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Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,50 Copia arretrata € 3,00 (diffusione e vendita 29-30 dicembre 2020) L ’O SSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Unicuique suum Non praevalebunt Anno CLX n. 298 (48.622) martedì 29 dicembre 2020 Città del Vaticano y(7HA3J1*QSSKKM( +z!#!$!@!" LA BUONA NOTIZIA Il Vangelo della II domenica dopo Natale Nella tenda, pronti a partire Nell’anno del distanziamento la prossimità del Papa di ANDREA TORNIELLI I l 2020 di Papa Francesco, come quello di ciascuno di noi, è stato profondamente segnato dalla pandemia. Nessun viaggio, poche udienze generali con la presenza contingentata di persone alla fine dell’estate poi nuovamente interrotte con l’arrivo della se- conda ondata di contagi, celebrazioni pubbli- che in forma ridotta con la partecipazione di piccoli gruppi di fedeli. Ciò che è mancato è stato il contatto quotidiano con la gente, il con- tatto fisico fatto di abbracci, di strette di mano, di parole sussurrate con le lacrime agli occhi, di benedizioni tracciate sul capo, di sguardi che si incrociano e si incontrano. Anche Francesco, a suo modo, ha dovuto svolgere la sua missione in smartworking, restando a casa, collegandosi in modo virtuale, moltiplicando i contatti tele- fonici. L’anno di Papa Francesco è stato segnato dalle parole dell’esortazione Querida Amazonia, che ha rac- colto il di- scernimento del Sinodo dell’ottobre 2019 ed è sta- ta pubblicata alla vigilia dello scop- pio della pandemia: un richiamo forte a guar- dare quanto accade in quella regio- ne dimenti- cata. L’indi- cazione di vie concrete per un’ecologia umana che tenga conto dei poveri, per la valorizzazione delle culture e per una Chiesa missionaria dal volto amazzonico. Poi, appena il covid-19 è sembrato concedere una tregua, almeno in Italia, France- sco ha ripreso le udienze generali con i fedeli proponendo loro un ciclo di catechesi su quale futuro vogliamo costruire dopo la pandemia. Infine, lo scorso ottobre, il dono di una nuova enciclica, Fratelli tutti, che ha indicato la fraterni- SEGUE A PA G I N A 2 di FABIO ROSINI N el prologo di Giovanni la Pa- rola viene «ad abitare in mezzo a noi». L’espressione abitare sarebbe alla lettera: porre la tenda. La tenda era strumento distintivo di un popolo di ceppo nomade che man- teneva nel suo codex qualche traccia della sua remota origine errante. Non è un caso se Gesù, appena nato, viene manifestato esclusivamente a due gruppi di persone peregrinanti, i Pastori e i MagiQuesta estrazione nomade tramanda- va la duplice capacità di riuscire a fare casa dappertutto, senza mai dimenticare la dimensione precaria di ogni cosa. Nella lettera a Diogneto queste due capacità vengono comprese come tipi- che dei cristiani: «Vivono nella loro pa- tria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono di- staccati come stranieri». La pandemia ci ha inchiodati in casa costringendoci a misurarci anche troppo con la malattia e le notizie di morte. Fermi e precari, instabili pur se installa- ti. Queste situazioni sono state in realtà delle provvidenziali occasioni di crescita, come sempre. Saper stare in un luogo ma peregrina- re nello spirito, scoprendo i mille detta- gli della realtà. Non si sta mai veramen- te fermi se non quando si rifiuta di la- sciarsi cambiare e di maturare. Ma torna utile considerare l’altro aspetto, quello precario e vulnerabile. Forse si guarda qualcosa fino in fon- do solo quando si è consapevoli di ve- derlo per l’ultima volta. Come il giorno che si dà l’ultimo sguardo ad una casa quando la si sta per lasciare definitiva- mente: allora si vedono le gioie vissute, i dolori e le occasioni sprecate, quando il tempo diviene visibile in un istante. Questo sarebbe lo sguardo da dare ad ogni giorno della vita, perché inelutta- bilmente lo lasciamo e non tornerà mai più. Il 2020, ad esempio, non tornerà mai più. Se lo abbiamo vissuto come in una tenda, buon per noi. Bisognava imparare a guardare tutto in modo profondo, per lasciarsi cambia- re e non sciupare le occasioni per ama- re, che passano veloci. Stare nella tenda, pronti a partire. Gesù e il sogno confortante di Giuseppe Tutto suo padre di GI O VA N N I CESARE PAGAZZI N on è così facile dormire quando scopri che, poco prima delle nozze, la tua fidanzata ti ha tradito. L’anima è demolita dalla de- lusione, abbattuta da rim- pianti e rimorsi, smarrita nel presente, confusa dal futuro, nervosa al pensiero di tutto, anche di quanto dirà la gente. L’inizio del vangelo di Mat- teo, e di tutti i quattro vangeli, descrive un uomo in questo stato. Certo, il lettore è subito avvertito che Maria è rimasta fedele al suo Giuseppe: la gra- vidanza è «opera dello Spirito Santo» (Matteo , 1, 18). Ma il di- retto interessato non lo sa. Decide di non diffamare la ra- gazza (chissà quanto le voleva bene!), escogitando una solu- zione impraticabile, perfino ridicola: interrompere “in se- greto il percorso nuziale. Possibile il riserbo in un paese di qualche centinaio d’abitan- ti, soprattutto trattandosi d’u- na “faccenda d’amore”? Ciò nonostante, Giuseppe dorme. Non è scalfito dall’insonnia, dall’inquietante tormento che allontana il riposo. Durante il sonno, gli appare un angelo SEGUE A PA G I N A 7 Documento congiunto della Commissione vaticana Covid-19 e della Pontificia Accademia per la vita di AMEDEO LOMONACO I vaccini sono stati sviluppati come un bene pubblico e de- vono essere forniti a tutti in modo giusto ed equo, dando priorità a coloro che ne hanno più bisogno. È quanto ricordano la Commissione vaticana Covid-19 e la Pontificia Accademia per la vita (Pav) sottolineando, in un docu- mento congiunto diffuso oggi, l’es - senziale ruolo dei vaccini per scon- figgere la pandemia. Facendo eco al recente messag- gio di Natale del Papa, si esortano i leader mondiali a resistere alla tentazione di aderire ad un «na- zionalismo vaccinale» e gli Stati nazionali e le imprese a cooperare — e a non competere — tra loro. I vaccini, affinché «possano illumi- nare e portare speranza al mondo intero — ha detto il Pontefice lo scorso 25 dicembre — devono stare a disposizione di tutti». Principi Giustizia, solidarietà e inclu- sione sono i principali criteri da seguire per affrontare le sfide po- ste da questa emergenza planeta- ria. Le aziende che possono essere valutate in modo positivo, aveva detto il Santo Padre all’udienza SEGUE A PA G I N A 6 Garantire i vaccini a tutti Una questione di giustizia Garantire i vaccini a tutti Una questione di giustizia IL 2020 DI PA PA FRANCESCO La forza della preghiera in tempo di pandemia ISABELLA PIRO NELLE PA G I N E 2 E 3

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  • Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,50 Copia arretrata € 3,00 (diffusione e vendita 29-30 dicembre 2020)

    L’OSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO

    Unicuique suum Non praevalebunt

    Anno CLX n. 298 (48.622) martedì 29 dicembre 2020Città del Vaticano

    y(7HA

    3J1*QS

    SKKM(

    +z!#!$!@

    !"

    LA BUONA NOTIZIA • Il Vangelo della II domenica dopo Natale

    Nella tenda, pronti a partire

    Nell’annodel distanziamento

    la prossimitàdel Papa

    di ANDREA TORNIELLI

    I l 2020 di Papa Francesco, come quello diciascuno di noi, è stato profondamentesegnato dalla pandemia. Nessun viaggio,poche udienze generali con la presenzacontingentata di persone alla fine dell’estatepoi nuovamente interrotte con l’arrivo della se-conda ondata di contagi, celebrazioni pubbli-che in forma ridotta con la partecipazione dipiccoli gruppi di fedeli. Ciò che è mancato èstato il contatto quotidiano con la gente, il con-tatto fisico fatto di abbracci, di strette di mano,di parole sussurrate con le lacrime agli occhi, dibenedizioni tracciate sul capo, di sguardi che siincrociano e si incontrano. Anche Francesco, asuo modo, ha dovuto svolgere la sua missionein smartworking, restando a casa, collegandosiin modo virtuale, moltiplicando i contatti tele-fonici.

    L’anno di Papa Francesco è stato segnatodalle parole dell’esortazione Querida Amazonia,

    che ha rac-colto il di-scernimentodel Sinododell’o t t o b re2019 ed è sta-ta pubblicataalla vigiliadello scop-pio dellapandemia:un richiamoforte a guar-dare quantoaccade inquella regio-ne dimenti-cata. L’indi-cazione di

    vie concrete per un’ecologia umana che tengaconto dei poveri, per la valorizzazione delleculture e per una Chiesa missionaria dal voltoamazzonico. Poi, appena il covid-19 è sembratoconcedere una tregua, almeno in Italia, France-sco ha ripreso le udienze generali con i fedeliproponendo loro un ciclo di catechesi su qualefuturo vogliamo costruire dopo la pandemia.Infine, lo scorso ottobre, il dono di una nuovaenciclica, Fratelli tutti, che ha indicato la fraterni-

    SEGUE A PA G I N A 2

    di FABIO ROSINI

    Nel prologo di Giovanni la Pa-rola viene «ad abitare in mezzoa noi». L’espressione a b i t a resarebbe alla lettera: porre latenda.

    La tenda era strumento distintivo diun popolo di ceppo nomade che man-teneva nel suo codex qualche tracciadella sua remota origine errante.

    Non è un caso se Gesù, appena nato,viene manifestato esclusivamente a duegruppi di persone peregrinanti, i Pastorie i Magi…

    Questa estrazione nomade tramanda-va la duplice capacità di riuscire a f a recasa dappertutto, senza mai dimenticarela dimensione precaria di ogni cosa.

    Nella lettera a Diogneto queste due

    capacità vengono comprese come tipi-che dei cristiani: «Vivono nella loro pa-tria, ma come forestieri; partecipano atutto come cittadini e da tutto sono di-staccati come stranieri».

    La pandemia ci ha inchiodati in casacostringendoci a misurarci anche troppocon la malattia e le notizie di morte.Fermi e precari, instabili pur se installa-ti.

    Queste situazioni sono state in realtàdelle provvidenziali occasioni di crescita,come sempre.

    Saper stare in un luogo ma peregrina-re nello spirito, scoprendo i mille detta-gli della realtà. Non si sta mai veramen-te fermi se non quando si rifiuta di la-sciarsi cambiare e di maturare.

    Ma torna utile considerare l’a l t roaspetto, quello precario e vulnerabile.

    Forse si guarda qualcosa fino in fon-do solo quando si è consapevoli di ve-derlo per l’ultima volta. Come il giornoche si dà l’ultimo sguardo ad una casaquando la si sta per lasciare definitiva-mente: allora si vedono le gioie vissute,i dolori e le occasioni sprecate, quandoil tempo diviene visibile in un istante.

    Questo sarebbe lo sguardo da dare adogni giorno della vita, perché inelutta-bilmente lo lasciamo e non tornerà maipiù. Il 2020, ad esempio, non torneràmai più.

    Se lo abbiamo vissuto come in unatenda, buon per noi.

    Bisognava imparare a guardare tuttoin modo profondo, per lasciarsi cambia-re e non sciupare le occasioni per ama-re, che passano veloci. Stare nella tenda,pronti a partire.

    Gesù e il sogno confortante di Giuseppe

    Tutto suo padredi GI O VA N N I CESAREPAGAZZI

    Non è così faciledormire quandoscopri che, pocoprima delle nozze,la tua fidanzata ti ha tradito.L’anima è demolita dalla de-lusione, abbattuta da rim-pianti e rimorsi, smarrita nelpresente, confusa dal futuro,nervosa al pensiero di tutto,anche di quanto dirà la gente.L’inizio del vangelo di Mat-teo, e di tutti i quattro vangeli,descrive un uomo in questostato. Certo, il lettore è subitoavvertito che Maria è rimastafedele al suo Giuseppe: la gra-

    vidanza è «opera dello SpiritoSanto» (Ma t t e o , 1, 18). Ma il di-retto interessato non lo sa.Decide di non diffamare la ra-gazza (chissà quanto le volevabene!), escogitando una solu-zione impraticabile, perfinoridicola: interrompere “in se-g re t o ” il percorso nuziale.Possibile il riserbo in un paesedi qualche centinaio d’abitan-ti, soprattutto trattandosi d’u-na “faccenda d’a m o re ”? Ciònonostante, Giuseppe dorme.Non è scalfito dall’insonnia,dall’inquietante tormento cheallontana il riposo. Durante ilsonno, gli appare un angelo

    SEGUE A PA G I N A 7

    Documento congiuntodella Commissionevaticana Covid-19e della PontificiaAccademia per la vita

    di AMEDEO LOMONACO

    I vaccini sono stati sviluppaticome un bene pubblico e de-vono essere forniti a tutti inmodo giusto ed equo, dandopriorità a coloro che ne hanno piùbisogno. È quanto ricordano laCommissione vaticana Covid-19 ela Pontificia Accademia per la vita(Pav) sottolineando, in un docu-mento congiunto diffuso oggi, l’es -senziale ruolo dei vaccini per scon-figgere la pandemia.

    Facendo eco al recente messag-gio di Natale del Papa, si esortanoi leader mondiali a resistere allatentazione di aderire ad un «na-zionalismo vaccinale» e gli Statinazionali e le imprese a cooperare— e a non competere — tra loro. Ivaccini, affinché «possano illumi-nare e portare speranza al mondointero — ha detto il Pontefice loscorso 25 dicembre — devono starea disposizione di tutti».

    PrincipiGiustizia, solidarietà e inclu-

    sione sono i principali criteri daseguire per affrontare le sfide po-ste da questa emergenza planeta-ria. Le aziende che possono esserevalutate in modo positivo, avevadetto il Santo Padre all’udienza

    SEGUE A PA G I N A 6

    Garantire i vaccini a tuttiUna questione di giustiziaGarantire i vaccini a tuttiUna questione di giustizia

    IL 2020 DI PA PA FRANCESCO

    La forza della preghierain tempo di pandemia

    ISABELLA PIRO NELLE PA G I N E 2 E 3

  • L’OSSERVATORE ROMANOpagina 2 martedì 29 dicembre 2020

    di ISABELLA PIRO

    Domenica 8 marzo 2020: la lineadi demarcazione che separa il“prima” e il “dop o” passa daquesta data. È il giorno del pri-mo Angelus di Papa Francescorecitato, in diretta audio-video,dalla Biblioteca del Palazzoapostolico. Il lockdown impo-sto dalla pandemia da covid-19è imminente. «È un po’ stranaquesta preghiera dell’Angelusdi oggi, con il Papa “ingabbia-to” nella Biblioteca, ma io vivedo, vi sono vicino», diceFrancesco, all’inizio del colle-gamento. Poi, al termine, ilfuori-programma: il Papa si af-

    faccia ugualmente alla finestradel Palazzo apostolico per be-nedire piazza San Pietro. An-cora non si sa, ma quella piaz-za, nel corso dei mesi, diverràvuota e silenziosa; a riempirla

    saranno la preghiera del Pon-tefice e le speranze del mondo.È lì, infatti, che da solo, sottola pioggia, Francesco presiede,la sera del 27 marzo, Venerdì diQuaresima, il Momentostraordinario di preghiera intempo di pandemia. Alle suespalle, il crocifisso ligneo dellachiesa romana di San Marcelloal Corso, davanti al quale ilPontefice aveva già pregato il15 marzo, dopo aver percorso apiedi, in pellegrinaggio, untratto di via del Corso. Davantia quella croce, il Papa invital’umanità a non avere paura ead affidarsi al Signore: «Ab-biamo un’ancora: nella sua

    nessuno ci separi dal suo amo-re redentore».

    Le udienze generali:preghiera, guarigione

    e Beatitudini

    La preghiera e l’e m e rg e n z asanitaria ritornano anche nellecatechesi delle udienze genera-li del 2020: alla prima, infatti,il Papa dedica un intero cicloche inizia il 6 maggio e ripren-de il 7 ottobre. «La preghiera èil respiro della fede — dice —, èla sua espressione più propria.Come un grido che esce dalcuore di chi crede e si affida aDio». Sul tema «Guarire ilmondo», il Pontefice riflette apartire dal mese di agosto, ri-chiamando in particolare, mer-coledì 19, l’importanza di unaccesso universale al vaccino:«Sarebbe triste se nel vaccinoper il covid-19 si desse la prio-rità ai più ricchi! Sarebbe tristese questo vaccino diventasseproprietà di questa o quellaNazione e non sia universale eper tutti». Un terzo ciclo di ca-techesi, da gennaio a fine apri-le, viene dedicato invece alleBeatitudini. Fino al prossimo31 dicembre, saranno 46, in to-tale, le udienze generali di que-st’anno sullo sfondo di luoghidiversi, seguendo l’andamentopiù o meno grave della pande-mia: piazza San Pietro ne ospi-ta una sola (quella del 26 feb-braio, Mercoledì delle Ceneri),mentre le altre si svolgono inaula Paolo VI, nel cortile di SanDamaso o in diretta audio-vi-deo dalla Biblioteca del Palaz-zo apostolico, senza la presen-za fisica dei fedeli.

    Gli Angeluse gli appelli per la pace

    Il collegamento mediaticodalla Biblioteca viene usato,da marzo a maggio, anche perl’Angelus e il Regina Caeli. Fi-no al 31 dicembre 2020, il Papareciterà la preghiera mariana58 volte, trovando l’o ccasioneper lanciare appelli alla pace ealla solidarietà in molti Paesischiacciati da guerre e calamitànaturali. Su tutti prevale l’e-sortazione del 19 luglio: «Ilmio pensiero va a quelle popo-lazioni le cui sofferenze sonoaggravate da situazioni di con-flitto — dice il Papa —. Rinno-vo l’appello ad un cessate-il-fuoco globale e immediato,che permetta la pace e la sicu-rezza indispensabili per forni-re l’assistenza umanitaria ne-cessaria».

    Le dirette della messaa Casa Santa Marta

    In tempo di pandemia, latecnologia digitale fa sentire ilPapa vicino all’umanità soffe-rente: dal 9 marzo al 18 mag-gio, poiché in Italia le chiesesono interdette alle celebrazio-ni con concorso di popolo, ilPontefice autorizza la trasmis-

    Il 2020 di Papa Francesco

    La forza della preghierain tempo di pandemia

    sione in diretta audio-videodella messa da lui presiedutaogni mattina alle 7 in CasaSanta Marta. All’inizio di ognicelebrazione, il Papa prega peruna categoria particolare dipersone: malati, defunti, ope-ratori sanitari, carcerati, anzia-ni, famiglie, lavoratori essen-ziali, artisti, ma anche per i pa-stori e le autorità, chiamate ascelte difficili. L’ultima direttasi tiene la mattina del 18 mag-gio dalla basilica Vaticana:quel giorno, ricorre il centena-rio della nascita di san Giovan-ni Paolo II e Papa Francescocelebra la messa nella cappelladedicata al Papa polacco. Inlui, dice, troviamo tre «traccedi Buon Pastore: la preghiera,la vicinanza al popolo, l’a m o realla giustizia».

    «Fratelli tutti»e «Querida Amazonia»

    L’anno che costringe l’uma-nità al distanziamento socialeè anche l’anno della terza enci-clica di Papa Francesco: il 4 ot-tobre viene pubblicata Fra t e l l itutti, che mutua il titolo dalleAm m o n i z i o n i di san Francesco diAssisi e viene diffusa nel gior-no in cui la Chiesa fa memoriadel santo Poverello. Nell’enci-clica, il Pontefice indica la fra-ternità e l’amicizia sociale co-me vie primarie per costruireun mondo migliore, più giustoe pacifico, con l’impegno ditutti. Il documento offre ancheal Papa l’occasione per ribadi-

    re il no alla guerra e per richia-mare alla consapevolezza che,in un mondo globalizzato, ci sipuò salvare solo insieme. Mail 2020 si apre con un altro do-cumento fondamentale diFrancesco: l’esortazione apo-stolica Querida Amazonia, fruttodel Sinodo speciale per la Re-gione panamazzonica svoltosiin Vaticano nell’ottobre 2019.Diffuso il 12 febbraio, il testorappresenta l’auspicio di Fran-cesco per una Chiesa dal voltoamazzonico e traccia nuovicammini di evangelizzazione edi cura dell’ambiente e dei po-

    veri. In particolare, il Papachiama a un nuovo slanciomissionario, incoraggiando ilruolo dei laici nelle comunitàecclesiali.

    L’anniversariodella «Laudato si’»

    e l’impegno per la curadel Creato

    Il 2020 vede anche il quintoanniversario della seconda en-ciclica di Papa Francesco, Lau-dato si’: per questo, il 18 giugnoviene diffuso il documento Incammino per la cura della casa comu-ne, elaborato dal Tavolo inter-dicasteriale della Santa Sedesull’ecologia integrale e chemira a interpellare ogni cristia-no a una sana relazione con ilCreato. Il 24 maggio, poi, vie-ne lanciato uno speciale Annodella Laudato si’, mentre il 12 di-cembre Papa Francesco inviaun videomessaggio ai parteci-panti all’High Level VirtualClimate Ambition Summit, lavideoconferenza dell’Onu sulclima. Nel videomessaggio,Francesco dichiara l’imp egnodel Vaticano «a ridurre a zerole emissioni nette prima del2050, intensificando gli sforzidi gestione ambientale» perrendere possibile «l’uso razio-nale delle risorse naturali, l’ef-ficienza energetica, la mobilitàsostenibile, la riforestazione, el’economia circolare anche nel-la gestione dei rifiuti».

    L’Anno specialeper la famiglia

    «Amoris laetitia»

    In quanto vescovo di Roma,il 3 febbraio Francesco firmaun messaggio per i 150 anni diRoma Capitale, in cui scriveche «Roma avrà un futuro secondivideremo la visione di

    CO N T I N UA DA PA G I N A 1

    croce siamo stati salvati — dice—. Abbiamo un timone: nellasua croce siamo stati riscattati.Abbiamo una speranza: nellasua croce siamo stati risanati eabbracciati affinché niente e

    tà e l’amicizia sociale come risposta alle om-bre dell’odio, della violenza e dell’egoismoche sembrano talvolta prevalere nel nostromondo piagato non soltanto dal coronavirus,ma da guerre, ingiustizie, povertà, cambia-menti climatici.

    L’evento simbolo dell’anno appena tra-scorso, nella memoria di tutti, è rimasto quel-lo del 27 marzo, con la Statio Orbis, la suppli-ca a Dio perché intervenga e aiuti l’umanitàcolpita dalla pandemia: Francesco solo, sottola pioggia, in una piazza San Pietro desolata-mente vuota come non mai e allo stesso tem-po mai così piena, grazie a milioni e milionidi persone collegate in mondovisione per pre-gare in silenzio. Il Papa che risale lentamentei larghi gradini per arrivare sul sagrato e ci ri-corda che siamo tutti sulla stessa barca, im-possibilitati a salvarci da soli; il Papa bacia ipiedi del Crocifisso di San Marcello, portatoin processione dai romani contro la peste; ilPapa che benedice con il Santissimo la città eil mondo mentre sullo sfondo si odono le si-rene in una Roma paralizzata dal lockdown.

    Ma c’è stato un altro evento quotidiano,meno eclatante eppure più importante, che hapermesso a Francesco di accompagnare milio-ni di persone in tutto il mondo durante la pri-ma parte di questo 2020, nel tempo della pau-ra e dello smarrimento. È stata la Messa quo-tidiana celebrata nella cappella di Casa SantaMarta alle 7 del mattino: per tre mesi il Suc-

    cessore di Pietro ha bussato sommessamentealle porte delle nostre case, ci ha invitato nonad ascoltare grandi discorsi o lunghe cateche-si, ma innanzitutto ad ascoltare le parole dellaScrittura, commentate con brevi omelie abraccio e seguite, dopo la celebrazione eucari-stica, da alcuni minuti di adorazione silenzio-sa davanti al Santissimo. Ogni mattina, ognimezzogiorno od ogni sera, a seconda dei fusiorari, tante, tantissime persone anche nonpraticanti e non credenti, si sono sintonizzatecon la radio, la T V, lo streaming, per ascoltareil messaggio del Vangelo e la voce del Vesco-vo di Roma divenuto parroco del mondo. Ese hanno colpito le immagini del Papa solo inpiazza il 27 marzo, ancor di più hanno com-mosso quelle di tanti fedeli in ginocchio da-vanti a uno schermo o ad uno smartphonedurante la consacrazione, dalle Americhe al-l’Europa, in Cina come in Africa. L’essenzialesobrietà di quelle celebrazioni, precedute dabrevi preghiere per le categorie più colpite dalcovid-19, ha fatto compagnia, ha offerto bar-lumi di speranza, ha aiutato a pregare, ci hafatti sentire tutti meno soli, meno isolati, me-no abbandonati. La prossimità al popolo diDio, l’accompagnamento realizzato con quel-le Messe condivise sugli schermi in ogni partedel mondo, ha reso evidente che cosa signifi-ca, per il Papa, essere pastore della Chiesauniversale, intercessore per l’umanità ferita,testimone del Vangelo che è all’opera in tuttala famiglia umana in tanti modi spesso impre-vedibili e nascosti.

    Nelle foto:(in basso)la preghieradel Papail 27 marzoin piazzaSan Pietro;(a destra)ai piedidella Croceil Venerdì Santo(10 aprile)

    LA TRASMISSIONE

    La finestra del Papa

    Un’approfondita e interes-sante rilettura del magisteroe dell’attività di Francescoin questo 2020 segnato dal-la pandemia si trova anchenella puntata speciale delprogramma di Radio vati-cana Italia «La finestra delPapa» andata in onda il 16dicembre scorso e disponi-bile in podcast su VaticanNews. Ospiti del condutto-re Fabio Colagrande si so-no alternati nei commenti ilcardinale Gianfranco Rava-si, presidente del PontificioConsiglio della cultura, ilgesuita Federico Lombardi,presidente della Fondazio-ne Joseph Ratzinger - Be-nedetto XVI, Ferruccio DeBortoli, presidente dell’As-sociazione Vidas e già di-rettore del «Corriere dellaSera» e de «Il Sole 24Ore», e Alessandro Gisotti,vicedirettore editoriale deimedia vaticani.

    .

    La prossimità del Papa

    Inquadra il codice Qr per scaricarei podcast della prima e seconda parte

    della trasmissione

  • L’OSSERVATORE ROMANOmartedì 29 dicembre 2020 pagina 3

    Il 2020 di Papa Francesco

    città fraterna, inclusiva, apertaal mondo». Tra le lettere apo-stoliche di quest’anno, invece,risalta la Patris corde, diffusa l’8dicembre, a 150 anni dalla di-chiarazione di san Giuseppequale patrono della Chiesa cat-tolica fatta dal beato Pio IX . Ildocumento descrive i tratti sa-lienti del padre putativo di Ge-sù, cogliendone la forza di «unprotagonismo senza pari nellastoria della salvezza» proprionel suo restare «nascosto» e«decentrato» per amore delFiglio e di Maria. La lettera èaccompagnata da un decretodella Penitenzieria apostolicacon cui viene annunciato unospeciale Anno di san Giuseppeche si concluderà l’8 dicembre2021. All’Angelus del 27 di-cembre, poi, Francesco annun-cia che il 19 marzo 2021, pro-prio nella solennità del padreputativo di Gesù, verrà inau-gurato l’Anno dedicato alla fa-miglia Amoris laetitia che si con-cluderà il 26 giugno 2022 conil decimo Incontro mondialedelle famiglie, in programma aRoma. Lo speciale Anno vuolecelebrare il quinto anniversariodell’esortazione apostolicaAmoris laetitia sulla bellezza e lagioia dell’amore familiare, fir-mata dal Pontefice il 19 marzo2016.

    La preghiera silenziosadella Via Crucis

    e in piazza di Spagna

    Il 2020 vede poi alcune cele-brazioni particolari presiedutedal Pontefice: il 26 gennaio,nella basilica Vaticana, si tienela messa per la prima Domeni-ca della Parola di Dio, istituitadal Papa nel 2019. «La Parolache salva viene nelle nostrecomplessità, nelle nostre oscu-rità — sottolinea Francesco nel-l’omelia —. Oggi come alloraDio desidera visitare quei luo-ghi dove pensiamo che Eglinon arrivi». La sera del 10aprile, a meno di un mese dal-l’intenso momento di preghie-ra del 27 marzo, piazza SanPietro torna a fare da scenarioa un’altra preghiera, altrettan-to sentita: la Via Crucis, scrittadai detenuti del carcere DuePalazzi di Padova. Al terminedel rito, il Papa non pronunciaalcun discorso, ma il suo silen-zio orante è più forte di ognialtra parola. Lo stesso silenzio,colmo di fede, lo accompagne-rà, mesi dopo, in piazza diSpagna, a Roma: è l’alba dell’8dicembre, solennità dell’Im-macolata Concezione, e il Pa-pa, con il volto coperto dallamascherina e un ombrello a ri-pararsi dalla pioggia, si racco-glie in preghiera davanti allacolonna sormontata dalla sta-tua della Vergine. Ai suoi pie-di, depone un mazzo di rosebianche, insieme alle speranzedi tutta l’umanità.

    L’Urbi et Orbi di Pasquae Cabo Delgado

    sulla mappa del mondo

    La Pasqua di Risurrezione,celebrata il 12 aprile, è conno-tata da una basilica Vaticanavuota di fedeli: il Papa presie-de la messa alla presenza dipochissime persone e pronun-cia l’Urbi et Orbi non dallaloggia centrale, bensì in piedi,da solo, davanti all’altare dellaConfessione. Ma non è soltan-

    to il contesto inusuale a impri-mere nella memoria quel mo-mento: sono anche le paroleche il Papa dice. Perché quelgiorno sale alla ribalta interna-zionale il dramma di CaboDelgado, in Mozambico. Tra idiversi appelli alla pace cheFrancesco lancia nel suo mes-saggio alla città e al mondo, in-fatti, c’è anche quello per laprovincia nord-orientale delPaese africano, scenario da treanni di un violento conflitto.Ed in quel momento, è come seil Papa mettese Cabo Delgadosulla mappa del mondo. La ba-silica Vaticana accoglie ancheun’altra celebrazione partico-lare: il 22 novembre, al terminedella messa nella solennità diCristo Re, si svolge la cerimo-nia di consegna della Croce edell’icona mariana, simbolidella Giornata mondiale dellagioventù, tra i ragazzi di Pana-má, Paese ospitante della Gmg2019, e i giovani di Lisbona, inPortogallo, che accoglierà l’e-vento nel 2023. Per l’o ccasio-ne, il Papa stabilisce che, d’orain poi, la celebrazione diocesa-na della Gmg venga trasferitadalla Domenica delle Palmealla Domenica di Cristo Re.

    Le riforme in ambitogiudiziario ed economico

    Dal punto di vista delle ri-forme, nell’anno che sta perterminare Francesco firma di-versi documenti: a marzo, pro-mulga la legge CCCLI sull’O r-dinamento giudiziario delloStato Città del Vaticano chesostituisce quella in vigore dal1987, dando una maggiore in-dipendenza ai magistrati esemplificando il sistema graziea una separazione più specificatra magistratura inquirente egiudicante. Il 1° giugno è lavolta delle Norme sulla trasparen-za, il controllo e la concorrenza deicontratti pubblici della Santa Sede edella Città del Vaticano, il motuproprio che consentirà una mi-gliore gestione delle risorse eridurrà il pericolo di corruzio-ne e che sarà seguito, il 18 set-tembre, da un Protocollo di in-tesa in materia di lotta alla cor-ruzione, siglato dal prefettodella Segreteria per l’Econo-mia, padre Juan AntonioGuerrero, e dal revisore gene-rale ad interim, AlessandroCassinis Righini. Il 5 ottobrearriva anche la nomina dellaCommissione per le materie ri-servate che dovrà stabilire, ca-so per caso, su quali atti di na-tura economica è necessariomantenere la riservatezza. Il 5dicembre, inoltre, Papa Fran-cesco approva, con un chiro-grafo, il nuovo Statuto del-l’Autorità di informazione fi-nanziaria, che d’ora in avanti sichiamerà Autorità di supervi-sione e informazione finanzia-ria (Asif). Infine, il 28 dicem-bre, con il motu proprio C i rc aalcune competenze in materia econo-mico-finanziaria, la gestione difondi e immobili della Segrete-ria di Stato, compreso l’O b olodi San Pietro, viene trasferitaall’Apsa. Tale passaggio,preannunciato lo scorso ago-sto con una lettera del Papa alcardinale segretario di StatoPietro Parolin, è stato messo apunto da un’apposita Com-missione di passaggio e di con-trollo istituita all’inizio di no-vembre e diverrà operativo ilprossimo 1° gennaio. Al con-

    tempo, viene rafforzato il ruo-lo di controllo della Segreteriaper l’Economia, che avrà fun-zioni di segreteria papale per lematerie economiche e finan-ziarie.

    Il rapporto McCarricke la vicinanza del Papa

    alle vittime di abuso

    Significativo è anche, il 22ottobre, il rinnovo per due an-ni dell’Accordo provvisorio trala Santa Sede e la Repubblicapopolare Cinese, firmato a Pe-chino nel 2018 e riguardante lanomina dei vescovi. La proro-ga è seguita, il 24 novembre,dalla nomina di un nuovo pre-sule, monsignor TommasoChen Tianhao, che guiderà ladiocesi di Qingdao. Sempre anovembre, martedì 10, vienepubblicato il Rapporto sulla cono-scenza istituzionale e il processo deci-sionale della Santa Sede riguardantel’ex Cardinale Theodore Edgar Mc-Carrick. Riconosciuto respon-sabile di abusi sessuali su mi-nori e dimesso dallo stato cleri-cale nel 2019, l’ex porporato èoggetto di un ampio dossierche la Segreteria di Stato ela-bora su mandato del Papa. Lostesso Pontefice ne parla all’u-dienza generale dell’11 novem-bre: «Ieri è stato pubblicato il Rapporto sul doloroso casodell’ex cardinale TheodoreMcCarrick — dice —. Rinnovola mia vicinanza alle vittime diogni abuso e l’impegno dellaChiesa per sradicare questomale». Da segnalare che il 16luglio la Congregazione per ladottrina della fede pubblica unvademecum per guidare, pas-so dopo passo, chi deve proce-dere all’accertamento della ve-rità nei casi di abuso su un mi-nore da parte di un chierico. Iltesto è uno dei frutti del sum-mit sulla tutela dei minori nel-la Chiesa, svoltosi in Vaticanonel febbraio 2019.

    I cambiamentinel Collegio cardinalizio

    Verso la fine del 2020 cam-bia la composizione del Colle-gio cardinalizio: il 28 novem-bre il Pontefice crea 13 nuoviporporati, chiamandoli al nuo-vo incarico dalle periferie delmondo. Paesi come il Brunei eil Rwanda entrano per la pri-ma volta a far parte della “geo-grafia” del Collegio cardinali-zio. L’annuncio del Concisto-ro, il settimo di Francesco, arri-va a sorpresa, come è consue-tudine di questo Pontificato, altermine dell’Angelus del 25 ot-tobre. Nel rito del 28 novem-bre, che si svolge nel rispettodelle normative anti-covid econ diversi porporati in video-collegamento, il Papa esorta icardinali a non cedere alla«corruzione nella vita sacerdo-tale», affinché «il rosso porpo-ra dell’abito cardinalizio, che èil colore del sangue», non di-venti «per lo spirito mondano,quello di una eminente distin-zione».

    Le visite in Italia

    Il 2020 è l’anno senza viaggiinternazionali del Papa: quelloannunciato per la fine di mag-gio a Malta viene rinviato a da-ta da destinarsi. Francesco sisposta soltanto in Italia: il 23

    febbraio si reca a Bari in occa-sione dell’Incontro di riflessio-ne e spiritualità «Mediterra-neo frontiera di pace»: qui,dalla basilica di San Nicola, ilPontefice invoca la pace e lafratellanza, perché la guerra «èuna pazzia alla quale non cipossiamo rassegnare. Mai». Il3 ottobre, invece, Francesco vaad Assisi, in visita privata, e lì,sulla tomba del Poverello, fir-ma l’enciclica Fratelli tutti cheverrà diffusa il giorno dopo.

    I videomessaggi, segnodi prossimità ai fedeli

    In questi 12 mesi, il Pontefi-ce si fa vicino ai fedeli anchecon numerosi videomessaggi.Restano impressi nella memo-ria soprattutto quelli del 3 apri-le, del 25 settembre e del 10 di-cembre. Il primo è dedicato al-le famiglie, in vista della Pa-squa: nella fase più critica dellockdown, il Papa parla con latenerezza di un padre. «Vi rin-grazio per avermi permesso dientrare nelle vostre case — dice—. Fate un gesto di tenerezzaverso chi soffre, verso i bambi-ni, verso gli anziani. Dite loroche il Papa è vicino e prega,perché il Signore ci liberi tuttipresto dal male». Il 25 settem-bre Francesco si rivolge alla 75ªassemblea generale delle Na-zioni Unite e lancia un fortemonito alla comunità interna-zionale perché ponga fine allacorsa agli armamenti, tuteli idiritti dei migranti e ripensi isistemi economici e finanziari.Dura anche la condanna del-l’aborto come «servizio essen-ziale» umanitario. Il terzo vi-deomessaggio è indirizzato aipartecipanti all’incontro onli-ne, in Vaticano, sulla crisi inSiria e in Iraq, promosso dalDicastero per il servizio dellosviluppo umano integrale.«Bisogna fare in modo — sot-tolinea Francesco — che la pre-senza cristiana, in queste terre,continui ad essere ciò che èsempre stata: un segno di pace,di progresso, di sviluppo e diriconciliazione tra le persone ei popoli».

    L’annuncio del viaggioin Iraq, ponte per il futuro

    Ed è proprio l’Iraq a proiet-tare il Pontificato di Francescoverso il 2021: il 7 dicembre vie-ne annunciato il viaggio delPapa in terra irachena dal 5 al-l’8 marzo prossimi. Una visitache Francesco desidera forte-mente, tanto da aver espressol’intenzione di realizzarla sindal giugno 2019, nell’udienzaai partecipanti alla Riunionedelle Opere di aiuto alle Chie-se orientali (Roaco). «Un pen-siero insistente mi accompa-gna pensando all’Iraq — avevadetto allora — perché possaguardare avanti attraverso lapacifica e condivisa partecipa-zione alla costruzione del benecomune di tutte le componentianche religiose della società».Un segnale in questa direzionearriva il 25 gennaio del 2020,quando il Pontefice riceve inVaticano Barham Salih, presi-dente della Repubblica d’Iraq.Spetta dunque a questo Paesecostruire un ponte, per usareun’espressione cara a France-sco, tra un anno che se ne va eun altro che arriva, foriero dinuove speranze.

    In viadel Corsov e rs ola chiesadi SanMa rc e l l o(15 marzo)

    Dopola benedizione

    al terminedell’An g e l u s(17 maggio)

    D u ra n t eil Concistoro

    per la creazionedi 13 nuovi

    c a rd i n a l i(28 novembre)

    Ad Assisila firmadell’enciclica« Fra t e l l itutti»(3 ottobre)

  • L’OSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO

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    L’OSSERVATORE ROMANOpagina 4 martedì 29 dicembre 2020

    Ribelli irrompono nei seggi elettorali

    Centrafrica nel caos

    Messaggio di Guterres

    Il 2021 siaun anno

    di guarigione

    DAL MOND O

    Brexit: Parigi e Berlino sosterranno l’a c c o rd oraggiunto tra Bruxelles e Londra

    Il governo tedesco ha dato il via libera all’accordo raggiunto il24 dicembre tra Regno Unito e Unione europea per regola-mentare la Brexit. È quanto comunicato ieri in conferenzastampa a Berlino dalla portavoce di Angela Merkel, UlrikeDemmer, secondo cui l’esecutivo, concordando su una valuta-zione positiva dell’intesa tra Londra e Bruxelles, voterà a favorein sede di Consiglio europeo. Posizione analoga è stata assuntaanche dal governo francese. «La Francia ha difeso con determi-nazione i suoi interessi e gli interessi europei fino alla fine delnegoziato» si legge in una nota diffusa ieri sera. Parigi fornirà ilsuo sostegno alla firma di questo accordo e alla sua applicazio-ne provvisoria dal 1° gennaio in attesa della ratifica finale.

    Mali: tre soldati francesi mortiper l’esplosione di un ordigno

    Tre soldati francesi sono rimasti uccisi ieri nell’esplosione di unordigno che ha investito il veicolo blindato a bordo del qualeviaggiavano nella regione di Hombori, in Mali. Lo ha reso no-to l'Eliseo comunicando che il presidente Emmanuel Macron«rende onore con il più grande rispetto alla memoria di questimilitari, morti per la Francia nello svolgimento della loro mis-sione». La Francia è presente nel Sahel nell’ambito dell’op era-zione Barkhane, alla quale partecipano cinquemila militari do-po l’invio nel 2020 di 600 rinforzi di fronte al peggiorare dellasituazione a causa del terrorismo. Con la morte dei tre militaridi ieri, sale a 48 il numero di soldati francesi caduti in combatti-mento.

    Reporter senza frontiere: nel 2020uccisi 50 giornalisti

    Sono 50 i giornalisti uccisi nel corso del 2020 a livello mondia-le. Un bilancio che rimane stabile con tre vittime in meno ri-spetto all’anno precedente. Lo rende noto l’o rg a n i z z a z i o n enon governativa Reporter senza frontiere secondo cui la mag-gioranza dei giornalisti uccisi — quasi sette su dieci, il 68 percento del totale — sono morti lontani da zone di guerra. Il Mes-sico è il Paese che ha registrato il maggior numero di morti (8),seguito da India (4), Pakistan (4), Filippine (3) e Honduras (3).La percentuale di giornalisti uccisi nelle zone di guerra, intan-to, continua a diminuire: dal 58 per cento nel 2016 al 32 di que-st’anno. Si tratta di Paesi come la Siria e lo Yemen oppure di«aree afflitte da conflitti di bassa e media intensità», come l’Af -ghanistan e l’Iraq.

    Mattarella conferisce 36 onorificenzeagli “e ro i ” della società civile

    BANGUI, 29. Caos nella Re-pubblica Centrafricana, dovedomenica si sono svolte leelezioni presidenziali e legi-slative, nonostante i ripetutiepisodi di violenza che stan-no colpendo il Paese.

    Ribelli armati, informanofonti locali riprese dalle agen-zie di stampa internazionali,hanno preso d’assalto i seggie distrutto urne ancora pienedi schede nelle città di Car-not, Nola e Bambari, nell’o-vest. Lo ha confermato Evari-ste Mongo, un rappresentan-te dell’amministrazione. Nonsono stati registrati feriti.

    Il voto è stato precedutoda una settimana di tensionie dall’accusa di tentato colpodi Stato rivolta contro l’expresidente, François Bozizé,seguita dalla presa dei gruppiribelli della città di Bambari,la quarta del Paese africanoper grandezza, poi tornatasotto il controllo delle forzedi pace dell’O nu.

    Domenica alcuni seggihanno aperto con ritardo acausa della mancanza di ma-teriale per potere svolgere leoperazioni di voto, hanno

    detto all’agenzia Afp dei fun-zionari elettorali.

    I candidati alla presidenzasono sedici. Il principale sfi-dante dell’attuale capo diStato, Faustin-Archange To-uadéra, candidatosi per unsecondo mandato, è l’ex pri-mo ministro, Anicet-GeorgesDologuélé. I risultati provvi-sori sono attesi il 4 gennaio,quelli definitivi il 19 e l’even-tuale ballottaggio — in assen-za di maggioranza di voti alprimo turno — si terrà il 14febbraio prossimo.

    Il portavoce del Governo,Ange-Maxime Kazagui, halodato «l’impegno e la deter-minazione della popolazio-ne, che ha sfidato i gruppi ar-mati». Théophile Momokoa-ma, relatore generale dell’Au-torità nazionale elettorale, hadetto all’Afp che l'affluenzaalle urne «è stata buona, no-nostante le preoccupazioniper la minore sicurezza in al-cuni luoghi».

    NEW YORK, 29. «Il 2020 èstato un anno di prove, trage-die e lacrime. Il covid hasconvolto le nostre vite e hagettato il mondo nella soffe-renza e nel dolore. Ma unnuovo anno è alle porte, e conlui raggi di luce e speranza».Con queste parole il segreta-rio generale delle NazioniUnite, António Guterres, nelsuo messaggio di fine anno,ha rivolto gli auguri alla co-munità internazionale invitan-do ancora una volta a «lavora-re insieme con unità e solida-rietà». Solo così, secondo Gu-terres «potremo rendere il2021 un anno di guarigione».Il segretario generale ha loda-to gli sforzi instancabili dei la-voratori in prima linea, gliscienziati che hanno sviluppa-to vaccini a tempo di record ei Paesi che stanno compiendonuovi progressi per salvare ilpianeta dalla catastrofe clima-tica. Guterres ha rimarcato lasua preoccupazione per la po-vertà, la disuguaglianza e lafame in aumento.

    Allarme per le condizionidei migranti nei Balcani

    GIUNTA REGIONALEESTRATTO DI AVVISO

    DI PROCEDURA APERTAÈ stata indetta procedura aperta per l’appalto del servizio di assistenza tecnica per il supporto all’attuazione delle politiche attive del lavoro e del-la formazione professionale. Durata contratto: 30 mesi. Valore appalto € 1.727.880,00 oltre IVA. La procedu-ra si svolgerà in modalità telematica tramite la piattaforma Sintel, acces-sibile dal sito www.ariaspa.it. Aggiu-dicazione: offerta economicamente più vantaggiosa. L’offerta e la docu-mentazione ad essa relativa dovranno essere redatte e trasmesse a Giunta Regionale della Lombardia in formato elettronico attraverso la piattaforma Sintel, secondo le modalità stabilite nell’allegato 3 del disciplinare, entro il termine perentorio del 01/02/2021 ore 12.00. La documentazione di gara è disponibile sul sito www.ariaspa.it al link “Sintel” > “Procedure in corso”. Ri-chieste di chiarimenti potranno essere trasmesse entro il giorno 20/01/2021, unicamente attraverso la funzionalità “Comunicazioni della procedura” pre-sente all’interno dell’interfaccia dedi-cata alla procedura di gara in argo-mento nella piattaforma Sintel.Responsabile Unico del Procedimento: Dott. Giuseppe Di Raimondo Metallo.Il bando integrale è stato spedito alla GUUE in data 16/12/2020.IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA

    PROGRAMMAZIONE ACQUISTI E GESTIONE APPALTI

    Dr.ssa Emilia Angela Benfante

    BRUXELLES, 29. C’è il rischiodi una crisi umanitaria neiBalcani dove migliaia di mi-granti in fuga da guerra e po-vertà sono costretti a vivere incondizioni al limite della so-pravvivenza. La situazione èdrammatica soprattutto a cau-sa della neve e del gelo. A lan-ciare l’allarme sono diverseong che si occupano di assi-stenza umanitaria. L’aumentodei flussi migratori negli ulti-mi mesi ha causato un sovraf-follamento delle strutture cheormai non riescono più a farfronte alle esigenze dei rifu-giati.

    Quella nei Balcani «è unasituazione di violazione dei di-ritti umani ai danni di personein fuga da contesti di guerra ecrisi umanitarie come Iraq, Si-ria e Turchia» si legge in uncomunicato del Centro Astallidi Roma, che ha espressopreoccupazione «per le condi-zioni di estremo pericolo, in-digenza e sofferenza in cuiversano migliaia di migranti».L'Europa «si faccia carico diattivare ora piani di ricolloca-mento e redistribuzione in tut-ti gli Stati membri» ha chiestopadre Camillo Ripamonti,presidente del Centro Astalli.

    Nell’arcidiocesi di Owerri

    Vescovo rapitoin Nigeria

    ABUJA, 29. Uomini armati han-no rapito il vescovo ausiliaredell’arcidiocesi cattolica diOwerri nello Stato nigerianodi Imo, Moses Chikwe. Secon-do l’agenzia Fides, il presule èstato rapito nella notte di do-menica 27 dicembre insieme alsuo autista. L’auto del vescovoè stata ritrovata nei pressi dellacattedrale. In una intervista aimedia vaticani, l’a rc i v e s c o v odella diocesi, Victor Obinna,ha dichiarato: «Il rapimentodel vescovo Moses Chikwe in-

    dica il livello di scarsissima si-curezza che c’è oggi in Nigeria.Rapimenti, omicidi e altre vio-lenze avvengono in ogni partedel Paese ai danni di civili e direligiosi. In questo senso laChiesa locale condivide glistessi rischi del popolo nigeria-no. È un segno di forte vicinan-za. Dopo la notizia del rapi-mento, tanti fedeli mi hannochiamato e hanno organizzatomomenti di preghiera indivi-duale o di gruppo per la libera-zione del presule».

    ROMA, 29. Il presidente della Re-pubblica italiana, Sergio Matta-rella, ha conferito oggi trentaseionorificenze al merito a cittadinee cittadini che si sono distinti peratti di eroismo, per l’imp egnonella solidarietà, nel volontaria-to, per l’attività in favore dell’in -clusione sociale, nella coopera-zione internazionale, nella pro-mozione della cultura, della lega-lità e del diritto alla salute. Piùdella metà, 21 su 36, sono donne ela più giovane ha 18 anni.

    Da segnalare la presenza, tracoloro che hanno ricevuto l’ono -rificenza, di Chiara Amirante,scrittrice e giornalista, fondatricee presidente della ComunitàNuovi Orizzonti che si occupa didisagio sociale e consultrice del

    Pontificio Consiglio della pasto-rale per i migranti e gli itinerantie del Pontificio Consiglio per lapromozione della nuova evange-lizzazione. Amirante è stata pre-miata «per il suo straordinariocontributo al recupero delle mar-ginalità e fragilità sociali e al con-trasto alle dipendenze» si leggenella nota del Quirinale.

    Ha ricevuto l’onorificenza alMerito anche don Luigi D’Errico«per il suo quotidiano impegno afavore di una politica di reale in-clusione delle persone con disa-bilità e per il contrasto alla pover-tà e alla marginalità sociale». Dal2007 don Luigi è parroco nellaChiesa dei Santi Martiri dell'U-ganda nel quartiere Ardeatino diRoma.

    Tra i premiati, inoltre, donTarcisio Moreschi, «per aver de-dicato la sua vita, in ambito inter-nazionale, alla cura, tutela eistruzione di bambini orfani econ disabilità». Don Tarcisio èmissionario in Africa da 36 anni.Ha realizzato chiese, orfanotrofi,scuole, un ospedale, un centroper bambini disabili e un serviziodi assistenza sanitaria per madrisole affette da H I V.

    Da menzionare infine padreSalvatore Morittu, che ha ricevu-to l’onorificenza «per aver dedi-cato tutta la sua vita al contrastoalle tossicodipendenze e all’e-marginazione». Ha fondato cen-tri di accoglienza e sostegno pertossicodipendenti e malati di HIVin Sardegna.

    Il sisma di magnitudo 6.4 avvertito anche nei Paesi vicini

    Forte scossa di terremotoin Croazia

    ZAGABRIA, 29. Un violento terremoto ha inve-stito stamane la Croazia. L’epicentro dellascossa di magnitudo 6.4 è stato individuato a44 chilometri a sud-est di Zagabria, a unaprofondità di 10 chilometri. I media regionaliparlano di gravi danni nella città di Petrinja,con edifici crollati, interruzione di elettricità elinee telefoniche. Al momento in cui andiamoin stampa si è avuta la conferma di una vitti-ma. Ma si teme che il bilancio possa aggravar-si, considerato il fatto che tra gli edifici crolla-

    ti, secondo i media locali, ci sarebbero unospedale e un asilo.

    Paura anche nella capitale, dove dove sonostati danneggiati diversi edifici, tra cui la sededel governo, sgomberata cautelativamente.

    La scossa, durata diversi secondi, è stataavvertita distintamente nei paesi vicini, in par-ticolare in Italia. In Slovenia per precauzioneè stata fermata una centrale nucleare.

    Già ieri nella zona si era registrata un’altrascossa di magnitudo 5.2.

  • L’OSSERVATORE ROMANOmartedì 29 dicembre 2020 pagina I

    L A S E T T I M A N A D I P A P A F R A N C E S C O

    di GIANLUCA BICCINI

    Poco sostenuta dalle politiche,quando non esplicitamente av-versata e ostacolata, in un climaculturale che non ne favorisce ilruolo di cellula fondamentaledella società, la famiglia ritornaprotagonista nell’agenda eccle-siale grazie all’Anno di rifles-sione sull’Amoris laetitia che siaprirà il prossimo 19 marzo, nelquinto anniversario dell’esorta-zione apostolica firmata da Pa-pa Francesco nel 2015, al termi-ne di due Sinodi dei vescovi aessa dedicati.

    Lo ha annunciato lo stessoPontefice all’Angelus di dome-nica scorsa, 27 dicembre, festadella Santa Famiglia di Naza-ret, affidando il «cammino conle famiglie di tutto il mondo»proprio a quest’ultima e in par-ticolare a san Giuseppe, sposoe padre sollecito. Un Anno spe-ciale per la famiglia che si inse-risce, dunque, prolungandolodi fatto, nell’Anno giuseppinoin corso (8 dicembre 2020-2021).

    L’obiettivo è che le famigliecristiane possano «diventarefermento di nuova umanità e diuna solidarietà concreta e uni-versale». E a tal proposito il ve-scovo di Roma esorta «ad ade-rire alle iniziative promosse ecoordinate dal Dicastero per iLaici, la Famiglia e la Vita» perben quindici mesi, visto chequesto giubileo su «La gioiadell’amore che si vive nelle fa-miglie» — come recita l’incipitdel documento post-sinodale —si protrarrà fino al giugno 2022,in occasione del decimo Incon-tro mondiale delle famiglie inprogramma a Roma.

    E mentre il Papa rendeva no-ta l’iniziativa, il Dicastero orga-nizzatore ha attivato il portalewww.amorislaetitia.va in cin-que lingue (inglese, francese,spagnolo, portoghese e italia-no) e diffuso una brochure in-formativa contenente una doz-zina di proposte, invitandoogni realtà ecclesiale a prenderein considerazione quelle che ri-tiene possibile attuare o imple-mentare a livello locale a secon-da delle condizioni e necessità.

    Una sorta di vademecumcon suggerimenti spirituali, pa-storali e culturali per accompa-gnare le famiglie di fronte allesfide del nostro tempo, chevanno da nuovi itinerari cate-cumenali di preparazione allenozze, all’accompagnamentodegli sposi; dagli appuntamen-ti per i genitori sull’educazionedei figli, a incontri di riflessionesulla bellezza e le difficoltà del-la vita domestica; dall’aiuto allecoppie in crisi, al coinvolgi-mento degli sposi nelle struttu-re diocesane e parrocchiali, eanche nella formazione deglioperatori pastorali, dei semina-risti e dei presbiteri; dal pro-muovere la vocazione missio-

    naria della famiglia, allo svilup-po di una pastorale per gli an-ziani; dal confronto con quellagiovanile — con un’attenzionespeciale per i bambini — allapreparazione del raduno mon-diale con il Pontefice; dal di-scernimento per le famiglie fe-rite, all’organizzazione di grup-pi di approfondimento dell’A-moris laetitia (AL).

    «Siamo chiamati a riscoprireil valore educativo del nucleofamiliare» aveva detto France-sco prima di recitare la preghie-ra mariana di mezzogiorno, dinuovo senza fedeli, in osser-vanza delle norme volte a con-trastare la diffusione del covid-19. Del resto, spiega il Dicaste-ro, l’esperienza della pandemiaha messo in luce il ruolo centra-le della famiglia come Chiesadomestica e l’importanza deilegami comunitari tra famiglie.Si tratta ora di coinvolgere dio-cesi, comunità parrocchiali,università e scuole, movimentie associazioni, per far speri-mentare il Vangelo della fami-glia come gioia che «riempie ilcuore e la vita» (AL, 200). An-che perché una famiglia chescopre di essere dono per laChiesa e la società «può diven-tare una luce nel buio del mon-do» (AL, 66).

    Ecco allora che diffondere ilcontenuto dell’esortazioneapostolica significa annunciareche il sacramento del matrimo-nio contiene in sé una forza tra-sformante dell’amore umano;rende le famiglie protagoniste,poiché una famiglia discepoladiviene anche missionaria; of-fre ai giovani una formazionealla verità dell’amore e del do-no di sé; e consente di ampliarelo sguardo, includendo bambi-ni, giovani, anziani e situazionidi fragilità.

    In tale prospettiva il Dica-stero ha già convocato dal 9 al12 giugno 2021 un forum per iresponsabili degli uffici dellapastorale familiare, per discute-re sul tema «A che punto siamocon Amoris laetitia? Strategie perl’applicazione», e ha ideato ilprogetto «10 video Amoris laeti-tia» in cui il Santo Padre, unavolta al mese, racconterà i varicapitoli del documento insiemead alcune famiglie.

    Inoltre saranno programma-ti simposi accademici interna-zionali e diffusi strumenti dispiritualità familiare, di forma-zione e azione pastorale sullapreparazione al matrimonio,sull’educazione all’affettivitàdei giovani, sulla santità deglisposi che vivono la grazia delsacramento nuziale nel quoti-diano.

    Tra gli altri progetti, infine, illancio dell’hashtag #IamChur-ch dedicato al protagonismodelle persone con disabilità (at-traverso videotestimonianze) ela celebrazione di una Giornatadei nonni.

    Per un nuovo protagonismodella famiglia

    Indetto dal Pontefice nel quinto anniversariodell’esortazione apostolica «Amoris laetitia»

    l’Anno speciale di riflessione avrà inizio il 19 marzo 2021e si protrarrà fino al giugno 2022

    in occasione dell’Incontro mondiale di Roma

    Ho deciso di indire un Anno speciale dedicato alla Famiglia #Amorislaetitia, che sarà inaugurato

    nella prossima solennità di San Giuseppe. Affidiamo alla Santa Famiglia di Nazareth questo cammino

    con le famiglie di tutto il mondo (@Pontifex, 27 dicembre)

    Il t

    ema

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  • L’OSSERVATORE ROMANOpagina II martedì 29 dicembre 2020 martedì 29 dicembre 2020 pagina III

    La settimana di Papa Francesco La settimana di Papa Francesco

    GIOVEDÌ 17

    In dialogocol mondo

    A causa dell’attuale pande-mia, anche se non potete viverel’esperienza in Terra Santa, lostudio approfondito della Sa-cra Scrittura, l’ecumenismo e ildialogo interreligioso restinosempre una caratteristica di-stintiva del programma.

    Sarà vostro compito entrarein dialogo con un mondo dovesembra esserci sempre menoposto per la religione.

    Compito che condividiamocon tutti i credenti delle diver-se religioni... esse offrono unprezioso apporto per la costru-zione della fraternità e per ladifesa della giustizia.

    (A studenti tedeschidel Theologisches Studienjahr

    a Gerusalemme)

    DOMENICA 20

    Un donoper chi ha

    più bisogno

    Maria di fronte a una sceltacruciale risponde Av v e n g a (fiat).L’espressione indica un deside-rio forte. Non rassegnazione.Non accettazione remissiva.

    Non subisce Dio, aderisce;non prende tempo, non faaspettare Dio.

    Quante volte — pensiamo anoi — la vita è fatta di rinvii!

    In questo tempo difficile,anziché lamentarci, facciamonon l’ennesimo regalo per noi,ma per un bisognoso a cui nes-suno pensa!

    Andiamo a pregare. Non la-sciamoci “p ortare” dal consu-mismo [che] ci ha sequestratoil Natale.

    Il consumismo non è nellamangiatoia di Betlemme.

    App elloper i marittimi

    La pandemia ha provocatoun particolare disagio ai lavo-ratori marittimi. Molti — si cal-cola 400.000 — sono bloccatisulle navi. Chiedo alla Vergine,Stella Maris, di confortare que-ste persone, ed esorto i governia fare il possibile perché possa-no ritornare tra i loro cari.

    Nella mostra «100 Presepi»sotto il Colonnato [ce ne] sonotanti che svolgono una cate-chesi della fede.

    È nel fratello bisognoso ilpresepe al quale dobbiamo re-carci con solidarietà... il prese-pe vivente, nel quale incontre-remo il Redentore.

    (Angelus in piazza San Pietronella quarta di Avvento)

    LUNEDÌ 21

    HannahA re n d t

    [Per] la filosofa ebrea «il mi-racolo che preserva il mondo...dalla sua “naturale” rovina è ilfatto della natalità... È questafede e speranza che trova la suapiù gloriosa ed efficace espres-sione nelle parole con cui ilVangelo annunciò: “Un bam-bino è nato fra noi”».

    Davanti al Mistero dell’In-carnazione, troviamo il postogiusto solo se siamo disarmati,umili, essenziali; solo dopoaver realizzato nell’ambiente incui viviamo — compresa la Cu-

    ria — il programma di vita sug-gerito da San Paolo: «Scom-paiano da voi ogni asprezza,sdegno, ira, grida e maldicen-ze. Siate invece benevoli, mise-ricordiosi, perdonandovi»... Ea questo proposito, S. Ignazioarriva a chiedere di immaginar-ci nella scena del presepe.

    Questo è il Natale della crisisanitaria, economica, sociale epersino ecclesiale, che ha colpi-to ciecamente il mondo intero.Questo flagello è stato un ban-co di prova e, nello stesso tem-po, un’occasione per convertir-ci e recuperare autenticità.

    La crisi è presente in ogniperiodo della storia, coinvolgeideologie, politica, economia,tecnica, ecologia, religione.

    Si manifesta come un eventostraordinario, che causa trepi-dazione, angoscia, incertezza.

    Anche la Bibbia è popolatadi “personaggi in crisi”, cheperò proprio attraverso di essacompiono la storia della sal-vezza: Abramo, Mosè, Elia,Giovanni il Battista, Paolo diTarso e lo stesso Gesù.

    Questa riflessione sulla crisici mette in guardia dal giudica-re frettolosamente la Chiesa inbase agli scandali di ieri e oggi.Dio continua a far crescere i se-mi del suo Regno [tra] noi.

    Nella Curia sono molti colo-ro che danno testimonianzacon il lavoro umile, discreto,senza pettegolezzi, silenzioso,leale, professionale, onesto...con la differenza che i proble-mi vanno a finire subito suigiornali invece i segni di spe-ranza fanno notizia solo dopomolto tempo, e non sempre.

    Vivere la crisicome germe

    di novità

    Chi non guarda la crisi allaluce del Vangelo, si limita a fa-re l’autopsia di un cadavere.

    Se troviamo il coraggio el’umiltà di dire che il tempodella crisi è un tempo delloSpirito, allora, anche davantiall’esperienza del buio, delladella fragilità, delle contraddi-zioni, dello smarrimento, nonci sentiremo più schiacciati.

    No alla logicadel conflitto

    Non confondere la crisi conil conflitto. La crisi general-mente ha un esito positivo,mentre il conflitto crea sempreun contrasto.

    La Chiesa, letta con le cate-gorie di conflitto — destra e si-nistra, progressisti e tradizio-nalisti — frammenta, polarizza,perverte, tradisce la vera natu-ra: essa non deve mai diventareun corpo in conflitto.

    In questo modo diffonderàtimore, diventerà più rigida,meno sinodale, e imporrà unalogica uniforme e uniformante,lontana dalla ricchezza e plura-lità che lo Spirito ha donato.

    La novità introdotta dallacrisi non è in contrapposizioneal vecchio, bensì germoglia dalvecchio e lo rende fecondo.

    Tutte le resistenze che fac-ciamo all’entrare in crisi la-sciandoci condurre dallo Spiri-to nella prova ci condannano arimanere soli e sterili.

    Difendendoci dalla crisi,ostacoliamo l’opera di Dio.

    A g g i o r n a renon è rattoppo

    Sotto ogni crisi c’è sempreun’esigenza di aggiornamento.

    Ma dobbiamo avere una di-sponibilità a tutto tondo.

    Si deve smettere di pensarealla riforma della Chiesa comea un rattoppo di un vestito vec-chio, o alla semplice stesura diuna Costituzione Apostolica.

    Il primo male è il chiacchie-riccio: stiamo attenti! Non èuna mania che io ho... è unmale che entra nella Curia, cichiude nella più sgradevole easfissiante autoreferenzialità.

    Ognuno si domandi se vuo-le seguire Gesù nella crisi o di-fendersi da Lui nel conflitto.

    Chiedo la vostra collabora-zione generosa e appassionatanell’annuncio della Buona No-vella soprattutto ai poveri.

    (Alla Curia Romana in occasionedegli auguri natalizi)

    Nessunova licenziato

    La pandemia ha determina-to difficoltà economiche a tan-te famiglie e istituzioni.

    Anche la Santa Sede ne harisentito e sta facendo ognisforzo per affrontare nel mi-gliore dei modi questa situa-zione precaria.

    Dobbiamo venirci incontroreciprocamente: i superiori delGovernatorato e anche dellaSegreteria di Stato, stanno cer-cando i modi per non diminui-re le vostre entrate.

    Nessuno va licenziato, nes-suno deve soffrire l’effettobrutto economico di questapandemia. Ma tutti insiemedobbiamo lavorare di più.

    Senzabacchetta

    magica

    Qui non c’è Mandrake, nonc’è la bacchetta magica. Aiuta-temi e io aiuto voi, come unastessa famiglia.

    Ognuno veda nella sua vitacome può r i s c o p r i re , c o n t e m p l a re ea n n u n c i a re .

    Tanti di voi sono un esem-pio per gli altri: lavorano per la

    famiglia, con uno spirito di ser-vizio alla Chiesa e con la gioiache viene dalla consapevolezzache Dio è sempre tra noi. E lagioia è contagiosa e fa bene al-l’intera comunità lavorativa.

    (Ai Dipendenti vaticani)

    MERCOLEDÌ 23

    Te n e re z z ache riducele distanze

    Il Natale è diventato una fe-sta universale, anche chi noncrede [ne] percepisce il fascino.Il cristiano sa che esso è un av-venimento decisivo, non puòessere confuso con cose effime-re, [né] ridursi a festa consumi-stica, ricca di regali ma poveradi fede.

    Arginare una certa mentalitàmondana.

    L’umanità del Natale può ri-muovere dai nostri cuori e dal-le nostre menti il pessimismo,che oggi si è diffuso ancor piùa causa della pandemia.

    Davanti al presepe il Signo-re ci dia la grazia dello stupore,per incontrarlo, per avvicinarcia Lui [e] a tutti noi. Questo fa-rà rinascere la tenerezza.

    Quella cosache manca

    ai robot

    Con alcuni scienziati, si par-lava dell’intelligenza artificialee dei robot. E io dissi: “Qual èquella cosa che mai potrannof a re ? ”. La tenerezza. Questo irobot non potranno farlo.

    Oggi abbiamo bisogno ditenerezza, di carezze umane,davanti a tante miserie! Se lapandemia ci ha costretto a sta-re più distanti, Gesù, nel prese-pe, ci mostra la via della tene-rezza per essere vicini.

    Bastauna telefonata

    Basta una telefonata per tra-smettere un raggio della luce diNatale.

    (Udienza generalenella biblioteca privata)

    @PontifexAmare il prossimo come sé stessivuol dire anche impegnarsi per costruireun mondo dove tutti abbiano accessoai beni della terra e la possibilitàdi realizzarsi come persone e come famiglie,dove a tutti siano garantiti i diritti

    fondamentali e la dignità. #MigrantsD ay(18 dicembre)

    La #solidarietà si esprime concretamentenel servizio, che può assumereforme molto diverse nel modo di farsi caricodegli altri. Servire significaavere cura di coloro che sono fragilinelle nostre famiglie, nella nostra società,nel nostro popolo.#HumanSolidarityD ay

    (20 dicembre)

    Il m

    agis

    tero

  • L’OSSERVATORE ROMANOpagina II martedì 29 dicembre 2020 martedì 29 dicembre 2020 pagina III

    La settimana di Papa Francesco La settimana di Papa Francesco

    GIOVEDÌ 24

    S o f f e re n z ae angoscia

    per il Libano

    Grande è il mio dolore nelvedere la sofferenza e l’ango-scia che soffoca l’innata intra-prendenza e vivacità del Paesedei Cedri.

    Soprattutto penso ai giovanicui viene tolta ogni speranza diun miglior avvenire.

    Ma in questo giorno di Na-tale, la luce mitiga i timori e in-fonde la certezza che la Provvi-denza non abbandonerà mai ilLibano e saprà volgere al beneanche questo lutto.

    L’affetto al caro popolo li-banese, che conto di visitareappena possibile, unito alla co-stante sollecitudine che ha ani-mato i miei predecessori, mispinge a rivolgermi ancora allaComunità internazionale.

    Aiutiamo il Libano a rima-nere fuori dai conflitti e dalletensioni regionali.

    (Lettera ai libanesi)

    P ro s e g u i renell’imp egno

    di pacein Sud Sudan

    Continuiamo a essere consa-pevoli nella preghiera degli im-pegni assunti in Vaticano nel-l’aprile 2019: il vostro di con-durre il Paese verso l’attuazio-ne tranquilla dell’Accordo diPace e il nostro di visitarlo atempo debito, quando le cosetorneranno alla normalità.

    Siamo stati lieti di constata-re i piccoli progressi che avetecompiuto, ma sappiate che nonè sufficiente perché la vostragente senta il pieno effetto del-la pace.

    Quando verremo, desideria-mo dare testimonianza di unanazione cambiata.

    Possiate conoscere una mag-giore fiducia tra voi e una piùgrande generosità di serviziotra la vostra gente.

    Preghiamo perché conoscia-

    te la pace nei vostri cuori e nelcuore della vostra nazione.

    (Messaggio congiunto— con l’arcivescovo di Canterbury,Justin Welby, e il moderatore della

    Chiesa di Scozia, Martin Fair —ai leader politici del Sud Sudan)

    Ogni scartatoè figlio di Dio

    La nascita di Gesù è la novi-tà che ci permette ogni anno dirinascere dentro, di trovare inLui la forza per affrontare ognip ro v a .

    Eppure se guardiamo all’in-gratitudine dell’uomo versoDio e all’ingiustizia verso tantinostri fratelli, viene un dubbio:il Signore ha fatto bene a do-narci così tanto, fa bene a nu-trire ancora fiducia in noi?Non ci sopravvaluta?

    Sì, ci sopravvaluta, perchénon riesce a non amarci. È tan-to diverso da noi. Ci vuole be-ne sempre, più bene di quantoriusciamo ad averne per noi.

    Nella poveramangiatoiadi una buia

    stalla

    Nella povera mangiatoia diuna buia stalla c’è il Figlio diDio... venuto alla luce nellanotte, senza un alloggio de-gno, nella povertà e nel rifiu-to... per farci capire fino a doveama la nostra condizione: finoa toccare la nostra miseria.

    È nato scartato per dirci cheogni scartato è figlio di Dio.

    È venuto al mondo... debolee fragile, perché noi possiamoaccogliere le nostre fragilità.

    Il Verbo di Dio, è infante;non parla, ma offre la vita.

    Noi invece parliamo molto,ma siamo spesso analfabeti dib ontà.

    Da stanotte, come scrisseuna poetessa, «la residenza diDio è accanto alla mia. L’a r re -do è l’amore» (E. Dickinson).

    Abbracciando Te, Bambinodella mangiatoia, riabbracciola mia vita... Tu che non mi la-

    sci solo, aiutami a consolare ituoi fratelli, perché da stanottesono tutti miei fratelli.

    (Omelia nella messadella Notte di Natale nella basilica

    vaticana)

    VENERDÌ 25

    C’è bisognodi fraternità

    e di speranza

    In questo momento segnatodalla crisi ecologica e da gravisquilibri economici e sociali,aggravati dalla pandemia delcoronavirus, abbiamo più chemai bisogno di fraternità.

    In questo tempo di oscuritàe incertezze, appaiono diverseluci di speranza, come le sco-perte dei vaccini. Ma... devonostare a disposizione di tutti.

    Non possiamo lasciare che inazionalismi chiusi ci impedi-scano di vivere come la vera fa-miglia umana che siamo.

    Vaccini specialmente per ipiù vulnerabili e bisognosi ditutte le regioni del Pianeta.

    Il Bambino di Betlemme ciaiuti a essere generosi e solida-li, specie verso [i] più fragili, imalati e quanti si sono trovatisenza lavoro o in gravi difficol-tà per le conseguenze econo-miche della pandemia, comepure le donne che in questi me-si di confinamento hanno subi-to violenze domestiche.

    Per i bambinidi Siria, Iraq

    e Yemen

    Volgiamo lo sguardo ai trop-pi bambini che in tutto il mon-do, specialmente in Siria, inIraq e nello Yemen, pagano an-cora l’alto prezzo della guerra.

    Sia questo il tempo propizioper stemperare le tensioni intutto il Medio Oriente e nelMediterraneo orientale.

    Proseguire il cessate-il-fuoconel Nagorno-Karabakh, comepure nelle regioni orientali del-l’Ucraina.

    Il Divino Bambino allevii lasofferenza delle popolazioni diBurkina Faso, Mali e Niger,colpite da una grave crisi uma-nitaria... faccia cessare le vio-lenze in Etiopia... rechi confor-to agli abitanti di Cabo Delga-do, nel nord del Mozambico,vittime della violenza del terro-rismo internazionale; sproniSud Sudan, Nigeria e Came-run a proseguire il cammino didialogo intrapreso.

    Il Verbo eterno del Padre siasorgente di speranza per ilContinente americano, partico-larmente colpito dal coronavi-rus, che ha esacerbato tantesofferenze... aggravate da cor-ruzione e narcotraffico.

    Aiuti a superare le recentitensioni sociali in Cile e a por-re fine ai patimenti del popolovenezuelano.

    Protegga le popolazioni fla-gellate da calamità naturali nelsud-est asiatico, in particolarenelle Filippine e in Vietnam.

    E pensando all’Asia, nonposso dimenticare il popoloRohingya.

    La famigliaculla di vita

    e fede

    Il mio pensiero va [infine]alle famiglie: a quelle che ogginon possono ricongiungersi,come pure a quelle che sonocostrette a stare in casa.

    Per tutti il Natale sia l’o cca-

    sione di riscoprire la famigliacome culla di vita e fede; luogoaccogliente di dialogo, perdo-no, solidarietà e gioia, sorgentedi pace per l’umanità.

    (Messaggio «Urbi et Orbi»dall’Aula della benedizione)

    SA B AT O 26

    Anche i piccoligesti d’a m o re

    cambianola storia

    Oggi vediamo il testimonedi Gesù, santo Stefano, chebrilla nelle tenebre.

    I testimoni brillano con laluce di Gesù, non hanno lucep ro p r i a .

    Anche la Chiesa non ha lucepropria; per questo i padri an-tichi chiamavano la Chiesa: “ilmistero della luna”.

    Come la luna non ha lucepropria, i testimoni sono capa-ci di prendere la luce di Gesù erifletterla.

    Stefano viene accusato falsa-mente e lapidato brutalmente,ma nel buio dell’odio... pregaper i suoi uccisori e li perdona,come Gesù sulla croce.

    Stefanoil primom a r t i re

    È il primo martire... il primodi una schiera che, fino ad og-gi, continuano a portare lucenelle tenebre: persone che ri-spondono al male con il bene,che non cedono alla violenza ealla menzogna, ma rompono laspirale dell’o dio.

    Accendono l’alba di Dionelle notti del mondo.

    Ma come si diventa testimo-ni? Imitando Gesù... Questa èla via per ogni cristiano.

    Quando nel mondo dilagala cattiveria a che cosa servepregare e perdonare? Solo adare un bell’esempio? No, c’èmolto di più... [Infatti] Traquelli per i quali Stefano pre-gava e che perdonava c’era «ungiovane, chiamato Saulo» che«approvava la sua uccisione».

    Poco dopo, per la grazia diDio, Saulo si converte, ricevela luce di Gesù, la accetta, e di-venta Paolo, il più grande mis-sionario della storia.

    La lucedi un sorriso

    Il Signore desidera che fac-ciamo della vita un’op erastraordinaria attraverso i gestiordinari, di ogni giorno.

    Lì dove viviamo, in famiglia,al lavoro... anche solo donandola luce di un sorriso... e anchesolo fuggendo le ombre dellechiacchiere e dei pettegolezzi.

    Quando vediamo qualcosache non va, al posto di critica-re, sparlare, preghiamo per chiha sbagliato.

    Quando a casa nasce una di-scussione, anziché cercare diprevalere, proviamo a disinne-scare... Piccole cose, ma cam-biano la storia.

    Santo Stefano, mentre rice-veva le pietre dell’odio, resti-tuiva parole di perdono.

    Anche noi possiamo cam-biare il male in bene: «Come lapalma: le tirano sassi e lei la-scia cadere datteri».

    Preghiamo per quanti sof-frono persecuzioni per il nomedi Gesù. Sono tanti, purtrop-po... più che nei primi tempidella Chiesa.

    (Angelus dalla Bilioteca privata )

    Gesù non aspetta che diventiamo buoniper amarci, ma si dona gratuitamente a noi.

    (21 dicembre)

    La gioiosa attesa della venuta del Salvatoreche si è fatto uomo, simile a noi, ricolmii nostri cuori di speranza e di pace.#Avvento

    (22 dicembre)

    Il Natale è la festa dell’amore di Dio per noi:l’amore divino che ispira, dirige e corregge

    il cambiamento e sconfigge la paura umanadi lasciare il sicuro per rilanciarci nel mistero

    (24 dicembre)

    Mentre la rovina dell’uomo è che ognunova per la propria strada, nel #presep etutti convergono verso Gesù, Principe di pacenella notte del mondo.

    (28 dicembre)

  • L’OSSERVATORE ROMANOpagina IV martedì 29 dicembre 2020

    La settimana di Papa Francesco Spunti di riflessioneLa vita felice

    VENERDI 1 GENNAIO

    Maria Ss.ma Madre di Dio

    Prima lettura: Numeri 6, 22-27Salmo 66Seconda lettura: Galati 4, 4-7Vangelo: Luca 2, 16-21

    D ioinseguel’uomo

    Le nostre città sonopiene di graffiti e discritte che deturpanola bellezza di palazzi edi monumenti. Ogni tanto sitrova qualche testo che suscitauna riflessione. Ne ho letto unache diceva così: «PortatemiDio, gli voglio parlare!».All’autore della frase,potremmo rispondere con ilVangelo di oggi: «E il Verbo sifece carne e venne ad abitare inmezzo a noi... Ma i suoi nonl’hanno accolto». Ha creato icieli, ma è stato respinto sullaterra. Ha creato tutto, ma ècaduto nel vuoto fra gliuomini.Strano destino, quello di Dio!Tanti uomini hanno avuto ehanno il coraggio di dire che«Dio non serve a niente».Oppure si ricordano di lui solonei casi disperati, o lo usanocome alibi di ciò che l’uomonon riesce a capire o a fare.«Portatemi Dio»! Ma è Luiche già ci è venuto incontro!C’è da domandarsi: siamo noiche cerchiamo Dio, oppure èLui che ci cerca? È piùbruciante la nostalgia chel’uomo ha di Dio, o lanostalgia che Dio hadell’uomo?Siamo noi che possiamo fare ameno di Lui, oppure è Lui chenon può fare a meno di noi? Seabbiamo l’orecchio attento e losguardo vigile, scopriremo cheè Lui che ci ha anticipato, ci hacercato, ci ha amato. Raccontacosì un poeta indiano: «Pert re n t ’anni sono andato allaricerca di Dio, e quando hoaperto gli occhi al termine delcammino, ho scoperto che làc’era Lui che mi aspettava»(Farid al-Din ’Attar).Lui è venuto precisamente percercarci. Il paradosso della fedeè proprio questo: Dio inseguel’uomo! Dio non vuolerimanere solo. Non siaccontenta di essere il Diodelle stelle. Vuol essere il Diodell’uomo.Diamo a Dio la gioia dilasciarci trovare. ThomasMerton diceva: «Noi crediamonon perché vogliamoconoscere, ma perché vogliamoamare». Chi incontra Cristodiventa un innamorato: unoche si sente amato, e che haimparato ad amare!

    DOMENICA 3

    Seconda dopo Natale

    Prima lettura: S i ra c i d e 24,1-4.12-16Salmo: 147Seconda lettura: Efesini 1,3-6.15-18Vangelo: Giovanni 1, 1-18

    La lucesulla strada

    Voglia di novitàe di rischio

    «Q uella vita che è una cosabella, non è la vita che siconosce, ma quella chenon si conosce; non la

    vita passata, ma la futura. Con l’annonuovo, il caso comincerà a trattar benevoi e me e tutti gli altri e si principierà lavita felice. Non è vero?». «Speriamo».Così Giacomo Leopardi conclude ilfamoso Dialogo di un venditore di almanacchie di un passeggero!Comincerà davvero per noi «la vitafelice» in questo nuovo anno?Guardando alle vicende, personali esociali dell’anno trascorso, ognuno puòfare un bilancio. Ma, certo, potremmoavere più motivi di preoccupazione, chemotivi di soddisfazione o di vera gioia.Nel bilancio della vita della societàprevale il segno meno: meno figli, menoiscritti all’università, meno imprese,meno investimenti, meno consumi... Ilquadro internazionale, poi, non è piùincoraggiante! Quante situazioni diguerre, di violenze. La pandemia facontare oltre settanta milioni di casi.Eppure, nella prima lettura troviamo unaugurio: «Ti benedica il Signore e ti

    custodisca. Il Signore faccia risplendereper te il suo volto e ti faccia grazia... e ticonceda pace». È un augurio che faccioa ciascuno. Un augurio non superficialee convenzionale. È un augurio che ciriempie di speranza.Vedete: guai a far spegnere nel cuore lasperanza e il desiderio. Si perderebbeanche la voglia di vivere, e sistrapperebbe dall’anima il semedella felicità.Ricordiamoci che la felicità non habisogno del più ma del poco; è piùintensa, se sboccia dopo un dolore; èautentica, solo se è pura. Tocca a noisaper riscoprire e reinventare ognigiorno motivi di bene e di felicità.Potrebbe essere un proposito da fareall’inizio di questo nuovo anno.Pensiamo a quante azioni chealimenteranno il tempo che Dio ci dona,e che usciranno dalle nostre mani, dallelabbra, dal cuore, da tutto il nostroe s s e re .Pensiamo a quanti incontri, scontati eimprevisti; a quante amicizie chesbocceranno e a quelle che moriranno;alle relazioni che si approfondiranno e aquelle che si incrineranno... Paure esperanze; illusioni e delusioni... Unpoeta inglese diceva: «Beato colui chenon si aspetta nulla perché non sarà maideluso!» (Alexander Pope).L’importante è non perdere mai di vistaquesta certezza: la nostra esistenzaquotidiana prende respiro, perché èavvolta dall’amore di Dio. Lui non ciporta verso il nulla, ma ci ha giàintrodotto nella vita per sempre!

    Attraverso la scienza e latecnica, l’uomo raggiungepianeti lontani ; unasonda è riuscita adagganciare una stella cometa. Eintanto — secondo un rapportoelaborato dall’Onu — circa unmiliardo e duecentomila personenel mondo non hanno ancoraaccesso all’elettricità! Mentre più didue miliardi e ottocento milionidipendono dal legname o da altrebiomasse per cucinare e riscaldarele proprie abitazioni!La luce delle stelle e la stradapercorsa dai Magi sono i duegrandi simboli che dominano laParola di Dio, nella festadell’Epifania.La luce è simbolo di Dio e di vita,mentre la strada rappresental’esistenza e la ricerca. Nei Magipossiamo vedere noi stessi; l’uomoalla ricerca di Dio, di luce.

    Davanti a noi abbiamo la via dellavita, strada piena di ostacoli, diincognite, di barriere, di deviazioni,spesso scandita da tunnel oscuriche sembrano non finire mai. Scrivecosì un drammaturgo famoso:«Quanta strada bisogna percorrereper arrivare a Lui! Quante barriereda abbattere per arrivare a quel soleche intuisco nell’altra vita, la veravita! La vera Luce all’uscita daltunnel!» (Eugene Ionesco).Se non ci spaventiamo per ledifficoltà; se non ci blocchiamo perla stanchezza, all’uscita dal tunnelc’è la Luce, c’è una Presenza, unaPersona che ci attende. E la gioiasarà grande! «Provarono unagrandissima gioia» (Vangelo).Diventiamo come i bambini, chemettono con fiducia la loro manoin quella del padre. Ha scrittoqualcuno: «Va’ pure nell’oscurità emetti la tua mano nella mano diDio. Questa è meglio di unalampada e più sicura di una viaconosciuta».Mai come in quest’epoca storica cisentiamo privi di stelle cheorientino il nostro cammino. Perquesto rinasce la nostalgia di unaluce vera che si accenda nel cielodella vita.Noi sappiamo dove rivolgerci, peravere la Luce vera!

    Parlando della secolarizzazioneche lentamente maprogressivamente avanzaanche in Italia, un giornaleaveva questo titolo: «Battesimi in calo,aumentano i divorzi: così l’Italia siscopre più laica».Di fronte a questa realtà, che non sipuò negare o nascondere, facciamobene noi cristiani, noi che abbiamoricevuto il Battesimo, a riscoprire inostri impegni, il nostro dovere avivere con maggiore coerenza la nostrafede.La festa del Battesimo di Gesù ci offrequesta occasione. Basta leggere ilVangelo odierno: uscendo dalle acquedel Giordano, Gesù prende coscienzadella sua missione.Anche noi battezzati dobbiamo esseredisponibili a un impegno a cui nonpossiamo venir meno, senza tradire ildono che abbiamo ricevuto. Se lasecolarizzazione della società avanza,

    forse è perché noi cristiani battezzatinon diamo una chiara testimonianzadi fede; viviamo in maniera fredda eabitudinaria la nostra religione.Scriveva a questo proposito PabloNeruda: «Lentamente muore chidiventa schiavo dell’abitudine,ripetendo ogni giorno gli stessipercorsi, chi non cambia mai lamarcia, chi non osa mai rischiare!».Ecco quello che ci manca, forse: unamarcia in più; un desiderio di novità,di freschezza nel vivere ilcristianesimo. In modo da offrire a chinon crede un’immagine bella eaffascinante di Cristo , della fede, dellareligione, della Chiesa...L’abitudine è una rete che imprigionamente, cuore, mani, rendendoci allafine schiavi. L’acqua del Battesimo,invece, ci richiama freschezza, vitanuova, sensazioni nuove, desiderinuovi, voglia di novità e di rischio.Ricordiamo più spesso gli impegni delnostro Battesimo e, se necessario,facciamo opere di conversione, laquale presuppone appunto uncambiare strada, invertire la rotta,cambiare mentalità.Se possiamo, ritorniamo qualche voltaal fonte in cui siamo stati battezzati, eguardando quell’acqua, preghiamoche rinfreschi la nostra fede, larinvigorisca, la rinnovi, la ridesti e laravvivi!

    MERCOLEDÌ 6

    Epifania del Signore

    Prima lettura: Isaia 60, 1-6Salmo: 71Seconda lettura: Efesini 3, 2-3.5-6Va n g e l o : Ma t t e o 2, 1-12

    DOMENICA 10

    Battesimo del Signore

    Prima lettura: Isaia 55, 1-11Salmo: Isaia 12, 1-6Seconda lettura: 1 Giovanni 5, 1-9Va n g e l o : Ma rc o 1, 7-11

    di LEONARD O SAPIENZA

    COMUNE DELLA SPEZIAC.d.R. C.U.A.C.

    AVVISO DI GARA ESPERITASi rende noto che questa Amministrazione ha affidato il servizio di Portierato del Comune della Spezia, previo espletamento di gara europea telematica a procedu-ra aperta riservata alle cooperative sociali di tipo b ai sensi dell’art. 112 d.lgs 50/2016 CIG-8054101666, a Ma.Ris Cooperativa Sociale sede legale in S. Ste-fano di Magra (SP), Via Bolano n. 16, C.F. e p.IVA n. 00973310113, che ha offerto il ribasso d’asta del 5,31%. L’importo di aggiudicazione è pari ad euro 535.185,94 oltre Iva, di cui Euro 16.927,46 per oneri di sicurezza.

    Il DirigenteDott. Massimiliano Curletto

    CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLIProcedura telematica aperta per l’affidamento, me-diante accordo quadro, dei lavori di manutenzione straordinaria lungo le strade della Città Metropo-litana di Napoli, mediante la messa in sicurezza e la ristrutturazione delle pertinenze e dei marciapiedi, completa di ogni opera connessa, complementare o accessoria, anche di tipo puntuale, necessaria per con-sentire la mobilità. Valore stimato Euro 1.050.000,00 Iva esclusa CIG: 85157299DF. Scadenza ore 8.00 del giorno 22/01/2021. Il bando di gara è reperibile, in uno alla documentazione tecnica, sul Portale Gare https://pgt.cittametropolitana.na.it/portale.

    IL DIRIGENTE (Ing. Giancarlo Sarno)

    Provincia di Pisa centrale di committenza per conto

    del Comune di San Giuliano TermeAvviso di appalto aggiudicato

    Il Comune di S. Giuliano Terme con DD n. 587 del 25/08/2020 ha aggiudicato l’appalto per l’affida-mento dei servizi assicurativi su 7 Lotti. Codice NUTS ITI17 CPV 66516400-4. Ulteriori informa-zioni su: https://start.toscana.it. RUP Dott.ssa Norida Di Maio. Invio alla GUUE il 10/12/2020.

    IL DIRIGENTE Dott.ssa Norida Di Maio

    Roma Capitale - Dipartimento Politiche Sociali - Direzione Accoglienza e InclusioneQuesto Ente indice una Procedura Aperta finalizzata alla conclusione di un Accordo Quadro, ai sensi dell’art. 54, comma 4, lettera a, del D.lgs. 50/2016, per l’affidamento del servizio di Supporto alla Rendicontazione finanziaria dei progetti di accoglienza SAI ex Siproimi, a valere sul finanziamento del Fondo Nazionale per le Politiche ed i Servizi dell’Asilo di cui al Decreto del Ministero dell’Inter-no del 18/11/2019. Annualità 2021/2022. Bando di gara n. 7961847. Termine ricezione offerte: 25/01/2021 h 12.00. Info e presentazione per via elettronica di offerte e richieste di partecipazione: https://romacapitale.tuttogare.it.IL RESPONSABILE PROCEDIMENTO Dott.ssa Paola Bruni

  • L’OSSERVATORE ROMANOmartedì 29 dicembre 2020 pagina 5

    A c c o rd o - Q u a d rotra la Santa Sede e la Repubblica di Angola

    In attesa della sua promulgazione negli«Acta Apostolicae Sedis», si pubblical’Accordo-Quadro tra la Santa Sede ela Repubblica di Angola, entrato in vi-gore il 21 novembre 2019.

    LA SA N TA SEDE E LA REPUBBLI -CA DI ANGOLA, d’ora in avantidenominate le Parti:

    — D e s i d e ro s e di definire il qua-dro giuridico delle relazioni trala Chiesa cattolica e lo Stato an-golano;

    — Riconoscendo la necessità diriaffermare, rafforzare e appro-fondire i legami di amicizia, so-lidarietà e cooperazione tra lePa r t i ;

    — Avendo in considerazione la sto-rica rappresentatività dellaChiesa cattolica in Angola e lasua funzione al servizio del pro-gresso e del benessere spirituale,morale, sociale, culturale, peda-gogico e di salute pubblica delPopolo angolano;

    — Richiamando i principi inter-nazionalmente riconosciuti inmateria di libertà religiosa;

    C o n c o rd a n o quanto segue:

    Articolo 1(Ambito)

    1. Le Parti riaffermano che laChiesa cattolica e lo Stato ango-lano sono, ciascuno nel proprioordine, indipendenti e sovrani, edichiarano di rispettare nelle lo-ro relazioni tale principio e di la-vorare congiuntamente per ilbenessere spirituale e materialedella persona umana, così comeper la promozione del bene co-mune.

    2. I termini del presente Ac-cordo Quadro si applicanoesclusivamente alla situazionegiuridica della Chiesa cattolicanella Repubblica di Angola, purconsiderando che la diocesi diSão Tomé e Príncipe fa partedella Conferenza Episcopale diAngola e São Tomé

    3. Le relazioni tra la Santa Se-de e lo Stato angolano sono assi-curate mediante un NunzioApostolico nella Repubblica diAngola e un Ambasciatore diAngola presso la Santa Sede.

    Articolo 2(Libertà religiosa)

    La Repubblica di Angola ri-conosce alla Chiesa cattolica illibero esercizio della sua missio-ne apostolica, in particolare inriferimento alla professione del-la fede, al culto, al governo ec-clesiastico, all’educazione, alleopere di carità, così come per leattività delle associazioni e delleistituzioni cattoliche, nei termi-ni del presente Accordo-Qua-d ro .

    Articolo 3(Riconoscimento)

    1. La Repubblica di Angolariconosce alla Chiesa cattolica lacondizione di persona morale,nei termini del diritto canonico.

    2. La Repubblica di Angolariconosce, inoltre, la personalitàgiuridica nell’ordinamento civi-le angolano alle persone giuridi-che ecclesiastiche che hannopersonalità giuridica pubblicain conformità alle disposizionidel diritto canonico, come:Conferenza Episcopale di An-gola e São Tomé, Arcidiocesi,Diocesi, Amministrazioni Apo-stoliche, Prefetture Apostoli-che, Vicariati Apostolici, Par-rocchie, Missioni, Santuari,Congregazioni e Istituti di VitaConsacrata, Società di Vita

    Apostolica, Seminari, associa-zioni, scuole e istituzioni educa-tive di tutti i livelli e istituzionisanitarie.

    3. La personalità giuridica civi-le delle persone giuridiche cano-niche, di cui al numero preceden-te, è riconosciuta dalla Repubbli-ca di Angola mediante l’iscrizio -ne dell’atto costitutivo nel rispet-tivo registro statale, nei terminidella legislazione angolana appli-cabile, dovendo allo stesso tempoessere messe a verbale tutte le al-terazioni subite dall’atto stesso.

    Articolo 4(Leggi ecclesiastiche)

    1. Spetta esclusivamente al-l’autorità ecclesiastica fissare li-beramente, nei termini del dirit-to canonico, le leggi regolatricinell’ambito della sua competen-za, così come erigere, modifica-re o sopprimere le istituzioni ec-clesiastiche in generale, le circo-scrizioni ecclesiastiche e tutte lepersone giuridiche ecclesiasti-che.

    2. Gli atti di modifica o estin-zione delle circoscrizioni e altregiurisdizioni ecclesiastiche, chesono state riconosciute nei ter-mini dell’Articolo 3 n. 2, saran-no notificati dalla competenteautorità ecclesiastica all’Ufficiocompetente dello Stato.

    Articolo 5(Garanzia della libertàdi comunicazione)

    1. La Repubblica di Angolagarantisce alla Chiesa cattolica,nella persona dei responsabili,dei membri delle sue istituzionie dei laici, la libertà di comuni-care e mantenere relazioni con laSanta Sede, con le ConferenzeEpiscopali di altri Paesi, così co-me con Chiese locali, con perso-ne fisiche ed organismi che sitrovano all’interno o all’esternodel territorio angolano.

    2. La Repubblica di Angolacrea condizioni per facilitare l’e-missione del visto di entrata e laconcessione del permesso dipermanenza del personale mis-sionario non angolano.

    Articolo 6(Luoghi di culto)

    1. La Repubblica di Angolagarantisce l’inviolabilità dei luo-ghi di culto ecclesiastici, cioèchiese, cappelle, oratori, spiazzi eloro annessi. Detti luoghi nonpossono essere destinati ad altriusi, eccetto per gravi ragioni econ il consenso esplicito dell’au -torità ecclesiastica da cui dipen-dono.

    2. L’inviolabilità, a cui si riferi-sce il numero precedente, si ap-plica anche a residenze episcopa-li, monasteri, cimiteri, seminari,noviziati, residenze di sacerdoti,conventi di religiosi e religiose,come anche alle opere sociali.

    3. Nel caso in cui le condizio-ni dei luoghi di culto presentinogravi rischi e danni per l’incolu -mità delle persone o dei beni, leautorità civili devono adottaremisure di protezione, compresol’avvertimento alle autorità ec-clesiastiche.

    Articolo 7(Nomine ecclesiastiche)

    1. Tutte le nomine ecclesiasti-che, così come l’attribuzione diuffici ecclesiastici, sono di esclu-siva competenza dell’autoritàecclesiastica, in conformità conle norme del diritto canonico.

    2. La nomina, il trasferimen-

    to, la rimozione e l’accettazionedella rinuncia dei Vescovi com-pete esclusivamente alla SantaSede, che ne dà previa informa-zione, a titolo di cortesia e riser-vatamente, al Governo della Re-pubblica di Angola.

    3. La Santa Sede assicura chenessuna circoscrizione ecclesiasti-ca di Angola dipenderà da un Ve-scovo la cui sede episcopale si tro-vi fuori del territorio nazionale.

    Articolo 8(Sigillo sacramentale,segreto professionalee inviolabilità degli archivi)

    1. Il sigillo sacramentale dellaConfessione è sempre ed assolu-tamente inviolabile.

    2. La Repubblica di Angolarispetta il segreto professionaledei sacerdoti, dei religiosi e dellereligiose. Essi non possono esse-re obbligati a rispondere ai ma-gistrati, o ad altre autorità, sumaterie di cui abbiano avuto co-noscenza nell’esercizio del loroministero o nel foro interno.

    3. La Repubblica di Angolagarantisce l’inviolabilità degliarchivi, dei registri e degli altridocumenti appartenenti allaChiesa cattolica.

    Articolo 9(Cause contro ecclesiastici)

    1. Le cause contenziose e pena-li contro i chierici o i religiosi perdelitti, previsti nella legge dellaRepubblica di Angola, sono giu-dicate dai Tribunali dello Stato.

    2. Dopo l’apertura formaledel procedimento, l’autoritàgiudiziaria informa per iscrittoil Vescovo della diocesi, in cui ilchierico o il religioso opera, pur-ché tale comunicazione non im-plichi pregiudizio per le finalitàdel procedimento e per il segre-to processuale.

    3. Nel caso che si tratti di unVescovo o di una persona assi-milata al Vescovo Diocesano se-condo il diritto canonico, verràinformata immediatamente laSanta Sede mediante la Nunzia-tura Apostolica in Angola.

    4. La responsabilità penalerelativa a infrazioni, commesseda ecclesiastici, è esclusivamen-te personale. Le pene, che ne ri-sultino, possono essere inflittesoltanto alle persone fisiche chele hanno commesse. Inoltre, so-lo queste persone fisiche rispon-deranno con i propri beni perso-nali ai danni, materiali, immate-riali o morali, legati all’illecitocivile o al reato penale.

    Articolo 10(Patrimonio ecclesiastico)

    1. Le persone giuridiche dicui all’Articolo 3 n. 2 del presen-te Accordo-Quadro possono ac-quisire, possedere e disporre li-beramente di beni mobili ed im-mobili, nel quadro tanto dellalegislazione angolana quanto diquella canonica.

    2. Le persone giuridiche di cuiall’Articolo 3 n. 2 del presente Ac-cordo-Quadro possono costituirefondazioni o istituzioni similari,le cui attività, quanto agli effetticivili, sono soggette alla legisla-zione angolana in vigore.

    Articolo 11(Costruzione e modifichedegli immobili ecclesiastici)

    1. La Chiesa cattolica ha il di-ritto di costruire chiese ed edificiecclesiastici, di ampliarli e di mo-dificarne la configurazione, pur-ché sia osservata la legislazione

    civile, vigente in materia edilizia.2. La Repubblica di Angola

    riconosce alla Chiesa cattolica ildiritto di chiedere, dentro o fuo-ri del Paese, aiuti finanziari perla costruzione, riparazione oampliamento di luoghi di cultoed altri edifici destinati alla suamissione religiosa, educativa,sanitaria e di assistenza sociale.

    3. Le competenti autorità sta-tali non devono prendere inconsiderazione richieste di so-stegno concernenti la costruzio-ne di chiese o di altre struttureecclesiastiche, se non dopo averricevuto l’autorizzazione scrittadel Vescovo Diocesano del luo-go in cui si trova il terreno sulquale si prevede la costruzione.

    4. Nel caso di strutture che ap-partengono a Istituti di vita con-sacrata e Società di vita apostoli-ca, è necessaria l’autorizzazionedel Vescovo Diocesano e anchequella del Superiore competente.

    Articolo 12(Esenzioni tributarie)

    1. La Repubblica di Angolariconosce che le persone giuridi-che di cui all’Articolo 3 n. 2 delpresente Accordo-Quadro, chesiano state costituite dalle com-petenti autorità ecclesiasticheper il perseguimento di fini reli-giosi, non sono soggette ad al-cu