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PERIODICO DI A TTUALITÀ, POLITICA, CULTURA, SPORT € 0,50 ANNO XI N° 5 MAGGIO 2011 7 maggio 2011: Don Giustino è Beato www.ilcorrieredipianura.it Iniziate le celebrazioni per la Beatificazione del fondatore dei Padri Vocazionisti Cuozzo, Lezzi e Diodato i candidati in corsa per la presidenza L o scorso 13 aprile, il candidato a sindaco di Na- poli del PD Mario Morcone, dopo un sopralluo- go presso la discarica dei Pisani, accompagnato dal consigliere provinciale Livio Falcone, ha incontrato gli elettori nella sede del partito pianurese del corso Duca d’Aosta per illustrare i punti centrali della sua campagna elettorale. Morcone, da sempre magistrato, ha detto di aver deciso di candidarsi “per amore di Na- poli” e, di questa Napoli, forma una parte importante anche il nostro quartiere di Pianura, da sempre mortifi- cato dalla piaga dei rifiuti e dell’abusivismo, dei cantie- ri aperti e mai smontati e dei casermoni fatiscenti come quelli di via Torricelli, tanto per citare un caso tra gli innumerevoli. > segue a pagina 3 Il candidato sindaco del centrosinistra Morcone a Pianura Alla Municipalità è sfida a tre

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PERIODICO DI ATTUALITÀ, POLITICA, CULTURA, SPORT € 0,50 ANNO XI N° 5 MAGGIO 2011

Il Corriere di

7 maggio 2011: Don Giustino è Beato

www.ilcorrieredipianura.it

Iniziate le celebrazioni per la Beatificazione del fondatore dei Padri Vocazionisti

Cuozzo, Lezzi e Diodato i candidatiin corsa per la presidenza

L

o scorso 13 aprile, il candidato a sindaco di Na-poli del PD Mario Morcone, dopo un sopralluo-go presso la discarica dei Pisani, accompagnato

dal consigliere provinciale Livio Falcone, ha incontratogli elettori nella sede del partito pianurese del corsoDuca d’Aosta per illustrare i punti centrali della suacampagna elettorale. Morcone, da sempre magistrato,ha detto di aver deciso di candidarsi “per amore di Na-poli” e, di questa Napoli, forma una parte importanteanche il nostro quartiere di Pianura, da sempre mortifi-cato dalla piaga dei rifiuti e dell’abusivismo, dei cantie-ri aperti e mai smontati e dei casermoni fatiscenti comequelli di via Torricelli, tanto per citare un caso tra gliinnumerevoli.

> segue a pagina 3

Il candidato sindaco delcentrosinistra Morcone a Pianura

Alla Municipalitàè sfida a tre

MAGGIO 201133

Alla riunione erano pre-senti anche il segreta-rio del circolo Marco

Vassallo, il capogruppo PDGiorgio Birra, il consigliereLuigi Manna e quello che po-chi giorni dopo sarebbe di-ventato il candidato del cen-trosinistra alla Presidenzadella Municipalità GiorgioCuozzo. Erano anche presentitanti cittadini che, a più ripre-se, hanno illustrato i maggiori

problemi del quartiere al can-didato sindaco. “Se diventeròsindaco farò del mio meglioper fare in modo che i cittadi-ni possano condurre una vitadignitosa, - ha affermatoMorcone - non voglio farepromesse di grandi sogni chenon potrò realizzare, maquantomeno mi impegneròaffinché si parta con la rac-colta differenziata e si possavivere in condizioni migliori

tanto a Pianura quanto in ogni altro quartiere diNapoli”. Tra le altre intenzioni del candidato delPD anche quella di coinvolgere attivamente lacittadinanza nel cambiamento, perché solo par-tendo dall’impegno di ognuno di noi, le cose po-tranno finalmente prendere una nuova strada eandare migliorando giorno per giorno. A brevescopriremo se il nostro nuovo sindaco avrà il vol-to di Mario Morcone, nel frattempo non possia-mo fare altro che sperare che le promesse sianouna volta tanto mantenute e credere che un doma-ni migliore sia finalmente possibile.

Emanuela Guarnieri

di Augusto Santojanni

C

ome è nella migliore tradizione delcentrosinistra, la scelta del candida-to Presidente alla Municipalità Pia-

nura-Soccavo è avvenuta dopo lunghi edaccesi dibattiti. Alla fine, sul nome diGiorgio Cuozzo c’è stata una larga conver-genza ed un ampio consenso. Ora il dibat-tito è concluso e tutte le forze della coali-zione si sentono impegnate, affinché lacompetizione elettorale sia un successo sianella nostra Municipalità che al Comunedi Napoli con il candidato Sindaco MarioMorcone. Il neo-candidato, 53 anni, sposa-to e padre di due figli, Carmen e Ciro, brillantementelaureatosi in Scienza delle Comunicazioni lo scorso 18aprile, (come ci ha detto il padre con comprensibileorgoglio) ha una lunga esperienza politica. E’ statoPresidente della Circoscrizione di Pianura dal 1989 al1993 e uno dei fondatori del Partito Democratico nelnostro quartiere. “Prometto solo impegno e tanto lavo-ro; non risparmierò energie per cercare di risolvere iproblemi della Municipalità. I due quartieri - ci dice -non sono uguali; Pianura certamente presenta criticitàe difficoltà assai più consistenti. Il compianto GiorgioNugnes, (l’assessore del Comune di Napoli tragica-mente scomparso nel novembre 2008. n.d.r.), miogrande amico, a cui rivolgo un affettuoso e commossosaluto, era riuscito a mettere in campo tante opere peril quartiere. Purtroppo, con la sua prematura perdita,sono rimaste quasi tutte incompiute. Se sarò elettoPresidente, proverò con tutte le mie forze, confidando

nella collaborazione di tutto il Consi-glio e dei cittadini a realizzarle”.Pianura è protagonista di una vi-

cenda particolare. La beatificazione

di don Giustino Russolillo è sicura-

mente un evento di straordinaria im-

portanza. Lei come sta vivendo que-

sti momenti?

“Per me, come penso per qualsiasi pia-nurese, sono giorni di grande gioia e digrande trepidazione. Don GiustinoRussolillo è sicuramente il più grandefiglio di questa terra. A parte gli straor-dinari risvolti umani e religiosi, pensoche sia necessario rendere il quartiere

più accogliente, nella previsione che esso sarà semprepiù meta di pellegrini. Negli ultimi mesi qualche pic-cola cosa è stata senz’altro fatta, ma è chiaro che c’èbisogno di molto di più; né possiamo pensare che pos-sano bastare le esigue risorse della nostra Municipali-tà. C’è bisogno di fondi comunali, provinciali, regio-nali, statali e , anche della collaborazione di privati cit-tadini.”A cosa pensa?

“Non voglio fare un elenco delle cose da fare. Sarebbetroppo lungo e sicuramente ne dimenticherei tantissi-me. Però vorrei indicare almeno le linee guida a cuiintenderei ispirare la mia azione e sulle quali chiederòil confronto e la collaborazione del Consiglio, dei Par-titi, delle Associazioni e dei cittadini. Innanzitutto de-vono essere completate e rese agibili le tante operenon ultimate e, soprattutto, assicurarne la normale ma-nutenzione. Sarebbe bene che i vigili urbani fossero

ben visibili per le strade, che i giardinieri comunali sinotassero mentre lavorano in un parco pubblico o chegli operai dell’ASIA ripulissero anche qualche stradaun po’ fuori mano; queste mansioni dovrebbero esseresvolte a scadenze regolari, ravvicinate ed automatiche.Il mio obiettivo è sostanzialmente quello di renderemeno disagevole la vita del cittadino. Perciò pensoche si dovrà porre particolare attenzione ai marciapie-di, alla manutenzione stradale, ai parchi ed ai giardinipubblici, al grande problema dei rifiuti con la raccoltadifferenziata, alla sicurezza, ai parcheggi. Sono cose,forse, che si tendono sempre a trascurare, ma sonoconvinto che le famiglie sapranno apprezzare la mag-giore funzionalità dei servizi pubblici.Ma, in particolare, ha delle priorità?

“Un obiettivo, ambizioso ma ineludibile, deve esserela realizzazione di un impianto sportivo polifunzionalea servizio soprattutto, ma non solo, dei giovani, chesono parte significativa del presente e, soprattutto, sa-ranno il futuro. Correlatamente dovremo, però, inte-ressarci anche alla loro crescita culturale: la scuola, -di qualità -, ma per tutti, sarà una mia costante preoc-cupazione. La diversità, oggettiva, tra Pianura e Soccavo sarà

un problema?

Ogni diversità è sempre una risorsa e mai un proble-ma. Vorrei ribadire che mi adopererò, affinché nellaMunicipalità Pianura-Soccavo vi sia una integrazionesempre maggiore. I due quartieri, è vero, sono diversi;ma hanno anche tante cose in comune. Cercherò diimpegnarmi in uguale misura per tutte le loro differen-ti realtà, rendendole complementari a vantaggio di tut-ti, anche di chi non è ancora convinto di votarmi!”

Giorgio Cuozzo è il candidato del centrosinistra alla presidenza della IX Municipalità

PianuraIl Corriere di

“Un cittadino di Pianura vale quanto un cittadino di Posillipo”Visita del candidato sindaco del centrosinistra Mario Morcone a Pianura

Morcone durante la sua visita nella sededel PD di via Provinciale

I

ncontriamo il candida-to alla presidenza delcentrodestra Maurizio

Lezzi, 43 anni, due volteconsigliere circoscriziona-le e consigliere municipaleuscente: “cinque anni fa –ci dice con soddisfazione– fui il Consigliere Muni-cipale che raccolse il mag-gior numero di preferenzein tutta Napoli, ben 1.157voti”. Consigliere Lezzi, quali

sono i punti principali

del Suo programma elet-

torale?

“Le mie priorità sono ilcommercio, la viabilità edil trasporto pubblico e larealizzazione di strutture edi aree per lo sport sul ter-ritorio. Per ciò che riguar-da il commercio, intendofavorire la nascita di centricommerciali naturali attra-verso la costituzione di as-sociazioni commerciali.Sull’esempio di via Del-l’Epomeo si potrannocreare centri commercialiin via Salvador Dalì, viaSan Donato, via Campani-le e via Provinciale. Riten-go indispensabile poi met-tere mano alla viabilità per

rendere le nostre stradepiù sicure ed inoltre biso-gna riorganizzare il tra-sporto pubblico su gommain quanto ci sono alcunezone del quartiere di Pia-nura che non sono adegua-tamente collegate con ilresto della Municipalità econ il resto della città. C’èbisogno di rafforzare im-mediatamente il transitodei mezzi pubblici all’in-terno del quartiere per ren-dere più efficienti i colle-gamenti. Il terzo punto ri-guarda la nascita di strut-ture sportive innestandolenelle aree a verde del terri-torio come ad esempio ilparco pubblico di via Vec-chia o altre aree pubbliche,spesso inutilizzate, che sipossono attrezzare per losport, realizzando adesempio campetti di cal-cetto o di basket”. Il 7 maggio c’è la cele-

brazione della Beatifica-

zione di Don Giustino:

qual è la Sua valutazione

su come il nostro quar-

tiere si è preparato a

questo evento?

“La Beatificazione di DonGiustino è uno degli even-ti più importanti della cittàdi Napoli. Su come Pianu-ra arrivi a questo appunta-mento è necessario faredue differenziazioni: laprima è di carattere orga-nizzativo, dove sia il Co-mitato, sia la società civi-le, sia la Municipalità han-no fatto e stanno conti-nuando a fare sforzi affin-ché l’evento riesca al me-glio. La seconda è che,purtroppo, essendo la no-

stra una Municipalità enon un’amministrazioneche ha risorse proprie, ciaffidiamo alle richiestaavanzate all’Amministra-zione Comunale. Certa-mente alcuni lavori sonostati fatti, alcune stradeprincipali, come ad esem-pio via Padula, sono final-mente percorribili. Pur-troppo, dobbiamo però re-gistrare l’assenza di strut-ture ricettive sul territorio,considerato che si prevedel’arrivo di diverse migliaiadi fedeli. Ma ritengo fon-damentale che tale eventosia capitato su questo terri-torio perché da subito bi-sogna investire l’attivitàpolitica per creare struttureche possano accogliere ifedeli”. Quale saranno i primi

provvedimenti che adot-

terà se diventerà Presi-

dente?

“Per quanto riguarda i pri-mi provvedimenti, ho rite-nuto opportuno elaborareil programma non solocon la parte politica chemi sostiene, come si è fat-to finora, ma chiedendo lacollaborazione della socie-tà civile, delle imprese edelle associazioni per farein modo che emergano, at-traverso un confronto se-rio e serrato, i punti suiquali questa Municipalitàdeve immediatamente ca-tapultarsi in avanti nellasua azione di governo”.

Antonio Di Maio

MAGGIO 201144Intervista a Maurizio Lezzi, candidato di“Noi Sud”, PDL ed altre liste minori alla

presidenza della Municipalità Pianura Soccavo

Consigliere Diodato

quando è cominciata

la sua attività politica?

“Faccio attività politicadal ’78, il mio primotesseramento è avvenutonel 1980. Da sempre ioe mio fratello Pietro la-voriamo perl’istituzione anche senon siamo mai scesi incampo insieme tranneche nel 2006, quandoc’era una forte necessitàdi rinnovamento delquartiere e del Comunedi Napoli. Sono statoeletto proprio quell’an-no, con una lista forma-ta da molte donne emolti volti nuovi, natanel giro di due settima-ne: i consensi raccoltiin 10 giorni furono1500”.Inizialmente aveva

sposato il progetto del

PDL…

“Sì, e posso dire di con-dividere ancora quelprogetto ma quel chenon condivido è il PDLcampano e i responsabi-li che hanno in mano ilpartito: non c’era piùdemocrazia, non si dis-cuteva, così il FLI ha in-vestito su di noi cono-scendo le nostre poten-zialità e ora, il nostrogruppo, con mio fratellocoordinatore provincialee cittadino, può sedersial tavolo e dire la sua”.

Quali sono i punti sa-

lienti della sua campa-

gna elettorale?

“Non amo fare il librodei sogni, con promessealtisonanti che poi nonverranno realizzate. Vo-glio solo dare un contri-buto forte a questo terri-torio da sempre abban-donato e degradato econdividere l’impegnocon chi vuole risolvere iproblemi: vorrei creareuna vera e propria al-leanza di popolo, di gio-vani, di pensionati checondividono il mio stes-so progetto di ricambiogenerazionale, per cam-biare il volto di questoterritorio”.Il 7 maggio è una data

storica per Pianura:

come si è mosso il

quartiere per onorare

don Giustino?

“Purtroppo neanche conquesto grande evento siè colta l’occasione per ilrilancio: si sono fattemolte chiacchiere emolte riunioni, ma po-chi fatti. Molte stradesono ancora senza mar-ciapiede mentre certiconsiglieri e ammini-stratori della Municipa-lità hanno pensato a si-stemarsi le strade di ca-sa loro con i sampietri-ni. Sono molto dispia-ciuto per questa cosa macredo che i tantissimi

pellegrini che arriveran-no resteranno delusi daPianura: avevo propostola riqualificazione delpolo artigianale e la risi-stemazione del pontedella Sepsa per facilita-re il parcheggio deipullman e la mobilitàdei pellegrini, ma è statauna proposta caduta nelnulla”.Qual è la prima cosa

che farà se riuscirà a

conquistare la presi-

denza?

“C’è molto da lavorare,ci sono molti progettifermi al palo, per i qualisono stati spesi circa400 milioni di euro dal2001 a oggi: non vogliofare grandi progetti difantasia ma sicuramentela prima cosa a cui midedicherò saranno lestrade, che vorrei piùpulite e senza buche,inoltre credo che sia im-portante impegnarsi permigliorare le condizionidegli edifici scolastici edei parchi”.

Emanuela Guarnieri

Intervista a Nicola Diodato candidatodel FLI, UDC, UDEUR e API

alla presidenza della IX Municipalità

PianuraIl Corriere di

di Augusto Santojanni

I

l 15 e 16 maggio sivoterà, oltre che per ilComune e il Sindaco

di Napoli, anche per ledieci Municipalità cittadi-ne. La IX Municipalità,quella che riguarda il terri-torio di Pianura e Socca-vo, vede in lizza per lapresidenza essenzialmentetre concorrenti: GiorgioCuozzo sostenuto dall’in-tero centrosinistra, NicolaDiodato per FLI, UDC,API e UDEUR, Maurizio

Lezzi per “NoiSud” e PDL. Cia s p e t t i a m omolto dai nuoviamministratorie confidiamoche forte sarà illoro impegno afavore del terri-torio e dei suoiabitanti. Perparte nostra,così come ab-biamo cercatodi fare finora,continueremoin uno schiettorapporto di col-laborazione e diconfronto: non

lesineremo critiche, masaremo sempre pronti avalutare positivamente lebuone decisioni di cui sa-remo testimoni. Bisognariequilibrare i due quartie-ri: non è possibile che lasede della Municipalità,con tutte le sue funzionied i suoi uffici, sia esclusi-vamente a Soccavo. Ri-cordiamo che quella diPianura è stata colpevol-mente abbandonata e daoltre 3 anni ospita i citta-dini sloggiati dal perico-

lante fabbricato T1 di viaTrencia. E’ indispensabile,poi, riprendere e portare acompimento le tante opereincompiute, che si posso-no notare in ogni zona delquartiere: la bretella viaMonti – via Cannavino, ilcollegamento diretto conla tangenziale di Agnano,la canalizzazione delle ac-que della collina dei Ca-maldoli, il poliambulato-rio di via Grottole, il par-cheggio di interscambioalla stazione della circum-flegrea, l’apertura dei nuo-vi uffici ASL nei localidel vecchio municipio, laristrutturazione del centroantico dando nuovo im-pulso al “Contratto diQuartiere”, la difesa el’utilizzo dei parchi e giar-dini pubblici. In questigiorni il quartiere sta vi-vendo momenti di grandefesta e commozione per labeatificazione di don Giu-stino Russolillo. Da mesine parliamo anche noi: ciaspettiamo un impegnoparticolare non solo dainuovi amministratori mu-nicipali e da tutti coloroche rappresentano le Isti-

tuzioni ai vari livelli (co-munali, provinciali, regio-nali e statali), ma anche daprivati cittadini, per rende-re Pianura più decente edin grado di accogliere de-corosamente le migliaia dipellegrini che arriverannoper rendere omaggio al“Beato”. Infine, affinché ilquartiere sia sempre piùvivibile, pensiamo chel’isola pedonale debba es-sere ancora più valorizzataed estesa, che i parchi ed igiardini pubblici debbanoessere fruiti in piena sicu-rezza e che sia molto po-sitivo il lavoro fatto in viaEmpedocle, via San Dona-to e via Giorgio De Gras-si. In queste strade, infatti,con l’allargamento deimarciapiedi e il restringi-mento della carreggiatasenza intralciare il flussoviario, si sono create leopportunità affinché il cit-tadino possa spostarsi apiedi, scoraggiando un usocontinuo ed impropriodell’automobile. Auspi-chiamo che tali interventidiventino la regola e sianoestesi dovunque ve ne sia-no le possibilità.

di A.S.

S

embra quasi un segno del desti-no. Ma è accaduto il contrariodi ciò che è avvenuto normal-

mente, almeno negli ultimi anni. Adividersi, stavolta, non è stato il cen-trosinistra, ma il centrodestra; anchenella nostra Municipalità. Infatti, difronte ad un centrosinistra che, com-patto ed unito, ha puntato su GiorgioCuozzo, il centrodestra si è diviso

tra Nicola Diodato (FLI-UDC-UDEUR e API) e Maurizio Lezzi(Noi Sud - PDL ed altre). Eppurenella designazione del candidato,una volta accantonato senza ripensa-menti l’uscente Fabio Tirelli, traPartito Democratico, Italia Dei Va-lori, Sinistra Ecologia e Libertà e Ri-fondazione Comunista non sono cer-to mancate le discussioni; ma alla fi-ne sul nome di Cuozzo si è avuto unesteso consenso ed ora tutte le forze

della coalizione lo sostengono congrande convinzione. Nel campoavverso, invece, è successo esatta-mente il contrario. Fino ad un me-se fa, il centrodestra marciava unito,nonostante le divisioni a livello na-zionale e tutto sembrava preluderealla espressione di un candidato uni-tario, capace di abbracciare l’interoschieramento che va da Berlusconi,a Storace, a Casini, a Mastella, né siintravedevano supporters di Fini.Poi, all’improvviso, tutto è cambia-to; perché i seguaci di Fini, di Casinie delle altre forze di centro non han-no gradito molti nomi di pregiudicatinelle liste che sostengono il candida-to-sindaco del centrodestra Lettieri,con la regia di Nicola Cosentino, im-putato per associazione esterna in unprocesso mafioso. Ciò ha assuntoparticolare importanza nel nostroquartiere con la candidatura nel PDLal consiglio comunale di MarcoNonno, su cui pende ancora un pro-cesso per la “rivolta” di Pianura nelgennaio 2008 e le conseguenti deva-stazioni subite dal quartiere. PietroDiodato, storico esponente della de-stra pianurese e grande avversario diMarco Nonno, sfruttando anche unafavorevole opportunità presentatasi alivello cittadino, essendo stato nomi-nato da Fini segretario provinciale di

FLI dopo le dimissioni di Rivellini,ha costruito una solida alleanza traFLI-UDC-UDEUR e API. A livellodella nostra Municipalità, tale al-leanza si è espressa con la candida-tura alla presidenza di suo fratelloNicola Diodato. Di fronte a questifatti, nel PDL locale si è scatenatauna vera bagarre: i politici più rap-presentativi che prima sgomitavanoper essere candidati alla presidenzahanno fiutato il cambio del vento.Natalino Zarra è trasmigrato al con-siglio comunale, Mario Paudice èancora una volta candidato alla Mu-nicipalità, ma solo come consigliere,mentre l’altro esponente di punta,Claudio Ciotola, è completamentescomparso dalla competizione elet-torale. La scelta, come si sa, è poicaduta su Maurizio Lezzi di “NoiSud”, proprio perché il partito diBerlusconi non è stato in grado diesprimere nessun nome. Per questimotivi stiamo assistendo ad una bat-taglia elettorale quanto mai aspra;ma i colpi bassi non ci sono tanto tracentrosinistra e centrodestra, quantotra i seguaci di Diodato e quelli diNonno.

M

olto folta la lista dei pianuresi che si presentano alle elezioni peril Consiglio Comunale della nostra città: Di Marzio e Mannaper il PD, Nonno e Zarra per il PDL, Merolla per “Noi Sud”.

Gli uscenti Emilio Di Marzio e Marco Nonno si candidano ad occuparenuovamente un seggio a via Verdi mentre Luigi Manna, Natalino Zarra eAlfonso Merolla provano a fare il salto dalla Municipalità al Comune.Oltre a questi nomi, bisogna ricordare anche il Presidente della Munici-palità Fabio Tirelli, candidato sempre per il PD e Andrea Santoro di FLI,consigliere comunale uscente che, sebbene non sia pianurese, ha qui unconsistente bacino elettorale. Per esigenze di spazio abbiamo nominato solo candidati con alle spallegià qualche consiliatura al Comune, alla Municipalità o alla Circoscrizio-ne. Ma, nelle 30 liste presentate al Comune, sono molti altri i pianuresiin corsa per un posto tra gli scranni del Consiglio Comunale. Per quantidi loro sarà vera gloria? Vedremo…

MAGGIO 201155 PianuraIl Corriere di

CHE COSA CHIEDIAMO ALLA NUOVA MUNICIPALITA’

Centrosinistra favorito nella grande sfida alla Municipalità

I candidati pianuresi alConsiglio Comunale di Napoli

La ritrovata unità e l’autorevolezza di Giorgio Cuozzopossono prevalere sulle divisioni nel campo avversario

via Campanile, 89 Tel-Fax 081/7268237EE -- mm aa ii ll :: cc oo rr rr ii ee rr ee dd ii pp ii aa nn uu rr aa @@ ee mm aa ii ll .. ii tt

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EditoreAssociazione Il Grillo

Coordinatore di redazioneAugusto Santojanni

RedazioneMargherita Balestrieri, Rosa Caputo, VincenzoMaria Catuogno, Salvatore Cuomo, FabioEsposito, Rosaria Esposito, Alessandro Etzi,Maria Palma Gramaglia, Emanuela Guarnieri,Linda Iacuzio, Simona Pasquale, AngeloScarlatella, Floriana Sorvino, Giovanni Spina,Simona Testa

Responsabile della privacy, legge 675/96Leopoldo Agrillo

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PianuraIl Corriere di

PERIODICODI ATTUALLITÀ, ECONOMIA, POLITICA,CULTURA, SPORT ANNO XI N° 5

Maggio 2011 - Con Autorizzazionedel Tribunale di Napoli n° 5215 del 31/05/2001

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il nuovo marciapiede di via San Donato

MAGGIO 201166

“La Beatificazione di Don GiustinoMaria Russolillo, Fondatore dellaS.D.V. riempie di gioia l’interaChiesa della Campania e in partico-lare la Chiesa diocesana diPozzuoli, culla della sua nascita edell’opera fondazionale. La famigliavocazionista, nata nella Chiesa e perla Chiesa, nella esultanza dello spi-rito, eleva al Signore l’inno di rin-graziamento e di lode.” Don Giuseppe Sannino S.D.V.

Il 1 luglio 2010 il Vaticano ha pro-clamato Beato il sacerdote pianureseDon Giustino Maria Russolillo.Dopo una serie di eventi preparatori,il 7 maggio si celebrerà l’ufficialitàdella beatificazione con una solenneMessa che si terrà a Pianura in viaPallucci nell’area individuata dalComune di Napoli alle ore 15,00.Tra le manifestazioni propedeutichealla grande festa del 7 maggio siriportano alcuni momenti salientiche hanno visto l’impegno, dell’inte-ra famiglia Vocazionista,dell’Associazione “Amici di DonGiustino” e della collettività di devo-ti del beato parroco presenti in tuttoil mondo. Tra questi vale ricordare la“Settimana Sociale” organizzata dal

Centro Studi Vocazionista che haregistrato un inedito interesse sulladimensione sociale di Don Giustinoin relazione al suo territorio di ieried oggi col contributo di illustri stu-diosi tra cui i proff. R. Leonardi e R.Nanetti della London School ofEconomics di Londra. I diversi con-corsi scolastici sulla figura delnovello Beato hanno seguito la fina-lità di una riscoperta del sacerdote

nelle nuove generazioni con declina-zioni storiche e culturali peculiari.La formazione delle guide turistico-devozionali hanno, poi, tracciato unpercorso territoriale di interesse sto-rico-artistico capace di rendere acco-glienti ed interessanti le visite previ-ste dal futuro flusso di pellegrinirichiamati dalla fama di santità diDon Giustino. Nella giornata dellabeatificazione le Poste Italiane

hanno previsto un annullo specialecon l’immagine stilizzata del Beato.Le veglie di preghiera celebrate intutte le case Vocazioniste sparse nelmondo hanno rinsaldato ancor di piùil legame carismatico voluto dalPadre fondatore tra i suoi figli efiglie impegnati nelle diverse mis-sioni. La definizione organizzativadella giornata della beatificazione hacoinvolto tutti i soggetti istituzionali(Comune di Napoli, Prefettura,Questura, etc.) in una conferenza deiservizi per garantire sicurezza edordine all’evento che vedrà la parte-cipazione di oltre 30.000 devoti.Agli uomini delle forze dell’ordinesi uniranno i circa 300 volontari for-mati dall’associazione “Amici didon Giustino” come ulteriore sup-porto per la buona riuscita della sto-rica giornata. Prenderanno parte allasolenne Celebrazione Eucaristicacirca 60 alti presbiteri tra Cardinali eVescovi tra cui il Vescovo diPozzuoli mons. Pascarella (Pianura ènella Diocesi puteolana) e ilCardinale di Napoli Rev.moCrescenzio Sepe. Celebrerà la SantaMessa il Cardinale Angelo Amatodella Congregazione della Causa deiSanti in vece del Santo Padre.

D

on Giustino, oltre almiracolo che gli haconferito la beatifi-

cazione, ha sempre agitocon fare prodigioso durantela sua permanenza tra lagente a Pianura. Ciò chepotrebbe, a giusta ragione,definirsi un miracolo per-manente e itinerante è statoil riscatto da una vita umilee predestinata offerta ai tan-ti devoti conterranei che luicurava e guidava verso lasantità universale. Egliamava esortare chiunque in-contrasse con la frase “fattisanto” intendendo con essauna promozione personaleattraverso la riscoperta delladignità umana e dell’appar-tenenza ad un disegno divi-no ai più imperscrutabile edinafferrabile. A Pianura glistessi cittadini che, conenormi sacrifici, avevanodimostrato la dedizione allaChiesa cattolica (basti pen-sare al contributo fatto perl’edificazione della monu-mentale chiesa di San Gior-gio), si affidavano con pro-fonda devozione al parrocodon Giustino consapevoliche egli operava con bontàe saggezza anche per af-francarsi da una vita segna-tamente contadina e senzagrandi prospettive in camposociale. Nella sua scia, tuttiquelli che non rispondevanoalla chiamata sacerdotale,hanno trovato l’occasione

per affermarsi, con ruoli so-ciali di rilievo, attraverso lostudio che, in quel tempo,rappresentava un lusso eduna “divagazione” dal ne-cessario lavoro dei campi.Possiamo ben dire che DonGiustino ha avuto un profi-lo innovatore in un mondospesso arretrato e stagnantecon l’arma della preghierama soprattutto della auto-promozione nella prospetti-va di un comune senso diappartenenza per il bene edil progresso comune. Inquesta ottica si concepisceil suo convinto tentativo didare vita ad una comunitàche è poi sfociato nella di-mensione del Vocazionariodove trova spazio e compi-mento la consacrazione e lariscoperta del potenzialeumano come servizio per lacollettività. Oggi la suaopera sociale, sul solco dalui segnato, continua in tuttii paesi del mondo attraversole missioni vocazioniste deisuoi figli e figlie, con unaparticolare dedizione ai po-veri e ai meno fortunati. Ireligiosi, animati dal suostesso spirito, operano nelmondo per una sperata eprofetica armonia tra la Pe-riferia (quella dei lontani)ed il Centro inteso comenucleo precluso ai beneficidi una vita decorosa.

Gianni Palmers

Note biografiche del Beato

La Vita

Don Giustino Russolillo, fondatore dei Padri eSuore Vocazioniste e delle ApostoleVocazioniste della santificazione universale,nacque a Pianura il 18 gennaio 1891 e vi moriil 2 agosto 1955. Fu il terzo di dieci figli nati aLuigi Russolillo e Giuseppina Simpatia. Daigenitori apprese i primi elementi di una fedeviva e sentita. Le zie paterne e il parroco delluogo integrarono e completarono la sua educa-zione. Studiò prima nel seminario diocesano diPozzuoli e poi completò il corso teologico nelPontificio Seminario Campano a Posillipo,retto dai Padri Gesuiti. Fin dai primi anni diseminario cominciò a curare i giovanetti diPianura facendo un vero e proprio oratoriodurante i periodi di vacanze in famiglia. Daquest’oratorio scelse il gruppo dei “fedelissi-mi” che formarono il primo nucleo della futuraSocietà delle Divine Vocazioni. II giorno dellasua ordinazione sacerdotale, 20 settembre1913, oltre ad emettere il voto di carità di terzogrado, fece anche voto di dedicare tutta la suavita al servizio delle vocazioni sacerdotali ereligiose. Ancora seminarista aveva capito ilbisogno e la necessità di curare le vocazioni edi prepararle alla futura loro missione attraver-so una vita di intensa preghiera, lavoro e sacri-ficio. Iniziò un primo tentativo di vita comunecon alcuni dei “Fedelissimi” il 30 Aprile 1914nella sua casa patema; questo tentativo duròsolo 15 giorni, a causa dell’intervento delvescovo diocesano che gli intimò perentoria-mente di smettere. Le sue attività vocazionalifurono temporaneamente sospese durante ilperiodo della prima guerra mondiale; suo mal-grado, fu arruolato e dovette servire nell’eserci-

to. II 20 settembre 1920 prese possesso dellaParrocchia di S. Giorgio Martire a Pianura econ il permesso del vescovo, il 18 ottobre dellostesso anno diede vita al primo Vocazionario ealla Società Divine Vocazioni nella casa cano-nica. Un anno dopo, il 2 ottobre 1921 diede vitaanche alle Suore Vocazioniste. II suo anelito elavoro per la santificazione universale e per levocazioni é condensato in questa sua frase:“Quello di cui il mondo ha più bisogno sono isanti di Dio, nella presente economia della gra-zia per fare i santi ci vogliono i sacerdoti e leanime consacrate, e al servizio di tutti e di tuttoc’é la minima Società delle Divine Vocazioni”.Sostenuto sempre dalla stima e affetto dei suoiparrocchiani e dei suoi religiosi superò innu-merevoli difficoltà, contrarietà e persecuzioni,senza mai scoraggiarsi o lamentarsi. La fama disantità lo ha accompagnato praticamente tuttala vita; fama sostenuta e alimentate dalle estasi,dalle profezie, dal discernimento degli spiriti edai numerosi miracoli operati soprattutto afavore dei suoi parrocchiani e dei suoi religio-si. Fu per decenni ricercatissimo per la predica-zione di esercizi spirituali a moltissime comu-nità religiose e seminari dell’Italia meridionale.Ebbe un ruolo decisivo nella vita sociale delsuo territorio con il risanamento morale e mate-riale delle famiglie di Pianura dove si addensa-vano povertà e arretratezza. Tutto il popolo diPianura come i suoi religiosi e religiose assimi-larono i suoi principi e pratiche ascetiche non-ché le indicazioni per una vita sociale fatta dilavoro, studio e autopromozione con la forma-zione integrale dell’Uomo in tutte le suedimensioni per la ricercata dignità dei figli diDio.

PianuraIl Corriere di

UN NUOVO BEATO: DON GIUSTINO MARIA RUSSOLILLO

Don Giustino e la sua dimensione sociale

nella foto: foto gruppo vocazionale con Don Giustino presso canonica S.Giorgio

Presbitero, fondatore della Società Divine Vocazioni

A

ntonio De Nin-no 80 anni ori-ginario di Bari,

vive a Pianura da oltre50 anni. Oggi, con or-goglio, si sente Pianu-rese grazie a Don Giu-stino. Antonio è unodei testimoni viventi eavendolo conosciutoci tiene a particolar-mente a ringraziarlo.“Sono stato il suo au-tista personale, porta-vo Don Giustino apredicare ad Anagni, Roma, Frosinone,Perdifumo. Quando tornavamo dal Ci-lento ci fermavamo sempre al Santuariodella Madonna di Pompei, lui era molto

devoto alla Madonna. Quan-do entravamo nel santuarioio lo seguivo da lontano evedevo che lui arrivato sul-l’altare si inginocchiava ediniziava a pregare restando lìper ore. Per me già allora eraun santo”. Era sempre cosìcalmo, nonostante a volte mipresentavo in ritardo, e alloralui mi ripeteva spesso: Toni-no Fatti Santo! Tonino cosìcome veniva chiamato daDon Giustino ci mostra unafoto in bianco e nero che lo

ritrae al suo fianco. E grazie alla suamemoria ci proietta per pochi attimi conil suo racconto in un tempo così lontanoma al tempo stesso così vicino e sempre

presente. Quel tempo che può sbiadire lefoto ma non i ricordi del cuore, quellisono sempre più vivi. Continua Antoniocon occhi lucidi di chi sa di aver ricevu-to un grosso dono ricordandoci che:“Spesso mi diceva: Tonino devo cammi-nare a piedi ed io lo seguivo ad una cer-ta distanza e così percorreva a piedi dasolo le campagne per andare nelle casedegli ammalati a Pianura e restava perore con loro a confortarli. Quando rien-trava per Pianura tutte le persone che lovedevano gli si avvicinavano tentandodi baciargli la mano e lui evitava di far-sele baciare nascondendosele sotto ilsuo mantello. Poi molti ragazzi gli cor-revano dietro seguendolo. Allora guar-dando queste cose mi facevo un esamedi coscienza e capivo che la sua tenden-

za ad attirare le persone derivava dallasua santità”. Recentemente il CardinaleAngelo Amato, prefetto della Congrega-zione delle cause dei santi ha dichiarato:“La Chiesa agisce con prudenza”, hacontinuato Amato, anche perché le cau-se di canonizzazione non hannol’obiettivo di “promuovere un prodottodi bellezza, ma modelli di vita cristiana,pagine di Vangelo vissuto: i servi di Diosono pepite preziose che vengono sot-tratte all’oscurità della miniera per poterrisplendere”. Questa piccola testimo-nianza dimostra una volta in più cheDon Giustino seppur non dichiarato san-to subito dalla chiesa, ma per il popolo èsanto sicuro! E come si dice: Vox Popu-li Vox Dei.

Vincenzo Maria Catuogno

A

bbiamo incontrato nel Vocazio-nario di Pianura accanto allaCripta dell’oramai Beato Don

Giustino Maria Russolillo la SignoraMaria Conte 84 anni, pianurese DOCche ci ricorda: “Quando Don Giustinocelebrava messa e soprattutto durante leomelie, molto incentrate sulla santissimatrinità di cui ne era innamorato, avevagli occhi chiusi e sembrava come se sisollevasse da terra. Era di poche parolema pregava molto”. Don Giustino avevalo sguardo di un santo. Ricordo una vol-ta quando nel periodo di Pasqua vennea benedire la casa, noi avevamo 2 con-chiglie che quando Don Giustino le videsi soffermò ringraziando Dio per il donodella natura creata. Amava molto la na-tura. A Pianura si narrava che durante la

guerra Don Giustino saliva sul terrazzodel Vocazionario e diceva: Gesù, SanGiorgio, le bombe a mare, non sulle ca-se!!! Ma la testimonianza che vuole por-tarci riguardo a Don Giustino riguardala nascita di una bella bimba. Nel gen-naio 1996 mia figlia di 32 anni dopo va-ri problemi di gravidanze interrottespontaneamente si accorge di essere in-cinta. È felicissima perché può dare cosìun fratellino all’altro figlio di 4 anni sirivolge al ginecologo per i primi esamidi routine e tutto sembra procedere per ilmeglio. Giunta al 3° mese di gravidanzacominciano i problemi. Nel ripetere leanalisi risulta che nelle settimane prece-denti ha contratto la rosolia senza accor-gersene. Tutti sanno quanto sia pericolo-sa questa malattia se contratta nei primi

mesi di gravidanza. Il primo consiglioche le viene dato è di interrompere lagravidanza perché ci possono esseregravi problemi di salute per il nascituro:sordomutismo, cecità o gravi malforma-zioni cardiache. Comincia così il calva-rio tra vari ospedali. Consulta il centrodelle gravidanze a rischio, ma purtropponessuno riesce a tranquillizzarla. Tuttisono concordi nel dire che bisogna in-terrompere la gravidanza. Lei è combat-tuta e non sa che fare, ha paura delleconseguenze, tutti in famiglia le diconoche i medici si sbagliano e tutto andràbene. Io soprattutto la rassicuro e le dicoche Don Giustino non l’abbandonerà,come per il primo figlio anche questavolta intercederà per lei. Anzi io con lemie preghiere avevo avuto una sua ap-

parizione nella quale mi diceva di nonaver paura e di andare avanti. Ma la suapaura rimaneva. I mesi intanto passano emia figlia decide di non abortire ma difar nascere questo bambino. Finalmentearriviamo a settembre e nasce una stu-penda bambina sanissima, che vede esente perfettamente. Quella piccola oggiha 15 anni ed è un vero dono di Dio, adispetto di tutti quelli che consigliavanodi non farla nascere. Volevo tenere perme queste cose ma qualche anno dopoho sognato Don Giustino e su consigliodi un sacerdote ho deciso di dare la miatestimonianza rendendo gloria a Dio peril dono che ci ha fatto di Don Giustino.

Vincenzo Maria Catuogno

T

ermina, in questi giorni cheprecedono l’evento dellabeatificazione, il 1° corso di

formazione per le guide turistico-de-vozionali pronte ad accogliere i pel-legrini che giungeranno per cono-scere il beato sacerdote pianurese.L’intento dell’associazione “Amicidi don Giustino” è formare personedevote per illustrare gli itinerari chehanno visto il passaggio del fonda-tore dei vocazionisti. Due sono ipercorsi indicati che, partendo dalVocazionario, scopriranno i monu-menti, i siti di interesse storico, ar-

tistico e, soprattutto le stesse stradepercorse da don Giustino. Non man-cheranno le visite alla casa natìa delnovello beato, alle sedi delle Suorevocazioniste, ai famosi cortili doveegli amava predicare con il SantoRosario. Le guide hanno seguito leindicazioni del prof. Palmers del-l’A.d.G. attraverso slides di fotod’epoca ed attuali nonché di visitein loco partendo dalla storica chiesadi S. Giorgio per poi passare al pa-lazzo dei nobili de’ Grassi, allaCongrega del SS. Rosario, villaSimpatia, fino ad un breve excursustra i monumenti e reperti di epocaromana. Non manca, in questo pro-gramma culturale, una puntata natu-ralistica inerpicandosi sulla piccolaLourdes o presso il bosco della vici-na Oasi degli Astroni. Ci si prepara,in definitiva, ad un’accoglienza cul-turale che rilancia l’immagine dellaterra del beato da troppo tempo de-turpata per le note e tristi vicende dicronaca. A supporto di questa ini-ziativa muove i primi passi l’OperaPellegrini Beato don Giustino Rus-solillo a beneficio di quanti sceglie-ranno Pianura come luogo da visita-re dopo il 7 Maggio.

Vincenzo Maria Catuogno

MAGGIO 201177 PianuraIl Corriere di

La testimonianza

La testimonianza

“Per me già allora era un santo”

I LUOGHI DI DON GIUSTINO

Il ricordo di Antonio De Ninno, autista personale di Don Giustino

La nascita di una bella e sana bambina

Le guide di Don Giustinodi Maria Palma Gramaglia

A

ltra tappa fondamentale propostanel corso di formazione per leguide operatorie pastorali, orga-

nizzato per accogliere i pellegrini checonfluiranno a Pianura in occasione del-la Beatificazione del Venerabile, Giusti-no Maria Russolillo è Palazzo de Grassi.Collocato tra la Casa madre delle SuoreVocazioniste e la Confraternita del San-tissimo Rosario, Palazzo de Grassi è ap-partenuto ai de Grassi, baroni di Pianuradal 1678 al 1806 e Conti Palatini del Sa-cro Romano Impero. La famiglia deGrassi coltivò numerosi interessi, dallaletteratura all’antiquaria, in quest’ultimamateria si distinse Francesco Errico, ter-zo barone dal 1722. La facciata presentaun portale in piperno che immette nel-l’androne, ma è stata fortemente alterata.Nella volta si vede dipinto lo stemma deide Grassi, ai lati, invece, sono collocatidue cippi in pietra, databili al I secolodopo Cristo, con iscrizioni che si riferi-scono a una famiglia romana, la GensMarcia, che doveva possedere terre nellazona. Secondo alcune fonti, in un Prae-dium Marcianum, non lontano da viaAntiniana, ricevette la sepoltura SanGennaro. Anche la struttura del cortileappare modificata, il quale è chiuso sulfondo da un corpo basso terrazzato. Or-mai solo qualche fotografia può restitui-

re l’immagine dell’antico palazzo nelquale molte finestre si aprivano nel sot-totetto e mostravano l’emiciclo per il gi-ro delle carrozze, poste di fronte all’in-gresso, con il cancello d’accesso e ungiardino, sempre di pertinenza del palaz-zo. Sempre nell’itinerario proposto tra iluoghi più significativi da visitare nelnostro quartiere è suggerita la visita airesti del Mausoleo, posto all’interno del-la caserma dei Vigili del Fuoco a viaMontagna Spaccata. Il Mausoleo, di etàromano-imperiale, è costruito in operareticolata ed è coperto da una volta dicui, oggi, resta solo l’imposta. Una parteè del tutto crollata, altre due, invece, mo-strano ancora le doppie fila di colombariper le urne cinerarie. Questo sepolcro èstato messo in relazione con una villa ru-stica romana, posta poco lontano dallacaserma e di cui si sono rilevati dei restidurante la costruzione della Chiesa diSan Lorenzo. Non lontano da questa èstato ritrovato un altro mausoleo roma-no, costruito in blocchetti di tufo. Se neconserva la parte inferiore, di forma cu-bica, con un finestrino su un lato, la co-pertura a volta e all’interno un arcosolio.Si ritiene che questo sepolcro sia da por-re in relazione con un insediamento rura-le non ancora individuato, forse situatonella stessa zona dove fu scoperto uncippo dedicato al dio Silvano, ora al Mu-seo Archeologico di Napoli.

Palazzo de Grassi e i Mausolei

un momento della visita delle guidealla Masseria San Lorenzo

MAGGIO 201188

A

nche la musica è al serviziodella fede per celebrare la bea-tificazione del venerabile Don

Giustino Russolillo. “Officine dellamusica”, infatti, annuncia la prossimauscita discografica dedicata all’eventocha avverrà il 7 maggio a Pianura. IlCD contiene due brani, realizzati inmodi diversi, per dare la possibilità diessere cantati anche in karaoke. I titolisono “Fatti santo” e “Un seme cadutodal cielo”. Il primo brano, “Fatti san-to” è l’inno ufficiale della manifesta-zione, dedicato al fondatore dellaCongregazione dei Padri Vocazioni-sti. L’espressione “fatti santo” era

molto cara a Don Giustino. Ed egli lausava di frequente, esortando tutti ifedeli al bene. Interpretato dal gruppogospel “Angeli Metropolitani”, è ese-guito con la partecipazione straordi-naria dell’artista partenopea GiadaCaliendo, già premiata nel 2001 al Fe-stival di Sanremo. Il secondo brano,“Un seme caduto dal cielo” ha un ca-rattere lirico ed è tratto dai versi dellapoetessa Flora Contento, devota diDon Giustino. Flora ne è l’interpreteinsieme al giovane cantante CarloTortora. Il progetto è un bell’esempiodelle energie positive che la figura delvenerabile Don Giustino riesce, ora

più che mai,a mettere in azione. Tutto il lavorovede come figura di riferimento ilmusicista Gianfranco Caliendo. E’stato scritto ed arrangiato da lui e pro-dotto, presso gli studi “Officine dellaMusica”. Caliendo, come è noto, è an-che uno dei componenti del gruppo“Il giardino dei semplici”. La musicapuò essere uno strumento molto effi-cace per divulgare l’opera, la missio-ne e la vocazione di Don Giustino. Ildisco, così come è concepito, ben siadatta anche alle esigenze delle scola-resche. Non ci resta che augurare al-l’autore e agli interpreti di raggiunge-re gli scopi prefissi e, perchè no, an-che un meritato successo.

Angelo Scarlatella

M

ancano pochissimi giorniormai alla tanto attesa edagognata beatificazione e

in tale occasione di certo non potevamancare un inno ufficiale: ad idear-lo è stato Gianfranco Caliendo, notocome interprete della storica band“Il giardino dei semplici”. Il mae-stro ha pensato di realizzare, produr-re, scrivere ed arrangiare un CD daltitolo “Fatti Santo”, un progetto pro-mosso dall'Accademia Caliendo incollaborazione con “Officine dellaMusica”, una conosciuta realtà mu-sicale del quartiere, “cuore palpitan-te” che negli ultimi anni attira a Pia-nura numerosi allievi provenienti unpò da tutta la regione. Il disco con-tiene due brani: “Fatti Santo” e “Un

seme caduto dal cielo”. Il primo èormai l'inno ufficiale della manife-stazione dedicata al Beato GiustinoRussolillo. Si tratta di un brano mol-to corale, per la ricchezza e la varie-tà delle voci che vi partecipano, invista della finalità di intonarlo du-rante la santa messa. Tale brano traeil suo titolo dal motto di Don Giusti-no, che salutando i fanciulli, cercavadi stimolare in loro quella vocazionespesso sopita, perchè questa era lasua sfida. Il secondo brano è più in-teriore, è più una romanza con unagrande forza melodica, un pezzo cheCaliendo stesso definisce “alla Bo-celli”, tratto dai versi della devotapoetessa Flora Contento, modificatoin parte dal maestro per esigenze

musicali. Anche questo lavoro dis-cografico è un'ulteriore dedica allafigura ispiratrice e guida spiritualeche è stata a lungo Don Giustino, edi questo si è realizzato anche un vi-deo-clip, con doppia versione, unamaschile e una femminile. La primaversione si può trovare su Youtube,digitando il titolo: “Fatti Santo”.Con ogni probabilità il video saràtrasmesso il 7 maggio in occasionedei festeggiamenti, così come previ-sto anche dagli organizzatori dell'e-vento Don Ciro Sarnataro e PierinoAffinito, i quali felici di tale proget-to ne sponsorizzeranno la vendita.Gianfranco Caliendo tiene a precisa-re che al di là del riscontro economi-co il suo desiderio primario è quello

di divulgare, attraverso la musica, lasplendida figura di Don GiustinoRussolillo e “ravvivare” così di ri-flesso, l'immagine del quartiere diPianura. Pianura, ritenuta dal mae-stro come un piccolo epicentro incui vi è una forte e vitale passioneper la musica, un ambiente eccellen-te per la riscoperta dei giovani talen-ti. Per Caliendo, “Pianura che fa ri-ma con cultura” necessita semplice-mente di ritrovare delle energie po-sitive, delle leve nuove, per far ri-partire delle potenzialità sopite o na-scoste, così come in passato riuscì afare Don Giustino.

Rosa Caputo

PianuraIl Corriere di

MUSICA PER DON GIUSTINO

Intervista al Maestro Caliendo, ideatore del CD “Fatti Santo”

L’

associazioneantiracket, suinvito di “Li-

bera”, ha deciso di in-titolare l’associazionea Gigi e Paolo, vittimeinnocenti della camor-ra a Pianura: così, do-po la commemorazio-ne presso la targa inloro onore a via SanDonato, la cerimoniaper il nuovo logo si èsvolta presso la scuolaFerdinando Russo I divia Marrone. «Gigi ePaolo furono due vitti-me innocenti, non leprime né le ultime, -ha spiegato Luigi Cuomo, - ma furonodue vittime “speciali” poiché il quar-tiere da allora si indignò fortementecontro la criminalità». Due anni dopo,infatti, si costituì l’associazione anti-racket: con le prime denunce furonoarrestate molte persone e tra queste siindividuarono anche gli assassini di

Gigi e Paolo. La lo-ro morte, quindi,non è stata vanapoiché da allora,nel quartiere, si èintensificata sem-pre di più la lottacontro l’illegalità.Presente all’incon-tro anche LorenzoClemente, il maritodi un’altra vittimainnocente della ca-morra, Silvia Ruo-tolo, uccisa da unproiettile quando isuoi bambini ave-vano solo 5 e 10anni. «Se il dolore

per un nostro familiare diventa doloredella comunità - ha affermato Clemen-te - allora le cose possono cambiare:mia moglie era al posto giusto al mo-mento giusto e, come dice spesso donTonino Palmese, erano gli altri, i ca-morristi, ad essere nel posto sbaglia-to». I camorristi infatti, sono sempre al

posto sbagliato, sempre fuori luogo,soprattutto in Chiesa, come fa notaredon Enzo Diana, parroco della chiesadel parco Anaconda, il sacerdote cheLuigi Cuomo definisce “prete di fron-tiera”: «i camorristi la domenica vannoin Chiesa a battersi il petto e a fare lacomunione e io questo non posso sop-portarlo: è per questo che nelle omelieho iniziato a bombardare contro la ca-morra e contro il racket e dopo qualchemese quelle persone sono finalmentescomparse dalle prime file dei banchi».«Bisogna scegliere da che parte stare»:è quello che ha detto Geppino Fioren-za, dell’Associazione “Libera” che hasottolineato quanto sia necessario, in-nanzitutto, un cambio di mentalità perriuscire a debellare la camorra. «Trop-po spesso, - ha detto infatti - la gentecade nell’usura per pagare spese nonnecessarie, quali l’organizzazione difastosissimi battesimi e comunioni: bi-sogna diffondere un’idea di cittadinan-za responsabile ed evitare di cedere al-la tentazione di diventare amico di undelinquente». Molto spesso, infatti, si

guarda al criminale come a un benefat-tore, come a qualcuno a cui pagare ilcavallo di ritorno perché «ci fa tornareindietro il motorino che ci hanno ruba-to», senza soffermarci a pensare chequasi sicuramente quel motorino è sta-to proprio lui a rubarcelo. La camorravive di ignoranza e proprio per questoa sconfiggerla sarà la cultura: «ognunodi voi che rispetta la legalità è unasconfitta per la camorra» ha detto in-fatti Luigi Cuomo alla platea di stu-denti della Russo I. Presenti anche igenitori di Paolo Castaldi e Luigi Se-quino: quest’ultimo ha espresso la suagratitudine all’associazione antiracketper «riportare in vita i ragazzi ognivolta che si parla di legalità». Gigi ePaolo non verranno mai dimenticati,anzi, come ha detto Lorenzo Diana,presidente di Rete per la legalità «ognivolta che facciamo memoria del passa-to vediamo quel che siamo oggi, rico-noscendoci in ciò che vogliamo esseredomani».

Emanuela Guarnieri

MAGGIO 201199L’associazione Antiracket in memoria di Gigi e Paolo

L’

associazione antiracket diPianura, che recentementeha assunto la nuova denomi-

nazione dedicando il proprio impegnoquotidiano contro il racket e l’usuraalle due giovani vittime innocenti Gi-gi Sequino e Paolo Castaldi, continuae rafforza il proprio impegno per libe-rare le imprese dalla morsa estorsiva eusuraia che li attanaglia. Dopo i re-centi arresti per estorsione nel nostroquartiere, il fronte estorsivo si è ulte-riormente indebolito ed ora è ancorapiù facile ribellarsi a quanti tentano diimporre assurde imposizioni dentro leproprie imprese. Le forze dell’ordinee la magistratura hanno espresso nelnostro quartiere una capacità ed una

dedizione che non lascia più alibi anessuno circa la possibilità vera di de-nunciare e liberare anche il quartiereda parassiti e criminali. Anche sulfronte usura sono già molti gli im-prenditori e capofamiglia che hannodeciso di denunciare alla forze del-l’ordine anni ed anni di soprusi estrozzinaggio che hanno subito loro,le loro famiglie e le loro aziende. Al-cuni processi sono già in corso ed altrine seguiranno a breve. Anche in que-sto caso il ruolo dell’associazione èstato importante mettendosi accantoalle vittime ed accompagnandole neldelicato percorso di liberazione chehanno deciso di intraprendere. Ora èancora più importante aumentare il

numero di denunce per far crescereancora di più il fronte antiracket e an-tiusura e per elevare la soglia di sicu-rezza dentro la quale chi denunciapuò tornare a fare il proprio lavoroliberamente e senza più nessun con-dizionamento criminale. Per liberarsidagli aguzzini basta chiamare il nu-mero dell’associazione operativo 24ore su 24 e 7 giorni su 7 per chiedereassistenza ed aiuto e tornare donne euomini liberi. Il numero di telefono è081.5881041

Luigi Cuomo

Portavoce dell’associazione anti-

racket “Pianura per la Legalità ed

in memoria di Gigi e Paolo”

PianuraIl Corriere di

L’associazione Antiracket di Pianura continuae rafforza la sua battaglia contro il racket e l’usura

nella foto: Luigi Cuomo

A

rrivano ai seggi emo-zionate, con il vestitobuono della festa, con i

bambini in braccio, con il faz-zoletto sui capelli. Il 2 giugnodel ´46 le donne votano per laprima volta e sono oltre dodicimilioni. Un diritto, una con-quista difficile, inseguita findai primi movimenti femmini-sti a cavallo del Novecento. Inprecedenza, il 1° febbraio del´45, un decreto aveva esteso ilsuffragio alle donne che in al-cune regioni avevano già potu-to votare per le elezioni ammi-nistrative. Ma essere candidateed esprimersi per i destini del-la nazione era tutt’altra cosa.Quel 2 giugno si deve sceglie-re tra Monarchia e Repubblicae, contemporaneamente, eleg-gere l´Assemblea Costituenteper disegnare la nuova identitàistituzionale. Per le donne ilsalto è doppio: votano e posso-no essere votate. Palmiro To-gliatti e Alcide De Gasperi, aveva-no presentato insieme la propostasulla quale Ivanoe Bonomi emanòil decreto legislativo, fino ad allorale donne erano rimaste escluse daogni tipo di dibattito politico. Il vo-to alle donne segna il punto di par-tenza, un momento importante so-prattutto dal punto di vista soggetti-vo, in quanto fu una conquista diindividualità oltre che di cittadi-nanza. Dal diritto di cittadinanzaacquisito nasce il seme per quell’e-voluzione del diritto e del costumeche avrebbe, nei decenni successi-vi, reso possibili tante conquiste diparità e di civiltà. Leggi fondamen-tali e innovative nel campo del la-voro, del diritto di famiglia e delladignità femminile. Le norme sullelavoratrici madri e, nel lavoro, laparità di trattamento salariale pergli uomini e per le donne, il divor-zio, l’aborto legale. Fino ad arriva-re ai nostri giorni con la legge n. 38del 23/4/2009 meglio conosciutacome legge anti stalking, nei fattiuna misura atta a sanzionare il ripe-

tersi di quel comportamento molesto,ossessivo, persecutorio. Sono tra-scorsi 65 anni dal diritto al voto delledonne, 65 anni di lotte e di conqui-ste, che non sono bastati però a ri-equilibrare la rappresentanza, fra uo-mini e donne. Non sono bastati a ren-dere la politica terreno condiviso.Negli ultimi anni, abbiamo assistitoad una vera e propria denigrazionedella rappresentanza delle donne,confondendo la competenza politicacon la gradevolezza e la prestanza fi-sica. Il 15 ed il 16 Maggio si vota perle amministrative nella nostra città eper il rinnovo delle Municipalità, ledonne possono decidere con il pro-prio voto, possono, dopo le lotte par-tite dai primi movimenti femministidel novecento esercitare il diritto-do-vere del voto, possono decidere dinon votare chi le tratta come oggettidel desiderio, possono informarsi cir-ca i candidati e le candidate e votareper le persone oneste e competenti.Le donne, se vogliono, lo possonofare.

Rosaria Esposito

MAGGIO 20111010In quella data alle italiane fu

concesso il primo “voto politico”2 giugno del ’46:

“Il giorno che le donne si reseroprotagoniste della storia”

PianuraIl Corriere di

L

a rabbia, la delusione e... il dis-incanto del nuovo dirigente sco-lastico Testa, della scuola media

Giovanni Falcone. Può sembrare lacrono-storia dall’epilogo scontato eprevedibile, per quello che è il modusoperandi della nostra Municipalità:promettere per non mantenere. Il tuttocomincia così: l’anno scorso, il presideappena insediato apprende che la “se-zione distaccata” del suo istituto, sitoin via Cannavino, rientrando nel pianodi riqualificazione del quartiere, deveessere interamente ristrutturato, e quin-di chiuso. Le 7 aule, circa 150 ragazzi,devono essere “dirottati” momentanea-mente altrove. Un’interruzione, che perquanto previsto su carta doveva com-portare una “serrata” delle attività sco-lastiche di pochi mesi, ma che ovvia-mente si protrae a tutt’oggi. A nulla so-no valsi gli incontri, le pressioni, le ri-unioni, le sollecitazioni: unico risulta-to, la continua promessa del presidentedella IX Municipalità di restituire lascuola entro breve. E così non avendoalcuna risposta certa, è il dirigente

stesso a trovare una sistemazione pergli alunni delle 7 classi, ormai nomadiperchè “vittime dei lavori”, sfruttandol’amicizia con altre due dirigenti scola-stiche, riesce a “dirottare” i 150 ragaz-zi, tra l’86° (4 classi) e l’8° (3 classi).Quando però, a metà anno, per colmodi sventura, verificandosi un problemad’infiltrazione d’acqua all’86°, il presi-de Testa si trova nuovamente a doverriprendersi i suoi alunni e a pensare unnuovo alloggio per le 4 classi. E alloranuove richieste, nuovi solleciti per ri-avere la scuola di via Cannavino, nuo-vi reclami da parte dei genitori...maancora risposte negative. Si convocaun consiglio d’istituto d’urgenza e sidecide di far ruotare tre classi, comealternativa al doppio turno e per nonfar perdere il diritto allo studio ai ra-gazzi, e così il preside pensa bene diorganizzare attività ricreative nella se-de centrale della scuola “G. Falcone”dalle 9 alle 12, spostando nuovamentei ragazzi e creando non poche proble-matiche alle famiglie, costrette tral’altro a dover pagare anche i pulmini,

perchè troppa la distanza, malgrado ipolitici si fossero impegnati a fornireanche i mezzi di trasporto a risoluzionedi tale inconveniente creato (come alsolito mai visti). Aumentano così i dis-agi anche per gli stessi ragazzi, che an-cora una volta si son sentiti abbando-nati e privati di un importante punto diriferimento, quale può essere la scuola,in una realtà pianurese già problemati-ca di suo; inoltre il preside prevedevain alcuni ambiziosi programmi questascuola come volano per far partire tuttauna serie di progetti oggi andati in fu-mo. Ma oggi la scuola di via Cannavi-no, sembra ultimata, a detta anche del-l’impresa appaltatrice mancherebberosolo alcuni accorgimenti e quindi il di-rigente Testa non riesce a capire qualesia il reale problema che ne impediscela consegna. Stando alle ultimissimepromesse del presidente Tirelli,l’istituto doveva essere riaperto ai ra-gazzi il 31 marzo, data ormai di granlunga superata, e quindi ancora una let-tera di sollecito inviata al Sindaco, allostesso presidente della IX Municipali-

tà, al dirigente per l’edilizia scolasticae all’assessore all’istruzione del Comu-ne di Napoli, una lettera in cui si ri-chiede la massima tempestività nel ri-solvere definitivamente la “problemati-ca sistemazione” degli alunni di viaCannavino. Ma poiché ad oggi non so-praggiunge risposta, il preside indigna-to per l’indifferenza e temendo che lariconsegna avvenga oltre settembreprossimo, annuncia di proseguire lasua battaglia denunciando il tutto agliorgani competenti e, nonostante dica:“dobbiamo cercare di risolvere i pro-blemi, non crearli”, pensa che questapossa essere l’ultima spiaggia per ri-solvere un problema che si protrae or-mai da un anno al fin di smuovere lecoscienze di “quei tali” che oggi perl’ennesima volta vedendo il numerodella scuola si negano al telefono e nontengono fede agli impegni presi.

Rosa Caputo

C

ontinua il nostro viaggio neglistorici cortili pianuresi: dopo ilcortile di Basilio Cioce e quello

di San Gaetano, stavolta si torna indietronel tempo passeggiando in un altro spa-zio ricco di storia e passato che porta ilnome di cortile della Campanella. La ra-gione di questo nome, che al solo pro-nunciarlo trasmette tenerezza e al tempostesso malinconia negli occhi dei pianu-resi un po’ avanti negli anni, risiede pro-

prio in quella piccola campana che an-cora oggi fa capolino quando, appenaentrati nel cortile, si alza lo sguardo sul-la sinistra. La campana, affacciata suquesto spazio da tempi immemori, faparte della cosiddetta Congrega del San-tissimo Rosario, luogo sacro dove veni-vano benedetti e seppelliti i morti intempi più antichi. L’ingresso principaledel cortile resta quello originario, pro-prio di fronte a quell’edificio dal tetto

scosceso, dettaglio architetto-nico che porta in sé l’ ultimatraccia visiva del cinema diPianura, quel cinema “Impe-ro” che portava quel nomecosì tipicamente fascista eche oggi non esiste più, tra-sformatosi in palazzina. Al-l’interno di questo cortile, fi-no al 1958, i bambini pianu-resi andavano a scuola: quiinfatti erano state ricavate va-rie aule per le classi elemen-tari che col passare del tempodiventarono sempre più ina-deguate e pericolanti ma che,nella memoria di chi ha vis-

suto quei giorni, restanosempre istantanee di unperiodo più semplice, piùbello, seppur più povero.Oggi nel cortile vivonoancora tante persone emolte sono le automobiliparcheggiate ma nell’im-maginario collettivo, e inquel ricordo dei pianuresiche per sempre dovrebbeessere tramandato, questoresterà sempre il cortiledella Campanella, dove siandava a scuola e si erafelici.

Emanuela Guarnieri

MAGGIO 20111111 PianuraIl Corriere di

Gli interminabili lavori al plesso di via CannavinoIntervista al Prof. Testa, preside della SMS “Giovanni Falcone”

Il cortile della CampanellaProsegue il nostro viaggio nei cortili storici del quartiere

“....andremo in Africa sicuri eallegri / andremo a vincerecontro quei negri / tra tante te-ste che mozzerò / una di questeti porterò…”. E.A. Mario

G

ennaro vide strani mo-vimenti intorno alla Ba-se NATO di Bagnoli:

come se, invece della Domeni-ca delle Palme, stesse arrivan-do la Domenica delle Salme.Già gli Italiani, pur senza farguerre, avevano ormai perso lapace: Milvio non li faceva staremai quieti, irritato dall’asse-gnazione del Nobel per la Pacenon a Lui, ma al PresidenteUSA, solo perché, con le loroguerre fredde, calde o semi-

fredde, gli Americaninon avevano lasciatovivo nessun altro pre-tendente. Ormai, leOn. Zocco Lella,Zocco Ilona e Ruby-Conda, Ministre del-la Difesa, del Centro-campo e dell’Attac-co, avevano deciso:anche l’Italia avrebbepartecipato alla missione inter-nazionale contro quel maledet-to Dittatore. Il loro ConsigliereMilitare, l’On. Giulio Cesare,detto il “Se” (Se La RussaMentre Gli Altri Decidono), erastato chiaro: “Alea iacta est: Ildado è tratto, passeremo ilRuby-cone!”. E le Ministre-Mi-nestre avevano risposto in coro:

“Vada per il brodo didado, col passato diRuby-cone. Milvioce lo dice sempre: unpo’ di carne frescanon ha mai fatto ma-le a nessuno…”. Anulla erano valse leritrosie dei Capi De-licati del nostroEsercito, che aveva-

no lanciato l’allarme ROSSO:“Siamo al VERDE!”. I marinaidel nostro modernissimo som-mergibile a pedali furono subi-to allertati: “Bisogna prenderein pugno la situazione: finora,voi del Nautilus, avete sparatosolo 20000 seghe sotto i mari”.Alla fanteria fu ordinato dismontare dai carri armati la

parabola satellitare per le parti-te del Napoli, l’antenna per itelefonini, il frigo-bar, il fornel-lino per la pasta e la macchinet-ta per il caffè, per far spazio al-le nuove armi, che avrebberodi sicuro colto di sorpresa il ne-mico: fionde, cerbottane ebombe-Cavani made in Forcel-la. Il Gen. Modugno, Comandantedella Difesa Aerea per meritiartistici (il nonno aveva scritto‘Volare, nel blù dipinto diblu’), spiegò che anche noi ab-biamo gli aerei invisibili: i no-stri radar sono tutti scassati, equindi gli aerei, che entranonel nostro spazio aereo, nessu-no riesce a vederli: più invisibi-li di così… Intanto, i DoppiServizi avevano segnalato al-l’On. Schiattamorti, Ministrodella Salute, l’arrivo di unFUNGO ATOMICO dal Giap-pone: lui passò la pratica al-l’On. Testa di Cavolo, Ministrodell’Agricoltura, che, scrivendosul fascicolo: -Fungo da trami-te-, lo girò a Milvio, che, susuggerimento del Boss, ordinòdi spedire quel misterioso fun-go atomico a Lampedusa, perdare un salubre pasto agli im-migrati. Intanto, mentre Milviospiegava in TV la differenzafra le Guerre Civili, dove lagente si ammazza con moltaeducazione, e le Guerre Incivilidei comunisti, l’On. Ruby-Conda Gli sussurrò in un orec-chio: “Sarà una guerra-lampo”.E Milvio, guardandosi la pattadei pantaloni, confermò: “Hairagione, queste maledette cer-niere-lampo non chiudono maibene: ogni volta che sto con te,è una guerra-lampo”. Intanto,durante un rapporto top secretad Hardcore, l’On. Zocco Lellaconfidò a Milvio che noi laguerra non potevano farlaneanche contro la Città del Va-ticano: “I marines parlano be-ne: ma Tu le avete viste, quan-to sono grosse le Guardie Sviz-zere? In passato, noi abbiamofatto le Crociate. Ma oggi i no-stri Capi Delicati combattonosolo a chiacchiere: Parole Cro-ciate, per ammazzare il tempo,prima che il tempo ammazziloro…”. Anche al di là del Te-vere aleggiava un sottile timoreper la nuova ondata immigrato-ria: i Prelati di Prima Scelta,

capeggiati da San Marzano,avevano ribadito a Milvio che,in Vaticano, già da tempo ave-vano il problema dell’immigra-zione: prima un Papa Polacco,poi un Pastore Tedesco: questiBenedetti immigrati, che ruba-no il posto agli onesti CardinaliItaliani... E un Papa Libico, ti-po Gheddafi I, sarebbe statodifficile da digerire. Ma ormail’ora segnata dal destino era ar-rivata: il Consiglio di Sicurezzadell’ONU, col voto determi-nante della Coca-Co-lo(mbiana), aveva approvato ilnuovo D-Day: Gennaro vide al-zarsi in volo aerei ed elicotteridi ogni tipo. Ma li vide andarenella direzione sbagliata: la Li-bia stava a Sud, mentre gli Al-leati si dirigevano verso Nord.Gennaro non sapeva che il Co-mando NATO aveva ricevutol’ordine di bombardare il bun-ker di quel Personaggio, che, alpotere da venti anni, aveva inmano tutte le risorse del Paese,faceva leggi ad personam, nonteneva in alcun conto il pareredegli oppositori, costruiva lesue verità, imponendole al pae-se con le sue TV ed i suoi gior-nali, non tollerava l’ingerenzadei giudici nelle sue faccende,aveva tolto ai giovani ogni spe-ranza per il futuro, pensava so-lo a soddisfare i suoi bisogni equelli dei suoi cortigiani. Ed iGenerali Alleati avevano subitoindividuato l’obiettivo da col-pire: altro che “Tripoli, bel suold’amore”, affacciata sul MareNostrum: l’obiettivo era sulMare Suum: “Hardcore, belsuol d’amor proprio”. E cosìMilvio, aprendo le finestre del-la sua villa, dove era in corsouna riunione del P.A.P.I. (Parti-to Amorale Puttanieri Italiani),vide arrivare proiettili di ognitipo contro di Lui ed i Suoiamici Amora Le, Malafede,Parlamentari e giornalisti com-prati a mille euro al chilo, ‘oBoss che voleva gli immigrati ei meridionali ‘Fuori dallepalle’, al grido di: ‘Prima il do-vere, poi il piacere’… Ma Milvio ed i suoi cortigianierano invulnerabili a tutti queicolpi, che venivano sparati adaltezza d’uomo: ed in quellavilla di Hardcore, ad altezzad’uomo, non c’era proprio nul-la da colpire…

MAGGIO 20111212

LE STELLE…di Maga FloOROSCOPO di Maggio 2011 TORO (20/04- 19/05)

Sicuramente in questo mese saretemolto più riflessivi del solito e non la-

scerete nulla al caso. Questa è un'ottima notiziain quanto non potrete proprio permettervi di sba-gliare su questioni semplici come quelle profes-sionali, mentre la vostra attenzione sarà comple-tamente catturata dalle questioni amorose.

Dott.Giovanni Spina

PianuraIl Corriere di

Guerre Civili e Guerre Incivili: “Alea iacta est!”(Tripoli bel suol d’amore, al di là del Ruby-cone)

CANCRO (21/06- 21/07)

Avrete la possibilità di realizzare un vo-stro progetto che si era fermato a cau-

sa delle vostre insicurezze. Evidentemente avreteritrovato la forza di volontà e soprattutto qualcunoin grado di credere in voi. Vedrete che piano pianotroverete finalmente un po' di coraggio e troveretela via della riscossa!

ARIETE (20/03- 19/04)

La vostra natura stride in questo mesenel senso che non potete fare a meno diprendere in mano ogni situazione che vi

si porrà dinnanzi e fare di tutto per mettervi al centrodell'attenzione. In ambito lavorativo potrebbe essereuna marcia in più mentre in ambito sentimentale po-trebbe essere un deterrente!

GEMELLI (20/05- 20/06)

Sarebbe ottimo cercare di con-centrarsi il più possibile ed ab-

bandonare tutte le questioni più superficialipoiché non porterebbero a nulla ed anzi vimanderebbero più lontani dai vostri sogni, iquali stanno per realizzarsi grazie all'impegnoche avete profuso fino a questo momento.

LEONE (22/07- 22/08)

Sicuramente un mese da viverequello dedicato a Maggio. Nonabbiate timore di osare ma so-

prattutto cercate di sfruttare al meglio tut-ta l'energia che avete incanalato in questiultimi tempi. E' proprio giunto il momentodi farla esplodere!

VERGINE (23/08- 21/09)

Qualcosa vi manca nella vita affettivae trascorrerete questo mese a cerca-

re disperatamente di dare un senso al vostrorapporto, sempre che ne abbiate uno. Sicura-mente Venere cercherà di darvi una mano maanche voi dovete metterci del vostro!

SCORPIONE(23/10- 21/11)

Un mese all'insegna della gran-de agitazione, in quanto molti pianeti sonodissonanti e non vi lasciano vivere in tran-quillità questo periodo così strano per ilvostro equilibrio. Non siate troppo duri convoi stessi e non pretendete però neppuredagli altri troppo, almeno fino alla metà delmese!

CAPRICORNO(23/11- 19/01)

Per evitare cambiamenti troppograndi cercate di prendere le distanze dacerte situazioni pericolose, mentre sequello che state cercando è proprio unarottura, allora la avrete senza dubbio edanche senza possibilità che mai un giornodi possa rinsaldare!

PESCI (18/02- 19/03)

Avrete delle belle sensazioni inquesto periodo, quindi sarete più portati afare le cose, ad inventare, a creare, desi-derare e mostrare il vostro affetto. Senzadubbio le nuvole in amore si stanno dis-solvendo e potete puntare più in alto. Tuttigioveranno di questo clima propizio!

BILANCIA (22/09- 22/10)

Sarete un pochino insistenti inquesto mese di Maggio e questo potrebbeandare a vostro discapito in quanto non è dicerto il modo migliore per farsi amare, anchedai colleghi e non soltanto dal partner cheanch'esso potrebbe avere i suoi deliri!

SAGITTARIO (22/11- 20/12)

Questo si rivelerà un periodopiuttosto sereno e senza grandi

scossoni. Non preoccupatevi di nulla esoprattutto cercate di continuare a com-portarvi come avete sempre fatto sia nellavita affettiva che in quella professionale,senza complicare troppo le situazioni chenon vi sono chiare!

ACQUARIO (20/01- 17/02)

La prima parte del mese saràestremamente interessante,

pieno di novità e stimolante da ogni puntodi vista per i vostri progetti, quindi se do-vete mettere in piedi qualcosa, questo na-scerà sotto i migliori auspici. Tuttavia af-frettatevi, poiché questo stato di grazianon durerà per sempre!

I

l territorio di Pianuracontinua a “sfornare” ta-lenti, questa volta si trat-

ta di Massimo Flavio, giova-ne 23enne, che potrebbe es-sere definito, senza dubbio,un artista a tutto tondo, a 360gradi per la sua poliedricità eversatilità, uno dei tanti fioriall’occhiello del nostro quar-tiere. Sin da bambino mostraun’irrefrenabile voglia ed en-tusiasmo nel partecipare allerecite e spettacoli organizzatidalla nota scuola delle suoredi Pianura. Poi più grandi-cello prende lezioni di balloe canto e tra i tanti insegnan-ti compare anche il maestroCaliendo, con il quale ancoraoggi condivide iniziative edè legato da una profonda sti-ma ed amicizia anche con lafiglia Giada (altra nota arti-sta “trapiantata pianurese”).

Le sue prime tappe impor-tanti sono l’uscita del disco“Un giorno magari” nel2007, prodotto dall’LS MU-SIC di Luca Sepe e GiorgioCaparro e dedicato alla me-moria del suo carissimo ami-co Alessandro Coccia, mortoprematuramente in seguitoad un incidente automobili-stico. Ma è “Giovani a me-tà”, il suo ultimo capolavoro,il singolo cantato in duettocon Alex Valentino, presen-tato a Sanremo Lab nel2008, prodotto dalla newdance music and school diAnna Pisco e scritto a “tremani” da Luca Sepe, FlavioMassimo e Daniele Musiani.Oltre che cantautore FlavioMassimo è ormai da tempoanche uno “Showman”, unannunciatore televisivo chenella trasmissione di Anna

Pisco “Stasera con noi”, inonda su Televomero, realiz-za spot e interviste. Inoltre direcente, facendo parte delgruppo di giovani della tra-smissione Rai “Ciak si can-ta” ha avuto modo di stare alfianco di star nazionali delcalibro di Belen Rodriguez.A maggio, invece, prenderàparte al reality show “ TamarRaid” di Italia 1, in cui conaltri colleghi partenopei (tracui Anna Carnevale, AlexValentino, Dora Canzanella,Giovanni De Marco e Danie-le Musiani), accompagneràdei “tamarri” in giro per lacittà e ad una serata di LucaSepe. Nel suo “curriculumartistico” compare anche unacollaborazione come assi-stente alla regia, per il lavoroteatrale di Mario Basile “Acasa dopo cena”, al quale de-

ve molto perchè da lui, es-sendo un validissimo mae-stro, ha appreso tanto, reci-tando anche con la moglie diScarpetta. Ma oggi, con grin-ta e determinazione, Flavio

Massimo continua a studiare,perchè sa bene che dopo tan-ta gavetta vedrà seriamente ifrutti dei suoi sacrifici, e po-trà raccogliere ciò che inquesti anni ha seminato. Ol-tre che artista è anche moltoimpegnato nel sociale e ritie-ne di dover molto, per i tra-guardi raggiunti, anche aitanti amici di Pianura che ne-gli anni lo hanno supportato,incoraggiato e sostenuto, traquesti: i proprietari della ta-baccheria di via Campanile,Spio.it, Gimma Gioielli (peri quali è stato anche testimo-nial) e tanti altri.

Rosa Caputo

MAGGIO 20111313 PianuraIl Corriere di

di Vincenzo Maria Catuogno

G

iuseppe Gambone, in ar-te Giuseppe Gambi è iltenore pianurese che tut-

ta l’Italia ci invidia. A soli 28anni il suo talento si sta impo-nendo all’attenzione del pubbli-co nazionale, riscuotendo enor-me successo, per le sue indiscu-tibili qualità canore. Il 20 gen-naio 2010 il tenore Gambi èospite al programma televisivo“Mattino Cinque” in onda sucanale 5, condotto da FedericaPanicucci e Claudio Brachino.Canta in diretta e dal vivo “Co-re n’grato” riscuotendo un gran-de successo. Il 14 marzo del2010, Giuseppe Gambi canta a“Domenica In”, in onda su Rai1, al Tour de Chante presentato da Pippo Baudo.“Alle selezioni eravamo 1000 persone e siamostati presi solo in 8”. Vincitore dell’edizione deiRaccomandati in onda su Rai 1 in prima seratarivive quegli attimi indimenticabili: “All’idea che5 milioni di persone mi guardassero ero terroriz-zato, ma quando si canta con il cuore ti lasci an-dare e quello che viene fuori è quello che haidentro e ciò che sento riesco ad esprimerlo attra-verso la musica ed il canto e per me cantare ètutto. Quando hanno annunciato il mio nomeaprendo le porte per me era finito tutto perché

pensavo solo a cantare”. Conocchi lucidi prosegue: “Miconsidero una persona estre-mamente fortunata e la mia vo-ce la ritengo un dono di Dio”.Poi ci svela un aneddoto e cidice: ”Mia madre mi ricordasempre che fin da quando sta-vo nel carrozzino ad 1 anno giàcantavo. Lei mi ha sempre so-stenuto ed incoraggiato in que-sta avventura. E devo ringra-ziare la mia famiglia che mi hafatto capire l’importanza di af-frontare dei sacrifici, andandoal conservatorio, per raggiun-gere degli obiettivi nella vita”. Qual è stata la cosa che ti ha

gratificato maggiormente in

questi anni?

“Tutte le cose che ho fatto intelevisione e a teatro mi hanno gratificato molto.A 26 anni firmai un contratto con la MSC Cro-ciere, ingaggiato come tenore del teatro della na-ve MSC Poesia e successivamente della MSCSinfonia. Ma in assoluto se c’è una cosa che migratifica più di tutto è trasmettere emozioni. Sen-tire una persona che al termine di un’opera ti vie-ne vicino e ti stringe la mano dicendoti: compli-menti mi sono emozionato, beh, quello non haprezzo”.Quanti sacrifici bisogna affrontare per arriva-

re a certi livelli?

“Intraprendere la carriera di Tenore implica ri-nunciare a tante cose nella vita come non faretardi la sera, non chiacchierare troppo, tenere lavoce spesso a riposo, non stare troppo per strada,evitare l’umidità, insomma vivere sotto una cam-pana di vetro perché basta un niente per distrug-gere il lavoro di mesi. Per diplomarmi al conser-vatorio sono andato per ben 6 anni ad Avellinotutti i giorni alzandomi alle 6 del mattino. E perpagarmi gli studi canticchiavo per i ristoranti lecanzoni napoletane”. Ricordiamo che compiuti20 anni, Giuseppe entra a far parte del conserva-torio di musica di Avellino, nella sezione canto,sotto la guida del maestro Pasquale Tizzani, conil quale ha da subito instaurato un rapporto pro-fessionale e di amicizia. Giuseppe ci dice:“Colgol’occasione per ringraziarlo particolarmente, cosìcome la mia collaboratrice pianista Laura Mi-gliaccio”.Qual è il tuo sogno?

“Il mio sogno è cantare per la gente nel mondo efarmi conoscere da tutti. La lirica mi permette diesprimere delle emozioni allo stato puro”.Quali sono i tuoi prossimi impegni?

“A partire dal 22 maggio, per oltre 1 mese, saròimpegnato come tenore, al Teatro Trianon, conuno spettacolo di canzoni napoletane con balleri-ni e costumi tradizionali. Un progetto per rilan-ciare nuovamente l’immagine della nostra cittànel mondo attraverso la canzone napoletana datutti conosciuta e cantata”.Per avere maggiori informazioni si può consulta-re il sito: www.giuseppegambi.it

Giuseppe Gambi: un grande talento pianureseIl giovane tenore ha conquistato la ribalta nazionale

Massimo Flavio, un artista nostrano

nella foto: Giuseppe Gambi

nella foto: Massimo Flavio

MAGGIO 20111414

M

aggio, mese di elezioni, que-st’anno ci tocca votare per ilrinnovo della municipalità, per

le comunali e… se il 14 dicembre le co-se fossero andate appena diversamen-te… ma non facciamoci prendere daisentimentalismi. Ah, non dimentichia-moci dei referendum, in particolarequello per abrogare l’ennesima legge adpersonam, il legittimo impedimento; maper la verità queste consultazioni sonopreviste per il 12 e 13 giugno. Ad ognimodo se ne parla, se ne riparla. Si af-frontano i vari temi; i politici ci raccon-tano un po’ di cose e noi pazientementeascoltiamo, già disillusi dalle tante pro-messe e dalle poche certezze. Ed intantoci poniamo l’atroce dubbio: chi sceglie-re secondo coscienza? Perché esercitareil proprio diritto-dovere di elettori èsempre meglio che non farlo. Mentre ipensieri galoppano, consideri che var-rebbe la pena di ascoltare della musicain attesa di decidere a chi dare il voto.Cosa posso ascoltare oggi? EdoardoBennato potrebbe andare? Ma si, è unnapoletano come me. E’ nato a Bagnoli,un quartiere popolare dei campi flegrei.E mi è simpatico perché ti sbuca dai po-sti più strani della città. Lo incontri soli-tario, schivo e un po’ nevrotico. Gira,gira, in tutta fretta in mezzo alla gentecome uno qualunque. Poi all’improvvisoscappa via. Pochi mesi fa, lo vidi per ca-so a via Epomeo; soliti occhiali scuri,jeans attillato, stivali e giubbino di pelle.

Ricordo le prime canzoni di Bennato:chitarra, armonica, percussioni e voce,tutto realizzato da lui nello stesso mo-mento ovviamente; gli inglesi lo defini-rebbero un one man band. Quante bellecanzoni ha scritto, che giocano con latradizione napoletana e nel frattempomischiano le carte, si incantano su ungiro di accordi stile Bob Dylan, fannol’occhiolino a Joan Baez, un pizzico diBlues o di Rock’n roll e l’incanto è com-piuto. Si chiama Edoardo Bennato e fala musica dei Campi Flegrei, come reci-ta il titolo di una canzone del suo primodisco: Non farti cadere le braccia, del1973. Oggi ascolto: I buoni e i cattivi,anno 1974. L’inizio è promettente, laprima canzone si intitola Ma che bellacittà. Si parla di Napoli ovviamente. Mala canzone che più mi resta in testa èSalviamo il salvabile. Sembra che parlidell’Italia di oggi e della degenerazionea cui noi poveri cittadini assistiamo. Ipolitici che fanno a scaricabarile. Chetrovano rimedi peggiori del male. Il rit-mo è nevrotico. Mentre canta, la gola diEdoardo tende le corde vocali fino aspezzarsi. Non avevo mai ascoltato unmodo di cantare così scorretto e insoste-nibile. Eppure la voce resiste. Bennatosforna un disco all’anno fino al 1977: Ioche non sono l’imperatore (1975), Latorre di Babele (1976) e Burattino senzafili (1977). Ascolto la canzone EAA, unrock’n roll micidiale. Racconta di unpullman senza conducente che va dritto

verso il burrone, mentre i passeggericontinuano a cantare spensierati. Mi pa-re una metafora interessante. Quantecanzoni di Bennato parlano per metafo-ra? Tante. Mi viene in mente Il gatto ela volpe da Burattino senza fili, un con-cept album (cioè un disco in cui tutte lecanzoni sono collegate da un filo con-duttore) dedicato a Pinocchio. Questacanzone è l’inno alle false promesse.Tutto ciò che desideri ti sarà dato madevi fidarti di “noi”. E le prospettive disuccesso, di vita facile, diventano unatrappola mortale. E quante false promes-se abbiamo ascoltato dai nostri politi-ci…Ma la canzone più “elettorale” diEdoardo Bennato è Vutammo pe’ te. Inquesta canzone non ci sono sottintesi. Siparla chiaro: Tu si ‘o masto/’e l’arte d‘o parlà/a parole, j che te fide ‘e fa. La

canzone è un hard rock in tutto e pertutto con tanto di assolo di chitarra elet-trica distorta. L’ironia spadroneggia: tusi ‘o masto/nisciuno parla comm’ etè/nisciuno ‘mbroglia comm’ e tè. Conquesto brano siamo agli inizi degli anni’90. Il berlusconismo è alle porte. Ben-nato, che in questo disco si firma con lopseudonimo Joe Sarnataro, ne fa unavera e propria profezia. Si coglie, inquesto brano, tutta la disillusione dellepersone comuni, quelle che stanno aguardare il teatrino della politica in atte-sa che qualcosa cambi; che qualche pro-messa venga, una volta tanto, mantenu-ta. La persona comune spera sempre,per se, per i propri figli, per un futuromigliore. Spera che Napoli torni ad es-sere una città ammirata per la sua bel-lezza, che nonostante tutto resta lì; perla sua storia illustre, la sua cultura, lesue opere d’arte. Ma ogni volta le tantepromesse dei candidati politici restanosoltanto parole. E’ il momento di rinno-vare la scelta. Per una volta speriamo didare fiducia alle persone giuste. Diamospazio a persone che sappiano davverocos’è la democrazia, oneste, dal passatoineccepibile, positive e propositive, per-ché la nostra città e il nostro quartierestanno soffrendo da troppo tempo un de-grado che sembra inarrestabile. Insom-ma, cambiamo i suonatori e, per unavolta, pure la musica; grazie Edo.

CANTI FLEGREI di Angelo Scarlatella

PianuraIl Corriere di

Cambiamo la musica o i suonatori…?

il candido mantello ricopregioiosol’umida ancora fredda terrad’invernoil ritmo della naturasi rinnova senza sostala tua presenza illumina,fluorescente,l’oscura notterendendola chiararidandole vita,luce,luce che riflettesu questa magnifica, profu-mata coltre biancapetali di ogni generecolorati arcobaleni

si raccolgono,insieme for-manoun’unica splendida luceneve a primaveraluce nella luceluce di teraccolgo,innumerevoli, i colorati petali dei sognantiarcobalenili lancio su,nell’azzurrocielo,ricadono lentamented’incanto,formano luminosala tua immagineche ora stringo forteti sento..anche tu mi vuoiun brivido m’assale improv-viso ma,è solo un attimo,un attimod’illusione... è solo la primaverala ‘primavera’ che non c’è.

Gianni sardi

Primavera che non c’è

nella foto: Edoardo Bennato

I

l mutuo diventa più caro: laBanca centrale europea lo scorso7 aprile ha alzato i tassi di un

quarto di punto portandoliall’1,25%. La mossa sembra la pri-ma di una lunga serie vistal’unanime previsione di altri aumen-ti in arrivo. Non vi è una prospettivadi rialzi continui né drastici, ma èchiaro che per gli anni a venire ci sideve aspettare tassi più elevati ri-spetto ai minimi storici sui quali siera rimasti per quasi due anni. Larata ricomincia a salire ma il rincaroè ancora contenuto; fatti due conti,per ogni scatto in avanti di 25 puntibase del tasso Euribor, a cui sonoindicizzati i mutui variabili, ci saràun aumento medio della rata nell’or-dine dei 10-15 euro al mese, per unimporto di 100 mila euro. Alcuniistituti di credito, come ad esempioUnicredit, hanno lanciato sul merca-to nuovi prodotti pensati per quellefamiglie che sono in difficoltà con ilmutuo con la finalità di sostenerleed evitare la perdita della casa. Unaprima formula prevede la venditadella casa ad una società immobilia-re collegata ad Unicredit per poi ri-darla in affitto alla famiglia ad uncanone sopportabile, con la possibi-

lità di riscatto allo stesso prezzo en-tro cinque anni oppure ad una dataprefissata. In alternativa la venditapuò avvenire anche solo per unaquota, tanto da abbassare la rata e acui si aggiungerà un canone di loca-zione per la fetta di proprietà tempo-raneamente ceduta. La terza propo-sta prevede che la famiglia concedaalla banca l’usufrutto di un altro im-mobile (seconda casa, garage) percoprire la rata. Questi strumenti

hanno il merito di evitare il sovra in-debitamento della famiglia e la ca-duta nel credito illegale. Allo stessotempo le banche evitano perdite im-mediate. Ad essere attenti, però, c’èda sottolineare come la Banca cen-trale europea si sia contraddetta ne-gli ultimi tempi. Infatti, quando ilboard della Bce ha deciso di alzareil tasso di sconto dall’1% all’1,25%,il numero uno della Banca centraleeuropea, Jean Claude Trichet, si èaffrettato ad aggiungere che non si ètrattato del primo di una serie di au-menti quanto, piuttosto, di una deci-sione contingenziale. Naturalmentela Bce si è giustamente riservatal’opportunità di monitorare attenta-mente i mercati per valutarel’opportunità di futuri ritocchi conl’obiettivo di raffreddarel’inflazione. La speculazione inter-nazionale però non ha creduto moltoalle parole di Trichet e infatti neigiorni successivi l’euro, una voltaassorbita la notizia, ha continuato adapprezzarsi poiché i capitali si sonomossi dagli altri mercati, in partico-lare da quello dell’area dollaro, ver-so quello della moneta unica, pro-prio perché si continuava a scom-mettere su ulteriori rialzi dei tassi e

quindi su maggiori remunerazioni: illivello dei tassi è troppo basso ri-spetto all’inflazione attuale e alleprevisioni di quella futura e, quindi,bisognerà procedere a nuovi rialzi.Il presidente dell’istituto di Franco-forte, frenando sui possibili rialzifuturi del tasso di sconto, ha volutosicuramente limitare il rischio di uneccessivo rialzo dell’euro, forse spe-rando che i colleghi statunitensi del-la Federal Reserve dichiarasserol‘intenzione di una mossa similebloccando in questo modo il travasodi capitali. Così facendo, però, Tri-chet ha spiazzato le famiglie che re-candosi in banca per accendere unmutuo si sono lasciate guidare dalconsulente dell’istituto di creditosull’opportunità di attivare un pre-stito a tasso fisso o variabile otte-nendo dei consigli fuorvianti. Allafine queste famiglie pagheranno ditasca propria le conseguenze: ci siattendeva un aumento di lieve entitàed isolato ed invece, se aumenteran-no le attese su un nuovo rialzo deitassi, presto verranno adeguati quelliofferti sia a tasso fisso che a tassovariabile.

Dott. Roberto Musella

Finanzia Facile

L’

Associazione “Noi vittimedel consumo”, in questoultimo mese di forte fer-

mento politico, in vista delle elezio-ni che si terranno il 15 e 16 maggio,fa guerra al “manifesto selvaggio” ealla cattiva, oltre che non consentita,abitudine di affiggere manifesti elet-torali fuori dagli spazi pubblicitarilegalmente previsti. La norma pre-vede, infatti, che a partire da un me-se prima delle elezioni i manifestielettorali possano essere affissi solonegli spazi assegnati da ciascun Comune. Ma ciò non avvie-

ne mai...e così è partita“l’intercettazione del manifesto abu-sivo”, soprattutto in seguito ad unaserie di reclami da parte di soci (utenti), che stanchi di vedere im-brattati in modo selvaggio muri diimmobili privati, cartelli stradali,cassonetti...(nonostante le comuni-cazioni ufficiali della prefettura e lapolemica sorta sui quotidiani) hannorichiesto l’intervento dell’associa-zione dei consumatori, al fine di farrispettare le norme relative alla pro-paganda elettorale e al divieto di af-fissione. L’associazione, sita in via

Ruggiero il Normanno 16, Pianura,tel 081/5887847, sta intervenendocosì per consentire uno svolgimentosereno della campagna elettorale, inun clima di indispensabile e recipro-co rispetto, ma nella piena osservan-za delle norme vigenti e delle con-suetudini elettorali che possano ga-rantire, in primis, la tutela dell’am-biente e del patrimonio storico, mo-numentale ed artistico. Segnalando i“committenti trasgressori” alle auto-rità competenti, l’associazione sista impegnando (e continuerà) a farrispettare il divieto di affissione dei

materiale elettorali al di fuori deglispazi preposti, nonché il divieto diiscrizioni murali e quelle su fondistradali, palizzate e recinzioni (art. 1legge n. 212/56, così come modifi-cata dalla legge n. 130/75) e a mag-gior ragione su monumenti ed operepubbliche, a tutela del decoro e del-l’estetica cittadina (art 162 del D.lgs 42/2004). Perchè se questi “illu-stri e civili” candidati già in campa-gna elettorale violano la legge, quasicerti dell’impunità della stessa, nonosiamo immaginare come possanocomportarsi una volta elet-ti.....quindi correggiamoli e bocchia-moli prima che sia troppo tardi.

Rosa Caputo

P

ermane la presenza di cumulidi immondizia per le stradedel quartiere in un linea di

continuità che non ha pari nel restodella città. Pianura, infatti, beneficiadei pochi prelievi dei sacchetti soloepisodicamente e, troppo spesso, incorrispondenza di una protesta deicittadini. Ogni volta che c’è una ma-nifestazione di intolleranza da partedei residenti, stanchi di subire gli ef-fetti negativi della giacenza di rifiutidi ogni genere lungo le vie e nelleimmediate vicinanza delle civili abi-tazioni, immediatamente si attiva ilservizio di pulizia da parte dell’A-

SIA. Una prassi sconcertante chealimenta nelle coscienze l’idea chela protesta paga ed è efficace per ot-tenere un diritto sacrosanto alla sal-vaguardia della salute pubblica. Suquesti ammassi, infatti, si concentra-no rifiuti di ogni specie conl’inevitabile richiamo di animalirandagi in cerca di cibo o di riparo.Non manca la pessima abitudine didepositare i sacchetti fuori dall’ora-rio previsto per legge e, cosa ancorpiù grave, la consuetudine di scari-care materiali nocivi e speciali cheaumentano i rischi per la salute eobbligano il servizio igienico ad una

raccolta indifferenziata da desti-nare alle discariche sature diogni genere di RSU. In attesa diun ritorno ad una normalità “sta-bile”, la Provincia del presidenteCesaro, ha pensato bene, in que-ste ore drammatiche, di aumen-tare l’invisa TARSU nel belmezzo di una crisi che non vedesbocchi e che sa tanto di beffa edi offesa ad una popolazionestanca di subire ma che non ri-esce ad opporsi legalmente aquesto ulteriore rincaro di unservizio inesistente.

Vincenzo Maria Catuogno

PianuraMAGGIO 20111515 Il Corriere di

I TASSI SALGONO E IL MUTUO CERCA UN PARACADUTE

Basta “manifesti selvaggi”!Iniziativa dell’Associazione “Noi vittime del consumo”per una campagna elettorale nel rispetto delle regole

In piena emergenza, la Provincia decide di aumentare la TARSURifiuti: oltre al danno anche la beffa

MAGGIO 20111616

di Alessandro Etzi

M

omento esaltanteper il Real Napoli,che dopo aver chiu-

so al secondo posto nel pro-prio girone di serie, a paripunti con il Loreto Aprutino(primo per il migliore rendi-mento negli scontri diretti)ha iniziato i playoff per laconquista della promozione.Chiusa l’ultima giornata dicampionato con una partitada accademia del calcio vintaper 10-2 in casa dell’Azzurra

Paganese, gli uomini diMister Di Costanzo si sonotrovati di fronte al TorreMagliano. Dimenticata ladelusione per una promo-zione sfumata per un nulla,i partenopei hanno surclas-sato il Torre Magliano per12-3, e non hanno disputa-to la seconda partita perchél’avversario non si presen-tava in campo. La squadrasi è potuta così allenare se-renamente per affrontare itriangolari dei play-off,con l’allenatore Di Costan-

zo che focalizzava lapreparazione sul mantenimento della concen-trazione dei giocatori per evitare quei cali ditensione che qualche problema avevano creatoin passato. Dall’urna del sorteggio sono statiestratti i nomi di due avversarie di ottimo livel-lo, come il Latina ed i messinesi dello SportingPeloro. Ma i partenopei questa volta hanno de-ciso di fare le cose in grande, disputando unapartita carica di emozioni proprio contro i sici-liani: i padroni di casa si portavano, nel giro dipochi minuti, in doppio vantaggio grazie allemarcature di Wruck e Giordano. I napoletaninon si arrendevano e Zamboni accorciava le di-stanze a metà primo tempo, mentre De Oliveiraa metà ripresa riportava la partita in parità. Neiminuti finali Iribarne segnava la rete del 3-2,mentre Zamboni chiudeva definitivamente ilmatch. La squadra di Mister Di Costanzo faràcosì da spettatrice al secondo match del trian-golare, tra lo Sporting Peloro ed il Latina, men-tre disputerà l’ultima di questa serie di partite il7 maggio contro i pontini.

Grandissimo Real NapoliAi playoff per la promozione in A2

PianuraIl Corriere di

di Alessandro Etzi

D

opo un lungo ed intenso in-verno, che comunque non hafermato i piani dei coordina-

tori dell’Atletico Pianura, né la vo-glia dei calciatori in erba di prende-re confidenza con il gioco del cal-cio, la primavera arriva facilitandogli allenamenti ed anche la vita “so-ciale” degli atleti e dei genitori.“Abbiamo molte più possibilità disvolgere attività all’aperto, sia intesecome allenamenti e partite che comeincontri con gli atleti e i genitori”commenta il direttore Antonio Ma-

raffini. “Questi primi mesi di attivitàsono stati molto positivi e vogliamoulteriormente migliorare la tecnicadi base, naturalmente sempre attra-verso metodologie con forte spiritoludico per non rendere il gioco delcalcio fine a se stesso. I nostri meto-di di allenamento puntano sempre aldivertimento e alla socializzazione,

che sono fattori chiave nella forma-zione dei piccoli atleti. Con l’arrivodelle belle giornate e con l’aiutodell’ora solare possiamo anche trat-tenerci più a lungo per parlare, com-mentare insieme i miglioramenti edivertirci. Anche le partite dei diver-si campionati a cui partecipiamoadesso stanno entrando nel vivo ed i

miglioramenti dei ragazzi, intesi siacome singoli che come componentidi un gruppo, sono sempre più visi-bili. Sono proprio questi migliora-menti ciò che ci riempie di soddisfa-zione e ci spinge a fare sempre me-glio e di più per questi ragazzi” èl’ultimo commento del DirettoreMaraffini.

La primavera facilita la preparazione dei giovani atletiAtletico Pianura, crescere all’aperto

MAGGIO 20111717

L’

u n i o n edelle forzee degli in-

tenti di alcune so-cietà di Pianura chepromuovono losport come elemen-to educativo nel ter-ritorio, oltre al ba-sket, si riproponeanche per il calcio a5. Le associazionisportive dilettanti-stiche Crescere In-sieme; Progetto Pia-nura e SportingClub rispettivamen-te dei presidentiproff. M. Orlando,G. Palmers e P. DiFusco si sono uniteper garantire un’of-ferta sportiva ai tan-

ti giovani e bambinidel quartiere con lachiara intenzione dicurare la socialitàattraverso lo sport.Ai rappresentantidel consorzio, cheha già ottenuto lu-singhieri r isultatinel basket campano,interessa educareattraverso la praticasportiva i giovanidel territorio spessodistratti o assorbitidall’uso delle nuovetecnologie informa-tiche. La virtualitàdei mondi dove i ra-gazzi “navigano”negano il giustoconfronto con glialtri eliminando la

sperimentazione diun rapporto con icoetanei essenzialeper una crescita sa-na ed armoniosa. Icampionati, gli alle-namenti e tutto ciòche riguarda la vitadi squadra risultaper i tre docenti discienze motorie unmomento crucialeper l’educazionedelle nuove genera-zioni troppo spessointorpidite da unastanchezza e unademotivazione in-giustificata e dan-nosa sia per il fisicoma soprattutto perla mente.

Salvatore Cuomo

PianuraIl Corriere di

Scuola calcio: il valore di un consorzio!

MAGGIO 20111818

di Alessandro Etzi

N

emmeno a Pasqua si fermano leattività della S.C. Campanile: lascuola è stata impegnata fino a

qualche giorno prima delle feste in nu-merosi stages e provini in cui sono staticoinvolti diversi giovani calciatori. “E‘

stato un mese impegnativo” conferma ilCoordinatore della scuola Gianni Pirone,“abbiamo ricevuto diversi inviti da partedi società professionistiche e naturalmen-te ci siamo fatti in quattro in giro perl‘Italia. Il primo ad essere stato convoca-to è stato Salvatore D‘Alessandro, classe‘96, difensore centrale che ha svolto due

provini, tre giorni allo Spezia e un giornocol Taranto, entrambe società che milita-no in Lega Pro, e presto sapremo i risul-tati. Invece Mattia Di Costanzo, classe‘95, dopo l‘esperienza al Napoli con Pas-quale Iengo, è stato convocato dal Sas-suolo, squadra di Serie B. Salvatore Pol-verino e Kristian Koffi, due ottimi ester-

ni sinistri del ‘96, hanno trascorso quattrogiorni al Taranto, facendo un‘ottima im-pressione. Inoltre, abbiamo ricevuto altreconvocazioni per i nostri calciatori, inparticolare stanno attirando numerose at-tenzioni Di Napoli, Sorrentino e Tallari,ragazzi seri ed ottimi atleti”. La societàha lavorato fino a poco prima delle festi-vità pasquali, occasione in cui ha salutatoi giovani calciatori e le loro famiglie,scambiando gli auguri di buone festività.“Auguri che porgiamo anche agli amici,ai nostri ex allievi e a tutti i lettori che ciseguono” è il saluto del presidente dellasocietà Pasquale Pirone.

di Alessandro Etzi

I

l rendimento altalenanteche la Boys Pianurese haavuto per buona parte della

stagione agonistica fa mangiarele mani perché le ambizioni e iltalento della squadra non sonomai state nascoste, ma è man-cato quel qualcosa in più neces-sario a strappare la promozio-ne. Anche prima delle festivitàpasquali la squadra dell’allena-tore Saggiomo ha prima battutoin casa il Teverola, al terminedi un bel match combattuto evinto per 2-1, ma ha poi persodi misura a casa del Grazzani-se. Sfumato l’obiettivo promo-zione, ormai lotta a due tra ilGiugliano, primo in classifica

con 62 punti, e il Casavatore,secondo a quattro punti di di-stanza, l’obiettivo per la Boys èalmeno riportarsi sul gradinobasso del podio, risultato am-piamente alla portata dellacompagine biancoverde. Negliultimi match non saranno piùaccettati errori, a maggior ra-gione che la formazione è tor-nata ad essere quella standard,dopo che il giudice sportivo ètornato sui propri passi sconfes-sando le copiose squalificheche aveva inferto, influenzandonegativamente il rendimentodei pianuresi. Si deve quindiscendere in campo anche perl’orgoglio e per la maglia, inuna stagione che può regalareancora tante emozioni.

Campanile, un mese di provini

Boys, piu costanza per il vertice

Il Corriere diPianura

Stabili al quinto posto

In giro per l’Italia i nuovi talenti del calcio

F

inita la Regular Sea-son, per il Consor-zio Basket Pianura

comincia il countdown invista dei play-out che at-tendono la squadra di Pie-tro Mangiapia, la quale in-tanto continua a sfornaretalenti, come il giovanepivot Gaetano Spera che,opzionato da un noto col-lege americano, legittimai suoi sogni di NBA (an-che se universitario). “Ilprogetto – ammette Man-giapia – continua ed i ri-sultati si vedono, sempretra luci ed ombre. E la“pecca” principiale alquale stiamo cercando damesi una soluzione restail radicamento del Basket

da Pianura: tutte le parti-te casalinghe si svolgonoal Polifunzionale che,nonostante sia una strut-tura con la “S” maiusco-la, fa parte comunque diSoccavo. Questo fa sì chei ragazzi non sentano lastruttura come qualcosadi appartenente alla loroterra, dove il Basket è di-ventato ormai il secondosport in ordine di impor-tanza, secondo solo alcalcio. La forza del Ba-sket in Italia è soprattuttonelle province, dato chetutte le principali squadreitaliane (Siena, Caserta,Pesaro, Cantù) non sonocapoluoghi di Regione, equesto può aiutare a cre-

scere la Pianura cestisti-ca, che è spesso in contat-to con le diverse cordateche stanno cercando di ri-portare in auge la Napolidel basket.” Il prossimoobiettivo che il Consorziosi pone è quello di affron-tare un campionato nazio-nale, che può senza dub-bio aiutare le giovani pro-messe del quartiere a cre-scere e tentare il grandesalto confrontandosi consquadre nettamente piùforti di quelle presenti inambito regionale e chepotrebbero sancire il defi-nitivo salto di qualità permolti talentuosi ragazzipianuresi.

Salvatore Cuomo

Il prossimo obiettivo del C.B. Pianuraè affrontare un campionato nazionale

Intanto la società continua a sfornare talenti