1 giugno 2013

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A PAG. 3 GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio ANNO IX - N° 3 - SABATO 1 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita L'Oscar del giorno lo assegniamo al presidente della regione, Paolo Frattura. Il riconoscimento gli è do- vuto per l'audacia di volere conse- guire obiettivi impossibili con azioni impossibili. Per potere correggere il tiro e portare a cinque gli assessori è dovuto passare per la cancella- zione della vecchia legge pensando al vuoto legislativo anche se la bozza dello Statuto prevedeva la ri- duzione delle poltrone e dei costi della politica. E la quota rosa? E ora punta a fare entrare altri quattro consiglieri? Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni L’Oscar del giorno a Paolo Di Laura Frattura SANITA’ La politica non intende programmare e il comparto sprofonda A PAG. 5 REGIONE Petraroia continua a parlare come fosse all’opposizione A PAG. 3 ISERNIA Per Patriciello si è trattato di una sconfitta o di una furbesca vittoria? A PAG. 9 CAMPOBASSO Un tempo città giardino oggi diventata una grigia città cemento A PAG. 6 Il Tapiro del giorno lo diamo all'as- sessore ai Lavori pubblici, Pierpaolo Na- gni. E' entrato in Giunta senza essere eletto ma soltanto perchè il suo nome dettato dal leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro. Il suo ingresso non è andato giù a molti e, soprattutto, ai citta- dini in quanto non espresso da un voto popolare. Ma anche all'interno di quello che resta del suo stesso partito i malu- mori non sono mancati. Ma tant'è, l'ope- razione politicamente impossibile Frat- tura è riuscita a portarla in porto. E Nagni è capo cantiere ai Lavori Pub- blici.

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Cotugno, Cotugno, vietenne, vietenne!

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A PAG. 3

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

ANNO IX - N° 3 - SABATO 1 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel. e Fax 0874.698012E-mail Redazione Campobasso: [email protected]

E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]

Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

L'Oscar del giorno lo assegniamoal presidente della regione, PaoloFrattura. Il riconoscimento gli è do-vuto per l'audacia di volere conse-guire obiettivi impossibili con azioniimpossibili. Per potere correggere iltiro e portare a cinque gli assessoriè dovuto passare per la cancella-zione della vecchia legge pensandoal vuoto legislativo anche se labozza dello Statuto prevedeva la ri-duzione delle poltrone e dei costidella politica. E la quota rosa? E orapunta a fare entrare altri quattroconsiglieri?

Il Tapiro del giornoa Pierpaolo Nagni

L’Oscar del giornoa Paolo Di Laura Frattura

SANITA’

La politicanon intendeprogrammaree il compartosprofonda

A PAG. 5

REGIONE

Petraroiacontinuaa parlarecome fosseall’opposizione

A PAG. 3

ISERNIA

Per Patriciellosi è trattatodi una sconfittao di una furbescavittoria?

A PAG. 9

CAMPOBASSO

Un tempocittà giardinooggi diventatauna grigiacittà cemento

A PAG. 6

Il Tapiro del giorno lo diamo all'as-sessore ai Lavori pubblici, Pierpaolo Na-gni. E' entrato in Giunta senza essereeletto ma soltanto perchè il suo nomedettato dal leader dell'Italia dei valori,Antonio Di Pietro. Il suo ingresso non èandato giù a molti e, soprattutto, ai citta-dini in quanto non espresso da un votopopolare. Ma anche all'interno di quelloche resta del suo stesso partito i malu-mori non sono mancati. Ma tant'è, l'ope-razione politicamente impossibile Frat-tura è riuscita a portarla in porto. ENagni è capo cantiere ai Lavori Pub-blici.

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CAMPOBASSO. i magistrati contabili molisaniavrebbero emesso i primi verdetti sui costi deigruppi politici presenti in Regione Molise. Per tuttil’identica sentenza: “Il rendiconto non è regolare, neilimiti e per le voci di spesa indicate”. Un fiume di de-naro che si è andato a disperdere nei rivoli stretti discontrini fiscali d’autogrill, ricevute del bancomatsenza pezze giustificative, rimborsi benzina per nonmeglio precisati viaggi, voli d’aereo per parteciparea convegni che nulla hanno a che vedere con l’atti-vità di consigliere regionale. E ancora: ricevute di ri-storante per più persone malgrado il consigliere intrasferta fosse uno solo, e finanche cd musicali.

Anche a questo sono serviti i soldi dei rimborsi aiconsiglieri. Se fossero vere le suddette affermazioni,riteniamo di trovarci di fronte a "fatti gravissimi". Ilgiudizio netto che viene dalla Corte dei Conti ci

desta non pocapreoccupazionemista ad un sensodi profondo disa-gio morale. Sonofatti gravissimi incui noi stessi,che pur siamo

abituati a cono-scere tali patologie, non pensavamo che, ove fosserovere, si potesse giungere a tanto. Più volte comeCommissione Regionale Anticorruzione siamo inter-venuti presso gli organi competenti con i nostriesposti e le nostre denunce a proposito degli sprechie delle spese ingiustificate da parte dei partiti. LaCo.Re.A. nel suo complesso in verità è molto preoc-cupata e oserei dire, usando un termine che peròesprime uno stato d'animo, è addolorata per tuttoquesto.

Siamo conviti, oggi più che mai, della necessità delcontrollo dei bilanci dei partiti e anche di altre spese,dal momento che deve essere chiaro che quando sitratta di soldi pubblici sono necessari controlli e ve-rifiche da parte di un organo esterno, indipendente,imparziale ed autonomo. Noi più volte ci siamo pro-posti in questo ruolo (in maniera gratuita) alle isti-tuzioni molisane ma non abbiamo mai ricevuto

risposte in merito. Credo che tutti gli altri rimedi o meccanismi che si

volessero individuare non risponderanno mai allepredette esigenze di fondo. Noi come Co.Re.A., co-munque, lavoreremo con intensità e dedizione sullequestioni illecite che discendono dai recenti fatti dicronaca, a proposito della "non chiara" gestione deifondi della Regione Molise. Possiamo assicurare chela presente vicenda, così come molte altre situazioniillecite analoghe è stata oggetto di esame e di atten-zione massima da parte del sottoscritto, e pertanto èstata aperta da tempo una formale istruttoria voltaad accertare le responsabilità connesse con la vi-cenda in questione. I nostri atti sono laddove proba-bilmente hanno prodotto i loro effetti. Devo peròosservare che, al di là della vicenda attuale che ci ri-guarda come Co.Re.A., vada posto l'accento anchesulla crisi del sistema regionalistico in virtù dellaquale sono conseguite situazioni spesso non compa-tibili con la corretta amministrazione.

Questo non giustifica affatto i predetti comporta-menti e qualora risultassero confermati annunciamosin da ora che ci costituiremo parte civile per dannicagionati ai cittadini molisani e chiederemo ai re-sponsabili di restituire il mal tolto.

Prof. Vincenzo Musacchio – Presidente della Com-missione Regionale Anticorruzione del Molise

Sarà il caso che qualcuno informi il consigliereregionale Ioffredi, al quale il cognato presidente,Paolo di Laura Frattura, ha conferito l’incarico dicurare le attività culturali, che non è elegante etanto meno corretto firmare i comunicati stampain cui è protagonista e non si lesina lodi. Capitavanei lontani anni Settanta, tempi della Prima Re-pubblica, che accadessero cose di questo genere,peraltro sempre e tutte stroncate dalla critica(anche allora esistevano giornalisti non asserviti),pronta a mettere in risalto l’implicito narcisismo el’esplicito malcostume in re ispa. Un vecchio dettorecita “”Chi si loda, s’imbroda”.

Strano che Ioffredi, che dicono sia cultore dellasaggezza popolare, non ne abbia tenuto conto e sisia reso protagonista e firmatario del comunicatoin cui, in terza persona, in qualità di presidentedella quarta commissione regionale permanentealla cine-conferenza che si è tenuta nell’audito-rium della Fondazione Cultura (ex Gil) di Campo-basso dal titolo “Mi ritrovai in una sala oscura:Dante e la Commedia nei giorni di celluloide”, harilasciato la seguente dichiarazione: “La cultura èla strada giusta da seguire per appassionare i gio-vani”. Ma soprattutto per farsi lui pubblicità.

21 giugno 2013

TAaglio

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Chi si loda, s’imbrodaIntanto cancellata di fatto l'Avvocatura interna con la nominadi un consulente giuridico esterno a 65mila euro per sette mesi

CAMPOBASSO. Ma è possibilecancellare con un colpo di spugnauna legge regionale che prevedevail numero massimo degli assessoriin Giunta nel numero di 4 per, poi,portarli a 5? E' quello che si ac-cinge a fare questa mattina il Con-siglio regionale che, per l'occa-sione, lavorerà anche di sabato.Guarda il caso.

Ed ancora. Non è il tutto in sfregio e in

barba a quando si è avuto e si con-tinua ancora ad avere a livello na-zionale per tagliare le spese dellapolitica? Interrogativo lecito e le-gittimo anche perchè il Consiglioregionale ad ottobre scorso sullamateria si è già espresso ed aveva

deciso di ridurre i costi. Ora, in-vece, per fare entrare il quinto as-sessore e correggere, di fatto, unastortura politica interna alla mag-gioranza chiamata a fare posto aVincenzo Cotugno, intende infran-gere quanto aveva all'unanimitàgià deciso. Ed ancora: ma non c'eraanche la bozza di Statuto approvataa definire una linea di indirizzouguale a quella perseguita perlegge?

I molisani, così, saranno chiamatia vedere spuntare come un fungo ilquinto assessore e rischiare di ri-trovarsi altri 4 consiglieri in aulaqualora dovesse passare il concettodelle dimissioni degli assessori o,in subordine, la loro sospensione

in attesa di un chissà. Ed è il nuovo tutto questo? E'

questo quanto chiedevano i moli-sani? Crediamo fermamente di noalla luce anche delle recenti deli-bere di costituzione delle segrete-rie degli assessorati e di quelle perle consulenze.

A partire da quella giuridica affi-data all'avvocato Carmela Lalli peruna spesa di 65mila euro per settemesi. Una cifra che è superiore aquella prevista per gli stessi diri-genti. Ma poi, ci domandiamo: chefine farà l'Avvocatura interna chetanti risultati ha ottenuto nel corsodegli anni? Non è un affronto a chivi opera quanto posto in essere dalpresidente Frattura?

Assessori e consiglieri in aumento

Rimborsi, scontrini e prelievi bancomat folli: al riparo dalle spese assurde dei politici

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Il consigliere regionale del PdMichele Petraroia ha una spic-cata attenzione e sensibilità aiproblemi sociali ed esistenzialiche gli viene da anni e anni dilotte sindacali che lo hanno por-tato al vertice della Cgil regio-nale. Passato nell’agone politico,dapprima all’opposizione di Mi-chele Iorio, quindi al governocon Paolo di Laura Frattura (lecui culture liberiste e le passateascendenze democristiane glisono andate e gli vanno sicura-mente di traverso), non ancora

riesce a raccapezzarsi, ovverose stare alle tentazioni popu-liste cigielline oppure agliobblighi di uomo della go-

vernance, peraltro sovrac-carico di ortodossia già

“comunista” ed oggi “ri-formista”.

Questo stato di in-certezza che tarda a

decantarsi lo co-stringe ad ester-nare in sequenzaaccelerata inmodo sbilenco,strabico, bipolare,

in evidente af-fanno logico e di coe-

renza. A leggere la pioggia dicomunicati stampa si fa indubbiafatica epistemologica. Ciò che siriesce a cogliere è la innaturaleforzatura nel voler mettere as-sieme il lato morale (morali-

stico? – ndr) della politica con quelloetico ed entrambi farli entrare di forzanel contesto di valutazioni contingentiche un tempo egli valutava strumental-mente da oppositore, ed ora responsa-bilmente da amministratore.

In entrambe le situazioni difettano vi-stosamente gli strumenti di analisiscientifici e culturali per far posto ad ungenerico quanto scolastico dettame diurgenze e di necessità.

Che gli appartengono come ammini-stratore ma che egli preferisce trattaresul piano dell’astrattezza teoretica e, ri-badiamo, moralistica. Come altrimentigiudicare le affermazioni e le valuta-zioni che seguono, che egli ha titolato“Drammi individuali e risposte collet-tive/ Il Molise faccia un passo avanti” ?Leggiamo: “La valanga di istanze indivi-duali, frutto di drammi familiari, crisi,licenziamenti, disoccupazione, sfratti,scadenze, mutui, malattie e aspettative,sommergono gli amministratori in ri-chieste disperate, accorate, avanzatecon grande dignità. Solo raramentel’esasperazione rabbiosa sostituisce ilgarbo composto del Molise e dei moli-sani. Scorgo (lui, Michele Petraroia –ndr) la delusione sul volto delle personequando allontanandosi vanno via conuna verità amara e non con una pro-messa fasulla (ovvero satolli delle sueriflessioni etiche – ndr). Apprezzanol’onestà, approvano l’idea di adoperarsi(degli amministratori dobbiamo presu-mere – ndr) per soluzioni eque, impar-ziali, obiettive e di carattere generale,anche se ciascuno chiede di rappresen-

tare l’eccezione alla regola, elencandole specificità del proprio dramma indi-viduale.

Per superare la crisi occorrono politi-che per il lavoro, provvedimenti sullatutela del reddito, azioni sulla salva-guardia del diritto alla casa, alla scuola,all’assistenza sociale, ai trasporti e allasanità (è stato eletto per questo non giàper parlare - ndr).

Le istituzioni hanno l’obbligo di adot-tare piani e programmi che sappianoaffermare i diritti di tutti coloro che sitrovano in quella condizione di disagiocon strumenti operativi concertati conle forze sociali, le associazioni e le co-munità locali. Solo con la mutualità, lareciprocità e con atti che mirano a risol-vere le difficoltà più impellenti con im-parzialità, obiettività ed equità, saràpossibile gestire un passaggio storicodelicatissimo tra emergenza che mordee normalità da conquistare. Un Molisedei diritti e dei doveri, della legalità edell’uguaglianza, non deve lasciare in-dietro nessuno ma non si costruisceconfondendo le legittime istanze indivi-duali con le indispensabili risposte col-lettive, uniformi e super partes”. Pisto-lotto decisamente fuori luogo e,soprattutto, fuori contesto. Ciò che Pe-traroia giudica necessario sia fatto,guarda caso, gli compete fare. Non giàdiscettare. Dovremo probabilmentefarci il callo fintanto non risolverà il suopersonalissimo bipolarismo tra le tenta-zioni populiste cigielline e gli obblighidi uomo della governance.

Dardo

CAMPOBASSO. Sono tante, troppe, le crisi industrialiche in lungo e in largo attraversano tutto lo stivale, dal2009 ad oggi oltre 30mila imprese hanno chiuso i can-celli lasciando a casa intere famiglie.

Siamo ormai al quarto anno di Cassa integrazione,un ammortizzatore sociale del quale ad oggi usufrui-scono circa 500mila lavoratori che, in media, hanno vi-sto diminuire il proprio reddito di circa 4mila euro. Inquesti anni è venuta completamente a mancare unapolitica industriale di supporto da parte della RegioneMolise.

Bisogna rimettere in moto una efficace politica indu-striale finché saremo ancora in tempo: il bonus occupa-zione ha evidenziato ancora una volta la dicotomia tradomande presentate e sulle poche risorse disponibili.Nella ridistribuzione delle risorse sarebbe pertantoutile spostare fondi oggi appostati su progetti che nondecollano, verso strumenti come il credito d’impostaper l’occupazione per gli investimenti.

Dunque, un quadro decisamente preoccupante quelloche si è delineato in Italia sotto tutti i punti di vista eche rende necessario e urgente, come ribadito semprepiù spesso in questi mesi dalla CGIL “un disegno di po-

litica industriale con al centro gli investimenti e l'in-novazione” senza il quale “c'è solo il perdurare dellarecessione”. Il Governo deve cambiare rotta e indiriz-zarla verso lo sviluppo e la crescita, ossia verso lacreazione di lavoro, che rimane la vera emergenza delpaese. Al contrario tutti i provvedimenti varati fin'oradall'esecutivo basati su tagli lineari non hanno fatto al-tro che colpire lavoratori, giovani e pensionati, ossiaquelle persone già messe a dura prova dalla crisi eco-nomica.

Per la CGIL infatti “il decreto sviluppo non è all'al-tezza della gravità della crisi, serve un deciso cambiodi rotta, in netto contrasto con le politiche rigoriste erecessive fin qui adottate”. Nei programmi elettoralimanca la voce politica industriale (o se ne parla disfuggita) né si discute di come evitare di diventare undeserto industriali. Su questi temi il dibattito elettoraleè evanescente: si parla soprattutto di IMU, di riduzionedell'Irpef (rievocando uno slogan di cinque anni fa(meno tasse per tutti), di congelamento di Iva, tagli allespese (senza specificare quali) e di rilancio dell'econo-mia (come?) ma non del fatto che il paese vada raffor-zato con una presenza forte nel settore industriale.

TAaglio

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1 giugno 2013

Petraroia, come l’asino di Buridano, nella morsa delle tentazioni cigielline e gli obblighi di uomo di governo, non sa ancora decidersi da che parte stare

Piano industriale assente e la crisi morde più forte

E' da tempo che manca un documento programmatico capace di fare analisi e prospettiva

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CAMPOBASSO. Negli ultimi tempi, i temi legati allacrisi del sistema universitario hanno attirato una cre-scente attenzione da parte dell’opinione pubblica. Ildibattito è stato incentrato soprattutto sulle difficoltà fi-nanziarie. Qualsiasi riforma del sistema dovrebbe par-tire da un‘analisi dello stato attuale. Qualsiasi discus-sione dovrebbe partire proprio da questa ricerca.L'università del Molise è in grado di competere sulmercato internazionale della ricerca e riesce a formare,ogni anno, una nuova generazione di giovani di talento?Possiamo sperare di andare avanti così gestendo unostato di crisi endemica oppure dobbiamo temere che, abreve, si possa verificare un vero e proprio collasso delsistema universitario regionale?

Purtroppo la risposta è pessimistica, anche alla lucedella crisi economica mondiale che renderà più acuti ivecchi problemi. È ragionevole pensare che i cittadiniitaliani potranno accettare che una parte crescente delreddito nazionale sia destinata alle università solose queste saranno percepite come un vero e

proprio “motore di sviluppo” e non come una “torred’avorio” destinata ad ospitare una casta di professoriautoreferenziali.

Allora dovremmo chiederci se, aldilà della scarsitàdegli investimenti, l'università del Molise utilizzi inmodo ottimale le risorse disponibili e soprattutto, sefaccia del suo meglio per promuovere lo sviluppo cul-turale, economico e sociale del Paese. In altre parole, vatrovata una soluzione duratura ai problemi di sosteni-bilità finanziaria dell'università legandola ad una ri-forma del sistema che rivitalizzi il suo ruolo come ri-sorsa per l’intera Regione.

Anche perchè il problemareale è il possibile bloccodelle attività. Tali

comportamenti producono una grande viscosità del si-stema e un affievolimento del senso di responsabilità.Se le decisioni sono il frutto di una trattativa diffusa,nessuno è veramente responsabile delle scelte operate.

Questa è una grave limitazione, specialmente nei mo-menti di difficoltà quando sarebbe necessario assumeredecisioni rapide e, soprattutto, in sintonia con una pro-grammazione regionale.

Ed è quello che è mancato, troppo spesso, all'Ateneomolisano. Ora, invece, c'è la necessità di riprendere se-riamente tale discorso per legare l'università al territo-rio e alle scelte future del sistema.

41 giugno 2013

TAaglio

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Toccherà al nuovo Rettore stabilire punti di contatto con l’istituzione regionale

di Sergio Sorella*

Il sistema universitario pubblicoitaliano, già martoriato dalle scia-gurate politiche del governo prece-dente, rischia di avere un’altra de-riva per l’azione di un ministroche, in perfetta solitudine, ha evi-tato confronti sugli argomenti so-stanziali preferendo la pratica de-gli annunci a mezzo stampa sullelinee guida dei suoi provvedimenti.I contenuti di tali annunci riguar-dano incentivi riservati ad una ri-sicata minoranza elitaria e nonsembrano volere affrontare que-stioni delicate che emergono an-che in Molise, quali:

1) quella del diritto allo studio,con la conferma del taglio del 95%

del finanziamento rispetto alla ci-fra del 2009 per la copertura delleborse di studio; l’aumento del 100%delle tasse studentesche: la ripro-posizione caotica dei prestitid’onore; l’impossibilità, per moltistudenti, di percepire l’assegno distudio che pur spetta;

2) quella che attanaglia giovani(e ormai meno giovani) precaridella ricerca universitaria, conl’abolizione dell’impegno perl’Università ad assumere comeprofessori associati quei ricerca-tori a tempo determinato di tipo bche avessero conseguito l’abilita-zione e la cui attività fosse statavalutata positivamente dal proprioateneo.

Ancora una volta, in perfetta sin-

tonia con i governi precedenti,sono stati annunciati interventi suScuola e Università senza avviareun processo di investimenti. Il me-todo degli annunci solitari del Mi-nistro è stato criticato anche dal-l’unico organismo dirappresentanza democratica ope-rativo, il Consiglio UniversitarioNazionale, che in una nota deigiorni scorsi denuncia la man-canza di consultazione sulle pro-poste di modifica della legislazionevigente.

La FLC CGIL Molise non si è li-mitata alla richiesta di tavoli con-trattuali, ma ha avanzato proposteserie per il rilancio della Scuola edell’Università pubblica, fondatasu valori laici e costituzionali.

Un’Università che possa rappre-sentare, attraverso l’uso razionaledelle risorse ed una scelta oculatadegli indirizzi, un volano per lacrescita culturale, civile ma ancheeconomica del Molise.

La FLC CGIL Molise ha semprechiesto tavoli di confronto per di-scutere sul futuro della nostraUniversità avendo a cuore lescelte di tanti lavoratori e di tantigiovani che studiano nella nostraterra per provare a costruirsi con-dizioni di vita migliori.

Rilanciare sul ruolo che deveavere una piccola Università comequella molisana significa, anche,investire sulla crescita culturale edeconomica del nostro territorio.

*Segretario Flc Cgil Molise

Università: solo profumo... di annunci

Unimol, vanno ridisegnatele strategie per guardare al domani

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Lavorare senza veder ricono-sciuta la propria professionalità.Non è sicuramente una situazioneche conforta, dopo aver speso annidi studio e fatica sui libri per ac-quisire un titolo. E' la condizionein cui si trovano a dover conviverei terapisti occupazionali che anchea Campobasso, al fianco dell'Asso-ciazione Italiana Terapisti Occu-pazionali (AITO), portano avantila propria battaglia. Ma chi è unterapista occupazionale? Quelladel terapista occupazionale è unaprofessione del campo riabilitativo.

Potremmo definirlo il professionistadella vita quotidiana che aiuta co-loro che si trovano in una condi-zione di disabilità temporanea opermanente, a vivere autonoma-mente la propria vita. Queste per-sone spesso si trovano di fronte aduna difficile domanda: “Come faròda solo a casa? Potrò riuscire a svol-gere autonomamente tutte le attivitàche facevo prima?”. E quando unavolta a casa si trovano di fronte alladifficoltà di allacciare i bottoni dellacamicia, pettinarsi i capelli o ta-gliarsi il cibo nel piatto, magari nonsanno che la risposta a tutte questedomande e a tutte queste difficoltà èproprio la scelta di un terapista oc-cupazionale che, grazie alle suecompetenze, può davvero contri-buire ad aumentare la qualità dellavita e l’autonomia della persona,analizzando le sue difficoltà, le suepotenzialità per valutare insieme lesoluzioni più adatte. Purtroppo peròi terapisti occupazionali si battonoper veder riconosciuta la loro pro-fessione, come ci spiega la dotto-

ressa Caterina Valente, una te-rapista occupazionale campo-bassana, Consigliere NazionaleAITO, coordinatrice della se-zione regionale Molise dell'Aito,che, insieme a pochi altri colle-ghi, lotta in regione contro lascarsa conoscenza del loro me-stiere e all’abusivismo della pro-fessione da parte dei centri pre-senti sul territorio, anche moltorinomati e conosciuti. Nessunconcorso in ospedale o altrestrutture pubbliche, quella delterapista occupazionale è unaprofessione che spesso viene as-sorbita dagli stessi fisioterapisti.

"Non ci sono richieste di accredita-mento regionale, per questo anchele cooperative non assumono questotipo di figura professionale oppurenon siamo assunti con il nostro ti-tolo. Così dobbiamo arrangiarcicome liberi professionisti - spiegala dottoressa Valente - eppure que-sto tipo di figura sarebbe necessariain tutti i centri di riabilitazione enelle residenze sanitarie".

Accanto alle difficoltà però ci sonoanche immense soddisfazioni in unaprofessione che tocca con manoogni giorno i miglioramenti dei pa-zienti seguiti. "E' bellissimo arrivarea far compiere azioni che magari almomento della dimissione dal-l'ospedale una persona pensava dinon poter più compiere - confermaCaterina Valente - il nostro obiettivoprincipale è quello di far riacquisirealla persona tutte le competenze ne-cessaria a svolgere le attività dellavita quotidiana in totale autonomia,anche attraverso strategie alterna-tive e l’utilizzo di ausili o tutori con-fezionati sulle specifiche esigenze orichieste della persona”.

TAaglio

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1 giugno 2013

di Giuseppe Di Iorio

CAMPOBASSO. Il nostro sistema sanitario è unagrande “infrastruttura” e un bene comune per l’interaregione e come tale va seguita e monitorata periodica-mente. Purtroppo è poca la lungimiranza e l’attenzioneprofusa negli anni nel costruire e gestire un sistemamoderno vicino ai cittadini. Così oggi non è possibileassistere alla nascita dei partiti pro quell'ospedale o unaltro. La trasformazione volta all’efficienza e al miglio-ramento del sistema può avvenire solo se si mette incampo un lavoro di squadra capace di coinvolgere glioperatori della Salute, il governo regionale e i cittadiniutenti.

Oggi la sanità pubblica è vista, da una parte dellapolitica e da alcuni partiti, solo come un costo, unaenorme spesa, quasi come un peso che lo Stato non puòpiù sostenere.

Al contrario va ribadito che la Salute è un diritto es-senziale sancito dalla Costituzione, un elemento chequalifica il nostro Paese e che risponde ai principi diuguaglianza ed equità. Un investimento basato su duepilastri: la rete ospedaliera e la medicina territoriale.Una scelta e un percorso che potrebbe portare ad un

equilibrio tra salute e sostenibilità finanziaria. Chiunque, però, non ritenga di dover passare

attraverso tale sistema vuol dire che ritiene divoler abdicare al ruolo della politica come azioneriformatrice, di abbandonare la qualità dei servizi,di seguire la rotta indicata dal faro del rigore eco-nomico più che dalle esigenze reali dei cittadiniutenti. I fatti drammatici di malasanità di questigiorni, i pronto soccorso ridotti all’osso in tuttaItalia sono un campanello d’allarme che non vasottovalutato. Sono problemi legati alle strutture ealla loro gestione. Ma da tutto ciò non risultano im-muni nemmeno gli operatori della Sanità costretti afare i conti con turni allucinanti e scarsità di personale.Dati più volte sollevati dalle sigle sindacali, che hannoevidenziato anche la grave criticità che il blocco delturn-over rappresenta per l’intero sistema. Sia chiaro:è giusto razionalizzare e ottimizzare le risorse, come ègiusto perseguire una politica attenta ad evitare sprechie a tagliare inefficienze.

Questa è una battaglia che va fatta, soprattutto per ilrispetto che si deve ai tanti contribuenti onesti chechiedono giustamente attenzione nella spesa pubblica.

Ma il riordino complessivo va gestito con attenzione,

sapendo che la priorità oggi é quelladella costruzione e del consolidamento della medicinaterritoriale, delle case della Salute; cosa che va fatta conun patto capace di coinvolgere i medici di famiglia pergarantire la loro qualificata presenza nel territorio ac-canto alle strutture ospedaliere chiamate a seguire lecriticità.

Questa è la sfida che si pone innanzi a quanti, fuoridalla trita demagogia, ritengono di volere dare unanuova ossatura al sistema sanitario regionale.

Di partiti a favore di quell'ospedale o dell'altro non sene sente proprio il bisogno.

Il piano dei commissari ha aperto uno squarciosu di un comparto con troppi lati oscuri

Sanità, una battagliache nessuno vuol fare

Sanità, terapisti in rivolta: "La nostra professione non è riconosciuta" Una situazione particolare

quella dei terapisti occupazionali,

costretti a lavorare senza vedersi

riconosciuta la propria

professionalità, spesso assunti

in cooperative con altri titoli

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Cari fedeli e cittadini di Campo-basso,

la festa del corpus Domini è dasempre una grande occasione digrazia per tutta la città. C’è una sto-ria che si fa bellezza. Una identitàche si matura, una presenza chediviene futuro. Campobasso cre-sce!

La festa del corpus Domini si in-nesta così dentro il filone di altrebelle occasioni di grazia per la cittàtutta. Si intrecciano i canti del“Teco vorrei” del Venerdì santo checi lasciano il gusto di una vita con-divisa, specie nel dolore acuto, stiledi vera partecipazione.

Quest’anno, poi, la festa si inne-sta con quella della Infiorata dellaMadonna dei Monti. Così Mariaconduce a Gesù, che la vede sem-pre vicina. Lei gli ha dato “uncorpo”, una “carne”. Che la pre-senza eucaristica continua, nel velodel mistero. La spiritualità e la cul-tura tengono alto il cuore dei Cam-pobassani, ci permettono disognare e di sperare, anche in que-sto tempo di crisi. Per questo, lafesta si fa ogni anno sempre piùpreziosa!

Quest’anno, in particolare, la fi-gura straordinaria di papa FRAN-CESCO ci conquista e ci inviaprecisi messaggi. Con lui, condivi-deremo l’ora di adorazione, allastessa ora. Come si fa in tutte lechiese del mondo. Una condivi-sione che si fa grazie per la suasemplicità, che ha reso la nostraFEDE più fresca e più bella. Piùvera, fatta di segni efficaci e di pa-role che ti entrano nel cuore. L’eu-carestia alimenta questo stile diuna Chiesa che si fa vicina allagente. Gesù si fa pane, pane spez-zato, cuore che attende, presenzadolce. Ecco, allora la scelta vincentedella TENDA in piazza, con unaduplice finalità in questo annodella Fede; l’ascolto della PAROLAe l’adorazione dell’’EUCARESTIA.

Per una settimana, questo bel

segno, collocato in un punto strate-gico ma anche riservato, ci parla ditre cose.

Che sono il MESSAGGIO chevorrei affidare ora alla nostra bellacittà. In questa mia Lettera aperta atutti voi, carissimi.

1) Dio Amico. Nell’anno dellaFede ci ha fatto compagnia la fi-gura mite e forte di MOSE’ lungo lestrade dell’Esodo, simbolo dellanostra cultura odierna. In cam-mino, poiché la crisi nostra si vin-cerà solo se ci sapremo mettere incammino. Ma lungo questo cam-mino, eccola sosta proprio dentrola Tenda, posta a distanza dall’ac-compagnamento, aperta a tutti perincontrare Dio, dove Mosè parlavacon Dio come si parla ad unamico,”faccia a faccia”. Dio si fa cosìnostro AMICO; come ci ha esortatoanche Gesù: “non più servi, ma

amici”. E’ stato commovente averpermesso a tutti di leggere concalma,in profondità, ininterrotta-mente la Parola di Dio. E’ una me-ditazione che placa il cuore,asciugaferite, crea amicizia. E di amiciziaha tanto bisogno la nostra città!Perché l’amicizia ci cambia e creaun modo diverso divedere l’altro:alleato e non più nemico; compa-gno e non più intralcio;f ratelo enon più fardello, prossimo e nonpiù avversario. L’amicizia è la solache può davvero ricreare rapportifraterni, che può sanare ferite e la-cerazioni. “Gustate e vedete comeè buono il Signore”! Da quelVOLTO, contemplato, ascoltato,amato ogni amicizia si rinnova e siestende al nostro quotidiano, incittà e nelle nostre case, nelle co-munità e in famiglia. 2) L’eucarestiaha poi un duplice significato: è par-

tecipazione. Ne sono segno i tantichicchi che compongono il paneeucaristico. Sparsi sui monti, rac-colti in unità, formano l’unico pane.Che gli acini d’uva, l’unico vinoChe con la grazia dello SpiritoSanto, diventano il corpo ed il san-gue di Gesù. Ogni chicco ed ogniacino è indispensabile. Necessario.Prezioso. Come ognuno di noi. Edattorno alla “mensa del cielo”,ognuno è atteso,accolto. E’ bello ve-dere che anche quest’anno, ac-canto alla tenda dell’Eucarestia, cisia la tenda dell’accoglienza, specieper gli immigrati. Dove conflui-scono anche i prodotti delle coope-rative, nate con loro e per loro, perla generosità zelante di alici lungi-miranti. La partecipazione ci ri-corda che è sorgente di reciprocitàe di esercizio armonioso di diritti edi doveri. Che culmina nella condi-

visione. Non annulla le legittimedifferenze, ma le armonizza in unasuperiore unità! L’adorazione cifonde. L’unico pane eucaristicocrea e fonda l’unico corpo sociale.

3) Ma l’amicizia e la partecipa-zione esigono il fondamento dellastima reciproca. E’ la virtù della cit-tadinanza. Specchi odi come noiguardiamo all’altro, nel quotidiano.Sgorga dall’adorazione eucaristica,perché contemplando il volto diGesù nella preghiera, ti senti caricodi dignità! E senti che lo stesso soleillumina il volto del fratello vicino.Lo senti tuo, compagno di viaggio.E nel cuore tuo, quello sguardo alfratello, in Cristo Gesù, si trasformasubito in stima. E dove c’è stima, c’èappartenenza. Porta a compimentol’amicizia e la partecipazione. Paoloci esorta: “gareggiate nello stimarvia vicenda!”. Non fischi, ma sguardopropositivo e fattivo! Per il BeneComune. In sussidiarietà e solida-rietà! La processione dei MISTERI,sempre affascinante nella suaforza vitale, ci sia di stimolo a tuttoquesto modo innovativo di vita fra-terna, per un’amicizia leale, unapartecipazione fattiva e una stimatrasformante. “Segni di santità” chesi levano al cielo. La processionedei MISTERI, sempre affascinantenella sua forza vitale, ci sia di sti-molo a tutto questo modo innova-tivo di vita fraterna, per un’amicizialeale, una partecipazione fattiva euna stima trasformante. “Segni disantità” che si levano al cielo. Nonsia a caso,poi, il fatto che la festadel corpus Domini, quest’anno, sicelebra il 2 giugno, festa della Re-pubblica. La festa civile si carichi diamicizia, stima e partecipazione”Come vorrei che al corteo romanopartecipassero anche i giovani,tantissimi, precari! Non solo mili-tari”! Per un pane condiviso ed unlavoro partecipato! Sarà la mensaceleste! Auguri

Buon Corpus DominiGianCarlo Bregantini

61 giugno 2013

CAMPOBASSO. Sono 53 i comuni capoluogo di provincia chehanno risposto, in via sperimentale, al questionario sulla mobilitàsostenibile promosso da Legambiente nell'ambito del lavorocollegato a “Ecosistema Urbano”, il rapporto dell'associazioneambientalista sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di pro-vincia italiani.

Va specificato che sono gli stessi comuni a comunicare e au-tocertificare i dati. Campobasso è risultata terza, dopo Bolzanoe Genova, nella classifica dei capoluoghi in cui i piccoli sposta-menti vengono effettuati prevalentemente grazie al trasportopubblico o in bici e a piedi rispetto al mezzo privato (auto-moto). Il monitoraggio delle modalità di spostamento, dei mezziutilizzati e dell’intermodalità è stato effettuato dagli stessi comunicon sistemi e campioni di riferimento differenti. Nel caso di Campo-basso, il dato si riferisce alla mobilità monitorata prevalentemente ad unapiccola parte del centro storico.

“Nonostante questo parziale risultato, frutto di autocertificazione da parte del co-mune e su un campione ristretto spazio-temporale, nella città di Campobasso il temadella mobilità è tutto da ripensare – commenta Mariassunta Libertucci, presidentedi Legambiente Molise -. A questa città manca una politica integrata sulla mobilità

nonostante il flusso automobilistico sia molto intenso, anche daipaesi limitrofi. Restiamo ancora in attesa, dopo anni che viene

annunciata, di una gara di appalto per ammodernare e rendereefficiente il servizio di trasporto pubblico, con piani orari e ta-riffari agevolati, ma ancora non ne abbiamo notizia, e conti-nuano a circolare vetture vecchie e inquinanti spesso vuote,perché la pianificazione del trasporto pubblico non è ade-guata ai bisogni dei cittadini. Il traffico veicolare è interdettosolo nel Corso principale mentre, a partire dal centro cittadino,

fino alla periferia, la situazione è estremamente caotica, traparcheggi selvaggi e varchi per disabili spesso ostruiti. In-

somma – conclude Libertucci - Campobasso è soffocata dal un in-tenso traffico veicolare nonostante sia una città piccola e sia molto

facile percorrerla a piedi; l'attuale amministrazione comunale, adoggi, non è riuscita o non ha voluto attuare quanto previsto nel pro-

gramma elettorale del Sindaco che aveva fatto immaginare ai cittadini il ri-torno ad una bella ed elegante cittadina di provincia. Ed è per questo che, approfit-tando di questo qui pro quo, torniamo alla carica chiedendo all'amministrazione diaccelerare rispetto agli impegni presi con i cittadini e di cambiare passo per dare allacittà una nuova mobilità”.

Campobasso

Legambiente rilegge i dati frutto dell’indagine sull’Ecosistema urbano

Messaggio alla cittàin occasionedel Corpus Domini

Mobilità sostenibile, il Comunenon ha approvato mai il piano

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Siamo invasi dalla retoricadello “strillo”. Tutti ad alzare itoni, al solo scopo di accre-scere la confusione. Prendete isocial network: sembrano unacongregazione di incavolatineri che se la prendono contutti. Raramente si scorge unalinea di speranza, una parolagentile. Fatta eccezione per gliauguri per i compleanni o perle ricorrenze solenni.

Eppure Campobasso sino anon tanto tempo fa è stata unacittà positiva, piena di amici. Iquali hanno fatto sempre agara per primeggiare, nel pa-garti una calda e aromaticatazzina di caffè.

Ora no, sono tutti arrabbiati

come cani bastonati. Forse perquesto abbaiano. Sempre piùforte. Senza però mordere unsolo polpaccio. Perché, quandoci vuole ci vuole, certi polpacciandrebbero bene addentati,sino a far male. In modo da farcapire cosa sia veramente ilmale.

Penso ai tanti, ai troppi gio-vani che ogni sera si addor-mentano sapendo che l’indo-mani mattina si sveglierannoper affrontare l’ennesima gior-nata vuota. Una giornata senzaun lavoro, con prospettivesempre più deboli. Senza soldiin tasca. Come cantavano i No-madi nella loro più conosciutacanzone, “Vagabondo”.

Il lavoro questo sconosciuto.Con la “paghetta” al posto dellostipendio, la sigaretta fumataal risparmio, l’aperitivo solonei giorni festivi e la morosaportata a spasso a piedi: labenzina costa e i soldi fini-scono presto.

Campobasso, per fortuna, lacrisi non l’ha conosciuta sinoin fondo. Da città impiegatiziala maggior parte delle famiglieporta a casa almeno uno sti-pendio fisso. Numerose sonoquelle con la paga doppia. Unsalutare ombrello per le gene-razioni senza né arte né parte.Ma quando l’ombrello si saràrotto dove ci si andrà a ripa-rare?

Senza accorgersi, l’Italia rischia di di-ventare un Paese civile. Alcune leggidanno il segnale di novità e aprono ilcuore alla speranza per un futuro menoabborracciato del presente, soprattuttopiù attento alla qualità della vita e allatutela del verde e del bello. Il 14 gennaioscorso la Camera dei deputati ed ilSenato della Repubblica hanno appro-vato la legge numero 10 che titola:Norme per lo sviluppo degli spazi verdiurbani. Da restare allibiti!

Il legislatore italiano che si preoccupadello sviluppo degli spazi verdi urbani elo disciplina, quasi a voler contenere ilcemento e a diradare le costruzioni, re-stituendo al cittadino la possibilità di re-spirare, di sedersi all’ombra di un albero,di scorazzare un prato verde, è una pia-cevole quanto inattesa novità. La nu-mero 10 del 14 gennaio 2013 pertanto èuna legge da leggere, da non sottovalu-tare, da non prendere sottogamba se vo-gliamo davvero che gli amministratorilocali dopo essersi “venduti” alle conces-sioni edilizie, alle lottizzazioni, ai piani direcupero, agli accordi di programma pergiustificare milioni di metri cubi di ce-mento assentiti, si dedichino (per legge,si badi!) a incrementare gli spazi verdiurbani. Di più, la legge dice e impone al-tro. Introduce, fissandola al 21 novembredi ogni anno, la «Giornata nazionale de-gli alberi» alla scopo di “perseguire, at-traverso la valorizzazione dell'ambientee del patrimonio arboreo e boschivo,l'attuazione del protocollo di Kyoto, ra-tificato ai sensi della legge 1º giugno

2002, n. 120, e le politiche di riduzionedelle emissioni, la prevenzione del dis-sesto idrogeologico e la protezionedel suolo, il miglioramento della qua-lità dell'aria, la valorizzazione delletradizioni legate all'albero nella culturaitaliana e la vivibilità' degli insedia-menti urbani”. C’è da rimanere allibiti,dicevamo, per la sorpresa di scoprire lostato in difesa delle tradizioni legate al-l’albero nella cultura italiana, dopo aver

piegato anche gli ultimi residui di questacultura al massacro della speculazioneedilizia, alla libertà dei piromani e alladeforestazione selvaggia. Incredibile adirsi, la legge di cui parliamo richiama erilancia l’obbligo per le amministrazionilocali di mettere a dimora un albero perogni bambino che nasce. Richiama infattila legge 29 gennaio 1992, n.113 e la ri-lancia con maggiore vigore e rigore (Duemesi prima della scadenza naturale del

mandato, il sindaco rende noto il bilan-cio arboreo del comune, indicando ilrapporto fra il numero degli alberipiantati in aree urbane di proprietàpubblica rispettivamente al principio eal termine del mandato stesso, dandoconto dello stato di consistenza e manu-tenzione delle aree verdi urbane di pro-pria competenza). Non è una allucina-zione; è proprio scritto cosi. Il passaggiodi Campobasso da Città giardino deglianni Cinquanta e Sessanta a Città ce-mento degli anni Novanta e Duemila èstato traumatico, reso viepiù evidentedalla deplorevole sequenza di fatti e ac-cidenti (diciamo, imperizie!) che hannoprocurato la morte di pregiatissime es-senze arboree nella Villa comunale deiCannoni (cedri del Libano, palme, pinisilvestri eccetera) mai rimpiazzate, e altridanni arborei, qua e là, sul territorio ur-bano, sotto gli occhi indifferenti dei cit-tadini e degli amministratori. La legge10 del 14 gennaio 2013 tra le tante buoneindicazioni ha aggiunto anche l’obbligoper gli amministratori di dare finalmenteconto di ciò che non possono omettere difare: piantumare alberi nell'ambito dellearee urbane di proprietà pubblica.Creare e sviluppare spazi verdi urbani.Staremo a vedere. Sperando che nell’or-ganico comunale finalmente venga pre-vista la figura del botanico e/o dell’agro-nomo. Gente, insomma, in gradoprofessionalmente di assecondare il finee il contento della legge.

E di evitare la distruzione delle mi-gliori e pregiate essenze arboree.

71 giugno 2013

Una gustosa novità a Campobasso al Bar pasticceriaDolce Stil Novo in via Principe di Piemonte con lecreme gelato Pernigotti particolarmente quella al cioc-colato. Pernigotti utilizza, per la produzione di diversitipi di creme per gelateria solo ingredienti naturali edelle migliori qualità, per garantire ai propri clientistandard qualitativi sempre elevatissimi. Il gelato dipuro cioccolato fondente, ad esempio, permette al ge-latiere di realizzare gelati che rispecchiano fedelmentele caratteristiche originarie di questo cioccolato, che

non deve contenere latte e grassi diversi dal burro dicacao. La crema nocciola e' 100% nocciola PiemonteIGP da filiera controllata e certificata secondo norma22005 dal prestigioso ente internazionale DNV mentreper la crema pistacchio vengono utilizzati solo 100%pistacchi verdi di Bronte DOP, sempre da filiera con-trollata e certificata secondo norma 22005 tramiteDNV. L'appuntamento è, dunque, al Bar pasticceriaDolce Stil Novo in via Principe di Piemonte. Gli onoridi casa da Ilaria e Giuseppe.

Da città giardino a città cemento

Dolce Stil Novo e gelatoal cioccolato Pernigotti

Campobasso

Compie due anni l'esercizio commerciale Misteri della Fruttain corso Umberto a Campobasso. Un'attività partita proprioin occasione della sfilata dei Misteri ed oggi può dirsi unapartita vinta visti gli apprezzamenti avuti nel corso di questianni da quanti hanno potuto apprezzarne la qualità e la fre-schezza dei prodotti offerti. Un augurio particolare al titolareGennaro che ha saputo garantire alla sua clientela la qualitàdei suoi prodotti ortofrutticoli.

Auguri per i due anni di vitadi Misteri della FruttaSinchè non si rompe l’ombrello

A fil di voce 3

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GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

ANNO IX - N° 3 - SABATO 1 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel. e Fax 0874.698012E-mail Redazione Campobasso: [email protected]

E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]

Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

Il Tapiro del giorno lo diamo a MarioPietracupa. E' lo sconfitto della campa-gna elettorale per le comunali di Venafrodopo avere sposato la linea politica diFrattura con Rialzati Molise abbando-nando il centrodestra del quale, pure,era espressione mantenendo fino all'ul-timo la carica di presidente del Consiglioregionale. Questa volta, però, a imporglilo stop sono stati gli elettori di Venafroche gli hanno preferito il nostro collegaAntonio Sorbo da sempre all'opposi-zione al Comune venafrano e alla stessaProvincia.

Il Tapiro del giornoa Mario Pietracupa

L'Oscar del giorno lo diamo a StefaniaDi Clemente eletta consigliere al Co-mune di Venafro. Ha ottenuto 285 voti dipreferenza ed è stata tra le più votatedella lista che ha portato alla vittoriaAntonio Sorbo. Una bella sfida per unadonna che è riuscita a conquistare lesimpatie degli elettori con la sua tenaciae la voglia di cambiamento impressanella sua campagna elettorale. Una cittàche ha davvero bisogno di idee di rinno-vamento e di chi ha voglia di lavorareper il bene della sua comunità come hadimostrato Stefania.

L’Oscar del giornoa Stefania Di Clemente

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111 giugno 2013Isernia

La sconfitta di Venafro e l'esclusione dall'assessorato regionalefanno discutere e alimentano dubbi politici.

ISERNIA. La sconfitta di Ve-nafro di Mario Pietracupa ria-pre la questione della posizionepolitica dell'europarlamentare,Aldo Patriciello. Alle Regionali èstato il supporto della lista Rial-zati Molise che si è schierata ac-canto a Paolo Frattura portandoall'elezione Vincenzo Cotugno.Quest'ultimo è rimasto, poi,fuori dalla Giunta che lo stessopresidente Frattura ha messosu e oggi bisogna rincorrere itempi per cercare di riportarlosulla barca regionale.

Nel contempo, però, MarioPietracupa veniva battuto a Ve-nafro da Antonio Sorbo. Cos' idue cognati di Aldo Patriciello si

sono venuti a trovare fuori daogni dove. Cosa farà, ora, l'euro-parlamentare Patriciello? Con-tinuerà a seguire la strada delcentrosinistra oppure farà rien-tro nel centrodestra? Ed è la do-manda che si pone l'elettorato:Patriciello è uno sconfitto o unfurbo? Vale a dire: ha perso leelezioni e, dunque, è stata bat-tuta la sua strada 'fratturiana'oppure ha politicamente sacri-ficato i due cognati? Un interro-gativo di non facile soluzioneche cade nel momento in cuipiù forte s'infiamma la que-stione sanitaria con il piano deicommissari e con i posti lettoda assegnare.

E' chiaro che tutto potrebbedeterminare nuovi scossoni edeterminare più forti spintetanto da portare a mutamenti discenari politici.

Ad ogni buon modo i risultatimaturati nelle recenti elezioniamministrative hanno messo inluce il lato più debole delgruppo Patriciello che apparivainossidabile e pronto a qualsiasilotta.

Così, ora, bisognerà mutarestrategia e guardare ad altrastrada. Solo allora sarà possibilecomprendere se per l'europar-lamentare si è trattato di unasconfitta o tutto possa rientrarein una furbata politica.

ISERNIA. A pochi giorni dall’attivazione delleprocedure per la cassa integrazione ordinaria neiconfronti di 300 dipendenti della Ittierre spa diPettoranello del Molise, l’onorevole molisano Da-nilo Leva, d’intesa con gli assessorati regionali alleAttività Produttive e alle Politiche del Lavoro,chiede lumi al Governo nazionale circa l’approva-zione del Contratto di Sviluppo presentato dal-l’azienda e avanza l’ipotesi dell’attivazione di untavolo interministeriale finalizzato al rilancio delsettore tessile.

Con un’interrogazione ai Ministri del Lavoro edello Sviluppo Economico, il deputato del Pd riper-corre le ultime tappe della vicenda. Sottolinea chela Ittierre spa, con i suoi 700 dipendenti, ricopre unruolo fondamentale nel tessuto economico e so-ciale del territorio molisano e ricorda che, il 18gennaio 2012, è stato presentato presso il Mini-stero per lo Sviluppo Economico un Contratto diSviluppo che prevedeva investimenti pari a circa48 milioni di euro, di cui 32 assicurati dalla parteprivata e 8,3 garantiti dalla parte pubblica. Consi-derato che le organizzazioni sindacali del settoreTessile e la stessa azienda hanno ufficialmente ri-chiesto un tavolo di confronto regionale per discu-tere delle gravi difficoltà che si trova ad affrontarel’Ittierre, l’onorevole Leva chiede di sapere: “Leragioni che ritardano l’approvazione del Contrattodi Sviluppo, se si stanno studiando o si intendanoattivare ulteriori interventi al fine di tutelare la fi-liera tessile molisana e se non si ritenga utile atti-vare un tavolo interministeriale al fine di discuteree programmare azioni di rilancio della filiera tes-sile molisana”.

Patriciello, quali le scelte?

L'onorevole Leva chiedeal ministro quali le iniziativeposte in essere.

"Ittierre, e il Contrattodi sviluppo?"

ISERNIA. A poche ore dallaproclamazione di Luigi Bra-siello, dopo una vittoria a car-diopalma, interviene il Coordi-natore della SegreteriaProvinciale del Pd, Nicolino Co-licchio.

"Il momento storico in cui èarrivata questa vittoria sicura-mente non è uno dei migliori,ma grazie allo spirito di abnega-zione del neo Sindaco coadiu-vato anche dalla Regione e dalGoverno centrale, i buoni pro-positi di una Isernia migliore,più vivibile, più accogliente, piùimportante ci sono tutti. Natu-ralmente da uomo di partito nonposso sottacere sull’analisi poli-tica. La composizione di una li-sta del PD a maggioranza fem-minile, è stato un forte segnaledi rinnovamento e di aperturaimportantissimo premiato daglielettori tanto da diventare perla prima volta ad Isernia ilPrimo partito (naturalmenteescludendo la lista civica delsindaco) Un elemento questo dacui partire, per continuare adessere il punto di riferimento diun elettorato che guarda al PD

con attenzione e ci premia so-prattutto se riusciamo, come ora,a dare segnali concreti di rinno-vamento e di apertura alla so-cietà civile, al mondo del lavoroal mondo femminile e ai giovani.

Per queste motivazione chiedofermamente con forza e vigoreai mie dirigenti di partito di con-tinuare sulla strada fin qui in-trapresa, di continuare a daresegnali di cambiamento , di no-vità e rinnovamento , indicandoal Sindaco di Isernia, come com-ponenti delle giunta in quota Pdsolo nomi di donne.

Sono convinto che perseve-rando nel dare segnali concretidi rinnovamento e di cambia-mento riusciremo a consolidareil nostro consenso, riusciremo ariaccendere nell’elettore disin-namorato della politica la vogliadi partecipare, di tornare alleurne , riusciremo a realizzare ifamosi cambiamenti che hannosempre caratterizzato la nostraazione politica e che ci contrad-distinguono dalle altre forze po-litiche. Non possiamo non te-nere conto di ciò che staaccadendo al nostro interno e

prendere spunto dalle positivesollecitazioni che vengono dallasocietà civile, una larghissimapartecipazione del mondo fem-minile alla vita attiva del nostropartito, una componente ren-ziana che stimola il confronto eci aiuta a conquistare spazi e ra-gionamenti di grande innova-zione, una nuova e preparataclasse dirigente giovane e frescache ha nel suo DNA una spintapropulsiva di rinnovamento ecambiamento che sarà il vero eunico grande tesoro del nostropartito. Oggi il Pd ad Isernia hadimostrato di essere quelgrande partito che non si chiudea riccio che si rinnova si apre alfuturo e al mondo femminilecoinvolge il mondo giovanile eper questo diventa vincente, nonperdiamo questa occasione con-tinuiamo nel rinnovamento noncommettiamo l’errore di indi-care come rappresentanti del-l’esecutivo Brasiello i solitinomi, un atto di coraggio perpartire da Isernia e dimostrareche il PD è e sarà sempre unagrande forza di cambiamento edi rinnovamento".

“In Giunta non i soliti nomi”L'appello a neo sindaco Brasiello dal coordinatore Pd, Colicchio

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TERMOLI. A chi volesse leg-gere un visionario libro di fanta-scienza, l’Associazione “ComitatoCivico Frentano” consiglia ilPiano Sanitario dei commissariBasso e Rosato. D’altro canto nonpoteva essere diversa l’opera didue presunti tecnici che a guar-darli sembrano prodotti in serie:viene il dubbio che non sianoumani. A scorrere una dopo l’al-tra le pagine di una farraginosadescrizione di quella che do-vrebbe essere l’organizzazionedel nostro sistema sanitario re-gionale, la mente corre subito al-l’ipotesi che in Molise siano atter-rati i Marziani il cui linguaggiospazia dalle “piattaforme infor-matiche e tecnologiche, alla tele-medicina, agli elicotteri per poiaddentrarsi in primary healthcare, livello di policy e livello tat-tico ed operativo, azione di advo-cacy, sistema Hub & Spoke e perrendere l’atmosfera sempre piùenigmatica si passa alle sigle piùcriptiche quali UTAP, PTA, PPI,LUL, PRGLA … e perché mai nonaggiungere anche CIP e CIOP?Se si resta sconvolti dall’approc-

cio, lo shock è totale quando siparla degli investimenti necessariper realizzare “Fantasylandia”: €.236.100.000,00 (che, come daprassi italiana, sono destinati araddoppiare). L’Associazione “Co-mitato Civico Frentano” con lin-guaggio terreno più modesta-mente chiede: di attivare il postodi terapia intensiva previsto dalDecreto Commissariale 8/2012,reso definitivo con sentenza delTAR Molise; di dotare l’Ospedale

“G. Vietri” di un nuovo apparec-chio per effettuare le radiografieOrtopanoramiche (quello attual-mente in dotazione è irrimedia-bilmente rotto); di assegnare alsuddetto nosocomio un altro me-dico radiologo poiché da oltre unanno sono solo due i medici cheassicurano il servizio e, facendo isalti mortali, nell’anno 2012hanno eseguito ben 21.000 esamidiagnostici: un bel contributo nel“governo delle liste di attesa”, no?

121 giugno 2013

TERMOLI - Si è svolta nella città Adriatical'assemblea elettiva della Confesercenti, as-semblea che ha portato alla completa strut-turazione dell'organizzazione su base re-gionale.

Alla presenza del dirigente nazionale Dot-tor Gaetano Pergamo l'assemblea ha affron-tato il tema “Fare impresa: quale futuro?”.Sono intervenuti anche il direttore regionaledell'organizzazione, Graziano D'Agostino eil presidente regionale, Salvatore Migliaccio.

Al termine del dibattito, molto partecipatodagli associati, si è provveduto al rinnovodegli organi statutari. Presidente regionaleè stato riconfermato Salvatore Migliacciomentre vice presidenti sono stati nominatiMatteo De Santis (vicario), Giuseppe Mon-tesanto e Pasquale Oriente. Presidente ono-rario è risultato Antonio D'Ambrosio ed èstata rinnovata anche la Giunta regionaledell'associazione.

L'assemblea ha approvato un documentoprogrammatico che sarà sottoposto all'at-tenzione del governo regionale relativo aigravi problemi che la piccola e media im-presa molisana incontra. “Sono molto soddi-sfatto – afferma il direttore regionale Gra-ziano D'Agostino - di questa giornataperché rafforza la nostra organizzazione eha visto la partecipazione attiva dei tantisoci presenti. Mi rammarico soltanto per lamancata partecipazione al dibattito delleistituzioni regionali, un dibattito intenso,partecipato e vissuto di operatorie econo-mici ogni giorno più in difficoltà. Sarà que-sto nuova e qualificata squadra dirigenteche porterà alla loro attenzione i tanti pro-blemi presenti cui le istituzioni dovrannonecessariamente dare risposte concrete edin tempi rapidi”.

Vietri, troppe fantasie

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TERMOLI. La Giunta comunaleha deliberato martedì 28 maggiol’avvio della procedura per l’affida-mento ad un tecnico esterno dellaprogettazione definitiva ed esecu-tiva dedicata alla riqualificazionedel Lungomare Nord.

Il progetto preliminare dell’opera,approvato con deliberazione diGiunta Comunale n. 517 del 06 di-cembre 2012, è stato predispostodal Settore Lavori Pubblici con loscopo di consentire l’inoltro dellascheda inerente la proposta di ri-programmazione del Pisu di Ter-moli, finalizzato alla stipula dell’Ac-cordo di Programma perl’ottenimento del finanziamento ditre milioni di euro; oltre a questo fi-nanziamento il Comune impegneràper quest’opera una ulterioresomma, con fondi propri di bilancio,superiore a 333 mila euro. Il Presi-dente della Giunta regionale, con

decreto n. 47 del 22 febbraio 2013,ha approvato l’Accordo di Pro-gramma “Pisu Termoli 01 – Termoliporta del Molise”, individuando ilComune di Termoli quale benefi-ciario di un finanziamento di €3.000.000 per l’esecuzione dell’in-tervento in questione; con una suc-cessiva nota la Regione Molise hainoltre richiesto, per la formalizza-zione del finanziamento, la trasmis-sione entro il giorno 08 Novembre2013, del progetto definitivo ed ese-cutivo dell’intervento in questione.

“Gli interventi di riqualificazione

del secondo tratto del LungomareNord – ha dichiarato il sindaco DiBrino – riguarderanno principal-mente le aree ubicate a ridossodell’arenile, sul tratto di strada cheva dal distributore di benzina I.P.(Fiardi) alla Torre Saracena. Questeopere rappresentano la naturaleprosecuzione di quelle che costitui-scono il pacchetto più consistentedella riqualificazione urbana delcentro di Termoli, che interesseràPiazza Vittorio Veneto, Corso Na-zionale, la scala a chiocciola delporto, ed anche il primo tratto delLungomare Nord che va dal lidoCala Sveva all’ex Garim. Il mio au-spicio – conclude Di Brino – è quellodi poter riconsegnare, prima dellafine del mandato, una città all’al-tezza delle aspettative dei termo-lesi”. “L’opera di programmazioneavviata all’inizio del nostro mandato– commenta l’assessore ai Lavoripubblici Vincenzo Sabella – conti-nua a dare i propri frutti. Siamocerti che i lavori di riqualificazionedel Lungomare Nord e della zonadel centro urbano contribuiranno adare una nuova immagine a questacittà, con l’auspicio che residenti eturisti potranno trovare Termolisempre più gradevole ed acco-gliente.

Lungomare Nord, la riqualificazione

Confesercenti: rinnovatigli organi statutari

I lavorirappresentanola prosecuzionedel programmagià avviato

Il Comitato civico frentanorilancia il dibattitosulla programmazionesanitaria

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131 giugno 2013

L'amministrazioneha fatto ricorsoall'aumentodell'anticipazioneconcessa.

TERMOLI. Potrebbe essereuna coincidenza o forse no,cambiato il dirigente alle Fi-nanze l'amministrazione comu-nale di Termoli amplia la lineadi credito chiestacome anticipa-zione di cassa allatesoreria (intesacome banca chegestisce tutti irapporti dell'ente),ma in verità l'operazione sirende necessaria per ovviarealla proroga sul pagamento del-l'Imu. In giunta, pochi giorni fa,infatti, è stata approvata unadelibera che per la terza volta inquesto 2013 aumenta la capa-cità di prelievo in attesa dell'ap-provazione del bilancio.

Con delibera del 4 dicembrescorso si dispose il ricorso, perl'anno 2013, all'anticipazione diTesoreria nel limite dei 3/12

delle entrate correnti relative alpenultimo esercizio finanziarioprecedente (2011) e pari adeuro 8.274.374,73.

Con successiva delibera n. 224del 7 maggio scorso la GiuntaComunale autorizzava, ai sensidell'art. 1, comma 9, del decretolegge 08 aprile 2013, n. 35 ed inderoga a quanto previsto dal-l'art.222 del D.Lgs. n. 267/2000,l'aumento del ricorso all'antici-pazione di tesoreria per l'eser-

cizio finanziario 2013 per unimporto massimo di euro13.790.624,55, fino a tutto il 30settembre 2013.

Tuttavia, a causa della so-spensione della prima rata del-l'Imu, si è ritenuto necessarioavvalersi della facoltà di au-mentare il ricorso all'anticipa-zione di tesoreria disposta condecreto legge n. 54/2013, por-tandola a complessivi €15.780.268,93.

TERMOLI. Domani, con inizio alle ore 9,00 per le viedella città di Termoli, si terrà la tanto attesa 27° PedalataAvisina, con raduno e partenza in Piazza Donatori diSangue (vicino al vecchio ospedale “San Timoteo”) e ar-rivo al Parco Comunale di Termoli. Alla partenza, ad ognipartecipante sarà data in omaggio una maglietta ed uncappellino. All’arrivo al Parco Comunale, i partecipantipotranno dissetarsi e rifocillarsi con bibite e prodotti ca-seari, offerti dalla ditta Del Giudice e Conad City Scutti.Questa manifestazione è aperta a tutti coloro che possie-dono una bicicletta, senza limiti di età. Dopo il ristoro siorganizzeranno tiro alla fune, corsa nei sacchi, rotturadelle pignate ed altri giochi. "Il Direttivo dell’Avis di Ter-moli - scrive il presidente Ianieri - dà appuntamento atutti coloro che abbiano la voglia di divertirsi e di far partedella nostra grande famiglia. Venite, vi aspettiamo tutti".

La manifestazione ciclisticadomattina a Termoli.

Una pedalataper l'Avis

Termoli

TERMOLI – Domani, 31 maggioa partire dalle 10,30, si svolgeràpresso il Cinema “Sant’Antonio”la premiazione della ventidue-sima edizione del Concorso In-terregionale “Il Valore del Latte”.La manifestazione promossadall’azienda Del Giudice nelle re-gioni di Abruzzo, Molise e Puglia,ha lo scopo di sensibilizzare ilpubblico giovane sul corretto uti-lizzo di latte e latticini, divulgan-done le preziose caratteristichenutrizionali con un approcciocreativo e coinvolgente. Il temadi questa edizione (l’anno scorsoera ‘Latte a colazione’) è stato ‘IlLatte che vorrei’, argomento cheapriva ampi orizzonti all’immagi-nazione dei ragazzi. Ottimi i ri-scontri sia sul piano qualitativoche quantitativo, in tutte le cate-gorie si sono riscontrate eccel-lenti interpretazioni del tema,leggermente sottotono la sezione‘video’ che ha ricevuto solo unpremio speciale Giuria. La man-cata assegnazione di altri premi

più che una bocciatura è un in-vito a spingersi oltre con l’inven-tiva, a sfruttare al meglio le op-portunità di un medium al centrodi continue innovazioni tecnolo-giche. Anche in questa occasionele scuole hanno risposto con en-tusiasmo, l’iniziativa ha riscossounanimi consensi tra i professorie appassionato gli studenti chehanno inviato numerosissimielaborati tra temi e disegni, dvd ecd-rom, pezzi musicali e imma-gini. Il Valore del Latte rappre-senta un’originale iniziativa chesi colloca nell’ambito del “Pro-getto Educativo Del Giudice”, unprogramma formativo a sostegnodell’insostituibile ruolo dellaScuola che ha riconfermato lasensibilità dell’azienda alle te-matiche dello sviluppo sociale eculturale degli uomini di domani.Tra le varie attività del “ProgettoEducativo Del Giudice” una se-gnalazione particolare merita laserie di visite guidate pressol’azienda, concepite proprio per

avvicinare gli studenti alla varie-gata realtà economica e produt-tiva del mondo del latte ‘passeg-giando’ in uno stabilimento dalcuore verde, il 100% dell’energianecessaria a realizzare i prodottiDel Giudice, infatti, è ottenuta dafonti rinnovabili certificate, an-che con l’apporto di un potenteimpianto fotovoltaico: una sensi-bilità alla salvaguardia dell’am-

biente confermata dalla recenteassegnazione del prestigioso pre-mio Stelle del Biologico (pro-mosso dal Ministero delle Politi-che Agricole, Alimentari eForestali) all’innovativo packa-ging di Bio Fresco, il primo lattefresco italiano in bottiglia 100%naturale. Nel corso dell’ultimoanno scolastico migliaia di ra-gazzi delle più importanti Scuole

di Abruzzo, Molise e Puglia,hanno conosciuto a fondo lo sta-bilimento Del Giudice, discu-tendo con gli esperti sulle rag-guardevoli proprietà nutrizionalidel loro simpatico ‘amico bianco’.Il Valore del Latte va ad affian-carsi alle numerose attività chestanno connotando il 2013 di DelGiudice, a cominciare dal ritornodella ultraventennale granderaccolta punti per proseguire conle vivaci iniziative ai punti divendita e sul web, alle Feste delLatte che animano le piazze dinumerose città. Tornando al con-corso, anche in questa edizione ilavori pervenuti sono risultati diottimo livello, segno che la for-mula a oltre vent’anni dall’esor-dio risulta ancora attuale e coin-volgente. La Giuria ha decretatogli studenti vincitori con relativiIstituti di appartenenza, questiultimi premiati con strumentiutili all’attività didattica, di se-guito l’elenco dei premiati nellevarie sezioni.

L’iniziativa.

In dirittura d’arrivo “Il valoredel Latte”, concorso a misuradi studente promosso da Del Giudice

Senza Imu il Comune in banca

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141 giugno 2013 Sport

E’ lì nell’appartamento di ElioGiordano, al secondo piano dellostabile a forma di bastimento,che si sono dati appuntamento.Lui, l’altro e il notaio. Per carità anessuno venga in mente di mi-schiare l’ordine dei personaggie trasformare il titolo secondouna vecchia quanto famosa sce-neggiata napoletana, Lui, l’altroe ‘o malamente. Ognuno di voiindichi, a suo insindacabile giu-dizio, chi è “o malamente”. Mar-tedì potrà verificare la soluzione.

Senza andare all’ultima paginadi certi giornali di enigmisticache siamo soliti maneggiaresotto l’ombrellone.

Le basi sono state gettate.Senza verificare se è stato usatoil giusto dosaggio di calcestruzzoe se i ferri sono del giusto spes-sore per non vedere sfarinare lanuova costruzione. Uscendo dimetafora: bisogna capire sequando si arriverà al dunqueverranno fuori i soldi. O, almeno,quelle garanzie necessarie.

In giro c’è un moderato otti-mismo che, noi, per esperienzanon condividiamo sino in fondo.Di Palma che per conto di scono-sciuti (a noi) imprenditori statrattando da mesi l’acquisto delCampobasso calcio. Senza peròspendere una sola parola suiprogrammi della società.

La prima cosa che viene dachiedergli è: ma che campionatodi Lega Pro spera di affrontare ilCampobasso? La domanda è

semplice quanto pertinente. Perle ragioni che stiamo qui a spie-gare.

IPOTESI n. 1. Di Palma prendeil Campobasso, ma non orga-nizza una squadra capace dipuntare ad arrivare nei primiotto posti, utili per accedere nellaC unica (da formare con 16 par-tecipanti, metà provenienti dal-l’altro girone). Automaticamentescenderebbe in Serie D. Portan-dosi dietro i debiti che gli ver-ranno girati da Capone (circa unmilione per la metà, ovvero il 51%), più quelli che andrà a matu-rare strada facendo.

IPOTESI n. 2. Di Palma invecedel Campobasso rileva l’altrasquadra cittadina (1919). Pagacirca 50 mila euro per farla sua.E ne spende al massimo altri400mila per vincere il campio-nato regionale. Sborsando circa450 mila euro, meno della metàdi quanto gli costerebbe rilevaremezzo Campobasso di Capone.

Per ottenere lo stesso risultatotecnico (Serie D). E con un pesofinanziario molto più leggero.Tale da poter puntare alle primepiazze di quella categoria neglianni futuri.

Queste cose sono venute facil-mente a galla nel valutare la si-tuazione attuale. Possibile che ilfaccendiere non le abbia presein considerazione?

Da qui nasce il dubbio del cro-nista che ne ha viste tante. Ricor-dando che anche nello studio diun notaio sono saltati accordiche sembravano belli e conclusi.

Se per caso, a nostra insa-puta, Di Palma avesse progettatodi puntare col Campobasso diCapone alla C unica allora il di-scorso sarebbe completamentediverso. E, secondo logica, nonpotrebbe prescindere dalla guidatecnica di Salvatore Vullo chemerita a furor di popolo la ricon-ferma. Con questi nuovi scenarimuterebbero umori e prospet-

tive. Tanto da non ritenere fanta-sioso immaginare un ritornodella tifoseria rossoblù sui gra-doni (scrostati) di Selva Pianache una volta per tutte possiamoanche chiamare Romagnoli. An-che se dopo oltre 25 anni dallacostruzione del “catino” non si ètrovato il modo di fare una pic-cola cerimonia di intitolazione,con annessa targa da inchiodarecontro il muro di cinta dell’im-pianto.

(Pipò)

Scusi, mister Vullo, ha trovato una squadra?“Ancora no”.

Che fa, aspetta il Campobasso?“L’ipotesi mi lusingherebbe molto”.Ma dopo la splendida salvezza possibile che

nessuno si sia fatto avanti?“Ci sono state solo alcune telefonate. Niente di più.”

Come mai?“Di questi tempi le società pensano a sanare

i debiti del campionato appena finito. Figu-riamoci se pensano a programmare il pros-simo”.

Sta seguendo le vicende rossoblù?“E come non potrei. Ho il Campobasso nel

cuore: malgrado i noti problemi ho passatouna mezza stagione di alto profilo professio-

nale”.Pur senza soldi e pubblico.

“Purtroppo questo è il quadro che si è venutoa creare nel nostro calcio. Dove è giunto iltempo di cambiare le basi e puntare soprat-tutto sui giovani. Purchè bravi”.

Secondo lei l’organico che è stato allesue dipendenze è in grado di puntare auno dei primi otto posti nel nuovo cam-pionato?

“E’ chiaro che no. Vincere è sempre diffi-cile. Ma facendo qualche operazione intelli-

gente si potrebbe ottenere anche un risultato diprestigio”.

Maiella è da prima fascia?“Certo. Lui ha il gol nelle vene. Ha sempre segnato,

è un ragazzo serio. E, per quel che ne so, tornerebbevolentieri in rossoblù”.

Crede nel cambio di gestione?“Sull’argomento non mi pronuncio. Mi sta bene qual-

siasi soluzione. Purchè favorevole alla piazza campo-bassana che rivendica il ritorno ai giorni sereni”.

(pipò)

Sfogliando un vecchio archivio fotografico ci sonocapitate tra le mani tanti piacevoli ricordi. Ci hacreato un tuffo al cuore rivedere lo stadio ricco difolla, con i tifosi stretti l’uno accanto all’altro, nellazona dei popolari. Sono anni che ormai queste imma-gini non sono più familiari a Selva Piana, vista la crisidi pubblico e le polemiche striscianti. Se per caso lasituazione societaria dovesse cambiare e con essaricomporre una squadra tecnicamente migliore diquelle che abbiamo visto all’opera negli ultimi anninon è fuori luogo pensare di poter ritrovare gli spaltiriempiti. E gioiosi, come erano gioiosi i tifosi chesono stati “taggati” dal fotografo nello scatto che ab-biamo pubblicato. E dove molti hanno l’opportunitàdi riconoscersi. Tanto sono chiari e visibili i loro volti.

Intervista a Salvatore Vullo. La fotonotizia.

La svolta. Si ritroveranno martedì dal notaio Elio Giordanoil faccendiere Di Palma e Capone

Ci sono ancora importanti nodi da sciogliere comela mancanza di un programma per salire in C unica

“Se mi chiamano torno di corsa” Quando a Selva Pianac’era un bel pubblicoIl mister punta molto sull’organico che gli ha assicurato

la salvezza che vorrebbe migliorare con qualche rinforzo

Tutto fatto? Forse

Ferruccio Capone Giulio Di Palma

Salvatore Vullo

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151 giugno 2013Spettacolo

Vertical session dj, rinviata causa pioggia a sabato 8 giugnoCAMPOBASSO - Rinviata causa maltempo, la “Vertical session dj” in programma questa sera alle21.30 in piazza Prefettura. L’evento, nel cartellone dei Misteri 2013, prevede un set di dj, in questo caso sei, che siesibiscono dai balconi del teatro Savoia (lato cattedrale), suonando mezz’ora a testa. L’iniziativa,pensata dall’Ares e da Music Store, è la prima di questo genere in regione. Realizzata in altre parti d’Italia, questo tipo di session riscuote molti consensi per la sua infor-malità. La musica ‘cade’ dai balconi e raggiunge chiunque in quel momento sia in piazza e per strada.

di Charles N. Papa

CAMPOBASSO - Sono tanti gliattori di teatro e tv che, dal Molise,vanno a comporre il mosaico delmondo dello spettacolo. L’indaginesul censimento dei teatri chiusi inItalia, ha fatto scattare in molti ope-ratori del settore, rabbia e conside-razioni anche abbastanza forti.Marco Caldoro, attore campobas-sano, ora in tv in una puntata di“Don Matteo” con Terence Hill e alcinema con il film di Federico Moc-cia “Scusa ma ti voglio sposare”, siesprime senza mezzi termini.Qual’è il tuo pensiero riguardo atanti teatri chiusi in Italia?“Il problema delle sale chiuse, disale che vengono convertite in su-permercati oppure in centri com-merciali, gli agorà del nostrotempo, dove al limite si confrontanoi prezzi invece delle idee, è vecchiocome la storia che il teatro è incrisi. È pur vero che chi opera inquesto mondo sa benissimo che unteatro senza i finanziamenti pub-blici non può farcela a sopravvi-vere, e sua emittenza ci insegnaquotidianamente che si fanno piùsoldi a vendere la maionese cheuna merce per “pochi” come la cul-tura”.Quanto incide sul territorio la

cultura del teatro?“Non spetta a me ricordare (soprat-tutto in questo momento) quantosia importante per uno stato demo-cartico, la cultura, quanto arricchi-sca i propri cittadini e se stesso;senza la cultura ci si imbarbarisce,si comincia (o ricomincia) ad odiareun proprio fratello (in senso cri-stiano) solo perché magari ha lapelle di un altro colore. Senza ilteatro viene a mancare il contattocon se stessi, una conoscenza piùprofonda dei nostri difetti ,dellenostre paure, che tanto detestiamonegli altri. La vera grande colpa delteatro è quella di essere un investi-mento senza rendita diretta, comelo spaccio per intenderci, la colpa

di aprire le menti delle persone”.Cosa provi a vedere un taetrochiuso?“Vedere un teatro chiuso, mi stringeil cuore, perché rappresenta un’al-tra occasione persa di riscattareuna società in rotta; ovviamente unteatro chiuso rappresenta ancheun’occasione di lavoro in meno,non solo per un attore, ma perquella miriade di persone che gra-vitano intorno ad un teatro.Si pensi agli elettricisti del teatro,ai fonici, agli scenografi,ai costumi-

sti,ai macchinisti, che lavorano inun teatro, per non parlare delle pic-cole imprese produttive che man-dano i propri spettacoli in giro peril mondo, ecco, tutte professionalitàsprecate, magari impiegate dietrouna cassa di supermercato oppurein catena di montaggio in fabbrica.Ma com’è il mestiere dell’attore?“Purtroppo il clientelismo, il nepo-tismo che impera in tutti i settoriprofessionali di questa povera ita-lietta, nello spettacolo trova unamanifestazione esponenziale”.

La cultura si fermacon un lucchetto

Nonostante la chiusura di moltiteatri in Italia, in Molise nasconoaltre realtà e giovani attori si attivano nei nuovi spazi utili

VENAFRO - “Purtroppo è un problema ita-liano, siamo un paese che non produce cul-tura, che non investe nel cinema. Da noi sitaglia il Fus ma la colpa va distribuita atutti, anche agli attori. Io ho girato diecianni i teatri romani, molti attori non osano,il botteghino è sovrano sulla scelta deglispettacoli. La cultura invece ha bisogno dichi osa, altrimenti è tagliata dall’appiatti-mento. La scena culturale italiana è un pòlo specchio del paese, come la scuola, contutti suoi problemi, anche il teatro per so-pravvivere ha bisogno di soldi. Insomma lacultura oggi si paga. Ma credo che siaanche un problema di comunicazione. Oggila rete ha inibito la comunicazione vera,quella verbale che mette tutti in relazione”.

Il censimento dei teatri chiusi di qualcheanno fa, ha fotografato, impietosamente, l’ab-bandono e la chiusura di molti teatri e cinemaitaliani. In Molise, ne erano quattro, ma, neltempo, il Fulvio di Guglionesi ha riaperto eoggi, con l’auditorium di Isernia e gli spazidella ex Gil, si aprono nuovi scenari per chirealizza e produce arte. La nota dolente restaquella del Savoia, e l’Ariston, la platea piùgrande del Molise, con circa 1.200 posti a se-dere. Nessuno sino ad oggi, si è interessato alrecupero di questa storica sala.

Spazi alternativi oggi

L’auditorium di Isernia e la ex Gil, due belle novità

“La cultura ha bisogno di chi osa”

Parla il ‘partigiano’Maurizio Santilli

CARPINONE - “Daquanto ho potuto capire sitratta di spazi negati allafruizione e, di fatto, riapri-bili. Questi spazi sono sicu-ramente una risorsaimportante soprattutto se siconsidera la crescita, anchese contenuta, del pubblicoteatrale e la ben nota quan-tità di artisti e gruppi di ar-tisti che potrebbero averemaggiori possibilità e li-bertà nel trovare luoghi de-putati ai loro lavori. I teatrichiusi rappresentano benela condizione della culturanel nostro paese: l'Italiapossiede notevoli risorsenon sfruttate o sfruttatemale anche a causa di si-stemi ignoranti, vecchi, in-differenti a questo settore.Il teatro è uno degli ambiticulturali più penalizzati”.

Armando Pizzuti

Simone VaioCAMPOBASSO - “Seppure

giovane, sapere di un teatrochiuso, mi fa stringere ilcuore. Lavorando prevalen-temente in teatro in questiultimi anni, mi addolora dav-vero sapere i risultati di que-sta indagine. Ecco perchèsono convinto che chiunquefaccia questo mestiere,debba recitare il più possi-bile, ovunque. Credo che sol-tanto con dedizione erispetto per uno dei mestieripiù antichi del mondo, sipossa salvare quest’arte etutti coloro che credono nellarecitazione. Io per primo miimpegno a continuare il piùa lungo possibile”.

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