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Editoriale
La Vocedi Brescia
WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO II - DICEMBRE 2011
12n.
Sport. Lo "speciale" dedicato al calcio, ai tifosi e al futuro delle Rondinelle
L'inserto a pag. 11
Iniziative e appuntamenti all'insegna della sobrietà
Un Natale di pace
Religiosità e tradizione nei giorni della riflessione e della gioia
La città accende le luci della speranza e della comprensione
La città che cambia
Report comunale:Brescia e il futuro multiculturale
•• pag. 16
L'evento
Santa BernadetteTributo di fede alla Basilica delle Grazie
•• pag. 7
Brescia, cuore sportivo “Ripartiamo insieme”
I servizia pag.9
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Dio è in pace con noidi + Luciano Monari
Il Bambino che nasce a Betlemme non è solo un evento suggestivo, un ri-chiamo allo stupore che dobbiamo avere di fronte la miracolo della vita o un invi-to a deporre i sentimenti di aggressività che ci sono dentro il nostro cuore. Quel Bambino è la dichiarazione di pace che Dio dà al mondo. Non so se gli uomini siano in pace con Dio, ma, nel Natale, Dio dichiara di essere in pace con gli uomini. Se Dio è in pace con noi allora anche noi possiamo essere in pace con noi stessi, possiamo dire di sì alla vita senza riser-ve e senza risentimenti. Non c'è dubbio che la vita è un dono stupendo, ma non è detto che sia sempre facile da accetta-re. Ci sono nella vita distacchi dolorosi, fallimenti umilianti, fatiche oppressive, obiettivi mancati. Tutte queste cose ci provocano sofferenza e possono alimen-tare in noi risentimento, a volte addirit-tura un rifiuto. Quando avviene ci ripie-ghiamo su noi stessi come un animale ferito e facciamo fatica ad interessarci davvero degli altri, a donare affetto, fac-ciamo fatica a gioire con chi gioisce e a piangere con chi piange. Ma se Dio è in pace con noi, anche noi possiamo fare pace con noi stessi e con la vita. La pos-siamo accettare di cuore gustandone gli aspetti positivi e portando il peso di quelli negativi senza troppa angoscia; più ancora, la pace che Dio ci offre in Gesù Bambino ci permette di vivere in pace con gli altri, di dire noi agli altri "pace", cioè di non rimanere bloccati dalla pau-ra e dal sospetto per il male che gli altri potrebbero farci, di non sentirci feriti in eterno per il male che qualcuno di fatto ci ha recato, di divenire capaci di rischiare la fiducia, il dialogo, l'ascolto e l'amicizia. Per questo Dio ci ha creati: l'uomo trova se stesso solo quando può guardare in faccia un altro senza aggressività, senza doppi fini, senza volere sedurre o vincere o possedere, ma piuttosto comprendere e amare con un animo umile e ricono-scente. Ecco perché che Dio sia in pace con noi conta e rende bella la nostra vita.
Scontri diretti per la salvezza, incubo playout da sfatare, alta tensioneGennaio sarà il mese decisivo per le sorti del campionato biancazzurro
Primo piano
2 La Voce di Bresciadicembre 2011
Sito:www.lavocedelpopolo.it
La città che cambia. Incontro di approfondimento sulle potenzialità del Piano per il Governo del Territorio
Pgt e “social housing”: confronto e idee all’Ordine degli Ingegneridi Emanuele Salvi
"Nel 2020, tra poco, il 60 per cento della popolazione mondiale vivrà nel-le città (contro il 51 per cento odier-no), e questo 60 per cento occuperà il 2 per cento della superficie terre-stre. Dobbiamo quindi tener conto delle città future collocandole in un sistema che pensi ai flussi, alla città come motore dello sviluppo, alla so-stenibilità della dimensione delle città antiche, alla densità". Così il profes-sor Francesco Karrer, motiva alcune scelte del Pgt, il Piano di Governo del Territorio della città, che viene illu-strato insieme all'assessore comunale alla Gestione del Territorio Paola Vi-lardi e all'architetto Gianpiero Ribol-la, al pubblico, riunito per l'occasio-ne nel corso dell'incontro organizzato dall'Ordine degli Ingegneri di Brescia. Una rapida introduzione del presiden-te dell'Ordine, ing. Marco Belardi, è il prologo ad una disamina attenta. Se migliorare la socialità, la sicurezza e non solo è una costante, ai cittadini ed ai professionisti, rimane il tempo per ulteriori osservazioni, da tenere in attenta considerazione, dicono i rela-
tori. "Questo Pgt porta una rivoluzio-ne culturale - è stato l'esordio di Pa-ola Vilardi -. E' uno strumento nuovo e difficile, un documento che indica il futuro della città e che per questo motivo va analizzato con attenzione. Vorrei ricordare che il metodo è stato corretto e che l'Ordine degli Ingegne-ri è stato tra i pochissimi che, con la V.a.s. (Valutazione Ambientale Strate-
gica) ha portato apporti collaborativi. Apporti che sono stati tenuti in seria considerazione". Se ci sono stati er-rori, ha continuato l'assessore Vilardi, "si è trattato di errori formali, banali, ma che risolveremo". (Il termine ul-timo, lo ricordiamo, è il 20 dicembre per proporre osservazioni al Pgt). "Il Pgt che verrà sarà nel segno del mi-glioramento pieno. Ritengo che il con-
fronto sia importante e che in questo senso l'amministrazione comunale abbia iniziato una strada". "Il Pgt di Brescia - ha sottolineato il professor Karrer - cerca di introdurre una nuova dimensione europea, anticipandola". Perchè l'attenzione dell'Unione sa-rà rivolta anche alla regolazione del mercato, nel futuro prossimo, anche per quanto riguarda i diritti a costrui-re. "Non dimentichiamo che l'Unione, in tema di politiche urbane, ha censu-rato il piano territoriale di Valencia e non è stata tenera con l'Olanda. Sono aspetti dei quali dobbiamo tener con-to - ha sottolineato il professor Karrer - ponendo tra gli obiettivi il miglio-rare le capacità attrattive della città, con l'apertura all'integrazione territo-riale, perchè è necessario ragionare su distanze e demografia: se la città cresce demograficamente significa che i cittadini vivono bene". Crescere, "densificare", tenendo conto della pe-donalizzazione, dell'ecologia, delle ca-pacità di sviluppo e dei rischi naturali. Il tutto dando valore al preesistente, a quegli elementi di qualità diffusa che sono spie del processo di riquali-ficazione. Alla ricerca di un equlibrio tra previsioni di fabbisogno e analisi della domanda: "E' il social housing".
La città che cambia. Il Pgt e la riscoperta della centralità di Brescia, attraverso recupero e riqualificazione
Ribolla: “Lo sviluppo deve essere coerente e sostenibile”Molteplici sono gli aspetti emersi
durante l'incontro dedicato al Pgt in via Cefalonia, "Lo sviluppo e la cresci-ta della città - ha spiegato l'architetto Gianpiero Ribolla -, devono essere coerenti, sostenibili. Tenere conto di quali siano le criticità del territorio". In questo contesto vanno individuati obiettivi e strategie. "L'obiettivo è il recupero della centrali-tà della città, valutando i diversi aspet-ti dell'area metropolitana e gli aspetti demografici". I problemi non manca-no, nell'ultimo ventennio si sono persi abitanti, sono cambiati gli assetti della popolazione, le potenzialità socioeco-
nomiche. Insomma, le difficoltà ci so-no e, inoltre, gli abitanti si sono sposta-ti nell'hinterland. "Sono realtà con le quali confrontarsi, guardando al recu-pero delle aree, alla preservazione de-gli spazi aperti e liberi - ha proseguito Ribolla -, anzi, a 'metterli in rete', evi-denziando una 'trama verde' a valen-za ecologica". Se i propositi sono alla base dello studio, altrettanto interes-santi sono gli obiettivi, come ha spie-gato lo stesso architetto: "Dobbiamo tutelare la città costruita e trasformare le aree degradate". La densificazione è possibile lungo l'asse del metrobus (ad esempio in corrispondenza delle
Il Piano di governo del territorio (Pgt) è un nuovo strumento urbanistico introdotto in Lombardia dalla legge regionale lombarda n.12 dell'11 mar-zo 2005. Il Pgt definisce uno scenario territoriale condiviso dalla comuni-tà, la quale, anche attraverso i suoi attori locali pubblici e privati, diviene essa stessa attuatrice, determina conseguentemente adeguate politiche di intervento per le varie funzioni, verifica la sostenibilità ambientale e la co-erenza paesaggistica delle previsioni di sviluppo, dimostra la compatibili-tà delle politiche di intervento individuate relazionandole al quadro delle risorse economiche attivabili.
Cos'è il nuovo strumento urbanistico
stazioni). "E le aree si accompagnano alla riqualificazione". Uno dei passag-gi non trascurabili è l'identificazione dei servizi di eccellenza per il recupe-ro della città: "Ad esempio il Campus universitario nella ex caserma Ran-daccio, l'Urban Center, il progetto del Parco dello Sport". E ancora, emerge dalla riunione, l'attenzione alla Citta-della Socio Sanitaria in corrisponden-za della stazione del metrobus pensata all'altezza della Poliambulanza. Sono progetti che trovano spazio se collegati ad aspetti come la viabilità, la mobilità su ruote, "dobbiamo miglio-rare l'accessibilità alla città, riqualifi-
cando gli assi portanti e tra i possibili ci sono via Valle Camonica, via Milano, via Rose, via Duca degli Abruzzi (con relativa stazione del metrobus), o an-cora via Orzinuovi o via Dalmazia". Dalle strade alle ferrovie il passo è breve e punta alla valorizzazione del-le ferrovie "minori", dei parcheggi scambiatori". L'elenco sarebbe lunghissimo, con-clude il professor Francesco Karrer, "ricordate che regolare il rapporto tra residenza e lavoro significa governare il territorio, noi scommettiamo sulla stabilizzazione della popolazione, ma esistono congiunture imprevedibili".
L'incontro all'0rdine degli Ingegneri per parlare di Pgt
La città che cambia. Per il capogruppo del Pd in Loggia, "giudizio negativo sia sul metodo, sia sul merito"
Del Bono: “Non siamo d’accordo, il Pgt non coinvolge i cittadini”
"Noi non siamo affatto d'accordo e bocciamo questo Pgt che arriva senza il giusto coinvolgimento della città e delle parti sociali". Emilio Del Bono, capogruppo del Par-tito Democratico in Loggia punta l'in-dice sul Piano per il Governo del Terri-torio che, "a nostro avviso, è negativo, sia sul piano del metodo, sia sul piano del merito. Parlo di metodo - continua Emilio Del Bono -, perchè a questo Pgt siamo arrivati, a nostro avviso, senza un concreto coinvolgimento della città e delle parti sociali. La dimostrazione sta nel fatto che più se ne approfon-discono e scoprono i contenuti, più si reagisce. Ripeto, non c'è stato coinvol-gimento, e la prova arriva dalle tante reazioni delle varie realtà, come il Col-legio costruttori". “Dicono verde, scrivono cemento” è il tema della recente campagna del Pd, che non ha mezze misure nel prosegui-re la sua analisi dei contenuti del Pgt: "Purtroppo questo è un piano negativo anche nel merito - continua Emilio Del Bono -, perchè c'è troppa edificazio-ne, non richiesta, a nostro avviso, dal
3La Voce di Bresciadicembre 2011
E-mail:bresciavocemedia.it
mercato e inoltre ci si basa sul presup-posto di una tesi opinabile legata alla ricerca dell'aumento di popolazione". Un giudizio che ritorna nuovamente sull'aspetto sociale: "Lo dico da tem-po. C'è poca attenzione al sociale - dice Del Bono -, e un consumo enorme di
La città che cambia. La procedura di Valutazione Ambientale Strategica sotto la lente degli ingegneri
Un innovativo terreno di analisi è stata la V.a.s., la valutazione am-bientale strategica, come sottolinea in una seconda riunione nella sede dell'Ordine degli Ingegneri, il 1° di-cembre scorso, l'assessore comuna-le all'Urbanistica e alla Gestione del Territorio, Paola Vilardi: "L'Ordine degli Ingegneri è uno dei pochi ordini professionali che ha contribuito. Per realizzare la V.a.s. del Pgt di Brescia, che consente di valutare le criticità e i limiti di sostenibilità del sistema, la politica ha investito al proprio inter-no, grazie all'apporto del settore eco-logia del Comune. La procedura V.a.s.
per noi è stata una opportunità ed è stata presa molto seriamente. Un se-gnale di partecipazione vera è proprio la V.a.s., quando si affronta uno stru-mento come il Pgt". In che senso? "La V.a.s. ci indica un quadro di come po-trà essere la città. Ci ha detto: se vo-glio edificare lì, che cosa succede? E così è stato per tutti gli ambiti strate-gici. La V.a.s. ci ha indicato le critici-tà e in alcuni ambiti abbiamo tolto le criticità, ed ora siamo nella fase che va dall'adozione all'approvazione: il 20 dicembre scade il termine per le osservazioni. Ma una nuova conferen-za V.a.s. sarà fatta prima dell'approva-
Capretti: “La V.a.s., momento di relazione e confronto”
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"Qualità della vita nelle province italiane": è la classifica che il quotidia-no Il Sole 24 Ore periodicamente aggiorna, sulla base di indicatori specifi-ci, verificando lo stato dell'arte nelle città italiane. Se Bologna rimane ben salda al primo posto, Brescia guadagna posizioni e si colloca al 32° posto, 12 posti in più rispetto all'ultima valutazione di un anno fa. Nella parti-colare categoria "Tempo libero", rimane regina incontrastata, per il terzo anno consecutivo, Rimini, mantenendo alta la bandiera, anche per la ma-croarea "Affari e lavoro", dell'Emilia Romagna, dove proprio Ravenna e Reggio Emilia viaggiano forte, mantenendo posizioni di vertice.
Qualità della vita, Brescia migliora
zione, per valutare quali saranno le osservazioni dei cittadini. E' la prima volta per Brescia". Sistema territoria-le, ambientale, sociale, temi che della valutazione ambientale strategica so-no parte integrante, come conferma-no l’ing. Giuseppe Magro, esperto nel settore della Valutazione Ambientale Avanzata e spiega l'ing. Angelantonio Capretti, responsabile del Settore Am-biente Ecologia – Autorità Competen-te V.a.s. del Comune: "Brescia e il suo clima, le sue criticità, generano ap-prensione, difficoltà nei rapporti con la cittadinanza. Ecco perché la V.a.s. serve al confronto. E' un momento
di relazione che consente il flusso di informazioni tra cittadini e autorità. Tanti sono gli indicatori che rientra-no in questo strumento, ad esempio il rumore, l'inquinamento elettromagne-tico, il consumo di suolo, la distanza da aree con suolo inquinato. Il nostro obiettivo è stato inserire, per la prima volta, nel giudizio su ambiti urbanisti-ci grandezze che prima non c'erano". "Se il Pgt sarà migliorato con l'appor-to delle osservazioni, sarà un bene. Abbiamo l'ambizione di riportare la città - conclude Paola Vilardi - a un certo numero di abitanti. Ma questo richiede tempo".
suolo agricolo, un 10 per cento di su-perficie agraria utile viene meno. E poi c'è il contesto commerciale. Trecento-mila metri quadrati di commerciale, parlo di tutte le dimensioni oltre ad un raddoppio della grande distribuzione". Un tema "caldo", sul quale "l'opposizio-
ne in Loggia si presenta e si presenterà compatta, insieme alle parti sociali. E non solo". Cioè? "Ci stiamo muovendo nei vari quartieri, per rendere noto nel corso degli incontri con i cittadini, nel corso di una serie di riunioni, quanto sta accadendo e quali potranno essere gli effetti futuri. E quando spieghiamo alla gente, ai bresciani, i fatti, abbiamo molte reazioni negative". Di rimando voi cosa proponete? "Ribadiamo che serve un aumento della qualità urbana, del verde, per il contesto di una città che era già stata definita satura di co-struzioni. Purtroppo questa è la terza città europea, secondo i dati che ho appreso, per inquinamento. Di fronte a questi aspetti, alle necessità contin-genti, noi dobbiamo ragionare in ter-mini di riqualificazione, pensare che le superfici agrarie non si toccano, ed inoltre non intaccare altro verde, ma incentivare il patrimonio esistente, valorizzarlo. Anche in chiave di rivi-sitazione ediizia, anche passando per una ricerca della qualità energetica e antisismica". Come vi muoverete, nel futuro prossimo?"Proporremo ovviamente i nostri emendamenti e sosterremo le giuste osservazioni che arrivano dalla società civile. E non solo".
di Roberto Barucco
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La parolaai lettori
LLETTERE
IL PEGGIO DI...
La sicurezza al Rigamonti"Per fortuna si è deciso di intervenire - diceva
Maurizio Marinelli - e finalmente ammorbidire le strutture di sicurezza del vecchio Rigamonti,
come del resto sostenevo da tanti anni". Lo stadio di casa, obsoleto per molti aspetti,
non mancava di filo spinato, "arpioni" antintrusione, cancellate da "polveriera
militare". Insomma, pollice verso per le misure di "protezione" del Rigamonti, superate dalla
tecnologia. "La sola che conti - ribatte Marinelli - con telecamere e sistemi avanzati, a ricalcare il modello anglosassone. Ora daremo un taglio al
passato". Un bene, senza dubbio. Dopo filo spinato e spuntoni non sarebbe male un ritocco anche a tribune, curve e gradinate,
nello sforzo di superare il gap che rende il Rigamonti uno degli stadi più brutti d'Italia.
IL MEGLIO DI...
Il restauro del Coro ligneo Il Duomo Vecchio ritrova un pezzo storico, importante, finalmente "riconsegnato" alla città. Si sono infatti da poco conclusi i lavori di restauro, iniziati nel 2010. Il recupero del coro ligneo, promosso dall'assessorato ai Lavori Pubblici del Comune ed affidato all'architetto Paola Faroni consentirà di conservare l'integrità del pezzo anche in futuro. Sono stati utilizzati legni della stessa essenza degli originali. Ora monsignor Federico Pellegrini, direttore Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Brescia guarda a una serie concerti di musica sacra per vivere appieno questa ritrovata realtà.
Il fantasma dei Natali passati
Il fantasma dei Natali passati for-se è più lontano, ora che gli uomini di buona volontà nel nostro Paese si sono uniti per il bene comune. In questo mese di dicembre si conclu-de un ciclo della politica e un modo di pensare la politica. Forse, final-mente, se ne apre uno nuovo, capa-ce di sradicare abitudini e conven-zioni. Penso che l'attuale momen-to storico, il passaggio di consegne, avvenuto secondo una schema im-previsto e veloce, che prescinde dal voto eppure è sorretto, almeno per buone intenzioni, da tutti, sia signi-ficativo di una nazione che cambia ed evolve. Potremo davvero defini-re una cesura con il passato questo nuovo assetto del potere in Italia? Non sta certo a me giudicare, ma è altrettanto certo che stiamo attra-versando un momento storico capa-ce di coinvolgere il futuro non so-lo nostro, immediato, ma dei nostri figli. Non è considerazione retorica, ma servirà soprattutto che nel nuo-vo Governo si pensi con l'ottica de-gli statisti e non dei politici. E' un punto di partenza. Sono certo che i risultati non mancheranno, soprat-tutto se il bene comune, mi ripeto, sarà il riferimento costante. Tecnici, sia ministri sia sottosegretari, sor-retti da un Parlamento ben felice di farlo, tranne alcuni casi. Situazione anomala, se vogliamo, atipica, che mi porta, come tante altre persone, a una riflessione nuova, quasi una provocazione: ma serve davvero, a questo punto, la politica?
Lettera firmata
Da Mezzocorona un appello ai bresciani
Egr. direttore, scrivo alla Vostra redazione su in-dicazione del mio parroco (don Va-lentini, di Mezzocorona, Trento) per chiedere un favore. Sto svolgen-
E-mail:bresciavocemedia.it
do una ricerca in campo storico per un Istituto di Ricerca Storico in vi-sta dell'allestimento di una mostra sul tema del lavoro coatto svolto dai cosiddetti Imi (Internati milita-ri italiani) nei campi lavoro tedeschi durante la Seconda Guerra Mondia-le. In particolar modo sto cercando ex-internati militari ancora viven-ti, quindi persone di età compresa tra gli 80 e i 95 anni circa, per pote-re effettuare delle interviste e rac-cogliere le loro memorie e testimo-nianze. Uno dei modi migliori per raggiungere la popolazione locale è pubblicare degli annunci di ricerca-persone sui settimanali delle dioce-siche hanno una diffusione capillare in Italia. Per questo motivo mi per-metto di chiedere gentilmente la vostra collaborazione. Sarei molto grata se poteste aiutarmi in questo lavoro di recupero e conservazio-ne della memoria storica di vicende tutt'ora poco conosciute alla storio-grafia, alla popolazione e ai giova-ni. Grazie.
Federica Dalla Pria
Giornali della Comunità
S.Afra e Santa Maria in Calchera prepa-rano la celebrazione del Santo Natale, così come è ricordato da don Nino nel suo editoriale, che apre il numero di di-cembre del giornale della comunità. In-vito alla pace e alla riflessione, a rende-re questa terra una casa accogliente per tutti, santificata dalla presenza di Gesù.
Radio Voce
fm 88.3 88.5Brescia e Provincia
5La Voce di Bresciadicembre 2011
Spazio all'informazione nazionale ogni ora e a quella locale con 6 edizioni gior-naliere dal lunedì al venerdì. Intratteni-mento dalle 10.30 alle 13 con il conteni-tore “Voce Mattina”, al pomeriggio la comicità dei “Belli Dentro”. Ampio spa-zio allo sport: dalle 14 alle 15 il calcio con “100% Brescia”, mentre la domeni-ca le radiocronache del Basket Brescia.
BRES
CIA
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Controllo buste paga, malattia, infortunio.
Conteggio del trattamento di fine rapporto (TFR).
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7La Voce di Bresciadicembre 2011
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La preghiera e la gioiaSono stati momenti di profonda riflessione, preghiera e gioia dell'anima quelli vissuti dai tantissimi bresciani che hanno accolto con devozione nella Basilica delle Grazie le reliquie di Santa Bernadette. La fotogallery che vi proponiamo in questa pagina ritrae i numerosi fedeli che hanno partecipato alla Santa Messa del 22 novembre scorso ed alcuni momenti della funzione. Nella fotografia qui in alto i sacerdoti (mons. Franco Bertoni, don Claudio Zanardini, mons. Cesare Polvara, e mons. Mario Piccinelli) che hanno concelebrato con il Vescovo emerito di Brescia, mons. Giulio Sanguineti.
L'evento. Le reliquie di Bernadette Soubirous nel santuario mariano delle Grazie, accolte dai fedeli bresciani
Santa Bernadette, tributo di fedeL'Unitalsi lombarda ha celebrato così i novant'anni della sua fondazione e del suo impegno socialeLa Santa di Lourdes venne canonizzata l'8 dicembre del 1993, la Madonna le era apparsa diciotto volte
Costume e società. Si accendono le luci sulle festività dei bresciani e sui molteplici appuntamenti del mese
Brescia si prepara a vivere il Santo Natale con una serie di eventi e ap-puntamenti, all'insegna della sobrie-tà, ma ben articolati. Dalla pista di ghiaccio in Piazza Paolo VI alla "Not-te Bianca… aspettando Santa Lucia", di sabato 10 dicembre, dedicata ai bambini. Una notte con tanti appun-tamenti, come il Galà sul Ghiaccio, il Brescia Lights Show e il concerto gratuito di Matteo Beccucci, vincitore della seconda edizione di "X-Factor ". Insomma, Brescia cercherà di essere, nonostante la crisi, commentava l'as-sessore al marketing urbano, Mauri-zio Margaroli, all'altezza della situa-zione. Non mancheranno nemmeno gli alberi di Natale e le luci. Fra le iniziative c'è la mostra sulla Natività nella biblioteca Queriniana e la pre-sentazione il 17 dicembre al Ridotto del Grandedel libro "La vera Storia di Babbo Natale", consueto e suggestivo l'appuntamento con la rassegna "Na-
tale nelle Pievi" e tanta musica con il Festival "I cerchi nel legno". Omaggio particolare anche la mostra dedicata allo storico sindaco Bruno Boni.Luci e iniziative, dunque, come ci ri-cordano, ad esempio e tra i tanti pre-sentati, i 92 eventi della Circoscrizio-ne Centro guidata da Flavio Bonardi: "A noi piace pensare alla Circoscrizio-
ne dove si possono ancora incontra-re storie, emozioni, pensieri e piccole gioie". In cartellone ci sono spettaco-li di strada, musica e l'incontro con Babbo Natale. "Questa scelta - dice Bonardi - è il frutto di una volontà chiara che punta a creare importanti punti di riferimento dal punto di vi-sta culturale e sociale per tutti i nostri
di Ivan Minelli
Natale all’insegna della sobrietàconcittadini e per coloro che vivono il centro storico". Vi saranno Concerti di natale, nelle Chiese della Circoscri-zione e all’Auditorium San Barnaba, rassegne cinatografiche, momenti di aggregazione per adulti e anziani ed iniziative di teatro, con allestimenti, animazioni per bambini, babbi natale, presepi, concerti, tombolate, spetta-coli di burattini, tornei e si conclude-rà il tutto il 10 febbraio 2012 con una rassegna di cinema. Il ringraziamento della "Centro" va agli Assessorati co-munali, in modo particolare all’Asses-sorato al Centro Storico, al Movimen-to Cristiano Lavoratori di Brescia, al Nuovo Cinema Eden, al Consorzio Brescia Centro e all’Associazione Culturale S.r.., al Comitato Quartie-re Sicuro, a Brescia In, a Ubi Banco di Brescia, alla Fondazione Cab, alla Sto, alla Centrale del Latte e al Con-sorzio Brescia Centro per la collabo-razione e per il sostegno economico al “Natale alla Circoscrizione Centro”. Tutto il calendario delle iniziative è visitabile sul sito della Circoscrizio-ne Centro: www.comune.brescia.it/CircoscrizioneCentro.
Dentro le mura
9La Voce di Bresciadicembre 2011
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Un 31 dicembre con la Marcia nazionale per la pace, 44esima edizione. Do-po l'accoglienza nel parcheggio dell'Iveco, preghiera ecumenica presiedu-ta da Mons. Giancarlo Bregantini, presidente della Commissione Episcopa-le per i problemi sociali. Tra le testimonianze Alfredo Bazoli, presidente di Mine Action Italy e Zeggai Nighisti, coordinatrice regionale dell'Asso-ciazione donne eritree. La marcia partirà alle 18.30 e toccherà la basilica dei Santi Faustino e Giovita, Piazza Loggia e le carceri di Canton Mombel-lo per concludersi nella Collegiata dei Santi Nazaro e Celso, con la celebra-zione eucaristica presieduta dal Vescovo di Brescia, Mons. Luciano Monari.
31 dicembre con la Marcia per la Pace
Flavio Bonardi
ISTITUTO SANTA MARIA DI NAZARETH
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L'associazione. Come Patch Adams, i medici e gli amici del "Dutur Kaos" hanno la missione della bontà
Piccoli malati: terapia del sorrisodi Laura di Palma
Fuori le muraEnpa Brescia: "Un amico non si compra"Le vacanze di Natale sono alle porte ed è già iniziata la corsa ai i regali, per ami-ci, familiari e persone care. E spesso, anche se non sempre, fra i regali desiderati o presi in considerazione c'è un animale domestico, da acquistare in negozio o in allevamento. Ma è una scelta giusta, acquistare un animale quando miglia-ia di cani, gatti sono ospitati in strutture pubbliche e private, senza godere di alcun clamore mediatico in attesa di qualche persona che li adotti? Proprio per questo il mese di dicembre sarà caratterizzato da una nuova campagna ENPA Brescia: “Non comprare un amico, adottalo!” destinata a sensibilizzare i citta-dini per il regalo più bello: l'adozione in un rifugio e l'arrivo in una vera casa.
10 La Voce di Bresciadicembre 2011
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Al gran completo i medici e gli amici del "Dutur Kaos" prima di entrare in corsia.
"La nostra missione è quella di portare un sorriso ai bambini ricove-rati nei reparti pediatrici dell’Ospeda-le Civile di Brescia, dove siamo pre-senti, a turno, ogni domenica dell’an-no, nel pomeriggio”. Chi parla è Fabio Bicelli, in arte Dottor Ciuchino, uno dei membri storici dell’associazione di volontariato Dutur Kaos. L’Asso-ciazione Dutur Kaos nasce a Brescia nel maggio 2002 dall’idea di un grup-po di giovani che avevano partecipa-to ad un corso di formazione tenuto da alcuni “medici” clown operativi presso l’Ospedale delle Molinette di Torino. Oggi i Dutur Kaos sono un’as-sociazione parificata Onlus che opera gratuitamente ed esclusivamente sul territorio bresciano, affiancando alla pratica della clownterapia in ospe-dale, l’animazione di varie feste e la collaborazione didattica con le scuo-le; tutto ciò nello spirito del volonta-rio che segue uno specifico statuto e con un pizzico di orgoglio bresciano.
La moderna clownterapia nasce ne-gli anni ’70 dall’idea del medico sta-tunitense Hunter Patch Adams, da sempre convinto che risata e sorri-so portassero enormi benefici. Dopo aver intrapreso degli studi specifici, Patch Adams iniziò quindi a visitare
i suoi pazienti travestito da clown, osservando personalmente i benefi-ci di questa tecnica innovativa. “Oggi chi pratica la clownterapia non è ne-cessariamente medico. Per diventare uno di noi è necessario partecipare ad un corso di formazione di due mesi
che la nostra associazione organizza ogni anno e al termine del quale ogni aspirante clown riceve il proprio tes-serino personale e, con esso, la reale possibilità di accedere all’ospedale. Passare dalla vita quotidiana a que-sta esperienza non sempre è facile ma ognuno di noi ha un clown dentro in grado di uscire a piccoli passi, gra-zie al feeling che si crea con i giovani pazienti.” “Prima del turno in ospe-dale, ci si deve preparare”, ci ha det-to il dottor Saetta, al secolo Cristian Piccioli; “i nostri problemi personali, devono restare fuori, perché il nostro compito nei confronti dei bambini prenda il sopravvento. Veder sorri-dere un bambino malato e sapere di esser riuscito a strappargli quel sor-riso è un grande arricchimento” ha concluso poi Cristian. “Non sempre è facile stare a contatto con bambini sofferenti”, conferma ancora Fabio; “per questo operiamo almeno in due così da fornirci l’un l’altro supporto psicologico. Comunque, sollevare la sofferenza dei piccoli e dei loro fami-gliari è una gioia che ti cambia dav-vero la vita”.
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È vero, ci avviciniamo al Na-tale e bisognerebbe essere tutti più buoni. Ma come fai a non ar-rabbiarti con questo Brescia che continua a pugnalarti alle spalle? “Fuori gli attributi”, intonano i ra-gazzi della Nord.Altrimenti il fati-dico panettone anche per questo Natale qualcuno potrebbe arrivare a non mangiarlo. Lo scorso anno toccò ad un altro Beppe (Iachini, ndr) sostituito in fretta e furia da Beretta per poi essere richiamato. Sappiamo tutti come è andata a fi-nire: finché si retrocede dalla serie A alla B passi pure, ma nell’anno del Centenario rischiare anche la C (pardon, la Lega Pro 1 con il relati-
Serie B. Rondinelle senza vittorie dal 24 settembre: 2-0 al Cittadella
Caro Brescia ti scrivo: così non “C” siamo!
vo fallimento calcistico e societa-rio) mi sembra veramente troppo. Nessuno mette in dubbio l’impegno di questi ragazzi e l’attaccamento a mister Scienza, ma cara società adesso mettici del tuo. Basta par-lare di mercato in uscita, piuttosto pensiamo a quello in entrata. Per-ché se la sessione invernale è sta-ta ribattizzata “di riparazione”, un motivo ci sarà, no? E che riparazio-ne sia, possibilmente cancellando gli errori di questa estate facendo anche un po’ di sano “mea culpa” e lasciando pieni poteri al diret-tore sportivo Iaconi. Perché insi-stere su una linea (in questo caso “avanti solamente con i giovani”) e
riconoscerne il parziale fallimento sarebbe già un ottimo punto di ri-partenza. I reintegri di Martinez e Cordova hanno già sbugiardato – in parte – il progetto iniziale. Ades-so bisogna solo dare continuità al cambio di rotta: la squadra torni a vincere, perché 12 giornate di asti-nenza sono davvero troppe, la so-cietà – però – spalanchi gli occhi. È vero, i problemi economici non consentono di aprire troppo il por-tafoglio. Ma la vera sopravvivenza è – innanzitutto – restare in B. Il 2 gennaio è vicino, e allora buona spesa caro presidente Corioni e che un pizzico di fortuna torni ad assisterci. (mario ricci)
in onda su
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L'INTERVISTAa Gino Corioni
H o s e m p r e sostenuto che si cambia un a l l e n a t o r e quando non ha più la situa-zione in ma-no. Qui mi pa-re che i ragaz-zi siano tutti con Scienza. Non è mai stato in dubbio. Siamo convinti che abbia alternative di gioco. Dobbiamo solo cercare soluzioni per inver-tire la rotta; una di queste non è certo cambiare il mister. E comun-que ricordiamoci che siamo partiti per salvarci, non siamo ne illusi ne delusi. È chiaro che un giocatore di vent’anni possa essere stato disturbato dalle continue voci di mercato soprattutto se si parla di club come Juventus, Real Madrid, Barcellona, Sporting Lisbona. Stia-mo valutando, sia Salamon che Leali però finiranno il campiona-to con noi e spero di non doverli svendere come al solito. È ovvio che a gennaio dovremo interveni-re, fare qualcosa di più sia in en-trata che in uscita. Ci servono la davanti una o due punte. Al di la di questo, guardiamo al presente: l’unica cosa della quale abbiamo bisogno è ricominciare a vincere. Capisco anche la contestazione dei tifosi: mi invitano a mettermi da parte? Vorrei ricordare che è da vent’anni che sto chiedendo a imprenditori di darmi una mano. Con me o senza di me, ma nessu-no si fa vivo. Intanto pensiamo a venir fuoti da questo stato di co-ma che solo una vittoria può in-terrompere. (m.t.)
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12 La Voce di Bresciadicembre 2011
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Assieme a capitan Zambelli, so-no i due bresciani doc della squa-dra. Il primo da Gavardo, Fabri-zio Paghera dalla più vicina Ron-cadelle.Utilizzato con il contagocce, paga l’affollamento a centrocampo ma non si perde d’animo e analizza con il solito sorrido sulle labbra il momento difficile. “I tifosi hanno sempre dimostrato, anche conte-stando, che tengono a questa ma-glia e noi dobbiamo ripagarli sul campo”. Fino a qualche anno fa se-guiva il Brescia in curva, dall’altra parte dalla barricata. Inutile dire che la crisi la sente doppiamente. “È normale, dal campo me la porto a casa visto che quando giro in pae-
se e incontro i tifosi non si parla di altro. Ora, però, poche parole: ser-vono i fatti. Solo così ne usciremo”.Vorrebbe dare di più alla sua squa-dra ma per Paghera c’è solo la pan-china. “Dispiace non poter dare il mio contributo in campo. Chi sta giocando, però, se lo merita. In questo momento non conta chi gioca e chi non. Bisogna vincere e sarò contento ugualmente se que-sto accadrà”.Anche se Scienza in questo momen-to non lo considera, Paghera non nutre nessun rancore, anzi. “Uma-namente il mister ci ha conquistato tutti. Ora tocca a noi fargli capire che siamo con lui ottenendo risul-tati in campo”. (ma.ric)
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BRESCIA
BARI19a giornata di andata
domenica 11 dicembre
ore 12,30 Così al Rigamonti:Partite giocate in serie B: 25 Vittorie Brescia: 9 Pareggi: 13 Vittorie Bari: 3 Gol Brescia: 35Gol Bari: 20
Rondinelle a secco di vittorie da 12 giornate, ospiti da 5. Il Brescia non vince in casa dal 24 settembre (2-0 contro il Citta-della) mentre i pugliesi si con-fermano squadra da trasferta avendo collezionato 4 succes-si su 6 lontano dal San Nicola.
20a giornata di andata
LIVORNO - BRESCIA
venerdì 16 dicembre ore 20,45
1a giornata di ritorno
VICENZA - BRESCIA
sabato 14 gennaio ore 15
21a giornata di andata
BRESCIA - CROTONEvenerdì 6 gennaio ore 15
Si chiama Charlie ed è il tifoso “dog” del Brescia. Al guinzaglio del padrone Daniele, spesso si aggira dalle parti del Riga-monti per l’immancabile passeggiatina quotidiana. Essendo arrivato l’inverno, per ripararsi dal freddo ha deciso di indossare una mantella rigorosamente biancoazzurra. Invia anche tu la foto più simpatica e di-vertente all’indirizzo mail brescia@vocemedia.it mettendo nome e co-gnome e una breve didascalia. La pubblicheremo nel prossimo numero.
L'agenda del Brescia
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14 La Voce di Bresciadicembre 2011
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Da poco più di un ano in città è nato un nuovo Brescia Club. Si chiama “Ossessione Biancoazzur-ra”, quasi a sottolineare ancora di più il legale tra la fede (ovviamen-te calcistica) e il club di via Bazo-li. Come il sangue che scorre nelle vene: è questo lo spirito che anima la sede ubicata all’interno del Bar Friends di via Corsica 187. Nato dalla passione di cinque assidui tifosi, ha preso vita in poco tem-po sull’onda della promozione in serie A della scorsa stagione. “Lo avremmo costituito anche se fossi-mo stati in B – precisa il presiden-te Mauro Galbiato – era da tempo che volevamo dar vita ad un nuovo gruppo cittadino. La promozione nel massimo campionato ci ha dato la spinta ulteriore. Poi sapete tutti come è andata a finire sul campo ma non importa”. Il bruciore per la
Speciale tifosi. Iniziativa di solidarietà del Brescia Club di via Corsica 187 in favore dei bambini del Civile
Ossessione Biancoazzurra in città
retrocessione immediata è ancora vivo e si respira anche nelle quat-tro mura del bar ma non perdersi d’animo è la parola d’ordine. Quale miglior medicina per superare un momento “calcisticamente” diffici-le se non far del bene a qualcuno? Detto, fatto. Da fine novembre tut-ti i tesserati, quasi un centinaio, si sono rimboccati le maniche pren-dendo contatto con il reparto di Neonatologia dell’Ospedale Civile dando vita ad un’iniziativa rivolta ai bambini che stanno per nasce-re. Una raccolta fondi destinata al loro reparto. “Chiediamo a tutti e non solo ai nostri tesserati – spie-ga il presidente Mauro Galbiato – di aiutarci durante questo per-corso perché crediamo sia giusto apprezzare il valore della vita. Ma altrettanto importante aiutare chi ancora deve iniziare a vivere. Pro-
prio per questo motivo abbiamo scelto di devolvere il ricavato al reparto che si occupa prevalente-mente di disturbi e malattie relative ai nascituri. Noi siamo un piccolo gruppo ma ce la metteremo tutta per portare avanti e promuovere il più possibile questa iniziativa che ci vede realmente coinvolti in pri-ma linea”. A tal proposito sarà pos-sibile, tra un caffè e un aperitivo, lasciare un’offerta libera nelle ap-posite cassette. “Quello che chie-diamo – conclude Mauro Galbiato, patron dell’ Brescia Club Ossessio-
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RITAGLIA E VINCI LA MAGLIA DEL CENTENARIOLa "MASS POINT" mette in palio due maglie OMAGGIO. Chi desidera parte-cipare all'estrazione deve ritagliare, compilare e spedire entro il 31 dicembre il seguente tagliando presso la nostra redazione: La Voce di Brescia, via Calle-gari 6, 25121 Brescia.
NOME:……………………................... LOCALITÀ:……………………….................
COGNOME:……………………........... TELEFONO:………………………................
ne Biancoazzurra – è di dimostrare ancora una volta quanto sia grande il cuore dei bresciani e dei loro ti-fosi”. A breve sarà on-line il nuovo sito internet mentre è già un punto di riferimento la pagina facebook, ricca di foto, contenuti e commen-ti. Per tutte le informazioni sul Bre-scia Club Ossessione Biancoazzur-ra e sulla raccolta fondi per i bam-bini del Civile, è possibile contat-tare i seguenti numeri di telefono: 348.2646366 (Mauro), 346.2179701 (Cristian) oppure direttamente in sede 030.5030080.
15La Voce di Bresciadicembre 2011
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L'intervista. Storia di David, olimpionico di danza e del suo impegno in favore dei minori con problemi sociali
“ Il ballo per me è un lavoro, ma è soprattutto una grande passione che ho ereditato dalla mia famiglia; è sta-ta proprio la mia famiglia, infatti, a trasmettermi, fin dalla più tenera età l’amore per la musica e per la danza”. David, 27 anni, balla dal 1989, quando, all’età di cinque anni, una delle sue so-relle gli mostrò un videoclip di Michael Jackson. All’epoca, non esisteva però alcuna scuola dedicata a questo speci-fico stile e David decise di iniziare ad esercitarsi da autodidatta studiando le coreografie dell’artista statuniten-se. Nel 2005 partecipa alle Olimpiadi di Danza e vince il premio "The Best Energy”. Dopo la vittoria olimpionica iniziano quindi le sue prime esperienze di insegnamento e le ospitate in vari spettacoli televisivi come "X Factor". Oggi David è un affermato insegnan-te di Mj Style e, circa un anno fa, ha fondato il gruppo di danza Mj3d con il quale si esibisce sul territorio naziona-le, cercando il più possibile, sull’esem-
Hinterland Il Comune di Castel Mella ha presentato il bando per l’erogazione dei contri-buti a famiglie in difficoltà (“fondo sociale per l’anno 2011”). Le domande po-tranno essere presentate sino al prossimo lunedì 12 dicembre all’Ufficio Servizi Sociali negli orari di apertura al pubblico (il lunedì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19, il martedì dalle 11 alle 13 e mercoledì, venerdì e sabato dalle 8.30 al-le 12). Per qualsiasi informazione, Ufficio Servizi Sociali (tel. 030.2550820), gli operatori potranno anche fornire copia del bando e del modulo di domanda (che sono anche scaricabili all’indirizzo www.comune.castelmella.bs.it). Prima di Natale verranno erogati i quindici contributi previsti.
Castel Mella: a Natale i contributi alle famiglie
di Laura Di Palma
pio di Michael Jackson, insignito dal Guinness dei Primati come l’artista che ha fondato e finanziato il maggior numero di associazioni benefiche, di coniugare musica e danza moderna con la voglia di donare un sorriso ai più bisognosi. Nel gruppo di David si esibiscono ragazzi e ragazze ma an-
“La mia energia per chi ha bisogno”
La comunità. Con il tema del Santo Natale riprende la tradizione dei venerdì culturali della parrocchia
Adventum apre il cammino di fede e arte a San BartolomeoCon la conversazione “Adventum”
di venerdì 2 nella sala del “Teatrino” dell’Oratorio di San Bartolomeo si è aperto un intenso cammino verso il Santo Natale. La riflessione di don Alessandro Tuccinardi, vicerettore del Seminario diocesano, è sul tema della preparazione all’avvenimento dell’Incarnazione. Riprende così la tradizione dei “Venerdì culturali” della parrocchia che nel mese di dicembre è tutta dedicata al Natale. Giovedì 8 settembre, festa dell’Immacolata, la comunità partecipa alla concelebra-zione, con il Seminario diocesano, della Santa Messa solenne presiedu-ta dal Vescovo monsignor Monari. La giornata dell’8 dicembre vede anche l’apertura della mostra dedicata al tema del “Natale sotto la neve”, con opere, in particolare di piccolo forma-to, di artisti bresciani del Novecento e contemporanei e la sera, dopo la
messa delle 18,30 un piccolo concer-to del complesso Corelli. La raffigura-zione del Natale nell’espressione arti-stica prevede venerdì 9 alle ore 20,30, una conversazione di Alberto Zaina su “Spiritualità e retorica del Natale” nelle rappresentazioni artistiche del-la Natività. Il venerdì successivo una riflessione sulla “Clandestinità del Na-tale cristiano” a cura di Franco Ribec-chi. Sabato 17 alle 20,30 un concerto del coro lirico bresciano “Giuseppe Verdi” nella parrocchiale. Il cammino verso il Natale prosegue giovedì 22 al-le ore 20,30, con una sacra rappresen-tazione animata dai ragazzi dell’Orato-rio. Le manifestazioni si svolgono con il patrocinio e il contributo della Cir-coscrizione Nord del Comune di Bre-scia. Dopo la celebrazione del Santo Natale le manifestazioni di dicembre si concludono con la partecipazione alla Marcia della Pace.
che numerosi bambini. Tra loro c’è anche un bambino a cui “la musica e la danza scorrono nel sangue”; vit-tima, suo malgrado di una situazione di vita problematica, oggi vive in una comunità alloggio per minori. “Ho incontrato David lo scorso febbraio durante uno dei suoi spettacoli e ci
siamo capiti subito: entrambi infatti amiamo la danza e la grande musica” ci ha detto il piccolo. “Se fosse per me, ballerei ventiquattr' ore al giorno: non sto mai fermo e grazie alla musica mi sento sereno e felice". “Donare qualcosa agli altri mi rende felice” dice David, “vorrei poter aiuta-re di più la mia famiglia, che mi ha do-nato la fede e insegnato il valore della vita ma anche poter ricompensare le tante persone che mi hanno aiutato a crescere, coinvolgendomi con la loro passione per la vita. Oggi il mio sogno più grande è rendere felici gli altri con la mia arte e grazie alla collaborazione dei miei ragazzi porto avanti con forza questi ideali”. Gli Mj3d hanno già al proprio attivo iniziative solidali come lo spettacolo dello scorso ottobre a fa-vore dell'associazione “Bambino Emo-patico Onlus” e quello del 18 novem-bre, al McDonald di Campo Grande il cui ricavato è stato devoluto all’omo-nima Fondazione per l'Infanzia. Forte quindi l’appello di David: “ognuno di noi, può e deve fare qualcosa per gli altri. Donare riempie il cuore di gioia”.
La recente sollecitazione rivolta agli stranieri residenti nella nostra città dalla Prefettura e dal Comune alla compilazione e restituzione in tempi uti-li del questionario relativo al Censimento 2011 – pena la possibile perdita della residenza in caso di mancato adempimento a questo obbligo di legge – ha indotto ad alcune riflessioni, fondate soprattutto su una ampia serie di dati che l’Ufficio Statistica del nostro Comune ha diffuso, relativamente allo sviluppo ed alla variazione della composizione della sua popolazione negli ultimi vent’anni. Dati che meritano a nostro avviso una attenta analisi ed una serie di riflessioni per fotografare la Brescia che verrà.
Report. I dati comunali mostrano una profonda trasformazione del tessuto sociale e lavorativo di Brescia
Dal censimento alla realtà che cambia
Il futuro nella città multietnica
Il censimento serve all’Ammini-strazione dello Stato per acquisire una vasta serie di dati su cui basa-re la programmazione della propria struttura, in ogni settore, per il futu-ro. Ma se il censimento ha valenza nazionale, ogni comune, come di-mostra la completezza dei dati for-niti sull’evoluzione anagrafica nel comune di Brescia nel ventennio 1990-2010, può e deve poter trarre, a scadenze definite ad autodetermina-te, ogni indicazione per poter effet-tuare una corretta programmazione in uno degli ambiti meno agevoli da affrontare: l’urbanistica. Sapere chi vive in una città, come è ripartita la popolazione e come si è sviluppata in un determinato arco temporale è la base di una corretta analisi per prevedere “quale” città dare ai suoi abitanti, facendo il pos-sibile – e questo deve essere scevro da qualsiasi colorazione politica, perché la base di ragionamento non sono i principi ma la realtà – per commettere il minor numero di im-precisioni, per non voler usare il ter-mine – più appropriato – di “errori”.
Di Franco Armocida
Una scelta in una direzione piuttosto che in un’altra ha ripercussioni sul futuro di una città e porre mano ad eventuali errori può costare costi in-sostenibili, tanto sul piano economi-co quanto su quello sociale. Cercando di trarre i dati più signi-ficativi, verremo meno ad uno dei nostri principi: quello di inondare il lettore di numeri, percentuali, sche-mi, grafici e quanto ancora possa in-durre ad una non agevole lettura. Il tema, nostro malgrado, ce lo impo-
Economia
Etnie. Pakistan, Romania, Ucraina e Moldavia sono le cittadinanze maggiormente rappresentate in città
Volendo sviscerare ulteriormen-te i valori esposti, possiamo vede-re come, rispettivamente nel 1990, 2000 e 2010 i maschi erano 91.000, 84.550 e 75.500 italiani, 1.200, 8.400 e 17.600 stranieri. Di contro le fem-mine erano 104.000, 96.500 e 86.300 le italiane, contro le 740, 5.100 e 17.500 straniere. Gli stranieri oggi si pareggiano per sesso e presumi-bilmente ciò è dovuto, osservando l’aumento delle femmine, sia al-la riunificazione delle famiglie sia all’esplosione del fenomeno ba-danti. Può essere interessante, ai fini di una valutazione etnica, sa-pere che le prime tre cittadinanze rappresentate nel 91’ erano Egitto, Marocco e Cina, nel 2001 Pakistan, Ghana ed Egitto, mentre oggi sono
Pakistan, Romania ed Ucraina, se-guita dalla Moldavia, che nei primi vent’anni non compariva nemmeno nelle prime dieci cittadinanze rap-presentate, a conferma del fenome-no badanti. Valutando una ulteriore ripartizione, quella per circoscrizio-ni, osserviamo, limitandoci al 2010, come gli stranieri nella Centro e nel-la Sud sfiorino le 10.000 unità, se-guite dalla Ovest con 6.500 e dalla Nord con 5.600, contro i 3.500 della Est. Le cittadinanze più significative vedono prevalere il Pakistan nella Sud, pari al 33% dei pakistani in cit-tà, L’Ucraina nella Centro, 31.9% del loro totale, l’India nella Ovest, con il 41%. Relativamente alla struttura per età (2010), abbiamo 7.604 stra-nieri contro i 18.805 italiani sotto
Circoscrizioni Centro e Sud: il maggior numero di stranieri
ne e confidiamo nella pazienza di chi ci segue, che cercheremo di favori-re arrotondando le cifre, ove questo non avesse ad incidere sulla chiarez-za dei valori. Detto che il periodo di riferimento è il ventennio 1990-2010, diamo subito alcuni valori assoluti. A Brescia nel ’90 vi erano 196.598 abitanti, mentre oggi vi risiedono 197.052 persone. Gli italiani sono passati dai 196.500 del 1990 ai 162.000 di oggi, mentre gli stranieri, dalle poche centinaia
iniziali oggi superano i 35.000. In so-stanza i valori assoluti sono rimasti invariati, mentre la composizione è drasticamente cambiata. La cresci-ta degli stranieri è passata dal 6.9% al 17.9% al termine dei due decen-ni considerati, con un incremento, nel secondo, superiore al doppio del primo. Tutto fa ritenere che l’andamento tenda a confermare la curva e che il futuro – nemmeno così lontano – vedrà continuare a diminuire, se non a stabilizzarsi, il numero dei nostri connazionali, contro un aumento degli stranieri. Limitandoci a questi dati emerge come Brescia stia diventando sem-pre più multietnica, così come il de-cremento degli italiani possa essere maggiormente imputabile, osservan-do i dati dei vicini comuni, al loro trasferimento nell’hinterland citta-dino, quando non in piene provincia, lasciando case e spazi agli stranieri. E’ certo che le future espansioni del-la città non potranno prescindere da una più approfondita analisi di questi e di altri dati – non abbiamo voluta-mente coinvolto i trasporti urbani così come l’andamento del mercato veicolare – dai quali trarre la fotogra-fia della Brescia del 2050.
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i 15 anni, 27.140 e 97.436 nel cam-po 15-64 anni e 451 contro, si noti, 45.616 over 65. Arrotondando, poco meno della metà i ragazzi stranieri in età scolare, circa il 30% la forza lavoro straniera ed una totalità as-soluta di anziani italiani. Lasciamo, come detto, al lettore, addentrarsi ulteriormente nei meandri dei dati, ma, ancor più, auspichiamo che, chi chiamato a fare le scelte che deter-mineranno la Brescia del domani e del dopodomani, sappia trarre, co-me vogliamo essere convinti che farà, le più corrette indicazioni af-finché i nostri figli, nipoti e chi se-guirà loro, possa voler vivere – rela-tivamente alla qualità della vita - in una città che non cambierebbe con nessun’altra. (f.a.)
17La Voce di Bresciadicembre 2011
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Lavoro e servizi. Ufficio d'Ambito, ecco i punti di riferimento del progetto di organizzazione e integrazione
Dotti: “Soprattutto efficienza e attenta tutela dell’ambiente”
“Coniugare la definitiva organiz-zazione del servizio idrico integrato nell’Ato con la tutela dell’ambiente e un servizio efficiente ed efficace”. Questo in sintesi il pensiero dell’as-sessore provinciale all’Ambiente, Stefano Dotti, che fino allo scorso giugno ha presieduto il Consiglio di Amministrazione dell’Aato e che oggi rappresenta il trait d’union tra la Provincia e l’Ufficio d’Ambito, l’azienda speciale provinciale su-bentrata dal 1 luglio all’Aato per ef-fetto della legge regionale 21/2010.“Giusto un anno fa – spiega l’As-sessore - l’Assemblea dei sindaci ha approvato all’unanimità il pia-no triennale di investimento 2011-2013, un programma ambizioso che prevede la realizzazione di in-terventi infrastrutturali nel settore idrico per 227,6 milioni di euro ed è in grado di dare risposta a buona parte delle criticità emerse dalla ricognizione condotta in collabo-
di Emanuele Salvi
razione con i gestori che operano attualmente nell’Ato, tutti gli enti Gestori". Le criticità più rilevan-ti emerse dalla ricognizione inte-ressano senza dubbio il servizio di depurazione, ancora assente in molte zone della provincia e, lad-dove presente spesso carente in termini qualitativi e quantitativi. Ecco che dunque l’investimento prioritario diviene la realizzazione o il completamento degli impianti e degli schemi di collettamento. È
Lavoro. Grande successo per la collettiva di artisti emergenti impegnati nella lavorazione del "Botticino"
Si è conclusa con notevole suc-cesso la prima delle tre mostre col-lettive, organizzate dalla Scuola del-le Arti e delle Formazione Professio-nale Rodolfo Vantini, nell’ambito del progetto triennale cofinanziato dal-la Fondazione Cariplo e denominato “Giovani scultori: un cantiere crea-tivo per la lavorazione artistica del marmo di Botticino” (qui a fianco una bella immagine di Alfredo Mastrange-lo). In esposizione le dieci opere rea-lizzate dai giovani artisti che dal 5 al 15 settembre 2011 hanno partecipato alla Scuola Vantini al Primo Simposio Internazionale di scultura “Angelo Zanelli” (Marta Benedetti, Cristobal Delgado, Mariateresa Demma, Anna Ghilardi, Matteo Manelli, Agnjeszka Mikolkajczyk, Alberto Rodoldi, Josè
Manuel Rodriguez Trigueros, Pierlu-igi Dander ed Elena Gassi) e le ope-re realizzate dai docenti della Scuo-la Vantini (Angelo Confortini, Ivan Confortini e Gianpietro Moretti) della Laba-Libera Accademia di Belle Arti (Angelo Bordonari) e dell’Accademia di Santa Giulia (Piero Ricci).La mostra è rimasta allestita nella splendida cornice dell’Isola del Gar-da, grazie alla disponibilità della pro-prietaria Alberta Cavazza, dal 30 set-tembre al 23 ottobre. Come previsto dal programma delle iniziative colla-terali al Simposio, le dieci opere ver-ranno esposte fino a gennaio 2012 in mostre itineranti. L’ultima tappa della mostra arà in una delle sale del Mu-seo di santa Giulia dal 17 dicembre 2011 al 14 gennaio 2012.
Giovani scultori, il cantiere creativo arriva a Santa Giulia
una concreta risposta sia in termi-ni di servizio reso ai cittadini che di valorizzazione dell’ambiente. Pensiamo al Lago di Garda per il quale in questo triennio si comple-terà la progettazione del nuovo si-stema di collettamento dell’intera sponda bresciana e verranno defi-niti gli accordi per la costruzione di un nuovo impianto di depurazio-ne. Pensiamo alla Valle Trompia, che oggi scarica le acque fognarie senza trattamento nel fiume Mella
e che al termine del triennio vedrà sorgere un nuovo depuratore che da solo tratterà buona parte del territorio triumplino.Sono opere che senza dubbio con-sentiranno di valorizzare ulterior-mente l’immagine turistica della nostra provincia”.“Ma non bisogna dimenticare – continua Dotti - che il finanziamen-to del programma di investimento è sulle spalle dei gestori del servi-zio idrico, con l’attesa di rientrare nel capitale investito in tempi lun-ghi attraverso la tariffa applicata all’utenza. Non bisogna nemme-no dimenticare che, soprattutto in questo periodo storico, stanno emergendo difficoltà nel sistema bancario a finanziare i gestori. Ec-co perché il percorso di unificazio-ne gestionale intorno ad un unico soggetto al quale stiamo lavoran-do riteniamo possa rappresentare l’occasione per rafforzare la capa-cità economico-finanziaria del ge-store, ma anche per valorizzare il know-how delle nostre aziende e la loro presenza sul territorio”.Nelle ultime settimane il Consi-glio di Amministrazione dell’Uffi-cio d’Ambito ha raccolto nel corso di singole audizioni le problemati-che gestionali e le aspettative dei gestori dell’Ato che ora saranno esaminate alla luce delle norma-tiva per essere sintetizzate in una proposta di modello gestionale da sottoporre alla Conferenza dei Sin-daci dell’Ato e quindi al Consiglio Provinciale.
L'assessore provinciale all'Ambiente, Stefano Dotti.
Bisogna coniugare il servizio idrico con un
servizio che sia efficace, anche attraverso
importanti interventi infrastrutturali per superare le criticità
Il fatto che in questi ultimi anni le confezioni alimentari abbiano conqui-stato il primo posto tra i tipi di regalo che gli italiani acquistano per Natale conferma l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tra-dizione a tavola che si esprime con la preparazione fai da te di ricette perso-nali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio. Per rispettare la tradizione e non cade-re nelle trappole del mercato il modo migliore è acquistare prodotti tipici direttamente nelle aziende agricole nelle zone di produzione dove peral-tro spesso durante il periodo natalizio sono previste iniziative con i mercati di campagna Amica per far conoscere direttamente le caratteristiche e i me-todi di produzione e fare acquisti di prodotti agroalimentare della nostra agricoltura locale. “Un fenomeno importante per l’agri-
Coldiretti. L'appello ad acquistare prodotti tipici nelle aziende agricole per favorire l'economia locale
Prepara il tuo cesto di Natale con i prodotti a chilometri zero
coltura bresciana – dichiara il pre-sidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini - che nel periodo natalizio è presente nelle case dei consumatori con regali originali, saporiti, a Km zero e di qualità, da mettere sotto l'albero, da regalare a parenti e amici o da con-sumare in famiglia durante i cenoni”.Dal Grana Padano e il Provolone, alle formaggelle della Val Sabbia, della Val Trompia, della Val Canonica e di Tre-mosine, il Tombea, il Silter il Bagoss e
Coldirettirisolve... Ufficio zona Brescia
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Formaggelle gustosedi Val Sabbia, Tombea,
Silter, Bagoss, salame di Montisola e soppressata,
Franciacorta e Lugana sulla tavola delle Feste
tutti gli altri formaggi tipici, ma trova spazio anche il Prosciutto di Parma ed il Prosciutto di San Daniele (giova ricordarci, prodotti anche con i suini allevati a Brescia), ma anche il salame di Montisola, la soppressata brescia-na, il salame d’oca e gli altri salumi tipici della norcineria bresciana; tro-va spazio il Franciacorta e il Lugana, ma anche tutti gli altri eccellenti vini bresciani, e trovano spazio e apprez-zamento miele, conserve, olio d’oliva,
frutta e ortaggi prodotti dell’agricoltu-ra bresciana.Sono molte centinaia anche a Brescia le imprese agricole che fanno trasfor-mazione e vendita diretta dei propri prodotti utilizzando diversi canali di commercializzazione, quali spac-ci aziendali, partecipazione a fiere e mercati locali, consegne a domici-lio: diversi i mezzi utilizzati tutti con l’obiettivo di arrivare direttamente al consumatore.
19La Voce di Bresciadicembre 2011
E-mail:bresciavocemedia.it
20 La Voce di Bresciadicembre 2011
Sito:www.lavocedelpopolo.it
L’importanza della prevenzione
Chi scrive è la Dr.ssa Cristina Zanardini, Medico Chirurgo specia-lista in ginecologia ed ostetricia, laureata presso l’Università degli Studi di Brescia, e che collabora con i Poliambulatori W.& B. di via Chiusure 58/E. "La visita ginecolo-gica ha un ruolo molto importante per la salute della donna che deve imparare a prendere confidenza con il proprio corpo fin dalla gio-vane età. L’incontro periodico con il ginecologo rappresenta anche un momento di dialogo e di informa-zione ed è colonna portante nella prevenzione dei tumori femminili così diffusi e temuti.I tumori dell'apparato genitale fem-minile, soprattutto quelli del collo dell’utero e dell’endometrio, sono quasi sempre preceduti da una se-rie di lesioni di lunga durata, anche di anni. Tali lesioni sono facilmen-te diagnosticabili mediante test di screening e curabili con metodiche semplici e poco invasive. Alcuni esami per la diagnosi preco-ce possono essere impiegati come test di screening, cioè si eseguono su tutte le donne anche se asinto-matiche, perché hanno dimostrato di poter ridurre la mortalità cau-sata dalla patologia tumorale che essi individuano. Due esami molto importanti sono il Pap-test e l’eco-grafia pelvica.
Medicina. La visita ginecologica periodica riveste un ruolo molto importante per la salute della donna
Il Pap test è uno strumento di pre-venzione fondamentale perché consente di identificare non solo le lesioni tumorali molto precoci del-la cervice uterina, ma anche quelle precancerose.Grazie al Pap-Test, la mortalità per tumore del collo dell'utero in Ita-lia è diminuita drasticamente, ma
di Cristina Zanardini
purtroppo ancora troppe donne italiane non si sottopongono rego-larmente al Pap-Test.Tutte le donne, a partire dall'inizio dell'attività sessuale dovrebbero sottoporsi a questo tipo di esame in quanto semplice ed indolore.L’ecografia, invece, è un esame che studia la morfologia dell’utero e
delle ovaie, va eseguita ogni volta che viene richiesta dal medico cu-rante o dallo specialista. Si tratta di un esame semplice e in-nocuo, in quanto l'ecografia esplo-ra la struttura dell'organo per mez-zo di ultrasuoni. La densità incon-trata dal fascio ultrasonoro viene riprodotta su uno schermo e la diagnosi di tumore, anche iniziale, può essere fatta con una conside-revole affidabilità. Uno dei princi-pali fattori di rischio per il tumore della cervice è l’infezione da Hpv, il Papilloma virus umano, che si trasmette per via sessuale. Ecco perché alcune misure che limita-no le possibilità di infezione (uso del profilattico o vaccinazione) ri-sultano protettive contro questo tipo di cancro.A tal proposito è stato da poco in-trodotto in Italia un vaccino profi-lattico contro il virus Hpv. Il vaccino contro l’Hpv costituisce un importante strumento di pre-venzione primaria del carcinoma della cervice uterina. Secondo le informazioni scientifiche oggi di-sponibili è sicuro, ben tollerato e in grado di prevenire nella quasi to-talità dei casi l’insorgenza di un’in-fezione persistente dei due ceppi virali responsabili attualmente del 70% dei casi di questo tumore.I vaccini a disposizione sul merca-to italiano contro il virus Hpv so-no due e sono entrambi sicuri ed efficaci. Ricordiamoci sempre che prevenire è meglio che curare!".
I PoliambulatoriW.&B. (Wellness and Body) sono una struttura ambulatoriale privata autorizzata. Nella nostra struttura le diverse èquipe sanitarie specialistiche si integrano per rispondere ad una esigenza di “salute e benessere” della persona
La dottoressa Cristina Zanardini, medico specializzato in ginecologia e ostetricia.
21La Voce di Bresciadicembre 2011
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Abbronzarsi al sole di Zanzibar
Una vacanza a Zanzibar è ideale per chi ama il clima equatoriale, il mare, le spiagge sabbiose orlate da palme da cocco, l’acqua cristallina e il folclore dell’Africa nera. Qui in-fatti la temperatura non scende mai sotto i 25 gradi e le spiagge sono as-solutamente favolose. Zanzibar è un arcipelago di isole ricche di storia, anzi di storie, di profumi, sapori, di intrecci di culture di immense gio-ie e atroci sofferenze. Ogni aspetto della vita di questa regione è stata avvolta dalla poesia del saper vi-vere e saper apprezzare le diver-sità altrui. Antichi persiani, arabi dell’Oman, portoghesi, africani ban-tu e di altre etnie hanno convissuto fino ad oggi e hanno saputo supe-rare il ricordo della barbarie della schiavitù, proprio grazie alla loro memoria storica di popolazioni pa-cifiche e amanti della vita.Zanzibar, conosciuta come l’isola delle spezie, è uno dei gioielli più preziosi dell’oceano Indiano: ricca di spiagge bianche bagnate dal mare
Speciale viaggi. Conosciuta come l’isola delle spezie è ricca di spiagge bianche orlate da alte palme di cocco
cristallino sede di una spettacolare barriera corallina, ricca di foreste e di giardini, ricca di siti archeologici, è una meta molto ambita. Scegliere un viaggio a Zanzibar equivale a sco-prire un vero e proprio concentrato di bellezze in un’atmosfera davvero genuina. Qui il turista ha l’opportu-nità di scegliere fra più tipologie di hotel, ideali per le esigenze di ogni tipo di clientela. Alla fine di un viag-gio a Zanzibar chiunque si sente di-verso per aver potuto ascoltare ciò che l’Africa ha da dire e per le visio-ni primitive e vere che offre.I turisti non trovano problemi per il mangiare e per l’alloggio; il viag-giatore indipendente si dovrà però adattare man mano che esce dagli ambienti cittadini. Vi sono molti ristoranti di buona qualità che of-frono sia piatti locali che interna-zionali. A Zanzibar è possibile de-gustare specialità arabe, indiane, cinesi e swahili. Il piatto tradizio-nale dell’isola è il cosiddetto “Ugali Wa Muhogo”, una polenta realizzata con farina di cassava, cotta insieme al riso. Quasi sempre è accompa-gnata da carne o da pesce, entram-bi cotti in una salsa a base di curry oppure di latte di cocco.Un’altra specialità da non dimen-ticare di assaggiare è la “Pitta”, un pane arabo farcito da carne e salse piccanti, puré di melanzane, latte di cocco e caffè aromatizzato. A Zan-zibar si trovano anche le classiche “Chapati”, delle piccole focacce di origine indiana.
Le coste dell’isola sono bagnate dall’oceano Indiano che la sepa-rano dalla Tanzania (40km) sita di fronte al lato ovest e della quale ne fa parte politicamente. Unguja e Pemba, la seconda isola in ordi-ne di grandezza, assieme alle iso-le minori di Tumbatu, Mnemba, Uzi, Mesali e Latham danno for-ma all’arcipelago più esteso sul-la costa est dell’Africa chiamato appunto Arcipelago di Zanzibar. Zanzibar si presenta prevalente-mente appiattita sulle coste sab-biose per poi raggiungere i legge-ri rilievi che risalgono l’entroterra dove la flora e la fauna crescono
rigogliose. Tipicamente tropicale il clima viene influenzato dai due venti monsonici.Il Kaskazi, che si manifesta ver-so dicembre sino alla prima parte dell’anno solare (metà di aprile), esso spira da Nord- Est e rende il clima secco e ventilato senza mai far scendere però le temperature medie al di sotto dei 27/28 gradi. Al monsone del Kaskazi si succe-de poi un breve periodo di tem-po umido.In giugno incomincia il vento del Kusi in arrivo da Sud-Est ristabi-lendo gli equilibri del clima mite tipico nelle zone equatoriali.
Le coste bagnate dall’oceano Indiano
di Luigi Zameli
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ANNO II
NUMERO 12 - DICEMBRE 2011
Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales
Registrazione del Tribunale n. 44/2010 del 13 - 12 - 2010
Direttore responsabile: Adriano Bianchi
Coordinamento editoriale: Roberto Barucco
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22 La Voce di Bresciadicembre 2011
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