Presentazione standard di PowerPoint · unisciti alla mia schiava, forse da lei potrò avere...

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Patriarchi post-diluviani --» discende TERACH, padre di ABRAM, quindi

ABRAM, la moglie di ABRAM che si chiamava SARAI. SARAI era sterile e

non aveva figli.

Bella presentazione: viene subito messo in evidenza un problema serio,

certamente non voluto.

(Gen. 12,1-4) Il Signore si rivolge ad ABRAM: “Vattene dalla tua terra, farò

di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome

e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e

in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra”.

Nm 6

24Ti benedica il Signore

e ti custodisca. 25Il Signore faccia risplendere per

te il suo volto

e ti faccia grazia. 26Il Signore rivolga a te il suo volto

e ti conceda pace».

Alla corte del Faraone

(Gen 12,11-13) ABRAM

chiede alla moglie di

passare per sua sorella:

“Io so che tu sei donna di

aspetto avvenente… Dì

dunque che tu sei mia

sorella, perché io sia

trattato bene e io viva”

(Gen 16,1-2) SARAI moglie

di ABRAM, non gli aveva

dato figli. Avendo però una

schiava egiziana chiamata

AGAR, SARAI disse ad

ABRAM. “Ecco il Signore mi

ha impedito di avere prole,

unisciti alla mia schiava,

forse da lei potrò avere

figli”. ABRAM ascoltò

l’invito di SARAI.

(Gen 16,6-7.9-13) ABRAM disse a SARAI: “ Ecco la tua schiava è in mano tua: trattala come ti piace”. SARAI

allora la maltrattò tanto che ella fuggì. La trovò l’angelo del Signore presso una sorgente d’acqua nel deserto. Le disse l’angelo del Signore: “ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa”. Le disse ancora

l’angelo del Signore: “moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla tanto sarà

numerosa. Ecco, sei incinta, partorirai un figlio e lo chiamerai Ismaele, perché il Signore ha udito il tuo

lamento”. AGAR al Signore che le aveva parlato diede questo nome: tu sei il Dio della visione perché diceva:

“non ho forse visto colui che mi vede?”.

* Il cambio del nome e finalmente la promessa a SARA

(Gen 17,5-19) “La mia alleanza è con te. Non ti chiamerai più ABRAM, ma ABRAMO, perché padre di una moltitudine di nazioni. Anche SARAI, tua moglie, si chiamerà SARA. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni e re di popoli nasceranno da lei. SARA tua moglie ti partorirà un figlio e lo chiamerai ISACCO”.

(Gen 17,10-11) “Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te; sia circonciso tra voi ogni maschio…, all’ottavo giorno…”.

“Fra un anno torneremo e a tua moglie, sarà nato un figlio” anche SARA riderà, ma il suo riso sarà valutato in modo diverso.

Il Midrash afferma che, per la prima volta Dio parla, a SARA rimproverandola per il suo riso.

(Gen 20.2) ABRAMO disse di sua moglie: “E’ mia sorella, il re Abimèlech, mandò a prendere SARA (Gen 20.13). E in ogni luogo dove arriveremo dirai: E’ mio fratello”.

E’ un espediente concordato per salvaguardare la posterità di ABRAMO:

“Lei è mia sorella, la figlia di mio padre, ma non la figlia di mia madre e mi appartiene come moglie”.

Dio nella casa di Abimèlech fa chiudere ogni utero.

* (Gen 21,10) Scaccia questa schiava e suo figlio perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco.

Solo l’intervento di Dio renderà meno drammatica questa decisione: “… ma io farò diventare una grande nazione anche il figlio della schiava, perché è tua prole”.

AGAR viene definita “madre degli arabi” poiché da ella discendono tramite il figlio Ismàil, tutti i musulmani, compreso il Profeta Maometto.

Il messaggero di Dio “Muhammad”, poiché così si definisce e non Profeta, fissa i cardini dell’Islam.

Esso poggia su 5 pilastri:

* la fede in un Unico Dio e in Muhammad quale suo Messaggero.

* La preghiera.

* La carità o imposta coranica.

* Il digiuno nel mese di Ramadan.

* Il pellegrinaggio alla città sacra della Mecca (una volta nella vita).

Tutto questo significa “ISLAM”

che troppo spesso viene tradotto

da noi occidentali

semplicisticamente

“sottomissione”. Esso contiene

invece il duplice senso di “PACE”

e di “DONO DI SE’”.

AGAR è comunque

ad un tempo

donna, madre e

progenitrice degli

arabi e simbolo

dell’identità

musulmana.

… DONNA DEI NOSTRI

TEMPI… W LE

DONNE!

UN GRAZIE PARTICOLARE A…