12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 - edipol.it MADE IN ITALY-maggio.pdf · Nel 2008 Consip ha bandito il...

16
MADE IN ITALY Enti pubblici e Aziende 12 Una RISORSA per il Paese P eriodicamente gli enti locali hanno la necessi- tà di dotarsi di nuove strumentazioni per i con- trolli svolti dalle Forze dell’ordine oppure di mi- gliorare la segnaletica e l’arredo urbano o di dotare di nuovi equipaggiamenti gli operatori da loro di- rettamente dipendenti, regionale e sovraregionale. In base agli orientamenti espressi dai propri organi- smi di governo, il Comune, la Provincia o la Regio- ne scelgono se e quando investire per migliorare i ser- vizi rivolti alla cittadinanza, incrementarne la gam- ma o implementare il livello di quelli già presenti, così come avviene per le dotazioni delle polizie locali e le strumentazioni tecnologiche che servono a mo- nitorare il territorio. In questi casi vi sono delle procedure da rispettare, vincolanti in diversa misura e che rispondono a cri- teri stabiliti a livello locale, nazionale o europeo, in quest’ultimo caso quando sia previsto o suggerito ri- volgersi anche alle realtà produttive dell’UE. di Gisella Manera Il settore delle commesse per la pubblica amministrazione è tra i più ambiti per le aziende produttrici, che mirano a instaurare delle collaborazioni con settori che, almeno fino a pochi anni orsono, garantivano lavoro in svariati ambiti e che forniscono delle valide credenziali a coloro che entrano a far parte della rosa dei fornitori della PA. La crisi economica, la competizione serrata, ora per legge ampliata anche a livello europeo per le commesse che superino determinati importi, la lentezza dei pagamenti che si devono ricevere dopo la consegna dei lavori e soprattutto i patti di stabilità hanno reso a dir poco difficili le condizioni in cui le imprese italiane operano sul territorio nazionale. A proposito di queste argomentazioni registriamo il parere espresso da Sindaci, dirigenti regionali, Comandanti di polizia locale e responsabili delle aziende che operano nel settore della sicurezza e delle forniture agli enti locali e alle forze dell’ordine

Transcript of 12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 - edipol.it MADE IN ITALY-maggio.pdf · Nel 2008 Consip ha bandito il...

MADE IN ITALY Enti pubblici e Aziende

12

Una RISORSAper il Paese

Periodicamente gli enti locali hanno la necessi-tà di dotarsi di nuove strumentazioni per i con-trolli svolti dalle Forze dell’ordine oppure di mi-

gliorare la segnaletica e l’arredo urbano o di dotaredi nuovi equipaggiamenti gli operatori da loro di-rettamente dipendenti, regionale e sovraregionale.In base agli orientamenti espressi dai propri organi-smi di governo, il Comune, la Provincia o la Regio-ne scelgono se e quando investire per migliorare i ser-vizi rivolti alla cittadinanza, incrementarne la gam-ma o implementare il livello di quelli già presenti, cosìcome avviene per le dotazioni delle polizie locali ele strumentazioni tecnologiche che servono a mo-nitorare il territorio.In questi casi vi sono delle procedure da rispettare,vincolanti in diversa misura e che rispondono a cri-teri stabiliti a livello locale, nazionale o europeo, inquest’ultimo caso quando sia previsto o suggerito ri-volgersi anche alle realtà produttive dell’UE.

di Gisella Manera

Il settore delle

commesse per la pubblica

amministrazione è tra

i più ambiti per le aziende

produttrici, che mirano

a instaurare delle

collaborazioni con settori che, almeno fino a pochi anni orsono, garantivano lavoro

in svariati ambiti e che forniscono delle valide credenziali a coloro che entrano

a far parte della rosa dei fornitori della PA.

La crisi economica, la competizione serrata, ora per legge ampliata anche

a livello europeo per le commesse che superino determinati importi, la lentezza

dei pagamenti che si devono ricevere dopo la consegna dei lavori e soprattutto

i patti di stabilità hanno reso a dir poco difficili le condizioni in cui le imprese italiane

operano sul territorio nazionale.

A proposito di queste argomentazioni registriamo il parere espresso da Sindaci,

dirigenti regionali, Comandanti di polizia locale e responsabili delle aziende che operano

nel settore della sicurezza e delle forniture agli enti locali e alle forze dell’ordine

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 12

13

Responsabili del procedimento checonduce all’assegnazione dei lavori aun’impresa piuttosto che a un’altrasono dei funzionari con specifichecompetenze, espressione di un apparatoburocratico che ha in capo la respon-sabilità dei vari passaggi obbligati.Il Sindaco e la giunta, per i Comuni e glialtri organi consultivi partecipano più omeno direttamente alle decisioni e perciascun bando di gara è previsto chevenga nominata una commissione adhoc che dovrà adeguarsi ai parametri vi-genti che regolano questo particolareambito, le cui normative subisconouna continua evoluzione.Sovente nella scelta pesano criteri ascri-vibili alle leggi regionali che regola-mentano i vari settori in questione, adesempio quello delle forniture alla po-lizia locale, e gli aspetti della qualità, lecaratteristiche tecniche, la rispondenzaalle omologazioni, il risparmio econo-mico a parità di prestazioni e, più in ge-nerale, l’interesse pubblico.

Nel 1997 è nata Consip S.p.A. una so-cietà per azioni pubblica, operativadal febbraio 1998, che funge da centraleacquisti per la pubblica amministrazioneitaliana. Il suo azionista unico è il Mi-nistero dell’Economia e delle Finanze(MEF).L’operatività dell’azienda comincia nel1998 e durante il primo anno di attivi-tà vengono realizzati alcuni progetti diinnovazione, come la prima gara eu-ropea per il sistema informativo della Ra-gioneria generale dello Stato, l’avvio dialtri sistemi informativi in materia di ge-stione del personale e il nuovo sito delMinistero del Tesoro. A partire dal 2000a Consip viene anche affidato il compitodi gestire il Programma di razionaliz-zazione della spesa pubblica per benie servizi del Ministero dell’Economia edelle Finanze, basato sull’utilizzo di stru-menti informatici per gli approvvigio-namenti delle pubbliche amministra-zioni. La scelta ricade su Consip inquanto struttura interna alla pubblica

amministrazione, che ha già maturato neisuoi primi anni di attività un’esperienzanella realizzazione di progetti in mate-ria di ICT che hanno impatto sui processie sull’organizzazione dell’amministra-zione pubblica. Nel 2000 viene stipula-ta la prima convenzione per l’acquisto diservizi di telefonia per la PA e l’anno suc-cessivo viene realizzata la prima asta online nell’ambito della pubblica ammini-strazione italiana.Nel 2003, poi parte il Mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA),che raggiunge il traguardo dei 100 milioni di euro di acquisti quattro anni dopoe che nel 2009 supera il milione di articoli pubblicati.Nel 2008 Consip ha bandito il primo Accordo quadro telematico nell’ambito del-la pubblica amministrazione e nel 2011 ha lanciato il primo bando per il Siste-ma dinamico di acquisizione. Sempre in materia di e-procurement, nel 2010 Con-sip è stata la prima centrale di committenza pubblica a ricevere la certificazioneISO 9001:2008 per i processi d’acquisto di beni e servizi.

GLI ENTI LOCALI

REGIONE SARDEGNA

Cinzia Lilliu dirige il Servizio Provveditorato del-la Regione Sardegna che si occupa dell’acquisi-zione, conservazione, distribuzione e manuten-zione ordinaria e straordinaria dei beni mobili oc-correnti al funzionamento degli uffici regionali edell’apprestamento o acquisizione dei servizi peril funzionamento e il mantenimento degli ufficiregionali. Cura inoltre la tenuta dell’inventario edel conto del patrimonio mobiliare. Si occupa del-l’acquisizione di sistemi informativi e di teleco-municazioni e della manutenzione ordinaria e straordinaria delle attrezzature edi altri beni immobili.A proposito di come si procede per l’acquisto di beni e servizi in Sardegna, la fun-zionaria della Regione ci ha parlato di una “situazione d’attesa di sviluppo di even-ti, un panorama che attualmente non vede grossi investimenti e tra le innovazionispicca la creazione di una centrale d’acquisto territoriale (C.A.T.), un sistema natonel 2006 e normato nel 2007.Dopo il progetto pilota il CAT è stato regolamentato nel corso del tempo ma, an-cor oggi, non viene impiegato a pieno regime. Infatti finora è stato utilizzato soloper le pratiche che fanno capo al Provveditorato e alla Regione, senza che venis-sero impiegate le sue altre possibili funzionalità, tra cui il servizio per gli enti lo-cali comunali.La normativa si è evoluta nel tempo, quindi si è assistito a un costante lavoro di ag-giornamento con le prevedibili difficoltà che non hanno però impedito di render-lo uno strumento efficace e utile per gli enti che vi hanno accesso diretto.Per i progetti da realizzare, la convenzione stipulata dalla Regione Sardegna pre-vede una stazione appaltante per le forniture di servizi e una per i lavori pubblici.

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 13

MADE IN ITALY Enti pubblici e Aziende

14

La delibera che ha riguardato la creazione del C.A.T. non ha però riguardato l’or-ganizzazione interna degli uffici come invece in Toscana, Lombardia, Emilia Ro-magna … Regioni dove la piattaforma consente di legare alle procedure anchele singole municipalità”.“Quello che manca - prosegue Cinzia Lilliu - è un input organizzativo deciso peraggiornare il sistema del CAT e renderlo fruibile anche da parte delle singole mu-nicipalità. È necessaria una struttura interna più organizzata e articolata, una piat-taforma più solida, che consenta di dare accesso a servizi maggiori. In proposi-to - aggiunge la Lilliu - andrà indetta una gara d’appalto”.Dove c’è il C.A.T. gli enti locali fanno degli ordinativi sulla piattaforma, per questone servirebbe una molto più complessa di quella esistente. L’alternativa al momen-to è che, nel caso si renda necessario, la Regione stipuli una convenzione quadroper i Comuni quando questi devono procedere per gare d’appalto di maggior com-plessità.Sul portale, ci spiega Cinzia Lilliu, è stato inserito un elenco dei fornitori ma, an-che in questo caso, l’accesso è attualmente previsto solo per gli Uffici regionali. A parità di prestazioni e nei termini di legge, sulla possibilità che la pubblica am-ministrazione propenda per l’assegnazione di una commessa ad aziende italiane,Cinzia Lilliu ci risponde che “effettivamente sulle gare d’appalto di un certo importo,a partire dai 100/150.000 euro a salire, la concorrenza è piuttosto elevata. Spessoci sono aziende non sarde che si aggiudicano il lavoro per poi darne una parte insubappalto a società locali e lasciare sul territorio solo le ‘briciolÈ, economicamentee strutturalmente parlando. A ‘salvarÈ in parte la Sardegna da questo punto di vi-sta è l’ostacolo rappresentato dai trasporti da affrontare per la sua particolare con-dizione geografica, cosa che scoraggia alcuni dei potenziali fornitori”.“A rendere meno vincolante il sistema di assegnazione - aggiunge Cinzia Lilliu -è il fatto che per i progetti ‘sotto soglia’ la norma prevede alternatività, per cui sipuò scegliere di fare riferimento al MEPA o alle centrali d’acquisto regionali. E percreare opportunità di lavoro maggiori sull’Isola abbiamo attivato il CAT che oraaspettiamo di aprire anche ai singoli Comuni e ai Consorzi”.

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

Roberto Rossetto è direttore del Servizio polizialocale e Sicurezza del Friuli e lo abbiamo inter-vistato per avere da lui una quadro generale sul-la situazione vigente in questa regione del Nor-dest a proposito delle aziende del made in Italye delle forniture per gli enti locali.Premesso che non è la Regione a compilare di vol-ta in volta i bandi di gara per assegnare le variecommesse, Roberto Rossetto ha illustrato le linee

guida che sono alla base dell’impalca-tura burocratica secondo cui i singolienti locali si muovono per scegliere a chiaffidare le forniture, tra gli altri, per i Cor-pi di polizia locale.“Il Regolamento di riferimento, ad esem-pio per quanto riguarda le divise o l’al-lestimento delle auto di servizio, dipendedall’ente regionale che indica le carat-teristiche merceologiche ed estetiche deiprodotti. Altri aspetti tecnici invece nonsono inclusi nello Statuto e sono leMunicipalità a indicare le caratteristichesingolarmente richieste. Alcuni tra gliee.ll. - ci dice Rossetto - hanno chiestoche fosse demandato alla Regione anchequesto capitolo, nel caso sarebbero glienti medesimi a doverlo richiedere,prevedendo ad esempio una centraleunica di committenza regionale, che almomento in Friuli non c’è.Se vogliamo tendere all’uniformità, comespesso dichiarato da più parti, sarebbequella sopra indicata la via maestra dapercorrere. Infatti le caratteristiche del-l’omogeneità tra i vari Corpi di polizia lo-cale, ad esempio per l’immagine con cuici si mostra alla cittadinanza, sono tra lerichieste giunte dalla maggior parte deiComandanti sul territorio.In Friuli esiste un comitato tecnico re-gionale per le polizie locali, che si oc-cupa proprio di questo ed esprime unavoce unitaria. Il Regolamento regiona-le stilato esprime poi le caratteristichetecniche che devono avere gli equi-paggiamenti e le strumentazioni, ca-ratteristiche che costituiscono il discri-mine per la scelta da operare, compa-tibilmente con le indicazioni di leggeche specificano a quanti aprire il mer-cato e su quali basi economiche. Comenoto, infatti, le imprese devono rivol-gersi alla Consip e contestualmenteiscriversi al Mepa per partecipare allegare pubbliche. È evidente che se talicaratteristiche sono di livello elevato adessere privilegiata sarà la qualità.Il Regolamento unico regionale delFriuli Venezia Giulia è stato pubblica-to il 17 aprile scorso sul bollettino uf-

Veduta di Cagliari

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 14

15

ficiale della Regione ed è previsto chenon passino più di 90 giorni prima del-la sua attuazione. Tra un anno ne va-luteremo l’efficacia, tenendo conto an-che della valutazione espressa in pro-posito dai Comandanti delle polizie lo-cali che hanno collaborato alla stesu-ra, per cui non si escludono eventualisuggerimenti e modifiche.

Nel decreto legislativo numero 163 del12 aprile 2006, il ‘codice appalti’, al-l’articolo 2 - ‘Principi’ - è stata appor-tata una recente modifica con l’ag-giunta del comma 1 bis, dove si leggeche “Nel rispetto della disciplina co-munitaria in materia di appalti pubbli-ci, al fine di favorire l’accesso delle pic-cole e medie imprese, le stazioni ap-paltanti devono, ove possibile ed eco-

nomicamente conveniente, suddividere gli appalti in lotti funzionali. I criteri dipartecipazione alle gare devono essere tali da non escludere le piccole e medieimprese”.

A tale comma ha fatto riferimento il direttore Rossetto, per indicare come la leg-ge abbia opportunamente previsto di andare incontro alla media e piccola im-

Trieste, Piazza Unità

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 15

MADE IN ITALY Enti pubblici e Aziende

16

prenditoria. “Si noti poi - aggiunge - che se un Comune ha la necessità di un de-terminato servizio o di determinati rifornimenti, è plausibile che i bandi siano taliche a rispondere alle caratteristiche richieste saranno maggiormente le piccoleimprese locali mentre sarà difficile che, per un esiguo numero di prodotti, a muo-versi sia una piccola impresa straniera, con tutti i costi del caso”.

COMUNE DI VENEZIA

Il Comandante del Corpo di polizia municipale diVenezia Luciano Marini è responsabile, insieme al-l’altro dirigente, il suo vice, per il centro di costodel Comune per le forniture del Corpo. In meritoalla scelta delle aziende cui affidare la commessaMarini ribadisce che, come di consueto per la PA,tutto è contingentato dalla legge, senza che vi sia-no particolari margini di movimento.Laddove le convenzioni Consip prevedano una de-terminata fornitura, corre l’obbligo di muoversi en-tro quei paletti e l’ente preposto deve ordinare en-tro il range di prodotti indicato.“Con le ultime riforme - specifica il Comandante Marini - è stato inserito il ‘mer-cato elettronico’ ed è previsto che per prodotti, strumentazioni e servizi per i qua-li è già stata fatta una gara si dovrebbe accedere al novero di quelli già selezio-nati. È consentito sottrarsi alla gara d’appalto per qualunque acquisto inferiore ai40.000 euro, per cui si va in ‘acquisto in economia’ sul Mepa.Sopra i 40.000 euro, e fino alla soglia europea dei 200.000 euro, si passa all’af-fidamento con ‘cottimo fiduciario’ e si invitano almeno cinque ditte, preventiva-mente selezionate secondo i regolari parametri. È consuetudine in questi casi farruotare le imprese che posseggono le adeguate credenziali, in base al principiodell’alternanza, privilegiando di volta in volta una rosa diversa di aziende tra quel-le che rispondono ai requisiti richiesti, anche per non prestare il fianco ad even-tuali dubbi e polemiche.Sopra i 200.000 euro la formale gara d’appalto vuole che il bando sia pubblica-to in Gazzetta Ufficiale e sul bollettino europeo”. Alla domanda sull’opportunità di privilegiare le forniture made in Italy, a paritàdi rendimento e di spesa, il Comandante Marini specifica che “questo non è con-

sentito stando all’accordo di Schengenma quando si è in presenza di bandi percifre inferiori ai 40.000 euro si può fareaffidamento sull’assegnazione diretta esi può restare sul territorio, poiché sus-siste l’interesse pubblico al risparmio ealla funzionalità e celerità nello svol-gimento dei lavori”.Il Comandante di Venezia aggiunge cheper l’assegnazione di lavori tra i qua-ranta e i duecentomila euro “la leggenon prescrive l’obbligatorietà di apri-re la gara anche a ditte straniere, anzisussiste l’interesse pubblico a che leaziende siano immediatamente di-sponibili e a che sia consentita una ra-pidità d’intervento per le fasi succes-sive all’acquisto (assistenza, manu-tenzione)”.

Per il settore della polizia locale, il Co-mandante di Venezia aggiunge che,spesso, si tratta di forniture altamentetecnologiche, facendo l’esempio degliautovelox e degli etilometri, per cui sipuò accedere alla cosiddetta ‘proceduranegoziata’, prevista per legge, ovvia-mente da motivare adeguatamente perle ragioni indicate. Per le stesse moti-vazioni, solitamente, il Comando di po-lizia locale sceglie di affidarsi a opera-tori unici che forniscono la strumenta-zione e ai quali affidarsi per l’assisten-za tecnica successiva.

LUCIANO MARINI

Imbarcazione Polizia locale a Venezia

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 16

17

COMUNE DI ABBIATEGRASSO

Sindaco di questa città di poco più di32.000 abitanti a sud di Milano èPierluigi Arrara. Il primo cittadino di Abbiategrasso hadescritto brevemente come si sonosvolte le cose per l’acquisto dell’equi-paggiamento e delle strumentazioniper i Corpi delle forze dell’ordine localinegli ultimi anni. “Quanto è necessario alle pattuglie dipolizia locale - ci dice il sindaco - adesempio le autovetture, è stato acqui-stato da case produttrici italiane e, in ge-nerale, per i vari ambiti nei quali l’am-ministrazione locale investe si tende aprivilegiare, ove possibile, i prodotti ita-liani, al di là dei costi soprattutto per ri-spettare un livello di qualità adeguato. Questo riguarda il settore delle fornitureper le forze dell’ordine e la sicurezza ur-bana e ancor di più vale per i servizi allacittadinanza”.

Pierluigi Arrara in particolare ha fatto riferimento alla recente gara bandita per l’as-segnazione delle forniture alle mense delle scuole primarie; in generale per i ser-vizi alla comunità il riferimento principale non può essere il solo risparmio ma ènecessario includere anche la qualità tra i parametri da tenere in considerazione,dice Pierluigi Arrara.“Quando si entra nel campo dei bandi europei, è consuetudine trovare una garadove si richiede il miglior prezzo e a vincere magari sono aziende anche straniereche offrono un servizio accettabile ma che per qualità non compete con quelliofferti da altri. Per questo - prosegue il primo cittadino abbiatense - non amo par-ticolarmente i bandi dove si punta al risparmio. Se ad esempio ci sono da acquistaredelle divise per la polizia locale, è importante che gli operatori possano usufrui-re di un adeguato equipaggiamento, dal quale tra l’altro dipenderà anche la qua-lità del loro lavoro da loro svolto”.

COMUNE DI ROMANO D’EZZELINO (VI)

Sindaco di questo Comune che conta 15.000 abi-tanti è Rossella Olivo, cui abbiamo chiesto di for-nirci delle notizie sugli investimenti fatti negli ul-timi anni per la sicurezza urbana e, in generale,per il territorio. Anche il sindaco di Ezzelino ri-badisce che ad oggi è obbligatorio rivolgersi aConsip per qualunque acquisto a meno che nonsia possibile con questa modalità soddisfare le esi-genze dell’ente locale; il Regolamento regiona-le, infatti, impone di scegliere tra le imprese chefigurano nel Mercato elettronico (Mepa). “Dopo un periodo di transizione iniziale - specifica il sindaco di Romano d’Ez-zelino - ormai è tassativo rispettare i parametri sopra indicati. Romano è uno diquei Comuni che hanno dei fondi accantonati ma che non hanno la possibilitàdi reimpiegarli per opere da realizzare sul proprio territorio, a causa dei patti diPIERLUIGI ARRARA

Municipio di Abbiategrasso

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 17

MADE IN ITALY Enti pubblici e Aziende

18

stabilità che - tiene a sotto-lineare Rossella Olivo -oggi sono la vera spina nelfianco delle amministra-zioni locali. Personalmen-te - dice - ritengo che i ‘pat-ti’ siano stati tutt’altro chepositivi nell’ottica di una ge-stione razionale della cosapubblica. L’Europa aveva asuo tempo imposto di rive-dere i debiti della PubblicaAmministrazione ma nes-suno obbligava a farne ricadere il pesosolo sugli enti locali, in particolare i Co-muni. La scelta del Governo italiano è sta-ta quella nota e l’Unione europea non ha

fatto che ratificare una scelta senza entrare nel merito delle ricadute interne, unascelta che personalmente ritengo sia stata sbagliata a monte. A mio parere si pote-va ben partire con i tagli dai Ministeri, invece si sono penalizzati soprattutto i Co-muni con tagli anche del 50%, fino a eccessi che sfiorano l’80%, come nel casodelle spese di rappresentanza. In una cittadina delle dimensioni di Romano d’Ez-zelino, il budget per queste voci ammontava a circa 6000 euro, dopo il taglio im-posto i fondi sono talmente esigui che abbiamo dovuto rinunciare praticamente atutto. Per assurdo a essere privilegiati sono quei Comuni che per anni hanno spe-so fuori misura e che ora, pur in presenza dei tagli, partono comunque avvantag-giati”. “Per concludere porto due esempi che mostrano le storture conseguenti adelle imposizioni calate dall’alto da applicare senza vero discernimento: nel pri-mo caso il nostro Comune ha deciso di realizzare un ecocentro per la raccolta dif-ferenziata, non custodito e aperto un solo giorno a settimana, con un risparmio net-to sui due già esistenti. Il patto di stabilità, che interviene sulle spese in conto ca-

pitale, mi impedisce pero’ di acquisiredelle aree, quindi sarei costretta ad af-fittare un terreno da privati con un co-sto decisamente superiore al previsto.Il secondo esempio riguarda un recen-te incendio occorso ai danni di una Vil-la storica presente sul territorio di Ezze-lino, danno che è stato già regolarmen-te rimborsato dalla compagnia assicu-ratrice. Ebbene, sempre per il blocco delle spe-se in conto capitale, non mi è consen-tito impiegare i soldi già ricevuti per ri-parare il tetto andato distrutto nell’in-cendio, con i danni immaginabili al pa-trimonio artistico contenuto nell’edificio”.“Anche le luci dei lampioni che per leg-ge andrebbero tutte sostituite con i led- aggiunge il sindaco Olivo - restano talie quali per i lacci e laccioli imposti daipatti. Lo stesso dicasi per la mappaturadelle zone sismiche per gli edifici ad altaaffluenza (scuole, ospedali …): stando aipatti di stabilità dovremmo provvederesenza consulenze esterne e se anche do-vessimo riuscirci, le posso già dire chenon so dove troverei i fondi necessari perle eventuali ristrutturazioni da effettua-re”.“In sostanza - conclude Rossella Olivo- potrei dire che l’azione politica èbloccata dalla burocrazia, la speranza èche grazie ai due neo-ministri che pro-vengono dall’esperienza di amministra-zione locale, Graziano Delrio qualepresidente Anci e Flavio Zanonato qua-le sindaco di Padova, qualcosa possacambiare a Roma”.

ROSSELLA OLIVO

Municipio Romano D’Ezzelino

Vista aerea di Romano D’Ezzelino

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 18

19

SIRENA S.P.A., Rosta (TO)Apparecchi di segnalazione acusticae luminosa

Sirena è una storica azienda italiana,che realizza svariate gamme di pro-dotti per soddisfare le esigenze di segnalazioni acustiche e ottiche anche integrate.Abbiamo chiesto ai responsabili del mercato italiano e di quello europeo di dar-ci un quadro della situazione attuale.

Daniela Candice, export manager auto motive products, ci racconta che in Europa,per il mercato prioritario, “le aziende con cui ci troviamo a competere sono sem-pre più o meno le medesime. Recentemente in Francia Sirena ha partecipato aun bando di un certo valore e se lo è aggiudicato, insieme a tre grossi clienti cheanche vendono prodotti per il settore prioritario”. “All’estero le cose vanno diversamente rispetto all’Italia - spiega - ogni Paese hauna normativa particolare che regolamenta i bandi e le gare. Ad esempio è raroche sia l’allestitore a seguire le trattative come avviene da noi in Italia, è infattila Polizia che sceglie il prodotto e poi assegna l’allestimento a una determinataimpresa. In Germania vige addirittura il monopolio per quanto riguarda le luci egli allestimenti luminosi per la Polizia, che da anni è gestita solo dall’azienda te-desca Hella, denotando un atteggiamento piuttosto conservatore.In generale comunque i prodotti made in Italy, come quelli di Sirena, all’este-ro sono apprezzati ma, come in Italia, è difficile entrare a far parte delle azien-

de fornitrici per la pubblica ammini-strazione, un settore molto ambito intutto il mondo”. “Se in Italia si passa attraverso Consip- aggiunge Daniele Candice - in altriPaesi non funziona così: si fanno le garema, che la ditta sia locale o meno, sitende a seguire il prodotto che piace,per questo motivo si tengono grandi fie-re dedicate, sull’esempio di Milipol, lapiù grande esposizione internazionaleper la sicurezza interna dello Stato, chesi svolge in Francia ed è aperta a pro-fessionisti pubblici e privati”.

LE AZIENDEAbbiamo intervistato i titolari e i responsabili commerciali di alcune tra le aziende italiane che lavorano nel mondo dellasicurezza e che spesso ricevono delle commesse dalle amministrazioni a livello locale e nazionale per realizzare impian-ti sul suolo pubblico o fornire prestazioni e servizi.Con un occhio alla crisi economica che attanaglia il nostro Paese, e uno sguardo rivolto al panorama europeo e globaliz-zato, raccontiamo quali siano le procedure per lavorare con le varie Municipalità, del rapporto con i Comandi di polizialocale e gli uffici preposti alla selezione e all’acquisto di materiali, mezzi e strumentazioni.Sintetizziamo quanto rilevato parlando direttamente con le imprese del made in Italy che quotidianamente producono evendono nel nostro Paese e all’estero. Abbiamo voluto conoscere le modalità di partecipazione ai bandi di gara, le caratteristiche tecniche che rendono i prodottiitaliani competitivi sul mercato rispetto a quelli di produzione straniera e viceversa. Abbiamo poi chiesto ai vari imprendi-tori notizie sui loro prodotti, se questi siano in linea con il mercato europeo per quanto riguarda i costi per il cliente e qua-li siano le eventuali difficoltà incontrate per accedere ai bandi in Italia e a quelli europei.

Al prossimo Milipol, l’Enterprise Eu-rope Network Paris Ile-de-France,sarà organizzato per la seconda vol-ta un evento di brokeraggio con in-contri bilaterali tra aziende del settore.I settori presenti: attrezzature o serviziche possono essere utilizzati nellaprevenzione/lotta e minacce internecome la criminalità, la droga, la cri-minalità organizzata, il terrorismo, lospionaggio industriale ed economico.La Fiera è organizzata alternativa-mente a Parigi e in Qatar e costitui-sce una sorta di provider di informa-zioni privilegiate e strumento per lepubbliche relazioni.

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 19

MADE IN ITALY Enti pubblici e Aziende

20

Per quanto riguarda la situazione di mercato in Italia, Mario Colzanidescrive una situazione “piuttosto stagnante dove si vive alla giorna-ta, senza fare programmi a lungo termine. Gli enti locali non fannomagazzino e comprano solo quanto strettamente necessario a brevetermine e secondo il protocollo Consip, di conseguenza gli allestitorisi adeguano”.

Un particolare che Mario Colzani segnala, e che da qualche anno su-scita alcune perplessità da parte degli allestitori italiani, è il fatto cheal 90% il mercato degli allestimenti luminosi per le Forze dell’ordine

italiane (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e in parte Polizia lo-cale) sia monopolizzato da produzioni straniere. “Spesso - dice Colzani - ci troviamo di fronte capitolati compilati inmodo tale da penalizzare quanto prodotto in Italia”.“Alcune tra le principali aziende italiane del settore - aggiunge - pen-sano a costituire un fronte comune per sollevare la questione e sotto-porla alle istituzioni preposte, poiché risulta difficile comprendere il

perché i bandi per l’allestimento di autovetture e moto della Po-

lizia, dei Carabinieri, delle Stradali sia-no costantemente acquisiti da produ-zioni estere”.

INTAV S.R.L., Ariccia (RM)Allestimento veicoli

Da 25 anni Intav progetta e realizza se-gnalatori luminosi e sonori per l’allesti-mento di veicoli prioritari, di soccorso eoperativi. “La nostra prassi aziendale - cidice Luciano Franceschelli - si basa su trepilastri: innovazione, qualità, made in Ita-ly, fattore quest’ultimo che io personal-mente interpreto come elemento di svi-luppo per la nostra economia. È infattiesperienza comune come in questo mondo globalizzato a tutte le latitudini sem-pre più cresce e si afferma il bisogno d’Italia.Made in Italy ovunque è sinonimo di eleganza, di genialità, di quel particolaredesign che ha fatto e continua a fare scuola, ma anche di prodotti di grande qua-lità ed affidabilità. Per queste nostre qualità l’autarchia, la chiusura in se stessi,sarebbe una contraddizione in termini, dobbiamo invece espanderci e cercare nuo-vi mercati e clienti. Dobbiamo competere e quindi è necessario che tutte le istan-

ze di questo Paese, istituzionali, politiche, amministrativeoperino in sintonia con questo obiettivo. Sotto que-

st’aspetto abbiamo, però, una lunga strada ancora dapercorrere.

Intav i primi di maggio ha festeggiato il suoventicinquesimo anniversario dalla fonda-

zione, occasione questa anche per trac-ciare un bilancio della nostra atti-vità e presenza in Italia e nel mon-do. Il risultato di questo bilancio èriassumibile in due parole: cresci-ta e radicamento.

Intav infatti ha sviluppato una gammadi prodotti in grado di soddisfare le esi-genze di qualsiasi corpo di polizia e dal-l’ultimo trimestre dello scorso anno halanciato sul mercato italiano ed europeouna serie di nuovi prodotti espressa-mente concepiti per il mercato del-l’ambra. Sotto quest’aspetto Intav puòdefinirsi un produttore globale.La nostra filosofia di prodotto, e quin-di la nostra competitività e fidelizza-zione della clientela, si basano sui trefattori sopra indicati: innovazione, qua-lità, made in Italy.Innovazione per noi significa sviluppareidee, attingere alla migliore tecnologia,in molti casi crearla per dare ai nostriclienti prodotti sicuri, performanti,moderni.

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 20

21

C’è anche genialità nel nostromodo d’innovare: il nuovo faro re-voluxion ad esempio, è la sintesitra la tradizionale tecnologia ro-tante e quella a led. Con un van-taggio importante per tutti gliutenti: revoluxion assorbe appena0,7Ah.Qualità significa per noi far beneil nostro mestiere in continuacompetizione con le migliori

aziende del settore. Una vocazione che esprimiamo in ogni momento della no-stra prassi aziendale. Un esempio ne sia il fatto che Intav governa al suo internotutti i principali processi: progettazione, sviluppo prodotti, progettazione/produ-zione stampi, stampaggio materie plastiche, produzione componentistica elettrica,elettronica, meccanica, assemblaggi e collaudi. In tal modo riusciamo a garan-tire ai nostri clienti la migliore qualità del prodotto e nello stesso tempo una gran-de flessibilità.I nostri prodotti sono dei reali campioni del “made in Italy’’ non solo perché pro-gettati e prodotti in Italia con componentistica e lavoro italiani ma anche perchénel loro disegno, nelle loro forme è naturalmente incorporato quel gusto, quel-l’idea di bello che caratterizza l’italian style. Citiamo come esempi di questo sti-le due prodotti che lo rappresentano al meglio: il faro brandeggiante omnilux, inuovi fari a LED LCS e le barre luminose (Alcyone, Saturno, Manta, Antares, Se-lene ecc).Mi fa piacere segnalare che l’immagine da voi pubblicata della 159 Carabinierisullo scorso numero della rivista reca sul tetto nostri apparati luminosi ma su que-sto ritorneremo presto.A proposito del bilancio di questi primi venticinque anni parlavo di crescita e diradicamento e quindi della nostra competitività di prodotto e di prezzo sia sul mer-cato domestico che sui mercati dell’esportazione. Qui voglio sottolineare che unconfronto prezzi non può prescindere dalle qualità intrinseche del prodotto, dalsuo grado di sviluppo tecnologico, dalle funzioni cui può assolvere, per cui, comesempre più spesso avviene e come è giustamente segnalato nel vostro articolo pre-cedente, è un tragico errore ridurre tutto al prezzo più basso. In tutta la nostra sto-ria aziendale ci siamo impegnati adare il meglio ai nostri clienti, chi cisceglie conosce la qualità e affida-bilità dei nostri prodotti, vuole i lorocontenuti innovativi, razionalmenteritiene ben speso il denaro per ac-quistare Intav. Tutto ciò significacompetitività”.A Luciano Franceschelli domandia-mo quali siano le difficoltà princi-palmente incontrate per accedere aibandi europei e a quelli in Italia, larisposta è che “i prodotti che Intavcommercializza sono destinati al-l’allestimento di veicoli quindi la par-tecipazione alle gare compete o alle

case produttrici di autoveicoli o alleaziende di allestimento. Naturalmenteconosciamo il mercato, abbiamo co-stanti rapporti con i protagonisti diqueste gare, sia in Italia che su gli altriPaesi europei, e possiamo dare una se-rena valutazione in materia.Le barriere all’ingresso di altri playersono ovunque molto alte a protezionee sostegno della locale industria e del-l’immagine nazionale, sicché la gara ag-giudicata ad una marca straniera fa co-munque notizia e tende a presentarsicome un’eccezione che difficilmente haprobabilità di ripetersi.Si tratta di protezionismo? Certamenteè anche questo ma è soprattutto sensodell’opportunità e consapevolezza deivalori e degli interessi primari del Pae-se. Per altro senza fare sconti a nessu-no se si considera la meticolosità dei ca-pitolati tecnici e la stringente attenzio-ne che alla qualità e al rapporto quali-tà/prezzo prestano, solo per fare unesempio, le stazioni appaltanti di Ger-mania e Francia”.Sul totale delle forniture, domandiamoa Franceschelli, qual è la percentuale perla polizia locale che mediamente rea-lizzate in un anno?“L’Italia, o meglio la sua pubblica am-ministrazione centrale e periferica, a taleproposito ha un suo particolarissimocomportamento, tanto da far storia a sé.Per la nostra specifica competenza e in-

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 21

MADE IN ITALY Enti pubblici e Aziende

22

teresse ci riferiamo all’approvvigionamento degli apparati di allarme sonori e lu-minosi. Le barriere, cui prima accennavamo, non sono elevate a difesa degli in-teressi e del lavoro italiano ma, contro le stesse aziende nazionali, a tutto van-taggio di aziende straniere alle quali in pochi anni è stato consentito di assume-re posizioni monopolistiche. Esagerazioni polemiche? Basta guardarsi attorno per trovare conferma a quanto stia-mo sostenendo: tutti i veicoli Istituzionali dei vari Corpi di polizia adottano i pro-dotti stranieri, spesso in molti casi sostituendo, in corso di fornitura, prodotti italiani.Poco prima facevamo riferimento alla 159 Radiomobile, ebbene Intav era stata pre-scelta dalla casa produttrice del veicolo per la fornitura dei suoi apparati lumino-si e sonori purtroppo in corso d’opera sostituiti con quelli di un concorrente este-ro, senza un’apparente motivazione.Ci si può interrogare sulle ragioni di questa scelta, sulla sua trasparenza, sulla sua

opportunità, sugli eventuali costi per ilPaese; a me, come imprenditore e cit-tadino, basta sapere che una porzionedi lavoro e quindi di reddito è sparitodal mio Paese, in modo del tutto in-giustificabile ed ingiustificato solo per-ché un capitolato tecnico detta: ‘il farodi profondità [deve essere] estetica-mente uguale ai due fari blu e della stes-sa forma’”. “Privilegiare il Made in Ita-ly? Mi accontenterei che non venisse ul-teriormente danneggiato”, concludeLuciano Franceschelli.

ELEVOX S.R.L., Cecchina di Ariccia (RM)Allestimento veicoli speciali

Per conoscere meglio determinati aspetti che riguardano l’azienda lazialeabbiamo ascoltato Arianna Franceschelli che ha parlato di “un’impresa conesperienza ‘globale nel campo dell’allestimento di ogni tipo di veico-li. Nel corso di tanti anni i nostri allestimenti hanno reso più efficacel’attività dei Corpi di Polizia nel presidio del territorio, più confortevoleil loro lavoro, più pratico per i cittadini rivolgersi loro. A questi prodottiabbiamo dedicato ricerca, creatività nel proporre spazi confortevoli,attenzione ai particolari, ma soprattutto quella praticità che nasce dalcontinuo confronto di idee e suggerimenti di chi su un veicolo passa mol-ta parte del suo tempo lavorativo. Funzionalità e robustezza sono i requisitifondamentali dei nostri allestimenti”. Arianna Franceschelli ha indicato l’importanza della conoscenza diretta delle man-sioni svolte dagli operatori, infatti, spiega “come richiedono, l’automezzo deveconsentire loro ogni possibile intervento e serve mettere a loro disposizione glistrumenti e i materiali necessari: facilmente raggiungibili, ordinatamente dispo-sti e riponibili senza alcun danno, anche se a seguito del servizio hanno soffer-to per le condizioni atmosferiche e del terreno.Utilizziamo solo materiali ad alta resistenza, inattaccabili dall’umidità, facilmentelavabili con un getto d’acqua e delle migliori marche per garantirne la durata eaffidabilità nel tempo, specie per le attrezzature tecnologiche, quali pali telescopici

per l’illuminazione, generatori di cor-rente, sistemi di condizionamento.Gli interni dei nostri Uffici Mobili, adesempio, sono progettati per valorizzaregli spazi disponibili, consentire l’utilizzodi computer, stampanti, sistemi di na-vigazione, razionale custodia della do-cumentazione necessaria al servizio, aprova delle accelerazioni e asperità del-le strade.La nostra gamma spazia dagli allesti-menti per scooter e vetture ai grandi uf-fici mobili e comunque i nostri proget-tisti possono soddisfare ogni esigenzaanche al di fuori dei corpi di polizia”.A proposito della committenza, la re-sponsabile di Elevox spiega che questi

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 22

23

“sono principalmente le case automobilistiche e le società di noleggio,la produzione acquisita direttamente dal cliente pubblico è per noi or-mai residuale. È stata questa una decisione molto sofferta ma alla fineinevitabile a causa dell’assoluta incertezza circa i termini di pagamento:un fenomeno tipicamente italiano che sta pesantemente penalizzandoquesto specifico settore di attività e rischia di farlo scomparire”. “La partecipazione a gare pubbliche - aggiunge - è per altro sovente im-pedita dalle stesse clausole dei capitolati: tempi di consegna irrealizza-bili, basi d’asta insufficienti, caratteristiche tecniche estranee a qualsia-si regola. Ciò che più mi colpisce e sinceramente deprime è l’insensi-bilità che spesso si dimostra verso la professionalità e la qualità.Allestire un veicolo non è un’attività che tutti possono fare: sono necessarieesperienza, preparazione tecnica, conoscenza e rispetto delle regole disicurezza, se questi aspetti sono trascurati e sottovalutati, un concorrenteprofessionale è surclassato da operatori improvvisati, che certo non fan-no un buon servizio alla PA”.“Mi sembra di poter concludere che mettere in difficoltà l’industria na-zionale con tutti i mezzi possibili sia il nostro sport preferito, mentre inPaesi a noi vicini si sviluppano aziende di allestimento di grandi di-mensioni, solido patrimonio tecnico, che però si guardano bene dal-l’operare nel nostro Paese. Ci sarà pure un motivo”.

pagare meno il committente perché ilcosto della manodopera è sensibil-mente inferiore”.A questo proposito torna in mente la po-lemica dell’‘idraulico polacco’, miticafigura sorta nel 2005 in Francia sull’ondadei timori suscitati per la paura degli ef-fetti perversi della direttiva Bolkesteinche liberalizzava le prestazioni dei ser-vizi all’interno dell’Unione.“In tal caso - prosegue Cinzia Parnisa-ri - a essere penalizzata è la qualità delprodotto, anche per l’utilizzo di mate-riali meno raffinati e per le competen-ze tecnologiche e manifatturiere che siattestano a un livelli inferiore, ad esem-

PARNISARI F.LLI, DI PARNISARI GIUSEPPE & C. S.A.S., Lesa (NO)Industria protezioni balistiche

Cinzia Parnisari, dell’omonimo Gruppo fondato nel 1949, ha descritto a grandilinee le procedure per accedere ai bandi europei e come questi sono strutturati.“Quando il valore della commessa è elevato - ci dice - corre l’obbligo di aprire

il bando a tutti i Paesi che fanno parte del-l’Unione europea, che oggi é ar-

rivata a contare ben 27 diverseNazioni, alcune storiche fonda-

trici della Comunità europea,con una lunga e importante storia in-

dustriale e imprenditoriale allespalle, altre meno tecnologica-mente avanzate o addiritturaprovenienti da regioni dove finoa venti, trent’anni fa nemmenoesisteva un sistema economicodi tipo capitalistico.Quando le aziende che com-petono provengono da back-ground così diversi e se ilbando impone di dichiarare unpreventivo che vale come di-scrimine principale per deci-

dere l’assegnazione del lavoro,spesso capita che se lo possa ag-giudicare chi può permettersi di far

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 23

pio rispetto a quello italiano”. “Nondico questo perché voglio che il la-voro sia assegnato alla mia aziendain particolare, anzi posso aggiungereche un altro Paese dove la qualitàdel prodotto è alta per il settore chemi compete è la Francia; intendoperò testimoniare, forte dell’espe-rienza trentennale che possiamo

vantare come imprenditori, che i manufatti provenienti da Paesi che oggi, in quan-to europei, sono posti sullo stesso piano del nostro non possono in realtà com-petere con l’Italia a livello di tecnologia e know-how”.Un’altra questione sollevata da Cinzia Parnisari riguarda la compilazione dei ban-di stilati dagli Uffici delle pubbliche amministrazioni preposti, infatti può capita-re che questi presentino delle incongruenze, richiedendo la soddisfazione di ca-ratteristiche di prodotto che in realtà non sono completamente compatibili conquelle reali.“Chi lavora correttamente - aggiunge - in casi come quelli descritti decide di nonpartecipare ma può succedere che delle aziende scelgano invece di realizzare deiprodotti che rispondono a quanto richiesto dal bando ma non a quanto corrispondealla massima qualità”.“Come imprenditrice posso testimoniare della difficile situazione vissuta dagli enti

locali, che da anni non ricevono ade-guati finanziamenti da parte dello Sta-to centrale e che vedono ridursi semprepiù anche il gettito derivante dalle im-poste locali, a causa della crisi econo-mica generalizzata che permane da di-versi anni, o che non possono investi-re per via dei patti di stabilità. Per que-sti motivi si assiste alla pubblicazionedi bandi di gara che puntano al mas-simo risparmio con le conseguenzeche si possono immaginare dal puntodi vista della qualità finale del pro-dotto”. “All’estero, da quanto ho avu-to modo di constatare, la procedura èmigliore a mio parere: tra le altre cosela merce viene sempre collaudataquando arriva a destinazione, dopoavere già passato il vaglio dei test diconformità in fabbrica, cosa che la miaazienda fa regolarmente per le forni-ture nazionali o meno”.

MADE IN ITALY Enti pubblici e Aziende

bilità, si è scesi ulteriormente; direi che,senza mezzi termini, si può affermareche il mercato in questo senso è insi-stente.Sui mercati esteri che apprezzano le no-stre pistole da competizione vantiamouna posizione quasi leaderistica, siamoforti soprattutto per le armi da tiro, la no-stra ‘nicchia di mercato’, e tutto quan-to prodotto viene venduto.La differenza di volume d’esportazio-ne tra i vari Pesi importatori dipendesolo dalla loro estensione, dal nume-

FRATELLI TANFOGLIO S.N.C. DI TANFOGLIO BORTOLO & C.,Gardone Val Trompia (BS)Armi e munizioni

Il responsabile commerciale dell’azienda, Pietro Guerini, ha rispostoad alcune domande sull’eventuale concorrenza che la società di Gardone subi-sce da parte dei produttori stranieri di armi e ha iniziato dicendoci che quella rap-presentata dai produttori di pistole stranieri è piuttosto limitata sul territorio na-zionale. “Il vero problema nel nostro Paese - spiega - è rappresentato dai patti di stabili-tà imposti a vari livelli agli enti pubblici, in particolare ai Comuni se il riferimentoè alle forniture per la polizia locale. Anche parlando con altri rappresentanti com-merciali di aziende che lavorano come noi nel campo della sicurezza, e che han-no tra i propri clienti le pubbliche amministrazioni, emerge che ormai sono po-chi i produttori di articoli per la sicurezza che riescono ad avere un buon mar-gine di mercato in Italia, tranne forse quelle aziende che realizzano manufatti stret-tamente necessari per gli operatori e che vanno periodicamente rinnovati.

Tanfoglio infatti vende al 90% all’estero, in tutto il mondo, mentre il mercatoitaliano ha subito un notevole ridimensionamento. Se già pri-

ma il settore delle polizie locali per noi rap-presentava il 10/12%

sul totale di quantovenduto in Italia, adoggi, dopo sei o set-te anni dall’introdu-zione dei patti di sta-

24

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 24

25

ro di abitanti e di operatori delle Forze dell’ordine”. “Da almeno diciotto annisiamo leader in questo particolare spicchio di mercato, avendo tra l’altro vin-to con le nostre pistole per cinque edizioni consecutive il campionato mondialedi tiro dinamico IPSC e per sei edizioni quello europeo, competizioni che si svol-

gono a cadenze di due e tre anni. Perconcludere posso affermare che il no-stro punto di forza è il rapporto quali-tà-prezzo”.

si continuano a installare lampade ormaifuori legge, con l’aggiunta della beffache, per il divieto di produzione in Ita-lia, il nostro Paese le acquista, tra gli al-tri, dalla Cina che ancora le produce.Alla beffa di comprare all’estero si ag-giunge poi il danno delle multe com-minate dall’Europa per non aver ri-spettato i patti per il risparmio energe-tico. La pigrizia è un altro degli elementiche penalizzano l’imprenditoria ita-liana, infatti quando vi è la possibilitàdi avere la disponibilità di fondi euro-pei, succede, parlo per esperienza di-retta, che alcune aziende chiamate aconcorrere alla realizzazione di undeterminato progetto lascino cadere laproposta di collaborazione con altre so-cietà che da sole non potrebbero com-pletare l’opera, pensando solo al pro-prio piccolo ambito di competenza.L’altro tallone d’Achille italiano è rap-presentato dalla burocrazia, che sco-raggia noi imprenditori locali e moltospesso fa fuggire gli investitori stranie-ri, spaventati dall’eccesso di carte, bol-li e procedure complesse da espletareper riuscire a ottenere un appalto e poieventualmente realizzare un’opera nelnostro Paese”.

SEMAFORI BUSNELLI S.R.L., Pero (MI)Progettazione costruzione installazione impianti semaforici

“Per quanto riguarda il mio particolare settore - ci dice Enrico Busnelli - in Italianon subiamo particolarmente la concorrenza straniera anche perché la nostra ca-pacità produttiva interna è tale che basta a soddisfare il mercato per intero, anziposso dire che per il settore semaforico vi è un sovrappiù di almeno tre quarti diquanto servirebbe”. Per il medesimo motivo diverse aziende italiane come la mialavorano molto con il mercato dei Paesi stranieri. All’estero vendiamo il materialealle aziende locali che poi provvedono a installarlo; se questo non è possibile,per la mancanza delle necessarie competenze, provvediamo a realizzare una trian-golazione con altre imprese che provvederanno a impiantare i semafori per con-to del Paese che li ha commissionati. Questo capita soprattutto nei Paesi in viadi sviluppo che ancora non posseggono la competenza e la tecnologia adegua-te. Se necessario siamo noi stessi a recarci sul posto per la fase iniziale in cui sirealizza l’impianto vero e proprio, il momento più delicato. Saremo poi presen-ti anche per le esigenze successive, come manutenzione e assistenza, e in tal casoè previsto un periodo dedicato all’istruzione del personale locale che riceve laformazione necessaria per proseguire in autonomia”.“In Italia la situazione che si vive attualmente, dal mio punto di vista, è piuttostograve sotto diversi aspetti. In primo luogo direi che l’economia vive un momen-to davvero critico e noi imprenditori, come i cittadini che dovrebbero usufruiredegli adeguati servizi, siamo doppiamente penalizzati.Il problema numero uno è rappresentato dai patti di stabilità, che impedisconoai Comuni di investire quanto hanno da parte per fare manutenzione e tantome-no per realizzare nuove opere.Porto un esempio rappresentativo di come la poca lungimiranza penalizzi un set-tore come quello delle lanterne semaforiche e, indirettamente, l’intero bilancio diuna comunità: per legge dal 2010/2011 in Italia non è più possibile produrre e in-stallare le lampade a incandescenza, per l’adesione del nostro Paese al protocol-lo di Kyoto. I fondi che potrebbero essere spesi per innovare sostituendo le lan-terne desuete con le lampade a led verrebbero recuperati in soli tre anni grazie alrisparmio energetico, inoltre con le nuove lampade non sussisterebbero più costidi manutenzione, quindi i costi sostenuti per l’acquisto e l’installazione sarebbe-ro completamente recuperati. Le cose però non vanno nella direzione sperata e

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 25

MADE IN ITALY Enti pubblici e Aziende

26

AESYS S.P.A., Seriate (BG)Pannelli elettronici

“Le caratteristiche tecniche che rendono i nostri prodotti competitivi sul merca-to si identificano con la qualità dei nostri servizi e la capacità di essere persona-lizzati a seconda delle esigenze; se invece pensiamo a quali siano gli aspetti percui siamo eventualmente stati ‘penalizzati’, direi che rispetto alla concorrenza sia-mo meno competitivi in termini di prezzo poiché il nostro è medio-alto”.Abbiamo poi chiesto a uno dei responsabile dell’azienda Aesys, Emiliano Borghini,se la loro produzione sia in linea con il mercato europeo per quanto riguarda icosti per il cliente e la sua risposta è stata che attualmente non è così, “infatti -dice - stiamo massicciamente rivedendo la divisione e i prodotti dedicati a que-sto mercato”. “Riguardo la gestione dell’accesso ai bandi europei, o a quelli inItalia, posso stimare che l’aver istituito un sistema organizzativo per ricevere pun-tualmente informazioni accurate sui bandi di

gara, tramite del personale dedicato, siè nel tempo rivelato uno strumentomolto utile”.“Sul totale delle forniture che realiz-ziamo la percentuale per la polizia lo-cale mediamente in un anno si attestatra il 3 e il 6 per cento. Compatibilmentecon le norme di legge previste, ritengodi poter dire che, in generale qui e an-che sui mercati stranieri, sarebbe da pri-vilegiare il made in Italy, che conside-ro come uno dei valori che possiamoancora vantare all’estero”.

duzione sia in linea anche con il mer-cato europeo per quanto riguarda i co-sti per il cliente”.Abbiamo domandato ai responsabili diVerbatel delle notizie riguardo la loropartecipazione ai vari bandi di gara ne-gli anni, per sapere quali siano state leeventuali difficoltà incontrate, sia in Ita-lia che nel momento in cui hanno par-tecipato a gare europee; la risposta è sta-

VERBATEL S.R.L., MilanoSoftware per la pubblica amministrazione

La società di software sviluppa e commercializza in esclusiva procedure informaticheper le Polizie.“Le caratteristiche tecniche che rendono i nostri servizi competitivi sul mercato- ci dicono dall’azienda - sono la conoscenza delle esigenza operative delle Po-lizie in genere e della polizia locale in particolare cosa che ci consente di pro-durre e proporre sul mercato soluzioni tecnologiche avanzate”. Nella nostra ‘nicchia’ di mercato non esistono aziende straniere quindi su que-sto fronte non subiamo particolaripenalizzazioni, a parte il tentativodi qualche società che tenta di‘copiare in modo approssimativo lenostre soluzioni, ma il Comandan-te di polizia attento può cogliere fa-cilmente la differenza tra i duetipi di servizio. A proposito del servizio che noi of-friamo riteniamo che la nostra ‘pro-

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 28-05-2013 13:37 Pagina 26

27

ta che “tendenzialmente nessuna difficoltà si è presenta-ta se il bando di gara (anche europeo) era finaliz-zato a forniture software per le Polizie italiane” ag-giungendo anche che “abitualmente privilegiamoi bandi che gratificano le qualità tecnologiche delprodotto”.“Sul totale delle forniture - aggiungono da Verbatel- la percentuale per la polizia locale chemediamenterealizziamo in un anno con il software corrispondeall’80% della nostra produzione, che è rivolta glo-balmente al mercato delle Polizie”.Alla domanda se secondo Verbatel,compatibilmente con le norme di leggepreviste, sarebbe da privilegiare ilmade in Italy la risposta è che “at-tualmente non abbiamo concorrentistranieri, ma se in futuro altri dovesserointeragire con noi in questo ‘spicchiodi mercato’ ci potranno solo stimolarea fare sempre meglio”.

CONCLUSIONI

Abbiamo ascoltato la testimonianza diretta dei titolari e dei responsabili delle va-rie aziende intervistati che ci hanno descritto come funziona il mercato del lavoroper i fornitori delle pubbliche amministrazioni; a questo si aggiungono le indicazionidegli amministratori locali e dei funzionari pubblici che hanno fornito in sintesi ilquadro di come i vari Uffici preposti gestiscono il settore delle forniture, tra gli al-tri per il settore della sicurezza e gli equipaggiamenti per le Forze dell’ordine. Il qua-dro che ne emerge, seppur in base al campione parziale, indica che il tessuto pro-duttivo del made in Italy è tutt’altro che secondo a quello di altri grandi Paesi, co-stituito da una miriade di medie e piccole imprese, alcune piccolissime, che sonoperò altamente specializzate e agguerrite sul mercato internazionale, forti di decennidi esperienza e soprattutto di una competenza tecnica e manifatturiera che ancorasono difficilmente raggiungibili dalle aziende di altri Paesi. Per questo, nonostantele grosse difficoltà che sono note a tutti, ancora all’estero viene richiesta la nostracompetenza, anche in Paesi in via di sviluppo dove, oltre ai prodotti, le imprese ita-liane forniscono anche il proprio know-how.A rendere la vita difficile alla nostra imprenditoria sono soprattutto le zavorre co-stituite dalla burocrazia interna, che puntualmente meraviglia i concorrenti stranieri,appesantita da qualche anno dall’imposizione dei ‘patti di stabilità’ per rispettare ilpareggio dei conti pubblici richiesto dall’Europa, un sistema di fermo agli investi-menti che sta letteralmente bloccando il mercato interno italiano, con la domandacostretta a ridursi quasi a zero e le imprese che trovano sostentamento e ossigenoper la propria sopravvivenza ormai quasi solo al di fuori dei confini nazionali, unosbocco che non è per tutti. Con la differenza che altri Paesi, apparentemente menoindebitati del nostro e meno soggetti agli stringenti controlli dell’Unione europea,stanno ben attenti a salvaguardare le proprie aziende nazionali.Qualcuno ha parlato di ‘cura che sta uccidendo il malato’, speriamo che per il 2014non sarà troppo tardi.

Mat

eria

li&

stru

men

tazi

oni

Una

prio

rità

per

lari

pres

ade

llapr

odut

tività

12-27 MADE IN ITALY:Layout 1 24-06-2013 12:48 Pagina 27