta). Attenzione: le foglie fre-sche possono irritare la pelle. Bollire in un litro d’acquaper 15 min. Filtrare, far raffreddare e con il cotone ap-plicare sulle zone con cellulite. Avvolgere con pellicola eattendere 20 min. Ripetere per 10 giorni. Si può alter-nare con cataplasmi: una “pappetta” ottenuta con fogliefrullate e due cucchiai di olio d’oliva.

Bagno snellenteMettere a macerare per 30 min in un litro d’acqua bollente200 g di foglie di edera fresche tritate. Filtrare e versare l’in-fuso in una vasca d’acqua (senza sapone). Immergersi per15 min. Il decotto è ottimo anche per pediluvi in caso dipiedi gonfi. Se non trovano le foglie si può ricorrere alla tin-tura madre, reperibile in erboristeria.

Loredanza Savoldi - Naturopata [email protected]

Edera

L’Hedera helix appartiene alla fami-glia delle Araliaceae. Non c’è piantapiù comune e multiforme del-l’edera, diffusa ovunque, dallerive del mare alle località submontane.Utile per le proprietà terapeutiche, de-corativa in giardino per tappezzare ilterreno nel sottobosco o per rinverdirei muri, è una pianta frugale, rustica elongeva. E’ una pianta parassita e puòprovocare il deperimento di alberi vec-chi, in quanto li soffoca. I rametti ter-minali, privi di radici, portano fiorigialli e poi frutti (bacche nerastre). Le

foglie, tipicamente triangolari, si rac-colgono d’estate o in autunno.Tutte le parti della pianta contengonoun glucoside di sapore amaro che inforti dosi è tossico: le foglie vanno usatecon cautela, rispettando le dosi, mentresi devono assolutamente evitare le bac-che. Utile contro la cellulite e smaglia-ture, come olio doposole, per scurire icapelli e per lavare indumenti di lana.

Agnese Facchini [email protected]

da Radio Live MusicOgni Sabato dalle 10 alle 11

www.radiolivemusic.com

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12Salute& Bellezza

Benessere

L’alluce valgo è la deviazione dell’alluce verso l’internodel piede. Questo spostamento provoca una protube-ranza (detta nosetta o cipolla) che con lo sfregamentodi calzature si irrita, diventando rossa e dolente e spessoprovocando un ispessimento della pelle.

CauseLe cause principali sono: calzature scomode (scarpe con punta stretta e tacchi altirappresentano la causa principale di alluce valgo acqui-sito, motivo per cui più del 90% delle persone colpitesono donne);piede egizio (alluce più lungo delle altre dita); predispo-sizione genetica (se l’ultima parte del metatarso è tonda).Bisogna fare molta attenzione alle scarpe:l’uso di calzature sbagliate provoca lacomparsa e il peggioramento dell’allucevalgo. Quelle a punta stretta esercitano una forte pres-sione sulle dita, che fa spostare alluce e mignolo versola parte interna del piede. Queste pressioni aumentanose i tacchi sono alti, perché tutto il peso del corpo si spo-sta verso la parte anteriore del piede.

Sintomi Il primo sintomo è il dolore, dovuto all’infiammazionedei tessuti che rivestono la sporgenza (nosetta). Il do-lore e la nuova posizione dell’articolazione portano lapersona colpita da alluce valgo a camminare in ma-niera scorretta, con il rischio di assumere posizionisbagliate: questo alla lunga può portare a problemialla schiena. La sporgenza impone poi l’uso di calza-ture comode, per evitare che le altre dita si accavallinotra di loro. La velocità con cui il disturbo peggiora di-pende dalla predisposizione naturale, dal tipo di vitache si conduce e dalle scarpe che si indossano.

PrevenzionePer prevenire l’alluce valgo bisogna innanzitutto fare

attenzione alle scarpe che si usano. Per prevenireanche altri disturbi ai piedi è bene poi controllarlispesso e averne cura: purtroppo tendiamo a dimenti-carci dell’importanza dei piedi, che ci sorreggono tuttoil giorno. E’ anche importantissimo usare scarpe co-mode, in morbida pelle, con la punta larga e con untacco non oltre i 4 cm: non saranno bellissime e all’ul-tima moda, ma fanno bene ai vostri piedi, soprattuttose si deve stare in piedi tutto il giorno.

CureL’alluce valgo non è solo un problema este-tico, ma un disturbo doloroso che può averegravi conseguenze. Esistono soluzioni correttive ochirurgiche (le più efficaci). Gli ortopedici sostengonoche l’alluce valgo è da operare soltanto se la sua pre-senza può peggiorare la qualità della vita. Tutte le tec-niche sono dolorose nella fase postoperatoria e maicompletamente prive del rischio di complicazioni.Dopo l’intervento non si può appoggiare il piede aterra prima delle 24 ore, bisogna usare le stampelleper circa dieci giorni, per tre mesi non bisogna alzarsiin punta di piedi e si può guidare solo dopo un mese.L’alluce valgo è una patologia diffusissima. Il mioconsiglio è la prevenzione: curate i vostri piedi estate attenti ai loro cambiamenti. Se avete dubbi rivol-getevi a un medico.

di Jessica R

um

i gessicarumi@

libero.it

L’alluce valgo

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13Moda

& Stile

Personal Shopper

“Sono stata invitata a cena dai genitori delmio ragazzo e li incontrerò per la primavolta. Cosa mi consigli di indossare? Lacena sarà al ristorante, in un contesto nontroppo formale”.Per queste occasioni la regola è evitare tutto ciò cheè troppo: nulla di troppo elegante, troppo casual,troppo corto, lungo, trasparente, stretto, largo, colo-rato, appariscente, sobrio. Cerca insomma di essereequilibrata. Soprattutto non indossare qualcosa incui non ti senti a tuo agio, che non ti rispecchia o cheindossi solo perché a loro piacerebbe. Se sei un tiposportivo non rinunciare ai pantaloni, ma sceglili ditaglio semplice (banditi i jeans però!); se ami i vestiti,scegli un abito che ti fa sentire bene, possibilmentesenza spacchi vertiginosi, scollature ecc.Come diceva Chanel “Se una donna è vestita ma-lamente si nota l’abito, se è vestita in modo impec-cabile si nota la donna”. Quindi… lascia che notinote e conquistali!

“Per il matrimonio di un’amica ho com-prato un vestitino nero, un po’ anni ’50:come mi consigli di accessoriarlo? Restosullo stile retrò? Che colore di scarpe eborsa?”Ragazze, io non so più come dirvelo: NON CI SIVESTE DI NERO A UN MATRIMONIO!!! Miarrivano molte richieste di questo tipo e ci sonospose costrette a scrivere sull’invito di evitare questocolore, perché spesso sembra di stare a una cerimo-nia funebre e non nuziale! Il tuo problema quindinon sono gli accessori, ma l’abito… perfetto lo stileretrò, ma cambia rotta verso un’altra tinta.

“In primavera si sposerà mia cugina e saròla testimone. Vorrei indossare un abitolungo, rosso corallo. La cerimonia sarà il

pomeriggio e per la serata sarà in una villamolto elegante. L’abito lungo è eccessivo?”In effetti l’abito lungo può essere fuori luogo, mamolto dipende da tessuto e modello… dovrei ve-derlo per darti un parere. Ricordati che sei invitataa un matrimonio e non alla notte degli oscar! Il veroproblema però è un altro: sarai la testimone dellasposa e quindi accanto a lei per buona parte dellacerimonia e delle foto, non pensi che un lungo abitorosso risalterebbe troppo? La regola base di ognidress code matrimoniale è che nessuna deve offu-scare la sposa, vera protagonista della giornata…sicuramente il rosso del tuo abito richiamerebbel’attenzione su di te, non su tua cugina! Il mio con-siglio è di scegliere un vestito un po’ più sottotono,anche per evitare incidenti diplomatici, oltre checadute di stile!

Adoro i tronchetti ma non ho la caviglia sot-tile e anche il polpaccio è un po’ grosso.Come mi consigli di indossarli?Mi dispiace, ma l’unico consiglio sincero che possodarti è… non indossarli. I tronchetti (così come glistivaletti al polpaccio, le scarpe col laccio alla cavi-glia ecc.) sono portabili da chi ha gambe slanciatee caviglie sottili, mentre penalizzano (a volte tragi-camente!) le altre. Rassegnati e compra un bel paiodi decolletè dal tacco alto e sottile, noterai subito ladifferenza!

A tutte le altre mail cercherò di rispondere appenapossibile, qui o in privato, voi continuate a scrivermii vostri dubbi e se avete bisogno di una consulenzaun po’ più ampia vi ricordo il mio sitowww.2chic.it dove troverete tutti i servizi dispo-nibili e anche il collegamento diretto alla mia pa-gina facebook!Che lo stile sia con voi!

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Consigli di stile

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13Moda& Stile

Questioni di Stile

Abbiamo già citato James Bond comeuna di quelle icone di stile che segnano iltempo e l’eleganza. Dobbiamo nuova-mente ricordarlo per aver consacrato ilgolf, quando Sean Connery – nella suaprima interpretazione di Bond – sfidò“Goldfinger” sul tracciato del Royal StGeorge’s Golf Club, nel Kent. La pal-lina che usarono era impressa conun cuore rosso e ora, con il nomedi “Penfold Heart golf ball”, èstata riprodotta con certificazione edè richiestissima dagli appassionati. La notorietà del circuito inglese divennetale da ospitare diverse competizioni in-ternazionali e il prossimo anno tornerà aorganizzare l’attesissimo British Open.

Il golf è un connubio di classe ed ele-ganza e ogni anno un appuntamento im-perdibile (nonché il più atteso dagliappassionati gardesani) è presso il presti-gioso GardaGolf di Soiano, circolo cuiappartiene anche la nuova promessa delgolf italiano, Matteo Manassero. Par-liamo del trofeo “Patek Philippe Anneaud’Or”, da oltre vent’anni organizzato incollaborazione tra la casa svizzera e Gio-ielleria Fasoli. L’edizione 2010 ha vistosui tee di partenza ben 198 iscritti che sisono sfidati a colpi di swing e putt, cele-brando la lunga storia di amicizia tra ledue maison del lusso.Gli invitati da tutta Italia e i soci del Gar-

daGolf – recentemente riconosciutocome il sesto miglior green d’Europa -hanno animato la tradizionale due giornidi gara: formula medal per la prima ca-tegoria e formula stableford per secondae terza categoria. La cronaca sportiva havisto la vittoria nel percorso netto medaldi Franco Bonomini, davanti a GianlucaMarconi e Alessandro Marcoli. Tra ledonne il primo premio è andato a GiuliaCallegaro, mentre lo junior di punta èstato Matteo Governo. Guido Bignetti siè aggiudicato la seconda categoria, men-tre la terza ha visto la vittoria di MichelaConti. Come sempre il trofeo PatekPhilippe- Fasoli ha voluto confer-mare di essere frutto di una pas-sione senza fine, quest’anno suggellatada un menù ispanico e uno spettacolo diflamenco.

Questa, come altre occasioni golfistiche,ricordano come un circolo di golf possadonare atmosfere magiche. Invitiamoogni lettore a provare questa sensazioneper celebrare quell’intima vicinanza alpaesaggio che un percorso di golf evoca.La natura, quando approcciata con stimae rispetto, ma soprattutto la bellezza,consente all’animo umano di vivere pie-namente ogni sensazione. E’ una que-stione di stile, che il golf regala achiunque lo avvicini seguendone tradi-zioni, regole e icone.

L’eleganza del green

di Massimo Fasoli

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La domenica maledetta di Abu Dhabi si èconsumata nel magico tramonto del bellis-simo circuito arabo con un amarissimo ver-detto finale per la Ferrari e i suoi uomini.La delusione e la frustrazione stampata suivolti degli uomini in rosso rivelava in tuttala sua pesantezza con quanto pathos equanta determinazione sia stata combat-tuta la stagione di gare 2010.L’errore fatale dell’ingegnere australianoresponsabile della macchina di Alonso nonha tenuto conto del traffico che lo spagnoloavrebbe incontrato al suo rientro in pista. Un irrimediabile errore di strategiache ha privato Ferdinando Alonso,probabilmente il migliore pilota delcircus, di un titolo che sembravaquasi sicuro: il suo pit-stop immediata-mente successivo a quello dell’australianoWebber su Red Bull ha sì permesso di star-gli davanti, ma ha consentito anche al gio-

vanissimo evelociss imoS a b a s t i a nVettel di an-darsene viaindisturbato,mentre laFerrari dellos p a g n o l o ,bloccato neltraffico, nonriusciva nem-meno a supe-

rare la gialla Renault del russo Paulav,molto veloce sui rettilinei ma più lento neitempi di giro di un secondo e mezzo.Dunque il tedesco Vettel, a soli 23 annie 4 mesi, è il nuovo campione delmondo e alla Red Bull va il campionatomarche davanti a McLaren e Ferrari.La grande delusione è stata Mercedes, par-tita con grandi ambizioni ma mai compe-titiva, con Nico Rosberg sempre più velocedel suo leggendario compagno di squadraMichael Schumacher, in un campionatocombattuto che però ha visto Hamiltoncon la McLaren- Mercedes spesso primeg-giare.Alla fine comunque hanno vinto i migliori:i “bibitari” della Red Bull.Va riconosciuto alla Ferrari e ai suoiuomini “l’onore alle armi”: hannolottato sino alla fine con una macchinameno veloce della Red Bull e spesso anchedella McLaren, e nonostante i tanti erroricommessi (soprattutto di strategia) hannoperso con dignità.

Questo disastrato e inconcludente Paeseche andrebbe smontato per poi essere rico-struito pezzo per pezzo dovrebbe essere ri-conoscente alla Ferrari per il solo fatto diesistere. Essa fa parte delle ormai poche ec-cellenze di un’Italia che sa solo coprirsi diridicolo, e le polemiche becere di certipseudo-politici con relative e velenose cri-tiche non meritano commenti.

La sconfittarossa

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Sport& Motori

Motori

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15Posta& Comicità

Barzellette

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Ciro è un napoletano povero, che vive in una piccolasoffitta a Milano. Un brutto giorno il suo alloggio prende fuoco: "SanGennaro, San Gennaro, aiutami tu!". E infatti arriva San Gennaro: "Ciro, se vuoi salvartibuttati dalla finestra, io farò in modo di farti atterraresano e salvo". E Ciro: "San Gennaro, ma siete si-curo?". "Non ti fidi forse di me?". "San Gennaro, selo dite voi, io vi credo". E così dicendo si butta, mafinisce sfracellato al suolo. Arrivato in Paradiso, Ciroè accolto da San Pietro: "Dunque, Ciro, ma tu doveviarrivare tra 25 anni… Come mai sei già qui?". E Ciro:

"E' colpa di San Gennaro: la mia casa ha preso fuoco,è arrivato lui e mi ha detto di buttarmi dalla finestra.Io gli ho dato retta e così sono finito qui". E San Pie-tro: "Chi è stato? San Gennaro? Sei sicuro?". "Cosìmi ha detto". San Pietro gli chiede se saprebbe rico-noscerlo e così Ciro lo segue al banchetto dove ci sonotutti i Santi del Paradiso dove gli indica San Gennaro.Ciro scruta bene e ne riconosce uno, nascosto in unangolo: "Eccolo, è lui!". San Pietro va da lui e gli dice:"Allora, Sant'Ambrogio, la vuoi smettere di farescherzi a tutti i terroni che trovi a Milano?".

...Se fosse successo in una miniera italiana, le cose sarebbero andatecosì:1° giorno: tutti uniti per salvare i minatori, diretta tv 24 ore, Bertolasosul posto.2° giorno: da Bruno Vespa plastico della miniera, con Barbara Palom-belli, Belen e Lele Mora.3° giorno: prime... difficoltà, ricerca dei colpevoli e delle responsabilità.BERLUSCONI: colpa dei comunisti; DI PIETRO: colpa del conflitto d'in-teressi; BERSANI: noi lo avevamo detto prima… CASINI: chi???...dove??? ...ma cosa è successo??? BOSSI: sono tutti terroni, lasciatelilà; CAPEZZONE: non è una tragedia, è una grande opportunità ed è me-rito di questo governo e di questo premier; FINI: mio cognato non c'en-tra.4° giorno: TOTTI “dedicherò un gol a tutti i minatori”.5° giorno: IL PAPA “faciamo prekiera a i minatori ke in qvesti ciornizono vicini al tiavolo!!”.6° giorno: cala l'audience, una finestra in Chi l'ha visto e da BarbaraD'Urso che intervista i figli dei minatori "dimmi, ti manca papà?”.Dal 7° al 30° giorno falliscono tutti i tentativi di Bertolaso, che vienenominato così capo mondiale della protezione civile. Dopo un mese, iminatori escono per i fatti loro dalla miniera, scavando con le mani. Unanno dopo, i 33 minatori, già licenziati, vengono incriminati per dan-neggiamento del sito minerario.

Ma è successo in Cile… si sono salvati!

Una Fiat 500 è in panne sull'autostrada, ma nessunosi ferma, finchè una Ferrari accosta e il riccone allaguida chiede se può essere utile. "Mi potrebbe trai-nare fino a un meccanico?". "Ok, attacchi il cavo datraino e andiamo”. “Basta che non corra troppo- siassicura il proprietario della 500- sa, con quell'autolì...” “Facciamo una cosa, se vado troppo forte mi av-verta con il clacson". Lentamente la Ferrari parte condietro la povera 500. Il ferrarista non è abituato ad an-dare così piano e in più tutti lo sorpassano, persino

una Porsche. Così il ferrarista s'incazza e accelera, ini-ziando una gara spettacolare, finché passa davanti aduna pattuglia dei carabinieri. L'appuntato allora diceal maresciallo: "Maresciallo, è passata una Porsche avelocità folle e dietro una Ferrari anch'essa a tutta ve-locità". "Normale, appuntato, dai, per una volta chiu-diamo un occhio...". E l'appuntato: "Maresciallo, ilbello è che dietro stava una 500 che suonava il clacsonper chiedere strada!"

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15“La mia amica

è cattiva con tutti” (Alexia ‘89)

La cattiveria si scatena quando la feli-cità viene gettata nel cesso… aiuta latua amica a riprendersi la vera felicitàdella vita. Se non ci riesci, accompa-gnala in bagno e urla come una matta!

“Sono triste, il mio amico è

sparito” (Alberto ‘82)

La tua lettera è piena di amore. Il tuomodo l’ha spaventato… sono certache si farà vivo. Dagli il tempo di ca-pire la tua troppo grande Amicizia!

“Mi innamoro delle donne grasse”(Alex 1982)

Ma non è amore se parli al plurale. Sei un ra-gazzo dai gusti particolari! Ami la ciccia… e ilpeso. Evviva! Stai attento a non farla inciam-pare… potrebbe risultare una gran botta!

“I mie genitori sono antichi” (GG 1992)Esagerata… forse sei troppo petardella! Mammae papà sono solo attenti alle tue scelte. Cerca di es-sere meno agitata e dimostra la tua buona volontàdi fare le cose con la testa. Loro sono esagerati soloper il tanto amore che hanno per te!

Amici di 15quindici… Tutti invitati, mercoledì 1 dicem-bre, nella Mia Nuova Disco!Tutti a ballare con Me! A Tutti il mio Grande Grazie!

Per Tutti i maggiorenni…MadameSiSi ARTCLUBMUSICALTHEATREVia Mella 4 - Desenzano (Bs)0309127285

E V V I V A!

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Posta e Comicità

Posta

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Dopo una lunga attesa

il Primo Dicembre

finalmente riapre l’Art Club

sotto una nuova meravigliosa veste…

Madame Sisì ci aspetta tutti al

ARTCLUBMUSICALTHEATRE

Tanti magici auguri da parte di 15quindici!

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