La Buona notizia

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Parrocchia SS. Pietro e Callisto Piazza Unità d'Italia, 3 Civitella d'Agliano (VT) Volantino parrocchiale n. 1/2015 LA BUONA NOTIZIA È un proverbio africano che papa Francesco ha citato durante un discorso alle scuole italiane. Mi ha fatto riflettere. E continua: “L'accordo tra famiglie, scuola e Stato non si può incollare. Così gli agenti educativi, pagati male, devono portare sulle loro spalle questa responsabilità”. Ho pensato che è vero anche nella nostra piccola realtà… e se viene meno questa alleanza tra famiglia, istituzioni, Chiesa, non riusciremo ad accompagnare i nostri ragazzi in modo eciente. Pensavo a quanti genitori sono grati alle catechiste perché ogni domenica alle 10.30 sono pronte ad accogliere i loro ragazzi Anche loro avrebbero diritto di stare un po’ più a letto, come tutti. Eppure sono sempre pronte e non vengono pagate che dal sorriso dei bambini e dalla riconoscenza della nostra comunità. A volte un grazie costa poco e fa tanto bene… Altre realtà della nostra parrocchia: il gruppo animatori, fiore all’occhiello della nostra parrocchia, esaurito l’entusiasmo degli inizi, sta attraversando un periodo di crisi, è anche normale a questa età… ma come aiutarli a trovare un centro di gravità? E i giovani, quelli a cui il prete non riesce ad arrivare, per sua incompetenza oppure perché sfuggono ad una figura che etichettano come noiosa? Lo ripeto, c’è bisogno di una sinergia educativa tra famiglie, istituzioni e parrocchia. E la prima cosa da fare è il dialogo. Concludo con un aneddoto accaduto in una parrocchia prima che venissi a Civitella: un genitore venne da me arrabbiato perché non volevo iscrivere suo figlio al Grest poiché era troppo grande. Ed eettivamente avevamo fissato un’età limite, per ovvie ragioni. Quest’uomo insisteva, sempre più elettrizzato, dicendo che Stefano aveva l’età giusta per iscriversi al Grest! Io ebbi un attimo di esitazione. “Stefano? Ma tuo figlio non si chiama Roberto?”. “Si, disse, ma Roberto ha 16 anni. Stefano ne ha 10… E può fare il Grest!”. Tutto la discussione era nata per un semplice scambio di nomi. Mi sono scusato ed ho aggiunto: “Vedi cosa scatena la mancanza di fiducia? Ma non sarebbe stato meglio fossi venuto giù più tranquillo e magari, ascoltandomi, te ne fossi andato arrabbiato? Invece siamo diventati amici…dopo che mi hai mangiato!". Concludemmo quel colloquio con un caè al bar. Don Luca “Per educare un bambino ci vuole un villaggio” C'ERA UNA VOLTA LA MADONNA DELLA PORTA... Estratto dal Libro Mastro della Ven. Chiesa della Madonna Beatissima delle Grazie di Civitella, fatto nell’anno 1724, pag. 167 Fra le immagini della Beatissima Vergine Maria, che la Pietà cristiana più venera in questi paesi convicini, meritatamente si venera quella detta delle Grazie che si trova in questa terra di Civitella. Fu detta questa al primo della Porta, dalla vicinanza che aveva con la Porta della Terra, e poi delle Grazie non solo perché ella, modestissima, essendo comparsa ad una pia persona, così le disse che voleva essere chiamata, conforme si ha per tradizione, ma ancora perché l’esperienza obbligò il mondo a così denominarla per i favori e grazie, che continuamente dispensa. Su l’entrata dunque della Terra, a destra, su un muro antico, in un Nicchio, era dipinta questa Immagine, a cui chi passava non far di meno far riverenza, ed alla quale particolarmente i ragazzi orivano puerili venerazioni e donativi fiori. Non potendo finalmente a tante dimostrazioni di aetto de’ Cristiani più contenersi la gran Madre di Dio, di non dimostrare alla scoperta il gradimento, cominciò a dì 6 marzo 1677, come apparisce per pubbliche deposizioni, a far miracoli, e Grazie, ed in tanta abbondanza,che chiunque domandava era in tutto esaudito: gl’infermi ricuperavano la sanità, gli Ossessi la liberazione. I Voti sì di pittura che di argento che vi si appesero e tutto giorno si appendono, comprovano questa verità. (Continua nel prossimo numero)

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Volantino parrocchiale n. 1/2015

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Parrocchia SS. Pietro e Callisto Piazza Unità d'Italia, 3 Civitella d'Agliano (VT)

Volantino parrocchiale n. 1/2015

LA BUONA NOTIZIA

È un proverbio africano che papa Francesco ha citato durante un discorso alle scuole italiane. Mi ha fatto riflettere. E continua: “L'accordo tra famiglie, scuola e Stato non si può incollare. Così gli agenti educativi, pagati male, devono portare sulle loro spalle questa responsabilità”. Ho pensato che è vero anche nella nostra piccola realtà… e se viene meno questa alleanza tra famiglia, istituzioni, Chiesa, non riusciremo ad accompagnare i nostri ragazzi in modo efficiente. Pensavo a quanti genitori sono grati alle catechiste perché ogni domenica alle 10.30 sono pronte ad accogliere i loro ragazzi Anche loro avrebbero diritto di stare un po’ più a letto, come tutti. Eppure sono sempre pronte e non vengono pagate che dal sorriso dei bambini e dalla riconoscenza della nostra comunità. A volte un grazie costa poco e fa tanto bene… Altre realtà della nostra parrocchia: il gruppo animatori, fiore all’occhiello della nostra parrocchia, esaurito l’entusiasmo degli inizi, sta attraversando un periodo di crisi, è anche normale a questa età… ma come aiutarli a trovare un centro di gravità? E i giovani, quelli a cui il prete non riesce ad arrivare, per sua incompetenza oppure perché sfuggono ad una figura che etichettano come noiosa? Lo ripeto, c’è bisogno di una sinergia educativa tra famiglie, istituzioni e parrocchia. E la prima cosa da fare è il dialogo. Concludo con un aneddoto accaduto in una parrocchia prima che venissi a Civitella: un genitore venne da me arrabbiato perché non volevo iscrivere suo figlio al Grest poiché era troppo grande. Ed effettivamente avevamo fissato un’età limite, per ovvie ragioni. Quest’uomo insisteva, sempre più elettrizzato, dicendo che Stefano aveva l’età giusta per iscriversi al Grest! Io ebbi un attimo di esitazione. “Stefano? Ma tuo figlio non si chiama Roberto?”. “Si, disse, ma Roberto ha 16 anni. Stefano ne ha 10… E può fare il Grest!”. Tutto la discussione era nata per un semplice scambio di nomi. Mi sono scusato ed ho aggiunto: “Vedi cosa scatena la mancanza di fiducia? Ma non sarebbe stato meglio fossi venuto giù più tranquillo e magari, ascoltandomi, te ne fossi andato arrabbiato? Invece siamo diventati amici…dopo che mi hai mangiato!". Concludemmo quel colloquio con un caffè al bar. Don Luca

“Per educare un bambino ci vuole un villaggio”

C'ERA UNA VOLTA LA MADONNA DELLA PORTA...Estratto dal Libro Mastro della Ven. Chiesa della Madonna Beatissima delle Grazie di Civitella, fatto nell’anno 1724, pag. 167 Fra le immagini della Beatissima Vergine Maria, che la Pietà cristiana più venera in questi paesi convicini, meritatamente si venera quella detta delle

Grazie che si trova in questa terra di Civitella. Fu detta questa al primo della Porta, dalla vicinanza che aveva con la Porta della Terra, e poi delle Grazie non solo perché ella, modestissima, essendo comparsa ad una pia persona, così le disse che voleva essere chiamata, conforme si ha per tradizione, ma ancora perché l’esperienza obbligò il

mondo a così denominarla per i favori e grazie, che continuamente dispensa.Su l’entrata dunque della Terra, a destra, su un muro antico, in un Nicchio, era dipinta questa Immagine, a cui chi passava non far di meno far riverenza, ed alla quale particolarmente i ragazzi offrivano puerili venerazioni e donativi fiori. Non potendo finalmente a tante dimostrazioni di affetto de’ Cristiani più contenersi la gran Madre di Dio, di non dimostrare alla scoperta il gradimento, cominciò a dì 6 marzo 1677, come apparisce per pubbliche deposizioni, a far miracoli, e Grazie, ed in tanta abbondanza,che chiunque domandava era in tutto esaudito: gl’infermi ricuperavano la sanità, gli Ossessi la liberazione. I Voti sì di pittura che di argento che vi si appesero e tutto giorno si appendono, comprovano questa verità.

(Continua nel prossimo numero)

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Lettera da Villaregia

Comunità Missionaria di VillaregiaRoma, febbraio 2015 Carissimo don Luca,ti scriviamo per ringraziarti per la settimana vissuta nella tua parrocchia di Santi Pietro e Callisto a Civitella D’Agliano. Grazie perché sin da quando siamo arrivati ci hai accolto con tanta disponibilità e amicizia, veramente ci siamo sentiti a casa.L’ascolto della gente e la partecipazione attiva ai vari incontri ci ha permesso di condividere con libertà ogni tematica. Abbiamo accolto una bella sensibilità missionaria e un grande desiderio di camminare nella fede.

Attraverso di te desideriamo esprimere la nostra riconoscenza anche a quanti hanno collaborato per la buona riuscita di questa settimana, a chi ha messo a disposizione l’alloggio, a coloro che ci hanno accolto per i pasti, a chi ha ospitato i Centri di Ascolto e a quanti ci hanno accompagnato nelle varie attività programmate.Siamo tornati a casa arricchiti dagli incontri vissuti con tante persone e grati per aver incontrato una realtà parrocchiale in cammino, grazie anche alla cura particolare che stai offrendo ai giovani. Con molto piacere ricordiamo nella preghiera gli ammalati che abbiamo visitato e anche le situazione di dolore che ci sono state condivise.Vogliamo ringraziare anche delle offerte ricevute a favore della nostra opera che tu, don Eustacchio e alcune persone ci hanno fatto pervenire, in questo abbiamo percepito il vostro sostegno alle nostre attività missionaria.Volentieri offriamo a Dio ogni desiderio che porti nel tuo cuore di pastore e ti accompagniamo con la preghiera. Ti aspettiamo in Comunità a Roma per continuare a condividere la fraternità. Ti preghiamo di estendere i nostri saluti a tutti i tuoi parrocchiani.Fraternamente

P. Juan Ramon, Margherita e Teresa

SAN SEBASTIANO IN FESTATutto ebbe inizio tre anni fa, quando ci rendemmo conto che la festa che veniva organizzata nella nostra frazione di San Sebastiano era diventata ormai solo un lontano ricordo. Noi giovani, privi d’esperienza e con un po’ di timore, cominciammo a rievocare idee e ricordi di quella nostalgica festa dismessa. Ad oggi possiamo sicuramente dire che per noi è stato un successo e che cercheremo negli anni di migliorare sempre di più. Non ci fermiamo mai, neanche durante il corso dell’anno, infatti cerchiamo di organizzare eventi spassosi, divertenti e anche ‘mangerecci’ per essere sempre presenti nella comunità. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutta la popolazione e vi diamo appuntamento al 27 e 28 Giugno al ‘Campo della Fiera’ per la festa della ‘Madonna Santissima delle Grazie’.

Parrocchia SS. Pietro e Callisto Piazza Unità d'Italia, 3 Civitella d'Agliano (VT)

Volantino parrocchiale n. 1/2015

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La musica è uno straordinario dono di Dio capace di farci comprendere, nel suo linguaggio proprio, il mistero della creazione e rendercene partecipi. Questa arte ci apre al mistero di Dio. L’uomo scopre così la propria vocazione alla lode e al servizio, e si può servire della musica come strumento per

l’evangelizzazione, la catechesi e soprattutto la preghiera, dialogo d’amore tra Dio e l’uomo che trova nel canto la sua più alta espressione. Nel Concerto che eseguiremo nella vostra Parrocchia alla vigilia della Domenica in Albis, giorno in cui la vostra Comunità celebra la festa di S. Vincenzo Ferrer, desideriamo vivere insieme a voi un gioioso incontro di preghiera durante il quale eleveremo insieme la nostra lode al Creatore e canteremo la nostra fede.Ci troviamo oggi alle porte della Quaresima, tempo

di grazia donatoci dal Signore. Il mio augurio è che in questa Quaresima e poi nel Tempo Pasquale possiamo scoprire sempre più la nostra vocazione alla lode di Dio che si nasconde nel cuore di ogni battezzato.

Mons. Marco Frisina

CONCERTO DEL CORO DI MONS. FRISINA

IL SACRO FUOCO DI SANT'ANTONIO ABATE

Il classico fuoco di Sant'Antonio ha rappresentato un grande esempio di come si possono mantenere le tradizioni nel corso degli anni. Gli ingredienti principali della piccola manifestazione sono il grande falò di legna che arde nella piazza del Comune allietando e riscaldando la temperatura rigida di pieno inverno, la benedizione degli animali, musica e vin brulé.In virtù di tutto ciò, per custodire e mantenere la "sacra" tradizione, anche quest'anno nel nostro piccolo paese di Civitella d'Agliano abbiamo potuto festeggiare il giorno 18 gennaio 2015 tale ricorrenza tanto attesa riproponendo tutte le attività legate a questa festa, con l'aggiunta di una lotteria fatta di ricchi premi.La disponibilità e l'intesa tra le diverse associazioni: Gruppo festeggiamenti, Proloco, cittadini e soprattutto le giovani mamme dei bambini residenti. Tutti hanno organizzato e realizzato, con gioioso volontariato, dolci e pietanze per la gioia del palato di tutti coloro che hanno partecipato alla festa.La benedizione degli animali, impartita dal parroco don Luca, ha favorito un momento di raccoglimento e preghiera più intensa con l'accensione e benedizione del sacro fuoco, che ha riscaldato non solo l'aria fredda, ma tutti i cuori dei presenti.

Inoltre, per la felicità dei bambini, si è effettuata la prima mascherata del carnevale 2015. Concludendo possiamo affermare che la coesione e il raccordo tra i diversi settori preposti ai festeggiamenti di Sant'Antonio e soprattutto il devoto coordinamento del nostro parroco don Luca hanno permesso di ottimizzare al meglio questa antica tradizione. Auspichiamo che tutto ciò possa perpetuarsi sia per l'anno prossimo che per gli anni a venire, per regalare a tutti momenti di allegria e spensieratezza.

Daniela Benucci

Parrocchia SS. Pietro e Callisto Piazza Unità d'Italia, 3 Civitella d'Agliano (VT)

Volantino parrocchiale n. 1/2015

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Questo foglio non è una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge numero 62/01.

Quaresima, cammino verso i giorni supremi, i giorni del nostro destino. «Volete sapere qualcosa di voi e di Me? – dice il Signore –. Vi do un appuntamento: un uomo in croce. Volgete lo sguardo a Colui che è posto in alto».Il giorno prima, giovedì, l'appuntamento di Dio è stato un altro: uno che è posto in basso. Che cinge un asciugamano e si china a lavare i piedi ai suoi. Chi è Dio? Il tuo lavapiedi. In ginocchio davanti a me. Le sue mani sui miei piedi. Davvero, come a Pietro, ci viene da dire: ma Tu sei tutto matto. E Lui a ribadire: sono come lo schiavo che ti aspetta, e al tuo ritorno ti lava i piedi. Il cristianesimo è scandalo e follia.E io, nella vita, di fronte all'uomo che atteggiamento ho? Quanto somigliante a quello del Salvatore? Sono il servitore del bisogno e della gioia di mio fratello? Sono il lavapiedi dell'uomo? Ve la immaginate una umanità dove ognuno corre ai piedi dell'altro? Dove ognuno si inchina davanti all'uomo, come il gesto emozionante del vescovo di Roma che si inchina, al balcone di San Pietro, al suo primo apparire, chiedendo preghiera e benedizione, dando venerazione e onore a ogni figlio della terra?

La croce è l'immagine più pura e più alta che Dio ha dato di se stesso. «Per sapere chi sia Dio devo solo inginocchiarmi ai piedi della Croce» (Karl Rahner). Dio è così: è bacio a chi lo tradisce. Non spezza nessuno, spezza se stesso. Non versa il sangue di nessuno, versa il proprio sangue. Non chiede più sacrifici a me, sacrifica se stesso per me. E noi qui disorientati, che non capiamo. Ma poi lo stupore, e anche l'innamoramento. Dopo duemila anni sentiamo, come le donne, il centurione, il ladro, che nella Croce c'è attrazione e seduzione, c'è bellezza. La suprema bellezza della storia è quella accaduta fuori Gerusalemme, sulla collina dove il Figlio di Dio si lascia inchiodare, povero e nudo, per morir d'amore. Dove un amore eterno penetra nel tempo come una goccia di fuoco, e divampa. Fondamento della fede cristiana è la cosa più bella del mondo: un atto d'amore totale. La croce è domanda sempre aperta, so di non capire. Alla fine però ciò che convince è di una semplicità assoluta: Perché la croce / il sorriso / la pena inumana?/Credimi / è così semplice / quando si ama. (Jan Twardowski) Si fece buio su tutta la terra da mezzogiorno fino alle tre. Una notazione temporale che ha il potere di riempirmi di speranza: perché dice che è fissato un limite alla tenebra, un argine al dolore: tre ore può infierire, ma non andrà oltre, poi il sole ritorna. Così fu in quel giorno, così sarà anche nei giorni della nostra angoscia. «Ciò che ci fa credere è la croce, ma ciò in cui crediamo è la vittoria della croce, la vittoria della vita» (Pascal).

Ermes Ronchi

AI PIEDI DELLA CROCE

Parrocchia SS. Pietro e Callisto Piazza Unità d'Italia, 3 Civitella d'Agliano (VT)

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