Post on 03-Aug-2015
Qundicinale di lbere e approfondite informazioni Fondato ed edito da Carmine Gonnella [G.B.] II Edizione N 7 Marzo 2015
L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO
CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata
a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mail list. Siamo online [ https://
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“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Siamo operatori [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo
imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“
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DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmerini
DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) e alla distribuzione e diffusione Ilario Mario Ponzi.
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Grazie . FREE
Maria Rosaria
Longobardi
PICCOLE RIME
Non ci son
secondi e terzi,
siamo tutti al 1°
posto,
questo qui è il
barcone giusto per chi
già lavora
'tosto'; non abbiamo
tanti vezzi e se ci
sentiamo a pezzi per
via e colpa di quei
terzi ,
basteranno abili sterzi
sulle rime, note e
scherzo
a cui un poco siamo
avvezzi
( Marylon) Non andrà all'incontro dei parlamentari del Pd convocato da Matteo Renzi. "Non ci penso proprio - la dura presa posizione di Pierluigi Bersani - Perché i o m ' i n c h i n o a l l e e s i g e n z e
della comunicazione, ma che gli or-ganismi dirigenti debbano diven-tare figuranti di un film non ci sto". In un'intervista che uscirà domani su Avvenire l'ex-segretario lancia poi un
POESIA
DA:” ANCORA CONFLITTI
ISTITUZIONALI NEL
BELPAESE”
Dalla Vassalli al nuovo testo Il pubblico minis-
tero a nome del
Popolo (si fa per
dire) ha l'obbligo
di esercitare l'azi-
one penale.
PIERCAMILLO DAVIGO: “CON
QUESTA LEGGE
COMUNICATI Gofferdo Palmerini
Quel primo incontro a Genova con
il compagno Sandro e l'ultima
raccomandazione al Quirinale:
“Ragazzi, niente compromessi!"
Di Domenico Logozzo
VIGNETTE Enzo Apicella (G.B.)
Il Carnevale Massafrese ... Nino Bellinvia
8
CRONACA Salman, ragazzo curdo di Novara, morto in
Iraq
Piccoli mostri a Torino violentano per
mesi una piccola stella di 13 anni
Andrea Loris
Ornella Muti otto mesi per truffa
e ..falso.
10 ASSOCIAZIONISMO SOCIOPOLITICO
Al via la
Fabbrica”
di Landini
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NOTE EDITORIALI
Conflitti
Istituzionali e non solo
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Assunzioni irregolari a Firenze, Renzi assolto perché
“non addetto ai lavori” "Dopo due condanne mi hanno assolto. Ristabilita la verità". Così Matteo Renzi esultava via Twitter dopo
la sentenza della Corte dei Conti che lo ha sollevato dall'accusa di danno erariale per i contratti di assunzi-
one nella sua segreteria tra il 2004 e il 2009. Resta l'imbarazzo delle motivazioni: secondo la Corte, in-
fatti, l'allora presidente della Provincia di Firenze non era in grado di percepire le illegittimità del
proprio operato .............................................
L’UTOPIA DEI
DIRITTI UMANI Giorgio Brignola
5
4
Calabritto e dintorni 11
FREE
DA:” ANCORA CONFLITTI
SE I CONTI NON TORNONO....
secco avvertimento al premier Mat-teo Renzi su Italicum e riforma costi-tuzionale: "Il combinato disposto" tra i due testi "rompe l'equlibrio democ-ratico. Se la riforma della Costituzi-one va avanti così io non accetterò mai di votare la legge elettorale". Poi va all'attacco sul Jobs Act che "mette il lavoratore in un rapporto di forze pre-anni 70" e perciò si pone "fuori dall'ordinamento costituzionale". Tutta la minoranza Dem si prepara a disertare la riunione, oltre a Bersani anche Gianni Cuperlo e Alfredo D'At-torre rinunceranno all'assemblea al Nazareno. "Non ci siamo mai sottratti al confronto né ci sottrarremo ad ogni convocazione vera, ma questo modo di comprimere in un'ora la discus-s ione su problemi imortant i dell'agenda politica parlamentare viene vissuto da molti come una presa in giro", ha spiegato D'Attorre che parla di una fine del "metodo Mattarella", "una parentesi che si è chiusa rapidamente e si è tornati ai vecchi metodo"
TENSIONI NEL PARTITO DI RENZI
IO NON SONO CON BERSANI, MA CON LA
COSTITUZIONE L'iniziativa economica privata è libera, ma non può svolgersi in con-
trasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà,
alla dignità umana.
La domanda e’ una sola:” Se la minoranza del Partito Democratico ritiene che
il Job Act sia incostituzionale,avendo e appellandosi al libero mandato
[art.Cost. 67] basterebbe non votarlo anche se viene posta la fiducia !!!
PD, LO STRAPPO DI BERSANI: "NON VADO A INCONTRO CON
RENZI" E ATTACCA: "JOBS ACT INCOSTITUZIONALE"
L'ex segretario non parteciperà all'incontro dei parlamentari Pd: "Non sono un
figurante". Poi lancia un avvertimento a Renzi su Italicum: "Se non cambia non
lo voto". Anche Cuperlo e D'Attorre diserteranno la riunione....
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ASSOLTO PERCHE’
INCAPACE DI...
La verita e’ sempre una sola ma se assiomatizzata diventa una delle tante realta’ discutibili [cg]
L’ ANSIA, LA “MUSA” DEGLI
INTELLETTUALI ?
IO NON SONO CON BERSANI, MA
CON LA COSTITUZIONE
TENSIONI NEL
PARTITO
DI RENZI Ultima pagina
GLI ITALICI ALL’
ESTERO SONO IL
MADE IN ITALY
COSA
SONO I COMITES ?
“...segue a pagina 4
“Giudice firma
la sua
assoluzione,
Renzi la
promozione a
capo della Corte
dei Conti” a pagina 7
3
Il Punto
IL MURATORE
POLITICO
a pagina 9
6 CUTOLO "Io,
sepolto vivo in cella. Se
esco e parlo, crolla il
Parlamento"
3
3
Note editoriali : “Conflitti Istituzionali e non solo“ LocalNews Calabritto e 2 11
IL PRESIDENTE DELLA
REPUBBLICA E' IL CAPO DELLO STATO,
RAPPRESENTA L' UNITA'
NAZIONALE ED, E' IL
GARANTE ISTITUZIONALE DELLA SO-
CIALPOLITCS ?
Spesso, come e’ avvenuto, prima con
Fini e Schifani, adesso con la Boldrini, il
legislatore ( e non solo) confone I ruoili
istituzionali.. I presidenti delle Camere
sono dei parlamentari eletti dal Popolo e
come tali non possono essere chiamati a
rispondere delle opinioni espresse. Il loro
compito e’ quello di rispettare e far ris-
pettare l’ iter-parlamenatre delle leggi,
come previsto dal regolamento interno
alle camera. La figura istituzionale che
non puo’ farlo e’ il Capo dello Stato,
perche’ costituzionalmente e’ il garante
del buon governo, rappresentando tutti i
cittadini (art. Cost. 87, invito alla lettura)
Provate ad immaginare un Capo di Stato
che si pronuncia a favoure o contrario di
una legge o disegno di legge parlamren-
tare, ancor prima che questa arrivino in
commissione o in Parlamento, ci sareb-
bero tutti i presupposti per una accusa di
attentato alla Costituzione.
Escludendo ovviamente le iniziative
legislative del governo e le leggi cos-
tituzionali. Dove tutti sappiamo che
nel caso delle prime puo’ autorizzarle
o non, nel secondo caso, non puo’
assolutamente intervenire diret-
tamewnte, perche’ regolate dall’ arti-
colo 138 ( invito alla lettura). Il Capo
dello Stato puo’altresi’, una volta che
la legge ordinaria e’ stata approvata,
chiederne una seconda delibera. I suoi
messaggi motivate alle Camere, non
sono vincolanti, perche e’ solo un
indirizzo.
Quindi la prima carica dello Stato
rappresenta l’ Unita’ Nazionale ed e’
garante isituzionale e non della Costi-
tuzione. In altre parole quello che ha
fatto Giorgio Napolitano, pronuncian-
dosi a favoure delle riforme renzisco-
niane istituzionali e’ una palese
violazione del suo ruolo istituzionale
di garante della “socialpolitcs “
CONFLITTI
ISTITUZIONALI TRA
CITTADINO E LEGISLATORE
Il dettame costituzionale: “Il Partito
e’ un mezzo per associarsi libera-
mente e concorrere con metodo
democratico a determinare la politica
nazionale del Paese ” [art. Cost. 49]
Da oltre un ventennio in Italia con
Berlusconi prima e Matteo Renzi oggi
(e probabilmente anche nel prossimo
ventennio) il legislatore con delle
leggi che lasciano (si fa per dire) del
tutto a desiderare, liste bloccate, can-
didadure multiple e livelli di sbarra-
mento, sta cercando di “demonizzare”
la rappresentativita’ democratica, il
pluralismo sociopolitico nazionale che
dovrebbe rispecchiarsi nel Parla-
mento. Senza una legge dello Stato
che regolarizzi (1) il numero di man-
dati legislativi e nomine amministra-
tive (2) Chi o non candidare, con un
eta’ minima e massima d’ eleggibilita’
paritaria (3) Il libero mandato,
avremo sempre dei conflitti tra i citta-
dini e il legislatore
E qui lo dico da Cultore della Costi-
tuzione italiana, il Costituente aveva
ragione a non contemplato la ques-
tione di fiducia :” Il voto contrario di
una o di entrambe le Camere su una
proposta del Governo non importa
obbligo di dimissioni” e il region
mandato, ma contemplo’ invece una
decretazione solo in casi di necessita’
e d’ urgenza straordinaria . Il legisla-
tore con l’ introduzione della ques-
tione di fiducia ( spesso abusata un
po’ da tutti presenti e passati) ha dato
inizio alla fine del parlamentarismo In
effetti oggi il Regio mandato e’ in
mano ai partiti e spesso ai partitini e
correnti piccole o grande che siano.
Un uomo solo al commando e’ troppo
anche per una democrazia a sovranita’
limitata come la nostra. Per finire
sulle decrazioni “fai da te”, non e’
compito della Presidente della Cam-
era bloccarle, poiche’ spetta al Capo
dello Stato autorizzare la presentazi-
one alle Camere dei disegni di legge
di iniziativa del Governo (art. Cost.
87) e quindi anche quello di accer-
tarne l’ urgenza, la necessita’ e la
straordinarieta’, Il Capo dello Stato
dispone di un Consiglio, composta da
consulenti d’ ogni dove. Consiglieri
pagati per facilitare l’ autorizzazione.
C’e’ solo una domanda da porci:
” La sovranita’
appartiene ancora al Popolo ?
ASSOCIAZIONISMO
SOCIOPOLITICO
Sacrosanto diritto :" Tutti i cittadini
hanno diritto di associarsi liberamente
in partiti per concorrere con metodo
democratico a determinare la poli-
tica nazionale" La politica non e'
monopolio dei Partiti. Finalmente
anche in Italia si intravede un
minimo di democrazia partecipativa
Per il Costituente il “Partito” e’
fondamentalmente una libera associ-
azione sociopolitica di cittadini che
concorrono a determinare la vita
sociopolitica del Paese. La politica
non e’ monopolio escusivo dei par-
titi , che ben ritorni l’ extraparla-
mentarismo.
LA PARTITOCRAZIA E’ NATA
PER LA MANCANZA DI UNA
LEGGE SUL REGOLAMENTO
DEI PARTITI DA PARTE DELLO
STATO
(candidabilita’ e ineleggibilita’ )
La partitocrazia in Italia la si debella
solo se si aboliscono le liste bloccate
e le candidadure multrile , ecco
perche’ occorre un finanziamento
volontario alle liste con finanzia-
mento pubblico logistico. Il prag-
matismo politico parte dal citta-
dino, e non sarebbe affatto fanta-
politica parlare di un Parlamento
dei e per i cittadini, se si appli-
casse alla lettera l’ articolo 49
della Costituzione italiana
L’ ITALICUNM COME IL
PORCELLUM , VIOLA IL PRINCIPIO
FONDAMENTLE DI TUTTE LE DE-
MOCRAZIE MODERNE , IL VOTO
LIBERO E PERSONALE
La lesa sovranita’ sul diritto al voto
libero e personale, e l’ imposizione
legisaltiva, senza programmi coesi
tra forze politiche di governo ha
creato nel corso de decenni non
solo conflitti istituzionali ma anche
e sopratutto allontanamento da parte
del cittadino alla vita attiva socio-
politica del Paese
Sviluppo locale e mercati esteri: se
ne parla a Calabritto
Calitri. Prime prove di dialogo fra i circoli Pd e Sel
In campo anche l'Udc e
il notabilato calitrano.
Rubinetti tenta la
costruzione di una lista
Partono i primi tiepidi segnali di
verifica sulle alleanze politiche in
vista delle prossime aministrative. Il
primo incontro fra Democratici e
Sinistra Ecologia e Libertà sembra
avere aperto spiragli di collaborazi-
one. Ancora una volta, dopo il 2011,
la campagna elettorale si inaugura
con il tentativo da parte delle forze
del centro sinistra di coalizzarsi per
costruire un unico asse politico.
Azzerate le divergenze e le “dovute
critiche per l’operato e per il risul-
tato conseguito”, la sezione Sel
“Donato Maffucci” ha ascoltato le
posizioni del Partito Democratico,
rilanciando la possibilità di concor-
rere con una lista unitaria per gover-
nare il paese. In campo però, sono
scesi anche i notabili della politica
calitrana. Non solo. Lo Scudocrociato
potrebbe ricompattarsi intorno alla
figura delll’ex consigliere provinciale
Canio Galgano, e abbracciare
Giuseppe Di Milia e Tonino Rubi-
netti. Quest’ultimo però, stando a
indiscrezioni, avrebbe già aperto i giri
di valzer, e non si esclude che pot-
rebbe arrivare a costruire una lista in
autonomia con una parte degli ex
amministratori
. ottopagine.it
Un concorso letterario per ricordare Carmela Di Paola
La città di Ariano
Irpino ricorda la
giovane studentessa morta
tragicamente un anno fa
Al via la prima edizione del con-
corso letterario “Carmela vive in
noi” promosso dall’Associazione
culturale “Ianus”, in memoria di
Carmela Di Paola, la giovane stu-
dentessa di Ariano Irpino, venuta a
mancare tragicamente il 22 aprile
2014. Il concorso è rivolto agli
alunni delle classi quinte del “Liceo
Ginnasio con annesso Liceo Scien-
tifico P. P. Parzanese” e consiste
nello svolgimento di un elaborato di
cui sarà valutata l’aderenza alla
traccia, la creatività, l’originalità
nonché la correttezza morfo-
sintattica. La giuria sarà composta
da docenti e da membri dell’associ-
azione organizzatrice e sarà pre-
sieduta da Giovanna Graziano. La
data della prova è fissata per il
giorno 24 febbraio 2015, dalle ore
14.30 alle 17.30, in aule del Liceo
Parzanese individuate dal dirigente
scolastico. La cerimonia di premi-
azione si svolgerà durante una cena
di solidarietà, il 27 marzo 2015,
presso il complesso alberghiero
“Kristall Palace Hotel” di Ariano
Irpino. (ottopagine.it )
Come coniugare lo sviluppo locale
con la crescita sui mercati esteri at-
traverso soprattutto la valorizzazione
delle eccellenze locali? Di questo si
parlerà in un convegno che si terrà
oggi presso l’Aula Consiliare di
Calabritto ( Avellino) alle ore 18,00.
L’evento, voluto e organizzato dalla
Federazione Imprese Sud di Avel-
lino, vedrà, tra gli altri, la parteci-
pazione di diversi profesisonisti del
settore che occupano di sviluppo e
valorizzazione del territorio. Al dott.
Giovanni Moccia, responsabile di
Moccia Consulenze e presidente del
Centro Mondi Sostenibili, verrà affi-
data l’introduzione delle tematiche
dello sviluppo locale e delle opportu-
nità legate allo sviluppo dei nostri
territori e delle nostre aziende verso i
mercati esteri.
All’incontro prenderanno parte, inol-
tre, il dott. Gerardo Di Trolio, presi-
dente di Fisav Cfc di Avellino e di
Fni Cfc di Salerno, oltre che organiz-
zatore dell’evento, il Dott. Raffele
Colatrella, presidente dell’Associazi-
one Don Giuseppe Corbi di
Calabritto, il Dott. Giuseppe Aver-
sano, Dottore Commercialista, e il
dott. Marius Virgilivanus, Responsa-
bile IBD Romania, che cura i rap-
porti tra le imprese italiane e rumene.
Il convegno, moderato dal giornal-
ista Gelsomino Del Guercio, prevede
anche i saluti di Angelo Cianciulli,
Coordinatore Forum dei Giovani di
Calabritto. Dopo aver trattato i di-
versi argomenti con gli interventi
degli ospiti largo spazio sarà dato al
dibattito in sala, onde consentire al
pubblico intervenuto di fare domande
e chiedere approfondimenti in merito
alle opportunità legate allo sviluppo
locale e all’internazionalizzazione
delle imprese per una crescita più
sostenuta.
Ognuno dei relatori porterà un con-
tributo riguardo i temi dello sviluppo
locale e dell’internazionalizzazione
tendendo conto delle proprie esperi-
enze e competenze.
Infine verrà affrontato il tema del
Project Management della sos-
tenibilità del Territorio e degli stru-
menti finanziari per lo sviluppo sui
mercati esteri, trattato dal dott. Gio-
vanni Moccia, e considerati quali
fattori critici di successo dello
sviluppo locale.
Il convegno è stato realizzato, infatti,
proprio dalla sempre più esigente
necessità di uno sviluppo sostenibile
e sicuro che tocchi i molteplici as-
petti della vita. La definizione di
riflessioni su temi così attuali focal-
izza l’attenzione e l’interesse di un
territorio che è al passo con i tempi e
con la consapevolezza di sviluppare
piani sostenibili per giungere in fu-
turo a far conoscere anche altrove le
proprie eccellenze valorizzando le
specificità del nostro territorio
(ottopagine.it )
IL MALE ASSOLUTO DELLA CRISI ISTITUZIONALE ITALIANA E’ DOVUTO PRINCIPALMENTE AI CONFLITTI
TRA GLI ORGANI DI GARANZIE ISTITUZIONALI E IL CITTADINO Diversamente detto:” Chi controlla il controllore?
Esempio di base, il Capo dello Stato autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo e quindi ne dovrebbe
avere il controllo, ma quant e’ stata l’ ultima volta che un Capo dello Stato hab detto: “ io questo non lo firmo ? Personalmente io ne ricordo solo
uno, Sandro Pertini. Non solo appena pochi giorni fa la Boldrini inappropriatamente boccia un decreto del governo sulla Rai. Altro conflitto e’ quello tra cittadino
e Consulta, ogni cittadino entro un anno dalla pubblicazionedi una legge puo’ fare ricorso alla Corte Costituzionale per dubbi di incostittuzionalita’., eppure tutti
sappiamo che per la Suprema Corte non c’e’ un tempo prestabilito per la sentenza. Il cittadino “sovrano” per oltre un ventennio si e’ visto escluso dal concorrere
con voto a suffragio universale e diretto dalla vita sociopolitica del Paese a causa di una legge elettorale incostituzionale ( la Consulta ha impiegato ben oltre sei
anni per arrivare alla sentenza) I conflitti istituzionali o l’ istigazione all’ odio istituzionale servono alla Politica per “purificarsi” ma distruggono la democrazia!
Lu cievuzu
RAPPRESENTARE LA NAZIONE SENZA VONCOLO DI MANDATO SIGNIFICA PRIMA DI TUTTO SERVIRE IL CITTADINO !
L’ UNIPROPORZIONALISMO ( voto a Suffragio Universale e Diretto )
Ogni lista presentata dev’ essere non
solo sottoscritta dai cittadini,ma anche-
finanziata “
Si divide il Paese in circoscrizioni o collegi
( dividendo il numero degli abitanti della
Repubblica, quale risulta dall'ultimo censimento generale della popolazi-
one, per il nemero dei parlamentari ( camera e senato) e distribuendo i seggi
in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei
quozienti interi e dei più alti resti ), in ognuno si eleggono un tot numero di
seggi con le liste con candidati numerati . Il cittadino ha una sola preferenza
( uninominale) . Alla fine i seggi verranno assegnati a prescindere dalle liste d’
appartenenza in proporzione alle preferenze ottenute da ogni candidate. Le liste
presentate per essere validate devono essere sottoscritte a livello circoscrizionale o
collegiale e non piu’ nazionale, Ogni lista presentata dev’ essere non solo sotto-
scritta dai cittadini, ma ancha finanziata. E’ compito del candidato o partito, pre-
sentare una lista qualificata con un programma elettorale dialetticamente convin-
cente e quindi pragmatico. Allo Stato il compito logistico di garantire spazi paritari
gratuiti sul territorio. Piena liberta’ al cittadino di scelta democratica. Occorre
riportare la Politica alle sue origini, dove tutti i cittadini possono realmente e lib-
eramente associarsi in partiti o in liste sosiopolitiche per partecipare e concorrere
con metodo democratico al benessere commune della Nazione:
Il vecchio portale della chiesa madre verrà sistemato definiti-
vamente davanti alla nuova chiesa madre. Una ed unica traccia del
recente passato ( fonte: Comunita’ Parrocchiale Calabritto)
CRONACA 10 3
Salman, ragazzo curdo di Novara, morto in Iraq per
combattere l'Isis: "In Italia aveva tutto, ma pensava al
suo popolo"
In Italia aveva tutto. Lavoro, famiglia, amici. Ma a
Salman, ragazzo curdo ormai trapiantato a Novara,
non bastava. La causa del suo popolo in lotta con
una "guerra giusta". Ed è morto , trafitto da un
proiettile che gli ha oltrepassato il cranio.
Come racconta la Stampa, la storia di Salman era
fino al momento della sua partenza, una favola
lieta: aveva ottenuto l'asilo politico ed era stato
assunto da una cooperativa italiana. Lavorava in
una stamperia, aveva una fidanzata e una vita tran-
quilla, con la sua famiglia e i suoi amici.
"Un anno fa la decisione di abbandonare la sua
nuova vita e partire. Ha lasciato solo una lettera:
'Nessuno mi ha obbligato. Vado a combatter contro l'Isis
perché la mia famiglia possa scrivere nella sua lingua".
Poche parole ai genitori per spiegare la partenza. Per
dodici mesi nessuna ha saputo più nulla di lui. Finché il
27 gennaio scorso, i familiari hanno ricevuto la notizia
della sua morte".
"Era inquieto, parlava sempre della situazione della
nostra gente e delle guerre in Medio Oriente", racconta
il fratello a La Stampa. Niente e nessuno hanno potuto
distoglierlo dall'intento di andare a combattere per il suo
popolo minacciato dall'avanzare dell'Isis. Così ha ac-
quistato un biglietto di sola andata per la Turchia e da lì
ha raggiunto l'Iraq. [ huffingtonpost.it
La frase-ricatto si ripete tragica-
mente da sud a nord, est ed ovest:
“taci perchè altrimenti raccon-
tiamo tutto a tua madre”.Questa è
stata detta a Torino, più volte. I
verbi vengono usati al condizion-
ale, ma il fatto è tragicamente
certo: Una ragazzina di 13 anni è
stata violentata per mesi e poi
ricattata dai compagni di scuola.
L’orrore veniva consumato in un
garage abbandonato nella periferia
della città. Dal quotidiano la
Stampa: “Felpa azzurra con la
scritta «#Rebel», pallone sotto
braccio, 13 anni. «A scuola ci
hanno dato dei mafiosi», dice.
Mafiosi? «Sì, perché non abbiamo
detto niente di Margherita (nome
di fantasia, ndr). È vero, siamo
stati zitti, ma non sembrava un
segreto. Tutti, nel quartiere, cono-
scevamo questa storia. All’inizio,
lei ci scherzava pure. Era andata
nel garage liberamente. Raccon-
tava certi particolari alle amiche…
All’inizio, sembrava tutto ok. Lo
giuro. Una cosa normale. Non
avevamo capito che le avevano
fatto dei video e la stavano ricat-
tando». Nel quartiere Falchera, a
Torino, per sette mesi la ragazz-
ina è stata sottoposta a violenze di
un branco di ragazzini, undici
forse quindici embrioni di uomo,
che andavano in un garage abban-
donato, riprendevano con i telefo-
nini e giorno dopo giorno il ricatto:
“Se non fai quello che vogliamo noi,
mandiamo le foto a tua madre”. E
dunque, giù con le violenze sessuali.
“Non mi lasciano in pace, non ce la
faccio più”, spiegava la ragazz-
ina alle sue amichette.Poi la ribel-
lione, dopo Natale e allora la punizi-
one: il 20 gennaio il branco si è ven-
dicato e ha spedito una foto alla
madre, in cui venivano mostrati gli
abusi. Subito è scattata la denuncia.
Una vicenda che ha sconvolto
l’intero quartiere. Il preside della
scuola media dei ragazzini, Filippo
Furioso, è preoccupato per le conse-
guenze: “È un fatto gravissimo, che
adesso rischia di creare dei pregiudizi
verso un quartiere che sta cercando in
tutti i modi di uscire dall’isolamento
e dal degrado”. La polizia ha seques-
trati telefonini e computer, ma gli
indagati della banda sono soltanto
tre, gli unici 14enni imputabili (gli
altri sono più piccoli). Intanto la
bambina è stata trasferita in un altro
istituto. Un amico ha detto:”Tutti nel
quartiere conoscevamo la storia”.Io
non ho parole ma tacere è il peggio
che possiamo fare, per questo ho
scritto questo post, per questa piccola
stella senza cielo che deve ritrovare
la serenità per guardare il mondo e
amare
.Doriana Goracci
(reset-italia.net
Piccoli mostri a Torino
violentano per mesi una
piccola stella di 13 anni
tto mesi di reclusione e 600 euro di
multa: pena sospesa a condizione che
paghi una provvisionale di 30 mila
euro alla parte civile. E' la sentenza
con cui il giudice del Tribunale di
Pordenone, Patrizia Botteri, ha con-
dannato Ornella Muti, riconosciuta
colpevole di truffa e di avere indotto
un medico a commettere un falso
ideologico nel redigere il suo certifi-
cato di malattia.
Il 10 dicembre 2010 l'attrice avrebbe
Ornella Muti condannata a otto mesi per truffa e falso. Era da Putin ma disse che era
malata
dovuto esibirsi in uno spettacolo della
stagione teatrale del Verdi di Porde-
none - il cachet previsto per lo show
era di circa 25 mila euro - ma a causa
di una laringo-faringite diede forfait,
inviando relativo certificato medico.
Tuttavia, la stessa sera l'attrice fu os-
pite, a San Pietroburgo, di una cena di
beneficenza in compagnia del presi-
dente russo Vladimir Putin e del pre-
mio Oscar Kevin Costner. La sentenza
è perfino più severa delle richieste
formulate dalla Procura di Pordenone
che aveva proposto 6 mesi e 15 giorni
di reclusione. I danni al Teatro Verdi,
che si era costituito parte civile,
saranno liquidati in separata sede.
huffingtonpost.it
Un corteo silenzioso formato dai compagni di scuola di Loris, le maestre e la
preside è partito da piazza degli Studi per raggiungere la chiesa dove si cele-
breranno i funerali del piccolo Loris Stival. In testa la classe di Loris, i più pic-
coli sono accompagnati dai genitori. Dietro altre classi delle elementari e delle
medie. I bambini tengono in mano un palloncino bianco con la foto di Loris.
Anche i ragazzini della scuola di arti marziali frequentata da Loris stanno ar-
rivando in piazza San Giovanni Battista per i funerali. Alcuni tengono uno stris-
cione con su scritto: "Ciao Loris, adesso vai in cielo e insegna agli angeli a calci-
are" Tanti i manifesti funebri che salutano il piccolo Loris Stival nel giorno dei
funerali a Santa Croce Camerina. Uno, in particolare, sottolinea la "maniera
tragica" della morte del bambino ed è a nome anche della mamma accusata
dell'omicidio e reclusa nel carcere di Catania. Presenti, fra gli altri, quelli del
Comune ragusano, della scuola da lui frequentata, dei compagni e dell'associazi-
one sportiva taekwondo che saluta il piccolo ucciso a 8 anni, che amava questa
disciplina, con un "ciao campione". Sul sagrato della chiesa di San Giovanni
Battista a Santa Croce di Camerina c'è anche una corona a forma di cuore con
fiori che compongono la scritta 'Loris', accompagnata da un nastro bianco con la
scritta 'la mamma Veronic huffingtonpost.it
"Ciao Loris, adesso vai in cielo...
Andrea Loris Stival, funerali a Santa Croce
Camerina. Nel manifesto funebre: "Mancato
all'affetto della mamma..."
Quando è stato assolto ha esultato su Twitter: “La
Corte mi aveva condannato a pagare 14mila
euro per un atto amministrativo della Provincia di
Firenze. Oggi condivido una piccola soddisfazione:
l’appello ha annullato la condanna e la verità viene
finalmente ristabilita”. Per Matteo Renzi sembrava
chiusa così la vicenda dei portaborse senza laurea
che aveva assunto nella sua segreteria personale con
contratti e retribuzione da dirigenti negli anni
dal2004 al 2009. Per quella storia aveva subito due
condanne da parte della Corte dei Conti della To-
scana e tre anni dopo è arrivata l’assoluzione in
appello nel Lazio. L’unico ad essere sollevato però,
a quanto pare, è il diretto interessato.
Le motivazioni della sentenza emessa dai giudici
della I Sezione centrale di appello di Roma il 4
febbraio 2015 tolgono al premier l’imbarazzo della
condanna ma non altri. A pagina 11 del dispositivo
si legge infatti: “Pur non ricorrendo gli estremi
della cosiddetta “esimente politica”, questo Colle-
gio ritiene di poter rilevare l’assenza dell’elemento
psico logico sufficiente a incardinare
la responsabilità amministrativa, in un procedi-
mento amministrativo assistito da garanzie i cui
eventuali vizi appaiono di difficile percezione da
parte di un ‘non addetto ai lavori’”. In poche pa-
role, Renzi viene assolto perché non in grado di
percepire le illegittimità del proprio operato. E
forse, già che oggi è Presidente del Consiglio, non è
proprio motivo di festa. Piaccia o non piaccia, è
Il messaggio della Corte ai futuri delegate alla gestione della Res Pubblica
PERCHE’ VIOLARE UNA LEGGE, QUANDO E’ PIU’ FACILE
IGNORARLA !
questa la motivazione che ha seppellito le due sen-
tenze della sezione giurisdizionale della Toscana che
il 4 agosto 2011 (n. 282) e il 9 maggio 2012 (n. 227)
avevano condannato Renzi e altre venti persone, tra
colleghi di giunta e funzionari, per danno erari-
ale con colpa grave.
E che cosa aveva mai combinato, l’allora presidente
della Provincia e oggi premier d’Italia? Secondo
il procuratore contabile aveva inquadrato nel suo
staff quattro persone esterne all’amministrazione
come funzionari, qualifica che richiede la laurea, pur
non possedendola. L’indagine era nata da una denun-
cia anonima sull’assunzione di Marco Carrai,
“uomo-ombra” del renzismo, all’epoca ventinovenne,
sistemato nella segreteria del presidente nonostante
fosse privo del diploma di laurea. Così per cinque
anni, i quattro avrebbero beneficiato di uno stipendio
maggiorato e non dovuto. Una violazione delle dis-
posizioni sulla contrattazione collettiva del comparto
previste dall’art. 90 del Testo Unico degli Enti Lo-
cali (TUEL, d.lgs 267/2000) che avrebbe prodotto un
danno per l’amministrazione stimato in 2.1 milioni di
euro, ridotto dai giudici di primo grado a un risarci-
mento di 50mila. Di questa somma, circa 14mila
euro sono stati posti a carico del rottamatore. La cifra
è modesta, il significato politico del giudizio di prima
grandezza.
Alla fine resta una sentenza di assoluzione dalle mo-
tivazioni sorprendenti, per certi versi preoccupanti. Il
direttore di Lex Italia, rivista di diritto pub-
blico, Giovanni Virga la spiega così: “Il collegio ha
ritenuto che l’attuale Presidente del Consiglio, pur
essendo in possesso di una laurea in giurisprudenza, è
un “non addetto ai lavori” che si fida ciecamente
degli apparati burocratici (che quindi sono stati
giustamente condannati in primo grado) e che non è
in grado nemmeno di rilevare che al personale privo
di laurea da lui assunto in via fiduciaria non può
essere corrisposto il trattamento economico previsto
per i laureati”. Il principio rischia di spalancare le
porte a un sistema diffuso di elusione della respon-
sabilità erariale. “Serve anche a mandare assolti nei
giudizi di responsabilità i politici di vertice i
quali, essendo “non addetti ai lavori” non possono
essere ritenuti responsabili degli atti da loro adottati”.
I giudici, a onor del vero, avevano anche un’altra
strada per assolvere Renzi. Era ben nascosta nei
meandri della riforma della Pa del suo ministro
Madia presentata il 13 giugno e convertita l’11
agosto 2014 come legge n. 114. Lì è spuntato
un comma 3-bis che modifica il Testo Unico degli
Enti Locali proprio nella parte che riguarda l’inquad-
ramento del personale di staff esterno alla PA. Dis-
pone che “resta fermo il divieto di effettuazione di
attività gestionale anche nel caso in cui nel contratto
individuale di lavoro il trattamento economico, pre-
scindendo dal possesso del titolo di studio, è pa-
rametrato a quello dirigenziale”. Con un lessico un
po’ oscuro e bizantino, il comma sembra acclarare la
possibilità di parametrare il trattamento economico
dei “portaborse” sprovvisti di laurea a quello dei
dirigenti; proprio l’inciampo oggetto dell’appello di
Renzi nel Lazio. Da qui, il sospetto che non
fosse entrato nella riforma per caso ma ad “usum
delfini”, perché venisse applicato retroatti-
vamente dalla Corte dei conti in base al principio di
retroattività della legge favorevole al reo. Non è stato
necessario usufruire della legge ad personam. E’
bastato che la persona ignorasse la legge. Così,
l’ignoranza mai ammessa per legge viene sdoga-
nata per sentenza.
( ilfattoquotidiano.it)
... E dice 'o parularo, embè parlammo, pecché si raggiunammo chistu
fatto ce 'o spiegammo....
Camorra, Raffaele Cutolo dal carcere di Parma: "Io,
sepolto vivo in cella. Se esco e parlo, crolla il Parlamento"
"Io, sepolto vivo in cella. Se esco e
parlo, crolla il Parlamento". A
parlare è "don Raffaè" oppure "o
professore", al secolo Raffaele
Cutolo, 74 anni, ex potentissimo
numero uno della Camorra, de-
tenuto in base al 41bis a Parma,
tredicesimo carcere della sua vita,
tredici come gli ergastoli che deve
scontare.
"Se parlo ballano le scrivanie di
mezzo Parlamento" afferma
Cutolo, secondo quanto riporta oggi
la Repubblica, spiegando che
"molti di quelli che stanno adesso
ce li hanno messi quelli di allora
venivano a pregarmi". Cutolo è uno
dei criminali più efferati della storia
della Repubblica. Ormai una sorta
di fantasma, a poterlo vedere in
carcere sono solo la moglie Imma-
colata Iacone, la figlia Denise e l'avvo-
cato Gaetano Aufiero. "Non vedo nes-
suno e nessuno mi vede. Soltanto mia
moglie e mia figlia, un'ora ogni due
mesi". La figlia,7 anni, è nata con l'in-
seminazione artificiale, "l'unica con-
cessione che ho avuto dallo Stato".
Sono loro a far trapelare le sue parole.
"Al mio difensore ho chiesto di non
venire più. Non ho più carichi
pendenti, il mio saldo con la giustizia è
in pari. E il 41 bis ho smesso di impug-
narlo, tanto è inutile" spiega il camor-
rista.
"Mi hanno usato e gonfiato il petto,
da Cirillo a Moro che, a differenza del
primo, hanno voluto morto e infatti mi
ordinano di non intervenire. Poi mi
hanno tumulato vivo. Sanno che se
parlo cade lo Stato" prosegue Cutolo
dal supercarcere che ospita anche Totò
Riina, Leoluca Bagarella, il "Nero"
Massimo Carminati. "Ma anche un
albero che non dà più frutti serve
sempre. Lo lasci lì l'albero secco,
può fare legna".
Se lo contendevano negli anni d'oro
Cutolo, quando sempre dal carcere, a
cavallo tra 70 e 80 guidava il suo
esercito di 7 mila affiliati nella guerra
sanguinaria (persa) contro la Nuova
Famiglia. E anche dopo, nell'81.
Mezza Dc gli chiede di far liberare
l'assessore regionale napoletano
all'edilizia Ciro Cirillo, uomo di An-
tonio Gava sequestrato dalle Br.
Sulla trattativa tra servizi segreti,
Cutolo e brigatisti - accertata nel '93
da un'ordinanza del giudice istruttore
Carlo Alemi - l'ex boss ha detto e
non detto. "È stata la prima trattativa
Stato-mafia. Forse anche la mia vera
condanna".
Ricorda i politici del passato. "Ho am-
mirato Andreotti. Testimoniai per lui al
processo Pecorelli. Nemmeno un grazie".
E Silvio Berlusconi, "l'ultimo che ho
stimato". Ma per il resto i politici sono
"tutti parolai".
Racconta il carcere duro. "Salto anche
l'ora d'aria. Se per respirare un'ora devo
farmi perquisire e sottopormi a controlli
umilianti, preferisco stare in cella. Allo
Stato servo così. Pensano sia ancora le-
gato alla Camorra. Ma quale Camorra?".
In cella ha le foto di Giovanni XXIII e
Giovanni Paolo II, quella di sua madre e
una con moglie e figlia. "Ho una telecam-
era puntata sul gabinetto. Non posso
avere in cella più di tre paia di calzini e
mutande. Vorrei mi spiegassero il senso".
Ed infine dice: "Mi sono pentito davanti a
Dio, ma non davanti agli uomini. "
ASSOCIAZIONISMO SOCIOPOLITICO 4 9
Non la costruzione di un nuovo partito ma di una
politica dei diritti e del lavoro all’interno di una coa-
lizione sociale: Maurizio Landini ieri a Pomi
gliano d’Arco ha messo in fila i fatti che hanno
spinto la Fiom a cercare fuori dalle fabbriche,
anche oltre gli strumenti della contrattazione,
sostegno e armi per contrastare il disegno che uni
sce il governo Renzi e Sergio Marchionne, Con
findustria e la Bce.
Si comin-cia dall’hinterland par-te-no-peo, dove ha
sede lo stabilimento Fiat Chrysler, perché è da
qui che nel 2010 è partito il modello Marchionne:
rinuncia alle pause, ritmi di lavoro serratissimi,
azze-ra-mento del con-flitto sin-da-cale fino all’es-
clusione delle organizzazioni dissenzienti, metà
della forza lavoro in cassa integrazione, fuga dal
contratto nazionale collettivo in cambio della pro
messa del rientro di tutti i lavoratori sulle linee
entro il 2013. A oggi 2mila sono ancora fuori e solo
metà di questi mette piede in fabbrica saltuaria
mente grazie al contratto di solidarietà, nessuna
nuova vettura da affiancare alla Panda.
Modelli differenti di lavoro: la Fiat tiene più tempo
sulle linee un gruppo ristretto di operai, spremuti
con turni extra anche grazie al governo che detassa
gli straordinari; alla
Ducati acquistata
dalla Volkswagen
gli operai hanno con
trattato una ridu
zione da 40 ore setti
manali a 30 in cam
bio di due turni in più,
l’accordo ha pro-dotto
cento assunzioni
«mentre da Melfi gli
operai Fiat scappano
perché non reggono
alla catena di montag
gio — spiega Lan
dini -. In Fca ogni
quattro o cinque ope
-rai c’è un team lea-
der che li segue, l’op-
eraio è solo di fronte
a chi rappresenta
l’azienda. Que-sto modello di fab-brica è quello
che il governo vuole replicare nella società azze
rando i corpi inter-medi. C’è stato un gran tram-bu-
sto su quella che ho defi-nito “coa-li-zione sociale”
perché fa paura, non vogliono che riuniamo ciò
che hanno diviso».
Renzi aveva liquidato Landini con un secco «ha
perso nel sindacato, si dà alla politica» dopo
l’intervista del lea-der Fiom al Fatto quo-ti-diano,
mentre la leader Cgil, Susanna Camusso, ieri ha
ripe-tuto: «Con Lan-dini non c’è alcuna pole-mica.
La Cgil ha un progetto di tipo sindacale, non
è nostra intenzione organizzare formazioni poli
tiche o coalizioni sociali o altre modalità». Se
l’esecutivo approva a colpi di maggioranza le
ricette pre-scritte all’Italia nel 2011 dalla Bce (libe-
ralizzazione dei servizi, abolizione provin
cie, tagli a enti locali e pensioni, licenziamenti
facili, pareggio di bilancio) «ricette che hanno pro
-dotto 25milioni di disoc-cu-pati in Europa, c’è pro
prio bisogno di fare politica» spiega il lea
der Fiom.
Da Pomigliano parte la campagna per la crea
zione di un fondo in cui i lavoratori possono
devolvere la maggiorazione dello straordina
LA POLITICA NON E' MONOPOLIO ASSOLUTO DEI PARTITI CHE BEN RITORNI L' EXTRAPARLAMENTARISMO
Sacrosanto diritto :" Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democ-
ratico a determinare la politica nazionale" La politica non e' monopolio dei Partiti. Finalmente anche in Italia si intravede
un minimo di democrazia partecipativaPer il Costituente il “Partito” e’ fondamentalmente una libera associazione sociopolitica di citta-
dini che concorrono a determinare la vita sociopolitica del Paese[cg]
rio a favore dei colleghi in difficoltà economica,
a gestirlo Libera e don Peppino Gambardella, il par
roco che con la Caritas sostiene già le famiglie in
difficoltà. È la prima iniziativa messa in campo
dopo lo sciopero del 14 febbraio contro i tre sabato
di straordinario (la Fiom chiedeva un turno in più
per far rientrare più operai a lavoro) a cui avevano
aderito solo in cinque. Il Comitato cassintegrati
e licenziati Fiat, con Mimmo Mignano, dà il proprio
sostegno alla lotta della Fiom «ma Landini sbaglia
a levare dal tavolo l’arma dello scio-pero. E’ un
diritto anche quando lo esercitano in cinque, non
dobbiamo farcelo togliere. Dobbiamo lottare per
diventare maggioranza».
Contestata invece dal comitato la Cgil, rappre
senta dal segretario regionale Franco Tavella, inter
venuto per rilanciare la mobilitazione contro la
vendita di Alsaldo a Hitachi e la fuga di Finmecca
nica dalla Campania. In sala anche i lavoratori
Alenia della sede di Napoli, in via di dismissione.
Il governo smantella lo Statuto dei lavoratori, con
il Job Act mette soldi in tasca agli imprenditori
lasciandoli liberi di licenziare, non dà il reddito di
cittadinanza ma anzi tagli gli ammortizzatori
sociali, non blocca la catena di appalti e subappalti
che fa proliferare gli affari dei clan, allora «va bene
tornare in piazza ma bisogna anche trovare nuove
forme di protesta — argomenta Landini — a par
tire dai territori. Dobbiamo scrivere un nuovo Sta
tuto dei lavoratori e ricorrere al referendum per
abrogare le leggi sbagliate». Non è più una que
stione che riguarda le fabbriche ma tutti quelli che
si oppongono alle politiche di Renzi, che vogliono
tutelare i propri diritti e non si sentono rappresen
tati in parlamento. «Bisogna spezzare il ricatto
continuo a cui siamo sottoposti con il paravento
della crisi – conclude -, far emergere proposte su
salute, lavoro, sviluppo ognuno con il proprio ruolo.
Ci sono tanti “feno-meni” poli-tici nuovi, come il
superpolitico di Firenze, oppure Grillo, o altri. Io
resto a fare il sindacalista».
http://ilmanifesto.info/
Al via la «fabbrica» di Landini
Pomigliano Nel 1948, presso il Palais de Chaillot, a
Parigi, l’Assemblea Generale delle Nazi-
oni Unite varò la Dichiarazione dei Diritti
Umani. Un documento che avrebbe
dovuto garantire lo spirito della Lib-
ertà e della Dignità Umana come
fondamentale diritto d’esistere.
In 67 anni di vita, i 30 articoli, nei
quali è ripartita la Dichiarazione Uni-
versale dei Diritti Umani, non sono
stati mai integralmente rispettati.
Guerre, Cobelligeranze, Attentati
sono le piaghe di un mondo che
s’ostina a non evolversi nel modo
giusto. E’ il concetto di Diritto che
continua a essere stravolto.
Infatti, i “Diritti”, spesso trasgrediti,
non sono conferiti dagli Stati o dalle
Istituzioni nazionali e internazionali,
ma sono dichiarati tali quelli propri di
ogni essere umano; indipendentemente
dalle sue radici religiose, culturali,
sociali ed etniche. Di fatto, la Dignità
umana trascende da qualsiasi differ-
enza, di credo o bandiera. Tale bene
ha attinenza alla Democrazia e Sov-
ranità ma, allo stesso tempo, le oltre-
passa.
Ce ne siamo, irresponsabilmente,
dimenticati. Parecchi uomini, più di
altri. Progressivamente, si sono venuti
a rafforzare interessi che hanno fa-
vorito l’individualismo estremo e il
collettivismo d’ideologie che ucci-
dono. Dopo circa 67 anni dalla Di-
chiarazione dei Diritti dell’Uomo, la
sicurezza e la sopravvivenza delle
genti non è ancora garantita.
Caduta una tirannia, se ne presenta
un’altra magari anche peggiore. Le
insicurezze dello scorso Millennio,
ci sono ancora tutte; amplificate da
tecnologie diaboliche e di morte. In
questi anni, ci sono state centinaia di
guerre e rivoluzioni, mai piccole e
incruente, che hanno generato mili-
oni di vittime e di profughi allo
sbando.
Il “mai più” del 1948 che avrebbe
dovuto garantire, con la Pace, i
diritti dei popoli, s’è infranto più
volte. Insomma, i fatti hanno fornito
prova, senza ombra di smentita, che
la Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani è rimasta più sulla
carta, che nella pratica quotidiana.
Un’utopia, quindi, che continuerà a
condizionare i rapporti di un’U-
manità sofferente.
.L’UTOPIA DEI DIRITTI
UMANI Giorgio Brignola
GLI ITALICI ALL’ ESTERO SONO IL MADE IN ITALY “Se oltre 60 milioni
di italici sparsi per
il mondo non inter-
essano ai governati
italiani, basta dirlo ! “ I politici italiani
continuano a mantenere le
reserve indiane e
ghettizzazioni all’
estero, quando
invece dovreb-
bero fare expos
in tutto il mondo.
Vivo all’ estero da quasi 40 anni e sono
sempre stato un empirista ( con un piz-
zico di razionalismo ovviamente) e in
base allae mie esperienze (anche da
“dissidente” su molti punti, quale il voto,
la quale dovrebbe essere paritario a
quello in Madre Patria) sono arrivato alla
conclusion che I nostril politici , se ne
fregano altamente di coloro che lasciano
o hanno lasciato il \Paese, perche’ questi
nono sono e non sono stati in grado di ri-
nuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che hanno e continuano a limitare
di fatto la libertà e la uguaglianza dei citta-
dini, spingendoli all’ esilio sociale. L’
errore primario fatto dagli eletti all’ estero
( per chi non lo sapesse ancora sei senatori
e 12 deputati) e’ stato la loro incapacita’ di
compattare l’ Associazionismo all’ Estero,
rimasto in mano ai soliti noti, quando in-
vece bisognava passare il testimone al
nuovo che avanzava. Molti di questi sono
morti o moriranno nei prossimi anni e con
essi l’ intero mondo italico nel mondo.
Molto probabilmente e’ troppo tardi per
una nuova staffetta, resta il fatto che le
nuove generazioni di migranti ( terza e
quarta per essere precisi, sono piu’ predis-
poste all’ individualismo che all’ associazi-
onismo patriottico Argomento che appro-
fondiremo meglio, quando fra poco inizier-
anno le champagne elttorali per l’ elezioni
dei “nuovi” Comites, che si terranno il 17
Aprile 2015.
Per ulteriori informazioni
http://www.conslondra.esteri.it
L’ ANSIA, LA “MUSA” DEGLI INTELLETTUALI ?
Le vostre ansie non vi danno pace?
Secondo uno studio canadese è sin-
tomo di intelligenza.
Infatti, lo stato di apprensione e quello
per cui si è costantemente preoccupati
per gli eventi passati, in corso e futuri
scatenano una iperattivazione delle
facoltà cognitive e spesso portano chi
ne soffre a provare sentimenti nega-
tivi. Gli studiosi però spieganoche al
salire di preoccupazioni e ruminazioni,
aumentavano anche i livelli e i risultati
nei test di intelligenza verbale. Lo
stesso legame è stato collegato anche
alla depressione: chi mostrava segni
conclamati di tale patologia psi-
cologica, aveva ancora una volta ottimi
risultati nei test intellettivi legati alla
lingua.
Una ricerca condotta su un gruppo di
126 alunni canadesi, messi alla prova
dalla Lakehead University nello stato
dell’Ontario con dei test che miravano
ad analizzare i livelli di ansia, depres-
sione, timidezza, paura, rimuginìo e
ruminazione mentale, dimostra che chi
tende a essere ansioso e spesso preoc-
cupato mostra maggior livelli di intelli-
genza. L’ingegno coinvolto è quello
linguistico-verbale, ovvero la capacità
di parlare e scrivere con facilità usando
i giusti termini, saper spiegare e con-
vincere, insegnare e avere padronanza
di sintassi e uso pratico della lingua,
qualità spesso accompagnate da un uso
umoristico delle parole.
C'è di più. L'apprensione sarebbe anche
uno dei motivi ad aver permesso alla
civiltà umana di evolversi e sopravviv-
ere, dal momento che le paure antici-
pano il sentore del pericolo e aiutano a
prevenirlo e gestirlo meglio.
Ansiosi, non abbassate la guardia però:
la vostra tendenza all'ansia potrebbe
causare nell'organismo un abbas-
samento delle difese immunitarie.
Le persone ansiose e apprensive sono le
più intelligenti: lo studio della Lake-
head University in Canada
Da: Corriere della Sera
IL MURATORE POLITICO Il Punto
( una parabola che non troverete nei vangeli)
I COMITES sono organi elettivi
che rappresentano le esigenze dei
cittadini italiani residenti all'estero
nei rapporti con gli Uffici consolari,
con i quali collaborano per indi-
viduare le necessità di natura so-
ciale, culturale e civile della collet-
tività italiana.
I COMITES, in collaborazione,
oltre che con le Autorità consolari,
anche con le Regioni e le autono-
mie locali nonché con Enti e Asso-
ciazioni operanti nella circoscrizi-
one consolare, promuovono,
nell'interesse della collettività ital-
iana residente nella circoscrizione,
tutte quelle iniziative ritenute oppor-
tune in materia di vita sociale e cul-
turale, assistenza sociale e scolas-
tica, formazione professionale, set-
tore ricreativo e tempo libero.
I COMITES, previa intesa con le
Autorità consolari, possono rappre-
sentare le istanze della collettività
italiana residente nella circoscrizi-
one alle Autorità e alle Istituzioni
locali.
I COMITES sono composti da 12
membri, per le collettività fino a
100.000 cittadini italiani residenti
nella circoscrizione, o da 18 mem-
bri, per le collettività composte da
più di 100.000 cittadini italiani resi-
denti.
I membri dei COMITES restano in
carica cinque anni e non percepis-
cono remunerazione per la loro at-
tività.
COSA SONO
I COMITES ?
sati il famoso sistema rattoppatorio. Ogni qualvolta che an-
dava a riparare un tetto danneggiava in altro posto facendo
in modo di garantirsi il lavoro e profitto per l’ anno succes-
sivo. Un anno il povero ( si fa per dire) muratore si ammalo’ e
dovette mandare il figlio a fare le ripazioni.
Il figlio ignaro di tutto fece un ottimo lavoro e riparo’ anche
laddove il padre aveva danneggiato. La sera ritorna a casa e
racconta al padre in dettagli il suo operato. Il padre dopo aver
ascoltato il figlio le disse:” ‘E bravu ‘o figliu mio, mo’ l’ anno
prossimo facimm ‘a fame”
Morale della favola Matteo Renzi ha iniziato da figlio ed diventato padre ! Anche
Lui quando non conosceva ancora il sistema “rattoppatorio” ,
voleva fare una riforma al mese, oggi ha imparato che non puo’
farlo altrimenti non lascerebbe niente ai posteri da
“danneggiare” per tutelare un sistema difficilmente riformabile
La leggenda narra, che al mio Paese una volta
c’era un mutatore politico, che aveva
elabotrato come tanti politici presenti e pas-
COMUNICATI Giustizia in Italia 8 5
OMA - “La cultura è migrazione”
dice Federico Gonzalez Perini , ad-
detto culturale dell’Ambasciata Ar-
gentina in Italia, introducendo la “Il
giorno di Stefano”, dal titolo di un
libro della scrittrice italo argentina
Maria Teresa Andruetto.
Simona Cives, responsabile della
Casa delle traduzioni del Comune di
Roma, introduce Ilide Carmignani
traduttrice del libro, che ci propone
la traduzione come viaggio sulle
orme di chi ha scritto. Segue una
tavola rotonda a cui partecipano
Maria Rosaria Stabili (Università di
Roma Tre) con un tema di “tensioni
identitarie tra passato e presente”,
mentre Claudia Zaccai (Università di
Roma La Sapienza) legge un suo
testo “l’esiliato in cerca del suo nar-
ratore”, e Goffredo Palmerini
(giornalista e scrittore) con “Cenni di
storia dell’emigrazione italiana, gli
abruzzesi in Argentina” ci fornisce
dati anche ottimisti su italiani che
hanno realizzato i loro talenti in Bra-
sile e in Cile oltre che in Argentina.
Ottima iniziativa, anche se così
stretta nei tempi da non lasciar spazio al
dialogo e ai fatti del presente.
La cultura è quel che resta, quel che il
ricordo costruisce in noi nel tempo, quel
che trasformiamo nel gesto quotidiano.
Ma c’è il momento del trauma del dis-
tacco della separazione in cui spaesati
privati di una lingua comune immersi in
una zona d’ombra e di freddo siamo
stranieri e restiamo tali. Costretti a
narrarci il percorso dei giorni, con altre
parole, senza riferimenti precisi, con le
tasche vuote e un bagaglio affatto leg-
gero, camminiamo sulle vie dell’assurdo
in cerca di un luogo senza riuscire a
dipanare il dolore.
Il suono di una lingua, una canzone, un
modo di dire, una poesia imparata
nell’infanzia sono a volte quel che resta.
Migrare è spesso una radice scoperta
che cerca la terra, l’acqua e il sale per
non perdersi nella follia e nella dispera-
zione. Soffre l’anima del mondo avvolta
in stracci e ci sfiora. Rimuoviamo il
dolore di migrare, rimuoviamo le morti
sul sentiero o in acqua, mentre impeg-
nati a sopravvivere, vediamo l’indiffer-
enza acuta degli altri, immersi anche
loro nella stessa arte.
La rimozione non consente ai sensi di
sperimentare il reale con la stessa ric-
chezza che la protezione del luogo e
della lingua in cui siamo cresciuti ci
dava, l’occhio sperimenta altri usi,
siamo costretti ad una traduzione co-
stante, distinguiamo la diversità,
troviamo altri oggetti immagini, illu-
sioni. E’ un nuovo mondo in cui res-
tiamo a lungo stranieri, in cui cerchiamo
altri stranieri, in cui è difficile conced-
ersi il silenzio e l’abbandono.
L’identità, chi sono, chi siamo occorre
saperla per poterla lasciare, per poter
pensare di nuovo ed aprirsi, ridivenire
flusso, cambiamento, gioco di relazioni
e un’altra identità che ride di presunte
libertà. L’arte allora viene in soccorso
con l’emozione e il comune sentire,
l’arte è quel che resta, si innesta nel
sentimento, tira i fili di una storia il-
logica, in cui il vissuto ritrova un altro
peso e una misura. L’arte disinnesca
solitudini: si tratta di vivere. Nel frat-
tempo ad alleviare questo strappo non
abbiamo un facile riconoscimento, né
una tutela o vie di integrazione, sap-
piamo in che stato versano le strutture
d’accoglienza.
Passano generazioni prima che un’altra
terra diventi la nostra e ci sia famigliare.
La conoscenza e la cultura sono le armi
con cui non perdere il filo degli affetti
lasciati, il lavoro e la dignità la base
breve su cui sostiamo nella condizione
precaria del migrante. Si perpetua il
dramma e coi tempi di crisi ci
somigliamo tutti migranti o no, senza
volerci davvero riconoscere.
di Carla Morselli *
*www.italianitalianinelmondo.com
CULTURA E’ MIGRAZIONE da Goffredo Palmerini
La bandierina della nuova legge sulla re-
sponsabilità civile dei magistrati è una foto
di Enzo Tortora retwittata dal più social dei
premer. Ci hanno detto: è l’Europa a
chiederci di rivedere la legge Vassalli. For-
muletta magica, leggenda metropolitana o
meglio strumentale equivoco, come ha
scritto Luigi Ferrarella sul Corriere [leggi
qui]: l’Europa chiedeva che fosse risarcibile
anche l’errore commesso dalla Cassazione
in violazione del diritto comunitario. Ma
allora a cosa serve, e soprattutto a chi serve,
questa legge? Lo abbiamo chiesto a Pier-
camillo Davigo, magistrato in Cassazione,
uno dei fondatori della neonata corrente
dell’Anm, Autonomia e indipendenza (che
domani all’Aula Occorsio del Tribunale di
Roma si costituirà ufficialmente). L’ex pm
di Mani pulite comincia così: “In vent’anni
ci sono state 400 cause sulla responsabilità
dei magistrati, alcune dichiarate inammissi-
bili, ma non è tanto questo che importa.
Parliamo di venti cause all’anno. Vuol dire
che la responsabilità civile dei magistrati
non è un problema, visto che i cittadini
fanno poche domande”.
Ora aumenteranno di sicuro.
Si, ma per via di regole sbagliate e fumose,
non perché c’è un danno da far valere. Per
altri scopi: per farla pagare al giudice o per
toglierselo dai piedi. La norma mette a ris-
chio l’indipendenza del magistrato, la sua
serenità.
C’è chi dice che la garanzia non è rappre-
sentata dall’udienza filtro sull’ammissi-
bilità, ma dal fatto che il procedimento
cui si riferisce la domanda di risarc
mento deve essere definite
. Il problema è che se non c’è il filtro d’am-
missibilità, uno la causa la fa lo stesso,
anche se il procedimento è in corso. Intanto
l’Avvocatura dello Stato chiederà al magis-
trato una relazione,
facendogli perdere
tempo. Siccome
non è detto che lo
Stato si difenda
bene, il magistrato
che vede proporre
la causa contro lo
Stato probabilmente
interverrà, per tute-
larsi. Nel caso in
cui lo Stato non si
difenda bene, si
difenderà lui. E
quindi, se interviene nel giudizio, si
deve astenere dal procedimento
principale.
Così si può facilmente allontanare
un giudice scomodo
. Certo. Non essendo previsto poi un
argine minimo rispetto alle azioni
temerarie, il giudice si trova esposto
a tutte queste azioni. Si deve trovare
un avvocato: può essere che alcuni
magistrati si preoccuperanno prima
di tutto di svicolare dalle grane.
Pensando: ma chi me lo fa fare di
adottare un provvedimento rischi-
oso? Non sbagliato o ingiusto, un
provvedimento che mi espone a
rischi. Se dispongo un sequestro di
milioni di euro a carico di soggetto
potente, quello chiederà allo Stato
danni spaventosi. Questa legge farà
lievitare le polizze di assicurazione,
il che equivarrà a una diminuzione
del nostro stipendio. Il problema è
che il magistrato deve decidere non
pensando a sé, ma secondo verità e
giustizia. Se comincio a pensare a
me, può essere che io sia un po’
meno giusto.
La legge è uguale per tutti: sarà
meno uguale per chi può permet-
tersi uno stuolo di avvocati contro
un giudice?
Sarà più difficile affrontare parti
economicamente molto forti, a pre-
scindere dalla fondatezza della do-
manda.
Parliamo del filtro di ammissi-
bilità
. C’è poco da dire: la Corte costituzi-
onale si era espressa nel senso di
brava il nemico. Anche altri gruppi
non sono stati abbastanza fermi nel
prendere posizioni contro inizia-
tive governative. Ma non esistono
governi amici, perché i magistrati
devono controllare l’operato di
tutti, compreso di chi governa. Il
che non vuol dire che esistano
governi nemici. Solo che non ci
può essere corrispondenza d’in-
tenti: un politico ragiona in termini
di opportunità, un giudice in ter-
mini di verità e giustizia. Lord
Bingham, giudice inglese, ha
detto: esistono posti al mondo
dove le decisioni delle corti incon-
trano sempre i favori dei governi,
non sono i posti dove uno vor-
rebbe vivere.
Come si muoverà Autonomia e
indipendenza?
Cambierà l’atteggiamento verso la
Anm. Non siamo molte volte d’ac-
cordo, ma non possiamo consider-
arli un nemico. Si tratta di convin-
cere l’Anm ad adottare difese più
ferme. Questo governo e questa
maggioranza parlamentare hanno
fatto tre cose oltre molto sbagliate.
Ci hanno ridotto le ferie senza
nemmeno trattare: ci immaginiamo
un datore di lavoro che fa la stessa
cosa con i suoi dipendenti? Man-
dano a casa, prepensionandoli, 450
magistrati in una situazione di
carenza d’organico già grave. Poi
dicono che vogliono rendere più
celere la giustizia? E questa cosa
della responsabilità dei magistrati:
una norma più che sbagliata, dan-
nosa e pericolosa.
Silvia Truzzi
http://giacomosalerno.com/
dichiarare incostituzionale l’assenza
del filtro che costituisce una garanzia
per la serenità del giudice.
Tra i casi di colpa grave c’è il
“travisamento del fatto e delle
prove”. Chi stabilisce che il fatto è
stato travisato?
Come si a fa dire che il fatto è stato
travisato, se sul punto non può
esserci nemmeno una pronuncia defi-
nitiva? La giurisprudenza della Su-
prema corte è costante nel dire che
non si può dedurre in Cassazione il
travisamento del fatto: la Cassazione
è giudice di legittimità e quindi non
se ne occupa. Allora come si potrà
mai dire che si può fare causa per
travisamento del fatto, quando non è
chiaro cosa sia travisamento del fatto
perché su questo non c’è giurispru-
denza di legittimità?
Lei ha detto: “Talora nelle cariche
associative le scelte non avvenivano
sulla base delle idee o di chi le sos-
teneva, ma sulla base della fedeltà
a chi in quel momento comandava”
. È quello che accade nei partiti poli-
tici. Ho scelto di fare questo mestiere
perché l’indipendenza ne è il tratto
principale. L’indipendenza non è un
privilegio, è una fatica: è molto più
facile eseguire un ordine. Nella cor-
rente dove stavo si era creato un
atteggiamento per cui l’Anm sem-
LA LEGGE E’ AMMINISTRATA NEL NOME DEL POPOLO Il pubblico ministero a nome del Popolo (si fa per dire) ha l'obbligo di esercitare
l'azione penale.
Facciamo presente che una forma di responsabilita’ civile indiretta dei mafistrati c’e’ gia’ e
prevede il ricorso alla Presidenza del Consiglio, come delegato generale amministativo per il
risarcimento nei casi mala giustizia nei confronti del magistarato. Una legge in piena sintonia
con l’ articolo 28 della Costituzione italiana: “ I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli
enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative,
degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende
allo Stato e agli enti pubblici.
PIERCAMILLO DAVIGO: “CON QUESTA
LEGGE ADDIO INDIPENDENZA DEI GIUDICI”
Dalla Vassalli al
nuovo testo Dal 1988 solo 7 ricorsi vinti
dai cittadini su meno di 50.
Dopo i referendum sulla
giustizia promossi e vinti dai
radicali e dai socialisti nel
1987, la responsabilità civile
dei magistrati è stata regolata dalla legge Vassalli (vedi nota sopra)
Solo 7 ricorsi vinti ? Significa semplicemte che la Giustizia in
Italia funziona adeguatamente, diciamo che e’ la Politica che non l’
ha mai parimenti gestirla .L’ unica differenza tra la Vassalli e il
nuovo testo, e’ che con la Vassalli era il Governo ( delegato gener-
ale amministativo del Paese ) ad ammettere i casi e fare da filtro e
a detta del magistato della Cassazione Davigo il problema del testo,
second il magistrate di Cassazione e propria l’assenza del filtro che non
costituisce una garanzia per la serenità del giudice.
Annotazioni sulla Giornata delle Culture
migranti tra Italia e Argentina
Da: FederPetroli Italia
Siamo pienamente soddisfatti del
documento che oggi la Commissiione
Europea ha ultimato. Riteniamo che i
punti da noi portati in evidenza nelle
scorse settimane sono stati ben de-
lineati in quella che definiamo un
inizio di road map per unaStrategia
Energetica Europea - è la dichiara-
zione del Presidente della Feder-
Petroli Italia a seguito della presen-
tazione della proposta di oggi a
Bruxelles sull'Unione Energetica.
In un quadro geopolitico
internazionale di notevole
difficoltà e delicatezza
dell'indotto energetico, era
ormai necessità ed immin-
inete intervenire con una
Linea Guida a cui tutti gli
Stati Membri potessero far
riferimento. Importante il
ruolo sull'approvvigiona-
mento Strategico, del Gas,
della tutela nelle emissioni
ed in particolar modo nella
necessità di adeguare e pre-
disporre nuove infrastrutture logis-
tiche per l'energia dell'Unione Euro-
pea - ha dichiarato Michele Mar-
siglia, Presidente di FederPetroli
Italia. Avremo modo nelle pros-sime settimane di approfon-dire, meglio discutere e con-frontarci insieme ai consiglieri e funzionari dellla Direzione Generale Energia dellla Com-missione Europea sulla strate-gia dell'Unione Energetica - ha
concluso Marsiglia.
Energy Union,
Marsiglia
(FederPetroli Italia):
satisfied by the EU
Commission, a good
signal. It started the
road map
for a European
Energy Strategy. We are fully satisfied with the
document that today the European
Commission completed. We be-
lieve that the steps we have taken
in evidence in recent weeks have
been well delineated in what we
call the beginning of a road map
for a European Energy Strategy -
is the declaration of FederPetroli
Italia President following the
presentation of the proposed
today in Brussels on Energy Un-
ion
In a framework of international
geopolitical considerable diffi-
culty and delicacy energy indus-
tries, and was now need immi-
nent make with a guideline to
which all Member States could
refer. Important role on the
Styrategic supply , Gas, protec-
tion in the emissions and espe-
cially the need to adapt and pre-
pare new logistics infrastructure
for energy of the European Un-
ion - said Michele Marsiglia,
President of FederPetroli Italia.
We will in the coming weeks to
deepen, discuss and better deal
with the councilors and officials
of Energy European Commision-
concluded Marsiglia.
Unione Energetica, Marsiglia (FederPetroli
Italia): soddisfatti da
Commissione UE, un segnale
positivo. E' iniziata la road map per una
Strategia Energetica Europea
CULTURA & SOCIETA’ Nino Bellinvia ANCORA CONFLITTI ISTITUZIONALI NEL BELPAESE 6 7
Il Carnevale Massafrese - Magia dello Jonio
Tre anni più giovane del Festival di Sanremo
L’annullo del Circolo filatelico “Rospo” in tutto il mondo
Giudice firma la sua assoluzione, Renzi la promozione a capo
della Corte dei Conti
62^ edizione del Carnevale Massa-
frese - Magia dello Jonio alla sua
62ì edizione. Carnevale di tre anni
più giovane del Festival di San-
remo.
Organizzato dalla Città di Massafra,
Provincia di Taranto e Regione
Puglia è definito il Carnevale tra i
più belli e festosi della Puglia, e
non solo, che richiama a Massafra
italiani e stranieri coinvolgendoli
direttamente, lungo il corso Roma,
all’animazione e al divertimento. A
stimolarli anche le belle coreografie
e scenografie proposte dalle scuole
e dagli “amici” dei gruppi mascher-
ati, dalle maschere di carattere e dai
carri allegorici. La “crisi vera e
parlata” ha fatto da protagonista al
62° Carnevale di Massafra e non
soltanto nel titolo dei primi carri
allegorici. "Stop alla crisi… Ri-
costruiamo un’Italia migliore” è,
infatti, il titolo del carro allegorico
vincitore, realizzato dall'Associazi-
one "Secondi a nessuno" vincitore
per la quarta volta consecutiva
(Francesco Luccarelli, Antonio
Codardo e Giuseppe Chiefa). Al
secondo posto, ex aequo: “Crisi?
Goobye malinconia” di Pietro Pa-
risi (con Carmine Bruno, Francesco
Arnese, Vincenzo Donvito, Fabri-
zio D'Errico, Enzo Dipierro, Fran-
cesco Lepore e Associazione
Pressis Charta) e “Patto con il
diavolo” di Antonio Lapenna (con
Roberto Orlando, F.lli Fanelli,
Alessandro Rota, Luigi Conforti,
Giuseppe Lapenna). In ordine,
quindi, secondo il
punteggio ottenuto
nelle due sfilate,
troviamo: “Il Paese di
Baloc-
chi” dell'Associazione
Culturale "Tekno Art”
di Giovanni Bocconi
(con Gianpiero e An-
tonio Bocconi, Ales-
sandro Tinelli, Gian-
franco Mastroleo,
Danilo Lepore,
Pasquale Ciaurro,
Massimiliano Ac-
quaro); “Ma che
freddo fa!!!” dell'As-
sociazione "Assi da
coppe e denari” di
Salvatore Giannotta;
“Abbracadabra…
l’Italia non c’è” di
Rocco Antonio
Semeraro (con Anto-
nio Festa); “Gli indif-
ferenziati” dell'Asso-
ciazione Culturale
L.A.S. di Luigi Zac-
caria (con Angelo e
Salvatore Zaccaria e
Ruben Pizza-
relli); “Orchestra
Merkel del Mutuo
Soccorso” di Don Michele Bianco (con
Michele Fedele, Egidio Lamoscia, Vito
Messi); “Da padrone d’appartamento a
casa d’affitto” dell'Associazione "Crazy
Events” di Martino Di Giorgio e figli.
Questa invece la classifica finale dei
Gruppi allegorici e mascherati. Al primo
posto“Con la testa tra le nuvole, in com-
pagnia dei mignons” di Michele Fug-
giano (con Angelo Grognardo). Al sec-
ondo posto, (ex aequo): “Independence
day” di Pietro Acquaro (con Marco
Ricci, Salvatore Ricci, Cosimo Romano)
e “In un mare di guai” di Alessio
Giuliani). In ordine quindi: “Arrivano i
pompieri. Augnù: all’appéte pùre
nù!” di Luigi Carone (con Fernando
Notaristefano, Angelo SIisto, Noè
Santoro, Maurizio Festa); “Quando
l’orso starnuta il tempo muta” di
Giuseppe Castiello, con Luigi Castiello,
Giovanni Latina, Andrea Notariste-
fano); “Dalla luna arriva la nuova gen-
erazione” di Donato Semeraro (con
Tommaso Riformato, Fabrizio Chiefa);
“S.O.S. Natura!” di Giuseppe Albanese
(con Michele Santovito, Michele Cas-
tiglia, Camillo Parisi, Pierluigi Cris-
tiano); “Libertà” di Fabio Maraglino;
2Renzi del mio stivale a caccia del capi-
tale” di Giovanni Mellone; “Life is mu-
sic” (La vita è musica) di Giovanni
Monaco (con Vincenzo Monaco, Fer-
nando Notaristefano); “L’Italia dalle
stelle alla stalla” di Cosimo Fuggiano
(con Giulio Nardelli).
Queste classifiche sono il risultato delle
votazioni della giuria che ha votato la
prima sfilata, quella di domenica 15
febbraio (Presidente di Giuria Oriana
Costantini, maestro di cartapesta; Fran-
cesco Bax, ballerino di Amici; Daniele
Biffino, architetto; Vincenzo Maraglino,
esperto di arti visive; Walter Baldac-
coni, direttore di Studio 100 TV) e della
seconda sfilata, quella di martedì 17
febbraio (Presidente di Giuria Lucia
Serio, avvocato; Giovanni Carpignano,
scultore; Emiliano Liuzzi, avvocato;
Faidiga Guerrin, architetto; Rosario
Belmonte, architetto). La somma dei
punti delle due sfilate ha decretato il
vincitore dei Carri Allegorici, invece la
sola votazione della 1^ sfilata ha decre-
tato il vincitore dei Gruppi Allegorici e
Mascherati.
Entrambe le sfilate sono state presentate
da Nicla Pastore e Antonio Mappa.
Come ogni anno molto richiesto è stato
l’annullo filatelico che costituisce uno
dei principali veicoli di diffusione e
conoscibilità del nostro carnevale in
Italia e all’estero. E’ stato apposto non
solo sulle due specifiche cartoline, real-
izzate per l’occasione, ma anche su tante
altre preparate dai vari collezionisti. La
prima cartolina, quella ufficiale,
riprende il manifesto creato dalla gio-
vane Francesca Marinò, studentessa
dell’indirizzo artistico del liceo “De
Ruggieri” e vincitrice del primo con-
corso indetto dal Comune di Massafra e
dalla Pro Loco per raccogliere l’eredità
lasciata da Nicola Andreace. La com-
posizione vede in primo piano il volto
reinterpretato di Gibergallo che, sotto
una pioggia di coriandoli, emerge dalla
bandiera europea. La seconda cartolina,
invece, riproduce una foto scattata dal
segretario del Circolo “A. Rospo”,
Rocco Silvestri, che presenta una pano-
ramica dei carri del 2013. Il bozzetto
dell’annullo filatelico è stato creato
dall’artista Pino Caputi, il quale ha im-
maginato una figura mascherata
muoversi nella suggestiva piazzetta Santi
Medici. La manifestazione, svoltasi grazie
alla collaborazione tra il Circolo “Rospo”
e Poste Italiane (al cui ufficio temporaneo
erano preposti la dott.ssa Eleonora Giase,
Rosaria Oliva e Antonio Fiorente), ha
avuto luogo nella mattinata di domenica
15 febbraio in piazza Vittorio Emanuele II
in concomitanza con la sfilata delle scuole
presentata da Tiziana Gentile.
Per ricevere le due cartoline chiedere
informazioni: 3398772372 - 3492481980;
e-
mail: antonino.bellinvia@gmail.com; fran
cescorospo@libero.it.
Attuale direttivo del Circolo filatelico:
presidente Nino Bellinvia; vice presidente
Francesco Rospo; segretario Rocco
Silvestri; consiglieri: Paolo Albano, Ni-
cola Fabio Assi, Francesco Latina, Franco
Rospo jr, Grazia Tagliente e Vito Antonio
Tocci. Responsabili del settore “Filatelia
Giovani”: Antonio Rospo e Nicola
Colella. Ampie notizie si possono leggere
consultando il sito: circolo filatelico mas-
safra facebook.
Nelle foto di Francesco Rospo; alcuni dei
carri allegorici pronti alla sfilata; l’ufficio
postale addetto all’annullo filatelico (con
il referente Eleonora Giase e gli impiegati
Antonio Fiorente e Rosaria Oliva ci sono i
filatelisti Antonio Carriero, Piero Carag-
nano, Antono Vito Tocci e Nicola Fabio
Assi); cartolina filatelica manifesto; mani-
festo cartolina filatelica carri allegorici.
feriti senza concorso né laurea al per-
sonale di staff della sua segreteria che
era costata a Renzi due condanne per
danno erariale. Non è un dettaglio. Pro-
prio Colella ha firmato, insieme a quat-
tro magistrati, l’assoluzione che il 7
febbraio ha provocato l’esultanza del
diretto interessato (“La verità è rista-
bilita”) e non poche perplessità nel
mondo del diritto, giacché le motivazi-
oni sono ricondotte al fatto che era un
“non addetto ai lavori” e quindi poteva
non percepire l’illegittimità degli atti
che autorizzava. Singolare non è solo la
pronuncia che, come rilevato da più
parti, rischia di spalancare le porte a
un sistema diffuso di elusione della
responsabilità erariale, mandando assolti
i tanti politici “non addetti ai lavori”.
Pubblicità
Il punto è che il giudice che presiedeva
il collegio che a metà dicembre, in cam-
era di consiglio, ha deciso il prosciogli-
mento dell’imputato Renzi è lo stesso
che un mese e mezzo dopo il presidente
Renzi ha nominato PG della Corte, cioè
capo di coloro che debbono indagare se
sussistono ipotesi di danno erariale. La
sentenza è stata depositata il 4 febbraio
e la nomina è stata ratificata il 10, a
margine del Cdm numero 49. “Su pro-
posta del Presidente del Consiglio Mat-
teo Renzi”, si legge nei documenti della
riunione, vengono nominati un presi-
dente aggiunto e il capo della Procura
Generale della Corte dei Conti, con
decorrenza a partire dal 25 marzo 2015.
Il primo è Arturo Martucci di Scarfizzi.
Martino Colella, classe 1945, magistrato
napoletano di lungo corso a un passo
dalla pensione (che scatterà il 31
dicembre) giura: "Nessun
collegamento tra le due vicende"
l giudice firma la sua assoluzione in ap-
pello, Renzi la sua nomina a capo
della Corte dei Conti. Sei giorni dopo la
pubblicazione della sentenza che ha defi-
nitivamente assolto il Presidente del
Consiglio per la vicenda dei portaborse
assunti in Provincia il Governo, su pro-
posta dello stesso Renzi e per decreto, ha
ratificato la nomina del magistrato che
presiedeva il collegio giudicante a Procu-
ratore Generale della Corte dei Conti.
Si tratta di Martino Colella, classe 1945,
magistrato napoletano di lungo corso a
un passo dalla pensione. La sua promozi-
one è arrivata neanche una settimana
dopo il deposito della sentenza della I
Sezione centrale d’appello di Roma,
avvenuto il 4 febbraio, che sollevava il
premier da ogni responsabilità sulla
vicenda degli incarichi dirigenziali con-
Il secondo è, appunto,Martino Colella.
L’indicazione era stata avanzata il 13
gennaio dal Consiglio di presidenza
della Corte dei Conti che ha deliberato
all’unanimità e trasmesso i nominativi a
Palazzo Chigi.
L’interessato, contattato dal Fatto, si
dice certo che le due vicende siano
distinte. “La Presidenza del Consiglio
riceve la delibera e la formalizza”,
spiega Colella che rivendica un cv di
prima grandezza sugli altri sei presi-
denti di sezione in corsa: “Sono stato il
più giovane vincitore del concorso per
l’Avvocatura di Stato, ho vinto quello
d’ingresso alla Corte a soli 26 anni.
Dopo il terremoto dell’Aquila ho ri-
costruito e riorganizzato la sezione,
sono presidente d’appello da oltre due
anni e nel 2014 ho redatto e sottoscritto
115 sentenze (una è quella che ha as-
solto Renzi, ndr). Renzi non l’homai
visto né sentito”. Di più, Colella giura
di non aver ricevuto affatto regali
dall’attuale Governo, anzi: “L’incarico
che mi danno, grazie a questo governo,
non comporta alcun guadagno aggiun-
tivo perché il mio stipendio è già al
tetto dei 240mila euro lordi l’anno.
Dovrò anzi restituirne 20mila. Sempre
grazie a questo governo, poi, andrò in
pensione il 31 dicembre prossi-
morinunciando ai migliori anni della
carriera”. Proprio così, l’altro aspetto
curioso della vicenda è che il nuovo
incarico dureràsoltanto nove mesi e
mezzo. Non è ancora partito, e già si
parla del successore.
Sia come sia, le domande restano tutte:
tra 600 magistraticontabili, possibile
che sia stato scelto proprio quello che
ha presieduto il collegio che un mese e
mezzo prima ha mandato assolto il
premier? Potevano ignorarlo i con-
siglieri della Corte? Proviamo dall’altra
parte: poteva non sapere Renzi che
stava ratificando la nomina del suo
giudice a Berlino? Proprio alla luce
delle motivazioni della sentenza vergate
dal collegio di Colella si direbbe che sì,
tutto è possibile. Così come non si era
accorto di aver firmato delle nomine
illegittime di portaborse, perché in
fondo non era un addetto ai lavori, è
possibile che non si sia accorto di aver
promosso il giudice che lo ha assolto.
Renzi, presidente di Provincia e del
Consiglio. Ma sempre a sua insaputa.
Dal Fatto Quotidiano del 26 febbraio
2015
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Nomina del Procuratore Generale, pre-
cisazione su articolo di stampa.
Relativamente a quanto riportato in
un articolo di stampa nel quale
sono contenute alcune illazioni
particolarmente gravi e prive di
ogni fondamento nei confronti della
Corte dei conti, l’Ufficio stampa
precisa quanto segue.La nomina del
Procuratore Generale della Corte
dei conti è disposta dal Consiglio di
presidenza – a seguito di un’ap-
posita procedura concorsuale – e
formalizzata con un Decreto del
Presidente della Repubblica, con-
trofirmato dal Presidente del Con-
siglio dei Ministri.Nello specifico,
alla procedura concorsuale bandita
dal Consiglio di presidenza il 17
dicembre 2014, hanno partecipato
sette Presidenti di Sezione della
Corte dei conti. All’esito delle
audizioni personali degli interessati
e valutati i fascicoli e i curricula dei
singoli candidati, il Consiglio di
presidenza, nell’adunanza del 13-
14 gennaio 2015, ha nominato,
all’unanimità, Procuratore Generale
della Corte dei conti il Presidente di
Sezione dott. Martino Colella,
peraltro già primo nella graduatoria
parziale elaborata sulla base
dell’anzianità di servizio e della
professionalità specifica, in consid-
erazione dell’elevatissimo spessore
professionale e dell’indiscusso
p r e s t i g i o d e l l o s t e s s o .
Corte dei conti – Ufficio stampa
LA REPLICA DELL’AUTORE
Riceviamo la nota e volentieri pub-
blichiamo. Rileviamo che la ri-
costruzione dell’articolo e della
nota sono sostanzialmente identici
nella definizione delle date e delle
procedure che hanno portato il
presidente Colella a capo della
Procura Generale della Corte dal
prossimo 25 di marzo. Proprio per
fornire una ricostruzione esatta dei
fatti e anche una spiegazione delle
circostanze con cui è avvenuta la
procedura abbiamo provveduto a
contattare il presidente Collela
dando ampio spazio alla sua posizi-
one in merito. Aggiungiamo, per
completezza, quello che la nota non
dice. E cioé che a sei giorni dal
deposito della sentenza, avvenuto il
4 febbraio, il Presidente del Con-
siglio ha formalizzato la delibera di
nomina del magistrato che a metà
dicembre ha presieduto il collegio
che l’ha mandato assolto .
T.M. (ilfattoquotidiano.it
SE I CONTI NON TORNONO....
La Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e
anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Partecipa, nei casi e nelle
forme stabilite dalla legge, al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato con-
tribuisce in via ordinaria. Riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito.
La legge che dovrebbe assicurare l'indipendenza della Corte dei Conti di fronte al Governo, prevede
(immagino) che siaproprio il Governo a nominarNE il Capo ( ahahahahag)