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Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana!
IN QUESTO NUMERO
Numero 2 – Aprile 2006
Cianciana 2000 ai play-off Pag. 1 Hallo Cianciana di Diane Lainson Pag.12
L’angolo della posta Pag. 2 Case in Festa Pag.12– Mariapia Gambino Pag.14
Mostra della scultrice Anna Soldano Pag. 3 Educazione alla sessualità di Rino Ciancimino Pag.15
Carnevale 2006 - La festa di San Giuseppe Pag. 4 Il Salotto della Poesia Pag.15
Madre natura e Luigi Schembri : scultori Pag. 5 Quannu si cugghia l’amuri di F. Cannatella Pag.16
La Settimana Santa Pag. 6 Risultati elezioni politiche-Notizie Anagrafe Pag.17
Viaggiu dulurusu di Maria e di Giuseppi II Parte Pag. 7 Pres. libro di G. Ebano Felicia e le sue sorelle Pag.18
IL CIANCIANA 2000 CONQUISTA I PLAY-OFF
I biancoverdi arrivano secondi per un solo punto
Grande stagione del Cianciana, che
è stato in testa per molte giornate
del girone di ritorno, e solo alla fine
ha ceduto il primato allo Sporting
Palermo, vincitore del torneo
( S p o r t i n g P a l e r m o p u n t i
55,Cianciana 2000 punti 54) La
squadra di mister Scalia, ha ancora
molte speranze di fare il salto di
categoria e disputare il prossimo
campionato di Promozione, grazie
al secondo posto conquistato, sfide-
rà nella semifinale dei Play-off il
Palermo SRL quinto classificato, e
in virtù del miglior piazzamento
ottenuto, ai ciancianesi sarà suffi-
ciente anche il pareggio per accede-
re alla finale. Le altre due semifinaliste(speriamo possibili avversarie in finale) sono Misilmeri e Campobello.
La stagione dei ciancianesi parte stentata con vittorie in casa e sconfitte in trasferta, andamento altalenante ma non male
per una neopromossa, ma la svolta arriva dalla dodicesima gara in poi, vittoria in casa contro Città di Cacciamo per 4-1
che apre una serie di 11 risultati utili consecutivi con 10 vittorie e 1 pari che porta la squadra del presidente Paturzo in
vetta alla classifica. La sconfitta a Campobello a 6 giornate dalla fine, costerà cara ai ciancianesi, che perdono la testa
della classifica a favore dello Sporting Palermo, non riuscendo più a riagganciarlo (Continua in 18 pagina)
CI PERMETTIAMO RICORDARE A CHI NON LO AVESSE
ANCORA FATTO, DI RINNOVARE L’ABBONAMENTO AL
GIORNALE PER L’ANNO 2006
SEGNALIAMO AI NOSTRI LETTORI L’APERTURA DI UN
NUOVO SITO IN CIANCIANA.
TRATTASI DEL SITO
WWW.MATRICECIANCIANA.IT
TERMINATO IL CAMPIONATO DI CIANCIANA 2000
POESIE DI MARIAPIA GAMBINO
Numero 2 - Aprile 2006
Pagina 2
La Voce di Cianciana
La Voce di Cianciana
Periodico bimestrale di informazione e
di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.
Anno VI, numero 2 - Aprile 2006
Direttore Responsabile: Enzo Minio
Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto
Progetto grafico e fotografico
Filippo Mattaliano, Stefano Panepinto Studio immagine
Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Judith Evans, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Alfonso Salamone. Direzione e Redazione: via Cavour, 3
92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987.462
E-mail Se volete inviarci un messaggio via e-mail, chiamate al numero di telefono in
alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo.
Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario:
vedi pagina 18 !
Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001.
Spedizione a regime libero. Autorizza-zione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commer-ciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firma-ti, non rispecchia necessariamente l’opinione del gior-nale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la re-sponsabilità. © Copyright 2006 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riprodu-zione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.
Da Prato Caro Salvatore, sono in ritardo a rinnovare l‟abbonamento,
ma spero di arrivare in tempo per fare gli Auguri di Buona Pasqua a te,
ai miei familiari, agli amici e a tutti i Ciancianesi che si ricordano di
me. Lina Giannone
Rosario, 13 febbraio 2006.-
Ill.mo e Ch.mo Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di
Agrigento, Dottor Domenico Palumbo Piccionello
Egregio Dottore, sono l‟Avv. Miguel Angel Milano della cittá di
Rosario, Argentina, e scrivo a Lei per chiederLe e pregare di vedere
la possibilita di pagare alcuni abbonamenti al giornale La Voce di
Cianciana che dirige il Professore Salvatore Panepinto. Questo
giornale che ricevono alcuni discendendi di Ciancianesi in Argentina,
è l‟unica possibilita di avere contatti con la patria di origine.
Sicuramente Lei conoscerà i problemi che ci sono stati in Argentina,
dove quasi tutti i discendenti di Agrigentini sono gente pensionata,
con una pensione vicina fra i 80 a 100 euro al mese, e l‟euro ha un
costo di 3,60 pesos, allora è molto costoso pagare l‟abbonamento. La
diaspora Ciancianesa a Rosario è una delle piú importanti nel mondo,
e magari anche la piú povera. Credendo possa capire questa
situazione, La preghiamo si permettere l‟arrivo del giornale ai
argentini qui residenti. La saluto cordialmente,
Avv. Cav. Miguel Angel Milano Curaba
Catamarca 2317 – (2000) ROSARIO, REPUBLICA ARGENTINA
e-mail: milano@citynet.net.ar
Da Quilmes -Argentina Caro Professor Panepinto,
ho letto con piacere le tue note. Sono davvero commosso per la storia di
Mary e Glenn Fishel alla ricerca delle proprie origini.Vorrei, tramite te,
inviare un cordiale saluto ed auguri di buona vita al Signor Francesco
Montalbano per avermi aiutato anni fa ad avere informazioni sui miei
parenti. Complimento al Sindaco On. Dottor Salvatore Sanzeri per il
nuovo sito web ufficiale on-line del Comune, www.comunecianciana.it,
che risulta essere interessante per tutti. Grazie di tutto e ti saluto distin-
tamente. Alejandro Di Noto.
Da Toronto (Canada) Salvatore con un po’ di ritardo rinnovo
l‟abbonamento alla Voce di Cianciana. Per noi all‟estero è una buona
cosa sapere cosa fate a Cianciana e cosa vi succede. Non ho potuto rin-
novare l‟abbonamento prima perché ho avuto mia moglie all‟ospedale,
ma ora tuto è a posto. Cari saluti a te e a tutto lo staff.
Di nuovo Giuseppe Gambino e famiglia
Da Rosario (Argentina) Carissimo Salvatore, dopo aver ricevuto il
giornalino del mese di febbraio, veramente mi sono commosso nel leg-
gere dei parenti americani, nipoti di Antonio Di Chiazza fratello di tuo
nonno Agostino, che sono venuti recentemente a Cianciana alla ricerca
dei parenti. Ebbene adesso ti voglio dire che i due fratelli Agostino e
Antonio avevano un altro fratello di nome Felice che era emigrato qui
in Argentina. Negli anni trenta tanti ciancianesi erano emigrati in Ar-
gentina e tra questi c‟era Nino Impallari, fratello della maestra Impalla-
ri, a cui in questi giorni ho chiesto se aveva conosciuto il fratello di
mio zio Agostino e lui subito mi ha risposto : “Filiciuzzu”. Nel giorna-
lino ho pure visto la foto di Giuseppe e Ninfa Pensato i quali, con i pa-
renti di Rio Cuarto, sono venuti a trovarmi a Rosario e abbiamo passa-
to insieme una bellissima giornata, conclusa a casa di mia figlia Rosan-
na. Ora ti saluto augurandoti una Buona Pasqua Domingo Vizzì
Pagina 3
Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana Da Torino ci scrive Gaetano A-
lessi. Stimatissimo prof. Totò
Panepinto, scherzosamente Ti
comunico che a San Giuseppe,
come invitato a fare il Santo, e,
unitamente a mia moglie, sono
andato a Firenze a trovare Rosa
Carubia, vedova Taormina (altra
abbonata a La Voce di Cianciana
nna lu munnu) per conoscere le
deliziose sue tre figlie coi rispet-
tivi mariti. Lodare la loro sponta-
nea, incantevole accoglienza ri-
servataci, sarebbe veramente dir
poco. Lunedì poi è venuta a tro-
varci l’altra Rosa, la vedova della
buonanima di Andrea Gambino,
probo falegname. Per tale circo-
stanza mi è venuta l’idea di com-
porre la poesia che ho intitolato
VENTI MARZO 2006 ( PUB-
BLICATA IN QUESTO NU-
MERO NELLA RUBRICA IL
SALOTTO DELLA POESIA).
La signora Rosa, figlia di lu zzì
Ciccu Carubia ha insistito per-
ché l’evento potesse essere se-
gnalato nel nostro giornalino.
Ora allego una delle tante foto
scattate in quel 2° piano di Via
Mercadante N.5 a Firenze, nel
più che accogliente apparta-
mento della zia - cugina Caru-
bia. Permettimi di esternarti,
insieme alla mia amata consor-
te, gli auguri per una Felice
Pasqua, da estendere a tuoi cari
e a tutti i ciancianesi che vi/ci
seguono. Un abbraccio
LA SCULTRICE ARGENTINA DI ORIGINI CIANCIANESI ANNA ZULEMA BEATRIZ
SOLDANO ESPONE PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE DI CIANCIANA
Nel quadro delle manifestazioni per il 360° anno della
fondazione della nostra cittadina, il Comune di Ciancia-
na, attraverso l’Assessorato alla Cultura e la Biblioteca
Comunale, ha organizzato una mostra collettiva inaugura-
ta presso la Biblioteca l’otto aprile 2006 e protrattasi con
grande successo di visitatori fino al 21 dello stesso mese.
Ad esporre loro opere sono stati i fratelli Andrea Mario e
Antonino Arcuri, Agostino D’Ascoli, Gaetano Martorana,
Antonino Palminteri, Daniele Bongiovanni, Giovanni
Siracusa, Mario e Stefania Amari e la scultrice argentina
di origini ciancianesi Anna Zulema Beatriz Soldano che
ha esposto tre sculture.
Anna nasce a Buenos Aires (Argentina) il 15 maggio
1949. All’età di sei anni si trasferisce con la famiglia a
Rosario presso i nonni ciancianesi Maria Cuffaro e Fran-
cesco Soldano. Dal matrimonio con Guillermo Boass na-
scono due figli, Ariel e Daniel, quest’ultimo padre di una
bambina si è sposato e risiede a Cianciana.
Dopo le scuole superiori Anna ritorna a Buenos Aires
dove frequenta la Scuola Nazional De Arte “Fernando
Aranz” e successivamente la Scuola Museo”Perloti” dove
perfezionale tematiche scultoree della figura umana.Per
la Soldano notevoli sono stati i riconoscimenti ottenuti
nell’ambiente artistico sia in Argentina che all’estero. Per
l’Italia la signora Anna ha realizzato, in occasione del
premio internazionale “Salina” un busto in bronzo raffi-
gurante il dottor Renè Favaloro, medico cardiochirurgo di
origine eoliana, nato in Argentina nel 1923, primo medi-
co a realizzare un intervento di by-pass. Questo busto è
custodito nel Comune di
Leni (Messina).
Come scrive nel pieghe-
vole realizzato per
l’occasione il Biblioteca-
rio Mario Ottavio Cara-
mazza : “ L’arte sculto-
rea di Anna tutta intenta
alle forma umane, lascia
intravedere una chiara
interpretazione delle pas-
sioni umane e della inte-
riorità sofferta che può racchiudersi nei seguenti elementi
descrittivi: - deformazione espressionistica: linee spezza-
te e mani sproporzionate, espressione di disperazione e di
ricerca do conforto;
coesistenza mediterranea di Eros e Thanatos: gesti della
passione e corpi in abbandono”.
Salvatore Panepinto
Informazioni
Atelier Pasaje Miguel Couto, 2642 Cap Federal
Cap, 1421 Devoto
Tel.0054.114.567.2191 -mail:anasoldano@hotmail.com
S
A
L
U
T
I
Da Cianciana Gino Termini, Giovanni e Giovanna Panepinto, Giovanna e Domenico D’Angelo, Alberto ed En-
za Arighi, tutti mandano tanti cari saluti a Vincenzo e Nicolò Termini e famiglie, abitanti a Colòn - Panama
Da Vancouver (Canada) Joe e Ninfa Pensato salutano : Alejandro di Noto e famiglia di Quilmes ; tutti i cugini
di Rio Cuarto, Ana Lucia, Graziella, Cristina, Nino e le famiglie; Carmela e Salvatrice Ciliberto e i cugini di
Montréal.
Da Cianciana Angela, Alfonso e Dario Setticasi salutano tutti i cugini e gli zii di Rio Cuarto (Argentina) e di
Vancouver
Da Rive de Gier Maria e Domenico Abruzzo salutano la nipote Tanina Gambino, Nino e Andrea Arcuri, Don
Giacomo D’Anna e la mamma Sara, Giuseppe Gambino e famiglia di Toronto.
Da Vancouver (Canada) Filippo Di Noto saluta tutti coloro che ricevono la Voce, siano essi parenti o amici.
Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana
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IL CARNEVALE DI CIANCIANA EDIZIONE 2006
Q uarta edizione del
carnevale di Cian-
ciana, diventato
ormai un appunta-
mento tra i più sentiti
dell’anno. Terminate le va-
canze natalizie si è subito
pensato di organizzare qual-
cosa per questa ricorrenza e
tanti giovani si sono messi al lavoro, facendo
delle proposte per poter dare libero sfogo alla
loro fantasia. Quest’anno, oltre alle tante ma-
schere che hanno riempito le nostre strade,
sono stati montati due grandi carri. Il primo
ha scelto come tema IL RITORNO
ALL’INFANZIA, mentre il secondo ha svi-
luppato il tema UBI MAJOR, MALUM CES-
SAT, e cioè là dove c’è amore, il male scom-
pare. E’ stata l’Associazione Yeshua a coor-
dinare il tutto coinvolgendo oltre 80 adulti e
più di 120 bambini che hanno liberamente
scelto i personaggi della Walt Disney. Una
curiosità : il carro del Ritorno all’infanzia era
talmente grande da non riuscire a passate nel-
la parte terminale di Corso Cinquemani Ar-
curi e, per la sfilata del martedì, gli organiz-
zatori hanno dovuto modificarlo. Il movi-
mento Yeshua tiene tanto a ringraziare
l’Amministrazione Comunale di Cianciana e
l’Associazione Settimana Santa che hanno
dato il loro aiuto sia economico che logistico.
LA FESTA DEL PATRIARCA S. GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE
Dopo i rigori di un inverno parti-
colarmente rigido, è arrivata la
primavera e con essa puntuale la
festa di San Giuseppe, santo par-
ticolarmente venerato dalla col-
lettività ciancianese, patrono del-
la Chiesa Universale, festeggiato
il 20 marzo. San Giuseppe è il
santo di tutti, a lui ci si rivolge
nei momenti di bisogno, nei mo-
menti di tristezza, nei momenti
di paura affinché egli, padre pu-
tativo di nostro Signore, possa
intercedere per noi presso di Lui
e per alimentare le nostre speranze. Poi, per grazia rice-
vuta a lui si dedicano le tavole, presso le quali si siedono
i Santi, poveri e bisognosi della collettività, per assapora-
re i tanti prodotti della terra generosa. Ed è festa per tutti i
ciancianesi che danno il loro fattivo contributo per la riu-
scita della stessa.
Quest’anno l’onore e l’onere di organizzare i festeggia-
menti è spettato alla dottoressa Maria Assunta Comparet-
to in Candiloro, la quale in più occasioni si è rivolta al
Santo per intercedere in suo favore, in particolare per por-
tare felicemente a compimento le
sue gravidanze e quella della co-
gnata Maria.
La tavola della presidente, coa-
diuvata da Maria Ferraro in
Comparetto e da Francesca Mari-
no in Diecidue, è stata allestita
nella propria abitazione in Via
Amormino, recentemente pavi-
mentata dall’impresa Alessio
Maragliano e figlio. Nella via,
abbellita con palme, alloro, fiori,
arance etc., si aprono tre piccoli
cortili e nel primo dei quali il
signor Luigi Schembri ha esposto le sue sculture ricavata
dalla natura (Vedi articolo a parte). In oltre, nella stessa
via, è stato montato uno stand in un’ala del quale è stata
allestita, per opera della professoressa Angela Di Rosa,
una mostra con l’effige di San Giuseppe, costituita da una
settantina di quadri di tutte le forme, messi a disposizione
da famiglie ciancianesi e dei paesi limitrofi, mentre in
un’altra ala era stato sistemato un tavolo di falegname
con tutti gli attrezzi a cura del signor Francesco La Corte.
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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana
Un’altra tavola, particolarmente ricca e in un ampio locale, è
stata allestita in Corso Cinquemani Arcuri dai coniugi pro-
fessori Sina e
Gaspare Al-
banese, i
quali hanno
così esaudito
una promessa
fatta al Santo
alcuni anni
fa. Come è
noto San
Giuseppe è il
santo protet-
tore dei po-
veri e dei
bisognosi e,
in ossequio a questa sua caratteristica, i coniugi Albanese
hanno sposato un’iniziativa umanitaria legata all’attività
benefica del pro-
fessor Giovanni
Ruvolo, primario
di cardiochirurgia
presso il policlini-
co di Palermo che,
coadiuvato da
Monsignor Di
Marco, raccoglie
dei fondi in favore
di ragazzi di Ipo-
golo in Tanzania
per permettere loro di intraprendere gli studi di medicina e
poter dopo aiutare le loro popolazioni. I professori Albanese
hanno sposato questa causa e, trovando terreno fertile nel
cuore dei ciancianesi, hanno raccolto la somma di 1.853
Euro, già spediti all’organizzazione del professor Ruvolo.
Una terza tavola è stata preparata in Via Cusumano N. 14
presso l’abitazione della signora Anna Caruso in Marino che
pregò San Giuseppe in favore della figlia Giuseppina.
L’episodio risale al 1990 quando Giuseppina avvertita dei
problemi di salute che poi si sono risolti per il meglio.
Quest’anno finalmente l’impegno per realizzare la tavola.
Tutta la via Cusumano è stata abbellita. Il 18 di marzo, men-
tre tutti era intenti ai lavori per la tavola, qualcuno suggerì di
abbellire la via con degli archi del tipo di quelli di San Bia-
gio Platani. La proposta venne subito accolta e in sole 24
ore, grazie al concorso di tante persone, il progetto è stato
realizza-
to. Come
dire che
quando i
ciancia-
nesi si
entusia-
smano,
non li
ferma più
nessuno.
I perso-
naggi
viventi di
San Giuseppe, la Madonna e il Bambin Gesù sono stati im-
personati rispettivamente da Salvatore Paci, Giusy Panarisi e
da Roberto Paci.
E già si pensa ai festeggiamenti dell’anno prossimo che sa-
ranno organizzati da padre Giuseppe Carbone. S.P.
MADRE NATURA E LUIGI SCHEMBRI : SCULTORI
Ancora una sorpresa per La Voce che ha scoperto in Luigi
Schembri le caratteristiche di uno “scultore atipico”. Gino,
per gli amici, è nato nel nostro paese il 5 agosto del 1940 e,
fatta eccezione per due brevi periodi di emigrazione in Ger-
mania e in Inghilterra, ha sempre lavorato in campagna, col-
tivando le sue terre e facendo l’innestatore-potatore, cercan-
do sempre di migliorare i prodotti della terra, attraverso
l’uso di nuove tecniche e scegliendo i vari tipo di innesti.
Stando, quindi, sempre a contatto con la natura che egli ama
tanto, ha saputo sviluppare il suo talento di scultore, nel sen-
so che egli, con grande spirito di osservazione, riesce ad
intravedere nel gioco dei rami quelle che poi diventano le
sue sculture
dalle varie sem-
bianze sia uma-
ne che animali.
Ecco così che
da un ramo di
un albero, come
d’incanto, pren-
dano forma ca-
valli, serpenti,
scimmie come
pure attaccapan-
Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana
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posacenere, porta tovaglioli, lampadari etc. Inoltre Gino
consiglia per il meglio gli amici che devono arredare le
loro case di campagna, sistemando al meglio piante, ce-
spugli e fiori.
Gino ha anche un altro dono, scoperto per caso, quello di
rabdomante grazie al quale è in grado di localizzare sor-
genti d’acqua, con l’ausilio di una semplice bacchetta di
legno o di rame, attraverso le vibrazioni del suo corpo. In
occasione della festa di San Giuseppe il signor Schembri
ha esposto le sue tante sculture, collocate in un cortiletto
della Via Amorino e per l’occasione è stato intervistato
dall’emittente agrigentina Teleacras. S.P.
I RITI DELLA SETTIMANA SANTA A CIANCIANA
Q uest’anno la rappresentazione della Settimana
Santa, sempre a cura dell’omonima Associazio-
ne Culturale, si è imperniata su una nuova sce-
na, mai rappresentata prima almeno con tale
rilievo, vale a dire Gesù nell’Orto degli Ulivi. Questa sce-
na, così voluta dal regista-autore professor Mario Cam-
marata, ha avuto una valenza che andava al di là della
parola, manifestata attraverso i dialoghi. Tutto infatti si
basava sul movimento di scena ed in particolar modo sul-
la gestualità degli attori, in un’atmosfera di luci ed om-
bre, in uno scenario surreale. Lotta dunque tra il Bene,
rappresentato dalla luce, ed il Male, rappresentato dalle
ombre. Lo scenario si è rivelato magnifico: la scena si
svolgeva tra tanti alberi di ulivo di grandi dimensioni,
collocati nella parte sinistra del palcoscenico in piazza
Aldo Moro, proprio di fronte alla Chiesa Madre. Le criti-
che sono state positive e gli spettatori hanno gradito que-
sta novità. Per l’occasione Cianciana si è riempita di visi-
tatori, ciancianesi provenienti da tutte le parti d’Italia,
dalla Francia, dall’Inghilterra, dal Belgio a cui si sono
aggiunti molte persone provenienti dalla Sicilia orientale,
incuriositi da quest’opera innovativa che già l’anno scor-
so ha avuto risonanza nella stampa nazionale
(Repubblica) e regionale (Giornale di Sicilia, La Sicilia).
Magnifica l’interpretazione di tutti gli attori che hanno
impersonato i vari personaggi. In particolar modo la per-
formance dell’attrice Consuelo Lupo nella doppia veste
di Satana e del profeta Isaìa, con voce fuori campo. Molto
efficaci sono stati gli effetti luce e la colonna sonora a
cura del Maestro Angelo Onesti dell’Orchestra Sinfonica
Siciliana che, assieme al regista, ha puntato su sinfonie e
opere classiche di Mozart, Verdi, Respighi etc. Oltre alla
scena del Getsemani abbiamo assistito ad altre scene ine-
dite come ad esempio quella tra Annas e Gesù ed il rinne-
gamento di Pietro. Da sottolineare altresì l’innesto di
nuovi attori come Liborio Curaba nel ruolo di Gesù, An-
tonella Pullara nel ruolo di Maria, Francesco Montalbano
nel ruolo di Annas, Amedeo Salemi nel ruolo di Pietro,
Giuseppe Miceli (Giovanni), padre Fiore (Giacomo),
Franco Ciraolo (Kaifa), Alfonso Caruso (Haggai), Alfon-
so Salamone (Giuseppe), Gino Paci (Ponzio Pilato), Fran-
co Martorana (Lucio). Sottolineamo la presenza in scena
efficacissima e naturalissima, a conforto del dolore di
Maria, delle due pie donne Lina Lo Monaco e Giusy Dili-
berto, mentre si sono distinti i due capi popolo imperso-
nati da Piero Raffa e Giuseppe Reina. Molto suggestiva,
per finire, la scena dell’Angelo, impersonato da Annalisa
Raffa, che in un’accanita lotta sconfigge Satana, costrin-
gendolo alla fuga. Per le rappresentazioni del Giovedì e
del Venerdì Santo sono stati impegnati più di cento per-
sone tra attori , figuranti e soldati romani. S.P.
RICORDANDO STEFANO ALFANO
25 ANNI DOPO LA SUA
PREMATURA SCOMPARSA
Stefano Alfano è morto il 20 Maggio del 1981. Un destino crudele lo ha strappato alla vita,ai cari fa-miliari e a noi, a soli 21 anni. Stefano era una per-sona solare che ci manca da 25 anni. Era amico di tutti e tutti gli amici lo vogliono ricordare così. Con poche affettuose parole e con una foto che lo ritrae durante "Il Lamento" del Venerdì Santo del 1980 a Cianciana. Nella foto con Stefano, Giuseppe Di Maria, Alfonso Martorana e Vincenzo D’Angelo
TELEGRAMMA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLI-
CA ALL’ASSOCIAZIONE SETTIMANA SANTA
Il presidente della Repubblica, in occasione della Settimana
Santa-Cianciana esprime vivo apprezzamento per il valore
religioso della manifestazione. A Lei egregio presidente,agli
organizzatori e a tutta la comunità di Cianciana il capo dello
Stato invia un augurio e un saluto cordiale.
Gaetano Gifuni, segretario generale presidenza della Repub-
blica, Roma Palazzo del Quirinale.
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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana
Viàggiu dulurusu di Maria e di Giuseppi - Novena natalizia (seconda parte)
Introduzione, note e traduzione in lingua italiana di Francesco Cannatella
Sesto giorno
I
Coro
Stanculiddri po’ arrivati,
Ddoppu tanta longa via,
Ggià traseru a la citati
Mezzi morti a la stranìa.
Ma si-ttu cci porti affettu,
Mettitilli intra lu pettu.
II
Coro
Vannu persi pi li strati
nuddra casa ànnu truvatu.
Lu rrizzettu in caritati
di la ggenti cc’e nnigatu.
E-ddi tutti su-ccacciàti,
comu vili po’ affruntati.
III
Coro
Ddoppu tantu caminari,
unn-avennu stanza avutu,
ièru a scrìvisi e a-ppagari
a lu rre lu so tribbutu.
Siguitaru po a-ccircari
qualche allòggiu di truvari.
IV Coro
Ma lu stentu è spisu indarnu,
nun li vonnu ddr’armi audaci
e Giuseppi nell’internu
nun putia darisi paci.
E chiancennu ripitia:
Giuseppe
- Ch’haiu a fari, amata mia?
V
Coro
San-Giseppi poi pinzannu
chi ddrà cc’era na pusata,
p’unni po s’incamminaru
cu-Mmarìa so spusa amata.
Iùnci e-bbìdi frattarìa
po’ cc’è locu a l’osterìa
VI
Coro
Na staddruzza era vacanti
ma Ggiseppi nn’e-ccuntenti,
ddrà s’accòmmida all’istanti
cu-Mmaria, stancu e-llagnenti.
A lu scuru, stanchi e amari,
si ittaru a rripusari.
VII Coro
Però allura su-ccacciàti
pirchì vìnniru atra ggenti,
si parteru addulurati
affruntati veramenti.
San-Giseppi assai chjangennu
Cussì affrittu iva chiancennu:
VIII Giuseppe
Su-cquattr’uri di la notti,
sia mai semmu rrifutati?
Àiu fattu quantu potti,
spusa mia, pacènzia truvati!
Un-ni voli nuddru ancora,
iamuninni dunchi fora.
IX
Fedeli
- Bbona ggenti pi-ccurtisìa
tra lu cori e-ttra lu pettu
a Ggiseppi e a-Mmarìa
dammu, dammucci rrizettu.
Nun li voli nuddru ancora
ristirannu dunchi fora?-
Sesto giorno Giunsero molto stanchi, / dopo tanto cammino / già sono entrati in città, /sfiniti ed in terra straniera. / Se tu provi amore
per loro, / custodiscili dentro il tuo petto. Girovagando per le strade, / non trovarono casa che li ospitasse, / il riposo ne-
cessario / dalla gente è loro negato. / Da tutti sono scacciati, come persone vili e sono allontanate. Dopo tanto camminare, /
non avendo trovato un ricovero, / andarono ad iscriversi ed a pagare / il tributo al loro re. / Seguitarono poi a cercare / per
trovare qualche alloggio. Dunque perfino c’è negato / questo misero ricovero. / O Giuseppe sfortunato,/ una disgrazia si-
mile mai si è sentita. / Sposa mia, cara Signora, / questa notte come potrò darvi ricovero?-
San Giuseppe poi ricordò / che c’era una locanda, / vi giunse camminando / con Maria sua sposa amata. / Giunse e vide la
locanda / ma non c’è posto per loro. Solo una stalla era disponibile / ma Giuseppe ne fu contento / e subito vi si accomo-
dò, / amaro, stanco e lamentoso. / Al buio, stanchi ed infelici, / si disposero per riposare.
Però subito furono scacciati / perché vennero altre persone. /
Si partirono addolorati / e rimproverati aspramente. / San Giuseppe, piangendo forte, / così afflitto ripeteva:
Sono già le ore quattro della notte /e se ancora saremo rifiutati? / Ho già fatto quanto ho potuto, / sposa mia, quanta pa-
zienza avete avuto! / Siamo ancora rifiutati, / andiamocene dunque fuori città.
Buona gente, per favore, / nel cuore e nel petto, / a Giuseppe ed a Maria / date ospitalità. / Nessuno vuole ospitarli, / reste-
ranno dunque per strada?
Settimo giorno
I Coro
Fora dunchi a la citati
San-Giseppi cci sapìa
una grutta a ddri cuntrati,
cussì dici a-Mmaria:
Giuseppe
- Cca vicinu cc’è na grutta
binchè vili e aperta tutta.
II Giuseppe
Si-bbuliti pirnuttari
nta sta grutta vi cci portu,
i um-pozzu, spusa, dari
atru aiùtu, atru cumportu.-
Coro
Maria allura ubbidïenti
mostra d’èssiri cuntenti.
III Coro
Cussì nzemi si-mmiàru
pi ddra parti pocu a-ppocu.
Ggià la grutta rritruvaru
m’assà pòviru è lu locu
e-ccu-ttuttu allegri stannu
Sempri a Ddìu rringràzziannu.
IV
Coro
Tutti l’àngili bbiàti
chi-ppi-bbìa l’accumpagnaru,
cu splinturi nusitati
chiddra grutta circuntaru.
San-Giseppi li vidìa
e-bbidènnuli gudìa.
V
Coro
Oh –pinzaru- ch’alligrizza!,
chiddri santi amati spusi,
chi-ggudennu sta bbiddrizza
sunnu allegri e-gglurïusi.
Ddoppu aviri tanti stenti
a sta vista su-ccuntenti
VI
Coro
A stu lumi glurïusu
risplinniva la gran Signura
com’un-zuli maistusu
chi vi nchjamma e-bbi nnamura.
San-Giseppi cunzulatu
resta allegru e nchjammatu.
Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana
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VII
Coro
Cussì àrdinu un focu
San-Giseppi cu-Mmarìa,
canuscennu câ ddru locu
Ggesù nàsciri dduvìa.
E-ttra làcrimi d’affettu
criscì focu a lu pettu.
VIII
Coro
Ma vidennu po Maria
c’assà lorda era la grutta,
comu matri amanti e-ppia
nul-la po’ vìdiri brutta.
E na scupa ddra truvàiu
e-ccun umirtà scupàiu.
IX
Coro
St’umiltà a rriguardari
di Maria la spusa amata,
cuminciàiu puru a scupari
ma di l’àngili e aiùtata.
E ntramenti chiddra grutta
Resta bbeddra e-nnetta tutta.
Settimo giorno
Fuori dalla città / San Giuseppe conosceva / una grotta in quelle contrade, /così disse a Maria: / -Qua vicino c’è una grot-
ta / benché misera e senza porta.
Se volete pernottarvi, / io vi ci accompagnerò. / Non posso darvi, sposa, / altro aiuto ed altro conforto.- / Maria ubbidien-
te, / mostrò di esserne contenta.
Così si incamminarono insieme / lentamente per raggiungere quel luogo. / Ritrovarono la grotta, / era un luogo assai mise-
ro, / malgrado ciò ne furono felici, / sempre ringraziando Iddio.
Tutti gli angeli beati, / che per via li accompagnavano, / con splendore inusitato / quella grotta circondarono. / San Giusep-
pe li vedeva / e vedendoli godeva.
O –pensarono- che gioia! / quei santi amati sposi / nel vedere questa bellezza / furono felici e speranzosi. / Dopo tanti lun-
ghi stenti / a tale visione erano contenti.
Alla luce di questo lume divino / risplendeva la gran Signora / come un sole maestoso /che vi infiamma e vi innamora./
San Giuseppe consolato / è allegro ed infiammato.
Così accendono un fuoco / San Giuseppe con Maria, / capendo già che in quel luogo / Gesù nascere doveva. / Tra lacrime
di gioia / cresce amore nel loro petto.
Maria, poi vedendo / assai sporca quella grotta, / come madre amorosa e pia / non poteva lasciarla sporca. / Trovando là
una scopa, / la pulì con umiltà.
A guardare l’umiltà / di Maria, l’amata sposa, / San Giuseppe cominciò pure a pulire, / aiutati dagli angeli, / in poco tempo
quella grotta / fu ripulita e ordinata tutta.
Ottavo giorno
I Coro
Po chi ggià purificàiu
San-Giseppi chistu locu
cu lu ncenzu chi-ppurtàiu,
iètta luci e addruma focu
e ancora si disponi
pi la so culazzïoni.
II
Coro
Cussì, stanchi tutti du,
s’assittaru ntra ddru locu
um-putennu stari cchjù
si cibbaru quarche-ppocu,
ca cu-ggranni ddivuzzïoni
fa la so culazzïoni.
III
Coro
P’ubbidiri a lu so spusu
Maria Santa si cibbàiu,
l’atru cibbu cchjù gustusu
a se stissa priparàiu
e-ppinzannu sempri sta
a lu partu chi-ffarà
IV
Coro
Ggià finuti di mangiàri,
a Ddìu gràzzia rrinneru
e n-nucìssimu parlari
tutti du si ntrattineru.
Discurrennu di cuntinu
di l’amuri di Ddìu divinu.
V Coro
Oh pinzati chi-ppalori
Tinirìssimi dicìanu!
Si nchjammàvanu lu cori
quantu cchjù nni discurrìanu.
Ammirannu cu-ffirvuri
di Ggesù lu grannn’amuri.
VI
Coro
Canuscennu po Maria
iunta ggià l’ura filici
chi Ddìu nàsciri dduvìa,
a lu spusu acussì dici:
Maria
- TROPPU E-NNOTTI RRITIRÀTI,
VA DURMÌTI E ARRIPUSÀTI.-
VII
Coro
San-Giseppi a la Signura
chi-ddurmissi cci prigava,
cci addubbani la mangiatura
cu li rrobbi chi-ppurtava.
Si-rritira nta n agnuni
nta lu mìsiru gruttuni.
VIII
Coro
Ma Ggiseppi un-nurmìu
ma cu-ggran ddivuzzïoni,
Nginucchjatu umili e-ppiu,
misu a-ffari orazzïoni.
E in èstasi livatu,
a Ggesuzzu vitti natu.
IX
Coro
Mancu dormi no Maria
ma di Ddìu chjamata allura,
nfirmurata pronti e-ppia
s’addinòcchja, l’ama e adura.
Fedeli
- O gran spusi furtunati
pi-mmìa, mìsiru, prigati.-
Ottavo giorno
Dopo purificò, / San Giuseppe quel luogo, / con l’incenso che aveva portato / fa faville ed accende un fuoco, / poi infine si
prepara / per fare colazione.
Così stanchi tutti e due / si sedettero in quel luogo /e non resistendo più alla fame / si cibarono un poco / e con grande de-
vozione / consumarono la loro colazione.
Per ubbidire al suo sposo / anche Maria mangiò, / altro cibo più gustoso / per lei preparò, / mentre pensando sempre sta / al
partò che farà.
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La Voce di Cianciana Numero 2 - Aprile 2006
Appena finito di cenare, / resero grazie a Dio / e in dolcissimi discorsi / tutti e due si intrattennero. / Discutendo di conti-
nuo / dell’amore di Dio Uomo.
O, pensate che parole / terenissime pronunciavano! / Si infiammavano i loro cuori / quanto più ne discutevano, /
ammirando con fervore / di Gesù il grande amore.
Intuendo poi Maria / giunta l’ora tanto attesa / nella quale Gesù doveva nascere, / allo sposo così disse: - È notte fonda,
ritiratevi, / andate a dormire e riposatevi.-
San Giuseppe la sua Signora / a dormire invitava, / le preparò un letto nella mangiatoia / con i panni che aveva portato. /
Poi si ritirò in un angolo / di quella misera grotta.
Giuseppe non si addormentò / ma con gran devozione, / inginocchiato umile e pio, / fece le orazioni./ In estasi rapito, /
Gesù trovò già nato.
Nemmeno Maria dormiva / e da Dio chiamata, tutta / infervorata, pronta e pia, / si inginocchia e l’ama e adora. / - O gran
sposi fortunati / per me, misero, pregate.-
Nono giorno
I
Coro
Misa ggià n orazzïoni
la Gram-Mèrgini Maria
cu na gran divuzzïoni
a Ggesù pinzannu iva,
e-ppinzannu câ lu friddu
nascia Ddìu picciriddru.
II
Maria
- COMU MAI, DICI CHiANCENTI,
LU GRAN DDÌU DI MAISTÀ
DI LI RE, LU RE CRIMENTI
TRA LU FRIDDU NASCIRÀ?
LU SIGNURI DI LU CELU
COMU NASCI TRA LU GELU?
III
Maria
OH MIU DDÌU DI GRAN RICCHIZZA,
COMU NASCI PUVUREDDRU?
SARÀ-BBERU, O MIA BIDDRIZZA,
CA TI VIU NGRIDDRUTEDDRU,
CHI-DDI FRIDDU TREMI E-MMORI?
UN N’ABBASTA NO LU CORI!
IV
Maria
SI-DDI NÀSCIRI CUMMENI
PIRCHÌ UN NASCI NTA PALAZZI?
PIRCHÌ TU UN TI NNI VENI
CU-GGRAN POMPI, CU-GGRAN SFRAZZI?
LU TO SOMMU, GRANN’AMURI
TI FA NÀSCIRI N-NULURI.
V
Maria
VIA CH’E-TTARDI, O F ÌGLIU MIU!
PRESTU, PRESTU NASCI ORA!
QUANNU NASCI E-CQUANNU, O-DDÌU?
RRENNI SAZZIU STU CORI,
NTA STU VENTRI DDÌU CHI-FFAI?
QUANNU, QUANNU NASCIRAI?
VI Maria
QUANNU, QUANNU NASCIRÀI,
QUANNU ST’URA VINIRÀ,
QUANNU TU CUNSULIRÀI
L’INFILICI UMANITÀ?
QUANNU VENI, MIU DILETTU,
T’ÀIU A STRÌNCIRI A LU PETTU.-
VII Coro
Tra st’affettu e-ttra st’amuri
la Gram-Mèrgini bbïata
tutta focu e-ttutt’arduri
vinni a èstasi livata
e-ggudennu lu so Ddìu
a Ggesuzzu v’accugliu.
VIII
Coro
Natu ggià lu gran Missìa
tuttu bbeddru e rrisplinnenti,
la gram-Mèrgini Maria
l’adurava assa cuntenti
e lu pìglia tutt’affettu
si lu strinci a lu so pettu.
IX
Coro
San-Giseppi si rrisbìglia,
ggià di l’estasi profunni
e-ccu-dduci maravìglia
si stupisci e-ssi cunfunni,
curri prestu spavintatu
a Ggesuzzu vitti natu.
X
Coro
E pinzati ch’e-ccuntenti
chi-ggrannizza e alligrizza!
Si scurdaru li so stenti
pi la summa cuntintizza
e-ttra ggiùbbilu e-ffistinu
aduraru a Ddìu Bbamminu.
XI Coro
Eccu natu, o peccaturi,
tra na grutta Ddìu Bbamminu.
Via cuntenti, stu so amuri
quant’è-ggranni e-cquant’è-ffinu!
Vegna prestu, vegna ognunu,
dumannàmmucci pirdunu.
XII
Coro
Boni ggenti cu-ffirvuri,
via, viniti ad adurallu
e-ccù ggiùbbilu e arduri.
Nu di cori tuttu amàllu,
veni ancora, o piccaturi,
un-nisdegna un Ddìu d’amuri.
Nono giorno
Recitava le orazioni / la gran Vergine Maria / con grande devozione / e con la mente sempre a Gesù, / considerando che in
tanto freddo / sarebbe nato il Bambino.
Come mai –dice piangendo- / la gran maestà di Dio, / dei Re, il Re Clemente, / tra il freddo nascerà? / Il Signore del cie-
lo / come può nascere tra il gelo?
O mio Dio di grande ricchezze, / come puoi nascere poverello? / Sarà vero, o mia bellezza, /che io ti vedo infreddolito, che
di freddo tremi e muori? / Il mio cuore non vuole crederlo.
Se dovevi pur nascere / perché non sei nato in un palazzo, / perché non sei venuto / in gran pompa e tra lusso e sfarzo? / Il
tuo sommo e grande amore / ti fanno nascere tra gli affanni.
Subito che è già tardi, o figlio mio! / Presto presto nasci ora!/ Quando nascerai e quando, o Dio? / Sazia questo mio cuo-
re, / in questo ventre cosa fai ancora? / Quando, quando nascerai?
Quand’è che nascerai, / quando verrà quell’ora, / quand’è che tu consolerai / l’infelice umanità? / Quando verrai, mio bene
diletto, / vorrò stringerti al mio petto?-
Con questi pensieri e con questo amore / la gran Vergine Beata, / tutta passione e tutta ardore, / viene in estasi rapita / e
godendo la vista di Dio, / diede alla luce Gesù.
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La Voce di Cianciana Numero 2 - Aprile 2006
Nato già il gran Messia, / bellissimo e risplendente, / la gran Vergine Maria / lo adora assai felice, / lo prende con grande
affetto / e lo stringe al suo petto.
San Giuseppe si ridesta, / ha la testa assai confusa / e con dolce meraviglia / si stupisce e si confonde. / Corre subito preoc-
cupato / e trovò Gesù già nato.
Pensate com’è felice, / che felicità!, che allegria! / Dimenticarono tutti gli stenti / per la grande contentezza / e tra giubilio
e festeggiamenti / adorarono Dio Bambino.
Ecco nato, o peccatori, / in una grotta un Dio Bambino. / Orsù siate contenti, il suo amore / è grande ed è delicato! / Venga
presto e venga ognuno / domandiamogli perdono.
Buona gente con fervore, / orsù venite ad adorarlo / con gioia e con amore. / Noi amiamolo con sincero cuore, / vieni anco-
ra, o peccatore, /non disdegna un Dio d’amore.
Vieni e presentagli il tuo dolore, / non sia più vostro nemico / l’amoroso mio Signore, / ma vuole voi come grandi amici. /
Il passato non conta più / vi amerò se non vi ho ancora amato.
Epifania
I Coro
Nni ddra notti triunfanti
ca nascì l’Onnipotenti,
si parteru giubbilanti
li tri re di l’orienti,
cu na stiddra n cumpagnia
p’adurari lu Messia.
II Coro
A Bettilemmi, a la campia,
lu truvaru Bammineddru
nni li vrazza di Maria,
granni, riccu e puvureddru.
Tutti tri addinucchiuni
l’aduraru comu patruni.
III
Gaspare
Dissi Gaspari:
- Patruni,
summu Diu d’altu coru,
Vi prisentu addinucchiuni
stu vasettu, chinu d’oru,
E a la Matri la curuna
comu amabbuli patrona. -
IV
Coro
Badassanu cci arraggiuna
e cci dici umiliatu:
Baldassare
- Chistu ncenzu e la curuna
è pi Vui, Verbu ncarnatu,
di li re supra li re
a Vui simili nun cc’è. -
V
Coro
Mircioni cci dissi:
Melchiorre
- Ahimè!
Summu Diu di granni altizza,
a Vu prisenta lu cori me
stu vasettu d’amarezza
e la mirra Vi purtai
pi cuntimplari li vostri guai. -
- AHIMÈ!
VI Coro
La so Matri cu umiltati
cci sfascià lu figliu caru.
Tutti tri, addinucchiati,
li piduzza cci vasaru.
Li tri re di l’orienti
l’aduraru assai cuntenti.
VII
Coro
Cc’era un angilu prisenti:
Angelo
- Nun passati pi chissa via,
Erodi uccidi prestamenti
prima Gesù e po Maria.
Di la scanna di li nnuccenti
Nun si sarba nuddra genti.
VIII
Angelo
Fidilissimi, tempu amaru!,
Va cangiati n’atra via.
Coro
Tutti nzemi, po prigaru
in cilesti cumpagnia,
amannu Diu cu santu zelu
pi gudisillu nta lu Celu.
IX
Coro
Ascutannu lu cunzigliu,
notti tempu fannu via,
tennu strittu lu gran Figliu,
san Giseppi cu Maria.
Ora e sempri, o piccaturi,
dacci a Diu ogni onuri.
Epifania.
Nella notte trionfante / che è nato l’Onnipotente / partirono con giubilo / i tre re dell’oriente, / con una stella in compagni-
a / per adorare il Messia.
A Betlemme, nella campia, / trovarono il Bambinello / tra le braccia di Maria, / grande, ricco e poverello. / Tutti e tre in
ginocchio / lo a dorarono come signore.
Disse Gaspare: - Signore, sommo Dio d’alto coro, / a voi presento, inginocchiato, / questo vasetto pieno d’oro, / ed alla
Madre vostra la corona, / in quanto amabile signora.
Baldassare gli si rivolge, dicendo umilato: / - Questo incenso e la corona / sono per Voi, Verbo Incarnato, / dei re Voi state
al di sopra / perché simile a Voi non se ne trova.
Melchiorre gli disse; - Ahimè! / Sommo Dio di grande altezza / a Voi presenta il mio cuore / questo vasetto di amarezza / e
la mirra Vi ho portato / per contemplarre i Vostri guai.
La Madre con umiltà / mostrò loro il caro Figlio. / Tutti e tre, in ginocchio, / gli baciarono i piccoli piedi. / I tre re
dell’oriente / lo adorarono assai contenti.
C’era un angelo presente: / - Non andate da quella via, / Erode ucciderebbe subitamente / prima Gesù e poi Maria. / Dalla
strage degli innocenti / si salverà poca gente.
Fedilissimi, tempi amari, / scegliete un’altra via. - / Tutti insieme poi pregarono / in celeste compagnia, / amando Dio con
santo zelo / per goderlo in Cielo.
Ascoltando il consiglio, / nottetempo fanno via, / tengono stretto il gran Figlio, / san Giuseppe con Maria. / Ora e sempre,
o peccatore, / offri a Dio ogni onore. francesco cannatella
Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana
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Hello Cianciana di Diane Lainson
Now that the cold winter is finally over and spring is here, we can
hopefully look forward to a wonderful long hot summer. The country-
side looks beautiful with its array of brightly coloured wild flowers,
the birds are busily making their nests and singing merrily in the
mornings and evenings. The neatly pruned grape vines budding and
various coloured blossoms on the fruit trees. On the second of April,
which was a hot sunny day, we went to the beach at Minoa and had
lunch there at one of the restaurants. A lot of people were also on the
beach sunbathing, playing games and making Bar- B-Q’s.
We would like to say how much we enjoyed the Festival of S.
Guiseppe and the pretty street decorations, especially the artistically
arranged table of food on the steps at the top of the high street. We
were also delighted by the procession of the Child Jesus with Mary
and Joseph and of course the faithful donkey.
This Easter we were able to attend the wonderful reconstruction of the
Last Supper of Jesus and his Apostles on the Thursday evening and on
the Friday how we were extremely over-come by the magnificent
performance of the Condemnation of Christ and the very emotional
procession of his journey through the town to the Cross to his crucifix-
ion. The sermon by the priest was also very moving, even though we
did not understand every word, we were able to understand how he
completely signified the meaning of Easter and all that it represents.
On a lighter note I noticed prior to the Easter Festival the chocolate
Easter eggs in the supermarkets; but where did this tradition come
from? History tells us that Christians adopted the custom to represent
the resurrection of our Lord. They are a symbol of new life and eggs
have been exchanged as gifts during this time for centuries. Originally
hens’ eggs were coloured by being boiled with leaves or petals, or
were even covered in gold leaf or fabric and course Easter Sunday
became the traditional day, as they were forbidden during Lent, to
present them. It was not until about 150 years ago that giving choco-
late eggs became more popular and now in the world, millions of them
are sold every year. When my children were small we celebrated
Easter Sunday and the tradition of giving chocolate eggs. Quite often
if the weather was good, I used to hide a few little eggs in the garden
and they used to hunt for them. We also used to dye fresh eggs differ-
ent colours and they were passed around the dining table in the eve-
ning for the family and guests.
Many years ago when I was staying in a small village outside of
Naples, I went to a little Trattoria with some friends and to celebrate
the end of Lent they made a special tasty pasta dish that I would like
to pass on to you. PENNE alla CARBONARA di SALSICCIA: - 4
long pieces of spicy Italian sausages with herbs, olive oil, 4 thick
slices of pancetta, chopped, a little salt and freshly ground black pep-
per to taste, 450 g dried penne or pasta of your choice, 4 large egg
yolks, 100ml of cream, 100g freshly grated Parmesan cheese, zest of 1
lemon {grated skin only} and a handful of chopped parsley. With a
sharp knife cut the sausage skin lengthways and squash the meat out.
Wet your hands and make little balls of the sausage meat and place to
one side. Heat a large frying pan and add some of the olive oil, gently
fry the meatballs until golden brown all over, then add the chopped
pancetta and continue cooking for 2 or 3 minutes. Meantime cook
your choice of pasta and while it is cooking, in a large bowl whip up
the egg yolks, cream, half of the Parmesan, the lemon zest and parsley.
When the pasta is cooked, drain and keep a little of the cooking water,
immediately throw your pasta back into the pan, the egg mixture and
the hot sausage meatballs and mix everything together. The eggs will
cook lightly from the heat of the pasta and should be smooth, not
sticky and lumpy. If the pasta is too sticky add a few spoonfuls of the
cooking water to separate it slightly. Sprinkle over the rest of the Par-
mesan and a little chopped parsley, pour over a little of the remaining
olive oil and serve immediately with a mixed green salad and hot
bread. This should serve four people. Now for a healthy dessert slice
some fresh apples, bananas and kiwi fruit, sprinkle with a little brown
sugar and pour over some freshly squeezed orange juice and serve.
Apples are very good for you, the vitamin C helps boost the body’s
own immune defences and its pectin content can lower cholesterol, the
bananas are a good anti-stress agent and an energy boosting digestive
stimulant. The more yellow the bananas, the better because the starch
in them should have turned to natural sugar. Kiwi fruits are highly
regarded for their goodness and nutritional value. It is said that 100g
of Kiwis contain 300mg of Vitamin C.
Whilst shopping around the town I have noticed the abundance of
artichokes for sale. For many years Herbalists all over the world have
claimed that artichokes are good for lowering blood cholesterol,
stimulating bile and urine production, some liver protection and anti
stress symptoms. They are rich in a chemical compound called Cy-
narin, which is claimed to lower blood cholesterol and improve the
flow of fat-emulsifying bile, making the digestion of rich food much
easier. Herbalists have traditionally used extracts of artichoke to treat
high blood pressure and may help people with gout, arthritis and rheu-
matism as the artichokes have certain detoxifying properties. They
also contain a little folic acid and potassium, are a great source of
energy and may improve the skin and hair. Remember this next time
you look at an Artichoke! Diane Lainson
CIAO CIANCIANA Adesso che il freddo inverno è passato e la primavera è
qui, noi possiamo sperare in una lunga e calda estate.
La campagna appare bellissima con le sue schiere di fiori
selvaggi di calori brillanti, gli uccelli sono impegnati
nella costruzione dei loro nidi cantando allegramente
nelle mattine e nelle sere. Le viti potate nettamente che
germogliano e i vari fiori colorati sugli alberi da frutta. Il
2 Aprile, che è stato un giorno molto assolato, siamo an-
dati sulla spiaggia di Minoa e abbiamo pranzato in un
ristorante sul posto. Molta gente era sulla spiaggia a
prendere il sole, giocare o fare barbecue. Noi vorremo
dire quanto abbiamo gradito la festa di S. Giuseppe e le
belle decorazioni lungo le vie, in modo speciale la tavola
artisticamente preparate sulla scalinata lungo il corso
principale. Siamo stati deliziati anche dalla processione
del Bambino Gesù con Maria e Giuseppe e con il fedele
asinello. Durante la pasqua abbiamo potuto assistere alla
meravigliosa ricostruzione dell’ultima Cena di Gesù e i
suoi Apostoli il giovedì sera e siamo stati sopraffatti
dall’emozione per la magnifica performance della con-
danna di Cristo il venerdì e la processione molto emozio-
nante del suo viaggio attraverso il paese verso la Croce, e
la sua crocifissione.
Anche il sermone fatto dal sacerdote è stato commoven-
te, anche se noi non abbiamo capito tutto, comunque ab-
biamo capito come lui esprimeva il significato di Pasqua
e tutto ciò che questa rappresentava.
Per una nota più frivola, ho notato precedentemente alla
festa di Pasqua le uova di cioccolato nei supermercati, da
dove proviene questa usanza? La storia ci dice che i Cri-
stiani adottarono l’usanza di rappresentare la resurrezio-
ne di nostro Signore. Queste uova sono un simbolo di
nuova vita e le uova sono state scambiate come doni du-
rante questo tempo nei secoli. Originariamente le uova di
gallina venivano colorate facendole bollire con foglie o
petali, e potevano essere anche essere ricoperte di foglie
d’oro o tessuto e in seguito la Domenica di Pasqua di-
venne il giorno tradizione per presentarli, poiché erano
vietati durante la Quaresima. Fu 150 anni fa che donare
le uova di cioccolato divenne più popolare e milioni oggi
ne sono venduti nel mondo. Quando i miei figli erano
piccoli celebravano la Pasqua e la tradizione di donare
uova di cioccolato. Spesso se il tempo era bello, io ero
solita nascondere poche piccole uova nel giardino e i
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La Voce di Cianciana Numero 2 - Aprile 2006
A CIANCIANA NON SI RICORDANO A MEMORIA D’UOMO
PERSONE CHE ABBIANO
RAGGIUNTO UN COSI’ STRAORDINARIO TRAGUARDO
105 ANNI PER CARMELO CONTISSA,
CIANCIANESE DI RIVE DE GIER
Il signor CARMELO CONTISSA il 25 febbraio 2006 ha festeggiato i suoi
105 anni di età. Nato a Cianciana il 25 febbraio 1901, ormai da tantissimi
anni abita a Rive de Gier ed in questa città ha ricevuto le congratulazioni
da tutti, da parenti, da amici, da tutta la comunità ciancianese e dalle auto-
rità locali con in testa il sindaco M. Jean Claude Charvin
Laurea in scienze giuridiche per
ELEONORA RIZZOLO conseguita presso l’università agli stu-
di di Parma il 13 marzo 2006
bambini andavano a cercarle. Usavano anche colorare le
uova fresche con diversi colori e li passavano sulla tavola
all’ora della cena per tutta la famiglia e gli ospiti. Molti
anni fa mentre stavo in un piccolo paese vicino Napoli,
sono andata in una piccola trattoria con alcuni amici e per
celebrare la fine della Quaresima hanno preparato una pa-
sta speciale e gustosa che vorrei passarvi.
Penne alla carbonara con salsiccia: 4 lunghi pezzi di salsic-
cia piccante, olio di oliva, 4 spesse fette di pancetta, taglia-
te a pezzetti, un po’ di sale e de pepe nero tritato al mo-
mento, 450 gr di penne o altro tipo di pasta che preferite, 4
tuorli di uovo, 100 ml di panna, 100gr di parmigiano grat-
tugiato, buccia di 1 limone e una manciata di prezzemolo
tritato. Con un coltello affilato tagliare la pelle della salsic-
cia e tirare la carne fuori. Inumidire le mani e fare delle
palline di salsiccia e friggerle nell’olio caldo in una larga
padella, friggere delicatamente le palline fino a dorarle,
quindi aggiungere la pancetta e continuare a cuocere per 2
o 3 minuti. Nel frattempo cocete la pasta e sbattete in una
ciotola i tuorli, con la panna, metà del parmigiano, la buc-
cia di limone e il prezzemolo. Quando la pasta è cotta, sco-
larla e tenere da parte un po’ dell’acqua di cottura, travasa-
re la pasta nella padella, la miscela delle uova e le polpette
di salsiccia e mescolate tutto.
Le uova si cuoceranno leggermente con il calore della pasta
e il tutto deve risultare morbido e liscio. Se la pasta risulta
appiccicosa, aggiungere qualche cucchiaio d’acqua di cot-
tura.
Spargere il resto del parmigiano e un po’ di prezzemolo,
versare sopra un po’ di olio e servire immediatamente con
un’insalata mista e del pane caldo. Questo piatto è per 4
persone. Ora per un salutare dessert, affettate alcune mele,
banane e kiwi, cospargere di zucchero di canna e spremete-
vi sopra del succo di arancia e servire. Le mele fanno molto
bene, la vitamina C aiuta le difese immunitarie del nostro
corpo e il suo contenuto peptico può abbassare il colestero-
lo, le banane sono agenti anti-stress e stimolanti, energeti-
che e digestive. Più gialla è la banana, migliore è il frutto
perché l’amido si sarebbe trasformato in zucchero. Il frutto
del kiwi è estimato per la bontà e per il valore nutrizionale.
Si dice che 100 gr di kiwi contengano 300 mg di vitamina
C.
Andando per i negozi in paese ho notato l’abbondanza di
carciofi che sono in vendita. Per molti anni gli erboristi di
tutto il mondo hanno affermato che i carciofi sono buoni
per abbassare il colesterolo nel sangue, per stabilire la bile
e le vie urinarie, per proteggere il fegato ed come anti-
stress. Sono ricchi di un composto chimico chiamato lyna-
rin, che facilità la digestione di cibi molto pesanti. Gli er-
boristi tradizionalmente hanno usato gli estratti di carciofi
per contrastare l’ipertensione e per aiutare le persone soffe-
renti di gotta, artrite e reumatismi e anche come disintossi-
cante. Inoltre contengono una piccola parte di acido fobico
e di potassio, sono una grande fonte di energia e possono
migliorare la pelle e i capelli. Ricordate questo la prossima
volta che guardate un carciofo!!!
Diane Lainson
(traduzione professoressa Tanina Gambino)
Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana
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Nozze D’Oro Nozze d’oro
per i coniugi
Giuseppina e Giuseppe Di Stefano
Cianciana 28/01/1956
Montréal (Canada)
28 gennaio 2006
Affettuosissimi auguri di tantissimi anni ancora uniti e in buone salute dai figli Antonietta e Salvatore, Angelina e
John, Rosetta, Giovanni, Pietro, Enza e da tutti i nipoti
90° Compleanno per il signor Alfonso Cicchirillo festeggiato a Cianciana il 12 gennaio 2006. Nella foto, oltre al fe-
steggiato, il figlio Matteo, la nuora Rosa D’Amico e i nipoti
Federico e Mariateresa Cicchirillo,
Laurea in operatore della pubblica ammini-
strazione per
ANTONINA BAVUSO Agrigento, Facoltà di Giurisprudenza
31 Marzo 2006
N
A
S
C
I
T
E
Sarah Schembri di
Giovanni e di Laura
Bianchin, nata Belgio
il 17 febbraio 2006
Dario Ferdinando Sanzeri
di Domenico e di Marianna
Alfano, nato a Hoddesdon
(R.U.) il 4 gennaio 2006
Diego Passafiume di
Francesco e di Eleonora
Colletti, nato a Parma il
12 febbraio 2006
Arianna Gina Ciraolo di
Andrea e di Gina Can-
tucci, nata ad Agrigento
il 15 marzo 2006
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La Voce di Cianciana Numero 2 - Aprile 2006
MARIAPIA GAMBINO PUBBLICA PRESSO IL SOLE DI TUTTI, COLLANA AUTORI AUTO-
PRODOTTI, LA SUA RACCOLTA DI POESIE HO ACCESO CANDELE AL VENTO,
PREFAZIONE DI GASPARE D’ANGELO, EDITORE DELLA COLLANA
M ariapia Gambino, di Pietro e
di Giuseppina Soldano, è
nata a Cianciana il19 giu-
gno 1978. Ha frequentato a
Sciacca l’Istituto d’Arte “Bonachia” con-
seguendo nel 1998 il diploma in Arti Ap-
plicate della Ceramica. Successivamente si
è trasferita a Faenza (RA) per perfezionare
lo studio ed il restauro della ceramica. Per
lavoro Mariapia è richiesta ovunque sia in
Italia che all’estero. E’ stata infatti per e-
sempio a Valencia in Spagna o a Monaco
di Baviera in Germania per restaurare ce-
ramica delle varie epoche storiche. In Ita-
lia ha lavorato a Bologna e nella stessa Faenza, dove ri-
siede. Di Mariapia conoscevamo da tempo la sua passio-
ne per la ceramica, la sorpresa è il sapere
che ha anche coltivato fin da ragazzina
l’altra sua passione : la poesia.
L’opportunità di pubblicare la sua raccolta
di poesie intitolata Ho acceso candele al
vento è stata propiziata dall’iniziativa del
professor Gaspare d’Angelo che ha fonda-
to, come i nostri lettori sanno, la casa edi-
trice Il sole di tutti , collana Autori Auto-
prodotti ( per informazioni rivolgersi a
Gaspare D’angelo, Via dei Carpinoni, 14
24126 Bergamo, tel. 035 - 314749 ilsole-
ditutti@tecnograph.it, evans@unibg.it).
Siamo in grado di anticipare fin da ora che
l’opera di Mariapia Gambino verrà presentata a Ciancia-
na l’estate prossima. Salvatore Panepinto
Prefazione
Ho letto il lavoro di Mariapia Gambino ed ho subito pen-
sato che la sua maggiore ispirazione è quella di Accende-
re candele al vento.
Accendere candele al vento è il paradosso dei veri poeti,
(la Gambino ha voluto farne un titolo da me molto con-
diviso). Ed è in questo terreno delle grandi contraddizioni
poetiche che va inserita la sua scrittura.
Il suo tormentato amore con la terra madre che nega
"carezze e regala morte" è il classico, unico rapporto di
odio-amore che può avere l'intellettuale isolano con la
Sicilia. Basta allontanarsi in terre non sue per notare che
ogni posto "rincorre il sole" per rifugiarsi nella "stanza
dei sogni comuni ", che insegue "l'odore di naftalina" do-
ve rimane solamente un'ombra che "elemosina" lo scia-
bordare delle onde del mare.
"Niente da capire"?, avrebbe detto Francesco De Gregori.
A me, invece, pare tutto chiaro ed egregiamente espresso
con autentico linguaggio poetico.
Qualità di scrittura di Mariapia, che ci porta ai temi
affrontati dai grandi autori della letteratura siciliana come
Tomasi di Lampedusa, al suo libro/verità Il Gattopardo
(la Gambino me ne parlava in una sua e.mail) e al discor-
so che il Principe di Salina intrattiene con Chevalley, “il
sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i siciliani vo-
gliono. Desiderio di morte, desiderio di immobilità volut-
tuosa”. Tuttora, la Sicilia sembra non voler uscire da que-
sto sonno eterno, da questa immobilità. Mariapia sente
tutto questo, ma è un sentire diverso, di chi nell’isola non
vive più però, ne rimane, più che mai, distaccatamente
attratta.
Dopotutto, quello delle contraddizioni della Sicilia (o
delle Sicilie?) ha radici profonde. Duemila e cinquecento
anni fa Empedocle di Agrigento notava che il caos dei
quattro elementi fondamentali
- terra, acqua, aria e fuoco - si compone secondo le forze
contrapposte dell’odio e dell’amore.
Leonardo Sciascia ci parla di “isola-individuo”, di “isola-
provincia”, di “isola-paese”, di maestri che sanno bene
come far conciliare l’inconciliabile. Gesualdo Bufalino,
scrivendo di opposti che spesso coincidono, parla del
bianco e del nero, della “luce” e del “lutto”. Per non cita-
re i due venti di Vitaliano Brancati quello del nord che
arriva da Londra, Leningrado e Parigi antitetico al vento
africano che soffia dal sud che porta l’afa equatoriale.
Attraverso la sua scrittura Mariapia Gambino cerca una
sintesi e, al contempo, alza un voce di protesta contro
l’abbandono, l’oblio e l’apatia, contro lo status quo, con-
tro la progressiva decadenza dei siciliani ancora sorda ai
cambiamenti. E, parafrasando Sciascia, (che a sua volta
parafrasava Montesquieu), alla domanda “ Come si può
essere siciliani? ” pare che l’unica, rassegnata risposta
possibile sia: “Con difficoltà”.
Siamo molto fieri di aprire la Collana di Poesia con
questa poetessa del dubbio. (Gaspare D’Angelo)
Lampi di maggio
(Monaco di Baviera, maggio 2005)
I lampi squarciano La mia anima approda
il cielo di maggio senza ritorno
in questo posto nelle aride viscere
che rincorre il Sole. della Matrona
che lo detiene
Ho acceso candele al vento
Ho acceso candele al vento
La mia voce è dispersa
nell’eco eterna.
Lo scoglio ha infranto il sogno
come un battello ebbro
nel mare in secca
Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana
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Uno spazio per l’educazione all’affettività ed alla sessualità
Un’iniziativa del comune di Cianciana e del Consultorio Familiare
I l Comune di Cianciana, in collaborazione col Con-
sultorio Familiare ed il Distretto Sanitario di Bivo-
na, ha realizzato uno “Spazio” settimanale da dedi-
care ai problemi d’educazione all’amore e alla ses-
sualità. Destinatari dell’iniziativa soprattutto i giovani,
senza però escludere le coppie adulte, che siano interes-
sati ad approfondire il loro cammino verso una sessualità
sempre più intelligente e matura. Ogni settimana, il Gio-
vedì pomeriggio dalle 15 alle 18, presso il Centro Socia-
le nella sede del Consultorio Familiare in Corso Cinque-
mani Arcuri, operatori specializzati del Consultorio Fa-
miliare sono a disposizione, gratuitamente, per affronta-
re con chiarezza, serietà e spirito di condivisione le pro-
blematiche che, in materia, sono oggi particolarmente
sentite nel mondo giovanile e nella vita di coppia. La
sessualità è sempre proposta come elemento fondante la
persona umana. Ed è così smontata a priori ogni possibi-
le mortificazione della sessualità, che viene piuttosto
considerata nella sua bellezza vivificante e creativa. In
questo modo viene anche valorizzato l’insegnamento
della Chiesa che, al proposito, si presenta molto più fre-
sco e più giovane, insomma più affascinante, dei modelli
oggi proposti dal prelevante modo di pensare: la sessua-
lità serve per qualcosa
di bello e di grande e
non può dunque imma-
linconirsi nella ricerca
di un piacere fine a se
stesso. La stessa regola-
zione naturale della fer-
tilità non è considerata
alla stregua di una
“contraccezione cattoli-
ca”, ma come preziosa
occasione per arricchire
e completare la propri dimensione sessuale. Lo spirito è
quello esemplarmente definito dal poeta Kahlil Gibran:
“Sono nato una seconda volta quando la mia anima ed
il mio corpo s’innamorarono e si sposarono”.
Rino Ciancimino (nella foto)
In questo numero La Voce è lieta di pubblicare tre poesie. La prima intitolata VENTI MARZO 2006 scritta da Gaeta-
no Alessi in occasione di una recente visita a Firenze, ospite della famiglia Carubia (vedi lettera a pagina 3 di questo
stesso numero); la seconda intitolata LU CARUSU scritta da Francesco Taormina, abitante a Maslianico (Como) e
per finire PER TE DONNA scritta da Pasquale Tallo, per la prima volte ospite del Salotto della Poesia.
VENTI MARZO 2006
Tre eran quest’oggi le Rose
che di vere donne profumavano.
Teste bianche, cervelli ancor fluenti,
d’amore intrise e di ricordi zeppe.
Due le vedove, l’altra mia moglie;
parenti tutte e tutte e tre vocianti.
Una d’esse, oltre al nome proprio
come l’altre, Carubia è chiamata
al par della compagna mia
la qual si bea di tal nobile casata.
Della Firenze, la città ospitante,
poco o nulla a tutti noi importava
in quel plumbeo meriggio inano
mentre del paesello siciliano,
di quell’ameno borgo contadino,
tutto soave ci appariva
e d’esso - Cianciana - sognavamo
trasportativi d’un ipotetico arcobaleno.
A quel punto quasi perso s’era
il segno vero della realtà vissuta
ma, finito il trasognato momento,
il tempo presente s’è di noi impadronito
e tutti ci siamo ritrovati con gli acciacchi
pesanti al pari e forse più di prima.
Poi, lasciati i rimpianti d’un mattino,
il bouquet delle Regine si è disciolto
per cui, insieme al conosciuto volto,
tornato ne sono alla dimora di Torino.
Gaetano Alessi
PER TE DONNA Per te Donna invidio il sole,
perchè appena ti vede all’istante ti bacia.
Per te Donna invidio il vento,
perchè nel momento che tu esci soffia
e ti accarezza.
Per te Donna invidio l’aria,
perchè essa ti avvolge nel suo manto e ti
abbraccia tutta.
Per te Donna invidio la notte,
perchè a lei non puoi dire di no
e può dormire con te.
Per te Donna invidio il tuo uomo
perchè quando tu lo vuoi lui può tutto.
Per te Donna ringrazio Iddio
perchè tu esisti e mi permette di sognarti.
Pasquale Tallo
A te Donna “madre, compagna ed amica
dell’uomo” porgo tanti auguri affinché tu
possa trionfare sempre e non solo l’otto
marzo.
LU CARUSU
In tanti andavano all’inferno,
con coffe piene di fuoco giallo
salivano la china fino al cielo.
Ogni passo era un volo come
passeri liberi nell’aria, per
tornare agli inferi più in là.
Un volo dopo l’altro, china piena,
pendio vuoto, nel cunicolo
luccicante di mortale bellezza.
La citalena illumina il cammino
d’un tozzu di pani
e cumpanaggiu,
e tu, frizzante giovinezza mai più
pensi quale costo questa vita
ti presenta.
In memoria dei nostri vecchi, e
per me, di mio nonno Giovanni
D’Angelo, molti anni addietro
scrissi quanto. Sempre il dubbio
mi prende sul valore, ma ormai è
giusto che se l’uno debba essere
il molteplice, il molteplice esiste
solo nell’unità.
Francesco Taormina
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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana
Quando si cugghia l’amuri Gli antichi strali di Cupido di Francesco Cannatella (seconda parte)
La fuitina. Un atto di disubbidienza
giovanile ai veti familiari, basati sul
calcolo economico della roba e dei
pregiudizi. Una forte e scomposta
ribellione per l’affermazione della
propria personalità, in una realtà dove
le convenzioni sociali poco spazio
lasciano ai genuini interessi amorosi.
E’ un rompere schemi e regole che
soffocano l’espressione di sentimenti
e di desideri, un manifestare che gli
affari di cuore non possono essere
regolati da fattori economici. Ed allo-
ra, spinto da un amore corrisposto,
cui si frappongono veti e valutazioni
familiari, il giovane rompe ogni indu-
gio, spezza la tradizione e si fa ardito:
iemmu a l’accurzu, beddra, svulaz-
zammu. / ch’accussì prestu nguaggiati semmu. L’altra
faccia della medaglia mostra, talvolta, una fuitina di fami-
glia. Sono gli stessi familiari, per evitare le insostenibili
spese della cerimonia e ogni obbligo dotale, che concor-
dano ed organizzano la fuitina. Tanto bastava dire : Li
picciotti ficiru di testa. Ciò perché in paese ogni lingua
trovava modo di mantenersi umida, esercitandosi nello
sparlamento ed era necessario scaricare ogni responsabili-
tà sui giovani che avevano deciso contro il parere decla-
mato ai quattro venti dei reciproci genitori. Una sceneg-
giata popolare seguiva l’evento. Personaggi ed interpreti,
oltre agli attori principali, erano i familiari, il vicinato ed
il paese tutto. Il padre della ragazza recitava la parte
dell’offeso e sfogava in famiglia la propria amarezza,
comunicando alla moglie le decisioni in merito alla figlia
disubbidiente: Nun la vogliu vidiri cchiù, nunn- àju cchiù
figlia. Chiaramente ciò lo scaricava dall’impegno di dota-
re la figlia.
La moglie, strumento di accompagnamento familiare ma
in queste cose abile regista, fiancheggiava ad alta voce il
marito e faceva in modo che il dolore e le decisioni arri-
vassero al vicinato perché si facesse carico di allargare la
voce all’intero paese, ripetendo ad libitum alla figlia: stu
tradimentu nun-mì l’aviatu a-fari, ed al popolo tutto : la
vistina bianca intra mi ristà. Come dire che i preparativi
del matrimonio religioso erano stati approntati e che la
famiglia era pronta a sostenere tutte le spese necessarie.
Quel “bianco” aveva un’altra valenza, essendo il colore
della illibatezza: non c’era stata concessione al giovane,
la ragazza non era compromessa.
Il padre dello “sposo”, in genere, mostrava una iniziale
preoccupazione per eventuali reazioni scomposte del con-
suocero offeso e nel mentre faceva sapere alla giuria po-
polare, perché lo riportasse a chi di dovere : Intra nti mia
nun s’hannu a-ffari a-bidiri. Tutti dovevano saper che
non c’era stato nessun mancamento e nessuna copertura
da parte della famiglia del giovane. Poi vestiva i panni
del paciere e faceva giungere il proprio dispiacere e la
propria solidarietà alla famiglia offesa,
condannando senza riserve il compor-
tamento del figlio, obbligato al matri-
monio riparatore.
Lu matrimonio a lu scuru, un surroga-
to del matrimonio religioso vero e pro-
prio. Veniva celebrato in sacrestia
all’alba, ed alla luce fioca di poche
candele e, chiaramente, senza l’abito
bianco, avendo la sposa perduto la pro-
pria verginità. Presenti poche familiari
ed i testimoni. Non era previsto alcun
trattenimento né seguiva manifestazio-
ne pubblica. Con la nascita del primo
erede, se maschio portava il nome del
padre dello sposo e se femmina il nome
della madre della sposa, atto di rispetto
dovuto, tutto tornava alla normalità,
agneddru e-sucu e finì lu vattisimu. A proposito di sucu, a
Cianciana sono ricordate ancora le parole di una madre,
tradita dalla fuitina della figlia : lu beddru sucu fattu mi
lassasti! Il vicinato per solidarietà presentava il proprio
dispiacere : Ma chi-foru foddri? riferito ai giovani fuggia-
schi e nel frattempo si adoperavano a spendere parole di
pace : Cosi chi-ccapitanu a li vivi sunnu. Si li picciotti
avissiru sintimentu, fussiru comu li vecchi.
L’arrubbatina. Per fame l’uomo ciancianese rubava
frumento, per denaro muli e cavalli e per amore donne : e
po’ di notti mi la vaiu a-pigliari / na carrozzella pronti e-
mmi la portu. Bastava un gruppo di amici fidati, imman-
cabile il compare, il futuro testimone delle nozze che sa-
rebbe stato gratificato per l’impegno profuso con il bat-
tezzare il primo nato della coppia. Con prepotenza e con
la forza l’innamorato si impossessava di colei che aveva
avuto l’ardire di non corrispondere i sentimenti amorosi
dello spasimante. Egli penetrava nottetempo e furtiva-
mente in casa di lei e coadiuvato dai “bravi” la portava
via. Un sequestro vero e proprio, di cui venivano infor-
mati i Carabinieri ma la denunzia veniva ritirata dopo
pochi giorni. La ragazza , compromessa irrimediabilmen-
te con l’essere stata posseduta sessualmente, perdeva
l’onore, nessun attenuante le si offriva per aver ceduto
solo alla forza. Una macchia sporcava indelebilmente la
sua innocenza ed era costretta per riconquistare la propria
dignità offesa di accettare il matrimonio riparatore che
prontamente le veniva offerto. Seguiva il consueto e pre-
ventivato matrimonio a lu scuru. Da moglie, imparava
nel tempo a sorridere nel vivere accanto ad un uomo che,
liberamente, non avrebbe mai scelto come compagno del-
la propria vita. I figli divenivano la colla necessaria per
cementare l’unione forzata. Il marito s’impossessava le-
galmente di ciò che desiderava e la moglie ritrovava il
perduto onore, indispensabile per vivere a Cianciana.
( Nella foto il maestro Stefano Panepinto accompagna
all’armonium il signor Ulisse Giuliano)
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La Voce di Cianciana Numero 2 - Aprile 2006
NOTIZIE DALL’ANAGRAFE
D
E
C
E
S
S
I
LA PICCIUTTEDDRA DI LA CONCA D‟ORU
Sta picciutteddra di la conca d‟oru
fa-ppèrdiri la testa a-ccù talìa.
La vitti aièri m-mezzu a li so‟ soru,
cu-ll‟occhji a-ppampineddra e-mm‟arridìa.
Ritornello
Si-bbeni mi vulissi stu tesoru,
lu sangu di li vini cci darrìa.
Dicìticci a sta bbeddra ca nni moru,
paci nun trova cchjù l‟armuzza mia.
Lu primu amuri fici cu-Nniniddra,
nun-cì la detti ma‟ na vasateddra.
Si-ddì li donni cci livati a idrra,
nul-la truvati cchjù na donna bbeddra.
Ritornello
Si-bbeni mi vulissi stu tesoru…
Siddru so‟ patri num-mì la voli dari,
mi fazzu quattru amici, fazzu un fagottu,
e-ppo‟ di notti la vàiu a-ppigliari,
la carruzzedra pronti a-mmì la portu.
Ritornello
Si-bbeni mi vulissi stu tesoru….
Ulisse Giuliano 10 luglio 1977
ELEZIONI POLITICHE 2006 - I RISULTATI DI CIANCIANA Movimento Democratico Sicilia “Noi Siciliani” voti 7 0,38%
Alleanza Siciliana voti 5 0,27 %
UNIONE voti 969 52,66% Partiti : Italia dei Valori Lista Di Pietro voti 32, I Socialisti voti 17, Popolari UDEUR voti
10, Democratici di Sinistra voti 117, La Rosa nel Pugno voti 461, Codacons voti 5, Rifondazione Comunista voti 83, La
Margherita voti 147, Partito Socialista Democratico Italiano voti 3, Movimento Repubblicani Europei voti 6, Insieme
con L‟Unione voti 82, Pensionati voti 6.
CASA DELLE LIBERTA’ voti 859 46,68 % Partiti : Patto Cristiano Esteso voti 4, Partito Liberale Italiano voti 3,
Fiamma Tricolore voti 4, UDC voti 227, Lega Nord voti 21, Alternativa Sociale voti 8, Patto per la Sicilia voti 11, Parti-
to Repubblicano Italiano voti 1, Nuova Sicilia voti 182, Riformatori Liberali voto 0, Alleanza Nazionale 113, Pensionati
Uniti voti 4, Forza Italia voti 278, L‟Ambienta- Lista voti 3.
Totale voti validi 1840 Bianche 63 Nulle 69 Totale votanti 1972
Movimento Politico Terzo Polo voti 8 0,38 %
Movimento Democratico Siciliano - Noi Siciliani voti 4 0,19 %
UNIONE VOTI 1143 54,48 % Partiti : I Socialisti voti 7, Partito dei Pensionati voti 3, UDEUR Popolari Mastella
voti 11, Comunisti Italiani voti 20, Lista Consumatori Codacons voti 4, La Rosa nel Pugno - Laici Socialisti e Radicali
voti 549, Partito della Rifondazione Comunista voti 73, Federazione dei Verdi voti 88, L‟Ulivo voti 361, L‟Italia dei
Valori voti 27.
CASA DELLE LIBERTA’ VOTI 943 44,94 % Partiti : Lega Nord voti 31, PLI voti 3, UDC voti 281, Alleanza Na-
zionale Fini voti 138, Alternativa Sociale voti 5, MSI Fiamma Tricolore voti 12, NO Euro voti 3, Democrazia Cristiana -
Nuovo PSI voti 114, Pensionati Uniti voti 5, Forza Italia voti 351
Totale voti validi 2098 Bianche 51 Nulle 61 Totale votanti 2210
S
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M
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MATRIMONI Angelo Scardino e Carmela Cilona, Comune di Cianciana, 19 aprile 2006
Giuseppa Guastella, coniugata Guida, nata a Ribera il 18 febbraio 1932, deceduta l‟8 marzo 2006
Alfonso Montalbano, nato a Cianciana il 6 luglio 1916, deceduto l‟11 marzo 2006
Giuseppa Vaniglia vedova Losi, nata a Cianciana il 7 marzo 1919, deceduta il 15 marzo 2006
Giovanni Gattuso, nato a Cianciana l‟8 gennaio 1922, deceduto il 24 marzo 2006
Francesca Bosciglio vedova Campisi, nata a Cianciana il 22 maggio 1916, deceduta il 30 marzo 2006
Epifanio D‟Angelo, nato a Cianciana il 13 novembre 1907, deceduto il 6 aprile 2006
Giuseppe Mendola, nato ad Alessandria della Rocca, deceduto il 14 aprile 2006
Vincenzo Capra, nato a Cianciana l‟1 aprile 1942, deceduto il 18 aprile 2006
DECEDUTI FUORI CIANCIANA
Giovanna Pulizzi, con. Alfonso Setticasi, nata a Cianciana il 7/9/1931, deceduta a Saint Chamont (F:) il 9/2/‟06
Rosalia Piazza in Santoni, nata a Cianciana il 20 maggio 1935, deceduta a Roma il 28 febbraio 2006
Rosario Greco, nato a Cianciana il 23 luglio 1930, deceduto a Evry (Francia) il 4 marzo 2006
Carmelo Contissa, nato a Cianciana il 25 febbraio 1901, deceduto a Rive de Gier (Francia) l‟11 marzo 2006
Giacomo Gambino, nato a Cianciana il 22 aprile 1921, deceduto ad Agrigento il 14 marzo 2006
Alessi Ludovico, nato a Cianciana il 17 novembre 1912, deceduto a Gallarate (Varese) il 23 marzo 2006
Angela Guida, vedova Traina, nata a Cianciana il 27 dicembre 1919, deceduta a San Biagio P. il 23 marzo 2006
Antonino Ciraolo, nato a Cianciana il 16 aprile 1923, deceduto a Rivolta di Torino il 16 aprile 2006
Numero 2 – Aprile 2006
Pagina 18
La Voce di Cianciana
L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: per l’Italia € 21, per l’estero € 23. Se volete darci di più farete parte dei SOSTENITORI del giornale. Per l’Italia inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 3 - 92012
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genzia di Cianciana, ABI-05772 CAB-82920, Conto Corrente n° 101400002499. Dall’estero vi consiglia-
mo di effettuare il versamento adoperando i seguenti codici, perché la spedizione costa molto poco: codice BIC PSANIT3PXXX; codice IBAN: PAESE CIN1 CIN2 ABI CAB CONTO IT 56 A 05772 82920 000010002499 Presso banca popolare Sant’ Angelo, Cianciana (AG)
ABBONAMENTO AL GIORNALE
IL CAMPIONATO DI CIANCIANA 2000 ( continuazione da pagina 1)
Grande gestione da parte dei dirigenti che non paghi del
campionato appena vinto, allestiscono una rosa capace di
primeggiare, confermando il mister e lo zoccolo duro ella
passata stagione ha inserito solo giocatori di grandissima
esperienza e qualità, come Guida e Savarino grandi prota-
gonisti con 10 e 11 reti della stagione.
Tra le conferme, il giovane Manazza, diventato un perno
inamovibile di una delle migliori difese del campionato, con
22 gol subiti in 26 gare, capitan Alfano di nuovo capocanno-
niere della squadra con 18 gol, e un Martorana impiegato
part-time alla Del Piero, che risulta decisivo negli scorci di
partite giocate, segnando personalmente 6 gol e fornendo
numerosi assist ai compagni ha cambiato più volte le sorti
dell‟incontro. A contribuire all‟ impresa anche i soliti
D‟Anna, Cavalca,Ceroni Bahou, Guddemi e tutti i compo-
nenti della rosa(mi scuso con chi non ho citato) che si sono
sempre fatti trovare pronti, quando sono stati chiamati in
causa dall‟ allenatore.
Alfonso Salamone
DOLCI VACANZE A CIANCIANA
Foto di italo-americani di Tampa Florida (USA) in vacanza in
Sicilia che, grazie a Alfonso Orlando Blues, hanno anche assistito
alla festa in onore di San Giuseppe. Ricordiamo che in Florida
vivono tanti americani originari della provincia di Agrigento.
AVVISO PER GLI AMERICANI
Da Roma ci scrive Alessandro Cicchirillo Caro Salvatore, ti mando una mia foto dell'ultima trasfer-
ta in Giappone con la Banda
dell'Arma dei Carabinieri.
Fai sapere ai nostri paesani
che stanno negli USA che la
Banda si recherà a New
York ad ottobre per il Co-
lumbus day, e incontrarli mi
farebbe un enorme piace-
re.Tra gli altri impegni della
Banda ti ricordo la chiusura
dell'expò Italia in Cina a
Pechino Dicembre 2006.
Grazie mille e buon lavoro.
PRESENTATO A CIANCIANA IL VOLUME DI GABRIELLA EBANO
FELICIA E LE SUE SORELLE, DAL SECONDO DOPOGUERRA ALLE STRAGI DEL „92 - ‟93,
VENTI STORIE DI DONNE CONTRO LA MAFIA
Nel quadro delle manifestazioni organizzate in occasione del
360° anno della fondazione di Cianciana, mercoledì 29 marzo,
presso il Centro Sociale c‟è stato un incontro con Gabriella
Ebano, autrice del libro Felicia e le sue sorelle. Tale incontro,
desiderato dall‟autrice, è stato reso possibile grazie alla colla-
borazione di diversi enti del nostro territorio : l‟Istituto Com-
prensivo di Cianciana, l‟IPIA “Archimede”, l‟Arci Valplatani,
l‟Amministrazione Comunale.
Oltre a Gabriella hanno partecipato all‟incontro l‟onorevole
Sanzeri, sindaco, il vice sindaco Pulizzi, la signora Ida Abate,
insegnante del giudice Livatino, la signora Felicia Impastato,
familiare di Peppino Impastato, il professor Giovanni Alessi,
la professoressa Filomena Sanzeri, la dirigente scolastica pro-
fessoressa Milazzo. La Ebano, di origini ciancianesi per parte
di padre, è di professione foto-reporter ed è impegnata nel
sociale, dividendo la sua attività lavorativa tra Palermo e Ro-
ma.
Gli alunni, già sensibilizzati al
problema per aver portato avanti
insieme agli insegnanti un proget-
to sulla legalità l‟anno scolastico
precedente, sono stati tra i prota-
gonisti della mattinata, rivestendo
un ruolo attivo che si è concretiz-
zato con il porre all‟autrice delle
domanda molto pertinenti sul fe-
nomeno mafioso o attraverso la
drammatizzazione di alcuni perso-
naggi del libro stesso. Essi a partire del mese di gennaio han-
no lavorato sodo in classe, approfondendo alcune tematiche
del libro, mostrando molto interesse in considerazione anche
della loro giovane età. Nel prossimo numero, torneremo
sull‟argomento pubblicando un‟intervista all‟autrice.
S.P.