+ p. Giuseppe -...

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È stata lanciata online una petizione pubblica per inserire nella Costituzione l' impeachment per il Presidente del Consiglio in caso di suo vistoso squilibrio psichico. Firmo. Purché abbia valore retroattivo. .Non possiamo per- mettere che sia il priva- to a gestire l’acqua: si finirà come con la benzi- na, con rincari sempre più forti. Andiamo a votare e votiamo si. Ditelo anche ai fedeli e agli amici. + p. Giuseppe

Transcript of + p. Giuseppe -...

È stata lanciata online una petizionepubblica per inserire nella Costituzionel' impeachment per il Presidente delConsiglio in caso di suo vistososquilibrio psichico. Firmo. Purché abbiavalore retroattivo.

.Non possiamo per-mettere che sia il priva-to a gestire l’acqua: si

finirà come con la benzi-na, con rincari sempre piùforti. Andiamo a votare evotiamo si. Ditelo anche aifedeli e agli amici.

+ p. Giuseppe

02la RivieraDOMENICA 5 GIUGNO2011

elocemente, permettetemi diappuntarmi al petto una medaglia:ho affermato, mettendoci la facciae subendo una lunga presa in giro,a dicembre 2010 che Giuliano Pisa-pia sarebbe stato il nuovo sindaco

di Milano. La mia certezza poggiava su una seriedi considerazioni di carattere locale e nazionaleche sarebbe lungo riprendere, ma che sono statespiegate nei giorni e mesi scorsi sulle pagine deLa Riviera. A elezioni concluse voglio soffer-marmi su uno dei fattori che ha determinato lasconfitta di Berlusconi, prima che della Moratti.A politici, politologi e sondaggisti è sfuggito ilfattore C. Se si prendono singolarmente, ognu-no degli elementi della debacle pidiellina appa-rirà determinante, è ovvio che in questo senso lamia analisi non abbia un valore assoluto. Voglioperò analizzare una componente elettoraleimportante, che con l'astensione o con la sceltaha fatto vincere Pisapia. Il corpo elettorale cala-brese, il fattore C. Una comunità che ha un pesoconsistente a Milano, fatta di professionisti,imprenditori e commercianti, questa la tipologiadei calabresi residenti nel capoluogo meneghi-no. Per chi hanno votato? O, perché non hannovotato. Ho vissuto abbastanza a Milano perrispondere io stesso alle mie domande. Lasceròche a farlo sia però un professionista, che vive elavora da anni a Milano. Giuseppe fa l'avvocato,risiede in città da quasi trent'anni. Gli lascio fareuna riflessione che a me sembra illuminante.

“Ho vissuto a Milano gli anni ottanta,novanta, il decennio scorso e l'attuale. La Mila-no dei miei inizi era una città aperta, accoglien-te, una terra delle opportunità, in cui tutti si sen-tivano parte. Era socialista, di quel socialismobuono del Craxi migliore, dei primi anni. LaCalabria emigrata era per la stragrande maggio-ranza di sinistra, in altri posti votava PCI, in cittàsceglieva il PSI. L'arrivo del giustizialismo e dellagioiosa macchina da guerra di Occhetto avevalasciato orfani di Craxi i calabresi ambrosiani,che si sono spostati in massa a Forza Italia, con-fidando nella promessa di Berlusconi di mante-nere libera e moderna la città. I calabresi eletto-ri hanno continuato per anni a ridare fiducia alladestra, nonostante i movimenti di stomaco sifacessero sempre più forti. Sono stati in apnea.La città ha continuato a chiudersi, a incupirsi.Non c'erano alternative a sinistra, o si votava o cisi asteneva. Poi a dicembre è arrivato Pisapia,uno di sinistra per davvero, leggermente chic mapersona perbene, coerente, poco incline alla

logica partitica. Come per altri, anche per i cala-bresi si è aperta la speranza. Giuliano torna aparlare di porte aperte, di accoglienza, di garan-zie. Dall'altra parte c'è la Moratti, il PDL, laLega: paura, egoismi, chiusure, manette. Si, per-ché il PDL parla sempre più di manette, di giu-stizialismo, ma solo per gli altri, soprattutto sepersone comuni, meglio ancora se calabresi. Lapolitica di destra fa paura, ai socialisti, ai liberta-ri, alle persone libere. I calabresi rientrano inquesta tipologia. La campagna violenta e orripi-lante, che con la scusa della lotta alla 'ndranghe-ta ha messo all'indice migliaia di calabresi chehanno contribuito a far grande Milano, ha fattoil resto. Pisapia è libertario, socialista e libero. Icalabresi sono tornati socialisti. Perché la vittoriaè solo di Giuliano, non è del PD, ma neanche diVendola, non si illuda il matador delle Puglie.Anzi, senza la coalizione politica che lo circondae che fa paura quanto la destra, Pisapia avrebbefatto il pieno di voti al primo turno, convincen-do tanti astensionisti che diffidano dei suoi com-pagni di viaggio. In definitiva, abbiamo convin-tamente votato Pisapia perché ultimamente aMilano ci sentivamo stranieri, addirittura le listedella destra sono state sfoltite dai calabresi per-ché non le infettassero. Con lui abbiamo la spe-ranza di tornare a essere milanesi, per come inparte ci sentiamo. Siamo fiduciosi, ma solo nellasua persona”.Non commento l'analisi di Giuseppe, lascio a voiil giudizio. Aggiungo una mia conclusione. Mila-no unisce le territorialità italiane, oltre che stra-niere, è un laboratorio. Quello che è successo sipuò replicare. E se solo si togliesse dai piediun'insopportabile classe politica di sinistra, ilberlusconismo finirebbe in un attimo. Ma fini-rebbe anche l'arroganza e l'ottusità di una sini-stra lontana dalla gente. Fuori Sansone e fuori iFilistei. Questo è il messaggio di Milano. I cala-bresi hanno scelto a Milano, perché potevanofarlo. Non l'hanno fatto a Reggio, perché nonavevano scelte o forse perché ancora sono trop-po vili per non aver bisogno del favore di unamico. Anche in Calabria i calabresi in testasono libertari e socialisti, ma non sono liberi. Unpo' di coraggio, e un po' di pazienza. Continui ladestra a vedere la Calabria come puro fatto cri-minale, continui a dare alla nostra terra interlo-cutori come Alfano e Maroni e presto avrà sor-prese amare. Raffa è un fuoco di paglia, elettodal 15% dei reggini. Arena è il frutto dell'occu-pazione Scopellitiana, non è figlio dell'amorema del bisogno.

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DOMENICA5GIUGNO2011

Terremoto politico

A politici, politologi esondaggisti è sfuggito ilfattore C, che nulla ha

a che fare con il fattore ‘N

Il corpo elettoralecalabrese, un po’ per scelta

e un po’ per astensione,ha fatto vincere Pisapia

MILANO SOTTOSOPRAVGIOACCHINO CRIACO

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VENERDI 27MAGGIO2011

REFERENDUM/ “Due SI per l’Acqua Bene Comune”

la settimana

A propositodi...Rose di maggio

Due grandi manifestazioni pro-mosse dalla Regione Calabria:Settimana Italiana e Museumsu-ferfest che si terranno a Fran-coforte in due momenti diversi; ilprimo evento dal 30 luglio al 7agosto e il secondo dal 26 al 28agosto con lo scopo di presentareil territorio calabrese e i suoi pro-dotti tipici.La Regione Calabria, in collabo-razione con l' Assessorato Pro-

grammi Speciali U.E. e la Cameradi Commercio Italiana in Germa-nia, ha promosso la partecipazio-ne delle imprese calabresi aglieventi fieristici che si svolgerannoa Francoforte in occasione della“Settimana Italiana” e della“Festa dei Musei”, in modo dacreare una forte collaborazione

tra le impresecalabresi e glioperatori tede-schi.L'accordo pre-vede la valoriz-zazione del ter-ritorio calabre-se in Germa-nia, in quantola Calabria,risulta esserecollegata ad un

contesto economico poco dinami-co. L'attività intende risvegliare gliinteressi degli imprenditori e delleistituzioni estere con l'intento difarli investire nella nostra regione.La manifestazione sarà ospitatada una delle maggiori piazze diFrancoforte, la Hauptwache, dasempre nodo principale del tra-sporto pubblico locale ma anchecentro mondano della città.La “Festa dei Musei” è una gran-de festa culturale in Europa, cheoffre musei, tanta musica e la pos-sibilità di degustare specialitàgastronomiche.Per maggiori informazioni è possi-bile consultare il desk Calabriaoperante presso gli uffici dellaCCIG di Francoforte, Berlino,Colonia e Lipsia.

Maria Grazia Badolato

Nell'ambito delle iniziative per la campagna referendariapromossa dal comitato “2 SI per l'Acqua Bene Comu-ne”, Sabato 28 maggio si è tenuta a Cosenza un'impor-tante manifestazione, durante la quale sono state espo-ste, attraverso dettagliate notizie, le drammatiche con-

seguenze che la privatizzazione dell'acqua porterebbe in Calabria,come è stato, anche, evidenziato da recenti inchieste pubblicatesulla stampa nazionale. È stato, inoltre, citato come esempio daseguire il comune di Saracena che ha dimostrato come, nonostantel'attuale legislazione in materia, sia ancora possibile una realegestione pubblica dell'acqua in molte realtà della nostra regione. Ilcomitato ha tenuto a sottolineare che:«soprattutto, però, c'è statol'intervento di Alex Zanotelli, senz'altro il più noto tra i promotoridi una campagna referendaria che nasce dal basso, non ha leader,e per questo non si riesce a incasellare nei classici, triti, schemi poli-ticisti tanto cari a certi mezzi d'informazione. Le parole di Alexhanno rapito i partecipanti di una piazza XI Settembre traboccan-te, ed hanno avuto ampio risalto sui giornali e le TV locali. Unicoassente, ancora una volta, il TG Calabria».In merito all'assenza della testata Rai calabrese il comitato ha usatotoni duri:« Il boicottaggio da parte del servizio pubblico della cam-pagna referendaria è sempre più palese: ne abbiamo avuto chiareavvisaglie già lo scorso 4 dicembre quando, in seguito al servizio cherendeva conto di un corteo composto da migliaia di persone per levie di Cosenza, è stato dato ampio spazio in studio al Presidentedella Sorical, dandogli modo di profferire una serie di gravi inesat-

tezze, senza concedere alcun diritto di replica. Ora, in piena campa-gna referendaria, è concesso uno spazio praticamente nullo allenumerosissime manifestazioni che si susseguono nel territorio.Siamo stati costretti a tenere un sit-in sotto la sede della RAI regio-nale, e in occasione dell'iniziativa con Zanotelli abbiamo inondatola redazione di mail, telefonate e fax. Ma anche stavolta si è ritenu-to forse più importante “coprire” l'ennesima sagra della porchetta,piuttosto che dare notizia di uno dei più importanti eventi pubblicidella campagna referendaria a livello regionale, promosso da uncomitato che, è bene ribadirlo, rappresenta a tutti gli effetti fino al12 e 13 giugno un organo costituzionale dello Stato». Il comitato ha chiuso ricordando che: «la battaglia per l'acqua pub-blica è una battaglia di democrazia. E noi riconquisteremo, anzistiamo già riconquistando, gli spazi di democrazia che ci sono nega-ti. Pretendiamo che il servizio pubblico fornisca una coperturaampia ed esaustiva alla campagna referendaria. Altrimenti ci trove-remo costretti a sottolineare nelle sedi opportune in modo certa-mente civile, ma ancora più evidente e rumoroso, la nostra disap-provazione per il comportamento scorretto del TG Calabria. Si scri-ve acqua, si legge democrazia!».Recentemente padre Alex Zanotelli ha rivolto alle comunità cristia-ne un appello affinché s'impegnino a difendere “sorella Acqua”come diritto fondamentale umano. Noi facciamo un appello, a chidi dovere, per la difesa di “mamma Rai” come bene pubblico dilibera informazione.

Pietro Criaco

“Il TG Calabria boicotta i referendum sull'acqua”

Entra una sola donna al Consiglio provinciale. Si tratta della dottoressa Maria AlessandraPolimeno, candidata della lista “Popolari Liberali”. Psicologa e psicoterapeuta, ha frequentatodiversi corsi di specializzazione e in atto lavora presso l'ASP 5 di Reggio Calabria. Se non solo il rosso, ma almeno il rosa non sarà cancellato, avremo una donna assessore. E perché no vicepresidente? Noi ce lo auguriamo, ma dipende dal Presidente Raffa.

MARIAALESSANDRAPOLIMENO, PERCHÈ NO VICEPRESIDENTE?

Meglio sarebbe dire minoran-ze, perché di questo si tratta.Da lunedì scorso una rappre-sentanza minoritaria guiderà laprovincia di Reggio Calabria,

come definire altrimenti la vittoria di Raffa,espressione di un calabrese su sette aventidiritto al voto. Alle urne nel secondo turno,per il ballottaggio, sono andati a votare il34% dei reggini, escluse schede nulle e bian-che, poco più della metà di loro ha scelto lacoalizione di destra. Tutto legittimo, è ovvio.Ma il settanta per cento dei reggini non harappresentanza politica, e nutro seri dubbiche anche fra i votanti ci sia piena soddisfa-zione. La politica è diventata un fatto dipochi, privato oserei dire. Per essere popola-re, in sintonia con le mie origini, direi che sela cantano e se la suonano da soli. Peccatoche siamo, però, costretti ad ascoltarli, daspettatori paganti. Direte voi che sonoincontentabile, che vi ho rotto per mesi lescatole sull'impossibilità della scelta, e orache sordi ai richiami dei compari siete rima-sti sui divani consunti, rifiutando la proscri-zione, ve la meno con la storia della mino-ranza sudicia. No, nonostante sappiate benele mie sinistre tendenze politiche, sono con-tento della vostra desistenza, perché si hadiritto sempre a scegliere il meglio e mai ilmeno peggio. Morabito è una degna perso-na, ma non basta essere perbene. Le squa-dre politiche devono nascere come espres-sione del territorio, le candidature devonoessere una conquista e non un dono. Fino aquando ciò non avverrà, destra, sinistra ecentro pari sono. E' finito il tempo dei ricat-ti, scegli me se no sale l'avversario. Voi sietestati chiari, o candidati presentabili o divano.E un piccolo elogio ve lo siete meritati. Nondormite sugli allori, però. Cari sudici il passoulteriore che vi si chiede è lasciare i divani,spegnere pc e tv, e partecipare alla vita poli-tica. Proponete, e proponetevi. Mettete finealle ridicole elites politiche delle nostre con-trade. La politica, la cosa pubblica, son ditutti e non di pochi. Piazze, convegni, circo-li. Iniziate a frequentare i luoghi e le perso-ne. Questa settimana vi do una carezza e unpugno. L'estate è alle porte sudici, chissà chenon facciate ancora in tempo a salire sultreno della rivoluzione. Per adesso state aguardare la locomotiva che passa, c'è Raffache ci saluta dal finestrino e neanche il ventosmuove i suoi capelli, incrostati dal gel.

Maggioranze sudiceGIOCCHINO CRIACO

NORDICI E SUDICI

Calabresi in Germania

5la Riviera

VENERDI 27MAGGIO2011

MATTEO RASCHELLA.

Si chiama Stefania Staltari, ha 19 anni e vive ad Esch sur Alzette, ma le sue origini sono chiara-mente calabresi (papà di Gioia Tauro), come si può notare dall'entusiasmo con cui parla dellaterra di cui è molto gelosa. Stefania sogna di diventare architetto, parla 4 lingue e si è aggiudica-ta la fascia di più bella italiana del Granducato al termine di una serata ricca di emozioni che siè svolta sabato 14 maggio a Mamer presso il CentreCulturel Kinneksbond a pochi chilometri dalla capitaleLussemburgo. Protagoniste assolute, le 14 giovani can-didate al concorso che nel corso dell'intera serata,hanno sfilato e danzato con abiti da sogno e si sono fatteconoscere dal pubblico, circa 400 spettatori presenti insala. Bellezza, ma anche talento innato (tutto italiano)come quello di Alessia Friggione e di Moreno Pizzoni,i due giovanissimi ospiti musicali della serata che hannoriscaldato la platea con le loro interpretazioni. Durantela serata è stata protagonista anche la danza di alto livel-lo con Elena, già finalista al campionato di Francia evincitrice della gara di ballo "Shake ton Booty" perMTV, che insieme a Julio, ballerino e coreografo domi-nicano, ha interpretato un tango e una virtuosisticasalsa. Il verdetto finale è stato decretato da una giuria tutta al femminile. Tranne il presidentenon votante Tom Moes. Stefania ha anche riportato la fascia di Miss Eleganza, mentre con iltitolo di Miss Optimalinea è stata premiata Isabella Piccolo (20 anni, Basilicata). Seconda e terzaclassificate al titolo di Miss Italia Lussemburgo 2011 rispettivamente Anastasia Pierucci (17 anni,Marche) e Deborah Airoldi (20 anni, Abruzzo).

IL DIAVOLO NERO

La storia elettorale del centrosini-stra si ripete con qualche variantenon significativa. Vediamo. Nelleelezioni per il rinnovo del Consi-

glio regionale nessuno degli assessori dellaGiunta Loiero è stato rieletto. E nelle ele-zioni per il rinnovo del Consiglio provincia-le se ne sono salvati un paio. Tra gli abbattu-ti più noti: Santo Gioffré, che pure avevasviluppato un notevole lavoro nel campodella Cultura, e Attilio Tucci, che si era volu-to segnalare con la realizzazione del Museodella ‘Ndrangheta, la quale, evidentemente,s’è voluta vendicare. Nell’elenco dei cadutianche l’assessore alle attività produttive,Antonio Scali, a noi caro per la sua sempli-

cità e la sua modestia. E, insieme a lui,Rocco Agrippo, sfumato nell’ombra, dopoessersi sospeso dalla carica, e promotore,insieme a Bernardo Russo, della lista Mpa-Socialisti, che non ha raggiunto il quoziente.Che cosa dovremmo dedurne? Che gli elet-tori, più che il Presidente uscente, hannointeso bocciare l’operato della giunta di cen-trosinistra? O che, nel giudizio degli elettori,entrano fattori e ragionamenti e fantasie cheprescindono del tutto da come si è ammini-strato? Quale è allora la lezione da trarre dai fatti oalmeno la fraterna consolazione, che man-diamo ai consiglieri di maggioranza, che giàmugugnano per non essere stati promossiassessori? Allah è grande e Raffa, che ne èil suo profeta, li ha tenuti lontani con pater-no amore preservativo dalla poltrona asses-sorile, molesta chi vi siede. Il che non haavuto e non ha bisogno di dimostrazione. Echi ride oggi piangerà domani, laddove chipioange oggi riderà domani. Secondo la dia-lettica della storia dell’intramontabile CarloMarx.

Assessori, k.o

REFRAIN

ROLAND GARROS: UN SIDERNESE CONSOLA LA SCHIAVONE

GRANDE SLAM / La volée di Sergio Cremona

Una Francesca Schiavone decisamente arrabbiata edelusa dopo il 6-4 - 7-6 che la cinese Na Li gli ha inflitto ieripomeriggio sul centrale parigino. Ci ha pensato SergioCremona, un sidernese purosangue, a placare lafuoriclasse italiana. Ciliegina sulla torta Alexandra Cardinale

È

L’ex direttore di Calabria Ora si rituffa nelmondo dell’editoria con “il Corriere dellaCalabria” che, molto probabilmente, arriveràin edicola ogni venerdì a partire dalla metà digiugno. La notizia della nascita di questonuovo organo d’informazione, attraverso isocial network e i siti d’informazione locali,sta facendo il giro della rete. Sarà un settima-nale di ottanta pagine caratterizzato da unagrafica “aggressiva, moderna e intrigante”.

Paolo Pollichienitorna in edicola

Miss ItaliaCalabrese

in Lussemburgo

Si chiama StefaniaStaltari e suo papà èdi Gioia Tauro. Sognadi diventare architetto,parla 4 lingue ed è lapiù bella italiana delGranducato

DOMENICA 5 GIUGNO2011 la Riviera 6

L’editoriale

Non ci ho credutoPASQUINO CRUPI

l Pdl di Scopelliti mancava laconquista della Provincia,amministrata dal centrosini-stra, per fare tris. Così è acca-duto. Come si spiega? Ci sonospiriti bizzarri e sbarazzini che

non accettano mai la lezione dei fatti, e sidedicano a gustose interpretazioni, di questosapore antico: non è stato il Pdl a vincere, masiamo stati noi a perdere. Non apparteniamoa questa categoria, più comica che tragica. Néintendiamo sostituire i fatti con le interpreta-zioni. E i fatti sono qui a dire, senza diritto direplica, che il centrosinistra è stato sconfittoperché il fronte residuo rimasto, dopo laseparazione di Sel e Idv, non ha mai credutoa liste presentate e nel corso della campagnaelettorale- primo e secondo turno- che potes-se vincere, che potesse ancora vincere. Con latesta, tintinnante dal cupio dissolvi, non solonon si vince, ma si stenta anche a combattere:a meno che i moderni politici non ci convin-cano che la battaglia la si fa in televisione econ comunicati-stampa. Il centrosinistrapoteva vincere, nonostante la larga forbicetra Raffa e Morabito al primo turno: 46%contro 26%. La straordinaria rimonta diMorabito che giunge al traguardo con il47,33% rispetto al 52,66% di Raffa , se non èuna prova , è certamente un sicuro indizio. Imiracoli non li fa solo San Gennaro. A Napo-li la situazione al primo turno era aritmetica-mente più sfavorevole che a Reggio Calabria.Lì De Magistris ha vinto, qui Morabito haperso. Per l'evidente ragione che bisogna cre-dere ai miracoli se si si vuole che avvengano.A Napoli s'è creduto, a Reggio Calabria no.Non è anomala la Calabria, non è anomalaReggio Calabria. Anomala è la classe dirigen-

te del centrosinistra, pure indebolito dalladissidenza di Giuseppe Bova e di Idv e Sel.Una classe dirigente , dominata dal sentimen-to del dover perdere, non è più tale, ma unceto politico a rimorchio del Pdl, e può soloconsolarsi con Milano e Napoli. La qualeoffre una simmetria perfetta con ReggioCalabria: il Pdl non riesce a conquistare lacapitale del Sud atrocemente male ammini-strata dal centrosinistra e il centrosinistranon riesce a vincere nella città della FataMorgana, torturata da un modello, che esistesolo nella fantasia dei suoi propagatori. Ma,se non si vince dove l'avversario è azzoppatodal modo di governare, dove? L'interrogati-vo riguarda soprattutto il centrosinistra especialmente il Pd, messo in croce come nonmai, e oltre ogni misura.Certo, non sempre si può vincere. Ma questose lo possono consentire i partiti e gli schie-ramenti che sanno stare all'opposizione, checredono nel valore dell'opposizione, checonoscono quante conquiste hanno realizza-to il Mezzogiorno, la Calabria, Reggio Cala-bria all'opposizione. Non è cosa che possariguardare il centrosinistra né, tanto meno, ilPolo di centro, già disfatto come neve, neppu-re sfiaccata dal sole, e nel secondo turno nelladisponibilità del Presidente Raffa. Granrazza di meridionalisti.Infine.Non vogliamo essere uccelli di mal'augurio.Noi, cioè, non ci auguriamo, da democratici eda meridionalisti, che il Presidente Raffavada incontro a guai e che crei guai. I qualiandrebbero a danno delle già stremate popo-lazioni di Reggio e Provincia. Ci auguriamoesattamente il contrario.Auguri di buon lavoro, Presidente Raffa.

A

GIUSEPPE SCOPELLITI

Politico, Laureatoin Economia e

Commercio,editorialista, dal 30

marzo 2010 è ilpresidente della

Regione Calabria.

GIUSEPPE RAFFAPresidente dellaProvincia diReggio Calabria, èstato eletto alballottaggio controGiuseppeMorabito

Luigi De Magistris Giuseppe Morabito Giuliano Pisapia

07la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011

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la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011 la Riviera 8

PRIMO PIANO/La centrale elettrica di Saline Joniche

NICODEMO ANGÌ

Potremo un giorno dire: verde come il carbone?Se il progetto della centrale che dovrebbe sorgerea Saline Joniche fosse veritiero allora si, un giornoil “verde” potrebbe adattarsi anche al carbone.L'area in questione ha una storia vista diverse altrevolte, dato che è il sito dove Liquichimica costruìuno stabilimento grazie ai finanziamenti del “Pac-chetto Colombo”, ideato e realizzato per placarel'ira degli abitanti di Reggio Calabria, fra il '70 e il'71, quando il capoluogo fu spostato a Catanzaro.L'impianto doveva produrre bioproteine per man-gimi ma la produzione, iniziata con l'acido citrico,fu poi bloccata dal Ministero dell'Ambiente per ilpericolo di agenti cancerogeni: il fallimento defini-tivo arrivò nel 1977. Dopo decenni di abbandono,con la conseguente semidistruzione dell'annessoporto, necessario per il rifornimento dei materiali,si hanno varie traversie e l'arrivo, nel 2006 dellaSEI (Saline Energie Ioniche), una società cheannovera come azionisti diverse imprese attive nelsettore dell'energia (REPOWER A.G., GruppoHERA, Foster Wheeler Italiana e Apri SviluppoS.p.A). La società ha acquistato una parte dell'a-rea - 320.000 mq - proponendo di costruire unimpianto a carbone da 1.320 Mw elettrici.

PERCHÉ IL CARBONE?SEI spiega che l'Italia ha in generale la necessità didiversificare il suo mix energetico, riducendo lasua eccessiva dipendenza dal gas naturale e dalpetrolio. Con il nucleare che sembra ormai quasifuori gioco, l'idroelettrico ed il geotermico quasicompletamente sfruttati e le rinnovabili (solare eeolico in particolare) ancora troppo aleatorienella resa, il carbone sembra un buon “ponte” per

portare i fabbisogni energetici dalle fonti tradizio-nali alle future e più affidabili rinnovabili.Ma perché Saline Joniche? La distribuzione dellecentrali a carbone in Italia mostra che gran partedel Meridione non ne ha, dato che le due più “aNord” sono a Brindisi. Il Sud evidenzia anche unadipendenza quasi esclusiva dal gas, con effettideleteri per il prezzo dell'energia elettrica.Il carbone proviene mediamente da Paesi più sta-bili rispetto a quelli produttori di petrolio e questocomporta prezzi meno elevati e più stabili e forni-ture più costanti. Le riserve di carbone disponibilisono stimate intorno ai 900 miliardi di tonnellate,potenzialmente in grado di garantire circa 150/200anni di approvvigionamento con i consumi attua-li, senza contare che le risorse, relative a siti nonancora sfruttati, ammonterebbero al quintuplodelle riserve.Cifre tranquillizzanti, quindi, che però non rispon-dono alle cruciali questioni dell'impatto ambienta-le (il territorio calabrese è piuttosto fragile in talsenso) e delle emissioni, siano esse di gas-serra odi altro tipo. Il progetto SEI dettaglia diverse con-tromisure, già a partire dalla movimentazione delcombustibile. Tutto il trasporto del carboneavverrà infatti in strutture automatiche chiuse,nelle quali la pressione sarà inferiore rispetto aquella atmosferica in modo da minimizzare ladispersione di polveri lungo il percorso verso lecaldaie. Il rendimento di queste ultime, grazie aduna tecnologia evoluta, sarà superiore al 45 % peruna sorta di risparmio energetico “a monte” einteressante è la predisposizione all'utilizzo di bio-masse fino al 5% dell'energia termica in entratanell'impianto.I fumi saranno trattati per diminuire le ceneri e gliossidi di azoto e zolfo fino a valori molto inferioriai limiti previsti oggi. Le prime - madri del “parti-

Bernardo Russo, attualmente Consiglierecomunale a San Lorenzo (RC), ha ricoper-to in passato anche il ruolo di Consigliere eAssessore alla Provincia di Reggio Cala-bria. La sua lettera esprime una chiara con-trarietà all'ipotesi della centrale di SalineJoniche.“Ho sempre avuto a cuore le sorti delnostro territorio e proprio per questo nonaccetterò mai l'idea che su di esso possaessere realizzata una centrale a carboneche, ho il vivo timore, potrebbe minarne lebellezze paesaggistiche, naturali edambientali, violando quella che è la nostravocazione: il turismo. Circa un anno fa, persensibilizzare tutta la Provincia al problemaho scritto ai 97 sindaci del nostro compren-sorio chiedendo di dire la loro. La maggiorparte ha risposto dichiarandosi contrariaalla realizzazione di una centrale a carbonea Saline. Vorrei ricordare che proprio intor-no all'Area in cui dovrebbe sorgere l'im-pianto progettato dalla multinazionale sviz-zera Sei, insistono ben cinque aree Sic (sitidi interesse comunitario). Anche per que-sto credo che sia scellerato pensare di rea-lizzare questo impianto in un contesto dicosì grande storia e fascino ambientale epaesaggistico. Il giudizio di Valutazione diImpatto Ambientale spetta al Ministero

dell'Ambiente per cui la nostra terra, inquesta vicenda, è ancora una volta sotto ilgiogo dei potenti, del duo Berlusconi -Bossi. Insieme ad Omar Minniti, abbiamopromosso una serie di idee per l'Area diSaline, cercando di stimolare gli attori diquesto territorio a fare proposte alternativea questa che potrebbe deturpare l'indole diquesta zona.La Regione Calabria, in passato, parevaesprimersi per il "no" al carbone. Oggi,però, notiamo come questa linea stia, peri-colosamente, ammorbidendosi. In campa-gna elettorale molti candidati del centrode-stra si sono detti possibilisti ed addirittura afavore. Non possiamo accettare questeposizioni come non possiamo accettarequesto scempio in nome di uno svilupposventolato ai quattro venti senza alcunaprospettiva concreta.Per aiutare lo sviluppo di questo territorio sipuò fare molto altro: attingere dai FondiPils, a disposizione dei Comuni, e ai FondiFas, anche se sembra li vogliano usare tuttisulla Salerno - Reggio Calabria. In più, perriqualificare il porto di Saline Joniche, laRegione ha stanziato un milione di euro ela Provincia cinquecentomila euro. La Cen-trale vorrebbe invece dire tagliare le gambea queste e altre possibili ipotesi di sviluppo.

Si teme l’impatto sul territorio

SEGRETI E VERITÀ

la Riviera 9

Sarà proprio la Calabria uno dei banchi-prova di una nuovagenerazione di centrali a carbone? Potrebbe essere così, se il

progetto SEI andasse in porto

colato” - saranno abbattute con filtri e inviate acontenitori per lo stoccaggio ed il riutilizzo nel set-tore cementiero. Gli ossidi di azoto, quegli NOxprodotti anche dai motori Diesel, saranno ridottiiniettando ammoniaca e ossigeno in una sorta dicatalizzatore che li trasformerà in vapore acqueoe azoto, il gas più diffuso dell'atmosfera. Gli ossididi zolfo saranno limitati sia ab originem, usandocarbone con meno dell'1% di zolfo, sia facendolireagire in una sospensione acquosa di calcare conformazione di gesso.E la famosa-famigerata CO2? L'anidride carboni-ca è trasparente alla luce visibile ma opaca neiconfronti dei raggi infrarossi, che sono la parte diradiazione elettromagnetica che trasporta il calo-re. In questo modo si intrappola il calore del solenell'atmosfera: l'incremento della temperaturadell'aria diventa così dannoso ben prima che l'au-mento della CO2 porti a difficoltà respiratorie.

LUCI E OMBRESEI comunica che il progetto “contempla la pre-disposizione della Centrale per la cattura dellaCO2 prodotta (CO2 capture ready) con il 100%dei fumi trattati. Questo vuol dire che quando ilquadro normativo disciplinerà processi e tecnolo-gie di cattura e stoccaggio, la Centrale sarà giàpronta a dotarsi di queste tecnologie”.È questo uno dei punti più problematici, insiemealla vicinanza a diversi siti d'interesse comunitario(i cosiddetti SIC). Perché non dotare subito la cen-trale di meccanismi di riduzione della CO2, riser-vandosi poi di adeguarli alle norme future? Lacosa stride anche con la dichiarata volontà di met-tere in equilibrio gli impianti ed il paesaggio e diriqualificare l'area, compreso il porto. Si prevedeanche un esteso utilizzo del verde e un’importan-

te ricaduta occupazionale, stimata in 850 personemedie in fase di costruzione mentre a regime sonostimati 140 dipendenti e 340 lavoratori nell'indot-to. Altro punto è il grande prelievo d'acqua dimare per il raffreddamento degli impianti: se l'ac-qua raffredda poi si riscalda... con quali effettisulla fauna e la flora marina?Ad oggi SEI ha ottenuto il placet del ministerodell'Ambiente mentre quello dei Beni Culturaliha opposto un no, motivandolo principalmentecon la possibile esistenza di siti archeologici nell'a-rea e nel rischio che il necessario elettrodotto adalta tensione - porterà l'elettricità alla dorsale tir-renica - nel suo percorso possa lambire altri sitiSIC. SEI ha già manifestato la disponibilità dell'a-zienda sia a rivedere il percorso dell'elettrodottosia a eseguire ulteriori sondaggi archeologici oltrea quelli già effettuati, che hanno dato esito negati-vo. L'area scelta ha già ospitato un'industria: leindagini erano o non erano state fatte all'epoca?Se si se ne deduce che l'insediamento Liquichimi-ca era regolare e quindi potrebbe insediarsi anchel'impianto SEI. Se la risposta è “no” perché si sono(colpevolmente) omessi i controlli all'epoca e li sivuole fare oggi? Anche l'obiettare che l'elettrodot-to possa “lambire” le aree SIC sembra un tantinopretestuoso...Le amministrazioni locali (vedi la lettera di B.Russo) si oppongono ma l'area non ha mai avutoun grande sviluppo turistico e poi, se l'impiantorispetta i limiti di legge, perché bocciarlo apriori-sticamente?Situazione ancora fluida, come si può vedere:come andrà a finire? E, soprattutto: quale saràl'effettivo impatto ambientale di questo impianto,potenzialmente in grado di contribuire allo svilup-po del basso Jonio Reggino e di molte aree meri-dionali?

Un voce a favore della centrale di SalineJoniche nasce dall'organizzazione sindacaleFILCTEM-CGIL del Comprensorio Reg-gio Calabria_Locri che, al termine delComitato Direttivo del 26 maggio 2011, haprodotto un documento del quale riportia-mo un sunto: “Il dibattito ha evidenziato le difficoltà eco-nomico-produttive in cui versa la Calabria ein particolare la provincia di Reggio per cuiè sentita e condivisa la necessità di rilanciarel'azione sindacale. L'analisi dei settori pro-duttivi nella provincia di Reggio Calabria èpreoccupante, soprattutto nel manifatturie-ro: come dirigenti sindacali riteniamo priori-taria la difesa dell'occupazione sia riferita aigrandi gruppi come ENEL ed ENI sia rela-tiva a siti da riconvertire. Per l'energia noivogliamo promuovere la possibilità di faresistema e filiera, cogliendo l'occasione che laridefinizione del piano Energetico Ambien-tale Regionale offre per inquadrare l'energiacome strumento dello sviluppo del territo-rio. Il nostro impegno sarà anche a favore di unacomunicazione franca - senza pregiudizi eretorica - verso la promozione dell'accettabi-lità sociale dei siti di produzione e delle reti,troppo spesso il vero ostacolo agli investi-menti del settore. La Filctem, esperta nel

settore energetico, si impegna quindi a favo-rire una discussione con la Società Sei perl'impianto di generazione elettrica a SalineJoniche. In quanto sindacato non possiamoesprimere giudizi sui quali non abbiamocompetenza e responsabilità e rispettiamo iSoggetti istituzionali che hanno invece stru-menti e competenze per le necessarie valu-tazioni di compatibilità ambientali e sanita-rie; siamo comunque interessati a valutareogni progetto che può portare vantaggi alterritorio senza strumentalizzare i pareri diimpatto ambientale con giudizi che vanno aldi là dei parametri di leggi nazionali ed euro-pee. La nostra valutazione dei vantaggi sociali edeconomici del progetto della Società SEIper la costruzione della Centrale di SalineJoniche - una proposta che bonificherebbeun territorio attualmente abbandonato, tea-tro per decenni di vuote promesse politiche- ci trova quindi favorevoli. Considerato l'in-vestimento economico di 1.200 milioni dieuro si auspica, alla fine del già iniziato itervalutativo dei parametri di sicurezza e dicompatibilità ambientale, una sensibilità isti-tuzionale che possa vigilare e favorire, in untavolo di concertazione, la legalità e la tra-sparenza nella gestione degli appalti e delleassunzioni del personale.”

La CGIL è pro Centrale

ANTONIO CORMACI

Una soleggiata e afosa mattina, il mare splen-dente, si raccoglie il necessario e si va in spiag-gia. La buona volontà è tuttavia stroncata da unfastidiosissimo olezzo fognoso che invade l’ariae la rende irrespirabile. Spiacevole a dirsi, maquesta è l’atmosfera delle spiagge del litoralereggino, recuperato negli ultimi anni , e che,tuttavia, continua a presentare i soliti problemi,ovvero l’inquinamento a causa degli scarichi neiprincipali corsi d’acqua della città: l’Annunzia-ta, il Calopinace e il S.Agata. Già nel 2009 il Ministero della Salute avevareso pubblici i dati circa le più importanti spiag-ge italiane, ponendo divieti di balneazione inalcune di esse, tra le quali c’erano anche lespiagge di Pellaro, Catona, e quelle del litoraledel lungomare Falcomatà. Non ci sono proget-ti di Waterfront o riqualificazione che tengano.I problemi del litorale reggino sono altri. L’am-ministrazione, in data 5 e 23 giugno 2009 pub-blicò sul sito del Comune due ordinanze cheriguardavano, la prima (la numero 25), il trat-to antistante il Lido Comunale e la Villa Zerbi,la seconda (la numero 27) il tratto di GallicoLimoneto, Pentimele, Circolo Nautico, Torren-te Annunziata, Torrente Menga e Lume di Pel-laro, con tanto di indecifrabili coordinate geo-grafiche. La politica comunale a riguardo èstata, dunque, assai aleatoria e priva d’interven-ti concreti. Tant’è che da due anni non si vedela traccia di una segnaletica adeguata. Eppure,i lidi e le attività commerciali sul lungomaresono fiorenti, ciò a rischio e pericolo di una cit-tadinanza decisamente poco informata e checontinua a bagnarsi tranquillamente in questeacque. Secondo una ricca documentazione fotograficae non solo, è possibile stabilire dove va a finiregran parte della fogna reggina: in mare. Neipressi del Lido comunale, è lampante la pre-senza di allacci abusivi, depuratori fatiscenti enon funzionanti e liquami di ogni genere cheinquinano un mare dove in estate bambini epersone adulte sono solite farsi il bagno. Manon solo: nella foce del torrente Calopinace,nel nuovo tratto di strada che collega la zona di

Castel Nuovo, meglio conosciuta come “Tem-pietto”, e la fine del lungomare, è possibile con-statare uno scarico di acque fognarie che vannoa finire direttamente in mare, sotto gli occhi ditutti, e visibile dalla nuova piazzetta costruita. L’ultima edizione di Goletta verde pone laCalabria come la regione italiana, con Sicilia eCampania, con il mare più inquinato. In parti-colar modo, la provincia di Reggio Calabriadetiene il record di reati ambientali in Calabria:ben 1689 reati legati alla depurazione e agli sca-richi illegali in mare con 694 infrazioni accerta-te (41% del totale). Questo, nonostante quasi 10 milioni di eurostanziati e 10 anni di politiche straordinarie.È un problema che, comunque, riguarda l’inte-ra regione Calabria. Dati alla mano, parliamoinfatti di 358 - quasi una al giorno - infrazioninel 2010 che hanno portato all’arresto di 440persone e al sequestro di 42 impianti, 14 deiquali fuori uso. I dieci anni di commissariamen-to, secondo Francesco Falcone, direttore diLegambiente Calabria, hanno favorito gliappetiti di amministratori corrotti, criminalitàorganizzata e piccoli e grandi truffatori, chehanno reso il sistema di depurazione regionaleun malaffare da 900 milioni di euro.Al riguardo ha deciso di intervenire anche laCommissione Europea, deferendo 22 comuniper mal gestione delle acque reflue.A Reggio manca una cultura civica adeguata. AReggio ciascuno ha senso solo delle cose pro-prie e non del pubblico, e a testimonianza di ciòvale l’abusivismo degli allacci fognari allabuona e dei depuratori che non funzionano. L’Amministrazione comunale, in questi anni,non si è preoccupata né di limitare gli scarichiin mare, né di informare i cittadini sul divieto dibalneazione. Nessuno dei lidi del lungomarepotrebbe offrire servizi di spiaggia, o quantomeno dovrebbe rendere edotta la cittadinanzadell’effettivo divieto, cosa che non avviene. Ciavviciniamo in maniera sprovveduta alla nuovastagione estiva.Il neosindaco Demetrio Arena c’è. Batta uncolpo.

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Primo Piano

Reggio (dis)carica di mare

Alle porte della nuova stagione estiva, riemergono i soliti problemi legatiall’inquinamento marino. Sebbene ci siano due ordinanze del Comune digiugno 2009 sul divieto di balneazione in alcuni tratti di litorale, i lidifioriscono e la gente continua a fare il bagno in acque non limpide.

AmbienteMaglie nere

Goletta Verde: « Ilmare della Calabriatra i tre più inquinati

della penisola»

Deferiti dall’Europa22 comuni calabresi

per la cattiva gestionedelle acque reflue

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La Copertina

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Se qualche annetto fa arrossivamo imbaraz-zati durante l’ora di educazione sessuale, gliadolescenti di oggi saltano ogni lezione teori-ca impartita dai grandi e passano dritti allapratica. Quasi tutte le informazioni prelimi-nari le raggranellano da mamma web, dove èpossibile ricevere chiarimenti da sessuologiesperti o improvvisati. Si chiede di tutto: con-sigli per non far brutta figura alla prima espe-rienza, per non rimanere incinta, su qualeposizione assumere per non sentire dolore, sesi rischiano emorragie, se sia meglio al buio,con la luce o in penombra, consigli per capi-re se al partner è piaciuto o su come evitareun’eiaculazione “col turbo”! Quesiti che arri-vano da diciottenni ma sempre più spessoanche da quattordicenni. Stando ai dati del2010 della Sigo, la Società italiana di gineco-logia e ostetricia, una ragazza su sei a 14 anniha già fatto l’amore e per sei su dieci la primavolta è tra i 15 e i 18 anni. I genitori, quelli piùmoderni, iniziano a parlare di sesso ai figliquando pensano sia arrivato il momento,

ossia allo spegnere delle diciotto candeline.Fatica sprecata: a quell’età vostro figlio è giàin grado di scrivere un manuale sul sesso!“Ma da noi qui al Sud, in Calabria, le cosevanno diversamente – si illudono in molti –Al Nord ndannu a testa spasciata!”. Per capi-re se anche i ragazzi reggini (tra i 14 e i 20anni) hanno la testa “spasciata”, abbiamorivolto qualche domanda sulle loro esperien-ze sessuali. Innanzitutto: A quanti anni laprima volta? Il 20% degli intervistati hadichiarato di aver avuto la prima esperienza a14 anni, una soltanto ha confessato di averperso la verginità addirittura durante la gitadi terza media. Per il 50% la prima volta èstata a 16 anni, per il 30% a 18, per il 15% a19, per il 5% a 20. Adesso, mentre il lettorecerca di auto convincersi che la propria figliaappartenga all’ultima fascia, passiamo allaseconda domanda. Cos’è per te il sesso? Per-ché farlo? Qualcuno ha risposto “è una cosabella e intrigante”, qualcun altro “uno sfogo”,o “un modo per trasmettere a una persona ipropri sentimenti e le emozioni che si prova-no”. Bisogna farlo “perché si ama una perso-na”, perché “non c’è un perché, a volte vienespontaneo! Queste cose non si programma-no!”, “perché è divertente ed eccitante piùdell’alcool”, “perché è bello raccontare la

propria esperienza alle amiche e rider insie-me”, “perché altrimenti mi spuntano i brufo-li”! Qualcuno lo fa per tenersi allenato invista di un’eventuale fidanzata. E lo fa con la“trombamica”! Dicesi trombamica l’amicacon cui si ha un rapporto di “scopamicizia”,ovvero si fa sesso senza essere né amici delcuore né fidanzati. Si è l’uno il personal trai-ner dell’altra in materia di sesso. Un po’come se l’amante esistesse già prima dellafidanzata! “Avere una trombamica è più easy,lei non pretende le attenzioni di una fidanza-ta vera, non ti sta appiccicata”. Terza doman-da: A chi chiedi consigli sul sesso? Tra lerisposte: “Faccio tutto da solo, sono autodi-datta”, “Alla mia amica che ci è già passata”,“Mi insegna tutto il mio ragazzo che è piùgrande”, “Ho imparato a fare sesso guardan-do le pornostar sul web” e – fuori dal coro –“A mamma”. Quarta domanda: Da quantotempo stavi insieme al tuo ragazzo/a quandoavete deciso di fare l’amore? Il 50% ha rispo-sto tra i tre e i sei mesi, il 40% dopo circa unanno, il 5% dopo qualche anno, circa il 4%dopo qualche mese, e qualcun altro: “Se mi

metto con una e dopo qualche settimanaancora X – da intendere come due di picche,suppongo! – non aspetto oltre, ho già prontoil cambio! Le suore che rimangano in chie-sa!”. Quinta domanda: Che metodi contrac-cettivi usi? “Preservativo”, qualcuno, più spe-cifico: “Preservativi di vari gusti, meglio se alcioccolato”. Qualcun altro poi fa pubblicitàocculta: “Preservativi Love”! In molti dichia-rano di non usarlo sempre e di praticare ilcoito interrotto “perché i preservativi costa-no!” o perché, come ha dichiarato una ragaz-za, “ il mio ragazzo dice che spezza l’armoniama in realtà non sa come si infila!”. Qualcu-na vorrebbe prendere la pillola per nonrischiare e perché “senza preservativo è piùintimo”, ma non sa come dire a mamma chenon è più vergine. Lolite e sbruffoni del sesso che già a 14 annihanno la loro prima volta, che considerano“sfigato” il diciottenne che non l’ha ancorafatto ma che nei post su internet chiedono secon il sesso anale si rischia di rimanere incin-ta. Una disinformazione che non fa loropaura ma che dovrebbe preoccupare innanzi-tutto i genitori, quei genitori che fingono dicredere che le nuove generazioni abbianoancora i primi approcci con il sesso grazie alvecchio e sano gioco della bottiglia.

Il sesso dei nostri figli La prima volta a 14 anniANCHE I RAGAZZI REGGINI LO FANNO IMPARANDO DA MAMMA WEB

I giovani credono disapere tutto sul sesso, e

iniziano a farlosempre più presto

Per non fare bruttafigura si informano sul

web, ma non sannousare i preservativi

Bastian contrariCRISTINA BRIGUGLIO

In un periodo di celebrazioni e rinnova-to spirito unitario, parlare di differenzenord-sud può essere fuorviante. Non siparla qui di differenze di tipo economi-co-sociale o legislativo ne tantomenofinanziario (tanto ci sarà il federalismofiscale a metterle in evidenza), ci riferia-mo a differenze di tipo fisiologico, psico-logico, caratteriale. Non è necessarioscomodare quel “povero cristo” di Lom-broso con la sua sadica mania di guarda-re dentro le teste dei briganti e dei folli ela sua ossessione per i meridionali, peraffermare che noi “suddici” siamo un po'strani. Quando l'Italia va a destra noiandiamo a sinistra e viceversa, e in que-sto momento in cui la svolta politicadelle elezioni amministrative è stata par-ticolarmente evidente anche e soprattut-to nei feudi leghisti, la Calabria suona lasua nota stonata. A Cosenza e a Reggiola destra ha vinto senza intoppi e a Cro-tone ha perso solo perché Mister Presi-dent ne ha fatta una delle sue nel comi-zio finale, causando alla Bianchi unpasticcio con Casini (eppure avrebbedovuto saperlo che in Calabria Pdl eUdc vanno quasi sempre a braccetto).Da qualche giorno abbiamo festeggiatoil sessantacinquesimo anno della Repub-blica, eppure mentre al referendum del2 giugno '46, uomini e donne d'Italiarespiravano un'aria di modernità, i cala-bresi votavano ancora per la monarchia.Altri esempi? Oggi tutta l'Europa puntasull'energia pulita e sulle fonti rinnovabi-li e noi ci prepariamo ad accogliere lacentrale a carbone a Saline Joniche. Ementre nel resto d' Italia gli indici delclima di fiducia dei consumatori aumen-tano e iniziano a migliorare le previsionie le aspettative sull'evoluzione del mer-cato del lavoro, al Sud aumenta invece ilnumero dei disoccupati “inattivi” (quellicioè che non cercano lavoro o non sonodisposti a iniziarne uno a breve termine).Siamo “bastian contrari” anche su altrifronti: mentre in alcune scuole del nordle classi sono formate per oltre il 60% daimmigrati (perché la crescita demografi-ca è ferma al palo), al Sud ancora si regi-strano livelli di natalità accettabili(anche se diminuiti rispetto agli anniscorsi). Eppure il 40% delle famigliecalabresi sono monoreddito e ovviamen-te abbiamo la percentuale più alta d'Ita-lia di donne disoccupate, ma nonostantequesto, registriamo la percentuale piùbassa di utilizzo di servizi socio-educativipubblici per i bambini al di sotto dell'etàscolare (ciò significa che i bambini nonvengono mandati all'asilo e che le donnenon cercano lavoro). Eppure, altroparadosso, l'Istat indica che nelle regionimeridionali vive il 57 per cento delle per-sone a rischio povertà. Corrado Alvarodiceva: "Il calabrese vuole essere parla-to". Il Sud vuole parlare ed “essere par-lato” dall'Italia. Crediamo che in questosenso occasioni di approfondimento e diconfronto siano importanti. Perchè, ognivolta che si parla seriamente, avanza,anche se di poco, la nostra consapevolez-za critica, la nostra maturità. Fra qualchegiorno si voterà per i referendum, cer-chiamo di non chiudere le orecchie e dinon dimostrare ancora una volta la soli-ta ignavia e scarsa lungimiranza, andia-mo tutti a votare ed esercitiamo il pote-re della sovranità popolare, siamo anco-ra “suddici” ma non più sudditi!

ELEZIONI

Il Comitato direttivodell'Associazionedei Comuni dellaLocride, in forma

allargata, si è riunito martedì 31maggio alle 19 presso il comunedi Siderno. All'importanteincontro hanno partecipatoquasi tutti i sindaci del compren-sorio assenti giustificati(?) il sin-daco di Siderno Ritorto e quellodi San Luca Giorgi. Caratteriz-zato dalla ferma volontà di avererisposte concrete dagli interlo-cutori istituzionali e dal comuneintento di avviare un serio rilan-cio del territorio, l'incontro èstato magistralmente introdotto,come consuetudine, dal presi-dente Ilario Ammendolia che haricordato a tutti che: «Il commis-sario dell'A.S.P. , Squillacioti,non ha rispettato la nostrarichiesta di avere incontri mensi-li e la Regione da novembre,nonostante gli impegni da noigià assunti, non ci da risposte suquestioni delicate e fondamen-tali come lo sblocco dei fondiper la ristrutturazione dei centristorici, la messa in sicurezzadella galleria della Limina edella 106». Nella prima parte, c'è stato undibattito molto vivace aperto dalneo sindaco di Locri Pepé Lom-bardo che ha tuonato: «questocomitato non sta funzionandoprepariamoci a qualcosa di piùconcreto». Lo stesso Lombardo,intervenendo sulla questioneA.S.P., ha continuato a tono:«noi vogliamo essere rispettati,propongo di chiamare la Squilla-cioti per chiederle di venire a unincontro tra tre giorni. Se non siottengono risultati, chiunque sial'interlocutore, dobbiamo reagi-re in modo fermo e deciso». A dare man forte a lombardo èintervenuto Francesco Cuzzola,sindaco di Bruzzano: «io ho invi-tato i colleghi sindaci a scenderein strada e s'è necessario adimetterci se entro venti giorninon riceveremo risposte, vogliovedere come faranno a nomina-

comune di Siderno dove verràdiscussa, anche, la chiusura del"Cejri" (Centro jonico riabilitati-vo) di Bianco, l'unico nellaLocride che tratta i piccolipazienti affetti da disturbi moto-ri, cognitivi e neuro-psicologici.Anche e, forse, soprattutto, peraiutare loro e le loro famiglie, cisentiamo di condividere le paro-le del sindaco di Casignana Pie-tro Crinò: «è importante che noisi faccia lavoro di squadra».È fondamentale essere uniti, e

anche la popolazione deve farela su parte, per ottenere, final-mente, risultati importanti econcreti. Naturalmente, sono

state trattate le questioni rifiuti edepurazione e qui ci sono solonote dolenti, per non dire dispe-rate. A un mese dall'incontro con ilcommissario Melandri, che perla Locride aveva previsto egarantito una normalizzazionein tempi relativamente brevi, lasituazione appare quantomenodelicata: la discarica di Casigna-na rimane satura e quindi chiu-sa, i previsti lavori di amplia-mento, per l'ulteriore abbanco di30 mila tonnellate, non hannoricevuto il parere favorevoledella Regione e quindi, nellamigliore delle ipotesi potrebbe-ro essere ultimati dopo il perio-do estivo.

re quaranta commissari. Pur-troppo non c'è una classe politi-ca all'altezza della situazione».Ilario Ammendolia ha volutosottolineare che: «Comunque,noi abbiamo presentato unapiattaforma dei problemi dellaLocride, cosa che sei mesi fa nonc'era, e ci stiamo impegnando aportare i nostri problemi all'at-tenzione delle più alte carichedel governo italiano, vedi incon-tro con il Ministro dei TrasportiMatteoli, quindi proprio inutilinon siamo». Alla fine è stato deciso, con votounanime, di convocare la dotto-ressa Squillacioti per un incon-tro che si terrà il 7 giugno nellasede dell'Assemblea presso il

Per quanto riguarda la nuovadiscarica, i cui lavori sono giàiniziati, dovrebbe essere neces-sario circa un anno e mezzo peril completamento dell'opera chea ogni buon conto dovrà esseresuffragata dalla possibilità che iltermovalorizzatore e la discaricadi Siderno funzionino a pienoregime. Un quadro a tinte fosche alquale va aggiunto il fatto che ladiscarica sidernese, che per ilmomento garantisce, bene omale, il totale smaltimento deirifiuti, nel periodo estivo dovrà,come di consueto, affrontarneun notevole aumento di quan-

tità, con il concreto rischio cheanche un piccolo inceppo possaportare al collasso dell'interosistema, con conseguenze facil-mente immaginabili per la salutepubblica e per la non certo forte“industria” turistica della Locri-de. A questo, già salato, conto vaaggiunto il problema dei depu-ratori che tra malfunzionamentie totali mancanze non fa certodormire sonni tranquilli o spera-re bagni estivi in acque limpide. Il Comitato dei sindaci ha giàpredisposto una nota da inviarealla Regione per segnalare lostato di agitazione dei primi cit-tadini della Locride. Se son rosefioriranno, speriamo non inmezzo alla spazzatura.

Il governatore Giuseppe Scopelliti

La tavola rotonda del comitato dei Sindaci della Locride - Piero Schirripa, Brizzi e Crinò

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DOMENICA05GIUGNO2011

A propositodi...Andata e ritorno

Il comitato dei Sindaci convoca il commissario Squillacioti per il 7 giugno

Suona l’allarme per ScopellitiPIETRO CRIACO

Il dott. Pelagi ha comunicato al collegio sindacale di non aver potutoredigere il bilancio di chiusura 2010 dell'ex Asl di Locri, in quanto nongli era stata fornita la necessaria documentazione dai dirigenti. Unaltro caso di scaricabarile.

Asp di Locri. Impossibile redigere il bilancio

Domenica 29, si è tenuto, presso il centro polifunzionale diSiderno, un incontro, organizzato dai genitori dei pazientidel centro “Cejri” di Bianco, volto a impedire l'interruzionedel servizio. Il “Cejri”, centro ionico riabilitativo, che si occupa dellatutela della salute neuropsichiatrica in età evolutiva, coninterventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazionedelle patologie neuropsicologiche e socio ambientali, è l'u-nico centro di riabilitazione estensiva a ciclo diurno, è l'uni-co accreditato per la riabilitazione domiciliare e, parados-salmente, rischia di chiudere.

Siderno: i genitori dei piccoli pazienti del“Cejri” si mobilitano per salvare il centro.

13la Riviera

DOMENICA05GIUGNO2011

Giovedì 2 giugno 2011 si è svolto il 4° radunodelle Fiat 500, organizzato dal “Clun Fiat 500Locri”. Ben 102 automobiline, dalla Calabria edella Sicilia, hanno sfilato per le vie di Locri

La sfilata delle Fiat 500 a Locri

I perdenti hannogiocato a perdere

BRUNO GEMELLI

Al Nord i berluscones dicono che non èstato il centrosinistra a vincere ma il cen-trodestra a perdere. Al Sud dicono il con-trario. Addirittura gli scopellites parlanodi trionfo del governatore. Non si puònegare la vittoria del centrodestra inCalabria, in controtendenza rispetto aldato nazionale perché la regione è stataamministrata per un quinquennio daAgazio Loiero. Aggiungendo anche chele città di Catanzaro, Cosenza, Crotone,Rossano e Rende erano amministrate(prevalentemente male) da sindaci delPd. Da questo punto di vista il Pd è statopunito. Perché ha fatto danno a se stesso,trascinando nella disfatta i partiti alleatiche, per altro verso, erano dilaniati alloro interno. I perdenti hanno giocato aperdere. Si sono salvati solo Rende eCrotone. Rende è un fortino inespugna-bile. A Crotone ha vinto Peppino Vallo-ne, sindaco amato in città, ma anche

favorito dalla campagna elettorale berlu-sconiana della candidata Dorina Bianchiche ha portato nella città pitagorica unaquantità industriale di ministri. Poi lapresenza di Berlusconi in riva allo Ionioha fatto il resto. E, comunque, come notadi colore aggiungiamo che la stessatestardaggine di Dorina Bianchi l'ebbel'onorevole Ida D'Ippolito a LameziaTerme dove fu sconfitta da Gianni Spe-ranza. Ma torniamo al centrodestra cala-brese che ha vinto. Ma ha vinto un po'meno il suo capo. Giuseppe Scopelliti. Lavittoria di Peppe Raffa era ed è affranca-ta da qualsiasi tentativo di tutoraggio. Incittà Demi Arena ha evitato il ballottag-gio grazie alle divisione del centro-sini-stra. A Catanzaro Michele Traversa sof-fre l'abbraccio fraterno di Peppe Scopel-liti, e il tempo dirà se l'avviluppamentosarà consistente. A Cosenza i fratelliGentile e i fratelli Occhiuto sorridono,fanno gli inchini, dichiarano amore efedeltà al governatore ma il “modelloReggio” preferiscono chiamarlo “model-lo Calabria”. Crotone è stata la Beirut deiScopelliti. A Vibo Valentia stanno comin-ciando i primi mal di pancia. Se a ciò siaggiunge la nomina di Angelino Alfano asegretario del Pdl che depotenzia il pote-re di Maurizio Gasparri, protettore diScopelliti, ecco allora che non sembraesserci “un uomo solo al comando”.

L’ANALISI

Dentro le pagine illuminate del <<Corriere dellaSera>> il 31 maggio ha fatto bella vista un insertopubblicitario, curato e interamente scritto dalla gior-nalista Carla Schiariti, avente un titolo dal sapore

investigativo: Calabria da scoprire. Bemissimo. Abbiamo bisognodei Livingstone in provincia, anche se scen-dono a un tanto a pagina. Sono degli esplo-ratori ardui e coraggiosi. Non si muovonosoltanto lungo le coste di Scilla nel cui maresaltano i pescespada. Ma s'avventuranoanche per le montagne e le grotte, già rico-vero di belve e uomini sequestrati. Su, su, peril dorso peloso dell'Aspromonte, sulle piste,che conducono a Polsi dove, premio a tantosudore, a tanta fatica, a tanta paura, l'investi-gatrice Carla Schiariti scopre il caso, cosìdetto: “A San Luca s'incontrano sacro e pro-fano- Santuario dei Boss”. Come ogni buon vocabolario assicura, pro-fano sta a significare: che non è sacro, mon-dano, terreno. Per Carla Schiariti e il suovocabolario casermario, invece, profano staper mafioso. Dunque, sacro e profano- espressione stu-pendamente metaforica- adattandosi le parole ai luoghi geografi-ci- avrebbe il significato, là a Polsi, d'un incontro condiscendentetra criminalità e sacralità del santuario. Altrimenti come avrebbepotuto Carla Schiariti, schiaffeggiando la storia, smontando la tra-

dizione, offendendo il sentimento di migliaia e migliaia di pellegri-ni, intitolare il suo pezzo Santuario dei boss? Ma tant'è. Ognuno si sente sollecitato ad affondare la zappa dove il terrenoè molle. Tale è la calabra terra del Santuario di Polsi, da alcunianni a questa parte. E tutti gli zotici vi vengono a vangare e rivan-

gare, a sporcare e sporcificare, secondo l'usodei maiali, che sentono non solo l'odore delleghiande, ma anche del denaro. Che nonverrà meno a Polsi, nonostante tutto luogoavvincente di turismo religioso. Sapete per-ché? Ve lo spiega Carla Schiariti, scrivendotestualmente: “Di certo, intorno a questi luo-ghi , c'è anche l'interesse dei turisti curiosiche visitano Polsi per il gusto di dire d'avermagari visto in faccia il boss di turno”. Rico-nosciuto, evidentemente, per la sua bruttafaccia e la lupara a tracollo. Se permettete,come questi turisti alla Chiariti, siamo anchenoi curiosi. Curiosi di sapere, se dopo averlivisti in faccia e riconosciuti, i brutti ceffi, cor-reranno in caserma a denunciarli. E in atte-sa vorremmo che la Madonna di Polsi soddi-sfacesse una altra nostra curiosità: perchéDio ha dato a certa gente un cervello quan-

do un midollo spinale sarebbe stato più che sufficiente per mante-nersi in vita e coerentemente delirare.

Carmelo Carabetta

Santuario dei boss

Vista aerea delSantuario di Polsi

Il Corriere del Mezzogiorno,inpacchettato dentro il

Corriere della Sera, smonta lastoria di Polsi, con una zotica,

che con la zappa nel fangotenta di sporcare fede esentimento di migliaia e

migliaia di pellegrini

La convenzione del centro con l'Azienda sanitaria provin-ciale n 5, infatti, è scaduta dal dicembre 2010, è la Regione,che ha tagliato con la “mannaia” per coprire la voragine delbilancio alla voce sanità, tarda a mettere a posto questaassurda situazione. Ovvia e condivisibile la “rabbia” deigenitori degli 81 pazienti, residenti su un territorio che vada Palizzi a Monasterace, che, attraverso le parole diArcangelo Papalia, presidente del Comitato dei genitori,tengono a sottolineare:«La vera ingiustizia per il disabilenon è il termine con cui si viene definiti, ma, il dover spre-care le energie residue per ottenere quanto dovrebbe esse-re scontato e dato di diritto. I nostri figli non rivendicanonuovi diritti, non sollecitano attenzioni o provvedimentispeciali». Al presidente della Regione Scopelliti, al neo pre-sidente della Provincia Raffa e al commissario dell'AspSquillacioti, che il Comitato incontrerà lunedì alle ore 11, ildoveroso compito di ascoltare e l'obbligo morale e istituzio-nale di porre rimedio alla vergogna.

Pietro Criaco

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DOMENICA5GIUGNO2011

Enzo Mollica già assessore alla cultura della giunta Figliomeni,amante di figli e non di figliastri, oggi presidente del consigliocomunale del Siderno, è l’unico a dirigere l’ultimo avamposto rimastoall’ospedale di Siderno: il reparto di radiologia. Ha qualche santo inparadiso o un rapporto ravvicinato con sua maestà Scopelliti?

Enzo Mollica, la presenza di un uomo forte

Locride/Siderno

A propositodi...Highlander

Mentre scrivo questo pezzo hoappena finito di assistere in direttatelevisiva la suggestiva parata cele-brativa allestita in occasione del-l’anniversario della RepubblicaItaliana. Il mio interesse è statorivolto principalmente al parterrecomposto dai vari rappresentantidegli stati mondiali, dalla Russiaall’America, da Israele al Kosovo,tutti impegnati a salutarsi e scam-biarsi reciproci sorrisi ed ammic-camenti, cosa che stride alquantocon il clima rovente che si avvertenei rapporti tra le quattro piùimportanti cariche dello Stato Ita-liano.Il mio pensiero a quelle immaginipercorreva la storia e la carriera diognuno dei rappresentanti mon-diali presenti. La loro gavettaall’interno dei partiti politici edelle istituzioni, la formazionefamiliare e quella didattica.Insomma cercavo di immaginare,ad esempio, il percorso compiutodal capo di stato del Kosovo, unabellissima signora, forse neanchecinquantenne, per arrivare a rico-prire un ruolo così prestigioso.Appena spenta la TV la mia menteassuefatta da tanta rappresentanzaistituzionale inizia ad applicare lostesso metodo alla nuova compagi-ne amministrativa di Siderno, lamia città. Per onestà intellettualedevo premettere che il mio rischiadi essere un giudizio non del tuttoimparziale, per il principale moti-vo che questa nuova compagineamministrativa, di centro destra,personalmente l’ho votata. cer-cherò comunque di essere il piùpossibile imparziale.Da questa tornata elettoraleamministrativa sono molti gli ele-menti che balzano agli occhi,anche a chi non è avvezzo alledinamiche politiche locali.Il dato elettorale certifica inconfu-tabilmente che il popolo sidernese,pur non subendo ancora un forteradicamento partitico, è un popoloche si caratterizza per essereorientativamente portato a votarecentrodestra, cosa che si ripete

ormai da più di dieci anni.Il sistema elettorale con cui abbia-mo votato a Siderno, quello previ-sto per l’elezioni nei comuni al disopra di 15000 abitanti, presuppo-ne la presenza radicata di organi-smi politici attivi sul territorio pergarantire la giusta selezione dellaclasse dirigente. L’assenza di talepresupposto, spesso, induce ilpopolo al consenso sulla base diprogetti e programmi che nonsono il frutto di una incisiva medi-tazione culturale e politica. Taleanomalia, stranamente, se ricono-sciuta da chi il consenso a questeultime elezioni è andato a richie-derlo, può rappresentare un ele-mento di forza per una compagineamministrativa e per la comunitàdi Siderno.In realtà territoriali come lanostra il filtro e i veti della politicaodierna spesso rischiano di intral-ciare l’attività amministrativa,beneficiando la solita “nomencla-tura” a scapito dei cittadini. Il rap-porto diretto di fiducia che siinstaura tra elettore ed eletto può

far crescere la soddisfazione e lafiducia della collettività verso l’isti-tuzione comune ed i suoi rappre-sentanti. Se ci si convince sul pro-getto, sulle idee e su questi si sen-sibilizza la cittadinanza sarà moltopiù facile governare i difficili pro-cessi amministrativi di una cittàcome Siderno che ha racchiuseinsieme le esigenze di una grandecittà ed i limiti finanziari di un pic-colo comune. La formazione della nuova GiuntaRitorto è il frutto indiscutibiledella democrazia. Checché se nedica in giro, personalmente penso

che chi ha in coraggio el’entusiasmo di mettersiin discussione candidan-dosi per rappresentare lapropria comunità, condi-videndo un progetto piùo meno ambizioso, è giàdegno di rappresentare ipropri concittadini.Il sistema Democratico,concetto troppo ostenta-to a certe latitudini poli-tiche ma mai realmente

applicato, assegna il valore dellarappresenta istituzionale sullabase del consenso. I consigliericomunali eletti con un ampio con-senso, a meno che non si dimostriche abbiano minacciato i proprielettori estorcendo la “preferen-za”, hanno il dovere di rivendicarela responsabilità amministrativache da tale consenso ne consegue.Nella conferenza stampa organiz-zata dal neo sindaco per ufficializ-zare la nuova Giunta ho coltomolta emozione, quella che colpi-sce solitamente chi non è abituatoai riflettori, alle comparsate nei

dibattiti politici, ma ho colto anchetanto entusiasmo e voglia di spen-dersi per la propria città.Per esperienza vissuta posso affer-mare che spesso i dubbi sollevatidai “benpensanti”, per via dell’ine-sperienza a ricoprire incarichi diresponsabilità, possono trasfor-marsi in punti di forza, per lacomunità prima e per se stessi poi,se si ha la forza e la voglia di lavo-rare sodo per la propria comunità.Ecco, solo adesso trovo il raccordocon la premessa a inizio pezzo -quando cercavo di immaginare ilcammino istituzionale fatto daognuno dei capi di stato presentiper la festa della Repubblica - :chissà se il capo di stato Russoprovò la stessa emozione ed ebbelo stesso entusiasmo alla sua primacomparsata pubblica? Penso pro-prio di si! Perché allora non darefiducia a chi per la propria città hacoraggiosamente deciso di metter-ci la faccia e non si rinviino i giudi-zi, magari fra cinque anni, dopoaverli visti all’opera?

Antonio Commisso

Non si fa altro che parlare dei rischi delbullismo nelle scuole, i progetti per lalegalità e per conoscere le regole delvivere civile si sprecano, ma quando

dai genitori arrivano messaggi del tutto contrari,a nulla valgono gli sforzi degli insegnanti e deglieducatori.La scorsa settimana la signora Albanese A., infa-stidita per i risultati scolastici poco soddisfacentidella figlia, si è recata presso la scuola Alvaro(succursale della media Pedullà) di Siderno perconferire con gli insegnanti. Durante il colloquiocon l'insegnante di matematica la donna, nonsoddisfatta delle delucidazioni ricevute dal pro-

fessore F. Martelli in merito all'andamento scola-stico della figlia, ha sferrato con violenza unpugno in faccia al docente. Non contenta ha poi continuato con due calci albasso ventre e se non fossero intervenuti gli altriinsegnanti avrebbe scagliato addosso alla vittimaanche un oggetto contundente preso da un tavo-lo della scuola. A seguito dell'aggressione il docente è statoaccompagnato al pronto Soccorso e, a quelpunto, si è visto costretto a sporgere, contro ladonna, regolare denuncia ai carabinieri. Non è la prima volta che gli insegnanti sono presidi mira da genitori insoddisfatti per lo scarso ren-

dimento scolastico dei figli, e anche questo enne-simo episodio di violenza riflette la crisi in cui sidibatte la scuola italiana. Da troppe parti sonogiunte affermazioni volte a delegittimare il lavorodegli insegnanti, ridotti a meri baby-sitter di bam-bini e adolescenti viziati, in barba a qualsiasi lun-gimirante investimento e alla tanto sbandieratameritocrazia. Il dialogo scuola-famiglia non può essere limitatoall'invio degli sms con le assenze e i ritardi deglialunni (ultima trovata del Ministro Gelmini), madeve fondarsi su un proficuo rapporto di stima edi fiducia tra i genitori e i rappresentanti delle isti-tuzioni scolastiche.

Aggredito un insegnante della scuola media Pedullà di Siderno

Una madre affetta da “bullismo”

Il governo Ritorto è frutto della democrazia

GIOVANNA MANGANO

ANTONIO COMMISSO

Lunedì scorso si è insediata la Giunta al comune di Siderno

15la Riviera

DOMENICA5GIUGNO2011

L’avv. Mario Mazza, come è ormai a tutti noto, rimasto, di tutta evidenza, senzamaggioranza, per il bene- immaginiamo del comune di Gioiosa Jonica, avevarassegnato le dimissioni. Di seguito, poiché, ancora di tutta evidenza non c’èbene a Gioiosa Jonica senza la sua sindacatura, ha ritirato le dimissioni constraordinario olfatto dell’ultima ora: un giorno prima del decreto prefettizio didecadenza. Genio o débacle di ogni umana dignità?

Il geniale Mario Mazza torna in carica

Storia dell’eredità di Palazzo De Mojà

Leonida Rapaci, in Calabria gran-de e amara, descriveva AlbertoCapua, proprietario ed umanista,prozio materno di chi scrivo, comeun uomo che si guarda in uno spec-chio segretamente sperando cheesso vada in frantumi: un umanista,un uomo di lettere di pensiero,legato dal destino alla terra, alpatrimonio da proteggere e tra-mandare, che, quasi inconsapevol-mente, coltiva la segreta speranzache un giorno tutto vada per aria elo lasci finalmente libero. Il destino pretese da lui ancora dipiù e venne ucciso durante un ten-tativo di sequestro; morì, con lapista in pugno, per difendere la suadignità e quel patrimonio che tantogli aveva dato e ancor di più gliaveva tolto. Colui che firma la sigla di F.S. (noncredo stia per ferrovie dello stato)l’articolo che annuncia al mondodei buoni e dei malintenzionati, cheFalletti sta per essere di nuovoingrassato dalle pubbliche casse e,quindi, può essere nuovamentespremuto e taglieggiato, non saquanto il sottoscritto, Francescan-tonio Falletti, appunto, ne abbia letasche piene della Calabria e deisuoi abitanti. Il novello sindaco, ringraziando inpiazza, si affanna a professare il suoamore per il paese che è chiamatoad amministrare. E’ davvero un belpaese quello in cui i giornalisti nonvedono l’ora di affondare i lorodenti nelle carni di chi capita sotto;che è famoso nel mondo intero pergli illustri suoi mafiosi e che ha fattofuggire le famiglie di coloro i quali,

nelle generazioni passate, avevanodato lustro e decoro allo stesso. Non ricorda F.S. che colui il qualefirma in chiaro quest’articolo (con-trariamente a lui), non è fuggito,ma ha continuato a vivere ed inve-stire in queste plaghe devastate dal-l’ignoranza e dalla malafede; nonricorda il nostro giornalista che il“riccastro” ha subito, oltre ad unsequestro di persona, innumerevolifurti; che ha visto saltare in ariacasa, negozi, trattori e capannoni;che ha dovuto affrontare delin-quenti di tutti i tipi e che si è presen-tato alla caserma dei carabinierilordo di sangue per essersi oppostoa madi nude allo spoglio violentodella sua proprietà. Non ricorda F.S. che il sottoscritto èuno che paga i suoi debiti (esem-plare di fauna locale sempre piùraro, anzi, in via di estinzione); chedà lavoro, quando potrebbe fregar-sene di tutto; che, soprattutto,(rimanendo in tema di suoli edifica-tori) ha donato, secondo i voleri disuo padre la grande piazza del Tea-tro al comune, con l’unica condizio-ne che fosse intitolata, appunto, acolui che tanto sacrificio economi-co ( circa due milioni di euro) haimposto al figlio. Non ricorda F.S. che nella piazza inoggetto non è stata posta nemme-no una targa a ricordo di quell’uo-mo generoso e dabbene; non ricor-da che all’atto della posa dellaprima pietra del celeberrimo teatroil sottoscritto preconizzò che, ben-ché la prima pietra fosse stata facileda porre, l’ultima sarebbe stataposta in un tempo molto lontano,

né gli sovvengono i miliardi finorainutilmente spesi. Non ricorda il nostro eroe che leamministrazioni social-comunistedegli anni settanta ed ottanta vole-vano pagare al proprietario due-cento lire (un decimo di euro) almetro e che per questo si ingenera-rono le cause; dimentica, F.S., cheal prezzo di mercato odierno ilfondo “Randazzo” di ben 40 ettari(400.000m.q), quasi tutto espro-priato o venduto a “prezzo politi-co” alle cooperative, sarebbe valsodai sessanta agli ottanta milioni(cento e sessanta miliardi delle vec-chie lire, per impressionare di più).Ricorda solo, il Nostro, che l’agru-mento valeva un decimo di quantoè stato pagato dopo venti e più annidi cause, ma dimentica che “Ran-dazzo” da decenni è un quartierecittadino e non un agrumeto e che isuoli valgono oro e non carbonecome gli agrumi. Che il nuovo sindaco ami pure ilsuo paese; a me il mare e le palmenon riescano a far dimenticare glioltraggi subiti ed il fatto che, comein un metaforico fortino assediatodagli indiani, devo essere contorna-to da “potenti legulei”, che cerchi-no di evitare, per quel poco chepossono, illegalità e soprusi daparte dello Stato e dell’antistato.

Francescoantonio Falletti

F.S. è una sigla redazionale. LaRiviera ha dato sobriamenteuna informazione che non erastata divulgata dal Comune ai

sidernesi (sui quali pesa l’oneredel pagamento): un pignora-mento di poco meno di duemilioni di euro per una residuaarea di Randazzo espropriataper pubblica utilità (una strada)decenni orsono, quando valevamolto di meno. Per le altre areeespropriate e urbanizzate dalComune, ai tempi dell’Ammi-nistrazione Racco c’era giàstato da parte della ditta Fallettiun pignoramento di circa settemiliardi, dopo una sentenza diprimo grado non appellata dal-l’Ente, forse per distrazione.Capirà, il cortese avvocato Fal-letti, che la notizia non è che luisi sia legittimamente arricchito,ma che la città di Siderno siastata impoverita da improvvideprocedure dell’Ente, condanna-te dal tribunale civile. Per ilresto, precisiamo che il suolodove è situato il Teatro non èstato donato al Comune, secon-do le intenzioni in articulo mor-tis del compianto avvocatoSimone Falletti, ma si è preferi-to venderglielo per circa venti-mila euro sotto l’Amministra-zione Figliomeni. Certo, a prez-zo di favore e di rispetto, manon bisogna mica intendere laquestione come un risarcimen-to, né per le tristi vicissitudinidell’avvocato FrancescantonioFalletti, che stimiamo, né per ilpatrimonio pubblico, cheabbiamo di più a cuore.

lr

SIDERNO SUPERIORE

In questo mese di aprile hai festeggiato 21anni di presidenza della Proloco diCaraffa. Quasi un record. Qual è ilsegreto?

Non ci sono segreti. Bisogna solamente consi-derare tutti i soci al medesimo modo, essereleali. Il nostro gruppo è molto compatto. Dialo-ghiamo, a volte litighiamo, ma siamo uniti dallastessa passione e dallo stesso amore. L’amoreper il nostro paese.Non è facile essere così presenti sul territorioper più di venti anni. Quali sono le difficoltà?La verità è che in tutte le comunità vi sono per-sone che vedono il male dappertutto e criticanoogni iniziativa. Quando sento che qualcuno,riferendosi al nostro gruppo, ci indica come”quelli della Proloco”, quasi fossimo qualcosa diseparato dal paese, individui dai quali bisognastare lontani, la cosa mi amareggia. Questagente è convinta che le nostre iniziative nascon-dano chissà quali interessi personali, chissàquali guadagni segreti. Non concepiscono che sipossa “perder tempo” (come dicono loro) per-ché amiamo il teatro, la nostra storia, le nostretradizioni. Epitteto scriveva che “non sono i fattia turbare gli uomini, ma le opinioni intorno aifatti”. Fortunatamente, però, sono poche le per-sone che ci screditano. Pensa che a febbraio

siamo stati positivamente sorpresi da AgataMazzitelli, un giovane avvocato di Caraffa, checi ha donato una poesia dal titolo “A Prolocu iCarraffa”. Nella dedica c’è scritto: “Alla Pro-Loco, perché forti delle sole critiche costruttive riu-sciate sempre meglio, portando nel cuore l’ecodegli applausi per i meritati successi”.Invece, cosa vi ha gratificato di più in questianni?La gente che partecipa con entusiasmo allenostre iniziative, il pubblico che sorride eapplaude senza fingimenti. D’estate ci sonoturisti che assistono finanche alle nostre prove.Le sagre, il teatro, la fiera, sono manifestazioniche abbiamo portato avanti con sacrificio. Ma,alla fine, le soddisfazioni di ogni esperienza cihanno sempre dato la carica per ricominciareuna nuova avventura. A proposito di teatro, lo scorso anno avete vintola rassegna “Prove Aperte” a Casignana, dovesiete stati giudicati da attori professionisti.Adesso cosa avete in cantiere?Quella di Casignana è stata una vittoria inaspet-tata che ha segnato l’inizio di una serie di rap-presentazioni che hanno riscosso un buon suc-cesso. Penso, ad esempio, alle piazze di Sider-no e Delianuova. Adesso stiamo riproponendola commedia brillante di Calogero Maurici, A

famiglia difettusa, che abbiamo rivisitato e saràmessa in scena in occasione della celebrazionedella festa della Madonna delle Grazie, giorno1 luglio.Naturalmente durante la celebrazione dellaMadonna delle Grazie, riproporrete unitamen-te al Comune di Caraffa del Bianco, anche laFiera Artigianale. A che punto siete con i prepa-rativi?Mancano solo piccoli dettagli. Rispetto allaprima edizione sarà allestita proprio il giornodella festa religiosa, dall’1 al 3 luglio. La buonariuscita dello scorso anno ci ha consentito dinon avere problemi per quanto riguarda l’orga-nizzazione degli spazi disponibili. Non manca-no, infatti, le richieste di tanti espositori. Questo ci fa ben sperare, perché vuol dire che lamanifestazione sta acquistando interesse. L’ideaè stata quella di “recuperare” idealmente laFiera della Croce (ovvero quella di Crocefisso,piccola contrada di Bianco poco distante dalSantuario), che si svolgeva nel 1678 e che avevainizio con un gesto simbolico del Principe Cara-fa. Pure quest’anno pensiamo di chiudere ifesteggiamenti, oltre che con uno spettacoloteatrale, anche con un importante evento musi-cale.

DS

C’è grande attesa per la Fiera che si svolgerà dall’1 al 3 luglio

A colloquio con Antonio Minnici, presidente della ProLoco di Caraffa del Bianco da 21 anni

«Mi difenderò sempre dai soprusi dello Stato e dell’antistato»

Francescoantonio Falletti non ci sta

Per l’esecuzione degli “interventi di recuperoe restauro del palazzo De Mojà in SidernoSuperiore”, il Comune di Siderno ha proce-duto a dichiarare la pubblica utilità dell’im-mobile e avviare la procedura di esproprio,notificando ai proprietari l’avvio del proce-dimento ai sensi delle leggi in materia. Per una parte dell’edificio viene raggiuntoun componimento bonario con i rispettiviproprietari che vengono regolarmenteindennizzati. La rimanenza dell’edificio, diproprietà degli eredi di Futia Maria Teresa,è, invece, oggetto di arbitrato tra il Comunedi Siderno e i legittimi proprietari per ladefinizione dell’indennità espropriativa.Una volta raggiunto l’accordo arbitrale iproprietari, esibendo regolare diritto di pro-prietà, vengono indennizzati dell’espropriosecondo la rispettiva quota di proprietà. Sennonché, in data 6 maggio 2011 vienenotificato al Comune di Siderno un attostragiudiziale secondo il quale risulterebbe-ro eredi di una parte dell’edificio i germaniCannizzaro Rina nata a Reggio Calabria il3.09.1931 e Cannizzaro Carmalo nato aReggio Calabria il 3.10.1938, i quali esibi-scono un atto di successione riportante ladata del 3 maggio 2011 in morte dellamadre De Mojà Ida deceduta a ReggioCalabria il 15.12.1958.Della sorpresa ne dà notizia la stampa loca-le. Sta di fatto che per quella parte d’immo-bile, oggi, esistono due denunce di succes-sione: una a favore dei germani CannizzaroRina e Carmelo Giuseppe quali eredi di DeMojà Ida e un’altra a favore dei germaniFutia Roberto, Vincenzo, Concetta e Salva-tore quali eredi di Futia Maria Teresa.Qual è allora il mister?La storia ha inizio il 2 maggio 1933, quandoil proprietario del palazzo di Siderno supe-riore, Michele De Mojà redige un testa-mento olografo per il quale lascia in ereditàalla signora Futia Maria Teresa fu Carlol’intero palazzo riconoscente “per quanto invita mi ha fatto e per ricordo”.La signora Futia Maria Teresa muore aSiderno il 13 febbraio 1965. Il figlio Vincen-zo presenta la denuncia di successione indata 8 giugno 1965 dichiarando l’ereditàdella “casa di abitazione in Siderno, viaPetrazza”. Gli atti di proprietà sono di estrema chia-rezza e dimostrano senza adito di dubbioche l’edificio di Siderno Superiore è statointeramente oggetto di eredità da De MoiàMichele a Futia Maria Teresa, e, alla mortedi quest’ultima, a favore dei suoi figli FutiaRoberto, Vincenzo, Concetta e Salvatore.Resta infine, non trascurabile, il fatto che laSignora Futia ha posseduto il palazzo conuso e godimento esclusivo sino alla suamorte, e dello stesso diritto ne godettero ifigli e i nipoti fino al trasferimento di pro-prietà a favore del Comune di Siderno.

Ing. Macry Correale

Nella missiva dell'ingegnere, che ripete in partela ricostruzione storica della vicenda rivelatada La Riviera, manca un tassello fondamen-tale: l'atto notarile di acquisto da parte di IdaDe Mojà dell'edificio di suo cugino Michele(venditore), registrato presso la Conservatoriail 20 giugno del 1949. Certo, come abbiamoscritto, Michele De Mojà aveva negli anni pre-cedenti firmato uno scritto olografo per lascia-re alla sua morte il palazzo alla signora Futiache l'aveva assistito, ma poi l'aveva venduto,annullando di fatto l'intenzione testamenta-ria, ed ovviamente senza comunicarlo allasignora. Se pecunia non olet, come dice l'inge-gnere, è pur vero che “carta canta”. Unadomanda: ma non sarebbe stato più sempliceper gli eredi Futia fare a suo tempo una causadi usucapione sul palazzo? Ora è troppo tardiper rimediare

Fabrizio Spinella

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO [email protected]

Caro direttore, pensando come vorrei chefosse la mia città, mi sono accorta che, infondo non avrei grandi pretese, ma spessoi sogni più sono semplici più è difficile rea-lizzarli. Ma veniamo a un'idea concreta che, secon-do me, darebbe veramente una svolta alnostro comprensorio. Prendiamo un edifi-cio sospeso da anni al centro del lungoma-re, completiamo i lavori con un progettomirato alla realizzazione di una scuola di“hotellerie”, non una scuola alberghiera,ma un albergo gestito dalla scuola conun'ala destinata all'apprendimento di cul-tura generale di materie come le lingue,compresa lingua italiana, ecc. e il resto del-l'edificio destinato all'accoglienza alber-ghiere con l'offerta di pacchetti vacanza aprezzi appetibili che comprendano anchequalche escursione verso i centri storicilimitrofi ( Siderno sup. Gerace scavi emuseo di Locri) Cos'è questo ? Gli studen-ti lavorano con l'assistenza di tutor perapprendere l'arte dell'accoglienza ognunonel suo campo preferito (maitre cuochiaiuto cuochi camerieri consiege, insommatutte le professionalità che operano neglihotel), sono retribuiti attraverso i ricavi del-l'accoglienza alberghiera e del ristorante, eil resto del guadagno serve a finanziare lascuola. Sicuramente questo è l'embrione di unprogetto che deve essere elaborato neiminimi particolari da persone esperte, masono convinta che per quanto sia difficile lasua realizzazione, con lo spirito di collabo-razione, mettendo da parte gli individuali-smi e le manie di grandezza, si creerebbeuna risorsa per territorio e per i ragazzi chevogliono restare. Siccome non vorrei chequesta idea rimanesse nel limbo delle coseche si pensano e che non si realizzano maiperché chi le pensa non conosce le personegiuste al momento giusto, o più semplice-mente è un piccolo granello di sabbia , noninutile ma invisibile, prego la vostra reda-zione di pubblicarlo nella certezza che isogni, se condivisi si possono realizzare.Solo una speranza: che chi eventualmenteabbracciasse questo progetto non lo faces-se finire nella lista dei fallimenti, ma inquella dei fiori all'occhiello di questa nostraterra meravigliosa.

Graziella Muià

RISPONDEIl direttore Un sogno

BOTTA E RISPOSTA

RimostranzeBOTTA E RISPOSTA

difficilissimo reperire presidenti diseggio e scrutatori. Il motivo; il gioconon vale la candela, e per tanti aspetti.Il primo quello economico. 140 eurocirca per uno scrutatore e 180 per ilpresidente, a fronte di 40 ore di lavoro(quelle effettive svolte dalla nostrasezione, considerando che a Sidernosiamo stati una delle più veloci) sonouna miseria. 3,5 l'ora l'onorario di unoscrutatore semplice, un euro in piùquello del presidente, è una cifra infe-riore a quella di qualsiasi contratto dilavoro. Bassissima considerando glialtri aspetti che spingono le persone arigettare questo ormai ingrato compi-to. Cioè i rischi e gli stress che questotipo di lavoro porta, rischi visto che siè contatto continuo con le persone,rappresentanti di lista che spesso siergono a tutori del bene, penalizzandocon continue proteste il lavoro di unseggio, stress come facilmente capiràdovuto a un numero così elevato diore concentrato in soli due giorni dilavoro. Perchè non formare una classe profes-sionale preparata a questo tipo dicompito visto la sua importanza?Diritti e doveri da distribuire con mag-giore dignità, ricordandosi più spessodi questa classe che nel suo piccolo èfondamentale per la buona riuscita deldiritto primario più importante di ognicittadino: il voto.

Sezione 3Fossero solo questi i mali della demo-crazia

Più che balocchi, in Italia, circolanomolti Pinocchi! Collodi, certamente,ne inventò quello buono, seppur men-zognero, fatto sta che il povero Gep-petto lo mandò comunque in rovina(dovette vendere anche il giacchetto,miserrimo babbo!) ed anche a viveredentro una balena, con tremore e lan-ternino. Questo dimostra che, comun-que vada, le bugie provocano danni …ma non hanno le gambe corte (cometutti credono). Altrimenti non si spie-gherebbe la longevità del Cavalieremascherato. L'avventura di Pinocchio,però, dovrebbe essere a tutti nota. Einvece, no. Il risultato dei ballottaggiin Calabria dimostra che non si è pernulla appresa la morale della favola.Ora, premessa la libertà di ognuno dicredere ai Pinocchi di turno, non mi sidica però che ciò si faccia con cogni-zione di causa. Sarebbe assurdo. Ementre osserviamo basiti, speriamo inuna fata turchina per il prossimo Refe-rendum.

Filomena Cataldo

Caro direttore,le scrivo per raccontarle una storia.Una storia collegata alle recenti ele-zioni, ma che stavolta mette sotto lalente d'ingrandimento quel lato forsemeno conosciuto, l'altra parte dellabarricata. Le sezioni atte allo scrutiniodei voti e il lavoro svolto dai loro com-ponenti.Le scrivo a nome di quella che ho pre-sieduto, la numero tre di Siderno. Lescrivo per raccontarle di come questocompito, una volta visto come segno digrande responsabilità sia caduto tal-mente in basso, che in occasione dellarecentissima tornata elettorale è stato

PinocchiopolisLOQUI E SPROLOQUI

Caro Dirttore,è' veramente incresciosa ed ingiustanei confronti dei cittadini la gravesituazione di disservizio dell'UfficioPostale di Polistena.Dopo la privatizzazione, disagi edisservizi per gli utenti si sono mol-tiplicati a Polistena e non solo.Abbiamo già più volte fatto presen-te alla Direzione Generale dellePoste, le difficoltà dell'UfficioPostale di Polistena ad erogare ilservizio pubblico, chiedendo di con-siderare l'apertura di un secondosportello nella parte bassa di Poli-stena.Tuttavia alle nostre continue letterescritte, i vertici aziendali hannofatto "orecchie da mercante", sotto-valutando il problema. Crediamoche sia invece profondamenteingiusto per tutti i cittadini di Poli-stena recarsi altrove, soprattuttopresso sportelli di comuni viciniori,per svolgere operazioni di routine.Inoltre l'ormai consolidata chiusurapomeridiana dell'unico sportello diPolistena aggrava i disagi, rendendoquesta situazione insostenibile.

Non possiamo accettare che centi-naia di cittadini, specie anziani pen-sionati, per pagarsi un minimo dipensione spettante di diritto, deb-bano attendere, se fortunati, delleore, o addirittura giorni, prima dipoter accedere al servizio.

Pertanto rinnoviamo ai verticiaziendali delle poste l'urgenza diintervenire, trovare una soluzioneper mettere fine ai disagi, consenti-re agli utenti di fruire regolarmentedel servizio.A tali nostre legittime richieste,faremo seguire una mobilitazioneche dovrà coinvolgere tutti i cittadi-ni e tutte quelle organizzazioni, sen-sibili al problema, che intendanocollaborare.Annunciamo sin d'ora l'approvazio-ne di un ordine del giorno al prossi-mo Consiglio Comunale, che chia-merà le poste alle proprie responsa-bilità, spingendo per rimuoveredefinitivamente i disagi dell'interacomunità di Polistena, che nonriguardano solo il rapporto col pub-blico, ma anche tuttò ciò che ruota

attorno ad esso, parcheggi, viabilitàed altri servizi comunali.

Michele Tripodi

CARA MILANA

Tanto tempo fa il filosofo Thomas Hobbes rifletteva sulconcetto latino dell’homo homini lupus. Secondo me siriferiva a qualche litigata di lavoro. A volte tra colleghi c’èun odio fortissimo e si ha l’impressione che tutti vadanoin giro armati fino ai denti, pronti a ficcare un coltellonella schiena di qualcuno. Il libero mercato sarà ancheuna cosa positiva, ma la competizione uccide l’amicizia.Cerchiamo di scavalcare gli altri per ottenere più succes-so, anche a costo di passare sul cadavere dei nostri avver-sari. Non bisogna chiamarsi don Vito Corleone per com-portarsi così, basta essere un uomo che desidera uno sti-pendio migliore.Nel giornale dove ho lavorato a lungo c’era un malessere

costante tra caporedattori e redattori. L’odio non è unsentimento nutriente: toglie forza e creatività ed è danno-so per l’ambiente. Coltivarlo è un po’ come impegnarsicon tutte le proprie forze per far crescere la gramigna.Meglio concentrarsi sulla bontà, la tolleranza e l’amicizia.Ovviamente questi sentimenti spesso non trovano spazioin ufficio. Ma non dovremmo mai cadere nella trappola di odiaretutte le facce odiose che incrociamo nei corridoi. Ammet-to, non è facile. Un trucco, però, è ricordarsi che anche icolleghi odiosi un tempo sono stati bambini piccoli edolci. Provate anche voi. Invece del signore delle tenebre,diventate quello della luce.

Tratto da * [email protected]

Amo il mio lavoro ma odio quasi tutti i miei colleghi. É normale?

Insostenibile la situazione dell'Ufficio Postale di Polistena

uando ti nasce un figlio pensi che quello sia il momento più bello della tua vita.Il miracolo ti avvolge e ti spiazza. Si compie di gioia, paura ed emozione. E poi è un crescendo disentimenti contrastanti, stringendo tra le braccia quel piccolo fagotto, cosi bisognoso di te, cosi fra-gile, cosi forte, cosi perfetto. Da ora in poi sarà tutto migliore grazie a lui, andrà tutto bene. Ma un giorno non riesci a svegliarlo, le sue guance rosa sono spente, le sue manine non reagisco-no al calore delle tue carezze, e il tuo cuore fa un tuffo negli abissi più profondi, perdendosi per

un attimo nell'incubo più mostruoso che tu abbia mai fatto. Ma lui c'è, è li e ha bisogno di te, ritrovi la forza e vai avanti, non ti puoi arrendere. Parlarne oggi sembra così lon-tano, eppure se chiudi gli occhi puoi sentire ancora le sirene spiegate dell'ambulanza, il suono dei monitor che con-trollano i suoi battiti, le voci dei direttori e degli infermieri, lo sconforto e il coraggio, le lacrime e le preghiere, epoi la lenta ripresa fino alla diagnosi…Riapri gli occhi e lo guardi, oggi ha tre anni, è bellissimo, dolce e monello.Ha superato il momento più difficile, rimanendo aggrappato alla vita, a quel miracolo che ogni giorno lo aiuta acombattere contro la sua rara malattia. Ma è una lotta che non può affrontare da solo, ha bisogno di una squadra che giochi con lui la sua partita. E quel-la squadra siamo noi. Noi genitori, noi dottori, noi terapisti, noi volontari, noi religiosi, noi politici, noi istituzioni,noi comunità. Perché quel figlio potrebbe essere il tuo, chiunque tu sia. E c'è bisogno che ognuno faccia bene lasua parte, proprio come in una vera squadra, senza palleggiarsi le proprie responsabilità, ma assumendosele conconsapevolezza e riguardo per chi dipende dal nostro lavoro. Se è vero che in politica, nello sport, nella società, quello che conta sono i numeri, è altrettanto vero che dietro queinumeri ci sono i volti dei vostri figli, le loro sofferenze, i loro disagi, ma anche e soprattutto il loro coraggio, le lorosperanze, i loro sorrisi. Facciamo nostro tutto questo e facciamo in modo che sia solo questo il motore delle nostreiniziative, perché qualsiasi lavoro facciamo, le nostre fatiche sono tutte tese al futuro e il futuro sono i nostri figli.Se oggi togliamo loro il Ce.j.ri, uno strumento cosi fondamentale per la loro salute e il loro benessere psicofisico,arrendendoci alle difficoltà economiche, alle lungaggini amministrative, a un iter burocratico che nel suo compier-si non tiene conto di ciò che è veramente urgente, non abbiamo forse fallito? E allora è il momento di darsi una regolata: chi deve controllare controlli, chi deve agire agisca, chi deve disporredisponga, chi deve firmare firmi, ognuno faccia il suo lavoro. Noi genitori, dal nostro canto, dovevamo sollecitare e lo abbiamo fatto, dovremo pazientare e lo faremo, ma noncosi a lungo da farvi dimenticare che sono le nostre scartoffie ad ostacolare il cammino dei nostri figli, e non vice-versa, non cosi a lungo da permettervi di compiere l'assurdità di chiudere il Ce.j.ri.Qualcuno ha detto che solo chi vive situazione di disagio può capire fino in fondo le nostre necessità, ed è vero. E'per questo che chi non ha i nostri stessi problemi, ma è preposto ad aiutarci a risolverli, ha il dovere, morale e civi-co, di fare uno sforzo in più e condividere il nostro punto di vista. Si tratta solo di stabilire delle priorità: la salutedei nostri piccoli al primo posto, prima di qualsiasi problema economico, amministrativo, burocratico ed organiz-zativo. C'è da dire che le nostre aspettative in merito a questa conferenza sono molto alte, sebbene la storia di continuedelusioni ci insegna che raramente interventi di questo tipo siano riusciti a far cambiare il corso degli eventi. A noinon resta che sperare, e a voi, a chi di dovere, non resta che provare per una volta a sorprenderci.

La mamma di Fortunato

Ormai solo le cose incredibili sono vere.Tra le cose incredibili vero è che la Regione, non rinnovandola convenzione, constringe il Ce.j.ri. a chiudere. La Mamma di Fortunato invoca la speranza, che,

contro ogni tradizione, è adesso la prima a morire. Per piegare le cervici dei governanti e dei loroburocrati, c’è bisogno di ridare la parola alle lotte e alle manifestazioni popolari. Ed è questo che

dovrebbe fare in primo luogo il sindaco di Bianco dove il Ce.j.ri. è ubicato.

Q

V i ho dato tregua per una settimana con i miei mostri. Da anarchico e apolitico quale sono, ero, asorpresa, sceso in politica indicando Giuliano Pisapia. Vi svelo tutto, mi frega poco di chi vince ochi perde, io ho perso tutto da tempo. Volevo solo dar sfogo al mio amor proprio e dimostrareche quando voglio ci prendo, senza bisogno di sondaggi e mezzi tecnologici. Usando il fiuto di

un vecchio, che dall'isolamento dell'Aspromonte può vedere meglio degli altri. Staccare dal mondo èsempre salutare, le cose acquistano la giusta dimensione e le nebbie si diradano. Tutto diventa nitido,così ho potuto scommettere su Pisapia con sei mesi di anticipo, in onore della sua vittoria mi sonoconcesso un po' di fumo certo che lui avrebbe approvato e La Russa mi avrebbe dato del drogato.E a me sembra che la droga da qualche tempo circola soprattutto a destra, come è circolata nellasinistra Occhettian-giudiziaria. Non comprendono che il mondo ha bisogno di gioia e non dipaura. Che ormai i mostri sono solo quelli che gridano al mostro. La gente vuol vivere, è stancadei gialli a puntate di Vespa o della Panicucci, e anche del teatro di Santoro. Ma ormai la cam-pagna elettorale è passata, e dato l'in bocca al lupo a Giuliano torno ai miei di mostri, che sonoil mio pane quotidiano. Nei giorni della distrazione politica il mondo è andato avanti, così lacrociata di Obama. Non posso far più niente per il mullah Omar, che Allah, o chi per lui, loabbia in gloria. Il motociclista guercio ha terminato la sua corsa, finendo falciato dalle forzedel bene. Il macellaio di Srebrenica è stato ceduto per un passaggio in Europa dai Serbi.Mladic è in Olanda e fra un po' l'ONU dovrebbe, di nascosto, girarlo alle cure dellacolonia penale d'Aspromonte. Starà bene da noi, ne abbiamo di feccia sua pari inmontagna. Obama è ormai un crociato inarrestabile, prima di presentarsi per unnuovo mandato presidenziale libererà il mondo dal male. E pazienza se per man-tenere il pianeta tranquillo piazzerà la bandiera a stelle e strisce in ogni angolodella terra. La libertà è, come tutto ormai, un prodotto commerciale. Le multina-zionali sono in grado di fornirci surrogati tali che non rimpiangeremo la vecchia eobsoleta freedom. E il fumo dell'Aspromonte è così buono che non so perché stoqua a scrivere, ne manderò un po' alla Moratti, magari addolcirà un po' il viso e laprossima volta farà a pezzi Giuliano.

di Carlo A. Pascale

L a Marina sale fino al Borgo. Cento, centocinquanta metri sullivello del mare. Lassù, si fa per dire, scricchiola dentro gli occhiqualche muro del vecchio castello, mentre giù a ridosso del maresi erge il vuoto della Torre, abbattuta per alzare le Poste. Caduta

tra due focosi torrenti, il Torbido e il Novito, la città di Siderno si specchianelle acque del mare Jonio in una sinuosa insenatura che consente all'occhiodi espandersi oltre i confini cittadini. Di là Locri, con il suo Museo e la suastoria, dall'altra parte Marina di Gioiosa Jonica con il suo Naniglio. Bellaquanto basta per primeggiare tra le consorelle della fascia marina, attiva eimprevedibile per creatività dei commerci, la Città di Siderno vanta una sto-ria millenaria ed il primato dell'emancipazione e della laicità : sempre primae decisa nel far proprie le istanze democratiche e sociali della storia e delladura esistenza degli uomini. Ha camminato a lungo all'avanguardia, diffon-dendo nel territorio i temi politici più radicali della società civile. Pragmati-ca invece che bizantina tende a irrobustire le attività economiche e non disde-gna di proporre le malie del Lungomare delle Palme, intitolato al professorCosimo Iannopollo, già sindaco della città, ormai famoso nella zona e inCalabria, il lungomare, per la sua naturale bellezza, per le attività che vengo-no proposte, per il decoro che lo distingue: dai monumenti ( Il San France-sco di Paola e il Monumento al Marinaio) di Giuseppe Correale, scultore delluogo, alla lunga veranda che combina in sintesi dinamica la terra e il mare,il manufatto e la ricchezza dei colori e della luce, il rigore della struttura el'ampia morbida appassionata visione che dalle colline, ai monti, all'Aspro-monte corre fino all'orizzonte, dove , per un processo mentale, si pone la Gre-cia e la storia di un tempo; ai luoghi di ristoro, alla illuminazione che abbrac-cia la gente e la ingentilisce. E non è privo di fascino il macigno grigiastrodepositato ( di là è il pontile a protendersi nelle acque e ad accogliere navimercantili) nell'aiuola nord del Lungomare dove un giorno una giovanemostrerà ai turisti le sue morbide forme e darà l'idea di un luogo dove la pacee la salute saranno motivi di vita. E le ville. Quella grande, riproposta nellasua intimità, con i suoi camminamenti, con le oasi di riposo e di qualche inti-mità, con la somma delle cime degli alberi che toccano il cielo e induconomotivi di diversità. E la piccola, che, vista dal cielo, rende e impone l'idea diun dedalo gioioso in cui muoversi con “passo tardo e lento”, fingendo qual-che lezione petrarchesca e qualche trama di sogno. O qualche leggera

inquietudine.Lassù, in cima al Borgo, il miracolo di un belvedere che abbraccia e stringel'intero litorale, che sgomita e fugge verso realtà consorelle, depositateanch'esse sulle acque di Venere. Tra le spume bianchissime.Ciò che non c'è ancora ci sarà, perché è scritto nelle cose. La diga sul Lordo,torrente sempreterno, che rovescia un gran tratto di cielo e chiede una deci-sa considerazione. Là si potrebbe costruire un magnifico orto botanico, là leacque potrebbero accogliere sport d'acqua , mentre l'istinto e la saggezzadegli uccelli stanno preparando un ecosistema nuovo e prezioso. Là la natu-ra si affretta ad invogliare gli uomini. E tra le vie dei fiori ( Dalie, primule,rose, gerani..), vestito di giallo, è sorto con forti pretese il Teatro di Siderno,che sarà intitolato all'avvocato Simone Falletti, gentiluomo e cittadino fiero,che rivendica uno spazio culturale. Siderno dunque vive il presente sognan-do e preparando il futuro al di là di chi l'amministra. E pretende il suo ruolo.In alto, lungo la Via dei Colli, si va in direzione della piscina coperta e del cen-tro polivalente, dove sono già in atto attività di salute e d'impegno sportivo.Dove speranze nuove e diverse allarmano il presente e incentivano il futuro.Lungo la 106, prima di Marina di Gioiosa, si erge il centro commerciale “LaGru”, dove quotidianamente si propone una alternativa cittadina al solitotram tram provinciale e paesano. Sul corso della Repubblica, là dove si allar-ga il piazzale davanti alla chiesa della Madonna di Portosalvo è il portale inbronzo, scolpito dal maestro Correale a sintetizzare insieme il sacro e il pro-fano che caratterizza Siderno, che accanto alla matrice pragmatica e laicasostiene con passione l'incidenza religiosa e miracolistica. Così forte taleunione, così viva anche la fede, così spontaneo il culto della Madonna di Por-tosalvo, che il Maestro Correale non ha potuto fare a meno di non esprimer-la in modo scultoreo e poetico nel portale bronzeo della Chiesa. Il pescatoree la Vergine, il Signore della vita e la devozione mariana. Un libro, un raccon-to,un poema sospeso tra trame metafisiche e incidenze concrete. E a ridossodel Corso della Repubblica, si apre la Piazza dei Martiri, dove storia ed etica,prassi e memoria, presente e passato stanno insieme ad accendere l'animodel cittadino, e, poco più in alto, il Municipio tra due minipinete scrosciantid'acqua, dove passarono con sacro rispetto i sindaci di ieri e di oggi, tutti,prima di ogni coloritura politica, sidernesi e cittadini come noi. Siderno,Sidus, forse, la Stella. Certamente la Stella nella Locride e nel cuore dei suoifigli illustri e meno illustri.Tra gli uomini del passato ricordiamo Michelangelo Macrì, Antonio Scozza-fave, Francesco Prati, Paolo Piromalli. Fra i contemporanei un erudito, LuigiVento, uno 'storico', Domenico Romeo, un altro storico, Enzo Agostino, unoscultore, Giuseppe Correale, un accademico, Walter Pedullà e due scrittori,Rocco Futia e Paolo Catalano, ma anche la Redazione del settimanale “LaRiviera” che testimonia lo spirito sidernese. E rimandiamo ai loro libri perpenetrare di più e meglio nell'animo di questa meravigliosa popolazione. Enon c'è nulla di male se chiudiamo questa sorta d'invito a Siderno con il geniodi Alessandro Manzoni che aveva fatto il filo al signor Ripamonti del Seicen-to scrivendo nei suoi Promessi Sposi:” L'Historia si può veramente definireuna guerra illustre contro il Tempo…”. Ma la Storia è sempre storia diCiviltà, da decifrare. E studiare con continuità.

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DOMENICA05GIUGNO2011

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la RivieraRegistrazione Tribunale di Locri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

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HANNO COLLABORATO

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RUGGERO CALVANO

Merita un commento larisposta stizzita che laRegione ha dato al sinda-cato dei giornalisti che

eccepisce una qualche incongruità nelleprocedure per la immissione in organicodi un drappello di operatori dell'informa-zione. Normale, normalissimo da sem-pre che nel settore del pubblico impiegosi manifesti dissenso su specifici proble-mi non di rado passando dallo stato diagitazione allo sciopero; talvolta alloscontro tra le parti. Sono le regole delgioco. Così avviene da sempre nel rap-porto tra datore di lavoro e organizzazio-ni sindacali. Sempre, sia che a proporrela controversia siano i ferrovieri, gliaddetti al servizio aereo, i metalmeccani-ci di Torino, i lavoratori della cantieristi-ca della Liguria e persino i bistrattatissi-mi dipendenti della Leonia di Reggio.Le signore istituzioni - statali, regionali,provinciali, comunali - in presenza di ini-ziative che recano danno alla collettività(intesa nel suo assieme) mostrano di pos-sedere in sommo grado la virtù dellapazienza. A vertenza aperta ciascunadelle parti in conflitto esercita natural-mente il suo diritto, che è quello diimpiegare senza risparmio le armi di cuidispone, anche se tutto questo può com-portare danni all'interesse di figure terze,in pratica dei comuni cittadini, cheavrebbero bene il diritto di servirsi senzainciampi di strade, autostrade, ferrovie,porti e aeroporti.Si tratta di regole rese intangibili - cosìdicono quelli che se ne intendono - dallaprassi. A quanto pare queste regole val-gono per tutti, tranne che per i giornali-sti. Se il loro sindacato invia al presiden-te della Regione una lettera poco graditaal suo destinatario, apriti cielo. Gli appa-rati vengono mobilitati per proteggere -si dice così? - il vertice fatto oggetto dicontestazione. E siccome quando gliapparati si mobilitano, entra sempre inscena lo zelo dei primi della classe, eccofare capolino tra le righe l'intimidazionemagari condita da larvate minacce.Chi volesse saperne di più, consulti il sitodi “Giornalisti Calabria”. Il giornale on-line, correttamente, ripropone pari pariil carteggio intervenuto sui temi sollevatidalla rappresentanza sindacale di ViaCamagna: persino nei suoi passaggi piùoscuri dove il presidente regionale vienedescritto come legibus solutus, al modoin uso ai tempi dei re di Francia: un prin-cipe accigliato che non sa nulla di quelche avviene a corte. Il presidente insom-ma regna ma non governa, lo fa al puntoda lasciare ad altri il compito di occupar-si di procedure che inevitabilmente con-ducono a nomi, con tutto quel che que-sto sottende per chi sta in politica.Se non ricordiamo male un caso analogosi era verificato nel Comune di Reggio,anche in quella circostanza all'indomanidi un bando tardivamente reso noto periniziativa non del sindaco - ancora unavolta ignaro di tutto - bensì per l'autono-ma volontà del titolare di un servizioallocato al piano terra: potente al puntodi fare e disfare in materia di assunzioni- incredibile! - all'insaputa dell'inquilinodei piani alti. Favole. Per concludere,sorprende la sfacciataggine di strutturepubbliche adusi alla mistificazione maanche la loro dabbenaggine. Codestisignori non sanno neppure alla lontanacom'è fatto il mondo d'oggi. E quanto èdifficile gestirlo. Possibile che per ricon-durli alla ragione ci vuole l'apocalisse?

Antonio La Tella

Favole regna ma non governa

Uno sguardo a Siderno

LadiObamaCrociata

BARACKHUSSEINOBAMAIIpolitico statunitense,44° e attuale Presidente degliStati Uniti.

Peppe Raffa ha costruito la sua elezione aPresidente della Provincia di Reggio Cala-bria( e la sua candidatura) con pazienza .Che richiede molta pratica, direbbe PauloCoelho.Non si è spaventato di fronte ai problemi,ha pensato di poter essere una “soluzione”.Poteva vincere già al primo turno . Non èstato così per due motivi.Primo: il Pd , nello schieramento del Presi-dente uscente Morabito, ha presentatouna lista forte (la più votata in assoluto,12,8%). Lista che dopo la scissione diPeppe Bova e dopo aver metabolizzato lasconfitta, diventa il corpo del nuovo parti-to, dove Morabito avrà un ruolo “onora-rio”.D'altra parte, l'avvocato, nella prima fasedella sua presidenza, affidava tutte le que-stioni politiche a Bova che, a sua volta,faceva raccogliere le proposte sugli organi-grammi da un funzionario di partito.Dopo essersi affrancato, Morabito haavuto come obiettivo quello di sganciare glieletti dai partiti : ci è riuscito, anche conquelli che erano i suoi maggiori contestato-ri, garantendo capacità di spesa nei propri

collegi, ma al momentodelle scelte tanti hannodeciso di andare altrove,gli altri ora punteranno adavere direttamente visibi-lità.

Il secondo motivo che hacostretto Raffa ad andare(e a

rischiare) al secondo turno, stanel fatto che alcune liste del suo

schieramento, Pdl, Lista Scopelliti, Sociali-sti e Repubblicani erano accreditate 1 o 2punti percentuali in più per ciascuna.Raffa è nelle condizioni politiche per poterlavorare, ha alle spalle un partito naziona-le, saprà rapportarsi con la Regione di Sco-pelliti .Servono investimenti su tutta l'area dellaprovincia, progetti organici per le comuni-cazioni e per le infrastrutture.Se vanno avanti i decreti per il federalismoe per l'Area Metropolitana di Reggio Cala-bria, gli enti locali e, quindi, la nostra pro-vincia dovranno richiedere attenzione suiservizi carenti che abbiamo , i redditi bassie la disoccupazione, la pubblica ammini-strazione non adeguata.Si è ad un passaggio di grande responsabi-lizzazione degli attori politici ed istituzio-nali del Mezzogiorno che deve poter con-tare su bilanci degli enti in ordine, burocra-zia onesta, spesa produttiva e non cliente-lare, contenuti.L'alleanza tra il PDL e l'UDC, arteficeprincipale il Presidente Scopelliti, in Cala-bria vince praticamente dappertutto ed èquella che può far vincere a livello naziona-le. Manon nta solo la formula, conta ilbuon governo.

CONTROMANO di FILIPPO TODARO

Fuda e Raffa, sebbene a ruoli invertiti e stavolta da postazioni avverse (uno minoran-za, l’altro maggioranza), si sono ritrovati in Consiglio Provinciale. In campagna elettorale si erano, sì, punzecchiati a vicenda, come era necessario eovvio che fosse, ma non avevano mai affondato il fioretto l’uno contro l’altro. Gran-de rispetto reciproco, apprezzamenti vicendevoli, riconoscimenti di doti e di caratte-ristiche positive. Si erano fatti anche dei complimenti, che per la verità ci sono sem-

brati sinceri, ogni qual volta l’intervistatore di turno, anche in modo provocatorio e impertinente, aveva cer-cato di portare il discorso sulla loro precedente collaborazione politica e amministrativa al Palazzo dellaProvincia. Mi è sembrato, ma questa è assolutamente una mia impressione personale, che avessero talvolta manife-stato entrambi una sorta di sentimento raro in politica, quasi nostalgia per quel periodo in cui avevanoamministrato assieme e un certo malcelato rammarico per non essere ancora dalla stessa parte e non con-tinuare in seno alla stesa cordata il lavoro a suo tempo intrapreso.Continuano ora a carezzarsi a distanza e ad apprezzarsi. Stavolta non sappiamo se per un qualche recondi-to motivo in più rispetto al passato, ma, sicuramente, mettendo in evidenza stima e rispetto reciproci. Il cheè sicuramente positivo e, ce lo auguriamo, foriero di più sereni e positivi sviluppi nella amministrazionedella nostro Provincia. Ritorto, alla sua prima uscita ufficiale come sindaco di Siderno, fascia tricolore fiammante e sorriso dellegrandi occasioni, in occasione della recente Festa della Repubblica, ha affermato (cito a memoria) che lenostre comunità, oltre che di servizi efficienti e moderni, hanno bisogno della ricostruzione del loro tessu-to sociale e di una certa serena pacificazione tra le diverse parti che consentano sicuro progresso civile.Queste affermazioni non possono che trovarci d’accordo. Difficile sarà mettere in pratica questi principi e queste buone intenzioni che tutti di solito fanno intende-re di condividere, almeno a parole, ma che spesso sono destinati a naufragare subito, per vecchi e sclero-tizzati modi di intendere la politica, secondo i quali ciò che fa o pensa l’avversario è sempre e sicuramentesbagliato. Così, per principio. Senza neanche indagare che sia vero.Altri segnali dello stesso tenore vengono anche dalle dichiarazioni di amicizia e cooperazione tra i sindacidi Locri e Siderno e, secondo quanto hanno scritto i giornali nei giorni scorsi, dalla disponibilità alla colla-borazione della minoranza, o quanto meno di una parte di essa, nell’amministrazione di Locri. Il tutto mentre l’Associazione dei sindaci della Locride dà l’impressione di non godere di ottima salute esoprattutto di essere in qualche modo ingessata e poco attrezzata nell’affrontare e cercare di risolvere itanti problemi del territorio.Se sono rose fioriranno…!A noi tocca sperare e auspicare che le rose siano tante, belle e profumate. E vigilare che tutti facciano laloro parte senza pregiudizi e preconcetti di sorta avendo come obbiettivo unico non certo il proprio perso-nale interesse ma il benessere e lo sviluppo delle diverse comunità.

SE SONO ROSE...Astensionismo econtrotendenza

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DOMENICA05GIUGNO2011

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ANTONIO ORLANDO

FUEGOdi FRANCO CRINÒ

LA PAZIENZARICHIEDE MOLTA PRATICA

Tutti i commentatori, compresi quelli dei quotidiani regionali(per tutti “Il Quotidiano della Calabria” del 31 maggio scor-so), hanno evidenziato che il risultato elettorale in Calabria èin netta controtendenza e qualcuno ha affermato che il vento

di svolta si è fermato a Napoli. I risultati parlano chiaro: la provincia di Reggio Calabria va al Centro-Destra e nei comuni più grandi, a cominciare dalla stessa città di Reg-gio – dove Arena ha vinto al primo turno – la coalizione di Centro-Destra vince con largo margine. Ad eccezione della sola Crotone. Tuttavia le elezioni comunali rappresentano un tipo di consultazionetroppo peculiare al cui interno giocano dinamiche specifiche per potertrarre considerazioni di ordine generale. Comprese le comunali diNapoli e di Milano che giusto il Presidente del Consiglio ha voluto for-temente caricare di valenza e di significato politico. Salvo pentirseneamaramente appena iniziato lo spoglio. Proprio per questo non è ilcaso di trattare i risultati elettorali di questa tornata amministrativacome un aggregato nazionale poiché si arriverebbe a conclusioni ovvieche, al massimo, ripeterebbero ciò che giornali e televisioni, dopo aversostenuto per settimane il contrario, spacciano adesso per loro genialiintuizioni. Che l’on. Berlusconi si dimetta e si ritiri a vita privata peraver perso Milano, Arcore e Gallarate lo può credere il buon Bersanie la sua “Banda degli onesti” e, peraltro, si limita a chiederlo. Nel 2005sempre l’on. Berlusconi perse le regionali e rimase al suo posto finoalla scadenza. Se vogliamo evitare i discorsi di pura accademia e con-durre un esame più distaccato, più concreto e meno emotivo, abbiamoa disposizione, per quel che ci riguarda da vicino, un dato abbastanzaomogeneo, rappresentato dai risultati della nostra provincia, dai qualisi possono trarre interessanti valutazioni. L’orientamento del voto in controtendenza è talmente ovvio che insi-stere è quasi inutile, ma va sottolineato che al primo turno Morabito,Fuda e Nucera superavano abbondantemente il 52% e che la candida-ta di “Futuro e Libertà” ha raggiunto percentuali insignificanti. Lacontrotendenza va, dunque, esaminata alla luce degli orientamentidegli elettori ed in rapporto alle scelte ed alle proposte dei partiti e deigruppi politici. Se si tiene conto di questo allora affiorano stanchezzae disaffezione dimostrate da un astensionismo – al primo turno – parial 37,30% del corpo elettorale. E se lo scomponiamo tra la città ed il

resto della provincia viene fuori che a Reggio tocca il 25,66% ed inprovincia, però, sale al 39,00%. Risaltano, in questo contesto l’asten-sione del 56,36% del Collegio di Gioiosa J. e quello del 50,47% diRosarno. Questo astensionismo è sicuramente di natura politica nelsenso che a prescindere dalle motivazioni è orizzontale, trasversale,dinamico. Se lo si continua a liquidare sbrigativamente come una pas-seggera ed occasionale reazione di protesta o come un aspetto fisiolo-gico delle democrazie moderne ed europee, tra qualche anno, finiràche avremo la democrazia del 33%. Il sistema politico, consideratocome combinazione del sistema partitico e dei meccanismi elettorali,sta diventando fin troppo autoreferenziale e si sta rinchiudendo in sestesso fino ad escludere il comune cittadino, il quale si allontaneràsempre di più.L’astensionismo al secondo turno ha toccato vertici da capogiro:65,43% nell’intera provincia, 60,47% in città e ben 67,33% nel restodella provincia, con punte del 76,95% a Siderno, del 73,47% a Gioio-sa J,, del 73,19% a Gioia Tauro e del 71,73% a Rosarno. Questo tipodi astensionismo è completamente diverso dal primo. Lo si potrebbedefinire come una scelta di tipo tattico ed egoistico con effetti didisgregazione cioè orientato allo scopo di disarticolare il quadro poli-tico. In sostanza ogni partito bada ai propri interessi, ogni candidato sipreoccupa della propria sorte. Il tanto deprecato voto di appartenen-za, cacciato dal portone , rientra dalla finestra. Il sistema a ballottag-gio, infatti, ha lo scopo di “tagliare le ali” dello schieramento politicosia sul versante della Sinistra che su quello della Destra e far conver-gere i voti sui candidati centristi (c.d. “principio del gelataio sullaspiaggia di Rimini”). In subordine ha l’obiettivo di permettere all’elet-tore di votare il candidato meno lontano dalle proprie idee o posizio-ni. Dai risultati del secondo turno entrambi gli obiettivi, in provincia diReggio Calabria, sono falliti. Avremo un presidente eletto da unaminoranza esigua del corpo elettorale ed un consiglio più rappresenta-tivo, elettoralmente parlando, dal lato della minoranza piuttosto chedella maggioranza. Sarà per questo che ogni eletto si affretta a dire chesarà il presidente (o il sindaco) di tutti?

Dal dato elettorale emergonostanchezza e disaffezione dimostrate

da un astensionismo che hasuperato il 37%

Cerimonia degli addi20la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011

Ti sei spento all'improvviso in un giorno che poteva essere come un altroma che per noi è diventato un triste giorno dove i ricordi fioriscono regalandocila malinconia del tuo dolce sorriso che per noi è stato e sarà il modello del tuo dolce ricordo. Grazie per esserti fatto conoscere da noi, grazie per la gioia, i sorrisi e l'amo-re che ci hai dato…Non ci abbandonerai mai e guardaci da lassù…E quando ti ricorderemo nei nostri cuori tramite gli angeli mandaci un sorriso. Ti voglio bene, Zio “Imma”

Hai scelto di lasciarci per sempre, l'ultima domenica di maggio, mese dedicato alla Madonna e apertodalla Solenne Beatificazione di Giovanni Paolo II, quel Papa indimenticabile di cui sei stato in terra diCalabria, da credente prima e da giornalista, poi, voce e testimone.Ciao Franco

Se alla tua famiglia, ai tuoi tanti amici, al mondo del gior-nalismo calabrese e nazionale mancherà la tua straordina-ria umanità, l'intelligente apporto del tuo indiscutibiletalento professionale, la forza ed il calore della tua amici-zia, l'insaziabile voglia di verità e di giustizia, la forte difesadei valori della legalità, la tua sottile capacità di letturadei fatti, degli avvenimenti, rimane a noi il tuo grandeesempio, l'orgoglio e la gioia di essere stati accanto ad unUomo Grande, Straordinariamente Grande.GRAZIE FrancoPer l'amore, la passione, il coraggio, la responsabilità, ilrigore, l'alta testimonianza etica con cui hai svolto per oltre40 anni la professione da uomo libero ed innamoratodella tua terra e della tua gente, scegliendo, alle tante alter-native di carriera, la missione di giornalista e di inviatospeciale per la RAI.Le tue cronache, le tue inchieste, i tuoi libri rimangonopatrimonio della storia e della cultura calabrese e meridio-nale, l'espressione di un accorato anelito ad andare oltre ilbuio, alla ricerca della luce.La tua lezione continua, indimenticabile maestro di vita edi Giornalismo.Continua nella voglia di tramandare ai giovani il testimo-ne di un impegno a servizio della libertà, del progresso,della speranza di futuro, nell'impegno a esortare la politicaa fare sempre di meglio e di più, nella mai soddisfatta esi-genza di servire il bene comune.Uomo dai tratti eleganti e sobri, padre straordinario di

Titti e Antonio, affettuoso marito della cara Franca, rimarranno scolpiti nei nostri cuori il tuo sorriso,la tua bonaria ironia, la tua gioia di vivere e di descrivere, vero cavaliere della penna, emozioni e istantidella nostra storia”.Antonella, Pippo, Carlo e Carlo, Paolo, Orazio, Pino, Santo, Tonino, Andrea, Raffaele, Giusy, Pie-tro, Maria Luigia e tanti, tanti, tanti altri.

Con Giovanni Figliomeni (u ZiGinu) ci siamo conosciuti circa 30anni fa (quando appena bambinomi recavo spesso al campo vecchio( F.Romeo) per seguire le gare di

terza categoria tra le squadre minori di Siderno.Erano i tempi delle sfide tra Palmas, Pantanizzi,A.c Campagna etc. Già da allora, GiovanniFigliomeni, rappresentava per tutti un autenticotrascinatore, sempre in prima linea per risolverequalsiasi problema. In tutti questi anni, lo si incon-trava spesso al campo sportivo, trovandolo quasisempre di buon umore con il sorriso stampatosulle labbra, pronto alle battute scherzose, contanta simpatia e un’educazione da vendere difficil-mente riscontrabile nelle nuove generazioni. Perlui non era importante vincere o perdere, l’impor-tante era misurarsi lealmente con l’avversario epoi se del caso stringergli la mano come vuole lalegge dello sport. Certamente, però, amava vince-re e questo suo desiderio lo manifestava giornal-mente agli amici di sempre. Al presidentissimoEnzo Commisso, al custode del campo VincenzoPasqualino, ai fratelli Fimognari, a me, ai suoiamici più cari, agli allenatori con i quali riuscivaspesso ad instaurare sin da subito un rapportospeciale. Ci manca tanto Zio Gino non sembravero che sia potuto morire in modo così assurdo.Manca a noi altri figuriamoci quanto possa man-care ai suoi cari. Una cosa vorrei chiedere a suo

figlio Cosimo. Tuo papà ti ha sempre seguito contanto amore e con tantissima passione nella spe-ranza di vederti indossare la maglia del “suo”Siderno oppure la casacca di qualche altra impor-tante società professionistica. Cosimo, dovrai faredi tutto per accontentarlo, con determinazione,con grandi motivazioni, non tralasciando gli studi,e ricordandoti sempre che da lassù tuo papà tiguarderà sempre con attenzione e con il massimoorgoglio. Zio Gino, sei partito per un viaggiosenza ritorno lasciando in chi ti ha conosciuto ungrande vuoto, incolmabile ma pieno di bei ricordi.Sarai sempre con noi, vivrai sempre nei nostripensieri e nei nostri cuori. Dovunque tu sia echeg-gerà il nome del Siderno e di Siderno, quella squa-dra di calcio e quella Città che tanto hai amato invita , e che oggi, nello spareggio promozione,dovranno vincere anche per te.

Antonio Tassone

Franco Bruno é cadutogiovane - ad appena 58

anni - nel campo delgiornalismo calabrese,

aspro e difficile, pure dibassa lega, e che da lui ha

ricevuto un contributonotevole ad essere sempre

elevato e nobilmenteautonomo. Lo ricordiamoin questa pagina, facendo

nostro il testo della Letteraindirizzata

all'indimenticabile inviatoRai

Franco Bruno, che colleghie amici hanno reso

pubblico al termine dellacelebrazione esequialetenuta il 31 maggio al

Santuario San Paolo diReggio Calabria. Al rito

funebre erano presenti intanti: familiari, amici,

giornalisti e colleghi di RAICalabria, rappresentanti delvolontariato, della politica edelle istituzioni. La Messa è

stata officiata da donGiacomo D'Anna parroco

e giornalista, insieme adaltri sacerdoti giornalisti tra iquali don Antonino Denisi

e don Domenico Geraci.

Lettera aFranco

La redazione si associa allutto della famiglia consentita partecipazione,sapendo quale uomo sene va.

IN RICORDO DI U ZI GINUIl dirigente sportivo

che trascinava il calcio di Siderno con il cuor gentile.

Ti sei spento

Gentile redazione,spesso si è sentitoparlare di Calabresitrasferitasi al nordper diventare poiottimimedici,imprenditorie quanto altro.Oggivorrei rivolgere unpiccolo pensiero aduna grande personache partita da unacittà del nord hacreato qualcosa diveramente meravi-glioso nella nostraterra.Si chiamavaStefania Ballista,unaragazza che amavacosì tanto gli animalida dedicare la suavita.Penso e speroche possiate dedica-re un piccolo spa-zietto anche perlei,perchè in moltisappiano che le cosebuone accadonoanche da noi.Da leic'era molto da impa-rare...soprattutto adamare.Grazie per lavostra attenzione.Alessandra Arcuri

Il ricordo

ubblico numerosissimo eospiti d'eccellenza per la sera-ta di premiazione della terzaedizione di “Racconto breve”

in ricordo di Simone Esposito, svoltasisabato scorso nell'auditorium del Palazzodella Cultura di Locri. E' Giulia Catalano,del liceo artistico di Cittanova, con il rac-conto “Io non scappo più”, la vincitriceassoluta del concorso letterario aperto aglistudenti di tutta la provincia di ReggioCalabria. Secondo posto per Cesare Cuz-zola, del Liceo Scientifico di Reggio Cala-bria, con “E nel silenzio diventaronoamici”; e terzo posto per Benedetta MariaNoto, del liceo socio-pedagogico “Mazzi-ni” di Locri, con il racconto “Con gli occhivolti al cielo”. Menzionati Melania Muso-lino, Roberta Grupico e Maria ElenaRomeo. A designare i vincitori, la giuriatecnica composta da Ugo Mollica, Carmi-ne Barbaro, Vilma Tamburrini, ManuelaCampagna e Maria Marrara,anche portavoce del gruppo,che ha spiegato al pubblicocome si è arrivati alla scel-ta finale, sottolineandol'ottima qualità di tuttigli elaborati giunti alconcorso. Ad aprire laserata, condotta daMaria Teresa D'Agosti-no, il coro “Santa Moni-ca” del circolo didattico“De Amicis-Campanel-la” di Locri che ha into-nato “Va pensiero”;subito dopo il sindaco diLocri Giuseppe Lom-bardo, alla sua primaapparizione ufficiale daneo-eletto, e il sindaco diAntonimina LucianoPelle, patrocinatoridella manifestazione,hanno portato al pub-blico i loro saluti e l'apprezzamento perun'iniziativa che coinvolge i giovani inmaniera concreta e costruttiva. Il violinistaGabriele Campagna e la pianista FedericaVolante, due giovani e qualificati artisti diRoma, hanno incantato il pubblico conbrani di Astor Piazzolla, Ennio Morriconee Ciaikovski. Gabriele, in particolare, haaccolto con grande partecipazione l'invitodi Angelo e Antonella Esposito alla sera-ta, in quanto aveva avuto modo di cono-

scere, seppur per brevissimo tempo e pur-troppo nella malattia, il giovane Simone,riportando di lui un caro e indelebile ricor-do. Per loro un omaggio consegnato dall'e-ditore di Rtv, Eduardo Lamberti Castro-nuovo, ospite della serata, che, da profon-do conoscitore e appassionato di musicaclassica, ha elogiato i giovani artisti e l'inte-ra manifestazione culturale. Eccezionale il lavoro svolto dal comitatoorganizzatore, presieduto da Don Euge-nio Fizzotti e composto da Angelo e Anto-nella Esposito, Silvana Pollichieni, Marcel-lo Pezzano e Ugo Mollica, che ha portatoall'ampliamento del concorso a tutta laprovincia di Reggio Calabria e alla nascitadi nuove e significative collaborazioni conEnergiEcalabria e Libera.

Racconto breve Si è conclusa la terza edizione del concorso “Racconto Breve” inricordo di Simone Esposito. La Riviera presenta iprotagonisti e pubblica in tre puntate il racconto premiato.

Primo Premio

TrionfaGiulia

Catalano

Giulia, cosa ne pensi dell'iniziativa in memoria diSimone Esposito, Concorso Racconto Breve?Penso sia stata un’iniziativa abbastanza interessan-te.I valori della solidarietà, amicizia, rispetto dell’al-tro, amaramente vanno un po’ a perdersi ultima-mente, ed è stato bello poter leggere che ancoraqualcuno lipromuove. Inoltre è utilissimo anche per noi giova-ni, amanti della scrittura, è sempre bello potervipartecipare.Chi (o che cosa) ti ha spinto a partecipare?Molto del merito per la mia partecipazione al con-corso va sicuramente alla mia professoressa di ita-liano,la prof. Calluso, che mi ha chiesto se mi anda-va di parteciparvi. Inoltre, come accennato prima,mi ha molto interessato il tema del concorso.Qual è il tuo rapporto con la scrittura e la lettura?I libri mi hanno sempre appassionato, ho sempreamato leggere. Ho iniziato a scrivere qualcheAnno fa, solo per me, senza far mai leggere a nes-suno nulla e infatti lo faccio tutt’ora. A volteScrivo e poi elimino. La scrittura è il mio modo ditrasmettere emozioni, come una ballerina sullePunte, e spero tanto che queste emozioni arrivino.Vuoi raccontarci brevemente la tua esperienza?Certamente.Quando ho iniziato a scrivere il mio racconto “Io

non scappo più!” non potevo assolutamente maiPensare di arrivare né in finale e neppure primaclassificata. Ho semplicemente scritto e inviato ilracconto e qualche mese dopo a scuola è arrivata lanotizia della finale. E’ stata un’esperienza davveroemozionante, sono ancora senza parole.

Cristina Briguglio

«Ho tanta paura. E se non dovesse funzionare? Morirò, non voglio morire.» Ho la gola secca mentre tra i singhiozzi parlo a miamadre, ma lei non mi ascolta, è avvolta nei suoi pensieri e sussurra preghiere che non riesco a capire. Non so se ha paura, ioné ho tanta e non mi vergogno di ammetterlo. Partirò fra un paio d'ore con una piccola barca carica di uomini, sarò anche io

un uomo per questa notte. Ho abbandonato la mia lunga veste e il mio hijab e per la prima volta ho indossato dei pantaloni e una cami-cia maschile, ho legato i miei lunghissimi capelli neri in uno chignon fatto male per poi infilarmi un cappellino di lana nera, era di miopadre come del resto anche i vestiti e il lungo cappotto bordò che ho addosso in questo momento, mi sto imbarcando. «Non parlare connessuno, resta nell'indifferenza. Appena arrivi scappa, corri più in là possibile e salvati. Sopravvivi figlia mia, almeno tu, sopravvivi.» Que-ste, le ultime raccomandazioni di mia madre. Il mare è mosso, la piccola barca traballa ed è carica di uomini assetati e affamati, trema-no dal freddo come me. Qui, in questo momento, siamo tutti uguali, non c'è distinzione tra sessi, sono una donna che prova le stesseemozioni di un uomo. Sono una donna spaventata che ha perso tutto nel giro di pochi giorni, sono una donna spaventata che è scap-pata dalla Libia e dai suoi scontri, dalla sua arretratezza, per trovare un po' di pace in un nuovo mondo, sono una donna spaventata cheperò, per la prima volta, riesce a sentirsi davvero forte nonostante tutto. Ho perso la cognizione del tempo, non riesco neppure a capire sesia giorno o notte. Ho tanta sete, sono spaventata e ho freddo. Siamo partiti in tantissimi, forse eravamo più di cento, ma durante il tra-gitto non tutti ce l'hanno fatta. Vediamo la terra ferma, è vicina, qualcuno scende e cammina verso la sabbia, io rimango rannicchiata eimmobile nel posto in cui sono stata ferma per tutto il viaggio, stringendo al petto il mio zainetto blu scuro. Arriva gente, non parla la mialingua e la maggior parte di loro ha una torcia in mano. Ci aiutano a scendere, ci fanno domande alle quali io non rispondo, non li capi-sco. Attorno a me c'è gente che urla, che corre, qualcuno è agonizzante in terra e qualcun altro lo sta aiutando. Vorrei solo scappare, sonospaventata. Cerco una via d'uscita guardandomi intorno, intravedo una grotta e non ci penso due volte prima di iniziare a camminarevelocemente in quella direzione: mi nascondo. La grotta è fredda, tremendamente fredda, ma ho passato momenti peggiori in viaggio eora voglio solo stare qui, in silenzio. Ho fame, ho sete, ho freddo, sono stanca. Ripenso ai piatti caldi di mamma, alla sua ricetta segretaper il tè alle erbe, al caminetto di casa mia e al mio comodo letto. Ripenso ai giorni felici in compagnia dei miei genitori, a quei giorni cheora non ci saranno più per colpa di questa stupida guerra. Papà è morto, è stato ucciso dalla polizia o forse dalla sua voglia di fare sem-pre la cosa giusta. Sono arrivata in Italia con la speranza di poter cambiare vita, di poter uscire di casa con i capelli liberi al vento, di nonvedere mai più scorrere il sangue. Sono arrivata in Italia con la speranza di ricominciare la mia vita da zero, ma ora ho tanta paura. Conquesti pensieri mi addormento e quando mi sveglio mi sento dolorante, ma comunque riposata, davanti a me il mare, piatto e azzurro,il sole, che colora d'oro la spiaggia fine, la brezza, leggera, mi scompiglia i lunghissimi capelli e tutto ciò mi fa sorridere. Allargo le brac-cia e chiudo gli occhi, faccio numerosi giri su me stessa mentre sorrido. Sono libera, finalmente.[...]

(continua)

A tu per tu con la vincitrice

Io non scappo più! Il racconto premiato

P

Simone Esposito, quindicenne di Locrideceduto nell’ospedale San Camillo diRoma dopo un intervento chirurgico.

Nella foto gli studentipremiati alla terza edizionedel concorso RaccontoBreve, durante la consegnadegli attestati al Palazzodella Cultura di Locri,sabato 28 maggio.

Amico mio, tu e io rimarremo estranei alla vita, e l'uno all'altro, e ognuno a se stesso, fino al giornoin cui tu parlerai ed io ti ascolterò, ritenendo che la tua voce sia la mia voce: e quando starò rittodinanzi a te pensando di star ritto dinanzi ad uno specchio.» Kahlil Gibran

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22 22la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011

23

Serie A

Il pagellone della Serie A incorona ilMilan. Sul podio Palermo e Napoli.Disastro Juventus

S P O R T

23la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011

Eccellenza

Achille Giannitti conferma ToninoFigliomeni. Per il sidernese un ruolo allaFerguson

Promozione

Oggi la partita della vita. Il Siderno sigioca l’Eccellenza a Lamezia nellospareggio col San Lucido

Zero a zero, un nulla difatto che però non ha smor-zato l’entusiasmo di nessu-no, quello contro il Novaranell’andata dei Play Off diSerie B. A Reggio ancoratutti ci credono, nel retourmatch di oggi, serve la vitto-ria.

Un risultato su tre controuna squadra che sa fare cal-cio, e che, con un po’ d’in-telligenza non dovrebbechiudersi e aspettarci.

Di sicuro i lombardi sonoi grandi favoriti, anche perl’evidente forza tecnica eatletica della squadra. LaReggina però cercherà digiocarsela tutta, anche per-chè, c’è uno spiraglio chepermetterebbe solo vincen-do a Novara di approdare inSerie A.

La Gomorra che ha colpi-to nuovamente il mondo delcalcio vede pericolosamentecoinvolte Atalanta e Siena,le due promosse diretta-mente, che potrebbero (cisono molte probabilità)vedersi revocata la promo-zione e l’accesso in A.

In questo caso, sarebbe Adiretta per le due finaliste,ma, continuando con le sup-posizioni, ci perderemmo incalcoli per ora inutili.

Molto più utile sarà scen-dere in campo domani, perla squadra, non far mancarel’apporto per i tifosi, chesono tornati in massa allastadio.

Intanto la Reggina è par-tita alla volta di Novara ieri

mattina, dopo aver effettua-to la seduta di rifinitura, alCentro Sportivo Sant'Agata.Questi i calciatori convocatida Gianluca Atzori per l'im-pegno al Piola.

Portieri: Kovacsik, Pug-gioni; Difensori: Acerbi,Adejo, Cosenza, Costa;Centrocampisti: Barillà,Castiglia, Colombo, DeRose, Laverone, Rizzato,

Rizzo, Tedesco, N.Viola;Attaccanti: Bonazzoli, Cam-pagnacci, Danti, Sarno,A.Viola, Zizzari.

Giuseppe Ritorto

E' ribollito, e ancheriscoppiato, il pentolonedel calcio scommesse.Dopo calciopoli la nuovaGomorra del mondopallonaro potrebberibaltare nuovamentetutti gli equilibri e i cam-

pionati. Squadre, calcia-tori più o meno noti, bigcome probabili aggangidi probabili combine.Tutti coinvolti, sembre-rebbe. La procura diCremona dovrà farebene il suo lavoro, dovrà

capire se basta che uncalciatore semiprofessio-nista si fregi di informa-tori, professionisti moltopiù di lui. Dovrà capirese Paoloni, il portieredella Cremonese, potevacontare sulla dritta di DeRossi, che, nonostantefosse squalificato inquella gara, avrebbeconfessato al presuntoamico l'esito di Roma -Genoa. Dovrà capire se

si tratta un ragazzomalato di scommessealla mercè di personaggipoco raccomandabili, odi un boss con i guantida portiere.

Dovrà capire anche seSignori merita quegliarresti domiciliari chesta subendo per esserestato, molte volte, èvero, sulla bocca dei cor-rotti senza aver maiaperto la sua.

Scommettiamoche...

[email protected]

Una vittoria per la Serie A

L’angoloRitorto

Intervistato da Radio Tou-ring 104, Mister Atzori, chedopo lo 0-0 casalingo contro ilombardi cerca la vittoria chesarebbe il coronamento di unastagione splendida.

"La cosa più bella della semi-finale di andata è stata il con-senso, l'appoggio della genteche è andata oltre il risultatoapprezzando lo sforzo, ricono-scendoci il merito di averlicomunque fatti divertire.

La nostra tifoseria si è riavvi-cinata alla Reggina e questo èil miglior presupposto ancheper costruire il futuro di questoclub.

Domani? Se il Novara pro-verà a chiuderci il gioco sullecorsie esterne, dovremo sfon-dare in mezzo. Siamo pronti.

La partita si gioca su 180' e lanostra non è una squadra capa-ce di difendere un risultato:andiamo lì per vincere, convin-ti di esser nelle condizioni dipoterlo fare.

Parlano i numeri: la Regginaha vinto 7 volte in trasferta inquesta stagione, dopo l'Atalan-ta siamo la squadra che havinto più volte. Vogliamo l'ot-tava impresa, questi ragazzidevono scendere in campo perdare tutto. E' stata un'annatastraordinaria, vogliamo metter-ci il sigillo: la Reggina vuoleandare in Serie A".

L’intervista

Atzori cerca ilsigillo...

La nuova Calciopoli mette nei guai Atalanta e Siena. A Novara potrebbe bastare una vittoria per la A

2424la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011

2525la RivieraDOMENICA5GIUGNO2011

x

BARIPartito con ben altri pro-positi, si ritrova in B pra-ticamente al giro di boa.Dopo la bella stagionedello scorso anno, one-

stamente ci si aspettava qual-cosa in più, quanto meno unasalvezza tranquilla.

Voto 4BOLOGNAMalesani e DiVaio, insieme aqualche giovane,sono i principaliartefici di una sal-

vezza importante giun-ta nonostante la pena-lizzazione.

Voto 6BRESCIAUna retrocessionedopo un solo annonon può che sfociarein un voto negativo.

Si arrende solo nel penul-timo turno, qualche sod-disfazione però le Rondi-nelle se la sono tolta.

Voto 5CAGLIARISalvezza dovevaessere e salvezzaè stata. Averlaraggiunta con

qualche giornatadi anticipo potevafar presagire qual-cosa in più, cheperò non c'è stato.

Voto 6CATANIAL'avvento diSimeone a stagio-ne in corso haportato nuova

verve alle pendicidell'Etna. Il suo scu-detto, la salvezza,l'ha vinto

Voto 6CESENAEra dato per spac-ciato, ma il lavorotenace di Ficcaden-ti e le giocate didue campioni come

Giaccherini e Jime-nez hanno portato ifrutti sperati: salvez-za.

Voto 6

CHIEVOContinua il mira-colo targatoChievo Verona.Aver vinto con

l'Inter in casa eraggiungere lamatematica salvez-za in casa dellaJuventus non ècosa da poco.

Voto 6,5

GENOASpedire i cuginiin B è una soddi-sfazione indelebi-le nella storia più

che centenaria delGrifone. Per il resto haalternato cose buone acose meno buone.

Voto 6INTERDopo 4 anni conse-cutivi non è Cam-pione d'Italia, ma aparte la seratacciacontro lo Shalke 04,

è stata un'annata positi-va, culminata col secondoposto e la vittoria inCoppa Italia. Se ci fossestato Leo dall'inizio? Ilcalcio non ammette “se”.

Voto 7

JUVENTUSAl di là di tutto,anche fosse arri-vata quartasarebbe stato un

mezzo fallimento.Non aver raggiuntoneanche i prelimi-nari di Europa lea-gue è un vero e pro-prio “disastro”. Oratocca a Conte.Buona fortuna.

Voto 3

LAZIODue Lazio, quelllaincredibile dell’an-data e quella piùnormale del ritort-

no, quando, solo all 'ultimo sfuma la Cham-pions. Annata comun-que più che positiva.Tra l’8 della primaLazio e il 6 della secon-da, la media è un digni-toso 7.

Voto 7

LECCEIn pratica conquistala permanenza vin-cendo il derby con-tro i galletti, maanche la vittoria a

Genova contro laSamp è stato un tas-sello fondamentale.Un annata buona euna strada da conti-nuare a percorrere.

Voto 6

MILANChe bello il Milan!I rossoneri tornanocampioni d'Italia.Grande merito vaad Allegri, condot-

tiero caparbio, capacedi gestire al meglio ungruppo imbottito dicampioni.

Voto 8NAPOLIUn tridente conCavani, Hamsike Lavezzi nons f i g u r e r e b b e

nemmeno nel Barcel-lona. Mazzarri haavuto il pregio di por-tare in Championsaltri 8 giocatori “nor-mali”

Voto 8PALERMOLa squadra ha pagatole intemperanze e ilcaratteraccio del padrepadrone Zamparini.Bicchiere comunque

mezzo pieno. Europa rag-giunta grazie alla finale diCoppa Italia nonostante lasconfitta contro l’Inter.

Voto 6,5

PARMAA marzo sembravaspacciata, poi un filot-to incredibile di vitto-rie, anche contro lebig (Inter, Udinese e

Juventus) le ha permesso digiocare in A anche la prossi-ma stagione.

Voto 6,5

ROMAPoteva e dovevafare qualcosa inpiù. Troppo logo-ro però il gruppo

per poter ripetere l'ex-ploit dello scorsoanno. Chissà se lanuova linfa americanale permetterà il saltodi qualità.

Voto 5SAMPDORIAE' vero, due giocatorinon fanno una squadra,ma Cassano e Pazzinierano un lusso da tene-re a tutti i costi. L' incre-

dibile retrocessione è (quasi)tutta sul groppone dei Garroneche ha il grosso demerito di avercreduto che la Samp potessefare a meno di loro.

Voto 4UDINESEInsieme al Napoli, labella sorpresa diquesto Campionato.Di Natale si confer-ma, per un altro

anno capocannoniere,Sanchez è conteso datutti. Ancora una voltala dimostrazione che aUdine sanno fare calcio.

Voto 8ILPA

GE

LLO

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26la RivieraD0MENICA 5 GIUGN0 2011Serie A

FIORENTINADopo l'era Prandelli,questo forse è statosolo un anno di tran-sizione. Forse sonomancati proprio gli

stimoli, la voglia diessere la Fiorentinache conoscevamo.

Voto 5,5

È tempo di bilanci, unanalisi, sulla A piùspettacolare degli ultimianni. Illustri promosse ebocciate in una competizioneche non ha dato scampo anessuna, premiando chi hameritato e punendo chi hafatto della presunzione unosciagurato marchio difabbrica

2727la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011

28

La Rossanese non salva la baracca

28la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011

Eccellenza

Roccella, Figliomeni come Ferguson

Sport

Achille Giannitti ha deciso. Sarà ancora ToninoFigliomeni a guidare il suo Roccella. Per lui unruolo manageriale in stile sir Alex Ferguson ma

con le dovute proporzioni

I cosentini si fermano sullo 0-0 anche nel ritorno di noto. E’ mestamente Eccellenza. Spiraglio ripescaggio?

In un “Palatucci” tinto dicirca 3000 supporters grana-ta, ieri pomeriggio, la sfidatanto attesa è giunta all’epi-logo. La gara di ritorno traNoto e Rossanese, valida peri play out e, dunque, per lapermanenza nella serie D, havisto trionfare i padroni dicasa, seppur si sia trattato diun incontro terminato a retiinviolate.L’incontro si conclude, sullacarta, in pareggio, ma, al ter-mine delle due gare (andatae ritorno) giocatesi, una solacompagine, quella netina, ne

esce vincitrice. Granata che,dunque, prolungano di unaltro anno il loro soggiornonella categoria. Rossaneseche si unisce, invece, alleretrocesse Modica, Mazara eAtletico Nola, che, l’annoprossimo, partiranno dall’Ec-cellenza. A fine gara, da sot-tolineare le dichiarazionerilasciate dal presidente delNoto, Giovanni Musso, cheha parlato di presente e futu-ro della società: «Dopo unastagione molto combattutacon squalifiche e punti con-quistati sul campo, arriva la

meritata salvezza. Dall'annoventuro la rosa verrà azzeratae rinfondata. Cercheremo dnon interrompere i dialoghicon il tecnico, e manterremoi rapporti con qualche junio-res».La dirigenza rossoblu ora sigiocherà la carta ripescaggiper tentare di mantenere lacategoria. La speranza è con-fermata anche dal rankingche potrebbe premiare icosentini e regalare un altrodi semiprofessionismo a tuttoRossano.

Lr

Sarà ancora Tonino Figliomeni il timo-niere del Roccella che per il quartoanno consecutivo prende parte al tor-neo di Eccellenza, mentre per il tecni-co sidernese sarà il terzo alla cortedella società del presidente Licandro. Ricordiamo che all'esordio (stagionecalcistica 2009-2010) era subentratodopo dieci giornate a Mimmo Favasuliche a sua volta aveva preso il posto diGaetano Mazzone, con salvezza otte-nuta dopo lo spareggio play out conl'Amantea. Mentre nell' ultimo torneo sfiorata laconquista dei play off, che sicuramentei ragazzi del patron Giannitti avrebbe-ro meritato. A renderlo noto è stato lo stesso Gian-nitti nel corso di un incontro dibattitoche si è svolto lo scorso fine settimanapresso l'aula convegni dell'ex Conventodei Minimi ubicato in pieno centro cit-tadino alla presenza dei calciatori, cin-que (Battaglia, Carobene, Curtale,Pascu e Tropepi), gli assenti giustifica-ti, dello staff tecnico, di quello sanita-rio, del presidente Licandro, del vicepresidente Circosta, del sindaco Cer-tomà, dell'assessore comunale Alvaro,dei media ed ovviamente di molti

appassionati tifosi, la sala era gremitain ogni ordine di posti. E nell'annunciare la riconferma diFigliomeni il patron Giannitti ha elen-cato le doti professionali ma anchequelle umane, definendolo un vero egrande professionista. Sarà un manager-allenatore, per inten-derci alla Ferguson, ovviamente con ledovute proporzioni. Di conseguenza vengono smentitetutte le illazioni anche giornalistichesul nome del condottiero per la stagio-ne 2011-2012, tanti infatti i nomi nel-l'ultimo periodo accostati al Roccella Comunque nel corso dell'incontro nonsi è parlato di calcio mercato, ovvia-mente riferito ai calciatori, non siconoscono ne i riconfermati e ne tantomeno i partenti e i possibili arrivi. E glistessi calciatori che quest'anno hannocontribuito alla conquista del sestoposto, saranno incontrati singolarmen-te da qui a poco per conoscere le lorointenzioni per il futuro. Ovviamente ildirettore sportivo Elso Pelle in sintoniacol riconfermato tecnico è già al lavo-ro, non si è mai fermato, per reperire igiusti elementi che fanno al caso.

GiBal

29la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011

Promozione

Tutti a Lamezia

Saranno almeno 200 i tifosi chepartiranno da Siderno per la tra-sferta di oggi pomeriggio al GuidoD’Ippolito di Lamezia.

C’è attesa e speranza. L’Eccellen-za ora è a un passo e i tifosi, primadi tutti, cercheranno di dare il pro-prio contributo alla causa.

Una sorta di dodicesimo uomo incampo, a gridare, sostenere, spinge-re la palla oltre la porta avversaria.

Intanto domani partiranno daPiazza Portosalvo, almeno due pull-man zeppi di tifosi, se le prenota-zioni aumentassero in queste oresarebbe pronto un eventuale terzomezzo per raggiungere la cittàlametina.

A questi si aggiungeranno tuttiquelli che hanno preferito la pro-pria automobile per la trasferta.

Un entusiasmo sconfinato, chesta coinvolgendo la gente. La vogliadi calcio sembra essere tornata allagrande a Siderno, dopo qualche sta-gione d’ombra, che hanno portato ibiancazzurri in Promozione.

Ci siamo. Il giorno della veritàè arrivato. Il Siderno è a un passodall’Eccellenza, l’ultimo, quelloche manca per tagliare il tra-guardo dovrà farlo nel difficilis-simo di spareggio che si giocheràal Guido D’Ippolito di Lameziacontro il San Lucido, vincitoredei Play Off nel girone A delCampionato di Promozione.

Il Siderno arriva a quest’im-portante appuntamento caricato

al massimo. I Play Off ci hanno mostrato un Sidernorinato, voglioso, determinato, grintoso.

I ragazzi, specie nelle due ultime gare, le finali controil Reggio Sud hanno dimostrato di valere questo spare-gio, di valere il secondo posto in campionato grazie alquale hanno costruito quest’importante occasione.

Occhio però a non considerare la gara già vinta. I cosentini del San Lucido oltre ad essere un’ottima

squadra, hanno fatto vedere in campo buone cose.Hanno sbaragliato la concorrenza facendo fuori avversa-ri anche più quotati, come la Promosport, squadra lame-tina, favoritissima alla vigilia.

Praticano un gioco attento e concreto, non vanno perla fantasia, ma sanno sudare in campo. E oggi ci darannoguerra.

Il Siderno dopo aver vinto 34 battaglie si ritrova all’ap-puntamento più importante, 90 minuti per dimostrare atutti che la squadra biancazzurra è tornata, ancora piùdeterminata e combattiva di prima.

Tanta la tensione sulle facce degli atleiti, tanta la vogliadi gioire a fine gara.

Il D’Ippolito ci regalerà il responso, speriamo che siaquello che tutta sarebbe vuole. Speriamo che al 90’ sia,finalmente, festa.

Partita d’importanza storica. Oggi il Siderno alle 16.30 al D’Ippolito di Lamezia si gioca l’Eccellenzacontro il San Lucido. Dopo tre anni di purgatorio i biancazzurri possono tornare in Paradiso

La marcia degliultrà. Pronti duepullman perinvadere il D’Ippolito

Il Siderno non hamollato, non è andatogiù come molti avreb-bero sperato. Nelmomento più difficilesi è rialzato, senzamollare. Mai. Ora però serve colpodel Ko. Questo pome-riggio non si vince aipunti, con il San Luci-do senza andata eritorno, è impossibilesbagliare. Sul ring diLamezia serve il colpodel fuoriclasse. E ilSiderno ce l'ha. Cel'ha con Accinni, ungladiatore, ce l'ha conDe Leo, che final-mente ha capito chedeve andare inprofondità, ce l'haSerra, se Fiorenza rie-sce ad allargare ilrecinto al suo nervosi-smo, ce l'avrebbe con

Catalano… E comunque il rettan-golo di gioco dellacapitale economicadella Calabria non è ilcampo di patate diSiderno. Un'indecen-za che in questa anna-ta ha tolto ai biancaz-zurri almeno 8 punti(messaggio al sinda-co). Quindi il 4-4-2 atrazione anteriore dimister Fiorenza, chegrazie ai due centro-campisti più forti deltorneo, Candido, cheguarda il campo inte-ramente e ancheoltre, e Marulla,inspiegabile comequesto giocatore si siafermato in promozio-ne, parte in vantaggio.Sulla carta.Poi, nella vita, tuttopuò accadere.

Con il San Lucido nonsi può vincere ai punti. Serve il colpo del KO

La stagione estiva entra nel clou e i sempre più sorprendenti atleti Sidernesi si stanno metten-do ben in mostra anche in questo finale di stagione.Al meeting internazionale Piskeo, svoltosi a Messina il 21 e 22 Maggio, sfiorato il podio in bendue occasioni con Floriana Giannotti e Bruno Romeo che si sono fermati a pochi decimi dallamedaglia di bronzo, grazie a 2 ottime prestazioni rispettivamente nei 100 e 400 Stile libero. Nonda meno gli altri componenti della spedizione che, in condizioni meteo davvero avverse, nellavasca da 50 metri scoperta della città dello stretto, sono riusciti ad ottenere crono di grandespessore: Pietro Trapa, Luigi Giancotti, , Elisa Trapa, Samuele Spinasanta, Selene Muià e Mat-tia Lucano hanno registrato i loro migliori personali in vasca da 50.Tornati da questa positiva trasferta, i ragazzi del Coach Gianfranco Belfiore, sono stati subitochiamati ad un nuovo impegno per il Gran Prix Regionale Estivo di Reggio Calabria. Qui sisono aggiunti Stefanià Pedullà, Chiara Crupi, Filippo Mallamaci e Davide Scrivano assenti aMessina, ottenendo un onorevolissimo 7° posto tra le società partecipanti e portando ancoraFloriana Giannotti al 3° posto e Bruno Romeo al 2° nelle classifiche generali riservate alle cate-gorie di appartenenza.Adesso tutto pronto per il Meeting “Città di Cosenza” sempre in vasca da 50 metri, dove i nostriportacolori gareggeranno con atleti provenienti da tutto il meridione d’Italia e da una delegazio-ne della Nazionale Italiana di Nuoto, che in questo collegiale di Cosenza sta preparando i pros-simi Mondiali di Dubai.A coronare il grande impegno profuso in questa esaltante stagione agoni-stica, la FIN Comitato Regionale Calabro, ha dato il compito allasocietà Palestra Crupi - Centro Sportivo Siderno, di organizzare ilCampionato Regionale Master Estivo che si svolgerà nellapiscina Sidernese Domenica 19 Giugno a partire dalle ore9. Sarà un grande evento che stimola e gratifica la cittàdi Siderno e che la proietta da protagonista nelpanorama natatorio Regionale e Nazionale.

Finale di stagione intenso per il CENTRO SPORTIVO SIDERNO

Nuoto

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Altro Calcio

SportSarà l’Azzurra di Ardore a giocare contro la formazione del Medma Rosarno nella finale provincialedel campionato Amatori. Agli ardoresi è bastato l’uno a zero contro la formazione bovese per portarea casa la vittoria al termine di uno spareggio vibrante e dagli alti toni agonistici. A spuntarla è statal’Azzurra grazie ad una prodezza balistica di Rocco Favasuli che, quando i supplementari sembravano

AMATORI: L’AZZURRA ARDORE ALLE FINALI PROVINCIALI

Atletico Siderno, un ottimo debutto!Iniziata il 13 Novembre 2010 la primastagione dell'Atletico Siderno, societàformatasi quest'anno appunto iscritta alcampionato di calcio a 5 serie d girone fsotto la delegazione distrettuale diLocri. Questa nuova società che hacome presidente Antonio Angì, vicePresidenti Domenico Panetta e PinoIeraci,cassiere Vincenzo Saccà,consigliere Antonio Saccà, vicesegretario, collaboratoreallenatore nonché dirigenteMassimo Muià, aiuto alle-natore Aurelio Malaven-da, guidata dal MisterCamillo Fiorenza allenato-re della squadra,con la colla-borazione della Palestra Biofitdi Massimo Stalteri, che ha affianca-to la società fin dalla nascita.La squadrache si è Classificata al 4° posto in Cam-pionato ed ha raggiunto la Finale deiPlayOff, sconfitta dal Sensation Gioio-sa,al primo anno di attività.La societàdifatti può ritenersi soddisfatta dei tra-guardi ottenuti.Il campionato è statoVinto dalla Virtus di Cinquefrondi. Ini-ziata proprio contro il Sensation, primain Coppa Calabria, e poi in Campiona-to, questo primo anno calcistico per l'A-tletico Siderno. Biancoazzurri che inquesto campionato hanno totalizzato 24punti, vincendo 8 partite, perdendone 8,totalizzano 86 reti totali (terzo migliorattacco) e la quarta miglior difesa (80gol subiti). Il miglior realizzatore dellasquadra e stato il capitano Michele

Commisso con 34 reti, al secondo postoSanto Rumbo con 14 reti,seguono Tri-chilo a 12, Iannopollo a 11.La rosa deigiocatori oltre al Capitano, il quale hamoltissimi anni di esperienza nel calcioa 5, e composta da giocatori che si affac-ciano quasi tutti al primo anno di calcioa 5 giocato, società che insieme al mister

ha costruito un ottimo gruppo,che èandato sempre in crescendo

nel tempo, grazie anche aigiocatori d'esperienza comeColuccio, e Costa Tomma-so,ma tra i giocatori che siaffacciavano al primo anno

si sono contraddistinti mag-giormente, Rumbo, Costa

Luciano, Trichilo, Iannopollo,Guttà e Iaconis, senza nulla togliere

al contributo dato dagli altri giocatori.Inconclusione un augurio per il proseguonella prossima stagione ad un escalationpositiva che sia frutto dell'esperienza delcampionato scorso, che porti questasocietà il più in alto possibile, perchéuno dei prossimi obbiettivi per il prossi-mo anno e di riuscire ha valorizzarequalche giovane, affinché esso riesca hafarsi notare da squadre di categoriasuperiore.Per riuscire ha portare nellaCittà di Siderno l'entusiasmo di questadisciplina, e far affluire sempre più per-sone al cento sportivo Tennis Club.LaSocietà inoltre ci tiene ha ringraziaretutti gli sponsor, e gli amici che hannosostenuto questo progetto calcistico.

Massimo Muià

Calcio a 5

Mammola, si pianifica lo squadrone

Archiviato il campionato di primacategoria, il Mammola pensa allaprossima stagione. Nei prossimi giorni prime riunionidella società con la nuova giuntacomunale da poco insediatasi. Ilnuovo assessore Pino Agostinoinsieme alla delegata allo sportSabina Fazzolari incontreranno ivertici societari per programmarela prossima stagione calcistica laterza consecutiva in prima catego-ria . Il presidente Salvatore Pazza-no sta già preparando la documen-tazione da presentare alla lega perl' iscrizione al prossimo torneo cal-cistico. Quella da poco conclusasi èstata una stagione importante con iltraguardo raggiunto dei play off acoronamento di una brillante sta-gione che comunque per il Mam-mola va annoverata tra le piùimportanti degli ultimi anni. Archi-viato questo campionato, nei pros-simi giorni la società incomincerà alavorare per il futuro come al solitoil primo nodo da sciogliere sarà laguida tecnica. L'allenatore Gino Larosa certa-mente dopo l 'ottimo lavoro svoltoin questi anni a Mammola dovreb-be essere riconfermato anche per laprossima stagione. Il problemaallenatore sarà risolto nei prossimigiorni quando ci sarà l'incontro tra

società e tecnico. Tra qualche gior-no invece si saprà di più anchesulla rosa dei giocatori, con lasocietà che sembra comunqueintenzionata a riconfermare parec-chi giovani anche per la prossimastagione. Il direttore tecnico Isidoro Macrìsta già lavorando per allestire unasquadra competitiva per la prossi-ma stagione, che possa riconfer-marsi nei quartieri alti della classifi-ca. Molte richieste arrivano dasocietà di categoria superiore per ipezzi pregiati del Mammola :Maida, Papaleo, Prestia e Laarib. Sicure le riconferme per Martello,Scali, Commisso , Montalto e Lom-bardo. Intanto quasi certi gli arrividi Tommaso Tavernese e DaniloLombaro che sono i primi rinforzidella formazione viola. Intanto aCaulonia in questi giorni si cono-sceranno le intenzioni societari sericonfermare gli stessi dalla scorsastagione oppure rinforzare la squa-dra in tutti i settori e puntare algrande salto di categoria. Domani sera prima riunione socie-taria dove la proposta allargamentodella società potrebbe portare allaproposta di creare un gruppocoeso che possa disputare un cam-pionato da vertice.

Nicodemo Barillaro

Nei prossimi giorni alcune riunioniprogrammatiche per capire la possibilità di

costruire una squadra capace di puntare al vertice

A Roccella la festa dello SportManifestazioni

Anche quest'anno la città di Roccella saràtra i 1500 comuni d'Italia che ospiterannol'“ VIII Giornata nazionale dello Sport”,manifestazione istituita dal CONI inconformità ad una direttiva della Presiden-za del Consiglio dei Ministri del 27 novem-bre 2003, con la finalità di “diffondere losport e i suoi valori e al fine di sensibilizza-re l'opinione pubblica sull'utilità e suibenefici che la pratica sportiva apporta intermini di benessere e forma fisica”.Questa rinnovata volontà di partecipazioneall'iniziativa è emersa nel corso di una seriedi incontri che si sono tenuti nella sededell'Oratorio parrocchiale, alla presenzadell'Assessore comunale allo Sportdr.Gabriele Alvaro, dell'Assessore comuna-le al Turismo Francesco Antonio Ursino edi tutto l'associazionismo sportivo di Roc-cella Jonica. Il tutto in stretto contatto con il fiduciariodi zona del CONI prof. Salvatore Papa.Nel corso degli incontri si è approfondito iltema scelto quest'anno per celebrare l'otta-va edizione della Giornata nazionale delloSport: “Identità e incontro”. In questo senso l'Amministrazione comu-

nale ha voluto rimarcare il grande lavoroche le società sportive svolgono nellacomunità roccellese diventando mezzo, perdirla con le parole utilizzate dal Presidentedel CONI Giovanni Petrucci, attraverso ilquale “lo Sport diventa strumento per farincontrare cittadini di diversa origine eprovenienza nel segno del rispetto e dellasolidarietà”.L'appuntamento è per oggi sul lungomaredi Roccella dalle ore 17.30.Alla manifestazione parteciperanno: laPolisportiva Roccella, l'A.S. Roccella per ilcalcio, la Scuola Basket “Giovanna Racco”,il Tiro a segno nazionale sezione di Roccel-la Jonica, il “Brasil Roccella” e “La Casci-na” per il calcio a 5, il Tennis club, l'A.S.D. “La Torre” per gli scacchi, l'AssociazioneBersaglieri con le bici d'epoca, il “VolleyRoccella” e “Mini volley” per la pallavolo,la Lega navale, il Centro studi Karate D. Tdel maestro Vincenzo Ursino, il Vespa Clube la Palestra “Newform” dei maestri Nadiae Vincenzo Vestito.Presenterà Pino Gagliano e le musichesaranno curate da Radio Roccella. Lr

Anche Roccella tra i comuni che ospiteranno l’VIII Giornata Nazionale dello Sport

Calcio Femminile

Sporting Locri, ora le fasi interregionaliIl 12 Giugno a Bocale sulla strada delle ragazze di Mister Armeni ci sarà una siciliana

Grande vittoria nella finale dei play-offda parte dello Sporting Locri sul S.Ila-rio dello Ionio, infatti nel match finaledel campionato CSI di Reggio Cala-bria di calcio a 5 femminile la squadralocrese si è aggiudicata la vittoria per 6-3. E' andato di scena uno spettacolomagnifico da far invidia al mondomaschile dove Locri e Sant'Ilario delloIonio hanno regalato una vera e sanagiornata di sport. Quello dell'amicizia,delle gioie, delle vittorie, senza scom-messe e soldi. Gara disputata a Gioio-sa Jonica in campo neutro, che si è tra-sformato in una bolgia di fans amaran-to che, come sempre, accorrononumerosi a seguire la squadra. Urlo digioia esplode quando labeniamina di casa, non-ché la bomber dellasquadra amarantoAzzurra Agostino,sblocca il risultato con ilsuo primo gol di serata.Poco dopo è ancora ilbomber numero 10dello Sporting Locri asiglare il raddoppiodopo aver rubato pallasulla trequarti avversa-ria. La partita la fa sem-pre il Locri ma in una

distrazione a seguito di un errore diimpostazione, il Sant'Ilario dello Ilariosi riporta sotto grazie alla rete di LuanaMendola. Le locresi hanno una mar-cia in più e dopo una serie di scambi cipensa Valentina De Leo a siglare in 3-1. Il S. Ilario resta “agonizzante” manon demorde grazie alla sua baby-fenomeno Elena Agostino e a qualcheerrore di distrazione del Locri, portan-do due reti della numero 4 in magliarossa che, dopo dribbling ed involate,fissa il primo tempo sul 3-3. Nel riposomister Armeni professa tranquillitàinfondendo sicurezza nei propri mezzie dopo alcuni consigli tattici è Antonel-la Sabatino che sigla in vantaggio per il

Locri. Il pallino del gioco continua adesser sempre per il Locri e il S. Ilarionon riesce più a chiudere le offensivedelle amaranto cosicché Azzurra Ago-stino sigla la rete del 5-3 e poco dopoanche la neo debuttante GiovannaLizzi siglerà la rete “sicurezza” del 6-3.Il S. Ilario è alle “corde” e per meritodel portiere Pittelli il passivo nondiventa più acuto. Al fischio finalegrande festa per il Locri che abbracciai suoi tifosi sotto la tribuna tra canti,cori e fuochi artificiali a siglare una vit-toria meritata grazie ad un duro lavorofatto durante l'anno, partito dal ritiro inSila a settembre e continuato tra lemura del palasport di Locri.

Adesso le finali interre-gionali del 12 giugno aBocale, le avversariesiciliane sono ancorapiù toste, ma se l'appeti-to vien mangiando,allora si buon ben spe-rare. «Siamo sempreconsapevoli - dichiaramister Armeni - deglienormi miglioramentirispetto allo scorsoanno, questa squadrapuò solo crescere».

D.A.

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ormai inevitabili, ha centrato l’angolino con una magistrale sforbiciata, finalizzando nel migliore dei modiun cross di Francesco Favasuli. Per l’attaccante, capocannoniere della squadra, è stato il sedicesimo centrostagionale, sicuramente il più importante. In caso di successo dell’Azzurra nella finale provinciale contro ilMedma Rosarno (in gara unica ed in campo neutro con sede e data ancora da stabilire) si apriranno leporte della fase regionale contro la squadra che uscirà vincitrice dai vari gironi del catanzarese.

Sport [email protected]

Si appena conclusa la stagioneinvernale dei corsi di tennis emini Tennis, dell’Accademia delTennis, ormai in pianta stabilesul territorio della Locride. Quattro i centri attivi, due aSiderno, quello al MediterraneoSporting Club, struttura princi-

pale nella zona che permetterà(per la stagione invernale) gliallenamenti anche in condizioniatmosferiche avverse essendodotato di palestra, e quello delTennis Club di Siderno. E poi anche Ardore e Roccellache sono le altre due sedi opera-

tive. Raggiante il responsabiledell’area jonica StefanoLoschiavo, felice di poterciannunciare un progetto che par-tirà dal prossimo settembre.“Abbiamo concluso da poco unaccordo con alcune scuole delterritorio. Faremo dei corsi di

mini tennis in orario scolastico,dando quindi la possibilità amoltissimi bambini di avvicinarsia questo sport. Questo è un pro-getto che a Reggio portiamoavanti gia da qualche anno, conoltre 2000 bambini impegnatinei nostri corsi.Poi c’è anche l’attività pomeri-diana...“Certo, facciamo corsi di tennisper bambini da 3 anni in poi,fino agli adulti. Lavorare conbambini così piccoli è moltoimpegnativo visto che più di ten-nis parliamo del primo approc-cio allo sport, che trattiamo gra-zie ai nostri istruttori, ovviamen-

te preparati a questo tipo diapproccio sportivo. Abbiamouna suddivisione in 4 tronconi,partendo proprio dai più piccoli,I MINI DEL ... MINITENNIS:per bambini di 3-4-5 anni, ilJUNIOR TEAM: per bambinidai 6 ai 9 anni, il FUTURETEAM: per ragazzi dai 10 ai 16anni e poi i corsi per gli adulti. Chi curerà i vostri corsi nellalocride?Io sono il responsabile di tuttal’area Jonica e del settore MiniTennis, e sarò coadiuvato da unostaff di istruttori appositamenteformati.

La Riviera

L’Accademia del Tennis sposa la LocrideL’associazione reggina è attiva sul nostro territorio con

corsi di Tennis, mini Tennis e progetti per le scuole

Francesco Romeocampione regionale nel“Tiro di Campagna”

Spezzano Sila tipologia 12 +12 del22/05/2011.Medaglia d'oro per FrancescoRomeo classe Allievi MaschileCompound, che porta così a Sider-no il titolo di Campione RegionaleTiro di Campagna 2011. Bronzoper Giovanni Pitone Classe Senio-res Maschile Compound. Sempreper la Millennium ottimo quintoposto in classifica degli atletiOleksandr Kononenko SeniorMaschile Compound e GiuseppeMarando - Seniores MaschileOlimpico.Il giovane promettente ArciereFrancesco Romeo si è ripetutoconquistando nuovamente laMedaglia d'oro nella successivagara interregionale tipologia FITAdi Montebello (RC) del29/05/2011.

TIRO CON L’ARCO

Trattative in corso per i calciatoriPietro Morabito classe 95, che que-st'anno ha militato nel Como, oggirichiesto dal Genoa. L’altro calcia-tore è Dino Caliolo classe 94, por-tiere, anche lui in forza alla stessasocietà lariana. In questo momentola trattativa più interessante sembraquella con gli spagnoli del Mallor-ca.Cosa ne pensa il ProcuratoreDomenico Mafrica, in quanto i duecalciatori fanno parte alla sua scu-deria? “Ritengo che sia Morabito,come anche Caliolo, quest'annohanno fatto molto bene al Como,hanno avuto la possibilità di giocareun campionato professionistico riu-scendo a mettersi in evidenza, gio-cando contro squadre del rango diMilan, Juventus. Le richieste rice-vute sono un giusto tributo aglisforzi dei due ragazzi.

CALCIOMERCATO

Mafrica “Altri duegioiellini pronti aspiccare il volo”

Accademia Depaim,i nazionali sono diventati 15E' salito a quindici il numerodegli atleti convocati in naziona-le, in occasione degli europei2011, nel settore del light con-tact per l'Accademia di ArtiMarziali e Kickboxing Depaim,presieduta da Enzo Sgambellu-ri e diretta dal professore Giu-seppe Cavallo. Il team(www.artimarzialicavallo.it) chesi allena nelle palestre di Caulo-nia Marina (scuole elementari),Siderno Marina (centro poli-funzionale) e Polistena (scuola

media Salvemini) è campioned'Italia di kickjitsu dellaFIKBMS e di combattimentodel settore vietnamita dellaFIWUK, le uniche federazioniitaliane riconosciuta dal CONInelle arti marziale cino asiatichee vietnamite e nella kickboxing,muay thai e discipline affini. Lasquadra del dottore Cavallo,dirigente tecnico nazionale einternazionale, cintura nera 8°DAN di kempo e difesa perso-nale, 6° di kickboxing e kung fu,

5° di karate e jujitsu, è il serba-toio dal quale i CT nazionali,Prof. Federico Milani e prof.Massimo Casula, hanno attinto.Al collegiale di Cagliari, cheavrà luogo a metà giugno, sonodunque attesi gli atleti dellaDepaim che si dimostra, sem-pre più una fucina straordinariadi talenti. Intanto, la squadra siprepara per le altre selezioni,alla Coppa del Mondo e aimondiali, che avranno luogo inGermania e in Italia.

In vista degli Europei 2011 la Nazionale Italiana convoca15 atleti dell’Accademia di Arti Marziali Depaim

32 32la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011

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Il Brizzolato ddii RRuuggggeerroo BBrriizzzzii

I dischi degliOmerthà li ebbiquando questo grup-po non esisteva giàpiù, in una gita scola-stica verso l'Umbria,quando i primi lettoricd leggevano l'mp3. Rocco di Gioiosa meli aveva passati nelmaggio 2003 in viag-gio verso nord, su un

pullman casalingo precedente al bi-polio delle autolinee reggine. Era difficile la fruizione veloce dellamusica, soprattutto di quella menocommerciale, soprattutto di quella delnostro comprensorio.Fu uno shock. Nuove splendide sensazioni, sul panora-ma della musica calabrese, si aprivano aimiei occhi. Sensazioni che se da un latosi esaltavano per la scoperta di una rockband che cantava in dialetto calabrese,dall'altro si tingevano di malinconia peril ritardo con cui arrivavo agli Omerthà,già sciolti da diversi anni.“Importè d'Italie” (1995) e “Sulinta”(1998, prodotto dalla RTI) furono i duedischi che la band incise negli anni 90.Straordinari precursori del tempo, degliavvertimenti che la natura dava allanostra Calabria (“Mundizzi a tutti i pizziè u prezzu du progressu”).Ironicamente taglienti su mondi lontanida noi su cui l'etnocentrismo locrideostilava soluzioni facili: “Lady Diana, macu ta fici fari u ti levi a stu racchiu chimancu n'omu pari..., quandu u vidistinon mi diciri ca non ti spagnasti...tu faci-sti bonu comu a nu lampu u rinunci otronu.....jamu lanciati Diana Lady, ntasta tarantella”.Fotografi di dettagli da stazione, da finelungomare, da villa comunale, da moto-rini poggiati a vicoli jonici battuti dalsole afoso del primo pomeriggio, da gio-vanotti che arrangiano la giornata e lapassano tra le solite cose del paese:“paisi, a chi paisi...volanu semani e misi,poi venunu chigli jorna chi non sai chim-mu fai, chigli su jorna chi non si ndivannu mai... da casa trasi e nesci, senzau pigghi poju, mammita ti vidi e gridafocu: non vi mu ti riggetti, rigettati a nulocu! Ma già non sta sentendu chigliuchi ti dici e scindi ca nta machina ti spet-tanu l'amici...”Gli Omerthà erano Domenico Panettaalla voce, Guido Tassone alla chitarra,Paolo Tassone alla batteria, PietroMammone al basso, Salvatore Ritortoalla chitarra... Una band di cui ci mancano canzonicome “Res”, Zombi Power”, “Jeu mindi futtu”.Una band che quindici anni fa era ingrado di parlare della manipolazioneche subiamo dalla tv, della ndrangheta,della disperazione di soggetti emargina-ti, dei rifiuti che ci avrebbero copertoprima o poi.Una band che avrei tanta voglia, come igrandi che ho toppato, perchè arrivatotardi o troppo giovane, di sentire dalvivo prima o poi.“E quandu mi guardi stortu e fai faccistrana, a mia mi veni u penzu, guardatista voja...”

I nuovi bronzi

Società

a

In piazza Portosalvo per i referendumLa sezione locale del Pd di Siderno, nell’ambito delle manifestazioni volte asensibilizzare gli elettori sull’importanza dei referendum, organizza per il 5 giugno alleore 20 in piazza Portosalvo la riproduzione di un film documentario

Le note ddii MMaarraa RReecchhiicchhii

Da qualche anno, il momento del lancio pubblicitario della stagione turistica è, per la Calabria, un momento quasi ansio-geno. Tutti a chiedersi chi sarà il nuovo testimonial: una miss, un calciatore, un attore, quale vip? Poi, quando arriva, ci tro-viamo perseguitati da manifesti e spot in ogni luogo. Ecco, quest'anno siamo circondati dai Bronzi di Riace: nello spot livediamo animati, nell'atto di dover decidere se trascorrere le vacanze al mare o in montagna; difficile scelta, viste le mera-viglie che il mare e la montagna calabri offrono. Nel 2009 era toccato a Gattuso, che ricordava al mondo: noi ci mettiamoil Cuore! I Bronzi non fanno riferimenti simili, ma ci fanno capire che anche loro agiscono di fattore C, un'altra C,ma sem-pre C: soda, liscia, perfetta, insomma, da Bronzo!Sarà questione di fattore C, ma tra la statua A e la statua B non scorre buon sangue. Se dobbiamo dare ragione all'ipotesiformulata dall'archeologo Castrizio dopo il restauro del 1995, li dobbiamo vedere come i fratelli Polinice ed Eteocle, figli diGiocasta, i quali, al momento di salire al trono, litigarono e si uccisero a vicenda. Altro che pari e dispari! Non sono maiandati d'accordo, figurati se riescono a scegliere il luogo della vacanza senza litigare, arrivano persino alle mani, in quel colpocon tanto di bronzeo “tin!” che il vecchio B dà al giovane A sulla mano, quasi a dirgli: “caccia 'i mani, non è cosa tua!” (giù

le mani, non sei all'altezza!). Gli antichi dicevano che non si danno le botte sulle mani, specialmente ai bambini, ai giovani. Sarà pure un Bron-zo con tanto di fattore C, ma uno così chi lo vorrebbe? Ma che bronzo e bronzo! Prima di tutto, prima dell'estetica, servono le buone manie-re. E un Bronzo che non è un gentleman....prego, passi pure oltre!I fratelli (?), dunque, giocano a pari e dispari, ma è facile percepire il gioco della morra, e sentir risuonare nelle proprie orecchie voci malan-drine che riecheggiano per valli, prati o vie. L'art. 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, recita che “in tutti gli esercizi, com-presi i circoli privati, è esposta una tabella con i giochi vietati...nella tabella è fatta espressa menzione del divieto delle scommesse”. Il giocodella morra è tra questi. Quindi, i cari Bronzi esercitano pure illegalità dentro il luogo pubblico Museo. Pari montagna, dispari mare: tre e due,cinque! Mare. Così la statua A riscatta il colpo preso sulle mani, ha più fattore C!Tanto più fattore C servirà ad entrambi per difendersi dalle accuse che presto saranno mosse loro: esercizio di gioco vietato, lite con aggres-sione, minaccia, associazione a delinquere di stampo vacanziero ed evasione a scopo di lucro. In nome e per conto della Calabria.

avuto quest'importante occasione.Un tour in Canada che prevede 4date a Toronto, dove risiede unagrande comunità di calabresi. Perchè questo salto di qualitàinvece è riuscito solo a pochi elet-ti, tipo Eugenio Bennato?Se parliamo di Bennato parliamodella storia della musica popolare.

Noi siamosulla buonastrada per farcic o n o s c e r eancora di più,infatti latournée cana-dese arrivadopo i concer-ti in Lussem-burgo e inFrancia, e perdopo l'estate èprevista anchequalche datain Sudameri-ca. Speriamoche questa sia

la strada giusta, lo capiremo quan-do vedremo la gente ballare ainostri concerti.Quali sono i tuoi obiettivi?Vogliamo far conoscere la Taran-tella Calabrese, che a mio avvisopuò diventare una musica globale,e abbandonare, definitivamente, iconfini prettamente regionali.

Dobbiamo far capire a tutti chequesta non è la musica dellaMafia, come è stata etichettataper molto tempo. Progetti per questa estate?Vivremo un'estate intensa, vistoche abbiamo già numerose datesia in Calabria che fuori. Poi ilCaulonia Tarantella Festival che èdiventato un appuntamentoimperdibile per gli amanti delgenere. Li curerò i corsi di musicapopolare. Corsi a cui si iscrivonoogni anno centinaia di ragazziprovenienti da tutta Italia. Chi ha veramente i meriti del suc-cesso di Mimmo Cavallaro?Io, perchè sono stato testardo acercare di dare sempre il massi-mo, e poi il Maestro CosimoPapandrea e i miei musicisti,gente che ogni giorno si spendeper la nostra "missione" .Con che formazione partirai peril Canda?Con la nostra formazione tipo, io,Alfredo Verdini alle percussioni,Carmelo Scarfò al basso elettrico,Andrea Simonetta alla chitarraclassica, Giovanna Scarfò, voci edanza, e Gabriele Albanese aifiati. Se Mimmo Cavallaro riescea trascinare così tante persone èanche merito loro, e della loropassione.

Peppe Rit

Ormai in Calabria lo conosconoanche i bambini. Mimmo Cavalla-ro, uomo, cantante che è divenutol'icona della musica popolare cala-brese. Il 9 Giugno porterà la suapassione, la sua musica oltre i con-fini d'Europa. Fino in Canada,Toronto, dove si esibirà in 4 con-certi. Lo abbiamo sentito a pochigiorni dalla partenza, ci siamo fattiraccontare come è riuscito a tra-sformare quel ranocchio che erala musica calabrese, in un fantasti-co principe capace di incantare ecoinvolgere, trascinare e divertire. Cosa ti ha portato a riscoprire lamusica popolare, ma soprattutto,cosa ha fatto si che tu fossi il tra-mite che ha fatto tornare in augela musica calabrese?Avevo voglia di far conoscere lamia musica, la musica della nostraterra. Un ritorno alle origini dellamusica popolare. La mia passioneha fatto si che la gente si appassio-nasse a questo tipo di sonorità emi seguisse. Proprio la passioneha fatto la differenza.Ora tutti hanno cavalcato l'onda...difficile assistere, nella locride, aun concerto che si discosti da que-sta musica.Prima di me c'erano solo i gruppifolk, che a mio avviso più che valo-rizzare, hanno cagionato danno a

questo genere musicale. Io ho ini-ziato a portare in giro per la locri-de questo tipo di musica e lagente, per fortuna, mi ha seguito.Ora in effetti si è assistito a unmoltiplicarsi di gruppi e formazio-ni che fanno musica popolare.L'importante è portarla in girocon lo scopo di divertire e divertir-si. Guai afarlo per gliinteressi eco-nomici. Suo-narla per ilcachè porte-rebbe solodanno alnostro gene-re.Cosa mancap e r c h èM i m m oCavallaro ela sua musi-ca abbando-nino definiti-vamente iconfini regionali per spiccare ilvolo nazionale?I canali giusti. Il CNI, un'impor-tante casa discografica sta curan-do la nostra immagine promozio-nale. Curerà anche la distribuzio-ne del cd che uscirà a giugno, eproprio grazie a loro abbiamo

LA A, LA B E IL FATTORE C

IL CANTANTE CALABRESE SI ESIBIRÀ A TORONTO A METÀ GIUGNO

CavallaroCanada

Mimmoalla conquista del

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DOMENICA5GIUGNO2011

Attualità

SocietàHa avuto grande successo l'autoemoteca promossa dall' Avis sezione di Monasteracecon 28 donazioni, fra cui quelle di 8 nuovi donatori. La comunale monasteracese hacome obiettivo il raggiungimento di 100 donatori effettivi per la fine dell'anno. Tutti sod-disfatti per la grande iniziativa,tra cui il presidente Mariano Chidichimo.

SOLIDARIETA’A MONASTERACE...

A ll’indomani della conclu-sione del progetto “Diamoun CALCIO alle mafie2011” che ha visto la parte-cipazione di 400 ragazzi

dell’Istituto Comprensivo Statale “F. S.Maresca” di Locri, alcuni soci della nostraCooperativa Sociale, recatesi sul luogo direalizzazione delle attività estive, sito sullungomare di Locri, apprendevano imme-diatamente la forzatura delle strutturecontenenti le attrezzature estive. Oltre aldanneggiamento delle strutture ed all’im-brattamento delle porte forzate, venivanoa mancare le 2 piscine, destinate allo svol-gimento delle attività estive. Il Presidentedella Cooperativa, avvertito dai soci, haprovveduto a sporgere formale denunciaalle forze dell’ordine. Il Comando deiCarabinieri di Locri, tempestivamente haprovveduto ad effettuare un sopralluogo,evidenziando tutti i danni subiti e l’ipote-tica dinamica del furto. Il Presidente LivioRavanese dichiara: “Quello che è avvenu-to è disarmante. Per più di un anno, non èstato realizzato ai nostri danni nessun attovandalico, furto o altro. Quello che ci fapensare è la tempistica. Dopo la strepito-sa riuscita della manifestazione contro lemafie, realizzata giorno 21 maggio, non cisaremmo mai aspettati al nostro risveglio,di trovare quella situazione.”. Nel frat-tempo, numerosi sono gli attestati distima e d’incoraggiamento, che continua-no ad arrivare ai giovani soci della Coope-rativa Sociale G.O.A.L.. Proprio durantela riunione dei soci, convocata a seguitodel furto e degli atti subiti, gli stessi ci ten-gono a comunicare che “Nonostante l’im-possibilità di poter realizzare il CentroEstivo per l’anno 2011, la stessa Coopera-tiva continuerà a portare avanti i progettigià avviati, ribadendo a gran voce l’inte-resse sociale che haspinto molti giovani a seguirla in questianni. L’amore per la nostra terra, ci haspinti a restare e combattere la culturadeviante attraverso l’educazione dellenuove generazioni. Continueremo per-tanto nel nostro operato, chiedendo mag-giore sinergia alle varie amministrazioni,agli enti di promozione sociale ed allasocietà civile.”

Venerdì, 10 giugno 2011, dalle ore 19.30 alle 19.45,in Piazza dei Martiri, il primo Flash mob di medi-tazione della Locride, organizzato dall’Associazio-ne Zephyria con la collaborazione di liberi cittadi-ni, e sostenuto tra l'altro dal movimento politicoCoscienzaComune e da alcuni rappresentanti del-l'IDV, fra cui Luca Lamberti.Si tratta di un momento meditativo di consapevo-lezza per la Terra e per sensibilizzare le coscienzesui Referendum del 12 e 13 giugno.L'evento è aperto a tutti, ma sono richiesti puntua-lità massima, grande compostezza, assoluto silen-zio all'arrivo e un cuscino colorato dove sedersi agambe incrociate, disponendosi a cerchi concentri-ci.La meditazione inizierà con un rintocco di unacampana tibetana e si chiuderà, dopo dieci minuticirca, da un altro rintocco della stessa, in seguito alquale ognuno ritornerà ai propri impegni.Una modalità originale per stare insieme e perassumersi responsabilmente un impegno: promuo-vere i referendum.Con questo gesto, secondo Annunziato Gentiluo-mo, uno degli organizzatori, “vogliamo far capirequanto siano importanti questi quattro quesiti refe-rendari e come sia possibile dar loro visibilità,molto limitata a livello mediatico, in modo pacifi-co, raccolto e comunque di impatto. È fondamen-tale andare a votare perché vogliamo un Paesedove si abbandoni l’idea di fornire energia con lecentrali nucleari, incontrollabili cause di malattie,di ineliminabile inquinamento da scorie e di cata-strofi di dimensioni planetarie. Un Paese dove l’ac-qua che è la fonte della nostra vita continui ad esse-

re un bene di ognuno e di tutti. Ciò che la natura cidà per la nostra sopravvivenza non può costituireuna fonte di arricchimento per pochi. Un Paesedove tutti i cittadini siano uguali di fronte la legge.Dove chi è chiamato a rappresentarci nelle più altesedi istituzionali non sia sottratto al dovere di pre-sentarsi davanti ai Tribunali di Giustizia in caso diindizi di reati comuni.Noi vogliamo una classe politica responsabile e tra-sparente”.

E da oggi in pizzeria solo “La Calabrese”Fiocco rosa per i menu delle pizzerie calabresi chesi arricchiranno di una nuova specialità, tutta madein Calabria. È nata “La Calabrese. Pizza a salumi diCalabria a Dop”. Una pizza davvero succulenta,per i palati più golosi, con quattro salumi DOP: sal-siccia, soppressata, capocollo e pancetta. E così,mentre al “Galà della pizza” tenutosi a Varesequalche giorno fa è stata presentata dal grande chefMatteo Pisciotta la pizza molecolare, qui in Cala-bria continuiamo a scegliere il cibo genuino cheracchiude tutti i sapori della nostra tradizione. Peradesso ad aderire all'iniziativa sono solo le pizzeriecalabresi, ma è in progetto il coinvolgimento anchedelle pizzerie delle principali città italiane, che siimpegneranno a realizzare “La Calabrese” con 25

grammi cadauno dei quattro salumi DOP. I salumi,naturalmente, verranno acquistati dalle sole azien-de che appartengono all'apposito Consorzio diTutela. L'idea della nuova pizza fatta in casa nostrae da lanciare sul mercato nazionale fa parte di unprogetto dell'associazione “Consuma e spendi cala-brese” che, con un nome che è già uno slogan,intende promuovere lo sviluppo economico dellaCalabria chiedendo ai calabresi di acquistare, ocomunque di prediligere, al ristorante, al bar, alpub, al supermercato i prodotti agroalimentaridella nostra terra. Una risposta positiva al federali-smo che non vuole puntare a nessuna forma autar-chica ma che sicuramente può dare una mano allanostra economia.

Maria Giovanna Cogliandro

Associazioni

FURTO ai danni del Goal

"ZALEX ILNORMAL'EROE

DELLE REGOLE " ,

SCENEGGIATURANAIC PEZZDISEGNI MATTIAPAPP,

PER ENERGIECALABRIA-MOVIMENTO CREATIVO

"La Lealta'nello Sport

e' l'animadel Gioco"

IL PROFILO

MATAHARI, l’uomo del centro

E da oggi in pizzeria solo “La Calabrese”

UN FLASH MOBPER DIRE 4VOLTE SI

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DOMENICA5 GIUGNO2011

... E AL CILEA DI REGGIOUn medley di canto, ballo, satira e poesia ha caratterizzato la serata di beneficenza promossadal Rotaract Club di RC. Lo spettacolo si è rivolto alle famiglie con bambini dalle diverseabilità. Si sono esibiti sul palco i comici reggini, Battaglia e Miseferi. Sul palco ancheun'orchestra, il ballo con il gruppo “The Saintis”e infine Emilia Mallamaci, attrice teatrale

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A Roccella l’Italiaunita dal mare

NATALINA MISOGANO

Ogi, intorno alle ore 11,approderà al porto“Delle Grazie” di Roc-cella Jonica la Staffetta

nautica intitolata “Italia Unita dalMare” promossa da Assonautica edUnioncamere di Commercio in col-laborazione con il Comando genera-le delle Capitanerie di Porto .Si tratta di un evento inserito all'in-terno delle manifestazioni ufficialiper il 150 anniversario dell'Unita' d'I-talia e che richiama il grande valoresimbolico di unità e coesione tra ipopoli del mare.L'iniziativa prevede due staffette:una Adriatica partita da Trieste il 14maggio che arriverà a Roccella il 5giugno; l'altra, invece, quella Tirreni-ca partita il 22 maggio da Imperia.Entrambe si ricongiungeranno aRoma il 26 giugno, dove a ricevere il“testimone”, un tricolore ed un' arti-stica pergamena firmata dai Prefettidi tutte le province di sosta, sarà ilPresidente della Repubblica, Giorgio

Napolitano. Durante entrambi i viaggi, le barchetoccheranno da Nord a Sud settantatra le più belle località italiane e, adogni tappa, l'equipaggio dovrà conse-gnare all'imbarcazione successiva labandiera italiana, simbolo dell'unitànazionale.A ricevere, domenica prossima alporto roccellese, il “testimone” pro-veniente da Crotone, ci sarà il sinda-co di Roccella, prof. Giuseppe Cer-tomà insieme ad un rappresentantedella Prefettura di Reggio Calabria,le autorità civili e militari del luogo,la locale delegazione della LegaNavale Italiana - che ha organizzatoinsieme al Comune di Roccella lapartecipazione all'evento - cittadini erappresentanti delle associazioni. Dopo i saluti di benvenuto da partedelle autorità, il passaggio del testi-mone tra gli equipaggi e la firmadella pergamena seguirà un rinfre-sco nei locali della struttura portuale. Il viaggio lungo le coste italiane dellastaffetta nautica riprenderà il giornosuccessivo alla volta di Messina, acura di un equipaggio della delega-zione di Roccella Jonica della LegaNavale Italiana.

SOCIETÀ

N on è facile celebrare senzaretorica il due giugno, ma l'Am-ministrazione di Monasteracec'è riuscita. Al secondo “Dialo-go sulla Costituzione” che si è

tenuto presso la nuova Sala Conferenze di viaPapaleo a Monasterace Marina, hanno parteci-pato giovani e meno giovani, per festeggiareinsieme il sessantacinquesimo anno dellaRepubblica, nel giorno in cui si celebra il referen-dum che ha sancito la sconfitta della Monarchiae la svolta dell'Italia verso la modernità. La serata ha preso spunto dall'articolo 5 dellaCostituzione “l'Italia è una e indivisibile” e lariflessione si è snodata poi, su tutta la prima partedella nostra Carta Costituzionale, quella su cui sifonda la convivenza dei cittadini.

L'iniziativa è stata moderata da Cristina Brigu-glio, che ha subito introdotto la giovane dott.ssaCarmen Raco, consigliere comunale delegataalla Cultura alla sua prima uscita ufficiale, perporgere i saluti di tutta l'Amministrazione. Aseguire sono intervenuti i giovani della scuolamedia di Monasterace, accompagnati dalla pro-fessoressa Caterina Tornese, che hannoapprofondito i temi della Costituzione e delleregole della vita democratica durante il progettoPon “Legali-al Sud”, da poco concluso con l'ele-zione del Consiglio Comunale dei ragazzi. Il baby-sindaco ha posto dei quesiti molto inte-ressanti e provocatori sulle ragioni che determi-nano tante differenze tra Nord e Sud del Paese eche non permettono la vera realizzazione diquell'Unità di tutto il popolo italiano, di cui ricor-

re il centocinquantesimo anniversario. Il relatoreValerio Zicaro, avvocato del Foro di Cosenza egiovane ricercatore in Diritto Amministrativopresso l'Università della Calabria, rispondendoai giovani, ha ribadito che <<la Costituzionemolto spesso è ignorata dagli stessi politici eamministratori che dovrebbero tutelare sull'ap-plicazione e sul riconoscimento di quei dirittifondamentali che essa sancisce>> e ha invitatotutti a riscoprire la nostra Carta Costituzionale,vera e propria “carta d'identità” di tutti gli italia-ni.Dopo gli interventi del pubblico e i ringrazia-menti del sindaco M. C. Lanzetta a tutti i parte-cipanti, la serata si è conclusa con un rinfresco.

Pietro Criaco

Monasterace festeggia la RepubblicaAL SECONDO DIALOGO SULLA COSTITUZIONE AMPIA LA PARTECIPAZIONE POPOLARE

Giorno 19 maggio 2011, presso i locali della scuo-la “Carlo Lorenzini” di Siderno Superiore, 1°Circolo Siderno, si è svolta la manifestazionefinale del progetto extracurricolare “AmbarabàCicci Cocò”, indirizzato ai bambini della pluri-

classe 1a-2a e coordinato dalla docente Marianna Femia. Glialunni hanno partecipato con entusiasmo,producendo ottimiela-borati e reinventandola Nuova fiaba di Cappuc-cetto Rosso, ambientata aSiderno Superiore.. Lafinalità del progetto èstata quella di avviare ipic-coli utenti all'ascoltoattraverso il gioco e ladrammatizzazione …. edi aiutarli a riscoprire ilpiacere alla lettura, piace-re troppo spesso sottova-lu-tato. “Gli adulti non devono mai dimenticare che ognibambino, di qualsi-asi nazionalità, che abbia gli occhi a man-dorla o la pelle scura come il cioccolato, qualunque sia la suareligione, ha il diritto di ascoltare una fia-ba prima di andarea dormire, ha diritto di vivere nel bello, ha diritto di essere unbambino”.

Lasciateci le fiabeSIDERNO SUPERIORE

A Toronto al 640 di King Street; a Sider-no al 14 del Corso della Repubblica:Mimmo Matahari ama vivere al centro.Mai in quello dell’attenzione. Osserva dal suo angolo. Con educazione.Poi chiude la porta, e prima di raggiunge-re la solita trattoria dell’amico, si ferma, econ le mani in tasca guarda le punteargentee delle stelle “per verificare qualeporzione di cielo locale gli spetta”Di giorno, da oltre 20 anni, orbita all’an-golo della piazza laica cittadina. Di notteal Blue Dalhia invece capitano noteautentiche. Lui l’aspetta, senza confon-dersi con titolari di cellulari di ultimagenerazioni e fondamentalisti dei fran-chising. Neppure con quei fricchettoniche predicano alla grande.Fottuto nel 1990 dal richiamo del Medi-terraneo è ritornato nella Locride, con lapresunzione che il lago non aveva la vocedel mare. Si è sbagliato, constatando, in prima per-sona, che l’anima del suo Jonio è stataanch’essa fottuta: fiumare piene di inci-viltà gli hanno stroncato il finto mito. Siè ribellato più volte, senza ottenere risul-tati e senza poter più tornare indietro,nella sua King Street, l’aorta canadeseche da downtown si allunga fino al pacifi-

Lele NuceraAppareiltestimonial della

L’attore sidernese è il testimonial

di Appareil, il nuovomarchio della giovanissima

Alessia Campo

Un’accoppiata tutta sidernese che promette scintille. Lei,si chiama Alessia Campo, ha 25 anni, tanto estro e dimestiere fa la stilista. Lui, Lele Nucera, attore, lo cono-sciamo tutti. Distretto di Polizia, una serie di spot televi-sivi, l’Abbuffata di Mimmo Calopresti con Abatantuonoe Depardieu, l’hanno portato alla ribalta delle cronachedel cinema che conta. Insieme stanno cercando la stradapiù difficile, emergere dalle sabbie mobili della Calabriagrazie alle loro doti. Appareill è il marchio della giovane stilista sidernese,Lele il testimonial d’eccezione, il tramite per emergere,un accoppiata che potrebbe fare strada.

co.Nei suoi 50 metri quadri, nel suo portofranco sidernese, si respira il mondo.Profumi, colori e suoni orientali, simischiano alla malinconia di un uomo, acui è rimasta nel cuore la capitale dellaciviltà nordamericana. L’occidenteestremo. Sotto la torre di Toronto sonosovrani i comportamenti civili, si va alcinema in silenzio, si parla piano e sicerca parcheggio. Li, dove non si sprecala vita, Mimmo è stato protagonista.Domenica c’è un gran referendum. See you… Mimmo

Jim Bruzzese

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DOMENICA5GIUGNO2011

Cinema e Musica

Box officeLa classifica dei filmpiù visti al cinemaquesta settimana

Pirati dei Caraibi,Oltre i confini del mare

1

di Rob Marshallcon Johnny Depp,Penelope Cruz, Geof-frey Rush

€ 2.209.877

Una notte daleoni 22

di Todd Philpscon Justin Bartha,Bradley Cooper, ZachGalifanakis

€ 2.196.056

The tree of life3

di Terence Malickcon Brad Pitt, Sean Penn, Fiona Shaw

€ 389.161

Una notteda leoni 2

GIUSEPPE RITORTO

Due anni dopo il matrimonio di Dougora tocca a Stu convolare a giuste nozze,nientepoco di meno che con una bellissi-ma tailandese. Come lasciare fuori Alan,l’amico più stravagante che due anniprima li aveva drogati in un esilarantissi-mo week end a Las Vegas.Niente stravizi stavolta, solo un falò inspiaggia in compagnia di una birra dasorseggiare in compagnia fino a...Todd Philips torna a dirigere la compa-gnia di smemorati che hanno fatto la sua fortunaa Hollywood. E c’è un po’ di aspettativa,inutile negarlo. Anche perché il primoepisodio aveva davvero steso tutti... Sì,ma per le risate. Replicarne il successoera difficile e Todd Phillips, per nonrischiare, gioca d’astuzia. Prende un’am-bientazione asiatica come Bangkok, perdefinizione "sopra le righe" e ricalca lasceneggiatura del film precedente. Avre-mo quindi un prologo, un epilogo, e inmezzo un "risveglio" che in qualche modosono i medesimi. Al posto della tigrecompare una scimmietta. Al posto delloro migliore amico, i tre cercano il fra-tello della sposa.Invece della bella Heather Graham, tro-viamo come guest star Paul Giamatti...Insomma, cambiano i fattori, ma l’equa-zione rimane la medesima. In effetti siride più sull’aspettativa di ciò che potreb-be accadere. Fa ridere più la situazione inse stessa, che il suo sviluppo, insomma.Ed è anche per questo che la nuova pelli-cola di Phillips si può considerare riusci-ta a metà.I punti forti comunque non mancano.Bradley Cooper, Ed Helms e Zack Gali-fianakis sono un trio collaudato. Ed ègrazie al loro talento comico che il filmstrappa risate a ogni scena. Si esce dallasala con la mascella dolorante ripensan-do all’assurdo, demenziale contesto che itre hanno vissuto. Bangkok viene ripresacon piglio folle ed esagerato. Un luogo incui monaci buddisti si ritrovano in localidi prostitute, o dove le scimmie vengonoaddestrate ad essere perfetti corrieridella droga. Come anche aveva fatto LasVegas, è il luogo a suggerire la trama enon viceversa.Il deja- vu che ne viene fuori è un postsbornia da panico. In un certo senso,"Una notte da leoni 2" è un seguito per-fetto. Non perché aggiunga effettivamen-te qualcosa di nuovo. Ma perché ti ricor-da quanto era stato bello il primo addioal celibato, e te lo fa rivivere.

LA RECENSIONE

Quando un amico fraterno mi chiese di scrivere un pezzo su ClaudiaNanci, fui molto perplesso, risposi, con un si , di cortesia . Non cono-scendo l'artista e non occupandomi di musica leggera, mi sembro' ,come invadere un campo che non e' mai stato mio, ed, allora, comeavrei dovuto e potuto scrivere di cose che non conoscevo? Mi basto'pero' sentire una sua canzone e la folgorazione arrivò, improvvisa, comequelle idee che ti attraversano la mente, come lampi , si chiamano ingergo colpi di genio. Geniale, si, il connubio giusto , intenso nel dosareuna voce carezzevole, graffiante al punto giusto, sa di qualcosa di anti-co, ecco come una sirena d'altri tempi.Nel suo cantare trovo tutto, un po' Zanicchi, ed un po' Pausini a trattiGiorgia, ecco perche' Claudia e' una cantante senza tempo, perche' hatante qualita' messe insieme, insomma una miscela esplosiva di talentoe tecnica, anche quest'ultima, a volte un po'raffinata e al bisogno inve-ce latente e primitiva, e, badate bene , anche queste sono qualita', di chinon e' stato costruito, cioe' talento allo stato puro.Chi ha conosciuto la gavetta sa' di questo, e,Claudia c'e' passata , ciscommetto in questo, penna e faccia. La mia scommessa sa' di certez-za ne sono piu' che convinto.La passione di Claudia per il canto, arriva in tenera eta'.I genitori pati-ti per un grande della musica Italiana, un “certo” Claudio Villa trasmet-tono alla figlia questa grande passione , il nome Claudia non e' un caso,ella sembra aver ereditato non solo nome e passione, ma certe areevocali di sicuro danno il senso dell'amore di questa artista per la suaprofessione cioe' il canto. Ecco sembra nata per cantare.

Non voglio tediarvi scrivendo degli innumerevoli riconoscimenti avutiin giro per l'Italia e non solo, ha lavorato insieme a Baudo, Seimandi(popolare conduttore di superclassifica show ) e tanti altri , la collabo-razione intrapresa da qualche tempo con un grande della musica legge-ra Italiana il maestro Guido MariaFerilli e con un'etichetta musi-cale altrettanto importantecome la GMF mi dannola sensazione che, que-sto nome, appunto,Claudia Nanci , avra'presto il successo chemerita .La strada intrapresainsieme al talentuosoFranco Papalucagrande parolieredella nostra terrapuo' solo giovare allaNanci.

Pino Carella

Epizephiry International Film Festival è una manifestazione, fon-data nel 2007 da Renato Mollica e oggi giunta alla 5^ edizione. IlFrestival del Cinema della Locride sposa il progetto, vincente, diessere incentivo a sviluppare percorsi culturali di e con i giovani egli artisti e autori emergenti, su tematiche attuali che spazianodalla vita quotidiana alla critica sociale. Le categorie del festival sviluppano, quindi, percorsi artistici inseno alla cinematografia tradizionale e alla sperimentazione.L'Epizephiry International Film Festival sostiene e divulga l'artecinematografica, la più efficace per la valorizzazione dei luoghi,delle tradizioni, del pensiero e del rilancio della società civile.Svolgere promozione cinematografica equivale, perciò, a sostene-re praticamente tutte le attività e gli interessi espressi dal genereumano attraverso la letteratura, la politica, la religione, l'etica, lascienza e la fantascienza. I riflessi che derivano dal porre in essereun tale progetto sono inimmaginabili, in particolare per lo svilup-po economico ed industriale di ogni paese della terra.

L'annuale manifestazione Epizephiry International Film Festival,impegna un'organizzazione di circa venti persone per 365 giornil'anno. Tra le più intime ragioni c'è il senso innato di voler contri-buire a tutti i costi e contro ogni logica materialistica e burocrati-ca, avversa all'affermazione di tante idee che coinvolgono mae-stranze ed innumerevoli artisti dediti alla realizzazione e spiega-zione di cento, mille, un milione di sogni attraverso il cinema.Ogni edizione di questo festival tende ad indagare sui sentimenti esulla genialità che distingue e contraddistingue chi si sente al ser-vizio del cinema.La Direzione Artistica di EIFF è già al lavoro per “costruire” lenovità della 5^ edizione della manifestazione che si terrà duran-te l’edizione di quest’estate.Una edizione che sarà ricca di film, proiezioni, mostre, retrospet-tive di alto livello.Operazione di importanza nazionale quella operata dalla Direzio-ne Artistica di EIFF che ha inteso portare all’interno del film festi-val il “Premio Nazionale Leopoldo Trieste” che da anni (dal 2004)era stato “accantonato” dagli ideatori per motivi tecnici e di orga-nizzazione.A Leopoldo Trieste sarà quindi dedicato un premio che sarà asse-gnato, da una apposita giuria di esperti nominata dal DirettoreArtistico in sintonia con i curatori del premio, al “miglior interpre-te” della sezione mediometraggi e docufiction selezionati tra ifinalisti della 5^ edizione. All’attore e regista (nato a ReggioCalabria nel 1917) lanciato come interprete da Federico Fellini,scomparso a Roma nel 2003, sarà inoltre dedicata una retrospetti-va con proiezioni, mostre e dibattiti nei giorni di svolgimento delfilm festival.I curatori della sezione speciale dedicata a Leopoldo Trieste saran-no gli ideatori stessi del premio: Enzo Di Chiera (già collaborato-re e giurato di EIFF) e Pino “Puccio” Circosta che già lo avevanoideato e organizzato a Caulonia (RC) negli anni 2003 e 2004.Allora appuntamento dal 14 al 16 luglio, con la quinta, e ancorapiù ricca edizione del festival che porta la locride un pò più vicinaal cinema che conta.

Per la quinta volta Eiff

Una cantante senza tempoLa voce raffinata di Claudia Nanci, un po' Zanicchi un po' Pausini e un po' Giorgia

La rassegna cinematograficainternazionaleorganizzata da RenatoMollica giunge alla 5aedizione.

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DOMENICA5GIUGNO2011

Give Tills it’s gone(Ben Harper)GIUSEPPE RITORTO

Semplicemente Ben Harper. Per il suodecimo album, il cantautore california-no ha messo da parte tutto, per torna-re ad essere semplicemente se stesso."Give till it’s gone” esce a nome delsolo Ben, senza band di supporto,senza gli storici Innocent Criminals(con cui aveva firmato lo stupendo edanalogico “Lifeline” del 2007) e senzai più recenti Relentless 7. Ed è megliocosì, perché proprio quest’ultimaavventura non aveva convinto fino infondo. Intendiamoci: Ben Harper èuno che ha standard così elevati chequando fa un mezzo passo falso è sem-pre sopra la media; ma il suono di“White lies for dark times” era un po’forzato.“Give ‘till it’s gone” è un disco in cuiappunto Harper fa il solista, suonaquello che vuole come vuole. Ed è, difatto, un campionario delle varie faccedi questo artista, dal mid tempo inizia-le di “Don’t give up me now”, chericorda il Tom Petty dei momentimigliori, al rock diretto di “Rock ‘n’roll is free” (scritta ispirandosi a“Rockin’ in the free world” di NeilYoung), a quello sporco di “Clearlysevererly”, al blues di “Waiting on asign” e “Dirty little lover” alla ballataacustica di “Feel Love”. I momentimigliori del disco sono quello con gliospiti e che ospiti: l’1-2 scritto conRingo Starr di “Spilling faith” e “Getthere from here”, un medley dai chia-rissimi toni beatlesiani, soprattuttonella seconda parte strumentale, e“Pray that our love sees the dawn”, incui la voce di Jackson Browne (nei cuistudi di Santa Monica il disco è statoinciso) armonizza e impreziosisce iltutto.A dirla tutta, “Give ‘till it’s gone” nonè il miglior disco di Harper, e probabil-mente non è neanche ai livelli di “Life-line” (che comunque è uno dei miglio-ri lavori di sempre del cantante). Ma,ancora una volta, non fraintendete: ècomunque un album di altissimo livel-lo. Ben Harper è uno dei rari eredidella tradizione del rock-soul, forse l'u-nico che negli ultimi anni ha saputoprendere questi suoni e portarli avanticon questa continuità e qualità: averce-ne, di artisti che fanno musica così…

IL CD DELLA SETTIMANA

G iunge alla sua 13° edizione il KauloniaTarantella Festival, evento nato nel 1999ed ormai diventato un vero e propriofenomeno popolare e culturale in grado

di catalizzare, durante l'ultima settimana di agosto,decine di migliaia di persone ponendo i riflettori suCaulonia, piccolo centro della Locride, situato nellaparte Jonica della provincia di Reggio Calabria. L'evento si avvale da tempo della prestigiosa direzio-ne artistica di Eugenio Bennato e del sapiente coor-dinamento organizzativo e promozionale della CNIMusic - Compagnia Nuove Indye.Tanti nomi di rilievo hanno arricchito il cartellonedelle passate stagioni del Kaulonia Tarantella Festival: Ornella Vanoni, Teofilo Chantre, Ashna el Becha-ria, Tony Esposito, Raiz, Avion Travel, Enzo Avitabi-le e i Bottari, Mimmo Cavallaro, Mimmo Epifani,Ciccio Merolla, Noa, Mira Awwad, Roy Paci & Are-

tuscka, Daniele Sepe e Brigada Internazionale, Pie-tra Montecorvino, l cantori di Carpino, Nour EddineFatty e tanti altri. Durante le sue 12 precedenti edi-zioni, il Kaulonia Tarantella Festival, da sempliceevento tradizionale dedicato alla musica etnica epopolare, ha saputo evolversi e crescere in modoesponenziale e spontaneo nell'arco di pochi anni, tra-sformandosi in un evento evocativo e popolare, un

punto di riferimento culturale per l'intera regione. Illinguaggio antico della tarantella ed il suo enormevalore simbolico diventano oggi punto di riferimen-to,vanto e bussola emotiva per l'intero Sud ; perché ilsud non è vittimismo, parassitismo e mafia; il sud ècultura, tradizione, passione, coraggio, incontro eapertura verso il prossimo. Protagonista del festival non è semplicemente il car-tellone degli artisti bensì il paese stesso, che fa dacoreografia attiva e fondamentale a tutto l'evento.L'omaggio ad un popolo che si ritrova in un anticoborgo-palcoscenico e che vede il contemporaneomovimento di migliaia di danzatori che al ritmo dellatarantella si proiettano verso il futuro, dando vita aduno spettacolo unico e meraviglioso. Non singola comunità locale ma moltitudine di genti,di usi e di costumi, che si ritrovano in cinque fantasti-che serate. E alla fine del programma, ogni serata si

conclude con centinaia di ragaz-zi che ballano la spontaneatarantella che nasce nella partepiù alta della città, lo “Speronedi Caulonia”, dove la festa conti-nua fino all'alba. Da quest’anno, però, il festival siarrichisce del KAULONIATARANTELLA FUTURE2011, la prima rassegna naziona-le di musica popolare e tarantel-la per nuovi artisti. Il Kaulonia Tarantella Festival siavvia quindi a diventare lanuova frontiera delle tendenzepopolari nazionali. Una giuriapresieduta da Eugenio Bennato

e composta da esperti del settore (artisti, discografici,giornalisti) selezionerà le migliori proposte pervenu-te da artisti emergenti di tutta Italia. I Finalisti verran-no invitati ad esibirsi durante il Kaulonia TarantellaFestival 2011 ed entreranno a far parte del CD Com-pilation 2011.Al vincitore sarà proposto un contratto editoriale e didistribuzione con la CNI Music srl.

MULTISALA LUMIERE Reggio Calabria, info: 0965/ 51036

CINEMA POLITEAMAGioia Tauro, info: 0966/ 51498

CINEMA GOLDENRoccella J. info: 0964/ 85409 - 333/7672151

Pirati dei caraibi 18.00 - 21.00Locri, info: 339/7153696

CINEMA NUOVOSiderno, info: 0964/ 342776

Una notte da leoni 2/17.15 - 19.00- 21.00 -23.00

Tree of life / 17.30 - 20.10 - 22.40

SALA DE CURTIS

SALA SORDI

SALA MASTROIANNI

SALA DE SICACorpo Celeste/17.00 - 19.00 - 21.00

Pirati dei Caraibi/ 17.30 - 20.00

Red18.00 - 20.00 - 22.00

Pirati dei Caraibi / 17.30 - 20.00 - 22.00

Andiamoal CinemaCinemaCINEMA NUOVA PERGOLAReggio Calabria, info: 0965/ 21515

Pirati dei Caraibi-oltre i confini del mare/ 17.15- 19.50 - 22.30

MR Beaver/ 18.00 - 20.00 - 22.00

Thor/ 17.30 - 20.00 - 22.30

Fast & Furios 5 16.30 - 19.30 - 22.00

CINEMA ODEONReggio Calabria, info: 0965/ 898168

CINEMA AURORAReggio Calabria, info: 0965/ 45373

CINEMA GARIBALDIPolistena, info: 0966/ 932622

Pirati dei caraibi / 16.50 - 19.30 - 22.15

Alla 13’aedizione il

celebre festivalcauloniese siarricchisce.

Ecco le “nuoveproposte”

Il KauloniaTarantellafestival raddoppia

Si terrà il 10 Giugno a Soverato, uno spettacolo che tratterà temi sociali, come le cosidette malattia dell’anima;anoressia e bulimia. Storie relative al nostro mare e alle risorse del sud. Sax, batteria, voce, chitarra e danza,interpreti, Bruno Gelonesi (chitarra e voce), Salvatore Urzino (Sassofono), Sandro Benincasa (Batteria), M. RobertaFranco (Danza). Il service, poi, sarà totalmente multimediale con effetti speciali, ologrammi, e mega schermo in 3d

ASOVERATO UN CONCERTO MULTIMEDIALE

3388A M E R I C A N T A S T E P A R T Y

Tre comunisti perseveranti Fortunato Nocera, Peppe Reale e il nostro Direttore

Tris servito: Criaco, Rosario Condarcuri e Riccardo Ritorto

Letterati al tavoloFrancesco Caridi, Luigi Franco e Criaco

la festa de “la Riviera” per Gioacchino Criaco

Il nuovo “Trio Medusa”Demetrio, Michele, Antonio

Il maestroPeppe Platani

Il mago deivideogamesSergio Sergi

EstroversiTiziana, Alfredo, Giacomo

Ciak si gira....Bernardo Migliaccio SpinaVincenzo Caricari

I bellissimi , ma non di rete 4Eugenio, Ilenia, Paola, Pippo

In famigliaPino, Angelo , Silvia

3939la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011

Topi di libreriaFrancesco e Maurizio

Personaggi famosi e nonPiero Schirripa il sindaco Ritorto, ilregista Munzi e Criaco

Leggete la RivieraCriaco, Luigi Franco eMaria Teresa D’Agostino

La destra leggeFranco Crino e Luigi Fuda

L’autoreGioacchino Criaco

Paola e il direttorePasquino

Pasquino, Rosarioe Gioacchino

Paola eGioacchino

Sirene...Manuela Cricelli e le amiche

CULTURASTORIA MERIDIONALISTA DELLA LETTERATURA CALABRESE/XV

40la RivieraDOMENICA05 GIUGNO2011

PASQUINO CRUPI

Non su personaggi secondari, ma sul personag-gio centrale del poemetto Il Bizzarro ossia imasnadieri e i francesi in Italia (Tip. Cotttrau,Napoli 1861) scroscia umori sataniciCARLO MASSINISSA PRESTERÀ.Nacque a Monteleone il 26 agosto 1816 e lì morìil 20 luglio 1891. Vediamo che cosa raccontaCarlo Massinissa Presterà ne Il Bizzarro.In questo poemetto in terza rima, distribuito intre parti, Byron è una perfida guida spiritualedalla quale il Massinissa Presterà non si staccamai. Francesco Moscato, di Vazzano in provin-cia di Catanzaro, detto il Bizzarro, come quelledel Byron, è una creatura diabolica. Non c’è cheil sangue e la gioia del sangue, non c’è che la ven-detta e il piacere della vendetta, non c’è che lacrudeltà e il godimento della crudeltà nel suoorizzonte: da niente addolciti.Nei briganti del Campagna, del Mauro, delMiraglia la sete del sangue e della vendetta trovainfine sazietà in un desiderio di espiazione che sisconta con il suicidio o con il ritiro in convento.Nulla di tutto questo nel poemetto del Massinis-sa Presterà. E anche questo si spiega.Carlo Massinissa Presterà prende avvio non daibriganti dell’immaginazione popolare, ma da unbrigante concretamente e storicamente determi-nato, quel Francesco Moscato, che, messosisotto le bandiere dello spossessato FerdinandoIV, terrorizza le campagne calabresi dalle Serrealla Piana di Rosarno, e infine ha spenta la suavita dall’amante Nicolina Ricciardi il 20 gennaiodel 1811. Al Massinissa Presterà rimaneva pocoda ingentilire.Ingentilimento non c’è. Anzi c’è, nel poemetto,un inasprimento e una esagerazione del diaboli-smo del Bizzarro. Ecco come. Il Bizzarro, brac-cato, giace nascosto in una grotta. Gli sono afianco l’amante e il figlioletto. Tutto deve esseresilenzio perché non sia scoperto dagli inseguito-ri che sono a pochi passi. Mette una mano sullabocca del bambino perché non gli esca parola opianto.Quando ritira la mano, il bambino è morto persoffocamento.Così storicamente. Così nell’immaginazione delMassinissa Presterà, che intende essere più byro-niano del Byron. Il Bizzarro, chiuso ad ognipietà, fa scempio e fa fare scempio delle carni delfiglio, appena nato:Se potessi tuttaStrugger l’umanità, senza che un soloSopravvivesse all’esterminio; alloraA questo figlio lascerei la vita:Allor potrei gioir, potrei sentireL’ansia d’un padre. Or non è mio quel figlio;

È della terra. E furibondo il trasseDalle braccia materne, e orribilmenteGli fracassò le tenerelle membraAd un tronco di quercia, e diello in pastoAl suo fero mastin… ( C. Massinissa Presterà, IlBizzarro, Rubbettino, Soveria Mannelli 2009), p.50.).Volle tentare il Massinissa Presterà il poemaepico, anzi il poema epico-religioso in un tempo,la seconda metà dell’Ottocento, che più nonl’ammetteva, e scrisse, lasciandolo inconcluso, ilMosè (Monteleone 1869).Del Massinissa Presterà abbiamo ancora gli sci-piti versi dei Canti lirici (Monteleone 1861).Tiriamo una conclusione. Tutto o quasi tutto sisvolge dentro il genere della novella romanticadegli anni Quaranta dell’Ottocento.E allora c’è da dire che, sotto il profilo del conte-nuto, questi letterati calabresi sono avanzati, madal punto di vista della struttura tecnica sono deiritardatari. Si pensi che il solo Biagio Miraglia siavventura negli anni quaranta nella prosa con lesue Cinque novelle. E occorrerà attendere Nico-la Misasi perché la letteratura calabrese abbia ilgenere romanzo.

RITORNANDO SU VINCENZO PADULA

Riprendiamo da Vincenzo Padula. Se siamo d’ac-cordo su quello che abbiamo fin qui detto, non c’èlegittimo dubbio: Vincenzo Padula ha modelli piùbyroniani che grossiani, più europei che italianiquando scrive Il Monastero di Sambucina e il Valen-tino. L’infezione letteraria è fortissima, e questa feb-bre perniciosa del modello non è diminuita dalleflebili iniezioni di pallida Sila nella trama materialedei due drammi. La salute e la salvezza non vengo-no mai dalla letteratura.

“ANTONELLO”: REALISMO E REALISMO CATTOLICO

L’iperletterarietà e l’iperealismo del Padulaabbassano notevolmente la cresta con il terzodramma, Antonello. Lo scrive nel 1850, comec’informa lo stesso Padula nell’introduzione alleProse giornalistiche (1878) dove ripubblica ildramma: non più intitolato Antonello, ma Anto-nello capobrigante calabrese. E lo accompagnacon alcune note esplicative, intervenendo sultesto del 1850 con modifiche linguistiche. Lostrappo, certamente non radicale dal Byron(Tommaso Grossi è lasciato indietro), si consu-ma qui, in Antonello. Sopravvive il truce, ma

Gli indemoniati di

e ritornandosu Vincenzo Padula

Carlo Massinissa Presterà

41la RivieraDOMENICA5 GIUGNO2011

5 voti cchiù di nuisu a l'U.S.A. l'abitantiamministrhanu e fannu leggicu li menzi guvernanti.A l'Itaglia nui ndavimuSenaturi e Deputati945 chi vorrianu crucijhati.A parti carchidunudi ssi politicantilu restu di la ciurmamu vaci a pedi avanti.Fetenti ncornicchiativindituri di parolipe chidu chi nci custandi mentarrianu a l'asta.Sia di l'acqua pe mbivirio li spiaggi di lu maristu guvernu futtiturivoli privatizzari.Li custuri poi nd'ammaccase fa lu nuclearivotamu Sì a dispettu.È chiaru lu cuncettu?Lu suli è produtturidi luci e di calurima si lu sa Brunettandi manda la bulletta.Perciò stati sicurica l'aria chi rispirativi mentinu lu cuntaturipuru quandu ncavarcati

FRANCESCO RITORTO

CANTAMI O DIVA(MA IN DIALETTO)

SENZA MU CHIOVI.....GUVERNU LATRHU

Dinnu ca sta Calabria non decolla Dinnu ca striscia sempri terra terra Pari ttaccata cu na forti colla Pari ch'è devastata di na guerra.

Non servi i si llertati u cirivejju E politici i si mandati scasci Sunnu fantasmi intra nu castejju Simu jjù sdutta di pajsi mbasci.

Ma l'urtima occasioni chi ndi rretsa Datu ca sutta terra caminamu Mi pregami tantu a Sant'Ernesta Ca speranza u petroliu mi trovami.

Pocu, pocu, mi spunta di catoja Comu nta na magia comu d'incantu Nomm'è assai pecchì sinnò i Savoia Ccà tornunu e ndi fann'u culu tantu!

BRUNO SALVATORE LUCISANO

Dinnu ca sta Calabria

tende a scomparire il diabolico. La sete di ven-detta non travalica i confini della cultura conta-dina che richiede occhio per occhio, vita convita.Il passaggio è dalla letteratura alla vita reale,ancorché non tutta pienamente dispiegata eliberata da croste imitative.Non i monti, non i boschi, non i fiumi, non laSila, “vasto mare di campi ove l’erba s’incalzacome un flutto agitato, ove armenti clamorosidi cavalli e di buoi nuotano coi pingui fianchi tral’odoroso trifoglio” (1 V. Padula, La Sila. Let-tera a G. Migliaccio, in V. Padula, Prose gior-nalistiche – Nota introduttiva di G. A. Arena(Libreria Germinal, Acri, Cosenza, 1985: Ied. 1878), p. 47), sono lo scenario. Lo scena-rio è la campagna reale dell’oppressione, del-l’ingiustizia, della ribellione. È la città, dove ilbaronaggio allargava la sua trama politica. Èil paese reale del Sud dove i sindaci eranotutti proprietari terrieri e manutengoli deibriganti. Dentro questo scenario VincenzoPadula scaglia in posizione dominante i vinti,che non si danno per vinti: Antonello e i bri-ganti, ma pure il bracciante Giuseppe comecontrocanto al galantuomo Brunetti, sindacodel paese borbonico. Il dramma è diluito incinque atti.Il primo atto si apre su Macchiasacra in Silacon i briganti intenti a cucinare un castrato eAntonello, percorso da brividi di suicidiodopo che i fratelli Emilio e Attilio Bandiera,in carcere a Cosenza, hanno rifiutato il suoaiuto per non macchiare la causa del riscattoitaliano. Sono pensieri sublimi, che non sfio-rano le dure cervici dei briganti e non avreb-bero sfiorato neppure la bella testa di Anto-nello se il Padula non gli avesse prestato isuoi pensieri.Giunge a quella radunanza di briganti Giu-seppe, un povero bracciante al quale il sinda-co Brunetti ha disonorato la moglie Maria.Nel letto, dove la donna ha subito l’oltraggio,è morto, soffocato dalle coperte, il suo picco-lo figlio. Sarà brigante anche Giuseppe.Antonello gli assicura che avrà giusta vendet-ta.Il secondo atto trasporta il dramma in unpaese, vicino a Cosenza, in casa di Brunetti.Penetrano i briganti di Antonello. Sequestra-no il Sindaco e il suo figlioletto tra le gridadisperate della madre. Si dirigono verso ilbosco di Macchiasacra. Siamo al terzo atto.Giunge presso il campo dei briganti donPeppe, il pastore di Brunetti, con un gruzzo-lo di quattromila ducati per il riscatto delpadrone. Vi giungono il Maresciallo e il

Capocivico, che vogliono partecipare al botti-no, complici qual sono dei briganti. Arrivainfine Antonello, che era sceso in città, con ilcuore pieno di angoscia, per assistere all’e-stremo sacrificio dei fratelli Bandiera. Ilbaratto non è consentito. Antonello conse-gna Brunetti a Giuseppe perché riabiliti nelsangue l’onore perduto. Brunetti implora.Era una carogna sociale, diventa una carognamorale. Chiede a Giuseppe di ammazzare ilfiglioletto Luigino piuttosto che lui. Ma la suasorte è ormai decisa. Giuseppe – siamo al IVatto – vuole il sangue di Luigino e dellamadre. Antonello ha dato una parola a Giu-seppe e deve mantenerla.Il brigante Corina cerca di convincere Giu-seppe a risparmiare madre e figlio. Non silascia persuadere: tutti devono pagare per lamorte di sua moglie Maria, che volle ricever-la da lui dopo il disonore, e del figlioletto.Appare la spiritata Rosa, che parla per labocca di Maria, e rimprovera Giuseppe diaverle dato la morte.Gli si avvicina, lo bacia, Giuseppe muore.Madre e figlioletto possono tornare alla lorocasa.La scena – atto V – ora è il carcere di Cosen-za dove sono stati ristretti con false promesseAntonello e i suoi briganti. Qui il capobrigan-te ha compagno di cella Pacchione, uno dellaspedizione dei fratelli Bandiera, intellettualee patriota. Antonello gli ridice il suo doloreper il rifiuto dei Bandiera a salvarli. Il dram-ma si chiude con la fucilazione di Antonelloe dei suoi compagni. L’ultima voce che sisente è quella di Pacchione: il governo deiBorboni vive di tradimento e di tradimentomorirà. La trama, ma forse sarebbe megliochiamarla matassa, è questa, ed è intessuta difili diversi: galantuomini, braccianti, briganti,patrioti; storie di amore e di luridi internifamiliari, di stupri, d’infanticidio, di uxorici-dio, di sistemi politici e sociali. Nessuno se n’èaccorto dei numerosi studiosi del Padula, maè evidente che l’ambizione qui, in Antonello,dell’abate di Acri è la storia di tutta un’epoca,di tutto l’Ottocento borbonico, fermato al1844. Il modello non poteva che essere Ales-sandro Manzoni, e del Manzoni VincenzoPadula mutua le categorie del realismo catto-lico, che ha la sua ragion d’essere nell’esplici-tazione del personaggio positivo, portatore diun ideale positivo.Il dramma del Padula poggia su personaggipositivi e su personaggi negativi: i fratelliBandiera e Pacchione, che sono scesi dalNord per liberare i fratelli del Sud, e i brigan-

ti, come Corina, Giuseppe e Sbarra, che nonhanno come unica molla l’odio contro i“galantuomini” oppressori. Antonello rima-ne di difficile collocazione.È il portavoce del Padula, ma il Padula nonsi confonde e non s’identifica con il suo por-tavoce. Lo può ingentilire e lo ingentilisce, glipuò togliere la sete diabolica del sangue edella gioia del sangue, e gliela toglie, ma glirifiuta il riscatto dalla sua condizione di bri-gante. Si schiera al suo fianco come un avvo-cato che non chiede al tribunale della storial’assoluzione, ma la concessione delle atte-nuanti generiche e specifiche e a questoscopo racconta i fatti, che spinsero Antonelloe altri a farsi brigante: l’offesa personale, ilfurto dell’onore, la pesantezza greve dellastruttura feudale della società.

L’ANAGRAFE SOCIALE DEL BRIGANTE

Per Padula il brigante non è il tipo del perfet-to anarchico, portatore di giustizia altra. È ilprodotto di una reazione al malessere dellecose, reso più insopportabile dalla prepoten-za anche sessuale dei galantuomini e dacome non funziona la giustizia nel paese delSud.Antonello ha diciotto anni quando riceveuno schiaffo da un galantuomo in presenzadella fidanzata. Lo ammazza e da quelmomento lui, che pure aveva studiato, con-versa con i lupi. Giuseppe è un braccianteonesto. Il sindaco Brunetti gli violenta lamoglie Maria. Per vendicarsi Giuseppe si fabrigante. In questo percorso all’indietro nellevite di Antonello, di Giuseppe, dello stessoCorina, Vincenzo Padula opera uno strappodal Byron, dalla letteratura romantica, dallasua stessa produzione brigantesca: Valentinoè senza l’anagrafe della società, è un bastar-do, è un reietto, che per essere e farsi valerediventa brigante. Antonello è il prodotto ine-vitabile e inesorabile del sistema borbonico.All’Errico di Domenico Mauro e a Il brigantedi Biagio Miraglia mancava il respiro mefiti-co della società. I loro briganti erano social-mente muti. Vincenzo Padula spezza questomutismo sociale e, volte le spalle al brigantesequestrato nel solo tic dell’onore offeso, cidà il ritratto organico del brigante, cioè conrapporti organistici con la realtà. Lo sospen-de, però, come la corda dell’impiccato, fuoridalla lotta per il cambiamento del sistemapolitico. Non sono una piaga della società, nesono le vittime. Oltre non va.La resurrezione del paese del Sud non puòvenire dai briganti e dal brigantaggio, che perVincenzo Padula non è mai la manifestazio-ne di una primitiva lotta di classe. Né questaresurrezione, almeno per ora, può venire daipatrioti intellettuali del Nord. Briganti epatrioti non si toccano, non si congiungono,non si alleano.I patrioti del Nord, che s’incarnano nei fratel-li Bandiera e in Pacchione, guardano ai con-tadini, che non sanno sollevarsi, non ai bri-ganti, che si erano già sollevati. Briganti epatrioti avevano un comune nemico, ma nonmarciano insieme contro il comune nemico. Ipatrioti sanno fare solo sociologia della recri-minazione.Dice Pacchione, l’intellettuale calato dalNord, ristretto nella stessa cella di Antonello:Che belle sembianze! Che energia! Che fierezzanei muscoli di quei volti! Che terribili soldatidell’indipendenza non sarebbero questi povericalabresi, se la trista signoria dei Borboni nonne facesse dei briganti! ( V. Padula, Antonellocapobrigante calabres, e Atto V Scena I – acura di G. Manacorda, Roma1976, p. 113).E sociologia dell’ambiente, che in ultimaistanza è il fattore che incide, fa anche Anto-nello: i giovani patrioti del Nord sarebberostati dei briganti se fossero vissuti quaggiù.Ma, al di là di questa comune assonanzaintellettuale, ognuno va per la sua strada. Ipatrioti di là, i briganti di qua, e il Padula nonsta certamente nel mezzo. Sono, perciò,destinati ad essere sconfitti. Sono stati scon-fitti.Il fremente dramma, che nasceva dall’osser-vazione della sconfitta del quarantotto, èchiuso da due sconfitte: i patrioti sono fucila-ti e fucilati sono Antonello e i briganti. Ma, aquesto punto, una sconfitta subisce anche ilrealismo cattolico di Vincenzo Padula, man-candogli il promesso e non mantenutotrionfo dell’eroe positivo.Ciò che vedremo alla prossima puntata.

sbarco di clandestini aSiderno

Lui è peggio di me...

Non sempre il“Buongiorno”

si vede dal mattino

Sono il migliore....

Potete inviare alnostro accountfacebook le vostrefoto. Selezioneremo lepiù interessanti,pubblicandolesettimanalmente.

43la RivieraDOMENICA5 GIUGNO 2011

Anche Siderno come Copenaghen ha la sua sirenetta adagiata su uno scoglio

Il Re dei 7 mari

Il Senatore e la rivelazionedella politica bovalinese

La gioia che provate ora viaccompagni per tutta la vita, equesto giorno rimanga per voi,

un ricordo indimenticabile. Augurida Mamma, Papà, Matteo,

Andrea e Valeria.

In occasione del 50° anniversario di matrimonio deigenitori Pasquale Adornato ed Alba Maria

Carmela, i figli Enzo, Ornella e Loredana, insiemeagli altri familiari, esprimono la loro contentezza

che “la Riviera” fa sua.

Puoi dire quello chevuoi fratello, ma ilnumero 1 sono e

rimarrò io......

Blob of the week

Tantissimi auguri a Caterina, damamma, papà, Sebastiano e

Giusy, per il tuo 3° compleanno

I l “papi” e le sue bimbe

chi l’ha visto ?

Amarcord...

Buon compleanno

4444la RivieraDOMENICA05 GIUGNO2011

BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

Una (croni)storia della Calabria attraverso i “forestieri”

Il 16 gennaio del 1990 fallisce miseramenteun tentativo di sequestro della figlia di unindustriale di Germignaga, in provincia diVarese, ad opera di quattro malviventi di SanLuca, che restano uccisi dalle forze dell’ordi-ne. Si scoprirà poi che tutto quanto era statoprogrammato in seguito alle rivelazioni di unpentito della ‘ndrangheta, che aveva guidatopolizia e carabinieri sul luogo del delitto conmodalità perfettamente coincidenti conquanto avvenuto poi nella realtà.La strage compiuta suscita una marea di

indignazione da ogni parte d’Italia ma nonper quanto avvenuto, ovvero le modalità dub-bie di un’azione delle forze dell’ordine, chesembra spropositata, in quanto l’autobiogra-fia del pentito scoprirà una padronanza dellasituazione da parte delle forze dello Stato maivenuta meno, il che farebbe almeno presup-porre l’assoluta inutilità di quelle morti, senon viste nell’ottica prospettica di una esem-plare punizione.No, l’indignazione dell’Italia intera scoppia, èproprio il caso di dirlo, nei confronti di unpaese, di una comunità tacciata spesso diessere l’humus nel quale vegeta e prospera lamafia. Nell’epoca che ancora vede lontanointernet e la posta elettronica, centinaia ecentinaia di lettere pervengono al sindaco delcomune di San Luca e spesso quelle letteresono rivolte ai cittadini non solo di quel pae-sino ma ai calabresi tutti.Non c’è nessun commento a quelle lettere,

non c’è vergogna che possa attenuare l’anni-chilimento che si prova nel leggere quegliinsulti, quelle offese gratuite, quell’indiscrimi-nato esempio di intolleranza che prendecorpo dall’ignoranza e dall’irresponsabilepropagazione di un odio generale.Le lettere, raccolte poi da Filippo Veltri e

Diego Minuti in un volume dal titolo Lettere aSan Luca, edito da Abramo sono indirizzatea tutti.“Ai sub-umani degenerati abitanti di San Luca,simbolo di barbarie e di vergogna:“Vorrei che la vostra maledetta terra scomparis-se dal mondo”..“La vostra razza dovrebbe essere estinta senzamisericordia”.

“Siete la vergogna d’Italia, siete la peste bubbo-nica del nostro paese”.“I cannibali erano meglio di voi sicuramente”.“Hitler ha sbagliato: invece di prendersela congli ebrei, doveva far fuori tutti i terroni, rovinad’Italia”.“Siete degni della sedia elettrica”;

“Morte chiamamorte [ ... ]. L’avetevoluto, ignobili cri-minali, esseri ani-maleschi, assassinidi guerra, animaliviolentatori di esseriumani”.“Brutti, sporchi,puzzolenti, non solonel corpo, ma anchenell’anima”.

“Si può almenosperare che un prov-videnziale terremotocopra pietosamentei vostri corpi obesi emaleodoranti, i baffiarcigni delle vostredonne, gli sguardiferini e iniettati diodio ottuso dei vostriocchi”.“A tappeto. Tutti i

vermi che sarannocatturati sarannolegati ai pali dispostinelle piazze e saran-no sputati da tutti icittadini”.Un genovese vor-

rebbe indossare dinuovo la divisadelle SS che portòda giovane, orga-nizzare una spedizione in Calabria e nonlasciar vivo nessuno;Ci può essere una sola speranza per gli italia-ni: “Che l’Etna e il Vesuvio esplodano simul-taneamente senza preavviso”, perché tuttoquello che nel nord non è buono “porta lafirma di qualche brutto, sporco, nero terrone

(o comunque oriundo)”, dato che questo èun infamante marchio di nascita del qualenessuno riesce a liberarsi.Un ex partigiano vorrebbe imbracciare ilmitra “per estirpare la gramigna del popolocalabrese”; gruppi di volontari avvertono diesser pronti per lo sterminio di massa;

Ludwig comunicache sta per caderesu San Luca “ilfuoco vendicatoredi Dio come perSodoma e Gomor-ra”: il “giustiziere”usa una specie discrittura runica eappiccica allabusta anche unvecchio francobol-lo con la testa diHitler.Terroni, ma nonsolo, dunque.Anche “maledet-ti”, “bestie”,“ p a r a s s i t i ” ,“bastardi”, “man-tenuti col lavoroche si fa da Firen-ze in su”, “luridetroie” riferite alledonne.

Una cartolinapostale è stata spe-dita da RomaPrati “ai ragazzi diSan Luca”: “Ora -c’è scritto in bellagrafia e con manoferma - sieteragazzi. Tra pocosarete delinquenti

e rapitori. Che bel futuro!”.Da Milano, a tutte le mamme di San Luca:“Avete partorito tutti figli mostri. Siete solo bestie.Non siete neanche italiane. Non siete donne,non siete niente, neanche merda”.Da Bologna, con una cartolina che raffigurala chiesa di San Luca, una donna si dice certa

“che San Luca si vergogna di aver dato il nomedel paese. Perché non vi chiamate Rapitoria?”.Da Torino si è sicuri che “il 101% di laggiù èdi mafiosi e rapitori”.Da Verona sono ancora più certi: ci “vorreb-be il lanciafiamme” per “estirpare tutto”.Per farlo, qualcuno da Cavenago Brianza

annuncia la fondazione dell’Aivas (Associa-zione italiana volontari anti-sequestratori):gente svelta e con idee chiare, che propone diintervenire “con venti tonnellate di carburan-te” per “incendiare totalmente l’Aspromontein modo che non resti traccia di esso per seco-li”.Da Torino, “un italiano” che indirizza: “San

Luca di Calabria (terra di Giuda e Caino)” èlapidario: “Cari porci, sono a favore della cac-cia. ma a quella del calabrese specie San Luca”.Dalle Marche in tre cartelle si spiega perchéla Calabria, che “meglio sarebbe chiamare ter-ronia”, è”vergogna dell’Italia e dell’Europa eandrebbe distrutta”.Si inveisce: “Voi siete dei bastardi, tra di voi

gente onesta non ce n’è mai stata”. Tutto colpadi Garibaldi, il quale “ha portato in Italia i ter-roni”.Le lettere sono, dicevamo, anonime; o hannofirme false; oppure sono siglate “Lega Lom-barda”, “Patrioti veneti”, “Nordisti”.Tra tutte queste lettere, ce ne sono anche di

quelle che esprimono solidarietà, lettere scrit-te da gente sdegnata per il linciaggio subito daun intera comunità. Da Bologna un italianoscrive che le lettere spedite a San Luca “sonoun piccolo infame monumento della perennestupidità e volgarità, dei pregiudizi e dei luoghicomuni di cui si nutre il razzismo nazionale”.Dice anche: “Non lasciatevi intimidire dall’Ita-lia sgrammaticata e ignorante. Proclamate altis-sima e irriducibile la vostra dignità di cittadiniitaliani, di esseri umani e di figli di Dio. Non per-mettete che si uccida la vostra speranza diuomini onesti”.(9 - continua)

Tutte le frasi virgolettate sono tratte dalla:Prefazione di Corrado Stajano

Lettere a San Luca, di Filippo Veltri e DiegoMinuti,

Abramo Editore 1990,

GIUSEPPE FIORENZA

Lettere dal razzismo

45la Riviera VENERDI27 MAGGIO2011

BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

Domenico Romeo

Michele Bello e Gaetano Ruffo, eroi e martiridel Risorgimento Italiano, nella loro breve vitanon si interessarono soltanto di politica e distudi di diritto, ma si dilettarono anche nellostudio delle lettere ed in quello dell'arte edella musica.Nel periodo in cui furono studenti universitaria Napoli, entrarono in contatto con i letteratidel tempo e frequentarono vari circoli e perio-dici letterari. Anch'essi fecero parte della scuo-la cosiddetta cattolico liberale napoletana,capeggiata dal Puoti, che annoverava esponen-ti come Francesco De Sanctis.In particolare, Bello e Ruffo fecero parte diquel filone letterario che è stato definito ilRomanticismo calabrese, di cui furono espo-nenti: Domenico Mauro, Biagio Miraglia, Vin-cenzo Padula, Vincenzo Gallo Arcuri, CarloMassinissa Presterà, Vincenzo Baffi, FrancescoRuffa.Nelle opere di questi scrittori - drammi, poe-sie, sonetti, romanzi - traspare anche e soprat-tutto la realtà calabrese, nella quale ancheBello e Ruffo attingono e trovano spunti persviluppare la loro letteratura, alla maniera diByron, Schiller e dei poeti romantici lombardi.In Calabria, il feudalesimo, abolito con lalegge del 1806, persisteva nei comportamenti enei costumi della gente, nella prepotenza dilatifondisti e signorotti locali, nelle ribellioni,nei soprusi familiari, alimentando in etàmoderna passioni violente ed impetuose, man-tenendo vivo l'uso della vendetta familiare. Ipoeti romantici calabresi riportano nei lororomanzi, drammi, poesie, sonetti, ottave, pro-prio questa realtà sociale attingendo diretta-mente alla stessa. Bello e Ruffo, come altri liberali calabresi, tro-varono il mezzo di esprimere lo loro doti lette-rarie nei vari giornali e riviste che proliferava-no nella Napoli ottocentesca. Amici dei citati poeti Domenico Mauro eCarlo Massinissa Presterà - con quest'ultimoMichele Bello diresse il peridoco l'Eco Napoli-tana - collaborarono a L'Omnibus Letterariodi Vincenzo Torelli, al Salvator Rosa; inoltrescrissero numerose odi, poesie, sonetti ed ele-gie, nonché alcuni drammi.Tra i loro componimenti vengono menzionatiLa mia religione di Michele Bello e una Otta-va di Gaetano Ruffo, che fino ad oggi non sisapeva dove fossero stati pubbblicati; inoltre,non si conoscevano altre due odi scritte inoccasione dell'ascensione aereostatica di Anto-nio Comaschi avvenuta il 24 giugno 1843 aNapoli. Fortunatamente mi è riuscito di ritrovare detticomponimenti poetici, precisamente nel n.7del giornale letterario napoletano SalvatorRosa, uscito a Napoli il 22 luglio 1843 e nell'o-puscolo dal titolo “Poesie per l'ottava ascensio-ne aereostatica di Antonio Comaschi”, pubbli-cato in Napoli nel 1843 presso la tipografia diNunzio Pasca. A fianco

BelloMichelee Gaetano Ruffodue intellettuali nella mischia

Disperse son le tenebre,Tinto di sangue è il monte:Chi s'innalzò terribile Or china la sua fronte;Siam tutti ormai redenti,Il giorno dei potentiCi tolse a schiavitù.

Del Trino incomprensibileSuse quaggiù l'amore,E si destaro i popoliDal sonno dell'ErroreSi udì pietoso un gridodall'uno all'altro lidoFratelli si appellar

E stretti ancora in giubiloGiurano sulla Croce:Allor disperse gli idoliDi religion la voce:Allora caggiossi il fatoSi che il mortal prostatoA nuova vita uscì.

Qual dopo pugna orribileScioglie, chi vinse, il canto:Tal s'innalzo moltepliceDa questa terra al SantoUn inno di contento...E Dio al firmamentoDell'opra sua gioì...

Oh religione! immagineDell'armonia superna:Il sangue incorruttibileA noi ti rese eterna...Chi sarà mai quell'empioChe sulla terra il TempioDistruggerti potrà?

Tu sei pietosa a' miseri,Amica d'ogni gente:Per te s'agguaglia il deboleAl ricco ed al potente;E pien di gioia riedeIl fanciullin che chiedePe' genitori un pan!

Per te nel mondo intendesiUna favella arcana:De' nostri cori il palpitoRende la gente umana:Che tu dovunque regniUna pietate insegniPer l'inimico ancor.

Ed i nemici numerosiD'ogni sofferto oltraggioStringosi al petto e godonoPace, qual reca il raggioChe sorge in OrienteE scorre all'OccidenteFugando ogni vapor.

Per te la sposa il pargoloDella rivale abbraccia,Per te il mugghiante fulmineIl petto non agghiaccia;

E nel furor dell'ondeLontano dalle spontetristo non è il morir!

Per te conforto il poveroTrova nel suo dolore,Ed una voce scendereSente pietosa al core,Che gli promette aita,E una seconda vita,vita migliore in ciel...

Oh religione! immagineDell'armonia superna,Il sangue incorruttibileA noi ti rese eterna:Chi sarà mai quell'empioChe sulla terra il TempioDistruggerti potrà?

Chi sarà mai che immemoreD'ogni creata cosa,E folle in sua superbiaLa faccia ardimentosaVorrà levarti controE non cadrà allo scontro Di mille schiere allor?

Perà l'iniquo, il perfidoChe te non sente il petto,Possa la sua bestemmiaPiombare sul suo tetto,E divenir di fuocoChe allor si tristo locoAltare suo sarà.

Sarà per te una gloriasarà per gli altri esempio,Sarà conforto al miseroSarà tenore all'empio;E chi col suo pensieroContende a te l'imperoAl piede tuo cadrà...

Ma a noi cui duole il gemitoDel più mortal nemico,Ed un poter placabileTel rende quasi amico;A noi cui divien penaMirar l'altrui catenaLe lagrime, e il dolor

Oh religione, placidaVieni a parlarci in coreVieni a recarci il balsamoCh'è vita nel dolore,A riascugarci il piantoCon quel potere santoChe tu possiedi ogn'or.

Vieni pietosa il canticoOdi di chi t'importaFa che non sia terribilePer noi quest'ulima oraE nel lasciare il veloFa che lo spirto in cieloRitorni al suo Fattor!

(in « Salvador Rosa», a. IV, n.7, 22 luglio 1843)

LA MIA RELIGIONEA mia madre

4646la RivieraDOMENICA 5 GIUGNO2011

LÕOROSCOPO

PIAZZA DUOMOZona Cesarini di Benjamin Bowson

ARIETELa settimana sarà deliziosa e vi riser-verà molte sorprese dal punto di vistaaffettivo. Anche sul lavoro le coseandranno bene: sorprese, iniziative,progetti e volontà non mancheranno.

TORORaggiungerete importanti traguardi sullavoro grazie a grinta ed energia: saràdavvero difficile frenarvi .In amore saràun periodo felice quindi, non lasciatevisfuggire le occasioni!

GEMELLIIl lavoro non va come dovrebbe ma concalma frenate l’istinto di mollare tutto.Arriverà il sereno anche sulla situazionesentimentale che vi rende confusi, incer-ti e desiderosi di nuove avventure.

CANCROE’ arrivatoi il momento di aprire le fine-stre al vento di novità e innovazioneprofessionale. In amore le cose proce-deranno per il verso giusto: sarannogiorni davvero felici .

LEONEQualche ostacolo con il partner vifarà innervosire ma con pazienza ecomprensione tutto si risolverà:chiaritevi invece di evitare il dialo-go ! Sul lavoro usate prudenza .

VERGINEPeriodo molto instabile in Amore: c’è chi siinnamorerà e chi invece farà nascere gelosie eincomprensioni. Simpatia, chiarezza e deter-minazioni vi renderanno protagonisti sul lavo-ro di un periodo di successo e guadagno.

BILANCIAVi state realizzando professionalmentee questo vi impegnerà un bel pò di ener-gie. In Amore non mancherà la stima ela generosità verso la persona amata.

SCORPIONETenetevi lontano da distrazioni chepotrebbero rallentare la vostra intensaattività lavorativa. Con il vostro partnersiate più “flessibili” e meno gelosi.

SAGITTARIONon perdete forza e pazienza se questoperiodo sul lavoro sarà faticoso e nondei migliori. In Amore siate più pazien-ti, disponibili ed affettuosi.

CAPRICORNOE’ ora di lasciare tutto e dedicarvi com-pletamente al vostro partner che stateun pò trascurando. Al lavoro rimonte-rete con gran successo grazie a spiritod’iniziativa, pazienza e tenacia. ACQUARIONon aspettatevi da voi stessi più diquanto il vostro fisico sia in grado didarvi: potreste pentirvi! Sul lavoro agitecon prudenza, valutando pro e controdelle offerte che vi saranno proposte.

PESCIIn Amore sarà una settimana indimentica-

bile per i single : riuscirete ad individuare lavostra anima gemella. Sul lavoro servirannocalma e molto spirito d’iniziativa.

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DOMENICA5GIUGNO2011

Pensavo di essere folle, ma Ruggero e i suoi amici mi fanno concorrenza. Sono tutti in piazza Duomo a festeggia-re, capisco a stento il perché. Il vecchio Ruggero mi aveva dato un sacco di indirizzi, io ero passato da tutti a dare isuoi messaggi. Una caterva di anziani pazzi e liberi come Calvano. Mi tengono ospite prigioniero da una settima-na. Mi portano dappertutto a mangiare e bere. Evito accuratamente ogni tipo di droga, ma i loro discorsi sono stu-pefacenti e il mio cervello è al limite. Sono liberi, uomini antichi giovani dentro. Non li sconvolgerebbe sapere chisono, certo starebbero più attenti a dove portarmi. Chissà l'effetto per questa gente, ballare e bere con un evaso cheha una condanna a trent'anni sulle spalle. Festeggio per perdere tempo, non perché ne ho voglia. Ma il mondo èstrano, passo da una parte all'altra della barricata, stando sempre, però, fra i cattivi. Per una volta che sto fra bravagente, forse un po' illusa da una rivolta inesistente, dalla guerra vinta contro un esercito di plastica. Per una voltavoglio fingere di non vedere la realtà. Ballo anch'io come un coglione. So cosa mi prepara il futuro. I miei nemicinon sono i fantocci che queste persone combattono. Cattivi veri sbarreranno il mio passo e quello dei miei amici.Soldati esperti, per abbattere i quali serviranno le bombe e non le bandiere o le schede elettorali. Festeggiano, edè bello lasciarsi andare, convinti di aver combattuto una battaglia campale. Non me la sento di dirgli la verità. Imostriciattoli ai quali hanno fatto la bua contano quanto un delfino fra gli squali. Rane in un pantano di proprietàdei caimani. Pupi da operetta. Chi decide i loro destini è altrove: costruisce i cellulari che hanno in tasca, i compu-ter lasciati accesi a casa, le scarpe che portano ai piedi e i desideri che credono di avere liberamente scelto. Il nemi-co, quello vero, è altra cosa, offre in pasto ogni tanto qualche suo servo, ma è fumo negli occhi. Ogni finta rivoltaconferma il sistema. E Ruggero mi perdoni ma ne ho le scatole piene, di questa stupida festa e di questi bravi vec-chietti. A Rimini c'è l'Insomniac, pascola subdolo fra le barche di piccoli miliardari, altri pupi. Prenderò il largo, l'A-driatico è bello ma un po' stantio. Sa di chiuso. I polmoni per respirare vogliono lo spazio aperto dell'Atlantico. Misono stancato di pescare sardine, prima di morire vorrei infilzare gli squali.

Lingua biforcutaPostumi elettorali: dopo i bal-lottaggi il ministro della Dife-sa e coordinatore Pdl, IgnazioLa Russa, conversando con icronisti in Transatlantico aMontecitorio, ha dichiarato:«chi pensa che il problema siail numero dei coordinatori epensa che i cittadini, con i for-coni in mano davanti alla sededel Pdl ne chiedano la riduzio-ne, vive in un universo paralle-lo». Siamo pienamente d'ac-cordo col coordiministro,quelli con il forcone, cheaspettano fuori, hanno tuttal'intenzione di usarlo.Postumi elettorali 2: dopo lasconfitta nel ballottaggio aMilano un Berlusconi batta-gliero ha dichiarato: «Non hotempo di organizzare il miofunerale». Il 55,11% deglielettori si è offerto di farlo al

posto suo. Solidarietà mene-ghina.Postumi elettorali 3: Umber-to Bossi: «se Pisapia vince aMilano mi taglio le balle».Clemente Mastella: «Se vinceDe Magistris mi suicido». Gliitaliani attendono trepidanti.Spirito sportivo: dopo la fina-le di Coppa Italia, persa con-tro l'Inter per 3 a 1, il presi-dente del Palermo Zampariniha dichiarato seccato: «L'Interè la banda bassotti, sanno solorubare. Moratti? Si definisceda solo, se non si vergognalui...». Insomma, secondoPaperon Maurizio, dopo ilterremoto calciopoli, nulla ècambiato. Si rischia unanuova inchiesta che farà tre-mare i palazzi del calcionostrano? Dopo Moggiopoli,sarà la volta di Paperopoli?

Fila in basso a sinistra: 1) Lizzi Francesco; 2) comandante Pelle Giovanni; 3) BrunoCandido; 4) Giuseppe Calabrò; 5) Antonio Tropepe. Fila di mezzo: 1) ColuccioFrancesco; 2) Ciprioti Giuseppe; 3) Chiudino Giovanni; 4) Giannini Emilio; 5) EnrigoAngelo; 6) Vincenzo Reale; 7) Lampada Gaetano. Fila in alto: 1) Nicita Giuseppe; 2)Commisso Giuseppe; 3) Panetta Antonio; 4) Scarfò Francesco; 5) Raffaele Lombardo.

Pubblicando una foto d’epoca del corpo vigili urbani di SidernoERRATA CORRIGE

Melissa Satta, da lunedì sarà su Rai Due in prima serataDopo la rottura della love story con l'ex calciatore Bobo Vieri, Melissa Satta sta vivendo un vero eproprio momento d'oro. La venticinquenne ex velina condurrà, per la prima volta da sola, un nuovoprogramma in prime time. Si tratta di “Inside out - Pazzi per la scienza”, che partirà lunedi' 6 giugnoalle 21 su Rai2, un varietà di natura scientifico - tecnologica con argomenti approfonditi in modospettacolare e veloce, quasi in chiave rock, che strizzano l'occhio al pubblico più giovane.

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