Britalyca News Londra

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Qundicinale di lbere e approfondite informazioni Fondato ed edito da Carmine Gonnella [G.B.] II Edizione N 7 Marzo 2015 L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mail list. Siamo online [ https:// www.facebook.com/carmine.gonnella https://www.facebook.com/lavocealternativa?fref=ts https://twitter.com/CarmineGonnell1 ] e’ in costruzione un website .... “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Siamo operatori [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“ Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore E-mail : [email protected] Collaboratori: DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmer ini DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) e alla distribuzione e diffusione Ilario Mario Ponzi. : Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close, Bromley BR2 9JD Kent conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie . FREE Maria Rosaria Longobardi PICCOLE RIME Non ci son secondi e terzi, siamo tutti al 1° posto, questo qui è il barcone giusto per chi già lavora 'tosto'; non abbiamo tanti vezzi e se ci sentiamo a pezzi per via e colpa di quei terzi , basteranno abili sterzi sulle rime, note e scherzo a cui un poco siamo avvezzi ( Marylon) Non andrà all'incontro dei parlamentari del Pd convocato da Matteo Renzi. "Non ci penso proprio - la dura presa posizione di Pierluigi Bersani - Perché io m'inchino alle esigenze della comunicazione, ma che gli or- ganismi dirigenti debbano diven- tare figuranti di un film non ci sto". In un'intervista che uscirà domani su Avvenire l'ex-segretario lancia poi un POESIA DA:” ANCORA CONFLITTI ISTITUZIONALI NEL BELPAESE” Dalla Vassalli al nuovo testo Il pubblico minis- tero a nome del Popolo (si fa per dire) ha l'obbligo di esercitare l'azi- one penale. PIERCAMILLO DAVIGO: “CON QUESTA LEGGE COMUNICATI Gofferdo Palmerini Quel primo incontro a Genova con il compagno Sandro e l'ultima raccomandazione al Quirinale: “Ragazzi, niente compromessi!" Di Domenico Logozzo VIGNETTE Enzo Apicella (G.B.) Il Carnevale Massafrese ... Nino Bellinvia 8 CRONACA Salman, ragazzo curdo di Novara, morto in Iraq Piccoli mostri a Torino violentano per mesi una piccola stella di 13 anni Andrea Loris Ornella Muti otto mesi per truffa e ..falso. 10 ASSOCIAZIONISMO SOCIOPOLITICO Al via la Fabbrica” di Landini 9 NOTE EDITORIALI Conflitti Istituzionali e non solo 2 Assunzioni irregolari a Firenze, Renzi assolto perché “non addetto ai lavori” "Dopo due condanne mi hanno assolto. Ristabilita la verità". Così Matteo Renzi esultava via Twitter dopo la sentenza della Corte dei Conti che lo ha sollevato dall'accusa di danno erariale per i contratti di assunzi- one nella sua segreteria tra il 2004 e il 2009. Resta l'imbarazzo delle motivazioni: secondo la Corte, in- fatti, l'allora presidente della Provincia di Firenze non era in grado di percepire le illegittimità del proprio operato ............................................. L’UTOPIA DEI DIRITTI UMANI Giorgio Brignola 5 4 Calabritto e dintorni 11 FREE DA:” ANCORA CONFLITTI SE I CONTI NON TORNONO.... secco avvertimento al premier Mat- teo Renzi su Italicum e riforma costi- tuzionale: "Il combinato disposto" tra i due testi "rompe l'equlibrio democ- ratico. Se la riforma della Costituzi- one va avanti così io non accetterò mai di votare la legge elettorale". Poi va all'attacco sul Jobs Act che "mette il lavoratore in un rapporto di forze pre-anni 70" e perciò si pone "fuori dall'ordinamento costituzionale". Tutta la minoranza Dem si prepara a disertare la riunione, oltre a Bersani anche Gianni Cuperlo e Alfredo D'At- torre rinunceranno all'assemblea al Nazareno. "Non ci siamo mai sottratti al confronto né ci sottrarremo ad ogni convocazione vera, ma questo modo di comprimere in un'ora la discus- sione su problemi imortanti dell'agenda politica parlamentare viene vissuto da molti come una presa in giro", ha spiegato D'Attorre che parla di una fine del "metodo Mattarella", "una parentesi che si è chiusa rapidamente e si è tornati ai vecchi metodo" TENSIONI NEL PARTITO DI RENZI IO NON SONO CON BERSANI, MA CON LA COSTITUZIONE L'iniziativa economica privata è libera, ma non può svolgersi in con- trasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La domanda e’ una sola:” Se la minoranza del Partito Democratico ritiene che il Job Act sia incostituzionale,avendo e appellandosi al libero mandato [art.Cost. 67] basterebbe non votarlo anche se viene posta la fiducia !!! PD, LO STRAPPO DI BERSANI: "NON VADO A INCONTRO CON RENZI" E ATTACCA: "JOBS ACT INCOSTITUZIONALE" L'ex segretario non parteciperà all'incontro dei parlamentari Pd: "Non sono un figurante". Poi lancia un avvertimento a Renzi su Italicum: "Se non cambia non lo voto". Anche Cuperlo e D'Attorre diserteranno la riunione.... 7 ASSOLTO PERCHE’ INCAPACE DI... La verita e’ sempre una sola ma se assiomatizzata diventa una delle tante realta’ discutibili [cg] L’ ANSIA, LA “MUSA” DEGLI INTELLETTUALI ? IO NON SONO CON BERSANI, MA CON LA COSTITUZIONE TENSIONI NEL PARTITO DI RENZI Ultima pagina GLI ITALICI ALL’ ESTERO SONO IL MADE IN ITALY COSA SONO I COMITES ? ...segue a pagina 4 Giudice firma la sua assoluzione, Renzi la promozione a capo della Corte dei Conti” a pagina 7 3 Il Punto IL MURATORE POLITICO a pagina 9 6 CUTOLO "Io, sepolto vivo in cella. Se esco e parlo, crolla il Parlamento" 3 3

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Qundicinale di lbere e approfondite informazioni Fondato ed edito da Carmine Gonnella [G.B.] II Edizione N 7 Marzo 2015

L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO

CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata

a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mail list. Siamo online [ https://

www.facebook.com/carmine.gonnella https://www.facebook.com/lavocealternativa?fref=ts https://twitter.com/CarmineGonnell1 ] e’ in costruzione un

website ....

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di

razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

Siamo operatori [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo

imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“

Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore

E-mail : [email protected]

Collaboratori:

DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmerini

DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) e alla distribuzione e diffusione Ilario Mario Ponzi.

: Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo

La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce

Alternativa, 32 Fletchers Close, Bromley BR2 9JD Kent conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28

Grazie . FREE

Maria Rosaria

Longobardi

PICCOLE RIME

Non ci son

secondi e terzi,

siamo tutti al 1°

posto,

questo qui è il

barcone giusto per chi

già lavora

'tosto'; non abbiamo

tanti vezzi e se ci

sentiamo a pezzi per

via e colpa di quei

terzi ,

basteranno abili sterzi

sulle rime, note e

scherzo

a cui un poco siamo

avvezzi

( Marylon) Non andrà all'incontro dei parlamentari del Pd convocato da Matteo Renzi. "Non ci penso proprio - la dura presa posizione di Pierluigi Bersani - Perché i o m ' i n c h i n o a l l e e s i g e n z e

della comunicazione, ma che gli or-ganismi dirigenti debbano diven-tare figuranti di un film non ci sto". In un'intervista che uscirà domani su Avvenire l'ex-segretario lancia poi un

POESIA

DA:” ANCORA CONFLITTI

ISTITUZIONALI NEL

BELPAESE”

Dalla Vassalli al nuovo testo Il pubblico minis-

tero a nome del

Popolo (si fa per

dire) ha l'obbligo

di esercitare l'azi-

one penale.

PIERCAMILLO DAVIGO: “CON

QUESTA LEGGE

COMUNICATI Gofferdo Palmerini

Quel primo incontro a Genova con

il compagno Sandro e l'ultima

raccomandazione al Quirinale:

“Ragazzi, niente compromessi!"

Di Domenico Logozzo

VIGNETTE Enzo Apicella (G.B.)

Il Carnevale Massafrese ... Nino Bellinvia

8

CRONACA Salman, ragazzo curdo di Novara, morto in

Iraq

Piccoli mostri a Torino violentano per

mesi una piccola stella di 13 anni

Andrea Loris

Ornella Muti otto mesi per truffa

e ..falso.

10 ASSOCIAZIONISMO SOCIOPOLITICO

Al via la

Fabbrica”

di Landini

9

NOTE EDITORIALI

Conflitti

Istituzionali e non solo

2

Assunzioni irregolari a Firenze, Renzi assolto perché

“non addetto ai lavori” "Dopo due condanne mi hanno assolto. Ristabilita la verità". Così Matteo Renzi esultava via Twitter dopo

la sentenza della Corte dei Conti che lo ha sollevato dall'accusa di danno erariale per i contratti di assunzi-

one nella sua segreteria tra il 2004 e il 2009. Resta l'imbarazzo delle motivazioni: secondo la Corte, in-

fatti, l'allora presidente della Provincia di Firenze non era in grado di percepire le illegittimità del

proprio operato .............................................

L’UTOPIA DEI

DIRITTI UMANI Giorgio Brignola

5

4

Calabritto e dintorni 11

FREE

DA:” ANCORA CONFLITTI

SE I CONTI NON TORNONO....

secco avvertimento al premier Mat-teo Renzi su Italicum e riforma costi-tuzionale: "Il combinato disposto" tra i due testi "rompe l'equlibrio democ-ratico. Se la riforma della Costituzi-one va avanti così io non accetterò mai di votare la legge elettorale". Poi va all'attacco sul Jobs Act che "mette il lavoratore in un rapporto di forze pre-anni 70" e perciò si pone "fuori dall'ordinamento costituzionale". Tutta la minoranza Dem si prepara a disertare la riunione, oltre a Bersani anche Gianni Cuperlo e Alfredo D'At-torre rinunceranno all'assemblea al Nazareno. "Non ci siamo mai sottratti al confronto né ci sottrarremo ad ogni convocazione vera, ma questo modo di comprimere in un'ora la discus-s ione su problemi imortant i dell'agenda politica parlamentare viene vissuto da molti come una presa in giro", ha spiegato D'Attorre che parla di una fine del "metodo Mattarella", "una parentesi che si è chiusa rapidamente e si è tornati ai vecchi metodo"

TENSIONI NEL PARTITO DI RENZI

IO NON SONO CON BERSANI, MA CON LA

COSTITUZIONE L'iniziativa economica privata è libera, ma non può svolgersi in con-

trasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà,

alla dignità umana.

La domanda e’ una sola:” Se la minoranza del Partito Democratico ritiene che

il Job Act sia incostituzionale,avendo e appellandosi al libero mandato

[art.Cost. 67] basterebbe non votarlo anche se viene posta la fiducia !!!

PD, LO STRAPPO DI BERSANI: "NON VADO A INCONTRO CON

RENZI" E ATTACCA: "JOBS ACT INCOSTITUZIONALE"

L'ex segretario non parteciperà all'incontro dei parlamentari Pd: "Non sono un

figurante". Poi lancia un avvertimento a Renzi su Italicum: "Se non cambia non

lo voto". Anche Cuperlo e D'Attorre diserteranno la riunione....

7

ASSOLTO PERCHE’

INCAPACE DI...

La verita e’ sempre una sola ma se assiomatizzata diventa una delle tante realta’ discutibili [cg]

L’ ANSIA, LA “MUSA” DEGLI

INTELLETTUALI ?

IO NON SONO CON BERSANI, MA

CON LA COSTITUZIONE

TENSIONI NEL

PARTITO

DI RENZI Ultima pagina

GLI ITALICI ALL’

ESTERO SONO IL

MADE IN ITALY

COSA

SONO I COMITES ?

“...segue a pagina 4

“Giudice firma

la sua

assoluzione,

Renzi la

promozione a

capo della Corte

dei Conti” a pagina 7

3

Il Punto

IL MURATORE

POLITICO

a pagina 9

6 CUTOLO "Io,

sepolto vivo in cella. Se

esco e parlo, crolla il

Parlamento"

3

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Page 2: Britalyca News Londra

Note editoriali : “Conflitti Istituzionali e non solo“ LocalNews Calabritto e 2 11

IL PRESIDENTE DELLA

REPUBBLICA E' IL CAPO DELLO STATO,

RAPPRESENTA L' UNITA'

NAZIONALE ED, E' IL

GARANTE ISTITUZIONALE DELLA SO-

CIALPOLITCS ?

Spesso, come e’ avvenuto, prima con

Fini e Schifani, adesso con la Boldrini, il

legislatore ( e non solo) confone I ruoili

istituzionali.. I presidenti delle Camere

sono dei parlamentari eletti dal Popolo e

come tali non possono essere chiamati a

rispondere delle opinioni espresse. Il loro

compito e’ quello di rispettare e far ris-

pettare l’ iter-parlamenatre delle leggi,

come previsto dal regolamento interno

alle camera. La figura istituzionale che

non puo’ farlo e’ il Capo dello Stato,

perche’ costituzionalmente e’ il garante

del buon governo, rappresentando tutti i

cittadini (art. Cost. 87, invito alla lettura)

Provate ad immaginare un Capo di Stato

che si pronuncia a favoure o contrario di

una legge o disegno di legge parlamren-

tare, ancor prima che questa arrivino in

commissione o in Parlamento, ci sareb-

bero tutti i presupposti per una accusa di

attentato alla Costituzione.

Escludendo ovviamente le iniziative

legislative del governo e le leggi cos-

tituzionali. Dove tutti sappiamo che

nel caso delle prime puo’ autorizzarle

o non, nel secondo caso, non puo’

assolutamente intervenire diret-

tamewnte, perche’ regolate dall’ arti-

colo 138 ( invito alla lettura). Il Capo

dello Stato puo’altresi’, una volta che

la legge ordinaria e’ stata approvata,

chiederne una seconda delibera. I suoi

messaggi motivate alle Camere, non

sono vincolanti, perche e’ solo un

indirizzo.

Quindi la prima carica dello Stato

rappresenta l’ Unita’ Nazionale ed e’

garante isituzionale e non della Costi-

tuzione. In altre parole quello che ha

fatto Giorgio Napolitano, pronuncian-

dosi a favoure delle riforme renzisco-

niane istituzionali e’ una palese

violazione del suo ruolo istituzionale

di garante della “socialpolitcs “

CONFLITTI

ISTITUZIONALI TRA

CITTADINO E LEGISLATORE

Il dettame costituzionale: “Il Partito

e’ un mezzo per associarsi libera-

mente e concorrere con metodo

democratico a determinare la politica

nazionale del Paese ” [art. Cost. 49]

Da oltre un ventennio in Italia con

Berlusconi prima e Matteo Renzi oggi

(e probabilmente anche nel prossimo

ventennio) il legislatore con delle

leggi che lasciano (si fa per dire) del

tutto a desiderare, liste bloccate, can-

didadure multiple e livelli di sbarra-

mento, sta cercando di “demonizzare”

la rappresentativita’ democratica, il

pluralismo sociopolitico nazionale che

dovrebbe rispecchiarsi nel Parla-

mento. Senza una legge dello Stato

che regolarizzi (1) il numero di man-

dati legislativi e nomine amministra-

tive (2) Chi o non candidare, con un

eta’ minima e massima d’ eleggibilita’

paritaria (3) Il libero mandato,

avremo sempre dei conflitti tra i citta-

dini e il legislatore

E qui lo dico da Cultore della Costi-

tuzione italiana, il Costituente aveva

ragione a non contemplato la ques-

tione di fiducia :” Il voto contrario di

una o di entrambe le Camere su una

proposta del Governo non importa

obbligo di dimissioni” e il region

mandato, ma contemplo’ invece una

decretazione solo in casi di necessita’

e d’ urgenza straordinaria . Il legisla-

tore con l’ introduzione della ques-

tione di fiducia ( spesso abusata un

po’ da tutti presenti e passati) ha dato

inizio alla fine del parlamentarismo In

effetti oggi il Regio mandato e’ in

mano ai partiti e spesso ai partitini e

correnti piccole o grande che siano.

Un uomo solo al commando e’ troppo

anche per una democrazia a sovranita’

limitata come la nostra. Per finire

sulle decrazioni “fai da te”, non e’

compito della Presidente della Cam-

era bloccarle, poiche’ spetta al Capo

dello Stato autorizzare la presentazi-

one alle Camere dei disegni di legge

di iniziativa del Governo (art. Cost.

87) e quindi anche quello di accer-

tarne l’ urgenza, la necessita’ e la

straordinarieta’, Il Capo dello Stato

dispone di un Consiglio, composta da

consulenti d’ ogni dove. Consiglieri

pagati per facilitare l’ autorizzazione.

C’e’ solo una domanda da porci:

” La sovranita’

appartiene ancora al Popolo ?

ASSOCIAZIONISMO

SOCIOPOLITICO

Sacrosanto diritto :" Tutti i cittadini

hanno diritto di associarsi liberamente

in partiti per concorrere con metodo

democratico a determinare la poli-

tica nazionale" La politica non e'

monopolio dei Partiti. Finalmente

anche in Italia si intravede un

minimo di democrazia partecipativa

Per il Costituente il “Partito” e’

fondamentalmente una libera associ-

azione sociopolitica di cittadini che

concorrono a determinare la vita

sociopolitica del Paese. La politica

non e’ monopolio escusivo dei par-

titi , che ben ritorni l’ extraparla-

mentarismo.

LA PARTITOCRAZIA E’ NATA

PER LA MANCANZA DI UNA

LEGGE SUL REGOLAMENTO

DEI PARTITI DA PARTE DELLO

STATO

(candidabilita’ e ineleggibilita’ )

La partitocrazia in Italia la si debella

solo se si aboliscono le liste bloccate

e le candidadure multrile , ecco

perche’ occorre un finanziamento

volontario alle liste con finanzia-

mento pubblico logistico. Il prag-

matismo politico parte dal citta-

dino, e non sarebbe affatto fanta-

politica parlare di un Parlamento

dei e per i cittadini, se si appli-

casse alla lettera l’ articolo 49

della Costituzione italiana

L’ ITALICUNM COME IL

PORCELLUM , VIOLA IL PRINCIPIO

FONDAMENTLE DI TUTTE LE DE-

MOCRAZIE MODERNE , IL VOTO

LIBERO E PERSONALE

La lesa sovranita’ sul diritto al voto

libero e personale, e l’ imposizione

legisaltiva, senza programmi coesi

tra forze politiche di governo ha

creato nel corso de decenni non

solo conflitti istituzionali ma anche

e sopratutto allontanamento da parte

del cittadino alla vita attiva socio-

politica del Paese

Sviluppo locale e mercati esteri: se

ne parla a Calabritto

Calitri. Prime prove di dialogo fra i circoli Pd e Sel

In campo anche l'Udc e

il notabilato calitrano.

Rubinetti tenta la

costruzione di una lista

Partono i primi tiepidi segnali di

verifica sulle alleanze politiche in

vista delle prossime aministrative. Il

primo incontro fra Democratici e

Sinistra Ecologia e Libertà sembra

avere aperto spiragli di collaborazi-

one. Ancora una volta, dopo il 2011,

la campagna elettorale si inaugura

con il tentativo da parte delle forze

del centro sinistra di coalizzarsi per

costruire un unico asse politico.

Azzerate le divergenze e le “dovute

critiche per l’operato e per il risul-

tato conseguito”, la sezione Sel

“Donato Maffucci” ha ascoltato le

posizioni del Partito Democratico,

rilanciando la possibilità di concor-

rere con una lista unitaria per gover-

nare il paese. In campo però, sono

scesi anche i notabili della politica

calitrana. Non solo. Lo Scudocrociato

potrebbe ricompattarsi intorno alla

figura delll’ex consigliere provinciale

Canio Galgano, e abbracciare

Giuseppe Di Milia e Tonino Rubi-

netti. Quest’ultimo però, stando a

indiscrezioni, avrebbe già aperto i giri

di valzer, e non si esclude che pot-

rebbe arrivare a costruire una lista in

autonomia con una parte degli ex

amministratori

. ottopagine.it

Un concorso letterario per ricordare Carmela Di Paola

La città di Ariano

Irpino ricorda la

giovane studentessa morta

tragicamente un anno fa

Al via la prima edizione del con-

corso letterario “Carmela vive in

noi” promosso dall’Associazione

culturale “Ianus”, in memoria di

Carmela Di Paola, la giovane stu-

dentessa di Ariano Irpino, venuta a

mancare tragicamente il 22 aprile

2014. Il concorso è rivolto agli

alunni delle classi quinte del “Liceo

Ginnasio con annesso Liceo Scien-

tifico P. P. Parzanese” e consiste

nello svolgimento di un elaborato di

cui sarà valutata l’aderenza alla

traccia, la creatività, l’originalità

nonché la correttezza morfo-

sintattica. La giuria sarà composta

da docenti e da membri dell’associ-

azione organizzatrice e sarà pre-

sieduta da Giovanna Graziano. La

data della prova è fissata per il

giorno 24 febbraio 2015, dalle ore

14.30 alle 17.30, in aule del Liceo

Parzanese individuate dal dirigente

scolastico. La cerimonia di premi-

azione si svolgerà durante una cena

di solidarietà, il 27 marzo 2015,

presso il complesso alberghiero

“Kristall Palace Hotel” di Ariano

Irpino. (ottopagine.it )

Come coniugare lo sviluppo locale

con la crescita sui mercati esteri at-

traverso soprattutto la valorizzazione

delle eccellenze locali? Di questo si

parlerà in un convegno che si terrà

oggi presso l’Aula Consiliare di

Calabritto ( Avellino) alle ore 18,00.

L’evento, voluto e organizzato dalla

Federazione Imprese Sud di Avel-

lino, vedrà, tra gli altri, la parteci-

pazione di diversi profesisonisti del

settore che occupano di sviluppo e

valorizzazione del territorio. Al dott.

Giovanni Moccia, responsabile di

Moccia Consulenze e presidente del

Centro Mondi Sostenibili, verrà affi-

data l’introduzione delle tematiche

dello sviluppo locale e delle opportu-

nità legate allo sviluppo dei nostri

territori e delle nostre aziende verso i

mercati esteri.

All’incontro prenderanno parte, inol-

tre, il dott. Gerardo Di Trolio, presi-

dente di Fisav Cfc di Avellino e di

Fni Cfc di Salerno, oltre che organiz-

zatore dell’evento, il Dott. Raffele

Colatrella, presidente dell’Associazi-

one Don Giuseppe Corbi di

Calabritto, il Dott. Giuseppe Aver-

sano, Dottore Commercialista, e il

dott. Marius Virgilivanus, Responsa-

bile IBD Romania, che cura i rap-

porti tra le imprese italiane e rumene.

Il convegno, moderato dal giornal-

ista Gelsomino Del Guercio, prevede

anche i saluti di Angelo Cianciulli,

Coordinatore Forum dei Giovani di

Calabritto. Dopo aver trattato i di-

versi argomenti con gli interventi

degli ospiti largo spazio sarà dato al

dibattito in sala, onde consentire al

pubblico intervenuto di fare domande

e chiedere approfondimenti in merito

alle opportunità legate allo sviluppo

locale e all’internazionalizzazione

delle imprese per una crescita più

sostenuta.

Ognuno dei relatori porterà un con-

tributo riguardo i temi dello sviluppo

locale e dell’internazionalizzazione

tendendo conto delle proprie esperi-

enze e competenze.

Infine verrà affrontato il tema del

Project Management della sos-

tenibilità del Territorio e degli stru-

menti finanziari per lo sviluppo sui

mercati esteri, trattato dal dott. Gio-

vanni Moccia, e considerati quali

fattori critici di successo dello

sviluppo locale.

Il convegno è stato realizzato, infatti,

proprio dalla sempre più esigente

necessità di uno sviluppo sostenibile

e sicuro che tocchi i molteplici as-

petti della vita. La definizione di

riflessioni su temi così attuali focal-

izza l’attenzione e l’interesse di un

territorio che è al passo con i tempi e

con la consapevolezza di sviluppare

piani sostenibili per giungere in fu-

turo a far conoscere anche altrove le

proprie eccellenze valorizzando le

specificità del nostro territorio

(ottopagine.it )

IL MALE ASSOLUTO DELLA CRISI ISTITUZIONALE ITALIANA E’ DOVUTO PRINCIPALMENTE AI CONFLITTI

TRA GLI ORGANI DI GARANZIE ISTITUZIONALI E IL CITTADINO Diversamente detto:” Chi controlla il controllore?

Esempio di base, il Capo dello Stato autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo e quindi ne dovrebbe

avere il controllo, ma quant e’ stata l’ ultima volta che un Capo dello Stato hab detto: “ io questo non lo firmo ? Personalmente io ne ricordo solo

uno, Sandro Pertini. Non solo appena pochi giorni fa la Boldrini inappropriatamente boccia un decreto del governo sulla Rai. Altro conflitto e’ quello tra cittadino

e Consulta, ogni cittadino entro un anno dalla pubblicazionedi una legge puo’ fare ricorso alla Corte Costituzionale per dubbi di incostittuzionalita’., eppure tutti

sappiamo che per la Suprema Corte non c’e’ un tempo prestabilito per la sentenza. Il cittadino “sovrano” per oltre un ventennio si e’ visto escluso dal concorrere

con voto a suffragio universale e diretto dalla vita sociopolitica del Paese a causa di una legge elettorale incostituzionale ( la Consulta ha impiegato ben oltre sei

anni per arrivare alla sentenza) I conflitti istituzionali o l’ istigazione all’ odio istituzionale servono alla Politica per “purificarsi” ma distruggono la democrazia!

Lu cievuzu

RAPPRESENTARE LA NAZIONE SENZA VONCOLO DI MANDATO SIGNIFICA PRIMA DI TUTTO SERVIRE IL CITTADINO !

L’ UNIPROPORZIONALISMO ( voto a Suffragio Universale e Diretto )

Ogni lista presentata dev’ essere non

solo sottoscritta dai cittadini,ma anche-

finanziata “

Si divide il Paese in circoscrizioni o collegi

( dividendo il numero degli abitanti della

Repubblica, quale risulta dall'ultimo censimento generale della popolazi-

one, per il nemero dei parlamentari ( camera e senato) e distribuendo i seggi

in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei

quozienti interi e dei più alti resti ), in ognuno si eleggono un tot numero di

seggi con le liste con candidati numerati . Il cittadino ha una sola preferenza

( uninominale) . Alla fine i seggi verranno assegnati a prescindere dalle liste d’

appartenenza in proporzione alle preferenze ottenute da ogni candidate. Le liste

presentate per essere validate devono essere sottoscritte a livello circoscrizionale o

collegiale e non piu’ nazionale, Ogni lista presentata dev’ essere non solo sotto-

scritta dai cittadini, ma ancha finanziata. E’ compito del candidato o partito, pre-

sentare una lista qualificata con un programma elettorale dialetticamente convin-

cente e quindi pragmatico. Allo Stato il compito logistico di garantire spazi paritari

gratuiti sul territorio. Piena liberta’ al cittadino di scelta democratica. Occorre

riportare la Politica alle sue origini, dove tutti i cittadini possono realmente e lib-

eramente associarsi in partiti o in liste sosiopolitiche per partecipare e concorrere

con metodo democratico al benessere commune della Nazione:

Il vecchio portale della chiesa madre verrà sistemato definiti-

vamente davanti alla nuova chiesa madre. Una ed unica traccia del

recente passato ( fonte: Comunita’ Parrocchiale Calabritto)

Page 3: Britalyca News Londra

CRONACA 10 3

Salman, ragazzo curdo di Novara, morto in Iraq per

combattere l'Isis: "In Italia aveva tutto, ma pensava al

suo popolo"

In Italia aveva tutto. Lavoro, famiglia, amici. Ma a

Salman, ragazzo curdo ormai trapiantato a Novara,

non bastava. La causa del suo popolo in lotta con

una "guerra giusta". Ed è morto , trafitto da un

proiettile che gli ha oltrepassato il cranio.

Come racconta la Stampa, la storia di Salman era

fino al momento della sua partenza, una favola

lieta: aveva ottenuto l'asilo politico ed era stato

assunto da una cooperativa italiana. Lavorava in

una stamperia, aveva una fidanzata e una vita tran-

quilla, con la sua famiglia e i suoi amici.

"Un anno fa la decisione di abbandonare la sua

nuova vita e partire. Ha lasciato solo una lettera:

'Nessuno mi ha obbligato. Vado a combatter contro l'Isis

perché la mia famiglia possa scrivere nella sua lingua".

Poche parole ai genitori per spiegare la partenza. Per

dodici mesi nessuna ha saputo più nulla di lui. Finché il

27 gennaio scorso, i familiari hanno ricevuto la notizia

della sua morte".

"Era inquieto, parlava sempre della situazione della

nostra gente e delle guerre in Medio Oriente", racconta

il fratello a La Stampa. Niente e nessuno hanno potuto

distoglierlo dall'intento di andare a combattere per il suo

popolo minacciato dall'avanzare dell'Isis. Così ha ac-

quistato un biglietto di sola andata per la Turchia e da lì

ha raggiunto l'Iraq. [ huffingtonpost.it

La frase-ricatto si ripete tragica-

mente da sud a nord, est ed ovest:

“taci perchè altrimenti raccon-

tiamo tutto a tua madre”.Questa è

stata detta a Torino, più volte. I

verbi vengono usati al condizion-

ale, ma il fatto è tragicamente

certo: Una ragazzina di 13 anni è

stata violentata per mesi e poi

ricattata dai compagni di scuola.

L’orrore veniva consumato in un

garage abbandonato nella periferia

della città. Dal quotidiano la

Stampa: “Felpa azzurra con la

scritta «#Rebel», pallone sotto

braccio, 13 anni. «A scuola ci

hanno dato dei mafiosi», dice.

Mafiosi? «Sì, perché non abbiamo

detto niente di Margherita (nome

di fantasia, ndr). È vero, siamo

stati zitti, ma non sembrava un

segreto. Tutti, nel quartiere, cono-

scevamo questa storia. All’inizio,

lei ci scherzava pure. Era andata

nel garage liberamente. Raccon-

tava certi particolari alle amiche…

All’inizio, sembrava tutto ok. Lo

giuro. Una cosa normale. Non

avevamo capito che le avevano

fatto dei video e la stavano ricat-

tando». Nel quartiere Falchera, a

Torino, per sette mesi la ragazz-

ina è stata sottoposta a violenze di

un branco di ragazzini, undici

forse quindici embrioni di uomo,

che andavano in un garage abban-

donato, riprendevano con i telefo-

nini e giorno dopo giorno il ricatto:

“Se non fai quello che vogliamo noi,

mandiamo le foto a tua madre”. E

dunque, giù con le violenze sessuali.

“Non mi lasciano in pace, non ce la

faccio più”, spiegava la ragazz-

ina alle sue amichette.Poi la ribel-

lione, dopo Natale e allora la punizi-

one: il 20 gennaio il branco si è ven-

dicato e ha spedito una foto alla

madre, in cui venivano mostrati gli

abusi. Subito è scattata la denuncia.

Una vicenda che ha sconvolto

l’intero quartiere. Il preside della

scuola media dei ragazzini, Filippo

Furioso, è preoccupato per le conse-

guenze: “È un fatto gravissimo, che

adesso rischia di creare dei pregiudizi

verso un quartiere che sta cercando in

tutti i modi di uscire dall’isolamento

e dal degrado”. La polizia ha seques-

trati telefonini e computer, ma gli

indagati della banda sono soltanto

tre, gli unici 14enni imputabili (gli

altri sono più piccoli). Intanto la

bambina è stata trasferita in un altro

istituto. Un amico ha detto:”Tutti nel

quartiere conoscevamo la storia”.Io

non ho parole ma tacere è il peggio

che possiamo fare, per questo ho

scritto questo post, per questa piccola

stella senza cielo che deve ritrovare

la serenità per guardare il mondo e

amare

.Doriana Goracci

(reset-italia.net

Piccoli mostri a Torino

violentano per mesi una

piccola stella di 13 anni

tto mesi di reclusione e 600 euro di

multa: pena sospesa a condizione che

paghi una provvisionale di 30 mila

euro alla parte civile. E' la sentenza

con cui il giudice del Tribunale di

Pordenone, Patrizia Botteri, ha con-

dannato Ornella Muti, riconosciuta

colpevole di truffa e di avere indotto

un medico a commettere un falso

ideologico nel redigere il suo certifi-

cato di malattia.

Il 10 dicembre 2010 l'attrice avrebbe

Ornella Muti condannata a otto mesi per truffa e falso. Era da Putin ma disse che era

malata

dovuto esibirsi in uno spettacolo della

stagione teatrale del Verdi di Porde-

none - il cachet previsto per lo show

era di circa 25 mila euro - ma a causa

di una laringo-faringite diede forfait,

inviando relativo certificato medico.

Tuttavia, la stessa sera l'attrice fu os-

pite, a San Pietroburgo, di una cena di

beneficenza in compagnia del presi-

dente russo Vladimir Putin e del pre-

mio Oscar Kevin Costner. La sentenza

è perfino più severa delle richieste

formulate dalla Procura di Pordenone

che aveva proposto 6 mesi e 15 giorni

di reclusione. I danni al Teatro Verdi,

che si era costituito parte civile,

saranno liquidati in separata sede.

huffingtonpost.it

Un corteo silenzioso formato dai compagni di scuola di Loris, le maestre e la

preside è partito da piazza degli Studi per raggiungere la chiesa dove si cele-

breranno i funerali del piccolo Loris Stival. In testa la classe di Loris, i più pic-

coli sono accompagnati dai genitori. Dietro altre classi delle elementari e delle

medie. I bambini tengono in mano un palloncino bianco con la foto di Loris.

Anche i ragazzini della scuola di arti marziali frequentata da Loris stanno ar-

rivando in piazza San Giovanni Battista per i funerali. Alcuni tengono uno stris-

cione con su scritto: "Ciao Loris, adesso vai in cielo e insegna agli angeli a calci-

are" Tanti i manifesti funebri che salutano il piccolo Loris Stival nel giorno dei

funerali a Santa Croce Camerina. Uno, in particolare, sottolinea la "maniera

tragica" della morte del bambino ed è a nome anche della mamma accusata

dell'omicidio e reclusa nel carcere di Catania. Presenti, fra gli altri, quelli del

Comune ragusano, della scuola da lui frequentata, dei compagni e dell'associazi-

one sportiva taekwondo che saluta il piccolo ucciso a 8 anni, che amava questa

disciplina, con un "ciao campione". Sul sagrato della chiesa di San Giovanni

Battista a Santa Croce di Camerina c'è anche una corona a forma di cuore con

fiori che compongono la scritta 'Loris', accompagnata da un nastro bianco con la

scritta 'la mamma Veronic huffingtonpost.it

"Ciao Loris, adesso vai in cielo...

Andrea Loris Stival, funerali a Santa Croce

Camerina. Nel manifesto funebre: "Mancato

all'affetto della mamma..."

Quando è stato assolto ha esultato su Twitter: “La

Corte mi aveva condannato a pagare 14mila

euro per un atto amministrativo della Provincia di

Firenze. Oggi condivido una piccola soddisfazione:

l’appello ha annullato la condanna e la verità viene

finalmente ristabilita”. Per Matteo Renzi sembrava

chiusa così la vicenda dei portaborse senza laurea

che aveva assunto nella sua segreteria personale con

contratti e retribuzione da dirigenti negli anni

dal2004 al 2009. Per quella storia aveva subito due

condanne da parte della Corte dei Conti della To-

scana e tre anni dopo è arrivata l’assoluzione in

appello nel Lazio. L’unico ad essere sollevato però,

a quanto pare, è il diretto interessato.

Le motivazioni della sentenza emessa dai giudici

della I Sezione centrale di appello di Roma il 4

febbraio 2015 tolgono al premier l’imbarazzo della

condanna ma non altri. A pagina 11 del dispositivo

si legge infatti: “Pur non ricorrendo gli estremi

della cosiddetta “esimente politica”, questo Colle-

gio ritiene di poter rilevare l’assenza dell’elemento

psico logico sufficiente a incardinare

la responsabilità amministrativa, in un procedi-

mento amministrativo assistito da garanzie i cui

eventuali vizi appaiono di difficile percezione da

parte di un ‘non addetto ai lavori’”. In poche pa-

role, Renzi viene assolto perché non in grado di

percepire le illegittimità del proprio operato. E

forse, già che oggi è Presidente del Consiglio, non è

proprio motivo di festa. Piaccia o non piaccia, è

Il messaggio della Corte ai futuri delegate alla gestione della Res Pubblica

PERCHE’ VIOLARE UNA LEGGE, QUANDO E’ PIU’ FACILE

IGNORARLA !

questa la motivazione che ha seppellito le due sen-

tenze della sezione giurisdizionale della Toscana che

il 4 agosto 2011 (n. 282) e il 9 maggio 2012 (n. 227)

avevano condannato Renzi e altre venti persone, tra

colleghi di giunta e funzionari, per danno erari-

ale con colpa grave.

E che cosa aveva mai combinato, l’allora presidente

della Provincia e oggi premier d’Italia? Secondo

il procuratore contabile aveva inquadrato nel suo

staff quattro persone esterne all’amministrazione

come funzionari, qualifica che richiede la laurea, pur

non possedendola. L’indagine era nata da una denun-

cia anonima sull’assunzione di Marco Carrai,

“uomo-ombra” del renzismo, all’epoca ventinovenne,

sistemato nella segreteria del presidente nonostante

fosse privo del diploma di laurea. Così per cinque

anni, i quattro avrebbero beneficiato di uno stipendio

maggiorato e non dovuto. Una violazione delle dis-

posizioni sulla contrattazione collettiva del comparto

previste dall’art. 90 del Testo Unico degli Enti Lo-

cali (TUEL, d.lgs 267/2000) che avrebbe prodotto un

danno per l’amministrazione stimato in 2.1 milioni di

euro, ridotto dai giudici di primo grado a un risarci-

mento di 50mila. Di questa somma, circa 14mila

euro sono stati posti a carico del rottamatore. La cifra

è modesta, il significato politico del giudizio di prima

grandezza.

Alla fine resta una sentenza di assoluzione dalle mo-

tivazioni sorprendenti, per certi versi preoccupanti. Il

direttore di Lex Italia, rivista di diritto pub-

blico, Giovanni Virga la spiega così: “Il collegio ha

ritenuto che l’attuale Presidente del Consiglio, pur

essendo in possesso di una laurea in giurisprudenza, è

un “non addetto ai lavori” che si fida ciecamente

degli apparati burocratici (che quindi sono stati

giustamente condannati in primo grado) e che non è

in grado nemmeno di rilevare che al personale privo

di laurea da lui assunto in via fiduciaria non può

essere corrisposto il trattamento economico previsto

per i laureati”. Il principio rischia di spalancare le

porte a un sistema diffuso di elusione della respon-

sabilità erariale. “Serve anche a mandare assolti nei

giudizi di responsabilità i politici di vertice i

quali, essendo “non addetti ai lavori” non possono

essere ritenuti responsabili degli atti da loro adottati”.

I giudici, a onor del vero, avevano anche un’altra

strada per assolvere Renzi. Era ben nascosta nei

meandri della riforma della Pa del suo ministro

Madia presentata il 13 giugno e convertita l’11

agosto 2014 come legge n. 114. Lì è spuntato

un comma 3-bis che modifica il Testo Unico degli

Enti Locali proprio nella parte che riguarda l’inquad-

ramento del personale di staff esterno alla PA. Dis-

pone che “resta fermo il divieto di effettuazione di

attività gestionale anche nel caso in cui nel contratto

individuale di lavoro il trattamento economico, pre-

scindendo dal possesso del titolo di studio, è pa-

rametrato a quello dirigenziale”. Con un lessico un

po’ oscuro e bizantino, il comma sembra acclarare la

possibilità di parametrare il trattamento economico

dei “portaborse” sprovvisti di laurea a quello dei

dirigenti; proprio l’inciampo oggetto dell’appello di

Renzi nel Lazio. Da qui, il sospetto che non

fosse entrato nella riforma per caso ma ad “usum

delfini”, perché venisse applicato retroatti-

vamente dalla Corte dei conti in base al principio di

retroattività della legge favorevole al reo. Non è stato

necessario usufruire della legge ad personam. E’

bastato che la persona ignorasse la legge. Così,

l’ignoranza mai ammessa per legge viene sdoga-

nata per sentenza.

( ilfattoquotidiano.it)

... E dice 'o parularo, embè parlammo, pecché si raggiunammo chistu

fatto ce 'o spiegammo....

Camorra, Raffaele Cutolo dal carcere di Parma: "Io,

sepolto vivo in cella. Se esco e parlo, crolla il Parlamento"

"Io, sepolto vivo in cella. Se esco e

parlo, crolla il Parlamento". A

parlare è "don Raffaè" oppure "o

professore", al secolo Raffaele

Cutolo, 74 anni, ex potentissimo

numero uno della Camorra, de-

tenuto in base al 41bis a Parma,

tredicesimo carcere della sua vita,

tredici come gli ergastoli che deve

scontare.

"Se parlo ballano le scrivanie di

mezzo Parlamento" afferma

Cutolo, secondo quanto riporta oggi

la Repubblica, spiegando che

"molti di quelli che stanno adesso

ce li hanno messi quelli di allora

venivano a pregarmi". Cutolo è uno

dei criminali più efferati della storia

della Repubblica. Ormai una sorta

di fantasma, a poterlo vedere in

carcere sono solo la moglie Imma-

colata Iacone, la figlia Denise e l'avvo-

cato Gaetano Aufiero. "Non vedo nes-

suno e nessuno mi vede. Soltanto mia

moglie e mia figlia, un'ora ogni due

mesi". La figlia,7 anni, è nata con l'in-

seminazione artificiale, "l'unica con-

cessione che ho avuto dallo Stato".

Sono loro a far trapelare le sue parole.

"Al mio difensore ho chiesto di non

venire più. Non ho più carichi

pendenti, il mio saldo con la giustizia è

in pari. E il 41 bis ho smesso di impug-

narlo, tanto è inutile" spiega il camor-

rista.

"Mi hanno usato e gonfiato il petto,

da Cirillo a Moro che, a differenza del

primo, hanno voluto morto e infatti mi

ordinano di non intervenire. Poi mi

hanno tumulato vivo. Sanno che se

parlo cade lo Stato" prosegue Cutolo

dal supercarcere che ospita anche Totò

Riina, Leoluca Bagarella, il "Nero"

Massimo Carminati. "Ma anche un

albero che non dà più frutti serve

sempre. Lo lasci lì l'albero secco,

può fare legna".

Se lo contendevano negli anni d'oro

Cutolo, quando sempre dal carcere, a

cavallo tra 70 e 80 guidava il suo

esercito di 7 mila affiliati nella guerra

sanguinaria (persa) contro la Nuova

Famiglia. E anche dopo, nell'81.

Mezza Dc gli chiede di far liberare

l'assessore regionale napoletano

all'edilizia Ciro Cirillo, uomo di An-

tonio Gava sequestrato dalle Br.

Sulla trattativa tra servizi segreti,

Cutolo e brigatisti - accertata nel '93

da un'ordinanza del giudice istruttore

Carlo Alemi - l'ex boss ha detto e

non detto. "È stata la prima trattativa

Stato-mafia. Forse anche la mia vera

condanna".

Ricorda i politici del passato. "Ho am-

mirato Andreotti. Testimoniai per lui al

processo Pecorelli. Nemmeno un grazie".

E Silvio Berlusconi, "l'ultimo che ho

stimato". Ma per il resto i politici sono

"tutti parolai".

Racconta il carcere duro. "Salto anche

l'ora d'aria. Se per respirare un'ora devo

farmi perquisire e sottopormi a controlli

umilianti, preferisco stare in cella. Allo

Stato servo così. Pensano sia ancora le-

gato alla Camorra. Ma quale Camorra?".

In cella ha le foto di Giovanni XXIII e

Giovanni Paolo II, quella di sua madre e

una con moglie e figlia. "Ho una telecam-

era puntata sul gabinetto. Non posso

avere in cella più di tre paia di calzini e

mutande. Vorrei mi spiegassero il senso".

Ed infine dice: "Mi sono pentito davanti a

Dio, ma non davanti agli uomini. "

Page 4: Britalyca News Londra

ASSOCIAZIONISMO SOCIOPOLITICO 4 9

Non la costru­zione di un nuovo par­tito ma di una

poli­tica dei diritti e del lavoro all’interno di una coa-

li­zione sociale: Mau­ri­zio Lan­dini ieri a Pomi­

gliano d’Arco ha messo in fila i fatti che hanno

spinto la Fiom a cer­care fuori dalle fab­bri­che,

anche oltre gli stru­menti della con­trat­ta­zione,

soste­gno e armi per con­tra­stare il dise­gno che uni

­sce il governo Renzi e Ser­gio Mar­chionne, Con­

fin­du­stria e la Bce.

Si comin-cia dall’hinterland par-te-no-peo, dove ha

sede lo sta­bi­li­mento Fiat Chry­sler, per­ché è da

qui che nel 2010 è par­tito il modello Mar­chionne:

rinun­cia alle pause, ritmi di lavoro ser­ra­tis­simi,

azze-ra-mento del con-flitto sin-da-cale fino all’es-

clusione delle orga­niz­za­zioni dis­sen­zienti, metà

della forza lavoro in cassa inte­gra­zione, fuga dal

con­tratto nazio­nale col­let­tivo in cam­bio della pro

­messa del rien­tro di tutti i lavo­ra­tori sulle linee

entro il 2013. A oggi 2mila sono ancora fuori e solo

metà di que­sti mette piede in fab­brica sal­tua­ria­

mente gra­zie al con­tratto di soli­da­rietà, nes­suna

nuova vet­tura da affian­care alla Panda.

Modelli dif­fe­renti di lavoro: la Fiat tiene più tempo

sulle linee un gruppo ristretto di ope­rai, spre­muti

con turni extra anche gra­zie al governo che detassa

gli straor­di­nari; alla

Ducati acqui­stata

dalla Volk­swa­gen

gli ope­rai hanno con­

trat­tato una ridu­

zione da 40 ore set­ti­

ma­nali a 30 in cam­

bio di due turni in più,

l’accordo ha pro-dotto

cento assun­zioni

«men­tre da Melfi gli

ope­rai Fiat scap­pano

per­ché non reg­gono

alla catena di mon­tag

­gio — spiega Lan­

dini -. In Fca ogni

quat­tro o cin­que ope

-rai c’è un team lea-

der che li segue, l’op-

eraio è solo di fronte

a chi rap­pre­senta

l’azienda. Que-sto modello di fab-brica è quello

che il governo vuole repli­care nella società azze­

rando i corpi inter-medi. C’è stato un gran tram-bu-

sto su quella che ho defi-nito “coa-li-zione sociale”

per­ché fa paura, non vogliono che riu­niamo ciò

che hanno diviso».

Renzi aveva liqui­dato Lan­dini con un secco «ha

perso nel sin­da­cato, si dà alla poli­tica» dopo

l’intervista del lea-der Fiom al Fatto quo-ti-diano,

men­tre la lea­der Cgil, Susanna Camusso, ieri ha

ripe-tuto: «Con Lan-dini non c’è alcuna pole-mica.

La Cgil ha un pro­getto di tipo sin­da­cale, non

è nostra inten­zione orga­niz­zare for­ma­zioni poli

­ti­che o coa­li­zioni sociali o altre moda­lità». Se

l’esecutivo approva a colpi di mag­gio­ranza le

ricette pre-scritte all’Italia nel 2011 dalla Bce (libe-

ra­liz­za­zione dei ser­vizi, abo­li­zione pro­vin­

cie, tagli a enti locali e pen­sioni, licen­zia­menti

facili, pareg­gio di bilan­cio) «ricette che hanno pro

-dotto 25milioni di disoc-cu-pati in Europa, c’è pro

­prio biso­gno di fare poli­tica» spiega il lea­

der Fiom.

Da Pomi­gliano parte la cam­pa­gna per la crea­

zione di un fondo in cui i lavo­ra­tori pos­sono

devol­vere la mag­gio­ra­zione dello straor­di­na­

LA POLITICA NON E' MONOPOLIO ASSOLUTO DEI PARTITI CHE BEN RITORNI L' EXTRAPARLAMENTARISMO

Sacrosanto diritto :" Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democ-

ratico a determinare la politica nazionale" La politica non e' monopolio dei Partiti. Finalmente anche in Italia si intravede

un minimo di democrazia partecipativaPer il Costituente il “Partito” e’ fondamentalmente una libera associazione sociopolitica di citta-

dini che concorrono a determinare la vita sociopolitica del Paese[cg]

rio a favore dei col­le­ghi in dif­fi­coltà eco­no­mica,

a gestirlo Libera e don Pep­pino Gam­bar­della, il par

­roco che con la Cari­tas sostiene già le fami­glie in

dif­fi­coltà. È la prima ini­zia­tiva messa in campo

dopo lo scio­pero del 14 feb­braio con­tro i tre sabato

di straor­di­na­rio (la Fiom chie­deva un turno in più

per far rien­trare più ope­rai a lavoro) a cui ave­vano

ade­rito solo in cin­que. Il Comi­tato cas­sin­te­grati

e licen­ziati Fiat, con Mimmo Mignano, dà il pro­prio

soste­gno alla lotta della Fiom «ma Lan­dini sba­glia

a levare dal tavolo l’arma dello scio-pero. E’ un

diritto anche quando lo eser­ci­tano in cin­que, non

dob­biamo far­celo togliere. Dob­biamo lot­tare per

diven­tare maggioranza».

Con­te­stata invece dal comi­tato la Cgil, rap­pre­

senta dal segre­ta­rio regio­nale Franco Tavella, inter­

ve­nuto per rilan­ciare la mobi­li­ta­zione con­tro la

ven­dita di Alsaldo a Hita­chi e la fuga di Fin­mec­ca

­nica dalla Cam­pa­nia. In sala anche i lavo­ra­tori

Ale­nia della sede di Napoli, in via di dismissione.

Il governo sman­tella lo Sta­tuto dei lavo­ra­tori, con

il Job Act mette soldi in tasca agli impren­di­tori

lascian­doli liberi di licen­ziare, non dà il red­dito di

cit­ta­di­nanza ma anzi tagli gli ammor­tiz­za­tori

sociali, non blocca la catena di appalti e subap­palti

che fa pro­li­fe­rare gli affari dei clan, allora «va bene

tor­nare in piazza ma biso­gna anche tro­vare nuove

forme di pro­te­sta — argo­menta Lan­dini — a par­

tire dai ter­ri­tori. Dob­biamo scri­vere un nuovo Sta­

tuto dei lavo­ra­tori e ricor­rere al refe­ren­dum per

abro­gare le leggi sba­gliate». Non è più una que­

stione che riguarda le fab­bri­che ma tutti quelli che

si oppon­gono alle poli­ti­che di Renzi, che vogliono

tute­lare i pro­pri diritti e non si sen­tono rap­pre­sen­

tati in par­la­mento. «Biso­gna spez­zare il ricatto

con­ti­nuo a cui siamo sot­to­po­sti con il para­vento

della crisi – con­clude -, far emer­gere pro­po­ste su

salute, lavoro, svi­luppo ognuno con il pro­prio ruolo.

Ci sono tanti “feno-meni” poli-tici nuovi, come il

super­po­li­tico di Firenze, oppure Grillo, o altri. Io

resto a fare il sindacalista».

http://ilmanifesto.info/

Al via la «fabbrica» di Landini

Pomigliano Nel 1948, presso il Palais de Chaillot, a

Parigi, l’Assemblea Generale delle Nazi-

oni Unite varò la Dichiarazione dei Diritti

Umani. Un documento che avrebbe

dovuto garantire lo spirito della Lib-

ertà e della Dignità Umana come

fondamentale diritto d’esistere.

In 67 anni di vita, i 30 articoli, nei

quali è ripartita la Dichiarazione Uni-

versale dei Diritti Umani, non sono

stati mai integralmente rispettati.

Guerre, Cobelligeranze, Attentati

sono le piaghe di un mondo che

s’ostina a non evolversi nel modo

giusto. E’ il concetto di Diritto che

continua a essere stravolto.

Infatti, i “Diritti”, spesso trasgrediti,

non sono conferiti dagli Stati o dalle

Istituzioni nazionali e internazionali,

ma sono dichiarati tali quelli propri di

ogni essere umano; indipendentemente

dalle sue radici religiose, culturali,

sociali ed etniche. Di fatto, la Dignità

umana trascende da qualsiasi differ-

enza, di credo o bandiera. Tale bene

ha attinenza alla Democrazia e Sov-

ranità ma, allo stesso tempo, le oltre-

passa.

Ce ne siamo, irresponsabilmente,

dimenticati. Parecchi uomini, più di

altri. Progressivamente, si sono venuti

a rafforzare interessi che hanno fa-

vorito l’individualismo estremo e il

collettivismo d’ideologie che ucci-

dono. Dopo circa 67 anni dalla Di-

chiarazione dei Diritti dell’Uomo, la

sicurezza e la sopravvivenza delle

genti non è ancora garantita.

Caduta una tirannia, se ne presenta

un’altra magari anche peggiore. Le

insicurezze dello scorso Millennio,

ci sono ancora tutte; amplificate da

tecnologie diaboliche e di morte. In

questi anni, ci sono state centinaia di

guerre e rivoluzioni, mai piccole e

incruente, che hanno generato mili-

oni di vittime e di profughi allo

sbando.

Il “mai più” del 1948 che avrebbe

dovuto garantire, con la Pace, i

diritti dei popoli, s’è infranto più

volte. Insomma, i fatti hanno fornito

prova, senza ombra di smentita, che

la Dichiarazione Universale dei

Diritti Umani è rimasta più sulla

carta, che nella pratica quotidiana.

Un’utopia, quindi, che continuerà a

condizionare i rapporti di un’U-

manità sofferente.

.L’UTOPIA DEI DIRITTI

UMANI Giorgio Brignola

GLI ITALICI ALL’ ESTERO SONO IL MADE IN ITALY “Se oltre 60 milioni

di italici sparsi per

il mondo non inter-

essano ai governati

italiani, basta dirlo ! “ I politici italiani

continuano a mantenere le

reserve indiane e

ghettizzazioni all’

estero, quando

invece dovreb-

bero fare expos

in tutto il mondo.

Vivo all’ estero da quasi 40 anni e sono

sempre stato un empirista ( con un piz-

zico di razionalismo ovviamente) e in

base allae mie esperienze (anche da

“dissidente” su molti punti, quale il voto,

la quale dovrebbe essere paritario a

quello in Madre Patria) sono arrivato alla

conclusion che I nostril politici , se ne

fregano altamente di coloro che lasciano

o hanno lasciato il \Paese, perche’ questi

nono sono e non sono stati in grado di ri-

nuovere gli ostacoli di ordine economico e

sociale, che hanno e continuano a limitare

di fatto la libertà e la uguaglianza dei citta-

dini, spingendoli all’ esilio sociale. L’

errore primario fatto dagli eletti all’ estero

( per chi non lo sapesse ancora sei senatori

e 12 deputati) e’ stato la loro incapacita’ di

compattare l’ Associazionismo all’ Estero,

rimasto in mano ai soliti noti, quando in-

vece bisognava passare il testimone al

nuovo che avanzava. Molti di questi sono

morti o moriranno nei prossimi anni e con

essi l’ intero mondo italico nel mondo.

Molto probabilmente e’ troppo tardi per

una nuova staffetta, resta il fatto che le

nuove generazioni di migranti ( terza e

quarta per essere precisi, sono piu’ predis-

poste all’ individualismo che all’ associazi-

onismo patriottico Argomento che appro-

fondiremo meglio, quando fra poco inizier-

anno le champagne elttorali per l’ elezioni

dei “nuovi” Comites, che si terranno il 17

Aprile 2015.

Per ulteriori informazioni

http://www.conslondra.esteri.it

L’ ANSIA, LA “MUSA” DEGLI INTELLETTUALI ?

Le vostre ansie non vi danno pace?

Secondo uno studio canadese è sin-

tomo di intelligenza.

Infatti, lo stato di apprensione e quello

per cui si è costantemente preoccupati

per gli eventi passati, in corso e futuri

scatenano una iperattivazione delle

facoltà cognitive e spesso portano chi

ne soffre a provare sentimenti nega-

tivi. Gli studiosi però spieganoche al

salire di preoccupazioni e ruminazioni,

aumentavano anche i livelli e i risultati

nei test di intelligenza verbale. Lo

stesso legame è stato collegato anche

alla depressione: chi mostrava segni

conclamati di tale patologia psi-

cologica, aveva ancora una volta ottimi

risultati nei test intellettivi legati alla

lingua.

Una ricerca condotta su un gruppo di

126 alunni canadesi, messi alla prova

dalla Lakehead University nello stato

dell’Ontario con dei test che miravano

ad analizzare i livelli di ansia, depres-

sione, timidezza, paura, rimuginìo e

ruminazione mentale, dimostra che chi

tende a essere ansioso e spesso preoc-

cupato mostra maggior livelli di intelli-

genza. L’ingegno coinvolto è quello

linguistico-verbale, ovvero la capacità

di parlare e scrivere con facilità usando

i giusti termini, saper spiegare e con-

vincere, insegnare e avere padronanza

di sintassi e uso pratico della lingua,

qualità spesso accompagnate da un uso

umoristico delle parole.

C'è di più. L'apprensione sarebbe anche

uno dei motivi ad aver permesso alla

civiltà umana di evolversi e sopravviv-

ere, dal momento che le paure antici-

pano il sentore del pericolo e aiutano a

prevenirlo e gestirlo meglio.

Ansiosi, non abbassate la guardia però:

la vostra tendenza all'ansia potrebbe

causare nell'organismo un abbas-

samento delle difese immunitarie.

Le persone ansiose e apprensive sono le

più intelligenti: lo studio della Lake-

head University in Canada

Da: Corriere della Sera

IL MURATORE POLITICO Il Punto

( una parabola che non troverete nei vangeli)

I COMITES sono organi elettivi

che rappresentano le esigenze dei

cittadini italiani residenti all'estero

nei rapporti con gli Uffici consolari,

con i quali collaborano per indi-

viduare le necessità di natura so-

ciale, culturale e civile della collet-

tività italiana.

I COMITES, in collaborazione,

oltre che con le Autorità consolari,

anche con le Regioni e le autono-

mie locali nonché con Enti e Asso-

ciazioni operanti nella circoscrizi-

one consolare, promuovono,

nell'interesse della collettività ital-

iana residente nella circoscrizione,

tutte quelle iniziative ritenute oppor-

tune in materia di vita sociale e cul-

turale, assistenza sociale e scolas-

tica, formazione professionale, set-

tore ricreativo e tempo libero.

I COMITES, previa intesa con le

Autorità consolari, possono rappre-

sentare le istanze della collettività

italiana residente nella circoscrizi-

one alle Autorità e alle Istituzioni

locali.

I COMITES sono composti da 12

membri, per le collettività fino a

100.000 cittadini italiani residenti

nella circoscrizione, o da 18 mem-

bri, per le collettività composte da

più di 100.000 cittadini italiani resi-

denti.

I membri dei COMITES restano in

carica cinque anni e non percepis-

cono remunerazione per la loro at-

tività.

COSA SONO

I COMITES ?

sati il famoso sistema rattoppatorio. Ogni qualvolta che an-

dava a riparare un tetto danneggiava in altro posto facendo

in modo di garantirsi il lavoro e profitto per l’ anno succes-

sivo. Un anno il povero ( si fa per dire) muratore si ammalo’ e

dovette mandare il figlio a fare le ripazioni.

Il figlio ignaro di tutto fece un ottimo lavoro e riparo’ anche

laddove il padre aveva danneggiato. La sera ritorna a casa e

racconta al padre in dettagli il suo operato. Il padre dopo aver

ascoltato il figlio le disse:” ‘E bravu ‘o figliu mio, mo’ l’ anno

prossimo facimm ‘a fame”

Morale della favola Matteo Renzi ha iniziato da figlio ed diventato padre ! Anche

Lui quando non conosceva ancora il sistema “rattoppatorio” ,

voleva fare una riforma al mese, oggi ha imparato che non puo’

farlo altrimenti non lascerebbe niente ai posteri da

“danneggiare” per tutelare un sistema difficilmente riformabile

La leggenda narra, che al mio Paese una volta

c’era un mutatore politico, che aveva

elabotrato come tanti politici presenti e pas-

Page 5: Britalyca News Londra

COMUNICATI Giustizia in Italia 8 5

OMA - “La cultura è migrazione”

dice Federico Gonzalez Perini , ad-

detto culturale dell’Ambasciata Ar-

gentina in Italia, introducendo la “Il

giorno di Stefano”, dal titolo di un

libro della scrittrice italo argentina

Maria Teresa Andruetto.

Simona Cives, responsabile della

Casa delle traduzioni del Comune di

Roma, introduce Ilide Carmignani

traduttrice del libro, che ci propone

la traduzione come viaggio sulle

orme di chi ha scritto. Segue una

tavola rotonda a cui partecipano

Maria Rosaria Stabili (Università di

Roma Tre) con un tema di “tensioni

identitarie tra passato e presente”,

mentre Claudia Zaccai (Università di

Roma La Sapienza) legge un suo

testo “l’esiliato in cerca del suo nar-

ratore”, e Goffredo Palmerini

(giornalista e scrittore) con “Cenni di

storia dell’emigrazione italiana, gli

abruzzesi in Argentina” ci fornisce

dati anche ottimisti su italiani che

hanno realizzato i loro talenti in Bra-

sile e in Cile oltre che in Argentina.

Ottima iniziativa, anche se così

stretta nei tempi da non lasciar spazio al

dialogo e ai fatti del presente.

La cultura è quel che resta, quel che il

ricordo costruisce in noi nel tempo, quel

che trasformiamo nel gesto quotidiano.

Ma c’è il momento del trauma del dis-

tacco della separazione in cui spaesati

privati di una lingua comune immersi in

una zona d’ombra e di freddo siamo

stranieri e restiamo tali. Costretti a

narrarci il percorso dei giorni, con altre

parole, senza riferimenti precisi, con le

tasche vuote e un bagaglio affatto leg-

gero, camminiamo sulle vie dell’assurdo

in cerca di un luogo senza riuscire a

dipanare il dolore.

Il suono di una lingua, una canzone, un

modo di dire, una poesia imparata

nell’infanzia sono a volte quel che resta.

Migrare è spesso una radice scoperta

che cerca la terra, l’acqua e il sale per

non perdersi nella follia e nella dispera-

zione. Soffre l’anima del mondo avvolta

in stracci e ci sfiora. Rimuoviamo il

dolore di migrare, rimuoviamo le morti

sul sentiero o in acqua, mentre impeg-

nati a sopravvivere, vediamo l’indiffer-

enza acuta degli altri, immersi anche

loro nella stessa arte.

La rimozione non consente ai sensi di

sperimentare il reale con la stessa ric-

chezza che la protezione del luogo e

della lingua in cui siamo cresciuti ci

dava, l’occhio sperimenta altri usi,

siamo costretti ad una traduzione co-

stante, distinguiamo la diversità,

troviamo altri oggetti immagini, illu-

sioni. E’ un nuovo mondo in cui res-

tiamo a lungo stranieri, in cui cerchiamo

altri stranieri, in cui è difficile conced-

ersi il silenzio e l’abbandono.

L’identità, chi sono, chi siamo occorre

saperla per poterla lasciare, per poter

pensare di nuovo ed aprirsi, ridivenire

flusso, cambiamento, gioco di relazioni

e un’altra identità che ride di presunte

libertà. L’arte allora viene in soccorso

con l’emozione e il comune sentire,

l’arte è quel che resta, si innesta nel

sentimento, tira i fili di una storia il-

logica, in cui il vissuto ritrova un altro

peso e una misura. L’arte disinnesca

solitudini: si tratta di vivere. Nel frat-

tempo ad alleviare questo strappo non

abbiamo un facile riconoscimento, né

una tutela o vie di integrazione, sap-

piamo in che stato versano le strutture

d’accoglienza.

Passano generazioni prima che un’altra

terra diventi la nostra e ci sia famigliare.

La conoscenza e la cultura sono le armi

con cui non perdere il filo degli affetti

lasciati, il lavoro e la dignità la base

breve su cui sostiamo nella condizione

precaria del migrante. Si perpetua il

dramma e coi tempi di crisi ci

somigliamo tutti migranti o no, senza

volerci davvero riconoscere.

di Carla Morselli *

*www.italianitalianinelmondo.com

CULTURA E’ MIGRAZIONE da Goffredo Palmerini

La bandierina della nuova legge sulla re-

sponsabilità civile dei magistrati è una foto

di Enzo Tortora retwittata dal più social dei

premer. Ci hanno detto: è l’Europa a

chiederci di rivedere la legge Vassalli. For-

muletta magica, leggenda metropolitana o

meglio strumentale equivoco, come ha

scritto Luigi Ferrarella sul Corriere [leggi

qui]: l’Europa chiedeva che fosse risarcibile

anche l’errore commesso dalla Cassazione

in violazione del diritto comunitario. Ma

allora a cosa serve, e soprattutto a chi serve,

questa legge? Lo abbiamo chiesto a Pier-

camillo Davigo, magistrato in Cassazione,

uno dei fondatori della neonata corrente

dell’Anm, Autonomia e indipendenza (che

domani all’Aula Occorsio del Tribunale di

Roma si costituirà ufficialmente). L’ex pm

di Mani pulite comincia così: “In vent’anni

ci sono state 400 cause sulla responsabilità

dei magistrati, alcune dichiarate inammissi-

bili, ma non è tanto questo che importa.

Parliamo di venti cause all’anno. Vuol dire

che la responsabilità civile dei magistrati

non è un problema, visto che i cittadini

fanno poche domande”.

Ora aumenteranno di sicuro.

Si, ma per via di regole sbagliate e fumose,

non perché c’è un danno da far valere. Per

altri scopi: per farla pagare al giudice o per

toglierselo dai piedi. La norma mette a ris-

chio l’indipendenza del magistrato, la sua

serenità.

C’è chi dice che la garanzia non è rappre-

sentata dall’udienza filtro sull’ammissi-

bilità, ma dal fatto che il procedimento

cui si riferisce la domanda di risarc

mento deve essere definite

. Il problema è che se non c’è il filtro d’am-

missibilità, uno la causa la fa lo stesso,

anche se il procedimento è in corso. Intanto

l’Avvocatura dello Stato chiederà al magis-

trato una relazione,

facendogli perdere

tempo. Siccome

non è detto che lo

Stato si difenda

bene, il magistrato

che vede proporre

la causa contro lo

Stato probabilmente

interverrà, per tute-

larsi. Nel caso in

cui lo Stato non si

difenda bene, si

difenderà lui. E

quindi, se interviene nel giudizio, si

deve astenere dal procedimento

principale.

Così si può facilmente allontanare

un giudice scomodo

. Certo. Non essendo previsto poi un

argine minimo rispetto alle azioni

temerarie, il giudice si trova esposto

a tutte queste azioni. Si deve trovare

un avvocato: può essere che alcuni

magistrati si preoccuperanno prima

di tutto di svicolare dalle grane.

Pensando: ma chi me lo fa fare di

adottare un provvedimento rischi-

oso? Non sbagliato o ingiusto, un

provvedimento che mi espone a

rischi. Se dispongo un sequestro di

milioni di euro a carico di soggetto

potente, quello chiederà allo Stato

danni spaventosi. Questa legge farà

lievitare le polizze di assicurazione,

il che equivarrà a una diminuzione

del nostro stipendio. Il problema è

che il magistrato deve decidere non

pensando a sé, ma secondo verità e

giustizia. Se comincio a pensare a

me, può essere che io sia un po’

meno giusto.

La legge è uguale per tutti: sarà

meno uguale per chi può permet-

tersi uno stuolo di avvocati contro

un giudice?

Sarà più difficile affrontare parti

economicamente molto forti, a pre-

scindere dalla fondatezza della do-

manda.

Parliamo del filtro di ammissi-

bilità

. C’è poco da dire: la Corte costituzi-

onale si era espressa nel senso di

brava il nemico. Anche altri gruppi

non sono stati abbastanza fermi nel

prendere posizioni contro inizia-

tive governative. Ma non esistono

governi amici, perché i magistrati

devono controllare l’operato di

tutti, compreso di chi governa. Il

che non vuol dire che esistano

governi nemici. Solo che non ci

può essere corrispondenza d’in-

tenti: un politico ragiona in termini

di opportunità, un giudice in ter-

mini di verità e giustizia. Lord

Bingham, giudice inglese, ha

detto: esistono posti al mondo

dove le decisioni delle corti incon-

trano sempre i favori dei governi,

non sono i posti dove uno vor-

rebbe vivere.

Come si muoverà Autonomia e

indipendenza?

Cambierà l’atteggiamento verso la

Anm. Non siamo molte volte d’ac-

cordo, ma non possiamo consider-

arli un nemico. Si tratta di convin-

cere l’Anm ad adottare difese più

ferme. Questo governo e questa

maggioranza parlamentare hanno

fatto tre cose oltre molto sbagliate.

Ci hanno ridotto le ferie senza

nemmeno trattare: ci immaginiamo

un datore di lavoro che fa la stessa

cosa con i suoi dipendenti? Man-

dano a casa, prepensionandoli, 450

magistrati in una situazione di

carenza d’organico già grave. Poi

dicono che vogliono rendere più

celere la giustizia? E questa cosa

della responsabilità dei magistrati:

una norma più che sbagliata, dan-

nosa e pericolosa.

Silvia Truzzi

http://giacomosalerno.com/

dichiarare incostituzionale l’assenza

del filtro che costituisce una garanzia

per la serenità del giudice.

Tra i casi di colpa grave c’è il

“travisamento del fatto e delle

prove”. Chi stabilisce che il fatto è

stato travisato?

Come si a fa dire che il fatto è stato

travisato, se sul punto non può

esserci nemmeno una pronuncia defi-

nitiva? La giurisprudenza della Su-

prema corte è costante nel dire che

non si può dedurre in Cassazione il

travisamento del fatto: la Cassazione

è giudice di legittimità e quindi non

se ne occupa. Allora come si potrà

mai dire che si può fare causa per

travisamento del fatto, quando non è

chiaro cosa sia travisamento del fatto

perché su questo non c’è giurispru-

denza di legittimità?

Lei ha detto: “Talora nelle cariche

associative le scelte non avvenivano

sulla base delle idee o di chi le sos-

teneva, ma sulla base della fedeltà

a chi in quel momento comandava”

. È quello che accade nei partiti poli-

tici. Ho scelto di fare questo mestiere

perché l’indipendenza ne è il tratto

principale. L’indipendenza non è un

privilegio, è una fatica: è molto più

facile eseguire un ordine. Nella cor-

rente dove stavo si era creato un

atteggiamento per cui l’Anm sem-

LA LEGGE E’ AMMINISTRATA NEL NOME DEL POPOLO Il pubblico ministero a nome del Popolo (si fa per dire) ha l'obbligo di esercitare

l'azione penale.

Facciamo presente che una forma di responsabilita’ civile indiretta dei mafistrati c’e’ gia’ e

prevede il ricorso alla Presidenza del Consiglio, come delegato generale amministativo per il

risarcimento nei casi mala giustizia nei confronti del magistarato. Una legge in piena sintonia

con l’ articolo 28 della Costituzione italiana: “ I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli

enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative,

degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende

allo Stato e agli enti pubblici.

PIERCAMILLO DAVIGO: “CON QUESTA

LEGGE ADDIO INDIPENDENZA DEI GIUDICI”

Dalla Vassalli al

nuovo testo Dal 1988 solo 7 ricorsi vinti

dai cittadini su meno di 50.

Dopo i referendum sulla

giustizia promossi e vinti dai

radicali e dai socialisti nel

1987, la responsabilità civile

dei magistrati è stata regolata dalla legge Vassalli (vedi nota sopra)

Solo 7 ricorsi vinti ? Significa semplicemte che la Giustizia in

Italia funziona adeguatamente, diciamo che e’ la Politica che non l’

ha mai parimenti gestirla .L’ unica differenza tra la Vassalli e il

nuovo testo, e’ che con la Vassalli era il Governo ( delegato gener-

ale amministativo del Paese ) ad ammettere i casi e fare da filtro e

a detta del magistato della Cassazione Davigo il problema del testo,

second il magistrate di Cassazione e propria l’assenza del filtro che non

costituisce una garanzia per la serenità del giudice.

Annotazioni sulla Giornata delle Culture

migranti tra Italia e Argentina

Da: FederPetroli Italia

Siamo pienamente soddisfatti del

documento che oggi la Commissiione

Europea ha ultimato. Riteniamo che i

punti da noi portati in evidenza nelle

scorse settimane sono stati ben de-

lineati in quella che definiamo un

inizio di road map per unaStrategia

Energetica Europea - è la dichiara-

zione del Presidente della Feder-

Petroli Italia a seguito della presen-

tazione della proposta di oggi a

Bruxelles sull'Unione Energetica.

In un quadro geopolitico

internazionale di notevole

difficoltà e delicatezza

dell'indotto energetico, era

ormai necessità ed immin-

inete intervenire con una

Linea Guida a cui tutti gli

Stati Membri potessero far

riferimento. Importante il

ruolo sull'approvvigiona-

mento Strategico, del Gas,

della tutela nelle emissioni

ed in particolar modo nella

necessità di adeguare e pre-

disporre nuove infrastrutture logis-

tiche per l'energia dell'Unione Euro-

pea - ha dichiarato Michele Mar-

siglia, Presidente di FederPetroli

Italia. Avremo modo nelle pros-sime settimane di approfon-dire, meglio discutere e con-frontarci insieme ai consiglieri e funzionari dellla Direzione Generale Energia dellla Com-missione Europea sulla strate-gia dell'Unione Energetica - ha

concluso Marsiglia.

Energy Union,

Marsiglia

(FederPetroli Italia):

satisfied by the EU

Commission, a good

signal. It started the

road map

for a European

Energy Strategy. We are fully satisfied with the

document that today the European

Commission completed. We be-

lieve that the steps we have taken

in evidence in recent weeks have

been well delineated in what we

call the beginning of a road map

for a European Energy Strategy -

is the declaration of FederPetroli

Italia President following the

presentation of the proposed

today in Brussels on Energy Un-

ion

In a framework of international

geopolitical considerable diffi-

culty and delicacy energy indus-

tries, and was now need immi-

nent make with a guideline to

which all Member States could

refer. Important role on the

Styrategic supply , Gas, protec-

tion in the emissions and espe-

cially the need to adapt and pre-

pare new logistics infrastructure

for energy of the European Un-

ion - said Michele Marsiglia,

President of FederPetroli Italia.

We will in the coming weeks to

deepen, discuss and better deal

with the councilors and officials

of Energy European Commision-

concluded Marsiglia.

Unione Energetica, Marsiglia (FederPetroli

Italia): soddisfatti da

Commissione UE, un segnale

positivo. E' iniziata la road map per una

Strategia Energetica Europea

Page 6: Britalyca News Londra

CULTURA & SOCIETA’ Nino Bellinvia ANCORA CONFLITTI ISTITUZIONALI NEL BELPAESE 6 7

Il Carnevale Massafrese - Magia dello Jonio

Tre anni più giovane del Festival di Sanremo

L’annullo del Circolo filatelico “Rospo” in tutto il mondo

Giudice firma la sua assoluzione, Renzi la promozione a capo

della Corte dei Conti

62^ edizione del Carnevale Massa-

frese - Magia dello Jonio alla sua

62ì edizione. Carnevale di tre anni

più giovane del Festival di San-

remo.

Organizzato dalla Città di Massafra,

Provincia di Taranto e Regione

Puglia è definito il Carnevale tra i

più belli e festosi della Puglia, e

non solo, che richiama a Massafra

italiani e stranieri coinvolgendoli

direttamente, lungo il corso Roma,

all’animazione e al divertimento. A

stimolarli anche le belle coreografie

e scenografie proposte dalle scuole

e dagli “amici” dei gruppi mascher-

ati, dalle maschere di carattere e dai

carri allegorici. La “crisi vera e

parlata” ha fatto da protagonista al

62° Carnevale di Massafra e non

soltanto nel titolo dei primi carri

allegorici. "Stop alla crisi… Ri-

costruiamo un’Italia migliore” è,

infatti, il titolo del carro allegorico

vincitore, realizzato dall'Associazi-

one "Secondi a nessuno" vincitore

per la quarta volta consecutiva

(Francesco Luccarelli, Antonio

Codardo e Giuseppe Chiefa). Al

secondo posto, ex aequo: “Crisi?

Goobye malinconia” di Pietro Pa-

risi (con Carmine Bruno, Francesco

Arnese, Vincenzo Donvito, Fabri-

zio D'Errico, Enzo Dipierro, Fran-

cesco Lepore e Associazione

Pressis Charta) e “Patto con il

diavolo” di Antonio Lapenna (con

Roberto Orlando, F.lli Fanelli,

Alessandro Rota, Luigi Conforti,

Giuseppe Lapenna). In ordine,

quindi, secondo il

punteggio ottenuto

nelle due sfilate,

troviamo: “Il Paese di

Baloc-

chi” dell'Associazione

Culturale "Tekno Art”

di Giovanni Bocconi

(con Gianpiero e An-

tonio Bocconi, Ales-

sandro Tinelli, Gian-

franco Mastroleo,

Danilo Lepore,

Pasquale Ciaurro,

Massimiliano Ac-

quaro); “Ma che

freddo fa!!!” dell'As-

sociazione "Assi da

coppe e denari” di

Salvatore Giannotta;

“Abbracadabra…

l’Italia non c’è” di

Rocco Antonio

Semeraro (con Anto-

nio Festa); “Gli indif-

ferenziati” dell'Asso-

ciazione Culturale

L.A.S. di Luigi Zac-

caria (con Angelo e

Salvatore Zaccaria e

Ruben Pizza-

relli); “Orchestra

Merkel del Mutuo

Soccorso” di Don Michele Bianco (con

Michele Fedele, Egidio Lamoscia, Vito

Messi); “Da padrone d’appartamento a

casa d’affitto” dell'Associazione "Crazy

Events” di Martino Di Giorgio e figli.

Questa invece la classifica finale dei

Gruppi allegorici e mascherati. Al primo

posto“Con la testa tra le nuvole, in com-

pagnia dei mignons” di Michele Fug-

giano (con Angelo Grognardo). Al sec-

ondo posto, (ex aequo): “Independence

day” di Pietro Acquaro (con Marco

Ricci, Salvatore Ricci, Cosimo Romano)

e “In un mare di guai” di Alessio

Giuliani). In ordine quindi: “Arrivano i

pompieri. Augnù: all’appéte pùre

nù!” di Luigi Carone (con Fernando

Notaristefano, Angelo SIisto, Noè

Santoro, Maurizio Festa); “Quando

l’orso starnuta il tempo muta” di

Giuseppe Castiello, con Luigi Castiello,

Giovanni Latina, Andrea Notariste-

fano); “Dalla luna arriva la nuova gen-

erazione” di Donato Semeraro (con

Tommaso Riformato, Fabrizio Chiefa);

“S.O.S. Natura!” di Giuseppe Albanese

(con Michele Santovito, Michele Cas-

tiglia, Camillo Parisi, Pierluigi Cris-

tiano); “Libertà” di Fabio Maraglino;

2Renzi del mio stivale a caccia del capi-

tale” di Giovanni Mellone; “Life is mu-

sic” (La vita è musica) di Giovanni

Monaco (con Vincenzo Monaco, Fer-

nando Notaristefano); “L’Italia dalle

stelle alla stalla” di Cosimo Fuggiano

(con Giulio Nardelli).

Queste classifiche sono il risultato delle

votazioni della giuria che ha votato la

prima sfilata, quella di domenica 15

febbraio (Presidente di Giuria Oriana

Costantini, maestro di cartapesta; Fran-

cesco Bax, ballerino di Amici; Daniele

Biffino, architetto; Vincenzo Maraglino,

esperto di arti visive; Walter Baldac-

coni, direttore di Studio 100 TV) e della

seconda sfilata, quella di martedì 17

febbraio (Presidente di Giuria Lucia

Serio, avvocato; Giovanni Carpignano,

scultore; Emiliano Liuzzi, avvocato;

Faidiga Guerrin, architetto; Rosario

Belmonte, architetto). La somma dei

punti delle due sfilate ha decretato il

vincitore dei Carri Allegorici, invece la

sola votazione della 1^ sfilata ha decre-

tato il vincitore dei Gruppi Allegorici e

Mascherati.

Entrambe le sfilate sono state presentate

da Nicla Pastore e Antonio Mappa.

Come ogni anno molto richiesto è stato

l’annullo filatelico che costituisce uno

dei principali veicoli di diffusione e

conoscibilità del nostro carnevale in

Italia e all’estero. E’ stato apposto non

solo sulle due specifiche cartoline, real-

izzate per l’occasione, ma anche su tante

altre preparate dai vari collezionisti. La

prima cartolina, quella ufficiale,

riprende il manifesto creato dalla gio-

vane Francesca Marinò, studentessa

dell’indirizzo artistico del liceo “De

Ruggieri” e vincitrice del primo con-

corso indetto dal Comune di Massafra e

dalla Pro Loco per raccogliere l’eredità

lasciata da Nicola Andreace. La com-

posizione vede in primo piano il volto

reinterpretato di Gibergallo che, sotto

una pioggia di coriandoli, emerge dalla

bandiera europea. La seconda cartolina,

invece, riproduce una foto scattata dal

segretario del Circolo “A. Rospo”,

Rocco Silvestri, che presenta una pano-

ramica dei carri del 2013. Il bozzetto

dell’annullo filatelico è stato creato

dall’artista Pino Caputi, il quale ha im-

maginato una figura mascherata

muoversi nella suggestiva piazzetta Santi

Medici. La manifestazione, svoltasi grazie

alla collaborazione tra il Circolo “Rospo”

e Poste Italiane (al cui ufficio temporaneo

erano preposti la dott.ssa Eleonora Giase,

Rosaria Oliva e Antonio Fiorente), ha

avuto luogo nella mattinata di domenica

15 febbraio in piazza Vittorio Emanuele II

in concomitanza con la sfilata delle scuole

presentata da Tiziana Gentile.

Per ricevere le due cartoline chiedere

informazioni: 3398772372 - 3492481980;

e-

mail: [email protected]; fran

[email protected].

Attuale direttivo del Circolo filatelico:

presidente Nino Bellinvia; vice presidente

Francesco Rospo; segretario Rocco

Silvestri; consiglieri: Paolo Albano, Ni-

cola Fabio Assi, Francesco Latina, Franco

Rospo jr, Grazia Tagliente e Vito Antonio

Tocci. Responsabili del settore “Filatelia

Giovani”: Antonio Rospo e Nicola

Colella. Ampie notizie si possono leggere

consultando il sito: circolo filatelico mas-

safra facebook.

Nelle foto di Francesco Rospo; alcuni dei

carri allegorici pronti alla sfilata; l’ufficio

postale addetto all’annullo filatelico (con

il referente Eleonora Giase e gli impiegati

Antonio Fiorente e Rosaria Oliva ci sono i

filatelisti Antonio Carriero, Piero Carag-

nano, Antono Vito Tocci e Nicola Fabio

Assi); cartolina filatelica manifesto; mani-

festo cartolina filatelica carri allegorici.

feriti senza concorso né laurea al per-

sonale di staff della sua segreteria che

era costata a Renzi due condanne per

danno erariale. Non è un dettaglio. Pro-

prio Colella ha firmato, insieme a quat-

tro magistrati, l’assoluzione che il 7

febbraio ha provocato l’esultanza del

diretto interessato (“La verità è rista-

bilita”) e non poche perplessità nel

mondo del diritto, giacché le motivazi-

oni sono ricondotte al fatto che era un

“non addetto ai lavori” e quindi poteva

non percepire l’illegittimità degli atti

che autorizzava. Singolare non è solo la

pronuncia che, come rilevato da più

parti, rischia di spalancare le porte a

un sistema diffuso di elusione della

responsabilità erariale, mandando assolti

i tanti politici “non addetti ai lavori”.

Pubblicità

Il punto è che il giudice che presiedeva

il collegio che a metà dicembre, in cam-

era di consiglio, ha deciso il prosciogli-

mento dell’imputato Renzi è lo stesso

che un mese e mezzo dopo il presidente

Renzi ha nominato PG della Corte, cioè

capo di coloro che debbono indagare se

sussistono ipotesi di danno erariale. La

sentenza è stata depositata il 4 febbraio

e la nomina è stata ratificata il 10, a

margine del Cdm numero 49. “Su pro-

posta del Presidente del Consiglio Mat-

teo Renzi”, si legge nei documenti della

riunione, vengono nominati un presi-

dente aggiunto e il capo della Procura

Generale della Corte dei Conti, con

decorrenza a partire dal 25 marzo 2015.

Il primo è Arturo Martucci di Scarfizzi.

Martino Colella, classe 1945, magistrato

napoletano di lungo corso a un passo

dalla pensione (che scatterà il 31

dicembre) giura: "Nessun

collegamento tra le due vicende"

l giudice firma la sua assoluzione in ap-

pello, Renzi la sua nomina a capo

della Corte dei Conti. Sei giorni dopo la

pubblicazione della sentenza che ha defi-

nitivamente assolto il Presidente del

Consiglio per la vicenda dei portaborse

assunti in Provincia il Governo, su pro-

posta dello stesso Renzi e per decreto, ha

ratificato la nomina del magistrato che

presiedeva il collegio giudicante a Procu-

ratore Generale della Corte dei Conti.

Si tratta di Martino Colella, classe 1945,

magistrato napoletano di lungo corso a

un passo dalla pensione. La sua promozi-

one è arrivata neanche una settimana

dopo il deposito della sentenza della I

Sezione centrale d’appello di Roma,

avvenuto il 4 febbraio, che sollevava il

premier da ogni responsabilità sulla

vicenda degli incarichi dirigenziali con-

Il secondo è, appunto,Martino Colella.

L’indicazione era stata avanzata il 13

gennaio dal Consiglio di presidenza

della Corte dei Conti che ha deliberato

all’unanimità e trasmesso i nominativi a

Palazzo Chigi.

L’interessato, contattato dal Fatto, si

dice certo che le due vicende siano

distinte. “La Presidenza del Consiglio

riceve la delibera e la formalizza”,

spiega Colella che rivendica un cv di

prima grandezza sugli altri sei presi-

denti di sezione in corsa: “Sono stato il

più giovane vincitore del concorso per

l’Avvocatura di Stato, ho vinto quello

d’ingresso alla Corte a soli 26 anni.

Dopo il terremoto dell’Aquila ho ri-

costruito e riorganizzato la sezione,

sono presidente d’appello da oltre due

anni e nel 2014 ho redatto e sottoscritto

115 sentenze (una è quella che ha as-

solto Renzi, ndr). Renzi non l’homai

visto né sentito”. Di più, Colella giura

di non aver ricevuto affatto regali

dall’attuale Governo, anzi: “L’incarico

che mi danno, grazie a questo governo,

non comporta alcun guadagno aggiun-

tivo perché il mio stipendio è già al

tetto dei 240mila euro lordi l’anno.

Dovrò anzi restituirne 20mila. Sempre

grazie a questo governo, poi, andrò in

pensione il 31 dicembre prossi-

morinunciando ai migliori anni della

carriera”. Proprio così, l’altro aspetto

curioso della vicenda è che il nuovo

incarico dureràsoltanto nove mesi e

mezzo. Non è ancora partito, e già si

parla del successore.

Sia come sia, le domande restano tutte:

tra 600 magistraticontabili, possibile

che sia stato scelto proprio quello che

ha presieduto il collegio che un mese e

mezzo prima ha mandato assolto il

premier? Potevano ignorarlo i con-

siglieri della Corte? Proviamo dall’altra

parte: poteva non sapere Renzi che

stava ratificando la nomina del suo

giudice a Berlino? Proprio alla luce

delle motivazioni della sentenza vergate

dal collegio di Colella si direbbe che sì,

tutto è possibile. Così come non si era

accorto di aver firmato delle nomine

illegittime di portaborse, perché in

fondo non era un addetto ai lavori, è

possibile che non si sia accorto di aver

promosso il giudice che lo ha assolto.

Renzi, presidente di Provincia e del

Consiglio. Ma sempre a sua insaputa.

Dal Fatto Quotidiano del 26 febbraio

2015

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Nomina del Procuratore Generale, pre-

cisazione su articolo di stampa.

Relativamente a quanto riportato in

un articolo di stampa nel quale

sono contenute alcune illazioni

particolarmente gravi e prive di

ogni fondamento nei confronti della

Corte dei conti, l’Ufficio stampa

precisa quanto segue.La nomina del

Procuratore Generale della Corte

dei conti è disposta dal Consiglio di

presidenza – a seguito di un’ap-

posita procedura concorsuale – e

formalizzata con un Decreto del

Presidente della Repubblica, con-

trofirmato dal Presidente del Con-

siglio dei Ministri.Nello specifico,

alla procedura concorsuale bandita

dal Consiglio di presidenza il 17

dicembre 2014, hanno partecipato

sette Presidenti di Sezione della

Corte dei conti. All’esito delle

audizioni personali degli interessati

e valutati i fascicoli e i curricula dei

singoli candidati, il Consiglio di

presidenza, nell’adunanza del 13-

14 gennaio 2015, ha nominato,

all’unanimità, Procuratore Generale

della Corte dei conti il Presidente di

Sezione dott. Martino Colella,

peraltro già primo nella graduatoria

parziale elaborata sulla base

dell’anzianità di servizio e della

professionalità specifica, in consid-

erazione dell’elevatissimo spessore

professionale e dell’indiscusso

p r e s t i g i o d e l l o s t e s s o .

Corte dei conti – Ufficio stampa

LA REPLICA DELL’AUTORE

Riceviamo la nota e volentieri pub-

blichiamo. Rileviamo che la ri-

costruzione dell’articolo e della

nota sono sostanzialmente identici

nella definizione delle date e delle

procedure che hanno portato il

presidente Colella a capo della

Procura Generale della Corte dal

prossimo 25 di marzo. Proprio per

fornire una ricostruzione esatta dei

fatti e anche una spiegazione delle

circostanze con cui è avvenuta la

procedura abbiamo provveduto a

contattare il presidente Collela

dando ampio spazio alla sua posizi-

one in merito. Aggiungiamo, per

completezza, quello che la nota non

dice. E cioé che a sei giorni dal

deposito della sentenza, avvenuto il

4 febbraio, il Presidente del Con-

siglio ha formalizzato la delibera di

nomina del magistrato che a metà

dicembre ha presieduto il collegio

che l’ha mandato assolto .

T.M. (ilfattoquotidiano.it

SE I CONTI NON TORNONO....

La Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e

anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Partecipa, nei casi e nelle

forme stabilite dalla legge, al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato con-

tribuisce in via ordinaria. Riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito.

La legge che dovrebbe assicurare l'indipendenza della Corte dei Conti di fronte al Governo, prevede

(immagino) che siaproprio il Governo a nominarNE il Capo ( ahahahahag)