06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S....

40
6 Tra boschi e acquedotti Il Celio Itinerari romani Comune di Roma Turismo

Transcript of 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S....

Page 1: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

6 Tra boschi e acquedottiIl Celio

Itinerari romani

Comune di RomaTurismo

Page 2: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Roma per teCollana di informazioni del Comune di Roma

Realizzazione a cura: Cosmofilm spa - Elio de Rosa editoreTesti: Alberto Tagliaferri, Valerio Varriale

(Associazione Culturale Mirabilia Urbis)Coordinamento editoriale: Emanuela BosiProgetto grafico e impaginazione: Marco C. Mastrolorenzi

Foto: C. De Santis: pag. 25, 35; P. Soriani: pag. 3, 9, 10, 14 in basso, 15, 16 in alto, 17, 20,21, 22, 23, 24, 31 in basso, 33, 34 in alto a sinistra e in basso, 37; SSPMR: pag. 11, 12,13, 14 in alto, 16 in basso, 18, 19; Archivio Cosmofilm: copertina, pag. 26, 27, 28, 29,30, 31 in alto, 32, 34 in alto a destra, 36,38.

In copertina, l’Arco di Dolabella e Silano In questa pagina, il portale d’ingresso a Villa Celimontana

Page 3: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

• Il Celio 81. San Clemente 102. I Santi Quattro Coronati 173. Passeggiando, passeggiando... 204. Santo Stefano Rotondo 225. Santa Maria in Domnica 256. Passeggiando, passeggiando... 277. I Santi Giovanni e Paolo al Celio 318. Passeggiando, passeggiando... 339. San Gregorio al Celio 35

10. Passeggiando, passeggiando... 38

6 Tra boschi e acquedottiIl Celio

Itinerari romani

Il Mitreo di S. Clemente

Comune di RomaTurismo

Stampa: GRAFICAPONTINA- Pomezia - ord. n. 6821 del 17-3-08 (c. 30.000)

Page 4: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

L’interno di S. Stefano Rotondo in una incisione francese di inizio Ottocento

La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silviasulla sinistra, in una incisione secentesca di G.B. Falda

Page 5: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Presentazione

Tra boschi e acquedotti

5

Itinerari romani costituiscono una serie di percorsi per chi desi-deri approfondire la conoscenza della Città.Agli itinerari del grande Rinascimento romano già realizzati -

Caravaggio, Raffaello, Michelangelo e a quelli dell’arte barocca dellearchitetture di Bernini e Borromini si aggiungono, ora, altri percorsiappositamente studiati per accompagnare e agevolare il visitatore allascoperta “metro per metro” di una Città d’arte così sintetizzata.

In tal modo in un unicum - distinto è rappresentata e “letta” la cittàin un mosaico che si ricompone e si scompone secondo le esigenze delvisitatore, che potrà scegliere tra La Roma Monumentale (via dei ForiImperiali e Colosseo), Il Colle della poesia (l’Aventino e dintorni), Traboschi e acquedotti (il Celio), Agli albori della Roma Cristiana (San Gio-vanni in Laterano e Santa Croce in Gerusalemme), da La Suburra (RioneMonti e Santa Maria Maggiore) a Quasi un set cinematografico (viaVeneto e dintorni), ecc.

Un’impresa difficile, pur tuttavia felicemente riuscita, anche sul pia-no dell’immagine della tradizione e dell’identità culturale della nostraCittà e che, con semplicità rispetta i contenuti scientifici del patrimoniostoricizzato, con una narrazione che unisce l’impostazione grafica conla linea editoriale dei contenuti.

Un sistema di comunicazione efficace per la comprensione del piùvasto e incredibile patrimonio storico-artistico di Roma, che permette alturista di individuare, immediatamente, il significato principale dell’iti-nerario prescelto permettendogli, nel contempo, l’immediata colloca-zione della propria posizione logistica in rapporto all’area che si deside-ra visitare.

I percorsi così condensati e raccolti possono ben rappresentare unsimbolico “taccuino d’artista” e apparire agli occhi del visitatore comeuna grande vetrata - a più specchi - sul cui sfondo vi è un orizzonte cul-turale che non potrebbe essere più romano, suggestivo e ricco di valorimai tramontati.

Roma ti aspetta!

L’Ufficio Turismodel Comune di Roma

Page 6: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

La p

iant

a

6

Legenda1. San Clemente2. I Santi Quattro Coronati3. Passeggiando, passeggiando...4. Santo Stefano Rotondo5. Santa Maria in Domnica6. Passeggiando, passeggiando...7. I Santi Giovanni e Paolo al Celio8. Passeggiando, passeggiando...9. San Gregorio al Celio

10. Passeggiando, passeggiando…

6

78

910

Page 7: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

La pianta

7

1

2

3

45

Page 8: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

6°It

iner

ario

8

Anticamente il Celio, che eraricoperto interamente diquerce, era chiamato mons

Querquetulanus. In seguito derivò ilsuo nome attuale da Caile Vipinnas,il condottiero etrusco Celio Viben-na. In un discorso che tenne alsenato nel 48 d.C., l’imperatoreClaudio, che si dilettava di etrusco-logia, aggiunse qualche particola-re sulla storia di questo personag-gio; Vibenna conquistò il colle alquale diede il suo nome ma, fattoprigioniero da Cneo Tarquinio, fuliberato dall’eroico servo Mastar-na, che in seguito divenne re diRoma con il nome di Servio Tullio.La leggenda fu rappresentata neicelebri affreschi etruschi dellaTomba François di Vulci, distaccatinel XIX secolo e ora conservati aVilla Albani.Il Celio in origine doveva avere ungran numero di forre che, attraver-so progressivi riempimenti didetriti, diedero luogo ad un piano-ro con le due cime di Villa Celi-montana e del Laterano. Il suo ter-reno è in gran parte costituito datufi, ma anche da sabbie e argille,dalle quali scaturiscono ancoraoggi piccole sorgenti. La celebrefonte delle Camene, citata da Gio-venale, si trovava in una valle delCelio detta Egeria, mentre un’al-

tra sorgente, quella di Mercurio,sgorgava dai fianchi del colle. IlCelio fu l’ultimo dei sette colli adessere inserito nella cerchia mura-ria di epoca repubblicana e tutta-via era attraversato da una fitta reteviaria, che ancor oggi conserva inparte le denominazioni antiche.Nel 312 a.C. la zona venne attraver-sata dall’acquedotto dell’AcquaAppia e un secolo dopo dal con-dotto sotterraneo dell’Acqua Mar-cia, il cosiddetto rivus Herculaneus.Al tempo di Augusto il colle diven-ne la seconda regio della città, mal’incendio del 64 d.C. distrusse iltessuto urbano della zona, che ven-ne in gran parte privatizzata daNerone. Durante il periodo deiFlavi ai piedi del colle sorsero ilColosseo e strutture di servizio pergli spettacoli che si tenevano nel-l’anfiteatro; l’area s’infittì di sfar-zose costruzioni signorili e Setti-mio Severo restaurò l’acquedottoneroniano, le cui arcate residueancora oggi caratterizzano la zona.Le ricche dimore del Celio subiro-no immensi danni a seguito del sac-cheggio dei Goti di Alarico, pro-trattosi dal 24 al 27 agosto dell’an-no 410. I terreni devastati furonoin seguito acquisiti dalla Chiesa peredificare templi, conventi e ospizi,sfruttando come basamenti le vesti-

…Inizia lapasseggiata...

Il Celio

Page 9: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

9

gia pagane. Sul Celio sorsero nel VI

secolo il grande convento di S. Gre-gorio e nel IX secolo la diaconia diS. Maria in Domnica e la chiesa deiQuattro Ss. Coronati. Con l’enor-me incendio provocato nel 1084dall’incursione di Roberto il Gui-scardo, i luoghi di culto e di devo-zione del Celio e delle sue vicinan-ze subirono un colpo gravissimo. Solo a partire dal XVI secolo, lazona conobbe una ripresa ediliziafatta di ville nobiliari e numerosevigne, tra le quali è da ricordarequella della famiglia Mattei, oggiVilla Celimontana. Con Romacapitale venne nominata una com-missione per studiare l’urbanizza-zione dell’area, che fino a quelmomento aveva conservato unaspetto agreste; la distruzione del-la preziosa Villa Casali per edifica-re, nel 1886, l’ospedalemilitare del

Celio può essere considerato ilpeggiore tra gli atti di speculazio-ne edilizia che colpirono il colle.È della fine del XIX secolo l’edifica-zione progressiva di tutta la zona,mentre le sistemazioni urbanisti-che degli anni Trenta del Nove-cento videro l’allargamento di viadella Navicella, la sistemazione divia di S. Gregorio al Celio e l’aper-tura al pubblico di Villa Celimon-tana. Negli anni Cinquanta fu inve-ce recuperato il complesso mona-stico dei Ss. Giovanni e Paolo e l’a-diacente campanile romanico.Iniziamo il nostro itinerario per imonumenti del colle da via di S.Giovanni in Laterano, dove si troval’ingresso laterale della basilica diS. Clemente.

Il clivo di Scauro

Page 10: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

La basilica di S. Clemente costi-tuisce forse il più interessanteesempio di stratificazione stori-

ca nel sottosuolo di Roma. Al di sot-to della chiesa attuale, infatti, siconservano altri due livelli sotterra-nei con i resti di un mitreo e di edifi-ci d’epoca romana, oltre a quelli diuna basilica più antica. Il santo tito-lare fu il quarto dei papi e anche untestimone dell’apostolato romanodei ss. Pietro e Paolo. Di lui ci rimaneuna celebre lettera, inviata ai fedelidella chiesa di Corinto per risolvere icontrasti insorti tra le autorità eccle-siastiche locali e alcuni presbiteri,che è la prima indirizzata da unvescovo di Roma a un’altra comu-nità di cristiani. Nell’VIII secolo,secondo la tradizione, gli evangeliz-zatori degli slavi Cirillo e Metodio,recuperate in Crimea le reliquie diClemente, insieme all’ancora allaquale era stato avvinto per essereannegato nel Mar Nero, le portaro-no a Roma su richiesta di papa Nic-colò I. La basilica superiore è quel-la che venne edificata da papaPasquale II nel 1108 e che fu succes-sivamente ristrutturata da CarloStefano Fontana tra il 1713 e il1719. Dal 1667 la chiesa è retta dadomenicani irlandesi e fu propriouno di loro, padre Joseph Mullooly,insieme al pioniere dell’archeologiapaleocristiana Giovanni Battista deRossi, a iniziare nel 1857 gli scavinel sottosuolo della chiesa.Le ricerche portarono alla scoperta

di una basilica inferiore, risalenteal 385 d.C., di cui si era completa-mente perduto il ricordo. L’edificiosacro era stato distrutto nel 1084durante il saccheggio dei Normannidi Roberto il Guiscardo, giunti aRoma per liberare papa Gregorio VII

dall’imperatore Enrico IV.Ulteriori indagini archeologiche aldi sotto dell’antica basilica fecerorinvenire anche resti di costruzionid’età romana del I-II secolo d.C. Siipotizzò che gli edifici fosseroappartenuti alla famiglia di Tito Fla-vio Clemente, patrizio imparentatocon Vespasiano, che fu vittima dellepersecuzioni anticristiane di Domi-ziano. Per iniziare con ordine lanostra visita alla basilica spostiamo-ci a sinistra di via di S. Giovanni in

6°It

iner

ario

10

1. San Clemente

Protiro d’ingresso sulla piazza di S. Clemente

Page 11: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

11

Laterano, in piazza di S. Clemente.Qui, attraverso un elegante protiroin laterizio con colonne di granitorisalente all’VIII-XI secolo, accediamoal quadriportico, con colonneantiche architravate dai capitelliionici, al centro del quale si trovauna piccola fontana dalla vascaottagonale. In caso di chiusura delportale sulla piazza sarà necessarioaccedere all’edificio sacro tramitel’ingresso di via di S. Giovanni in

Laterano e, attraverso la navatacentrale, raggiungere il quadriporti-co. La facciata, opera settecente-sca del Fontana, è scandita da lese-ne con capitelli corinzi, è aperta daun finestrone centrale ed è conclusada un timpano. Accanto è il piccolocampanile coevo.L’interno è basilicale, suddiviso intre navate, terminanti in altrettanteabsidi, da antiche colonne in partelisce e in parte scanalate che il Fon-

Navata centrale della basilica superiore di S. Clemente

Page 12: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

tana decorò con capitelli ionici instucco. La superficie è ricoperta daun pavimento cosmatesco a intar-si marmorei; i soffitti delle tre nava-te, in legno dorato a cassettoni,sono ornati degli emblemi di papaClemente XI e contengono affreschisettecenteschi: nella navata centraleè la Gloria di S. Clemente, di G.Chiari. Nella navata di destra, la cap-pella di S. Domenico è affrescatacon Storie della vita del santo diSebastiano Conca, mentre l’ultima,nell’abside, presenta una cinque-centesca statua del Battista eaffreschi di Iacopo Zucchi. Nellanavata maggiore, tra le finestre, siammirano figure di Profeti dipintenei primi anni del XVIII secolo e Sce-

ne della vita di S. Clemente, di S.Servolo, di S. Ignazio di Antio-chia e di S. Policarpo, mentre, sullacontrofacciata, stanno le raffigura-zioni dei Ss. Cirillo e Metodio. Alcentro di questa navata è la ScholaCantorum, ricostruita con fram-menti del VI secolo appartenenti allaprima basilica, con i due amboni e ilcandelabro tortile cosmatesco.Fra gli elementi decorativi del recin-to, tra plutei e transenne, troviamo ilmonogramma di papa Giovanni II(532-535), il primo papa nella storiache cambiò il proprio nome, Mercu-rio, salendo sul trono di Pietro. Ilciborio, edificato sopra la cripta checustodisce le reliquie del santo, haforma di tempietto sostenuto da

6°It

iner

ario

12

Particolare del mosaico del catino absidale: Croce con la Vergine e S. Giovanni

Page 13: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

13

quattro colonne di marmo pavonaz-zetto antico, mentre addossataall’abside è la cattedra episcopale.Nel catino dell’abside un grandemosaico di scuola romana della pri-ma metà del XII secolo raffigura ilTrionfo della Croce con la Vergi-ne e S. Giovanni. Sui quattro braccidella croce si dispongono dodicicolombe bianche rappresentanti gliapostoli. La croce stessa poggia suun cespo d’acanto, simbolo dell’e-terna speranza, dal quale si svilup-pano per tutta la superficie delmosaico racemi e girali vegetali con-tenenti figure allegoriche come fiori,pavoni, fontane e cornucopie. Duecervi si abbeverano ai quattro fiumiche sgorgano dalla croce, simbolodei Vangeli. Attorno alla croce, tra iracemi, si dispone una serie di per-sonaggi appartenenti alle varie classidella società medievale, accompa-gnati da dottori della Chiesa. Allabase è un’iscrizione, alle cui estre-mità sono raffigurate le città diBetlemme e di Gerusalemme, che ciricorda come la chiesa sia simile auna vite rinvigorita dalla croce. Laparte inferiore del muro absidalereca, invece, un affresco del XIII seco-lo, molto restaurato, con la raffigu-razione del Cristo con gli Apostoli.Nel mosaico dell’arco trionfaleappare il Cristo Pantocratore, cir-condato dai simboli degli evange-listi, con i Ss. Pietro e Clemente, ilprofeta Geremia e la città diGerusalemme a destra, e, a sini-stra, i Ss. Lorenzo e Paolo, il pro-feta Isaia e la città di Betlemme.Nella navata di sinistra è il monu-mento funebre del cardinaleAntonio Venier, morto nel 1479,opera di Isaia da Pisa, con colonnine

e marmi del tabernacolo della basili-ca inferiore. Lungo la parete di que-sta navata si trovano alcune sinopie,recuperate nel 1952 durante irestauri della cappella di S. Caterina.All’inizio della navata, la parete sini-stra della cappella di S. Caterinafu decorata, tra il 1428 e il 1431,dalle Storie della santa di Masoli-no da Panicale. Dal momento che lepitture, e ancor più le sinopie nellanavata, rivelano l’intervento di duepittori, si è ipotizzato che insieme aMasolino vi abbia lavorato ancheMasaccio, presente nel 1428 aRoma, dove morì misteriosamente.Nella stessa cappella, sulla parete didestra, trovano posto anche le Sto-rie della vita di S. Ambrogio,mentre all’esterno, su un pilastro èun grande S. Cristoforo e, sull’arcod’ingresso della cappella, un’An-nunciazione. Alla basilica inferioresi accede tramite la sacrestia, il cuiingresso si trova nella navata didestra e discendendo, ancora adestra, per una scala decorata daframmenti di sculture e calchi direperti degli scavi. Il restauro haripristinato l’intera planimetria dellabasilica del IV secolo. Il nartece, il

Particolare del mosaico del catino absidale:S. Pietro e S. Clemente

Page 14: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

portico nel quale stazionavano icatecumeni non ancora battezzati,è ornato, a sinistra, dai resti di unaffresco del IX secolo, con la raffigu-razione di Cristo benedicente e iSs. Clemente, Andrea, Michele,Cirillo e Metodio. Sul lato oppostoè visibile l’affresco con il Miracolo

del bambino riaffiorato dal marecon sotto il riquadro S. Clemente, ilcommittente Beno de Rapiza e lasua famiglia (XI secolo) e più oltre,quello che raffigura la processionedella Traslazione delle reliquie diS. Clemente. Entrando nella navatacentrale, i cui intercolumni sonotamponati dai muri di sostegno del-la basilica superiore, si trovano altriaffreschi del IX secolo. Subito a sini-stra, affreschi piuttosto danneggiatitra i quali l’Assunzione con apo-stoli, papa Leone IV e S. Vito, euna Crocifissione, in cui il Cristonon appare più con la tunica, all’usobizantino, ma con il perizoma deri-vato dall’iconografia carolingia. Piùavanti ritornano affreschi di XI-XII

secolo: la Storia di S. Alessio, ilsanto che volle vivere da mendican-te nel sottoscala del ricco palazzodei suoi, e la Leggenda di Sisinnio,ispirato a un’altra vicenda di s. Cle-mente, in cui gli scherani che tenta-no di imprigionarlo, confusi dall’in-tervento divino, rapiscono al suo

6°It

iner

ario

14

Basilica inferiore, Storia di S. Alessio

Basilica inferiore, Madonna in trono colBambino

Page 15: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

15

posto una pesante colonna. Questascena è accompagnata da dialoghiscritti. Dice Clemente, in latino auli-co: «Per la durezza del vostro cuoremeritaste di trascinare una pietra». Ilsuo persecutore Sisinnio, invece, inquello che può essere consideratouno dei primi documenti del volgareitaliano, dice ai suoi, affaccendati atrascinare la colonna: «Fili de lepute, trahite. Gosmario, Albertel,trahite. Carvoncel falite de reto co lopalo (Tirate, figli di puttane. Gosma-rio, Albertello, tirate. Carvoncello,spingi da dietro con il palo)». Spostandoci nella navata di destra,oltre gli intercolumni murati, si puòvedere una Madonna in trono colBambino del VII secolo, dalla pre-ziosa iconografia bizantina. Interes-sante anche un sarcofago roma-no, con il mito di Fedra e Ippolito,della seconda metà del I secolo d.C.Nella navata sinistra si conservainvece una grande vasca circolare,probabilmente usata per il battesi-mo ad immersione. In fondo a que-

sta navata è un moderno altarededicato a S. Cirillo, dove sonoancora visibili i resti della sepolturadel santo morto a Roma nell’869.Oltre l’altare, una scala conduce alsottostante livello degli edificiromani di età imperiale.Le costruzioni si possono dividere indue complessi distinti, uno dei qualiservì da sostruzione per l’abside del-la primitiva basilica, mentre l’altro fusolo in parte interessato dallacostruzione. Quest’ultimo edificio èin opera quadrata con blocchi ditufo dell’Aniene e all’interno lo spa-zio è suddiviso in una serie diambienti simmetrici, disposti intor-no ad un cortile centrale porticato.Questo particolare impianto e lamancanza di tabernae all’esternohanno fatto pensare che si trattassedella cosiddetta Moneta: l’officinadella zecca imperiale, dove si conia-vano le monete romane, spostatadal Campidoglio in questa zona apartire dall’età dei Flavi. L’edificiosotto l’abside è costituito invece da

Nartece della basilica inferiore

Page 16: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

una serie di ambienti comunicanti,ornati da stucchi e posti intorno adun cortile. Questa abitazione privatadovette a un certo punto fungere daluogo di preghiera della comunitàcristiana, quello che viene ricordatodalle fonti come titulus Clementis,poi trasformato nella basilica primi-tiva. Prima di questo utilizzo, allafine del II secolo, il cortile dell’edifi-cio e parte degli ambienti erano adi-biti a mitreo. Il culto di Mitra, divi-nità solare d’origine persiana, erariservato agli uomini e particolar-mente caro ai militari. In questa reli-gione, dalle forti implicazioni astro-logiche, si credeva che il dio fossenato in una grotta e fosse statoinviato dal Sole a sacrificare un toroper la salvezza del mondo. Questomitreo del III secolo, che forse venivautilizzato dai gladiatori del Colos-seo, mostra tracce di una violentadistruzione, probabilmente operatadagli stessi cristiani. L’ambiente prin-cipale conserva la volta, adattata asimulare una grotta, nella quale siaprono sette fori a rappresentare isette pianeti conosciuti all’epoca aiquali corrispondevano i sette gradiiniziatici degli adepti. Lungo le paretierano i grandi banchi sui quali pote-

vano sdraiarsi i fedeli per consumareinsieme l’agape, il pasto rituale,mentre in fondo, verso l’abside, èancora l’ara marmorea con la raffi-gurazione di Mitra che uccide iltoro, affiancata dai due geni dellamorte e della resurrezione: Cautes,che regge la fiaccola della vita, eCautopates, che la spegne.Tornati in superficie e usciti da S.Clemente percorriamo a sinistra untratto di via di S. Giovanni in Latera-no, poi prendiamo a destra per viadei Querceti e subito a sinistra pervia dei Ss. Quattro. Risalendo la via,a lato dell’imponente mole fortifi-cata del convento dei Ss.Quattro, troveremo a destra unascaletta che ci conduce dinanziall’ingresso del cenobio.

6°It

iner

ario

16Basilica inferiore, sarcofago romano con il mito di Ippolito e Fedra

Vestibolo del mitreo

Page 17: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

17

Della chiesa dei Ss. QuattroCoronati si trovano traccedocumentali a partire dall’an-

no 595 sotto il nome di titulus Aemi-lianae, luogo di preghiera posto sullavia Tuscolana che anticamente parti-va dal Colosseo e passava per ilCelio. I quattro santi titolari sono gliscultori dalmati Sinfroniano, Calu-dio, Nicostrato e Castorio, che subi-rono il martirio sotto Diocleziano peressersi rifiutati di scolpire una statuadi Esculapio. Un’altra versione iden-tifica i quattro martiri con gli ufficialiSevero, Severiano, Carpoforo e Vit-torino, convertitisi al cristianesimo egiustiziati per non aver voluto adora-re gli idoli. Successivamente i corpi

dei quattro militari sarebbero statiraccolti da s. Sebastiano e inumati inquesto luogo, ove si presume che nelIV secolo sia sorta una cappella votivasuccessivamente elevata a basilica,nel IX secolo, da Leone IV. Distruttanel 1084 dalle soldatesche norman-ne, nel 1111 la basilica venne rico-struita in forme estremamente ridot-te da Pasquale II, che eliminò le anti-che navate laterali e la parte anterio-re della navata centrale. Durante ilMedioevo la chiesa venne ammini-strata dei benedettini, che la man-tennero fino al Quattrocento. Nel1521 passò ai camaldolesi e nel1560 alle suore agostiniane, tuttorapresenti. In passato la chiesa ospitò

2. I Santi Quattro Coronati

Fronte d’ingresso con torre campanaria dei Ss. Quattro Coronati

Page 18: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

una reliquia di grande prestigio: latesta di s. Sebastiano. Dal 1912 al1957, si effettuarono importantilavori per recuperare le strutturepaleocristiane e i resti della navatacarolingia, isolando la cripta e por-tando alla luce le mura romaniche,ampiamente distrutte dall’attacconormanno del XII secolo. Attraverso ilportale sovrastato da una torrecampanaria, un arco a tutto sesto

che reca nella lunetta la dedica inlatino ai quattro santi titolari, si entrain un primo cortile, un tempo qua-driportico della basilica del IX secolo,decorato da affreschi tardo-cinque-centeschi di scuola toscana ormaiquasi illeggibili. Oltrepassato unarchitrave in stile carolingio, si rag-giunge un secondo cortile, ricavatodalla parte anteriore della navatadella chiesa antica, di cui resta unatraccia nelle colonne dai capitelliionici e corinzi. La chiesa attuale ècostituita dalla parte posteriore del-l’antica navata centrale. L’internobasilicale è diviso in tre navate dacolonne antiche di granito con capi-telli corinzi e compositi. Il pavimentodella navata centrale è cosmatesco,mentre in alto è un matroneo concolonne e un soffitto ligneo a casset-toni del XVI secolo. Sulle pareti dellenavate laterali sono resti di affreschitrecenteschi raffiguranti vari santi,tra i quali S. Antonio Abate, S. Bar-tolomeo e S. Caterina d’Alessan-dria. Nell’altare del SS. Sacramento,nella navata destra, è L’adorazionedei pastori, dipinto fiammingo delCinquecento. Nell’abside, che ora

6°It

iner

ario

18

Navata centrale

Cripta, cella contenente le arche antiche con le reliquie dei santi martiri

Page 19: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

19

appare sovradimensionata rispettoalle nuove misure della chiesa, sonogli affreschi secenteschi del pittoretoscano Giovanni da S. Giovanni conGloria di tutti i santi, Storie deiSs. Quattro Coronati e Storie deimartiri di Pannonia. Il presbiteriofu rialzato nel IX secolo per ricavare lacripta carolingia, nella quale sonoconservate quattro arche contenentireliquie di martiri. Sopra l’accesso didestra alla cripta è un’iscrizionedamasiana del IV secolo riguardantei martiri Proto e Giacinto. All’internoosserviamo il paliotto del XII secolo,che un tempo aveva la fenestellaconfessionis, oggi tamponata da undipinto. Al termine del colonnato disinistra è un altare addossato a unpilastro attribuito ad Andrea Bregno.Sull’altare della navata sinistra èun’opera di Giovanni Baglione, S.Sebastiano curato dalle matroneLucina e Irene. Dalla navata sinistrasi accede ad un chiostro ad archettie colonnine binate del XIII secolo, dal-le dimensioni di 10 metri per 15, cheha al centro una fontana per ablu-

zioni del XII secolo, voluta daPasquale II. Sulle pareti sono repertipaleocristiani e romani, mentre nellato orientale si trova la cappella diS. Barbara, con resti di affreschi delXII secolo sulla volta. Lasciata la chie-sa e tornati al primo cortile, troviamosulla sinistra la portineria dellemonache, all’interno della quale èun interessante calendario liturgi-co, dipinto nel XIII secolo, con le variefunzioni e ricorrenze. Dalla portine-ria, facendosi dare le chiavi alla fine-strella sulla sinistra, si passa nella pre-ziosissima cappella di S. Silvestro,risalente al 1264. La cappella hapianta rettangolare, pavimentocosmatesco, volta a botte decorata astelle policrome e un ciclo di affreschidedicato alle storie di Costantino.Negli undici riquadri nei quali il dipin-to è suddiviso vediamo l’imperatore,affetto dalla lebbra, rivolgersi a papaSilvestro I, in eremitaggio sul monteSoratte, ed essere da lui battezzato eguarito dal male. Per sdebitarsiCostantino dona al papa la potestàimperiale sull’Occidente. Gli affre-

La cappella di San Silvestro

Page 20: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

schi costituiscono una sorta di mani-festo della falsa tradizione della“donazione di Costantino”, leggen-da medievale utilizzata dal papatonelle lotte politiche contro il potereimperiale. Il presbiterio della cappellaè decorato con scene riferite al mar-tirio dei Ss. Quattro Coronatidovute a Raffaellino da Reggio. Nelmonastero, non visitabile perché diclausura, sono degni di interesse il

refettorio, un tempo navata destradella basilica primitiva, le colonneantiche e il pavimento a grandi tes-sere policrome del IX secolo. Duranterecenti restauri del complesso reli-gioso è stato recuperato un impor-tante ciclo di pitture gotiche del XIII

secolo con figure rappresentanti imesi dell’anno, le arti, le stagioni euna raffigurazione del biblico reSalomone.

6°It

iner

ario

Usciti dal cor-tile, ripren-diamo la

scaletta a sinistra ediscendiamo per via deiSs. Quattro. All’incrocio con viadei Querceti giriamo a sinistra, poia destra per via Annia e ancora asinistra per un breve tratto di viaCelimontana, fino a raggiungerela piazza omonima, dove, sullasinistra, sorge l’Ospedale Militare

del Celio. L’edifica-zione dell’ospeda-le, nel periodo

1885-91, fu forte-mente voluta da Luigi

Durand de la Penne, colonnel-lo del genio militare. All’inizio deilavori sorsero aspre polemiche sul-l’opportunità del luogo prescelto.Per la costruzione dell’edificio,venne infatti distrutta la preziosaVilla Casali, risalente al XVII seco-lo, con il circostante parco. Il luo-

3. Passeggiando,passeggiando...

20 Il Tempio del Divo Claudio in via Claudia

Page 21: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

go di cura riservato al personalemilitare, che si estende per oltre50.000 metri quadrati, è costituitoda trenta fabbricati collegati traloro da caratteristiche passerellemetalliche. Lo scavo delle fonda-menta consentì l’individuazionedella cosiddetta Basilica Hilariana,i cui resti vennero purtroppo sep-pelliti sotto la mole dell’ospedale.L’edificio antico era dimora di unricco gioielliere, Manus PubliciusHilarus. Tra i pochi reperti salvatisidurante gli scavi vi è un curiosomosaico apotropaico contro ilmalocchio, ora custodito pressol’Antiquarium comunale. Prima diproseguire notiamo a destra dipiazza Celimontana, oltre il giardi-no comunale, gli imponenti restidelle sostruzioni del Tempio delDivo Claudio, voluto dalla moglie

Agrippina per celebrare la diviniz-zazione post mortem dell’imperato-re. Trasformato da Nerone in unninfeo monumentale nel grandeparco della Domus Aurea, fu poiripristinato da Vespasiano. Suiresti del tempio sorgerà il conven-to dei Ss. Giovanni e Paolo. Proseguendo su piazza Celimonta-na, attraversiamo largo dellaSanità Militare dove, sulla destra,vediamo, isolato e imponente,uno dei piloni del braccio nero-niano dell’Acquedotto Claudio.Poco più avanti, sulla sinistra,prendiamo invece via di S. StefanoRotondo, sulla quale, dopo pochimetri, a destra, al n. 7, troveremo ilcancello d’ingresso alla basilicaomonima. L’ingresso si apre su ungiardino circondato da alte muradi epoca romana.

21L’Acquedotto Claudio presso la chiesa di S. Maria in Domnica

Page 22: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

La basilica, costruita al tempo dipapa Simplicio, tra il 468 e il483, è uno dei primi templi cri-

stiani ed è la più grande chiesa apianta centrale esistente al mon-do. Fu edificata al posto di unmitreo e venne concepita per acco-gliere le reliquie di s. Stefano dia-cono e protomartire, rinvenute aGerusalemme nel 415. Per la pro-pria attività di predicatore Stefanofu lapidato dinanzi al Sinedrio nel35 d.C. e la sua festa, il 26 dicem-bre, venne introdotta nel calenda-rio romano nel 450. La chiesa sorsesui resti di un mitreo e dei CastraPeregrina, caserma di epocaimperiale nella quale venivanoalloggiati i reparti che non erano distanza a Roma. La pianta originariadella chiesa era costituita da tre

anelli concentrici, il più largo deiquali di 65 metri di diametro, chedavano origine a due ambulacriintersecati ai quattro bracci di unacroce greca. Intorno al 1178-80papa Innocenzo II aggiunse il por-tico a cinque arcate sostenute dacolonne tuscaniche. Sotto il papa-to di Niccolò V, nel 1453, l’ambula-cro esterno e due bracci della crocefurono abbattuti da Bernardo Ros-sellino, cosicché il diametro dellacostruzione si ridusse a 40 metri.Dall’ingresso attuale, costituito dauno dei due bracci residui dellacroce greca, si accede a un vastoambiente circolare, costituito dal-l’antico ambulacro interno, delimi-tato da una doppia fila di colon-ne, 34 di marmo e granito inseritenella parete perimetrale e 22 di

6°It

iner

ario

22

4. Santo Stefano Rotondo

S. Stefano Rotondo

Page 23: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

23

L’ingresso

L’interno

Page 24: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

granito con capitelli ionici all’inter-no. Queste ultime sostengono lastruttura cilindrica del tiburio, nelquale si vedono le 22 finestre cen-tinate chiuse nel Quattrocento dalRossellino e le otto bifore che lesostituirono. La quattrocentescavolta a cassettoni, al culmine deltiburio, è sostenuta diametralmen-te da una struttura, risalente agliinterventi medievali di Innocenzo II,costituita da una triplice arcata ret-ta da due pilastri laterali e duecolonne corinzie. Al centro dellabasilica si trova un recinto mar-moreo ottagonale che è interna-mente ornato da riquadri affrescatidal Pomarancio e da Antonio Tem-pesta con Storie di S. Stefano, la

Strage degli innocenti e laMadonna dei sette dolori. Subi-to a sinistra dell’ingresso è la cat-tedra episcopale, ritenuta quelladi papa Gregorio Magno, ricavatada una sedia marmorea d’etàimperiale con aggiunte successive.Le pareti sono decorate da affre-schi, ancora del Pomarancio e delTempesta, che rappresentano sto-rie di martiri, in ordine cronologi-co e con raccapriccianti dettagli.Questi affreschi avevano la funzio-ne di preparare i giovani gesuiti inmissione segreta nei paesi prote-stanti ad affrontare, se catturati, latortura. Nell’abside della prima cappella asinistra (l’altro braccio della croceresiduo) è un piccolo mosaico delVII secolo raffigurante i Ss. Primo eFeliciano e la Croce gemmatasovrastata dalla figura di Cristoche celebra il trasferimento nellachiesa, da un cimitero sulla viaNomentana, dei resti dei due santi.Nella seconda cappella, edificata daPio IV nel 1778, è un interessantemonumento tombale del Cinque-cento.Usciti dalla basilica riprendiamo, asinistra, via di S. Stefano Rotondo etorniamo a largo della Sanità Milita-re. Nella piazza, alla nostra sinistra,vediamo la Fontana della Navicel-la e la facciata della basilica di S.Maria in Domnica. La fontana ha questo nome per loscafo di marmo, forse copia cinque-centesca di un ex voto provenientedai Castra Peregrina, realizzato daAndrea Sansovino per conto LeoneX. Il monumento venne adattato afontana in occasione del Natale diRoma del 1931.

6°It

iner

ario

24La cappella dei Ss. Primo e Feliciano

Page 25: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

25

La chiesa, prospiciente la fonta-na della Navicella, fu erettaattorno all’VIII secolo su antichi

resti romani. L’edificio attuale, conun portico a quattro colonne impre-ziosito da mosaici d’epoca carolin-gia, appartiene al secolo successivo.Venne realizzato da papa Pasquale I(817-824), che può essere conside-rato l’artefice della prima rinascen-za della città. Restauri di XV e XVI

secolo, quest’ultimo voluto da papaLeone X, della famiglia de’ Medici,hanno in parte alterato l’aspettomedievale della chiesa. La facciatain travertino, preceduta da porticoa cinque archi su pilastri e lesened’ordine tuscanico, è del 1513 sudisegno di Andrea Sansovino. L’in-terno, a pianta basilicale, è diviso in

tre navate da 18 colonne corinziedi granito grigio d’età imperiale. Lanavata maggiore, particolarmentealta rispetto alle due laterali, prendeluce da finestre cinquecentesche edè coperta da un soffitto ligneo acassettoni decorato con le cinque-centesche Litanie dellaMadonna. Al di sotto del soffitto sisviluppa un fregio, con stemmi aral-dici medicei, realizzato in collabora-zione da Perin del Vaga e GiulioRomano. I mosaici dell’arco trion-fale e dell’abside fanno parte degliinterventi medievali di papaPasquale. Si tratta di mosaici che,secondo il gusto della cosiddettarinascenza carolingia, replicanol’impianto delle rappresentazioniclassiche del IV secolo. Il vivace uti-

5. Santa Maria in Domnica

S. Maria in Domnica; di fronte all’ingresso la famosa navicella marmorea

Page 26: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

lizzo dei colori e la maggiore anima-zione dei personaggi rivelano quasicertamente il contributo di mae-stranze locali istruite da artistibizantini. Nell’arcata dell’absidevediamo Cristo tra angeli e apo-stoli e, sotto, Mosè ed Elia. Nelcatino Maria in trono col Bambi-no tra gli angeli e Papa PasqualeI in ginocchio e con il nimbo qua-drato, tipico dei personaggi vivential momento della rappresentazio-ne. Da notare nell’abside anche gliaffreschi secenteschi di Lazzaro Bal-di. Il restante arredo liturgico dellachiesa è di datazione risalente allametà del secolo scorso.

6°It

iner

ario

26Particolare del mosaico del catino absidale

Particolare del soffitto ligneo a cassettoni

Page 27: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

27

Usciti dallachiesaprendiamo

a destra per Villa Celi-montana, sorta sul terrenoche anticamente era stato sededella V Coorte dei Vigili, e un tem-po appartenente alla famigliaMattei. Tra il 1553 e il 1582, dap-prima Giacomo e poi Ciriaco Mat-tei la trasformarono da vigna adia-cente a S. Maria in Domnica in vil-la. Ciriaco, in particolare, curò ilcomplesso recandovi l’Acqua Feli-ce per l’irrigazione, piantandonuovamente quelle querce che latradizione attribuiva all’anticocolle Celio e spendendo circa ses-santamila scudi per gli arredi. Icosiddetti “Horti Mattei” si arric-chirono di marmi e antichità, cherichiamavano un gran numero divisitatori stranieri. In questo luo-go i Mattei usavano concederesosta, ristoro, e persino un concer-to di musici ai fedeli impegnaticon s. Filippo Neri nel pellegri-naggio delle Sette Chiese. Dopoessere passata più volte di mano,dal 1928 la villa divenne parco

pubblico. L’impo-nente portale, cheimmette nella villa,

apparteneva alla exVilla Giustiniani al Latera-

no, e venne disegnato da CarloLambardi. Situato in precedenzasu via Merulana, fu qui trasferitonel 1931. Poco rimane dell’assettocinquecentesco della villa; attual-mente essa ha l’aspetto di un giar-dino all’italiana, esteso su duelivelli, con viali bordati da siepi dibosso e ligustri che ospitano anti-chi reperti e frammenti. Oltrepas-sato l’ingresso, troviamo dinanzi anoi, in una posizione che corri-sponde pressappoco alla sommitàdel Celio, il Casino della villa.Eretto alla fine del Cinquecentodall’architetto siciliano Jacopodel Duca, ristrutturato nel 1820,dal 1872 è divenuto sede dellaSocietà Geografica Italiana. Nelvialetto a sinistra del Casino, è visi-bile l’obelisco in granito, prove-niente da Heliopolis e risalenteall’epoca di Ramsete II. Esso furinvenuto nella zona dell’IseoCampense, l’antico tempio di Isi-de che si trovava in Campo Mar-zio, dove probabilmente fece cop-pia con l’obelisco che oggi adornala fontana di piazza della Roton-da. Nel Medioevo servì da scalinoper la scalinata dell’Aracoeli e fupoi sistemato in Campidoglio,dove rimase fino al 1582. Successi-vamente venne donato dalla citta-dinanza a Ciriaco Mattei, che lofece erigere nella sua villa. Usciti dal parco per il portale delLambardi, riprendiamo a sinistraper largo della Sanità Militare e,

6. Passeggiando,passeggiando...

Portale d’ingresso a Villa Celimontana

Page 28: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

6°It

iner

ario

28

dopo essere passati nuovamentedi fronte a S. Maria in Domnica,notiamo alla nostra sinistra la fac-ciata dell’Ospedale dei Trinitari.L’ospedale di S. Tommaso in For-mis, o iuxta formam claudiam, haquesto nome perché situato pres-so una forma, un acquedotto. Suquest’area dal 1100 vi era unmonastero benedettino, del qua-

le non esistono più tracce, men-tre l’attuale costruzione venneiniziata nel 1207 dai trinitari perfornire ospitalità e cure agli schia-vi che venivano riscattati dall’or-dine. Nel 1925 l’interno dell’o-spedale fu completamente rima-neggiato per ospitare l’IstitutoSperimentale per la Nutrizione

Casino di Villa Celimontana

Portale di marmo dell’Ospedale deiTrinitari

Mosaico con Cristo che accoglie uno schiavo nero e uno bianco liberati

Page 29: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

29

delle Piante. Dell’antico edificioresta comunque il portale di mar-mo, realizzato da Iacopo diLorenzo e dal figlio Cosma, aiquali si deve anche l’edicola concolonnine e il mosaico del 1218con il Cristo che accoglie unoschiavo nero e uno schiavo biancoliberati. La scritta araldica recita:«Signum Ordinis Sanctae Trinita-tis et Captivorum», ovvero:«Stemma dell’Ordine della SantaTrinità e degli Schiavi». I trinitari,presenti anche al Quirinale,avrebbero realizzato nel SeicentoS. Carlo alle Quattro Fontane,affidandone la costruzione aFrancesco Borromini.Oltrepassato l’ospedale, prendia-mo a sinistra per via S. Paolo dellaCroce. Entriamo nella stradaattraverso l’Arco di Dolabella eSilano, risalente al 10 d.C. L’arcoè probabilmente il rifacimento di

un’antica apertura delle MuraServiane, Porta Celimontana, riu-tilizzata in seguito come fornicedell’Acquedotto Neroniano. L’ar-co ha una larghezza di 4 metri e

L’Arco di Dolabella e Silano

S. Tommaso in Formis

Page 30: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

6°It

iner

ario

30

originariamente era alto 6,50metri ed è sormontato da unascritta dedicatoria: P. CORNELIUS

P.F. DOLABELLA / C. IUNIUS C.F. SILA-NUS FLAMEN MARTIALIS / COS. EX

S.C. / FACIUNDUM CURAVIT IDEMQUE

PROBAVERUNT, «Eretto e collauda-to dai consoli Publio CornelioDolabella figlio di Publio e GaioGinio Silano figlio di Gaio Flami-ne Marziale per decreto del Sena-to». Passato l’arco, troveremo allanostra sinistra, al numero 10 divia S. Paolo della Croce, l’ingres-so alla chiesetta di S. Tommaso inFormis, databile all’inizio del XIII

secolo e prima comunità dellesuore dell’Ordi-ne trinitario.L’edificio fudonato daInnocenzo IIIallo spagnolo s.Giovanni deMatha, fonda-tore dell’ordi-ne dei trinitari.Per lungo tem-po il corpo delsanto fu venera-to all’interno diquesta chiesafinché, nel1655, due con-fratelli trafuga-rono il corpodel fondatoresistemandolodefinitivamen-te a Madrid.Della costruzio-ne medievaleesistono tracce,visibili solo dal-

l’interno di Villa Celimontana,mentre la massima parte dellacostruzione, compresa la facciata,divisa da lesene, con un portalesormontato da iscrizione e timpa-no centinato, è secentesca. L’in-terno, a una sola navata con duealtari laterali e uno nell’abside,databili al 1663, conserva dipintitardo-cinquecenteschi di Gerola-mo Siciolante detto il Sermoneta.La cella, nella quale dal 1209 al1213 abitò s. Giovanni de Matha,si trova sopra il fornice dell’Arcodi Dolabella. Alla chiesa era anti-camente annesso l’ospedale deglischiavi liberati, del quale abbiamo

parlato in prece-denza. Oltre-passata la chie-sa, percorriamoancora la strettavia S. Paolo del-la Croce tra lealte mura di Vil-la Celimontanae del conventodei passionisti.Incontriamoancora i fornicidell’Acquedot-to Neroniano,fino ad arrivarealla piazza deiSs. Giovanni ePaolo. A sinistradella piazza tro-viamo l’ingres-so secondariodel parco di Vil-la Celimontanae, oltre, uningresso cheporta a uno dei

Campanile del convento deiSs. Giovanni e Paolo

Page 31: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

più attivi studi televisivi della capi-tale. A destra, sul fondo della piaz-za, vediamo il convento dei Ss.Giovanni e Paolo, edificato agliinizi del XII secolo e con la facciataripristinata in tempi più recenti.Sulla porta originaria è una bifora

e, a fianco, è il campanile romani-co a sei ordini, risalente al 1150 ealto 45 metri. Le varie decorazionidel campanile di carattere more-sco-bizantino sono in copia e glioriginali vengono conservati inun museo adiacente. All’internodella porta è un piccolo cortilenel quale sono ben visibili le arca-te monumentali del Tempio delDivo Claudio, sulle quali poggia ilcampanile.Usciti dal portone, vediamo, allanostra destra, la facciata e il porti-co della basilica dei Ss. Giovanni ePaolo al Celio.

Tra boschi e acquedotti

31

La basilica sorse nel 398, ad ope-ra del senatore Bizante e delfiglio Pammachio, su un grup-

po di vecchie case del II secolo d.C.

Secondo la leggenda i due santititolari, omonimi degli apostoli,sarebbero stati due ufficiali dell’im-pero, convertitisi al cristianesimo e

7. I Santi Giovanni e Paolo al Celio

I Ss. Giovanni e Paolo

Ingresso secondariodel parco di Villa Celimontana

Page 32: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

decapitati nel 361 d.C. dall’impera-tore Giuliano l’Apostata.Le prime notizie catastali dellachiesa, menzionata come TitulusPammachii, risalgono al 440, sottoil pontificato di Leone I. A partiredal 500 d.C. appare la denomina-zione odierna. Nel 1084 la basilicavenne saccheggiata dai Normannidi Roberto il Guiscardo. Successi-vamente subì svariate trasforma-zioni interne ed esterne fino ailavori di metà Novecento, voluti efinanziati dal cardinale Spellman,arcivescovo di New York, che ripri-stinarono l’antica facciata, il porti-co e il campanile paleocristiano. Lachiesa viene officiata da padri pas-sionisti. Il portico ionico, con ottocolonne antiche, regge un archi-trave sul quale è un’iscrizionededicatoria. Il portale cosmate-sco è affiancato da due leoni delXIII secolo ed esistono tracce diaffreschi dello stesso periodo.

L’interno, a tre navate, è statorifatto nel periodo 1715-18 dagliarchitetti A. Canevari e A. Gara-gni, riutilizzando sedici colonneoriginarie del IV secolo affiancateda pilastri. Il soffitto è ancora quel-lo cinquecentesco, mentre lagrande Cappella di S. Paolo del-la Croce, fondatore dei passioni-sti, situata a fianco della navata didestra, risale al 1857. A metà dellanavata maggiore una lastra tom-bale segna il luogo della sepolturadei due martiri, i cui resti sonocustoditi in un’antica vasca inporfido presso l’altare . Nell’absi-de è il cinquecentesco affrescoCristo in gloria, del Pomarancio,sotto al quale troviamo i dipintisettecenteschi Martirio di S. Gio-vanni, Martirio di S. Paolo,Conversione di Terenziano e gliAngeli in stucco di Pietro Bracci.Nella sagrestia è conservata unatavola di Antoniazzo Romano.

6°It

iner

ario

32Particolare dell’abside e del soffitto dei Ss. Giovanni e Paolo

Page 33: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

33

Usciti dallachiesagiriamo

l’angolo a destra peril clivo di Scauro. Pocopiù avanti, ancora a destra, lungoil fianco della chiesa, vediamol’entrata al museo delle Caseromane dei Ss. Giovanni e Paolo,sottostanti la basilica. L’ingresso èa pagamento. Questi ambienti,disposti su due livelli e riferibiliad edifici dal I al IV secolo d.C.furono venerati dai primi fedelidella chiesa, vennero dimenticatinel corso dei secoli e furonoriscoperti soltanto nel 1887. Essifurono utilizzati come luogo dipreghiera e accolsero le spogliedei martiri titolari della chiesa.All’interno si può ammirare unaffresco del III secolo con Proser-pina e divinità marine posto in unninfeo; una decorazione afestoni, figure efebiche e uccellie, sulla volta, putti che vendem-miano in quello che probabil-mente era un triclinio. Proceden-do si passa per gli ambienti alto-medievali, dove sono visibili deco-razioni e affreschi come Scene

della Passione (IX

secolo). Nella Con-fessione sono affre-

schi di IV secolo raffi-guranti un Orante e quel-

lo che è stato interpretato comel’Arresto ed esecuzione dei Ss.Crispo, Crispiniano e Benedetta,cioè la persecuzione dei devotidei ss. Giovanni e Paolo. Uscitidal museo, prendiamo ancora adestra per il pittoresco clivo diScauro, corrispondente all’omo-nima via romana aperta intornoal I secolo a.C. Il clivo è sormonta-to da sette arcate, realizzate tra ilV e il XIV secolo per sostenere ilfianco della basilica dei Ss. Gio-vanni e Paolo. Un poco oltre siriesce a intravedere l’esterno del-l’abside della chiesa, preziosoesempio di romanico-lombardo,con deambulatorio a colonnine earchetti, voluto all’inizio del XIII

secolo da papa Onorio III. Procedendo sulla via si supera asinistra il portale secentesco cheintroduceva agli oratori dellachiesa di S. Gregorio Magno e iresti di muro in laterizio e diun’aula absidata di IV-VI secolo

8. Passeggiando,passeggiando...

Case romane dei Ss. Giovanni e Paolo,particolare della decorazione ad affresco

della cosiddetta “Stanza degli Efebi”

Case romane dei Ss. Giovanni e Paolo,la rappresentazione dell’orante nella

stanza omonima

Page 34: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

6°It

iner

ario

34

detti Biblioteca di Agapito.Al termine del clivo di Scaurogiungiamo a piazza di S. Grego-rio, dove, sulla sinistra, incima alla scalinata

con vista sul Palatino, vediamo lafacciata della chiesa di S. Grego-

rio al Celio.

Veduta esterna dell’abside dei Ss.Giovanni e Paolo

Portale secentesco che introduceva aglioratori della chiesa di S. Gregorio Magno

Abside della Biblioteca di papa Agapito

Page 35: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

35

Nel 575 Gregorio, che appar-teneva ad una delle più nobilifamiglie di Roma, la gens

Anicia, decise di dedicarsi alla vitareligiosa. Scelse la regola benedetti-na e trasformò la grande casapaterna in un monastero, affian-candogli una chiesa dedicata a S.Andrea. Quando il religioso, dopoessere stato papa, venne fatto san-to, la chiesa venne ricostruita e pre-se il titolo di S. Gregorio Magno. Illuogo è di particolare interesse sto-rico per i visitatori di lingua ingleseperché è da qui che, nel 597, il papainviò s. Agostino di Canterbury adevangelizzare l’Inghilterra. Alla finedel Cinquecento il monastero ven-

ne affidato ai camaldolesi che,dopo gli importanti interventi rea-lizzati all’inizio del Seicento dall’ar-chitetto Giovanni Battista Soria, nelperiodo 1725-34 ricostruirono lachiesa. La falsa facciata del Soria,in travertino a due ordini, introducenell’atrio, circondato da un portica-to realizzato con pilastri e colonneprovenienti dalla chiesa più antica.Nei portici è sistemata una serie ditombe cinquecentesche di perso-naggi fiorentini, genovesi e inglesi.Nel portico di fondo, oltre il quale èl’antica facciata della chiesa rinno-vata sempre dal Soria, spicca adestra la sepoltura dei fratelliBonsi, con busti entro cornici circo-

9. San Gregorio al Celio

S. Gregorio al Celio

Page 36: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

lari, realizzata da Luigi Capponi.L’interno d’aspetto barocco, è atre navate, con tre cappelle perlato; disegnato e decorato a stuc-co, nel 1725, dall’architetto Fran-cesco Ferrari. Le navate sono diviseda sedici pilastri, ai quali sonoaddossate pregevoli colonne anti-che già appartenute alla chiesamedievale. Il pavimento è cosmate-sco, sebbene restaurato nel 1745,mentre sulla volta della navata cen-trale si trova un affresco settecen-tesco di Placido Costanzi raffigu-rante la Gloria dei Ss. Gregorio eRomualdo e il trionfo della Fedesull’Eresia. In fondo alla navata didestra, è l’altare di S. Gregoriocon il quattrocentesco paliotto diLuigi Capponi, dipinti coevi di scuo-la umbra e la pala con S. GregorioMagno, secentesca opera del par-migiano Sisto Badalocchio. A fian-co è la cella del santo, nella quale sitrova la pietra che Gregorio avreb-be utilizzato come giaciglio e la

sedia episcopale, risalente al Isecolo, con fregi di gusto tardoellenistico. All’altare maggiore èuna settecentesca Madonna con iSs. Andrea e Gregorio di AntonioBalestra, preceduta da due statuet-te del Quattrocento raffiguranti iSs. Andrea e Gregorio Magno.Dalla navata sinistra si accede allaCappella Salviati, opera di Fran-cesco da Volterra e ultimata nel1660 da Carlo Maderno. In essa, adestra, è un antico affresco restau-rato nel Quattrocento, la Madon-na col Bambino, che, secondo laleggenda, si sarebbe più volte rivol-ta a S. Gregorio. Alla parete di sini-stra è l’altare, opera del 1469 diAndrea Bregno, sormontato da unciborio sul quale è istoriata la Pro-cessione delle litanie, pratica isti-tuita dal santo titolare. Nella sacre-stia sono un pastorale e le reliquiedi S. Gregorio.Il convento che affianca la chiesa èstato ricostruito in varie epoche;

6°It

iner

ario

36

L’atrio La sepoltura dei fratelli Bonsi

Page 37: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Tra boschi e acquedotti

37

dell’edificio originario restano soloalcuni reperti del IX secolo, attual-mente murati all’ingresso dell’ho-spitium. Accanto alla chiesa di S. Gregorio,entrando per un cancello a sinistradella scalinata, sono tre oratori,anch’essi appartenenti al comples-so monastico voluto da s. GregorioMagno. Al centro è visibile l’orato-rio di S. Andrea, risalente al tem-po di Gregorio e poi rifatto nel XII

secolo, preceduto da un portichet-to con 4 colonne antiche di marmocipollino. Nell’interno è un soffittodi legno a cassettoni. Altari e dipin-

ti sono del Seicento e appartengo-no al restauro iniziato nel 1602 dalcardinale Cesare Baronio e comple-tato nel 1608 da Scipione Borghe-se. A sinistra S. Andrea condottoal supplizio, opera di Guido Reni;a destra Flagellazione di S.Andrea, affresco del Domenichi-no. All’altare Madonna con i Ss.Andrea e Gregorio del Pomaran-cio e, ai lati, S. Pietro e S. Paolo, diGuido Reni. Sulla controfacciata èun’opera di Giovanni Lanfrancocon i Ss. Silvia e Gregorio. Resti diaffreschi medievali sono ancoravisibili all’altezza del tetto.

Facciata dell’insula sotto la cappella di S. Barbara con le mensole in travertino chereggevano un balcone

Page 38: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

A sinistra è l’oratorio di S. Barba-ra, o del Triclinium, rifattoanch’esso nel XII secolo, poggia suiresti di un’insula. L’interno è deco-rato con affreschi d’inizio Seicentodi Antonio Viviani raffiguranti leStorie di S. Gregorio. Dinanzi allaparete di fondo è una statua di S.Gregorio Magno, opera del 1602di Nicolas Cordier e una mensamarmorea del III secolo.A destra è invece l’oratorio di S.

Silvia, eretto nel periodo 1602-06dal cardinale Cesare Baronio, senzache vi fossero precedenti strutturemedievali. Nella calotta dell’absideè l’affresco del Concerto d’angeli,di Guido Reni e Sisto Badalocchio,vero e proprio repertorio di stru-menti musicali dell’inizio del Sei-cento. Presso l’altare è la statua diS. Silvia di Nicolas Cordier e, ai lati,Davide e Isaia, affreschi del Bada-locchio.

6°It

iner

ario

38

Da S. Grego-rio discen-diamo a

sinistra per la salita diS. Gregorio sino a raggiun-gere piazza di Porta Capena. Lapiazza prende il nome dalla portache si apriva nel circuito delleMura Serviane e che costituiva ilpunto di partenza del più anticotracciato della via Appia. A destravediamo via di S. Gregorio, l’anti-

ca via Triumphalische correva fra ilPalatino e il Celio,

ripristinata da PaoloIII in occasione della visita

a Roma dell’imperatore Carlo V.Alla nostra destra è invece la cosid-detta Vignola, casino cinquecente-sco, preceduto da un portico, quitrasferito nel 1911 dall’area di S.Saba per la realizzazione della Pas-seggiata Archeologica.

10. Passeggiando,passeggiando...

La cosiddetta Vignola

Page 39: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Via di San Giovanni in Laterano (SanClemente):3 - 85 - 87 - 117 - 175 - 571 - 810 - 850

Via della Navicella:81 - 117 - 673

Piazza di Porta Capena:3 - 60 - 75 - 81 - 118 - 122 - 160 - 175 -271 - 628 - 673 - Metro B

Legenda:I numeri in neretto indicano i capolinea (es. 70)quelli sottolineati indicano i tram (es. 3)quelli in verde le linee solo feriali (es. 30)quelli in rosso le linee solo festive (es. 130)

Come arrivare a…

Page 40: 06-Tra boschi e acquedotti - affittacamere-roma.com boschi e acquedotti.pdf · La facciata di S. Gregorio al Celio, con gli oratori di S. Barbara, S. Andrea e S. Silvia sulla sinistra,

Punti Informazione Turistica

Tutti i giorni ore 9.30-19.30

• Castel Sant’Angelo - Piazza Pia

• Santa Maria Maggiore - Via dell’Olmata

• Piazza Sonnino

• Via Nazionale - altezza Palazzo delle Esposizioni

• Piazza Cinque Lune

• Via Minghetti

• Visitor Centre - Via dei Fori Imperiali | Tutti i giorni ore 9.30-18.30

• Fiumicino Aeroporto Leonardo Da VinciArrivi Internazionali - Terminal C | Tutti i giorni ore 9.00-19.00

• Stazione Termini - Via Giolitti, 34Interno Edificio F / Binario 34 | Tutti i giorni ore 8.00-21.00

• Aeroporto “G.B. Pastine” di Roma (Ciampino)

• Lungomare P. Toscanelli - Piazza A. Marzio (Ostia Lido)

Call Center Ufficio Turismo tel. +39 06 06 06 08

Centralino Comune di Roma tel. +39 06 06 06

www.comune.roma.it

Comune di RomaTurismo

Via Leopardi 2400185 Roma