Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

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sommarioNOVEMBRE/DICEMBRE 2009

DIREttORE Florindo Rubbettino

COMItAtO REDAZIONE Nicola Del Din, Enrica Gallo, Mimmo Lobello, Massimiliano Raffa, Doriana Ruggiero, Fabio Spinosa Pingue, Laura tessera Chiesa

DIREttORE RESPONSABILE Giuseppe Rosa

DIREttORE EDItORIALE Michela Fantini

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DIREZIONE E REDAZIONE Confindustria Viale dell’Astronomia, 30 - 00144 Roma tel. 06 5903498 - Fax 06 5914529 - e-mail: [email protected] www.confindustria.it - www.giovanimprenditori.org

PROGEttO GRAFICO Enrica Gallo - udine

FOtOGRAFIE Archivio Qualeimpresa, Filippo Federico, © iStockphoto.com/Eikon Italia srl

ILLuStRAZIONE DI COPERtINA da “Orizzonti”, olio su tela 1986, Opera di Gabriella D’Aiuto

EDItORE Servizio Italiano Pubblicazioni Internazionali S.I.P.I. SpAViale Pasteur, 6 - 00144 Roma - tel. 06 5918856 - 5920509 Presidente: Daniel Kraus - Amministratore Delegato: Luigi Paparoni

StAMPA e SPEDIZIONE Eikon Italia Srl - Via Pietro Micca n. 24 - 28100 Novara

Rivista Associata all’unione della Stampa Periodica Italiana Aut. tib. Roma n. 15373 del 28-1-1974

Questo numero è stato chiuso in tipografia il 2 dicembre 2009

PuBBLICItÀ Per maggiori informazioni ed eventuali prenotazioni di spazi pubblicitari sulla rivista Qualeimpresa rivolgersi alla concessionaria esclusiva: IL SOLE 24 ORE S.P.A. SyStEM - COMuNICAZIONE PuBBLICItÀ: Via Monte Rosa, 91- 20149 Milano - tel. 02-30223770; Subconcessionaria: H.P. 10 s.r.l. Via Andrea Verga, 12 - 20144 Milano - tel. 02/48003799

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EditorialE3 Mediterraneo: marenostrumonuovafrontiera? diFlorindoRubbettino

CaPri 20094 Mediterraneo dall’EuropaalGolfo, larottaversonuoviorizzonti LeTesiG.I. diFedericaGuidi

15Societàaperta all’integrazionemultietnica diLucaPicasso

18MareNostrumpercrescere, unireeconoscere diMariaCarmelaBerterame

20Mediterraneotra opportunitàebisogni diLucaPicasso

22Dialogoerispetto percostruiresviluppo diMimmoLobello

24Capri:ilpoterecatalizzatore deiluoghiedeimomenti diPaolaBarbazza

26L’Abruzzochetisorprende diFabioSpinosaPingue

MoNdaNaNdoCi28 Capri 30-31ottobre2009-Day diFilippoFederico

29Capri 30-31ottobre2009-Night diFilippoFederico

iNtErNaZioNaliZZaZioNE30Leopportunità delMareNostrum intervistaaGiancarloLannae aMassimoD’Aiuto diMassimilianoRaffa

dal tErritorio32Torinocelebraisuoiruggenti 50anni diLauraTesseraChiesa

34ImprenditorialitàeInnovazione diMariaGloriaFrattagli

ViSti dall’EStEro36Prospettivediinvestimento inGrecianelsettoreittico intervistaaMicheleTorre diLauraTesseraChiesa

PolitiCHE PEr la ModErNiZZaZioNE dEl PaESE38 Unastoriavera diun’Italiamoderna diJacopoSilva

iNdUStria aUtoMoBiliStiCa40Lacrisidelsettore automobilistico intervistaadAndreaDell’Orto diMimmoLobello

FoNdiMPrESa42Fondimpresa. AnticipoContributi Ancorapiùfacilefinanziarela formazionecontinuainazienda diMassimilianoRaffa

Stili & tENdENZE44diEnricaGallo

BooKS aNd WEB46diEnricaGallo

taM taM G.i.49diOriettaSdoja

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EDItORIALE

Mediterraneo: mare nostrum o nuova frontiera?diFlorindoRubbettino-DirettoreQualeimpresa

“Sulle sponde mediterranee sono scesi i popoli del continente, da zone dell’interno alle quali il mare era estraneo. Conseguirono un’esperienza marittima,

desumendola da quelli in cui si imbatterono, la lasciarono a quelli che ne presero l’eredità. Ciascuno imparò qualcosa da qualcuno o si ritenne, per altro verso, maestro di qualcuno: è un rapporto che si è mantenuto a lungo”. Così scrive Predrag Matvejevic raccontando il ruolo che il Mediterraneo nei secoli ha avuto come luogo di incontro, conoscenza, scambio e arricchimento. Quello che la civiltà mediterranea ha nei secoli saputo costruire è proprio effetto di questi incontri. Lo scambio di merci e non le armi dei guerrieri, la contaminazione e non il respingimento, il dialogo e non la chiusura hanno dato vita a quell’originale civiltà di cui siamo figli. Scrive ancora Matvejevic: “La riva, il porto, il molo e il ponte della nave, la piazza cittadina e il mercato, la pescheria, lo spazio vicino alla fontana o al faro, accanto alla chiesa o al monastero, il cimitero e il mare stesso diventano palcoscenici aperti… Su questi mercati la vendita è qualche volta meno importante del commercio e il commercio, a sua volta, meno della passione del commerciare”.Il Mediterraneo è stato soprattutto questo: luogo dove il commercio e gli scambi hanno generato ricchezza e civiltà. Occorre, però, non dimenticarlo. La recuperata centralità logistica indotta dal tumultuoso affacciarsi di Cina e India come protagonisti dell’economia globale, restituisce al Mediterraneo, dopo secoli, la sua storica posizione di cerniera nei crocevia dell’economia globale. Il richiamo alla costruzione di un’area di benessere condiviso, che sembrava essere la scelta strategica dell’Unione Europea contenuta nella dichiarazione di Barcellona del 1995, si è però nel tempo indebolita e declassata in una politica europea di buon vicinato. Una strategia col fiato corto e rinunciataria sul versante

mediterraneo tanto più preoccupante se si considera quella ben più dinamica e aggressiva dei Paesi Orientali. “Il nostro sogno – ha detto Federica Guidi nelle tesi del XXIV Convegno di Capri – è che il Mediterraneo fra vent’anni sia un’unica, grande zona franca: senza dazi, senza barriere di natura non tariffaria alla scambio fra imprese di Paesi diversi”. È questa la nuova frontiera. Ma la realtà è che siamo ancora lontani dalla creazione di una zona di libero scambio, anzi la risposta facile a ogni crisi è il ritorno del protezionismo e l’inasprimento dei dazi. Solo politiche di crescente integrazione commerciale ed economica possono, invece, liberare le energie per una nuova grande fase di crescita. Un Mediterraneo nuovo ma antico, meno gravato da dazi e popolato da mercanti, in cui si scambiano merci, competenze, idee e tecnologie è sicuramente ciò di cui hanno bisogno oggi i Paesi e gli abitanti delle due sponde.

[email protected]

“SiamotutticonipiedinelMediterraneo”.Fernand Braudel

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CAPRI 2009

Mediterraneodall’Europa al Golfo,

la rotta verso nuovi orizzontiLeTesiG.I.

diFedericaGuidi

PresidenteNazionaleGiovaniImprenditoridiConfindustria

Capri,30-31ottobre2009

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Vorrei chiarire che questo tema è solo apparentemente eccentrico, rispetto ai percorsi che come

Giovani Imprenditori abbiamo affrontato nei nostri Convegni. In questi giorni, vogliamo aprire la porta a interventi a trecentosessanta gradi. Il Mediterraneo come luogo di un’esperienza di vita, come storia che ci portiamo appresso, come occasione di scambio, di condivisione e, proprio per questo, come prospettiva di futuro.Perché vogliamo farlo, perché intendiamo metterci su questa pista di discussione, è presto detto. La geografia dell’economia e della politica sta cambiando rapidamente. Il chiodo della crisi si è conficcato in un muro poroso e friabile: i processi accelerano, ma secondo tendenze consolidate.La fine della guerra fredda ha reso più largo l’Atlantico: il legame privilegiato che univa l’Europa e gli Stati Uniti, madre e figli della nostra cultura occidentale, non è più l’unico a condizionare rapporti e relazioni tra Paesi. Non c’è più un “loro” rispetto a cui possiamo dire “noi”: l’appartenenza comune resta un valore culturale, ma l’incontro con l’altro ormai contamina e informa tutta la nostra esperienza.La breve storia degli USA come potenza egemone si va intrecciando sempre più con altri percorsi. Viviamo in un mondo molto più sfaccettato, plurale, complesso di quello che conoscevano i nostri padri. Poco più di vent’anni fa, con quel suo “Mr Gorbaciov, tear down this wall”, il Presidente Reagan innestava un processo che avrebbe portato tutto un mondo, a noi allora pressoché ignoto, ad affacciarsi sui mercati internazionali, a partecipare alla vita economica e

anche politica dell’Occidente, a farsi via via più vicino. Per la nostra generazione, si tratta probabilmente dell’evento più significativo cui abbiamo assistito “in presa diretta”. La caduta del Muro ha capovolto il modo in cui guardiamo noi stessi e il mondo. Abbiamo respirato, tutti insieme, l’aria di libertà che invadeva i Paesi ex sovietici e, per osmosi, un poco di più anche i nostri.Le conseguenze geopolitiche della caduta del Muro sono il vissuto dei nostri giorni. Inevitabilmente, dopo l’effimera illusione di un mondo unipolare e della fine della storia, essa ricomincia e ci porta dove non ci saremmo aspettati. Emerge un nuovo grande

asse, che non è più transatlantico ma transpacifico: che vede gli Stati Uniti dialogare precipuamente con la Cina, tanto che oggi una delle grandi domande è se il G8 debba cedere il passo al G20, oppure al G2. Nuovi attori sono arrivati sul palcoscenico. Il miracolo asiatico, la straordinaria crescita del Far East che è frutto in massima parte dell’adozione di istituzioni buone e amiche dello sviluppo, ci portano a immaginare

La caduta del Muro ha capovolto il modo in cui guardiamo noi stessi e il mondo. Abbiamo respirato, tutti insieme, l’aria di libertà che invadeva i Paesi ex sovietici e, per osmosi, un poco di più anche i nostri. Le conseguenze geopolitiche della caduta del Muro sono il vissuto dei nostri giorni.

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Autorità,Colleghi,Amici,c’èunadomanda,chevileggonegliocchi.Comemai,quest’anno,iGiovaniImprenditorisisonoingegnatiadiscuterediuntemacosìvasto,curiosoecomplessocomeilMediterraneo?

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un’Europa sempre meno centrale, più marginale rispetto ai grandi giochi della politica e alle grandi rotte degli scambi. E più defilata, lontano dai grandi giorni, si sente la nostra Italia, dopo avere perduto lo status di terra di confine fra Ovest ed Est. Ma non è detto che debba essere così, non è detto che la marginalità sia inevitabile.Con questo Convegno, noi Giovani Imprenditori vogliamo aprire una discussione su una prospettiva diversa, per l’Italia e per l’Europa. Il Mediterraneo non come ripiegamento su noi stessi, non come nostalgia del passato. Non avrebbe senso coltivare il sogno stantio di una “autarchia allargata”, in un mondo sempre più interconnesso. Un mondo interconnesso, però, è un mondo di snodi. Il Mediterraneo, una realtà in buona misura ancora divisa rigidamente fra un Nord e un Sud, è il luogo che noi - la nostra generazione di Giovani Imprenditori - possiamo “cablare”. Questo spicchio di mondo, dove la civiltà occidentale è fiorita proprio grazie allo scambio costante, alle migrazioni, al condividere e al sovrapporsi delle popolazioni che ci vivevano, oggi ha bisogno di una rete neurale nuova. La nostra ambizione, qui a Capri, è quella di cominciare ad allacciarne le sinapsi. È bene chiarire che il nostro punto di vista è duplice. Dobbiamo cercare di avere la vista lunga, di capire quali sono i contorni del mondo che si va delineando. È anzitutto curiosità culturale, la nostra. L’altro punto fermo, e non vogliamo certo affannarci a negarlo, è quello del business. Si dice spesso che bisogna andare “alla conquista di nuovi mercati”. Ebbene, “conquistarsi” o “creare” un mercato non è cosa che possa prescindere da un dato banale: quanta gente è posta in condizione di parteciparvi. L’Europa a ventisette consta di 500 milioni di abitanti, la sua parte mediterranea 177 milioni, i Paesi delle sponde Est e Sud del Mediterraneo sono 237 milioni. Per cogliere l’importanza e il peso del Mediterraneo, basta saper contare.

MEditErraNEo: oltrE la “Storia”La culla della civiltà: il Mediterraneo è soprattutto questo. Ma è bene ricordarsi che questa “civiltà” è andata formandosi essenzialmente col metodo della contaminazione. Questo

sin dai tempi dei Greci, dei Fenici, dei Romani. Nella storia che studiamo a scuola, è l’aspetto della conquista, sono le memorie delle imprese militari, quelle che sfidano il passare del tempo e restano intatte, ai nostri occhi, in tutta la loro rilevanza.Tuttavia, se quella dell’umanità fosse solo la storia dei Cesari, sarebbe ben poca cosa. È vero che i Greci impararono dai popoli che avevano vinto in guerra, e a loro volta i Romani assorbirono la cultura greca.Eppure, è impossibile tacere che ancora più rilevante è quanto sorge, in questo spicchio di mondo, non a opera dei guerrieri, ma a opera di mercanti. Non per dar sfogo al bisogno dell’uomo d’imporsi sull’uomo. Ma per via cooperativa. Non sempre la cooperazione è stata guidata, consapevole, pianificata: spesso è spontanea, quasi casuale, frutto di interazioni particolari e interessate cui sfugge la big picture che si proietterà solo sullo sfondo della storia. Pensiamo all’alfabeto, che abbiamo ereditato dai Fenici. Pensiamo al numero, che ci è stato regalato dagli Arabi.

Pensiamo alle tante innovazioni nell’agricoltura e nella conservazione, che Greci e Romani hanno copiato gli uni dagli altri, migliorandole via via. Agli influssi che hanno esercitato vicendevolmente sullo stile, sui gusti estetici, sulle forme architettoniche, sul senso del bello, i Greci sui Romani. Alla velocità con cui si propaga miracolosamente, in un mondo senza internet né telefono, la religione cristiana. Roma non è i suoi eserciti: Roma è le sue strade, che hanno unito il mondo.La storia del Mediterraneo, che tutti noi sentiamo sulle spalle come il passato presente della nostra civiltà, è questo. Non è un incrocio di appartenenze rigide, non è l’algido venirsi a formare di realtà ermeticamente separate le une dalle

Il Mediterraneo, una realtà in buona misura ancora divisa rigidamente fra un Nord e un Sud, è il luogo che noi - la nostra generazione di Giovani Imprenditori - possiamo “cablare”. Questo spicchio di mondo, dove la civiltà occidentale è fiorita proprio grazie allo scambio costante, alle migrazioni, al condividere e al sovrapporsi delle popolazioni che ci vivevano, oggi ha bisogno di una rete neurale nuova. La nostra ambizione, qui a Capri, è quella di cominciare ad allacciarne le sinapsi.

Come ha notato recentemente Sua Santità Papa Benedetto XVI nell’enciclica “Caritas in Veritate” (par. 22), “gli aiuti internazionali sono stati spesso distolti dalle loro finalità, per irresponsabilità che si annidano sia nella catena dei soggetti donatori sia in quella dei fruitori”.

Federica Guidi e il Comitato GI del Mezzogiorno

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altre. Al contrario: è contaminazione, è meticciato, è moltiplicazione di occasioni di incontro, di dialogo, di scambio. Dobbiamo tenerne conto quando passiamo dalla storia alla politica, dal retaggio che abbiamo ricevuto all’eredità che vogliamo lasciare. L’orizzonte in cui dobbiamo inserirci non può prescindere dal valore dello scambio, fra diverse imprese così come fra diversi Paesi e diverse culture. Questo “scambio” presuppone però un rapporto paritario fra Paesi, basato sul rispetto reciproco, senza nostalgie coloniali, o ambizioni di fare di altri l’oggetto di nuove “aree d’influenza”.

NoN Più (FalSi) aiUtiÈ pertanto davvero inutile nascondersi che per “fare rete” efficacemente nel Mediterraneo vanno ribaltate le logiche del passato. Le relazioni dell’Occidente coi Paesi in via di sviluppo sono spesso inevitabilmente viziate dal passato coloniale. Il dibattito è ampio, e la storia è complessa. In alcuni luoghi, l’arbitrio e la conquista hanno almeno lasciato un’eredità di istituzioni. In altri, la spoliazione coloniale è stata sterile e crudele. L’impalcatura culturale che la sorreggeva, l’arroganza del nostro senso di superiorità non ci fanno onore.Ma se pensiamo al presente, neppure ci fa onore che talvolta il senso di colpa, talvolta un cinico senso d’opportunità, consentano che i Paesi europei mantengano vivi canali preferenziali con le ex colonie, rifiutando una logica vera d’integrazione globale.Le relazioni speciali spesso sono

monetizzabili: gli aiuti allo sviluppo sono gli strumenti in cui si innervano, ed essi molte volte continuano ancor oggi a costituire il filo impalpabile che tiene assieme le antiche potenze e le vecchie colonie. Quanto al meccanismo degli aiuti, c’è ormai abbondante evidenza del fallimento storico del foreign aid. Perché il meccanismo degli aiuti in moneta non è quasi mai riuscito ad accendere la crescita, nei Paesi beneficiari?A causa di motivi che somigliano molto alle ragioni dell’insuccesso storico di politiche di sostegno al Mezzogiorno italiano. Le politiche per il Sud hanno mostrato di avere sovente il fiato corto quando si sono risolte in un continuo aumento dell’intermediazione politica, anziché nella creazione di nuove infrastrutture di sistema, come quelle di cui si discute invece fortunatamente in questi giorni.Quando si parla di Africa e non di Meridione, alle buone intenzioni corrisponde una realtà ancora più preoccupante.Come ha notato recentemente Sua Santità Papa Benedetto XVI nell’enciclica “Caritas in Veritate” (par 22), “gli aiuti internazionali sono stati spesso distolti dalle loro finalità, per irresponsabilità che si annidano sia nella catena dei soggetti donatori sia in quella dei fruitori”. La pervasività di questo fenomeno consiglia una seria revisione del sistema degli aiuti, se non subentrassero ulteriori, e gravi, considerazioni in termini di democrazia.L’erogazione di fondi in danaro è sovente arbitraria e discrezionale. Peter Bauer, il primo economista dello sviluppo a riesaminare criticamente le premesse fondamentali di quella che è stata la politica occidentale degli aiuti dalla decolonizzazione a oggi, diceva che si finiva per sottrarre risorse “ai poveri dei Paesi ricchi, per dare ai ricchi dei Paesi poveri”. Intendeva dire che da una parte le risorse venivano prelevate da tutti i contribuenti dei Paesi sviluppati, ma, dall’altra, finivano nelle mani di pochi, “selezionati” beneficiari, nei Paesi in via di sviluppo. Questa “selezione” ha luogo come sempre quando vi sono rapporti impropri fra mondo

È importante ricordare che s’impara solo nella differenza, e dalle differenze. Proprio quando non ci assomigliamo troppo, possiamo insegnarci l’un l’altro qualcosa. E questo è vero nella discussione scientifica, nel dibattito politico, come nella vita economica. Il veicolo d’apprendimento è lo scambio. E di scambi, siamo qui per parlare.

Gianfranco Fini

Samia Nkrumah

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degli affari e mondo della politica: attraverso meccanismi di scambio perversi, che non hanno potuto trovare correzione a causa della debolezza della società civile e dell’opinione pubblica, in queste realtà.L’erogazione di aiuti ha frequentemente finito per premiare i gruppi dominanti, consolidandone il potere: ciò avviene perché gli aiuti sono naturalmente “smistati” dalle autorità locali. Il supporto diretto al bilancio dello Stato è un sistema di contribuzione attraverso cui i donatori versano risorse direttamente al governo beneficiario, che le spende usando i propri criteri di allocazione. Sono in pratica trasferimenti “da-Stato-a-Stato”, pertanto oggetto di una scelta politica sia nello stanziamento da parte del Paese donatore sia nel divenire strumento di intervento da parte del Paese ricevente. In società nelle quali lo Stato di diritto è debole e la democrazia giovane ed acerba, questo

rappresenta un problema.È vero che negli ultimi anni sono stati messi in campo meccanismi che li hanno vincolati soprattutto a performance, dotando i Paesi donatori di strumenti di valutazione un po’ più solidi. Ma per ora su tali meccanismi possiamo solo sospendere il giudizio.Vi è un’altra considerazione ineludibile. Come hanno notato importanti studiosi a cominciare da William Easterly, gli aiuti hanno spesso un effetto di crowding-out rispetto agli investimenti privati. L’assunto alla base del sistema degli aiuti - ovvero il fatto che essi avrebbero contribuito a sostenere gli investimenti, e a loro volta gli investimenti avrebbero prodotto crescita - si è rivelato molte volte una illusione.La ricerca di Easterly, fra le altre, ha dimostrato purtroppo come vi sia evidenza di un rapporto virtuoso fra aiuti e investimenti solamente in poche realtà, nelle quali gli aiuti percepiti erano peraltro molto limitati, e la capacità di attrarre investimenti si deve ad altri fattori: in primo luogo, le buone istituzioni. La popolarità del foreign aid è stata solo in parte scalfita dal crescente scetticismo sul sistema degli aiuti. Al contrario, più risorse da parte dei Paesi ricchi è quello che è stato chiesto in occasione di grandi iniziative pubbliche e grandi campagne mediatiche. Nella logica delle buone intenzioni, spezzare il pane con chi è meno fortunato è pratica commendevole. Ma il dibattito sullo sviluppo deve uscire dall’alveo delle sole buone intenzioni, altrimenti la logica che vince è quella dell’elemosina. E l’elemosina è utile per consolare lo spirito di chi la fa, ma non risolve mai, se non per un battito di ciglia, nessuno dei problemi di chi la implora.

adaM SMitH l’aFriCaNoL’alternativa al sistema degli aiuti in moneta non è però la costruzione di presidi all’erogazione di fondi, che li vincolino alle necessità dei Paesi donatori. Il trend emerso negli ultimi anni, che ha riproposto (a cominciare dalle grandi istituzioni internazionali) l’esigenza di valutazioni costi-benefici delle erogazioni, segnala sicuramente una crescente preoccupazione - da parte tanto degli Stati donatori che delle loro opinioni pubbliche - circa l’effettiva efficacia dei fondi stanziati. Tutto questo è auspicabile e giusto.Nondimeno, il meccanismo da far saltare è di carattere quasi più “psicologico” che “economico” in senso stretto. La crescita ha luogo quando le persone si

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Noi siamo un Paese di santi, poeti e navigatori: e non a caso anche di mercanti, costruttori di ponti fatti di merci fra Paesi e realtà diversi. Il nostro cosmopolitismo, quello sguardo a lunga gittata che parte dalla nostra capacità di vedere sempre nell’altro un qualcosa di noi, è il buon cuore del santo, è la fiducia del poeta, è la curiosità del navigatore, è l’istinto del mercante. Noi italiani siamo “noi” solo quando non abbiamo paura dell’altro.

Per unire il Mediterraneo, bisogna moltiplicare gli interessi condivisi da imprese e Paesi che stanno sulla sponda meridionale e su quella settentrionale. Il modo migliore per farlo è incentivare multilocalizzazioni e apertura di subsidiaries locali in quei Paesi che da tempo abbiamo scelto come partner privilegiati: il Marocco, l’Algeria, la Libia, la Tunisia, l’Egitto, la Giordania, Israele, la Siria e la Turchia.

Dambisa MoyoCristiana CoppolaRachida Dati

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produttivo. Anche tra i più poveri vi è scambio, vi è attività economica, spesso addirittura una frenetica attività economica. Ma l’assenza di istituzioni adeguate impedisce di crescere, insieme, come società.Non possiamo poi nasconderci l’esigenza di un vero e proprio problema culturale, che da Oriente a Occidente spesso mina la comprensione e quindi l’accettabilità sociale dei meccanismi della libera impresa.La crescita economica ha bisogno di un ordine giuridico fondato sul merito: la gara concorrenziale deve essere accettata dalla società come agone che produce vincitori e vinti. La legittimità della vittoria non può, non deve essere messa in discussione. Il gioco deve essere leale, l’esito deve venire accettato, i punti vanno segnati onestamente. Senza rule of law non è difficile immaginare investimenti diretti esteri. Siamo alle prese, in questo caso, con un deficit culturale che se è ancora vivo in Occidente, è drammatico in taluni dei nostri Paesi partner. Il mercato non vive senza una “cultura di mercato” che lo sostenga e formi la trama della sua accettazione sociale.Non è questione di “esportare” le nostre istituzioni, o quell’intrigo di credenze che potremmo considerare come “la nostra cultura”. Quello della nostra arroganza coloniale è un capitolo chiuso del quale non siamo fieri. Ma la cultura e le istituzioni possono migliorare, possono affinarsi, se il dialogo è forte e se lo scambio è frequente, fitto, positivo. È importante ricordare che s’impara solo nella differenza, e dalle differenze. Proprio quando non ci assomigliamo troppo, possiamo insegnarci l’un l’altro qualcosa. E questo è vero nella discussione scientifica, nel dibattito politico, come nella vita economica. Il veicolo d’apprendimento è lo scambio. E di scambi, siamo qui per parlare. Il “Processo di Barcellona”, che ha preso il via nel 1995, ha cominciato a restituirci un Mediterraneo meno gravato di dazi, di barriere allo scambio fra la sponda meridionale e quella settentrionale. Il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha

sentono forti abbastanza per assumersi dei rischi, e libere di poterlo fare. È come per la rondine uscire dal nido. Come si arriva, a compiere quel passo decisivo?Gli aiuti sono, per l’appunto “aiuti”. Si generano fuori da una economia, non al suo interno. C’è molto da dire a favore della cultura del dono, del senso della generosità, che rivelano un tessuto sociale sano e una giusta attenzione per l’altro. Ma è improbabile che una società si sviluppi sulle mere donazioni altrui.Lo sviluppo economico ha luogo in conseguenza di una pluralità di fattori, che lo influenzano in varia misura e fra i quali è difficile cogliere quale sia il più importante. La creazione di ricchezza è prevalentemente in capo all’economia privata: a noi imprenditori. Ma gli imprenditori, come tutti, rispondono a incentivi.Gli incentivi del libero mercato rappresentano un sistema di punizioni e premi, che si incapsula in una infrastruttura giuridica adeguata. In primo luogo, i diritti di proprietà devono essere rigorosamente tutelati: gli investimenti deperiscono, gli investitori si spaventano, in un contesto nel quale nessuno può essere sicuro dei frutti del suo lavoro, vuoi per una “predazione” vera e propria da parte del gruppo politicamente dominante, vuoi per una tassazione arbitraria e oppressiva. L’impianto giuridico di una società deve essere ben funzionante. Una amministrazione della giustizia equa, tribunali effettivamente terzi, descrivono la cornice nella quale l’assunzione di rischio da parte degli imprenditori può avere luogo, senza che questi siano gravati di pesi impropri. L’ha spiegato molto bene Hernando de Soto, in un importante libro di alcuni anni fa, “Il mistero del capitale”. Vi è capitale in molti Paesi in via di sviluppo, solo che resta “capitale morto”, in assenza di un adeguato riconoscimento formale dei titoli di proprietà esso non può mutarsi in investimento, non può diventare

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Il nostro sogno è che il Mediterraneo fra vent’anni sia un’unica, grande zona franca: senza dazi, senza barriere di natura non tariffaria allo scambio fra imprese di Paesi diversi. Un grande suk mediterraneo, al quale tutti possano portare la propria bancarella e la propria merce. Solo così potrebbe partire una stagione nuova anche per l’Africa: che di una porta, aperta sull’Europa, ha bisogno.

Roberto Maroni

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voluto indicare un obiettivo ancora più ambizioso: una vera e propria “Unione del Mediterraneo” che veda convergere i diversi Paesi che si affacciano su questo mare, in un unica cornice di collaborazione. Come è stato scritto di recente, il partenariato Euro-Mediterraneo è una nuova forza globale che può e deve impostare una sua strategia nei confronti di Cina, Federazione Russa, Stati Uniti e India e l’integrazione euro-mediterranea è uno strumento decisivo per il rilancio dell’Europa nel nuovo sistema futuro

degli equilibri mondiali. Questa lotta passa per la costruzione di uno spazio di mercato comune: più aperto e più libero di quanto non siano stati i mercati nazionali.Per l’Italia, la Francia e la Spagna, il sogno di un “ancoraggio mediterraneo” dell’Unione Europea è decisivo: non soltanto per riscrivere certi equilibri di potere, ma soprattutto per preservare culture, modi di essere, un modello sociale. Ma la tensione fra Mediterraneo ed Europa è solo

apparente. Per i Paesi centro-settentrionali, è ancora più interessante trovare un canale di sbocco verso realtà geograficamente più lontane. È il caso della Germania, che giustamente (come gli Stati Uniti, come la Cina) guarda con grande attenzione, in questa fase, ai Paesi africani come a formidabili partner commerciali, il cui avvenire è ancora tutto da scrivere. E nemmeno dobbiamo dimenticare che, sia con la Presidenza di Bush che con quella di Obama, l’Africa subsahariana è costantemente al centro dell’attenzione americana: con gli Stati Uniti che, pertanto, cercano “ponti” verso il continente africano.Come Giovani Imprenditori, crediamo che l’Italia, in questo contesto, abbia innanzi a sé la possibilità di svolgere, con maggiore forza di altri, il ruolo della cerniera. Perché l’Italia?Noi siamo un Paese di santi, poeti e navigatori: e non a caso anche di mercanti, costruttori di ponti fatti di merci fra Paesi e realtà diversi. Il nostro cosmopolitismo, quello sguardo a lunga gittata che parte dalla nostra capacità di vedere sempre nell’altro un qualcosa di noi, è il buon cuore del santo, è la fiducia del poeta, è la curiosità del navigatore, è l’istinto del mercante. Noi italiani siamo “noi” solo quando non abbiamo paura dell’altro. La relativa fragilità delle istituzioni pubbliche nel nostro Paese, la sua debolezza storica, il fatto che l’Italia non sia sortita da un’operazione di “conquista” condotta su tutto il territorio nazionale da uno dei suoi Principi, nei secoli in cui altrove in Europa si consolidava l’assolutismo, è stata letta dai più come uno svantaggio. Invece ci ha educato alla tolleranza, al rispetto del diverso, a cogliere l’umano in qualunque individuo. È una ricchezza. Lo è per ciascuno di noi, individualmente. Ma lo è anche per noi tutti, come popolo. Perché ci candida a giocare il ruolo più prezioso e difficile, in questa fase storica. Quello dei mediatori, dei broker di rapporti e di idee. Dei costruttori di reti.Proprio nel solco di questo dialogo, ci sarà possibile lasciare - anche in quei Paesi - un’eredità positiva. Perché è proprio nel confronto, nello scambio, nel dibattito, che matura quel rispetto che è il valore fondante di una società democratica e libera.

il MEditErraNEo doPo la CriSiIn questo contesto, vi sono delle priorità che meritano più spazio nell’agenda politica del nostro Paese, come dell’Europa. È essenziale riprendere il percorso

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Un documento importante del Governo italiano, il “Libro Bianco sul futuro del modello sociale”, sostiene con forza che è necessario adattare le strategie di inclusione alle diverse tipologie di immigrati. È importante che vengano sviluppate non solo buone pratiche per l’accoglienza degli immigrati e la gestione del problema dei clandestini, in collaborazione con la sponda meridionale del Mediterraneo.

Giulio Tremonti

Magdi Cristiano Allam

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avviato con il “Processo di Barcellona” e a oggi rimasto incompleto. È improbabile che entro il 2010 si possa effettivamente parlare di un’area di scambio comune, nel Mediterraneo, tanto più che le tendenze protezionistiche stanno aumentando: prendendo in considerazione tutto il pianeta, e non solo l’area euro-mediterranea, nella prima metà del 2009 le misure volte a proteggere i mercati locali e non ad aprirli agli scambi internazionali sono aumentate del 31%. La risposta alla crisi ha visto l’utilizzo di aiuti di Stato selettivi e spesso discriminatori che hanno talvolta alimentato un ritorno di fiamma del protezionismo. È quanto mai opportuno distinguere tra interventi emergenziali, resisi necessari nelle more della crisi, e quella che può diventare l’eredità dell’attivismo dei Governi negli scorsi mesi. Ogni vagito neoprotezionista rientra in quest’ultima categoria.Al contrario, i casi nei quali la crisi ha spinto ad aprire ulteriormente le frontiere, a perseguire un disegno di maggiore integrazione internazionale anziché di chiusura, si contano sulle dita di una mano e nessuno ha avuto luogo nell’area UE: ciò nonostante le ripetute dichiarazioni, in tutti i fora internazionali, a favore del libero scambio, del Doha Round, dell’integrazione economica e commerciale. È opportuno ricordare che la Malesia ha cercato di incentivare fiscalmente gli investimenti diretti esteri, mentre il Messico ha abbassato le tariffe d’importazione.In un mondo in cui tutto è lontano e vicinissimo allo stesso tempo, questi sono esempi a cui pensare. In un’ottica che deve essere duplice: da una parte, la difesa e anzi la ripresa di un percorso di integrazione dei commerci. Dall’altra, un percorso di supporto all’internazionalizzazione delle imprese, attraverso un uso appropriato e consapevole della leva fiscale.La risposta al fallimento degli aiuti “da-Stato-a-Stato” sono gli aiuti “da-società-a-società”: e con questa formula intendo

riferirmi sia allo scambio di merci sia allo scambio di competenze, di idee, di tecnologie appropriate, di capacità produttiva. Per unire il Mediterraneo, bisogna moltiplicare gli interessi condivisi da imprese e Paesi che stanno sulla sponda meridionale e su quella settentrionale. Il modo migliore per farlo è incentivare multilocalizzazioni e apertura di subsidiaries locali in quei Paesi che da tempo abbiamo scelto come partner privilegiati: il Marocco, l’Algeria, la Libia, la Tunisia, l’Egitto, la Giordania, Israele, la Siria e la Turchia. Incentivare l’internazionalizzazione verso questi Paesi non significa dimenticare il Far East, o il mondo arabo: significa scegliere strategicamente questi Paesi come ponti per raggiungere mercati sempre più vasti. Mercati già ora importanti e significativi: tutto l’Oriente. Mercati che domani saranno sempre più cruciali: l’Africa.Sostenere le nostre relazioni con i Paesi del Mediterraneo vuol dire porre in essere con sempre maggiore determinazione quell’azione sinergica, peraltro già iniziata, che vede protagonisti il Governo, sicuramente, ma soprattutto il sistema delle imprese, le nostre ambasciate e i nostri consolati, gli enti che forniscono assicurazione del credito e quelli che sostengono gli investimenti all’estero. Al Governo, chiediamo l’apertura di un tavolo straordinario, attorno al quale si siedano gli attori che ho poc’anzi nominato. L’obiettivo dovrebbe essere la costruzione di un regime sostenibile di agevolazioni fiscali per chi fa trasferimento tecnologico nei Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo, unita a una forte e concertata azione diplomatica. La prima forma di collaborazione va ricondotta però alla libertà degli scambi. L’Unione Europea ha stabilito accordi importanti con tutti i Paesi mediterranei, ratificati negli ultimi dieci anni in un

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Siamo pronti a impegnarci, in prima persona, a sostenere iniziative che vedano protagoniste Università di diversi Paesi, capaci di sviluppare collaborazioni volte a formare competenze spendibili sul mercato del lavoro. È nel nostro interesse.

Emma Bonino

Adolfo Urso

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processo di elaborazione che talora è stato complesso e difficoltoso. In questo contesto, è stata giustamente data priorità alla rimozione delle tariffe doganali europee rispetto ai prodotti manifatturieri: ma constatiamo che i passi avanti sul fronte del libero movimento dei prodotti agricoli, dei servizi, dei capitali, non sono stati ancora all’altezza delle aspettative.Dobbiamo inoltre constatare che non c’è stata alcuna reciprocità. Questo ci preoccupa. La tariffa media sui prodotti manifatturieri è del 3,5% per l’Unione Europea contro il 21,1% nei Paesi mediterranei che pure già oggi sono nostri partner. È vero che la riduzione è stata importante: in Marocco, per esempio, siamo scesi da una media del 64% sul prezzo di un bene importato al 27,3%. Lo stesso lo vediamo in Tunisia, in Egitto, in Algeria: tutti Paesi con dazi troppo alti sui prodotti manifatturieri. Chiediamo ai Governi occidentali di impegnarsi per una loro tempestiva riduzione, e chiediamo ai Governi di quei Paesi di riconsiderarli in modo altrettanto tempestivo. Lo chiediamo non solo per l’interesse che abbiamo noi, come titolari di imprese che producono ed esportano, in quei mercati. Lo chiediamo soprattutto perché è nell’interesse dei consumatori che vivono in quei Paesi beneficiare di merci al più basso prezzo possibile. Vale molto di più aumentare il loro potere d’acquisto, la loro libertà di scelta, che raccogliere più risorse per lo Stato. Più potere d’acquisto significa più risorse per la società: una società più ricca è una società potenzialmente più educata, più consapevole, più libera. La strada della crescita passa per gli individui, per le imprese, per la società. Chiediamo ai nostri Paesi partner di abbassare i loro dazi per investire sul loro stesso futuro, e non solo in termini economici. L’anno scorso, qui a Capri, abbiamo sostenuto che gli investimenti diretti esteri sono la chiave per ridurre gli impatti ambientali dello sviluppo economico impetuoso. Ne siamo ancora convinti.

È prassi comune chiedere a un manager quale è la sua visione dell’impresa per cui lavora, di qui a venti anni. È un esercizio mentale che serve a definire gli obiettivi che poi guideranno l’agire quotidiano, e a pensare gli strumenti per raggiungerli.Il nostro sogno è che il Mediterraneo fra vent’anni sia un’unica, grande zona franca: senza dazi, senza barriere di natura non tariffaria allo scambio fra imprese di Paesi diversi. Un grande suk mediterraneo, al quale tutti possano portare la propria bancarella e la propria merce. Solo così potrebbe partire una stagione nuova anche per l’Africa: che di una porta, aperta sull’Europa, ha bisogno.È un sogno, che può essere costruito. Passando dagli aiuti da Stato a Stato, alla collaborazione fra società e società. Spingendo sull’acceleratore dei commerci. Investendo nella rimozione dei dazi. Aiutando il trasferimento tecnologico. E anche, per quanto possibile, incentivando un altro approccio alla povertà. Un approccio fondato sull’investimento, e non sull’elemosina.Gli ostacoli che il libero movimento di capitali fra Europa e Paesi mediterranei trova è preoccupante, lo abbiamo già detto. Per questo, sarebbe auspicabile un maggiore impegno delle grandi istituzioni finanziarie. La creazione di “banche del Mediterraneo” ad hoc, frutto dell’incrocio fra sole banche pubbliche di diversi Paesi, non darebbe garanzie adeguate per lo sviluppo di nuovi investimenti privati. Occorre anche un forte coinvolgimento di investitori e istituzioni di credito privati, che pensino alla propria esternalizzazione tenendo presente non solo la City, ma anche il suk.Fare banca è un’attività diversa da Paese a Paese. Ma il successo del microcredito è da tanti punti di vista una buona notizia. Significa che è possibile trovare impieghi produttivi per il capitale, anche per piccole somme di capitale, in situazioni anche disagiate, talora estremamente disagiate. Il microcredito non è beneficenza: è legittima ricerca del profitto.La nostra visione per il Mediterraneo verte proprio su questo principio. Chiediamo ai Governi di rendere più facile e lineare la legittima ricerca del profitto. Perché, proprio per fare profitto, le imprese sono costrette

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Noi Giovani Imprenditori siamo convinti che la cornice mediterranea sia la più solida e promettente di tutte quelle che abbiamo a disposizione.

Marta Dassù

Luisa Todini

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a sottoporsi continuamente al test del mercato, a fare prodotti che incontrino la domanda dei consumatori alle condizioni più convenienti per questi ultimi. Più sviluppo per tutti significa meno cattedrali nel deserto, e più creazione di ricchezza.Non dobbiamo nasconderci che la politica agricola europea rappresenta uno dei maggiori scogli all’integrazione fra Europa e altri Paesi del Mediterraneo. È vero che le nostre barriere di carattere tariffario sono basse, rispetto alla media dei Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo. Ma l’esistenza di barriere all’ingresso di altro tipo può essere altrettanto insidiosa.In particolare, è evidente che i mercati agricoli vanno spostandosi inesorabilmente “verso Sud”. Le derrate agricole sono uno dei pochi beni rispetto ai quali i Paesi africani possono essere forti esportatori, facendo leva esclusivamente sulle proprie energie. Alle prime stazioni dello sviluppo economico, nulla è cruciale come l’agricoltura. È dunque opportuno ripensare i meccanismi della politica agricola comune, considerando anche i Paesi africani alla stregua di stakeholder i cui interessi vanno adeguatamente considerati. Questo significa accelerare la diminuzione della quota del budget della Commissione europea che viene impiegato dalla PAC. Sappiamo che l’obiettivo è raggiungere il 32% nel 2013, dal 48% del 2008. È importante che i minori fondi provenienti da Bruxelles non siano compensati da stanziamenti elargiti in altra forma, ma che sortiscono il medesimo effetto. Nondimeno, una riforma della PAC è necessaria per ragioni di equità. Oltre tutto, se noi non cominciamo a ridurre i dazi sui prodotti agricoli, non possiamo essere credibili quando chiediamo ai nostri dirimpettai di abbassare le barriere nei mercati non agricoli. Da ultimo, non possiamo nasconderci che non stiamo parlando solo di flussi

di merci ma inevitabilmente anche di flussi di persone. Per “unire” sempre di più il Mediterraneo, è dunque impossibile prescindere da un serio investimento, di risorse e competenze, nelle politiche dell’immigrazione. Quale sia la situazione dell’Europa è cosa nota, e s’intreccia profondamente con la stessa crisi finanziaria. Il nostro continente ha oggi 500 milioni di abitanti. Secondo le previsioni a medio termine pubblicate da Eurostat, la popolazione totale dell’UE continuerà a crescere, a un ritmo ridotto, raggiungendo i 518 milioni nel 2025. Nel periodo successivo, l’Istituto Statistico Europeo prevede una diminuzione sensibile della popolazione, 515 milioni nel 2050, per via del calo della natalità in molti Paesi di recente ingresso nell’Unione. La proiezione tiene conto, in questi numeri, dell’apporto continuo derivato dai flussi migratori, stimandolo a 50 milioni di persone tra il 2009 e il 2050. In assenza di queste migrazioni di massa, la popolazione europea inizierebbe a diminuire già dal 2010, ammontando nel 2050 a soli 444 milioni di abitanti. Ciò avverrebbe in un contesto nel quale, come è noto, ad assottigliarsi progressivamente sarà la componente più giovane della popolazione attiva, mentre al contrario crescerà il peso degli over 65 sulla popolazione nel suo complesso. Queste previsioni ci condizionano grandemente, nel modo in cui guardiamo all’immigrazione. Essa non può non essere compresa, innanzitutto, come una risorsa. Ma perché sia effettivamente tale, le logiche sulla base delle quali si muovono i Governi debbono essere adattate alle contingenze. Un documento importante del Governo italiano, il “Libro Bianco sul futuro del modello sociale”, sostiene con forza che è necessario adattare le strategie di inclusione alle diverse tipologie di immigrati. È importante che vengano sviluppate non solo buone pratiche per l’accoglienza degli immigrati e la gestione del problema dei clandestini, in collaborazione con la sponda meridionale del Mediterraneo. Soprattutto, è importante che si riescano a sviluppare buone pratiche per avvicinare in modo virtuoso domanda e offerta di lavoro; per consentire una tempestiva e importante crescita di capitale umano, andando a valorizzare le competenze e mettendo in atto vere politiche di empowerment per chi voglia dotarsene. Questo significa attivare politiche e strumenti tanto nei Paesi nei quali l’immigrazione arriva, quanto in quelli da cui l’immigrazione parte. E questo significa incentivare anche la cooperazione internazionale fra Università. Siamo pronti a impegnarci, in prima persona, a sostenere iniziative che vedano protagoniste Università di diversi

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nostra consapevolezza di rischi e problemi.Fra il 1914 e il 1945 il commercio mondiale è crollato. Non solo per le guerre, ma per le risposte protezionistiche alla grande depressione, che hanno scavato il fosso alla ripresa e dilatato i tempi dell’uscita dalla crisi.Oggi, gli Stati paiono avere compreso questa lezione, e i Governi dei maggiori Paesi hanno rassicurato l’opinione pubblica mondiale, rivendicando un impegno forte contro il protezionismo. Le parole servono ma, purtroppo, non bastano.Il dato di fatto è che da gennaio la Commissione Europea ha rilevato un centinaio di misure potenzialmente restrittive per gli scambi internazionali nei principali Paesi partner. Parimenti, i Governi occidentali hanno messo in campo una strategia riassumibile nel motto: “Keynes a casa, Adam Smith all’estero”. Purtroppo, però, la contraddizione fra due approcci in tensione, uno volto al mantenimento della libertà di commerciare e l’altro teso a rispondere con provvedimenti emergenziali alla crisi, è destinata a esplodere. Oggi è protezionismo non solo e non tanto imporre nuovi dazi doganali, quanto costringere alla compliance con codici regolamentari alle soglie dell’incomprensibilità, o allocare discrezionalmente aiuti privilegiando le imprese che investono solamente “localmente”. La nostra speranza è che l’area del Mediterraneo possa essere la prima a sperimentare l’inversione di questo trend. Che i decisori politici possano decidere di battere la via di una crescente integrazione commerciale ed economica fra diversi Paesi. E che, come già avvenuto agli albori del percorso europeo, questa integrazione possa produrre una liberazione delle energie vive del mondo economico, anche sul piano domestico. Per ribellarsi al declino, questo pezzo di mondo di cui noi parliamo non ha bisogno solo di decisioni politiche giuste, di riforme, di svolte vere sul piano dei comportamenti così come delle scelte collettive. Ha bisogno anche di una “cornice” solida in cui queste possano inserirsi, trovando una coerenza e creando così certezza per tutti gli operatori economici. Noi Giovani Imprenditori siamo convinti che la cornice mediterranea sia la più solida e promettente di tutte quelle che abbiamo a disposizione. Grazie.

Paesi, capaci di sviluppare collaborazioni volte a formare competenze spendibili sul mercato del lavoro. È nel nostro interesse. L’interazione fra Università e impresa è ancora rugginosa: renderla più lineare, più agevole sul piano fiscale, e quindi più fruttifera, deve essere una priorità per il Governo. Una priorità per tutti.L’immigrazione è un tema ricorrente, nei diversi Paesi europei, e non potrà trovare risposte nei convegni. Tuttavia, se la strada della chiusura non ha futuro, è evidente che questo fenomeno va accompagnato, “gestito” politicamente, per evitare costosi e preoccupanti “effetti boomerang”. Il valore sociale dell’accoglienza e la nostra domanda di forza lavoro devono trovare nella politica una guida che riesca a contemperarli, evitando che i flussi migratori contribuiscano a sfaldare il nostro tessuto sociale. Un’Italia, un’Europa, disgregate e ostili sarebbero poco attrattive, poco interessanti, proprio per tutte quelle donne e uomini di buona volontà che speriamo vengano, nei prossimi anni, ad arricchire il nostro capitale umano e a rendere più plurale, più bella e più viva la nostra società. Come Giovani Imprenditori non possiamo suggerire ricette, in questo frangente. Ma possiamo esprimere un auspicio, sicuri che sia quello di tutti coloro che proprio perché amano la società aperta sanno bene quanto è fragile e quanto impegno, quanta passione, quanta chiarezza di pensiero e di parola ci vogliono per mantenerla intatta e viva.

ConclusioniIn conclusione, è opportuno ricordarci che viviamo in tempi straordinari, in un’accezione non felice di questo termine. La crisi ha rimesso in gioco quelle che parevano essere certezze consolidate. La nebbia dell’incertezza si è rialzata ed è più fitta che mai.Per un imprenditore, l’ottimismo non è neanche una scelta: è una predisposizione. Ma questa nostra voglia di guardare avanti non può diminuire la

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Società aperta all’integrazione multietnicadiLucaPicasso

ConsigliereGiovaniImprenditoriAssolombarda

Tragliinterventipiùurgenti,lepoliticheperilSud.LaPresidentediConfindustria,EmmaMarcegaglia,ètornataaparlaredelFondoAreeSottosviluppate.“IFasvannoconcentratiininfrastrutturematerialieimmateriali,sicurezza,scuola,ricercaeinnovazione”,perché“ilSudhabisognodiunabuonapoliticaordinariaprimaancorachediinterventistraordinari”.

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è possibile “trovare soldi per fare investimenti e sgravi fiscali e nello stesso tempo non spaccare i conti pubblici”: basta eliminare gli sprechi. Ne è convinta la Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha posto

il tema del taglio della spesa pubblica improduttiva al centro del discorso di chiusura del XXIV Convegno di Capri. E da donna pragmatica quale è, la Leader degli industriali ha parlato con i numeri alla mano: “Si possono recuperare almeno 15 miliardi - ha precisato - 11 mettendo a regime gli acquisti della Pubblica Amministrazione, 4 accorpando province e prefetture. Senza contare gli sprechi della sanità”. 15 miliardi che potrebbero essere destinati alla ricerca e all’innovazione, alle infrastrutture e agli sgravi fiscali.La Numero Uno di Viale dell’Astronomia si è detta soddisfatta dell’apertura dimostrata dal Ministro Tremonti - che sul palco di Capri aveva preso parola poco prima - sul taglio degli sprechi, e ha sottolineato che il cammino virtuoso deve coinvolgere tutti i protagonisti: “Bisogna unire le forze e la capacità d’azione per puntare alla crescita e fare riforme”. Esplicito l’appello per “un avviso comune tra imprese e sindacati per varare un grande taglio della spesa pubblica improduttiva”.A nome di tutta Confindustria, la Marcegaglia ha espresso una forte preoccupazione per i dati sulla disoccupazione (tasso stimato al 9,5% per il 2010) ma anche per quelli sul Pil, che fotografano un Paese che si sta impoverendo. E a far la differenza nella ripresa saranno appunto le politiche economiche. Alcuni Paesi si sono già mossi, in primis la Germania che ha unito al rigore il taglio delle spese, e noi italiani non possiamo permetterci di restare inerti. Tra gli interventi più urgenti, le politiche per il Sud. A questo proposito, Emma Marcegaglia è tornata a parlare del Fondo Aree Sottosviluppate. “Se fossi in voi chiederei di utilizzarlo per il credito d’imposta”, aveva suggerito poco prima agli imprenditori il Ministro Tremonti, e la Presidente di Confindustria si è mostrata d’accordo: “I Fas sono stati spesi male, ma adesso vanno concentrati su poche priorità fondamentali e non dispersi in mille rivoli”, ha detto. “Vanno concentrati in infrastrutture materiali e immateriali, sicurezza, scuola, ricerca e innovazione”, perché “il Sud ha bisogno

“Bisognaunireleforzeelacapacitàd’azioneperpuntareallacrescitaefareriforme”.Esplicitol’appelloper“unavvisocomunetraimpreseesindacatipervarareungrandetagliodellaspesapubblicaimproduttiva”.

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arrestati ogni giorno - ha affermato Emma Marcegaglia, citando appunto i dati esposti il giorno prima dal Ministro dell’Interno - ma dobbiamo fare molto di più per combattere questa piaga, altrimenti non ci sarà il rilancio del Sud”. Inevitabile un commento sul video, diffuso nei giorni scorsi, di un omicidio di camorra a Napoli, definito dalla Presidente di Confindustria “la prova scandalosa della realtà terribile in cui versano alcune aree del Mezzogiorno”. “Non c’è possibilità di riscatto se non si ripristina legalità e sovranità dello Stato in ampie aree del Paese”, ha aggiunto, sottolineando che “Confindustria su questo tema è in prima linea”. Ha quindi ringraziato i “tanti imprenditori che nella loro vita di ogni giorno hanno deciso di lottare la criminalità organizzata. Per me che vivo e lavoro a Mantova è facile dirlo, non è lo stesso lavorare a Napoli, Palermo, Reggio Calabria”.

E ai Presidenti delle organizzazioni degli industriali delle Regioni del Sud, impegnati anche nel vigilare all’interno della categoria, la Marcegaglia si è rivolta con un “andiamo avanti, io vi sosterrò”.Insomma, per voltare pagina e riprendere la via dello sviluppo “serve un impegno della società civile”, ha sottolineato la leader degli industriali, che ha scelto di chiudere il suo discorso con una citazione di Don Luigi Sturzo. Queste le sue parole conclusive. “Diceva un grande italiano, cattolico liberale e liberista: «Non si corregge l’immoralità pubblica solo con le prediche e gli articoli di

giornale. Non si raddrizza il costume di un Paese dividendo la politica tra perfetti e imperfetti, virtuosi e viziosi. Quel che serve è un’amministrazione rigida, cioè capace di premiare i migliori. Gli uomini e le donne che nella vita di ogni giorno, essi per primi si attengono alla moralità che chiedono alla politica». Sono parole di Don Luigi Sturzo, le ha scritte nel 1958. È il nostro appello oggi, per un’Italia che cammini a testa alta”.

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di una buona politica ordinaria prima ancora che di interventi straordinari”.Parlando dei rapporti tra i Paesi delle dure rive del Mediterraneo, tema al centro del Convegno, Emma Marcegaglia ha inevitabilmente affrontato anche il tema dell’immigrazione, su cui avevano esposto le proprie riflessioni anche la Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori Federica Guidi, il Ministro Roberto Maroni e il Presidente della Camera Gianfranco Fini. Per la Leader degli imprenditori, il problema dell’immigrazione “va gestito con serietà e intelligenza. Bisogna lavorare per rendere le vie migratorie sicure, ma anche per avere una migliore integrazione dei flussi migratori, fatta su rispetto delle regole”. “L’Italia è uno dei pochi Paesi nel quale durante la crisi non c’è stata contrapposizione tra lavoratori italiani e lavoratori immigrati”, ha aggiunto la Marcegaglia, sottolineando la necessità di continuare a lavorare con l’obiettivo di “realizzare una società aperta all’integrazione multietnica”.Altro tema caldo quello della lotta alla mafia, indispensabile per il rilancio del Sud Italia. “Bene i numeri forniti dal Ministro Maroni di otto mafiosi

Gianfranco Fini

“Nonc’èpossibilitàdiriscattosenonsiripristinalegalitàesovranitàdelloStatoinampieareedelPaese”,haaffermatolaLeaderdegliimprenditori,sottolineandoche“Confindustriasuquestotemaèinprimalinea”.

EmmaMarcegagliahainevitabilmenteaffrontatoancheiltemadell’immigrazione,sucuiavevanoespostoleproprieriflessionianchelaPresidenteNazionaledeiGiovaniImprenditoriFedericaGuidi,ilMinistroRobertoMaronieilPresidentedellaCameraGianfrancoFini.

Pervoltarepaginaeriprenderelaviadellosviluppo“serveunimpegnodellasocietàcivile”.

Giulio TremontiRoberto Maroni

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Mare Nostrum per crescere, unire e conoscerediMariaCarmelaBerterame

GiovaneImprenditoreConfindustriaBasilicata

Itreworkshop.Scenari,sfideeopportunitàconMassimoD’AiutoeGiancarloLanna,eAntimoCaputoinqualitàdiTutur.Dalleviedelmarealleretidell’innovazione,conEmilAbirascid,EdoardoImperialeeGiuseppeZollo,affiancatidaGianluigiTraettino.IfondisovranideiPaesidelGolfo,conAlbertoQuadrioCurzioeilTutorDomenicoZonin.

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Per il secondo anno consecutivo, il Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria si è arricchito della presenza dei workshop, momenti di incontro e

approfondimento delle tematiche oggetto dell’evento, che rappresentano ormai un appuntamento consolidato nel programma della manifestazione annuale.L’ottimo risultato conseguito anche quest’anno è stato determinato, oltre che dallo spessore di temi e interventi, anche dal lavoro e dall’impegno della task-force dei GI che, sotto la supervisione di Ettore La Carrubba, ha seguito nei mesi precedenti tutta l’organizzazione: la scelta dei temi e dei relatori, il coinvolgimento delle Territoriali per la fase di iscrizione, la profilazione degli iscritti per calibrare al meglio gli interventi, il kit dei partecipanti con le nozioni introduttive fino al questionario di soddisfazione finale.Intorno al grande tema “Mediterraneo: dall’Europa al Golfo, la rotta verso nuovi orizzonti”, si sono costruiti i tre workshop dedicati, all’internazionalizzazione, alle reti commerciali e all’utilizzo dei fondi sovrani. Crescere, Unire e Conoscere sono state le tre parole chiave utilizzate per interpretare, rispettivamente, i tre argomenti nei singoli incontri.In Mediterraneo per CRESCERE, orientato all’internazionalizzazione, organizzato e tenuto da Simest si è analizzato in che modo le aree del bacino inferiore del Mediterraneo e del Golfo Persico possono rappresentare un’opportunità concreta di crescita e sviluppo per le imprese italiane. Partendo dall’analisi del quadro economico dei Paesi affacciati sul Mediterraneo, si è cercato di tracciare un possibile modello di sviluppo che possa vedere l’Italia giocare un ruolo da protagonista, mettendo in campo le imprese e lo stesso Simest. Il workshop, attraverso l’illustrazione di case study relativi a progetti realizzati grazie alle competenze e

gli strumenti finanziari di Simest, ha presentato modelli di sviluppo e realizzazione di iniziative di investimento nelle aree interessate. Il riferimento a linee di cooperazione e programmi di investimento ha arricchito, infine, il panorama generale sul processo di internazionalizzazione.Mediterraneo per UNIRE ha puntato i riflettori sul possibile sviluppo di reti commerciali integrate partendo dal fattore culturale come elemento propulsivo per la nascita di sinergie economiche. Il workshop ha visto come partner Città della Scienza SpA, struttura di riferimento per la Campania sul tema dell’innovazione, attivamente impegnata nello sviluppo della cooperazione territoriale tra i Paesi del Mediterraneo. Il workshop ha cercato di rispondere alla domanda di come sia possibile trasformare in opportunità le difficoltà derivanti dalle differenze culturali, partendo dai processi di innovazione per la creazione di programmi di sviluppo commerciale. Mediterraneo per CONOSCERE centra l’attenzione sul ruolo dei fondi sovrani nello sviluppo dei Paesi del Golfo. Con l’aiuto del Prof. Alberto Quadrio Curzio, si è indagato sulle sfide e le opportunità di crescita per le aziende italiane in relazione alla crescita e allo sviluppo dei fondi sovrani appartenenti ai Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, protagonisti indiscussi negli ultimi anni di questa forma di investimento.

[email protected]

L’ottimorisultatoconseguitodaitreworkshopanchequest’annoèstatodeterminato,oltrechedallospessoreditemieinterventi,anchedallavoroedall’impegnodellatask-forcedeiGI,sottolasupervisionediEttoreLaCarrubba.

Mediterraneo per Crescere Mediterraneo per Unire

Mediterraneo per Conoscere

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Mediterraneo tra opportunità e bisognidiLucaPicasso

ConsigliereGiovaniImprenditoriAssolombarda

Unmarechedivideeunisce.Unospaziocomunedieconomie,societàeculture,chediversificanoiPaesichesiaffaccianosullesuesponde.Unprogettostrategicodicrescita,perlanuovaEuropa.DoveilnostroMezzogiornogiocaunruolofondamentale.

Il futuro è nel Mediterraneo. Così la pensano i Giovani Imprenditori di Confindustria, che per il XXIV Convegno di Capri hanno scelto il tema: “Mediterraneo:

dall’Europa al Golfo, la rotta verso nuovi orizzonti”.Al centro della 1° giornata di lavori, le Tesi esposte dalla Presidente Guidi, la quale auspica “che il Mediterraneo tra vent’anni sia un’unica grande zona franca: senza dazi e senza barriere, tariffarie e non”. Una strategia per il futuro, ma anche una risposta alla crisi, perché la chiusura dei mercati non è certo la ricetta vincente.

Oggi la situazione è ancora critica, come ha ricordato anche il Presidente della Repubblica Napolitano nel messaggio inviato ai Giovani Imprenditori. La strada della ripresa passa per un rilancio dei consumi e un calo della pressione fiscale, ma per le aziende è fondamentale anche l’espansione verso nuovi mercati, e l’area del Mediterraneo è indubbiamente strategica per l’Europa. Nessun atteggiamento neo-colonialista, sia chiaro. È necessario investire, esportare tecnologia e conoscenze per far crescere il tessuto locale, anche perché la politica degli aiuti, come ha ben illustrato nel suo intervento

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l’economista africana Dambisa Moyo, non ha dato frutti.Perché ciò sia possibile, gli imprenditori non devono essere lasciati soli. La Guidi auspica l’apertura di un tavolo straordinario “con l’obiettivo di costruire un regime sostenibile di agevolazioni fiscali per chi fa trasferimento tecnologico nei Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo, unito a una forte e concentrata azione diplomatica” .In un simile progetto per un Mediterraneo integrato, gioca un ruolo fondamentale il nostro Mezzogiorno. “Già dal 2000 si è aperto il tema del Mezzogiorno come piattaforma logistica del Mediterraneo, ma di fatto l’arretratezza delle infrastrutture finisce per vanificare il vantaggio geografico”, ha affermato la Vicepresidente per il Mezzogiorno di Confindustria Cristiana Coppola, intervenendo nella tavola rotonda “Mediterraneo tra opportunità e bisogni”, a cui ha partecipato insieme all’Europarlamentare Magdi Cristiano Allam, la Vicepresidente del Senato Emma Bonino, il Presidente di Mesogea Alessandro Bianchi, il Presidente del Banco di Napoli Enzo

Giustino, la Vicepresidente FIEC Luisa Todini e il Giornalista Pietrangelo Buttafuoco.Sulla necessità di lavorare per lo sviluppo del Sud Italia, quale condizione per cogliere davvero le opportunità offerte dal Mediterraneo, hanno insistito anche la Presidente del Comitato Interregionale GI Mezzogiorno Gabriella Megale (“il Sud può diventare una piattaforma logistica strategica, a patto che si lavori su quattro fattori: infrastrutture, istruzione, ambiente, energia”), il Governatore della Campania Antonio Bassolino, secondo il quale bisogna realizzare insieme “grandi progetti interregionali di trasporti e ferrovie” e il Presidente di Confindustria Campania Giorgio Fiore, che ha puntato molto sul tema della lotta alle collisioni tra mondo imprenditoriale e criminalità. Anche il Deputato Pd Walter Veltroni ha evidenziato la necessità di un maggiore impegno nella lotta all’illegalità e nell’avvio di una stagione di riforme. Secondo il Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, l’Europa deve diventare il principale interlocutore dell’Africa, anche per evitare che il mondo venga guidato dal G2 Usa/Cina, e quella con l’Africa “è una partita che si gioca in squadra,

“l’AfricanonèpiùilContinentedelladisperazione,mailContinentedelleopportunità”.AdolfoUrso,ViceministroalloSviluppoEconomico.

SullanecessitàdilavorareperlosviluppodelSudItalia,qualecondizionepercoglieredavveroleopportunitàoffertedalMediterraneo,hainsistitolaPresidentedelComitatoInterregionaleGIMezzogiornoGabriellaMegale.

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si gioca come europei”. D’altra parte, come ha evidenziato il Viceministro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso, “l’Africa non è più il Continente della disperazione, ma il Continente delle opportunità” ma è anche necessario, come ha sottolineato il membro del board della Bce Lorenzo Bini Smaghi, che ‘’i Paesi del Mediterraneo mettano mano alle riforme, perché non è possibile sostenere la crescita senza politiche economiche’’.Altro tema caldo della giornata quello dell’immigrazione, toccato dal Vicepresidente Europa di Confindustria Andrea Moltrasio, e al centro del discorso del Ministro dell’Interno Roberto Maroni, che sull’Europa si è mostrato fiducioso (“Pare ci sia una svolta di Bruxelles sulle politiche che riguardano il Mediterraneo”) ma ha espresso dubbi circa “la possibilità che si crei nella nuova Commissione europea un commissario ad hoc per l’immigrazione”. Nel caso, ha aggiunto, “spero non ci sia una delega solo per l’immigrazione clandestina, ma anche per chi viene a lavorare. Quello che serve sono regole precise che vengano fatte rispettare”.

[email protected]

Foto in apertura: 1° Tavola Rotonda del

30-10-2009 su “Mediterraneo tra opportunità

e bisogni: economie, società e culture in

crescita”; 2° Tavola Rotonda del 30-10-2009 su

“La nuova Europa e il Mediterraneo”.

Antonio Tajani

Walter VeltroniAntonio Bassolino

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CAPRI 2009

dialogo e rispetto per costruire sviluppodiMimmoLobello

ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa

Questionemeridionaledaaffrontarecomequestionenazionale.“Stabilirechenelleprossimeotto-diecifinanziarie-hasottolineatoilPresidentedellaCameraGianfrancoFini-visiaunincrementocostantepersostenereleeccellenzetecnicoscientificheallocatealSud”.

Nella 2° giornata di lavori, a Capri si è tornati a parlare della necessità di rilanciare il processo euro-mediterraneo, avviatosi fin dal 1995 a Barcellona e man mano arenatosi.

Un processo che, come ha sottolineato il Presidente della Camera Gianfranco Fini, deve avvenire senza alcuna pretesa di superiorità culturale da parte del Nord verso i Paesi della riva Sud, ma nel nome del dialogo e del rispetto. Ma anche un processo che richiede come condicio sine qua non una situazione di pace e stabilità che in questo momento appare purtroppo più lontana che mai. Per questo, ha dichiarato Fini, “la Ue deve impegnarsi a giocare un ruolo più decisivo nel processo di pace in Medio-Oriente, un ruolo che non può essere giocato

solo da Washington”.Certo è che, se il processo euro-mediterraneo dovesse decollare, il Sud italiano non può permettersi di farsi trovare impreparato. Come ha sottolineato il Presidente dei G.I. Campania Mauro Maccauro, fino a oggi “nonostante le numerose parole profferte sul tema, di risultati concreti se ne sono visti pochini”. È giunto il momento di passare all’azione. “Il ruolo del Mezzogiorno sarà ineludibile, perché sarà di fatto l’avamposto dell’intera Europa nei confronti di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”, ha dichiarato il Presidente della Camera. Ecco perché “continuare a dire che il problema del Sud è un affare regionale, ovvero del Sud, è non solo stupido ma

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Alessandro Profumo all’A.D. dell’Enel Fulvio Conti e al Vicepresidente BEI Dario Scannapieco.Nel corso del suo intervento, il Ministro all’Industria, Commercio e Nuove Tecnologie del Marocco Ahmed Reda Chami ha evidenziato le enormi potenzialità del suo Paese, il quale “should be seen as a market, but also as a production platform”, mentre la Deputata del Parlamento del Ghana Samia Nikrumah ha denunciato l’inadeguatezza della politica degli aiuti verso i Paesi africani, evidenziando la necessità di investimenti in strade e infrastrutture (“abbiamo bisogno di tanti Enrico Mattei”, ha detto, ricordando il ruolo fondamentale del fondatore dell’Eni nella costruzione di quella che è ancora oggi una delle più importanti dighe africane). E un annuncio importante è arrivato dal Presidente della Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini: partirà a gennaio il fondo previsto nell’Unione del Mediterraneo per finanziare lo sviluppo delle infrastrutture della parte Sud del Mediterraneo. “Si tratta - ha dichiarato Bassanini - del primo e unico strumento concreto dell’Unione del Mediterraneo”.

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Foto in apertura: 1° Tavola Rotonda del 31-10-

2009 su “Il ruolo dell’Italia nella costruzione

di un modello di sviluppo”; 2° Tavola Rotonda

del 31-10-2009 su “Il Mediterraneo di domani:

tra integrazione e crescita”.

anche anacronistico”.Questione meridionale da affrontare come questione nazionale, dunque. E al Ministro Tremonti, Fini propone “di stabilire che nelle prossime otto-dieci finanziarie vi sia un incremento costante per sostenere le eccellenze tecnico scientifiche allocate al Sud”. Un’idea che il Ministro dell’Economia ha accolto definendola “straordinaria” e individuando nel Cnr lo strumento per “aumentare gli investimenti strategici e la ricerca nel Sud”. Tremonti ha inoltre accolto la richiesta dei crediti d’imposta, suggerendo di richiedere tali crediti nel veicolo di un Fas per il Mezzogiorno. Sempre dal palco di Capri, Tremonti ha poi proposto un’accelerazione sul disegno di legge che contiene la Banca del Mezzogiorno - “per dotare il Sud di una propria banca autoctona” - e le obbligazioni fiscalmente agevolate per convogliare il risparmio al Sud: “Se l’intervento di riduzione dall’attuale 12,5% al 5% dell’aliquota sui capitali depositati in banca che vengono investiti

al Sud diventasse un emendamento alla Finanziaria a favore del Sud - ha dichiarato - credo che sarebbe nell’interesse di tutto il Paese”.Altro tema cruciale della giornata, la necessità di ridurre “la quota enorme delle spese improduttive”, snodo importante per avviare la riduzione delle imposte. I tagli alla spesa sono stati chiesti a gran voce già dai relatori del venerdì, Federica Guidi e Lorenzo Bini Smaghi in primis, e poi rilanciati dal Ministro Tremonti, che ha denunciato, per esempio, l’assurdità della spesa

sanitaria. La Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, di cui il pragmatismo è dote distintiva e molto apprezzata, ha poi tentato di passare alla fase operativa, proponendo sul tema “un avviso comune con i sindacati”.Molte le autorità di spicco cha hanno preso parte alle tavole rotonde nella giornata di sabato, da Joaquin Navarro-Valls al Professor Alberto Quadrio Curzio e al Direttore di Limes Lucio Caracciolo, dal già Ministro della Giustizia francese Rachida Dati al Sottosegretario Affari Esteri Stefania Craxi e al Segretario Generale Ministero Affari Esteri Giampiero Massolo, dall’A.D. di UniCredit

“Sel’interventodiriduzionedall’attuale12,5%al5%dell’aliquotasuicapitalidepositatiinbancachevengonoinvestitialSuddiventasseunemendamentoallaFinanziariaafavoredelSud-hadichiarato,ilMinistroGiulioTremonti-credochesarebbenell’interessedituttoilPaese”.

“IlruolodelMezzogiornosaràineludibile,perchésaràdifattol’avampostodell’interaEuropaneiconfrontidituttiiPaesichesiaffaccianosulMediterraneo”,hadichiaratoilPresidentedellaCameraGianfrancoFini.Eccoperché“continuareadirecheilproblemadelSudèunaffareregionale,ovverodelSud,ènonsolostupidomaancheanacronistico”.

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Federica Guidi, Gianfranco Fini, Emma Marcegaglia

Alessandro Profumo

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Capri: il potere catalizzatore dei luoghi e dei momentidiPaolaBarbazza

GiovaneImprenditoreConfindustriaMonzaeBrianza

Treglieventi,chehannolegatoancoradipiùiltradizionaleconvegnodeiGI.Giovedì,serataall’eleganteHotelLaPalmaconl’interventodiRamiMakhzoumiedelpadreFouad.CenadiGaladelVenerdìallostoricoGrandHotelQuisisana,doveancheilmenuhaparlatodiMediterraneo.EDomenica,ilXIIITrofeoVelicovinto,davantiall’equipaggiodellaTerritorialediRoma,dallasquadradellaSardegna.

Capri, la “regina di rocce” di Neruda, è stata la rappresentazione perfetta e osservatorio ideale per trattare

il tema del XXIV Convegno svoltosi il 30-31 ottobre: “Mediterraneo. Dall’Europa al Golfo, la rotta verso nuovi orizzonti”. Ci sono momenti, all’interno di ogni Convegno, che rappresentano il lato più leggero e informale dell’evento, nonché l’occasione per un confronto aperto e fluido tra i convenuti.Questo l’obiettivo declinato quest’anno a Capri in tre importanti momenti: la serata di Giovedì all’Hotel La Palma, la Cena di Gala del Venerdì al Grand Hotel Quisisana e il Trofeo Velico organizzato Domenica nelle acque antistanti il porto di Capri. Giovedì sera, dopo l’ultimo scambio d’idee durante il Consiglio Centrale tenutosi al Quisisana, si è svolta presso il candido ed elegante Hotel La Palma una cena in piedi. Il buffet è stato preceduto dal prezioso intervento di Rami Makhzoumi (Amministratore Delegato della Future Pipe Industries) e del suo orgoglioso padre Fouad. La Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria Federica Guidi, che ha introdotto gli ospiti, ha sottolineato l’importanza dei momenti di confronto con le altre realtà presenti nel Mediterraneo. L’intervento di Makhzoumi ha dato un’anticipazione delle tematiche del Convegno facendo emergere sia le opportunità che le criticità dell’integrazione del Mediterraneo. Molti sono stati i passaggi in cui è emerso un ottimismo fondato sulla consapevolezza che le nuove generazioni sanno e

sapranno superare le distanze con maggiore facilità grazie anche alle nuove tecnologie. Tali differenze, secondo Makhzoumi appaiono marginali rispetto all’obiettivo comune del perseguire la propria felicità. Il resto della serata è trascorso piacevolmente approfondendo le stimolanti parole degli ospiti e degustando gli ottimi prodotti locali.Al termine della prima giornata del convegno, si è invece svolta nella splendida cornice del Gran Hotel Quisisana la cena di gala. I quattrocento invitati sono stati accolti da Federica Guidi, Mauro Maccauro (Presidente GGI Campania) e Cristiana Coppola (Vicepresidente Mezzogiorno Confindustria). Di Mediterraneo ha parlato anche il menu, che a partire dai sapori della tradizione campana, è stato sapientemente armonizzato dallo chef con altri elementi del mare nostrum. Il fine settimana caprese si è concluso con il tradizionale Trofeo Velico, presentato Sabato sera con un aperitivo al Pantarei. Giunto alla XIII Edizione, ha visto un numero limitato di equipaggi rispetto alle edizioni passate, forse per il timore di un freddo autunno avanzato. Domenica mattina, però, i regatanti hanno potuto

apprezzare il sole caldo, una brezza leggera e una vista privilegiata su Capri e sul Golfo di Napoli. Il Trofeo è stato assegnato al termine di una sola regata, in quanto i continui salti di vento hanno costretto il Comitato di regata ad annullare due prove. Ad avere la meglio, davanti all’equipaggio della Territoriale di Roma, è stata la barca “Sardegna” del Presidente GGI Sardegna Cristiano Todde. “Per me è una cosa splendida che la squadra della Sardegna – ha dichiarato Cristiano Todde - abbia vinto, per la prima volta nella sua storia, la Regata di Capri. Ringrazio

questa squadra eccezionale, in particolare Michela Fantini e Luca Paolazzi per l’onore che ci hanno dato a regatare per la Sardegna, il mitico timoniere Luca Donelli che non ha sbagliato una virata e in special modo l’ideatore e massimo artefice della vittoria il nostro skipper Giovanni Soffietti”. Questi momenti hanno sempre un potere catalizzatore e sinergico rispetto ai lavori del Convegno e in quest’occasione sono stati oltremodo simbolici e facilitati dagli scenografici contesti e dalla rinomata accoglienza caprese.

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CAPRI 2009

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l’abruzzo che ti sorprendediFabioSpinosaPingue

PresidenteRegionaleGiovaniImprenditoriConfindustriaAbruzzo

DagliAbruzzidelletribùitaliche(Marsi,Peligni,Vestini,Sanniti,Frentani,Marrucini,…)all’UnicumAbruzzocompetitivoesolidale.Responsabilità,etica,qualità,coraggio,legalitàemeritocrazia.Laricostruzionedell’AquiladeveesserevissutacomeunagrandissimaopportunitàperlacrescitadellaRegione.L’impegnodeiGiovanidiConfindustria.

Il terremoto del 6 aprile scorso, che ha stravolto la nostra Regione, ci impone oggi di vedere la ricostruzione dell’Aquila come un’occasione straordinaria per ripensare

un innovativo e moderno modello di sviluppo regionale. Non c’è, infatti, solo da ricostruire questa città, ma da ripensare un ruolo forte e autorevole per L’Aquila capoluogo di una Regione non più a due velocità. I Giovani Imprenditori chiedono uno sforzo culturale ed esempi virtuosi alle forze produttive, sociali

e politiche abruzzesi per dare maggiori opportunità e risorse ai numerosi talenti e alle tante eccellenze di cui è gravida la nostra Terra. Gli ingredienti indispensabili sono il senso di responsabilità e l’etica da parte di tutti gli stakeholder, il coraggio e la qualità nelle riforme; il tutto condito con una buona dose di legalità e meritocrazia che deve contaminare tutti i settori della nostra comunità. È necessario, però, superare le divisioni e le rivendicazioni territoriali tipiche degli Abruzzi

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delle tribù italiche (Marsi, Peligni, Vestini, Sanniti, Frentani, Marrucini, …) e costruire finalmente l’Abruzzo come un unicum, competitivo e solidale, per cogliere le straordinarie opportunità del mondo globalizzato. Ma ora, il terremoto deve essere visto con occhi diversi; abbiamo bisogno di occhiali nuovi, che ci aiutino a vederlo come un’occasione per costruire un Abruzzo come un unicum, competitivo e solidale. Abbiamo l’obbligo di essere lungimiranti. Di osare. Di sognare. Non certamente di accontentarci del quotidiano. Perché le importanti risorse

finanziarie che arriveranno sul nostro Territorio, se non opportunamente valorizzate, avranno l’effetto di drogare un’economia per un decennio con tutti i rischi che ne conseguono. Dalle nostre tribù italiche dobbiamo prendere il coraggio, la forza e non certamente le loro divisioni, rivendicazioni.Non si costruisce con gli egoismi. Servono esempi virtuosi da parte dei tanti attori illuminati della comunità. E i Giovani Imprenditori stanno svolgendo, da tempo, un importante ruolo di

apripista, che sta contaminando la nostra Regione. Con questa Presidenza, abbiamo di fatto realizzato sostanzialmente il Gruppo Unico Regionale dei Giovani Imprenditori. Ormai, tutte le iniziative hanno una dimensione regionale. Ma poiché tante volte la forma è sostanza, adesso dobbiamo formalizzare la sua costituzione. Il compito di completare l’opera spetta agli organi direttivi del prossimo triennio. Non si costruisce con gli egoismi. “Per crescere bisogna essere disposti a perdere qualcosa” come un bambino che, pur di diventare adulto e raccogliere le sfide

straordinarie che gli riserva la vita, è disposto a “perdere” il tempo con i propri giocattoli. E noi cosa siamo disposti a perdere, pur di realizzare l’Abruzzo come un unicum? Una Regione a due velocità non può andare troppo lontano. Il problema delle zone interne è questione regionale. Non è solo un problema delle zone interne. Ci sono grossi rischi di coesione sociale. Oltre che di freno allo sviluppo e alla crescita di tutta la Regione.L’Abruzzo ha una straordinaria posizione geografica ad appena un’ora dalla Capitale d’Italia, dalla Capitale della spiritualità cristiana, con pochi minuti per raggiungere dal mare le montagne. Ma poi per spostarsi al proprio interno siamo fermi all’epoca delle tribù italiche: viviamo il paradosso che il Territorio di Castel di Sangro, tra appena un anno, raggiunga Isernia in soli 15 minuti e per arrivare al proprio capoluogo di provincia L’Aquila impiega circa 2 ore. Con questo convegno, tenutosi a Capri il 29 Ottobre scorso, si conclude il mio percorso all’interno del Movimento. Quindici anni straordinari che hanno condizionato la mia vita. Mi sento un uomo fortunato. Ho ricevuto molto, molto di più di quello che ho dato. Grazie a tutti, per avermi permesso di essere, durante il mio mandato, sempre me stesso. Si concludono due anni intensi a capo dei Giovani della mia Regione, dove non ho mai dimenticato di essere un Imprenditore. E poi mi sono anche divertito un mondo…

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In apertura, foto realizzata per i Giovani Imprenditori di Confindustria Abruzzo dall’Artista

Giovanni Cocco.

Abbiamol’obbligodiesserelungimiranti.Diosare.Disognare.Noncertamentediaccontentarcidelquotidiano.

IGiovaniImprenditorichiedonounosforzoculturaleedesempivirtuosialleforzeproduttive,socialiepoliticheabruzzesiperdaremaggioriopportunitàerisorseainumerositalentiealletanteeccellenzedicuiègravidalanostraTerra.

Fabio Spinosa Pingue

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MONDANANDOCI

CAPRI30-31 OttOBRE 2009 - DAy

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MONDANANDOCI

CAPRI30-31 OttOBRE 2009 - NIGHt

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INtERNAZIONALIZZAZIONE

le opportunità del Mare Nostrum diMassimilianoRaffa

ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa

Perfarrispettareleregolechesonoallabasedelcommerciointernazionale,l’arbitratointernazionaleèunostrumentoalternativoallagiustiziaordinariaeleimpresepossonoesserefacilitatenegliscambicommerciali.LeattivitàdiSIMEST,chehannoraggiuntoaoggiunlivellogiàconsistente,sisvolgonoinsinergiaconConfindustria,ABI,ICE,SACEeleprincipalibancheitaliane.

Istituita nel 1990, come Società per Azioni, la SIMEST è la finanziaria di sviluppo delle imprese italiane all’estero, creata per promuovere il processo di internazionalizzazione delle

aziende del nostro Paese e assistere gli imprenditori nelle loro attività all’estero. Le autorevoli testimonianze del Presidente, Giancarlo Lanna, e dell’Amministratore Delegato, Massimo D’Aiuto, ci aiutano a saperne di più.avvocato lanna, cosa pensa dell’Unione per il Mediterraneo promossa dal Presidente francese Sarkozy nel 2008?La creazione nel 2008 dell’Unione per il Mediterraneo, che ha rilanciato il Processo di Barcellona, ha riportato alla ribalta l’area del Mediterraneo che torna al centro del grande commercio internazionale. Il bacino del Mediterraneo è diventato il fulcro della direttrice di scambi Nord-Sud e con grandi potenzialità economiche soprattutto alla luce dei nuovi programmi

infrastrutturali avviati dai Governi locali. Il Mare Nostrum, infatti, ha sempre rappresentato un collegamento tra i Paesi dell’area, favorendone gli scambi commerciali. Oggi, inoltre, i comuni interessi economici possono svilupparsi attraverso partnership in settori strategici per il Made in Italy.Cosa pensa del gap economico tra le due sponde del Mediterraneo?Indubbiamente il gap economico tra i Paesi sulle due sponde del Mediterraneo permane. Ed è proprio per questa ragione che i principi ispiratori e gli obiettivi perseguiti attraverso l’Unione per il Mediterraneo - che vuole essere uno strumento volto a sostenere lo sviluppo dei Paesi partner e a colmare, quindi, il divario economico tra le due aree - sono molto importanti. Nel contempo, è fondamentale che i Governi nordafricani perseguano, dalla loro parte, politiche di riforme strutturali che stimolino lo sviluppo del settore privato e

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rendano alle economie locali una maggiore attrattività per gli investitori stranieri.lei Presidente, con la sua esperienza in campo forense, cosa pensa dell’istituto dell’arbitrato internazionale e potrebbe essere eventualmente utilizzato nei Paesi dell’area?Certamente l’arbitrato internazionale è la soluzione migliore, come strumento alternativo alla giustizia ordinaria, per far rispettare le regole che sono alla base del commercio internazionale. Attraverso questo strumento, infatti, che ritengo particolarmente interessante per questi Paesi, le imprese possono arrivare con una maggiore rapidità alla risoluzione delle controversie e quindi a una facilitazione degli scambi commerciali.

ingegner d’aiuto, quali sono, a oggi, le attività svolte da SiMESt nell’area del Mediterraneo e del Golfo?Le nostre imprese guardano con grande interesse all’area, sia per le opportunità che possono aprirsi dal punto di vista commerciale, che produttivo. Le nostre attività sono crescenti e hanno raggiunto a oggi un livello già consistente. SIMEST ha, infatti, deliberato 122 progetti di partecipazione con imprese italiane per investimenti complessivi nei diversi Paesi per oltre 3 miliardi e 700 milioni di euro e finanziamenti a oltre 570 imprese per circa 4 miliardi e 700 milioni di euro, relative a esportazione di macchinari e impianti, sviluppo

commerciale, studi di fattibilità e gare internazionali. Tra i settori emergono macchinari e attrezzature industriali, edilizia-costruzioni, tessile-abbigliamento, meccanico-elettromeccanico, agroalimentare e servizi. In tutta questa area, SIMEST svolge anche una intensa attività di business scouting e cioè di ricerca di opportunità di investimento ma anche di commesse per le imprese italiane.

rientra nella strategia di SiMESt la collaborazione con gli enti e le istituzioni locali?Certamente, queste collaborazioni sono molto importanti e il network di accordi di cooperazione con entità omologhe estere, con istituti di credito e con soggetti istituzionali preposti all’attrazione degli investimenti stranieri, si estende in moltissimi Paesi del mondo. L’obiettivo che vogliamo perseguire è fornire alle imprese italiane ulteriore supporto in termini, per esempio, di identificazione di partner locali o di assistenza in loco. Il notevole interesse per il Mediterraneo e tutta l’area del Golfo ci ha portato a rafforzare la collaborazione con numerosi soggetti economici e istituzionali locali, alcuni dei quali formalizzati in accordi.in che modo SiMESt collabora con le altri componenti del “Sistema italia” per supportare le imprese italiane nell’area?Le nostre attività all’estero si svolgono in sinergia con Confindustria, ABI, ICE, SACE e le principali banche italiane. In questa ottica di supporto integrato alle imprese italiane, e in particolare le PMI, che vogliono operare nell’area del Mediterraneo, ma anche del Golfo Persico, abbiamo messo a punto, insieme a BNL – Gruppo BNP Paribas e Assafrica & Mediterraneo, l’iniziativa “30° parallelo” che già in questo primo anno ha portato all’avvio di numerosi progetti.

[email protected]

IlgapeconomicotraiPaesisulleduespondedelMediterraneopermane.Edèproprioperquestaragionecheiprincipiispiratoriegliobiettiviperseguitiattraversol’UnioneperilMediterraneosonomoltoimportanti.

SIMESThadeliberato122progettidipartecipazioneconimpreseitalianeperinvestimenticomplessivineidiversiPaesiperoltre3miliardie700milionidieuroefinanziamentiaoltre570impresepercirca4miliardie700milionidieuro,relativeaesportazionedimacchinarieimpianti,sviluppocommerciale,studidifattibilitàegareinternazionali.

Giancarlo Lanna

INtERNAZIONALIZZAZIONE

Massimo D’Aiuto

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DAL tERRItORIO

torino celebra i suoi ruggenti 50 anni diLauraTesseraChiesa

ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa

ConleparolediAndreaRomiti,il19°PresidenteGITorino,ripercorriamoilCinquantenariodellaFondazionedelGruppo.Unasequenzadieventi,masterformativi,incontriistituzionalieconviviali,garesportiveeungrandissimoprogettodisolidarietà,chesichiamaT.A.N.TO.(TrasportoAvanzatoNeonataleTorino).Èladonazionedi“Ambuleo”,l’ambulanzaattrezzatapersalvarelavitaaibimbinaticondeiproblemi.

Il Gruppo Giovani dell’Unione Industriale di Torino fu tra i primi in Italia e ha avuto e mantiene un ruolo determinante nel favorire la crescita della nuova

imprenditoria a livello nazionale. La sua attività fu avviata il 14 dicembre del 1959 da un “comitato promotore”, che ebbe ampia libertà di iniziativa per alcuni anni e indirizzò i suoi programmi soprattutto verso l’approfondimento delle problematiche aziendali, il collegamento con altre realtà imprenditoriali e il contatto con i centri culturali della città. Da quel giorno a oggi, si sono susseguiti ben 19 Presidenti

tra cui l’attuale in carica, l’Ing. Andrea Romiti, 37 anni, imprenditore di prima generazione e fondatore di APR, azienda specializzata nella co-progettazione e produzione di componenti rotanti per il settore aerospaziale ed energetico.Si celebra quest’anno il nostro Cinquantenario, afferma Andrea Romiti, e forti della tradizione che porta il nostro Gruppo, abbiamo voluto lasciare un segno nel corso di questo mandato.In primis con un master formativo durato circa un anno

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e mezzo, sui temi della leadership, del valore del capitale umano aziendale e dell’intangibile, e poi con un bellissimo progetto di solidarietà.In merito a quest’ultimo, abbiamo pensato che solo guardando ai bambini, che sono il nostro futuro, si poteva eternare un gesto di generosità. L’iniziativa si chiama progetto ‘TANTO’ (Trasporto Avanzato Neonatale Torino) e stiamo raccogliendo i fondi per donare il prototipo di ambulanza neonatale all’Azienda Ospedaliera S. Anna - Regina Margherita di Torino. L’ambulanza, battezzata “Ambuleo” proprio dalle figlie di un nostro Consigliere, potrà fare in modo che i piccoli nati con problemi in altri ospedali minori possano avere un mezzo attrezzato specificatamente per le loro esigenze, che ne permetta un trasporto celere per potergli salvare la vita. L’artista d’eccezione Ugo Nespolo ha creato il bellissimo logo del progetto, una leonessa che trasporta il suo cucciolo, proprio per salvarlo.Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno già contribuito alla sua realizzazione: numerose aziende associate, diverse istituzioni, e anche amici del Gruppo, a partire da nomi importanti come il nostro socio fondatore Enrico Salza e John e Lavinia Elkann. Nel corso del 2009, abbiamo organizzato eventi che hanno contribuito a raccogliere i fondi: una gara di golf nel nuovo circolo “Vigne del Barolo”, una cena del nostro Consiglio con tutti i 18 Past President, una serata di gala alla Reggia di Venaria e il Concerto di Natale del 15 Dicembre.

DAL tERRItORIO

La nostra ambizione, continua Andrea Romiti, è di poter realizzare due ambulanze (anziché una) e auspichiamo che la sensibilità delle persone a noi vicine e magari di quelle che potranno leggere questo articolo, possa aiutarci a realizzarle. A metà del 2010, il nostro Consiglio concluderà il mandato, ma pensiamo di essere riusciti a trasmettere ideali importanti a chi ci seguirà come la responsabilità sociale dell’imprenditore e l’etica del profitto. La responsabilità sociale fa parte del nostro ruolo di imprenditori, che investiamo continuamente in innovazioni per creare profitto e garantire il futuro dell’impresa e delle famiglie che vivono intorno a essa.

PROGETTO T.A.N.TO. (Trasporto Avanzato Neonatale Torino)Per effettuare la propria donazione: Fondazione La Stampa - Specchio dei Tempi - Fondo 500 di Solidarietà IBAN: IT10V0306901000100000120118. Indicare nella causale: Progetto T.A.N.TO Gruppo Giovani Imprenditori.

Un grazie di cuore a tutti!

[email protected]

AndreaRomiti.“Abbiamopensatochesologuardandoaibambini,chesonoilnostrofuturo,sipotevaeternareungestodigenerosità.L’iniziativasichiamaprogetto‘T.A.N.TO.’estiamoraccogliendoifondiperdonareilprototipodiambulanza.L’artistad’eccezioneUgoNespolohacreatoilbellissimologodelprogetto,unaleonessachetrasportailsuocucciolo,propriopersalvarlo”.

Andrea Romiti

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imprenditorialità e innovazionediMariaGloriaFrattagli

CollaboratriceComitatoGIConfindustriaMarche

IlComitatoGiovaniImprenditoriConfindustriaMarche,presiedutodaSimoneMariani,haorganizzatounciclodiworkshopperlaformazionemanageriale,nellevarieTerritorialidellaRegione.IlprimosiètenutoadAscoliPiceno,loscorso5ottobre.Relatored’eccezioneèstatoKennethP.Morse,ResponsabiledelDipartimentoperloSviluppod’ImpresadelMitdiBoston.

Selezionare talenti, dare forza a leadership riconosciute ma pronte a misurarsi con gli insuccessi, rilanciare le proprie aziende sperimentando anche nuovi

mercati ma non solo per incrementare i capitali. Sono solo alcuni degli input arrivati dal Professor Kenneth P. Morse, Responsabile del Dipartimento per lo Sviluppo d’Impresa del Mit (Massachussets Institute of Technology) di Boston, ospite d’eccezione del workshop “Imprenditorialità e Innovazione” organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria Marche, lunedì 5 ottobre.

Nella Sala degli Specchi (sede della Confindustria Ascolana) sono arrivate dal Professor Morse una serie di indicazioni per aggredire il mercato, e per trovare l’affermazione in Paesi diversi dall’Italia, che puntino l’attenzione, soprattutto, nella messa in discussione di un corpo manageriale fino a oggi comunemente caratterizzato dal “dominio” dei personalismi. La capacità quindi di condividere gli insuccessi con il team assieme a una conoscenza capillare, e non settoriale, dell’azienda per cui si lavora, appaiono elementi fondamentali di un

DAL tERRItORIO

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rinnovamento dovuto e che mai, secondo Morse, come in questo momento può trovare terreno fertile. L’identikit dell’imprenditore di oggi, sia esso pronto ad avviare una nuova impresa o a rilanciarne una esistente, è quello che più si avvicina alla figura di colui che impara a gioire dei successi altrui, che è mosso in primo luogo dalla risoluzione delle problematiche poste dal cliente e non dai ricavi o dalla tecnologia. Un concetto che riporta alla “nostranità” dell’imprenditore, per questo dal punto di vista di Morse, un valido business plan aziendale dovrebbe contenere nell’executive summary il nome dei primi 10 clienti dell’impresa. Perché proprio il “cliente” è il motore finanziario dell’impresa per cui la customer relationship management e

DAL tERRItORIO

la buona reputazione dell’azienda assumono un ruolo imprescindibile. Su questo concetto ha “battuto” il Professore: le opportunità di lavoro le creano i clienti, una “massima” dell’imprenditoria come di qualunque altro settore che troppo spesso viene dimenticata o messa da parte privilegiando tecniche più moderne di affari. Per il Responsabile del Dipartimento per lo Sviluppo d’Impresa del Mit di Boston, spetta ai Giovani Imprenditori – ha riassunto – analizzare il Territorio, i potenziali mercati, e trovare le strategie oltre che le soluzioni più idonee a rilanciare o creare ex novo un’impresa. “Le proposte illustrate oggi – ha detto Simone Mariani, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Marche e dell’Interregionale G.I. del Centro – devono essere per noi uno stimolo per attuare nuove idee imprenditoriali”. In quest’ottica, Mariani ha chiesto al Sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, e al Presidente della Camera di Commercio, Adriano Federici, la disponibilità a sostenere un eventuale ciclo di incontri per la formazione manageriale nel Piceno.Il workshop ha ricevuto l’importante contributo della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, la quale da tempo è vicina al Territorio e al Gruppo di Giovani Imprenditori. Questa iniziativa, promossa dai Giovani di Confindustria Marche e dalla Fondazione Carisap, è stata realizzata con il sostegno finanziario della Camera di Commercio e con il contributo fattivo dei Giovani Imprenditori di Ascoli Piceno, presente Gianluca Tondi (Presidente) e di Macerata, in rappresentanza Lucia Dignani (Presidente).

[email protected]

DaKennethP.Morsesonoarrivateindicazioniperaggredireilmercatoepertrovarel’affermazioneinPaesidiversidall’Italia,chepuntinol’attenzione,soprattutto,nellamessaindiscussionediuncorpomanagerialefinoaoggicomunementecaratterizzatodal“dominio”deipersonalismi.

“Leproposteillustrateoggi–hadettoSimoneMariani,PresidentedeiGiovaniImprenditoridiConfindustriaMarcheedell’InterregionaleG.I.delCentro–devonoesserepernoiunostimoloperattuarenuoveideeimprenditoriali”.

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Prospettive di investimento in Grecianel settore ittico

diLauraTesseraChiesa

ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa

Pescebiologicoepolicolturaintegrata.Dopoolioetabacco,branzinieoratesonoilterzoprodottodiesportazionedellaRepubblicaEllenica.“LaGrecia-sostiene

MicheleTorre,idrobiologoericercatoretrasferitosiinquestoPaese-haunaposizionestrategicaperchéèilverocuoredelMediterraneo”.“Sonocerto-aggiunge-chela

ricercascientifica,unitaalleideeinnovativeeagliinvestimentidegliimprenditoripiùlungimiranti,possaportareallanascitadinuoveaziendeeaunnuovosviluppodel

commercioericreareilvaloreaggiuntochegliimprenditorinecessitanoperinvestire”.

Visti dall estero

Michele Torre, 37 anni, figlio di un illustre professore e medico legale italiano, dopo la laurea in Italia si trasferisce in Grecia per

approfondire i suoi studi di ricerca sulla biologia marina e l’acquacoltura, collaborando per anni come ricercatore con il Fishering Research Institute di Kavala. Oggi, vive nella Repubblica Ellenica con la famiglia e opera professionalmente come consulente.dottor torre, perché ha deciso di trasferirsi in Grecia e non in un altro Paese del Mediterraneo?Le ragioni principali che mi hanno portato a trasferirmi in Grecia sono state le opportunità di lavoro, sia in istituti di ricerca sia in impianti privati di acquacoltura. È bene ricordare che, a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, in tutti Paesi del Mediterraneo, c’è stato un forte sviluppo del commercio ittico, soprattutto dovuto all’allevamento delle specie branzino e orata. La Grecia è stato il Paese che ha maggiormente giovato degli utili di quest’industria, anche grazie alle sue buone condizioni climatiche e alla geomorfologia della costa, che permisero lo sviluppo di impianti di allevamento su gabbie galleggianti con costi di produzione competitivi se confrontati con quelli degli impianti a terra (utilizzati da Italia, Francia e Spagna). Oggi, la Grecia produce circa 350.000 tonnellate annue di branzini e orate, circa il 60% della produzione europea e il 45% della produzione mondiale di queste specie (dati FAO e dell’Istituto Statistico Nazionale Greco). Branzini e orate sono

oggi il terzo prodotto di esportazione della Grecia, dopo l’olio e il tabacco. E i principali Paesi acquirenti sono la Spagna e in primis l’Italia. la crisi mondiale dell’ultimo anno ha colpito il mercato ittico del Mediterraneo? Il processo di crisi è arrivato gradualmente anche in Grecia: durante gli anni ’90, l’esplosione della capacità produttiva ha portato un forte ribasso dei prezzi di vendita, scesi in media dai € 15,57 al kg nel 1989 ai € 4,5 al kg nel 2000. Negli ultimi anni, poi, alcune aziende ittiche locali, per far fronte ai debiti contratti, hanno svenduto addirittura il pesce sotto il costo di produzione (in media € 2,7-2,8 al kg). Si prevede, però, di poter aumentare di nuovo i guadagni con una più rigida politica dei prezzi, con nuove strategie di vendita e migliorando l’immagine del prodotto con le certificazioni di qualità.Secondo lei, quali tecnologie la Grecia potrebbe sviluppare per rimanere leader nel bacino del Mediterraneo? Fondamentalmente due tecnologie nuove: il pesce biologico e la policoltura integrata. Per ottenere il “pesce biologico”, gli allevatori hanno iniziato a seguire dei disciplinari di produzione rigidissimi come quello stilato dall’azienda di certificazione tedesca Naturland. I costi di produzione sono maggiori ma il prezzo alla vendita (in media € 8 al kg) è ottimo in confronto ai prezzi del pesce allevato con metodi convenzionali. La Kefalonia Fisheries per esempio, è

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un’azienda che due anni fa converte buona parte della produzione da intensiva classica a intensiva biologica. “Il segreto dell’acquacoltura biologica - afferma Atanassios Frenzos, titolare dell’azienda - è quello di veicolare il consumatore all’acquisto, perché la filiera di produzione è rigidamente controllata e il pesce è migliore”. Policoltura integrata significa, invece, allevare insieme specie diverse che possano trarre vantaggio reciproco l’una dall’altra. Di recente, sono stato a capo di un progetto pilota di policoltura integrata e i risultati sono stati veramente molto promettenti: i costi fissi di allevamento sono relativamente bassi e l’ammortamento dell’investimento rapido. Infine, associando al branzino e all’orata anche altre specie, si diversifica la produzione e questo permette all’imprenditore di non dipendere dal mercato di un solo prodotto. Cosa consiglierebbe, dottor torre, agli imprenditori italiani che operano nel settore ittico, che volessero investire in Grecia o aumentare la reciproca collaborazione commerciale tra le loro aziende e quelle greche?Penso che questo sia un momento da cogliere

perché siamo all’inizio dello sviluppo di quelle nuove tecnologie che saranno il futuro del mercato. Poi, la Grecia ha una posizione strategica perché è il vero cuore del Mediterraneo e l’Italia è per l’80% toccata dal mare per cui sono due Paesi commercialmente complementari per natura. Sono certo che la ricerca scientifica, unita alle idee innovative e agli investimenti degli imprenditori più lungimiranti, possa portare alla nascita di nuove imprese e a un nuovo sviluppo del commercio e ricreare il valore aggiunto che gli imprenditori necessitano per investire.

Contatti/Links utili - Michele Torre, PhD:• e-mail: [email protected] Tel.: 00306936477942 • Istituto Statistico Nazionale Greco: www.statistics.gr • FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations): www.fao.org • Naturland - Association for Organic Agriculture: www.naturland.de• Kefalonia Fisheries: www.kefish.gr

[email protected]

Visti dall’estero

Michele Torre

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POLItICHE PER LA MODERNIZZAZIONE DEL PAESE

Una storia vera di un’italia modernadiJacopoSilva

ResponsabileGiovaniImprenditoriConfindustria

ComitatoPoliticheperlaModernizzazionedelPaese

NatoperdifendereVenezia,dallemareeedall’innalzamentodellivellodelmare.IlprogettoMO.S.E.,ilcantierepiùgrandeinEuropa,èilrisultatodell’eccellenzaimprenditorialedelnostroPaese.IlComitatoG.I.PoliticheperlaModernizzazionedelPaesehapromossolavisitaufficialeaicantieri,conunanumerosarappresentanzadiGiovanidiConfindustria.

Abbiamo bisogno di storie vere, di fatti. Perché le proposte per un’Italia più moderna sono tante e troppo spesso rimangono solo teoria. Con il

Comitato Politiche per la Modernizzazione del Paese, vogliamo superare la solita teoria e raccontare le migliori storie di successo. Imprenditori che vincono sfide e ottengono un risultato controcorrente, sorprendente, che ci infonde coraggio e modernità. Nel mondo del lavoro ci sono già gli esempi della modernizzazione. Il 16 ottobre, in una bella giornata di sole, con un numeroso gruppo di Giovani Imprenditori arrivato da tutta Italia, siamo stati accolti dal Consorzio Venezia Nuova e dall’Impresa Mantovani, per una visita ufficiale ai cantieri del MO.S.E. (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico).Per difendere Venezia e la sua laguna, sono state realizzate negli ultimi 25 anni opere per quasi 10 mld di euro. Con il più grande impegno finanziario per opere

di difesa dell’ambiente nella storia d’Italia, il Paese intero ha voluto proteggere Venezia, patrimonio nazionale e di tutto il mondo. Le immagini della tragica mareggiata del 1966 suscitarono grande emozione: potevamo, davvero, perdere Venezia! Lo Stato varò un piano straordinario e leggi speciali. Il progetto MOSE consiste in una schiera di paratoie mobili in grado di isolare la laguna dal Mare Adriatico, durante gli eventi di alta marea di intensità superiore a 110 cm. La laguna è collegata al mare da tre “bocche”: Lido, Malamocco e Chioggia. In ciascuna di esse, oggi, vi è un grande cantiere per la realizzazione del MOSE. Questa opera, il cui cantiere è il più grande in Europa, insieme ai tanti interventi per la riqualificazione della laguna, consentirà di difendere Venezia dalle maree e dall’innalzamento del livello del mare previsto anche dagli scenari peggiori del riscaldamento globale per i prossimi 100 anni. Le paratoie giacciono sul fondo del mare e

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sono piene d’acqua. Per attivarle, viene immessa aria compressa che le svuota. Via via che si riempiono di aria, le paratoie si alzano fino a emergere e a bloccare il flusso della marea. Quando la marea cala, le paratoie vengono di nuovo riempite d’acqua e scompaiono, scendendo sul fondale. Le dimensioni sono impressionanti: 78 paratoie larghe 20 m, alte fino a 30 m e spesse ben 5 m: ciascuna è come un palazzo che ruota e si alza!I lavori per le barriere MOSE sono stati precorsi da opere senza precedenti per la difesa dell’ambiente: ricostruiti 45 km di spiagge, 11 km di moli e 20 km di muraglia in pietra. E, per contrastare l’inquinamento, bonifiche e recuperi nella zona industriale di Porto Marghera. La realizzazione del MOSE occupa 3.000 addetti, i cantieri a mare si sviluppano per oltre 15 km con una flotta di più di 100 imbarcazioni. Trent’anni di dibattiti

POLItICHE PER LA MODERNIZZAZIONE DEL PAESE

politici lunghi e complessi sono serviti per prendere alla fine una decisione lungimirante. Il MOSE sarà operativo, nel 2014.Il MOSE è il risultato dell’eccellenza delle imprese italiane, in ogni settore: dalla meccanica alle costruzioni, dall’high-tech agli studi sulla biologia e biodiversità. Venezia eredita un’area immensa: l’Arsenale. Nel 1300, al tempo dei Dogi, nell’Arsenale venivano costruite le navi, con la prima “catena di montaggio” della storia. E oggi l’Arsenale è finalmente restaurato e tornato in vita, recuperando così le sue antiche funzioni. Oggi, presso l’Arsenale di Venezia, ha sede la direzione lavori del MOSE, e presto ci sarà un avanzato centro studi, a servizio dell’Italia e del mondo. Già da tempo arrivano qui studiosi da ogni Paese, per imparare come recuperare e difendere l’ambiente.Siamo sulla via del rientro, in barca, il sole tramonta. Abbiamo visto da vicino un grande esempio dell’Italia moderna. Ma la lezione più importante della giornata arriva osservando il folto gruppo di Giovani Imprenditori di Confindustria: una squadra di imprenditori di settori diversi, che desidera capire e fare propria l’energia positiva di un progetto che dimostra con i fatti che si può modernizzare l’Italia!

[email protected]

Conilpiùgrandeimpegnofinanziarioperoperedidifesadell’ambientenellastoriad’Italia,ilPaeseinterohavolutoproteggereVenezia,patrimonionazionaleedituttoilmondo.

Jacopo Silva

IlprogettoMO.S.E.consisteinunaschieradiparatoiemobiliingradodiisolarelalagunadalMareAdriatico,duranteglieventidialtamareadiintensitàsuperiorea110cm.

Venezia Lido Generale

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INDuStRIA AutOMOBILIStICA

la crisi del settore automobilistico diMimmoLobello

ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa

Ilfenomenononèsoloeuropeo,mainternazionale.Anchesel’Italia,rispettoaSpagnaeaRegnoUnito,èmessadiscretamente.L’unicaviad’uscitaèquelladiunariduzionedelnumerodiplayer,attraversoaggregazioniesviluppodisinergie.Edifatto,cisistagiàmuovendoinquestadirezione.

QQuello automobilistico è indubbiamente uno dei settori più colpiti dalla crisi economica, ma anche tra quelli che hanno maggiormente beneficiato di aiuti

e incentivi. Tutti speriamo in una sua rapida ripresa, anche perché è indubbiamente un termometro dello stato di salute di tutta l’economia. Ma qual è davvero la situazione del settore automobilistico e, soprattutto, quali sono i possibili scenari futuri? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Dell’Orto, Vicepresidente e Direttore Commerciale della Dell’Orto SpA, azienda leader nella produzione di sistemi di alimentazione, nonché Rappresentante G.I. Giunta Confederale.andrea, come possiamo descrivere il quadro attuale del settore automobilistico?Come ben sappiamo, nel 2008 si è registrata una forte e

improvvisa contrazione nel mercato delle automobili e dei veicoli commerciali, con un calo del 30-60%. Si è trattato di un fenomeno non solo italiano o europeo ma mondiale, la cui origine va ricercata nella sovraccapacità accumulatasi e nella conseguente tendenza a ridurre gli stock. Nel 2009 ancora risentiamo di questa situazione.E quali sono le aspettative per il futuro prossimo?Nel 2010 credo finirà l’effetto di riduzione degli stock, ma resta il fatto che il mercato ha un’evidente sovraccapacità. Inoltre, si risente molto dell’effetto del calo di fiducia dei consumatori, che tendono a non acquistare: chi possiede un’auto difficilmente la sostituisce o ne compra una seconda. Mi sento dunque piuttosto sicuro nel dire che nel 2010 non torneremo ai dati pre 2008. in questo quadro globale poco felice, come si pone

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l’italia rispetto agli altri Paesi?Facendo un’analisi comparativa, possiamo dire che nel settore automobilistico l’Italia è messa mediamente bene: meglio della Spagna e del Regno Unito, ma indubbiamente peggio della Germania che, avendo la forza di un debito pubblico molto basso, è potuta intervenire con incentivi strutturali ed essendo molto internazionalizzata è riuscita in parte a compensare il calo del mercato domestico.anche il settore automobilistico è minacciato dalla temutissima concorrenza da parte dei Paesi del Sud-Est asiatico?La concorrenza da parte del Sud-Est asiatico è già una realtà e credo si farà sempre più forte. Non mi riferisco tanto ai produttori di automobili (credo sia abbastanza improbabile che produttori cinesi di automobili riescano a penetrare con successo il mercato italiano ed europeo), quanto ai componentisti. Molte case automobilistiche, infatti, preferiscono acquistare i componenti in questi Paesi low-cost, a discapito dei produttori locali. È vero, però, che

INDuStRIA AutOMOBILIStICA

anche tanti componentisti europei hanno trasferito la loro produzione in quei Paesi, proprio per godere dei vantaggi di costo che offrono.ritieni valido il sistema di incentivi messo in campo per aiutare il settore a uscire dalla crisi? Il sistema di incentivi è indubbiamente di aiuto, ma va a premiare solo determinate categorie, per esempio le auto ibride o a metano e quelle di piccola cilindrata. Ha dunque, in un certo senso, un effetto distorsivo nel mercato.Storicamente, in momenti di crisi il settore automobilistico viene aiutato più di altri. Come mai?Il settore automobilistico viene aiutato forse più di altri perché è il secondo settore, dopo la sanità, a incidere sul Pil. Crea un indotto tale da poter far ripartire i consumi. Certo, è un difetto tutto italiano quello di premiare i settori che incidono maggiormente sul Pil anziché concentrarsi su incentivi di sistema, ovvero sulla riduzione delle tasse, ma di fronte a una crisi così profonda come quella attuale le manovre di aiuto al settore automobilistico sono state attuate non solo in Italia ma in quasi tutti i Paesi. incentivi a parte, verso quale direzione deve muoversi, a tuo parere, il settore automobilistico per superare la crisi?Proprio perché il mercato è saturo, sarà sempre più difficile avere nel settore automobilistico tanti attori come prima. L’unica strada che vedo possibile è quella di una riduzione del numero di player, attraverso aggregazioni e sviluppo di sinergie. E di fatto, ci si sta già muovendo in questa direzione.

[email protected]

LaconcorrenzadapartedelSud-Estasiaticoègiàunarealtàecredosifaràsemprepiùforte.Nonmiriferiscotantoaiproduttoridiautomobiliquantoaicomponentisti.Moltecaseautomobilistiche,infatti,preferisconoacquistareicomponentiinquestiPaesilow-cost,adiscapitodeiproduttorilocali.

Ilsettoreautomobilisticovieneaiutatoforsepiùdialtriperchéèilsecondosettore,dopolasanità,aincideresulPil.Creaunindottotaledapoterfarripartireiconsumi.

Andrea Dell’Orto

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FONDIMPRESA

Fondimpresa. anticipo Contributiancora più facile finanziare la formazione continua in aziendadiMassimilianoRaffa

ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa

L’accordoèstatosiglatodaCorradoPassera,ConsigliereDelegatoeCeodelGruppoIntesaSanpaolo,edaGiorgioFossa,PresidentediFondimpresa.Unulterioreincentivoperrealizzareprogettidiformazionecontinua,inparticolarenellepiccoleemedieimprese.

Fare formazione a misura di impresa, senza costi e senza anticipi. È l’opportunità offerta da Fondimpresa alle aziende aderenti. Il Fondo interprofessionale per

la formazione continua di Confindustria, Cgil Cisl e Uil ha raggiunto un Accordo con Banca Intesa, riservato alle aziende aderenti. L’accordo, siglato da Corrado Passera, Consigliere Delegato e Ceo del Gruppo Intesa Sanpaolo, e da Giorgio Fossa, Presidente di Fondimpresa, è un ulteriore incentivo per realizzare progetti di formazione continua, in particolare nelle piccole e medie imprese. Le aziende, che presentano un piano di formazione tramite il Conto Formazione di Fondimpresa, non dovranno più anticipare le spese per lo svolgimento delle attività formative. A questo penserà l’Istituto bancario, che anticiperà le spese con una formula di prestito agevolato. È la formula “Anticipo Contributi”, una linea di affidamento della durata massima di 15 mesi, che consentirà di anticipare i contributi accantonati sul Conto Formazione di ogni singola impresa fino all’80% dell’importo preventivato per il piano di formazione. Una seconda opportunità prevista dall’Accordo, sempre riservata alle aziende aderenti a Fondimpresa, è il “Finanziamento gestione business – Fondimpresa”, della durata massima di 18 mesi, destinato alle piccole e medie imprese per importi fino a 100.000 euro per le iniziative di formazione, non finanziabili con il Conto Formazione.Costituito da Confindustria, Cgil Cisl e Uil, Fondimpresa associa oltre 63.000 imprese, che impiegano oltre 3 milioni di lavoratori. Attraverso il “Conto Formazione”, le imprese dispongono direttamente del 70% dei contributi versati per legge all’Inps per la formazione. L’azienda può utilizzarle nei tempi e con le modalità che ritiene più opportuni, sulla base di Piani formativi condivisi con le rappresentanze sindacali. Con questo strumento, dal gennaio 2007 Fondimpresa ha concesso finanziamenti per la formazione per 150 milioni di euro, di cui 85 nel 2009. Le spese sono coperte

velocemente ma a rendicontazione, e per la piccola impresa anticiparle può essere un problema, soprattutto in questi tempi difficili. Con l’intervento di Banca Intesa il problema è risolto. “Fondimpresa - osserva Giorgio Fossa - è fortemente impegnata a promuovere l’investimento formativo nelle imprese di minori dimensioni, tessuto vitale ma poco supportato della nostra economia. L’accordo con Intesa San Paolo consente di superare l’ostacolo della diffusa carenza di liquidità delle PMI e ha grande valenza innovativa. Per la prima volta, su scala nazionale, l’accesso al credito viene garantito per rafforzare le risorse umane delle nostre imprese”. Si tratta di un’opportunità di grandissimo rilievo per tutte le piccole e medie imprese, che possono ottenere i finanziamenti con procedure semplici, rivolgendosi alla rete di sportelli bancari dell’Istituto, con il più ampio livello di copertura nazionale. “La priorità, in questo momento per l’Italia, è la crescita - aggiunge Corrado Passera - e la formazione è uno dei principali strumenti per valorizzare il capitale umano, che contribuisce in maniera determinante al successo di un’azienda. Abbiamo scelto di sostenere le aziende anche in questo percorso con strumenti ad hoc perché la crescita del Paese passa anche attraverso la formazione”.

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Stili & Tendenze

diEnricaGallo

ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa

Lo swap party: una moda ecologica ed ecosostenibile www.swapclub.it

Giunge in Italia una nuova moda ecologica ed eco sostenibile: lo swap party. Nato a Manahattan, nel fulcro di una metropoli alla “moda”, glamour e trendy, lo swap party diventa l’ultima tendenza dedicata a tutte le donne che amano fare shopping in modo consapevole. Alzi la mano chi non ha nell’armadio almeno uno o due vestiti di ottima fattura che ha messo solo un paio di volte magari sbagliando la taglia o il colore. Bene è giunto il momento anche per le fashion victim italiane di vivere questa esperienza con un format studiato ad hoc. Care “eco-fashioniste” lo swap party rappresenta un momento di incontro per scambiarsi (to swap) quei capi di abbigliamento praticamente nuovi, mai indossati,

oppure quegli abiti usati che non ci vanno più bene perché finalmente abbiamo perso quei chiletti di troppo. Lo swap-party è l’ultima tendenza in fatto di moda che consente di fare shopping a costo zero! In Italia, la prima a credere in questa direzione è stata Tamara Nocco, trend-setter bolognese che nel 2007 ha offerto alle fashion victim italiane una vetrina on-line dove poter scambiare vestiti e accessori di qualità. Lo Swap Club a oggi riunisce più di 500 accanite swapper da tutta Italia. Lo swap party sostiene una moda ecologica e sostenibile, assolutamente glamour e trendy, un’occasione per incontrarsi, facendo affari nel rispetto dell’ambiente.

Solar Mobility: al lavoro sfruttando l’energia solare www.solon.it

Solon, azienda leader in Italia e tra le principali in Europa per la produzione di moduli e sistemi fotovoltaici, ha ideato per i suoi dipendenti un sistema alternativo legato alla mobilità eco-sostenibile. Una nuova sfida che prende il nome di Solar Mobility, un’iniziativa appoggiata e sostenuta grazie alla collaborazione delle maggiori realtà europee. I dipendenti dell’azienda avranno la possibilità di utilizzare scooter e biciclette elettriche ricaricate gratuitamente sul posto di lavoro, sfruttando l’energia prodotta dai moduli fotovoltaici installati sul tetto del capannone. I mezzi di trasporto utilizzati funzioneranno con un’autonomia di circa 30 km per quanto riguarda la mobilitazione attraverso l’impiego di biciclette mentre gli scooter disporranno di autonomia maggiore ai 60 km. Veicoli elettrici che sfruttano l’energia solare senza emettere nell’ambiente alcuna sostanza inquinante. Un progetto innovativo a cui doversi ispirare per introdurre all’interno delle aziende il concetto di “eco-sostenibilità” aziendale. L’innovazione mobilita l’uomo e lo rende migliore: Solar Mobility apporta valore aggiunto all’azienda ma soprattutto all’ambiente lavorativo, rivolta a tutti i soggetti pubblici e privati che scelgono di stare dalla parte dell’ambiente. Un’idea, una proposta rivolta a tutte le aziende che desiderano fare della “responsabilità ambientale” uno stile di vita condiviso.

Move Your Energy: la sedia a dondolo del futuro www.greenergadgets.com

La sedia a dondolo del futuro si chiama “Move Your Energy”: la sedia a dondolo che genera, raccoglie e utilizza energia rinnovabile. In essa è integrato un meccanismo che trasforma ogni movimento in energia. Più o meno lo stesso principio del braccialetto che trasforma i movimenti del corpo in energia pulita, e delle tante idee per raccogliere energia dai passi. Visitando il sito www.greenergadgets.com è possibile notare l’idea con cui partecipa Petr Novak al concorso in cui partecipano studenti, designer esordienti e già affermati. È chiesto loro di trovare proposte innovative e soluzioni in grado di ridurre l’impatto ambientale. Devono inoltre cercare di ridurre l’uso di prodotti tossici e l’inquinamento. Un autentico tocco di genio, è l’uso dell’energia previsto in questa sedia a dondolo. L’energia raccolta dal dondolìo della sedia, accumulata in una batteria, serve per accendere una lampada a Led. Un’autentica innovazione, apportatrice di sano relax: leggere la sera in poltrona alla luce di un’energia autoprodotta e che non inquina.

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Stili & Tendenze

Chain: la task lamp tutta al femminile www.architetturadesign.it

È stata nominata la “lampada al femminile” dalla progettista Ilaria Marelli che afferma: “Sempre più donne lavorano come professioniste eppure le task lamp riflettono un universo meccanicista, maschile nel senso tradizionale del termine”. La Marelli parte dal rifiuto di questo status quo e progetta, questa bellissima lampada-gioiello tecnologica ed emozionale. Elegante e preziosa come un gioiello, si trasforma nell’edizione limitata “CHAIN-FRAU by Nemo” sfoggiando dettagli elegantemente rivestiti con la pregiata pelle Poltrona Frau. Chain è una lampada da tavolo snodabile, in alluminio e nylon 66, con un innovativo sistema di illuminazione LED. Il principio di funzionamento ricorda molto la

celeberrima e tanto discussa PizzaKobra di Ron Arad, ma l’approccio al progetto, il feeling e le tecnologie usate vengono sicuramente esaltate e migliorate in questo progetto rivisto in chiave femminile. Una forma squadrata, morbida che grazie ai quattro elementi in alluminio può assumere forme diverse. Ciò è reso possibile grazie alle particolari cerniere, sviluppate dalla designer che riescono a far ruotare e bloccare gli elementi a nostro piacimento. Per dar vita ai LED della lampada e illuminare le nostre stanze basterà sfiorare la base di Chain. Un’emozione hi-tech realizzata ex-novo dall’azienda con una nuovissima interfaccia touch pronta ad accendere e regolare l’intensità della luce. Un progetto innovativo che ricrea armonie generate semplicemente facendosi guidare dalla vista e dal tatto, due dei cinque sensi con cui percepiamo la realtà circostante.

Flogos: comunicazioni dall’alto www.flogos-italia.com

Giunge dagli Usa un modo di comunicare alternativo, straordinario e pieno di effetti speciali. La pubblicità, da sempre ritenuta strumento valido per affermare la propria identità, apportatrice di valori aziendali all’interno di un sistema globale di mercato, diventa “atmosferica”. Questa, l’ultima frontiera semantica della pubblicità ad personam. È il caso di Flogos, l’advertising fatto di nuvole di sapone, progettato da due ex tecnici di effetti speciali hollywoodiani, hanno apportato un nuovo modello di pubblicità. Un’idea semplice quanto innovativa ed efficace per coloro che intendano farne uso. Snowmasters ha realizzato un aggeggio in grado di creare loghi utilizzando schiume a base di tensioattivi (sapone) mescolati a gas più leggeri dell’aria come l’elio. Una particolare combinazione di elementi permette al logo di resistere in cielo per circa un’ora e i flogos sono in grado di viaggiare anche per 50 km, fino a 6.000 metri di altezza. Le dimensioni variano da 60 a 90 cm e sono eco-compatibili al 100%: a garantirlo sono Francisco Guerra e Brian Glover, i due titolari di Snowmaster che hanno costruito un network in franchising che dalla Cina va al Libano e al Canada. Nasce e si sviluppa un nuovo modo di comunicare ed esprimere se stessi guardandosi dall’alto, concependo l’idea di potersi rivolgere indistintamente a un numero indefinito di persone: a tutti coloro cioè che decideranno di alzare lo sguardo al cielo…

EcoATM: la spazzatura elettronica diventa guadagno www.ecoatm.com

È stata annunciata ufficialmente la diffusione sul territorio statunitense di un’azienda americana che ha installato a Omaha, Nebraska una macchina automatica chiamata Automated Cycling Stations per il riciclaggio di vecchi dispositivi elettronici portatili. L’obiettivo dell’azienda è quello di gestire il riutilizzo o l’eventuale riciclaggio dei prodotti informatici che tradizionalmente butteremmo. Il riutilizzo va indirizzato verso

mercati, per cui l’acquisto di una apparecchiatura elettronica ai prezzi del nuovo è impossibile e quindi sono disposti ad acquistare l’usato da noi invendibile. Il riciclaggio, invece, si riferisce a quegli oggetti talmente obsoleti da non essere rivendibili in nessun mercato. Inizia, quindi, un’operazione di recupero dei materiali preziosi contenuti nelle apparecchiature elettroniche fatto a livello altamente industriale. Esteticamente, l’apparecchiatura sembra simile a un tradizionale bancomat. L’interessato può infilare il vecchio cellulare e liberarsene in maniera pulita e rispettosa dell’ambiente. Inoltre, la macchina dispone di una telecamera che attraverso dei sensori interni, valuta automaticamente l’usato e consegna un buono acquisto. In alternativa, può anche donare l’equivalente per cause ambientali in base alle politiche delle attività commerciali che utilizzeranno la stazione di riciclaggio. L’Automated e Cycling Stations sembra un progetto interessante per conciliare business e problemi di smaltimento e riciclaggio comuni a tutto il mondo. Un suggerimento, un’iniziativa, un’idea anche per l’Italia. Restiamo in attesa per vedere

se EcoATM estenderà il suo mercato anche al Vecchio Continente… (Fonte: www.wired.it)

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diEnricaGallo

ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa

Vincere, che impresa! Gestire l’azienda con l’arte della guerra di Andrea Dalledonne e Giacomo GrilliEditore Foschi - Pagine 256 - Euro 14,00

Quante affinità ci sono tra un Generale dell’esercito e i manager che dirigono le aziende? Le relazioni sono facilmente individuabili: un abile Generale deve coordinare una squadra, creare una mission, comandare degli uomini, impostare una strategia per vincere e ottenere il successo desiderato. Un manager necessita di uomini abili ed efficienti per combattere il nemico, impiegando tutte le armi a disposizione per raggiungere i propri obiettivi. Quale imprenditore, manager o politico non si è mai sentito accerchiato o sconfitto? O non ha pensato di dover impiegare tutte le proprie armi per combattere un concorrente? Se nel linguaggio la “guerra” è entrata da tempo in azienda, alla gestione d’impresa sono applicabili, opportunamente adattati, anche strategie e modelli mutuati dal pensiero militare. D’altronde, quale miglior scuola di leadership può esistere rispetto all’esempio di uomini che hanno conosciuto le difficoltà del comando come Napoleone, Cesare o Alessandro? Da dove trarre lezioni migliori sull’arte della pianificazione se non dai classici del pensiero strategico come Clausewitz, Vegezio, Sun-Tzu e Montecuccoli? Un libro che colleziona un’ampia e preziosa raccolta di aforismi, motti e riflessioni di generali e condottieri nonché di importanti studiosi di arte militare. Propone, inoltre, numerosi aneddoti relativi alle più famose battaglie e una loro rilettura in chiave imprenditoriale e politica. Il lettore avrà la sensazione di proiettarsi nel passato, facendo uso dei segreti millenari di tradizione militare, sfruttando tecniche, linguaggi, aforismi del tempo adattate al mondo contemporaneo e rivolte a manager, politici, imprenditori.

Il sistema degli incentivi alle imprese del Mezzogiorno Analisi, scenari, riflessioni di Francesco S. Coppola e Giuseppe RosaEditore Giannini - Pagine 336 - Euro 34,00

Francesco S. Coppola e Giuseppe Rosa affrontano una tematica di forte interesse comune, resa tale grazie all’Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno che ha realizzato, assieme al patrocinio del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, uno studio sul sostegno pubblico alle imprese del Meridione e in particolare sui principali strumenti di agevolazione degli investimenti. Grazie a una ricognizione storica del sistema di incentivazione negli anni successivi alla fine dell’intervento straordinario, il lavoro ne ricostruisce l’evoluzione e i cambiamenti avvenuti per effetto delle modifiche delle regole comunitarie, delle modifiche nell’assetto dello Stato e per il tentativo di rendere gli incentivi sempre più mirati ed efficaci.Gli strumenti di agevolazione alle imprese operanti al Sud hanno evidenziato i principali risultati, i punti di forza e di debolezza, nonché il ruolo che potranno svolgere in prospettiva, alla luce del dibattito pubblico e del gradimento delle imprese. Da qui ne emerge un sistema complesso, caratterizzato da difficoltà finanziarie e gestionali che hanno contribuito al non-raggiungimento degli obiettivi prefissati.

A completare l’opera è stato effettuato uno studio completo, prendendo in analisi un campione di 500 imprese meridionali operanti nei settori manifatturiero e del terziario avanzato. È stato tracciato uno spaccato significativo degli orientamenti, delle esigenze e delle potenzialità del tessuto produttivo. I risultati dell’indagine riportano una realtà economica da non sottovalutare: la bassa propensione agli investimenti.In questo quadro, secondo l’opinione degli intervistati, il sistema degli incentivi, da condizione irrinunciabile per realizzare un programma d’investimento, com’era in passato, viene considerato tutto al più un elemento di supporto allo sforzo imprenditoriale, che può favorire alcuni processi rilevanti, come per esempio l’innovazione, ma a condizione che gli strumenti siano di semplice fruizione e maggiormente finalizzati alle esigenze delle imprese stesse.

Books and Web

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4711-12/2009

www.ticonzero.infoTiconzero.info è la rivista on-line di business e management che interpreta fatti e fenomeni contemporanei con metodo scientifico. Uno spazio di incontro e di confronto per coloro che desiderano esporre se stessi e i propri talenti. Negli oltre dieci anni di storia, Ticonzero.info si è approcciato al management in modo multi disciplinare, mescolando teorie accademiche ed esperienze aziendali, diffondendo in Italia una nuova cultura manageriale. Il lettore, infatti, può accedere liberamente ai contenuti, scaricando tutti gli articoli dei 101 numeri d’archivio. Tra le diverse sezioni presenti all’interno del sito, il lettore può inoltrarsi all’interno di uno spazio dedicato alla “creatività”, una sala giochi letteraria in cui sono presenti diversi articoli che offrono consigli, tecniche ed esercizi per sviluppare, secondo le proprie capacità, comportamenti più creativi. Oppure la sezione dedicata al global business, permette al lettore l’osservazione di altri mondi per comprendere il nostro, la possibilità di espandere i propri confini abituali, le storie fatte di diversità, curiosità, successi e fallimenti che si incontrano varcando in qualsiasi direzione i confini che ci sono familiari. Queste e altre sezioni che offrono al lettore una visione nuova e stimolante della realtà d’impresa. La redazione della rivista è guidata dal Direttore Editoriale Fabrizio Montanari, Docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e dal Direttore Responsabile Vincenzo Perrone, Prorettore per la Ricerca Università Bocconi. Un team eterogeneo di accademici e manager d’impresa che si pongono come obiettivo la diffusione in Italia di una cultura manageriale nuova, moderna, internazionale, attenta e responsabile.

Books and Web

www.innovazioneitalia.net Digitando il sito www.innovazioneitalia.net, l’utente esplora uno spazio dedicato alle notizie, commenti riguardanti progetti innovativi proposti dalle aziende italiane. “Non solo un blog” ma una vetrina per condividere idee e servizi nel campo del business e dell’economia italiana. Il Made in Italy della produzione industriale e artigianale risulta essere un sinonimo di affidabilità, garanzia e qualità, rappresentando un vanto per le nostre imprese anche in campo internazionale. Il blog desidera essere uno strumento funzionale alle aziende, offrendo ai progetti Made in Italy, iniziative, proposte innovative una maggiore visibilità. Ciò contribuisce alla creazione innovativa del nostro Bel Paese: idee di business, occasioni di incontro con le banche e mercato dei capitali, bandi di finanziamento pubblico. Il blog, costantemente aggiornato, dispone di alcune sottocategorie nelle quali gli utenti interessati possono condividere proposte e commenti: “Finanziamenti Innovazione”, “Innovazione ambiente”, “Innovazione imprese”, “Innovazione progetti”, “Innovazione tecnologica”. Per quanto riguarda la sezione dedicata ai progetti innovativi legati all’eco sostenibilità, l’utente

avrà la possibilità di tenersi aggiornato in relazione a proposte, idee, prodotti Made in Italy di aziende responsabili e potrà lasciare un commento inserendo i propri dati personali. Insomma, non solo un blog ma un contenitore di informazioni, progetti, idee, una vetrina per condividere in ambito finanziario ed economico il Made in Italy della produzione italiana industriale e artigianale.

[email protected]

Page 46: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

4911-12/2009

tAM tAM G.I.

RINNOVO CARICHE

Comitato interregionale del Centro

Durante i lavori del IV Forum dei GI, tenutosi il

25 settembre a Portonovo (AN), alla presenza

del Presidente Nazionale Giovani Imprenditori

Confindustria, Federica Guidi, è stato

nominato Presidente dei Giovani Imprenditori

dell’Interregionale del Centro - che raggruppa

i Giovani Imprenditori di Confindustria Lazio,

Marche e Umbria - Simone Mariani, già

Presidente GI Confindustria Marche. “Attraverso

l’Interregionale del Centro - ha affermato Mariani

- vogliamo perseguire molteplici obiettivi, offrire il

nostro contributo all’analisi delle problematiche

contingenti e creare occasioni di confronto da

cui far scaturire proposte operative, promuovere

e sostenere una maggiore integrazione dei vari

Territori regionali per permettere di essere più

competitivi e di attivare significative e concrete

sinergie, infine, realizzare progetti comuni,

[email protected]

favorendo lo scambio di conoscenze”. Il lavoro

dell’Interregionale sul tema di “Ricerca e

Innovazione” ha generato alcune proposte che

saranno sottoposte all’attenzione del Governo:

modifica delle modalità di somministrazione dei

test di ammissione alle facoltà a numero chiuso,

in favore di una graduatoria nazionale e non più

per singola università; istituzione di un efficiente

sistema di fund raising attraverso la detraibilità

integrale delle donazioni dei privati alle università

e agli enti per la ricerca; attivazione di sistemi

trasparenti, severi e rigorosi per il finanziamento

pubblico di università o equipe di ricercatori sulla

base di oggettivi criteri di merito; detassazione

degli utili delle start up avviate da giovani laureati

e ricercatori; impiego di parte delle risorse

provenienti dallo scudo fiscale per progetti

finalizzati al “rimpatrio” dei ricercatori Italiani

residenti all’estero. Nel suo intervento, Simone

Mariani ha ribadito che “l’Italia ha bisogno di

politici, di imprenditori, di giovani, che vincano

la tentazione di difendere l’esistente, avendo il

coraggio di partecipare come protagonisti al

profondo processo di trasformazione del nostro

tessuto produttivo che, se non anticipato e

governato adeguatamente, potrebbe travolgerci,

e in molti casi ciò sta già avvenendo. Lavorando

insieme per sciogliere i nodi strutturali che

affliggono l’Italia, potremo guardare avanti, con la

consapevolezza di aver contribuito a costruire un

futuro migliore per il nostro Paese e per le nostre

imprese”. Simone Mariani succede a Giovanni

Santucci.

Simone Mariani

Comitato regionale Friuli Venezia Giulia

Arianna Bellan è la nuova Presidente del

Comitato Regionale dei Giovani Imprenditori

della Confindustria Friuli Venezia Giulia. È quanto

è stato deciso, all’unanimità, nella riunione del

Direttivo regionale tenutasi lo scorso martedì

10 novembre a Pordenone. Arianna Bellan, che

succede nel mandato al Presidente uscente

Alessandro Zanetti, è dirigente della Sweet SpA,

azienda dolciaria goriziana presente a livello

mondiale con i suoi ovetti di cioccolata che,

attualmente, occupa un centinaio di dipendenti.

La neo eletta Presidente, nel ringraziare i

colleghi del Direttivo per la fiducia accordatale,

ha affermato che affronterà il suo nuovo e

importante incarico con grande entusiasmo

assicurando il suo massimo impegno e

concentrando l’attività principalmente sui

seguenti punti in stretto raccordo con le linee

operative e strategiche delle Federazione:

avviare un più fattivo rapporto di collaborazione

con il mondo della scuola a livello regionale;

iniziare, definendone metodologia e contenuti

con i colleghi delle associazioni territoriali, un

programma di conoscenza e collaborazione fra

le aziende associate a Confindustria; concentrare

l’attività del Comitato Regionale Giovani su aspetti

pratici, raccogliendo le esigenze delle Territoriali

sia in ambito confindustriale che aziendale e

cercando strategie comuni.

Arianna Bellan

Gruppo asti

Nel corso dell’Assemblea Ordinaria del 20

ottobre, si è provveduto al rinnovo delle

cariche sociali, per il triennio 2009-2011, che

risultano essere così attribuite: Massimo

Toso (Toso Srl - Trasportatori Meccanici),

Presidente; Polina Bosca (Bosca SpA - Azienda

Vinicola), Francesca Fasolis (Fa.Re. Sas

– Impresa di Costruzioni Edili); Alessandro

Scassa (F.lli Scassa Costruzioni Sas - Impresa

di Costruzioni Edili), Fabio Rovasio (Iem Srl

- Impianti Elettrici), Consiglieri. Massimo Toso,

37 anni, AD dell’impresa di famiglia ormai alla

quinta generazione, negli anni scorsi è stato

Consigliere e Vicepresidente della Territoriale

di Asti e quest’anno ha deciso di candidarsi

alla Presidenza per concludere la permanenza

nel GGI, mettendo a frutto le esperienze degli

anni precedenti. L’intento del nuovo Presidente

è quello di coinvolgere un sempre maggior

numero di Imprenditori Junior (GI) della

Territoriale in corsi e seminari per coadiuvarli a

diventare la classe dirigente del futuro, favorire

l’associazionismo con contatti e progetti

unitamente ai GI di altre Province e promuovere

la diffusione della Cultura d’Impresa in Scuole

e Università.

Massimo Toso

Page 47: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

50 11-12/2009

tAM tAM G.I.

RINNOVO CARICHE

Gruppo Catanzaro

Il 22 ottobre, si è svolta l’Assemblea per il

rinnovo delle cariche sociali. Andrea Abramo,

che succede a Daniele Rossi, è stato eletto

Presidente del GGI Catanzaro, per il triennio

2009-2012. Il nuovo Consiglio Direttivo risulta

formato, oltre che da Andrea Abramo, da:

Andrea Celia, Camillo Crivaro, Alessandro

Genovese, Danila Lento, Andrea Poerio,

Marco Rubbettino, Massimiliano Salvatori,

Domenico Antonio Totino. “Sono decenni

- ha dichiarato Andrea Abramo, in apertura

del suo intervento - che l’annosa ‘questione

meridionale’ è riproposta sui tavoli istituzionali

come monito agli amministratori del passato

e lasciapassare per le costituende dirigenze.

Eppure non una soluzione, né rilevabili

segnali di ripresa si fanno largo tra le mille

contraddizioni di una Terra, la Calabria, così

ricca di risorse potenzialmente valorizzabili.

Basti pensare al capitale umano, all’innegabile

valore dell’operosità calabrese, all’ingegno,

alla capacità di sapersi reinventare in un

Territorio così ‘difficile’ e povero di opportunità.

Non di rado, però, proprio queste risorse e

in particolare i giovani scelgono l’unica via

possibile, quella della fuga, per esprimere

capacità e potenziale, scelgono di inventare,

ideare e costruire il proprio futuro su basi

più solide e ricche d’opportunità. I nostri

giovani decidono di andarsene. Uno dei nostri

obiettivi è quello di salvaguardare questo

patrimonio che, di anno in anno, esportiamo

e perdiamo con un po’ di complessiva

complicità. Noi Giovani Imprenditori abbiamo

l’arduo compito d’essere d’esempio alle nuove

generazioni, abbiamo la grande responsabilità

di comunicare a coloro che costituiranno il

tessuto economico della Calabria di domani,

che il futuro è un’opportunità difficile ma

possibile, se creata con lo spirito dell’operosità,

dei valori, della lealtà, dell’etica, del sacrificio”.

“La nostra azione - ha proseguito il neo

Presidente - si focalizzerà certamente sulla

divulgazione ai giovani delle nostre esperienze

imprenditoriali; gli stessi giovani che sono

e dovranno rappresentare le cellule con cui

riorganizzare il nostro Territorio, il fulcro su cui

reinvestire risorse, capacità e tempo. Sono

certamente loro che guideranno la Calabria

di domani ed è su di loro che la nostra linea

programmatica dovrà concentrarsi. Per

raggiungere tale obiettivo, occorrerà avvicinarsi

al mondo dei giovani curando e approfondendo

ancor di più i rapporti con i loro abituali

formatori, scuole e università, poiché dobbiamo

riconoscere che la cooperazione tra impresa

e università è, ancora oggi, molto scarsa;

dunque rafforzeremo questo binomio”. “Le

occasioni per incrementare la voglia di vivere

l’associazione non mancheranno. Dagli

incontri istituzionali e non, alle iniziative di

solidarietà, alla partecipazione a incontri di

confronto formativo finalizzati al supporto degli

associati o di coloro che vorranno lanciarsi

nell’intraprendere un’idea. Terremo sempre

vivi i rapporti tra le Territoriali, favorendo

economie interassociative, scambi culturali e

tavoli operativi sui temi d’interesse comuni.

Parteciperemo alle sfide di marketing

associativo lanciate dagli organi nazionali

e lasceremo un segnale tangibile creando,

ideando ‘divertendoci’. Promuoveremo la

partecipazione alle iniziative istituzionali di

Confindustria Nazionale, ai Consigli Centrali,

validi momenti conoscitivi per calibrare la linea

programmatica della nostra Territoriale sullo

scheletro dei piani nazionali. La partecipazione

a tali attività ci fornirà utili informazioni e

argomenti su cui dibattere e non di rado molti

spunti utili all’orientamento delle strategie

nelle nostre aziende”. “Mi piace pensare

Confindustria - ha concluso Andrea Abramo

- come un’Associazione proattiva e dinamica,

istituzionale e operativa, che sappia supportare

gli imprenditori e in particolare i giovani,

un’Associazione che porti con sé il valore e

l’orgoglio dell’essere imprenditori, un Gruppo

d’individui che si associno non certo per

appartenere a una casta, ma per operare in

concretezza senza corone e stemmi dorati. Gli

obiettivi da perseguire non saranno semplici

e, più opereremo, più il rischio di commettere

qualche svista sarà alto ma, essendo un

Gruppo di Giovani, noi raccoglieremo questa

sfida e di certo non rimarremo inattivi. Il

nostro programma manterrà le linee guida del

passato, raffinando ove possibile le iniziative,

ma sarà anche un programma ‘aperto’ alle idee

e agli approcci innovativi. Costruiremo il nostro

triennio con l’attenzione e la responsabilità

dovuta, implementeremo concretamente le

iniziative ed eviteremo di fermarci a brillanti

progetti completi di testa ma senza alcuna

coda. La nostra sfida sarà far ‘accadere’ e noi,

insieme, ci riusciremo”.

Gruppo Padova

Lo scorso 23 ottobre, si è svolta l’Assemblea

elettiva del GGI Padova. Per il prossimo biennio

2009-2011, è stato riconfermato Presidente

Jacopo Silva insieme al Vicepresidente Vicario

Giorgio Stoppato. Il Consiglio Direttivo è,

dunque, composto: Jacopo Silva (Siauto SpA),

Presidente; Giorgio Stoppato (Cogeass Broker

di Assicurazioni), Vicepresidente; Enrico Berto

(Berto’s SpA), Davide Bresquar (MB Scambi

Culturali Srl), Rodolfo Cetera (Sicea SpA),

Giovanni Cilenti (Uniflair SpA), Valeria Lazzaro

(Imballaggi Lazzaro Srl), Niccolò Mion (Mion

SpA), Giovanni Prearo (Prearo Costruzioni

Srl), Filippo Sottovia (Trans Cel Autotrasporti

Snc), Orazio Stangherlin (Arcadia Consulting

Srl), Debora Zanon (Prefabbricati Zanon

Srl), Consiglieri; Giampaolo Chiarotto (Ing. E.

Mantovani SpA), Past President.

Andrea Abramo

Consiglio Direttivo

Jacopo Silva

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5111-12/2009

Giovani delle Territoriali vicine e di altri Gruppi;

3) Sviluppare la tematica dell’education, intesa

non solo come progetti per la scuola, per il

suo avvicinamento alle esigenze delle aziende,

ma anche come realizzazione di momenti

di formazione e crescita professionale e

personale per gli imprenditori del Gruppo.

tAM tAM G.I.

RINNOVO CARICHE

Gruppo Pavia

L’Assemblea del GGI Pavia, tenutasi lo scorso

25 settembre, ha provveduto al rinnovo delle

cariche sociali per il biennio 2009-2011.

Annalisa Tocchio (Tocchio Srl di Vigevano) è il

nuovo Presidente. Mentre il Consiglio Direttivo

risulta composto da: Andrea Griffini (Com.

Tec.’83 SpA di Trivolzio), Past President; Andrea Annalisa Tocchio

Davide Guariento

Elisabetta Cappelluto

La rubrica “Tam Tam G.I.” è strutturata in due sezioni: “Rinnovo Cariche” ed “Eventi”.Per lo spazio “Rinnovo Cariche”, si chiede alle Segreterie Regionali e Territoriali G.I. di inviare la documentazione con i nomi del nuovo Consiglio Direttivo e la foto (ad alta risoluzione) del nuovo Presidente e/o dei componenti il nuovo Consiglio Direttivo.Per lo spazio “Eventi”, relativo alle iniziative promosse dai Comitati Regionali G.I. e G.G.I., si invitano le Segreterie Regionali e Territoriali G.I. a trasmettere una sintesi della manifestazione (10-15 righe) e/o il depliant con il programma.Foto e documentazione vanno fatte pervenire, cortesemente, a Orietta Sdoja ([email protected]).

Brambati (Brambati SpA di Codevilla); Riccardo

Brocchetta (Riccardo Brocchetta Srl di Pavia);

Davide Dondena (Saspol Technology Srl di

Vigevano); Silvia Gatti (Plasveroi International

Srl di Vellezzo Bellini); Stefano Maggi (Lab.

Analysis Srl di Casanova Lonati), Massimiliano

Ruggeri (Valvitalia SpA di Rivanazzano); Giulio

Teppati (Nannetti A. & C Srl di Casei Gerola).

Gruppo rovigo

Nel corso del Consiglio Direttivo, tenutosi

il 14 settembre, Marco Saltarelli è stato

nominato Vicepresidente del GGI Rovigo.

Il Direttivo, per il triennio 2009/2011 quindi,

risulta così composto: Davide Guariento (Main

Consulting Srl), Presidente; Marco Saltarelli

(S.A.F.A.S Srl), Vicepresidente; Luca De Stefani

(LMF Srl), Valentina Massaro (PRE.FER Srl),

Roberto Pastorelli (Adriano Pastorelli Srl),

Alex Saggia (Edil Pitture Srl) e Andrea Turri

(Turri F.lli Srl), Consiglieri; Antonio Toscano

(Toscano Costruzioni Srl) e Daniele Sprocatti

(Edicom Srl), Past President. Tre gli obiettivi

del Programma delle Attività della Presidenza

di Davide Guariento: 1) Poter contribuire

in maniera importante al rafforzamento

dell’identità del GGI Rovigo e del ruolo di

rappresentanza che il Gruppo deve avere

a diversi livelli, per essere parte attiva nella

programmazione dello sviluppo e della

crescita del tessuto economico del Territorio.

Il Gruppo Giovani Imprenditori deve essere un

punto di riferimento per tutti i GI del Territorio,

essendo esso la rappresentanza più grande

di tutta la Provincia di Rovigo; 2) Portare il

Gruppo sul Territorio, creando una solida rete

di rapporti con le diverse istituzioni a livello

locale, provinciale e regionale, favorendo

la creazione di tavoli di lavoro congiunti e

momenti di incontro e scambio anche con i

Gruppo savona

La nuova Presidente del GGI Savona è

Elisabetta Cappelluto, terza donna nominata

alla guida del Movimento GI Savona, dopo

Cristina Mallarini e Federica Bagnasco, durante

l’Assemblea riunitasi il 16 settembre. 36 anni e

mamma di Ludovica di 11, Elisabetta Cappelluto

- rappresentante della terza generazione

imprenditoriale delle aziende di famiglia del

“Gruppo Cappelluto”, attive nell’edilizia, nella

cantieristica e nel turismo, che contano 200

addetti e che operano anche in Lombardia e

Piemonte - succede a Cristina Mallarini per

scadenza del mandato. Il nuovo Consiglio

Direttivo, per il biennio 2009-2011, risulta inoltre

composto da: Alba Picasso (Picasso Gomme)

e Fabrizio Re (Tortorello e Re), Vicepresidenti;

Cristina Bolla (Oroargento Group), Marika

Garzoglio (Cement-Bit), Guido Ghiringhelli

(Albino Chiesa) e Gabriele Gilardoni (Gilmarmi),

Consiglieri. “Il mio programma - ci ha dichiarato

la neo Presidente - sarà incentrato soprattutto

sulla formazione, infatti, stiamo lavorando

proprio in questi giorni per stabilire temi e

contenuti con la struttura dell’Unione. Vogliamo

proporre ai nostri associati un percorso di alta

formazione, che vedrà il punto di arrivo in un

convegno organizzato dal nostro Gruppo nel

2011 proprio a Savona, dove speriamo di avere

ospite il nostro Presidente Nazionale, Federica

Guidi”.

Page 49: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

5311-12/2009

2 15 Giugno Bergamo

Il Consiglio Direttivo di giugno, oltre al resoconto

e al relativo dibattito sull’evento del Convegno

GI 2009 a Santa Margherita Ligure, ha visto

l’intervento del Direttore di Confindustria

Bergamo, Guido Venturini. Particolarmente forte

e deciso il suo discorso rivolto al GGI Bergamo,

Venturini ha comunicato quanto è necessaria

la presenza di tutta la struttura, anche in Giunta,

insieme all’invito permanente di Gianmarco

Gabrieli alla Presidenza. Il contributo dei GI

deve diventare un concreto e costante aiuto

ai senior, perché i GI sono capaci di gestire

maggiormente la velocità del cambiamento e

sentirsi responsabili.

2 30 Giugno Bergamo

Un emozionante Tour del Mistero ha portato il

GGI Bergamo a conoscere meglio la loro città,

avvolta da misteri e racconti particolarmente

coinvolgenti. Paolo Meschini, la guida membro

del Gruppo Archeologico Bergamasco, dopo

aver presentato le numerose iniziative del

Gruppo, ha accompagnato i GI per tutta la serata

tra vicoli e misteri di Città Alta. La serata si è

conclusa alle tavole del ristorante “Tre Torri” in

Piazza Mercato del Fieno.

2 2-5 Luglio saint Petersburg

Lo Yes for Europe ha organizzato “Business

Mission to Russia”.

2 9 Luglio Bergamo

La Cena Estiva 2009 del GGI Bergamo si è tenuta

nella splendida location “Tenuta Colle Piajo” a

Nembro. Organizzata e animata dalle ragazze

del GGI Bergamo, coordinate da Silvana Pezzoli,

la serata è trascorsa tra piacevoli sorprese e

gadget distribuiti a tutti i presenti e offerte dagli

sponsor dell’evento. Un evento divertente e molto

partecipato anche dal punto di vista culinario,

particolarmente raffinato e di gusto.

2 14 Luglio Bergamo

In collaborazione con The European House

Ambrosetti, il GGI Bergamo ha organizzato

un incontro dal titolo “L’ottimizzazione delle

imprese familiari: errori frequenti e soluzioni”.

L’equilibro che deve esistere tra famiglia e

impresa deve essere sempre tenuto in forte

considerazione per il progresso dell’impresa

stessa. Non è compito facile: per natura stessa,

infatti, famiglia e impresa sono ambiti fondati su

approcci diversi, protezione e solidarietà nella

prima, rischio e competizione nella seconda.

Come fermare la giusta coesistenza, il giusto

equilibrio? Luca Petoletti, Responsabile Divisione

Imprese Familiari di Ambrosetti, ha spiegato

con decisione e chiarezza come affrontare

e risolvere concretamente le problematiche,

latenti o espresse, che le imprese di famiglia

devono, prima o poi, affrontare per garantirsi

un’ottimizzazione della propria organizzazione

nel tempo. È vero che ogni impresa ha le sue

peculiarità, ma vi sono tratti comuni su cui

molte imprese di famiglia scivolano come il non

rispetto dei ruoli, la carenza di informazioni, poca

chiarezza su chi deve fare cosa, ecc. “Non voglio

dilungarmi - ha dichiarato Gianmarco Gabrieli,

Presidente del GGI Bergamo - sull’importanza

che rivestono le imprese familiari. Negli

ultimi mesi, mentre tutto il mondo era avvolto

dall’incertezza, da questa crisi finanziaria scaturita

dalla mancanza di fiducia tra le banche stesse,

le imprese familiari hanno rivestito un ruolo

fondamentale perché all’interno delle stesse

c’era, e c’è tuttora, un giacimento di fiducia.

Fiducia tra i membri della famiglia, fiducia tra i

collaboratori, fiducia nei confronti del sistema

bancario: ritengo che sia altrettanto fondamentale

che oggi il sistema bancario ricompensi in termini

di fiducia le imprese familiari, che con quella

visione di lungo termine stanno traghettando

l’economica oltre la tempesta”.

2 6 settembre Bergamo

Il Memorial Internazionale Davide Fardelli,

dedicato all’amico e collega del GGI Bergamo

scomparso tragicamente sei anni fa, è arrivato

alla quinta edizione. L’evento è stato riservato

alle categorie Elite/Under23, Donne/Elite,

Juniores, Allievi, Donne Allieve e Hand Bike. I GI

di Bergamo hanno apprezzato profondamente

di aver fatto parte del Comitato d’Onore, perché

“la passione, l’entusiasmo e la disponibilità

che Davide ha aggiunto all’interno del nostro

Movimento vive ancora in mezzo a noi”.

2 11 settembre Pescara

“Competere - Semplificare - Intraprendere” è

stato il titolo dell’Assemblea Annuale e della

Tavola Rotonda del GGI Pescara. Nella relazione

annuale, il Presidente del GGI, Alessandro

Addari, ha delineato lo scenario e le nuove sfide

dell’Economia globale che attendono le imprese

e i Giovani e sottolineato l’importanza di avere

sempre più una visione sistemica tra imprese,

associazioni, istituzioni e politica per accelerare

il cambiamento e per costruire insieme un

sistema sempre più efficiente ed efficace. Il

Presidente ha, poi, illustrato alla platea i progetti

avviati e quelli in fase di lancio nelle tre aree

“Competere - Semplificare - Intraprendere”,

assi strategici del suo programma, nella cornice

del programma biennale del Presidente di

Confindustria Pescara, Mauro Angelucci, e

lanciato delle proposte concrete di rilancio

della competitività. Il Vicepresidente Nicola Di

Marcoberardino si è soffermato sul regolamento

del progetto di Confindustria Pescara ideato e

gestito dal GGI StartImpresa, che darà ai Giovani

Aspiranti Imprenditori della Regione, selezionati

da un Comitato Tecnico di Valutazione,

l’opportunità di essere guidati alla trasformazione

della loro idea di impresa in un vero e proprio

progetto di business, attraverso un Corso di

Specializzazione gratuito. Collegato al Corso

di Specializzazione sarà il Premio in denaro

messo in palio dalla Federazione delle Banche

di Credito Cooperativo dell’Abruzzo e del Molise

e la consulenza gratuita per la fase di start-up,

nel caso di effettivo avvio della nuova impresa,

da parte dei partners progettuali: Adecco,

Asi Consulting, Badine, Bizbrain Systems,

Elaform, Mirus, MP & Partners, Tecnoconsult,

TopSolutions. Il modello di domanda e i relativi

allegati sono inseriti sul portale di Confindustria

Pescara: www.confindustria.pescara.it. La

Tavola Rotonda ha raccolto le testimonianze

di alcuni protagonisti della realtà economica e

politica, per un confronto teso al rilancio delle

imprese e del Territorio. Sono intervenuti oltre

tAM tAM G.I.

EVENtI

GOBAG SVILUPPO IMPRESELIBERA LA VIA AGLI INVESTIMENTI DELLE AZIENDE ITALIANELIBERA LA VIA AGLI INVESTIMENTI DELLE AZIENDE ITALIANE

FORMAZIONE E SELEZIONE PERSONALE

AGEVOLAZIONI IN CONTO INTERESSE FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO SOVVENZIONI IN BONUS FISCALE

PubliOne.it

800-131114Pescara

Page 50: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

54 11-12/2009

al Presidente Addari: Fabio Spinosa Pingue,

Presidente GI Confindustria Abruzzo; Simone

Mariani, Presidente GI Confindustria Marche;

Mauro Angelucci, Presidente Confindustria

Pescara; Daniele Becci, Presidente della Camera

di Commercio di Pescara; Alfredo Castiglione,

Vicepresidente Giunta Regionale d’Abruzzo;

Guerino Testa, Presidente Provincia di Pescara;

Antonio Martorella, Assessore Provincia di

Pescara; Stefano Cardelli, Assessore Comune di

Pescara; ha moderato l’incontro Luigi Vicinanza,

Direttore del “Centro”, quotidiano dell’Abruzzo.

Il Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo,

Nazario Pagano, ha voluto inoltrare un messaggio

di saluto al Presidente Addari, rappresentando

la vicinanza dell’Istituzione regionale al mondo

dell’imprenditoria e alle sue problematiche.

Riprendendo il titolo dell’Assemblea, il Presidente

ha sottolineato l’importanza per Amministratori

e Imprenditori di alzare il livello dell’impegno,

per consentire anche a una piccola Regione

come l’Abruzzo di reggere la competizione

negli scenari nazionali così come in quelli

internazionali e allo stesso tempo proporsi agli

investitori come luogo appetibile.

2 18-20 settembre Bergamo

Il GGI Bergamo ha organizzato la Quinta

Edizione del Trofeo Associazioni Giovanili.

Una regata a vele bianche (senza spinnaker),

promossa con l’intento aggregativo, rivolto

anche all’Associazione Artigiani Bergamo e

all’Associazione Nazionale Costruttori Edili.

2 19 settembre Pescara

Week end all’insegna della Sicurezza alla Guida,

quello organizzato dal GGI Pescara, capitanati

dal Presidente Alessandro Addari, nel circuito Val

Vibrata. Protagonista dell’evento il pilota di rally

professionista Alfredo De Dominicis, abruzzese,

già istruttore di pilotaggio presso il Centro

Internazionale di guida sicura Alfa, Maserati e

Ferrari e ora impegnato nel Campionato Italiano

Assoluto Rally. Alfredo, o “superdedo” come

lo chiamano i suoi supporter, ha tenuto una

lezione focalizzandosi sui principali aspetti

della Guida Sicura, dalla posizione di guida

alla corretta traiettoria in curva, dal movimento

delle mani sul volante fino a suggerimenti su

dove guardare mentre si guida e la corretta

scelta e manutenzione dei pneumatici, al fine

di evitare errori comuni che limitano il confort

di guida e soprattutto, la sicurezza. A seguire,

è stato utilizzato un evoluto simulatore di

Guida per poi passare alla prova “al volante”

in cui i Giovani di Pescara hanno guidato le

autovetture messe a disposizione dallo sponsor

principale AutoAbruzzo, concessionario BMW

e Mini, mettendo in pratica i preziosi consigli

del pilota istruttore. Per Daniele Pasquali tra

gli organizzatori dell’evento “sono momenti

importanti che uniscono alla convivialità aspetti

formativi utili per la vita di tutti giorni, soprattutto

per chi utilizza l’auto per lavoro girando in lungo

e in largo l’Italia e l’Europa come spesso accade

a noi imprenditori”. Presente anche il Direttore

di Confindustria Pescara, Luigi Di Giosaffatte,

che ha molto apprezzato l’iniziativa, “una bella

occasione per sentirsi sempre più parte di un

Gruppo coeso che ha il piacere di stare insieme

anche al di fuori del contesto lavorativo”. Al

termine dell’evento dopo la consegna degli

attestati di partecipazione, il Presidente Addari

ha voluto ringraziare AutoAbruzzo e gli altri

sponsor che hanno consentito la realizzazione

dell’iniziativa: Abruzzo Channel, Bizbrain Systems,

Executive Services, Gruppo Ettorre, Park Hotel

Alcione. Nella foto, da sinistra Alessandro Addari,

Alfredo De Dominicis e Daniele Pasquali.

2 21 settembre modena

Nell’ambito degli “aperitivi con l’innovazione”

- ovvero momenti informali di riflessione su

temi nuovi o sempre attuali dell’innovazione

tecnologica e di processo - il GGI Modena ha

studiato la “World Class Manufacturing o Lean

Production” applicata a Crown Aerosols Italia,

multinazionale leader europeo nel settore

del packaging metallico per alimenti e non,

che utilizza da anni questa metodologia. Il

raggiungimento dell’eccellenza nelle prestazioni

aziendali attraverso il miglioramento continuo:

il WCM - World Class Manufacturing o Lean

è una metodologia d’organizzazione dei

processi aziendali che, attraverso l’obiettivo del

miglioramento continuo di tutte le prestazioni e

il coinvolgimento di tutti i livelli aziendali, porta

all’eccellenza dell’intero ciclo logistico-produttivo,

compreso quello della progettazione. Sono

state approfondite le metodologie di lavoro

usate, basate appunto sui concetti della Lean

Manufacturing, e l’intero processo produttivo di

Crown, analizzando come tale modello consenta

all’azienda di rispondere alle richieste dei

clienti in tempi brevi e con grande flessibilità e

come a tutti gli effetti esso sia considerato leva

strategica per competere sul mercato europeo.

All’incontro, ha fatto seguito una visita guidata

dello stabilimento di Crown Aerosols Italia di

Spilamberto (Modena). L’aperitivo conclusivo si

è tenuto presso il Museo dell’Aceto Balsamico di

Spilamberto, dove i partecipanti sono stati accolti

dal Sindaco, Francesco Lamandini.

2 22 settembre Verese

“Quale leva per le PMI? Il valore delle risorse

umane” è stato il titolo dell’appuntamento che

il GGI Varese ha organizzato nella sede di

Busto Arsizio dell’Associazione. Un momento

informale, durante il quale i GI hanno potuto

confrontarsi con Stefano Canali, Direttore

Generale della Canali SpA, storica azienda

che opera nella produzione sartoriale di capi

classici, sportswear e accessori moda. Il suo

intervento è stato preceduto da quelli di Alberto

Parma, Presidente dei GI di Varese, e di Stefano

Monda, Amministratore Delegato della Impemba

& Associati, società che opera dal 1984, in

Italia e all’estero, nei settori della consulenza

direzionale e della formazione manageriale.

“All’interno del Movimento - ha spiegato Alberto

tAM tAM G.I.

EVENtI

Pescara

Pescara Verese

Page 51: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

5511-12/2009

Parma - è emersa la volontà di dialogare e

confrontarci con autorevoli personalità del

mondo imprenditoriale ed economico che, con

la propria esperienza umana e professionale,

possano arricchirci e creare occasioni di

approfondimento in merito a tematiche di

grande interesse e attualità”. A partire dal tema

delle risorse umane. Argomento che è stato già

al centro dell’Assemblea 2009 e che, continua

Parma, “intendiamo approfondire ulteriormente

attraverso un workshop, durante il quale sarà

possibile analizzare nel concreto casi aziendali

specifici, in modo da poter riflettere insieme

sull’organizzazione e i processi aziendali

all’interno delle nostre imprese”.

2 23 settembre onna (aQ)

Vivere il post-sisma in prima linea, trovando

la forza per costruire una storia nuova dalle

macerie del 6 aprile. È lo spirito dei Giovani

Imprenditori, di chi si alza la mattina “e non

aspetta che qualcuno gli accenda il computer

per iniziare a lavorare”. Quello stesso spirito

che ha spinto i Giovani di Confindustria Abruzzo

a premiare il giornalista Giustino Parisse,

Vicecaporedattore del quotidiano d’Abruzzo “Il

Centro”, nonché responsabile della redazione

aquilana. Una statua, che riproduce il Guerriero

di Capestrano, intitolata al “Personaggio

dell’anno 2009”, è stata consegnata dai GI a

Parisse, che gli riconoscono il merito di essersi

“distinto per l’impegno lavorativo e sociale

e la straordinaria forza nel reagire nel dopo

terremoto, nonostante le tristi vicende personali”:

impossibile per lui non pensare a quello che è

successo, ai suoi due figli, Domenico e Maria

Paola, rimasti sepolti dalle macerie, specie se il

premio arriva nel giorno del suo 19° anniversario

di matrimonio. Tra i tanti presenti alla cerimonia

di consegna, che si è svolta nella tensostruttura

che ospita la Chiesa di Onna (Aq): Fabio Spinosa

Pingue, Presidente GI Confindustria Abruzzo;

Alessandro Addari, Presidente GGI Pescara;

Mauro Bernabei, Presidente GGI Teramo;

Alessandra Rossi, Presidente GGI L’Aquila;

Giuseppe Ranalli, Presidente GGI Chieti; Luigi

Vicinanza e Domenico Galasso, rispettivamente

Direttore e Consigliere Delegato del “Centro”;

Giovanni Turriziani, Presidente GGI Frosinone,

con tanti Giovani Imprenditori del Frusinate. I GI

dell’Abruzzo hanno incontrato il GGI Frosinone

all’interno di un Consiglio Direttivo, che si è

svolto a Onna (Aq); l’incontro è stato l’occasione

in cui gli imprenditori dei due Gruppi hanno

avuto modo di conoscersi e di confrontarsi sui

relativi programmi ed eventuali attività da seguire

congiuntamente. In seguito al Consiglio Direttivo,

i GI di Frosinone, accompagnati dai colleghi

abruzzesi, hanno avuto modo di visitare la Scuola

della Dottrina Cristiana al centro dell’Aquila e di

consegnare i fondi raccolti con la Festa d’Estate

2009 del GGI Frosinone, intitolata “L’Aquila per

L’Aquila”, destinati alla ricostruzione della Scuola;

a questi fondi, si aggiungerà parte del plafond di

Confindustria Abruzzo.

2 24 settembre Prato

Al Teatro del Magnolfi Nuovo di Prato, organizzato

dal Comitato Economia Giovani Imprenditori

Toscani e dal GGI Prato, si è svolto l’incontro per

un confronto aperto su “Futuro, new technology

e manifattura. Perché investire in Toscana”,

nell’ambito del Forum Economia3. Quest’anno,

il Forum - che ogni anno è organizzato dalla

Regione Toscana - è stato dedicato al legame

tra conoscenza e sviluppo di un’economica

più competitiva e ai temi dell’istruzione e

innovazione; si è parlato anche di imprese

innovative e trasferimento tecnologico, di credito

alle imprese e di un futuro toscano fatto di new

technology ma anche di manifattura. Il filo rosso

di tutti gli incontri è stato quello di affrontare

la crisi per mitigarne gli effetti, ma gettare lo

sguardo anche oltre, da subito! Sono intervenuti

all’evento, in qualità di relatori: Lorenzo Guazzino,

Presidente GGI Prato; Alessandro Colombini,

Presidente GI Confindustria Toscana; Claudio

Martini, Presidente Regione Toscana; Mary Ellen

Countryman, Console Generale degli Usa; David

Zolesi, Consigliere d’Amministrazione Kaiser Italia

Srl; Gian Giacomo Gellini, Presidente Arezzo

Bitumi Srl; Massimo Fojanesi, AD Energia Futura;

Jacopo Morelli, Vicepresidente Nazionale Giovani

Imprenditori Confindustria per l’Economia; Paolo

Ermini, Direttore “Corriere Fiorentino”.

2 24 settembre Trieste

È stato presentato alla stampa il libro “Giovani

da trent’anni. Storia di un Gruppo, lezioni

d’impresa, percorsi di vita”, voluto dal GGI Trieste

per festeggiare i trent’anni dalla fondazione

(2 aprile 1979). In un’atmosfera informale, la

Presidente Michela Cattaruzza ha ricordato le

iniziative portate avanti dal GGI. Gli ex Presidenti

hanno raccontato la loro esperienza e il senso

di appartenenza al Gruppo. Tante le attività che il

GGI Triestino ha portato avanti dalla fondazione,

sotto la guida di Giorgio Tomasetti: sviluppo dei

contatti con il mondo della scuola e impegno

nella diffusione della cultura d’impresa. Infatti,

“Giovani da trent’anni” si inserisce in questo 2°

filone di attività, raccogliendo le testimonianze

di ragazzi che hanno, da soli o con una solida

famiglia di imprenditori alle spalle, intrapreso un

mestiere speciale. Il libro, il cui progetto grafico e

coordinamento editoriale sono stati gestiti da Aps

Comunicazione, si apre con le introduzioni del

Presidente dell’Associazione degli Industriali della

Provincia di Trieste, Corrado Antonini, del Past-

President del GGI Udine, Matteo Tonon, e della

Presidente del GGI triestino Michela Cattaruzza

Bellinello. Seguono, le testimonianze raccolte

dei Past-President del GGI triestino, a partire

dal fondatore Giorgio Tomasetti, che traccia

anche un ricordo del suo successore Alessandro

Janousek, prematuramente scomparso.

Raccontano, poi, la propria esperienza,

nell’ordine, Patrizio Brusoni, Paolo Sadoch,

Giancarlo Laboranti, Donato Riccesi, Davide

Cattaruzza, Massimiliano Fabian, Alberto Venuti e

Franco Napp. Il cuore del volume è rappresentato

dagli interventi degli attuali membri del GGI,

tAM tAM G.I.

EVENtI

Onna

Prato Trieste

Page 52: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

56 11-12/2009

raccolti in ordine alfabetico: a ogni GI è stato

assegnato un tema in linea con la propria attività,

da trattare sia dal punto di vista generale che in

riferimento alla propria esperienza personale. Il

risultato è un campionario variegato di testi che

raccontano i vari settori dell’industria triestina,

dall’ICT all’edilizia, dalla chimica al turismo, dal

caffè all’elettronica, ma soprattutto i diversi modi

di approcciare un unico mestiere: l’imprenditore.

Ogni intervento è corredato da uno scatto

realizzato ad hoc dal fotografo Fabrizio Giraldi,

le cui immagini sono pubblicate su “National

Geographic”, “Panorama”, “D di Repubblica”, “Il

Sole 24 Ore”, “Corriere” e su numerose riviste

estere, e che da alcuni anni lavora per l’agenzia

fotogiornalistica di Milano GraziaNeri, come unico

fotografo della Regione Friuli-Venezia-Giulia. La

grafica della pubblicazione sottolinea la vivacità

del progetto, con colori d’impatto, immagini

a tutta pagina, scelta dei caratteri moderna. I

nomi dei protagonisti diventano veri e propri

elementi grafici, che arricchiscono la pagina

e la incorniciano. Non un semplice annuario,

quindi, ma un “trattato” sul fare impresa, anche

se gestito con lo spirito di chi ha l’entusiasmo dei

Giovani.

2 28 settembre Bergamo

Per adeguarsi alle nuove esigenze del Territorio

Bergamasco e per garantire l’efficienza delle

cure e dei servizi erogati, nel quartiere Trucca,

è in corso di realizzazione il nuovo Ospedale

“Papa Giovanni XXIII”. Il GGI Bergamo, guidato

dal Presidente Gianmarco Gabrieli, ha

organizzato una visita ai cantieri per meglio

conoscere le complessità costruttive e quelle

organizzative relative al trasferimento nella nuova

struttura.

2 28 settembre modena

Una delegazione di Giovani Imprenditori di

Modena ha effettuato una visita allo Stabilimento

FIAT Mirafiori a Torino. Dopo un incontro

introduttivo sull’organizzazione e la gamma

dei prodotti oltre che sul modello World Class

Manifacturing alla base della produzione, i

partecipanti hanno potuto visitare a bordo di una

tradotta elettrica alcune aree dello Stabilimento

Mirafiori Carrozzeria. In particolare il percorso

guidato si è concentrato sulla produzione della

“Mito”, che rappresenta la linea di montaggio

di più recente costruzione, progettata per

garantire una maggiore ergonomia per l’operaio.

Poi, sono stati seguiti tutti i processi dell’Unità

di Lastratura, che assembla gli stampati per

costituire la carrozzeria, e dell’Unità di Montaggio,

che interviene dopo la verniciatura nel montaggio

della meccanica fino ad arrivare all’autovettura

finita e alle procedure di test. Infine, la

delegazione ha visitato la nuova sede delle

storiche officine Abarth, dove vengono preparate

le 500 e le Punto Abarth da gara.

2 2-3 ottobre Livorno

“Contabilità e Controllo di Gestione” è il

titolo del corso organizzato dal GGI Livorno,

in collaborazione con Sosvind (Società di

servizi di Confindustria Livorno). Destinato

a imprenditori e responsabili della gestione

aziendale, il corso ha avuto l’obiettivo di fornire

gli elementi di lettura del bilancio d’esercizio

in un’ottica manageriale, familiarizzando con le

metodologie di analisi e interpretazione di dati.

2 4 ottobre Bergamo

All’interno di Bergamo Scienza, il GGI Bergamo

ha patrocinato la Prima Edizione RoboCup, trofeo

internazionale di calcetto per squadre di robot. In

una massiccia cornice di pubblico, nella location

Sentierone, i GI Bergamaschi sono stati presenti

per questa futuristica manifestazione, che ha

permesso ai ragazzi di coniugare aspetto ludico

e studi tecnici nella robotica e meccatronica,

asset fondamentali per lo sviluppo del Territorio.

2 5 ottobre ascoli Piceno

I Giovani Imprenditori di Confindustria Marche e la

Fondazione Carisap, insieme al GGI Ascoli Piceno

e al GGI Macerata, hanno promosso un ciclo di

incontri per la formazione manageriale sul tema

“Imprenditorialità e innovazione”, dove in una

serie di workshop si approfondiscono strategie

aziendali che vedono il fattore innovazione come

leva vincente per la competitività dell’impresa

moderna nel mercato globale. Presso la Sala

degli Specchi di Confindustria Ascoli Piceno, si

è tenuto il 1° Workshop guidato da Kenneth P.

Morse (Mit Boston). Morse è uno dei massimi

esperti mondiali di strategie e opportunità

di innovazione tecnologica per la crescita

competitiva delle imprese; leader riconosciuto

nello sviluppo delle vendite high-tech a livello

globale; co-fondatore di 5 celebri High-Tech

Companies e membro del Board of Advisor di 4

grandi imprese di venture capital; consulente di

numerosi programmi a sostegno dello sviluppo

imprenditoriale e della crescita dimensionale

di imprese in tutto il mondo. Sono intervenuti,

in qualità di relatori: Gianluca Tondi, Presidente

GGI Ascoli Piceno; Lucia Dignani, Presidente

GGI Macerata; Valeriano Balloni, Vicepresidente

Operativo Istao; Simone Mariani, Presidente

Giovani Imprenditori Confindustria Marche;

Giampaolo Fascina, Partner Gea. “Il rinnovamento

delle imprese - ha spiegato il Presidente Simone

Mariani - passa attraverso il rinnovamento

culturale di chi guida l’azienda. Dobbiamo

investire sui cervelli, se vogliamo uscire dalla

crisi” e ha aggiunto “vogliamo portare alla pratica

contributi operativi e creare i presupposti per la

nascita di nuove attività”.

2 6 ottobre Varese

“Come l’innovazione aiuta a vincere la crisi”,

le esperienze messe a confronto dal Gruppo

Giovani Imprenditori di Varese. Edoardo Garrone,

Presidente di Erg SpA, ha posto l’accento

sulla politica d’investimenti del suo Gruppo,

orientata “alle energie rinnovabili”. Giorgio

Squinzi, Amministratore Unico di Mapei SpA, ha

sottolineato come la sua azienda dedichi “i due

terzi della spesa in ricerca, per lo sviluppo di

soluzioni di prodotto più compatibili per l’uomo

e l’ambiente”. Walter Albè, Vicepresidente Food

Preparation and Dishwashing Wer di Whirlpool

Europe, ha affermato che, anche per il settore

tAM tAM G.I.

EVENtI

Modena Ascoli Piceno

Page 53: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

5711-12/2009

degli elettrodomestici, “le tematiche verdi sono

sempre più determinanti per un’innovazione

competitiva”. Victor Missiah, Consigliere Delegato

di Ubi Banca, ha messo in evidenza come, al

di là della difficile fase congiunturale, “l’Italia

sia uno dei pochi Paesi ad aver mantenuto la

propria quota di mercato”. Il tema affrontato

- nel convegno organizzato dal GGI Varese,

insieme a LIUC Alumni, l’associazione dei laureati

dell’Università LIUC, si è tenuto presso l’Università

di Castellanza - ha puntato sul confronto delle

esperienze maturate sul campo, attraverso

la testimonianza di esponenti di primo piano

dell’industria italiana, rappresentanti del mondo

energetico, degli elettrodomestici, della chimica

e del sistema bancario. “Le istituzioni, il mondo

della ricerca, gli istituti di credito, le nuove leve

dell’imprenditoria locale - ha sostenuto, nel

suo intervento introduttivo, il Presidente dei GI

di Varese, Alberto Parma - devono far sì che

i singoli casi di successo e l’atteggiamento

vincente di alcune realtà di nicchia, di cui è ricco

il Territorio Varesino, si trasformino in una logica

di sistema. In una diffusa politica aziendale votata

all’innovazione costante. Anche nei tempi di crisi”.

2 7 ottobre Catanzaro

Una delegazione del Consiglio Direttivo dei

Giovani Imprenditori di Catanzaro, guidata dal

suo Presidente Daniele Rossi, e dal Direttore

di Confindustria Catanzaro Dario Lamanna, nel

quadro delle iniziative di solidarietà promosse

sul Territorio provinciale, ha consegnato,

presso la struttura di Fondazione Betania

(che si trova nel quartiere di Santa Maria)

un kit Ados (Autism diagnostic observation

schedule): un assessment semistrutturato

che permette di valutare “nei bambini da 6

a 17 anni, l’insorgenza di diverse patologie,

tra cui ritardo nell’apprendimento, disturbi

nel comportamento, patologie sensoriali e

soprattutto l’autismo”. Grande soddisfazione

e gratitudine è stata espressa dall’equipe

medica della Fondazione e dal suo Presidente,

Don Biagio Amato. Questo ha conferito, al

gesto dei Giovani Imprenditori di Catanzaro,

un grande valore aggiunto. L’importanza di

un gesto che contribuisce alla crescita del

Territorio, come le altre iniziative portate avanti

in altri settori della società dall’Associazione

Industriali, è stata sottolineata dal Direttore

Dario Lamanna, che ha evidenziato la stima

di Confindustria verso Fondazione Betania,

“una struttura sanitaria che, con competenza,

efficacia e uno sguardo verso il futuro,

sta portando avanti una politica sanitaria

d’eccellenza”.

2 7-8 ottobre Cuneo

Il GGI, guidato dal Presidente Alessandro

Battaglia, ha organizzato per i propri iscritti una

due giorni a Roma, per alcune visite istituzionali

con parlamentari della Provincia di Cuneo.

Mercoledì 7: udienza generale del Santo Padre

in Vaticano; visita alla Camera dei Deputati; cena

con alcuni parlamentari cuneesi. Giovedì 8: visita

al Senato.

2 8 ottobre Como

Il GGI Como ha organizzato il 1° incontro della

Palestra d’eccellenza, una piacevole occasione

per incontrarsi e scambiarsi opinioni ed

esperienze su problematiche comuni. È stata

individuata un’area sulla quale ci si è confrontati,

“La gestione del personale: fattore critico di

successo o patata bollente?”. Sull’argomento,

sono stati analizzati insieme i case history dei

partecipanti, individuando i punti di miglioramento

utilizzando le esperienze di ognuno. Insomma, un

incontro informale di conoscenze ed esperienze

dal quale non si è voluta avere la pretesa di aver

tirato fuori degli assiomi ma, viceversa, potenziato

e valorizzato esperienze.

2 8 ottobre Legnano

Il GGI Legnano ha promosso il ciclo di incontri

“Cocktail & business”. Si è trattato del primo di

una serie di appuntamenti che si ripeteranno

durante l’anno, il cui obiettivo è quello di fornire

a tutti i partecipanti occasioni per conoscere

nuovi colleghi, consolidare amicizie esistenti

e confrontare idee ed esperienze. Il format

è quello dell’aperitivo in ambiente informale,

prendendo spunto dal progetto Value Matching

già sperimentato. Con la volontà di creare,

intorno a un momento “normale” della giornata,

un ambiente che possa divenire terreno fertile

per favorire lo scambio di idee, la generazione

di opportunità in logica di partnership, la

condivisione degli scenari, l’aggregazione fra

imprese e fare sistema. La convinzione del

Presidente, Mimmo Lobello, è che per affrontare

momenti di mercato difficili occorra ritornare a

logiche di condivisione delle problematiche al fine

di trovare soluzioni comuni e ritrovare lo spirito

di collaborazione e di partnership che consenta

di generare nuovi spunti e nuove opportunità.

Confindustria rappresenta il contenitore naturale

di queste iniziative che si affiancano al ruolo

istituzionale dell’Associazione in termini di

supporto e problem solving. Per dare un’identità

maggiormente definita a questi incontri, i GI di

Confindustria Altomilanese intendono affiancare ai

soci e non, dei “facilitatori” che contribuiscano ad

abbattere le barriere comunicative e favoriscano

la conoscenza reciproca. “La partecipazione a

questi momenti - ha ricordato Lobello - è estesa a

tutti gli imprenditori e professionisti del Territorio

e ai rappresentanti delle istituzioni per dare valore

al network. Con l’invito di non dimenticare il

biglietto da visita!”.

2 8 ottobre mantova

Il verde fa bene all’ambiente prima di tutto, ma

anche all’economia, alle imprese che possono

e devono cercare di produrre nel rispetto

dell’ambiente, della società, seguendo il principio

della sostenibilità. Al riguardo, si è svolta la

49° Assemblea Generale dei GGI di Mantova

dal titolo “Green Economy: il verde che fa

tAM tAM G.I.

EVENtI

Varese Cuneo Legnano

Page 54: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

58 11-12/2009

bene”. Hanno partecipato, in qualità di relatori:

Stefano Bondioli, Presidente GGI Mantova;

Mario Gibertoni, Presidente Gruppo Studio

Base; Alessandro Saviola, Amministratore Unico

Gruppo Mauro Saviola; Josef Deglmann, Chief

Sales Officer Kosme; testimonianza d’impresa

del Continente Africano.

2 8 ottobre modena

“Come si costruisce una leadership: il caso

Obama” è il titolo del seminario promosso

dal GGI Modena. Attraverso le analisi del

successo del Presidente Usa, sono state

esaminate strategie, scelte e comportamenti

per vedere quello che si può imparare dallo

stile di leadership del primo Presidente Usa

afro-americano. Uno stile che potrebbe

risultare utile anche ai manager di aziende

private o pubbliche, ai leader che guidano il

cambiamento di grandi imprese o in piccoli

uffici. Sono intervenuti all’incontro: Charles

Bernardini, Avvocato ed ex Presidente

dell’Italia-America Chamber of Commerce of

Midwest (Chicago), già Membro Volontario

della Commissione dei 300 consulenti del

programma elettorale di Barack Obama;

Federico Mioni, co-autore del libro “Obama

Leadership. Cosa possiamo imparare come

manager e persone” (con Marco Rotondi,

Edizioni Franco Angeli/Trend, giugno 2009),

Formatore e Direttore di CIS (la Scuola

dell’Associazione Industriali di Reggio Emilia).

2 12 ottobre Verona

La 49° Assemblea del GGI Verona, dedicata al

tema delle energie da rimettere in movimento

per ripensare allo sviluppo anche in chiave

etica, favorendo una crescita non solo delle

aziende e dell’economia, ma di tutta la società.

Il tema cardine è stato presentato nelle varie

sfaccettature, attraverso un dialogo tra i

Vicepresidenti del Gruppo e i “testimoni” delle

energie che possono rigenerare il mondo. Si è

affrontato così un viaggio affascinante tra i valori

che stanno alla base della cultura d’impresa:

il coraggio che conduce l’uomo oltre i propri

limiti e gli permette di superare le sconfitte; la

forza del capitale che, se recuperato nella sua

vitalità “pulita”, può generare nuove spinte per

il progresso; le risorse che la Terra mette a

disposizione alle sue innumerevoli diversità; la

cultura e il recupero delle radici umanistiche

che donano spessore al lavoro quotidiano.

Rileggeremo così nei suoi vari aspetti la forza

trainante che fa dello sviluppo una grande

avventura. Un dialogo aperto che ha tratto vigore

e ispirazione dai costanti riferimenti al Futurismo,

la rivoluzionaria corrente artistica che festeggia

proprio quest’anno il suo secolo di vita e che

proprio a Verona ebbe uno dei suoi centri

propulsori, nel segno di Umberto Boccioni. A

una società stanca e sfiduciata crediamo sia utile

riproporre i contenuti “energetici” del Manifesto

del Futurismo, per affidare ai suoi segni un

rinnovato progetto di crescita”. “Il Manifesto

delle Energie. L’Uomo, il Capitale, il Coraggio, la

Terra”, questo il titolo dell’Assemblea, dove sono

intervenuti i relatori: Andrea Bolla, Presidente

Confindustria Verona; Carlo Fratta Pasini,

Presidente del Consiglio di Sorveglianza del

Banco Popolare; Gianluca Vigne, Presidente

del GGI Confindustria Veneto; Giulio Pedrollo,

Presidente GGI Verona; Brunello Cucinelli,

Presidente e AD della Brunello Cucinelli SpA;

Mons Giampietro Fasani, Economo Generale

della Confederazione Episcopale Italiana;

Enrico Falck, Consigliere di Amministrazione di

Actelios e del Gruppo Falck; Alex Bellini, Sportivo

Estremo; Federica Guidi, Presidente Nazionale

Giovani Imprenditori Confindustria.

2 15 ottobre Bergamo

In collaborazione con Punto Finanziario, i GI

Bergamaschi hanno realizzato un percorso di

cinque appuntamenti - “59 minuti di economia”

- per mettere a fuoco: Flussi Economici;

Grandezze Patrimoniali; Flussi Finanziari;

Indicatori; Cruscotto Aziendale. Gli incontri, di

un’ora ciascuno, si sono svolti di mercoledì

con cadenza quindicinale tra il 15 ottobre e il 9

dicembre 2009, e sono stati tenuti da Michele

Modina.

2 15 ottobre Bergamo

Il GGI Bergamo, guidato da Gianmarco Gabrieli,

ha realizzato - in collaborazione con l’Università

di Bergamo e l’EBEN European Business Ethics

Network - una ricerca sui valori che spingono

l’imprenditoria locale a promuovere azioni di

Responsabilità Sociale. I risultati della ricerca

- che a livello Europeo è stata condotta in Grecia,

Belgio, Olanda e in l’Italia - sono stati presentati in

un convegno.

2 15 ottobre Udine

La Eurotech occupava, al momento della sua

fondazione nel 1992, 5 addetti ed era ubicata

a Majano. Oggi, è una multinazionale con 560

dipendenti, un fatturato registrato nel 2008 di

circa 92milioni di euro, quotata in Borsa, con

filiali sparse in tutto il mondo, dalla Cina al

Giappone, dall’Inghilterra alla Francia passando

per la Finlandia, oltre a 3 stabilimenti negli Usa

e la sede di Amaro. Questa è la realtà che si è

presentata al GGI Udine, che si è recato in visita

allo stabilimento di Amaro, ospite di Roberto

Sigari, Presidente del Gruppo Eurotech. Siagri

ha illustrato al Presidente deI GI di Udine, Enrico

Accettola, e ai componenti del Gruppo il grafico,

relativo alla crescita del 46% dei ricavi della sua

azienda dal 1992 al 2008 nonostante che nel

settore in cui opera - la produzione di tecnologie

digitali per i trasporti, la logistica, l’automazione

industriale, il controllo di processo e la difesa

- ci sia un’agguerrita concorrenza internazionale.

Eurotech ha mantenuto dimensioni aziendali

contenute fino al 2001 quando una Banca

d’affari Svizzera le ha fornito il capitale di rischio

per iniziare una politica di crescita senza sosta

basata non solo sull’innovazione di prodotto e di

processo ma anche sull’acquisizione di società

localizzate in vari Paesi. Le imprese sono state

acquisite nel momento in cui producevano

utili e inoltre il capitale umano che è entrato

nelle file di Eurotech si è rivelato fondamentale

per procedere allo sviluppo internazionale del

tAM tAM G.I.

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Verona Udine

Page 55: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

5911-12/2009

Gruppo. Il confronto con i sistemi capitalistici del

Giappone, degli Usa, della Francia, dell’Inghilterra,

ha permesso a Siagri di essere ben consapevole

della difficoltà che comporta fare impresa in

Italia. Secondo il Presidente di Eurotech “il ciclo

dei pagamenti in Italia ha tempi molto dilatati

rispetto a quelli degli Stati Uniti. Il denaro viene

incassato molto tardi. Negli Usa, dopo sessanta

giorni, un’azienda che non paga viene spesso

considerata definitivamente inadempiente”.

“Inoltre - ha continuato Siagri - il sistema-Paese

in Italia è troppo basato sul triangolo grande

impresa, grande sindacato e grande Stato;

mentre negli Stati Uniti c’è un quadrato costituito

da Pmi, Università, grandi imprese e Stato.

Insomma, nella Penisola si parla sempre del

ruolo centrale delle Pmi ma si fa ben poco per

sostenere concretamente l’azione fondamentale

che queste organizzazioni svolgono nel

produrre ricchezza e occupazione. La stessa

normativa del lavoro in Italia è troppo vincolata

da lacci e lacciuoli, occorrerebbe una maggiore

liberalizzazione del mercato del lavoro”. Ma

ciò che preme più di tutto al Presidente Siagri

riguarda il tema dell’imprenditorialità che, a

suo avviso, in Italia deve trovare una maggiore

connotazione positiva fin dalle scuole d’obbligo.

Al riguardo, Enrico Accettala ha voluto rimarcare il

contributo che Confindustria Udine ha svolto nel

sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori

friulane affinché si avvicinassero al mondo

dell’impresa manifatturiera e dei servizi grazie al

progetto Orientagiovani.

2 19 ottobre Bergamo

Il Tour alla scoperta della Bergamo Turistica è

continuato con la visita del Duomo, la cui bellezza

è stata recuperata a seguito dei recenti restauri

effettuati. Aletti Bank, Gruppo Banco Popolare,

ha accompagnato il GGI Bergamo alla visita e

alla cena.

2 19 ottobre ragusa

Leonardo Licitra, Presidente del GGI Ragusa,

ha dato il via al primo sportello operativo

provinciale di “AddioBurocrazia”: uno strumento

a sostegno delle imprese che vorranno segnalare

casi di omissioni, ritardi, abusi nel rilascio di

autorizzazioni, certificati, pagamenti, pareri,

concessioni, agevolazioni da parte di uffici ed enti

della Pubblica Amministrazione. L’iniziativa, nata

dal Comitato Regionale GI Confindustria Sicilia,

presieduto da Giorgio Cappello, ha già trovato

adesioni nel Territorio Meridionale, e ha scelto

Ragusa, realtà fra le più sane del Mezzogiorno,

come sua prima sede territoriale operativa.

“AddioBurocrazia” rappresenta una vera e propria

unità di crisi che nasce dalla intolleranza contro

tutto ciò che ostacola lo sviluppo economico e

si pone come iniziativa complementare rispetto

a quella a suo tempo lanciata da Confindustria

Sicilia contro il racket delle estorsioni. “Con

‘AddioBurocrazia’ - ha dichiarato Leonardo

Licitra - vogliamo denunciare e mettere a nudo

una realtà subdola, fatta di tempi indeterminati

e mai certi, di ritardi e colpevoli disimpegni, di

irresponsabili omissioni da parte di burocrati

superficiali e inefficienti. ‘AddioBurocrazia’ è il

nostro ‘NO’ alla stretta morsa dei tentacoli della

Mala Burocrazia, da alcuni soprannominata la

Mafia Grigia”. Le aziende potranno denunciare

casi di malaburocrazia inviando una e-mail

ad [email protected], che

verrà poi inoltrata, con assoluta riservatezza,

al responsabile dell’ufficio di competenza

territoriale, il quale promuoverà con la sede

regionale eventuali azioni contro amministratori

e dipendenti pubblici responsabili di abusi

e omissioni a danno delle imprese. “Siamo

consapevoli - ha detto il Presidente dei GI

Ragusa - della portata di una idea simile

e abbiamo tutti il sacrosanto dovere di far

emergere le inefficienze del sistema burocratico,

se vogliamo rivoluzionare l’intera Regione e

traghettarla verso una nuova era di prosperità e

sviluppo”.

2 22 ottobre Cuneo

Il GGI Cuneo ha partecipato a una visita

all’azienda GAI SpA di Ceresole d’Alba (CN),

azienda leader per la produzione di macchine

imbottigliatrici. La GAI SpA è un’azienda a

conduzione familiare, nata nel 1946 a Pinerolo

per opera di Giacomo Gai. Dal 1972, è

guidata dai figli del fondatore, Battista e Carlo,

coadiuvati dalle mogli, Adriana e Renata, e negli

ultimi anni anche dai figli.

2 23 ottobre Padova

“Siamo la generazione che crede nel domani

e che investe per un futuro migliore. Abbiamo

immaginato una grande Metropoli Veneta e

ora il futuro potrebbe essere… presente. Il

2020 è il riferimento per i più grandi obiettivi:

ambiente, energia, Europa. E il 2020 è anche

la data di un grande sogno, sogno che

unisce tutti gli uomini nell’emozione dello

Sport Olimpico. Può essere questa la grande

occasione per disegnare il Veneto del futuro?

Quale sarà lo sviluppo dell’Area Metropolitana

e dei suoi “quartieri” Padova e Treviso?”.

Di tutto questo si è parlato con i principali

protagonisti, per l’Assemblea Annuale del

Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria

Padova e del Gruppo Giovani Imprenditori

edili di Ance Padova, dal titolo “Veneto 2020.

Un grande progetto per una grande metropoli

del NordEst”. Sono intervenuti: Jacopo Silva,

Presidente GGI Padova; Nicola Ometto,

Presidente GGI Edili di Ance Padova; Federico

Fantini, Comitato promotore “Venezia 2020”;

Barbara Degani, Presidente Provincia di

Padova; Giancarlo Galan, Presidente Regione

Veneto; Francesco Peghin, Presidente

Confindustria Padova; Andrea Tomat,

Presidente Confindustria Veneto; Gianluca

Vigne, Presidente Giovani Imprenditori

Confindustria Veneto; Giuseppe Zaccaria,

Magnifico Rettore Università di Padova; Flavio

Zanonato, Sindaco di Padova; Omar Monestier,

Direttore de “Il Mattino di Padova”.

tAM tAM G.I.

EVENtI

Ragusa Padova

Cuneo

Page 56: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

60 11-12/2009

2 23-24 ottobre Vienna

Lo Yes for Europe ha promosso il convegno dal

titolo “European Society in 2030 – a changing

society – challenger for European Industry’s

workforce”. Yes for Europe è la confederazione

nata nel 1988 per iniziativa di 7 Gruppi nazionali

di Giovani Imprenditori come risposta ai

cambiamenti in atto in Europa. Attualmente,

è costituita dalle Associazioni dei Giovani

Imprenditori di dieci Nazioni: Austria, Cipro,

Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo,

Spagna, Svezia, Grecia e Turchia. Il principale

obiettivo della Federazione Europea è quello

di mantenere un dialogo aperto fra i Giovani

Imprenditori d’Europa principalmente per

facilitare il confronto e favorire la cooperazione

tra differenti generazioni di imprenditori.

Vicepresidente dello YES for Europe è Annibale

Chiriaco, membro della squadra di Presidenza

dei Giovani Imprenditori Confindustria con

delega ai Rapporti Internazionali e Istituzionali.

2 24 ottobre Varese

Il GGI Varese ha organizzato una giornata nelle

Langhe e nel Monferrato. Il programma ha

previsto una visita all’azienda vitivinicola Noceto

Michelotti, situata a Castel Boglione (AT) e la visita

alla Fiera del Tartufo d’Alba.

2 27 ottobre monza - Brianza

Per il ciclo delle conversazioni che il GGI Monza-

Brianza tiene periodicamente - con i protagonisti

del mondo imprenditoriale, economico, culturale

e sportivo del nostro Paese - è stato organizzato

“Un aperitivo con… Luca Paolazzi, Direttore del

Centro Studi Confindustria” dal titolo “Scenari

economici. Situazione politica, economica

e finanziaria”. Un’occasione per riflettere e

informarsi in tempo reale sulla situazione

attuale del sistema italiano e internazionale e

su quale possa essere la visione dei prossimi

anni. Un confronto con un autorevole esperto

del settore capace di fornire dati, informazioni e

valutazioni in modo chiaro e puntuale con uno

spiccato senso critico e pratico. Confronto e

interazione con l’obiettivo di crescita personale e

professionale.

2 29 ottobre modena

Presso il CIRA (Centro Italiano Ricerche

Aerospaziali) si è svolta la visita promossa dai GI

di Modena. CIRA è una società consortile per

azioni a maggioranza pubblica, cui è affidato

il compito di definire e realizzare il PRORA

(Programma Nazionale di Ricerche Aerospaziali).

Tra i vari laboratori, sono stati oggetto della

visita: LISA (Impianto di Crash), IWT (Icing Wind

Tunnel), PWT (Plasma Wind Tunnel), Laboratorio

Tecnologie e Materiali Avanzati, Laboratorio

Sistemi di Volo.

2 2 Novembre Genova

Presso il Circolo di Confindustria Genova, si è

tenuto “Il Cenacolo”. Il GGI Genova ha organizzato,

con la consolidata formula dell’aperitivo culturale,

un incontro con Umberto La Rocca, neo Direttore

de “Il Secolo XIX”. L’incontro è stato dedicato

alla conoscenza del neo Direttore del maggiore

quotidiano genovese, che ha raccontato la propria

esperienza professionale presso le importanti

testate di cui è stato redattore e gli obiettivi

di rilancio del giornale locale. L’impostazione

confidenziale della riunione e le informazioni

ricevute hanno aiutato i partecipanti a meglio

comprendere i meccanismi di funzionamento e

le logiche del mondo dell’informazione, oltre ad

approfondire l’organizzazione di un importante

quotidiano. Al termine dell’incontro, si è svolto in

consueto cocktail conviviale.

2 5 Novembre Como

Il GGI Como, in occasione dell’anno mondiale

dell’Astronomia, ha organizzato un incontro con

Alessandro Boselli, autore del libro “Alla scoperta

delle galassie”. Nel corso della serata, l’autore ha

“condotto” i presenti in un viaggio entusiasmante

nelle profondità del Cosmo. Ha illustrato, in modo

facile e generale, tutto quello che si conosce

sulle galassie, spiegando i problemi fisici e a volte

complessi che le riguardano, con degli esempi

semplici e utilizzando le favolose immagini

ottenute con strumenti modernissimi. Allo

stesso tempo, ha mostrato come gli astronomi,

attraverso l’osservazione, cerchino di rispondere

a certe questioni ancora aperte. Ha descritto il

processo di formazione stellare che trasforma

il gas primordiale prodotto dall’esplosione del

Big Bang in stelle, e come le stelle evolvono

modificando le proprietà delle galassie. Inoltre,

ha mostrato come le galassie sono distribuite

nell’universo e ha accennato alle diverse teorie

che ne spiegano la loro formazione”.

2 5 Novembre Udine

L’Ambasciatrice della Repubblica del Mozambico,

Carla Elisa Luis Mucavi, è stata ospite del

GGI Udine, per conoscere il sistema produttivo

friulano nella prospettiva di uno sviluppo degli

ancor timidi interscambi commerciali. Dopo aver

visitato gli stabilimenti della Linea Fabbrica Srl

di Manzano (produzione e commercializzazione

di sedie), della Tonutti Macchine Agricole

SpA di Remanzacco (produzione macchine

agricole) e della Besser Vacuum Srl di

Dignano (produzione e distribuzione

macchine sottovuoto), l’Ambasciatrice è stata

ricevuta a Palazzo Torriani dai Vicepresidenti

di Confindustria Udine, Enrico Accettola

(Presidente GGI Udine) e Marco Bruseschi

(Delegato all’Internazionalizzazione GGI Udine).

Bruseschi ha evidenziato come “il rafforzamento

dell’internazionalizzazione delle imprese rientri

tra le priorità strategiche di Confindustria.

Peraltro, il Mozambico sarà anche una delle

mete prescelte nel 2010 dal sistema delle

Camere di Commercio Italiane per intensificare

l’interscambio economico con l’Africa”. Dal canto

suo, Enrico Accettola si è detto “orgoglioso di

ospitare, grazie al contributo dell’imprenditrice

Flavia Ballico della Pert Srl di Tavagnacco,

un’Ambasciatrice di un Paese emergente del

terzo mondo. Sono convinto che ci siano tutte le

condizioni per far decollare i rapporti di import/

export”. L’Ambasciatrice Mucavi ha confermato

che “il Mozambico è un Paese in forte crescita,

che gode di stabilità politica e che ha una

collocazione geografica invidiabile nel cono Sud

del Continente Africano. Considero questa visita

una grande opportunità per noi, anche perchè

l’Italia è da sempre considerata una Nazione

apprezzata e un partner privilegiato. Sono, però,

tAM tAM G.I.

EVENtI

Udine

Page 57: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

6111-12/2009

dell’avviso che lo sviluppo di un Paese come il

nostro non passi solo attraverso gli aiuti pubblici,

ma anche dando spinta all’imprenditoria privata”.

Nel corso dell’incontro, sono intervenuti anche

Fabio Santoni della Proras Srl, che ha fatto

una breve presentazione del Consorzio Africa,

e Luigi D’Agata, Direttore di Assafrica, che ha

illustrato obiettivi e funzionamento della propria

associazione.

2 6 Novembre Treviso

Si è tenuto il convegno “Tra motivazione

e delusione: essere giovani imprenditori

e professionisti nel Veneto che cambia”,

promosso dal Super G (www.supergtreviso.

it), la Conferenza dei rappresentanti dei

gruppi giovani delle Associazioni di Categoria

imprenditoriali e professionali di Treviso di cui

il GGI Treviso è socio fondatore. Temi centrali

dell’incontro sono stati: la meritocrazia, la

burocrazia, la gerontocrazia e le difficoltà di

accesso al credito. Si è voluto, infatti, indagare

sulle maggiori difficoltà che i giovani imprenditori

e professionisti trevigiani incontrano oggi

nell’esercizio della propria professione. Durante

l’incontro, sono stati presentati anche i dati

raccolti dalla ricerca promossa dal Super G

su un campione di 221 giovani imprenditori

e professionisti della provincia di Treviso. Ne

è emerso un efficace identikit del lavoratore

autonomo trevigiano, un tipo di lavoratore che

- per gli skill che possiede e per le esigenze che

esprime - certamente appartiene alla economia

della conoscenza e alla cultura (anche operativa)

dei cosiddetti lavoratori individuali (Censis). In

sintesi l’identikit sociale evidenzia che il giovane

trevigiano: ha una scolarità medio-elevata,

maggiore della media veneta; mostra una robusta

intensità lavorativa; fa una attività spesso coerente

con la propria vocazione; lamenta concreti e

diffusi motivi di disillusione e di difficoltà; la

società italiana viene giudicata bloccata da un

livellamento egualitaristico, deresponsabilizzante

e antimeritocratico;

le difficoltà operative sono fisco, costo del

lavoro, inefficienza delle P.A.; banche, Stato e

associazionismo possono essere di grande aiuto

anche se ovviamente con filosofie e motivazioni

differenti; il contesto oggi è decisamente più

selettivo, difficile, duro e competitivo del passato;

l’Italia penalizza i giovani semplicemente

escludendoli; è importante l’attività di lobby.

Sono intervenuti al convegno: Renato Toppan,

Presidente Super G e Presidente A.I.G.A. Sezione

Treviso; Laura Puppato, Sindaco Comune

Montebelluna; Vittorio Filippi, ISRE Venezia;

Leonardo Muraro, Presidente Provincia Treviso;

Maria Luisa Coppola, Assessore alle Politiche

di Bilancio Regione Veneto; Michele Pelloso,

Dirigente Regionale Direzione Industria Regione

Veneto; Federico Tessari, Presidente Regionale

UnionCamere e Presidente CCIAA Treviso;

Luigi Bacialli, Direttore Rete Veneta; Valentina

Cremona, Vicepresidente Super G e Presidente

Giovani Imprenditori Confcommercio Imprese

per l’Italia. Al termine dell’incontro, vi è stato il

passaggio di testimone alla Presidenza del Super

G da Renato Toppan a Valentina Cremona.

2 6 Novembre Vicenza

Presieduto da Paolo Mantovani, il GGI Vicenza ha

festeggiato il suo Cinquantesimo Compleanno,

presso la Sala Palladio della Fiera di Vicenza.

Un’occasione di festa e di riflessione dedicata ai

Giovani di tutte le età, che hanno contribuito a

scrivere la sua storia. “Cinquant’anni da Giovani”

è stato il titolo dell’evento, che si è articolato

in due parti. Nella prima, è stata presentata

la pubblicazione “Nordest 2059. L’evoluzione

dell’impresa e lo sviluppo di un sistema-territorio

eccellente” con gli interventi di: Franco Bernabè,

A.D. Telecom Italia; Federica Guidi, Presidente

Nazionale Giovani Imprenditori Confindustria;

Luca Majocchi, Advisor Federmacchine; Paolo

Mantovani, Presidente GGI Vicenza; Matteo

Marzotto, Presidente Enit; Nelson Mattos,

Vicepresidente Google; Eleonora Vallin

Vicedirettore Nordesteuropa.it. “La giovane

impresa. 1959-2009. Cinquant’anni di storia

del GGI Confindustria Vicenza” è il titolo

del volume, presentato nella seconda parte

dell’incontro, dove sono intervenuti: Renato

Brunetta, Ministro Pubblica Amministrazione e

Innovazione; Giancarlo Ferretto, primo Presidente

GGI Confindustria Vicenza; Alessandro Frigiola,

Presidente Associazione Bambini Cardiopatici

nel Mondo; Carlo Magnani, Rettore Università

IUAV di Vicenza; Roberto Zuccato, Presidente

Confindustria Vicenza; Alessandro Viero,

Giornalista Tg4 R.T.I. Mediaset.

2 7 Novembre Firenze

L’evoluzione del mercato e le crescenti difficoltà

di accesso al credito per le piccole e medie

imprese hanno accresciuto l’importanza della

conoscenza della finanza aziendale, quale

strumento indispensabile per un adeguamento

delle competenze professionali dei Giovani

Imprenditori. Diventa, inoltre, fondamentale

la conoscenza del proprio interlocutore

bancario, per comprenderne i metodi e le

tecniche di valutazione e considerare le proprie

strategie di bilancio e i propri piani industriali

anche nell’ottica dei sistemi di rating e quindi

dell’accesso al credito. In collaborazione con

Banca di Credito Cooperativo di Cambiano,

Banca di Credito Cooperativo di Castagneto

Carducci, Banca di Credito Cooperativo di

Fornacette, Banca Popolare di Cortona, Banca

Popolare di Lajatico e Invest Banca, il Comitato

Regionale Giovani Imprenditori Confindustria

Toscana ha realizzato un progetto formativo

d’eccellenza “Progetto Banca & Impresa. Master

Breve in Credit Management”. Un Master Breve

destinato a imprenditori e manager di imprese

familiari; i cui relatori sono stati manager bancari,

gestori corporate, direttore finanziari, docenti

universitari, liberi professionisti; della durata di 4

incontri di 4 ore ciascuno. Questo il calendario

del corso formativo: 7 novembre, apertura dei

lavori con Alessandro Colombini (Presidente

Giovani Imprenditori Confindustria Toscana) e

tAM tAM G.I.

EVENtI

Treviso

Vicenza

Firenze

Page 58: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

62 11-12/2009

Massimiliano Guarducci (Consigliere Delegato

Istituto di Studi Bancari), relazione di Stefano

Sardelli (Direttore Generale Invest Banca) sul

tema “La gestione del patrimonio aziendale e

di quello personale dell’imprenditore anche alla

luca della recente normativa sulla Scudo Fiscale”,

infine, “Analisi dello scenario: tra Basilea 2 credit

crunch”; 21 novembre, “Il business plan e gli

altri strumenti di pianificazione”; 28 novembre,

“Il rapporto Banca-Impresa”; 12 dicembre,

“Ristrutturazione del debito e consolidamento

delle passività”.

2 10 Novembre modena

“Le infiltrazioni mafiose nel tessuto economico

del Territorio. Analisi e sintomatologia” è il titolo

del convegno promosso dal GGI Modena.

All’appuntamento, che rientra nel calendario

della Settimana della Cultura d’Impresa di

Confindustria, VIII edizione “Creatività d’Impresa

e cultura dello sviluppo”, sono intervenuti: Pietro

Ferrari, Presidente Confindustria Modena;

Davide Malagoli, Presidente GGI Modena; Enzo

Ciconte, Docente di Storia della Criminalità

Organizzata Università degli Studi Roma Tre;

Vito Zincani, Procuratore della Repubblica di

Modena; Donato Pivanti, Segretario Generale Cgil

Modena; Giuseppe Catanzaro, Vicepresidente

Confindustria Sicilia; Claudio Salvaneschi,

Direttore “Nuova Gazzetta di Modena”.

2 10-17 Novembre Treviso

Per soddisfare la richiesta da parte di diversi

associati in occasione dell’indagine sulle

esigenze formative realizzate nel primo

semestre, il GGI Treviso – in collaborazione

con Formazione Unindustria Treviso - ha

programmato un intervento formativo su

“Parlare in pubblico in modo convincente”. I

vantaggi principali per i partecipanti sono stati

quelli di acquisire consapevolezza delle proprie

leve a disposizione e allenarsi al metodo per

incrementare l’efficacia. La consapevolezza a

l’allenamento favoriscono: la riduzione dei tempi

di preparazione di un intervento; il controllo

dello stress prima e durante; il controllo delle

diverse variabili di un intervento; l’incremento

della chiarezza e della credibilità; lo sviluppo della

personale sicurezza nella gestione del Cosa e del

Come. Destinatari del corso sono stati: Manager,

Team Leader, Responsabili area commerciale,

Professori e Docenti; tutti con una conoscenza

basica della Scienza della Comunicazione.

Docente è stato Marco Toffanin, Trainer

specializzato nell’area relazioni interpersonali,

comunicazione e comportamenti organizzativi.

Le due giornate sono state organizzate in

funzione di due macro “aree di metodo”: Come

(La conoscenza e gestione del proprio corpo

come principale strumento di comunicazione.

In questa fase il gruppo affronta il mondo della

CNV e della CV, esercitando il proprio corpo a

essere evidenziatore dei contenuti proposti);

Cosa (Il singolo affronta la fase di progettazione

di un “intervento in pubblico”, analizzando e

applicando i diversi strumenti).

2 11 Novembre Padova

Un’occasione per farsi conoscere, per incontrare i

Giovani delle aziende associate sul Territorio, per

confrontarsi sulle sfide che attendono il mondo

imprenditoriale. Per concedersi un momento in cui

dialogare, per crescere insieme costruendo nuove

risposte per l’imprenditoria che verrà. “È ora di

fare rete. Roadshow 2.0. Non perdere l’opportunità

di cambiare la tua vita. Cresciamo insieme” è il

ciclo di sei incontri organizzati dal GGI Padova,

presso le sedi delle delegazioni di Confindustria

Padova sul Territorio provinciale e presso la sede

centrale, con il seguente calendario: 11 Novembre

- Via Bernardi, 1 - Rubano - Centro Direzionale

“La Quercia”; 24 Novembre - Via E.P. Masini, 2

- Padova; 25 Novembre - Via Cavour, 89/A - Este;

26 Novembre - Via Straelle, 12 - Camposampiero;

30 Novembre - Via Borgo Treviso, 18 - Cittadella;

3 Dicembre - Via Carrarese, 66 - Pieve di Sacco

- “Centro Olympia”.

2 12-13 Novembre Treviso

In collaborazione con Formazione Unindustria

Treviso, il GGI Treviso – dopo il successo di

pubblico registrato all’incontro di presentazione

del Project Management - ha proposto

due giornate formative sul tema “Il Project

Management ‘fuori dagli schemi’. Organizzare

e gestire progetti tra ragione e sentimento”. “Il

sorriso è il migliore strumento di apprendimento,

chi non sorride, in genere, non ha capito!”, ha

detto il Docente Enzo Memoli, Consulente di

Project Management, Esperto di Edutainment

(Educational-Entertainment), che ha sviluppato

esperienza diretta di gestione progetti (come

planner, controller e project manager) in

primarie aziende del panorama nazionale,

collabora con le più prestigiose business

School italiane e si occupa di formazione

emozionale. Lo stile limpido e sorridente di

Memoli, ricco di riferimenti a progetti vissuti e

a best practice, ha chiarito anche i concetti più

tortuosi e ostici del management, grazie a un

approccio didattico innovativo che non si limita

al passaggio di contenuti in “senso stretto”

ma va oltre utilizzando l’intelligenza emotiva

e le tecniche di comunicazione multi-livello.

Destinato a tutti coloro che gestiscono persone

e risorse per la realizzazione di un progetto,

partecipano a vario titolo a un team di progetto

e a coloro che sono chiamati a individuare e

scegliere futuri responsabili di progetto e linee

organizzative per l’implementazione di modelli

di project management, l’intervento formativo

ha avuto come obiettivi quelli di: sistematizzare

e sviluppare conoscenze e competenze

necessarie per comprendere le peculiarità del

contesto di progetto; acquisire un approccio e

una metodologia di pianificazione e controllo

delle iniziative efficace e adattabile ai diversi

ambiti di progetto; acquisire un quadro completo

delle dinamiche sociali e relazionali che animano

il prima, il durante e il dopo progetto.

2 12-13-14 Novembre Padova

Per far conoscere le iniziative scuola-impresa,

coordinate dalla sua Commissione, il GGI Padova è

stato presente a ExpoScuola: la manifestazione rivolta

a Docenti, Dirigenti Scolastici, Studenti di scuola

secondaria di primo e secondo grado, Genitori.

2 13 Novembre Genova

Si è svolta presso l’Auditorium di Confindustria

Genova la seconda edizione del convegno

“Genova. Internazionale 2009 - sfidare il

presente anticipare il futuro”, organizzato dal

tAM tAM G.I.

EVENtI

Genova

Page 59: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

6311-12/2009

GGI Genova. È un progetto nato su impulso

della Commissione Education dei GI Genovesi,

allo scopo di contribuire in modo innovativo e

originale al dibattito pubblico sulle prospettive di

sviluppo della città di Genova. Il GGI ha proposto

Genova come “città delle opportunità e dei

talenti”, coinvolgendo manager e imprenditori

delle aziende locali, l’Università, oltre al mondo

della ricerca. Il convegno, dopo i saluti di

benvenuto di Giovanni Calvini, Presidente

Confindustria Genova, e di Nicoletta Viziano,

Presidente GGI Genova, è stato introdotto dalla

presentazione di Enrico Botte, Project Leader

dell’evento e componente della Commissione

Education GGI Genova. È seguita una relazione

di Irene Tinagli, Docente di Economia delle

Imprese presso l’Università Carlos III di Madrid,

che ha fornito ottimi spunti per la tavola

rotonda a seguire moderata da Ilaria Cavo,

giovane giornalista genovese approdata a

Mediaset. Alla tavola rotondo hanno partecipato:

Cristina Battaglia, Presidente Sviluppo Italia

Liguria; Carlo Castellano, Presidente di

Esaote; Giacomo Deferrari, Rettore Università

degli Studi di Genova; Paolo Lombardi,

Presidente Fiera di Genova; Giuseppe Zampini,

Amministratore Delegato Ansaldo Energia,

nonché Vicepresidente di Confindustria Genova

con delega alla Formazione e all’Università. In

apertura del convegno la Presidente Viziano ha

letto un lungo messaggio inviato dall’Onorevole

Giorgia Meloni, Ministro della Gioventù.

2 17 Novembre Como

Il Comitato di Coordinamento del GGI Como

ha promosso l’incontro pubblico dal titolo “PMI,

professionisti, autonomi. Strategie di uscita dal

tunnel. Etica e rappresentatività salveranno gli

invisibili?”. I partecipanti ne hanno discusso con

Dario di Vico, Editorialista del “Corriere della Sera”

e attento osservatore delle realtà produttive.

2 18-19 Novembre Cuneo

Orientagiovani 2009: si sono tenuti, presso il Centro

Incontri della Provincia di Cuneo, due appuntamenti

di orientamento dedicati all’offerta universitaria

e professionale in Provincia di Cuneo, rivolti agli

studenti dell’ultimo anno delle Scuole Superiori.

Oltre ai referenti universitari delle Facoltà e dei

Corsi di livello universitario presenti nel cuneese,

sono stati presentati i Poli formativi, aggregazioni

di Scuole, Agenzie formative, Università, Centri

di Ricerca e aziende, finalizzati all’erogazione di

percorsi formativi di specializzazione post diploma

(IFTS) come momenti di forte sviluppo delle

competenze tecniche per un efficace inserimento

nel mondo del lavoro. In Provincia sono

presenti tre Poli formativi, in ambito meccanico,

enogastronomico e agroindustriale.

2 19-20-21 Novembre Bruxelles

La Confederazione Europea dei Giovani

Imprenditori - Yes for Europe - organizza ogni

anno un Summit, con l’obiettivo di creare

un dialogo diretto tra i GI europei e i vertici

istituzionali dell’Unione Europea sui temi

strategici per il futuro del Continente. Si tratta

dell’evento più importante dell’anno per la

rappresentanza europea, nel quale sono coinvolti

tradizionalmente un grande numero di giovani

imprenditori provenienti da tutta Europa. “Il

Summit di quest’anno - ci ha raccontato Annibale

Chiriaco, Vicepresidente Yes - si è svolto il 20

novembre presso il Parlamento Europeo a

Bruxelles. Il titolo è stato ‘Innovation and Creative.

A Wau Out to the Current Economic Situation’.

Tra i relatori, è intervenuto il Vicepresidente

della Commissione Europea, Antonio Tajani, e

in una sessione dedicata al Progetto Erasmus

anche la collega Katia Marchesin appartenente

al nostro Comitato Yes, in qualità di Member of

the European Network of Female Entrepreneurs

Ambassadors. Inoltre, Annibale Chiriaco ci ha

ricordato che, con l’occasione, si sono tenuti altri

importanti appuntamenti, quali: il 19 novembre,

un incontro sulle opportunità di business tra

Europa e Russia; il pomeriggio del 20 novembre,

l’Assemblea Generale dello Yes; il 21 novembre,

una interessante visita nella città di Bruges.

2 23 Novembre monza

Il Comitato Regionale Giovani Imprenditori

Confindustria Lombardia ha organizzato, presso

l’Autodromo di Monza, l’Assemblea sul tema

“Infrastrutture lombarde: sogno o realtà?”.

Sono intervenuti all’evento: Marco Mariani,

Sindaco di Monza; Dario Allevi, Presidente della

Provincia Monza e Brianza; Matteo Parravicini,

Presidente del GGI Monza e Brianza; Roberto

Formigoni, Presidente Regione Lombardia;

Marco Campanari, Presidente Regionale GI

Confindustria Lombardia, che ha presentato le

proposte dei GI Lombardia, relative ai risultati

della Commissione Infrastrutture dei GGI di

Bergamo, Legnano, Monza, Varese; Milena

Bertani, Presidente Parco del Ticino; Bruno

Bottiglieri, A.D. Autostrade Lombarde SpA;

Raffaele Cattaneo, Assessore alle Infrastrutture

Regione Lombardia; Lucio Stanca, A.D. Expo-

2015 SpA; Fabio Terragni, Presidente Tangenziali

Esterne di Milano SpA; Sebastiano Barisoni,

Caporedattore news di Radio 24; Roberto

Castelli, Viceministro delle Infrastrutture e

Trasporti; Federica Guidi, Presidente Nazionale

Giovani Imprenditori Confindustria.

2 24 Novembre Genova

Presso Villa Chiossone, si è svolta la cerimonia di

consegna del pulmino attrezzato, acquistato con

il contributo raccolto durante la Festa Estiva del

GGI Genova del giugno scorso ed è stato donato

all’Istituto David Chiossone Onlus di Genova.

L’occasione ha consentito di conoscere da vicino

questo Istituto di eccellenza che opera nei servizi

di assistenza in città. L’Istituto David Chiossone,

infatti, è impegnato da 140 anni in tutti i campi

che riguardano l’handicap visivo: prevenzione,

assistenza e riabilitazione, ricerca su sistemi

alternativi alla vista, e oggi sempre più anche nel

campo della pluridisabilità. L’impegno di questa

Onlus punta a offrire a bambini, ragazzi, adulti

e anziani non vedenti o ipovedenti il massimo

livello di cure e recupero del residuo visivo,

occasioni di integrazione nella società, sicurezza

e autonomia. Al termine della cerimonia, dove

hanno partecipato parecchi autorità cittadine, si è

svolto un cocktail alla presenza degli ospiti della

struttura.

2 27 Novembre Bologna

“Aggregazione di giovani energie” è stato il titolo

dell’ Assemblea Generale del GGI Bologna, dove

è stato presentato il testo “Guardare al futuro

tAM tAM G.I.

EVENtI

Monza

Page 60: Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009

64 11-12/2009

con Energia. Analisi e proposte dei Giovani

Imprenditori in tema di politica energetica

locale”. Hanno affrontato il tema della riunione

i relatori: Andrea Paladini, Presidente GGI

Bologna; Alberto Stancari, Project Leader Gruppo

di Lavoro Energia; Alberto Clò, Professore

Ordinario Facoltà di Economia Università degli

Studi di Bologna; Luciano Sita, Assessore Attività

Produttive del Comune di Bologna; Gabriella

Montera, Assessore Agricoltura e Sviluppo del

Territorio rurale – Pari Opportunità Pianificazione

Faunistica della Provincia di Bologna; Fabrizio

Binacchi, Direttore Rai Regione Emilia-Romagna;

Maurizio Marchesini, Presidente Unindustria

Bologna.

2 1° Dicembre Genova

Si è rinnovato l’appuntamento mensile con

gli “aperitivi culturali” del GGI Genova. Ospiti

dell’incontro sono stati: Umberto La Rocca,

Direttore de “Il Secolo XIX”; Alberto Pastanella,

Capo Redattore TG5 Genova; Massimiliano

Lussana, Capo Redattore de “Il Giornale

Genova”; Paolo Armaroli, Docente di Diritto

Pubblico Comparato presso l’Università degli

Studi di Genova e già Consulente Giuridico

della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I

relatori si sono confrontati su “Stampa e potere

- quanto la stampa condiziona la vita politica in

Italia?”. Il tema di grande attualità ha richiamato a

partecipare non solo gli iscritti al GGI ma anche

gli associati di Confindustria Genova e i GGI delle

altre categorie merceologiche presenti a Genova.

Al termine dell’incontro, i GI di Genova hanno

offerto un rinfresco ai partecipanti.

2 16 Dicembre Genova

Il tradizionale incontro per lo scambio degli

auguri natalizi del GGI Genova si è rinnovato

con una simpatica formula. I GI, infatti, si sono

improvvisati attori con l’aiuto di una società di

team building che in un pomeriggio ha insegnato

loro la messa in scena del Musical “Mamma

Mia”. L’evento ha avuto un grande richiamo

in città, non solo per il coinvolgimento degli

“attori” con il pubblico ma anche per lo scopo

benefico della serata. Sono stati raccolti fondi per

sostenere il Micronido Pratorotondo Don Renzo

Ghiglione Onlus, che aprirà a gennaio 2010

a Genova Certosa. È un asilo nido che ospita

bambini provenienti da famiglie in difficoltà della

città. Questo è stato l’augurio per far sorridere i

bambini, che saranno il futuro della città. L’evento

si è svolto presso il Teatro della Gioventù di

Genova e, al termine dello spettacolo, il GGI

ha offerto una cena agli spettatori nel foyer del

teatro.

tAM tAM G.I.

EVENtI

Bologna Genova

save the date 2010

15 aprile

ore 10.00

roma (Confindustria)Consiglio Nazionale G.i.

13 maggio

ore 10.00

roma (Confindustria)Consiglio Centrale G.i.

26 maggio

ore 15.00

roma (Confindustria)assemblea Privata Confindustria(a seguire Giunta)

27 maggio

ore 10.30

romaassemblea Pubblica Confindustria

10 Giugno

ore 16.00

santa margherita LigureConsiglio Centrale G.i.

11 Giugno

ore 14.00

santa margherita Ligure40° Convegno annuale G.i.(prima parte)

12 Giugno

ore 09.00

santa margherita Ligure40° Convegno annuale G.i.(seconda parte)

28 ottobre

ore 16.00

CapriConsiglio Centrale G.i.

29 ottobre

ore 14.00 Capri25° Convegno annuale G.i.(prima parte)

30 ottobre

ore 09.30 Capri25° Convegno annuale G.i.(seconda parte)

save the date 2009

17 Dicembre

ore 21.00

roma Cena di Natale G.i.

18 Dicembre

ore 10.00

roma (Confindustria)Consiglio Nazionale G.i.

save the date 2010

21 Gennaio

ore 10.00

roma (Confindustria)Consiglio Centrale G.i.

18 Febbraio

ore 10.00

roma (Confindustria)Consiglio Centrale G.i.

18 marzo

ore 10.00

roma (Confindustria)Consiglio Centrale G.i.