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11monaco illibro la biblioteca Ani del Convegno Cassino - Montecassino 5 - 8 settembre 2000 A CURA DI ORONZO PECERE EDIZIONI DELlUNlVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO 2003

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11monacoillibro la biblioteca

Ani del ConvegnoCassino - Montecassino5 - 8 settembre 2000

A CURA DI

ORONZO PECERE

EDIZIONI DELlUNlVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO

2003

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VIRGINIA BROWN

Il messale medievale e le 'Missae votivae':esempi di pratica monastica in area beneventana'

Il codice di Montecassino, Archivio della Badia, 127 e un messalepresseehe completo, trascritto in beneventana all'epoca di Oderisio I,abate di Montecassino dall087 alll05. 11volume, destinato ad esse-re impiegato nella vicina dipendenza cassinese di Santa Maria del-l'Albaneta, fu realizzato sul posto 0 nella stessaMontecassino'. Le pp.504a-505a contengono orazioni per una messa votiva, precedutedalla rubrica Al{ia} misisa) Commemoratio s{an)c{t}e trinit/atis)pl{u}r{ale) que debetpriuatim canti). Nessun altro testa e fornito perquesta messa, ed e probabile ehe il celebrante si sia avvalso di canti elezioni della festa della SS. Trinirä (pp. 312a-313b) ..

La rubrica precisa ehe la messa voriva va celebrata in privato(priuatim). raffermazione solleva interessanti questioni, del genere:quando compare la messa privata nel Ducato di Benevento? Dove ein ehe occasioni veniva celebrata? Si trovano riferimenti frequenti (o

* Sono grata ai proff. Richard F. Gyug, Thomas Forrest Kelly e Roger E. Reynolds per iloro pareri e suggerimenti su varie questioni relative alla storia e all'uso del messale medie-vale. Le ricerche necessarie alla redazione di quesr'articolo sono state condone nel quadrodel progetto «Monurnenta Liturgica Benevenrana», grazie ad un finanziamento del «SocialSciences and Humanities Research Council of Canada ••I E.A. LoEW, Tbe Beneuentan Script. A History of thf South Italian Minuscule, 2" Editionrevised and enlarged by V. BROWN, I-II, Roma 1980: 1,75 e II, 70; F. NEWTON, Th~Scrip-torium and Library at Mont« Cassino 1058-1105, Cambridge Mass. 1999,359-360 e tav.107 (394, parte superiore). .

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VIRGINIA BROWN

in assoluto, qualsiasi riferimento) alia messa privata in altri codicibeneventani? La generale carenza di bibliografia su questi ed altriinterrogativi correlati ha dato origine ad una ricerca i cui risultatisono presentati in questo lavoro. La mia esplorazione ha necessaria-mente interessato la storia della messa privata, le sue funzioni e quel-le delle messe votive in generale, gli asperti logistici della celebrazionedella messa votiva (dove e quando), l'irnportanza della messa votivaper I'evoluzione del messale e infine i messali beneventani, in parti-colare quelli contenenti messe votive.

I risultati presentati nelle pagine ehe seguono sono da ritenersipreliminari. Definiscono il conresto e riferiscono i fatti noti in basead un aspetto delle testimonianze superstiti, vale a dire le messe voti-ve contenute nei messali trascritti in beneventana, cio€!quelli ehe for-niscono l'indicazione piu sicura di una connessione con l'Italia meri-. dionale medievale. E questa la ragione per cui sono stati consideratianche messali originari delIa Dalmazia (dove la beneventana fuimportata attraverso gli sforzi dei rnissionari, l'irnparro dei commer-ci ... ). Lidenrificazlone e l'analisi dei messali scritti in minuscola caro-lina in tutto it Ducato di Benevento rimangono it presupposto neces-sario per la stesura di uno studio complessivo di piu ampio respiro.

I.A mo' di premessa, cominciamo col ricordare ehe diversi tipi diattivitä liturgica praticati in area beneventana possono aver lasciatotracce della loro esistenza in messali prodotti sia nell'Italia meridio-nale medievale ehe altrove. Fra questi va annoverato anzitutto ilSacramentario di Paolino di Nola (t 431), tracce del quale sonoforse conservate in due codici in beneventana-. Abbiamo poi laLista campana delle epistole, tramandata sia come elenco autonomo

2 GENNADIO, D~ vim ilL 48 (PL 58, 1086-87) Paulinus, Nola~ Campaniae ~piscopus,com-posuit uersu brnJia (.•.) Fecit et Sacramentarium ~tHymnarium. Per l'analisi e la rrarrazionedi questo sacramentario regionale pre romano efr. K. GAMBER, Das kampanisch~ Mmbu-eh als Vorliiuftr des Gelasianum: ist der hL Paulinus von Nota der V"".fass~r?,«Sacris erudiri»,12,1961,5-111. I Messali beneventani ehe conservano presumibilrnente aleune delle suecaratteristiche sono: Benevenro, Biblioteca Capitolare, 33, sec. XliII + frammend oggi con-servati a Lucerna, Peterlingen, e Zurigo, sec. XliII; efr. R.F. GYUG, Missal« Ragusinum. The

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IL MESSAlE MEDIEVAlE E LE 'MISSAE VOTIVAE'

ehe sotto forma di annotazioni marginali in un manoscritto super-stite del Nuovo Testamento, vergato in onciale intorno al 546 perVittore, vescovo di Capua'. Si conosce inoltre una Lista campanadei vangeli, ehe perö sopravvive unicamente in copie piu tarde diorigine anglosassone 0 italiana+, Rimangono, comunque, i restisostanziali 0 frammentari di svariati messali compiutamente svilup-pati, in beneventana della fine del X 0 deU'inizio dell'Xl secolo>,

Naturalmente, questa tipologia di libro liturgico non apparesulla scena in una forma pienamente matura. Si ritiene ehe ilmes-sale tragga le sue origini dalle collezioni di formulari per singolefestivitä designate come libelli missarum. Di consistenza molto infe-riore a quella del messale, il libelIus comprende normalmente dauno a cinque fascicoli e puö riguardare una festa singola 0 un'insie-me di piu festivitä, ma fornisce, come ilmessale, tutti i testi richie-sti per le feste in questiones.

Non si deve tuttavia ritenere ehe utilitä e praticitä d'uso siano leuniehe rnotivazioni alIa base della genesi del messale e dellibellus mis-sarum. Come tutti i libri liturgici, anche questi riflettono una realräreligiosa, storica, culturale e sociale variabile nelIo spazio e nel tempo.

Arnold Angenendt ha dimostrato, in una trattazione illumi-nante e di ampio respiro, come un complesso di credenze teologi-ehe, esigenze pratiche enorme canonistiche abbia condotto alIa

Missal of Dubrovnik (Oxford, Bodleian Library, Canon. Liturg. 342), Toronto 1990, 5 e n.7 (per le segnature dei frammenti di Lueerna, Peterlingen e Zurigo), 11 en. 29.3 Fulda, Landesbibliothek. Bonifatianus 1; per una reeente edizione dell a List« dell«epistol« efr. K. GAMBER, Die kampanjs(h~ Lektionsordnung. «Sacris erudiri», 13, 1962,326-334.4 GAMBER, Das kampanis(h~ Mmbuch cit., 334-342. Traeee deIla List« campana tki van-JI'.~lisi trovano anehe nei due messali beneventani citati a n. 2., K. GAMBER, Codice: liturgici /atini antiquiores, I-lI, Fribourg 19682, I, 238-244, ni 430-434, 436-437, 440; B. BAROFFIO ET AL., Codici liturgici latini antiquiomlsuppkmmtum.Ergänzungr - und R~gistaband, Fribourg 1988, 52, ni 430-431, 436-437, 440.6 Sulla definizione, i contenuri e la tradizione dei lib~lli liturgici efr. P.-M. Gy, The Diffo-rent Forms of Liturgical «Libelli», in G. AUSTIN (ed.), Fountain of Lift. In Memory of NeilsK Rasmussen.Washington, D.e. 1991,23-34; E. PALAZZO,Lt rok des .lib~lli" dam /apra-tique liturgiq~ du haut Moym Agt. Histoire ~t typologie, «Revue Mabillon», 62 (n.s. I),1990,9-36.

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naseita della missa specialis, vale a dire una messa offerta per unindividuo, un gruppo 0 un'intenzione specifics". Le consuetudinimonastiche dei seeoli X e XI la definiseono missa privata, con rife-rimento ad una messa dalla quale e assente il senso della comu-nitä, dato ehe il prete eelebra da solo 0 al piu alIa presenza di unoo due altri individui. Nota anehe come missa votiva, la celebrazio-ne frequente e diffusa di questa messa privata/votiva per intenzio-ni diverse, sia del celebrante ehe di altre parti interessate, fu unfattore ehe stimolö la copia dei suoi numerosi forrnulari nei mes-sali e nei libelli missarum.

Le richieste per la celebrazione di messe votive quotidianedivennero alquanto numerose, raggiungendo il culmine nel XIIsecolos. Una testimonianza in questo senso, relativa all'Italia meri-dionale medievale, e la promessa, fatta ad un capo normanno dal-l'abate del monastero abruzzese di San Bartolomeo di Carpineto, difar eelebrare mille messe a beneficio delIa sua animas, I parrocierano troppo occupati per far fronte ad una simile dornanda, ma imonasteri disponevano delIa manodopera necessaria e divenneroperciö la sede deputara per questo tipo di celebrazioni liturgiche.Monasteri e cattedrali disponevano anehe dello spazio ove colloca-re gli altari laterali su cui queste messe venivano comunemente cele-brate. Stando alia legislazione canonica altornedievale, su ciascunaltare si poteva celebrare ogni giorno un'unica messa: questo pre-cetto fu certamente uno dei fattori ehe incoraggiarono la prolifera-

7 A. ANGENENDT, Missa specialis. Zuguich ein &itrag zur Entstehung ekr Privatmessen.-Frühmirrelalrerliche Studien», 17, 1983, 175-181. Sulla questione della messa privata edei suoi rapporti con la lirurgia romana cfr. anche A.A. HÄUSSLlNG, Mönchskonvmt undEucharistieflier. Eine Studi~ über di~ Mess« in der abmdliindischm Klost~rliturgi~ eks .frühmMistelalten und zur Geschichte ekr Mmhäufigkeit, Münster 1973, 247-251. Le conclusio-ni di Häussling sono adeguatamente riassunre, con alcuni addmda, nel suo Missarum sol-lemnia: beliebige Einzelftirrn oder integrierte Liturgie, in Segni e riti nella Chi~sa alsomedle-ual« accidentale, 1-11. Settimane di studio del Centro Italiano di Srudi sull'Alto Medioevo(Spoleto, 11-17 aprile 1985), ll, Spoleto 1987,559-578.8 O. NUSSBAUM,Kloster, Priestermönch und Priuatmesse. Ihr Verhälmis im Wtstm von dmAnfiingm bis zum hoben Mittelalter, Bonn 1961, 162.9 ALESSANDROMONACO, Chronica monasterii S. Banholamaei de Carpineto, III, in F.UGHELLI, Italia sacra, I-X, Venezia 1717-1722, risr, Sala Bolognese 1973-1987, X, Anec-data Ughelliana, 3590 citato da NUSSBAUM,Kloster cu., 162,48.

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IL MESSALE MEDIEVALE E LE 'MISSAE VOTNAE'

zione degli altari laterali (le cui prime attesrazioni risalgono alIameta del VI secolo), utilizzati per le messe votive's.

Naturalmence, le messe votive dovevano inserirsi nella routinequotidiana del monaco. Nel monastero medievale si celebravanoogni giorno due messe: dopo la celebrazione dell' ora prima (all'al-ba) 0 della terza (verso le 9 del mattino) aveva luogo la messa mat-tutina (missa matutinalis); piu tardi si svolgeva invece la messa pub-blica (missa publica, detta anche missa magnay». La celebrazioneaggiunciva delle messe votive imponeva ai monaci-preti di dedicareuna quantitä considerevole di tempo alla celebrazione di questafunzione liturgica.

Da un punto di vista pratico,. quindi, 10 sviluppo del messale, unvolume contenence tutti i testi e i canti necessari per la celebrazionedella messa, non desta sorpresa. Come la maggior parte dei rnuta-menti intervenuti nella liturgia, l'evoluzione del nuovo tipo di libroavvenne lentamente: solo a partire dall'XI secolo i messali comincia-rono ad essere prodotti in quantitä significativa». Nel frattempo, icelebranti si avvalevano dei libelli missarum.

H. Delle diverse Iocalitä del Ducato di Benevenco in cui era in uso labeneventana, Montecassino e Benevento vanno considerate come uncaso a se stante per quanto concerne la produzione e l'uso del messa-le. Questa scelta deliberata si giustifica sulla base della documenta-zione superstite: nel complesso, Montecassino era indiscutibilmenceilcentro piu prolifico di produzione libraria beneventana ed ha anco-ra oggi l'unica raccolta consistente di codici beneventani; Benevenco

10 J. BRAUN, Der christliche Altar in seiner g~schjchtljchm Entwicklung, I-lI, München1924, I, 368-383 (Dit Zahl tkr Altä") e 409-410 (Djt AufiuUungtkr N~btnaltä"). es,infra, n. 23 per un canone in beneventana ehe proibisce la celebrazione di due messe inuno stesso giorno sullo stesso altare.11 A. DAVRlL - E. PALAZZO, La lii~tUsmolnes au temps dts grandes abhayts, X'-XIII'sitcus,Paris 2000, 131-136.12 Per arrestazioni relative alIa crescenre popolarirä de! messale, cfr. ad es. V. WClQUAIS, Ln. sacramtntaim et us missel:manuscritstUshjblÜJthtq~ publiquts de France,I-W, Paris 1924, inparticolare ilvol. I, con le descrizioni dei messali arrribuiti ai secc. X (4), XI (21) eXII (72).

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con l'area circostante, pur rimanendo molto indietro in termini diquantitä pura e semplice di volumi conservati, e forse ilsecondo cen-tro in ordine di importanza per influenza liturgiea e qualitä paleogra-flea. Per di piu, il diverso scenario presentato dalle due localitä puöservire a sottolineare le complessitä relative allo sviluppo e all'uso deitesti liturgici.

MONTECASSINO

Ovviamente, la situazione cassinese merita di essere considerata perprima, dal momento ehe l'attuale .Casin. 271 costituisce un anticoprecursore del messale. Si tratta di un codice palinsesto la cui scrittu-ra inferiore contiene un lezionario/sacramentario misto gelasiano-gre-goriano in onciale, oggi frammentario, riferibile al VII-VIII secolo,oltre ai resti di due messali in beneventana del secolo XlXI13. Unasituazione alquanto peculiare emerge tuttavia quando si passa adesplorare, piu in generale, la disponibilitä del messale e i fattori ehene incoraggiarono (0 scoraggiarono) l'adozione in abbazia.

La documentazione liturgiea supersrite per la Montecassino delperiodo piu antico, vale a dire l'VIII e il IX secolo, descrive 10 svolgi-mento di cerimonie in specifici giorni festivi. Diversi sono i riferi-mend alIa celebrazione della messa, ma l'unico libro liturgico citatocontiene i Vangeli (Evangelia): doraro dall'abate Bertario (t 883) diuna legatura incasronata di pietre preziose, era portato dall' abatedurante la processione del martedl di Pasqua's. Si sa anche ehe ogni

13 Per i palinsesri in onciale e beneventana nel Casino 271 efr. rispetrivarnenre A. DOLO,VtJmSakramentar Comes und Capitula" zum MissaIr: ein« Studi« üb~r di~ Entsuhungsuitder erstmals vollständig erschlossenenliturgischm Palimpsat-texte in Unziale aus Coda 271lion Mont« Cassino, Beuron 1943; V. BROWN, Early Euidenc« for th~ Beneuentan Missal'Palimpsest Texts (sMC. XIXl) in Montecassino 271, «Mediaeval Studies», 60, 1998,239-306e 4 tavole (73, 60, 48, 17, tutte ridorte).14 T. LECCISOTIJ, Ordo Casinensis 11 dictus. Ordo officii (778-797 et med. ~C. /X), in K.HALuNGER, Corpus consuetudlnum monasticarum, I, Initia consuetudinls Benediainae,Consuetudines sa~culi octaui ~tnoni, Siegburg 1963, 121.13-20, n° 18 et domnus abbasillum ante ptetus d~ftrat codicem, qutm Bertbari mirifie~ domina bratoque construxit Bene-dicta. Et introeundo ad ttkm post tonum incipiat introltum Itqua sapimtiat porauit tOS';d

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IL MESSALEMEDIEVALEE LE 'MlSSAE VOTlVAE'

monaco era tenuto a cantare due Salteri in norne di un defunto: inpiu, i molti monad ehe erano anehe preri dovevano dire dodici messeper il singolo defunto, in aggiunta alIa messa quotidiana eelebratadagli sressi preti per tutti gli estinti'>,

Per i seeoli seguenti, le nostre fonti eomprendono it ChroniconCasinense di Leone Marsicano (ante 1050-1115) e dei suoi conti-nuatori, i manoseritti liturgici superstiti prodotti nello scriptoriumcassinese e aneora eonservati in loco oppure in altre biblioteche, altrieodici liturgici pervenuti all'abbazia da altre sedi e materiale archi-vistico di rilevanza liturgica,

Se ne desume ehe la comunitä monastica eelebrava la messa con-ventuale e la messa pubblica's, Il messale era certarnente in uso aMontecassino; 10 attestano iresei di un messale ivi trascritto, proba-bilmente durante i primi anni di carica dell'abate Desiderio (1058-87), oggi eonservati nella Compactio VI17. Inoltre, almeno altri duemessali riconducibili a Montecassino furono copiati all'epoca dell'a-

omnia ordine suo compkbuntur. ut mos (St. Per riferimenti generali alia celebrazione dellamessa 0 indicazioni di messe celebrate in occasione di specifiche fesrivitä, ibid., 113.23, nO2: 114.9-10, n° 5: 114.14, n" 6: 115.14, nO 10 (domenica delle Palme, «versione C~):116.16-18, n" 12 (domenica delle Palme, «versione C»); 118.28, n" 15 (missam maiorem,«versione A.): 118.24-26, n" 15 (<<versione C.): 120.15, n" 18 (celebrazione della messanella chiesa di San Pierro a Cassino, «versione C.). Una lertera di Teodemaro, abate diMontecassino fra il 777/778 e il 796, prescrive aneh'essa la celebrazione di una messa aSan Pietro di Cassino il marred] di Pasqua: vd. D.J. WINANDY - K. HALLlNGER, Tbeodo-mari abbatis casinensls epistula ad Tbeodoricum g/oriosum, in HALLlNGER, Corpus consuetu-dinum monasticarum, I, Initia consuetudinis Benedictinae cit., 131.7, n" 9. IDUSSLlNG,Mönchskonvmt und Eucharisti~foi" cir., 59-66 raccoglie e commenta questi documenti,15 WINANDY- HALUNGER (edd.), Tbeodomari abbatis casinensis epistula cit., 136.1-3, n° 33.16 H. HOFFMANN, Chronica manasteril Casinensls, Hannover 1980,384-385: 3,18 (...) inquo uidelice: tam kctionN in noclt quam ttiam tpistok tt tvang~/ia ad missasprrcipuarumfistivitatum kgi tkb~nt (il riferimento e probabilmente alle messe eonventuali, data l'as-senza del qualificativo pub/icas); 386: 3, 20 (...) orationtm pro fo/gurr ad missam pub/icamtt ad psa/mos sptciaks adiungi.17 A. DOLO, Umfongrrich~&sit ~itr Pknarmissalim tks 11. und 12. fhs. aus Monu Cassi-no, «Ephemerides lirurgicae., 53, 1939, 114-144 (edizione e studio) e tavola affacciata a p.114 (Holy Thursday); M. DEI.COMO (cur.), I Fiori l Frutti santi. S. Bmttktto, la &gola, lasantira n~/k ttitimoniana tki manoscritti cassin~si,Momecassino 1998, 153-154, 54 (descri-zione di R.F. GYUG, con ulteriore bibliografia) e fig. 37 (immagine a colori, ridotta, di pp. 16-17). Sia Dold che Gyug datano i frammemi di questo messale aI secolo XI"', doe agli ultimitrent' anni del secolo: Franeis Newton condivide la mia opinione ehe tale stima sia un po' tardae ehe sia piu probabile una datazione verso l'inizio deU'abbaziato di Desiderio.

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VIRGINIABROWN

bate Oderisio 1(1087-1 105). Uno di questi e il giä citato Casino 127,contenente il eielo liturgico cornplero e una serie di messe votive, fracui diciotto messe in onore dei defunti18• rahro volume di eta oderi-siana sopravvive oggi solo in forma frammentaria, con diversi fogliconservati in biblioteehe europee e nordarnericanew,

Come per l'epoca di Desiderio, la scarsitä di testimonianze libra-rie e istruttiva. Considerata l'intensa attivitä scrittoria ehe ne caratte-rizzö il periodo di abbaziato, ci si sarebbe atteso un maggior numerodi messali superstiti, mentre non e ancora emerso neanehe un singo-10 esemplare completo. Si tratta forse di una diretta eonseguenza dellaposizione adottata ad un dato momento da Desiderio in ambito litur-gico, per quanto coneerneva I'uso del messale nella sua nuova basili-ca, dedicata il 10 ottobre 1071. Riferisee Leone Marsicano ehe tra lealtre suppellettili destinate alIa basilica, due epistolari, due evangelia-ri e due saeramentari furono fatti approntare per la eelebrazione dellamessa su ordine di Desiderio. Lamotivazione addotta da Leone e ehesembrava «sconveniente» (inhonestum) leggere Epistole e Vangeli daun messale, un libro fino ad allora in uso a Montecassino. Leone pro-cede quindi osservando ehe Desiderio ordinö la traserizione di unlibellus contenente preghiere proeessionali e di un libel/us ad cantan-dum in gradu sive ante altare, entrambi interpretabili come testi sepa-rati da! messale>. Idue inventari post 1071 del Chronicon mostrano

18 I contenuti del Casin. 127 sono inreramente elencati (con indicazione generics delnumero di pagina) in Bibliotbeca casinensis set«Codicum manuscriptorum qui in tabulariocasinensi asseruantur series, I-V. Montecassino 1873-1894, Ill, 166-171.19 Segnarure e ordine testuale dei vari fogli ora a Charlottesville, Chicago, New York, lei-den, Oberlin, Oslo-London, Riverside (California) e Roma sono forniti in V. BROWN,ASecond No» List of Beneoentan Manuscripts (/II), .Mediaeval Studies», 56, 1994, 332 (aliavoce 'Oberlin') e A S~eond N~w List of Beneoenta» Manuscripts (IV), ibid., 61, 1999,370(,Riverside'), 382 ('Waeo'), 384 ('Chicago'). Cfr. anche NEWTON, The Scriptorium cit.,341 e tav, 40 (New York, Pierpont Morgan Library, M. 830 A ["eto]).20 HOFFMANN,Chroniea cit., 384: 3, 18 Librum quoqu~ epistolarum ad missam describifadens tabu/ia aurea una, altera uero argmtta decoravit....• Similiter fleit et de sacramentorilsa/tans uno ~t altero ~t duobus nicbilominus roangt/iis ~t ~isto/ano uno. Nam usq= ad il/udt~mpus in p/enano missali tam roang~/ia quam tpistok kgtbantur. quod, quam m~t tuncinhon(stum. modo saris advutitur. Id ipsum fieit (t de a/io lib(Uo, in quo sunt oration(s pro-ussionaus. F(cit (t /ib(l/um ad eantandum in gradu siv( antt alta" mmqut tabu/is tburn(ismiriftu sculptis ~t argmto ornatis ann(XUit. Il testo sopra citato c definito «The 1058-1071

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IL MESSALEMEDIEVALEE LE'MlSSAEVOTNAE'

ehe Desiderio continuö ad ordinare la trascrizione di lezionari e sacra-mentari, ma non del messale", Daro il forte interesse riposto da que-sto abate nello scriptorium ed il ruolo evidente da lui assunto nel gui-darne la produzione libraria22, dobbiamo ammettere ehe Desiderionon abbia promosso attivamente l'uso del messale a Montecassino.

Montecassino era eomunque un' abbazia rieca, grande e potente, icui possedimenti erano ampliati da numerosi doni di varia natura,offerti da benefattori laici ehe cercavano di procurarsi un'affiliazionespirituale al monastero e richiedevano la eelebrazione di messe per sestessi e per le proprie famiglie. Come faeevano allora - dal punto divista dei libri e del tempo - i monaci, ehe avevano altri doveri oltrealla recita dell'ufficio divino, a celebrare le numerose messe privateehe erano tenuti ad offrire in favore dei benefattori e dei laici associa-ti al monastero? E dove potevano celebrarle? La Collectio in quinquelibros, una collezione canonica messa insieme nell'Italia meridionaledurante la prima meta dell'XI secolo, riporta una norma piu antica laquale stabiliva ehe un prete non potesse celebrare piu di una messa suun altare gia utilizzato nello stesso giorno da un vescovo per 10 stessoscopo. Questa norma appare tanto piu significativa in quanto il piuantico testimone della Collectio, in scrittura beneventana, e artual-menre conservato a Montecassino (Casin. 125), ed il suo contenuteera probabilmente noto almeno ad aleuni Frai monaci»,

Treasure Acquisition List. da NEWfON. The Scriptorium cit .• ehe ha identificato uno deisacramentari con il Casino 339 (254.3) ei due evangeliari con i Casino 424 e 191. parte1 (255. 5-6).21 HOFFMANN.Chronica cit .• 444-446: 3. 63; 457: 3. 74. Newton definisce rispettiva-rnente gli invenrari .The General Desiderian Book Catalogue. 1058-1087. e «The Trea-sure Inventory of 1087.; cfr. NEWTON. Tb« Scriptorium cit .• 22-26. 255-267. in partico-lare p. 257. ove il Casin. 229 e identificato come l'tvangtlium malorem (n, 33) eil codicedi Roma, Biblioteca Vallicelliana, R 32. fT. 35-36 (martirologio) come un frammento delsacramentorum cum martirologio (n, 37). I'alrro sacramentorum (n, 38) non e stato ancoraindividuato.22 NEWTON. The Scriptorium cit .• fornisce nel corso del suo studio numerose attestazionidei coinvolgimento di Desiderio nelle artivitä dello scriptorium; efr.• ad. es.• 10 S.

23 Monrecassino, Archivio della Badia, 125. pp. 345-346 quod super unum altare nonlicea: uni sacerdoti in una dit duas missas celebrare, nee super ipsum altare ubi episcopus mis-sam [acit, non liceat ipso dit sacerdosmissas akbrart. Ex conc. uatiscmtio. 11canone e trattonon da! Concilio di Vaison (uatisCtntio) ma dal sinodo di Auxerre (561-605): Non tim

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VIRGINIABROWN

Il precetto concernente l'uso dell'altare pone anche un'altra dif-ficoltä, dal momento ehe Leone Marsicano non attesta l'esistenza diun numero elevato di altari nella Montecassino di Desiderio e diOderisio 1. Solo dodici altari, di fatro, sono esplicitarnente menzio-nati: i cinque nella Basilica di San Benedetto - il principale dedica-to al santo egli altri quanro a Giovanni Batrista, a Gregorio Magna,alIa Vergine Maria e a s. Nicola -, tre altari nella chiesa di San Mar-tino e uno in ciascuna delle chiese di Sant'Andrea, San Bartolomeo,San Michele e San Pierro>'. einformazione contrasta nettamente,ad esempio, con quell a relativa ai diciannove altari laterali previstidalla pianta dell'820 per la chiesa principale dell'abbazia di SanGallo, cui se ne aggiungevano altri situati negli oratori e nel ceno-bio, 0 con il totale di ventuno altari corredati di nomi, presentiintorno alllOS nella cattedrale di Metz, oltre agli oratori e alle cap-pelle esterni alla cattedrale>. Poco dopo la dedicazione della nuovaBasilica di Desiderio nel 1071, a Montecassino si contavano circa200 monaci>, Si ignora quanti di essi fossero anche preti-", ma la

super uno altario in una die duas missas dicere; nee in altario, ubi episcopus misses dixerat,pmbyttr in ilia die missas non dicat (c. DE CLERCQ, Conci/ia Ga/liae A. 511 - A. 695,Turnhout 1963,266: 10).24 A.O. CITARELLA - H.M. WILLARD, Le reliquie e la loro disposizione nelle chlese di Mon-tecassino nelteta di Desiderio e Oderisio I, in F. AVAGLIANO- O. PECERE (curr.), Dta del-l'abate Desiderio, III, 1, Storia arte e cultura. Atti delN Convegno di studi sui Medioevomeridionale (Montecassino-Cassino, 4-8 ottobre 1987), Montecassino 1992,441-466.25 NUSSBAUM,Kloster cir., 194 (San Gallo), 198 (Men).26 HOFFMANN,Chronica cit., 402: 3, 30 partim igitur desiderio Desiderium visendi, partimuero templi tam vulgati tamque celebris contuendi, partim deniqu« in hoc sacrosancto cenobioconuersandi et Deo, quo adviuerent, serviend: multi ex multis et extimis terrarum partibus hucceperun: conjluere, et hylariter Desiderio rtcipienu factum est, ut intra ipsum forme bimniumad [secundum circittr cmtmarium] congregationis loci huius se numerus porrexisset.27 Nessun necrologio ufficiale completo sopravvive per le eta di Desiderio e Oderisio.Qualche informazione e fornita dai lemmi obituari contenuti nel calendario di LeoneMarsicano (Ciua del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Borg. lat. 211, ff. 1v-13r).H. HOFFMANN,Der Ka/endar des uo Marsicanus, «Deutsches Archiv für Erforschung desMittelalters», 21, 1965, 82-149 ha studiato e pubblicato il calendario, che egli data al1098-1099 (94-95). Lutilissimo indice (126·148) contiene 227 nomi etichettati comesa(cerdos) et mo(nachus). Se si sottraggono dal totale i nomi identificati da Hoffmann comeappartenenti a personaggi certamente 0 probabilmente morti prima del 1071 0 ~sociaticon altri monasteri, e i nomi aggiunti da mani piu tarde, il totale si riduce a 182. Se anchesolo la meta di questi sacmiotes et monachi erano in vita a Montecassino intorno all071,possiamo immaginare una situazione piuuosto affollata in termini di disponibilita di alta-

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IL MESSALE MEDIEVALE E LE 'MISSAE VOTIVAE'

situazione potrebbe essere stata davvero alquanto caotica, sernplice-mente in termini di spazio, specie se si considera che le chiese di SanBarrolomeo, San Michele, San Pietro e Sant'Andrea non erano stateancora consacrate.

Va ricordato anche che la politica di Desiderio non coincidevanecessariamente, in tutti gli aspetri, con quella di Oderisio, specie perquanto concerne i libri. Di farto, it modulo piu ridotto della scrittu-ra e la decorazione piu sobria dei volumi prodotri nella Montecassi-no di Oderisio si differenziano nettamente da quelli del suo prede-cessore, mentre appaiono in armonia con la riservatezza dello stessoOderisio>. LUSO del messale deve essergli apparso necessario perragioni di efficienza, ed e per questo ehe egli deve aver autorizzato latrascrizione di messali a Montecassino. Quasi certamente i due esern-plari sopra rnenzionati (it Casino 127 eilmessale oggi frarnmenrario)non corrispondono al totale di quelli realizzati: e possibile che altrimessali oderisiani rimangano da identificare fra i frammenti conser-vati nelle Compactiones».

Infine, in questo quadro piuttosto complesso non va perso divista il fatto ehe certamente nella Montecassino di Desiderio e diOderisio operavano dei servitori (famulz), come era giä accaduro neisecoli anrerioriw. CiD significherebbe ehe i monad, probabilmente,non erano troppo impegnari nel lavoro manuale: di conseguenza,avranno avuto piu tempo da dedicare alla celebrazione di funzioniliturgiche come le messe votive.

ri, ammesso ehe ogni prete celebrasse ogni giorno anche solo una rnessa privata. Ovvia-rnenre ogni calcolo del numero di preri present] a Montecassino verso ilI071, in base aliarestimonianza fornita da! Borg. lat, 211, C: quanto mai ipotetico, visto ehe i lemmi obiruariavevano la funzione di rammenrare a Leone le preghiere ehe dovevano essere offerte protkfonctis. Eben possibile ehe durante questo periodo ci siano stati a Montecassino piupreti-monaci i cui nomi non compaiono nella lista; come C: anche possibile, naturalmen-re, ehe alcuni dei preti-monaci citati nel calendario di Leone provenissero da altre localitä.28 La differenza ndla politica libraria dei due abari C: enfatizzara e lungarnenre argomen-rata da NEWfON, The Scriptorium cit., 70-73 e passim ..29 Sotto la direzione di Faustino Avagliano, Virginia Brown e Roger E. Reynolds stannoartualmente decrivendo e catalogando tutti i frammenti conservati nelle Compaction~1l-XXII; i risultati verranno pubblicati in diversi volumi della serie «Miscellanea cassinese •.30 H. HOFFMANN,Zur Qschicht~ Monttcassinol im 11. und 12. Jahrhuntkrt, in H. DOR-MEIER (hrsg.>,Monttcassino und dir /..aim im 11. und 12. Jahrhuntkrt, S[Ungart 1979, 2-4.

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VIRGINIA BROWN

BENEVENTO

La situazione attestata per Benevento e alquanto diversa. La presen-za di una cattedrale e di diversi monasteri offriva (almeno per undato periodo) la possibilitä di diversi scriptoria in attivitä, Ma lanostra conoscenza degli amanuensi ehe utilizzavano la beneventanaa Benevento e lungi dall' essere sicura. I catalogatori moderni hannofornito ampie giustificazioni delle difficoltä incontrate nell'identifi-care i codici ora conservati alla Biblioteca Capitolare, e altri custodi-ti altrove ehe esibiscono l'ex libris della biblioteca (Liber ecclesiemaio-ris beneuentane), con i volumi elencati nell'inventario cornpilato frail 1436 e il 1447 da Bartolomeo Pantasia, canonico di Benevento,con aggiunte e correzioni apposte nel 1447 dal bibliotecario LuigiTheuli. Ne e sempre possibile identificare tutti questi manoscritticome prodotti genuini di Benevenro". E tuttavia aleuni di essi furo-no certamente scritti 11,e forniscono termini di confronto paleogra-fici e decorativi di estrema utilita32•

Fra i piu antichi manoscritti collegabili alla cittä c'e il codice diRoma, Biblioteca Casanatense, 1086, l'unico testimone beneventanodell'Abbreviatio in Priscianum di Orso, vescovo di Benevento intornoal1'833; un interesse locale avrebbe quindi stimolato la trascrizione diquest'operav. Il capitolare del monastero femminile di San Pietrointra muros (Benevento, Biblioteca Capitolare, 37, ff. lr-18v, sec.

31 J. MALLET - A. THIBAUT, Les manuseriss m Icritu" blnlvmtain~ tk la Biblioth~qu~ Capi-rulaire tk Blnlvmt, I-Ill, Paris-Turnhout 1984-97: I, 7-94 passim, in particolare 72-94(Origin~ du fonds actu~l).32 Ad esernpio, indizi interni eonsentono di individuare come prodotti genuini di Bene-vento it N~rrologium Confatanitatis colkgiata~ ecclesiaeS. Spiritus (Benevento, BibliotecaCapitolare, 28) e due breviari (Benevento, Biblioreca Capitolare, 22; Napoli, Archivio Sro-rico Dioeesano, fondo Ebdomadari, codiee mise. 1, fase. VII + Napoli, Biblioteca dellaSocietä Napoletana di Sroria Patria, XXXIII A 1 [3)). Per queste e altre identificazioni efr.MALLET - THIBAUT, us manuscrits cix.; I, 74-84 e Il, 32-44; V. BROWN, Beneuentan Frag-ments in th~ Bibliotec« della Soci~ta Napoletana di Storia Patria, «Archivio Storico per leProvince Napoletane-, 113, 1995, 19-32; Origin~ etprovrnanu des manuseriss binlvmtainscons~rvls a la BibliotMqu~ Capitulai", in T.E KEuv (ed.), La cathidrak tk Blnlvmt,Ghent-Amsterdam 1999, 149-165.33 E.A. loW£, Scriptura Bmromtana: Facsimiks of South Italian and Dalmatian Manuscriptsftom th~ Sixth to tht Fourttmth Cmtu'], I-lI, Oxford 1929, I, tav. 16 e relativo commento.

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IL MESSALE MEDIEVALE E LE 'MISSAE VOTIVAE'

XIOOI e ff. 19r-158v, sec. XI) fu verosimilmente trascritto nello scrip-torium di Santa Sofia>. Un'annotazione piu tarda, non beneventana,associa un collectario con Vite di santi del XII secolo (Cirrä del Vati-cano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chigi C VI 176), trascritto aBenevento, con ilmonastero femminile di San Virrorino»,

Col tempo 10 scriptorium annesso al rnonastero di Santa Sofiaebbe la rneglio sugli altri e divenne il centro scrittorio principale diBenevento. Fondata dal duca Gisulfo II (742-751), Santa Sofia ebbebisogno di tempo per raggiungere una posizione di rilievo in campopaleografico. Durante l'epoca di maggiore prosperitä del monastero,nel secolo XII, gli scribi di Santa Sofia copiarono una serie di beicodici liturgici per le necessitä del monastero stesso, delle sue dipen-denze e di altre fondazioni religiose della citta36• I loro prodotti riva-leggiavano con quelli della Montecassino contemporanea in qual itae competenza calligrafica. It dato e interessante, dal momento eheSanta Sofia rimase sempre assai piu piccola, sia in termini di strut-tura fisica che di numero di rnonaciv. Fra i messali prodotti nelloscriptorium di Santa Sofia sono da includere probabilmente i volumi:Benevento, Biblioteca Capitolare, 19 e 20, sec. XIP (un raro caso dicombinazione di messale e breviario), forse destinato alIa Cattedraledi Benevenro, e London, British Library, Egerton 3511 (ex Bene-vento, BibIioteca CapitoIare, 29), sec. XII, destinato a San Pietrointra muros. E incerta l'origine precisa del codice di Benevento,Biblioteca Capitolare, 30, un messale del XIII secoIo scritto nellastessa cittä (0 regione) in cui e ancora conservatov,

Ovviamente, questi libri sono tuni un po' piu tardi dei piu anti-chi messali superstiti originari di Montecassino. n piu antico messale

34 MAll.ET - THIBAIIT, us manuscrits cit., I1, 234; BROWN, Origin( (tpravtnanct cit., 164.Per una breve storia di San Pierre intra muros, la cui esistenza e gia attestata nella primameta dell'VIII secolo, efr. C. LEPORE, Monastican Beneuentanum. Insediamenti manastici di"Kola bmedatina in Beneuento, «Srudi benevenrani-, 6, 1995, 119-129,21.35 BROWN, Origi~ a provroanct cit., 165; LEroRE, Monassicon Beneoentanum cit., 167, GOO.36 MAllET- THlBAlIT, Us manuscrits cu., 11,44; BROWN, Origi~ a protenance cis., 163-165.37 LEPORE, Monasticon Beneoentanum cir., 35-36,145-147 e nn. 486-487 osserva ehe perSanta Sofia non esistono eifre disponibili fino ai seeoli XIII e XlV, quando it monasteronon avrä ospitato piu di dodiei 0 trediei monad. .38 Per i messali associati eon Benevenro efr. BROWN, Origin( (t prov(nanct cit., 163-165.

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VIRGINIA BROWN

oggi conservato nella Biblioteca Capitolare e ilms. 33, un volumequasi completo databile su basi paleografiche al principio del seco-10XI, senza perö ehe nulla nella scrittura 0 nella modesta decora-zione faccia pensare a Benevento come luogo di origine. In realtä,all'inizio del XIII secolo il codice potrebbe essere stato adoperatonella chiesa parroechiale di San Pietro a Castel San Giorgio, dioce-si di Salerno'".

Quali volumi adoperassero a Benevento i eelebranti euearisticiprima dell' emergere del messale nella sua forma pienamente svilup-pata rimane da determinare. E probabile ehe rieorressero a libelli 0a messali prirnitivi, nessuno dei quali sembra essere sopravvissuto 0

pub essere identificato con certezza. Aleuni libelli erano noti e uti-lizzati a Benevento. Linvenrario Pantasia e Theuli, del XV seeolo,eontiene una sezione di codici beneventani, uno dei cui lemmimenziona quattordici libelli":

et item diuersi alii libelli numero quatuordecirn quorum aliqui carent prin-cipio aliqui fine alii utroque modice facultatis et lictera ut plurimum inlegi-bili et antiquissima inter quos est liber Ieronirni de viris ilIustribus et liberquestionum super libro Regum ac [...] et enchiridion.

Se questo gruppo comprendeva un libel/us missae (0 missarum),questo rimane ancora da localizzare",

Ill. Qualsiasi affermazione relativa al numero di messali in bene-ventana giunti fino a noi e destinata ad avere un valore provviso-

39 MALLET- THIBAUT. t» manuscrits cit .• I, 90, n: 2 e 11, 172.40 MALtET - THIBAUT, Us manuscriu cit., I, 105-107 forniscono i lemmi per la sezione bene-ventana (lnumtanum /ibrorum antiquarum sistencium in dicta bjblioth~ca litera Iongobarrla)omessi nell'edizione altrimenti completa di A. ZAw, L'«invmtario tki /ibn anticbi» della Biblio-teca Capitolart di Beneiento (ec. X1?, .5amnium., 8, 1935,5-25. Ho utilizzaro la riedizionedell'intero inventario dell447 (Benevenro, Biblioteca Capitolare, 451), con addmda e corri-grnda, curata da RE GYUG,Appmdict 4. Invmtaim ek la Biblioth~qut Capitulairt. in KEu.Y(ed.), La Cathtdrakcit., 209-214 (cfr. p. 213. nn. 251-264 per il riferimento ai libeUl).41 Sopravvivono frammenti di uno di questi lib~Uj:si tratta delle strisce verticali di un bifo-g1io. individuate nel 1993, ehe contengono AGOSTINO, Enehir. 22,82-23.88; 28. 106-29,110, in beneventana del secoloVIII/IX. Essi portano ora la segnatura «Fragment Lo (MALLET- THIBAUf, La manuscrits cir., n, 321-325, descrilione completa con u1teriorebibliografia).

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IL MESSALE MEDIEVALE E LE 'MISSAE VOTNAE'

rio, semplicemente perehe si continuano a scoprire costanternentenuovi materiali. Per di piu, le risorse elettroniche aiutano a rende-re possibile l'identificazione di messali finora insospettati, a chiari-re 10 statuto di esemplari dubbi, a riunire membra disiecta. Lanostra stima di 140 messali beneventani pervenutici, con datazio-ni ehe spaziano dal X al XIV secolo, e largamente approssimativa.La cifra, ehe abbraccia sia libri completi 0 sostanzialmente corn-pleti ehe frammenti, si fonda sulla versione arnpliata della HandList of Beneuentan MSS. di Elias Avery Loew e sui quattro supple-menti pubblicativ.

La maggior parte dei messali beneventani e in condizioni frarn-mencarie (parte di un foglio, diversi bifogli, pochi fascicoli ... ). None possibile individuare schemi ricorrenti nelle modal ita in cui i for-mulari sono stati preservati, dato ehe le feste possono venire daqualsiasi punto del temporale, del santorale 0 del comune dei santi.E raro imbattersi in frammenti di messe votive, ma ciö si deve senzadubbio ad accidenti di trasmissione piuttosto ehe ad una carenza diinteresse per la celebrazione di questo genere di messe.

I due piu completi messali in beneventana, entrambi trascritti aMontecassino, sono it Casino 127 e it Vat. lat. 608243• Entrambisono compresi nella lista ehe segue, insieme ad altri quindici mes-sali sopravvissuti in forma sostanzialmente inregra+:

PuGUAPuC = Baltimore, Waiters Art Gallery, W 6, sec. XP; copiato in beneventa-na del tipo di Bari ad uso della diocesi di Canosa. Notazione. Calendario;

42 LoEW, Tht Bennensan Script cit., 11;V. BROWN, A Neto List of Beneoentan Manuscripts(I) «Mediaeval Studies .., 40,1978,239-289; (11) ibid., 50, 1988, 584-625; (Ill) ibid., 56,1994,299-350; (IV), ibid., 61,1999,325-392.43 I'origine cassinese del Vat. lat, 6082 c confermata da L DuvAL~ARNoUl.D,Un misst/ duMont-Cassin chez.ks chanoines du Saint-Sauoeur tU Bologn« ~t. !at. 6082), -Rivista di storiadella Chiesa in Italia», 35, 1981,450-455. Duval-Amould mostra anehe ehe ilcodice non hanessuna associazione con ilmonastero di San Vincenzo al Volturno (come c state spesso soste-nuto) e apparteneva intorno al1533 alIa biblioteca del rnonastero di San Salvatore di Bologna.44 TInumero porrebbe essere ulteriorrnenre accresciuto includendovi i resti di due messali (sec.XItx e sec. XII) conservari a Montecassino nelle Compactiona e editi da Dorn, Umfangrrick&set ::wrin Plenarmissalien cit, (n. 17). Nove fogli aggiuntivi da! messale del XII secolo sono stadediti da K GA.\iBER, Fragmmta liturgica r.I 29, «Sacris erudiri-, 21, 1972-1973, 241-247.

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VIRGINIA BROWN

messe votive: ordo missae; selezioni da temporale e santorale integrati: primadomenica di Avvento - Pentecoste, s. Lucia (13 dicembre) - s. Andrea (30novembre): comune: festa di un apostolo - dedicazione di una chiesa; voti-ve; aggiunte. Ed. S. REHLE, Missale Benruentanum von Canosa {Baltimore,Walt~rsArt Gallery,MS W6), Regensburg 1972.

BENEVENTO

Ben19-20 = Benevento, Biblioteca Capitolare, 19 e 20 (combinazione di mes-sale e breviario), sec. XII2; copiato forse a Santa Sofia. Notazione. Entrambi icodici acefali e mutili; lacune. Temporale e santorale indipendenti (rranne eheper le feste della settimana di Natale): sabato precedente la prima domenica diAvvento - festa della SS. Trinirä, s, Nicola (6 dicembre) - s. Girolamo (30 set-tembre), Inedito.Ben29 = London, British library, Egerton 3511 (t'X Benevento, Biblioteca Capi-tolare, 29), sec. XIJ2; trascrirto forse a Santa Sofia e destinato a San Pietro intramuros, Paniale presenza di notazioni. Mutilo in fine. Temporale e santorale inte-grati: prima domenica di Avvento - venriseiesima domenica dopo Pentecoste,Maria intra Aduentum - s. Andrea (30 novembre); comune: Vigilia della festa diun apostolo 0 di un martire. Ed. E. PElRCE, An Edition of Egmon Ms. 3511: ATwe!fih Century Missal of St. Pan-'s in Beneuento, diss. London 1964.

Ben30 = Benevenro, Biblioteca Capitolare, 30, sec. XIII; copiato a Beneven-to 0 nelIa regione di Benevento. Paniale presenza di notazioni. Acefalo eincomplete alIa fine, con lacune. Temporale e santorale integrati: quintadomenica dopo I'Epifania - ventiseiesima domenica dopo Pentecoste, s.Agnese (21 gennaio) - Ognissanti (1 novembre). Inedito,

DALMAZIADaB = Berlin,Staatsbibliothek PreussischerKulturbesirz, lar, fol. 920, sec. XIIIX; tra-scritto in Dalmazia, probabilmente a Kotor, Notazione Mutilo in fine: Iacune.Calendario: temporale e santorale integrati: prima domenica di Avvento - venerdldopo Pentecoste, s, Stefano (26 dicembre) - Annunciazione di Maria (25 marzo).Ed. S. RE.HLE, MissaleBeneoentanum in Berlin, «Sacris erudiri», 28 1985, 469-51 ()45.

DaO = Oxford, Bodleian Library, Canon. liturg., 342, sec. XIII"': trascrittoin Dalmazia, probabi1mente a Dubrovnik. Notazione. Acefalo e rnutilo.

Richard EGyug,comunque,ha fano importantiscopertesu quesri messalie ne sea preparandouna nuovaedizionecompleta: ho preferiroperdu artendere la pubblicazionedeUasua ricerca,Richard Gyug mi ha cortesemenre informaroehe, all'epoca delle edizionidi Dold e Gamber, ifoglicontenenti quesri due messalierano conservatineUeCompactione« VI eVII; artualmenretuni i fogliedictda Dold e GambercomeCampaaio VII si trovanoneUaCompaaio XXII.45 Richard F. Gyug seapreparando un'altra, piu complera edizione di questo messale.

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IL MESSALE MEDIEVALE E LE 'MISSAE VOTIVAE'

Temporale e saatorale rigorosamente indipendenti, entrambi con rnoltelacune: seconda messa di Natale - undicesima domenica dopo Pentecoste,seguita dalla diciassettesima domenica; s. Nicola (6 dicernbre) - Cornme-morazione dei fedeli defunti (2 novembre): comune, con lacune: Vigilia dellafesta di un apostolo - dedicazione di una chiesa; votive, con lacune. Ed. R.P.GYUG, Missale Ragusinum. The Missal of Dubrovnik (Oxford, BodleianLibrary. Canon. Liturg. 342), Toronto 1990.

DaZ = Zagreb, Metropolitanska Knjiznica, MR 166, pp. 1-326, sec. XII, Italiameridionale (?) e pp. 327-354, sec. XIII, ripo di Bari. Parziale presenza di nota-zioni. (pp. 1-326). Pp. 1-326. Comune: Vigilia della festa di un apostolo -Dedicazione di una chiesa; votive, con lacune; ordo missal",ordo penitentis; voti-ve (per i defunti); vangelo per la domenica delle Palme; ordo ad exorcizandamaquam uel sa4 ordo ad baptizandum (mutilo in fine). Pp. 327-354. Settimana diNatale (incipit mutilo); Epifania; purificazione di Maria; Inoentio di s. MicheIe;Aseensione (mutilo in fine). Inediro,

MONTECASSINO E VIaNANZE

Md27 = Montecassino, Archivio della Badia, 127, pp. 9-540, sec. XI-XII;trascritto a Montecassino durante I'abbaziato di Oderisio I (1087-1105).Parziale presenza di notazioni. Complete, tranne le pp. 523-526 (votive),oggi mancanti. Calendario; temporale e santorale rigorosamente indipen-.denti; comune; votive. Inedito,

Mc426 = Montecassino, Archivio della Badia, 426, sec. XI, secondo-terzo quar-to; trascritto nella regione di Montecassino. Parzialepresenza di notazioni, Votive,con lacune; ordo missae (incipit mutilo); votive (per i defunti); comune. Inedito.Mc540 = Montecassino, Archivio della Badia, 540, pp. 3-14, 19-190, sec.XIII; trascritto a Montecassino, Notazione. Mutilo in fine. Calendario conneerologio (sec. XIII e XIV) di Santa Petronilla di Piumarolaw, temporale esantorale integrati: prima domenica di Avvento - domenica delle Palme, s.Bibiana - Annunciazione di Maria. Inedito,MeB = Cirtä del Vacicano,BibliotecaApostolicaVaticana, Borg.Iar, 211, ff. lr-13r,16v-l0lv, sec. XI-XII; trascritto a Montecassino durante I'abbaziato di Oderisio I(1087-1105). Calendario con necrologio cassinese; ordo ad benedicendumaquam; orazioni per votive (incipit rnutilo e con lacune) e comune (aposto-

46 11 manoscritto fu donate dall'abate Bernardo I Aiglerio (1263-1282) al monastero diSanta Petronilla di Piumarola, stando ad una nota apposta a p. 192: bemardu: abbas casi-nensis hoc missale mittit I sororibus monasurii noui Sanctt pttronilk tk plumbarofa ut tkumormtur pro ipso. Per questa nota e it ruolo di Bernardo I Aiglerio nella ricostruzione diSanta Petronilla efr. M. INGUANEZ, 11ntcrokJgio titl monasttro di Santa Pttronil/a di Piu-marofa, .Rivista storica benedeuinv, 13, 1922,66-69.

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li, martiri, vescovi, vergini, dedicazione di una chiesa}; canri e lezioni pervotive e comune (apostoli, rnartiri, preti, vergini): ordo ad celebrandam mis-sam; liranie ed orazioni per la messa; ordo ad uisitandum infirmum; ordo adungendum infirmum; ordo unctionis breuior; ufficio per i defunti (mutilo infine). Inediro.McV = Citta del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 6082, sec.XII2; trascrirto a Montecassino. Completo. Notazione. Calendario; temporalee sanrorale inregrati; comune; votive. Inedirof".

ALTRE ORIGINIBen33 = Benevento, Biblioteca Capitolare, 33, sec. XIin; origine incerta: pro-venienza dalla diocesi di Salerno (?). Notazione. Acefalo e rnutilo: lacune.Temporale e santorale integrati: vigilia di Natale - festa della ss. Trinitä, s.Stefano (26 dicernbre) - s. Marrino (11 novembre); comune: festa di un apo-stolo. Edizione in fac-simile a cura di J. HOURLIER- J. FRaGER, L~manu-serit V7-33. Archivio Arciuescooile, Beneoento. Missel de Benevent (Debut duXI~ siecle), Bern-Frankfurt 1983.

Ca = Citrä del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat, 603, sec.XII/XIII; origine e provenienza Caiazz048• Notazione. Acefalo e mutilo;lacune. Temporale e santorale indipendenti (tranne ehe per le feste dellasettimana di Natale). F£ 3r-90v vigilia di Natale - quinra domenica dopoPentecoste, s. Anasrasia - SS. Innocenti. Ff. I r-2v. Quattro Tempora di set-tembre. Inediro.Ott = Cirtä del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ott. Iar, 576, ff. 1r,221r-377v, sec. XIII, e ff. 2r-220v, sec. XII.-x(ff. 123r-195v in tipo di Bari); ff.Ir, 341r-377v palinsesti, con scriptio inferior in beneventana, sec. XI (parte didue messali). Trascrirto in Abruzzo (?}49. Notazione (fino a £ 244v, terzadomenica dopo Pasqua), Mutilo in fine. Temporale e santorale integrati;comune; votive. Inediro.

47 Sto preparando un'edizione e uno studio di queste manoscritto,48 La provenienzada Caiazzoe determinabile in basead un a libris (<<venneda Caiazzo-)ehe si trovavasu un foglio di guardia oggi perduto, mentre un'origine nella stessaCaiazzosi deduce dalla testimonianza dei neumi sui f. 58r per i nomi (.N) del papa, del vescovoe del re nell'Exu/tet; efr.H.M. BANNISTER, Monumenti vaticani di pakografia musicak fari-na, Leipzig 1913, no, 371. Lattribuzione a Caiazzoc scataaccolta da LoEW, Tht Bmt-vtntan Script eit., I, 69 e dagli studiosi successivi. .49 Non sembrano esistere indizi interni circa I'origine di questo messale,ehe e stato ipo-teticamenreassegnatoa «BeneventoI Monte Cassino»(ad es.da GYUG, Missak Ragusinumcit., XXIX) e «Montecassino?»(T.E KELLY, Tht Bmromtan Chant, Cambridge 1989,314). Le somiglianzecon i testi dei messalicassinesisono numerose, ma le caratteristichepaleografichec decorativedei fT. lr-122v, 196r-377v suggeriscono(a mio parere) un'ori-

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IL MESSALE MEDIEVALE E LE 'MISSAE VOTIVAE'

PuL = Cirrä del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 7231, sec.XIII2; trascritto in Abruzzo (?)50. Parziale presenza di notazioni. Acefalo;lacune. Ordo infirmorum ue] defonctorum; votive (con diverse messe per idefunti e per altre inrenzioni): ordo quomodo pr~sbyur pra~par~t u ad missamcanendum; votive (comprensive di Nativirä, Immacolata Concezione eAnnunciazione di Maria, Pentecoste); comune: vigilia della festa di un apo-stolo - confessori ehe non sono preri, Inedito,

Ve = Cirtä del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lar, 699, sec.XIItx; trascritro 0 almeno connesso a VeroliS1• Parziale presenza di notazioni,Acefalo e mutilo. Temporale e santorale integrati: prima domenica di Avven-to - ventiquattresima domenica dopo Pentecoste, festa della SS. Trinitä; s.Tommaso apostolo - Ottava di s. Andrea; comune; votive. Inedito.

La maggior parte dei codici compresi in questa lista sono orga-nizzati secondo la presenza di temporale e santorale inregraci, seguitidalla messa comune e dalle messe votive. Le seguenti eccezioni meri-tano particolare attenzione:

1. la sequenza attestata da PuC e unica fra i manoscritti bene-ventam;

2. DaD e Mc127 esibiscono la sequenza standard di temporale.santorale, comune e messe votive, ma osservano una rigida separa-zione fra i diversi elementi, con le feste delta settimana di Natale(Stefano, Giovanni, Santi Innocenti, Silvestro) anch'esse dispostenel sanroralev;

gine abruzzese. La prossirnitä di quesr'area alia Puglia giusrificherebbeanche la presenzadella ripizzazionebarese della beneventana, anche se quest'ultima, naturalrnenre, potreb-be anche spiegarsi in termini di mobilirä degli scribi.50 Il manoscrirto e stato abirualmenre atrribuito alla regione di Montecassino/Bene-vento (P. SALMON, Lu manuscrits liturgiqutS laiins d~ la Bibliotbequ« Vtltican~, I1,Sacrammtair~s, Ipistolinys, Ivangiliair~s, gradu~ls, missels,Citta del Vatieano 1969,164,421) 0 alla Puglia/Dalmazia (GYUG,Missalt Ragusinum cit., XXIX). Scrittura edecorazione, tuttavia, somigliano a quelle reperibili in codici di origine abruzzese 0 adessi associabili, e non ci sono attestazioni di ortografia 0 abbreviazioni tipiehe degliscribi tardodalmati.51 Un'origine da Veroli fu proposta per la prima volta da BANNISTER, Monummti vati-can; cit., 131,372, sulla base di varie note marginali ehe alludono ad un uso del codi-ce a Veroli.52 Ca, acefaloe mutilo, puo rappresentare una versionemodificata di questa disposizio-ne, dato ehe le uniche messedi sand ehe concienesono quelle relative alle festedi Stefa-no, Giovanni eiSanti Innocenci durance la settimana di Natale.

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3.1a serie degli estratti da!messale e dal Riruale conferma la com-pilazione di McB da diversi libelli;

4. con la sua mescolanza di ordines, due serie di messe votive e lemesse per il comune, PuL ha anch' esso le sembianze di una commi-stione di diversi libelli;

5. questa fisionomia da libe/lus e ulteriormente sottolineata inPuL dalla collocazione dell'ordo e delle messe per i defunti in unaposizione anomala, vale a dire 'prima' delle messe per i vivi e di quel-le offerte in norne di intenzioni come pace e caritä,

6. la sequenza ehe PuL offre, ai ff. 28r-39v, di tutte le orazioniimpiegate in quindid messe per i defunti, seguite dalle varie lezioni edai canti e poi da tutte le sequenze di secreta,praefotio, antifona dicomunione e post communionem, e echeggiata soltanto da DaZ, e inmaniera piu circoscritta (DaZ, pp. 272-288, Missae pro femina, proelemoslnante, pro congregatione,pro parentela).

Died sono i manoscritti ehe contengono messe votive, vale adire DaO (12), DaZ (50), Mc127 (57 e 2 aggiunte [p, 501b,Missa de spiritu sancto; p. 533b Pro patre et matre]), Mc426 (45 e1 aggiunta Ip- 1, Pro patre et matre]), MeB (20 e 1 aggiunta [ff.43,-44" <SoIobannis Baptistae>]), MeV (84), Ott (26), PuC (18e 1 aggiunta [f. 9,-v, In bonore omnium apostolorum]), PuL (27),eVe (10)53. Se piu di uno di questi testirnoni non avesse perdutoi fogli conclusivi, ilnumero di messe votive originariamente atte-state avrebbe forse potuto competere con la quantitä di quelle

53 Non e semplice pervenire ad un calcolo precise del numero di messe votive in aleunimanoscritti, e le eifre qui fornire sono da considerarsi provvisorie. Mc426 e un esempiotipico delle difficolta ehe emergono quando determinati corredi di orazioni sono 'inne-stari' su un formulario con un unico corredo di canti e di lezioni. In quesrl casi ho consi-derate turti i set di orazioni come facenti parte di messe diverse, indipendentemente da!fatto ehe la rubrica sia semplicemente Alia, un titolo semplice del genere di Oratio(Sm·~-ta, Ad cornpl.) 0 una designazione piu specifica come in Mc426, p. 82 Secreta [;"gorii eSecreta in sanctorum, Mcl27 giustifica questa interpretazione, da! momento ehe l'impagi-nazione si astiene dall"innesto' e le rubriche indicano chiaramente ehe si tratta di messediverse e non di preghiere alternative.La situazione rutravia risulta meno chiara quando la messa comune e collocata 'do po' levotive. to quanto avviene in Mc426 (pp. 94-124, festa di un apostolo - dedicazione di una

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IL MESSALE MEDIEVALE E LE 'MISSAE VOTlVAE'

contenute in Mc127 and McV. E evidente che le statistiche for-nite da Mc127 e MeV sono ben piu esigue dei 278 formulariofferti dai codici del IX secolo (apice della popolaritä delle messevotivel>'. E tuttavia queste eifre mostrano ehe la messa votiva erapiuttosto popolare in area beneventana. Le intenzioni per cui lemesse erano offerte ricadono nelle sette categorie generali distin-te dalle messe votive carolinge: in onore (focalizzando la preghie-ra su uno degli attributi divini 0 su un aspetto particolare dellaredenzione 0 dell'intercessione dei santi): a profitto di determi-nate personalitä (papa, preti, ecc.); per uno specifico beneficio(caritä, umiltä, pace, ecc.); per pubbliche necessitä (tempo diguerra, esigenza di pioggia 0 bel tempo); per cireostanze private(perdono di peccati, viaggiatori, marinai, rnalattie); per i defun-ti; generale (per tutti i vivi e i morti).

La tabella ehe segue elenca le messe votive reperite nei diedmessali beneventani, con l'ordine e le rubriehe delle votive inMcl27 assunti come base di confronto. La scelta di Mc127 deri-va dal fatto ehe questo manoseritto presenta, quanto ad origine eduso, sicure connessioni con Montecassino e le immediate vicinan-ze, al mornento in cui l'abbazia era all' apice della sua potenza; perdi piu si tratta di un codice complete, ad eceezione delle pp. 523-526 artualrnente perdute». Un breve incipit e fornito sotto larubrica per faeilitare la correttezza dei riferimenti. Quando nei

chiesa), PuC (ff. 198v-221r, fesca di un apostolo - dedicazione di una chiesa), e PuL (Er.76r-96v, vigilia della fesca di un aposrolo - confessore-non-prete). Certarnente in casi delgenere alIa messa cornune pub essere stata attribuita una funzione votiva, come interpre-ta, nel caso di PuL, J. BOE, Beneoentanum troporum corpus Il. Ordinary Chants and Trope»for thl!Massfrom Southern Italy. A.D. 1000-1250, part 3: ~foCl! Chants and Sanctus, Madi-son Wise. 1996.7. Ho preferiro non includere le messe del Comune in Mc426 e PuL feale votive. in considerazione del fatto ehe la collocazione del comune dopo le votive rifler-re la fisionomia da libellus di MeV e PuL Ovviamenre, il numero delle messe votiveaumenterebbe se le messe del cornune in Mc426, PuC e PuL fossero considerate comeappartenenci alIa categoria,H Per le 278 intenzioni ehe danno luogo alla celebrazione di messe votive in eta carol in-gia cfr. J. DESHUSSES, Lt! sacramentaire grlgorim. SI!S principales fonnl!s d'apr(s ks plus anciensmanuscrits, I-III, Fribourg 1979-1982, 11,6-12 (Tabk dt!sfonnulaim).55 La perdita di queste pagine ha colpiro per la prima volta la mia attenzione nel giugno1994, e le rubriehe per le messe votive perdute (conclusione della Missa pro infinnis fino

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testirnoni paralleli le orazioni sono disgiunte da! resto del formu-lario della messa (come in McB e MeV), sono citate entrambe lesequenze di numerazione dei fogli, la prima delle quali denota disolito il testo delle orazioni. Quando un testimone parallelo atte-sra solo una 0 due orazioni identiche a quelle utilizzate in Mc127per la stessa occasione, il fatto e segnalato in parentesi (C = collec-ta, S = secreta,P =post communionem). I numeri di ff. racchiusi fraparentesi quadre stanno ad indicare che le orazioni nel testimoneparallelo sono cornpletamente diverse da quelle utilizzate inMc127 per la stessa occasione. Le rubriche di un restirnone paral-lelo sono citate soltanto se esibiscono varianti interessanti 0 se iltestimone paralleIo utilizza la sequenza di orazioni di Mc127 peruna festa diversa. n corsivo indica ehe una festa e un'aggiunta tar-diva, mentre le parentesi uncinate contengono informazioni for-nite da chi scrive.

La tabella include anehe ilCasin. 339 (= Mc339), il sacramenta-rio dell'abate Desiderio allestiro nell'abbazia fra il1058 eil 107156•

I riferimenti alle messe votive elencate nella tabella nella trat-tazione ehe segue sono espressi mediarite il numero 0 i numeri diserie in grassetto.

La tabella presenta necessariamente un'immagine un po' distortadelle messe votive, dal momento ehe i risultati sono principalmenrecassinesi. Si tratta di una distorsione inevitabile, dato ehe cinque deitestimoni possono essere associati con Montecassino (Mc339, MeB,McV) 0 con la sua dipendenza Santa Maria dell'Albaneta (Mc127) 0

con alrri monasteri situati nelle vicinanze (Me426), e due di questiquattro manoseritti sono i piu completi (Mc127, MeV). Messe voti-ve si celebravano sicuramente a Benevento, a giudicare dalla testimo-

all'inizio della collecta ne! primo m di orazioni pro arnico) sono desunre dalla Bibliotbecacasinensis, III. 169. 11numero piu elevate di messe votive in McV eil risulrato del cumu-lo di piu messe per favori particolari e in onore di singoli santi (Giovanni evangelisra, Bar-rolomeo, Pierre e Paolo, Stefano, Lorenzo, Vincenzo, Apollinare, Sebastiano, Maurizio,Martino, Arnbrogio, Nicola, Benedetro, Mauro, Domenico, Scolastica, Agata). Una trat-tazione completa di rurre le votive in McV verrä fornita in un prossirno studio. con edi-zione dell'intero manoscrirto.56 NEwrON. The Scriptorium cit .• tav. 15 (137) e descrizione alle pp. 332-333.

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nianza dei graduali superstiti associabili a questa citd.57, ma nessunodei messali ivi prodorti ha conservato una sezione votiva: una circa-stanza deplorevole, dato ehe sarebbe stato molto interessante con-frontare i testi della messa con quelli di Montecassino.

Tuttavia, malgrado la quantitä drasticamente diversa delle votivebeneventane superstiti, ne emerge una disposizione complessiva eheriflette la pratica carolingia:

1. per i manoscritti la cui sezione votiva si eonserva eompleta sindall'inizio, il primo posto e oeeupato - ad eecezione ehe in PuC,DaO, e PuL - dalle messe destinate ai singoli giorni della settimana(1-6, 8); le rubriehe sono di solito abbastanza esplicite per ciaseunamessa e indicano ilgiorno e 10 seopo per cui essa e celebrata (Ort con-serva il norne della messa, ma ornette l'indicazione dell'oeeasione ineui va celebrara). Lassociazione di eerte messe eon specifici giorni eattestata in numerosi manoscritti del IX seeolo, speeie eon riferimen-to alla serie di messe eomposte/eompilate da Alcuino, il quale,comunque, non sembra essere stato direttamente responsabile del-l'associazione di una messa ad un giorno dererrninaro'e;

2. le messe settimanali sono spesso seguite da almeno una messacollertiva in onore dei santi (9-10), seguita a sua volta da una serie dimesse, in ordine vario, in onore di santi specifici, singole personalitä(14-16,27,35-36), pubbliche necessitä (17-22, 25, 40), eee. Con-clude la sezione votiva una sequenza di messe per i defunti (41-59),riferite a gruppi specifici, come membri deceduti delta cornunitä

57 Messe votive compaiono, ad esempio, nei scguenti graduali prodoni a Benevento: Beneven-to. Biblioteca Capirolare, 39, sec. )(la. Missa« in ardinatione pontificis (ff. 190r-19Ir); Pro iteragmtibus (£ 191r-v); Missa pro infinnis (£ 191v); Missa pro serenitate (ff. 191v-192r); Missa propluuid postulanda (£ 192r-v); Missa pro uiuis atq~ ekfonais (£ I92v); Missa pro tmzporr btlli (£192v); Missa pro peccatis (= pro pact) (£ 192v); Missa pro captiuitate populi (£ 192v); Alia missapro peccatis (ff. I92v-193r); Missa« pro ekfonais (ff. 193r-195r). Cfr. MAlLET- THIBAUf, Usmanuscrits cit., Il, 244-248 e BROWN, Origim et provmanct cit., 164. Benevento, BibliotecaCapitolare, 40, sec. Xp, Misstu in ordinatione (If. 153r-154r); Missa pro iter agmtibus (£ 154r-v); Missa pro serenitas« (If. 154v-155r); Missa pro p!uuid (£ 155r); Feria Il Missa pro tkfonctis (£IS5r-v); Missa pro Pilet (£ IS5v); Missapro ptccam (£ I55v); Missat protkfonais(ff. 155v-I57v).Cfr. MAurr - THlBAUf, Usmanuscritseit., Il, 249-254; BROWN,Origim dprovmanctcit., 165.58 H. B~ - J. DESHUSSES, A la rrchtrcht du misstl d'A/cuin, «Ephemerides liturgicae.,82, 1%8, 27-32. Per il testo delle dieiotto messe attribuite ad Alcuino, cfr. J. DESHUSSES,Lts mtsSts d'Alcuin, «Archiv für Liturgiewissenschafr., 14, 1972, 7-41.

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IL MESSALE MEDlEVALE E LE 'MISSAE VOTIVAE'

monastica, dispensatori di elemosine e benefattori, ovvi destinataridelle orazioni di un monastero;

3. per molte delle messe contenute nei messali beneventani, leorazioni derivano da una varietä di fonti - gelasiana, gregoriana ealtre - e meritano uno studio specifico e piu dettagliato.

Le differenze Frai singoli codici sono altrettanto interessanti e varie-gate, come 10 sono i modelli disponibili e le situazioni umane da cuidipende, in ultima analisi, la scelta delle votive. Nessun singolo rnano-scritto riproduce quindi esattamente ilcontenuto e l'ordine delle voti-ve di un qualsiasi altro. Fortunatarnente, tuttavia, la sopravvivenza dimessali legati in qualehe modo a Montecassino ci consente di discer-nere certe somiglianze e anche, in qualehe caso, di comprendere per-ehe certe votive erano incluse nei libri liturgici di questo monastero.

Non sorprende perciö ehe in Me339, Mc127, Me426, MeB eMeV una delle messe settimanali sia celebrata in onore di s. Bene-detto (3) e ehe il santo sia evocato come intereessore per i fratellidefunti nellaMissa pro congregatione (58). Neanehe la presenza di unamessa Pro folgure et tempestate (40) risulta del tutto inattesa in questogruppo. Ne! 1063 un fulmine colpi il monastero, determinandodanni eonsiderevoli e seminando anche morte, Per allontanare disa-stri futuri dello stesso genere, Desiderio istitul per ilprimo venerdl diogni mese una giornata di astinenza generale e la celebrazione di unamessa speciale, al termine di una processione ehe tutti dovevanoseguire a piedi nudi; decretö inoltre la recita quotidiana di una pre-ghiera pro folgure durante la messa pubbliea e durante I'ufficio, inconnessione con i salmi speciali'". L'unica occorrenza di una messaofferta Pro uermibus et segetibus (25) ein accordo con quanto si sa,per l'epoca sia medievale ehe moderna, delle attivitä agricole a SantaMaria dell'Albanetaw, Comune a quasi tutte le testimonianze cassi-

59 HOFFMANN, Chronica cit., 386: 3, 20 quamobrem consilio cum fratribus paur uenerabl-lis habito ad iram Dei placandam statuit tunc p~r omnes mensesprimam sextam flriam cam-muniter ab omnibus in abstinentia p~ragi ac discalclatis p~dibus proadendo missam proind«specialiter celebrari nee non et omnibus per annum cotidianis diebus orationem pro folgu" admissam publicam et ad psalmos specialesadiungi.60 Data la posizione di Montecassino in cima alia montagna, e evidente ehe ogni formadi coltivazione della terra presso l'abbazia sarebbe stata impossibile, Santa Maria dell'Al-

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nesi e comunque una messa Pro nouiciis (27), e il fatto non sor-prende, data l'importanza ehe i novizi rivestivano per il futuro diogni monastero. Lassenza di questa messa in Mc426 potrebbe esse-re dovuta alle attuali lacune nel manoscritto. Tuttavia, le votiveattualrnente conservate da Mc426 presentano, a confronto con glialtri esemplari cassinesi, un numero abbastanza elevato di differen-ze, soprattutto nella scelta delle orazioni, tanto da suggerire ehequesto manoscritto fosse destinato ad un altro monastero soggettoal1'influenza cassinese. Il collegamento di Mc426 con Santa Mariadell'Albaneta potrebbe quindi essere dovuto unicarnente all'ex librisaggiunto nel XIV secolo".

banera, situata un chilometro piu in basso sulle pendici del rnonre, godeva di una posi-zione molro piu adatta per questo genere di artivitä, Per alcuni riferimenri alle proprietädi questa dipendenza efr. H. BLOCH. Monte Cassinoin the Middu Agts. I-III, Roma 1986,11,714-716,78.Le preghiere pro uermibus tt stgttibus sono una cornbinazione/adattamenro di quelle ehesi trovano nel sacramentario e nel pontificale: (Mcl27 518b) OR. Exaudi nos domine sane-tat pattr omnipotent aeterna« dtus tt mittere dignarr sanctum angtlum tuum ek caelis, quirkftndat StgtttS tt ulneas nassrasa gtlu tt grandint, ab auibus tt suricibus tt uermibus malisthis quoqUt et uineis nostris benediaionis tuae rarem infonrkns, a cunctis tuas infistationibusaugt fructuum largitattm (efr. C. VOGEL- R. ELlE, Le pontifical romano-germanique dudixitmt sitcu, I-III, Ciua del Vaticano 1963-1972, H. 354, nO 190.1 Benedictio domus:Exaudi nos, domine, sanctaepattr, omnipotens aeteme DtUS.et mimrt dignarr sanctum angt-lum tuum ek catlis qui custodiat.Jovtat. prottgat, visiut tt ekfindat omnts habitantn in hochabitaculo); (Mcl27 519a) SEC. Btntdictio tua domint larga dtsctndat, quat tt muntranostra ekprtcantibus sanctis tuis tibi mldat acctpta, tt nobis sacramtntum rtrkmptionis 1ft-ciat (= DESHUSSES. Lt sacramtntairr grtgorim cit., H. 1945. Alia missa <in hono" rk; gmt-tricis tt omnium sanctorum»; (Mcl27 519a-b) COMPL Domint sanetat pattr omnipottnssatmpittrnt rkus. tmittt spiritum tuum sanctum cum angtlo tt archangtlo qui diftndat Stgt-ttS uti uintas nostrasa gtlu tt grandint. ab auibus tt suricibus tt utrmibus malis ut magnifi-ettur nomtn gloriat tuat ekus in omnibus locisdominationis tuat (efr. VOGEL- EllE, Lt pon-tifical romano-gtrmaniqut cit., 363, n° 124 A.2 Btntdictio aqUtpro stgtt;bus contra vtrmts:Domint. sanctat pattT, omnipottm atttrnIU DtUS. tmitttspiritum tuum sanctum cum angtlott archangtlo. ut rkfindat Stgttts nostrasa vtrmibus tt avibus malis, ut magnificttur nomtntuum Dcus in omn; loco). -61 La sola occorrenza di una messa in onore di s. Miehele (pp. 30-31). immediatamentesuccessiva alia messa della festa della SS. Trinita (pp. 28-30) in Me426, suggerisee ehe ilcentro in eui iI eodice fu adoperato nutrisse una speciale devozione nei eonfronti di s.MicheIe. Significative in Me426 sono forse anche tre sequenzc di orazioni da impiegareneUe messe per i malati, una sola delle quali si ritrova in a1tri testimoni cassinesi: pp. 56-57 Missa pro infirmo; pp. 58-58: Missa sigismundi rtgis tt marryrispro fibrr cantnda; pp.58-59 Missa pro dtmoniaco. ' 'Ne! 1197 i proventi di San Miehele in Olivem, fondazione monastica della fine dell'VIHsecolo situata oltre la valle del Rapido sulle pendici del Colle Castellone, furano eedutidall'abate Roffredo di Montecassino a11'infermeria dell'abbazia; nel XIII seeolo il priore

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IL MESSALE MEDIEVALE E LE 'MISSAE VOTNAE'

La tabella 1 mostra anche che McB e McV sono strettamenteimparentati. Senza dubbio il legame fra i due codici apparirebbeancora piu evidenre se McB fosse piu completo. Ad esempio, McBe McV mostrano significative somiglianze nella sequenza dei testi enella maniera in cui sono presentari. Enrrambi i testimoni forni-scono, in primo luogo, le orazioni per le singole messe votive; aconclusione di questa serie sono forniti i testi dei canti e le lezioniadatte a tutte le messe. Per quanro concerne le preghiere per 19,McB e McV concordano conrro Mc127. McB eMcV presentanoanche la medesima disposizionedelle votive per pioggia (20), beltempo (21), fulmine (40), guerra (19), problemi vari (22), novizi(27). Simili analogie non possono esser ritenute insignifieanri 0

dovute al puro effetto del caso, dato che le messe votive, per lorostessa natura, ineoraggiano le differenze. Per di piu, McV nonsarebbe una copia diretta di McB; e noto infatti ehe quest' ultimocodice fu portato via con se da Leone quando divenne veseovo diOstia- Velletri. Pertanto, gli schemi similiari individuati in McB eMeV alludono alia conrinua disponibilitä a Monrecassino di unasorta di modello liturgico standardizzato. Se questo modello ebbeorigine all'epoca degli abati Desiderio e/o Oderisio I e questionecontroversa, ma certarnente esso fornl la base per la redazione diMeB e il suo impatto fu avvertito piu tardi in MCV62.

Dei rimanenti codici beneventani contenenci messe votive, DaZ eil piu prossimo al gruppo di Montecassino. Moire delle stesse votive,spesso nello stesso ordine e con le stessepreghiere, rradiscono una filia-

della chiesa di San Michele fungeva da infirmarius dell' abate (BLOCH, Montt Cassinoin th«Middk Agts cit., n, 723-725, 90). Ovviamente c necessaria una grande cautela, ma Ceomunque attraente speculare sulla possibilirä ell un legame nella seeonda meta del secolo XIfra San Michele in Ollveto e l'infermeria di Montecassino, ipotizzando cioe una origi-ne/provenienza da San MicheIe per Me426.62 MeV era anehe per altri versi fedele alIa tradizione di Montecassino; efr. BOE, Bene-vtntanum troporum corpuslIcit., 4, ehe fa notare la sorprendente somiglianza fra it secon-do canto del praifatio per la messa comune in MeV; ff. 144r-145r e la prefazione indicatacome In dominicis sm fostis ditbus in Mc339, pp. 130-136. Per impaginazione e contenu-to, Me540 e molro vicino a MeV e deve essere stato copiaro dallo stesso modello bene-ventano; se la sezione votiva di Mc540 fosse sopravvissuta, avremmo quasi certamenteriscontrato qualche somiglianza con MeV.

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zione cassinese, riflessa anche sul piano rnusicale=; l'intercessore nellacollectadellaMissa pro congregationee laVergine Maria (pp. 273-274).

Ort e PuL si collocano in una posizione intermedia fra Ve, PuC,e DaO, it testimone piu distante da Montecassino, dal punto di vistatestuale (e anche geografico, nel caso di PuC e DaO). In Ott (ff.376v-377r) gli intercessori nella collecta della Missa pro congregatlone(58) sono Maria e Giovanni Bartista, mentre PuL (£ 30r) menzionaunicamente Maria. Notevole in Ott e PuL e la collocazione delle pre-ghiere pro patre et matre Frale messe per i defunti. Lo stesso formuIa-rio compare in Mc 127 e in Mc426 come aggiunta piu tarda (56); aparte questi quattro codici, non sembrano esservi altri testimonibeneventani. La Missa pro patre et matre sembra essere di origine rela-tivamente tarda; nessun eorredo di orazioni le e infatti riservato neisacramentari piu antichi, e altri messali contenenti almeno una delleorazioni datano dall'XI secolo in avanti=.

Per certi asperti PuL e un'interessante miscela di veechio e dinuovo. E l'unico testimone beneventano a registrare (ff. 30r, 35v,38v-39r) it formulario gregoriano per una Missa in cimiterio», ed eanehe solo nel presentare una Missa in conceptione sanctae Marie (ff.68v-71 v). Solo nel XIII secolo appaiono per la prima volta, in calen-dari e martirologi copiati in beneventana, voci relative all'Immacola-ta Concezione=: pertanto la presenza di questa messa in PuL fungeda conferma della datazione tardiva del manoscritto.

Se PuC fosseesernplato, almeno in parte, su un modello arcaicos',ciö spiegherebbe le numerose divergenze Fraquesto rnanoscritto e altrimessali beneventani. Le euriose, singolari caratteristiche delle messe

63 BOE, Beneuentanum troporum corpusIf cit., 4-5 conferma una derivazione cassinese conriferimento ai canti del praefotio in DaZ. .64 Per i paralleli con la collecta (D(UJ qui nos pamm et mattem .•. gaudia foe uitk1"() e lasecreta (Suseipe domine saerificium quod tibi pro animabus patris et matris ...filicitatis [sic]sanetarum tuorum eoniunge) del Casin. 127 cfr. E. MOElLER ET AL., Corpus orationum, l-XI, Turnhout 1992-1999, III, 95, n° 1903 e IX. 127, n" 5786.6S DESHussES, Le sacramentaire grlgorim cit., 1,1444, 1445, 1447 e Il, 2935,2937,2939.66 V. BROWN, A New Beneuentan Calendar from Napks: The Lost 'Kalendarium Tutinia-num'Rediseovmd, «Mediaeval Studies», 46, 1984, 385-449: 393-397 (sigla) e 420-421~voci relative alia festa in calendari e martirologi di area beneventana).7 Come suggerieo da BOE, BennJrotanum troporum corpus11eie., 7, con uleeriore bibliografia.

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IL MESSALE MEDIEVALE E LE 'MISSAE VOTIVAE'

votive di DaO sono state esaminate da Richard Gyug;a; possiamoquindi passare a considerare brevemente Ve. Certarnente, non moltosopravvive della sezione votiva di questo manoscritto. Ma quel pocoehe ne abbiamo suggerisce l'influenza di un modello piu antico, dalmomento ehe Ve preserva di fatto (ff. 193v-195v) un apparato pura-mente alcuiniano di preghiere per le messe dei giorni feriali, ivi corn-presa l'Oratio superpopulum in quattro attestazioni. Altri messali bene-ventani accolgono le messe alcuiniane solo per la Trinitä (8), Maria (4)e la Croce (6), collocando di norma la messa per la Trinitä di sabatoinvece ehe di domenica come nel vecchio sistema seguito da Ve; quan-to ai restanti quattro giorni, utilizzano in sostituzione altre messe inbonore 0 pro quibusdam personis (1-3, 5; gruppi 1 e 2 di Deshusses).

Turtavia, l'ordine delle messe votive per i giorni feriali non corri-sponde esattamente a quello attestato dagli esernplari del IX secolo, especialmente dal sacramentario di Tours (Paris, Bibliotheque Natio-nale, lat. 9430, f£ 74r-97v +Tours, Bibliotheque Municipale, 184, f£135r-144v, artribuito all'ultimo quarto del IX secolo). La situazionee riassunta dalla tabella seguente, in cui un asterisco segnala la man-canza dell' oratio super populum»:

TABElU.2MESSE PER I GIORNI DElU. SETTIMA.'-IA

RUBRICA ALcuJNo VEI. MiSSll Je SAIUV ,"niM" DD",inica Do",inkll

2. Missa tk upitn,iA F"itt I Fn'iAJ

3. .\Iil$4 tk can·la" Feri« 2 F"ia5

~. De sancta (TUc" Feria 4 Frria6'

S. Mifjlf SII"ct4r MttriM Frrill5 SttblM",

6. Ad postuLrntltt tt>,grlica"'Jfrttgi4 Frria6 Fmal'

11. De l'OrJis n"lIn"'"iDIt~/HT' spiritrtm JIIflctulll Giomo non specificaeo Frria 4'po"ufß"tltt

68 GVUG, Missal« Ragusinum cit., 174-185.69 La tabella fornita da DESHUSSES, La messes d'Alcuin cir., 14 offre la base per I'e-lenco e la numerazione delle messe. In 11 Ve urilizza I'oratio suptr populum (Conct-

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Questa sequenza di messe alcuiniane posta in testa alle votive inun codiee beneventano e cosl inusuale ehe sarebbe stato molto inte-ressante sapere eosa veniva dopo, soprattutto dal memento che l'ulti-ma messa votiva in Ve si interrompe al f 195v con la coltecta per laMissa sacerdotis di Alcuino?". Perciö la perdira dei fogli seguenti in Ve,il testimone piu fedele di questa tradizione risalente al IX secolo, eancora piu deplorevole.

IY. Queste seriedi messevotivepossono dirci qualehe cosain merito all'u-so del messale in area benevenrana?Ogni tentative di trarre condusioninette deve esseretemperato dalla consapevolezzache ciascun libro liturgi-eo e unico ed era indubbiarnente adoperaro in una siruazioneunica.

Per tornare alIa questione degli alrari laterali e delle numero-se messe che dovevano essere offene per i vivi ed i morti, percerte necessitä 0 occasioni particolari: in che modo si potevaottemperare a questa esigenza a Montecassino, la cui magnifi-cente basilica desideriana era provvista di un numero relativa-menre esiguo di altari laterali (dodici) a confronto con quellecostruite altrove? Si tratta di un problema che doveva essereaffrontato da qualsiasi cornunitä monastica i cui membri mori-vano e venivano sostituiti e da qualsiasi fondazione religiosadipendente da opere di beneficienza. Certamente, nei messalicornpleti originari di Montecassino ehe ci sono pervenuti lemesse per i defunti costituiscono la piu ampia fra le singolecornponenti delle messe votive.

Eeeo aleuni scenari plausibili:1. come libri per la celebrazione della messa, i monad potreb-

bero aver utilizzato dei libelli contenenti uno 0 due formulariadatti alIa messa; normalmente questi libri non erano provvisti di

de quatsumus omnipotent dtus spiritum nos santum ... indulgmtiam mereamur accip(Tt)come post communionem,70 DESHUSSES, Its messes d'Alcuin cit., 22, 33. Ve ha la rubrica Missa pro semet ipso sacer-dort, e eonserva solo l'inizio della collecta (Omnipotms sempiteme deus qui me peccatoremsacris altaribus astare uoluisti), -

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IL MESSALEMEDIEVALEE LE 'MISSAEVOTIVAE'

una legatura, si rovinavano con l'uso e venivano buttati via, 'percui la penuria di esemplari superstiti originari di Montecassinorifletterebbe la situazione di altri monasteri. Il concerto di libellusmissarum. ehe e essenzialmente un testo estratto da altri testi, eracertamente noto nell' 'epoca d' oro' di Montecassino. Ad uso dellanuova basilica, come si e giä osservato piu sopra, Desiderio ordinöla trascrizione di due libelli (Chron. 3, 18): uno ehe raccoglievaforse i canti della messa (Fecit et libellum ad cantandum in gradusiue ante altare), e l'altro contenente preghiere processionali (ora-tiones processionales), Inoltre, un libro liturgico (McB) copiato aMontecassino fra il 1094 eil 1105, vale a dire sotto l'abbaziato diOderisio I, consta di estratti dal messale e dal Rituale;

2. messe 'collettive' erano celebrate in onore sia dei vivi ehe deimorti. Da qui le messe denominate plurales 0 generales (9, 11, 12,14, 15,59) nella tabella, e l'uso di orazioni «in norne di coloro i cuinomi sono scritti nellibro su questo altare» 0 «di coloro i cui corpisono sepolti in questo luogo», Questo genere di commemorazionisi trova in tutti i messali beneventani. Si trattava di una manierasemplice ma efficace per ricordare ampie quantirä di fedeli'";

3. un 'prete settimanale' pub essereStato incaricato di celebrare infavore della cornunitä. Il Chronicon di Leone contiene una breve men-zione dell'ebdomadarius sacerdos'), ma isuoi compiti non sono definiti;

4. c'e poi la missa specialis0 missa privata, la cui storia e stata deli-neata piu sopra, nella prima parte di questo lavoro. La rubrica Aliamissa Commemoratio Sanctae Trinitatis plurale que debet priuatim can.(11) mostra ehe una messa del genere era celebrata almeno a SantaMaria dell'Albaneta. La sottolineatura enfatica dell' aspetto 'plurale' euna forma peculiare di commemorazione nelle preghiere della Tri-

71 Su questo punto efr. DORMEIER,Montecassina und dit Laien cir., 135-139. ~ istruttivoruttavia ricordare ehe l'ultima messa in Mc426 c seguita alle pp. 125-132 da una lista pres-sappoco contemporanea. con aggiunte piu tarde, di centinaia di nomi di laid e ehiericispirirualrnente associari al monastero.n Manno, ueeiso da un fulmine nei primi anni dell'abbaziato di Desiderio: efr. HOFf-MANN, Chroniea cit., 386: 3, 20 cum mim fratrts in ecclesiadit quadam de moreprim« boresollnnnia agtrrnt, subito ctlitus folmtn t!tzpsum psum tbdomadarium sacmlottm, cui Mannotrat voeabulum, hontstt Jamt virum in ehoro stanttm [trims txtinxit (..• ).

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nitä, insieme con l'Incarnazione, la Nativitä, I'Epifania, la Crocifis-sione, la rnorte e la Resurrezione di Cristo73;

5. benehe 11 costituisca l'unica attestazione di allusione ad unamessa privata nei messali beneventani, e probabile ehe le messe privatea Montecassino non fossero infrequenti. E quanto suggerito dalladisposizione delle messe votive in MeB e MeV, ehe tradisee una dupli-ce funzionalirä, una delle quali e rappresentata appunto dalla messa pri-vata. Preghiere trascritte separatamente, cioe senza canti e lezioni, indi-cano la eelebrazione di messe monastiehe 0 pubbliche i cui partecipan-cl, in tali occasioni, avranno avuto a disposizione rutti i libri necessari.Tuttavia, in una celebrazione privata, ilprete avrä avuto bisogno anehedegli altri testi, ehe perciö erano inclusi nella sezione votiva di MeB eMeV, ma non collocati insieme alle orazioni;

6. puö darsi ehe la regola ehe prescriveva la celebrazione di unasola messa al giorno su ogni altare sia stata di fano trasgredita, comein altri monasteri;

7. e possibile ehe siano stati adoperati anche altari portatili(potrebbe esservene un esempio,databile all'Xl secolo, relativo alIaTorre di San Benedetto a Montecassino=).

73 Le preghiere di 11 sono interessanti sia da sole ehe in associazione fra loro. Lunico alrrotestirnone beneventano per I'intero corredo di orazioni della messa e McV. e nessun alrroparallelo (tranne MeV) e state finora individuaro per la colkaa eilpost communlonem, E pos-sibile ehe questa rarita sia indizio di origine oltre ehe di uso cassinese?In Mcl27 le preghiere di II sono cosl disposre: (p. S04a-b) Canced«qtuusumus omnipotentMUS ut qui sanctae tt indiuiduat Trinitatis atqut lncamationis, Natiuitatis. Apparitionis. Pas-sionls, Viuifieat Cruds tt mortis. &suTTtctWnissiut Asemsionis domini nostri I~u Christi memo-riam agimus. inspirations sancti tui spiritus a morte animae murgamus; (p. S04b) SEC. Rtspictquatsumus omnipottm dms nostrampropitius strUitutffll ut quod offmmus in mfflloriam sanc-tat tt indiuiduat Trinitatis atqut Incarnationis. Natiuitatis. Apparitionis. Passionis. ViUificatCrucis tt mortis. &suTTtctionis siut Asctmionis domini nostri Itsu Christi. txOrantt Sancto Spi-rim sit tibi munus acctptum atqut ptrpttuum nostrat fragilitati subsidium (efr, DESHUSSES, Ltsacrammtairt grlgorim eit., 11,Missa pro tpiscopo, 2011: &Spiet quaaumus domint nostrampropitius Struitutffll. tt hate oblatio nostra sit tibi munus acctptum. sit fragilitati nostrat subsi-dium Sffllpiumum); (pp. S04b-SOSa) COMPI.. Sumpsimus omnipotms dms sacrosancti donamystmi. humilittr dtprteanttS ut quat in commtmorationL sanctat tt indiuiduat Trinitatisatqut Incarnationis, Natiuitatis. Apparitionis, Passionis.Viuifict Crucis tt mortis. &suTTtctionissiut Asetmionis domini nostri Itsu Christi dmou ptrrtpimus. postulantt Sancto Spiritu in nostratproficiant infirmitatis auxilium (efr. DESHUSSES, Lt sacrammtairt grlgorim eit., I.DominicaXXIII post Pmtteostm, 1197: Sumpsimus domint sacri dona mystmi humilittr tkprtcanttS. uttuat in tui commffllorationt nosfactrt pratctpisti. in nostratproficiant infirmitatis auxilium).4 KELlY, Tht Btntvmtan Chant cit., 205 e n. 96 (con ulteriore bibliografia) cita la nota

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IL MESSALE MEDIEVALE E LE 'MISSAE VOTNAE'

Se uno 0 piu di questi scenari corrispondono alIa realtä, neesce rinforzara l'impressione, suscitata dalle messe votive, ehe ognilibro liturgico debba essere collocato in un piu ampio contestoreligioso, storico, culturale e sociale, se si vuole comprenderecome esso sia scaturiro dalla necessitä di assolvere ad una funzio-ne, di migliorarla 0 di modificarla.

Limpaginazione delle messe votive in codici come MeV sollevauna serie di altre questioni che andranno esplorate in ricerche ulte-riori. Perche, ad esempio, le messe votive in MeVein altri messalibeneventani sono corredate da una notazione, se erano destinate alIacelebrazione privata? Ciö implica forse ehe davvero ilprete salmodia-va le parti cantate invece di recitarle? Oppure ehe ilmessale era inte-so come una sorta di libro di consultazione e si riteneva perciö desi-derabile ehe contenesse 'tune' le informazioni necessarie a ciascunpartecipante? La soluzione di questi interrogativi e importante emerita I'attenzione di liturgisti e rnusicologiö.

marginale de! secolo XI ne! Casino 175, p. 580, eon il riferimento ad un servizio in grecoe latino celebrate ogni anno nella Torre di San Benedetto: In ipsa turre omni anno sei bene-diet; altare biariczo [,. uiaritio, «portarile-i] facitbant officium grtci et latini sicut p"upitpttronax abbas. Per una rrartazione di carattere generale sugli altari portatili efr. BRAUN,Der christlicht Altar cit., I, 37-42 lNamen tits Tragaltam), 419-523 (Das altareportatik).75 La quesrione C stata di facto piu voice evocata in stimolanti conversazioni con il profThomas Forrest Kelly.

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