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Periodico parrocchiale N.15 ottobre 2009 www.santamargheritabultei.it ad uso interno senza scopo di lucro
PARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEIPARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEIPARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEIPARROCCHIA SANTA MARGHERITA BULTEI
Andate in tutto il mondo è annun-ciate la mia Parola, ecco io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo
I l mese di ottobre è dedicato dalla Chiesa alle Missioni; ogni azione della comunità cristiana dovrebbe essere missionaria, protesa continuamente ad una finalità di annuncio. Ogni battezzato deve sentirsi missionario, in costante atteggiamento di annuncio; chi ha in se il senso di Cristo sa che ogni suo gesto, ogni sua parola
è comunicazione del Vangelo. Per chi è figlio di Dio, non deve passare giorno senza che in qualche modo sia stato annunciato il suo amore per tutti gli uomini. E’ una trama che va tessuta quotidianamente, è la trama entri cui si incontrano Dio che si rivela e l’uomo, che lo va cercando per le strade del mondo. La Chiesa stessa per sua natura è annuncio, missio-ne; il suo principale compito è quello di introdurre i credenti nella pienez-za dell’umanità di Cristo, per farli entrare nella pienezza della sua divini-tà. Il punto di arrivo, come scrive il Papa nella sua prima enciclica, è quello di “incontrare Gesù”, la sua persona e la sua azione salvifica. In ogni tempo e in ogni luogo la Chiesa si sente immersa in questo stupendo disegno del Padre, fare di Cristo il cuore del mondo, affinché l’uomo si senta avvolto da questo amore trinitario. Per poter realizzare questo Dio ha chiesto la collaborazione dell’uomo, ha chiesto in prestito il suo cuo-re, le sue mani i suoi piedi la sua parola; in questo modo diventa annun-ciatore di qualcosa che gli è affidato, consegnato. Sente come l’apostolo, una forza interiore: “guai a me se non annunciassi il vangelo; è come fuo-co che il profeta sente dentro di se, e che arde finchè sia acceso nel cuo-re di ogni uomo. Tutti siamo missionari, nel nostro ambiente, nel posto di lavoro, in famiglia, per le strade, in ogni situazione, nell’opera catechistica; è opportuno ricordare che i primi missionari sono i genitori, sono lor infatti ad aver garantito solenne-mente il giorno del loro matrimonio e del battesimo dei figli, che sarebbero stati primi e fedeli testimoni di ciò in cui credevano. E’sufficiente pensare al no-stro battesimo per sentire questa esigenza profon-da di donare agli altri, ciò che il Signore ha dona-to a noi: la sua stessa vita
DON G. F. PALA
♦ Ottobre mese missio-
nario
♦ Mons. Jaca celebra a
Bultei
♦ Riaperta la chiesa di
S. Francesco
♦ Incontro CCP
♦ Forza ragazzi
♦ Pensieri dei bambini
♦ Catechismo si riparte
♦ Pellegrinaggio.... cro-
naca
La produzione attuale e i canali di distribuzione,
quali investimenti per il futuro?Attualmente lavo-
riamo oltre sei milioni di litri di latte ovino, e una
modesta quantità di latte bovino e caprino. Da circa tre anni abbiamo diversificato la produzione; il pe-
corino romano che costituiva fino a qualche anno fa il 90% della produzione, attualmente è ridotto al
60%, produciamo, oltre al pecorino sardo, formaggi spalmabili, ricotta e formaggi vaccini tipo peret-
te. Abbiamo introdotto il confezionamento del formaggio grattugiato e la sua distribuzione con marchio
“Sa Costera” utilizzando i canali della grande distribuzione. Settore in forte espansione nonostante la
concorrenza. Questo ci permette, di avere una liquidità maggiore, con minore ricorso al finanziamento
d’esercizio delle banche e inoltre contribuisce ad aumentare il numero delle persone che lavorano in
Cooperativa. Il numero dei dipendenti nell’arco dell’anno varia da un massimo di 35 persone (nei mesi
di aprile maggio) ad una minimo di 18 (negli altri mesi).La commercializzazione del pecorino romano
avviene tramite un consorzio di cooperative, una organizzazione di produttori riconosciuta dalla Regio-
ne denominata “Consorzio Cooperative Formaggi e Sardegna”, la cui presidenza per il prossimo trien-
nio è affidata a me, di cui fanno parte dieci cooperative: Sa Costera di Anela, La Ce.sa di Bortigali, la
Cooperativa di Ittiri, la Cooperativa di Villanova Monteleone, la Cooperativa di Perfugas, la Cooperati-
va di Nulvi, L'armentizia moderna di Guspini, la Cooperativa di Carbonia, la Cooperativa di Meana
Sardo e la Cooperativa di Bonorva.I maggiori importatori continuano ad essere gli Stati Uniti e il Nord
Europa, mentre in Italia le regioni che consumano maggiormente il pecorino romano sono la Puglia, la
Campania e il Lazio.Per quanto riguarda il futuro, negli ultimi tre anni abbiamo investito oltre 700 mila
euro per la sostituzione di macchinari per il controllo, la trasformazione e stoccaggio del prodotto. Que-
sto adeguamento degli impianti ha consentito alla cooperativa di dotarsi delle certificazioni ISO 22000
\22005 per la rintracciabilità del prodotto nelle filiere agroalimentari. Siamo in grado di risalire dal pro-
dotto finito al socio conferitore e di poter restare sul mercato con una certa tranquillità perchè spesso la
prima domanda di un eventuale acquirente è di quali certificazioni ci siamo dotati. L'ingresso nella
grande distribuzione è stato favorito dalla sicurezza di poter garantire la costante qualità del prodot-
to.
Le possibilità per un accordo tra cooperative e/o con l’industria privata ci sono….Il consorzio del
quale abbiamo già avuto modo di parlare consente alle cooperative e attraverso di esse ai pastori sardi
di confrontarsi alla pari con l'industria di produzione privata per decidere e incidere sulle politiche
commerciali. La cooperativa, e i consorzi a cui le stesse aderiscono, consente ai pastori di avere voce in
tutti i momenti della produzione, nella commercializzazione e di stare sul mercato globale da protago-
nisti.
La vita della cooperativa è il prodotto di responsabilità individuali, può essere, come istituzione lo
strumento per uscire dalla crisi che investe il mondo del lavoro, è una esperienza, una buona prassi
da adottare in altre situazioni?Io ho accettato la presidenza in un momento di crisi nera... nel 2004, an-
no che sarà ricordato da tutto il settore. Le banche registravano una grande sofferenza, la nostra in mo-
do particolare. Ricordo perfettamente che la banca ci chiese di rientrare con i crediti ricevuti altrimenti
non poteva in nessun modo concederne ulteriori. Ci siamo rivolti ad altre banche, e dopo lo studio dei
bilanci e le garanzie fideussorie da parte dei consiglieri amministratori, abbiamo ottenuto un credito
che ci ha consentito di superare le difficoltà. Sono stati mesi difficili che abbiamo affrontato tutti insie-
me, anzi affrontato e superato insieme. I crediti della banca sono legati alla quantità di latte conferita
dai soci, anche un solo socio che abbandona la cooperativa diventa determinante. Come socio e presi-
dente é stata una esperienza particolarmente positiva, ho sperimentato la collaborazione e la solidarietà,
e la fiducia nel futuro nonostante quello della cooperativa apparisse piuttosto compromesso. Come pre-
sidente e rappresentante di questa piccolo mondo che è la cooperativa Sa Costera ho la possibilità di in-
contrare persone che vivono altre situazioni, io comunque cerco sempre di non perdere il punto di vista
del pastore, di colui che tutte le mattine con il suo lavoro consente l'avvio di una nuova giornata di la-
voro nella cooperativa. Di Pina Sechi
Sa costera: realtà positiva (CONTINUA DAL NUMERO PRECEDENTE)
Mons. Antonio Jaca celebra a Bultei Domenica 18 ottobre, Giornata
missionaria mondiale, la comu-
nità di Bultei ha avuto la gradi-
tissima sorpresa di ospitare
Mons. Antonio Jaca, vescovo
della diocesi di Caputo, in An-
gola. Il Presule è vescovo della
diocesi dove da qualche anno
svolge la sua missione don Ma-
rio Cherchi. La diocesi, che come ha spiegato lo
stesso Mons. Jaca durante la celebrazione, si esten-
de per molti chilometri, oltre un milione di abitan-
ti, e solo una quindicina di sacerdoti e suore. La
piaga della povertà e della miseria, rendono il la-
voro dei missionari, più faticoso e sereno; la man-
canza di strutture che rispondano alle esigenze
della catechesi, della carità, della scuola, sono cer-
tamente motivo di preoccupazione per un pastore
che desidera il bene spirituale e materiale dei suoi
figli. Mons. Jaca ha celebrato la messa in italiano,
era la prima volta, ma nessuno poteva immagina-
re che si sarebbe fatto capire in modo così perfetto.
Nonostante la su giovane età, manifesta in modo
inequivocabile, una profonda preparazione cultu-
rale e una umanità trasparente,unita ad una spiri-
tualità sacerdotale. Riportiamo alcuni passi della
sua omelia. “approfitto di questo momento singo-
lare per ringraziare personalmente questa diocesi
di Ozieri e questa parrocchia di Bultei, special-
mente per la presenza di padre Mario, nella mia
diocesi e per il contributo generoso di molti di voi
cha ha permesso la costruzione della chiesa di
Cristo re a Vicolo, uni dei quartieri più poveri di
Luanda. Sono appena tre mesi che abbiamo isti-
tuito la parrocchia di Cristo re, nominando parro-
co padre Mario e in
quella occasione ho
sentito i ringrazia-
menti dei cristiani a
questa parrocchia e a
questa diocesi di O-
zieri.”
Riaperta al culto la chiesetta di San Francesco
Dopo alcuni mesi di intenso lavoro, la chiesetta di San Francesco è stata ria-
perta al culto. Dopo anni di totale abbandono da parte di chi avrebbe dovu-
ta custodire la chiesetta (e non solo), l’Ente Foreste, nella persona del Dot-
tor Graziano Nudda e del Dottor Salvatore Falchi, i quali grazie alle conti-
nue pressioni del Parroco don Pala e del Sindaco Prof. Andrea Fenu, hanno
preso a cuore la sorte che, non intervenendo, sarebbe toccata alla chiesa. So-
lo chi ha avuto la possibilità di entrare l’anno scorso, ha potuto toccare con
mano le condizioni in cui versava. Detriti e immondizia di ogni genere, uno stato di degrado che aveva
trasformato il luogo di preghiera in una discarica. A testimoniare tutto ciò un ampio servizio fotografico
che è stato inviato all’Ente Foreste e alla Curia di Sassari, che da quanto riferito, ha intenzione di ripren-
dersi la struttura, subito dopo il restauro. Ma Bultei non dorme e non lo permetterà, perché siamo tutti
convinti che un trentennio di gestione sassarese, è stato più che sufficiente, e i fatti lo dimostrano. Oltre
alle maestranze che hanno lavorato alacremente , anche in condizioni proibitive, durante l’inverno, rigi-
do e piovoso, erano presenti Dottor Falchi, il Sindaco, le autorità Militari,e un gruppo di allievi di don
Carboni, che da cielo avrà gioito nel vedere la sua opera rivivere nel sorriso di tanti fedeli accorsi per
l’occasione. E’ stato il Parroco don Pala ad interpretare i sentimenti di tutti, ringraziando quanti, a di-
verso titolo hanno contribuito alla riuscita, in tempi brevi, dell’opera di
risanamento. Era presente anche l’autore del quadro ligneo di San Fran-
cesco, il quale ha osservato l’assenza di un grande crocefisso (di San Da-
miano), da lui eseguito proprio per la chiesetta, e sparito già prima che
iniziassero i lavori. Anche la sagrestia è stata arredata a nuovo grazie alla
generosità della ditta Fadda. Una bella acquasantiera scolpita dal bonese
Tore Corrias e posta all’ingresso, abbellisce il tempio. Alla fine della ceri-
monia religiosa, è stato offerto un rinfresco a tutti presenti.
Venerdi 2 ottobre, alle ore 18,30,si riunito il Consiglio Pastorale Parrocchiale, presieduto dal parroco,
per esaminare il programma di massima per l’intero anno che si apre. Dopo alcune comunicazioni, sono
stati affrontati punti previsti dall’ordine del giorno. Presenti tutti rappresentanti dei gruppi e delle asso-
ciazioni parrocchiali, i quali hanno presentato anche il loro specifico programma. Oltre agli impegni del
calendario liturgico, sono stati programmati alcuni impegni per le FAMIGLIE - ogni primo lunedì del
mese alle ore 19,00, nei saloni parrocchiali, e per le ASSOCIAZIONI. l’assemblea formativa, ogni pri-
mo venerdi del mese, alle ore 17,30. ogni gruppo o associazione tuttavia seguirà il percorso spirituale
specifico che lo contraddistingue, cercando, nel rispetto dei contenuti, di interagire con altre realtà, in
modo tale da arricchirsi reciprocamente e rispondere meglio alla formazione. Durante l’avvento si svol-
gerà una rassegna di cori di Confratelli, con l’esecuzioni di brani sacri della tradizione, in preparazione
al Natale. Come arricchimento dell’anno sacerdotale che si sta celebrando, il parroco ha proposto un
convegno sulla figura e l’opera dei sacerdoti (defunti), nativi di Bultei. Inizierà quanto prima l’attività
dell’ acr, che impegnerà i ragazzi il sabato sera. Nell’attività catechistica si darà maggiore rilievo alla
preparazione per la Prima Comunione, che saranno il 30 maggio e alla Cresima, (data da definire). O-
gni attività è chiaro, ha la sua piena realizzazione nella MESSA DOMENICALE e FESTIVA, Pasqua
della settimana e momento indispensabile per la crescita nella fede, senza l’Eucaristia non si cresce e o-
gni attività, per utile che possa essere, rischia di rimanere lettera morta.
Così come
p r o g r a m -
mato, a fi-
ne settem-
bre, si è
svolto il
p e l l e g r i -
naggio par-
rocchiale in
Umbria e
Roma; già
la partenza
dalla piazza faceva presagire una settimana inten-
sa, ricca momenti di preghiera e di fraternità. Pri-
ma tappa la visita a Orvieto, al duomo e alla cap-
pella che custodisce il corporale del miracolo eu-
caristico di Bolsena. Il pomeriggio, prima di rag-
giungere Assisi, un sosta a Gubbio, gioiello di arte
e cultura, legate alla vita del Poverello. L’albergo
che ci ha ospitato per le giornate umbre, era a S.
Maria degli Angeli, proprio di fronte alla basilica;
Assisi è certamente la meta che raccoglie in se non
solo la spiritualità francescana, ma anche un luo-
go di pace e di serenità l’incontro con Padre Am-
brogio e Suor Assunta, sono stati commoventi e
tanto attesi. Anche la visita a Cascia, Roccaporena
e Norcia, sono state di grande raccoglimento; in
tanti davanti all’urna che contiene il corpo di S.
Rita, ritrovano la forza di esprimere la richiesta di
quelle grazie impossibili alle forze umane ma non
a Dio. Norcia, città natele di S. Benedetto, ha offer-
to un momento di relax e di acquisti di specialità
norcine, salumi e liquori, dopo la visita ai luoghi
legati al santo. Ultima tappa Roma, città eterna e
sempre ricca di fascino e di forti legami alle nostre
radici cristiane. La visita alle tombe dei papi, alla
basilica di S. Pietro e una passeggiata nel centro
cittadino fino a piazza Navona; venerdi visita alle
basiliche maggiori, alla scala santa. Un po di no-
stalgia per il rientro, ma è bene perché questo è
uno stimolo
per ripetere
l’esperienza
in futuro;
viaggiare e
stare insieme
agli altri è
sempre un
forte arric-
c h i m e n t o
spirituale e
umano.
Pellegrinaggio in Umbria e Roma
Consiglio pastorale parrocchiale
Mentre nel preceden-
te numero ho voluto
riflettere, partendo
da un programma
televisivo, sulla vi-
cenda di Gesuino,
rilevando la gravita
del gesto commesso,
ma anche sulla necessità di osservare, alla luce di
una profonda umanità, quanto oggi vive chi, più
di tutti sente il rimorso per aver tolto la vita ad
un’altra persona. Occorre riflettere sulla cultura
della vita, sul suo valore e sulla sua insostituibile
preziosità. Quando ho scritto quelle cose, ancora
non avevo incontrato Gesuino, ero a conoscenza
dei fatti per sentito dire, e da un rapporto epistola-
re con la persona interessata; qualche settimana fa,
nel carcere di Alghero ho avuto finalmente la pos-
sibilità di incontrarlo e di sentire dalla sua voce,
non solo il pentimento per aver commesso uno
dei più grandi delitti di cui un uomo possa mac-
chiare, ma anche la possibilità di entrare nel suo
cuore e si sentirne, l’amarezza e la pena. Grazie
alla disponibilità del Cappellano e del Direttore,
ho potuto parlare a lungo con lui, nella sagrestia;
il dialogo è stato franco, commovente e illuminate.
Sentire dalla voce, interrotta dal singhiozzo, come
si sono svolti i fatti, cogliere come un padre, un
fratello, la pena di un cuore che non si da pace, e
che forse non la troverà mai, è certamente una e-
sperienza unica. Non potevo, come è giusto che
sia, dare neppure l’impressione a Gesuino, che
qualcosa potesse essere tolto dalla gravità di
quanto accaduto; ma era necessario che una luce
si potesse riaccendere nel buio profondo in cui
un’anima si può venire a trovare. La giustizia u-
mana deve fare il suo corso, ogni delitto ha una
conseguente pena, che regola i conti con la società;
ma al di la dobbiamo intravedere uno spiraglio di
luce, che dia a chi ha sbagliato,la possibilità di ri-
prendere il suo cammino. Sono due i cose che as-
sillano le giornate di Gesuino: la sua famiglia, e la
sua comunità. Sente per gli uni e per gli altri, un
senso profondo di colpa; sa di aver sbagliato, sa di
aver recato un danno, non solo alla persona alla
quale ha tolto la vita, ma sa anche che il dolore
procurato a chi non può che volergli bene, è gran-
de e a tratti incolmabile. ma sia l’una che l’altra
realtà, sono parte del suo cuore. Ogni giorno con
la mente ripercorre le strade del suo paese, dove
ha vissuto, giocato, sorriso, pianto; ogni giorno
vede i volti, elenca i nomi, ne segue le fattezze,
delle persone che hanno animato, nel bene e nel
male, tanti anni della sua vita. Essere liberi di
muoversi equivale al sentirsi vivi; guardare il
mondo da una grata, è crudele ma è il prezzo che
si deve pagare per avere la forza di riscattarsi dal
male commesso. Non si può ridare la vita a chi
l’ha perduta, ma si può e si deve ridare speranza
a chi ancora, conclusa la pena, può vivere. Nella
cappella del carcere abbiamo sostato brevemente
in preghiera, e la prima preghiera è stata per chi
non c’è più; l’altra per chi, vittima innocente, ha
dovuto e dovrà per sempre subire la crudele sorte
di crescere senza la madre. Non ci sono scusanti
quando si imbraccia un’arma e si colpisce un fra-
tello o una sorella; forse non sarebbe male se in
giro ci fossero meno armi, spesso, come ho potuto
sperimentare in questi due anni, messe in mano
anche ai piccoli; per gioco, per scherzo..? Non ci
sono scusanti a tanta imbecillità, un’arma è sem-
pre cattivo e deleterio esempio di inciviltà. Ai pic-
coli è necessario dare sempre ben più nobili e più
edificanti esempi. Il ricorso alla violenza è una
conseguenza che nasce da una circostanza, non si
sa come si reagisce. L’arma è sempre l’estrema
ratio, dalle conseguenze nefaste e irreparabili. Im-
pariamo dagli errori nostri e degli altri.
Visita al carcere di Alghero (di don Gianfranco Pala)
V enerdì 30 ottobre alle ore 19,00 nella parrocchia di Bultei ci sarà un momento di preghiera
e di testimonianza missionaria, guidata da Don Mario Cherchi.
C o n
l a
prima riunione del gruppo delle catechiste, ha preso
ufficialmente il via il nuovo anno catechistico; grazie
alla disponibilità data da chi continuerà questa esperien-
za, e da chi per la prima volta si cimenta in questa av-
ventura, faticosa certo,ma anche gratificante, se non
altro perché si “annuncia la fede ai fanciulli”. A volte
pensiamo che questo servizio reso alla Chiesa, sia una
specie di favore che facciamo a Dio o al parroco, invece è
Dio stesso che ci concede l’onore di parlare di Lui agli
altri. L’azione catechistica è un
prezioso servizio che rendiamo,
prima di tutto a noi stessi. Grazie
a chi ha dato la disponibilità, spe-
rando che la risposta e la collabo-
razione delle famiglie, sia altret-
tanto generosa e gratificante.
Riprende l’attività catechistica….
Dimostrano di tener fede agli impegni presi , i ragazzi del “gruppo di comunità”, anche se, sicuramen-
te possono e vogliono fare pi più. Sabato 11 ottobre si è svolta la festa Facebook, organizzata dai ragazzi
“over 18”, che fa parte di una serie di attività contemplate all’interno del progetto ECO che, a sua volta,
è inserito nel progetto” Animazione di comunità”, voluto dall’ amministrazione comunale e guidato,
nella fase operativa, dalla società Lariso. Come si sa, il progetto ha voluto implementare attività sociali e
culturali che ricreino vita di gruppo, in forme diverse a seconda degli interessi e dell’età, che contribui-
scano a migliorare la comunicazione , i rapporti interpersonali, il livello della vita sociale in genere. Ci si
è prefissi la finalità di aiutare le istituzioni educanti, in particolare la famiglia, a guidare i ragazzi nella
crescita e nella formazione pro-sociale affinchè li si aiuti a :considerare l’altro non lontano da sé, perso-
na con le stesse opportunità, spazi , prospettive;a creare un ambiente di vita migliore dove i valori, tra-
dizionali e non, vengano considerati e/o rivalutati nella giusta dimensione ;a pensare in termini sociali
come possibilità di vivere insieme per costruire, ognuno, una parte che si interseca col tutto degli altri
affinchè anche un piccolo paese, che sembra morire lentamente, si scopra luogo di interesse e di cultura
come, senza voler essere nostalgici, mostrava di essere nel recente passato.
CARI RAGAZZI…………….
…..i giovani di 30-40 anni fa non erano diversi dai ragazzi di oggi, non erano più intelligenti , non ave-
vano più risorse( non erano neanche più belli!) e per di più avevano meno possibilità di scambiare e-
sperienze e conoscenze in modo rapido per poter essere funzionali……però creavano dal niente. Oggi ,
ragazzi, avete a disposizione mezzi , tecnologia, spazi strutturati e non, possibilità di muovervi e arric-
chirvi di nuove conoscenze, anche con scambi culturali con realtà diverse: è per questo che vi sarà per-
messo di effettuare un viaggio all’estero ed è per questo che l’amministrazione vuole favorire progetti
di questo tipo, ma…oltre ad esprimere la soddisfazione di vedervi svolgere attività sociali e di gruppo,
chi scrive intende ribadirvi il proprio sostegno, ma deve anche rivolgervi un rimprovero: so benissimo
che gli elementi di disturbo non sono stati elementi all’interno del gruppo, ma vi dico che dovete agire
per prevenire quel tipo di azioni che hanno dato alla festa il sapore che non tutto è andato per il meglio.
Soprattutto deve rinfrescare le idee, deve ricordare che l’importanza delle feste non è il bere, che biso-
gna capire la necessità di saper creare e vivere occasioni di incontro e di svago all’insegna di un diverti-
mento sano. Non fatevi convincere da chi la pensa diversamente e non fatevi scoraggiare : continuate la
strada che avete intrapreso e date il buon esempio. Certo il mondo è vario, ma bisogna saper scegliere il
modo giusto per costruirsi e costruire qualcosa di meglio, di sano, di sobrio e di intelligente. AUGURI!
Forza ragazzi……si può fare di meglio ! a cura di Margherita Bechere
In data 09 ottobre, l’Amministrazione Comunale ha inoltrato doman-In data 09 ottobre, l’Amministrazione Comunale ha inoltrato doman-In data 09 ottobre, l’Amministrazione Comunale ha inoltrato doman-In data 09 ottobre, l’Amministrazione Comunale ha inoltrato doman-da di contributo all’Assessorato ai Lavori Pubblici, per la richiesta da di contributo all’Assessorato ai Lavori Pubblici, per la richiesta da di contributo all’Assessorato ai Lavori Pubblici, per la richiesta da di contributo all’Assessorato ai Lavori Pubblici, per la richiesta
di finanziamento per un intervento didi finanziamento per un intervento didi finanziamento per un intervento didi finanziamento per un intervento di ristrutturazione per la chiesa parrocchiale e per i locali parrocchialiristrutturazione per la chiesa parrocchiale e per i locali parrocchialiristrutturazione per la chiesa parrocchiale e per i locali parrocchialiristrutturazione per la chiesa parrocchiale e per i locali parrocchiali
Gabriele Bosa
Pensieri di Bimbi Alessandro Cherchi
I morti sono molto bravi .Molta gente ha
paura dei morti. Io penso che un giorno
escono dalle tombe per farsi vedere
Annarita Bechere
I morti sono tutti bravi perché sono in paradiso
vicino a Gesù. I morti pregano per noi io li pen-
so sempre e prego per loro perché li voglio bene
Elisa Bissiri Mi è piaciuto conoscere il cugino di mamma pur-
troppo è morto. Era molto bravo mi chiedeva
sempre come andavo a scuola. Io lo penso sempre
Federico Tanda
Il mio nonno era molto
bello e molto bravo
Miriam Porcu Caro nonno Fele, io ti vedo
sempre in foto e penso sem-
pre a te. Mi dispiace di non
averti conosciuto, io vengo
sempre a visitarti nella tua
tomba.
Mio nonno è andato in cielo. Io
penso che mio nonno mi stia
guardando e stia pregando per me
Direttore: Don Gianfranco Pala Redazione: Margherita Apuzzo
Margherita Bechere Pina Sechi.
Impaginazione e grafica : Margherita Massone Alessandro Sacco
Hanno collaborato :I bambini della seconda elementare
Benvenuto
Riccardo Latte
auguri
Mamma Antonella Orrù
e Babbo Daniele
Esprimiamo la nostra vicinanza alle fa-miglie:Manca-Fois e Mugo-ni-Tilocca che sono state colpite dal lutto per la per-dita dei loro cari: Miche-la,Italo. La morte non può spezzare i vincoli di amore che ci le-ga ai nostri morti, che spe-riamo di rincontrare nella
gloria del Padre Celeste.
2 NOVEMNRE COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI
SS MESSE
1 NOVEMBRE ORE 16,00 IN CIMITERO
2 NOVEMBRE ORE 9,30 IN PARROCCHIA
ORE 11.00 —16,00
IN CIMITERO *********************
NOVENA IN CIMITERO ORE 16,00
Auguri di una lunga e bril-lante carriera a Paolo Falchi che ha conse-guito la laurea in Medicina e Chirurgia
Benvenuto
Francesco Errica
Auguri
Mamma Tiziana e
Babbo Gianni
Benvenuta
Elisa Cugusi
Auguri
Mamma Chiara Carta e
Babbo Salvatore
Benvenuto
Michele Falchi
Auguri
Mamma Maura
Cossu e Babbo
Bachisio
Volendo fare seguito alle parole
che il parroco ha rivolto ai pre-
senti durante la celebrazione del-
la messa, nella quale si ricordava
l'opera svolta da zia Michela a
favore della chiesa, anche dalle
colonne del nostro giornale vo-
gliamo ringraziarla per il suo la-
voro umile, semplice e generoso.
che ogni fiore piantato nella casa
del Signore possa sbocciare nel Paradiso dove il Si-
gnore ha accolto la sua anima buona.
Il parroco e la
comunità par-
rocchiale sono
vicini a Don
Mugoni e a
tutti i familia-
ri per la scom-
parsa del Fra-
tello Italo