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Psicologia della personalità

Studio delle persone nella loro interezza e complessità come insiemi organizzati di processi

psicologici

Il modo in cui questi aspetti interagiscono determina l’unicità dell’individuo

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Psicologia della personalità e senso comune

Psicologia della personalità tentativo di dare risposte scientifiche a domande comuni della vita quotidiana:

- perché siamo come siamo

- come sono gli altri

Differenze:

-modo di strutturare le domande

-metodi di ricerca

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Studio della personalità e psicologie Psicologia della personalità

Psicologia generale Psicologia clinica

Studio delle persone come individui e nella loro complessità:

- aspetti comuni tra gli individui (universalismo)

- differenze individuali

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Definizione di personalità

La personalità rappresenta le caratteristiche costanti della persona che sono alla base di modelli coerenti di sentire, pensare e comportarsi

Ricerca scientifica scoprire e spiegare le regolarità in pensieri, sentimenti e comportamenti

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La teoria della personalitàUna teoria della personalità deve rispondere a 3 domande fondamentali:

- chi è la persona (caratteristiche)- come è diventata ciò che è (forze genetiche e ambientali)-perché agisce in un certo modo (aspetti motivazionali)

Ogni teoria studia questi elementi fondamentali, e si differenzia dalle altre per il modo in cui li descrive e spiega

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Ogni teoria deve comprendere 5 aspetti…

La struttura: le unità di base della personalitàIl processo: gli aspetti dinamici della personalitàLo sviluppo: come ciascuno si sviluppa verso ciò che éLa psicopatologia : caratteristiche e cause dei disturbi della personalitàIl cambiamento: come le persone cambiano o resistono al cambiamento nel corso del tempo

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LA STRUTTURA

Riguarda gli aspetti più stabili e costanti della personalità

Le teorie utilizzano diversi concetti strutturali:Risposta, Abitudine, Tratto, Tipo Tratto= es. allegroTipo= es. estroverso

QUANTE componenti strutturali? Teorie di struttura semplici e complesse

COME SI ORGANIZZANO le componenti strutturali? Gerarchie di struttura

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IL PROCESSO

Le teorie utilizzano diversi concetti dinamici e motivazionali oer spiegare il comportamento

QUALI categorie di motivazione ?EDONISTICHE o di piacere

DI CRESCITA o autorealizzazione

COGNITIVE(v. Pervin, 1996)

Non sono mutualmente esclusive, anche se in ogni teoria della personalità assumono importanza diversa

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Motivazioni EDONISTICHE

2 modelli principali:1- Riduzione della tensionePUSH (Pitchfork)i bisogni fisiologici creano tensioni interne che gli individui tentano di ridurre soddisfacendole (es. fame)Pulsioni= stati interni di tensione che dirigono le persone verso la loro riduzione (v. Freud)Piacere= soddisfacimento del bisogno

2- IncentivoPULL (Carrot)Il comportamento è motivato dal desiderio di raggiungere un obiettivo (es. ricchezza, fama)Piacere= conseguimento della metaKelly, 1958

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Motivazioni DI CRESCITA

Il comportamento è motivato dalla tendenza dell’organismo a crescere ed autoaffermarsi

La tensione alla realizzazione del proprio potenziale si verifica anche a costo di un aumento della tensione

Livello ottimale di tensione: se troppo poco noia, se troppo stress

ESEMPIO: motivazione alla competenza, ossia la tendenza a comportarsi in modo da interagire in modo efficace con l’ambiente(White, 1959)

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Motivazioni COGNITIVE

Il comportamento dell’individuo è motivato dallo sforzo di comprendere e prevedere gli eventi

Forza di base: bisogno di coerenza e di conoscenza

Coerenza e prevedibilità sono più importanti di dolore e disagio

•Swann (1992): meglio un evento spiacevole se ritenuto coerente e prevedibile

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Crescita e sviluppo

Quali fattori determinano la personalità:

Controversia natura – cultura

innatismo empirismo

Cause genetiche – ambientali

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Cause genetiche

Cause genetiche importanti in approcci di tipo innatistico ed evoluzionistico

I fattori genetici hanno importanza diversa a seconda delle caratteristiche di personalità considerate:

+ importanti temperamento, intelligenza- importanti valori, ideali, credenze

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Caratteristiche dell’individuo che riguardano l’umore complessivo o la qualità emotiva

Aspetto innato della personalità

Hamer e Copeland, 1998È qualcosa di abbastanza stabile (…) la sua comparsa nell’infanzia è influenzata da fattori biologici ereditari

Temperamento

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Differenze nei bambini

Differenze dovute al temperamento: livello di attività e di ritrosiaBambino inibito: tende all’isolamento, angoscia per stimoli non familiari, ricerca il conforto dei genitori, ha un maggior numero di paure e fobieBambino disinibito: cerca situazioni nuove, reagisce con spontaneità, sorride spesso, attivo Ricerca longitudinale (4, 14, 21 mesi, 4 anni e mezzo, 8 anni) con presentazione di stimoli, osservazione e misure fisiologiche La maggior parte dei bimbi classificati come inibiti o disinibiti a 4 mesi, lo restavano in età successiveMA qualche cambiamentoKagan, 1994 e 1999

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Molti modelli di comportamento sono dovuti alla nostra eredità evoluzionista e sono associati a geni che condividiamo con altre specie (Buss, 1991, 1995)

Vengono selezionati i meccanismi psicologici che hanno maggiore valore adattivo, cioè + efficaci per la sopravvivenza

Caratteristiche e comportamenti specie-specifici:- alcuni modelli sociali (partner sessuale, ruoli genitoriali, altruismo)

- emozioni primarie (rabbia, tristezza, paura, gioia, disgusto)

Emozioni primarie: innate, informazione codificata nei geni

Prove: presenti in tutte le culture e in molte specie animali

(Izard, 1991; Ekman, 1992, 1993)

Psicologia evoluzionista

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Quindi…

I fattori genetici riguardano sia aspetti che sono unici nell’individuo (es. uno speciale talento) sia aspetti che sono simili (legati all’eredità biologica)

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CAUSE AMBIENTALI

Fattori ambientali grande importanza negli approcci comportamentisti e cognitivo-sociali

Tra le cause ambientali sono importanti:-la cultura di appartenenza -La classe sociale-La famiglia-I coetanei

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CulturaOgni cultura ha propri modelli di comportamenti, rituali e credenze

Diventare consapevole delle influenze culturali è possibile quando si entra in contatto con una diversa cultura

Immigrazione e multiculturalità

Influenza della cultura su molti aspetti:

-definizione di bisogni e modi per soddisfarli

-sperimentare ed esprimere emozioni

-rapporti interpersonali

-ciò che attiva le nostre emozioni

-definizione di normale e malato

(Kitayama, Markus, 1994; Tsai)

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Classe sociale

I fattori relativi alla classe sociale influenzano:

status individuale, ruoli ricoperti, obblighi sociali, privilegi goduti

L’importanza della classe sociale varia a seconda delle culture

(es. maggiore o minore mobilità sociale)

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Famiglia

I modelli di comportamento dei genitori influenzano la personalità del bambino in almeno 3 modi fondamentali:

- con il loro comportamento creano un clima che provoca una certa reazione nel bambino (es. Frustrazione

aggressività)

- fungono da modelli di identificazione (rispetto al ruolo)

- ricompensano e puniscono i comportamenti in modo selettivo (v. comportamentismo)

Ma fino a che punto sono importanti le influenze familiari?

Perché nella stessa famiglia i figli sono così diversi?

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Limiti dell’influenza familiare

Genetisti comportamentali: studiano la relazione tra somiglianza genetica e caratteristiche della personalità

Fratelli che crescono nella stessa famiglia non condividono lo stesso ambiente (importanza dell’ambiente esterno)

I fattori genetici contano + delle esperienze familiari

Es. bimbi aggressivi o passivi suscitano atteggiamenti diversi

(Plomin et al., 1990)

Critiche: l’ambiente familiare influenza lo stile delle relazioni affettive (Waller, Shaver, 1994)

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Coetanei

Il gruppo dei coetanei spiega gli effetti dell’ambiente sulla personalità

Quindi: fratelli di una stessa famiglia sono diversi perché fuori casa fanno esperienze diverse (Harris, 1995)

Gruppo di coetanei:

- fa socializzare l’individuo

- propone nuove regole di comportamento

- fa condividere esperienze importanti

In breve: famiglia importante per il primo sviluppo, coetanei in seguito

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Interazione tra geni e ambiente

Gamma di reazioni: l’ereditarietà fissa un certo numero di possibili risultati tra i quali l’ambiente determina l’esito finale dello sviluppo (Gottesmann, 1963)

Simile al concetto di differenziazione in biologia: inizialmente le cellule sono totipotenti poi diversificano le loro funzioni

Ma il processo è + complesso: non causa-effetto ma interazione continua geni-ambiente

Es. differenze costituzionali suscitano risposte diverse

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In sintesi…

La personalità è il frutto dell’interazione di molto fattori: genetici, culturali, sociali, familiari

L’ereditarietà fissa dei limiti alle possibile caratteristiche della personalità, in questi limiti le forze ambientali determinano le caratteristiche sviluppate

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La psicopatologia

Una teoria della personalità vede includere:

-una spiegazione della psicopatologia, cioè i disturbi della personalità- proporre modi per intervenire e modificare il disturbo (es. psicoterapie)

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Problemi importanti nella teoria della personalità

* la propria concezione della persona

* importanza attribuita a cause esterne e a quelle interne nella genesi dei comportamenti

* coerenza della personalità nelle varie situazioni

* ruolo di passato, presente e futuro sul comportamento

*gli organizzatori del comportamento e il concetto di sè

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Concezioni filosofiche della persona

• Concezione razionale (ragione e scelta)

• Concezione irrazionale (istinti)

• Concezione meccanicistica (stimoli-risposte)

• Organismo che si autorealizza

• Concezione computazionale (elaboratore di informazioni)

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Cause esterne o interne La personalità è determinata da fattori interni all’organismo o da avvenimenti nell’ambiente?

Gli estremi:

Freud siamo determinati da forze interne inconsce

Skinner siamo determinati dagli eventi esterni

Attualmente: controversia persona-situazione E’ la personalità (gli aspetti più stabili e durevoli) o la situazione a

determinare il comportamento ?

Mischel, 1968: interazione reciproca tra persona-situazione

Oggi: interazionismo

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La coerenza

La personalità è sempre uguale o cambia?

* Coerenza nelle situazioni

Es. vita professionale, vita familiare

* Coerenza nel tempo

Continuità o discontinuità tra infanzia e età adulta

Problemi:

-Cambiano solo alcuni aspetti della personalità e altri immutati?

-Una persona può sembrare diversa nelle situazioni ma la personalità sottostante è la stessa

-Come si definisce ciò che è coerente? (es. aggressività canalizzata nello sport)

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Il concetto di sè

Il comportamento esprime un modello, integrazione, organizzazione.

Come spieghiamo questo aspetto integrato?

Ricorso al concetto di sé

Punto: dare una definizione chiara di sé che ne consenta lo studio sistematico

Allport, 1958

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Stati di coscienza e inconscio

Fino a che punto siamo consapevoli della nostra vita mentale?

Esistono stati variabili di coscienza: consapevoli di alcuni aspetti, meno di altri

Problema importante sia per la misurazione della personalità che per la teoria

Concetto freudiano di inconscio: rifiutato da molte teorie

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Cognizione, affetti e comportamento

Personalità= cognizione (processi di pensiero)

affetti (emozioni, sentimenti)

comportamento manifesto

Che relazione esiste tra i 3 elementi?

Qual è il più importante?

Es. comportamentismo, teorie cognitive

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Passato, presente, futuro

Siamo modellati soprattutto dalle nostre esperienze passate o dalle nostre aspettative per il futuro?

Psicoanalisi= influenza determinante del passato (prima infanzia)

Teorie cognitive= importanza di piani per il futuro

Punto: in che modo i 2 aspetti influenza il presente

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Valutazione delle teorieSomiglianza tra vita quotidiana e scienza della personalità MA differenze importanti

La scienza esige:

-Definizione chiara ed esplicita delle teorie

-Raccolta sistematica di dati

-Verifica o falsificazione dei risultati

-Replicabilità dei risultati

Le teorie scientifiche si valutano rispetto:

- alla quantità di dati che riescono a spiegare in modo semplice (comprensività e parsimonia)

-Capacità di prevedere e spiegare eventi (rilevanza euristica)

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ComprensivitàUna buona teoria spiega un’ampia gamma di fenomeni e consente di prevedere in modo preciso alcuni eventi

Punto: non onnicomprensività ma capacità di spiegare fenomeni centrali per il comportamento

Ampiezza di banda: repertorio di fenomeni che la teoria riesce a spiegare

Fedeltà: specificità e chiarezza con cui la teoria spiega alcuni fenomeni

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Parsimonia

Una teoria dovrebbe spiegare diversi fenomeni in modo semplice, coerente, non contraddittorio, evitando concetti confusi o poco chiari

Rasoio d’Occam: criterio scientifico generale per cui si scelgono le spiegazioni più semplici ed esaustive e si evitano quelle più specifiche ma complicate

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Rilevanza euristica

Una teoria ha rilevanza euristica se conduce a nuove ipotesi che possono essere confermate

Hall e Lindzey (1978): traduzione empirica ossia capacità di definire variabili e concetti in modo che ci sia accordo sul loro significato e sulla loro misurabilità

Una teoria deve poter essere falsificata o confermata

Se non specifica i casi che la falsifica non è una teoria scientifica

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Su quali dati si basa la ricerca in psicologia della personalità

Approcci metodologici fondamentali per studiare la personalità:

-Studi di casi

-Ricerca tramite questionari

-Esperimenti di laboratorio

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Dati LOTS

4 categorie di dati usate nella ricerca (Block, 1993): L- dati: informazioni sulla persona ottenute da resoconti

biografici o informazioni sugli eventi di vita (life) es. registri scolastici O- dati: informazioni da parte di osservatori esterni come

amici, parenti o soggetti addestrati (observer) es. classificazioni di personalità T- dati: evidenze che provengono da esperimenti di

laboratorio o da procedure standardizzate (test) S- dati: resoconti soggettivi da parte degli stessi soggetti

(self report) es. questionari auto-valutativi

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Problemi relativi alla raccolta dei dati

Fino a che punto le misure ottenute dai diversi tipi di dati concordano tra di loro?

es. Dati-S e dati-T le auto-valutazioni date nei questionari spesso non sono coerenti con risultati di laboratorio

dati-S giudizi su situazioni generali

dati-T situazioni specifiche

dati-S e dati-O relazione tra auto-classificazione e classificazione da parte di altri: la coerenza dipende dal tipo di attributo classificato (es. affettuoso, socievole, aperto)

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Concordanza/discordanza

dati-S e dati-O relazione tra auto-classificazione e classificazione da parte di altri: per alcuni autori buona concordanza, per altri distorsioni

•la coerenza dipende dal tipo di attributo classificato

- Distorsioni per autopercezione, specialmente con giudizi “di valore”(es. affettuoso)

-Alcuni aspetti + facili da classificare di altri (es. socievolezza vs nevroticismo)

-Alcuni individui sono + “leggibili” di altri

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Quale tipo di dati è migliore degli altri?

I 4 tipi di dati sono utili per scopi diversi es. esperienza soggettiva vs prestazione in un compito

Ideale: inserire in unico protocollo di ricerca l’intero LOTSMA difficoltà oggettive

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Obiettivi della ricerca: attendibilità

• Attendibilità: riguarda stabilità, certezza e replicabilità dei dati

• Criterio: i risultati devono poter essere replicati da alti ricercatori

• Minacce all’attendibilità:

-soggetto influenza di fattori transitori (es. umore, atteggiamento)

-sperimentatore variazioni nelle istruzioni, misurazione, interpretazione

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Obiettivi della ricerca: validità

•Validità: capacità di uno strumento di misurare veramente i fenomeni che ci interessano

•Es. nevroticismo: come provare che un test lo misura realmente

•Problema: a volte misure di uno stesso fenomeno non concordano

Criterio: scegliere la misura + attendibile, utile e significativa

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L’etica della ricerca“Lo psicologo porta vanti la ricerca con rispetto e preoccupazione per la dignità e il benessere delle persone implicate”

Punto: responsabilità etica dei ricercatori nei confronti dei soggetti e della psicologia come scienza

Es. Milgram, 1965: obbedienza all’autorità

Zimbardo, 1973: ambiente carcerario

-Interpretazione dei dati: valori e pregiudizi

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Tre approcci di ricerca

• Ricerca clinica e studio dei casi singoli

• Questionari di personalità e ricerca correlazionale

• Ricerca sperimentale e di laboratorio

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Ricerca clinica e studio dei casi

Studio intensivo degli individui e osservazioni in profondità

Es. studio dello stress e dell’impotenza (mancanza di controllo)

May, 1950: incertezza e impotenza

Incertezza paura dell’ignoto mancanza di controllo

Es. Grinkel e Spiegel (1945), Men under stress

Ricerca basata su interviste e terapie a piloti della II guerra mondiale

Impossibilità di prevedere il pericolo tensione e allerta protrarsi: stress e perdita di controllo

Fatica operazionale: angoscia, depressione, reattività psicosomatica

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Vantaggi e svantaggiVantaggi

Buona validità esterna e fattibilità: studio del comportamento nel mondo reale

-complessità della personalità

-interazione individuo-ambiente

-fenomeni specifici

coglie specifiche differenze individuali

Svantaggi

Limitata attendibilità e validità internaDebolezza dei resoconti verbali (mancanza di accesso a certi fenomeni, distorsioni e inferenze)

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Ricerca sperimentale e di laboratorioManipolazione delle variabili per verificarne gli effetti sul comportamento possibilità di stabilire relazioni causali se allora

Es. ricerca sull’impotenza appresa (Seligman, 1975)

I fase: cani sottoposti a shock, non c’è via d’uscita

II fase: via d’uscita, accettazione passiva

Quindi: apprendono che non si può fare nulla per evitare lo shock (mancanza di controllo) generalizzano

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Impotenza appresaRicerca di Hiroto (1974) con soggetti umani

Stimolo: forte rumore

I fase, 3 condizioni: possibilità di fermarlo (a), impossibilità (b), no rumore (c)

II fase: stessi soggetti, si può evitare il rumore

Gruppo b: passivo, latenza > di a e c

Quindi: esperienze di impotenza tendono a generalizzarsi perché si apprende che i risultati non sono influenzati dal proprio comportamento

Effetti: passività e depressione

Proposta terapeutica: proporre esperienze controllabili (es. Beck, 1991)

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Vantaggi e svantaggi

Vantaggi

Manipolazione di variabili specifiche in condizioni controllate.

Oggettività dei dati registrati

Rapporti causa-effetto

Svantaggi

Limiti di validità esterna artificiosità, scarsa rilevanzaPossibile influenza di variabili spurie:- bias legati a caratteristiche della domanda- alle aspettative dello sperimentatore

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Vantaggi

Ampiezza dei fenomeni studiati, associazioni e regolarità

SvantaggiAssociazioni e non rapporti causa-effettoLimiti di attendibilità e validità dei questionari

-acquiescenza-desiderabilità sociale

Ricerca correlazionale e questionariConsente di studiare in campioni numerosi fenomeni complessi non riproducibili in laboratorio

Logica: una caratteristica influenza altri aspetti?

Ricerca di associazioni tra variabili non causalità

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Impotenza appresa e locus of control

Ricerca di Hiroto (1974): manipolazione sperimentale + questionario

Differenze individuali nella passività/reattività?

Locus of control: aspettativa rispetto alle cause che determinano premi e punizioni (Rotter, 1966)

Locus of control interno gli eventi dipendono da me

Locus of control esterno gli eventi dipendono da altro (caso,s/fortuna)

Internal-External Scale (I-E): questionario auto-valutativo

Soggetti con l.c. esterno: + passivi e lenti a reagire di altri

Coerenza dati-S e dati-T

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Internal-External Scale

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Attribuzioni causaliCome spiegare i diversi effetti dopo l’esposizione a stimoli incontrollabili?

Riformulazione di Abramson, Seligman e altri (1978; 1980)

L’esito dipende dalla causa a cui la persona attribuisce l’evento

Causa: interna – esterna

specifica – globale

stabile – instabile

Attribuzioni interne, globali e stabili depressione

Attributional Style Questionnaire (ASQ)

Basato su scenari e possibili attribuzioni

Tratti cognitivi (critiche a se stessi) concomitanti a depressione

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Attributional Style Questionnaire

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Locus of control e prestazione

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Stile esplicativo o attribuzione causale Cosa sappiamo:

1- impotenza appresa diffusa negli umani e in altre specie

2- persone caratterizzate da stile esplicativo tipico

3- stile esplicativo ha effetti su motivazione, emozione, comportamento

4- sintomi dell’impotenza appresa associati a quelli della depressione

5- terapia cognitiva può migliorare lo stile esplicativo

6- impotenza appresa e stile esplicativo pessimista associati a salute instabile

(v. Peterson, 1991)

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PSICOANALISI

1- metodo d’indagine dei processi psichici2- tecnica terapeutica3- teoria generale della conoscenza (arte, politica, antropologia, psicologia etc.)

Quindi nella psicoanalisi si possono distinguere tre livelli:

1) un metodo di indagine consistente nel rivelare il significato inconscio di discorsi, azioni, produzioni immaginarie (sogni, fantasie, deliri)

2) un metodo di cura fondato su tale indagine e sull’interpretazione delle difese, del transfert e del desiderio;

3) un complesso sistematizzato di teorie psicologiche e psicopatologiche (Laplanche, Pontalis, 1967)

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Sigmund

Freud

Austria 1856

Londra 1939

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La formazione

Influsso della teoria darwiniana spiegazione “biologica” contrapposta a speculazioni metafisiche Claus, zoologo, anatomia comparata

Influsso del Gruppo di Berlino Allievi di Müller: scienza basata sul linguaggio e le teorie della fisicaUomo come organismo governato da forze fisicheNaturalismo, meccanicismo, razionalismo

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La formazione

Freud allievo di:

- Brücke, fisiologia del sistema nervoso periferico sistema dinamico

- Meynert, psichiatra, sistema nervoso centrale- Aderiva alla fisiologia

- Influsso di Herbart preminenza della psicologia, importanza dell’inconscio

Fine ‘800: crisi dei modelli naturalistici: fisiologia e neurofisiologia insufficienti a spiegare i processi psichici

Freud: processi psicopatologici (isteria) non si manifestano in alterazioni organiche spiegazione psicologica

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Charcot e Breuer

Freud e Charcot1885, Freud alla SalpetrièreOrigine psichica dell’isteria:causata da traumi psichici che si manifestano in sintomi organiciipnosi come curaCritica di Freud: l’ipnosi cura i sintomi non le cause

Freud e Breuer (1886 – 1894)“Studi sull’isteria”, 1895Metodo catartico: stato ipnotico, invito a rivivere esperienze dolorose

- Sintomi isterici sostituti di processi normali- Collegamento simbolico tra sintomi e ricordi traumatici rimossi

Distacco da Breuer e inizio della psicoanalisi

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Inizio della psicoanalisi

Distacco da Breuer

Elementi psichici patologici:

- si contrappongono alla coscienza - provocano una difesa- legati alla sessualità- legati all’infanzia

conflitto

La persona viene concepita come un sistema di energia, spinta da istinti e aggressivi equilibrio= fine del sistema

Conflitto tra principio di piacere e principio di realtà

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L’inconscio

Inconscio come base della vita psichica

-Mondo dotato di senso che si esprime in simboli di mascheramento

-Luogo che conserva pensieri, desideri, fantasie rimosse dalla coscienza perché inaccettabili

-Vissuto di cui non si ha consapevolezza ma che influenza la nostra condotta

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L’inconscio

Come si manifesta l’inconscio

- Sintomi nevrotici- Sogni, lapsus, atti mancati, sviste, smarrimenti etc.

Continuità normalità – patologia

“Psicopatologia della vita quotidiana” 1901“L’interpretazione dei sogni”, 1899

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Il sogno: la via regia dell’inconscio

Appagamento allucinatorio di un desiderio

Ritiro percettivo del sonno, allentamento della censura predominanza stimoli internii sogni “realizzano” desideri inconsci rimossidesideri inconsci legati alla sessualità

Desiderio inconscioPensieri latenti legati ai diversi brani del sogno preconsci

Formazione del sognodesideri rimossi durante la veglia in contatto con i “resti diurni” “lavoro onirico” maschera le pulsioni censuraelaborazione primaria e secondaria

Caratteristiche del sogno

rifacimento visivocondensazionespostamentoordinamento

Processi primari

Sistematizzazione in una struttura narrativa Processi

secondari

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Analisi del sogno e simboli onirici

Analisi dei sogniAssociazioni libere: abbandono atteggiamento critico, nessi tra parole rivelatori dei “pensieri latenti”Interpretazione del sogno dalla “facciata” al desiderio latente costruzione del passato rimosso

“tratta il sogno come una specie di scrittura segreta in cui ogni segno viene tradotto, secondo una chiave prestabilita, in un altro segno di significato conosciuto. “

Simboli oniriciSi basano sulla culturaRiguardano arte, letteratura, mito, favole etc.Es. re e regina = padre e madre

Jung carattere universale dei simboli onirici

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Teoria della sessualità

“Tre saggi sulla teoria sessuale ”, 1905

Sessualità infantile “perversa e polimorfa”Si organizza attorno alle “fonti” del piacereFase orale, anale, fallica

Sessualità non inibita perversioni adulte

Sessualità eccessivamente inibita nevrosi

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Teoria della sessualità

Libido energia psicofisica di natura sessualePulsione “rappresentanza psichica di una fonte di stimolo in continuo flusso” (1905)

Complesso di EdipoAttorno al terzo annoAmore per il genitore di sesso opposto e rivalità con quello dello stesso sessoPadre: simbolo del divieto dell’incesto legge, moraleAutoconservazione e introiezione della legge

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Le fasi di sviluppo

Fase orale (0–2 aa) : predominio della zona erogena orale; attività: orale (suzione e nutrimento).

Fase anale(2-3 aa) : predominio della zona erogena anale; attività/passività: l’attività Riguarda la pulsione di appropriazione attraverso la muscolatura anale; la passività coincide con l’erotismo anale, con le feci che stimolano la zona erogena; il piacere è dato dalle funzioni di ritenzione-evacuazione delle feci.

Fissazioni e deviazioni nelle due organizzazioni causano nevrosi o perversioniSu queste organizzazioni si modellano le prime relazioni oggettuali che permarranno anche nelle fasi successive dello sviluppo.

Fase fallica (4-5 aa): predominio della zona genitale, attività, esibizione “per entrambi i sessi c’è un solo genitale degno di essere preso in considerazione, quello maschile” concetto fortemente criticato(Organizzazione genitale infantile, 1923).

Acme del complesso edipico, struttura relazionale che riorganizza le esperienze pulsionali precedenti (scelta oggettuale, identificazione sessuale, confronto con un’istanza normativa – il “padre”). Rimozione Amnesia infantile

fase di latenza (6-8 aa)fase genitale (pubertà)

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Pulsione

“Per “pulsione”, noi innanzitutto non possiamo intendere nient’altro che la rappresentanza psichica di una fonte di stimolo in continuo flusso, endosomatica…La pulsione è così uno dei concetti che stanno al limite tra lo psichico e il corporeo” S.Freud, 1905

Caratteristiche:fonte zona corporea dove compare l’eccitazione, processo fisio-

psichicometa soddisfazioneoggetto elemento attraverso cui si ricerca il soddisfacimento

Pulsioni di autoconservazione bisognoPulsioni sessuali desiderioPulsioni di morte desideri distruttiviEconomia energetica pulsioni di autoconservazione funzionano a

discapito di quelle sessuali

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Libido

Libido quantità finita di energia psico-fisica, natura sessuale, può essere sublimata

Rappresentazione aspetto ideativo della pulsione

Nucleo dell’inconscio rappresentanti pulsionali che aspirano a scaricare il proprio investimento

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Prove sperimentali?

Anni ’60 e ’70: studi sulla percezione inconscia o percezione subliminale

Percepiamo qualcosa senza saperlo e questo influenza il nostro comportamento

Es. disegno di rami intrecciati a) a forma di anatra

b) no sense

Presentati a 2 gruppi, successivamente gruppo a) tende a disegnare esempi riferiti all’anatra

(Eagle et al., 1966)

Studi sulla attivazione psicodinamica subliminale (Silverman, 1976, 1982)

Logica: stimoli minacciosi o rassicuranti presentati subliminalmente influenzano il comportamento?

Es. a) stimoli che intensificano il conflitto (è sbagliato voler bene al mio papà)

b) stimoli rassicuranti (è giusto voler bene al mio papà) presentati a ragazze delle superiori.

Stimoli a) compromettono ricordo di stimoli successivi nei soggetti + conflittuali per la sessualità

Es. disturbi del comportamento alimentare e senso di abbandono (Patton, 1992)

a) Mamma mi lascia soggetti con disturbo mangiano + craker

b) Mamma lo presta

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Metapsicologia

Sistematizzazione formale della psicoanalisiL’inconscio,1915

Oggetto di studio psiche

Metodo d’indagine analisi (osservazione intensiva dei casi singoli)

Scopo della psicoanalisi:scoprire i meccanismi inconsci profondiricostruire il loro senso

Analogia psicoanalisi – archeologiaTeoria della stratificazione“Costruzioni in analisi”, 1937

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Tre coordinate dell’apparato psichico

La metapsicologia suddivide in 3 coordinate l’apparato psichico:

DinamicaEconomicaTopica

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La dinamica e il modello del conflitto

Aspetto dinamico

Conflitto tra opposte istanze:

Mondo interno – mondo esternoPiacere – dispiacereAttivo – passivo

“Come sapete, l’intera teoria psicoanalitica è fondata in effetti sulla percezione della resistenza che il paziente ci oppone quando tentiamo di rendergli cosciente il suo inconscio.”

Freud, 1932

Fondamento rimozioneSintomo spia dell’esistenza di un conflitto

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Coordinata economica

Le rappresentazioni psichiche delle pulsioni hanno un investimento energetico mantenere basso l’ammontare energetico e ridurre la tensione

-Interno – esterno è tutto dentro l’individuo-Motivazioni edonistiche: eliminare o ridurre la tensione

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Le topiche e gli aspetti strutturali

Seconda topicaPrima topica

Conscio

Inconscio

Superio aspetto morale e

ideale

Io principio di realtà, mediazione

Es fonte dell’energia pulsionale

Conscio

Preconscio

Barriere di resistenza

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PRIMA TOPICA

Preconscio Preconscio Il preconscio contiene rappresentazioni inconsce che possono accedere alla coscienza trasformate, dopo aver superato la seconda censura (tra Preconscio e Conscio).

ConscioConscioLa Coscienza è definita un organo di senso per la percezione delle qualità psichiche (Freud,1899, p.560). Riceve informazioni sia dal mondo esterno sia da quello interno.Funzione specifica della Coscienza è l’attenzione ai processi ideativi, ha un ruolo importante nei processi difensivi e nel processo terapeutico.

InconscioInconscio

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SECONDA TOPICA

Es piacere- serbatoio della libido; sede delle pulsioni di vita (Eros) e delle pulsioni di morte (Thanatos) - totalmente inconscio.- la fonte dell’energia pulsionale. -Opera secondo il principio di piacere, è illogico e immorale, tutto e subito- gratificazione reale = immaginaria

Io realtà- modula i desideri dell’Es secondo le esigenze della realtà e della coscienza morale-blocca, sposta o scarica gradualmente l’energia dell’Es- separa realtà e fantasia- tollera tensione, frustrazione, dilazione e cambiamento- logico, razionale, mediatore

Super-Io dovere e perfezionenasce dalla risoluzione del complesso edipico: introiezione dell’autorità paterna -Ideale dell’Io e coscienza morale, punizione e senso di colpa- controllo del comportamento secondo le regole sociali

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Il processo

Prima concettualizzazione

Pulsioni sessuali e di autoconservazione (dell’Io)

Seconda concettualizzazione

Pulsioni di vita e pulsioni di morte

Eros Thanatos

Pulsioni sessuali + autoconservazione Pulsioni aggressive di distruzione, di appropriazione

Aggressività al servizio delle pulsioni sessuali:1. rivolta all’esterno = sadismo2. all’interno = masochismo

Al di là del principio di piacere, 1920 e L’Io e l’Es, 1922).

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La dinamica e l’angoscia

Interazione tra la scarica e l’inibizione degli istinti o pulsioni: base della dinamica psicoanalitica

investimento energetico energia per inibire

Le pulsioni possono essere:

- bloccate

- modificate o spostate

- espresse direttamemte

Stessa pulsione gratificazioni diverse, dunque diversi comportamenti

Stesso comportamento cause diverse

Angoscia libera fluttuazione non collegata a un oggetto esterno

1) Risultato di impulsi sessuali non scaricati

2) Segnale di pericolo incombente per l’Io

Deriva dalla spinta istintuale dell’Es e la minaccia della punizione del Superio

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I meccanismi di difesa

Sono i processi utilizzati per difendersi dall’angoscia

Il termine difesa descrive l’opposizione dell’Io contro rappresentazioni e affetti penosi o insopportabilil’opposizione dell’Io contro rappresentazioni e affetti penosi o insopportabiliFreud, “Neuropsicosi da difesa”, 1894

Anna Freud, “L‘Io e i meccanismi di difesa“, 1936

Ruolo centrale dell‘Ionei meccanismi di difesa, come mediatore tra Es e Superio e Spostamento: trasferimento dell’intensità di una rappresentazione ad altre rappresentazioni neutre, collegate alla prima da una catena associativa. Identificazione: un soggetto assimila un aspetto o proprietà di un’altra persona e si modella si di essaSublimazione: La pulsione è deviata verso una nuova meta non sessuale Proiezione: espulsione da sé di contenuti (erotici o aggressivi) e attribuzione ad altro Introiezione: assunzione in sé di contenuti propri di un’altra personaNegazione: della realtà o di un impulso (v. Halpern, 1977)Isolamento: negazione dell’emozione accompagnata all’impulso o pensiero o atto

intellettualizzazioneannullamento (di un impulso con un altro)

Formazione reattiva: si esprime l’opposto di un impulso inaccettabile

Rimozione: allontanamento dalla coscienza di impulsi inaccettabili

Davis e Schwartz, 1987: repressors ricordano meno emozioni negative

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Fasi di sviluppo e tipi di personalità

I primi 5 anni hanno un’importanza fondamentale per lo sviluppo della personalitàSe eccessiva o ridotta gratificazione regressione e fissazione Livello di frustrazione ottimale

Personalità oraleInteressate solo a se stessi, interessate agli altri solo per i loro bisogni egoistici (chiedere

nutrimento), Richieste aggressive o implorantiCaratteristiche: esigente, impaziente, invidioso, goloso, rabbioso, depresso (vuoto), sfiduciato,

pessimista.

Personalità analeDeterminata da processi fisici e relazioni interpersonali legate a controllo degli sfinteriTriade anale ordine e pulizia, parsimonia e avarizia, ostinazione

Personalità fallicaFissazione parziale a stadio edipicoPer l’uomo, mostrare la sua virilità essere grande, esibizionistaPer la donna (personalità isterica) seduttiva e civettuola, per attirare l’interesse del maschio (padre)

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Erikson e la Psicologia dell’Io

Psicologia dell’Io importanza di successivi stadi di sviluppo

Erikson sviluppo in termini anche psicosociali

Es.: stadio orale= s/fiducia nei rapporti sociali

stadio anale= autonomia o vergogna

stadio fallico= successo, competizione

Stadi di latenza e genitale sviluppo senso di rinascita o inferiorità, identità stabile o dispersione

Compito dell’adolescenza senso dell’identità dell’Io stabile

Marcia ( 1994), ricerca sulla formazione dell’identità:

- identità stabile

- identità differita

- preclusione d’identità

- identità dispersiva

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Dal conflitto all’Io al Sè

Modello freudiano Io implicato nel conflitto

Anna Freud Io= ruolo di mediazione e di difesa

Psicologia dell’Io ruolo centrale dell’Io, zona libera da conflitti,

processi cognitivi

(Hartmann, Erikson)

Psicologia del Sé ruolo centrale del senso della propria identità

psico-somatica, autostima, narcisismo

(Kohut, Kernberg)

conflitto

difetto

Psicopatologia

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Psicopatologia: conflitto e difesa

Diverse patologie modalità regressive di gratificazioni sessuali e aggressive

Perché?

Conflitto tra pulsione e sentimento dell’Io di angoscia per cui gratificando (scarica) la pulsione ci si espone a un pericolo attivazione dei meccanismi di difesa

Conflitto tra Es e Io sintomo

Ruolo del Superio come censura morale

Arresto del percorso evolutivo dovuto al conflitto tra pulsione e angoscia che porta a rigidi meccanismi di difesa riattivazione di paure precedenti dell’infanzia

Come cambiare? ripetizione corretta di esperienze conflittuali in analisi

centralità del TRANSFERT

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Revisione del narcisismoRevisione del narcisismo

Introduzione al narcisismo (1914)

Narcisismo primarioL’Io, serbatoio della libido, investe come oggetto

se stesso (libido dell’Io o libido narcisistica).

Narcisismo secondario L’Io ritira la libido dai suoi investimenti oggettuali:

a) su se stesso = psicosi; b) sugli oggetti della fantasia = nevrosi.

L’Io e l’Es (1922)

Narcisismo primario1)Nell’Es, inizialmente, è ammassata tutta la

libido, la cui fonte è nelle zone erogene. 2) L’Es, serbatoio della libido, proietta parte della

libido negli investimenti oggettuali erotici.

Narcisismo secondario• L’Io, sottrae libido oggettuale all’Es e si pone

a questo come oggetto d’amore. La libido viene desessualizzata,

• sublimata

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L’EdipoL’Edipo

• 1905 – Freud parla di fantasie incestuose (del maschio per la madre; della femmina per il padre) nella pubertà, soggette ad essere ripudiate per la barriera (sociale) contro l’incesto. Qui compaiono già i concetti di complesso di castrazione e di invidia del pene.

• 1914 – I processi che saranno attribuiti successivamente all’Edipo, non ancora indicato così, vengono individuati nell’età fra i tre ed i cinque anni.

• In Introduzione alla psicoanalisi – Prima serie di lezioni (1915-1917), Freud descrive il complesso di Edipo ed individua in esso il nucleo delle nevrosi. (lezione ventunesima, Sviluppo della libido e organizzazioni della sessualità). Tuttavia non correla ancora la risoluzione dell’Edipo con il complesso di castrazione. Il superamento dell’Edipo viene ancora collocato nella pubertà, quando il risveglio della sessualità, dopo la latenza, ha riattivato le antiche fantasie incestuose.

• 1922 – In L’Io e l’Es, Freud descrive la forma completa dell’Edipo (positivo e negativo). Attribuisce la sua dissoluzione all’angoscia di castrazione, che origina la rimozione ad opera della libido genitale narcisistica. Con la seconda topica entra in scena il Super-Io come istanza proibitrice. La sequenza è quindi: desideri edipici - angoscia di castrazione - rimozione - latenza con la formazione del Super-Io – identificazione con il padre.

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Processo terapeutico

• Concetto di transfert & controtrasfert

• Fattori Terapeutici

• Esperienza emotiva correttiva (Alexander & French, 1946)

Test proiettivi Rorschach e TAT

Minore intensità del conflitto originario

Terapeuta ≠ genitori

Io più maturo per affrontare il conflitto

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Sviluppi della psicoanalisi 1910 – Fondazione dell’Associazione Psicoanalitica Internazionale - Freud prende le distanze dai suoi collaboratori: A. Adler e C.G. Jung che elaboreranno propri sistemi teorici (vedi S. Freud, 1914. Storia del movimento psicoanalitico)Si distaccano anche W. Reich, O. Rank e S. Ferenczi.Anni 40 – Scissione tra le scuole di A. Freud e M. Klein, all’interno della Società Psicoanalitica Britannica. Nascita del Middle Group.Hartmann dà vita alla Psicologia dell’Io, che ipotizza l’esistenza di una sfera libera dai conflitti ed intravede, quindi, la necessità di considerare anche gli aspetti cognitivi del funzionamento psichico. In uno scritto del 1945, Hartmann e Kris sostengono l’importanza delle ipotesi genetiche accanto a quelle dinamiche e l’opportunità di osservare il bambino in situazioni di normalità.Anni 50 – Nascita del metodo dell’osservazione diretta.A. Freud (1950) e R. Spitz (1950-1965) effettuano degli studi sul rapporto madre-bambinoAnni 60 – Nasce un altro filone di ricerca: la infant research, in due direzioni: a) con l’utilizzo della baby observation nel contesto teorico originario elaborato da M. Klein e secondo la metodologia messa a punto in quegli anni da M. Harris (modello Tavistock): b) con l’osservazione naturalistica nel contesto degli studi etologici di J. Bowlby e della sua teoria dell’attaccamento.Anni 70 – Fiorire degli studi dell’interazione bambino-ambiente e dello sviluppo delle competenze cognitivo-affettive.

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Alfred Alfred

AdlerAdler

1870 - 1937

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•Estensione del pensiero freudiano nella direzione di una maggiore accentazione delle dimensione sociale

•Ebbe un discreto successo negli anni 30-60, ma poi ci fu un misconoscimento della sua opera anche se è stato un precorritore di molti concetti della psicologia clinica e soprattutto sociale (causa del poco rigore metodologico tipico degli psicoanalisti sociali) questione della personalità tra organismo e ambiente.

•Eccessiva fiducia del soggetto di prendere coscienza dei propri conflitti e di regolare un proprio progetto di vita

•1898 – Medicina sociale – malattie professionali dei sarti – funzione sociale ed educativa del medico (medicina e socialismo)

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Distacco da Freud

1911 – Anno in cui Adler si distacca dal movimento psicoanalitico, anche se il dissenso su alcune questione già si era delineato precedentemente

1912 – pubblicazione del “temperamento nervoso” distacco ufficiale, inaugura la Società di Psicologia Individuale

Già nel 1907 – “Studio sull’inferiorità d’organo” nozione portante del sistema teorico adleriano

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Senso di inferiorità

Condizione infantile senso di inferiorità rispetto alle figure parentali spinta di ogni uomo al cambiamento “volontà di potere” & aspirazione alla superiorità

Inferiorità psicologica in connessione con i fattori sociali che l’individuo coniuga in maniera personale ( temperamento nervoso)

NevrosiAppartiene all’individuo che porta con sé un profondo senso di inferiorità (infanzia penosa) che fa ricorso a comportamenti che risultano distanti da una adeguata adesione alla realtà

Opere di approfondimento

1920 – prassi e teoria della psicologia individuale – Manifestazioni psicopatologiche1927 – conoscenza dell’uomo – pilastri della psicologia individuale (sentimento di comunità)

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SENIMENTO DI COMUNITÀ

Elemento costitutivo della personalità e della vita e come elemento esplicativo di tutta la teoria adleriana

•Elemento primo:

Il sentimento del sociale è una prerogativa innata, basilare della personalità, non limitato alla famiglia ed al gruppo di origine , ma esteso all’umanità nella sua totalità

•Elemento ultimo:

È l’ideale regolativo della natura umana nelle sue molteplici espressioni

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Principi della vita psichica•Principio dell’unità:Totalità della psiche e del corpo e si sottolinea che la psiche non è riconducibile al corpo

•Principio del dinamismo:Concezione teleologica il comportamento è sempre orientato verso una meta

•Principio dell’influenza cosmica:L’individuo è sempre collegato con la realtà naturale e con il cosmo

•Principio della naturale strutturazione delle parti in un’unica totalità:L’organizzazione della vita psichica e l’organizzazione di un tutto integrato e coerente con le mete personali

•Principio dell’azione-reazionetra l’individuo e ambiente vi è una dialettica costante tra la personalità e la realtà

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Stile di vitaÈ propriamente il nucleo e l’elemento distintivo della personalità; origina dall’infanzia e rappresenta il precipitato di tutte l’esperienze significative dell’individuo

Se creativoSe creativotendenza all’autorealizzazione presente in ogni uomo, che sottende la tendenza all’autorealizzazione presente in ogni uomo, che sottende la condotta , indirizza le scelte, dà coerenza alla personalità, mira a fondere condotta , indirizza le scelte, dà coerenza alla personalità, mira a fondere in una sintesi armonica l’aspirazione alla libertà individuale con le in una sintesi armonica l’aspirazione alla libertà individuale con le esigenze della vita socialeesigenze della vita sociale

NEVROSI & PSICOSINEVROSI & PSICOSI

Disarmonia tra individuo-ambiente e persona-realtà

Quanto più profonda e radicale è l’insoddisfazione della persona nelle situazioni interpersonali, tanto più si fa ricorso a “compensazioni fantasmatiche” e ad una esacerbazione del senso di superiorità che lasciano come unica via d’uscita “il ritiro dalla realtà” cui si associa tutta una serie di manifestazioni patologiche

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Aggressività come “meta fittizia” risposta alla frustrazione (non pulsione originaria)

PSICOTERAPIAPSICOTERAPIARiconciliare il paziente con i suoi veri obiettivi al fine di recuperare uno “stile di vita” adeguato alle sue effettive necessità

Facendo appello alla consapevolezza dell’individuo si mira ad una ridefinizione delle sue mete (eccessivo ottimismo)

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Carl Carl Gustav Gustav

JungJung

1875 - 19611875 - 1961

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Elaborazione freudiana:Un atteggiamento razional-positivistico volto a coagulare al suo interno modelli culturali con una solida matrice naturalistica

Elaborazione junghiana:Schiude i confini all’attività razionale e vi erige alle radice un’esigenza idealistica che ha la finalità di rendere intelligibile anche il dato apparentemente non comprensibile o comunque non immediatamente sostenuto da una razionalità inequivocabile

Jung come il pioniere di una visione dello psichico

•Contrasto sulla concezione della sessualità •Importanza dei concetti di incoscio collettivo, teoria energetica, simbolismo, processo di individuazione

Sistemi teorici differenti Psicologia Analitica

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COMPLESSO

Concetto centrale nella Psicologia Analitica prima definita “psicologia dei complessi”

Periodo di attività all’ospedale Burgholzi, con l’influenze degli indirizzi associazionisti, Jung porta avanti la sperimentazione su soggetti somministrando loro una lista di parole selezionate alle quali il soggetto veniva invitato a rispondere. Egli osservò un tempo di latenza ascrivibile ad un complesso emotivo sottostante (relativamente o totalmente incoscio) definito COMPLESSO

Stato di minorazione ma anche motore che spinge al raggiungimento di determinate mete Nucleo centrale della vita psichica che non deve mancare, altrimenti “l’attività psichica cadrebbe in un fatale letargo”

Per chiarire l’origine del complesso vanno individuate quelle esperienze conflittuali e situazioni di conflitto dove la personalità e impotente con qualsiasi atteggiamento difensivo

Forme tipiche dei complessi presenti nelle esperienze infantili, soprattutto quelle connesse al rapporto originario con i genitori, luogo di “attivazione primario” del conflitto

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Libido

Nelle opere, Simboli della trasformazione (1912)

& Energetica psichica 1928:

Jung avanza una concezione della libido che è in aperto contrasto con l’elaborazione freudiana

Libido energia vitale

Direzione Progressione adattamento all’esigenze dell’ambienteRegressione regressione verso i contenuti dell’inconscio

Non in senso di evoluzione e di involuzione ma come “momenti” (sistole e diastole)

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Personalità

Psiche come una totalità che è inconscia e conscia allo stesso momento – entità contrastanti

Coscienza individuale distinta da quella collettiva

Coscienza legata strettamente all’io e con esso stabilisce un rapporto di reciproca interazione

L’IO, IO, come precipitato di esperienze fondamentali, una funzione della personalità volta ad esperire il mondo esterno e quello psichico

L’io strettamente legato al “processo di Individuazione”

L’inconscio :Personale: trama dei vissuti e degli avvenimenti propri complessiCollettivo: carattere universale e riguarda tutta l’umanità passata archetipi

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Archetipi

Immagini primordiali, ossia possibilità di umana rappresentazione – quindi si eredita non la rappresentazione , ma la possibilità di rappresentare

1947 “riflessioni teoriche sull’essenza della psiche “ Jung distingue le rappresentazioni archetipiche dall’archetipo in séL’archetipo si manifesta con configurazioni che rimandano ad una forma fondamentale irrapresentabile e afferrabile solo approssimativamente – Fattore Psicoide che appartiene alla parte invisibile, ultravioletta dello spettro fisico

Esperienza archetipica fortemente legata al simbolosimbolo che svolge una funzione importante di mediazione trasformatori di energia psichica da quella originaria ad una diversa

Simbolo vivo finché pregno di significato, se no si trasforma in segno ( semiotica ) Jung VS Freud

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Orientamenti psicologiciOrientamenti psicologicidue atteggiamenti fondamentali e rappresentano le due due atteggiamenti fondamentali e rappresentano le due

polarità su cui si articola la tipologia Junghianapolarità su cui si articola la tipologia Junghiana

IntroversioneDirige la libido su se stesso l’oggetto esterno viene mantenuto ai margini di ogni tipo di prospettiva e quando si confronta con l’esterno si trova in un mondo che non sente come suo

Egli vive il mondo interiore come la cosa più piacevole

EstroversionePrevalenza dell’oggetto sul soggetto e riflette la disponibilità della libido a nutrirsi degli eventi esterni e porsi in sintonia con l’esigenze della collettività

Il tipo estroverso vive negli altri e con gli altri, mentre il rapporto con se stesso assume aspetti inquietanti, quindi meglio coprirli con il frastuono delle attività

Processo di compensazione il dominante nel conscio non domina nell’incoscio

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Processo di individuazione

Persona relazione dell’io con il mondo esterno (maschera)

Patologico : l’identificazione dell’Io sulla Persona

Individuazione Attuazione o realizzazione del proprio Sé (a stadi)

Scoperta della propria autenticità (figure archetipiche)

• Ombra

• Animus e anima

• Magna Mater e Vecchio Saggio (Personalità mana)

• Sé – sintesi tra incoscio e coscienza funzione trascendentefunzione trascendente

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Freud

Appagamento sostitutivo di un desiderio rimosso

Jung

Carattere compensatorio e prospettico (contenuti futuri)

Sogno

Metodo Junghiano

Amplificazione

Contenuto manifesto (solo)

Interpretazione

Oggettiva: carattere individuale del sogno

Soggettiva: immagini simboliche dei caratteri collettivi

Riferimento all’oggetto: segno come tale

Riferimento al soggetto: interpretazione simbolica

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Concetti fondamentali

-colloquio clinico per la somministrazione del reattivo psicodiagnostico (Rapaport, 1945)

-Gestalt

-concetto di proiezione

-meccanismi di difesa

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Che differenza c’è tra un colloquio terapeutico ed uno di valutazione?

Il colloquio terapeutico richiede modelli attuativi legati alle varie scuole di psicoterapia

Il colloquio iniziale, o di valutazione, possiede quattro scopi principali che emergono già a partire dalla prima seduta

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A. in primo luogo si stabilisce il rapporto fra psicologo e utente, rapporto di fondamentale importanza, poiché tramite la relazione si effettua il lavoro sia di diagnosi, che di terapia, o di abilitazione e sostegno, se il programma di lavoro non richiede un vero e proprio trattamento psicoterapeutico.

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B. si ottengono delle informazioni

sulla storia di vita del paziente,

i suoi interessi, la sua attività, ecc.

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C. a sua volta il clinico informa

l’utente dei suoi programmi e delle

tecniche che intende applicare.

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D. si stimola nell’utente il desiderio di

cambiamento, rinforzando la sua richiesta e la

volontà di superamento delle sue

problematiche, motivo della consultazione.

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Durante il colloquio iniziale

il lavoro del clinico si rivolge sempre al

tempo attuale, cercando però di aiutare

l’utente a compiere collegamenti con la sua

vita passata e quindi ad elaborare le

esperienze effettuate.

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È vero che le esperienze non possono essere

modificate, né cancellate, ma sicuramente si

può comprendere meglio la loro portata,

analizzarle in profondità, cogliere il loro senso,

valutare le scelte di vita che hanno reso

possibile certi eventi, e quelle che hanno

impedito il compimento di altri eventi

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I primi 5 minuti!

Il clinico gli presenta l’ambiente e lo invita ad accomodarsi, prima di iniziare il dialogo con una generica domanda del tipo "cosa

l’ha portata qui" o “come posso aiutarla” o “cosa posso fare per lei".

In tal modo l’utente può iniziare il suo racconto, facendo ricorso al proprio stile di comunicazione. Altri utenti invece dopo poche parole entrano in un mutacismo ostinato, rispondono solo a richieste ben precise.

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-C’è chi inizia un lungo discorso,

cercando di narrare "la sua storia" a

partire dalle origini; e allora

occorrono anche alcune sedute prima

di ottenere un quadro definitivo della

situazione, e talora, nonostante

questo, il problema non è stato

sufficientemente focalizzato.

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-ci sono persone che si perdono nei

dettagli e perdono loro stessi la

complessità del problema.

Forse risiede in questa incapacità di

focalizzare le questioni, una gran parte

del problema stesso?

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Si deve fare in moda da fare abbandonare il silenzio ostinato;

Bisogna creare una “alleanza”

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obiettivi conoscitivi che il clinico tenta di mettere in luce mediante il colloquio

sono:

a) i disturbi o i sintomi attuali che l’utente manifesta. Quali sono i motivi che hanno spinto l’utente a cercare aiuto? In che modo formula la richiesta d’aiuto? Quali sono le sue attuali condizioni di vita?

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b) Si sono verificati degli eventi

particolarmente significativi negli ultimi

tempi che hanno spinto l’utente a motivarlo

nella ricerca dello psicologo?

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c) Che persona ha davanti? Quali modelli di vita

condivide? Quali sono i suoi punti forti e quelli

deboli, nel carattere? Come si presentano le sue

difese, gli affetti, soprattutto in relazione alla

natura del problema che egli porta? Ci sono

esperienze precoci che possono aver influito

pesantemente sul carattere e sulla personalità

del soggetto?

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d) Sono presente problemi organici che

possono influire significativamente? Esiste la

necessità di attivare una consultazione medica,

prima di procedere al lavoro psicologico?

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Gestalt: Fenomeno è ciò che mi appare e che non corrisponde alla realtà fisica

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Il fenomeno può realizzarsi su una inversione figura-sfondo bensì una ristrutturazione della configurazione anche semantica.

Il tutto è più della somme delle parti

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Nel processo narrativo, ognuno di

noi trasferisce aspetti della propria

esperienza di vita ed esprime anche

elementi inconsci.

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Il T.A.T., inoltre, offre una buona base

per creare delle immagini simboliche,

evocate da disegni dal contenuto

ambiguo, volutamente sfumati ed

enigmatici.

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Qual è la consegna?

La richiesta dello psicologo consiste

nell’inventare una storia per ciascuna delle

immagini proposte.

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Murray: "si tratta di un metodo che

permette di rilevare alcune delle particolari

emozioni dominanti, dei sentimenti, dei

complessi e dei conflitti della personalità.

Un suo particolare valore consiste nel fatto

che […] possono venir esteriorizzate

tendenze rimosse o inibite che il soggetto

non è incline a riconoscere perché sono

inconsce".

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Somministrazione

La prova viene espletata in due sedute,

durante le quali vengono somministrate

dieci tavole che riproducono altrettante

immagini, per un totale di 20.

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Esistono immagini che vengono

utilizzate universalmente, altre invece

destinate a gruppi di età differenziati

(bambini e ragazzi, o adulti); un’altra

diversificazione è legata al sesso.

Osserviamo tavole considerate valide

per maschi e femmine e tavole per soli

maschi o sole femmine.

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Schema di descrizione delle due serie

di immagini

La valutazione del materiale può

essere effettuata utilizzando diverse

procedure metodologiche.

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Murray propone di analizzare

innanzitutto gli impulsi e le tendenze del

protagonista. Lo psicologo deve quindi

compiere il massimo sforzo

nell’individuare un protagonista della

storia e studiare i sentimenti e le forze

che sostengono la sua azione.

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Esso rappresenta la motivazione ad

agire.

Murray stesso elenca:

la sottomissione, il desiderio di

successo, l’aggressività,

la dominazione, la protezione,

la passività, il sesso,

il bisogno di aiuto

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Un altro elemento importante di

valutazione sono le forze che esercitano

la loro influenza sul protagonista.

Fra queste riportiamo:

la socievolezza, l’aggressività,

la tendenza al dominio, la mancanza e

la perdita

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Secondo il metodo di E. Stern invece le storie

vengono interpretate sulla base della seguente

tabella:

Rapporto tra immagine e la storia; Legami dei

vari elementi tra loro; Atteggiamento razionale;

Atteggiamento emotivo; Protagonisti 

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Situazione; Conclusione (della storia);

Famiglia; Amore - Matrimonio – Sesso;

Lavoro e attività professionali;

Relazioni sociali

Eventuali altri problemi

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Dalla elaborazione dei contenuti

delle storie si giunge a una diagnosi

psicologica molto ricca sul piano

qualitativo, interessante soprattutto

per intraprendere un lavoro di tipo

analitico.

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Sul piano formale, quantitativo, invece il

test offre molte meno garanzie di

affidabilità.

Per questo motivo il suo utilizzo in campo

clinico è sempre abbinato ad un’altra

prova, spesso il Rorschach.

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I soggetti si riconoscono nella figura

illustrata e sviluppano una storia che

è la loro storia

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Procedura

Registrazione del tempo

1.Misurazione dal momento della presentazione della figura fino all’inizio della narrazione della storia;

2.Segnalazione comportamento del paziente alla somminstrazione (irrequietezza, ansia, sbadigli, atteggiamenti incongruenti ecc.)

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Risposte

1.Le risposte complete del paziente devono

essere registrate insieme alle osservazioni

comportamentali;

2. Il proposito generale è quello di valutare il

contento verbale ma anche l’interazione con

le figure;

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Inchiesta

1. l’esaminatore nota alcuni aspetti della storia;

2.È possibile intervenire per rendere espliciti dei contenuti forse attenuati o rimossi:

“Come finisce?” o “Cosa accade poi?”

3. Si possono sottoporre nuovamente le figure al fine di chiarirne degli aspetti (alla fine di tutte o preferibilmente al termine di ogni singola somministrazione degli stimoli)

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Ordine di somministrazione

-secondo l’ordine sequenziale;

-per tematiche, cioè stimolando direttamente

specifiche aree problematiche;

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Table 11.1 Bellak TAT and CAT analysis sheet

1. Main Theme: (diagnostic level: if descriptive and interpretive levels are desired, use a scratch sheet or page 5) 2. Main hero: age sex vocation abilities interests traits body image adequacy (.,.,.... ) and/or self-image 3. Main needs and drives of hero: a) behavioral needs of hero (as in story): implying: b) figures, objects, or circumstances introduced: implyng need for or to: c) figures, objects, or circumstanced omitted: implyng need for or to:

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Il reattivo psicodiagnostico

Rorschach

L’intuizione originaria dello

psichiatra svizzero Hermann

Rorschach trovò una sua

elaborazione nel 1921 in

Psychodiagnostik

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-Sintesi di più di 10 anni di lavoro

-modalità di indagine: raccogliere risposte

spontanee a macchie di inchiostro ambigue-

casuali

-le macchie furono ottenute versando gocce di

inchiostro su n foglio di carta, che, ripiegato,

formava una struttura simmetrica

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Perché queste macchie?-contenuto evocatore specifico

-elicitazione di un’ampia gamma di possibili risposte-le tavole permettevano, secondo Rorschach, di indagare un’area specifica della personalità

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Quante ne scelse?10 5 nere con varie gradazioni di grigio;

2 nere e rosse;

3 di vari colori pastello

Come utilizzava Rorschach il suo reattivo?Siglando le risposte 30 siglature + 15 indici

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I clinici cominciano ad interessarsi allo strumento e alle sue potenzialitàChi se ne è occupato?

In Italia: Carlo Rizzo, fondando la Scuola Romana Rorschach Passi Tognazzo adottando un metodo di siglatura vicino a quello del creatore

Nel mondoZulliger Z test

Klopfer aggiunse altri indici e siglature Bohm studiando e rielaborando indici

Friedmann, Loosli-Usteri, Morgenthaler introduzione nuovi elementi

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Quanti metodi ci sono?In Italia SRR e Metodo Svizzero-italiano: Passi-Tognazzo

Ora si sta facendo largo il metodo nordamericano The Comprehensive System di J. J. Exner

Prenderemo in considerazione il Metodo della SRR e il Comprehensive System di J. J. Exner

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I metodi

SRR SC-Exner

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Tests proiettivi:

Il reattivo psicodiagnostico del

Rorschach

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Prima del Rorschach sono stati effettuati molti tets o giochi con le cosidette Macchie di inchiostro.

Per es.: da Vinci e Botticelli erano interessati a

capire come le persone interpretassero disegni

ambigui. Questo tema era centrale per Binet e

Henri (1895) e Whipple (1910)

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Herman Rorschach probabilmente ebbe l’idea di

costruire un test riflettendo al popolare gioco

conosciuto con il nome di Blotto

(klecksographie; di fine ‘800). Il nostro notò che

alcuni bambini giocando fornivano differenti e

caratterizzanti risposte: si chiedeva ai giocatori di

fornire risposte creative davanti a macchie di

inchiostro

Comunque, H. Rorschach sviluppò il primo

estensivo sistema basato sull’esperienza

empirica per misurare ed interpretare le risposte

ad verso le tavole.

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Il reattivo psicodiagnostico

Rorschach

L’intuizione originaria dello

psichiatra svizzero Hermann

Rorschach trovò una sua

elaborazione nel 1921 in

Psychodiagnostik

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-Sintesi di più di 10 anni di lavoro

-le macchie furono ottenute versando gocce

di inchiostro su fogli di carta, che, ripiegati,

formavano una struttura simmetrica

Perché queste macchie?

-contenuto evocatore specifico

-elicitazione di un’ampia gamma

di possibili risposte

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Rorschach le portò all’Editore Bircher,

che non disposto a pubblicare un numero

maggiore di 10, lo costrinse a fare una

accurata selezione

Nel processo di stampa avvenne una

alterazione: le macchie si connotarono di

aspetti chiaroscurali non originari

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Come aveva concepito il suo strumento

di indagine

-somministrazione

-raccolta risposte spontanee a macchie

di inchiostro ambigue-casuali

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siglatura a. Modi di Comprensione (localizzazione)

b. Modo di Determinante

c. Modo di Contenuto

d. Modo di Frequenza

Come utilizzava Rorschach il suo reattivo?

Siglando le risposte 30 siglature + 15 indici

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le tavole permettono, secondo Rorschach, di indagare un’area specifica della personalità

Secondo Weiner “…è una tecnica che

valuta la struttura di personalità, con

particolare enfasi rivolta ai modi con

cui ci si costruisce l’esperienza e ai

significati assegnati alle proprie

esperienze percettive…”

(Thematic imagery; Weiner, 1994)

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Il lavoro di Rorschach viene continuato subito dopo da 3 colleghi:

Emil Oberholzer, George Roeurer e Walter Morgenthaler

Approccio principale adottato sviluppare le

techiche della macchia, in particolare notare le

risposte caratteristiche di differenti tipi di

popolazione

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Scopo delle norme inizialidifferenziare tra

popolazioni normali e cliniche: schizophrenici,

persone con disabilità intellettuali, normali,

artisti, studenti ecc.

Rorschach voleva stabilire criteri di

discriminazioni basati su differenti gruppi ed

era solo minimamente interessato

all’interpretazione simbolica dei contenuti

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Come è stato studiato il test?

S. J. Beck (1937) adesione alle caratteristiche originali di Rorschach

B. Klopfer (1937) adesione alla fenomenologia della personalità sviluppate da Freud e Jung

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Altri sistemi: Piotrowski, Hertz e Rapaport

Reppresentano un compromesso tra I metodi di Beck e Klopfer

altri metodi?

Approccio Francese (K. Chabren)

Contenutistico, simbolico e fortemente

psicoanalitico

-Poco strutturato

-pochi indici

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Approccio Sud-americano

Simile alla scuola italiana ma meno

attenzione agli indici

In Italia?

Metodo Svizzero-italiano Passi-Tognazzo

-si attiene a indici originari

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Scuola Romana Rorschach

(SRR):

-metodo statistico-formale

The Comprehensive

System di J. J. Exner:

-elementi migliori dei

principali sistemi

Rorschach

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• Tutti i metodi adottano una siglatura per poter passare dalla fase della raccolta delle risposte alla fase della psicodiagnostica

• Ma è un test proiettivo?

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• Il primo test proiettivo è stato il

Thematic Apperception Test

(Morgan & Murray, 1935);

• Il primo a introdurre il concetto di “ipotesi proiettiva” e di “metodi proiettivi” è stato Frank (1939)

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Come viene concepito il Rorschach secondo tutti questi sistemi?

-diversi modi di concepire il test

-diverse siglature adottate

-diversi modi di interpretare la stessa siglatura

-diverso peso dato all’interpretazione contenutistica

-Eclettismo: addizionale vs selettivo

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SRR

• Indici centrali statistici

• Maggiore attenzione a aspetti qualitativi per abbondanza di indici

C.S.-Exner• Standardizzato,

attendibile e valido

• Ricerca scientifica estesa

• Attendibilità test-retest

• Interscorer-reliability

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SRR

1. Raccolta risposte

2. Prove

supplementari

3. Inchiesta

CS-Exner

1. Associazioni libere

2. Inchiesta

Modalità di somministrazione

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SRR

• Il soggetto cambia posizione a seconda delle fasi di somministrazione a cui è sottoposto

C.S.-Exner• Il soggetto

preferibilmente assume una sola posizione

Posizione del soggetto

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SRR

“adesso le farò vedere delle figure una di seguito all’altra lei mi dovrà dire quello che ci vede, quello a cui potrebbe assomigliare…”

C.S.-Exner

“…ora le mostrerò una serie di macchie di inchiostro e desidero che lei mi dica che cosa potrebbero essere…mi dica solo ciò che vede…”

Cos’è il Rorschach per questi 2 sistemi?

un utile indicatore: la consegna

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SRR

trascrizione delle risposte e indicazione dei tempi di risposta

C.S.-Exner

trascrizione o registrazione delle risposte

Raccolta delle risposte

Numero risposte limite?

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SRR

numerosi indici per dettagliare localizzazione, determinanti e manifestazioni particolari

C.S.-Exner

limitato numero di indici

localizzazioni, determinanti multiple, siglature speciali

Raccolta delle risposte

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dettaglio Piccolo dettaglio

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Piccolo dettagliodettaglio

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SRR

rilettura e precisa puntualizzazione degli elementi scaturiti.

necessità di ottenere molti chiarimenti grazie al numero di indici da soddisfare

C.S.-Exner

rilettura precisa.

poco margine per approfondimento delle caratteristiche di ciò che è stato percepito.

Inchiesta

Rilettura delle associazioni fornite

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SRR

“…mi aiuterà a vederlo come lo vede lei”

L’esaminatore interviene a puntualizzare gli elementi

C.S.-Exner

“non sono sicuro di vederlo come fa lei”

L’esaminatore ripete la parola dubbia detta dal paziente

“ha detto graziosa?”

Inchiesta

Esempi

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Siglatura

• Circa 350 indici a disposizione che permettono di raccogliere qualsiasi elemento

• Numero ridotto indici. Solo indici che correlano ed hanno un reliability elevata

Elaborazione dei dati

• Specchio dei computi • Sommario strutturale

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SRR

Area cognitiva qualitativa e quantitativa;

Area affettiva

Analisi qualitativa risposte

Conclusioni

C.S.-Exner

Interpretazione strutturale

Sequenza siglature

Analisi risposte

Analisi inchiesta

Conclusioni

Relazione

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Carl Rogers (1902-1987)

• Autorealizzazione scopo individuale

• Posizione fenomenologicacampo delle percezioni

consce ed inconsce

• Contrario alla visione freudiana dell’uomo

Ma quali dati fenomenologici?

osservazioni cliniche e terapia intesa come mezzo

per ”lasciarsi andare”

Page 197: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La teoria della personalità

• Sé conscio in quanto percepito come sentimento di consapevolezza, di coesione, di unitarietà.

• Il Sé: rappresentazione che abbiamo di noi stessi

• Tecnica Q test delle carte

Page 198: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

considera la salute mentale come

la progressione normale della vita

e la malattia mentale (e altri

problemi umani) come distorsioni

della "tendenza attualizzante".

Page 199: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

tendenza fondamentale dell'organismo,

nella sua totalità, ad attualizzare le

proprie potenzialità sia sul piano

ontogenetico che su quello filogenetico

Funzionamento positivo necessità di

un contesto di relazioni umane positive,

favorevoli alla conservazione e alla

rivalutazione dell'Io e si rivolge alla

completa autonomia

Page 200: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Il concetto di tendenza attualizzante coinvolge tutte

le motivazioni, tensioni, bisogni or i tentativi di

ridurli; e la tendenza a ricercare piacere (Rogers,

1959)

Maddi (1996): “pressione biologica ad attuare il

modello genetico“. Ogni persona ha un

fondamentale mandato a realizzare il proprio

potenziale

Page 201: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

L’unità strutturale secondo Rogers

Il SE’ : un modello organizzato di percezioni, che si riferisce a

quelle parti del campo fenomenico viste dall’individuo

come Io, me, sé.

Il Sé non è un’entità che controlla il comportamento dell’individuo.

Il Sé in generale ha accesso alla coscienza

Page 202: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Il Sé ideale è il concetto di sé che una

persona vorrebbe avere.

Comprende le percezioni e i significati

che rientrano potenzialmente nell’area del

sé e che sono apprezzati dall’individuo.

Page 203: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Il bisogno di raggiungere la realizzazione di sè espone ad una percezione selettiva dell’esperienza.

Ma quali esperienze vengono percepite come distorte?Le esperienze in accordo con quelle condizioni sono percepite e simbolizzate consapevolmente;

Mentre quelle che non lo sono vengono distorte o negate alla consapevolezza

Page 204: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Questo pattern conduce alla "incongruenza“ tra il

Sè come percepito e la reale esperienza

dell’organismoesordendo in confusione, tensione,

and comportamenti non adattivi (Rogers, 1959). Questa forma di straniamento è tipica. Difatti, le esperienze possono essere percepite come minacciose inconsapevolmente essa può risultare in ansia.

Page 205: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Come misurare il concetto di Sé?

LA TECNICA Q (Stephenson, 1953):

Somministrazione di carte (circa 100) che contengono affermazioni riguardo varie caratteristiche di personalità.

Al soggetto viene richiesto di disporre le carte da quelle più a quelle meno congeniali. Un ulteriore elemento lo si può ricavare dalla valutazione di corrispondenza tra Sé e Sé ideale

Adjective Checklist e differenziale semanticoPunteggio da 1 a 7 su scale definite da aggettivi in opposizione (buono-cattivo, forte-debole), riferito al “sé” o al “sé ideale”)

Page 206: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Uso della tecnica Q in Block e Robins (1993)

Il livello di autostima (definito come il grado di somiglianza tra il sé percepito e il sé ideale) nei maschi cresce dall’adolescenza all’età adulta, laddove diminuisce nelle femmine

Nei maschi, il livello di autostima appare fortemente correlato a caratteristiche quali la capacità di controllo del rapporto con gli altri, laddove nelle femmine si correla alla disposizione a relazioni interpersonali intimi.

Il Sé ideale coglie realmente aspetti relativi alla realizzazione personale oppure risente delle aspettative

sociali?

Page 207: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Critiche alle tecniche di rilevazione del sé

•Non colgono i fattori inconsci

•Sono soggetti a distorsioni difensive

•Non valutano le incongruenza

Page 208: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Il “processo” secondo Rogers

Gli individui tendono al progresso. Il loro scopo è

l’AUTOREALIZZAZIONE, essendo “organismi

esperimentanti”.

Ciò implica la crescita da entità semplice ad entità

più complessa.

Le pulsioni non rappresentano un elemento

rilevante di motivazione.

Page 209: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Come si misura l’autorealizzazione?

Index of Self-Actualisation (Jones e Crandall, 1986)

•Scale di 15 items relative a dimensioni quali l’indipendenza, l’autostima, l’autoaccettazione, la fiducia nei rapporti interpersonali.

•I punteggi dallo strumento appaiono direttamente correlati a quelli rilevati da altre misure in studi sull’autostima e sull’indipendenza

Scala di Crescita Personale (Ryff, 1995)

Page 210: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La coerenza del Sé (Lecky, 1945)

L’organismo cerca sempre di conservare la propria struttura, anche se le sue scelte e comportamenti possono perciò risultare poco convenienti

Secondo Rogers, le modalità di comportamento adottate dall’organismo sono coerenti con il concetto del Sé.

Congruenza tra Sé ed esperienza

Le persone cercano di rendere congruente ciò che esperiscono con il proprio concetto di Sé.

Page 211: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La discrepanza tra il Sé percepito e un’esperienza reale costituisce un’incongruenza.

Le esperienze incongruenti possono arrivare alla coscienza oppure, se sono sentite come minacciose, possono essere avvertite prima che giungano alla coscienza (subcezione).

La risposta all’incongruenza può essere l’attuazione di meccanismi difensivi

DISTORSIONE

NEGAZIONE

Affinità col pensiero freudiano? Affinità col cognitivismo?

Page 212: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Ricerche sulla congruenza (1)

CHODORKOFF, 1954La soglia di riconoscimento (latenza) delle parole minacciose è più elevata di quelle neutre.

CARTWRIGHT, 1956Gli aggettivi più vicini a quelli con cui si autodefinivano i soggetti erano ricordati meglio, e questo fenomeno era particolarmente presente nei soggetti con problemi psicologici.

SUINN et al., 1962Ricordo più accurato, relativamente agli aggettivi usati da altre persone per descrivere, per gli aggettivi coerenti col sé.

Page 213: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Ricerche sulla congruenza (2)

Aaronson e Mattee, 1968Gli individui si comportano in modo CONGRUENTE con il proprio concetto di sé.

Markus, 1983Le persone si comportano in modo tale da indurre gli altri a confermare la propria percezione di sé.

L’ESEMPIO DEL DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA’

Page 214: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

DWECK

I bambini, nella fondamentale distinzione fra bontà e

cattiveria del Sé, si distinguono in bimbi con una

teoria di “stabilità” del tratto e in altri con una visione

“incrementale”

Page 215: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La condizione umana ideale è radicata nel "fully functioning person" persone aperte all’esperienza in grado di rafforzare il proprio organismo, sentimenti to live a richer life: "the good life" (Rogers, 1961).

"The good life is a process” non è modo d’essere è una direzione, una destinazione (Rogers, 1961, p.186). La speranza delle persone è ottenere un Sè congruo (Rogers, 1959).

Page 216: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Persone non-adattate al polo opposto del

pieno funzionamento individuale

Persona non-adattata adotta meccanismi di

difesa, vive passivamente la sua vita secondo

schemi precostituiti; si sente manipolato

piuttosto che libero ed è estremamente

conforme e poco creativo (Maddi, 1996).

Page 217: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La persona che vive in modo pienamente funzionale la propria vita non adotta meccanismi di difesa, aperto all’esperienza, è una persona creativa ed in grado di vivere "the good life".

La speranza di esperire caratteristiche del buon adattamento sono state supportate da molti studi (Coan, 1972; cited in Maddi, 1996).

Ryckmann (1993) alcuni studi mostrato che persone non-difensive accettano gli altri (Maddi,1996); inoltre, dimostrazioni riportate da Maddi (1996) indicano che il sapersi accettare predispone ad accettare di più gli altri

Page 218: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Carl Rogers (1902-1987)

• Posizione fenomenologicacampo delle percezioni

consce ed inconsce

• Autorealizzazione scopo individuale

• Contrario alla visione freudiana dell’uomo

Ma quali dati fenomenologici?

osservazioni cliniche e terapia intesa come mezzo per

”lasciarsi andare”

Page 219: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La teoria della personalità

• Sé conscio in quanto percepito come sentimento di consapevolezza, di coesione, di unitarietà.

• Il Sé: rappresentazione che abbiamo di noi stessi

Page 220: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Salute mentale e malattia

Considera la salute mentale come la

progressione normale della vita e la malattia

mentale (e altri problemi umani) come

distorsioni della "tendenza attualizzante".

Page 221: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Tendenza fondamentale dell'organismo, nella sua

totalità, ad attualizzare le proprie potenzialità sia sul

piano ontogenetico che su quello filogenetico

Funzionamento positivo necessità di un contesto

di relazioni umane positive, favorevoli alla

conservazione e alla rivalutazione dell'Io e si

rivolge alla completa autonomia

Funzionamento positivo

Page 222: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Il concetto di tendenza attualizzante coinvolge tutte le motivazioni,

tensioni, bisogni o i tentativi di ridurli; e la tendenza a ricercare

piacere (Rogers, 1959)

Maddi (1996): “pressione biologica ad attuare il modello

genetico“. Ogni persona ha un fondamentale mandato a realizzare

il proprio potenziale

Tendenza attualizzante

Page 223: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Il SE’ : un modello organizzato di percezioni, che si riferisce a quelle parti del campo fenomenico viste dall’individuo come Io, me, sé.

Il Sé non è un’entità che controlla il comportamento dell’individuo.

Il Sé è un modello organizzato e coerente di percezioni

Il Sé in generale ha accesso alla coscienza

L’unità strutturale secondo Rogers

Page 224: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Il Sé ideale è il concetto di sé che una persona

vorrebbe avere.

Comprende le percezioni e i significati che

rientrano potenzialmente nell’area del sé e che

sono apprezzati dall’individuo.

Sé e Sé ideale

Page 225: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

LA TECNICA Q (Stephenson, 1953):

Somministrazione di carte (circa 100) che contengono affermazioni riguardo varie caratteristiche di personalità.

Al soggetto viene richiesto di disporre le carte da quelle più a quelle meno congeniali. Un ulteriore elemento lo si può ricavare dalla valutazione di corrispondenza tra Sé e Sé ideale

Adjective Checklist e differenziale semantico

Punteggio da 1 a 7 su scale definite da aggettivi in opposizione (buono-cattivo, forte-debole), riferito al “sé” o al “sé ideale”)

Misure del Sè

Page 226: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Uso della tecnica Q in Block e Robins (1993)

Il livello di autostima (definito come il grado di somiglianza tra il sé percepito e il sé ideale) nei maschi cresce dall’adolescenza all’età adulta, laddove diminuisce nelle femmine

Nei maschi, il livello di autostima appare fortemente correlato a caratteristiche quali la capacità di controllo del rapporto con gli altri, laddove nelle femmine si correla alla disposizione a relazioni interpersonali intimi.

Il Sé ideale coglie realmente aspetti relativi alla realizzazione personale oppure risente delle aspettative

sociali?

Page 227: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Critiche alle tecniche di rilevazione del sé

•Non colgono i fattori inconsci

•Sono soggetti a distorsioni difensive

•Non valutano le incongruenza

Page 228: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Gli individui tendono al progresso.

Il loro scopo è l’AUTOREALIZZAZIONE, essendo “organismi

esperimentanti”.

Ciò implica la crescita da entità semplice ad entità più complessa,

da dipendente a indipendente, da rigida a flessibile.

Le pulsioni non rappresentano un elemento rilevante di

motivazione.

Il processo: l’autorealizzazione

Page 229: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Index of Self-Actualisation (Jones e Crandall, 1986)

•Scale di 15 items relative a dimensioni quali l’indipendenza, l’autostima, l’autoaccettazione, la fiducia nei rapporti interpersonali.

•I punteggi dallo strumento appaiono direttamente correlati a quelli rilevati da altre misure in studi sull’autostima e sull’indipendenza

Scala di Crescita Personale (Ryff, 1995)

Come si misura l’autorealizzazione?

Page 230: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La coerenza del Sé (Lecky, 1945)

L’organismo cerca sempre di conservare la propria struttura, anche se le sue scelte e comportamenti possono perciò risultare poco convenienti

Secondo Rogers, le modalità di comportamento adottate dall’organismo sono coerenti con il concetto del Sé.

Congruenza tra Sé ed esperienza

Le persone cercano di rendere congruente ciò che esperiscono con il proprio concetto di Sé.

Coerenza del Sé e congruenza

Page 231: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Il bisogno di raggiungere la realizzazione di Sè espone ad una percezione selettiva dell’esperienza.

Ma quali esperienze vengono percepite come distorte?Le esperienze in accordo con il proprio Sè sono percepite e simbolizzate consapevolmente;

quelle che non lo sono vengono distorte o negate alla consapevolezza

Sé e percezione selettiva

Page 232: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Questo pattern conduce alla "incongruenza“ tra il Sè

come percepito e la reale esperienza dell’organismo

esordendo in confusione, tensione, e comportamenti

non adattivi (Rogers, 1959). Le esperienze possono essere percepite come minacciose inconsapevolmente può produrre ansia.

Page 233: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La discrepanza tra il Sé percepito e un’esperienza reale costituisce un’incongruenza.

Le esperienze incongruenti possono arrivare alla coscienza oppure, se sono sentite come minacciose, possono essere avvertite prima che giungano alla coscienza (subcezione).

La risposta all’incongruenza può essere l’attuazione di meccanismi difensivi

DISTORSIONE

NEGAZIONE

Affinità col pensiero freudiano? Affinità col cognitivismo?

Incongruenza

Page 234: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

CHODORKOFF, 1954La soglia di riconoscimento (latenza) delle parole minacciose è più elevata di quelle neutre.

CARTWRIGHT, 1956Gli aggettivi più vicini a quelli con cui si autodefinivano i soggetti erano ricordati meglio, e questo fenomeno era particolarmente presente nei soggetti con problemi psicologici.

SUINN et al., 1962Ricordo più accurato, relativamente agli aggettivi usati da altre persone per descrivere, per gli aggettivi coerenti col sé.

Ricerche sulla congruenza (1)

Page 235: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Aaronson e Mattee, 1968Gli individui si comportano in modo CONGRUENTE con il proprio concetto di sé.

Markus, 1983Le persone si comportano in modo tale da indurre gli altri a confermare la propria percezione di sé.

L’ESEMPIO DEL DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA’

Ricerche sulla congruenza (2)

Page 236: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

DWECK, 1991, 1995

I bambini, nella fondamentale distinzione fra bontà e

cattiveria del Sé, si distinguono in bimbi con una teoria di

“stabilità” del tratto (immodificabilità) e in altri con una

visione “incrementale” (modificabilità)

Teorie del Sé influenzano comportamento (es. reazione

all’insuccesso)

Page 237: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La condizione umana ideale è radicata nel "fully functioning person" persone aperte all’esperienza in grado di rafforzare il proprio organismo, I propri sentimenti vivere una vita più ricca: "the good life" (Rogers, 1961).

"The good life is a process” non è modo d’essere è una direzione, una destinazione (Rogers, 1961, p.186). La speranza delle persone è ottenere un Sè congruo (Rogers, 1959).

Applicazioni cliniche

Page 238: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Persone non-adattate al polo opposto del pieno funzionamento

individuale

Persona non-adattata adotta meccanismi di difesa, vive

passivamente la sua vita secondo schemi precostituiti; si sente

manipolato piuttosto che libero ed è estremamente conforme e

poco creativo (Maddi, 1996).

Patologia

Page 239: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Sviluppo sano della personalità

CONGRUENZA TRA SE’ e ESPERIENZA, TRA PARTI DI SE’MANCANZA DI DIFESE

Sviluppo nevrotico

DIVARIO TRA SE’ ED ESPERIENZADIVARIO TRA PARTI DI SE’ (SE’ – SE’ IDEALE)

Normalità e nevrosi

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•RAZIONALIZZAZIONE

•FANTASIA

•PROIEZIONE

Altri meccanismi difensivi secondo Rogers

Page 241: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Depressione: indotta dalla forte discrepanza fra Sé e Sé ideale (Higgins et al., 1986)

Paura e angoscia: derivano dalla discrepanza fra Sé e “ought self” (il Sé del dovere)

Sé ideale e “ought self” possono non coincidere

Elemento cruciale per lo sviluppo nevrotico: vicinanza fra Sé e Sé “temuto”

(Ogilvie, 1987)

Lo sviluppo delle teorie di Rogers

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Dalla tecnica all’atteggiamento, ossia il passaggio dalla terapia “a specchio” alla “terapia centrata sul cliente”

Centralità dell’ATMOSFERA nel setting terapeutico:

•GENUINITA’ (=CONGRUENZA)

•CONSIDERAZIONE POSITIVA

•COMPRENSIONE EMPATICA

La terapia

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Il cambiamento

Il cambiamento si verifica se il terapeuta è in grado di offrire:

-Una relazione “congruente” e genuina

- considerazione positiva incondizionata

- comprensione empatica

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HEINE (1950)

L’importanza dei fattori legati all’atmosfera terapeutica è riconosciuta ed espressa dai pazienti che sperimentano un cambiamento terapeutico, indipendentemente dall’orientamento teorico del terapeuta

v. Peterfreund

FIEDLER (1950)I terapeuti esperti hanno una migliore capacità di comprendere il paziente, di comunicare con lui, di mantenervi una relazione, indipendentemente dall’orientamento teorico

I fattori del processo terapeutico

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KURT GOLDSTEINNeurologo americano specializzato nello studio e nel trattamento delle lesioni cerebrali

Funzionamento flessibile vs. funzionamento rigidoPianificazione vs. funzionamento meccanicoCapacità di gestire il futuro vs. tendenza a considerare solo il presente

Capacità di adattamento anche per i pazienti più disturbatiNatura globale del funzionamento umano, dovuta alla spinta verso l’autorealizzazione

Tuttavia:

Movimento del potenziale umano (1)

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ABRAHAM MASLOW

•Impulso universale verso la crescita, che elimina una concezione pessimistica dell’uomo

•La psicopatologia è il frutto di distorsioni e ostacoli alla piena realizzazione del potenziale di crescita

•Distinzione fra bisogni fisiologici e psicologici: proposta di una GERARCHIA dei bisogni

•Ricerche su personaggi importanti che si autorealizzano

Movimento del potenziale umano (1)

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La scala dei bisogni di Maslow

fisiologici

sicurezza

appartenenza

stima

autorealizzazione

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Esistenzialismo come radice filosofica profonda del movimento del potenziale umano

Esistenzialismo RELIGIOSO, ATEO, ANTIRELIGIOSO

Quesiti e concezioni fondamentali riguardano l’essere umano e i suoi requisiti essenziali: la libertà di scelta, la responsabilità, la coscienza di esistere e di essere mortali.

Alcuni filosofi ed artisti esistenzialisti: Soren Kierkegaard, Jean Paul Sartre, Albert Camus

Esistenzialismo

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Il concetto di “sé” è davvero stabile e coerente ? Si può immaginare, come taluni propongono, un sé con nuclei differenti (componenti multiple integrate) ? Il sé è un concetto comune a culture differenti ? Sono davvero solide le tecniche di misurazione?

In campo psicopatologico, la discrepanza sé-sé ideale è davvero una misura adattativa soddisfacente?

Quanto Rogers, discutendo il bisogno di considerazione positiva del bambino, si distacca realmente dalla teoria freudiana dell’angoscia legata al trauma e al conflitto?

Aspetti critici delle teorie rogersiane

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La persona che vive in modo pienamente funzionale la propria vita non adotta meccanismi di difesa, aperto all’esperienza, è una persona creativa ed in grado di vivere "the good life".

La speranza di esperire caratteristiche del buon adattamento sono state supportate da molti studi (Coan, 1972; cited in Maddi, 1996).

Ryckmann (1993) alcuni studi mostrato che persone non-difensive accettano gli altri (Maddi,1996); inoltre, dimostrazioni riportate da Maddi (1996) indicano che il sapersi accettare predispone ad accettare di più gli altri

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I tratti di personalità

Modelli stabili e coerenti del modo di sentire, pensare, comportarsi

Tante definizioni, punto comune: predisposizioni a rispondere in modi particolari

Es. persona gentile

Comportamento prodotto di un meccanismo interno stabile: tratto

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Organizzazione gerarchica

estroversione

socievolezza impulsività attività vivacità eccitabilità

Superfattore:

Tratto:

Reazioni abituali:

Reazioni specifiche:

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Gordon Allport (1897-1967)• Le unità strutturali della personalità sono i tratti: contro il

meccanicismo della psicoanalisi

• I tratti sono disposizioni generali che spiegano la regolarità del funzionamento individuale nelle situazioni e nel tempo

• I tratti sono differenti dagli stati e dalle attività

• Sono identificati da 3 proprietà: frequenza, intensità e gamma di situazioni

• Si differenziano da aspetti della personalità temporanei

• I tratti si dividono in: cardinali (disposizioni pervasive ed egemoni), centrali (gamma ristretta di situazioni) e disposizioni secondarie (meno generalizzabili)

Tratto necessario per spiegare coerenza del comportamento

Situazione necessaria per spiegare la variabilità del comportamento

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Allport e l’autonomia funzionale

• AUTONOMIA FUNZIONALELe motivazioni dell’adulto si autonomizzano rispetto alla

spinta infantile di riduzione della tensioneLa psicologia dell’adulto è del tutto indipendente da quella

del bambino che è stato

“ciò che era estrinseco e strumentale diventa intrinseco e stimolante… Non è più l’infanzia ma la maturità a guidare le scelte) (Allport, 1961)

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Gordon Allport (3)

• Psicologia dell’individuo• Visione olistica vs. visione monistica• Ricerca idiografica e confronti individuali• Nessuna ricerca su tratti specifici• Comportamento molti tratti, tratti si esprimono

nella scelta delle situazioni

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Hans Eysenck (1916-1997)

Attenzione ai presupposti scientifici:

- misure adeguate dei tratti

- formulare teorie verificabili e confutabili

- basi biologiche dei tratti

-Tecnica statistica di base: analisi fattoriale

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Hans Eysenck 1: analisi fattoriale• Esistono strutture naturali della personalità, tratti, e l’analisi fattoriale è la base

metodologica e statistica per misurarli e classificarli

• Permette di raggruppare insiemi o “clusters” di particolari items che sono collegati

• Alcune variabili (risposte ai test) “covariano”, ossia si modificano o appaiono e scompaiono insieme

• Se covariano accomunati da un fattore latente sottostante che riguarda un aspetto generale e stabile della personalità (tratto)

• Dimensioni di base che costituiscono il fondamento dei tratti: superfattori

Es: socievolezza, attività, vitalità estroversione

• Superfattore dimensione con estremo in basso (es. introversione) e uno in alto (es. estroversione)

• Classificazione lungo il continuum

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Hans Eysenck

Individuò tre grandi dimensioni di base:

ESTROVERSIONE - INTROVERSIONE

NEVROTICISMO (emotivamente stabile/instabile)

PSICOTICISMO (introdotto più tardi)

Sono misurate con questionari ad hoc

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Le 2 dimensioni della personalità e i 4 tipi di temperamento x i Greci

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Struttura gerarchica del nevroticismo (N)

N

ansioso depresso teso

timidoirrazionale cupo emotivo

sensi di colpabassa

autostima

Eysenck, 1990

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Struttura gerarchica dello psicoticismo (P)

P

aggressivo impulsivo

non empaticoantisociale creativo testardo

egocentrico impersonale

Eysenck, 1990

freddo

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Questionari

Maudsley Personality InventoryEysenck Personality Inventory

1. In genere prendi l’iniziativa per fare nuove amicizie? ___ ___

2. Ti passano in testa tante di quelle idee che non riesci a dormire? ___ ___

3. Tendi a rimanere nello sfondo delle situazioni sociali? ___ ___

4. Tendi a essere lunatico? ___ ___ 5. Ti piace davvero molto il cibo buono? ___

___6. Quando ti senti annoiato, ti viene voglia di parlare con un amico? ___ ___7. In genere tieni le tue cose per te e ti confidi soltanto con un amico molto intimo? ___

___8. Spesso prendi delle decisioni troppo rapide? ___

___

Sì No

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Differenze associate a estroversi (E) vs. introversi (I)

• I + sensibili al dolore e alla fatica• Eccitazione peggiora la prestazione di I, migliora quella di E• I + attenti ma meno veloci di E • I migliore rendimento scolastico, E + frequenti ritiri accademici, I

+ ritiri per ragioni psichiatriche• E lavori + interazionali e innovativi, I lavori + solitari e di routine• E humour + aggressivo e sessuale, I + intellettuale • E + attivi sessualmente• E + suggestionabili

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Basi biologicheVariazioni della dimensione estroversione-introversione riflettono differenze nel funzionamento neurofisiologico

I + facilmente stimolati dagli eventi, + impatto proibizioni sociali per cui: + repressi e inibiti

Nell’apprendimento: I + influenzati da punizioni, E da ricompense

Diversi indici di funzionamento biologico (EEG, ECG, ghiandole endocrine)v. Lemon drop test e produzione di saliva

Origini: sia ereditarie che ambientali

Studi su gemelli: familiarità dei tratti (Plomin, 1994)

Studi transculturali: presenza costante della dimensione

Eysenck: i tratti di personalità sono spiegati per due terzi da una componente genetica

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Nevroticismo e psicoticismo

• Alto nevroticismo: labilità emotiva accompagnata da frequenti ansie, sia esperite psichicamente che somatizzate

• Anche per i nevrotici, ipotesi di una base biologica ereditariamente trasmessa nel funzionamento del sistema nervoso

Meccanismo di base: troppo rapida risposta allo stress e decremento + lento della risposta al cessato pericolo

Psicoticismo: dimensione poco conosciuta, ipotesi di forte associazione con mascolinità

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Teoria della personalità di Eysenck: legata a patologia e modificazione del comportametoSintomi: derivano dalle caratteristiche di base della personalità

Pazienti nevrotici: base biologica + esperienze inducono forti reazioni emotive a stimoli paurosiPer cui: elevato punteggio di nevroticismo e basso punteggio di estroversione

Pazienti antisociali e criminali: punteggio alto di nevroticismo, estroversione e psicoticismoEysenck, 1982

Patologia e cambiamento

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Il cambiamento terapeutico secondo Eysenck

Nonostante la forte componente genetica, il cambiamento è possibile

“Ciò che è geneticamente determinato è la predisposizione di una persona ad agire, e a comportarsi in un certo modo, quando si trova in certe situazioni” (1982)

persona situazione

Come? Agire sul comportamentoTerapia comportamentista: evitare situazioni traumatiche,

destrutturare risposte di paura apprese, acquisire nuovi codici di condotta sociale

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Critiche alla psicoanalisi

• Psicoanalisi “non scientifica” perché non falsificabile• Dimensioni separate per i disturbi nevrotici e psicotici• Il comportamento anormale rappresenta risposte apprese non

adattive non conflitti inconsci• Psicoterapia deve essere basata sull’apprendimento• La psicoanalisi non è efficaceEs. terapia del comportamento nevrotico: estinzione di risposte

apprese

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Punti di forza e limiti della teoria di Eysenck

• Contributo a studio differenze individuali, modificazione comportamento, criminologia, educazione, creatività, genetica, politica ecc.

• Buon compromesso fra ricerca sperimentale e correlazionale

• Estremo rigore nella messa a punto degli strumenti

• Teoria esaustiva e verificabile

tuttavia

Troppe poche dimensioni per spiegare la personalità!

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Raymond Cattell (1906-1998)

Interesse per l’analisi fattorialeInteresse per la personalità e lavoro clinicoSforzo di classificazione:ricerca di una tavola periodica dei tratti

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La visione della scienza

Tre metodi per lo studio della personalità:

Bivariato: basato su variabile indipendente manipolata e una dipendente che misura gli effetti della manipolazione (scienze fisiche)

Multivariato: interrelazione tra molte variabili, no manipolazione sperimentale ma osservazione dei fenomeni, estrapolazione dimensioni + significative e connessioni (analisi fattoriale)

Metodo bivariato: inadatto a studiare la personalità

Clinico: studio di comportamenti così come si manifestano

M. Clinico e multivariato: eventi globali, complessità comportamentale, no manipolazione, comprensione complessiva

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La teoria di Cattel si basa su due criteri:

1) Elemento strutturale di base: tratto come predisposizione2) Tratto presuppone: regolarità nel tempo e nelle situazioni del

comportamento

La teroria della personalità

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Primo criterio

1) Predisposizioni e elementi + stabili della personalità

Tratti di abilità

Competenze e capacità che permettono all’individuo di funzionare efficacemente (es. intelligenza)

Tratti temperamentali

Si riferiscono alla vita emotiva della persona e allo stile di comportamento (es. calma, impulsività)

Tratti dinamici

Si riferiscono ad obiettivi e motivazioni

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Secondo criterio

2) Punto di vista da cui osserviamo il comportamento

Tratti superficiali

Comportamenti apparentemente collegati, ma che in realtà non sempre covariano e sono sottesi da meccanismi comuni

Tratti originari

La vera unità strutturale della personalità.

Comportamenti ed aspetti che cambiano insieme formando una dimensione unitaria e indipendente della personalità

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Dati-L, dati-Q e dati-OT

Dati-L: LIFE RECORD DATADati dalla vita reale, valutazioni

Dati-Q: QUESTIONNAIRE DATA Dati tratti da autovalutazioni o risposte a questionari

Dati-OT: OBJECTIVE-TEST DATADati tratti da test obiettivi in cui il soggetto non è consapevole della relazione tra risposta e caratteristica di personalità studiata

Scopo della ricerca: accordo tra i 3 tipi di dati

Fonti dei dati

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La ricerca

Applicazione dell’analisi fattoriale a dati-L: scoperta di 15 fattori di partenza

Quindi: determinare gli stessi fattori con i dati-Q

Uso estensivo di questionari analisi fattoriale determinazione di item simili ai fattori di partenza

Risultato: 16-PF (Sixteen Personality Factor questionnaire)

con 12 tratti che si combinano a quelli provenienti dai dati-L

Risultati dei dati-L e ricerca sui dati-Q: guidano la costruzione di situazioni sperimentali basate su test obiettivi

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Stabilità e variabilità

Fulcro: studio della coerenza nel comportamento e nella struttura della personalità MA importanza del processo e della motivazione (variabilità)

Motivazione:

- tendenze dette erg (sicurezza, sesso, autoaffermazione)

- motivi determinati dall’ambiente detti sentimenti (essere religiosi, in carriera, sentimento di sé come autonomia)

Variabilità del comportamento:

- stati (cambiamenti emotivi, umorali come ansia, curiosità)

- ruolo (ruoli sociali, usi e costumi)

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Stato e tratto

La descrizione di un soggetto in un dato momento richiede sia misure di stato (variabilità) che di tratto (stabilità)

Esempio: ansia di stato e di tratto

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NUMERO DEI FATTORI

IMPORTANZA DELLA MOTIVAZIONE

TECNICHE PSICOTERAPEUTICHE

PSICOANALISI

Principali differenze fra i vari teorici dei tratti

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Ricerca recente e accordo sui trattiTassonomia generale: il modello a 5 fattori (Big Five) come ipotesi di lavoro più correttaSupporto:1- analisi fattoriale tra gruppi di termini (ricerca lessicale)2- corrispondenza tra questionari di tratto e altri questionari3- basi genetiche

I 5 fattori e le teorie dei tratti

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Termini relativi ai tratti: linguaggio comune e questionari

Strategia di ricerca: analizzare i termini che utilizziamo per descrivere la personalitàCome? - definizioni da dizionario e analisi fattoriale per scoprire dimensioni comuni- esame di un numero enorme di dati e campioni

Risultati: soluzioni simili ai 5 fattori emergono da moltissimi studi (Norman, 1963; John, 1990)I Big Five: affidabilità, validità, stabilità nel corso della vita(McCrae e Costa, 1990, 1994)

Principali autori: Goldberg, Costa, McCrae

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I Big Five

“….qualsiasi modello utilizzato per strutturare le differenze individuali dovrebbe comprendere – a un certo livello – qualcosa di simile a queste dimensioni individuate dai ‘Big Five’ (Goldberg, 1981)

Perché ‘Big’: ogni fattore riassume molti fattori specifici

Quindi: nella rappresentazione gerarchica sono astratti e generali quasi quanto i superfattori di Eysenck

Page 283: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

I BIG FIVEOpennessConsciousnessExtroversionAgreeeablenessNevroticism

AperturaCoscienziositàEstroversioneAmabilitàNevroticismo

ChiusuraMancanza di direzioneIntroversioneAntagonismoStabilità emotiva

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Il questionario di Costa e McCrae, 1985

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La valutazione

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Ipotesi lessicale fondamentale

“…quasi tutte le lingue del mondo codificano le più importanti differenze individuali nelle relazioni umane con singoli termini.”

Goldberg, 1990

Perché spiegazione evoluzionista

Termini relativi ai tratti comunicano informazioni sulle differenze tra le persone che sono importanti per il benessere e la sicurezza del singolo e del gruppo: controllo del comportamento

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I BIG FIVE sono davvero le dimensioni di base della personalità in ogni cultura ?

Problema principale: la traduzioneDati discordanti sul fattore “apertura”: ad esempio inglesi e tedeschi simili, olandesi no (anticonformismo)

Fattori cultura-specifici: es. “tradizione cinese”

La ricerca TRANSCULTURALE

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IL NEO-PI-R di McCrae e Costa

NEO-Personality Inventory Revised

Basato sui Big Five

Per ognuno dei fattori, 6 sfaccettature specifiche

Per ogni sfaccettatura, 8 item

Totale: 240 item

Per ognuno: valutazione su scala a 5 punti

Es. in Estroversione, Attività “la mia vita è frenetica” “quando faccio delle cose le faccio con vigore”

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Accordo con altri questionari

Buon accordo con altri strumenti:

- Liste di aggettivi di Goldberg

- Aggettivi e superfattori di Eysenck (nevroticismo e estroversione identici, psicoticismo= coscienziosità + amabilità)

- 16 PF di Cattell (scale collegate ai + ampi fattori del Big Five)

- Valutazioni specifiche come quoziente di intelligenza

- Coerente sia per autovalutazione che eterovalutazione

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Cattell, Eysenck e i Big Five16 PF di CattellRiservato socievole-intelligente +intelligenteStabile, Forza dell’Io emotivo, nevroticoUmile sicuro di séAssennato spensieratoOpportunista coscienziosoTimoroso avventurosoRealistico ottimistaFiducioso sospettosoPratico fantasiosoFranco astutoCalmo apprensivoConservatore sperimentatoreGruppo-dipendente autosufficienteIndisciplinato controllatoRilassato teso

3 dimensioni di Eysenck

Estroversione

Nevroticismo

Psicoticismo

Big Five, Costa e McCrae, 1992

Estroversione

Nevroticismo Amabilità

Coscienziosità

Aperturasfaccettature

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Cattell, Eysenck e i Big Five16 PF di CattellRiservato socievole-intelligente +intelligenteStabile, Forza dell’Io emotivo, nevroticoUmile sicuro di séAssennato spensieratoOpportunista coscienziosoTimoroso avventurosoRealistico ottimistaFiducioso sospettosoPratico fantasiosoFranco astutoCalmo apprensivoConservatore sperimentatoreGruppo-dipendente autosufficienteIndisciplinato controllatoRilassato teso

3 dimensioni di Eysenck

Estroversione

Nevroticismo

Psicoticismo

Big Five, Costa e McCrae, 1992

Estroversione

Nevroticismo Amabilità

Coscienziosità

Aperturasfaccettature

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Un modello teorico

McCrae e Costa, 1999: i Big Five sono tendenze fondamentali a base biologica, scarsamente influenzate dall’ambiente e dalle esperienze di vita

“…i tratti della personalità, come i temperamenti, sono disposizioni endogene che seguono vie di sviluppo intrinseche, sostanzialmente indipendenti dalle influenze ambientali.” (McCrae et al., 2000)

Ereditarietà dei tratti maturazione intrinseca alla personalità

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La rappresentazione del modello

Basi

biologiche

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Crescita e influenza dell’età

I tratti sono stabili o cambiano con l’età?

Adulti vs adolescenti e ventenni:

-nevroticismo, estroversione e apertura

+amabilità e coscienziosità

Adolescenti:

+ ansia e paura di non essere accettati, +preoccupazione per autosima (+N), + attività sociali (+E), + aperti a esperienze, novità (+A), + critici e esigenti (- A), poco coscienziosi (- C)

Diminuzione in A e C coerente con dati su delinquenza giovanile (v. Eysenck)

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Età e studi transculturali

Differenze dovute a età o momenti storici?

Studi su culture diverse: aumento coerente nella coscienziosità in tutte le culture

Quindi: differenze legate all’età riflettono una maturazione intrinseca, a base biologica

Stabilità valore adattativo individuale e sociale perché aumenta la prevedibilità della vita

Critici: questo approccio sottostima l’importanza delle situazioni

(es. Mischel, 1990)

Page 297: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Età, coscienziosità e culture

Page 298: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Infanzia e adolescenza

Ipotesi: i primi tratti della personalità come socievolezza, attività e emotività si sviluppano in estroversione e nevroticismo adulti

Sono tratti distinti, precoci, ereditati (Buss e Plomin, 1975)

Primi dati: personalità + complessa e meno integrata in infanzia che età adulta

Sviluppo della personalità determinato biologicamente (Caspi, 2000)

MA: posizioni non concordi sulla stabilità e il cambiamento

sono ancora da capire i limiti dell’influenza ambientale (es. pratiche di allevamento e lavoro)

Page 299: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Applicazioni

-Psicologia del lavoro

Individui con determinate personalità scelgono lavori specifici

Es. estroversione e lavori solitari\sociali

-Psicologia della salute

Tratti di personalità legati a salute

Es. nevroticismo e disagi psicosomatici

Coscienziosità e longevità

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Un esempio: i ritardatari

Bassa coscienziosità aumento del ritardo

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Psicopatologia e trattamento

Idea di base: comportamento anormale come versione esagerata di tratti normali di personalità

Psicopatologia: non deviazione dalla norma ma estremo del continuum normale (Widiger, 1983)

ES. alti valori in coscienziosità e nevroticismo p. compulsiva

bassi valori in amabilità e coscienziosità p. antisociale

MA: descrizione non spiegazione della patologia

Modello dei tratti: utili per pianificare trattamenti + adatti ma non per modificare

Trattamento basato sui tratti: ancora da sviluppare

Page 302: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Valutazione globale: i contributiSolidità della ricerca:

-prove della stabilità dei tratti

-Prove dell’utilità predittiva dei tratti

-Studio dei fattori genetici

-Ricerche recenti: rapporto tra tratti, relazioni interpersonali e psicopatologia

Ipotesi teoriche:

-prospettiva della psicologia evoluzionista: valore adattivo dei tratti

-ipotesi lessicale fondamentale

-importanza dell’ambiente non condiviso dalla famiglia

Legame con la biologia:

Ipotesi di connessione tra tratti e funzionamento del cervello

Page 303: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Valutazione globale: i limitiProblemi relativi al metodo:

-Limiti dell’analisi fattoriale nel determinare gli elementi primi

-mancanza di coerenza nei fattori estratti tra gli studi

Problemi relativi al concetto di tratto:

-è un concetto che descrive o spiega la regolarità del comportamento? (Eysenck: circolarità)

-i tratti riguardano comportamenti evidenti e osservabili o non osservabili?

Es. motivi, attitudini

Murray (1938): tratti stabili e manifesti, bisogni sia stabili che temporanei, presenti ma non sempre manifesti

Aspetti trascurati:

Concetto di sé, identità, stili cognitivi, aspetti inconsci

Page 304: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Ricerca recente e accordo sui trattiTassonomia generale: il modello a 5 fattori (Big Five) come ipotesi di lavoro più correttaSupporto:1- analisi fattoriale tra gruppi di termini (ricerca lessicale)2- corrispondenza tra questionari di tratto e altri questionari3- basi genetiche

I 5 fattori e le teorie dei tratti

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Termini relativi ai tratti: linguaggio comune e questionari

Strategia di ricerca: analizzare i termini che utilizziamo per descrivere la personalitàCome? - definizioni da dizionario e analisi fattoriale per scoprire dimensioni comuni- esame di un numero enorme di dati e campioni

Risultati: soluzioni simili ai 5 fattori emergono da moltissimi studi (Norman, 1963; John, 1990)I Big Five: affidabilità, validità, stabilità nel corso della vita(McCrae e Costa, 1990, 1994)

Principali autori: Goldberg, Costa, McCrae

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I Big Five

“….qualsiasi modello utilizzato per strutturare le differenze individuali dovrebbe comprendere – a un certo livello – qualcosa di simile a queste dimensioni individuate dai ‘Big Five’ (Goldberg, 1981)

Perché ‘Big’: ogni fattore riassume molti fattori specifici

Quindi: nella rappresentazione gerarchica sono astratti e generali quasi quanto i superfattori di Eysenck

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I BIG FIVEOpennessConsciousnessExtroversionAgreeeablenessNevroticism

AperturaCoscienziositàEstroversioneAmabilitàNevroticismo

ChiusuraMancanza di direzioneIntroversioneAntagonismoStabilità emotiva

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Il questionario di Costa e McCrae, 1985

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La valutazione

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Ipotesi lessicale fondamentale

“…quasi tutte le lingue del mondo codificano le più importanti differenze individuali nelle relazioni umane con singoli termini.”

Goldberg, 1990

Perché spiegazione evoluzionista

Termini relativi ai tratti comunicano informazioni sulle differenze tra le persone che sono importanti per il benessere e la sicurezza del singolo e del gruppo: controllo del comportamento

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I BIG FIVE sono davvero le dimensioni di base della personalità in ogni cultura ?

Problema principale: la traduzioneDati discordanti sul fattore “apertura”: ad esempio inglesi e tedeschi simili, olandesi no (anticonformismo)

Fattori cultura-specifici: es. “tradizione cinese”

La ricerca TRANSCULTURALE

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IL NEO-PI-R di McCrae e Costa

NEO-Personality Inventory Revised

Basato sui Big Five

Per ognuno dei fattori, 6 sfaccettature specifiche

Per ogni sfaccettatura, 8 item

Totale: 240 item

Per ognuno: valutazione su scala a 5 punti

Es. in Estroversione, Attività “la mia vita è frenetica” “quando faccio delle cose le faccio con vigore”

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Accordo con altri questionari

Buon accordo con altri strumenti:

- Liste di aggettivi di Goldberg

- Aggettivi e superfattori di Eysenck (nevroticismo e estroversione identici, psicoticismo= coscienziosità + amabilità)

- 16 PF di Cattell (scale collegate ai + ampi fattori del Big Five)

- Valutazioni specifiche come quoziente di intelligenza

- Coerente sia per autovalutazione che eterovalutazione

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Cattell, Eysenck e i Big Five16 PF di CattellRiservato socievole-intelligente +intelligenteStabile, Forza dell’Io emotivo, nevroticoUmile sicuro di séAssennato spensieratoOpportunista coscienziosoTimoroso avventurosoRealistico ottimistaFiducioso sospettosoPratico fantasiosoFranco astutoCalmo apprensivoConservatore sperimentatoreGruppo-dipendente autosufficienteIndisciplinato controllatoRilassato teso

3 dimensioni di Eysenck

Estroversione

Nevroticismo

Psicoticismo

Big Five, Costa e McCrae, 1992

Estroversione

Nevroticismo Amabilità

Coscienziosità

Aperturasfaccettature

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Cattell, Eysenck e i Big Five16 PF di CattellRiservato socievole-intelligente +intelligenteStabile, Forza dell’Io emotivo, nevroticoUmile sicuro di séAssennato spensieratoOpportunista coscienziosoTimoroso avventurosoRealistico ottimistaFiducioso sospettosoPratico fantasiosoFranco astutoCalmo apprensivoConservatore sperimentatoreGruppo-dipendente autosufficienteIndisciplinato controllatoRilassato teso

3 dimensioni di Eysenck

Estroversione

Nevroticismo

Psicoticismo

Big Five, Costa e McCrae, 1992

Estroversione

Nevroticismo Amabilità

Coscienziosità

Aperturasfaccettature

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Un modello teorico

McCrae e Costa, 1999: i Big Five sono tendenze fondamentali a base biologica, scarsamente influenzate dall’ambiente e dalle esperienze di vita

“…i tratti della personalità, come i temperamenti, sono disposizioni endogene che seguono vie di sviluppo intrinseche, sostanzialmente indipendenti dalle influenze ambientali.” (McCrae et al., 2000)

Ereditarietà dei tratti maturazione intrinseca alla personalità

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La rappresentazione del modello

Basi

biologiche

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Crescita e influenza dell’età

I tratti sono stabili o cambiano con l’età?

Adulti vs adolescenti e ventenni:

-nevroticismo, estroversione e apertura

+amabilità e coscienziosità

Adolescenti:

+ ansia e paura di non essere accettati, +preoccupazione per autosima (+N), + attività sociali (+E), + aperti a esperienze, novità (+A), + critici e esigenti (- A), poco coscienziosi (- C)

Diminuzione in A e C coerente con dati su delinquenza giovanile (v. Eysenck)

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Età e studi transculturali

Differenze dovute a età o momenti storici?

Studi su culture diverse: aumento coerente nella coscienziosità in tutte le culture

Quindi: differenze legate all’età riflettono una maturazione intrinseca, a base biologica

Stabilità valore adattativo individuale e sociale perché aumenta la prevedibilità della vita

Critici: questo approccio sottostima l’importanza delle situazioni

(es. Mischel, 1990)

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Età, coscienziosità e culture

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Infanzia e adolescenza

Ipotesi: i primi tratti della personalità come socievolezza, attività e emotività si sviluppano in estroversione e nevroticismo adulti

Sono tratti distinti, precoci, ereditati (Buss e Plomin, 1975)

Primi dati: personalità + complessa e meno integrata in infanzia che età adulta

Sviluppo della personalità determinato biologicamente (Caspi, 2000)

MA: posizioni non concordi sulla stabilità e il cambiamento

sono ancora da capire i limiti dell’influenza ambientale (es. pratiche di allevamento e lavoro)

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Applicazioni

-Psicologia del lavoro

Individui con determinate personalità scelgono lavori specifici

Es. estroversione e lavori solitari\sociali

-Psicologia della salute

Tratti di personalità legati a salute

Es. nevroticismo e disagi psicosomatici

Coscienziosità e longevità

Page 324: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Un esempio: i ritardatari

Bassa coscienziosità aumento del ritardo

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Psicopatologia e trattamento

Idea di base: comportamento anormale come versione esagerata di tratti normali di personalità

Psicopatologia: non deviazione dalla norma ma estremo del continuum normale (Widiger, 1983)

ES. alti valori in coscienziosità e nevroticismo p. compulsiva

bassi valori in amabilità e coscienziosità p. antisociale

MA: descrizione non spiegazione della patologia

Modello dei tratti: utili per pianificare trattamenti + adatti ma non per modificare

Trattamento basato sui tratti: ancora da sviluppare

Page 326: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Valutazione globale: i contributiSolidità della ricerca:

-prove della stabilità dei tratti

-Prove dell’utilità predittiva dei tratti

-Studio dei fattori genetici

-Ricerche recenti: rapporto tra tratti, relazioni interpersonali e psicopatologia

Ipotesi teoriche:

-prospettiva della psicologia evoluzionista: valore adattivo dei tratti

-ipotesi lessicale fondamentale

-importanza dell’ambiente non condiviso dalla famiglia

Legame con la biologia:

Ipotesi di connessione tra tratti e funzionamento del cervello

Page 327: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Valutazione globale: i limitiProblemi relativi al metodo:

-Limiti dell’analisi fattoriale nel determinare gli elementi primi

-mancanza di coerenza nei fattori estratti tra gli studi

Problemi relativi al concetto di tratto:

-è un concetto che descrive o spiega la regolarità del comportamento? (Eysenck: circolarità)

-i tratti riguardano comportamenti evidenti e osservabili o non osservabili?

Es. motivi, attitudini

Murray (1938): tratti stabili e manifesti, bisogni sia stabili che temporanei, presenti ma non sempre manifesti

Aspetti trascurati:

Concetto di sé, identità, stili cognitivi, aspetti inconsci

Page 328: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Le basi biologiche della personalità

Damasio, L’errore di Cartesio (1994): contro il dualismo corpo – mente

Il caso di Phineas Gage e il cambiamento della personalità in seguito a lesione del cranio, in particolare corteccia frontale

Quindi: non si può studiare la personalità senza riferirsi al cervello

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Il temperamento

Temperamento: dimensione innata della personalità biologicaDifferenze individuali nell’umore complessivo o nella qualità della risposta emotiva

“…qualcosa di abbastanza stabile, in quanto contraddistingue la qualità emotiva o comportamentale la cui comparsa nell’infanzia è influenzata da fattori biologici ereditati, incluse le differenze nella neurochimica cerebrale.”

(Hamer e Copeland, 1998)

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Aspetti chiave

Temperamento come differenze nel tono emotivo che:

-compaiono precocemente

-rimangono stabili

-sono ereditati

-si basano su processi biologici

Page 331: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La storiaGrecia: Ippocrate e Galenoteoria dei 4 umori corrispondenti a 4 tipi di temperamento: sanguigno,

melanconico, collerico, flemmaticoTemperamento basato sulla chimica del corpo

XVIII secolo: la frenologia di GallIndividuare la relazione tra aree cerebrali e funzionamento mentale\

comportamentaleTipo di personalità associato a “rigonfiamenti” dello scalpo

‘800: forte interesse per le basi organiche e i meccanismi biologiciDarwin, Origine della specie (1859); Mendel, Gli esperimenti sugli

ibridi (1865); Galton e inizio psicologia delle differenze individuali

Kraepelin: padre della psichiatria, concezione ereditaria della patologia, classificazione dei disturbi mentali

Importanza dei disturbi dell’umore come il disturbo maniaco-depressivo

Page 332: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La relazione tra il tipo corporeo e la personalità

Kretschmer (1925)

Classificazione di 3 tipi corporei associati a diversi tipi di disturbi psichiatrici:

Picnico (grassoccio, rotondo) maniaco-depressivo

Atletico (muscoloso, vigoroso)

Astenico (fisico lineare, debole) schizofrenia

Ipotesi di relazione con personalità normale:

Picnico estroversione, astenico introversione

Punto: metodologia carente ma base della psicologia costituzionale

Page 333: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Sheldon e la psicologia costituzionaleSheldon (1949, 1942): struttura biologica a base ereditaria (la propria costituzione) determina il tipo di personalità

3 tipi di costituzione:

Endomorfo (molle e rotondo)

Mesomorfo (muscoloso e rettangolare)

Ectomorfo (lineare, magro, fragile)

Somatotipo: configurazione personale degli aspetti principali del fisico basata sulla valutazione (scala 1 – 7 punti) dei 3 tipi

Correlazione con 3 tipi di temperamento:

Viscerotonia (socievolezza) con endomorfo

Somatotonia (aggressivo, rischio, assertivo) con mesomorfo

Cerebrotonia (inibito, pauroso, introverso) con ectomorfo

MA: carenze metodologiche e soggettività

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Studi longitudinali: Thomas e Chess

Il temperamento si manifesta nell’infanzia ed è stabileQuindi: studi nell’arco dello sviluppoThomas e Chess, 1977: New York Longitudinal Study NYLS)Studio longitudinale su + di 100 bambini dalla nascitaall’adolescenza, utilizzando le descrizioni dei genitoriDalla valutazione di umore, livello di attività, di attenzione e

perseveranza 3 tipi di temperamento infantile:

Easy babies= allegri, minime difficoltà di adattamento nel corso dello sviluppo

Difficult babies= scettici, probabili difficoltà di adattamento

Slow to warm up babies= torpidità, scarsa reattività

Legame tra questa tipologia e successiva personalità

Corrispondenza con l’ambiente genitoriale

Sì No

Page 335: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Studi longitudinali: Buss e PlominBuss e Pomlin, 1984: il temperamento è stabile nel tempo ed è

ereditario

Sulla base del NYLS, usarono le valutazioni dei genitori per definire 3 tipi di temperamento:

Emozionalità: facile attivazione in situazioni di stress, tensione

Attività: sempre in movimento, agitato, vigoria

Socialità: simpatia per gli altri, capacità di interagire

La dimensione impulsività (capacità di controllo) venne abbandonataEreditarietà: le madri di gemelli omozigoti forniscono descrizioni dei

figli più simili rispetto a quelle di madri di gemelli eterozigoti.

Page 336: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Bambini inibiti e disinibiti: l’osservazione

Kagan, 1994 e 1999: ricerca basata su misurazioni obiettive di laboratorio del comportamento e del funzionamento biologico

Punto di partenza: le osservazioni dello sperimentatoreBambino inibito reagisce con tendenza all’isolamento e angoscia agli stimoli non familiari, ricerca il conforto dei genitori, lento a rilassarsi, ha un maggior numero di paure e fobie, timido Bambino disinibito ama e ricerca situazioni nuove, reagisce con spontaneità, sorride spesso

Ipotesi teorica: i bambini ereditano differenze di funzionamento biologico che li portano a reagire alle novità in modo diversoNeonati altamente reattivi inibitiNeonati con bassa reattività disinibiti

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Bambini inibiti e disinibiti: la ricerca

Bambini portati in laboratorio, esposti a stimoli nuovi e filmati Valutazione dei filmati in base a misure di reattività (inarcamento del dorso, flessione degli arti, pianto)Risultati: 20% alta reattività, 40% bassa reattività, 49% misti

Ricerca longitudinale: bambini studiati a 4, 14, 21 mesi, 4 anni e mezzo, 8 anni con presentazione di stimoli, osservazione e misure fisiologiche (ECG, pressione)Risultati: alta reattività + battito cardiaco e pressione, + timorosiLa maggior parte dei bimbi assegnati ad un determinato gruppo a 4 mesi continuava ad appartenere a quel gruppo in età successive. Stabilità del temperamento e base biologica

TUTTAVIA SI VERIFICAVANO ALCUNE MODIFICHEBambini inibiti: favoriti da madri non troppo protettive

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“La selezione naturale consiste in questo: la riproduzione differenziale non casuale dei geni. La selezione naturale ci ha formato, ed è la selezione naturale che dobbiamo capire se vogliamo comprendere la nostra identità.” Trivers, 1976

VISIONE EVOLUZIONISTA e PSICOBIOLOGICA : le caratteristiche fisiche e mentali degli organismi sono state modulate per rispondere ai problemi di adattamento all’ambiente (evolutionary pressure)

Cause ULTIME: riguardano spiegazioni sul perché si è sviluppato un certo comportamento e qual è la sua funzione adattiva

Cause PROSSIME: riguardano spiegazioni sui processi biologici che operano nel presente nel determinare il comportamento

Teoria evoluzionista e personalità

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Punto: comprendere il funzionamento umano in termini dei modi sviluppati per risolvere i problemi adattivi della specie in milioni di anni (Buss, 1999; Tooby e Cosmides, 1992))

Quindi: meccanismi psicologici risultato di un processo di selezione basato sul loro valore adattivo in termini di sopravvivenza e successo riproduttivo

Valore adattivo:

1. E’ fondamentale il potenziale riproduttivo (trasmissione dei geni)

2. Meccanismi psicologici sviluppati adattivi più per la nostra storia passata di quella odierna (l’evoluzione è conservatrice)

3. Meccanismi psicologici evoluti hanno valore adattivo in contesti specifici (aumento locale della complessità)

Psicologia evoluzionista e personalità

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Differenze maschio-femmina nella scelta del partner sessuale basate su 2 punti:

1) Teoria dell’investimento genitoriale:la femmina ha maggiore interesse per la prole perché rispetto ai maschi trasmette i propri geni a un numero minore di figli

Criteri diversi nella scelta del partnerFemmina: predilige il maschio che può offrire + risorse e protezione

maggiore capacità di accudire la proleMaschio: predilige il potenziale riproduttivo (giovane età, fisico)2) Probabilità di essere il genitoreMaschi: per essere sicuri di essere i padri, + preoccupazione per i

rivali, importanza della castitàQuestionario di Buss (1989) sulle preferenze sessuali conferma

parzialmente le ipotesi37 campioni, diecimila individui in 33 nazioni diverse

Evoluzionismo e genere sessuale

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Prospettiva evoluzionista in relazione alla teoria dei tratti:

1- Ipotesi lessicale fondamentale: i termini relativi ai tratti sono nati per consentire un’adeguata categorizzazione delle caratteristiche della personalità umana

2- Esistono importanti differenze individuali perché hanno avuto un ruolo adattivo e sono state selezionate

3- Esseri umani simili alle scimmie antropomorfe (scimpanzé, babbuini), più del 98% dei geni in comuni. Condivisione di 7 tratti: livello di attività, paura, impulsività, socievolezza, allevamento della prole, aggressività, dominanza (Buss, 1997)

Espressione delle emozioni: simile in umani e primati (Ekman, 1998)

Tratti nella “personalità animale2: E, N, A (primati, cani, gatti, asini, maiali, polipi. C solo in scimpanzè (Gosling e John, 1999)

Teoria evoluzionista e Big Five

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Le radici biologiche della natura umana espresse nei geni sono il legame tra evoluzione e comportamento

Ma fino a che punto la genetica è vincolante?

Progresso dell’umanità che ci rende + liberi da forze genetiche

Cambiamento dell’ambiente attuale: nuovi bisogni adattivi

Comportamento sociale: basato su fattori complessi

(Cantor, 1990)

Differenze sessuali nel comportamento: importanza del ruolo sociale (Eagly e Wood, 1999)

Universalismo e astrazione: si presumono meccanismi universali, si sottostima l’influenza della cultura

Critiche alla prospettiva evoluzionista

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Caratteristiche ereditarie 23 coppie di cromosomi

Geni DNA

Codice di informazioni

Geni e personalità

Guida dello sviluppo biologico

I geni NON controllano direttamente il comportamento ma lo influenzano tramite il funzionamento biologico del corpo

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Genetica comportamentale: in che misura il patrimonio genetico influenza il comportamento

3 modi per “pesare” ruolo di ambiente e geni:

1- Studi di selettocultura2- Studi sui gemelli3- Studi sull’adozione

Genetica comportamentale

Page 345: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Studi di selettocultura: gli animali che possiedono un tratto richiesto dallo studio vengono fatti accoppiare per generazioni successive fino a ottenere una discendenza che mostra stabilmente il tratto

Esposizione a differenti esperienze di sviluppo

Misura delle differenze genetiche e delle differenze ambientali sul comportamento

Esempio: studio di Ponomarev e Crabbe (1999) sull’alcolismo con ratti base genetica delle dipendenze

Studi di selettocultura

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Studi sui gemelli: esperimenti naturali basati su variazioni controllate non manipolate

Gemelli monozigoti: geneticamente identiciGemelli dizigoti: 50% del patrimonio genetico

Logica: le differenze fra i monozigoti sono determinate dall’ambiente, le differenze fra i dizigoti dal corredo genetico

Studi su monozigoti cresciuti nello stesso ambiente vs ambienti diversi:

Individui con stesso corredo genetico esposti a situazioniambientali diverse per verificare il peso dei rispettivi fattori

Studi sui gemelli

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Studi sull’adozione: grado di somiglianza dei bambini con

- i genitori biologici fattori genetici- i genitori adottivi fattori ambientali

Inoltre: studio di famiglie con figli sia biologici che adottatiPrevalgono somiglianze biologiche o ambientali?

Studi sull’adozione

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Correlazioni

Page 349: 1 Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La scienza della personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

La STIMA DELL’EREDITABILITA’ è un coefficiente,

simbolizzato con h2 che stima la proporzione in cui la

variazione dei punteggi di una determinata caratteristica

studiata in una specifica popolazione è dovuta a fattori

genetici

Nei gemelli omozigoti (stesso\diverso ambiente) somiglianze

nel fisico,, tono di voce, inclinazioni, hobby… (Lykken et al.

1993)

Plomin e Caspi, 1999: ereditarietà influenza quasi tutti gli

aspetti della personalità

Stima dell’ereditabilità

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Stima h2

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Cautela!!NON sopravvalutare la stima dell’ereditarietà!

1) h2 non indica la misura in cui i geni determinano una caratteristica perché è una stima (valutazione statistica) che dipende dal tipo di misura, di popolazione e di caratteristica studiata

2) Anche se una caratteristica è a base ereditaria non implica che non possa modificarsi

Esempio: studio di selettocultura di Cooper e Zubeck (1958) sui ratti

Selezione di: ratti con buon orientamento (B) e cattivo orientamento (C)

Esposti a: ambiente arricchito o impoverito

Ambiente arricchito migliora C

Ambiente impoverito peggiora B

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Genetica comportamentale:-variazione dovuta ai geni-Variazione dovuta all’ambientePlomin, 1990: l’influenza genetica è pervasiva ma “gli stessi dati genetico-comportamentali offrono la prova assai convincente dell’importanza dell’influenza ambientale”Distinzione tra ambiente condiviso (fratelli in famiglia) e non condivisoSomiglianza funzione dei geni e dell’ambiente condivisoQuale dei 2 è + importante? Studi sull’adozioneRisultati: le esperienze condivise in quanto appartenenti alla stessa famiglia sono meno importanti di quelle non condivisePersonalità: 40% geni, 35% ambienti non condivisi, 5% ambiente condiviso, 29% errore di misura (Dunn e Plomin, 1990)

Geni e ambiente

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Studio di Loehlin et al., 1998:Effetti genetici e ambientali su 3 misure dei Big Five

Genetica e Big Five

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Studi di Reiss, 1997; Reiss et al., 1999:effetti dell’ ambiente non condivisoCome? Differenze all’interno della stessa famiglia nel modo di trattare i figli separando l’accudimento genitoriale condiviso da quello specifico per ogni figlioRisultati: caratteristiche specifiche dell’accudimento dovute alle caratteristiche genetiche di quel figlio

Interazione a doppio senso genetica ambiente1- stesse esperienze ambientali producono effetti diversi in individui con diverse caratteristiche genetiche2- individui con diverse caratteristiche genetiche provocano risposte ambientali diverse3- individui diversi scelgono e creano ambienti diversi

L’ambiente non condiviso

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Neuroscienze: ruolo dell’anatomia e della fisiologia cerebrale nelle caratteristiche di personalità

Punto: influsso indiretto della genetica

Cervello e personalità

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Sistema limbico: ruolo importante nelle emozioni e motivazioneAmigdala: centrale nell’elaborazione degli stimoli emozionali, in particolare emozioni negative

Studi recenti (v. LeDoux): amigdala modera la reazione di pauraDanno all’amigdala: non effetto di stimoli paurosi, pochi ricordi paurosi

Differenze nell’attivazione dell’amigdala all’origine della differenza tra bambini inibiti/disinibiti? (Kagan, 1999)

Il ruolo dell’amigdala

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L’amigdala

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Area cerebrale anteriore (regioni frontali): ruolo importante nella regolazione emozionale

Dominanza emisferica tipo di emozione (studi di Davidson, 1995, 1998)Prevalenza dell’area frontale sinistra attivazione di emozioni positive (es. avvicinamento)Prevalenza dell’area frontale destra attivazione di emozioni negative (es. evitamento)Ricerca: misurazione elettrofisiologica dell’attività cerebrale prima e durante visione di film a contenuto emotivo negativo vs positivoDavidson: differenze di lateralizzazione prefrontale associate a vulnerabilità a emozioni positive\negativeRelazione con la reattività affettiva Danno sinistro depressione, danno destro maniacalità

Dominanza emisferica

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Neurotrasmettitori + studiati: dopamina e serotoninaDopamina: legata al piacere e al benessereFunziona come sistema interno di ricompensa: tendiamo a ripetere esperienze che provocano aumento di dopaminaEccesso di dopamina schizofreniaPoca dopamina morbo di Parkinson

Serotonina: regolazione dell’umoreFarmaci antidepressivi: prolungano l’azione della serotonina

I neurotrasmettitori

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Modello di Clark e Watson (1999): 3 superfattori riassumono le differenze di temperamento

EN emotività negativaEP emotività positivaD/C disinibizione/costrizioneI 3 fattori:Sono simili a EysenckSono indipendenti (emozioni pos\neg controllate da sistemi diversi)Sono correlati a aspetti emotivi, biologici e comportamentaliEP dopaminaD/C serotonina (diminuzione, aggressività e dipendenze)EN bassi livelli di serotonina? Iperativazione amigdala?

Neurobiologia e personalità