La buona notizia 2/2015

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Parrocchia SS. Pietro e Callisto Piazza Unità d'Italia, 3 Civitella d'Agliano (VT) Volantino parrocchiale n. 2/2015 LA BUONA NOTIZIA Se non fosse per il fatto che l’aquila a due teste è già stato utilizzato come blasone da tanti regimi imperiali, da nazioni e anche dalla Chiesa d’oriente, e che sul nostro stemma comunale svetta già l’agnello vittorioso, chiara allusione all’agnello pasquale, simbolo di Cristo immolato e risorto, direi proprio che quello del pennuto bicefalo è il simbolo che ci rappresenta di più. Perché? È presto detto. Ripropongo una storiella che raccontai durante l’omelia di San Coronato l’anno scorso; è un racconto che facevo per i più piccoli, ma con la speranza che l’ascoltassero i grandi e lo comprendessero. La ripropongo con ancora più speranza. “Sulle sponde d'un lago nell'India del Nord, c'era una volta uno strano uccello che aveva due teste, una a destra e una a sinistra. Due teste ma un corpo solo. Un giorno, mentre gironzolava in cerca di cibo, con gli occhi della testa di destra vide un favo di miele selvatico, e subito vi si buttò sopra. La testa di sinistra disse: «Dammene anche a me». Ma la testa di destra non diede ascolto, e se lo beccò tutto in pochi istanti. Allora la testa di sinistra giurò vendetta; e mentre l'uccello vagava per un bosco, ecco a sinistra certe bacche amarissime. La testa di sinistra le scorse per prima e, pur sapendo che non erano buone e avrebbero fatto male allo stomaco, ne beccò quante poté. E nel frattempo pensava: «Poi avremo mal di pancia; ma gli sta bene, a quell'egoista dell'altra parte; così impara la solidarietà». Poco dopo, l'uccello si sentì colto da atroci dolori: le bacche erano velenose, e in breve tempo gli causarono la morte. Morirono ugualmente le due teste, quella di destra e quella di sinistra, perché nessuna delle due aveva avuto cervello”. Don Luca UN'AQUILA A DUE TESTE PER CIVITELLA In occasione dell'Anno Mariano la parrocchia propone la PEREGRINATIO MARIAE per il mese di Maggio nelle case dei fedeli di Civitella d'Agliano. Chiunque vorrà prenotarsi, potrà scrivere il proprio nome nell'elenco che troverà in chiesa parrocchiale e ricevere nella propria casa la visita dell'immagine della Madonna delle Grazie benedetta da San Giovanni Paolo II. Il programma dell'iniziativa sarà pubblicato più avanti. PROPOSTA

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Volantino parrocchiale della Parrocchia dei Santi Pietro e Callisto in Civitella d'Agliano.

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Parrocchia SS. Pietro e Callisto Piazza Unità d'Italia, 3 Civitella d'Agliano (VT)

Volantino parrocchiale n. 2/2015

LA BUONA NOTIZIA

Se non fosse per il fatto che l’aquila a due teste è già stato utilizzato come blasone da tanti regimi imperiali, da nazioni e anche dalla Chiesa d’oriente, e che sul nostro stemma comunale svetta già l’agnello vittorioso, chiara allusione all’agnello pasquale, simbolo di Cristo immolato e risorto, direi proprio che quello del pennuto bicefalo è il simbolo che ci rappresenta di più. Perché? È presto detto. Ripropongo una storiella che raccontai durante l’omelia di San Coronato l’anno scorso; è un racconto che facevo per i più piccoli, ma con la speranza che l’ascoltassero i grandi e lo comprendessero. La ripropongo con ancora più speranza. “Sulle sponde d'un lago nell'India del Nord, c'era una volta uno strano uccello che aveva due teste, una a destra e una a sinistra. Due teste ma un corpo solo. Un giorno, mentre gironzolava in cerca di cibo, con gli occhi della testa di destra vide un favo di miele selvatico, e subito vi si buttò sopra. La testa di sinistra disse: «Dammene anche a me». Ma la testa di destra non diede ascolto, e se lo beccò tutto in pochi istanti. Allora la testa di sinistra giurò vendetta; e mentre l'uccello vagava per un bosco, ecco a sinistra certe bacche amarissime. La testa di sinistra le scorse per prima e, pur sapendo che non erano buone e avrebbero fatto male allo stomaco, ne beccò quante poté. E nel frattempo pensava: «Poi avremo mal di pancia; ma gli sta bene, a quell'egoista dell'altra parte; così impara la solidarietà». Poco dopo, l'uccello si sentì colto da atroci dolori: le bacche erano velenose, e in breve tempo gli causarono la morte. Morirono ugualmente le due teste, quella di destra e quella di sinistra, perché nessuna delle due aveva avuto cervello”.

Don Luca

UN'AQUILA A DUE TESTE PER CIVITELLA

In occasione dell'Anno Mariano la parrocchia propone la PEREGRINATIO MARIAE

per il mese di Maggio nelle case dei fedeli di Civitella d'Agliano.

Chiunque vorrà prenotarsi, potrà scrivere il proprio nome

nell'elenco che troverà in chiesa parrocchiale e ricevere nella

propria casa la visita dell'immagine della Madonna delle Grazie benedetta da San

Giovanni Paolo II. Il programma dell'iniziativa sarà

pubblicato più avanti.

PROPOSTA

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La settimana che precede la Santa Pasqua è un periodo particolarmente sentito, le celebrazioni non sono sicuramente un rito ma ciò che ci fa fermare e riflettere. La celebrazione solenne della Domenica delle Palme ha dato inizio a tutte le altre celebrazioni, la messa “in Coena Domini” del giovedì quest’anno si è svolta alle 21.30, i componenti della confraternita, partecipi come sempre, hanno ricordato i dodici apostoli ai quali il sacerdote ha lavato i piedi, la solennità del momento è stata sottolineata dall’arpeggio della chitarra che accompagnava il coro formato anche da un nuovo gruppo di ragazzi. La fine della celebrazione eucaristica non ha fermato questo momento di preghiera che è continuato per tutta la notte con una adorazione silenziosa. Il venerdì le celebrazioni sono continuate con le lodi mattutine e la liturgia della passione del pomeriggio. A mezzogiorno sono

risuonate per le vie di Civitella le voci dei chierichetti che, al suono delle tradizionali “treccole” hanno ricordato a tutti gli orari delle sacre funzioni. Per tutta la Settimana Santa c’è stato un grande

“movimento” per la preparazione alla rappresentazione della Passione del Signore e della processione che, come lo scorso anno, è partita dell’oratorio ed ha visto rievocare i momenti salienti per tutto il paese fino all’arrivo in chiesa. Finalmente siamo giunti al Sabato Santo: al mattino la benedizione delle uova e

alla sera la Veglia Pasquale della Notte Santa. Un lungo momento di letture; è sicuramente di conforto ascoltare la Parola di Dio in questo particolare ricorrenza che tutto il mondo sta vivendo. È Pasqua, inizia un giorno nuovo.

Maria Assunta Brachetta

PASQUA: UN NUOVO GIORNO!

(segue dal numero precedente) Estratto dal Libro Mastro della Ven. Chiesa della Madonna Beatissima delle Grazie di Civitella, fatto nell’anno 1724, pag.

167 Murato pertanto il passo all’entrata della Terra con l’autorità di Monsig. Ill.mo Vallori, allora Governatore di Orvieto, Monsig. Ill.mo e Rev.mo Giov. Batt. Febei, vescovo di Acquapendente e il R. Sig. Priore Pio Maria Fochetti promossero con le parole e con i fatti la fabbrica di quella Chiesa che al presente ci si vede, i di cui fondamenti solennemente furono gettati a dì di 6 Novembre 1678, essendo Vescovo Monsig. Ill.mo e Rev.mo Vincenzo Candiotti, che poi benedetta dal detto Sig. Prior Fochetti a dì 21 maggio 1679, giorno

della Ss.ma Pentecoste, nel’anno finalmente 1680 fu collocata e fermata nel suo Altare maggiore la detta e gloriosa Immagine, d’onde si degna tuttavia compartire senza numero le Grazie. “E’ questa Chiesa situata entro la Terra, nella parte posteriore della Priorale: colla facciata riguarda il mezzogiorno, in mezzo alla quale è la porta maggiore, a destra di cui è altra porta minore, verso la piazza ad oriente; la sua figura è ovata, coperta di di volta di simil disegno. È attorniata negli angoli da suoi Pilastri, fra i quali sorgono le Cappelle, e quattro porte, due finte e due vere che l’adornano, sopra le quali vago cornicione di stucco che forma il piede alla volta; son questi Pilastri gallonati d’oro sul muro con li capitelli tinti di bronzo, così ancora qualche membro degli altri stucchi. Del rimanente è dipinta con diversi rabeschi fino alla sommità della volta. Tre sono i suoi Altari: il primo è il Maggiore, della pietosissima Vergine con Cappella di stucco, ornata buona parte con oro. In cornu Evangelii quello di s. Orsola colla figura di questa Santa in tela, l’altro in cornu Epistolae dedicato a S. Monica nel quale in tela si vede la Madre dei Dolori, S. Agostino, S. Monica ed un quadro laterale rappresentante S. Nicola da Tolentino”.

C'ERA UNA VOLTA LA MADONNA DELLA PORTA...(2)

Parrocchia SS. Pietro e Callisto Piazza Unità d'Italia, 3 Civitella d'Agliano (VT)

Volantino parrocchiale n. 2/2015

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Anche quest’anno la settimana santa nel nostro paese è stata vissuta intensamente, nel rispetto della tradizione e di un rinnovato sentimento religioso.Partecipazione di fedeli e suggestione del rito, hanno caratterizzato la “lavanda dei piedi” la sera del giovedì santo, all’interno della chiesa parrocchiale. La confraternita del SS. Sacramento si è stretta intorno al padre spirituale don Luca Fratini, officiando il rito di cui sopra, sottolineando ancora una volta il senso di comunione ,di appartenenza e fratellanza, esempio da seguire e imitare, grazie anche alla fausta presenza di nuovi elementi che vanno ad arricchire l’esperienza del con-vivere e con-dividere. A seguire, si è svolta l’intima veglia del Sepolcro, durante la quale ciascuno ha potuto riscoprire la gioia della preghiera nel silenzio della notte che consente di ascoltare il proprio cuore in comunione con Dio, senza le distrazioni del quotidiano sempre più frenetico ed alienante.Il venerdì santo, secondo un canovaccio consolidato da quasi venti anni di esperienza, si è svolta una processione rappresentata. Le pagine più significative della Passione di Cristo, sono state animate da un folto gruppo di volontari, che con impegno, volontà e sacrificio, senza la pretesa di essere attori, hanno voluto offrire ai concittadini un intenso momento di misticismo, cercando di comunicare il senso più vero della Pasqua. Innegabile i l successo della

manifestazione, nonostante la presenza nei dintorni d i sacre rappresentaz ion i cer tamente p iù spettacolari. Il pubblico ha apprezzato la genuinità di quanto messo in scena dagli oltre 30 figuranti, sottolineando la bontà del risultato raggiunto malgrado la doverosa oculatezza delle spese da sostenere in certi eventi. La volontà di fare qualcosa per il proprio paese supera anche le difficoltà pratiche. Sottolineo con gioia la presenza nel cast, di numerosi giovani e giovanissimi che per la prima volta si sono avvicinati all’organizzazione dell’evento. Questo fa ben sperare per il futuro della nostra collettività. I giovani con la loro allegria, la forza dei loro anni, si sono ottimamente integrati con i veterani (sempre impeccabili), coniugando tradizione e rinnovamento.Il sentito ringraziamento è rivolto all’amministrazione

comunale per la fattiva e concreta co l laboraz ione, insieme alla parrocchia e alla proloco, che unendo le risorse e le forze hanno dimostrato che spesso ciò che unisce il popolo, può essere più grande ed importante di ciò che lo divide.La stagione che arriva sarà densa di impegni anche

religiosi. Occorre la partecipazione di tutti.Nessuno si senta escluso. Un “con- fraterno “ saluto.

Luca Giuliotti

PASQUA CIVITELLESE NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE E DELLA SPIRITUALITÀ

BENVENUTI!!!

Martina Mancini

Gabriele Zannini

Nicol Cozma

Mirco Procaccini

Giuseppe Proietti (09/06/1931-12/01/2015)Maria Antonia Grispigni (27/02/1923-20/01/2015)Vanda Bianchi (14/12/1924-27/01/2015)Dino Codino (07/03/1933-14/02/2015)Fernanda Cleri (04/08/1923-06/03/2015)

ARRIVEDERCI IN CIELO

Parrocchia SS. Pietro e Callisto Piazza Unità d'Italia, 3 Civitella d'Agliano (VT)

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Questo foglio non è una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge numero 62/01.

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette (...). Una tomba, una casa, il primo sole, e la corsa di donne e uomini come una spola lucente a tessere vita. Per prima è Maria di Magdala ad uscire di casa quando è ancora notte, buio nel cielo e buio nel cuore. Non ha niente tra le mani, solo il suo amore che si ribella alla morte di Gesù: «amare è dire: tu non morirai!» (G. Marcel). Il suo amore, che intona un nuovo Cantico dei Cantici in quell'alba: «Mi alzerò...farò il giro delle strade: "avete visto l'amore dell'anima mia?"» (Cantico 3,1-3). E poi il giardino, la corsa e le lacrime, il nome pronunciato come solo chi ti ama sa fare.Quell'uomo amato, che sapeva di cielo, che aveva spalancato per lei orizzonti infiniti, è ora chiuso in un buco nella roccia. Tutto finito. Ma allora perché si reca al sepolcro? «Perché si avvicinò alla tomba, pur essendo una donna, mentre ebbero paura gli uomini? Perché lei gli apparteneva e il suo cuore era presso di lui. Dove era lui, era anche il cuore di lei. Perciò non aveva paura» (Meister Eckhart).E vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Il sepolcro è spalancato, aperto come il guscio di un seme, vuoto e risplendente, nel fresco dell'alba. E nel giardino è primavera. Maria di Magdala corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo.Anche su di loro era rotolato un masso che li stava schiacciando. Il dolore a unghiate graffiava il cuore.

Ma loro erano rimasti insieme, ecco la forza, il gruppo non si era dissolto: qualcosa, molto di Gesù perdurava tra loro come collante delle vite. Insieme è molto di più della somma dei singoli: tu sei argine alle mie paure e riserva d'olio per la mia lampada, io sarò soffio di vento nelle tue vele e impulso per andare: uscirono allora, e correvano insieme tutti e due...Arrivano e vedono: manca un corpo alla contabilità della morte, manca un ucciso ai registri della violenza: il loro bilancio è in perdita. «Non è qui» dice un angelo alle donne. Che bella questa parola: «non è qui». Lui è, ma non qui. Lui è, ma va cercato fuori, altrove, è in giro per le strade, è il vivente, è un Dio da sorprendere nella vita. È dovunque, eccetto che fra le cose morte. Matura come un germoglio di luce nella notte, come un seme di fuoco nella storia. Vi precede in Galilea (Mt 28,7): è il primo della lunga carovana, cammina davanti, ad aprire la nostra immensa migrazione verso la vita. Davanti, a ricevere in faccia il vento, l'ingiuria, la morte, il sole, senza arretrare di un passo mai. E coloro che, come lui, non accettano che il mondo si perpetui così com'è, coloro che vogliono cieli nuovi e nuova terra, sanno che chi vive una vita come la sua ha in dono già la sua stessa vita indistruttibile. (Letture: Atti 10,34a.37-43; Salmo 117; Colossesi 3,1-4; Giovanni 20,1-9).

Ermes Ronchi

LA CORSA AL SEPOLCRO E LA VOCE DELL'ANGELO: «NON È QUI»

Parrocchia SS. Pietro e Callisto Piazza Unità d'Italia, 3 Civitella d'Agliano (VT)

Volantino parrocchiale n. 2/2015