FIAM - Re-Made

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APRILE 2013 FIAM è una Fabbrica Italiana di Arredi Moderni, dove la modernità è rappresentata dal linguaggio essenziale che si incarna nel vetro, l’arredamento è il campo di applicazione del bello all’utile, l’Italia è il luogo del sapere fare eccellenza e la fabbrica è una realtà che va oltre l’oggetto d’arte diventando produzione seriale. Era il 1973 e Vittorio Livi, dopo le prime esperienze con un materiale che poteva essere il mezzo e il design poteva essere il fine, fondava a Pesaro la FIAM, con una prima collezione di arredi in vetro curvato. Un vero innamoramento giovanile, con un materia a cui rimarrà fedele per tutta la vita, rinnovandola ogni volta con nuove sfide, che hanno avuto un grande riconoscimento nel 2001, quando FIAM ha ricevuto il Compasso d’Oro alla carriera. Il vetro e il design, la tecnica e la forma, la realtà e la fantasia, sono i binomi che da sempre danno forza all’esperienza di FIAM, dove tutto ruota intorno a un ideale: dare concretezza e utilità ad un materiale delicato e decorativo, immaginando case con spazi più leggeri grazie a mobili trasparenti. Sono volati 40 anni da quando ho iniziato, ero immerso tra paura e sogno, dovendo lasciare il sicuro per una cosa inesistente. Credo che il virus per il bello, che mi hanno inoculato mentre frequentavo il locale istituto d’arte, unito al fascino del vetro, alla sfida ed alla ricerca, siano stati determinanti per il mio futuro. La professione non come lavoro, ma come gratificazione, sfida e cultura personale. Questi pensieri, estesi all’ambiente, hanno creato “contaminazione positiva” a tutti gli interlocutori, importanti o meno, che mi hanno accompagnato in questo percorso. Tanto per citarne solo alcuni, gli artisti Bruno Munari, Gianni Colombo, Walter Valentini, Emilio Isgrò, Enrico Baj, i progettisti Massimo Morozzi, Enzo Mari, Vico Magistretti, Cini Boeri, Philippe Starck, Ron Arad, Xavier Lust, sino ad arrivare ad oggi con Oscar Dante Benini, Daniel Libeskind, Doriana e Massimiliano Fuksas. Ognuno di loro ha esercitato un fascino unico ed irripetibile nel catalogo Fiam, divenuto testimonianza delle più importanti correnti di design che hanno attraversato i nostri tempi, ognuno ha permesso al vetro di trasformarsi da complementare a protagonista, permettendo alla Fiam stessa di essere icona di questo movimento. Il tempo passato ha rafforzato i principi ispiratori anche dei nostri maestri vetrai che imprimono su ogni pezzo l’amore e la passione con le quali vengono creati, facendoli diventare pezzi unici. Oggi i prodotti della Fiam sono presenti in musei internazionali, sono stati loro attribuiti tanti riconoscimenti, films e programmi televisivi li utilizzano nelle loro riprese, molti illustri personaggi li hanno scelti per le loro abitazioni, ma lo scopo deve rimanere sempre lo stesso che mi sono prefisso sin dall’inizio: quello di far felice e rendere orgoglioso chi può vantarsi di possedere un suo prodotto, lasciandolo in eredità a testimonianza del proprio buon gusto e della propria cultura. Passato, presente, futuro, una storia capitalizzata da un’idea coerente nel tempo. Vittorio Livi www.fiamitalia.it www.facebook.com/fiamitaliaspa

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FIAM è una Fabbrica Italiana di Arredi Moderni,

dove la modernità è rappresentata dal linguaggio

essenziale che si incarna nel vetro, l’arredamento

è il campo di applicazione del bello all’utile, l’Italia

è il luogo del sapere fare eccellenza e la fabbrica è

una realtà che va oltre l’oggetto d’arte diventando

produzione seriale.

Era il 1973 e Vittorio Livi, dopo le prime esperienze

con un materiale che poteva essere il mezzo e il

design poteva essere il fi ne, fondava a Pesaro la

FIAM, con una prima collezione di arredi in vetro

curvato.

Un vero innamoramento giovanile, con un materia

a cui rimarrà fedele per tutta la vita, rinnovandola

ogni volta con nuove sfi de, che hanno avuto un

grande riconoscimento nel 2001, quando FIAM ha

ricevuto il Compasso d’Oro alla carriera.

Il vetro e il design, la tecnica e la forma, la realtà

e la fantasia, sono i binomi che da sempre danno

forza all’esperienza di FIAM, dove tutto ruota

intorno a un ideale: dare concretezza e utilità ad un

materiale delicato e decorativo, immaginando case

con spazi più leggeri grazie a mobili trasparenti.

Sono volati 40 anni da quando ho iniziato, ero immerso tra paura e sogno, dovendo

lasciare il sicuro per una cosa inesistente. Credo che il virus per il bello, che mi hanno

inoculato mentre frequentavo il locale istituto d’arte, unito al fascino del vetro, alla

sfi da ed alla ricerca, siano stati determinanti per il mio futuro.

La professione non come lavoro, ma come gratifi cazione, sfi da e cultura personale.

Questi pensieri, estesi all’ambiente, hanno creato “contaminazione positiva” a tutti gli

interlocutori, importanti o meno, che mi hanno accompagnato in questo percorso.

Tanto per citarne solo alcuni, gli artisti Bruno Munari, Gianni Colombo, Walter Valentini,

Emilio Isgrò, Enrico Baj, i progettisti Massimo Morozzi, Enzo Mari, Vico Magistretti, Cini

Boeri, Philippe Starck, Ron Arad, Xavier Lust, sino ad arrivare ad oggi con Oscar Dante

Benini, Daniel Libeskind,

Doriana e Massimiliano Fuksas. Ognuno di loro ha esercitato un fascino unico ed

irripetibile nel catalogo Fiam, divenuto testimonianza delle più importanti correnti

di design che hanno attraversato i nostri tempi, ognuno ha permesso al vetro di

trasformarsi da complementare a protagonista, permettendo alla Fiam stessa di

essere icona di questo movimento.

Il tempo passato ha rafforzato i principi ispiratori anche dei nostri maestri vetrai che

imprimono su ogni pezzo l’amore e la passione con le quali vengono creati, facendoli

diventare pezzi unici. Oggi i prodotti della Fiam sono presenti in musei internazionali,

sono stati loro attribuiti tanti riconoscimenti, fi lms e programmi televisivi li utilizzano

nelle loro riprese, molti illustri personaggi li hanno scelti per le loro abitazioni, ma lo

scopo deve rimanere sempre lo stesso che mi sono prefi sso sin dall’inizio: quello di far

felice e rendere orgoglioso chi può vantarsi di possedere un suo prodotto, lasciandolo

in eredità a testimonianza del proprio buon gusto e della propria cultura.

Passato, presente, futuro, una storia capitalizzata da un’idea coerente nel tempo.

Vittorio Liviwww.fi amitalia.it www.facebook.com/fi amitaliaspa

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2006 2007 2008 2009 2010 2011 201320122001200019991998199619941991 19921988 19891987198519841980 198119771973

NUOVO CATALOGONEW catalogFotografie di:Photograph by: Gabriele Basilico, Christopher Broadbent,Vincenzo Castella, Marco Viganò

Allestimento Gianni Colombo Gianni Colombo fittingGALLERIA SCHUBERTSCHUBERT GALLERY

CopertinaCover pageINTERNI

ShellAtlas

Danny Lane

Ghost Cini Boeri

Babele Massimo

Morozzi

Crocifisso di Pesaro Crucifix of PesaroVittorio Livi, Giuliano Vangi

Vittorio Livi, Papa Benedetto XVI

Papiro Giugiaro

Design

Rivista FiamFiam magazineCRISTALLO FORME CULTURAPrimo numeroFirst issue

NasceBirth ofFIAM

Tavole della leggeEmilio Isgrò

European CommunitySelezioneSelectionDESIGN PRIZE

Fonds National D’Art ContemporainParigiCaadre

Restauro del borgoRestoration of the village Montegridolfo

Francobollocommemorativo P.T.Commemorative stamp P.T.DESIGN ITALIANOGhost

New York Style MagazineCINI BOERIGhost

DANIEL LIBESKINDThe Wing

DORIANA E MASSIMILIANO FUKSASRosy - Lucy

XXV edizione del concorso XXV edition award Young Design 1° premio1st prizeMacramè

XXI edizione del concorso XXI edition award Young Design 2° premio2nd prizeAccordo

TRIENNALE“Le fabbriche dei sogni” MilanoGhost

NasceBirth ofSPAZIO MIRALFIORE

Presentazione Arte & Design alla Galleria Milano“Arte & Design” presentation,Galleria MilanoARTISTI ALLO SPECCHIOOpere diWorks ofEnrico BajRenata BoeroEmilio IsgròWalter ValentiniLuigi Veronesi

Copertina rivistaMagazine cover pagei protagonisti delle marche ADI

Selezione al XIX premioSelected XIX awardCOMPASSO D’OROKonx

ADI COMPASSO D’OROalla carrieraCOMPASSO D’ORO awardfor career achievement

Presentazione della Collezione FiamPresentation of Fiam CollectionCENTRODOMUS MILANOAlessandro Mendini, Vittorio Livi

Vittorio Livi

Onda Pouf

PREMIO CITTà DI NEW YORKCITY OF NEW YORK AWARD

MUSée des arts DECORATIFSParisGhost e Atlas

galleria nazionale d’arte modernaRomaTavole della legge

MUSEO ARA PACISMostra “Design e brevetti”Exhibition “Design and patent” RomaGhost

The corning museum of GlassN.Y. - USAGhostIllusion Tango

NUOVO CATALOGO 2010New CATALOG 2010Fiam designers

MOMA New York

musèe des arts decoratifs MontrealGhost

Rivista InterniReview Interni1° PREMIO “REFERENDUM LETTORI”1st “Readers REFERENDUM” awardGhost

ADI - Comune di MilanoSelezione al XIV premioSelected XIV awardCOMPASSO D’ORORagno

ADI - Comune di MilanoSelezione al XVI premioSelected XVI awardCOMPASSO D’ORO

Cosmit - MilanoPREMIO FORUM DESIGNAWARDGhost

Lavorazione eseguita con esclusivo idrogetto FiamProcessing performed through the water jet, exclusive by Fiam

Presenza su rivista Appearance on magazineCASAVOGUE

CopertinaCover pageARREDORAMA

Ondacorta Ron Arad

Tango Fabio Di Bartolomei

LucidiPevereIlaria Marelli

Caadre Philippe

Starck

Graph Xavier

Lust

Collezione LLT Dante O. Benini

Luca Gonzo

Konx Ron Arad

Vulcano Vico

Magistretti

DamaMakio HasuikeRagno

Vittorio Livi

Primo cATALOGOFirst catalog

Quadrifoglio

HydraMassimo Morozzi

Ponte Angelo Cortesi

Lametta Enrico

Tonucci

I T A L I A

Montefeltro Enzo Mari

1° pagina pubblicitaria1st advertisementABITARE Cobra

Elio Vigna

Illusion PhilippeStarck

Infinito Vittorio Livi

Grillo Vittorio Livi

GenioVolgente

MassimoIosa Ghini

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Cultura del vetro

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Con queste parole di sintesi e trasparenza, Vittorio Livi

continua oggi, insieme ai suoi figli, la missione di FIAM

con una nuova collezione di mobili in vetro.

Partendo da una prima seduta in cristallo curvato dise-

gnata spontaneamente per una necessità quotidiana,

nel corso di 40 anni designer da tutto il mondo hanno

lavorato insieme a FIAM, aderendo agli ideali di pro-

getto, integrandosi nei processi di produzione e propo-

nendo prodotti originali, che sono entrati nella storia

del design.

Tra i numerosi designer che si sono succeduti nella

storia di FIAM realizzando icone memorabili si trova-

no: Ron Arad, Cini Boeri, Rodolfo Dordoni, Giorgetto

Giugiaro, Makio Hasuike, Vico Magistretti, Enzo Mari,

Massimo Morozzi, Philippe Starck, e negli ultimi anni

si sono aggiunte le firme di grandi studi di architettura

internazionale: Dante Benini and Partners, Doriana e

Massimiliano Fuksas e Daniel Libeskind.

La tradizione si è trasformata in innovazione, mante-

nendo costante quel grado di qualità che solo un’evo-

luta maestria sa garantire, e questo oggi si può defini-

re come lavoro di “artigiani a controllo numerico”.

Sono 40 anni d’Amore “

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Il tavolo Ragno è una icona assoluta di FIAM. Progettato da Vittorio Livi,

rappresenta perfettamente quella sintesi di sogno e realtà che ha dato

vita a questa avventura tra progetto e industria.

Realizzato nel 1984, è stato il primo tavolo monolitico in vetro curvato

nella storia del design, dove l’organicità della forma fonde perfettamente

materiale e funzione. È stato selezionato al Compasso d’Oro nel 1987,

ed è presente in diversi musei di design, ma soprattutto è un prodotto

storico, ancora attuale, col quale guardare al domani.

Presente Futuro

FIAM è orientata da sempre al futuro e oggi attua

una nuova operazione di rinnovamento, un inve-

stimento generazionale che mette a frutto nuovi

principi di sostenibilità e di responsabilità.

Il vetro è eterno, riciclabile all’infinito, senza scar-

to che non si rigeneri, e quindi senza sprechi.

Da questi presupposti nasce il progetto Re-Made,

dove nuovi designer interpretano ciò che di solito

viene considerato scarto, ed ora viene riconside-

rato potenzialità.

I giovani designer invitati a questo nuovo progetto,

fanno per la prima volta esperienza con il vetro e

con le alte competenze di FIAM, sviluppando l’op-

portunità reciproca di scrivere nuovi capitoli nella

storia di questa azienda e di questo materiale.

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6. 7

Ruotando intorno ad una icona in produzione, il progetto

Re-Made ha chiesto a 5 nuovi designer di utilizzare

le parti che risultano dalle lavorazioni del prodotto,

facendo così diventare lo sfrido un semilavorato, quindi

una nuova risorsa. Il tavolo Ragno produce così dei figli,

prodotti sperimentali derivati dall’uso del materiale in

avanzo e l’utilizzo delle più semplici tecniche in uso, di

piegatura e di incollaggio del vetro.

A C DB

Così Paolo Cappello disegna uno sgabello che enfatizza

la struttura portante negandola con il materiale traspa-

rente.

Nicola De Ponti piega lo sfrido per quello che è, met-

tendo le ali ad un’idea di tavolo oppure ritaglia la lastra

compatta per ricomporre un quadro specchiante di chia-

ri riflessi irregolari.

Roberto Giacomucci propone un tavolino decostruito

per alleggerire la staticità del vetro oppure inventa un

nuovo giunto materico che fonde le lastre di un tavolo

con un morbido tocco.

Alessandra Pasetti risolve il duro contatto dei piani di

vetro con un ricamato tocco femminile che sottolinea

una consolle.

Infine Donata Paruccini ci fa immergere in una rifles-

sione densa, con orizzonti argentati che condensano la

nostra immagine.

A

B

CD

Esempio dello sgabello realizzato da Paolo Cappello utilizzando le parti di sfrido del tavolo Ragno.

A C

B D

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8. 9

Dal 2008 lavora nel proprio studio a Verona, dove collabora con altri professionisti nel campo dell’architettura, della comunicazione e della grafi ca.Ha ricevuto nel 2012 la menzione d’onore di Young & Design Award e il premio Elle Decor Young Designer Talent Italy, nel 2011 da Young & Design Award il 1° premio per il tavolo Otto e Giovane Talento ADI, e nel 2008 il Promosedia International Design Competition per la sedia Iri.

Siamo abituati a pensare agli sgabelli come a degli oggetti elementari, quasi primitivi, che da sempre appartengono al nostro vissuto; uno sgabello in vetro è quasi un controsenso, e con questo progetto ho voluto far leva sulla semantica di questo tipo di seduta per stravolgerla. Il vetro è un materiale fragile e resistente allo stesso modo, la trasparenza tende a disorientare quando applicata ad un prodotto che fi no a quel momento abbiamo percepito come fi sico e tangibile. Il prodotto quasi scompare e rimane visibile solo la sua funzione in un processo di parziale smaterializzazione che dona al progetto una forte identità che lo connota in maniera inconfondibile.

1980, laureato in Disegno Industriale al Politecnico di Milano.

Paolo Cappello

Dimensioni (cm) L. P. H.

Sgabello basso36 x 36 x 47Sgabello alto40 x 40 x 60

ovidioovidio“

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10. 11

Ha lavorato in Italia con Flavio Albanese e in Spagna con Tusquets, Diaz e Asociados. Dal 2005 è socio di Antonia Astori (AstoriDePontiAssociati) a Milano, dove progetta interni, allestimenti e design. Ha insegnato presso il Politecnico di Milano e collabora con la testata OFARCH (Design Diffusion World).Ha ricevuto segnalazioni nell’ADI Design Index, nel 2008 per il radiatore “Milano” (2006), nel 2010 per la lampada “Plateau” (2009), nel 2011 per “Green Frame House”, Abitare il Tempo - Fiera Verona (2010).

Il ragionamento sull’utilizzo delle lastre così come escono dal taglio per il tavolo Ragno, introduce uno degli aspetti tecnici caratte-rizzanti di Fiam: la piegatura a caldo del vetro. Nessun taglio, e nessuno scarto per arri-vare a comporre i bassi tavolini a forma di farfalla, ma semplice deformazione lungo un asse obliquo. Il tutto tenuto insieme e stabilizzato da un singolo blocco di cemento.

1971, laureato in Architettura al Politecnico di Milano.

Nicola De Ponti

Dimensioni (cm) L. P. H.

246 x 97 x 33

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Rispettando le geometrie dei pezzi di scarto derivati dalla produzione del tavolo Ragno, ritagliandoli in base ad un nuovo casellario che evita sfridi, si riassemblano i nuovi pezzi irregolari con una logica ferrea per ottenere questa nuova fi nestra in cui rifl ettersi rifrangendosi. La piccola provocazione è in questo progetto di specchio proprio lasciata alla “forzatura” di pezzi dalle geometrie irregolari e variabili che formano un poliedrico e sfaccettato quadrato regolare, in grado di scomporre e rimandare svariate immagini disgregate di noi stessi.

Dimensioni (cm) L. P. H.

100 x 20 x 100

tangram

Nicola De Ponti

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La forma congruente del prisma “vibra” intorno al suo punto d’equilibrio e i diedri si disassano leggermente per cristalliz-zare qualcosa che va al di la dello spazio euclideo: la quarta dimensione. Vibra si appropria della fi losofi a che sta alla base della pittura e scultura boccio-niane per interagire con l’ambiente cir-

costante come se fosse in movimento e riprodurre l’idea del tempo quale sposta-mento nello spazio. Ancora una volta il progetto si presta ad una doppia lettura: complemento mo-derno ed elegante o pseudoscultura che ognuno può esperire come vuole.

Dimensioni (cm) L. P. H.

48 x 42 x 53

vibravibra

14. 15

Dal 1990 lavora nel proprio studio ad Ancona.Sfrutta le conoscenze acquisite negli anni di studio alla facoltà di Architettura per imparare a gestire gli spazi, le tecniche ed i materiali; come un vero e proprio artigiano del design considera di fondamentale importanza conoscere l’anima della materia da plasmare. È stato selezionato da ADI INDEX nel 2012 con lo shaker Maracass, nel 2006 con il vaso Cocoon e nel 2003 con la ciotola Snack. Ha ricevuto il Good Design nel 2011 con la sedia in cartone Piega, nel 2009 con il portabiancheria Ninfea, e l’iF award 2009 con lo shaker Ball Shake.

1960, laureato in Architettura a Pescara

Roberto Giacomucci

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Il progetto implementa i dettami più attuali del design e propone una sperimentazione audace, celandosi formalmente dietro una sorta di «action designing» che riecheggia la pittura-azione nata alla fi ne degli anni ‘40 in America. La giunzione tra elementi orizzontali e verticali è enfatizzata. Il design diviene un «atto fi sico» che nasce prima nella mente e poi nell’azione e chiunque può scorgere il processo che ha portato alla forma fi nale: ogni gamba del tavolo è stata imbevuta in un materiale amorfo ed accostata al piano per restare legata, per sempre, ad esso. Una moderna ceralacca che solidifi candosi identifi ca, come se fosse un sigillo, il designer e la sua creazione/pensiero.

Dimensioni (cm) L. P. H.

Ø 50 x 44

ceralacca

Roberto Giacomucci

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Apre il suo studio di design nel 1999 a Treviso. Frequenta diverse realtà formative tra i quali il Vitra Summer Workshop con Ed Annink e lo Sliding Workshop di Fabrica con Matali Crasset. Ha sviluppato un’esperienza che applica in diversi settori, dalla moda al prodotto industriale, dall’arredamento al prodotto sportivo, dall’illuminazione al gioiello, fi no a progetti per animali domestici. Dal 2004 insegna al corso di Disegno Industriale dell’Università di Venezia nei laboratori di Design del prodotto.Ha vinto il 1° premio A Woman for Women per il Concorso indetto da Aedo-to (2002), ha ricevuto una menzioni speciali da OPOS (2006) e da Maniago Design Contest (2004) assieme a Giulio Iacchetti.

1976, laureata in Disegno Industriale allo IUAV (Istituto Universitario Architettura Venezia) di Venezia.

Alessandra PasettiUn tavolo da “toeletta“: termine co-niato verso la fi ne del Cinquecento, come diminutivo di “toile” (tela) a rappresentare una “piccola tela”, “teletta”, vocabolo con cui si volle indicare un drappo sottile ed ele-gante, molto spesso ornato e rica-mato, che si soleva stendere su un piccolo tavolo collocato nella came-ra da letto, davanti al quale la dama si sedeva per abbigliarsi.

Il tessuto nel progetto Vanity Flair, è di raso, sensuale e sfuggevole, e nel suo ritmato presentarsi con-tiene e delinea il trasparente spazio dedicato alla vanità. Il vetro usato in orizzontale e in verticale, fa sbirciare, fa rifl ettere, sostiene ed espone ciò che ci serve in un delicato sovrapporsi di trasparenti apparenze.

Dimensioni (cm) L. P. H.

78 x 48 x 110

vanity fl airvanity fl air

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20. 21

1966, diplomata in Disegno Industriale all’ISIA (Istituto Superiore Industrie Artistiche) di Firenze.

Donata Paruccini

Dimensioni (cm) L. P. H.

145 x 5 x 8020. 21

timoteotimoteotimoteotimoteo

Dal 1994 al 1997 lavora con Andrea Branzi e parallelamente inizia la libera professione a Milano. Dal 1996 al 2004 ha costantemente preso parte ai concorsi “UNDER 35”, alle mostre e alle iniziative culturali organizzate da OPOS. Nel 2007 è stata membro del “Consiglio Italiano del Design” istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Nel 2010 la Triennale di Milano gli ha dedicato una mostra personale nel Design Museum, curata da Marco Romanelli.

Progettare con le rimanenze di altri prodotti, senza celarne l’origine, non ragionare su che forma dare e con quali misure, ma prendere lo scarto così com’è. Ho tagliato in 2 il semilavorato rimanente, smussato gli spigoli per ingentilirne la forma e l’ho riproposta, senza avere così altra eccedenza. Il taglio realizzato in precedenza era qualcosa da conservare, perché un taglio costa e la forma dello sfrido è il vero legame con il tavolo “Ragno”, prodotto icona che ora diventa generatore di altri prodotti. La forma a questo punto era data, e messa in parete poteva diventare già uno specchio. Ho accoppiato 2 pezzi tagliati ed ho realizzato nel retro una parte sfocata, non l’intera superfi cie dello specchio, ma una piccola porzione creando così una linea di variazione, un piccolo disturbo che incuriosisce chi osserva la variazione della visione specchiata.

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Assieme di due specchi realizzati da due lastre di vetro trasparente da 15mm saldate tra loro. La lastra posteriore presenta una parte retroverniciata, che cambia forma e dimensione tra i due specchi, mentre la restante viene retroargentata. La lastra frontale viene saldata direttamente alla posteriore aumentandone lo spessore. Telaio in metallo verniciato.

timoteo

vanity fl airConsolle da trucco in vetro trasparente saldato da 15 mm. Gli accessori contenitori sono in vetro trasparente da 15 mm saldato, lo specchio è in vetro trasparente da 15 mm retroargentato. Il piano e gli accessori sono intrecciati, tramite i fori applicati sul vetro, con un nastro di velluto color rosso.

ceralaccaTavolino in vetro trasparente da 15 mm con supporti di fi ssaggio, in resina rossa laccata, saldati al piano.

DESIGN ROBERTO GIACOMUCCI

DESIGN ALESSANDRA PASETTI

DESIGN DONATA PARUCCINI

43

50

50

110

78

53

74

48

110

78

53

74

48

145

53 80

80

28

3 5

53

14

Tavolino in vetro trasparente saldato da 15 mm. Particolari sferici in acciaio inox.

vibra

Specchio in vetro trasparente retroargentato da 15 mm. Telaio e supporti in metallo verniciato nero.

tangram

Tavolino in vetro trasparente curvato da 15 mm con basamento in cemento. Particolari in acciaio inox.

butterfl y

Sgabello in vetro trasparente saldato da 15 mm. Seduta in faggio disponibile nelle seguenti fi niture: Naturale, Arancione, Azzurro e Nero grafi te.

ovidioDESIGN PAOLO CAPPELLO

DESIGN NICOLA DE PONTI

DESIGN NICOLA DE PONTI

DESIGN ROBERTO GIACOMUCCI

33

97

246

60

33

40

40

47

33

36

36

36

100

90

100

20

50 53

42

46

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art direction graphic design and layoutacanto comunicazione

editingmatteo pirola

rendering images (ovidio, butterfl y, tangram, timoteo)acanto comunicazione

photography and postproduction(vibra, ceralacca, vanity fl air)studio amatibacciardi

selection olimpia visual plan

print april 2013