La Buona Notizia: Gennaio - Marzo 2014

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Gennaio-Marzo 2014 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n¡46) art. 1 comma 2, DCB Milano.

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-- Stai discernendo i Segni dei Tempi? -- «Vegliate!» - Cosa vuol dire esattamente? -- Profezia del Tempo della Fine -- Che cosa c’è dietro il terrorismo -- Stiamo vivendo nel Tempo della Fine? -- http://www.ucg.org/italiano/ -- LaBuonaNotizia.org

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Gennaio-Marzo 2014Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n¡46) art. 1 comma 2, DCB Milano.

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Stai discernendoi Segni dei Tempi?Certi segni preannunciano lafine di questa nostra epocaormai in profonda crisi, chenella Bibbia è chiamata «iltempo della fine».Comprendere il significatoquesti segni?............................3

«Vegliate!» - Cosa vuol direesattamente?Paolo scrisse: «Vegliate, statesaldi nella fede, comporta-tevi virilmente, siate forti».E’ un versetto chiaro, se nonper quel «Vegliate».Che cosa significa questaespressione?............................8

Profezia delTempo della FineLa maggior parte degli esseriumani ha vissuto ed è dece-duta nell’ignoranza del veroDIO. Ciò vuol dire che sonoperduti per sempre?.............12

Che cosa c’èdietro il terrorismoEsiste una descrizione uni-voca della profezia della finedei tempi che istruisce sucome proteggerti dalle crisi ecatastrofi che in questo se-colo secolo........................... 17

Stiamo vivendonel Tempo della Fine?Puoi scaricare questo opuscologratuitamente dalla Bibliotecavirtuale del nostro sito webwww.labuonanotizia.orgRegistrati al nostro sito e riceveraila password per accedere alla no-stra Biblioteca virtuale.

2 La Buona Notizia

­­­Anno XIX N. 1 Gennaio-Marzo 2014Rivista­triimestrale­di­evangelizzazione­cristiana.

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Dovremmo essere tutti giusta-mente preoccupati per l’in-tensità e la frequenza dei

tragici eventi nazionali e mondialiche stiamo osservando. Gesù Cristostesso parlò dei «segni dei tempi».Certi segni rivelatori preannuncianola fine di questa nostra epoca ormaiin profonda crisi, che nella Bibbia èchiamata «il tempo della fine». Riu-scite a comprendere la natura di que-sti segni?

Gesù Cristo era solito ricordareai suoi discepoli l’importanza dicomprendere il significato dei tempiin cui si vive. Quando i leader reli-giosi dell’epoca Gli chiesero di dareloro un segno dal cielo, Gesù colsel’occasione per spiegare un principio

molto importante. Disse loro: «Quando si fa sera,

voi dite: ‘Farà bel tempo perché ilcielo rosseggia’. E la mattina dite:"Oggi farà tempesta perché il cielotutto cupo rosseggia". Ipocriti, bensapete dunque distinguere l'aspettodel cielo, ma non riuscite a discer-nere i segni dei tempi?» (Matteo16:2-3, Luca 12:54-56).

Circa duemila anni fa la maggiorparte delle persone in Giudea noncomprendeva che Gesù Cristo era ilvero Messia. “Egli è venuto in casasua, e i suoi [gli e] non lo hanno ri-cevuto’ (Giovanni 1:11).

E proprio come Gesù aveva pre-annunciato, le persone fallironoanche nel vedere in anticipo la tra-

gedia che inevitabilmente sarebbecaduta sulla loro tanto amata Geru-salemme. Gesù pianse al solo pen-siero degli orrori a cui sarebbe statasottoposta la città.

«E come egli si avvicinava, videla città e pianse su di essa, dicendo:‘Oh, se tu, proprio tu, avessi ricono-sciuto almeno in questo tuo giorno lecose necessarie alla tua pace! Ma oraesse sono nascoste agli occhi tuoi.Poiché verranno sopra di te deigiorni in cui i tuoi nemici ti circon-deranno di trincee, ti accerchierannoe ti assedieranno da ogni parte. E ab-batteranno te e i tuoi figli dentro dite; e non lasceranno in te pietra supietra, perché tu non hai riconosciutoil tempo in cui sei stata visitata'»

Rosso di sera buon tempo si spera. Rosso al mattino ...Siamo bravi a prevedere i cambiamenti meteorologici, ma stiamo discernendo i segni dei tempi?

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(Luca 19:41-44).Gesù preannunciava così l’asse-

dio romano del 70 d.C., che terminòcon l’agghiacciante distruzione diGerusalemme e dei suoi cittadinimassacrati, lasciati morire di fame ovenduti in schiavitù. Il popoloebraico dei tempi di Gesù semplice-mente non comprese il significatodegli eventi che riguardavano laprima venuta di Cristo.

Oggi come allora, anche le na-zioni del mondo falliscono nell’af-ferrare il significato di certi segnitragici che affliggeranno sempre piùil mondo intero, anticipando la se-conda venuta di Cristo che, questavolta, verrà immortale, come «Re deire e Signore dei signori» (Apocalisse11:15).

Gran parte della profezia biblicaha due adempimenti: uno iniziale egeograficamente circoscritto e poi unadempimento finale, spesso secolidopo a livello globale.

La profezia di Gesù sul Montedegli Ulivi, sul versante orientale diGerusalemme (Matteo 24; Marco13; Luca 21), è un primo esempiodel principio del duplice aspetto pro-fetico. Mentre alcuni elementi diquesta profezia ebbero un adempi-mento preliminare nel 70 d.C., moltialtri no. Al tempo della fine, le or-rende conseguenze colpiranno nonsolo Gerusalemme, come nel primosecolo, ma tutto il mondo.

Gesù disse che le condizionidella fine dei tempi peggioreranno alpunto che la stessa sopravvivenzadel genere umano sarà a rischio!«Perché allora vi sarà una tribola-zione così grande, quale non vi fumai dal principio del mondo fino adora, né mai più vi sarà. E se queigiorni non fossero abbreviati, nes-suna carne si salverebbe; ma a mo-tivo degli eletti quei giorni sarannoabbreviati» (Matteo 24:21-22).

E’ possibile comprendere glieventi profetici oggi?

È certamente possibile compren-dere il significato e l’importanza dieventi e questioni chiave nella nostraepoca moderna in crisi. Storica-mente, le tribù di Israele avevanoun’incredibile comprensione dellequestioni della propria epoca. I figlidi Issacar, ad esempio, «avevano in-tendimento dei tempi e sapevanoquindi ciò che Israele doveva fare».(1 Cronache 12:32)

Secoli dopo Gesù Cristo diede illibro di Apocalisse «per mostrare aisuoi servi le cose che devono acca-dere rapidamente» (Apocalisse 1:1).Amos 3:7 ci dice anche, «Poiché ilSignore, l'Eterno, non fa nulla, senzarivelare il suo segreto ai suoi servi, iprofeti» (Amos 3:7).

Quali questioni spe-cifiche dovrebbero pre-occuparci oggi?Iniziamo dalla rapidascomparsa dei valorimorali tradizionali chederivano dalla Bibbiastessa. Un recente arti-colo pubblicato da Time

e scritto da Belinda Lu-scombe evidenzia il tri-ste stato della moralitàoccidentale con un ti-tolo alquanto cinico:

«Matrimonio: A che serve?» I ri-sultati preoccupanti di un recentesondaggio pubblicato in Time do-vrebbero preoccupare ogni cittadinoamericano: «Gli adulti statunitensi sisposano sempre meno... La maggiorparte delle persone vive da sola... Èin aumento il numero dei bambininati da donne non sposate» (29 no-vembre 2010).

Quest’ultima affermazione èpuntellata dal fatto che negli StatiUniti «nel 2008 il 41% dei bambininacque da mamme non sposate, ottovolte di più rispetto a 50 anni fa».Inoltre, «il 25% dei bambini vivevacon un solo genitore, quasi il triplodal 1960.»

Se già questo non fosse suffi-cientemente sconcertante, c’è daconsiderare che la maledizione del-l’aborto ha prodotto l’uccisione dioltre un milione di bambini non natiogni anno. Inoltre, una promiscuitàsconsiderata ha portato alla piaga dimalattie trasmesse sessualmente.Chiaramente questo rapido declinodella moralità biblica è un segno ge-nuino del tempo della fine.

L’articolo di Time affronta anchel’idea che il matrimonio sta diven-tando obsoleto. Un articolo su USA

Today riferisce che «sulla base di unsondaggio del Pew Research Centersvolto su più di 2.600 americani inmerito a come i rapporti interperso-nali sono cambiati nel tempo, il ma-

trimonio è sempre più un optional epotrebbe finire con il cadere in di-suso... Dal 1990 la convivenza èquasi raddoppiata» (Sharon Jayson,

“We’re Just Not That Into Mar-

riage,” 19-21 nov. 2010). Non dovrebbe essere necessario

sottolineare che queste tendenze mo-derne sono apertamente contrarie al-l’insegnamento biblico.

Difficoltà nel credere in Dio

Un altro segno dell’epoca in cuiviviamo è visibile nel modo in cuiviene concepito Dio. Circolano ideecome "la religione è davvero unaforza che spinge ad agire bene?","non saremmo più felici senza

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Dio?", "la fede è l’ateismo sonouguali perché antrambi si basano sucose sconosciute", “la nostra mora-lità ha le proprie radici nella tradi-zione secolare non nella religione”.

Tutte queste "nuove" idee ten-dono ad affermare che non possiamoconoscere la natura di Dio e che ilpensiero umano da sé è la vera fontedella moralità tradizionale. Un Diopersonale, premuroso e amorevoleviene così lasciato fuori dal quadro.

Nei paesi cosiddetti "cristiani",dov’è andata a finire la decenza? Nelnostro mondo occidentale, ricchis-simo di antica letteratura religiosa edi milioni di persone che pregano, cisi aspetterebbe un mondo politico ingrado di riflettere valori di alto li-

vello intellettuale. Ma non è così.Diamo un sguardo al mondo oc-

cidentale. «Stati Uniti d’America ein Inghilterra, una volta culle di li-bertà e fervore religioso, vedonosempre più predominare il secolari-smo, l’accettazione della teoria diDarwin e l’ateismo, con il risultatodi un pauroso incremmento di corru-zione, violenza, aborti, divorzi e cri-mini di vario genere e attacchi control’autenticità della Bibbia» (tratto da

Between Two Worlds: The Challenge

of Preaching Today, 1982, pag. 115). Gli altri paesi? In Occidente e in

Medio Oriente il quadro è altrettantoallarmante.

Quando circa 20 anni fa cadde ilmuro di Berlino, mettendo effettiva-mente fine alla Guerra Fredda tral’America e l’allora Unione Sovie-tica, molti si aspettavano una nuovaalba nelle relazioni internazionali.Ma non è stato così. I rapporti tra lenazioni stanno peggiorando, e l’at-tuale recessione ha accelerato questoprocesso.

Tensioni tra paesi stabili e na-zioni che stanno sorgendo sono de-cisamente in aumento. I paesidell’Unione Europea, oppressi comegli USA da una disoccupazionequasi a due cifre e un enorme deficitdi bilancio, osservano con ansiamentre il Brasile e l’India proiettanole loro economie in crescita sullascena mondiale. Stanno inoltre vi-vendo conflitti di scambi commer-ciali e monetari con la Cina, per nonmenzionare il disaccordo storico suTaiwan, sulla quale la Cina dichiarai propri diritti.

Iran rimane una constante preoc-cupazione per tutto l’Occidente e lostato di Israele in particolare. Infatti,l’Iran cerca di portare a compimentole proprie ambizioni egemone nelMedio Oriente, inclusa l’acquisi-zione di armi nucleari.

L’ex primo ministro britannicoMargaret Thatcher previde nel 1993la devastazione che l’Euro, la mo-neta unica europea, avrebbe inflittosugli stati membri più poveri, es-sendo l’Euro incapace di accomo-dare in maniera efficace le economiepiù deboli nella stessa casa moneta-ria di potenze finanziarie come laGermania e la Francia. La crescentecrisi finanziaria in questi paesi stasempre più mettendo in discussionela sopravvivenza dell’Euro.

Il numero di stati falliti o in fal-limento come il Pakistan è aumen-

tato drasticamente, soprattutto inquesti tempi di grave stress econo-mico. Alcuni di questi paesi depau-perati e mal guidati, come il NordCorea, riversano enormi risorse nellearmi nucleari, il che rende il mondoun posto molto più pericoloso diquanto già non sia.

Un altro preoccupante segno deitempi consiste nella crescente debo-lezza degli Stati Uniti. Più l’Americadecadrà, meno sarà in grado di con-tinuare a monitorare efficacementel’assetto mondiale e promuovere lademocrazia, il libero scambio com-merciale e la libertà religiosa nelresto del mondo. I lettori storici deLa Buona Notizia (già La Pura ve-

rità) sanno che questo decadimentoè una diretta conseguenza del falli-mento degli Stati Uniti moderni a se-guire gli insegnamenti biblici.

Il compianto Alistair Cooke, unpopolare conduttore televisivo egiornalista americano stanziato in In-ghilterra, 18 anni fa scrisse a propo-sito della paura che aveva di “untumulto più oscuro in America secontinua a seguire la strada romanaverso il declino» (“The Fate of theUnion,” Financial Times, 5 ottobre,1992). E in effetti stanno facendo glistessi errori dell’Impero Romano.

Tuttavia, mentre testimoniamoun continuo declino negli Stati Uniti,un’antica nazione dell’Europa cen-trale sembra iniziare ad adempiere ilsuo ruolo profetico.

La Germania nella profezia

Mentre buona parte del mondo èin agitazione economica, la Germa-nia si trova nell’invidiabile posizionedi poter ritornare in auge. Infatti, stariemergendo come potenza econo-mica. Le sue statistiche di crescitasono le migliori dalla riunificazionetedesca e gode di una disoccupa-zione in diminuzione. È stato anchedetto che la ripresa economica tede-

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sca inizierà a influire positivamentesu altri paesi dell’eurozona aiutan-doli a emergere dall’attuale reces-sione, nonostante i seri problemifinanziari che stanno affrontandoGrecia, Italia, Irlanda, Portogallo eSpagna.

Il cancelliere Angela Merkel èstata soprannominata la Donna diFerro della Germania, vista la sua in-sistenza in merito ai cambiamentinel Trattato di Lisbona (così come èstata rinominata la Costituzione Eu-ropea) per proteggere l’Euro dall’in-stabilità futura. È stata fondamentalenel persuadere l’Irlanda ad accettareun enorme pacchetto di salvataggiofinanziario con annesse condizionistringenti.

Allo stesso tempo, è probabileche il pacifismo militare della Ger-mania si stia gradualmente avvici-nando a una fine. L’esercito tedescoè impegnato anche nella lotta controi talebani in Afghanistan, dopo ben50 anni di ruolo non offensivo.

Quali sono le conseguenze alungo termine di queste recenti ten-denze e sviluppi in Germania? LaBibbia mette in guardia control’emergere nell’Europa centrale diuna nuova superpotenza politicachiamata «la bestia», guidata da undittatore carismatico riferito anchelui come la «bestia», il quale avràgrande autorità sulle altre nazioni(Apocalisse 13:1-9).

La profezia biblica predice che igovernanti di dieci etnie o gruppi dinazioni cederanno il loro potere aquesta nuova potenza, anche se perun tempo relativamente breve (Apo-calisse 17:12-13). L’unica nazioneeuropea che collima davvero conquesto ruolo profetico nell’Europacentrale è la Germania. Le questioniintorno a Berlino sono un altro segnodei tempi difficili in cui viviamo. Mail nostro resoconto sarebbe lungi dal-l’essere completo se non parlassimodell’importante fattore religioso.

Il ruolo del Vaticano

Negli ultimi 40 anni vi sono statitre papi: Papa Giovanni Paolo II, Be-nedetto XVI e Francesco, l’attualepapa. Il primo ha avuto un impattomonumentale nell’ultimo ventenniodel secolo scorso; ha parlato, scrittoe viaggiato più di qualunque altropapa prima di lui nella storia dellachiesa cattolica.

Il secondo si è dovuto dimetterein una fase in cui la reputazione dellachiesa cattolica è stata fortementedanneggiata da diversi scandali dipedofilia, al punto da indurre l’ONUad accusare il Vaticano di non adot-tare provvedimenti disciplinari.

Il terzo, quello attuale, riecheg-gia il carisma del primo per il vuotocarismatico lasciato dal secondo, manon ha ancora fatto nulla di speciale,se non quello di prendere in prestitoun nome prestigioso nella tradizionecattolica.

Con Papa Giovanni Paolo II ilPapato intraprese l’impegno di pro-muovere l’unificazione dell’Europacon l’ausilio della Chiesa cattolica.Una richiesta osteggiata dai politiciprotestanti ed ebrei in seno al Parla-mento Europeo, i quali preferisconoche l’Unione Europea rimanga asso-lutamente laica, anche per non esclu-dere gli isalmici e altri immigrati dalprocesso di integrazione europea.

Alcuni lettori ricordano quandoGiovanni Paolo II invocò un’Europarivitalizzata ed estesa dall’Atlanticoagli Urali, la «visione di un'Europapiù vasta, culturalmente e spiritual-mente unita» (The Pope From Po-

land, 1980, p. 250). L’unità europeaera un tema ricorrente nei primi annidel suo pontificato. Ma continua adesserlo.

The Daily Telegraph riportò:«Papa Ratzinger ha messo in guar-dia la Gran Bretagna di non perderedi vista la propria eredità cristiana(Martin Beckford, “Pope Benedict

Urges Multicultural UK to Keep

Sight of Christian Heritage,” 17 sett.

2010). Lo stesso messaggio è per le

altre nazioni europee sempre piùorientate verso il secolarismo. È in-teressante notare che il cancellieretedesco Angela Merkel ha seria-mente messo in discussione l’appro-priatezza del multiculturalismo inGermania.

La visita del Papa in Gran Bre-tagna nel 2010, in coincidenza conla prospettiva anglicana di aprire ilsacerdozio alle donne, ha convintooltre 50 sacerdoti anglicani a con-vertirsi al cattolicesimo. Questo pro-cesso sembra destinato a realizzarel’unità religiosa.

Il Papa Benedetto impiegava isuoi metodi per modellare il futuro

dei cattolici romani in Europa. Il cor-rispondente da Roma per The Tabletha riferito che «Benedetto XVI staprendendo appuntamenti per assicu-rare il potere del Vaticano, e per farsi che il Collegio dei Cardinali ri-manga in mani europee» (Robert

Mickens, “Benedict Shapes the Fu-

ture,” 30 ott. 2010). Come segno definitivo dei tempi

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difficili in cui viviamo, basterà os-servare che cosa farà il Vaticano inEuropa, con papa Francesco.

Un nuovoSacro Romano Impero?

Il ricordo dell’Impero Romanorimase impresso nelle menti di moltiper centinaia di anni dopo che i co-siddetti barbari conquistarono l’im-pero nell’Occidente. Di quando inquando leader europei hanno cercatodi restaurare l’unità tra le nazionidell’Europa continentale. Questo simanifestò nel Sacro Romano Im-pero, un’alleanza non facile traChiesa cattolica e vari Stati che ini-ziò con l’incoronamento di CarloMagno da parte del Papa Leo IIInell’800 d.C., e che ha continuato a

esistere in varie forme per oltre milleanni fino al 1804.

Quasi vent’anni fa, The Sunday

Telegraph pubblicò un articolo di Pe-regrine Worsthorne, intitolato «Ora,un Sacro Impero Europeo?» Scrisse:«Anche Napoleone, quando volle le-gittimare il suo regno in Francia, nonpotè pensare a niente di meglio cheautoproclamarsi Imperatore, ed es-sere incoronato dal Papa. Se dovessetrionfare il federalismo europeo, laCE [ora UE] sarà davvero un im-pero. Mancherà di un imperatore; maavrà un Papa» (25 agosto 1991).

La profezia biblica afferma chia-ramente che poco prima del ritornodi Gesù Cristo una potente figura re-ligiosa, «il falso profeta», sorgerà in-sieme alla «bestia», il carismaticodittatore che imporrà restrizionicommerciali al mondo intero. Que-sta personalità religiosa altamenteacclamata opererà segni e «prodigibugiardi» (2 Tessalonicesi 2:9), por-tando molte altre nazioni a procla-mare la loro alleanza con questanuova potenza geopolitica fondata inEuropa (Apocalisse 13:11-14).

Il tempo sta per giungere?

Ora che sono passati quasi due-mila anni dalla prima venuta di GesùCristo, aspetti inquietanti nel mondocontemporaneo ci dicono che dav-

vero stiamo vivendonel tempo della fine.La nostra epoca ècolma di molti segnipreoccupanti che indi-cano che l’era dei go-verni umani sta pergiungere alla fine. Perapprofondimento ri-chiedere il nostro opu-scolo gratuito Stiamo

Vivendo nel Tempo

della Fine?

Quello che il tra-duttore biblico James

Moffatt ha tradotto come “crisi fi-nale” potrebbe già essere in atto. Maquanto alla tempistica, possiamosolo ripetere la risposta che GesùCristo dette ai Suoi primi discepoli:«Non spetta a voi di sapere i tempi oi momenti che il Padre ha riservatoalla propria autorità» (Atti 1:7).

La principale preoccupazione eoccupazione dei Suoi apostoli eraquella di predicare il vero Vangelo(v. 8). Quando Cristo tornerà sullaTerra (Ebrei 9:28), i Suoi veri servi-tori saranno ancora impegnati a com-piere la predicazione del Vangelo e

del Regno di Dio in testimonianza atutti i popoli (Matteo 24:44-46).

Tutti i credenti dovrebbero avereun’entusiastica aspettativa per la se-conda venuta di Cristo e per il mo-mento in cui verrà a stabilire ilRegno di Dio sulla terra. Dopotutto,Cristo stesso ci ha istruiti a pregare«Padre nostro, venga il Tuo Regno!»(Matteo 6:10).

Chiaramente la Missione dellaChiesa di Dio include il mettere inguardia le nazioni riguardo ai tragicieventi che devono avvenire primadel ritorno di Cristo su questo pia-neta morente (Matteo 24:14). Eccola ragione delle nostre pubblicazionicartacee e virtuali, come i notiziari ela biblioteca virtuale nei nostri sitiwww.labuonanotizia.org (ramo edi-toriale) e il sito www.chiesa-di-dio-unita.it (ramo ecclesiale), contenentiarticoli dedicati all’analisi deglieventi internazionali alla luce dellaprofezia biblica. Tutto gratuitamente,sempre!

Tuttavia, per quanto sia crucialela profezia, la nostra preparazionespirituale personale è molto più im-portante che non comprendere sola-mente il significato dei soli eventiprofetici (Luca 21:34-36).

Quando ne comprendiamo dav-vero il proposito, la profezia costi-tuisce una chiamata divina al veropentimento. Come ci dice Dio inEzechiele 33:11, «Com’è vero che iovivo», dice il Signore, «io non micompiaccio della morte dell'empio,ma che l'empio si converta dalla suavia e viva».

Mentre contempliamo i segni deitempi avverarsi intorno a noi, ascol-tiamo l’avvertimento di Gesù Cristoin Luca 21:36, «Vegliate dunque,pregando in ogni tempo, affinchésiate ritenuti degni di scampare atutte queste cose che stanno per ac-cadere e di comparire davanti al Fi-glio dell'uomo». LBN

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8 La Buona Notizia

Le parole di Gesù e degli apo-stoli ci esortano a «vegliare».È importante capire il senso

di questa esortazione e le varie im-plicazioni, perché da ciò potrebberodipendere la nostra sopravvivenzaumana e salvezza eterna!

L’apostolo Paolo scrisse ai cri-stiani in Corinto dicendo: «Vegliate,state fermi nella fede, comportatevivirilmente, siate forti» (1 Corinzi16:13). È un versetto chiaro da ca-pire, se non per quel «vegliate». Checosa significa questa espressione?

Non esorta a "guardare passiva-mente" come nel mondo dell’intrat-tenimento. Paolo intendeva qualcosadi ben diverso.

Questo articolo si concentra suvarie scritture del Nuovo Testamentocaratterizzate dal verbo “vegliare”.Sono scritture importanti, ma spessofraintese, ignorate e trascurate.

Quanto è importate «vegliare»?Basti pensare che il comando biblicodi «vegliare» è spesso menzionatoinsieme al comando di «pregare». Lapreghiera è importante? Importantis-sima! Lo è altrettanto il vegliare!

«Vegliare»significa stare ben svegli

Il termine «vegliare» nel NuovoTestamento deriva da due parole gre-che (gregoreuo e agrupneo) chehanno significati simili, ovvero “re-stare svegli” ed “essere insonni”. Ingenere vengono usati in senso meta-forico e spirituale con varie applica-zioni, cioè stare attenti e in guardia,pienamente svegli, consapevoli, vi-

gili e intensamente concentrati.In Matteo 26:37-40, il termine

«vegliare» è inteso in primo luogo insenso fisico. Gesù stava rimprove-rando i Suoi discepoli per non essererimasti svegli nell’ora che precedevail Suo arresto.

Ma quello che Gesù disse dopoa Pietro aveva un significato spiri-tuale ben più profondo: «Vegliate epregate, per non cadere in tenta-zione; poiché lo spirito è pronto [leintenzioni sono buone], ma la carne[la capacità umana] è debole» (Mat-teo 26:41).

Il vegliare spiritualmente e ilpregare danno quindi la forza per su-perare le tentazioni e le situazionidifficili.

«Svegliatevi a vita di giustizia, enon peccate» (1 Corinzi 15:34).L’essere spiritualmente «svegli» èmesso in relazione a una vita con-dotta nella giustizia e al non peccare.Paolo stava scrivendo alla chiesa inCorinto, il che dimostra che anche iveri cristiani a volte si "assopiscono"o corrono il rischio di "addormen-tarsi" spiritualmente.

Paolo scrisse anche: «E questotanto più dobbiamo fare, conoscendoil tempo, perché è ormai ora che ci

svegliamo dal sonno, poiché la sal-vezza ci è ora più vicina di quandocredemmo» (Romani 13:11).

In altre parole, più si avvicina iltempo della seconda venuta di Cri-sto, più diventa urgente svegliarcidal nostro sonno spirituale! Per certostiamo vivendo gli anni terribili dellafine dei tempi, il momento salientedella civiltà umana. Se mai vi è stato

un tempo in cui è importante stare at-tenti e prepararsi, quel tempo è ora!

Inoltre, nessuno di noi sa quandomorirà. Essere spiritualmente prepa-rati per la fine della vita dovrebbe es-sere la nostra assoluta priorità.

«Vegliare»significa usare bene la mente

Dio ci ha dato una mente mera-vigliosa da usare per pensare, osser-vare, studiare, analizzare, imparare,discernere, decidere e agire.

La vita è tempo. Sprecare tempoè sprecare la vita. Molte personesono mentalmente pigre e sprecanouna tragica quantità di tempo in cosebanali e materiali che danno piacerieffimeri e nessuna felicità vera e du-ratura. Molti sprecano una quantitàinfinita di ore vegetando davanti allatelevisione o al computer con l’unicoscopo di essere intrattenuti.

Le persone che si dedicano allalettura sono sempre meno. Una so-cietà diventa vuota e superficialequando la maggior parte delle per-sone si affida troppo a foto e imma-gini piuttosto che alle parole, mentreun apprendimento approfondito ri-chiede l’uso del linguaggio.

È significativo il fatto chel’unica e vera rivelazione di Dio al-l’umanità è basata su messaggiscritti, raccolti in ciò che chiamiamoBibbia. Il popolo di Dio deve esserecostituito da «persone che leggono ilLibro», o che perlomeno ascoltino lecose scritte in Libro sacro. In anti-tesi, la maggior parte delle religionipagane mette l’enfasi su immagini,idoli, simboli e rituali.

Gesù disse: «Vegliate!»Che cosa voleva dire esattamente?

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9Gennaio-Marzo 2014

Dio desidera che il Suo popololegga e studi con zelo, che pensi emediti, e che sia ben informati sulleprincipali questioni geopolitiche,culturali e spirituali del nostrotempo. Dio disapprova l’ignoranza,l’indifferenza e l’essere «lenti a ca-pire» (Ebrei 5:11).

La Bibbia fornisce la strutturaessenziale per una visione delmondo in linea con la visuale divina.E’ la divina rivelazione di una veritàassoluta, la quale è rilevante oggitanto quanto lo è sempre stata.

Per questo la Bibbia dovrebbeessere il prisma, la lente, il filtro tra-mite il quale possiamo accurata-mente percepire e discernere tutte lealtre informazioni. Ci permette disviluppare una visuale del mondo inlinea con quella divina; è la strutturae le fondamenta in base alle qualipossiamo interpretare accuratamentequel che sta accadendo nel mondo.

Gesù sgridò i Farisei e i Saddu-cei per la loro incredulità nelle Scrit-ture il cui scopo era di aiutarli a«discernere i segni dei tempi» e ren-dersi conto che era giunto il veroMessia (Matteo 16:1-3).

È vitale conoscerela profezia sulla fine dei tempi

Per sapere dove focalizzare lanostra attenzione, dobbiamo cono-scere in modo particolare le profeziebibliche sulla fine dei tempi, soprat-tutto quelle inerenti alla seconda ve-nuta di Gesù Cristo, ancora futura.

Gesù «apparirà una secondavolta... a coloro che l'aspettano perla loro salvezza» (Ebrei 9:28). I vericredenti sperano nel Suo ritorno,aspettano il Suo ritorno e preganoper il Suo ritorno! Inoltre, l’enormeaspettativa ed entusiasmo si intensi-ficheranno man mano che gli eventimondiali adempiono le profezie bi-bliche, soprattutto quelle che indi-cano che il momento del ritorno di

Cristo è sempre più vicino.Dobbiamo osservare, aspettare,

avere aspettazione ed essere pronticosì come sottolineato nel passo diLuca: «I vostri lombi siano cinti e levostre lampade accese. E siate similia coloro che aspettano il loro pa-drone quando ritorna dalle nozze,per aprirgli appena egli arriva ebussa. Beati quei servi che il padronetroverà vigilanti quando egli verrà»(Luca 12:35-37)

Gesù concluse dicendo: «Anchevoi dunque siate pronti, perché il Fi-glio dell'uomo verrà nell'ora che nonpensate» (versetto 40).

Gesù tornò a ribadire il concetto:«Ecco, io vengo come un ladro [vo-lendo dire improvvisamente e ina-spettatamente]; beato chi veglia ecustodisce le sue vesti per non an-dare nudo e non lasciar così vederela sua vergogna» (Apocalisse 16:15).Indossare le vesti, soprattutto indu-menti bianchi, simboleggia una con-dizione spirituale pulita (Apocalisse3:1-5, 18). Non dobbiamo esserecolti svestiti o sporchi.

La profeziasulla fine dei tempi

Poco prima della Sua crocifis-sione, Gesù fece una profezia im-portante sulla fine dei tempi, cosìcome riportato in Matteo 24, Marco13 e Luca 21. È utile analizzarespesso questa profezia.

I discepoli di Gesù volevano sa-pere per che cosa dovevano vegliare.«Dicci, quando avverranno questecose? E quale sarà il segno della tuavenuta e della fine dell'età pre-sente?» (Matteo 24:3).

In modo significativo, Gesùdiede loro un avvertimento menzio-nando la prima cosa per la quale do-vevano vegliare: «Guardate chenessuno vi seduca» (versetto 4).

Tristemente, molti sono sedotti.Molti che si definiscono "cristiani"

sono sedotti dal pensiero che Cristonon ritornerà sulla terra personal-mente in maniera visibile a tutti, no-nostante Egli lo abbia promessoripetutamemte.

Nel resto del capitolo, Gesù ri-spose alle domande rivelando leprincipali dinamiche e condizioni fu-ture per le quali sarebbe stato di fon-damentale importanza «vegliare».

Gesù esortò i Suoi discepoli di-cendo: «Vegliate dunque, perché non

sapete a che ora il vostro Signoreverrà. Ma sappiate questo che, se ilpadrone di casa sapesse a che oradella notte viene il ladro, veglierebbee non si lascerebbe forzare la casa»(versetti 42-43).

Dopo la Sua risurrezione, Gesùdisse di nuovo: «Non sta a voi di sa-pere i tempi e i momenti adatti, cheil Padre ha stabilito di sua propriaautorità» (Atti 1:7). Nonostante que-ste affermazioni di Gesù, molti irre-sponsabili hanno stabilito delle datesulla "fine del mondo" o su una pre-sunta "parausia" del Signore. Ma èproprio perché non ci è dato di co-noscere il tempo esatto che dob-

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biamo continuare a «vegliare»!Proseguendo in Matteo 24, Gesù

disse: «Perciò anche voi siate pronti,perché nell'ora che non pensate, ilFiglio dell'uomo verrà» (versetto44). Il concetto è che il «vegliare» cipermette di ricordare e ci dà la moti-vazione per essere pronti sempre.

Gesù ci mette in guardia anchecontro la tentazione di pensare «Ilmio padrone tarda a venire» (ver-setto 48). Quando una persona pensadi poter procranistare per ravvedersidei peccati e prepararsi, finisce conil lasciarsi andare spiritualmente(leggere versetti 49-51).

La parabola delle dieci vergini(Matteo 25:1-13) sottolinea come bi-sogna essere sempre spiritualmentepreparati e pronti. Avere la proprialampada sempre ripiena di olio rap-presenta il fatto di restare vicini aDio e ripieni del Suo Spirito santo.Gesù concluse la parabola dicendo:«Vegliate dunque, perché non sapetené il giorno, né l'ora in cui il Figliodell'uomo verrà» (versetto 13). Ve-gliare, pregare, restare sobri e stareattenti ai nemici del Vangelo.

In Marco e Luca vediamo comenella Sua profezia, Gesù Cristo col-legò il «vegliare» con il «pregare».Vi sono molte cose per cui pregareriguardo a eventi presenti e futuri.Vegliare ci aiuta a pregare, e pregareci aiuta a vegliare.

In Marco, Gesù disse: «State at-tenti, vegliate e pregate, perché nonsapete quando sarà quel momento[del ritorno di Cristo]. È come se unuomo, andando in viaggio, lasciassela propria casa, dandone l'autorità aisuoi servi, a ciascuno il suo compito,e al portinaio ordinasse di vegliare»(Marco 13:33-37).

In questo versetto vediamo comeCristo è stato molto diretto nel co-mandarci di fare quattro cose:

1. Stare attenti al proprio statospirituale.

2. Vegliare (osservare e analiz-

zare il manifestarsi degli eventi).3. Pregare regolarmente e fervi-

damente per restare vicini a Dio. 4. Compiere l'opera di Dio sino

alla fine!Nel racconto di Luca, Gesù ci

dice «quando vedrete accadere que-ste cose, sappiate che il regno di Dioè vicino» (Luca 21:31). Poi mette inguardia affinché «quel giorno non vipiombi addosso all'improvviso»(versetto 34).

Gesù concluse dicendo: «Ve-gliate dunque, pregando in ognitempo, affinché siate ritenuti degnidi scampare a tutte queste cose chestanno per accadere e di compariredavanti al Figlio dell'uomo» (Luca21:36).

Quando Gesù dice «a tutte que-ste cose» si riferisce a tutto ciò che èriportato nel capitolo, inclusa la«grande calamità nel paese e ira suquesto popolo» (Luca 21:23). Marcousa il termine «tribolazione» e Mat-teo parla di «grande tribolazione»(Matteo 24:21).

Ovviamente Gesù non volevadire che dobbiamo concentrare lenostre preghiere solo sulla nostra so-pravvivenza e salvezza. Voleva direche se prestiamo continua attenzionealla nostra condizione spirituale eagli eventi mondiali e continuiamo a«pregare per il Regno di Dio» e pertutto ciò che Dio ci dice di pregare,questo ci permetterà di cambiare,ravvederci e accettare il sacrificio el’aiuto di Cristo. A quel punto sa-remo considerati degni di evitare latribolazione della fine dei tempi e sa-remo con Cristo nel Suo Regno!

Paolo esorta a pregare «per tuttigli uomini, per i re e per tutti quelliche sono in autorità, affinché pos-siamo condurre una vita tranquilla equieta in ogni pietà e decoro» (1 Ti-moteo 2:1-2). Questo significa checonoscendo i nostri governanti sap-piamo quali questioni potrebbero in-fluire sulla nostra vita e sulla nostra

libertà di adorare Dio e compiere laSua opera.

Anche in Efesini 6:18, Colossesi4:2 e 1 Pietro 4:7 viene sottolineataquesta relazione tra «vegliare» e«pregare».

A volte, il «vegliare» è correlatoal concetto di restare spiritualmentesobri, nel senso sobri di mente (1Tessalonicesi 5:6-8; 2 Timoteo 4:5;1 Pietro 1:13; 4:7; 5:8). Questo in-clude l’essere «vigili» sulla nostracondizione spirituale.

Alcune Scritture inerenti al no-sgtro «vegliare» sottolineano comebisogna stare in allerta per pericolispirituali e per i nemici che sonocome «lupi rapaci,» ingannatori chevogliono portare scompiglio nel«gregge» di Dio (Atti 20:29-31).

Pietro ci mette in guardia: «Siatesobri, vegliate, perché il vostro av-versario, il diavolo, va attorno comeun leone ruggente cercando chipossa divorare» (1 Peter 5:8). Esserecontinuamente consapevoli del po-tente ruolo di Satana e dei suoi de-moni, i quali operano nel mondoinvisibile, ci fa comprendere e “resi-stere” contro l’atroce follia di questeforze malvage (Giacomo 4:7).

L’errore del non voler sapere

Alla luce di quanto detto, ve-diamo come in aggiunta alla pre-mura che dovremmo avere nelcamminare con Dio e partecipare at-tivamente alla vita della Sua Chiesa,noi siamo chiamati in maniera chiaraa tenerci anche aggiornati sui fattiquotidiani, e quindi a guardare,ascoltare e leggere le notizie, glieventi, le condizioni e le questioninel mondo.

È importante però concentrarsisulle notizie importanti piuttosto chesu quelle sensazionali. La cono-scenza della profezia della fine deitempi deve essere da guida nella se-lezione. Se sei molto impegnato,

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come la maggior parte di noi, rendicomunque il tuo «vegliare» una mas-sima priorità e dedica del tempo aquesta attività.

Nonostante il comando di Gesù,molti cristiani non si tengono bene in-formati. Perché? Vi sono vari motivi.

Alcuni pensano che prestare seriaattenzione alle notizie non è abba-stanza “spirituale”. Ma la vera spiri-tualità è basata sull’obbedire il nostroMaestro, Gesù Cristo, il quale ciesorta anche a «vegliare»!

Alcuni ignorano le notizie perchésono soprattutto cattive e finisconoper interferire con una vita felice e co-moda. Ma questo significa sceglieredi evadere dalla realtà invece di af-frontarla e obbedire al comando diCristo di «rinnegare» se stessi (Luca9:23). Non dobbiamo chiudere egoi-sticamente gli occhi e il cuore allasofferenza altrui, diventando indiffe-renti, compiacenti o fatalistici.

Quando sono prive di speranza, lepersone si deprimono. Ma vegliandoe pregando, siamo rafforzati e pos-siamo aiutare gli altri a comprendereche cosa sta accadendo; inoltre pos-siamo essere più efficaci nell’opera diDio in altri modi!

Prendendo come modello GesùCristo, dovremmo mostrare sensibi-lità, empatia e compassione verso ilprossimo e tutta l’umanità. Gesùdisse: «Beati coloro che fanno cordo-glio, perché saranno consolati» (Mat-teo 5:4). Se facciamo cordoglio pergli altri, Dio ci conforterà in questavita e ancora di più nella prossima.

La nostra responsabilità, cosìcome ci viene ordinato da Dio, è divegliare e pregare. L’ignoranza vienedall’ignorare, e Dio non vuole chesiamo ignoranti e «nelle tenebre» (ve-dere 1 Tessalonicesi 5:1-10). Il nostroMaestro e modello da seguire, GesùCristo, certamente comprendeva lequestioni, la politica e i personaggidella Sua epoca. Dovrebbe essere cosìanche per noi oggi.

Allo stesso tempo, dobbiamo evi-tare lo sbaglio di andare all’eccessoopposto, ovvero dedicarci allo studiodelle questioni, della storia e anche leteorie di cospirazione del mondo piùdi quanto non faccia la Bibbia stessa.Senza una sana comprensione dellaParola di Dio e una vita dedita a se-guirla, nulla ha importanza.

Sentinelle di Dio

Dio chiamò il profeta Ezechiele aessere una «sentinella» sulla nazionedi Israele per avvertire il popolo aravvedersi dalle proprie vie malvagieo altrimenti ne avrebbe pagato le con-seguenze (Ezechiele 3:17; 33:7).

Ezechiele sarebbe stato ritenutoresponsabile, se non avesse messo inguardia il popolo, e avrebbe condi-viso la colpa per la loro sofferenza(Ezechiele 33:1-6). Dunque in questovediamo un’altra implicazione del co-mando di Cristo di «vegliare». Eglivuole che agiamo come sentinelle.Come possiamo farlo al meglio?

Innanzitutto, dobbiamo sforzarcidi essere «la luce del mondo», unesempio di vita per altri da seguire.(Matteo 5:14)

Secondo, dobbiamo studiare laBibbia in modo tale che quando lepersone ci pongono domande impor-tanti siamo preparati per dare loro ri-sposte bibliche (1 Pietro 3:15). Inoltredovremmo restare sempre ben infor-mati riguardo agli eventi mondiali,così saremo in grado di aiutarli acomprendere quegli eventi dal puntodi vista biblico.

Terzo, dobbiamo ricordare cheGesù ci ha chiamati a far parte dellaSua Chiesa perché a questa è stata af-fidata la missione di «andare per tuttoil mondo e predicare l'evangelo a ognicreatura» (Marco 16:15). Dovremmoimparare a sostenere ed essere parteattiva di questa grande missione, la«predicazione del vangelo del regnodi Dio» (Marco 1:14)

Il ruolo della Chiesa ha delle so-miglianze con il ruolo dei profeti del-l’Antico Testamento. Infatti, essiinsegnavano i valori divini del benecontro il male, la promessa delle be-nedizioni di Dio su coloro che agi-scono rettamente, e l’avvertimentodelle punizioni di Dio su coloro cheagiscono male.

«Vangelo» significa «buona noti-zia», e il vero vangelo include la me-ravigliosa notizia che Gesù Cristoritornerà presto con l’immortalità egloria divini, per darci vera pace sullaTerra! Ma prima di questo, Dio elar-gisce il perdono e la promessa di di-ventare coregnanti con il Suo figlioGesù Cristo, a tutti coloro che perprimi si ravvedono dei loro peccati esi prendono l’impegno di obbedirlo eservirlo fedelmente.

Gesù ci ha detto di rivolgerci aDio pregando regolarmente «Venga ilTuo regno» (Matteo 6:10). Come pos-siamo convincere gli altri dell’urgentenecessità del Regno di Dio se nonsiamo in grado di spiegare che cosanon va con il mondo presente? Ecome essere credibili se non osser-viamo i comandamenti di Dio?

Questa rivista fa parte deglisforzi della vera Chiesa di essere la«sentinella» di Dio sul mondo. In cia-scun numero, alcuni articoli forni-scono rapporti aggiornati su rilevantiquestioni ed eventi mondiali e spie-gano come sono relazionate con leprofezie bibliche della fine dei tempi.Siamo contenti che tu stia leggendo eimparando.

Continua a vegliare! Forse la sin-tesi migliore per questo argomento èla seguente esortazione di Gesù Cri-sto in Marco 13:35-37: «Vegliatedunque, perché non sapete quando ilpadrone di casa verrà; se di sera, amezzanotte, al cantar del gallo o almattino; perché, venendo all'improv-viso, non vi trovi addormentati. Ora,ciò che dico a voi, lo dico a tutti: Ve-gliate!» LBN

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12 La Buona Notizia

Gli «Esclusi» sono una seriedi romanzi basati sulle pro-fezie escatologiche della

Bibbia. Il tema narrativo fa perno sulforte desiderio della nostra cultura disfuggire agli eventi catastrofici pro-fetizzati.

La prima pubblicazione risale al1995 dal titolo Gli Esclusi - Il thril-ler che specula sulla prossima "finedel mondo", propinando l’idea che icredenti verrebbero "rapiti" in cielo,"segretamente" e "prima" del ritornoglorioso di Cristo sulla Terra. Laserie, scritta da Tim LaHaye e JerryJenkins, si è poi estesa a 16 romanzi,vendendo 65 milioni di copie.

Ironicamente, coloro che cre-dono all’interpretazione propinata daGli Esclusi — e quindi i sostenitoridella teoria del "rapimento segreto"— si troveranno confusi man manoche i veri eventi biblici della fine deitempi avranno luogo. Perché? La ri-sposta è semplice. Le profezie diGesù Cristo sulla fine dei tempi non

includono un "rapimento», né alcun"rapimento segreto", perché Gesùnon "rapisce" né "ruba", anche per-ché il Suo gregge di fedeli già gli ap-partiene e desidera essere con Lui.Nelle bibbie "concordate", la parola"rapimento" è errata, perché l’origi-nale parola greca è «adunamento»,dal verbo «adunare», oppure «rac-colto», dal verbo «raccogliere». Icredenti, come vedremo più avanti,saranno «raccolti» o «radunati» enon "rapiti".

Inoltre, l’adunamento dei cre-denti con il Cristo che ritorna sullaTerra avrà luogo esattamente al ri-torno di Gesù Cristo sulla Terra, esarà un evento palese, preceduto dasegni celesti, da attività sismiche alivello mondiale, con suoni sopran-naturali e penetranti come al tempo(Esodo 20:18).

Cristo tornerà in maniera visi-bile, manifestando la Sua personacon divina gloria e immortale splen-dore, come si conviene a Uno che

deve prendere possesso di questomondo quale «Re dei re e Signoredei signori».

Gesù stesso disse del Suo ri-torno: «E allora apparirà nel cielo il

segno del Figlio dell'uomo; e tutte le

nazioni della terra faranno cordo-

glio e vedranno il Figlio dell'uomo

venire sulle nuvole del cielo con po-

tenza e grande gloria» (Matteo24:30 -- come negli altri versetti ci-tati più avanti, il testo corsivo è unanostra enfasi.)

Gesù ha affermato che tutti lovedranno ritornare sulla Terra. Lateoria del "rapimento segreto" con-traddice quanto detto da Gesù inquanto si basa sull’errata idea che glieletti verrebbero portati via in se-greto e molto tempo prima del Suoritorno. E’ dopo la Sua gloriosa ap-parizione nel cielo ch’Egli «manderài suoi angeli con gran suono ditromba per riunire i suoi eletti daiquattro venti, da un capo all'altro deicieli» (Matteo 24:31).

La profezia biblica proviene soloda Dio. «Sapendo prima questo: chenessuna profezia della Scrittura èsoggetta a particolare interpreta-zione» (2 Pietro 1:20). Il modo mi-gliore per acquisire una giustavisione d’insieme sulla profeziadella fine dei tempi è di permetterealla Bibbia di parlare da sé.

Che cos’è la profezia?

A volte la profezia viene definitacome la storia scritta in anticipo. Dioha preannunciato molte situazioni edeventi futuri in parte perché sa per-fettamente che cosa fanno le personein determinate circostanze e in parteperché è Egli stesso a guidare e diri-gere alcune circostanze.

Profezia del Tempo della Fine

Esiste­una­descrizione­univoca­della­profezia­della­fine­deitempi­che­istruisce­su­come­proteggerti­dalle­catastrofiche­avverranno­in­quel­tempo?

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13Gennaio-Marzo 2014

In una certa qual misura, la pro-fezia è il modo in cui Dio mette inguardia contro le conseguenze delcontinuo peccare dell’uomo. Datoche il peccato ci danneggia e può di-struggerci, Dio usa i Suoi avverti-menti profetici per attirare la nostraattenzione. Le punizioni profetizzatesono il risultato delle azioni stessedegli esseri umani. Dio vuole rispar-miare l’umanità, non distruggerla.

La maggior parte delle personeritiene che gli avvertimenti profeticinei confronti dell’umanità proven-gano da un Dio vendicativo. Questaè una falsa nozione che proviene daSatana il diavolo, «il dio di questosecolo» (2 Corinzi 4:4), il quale in-ganna l’umanità in molti modi.

L’uomo deve rendersi conto cheSatana, il quale fu «omicida fin dalprincipio» (Giovanni 8:44), vuoleche tutta l’umanità muoia definitiva-mente. Alla fine di quest’era di mal-governo umano, Satana, sapendo cheil suo dominio sta per finire, cer-cherà di distruggere tutta l’umanitàper mezzo di due grandi forze mili-tari che convergeranno su Gerusa-lemme per fare guerra contro ilCristo che starà per tornare sullaTerra questa volta con divina po-tenza e con immortalità (Apocalisse16:14; 19:11-21; 14:14-20).

Lo scopo della profezia

La profezia dimostra che Dio èin controllo di tutto, che ha un pianoper il futuro dell’umanità, e che lavita umana è stata creata per ungrande proposito. La volontà di Dioè salvare l’umanità, non distruggerla.

La profezia dimostra che Dio in-vita al ravvedimento i trasgressori eoffre il perdono nonché la salvezzaeterna, oltre che di coregnare conCristo nel mondo a venire.

Da tempo immemorabile le per-sone hanno sempre voluto conoscereil futuro, soprattutto per il proprio

beneficio personale. Per esempio, idiscepoli di Gesù volevano saperequali segni avrebbero preceduto ilSuo ritorno sulla Terra. «Dicci»,chiesero, «quando avverranno que-

ste cose? E quale sarà il segno della

tua venuta e della fine dell'età pre-

sente?» (Matteo 24:3).Anche se le persone vogliono

conoscere il «segno», il «quando» eil «dove» della profezia — come seciò bastasse — questo non è lo scopoprincipale della profezia. Piuttosto,il suo scopo consiste nell’aiutarci avalutare la nostra condotta personalealla luce della Parola di Dio, primache le circostanze profetizzate siadempiano. Senza gli avvertimenti egli adempimenti della profezia,l’umanità non avrebbe alcun motivoper interrogarsi o arrestare il propriocammino autoindulgente verso l’au-todistruzione.

Se le persone leggessero e pre-stassero ascolto agli avvertimenti diDio, potrebbero scampare al periododi «grande tribolazione» che piom-berà su questo mondo. Come disseGesù: «Poiché sei stato costante nelcustodire la mia Parola, anch'io ti cu-stodirò dalla [grande tribolazione o af-flizione (Mt 24:21-22)] che verrà su tuttoil mondo, per mettere alla prova co-loro che abitano sulla terra» (Apoca-lisse 3:10).

La madre delle profezie

Dio è misericordioso e amore-vole. La Sua Parola è piena di av-vertimenti che mettono in guardia gliesseri umani per fare sì che voltinole spalle al male ed evitino le dolo-rose e inevitabili conseguenze delpeccato. Dio non trae alcun piacerenella morte dei malvagi (Ezechiele33:11). Inoltre, promette di ricom-pensare, benedire e proteggere co-loro che seguono la Sua volontà(Deuteronomio 28:1-2).

In Deuteronomio 28 troviamo i

fatti che creano le basi per la profe-zia. Questo capitolo mostra le bene-dizioni e le maledizioni che derivanoautomaticamente dall’obbedire o dalrifiutare le leggi di Dio. Queste leggisono «spirituali» (Romani 7:14) e leconseguenze della loro osservanza oviolazione sono automatiche a pre-scindere dalla loro conoscenza (Ro-mani 2:12). Comprendere questadinamica delle leggi spirituali di Dioè fondamentale per poter compren-dere la profezia.

Molte storie bibliche convali-dano questi fatti che precedono laprofezia, ma poche li evidenzianobene tanto quanto la storia di Giudae Babilonia. Per molti anni Dio misein guardia il regno di Giuda contro ilseguire la via intrapresa dai loro fra-telli, ovvero dal regno di Israele.

I peccati di Israele causarono lasua caduta, proprio come preannun-ciato in Deuteronomio 28:15. Allafine Dio permise alla nazione cru-dele di Assiria di conquistare e de-portare Israele in due momentidiversi, nel 733 e nel 722 a.C.

Quasi un secolo dopo, Dio diedea Giuda un re giusto, Giosia, comeultimo barlume di speranza nel ten-tativo di salvare la nazione dall’im-minente cattività (2 Cronache 34:1,26-28). Dio mandò anche i profetiGeremia, Sofonia e Habacuc. Triste-mente, dopo l’improvvisa morte diGiosia, il popolo di Giuda ritornò ra-pidamente alle proprie vie peccami-nose, «come una scrofa lavata che sirivolta nel fango e un cane che tornaal proprio vomito» (2 Pietro 2:22).Come Israele, anche Giuda fu invasae deportata.

Lo scopo della profezia è moti-vare le persone a domandarsi dellapropria condotta alla luce di chiariinsegnamenti biblici. Questo si ap-plica a tutti, che si professino cri-stiani o meno. Alcuni darannoascolto agli avvertimenti delle pro-fezie di Dio sugli ultimi tempi e

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molti resteranno nell’ignoranza.Gesù disse che parlava ai reli-

giosi del suo tempo in parabole per-ché si rifiutavano di onorarlo eobbedirgli:

«Perciò io parlo loro in parabole,perché vedendo non vedano, eudendo non odano né comprendano.Così si adempie in loro la profeziad'Isaia, che dice: ‘Voi udirete ma nonintenderete; guarderete ma non ve-drete. Perché il cuore di questo po-polo è divenuto insensibile, essi sonodiventati duri d'orecchi e hannochiuso gli occhi, perché non vedanocon gli occhi e non odano con gliorecchi, e non intendano col cuore enon si convertano, e io li guarisca’»(Matteo 13:13-15).

Le profezie sulla fine dei tempisono come i colpi che sbattono con-tro la prua di una nave, ovvero di unasocietà senza timone che va al largosul mare dell’umanesimo, sbattutoda una parte all’altra dal materiali-smo. Se non vi fossero profezie, esoprattutto profezie sulla fine deitempi, l’umanità non avrebbe avver-timenti circa il suo pericoloso andareal largo verso l’autodistruzione.

Una panoramica

La Bibbia ci fornisce una visioned’insieme sulla profezia degli ultimitempi. I dettagli sono sparsi qua e lànelle Scritture.

Poco prima della Sua crocifis-sione Gesù Cristo stesso diede unadescrizione generale della profeziadegli ultimi tempi, preannunciandogli eventi della fine dei tempi o lafine dell’era presente -- era del do-minio dell’uomo sull’uomo -- sottol’influenza di Satana il diavolo.

Gesù condivise con i Suoi disce-poli i segni principali della fine del-l’era presente. Tali eventi (riportatiin Matteo 24, Marco 13 e Luca 21)corrispondono ai «sigilli» nel librodi Apocalisse. All’apertura di ogni

sigillo (Apocalisse 6:1), questo ri-mane aperto fino a quando giungeràla fine dei governi umani e il ritornodi Gesù Cristo sulla Terra.

Per un approfondimento consi-gliamo l’opuscolo Stiamo vivendo

nel tempo della fine? E’ scaricabilegratuitamente dalla biblioteca delnostro sito www.labuonanotizia.org

Il primo sigillo in Apocalisse6:2, che corrisponde a Matteo 24:4-5, parla del sorgere, del diffondersi edel dominio di un falso cristianesimoche iniziò poco dopo la risurrezionedi Gesù e l’inizio della chiesa delNuovo Testamento. Questo falso cri-stianesimo è una mistura religiosaderivata in parte da nozioni biblichee in parte da credenze e tradizioninon bibliche che trovano originenelle antiche religioni pagane.

Sappiamo che questo falso cri-stianesimo ebbe inizio nel primo se-colo in quanto ne parlarono moltiscrittori del Nuovo Testamento (vediAtti 20:16-17, 28-31; 2 Corinzi 11:4,13-15; Giuda 3-4; 1 Giovanni 2:18-19; 1 Giovanni 4:1).

Questo falso sistema religioso,che l’apostolo Paolo chiamò «il mi-stero dell’empietà», andrà avantisino alla fine, ovvero fino al mo-mento in cui svolgerà un ruolo prin-cipale nell’ingannare tutto il genereumano, cosa che caratterizzerà lafine dei tempi fino al ritorno di GesùCristo (2 Tessalonicesi 2:7-12).

Il secondo sigillo in Apocalisse6:3-4, che corrisponde a Matteo24:6-7, rivela che vi saranno «guerree rumori di guerre». Anche se visono sempre state guerre e rumori diguerre, Gesù disse che avrebberocontinuato fino alla fine aumentandoal punto da divenire un bagno di san-gue che sterminerà non meno di unterzo della popolazione mondiale.(Apocalisse 9:15-16).

Il grande conflitto finale, che leScritture descrivono come «la guerradel gran giorno di Dio Onnipotente»

(Apocalisse 16:14), avverrà dopo la«battaglia di Armageddon» (la col-lina di Megiddo a nord di Israele),dove si raduneranno grandi forze mi-litari (Apocalisse 16:14, 16) controla città di Gerusalemme (Zaccaria14:1-4, 12-14). Le condizioni sa-ranno così pericolose che se GesùCristo non intervenisse con divinapotenza ad abbreviare quei giorni«nessuna carne umana sopravvive-rebbe» (Matteo 24:21-22).

Il terzo sigillo, in Apocalisse 6:5-6 che corrisponde a Matteo 24:7, an-nuncia che la terra sarà colpita dagrandi piaghe quali carestia e inedia.Anche se vi sono sempre state care-stie in varie parti del mondo, con ilpassare del tempo queste peggiore-ranno. Le carestie sono una strettaconseguenza delle guerre. Milioni dipersone moriranno di fame.

Il quarto sigillo, in Apocalisse6:7-8 che corrisponde al segno suc-cessivo in Matteo 24:7, rivela che ilmondo soffrirà di malattie mortali edisastri terribili. Infatti, le carestieconducono a malattie, anche per de-ficienza del sistema immunitario.

Pandemie diffuse decimerannovaste popolazioni, così come ac-cadde con la peste bubbonica nelquattordicesimo secolo sterminandoun terzo della popolazione sparsa inEuropa, Russia, Cina e città lungo levie degli scambi commerciali.

Il quinto sigillo, in Apocalisse6:9-11 che corrisponde a Matteo24:9-12, rappresenta la grande per-secuzione e il martirio di alcuni fe-deli dell’Eterno. I Cristiani sannoche la persecuzione purtroppo verrà.Come Gesù stesso disse: «Il servonon è più grande del suo padrone. Sehanno perseguitato me, perseguite-ranno anche voi» (Giovanni 15:20).Similmente, Paolo scrisse: «Tuttiquelli che vogliono vivere piamentein Cristo Gesù saranno perseguitati»(2 Timoteo 3:12).

La persecuzione del popolo di

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15Gennaio-Marzo 2014

Dio è un dato di fatto che ha caratte-rizzato tutte le epoche storiche, ma èdestinata ad aumentare alla fine deitempi. Quando la società è in tu-multo, si cerca sempre un caproespiatorio. Come nei tempi antichi,le autorità religiose, in collusionecon i peccati dei "vip" di questomondo, daranno la colpa ai veri cri-stiani i quali custodiscono e osser-vano i comandamenti di Dio.

La legalizzazione del peccatodarà inizio al tempo della «grandetribolazione». Altri passi della Scrit-tura rivelano che la persecuzione di-venterà sempre più intensa fino acolpire non solo i cristiani ma anchei discendenti fisici dell’antica nazi-zone d’Israele. In un futuro non lon-tano gli Israeliti e i Giudei subirannonuovamente una terribile devasta-zione da parte dei loro nemici, comeprofetizzato in Deuteronomio 28.

Il sesto sigillo dell’Apocalisse6:12-17 corrisponde a Matteo 24:29.Entrambi descrivono i segni terribilinel cielo: l’oscuramento del sole edella luna, oltre a ciò che sembra es-sere un meteorite che colpirà la terra.Questo darà inizio al tempo «dell’iradi Dio» (Apocalisse 11:18; 14:10,19; 15:1, 7; 16:1; 19:15) e condurràdirettamente alla seconda venuta diGesù Cristo e a ciò che la Scritturachiama anche «il giorno del Si-gnore» (1 Tessalonicesi 5:2; Mala-chia 4:5),

Eventi reali degli ultimi tempi

Al momento non è possibilecomprendere tutte le profezie, ma di-venteranno più chiare man mano cheavanzeranno i cambiamenti geopoli-tici e tecnologici. Chi poteva imma-ginare che in questi anni vi sarebbestato un tale progresso nella comu-nicazione attraverso computer e in-ternet? Dio promette di rivelare ilfuturo al Suo popolo fedele mandatoper proclamare la Sua verità: «Poi-

ché il Signore, l'Eterno, non fa nulla,senza rivelare il suo segreto ai suoiservi, i profeti» (Amos 3:7).

In effetti, Dio ha rivelato ai Suoiseguaci alcune condizioni riguardoalla fine dei tempi che devono adem-piersi prima del ritorno di Gesù Cri-sto. Alcune di queste condizioni sisono già realizzate.

• La distruzione del pianeta e

del genere umano è diventata pos-

sibile nel nostro secolo.

È ormai possibile spazzare via lavita umana attraverso bombe nu-cleari. Questa prospettiva è già con-creta per gli Stati Uniti e la Russia; eanche la Gran Bretagna, la Francia,la Cina, l’India e Israele hanno arse-nali nucleari di rilievo. La cosa par-ticolarmente pericolosa è lo sviluppo

di armi nucleari da parte di paesi in-stabili come il Pakistan e il NordCorea, a cui potrebbe aggiungersiben presto anche l’Iran.

Gesù disse a proposito della finedei tempi: «Ci sarà una tribolazionecosì grande, quale non vi fu mai dalprincipio del mondo fino ad ora, némai più vi sarà. E se quei giorni nonfossero abbreviati, nessuna carne so-pravviverebbe; ma a motivo deglieletti quei giorni saranno abbreviati»(Matteo 24:21-22).

Le guerre esistono da sempre,ma solo di recente è subentrata la ca-pacità di sterminare ogni essereumano dalla faccia della Terra. Apartire dal 1945 con la detonazionedelle prime bombe atomiche, seguitapoi dalle bombe a idrogeno ancora

più distruttive, si è ora in grado di di-struggere tutto il genere umano inqualunque momento. Siamo neltempo, ormai vicino, in cui GesùCristo dovrà intervenire com’Egli hapromesso per salvare l’umanità dal-l’autodistruzione!

• La nazione giudaica doveva

riprendere possesso della sua terra

ed essere in controllo di Gerusa-

lemme affinché le profezie della

fine dei tempi potessero compiersi.

L’attacco di tutte le nazioni con-tro Gerusalemme non era possibileprima del 1948 quando il modernoStato di Israele non era ancora nato;era una cosa ritenuta impossibile neisecoli precedenti.

La cultura e la religione giudaicasono sopravvissute a periodi digrandi difficoltà, a domini e sconfitteda parte della Babilonia, Persia, Gre-cia e Roma. Heinrich Graetz, notostorico del IXX secolo, scrisse:«Una nazione... che ha visto il sor-gere e il cadere della maggior partedegli imperi antichi e che continua amantenere il suo posto ancora oggimerita... particolare attenzione» (Hi-

story of the Jews, 1895, pag. 705).L’imperatore francese Napo-

leone, quando passò vicino a una si-nagoga e sentì i giudei all’internoche piangevano, commentò: «Un po-polo che brama così tanto la propriacittà e il proprio tempio è destinatoun giorno a restaurarli!»

Gesù profetizzò che all’appros-simarsi della fine dei tempi i giudeisarebbero entrati nuovamente in pos-sesso di Gerusalemme e del «luogosanto». Gesù poi disse che il luogosanto sarebbe stato dissacrato conl’abominazione della desolazione,come il profeta Daniele aveva scrittoprecedentemente (Matteo 24:15-16).

I giudei oggi controllano Geru-salemme. Dopo la Guerra dei seigiorni nel 1967, quando i giudei pre-sero possesso di Gerusalemme, que-sti permisero agli arabi musulmani

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16 La Buona Notizia

di continuare a controllare il montedel Tempio. Dal 1989 alcuni israe-liani hanno iniziato i preparativi perla costruzione di un nuovo tempio o«luogo santo». Periodicamente i giu-dei devoti hanno cercato di posare laprima pietra, ma senza riuscirvi.L’eventuale successo di ricostru-zione del tempio giudaico potrebbeindurre le nazioni nominalmente"cristiane" e "islamiche" a dichiarareguerra contro i giudei di Gerusa-lemme e di tutto il mondo. Questecondizioni della profezia di Gesùsono parzialmente al loro posto, mavi sono altre cose che devono cam-biare prima che gli eventi profeticipossano procedere.

• La rinascita dell’antico im-

pero romano, con una super ditta-

tura finanziaria, emergente

dall’Unione Europea dovrà prima

imporsi e condizionare le transa-

zioni di compra-vendita nazionali

e internazionali.

Come preannunciato nei libri bi-blici di Daniele e Apocalisse, deveesservi un ultimo risveglio dell’an-tico Impero Romano. Daniele 2:40-44 parla di come il «regno di ferro»,quarto nella successione dall’anticaBabilonia, avrebbe regnato fino allafine dei tempi. Questo può riferirsisolo all’antico Impero Romano e aisuoi 10 risvegli, gli ultimi sette deiquali sono stati fortemente legitti-mati e influenzati dalla chiesa ro-mana (vedere Apocalisse 17).

La profezia di Daniele dice che,alla fine dei tempi, dieci «re» o«stati» si alleeranno e cederanno iloro rispettivi poteri ad un unicosuper governo il cui scopo principaleè quello di ricostruire l’antica po-tenza e ricchezza tartassando i popolicome nel medioevo. Il numero diecipotrebbe non essere letterale ma in-dicherebbe tutti i popoli di diverselingue e culture che nei secoli hannofatto parte degli imperi menzionati inDaniele 2.

I dieci «re» o «stati» che, se-condo la profezia, cederanno la loroautorità e potenza ad una super strut-tura spietata e lontana dai reali biso-gni dei popoli sono forse gli stati chestanno sempre più cedendo la lorosovranità al Parlamento Europeo? Lasomiglianza è impressionante.

Apocalisse 17:12-13 ci avverteche quella super struttura governa-tiva avrà vita breve, «per un’ora»,ma che per non crollare, accetteràalla fine di essere guidata da un dit-tatore, la «bestia» (versetto 14), unadittatura finanziaria sovrannazionaleche consentirà di «vendere e com-prare», e quindi di sopravvivere, sol-tanto a quelli che prenderanno il suo«marchio» (Apocalisse 13:16-17). Inaltre parole chi non si sottometterà aquella struttura governativa sovran-nazionale non potrà né importare néesportare prodotti e sarà condannataalla povertà e alla fame.

Apocalisse 17:13-14 mostra chequeste nazioni non soltanto darannola loro potenza e la loro autorità allabestia per motivi finanziari, ma allafine, influenzati dal carisma del«falso profeta» - un grande leader re-ligioso - decideranno di «combatterecontro l'Agnello», promuovendo unafalsa figura di Gesù, vietando la pre-dicazione del vero Vangelo e delprossimo avvento del Regno di Diosulla Terra.

La buona notizia è che il loro do-minio durerà poco, perché sarannosconfitti dal vero Gesù Cristo in per-sona, che tornerà con divina potenzae immortalità. «L'Agnello li vincerà,perché egli è il Signore dei signori eil Re dei re» (versetto 14).

L’Europa sembra coincidere conquesto ruolo storico e profetico. Solol’Europa e la chiesa romana hannocollaborato politicamente e militar-mente nei vari risvegli dell’anticoImpero Romano. Nessun altro regnoo continente può vantarsi di un rap-porto duraturo di oltre 1500 anni,

anche alla luce del fattoi che il trat-tato europeo è stato firmato nell’an-tica capitale romana.

La serie Gli esclusi non può for-nire introspezioni corrette sulla pro-fezia biblica della fine dei tempi.Questo può farlo solo Dio.

Dio dà profezie sulla fine deitempi affinché l’umanità guidatadalla propria volontà torni a Lui. Eglidesidera vedere che ci ravvediamo eadempiamo il nostro potenziale nel-l'essere Suoi figli per sempre! Desi-dera che Lo seguiamo e checondividiamo con altri la buona no-tizia del prossimo ritorno di Cristo edel Regno di Dio sulla Terra. Dio haun piano per proteggere coloro chesi volgeranno a Lui durante i terribilieventi che avverranno.

Dio è pronto a offrire protezionea tutti coloro che stanno attenti allaloro condizione spirituale e che pre-gano in ogni tempo per avvicinarsi aLui (Luca 21:29-36). Come abbiamovisto in Deuteronomio 28, possiamoobbedire Dio ed essere benedetti finda ora e ancora più importante nellavita a venire.

Lo scopo dichiarato di Satana èdistruggere l’umanità. Il diavolopensa di poter distruggere tutti gli es-seri umani attraverso la «grande tri-bolazione» prima che l’intervento diGesù possa salvarci. Anche se mi-liardi di persone moriranno (per es-sere risuscitati fisicamente alla finedei settemila anni della storiaumana), i sopravvissuti inizierannouna nuova vita ricostruendo le pro-prie case e godendo di un Giardinodell’Eden globale sotto il regno diGesù Cristo sulla terra (Ezechiele36:33-35).

Le profezie bibliche riguardanoil piano che Dio per salvare l’uma-nità da sé stessa. Se presterai atten-zione fin da ora, queste profezie sullafine dei tempi possono liberare te ela tua famiglia dai tempi terribili chestanno per giungere. LBN

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17Gennaio-Marzo 2014

Ci stavamo per imbarcare sulnostro volo per Parigi, agliinizi di ottobre, quando la

notizia secondo cui l’accesso allaTorre Eiffel era stato bloccato per un“allarme bomba” ci mise un po’ inansia. Era l’ultima tappa di un viag-gio in Europa durato due settimanee non vedevamo l’ora di trascorrerealcuni giorni nella capitale francese.

Qualche giorno prima la poliziafrancese aveva risposto a un altro“allarme bomba” nella Torre Eiffel;lo stesso giorno un nodo importanteper il trasporto pubblico era statochiuso dopo che era stato avvistatoun bagaglio incustodito.

In continua allerta

Il 3 ottobre 2010 il governo ame-ricano aveva diffuso un messaggio diallerta destinato ai propri cittadini inviaggio per l’Europa.

Secondo i servizi segreti, al-Qaeda stava progettando attacchialle città europee simili a quelli por-tati a termine a Mumbai, India, nelnovembre del 2008. In quell'occa-sione i terroristi invasero gli hotelfrequentati dagli occidentali e ci vol-lero tre giorni per respingerli, dopoun ingente dispendio di vite umane.

Anche se l’avvertimento non eraper i cittadini extra-europei, bastò ametterci un po’ in ansia e aumentò ilnostro livello di consapevolezzadella situazione circostante. Mentrevisitavamo Parigi e dintorni neigiorni successivi notammo il perso-

nale di sicurezza nei siti turistici efummo a nostra volta molto attenti ascorgere eventuali pericoli.

Se giova essere “vigile” duranteun viaggio è anche vero che, moltoprobabilmente, ci sentiremo quasiimpotenti nell’evitare un qualsiasiattacco terroristico. Gli esperti di si-curezza sanno, a loro volta, di nonpoter fare molto per impedirlo.

Siamo stati ad Amman, Giorda-nia, una città internazionale, nel no-vembre del 2005, quando alcuniterroristi kamikaze si fecero esplo-dere in tre hotel vicino al nostro, esappiamo per esperienza personaleche c’è poco da fare, a parte reagire.

Sfida impossibile

Questi messaggi di allarme intutto il mondo riflettono il dilemmache i governi hanno di fronte nellaloro lotta al terrorismo. In primoluogo nonostante la massima vigi-lanza verso gruppi “mirati” e indivi-dui sospetti, è davvero impossibilesorvegliare tutti. Gli attentatori de-terminati troveranno il modo per elu-dere la sorveglianza.

Secondariamente, quando un ter-rorista in azione viene individuato efermato, spesso si riescono a otte-nere informazioni utili riguardo adattacchi imminenti; ma le autoritàper la sicurezza devono far atten-zione all’uso di quelle informazioni.Rivelare tutto ciò che sanno, infatti,potrebbe porre fine al flusso di co-municazioni, mentre essere troppo

specifici in un messaggio pubblicodi allerta rivelerebbe ai terroristi il“controllo” da parte delle forze del-l’ordine. Questo è il motivo per cuispesso gli avvertimenti sono genericie non specifici. I governi non rive-lano sempre tutto quello che sanno,tuttavia hanno l’obbligo di informareil pubblico.

Dopo gli attentati dell’11 set-tembre 2001 contro le Twin Towerse il Pentagono, ci sono stati attacchidi portata inferiore, nulla della gra-vità di quel giorno. Certamente que-sto lo si deve all’aumento dellavigilanza da parte dei governi ditutto il mondo nello scovare i gruppidi attentatori “alla fonte” e ovunquesi diffondano. I nove anni di intensolavoro in questo senso hanno datonotevoli risultati.

Gli esperti di sicurezza, però,sanno che è impossibile prevenirequalsiasi atto terroristico. Sarebbenecessario sorvegliare milioni di per-sone e controllare ogni incontro digruppi di individui alle prese conl’organizzazione di un’azione diquesto tipo. Ancora una volta, que-sto è impossibile: Nessuno, nem-meno gli Stati Uniti sono in grado dipresidiare il mondo in modo totale.

La chiave per sconfiggere il ter-rorismo sarebbe quella di distrug-gere la sua ideologia basata sullaviolenza. Non c’è soluzione per que-sto problema enorme; la minaccia dieventuali attentati, quindi, rimane e igoverni devono stare all’erta.

Che cosa c’èdietro il terrorismo

Gli avvertimenti riguardo alle azioni terroristiche non rivelano tutto quello che accade “dietro le quinte”.Sia le autorità per la sicurezza che gli attentatori sanno più di quanto i media dicono.

La profezia biblica rivela tutto il resto.

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18 La Buona Notizia

Pericoli in Europa

Le autorità francesi sono, più diogni altro, consapevoli da tempo diessere un possibile bersaglio digruppi eversivi; cinque anni fa leproteste di Marsiglia, nel sud dellaFrancia, evidenziarono i crescenticontrasti fra immigrati musulmani ecittadini francesi.

Il governo del paese ha recente-mente vietato un tipo di abbiglia-mento usato dalle donne islamiche:il divieto si riferisce al burka, unabito che copre tutto il corpo e com-prende una sorta di “griglia” sulvolto, e al niqab, il velo che copre ilvolto e lascia scoperti solo gli occhi.

I tribunali francesi hanno dichia-rato legittima la legge con il soste-gno dell’opinione pubblica, per unmargine di quattro a uno. Le donnesaranno multate se la infrangono.Molti credono che, prima o dopo,questa norma causerà disordini,forse persino un attacco da partedegli islamici o di un gruppo terrori-stico. La popolazione francese com-prende 3,5 milioni di musulmani, il6% circa del totale.

Stratfor, una società di intelli-gence mondiale, ha recentemente va-lutato la minaccia nei confronti diEuropa e Stati Uniti e non ha esclusola possibilità di altri attentati.

Un articolo sul sito di questa so-cietà intitolato “Terrorism, Vigilance

and the Limits of War on Terror”

(Oct. 5, 2010) affermava: «Europa eStati Uniti andranno incontro ad at-tacchi da parte di terroristi jihadisti eprobabilmente migliaia di innocentisaranno, ancora una volta, uccisi. Glialleati possono ridurre al minimoquesta minaccia con azioni ‘celate’ eforti misure di difesa, ma non pos-sono eliminarla... [I paesi occiden-tali] hanno a che fare, quindi, con unpericolo che non può essere evitatocompletamente nonostante la loroazione. Le uniche misure ragione-

volmente efficaci sarebbero quelleprese dai governi musulmani, mapersino quelle saranno, con ogni pro-babilità, inadeguate. Esiste un ele-mento profondamente ‘integrato’all'interno di un piccolo segmentodel mondo islamico che è pronto acondurre attentati terroristici e que-sto elemento avrà successo diquando in quando».

Il rapporto proseguiva dicendoche le nazioni occidentali dovrannoconvivere con tale pericolo per di-versi anni a venire e che il rilievodato dall'America a questo problemalascerà il paese vulnerabile in altriambiti.

L’autore concludeva infine:«L’Occidente in generale non puòconcentrare tutta la sua attenzione suun problema che non è in grado di ri-solvere. La lunga guerra al terrori-smo non sarà l’unico conflitto deiprossimi anni. La minaccia jihadistadeve essere messa in prospettiva egli sforzi devono essere allineati conquanto è reale. Si dice che il mondosia un luogo pericoloso e lo jihadi-smo è solo uno dei pericoli».

L’insidia dell’Islam radicale neiconfronti dell’Europa non deve es-sere ignorata. Quando, non se, taleinsidia si concretizzerà innescheràuna reazione da paesi chiave che po-trebbero scatenare quelle che a voltevengono chiamate "conseguenze nonintenzionali".

Immigrati non integrati:un problema crescente

La Francia non è l’unica nazionead avere un’alta percentuale di citta-dini musulmani che non si sono in-tegrati nella cultura europea. I PaesiBassi, ad esempio, stanno affron-tando una crisi simile.

Il Cancelliere tedesco AngelaMerkel ha tenuto un discorso a metàottobre riguardo al problema delmulticulturalismo in Germania. I te-

deschi hanno assistito per decenni al-l'immigrazione da paesi islamici.Questo fenomeno è iniziato neglianni Sessanta in risposta alla neces-sità di lavoratori per il boom econo-mico post-bellico. Anche se moltiimmigrati sono rimasti nel paese nonsi sono integrati con la cultura delluogo. La maggior parte non parlaadeguatamente la lingua autoctona,non ha grandi capacità ed è diventatauna sorta di “drenaggio” per il si-stema assistenziale. Alcuni politicichiedono linee di condotta che ob-blighino gli immigrati a integrarsinella cultura tedesca.

I commenti “schietti” del Can-celliere Merkel hanno evidenziatoquello che molti pensano:

«Questo è un paese che ha fattoaccorrere [un gran numero] di lavo-ratori in Germania negli anni Ses-santa», ha affermato. «Per un certoperiodo ci siamo illusi credendo chenon sarebbero rimasti e se ne sareb-bero andati. Ovviamente l’idea chesaremmo diventati ‘multiculturali’ eavremmo convissuto felicemente in-sieme è naufragata» (“Merkel Enters

Immigration Fray,” The Wall Street

Journal, 18 Ott., 2010).Il timore [diffuso] in Germania,

come in altri paesi europei, riguardail calo del tasso di natalità tedesco ela crescita di quello degli immigrati.Se la tendenza continua, nel giro dialcuni anni gli immigrati, in primoluogo i musulmani, supereranno nu-mericamente le popolazioni autoc-tone e domineranno cultura epolitica. Con 80 milioni di cittadinila Germania è infatti la più grandenazione europea, d’altro canto peròil tasso di natalità tedesco è bassis-simo. Questo vuol dire che l’immi-grazione e la "islamizzazione" delpaese costituiscono una seria que-stione da affrontare.

Lo storico conflitto fra Oriente eOccidente ha la “prima linea” nelcontinente europeo.

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Catalizzatore potenzialeper eventi futuri

Nell’ottavo secolo gli esercitidell’Islam, dopo aver invaso l'Africasettentrionale, fecero il loro ingressonel nostro continente, conquistaronola Spagna e si spinsero fino in Fran-cia prima di essere sconfitti da CarloMartello con la battaglia di Tours nel732. Carlo Magno, suo nipote, go-vernò su gran parte dell’Europa cen-trale come potente re cristiano checreò un baluardo da ulteriori inva-sioni. Il Papa e la Chiesa cattolica glidiedero appoggio per assicurare chei confini venissero conservati.

Nel 16° secolo le milizie del-l’Impero ottomano sotto Solemano ilMagnifico riuscirono ad occupareregioni dell’Europa centrale, impa-dronendosi di Budapest nel 1526 etentando per due volte di espugnareVienna prima di essere respinti. Piùdi una volta nella storia gli esercitisono venuti dal sud nel tentativo diconquistare l’Europa.

L’Islam radicale ed eestremistaha un piano che è quello di privare ilMedio Oriente del personale militaree dell’influenza della cultura occi-dentale. Altre regioni che hannovisto il passaggio degli eserciti isla-mici sono ancora considerate partedel loro mondo. La Spagna, adesempio, che chiamavano e chia-mano “al-Andalus” fu per secoli ter-ritorio musulmano. Nelle menti deicomandanti di al-Qaeda Madrid sitrova in territorio islamico. Paesicome Bulgaria, Ungheria, Serbia eCroazia erano occupate dai musul-mani e i leader radicali vorrebberoche tornassero in loro possesso.

Sia gli attentati sia i milioni diimmigrati musulmani non integratiin Europa rappresentano un cataliz-zatore potenziale per eventi che nelfuturo potrebbero preparare il ter-reno a uno degli eventi chiave dellaprofezia biblica.

”Offensiva” dal sud

Daniele 11 descrive uno scontroal tempo della fine del «re del mez-zogiorno» con «il re del setten-trione». La storia e le profeziebibliche rappresentano chiaramentequesto passaggio con le forze del-l’attuale Medio Oriente in contrap-posizione alla moderna Europa inespansione. La storia segue i sentieriprofetici e questo evento futuro sca-tenerà movimenti chiave “finali” cheporteranno al ritorno di Gesù Cristo.Il nostro opuscolo Stiamo vivendo

nel tempo della fine? spiega i detta-gli di questo evento futuro.

Un attacco da parte di elementiradicali unito ai timori generati dauna popolazione straniera non inte-grata potrebbe provocare una rea-zione di maggiore portata di unafutura forza politica in Europa.

Lo scenario si sta preparando enoi, con la nostra pubblicazione, cre-diamo di aver fatto il nostro dovereparlando per decenni di queste pro-fezie. L’Europa non rimarrà senzafar nulla di fronte all’insidia di unapotenza "esterna". Il continente, sto-ricamente, reagisce con la forza

quando viene minacciato, anchequando è diviso da religione, politicae ideologie concorrenti. Basti pen-sdare che il 16° secolo vide il conti-nente europeo disgregato, dal puntodi vista religioso, e incapace di op-porsi alla perdita di territori a favoredell'Impero ottomano. Tuttavia allafine fu compatto nel dire basta e re-spingere la minaccia della domina-zione: le varie forze religiose epolitiche inevitabilmente si avvici-nano per preservare la loro cultura.

Anche se la moderna Europa harealizzato una unione economica conl'Euro, non è ancora un'unione poli-tica che può agire in modo risolutoper imporre il proprio potere politicoo militare al di là dei propri confini.Questa situazione può cambiare nelmomento in cui le forze esterne edinterne accrescono la minaccia a unlivello inaccettabile. L’energia ne-cessaria può prorompere per creareuna “rinnovata alleanza europea”,realizzando così una potenza geopo-litica di rilievo da non sottovalutare.

Ecco perché siamo attenti alleminacce, anche minime, rappresen-tate da possibili attacchi terroristici.È bene essere vigili sia per tutelare ilproprio benessere sia per vedere ilquadro più ampio che questi eventistanno tracciando.

Per approfondire...

Qual è il futuro dell’Europa?Che ruolo avrà a livello mondiale?Quali ripercussioni avranno glieventi nel Medio Oriente sul conti-nente europeo e sul resto del mondoin quello che le Scritture chiamano«il tempo della fine»? Che cosa ri-vela la Bibbia? Per approfondimentiti consigliamo di leggere i nostriopuscoli gratuiti che si trovano nellabiblioteca virtuale all’interno del no-stro sito www.labuonanotizia.org edi continuare tutte le nostre pubbli-cazioni. LBN

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