La cooperazione fa notizia?

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COMUNICARE IN RETE PER LO SVILUPPO Iniziativa realizzata col sostegno dell’Unione Europea Progetto nr. DCI-NSAPVD/2012/279-805 La comunicazione della cooperazione internazionale allo sviluppo in Piemonte Sara Minucci e Luca Prestia Resp. scientifico Cristopher Cepernich (Osservatorio Comunicazione Politica Università di Torino)

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COMUNICARE IN RETE PER LO SVILUPPO

Iniziativa realizzata col sostegno dell’Unione EuropeaProgetto nr. DCI-NSAPVD/2012/279-805

La comunicazione della cooperazione

internazionale allo sviluppo in Piemonte

Sara Minucci e Luca PrestiaResp. scientifico Cristopher Cepernich

(Osservatorio Comunicazione Politica Università di Torino)

Obiettivi della ricerca

� Monitorare il coverage dell’informazione fornita dai media piemontesi sui temi della

cooperazione internazionale allo sviluppo.

� Analizzare l’attività di comunicazione svolta

dagli attori piemontesi della cooperazioneinternazionale allo sviluppo

� L’analisi si è svolta per il periodo 1°aprile – 30 giugno 2013

� Il database di MenteLocale ha permesso una ricerca per parole chiave sugli articoli pubblicati su 83 testate: cooperazione internazionale, cooperazione e sviluppo, internazionalizzazione, ONG, umanitari/o/a/e

� Inizialmente sono stati selezionati tutti gli articoli contenenti almeno una delle parole chiave (877)

� Successivamente, si è verificata l’effettiva attinenza degli articoli col tema indagato. Gli articoli individuati sono 237

Lo studio sulla stampa locale

� La maggior parte degli articoli è di piccole (35,4%) o medie (33,3%) dimensioni

� La maggior parte degli articoli è pubblicata senza autore (64,9%)

� La maggior parte degli articoli contiene il termine umanitari/o/a/e (50,2%)

� La maggior parte degli articoli si trova nella sezione ‘Cronaca locale’ (60,7%) e nella sezione ‘Cultura e Spettacoli’ (12,6%)

� L’occasione della maggior parte degli articoli è data da eventi sul territorio (73,4%)

Lo studio sulla stampa locale

� Lo studio si è focalizzato sull’edizione delle 19.35 in

onda dal 1°aprile al 30 giugno 2013

� Due fasi: 1) ricerca per parole chiave nell’archivio

video; 2) visione dell’edizione integrale della 1a

settimana di aprile (1-7), della 2a di maggio (6-12) e

della 3a di giugno (17-23)

� Nel periodo di analisi non sono stati trovati servizidedicati alla cooperazione internazionale per lo

sviluppo

Lo studio sul TgR Piemonte

Le redazioni piemontesi

Indagine svolta tramite questionari online. Sono state raccolte 21 risposte:

� 5 redazioni hanno persone specializzate nei temi della cooperazione internazionale per lo sviluppo

� La maggior parte delle redazioni non ha uno specialista perché tratta di rado tali temi (38%) o per mancanza di risorse (31%)

� La maggior parte (40,4%) dichiara di usare come fonti di informazione sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo contatti diretti e personali con gli attori coinvolti

Gli attori della cooperazione: il campione

La ricerca condotta sugli 'attori' della cooperazione aveva come

soggetto di analisi principale:

�le 32 ONG aderenti al Consorzio Organizzazioni non Governative

piemontesi (COP)

�gli Enti pubblici aderenti al Coordinamento Comuni per la Pace della

Provincia di Torino (Co.Co.Pa.) e quelli che non vi aderiscono

In entrambi i casi si è proceduto con l'invio di un questionariotelematico, cui hanno risposto:

�tutte e 32 le ONG

�10 Enti Co.Co.Pa. (su 32)

�9 Enti non Co.Co.Pa. (su 40)

Nel caso delle 32 ONG si è poi deciso di approfondire l'analisi attraverso

una serie di interviste a testimoni privilegiati

Gli attori della cooperazione:

le ONG e la comunicazione

L'analisi della comunicazione portata avanti dalle ONG ci hapermesso così di conoscere i 'numeri' di questa attività. Inparticolare:

1. Il profilo professionale in ambito giornalistico degli addetti alla comunicazione:

Profilo giornalistico (n. 7)

Profilo non giornalistico (n. 25)

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

22%

78%

Grafico 4

Profilo professionale degli addetti alla comunicazione

La formazione dei comunicatori

31%

69%

Grafico 5

Formazione scolastico/universitaria degli addetti alla comunicazione

Possiede form. specifica (n. 10)

Non possiede form. specifica (n.

22)

L’inquadramento dei comunicatori

41%

37%

22%

Grafico 3

Inquadramento addetti alla comunicazione

Volontari (n. 13)

Remunerati (n. 12)

Entrambe le categorie (n. 7)

L’inquadramento dei comunicatori

19%

50%

6%

25%

Grafico 8

Utilizzo dei social media

Non usa alcun social (n. 6)

Usa Facebook (n. 16)

Usa Twitter (n. 2)

Usa più social insieme (n. 8)

Gli attori della cooperazione:gli Enti pubblici

Anche la parte di ricerca relativa agli Enti pubblici ha fatto emergere alcune criticità

registrate nella loro attività comunicativa, espresse in fase di autovalutazione finale:

- 5 Enti Co.Co.Pa. e 4 Enti non Co.Co.Pa. ritengono di informare in modo solosufficiente la cittadinanza;

- 4 Enti Co.Co.Pa. e 4 Enti non Co.Co.Pa. ritengono di informare in modo nonsufficiente la cittadinanza;

- solo 1 Ente Co.Co.Pa. e 1 Ente non Co.Co.Pa. pensano infine di informare in modo

completo ed esaustivo la cittadinanza

Le proposte avanzate dalle due categorie di Enti sottolineano l'esigenza di affinarealcuni strumenti atti al miglioramento della comunicazione. Tra questi soprattutto:

�acquisizione o miglioramento delle strategie comunicative (e giornalistiche) per

rendere più 'notiziabili' le informazioni prodotte

�corsi formativi finalizzati alla conoscenza dei meccanismi burocratico-organizzativiche sottostanno alla fase di progettazione

Cos’è la cooperazione?

Per chi la fa

Per i giornalisti

[Quasi] Conclusioni

� Il coverage mediale non è soddisfacente né per la quantitàdella copertura né per la qualità delle rappresentazioni

� La criticità più evidente è il carattere occasionale (media

event) della copertura mediatica. Mancano strategie di

medio periodo?

� Occorre strutturare le relazioni comunicazione/mediasuperando, per es. il modello del riferimento personale

� Occorre puntare sulla professionalizzazione delle figure

dei comunicatori

� Occorre innovare le pratiche di produzione della notizia

“sgancianole” dalle routine: redazionali e narrative