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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione BOLLETTINO PARROCCHIALE Allʼimprovviso lʼAngelo irrompe nella notte Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969. Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/AL. Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. - Castelnuovo Scrivia (AL) Anno 96, n. 11 - 12 NOVEMBRE - DICEMBRE 2009 Segue a pagina 2 «V i annunzio una gran- de gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un sal- vatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia» (Lc 2,10-12). Questo lʼannuncio che lʼangelo rivolse ai pastori per annunciare la nascita di Gesù. Lasciamoci meravigliare da que- ste parole. Esse sono conosciute e rischiano, come tutto ciò che è noto, di non suscitare in noi più alcun stupore. Eppure lʼannuncio dellʼangelo ha qualcosa non solo di sorprendente; possiede la forza capace di ribaltare unʼintera esistenza e la storia di tutti gli uomini. Allʼimprovviso, senza attesa, o previsione, lʼangelo irrompe nella notte e con le sue parole sconvolge la veglia dei Gioia e Stupore del Natale Albrecht Dürer (1471 - 1528), Adorazione dei Magi (particolare), Firenze - Galleria degli Uffizi

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Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione Allʼimprovviso lʼAngelo irrompe nella notte Anno 96, n. 11 - 12 NOVEMBRE - DICEMBRE 2009 MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. - Castelnuovo Scrivia (AL) Segue a pagina 2 Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969.

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA

Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione

BOLLETTINOPARROCCHIALE

Allʼimprovviso lʼAngelo irrompe nella notte

Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969.

Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro:Poste Italiane s.p.a. - Spedizione inAbbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/AL.

Direttore editoriale: il parroco Don CostantinoMarostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto CarloDelconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. -Castelnuovo Scrivia (AL)

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Segue a pagina 2

«Vi annunzio una gran-de gioia, che sarà ditutto il popolo: oggi vi

è nato nella città di Davide un sal-vatore, che è il Cristo Signore.Questo per voi il segno: trovereteun bambino avvolto in fasce, chegiace in una mangiatoia» (Lc2,10-12). Questo lʼannuncio chelʼangelo rivolse ai pastori perannunciare la nascita di Gesù.Lasciamoci meravigliare da que-ste parole. Esse sono conosciutee rischiano, come tutto ciò che ènoto, di non suscitare in noi piùalcun stupore. Eppure lʼannunciodellʼangelo ha qualcosa non solodi sorprendente; possiede laforza capace di ribaltare unʼinteraesistenza e la storia di tutti gliuomini. Allʼimprovviso, senzaattesa, o previsione, lʼangeloirrompe nella notte e con le sueparole sconvolge la veglia dei

Gioia e Stupore del Natale

Albrecht Dürer (1471 - 1528), Adorazione dei Magi (particolare), Firenze - Galleria degli Uffizi

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U n c o n t r i b u t o p e r i l “ t u o ” B o l l e t t i n o

Vi preghiamo, inoltre, di segna-larci eventuali disguidi postali.

Il nostro Bollettino, ormai giunto al suonovantaseiesimo anno di vita, si èmolto rinnovato, sia nella veste graficache nei contenuti. In particolare, lascelta di stamparlo parzialmente acolori ha comportato una maggiorespesa. Pertanto, per proseguire emigliorare il cammino intrapreso, èanche necessaria la vostra partecipa-zione.

Se volete aiutare il Bollettino poteterecarvi nellʼUfficio Parrocchiale diCastelnuovo, oppure utilizzare ilconto corrente postale n° 11692159,intestato alla Parrocchia S.S. Pietroe Paolo - via M. DʼAzeglio n° 9, 15053Castelnuovo Scrivia, causale “PERBOLLETTINO”.Per Alzano e Guazzora rivolgersi agliuffici parrocchiali la mattina deigiorni festivi.Per Molino rivolgersi in Canonica.

pastori. Attendevano lʼalba del gior-no, non lʼaurora dellʼeternità. Altrove erano i loro pensieri: chi allafamiglia lontana, chi alla faticaimminente, chi alla durezza delvivere. In quel momento vengonotravolti dalla luminosa gloria di Dio. Per un solo istante Dio si manifestae la sua luce rischiarerà per sem-pre ogni notte. I pastori provano un“grande spavento”, ci dice Luca edallora lʼangelo li deve rassicurare:«Non temete». Non temete perchéalla paura grande deve subentrarela gioia grande. La gioia dellʼannun-cio che Dio è in mezzo al suo popo-lo. Essi tremano anche per noi.Perché a loro prima e a noi oggi èrivolto lʼevangelo della gioia. Sono spaventati i pastori, perchése Dio si rivela, chi può sopportare

la sua abbagliante luce? Cosarimane di noi davanti alla gloria diDio? Ma la gloria di Dio è riconosci-bile, non perché essa annienta lʼuo-mo, ma perché si è fatta essa stes-sa uomo, si è fatta bambino. Così questo bambino nella suapovertà, debolezza e bisognodiventa segno della gloria divina:un bambino avvolto in fasce chegiace in una mangiatoia. A Natale celebriamo la gloria di Dioche si è fatta bambino. A questobambino che è la Vita in mezzo anoi, portiamo come dono la nostravita, il nostro lavoro, le nostre fami-glie, tutta la nostra Unità Pastorale.Auguri!

don Costantino

Le parrocchie componentilʼUnità pastorale erano tuttepresenti. I lavori sono stati

condotti in spirito dicollaborazione, con la costantepreoccupazione delle difficoltàche si sarebbero dovutoaffrontare.La lettera del Vescovo sullʼannopastorale è stata studiata,compresa e trovata di non facileattuazione. La realtà contingente ècomplessa. I giovani, per i qualiè prioritario il lavoro, sonospesso abbandonati dallefamiglie (quando esistono) eformati da una “scuola parallela”,televisione, internet, stampa, cheoffrono modelli in contrasto conla verità, il senso morale che èingiusto chiamare tradizionale; èvero, o non esiste.Si è ipotizzato un ritornoallʼattenzione familiare,programmando incontri con gliesperti ed una liturgiacomunitaria a misura delle realinecessità.Si è proposta unaorganizzazione della “Festa delle

famiglie” in chiaveinterparrocchiale.I catechisti hanno sottolineato ladifficoltà del loro lavoro.Differenti sono i messaggi aseconda dellʼetà dei destinatari.Spesso le famiglie noncollaborano. La meta ambita nonè la formazione, maunʼammissione formale aricevere un sacramento, di cui siignora il fondamento. I catechistichiedono di non essere lasciatisoli.Sul tema della liturgia, si èapprezzata la presenza disacerdoti stranieri preparati: essihanno lavorato bene e hannoconvinto sul piano pastorale.Si è riconosciuta la necessità dicelebrazioni sacre concrete, talida suscitare un interessecostante. Le omelie, anchedurante le celebrazioni feriale,debbono mirare adunʼeducazione religiosa, di cuitanto si sente la necessità.È necessario che si assecondi illavoro di gruppi organizzati(lettori, coristi) incrementandonenumero e presenze, gratificando

il loro lavoro. LʼOratorio deveessere posto al centro dellʼattenzione di tutta la comunità. Laconduzione non è facile. “Lamesse è molta, ma gli operaisono pochi” viene da osservarecitando il Vangelo. I giovanivivono una loro realtà, giudicanochi vuole aiutarli con un lorometro e spesso diventa non facilegestirli. La carenza di sacerdotiaperti ai problemi che i ragazziaffrontano è un ulteriore freno allavoro. Non bisogna scoraggiarci,pregare che cresca il numero dioperatori ricchi di spiritoapostolico.Il Giornale dellʼU.P. (Bollettino) èla voce di tutti per tutti. È unafinestra aperta sul nostro mondo,necessita di sostegno,partecipazione, collaborazione.Da parte dellʼintera comunità.La giornata si è conclusa con tantibuoni propositi. La missione cheattende tutti è estremamentedifficile. Lʼaiuto di Dio non puòmancare. Necessario seguirlo.

Giornata interparrocchiale10 ottobre 2009

Pensieri in libertà sullʼincontro

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"Il Curato dʼArs aveva una maniera diversa diatteggiarsi con i vari penitenti. Chi veniva al suoconfessionale attratto da un intimo e umile biso-gno del perdono di Dio, trovava in lui lʼincorag-giamento ad immergersi nel ʻtorrente della divinamisericordia ̓che trascina via tutto nel suo impe-to… Spiegava ad un confratello sacerdote: ʻVidirò qual è la mia ricetta: dò ai peccatori unapenitenza piccola e il resto lo faccio io al loropostoʼ”

Benedetto XVILettera per lʼindizione dellʼanno sacerdotale

Oblòdi R. C. D.

I n questa bellaLettera in occasionedel 150° anniversario

del “dies natalis” diGiovanni Maria Vianney– santo patrono di tuttii parroci del mondo – ilpapa affronta il temadel sacerdozioricordando le parole elʼesempio del SantoCurato dʼArs (1786-1859).Se è vero che nonbisogna dimenticareche “lʼefficaciasostanziale delministero restaindipendente dallasantità del ministro;…non si può neppuretrascurare lastraordinaria fruttuositàgenerata dallʼincontro

tra la santità oggettivadel ministero e quellasoggettiva delministro”. In questomodo Benedetto XVIesorta i confratelli nelsacerdozio a viverecoerentemente labellezza, il mistero e ladelicatezza della loromissione, affinché,sullʼesempio del SantoCurato dʼArs,divengano fedelitestimoni delmessaggio evangelico. Soprattutto nelsacramento dellapenitenza il sacerdotepuò e deve esprimerela propria umana esacerdotale“mediazione”,utilizzando le sue

conoscenzepsicologiche eteologiche, la suasensibilità, oltre allefinezze spiritualiconnesse alla finalitàpastorale del ministerosacerdotale. In questomodo il confessorediventa unostraordinario strumentodella misericordiadivina, ed ilconfessionale unsapiente crogiuolo cheriesce a fondere lacarità con la verità, lagiustizia con ilperdono.Validissima, poi, questa“ricetta” del SantoCurato dʼArs, diassumersi lʼonere dellapenitenza per i propri

penitenti, comeeccezionale sacrificiodʼamore per i nostrifratelli. Del resto tuttinoi, nella Chiesa, nondovremmo tantopretendere laperfezione dagli altri,ma piuttosto da noistessi, ben sapendo didoverci anche farcarico dei problemialtrui. Perché “se unmembro soffre, tutte lemembra soffronoinsieme; e se unmembro è onorato,tutte le membragioiscono con lui. Oravoi siete corpo diCristo e sue membra,ciascuno per la suaparte” (1° Lett. Corinzi12,26).

USCITE- 1.500 euro per tavola dipinta “Madonna con Bambino erondinella” da collocare come pala dʼaltare di cui 300 eurodalla cassa e 1200 da offerte specifiche- 903 euro Varie (ciliegie, castagne, assicurazione, altre)- 100 euro per scalino campanile

Totale: 2.503

ENTRATE- 1.200 euro di offerte per pagare la pala dʼaltare- 659 euro di offerte in occasione delle cinque messeannuali- 1.407 euro di avanzo cena dellʼ8 settembre con 108persone e 15 aiutanti - 210 di offerte varie

Totale: 3.476

AVANZO 2009 973 euro + 207 euro di avanzo 2008 = 1.180

Bilancio Comitato San Damiano Novembre 2009 14ª rappresentazione del

P R E S E P E V I V E N T EIstituto Don Orione di via Garibaldi - Castelnuovo Scrivia

24 dicembre, ore 21.00 - 23.00Corteo ore 23.30 con partenza dallʼIstituto Don Orione

27 dicembre, ore 15.00 - 18.30

3 gennaio, ore 15.00 - 18.30

6 gennaio, ore 15.00 - 18.30Corteo ore 15.30 con partenza dalla parrocchia.

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Nel corso dei pomeriggi delle domeniche 18 e 25 otto-bre la Commissione lavori della Parrocchiale ha offer-to a circa 150 visitatori la possibilità di vedere la prima

parte dei lavori di restauro svolti nel campanile e allʼinternodelle due stanze dellʼorgano. I gruppi di una decina di per-sone sono stati accompagnati dal Museo alla base del cam-panile fino al piano campane (sei campane il cui peso variada una tonnellata a due quintali) e hanno potuto osservareil paese dallʼalto e, nonostante una leggera foschia impedis-se la visione dellʼarco alpino, un paesaggio a 360 gradi dallaMadonna di don Orione, ai campanili di Sale; dal sinuososerpente della Scrivia sino al Po; da Casei e Voghera sino aPontecurone. Le persone situate lungo il percorso illustrava-no nel dettaglio i lavori svolti, oltre naturalmente a incorag-giare alla salita i timorosi A conclusione della emozionantevisita, nella Canonica sono stati offerti da Marì Botta pastic-cini e tisane.Partenza dalla Canonica e poi su su lungo la nuova scalaeseguita dalla ditta Maimone, interamente pagata da ben144 acquirenti i cui nomi sono stati posti sul bordo degli sca-lini tramite targhe zincate. Totale della raccolta di fondi tra-mite “Uno scalino firmato” ben 23.000 euro. Fra circa un anno, conclusi i lavori (tinteggiatura esterna,restauro della torre muraria dellʼXI secolo, sistemazionecampane e revisione dellʼimpianto radio per far ascoltare dacasa ai malati e ai disabili le cerimonie religiose), verrà dedi-cata unʼaltra domenica per le visite. In tale occasione sipotrà vedere anche il recupero interno della sala mantici edei somieri dellʼorgano.

Il primo gruppo un poʼ troppo folto, pronto per la risalita.Lʼarch. Paola Pleba (con marito), progettista del restauro, allʼiniziodella scala allʼinterno del campanile

IN VISITA AL CAMPANILE

Presentato il libro sui Nicola di AramengoLa serata di sabato 14 novembre, organizzata anche per dare una informativa alla popolazione su come procedono i lavo-

ri di restauro dellʼantico (inizio Seicento) organo, ha fornito molteplici spunti su vari aspetti- Marì Botta Gavio ha spiegato perché il restauro dellʼorgano monumentale sta procedendo benissimo, le conoscenze acqui-site in corso dʼopera, i costi e i contributi; questʼultimi pervenuti dalla CEI,dalla Fondazione di Alessandria e dalla comunità castelnovese.Intervengono poi don Costantino Marostegan e Patrizia Ferrari cheportano il saluto, arricchito da alcune considerazioni personali, dellaParrocchia e del Comune.- Ernesto Stramesi, economo della Diocesi di Tortona e un temporesponsabile della tutela delle opere dʼarte diocesane, focalizza lʼimpor-tanza del restauro come mezzo per conservare arte, tradizioni e soprat-tutto aspetti religiosi di chi ci ha preceduto.- Si passa poi alla storia della famiglia Nicola, restauratori ad altissimolivello operativi dagli anni Cinquanta.- Seguono gli interventi da parte del giornalista Armando Brignolo chepresenta il libro edito da Allemandi di Torino e di Alessandra Dellacàcon la lettura di alcuni brani, compresa la presentazione di Piero Angela- Di seguito si che pone lʼaccento sullo stretto legame fra i Nicola eCastelnuovo, paese in cui, nel complesso, i Nicola hanno operato unacinquantina di interventi di restauro dal 1983 ad oggi- Infine le considerazioni altamente positive da parte del sovrintendenteGiovanni Donato su quanto è stato fatto, sulle condizioni di attenta tute-la e conservazione della splendida chiesa “Santi Pietro e Paolo”, sul-lʼoperato della Commissione ai lavori e infine sullʼimportanza del binomio amore per lʼarte e amore per la natura che caratte-rizza i più attenti e sensibili operatori nel settore del restauro. A conclusione della serata sono state poste in vendita, a un prez-zo scontato per lʼoccasione, decine di copie del libro alle quali Anna Rosa Nicola ha apposto la sua dedica.

Il soprintendente ai beni artistici GiovanniDonato durante il suo intervento

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Il Santuario delleGrazie

Aconclusione dei lavori relativi allaParrocchiale (campanile e organo)occorre affrontare la situazione creatasi

al Santuario delle Grazie, la chiesa accanto laquale nel 1800 venne deciso di far sorgere ilcimitero (aperto il 29 aprile 1817).Qui, negli anni Ottanta, si intervenne perripulire e decorare, ma non venne affrontato ilproblema statico della chiesa.Questa era sorta nel 1699 in una zonapaludosa, su terreno donato dai Fornasariperché poco produttivo. Ultimamente le annate siccitose, in cui siinserivano dʼestate estesi allagamenti dovuti adinnaffiature a scorrimento, hanno provocatocedimenti nel suolo con sprofondamento nonuniforme delle fondamenta poiché lacostruzione venne eseguita in tempi diversi econ corpi aggiunti. È evidente una lunga crepa che sormonta tuttala cupola e scende sulla linea delle finestre.A fine estate si è avuto uno stacco di calcedalla volta della sacrestia dovuto a una chiavein ferro ammalorata. I vetrini sulle crepe, però,non si sono spaccati e quindi i cedimenti sonopiuttosto lenti.Lʼarch. Patrizia Ferrari seguirà le prossimeindagini geologiche al fine di capire lasituazione delle fondamenta. Verrà formulatauna proposta che va dalla collocazione dimicropali su tutto il perimetro, da punti diappoggio della struttura su basi di cementoinserite sotto le fondamenta, ad un piùsemplice scuci-cuci per legare le pareti.Poi occorrerà rimettere in sesto tutte le partimarmoree interne lesionate e, in particolare,effettuare il restauro dello stupendo altareligneo datato 1735 e donato dalla spagnolaElisabetta Dadier – Pignol.Non cʼè urgenza particolare e si procederà nonappena superata la fase Oratorio – Campanile– Organo; ma intanto si dà il via alle indaginigeologiche, al progetto da presentare inSoprintendenza, alla ricerca di donazioni, vistoche la cifra attualmente disponibile, alla voceSantuario delle Grazie, si limita a 15.000 euro.Si auspica, ovviamente, che, come per tutte lealtre strutture religiose, sorga un Comitato chesi faccia carico dei progetti, delle praticheburocratiche, della gestione economica e dellefasi di esecuzione dei restauri.

Commissione lavori della Parrocchiale

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Le feste nei quintieri

Cʼera una volta la piazza.Nata per il buon senso

di nostri avi che, dopo chequalcuno aveva pensato diutilizzare quel rialzo delterreno, dove oggi sorgonola Torre e il Castello (glistorici lo chiamano Palazzopodestarile) con la possibilitàdi utilizzare come fonte dienergia e barriera di difesaquei corsi dʼacqua, che lolambivano tuttʼ intorno, sierano sistemati, i privilegiatientro un ristretto territoriofortificato, e gli altri nellezone circostanti. Era intantogiunta e si diffondeva la“Buona Novella”, e gli antichiabitatori lʼabbracciarono. Difronte allʼ abitazione del“signore” i popolanicostruirono una casacomune, la “Pieve”, doveritrovarsi, pregare, istruirsi.Non erano cultori della storiadel passato. Ignoravano chei sentieri tracciati sul terrenoerano opera di coloniromani, e che serie di tombeerano collocate nello spaziotra il Castello e la Pieve. Lìsi ritrovavanoperiodicamente, siconoscevano,programmavano il lorofuturo. La piazza nacquecosì, perfetta anchenellʼorientamento, con il soleche nasceva dietro la Pievee tramontava alle spalledella Torre. Gli abitantividero che era una cosabuona. Era il luogo idealeper le dispute tra i fautori delDuca di Milano e quelli degliEstensi. I gentiluomini ed imarchesani come liricordano gli storici. Lì sidecisero le ribellioni controgli stranieri invasori. Lìnacque il movimento diresistenza ai francesi diNapoleone.Oggi la piazza non è piùdisponibile agli incontri, allepasseggiate di gruppi di

amici. Ci sono tantemacchine parcheggiate.Le feste dei rioni hannosupplito allʼindisponibilitàdella piazza. Non è la stessacosa. Ma di fronte ad unaglobalizzazione degliavvenimenti, che esercitanouna notevole forzacentrifuga, raccogliere gentein nome dʼuna idea èpositivo. Se poi non èunʼidea di parte elʼassemblea si ritrova in unluogo sicuro, oltre chemarcato dalla tradizione, èun successo per il “popolocristiano”. Presentiamo unarapida sintesi degli incontri.A San Domenico le seratesono state due. La prima haricordato i dieci anni dallariconsacrazione dellachiesetta. Era presenteanche il Vescovo. Laseconda, come datradizione, si è svolta neigiorno del ricordo del Santotitolare. Due i carattere da rimarcare.Lʼuniversalità delle presenze(Castelnuovo erarappresentata in tutti i suoirioni) e la discrezione deimembri del Comitato, aservizio di tutti. Hannoofferto una cena eccellente,e quasi non si sono visti. Lapresenza della Chiesa nelmondo era testimoniata dadue sacerdoti, unsudamericano ed unafricano, ospiti tra noi permotivi di studio e testimonidʼuna missione, di cui siavverte sempre più lanecessità. Alla fine, ci si èritrovati più amici.A San Damiano gli incontrisono stati tre. Il primo èservito a presentare ebenedire la “Madonna dellaRondine”, un quadro in cui ilpittore Giovanni Bonardi hainterpretato lʼaffrescoincautamente distrutto in unrecente passato. Sul retrodel dipinto il Comitatoofferente ha ricordato,umilmente, il suo interventoriparatore. Seconda serata lʼ

8 settembre. La tradizione siperde nel tempo. Una voltaci si disperdeva nelle vignecircostanti. Oggi, di vignenon ce nʼ è quasi più. Si èpregato, poi molti si sonoritrovati a tavola . Allegri,anche se continuava adessere vivo il ricordo di tantiamici, Don Bruno, Agostino,Maurizio… E poi, iforzatamente assenti per lafrenesia della vita di oggi. Una volta le fabbrichesospendevano il lavori nelpomeriggio, i campiriposavano ed erano tuttiqui. Si ricordava lʼ infaustoarmistizio, la presenza diBonzi e Lualdi, gli intrepidiaviatori amici del Beato DonGnocchi, il tremendotemporale nella serata dellariconsacrazione dellachiesetta…Terza serata, ilgiorno dei Santi Cosma eDamiano. Tra noi DonTelmo, il sacerdote giàospite tra noi, alla vigiliadella partenza per il CentroAmerica, sua patria. Lagente non è venuta solo…per le castagne. Un cenno alle manifestazionidella Madonna del Rosarioalla Cappelletta della Stradaper Viguzzolo e della Festadella Croce.Non erano in molti adassistervi. Forse sono statiefficaci molti richiami esternidʼavvenimenti nei paesivicini. Non si può creder aduna “stanchezza spirituale”,Sono mancati i giovani ed irimpatriati dʼun giorno, tantopresenti in passato.Speriamo si tratti dʼunaeclissi, non dʼun tramonto.

Note su due “storici” avvenimenti

Le manifestazioni“fondamentali”, le

processioni del “CorpusDomini” e di San Desideriosono apparse lontane dallapompa e dalla

partecipazione quasi totaledel popolo. Guardando lefoto di qualche decennio fasi vede, ad esempio, unaConfraternita dʼunacinquantina di persone ilCrocifisso in testa, oppureun baldacchino “rigido”portato da otto persone, cheindossano lʼabito della festamagari conservato perlʼoccasione. Erano piùcredenti di noi? Forse menodistratti.Santa Teresa del BambinoGesù ricevette, nella suabreve vita, tanti rimbrottidalla sua superiora. Perchési perdeva ad ammirare unfiore in boccio o un uccelloin volo. Non distrazione, masensazione della presenzadel Creatore in quegli umiliesempi di vita. Oggi, tra noi,è positiva la presenza dipersone che si riunisconoe pregano. Magari con piùconvinzione dʼun tempo.

La salita al campanile

Si può salire in vetta alcampanile della chiesa

parrocchiale. Unʼemozioneanche per chi, giovane, lofaceva in luogo dʼistruirsinella dottrina cristiana (fugadallʼomelia del Prevosto DonBianchi).Abbiamo imparato aconoscere il Parroco DonGiuseppe Lugano. Dal 1847al 1902 ha guidato laparrocchia. Se ne studiamo isegni che ha lasciato, lovediamo dinamico, colto,preciso. Innovatore.Succede a Don Fornasari,che visse in anni moltodifficili. Tortona ridiventadiocesi, dopo anni di forzatasoppressione. È tempo di“restaurazione” che gli spiritipiù liberi non accettano e siribellano. LʼItalia è divisa indiversi stati. Ognuno diffidadegli altri. Il destino delnostro futuro è gestito dalladiplomazia di stati esteri.

c r o n a c h edi L. STELLA

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Scoppiano guerre tra i varistati. Don Lugano arriva allavigilia del “48”. Mentre sicombatte, egli deveprovvedere a consolidare ilcampanile danneggiato daun nubifragio. Poi acquistacinque nuove campane: è il1851, due anni dopo ladisfatta di Novara. Inseguito, rinnoverà ilpresbiterio e sistemeràadeguatamente lʼorgano. Glirubano il Busto di SanDesiderio; il Comune glidonerà un nuovo Busto,quello che ancora oggiammiriamo.Fuori, si susseguono laguerra del “ʼ59”, laspedizione dei Mille, laconquista del Veneto nel“ʼ66”, la presa di Roma.Castelnuovo vive epartecipa. Le campane, daquasi centosessantʼanni,continuano a suonare. Ivisitatori, da vicino, vedrannoquanto sono grandi…

Personaggi

Sono stati tanti gli amici (ele amiche) di

Castelnuovo che ci hanno

lasciato nel 2009.Ricordarne alcuni, e, senzavolerlo, non gli altri,produrrebbe comunque untorto ai dimenticati.Di due però non possotacere, Osvaldo e Pietro.Personaggi nati per lapolitica, quella intesa comeservizio, lealtà, serietà.Figure che oggi appaionofuori tempo. Ho collaborato con entrambi,uno dalla mia parte, lʼaltroavversario, tuttavia mainemico. Provo adimmaginarci come iprotagonisti dellʼ “OrlandoFurioso” di Ariosto, o degliindimenticati eroi di PeppinoSarina. Noi paladini dʼunCarlomagno sicuro capo, sichiamasse Lelio o Pietro; lui,Osvaldo, capo dei Saraceni,che non erano barbari:Carlomagno sapeva faresolo la sua firma, chi gli eracontro conoscevaprofondamente Euclide,Pitagora, Aristotele…Si battagliava senzaesclusione di colpi, ma conreciproco rispetto. Dopo, cisi ritrovava amici. DiOsvaldo ricordo un sincerobiglietto di auguri, quandorientrai nella Scuola Baxilio:lʼunico. Con Pietro mi

tornano in mente i viaggi inbicicletta, da e per Voghera,quando eravamo studenti.Nei nostri discorsiprogrammavamo che cosaavremmo fatto, quandoavessimo retto il Comune.Sogni realizzati, penso nonmale. Pentito? Forse dʼ averpreteso troppo, nellʼ imporreuna visione della vita, delmondo, quello chechiamavamo ideali.Rimpianti? Lʼassenza forzatadi due amici, con cui parlare,confidare che la società deinostri tempi (che nonrisalgono al medioevo) eraforse meno difficile dagestire e sopportare.

Coincidenze

In un giorno piovoso, comemai si ricordava negli ultimi

tempi, la comunitàcastelnovese ha celebrato,lʼ8 novembre, tre ricorrenze.In mattinata, nella chiesaparrocchiale.La “Giornata delRingraziamento”. Dadecenni, i coltivatori italiani,quindi anche i nostriconcittadini, hanno

riconosciuto, nellʼazione delCreatore, un aiuto per il lorolavoro, difficile, spessoaleatorio, a servizio dʼunmondo che richiede prodottisempre più perfetti, nellanecessaria coincidenza tra imezzi tecnici e lasalvaguardia dellʼ ambiente.I castelnovesi ci sonoriusciti. Davanti allʼaltarehanno presentato i lorocapolavori. Se si pensa cheogni foglia che nasce e sisviluppa usa lʼenergia solare,e immette ossigenonellʼatmosfera, Dio, daquando esiste la Terra, è ilmaggior responsabile dʼunaperfetta azione ecologica.Non si fa vedere, e la gentelo dimentica. Con lui, gliagricoltori sono i più efficacicollaboratori.La “Festa delle ForzeArmate”. Sembra unparadosso, ma oggi lapresenza delle armi ègaranzia di pace. Si sonoricordati i tanti morti di tuttela guerre, con lʼaugurio chenessuno più debba dare lavita per una causa, spessorisolvibile con una fiduciareciproca degli eventualicontendenti. Era presenteanche una rappresentanzadei Marinai dʼItalia. La primavolta. Ne sarà rimastocolpito quel giovanecastelnovese che, aventʼanni, nel 1942,radiotelegrafistasullʼincrociatore “Lago Tana”,si inabissò, al largo diPantelleria, con la sua navesilurata dagli inglesi. Nonfigura tra i nomi ricordati sulmonumento; al momentodella scomparsa risiedevaaltrove. Lo ricorda Tortona.La “Festa dei Carabinieri”.Mi limito ad osservare che,quando in giro vedo deiCarabinieri, mi sento sicuro.È ingiusto non riconoscereche cosa dobbiamo alla lorodiscreta presenza.Perché non chiamare laricorrenza “Giornata dellaPace”?

c a s t e l n o v e s i

Siamo nel 1987. Il Consiglio comunale in carica, nel presentare un modellino del Gonfalone municipale,ha voluto riunire i quattro sindaci che hanno caratterizzato mezzo secolo di storia. Nel gruppo, sonopresenti i due amici recentemente scomparsi.

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 8 Novembre - Dicembre 2009

G u a z z o r a

In Parrocchia, i mesi di ottobre e novembre, sonostati caratterizzati da diverse iniziative religiose ecomunitarie, che hanno aggregato la piccola realtà

del paese.

Durante tutto il mese di ottobre in Chiesa, guidatodai volontari, un gruppo di fedeli ha recitato il rosarioin onore della Beata Vergine del Rosario, con una pre-ghiera particolare per le vocazioni e per la famiglia.

Venerdi 23 ottobre in Chiesa, organizzato dallʼAm -ministrazione Comunale, si è svolto il concerto inmemoria dei giovani guazzoresi Guido Autelli eMatteo Mensi, a cura della Orchestra MandolinisticaEstudiantina di Voghera, diretta dal Maestro AndreaMauri, originario di Guazzora.La stessa Amministrazione Comunale, il giorno 10ottobre, ha realizzato una manifestazione a ricordo diFausto Coppi, negli anniversari: del suo novantesimocompleanno, del cinquantesimo della morte e a ven-tʼanni dalla inaugurazione della piazza a lui dedicata,nel centro del paese.

Le ricorrenze dei Santi e dei defunti sono statericordate con la S.Messa celebrata nel pomeriggio del1° novembre nella chiesetta del cimitero. Il mattino delgiorno 2, con la liturgia celebrata nella stessa chiesadel Campo Santo, si è pregato per i defunti e per icaduti di tutte le guerre. Il Vice Sindaco Piera Vignoli,a nome del Sindaco e dellʼAmministrazione Civica, hasottolineato il significato della ricorrenza con paroleche hanno ricordato come, lʼimportanza della pace,sia un valore inestimabile previsto dalla nostraCostituzione. Nelle sere del giorno dei Santi e deidefunti, al cimitero, si è recitato il rosario, come è tra-dizione da molti anni.

Domenica 8 novembre lʼAmministrazione Comunaleha organizzato una visita collettiva al Cimitero diMontalbo Piacentino, paese natale di Don OpilioCarrà, dove da 7 anni riposa nella tomba di famiglia.

Il giorno 29 novembre, prima domenica dʼAvvento,si è celebrata la Giornata Eucaristica, ricorrenza chein passato si articolava nei tre giorni delle SanteQuarantore. Durante la S. Messa delle ore 10,30 cʼèstata lʼesposizione del S.S. Sacramento. Lʼadorazionesi è conclusa con la funzione pomeridiana e la reposi-zione dellʼEucarestia. La liturgia del mattino è stataanimata dal coro, guidato alla testiera dallʼorganistaCarlo Guandalino; è stato ricordato il maestro di musi-ca Dr. Giorgio Zorzella unitamente ai suoi genitori: unapreghiera annuale per la gratitudine che la parrocchiasente di dovergli tributare, per la particolare dedizioneche, per molti anni, ha riservato alla comunità.

Organizzato dallʼAmministrazione Comunale siè tenuto nella chiesa parrocchiale diGuazzora, venerdì 23 ottobre, un concerto a

cura della Orchestra Mandolinistica“Estudiantina” Vogherese. Anche questʼanno il Comune di Guazzora ha cosìvoluto ricordare, presenti i rispettivi genitori, i duegiovani guazzoresi Guido Autelli e Matteo Mensideceduti giovanissimi. La Mandolinista, diretta conprofessionalità e bravura dal guazzorese AndreaMauri, ha eseguito brani tratti dalla tradizione greca eisraeliana oltre che dalla melodia popolare napoletana.Nellʼintervallo tra la prima e seconda parte si è esibito ilchitarrista solista Omar Fassa. Nella seconda parte delconcerto, improntata sulla musica lirica, sono statiproposti brani di Massenet, Leoncavallo, Verdi, Puccinie Mascagni. Il tenore Emanuele Servidio, hainterpretato “Mattinata” di Leoncavallo e “Chʼella micreda” dalla Fanciulla del West di Puccini. Dasegnalare il virtuosismo e la bravura del primomandolino Giorgio Pertusi. A nome del Sindaco PierinoCereda e dellʼAmministrazione comunale, il consiglieredelegato Carlo Guandalino, ha ringraziato i presenti ela Mandolinistica per la piacevole serata. Guandalinoha inoltre rivolto un particolare ringraziamento alparroco Don Costantino e al diacono Ernesto per avermesso a disposizione la chiesa, accogliente e con unaottima acustica.

Iniziative di Ottobre e Novembre

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 9Novembre - Dicembre 2009

M o l i n o d e i T o r t i

Domenica 20 settembre èstata ricordata la figuradel console Giacomo

Gorrini dedicando un monu-mento e intitolando una piazzadel paese in sua memoria. Allapresenza di numerosi cittadini edi autorità, il Vicario Generaledella Diocesi di Tortona Mons.Piergiorgio Pruzzi, assistito dalparroco Don Costantino habenedetto il monumento che sierge al centro di unʼarea attrez-zata come parco giochi.Giacomo Gorrini, (1859-1950)originario di Molino dei Torti èstato testimone oculare delladeportazione e dei massacridegli armeni da parte dei turchi,quando ricopriva la carica diambasciatore e console aTrebisonda dal 1911 al 1915. La

dominazione turca avevainstaurato un regime di puliziaetnica ante litteram, con sopru-si, vessazioni, conversioni for-zate all'islam e ricorrenti massa-cri. Con lo scoppio della primaguerra mondiale venne decisala loro deportazione. In tuttomorirono circa 1.500.000 di per-sone, la quasi totalità degliarmeni di Turchia. GiacomoGorrini è storicamente noto peressersi prodigato per salvaremoltissimi deportati armeni eper essere stato il fondatoredellʼArchivio Diplomatico pressoil Ministero degli Affari Esteri inquanto ha promosso la creazio-ne di un archivio centrale auto-nomo, una sorta di memoriastorica dellʼintera attività diplo-matica italiana.

Inizio anno scolastico

Lunedì 5 ottobre alunni ed insegnanti della scuola pri-maria di Molino dei Torti hanno partecipato alla S. Messacelebrata da Don Costantino per lʼinizio dellʼanno scola-stico. È stata una bella cerimonia: la parole del sacerdote cihanno invitato a riflettere sullʼimportanza dellʼistruzione,bene da valorizzare e sfruttare il più possibile. Gli alunni, durante la preghiera dei fedeli, hanno chiestoa Gesù il suo prezioso aiuto per crescere in sapienza,seguendo i suoi insegnamenti.Rivolgendosi poi alle insegnanti, Don Costantino si èaugurato che la scuola di Molino, piccola realtà vitale,sempre aperta a nuove iniziative e sensibile alle proble-matiche scolastiche, possa continuare ad operare effica-cemente nella nostra realtà anche in questi anni difficili.

ll Console Giacomo Gorrini

La Madonna delRosario

Domenica 4 ottobre, in occa-sione della festa patronaledella Madonna del Rosario,Patrona della parrocchia, alpomeriggio, si è tenuta la pro-cessione per le vie del paese.La processione è stata presie-duta dal parroco donCostantino e ha visto una nutri-ta partecipazione di parroc-chiani che hanno accompa-gnato, con la recita del rosarioe con canti devozionali, la sta-tua della Madonna per le vie diMolino.

Festa del RioneLivelli

Domenica 11 ottobre adistanza di una settimana dallafesta patronale si è svolta laconsueta festa del rione Livelliquestʼanno caratterizzata dal1° Trofeo Maratona “Over 50”.La targa del Comune è andataa due “baldi giovani”: TortiEmilio di anni 94 e CagnoniMaria di anni 81.

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La nostra vita è fatta distorie che si intreccia-no, di incontri a volte

difficili e di scontri piacevoli,è fatta dellʼassurdità incan-tevole di attimi, di momenti,che ci fanno venire i brividie noi, un poʼ spaesati, unpoʼ sciocchi, ci chiediamo ilperché di tutto quel trema-re. Eʼ fatta di balli dolci,sinuosi ed eleganti, in cui leemozioni che noi sappiamoregalare e quelle che gli altriprovano almeno a farci sen-tire si invitano a vicenda; edanzando su quella pista, siguardano negli occhi, sisfiorano; si rivelano segreti,sottovoce,timidamente siavvicinano. Si abbracciano.Eʼ da questo abbraccio diemozioni, a volte cosìimprovviso, a volte deciso,che, spesso, nascono leamicizie più belle, nasconogli amori. Eʼ chiaro, dunque,che la nostra vita sia fatta dipersone, persone particola-ri, così uniche e vere che ilcuore non si stanca dicustodirle gelosamente, ditenerle al caldo, sotto lacoperta delle emozioni, sulsoffice cuscino dei ricordi.Sai di poter scoprire, ognivolta, nelle loro parole uninsegnamento diverso, unmodo nuovo di vedere lecose, un modo nuovo diemozionarsi di fronte allecose semplici della vita.Don Fabrizio per me, pertanti Castelnovesi, è statoed è ancora tutto questo. Ilsuo rapporto con gli altri vaal di là del suo ruolo, si con-cretizza nel suo essereuomo,e come tale, nel suotentare di ricevere e di rega-lare sempre qualcosa diimportante. Mi è capitato

spesso di parlare con lui, miè capitato di condivideregiornate e di affrontareinsieme situazioni difficili.Ed è lì, in quelle occasioniche ho scoperto quanto ilsuo cuore sia disposto adoffrire.Anzitutto ad offrire la suacapacità di sognare, di vive-re per quei sogni, di lottareper raggiungerli,di raccon-tarli senza paura di essereritenuto pazzo, di credercifino in fondo. Di pensareprogetti, di aggrapparsi auna fantasia rubata al ventoe fatta propria, per far cam-minare sul suo filo sottileaspirazioni e idee che spes-so cadono,spinte da chi nonle ha volute accettare,mache riescono a rialzarsi concoraggio e a diventare real-tà. Ma, soprattutto, pensoche il suo cuore sia capacedi trasmettere tutta la suatranquillità, la sua pacatez-za, necessarie per farticapire che ogni lacrimaporta con sé un sorriso, chequando quella goccia,bagnandoti il viso, si addor-menta sulla tua bocca, è giàarrivato il momento di anda-re avanti, di scoprire il pia-cere anche dentro il dolore,perché la vita, come unadonna vanitosa, offre sem-pre occasioni per mostrarcila sua bellezza.La sua presenza aCastelnuovo ha fatto benea tutti, a tutto. La sua è statauna convivenza sincera,pura, vera. Noi castelnovesie lui ne abbiamo fatta distrada in questi anni.Abbiamo saputo condivide-re fino in fondo i momentibelli,soprattutto in oratorio,e quelli un poʼ meno piace-voli. Gli siamo stati viciniquando è scomparso il suopapà, come lui ha saputostarci vicino e ascoltarci

quando ne avevamo biso-gno. Da qualche mese aquesta parte le cose sonocambiate. Come mi hadetto poco tempo fa, duran-te un nostro incontro, unsacerdote deve esserecapace, a volte, di rinuncia-re alla propria volontà innome di una volontà mag-giore, in nome di un benemaggiore. Lui ha saputofarlo. Ora ci divide qualche chilo-metro in più, ora sarà piùdifficile incontrarlo spesso epotergli parlare. Pocoimporta. I cuori non badanoalle distanze, i sentimentipiù veri hanno gambe trop-po rapide per poterle affer-rare, per poterle bloccare.Corrono per raggiungeremete, senza stancarsi disudare. Le sensazioni, le emozionivanno al di là delle circo-stanze, degli impegni, dellelontananze. I ricordi le pren-dono per mano, come guidefedeli, le accompagnanodove potranno stare al sicu-ro. Per questo i rapportirimangono. Per questo,quello che Don Fabrizio hafatto per noi non verrà can-cellato dal tempo, che spes-so, con ingordigia, vuoleportarsi via tutto: anche ciòche ci permette di svegliarcial mattino e di guardare alpassato senza rimpianti,senza dolori, senza affanni,ma col sorriso e con la con-vinzione che certe persone,certi incontri sono sempreuna scoperta preziosa. Con la convinzione, poi, e lasicurezza di poter iniziare lagiornata sapendo che quel-lo che cerchi, quello chedesideri e che ti manca celʼhai lì vicino. Basta fermarsi qualchesecondo, in silenzio, eascoltare il cuore.

Quando la distanza scompare di fronte ai sentimenti

DON FABRIZIO E CASTELNUOVO

Marcello SPINETTA

LA CONFRATERNITAINFORMA CHE NELPOMERIGGIO DIDOMENICA 17GENNAIO 2010(FESTA DISANT'ANTONIOABATE) PRESSO LACHIESA DI SANROCCO SARÀPRESENTATA ALPUBBLICO LASTATUA DISANT'ANTONIOABATE CHERITORNA ACASTELNUOVODOPO I LAVORI DIRESTAURO.

Una sedia...“par San Roc”

Nella chiesa di SanRocco si è resa

necessaria lasostituzione delle sedieche erano ormai invasedai tarli e rischiavanodi danneggiare ibellissimi oggetti ligneiche arredano la chiesa.

VUOI REGALARNEUNA?

Costa 25 euro

Sarebbe un bel donoper la confraternita eduna gratificazioneanche per te, perché,come dice la scrittura,"c'è più gioia nel dareche nel ricevere".

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 11Novembre - Dicembre 2009

TERZA PAGINAa cura di P. L. Z.

Il Giorno dei Giorni

La domenica andiamo a Messa. O,forse, dovremmo andare a Messa.Certezza o dilemma? Per il fedele,

cosiddetto, praticante è senzʼaltro unacertezza. Per gli altri neanche un dubbio,per quasi tutti solo unʼabitudine. Ma nonsempre chi ha questa certezza ha anchela consapevolezza del perché della suaazione: così, come chi dubita, se sapes-se quello che non sa, potrebbe mutareatteggiamento. Sarà bene quindi cercaredi chiarirci le idee. Tratteremo, in altrepuntate, del rito della Messa, approfon-dendone il senso. Per ora ci limitiamoalle considerazioni sul giorno delladomenica, il “dies dierum”, cioè il giornodei giorni.

Ma perché siamo invitati solo la dome-nica e non in un altro giorno della setti-mana? La domenica è una istituzioneche si fonda sullʼevento costitutivo dellafede cristiana, cioè la resurrezione diCristo; che si concretizza nella celebra-zione eucaristica nella quale, riunita inassemblea, la Chiesa “fa memoria” delSignore Gesù. Tramite lʼeucaristialʼevento della passione e della resurre-zione, da passato, diventa presente e,da evento personale di Cristo, diventaevento comunitario.

Al giorno della domenica ben si addicelʼesclamazione del Salmista: “Questo è ilgiorno che ha fatto il Signore: rallegria-moci ed esultiamo in esso”. (Sal118,24). Invito alla gioia che rievoca ilsegno dello stupore da cui furono inve-stite le pie donne che avevano assistitoalla crocefissione di Cristo quando, reca-tesi al sepolcro “di buon mattino, il primogiorno dopo il Sabato” (Mc 16,2) lo trova-rono vuoto. Eʼ invito a rivivere lʼesperien-za di Emmaus quando, “quello stessogiorno”, i due discepoli sentirono “ardereil cuore nel petto quando spiegava loro lescritture…e come lʼavevano riconosciutonello spezzare il pane”. (Lc 24,32.35). Eʼlʼeco della gioia che ebbero, la sera diquello stesso giorno, gli Apostoli, dappri-ma esitanti e poi travolgenti, quandofurono visitati dal Gesù risorto e ricevet-tero il dono della sua pace e del suoSpirito (cfr.Gv 20,19.23)

Così, commemorando non solo unavolta allʼanno, ma ogni domenica, lapasqua di resurrezione, la Chiesa inten-

de proporre quello che è lʼasse portantedella storia al quale si riconducono ilmistero delle origini e quello del destinofinale del mondo,

Un autore dei primi secoli ha definito ladomenica “giorno del Signore ma signo-re dei giorni”. Essa è il giorno dei cristia-ni, è il “nostro” giorno , la cui importanzafondamentale, sempre riconosciuta inoltre duemila anni di storia, è stata riba-dita con forza dallʼultimo ConcilioEcumenico: “Secondo la tradizione apo-stolica, che ha origine dal giorno stessodella risurrezione di Cristo, la Chiesacelebra il mistero pasquale ogni ottogiorni, in quello che si chiama giusta-mente giorno del Signore o domenica”(C.E.Vat.II, cost.lit-,106). Il Santo PadreGiovanni Paolo II, con la “LetteraApostolica” data nel giorno di Pentecostedel 31 maggio 1998. ha auspicato divivere la domenica “come vero giornodel Signore anche nelle nuove circostan-ze del nostro tempo”.

Veramente grande è la ricchezza spiri-tuale e pastorale della domenica, qualela tradizione ce lʼha consegnata. Presanella totalità dei suoi significati e dellesue implicazioni, essa è, in qualchemodo, sintesi della vita cristiana e condi-zione per viverla bene, sia individual-mente che in comunità. La domenica non è solo il giorno dei gior-ni ma è anche il “Dies Domini”, cioè ilgiorno del Signore, se presa come cele-brazione dellʼopera del Creatore. Eʼanche il “Dies Christi”, cioè il giorno delRisorto e del dono dello Spirito o il “DiesEcclesiae”, cioè assemblea eucaristica.Essa è infine anche il “Dies hominis”,cioè un giorno di riposo, di letizia e disolidarietà.

Connotazioni che saranno trattate inseguito, sempre sotto la guida illuminatae graziosa della lettera apostolica ”DiesDomini” del Papa Giovanni Paolo II, che,con essa, così concludeva:

“Gli uomini e le donne del terzo millen-nio, incontrando la Chiesa che ognidomenica celebra gioiosamente il miste-ro da cui attinge tutta la sua vita, possa-no incontrare lo stesso Cristo risorto. E i suoi discepoli, rinnovandosi costante-mente nel memoriale settimanale dellaPasqua, siano annunciatori sempre piùcredibili del Vangelo che salva e costrut-tori operosi della civiltà dellʼamore”.

"Amolti lalibertà fapaura,

perché pone di frontealla necessità discegliere. Le sceltesono complesse,difficili, implicanovalutazioni checoinvolgono il bene eil male…, obbliganoa tener conto delcontesto…, nonconsentono di crearsiparadigmi diriferimento validi inqualsiasi situazione"(G. COLOMBO, Sulleregole). In effetti…"deve essereveramente penosoper certe personetrovarsi senza unpadrone da servire"(P.A. SOLDINI, Laforma della foglia).Tuttavia è proprioquesta possibilità discelta che determinala grande dignitàdell'uomo. "Si trattadi un percorsoinfinito, nel quale,prima e più dellameta, conta il mododi essere sullastrada… E' ilpercorso, non iltraguardo, a riempirela persona delproprio valore e dellapropria dignità" (G.COLOMBO, Sulleregole). Perché…"per vivere bisognaavere una grandeincoscienza o unagrande forza divolontà. Tutti gli altri inspiranoed espirano aria,immettono edespellono cibo, ebasta" (P.A.SOLDINI, Il giardinodi Montaigne").

R.C.D.

Accordi

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Molino

Domenica 25 ottobre la comunità parrocchiale di Molinodei Torti ha solennemente dato inizio allʼanno catechisti-co. Tanti bambini con i loro genitori hanno gremito lachiesa parrocchiale portando unʼaria di festa con la lorovivacità ascoltando con attenzione le parole del diaconoErnesto che ha celebrato la liturgia domenicale. Il cele-brante rifacendosi al brano evangelico del cieco Bartimeoha messo in evidenza il senso come il cristiano deveabbandonarsi nelle mani del Signore con spirito di servi-zio nei confronti dei fratelli. Bartimeo riacquista la vistaproprio nellʼincontro con Gesù. Ogni cristiano deve riac-quistare il dono di vedere nel fratello lʼamore di Cristo neinostri confronti. Il catechismo deve essere quindi unacontinua riscoperta della nostra vita per prepararci allʼin-contro con Cristo nellʼEucaristia o nel dono dello Spirito.Alcuni bambini hanno letto la preghiera dei fedeli ricor-dando il loro impegno di apprendere e testimoniare laparola di Dio.

Alzano

Domenica 8 novembre, la comunità parrocchiale diAlzano ha solennemente dato inizio allʼanno catechistico. Il diacono Ernesto, che ha celebrato la liturgia domenica-le, ha messo in rilievo lʼimportanza di vivere la vita cristia-na così come indicatoci da Gesù nel brano evangelicoproposto. Vivere la nostra vita cristiana significa spogliar-ci del nostro orgoglio e degli idoli creati dalla società aforte connotato consumistico per saper donare non quan-to è superfluo ma quanto ci costa sacrificio. Il cristianonon deve imitare gli odierni scribi che si pongono nellepiazze per farsi ammirare e ossequiare in quanto sonopotenti politicamente o economicamente ma rinnegarequesto modo di vivere e lasciarsi condurre dalla fiducia inDio e dallʼamore di Dio. I ragazzi hanno portato sullʼalta-re il pane simbolo del lavoro dellʼuomo che diventa cibodei credenti e i libretti del catechismo che sono il momen-to di apprendimento e meditazione della parola delSignore.

Guazzora

Domenica 4 ottobre, durante la S.Messa, è stato solen-nizzata lʼapertura dellʼanno catechistico alla presenza deibambini, delle loro famiglie e della catechista SignoraAdele Damaschi. Gli stessi bambini hanno animato laliturgia con preghiere e offerte simboliche.Il diacono Ernesto, che ha celebrato la liturgia, ha ricor-dato lʼimportanza della partecipazione al catechismo e harivolto inoltre un particolare appello alle famiglie affinchési uniscano in un rapporto di collaborazione con la cate-chista e la parrocchia anche attraverso la presenza allamessa domenicale.

Apertura Anno Catechistico

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Domenica 25 Ottobre èstata per la nostra comu-nità una giornata molto

intensa che ha dato lʼufficialeinizio al nuovo anno catechisti-co e allʼavvio delle attività del-lʼoratorio.Tutto è cominciato al mattinocon la partecipazione di nume-rosi bambini, ragazzi, genitori ecatechisti alla Santa Messadelle 10.30. Nel pomeriggio, in oratorio, si èdata vita alla festa di aperturadellʼoratorio ambientata nellasuggestiva e sognante atmo-sfera della jungla in cui gli ani-matori si sono mascherati edimprovvisati animali ed indigenidella foresta. I bambini ed iragazzi hanno risposto positi-vamente allʼinvito cimentandosinei giochi a postazione allestitiin salone.I giochi hanno toccato i diversi ambienti che la junglapuò offrire, dal “basket” fra le piante grasse alle staf-fette fra i frutti tropicali, sino ad arrivare alla degusta-zione di piatti improvvisati a base di cibi della foresta. Gli assistenti (che ringraziamo per il loro preziosoaiuto) hanno allietato la festa sbizzarrendosi in unagustosa merenda accompagnata dalla tipica casta-gnata autunnale.Sul finire cʼè stato un momento di preghiera comuni-taria guidata dal parroco don Costantino.In progetto abbiamo molte inziative per questo sta-gione. Gli intenti sono buoni, speriamo di riuscire aportarli a termine nel migliore dei modi.

La festa ha avuto successo! Noi animatori siamo feli-ci perché il pomeriggio è riuscito mettendo in atto gliinsegnamenti che don Fabrizio ci ha trasmesso negliultimi anni.Il duro banco di prova della festa di apertura senzaun faro come don Fabrizio è stato superato. Moltastrada è ancora da fare, ringraziamo don Costantinoche si sforza di mantenere un rapporto costante conil gruppo degli animatori partecipando alla riunionesettimanale del martedì ed ascoltando le nostre esi-genze.

Carlo Zeme

Festa di apertura della stagione 2009 - 10 dellʼOratorio

“WELCOME TO THE JUNGLE”

Rinata, dopo una eclissi durataqualche decennio, si riscopre viva.Felici di ritrovarsi, i parrocchiani

sono lieti di questa ripresa. Gli altri, dafuori, ritornano a celebrare una ricorrenza,che ha il buon profumo dʼun passatosempre valido. In attesa di presentare, sulprossimo numero, una descrizionedettagliata, si riporta la foto dellatradizionale processione.

3 0ttobre: festapatronale di Ova

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 14 Novembre - Dicembre 2009

Suffragio DefuntiN.N. ricordando Oreste 20. -Famiglia Rossi, in memoria di ElenaDe Carli 300. - Gabriele, ricordandoil fratello Jacopo 150. - AngelaMontanari, ricordando Mario 20. -Francesca Torti 30. - N.N. 15. -Angelo Stella 50. - Famiglia Chiesa,ricordando Ferdinando 20. – Sig.raSaccomanno 20. – Famiglia Beccati,ricordando Marino e Carlo 20. –Ifamiliari, ricordando Marica 15. - Lefamiglie Portaluppi/Pisa/ De Vecchi20. - Maria Rivabella Balduzzi 20. -I familiari, ricordando VincenzoFrangella 30. - Moglie e figli, ricor-dando Bruno Taverna 100. - Classe1929, ricordando Lina Stella 100. -N.N. 50. - Teresa Valente 50. -Famiglia Lavezzari 50. - I figli, ricor-dando Dina e Gino 50. - I familiari,ricordando il piccolo Giovanni 30. -La famiglia Zerba, in memoria diCaterina 300. - N.N., ricordandoCaterina Zerba 50. - Giovanni Stella20. - Famiglia Gabutti 20. -Lanfranco, ricordando la MammaGilda 100. - N.N. 20. - LilianaNovelli, in ricordo di Luigi 50. -Giovanni Masino 10. - N.N., ricor-dando i genitori 15. - FratelliBalduzzi, ricordando Luigina 150. –Angela De Siato 50. - Sig.ra PessiniViviani 20. - Famiglia Bordon, ricor-dando Paolo 15. - N.N. 25. - BrunaSimonelli 30. - Mario Sacco 30. -Vittorio Sottotetti, ricordando lo zioAngelo Castellotti 50. - VittorioSottotetti, ricordando la mamma Rita50. - Sig.ra Torti 40. - Maria Saggio20. - Famiglia Torti 20. - Luigi ePinetta, ricordando Alessandro 50. -Francesca Bassi, ricordando nonnoGino 50. - Famiglia AlessandroCairo 20. – Maria Stringa 50. -Laura Trovamala, ricordando i geni-tori Clementina ed Emilio 50. -Rosetta Gavio 20. - N.N. 30. - MariaMaradei 30. - Ricci, ricordandoMaddalena Capelli 50. - Trovamala60. - Cesarina Soldini, ricordandoAttilio 50. - Emilio Maimone 50. -Giuffrè 20. - Francesco Chilelli,

ricordando la moglie Francesca 25. -Lina Bolognesi Basiglio e figli, ricor-dando Carlo 150. - Giuseppe eFabrizio Bassi, ricordando FrancescaCibrelli 100. - I fedeli della Chiesadella Croce, ricordando gli amici delrione scomparsi 100. – Maria DeSiato 20. – Pierina Trovamala Orsi,ricordando Nino e i familiari scompar-si 20. - Rina Contardi, ricordandoGiovanni Cairo 50. - Anna Bensi, inricordo del Marito Mario Carnevale15.- Sig.ra Saccomanno 20. - LauraGiglio 10. – Carmela Cotroneo, ricor-dando Grazia, Margherita eDomenico 20. – Le figlie, ricordandoPietro ed Angela Alberici, eGiovannina Rolandi 50. - DaniloCallegher 20. - Famiglia Leardi,ricordando Giovanni 30. - La figlia,ricordando i genitori Scaffino/Pisa70. - Anna Maria Basiglio 60. -Famiglia Barbero, ricordando CarloBasiglio 20. - Mariangela Bovone,ricordando Roberto Fossati 100. -Sig.ra Carnevale, ricordando Cesare50. - A. e F. 20. - N.N. 50. - PietroGatti, ricordando Giulio 50. - AngeloBarbieri 60. - Luisa Ivancic 20. -Aldo Goggi 50. - Moglie e figlie diPietro Novelli 250. - N.N. 40. -Sig.ra Filella, in ricordo di LuigiBelvedere 20. - I nipoti di RinaZerba 100. - Maria Mazzeo 50. -Giuseppe Repetto 20. - PieraCurone 15. - N.N., ricordando Mariae Virginio 15. – Vargas 30. - DonatoMusarò 70. - N.N. 50. – N.N. 50. -I figli, ricordando Luigi Zanchetta 30.– Leone e Renzo Basiglio, ricordan-do lo zio Pietro 50. - N.N., ricordan-do Anna, Caterina e Gianfranco 50. -N.N., ricordando i defunti della fami-glia Lombardi 20. - Sandra Gavio130. - Moglie e figli di EmilioGhibaudi 50. - N.N. 30. - FeliceBattaiola 30.

LavoriPer il restauro dellʼorganoVicini di casa di Anna Taverna 200. -Genitori e nonni in occasione del bat-tesimo di Riccardo 100. - Sposi

Volpi/Santini 200. - Nipoti di AnnaTaverna 75. - Giovanni Stella, ricor-dando la sorella Lina 200. - Bruno eFranca , V° anniversario del matrimo-nio 50. - Fratelli Maimone 100. -Fedeli Cappelletta della Strada perViguzzolo 200. - Familiari di MarioTorti 100. - Emilio Curone 200. -Classe 1969, ricordando ClaudioGranotti e Don Bruno Bottallo 200.-N.N. ricordando Mario Verna 50. -Lina e Luigina, ricordando MarioVerna 200. - Luigi Sacchi, ricordan-do Francesca Cibrelli 100. - Classe1964 200. - Figli di Mario Balladore50. - Classe 1944 100. - CuginiSacchi/Orsi/Busi, ricordando PietroNovelli 70. - Moglie e figlie di PietroNovelli 250. - Gruppo Santa Marta,ricordando Pietro Novelli 100. -Piero Santi 50. - Anna e FrancoBensi, ricordando lo zio Pietro 100. -Sandra Gavio 100. - N.N., ricordan-do i familiari defunti 500.

Gradini firmati nella scala delcampanileComitato di San Damiano 100. -Simon Pietro Simonelli ed EdvigeAcerbi 100. - Anna Maria Angeleri100. - N.N., ricordando GiovanniConti 100. - Comitato della Chiesadella Croce 100. - Carla e SilviaBottamino 100. - Barbieri/Bettoni100. - Alberto e Maria Luisa Balduzzi100 - Francesco Massone 100. -Roberto Dellacà 100. - RenataBarzega Giglio 100. - FamigliaSacchi 100. - Classe 1944 100. -Chiesa di SantʼIgnazio 200.

Giornale dellʼUnità Pastorale(Bollettino)Famiglia Setti 30. - FamigliaLavezzari 20. - Famiglie Violato eValdata 50. - Montanari 10. - N.N.10. - Giuseppe Leva 15. - FamigliaSanchirico (Molino) 10. - StefaniaAngeleri (Molino) 10. - Maria Torti(Molino) 10. - N.N. (Molino) 15.

OratorioDavide Mastarone (compleanno) 50.

Ci scusiamo per eventuali errori e omissioni

dal 20 settembre al 7 novembre 2009, in euroLe vostre offerte a Castelnuovo Scrivia

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 15Novembre - Dicembre 2009

TORNATI AL PADRELuigina Balduzzi Sambartolomeo(1932 – 2009)Ermenegilda De Conti Vicini(1944 – 2009)Caterina Zerba (1924 – 2009)Osvaldo Mussio (1919 – 2009)Francesca Cibrelli Sacchi (1939 –2009)Carlo Basiglio (1931 – 2009)Giulio Gatti (1920 – 2009)Vittoria Sergi Arena (1920 – 2009)Pietro Novelli (1921 – 2009)Felicina Cairo Stella (1920 -2009)Pietro Scaffino (1927 – 2009)Angioletta Tosonotti Ghibaudi(1914 – 2009).

Castelnuovo Scrivia

BATTESIMI18 ottobreTabata Alessandrini, MartaInguaggiato, Matteo Traccani,Paolo Bertoldo, Elena Bertoldo.

MATRIMONI5 settembreGiovanni Morini con DeboraAlfano.Andrea Fraguglia con MariangelaMassa.

G u a z z o r a

- Martina Barbieri (compleanno)25. – Jessica A. (compleanno)50. - Familiari di Mario Torti 100.- Leonardo e Luisa, ricordandoNonno Mario 200. - Virginio Torti,in memoria del fratello Mario 100(anziché 200). - Giuseppe Ferrari10. - Famiglia Pietro Novelli 20. -Maria Simaz 10. - Rina Bagnera10. - Maria Curone 10. - AnnaCurone 10. - Oreste Barbero 30.- Felice Colombassi 20. -Famiglia Grupillo (cucina) 100. -Famiglia Luigi Sacchi, ricordandoFrancesca Cibrelli 100. - MariaCereda 20. - Ved. Torti 10–Emilia Scacheri 20. - InesAngeleri 20. - Alberto Cresta(compleanno) 50. - GruppoFamiglie 60. - Edoardo (comple-anno) 100. - Virginia Sacco (cuci-na) 50. - Gruppo 2a elementareA per testi catechismo 70.

VarieDiego Migliore ed Ilenia Curone(matrimonio) 200. - Sansone /Caldarolo (battesimo di MariaFonte) 100. - N.N., per i poveri25. - Vittorio Sottotetti (per SanCarlo, ricordando lo zio AngeloCastellotti) 50. - Luigi Sacchiricordando la moglie Francesca,per il Santuario delle Grazie 100.– Grazia Dʼ Acunto, ringraziandoper il risveglio di Mattia 20. -Famiglia Ferrari/Inguaggiato per ilbattesimo di Marta 100. - N.N.per ceroni del SS Sacramento 50.- N.N. in onore della B.V. diLourdes 50. - N.N. per schermoproiezioni 340.Per la moto di Don Vittorino:Carolina, Sebastiano e Ludovico,ricordando Nonno Pietro 300. -Angioletta G. 50.

Da Molino dei Torti

Lavori urgenti nella Chiesa:Chiudere le crepe interne ed ester-ne, fissare le vetrate artistiche,restaurare il mosaico della faccia-ta.

Offerte pervenute per gli interventi:

N.N. 50. - Circolo Culturale 100.

M o l i n o d e i To r t i

BATTESIMISofia Scechi

TORNATI AL PADREAngela Gazzaniga (19.9.12 –25.6.09)Luigi Daniele (25.5.44 – 6.10.09)Sonia Balduzzi (6.2.10 – 9.10.09)Maddalena Orlando (28.3.63 –2.11.09).

TORNATI AL PADREGuandalino Chiarina di anni 82 il 24/10/09.

O v a

BATTESIMI5 aprile 2009Paolo Tarussio

- Famiglia Donelli 155. - Ing.Giorgio Galanti 80. - Sergio Leva15. - Rosa Leardi 15. - ElenaTorlaschi 15. - Classe 1921, ricor-dando Virginio Torti 20. - Maestredella scuola primaria 50. - Nipoti diNina Gazzaniga 50. - AugustaGranellini 100. - FamigliaGregnanin/Torti 50. - ErcolinaGuandalini 35. - Liliana Salvadeo,ricordando la Mamma 50. -Familiari di Aldo Bisio 100. - Per ilbattesimo di Francesco Semino50. - Classe 1928, ricordandoFranceschina Chimenti 30. - N.N.50. - Sposi novelli Giovanni eDebora 150. - Benedizione delleFamiglie 1489. - Gruppo di pre-ghiera 145. - Familiari di PietroCurone 50. - Sposi novelli M.Angela ed Andrea 50. - I genitori,per il battesimo di Sofia 50. -Classe 1991 30. - Avv. RobertoGavio 35. - Nonni Stefano eFernanda, per il battesimo diEmma 100. - Lotteria “Aiuto allaChiesa” 1757. - Padrino e madri-na di Emma 100. - Giuseppina efamiglia ricordando Sonia Balduzzi100. - Oreste ed Elena, per il 50°di matrimonio 50. - CandidaStramesi, in ricordo di Carlo 50. -Marco e Maria Rita 25. -Giuseppina, ricordando MammaSonia 100 (seconda offerta) Lafamiglia, ricordando Franco,Luciano e genitori 100.

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 16 Novembre - Dicembre 2009

Castelnuovo Scrivia, 7 Novembre 2009

Lettera a Osvaldo

Carissimo Osvaldo,

mentre ero per lʼennesima volta ricoverato in ospedale, ho appresodella tua dipartita e ne sono stato addolorato.Ci stimavamo e ci volevamo bene, ognuno di noi percorreva la propriastrada ma senza disprezzo. Al tempo delle elezioni, però, la lotta eralibera e accesa. Ognuno tirava fuori i propri assi dalla manica per fartrionfare lʼemblema che portava nel cuore.Palazzo Centurione era la nostra meta!Siamo stati amici da sempre. Tu avevi qualche anno in più di me.Ricordo che, quando ero un ragazzo, passavo in bicicletta per la stradadi Ova per andare al campetto dove si giocava la partita di calcio.Arrivato nei pressi della tua cascina anche tu inforcavi la bicicletta edinsieme percorrevamo il rettilineo della Cavigiola. Facevamo la gara achi arrivava primo; il nostro destino è sempre stato quello di gareggiare!Frequentavamo volentieri quel campetto per osservare le prodezze diun “ragazzo delle cascine” del quale tu, in modo particolare, eri tifoso:“Ciandar” (al secolo, Alessandro Gabutti). Ragazzo di grandi promesseal quale facevano la corte i dirigenti della Sampdoria ma che nonaccettò lʼofferta della squadra genovese perché, essendo figlio unico,non si sentiva di lasciare solo il padre nel lavoro dei campi. Settantʼannifa non ci si arricchiva con il pallone.Trascorsi pochi anni, scoppiò la sciagurata guerra. Ti destinarono alfronte francese. Dopo lʼapparente successo italiano, seguirono i notidisastri, finché si giunse al fuggi-fuggi dellʼ8 settembre 1943. Tuaderisti, con altri giovani, al movimento partigiano.Finita la guerra, ci siamo ritrovati su due fronti contrapposti. Tu, tra lefile del Partito Comunista, sotto lʼemblema della falce e del martello, edio iscritto alla Democrazia Cristiana, simboleggiata dallo scudo crociato.Da allora, tutta la vita, abbiamo lottato per i nostri ideali, per ricostruireil Paese stremato dalla guerra, per creare benessere ed una coscienzacivica fra la popolazione.Siamo stati sindaci per decenni, per mezzo secolo abbiamo avutolʼonore di essere tra i protagonisti di Castelnuovo. Non abbiamo maimollato.In questi ultimi anni ci siamo trovati spesso, quando tu andavi a fare laspesa giornaliera, da “Catarena” (alimentari Isetta). Ricorderai che, condispiacere, ma con la solita schiettezza, commentavamo in modonegativo i nuovi “Soloni” che hanno mandato a picco la falce e martelloe lo scudo crociato.Qualche mese fa, in occasione delle elezioni per il rinnovo delparlamento europeo, il destino ha voluto che ci incontrassimo perlʼultima volta. Siamo arrivati nel medesimo istante alla soglia delleScuole Elementari dove erano allestiti i seggi. Tu, accompagnato daAntonello, ed io da Gianluigi. Ci siamo abbracciati, tu avevi un passopesante e lento, io traballavo. Sorridendo mi hai detto: “Facciamo unacorsa a chi arriva primo?” Ed io, di rimando, ti ho risposto: “Si! Mavinco io!”. Una semplice risata ha concluso il colloquio.Eʼ stato lʼultimo nostro incontro.Che lʼanima tua riposi in pace. Speriamo che lʼItalia, patria nostra,nonostante le polemiche in atto, possa ritrovare una realtà migliore. Lanostra gente ha bisogno di lavoro e di prosperare proprio comʼera neinostri intenti di sindaci di qualche anno fa.

Con nostalgia, Lelio.

"LETTERE AL BOLLETTINO"

Così è stata "battezzata" lanuova rubrica che verràinserita nel nostro Bollettino

Parrocchiale a partire dal prossimomese di Gennaio 2010. Sarà un angolino di posta aperto atutti, dai grandi ai più piccoli, unospazio riservato a chi abbia unacuriosità da soddisfare o unadomanda da porre, ma anche a chidesideri semplicemente esprimere ilproprio punto di vista oppure offrireun prezioso suggerimento permigliorare la vita della nostraComunità. Una speciale "cassetta per lelettere" sarà posizionata al fondodella nostra Chiesa Parrocchiale peraccogliere le missive.

Donatella Dematti

Un Quaderno della Bibliotecadedicato alla storia religiosa dellaConfraternita di San Desiderio

Si tratta di un volume che illustra la ric-chezza religiosa, culturale e spiritualedi questa ultrabicentenaria istituzionecastelnovese. Il volume è giustamentededicato a Lelio Sottotetti che per 26anni è stato priore della Confraternita.