Qualeimpresa Novembre - Dicembre 2009
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sommarioNOVEMBRE/DICEMBRE 2009
DIREttORE Florindo Rubbettino
COMItAtO REDAZIONE Nicola Del Din, Enrica Gallo, Mimmo Lobello, Massimiliano Raffa, Doriana Ruggiero, Fabio Spinosa Pingue, Laura tessera Chiesa
DIREttORE RESPONSABILE Giuseppe Rosa
DIREttORE EDItORIALE Michela Fantini
CONSuLENZA REDAZIONALE K4b Srl - Via Podgora, 16 - 20122 Milanotel. 02 97384119 - Fax 02 97384062 - e-mail: [email protected] - www.k4b.it
COORDINAtORE REDAZIONALE Orietta Sdoja - Comunicazione2000 Srl Via Flaminia, 399 – 00196 Roma - tel. 06 32507379 / 3234148 – Fax 06 97656829e-mail: [email protected] - www.comunicazione2000.com
DIREZIONE E REDAZIONE Confindustria Viale dell’Astronomia, 30 - 00144 Roma tel. 06 5903498 - Fax 06 5914529 - e-mail: [email protected] www.confindustria.it - www.giovanimprenditori.org
PROGEttO GRAFICO Enrica Gallo - udine
FOtOGRAFIE Archivio Qualeimpresa, Filippo Federico, © iStockphoto.com/Eikon Italia srl
ILLuStRAZIONE DI COPERtINA da “Orizzonti”, olio su tela 1986, Opera di Gabriella D’Aiuto
EDItORE Servizio Italiano Pubblicazioni Internazionali S.I.P.I. SpAViale Pasteur, 6 - 00144 Roma - tel. 06 5918856 - 5920509 Presidente: Daniel Kraus - Amministratore Delegato: Luigi Paparoni
StAMPA e SPEDIZIONE Eikon Italia Srl - Via Pietro Micca n. 24 - 28100 Novara
Rivista Associata all’unione della Stampa Periodica Italiana Aut. tib. Roma n. 15373 del 28-1-1974
Questo numero è stato chiuso in tipografia il 2 dicembre 2009
PuBBLICItÀ Per maggiori informazioni ed eventuali prenotazioni di spazi pubblicitari sulla rivista Qualeimpresa rivolgersi alla concessionaria esclusiva: IL SOLE 24 ORE S.P.A. SyStEM - COMuNICAZIONE PuBBLICItÀ: Via Monte Rosa, 91- 20149 Milano - tel. 02-30223770; Subconcessionaria: H.P. 10 s.r.l. Via Andrea Verga, 12 - 20144 Milano - tel. 02/48003799
ABBONAMENtI Italia Euro 37,00 - estero Euro 47,00 - ccp 343509
EditorialE3 Mediterraneo: marenostrumonuovafrontiera? diFlorindoRubbettino
CaPri 20094 Mediterraneo dall’EuropaalGolfo, larottaversonuoviorizzonti LeTesiG.I. diFedericaGuidi
15Societàaperta all’integrazionemultietnica diLucaPicasso
18MareNostrumpercrescere, unireeconoscere diMariaCarmelaBerterame
20Mediterraneotra opportunitàebisogni diLucaPicasso
22Dialogoerispetto percostruiresviluppo diMimmoLobello
24Capri:ilpoterecatalizzatore deiluoghiedeimomenti diPaolaBarbazza
26L’Abruzzochetisorprende diFabioSpinosaPingue
MoNdaNaNdoCi28 Capri 30-31ottobre2009-Day diFilippoFederico
29Capri 30-31ottobre2009-Night diFilippoFederico
iNtErNaZioNaliZZaZioNE30Leopportunità delMareNostrum intervistaaGiancarloLannae aMassimoD’Aiuto diMassimilianoRaffa
dal tErritorio32Torinocelebraisuoiruggenti 50anni diLauraTesseraChiesa
34ImprenditorialitàeInnovazione diMariaGloriaFrattagli
ViSti dall’EStEro36Prospettivediinvestimento inGrecianelsettoreittico intervistaaMicheleTorre diLauraTesseraChiesa
PolitiCHE PEr la ModErNiZZaZioNE dEl PaESE38 Unastoriavera diun’Italiamoderna diJacopoSilva
iNdUStria aUtoMoBiliStiCa40Lacrisidelsettore automobilistico intervistaadAndreaDell’Orto diMimmoLobello
FoNdiMPrESa42Fondimpresa. AnticipoContributi Ancorapiùfacilefinanziarela formazionecontinuainazienda diMassimilianoRaffa
Stili & tENdENZE44diEnricaGallo
BooKS aNd WEB46diEnricaGallo
taM taM G.i.49diOriettaSdoja
311-12/2009
EDItORIALE
Mediterraneo: mare nostrum o nuova frontiera?diFlorindoRubbettino-DirettoreQualeimpresa
“Sulle sponde mediterranee sono scesi i popoli del continente, da zone dell’interno alle quali il mare era estraneo. Conseguirono un’esperienza marittima,
desumendola da quelli in cui si imbatterono, la lasciarono a quelli che ne presero l’eredità. Ciascuno imparò qualcosa da qualcuno o si ritenne, per altro verso, maestro di qualcuno: è un rapporto che si è mantenuto a lungo”. Così scrive Predrag Matvejevic raccontando il ruolo che il Mediterraneo nei secoli ha avuto come luogo di incontro, conoscenza, scambio e arricchimento. Quello che la civiltà mediterranea ha nei secoli saputo costruire è proprio effetto di questi incontri. Lo scambio di merci e non le armi dei guerrieri, la contaminazione e non il respingimento, il dialogo e non la chiusura hanno dato vita a quell’originale civiltà di cui siamo figli. Scrive ancora Matvejevic: “La riva, il porto, il molo e il ponte della nave, la piazza cittadina e il mercato, la pescheria, lo spazio vicino alla fontana o al faro, accanto alla chiesa o al monastero, il cimitero e il mare stesso diventano palcoscenici aperti… Su questi mercati la vendita è qualche volta meno importante del commercio e il commercio, a sua volta, meno della passione del commerciare”.Il Mediterraneo è stato soprattutto questo: luogo dove il commercio e gli scambi hanno generato ricchezza e civiltà. Occorre, però, non dimenticarlo. La recuperata centralità logistica indotta dal tumultuoso affacciarsi di Cina e India come protagonisti dell’economia globale, restituisce al Mediterraneo, dopo secoli, la sua storica posizione di cerniera nei crocevia dell’economia globale. Il richiamo alla costruzione di un’area di benessere condiviso, che sembrava essere la scelta strategica dell’Unione Europea contenuta nella dichiarazione di Barcellona del 1995, si è però nel tempo indebolita e declassata in una politica europea di buon vicinato. Una strategia col fiato corto e rinunciataria sul versante
mediterraneo tanto più preoccupante se si considera quella ben più dinamica e aggressiva dei Paesi Orientali. “Il nostro sogno – ha detto Federica Guidi nelle tesi del XXIV Convegno di Capri – è che il Mediterraneo fra vent’anni sia un’unica, grande zona franca: senza dazi, senza barriere di natura non tariffaria alla scambio fra imprese di Paesi diversi”. È questa la nuova frontiera. Ma la realtà è che siamo ancora lontani dalla creazione di una zona di libero scambio, anzi la risposta facile a ogni crisi è il ritorno del protezionismo e l’inasprimento dei dazi. Solo politiche di crescente integrazione commerciale ed economica possono, invece, liberare le energie per una nuova grande fase di crescita. Un Mediterraneo nuovo ma antico, meno gravato da dazi e popolato da mercanti, in cui si scambiano merci, competenze, idee e tecnologie è sicuramente ciò di cui hanno bisogno oggi i Paesi e gli abitanti delle due sponde.
“SiamotutticonipiedinelMediterraneo”.Fernand Braudel
CAPRI 2009
Mediterraneodall’Europa al Golfo,
la rotta verso nuovi orizzontiLeTesiG.I.
diFedericaGuidi
PresidenteNazionaleGiovaniImprenditoridiConfindustria
Capri,30-31ottobre2009
511-12/2009
Vorrei chiarire che questo tema è solo apparentemente eccentrico, rispetto ai percorsi che come
Giovani Imprenditori abbiamo affrontato nei nostri Convegni. In questi giorni, vogliamo aprire la porta a interventi a trecentosessanta gradi. Il Mediterraneo come luogo di un’esperienza di vita, come storia che ci portiamo appresso, come occasione di scambio, di condivisione e, proprio per questo, come prospettiva di futuro.Perché vogliamo farlo, perché intendiamo metterci su questa pista di discussione, è presto detto. La geografia dell’economia e della politica sta cambiando rapidamente. Il chiodo della crisi si è conficcato in un muro poroso e friabile: i processi accelerano, ma secondo tendenze consolidate.La fine della guerra fredda ha reso più largo l’Atlantico: il legame privilegiato che univa l’Europa e gli Stati Uniti, madre e figli della nostra cultura occidentale, non è più l’unico a condizionare rapporti e relazioni tra Paesi. Non c’è più un “loro” rispetto a cui possiamo dire “noi”: l’appartenenza comune resta un valore culturale, ma l’incontro con l’altro ormai contamina e informa tutta la nostra esperienza.La breve storia degli USA come potenza egemone si va intrecciando sempre più con altri percorsi. Viviamo in un mondo molto più sfaccettato, plurale, complesso di quello che conoscevano i nostri padri. Poco più di vent’anni fa, con quel suo “Mr Gorbaciov, tear down this wall”, il Presidente Reagan innestava un processo che avrebbe portato tutto un mondo, a noi allora pressoché ignoto, ad affacciarsi sui mercati internazionali, a partecipare alla vita economica e
anche politica dell’Occidente, a farsi via via più vicino. Per la nostra generazione, si tratta probabilmente dell’evento più significativo cui abbiamo assistito “in presa diretta”. La caduta del Muro ha capovolto il modo in cui guardiamo noi stessi e il mondo. Abbiamo respirato, tutti insieme, l’aria di libertà che invadeva i Paesi ex sovietici e, per osmosi, un poco di più anche i nostri.Le conseguenze geopolitiche della caduta del Muro sono il vissuto dei nostri giorni. Inevitabilmente, dopo l’effimera illusione di un mondo unipolare e della fine della storia, essa ricomincia e ci porta dove non ci saremmo aspettati. Emerge un nuovo grande
asse, che non è più transatlantico ma transpacifico: che vede gli Stati Uniti dialogare precipuamente con la Cina, tanto che oggi una delle grandi domande è se il G8 debba cedere il passo al G20, oppure al G2. Nuovi attori sono arrivati sul palcoscenico. Il miracolo asiatico, la straordinaria crescita del Far East che è frutto in massima parte dell’adozione di istituzioni buone e amiche dello sviluppo, ci portano a immaginare
La caduta del Muro ha capovolto il modo in cui guardiamo noi stessi e il mondo. Abbiamo respirato, tutti insieme, l’aria di libertà che invadeva i Paesi ex sovietici e, per osmosi, un poco di più anche i nostri. Le conseguenze geopolitiche della caduta del Muro sono il vissuto dei nostri giorni.
CAPRI 2009
Autorità,Colleghi,Amici,c’èunadomanda,chevileggonegliocchi.Comemai,quest’anno,iGiovaniImprenditorisisonoingegnatiadiscuterediuntemacosìvasto,curiosoecomplessocomeilMediterraneo?
6 11-12/2009
CAPRI 2009
un’Europa sempre meno centrale, più marginale rispetto ai grandi giochi della politica e alle grandi rotte degli scambi. E più defilata, lontano dai grandi giorni, si sente la nostra Italia, dopo avere perduto lo status di terra di confine fra Ovest ed Est. Ma non è detto che debba essere così, non è detto che la marginalità sia inevitabile.Con questo Convegno, noi Giovani Imprenditori vogliamo aprire una discussione su una prospettiva diversa, per l’Italia e per l’Europa. Il Mediterraneo non come ripiegamento su noi stessi, non come nostalgia del passato. Non avrebbe senso coltivare il sogno stantio di una “autarchia allargata”, in un mondo sempre più interconnesso. Un mondo interconnesso, però, è un mondo di snodi. Il Mediterraneo, una realtà in buona misura ancora divisa rigidamente fra un Nord e un Sud, è il luogo che noi - la nostra generazione di Giovani Imprenditori - possiamo “cablare”. Questo spicchio di mondo, dove la civiltà occidentale è fiorita proprio grazie allo scambio costante, alle migrazioni, al condividere e al sovrapporsi delle popolazioni che ci vivevano, oggi ha bisogno di una rete neurale nuova. La nostra ambizione, qui a Capri, è quella di cominciare ad allacciarne le sinapsi. È bene chiarire che il nostro punto di vista è duplice. Dobbiamo cercare di avere la vista lunga, di capire quali sono i contorni del mondo che si va delineando. È anzitutto curiosità culturale, la nostra. L’altro punto fermo, e non vogliamo certo affannarci a negarlo, è quello del business. Si dice spesso che bisogna andare “alla conquista di nuovi mercati”. Ebbene, “conquistarsi” o “creare” un mercato non è cosa che possa prescindere da un dato banale: quanta gente è posta in condizione di parteciparvi. L’Europa a ventisette consta di 500 milioni di abitanti, la sua parte mediterranea 177 milioni, i Paesi delle sponde Est e Sud del Mediterraneo sono 237 milioni. Per cogliere l’importanza e il peso del Mediterraneo, basta saper contare.
MEditErraNEo: oltrE la “Storia”La culla della civiltà: il Mediterraneo è soprattutto questo. Ma è bene ricordarsi che questa “civiltà” è andata formandosi essenzialmente col metodo della contaminazione. Questo
sin dai tempi dei Greci, dei Fenici, dei Romani. Nella storia che studiamo a scuola, è l’aspetto della conquista, sono le memorie delle imprese militari, quelle che sfidano il passare del tempo e restano intatte, ai nostri occhi, in tutta la loro rilevanza.Tuttavia, se quella dell’umanità fosse solo la storia dei Cesari, sarebbe ben poca cosa. È vero che i Greci impararono dai popoli che avevano vinto in guerra, e a loro volta i Romani assorbirono la cultura greca.Eppure, è impossibile tacere che ancora più rilevante è quanto sorge, in questo spicchio di mondo, non a opera dei guerrieri, ma a opera di mercanti. Non per dar sfogo al bisogno dell’uomo d’imporsi sull’uomo. Ma per via cooperativa. Non sempre la cooperazione è stata guidata, consapevole, pianificata: spesso è spontanea, quasi casuale, frutto di interazioni particolari e interessate cui sfugge la big picture che si proietterà solo sullo sfondo della storia. Pensiamo all’alfabeto, che abbiamo ereditato dai Fenici. Pensiamo al numero, che ci è stato regalato dagli Arabi.
Pensiamo alle tante innovazioni nell’agricoltura e nella conservazione, che Greci e Romani hanno copiato gli uni dagli altri, migliorandole via via. Agli influssi che hanno esercitato vicendevolmente sullo stile, sui gusti estetici, sulle forme architettoniche, sul senso del bello, i Greci sui Romani. Alla velocità con cui si propaga miracolosamente, in un mondo senza internet né telefono, la religione cristiana. Roma non è i suoi eserciti: Roma è le sue strade, che hanno unito il mondo.La storia del Mediterraneo, che tutti noi sentiamo sulle spalle come il passato presente della nostra civiltà, è questo. Non è un incrocio di appartenenze rigide, non è l’algido venirsi a formare di realtà ermeticamente separate le une dalle
Il Mediterraneo, una realtà in buona misura ancora divisa rigidamente fra un Nord e un Sud, è il luogo che noi - la nostra generazione di Giovani Imprenditori - possiamo “cablare”. Questo spicchio di mondo, dove la civiltà occidentale è fiorita proprio grazie allo scambio costante, alle migrazioni, al condividere e al sovrapporsi delle popolazioni che ci vivevano, oggi ha bisogno di una rete neurale nuova. La nostra ambizione, qui a Capri, è quella di cominciare ad allacciarne le sinapsi.
Come ha notato recentemente Sua Santità Papa Benedetto XVI nell’enciclica “Caritas in Veritate” (par. 22), “gli aiuti internazionali sono stati spesso distolti dalle loro finalità, per irresponsabilità che si annidano sia nella catena dei soggetti donatori sia in quella dei fruitori”.
Federica Guidi e il Comitato GI del Mezzogiorno
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CAPRI 2009
altre. Al contrario: è contaminazione, è meticciato, è moltiplicazione di occasioni di incontro, di dialogo, di scambio. Dobbiamo tenerne conto quando passiamo dalla storia alla politica, dal retaggio che abbiamo ricevuto all’eredità che vogliamo lasciare. L’orizzonte in cui dobbiamo inserirci non può prescindere dal valore dello scambio, fra diverse imprese così come fra diversi Paesi e diverse culture. Questo “scambio” presuppone però un rapporto paritario fra Paesi, basato sul rispetto reciproco, senza nostalgie coloniali, o ambizioni di fare di altri l’oggetto di nuove “aree d’influenza”.
NoN Più (FalSi) aiUtiÈ pertanto davvero inutile nascondersi che per “fare rete” efficacemente nel Mediterraneo vanno ribaltate le logiche del passato. Le relazioni dell’Occidente coi Paesi in via di sviluppo sono spesso inevitabilmente viziate dal passato coloniale. Il dibattito è ampio, e la storia è complessa. In alcuni luoghi, l’arbitrio e la conquista hanno almeno lasciato un’eredità di istituzioni. In altri, la spoliazione coloniale è stata sterile e crudele. L’impalcatura culturale che la sorreggeva, l’arroganza del nostro senso di superiorità non ci fanno onore.Ma se pensiamo al presente, neppure ci fa onore che talvolta il senso di colpa, talvolta un cinico senso d’opportunità, consentano che i Paesi europei mantengano vivi canali preferenziali con le ex colonie, rifiutando una logica vera d’integrazione globale.Le relazioni speciali spesso sono
monetizzabili: gli aiuti allo sviluppo sono gli strumenti in cui si innervano, ed essi molte volte continuano ancor oggi a costituire il filo impalpabile che tiene assieme le antiche potenze e le vecchie colonie. Quanto al meccanismo degli aiuti, c’è ormai abbondante evidenza del fallimento storico del foreign aid. Perché il meccanismo degli aiuti in moneta non è quasi mai riuscito ad accendere la crescita, nei Paesi beneficiari?A causa di motivi che somigliano molto alle ragioni dell’insuccesso storico di politiche di sostegno al Mezzogiorno italiano. Le politiche per il Sud hanno mostrato di avere sovente il fiato corto quando si sono risolte in un continuo aumento dell’intermediazione politica, anziché nella creazione di nuove infrastrutture di sistema, come quelle di cui si discute invece fortunatamente in questi giorni.Quando si parla di Africa e non di Meridione, alle buone intenzioni corrisponde una realtà ancora più preoccupante.Come ha notato recentemente Sua Santità Papa Benedetto XVI nell’enciclica “Caritas in Veritate” (par 22), “gli aiuti internazionali sono stati spesso distolti dalle loro finalità, per irresponsabilità che si annidano sia nella catena dei soggetti donatori sia in quella dei fruitori”. La pervasività di questo fenomeno consiglia una seria revisione del sistema degli aiuti, se non subentrassero ulteriori, e gravi, considerazioni in termini di democrazia.L’erogazione di fondi in danaro è sovente arbitraria e discrezionale. Peter Bauer, il primo economista dello sviluppo a riesaminare criticamente le premesse fondamentali di quella che è stata la politica occidentale degli aiuti dalla decolonizzazione a oggi, diceva che si finiva per sottrarre risorse “ai poveri dei Paesi ricchi, per dare ai ricchi dei Paesi poveri”. Intendeva dire che da una parte le risorse venivano prelevate da tutti i contribuenti dei Paesi sviluppati, ma, dall’altra, finivano nelle mani di pochi, “selezionati” beneficiari, nei Paesi in via di sviluppo. Questa “selezione” ha luogo come sempre quando vi sono rapporti impropri fra mondo
È importante ricordare che s’impara solo nella differenza, e dalle differenze. Proprio quando non ci assomigliamo troppo, possiamo insegnarci l’un l’altro qualcosa. E questo è vero nella discussione scientifica, nel dibattito politico, come nella vita economica. Il veicolo d’apprendimento è lo scambio. E di scambi, siamo qui per parlare.
Gianfranco Fini
Samia Nkrumah
8 11-12/2009
degli affari e mondo della politica: attraverso meccanismi di scambio perversi, che non hanno potuto trovare correzione a causa della debolezza della società civile e dell’opinione pubblica, in queste realtà.L’erogazione di aiuti ha frequentemente finito per premiare i gruppi dominanti, consolidandone il potere: ciò avviene perché gli aiuti sono naturalmente “smistati” dalle autorità locali. Il supporto diretto al bilancio dello Stato è un sistema di contribuzione attraverso cui i donatori versano risorse direttamente al governo beneficiario, che le spende usando i propri criteri di allocazione. Sono in pratica trasferimenti “da-Stato-a-Stato”, pertanto oggetto di una scelta politica sia nello stanziamento da parte del Paese donatore sia nel divenire strumento di intervento da parte del Paese ricevente. In società nelle quali lo Stato di diritto è debole e la democrazia giovane ed acerba, questo
rappresenta un problema.È vero che negli ultimi anni sono stati messi in campo meccanismi che li hanno vincolati soprattutto a performance, dotando i Paesi donatori di strumenti di valutazione un po’ più solidi. Ma per ora su tali meccanismi possiamo solo sospendere il giudizio.Vi è un’altra considerazione ineludibile. Come hanno notato importanti studiosi a cominciare da William Easterly, gli aiuti hanno spesso un effetto di crowding-out rispetto agli investimenti privati. L’assunto alla base del sistema degli aiuti - ovvero il fatto che essi avrebbero contribuito a sostenere gli investimenti, e a loro volta gli investimenti avrebbero prodotto crescita - si è rivelato molte volte una illusione.La ricerca di Easterly, fra le altre, ha dimostrato purtroppo come vi sia evidenza di un rapporto virtuoso fra aiuti e investimenti solamente in poche realtà, nelle quali gli aiuti percepiti erano peraltro molto limitati, e la capacità di attrarre investimenti si deve ad altri fattori: in primo luogo, le buone istituzioni. La popolarità del foreign aid è stata solo in parte scalfita dal crescente scetticismo sul sistema degli aiuti. Al contrario, più risorse da parte dei Paesi ricchi è quello che è stato chiesto in occasione di grandi iniziative pubbliche e grandi campagne mediatiche. Nella logica delle buone intenzioni, spezzare il pane con chi è meno fortunato è pratica commendevole. Ma il dibattito sullo sviluppo deve uscire dall’alveo delle sole buone intenzioni, altrimenti la logica che vince è quella dell’elemosina. E l’elemosina è utile per consolare lo spirito di chi la fa, ma non risolve mai, se non per un battito di ciglia, nessuno dei problemi di chi la implora.
adaM SMitH l’aFriCaNoL’alternativa al sistema degli aiuti in moneta non è però la costruzione di presidi all’erogazione di fondi, che li vincolino alle necessità dei Paesi donatori. Il trend emerso negli ultimi anni, che ha riproposto (a cominciare dalle grandi istituzioni internazionali) l’esigenza di valutazioni costi-benefici delle erogazioni, segnala sicuramente una crescente preoccupazione - da parte tanto degli Stati donatori che delle loro opinioni pubbliche - circa l’effettiva efficacia dei fondi stanziati. Tutto questo è auspicabile e giusto.Nondimeno, il meccanismo da far saltare è di carattere quasi più “psicologico” che “economico” in senso stretto. La crescita ha luogo quando le persone si
CAPRI 2009
Noi siamo un Paese di santi, poeti e navigatori: e non a caso anche di mercanti, costruttori di ponti fatti di merci fra Paesi e realtà diversi. Il nostro cosmopolitismo, quello sguardo a lunga gittata che parte dalla nostra capacità di vedere sempre nell’altro un qualcosa di noi, è il buon cuore del santo, è la fiducia del poeta, è la curiosità del navigatore, è l’istinto del mercante. Noi italiani siamo “noi” solo quando non abbiamo paura dell’altro.
Per unire il Mediterraneo, bisogna moltiplicare gli interessi condivisi da imprese e Paesi che stanno sulla sponda meridionale e su quella settentrionale. Il modo migliore per farlo è incentivare multilocalizzazioni e apertura di subsidiaries locali in quei Paesi che da tempo abbiamo scelto come partner privilegiati: il Marocco, l’Algeria, la Libia, la Tunisia, l’Egitto, la Giordania, Israele, la Siria e la Turchia.
Dambisa MoyoCristiana CoppolaRachida Dati
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produttivo. Anche tra i più poveri vi è scambio, vi è attività economica, spesso addirittura una frenetica attività economica. Ma l’assenza di istituzioni adeguate impedisce di crescere, insieme, come società.Non possiamo poi nasconderci l’esigenza di un vero e proprio problema culturale, che da Oriente a Occidente spesso mina la comprensione e quindi l’accettabilità sociale dei meccanismi della libera impresa.La crescita economica ha bisogno di un ordine giuridico fondato sul merito: la gara concorrenziale deve essere accettata dalla società come agone che produce vincitori e vinti. La legittimità della vittoria non può, non deve essere messa in discussione. Il gioco deve essere leale, l’esito deve venire accettato, i punti vanno segnati onestamente. Senza rule of law non è difficile immaginare investimenti diretti esteri. Siamo alle prese, in questo caso, con un deficit culturale che se è ancora vivo in Occidente, è drammatico in taluni dei nostri Paesi partner. Il mercato non vive senza una “cultura di mercato” che lo sostenga e formi la trama della sua accettazione sociale.Non è questione di “esportare” le nostre istituzioni, o quell’intrigo di credenze che potremmo considerare come “la nostra cultura”. Quello della nostra arroganza coloniale è un capitolo chiuso del quale non siamo fieri. Ma la cultura e le istituzioni possono migliorare, possono affinarsi, se il dialogo è forte e se lo scambio è frequente, fitto, positivo. È importante ricordare che s’impara solo nella differenza, e dalle differenze. Proprio quando non ci assomigliamo troppo, possiamo insegnarci l’un l’altro qualcosa. E questo è vero nella discussione scientifica, nel dibattito politico, come nella vita economica. Il veicolo d’apprendimento è lo scambio. E di scambi, siamo qui per parlare. Il “Processo di Barcellona”, che ha preso il via nel 1995, ha cominciato a restituirci un Mediterraneo meno gravato di dazi, di barriere allo scambio fra la sponda meridionale e quella settentrionale. Il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha
sentono forti abbastanza per assumersi dei rischi, e libere di poterlo fare. È come per la rondine uscire dal nido. Come si arriva, a compiere quel passo decisivo?Gli aiuti sono, per l’appunto “aiuti”. Si generano fuori da una economia, non al suo interno. C’è molto da dire a favore della cultura del dono, del senso della generosità, che rivelano un tessuto sociale sano e una giusta attenzione per l’altro. Ma è improbabile che una società si sviluppi sulle mere donazioni altrui.Lo sviluppo economico ha luogo in conseguenza di una pluralità di fattori, che lo influenzano in varia misura e fra i quali è difficile cogliere quale sia il più importante. La creazione di ricchezza è prevalentemente in capo all’economia privata: a noi imprenditori. Ma gli imprenditori, come tutti, rispondono a incentivi.Gli incentivi del libero mercato rappresentano un sistema di punizioni e premi, che si incapsula in una infrastruttura giuridica adeguata. In primo luogo, i diritti di proprietà devono essere rigorosamente tutelati: gli investimenti deperiscono, gli investitori si spaventano, in un contesto nel quale nessuno può essere sicuro dei frutti del suo lavoro, vuoi per una “predazione” vera e propria da parte del gruppo politicamente dominante, vuoi per una tassazione arbitraria e oppressiva. L’impianto giuridico di una società deve essere ben funzionante. Una amministrazione della giustizia equa, tribunali effettivamente terzi, descrivono la cornice nella quale l’assunzione di rischio da parte degli imprenditori può avere luogo, senza che questi siano gravati di pesi impropri. L’ha spiegato molto bene Hernando de Soto, in un importante libro di alcuni anni fa, “Il mistero del capitale”. Vi è capitale in molti Paesi in via di sviluppo, solo che resta “capitale morto”, in assenza di un adeguato riconoscimento formale dei titoli di proprietà esso non può mutarsi in investimento, non può diventare
CAPRI 2009
Il nostro sogno è che il Mediterraneo fra vent’anni sia un’unica, grande zona franca: senza dazi, senza barriere di natura non tariffaria allo scambio fra imprese di Paesi diversi. Un grande suk mediterraneo, al quale tutti possano portare la propria bancarella e la propria merce. Solo così potrebbe partire una stagione nuova anche per l’Africa: che di una porta, aperta sull’Europa, ha bisogno.
Roberto Maroni
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voluto indicare un obiettivo ancora più ambizioso: una vera e propria “Unione del Mediterraneo” che veda convergere i diversi Paesi che si affacciano su questo mare, in un unica cornice di collaborazione. Come è stato scritto di recente, il partenariato Euro-Mediterraneo è una nuova forza globale che può e deve impostare una sua strategia nei confronti di Cina, Federazione Russa, Stati Uniti e India e l’integrazione euro-mediterranea è uno strumento decisivo per il rilancio dell’Europa nel nuovo sistema futuro
degli equilibri mondiali. Questa lotta passa per la costruzione di uno spazio di mercato comune: più aperto e più libero di quanto non siano stati i mercati nazionali.Per l’Italia, la Francia e la Spagna, il sogno di un “ancoraggio mediterraneo” dell’Unione Europea è decisivo: non soltanto per riscrivere certi equilibri di potere, ma soprattutto per preservare culture, modi di essere, un modello sociale. Ma la tensione fra Mediterraneo ed Europa è solo
apparente. Per i Paesi centro-settentrionali, è ancora più interessante trovare un canale di sbocco verso realtà geograficamente più lontane. È il caso della Germania, che giustamente (come gli Stati Uniti, come la Cina) guarda con grande attenzione, in questa fase, ai Paesi africani come a formidabili partner commerciali, il cui avvenire è ancora tutto da scrivere. E nemmeno dobbiamo dimenticare che, sia con la Presidenza di Bush che con quella di Obama, l’Africa subsahariana è costantemente al centro dell’attenzione americana: con gli Stati Uniti che, pertanto, cercano “ponti” verso il continente africano.Come Giovani Imprenditori, crediamo che l’Italia, in questo contesto, abbia innanzi a sé la possibilità di svolgere, con maggiore forza di altri, il ruolo della cerniera. Perché l’Italia?Noi siamo un Paese di santi, poeti e navigatori: e non a caso anche di mercanti, costruttori di ponti fatti di merci fra Paesi e realtà diversi. Il nostro cosmopolitismo, quello sguardo a lunga gittata che parte dalla nostra capacità di vedere sempre nell’altro un qualcosa di noi, è il buon cuore del santo, è la fiducia del poeta, è la curiosità del navigatore, è l’istinto del mercante. Noi italiani siamo “noi” solo quando non abbiamo paura dell’altro. La relativa fragilità delle istituzioni pubbliche nel nostro Paese, la sua debolezza storica, il fatto che l’Italia non sia sortita da un’operazione di “conquista” condotta su tutto il territorio nazionale da uno dei suoi Principi, nei secoli in cui altrove in Europa si consolidava l’assolutismo, è stata letta dai più come uno svantaggio. Invece ci ha educato alla tolleranza, al rispetto del diverso, a cogliere l’umano in qualunque individuo. È una ricchezza. Lo è per ciascuno di noi, individualmente. Ma lo è anche per noi tutti, come popolo. Perché ci candida a giocare il ruolo più prezioso e difficile, in questa fase storica. Quello dei mediatori, dei broker di rapporti e di idee. Dei costruttori di reti.Proprio nel solco di questo dialogo, ci sarà possibile lasciare - anche in quei Paesi - un’eredità positiva. Perché è proprio nel confronto, nello scambio, nel dibattito, che matura quel rispetto che è il valore fondante di una società democratica e libera.
il MEditErraNEo doPo la CriSiIn questo contesto, vi sono delle priorità che meritano più spazio nell’agenda politica del nostro Paese, come dell’Europa. È essenziale riprendere il percorso
CAPRI 2009
Un documento importante del Governo italiano, il “Libro Bianco sul futuro del modello sociale”, sostiene con forza che è necessario adattare le strategie di inclusione alle diverse tipologie di immigrati. È importante che vengano sviluppate non solo buone pratiche per l’accoglienza degli immigrati e la gestione del problema dei clandestini, in collaborazione con la sponda meridionale del Mediterraneo.
Giulio Tremonti
Magdi Cristiano Allam
1111-12/2009
avviato con il “Processo di Barcellona” e a oggi rimasto incompleto. È improbabile che entro il 2010 si possa effettivamente parlare di un’area di scambio comune, nel Mediterraneo, tanto più che le tendenze protezionistiche stanno aumentando: prendendo in considerazione tutto il pianeta, e non solo l’area euro-mediterranea, nella prima metà del 2009 le misure volte a proteggere i mercati locali e non ad aprirli agli scambi internazionali sono aumentate del 31%. La risposta alla crisi ha visto l’utilizzo di aiuti di Stato selettivi e spesso discriminatori che hanno talvolta alimentato un ritorno di fiamma del protezionismo. È quanto mai opportuno distinguere tra interventi emergenziali, resisi necessari nelle more della crisi, e quella che può diventare l’eredità dell’attivismo dei Governi negli scorsi mesi. Ogni vagito neoprotezionista rientra in quest’ultima categoria.Al contrario, i casi nei quali la crisi ha spinto ad aprire ulteriormente le frontiere, a perseguire un disegno di maggiore integrazione internazionale anziché di chiusura, si contano sulle dita di una mano e nessuno ha avuto luogo nell’area UE: ciò nonostante le ripetute dichiarazioni, in tutti i fora internazionali, a favore del libero scambio, del Doha Round, dell’integrazione economica e commerciale. È opportuno ricordare che la Malesia ha cercato di incentivare fiscalmente gli investimenti diretti esteri, mentre il Messico ha abbassato le tariffe d’importazione.In un mondo in cui tutto è lontano e vicinissimo allo stesso tempo, questi sono esempi a cui pensare. In un’ottica che deve essere duplice: da una parte, la difesa e anzi la ripresa di un percorso di integrazione dei commerci. Dall’altra, un percorso di supporto all’internazionalizzazione delle imprese, attraverso un uso appropriato e consapevole della leva fiscale.La risposta al fallimento degli aiuti “da-Stato-a-Stato” sono gli aiuti “da-società-a-società”: e con questa formula intendo
riferirmi sia allo scambio di merci sia allo scambio di competenze, di idee, di tecnologie appropriate, di capacità produttiva. Per unire il Mediterraneo, bisogna moltiplicare gli interessi condivisi da imprese e Paesi che stanno sulla sponda meridionale e su quella settentrionale. Il modo migliore per farlo è incentivare multilocalizzazioni e apertura di subsidiaries locali in quei Paesi che da tempo abbiamo scelto come partner privilegiati: il Marocco, l’Algeria, la Libia, la Tunisia, l’Egitto, la Giordania, Israele, la Siria e la Turchia. Incentivare l’internazionalizzazione verso questi Paesi non significa dimenticare il Far East, o il mondo arabo: significa scegliere strategicamente questi Paesi come ponti per raggiungere mercati sempre più vasti. Mercati già ora importanti e significativi: tutto l’Oriente. Mercati che domani saranno sempre più cruciali: l’Africa.Sostenere le nostre relazioni con i Paesi del Mediterraneo vuol dire porre in essere con sempre maggiore determinazione quell’azione sinergica, peraltro già iniziata, che vede protagonisti il Governo, sicuramente, ma soprattutto il sistema delle imprese, le nostre ambasciate e i nostri consolati, gli enti che forniscono assicurazione del credito e quelli che sostengono gli investimenti all’estero. Al Governo, chiediamo l’apertura di un tavolo straordinario, attorno al quale si siedano gli attori che ho poc’anzi nominato. L’obiettivo dovrebbe essere la costruzione di un regime sostenibile di agevolazioni fiscali per chi fa trasferimento tecnologico nei Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo, unita a una forte e concertata azione diplomatica. La prima forma di collaborazione va ricondotta però alla libertà degli scambi. L’Unione Europea ha stabilito accordi importanti con tutti i Paesi mediterranei, ratificati negli ultimi dieci anni in un
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Siamo pronti a impegnarci, in prima persona, a sostenere iniziative che vedano protagoniste Università di diversi Paesi, capaci di sviluppare collaborazioni volte a formare competenze spendibili sul mercato del lavoro. È nel nostro interesse.
Emma Bonino
Adolfo Urso
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processo di elaborazione che talora è stato complesso e difficoltoso. In questo contesto, è stata giustamente data priorità alla rimozione delle tariffe doganali europee rispetto ai prodotti manifatturieri: ma constatiamo che i passi avanti sul fronte del libero movimento dei prodotti agricoli, dei servizi, dei capitali, non sono stati ancora all’altezza delle aspettative.Dobbiamo inoltre constatare che non c’è stata alcuna reciprocità. Questo ci preoccupa. La tariffa media sui prodotti manifatturieri è del 3,5% per l’Unione Europea contro il 21,1% nei Paesi mediterranei che pure già oggi sono nostri partner. È vero che la riduzione è stata importante: in Marocco, per esempio, siamo scesi da una media del 64% sul prezzo di un bene importato al 27,3%. Lo stesso lo vediamo in Tunisia, in Egitto, in Algeria: tutti Paesi con dazi troppo alti sui prodotti manifatturieri. Chiediamo ai Governi occidentali di impegnarsi per una loro tempestiva riduzione, e chiediamo ai Governi di quei Paesi di riconsiderarli in modo altrettanto tempestivo. Lo chiediamo non solo per l’interesse che abbiamo noi, come titolari di imprese che producono ed esportano, in quei mercati. Lo chiediamo soprattutto perché è nell’interesse dei consumatori che vivono in quei Paesi beneficiare di merci al più basso prezzo possibile. Vale molto di più aumentare il loro potere d’acquisto, la loro libertà di scelta, che raccogliere più risorse per lo Stato. Più potere d’acquisto significa più risorse per la società: una società più ricca è una società potenzialmente più educata, più consapevole, più libera. La strada della crescita passa per gli individui, per le imprese, per la società. Chiediamo ai nostri Paesi partner di abbassare i loro dazi per investire sul loro stesso futuro, e non solo in termini economici. L’anno scorso, qui a Capri, abbiamo sostenuto che gli investimenti diretti esteri sono la chiave per ridurre gli impatti ambientali dello sviluppo economico impetuoso. Ne siamo ancora convinti.
È prassi comune chiedere a un manager quale è la sua visione dell’impresa per cui lavora, di qui a venti anni. È un esercizio mentale che serve a definire gli obiettivi che poi guideranno l’agire quotidiano, e a pensare gli strumenti per raggiungerli.Il nostro sogno è che il Mediterraneo fra vent’anni sia un’unica, grande zona franca: senza dazi, senza barriere di natura non tariffaria allo scambio fra imprese di Paesi diversi. Un grande suk mediterraneo, al quale tutti possano portare la propria bancarella e la propria merce. Solo così potrebbe partire una stagione nuova anche per l’Africa: che di una porta, aperta sull’Europa, ha bisogno.È un sogno, che può essere costruito. Passando dagli aiuti da Stato a Stato, alla collaborazione fra società e società. Spingendo sull’acceleratore dei commerci. Investendo nella rimozione dei dazi. Aiutando il trasferimento tecnologico. E anche, per quanto possibile, incentivando un altro approccio alla povertà. Un approccio fondato sull’investimento, e non sull’elemosina.Gli ostacoli che il libero movimento di capitali fra Europa e Paesi mediterranei trova è preoccupante, lo abbiamo già detto. Per questo, sarebbe auspicabile un maggiore impegno delle grandi istituzioni finanziarie. La creazione di “banche del Mediterraneo” ad hoc, frutto dell’incrocio fra sole banche pubbliche di diversi Paesi, non darebbe garanzie adeguate per lo sviluppo di nuovi investimenti privati. Occorre anche un forte coinvolgimento di investitori e istituzioni di credito privati, che pensino alla propria esternalizzazione tenendo presente non solo la City, ma anche il suk.Fare banca è un’attività diversa da Paese a Paese. Ma il successo del microcredito è da tanti punti di vista una buona notizia. Significa che è possibile trovare impieghi produttivi per il capitale, anche per piccole somme di capitale, in situazioni anche disagiate, talora estremamente disagiate. Il microcredito non è beneficenza: è legittima ricerca del profitto.La nostra visione per il Mediterraneo verte proprio su questo principio. Chiediamo ai Governi di rendere più facile e lineare la legittima ricerca del profitto. Perché, proprio per fare profitto, le imprese sono costrette
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Noi Giovani Imprenditori siamo convinti che la cornice mediterranea sia la più solida e promettente di tutte quelle che abbiamo a disposizione.
Marta Dassù
Luisa Todini
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a sottoporsi continuamente al test del mercato, a fare prodotti che incontrino la domanda dei consumatori alle condizioni più convenienti per questi ultimi. Più sviluppo per tutti significa meno cattedrali nel deserto, e più creazione di ricchezza.Non dobbiamo nasconderci che la politica agricola europea rappresenta uno dei maggiori scogli all’integrazione fra Europa e altri Paesi del Mediterraneo. È vero che le nostre barriere di carattere tariffario sono basse, rispetto alla media dei Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo. Ma l’esistenza di barriere all’ingresso di altro tipo può essere altrettanto insidiosa.In particolare, è evidente che i mercati agricoli vanno spostandosi inesorabilmente “verso Sud”. Le derrate agricole sono uno dei pochi beni rispetto ai quali i Paesi africani possono essere forti esportatori, facendo leva esclusivamente sulle proprie energie. Alle prime stazioni dello sviluppo economico, nulla è cruciale come l’agricoltura. È dunque opportuno ripensare i meccanismi della politica agricola comune, considerando anche i Paesi africani alla stregua di stakeholder i cui interessi vanno adeguatamente considerati. Questo significa accelerare la diminuzione della quota del budget della Commissione europea che viene impiegato dalla PAC. Sappiamo che l’obiettivo è raggiungere il 32% nel 2013, dal 48% del 2008. È importante che i minori fondi provenienti da Bruxelles non siano compensati da stanziamenti elargiti in altra forma, ma che sortiscono il medesimo effetto. Nondimeno, una riforma della PAC è necessaria per ragioni di equità. Oltre tutto, se noi non cominciamo a ridurre i dazi sui prodotti agricoli, non possiamo essere credibili quando chiediamo ai nostri dirimpettai di abbassare le barriere nei mercati non agricoli. Da ultimo, non possiamo nasconderci che non stiamo parlando solo di flussi
di merci ma inevitabilmente anche di flussi di persone. Per “unire” sempre di più il Mediterraneo, è dunque impossibile prescindere da un serio investimento, di risorse e competenze, nelle politiche dell’immigrazione. Quale sia la situazione dell’Europa è cosa nota, e s’intreccia profondamente con la stessa crisi finanziaria. Il nostro continente ha oggi 500 milioni di abitanti. Secondo le previsioni a medio termine pubblicate da Eurostat, la popolazione totale dell’UE continuerà a crescere, a un ritmo ridotto, raggiungendo i 518 milioni nel 2025. Nel periodo successivo, l’Istituto Statistico Europeo prevede una diminuzione sensibile della popolazione, 515 milioni nel 2050, per via del calo della natalità in molti Paesi di recente ingresso nell’Unione. La proiezione tiene conto, in questi numeri, dell’apporto continuo derivato dai flussi migratori, stimandolo a 50 milioni di persone tra il 2009 e il 2050. In assenza di queste migrazioni di massa, la popolazione europea inizierebbe a diminuire già dal 2010, ammontando nel 2050 a soli 444 milioni di abitanti. Ciò avverrebbe in un contesto nel quale, come è noto, ad assottigliarsi progressivamente sarà la componente più giovane della popolazione attiva, mentre al contrario crescerà il peso degli over 65 sulla popolazione nel suo complesso. Queste previsioni ci condizionano grandemente, nel modo in cui guardiamo all’immigrazione. Essa non può non essere compresa, innanzitutto, come una risorsa. Ma perché sia effettivamente tale, le logiche sulla base delle quali si muovono i Governi debbono essere adattate alle contingenze. Un documento importante del Governo italiano, il “Libro Bianco sul futuro del modello sociale”, sostiene con forza che è necessario adattare le strategie di inclusione alle diverse tipologie di immigrati. È importante che vengano sviluppate non solo buone pratiche per l’accoglienza degli immigrati e la gestione del problema dei clandestini, in collaborazione con la sponda meridionale del Mediterraneo. Soprattutto, è importante che si riescano a sviluppare buone pratiche per avvicinare in modo virtuoso domanda e offerta di lavoro; per consentire una tempestiva e importante crescita di capitale umano, andando a valorizzare le competenze e mettendo in atto vere politiche di empowerment per chi voglia dotarsene. Questo significa attivare politiche e strumenti tanto nei Paesi nei quali l’immigrazione arriva, quanto in quelli da cui l’immigrazione parte. E questo significa incentivare anche la cooperazione internazionale fra Università. Siamo pronti a impegnarci, in prima persona, a sostenere iniziative che vedano protagoniste Università di diversi
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nostra consapevolezza di rischi e problemi.Fra il 1914 e il 1945 il commercio mondiale è crollato. Non solo per le guerre, ma per le risposte protezionistiche alla grande depressione, che hanno scavato il fosso alla ripresa e dilatato i tempi dell’uscita dalla crisi.Oggi, gli Stati paiono avere compreso questa lezione, e i Governi dei maggiori Paesi hanno rassicurato l’opinione pubblica mondiale, rivendicando un impegno forte contro il protezionismo. Le parole servono ma, purtroppo, non bastano.Il dato di fatto è che da gennaio la Commissione Europea ha rilevato un centinaio di misure potenzialmente restrittive per gli scambi internazionali nei principali Paesi partner. Parimenti, i Governi occidentali hanno messo in campo una strategia riassumibile nel motto: “Keynes a casa, Adam Smith all’estero”. Purtroppo, però, la contraddizione fra due approcci in tensione, uno volto al mantenimento della libertà di commerciare e l’altro teso a rispondere con provvedimenti emergenziali alla crisi, è destinata a esplodere. Oggi è protezionismo non solo e non tanto imporre nuovi dazi doganali, quanto costringere alla compliance con codici regolamentari alle soglie dell’incomprensibilità, o allocare discrezionalmente aiuti privilegiando le imprese che investono solamente “localmente”. La nostra speranza è che l’area del Mediterraneo possa essere la prima a sperimentare l’inversione di questo trend. Che i decisori politici possano decidere di battere la via di una crescente integrazione commerciale ed economica fra diversi Paesi. E che, come già avvenuto agli albori del percorso europeo, questa integrazione possa produrre una liberazione delle energie vive del mondo economico, anche sul piano domestico. Per ribellarsi al declino, questo pezzo di mondo di cui noi parliamo non ha bisogno solo di decisioni politiche giuste, di riforme, di svolte vere sul piano dei comportamenti così come delle scelte collettive. Ha bisogno anche di una “cornice” solida in cui queste possano inserirsi, trovando una coerenza e creando così certezza per tutti gli operatori economici. Noi Giovani Imprenditori siamo convinti che la cornice mediterranea sia la più solida e promettente di tutte quelle che abbiamo a disposizione. Grazie.
Paesi, capaci di sviluppare collaborazioni volte a formare competenze spendibili sul mercato del lavoro. È nel nostro interesse. L’interazione fra Università e impresa è ancora rugginosa: renderla più lineare, più agevole sul piano fiscale, e quindi più fruttifera, deve essere una priorità per il Governo. Una priorità per tutti.L’immigrazione è un tema ricorrente, nei diversi Paesi europei, e non potrà trovare risposte nei convegni. Tuttavia, se la strada della chiusura non ha futuro, è evidente che questo fenomeno va accompagnato, “gestito” politicamente, per evitare costosi e preoccupanti “effetti boomerang”. Il valore sociale dell’accoglienza e la nostra domanda di forza lavoro devono trovare nella politica una guida che riesca a contemperarli, evitando che i flussi migratori contribuiscano a sfaldare il nostro tessuto sociale. Un’Italia, un’Europa, disgregate e ostili sarebbero poco attrattive, poco interessanti, proprio per tutte quelle donne e uomini di buona volontà che speriamo vengano, nei prossimi anni, ad arricchire il nostro capitale umano e a rendere più plurale, più bella e più viva la nostra società. Come Giovani Imprenditori non possiamo suggerire ricette, in questo frangente. Ma possiamo esprimere un auspicio, sicuri che sia quello di tutti coloro che proprio perché amano la società aperta sanno bene quanto è fragile e quanto impegno, quanta passione, quanta chiarezza di pensiero e di parola ci vogliono per mantenerla intatta e viva.
ConclusioniIn conclusione, è opportuno ricordarci che viviamo in tempi straordinari, in un’accezione non felice di questo termine. La crisi ha rimesso in gioco quelle che parevano essere certezze consolidate. La nebbia dell’incertezza si è rialzata ed è più fitta che mai.Per un imprenditore, l’ottimismo non è neanche una scelta: è una predisposizione. Ma questa nostra voglia di guardare avanti non può diminuire la
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Società aperta all’integrazione multietnicadiLucaPicasso
ConsigliereGiovaniImprenditoriAssolombarda
Tragliinterventipiùurgenti,lepoliticheperilSud.LaPresidentediConfindustria,EmmaMarcegaglia,ètornataaparlaredelFondoAreeSottosviluppate.“IFasvannoconcentratiininfrastrutturematerialieimmateriali,sicurezza,scuola,ricercaeinnovazione”,perché“ilSudhabisognodiunabuonapoliticaordinariaprimaancorachediinterventistraordinari”.
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è possibile “trovare soldi per fare investimenti e sgravi fiscali e nello stesso tempo non spaccare i conti pubblici”: basta eliminare gli sprechi. Ne è convinta la Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha posto
il tema del taglio della spesa pubblica improduttiva al centro del discorso di chiusura del XXIV Convegno di Capri. E da donna pragmatica quale è, la Leader degli industriali ha parlato con i numeri alla mano: “Si possono recuperare almeno 15 miliardi - ha precisato - 11 mettendo a regime gli acquisti della Pubblica Amministrazione, 4 accorpando province e prefetture. Senza contare gli sprechi della sanità”. 15 miliardi che potrebbero essere destinati alla ricerca e all’innovazione, alle infrastrutture e agli sgravi fiscali.La Numero Uno di Viale dell’Astronomia si è detta soddisfatta dell’apertura dimostrata dal Ministro Tremonti - che sul palco di Capri aveva preso parola poco prima - sul taglio degli sprechi, e ha sottolineato che il cammino virtuoso deve coinvolgere tutti i protagonisti: “Bisogna unire le forze e la capacità d’azione per puntare alla crescita e fare riforme”. Esplicito l’appello per “un avviso comune tra imprese e sindacati per varare un grande taglio della spesa pubblica improduttiva”.A nome di tutta Confindustria, la Marcegaglia ha espresso una forte preoccupazione per i dati sulla disoccupazione (tasso stimato al 9,5% per il 2010) ma anche per quelli sul Pil, che fotografano un Paese che si sta impoverendo. E a far la differenza nella ripresa saranno appunto le politiche economiche. Alcuni Paesi si sono già mossi, in primis la Germania che ha unito al rigore il taglio delle spese, e noi italiani non possiamo permetterci di restare inerti. Tra gli interventi più urgenti, le politiche per il Sud. A questo proposito, Emma Marcegaglia è tornata a parlare del Fondo Aree Sottosviluppate. “Se fossi in voi chiederei di utilizzarlo per il credito d’imposta”, aveva suggerito poco prima agli imprenditori il Ministro Tremonti, e la Presidente di Confindustria si è mostrata d’accordo: “I Fas sono stati spesi male, ma adesso vanno concentrati su poche priorità fondamentali e non dispersi in mille rivoli”, ha detto. “Vanno concentrati in infrastrutture materiali e immateriali, sicurezza, scuola, ricerca e innovazione”, perché “il Sud ha bisogno
“Bisognaunireleforzeelacapacitàd’azioneperpuntareallacrescitaefareriforme”.Esplicitol’appelloper“unavvisocomunetraimpreseesindacatipervarareungrandetagliodellaspesapubblicaimproduttiva”.
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arrestati ogni giorno - ha affermato Emma Marcegaglia, citando appunto i dati esposti il giorno prima dal Ministro dell’Interno - ma dobbiamo fare molto di più per combattere questa piaga, altrimenti non ci sarà il rilancio del Sud”. Inevitabile un commento sul video, diffuso nei giorni scorsi, di un omicidio di camorra a Napoli, definito dalla Presidente di Confindustria “la prova scandalosa della realtà terribile in cui versano alcune aree del Mezzogiorno”. “Non c’è possibilità di riscatto se non si ripristina legalità e sovranità dello Stato in ampie aree del Paese”, ha aggiunto, sottolineando che “Confindustria su questo tema è in prima linea”. Ha quindi ringraziato i “tanti imprenditori che nella loro vita di ogni giorno hanno deciso di lottare la criminalità organizzata. Per me che vivo e lavoro a Mantova è facile dirlo, non è lo stesso lavorare a Napoli, Palermo, Reggio Calabria”.
E ai Presidenti delle organizzazioni degli industriali delle Regioni del Sud, impegnati anche nel vigilare all’interno della categoria, la Marcegaglia si è rivolta con un “andiamo avanti, io vi sosterrò”.Insomma, per voltare pagina e riprendere la via dello sviluppo “serve un impegno della società civile”, ha sottolineato la leader degli industriali, che ha scelto di chiudere il suo discorso con una citazione di Don Luigi Sturzo. Queste le sue parole conclusive. “Diceva un grande italiano, cattolico liberale e liberista: «Non si corregge l’immoralità pubblica solo con le prediche e gli articoli di
giornale. Non si raddrizza il costume di un Paese dividendo la politica tra perfetti e imperfetti, virtuosi e viziosi. Quel che serve è un’amministrazione rigida, cioè capace di premiare i migliori. Gli uomini e le donne che nella vita di ogni giorno, essi per primi si attengono alla moralità che chiedono alla politica». Sono parole di Don Luigi Sturzo, le ha scritte nel 1958. È il nostro appello oggi, per un’Italia che cammini a testa alta”.
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di una buona politica ordinaria prima ancora che di interventi straordinari”.Parlando dei rapporti tra i Paesi delle dure rive del Mediterraneo, tema al centro del Convegno, Emma Marcegaglia ha inevitabilmente affrontato anche il tema dell’immigrazione, su cui avevano esposto le proprie riflessioni anche la Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori Federica Guidi, il Ministro Roberto Maroni e il Presidente della Camera Gianfranco Fini. Per la Leader degli imprenditori, il problema dell’immigrazione “va gestito con serietà e intelligenza. Bisogna lavorare per rendere le vie migratorie sicure, ma anche per avere una migliore integrazione dei flussi migratori, fatta su rispetto delle regole”. “L’Italia è uno dei pochi Paesi nel quale durante la crisi non c’è stata contrapposizione tra lavoratori italiani e lavoratori immigrati”, ha aggiunto la Marcegaglia, sottolineando la necessità di continuare a lavorare con l’obiettivo di “realizzare una società aperta all’integrazione multietnica”.Altro tema caldo quello della lotta alla mafia, indispensabile per il rilancio del Sud Italia. “Bene i numeri forniti dal Ministro Maroni di otto mafiosi
Gianfranco Fini
“Nonc’èpossibilitàdiriscattosenonsiripristinalegalitàesovranitàdelloStatoinampieareedelPaese”,haaffermatolaLeaderdegliimprenditori,sottolineandoche“Confindustriasuquestotemaèinprimalinea”.
EmmaMarcegagliahainevitabilmenteaffrontatoancheiltemadell’immigrazione,sucuiavevanoespostoleproprieriflessionianchelaPresidenteNazionaledeiGiovaniImprenditoriFedericaGuidi,ilMinistroRobertoMaronieilPresidentedellaCameraGianfrancoFini.
Pervoltarepaginaeriprenderelaviadellosviluppo“serveunimpegnodellasocietàcivile”.
Giulio TremontiRoberto Maroni
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Mare Nostrum per crescere, unire e conoscerediMariaCarmelaBerterame
GiovaneImprenditoreConfindustriaBasilicata
Itreworkshop.Scenari,sfideeopportunitàconMassimoD’AiutoeGiancarloLanna,eAntimoCaputoinqualitàdiTutur.Dalleviedelmarealleretidell’innovazione,conEmilAbirascid,EdoardoImperialeeGiuseppeZollo,affiancatidaGianluigiTraettino.IfondisovranideiPaesidelGolfo,conAlbertoQuadrioCurzioeilTutorDomenicoZonin.
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Per il secondo anno consecutivo, il Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria si è arricchito della presenza dei workshop, momenti di incontro e
approfondimento delle tematiche oggetto dell’evento, che rappresentano ormai un appuntamento consolidato nel programma della manifestazione annuale.L’ottimo risultato conseguito anche quest’anno è stato determinato, oltre che dallo spessore di temi e interventi, anche dal lavoro e dall’impegno della task-force dei GI che, sotto la supervisione di Ettore La Carrubba, ha seguito nei mesi precedenti tutta l’organizzazione: la scelta dei temi e dei relatori, il coinvolgimento delle Territoriali per la fase di iscrizione, la profilazione degli iscritti per calibrare al meglio gli interventi, il kit dei partecipanti con le nozioni introduttive fino al questionario di soddisfazione finale.Intorno al grande tema “Mediterraneo: dall’Europa al Golfo, la rotta verso nuovi orizzonti”, si sono costruiti i tre workshop dedicati, all’internazionalizzazione, alle reti commerciali e all’utilizzo dei fondi sovrani. Crescere, Unire e Conoscere sono state le tre parole chiave utilizzate per interpretare, rispettivamente, i tre argomenti nei singoli incontri.In Mediterraneo per CRESCERE, orientato all’internazionalizzazione, organizzato e tenuto da Simest si è analizzato in che modo le aree del bacino inferiore del Mediterraneo e del Golfo Persico possono rappresentare un’opportunità concreta di crescita e sviluppo per le imprese italiane. Partendo dall’analisi del quadro economico dei Paesi affacciati sul Mediterraneo, si è cercato di tracciare un possibile modello di sviluppo che possa vedere l’Italia giocare un ruolo da protagonista, mettendo in campo le imprese e lo stesso Simest. Il workshop, attraverso l’illustrazione di case study relativi a progetti realizzati grazie alle competenze e
gli strumenti finanziari di Simest, ha presentato modelli di sviluppo e realizzazione di iniziative di investimento nelle aree interessate. Il riferimento a linee di cooperazione e programmi di investimento ha arricchito, infine, il panorama generale sul processo di internazionalizzazione.Mediterraneo per UNIRE ha puntato i riflettori sul possibile sviluppo di reti commerciali integrate partendo dal fattore culturale come elemento propulsivo per la nascita di sinergie economiche. Il workshop ha visto come partner Città della Scienza SpA, struttura di riferimento per la Campania sul tema dell’innovazione, attivamente impegnata nello sviluppo della cooperazione territoriale tra i Paesi del Mediterraneo. Il workshop ha cercato di rispondere alla domanda di come sia possibile trasformare in opportunità le difficoltà derivanti dalle differenze culturali, partendo dai processi di innovazione per la creazione di programmi di sviluppo commerciale. Mediterraneo per CONOSCERE centra l’attenzione sul ruolo dei fondi sovrani nello sviluppo dei Paesi del Golfo. Con l’aiuto del Prof. Alberto Quadrio Curzio, si è indagato sulle sfide e le opportunità di crescita per le aziende italiane in relazione alla crescita e allo sviluppo dei fondi sovrani appartenenti ai Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, protagonisti indiscussi negli ultimi anni di questa forma di investimento.
L’ottimorisultatoconseguitodaitreworkshopanchequest’annoèstatodeterminato,oltrechedallospessoreditemieinterventi,anchedallavoroedall’impegnodellatask-forcedeiGI,sottolasupervisionediEttoreLaCarrubba.
Mediterraneo per Crescere Mediterraneo per Unire
Mediterraneo per Conoscere
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Mediterraneo tra opportunità e bisognidiLucaPicasso
ConsigliereGiovaniImprenditoriAssolombarda
Unmarechedivideeunisce.Unospaziocomunedieconomie,societàeculture,chediversificanoiPaesichesiaffaccianosullesuesponde.Unprogettostrategicodicrescita,perlanuovaEuropa.DoveilnostroMezzogiornogiocaunruolofondamentale.
Il futuro è nel Mediterraneo. Così la pensano i Giovani Imprenditori di Confindustria, che per il XXIV Convegno di Capri hanno scelto il tema: “Mediterraneo:
dall’Europa al Golfo, la rotta verso nuovi orizzonti”.Al centro della 1° giornata di lavori, le Tesi esposte dalla Presidente Guidi, la quale auspica “che il Mediterraneo tra vent’anni sia un’unica grande zona franca: senza dazi e senza barriere, tariffarie e non”. Una strategia per il futuro, ma anche una risposta alla crisi, perché la chiusura dei mercati non è certo la ricetta vincente.
Oggi la situazione è ancora critica, come ha ricordato anche il Presidente della Repubblica Napolitano nel messaggio inviato ai Giovani Imprenditori. La strada della ripresa passa per un rilancio dei consumi e un calo della pressione fiscale, ma per le aziende è fondamentale anche l’espansione verso nuovi mercati, e l’area del Mediterraneo è indubbiamente strategica per l’Europa. Nessun atteggiamento neo-colonialista, sia chiaro. È necessario investire, esportare tecnologia e conoscenze per far crescere il tessuto locale, anche perché la politica degli aiuti, come ha ben illustrato nel suo intervento
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l’economista africana Dambisa Moyo, non ha dato frutti.Perché ciò sia possibile, gli imprenditori non devono essere lasciati soli. La Guidi auspica l’apertura di un tavolo straordinario “con l’obiettivo di costruire un regime sostenibile di agevolazioni fiscali per chi fa trasferimento tecnologico nei Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo, unito a una forte e concentrata azione diplomatica” .In un simile progetto per un Mediterraneo integrato, gioca un ruolo fondamentale il nostro Mezzogiorno. “Già dal 2000 si è aperto il tema del Mezzogiorno come piattaforma logistica del Mediterraneo, ma di fatto l’arretratezza delle infrastrutture finisce per vanificare il vantaggio geografico”, ha affermato la Vicepresidente per il Mezzogiorno di Confindustria Cristiana Coppola, intervenendo nella tavola rotonda “Mediterraneo tra opportunità e bisogni”, a cui ha partecipato insieme all’Europarlamentare Magdi Cristiano Allam, la Vicepresidente del Senato Emma Bonino, il Presidente di Mesogea Alessandro Bianchi, il Presidente del Banco di Napoli Enzo
Giustino, la Vicepresidente FIEC Luisa Todini e il Giornalista Pietrangelo Buttafuoco.Sulla necessità di lavorare per lo sviluppo del Sud Italia, quale condizione per cogliere davvero le opportunità offerte dal Mediterraneo, hanno insistito anche la Presidente del Comitato Interregionale GI Mezzogiorno Gabriella Megale (“il Sud può diventare una piattaforma logistica strategica, a patto che si lavori su quattro fattori: infrastrutture, istruzione, ambiente, energia”), il Governatore della Campania Antonio Bassolino, secondo il quale bisogna realizzare insieme “grandi progetti interregionali di trasporti e ferrovie” e il Presidente di Confindustria Campania Giorgio Fiore, che ha puntato molto sul tema della lotta alle collisioni tra mondo imprenditoriale e criminalità. Anche il Deputato Pd Walter Veltroni ha evidenziato la necessità di un maggiore impegno nella lotta all’illegalità e nell’avvio di una stagione di riforme. Secondo il Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, l’Europa deve diventare il principale interlocutore dell’Africa, anche per evitare che il mondo venga guidato dal G2 Usa/Cina, e quella con l’Africa “è una partita che si gioca in squadra,
“l’AfricanonèpiùilContinentedelladisperazione,mailContinentedelleopportunità”.AdolfoUrso,ViceministroalloSviluppoEconomico.
SullanecessitàdilavorareperlosviluppodelSudItalia,qualecondizionepercoglieredavveroleopportunitàoffertedalMediterraneo,hainsistitolaPresidentedelComitatoInterregionaleGIMezzogiornoGabriellaMegale.
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si gioca come europei”. D’altra parte, come ha evidenziato il Viceministro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso, “l’Africa non è più il Continente della disperazione, ma il Continente delle opportunità” ma è anche necessario, come ha sottolineato il membro del board della Bce Lorenzo Bini Smaghi, che ‘’i Paesi del Mediterraneo mettano mano alle riforme, perché non è possibile sostenere la crescita senza politiche economiche’’.Altro tema caldo della giornata quello dell’immigrazione, toccato dal Vicepresidente Europa di Confindustria Andrea Moltrasio, e al centro del discorso del Ministro dell’Interno Roberto Maroni, che sull’Europa si è mostrato fiducioso (“Pare ci sia una svolta di Bruxelles sulle politiche che riguardano il Mediterraneo”) ma ha espresso dubbi circa “la possibilità che si crei nella nuova Commissione europea un commissario ad hoc per l’immigrazione”. Nel caso, ha aggiunto, “spero non ci sia una delega solo per l’immigrazione clandestina, ma anche per chi viene a lavorare. Quello che serve sono regole precise che vengano fatte rispettare”.
Foto in apertura: 1° Tavola Rotonda del
30-10-2009 su “Mediterraneo tra opportunità
e bisogni: economie, società e culture in
crescita”; 2° Tavola Rotonda del 30-10-2009 su
“La nuova Europa e il Mediterraneo”.
Antonio Tajani
Walter VeltroniAntonio Bassolino
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dialogo e rispetto per costruire sviluppodiMimmoLobello
ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa
Questionemeridionaledaaffrontarecomequestionenazionale.“Stabilirechenelleprossimeotto-diecifinanziarie-hasottolineatoilPresidentedellaCameraGianfrancoFini-visiaunincrementocostantepersostenereleeccellenzetecnicoscientificheallocatealSud”.
Nella 2° giornata di lavori, a Capri si è tornati a parlare della necessità di rilanciare il processo euro-mediterraneo, avviatosi fin dal 1995 a Barcellona e man mano arenatosi.
Un processo che, come ha sottolineato il Presidente della Camera Gianfranco Fini, deve avvenire senza alcuna pretesa di superiorità culturale da parte del Nord verso i Paesi della riva Sud, ma nel nome del dialogo e del rispetto. Ma anche un processo che richiede come condicio sine qua non una situazione di pace e stabilità che in questo momento appare purtroppo più lontana che mai. Per questo, ha dichiarato Fini, “la Ue deve impegnarsi a giocare un ruolo più decisivo nel processo di pace in Medio-Oriente, un ruolo che non può essere giocato
solo da Washington”.Certo è che, se il processo euro-mediterraneo dovesse decollare, il Sud italiano non può permettersi di farsi trovare impreparato. Come ha sottolineato il Presidente dei G.I. Campania Mauro Maccauro, fino a oggi “nonostante le numerose parole profferte sul tema, di risultati concreti se ne sono visti pochini”. È giunto il momento di passare all’azione. “Il ruolo del Mezzogiorno sarà ineludibile, perché sarà di fatto l’avamposto dell’intera Europa nei confronti di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”, ha dichiarato il Presidente della Camera. Ecco perché “continuare a dire che il problema del Sud è un affare regionale, ovvero del Sud, è non solo stupido ma
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Alessandro Profumo all’A.D. dell’Enel Fulvio Conti e al Vicepresidente BEI Dario Scannapieco.Nel corso del suo intervento, il Ministro all’Industria, Commercio e Nuove Tecnologie del Marocco Ahmed Reda Chami ha evidenziato le enormi potenzialità del suo Paese, il quale “should be seen as a market, but also as a production platform”, mentre la Deputata del Parlamento del Ghana Samia Nikrumah ha denunciato l’inadeguatezza della politica degli aiuti verso i Paesi africani, evidenziando la necessità di investimenti in strade e infrastrutture (“abbiamo bisogno di tanti Enrico Mattei”, ha detto, ricordando il ruolo fondamentale del fondatore dell’Eni nella costruzione di quella che è ancora oggi una delle più importanti dighe africane). E un annuncio importante è arrivato dal Presidente della Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini: partirà a gennaio il fondo previsto nell’Unione del Mediterraneo per finanziare lo sviluppo delle infrastrutture della parte Sud del Mediterraneo. “Si tratta - ha dichiarato Bassanini - del primo e unico strumento concreto dell’Unione del Mediterraneo”.
Foto in apertura: 1° Tavola Rotonda del 31-10-
2009 su “Il ruolo dell’Italia nella costruzione
di un modello di sviluppo”; 2° Tavola Rotonda
del 31-10-2009 su “Il Mediterraneo di domani:
tra integrazione e crescita”.
anche anacronistico”.Questione meridionale da affrontare come questione nazionale, dunque. E al Ministro Tremonti, Fini propone “di stabilire che nelle prossime otto-dieci finanziarie vi sia un incremento costante per sostenere le eccellenze tecnico scientifiche allocate al Sud”. Un’idea che il Ministro dell’Economia ha accolto definendola “straordinaria” e individuando nel Cnr lo strumento per “aumentare gli investimenti strategici e la ricerca nel Sud”. Tremonti ha inoltre accolto la richiesta dei crediti d’imposta, suggerendo di richiedere tali crediti nel veicolo di un Fas per il Mezzogiorno. Sempre dal palco di Capri, Tremonti ha poi proposto un’accelerazione sul disegno di legge che contiene la Banca del Mezzogiorno - “per dotare il Sud di una propria banca autoctona” - e le obbligazioni fiscalmente agevolate per convogliare il risparmio al Sud: “Se l’intervento di riduzione dall’attuale 12,5% al 5% dell’aliquota sui capitali depositati in banca che vengono investiti
al Sud diventasse un emendamento alla Finanziaria a favore del Sud - ha dichiarato - credo che sarebbe nell’interesse di tutto il Paese”.Altro tema cruciale della giornata, la necessità di ridurre “la quota enorme delle spese improduttive”, snodo importante per avviare la riduzione delle imposte. I tagli alla spesa sono stati chiesti a gran voce già dai relatori del venerdì, Federica Guidi e Lorenzo Bini Smaghi in primis, e poi rilanciati dal Ministro Tremonti, che ha denunciato, per esempio, l’assurdità della spesa
sanitaria. La Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, di cui il pragmatismo è dote distintiva e molto apprezzata, ha poi tentato di passare alla fase operativa, proponendo sul tema “un avviso comune con i sindacati”.Molte le autorità di spicco cha hanno preso parte alle tavole rotonde nella giornata di sabato, da Joaquin Navarro-Valls al Professor Alberto Quadrio Curzio e al Direttore di Limes Lucio Caracciolo, dal già Ministro della Giustizia francese Rachida Dati al Sottosegretario Affari Esteri Stefania Craxi e al Segretario Generale Ministero Affari Esteri Giampiero Massolo, dall’A.D. di UniCredit
“Sel’interventodiriduzionedall’attuale12,5%al5%dell’aliquotasuicapitalidepositatiinbancachevengonoinvestitialSuddiventasseunemendamentoallaFinanziariaafavoredelSud-hadichiarato,ilMinistroGiulioTremonti-credochesarebbenell’interessedituttoilPaese”.
“IlruolodelMezzogiornosaràineludibile,perchésaràdifattol’avampostodell’interaEuropaneiconfrontidituttiiPaesichesiaffaccianosulMediterraneo”,hadichiaratoilPresidentedellaCameraGianfrancoFini.Eccoperché“continuareadirecheilproblemadelSudèunaffareregionale,ovverodelSud,ènonsolostupidomaancheanacronistico”.
CAPRI 2009
Federica Guidi, Gianfranco Fini, Emma Marcegaglia
Alessandro Profumo
24 11-12/2009
Capri: il potere catalizzatore dei luoghi e dei momentidiPaolaBarbazza
GiovaneImprenditoreConfindustriaMonzaeBrianza
Treglieventi,chehannolegatoancoradipiùiltradizionaleconvegnodeiGI.Giovedì,serataall’eleganteHotelLaPalmaconl’interventodiRamiMakhzoumiedelpadreFouad.CenadiGaladelVenerdìallostoricoGrandHotelQuisisana,doveancheilmenuhaparlatodiMediterraneo.EDomenica,ilXIIITrofeoVelicovinto,davantiall’equipaggiodellaTerritorialediRoma,dallasquadradellaSardegna.
Capri, la “regina di rocce” di Neruda, è stata la rappresentazione perfetta e osservatorio ideale per trattare
il tema del XXIV Convegno svoltosi il 30-31 ottobre: “Mediterraneo. Dall’Europa al Golfo, la rotta verso nuovi orizzonti”. Ci sono momenti, all’interno di ogni Convegno, che rappresentano il lato più leggero e informale dell’evento, nonché l’occasione per un confronto aperto e fluido tra i convenuti.Questo l’obiettivo declinato quest’anno a Capri in tre importanti momenti: la serata di Giovedì all’Hotel La Palma, la Cena di Gala del Venerdì al Grand Hotel Quisisana e il Trofeo Velico organizzato Domenica nelle acque antistanti il porto di Capri. Giovedì sera, dopo l’ultimo scambio d’idee durante il Consiglio Centrale tenutosi al Quisisana, si è svolta presso il candido ed elegante Hotel La Palma una cena in piedi. Il buffet è stato preceduto dal prezioso intervento di Rami Makhzoumi (Amministratore Delegato della Future Pipe Industries) e del suo orgoglioso padre Fouad. La Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria Federica Guidi, che ha introdotto gli ospiti, ha sottolineato l’importanza dei momenti di confronto con le altre realtà presenti nel Mediterraneo. L’intervento di Makhzoumi ha dato un’anticipazione delle tematiche del Convegno facendo emergere sia le opportunità che le criticità dell’integrazione del Mediterraneo. Molti sono stati i passaggi in cui è emerso un ottimismo fondato sulla consapevolezza che le nuove generazioni sanno e
sapranno superare le distanze con maggiore facilità grazie anche alle nuove tecnologie. Tali differenze, secondo Makhzoumi appaiono marginali rispetto all’obiettivo comune del perseguire la propria felicità. Il resto della serata è trascorso piacevolmente approfondendo le stimolanti parole degli ospiti e degustando gli ottimi prodotti locali.Al termine della prima giornata del convegno, si è invece svolta nella splendida cornice del Gran Hotel Quisisana la cena di gala. I quattrocento invitati sono stati accolti da Federica Guidi, Mauro Maccauro (Presidente GGI Campania) e Cristiana Coppola (Vicepresidente Mezzogiorno Confindustria). Di Mediterraneo ha parlato anche il menu, che a partire dai sapori della tradizione campana, è stato sapientemente armonizzato dallo chef con altri elementi del mare nostrum. Il fine settimana caprese si è concluso con il tradizionale Trofeo Velico, presentato Sabato sera con un aperitivo al Pantarei. Giunto alla XIII Edizione, ha visto un numero limitato di equipaggi rispetto alle edizioni passate, forse per il timore di un freddo autunno avanzato. Domenica mattina, però, i regatanti hanno potuto
apprezzare il sole caldo, una brezza leggera e una vista privilegiata su Capri e sul Golfo di Napoli. Il Trofeo è stato assegnato al termine di una sola regata, in quanto i continui salti di vento hanno costretto il Comitato di regata ad annullare due prove. Ad avere la meglio, davanti all’equipaggio della Territoriale di Roma, è stata la barca “Sardegna” del Presidente GGI Sardegna Cristiano Todde. “Per me è una cosa splendida che la squadra della Sardegna – ha dichiarato Cristiano Todde - abbia vinto, per la prima volta nella sua storia, la Regata di Capri. Ringrazio
questa squadra eccezionale, in particolare Michela Fantini e Luca Paolazzi per l’onore che ci hanno dato a regatare per la Sardegna, il mitico timoniere Luca Donelli che non ha sbagliato una virata e in special modo l’ideatore e massimo artefice della vittoria il nostro skipper Giovanni Soffietti”. Questi momenti hanno sempre un potere catalizzatore e sinergico rispetto ai lavori del Convegno e in quest’occasione sono stati oltremodo simbolici e facilitati dagli scenografici contesti e dalla rinomata accoglienza caprese.
CAPRI 2009
26 11-12/2009
CAPRI 2009
l’abruzzo che ti sorprendediFabioSpinosaPingue
PresidenteRegionaleGiovaniImprenditoriConfindustriaAbruzzo
DagliAbruzzidelletribùitaliche(Marsi,Peligni,Vestini,Sanniti,Frentani,Marrucini,…)all’UnicumAbruzzocompetitivoesolidale.Responsabilità,etica,qualità,coraggio,legalitàemeritocrazia.Laricostruzionedell’AquiladeveesserevissutacomeunagrandissimaopportunitàperlacrescitadellaRegione.L’impegnodeiGiovanidiConfindustria.
Il terremoto del 6 aprile scorso, che ha stravolto la nostra Regione, ci impone oggi di vedere la ricostruzione dell’Aquila come un’occasione straordinaria per ripensare
un innovativo e moderno modello di sviluppo regionale. Non c’è, infatti, solo da ricostruire questa città, ma da ripensare un ruolo forte e autorevole per L’Aquila capoluogo di una Regione non più a due velocità. I Giovani Imprenditori chiedono uno sforzo culturale ed esempi virtuosi alle forze produttive, sociali
e politiche abruzzesi per dare maggiori opportunità e risorse ai numerosi talenti e alle tante eccellenze di cui è gravida la nostra Terra. Gli ingredienti indispensabili sono il senso di responsabilità e l’etica da parte di tutti gli stakeholder, il coraggio e la qualità nelle riforme; il tutto condito con una buona dose di legalità e meritocrazia che deve contaminare tutti i settori della nostra comunità. È necessario, però, superare le divisioni e le rivendicazioni territoriali tipiche degli Abruzzi
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CAPRI 2009
delle tribù italiche (Marsi, Peligni, Vestini, Sanniti, Frentani, Marrucini, …) e costruire finalmente l’Abruzzo come un unicum, competitivo e solidale, per cogliere le straordinarie opportunità del mondo globalizzato. Ma ora, il terremoto deve essere visto con occhi diversi; abbiamo bisogno di occhiali nuovi, che ci aiutino a vederlo come un’occasione per costruire un Abruzzo come un unicum, competitivo e solidale. Abbiamo l’obbligo di essere lungimiranti. Di osare. Di sognare. Non certamente di accontentarci del quotidiano. Perché le importanti risorse
finanziarie che arriveranno sul nostro Territorio, se non opportunamente valorizzate, avranno l’effetto di drogare un’economia per un decennio con tutti i rischi che ne conseguono. Dalle nostre tribù italiche dobbiamo prendere il coraggio, la forza e non certamente le loro divisioni, rivendicazioni.Non si costruisce con gli egoismi. Servono esempi virtuosi da parte dei tanti attori illuminati della comunità. E i Giovani Imprenditori stanno svolgendo, da tempo, un importante ruolo di
apripista, che sta contaminando la nostra Regione. Con questa Presidenza, abbiamo di fatto realizzato sostanzialmente il Gruppo Unico Regionale dei Giovani Imprenditori. Ormai, tutte le iniziative hanno una dimensione regionale. Ma poiché tante volte la forma è sostanza, adesso dobbiamo formalizzare la sua costituzione. Il compito di completare l’opera spetta agli organi direttivi del prossimo triennio. Non si costruisce con gli egoismi. “Per crescere bisogna essere disposti a perdere qualcosa” come un bambino che, pur di diventare adulto e raccogliere le sfide
straordinarie che gli riserva la vita, è disposto a “perdere” il tempo con i propri giocattoli. E noi cosa siamo disposti a perdere, pur di realizzare l’Abruzzo come un unicum? Una Regione a due velocità non può andare troppo lontano. Il problema delle zone interne è questione regionale. Non è solo un problema delle zone interne. Ci sono grossi rischi di coesione sociale. Oltre che di freno allo sviluppo e alla crescita di tutta la Regione.L’Abruzzo ha una straordinaria posizione geografica ad appena un’ora dalla Capitale d’Italia, dalla Capitale della spiritualità cristiana, con pochi minuti per raggiungere dal mare le montagne. Ma poi per spostarsi al proprio interno siamo fermi all’epoca delle tribù italiche: viviamo il paradosso che il Territorio di Castel di Sangro, tra appena un anno, raggiunga Isernia in soli 15 minuti e per arrivare al proprio capoluogo di provincia L’Aquila impiega circa 2 ore. Con questo convegno, tenutosi a Capri il 29 Ottobre scorso, si conclude il mio percorso all’interno del Movimento. Quindici anni straordinari che hanno condizionato la mia vita. Mi sento un uomo fortunato. Ho ricevuto molto, molto di più di quello che ho dato. Grazie a tutti, per avermi permesso di essere, durante il mio mandato, sempre me stesso. Si concludono due anni intensi a capo dei Giovani della mia Regione, dove non ho mai dimenticato di essere un Imprenditore. E poi mi sono anche divertito un mondo…
In apertura, foto realizzata per i Giovani Imprenditori di Confindustria Abruzzo dall’Artista
Giovanni Cocco.
Abbiamol’obbligodiesserelungimiranti.Diosare.Disognare.Noncertamentediaccontentarcidelquotidiano.
IGiovaniImprenditorichiedonounosforzoculturaleedesempivirtuosialleforzeproduttive,socialiepoliticheabruzzesiperdaremaggioriopportunitàerisorseainumerositalentiealletanteeccellenzedicuiègravidalanostraTerra.
Fabio Spinosa Pingue
MONDANANDOCI
CAPRI30-31 OttOBRE 2009 - DAy
MONDANANDOCI
CAPRI30-31 OttOBRE 2009 - NIGHt
30 11-12/2009
INtERNAZIONALIZZAZIONE
le opportunità del Mare Nostrum diMassimilianoRaffa
ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa
Perfarrispettareleregolechesonoallabasedelcommerciointernazionale,l’arbitratointernazionaleèunostrumentoalternativoallagiustiziaordinariaeleimpresepossonoesserefacilitatenegliscambicommerciali.LeattivitàdiSIMEST,chehannoraggiuntoaoggiunlivellogiàconsistente,sisvolgonoinsinergiaconConfindustria,ABI,ICE,SACEeleprincipalibancheitaliane.
Istituita nel 1990, come Società per Azioni, la SIMEST è la finanziaria di sviluppo delle imprese italiane all’estero, creata per promuovere il processo di internazionalizzazione delle
aziende del nostro Paese e assistere gli imprenditori nelle loro attività all’estero. Le autorevoli testimonianze del Presidente, Giancarlo Lanna, e dell’Amministratore Delegato, Massimo D’Aiuto, ci aiutano a saperne di più.avvocato lanna, cosa pensa dell’Unione per il Mediterraneo promossa dal Presidente francese Sarkozy nel 2008?La creazione nel 2008 dell’Unione per il Mediterraneo, che ha rilanciato il Processo di Barcellona, ha riportato alla ribalta l’area del Mediterraneo che torna al centro del grande commercio internazionale. Il bacino del Mediterraneo è diventato il fulcro della direttrice di scambi Nord-Sud e con grandi potenzialità economiche soprattutto alla luce dei nuovi programmi
infrastrutturali avviati dai Governi locali. Il Mare Nostrum, infatti, ha sempre rappresentato un collegamento tra i Paesi dell’area, favorendone gli scambi commerciali. Oggi, inoltre, i comuni interessi economici possono svilupparsi attraverso partnership in settori strategici per il Made in Italy.Cosa pensa del gap economico tra le due sponde del Mediterraneo?Indubbiamente il gap economico tra i Paesi sulle due sponde del Mediterraneo permane. Ed è proprio per questa ragione che i principi ispiratori e gli obiettivi perseguiti attraverso l’Unione per il Mediterraneo - che vuole essere uno strumento volto a sostenere lo sviluppo dei Paesi partner e a colmare, quindi, il divario economico tra le due aree - sono molto importanti. Nel contempo, è fondamentale che i Governi nordafricani perseguano, dalla loro parte, politiche di riforme strutturali che stimolino lo sviluppo del settore privato e
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rendano alle economie locali una maggiore attrattività per gli investitori stranieri.lei Presidente, con la sua esperienza in campo forense, cosa pensa dell’istituto dell’arbitrato internazionale e potrebbe essere eventualmente utilizzato nei Paesi dell’area?Certamente l’arbitrato internazionale è la soluzione migliore, come strumento alternativo alla giustizia ordinaria, per far rispettare le regole che sono alla base del commercio internazionale. Attraverso questo strumento, infatti, che ritengo particolarmente interessante per questi Paesi, le imprese possono arrivare con una maggiore rapidità alla risoluzione delle controversie e quindi a una facilitazione degli scambi commerciali.
ingegner d’aiuto, quali sono, a oggi, le attività svolte da SiMESt nell’area del Mediterraneo e del Golfo?Le nostre imprese guardano con grande interesse all’area, sia per le opportunità che possono aprirsi dal punto di vista commerciale, che produttivo. Le nostre attività sono crescenti e hanno raggiunto a oggi un livello già consistente. SIMEST ha, infatti, deliberato 122 progetti di partecipazione con imprese italiane per investimenti complessivi nei diversi Paesi per oltre 3 miliardi e 700 milioni di euro e finanziamenti a oltre 570 imprese per circa 4 miliardi e 700 milioni di euro, relative a esportazione di macchinari e impianti, sviluppo
commerciale, studi di fattibilità e gare internazionali. Tra i settori emergono macchinari e attrezzature industriali, edilizia-costruzioni, tessile-abbigliamento, meccanico-elettromeccanico, agroalimentare e servizi. In tutta questa area, SIMEST svolge anche una intensa attività di business scouting e cioè di ricerca di opportunità di investimento ma anche di commesse per le imprese italiane.
rientra nella strategia di SiMESt la collaborazione con gli enti e le istituzioni locali?Certamente, queste collaborazioni sono molto importanti e il network di accordi di cooperazione con entità omologhe estere, con istituti di credito e con soggetti istituzionali preposti all’attrazione degli investimenti stranieri, si estende in moltissimi Paesi del mondo. L’obiettivo che vogliamo perseguire è fornire alle imprese italiane ulteriore supporto in termini, per esempio, di identificazione di partner locali o di assistenza in loco. Il notevole interesse per il Mediterraneo e tutta l’area del Golfo ci ha portato a rafforzare la collaborazione con numerosi soggetti economici e istituzionali locali, alcuni dei quali formalizzati in accordi.in che modo SiMESt collabora con le altri componenti del “Sistema italia” per supportare le imprese italiane nell’area?Le nostre attività all’estero si svolgono in sinergia con Confindustria, ABI, ICE, SACE e le principali banche italiane. In questa ottica di supporto integrato alle imprese italiane, e in particolare le PMI, che vogliono operare nell’area del Mediterraneo, ma anche del Golfo Persico, abbiamo messo a punto, insieme a BNL – Gruppo BNP Paribas e Assafrica & Mediterraneo, l’iniziativa “30° parallelo” che già in questo primo anno ha portato all’avvio di numerosi progetti.
IlgapeconomicotraiPaesisulleduespondedelMediterraneopermane.Edèproprioperquestaragionecheiprincipiispiratoriegliobiettiviperseguitiattraversol’UnioneperilMediterraneosonomoltoimportanti.
SIMESThadeliberato122progettidipartecipazioneconimpreseitalianeperinvestimenticomplessivineidiversiPaesiperoltre3miliardie700milionidieuroefinanziamentiaoltre570impresepercirca4miliardie700milionidieuro,relativeaesportazionedimacchinarieimpianti,sviluppocommerciale,studidifattibilitàegareinternazionali.
Giancarlo Lanna
INtERNAZIONALIZZAZIONE
Massimo D’Aiuto
32 11-12/2009
DAL tERRItORIO
torino celebra i suoi ruggenti 50 anni diLauraTesseraChiesa
ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa
ConleparolediAndreaRomiti,il19°PresidenteGITorino,ripercorriamoilCinquantenariodellaFondazionedelGruppo.Unasequenzadieventi,masterformativi,incontriistituzionalieconviviali,garesportiveeungrandissimoprogettodisolidarietà,chesichiamaT.A.N.TO.(TrasportoAvanzatoNeonataleTorino).Èladonazionedi“Ambuleo”,l’ambulanzaattrezzatapersalvarelavitaaibimbinaticondeiproblemi.
Il Gruppo Giovani dell’Unione Industriale di Torino fu tra i primi in Italia e ha avuto e mantiene un ruolo determinante nel favorire la crescita della nuova
imprenditoria a livello nazionale. La sua attività fu avviata il 14 dicembre del 1959 da un “comitato promotore”, che ebbe ampia libertà di iniziativa per alcuni anni e indirizzò i suoi programmi soprattutto verso l’approfondimento delle problematiche aziendali, il collegamento con altre realtà imprenditoriali e il contatto con i centri culturali della città. Da quel giorno a oggi, si sono susseguiti ben 19 Presidenti
tra cui l’attuale in carica, l’Ing. Andrea Romiti, 37 anni, imprenditore di prima generazione e fondatore di APR, azienda specializzata nella co-progettazione e produzione di componenti rotanti per il settore aerospaziale ed energetico.Si celebra quest’anno il nostro Cinquantenario, afferma Andrea Romiti, e forti della tradizione che porta il nostro Gruppo, abbiamo voluto lasciare un segno nel corso di questo mandato.In primis con un master formativo durato circa un anno
3311-12/2009
e mezzo, sui temi della leadership, del valore del capitale umano aziendale e dell’intangibile, e poi con un bellissimo progetto di solidarietà.In merito a quest’ultimo, abbiamo pensato che solo guardando ai bambini, che sono il nostro futuro, si poteva eternare un gesto di generosità. L’iniziativa si chiama progetto ‘TANTO’ (Trasporto Avanzato Neonatale Torino) e stiamo raccogliendo i fondi per donare il prototipo di ambulanza neonatale all’Azienda Ospedaliera S. Anna - Regina Margherita di Torino. L’ambulanza, battezzata “Ambuleo” proprio dalle figlie di un nostro Consigliere, potrà fare in modo che i piccoli nati con problemi in altri ospedali minori possano avere un mezzo attrezzato specificatamente per le loro esigenze, che ne permetta un trasporto celere per potergli salvare la vita. L’artista d’eccezione Ugo Nespolo ha creato il bellissimo logo del progetto, una leonessa che trasporta il suo cucciolo, proprio per salvarlo.Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno già contribuito alla sua realizzazione: numerose aziende associate, diverse istituzioni, e anche amici del Gruppo, a partire da nomi importanti come il nostro socio fondatore Enrico Salza e John e Lavinia Elkann. Nel corso del 2009, abbiamo organizzato eventi che hanno contribuito a raccogliere i fondi: una gara di golf nel nuovo circolo “Vigne del Barolo”, una cena del nostro Consiglio con tutti i 18 Past President, una serata di gala alla Reggia di Venaria e il Concerto di Natale del 15 Dicembre.
DAL tERRItORIO
La nostra ambizione, continua Andrea Romiti, è di poter realizzare due ambulanze (anziché una) e auspichiamo che la sensibilità delle persone a noi vicine e magari di quelle che potranno leggere questo articolo, possa aiutarci a realizzarle. A metà del 2010, il nostro Consiglio concluderà il mandato, ma pensiamo di essere riusciti a trasmettere ideali importanti a chi ci seguirà come la responsabilità sociale dell’imprenditore e l’etica del profitto. La responsabilità sociale fa parte del nostro ruolo di imprenditori, che investiamo continuamente in innovazioni per creare profitto e garantire il futuro dell’impresa e delle famiglie che vivono intorno a essa.
PROGETTO T.A.N.TO. (Trasporto Avanzato Neonatale Torino)Per effettuare la propria donazione: Fondazione La Stampa - Specchio dei Tempi - Fondo 500 di Solidarietà IBAN: IT10V0306901000100000120118. Indicare nella causale: Progetto T.A.N.TO Gruppo Giovani Imprenditori.
Un grazie di cuore a tutti!
AndreaRomiti.“Abbiamopensatochesologuardandoaibambini,chesonoilnostrofuturo,sipotevaeternareungestodigenerosità.L’iniziativasichiamaprogetto‘T.A.N.TO.’estiamoraccogliendoifondiperdonareilprototipodiambulanza.L’artistad’eccezioneUgoNespolohacreatoilbellissimologodelprogetto,unaleonessachetrasportailsuocucciolo,propriopersalvarlo”.
Andrea Romiti
34 11-12/2009
imprenditorialità e innovazionediMariaGloriaFrattagli
CollaboratriceComitatoGIConfindustriaMarche
IlComitatoGiovaniImprenditoriConfindustriaMarche,presiedutodaSimoneMariani,haorganizzatounciclodiworkshopperlaformazionemanageriale,nellevarieTerritorialidellaRegione.IlprimosiètenutoadAscoliPiceno,loscorso5ottobre.Relatored’eccezioneèstatoKennethP.Morse,ResponsabiledelDipartimentoperloSviluppod’ImpresadelMitdiBoston.
Selezionare talenti, dare forza a leadership riconosciute ma pronte a misurarsi con gli insuccessi, rilanciare le proprie aziende sperimentando anche nuovi
mercati ma non solo per incrementare i capitali. Sono solo alcuni degli input arrivati dal Professor Kenneth P. Morse, Responsabile del Dipartimento per lo Sviluppo d’Impresa del Mit (Massachussets Institute of Technology) di Boston, ospite d’eccezione del workshop “Imprenditorialità e Innovazione” organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria Marche, lunedì 5 ottobre.
Nella Sala degli Specchi (sede della Confindustria Ascolana) sono arrivate dal Professor Morse una serie di indicazioni per aggredire il mercato, e per trovare l’affermazione in Paesi diversi dall’Italia, che puntino l’attenzione, soprattutto, nella messa in discussione di un corpo manageriale fino a oggi comunemente caratterizzato dal “dominio” dei personalismi. La capacità quindi di condividere gli insuccessi con il team assieme a una conoscenza capillare, e non settoriale, dell’azienda per cui si lavora, appaiono elementi fondamentali di un
DAL tERRItORIO
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rinnovamento dovuto e che mai, secondo Morse, come in questo momento può trovare terreno fertile. L’identikit dell’imprenditore di oggi, sia esso pronto ad avviare una nuova impresa o a rilanciarne una esistente, è quello che più si avvicina alla figura di colui che impara a gioire dei successi altrui, che è mosso in primo luogo dalla risoluzione delle problematiche poste dal cliente e non dai ricavi o dalla tecnologia. Un concetto che riporta alla “nostranità” dell’imprenditore, per questo dal punto di vista di Morse, un valido business plan aziendale dovrebbe contenere nell’executive summary il nome dei primi 10 clienti dell’impresa. Perché proprio il “cliente” è il motore finanziario dell’impresa per cui la customer relationship management e
DAL tERRItORIO
la buona reputazione dell’azienda assumono un ruolo imprescindibile. Su questo concetto ha “battuto” il Professore: le opportunità di lavoro le creano i clienti, una “massima” dell’imprenditoria come di qualunque altro settore che troppo spesso viene dimenticata o messa da parte privilegiando tecniche più moderne di affari. Per il Responsabile del Dipartimento per lo Sviluppo d’Impresa del Mit di Boston, spetta ai Giovani Imprenditori – ha riassunto – analizzare il Territorio, i potenziali mercati, e trovare le strategie oltre che le soluzioni più idonee a rilanciare o creare ex novo un’impresa. “Le proposte illustrate oggi – ha detto Simone Mariani, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Marche e dell’Interregionale G.I. del Centro – devono essere per noi uno stimolo per attuare nuove idee imprenditoriali”. In quest’ottica, Mariani ha chiesto al Sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, e al Presidente della Camera di Commercio, Adriano Federici, la disponibilità a sostenere un eventuale ciclo di incontri per la formazione manageriale nel Piceno.Il workshop ha ricevuto l’importante contributo della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, la quale da tempo è vicina al Territorio e al Gruppo di Giovani Imprenditori. Questa iniziativa, promossa dai Giovani di Confindustria Marche e dalla Fondazione Carisap, è stata realizzata con il sostegno finanziario della Camera di Commercio e con il contributo fattivo dei Giovani Imprenditori di Ascoli Piceno, presente Gianluca Tondi (Presidente) e di Macerata, in rappresentanza Lucia Dignani (Presidente).
DaKennethP.Morsesonoarrivateindicazioniperaggredireilmercatoepertrovarel’affermazioneinPaesidiversidall’Italia,chepuntinol’attenzione,soprattutto,nellamessaindiscussionediuncorpomanagerialefinoaoggicomunementecaratterizzatodal“dominio”deipersonalismi.
“Leproposteillustrateoggi–hadettoSimoneMariani,PresidentedeiGiovaniImprenditoridiConfindustriaMarcheedell’InterregionaleG.I.delCentro–devonoesserepernoiunostimoloperattuarenuoveideeimprenditoriali”.
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Prospettive di investimento in Grecianel settore ittico
diLauraTesseraChiesa
ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa
Pescebiologicoepolicolturaintegrata.Dopoolioetabacco,branzinieoratesonoilterzoprodottodiesportazionedellaRepubblicaEllenica.“LaGrecia-sostiene
MicheleTorre,idrobiologoericercatoretrasferitosiinquestoPaese-haunaposizionestrategicaperchéèilverocuoredelMediterraneo”.“Sonocerto-aggiunge-chela
ricercascientifica,unitaalleideeinnovativeeagliinvestimentidegliimprenditoripiùlungimiranti,possaportareallanascitadinuoveaziendeeaunnuovosviluppodel
commercioericreareilvaloreaggiuntochegliimprenditorinecessitanoperinvestire”.
Visti dall estero
Michele Torre, 37 anni, figlio di un illustre professore e medico legale italiano, dopo la laurea in Italia si trasferisce in Grecia per
approfondire i suoi studi di ricerca sulla biologia marina e l’acquacoltura, collaborando per anni come ricercatore con il Fishering Research Institute di Kavala. Oggi, vive nella Repubblica Ellenica con la famiglia e opera professionalmente come consulente.dottor torre, perché ha deciso di trasferirsi in Grecia e non in un altro Paese del Mediterraneo?Le ragioni principali che mi hanno portato a trasferirmi in Grecia sono state le opportunità di lavoro, sia in istituti di ricerca sia in impianti privati di acquacoltura. È bene ricordare che, a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, in tutti Paesi del Mediterraneo, c’è stato un forte sviluppo del commercio ittico, soprattutto dovuto all’allevamento delle specie branzino e orata. La Grecia è stato il Paese che ha maggiormente giovato degli utili di quest’industria, anche grazie alle sue buone condizioni climatiche e alla geomorfologia della costa, che permisero lo sviluppo di impianti di allevamento su gabbie galleggianti con costi di produzione competitivi se confrontati con quelli degli impianti a terra (utilizzati da Italia, Francia e Spagna). Oggi, la Grecia produce circa 350.000 tonnellate annue di branzini e orate, circa il 60% della produzione europea e il 45% della produzione mondiale di queste specie (dati FAO e dell’Istituto Statistico Nazionale Greco). Branzini e orate sono
oggi il terzo prodotto di esportazione della Grecia, dopo l’olio e il tabacco. E i principali Paesi acquirenti sono la Spagna e in primis l’Italia. la crisi mondiale dell’ultimo anno ha colpito il mercato ittico del Mediterraneo? Il processo di crisi è arrivato gradualmente anche in Grecia: durante gli anni ’90, l’esplosione della capacità produttiva ha portato un forte ribasso dei prezzi di vendita, scesi in media dai € 15,57 al kg nel 1989 ai € 4,5 al kg nel 2000. Negli ultimi anni, poi, alcune aziende ittiche locali, per far fronte ai debiti contratti, hanno svenduto addirittura il pesce sotto il costo di produzione (in media € 2,7-2,8 al kg). Si prevede, però, di poter aumentare di nuovo i guadagni con una più rigida politica dei prezzi, con nuove strategie di vendita e migliorando l’immagine del prodotto con le certificazioni di qualità.Secondo lei, quali tecnologie la Grecia potrebbe sviluppare per rimanere leader nel bacino del Mediterraneo? Fondamentalmente due tecnologie nuove: il pesce biologico e la policoltura integrata. Per ottenere il “pesce biologico”, gli allevatori hanno iniziato a seguire dei disciplinari di produzione rigidissimi come quello stilato dall’azienda di certificazione tedesca Naturland. I costi di produzione sono maggiori ma il prezzo alla vendita (in media € 8 al kg) è ottimo in confronto ai prezzi del pesce allevato con metodi convenzionali. La Kefalonia Fisheries per esempio, è
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un’azienda che due anni fa converte buona parte della produzione da intensiva classica a intensiva biologica. “Il segreto dell’acquacoltura biologica - afferma Atanassios Frenzos, titolare dell’azienda - è quello di veicolare il consumatore all’acquisto, perché la filiera di produzione è rigidamente controllata e il pesce è migliore”. Policoltura integrata significa, invece, allevare insieme specie diverse che possano trarre vantaggio reciproco l’una dall’altra. Di recente, sono stato a capo di un progetto pilota di policoltura integrata e i risultati sono stati veramente molto promettenti: i costi fissi di allevamento sono relativamente bassi e l’ammortamento dell’investimento rapido. Infine, associando al branzino e all’orata anche altre specie, si diversifica la produzione e questo permette all’imprenditore di non dipendere dal mercato di un solo prodotto. Cosa consiglierebbe, dottor torre, agli imprenditori italiani che operano nel settore ittico, che volessero investire in Grecia o aumentare la reciproca collaborazione commerciale tra le loro aziende e quelle greche?Penso che questo sia un momento da cogliere
perché siamo all’inizio dello sviluppo di quelle nuove tecnologie che saranno il futuro del mercato. Poi, la Grecia ha una posizione strategica perché è il vero cuore del Mediterraneo e l’Italia è per l’80% toccata dal mare per cui sono due Paesi commercialmente complementari per natura. Sono certo che la ricerca scientifica, unita alle idee innovative e agli investimenti degli imprenditori più lungimiranti, possa portare alla nascita di nuove imprese e a un nuovo sviluppo del commercio e ricreare il valore aggiunto che gli imprenditori necessitano per investire.
Contatti/Links utili - Michele Torre, PhD:• e-mail: [email protected] Tel.: 00306936477942 • Istituto Statistico Nazionale Greco: www.statistics.gr • FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations): www.fao.org • Naturland - Association for Organic Agriculture: www.naturland.de• Kefalonia Fisheries: www.kefish.gr
Visti dall’estero
Michele Torre
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POLItICHE PER LA MODERNIZZAZIONE DEL PAESE
Una storia vera di un’italia modernadiJacopoSilva
ResponsabileGiovaniImprenditoriConfindustria
ComitatoPoliticheperlaModernizzazionedelPaese
NatoperdifendereVenezia,dallemareeedall’innalzamentodellivellodelmare.IlprogettoMO.S.E.,ilcantierepiùgrandeinEuropa,èilrisultatodell’eccellenzaimprenditorialedelnostroPaese.IlComitatoG.I.PoliticheperlaModernizzazionedelPaesehapromossolavisitaufficialeaicantieri,conunanumerosarappresentanzadiGiovanidiConfindustria.
Abbiamo bisogno di storie vere, di fatti. Perché le proposte per un’Italia più moderna sono tante e troppo spesso rimangono solo teoria. Con il
Comitato Politiche per la Modernizzazione del Paese, vogliamo superare la solita teoria e raccontare le migliori storie di successo. Imprenditori che vincono sfide e ottengono un risultato controcorrente, sorprendente, che ci infonde coraggio e modernità. Nel mondo del lavoro ci sono già gli esempi della modernizzazione. Il 16 ottobre, in una bella giornata di sole, con un numeroso gruppo di Giovani Imprenditori arrivato da tutta Italia, siamo stati accolti dal Consorzio Venezia Nuova e dall’Impresa Mantovani, per una visita ufficiale ai cantieri del MO.S.E. (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico).Per difendere Venezia e la sua laguna, sono state realizzate negli ultimi 25 anni opere per quasi 10 mld di euro. Con il più grande impegno finanziario per opere
di difesa dell’ambiente nella storia d’Italia, il Paese intero ha voluto proteggere Venezia, patrimonio nazionale e di tutto il mondo. Le immagini della tragica mareggiata del 1966 suscitarono grande emozione: potevamo, davvero, perdere Venezia! Lo Stato varò un piano straordinario e leggi speciali. Il progetto MOSE consiste in una schiera di paratoie mobili in grado di isolare la laguna dal Mare Adriatico, durante gli eventi di alta marea di intensità superiore a 110 cm. La laguna è collegata al mare da tre “bocche”: Lido, Malamocco e Chioggia. In ciascuna di esse, oggi, vi è un grande cantiere per la realizzazione del MOSE. Questa opera, il cui cantiere è il più grande in Europa, insieme ai tanti interventi per la riqualificazione della laguna, consentirà di difendere Venezia dalle maree e dall’innalzamento del livello del mare previsto anche dagli scenari peggiori del riscaldamento globale per i prossimi 100 anni. Le paratoie giacciono sul fondo del mare e
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sono piene d’acqua. Per attivarle, viene immessa aria compressa che le svuota. Via via che si riempiono di aria, le paratoie si alzano fino a emergere e a bloccare il flusso della marea. Quando la marea cala, le paratoie vengono di nuovo riempite d’acqua e scompaiono, scendendo sul fondale. Le dimensioni sono impressionanti: 78 paratoie larghe 20 m, alte fino a 30 m e spesse ben 5 m: ciascuna è come un palazzo che ruota e si alza!I lavori per le barriere MOSE sono stati precorsi da opere senza precedenti per la difesa dell’ambiente: ricostruiti 45 km di spiagge, 11 km di moli e 20 km di muraglia in pietra. E, per contrastare l’inquinamento, bonifiche e recuperi nella zona industriale di Porto Marghera. La realizzazione del MOSE occupa 3.000 addetti, i cantieri a mare si sviluppano per oltre 15 km con una flotta di più di 100 imbarcazioni. Trent’anni di dibattiti
POLItICHE PER LA MODERNIZZAZIONE DEL PAESE
politici lunghi e complessi sono serviti per prendere alla fine una decisione lungimirante. Il MOSE sarà operativo, nel 2014.Il MOSE è il risultato dell’eccellenza delle imprese italiane, in ogni settore: dalla meccanica alle costruzioni, dall’high-tech agli studi sulla biologia e biodiversità. Venezia eredita un’area immensa: l’Arsenale. Nel 1300, al tempo dei Dogi, nell’Arsenale venivano costruite le navi, con la prima “catena di montaggio” della storia. E oggi l’Arsenale è finalmente restaurato e tornato in vita, recuperando così le sue antiche funzioni. Oggi, presso l’Arsenale di Venezia, ha sede la direzione lavori del MOSE, e presto ci sarà un avanzato centro studi, a servizio dell’Italia e del mondo. Già da tempo arrivano qui studiosi da ogni Paese, per imparare come recuperare e difendere l’ambiente.Siamo sulla via del rientro, in barca, il sole tramonta. Abbiamo visto da vicino un grande esempio dell’Italia moderna. Ma la lezione più importante della giornata arriva osservando il folto gruppo di Giovani Imprenditori di Confindustria: una squadra di imprenditori di settori diversi, che desidera capire e fare propria l’energia positiva di un progetto che dimostra con i fatti che si può modernizzare l’Italia!
Conilpiùgrandeimpegnofinanziarioperoperedidifesadell’ambientenellastoriad’Italia,ilPaeseinterohavolutoproteggereVenezia,patrimonionazionaleedituttoilmondo.
Jacopo Silva
IlprogettoMO.S.E.consisteinunaschieradiparatoiemobiliingradodiisolarelalagunadalMareAdriatico,duranteglieventidialtamareadiintensitàsuperiorea110cm.
Venezia Lido Generale
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INDuStRIA AutOMOBILIStICA
la crisi del settore automobilistico diMimmoLobello
ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa
Ilfenomenononèsoloeuropeo,mainternazionale.Anchesel’Italia,rispettoaSpagnaeaRegnoUnito,èmessadiscretamente.L’unicaviad’uscitaèquelladiunariduzionedelnumerodiplayer,attraversoaggregazioniesviluppodisinergie.Edifatto,cisistagiàmuovendoinquestadirezione.
QQuello automobilistico è indubbiamente uno dei settori più colpiti dalla crisi economica, ma anche tra quelli che hanno maggiormente beneficiato di aiuti
e incentivi. Tutti speriamo in una sua rapida ripresa, anche perché è indubbiamente un termometro dello stato di salute di tutta l’economia. Ma qual è davvero la situazione del settore automobilistico e, soprattutto, quali sono i possibili scenari futuri? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Dell’Orto, Vicepresidente e Direttore Commerciale della Dell’Orto SpA, azienda leader nella produzione di sistemi di alimentazione, nonché Rappresentante G.I. Giunta Confederale.andrea, come possiamo descrivere il quadro attuale del settore automobilistico?Come ben sappiamo, nel 2008 si è registrata una forte e
improvvisa contrazione nel mercato delle automobili e dei veicoli commerciali, con un calo del 30-60%. Si è trattato di un fenomeno non solo italiano o europeo ma mondiale, la cui origine va ricercata nella sovraccapacità accumulatasi e nella conseguente tendenza a ridurre gli stock. Nel 2009 ancora risentiamo di questa situazione.E quali sono le aspettative per il futuro prossimo?Nel 2010 credo finirà l’effetto di riduzione degli stock, ma resta il fatto che il mercato ha un’evidente sovraccapacità. Inoltre, si risente molto dell’effetto del calo di fiducia dei consumatori, che tendono a non acquistare: chi possiede un’auto difficilmente la sostituisce o ne compra una seconda. Mi sento dunque piuttosto sicuro nel dire che nel 2010 non torneremo ai dati pre 2008. in questo quadro globale poco felice, come si pone
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l’italia rispetto agli altri Paesi?Facendo un’analisi comparativa, possiamo dire che nel settore automobilistico l’Italia è messa mediamente bene: meglio della Spagna e del Regno Unito, ma indubbiamente peggio della Germania che, avendo la forza di un debito pubblico molto basso, è potuta intervenire con incentivi strutturali ed essendo molto internazionalizzata è riuscita in parte a compensare il calo del mercato domestico.anche il settore automobilistico è minacciato dalla temutissima concorrenza da parte dei Paesi del Sud-Est asiatico?La concorrenza da parte del Sud-Est asiatico è già una realtà e credo si farà sempre più forte. Non mi riferisco tanto ai produttori di automobili (credo sia abbastanza improbabile che produttori cinesi di automobili riescano a penetrare con successo il mercato italiano ed europeo), quanto ai componentisti. Molte case automobilistiche, infatti, preferiscono acquistare i componenti in questi Paesi low-cost, a discapito dei produttori locali. È vero, però, che
INDuStRIA AutOMOBILIStICA
anche tanti componentisti europei hanno trasferito la loro produzione in quei Paesi, proprio per godere dei vantaggi di costo che offrono.ritieni valido il sistema di incentivi messo in campo per aiutare il settore a uscire dalla crisi? Il sistema di incentivi è indubbiamente di aiuto, ma va a premiare solo determinate categorie, per esempio le auto ibride o a metano e quelle di piccola cilindrata. Ha dunque, in un certo senso, un effetto distorsivo nel mercato.Storicamente, in momenti di crisi il settore automobilistico viene aiutato più di altri. Come mai?Il settore automobilistico viene aiutato forse più di altri perché è il secondo settore, dopo la sanità, a incidere sul Pil. Crea un indotto tale da poter far ripartire i consumi. Certo, è un difetto tutto italiano quello di premiare i settori che incidono maggiormente sul Pil anziché concentrarsi su incentivi di sistema, ovvero sulla riduzione delle tasse, ma di fronte a una crisi così profonda come quella attuale le manovre di aiuto al settore automobilistico sono state attuate non solo in Italia ma in quasi tutti i Paesi. incentivi a parte, verso quale direzione deve muoversi, a tuo parere, il settore automobilistico per superare la crisi?Proprio perché il mercato è saturo, sarà sempre più difficile avere nel settore automobilistico tanti attori come prima. L’unica strada che vedo possibile è quella di una riduzione del numero di player, attraverso aggregazioni e sviluppo di sinergie. E di fatto, ci si sta già muovendo in questa direzione.
LaconcorrenzadapartedelSud-Estasiaticoègiàunarealtàecredosifaràsemprepiùforte.Nonmiriferiscotantoaiproduttoridiautomobiliquantoaicomponentisti.Moltecaseautomobilistiche,infatti,preferisconoacquistareicomponentiinquestiPaesilow-cost,adiscapitodeiproduttorilocali.
Ilsettoreautomobilisticovieneaiutatoforsepiùdialtriperchéèilsecondosettore,dopolasanità,aincideresulPil.Creaunindottotaledapoterfarripartireiconsumi.
Andrea Dell’Orto
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FONDIMPRESA
Fondimpresa. anticipo Contributiancora più facile finanziare la formazione continua in aziendadiMassimilianoRaffa
ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa
L’accordoèstatosiglatodaCorradoPassera,ConsigliereDelegatoeCeodelGruppoIntesaSanpaolo,edaGiorgioFossa,PresidentediFondimpresa.Unulterioreincentivoperrealizzareprogettidiformazionecontinua,inparticolarenellepiccoleemedieimprese.
Fare formazione a misura di impresa, senza costi e senza anticipi. È l’opportunità offerta da Fondimpresa alle aziende aderenti. Il Fondo interprofessionale per
la formazione continua di Confindustria, Cgil Cisl e Uil ha raggiunto un Accordo con Banca Intesa, riservato alle aziende aderenti. L’accordo, siglato da Corrado Passera, Consigliere Delegato e Ceo del Gruppo Intesa Sanpaolo, e da Giorgio Fossa, Presidente di Fondimpresa, è un ulteriore incentivo per realizzare progetti di formazione continua, in particolare nelle piccole e medie imprese. Le aziende, che presentano un piano di formazione tramite il Conto Formazione di Fondimpresa, non dovranno più anticipare le spese per lo svolgimento delle attività formative. A questo penserà l’Istituto bancario, che anticiperà le spese con una formula di prestito agevolato. È la formula “Anticipo Contributi”, una linea di affidamento della durata massima di 15 mesi, che consentirà di anticipare i contributi accantonati sul Conto Formazione di ogni singola impresa fino all’80% dell’importo preventivato per il piano di formazione. Una seconda opportunità prevista dall’Accordo, sempre riservata alle aziende aderenti a Fondimpresa, è il “Finanziamento gestione business – Fondimpresa”, della durata massima di 18 mesi, destinato alle piccole e medie imprese per importi fino a 100.000 euro per le iniziative di formazione, non finanziabili con il Conto Formazione.Costituito da Confindustria, Cgil Cisl e Uil, Fondimpresa associa oltre 63.000 imprese, che impiegano oltre 3 milioni di lavoratori. Attraverso il “Conto Formazione”, le imprese dispongono direttamente del 70% dei contributi versati per legge all’Inps per la formazione. L’azienda può utilizzarle nei tempi e con le modalità che ritiene più opportuni, sulla base di Piani formativi condivisi con le rappresentanze sindacali. Con questo strumento, dal gennaio 2007 Fondimpresa ha concesso finanziamenti per la formazione per 150 milioni di euro, di cui 85 nel 2009. Le spese sono coperte
velocemente ma a rendicontazione, e per la piccola impresa anticiparle può essere un problema, soprattutto in questi tempi difficili. Con l’intervento di Banca Intesa il problema è risolto. “Fondimpresa - osserva Giorgio Fossa - è fortemente impegnata a promuovere l’investimento formativo nelle imprese di minori dimensioni, tessuto vitale ma poco supportato della nostra economia. L’accordo con Intesa San Paolo consente di superare l’ostacolo della diffusa carenza di liquidità delle PMI e ha grande valenza innovativa. Per la prima volta, su scala nazionale, l’accesso al credito viene garantito per rafforzare le risorse umane delle nostre imprese”. Si tratta di un’opportunità di grandissimo rilievo per tutte le piccole e medie imprese, che possono ottenere i finanziamenti con procedure semplici, rivolgendosi alla rete di sportelli bancari dell’Istituto, con il più ampio livello di copertura nazionale. “La priorità, in questo momento per l’Italia, è la crescita - aggiunge Corrado Passera - e la formazione è uno dei principali strumenti per valorizzare il capitale umano, che contribuisce in maniera determinante al successo di un’azienda. Abbiamo scelto di sostenere le aziende anche in questo percorso con strumenti ad hoc perché la crescita del Paese passa anche attraverso la formazione”.
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Stili & Tendenze
diEnricaGallo
ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa
Lo swap party: una moda ecologica ed ecosostenibile www.swapclub.it
Giunge in Italia una nuova moda ecologica ed eco sostenibile: lo swap party. Nato a Manahattan, nel fulcro di una metropoli alla “moda”, glamour e trendy, lo swap party diventa l’ultima tendenza dedicata a tutte le donne che amano fare shopping in modo consapevole. Alzi la mano chi non ha nell’armadio almeno uno o due vestiti di ottima fattura che ha messo solo un paio di volte magari sbagliando la taglia o il colore. Bene è giunto il momento anche per le fashion victim italiane di vivere questa esperienza con un format studiato ad hoc. Care “eco-fashioniste” lo swap party rappresenta un momento di incontro per scambiarsi (to swap) quei capi di abbigliamento praticamente nuovi, mai indossati,
oppure quegli abiti usati che non ci vanno più bene perché finalmente abbiamo perso quei chiletti di troppo. Lo swap-party è l’ultima tendenza in fatto di moda che consente di fare shopping a costo zero! In Italia, la prima a credere in questa direzione è stata Tamara Nocco, trend-setter bolognese che nel 2007 ha offerto alle fashion victim italiane una vetrina on-line dove poter scambiare vestiti e accessori di qualità. Lo Swap Club a oggi riunisce più di 500 accanite swapper da tutta Italia. Lo swap party sostiene una moda ecologica e sostenibile, assolutamente glamour e trendy, un’occasione per incontrarsi, facendo affari nel rispetto dell’ambiente.
Solar Mobility: al lavoro sfruttando l’energia solare www.solon.it
Solon, azienda leader in Italia e tra le principali in Europa per la produzione di moduli e sistemi fotovoltaici, ha ideato per i suoi dipendenti un sistema alternativo legato alla mobilità eco-sostenibile. Una nuova sfida che prende il nome di Solar Mobility, un’iniziativa appoggiata e sostenuta grazie alla collaborazione delle maggiori realtà europee. I dipendenti dell’azienda avranno la possibilità di utilizzare scooter e biciclette elettriche ricaricate gratuitamente sul posto di lavoro, sfruttando l’energia prodotta dai moduli fotovoltaici installati sul tetto del capannone. I mezzi di trasporto utilizzati funzioneranno con un’autonomia di circa 30 km per quanto riguarda la mobilitazione attraverso l’impiego di biciclette mentre gli scooter disporranno di autonomia maggiore ai 60 km. Veicoli elettrici che sfruttano l’energia solare senza emettere nell’ambiente alcuna sostanza inquinante. Un progetto innovativo a cui doversi ispirare per introdurre all’interno delle aziende il concetto di “eco-sostenibilità” aziendale. L’innovazione mobilita l’uomo e lo rende migliore: Solar Mobility apporta valore aggiunto all’azienda ma soprattutto all’ambiente lavorativo, rivolta a tutti i soggetti pubblici e privati che scelgono di stare dalla parte dell’ambiente. Un’idea, una proposta rivolta a tutte le aziende che desiderano fare della “responsabilità ambientale” uno stile di vita condiviso.
Move Your Energy: la sedia a dondolo del futuro www.greenergadgets.com
La sedia a dondolo del futuro si chiama “Move Your Energy”: la sedia a dondolo che genera, raccoglie e utilizza energia rinnovabile. In essa è integrato un meccanismo che trasforma ogni movimento in energia. Più o meno lo stesso principio del braccialetto che trasforma i movimenti del corpo in energia pulita, e delle tante idee per raccogliere energia dai passi. Visitando il sito www.greenergadgets.com è possibile notare l’idea con cui partecipa Petr Novak al concorso in cui partecipano studenti, designer esordienti e già affermati. È chiesto loro di trovare proposte innovative e soluzioni in grado di ridurre l’impatto ambientale. Devono inoltre cercare di ridurre l’uso di prodotti tossici e l’inquinamento. Un autentico tocco di genio, è l’uso dell’energia previsto in questa sedia a dondolo. L’energia raccolta dal dondolìo della sedia, accumulata in una batteria, serve per accendere una lampada a Led. Un’autentica innovazione, apportatrice di sano relax: leggere la sera in poltrona alla luce di un’energia autoprodotta e che non inquina.
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Stili & Tendenze
Chain: la task lamp tutta al femminile www.architetturadesign.it
È stata nominata la “lampada al femminile” dalla progettista Ilaria Marelli che afferma: “Sempre più donne lavorano come professioniste eppure le task lamp riflettono un universo meccanicista, maschile nel senso tradizionale del termine”. La Marelli parte dal rifiuto di questo status quo e progetta, questa bellissima lampada-gioiello tecnologica ed emozionale. Elegante e preziosa come un gioiello, si trasforma nell’edizione limitata “CHAIN-FRAU by Nemo” sfoggiando dettagli elegantemente rivestiti con la pregiata pelle Poltrona Frau. Chain è una lampada da tavolo snodabile, in alluminio e nylon 66, con un innovativo sistema di illuminazione LED. Il principio di funzionamento ricorda molto la
celeberrima e tanto discussa PizzaKobra di Ron Arad, ma l’approccio al progetto, il feeling e le tecnologie usate vengono sicuramente esaltate e migliorate in questo progetto rivisto in chiave femminile. Una forma squadrata, morbida che grazie ai quattro elementi in alluminio può assumere forme diverse. Ciò è reso possibile grazie alle particolari cerniere, sviluppate dalla designer che riescono a far ruotare e bloccare gli elementi a nostro piacimento. Per dar vita ai LED della lampada e illuminare le nostre stanze basterà sfiorare la base di Chain. Un’emozione hi-tech realizzata ex-novo dall’azienda con una nuovissima interfaccia touch pronta ad accendere e regolare l’intensità della luce. Un progetto innovativo che ricrea armonie generate semplicemente facendosi guidare dalla vista e dal tatto, due dei cinque sensi con cui percepiamo la realtà circostante.
Flogos: comunicazioni dall’alto www.flogos-italia.com
Giunge dagli Usa un modo di comunicare alternativo, straordinario e pieno di effetti speciali. La pubblicità, da sempre ritenuta strumento valido per affermare la propria identità, apportatrice di valori aziendali all’interno di un sistema globale di mercato, diventa “atmosferica”. Questa, l’ultima frontiera semantica della pubblicità ad personam. È il caso di Flogos, l’advertising fatto di nuvole di sapone, progettato da due ex tecnici di effetti speciali hollywoodiani, hanno apportato un nuovo modello di pubblicità. Un’idea semplice quanto innovativa ed efficace per coloro che intendano farne uso. Snowmasters ha realizzato un aggeggio in grado di creare loghi utilizzando schiume a base di tensioattivi (sapone) mescolati a gas più leggeri dell’aria come l’elio. Una particolare combinazione di elementi permette al logo di resistere in cielo per circa un’ora e i flogos sono in grado di viaggiare anche per 50 km, fino a 6.000 metri di altezza. Le dimensioni variano da 60 a 90 cm e sono eco-compatibili al 100%: a garantirlo sono Francisco Guerra e Brian Glover, i due titolari di Snowmaster che hanno costruito un network in franchising che dalla Cina va al Libano e al Canada. Nasce e si sviluppa un nuovo modo di comunicare ed esprimere se stessi guardandosi dall’alto, concependo l’idea di potersi rivolgere indistintamente a un numero indefinito di persone: a tutti coloro cioè che decideranno di alzare lo sguardo al cielo…
EcoATM: la spazzatura elettronica diventa guadagno www.ecoatm.com
È stata annunciata ufficialmente la diffusione sul territorio statunitense di un’azienda americana che ha installato a Omaha, Nebraska una macchina automatica chiamata Automated Cycling Stations per il riciclaggio di vecchi dispositivi elettronici portatili. L’obiettivo dell’azienda è quello di gestire il riutilizzo o l’eventuale riciclaggio dei prodotti informatici che tradizionalmente butteremmo. Il riutilizzo va indirizzato verso
mercati, per cui l’acquisto di una apparecchiatura elettronica ai prezzi del nuovo è impossibile e quindi sono disposti ad acquistare l’usato da noi invendibile. Il riciclaggio, invece, si riferisce a quegli oggetti talmente obsoleti da non essere rivendibili in nessun mercato. Inizia, quindi, un’operazione di recupero dei materiali preziosi contenuti nelle apparecchiature elettroniche fatto a livello altamente industriale. Esteticamente, l’apparecchiatura sembra simile a un tradizionale bancomat. L’interessato può infilare il vecchio cellulare e liberarsene in maniera pulita e rispettosa dell’ambiente. Inoltre, la macchina dispone di una telecamera che attraverso dei sensori interni, valuta automaticamente l’usato e consegna un buono acquisto. In alternativa, può anche donare l’equivalente per cause ambientali in base alle politiche delle attività commerciali che utilizzeranno la stazione di riciclaggio. L’Automated e Cycling Stations sembra un progetto interessante per conciliare business e problemi di smaltimento e riciclaggio comuni a tutto il mondo. Un suggerimento, un’iniziativa, un’idea anche per l’Italia. Restiamo in attesa per vedere
se EcoATM estenderà il suo mercato anche al Vecchio Continente… (Fonte: www.wired.it)
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diEnricaGallo
ComponenteComitatoRedazioneQualeimpresa
Vincere, che impresa! Gestire l’azienda con l’arte della guerra di Andrea Dalledonne e Giacomo GrilliEditore Foschi - Pagine 256 - Euro 14,00
Quante affinità ci sono tra un Generale dell’esercito e i manager che dirigono le aziende? Le relazioni sono facilmente individuabili: un abile Generale deve coordinare una squadra, creare una mission, comandare degli uomini, impostare una strategia per vincere e ottenere il successo desiderato. Un manager necessita di uomini abili ed efficienti per combattere il nemico, impiegando tutte le armi a disposizione per raggiungere i propri obiettivi. Quale imprenditore, manager o politico non si è mai sentito accerchiato o sconfitto? O non ha pensato di dover impiegare tutte le proprie armi per combattere un concorrente? Se nel linguaggio la “guerra” è entrata da tempo in azienda, alla gestione d’impresa sono applicabili, opportunamente adattati, anche strategie e modelli mutuati dal pensiero militare. D’altronde, quale miglior scuola di leadership può esistere rispetto all’esempio di uomini che hanno conosciuto le difficoltà del comando come Napoleone, Cesare o Alessandro? Da dove trarre lezioni migliori sull’arte della pianificazione se non dai classici del pensiero strategico come Clausewitz, Vegezio, Sun-Tzu e Montecuccoli? Un libro che colleziona un’ampia e preziosa raccolta di aforismi, motti e riflessioni di generali e condottieri nonché di importanti studiosi di arte militare. Propone, inoltre, numerosi aneddoti relativi alle più famose battaglie e una loro rilettura in chiave imprenditoriale e politica. Il lettore avrà la sensazione di proiettarsi nel passato, facendo uso dei segreti millenari di tradizione militare, sfruttando tecniche, linguaggi, aforismi del tempo adattate al mondo contemporaneo e rivolte a manager, politici, imprenditori.
Il sistema degli incentivi alle imprese del Mezzogiorno Analisi, scenari, riflessioni di Francesco S. Coppola e Giuseppe RosaEditore Giannini - Pagine 336 - Euro 34,00
Francesco S. Coppola e Giuseppe Rosa affrontano una tematica di forte interesse comune, resa tale grazie all’Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno che ha realizzato, assieme al patrocinio del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, uno studio sul sostegno pubblico alle imprese del Meridione e in particolare sui principali strumenti di agevolazione degli investimenti. Grazie a una ricognizione storica del sistema di incentivazione negli anni successivi alla fine dell’intervento straordinario, il lavoro ne ricostruisce l’evoluzione e i cambiamenti avvenuti per effetto delle modifiche delle regole comunitarie, delle modifiche nell’assetto dello Stato e per il tentativo di rendere gli incentivi sempre più mirati ed efficaci.Gli strumenti di agevolazione alle imprese operanti al Sud hanno evidenziato i principali risultati, i punti di forza e di debolezza, nonché il ruolo che potranno svolgere in prospettiva, alla luce del dibattito pubblico e del gradimento delle imprese. Da qui ne emerge un sistema complesso, caratterizzato da difficoltà finanziarie e gestionali che hanno contribuito al non-raggiungimento degli obiettivi prefissati.
A completare l’opera è stato effettuato uno studio completo, prendendo in analisi un campione di 500 imprese meridionali operanti nei settori manifatturiero e del terziario avanzato. È stato tracciato uno spaccato significativo degli orientamenti, delle esigenze e delle potenzialità del tessuto produttivo. I risultati dell’indagine riportano una realtà economica da non sottovalutare: la bassa propensione agli investimenti.In questo quadro, secondo l’opinione degli intervistati, il sistema degli incentivi, da condizione irrinunciabile per realizzare un programma d’investimento, com’era in passato, viene considerato tutto al più un elemento di supporto allo sforzo imprenditoriale, che può favorire alcuni processi rilevanti, come per esempio l’innovazione, ma a condizione che gli strumenti siano di semplice fruizione e maggiormente finalizzati alle esigenze delle imprese stesse.
Books and Web
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www.ticonzero.infoTiconzero.info è la rivista on-line di business e management che interpreta fatti e fenomeni contemporanei con metodo scientifico. Uno spazio di incontro e di confronto per coloro che desiderano esporre se stessi e i propri talenti. Negli oltre dieci anni di storia, Ticonzero.info si è approcciato al management in modo multi disciplinare, mescolando teorie accademiche ed esperienze aziendali, diffondendo in Italia una nuova cultura manageriale. Il lettore, infatti, può accedere liberamente ai contenuti, scaricando tutti gli articoli dei 101 numeri d’archivio. Tra le diverse sezioni presenti all’interno del sito, il lettore può inoltrarsi all’interno di uno spazio dedicato alla “creatività”, una sala giochi letteraria in cui sono presenti diversi articoli che offrono consigli, tecniche ed esercizi per sviluppare, secondo le proprie capacità, comportamenti più creativi. Oppure la sezione dedicata al global business, permette al lettore l’osservazione di altri mondi per comprendere il nostro, la possibilità di espandere i propri confini abituali, le storie fatte di diversità, curiosità, successi e fallimenti che si incontrano varcando in qualsiasi direzione i confini che ci sono familiari. Queste e altre sezioni che offrono al lettore una visione nuova e stimolante della realtà d’impresa. La redazione della rivista è guidata dal Direttore Editoriale Fabrizio Montanari, Docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e dal Direttore Responsabile Vincenzo Perrone, Prorettore per la Ricerca Università Bocconi. Un team eterogeneo di accademici e manager d’impresa che si pongono come obiettivo la diffusione in Italia di una cultura manageriale nuova, moderna, internazionale, attenta e responsabile.
Books and Web
www.innovazioneitalia.net Digitando il sito www.innovazioneitalia.net, l’utente esplora uno spazio dedicato alle notizie, commenti riguardanti progetti innovativi proposti dalle aziende italiane. “Non solo un blog” ma una vetrina per condividere idee e servizi nel campo del business e dell’economia italiana. Il Made in Italy della produzione industriale e artigianale risulta essere un sinonimo di affidabilità, garanzia e qualità, rappresentando un vanto per le nostre imprese anche in campo internazionale. Il blog desidera essere uno strumento funzionale alle aziende, offrendo ai progetti Made in Italy, iniziative, proposte innovative una maggiore visibilità. Ciò contribuisce alla creazione innovativa del nostro Bel Paese: idee di business, occasioni di incontro con le banche e mercato dei capitali, bandi di finanziamento pubblico. Il blog, costantemente aggiornato, dispone di alcune sottocategorie nelle quali gli utenti interessati possono condividere proposte e commenti: “Finanziamenti Innovazione”, “Innovazione ambiente”, “Innovazione imprese”, “Innovazione progetti”, “Innovazione tecnologica”. Per quanto riguarda la sezione dedicata ai progetti innovativi legati all’eco sostenibilità, l’utente
avrà la possibilità di tenersi aggiornato in relazione a proposte, idee, prodotti Made in Italy di aziende responsabili e potrà lasciare un commento inserendo i propri dati personali. Insomma, non solo un blog ma un contenitore di informazioni, progetti, idee, una vetrina per condividere in ambito finanziario ed economico il Made in Italy della produzione italiana industriale e artigianale.
4911-12/2009
tAM tAM G.I.
RINNOVO CARICHE
Comitato interregionale del Centro
Durante i lavori del IV Forum dei GI, tenutosi il
25 settembre a Portonovo (AN), alla presenza
del Presidente Nazionale Giovani Imprenditori
Confindustria, Federica Guidi, è stato
nominato Presidente dei Giovani Imprenditori
dell’Interregionale del Centro - che raggruppa
i Giovani Imprenditori di Confindustria Lazio,
Marche e Umbria - Simone Mariani, già
Presidente GI Confindustria Marche. “Attraverso
l’Interregionale del Centro - ha affermato Mariani
- vogliamo perseguire molteplici obiettivi, offrire il
nostro contributo all’analisi delle problematiche
contingenti e creare occasioni di confronto da
cui far scaturire proposte operative, promuovere
e sostenere una maggiore integrazione dei vari
Territori regionali per permettere di essere più
competitivi e di attivare significative e concrete
sinergie, infine, realizzare progetti comuni,
favorendo lo scambio di conoscenze”. Il lavoro
dell’Interregionale sul tema di “Ricerca e
Innovazione” ha generato alcune proposte che
saranno sottoposte all’attenzione del Governo:
modifica delle modalità di somministrazione dei
test di ammissione alle facoltà a numero chiuso,
in favore di una graduatoria nazionale e non più
per singola università; istituzione di un efficiente
sistema di fund raising attraverso la detraibilità
integrale delle donazioni dei privati alle università
e agli enti per la ricerca; attivazione di sistemi
trasparenti, severi e rigorosi per il finanziamento
pubblico di università o equipe di ricercatori sulla
base di oggettivi criteri di merito; detassazione
degli utili delle start up avviate da giovani laureati
e ricercatori; impiego di parte delle risorse
provenienti dallo scudo fiscale per progetti
finalizzati al “rimpatrio” dei ricercatori Italiani
residenti all’estero. Nel suo intervento, Simone
Mariani ha ribadito che “l’Italia ha bisogno di
politici, di imprenditori, di giovani, che vincano
la tentazione di difendere l’esistente, avendo il
coraggio di partecipare come protagonisti al
profondo processo di trasformazione del nostro
tessuto produttivo che, se non anticipato e
governato adeguatamente, potrebbe travolgerci,
e in molti casi ciò sta già avvenendo. Lavorando
insieme per sciogliere i nodi strutturali che
affliggono l’Italia, potremo guardare avanti, con la
consapevolezza di aver contribuito a costruire un
futuro migliore per il nostro Paese e per le nostre
imprese”. Simone Mariani succede a Giovanni
Santucci.
Simone Mariani
Comitato regionale Friuli Venezia Giulia
Arianna Bellan è la nuova Presidente del
Comitato Regionale dei Giovani Imprenditori
della Confindustria Friuli Venezia Giulia. È quanto
è stato deciso, all’unanimità, nella riunione del
Direttivo regionale tenutasi lo scorso martedì
10 novembre a Pordenone. Arianna Bellan, che
succede nel mandato al Presidente uscente
Alessandro Zanetti, è dirigente della Sweet SpA,
azienda dolciaria goriziana presente a livello
mondiale con i suoi ovetti di cioccolata che,
attualmente, occupa un centinaio di dipendenti.
La neo eletta Presidente, nel ringraziare i
colleghi del Direttivo per la fiducia accordatale,
ha affermato che affronterà il suo nuovo e
importante incarico con grande entusiasmo
assicurando il suo massimo impegno e
concentrando l’attività principalmente sui
seguenti punti in stretto raccordo con le linee
operative e strategiche delle Federazione:
avviare un più fattivo rapporto di collaborazione
con il mondo della scuola a livello regionale;
iniziare, definendone metodologia e contenuti
con i colleghi delle associazioni territoriali, un
programma di conoscenza e collaborazione fra
le aziende associate a Confindustria; concentrare
l’attività del Comitato Regionale Giovani su aspetti
pratici, raccogliendo le esigenze delle Territoriali
sia in ambito confindustriale che aziendale e
cercando strategie comuni.
Arianna Bellan
Gruppo asti
Nel corso dell’Assemblea Ordinaria del 20
ottobre, si è provveduto al rinnovo delle
cariche sociali, per il triennio 2009-2011, che
risultano essere così attribuite: Massimo
Toso (Toso Srl - Trasportatori Meccanici),
Presidente; Polina Bosca (Bosca SpA - Azienda
Vinicola), Francesca Fasolis (Fa.Re. Sas
– Impresa di Costruzioni Edili); Alessandro
Scassa (F.lli Scassa Costruzioni Sas - Impresa
di Costruzioni Edili), Fabio Rovasio (Iem Srl
- Impianti Elettrici), Consiglieri. Massimo Toso,
37 anni, AD dell’impresa di famiglia ormai alla
quinta generazione, negli anni scorsi è stato
Consigliere e Vicepresidente della Territoriale
di Asti e quest’anno ha deciso di candidarsi
alla Presidenza per concludere la permanenza
nel GGI, mettendo a frutto le esperienze degli
anni precedenti. L’intento del nuovo Presidente
è quello di coinvolgere un sempre maggior
numero di Imprenditori Junior (GI) della
Territoriale in corsi e seminari per coadiuvarli a
diventare la classe dirigente del futuro, favorire
l’associazionismo con contatti e progetti
unitamente ai GI di altre Province e promuovere
la diffusione della Cultura d’Impresa in Scuole
e Università.
Massimo Toso
50 11-12/2009
tAM tAM G.I.
RINNOVO CARICHE
Gruppo Catanzaro
Il 22 ottobre, si è svolta l’Assemblea per il
rinnovo delle cariche sociali. Andrea Abramo,
che succede a Daniele Rossi, è stato eletto
Presidente del GGI Catanzaro, per il triennio
2009-2012. Il nuovo Consiglio Direttivo risulta
formato, oltre che da Andrea Abramo, da:
Andrea Celia, Camillo Crivaro, Alessandro
Genovese, Danila Lento, Andrea Poerio,
Marco Rubbettino, Massimiliano Salvatori,
Domenico Antonio Totino. “Sono decenni
- ha dichiarato Andrea Abramo, in apertura
del suo intervento - che l’annosa ‘questione
meridionale’ è riproposta sui tavoli istituzionali
come monito agli amministratori del passato
e lasciapassare per le costituende dirigenze.
Eppure non una soluzione, né rilevabili
segnali di ripresa si fanno largo tra le mille
contraddizioni di una Terra, la Calabria, così
ricca di risorse potenzialmente valorizzabili.
Basti pensare al capitale umano, all’innegabile
valore dell’operosità calabrese, all’ingegno,
alla capacità di sapersi reinventare in un
Territorio così ‘difficile’ e povero di opportunità.
Non di rado, però, proprio queste risorse e
in particolare i giovani scelgono l’unica via
possibile, quella della fuga, per esprimere
capacità e potenziale, scelgono di inventare,
ideare e costruire il proprio futuro su basi
più solide e ricche d’opportunità. I nostri
giovani decidono di andarsene. Uno dei nostri
obiettivi è quello di salvaguardare questo
patrimonio che, di anno in anno, esportiamo
e perdiamo con un po’ di complessiva
complicità. Noi Giovani Imprenditori abbiamo
l’arduo compito d’essere d’esempio alle nuove
generazioni, abbiamo la grande responsabilità
di comunicare a coloro che costituiranno il
tessuto economico della Calabria di domani,
che il futuro è un’opportunità difficile ma
possibile, se creata con lo spirito dell’operosità,
dei valori, della lealtà, dell’etica, del sacrificio”.
“La nostra azione - ha proseguito il neo
Presidente - si focalizzerà certamente sulla
divulgazione ai giovani delle nostre esperienze
imprenditoriali; gli stessi giovani che sono
e dovranno rappresentare le cellule con cui
riorganizzare il nostro Territorio, il fulcro su cui
reinvestire risorse, capacità e tempo. Sono
certamente loro che guideranno la Calabria
di domani ed è su di loro che la nostra linea
programmatica dovrà concentrarsi. Per
raggiungere tale obiettivo, occorrerà avvicinarsi
al mondo dei giovani curando e approfondendo
ancor di più i rapporti con i loro abituali
formatori, scuole e università, poiché dobbiamo
riconoscere che la cooperazione tra impresa
e università è, ancora oggi, molto scarsa;
dunque rafforzeremo questo binomio”. “Le
occasioni per incrementare la voglia di vivere
l’associazione non mancheranno. Dagli
incontri istituzionali e non, alle iniziative di
solidarietà, alla partecipazione a incontri di
confronto formativo finalizzati al supporto degli
associati o di coloro che vorranno lanciarsi
nell’intraprendere un’idea. Terremo sempre
vivi i rapporti tra le Territoriali, favorendo
economie interassociative, scambi culturali e
tavoli operativi sui temi d’interesse comuni.
Parteciperemo alle sfide di marketing
associativo lanciate dagli organi nazionali
e lasceremo un segnale tangibile creando,
ideando ‘divertendoci’. Promuoveremo la
partecipazione alle iniziative istituzionali di
Confindustria Nazionale, ai Consigli Centrali,
validi momenti conoscitivi per calibrare la linea
programmatica della nostra Territoriale sullo
scheletro dei piani nazionali. La partecipazione
a tali attività ci fornirà utili informazioni e
argomenti su cui dibattere e non di rado molti
spunti utili all’orientamento delle strategie
nelle nostre aziende”. “Mi piace pensare
Confindustria - ha concluso Andrea Abramo
- come un’Associazione proattiva e dinamica,
istituzionale e operativa, che sappia supportare
gli imprenditori e in particolare i giovani,
un’Associazione che porti con sé il valore e
l’orgoglio dell’essere imprenditori, un Gruppo
d’individui che si associno non certo per
appartenere a una casta, ma per operare in
concretezza senza corone e stemmi dorati. Gli
obiettivi da perseguire non saranno semplici
e, più opereremo, più il rischio di commettere
qualche svista sarà alto ma, essendo un
Gruppo di Giovani, noi raccoglieremo questa
sfida e di certo non rimarremo inattivi. Il
nostro programma manterrà le linee guida del
passato, raffinando ove possibile le iniziative,
ma sarà anche un programma ‘aperto’ alle idee
e agli approcci innovativi. Costruiremo il nostro
triennio con l’attenzione e la responsabilità
dovuta, implementeremo concretamente le
iniziative ed eviteremo di fermarci a brillanti
progetti completi di testa ma senza alcuna
coda. La nostra sfida sarà far ‘accadere’ e noi,
insieme, ci riusciremo”.
Gruppo Padova
Lo scorso 23 ottobre, si è svolta l’Assemblea
elettiva del GGI Padova. Per il prossimo biennio
2009-2011, è stato riconfermato Presidente
Jacopo Silva insieme al Vicepresidente Vicario
Giorgio Stoppato. Il Consiglio Direttivo è,
dunque, composto: Jacopo Silva (Siauto SpA),
Presidente; Giorgio Stoppato (Cogeass Broker
di Assicurazioni), Vicepresidente; Enrico Berto
(Berto’s SpA), Davide Bresquar (MB Scambi
Culturali Srl), Rodolfo Cetera (Sicea SpA),
Giovanni Cilenti (Uniflair SpA), Valeria Lazzaro
(Imballaggi Lazzaro Srl), Niccolò Mion (Mion
SpA), Giovanni Prearo (Prearo Costruzioni
Srl), Filippo Sottovia (Trans Cel Autotrasporti
Snc), Orazio Stangherlin (Arcadia Consulting
Srl), Debora Zanon (Prefabbricati Zanon
Srl), Consiglieri; Giampaolo Chiarotto (Ing. E.
Mantovani SpA), Past President.
Andrea Abramo
Consiglio Direttivo
Jacopo Silva
5111-12/2009
Giovani delle Territoriali vicine e di altri Gruppi;
3) Sviluppare la tematica dell’education, intesa
non solo come progetti per la scuola, per il
suo avvicinamento alle esigenze delle aziende,
ma anche come realizzazione di momenti
di formazione e crescita professionale e
personale per gli imprenditori del Gruppo.
tAM tAM G.I.
RINNOVO CARICHE
Gruppo Pavia
L’Assemblea del GGI Pavia, tenutasi lo scorso
25 settembre, ha provveduto al rinnovo delle
cariche sociali per il biennio 2009-2011.
Annalisa Tocchio (Tocchio Srl di Vigevano) è il
nuovo Presidente. Mentre il Consiglio Direttivo
risulta composto da: Andrea Griffini (Com.
Tec.’83 SpA di Trivolzio), Past President; Andrea Annalisa Tocchio
Davide Guariento
Elisabetta Cappelluto
La rubrica “Tam Tam G.I.” è strutturata in due sezioni: “Rinnovo Cariche” ed “Eventi”.Per lo spazio “Rinnovo Cariche”, si chiede alle Segreterie Regionali e Territoriali G.I. di inviare la documentazione con i nomi del nuovo Consiglio Direttivo e la foto (ad alta risoluzione) del nuovo Presidente e/o dei componenti il nuovo Consiglio Direttivo.Per lo spazio “Eventi”, relativo alle iniziative promosse dai Comitati Regionali G.I. e G.G.I., si invitano le Segreterie Regionali e Territoriali G.I. a trasmettere una sintesi della manifestazione (10-15 righe) e/o il depliant con il programma.Foto e documentazione vanno fatte pervenire, cortesemente, a Orietta Sdoja ([email protected]).
Brambati (Brambati SpA di Codevilla); Riccardo
Brocchetta (Riccardo Brocchetta Srl di Pavia);
Davide Dondena (Saspol Technology Srl di
Vigevano); Silvia Gatti (Plasveroi International
Srl di Vellezzo Bellini); Stefano Maggi (Lab.
Analysis Srl di Casanova Lonati), Massimiliano
Ruggeri (Valvitalia SpA di Rivanazzano); Giulio
Teppati (Nannetti A. & C Srl di Casei Gerola).
Gruppo rovigo
Nel corso del Consiglio Direttivo, tenutosi
il 14 settembre, Marco Saltarelli è stato
nominato Vicepresidente del GGI Rovigo.
Il Direttivo, per il triennio 2009/2011 quindi,
risulta così composto: Davide Guariento (Main
Consulting Srl), Presidente; Marco Saltarelli
(S.A.F.A.S Srl), Vicepresidente; Luca De Stefani
(LMF Srl), Valentina Massaro (PRE.FER Srl),
Roberto Pastorelli (Adriano Pastorelli Srl),
Alex Saggia (Edil Pitture Srl) e Andrea Turri
(Turri F.lli Srl), Consiglieri; Antonio Toscano
(Toscano Costruzioni Srl) e Daniele Sprocatti
(Edicom Srl), Past President. Tre gli obiettivi
del Programma delle Attività della Presidenza
di Davide Guariento: 1) Poter contribuire
in maniera importante al rafforzamento
dell’identità del GGI Rovigo e del ruolo di
rappresentanza che il Gruppo deve avere
a diversi livelli, per essere parte attiva nella
programmazione dello sviluppo e della
crescita del tessuto economico del Territorio.
Il Gruppo Giovani Imprenditori deve essere un
punto di riferimento per tutti i GI del Territorio,
essendo esso la rappresentanza più grande
di tutta la Provincia di Rovigo; 2) Portare il
Gruppo sul Territorio, creando una solida rete
di rapporti con le diverse istituzioni a livello
locale, provinciale e regionale, favorendo
la creazione di tavoli di lavoro congiunti e
momenti di incontro e scambio anche con i
Gruppo savona
La nuova Presidente del GGI Savona è
Elisabetta Cappelluto, terza donna nominata
alla guida del Movimento GI Savona, dopo
Cristina Mallarini e Federica Bagnasco, durante
l’Assemblea riunitasi il 16 settembre. 36 anni e
mamma di Ludovica di 11, Elisabetta Cappelluto
- rappresentante della terza generazione
imprenditoriale delle aziende di famiglia del
“Gruppo Cappelluto”, attive nell’edilizia, nella
cantieristica e nel turismo, che contano 200
addetti e che operano anche in Lombardia e
Piemonte - succede a Cristina Mallarini per
scadenza del mandato. Il nuovo Consiglio
Direttivo, per il biennio 2009-2011, risulta inoltre
composto da: Alba Picasso (Picasso Gomme)
e Fabrizio Re (Tortorello e Re), Vicepresidenti;
Cristina Bolla (Oroargento Group), Marika
Garzoglio (Cement-Bit), Guido Ghiringhelli
(Albino Chiesa) e Gabriele Gilardoni (Gilmarmi),
Consiglieri. “Il mio programma - ci ha dichiarato
la neo Presidente - sarà incentrato soprattutto
sulla formazione, infatti, stiamo lavorando
proprio in questi giorni per stabilire temi e
contenuti con la struttura dell’Unione. Vogliamo
proporre ai nostri associati un percorso di alta
formazione, che vedrà il punto di arrivo in un
convegno organizzato dal nostro Gruppo nel
2011 proprio a Savona, dove speriamo di avere
ospite il nostro Presidente Nazionale, Federica
Guidi”.
5311-12/2009
2 15 Giugno Bergamo
Il Consiglio Direttivo di giugno, oltre al resoconto
e al relativo dibattito sull’evento del Convegno
GI 2009 a Santa Margherita Ligure, ha visto
l’intervento del Direttore di Confindustria
Bergamo, Guido Venturini. Particolarmente forte
e deciso il suo discorso rivolto al GGI Bergamo,
Venturini ha comunicato quanto è necessaria
la presenza di tutta la struttura, anche in Giunta,
insieme all’invito permanente di Gianmarco
Gabrieli alla Presidenza. Il contributo dei GI
deve diventare un concreto e costante aiuto
ai senior, perché i GI sono capaci di gestire
maggiormente la velocità del cambiamento e
sentirsi responsabili.
2 30 Giugno Bergamo
Un emozionante Tour del Mistero ha portato il
GGI Bergamo a conoscere meglio la loro città,
avvolta da misteri e racconti particolarmente
coinvolgenti. Paolo Meschini, la guida membro
del Gruppo Archeologico Bergamasco, dopo
aver presentato le numerose iniziative del
Gruppo, ha accompagnato i GI per tutta la serata
tra vicoli e misteri di Città Alta. La serata si è
conclusa alle tavole del ristorante “Tre Torri” in
Piazza Mercato del Fieno.
2 2-5 Luglio saint Petersburg
Lo Yes for Europe ha organizzato “Business
Mission to Russia”.
2 9 Luglio Bergamo
La Cena Estiva 2009 del GGI Bergamo si è tenuta
nella splendida location “Tenuta Colle Piajo” a
Nembro. Organizzata e animata dalle ragazze
del GGI Bergamo, coordinate da Silvana Pezzoli,
la serata è trascorsa tra piacevoli sorprese e
gadget distribuiti a tutti i presenti e offerte dagli
sponsor dell’evento. Un evento divertente e molto
partecipato anche dal punto di vista culinario,
particolarmente raffinato e di gusto.
2 14 Luglio Bergamo
In collaborazione con The European House
Ambrosetti, il GGI Bergamo ha organizzato
un incontro dal titolo “L’ottimizzazione delle
imprese familiari: errori frequenti e soluzioni”.
L’equilibro che deve esistere tra famiglia e
impresa deve essere sempre tenuto in forte
considerazione per il progresso dell’impresa
stessa. Non è compito facile: per natura stessa,
infatti, famiglia e impresa sono ambiti fondati su
approcci diversi, protezione e solidarietà nella
prima, rischio e competizione nella seconda.
Come fermare la giusta coesistenza, il giusto
equilibrio? Luca Petoletti, Responsabile Divisione
Imprese Familiari di Ambrosetti, ha spiegato
con decisione e chiarezza come affrontare
e risolvere concretamente le problematiche,
latenti o espresse, che le imprese di famiglia
devono, prima o poi, affrontare per garantirsi
un’ottimizzazione della propria organizzazione
nel tempo. È vero che ogni impresa ha le sue
peculiarità, ma vi sono tratti comuni su cui
molte imprese di famiglia scivolano come il non
rispetto dei ruoli, la carenza di informazioni, poca
chiarezza su chi deve fare cosa, ecc. “Non voglio
dilungarmi - ha dichiarato Gianmarco Gabrieli,
Presidente del GGI Bergamo - sull’importanza
che rivestono le imprese familiari. Negli
ultimi mesi, mentre tutto il mondo era avvolto
dall’incertezza, da questa crisi finanziaria scaturita
dalla mancanza di fiducia tra le banche stesse,
le imprese familiari hanno rivestito un ruolo
fondamentale perché all’interno delle stesse
c’era, e c’è tuttora, un giacimento di fiducia.
Fiducia tra i membri della famiglia, fiducia tra i
collaboratori, fiducia nei confronti del sistema
bancario: ritengo che sia altrettanto fondamentale
che oggi il sistema bancario ricompensi in termini
di fiducia le imprese familiari, che con quella
visione di lungo termine stanno traghettando
l’economica oltre la tempesta”.
2 6 settembre Bergamo
Il Memorial Internazionale Davide Fardelli,
dedicato all’amico e collega del GGI Bergamo
scomparso tragicamente sei anni fa, è arrivato
alla quinta edizione. L’evento è stato riservato
alle categorie Elite/Under23, Donne/Elite,
Juniores, Allievi, Donne Allieve e Hand Bike. I GI
di Bergamo hanno apprezzato profondamente
di aver fatto parte del Comitato d’Onore, perché
“la passione, l’entusiasmo e la disponibilità
che Davide ha aggiunto all’interno del nostro
Movimento vive ancora in mezzo a noi”.
2 11 settembre Pescara
“Competere - Semplificare - Intraprendere” è
stato il titolo dell’Assemblea Annuale e della
Tavola Rotonda del GGI Pescara. Nella relazione
annuale, il Presidente del GGI, Alessandro
Addari, ha delineato lo scenario e le nuove sfide
dell’Economia globale che attendono le imprese
e i Giovani e sottolineato l’importanza di avere
sempre più una visione sistemica tra imprese,
associazioni, istituzioni e politica per accelerare
il cambiamento e per costruire insieme un
sistema sempre più efficiente ed efficace. Il
Presidente ha, poi, illustrato alla platea i progetti
avviati e quelli in fase di lancio nelle tre aree
“Competere - Semplificare - Intraprendere”,
assi strategici del suo programma, nella cornice
del programma biennale del Presidente di
Confindustria Pescara, Mauro Angelucci, e
lanciato delle proposte concrete di rilancio
della competitività. Il Vicepresidente Nicola Di
Marcoberardino si è soffermato sul regolamento
del progetto di Confindustria Pescara ideato e
gestito dal GGI StartImpresa, che darà ai Giovani
Aspiranti Imprenditori della Regione, selezionati
da un Comitato Tecnico di Valutazione,
l’opportunità di essere guidati alla trasformazione
della loro idea di impresa in un vero e proprio
progetto di business, attraverso un Corso di
Specializzazione gratuito. Collegato al Corso
di Specializzazione sarà il Premio in denaro
messo in palio dalla Federazione delle Banche
di Credito Cooperativo dell’Abruzzo e del Molise
e la consulenza gratuita per la fase di start-up,
nel caso di effettivo avvio della nuova impresa,
da parte dei partners progettuali: Adecco,
Asi Consulting, Badine, Bizbrain Systems,
Elaform, Mirus, MP & Partners, Tecnoconsult,
TopSolutions. Il modello di domanda e i relativi
allegati sono inseriti sul portale di Confindustria
Pescara: www.confindustria.pescara.it. La
Tavola Rotonda ha raccolto le testimonianze
di alcuni protagonisti della realtà economica e
politica, per un confronto teso al rilancio delle
imprese e del Territorio. Sono intervenuti oltre
tAM tAM G.I.
EVENtI
GOBAG SVILUPPO IMPRESELIBERA LA VIA AGLI INVESTIMENTI DELLE AZIENDE ITALIANELIBERA LA VIA AGLI INVESTIMENTI DELLE AZIENDE ITALIANE
FORMAZIONE E SELEZIONE PERSONALE
AGEVOLAZIONI IN CONTO INTERESSE FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO SOVVENZIONI IN BONUS FISCALE
PubliOne.it
800-131114Pescara
54 11-12/2009
al Presidente Addari: Fabio Spinosa Pingue,
Presidente GI Confindustria Abruzzo; Simone
Mariani, Presidente GI Confindustria Marche;
Mauro Angelucci, Presidente Confindustria
Pescara; Daniele Becci, Presidente della Camera
di Commercio di Pescara; Alfredo Castiglione,
Vicepresidente Giunta Regionale d’Abruzzo;
Guerino Testa, Presidente Provincia di Pescara;
Antonio Martorella, Assessore Provincia di
Pescara; Stefano Cardelli, Assessore Comune di
Pescara; ha moderato l’incontro Luigi Vicinanza,
Direttore del “Centro”, quotidiano dell’Abruzzo.
Il Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo,
Nazario Pagano, ha voluto inoltrare un messaggio
di saluto al Presidente Addari, rappresentando
la vicinanza dell’Istituzione regionale al mondo
dell’imprenditoria e alle sue problematiche.
Riprendendo il titolo dell’Assemblea, il Presidente
ha sottolineato l’importanza per Amministratori
e Imprenditori di alzare il livello dell’impegno,
per consentire anche a una piccola Regione
come l’Abruzzo di reggere la competizione
negli scenari nazionali così come in quelli
internazionali e allo stesso tempo proporsi agli
investitori come luogo appetibile.
2 18-20 settembre Bergamo
Il GGI Bergamo ha organizzato la Quinta
Edizione del Trofeo Associazioni Giovanili.
Una regata a vele bianche (senza spinnaker),
promossa con l’intento aggregativo, rivolto
anche all’Associazione Artigiani Bergamo e
all’Associazione Nazionale Costruttori Edili.
2 19 settembre Pescara
Week end all’insegna della Sicurezza alla Guida,
quello organizzato dal GGI Pescara, capitanati
dal Presidente Alessandro Addari, nel circuito Val
Vibrata. Protagonista dell’evento il pilota di rally
professionista Alfredo De Dominicis, abruzzese,
già istruttore di pilotaggio presso il Centro
Internazionale di guida sicura Alfa, Maserati e
Ferrari e ora impegnato nel Campionato Italiano
Assoluto Rally. Alfredo, o “superdedo” come
lo chiamano i suoi supporter, ha tenuto una
lezione focalizzandosi sui principali aspetti
della Guida Sicura, dalla posizione di guida
alla corretta traiettoria in curva, dal movimento
delle mani sul volante fino a suggerimenti su
dove guardare mentre si guida e la corretta
scelta e manutenzione dei pneumatici, al fine
di evitare errori comuni che limitano il confort
di guida e soprattutto, la sicurezza. A seguire,
è stato utilizzato un evoluto simulatore di
Guida per poi passare alla prova “al volante”
in cui i Giovani di Pescara hanno guidato le
autovetture messe a disposizione dallo sponsor
principale AutoAbruzzo, concessionario BMW
e Mini, mettendo in pratica i preziosi consigli
del pilota istruttore. Per Daniele Pasquali tra
gli organizzatori dell’evento “sono momenti
importanti che uniscono alla convivialità aspetti
formativi utili per la vita di tutti giorni, soprattutto
per chi utilizza l’auto per lavoro girando in lungo
e in largo l’Italia e l’Europa come spesso accade
a noi imprenditori”. Presente anche il Direttore
di Confindustria Pescara, Luigi Di Giosaffatte,
che ha molto apprezzato l’iniziativa, “una bella
occasione per sentirsi sempre più parte di un
Gruppo coeso che ha il piacere di stare insieme
anche al di fuori del contesto lavorativo”. Al
termine dell’evento dopo la consegna degli
attestati di partecipazione, il Presidente Addari
ha voluto ringraziare AutoAbruzzo e gli altri
sponsor che hanno consentito la realizzazione
dell’iniziativa: Abruzzo Channel, Bizbrain Systems,
Executive Services, Gruppo Ettorre, Park Hotel
Alcione. Nella foto, da sinistra Alessandro Addari,
Alfredo De Dominicis e Daniele Pasquali.
2 21 settembre modena
Nell’ambito degli “aperitivi con l’innovazione”
- ovvero momenti informali di riflessione su
temi nuovi o sempre attuali dell’innovazione
tecnologica e di processo - il GGI Modena ha
studiato la “World Class Manufacturing o Lean
Production” applicata a Crown Aerosols Italia,
multinazionale leader europeo nel settore
del packaging metallico per alimenti e non,
che utilizza da anni questa metodologia. Il
raggiungimento dell’eccellenza nelle prestazioni
aziendali attraverso il miglioramento continuo:
il WCM - World Class Manufacturing o Lean
è una metodologia d’organizzazione dei
processi aziendali che, attraverso l’obiettivo del
miglioramento continuo di tutte le prestazioni e
il coinvolgimento di tutti i livelli aziendali, porta
all’eccellenza dell’intero ciclo logistico-produttivo,
compreso quello della progettazione. Sono
state approfondite le metodologie di lavoro
usate, basate appunto sui concetti della Lean
Manufacturing, e l’intero processo produttivo di
Crown, analizzando come tale modello consenta
all’azienda di rispondere alle richieste dei
clienti in tempi brevi e con grande flessibilità e
come a tutti gli effetti esso sia considerato leva
strategica per competere sul mercato europeo.
All’incontro, ha fatto seguito una visita guidata
dello stabilimento di Crown Aerosols Italia di
Spilamberto (Modena). L’aperitivo conclusivo si
è tenuto presso il Museo dell’Aceto Balsamico di
Spilamberto, dove i partecipanti sono stati accolti
dal Sindaco, Francesco Lamandini.
2 22 settembre Verese
“Quale leva per le PMI? Il valore delle risorse
umane” è stato il titolo dell’appuntamento che
il GGI Varese ha organizzato nella sede di
Busto Arsizio dell’Associazione. Un momento
informale, durante il quale i GI hanno potuto
confrontarsi con Stefano Canali, Direttore
Generale della Canali SpA, storica azienda
che opera nella produzione sartoriale di capi
classici, sportswear e accessori moda. Il suo
intervento è stato preceduto da quelli di Alberto
Parma, Presidente dei GI di Varese, e di Stefano
Monda, Amministratore Delegato della Impemba
& Associati, società che opera dal 1984, in
Italia e all’estero, nei settori della consulenza
direzionale e della formazione manageriale.
“All’interno del Movimento - ha spiegato Alberto
tAM tAM G.I.
EVENtI
Pescara
Pescara Verese
5511-12/2009
Parma - è emersa la volontà di dialogare e
confrontarci con autorevoli personalità del
mondo imprenditoriale ed economico che, con
la propria esperienza umana e professionale,
possano arricchirci e creare occasioni di
approfondimento in merito a tematiche di
grande interesse e attualità”. A partire dal tema
delle risorse umane. Argomento che è stato già
al centro dell’Assemblea 2009 e che, continua
Parma, “intendiamo approfondire ulteriormente
attraverso un workshop, durante il quale sarà
possibile analizzare nel concreto casi aziendali
specifici, in modo da poter riflettere insieme
sull’organizzazione e i processi aziendali
all’interno delle nostre imprese”.
2 23 settembre onna (aQ)
Vivere il post-sisma in prima linea, trovando
la forza per costruire una storia nuova dalle
macerie del 6 aprile. È lo spirito dei Giovani
Imprenditori, di chi si alza la mattina “e non
aspetta che qualcuno gli accenda il computer
per iniziare a lavorare”. Quello stesso spirito
che ha spinto i Giovani di Confindustria Abruzzo
a premiare il giornalista Giustino Parisse,
Vicecaporedattore del quotidiano d’Abruzzo “Il
Centro”, nonché responsabile della redazione
aquilana. Una statua, che riproduce il Guerriero
di Capestrano, intitolata al “Personaggio
dell’anno 2009”, è stata consegnata dai GI a
Parisse, che gli riconoscono il merito di essersi
“distinto per l’impegno lavorativo e sociale
e la straordinaria forza nel reagire nel dopo
terremoto, nonostante le tristi vicende personali”:
impossibile per lui non pensare a quello che è
successo, ai suoi due figli, Domenico e Maria
Paola, rimasti sepolti dalle macerie, specie se il
premio arriva nel giorno del suo 19° anniversario
di matrimonio. Tra i tanti presenti alla cerimonia
di consegna, che si è svolta nella tensostruttura
che ospita la Chiesa di Onna (Aq): Fabio Spinosa
Pingue, Presidente GI Confindustria Abruzzo;
Alessandro Addari, Presidente GGI Pescara;
Mauro Bernabei, Presidente GGI Teramo;
Alessandra Rossi, Presidente GGI L’Aquila;
Giuseppe Ranalli, Presidente GGI Chieti; Luigi
Vicinanza e Domenico Galasso, rispettivamente
Direttore e Consigliere Delegato del “Centro”;
Giovanni Turriziani, Presidente GGI Frosinone,
con tanti Giovani Imprenditori del Frusinate. I GI
dell’Abruzzo hanno incontrato il GGI Frosinone
all’interno di un Consiglio Direttivo, che si è
svolto a Onna (Aq); l’incontro è stato l’occasione
in cui gli imprenditori dei due Gruppi hanno
avuto modo di conoscersi e di confrontarsi sui
relativi programmi ed eventuali attività da seguire
congiuntamente. In seguito al Consiglio Direttivo,
i GI di Frosinone, accompagnati dai colleghi
abruzzesi, hanno avuto modo di visitare la Scuola
della Dottrina Cristiana al centro dell’Aquila e di
consegnare i fondi raccolti con la Festa d’Estate
2009 del GGI Frosinone, intitolata “L’Aquila per
L’Aquila”, destinati alla ricostruzione della Scuola;
a questi fondi, si aggiungerà parte del plafond di
Confindustria Abruzzo.
2 24 settembre Prato
Al Teatro del Magnolfi Nuovo di Prato, organizzato
dal Comitato Economia Giovani Imprenditori
Toscani e dal GGI Prato, si è svolto l’incontro per
un confronto aperto su “Futuro, new technology
e manifattura. Perché investire in Toscana”,
nell’ambito del Forum Economia3. Quest’anno,
il Forum - che ogni anno è organizzato dalla
Regione Toscana - è stato dedicato al legame
tra conoscenza e sviluppo di un’economica
più competitiva e ai temi dell’istruzione e
innovazione; si è parlato anche di imprese
innovative e trasferimento tecnologico, di credito
alle imprese e di un futuro toscano fatto di new
technology ma anche di manifattura. Il filo rosso
di tutti gli incontri è stato quello di affrontare
la crisi per mitigarne gli effetti, ma gettare lo
sguardo anche oltre, da subito! Sono intervenuti
all’evento, in qualità di relatori: Lorenzo Guazzino,
Presidente GGI Prato; Alessandro Colombini,
Presidente GI Confindustria Toscana; Claudio
Martini, Presidente Regione Toscana; Mary Ellen
Countryman, Console Generale degli Usa; David
Zolesi, Consigliere d’Amministrazione Kaiser Italia
Srl; Gian Giacomo Gellini, Presidente Arezzo
Bitumi Srl; Massimo Fojanesi, AD Energia Futura;
Jacopo Morelli, Vicepresidente Nazionale Giovani
Imprenditori Confindustria per l’Economia; Paolo
Ermini, Direttore “Corriere Fiorentino”.
2 24 settembre Trieste
È stato presentato alla stampa il libro “Giovani
da trent’anni. Storia di un Gruppo, lezioni
d’impresa, percorsi di vita”, voluto dal GGI Trieste
per festeggiare i trent’anni dalla fondazione
(2 aprile 1979). In un’atmosfera informale, la
Presidente Michela Cattaruzza ha ricordato le
iniziative portate avanti dal GGI. Gli ex Presidenti
hanno raccontato la loro esperienza e il senso
di appartenenza al Gruppo. Tante le attività che il
GGI Triestino ha portato avanti dalla fondazione,
sotto la guida di Giorgio Tomasetti: sviluppo dei
contatti con il mondo della scuola e impegno
nella diffusione della cultura d’impresa. Infatti,
“Giovani da trent’anni” si inserisce in questo 2°
filone di attività, raccogliendo le testimonianze
di ragazzi che hanno, da soli o con una solida
famiglia di imprenditori alle spalle, intrapreso un
mestiere speciale. Il libro, il cui progetto grafico e
coordinamento editoriale sono stati gestiti da Aps
Comunicazione, si apre con le introduzioni del
Presidente dell’Associazione degli Industriali della
Provincia di Trieste, Corrado Antonini, del Past-
President del GGI Udine, Matteo Tonon, e della
Presidente del GGI triestino Michela Cattaruzza
Bellinello. Seguono, le testimonianze raccolte
dei Past-President del GGI triestino, a partire
dal fondatore Giorgio Tomasetti, che traccia
anche un ricordo del suo successore Alessandro
Janousek, prematuramente scomparso.
Raccontano, poi, la propria esperienza,
nell’ordine, Patrizio Brusoni, Paolo Sadoch,
Giancarlo Laboranti, Donato Riccesi, Davide
Cattaruzza, Massimiliano Fabian, Alberto Venuti e
Franco Napp. Il cuore del volume è rappresentato
dagli interventi degli attuali membri del GGI,
tAM tAM G.I.
EVENtI
Onna
Prato Trieste
56 11-12/2009
raccolti in ordine alfabetico: a ogni GI è stato
assegnato un tema in linea con la propria attività,
da trattare sia dal punto di vista generale che in
riferimento alla propria esperienza personale. Il
risultato è un campionario variegato di testi che
raccontano i vari settori dell’industria triestina,
dall’ICT all’edilizia, dalla chimica al turismo, dal
caffè all’elettronica, ma soprattutto i diversi modi
di approcciare un unico mestiere: l’imprenditore.
Ogni intervento è corredato da uno scatto
realizzato ad hoc dal fotografo Fabrizio Giraldi,
le cui immagini sono pubblicate su “National
Geographic”, “Panorama”, “D di Repubblica”, “Il
Sole 24 Ore”, “Corriere” e su numerose riviste
estere, e che da alcuni anni lavora per l’agenzia
fotogiornalistica di Milano GraziaNeri, come unico
fotografo della Regione Friuli-Venezia-Giulia. La
grafica della pubblicazione sottolinea la vivacità
del progetto, con colori d’impatto, immagini
a tutta pagina, scelta dei caratteri moderna. I
nomi dei protagonisti diventano veri e propri
elementi grafici, che arricchiscono la pagina
e la incorniciano. Non un semplice annuario,
quindi, ma un “trattato” sul fare impresa, anche
se gestito con lo spirito di chi ha l’entusiasmo dei
Giovani.
2 28 settembre Bergamo
Per adeguarsi alle nuove esigenze del Territorio
Bergamasco e per garantire l’efficienza delle
cure e dei servizi erogati, nel quartiere Trucca,
è in corso di realizzazione il nuovo Ospedale
“Papa Giovanni XXIII”. Il GGI Bergamo, guidato
dal Presidente Gianmarco Gabrieli, ha
organizzato una visita ai cantieri per meglio
conoscere le complessità costruttive e quelle
organizzative relative al trasferimento nella nuova
struttura.
2 28 settembre modena
Una delegazione di Giovani Imprenditori di
Modena ha effettuato una visita allo Stabilimento
FIAT Mirafiori a Torino. Dopo un incontro
introduttivo sull’organizzazione e la gamma
dei prodotti oltre che sul modello World Class
Manifacturing alla base della produzione, i
partecipanti hanno potuto visitare a bordo di una
tradotta elettrica alcune aree dello Stabilimento
Mirafiori Carrozzeria. In particolare il percorso
guidato si è concentrato sulla produzione della
“Mito”, che rappresenta la linea di montaggio
di più recente costruzione, progettata per
garantire una maggiore ergonomia per l’operaio.
Poi, sono stati seguiti tutti i processi dell’Unità
di Lastratura, che assembla gli stampati per
costituire la carrozzeria, e dell’Unità di Montaggio,
che interviene dopo la verniciatura nel montaggio
della meccanica fino ad arrivare all’autovettura
finita e alle procedure di test. Infine, la
delegazione ha visitato la nuova sede delle
storiche officine Abarth, dove vengono preparate
le 500 e le Punto Abarth da gara.
2 2-3 ottobre Livorno
“Contabilità e Controllo di Gestione” è il
titolo del corso organizzato dal GGI Livorno,
in collaborazione con Sosvind (Società di
servizi di Confindustria Livorno). Destinato
a imprenditori e responsabili della gestione
aziendale, il corso ha avuto l’obiettivo di fornire
gli elementi di lettura del bilancio d’esercizio
in un’ottica manageriale, familiarizzando con le
metodologie di analisi e interpretazione di dati.
2 4 ottobre Bergamo
All’interno di Bergamo Scienza, il GGI Bergamo
ha patrocinato la Prima Edizione RoboCup, trofeo
internazionale di calcetto per squadre di robot. In
una massiccia cornice di pubblico, nella location
Sentierone, i GI Bergamaschi sono stati presenti
per questa futuristica manifestazione, che ha
permesso ai ragazzi di coniugare aspetto ludico
e studi tecnici nella robotica e meccatronica,
asset fondamentali per lo sviluppo del Territorio.
2 5 ottobre ascoli Piceno
I Giovani Imprenditori di Confindustria Marche e la
Fondazione Carisap, insieme al GGI Ascoli Piceno
e al GGI Macerata, hanno promosso un ciclo di
incontri per la formazione manageriale sul tema
“Imprenditorialità e innovazione”, dove in una
serie di workshop si approfondiscono strategie
aziendali che vedono il fattore innovazione come
leva vincente per la competitività dell’impresa
moderna nel mercato globale. Presso la Sala
degli Specchi di Confindustria Ascoli Piceno, si
è tenuto il 1° Workshop guidato da Kenneth P.
Morse (Mit Boston). Morse è uno dei massimi
esperti mondiali di strategie e opportunità
di innovazione tecnologica per la crescita
competitiva delle imprese; leader riconosciuto
nello sviluppo delle vendite high-tech a livello
globale; co-fondatore di 5 celebri High-Tech
Companies e membro del Board of Advisor di 4
grandi imprese di venture capital; consulente di
numerosi programmi a sostegno dello sviluppo
imprenditoriale e della crescita dimensionale
di imprese in tutto il mondo. Sono intervenuti,
in qualità di relatori: Gianluca Tondi, Presidente
GGI Ascoli Piceno; Lucia Dignani, Presidente
GGI Macerata; Valeriano Balloni, Vicepresidente
Operativo Istao; Simone Mariani, Presidente
Giovani Imprenditori Confindustria Marche;
Giampaolo Fascina, Partner Gea. “Il rinnovamento
delle imprese - ha spiegato il Presidente Simone
Mariani - passa attraverso il rinnovamento
culturale di chi guida l’azienda. Dobbiamo
investire sui cervelli, se vogliamo uscire dalla
crisi” e ha aggiunto “vogliamo portare alla pratica
contributi operativi e creare i presupposti per la
nascita di nuove attività”.
2 6 ottobre Varese
“Come l’innovazione aiuta a vincere la crisi”,
le esperienze messe a confronto dal Gruppo
Giovani Imprenditori di Varese. Edoardo Garrone,
Presidente di Erg SpA, ha posto l’accento
sulla politica d’investimenti del suo Gruppo,
orientata “alle energie rinnovabili”. Giorgio
Squinzi, Amministratore Unico di Mapei SpA, ha
sottolineato come la sua azienda dedichi “i due
terzi della spesa in ricerca, per lo sviluppo di
soluzioni di prodotto più compatibili per l’uomo
e l’ambiente”. Walter Albè, Vicepresidente Food
Preparation and Dishwashing Wer di Whirlpool
Europe, ha affermato che, anche per il settore
tAM tAM G.I.
EVENtI
Modena Ascoli Piceno
5711-12/2009
degli elettrodomestici, “le tematiche verdi sono
sempre più determinanti per un’innovazione
competitiva”. Victor Missiah, Consigliere Delegato
di Ubi Banca, ha messo in evidenza come, al
di là della difficile fase congiunturale, “l’Italia
sia uno dei pochi Paesi ad aver mantenuto la
propria quota di mercato”. Il tema affrontato
- nel convegno organizzato dal GGI Varese,
insieme a LIUC Alumni, l’associazione dei laureati
dell’Università LIUC, si è tenuto presso l’Università
di Castellanza - ha puntato sul confronto delle
esperienze maturate sul campo, attraverso
la testimonianza di esponenti di primo piano
dell’industria italiana, rappresentanti del mondo
energetico, degli elettrodomestici, della chimica
e del sistema bancario. “Le istituzioni, il mondo
della ricerca, gli istituti di credito, le nuove leve
dell’imprenditoria locale - ha sostenuto, nel
suo intervento introduttivo, il Presidente dei GI
di Varese, Alberto Parma - devono far sì che
i singoli casi di successo e l’atteggiamento
vincente di alcune realtà di nicchia, di cui è ricco
il Territorio Varesino, si trasformino in una logica
di sistema. In una diffusa politica aziendale votata
all’innovazione costante. Anche nei tempi di crisi”.
2 7 ottobre Catanzaro
Una delegazione del Consiglio Direttivo dei
Giovani Imprenditori di Catanzaro, guidata dal
suo Presidente Daniele Rossi, e dal Direttore
di Confindustria Catanzaro Dario Lamanna, nel
quadro delle iniziative di solidarietà promosse
sul Territorio provinciale, ha consegnato,
presso la struttura di Fondazione Betania
(che si trova nel quartiere di Santa Maria)
un kit Ados (Autism diagnostic observation
schedule): un assessment semistrutturato
che permette di valutare “nei bambini da 6
a 17 anni, l’insorgenza di diverse patologie,
tra cui ritardo nell’apprendimento, disturbi
nel comportamento, patologie sensoriali e
soprattutto l’autismo”. Grande soddisfazione
e gratitudine è stata espressa dall’equipe
medica della Fondazione e dal suo Presidente,
Don Biagio Amato. Questo ha conferito, al
gesto dei Giovani Imprenditori di Catanzaro,
un grande valore aggiunto. L’importanza di
un gesto che contribuisce alla crescita del
Territorio, come le altre iniziative portate avanti
in altri settori della società dall’Associazione
Industriali, è stata sottolineata dal Direttore
Dario Lamanna, che ha evidenziato la stima
di Confindustria verso Fondazione Betania,
“una struttura sanitaria che, con competenza,
efficacia e uno sguardo verso il futuro,
sta portando avanti una politica sanitaria
d’eccellenza”.
2 7-8 ottobre Cuneo
Il GGI, guidato dal Presidente Alessandro
Battaglia, ha organizzato per i propri iscritti una
due giorni a Roma, per alcune visite istituzionali
con parlamentari della Provincia di Cuneo.
Mercoledì 7: udienza generale del Santo Padre
in Vaticano; visita alla Camera dei Deputati; cena
con alcuni parlamentari cuneesi. Giovedì 8: visita
al Senato.
2 8 ottobre Como
Il GGI Como ha organizzato il 1° incontro della
Palestra d’eccellenza, una piacevole occasione
per incontrarsi e scambiarsi opinioni ed
esperienze su problematiche comuni. È stata
individuata un’area sulla quale ci si è confrontati,
“La gestione del personale: fattore critico di
successo o patata bollente?”. Sull’argomento,
sono stati analizzati insieme i case history dei
partecipanti, individuando i punti di miglioramento
utilizzando le esperienze di ognuno. Insomma, un
incontro informale di conoscenze ed esperienze
dal quale non si è voluta avere la pretesa di aver
tirato fuori degli assiomi ma, viceversa, potenziato
e valorizzato esperienze.
2 8 ottobre Legnano
Il GGI Legnano ha promosso il ciclo di incontri
“Cocktail & business”. Si è trattato del primo di
una serie di appuntamenti che si ripeteranno
durante l’anno, il cui obiettivo è quello di fornire
a tutti i partecipanti occasioni per conoscere
nuovi colleghi, consolidare amicizie esistenti
e confrontare idee ed esperienze. Il format
è quello dell’aperitivo in ambiente informale,
prendendo spunto dal progetto Value Matching
già sperimentato. Con la volontà di creare,
intorno a un momento “normale” della giornata,
un ambiente che possa divenire terreno fertile
per favorire lo scambio di idee, la generazione
di opportunità in logica di partnership, la
condivisione degli scenari, l’aggregazione fra
imprese e fare sistema. La convinzione del
Presidente, Mimmo Lobello, è che per affrontare
momenti di mercato difficili occorra ritornare a
logiche di condivisione delle problematiche al fine
di trovare soluzioni comuni e ritrovare lo spirito
di collaborazione e di partnership che consenta
di generare nuovi spunti e nuove opportunità.
Confindustria rappresenta il contenitore naturale
di queste iniziative che si affiancano al ruolo
istituzionale dell’Associazione in termini di
supporto e problem solving. Per dare un’identità
maggiormente definita a questi incontri, i GI di
Confindustria Altomilanese intendono affiancare ai
soci e non, dei “facilitatori” che contribuiscano ad
abbattere le barriere comunicative e favoriscano
la conoscenza reciproca. “La partecipazione a
questi momenti - ha ricordato Lobello - è estesa a
tutti gli imprenditori e professionisti del Territorio
e ai rappresentanti delle istituzioni per dare valore
al network. Con l’invito di non dimenticare il
biglietto da visita!”.
2 8 ottobre mantova
Il verde fa bene all’ambiente prima di tutto, ma
anche all’economia, alle imprese che possono
e devono cercare di produrre nel rispetto
dell’ambiente, della società, seguendo il principio
della sostenibilità. Al riguardo, si è svolta la
49° Assemblea Generale dei GGI di Mantova
dal titolo “Green Economy: il verde che fa
tAM tAM G.I.
EVENtI
Varese Cuneo Legnano
58 11-12/2009
bene”. Hanno partecipato, in qualità di relatori:
Stefano Bondioli, Presidente GGI Mantova;
Mario Gibertoni, Presidente Gruppo Studio
Base; Alessandro Saviola, Amministratore Unico
Gruppo Mauro Saviola; Josef Deglmann, Chief
Sales Officer Kosme; testimonianza d’impresa
del Continente Africano.
2 8 ottobre modena
“Come si costruisce una leadership: il caso
Obama” è il titolo del seminario promosso
dal GGI Modena. Attraverso le analisi del
successo del Presidente Usa, sono state
esaminate strategie, scelte e comportamenti
per vedere quello che si può imparare dallo
stile di leadership del primo Presidente Usa
afro-americano. Uno stile che potrebbe
risultare utile anche ai manager di aziende
private o pubbliche, ai leader che guidano il
cambiamento di grandi imprese o in piccoli
uffici. Sono intervenuti all’incontro: Charles
Bernardini, Avvocato ed ex Presidente
dell’Italia-America Chamber of Commerce of
Midwest (Chicago), già Membro Volontario
della Commissione dei 300 consulenti del
programma elettorale di Barack Obama;
Federico Mioni, co-autore del libro “Obama
Leadership. Cosa possiamo imparare come
manager e persone” (con Marco Rotondi,
Edizioni Franco Angeli/Trend, giugno 2009),
Formatore e Direttore di CIS (la Scuola
dell’Associazione Industriali di Reggio Emilia).
2 12 ottobre Verona
La 49° Assemblea del GGI Verona, dedicata al
tema delle energie da rimettere in movimento
per ripensare allo sviluppo anche in chiave
etica, favorendo una crescita non solo delle
aziende e dell’economia, ma di tutta la società.
Il tema cardine è stato presentato nelle varie
sfaccettature, attraverso un dialogo tra i
Vicepresidenti del Gruppo e i “testimoni” delle
energie che possono rigenerare il mondo. Si è
affrontato così un viaggio affascinante tra i valori
che stanno alla base della cultura d’impresa:
il coraggio che conduce l’uomo oltre i propri
limiti e gli permette di superare le sconfitte; la
forza del capitale che, se recuperato nella sua
vitalità “pulita”, può generare nuove spinte per
il progresso; le risorse che la Terra mette a
disposizione alle sue innumerevoli diversità; la
cultura e il recupero delle radici umanistiche
che donano spessore al lavoro quotidiano.
Rileggeremo così nei suoi vari aspetti la forza
trainante che fa dello sviluppo una grande
avventura. Un dialogo aperto che ha tratto vigore
e ispirazione dai costanti riferimenti al Futurismo,
la rivoluzionaria corrente artistica che festeggia
proprio quest’anno il suo secolo di vita e che
proprio a Verona ebbe uno dei suoi centri
propulsori, nel segno di Umberto Boccioni. A
una società stanca e sfiduciata crediamo sia utile
riproporre i contenuti “energetici” del Manifesto
del Futurismo, per affidare ai suoi segni un
rinnovato progetto di crescita”. “Il Manifesto
delle Energie. L’Uomo, il Capitale, il Coraggio, la
Terra”, questo il titolo dell’Assemblea, dove sono
intervenuti i relatori: Andrea Bolla, Presidente
Confindustria Verona; Carlo Fratta Pasini,
Presidente del Consiglio di Sorveglianza del
Banco Popolare; Gianluca Vigne, Presidente
del GGI Confindustria Veneto; Giulio Pedrollo,
Presidente GGI Verona; Brunello Cucinelli,
Presidente e AD della Brunello Cucinelli SpA;
Mons Giampietro Fasani, Economo Generale
della Confederazione Episcopale Italiana;
Enrico Falck, Consigliere di Amministrazione di
Actelios e del Gruppo Falck; Alex Bellini, Sportivo
Estremo; Federica Guidi, Presidente Nazionale
Giovani Imprenditori Confindustria.
2 15 ottobre Bergamo
In collaborazione con Punto Finanziario, i GI
Bergamaschi hanno realizzato un percorso di
cinque appuntamenti - “59 minuti di economia”
- per mettere a fuoco: Flussi Economici;
Grandezze Patrimoniali; Flussi Finanziari;
Indicatori; Cruscotto Aziendale. Gli incontri, di
un’ora ciascuno, si sono svolti di mercoledì
con cadenza quindicinale tra il 15 ottobre e il 9
dicembre 2009, e sono stati tenuti da Michele
Modina.
2 15 ottobre Bergamo
Il GGI Bergamo, guidato da Gianmarco Gabrieli,
ha realizzato - in collaborazione con l’Università
di Bergamo e l’EBEN European Business Ethics
Network - una ricerca sui valori che spingono
l’imprenditoria locale a promuovere azioni di
Responsabilità Sociale. I risultati della ricerca
- che a livello Europeo è stata condotta in Grecia,
Belgio, Olanda e in l’Italia - sono stati presentati in
un convegno.
2 15 ottobre Udine
La Eurotech occupava, al momento della sua
fondazione nel 1992, 5 addetti ed era ubicata
a Majano. Oggi, è una multinazionale con 560
dipendenti, un fatturato registrato nel 2008 di
circa 92milioni di euro, quotata in Borsa, con
filiali sparse in tutto il mondo, dalla Cina al
Giappone, dall’Inghilterra alla Francia passando
per la Finlandia, oltre a 3 stabilimenti negli Usa
e la sede di Amaro. Questa è la realtà che si è
presentata al GGI Udine, che si è recato in visita
allo stabilimento di Amaro, ospite di Roberto
Sigari, Presidente del Gruppo Eurotech. Siagri
ha illustrato al Presidente deI GI di Udine, Enrico
Accettola, e ai componenti del Gruppo il grafico,
relativo alla crescita del 46% dei ricavi della sua
azienda dal 1992 al 2008 nonostante che nel
settore in cui opera - la produzione di tecnologie
digitali per i trasporti, la logistica, l’automazione
industriale, il controllo di processo e la difesa
- ci sia un’agguerrita concorrenza internazionale.
Eurotech ha mantenuto dimensioni aziendali
contenute fino al 2001 quando una Banca
d’affari Svizzera le ha fornito il capitale di rischio
per iniziare una politica di crescita senza sosta
basata non solo sull’innovazione di prodotto e di
processo ma anche sull’acquisizione di società
localizzate in vari Paesi. Le imprese sono state
acquisite nel momento in cui producevano
utili e inoltre il capitale umano che è entrato
nelle file di Eurotech si è rivelato fondamentale
per procedere allo sviluppo internazionale del
tAM tAM G.I.
EVENtI
Verona Udine
5911-12/2009
Gruppo. Il confronto con i sistemi capitalistici del
Giappone, degli Usa, della Francia, dell’Inghilterra,
ha permesso a Siagri di essere ben consapevole
della difficoltà che comporta fare impresa in
Italia. Secondo il Presidente di Eurotech “il ciclo
dei pagamenti in Italia ha tempi molto dilatati
rispetto a quelli degli Stati Uniti. Il denaro viene
incassato molto tardi. Negli Usa, dopo sessanta
giorni, un’azienda che non paga viene spesso
considerata definitivamente inadempiente”.
“Inoltre - ha continuato Siagri - il sistema-Paese
in Italia è troppo basato sul triangolo grande
impresa, grande sindacato e grande Stato;
mentre negli Stati Uniti c’è un quadrato costituito
da Pmi, Università, grandi imprese e Stato.
Insomma, nella Penisola si parla sempre del
ruolo centrale delle Pmi ma si fa ben poco per
sostenere concretamente l’azione fondamentale
che queste organizzazioni svolgono nel
produrre ricchezza e occupazione. La stessa
normativa del lavoro in Italia è troppo vincolata
da lacci e lacciuoli, occorrerebbe una maggiore
liberalizzazione del mercato del lavoro”. Ma
ciò che preme più di tutto al Presidente Siagri
riguarda il tema dell’imprenditorialità che, a
suo avviso, in Italia deve trovare una maggiore
connotazione positiva fin dalle scuole d’obbligo.
Al riguardo, Enrico Accettala ha voluto rimarcare il
contributo che Confindustria Udine ha svolto nel
sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori
friulane affinché si avvicinassero al mondo
dell’impresa manifatturiera e dei servizi grazie al
progetto Orientagiovani.
2 19 ottobre Bergamo
Il Tour alla scoperta della Bergamo Turistica è
continuato con la visita del Duomo, la cui bellezza
è stata recuperata a seguito dei recenti restauri
effettuati. Aletti Bank, Gruppo Banco Popolare,
ha accompagnato il GGI Bergamo alla visita e
alla cena.
2 19 ottobre ragusa
Leonardo Licitra, Presidente del GGI Ragusa,
ha dato il via al primo sportello operativo
provinciale di “AddioBurocrazia”: uno strumento
a sostegno delle imprese che vorranno segnalare
casi di omissioni, ritardi, abusi nel rilascio di
autorizzazioni, certificati, pagamenti, pareri,
concessioni, agevolazioni da parte di uffici ed enti
della Pubblica Amministrazione. L’iniziativa, nata
dal Comitato Regionale GI Confindustria Sicilia,
presieduto da Giorgio Cappello, ha già trovato
adesioni nel Territorio Meridionale, e ha scelto
Ragusa, realtà fra le più sane del Mezzogiorno,
come sua prima sede territoriale operativa.
“AddioBurocrazia” rappresenta una vera e propria
unità di crisi che nasce dalla intolleranza contro
tutto ciò che ostacola lo sviluppo economico e
si pone come iniziativa complementare rispetto
a quella a suo tempo lanciata da Confindustria
Sicilia contro il racket delle estorsioni. “Con
‘AddioBurocrazia’ - ha dichiarato Leonardo
Licitra - vogliamo denunciare e mettere a nudo
una realtà subdola, fatta di tempi indeterminati
e mai certi, di ritardi e colpevoli disimpegni, di
irresponsabili omissioni da parte di burocrati
superficiali e inefficienti. ‘AddioBurocrazia’ è il
nostro ‘NO’ alla stretta morsa dei tentacoli della
Mala Burocrazia, da alcuni soprannominata la
Mafia Grigia”. Le aziende potranno denunciare
casi di malaburocrazia inviando una e-mail
ad [email protected], che
verrà poi inoltrata, con assoluta riservatezza,
al responsabile dell’ufficio di competenza
territoriale, il quale promuoverà con la sede
regionale eventuali azioni contro amministratori
e dipendenti pubblici responsabili di abusi
e omissioni a danno delle imprese. “Siamo
consapevoli - ha detto il Presidente dei GI
Ragusa - della portata di una idea simile
e abbiamo tutti il sacrosanto dovere di far
emergere le inefficienze del sistema burocratico,
se vogliamo rivoluzionare l’intera Regione e
traghettarla verso una nuova era di prosperità e
sviluppo”.
2 22 ottobre Cuneo
Il GGI Cuneo ha partecipato a una visita
all’azienda GAI SpA di Ceresole d’Alba (CN),
azienda leader per la produzione di macchine
imbottigliatrici. La GAI SpA è un’azienda a
conduzione familiare, nata nel 1946 a Pinerolo
per opera di Giacomo Gai. Dal 1972, è
guidata dai figli del fondatore, Battista e Carlo,
coadiuvati dalle mogli, Adriana e Renata, e negli
ultimi anni anche dai figli.
2 23 ottobre Padova
“Siamo la generazione che crede nel domani
e che investe per un futuro migliore. Abbiamo
immaginato una grande Metropoli Veneta e
ora il futuro potrebbe essere… presente. Il
2020 è il riferimento per i più grandi obiettivi:
ambiente, energia, Europa. E il 2020 è anche
la data di un grande sogno, sogno che
unisce tutti gli uomini nell’emozione dello
Sport Olimpico. Può essere questa la grande
occasione per disegnare il Veneto del futuro?
Quale sarà lo sviluppo dell’Area Metropolitana
e dei suoi “quartieri” Padova e Treviso?”.
Di tutto questo si è parlato con i principali
protagonisti, per l’Assemblea Annuale del
Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria
Padova e del Gruppo Giovani Imprenditori
edili di Ance Padova, dal titolo “Veneto 2020.
Un grande progetto per una grande metropoli
del NordEst”. Sono intervenuti: Jacopo Silva,
Presidente GGI Padova; Nicola Ometto,
Presidente GGI Edili di Ance Padova; Federico
Fantini, Comitato promotore “Venezia 2020”;
Barbara Degani, Presidente Provincia di
Padova; Giancarlo Galan, Presidente Regione
Veneto; Francesco Peghin, Presidente
Confindustria Padova; Andrea Tomat,
Presidente Confindustria Veneto; Gianluca
Vigne, Presidente Giovani Imprenditori
Confindustria Veneto; Giuseppe Zaccaria,
Magnifico Rettore Università di Padova; Flavio
Zanonato, Sindaco di Padova; Omar Monestier,
Direttore de “Il Mattino di Padova”.
tAM tAM G.I.
EVENtI
Ragusa Padova
Cuneo
60 11-12/2009
2 23-24 ottobre Vienna
Lo Yes for Europe ha promosso il convegno dal
titolo “European Society in 2030 – a changing
society – challenger for European Industry’s
workforce”. Yes for Europe è la confederazione
nata nel 1988 per iniziativa di 7 Gruppi nazionali
di Giovani Imprenditori come risposta ai
cambiamenti in atto in Europa. Attualmente,
è costituita dalle Associazioni dei Giovani
Imprenditori di dieci Nazioni: Austria, Cipro,
Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo,
Spagna, Svezia, Grecia e Turchia. Il principale
obiettivo della Federazione Europea è quello
di mantenere un dialogo aperto fra i Giovani
Imprenditori d’Europa principalmente per
facilitare il confronto e favorire la cooperazione
tra differenti generazioni di imprenditori.
Vicepresidente dello YES for Europe è Annibale
Chiriaco, membro della squadra di Presidenza
dei Giovani Imprenditori Confindustria con
delega ai Rapporti Internazionali e Istituzionali.
2 24 ottobre Varese
Il GGI Varese ha organizzato una giornata nelle
Langhe e nel Monferrato. Il programma ha
previsto una visita all’azienda vitivinicola Noceto
Michelotti, situata a Castel Boglione (AT) e la visita
alla Fiera del Tartufo d’Alba.
2 27 ottobre monza - Brianza
Per il ciclo delle conversazioni che il GGI Monza-
Brianza tiene periodicamente - con i protagonisti
del mondo imprenditoriale, economico, culturale
e sportivo del nostro Paese - è stato organizzato
“Un aperitivo con… Luca Paolazzi, Direttore del
Centro Studi Confindustria” dal titolo “Scenari
economici. Situazione politica, economica
e finanziaria”. Un’occasione per riflettere e
informarsi in tempo reale sulla situazione
attuale del sistema italiano e internazionale e
su quale possa essere la visione dei prossimi
anni. Un confronto con un autorevole esperto
del settore capace di fornire dati, informazioni e
valutazioni in modo chiaro e puntuale con uno
spiccato senso critico e pratico. Confronto e
interazione con l’obiettivo di crescita personale e
professionale.
2 29 ottobre modena
Presso il CIRA (Centro Italiano Ricerche
Aerospaziali) si è svolta la visita promossa dai GI
di Modena. CIRA è una società consortile per
azioni a maggioranza pubblica, cui è affidato
il compito di definire e realizzare il PRORA
(Programma Nazionale di Ricerche Aerospaziali).
Tra i vari laboratori, sono stati oggetto della
visita: LISA (Impianto di Crash), IWT (Icing Wind
Tunnel), PWT (Plasma Wind Tunnel), Laboratorio
Tecnologie e Materiali Avanzati, Laboratorio
Sistemi di Volo.
2 2 Novembre Genova
Presso il Circolo di Confindustria Genova, si è
tenuto “Il Cenacolo”. Il GGI Genova ha organizzato,
con la consolidata formula dell’aperitivo culturale,
un incontro con Umberto La Rocca, neo Direttore
de “Il Secolo XIX”. L’incontro è stato dedicato
alla conoscenza del neo Direttore del maggiore
quotidiano genovese, che ha raccontato la propria
esperienza professionale presso le importanti
testate di cui è stato redattore e gli obiettivi
di rilancio del giornale locale. L’impostazione
confidenziale della riunione e le informazioni
ricevute hanno aiutato i partecipanti a meglio
comprendere i meccanismi di funzionamento e
le logiche del mondo dell’informazione, oltre ad
approfondire l’organizzazione di un importante
quotidiano. Al termine dell’incontro, si è svolto in
consueto cocktail conviviale.
2 5 Novembre Como
Il GGI Como, in occasione dell’anno mondiale
dell’Astronomia, ha organizzato un incontro con
Alessandro Boselli, autore del libro “Alla scoperta
delle galassie”. Nel corso della serata, l’autore ha
“condotto” i presenti in un viaggio entusiasmante
nelle profondità del Cosmo. Ha illustrato, in modo
facile e generale, tutto quello che si conosce
sulle galassie, spiegando i problemi fisici e a volte
complessi che le riguardano, con degli esempi
semplici e utilizzando le favolose immagini
ottenute con strumenti modernissimi. Allo
stesso tempo, ha mostrato come gli astronomi,
attraverso l’osservazione, cerchino di rispondere
a certe questioni ancora aperte. Ha descritto il
processo di formazione stellare che trasforma
il gas primordiale prodotto dall’esplosione del
Big Bang in stelle, e come le stelle evolvono
modificando le proprietà delle galassie. Inoltre,
ha mostrato come le galassie sono distribuite
nell’universo e ha accennato alle diverse teorie
che ne spiegano la loro formazione”.
2 5 Novembre Udine
L’Ambasciatrice della Repubblica del Mozambico,
Carla Elisa Luis Mucavi, è stata ospite del
GGI Udine, per conoscere il sistema produttivo
friulano nella prospettiva di uno sviluppo degli
ancor timidi interscambi commerciali. Dopo aver
visitato gli stabilimenti della Linea Fabbrica Srl
di Manzano (produzione e commercializzazione
di sedie), della Tonutti Macchine Agricole
SpA di Remanzacco (produzione macchine
agricole) e della Besser Vacuum Srl di
Dignano (produzione e distribuzione
macchine sottovuoto), l’Ambasciatrice è stata
ricevuta a Palazzo Torriani dai Vicepresidenti
di Confindustria Udine, Enrico Accettola
(Presidente GGI Udine) e Marco Bruseschi
(Delegato all’Internazionalizzazione GGI Udine).
Bruseschi ha evidenziato come “il rafforzamento
dell’internazionalizzazione delle imprese rientri
tra le priorità strategiche di Confindustria.
Peraltro, il Mozambico sarà anche una delle
mete prescelte nel 2010 dal sistema delle
Camere di Commercio Italiane per intensificare
l’interscambio economico con l’Africa”. Dal canto
suo, Enrico Accettola si è detto “orgoglioso di
ospitare, grazie al contributo dell’imprenditrice
Flavia Ballico della Pert Srl di Tavagnacco,
un’Ambasciatrice di un Paese emergente del
terzo mondo. Sono convinto che ci siano tutte le
condizioni per far decollare i rapporti di import/
export”. L’Ambasciatrice Mucavi ha confermato
che “il Mozambico è un Paese in forte crescita,
che gode di stabilità politica e che ha una
collocazione geografica invidiabile nel cono Sud
del Continente Africano. Considero questa visita
una grande opportunità per noi, anche perchè
l’Italia è da sempre considerata una Nazione
apprezzata e un partner privilegiato. Sono, però,
tAM tAM G.I.
EVENtI
Udine
6111-12/2009
dell’avviso che lo sviluppo di un Paese come il
nostro non passi solo attraverso gli aiuti pubblici,
ma anche dando spinta all’imprenditoria privata”.
Nel corso dell’incontro, sono intervenuti anche
Fabio Santoni della Proras Srl, che ha fatto
una breve presentazione del Consorzio Africa,
e Luigi D’Agata, Direttore di Assafrica, che ha
illustrato obiettivi e funzionamento della propria
associazione.
2 6 Novembre Treviso
Si è tenuto il convegno “Tra motivazione
e delusione: essere giovani imprenditori
e professionisti nel Veneto che cambia”,
promosso dal Super G (www.supergtreviso.
it), la Conferenza dei rappresentanti dei
gruppi giovani delle Associazioni di Categoria
imprenditoriali e professionali di Treviso di cui
il GGI Treviso è socio fondatore. Temi centrali
dell’incontro sono stati: la meritocrazia, la
burocrazia, la gerontocrazia e le difficoltà di
accesso al credito. Si è voluto, infatti, indagare
sulle maggiori difficoltà che i giovani imprenditori
e professionisti trevigiani incontrano oggi
nell’esercizio della propria professione. Durante
l’incontro, sono stati presentati anche i dati
raccolti dalla ricerca promossa dal Super G
su un campione di 221 giovani imprenditori
e professionisti della provincia di Treviso. Ne
è emerso un efficace identikit del lavoratore
autonomo trevigiano, un tipo di lavoratore che
- per gli skill che possiede e per le esigenze che
esprime - certamente appartiene alla economia
della conoscenza e alla cultura (anche operativa)
dei cosiddetti lavoratori individuali (Censis). In
sintesi l’identikit sociale evidenzia che il giovane
trevigiano: ha una scolarità medio-elevata,
maggiore della media veneta; mostra una robusta
intensità lavorativa; fa una attività spesso coerente
con la propria vocazione; lamenta concreti e
diffusi motivi di disillusione e di difficoltà; la
società italiana viene giudicata bloccata da un
livellamento egualitaristico, deresponsabilizzante
e antimeritocratico;
le difficoltà operative sono fisco, costo del
lavoro, inefficienza delle P.A.; banche, Stato e
associazionismo possono essere di grande aiuto
anche se ovviamente con filosofie e motivazioni
differenti; il contesto oggi è decisamente più
selettivo, difficile, duro e competitivo del passato;
l’Italia penalizza i giovani semplicemente
escludendoli; è importante l’attività di lobby.
Sono intervenuti al convegno: Renato Toppan,
Presidente Super G e Presidente A.I.G.A. Sezione
Treviso; Laura Puppato, Sindaco Comune
Montebelluna; Vittorio Filippi, ISRE Venezia;
Leonardo Muraro, Presidente Provincia Treviso;
Maria Luisa Coppola, Assessore alle Politiche
di Bilancio Regione Veneto; Michele Pelloso,
Dirigente Regionale Direzione Industria Regione
Veneto; Federico Tessari, Presidente Regionale
UnionCamere e Presidente CCIAA Treviso;
Luigi Bacialli, Direttore Rete Veneta; Valentina
Cremona, Vicepresidente Super G e Presidente
Giovani Imprenditori Confcommercio Imprese
per l’Italia. Al termine dell’incontro, vi è stato il
passaggio di testimone alla Presidenza del Super
G da Renato Toppan a Valentina Cremona.
2 6 Novembre Vicenza
Presieduto da Paolo Mantovani, il GGI Vicenza ha
festeggiato il suo Cinquantesimo Compleanno,
presso la Sala Palladio della Fiera di Vicenza.
Un’occasione di festa e di riflessione dedicata ai
Giovani di tutte le età, che hanno contribuito a
scrivere la sua storia. “Cinquant’anni da Giovani”
è stato il titolo dell’evento, che si è articolato
in due parti. Nella prima, è stata presentata
la pubblicazione “Nordest 2059. L’evoluzione
dell’impresa e lo sviluppo di un sistema-territorio
eccellente” con gli interventi di: Franco Bernabè,
A.D. Telecom Italia; Federica Guidi, Presidente
Nazionale Giovani Imprenditori Confindustria;
Luca Majocchi, Advisor Federmacchine; Paolo
Mantovani, Presidente GGI Vicenza; Matteo
Marzotto, Presidente Enit; Nelson Mattos,
Vicepresidente Google; Eleonora Vallin
Vicedirettore Nordesteuropa.it. “La giovane
impresa. 1959-2009. Cinquant’anni di storia
del GGI Confindustria Vicenza” è il titolo
del volume, presentato nella seconda parte
dell’incontro, dove sono intervenuti: Renato
Brunetta, Ministro Pubblica Amministrazione e
Innovazione; Giancarlo Ferretto, primo Presidente
GGI Confindustria Vicenza; Alessandro Frigiola,
Presidente Associazione Bambini Cardiopatici
nel Mondo; Carlo Magnani, Rettore Università
IUAV di Vicenza; Roberto Zuccato, Presidente
Confindustria Vicenza; Alessandro Viero,
Giornalista Tg4 R.T.I. Mediaset.
2 7 Novembre Firenze
L’evoluzione del mercato e le crescenti difficoltà
di accesso al credito per le piccole e medie
imprese hanno accresciuto l’importanza della
conoscenza della finanza aziendale, quale
strumento indispensabile per un adeguamento
delle competenze professionali dei Giovani
Imprenditori. Diventa, inoltre, fondamentale
la conoscenza del proprio interlocutore
bancario, per comprenderne i metodi e le
tecniche di valutazione e considerare le proprie
strategie di bilancio e i propri piani industriali
anche nell’ottica dei sistemi di rating e quindi
dell’accesso al credito. In collaborazione con
Banca di Credito Cooperativo di Cambiano,
Banca di Credito Cooperativo di Castagneto
Carducci, Banca di Credito Cooperativo di
Fornacette, Banca Popolare di Cortona, Banca
Popolare di Lajatico e Invest Banca, il Comitato
Regionale Giovani Imprenditori Confindustria
Toscana ha realizzato un progetto formativo
d’eccellenza “Progetto Banca & Impresa. Master
Breve in Credit Management”. Un Master Breve
destinato a imprenditori e manager di imprese
familiari; i cui relatori sono stati manager bancari,
gestori corporate, direttore finanziari, docenti
universitari, liberi professionisti; della durata di 4
incontri di 4 ore ciascuno. Questo il calendario
del corso formativo: 7 novembre, apertura dei
lavori con Alessandro Colombini (Presidente
Giovani Imprenditori Confindustria Toscana) e
tAM tAM G.I.
EVENtI
Treviso
Vicenza
Firenze
62 11-12/2009
Massimiliano Guarducci (Consigliere Delegato
Istituto di Studi Bancari), relazione di Stefano
Sardelli (Direttore Generale Invest Banca) sul
tema “La gestione del patrimonio aziendale e
di quello personale dell’imprenditore anche alla
luca della recente normativa sulla Scudo Fiscale”,
infine, “Analisi dello scenario: tra Basilea 2 credit
crunch”; 21 novembre, “Il business plan e gli
altri strumenti di pianificazione”; 28 novembre,
“Il rapporto Banca-Impresa”; 12 dicembre,
“Ristrutturazione del debito e consolidamento
delle passività”.
2 10 Novembre modena
“Le infiltrazioni mafiose nel tessuto economico
del Territorio. Analisi e sintomatologia” è il titolo
del convegno promosso dal GGI Modena.
All’appuntamento, che rientra nel calendario
della Settimana della Cultura d’Impresa di
Confindustria, VIII edizione “Creatività d’Impresa
e cultura dello sviluppo”, sono intervenuti: Pietro
Ferrari, Presidente Confindustria Modena;
Davide Malagoli, Presidente GGI Modena; Enzo
Ciconte, Docente di Storia della Criminalità
Organizzata Università degli Studi Roma Tre;
Vito Zincani, Procuratore della Repubblica di
Modena; Donato Pivanti, Segretario Generale Cgil
Modena; Giuseppe Catanzaro, Vicepresidente
Confindustria Sicilia; Claudio Salvaneschi,
Direttore “Nuova Gazzetta di Modena”.
2 10-17 Novembre Treviso
Per soddisfare la richiesta da parte di diversi
associati in occasione dell’indagine sulle
esigenze formative realizzate nel primo
semestre, il GGI Treviso – in collaborazione
con Formazione Unindustria Treviso - ha
programmato un intervento formativo su
“Parlare in pubblico in modo convincente”. I
vantaggi principali per i partecipanti sono stati
quelli di acquisire consapevolezza delle proprie
leve a disposizione e allenarsi al metodo per
incrementare l’efficacia. La consapevolezza a
l’allenamento favoriscono: la riduzione dei tempi
di preparazione di un intervento; il controllo
dello stress prima e durante; il controllo delle
diverse variabili di un intervento; l’incremento
della chiarezza e della credibilità; lo sviluppo della
personale sicurezza nella gestione del Cosa e del
Come. Destinatari del corso sono stati: Manager,
Team Leader, Responsabili area commerciale,
Professori e Docenti; tutti con una conoscenza
basica della Scienza della Comunicazione.
Docente è stato Marco Toffanin, Trainer
specializzato nell’area relazioni interpersonali,
comunicazione e comportamenti organizzativi.
Le due giornate sono state organizzate in
funzione di due macro “aree di metodo”: Come
(La conoscenza e gestione del proprio corpo
come principale strumento di comunicazione.
In questa fase il gruppo affronta il mondo della
CNV e della CV, esercitando il proprio corpo a
essere evidenziatore dei contenuti proposti);
Cosa (Il singolo affronta la fase di progettazione
di un “intervento in pubblico”, analizzando e
applicando i diversi strumenti).
2 11 Novembre Padova
Un’occasione per farsi conoscere, per incontrare i
Giovani delle aziende associate sul Territorio, per
confrontarsi sulle sfide che attendono il mondo
imprenditoriale. Per concedersi un momento in cui
dialogare, per crescere insieme costruendo nuove
risposte per l’imprenditoria che verrà. “È ora di
fare rete. Roadshow 2.0. Non perdere l’opportunità
di cambiare la tua vita. Cresciamo insieme” è il
ciclo di sei incontri organizzati dal GGI Padova,
presso le sedi delle delegazioni di Confindustria
Padova sul Territorio provinciale e presso la sede
centrale, con il seguente calendario: 11 Novembre
- Via Bernardi, 1 - Rubano - Centro Direzionale
“La Quercia”; 24 Novembre - Via E.P. Masini, 2
- Padova; 25 Novembre - Via Cavour, 89/A - Este;
26 Novembre - Via Straelle, 12 - Camposampiero;
30 Novembre - Via Borgo Treviso, 18 - Cittadella;
3 Dicembre - Via Carrarese, 66 - Pieve di Sacco
- “Centro Olympia”.
2 12-13 Novembre Treviso
In collaborazione con Formazione Unindustria
Treviso, il GGI Treviso – dopo il successo di
pubblico registrato all’incontro di presentazione
del Project Management - ha proposto
due giornate formative sul tema “Il Project
Management ‘fuori dagli schemi’. Organizzare
e gestire progetti tra ragione e sentimento”. “Il
sorriso è il migliore strumento di apprendimento,
chi non sorride, in genere, non ha capito!”, ha
detto il Docente Enzo Memoli, Consulente di
Project Management, Esperto di Edutainment
(Educational-Entertainment), che ha sviluppato
esperienza diretta di gestione progetti (come
planner, controller e project manager) in
primarie aziende del panorama nazionale,
collabora con le più prestigiose business
School italiane e si occupa di formazione
emozionale. Lo stile limpido e sorridente di
Memoli, ricco di riferimenti a progetti vissuti e
a best practice, ha chiarito anche i concetti più
tortuosi e ostici del management, grazie a un
approccio didattico innovativo che non si limita
al passaggio di contenuti in “senso stretto”
ma va oltre utilizzando l’intelligenza emotiva
e le tecniche di comunicazione multi-livello.
Destinato a tutti coloro che gestiscono persone
e risorse per la realizzazione di un progetto,
partecipano a vario titolo a un team di progetto
e a coloro che sono chiamati a individuare e
scegliere futuri responsabili di progetto e linee
organizzative per l’implementazione di modelli
di project management, l’intervento formativo
ha avuto come obiettivi quelli di: sistematizzare
e sviluppare conoscenze e competenze
necessarie per comprendere le peculiarità del
contesto di progetto; acquisire un approccio e
una metodologia di pianificazione e controllo
delle iniziative efficace e adattabile ai diversi
ambiti di progetto; acquisire un quadro completo
delle dinamiche sociali e relazionali che animano
il prima, il durante e il dopo progetto.
2 12-13-14 Novembre Padova
Per far conoscere le iniziative scuola-impresa,
coordinate dalla sua Commissione, il GGI Padova è
stato presente a ExpoScuola: la manifestazione rivolta
a Docenti, Dirigenti Scolastici, Studenti di scuola
secondaria di primo e secondo grado, Genitori.
2 13 Novembre Genova
Si è svolta presso l’Auditorium di Confindustria
Genova la seconda edizione del convegno
“Genova. Internazionale 2009 - sfidare il
presente anticipare il futuro”, organizzato dal
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Genova
6311-12/2009
GGI Genova. È un progetto nato su impulso
della Commissione Education dei GI Genovesi,
allo scopo di contribuire in modo innovativo e
originale al dibattito pubblico sulle prospettive di
sviluppo della città di Genova. Il GGI ha proposto
Genova come “città delle opportunità e dei
talenti”, coinvolgendo manager e imprenditori
delle aziende locali, l’Università, oltre al mondo
della ricerca. Il convegno, dopo i saluti di
benvenuto di Giovanni Calvini, Presidente
Confindustria Genova, e di Nicoletta Viziano,
Presidente GGI Genova, è stato introdotto dalla
presentazione di Enrico Botte, Project Leader
dell’evento e componente della Commissione
Education GGI Genova. È seguita una relazione
di Irene Tinagli, Docente di Economia delle
Imprese presso l’Università Carlos III di Madrid,
che ha fornito ottimi spunti per la tavola
rotonda a seguire moderata da Ilaria Cavo,
giovane giornalista genovese approdata a
Mediaset. Alla tavola rotondo hanno partecipato:
Cristina Battaglia, Presidente Sviluppo Italia
Liguria; Carlo Castellano, Presidente di
Esaote; Giacomo Deferrari, Rettore Università
degli Studi di Genova; Paolo Lombardi,
Presidente Fiera di Genova; Giuseppe Zampini,
Amministratore Delegato Ansaldo Energia,
nonché Vicepresidente di Confindustria Genova
con delega alla Formazione e all’Università. In
apertura del convegno la Presidente Viziano ha
letto un lungo messaggio inviato dall’Onorevole
Giorgia Meloni, Ministro della Gioventù.
2 17 Novembre Como
Il Comitato di Coordinamento del GGI Como
ha promosso l’incontro pubblico dal titolo “PMI,
professionisti, autonomi. Strategie di uscita dal
tunnel. Etica e rappresentatività salveranno gli
invisibili?”. I partecipanti ne hanno discusso con
Dario di Vico, Editorialista del “Corriere della Sera”
e attento osservatore delle realtà produttive.
2 18-19 Novembre Cuneo
Orientagiovani 2009: si sono tenuti, presso il Centro
Incontri della Provincia di Cuneo, due appuntamenti
di orientamento dedicati all’offerta universitaria
e professionale in Provincia di Cuneo, rivolti agli
studenti dell’ultimo anno delle Scuole Superiori.
Oltre ai referenti universitari delle Facoltà e dei
Corsi di livello universitario presenti nel cuneese,
sono stati presentati i Poli formativi, aggregazioni
di Scuole, Agenzie formative, Università, Centri
di Ricerca e aziende, finalizzati all’erogazione di
percorsi formativi di specializzazione post diploma
(IFTS) come momenti di forte sviluppo delle
competenze tecniche per un efficace inserimento
nel mondo del lavoro. In Provincia sono
presenti tre Poli formativi, in ambito meccanico,
enogastronomico e agroindustriale.
2 19-20-21 Novembre Bruxelles
La Confederazione Europea dei Giovani
Imprenditori - Yes for Europe - organizza ogni
anno un Summit, con l’obiettivo di creare
un dialogo diretto tra i GI europei e i vertici
istituzionali dell’Unione Europea sui temi
strategici per il futuro del Continente. Si tratta
dell’evento più importante dell’anno per la
rappresentanza europea, nel quale sono coinvolti
tradizionalmente un grande numero di giovani
imprenditori provenienti da tutta Europa. “Il
Summit di quest’anno - ci ha raccontato Annibale
Chiriaco, Vicepresidente Yes - si è svolto il 20
novembre presso il Parlamento Europeo a
Bruxelles. Il titolo è stato ‘Innovation and Creative.
A Wau Out to the Current Economic Situation’.
Tra i relatori, è intervenuto il Vicepresidente
della Commissione Europea, Antonio Tajani, e
in una sessione dedicata al Progetto Erasmus
anche la collega Katia Marchesin appartenente
al nostro Comitato Yes, in qualità di Member of
the European Network of Female Entrepreneurs
Ambassadors. Inoltre, Annibale Chiriaco ci ha
ricordato che, con l’occasione, si sono tenuti altri
importanti appuntamenti, quali: il 19 novembre,
un incontro sulle opportunità di business tra
Europa e Russia; il pomeriggio del 20 novembre,
l’Assemblea Generale dello Yes; il 21 novembre,
una interessante visita nella città di Bruges.
2 23 Novembre monza
Il Comitato Regionale Giovani Imprenditori
Confindustria Lombardia ha organizzato, presso
l’Autodromo di Monza, l’Assemblea sul tema
“Infrastrutture lombarde: sogno o realtà?”.
Sono intervenuti all’evento: Marco Mariani,
Sindaco di Monza; Dario Allevi, Presidente della
Provincia Monza e Brianza; Matteo Parravicini,
Presidente del GGI Monza e Brianza; Roberto
Formigoni, Presidente Regione Lombardia;
Marco Campanari, Presidente Regionale GI
Confindustria Lombardia, che ha presentato le
proposte dei GI Lombardia, relative ai risultati
della Commissione Infrastrutture dei GGI di
Bergamo, Legnano, Monza, Varese; Milena
Bertani, Presidente Parco del Ticino; Bruno
Bottiglieri, A.D. Autostrade Lombarde SpA;
Raffaele Cattaneo, Assessore alle Infrastrutture
Regione Lombardia; Lucio Stanca, A.D. Expo-
2015 SpA; Fabio Terragni, Presidente Tangenziali
Esterne di Milano SpA; Sebastiano Barisoni,
Caporedattore news di Radio 24; Roberto
Castelli, Viceministro delle Infrastrutture e
Trasporti; Federica Guidi, Presidente Nazionale
Giovani Imprenditori Confindustria.
2 24 Novembre Genova
Presso Villa Chiossone, si è svolta la cerimonia di
consegna del pulmino attrezzato, acquistato con
il contributo raccolto durante la Festa Estiva del
GGI Genova del giugno scorso ed è stato donato
all’Istituto David Chiossone Onlus di Genova.
L’occasione ha consentito di conoscere da vicino
questo Istituto di eccellenza che opera nei servizi
di assistenza in città. L’Istituto David Chiossone,
infatti, è impegnato da 140 anni in tutti i campi
che riguardano l’handicap visivo: prevenzione,
assistenza e riabilitazione, ricerca su sistemi
alternativi alla vista, e oggi sempre più anche nel
campo della pluridisabilità. L’impegno di questa
Onlus punta a offrire a bambini, ragazzi, adulti
e anziani non vedenti o ipovedenti il massimo
livello di cure e recupero del residuo visivo,
occasioni di integrazione nella società, sicurezza
e autonomia. Al termine della cerimonia, dove
hanno partecipato parecchi autorità cittadine, si è
svolto un cocktail alla presenza degli ospiti della
struttura.
2 27 Novembre Bologna
“Aggregazione di giovani energie” è stato il titolo
dell’ Assemblea Generale del GGI Bologna, dove
è stato presentato il testo “Guardare al futuro
tAM tAM G.I.
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Monza
64 11-12/2009
con Energia. Analisi e proposte dei Giovani
Imprenditori in tema di politica energetica
locale”. Hanno affrontato il tema della riunione
i relatori: Andrea Paladini, Presidente GGI
Bologna; Alberto Stancari, Project Leader Gruppo
di Lavoro Energia; Alberto Clò, Professore
Ordinario Facoltà di Economia Università degli
Studi di Bologna; Luciano Sita, Assessore Attività
Produttive del Comune di Bologna; Gabriella
Montera, Assessore Agricoltura e Sviluppo del
Territorio rurale – Pari Opportunità Pianificazione
Faunistica della Provincia di Bologna; Fabrizio
Binacchi, Direttore Rai Regione Emilia-Romagna;
Maurizio Marchesini, Presidente Unindustria
Bologna.
2 1° Dicembre Genova
Si è rinnovato l’appuntamento mensile con
gli “aperitivi culturali” del GGI Genova. Ospiti
dell’incontro sono stati: Umberto La Rocca,
Direttore de “Il Secolo XIX”; Alberto Pastanella,
Capo Redattore TG5 Genova; Massimiliano
Lussana, Capo Redattore de “Il Giornale
Genova”; Paolo Armaroli, Docente di Diritto
Pubblico Comparato presso l’Università degli
Studi di Genova e già Consulente Giuridico
della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I
relatori si sono confrontati su “Stampa e potere
- quanto la stampa condiziona la vita politica in
Italia?”. Il tema di grande attualità ha richiamato a
partecipare non solo gli iscritti al GGI ma anche
gli associati di Confindustria Genova e i GGI delle
altre categorie merceologiche presenti a Genova.
Al termine dell’incontro, i GI di Genova hanno
offerto un rinfresco ai partecipanti.
2 16 Dicembre Genova
Il tradizionale incontro per lo scambio degli
auguri natalizi del GGI Genova si è rinnovato
con una simpatica formula. I GI, infatti, si sono
improvvisati attori con l’aiuto di una società di
team building che in un pomeriggio ha insegnato
loro la messa in scena del Musical “Mamma
Mia”. L’evento ha avuto un grande richiamo
in città, non solo per il coinvolgimento degli
“attori” con il pubblico ma anche per lo scopo
benefico della serata. Sono stati raccolti fondi per
sostenere il Micronido Pratorotondo Don Renzo
Ghiglione Onlus, che aprirà a gennaio 2010
a Genova Certosa. È un asilo nido che ospita
bambini provenienti da famiglie in difficoltà della
città. Questo è stato l’augurio per far sorridere i
bambini, che saranno il futuro della città. L’evento
si è svolto presso il Teatro della Gioventù di
Genova e, al termine dello spettacolo, il GGI
ha offerto una cena agli spettatori nel foyer del
teatro.
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EVENtI
Bologna Genova
save the date 2010
15 aprile
ore 10.00
roma (Confindustria)Consiglio Nazionale G.i.
13 maggio
ore 10.00
roma (Confindustria)Consiglio Centrale G.i.
26 maggio
ore 15.00
roma (Confindustria)assemblea Privata Confindustria(a seguire Giunta)
27 maggio
ore 10.30
romaassemblea Pubblica Confindustria
10 Giugno
ore 16.00
santa margherita LigureConsiglio Centrale G.i.
11 Giugno
ore 14.00
santa margherita Ligure40° Convegno annuale G.i.(prima parte)
12 Giugno
ore 09.00
santa margherita Ligure40° Convegno annuale G.i.(seconda parte)
28 ottobre
ore 16.00
CapriConsiglio Centrale G.i.
29 ottobre
ore 14.00 Capri25° Convegno annuale G.i.(prima parte)
30 ottobre
ore 09.30 Capri25° Convegno annuale G.i.(seconda parte)
save the date 2009
17 Dicembre
ore 21.00
roma Cena di Natale G.i.
18 Dicembre
ore 10.00
roma (Confindustria)Consiglio Nazionale G.i.
save the date 2010
21 Gennaio
ore 10.00
roma (Confindustria)Consiglio Centrale G.i.
18 Febbraio
ore 10.00
roma (Confindustria)Consiglio Centrale G.i.
18 marzo
ore 10.00
roma (Confindustria)Consiglio Centrale G.i.