11 marzo 2012 -Buona Parola

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L L A A B B U U O O N N A A P P A A R R O O L L A A PARROCCHIA S. LORENZO M. tel. 02/96320110 Radio parrocchiale 88,700 MHz parrocchialazzate.it Anno XVII n° 29 11 Marzo 2012 NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA COMUNITÀ DI LAZZATE LA GIOIA DI VIVEREPotrebbe sembrare un titolo ingenuo nel suo ottimismo, visti i problemi che stiamo attraversando, ma voglio trattare questo argomento, prendendo spunto dal Messaggio dei Vescovi per la Giornata in Difesa della Vita che abbiamo celebrato domenica 5 febbraio. Cito il titolo del Messaggio ed alcune righe che mi sembrano maggiormente significativi. “GIOVANI APERTI ALLA VITA: Molti giovani, in ogni genere di situazioni umana e sociale, non aspettano altro che un adulto carico di simpatia per la vita, che proponga loro senza facili moralismi e senza ipocrisie una strada per sperimentare l’affascinante avventura della vita”. Forse, ben pochi giovani leggeranno quello che ho scritto anche perché in quasi tutti i giovani c’è un diffuso disinteresse per qualsiasi cosa che sappia di religioso, convinti che il cristianesimo non abbia nulla da dire per migliorare e rendere più felice la loro vita, ma solo le solite cose che spesso sono qualificate come proibizioni. E’ il frutto di un retaggio del passato, anche recente, in cui ci si è preoccupati troppo di proibire, anche con il nobile intento di preservare dai pericoli. Da qui nasce la diffidenza dei giovani verso gli adulti in genere e verso la Chiesa in particolare. Allora la domanda che mi pongo è questa: quanti sono gli adulti “contenti del dono dell’esistenza”? Quanti adulti vivono la loro fede cristiana con entusiasmo, gioiosi della loro comunità, entusiasti di partecipare con gli altri alla Celebrazione Eucaristica domenicale nella loro parrocchia, dando la precedenza a questo appuntamento rispetto a tutto ciò che dovrebbe essere secondario ed invece arriva a travisare completamente quello che nel cristiano dovrebbe essere il vero senso del “Giorno del Signore” ? I giovani non credono più alle parole e hanno ragione: i giovani hanno bisogno di “un adulto carico di simpatia per la vita che proponga loro senza facili moralismi e senza ipocrisie una strada per sperimentare l’affascinante avventura della vita”. Ma ci sono adulti così? Io purtroppo vedo tanta freddezza, tanto adattamento ad un cristianesimo che, se c’è ancora, è ridotto a doveri a cui non si vuole venir meno. E’ necessario trasformare la nostra fede da una fede fatta di obblighi ad una fede fatta di doni. Essere cristiani è un dono reciproco tra noi e Dio: noi gli doniamo il nostro amore, la nostra gioia di accogliere la sua parola ed anche il suo perdono; Lui ci ridona la gioia di vivere nella certezza che non c’è nulla che possa sfuggire alla sua conoscenza. Davvero non è un bene volere figli bravi in tutto tranne che nei valori essenziali della vita: non sono le cose che si imparano o che si possiedono e non sono le attività o gli sport in cui si diventa abili, che danno senso alla giovinezza. Mancano valori veri, manca un’educazione all’essenziale, manca perché nessuno può educare a ciò di cui non è convinto. Ecco qual è il vero gelo che mi preoccupa. Non solo quello meteorologico di questo rigido inverno, ma quello umano di sempre e che non conosce stagioni, ma solo eterni inverni, senza mai una primavera o un’ estate. Occorre sprigionare la gioia di essere cristiani, non cristiani del dovere e della paura, ma cristiani dell’amore e dell a gioia. Non cristiani perfetti, ma persone convinte di non essere migliori degli altri, rasserenati abitualmente di quel perdono di Dio che non consiste tanto nel cancellare una colpa, ma nel ridare la gioia della fede nonostante le nostre debolezze umane. Una strada percorribile? Io non rinuncio a sperare! il vostro parroco

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Informatore parrocchiale - Lazzate

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LLAA BBUUOONNAA PPAARROOLLAA

PARROCCHIA S. LORENZO M.

tel. 02/96320110

Radio parrocchiale 88,700 MHz

parrocchialazzate.it

Anno XVII – n° 29 – 11 Marzo 2012

NOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA COMUNITÀ DI LAZZATE

“LA GIOIA DI VIVERE”

Potrebbe sembrare un titolo ingenuo nel suo ottimismo, visti i problemi che stiamo attraversando, ma voglio

trattare questo argomento, prendendo spunto dal Messaggio dei Vescovi per la Giornata in Difesa della Vita che

abbiamo celebrato domenica 5 febbraio. Cito il titolo del Messaggio ed alcune righe che mi sembrano maggiormente

significativi.

“GIOVANI APERTI ALLA VITA: Molti giovani, in ogni genere di situazioni umana e sociale, non aspettano

altro che un adulto carico di simpatia per la vita, che proponga loro senza facili moralismi e senza ipocrisie

una strada per sperimentare l’affascinante avventura della vita”.

Forse, ben pochi giovani leggeranno quello che ho scritto anche perché in quasi tutti i giovani c’è un diffuso

disinteresse per qualsiasi cosa che sappia di religioso, convinti che il cristianesimo non abbia nulla da dire per

migliorare e rendere più felice la loro vita, ma solo le solite cose che spesso sono qualificate come proibizioni.

E’ il frutto di un retaggio del passato, anche recente, in cui ci si è preoccupati troppo di proibire, anche con il nobile

intento di preservare dai pericoli. Da qui nasce la diffidenza dei giovani verso gli

adulti in genere e verso la Chiesa in particolare.

Allora la domanda che mi pongo è questa: quanti sono gli adulti “contenti del dono

dell’esistenza”? Quanti adulti vivono la loro fede cristiana con entusiasmo, gioiosi

della loro comunità, entusiasti di partecipare con gli altri alla Celebrazione

Eucaristica domenicale nella loro parrocchia, dando la precedenza a questo

appuntamento rispetto a tutto ciò che dovrebbe essere secondario ed invece arriva

a travisare completamente quello che nel cristiano dovrebbe essere il vero senso del

“Giorno del Signore” ?

I giovani non credono più alle parole e hanno ragione: i giovani hanno bisogno di “un

adulto carico di simpatia per la vita che proponga loro senza facili moralismi e senza ipocrisie una strada per

sperimentare l’affascinante avventura della vita”. Ma ci sono adulti così? Io purtroppo vedo tanta freddezza, tanto

adattamento ad un cristianesimo che, se c’è ancora, è ridotto a doveri a cui non si vuole venir meno.

E’ necessario trasformare la nostra fede da una fede fatta di obblighi ad una fede fatta di doni.

Essere cristiani è un dono reciproco tra noi e Dio: noi gli doniamo il nostro amore, la nostra gioia di accogliere la sua

parola ed anche il suo perdono; Lui ci ridona la gioia di vivere nella certezza che non c’è nulla che possa sfuggire alla

sua conoscenza.

Davvero non è un bene volere figli bravi in tutto tranne che nei valori essenziali della vita: non sono le cose che si

imparano o che si possiedono e non sono le attività o gli sport in cui si diventa abili, che danno senso alla giovinezza.

Mancano valori veri, manca un’educazione all’essenziale, manca perché nessuno può educare a ciò di cui non è

convinto.

Ecco qual è il vero gelo che mi preoccupa. Non solo quello meteorologico di questo rigido inverno, ma quello umano di

sempre e che non conosce stagioni, ma solo eterni inverni, senza mai una primavera o un’ estate. Occorre sprigionare

la gioia di essere cristiani, non cristiani del dovere e della paura, ma cristiani dell’amore e della gioia.

Non cristiani perfetti, ma persone convinte di non essere migliori degli altri, rasserenati abitualmente di quel

perdono di Dio che non consiste tanto nel cancellare una colpa, ma nel ridare la gioia della fede nonostante le nostre

debolezze umane. Una strada percorribile? Io non rinuncio a sperare!

il vostro parroco

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MMeettttiiaammooccii iinn ggiinnoocccchhiioo aaddoorraannddoo ll’’EEuuccaarriissttiiaa

Rinnovo l’invito a tutti i parrocchiani, che solitamente sono impossibilitati a partecipare alla S. Messa nei giorni feriali, a motivo del lavoro, di non perdere l’opportunità di sostare davanti al Signore con tranquillità, in modo gratuito, con il solo desiderio di mettersi in adorazione.

In particolare rinnovo questo invito a coloro che hanno una responsabilità nella Comunità.

Quante persone si impegnano nelle tante attività, nel servizio generoso, ma questo sforzo non può basarsi solo sulla generosità o sul desiderio di fare del bene.

Abbiamo bisogno di alimentarlo sempre da capo innanzitutto ricercando la comunione con Gesù nella preghiera.

Il nostro donarsi agli altri deve nascere continuamente da un senso di gratitudine nei confronti di Dio, altrimenti il nostro fare per gli altri si esaurisce di fronte alle difficoltà, alle incomprensioni, e diventa sterile, si

trasforma da motivo di gioia a causa di insoddisfazione, per l’ingratitudine dei fratelli che serviamo, ma non sempre comprendono, accolgono ciò che è loro dato.

Quando nel cuore serpeggia il malcontento e l’insoddisfazione è segno che il nostro servizio non nasce più dal rapporto con Gesù, dalla gioia, dalla gratitudine di aver ricevuto innanzitutto da Lui, per cui si cerca altrove un riconoscimento del nostro donarci agli altri.

Mettiamoci in ginocchio davanti a Gesù presente nella S. Eucaristia e riscopriamo in Gesù, che dona gratuitamente la sua vita in croce, il suo amore per noi e rinnoviamo nella gioia il desiderio di servirlo con fedeltà.

PPRROOGGRRAAMMMMAA DDEELLLLAA SSEETTTTIIMMAANNAA

- Domenica 11 Marzo: III di Quaresima

“SE RIMANETE NELLA MIA PAROLA, … CONOSCERETE LA VERITÀ E LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI “ (GV 8,31-59)

ORE 7,30 S. Messa (don Luigi, padre Zanoni, padre Baj, don Pietro, don Angelo) ORE 9,30 ORE 10,45 ORE 13,00

S. Messa (Volonterio Alfredo, Giuseppe, Giuseppina – Zilioli Giuseppe, Pizzi Mario, Monti Enrico e Giuliano) S. Messa (per la Comunità) Pellegrinaggio parrocchial eal Santuario S.Maria delle Grazie in Fontanasanta - Arena Po (PV) “Il pellegrinaggio quaresimale si compie nel segno della fede, in spirito di penitenza e di sobrietà, per chiedere al Signore, mediante l’intercessione della Madonna, la conversione del cuore, il dono di una fede luminosa, di una testimonianza cristiana credibile e gioiosa per tutta la nostra Comunità”.

ORE 18,00 S. Messa (Monti Carlo e Pizzi Maria – Redaelli Claudio, Natale, Ersilia, Paolo e Gina – Bortoletto Primo)

La famiglia prega attorno alla mensa Signore,

intorno a questa mensa tu ci inviti a vivere nella gioia e nell’amicizia.

Vogliamo essere segno del tuo regno. Aiutaci a costruirlo su questa terra.

Amen.

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- Lunedì 12 Marzo: Feria (Mt 6,7-15)

ORE 8,15 ORE 15,00 ORE 18,00 ORE 18,00 ORE 20,45 ORE 21,00

Lodi - S. Messa (per gli ammalati e le loro famiglie) Cammino quaresimale della Scuola dell’Infanzia Parrocchiale: “Gesù tra i fanciulli” sono invitati i genitori e i nonni

Consenso di Calamita Jessica e Proverbio Marco Vesperi - S. Messa (De Zuani Emilio e Maria) Commissione Missionaria decanale presso la parrocchia Sacra Famiglia – Saronno, testimonianza di padre Luciano Benedetti, missionario del PIME nelle Filippine Prove della Corale San Lorenzo, in Oratorio Maschile

- Martedì 13 Marzo: Feria (Mt 6,16-18)

ORE 7,45 ORE 8,15 ORE 18,00 ORE 20,30

Preghiera per i ragazzi e le ragazze delle Classi Medie in Oratorio Lodi - S. Messa (16°anniversario della morte di don Antonio Galli – Balzarotti Francesco) Vesperi – S. Messa (Irma Nigretti) “L’umiliazione dell’amore”, catechesi dell’Arcivescovo Angelo Scola su Telenova (canale 14)

- Mercoledì 14 Marzo: Feria (Mt 6,19-24)

ORE 6,15 ORE 8,15 ORE 18,00 ORE 18,30 - ORE 20,45

Preghiera per adolescenti, 18enni e giovani in Oratorio Maschile Lodi - S. Messa (Andrea, Longo Giuseppina, Cecchetto Valentino, Vito, Gino, Zita) Vesperi – S. Messa (famiglie Gozzoli e Pizzi – Franchi Angelo) 20,45 Adorazione Eucaristica per giovani e adulti in chiesa parrocchiale con la possibilità di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione Itinerario di preparazione al Matrimonio Cristiano – 8° incontro: “Saremo una sola carne” (intervento del moralista), presso il Centro Giovanile

- Giovedì 15 Marzo: Feria (Mt 6,25-34)

ORE 7,45 ORE 8,15 ORE 15,00 ORE 18,00 ORE 20,45

Preghiera per le Classi Elementari in Santuario Lodi – S. Messa con la presenza degli Anziani (Carolina, Giovanni, Felice e familiari) Incontro di preghiera e di amicizia per gli Anziani presso il M.T.E.-Casa Volta Vesperi – S. Messa (Mantegazza Angelo, Margherita, Ines – Simone – Re Pasquale e Maria) Incontro genitori dei fidanzati: “Lascerà suo padre e sua madre…” presso il Centro Giovanile

- Venerdì 16 Marzo: Feria aliturgica - magro in spirito penitenziale in ricordo dei patimenti di Gesù -

ORE 8,15 ORE 15,00 ORE 17,00 ORE 18,00 ORE 21,00

Ufficio delle Letture Via Crucis Via Crucis per ragazze e ragazzi, in Santuario Vesperi Ambrosiani Area omogenea delle Groane: Via Crucis animata dai Gruppi Caritas a Misinto

- Sabato 17 Marzo (Mc 6,6b-13)

ORE 8,15 ORE 17,30

Lodi -S.Messa (Diotti Giovanni, Re Luigia) Preghiera del Rosario

ORE 18,00 S. Messa (Osvaldo e Marisa Stucchi, Giuseppe e Iolanda Villa – famiglie Consonni Giuseppe e Guido Biolo – Balzarotti Giuseppe e Giuseppina , Caronni Giuseppe e Re Giuseppina)

Memorandum

Domenica 18 Marzo Ore 15,00: celebrazione del Sacramento del Prima Confessione per i ragazzi e le ragazze di 3^ Elementare

Giornata di Spiritualità per Adulti eTerza Età… …lunedì 26 Marzo nell’accogliente Villa S. Cuore di Triuggio: è un’opportunità, un invito a riservare un po’ di tempo alla

preghiera, all’ascolto della Parola di Dio, a dare uno sguardo retrospettivo alla propria vita, alla fede cristiana che professiamo per vedere le ombre che la oscurano e riprendere il cammino nella luce del Vangelo. Vi preghiamo di comunicare con sollecitudine la vostra adesione presso la segreteria parrocchiale.

Gruppo UNITALSI Domenica 18 marzo dalle ore 8,30 alle 12,00 davanti alla Chiesa parrocchiale, si terrà la vendita di piantine di ulivo, il cui ricavato servirà per permettere ai bambini diversamente abili e senza possibilità finanziarie di recarsi a Lourdes.

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La famiglia del Kenia, ospite della nostra Comunità, si presenta …

Rosemary ed io ci siamo sposati nel 1985 a Kariobangi (periferia di Nairobi). A quel tempo io ero

apprendista e Rosemary casalinga. Tutti e due eravamo membri della Comunità di Ngei 1C

(la parrocchia è divisa in piccole comunità SCC Small Christian Community).

Nello stesso anno siamo stati benedetti col nostro primo figlio, Daniel. Rosemary ha iniziato il

corso di segretaria d’azienda e il suo primo ufficio è stato in parrocchia.

Nel 1988 è nata Irene, una nuova benedizione, la nostra prima figlia. Io ero un membro del

Consiglio Pastorale e nel settembre 1989 ci siamo sposati in Chiesa e questo ci ha dato la

possibilità di lavorare come coppia per la coppie della Parrocchia.

Il nostro terzo figlio, Martin è nato nel 1994 quando noi ci siamo spostati da Ngei 1C a Round about “A” SCC.

In questo periodo con suor Esperanza Rosilio siamo diventati leaders nel lavoro con le famiglie. Con altre coppie

siamo anche andati in altre Parrocchie quali Marsabit e Dol Dol, a dare corsi alle coppie che da noi si chiamano

“Karakana ya ndoa”.

Dopo aver servito la Parrocchia di Kariobangi come membro del Consiglio Pastorale per più di 6 anni mi sono offerto

volontario come catechista.

Nel 1999 è nato il nostro ultimo figlio. Al momento abbiamo una piccola attività a conduzione familiare.

Ci sentiamo molto riconoscenti al Signore per il “molto” che abbiamo ricevuto lavorando in Parrocchia con le

famiglie. Questo ci ha aiutato a rimanere uniti nonostante le difficoltà della vita.

Questo è quello che condividiamo con voi. Grazie, Dio vi benedica. Njoroge e famiglia

Scuola dell’infanzia Parrocchiale “Cammino di Quaresima”

Una delle parabole del Vangelo più conosciute è la parabola del “figlio prodigo”.

Il figlio di questa parabola voleva dal padre tutta la parte dei suoi beni per

partire verso “un paese lontano”.

Chissà cosa aveva sentito dire di quel paese.

Forse… la pubblicità, la TV, la radio… (se esistevano) avevano parlato di quel

paese.

E se aveva molti soldi, lì poteva vivere la “bella vita”.

Ma, alla fine, il “pallone delle illusioni” scoppiò e il figlio si trovò nella povertà e nella fame.

Allora, il figlio rientrò in sé e si incamminò per ritornare a casa.

Il Padre, che attendeva sempre il suo ritorno, lo vide da lontano, gli corse incontro, lo abbracciò e lo perdonò,

Dio è un Padre buono che ci perdona sempre.